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M.M.

La Stella Fiammeggiante

La Stella Fiammeggiante

Generalit
La Stella Fiammeggiante, con al centro il monogramma G, il simbolo focale del grado di Compagno. Originariamente era posta nel tempio ad oriente alla sommit di una specifica colonna, talvolta poi ha anche preso il posto del tetragramma nel triangolo luminoso, attualmente soventemente rappresentata su di un apposito quadro collocato nei pressi dello scranno del venerabile.

Considerazioni Storico Tradizionali


Nellantichissima simbologia egiziana la stella a cinque punte raffigurava eminentemente Horus che, ricordiamolo, figlio di Iside e di Osiride. Il Pentalfa inscritto al cerchio contiene al suo interno i segreti della sezione aurea, dellinfinita generazione e del numero cinque. Il cinque un numero che, anche nel mondo profano, ha di per s avuto una parte di rilievo in quasi tutte le arti e le scienze umane. Cinque sono le dita della mano, principio pratico di computo; artisticamente ed esotericamente tale cifra stata interpretata da Leonardo da Vinci proprio con il pentagramma, perfetta fusione fra microcosmo e macrocosmo, concreto e trascendente.
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Anche il celebre disegno leonardesco Homo ad Circulum, pu essere letto ed interpretato in chiave ermetica, trascendendone il mero valore artistico. Gorel Porciatti scrive: La stella fiammeggiante che appare al Compagno vincitore delle attrattive terrene la stella del Genio Umano; ha cinque punte, che corrispondono alla testa e alle quattro estremit dellUomo; la Stella del Microcosmo che, in Magia, incarna il segno della Volont Sovrana, cio dellirresistibile mezzo di azione delliniziato. Per avere questo valore, essa deve essere tracciata in guisa da potervi inscrivere una figura umana: deve, cio avere la punta rivolta verso lalto. La stella a cinque punte, formata dallincrocio delle diagonali del pentagono, dunque anche il simbolo del rapporto armonioso, come vedremo a seguire, individuato dalla sezione aurea. Il rettangolo, avente i lati che rispettano la proporzione aurea, detto rettangolo aureo ed esso si pu originare tantissime volte nel Pentalfa, la cosiddetta infinita generazione del numero cinque.

Origine della Stella ed approfondimenti

Il Pentalfa un simbolo ideato da Pitagora, dopo che ebbe risolto il problema del segmento aureo. Il termine significa cinque alfa, ossia cinque principi. Ai quattro gi convalidati da Empedocle, Pitagora ne aggiunse un quinto che unitario, ovvero la natura causante o quintessenza per la tradizione alchemica. Nel De Occulta Philosophia di Agrippa compare luomo pentagramma, il significato arcano non contenuto nel testo, bens nella distribuzione dei pianeti nella figura, ove il sole e la luna non sono integrati nel cerchio circoscrivente lUomo.

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Nella stella, al centro posta una lettera che, come chiaramente sosteneva Ren Guenon, non ha nulla di tradizionale in quanto scritta con un alfabeto che non nel novero delle lingue sacre dei primordi, il cui significato connesso con la parola GOD, e che qualcuno, per voler trovarle una pi aulica discendenza, riferirebbe allo Jod ebraico (liniziale del nome di Dio) o riportare alle parole Gamel, Oz e Dabar (Bellezza, Forza Saggezza), ma che pi opportunamente richiamerebbe alla mente la lettera Gamma greca, che si scrive in maiuscolo come una L rovesciata, che equivale alla G latina, iniziale di Geometria, lettera greca che ricorda la squadra della rettitudine. Altri forse pi correttamente intendono la G quale rivelatrice del termine Gnosi, la conoscenza salvifica, insieme di conoscenza e saggezza. La squadra ha peraltro significato di maestria nei geroglifici egizi, maestria che etimologicamente espressa anche dal termine latino magister. La Stella appare agli occhi del compagno soltanto alla fine del quinto viaggio, infatti la quintessenza della conoscenza che deve trovare. Alla domanda: Siete un compagno? La risposta: Ho visto la Stella fiammeggiante una visione cardiaca corrispondente alla conoscenza per immedesimazione. Il fatto che sia fiammeggiante implica e sottolinea la dinamicit e loperosit propria del lavoro esoterico ed ancor di pi della Grande Opera rettificante.

Il Numero Aureo

Anche detto numero Phi, 1,61803, un numero irrazionale e corrisponde a uno specifico rapporto armonico riscontrabile in svariati ambiti naturali e speculativi. Appare, esemplificando, nelle conchiglie dei molluschi, nella stella marina, nel nautilo, nella struttura della pigna ed in svariati fiori. Il numero aureo si chiama anche sezione aurea o divina proporzione, larmonia ben individuata matematicamente dalla cosiddettaserie di Fibonacci, sequenza numerica costituita da numeri in cui ciascun termine la somma dei due che lo precedono avendo: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 i loro rapporti, man mano che si avanza nella progressione, vengono sempre pi ad avvicinarsi al numero Phi. Geometricamente la sezione aurea si esprime come il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore medio proporzionale tra la
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minore e la somma delle due. Lo stesso rapporto esiste anche tra la lunghezza minore e la loro differenza. Jaques Thomas definisce tale Divina Proporzione come la sintesi di tutte le proporzioni, che ha egualmente la sua immagine ed il suo riflesso in tutti i gradi dellesistenza che si sviluppano in modo gerarchico. Il fatto che ogni effetto sia marcato dalla sua causa diretta comporta che analogamente lo sia dalla causa della sua causa diretta, e cos di seguito risalendo fino allo stesso Principio Primo. Vi dunque in ci una catena di causalit che, simile ad un filo, assicura la coerenza e lesistenza dellinsieme dei mondi.

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