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Csar Birotteau, ovvero: il sistema bancario nella Commedia Umana di Honor de Balzac di Vincenzo Marasco numero 64 l'Uomo libero

ro - http://www.uomo-libero.com Testo integrale dell'intervento al convegno "Il Mezzogiorno, il suo sistema creditizio e le banche solidali", tenutosi a Milano il 24/06/2007 presso il Salone del Risparmio e della Previdenza presso il Centro Congressi del Palazzo delle Stelline Giovanni Papini Dizionario dellomo selvatico (Ed. Vallecchi, 1923). (Opera incompiuta terminata alle lettere a e b del Dizionario). Sotto la voce Banchiere si legge: Il banchiere, sempre ebreo (anche, se per eccezione, cristiano) la divinit non solo della banca, ma del mondo. Egli fa le guerre, le paci, le rivoluzioni, i ministeri, labbondanze e le carestie. Chi mi conosce bene sa che sono venuto a parlar male del sistema bancario, ma si sbaglia se crede che mi voglia riferire a quello italiano. Oggi parlo infatti della Finanza tout court, nella sua essenza e nelle sue manifestazioni al servizio del Dio denaro o, per usare termini affini, del Vitello doro o dello sterco del Demonio, come lo chiamava Lutero. Genesi della Finanza moderna La Finanza moderna, nata in secoli passati da un perverso inciucio tra diverse influenze culturali, giudaica, calvinista, puritana e massonica, ma si imposta su larga scala nel mondo contemporaneo solo dopo la fine della seconda guerra mondiale e con la caduta del Muro di Berlino, quando le uniche potenze superstiti anglo-americane non hanno pi trovato freni nel diffonderla sullintero orbe terraqueo. Paesi forti come Cina, India e Russia ne hanno fatto propri i metodi e ne stanno traendo i vantaggi; paesi e interi continenti deboli e sottomessi ne hanno subito nefaste conseguenze; altri si sono venuti a trovare in una posizione di mezzo e, tra questi, immancabilmente, lItalia. Allinterno di ciascun Paese esistono poi forti disparit di condizioni a seconda del ceto degli abitanti e della loro collocazione geografica, come per il Mezzogiorno dItalia decisamente sfavorito rispetto al Nord. Su questo ultimo punto ci hanno intrattenuto altri relatori e su di esso torner nella parte conclusiva del mio intervento. E bene che si sappia che per seguire quello che vado a dire occorre come prima cosa prendere le distanze dalle ciarlatanerie dei talk shows e degli scoops televisivi per collocarsi un po pi in alto nella scala dellintelligenza ed elevarsi di qualche chilometro al di sopra del nostro pianeta per osservare le vicende umane in una pi ampia prospettiva e col distacco e col coraggio di chi sa mettere in discussione i comuni modi di pensare. Come diceva Federich Nietzsche in Ecce Homo Chi sa respirare laria dei miei scritti sa che unaria delle cime, unaria forte. Bisogna esser nati per respirare quellaria, altrimenti si corre il rischio, non piccolo, di raffreddarsi, lass. Da parte mia, ho dovuto mettere da parte le consuete idee ed esperienze personali (1), per affidarmi a grandi pensatori ed a grandi eventi storici. Del resto non si pu che pensare in grande nella Finanza, perch trattasi di un fenomeno di dimensioni stellari, sia per lentit delle ricchezze che vengono convogliate su di essa, sia per linfluenza che essa esercita su ogni aspetto della nostra vita. Il fenomeno tanto pi incredibile se si pensa che queste ricchezze sono nelle mani di un numero di famiglie che si conta sulle dita, le quali possono fare il bello e cattivo tempo ovunque a dispetto dei Governi democratici e (1) I testi di miei precedenti interventi in materia sono pubblicati sulla rivista lUomo Libero, n. 60 e 62.

parlamentari. Faccio solo un esempio: la fortuna dellebreo-ungherese camuffato George Soros (come la maggioranza degli ebrei ha cambiato cognome per nascondere la propria origine e fatto poi credere di essersi separato dallebraismo) stata stimata in 7 miliardi di dollari USA (!!!) e, con una speculazione di 10 miliardi egli stato in grado di demolire la sterlina britannica (!!!). Chi vuol saperne di pi sulle ricchezze e sulle influenze degli eletti, pu consultare il libro molto documentato ed anche di piacevole lettura, Gli ebrei di New York di Maurizio Molinari (Ed. Laterza). Lesercizio del potere finanziario da parte di pochi non certo un fatto nuovo nella storia, ma quello che oggi lo differenzia di pi dal passato che lo stesso si manifesti senza essere avvertito a dispetto dei conclamati principi di trasparenza e di democrazia parlamentare. Volendo identificare il momento storico pi significativo che ha dato lavvio alla nuova Finanza, lo identificherei in quello della Rivoluzione francese, perch laristocrazia sconfitta non si rassegnata alla perdita di potere legalizzato ed ha supplito con nuove forme di potere occulto che le hanno permesso di accrescere le proprie ricchezze e la loro influenza al di fuori di ogni controllo su ogni questione politica e governativa. Per questa ragione, si parla oggi di Nuovo Ordine Mondiale o di Governi ombra, in quanto, sebbene siano le lites di sempre a comandare, oggi lo fanno in un modo nuovo, senza cio apparire grazie a sofisticate reti societarie che celano lidentit e le sostanze dei proprietari effettivi (2). La successiva rivoluzione industriale inglese ha poi trasformato tutto in mercato, e il mercante, da sempre posto agli ultimi gradini della scala sociale in quanto lo scambiare per guadagno era considerato un atto disdicevole, passato nelle posizioni di testa. Si pu dire persino che nellera contemporanea si sia passati dal Dio denaro al Dio mercato che consente ai mercanti, dietro un nome ben accetto, di compiere liberamente e impunemente ogni sorta di raggiro. Questi sono divenuti i veri banchieri padroni del mondo, il Grande Fratello di George Orwell in nuova veste liberal-capitalista. John Kenneth Galbraith, grande economista e consulente dei governi americani, con la lucidit dellet avanzata, ha rivisto le proprie convinzioni per dirci in Leconomia della truffa (Rizzoli) come, a partire dagli anni '30 del secolo passato, economia e finanza americane siano state appunto tutte truffe di costoro. Faccio una breve pausa per assicurare che, sebbene i concetti che esprimo abbiano un vago odore di sinistra, io non appartengo affatto a questa corrente di pensiero, cos come non appartengo a quella di destra, due aggettivi qualificativi che del resto hanno ormai perso ogni significato. Sono del tutto estraneo alla politica attiva, ma se proprio mi dovessi qualificare direi di far parte di una razza ormai estinta di anarchico di destra alla Julius Evola o di nazionalsocialista prima maniera. Voglio altres assicurare che non nutro animosit e tanto meno invidia nei confronti di singole persone o categorie di persone come tali e delle loro ricchezze (siano essi ebrei, massoni, illuminati, o rettiliani) e che non ho la bench minima intenzione di fomentare sollevazioni o di imputare colpe e responsabilit a livello individuale perch il mio unico intento quello di scoprire delle verit storiche. Certi modi di essere e di agire si radicano nella storia di millenni e non possono essere attribuiti con facili generalizzazioni ai singoli i quali non hanno la facolt di modificarli perch dipendono da imprevedibili e incontrollabili eventi epocali che sono ad di fuori della portata di ciascun individuo. Grandi pensieri e grandi eventi Per non andare troppo indietro nel tempo, ho deciso di partire da un paio di secoli fa con, niente po po di meno che, Honor de Balzac nel suo romanzo poco noto, Csar Birotteau (Oscar Mondatori), che lui considerava il pi riuscito della sua serie della Commedia Umana, nel quale racconta in modo acuto ma gradevole e scanzonato quegli stessi mali del sistema bancario che sono oggi sotto i nostri occhi. Il romanzo narra di un benestante profumiere, appunto il signor Birotteau, il quale (2) Famiglie come i Warburg, i Rockefeller, i Rothschild, i Bill Gates, i Soros, gli Agnelli e ora anche famiglie cinesi, indiane, russe e di islamici fuori ordinanza controllano ogni settore della produzione, dei servizi, della finanza (es. Goldman Sachs, Morgan Stanley, Solomon Brothers, Merryl Lynch, ecc.), della istruzione e comunicazione (Murdoch ecc.), e dei loro fedeli presidi logistici nel campo della consulenza e della revisione (es. Mc Kinsey, PriceWaterhouseCoopers, Ernst&Young, Peat Marwick, Deloitte, ecc.).

decide di fare un salto di qualit nella sua vita per entrare nel mondo della aristocrazia parigina. Attratto dallidea di facili guadagni si lancia in grandi affari e non solo investe tutti i suoi averi, ma firma anche una pila di cambiali in favore delle banche che lo incoraggiano a rischiare sempre pi. Birotteau per fa il passo pi lungo della gamba e presto non pi in grado di far fronte ai suoi impegni finendo nelle mani di una cricca di finanzieri che lo spogliano di tutti i suoi averi. Dice Balzac: Qui (in banca, n.d.a.) si tramavano quegli imbrogli spolverati di legalit che consistono nel finanziare senza compromettersi imprese losche per poi aspettarne il decollo, ucciderle e impadronirsene, chiedendo indietro i capitali in un momento critico: una manovra tremenda che ha rovinato tante persone e imprese. Sembra proprio che Balzac sia vissuto tra noi per assistere agli scandali dei bonds di Parmalat del povero lattaio (nel caso non profumiere) Callisto Tanzi o dei bonds della Cirio. Questo modo di operare delle banche si imposto su larga scala nei due secoli successivi venendo applicato non solo nei confronti di persone ed imprese ma anche delle Nazioni come una vera e propria strategia di conquista. John Perkins racconta in Confessioni di un sicario delleconomia, sottotitolo La costruzione dellimpero americano nel racconto di un insider (INDI) la sua decennale esperienza di lavoro in seno ad una organizzazione legata ai grandi potentati economici e finanziari privati, dopo essere riuscito miracolosamente ad uscirne non senza il rischio della vita. In quel genere di posti, dice Perkins, previsto che chi vi entra non possa pi uscirne impunemente per evitare il rischio che possa rendere noto il genere di attivit che vengono svolte. Egli riuscito a farci sapere che con una intensa attivit lobbystica questi potentati sono in condizione di nominare e assoldare uomini di governo, di enti paragovernativi (CIA) e finanziari (Banca Mondiale, FMI, banche centrali), facendo agire il governo americano come loro longa manus per approvare azioni predatorie in vari paesi del mondo. Questo impero e chi lo rappresenta, per rendere accettabili ad una popolazione ignara e benpensante le proprie decisioni, si serve di una subdola propaganda basata su pretestuosi scopi umanitari o di esportazione della democrazia per dedicarsi invece a programmi di conquista politica. I governanti di nazioni c.d. sottosviluppate vengono allettati a realizzare progetti di modernizzazione che comportano immani investimenti che sono finanziati senza limiti alla condizione che il finanziato si avvalga di tecnologie e risorse produttive programmate e controllate dagli stessi finanziatori. Le nazioni finanziate, dopo aver adeguato i vecchi metodi di produzione e non essere pi in grado di tornare indietro, si vedono ben presto in balia della avida gestione dei finanziatori che controllano ormai tutti i fattori della produzione; i nuovi investimenti divengono antieconomici e non consentono di far fronte agli impegni del debito. Il paese finanziato cade allora in uno stato di crisi economica e di instabilit politica e i finanziatori ne approfittano per proporre nuovi finanziamenti a condizioni sempre pi onerose, riuscendo spesso nel loro intento con la corruzione, pressioni elettorali, influenze mediatiche e anche azioni militari che portano alla formazione di Governi amici grazie ai quali viene definitivamente acquisito il controllo politico, economico e finanziario di questi disgraziati paesi. Molti sono i tragici casi che si sono verificati nel mondo che, pur essendo noti, vengono poco considerati perch fanno ormai parte del quotidiano: mi riferisco allAmerica Centrale, allAmerica latina e allAfrica, e persino ai paesi del petrolio, dove lIran di Rehza Pahlevi e lIrak del Saddham Hussein prima maniera docent, ma fatti simili sono anche avvenuti, anche se in modi meno appariscenti, nei c.d. paesi alleati occidentali. Lesperienza di Perkins teorizzata da Guillaume Faye nel suo libro Il sistema per uccidere i popoli (Ed. lUomo libero riedito da Barbarossa). Laggressivit della politica espansionistica degli USA scolpita in modo scultoreo da Piero Sella nel suo articolo "Dollari e marines" pubblicato sul n. 38 della rivista lUomo libero. Invito a leggere entrambi questi testi. Quello che viene denunciato da Balzac (e da Perkins e Faye) non per certo lunico e il maggiore dei mali del sistema bancario-finanziario-economico mondialista perch con una pratica che risale a secoli addietro, detta signoraggio, le Banche Centrali, controllate dagli stessi centri di potere occulti, hanno trasformato la finanza in un sistema perfidamente usuraio e speculativo su tutto lorbe terraqueo asfissiando gli uomini e le imprese che rimangono fuori dal giro. Per averne una piccola conferma senza scomodare paesi lontani, basta guardare ai nostri conti correnti anche se ci

siamo talmente abituati a subire malversazioni che non le avvertiamo nemmeno pi o preferiamo dimenticarle. Alcuni rari scrittori cui mi sono rifatto in miei interventi precedenti ci hanno fatto sapere a riguardo - s, fatto sapere, anche se tutti dovremmo esserne a conoscenza - cose da far accapponare la pelle ma che sono rimaste e restano inascoltate e che del resto non possibile contrastare e modificare essendo molto al di l della portata di singole persone, di partiti e persino di governi. Questi scrittori ci hanno informato che il nostro Stato, come anche altri, non pu emettere carta moneta perch questa facolt riservata unicamente alla Banca dItalia, un Ente privato che opera al di fuori di ogni legittimazione politica il quale, nonostante ci, pu farlo a proprio piacimento senza che vi sia un corrispettivo della moneta stampata in beni reali; che la Banca dItalia fa parte di un sistema architettato dai Rockefeller gi prima della formazione della Unione Europea per consentire di concentrare le decisioni di politica monetaria dei singoli Stati in poche Istituzioni e permettere di manovrarle pi facilmente; che, di conseguenza, Banca dItalia prende gli ordini dalla BCE, la quale a sua volta li prende oggi dalla Federal Reserve che per decenni stata governata dal diavolo ebreo Alan Geenspan e cio dallesponente eletto nel sistema delle Banche Centrali; che la Banca dItalia (oggi la BCE) impiega i nostri soldi veri e i soldi finti che essa stampa in rischiose speculazioni finanziarie in paradisi fiscali a vantaggio dei suoi mandanti. Io mi sono permesso di aggiungere che i banchieri che vediamo sono solo i bancari di chi sta dietro le quinte e che, tra questi, c il Prof. Mario Draghi che stato fatto nominare Governatore dalla Goldman & Sachs (di cui egli era stato Presidente esecutivo in Europa e della cui politica tuttora fedele interprete) e che proprio in questi giorni ha anche fatto nominare il Presidente del Fondo Monetario Internazionale. E grazie alla sua appartenenza a questo sistema che Draghi pu agire con la autorevolezza di chi dice lultima parola su tutte le questioni di politica monetaria e quindi anche economica del nostro Paese, mentre ci viene fatto credere che a farlo sia il povero Prodi-mortadella. Molti hanno gi sentito parlare di questo genere di cose, ma purtroppo la memoria tende ad accorciarsi quando le questioni sono imbarazzanti e pericolose. Pur di dormire sonni tranquilli e non mettere a rischio la famiglia, homo decipi vult, gli uomini accettano volentieri di essere ingannati. Il prezzo pagato da chi andato controcorrente E che sia pericoloso occuparsi di queste cose lo dimostra il fatto che chi la memoria non la ha avuta corta ed ha cercato di contrastare il predominio della nuova finanza ha subito severe punizioni. Gi a partire da un paio di secoli, dei Presidenti USA come Abraham Lincoln avevano provato ad opporsi e furono assassinati. Lo stesso JF Kennedy cerc di impedire alla Banca Centrale statunitense di emettere propria carta moneta (c.d. FED notes) per sostituirla con US notes (banconote di Stato) e non affatto da escludere che sia stato proprio questo il motivo del suo assassinio. A questa ipotesi non si accenna mai anche se sembra piuttosto credibile se non altro per il fatto che il suo bonario vice Lindon Johnson, non appena succedutogli nella presidenza, si sia affrettato a far ritirare le banconote di Stato fatte emettere da JFK. Un altro esempio meno gradito al palato di molti quello di Adolf Hitler, il quale aveva cercato di risollevare il suo Paese dalla miseria a causa delle condizioni capestro del Trattato di Versailles. Hitler, osteggi la finanza internazionale e la politica di F.D.Roosvelt e dei suoi mandanti nazionalizzando, nel giugno del 1939, la Banca Centrale tedesca e forse, diversamente da come la storiografia dei vincitori vuole far credere, questa potrebbe essere stata una ragione pi plausibile che non quella pretestuosa dellinvasione della Polonia ad aver indotto gli altri Paesi dellEuropa Continentale e poi la stessa America e ad aggredire la Germania per ridurla ad uno Stato diviso e rimaneggiato a svolgere solo attivit agricole. Sempre in Germania, dopo la caduta del muro di Berlino, prima un certo Herrauser e poi un certo Rohwedder, due alti esponenti della Deutsche Bank, avevano cercato di ribaltare le regole del sistema finanziario internazionale ormai diffuso in tutta Europa per consentire alla propria Nazione ed alla consorella dellEst di rialzare la testa e realizzare insieme con successo la loro riunificazione. Si ritiene che se i loro intenti fossero stati realizzati sarebbe sorta una nuova Grande Germania e non stupisce pertanto che entrambi siano stati assassinati e sostituiti da una gentil signora che si mossa disciplinatamente al fianco dei banchieri cosmopoliti.

Agli inizi del secolo passato Ezra Pound, poeta americano forse tra i pi grandi della sua epoca, tanto che i suoi Cantos sono stati e sono paragonati ai poemi di Omero, e che secondo Hemingway avrebbe meritato al suo posto il Premio Nobel per la letteratura, sub anchegli una tragica punizione per essersi occupato di economia monetaria teorizzando il sistema usuraio della Nuova Finanza di cui stiamo parlando. Mentre egli si trovava in Italia in esilio volontario, diffuse via radio le sue idee sulle malversazioni della finanza e della politica di F.D. Roosvelt e venne accusato di fascismo e del reato di alto tradimento che avrebbe comportato la pena di morte. Gli alleati lo arrestarono e lo imprigionarono a Pisa rinchiudendolo in una gabbia esposta alle intemperie dove egli sub irreparabili danni fisici. Venne poi estradato negli USA per essere sottoposto ad un processo di cui, vista la sua improbabile colpevolezza, non stata mai emessa la sentenza, ma che non gli risparmi un duro ricovero per lunghi anni in ospedali psichiatrici dove le sue condizioni di salute subirono un ulteriore tracollo. Col sopravvenire del maccartismo, i tentennamenti dei giudici nel condannare Pound si acuirono e, dopo molti rinvii del processo, si arriv alla decisione di rilasciarlo in libert provvisoria sotto stretta sorveglianza senza per che questo gli potesse portare effettivo giovamento. Oggi, una volta scomparso, Pound rivalutato in molte sedi autorevoli, ma come poeta e non certo come esperto di economia monetaria se non da pochissimi inascoltati. Per ricordare un ultimo evento pi casareccio e meno cruento ma forse altrettanto esemplare, Federico Caff, illustre professore di economia allUniversit La Sapienza di Roma, negli anni sessanta del secolo trascorso, proprio mentre si diffondeva nelle alte sfere un forte consenso nei confronti dei modelli di finanza americani e venivano avviate iniziative politiche e legislative per trasformare il nostro mercato finanziario inseguendo la fata morgana di questi nuovi modelli (rilancio dei mercati borsistici con la incentivazione allinvestimento delle imprese con capitali di rischio, riduzione dellindebitamento delle imprese e del ruolo di intermediazione svolto dalle banche, introduzione per le societ quotate ed altre di interesse nazionale di leggi speciali parallele e spesso contrastanti con quelle di diritto comune), si pose in fermo contrasto con questo tipo di andazzo. Nel suo libro Uneconomia in ritardo (Boringhieri), Caff ebbe a dire: Da tempo sono convinto che la sovrastruttura finanziario-borsistica, con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati, favorisca non gi il valore competitivo, ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori, in un quadro istituzionale che, di fatto, consente e legittima la ricorrente decurtazione o il pratico spossessamento dei loro peculi. Per lautorevolezza della cattedra da cui parlava e dei suoi scritti, Caff venne subito visto come un pericoloso disturbatore della quiete delle nostre intellighentie e venne fortemente osteggiato. Le delusioni avute o forse anche altre ragioni personali gli causarono grossi problemi di salute fisica e mentale e, un bel giorno, egli spar o venne fatto sparire improvvisamente dalla circolazione e non si mai saputo cosa gli sia veramente accaduto. Oggi nessuno pi lo ricorda se non qualche devoto studente. Chiesa e religione Un contributo importante nel denunciare le influenze negative della finanza moderna stato dato mi si scusi se vado ad urtare qualche ottuso feticista della laicit - dalla chiesa cattolica negli anni trenta del secolo trascorso, quando ancora si usava e si osava pensare in grande. Papa Pio XI nellEnciclica Quadragesimo anno si espresse con frasi illuminate e preveggenti di cui riferisco qualche stralcio: E in primo luogo ci che ferisce gli occhi che ai nostri tempi non vi ha solo la concentrazione della ricchezza, ma laccumularsi altres di una potenza enorme di una dispotica padronanza delleconomia in mano a pochi, e questi sovente neppure proprietari, ma solo depositari e amministratori del capitale di cui essi per dispongono a loro grado e piacimento. Questo potere diviene pi che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il denaro, la fanno da padroni; onde sono in qualche modo i distributori del sangue stesso, di cui vive lorganismo economico, e hanno in mano, per cos dire, lanima delleconomia, sicch nessuno, contro la loro volont, potrebbe nemmeno respirare... A sua volta poi la concentrazione stessa di ricchezze e di potenza genera tre specie di lotta per il predominio: dapprima si combatte per la prevalenza economica; di poi si contrasta accanitamente per il predominio sul potere politico, per valersi delle sue forze e della sua influenza nelle competizioni economiche; infine, si lotta tra gli stessi Stati, o perch le nazioni adoperano le loro forze e la potenza politica a promuovere i vantaggi economici

dei propri cittadini, o perch applicano il potere e le forze economiche a troncare le questioni politiche sorte tra le nazioni... A sentire queste parole, sembrerebbe che Pio XI avesse conosciuto di persona i Soros, i Greenspan e persino i nostri Draghi e Tronchetti Provera! Se poi anche lui, come Balzac, fosse ancora in vita ed avesse visto il seguito della storia forse si compiacerebbe della propria lucidit e preveggenza ma dovrebbe anche rammaricarsi dei tanti cambiamenti di orientamento avvenuti in seno alla sua Chiesa dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II degli anni sessanta e, con il rispetto e le eccezioni di dovere, anche da parte dei Papi che lo hanno succeduto dopo questo evento. Per andare al cuore dei problemi della finanza o, per chiamarla con parole adatte allepoca, dellattivit che pi esprime lavidit delluomo, dobbligo ricordare ci che disse Ges quando ammon - parafraso con parole mie - che non si possono servire allo stesso tempo due padroni, perch se fai contento luno scontenterai quellaltro; se servi Mammona, e cio la ricchezza e la lussuria, non potrai vivere secondo coscienza o, per usare i termini dellincontro di oggi sul Progetto per il Mezzogiorno, in modo cooperativo e solidale. Ges un esempio che resta immortale nelle coscienze degli uomini, ma per le cose che disse non solo fu crocefisso, ma anche beffeggiato dal potere temporale della Chiesa di San Paolo che si servita del suo nome e della sua immagine per legittimare le crociate, le inquisizioni, le missioni, e tante altre azioni non certamente ispirate allesempio di Ges. Per i comuni mortali e per le stesse istituzioni religiose si tratta di scelte molto difficili da fare e che non possono essere risolte in modo radicale, ma che devono essere tenute ben presenti e soppesate in tutti gli atti che vengono compiuti. Il progetto di banche cooperative e solidali nel Mezzogiorno Dopo questi miei voli pindarici, di dovere che mi agganci pi da vicino al tema di oggi sul Progetto di nuovo sistema creditizio del Mezzogiorno dItalia per commentare quello che hanno detto i Relatori che mi hanno preceduto e che, nonostante tutto, sembra confermare che il mio discorso sia stato molto meno campato in aria di quanto si possa immaginare. Claudio Noschese, promotore del Progetto, si presentato come un eroe popolare, come un cavaliere senza macchia, che non si ferma davanti a niente pur di affermare i propri ideali e cercare di cambiare l'intero mondo del Sud, dico intero perch dalla Finanza tutto dipende, e con una accorata arringa degna di Mario Merola ha detto cose che tutti dovremmo gi sapere ma che sono rimaste nel dimenticatoio, anche nel mio. Il suo discorso partito da una denuncia dei mali di cui ha sofferto il Mezzogiorno negli ultimi decenni. Ci ha detto che le maggiori banche del Sud sono state acquisite, rectius svendute, a banche del Nord Italia (il caso pi eclatante quello del Banco di Napoli che il Tesoro ha ceduto per pochi miliardi di lire al San Paolo e poi rivenduto per miliardi di Euro!); che le piccole banche, le pi attente alle esigenze delle economie locali, vengono spinte ad accorparsi per poi, una volta raggiunta una maggiore dimensione, passare anchesse di mano; che la Direzione delle grandi banche del Nord si cura di raccogliere il risparmio nel Mezzogiorno per investirlo in maggior misura nei propri territori sottraendo risorse alla crescita delle imprese e alla formazione di persone qualificate del Sud; che le condizioni usuraie praticate dalle banche a livello nazionale sono molto pi gravose al Sud che non al Nord; che i funzionari bancari sono divenuti dei burocrati che hanno perso ogni contatto con la realt dei loro clienti per rispondere a regole astratte e perverse dettate dallalto (es. il Progetto Basilea 2) che dietro la facciata impeccabile di tecnologia avanzata, consentono a chi opera nella finanza ogni genere di arbitrio. Dopo aver proferito queste denunce, Noschese passato a descrivere i rimedi che il Progetto da lui studiato e caldeggiato intenderebbe attuare, che consisterebbero cio, nella loro sostanza, nel promuovere e realizzare nel Mezzogiorno un nuovo sistema creditizio di banche cooperative e solidali che percorrano una strada propria ed originale, senza sudditanze dalla politica e dalle banche del Nord e tale da poter porre un argine alle malversazioni di cui sopra interpretando le vere esigenze delle economie locali ed operando per il benessere dei cittadini in generale.

Quanto alle denunce formulate, mi associo nella sostanza, ma meno nel pianto greco (nel caso napoletano) di chi se la prende sempre con gli altri, con i magnati-pirati del Nord o con le mafie, le camorre o le 'ndranghete di turno, perch se queste realt esistono perch esiste unaltra mafia dai colletti bianchi Noschese lo ha detto ma non lo ha voluto sottolineare la quale, con le proprie malversazioni legalizzate, ha reso possibili e fatte fiorire quelle di cui si parla sempre. E anche vero che il Sud paga un prezzo pi alto del Nord, ma anche il Nord, a sua volta, versa la sua pesante tangente alleconomia e finanza internazionale. Se allora analizziamo con attenzione i malaugurati fatti che Noschese denuncia non difficile vedere che la loro radice risiede proprio in quello che gli illustri pensatori cui mi sono richiamato hanno a loro volta denunciato su scala pi ampia. Come cantava Giorgio Gaber la nostra generazione ha perso. Dopo aver vissuto 60 anni di esperienza democratica, questa generazione ha finito col riempirsi la pancia dei i bon bon della fata morgana americana, restando a guardare il decadimento della nostra societ e i disastri del mondo intero seduta in panciolle alla TV e trascinando lesistenza in mezzo a vilt, opportunismi, trasformismi, meschinerie, una societ di uomini che hanno perso ogni dignit, ogni codice di lealt e di onore, ogni capacit di vivere emozioni collettive, di conservare valori forti, di compiere atti di vero coraggio, con gli occhi sempre pronti a riempirsi di lacrime sul latte versato, di fare discorsi retorici, ma incapace di ravvedersi per le proprie colpevolezze. Per dirla col grande Julius Evola, anchegli caduto nelloblio, non deve sorprendere che nella nostra societ si sia verificata una sorta di selezione a rovescio, per cui gli uomini migliori e pi legati alla tradizione siano stati messi da parte per far prendere il loro posto a quelli peggiori o semplicemente a chi era pi adatto alla lotta per la sopravvivenza al punto di chinare la testa di fronte al corso degli eventi. Se poi guardo ai rimedi proposti dal Progetto, pur non avendo la pretesa di esprimere giudizi definitivi perch non so se i proponenti nascondano nelle loro maniche qualche carta vincente (anche se credo nessuna stando a quanto essi stessi hanno dichiarato), direi che le iniziative proposte meriterebbero un momento di ulteriore riflessione. E vero che il Progetto non prevede lambizioso programma di esercitare in proprio lattivit bancaria bens soltanto di promuovere un cambiamento di orientamenti presso gli stessi operatori bancari del Sud, ma anche cos esso egualmente molto pretenzioso e non potr che suscitare, ove ne venisse percepito il possibile successo, gravi preoccupazioni da parte del sistema bancario e politico che cercheranno con ogni mezzo di ripristinare uno stato di normalit. Tutte le grandi iniziative per essere realizzate richiedono grandi sacrifici e patimenti del genere che ho ricordato, di mezzi adeguati allo scopo e di una maturazione dei tempi. Anche io negli anni ottanta tentai di cambiare il sistema della revisione e certificazione dei bilanci per contrastare il monopolio delle grandi societ internazionali sponsorizzato da importanti Istituzioni finanziarie e universitarie, ma il progetto abort miseramente. La segretaria di Enrico Cuccia mi disse con estremo realismo: Dott. Marasco, di questi tempi andare contro gli americani come pisciare controvento. E cos puntualmente avvenuto perch, dopo una vistosa accoglienza favorevole alle mie idee anche da parte della stampa nazionale e internazionale, il successo fu breve ed effimero perch venni diffamato con perfidi metodi gi ben sperimentati in questo genere di cose (dalleresia e ribellione alla professione di commercialista sino ai balletti rosa) e venni messo fuori gioco. Mi domando allora se i Promotori sapranno sostenere i rischi insiti in questa iniziativa; se riusciranno a convincere un sufficiente numero di persone e di Istituzioni senza correre il rischio che queste cambino bandiera al primo cambiamento del vento; non bisogna mai dimenticare che un tempo tutti (o quasi) gli italiani erano fascisti e da un giorno allaltro sono diventati antifascisti; mi domando anche se i promotori dispongano di mezzi finanziari adeguati per divulgare e sostenere la loro iniziativa e per difendersi dagli attacchi nemici. Sta a loro dare una risposta, anche se la mia impressione che il Progetto, con tutti i meriti che non gli si possono negare, sembra peccare di scarso realismo. Voglio per chiudere con qualche nota ottimistica. Sono convinto che questa nostra Italia e questo

nostro Mezzogiorno, cos spesso denigrati, hanno invece le risorse umane e professionali sufficienti per operare e progredire in piena autonomia. Giorgio Fu, grande economista ormai dimenticato, scrisse che se guardiamo alle nostre cose senza il complesso di essere sempre indietro rispetto agli altri e con la convinzione che possiamo invece percorrere una strada diversa e originale, non solo scopriremo di avere tutte le qualit che servono per progredire, ma eviteremo anche di fare una doppia fatica: una prima volta per adeguarci alle volont altrui e poi, scoperto che queste non si adattano a noi, per cercare di ritrovare la nostra vecchia via. Federico Caff condivideva questo modo di pensare, ma riflettendo sul carattere degli italiani della nuova generazione si espresse con maggior cautela con questo straordinario pensiero: N si d minor prova di provincialismo...allorch si prospettano gli assetti istituzionali altrui dei mercati finanziari e borsistici come modelli ideali verso i quali si dovrebbe tendere. Qui veramente si in presenza...di una congenita tendenza a vedere il paradiso nellinferno degli altri. I nemici del sistema cooperativo e delle piccole banche locali sono agguerriti e compatti mentre noi siamo deboli e divisi. Il loro motto divide et impera, il nostro, anche se non quello di Noschese, seguiamo laria che tira. E allora non c da stupirsi se noi italiani abbiamo acquisito la cattiva fama di essere dei mariuoli che si adattano ad ogni circostanza, spesso come unico mezzo di difesa; ebbene questa volta mi sembra proprio il caso di far buon uso di questa qualit di mariuoli e di chiedere ai nostri amici del Sud, che sono tanto bravi in questo, di imbrogliare le carte in tavola a chi ci vuole tenere in stato di sudditanza per spadroneggiare su di noi. Vincenzo Marasco

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