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Tommaso d'Aquino

Tommaso d'Aquino
Donami, Signore Dio, la vita senza morte, il gaudio senza dolore, l dove c la somma libert, la libera sicurezza, la sicura tranquillit, la gioconda felicit, la felice eternit, leterna beatitudine, la visione e la lode della verit, o Dio! Amen. (Tommaso d'Aquino, Piae Preces, s.3)
San Tommaso d'Aquino

Beato Angelico: San Tommaso d'Aquino.

Dottore della Chiesa


Nascita Morte Venerato da 1225 7 marzo 1274 Chiesa cattolica

Canonizzazione 18 luglio 1323 da Papa Giovanni XXII Ricorrenza Attributi Patrono di 28 gennaio abito domenicano, libro, modellino di chiesa, sole raggiato sul petto Teologi, accademici, librai, scolari, studenti; della regione Campania e delle citt di Aquino, Grottaminarda, Monte San Giovanni Campano, Priverno

Tommaso d'Aquino (Roccasecca, 1225 Fossanova, 7 marzo 1274) fu un frate domenicano, del tempo della Scolastica, definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. venerato come santo anche dalla Chiesa luterana. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli anche il punto di raccordo fra la cristianit e la filosofia classica, che ha i suoi fondamenti e maestri in Socrate, Platone e Aristotele, e poi passati attraverso il periodo ellenistico, specialmente in autori come Plotino. Fu allievo di sant'Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggir, i suoi muggiti si udranno da un'estremit all'altra della terra!

Tommaso d'Aquino

Biografia
Tommaso dei conti d'Aquino nacque nel 1225 a Roccasecca[1], nel castello paterno situato nel feudo dei conti d'Aquino, da Landolfo d'Aquino e da Donna Teodora, appartenente al ramo Rossi della famiglia napoletana dei Caracciolo. La sua data di nascita non certa, ma calcolata in maniera approssimativa a partire da quella della sua morte. Bernardo Gui, ad esempio, afferma che Tommaso morto quando aveva compiuto i suoi quarantanove anni e iniziato il suo cinquantesimo anno. Oppure, in un testo un po' anteriore, Tolomeo da Lucca fa eco ad un'incertezza: Egli morto all'et di 50 anni, ma alcuni dicono 48. Tuttavia, oggi, sembra che ci sia accordo nel fissare la sua data di nascita tra il 1224 e il 1225.

Da Montecassino a Napoli
Secondo le usanze del tempo Tommaso, essendo il figlio pi piccolo, era destinato alla vita ecclesiastica e proprio per questo a soli cinque anni fu inviato come oblato nella vicina Abbazia di Monte Cassino, di cui suo zio era abate, per ricevere l'educazione religiosa. In quegli anni l'abbazia si trovava in un periodo di decadenza e costituiva una preda San Tommaso dipinto dal Beato Angelico contesa dal Papa e dall'imperatore. Ma il trattato di San Germano, concluso tra il Papa Gregorio IX e l'imperatore Federico II il 23 luglio 1230, inaugurava un periodo di relativa pace ed proprio allora che si pu collocare l'ingresso di Tommaso nel monastero. In quel luogo Tommaso ricevette i primi rudimenti delle lettere e fu iniziato alla vita religiosa benedettina. Ma a partire dal 1236 la calma di cui godeva il monastero fu nuovamente turbata e Landolfo, consigliato dal nuovo abate, Stefano di Corbario, volle mettere al riparo il figlio dai disordini e invi Tommaso, oramai adolescente, a Napoli, perch potesse seguire degli studi pi approfonditi. Cos nell'autunno del 1239, a quattordici o quindici anni, Tommaso si iscrisse al nuovo Studium generale, l'Universit degli studi fondata nel 1224 da Federico II per formare la classe dirigente del suo Impero. Fu proprio a Napoli, dove nel 1231 era stato fondato un convento, che Tommaso conobbe i Domenicani, ordine in cui entr a far parte e in cui fece la sua vestizione nell'aprile del 1244. Ma l'ingresso di Tommaso presso i Frati predicatori comprometteva definitivamente i piani dei suoi genitori riguardo al suo futuro incarico di abate di Montecassino. Cos la madre invi un corriere ai suoi figli, che in quel periodo stavano guerreggiando nella regione di Acquapendente, perch intercettassero il loro fratello e glielo conducessero. Essi, accompagnati da un piccolo drappello, catturarono facilmente il giovane religioso, lo fecero salire su di un cavallo e lo condussero al Castello di Monte San Giovanni Campano, un castello di famiglia, per poi condurlo a Roccasecca. Qui tutta la famiglia tent di far cambiare idea a Tommaso, ma inutilmente. Tuttavia bisogna precisare che egli non fu n maltrattato n rinchiuso in qualche prigione, si trattava piuttosto di un soggiorno obbligato, in cui Tommaso poteva entrare e uscire a piacimento e anche ricevere visite. Ma prendendo atto che Tommaso era ben saldo nella sua risoluzione, la sua famiglia lo restitu al convento di Napoli nell'estate del 1245.

Tommaso d'Aquino

Gli studi a Parigi e a Colonia (1245-1252)


I Domenicani di Napoli ritennero che non fosse sicuro trattenere presso di loro il novizio e lo inviarono a Roma dove si trovava il maestro dell'Ordine, Giovannni Teutonico, il quale stava per partire alla volta di Parigi, dove si sarebbe celebrato il Capitolo generale del 1246. Egli accolse Tommaso inviandolo prima a Parigi e poi a Colonia, dove c'era un fiorente Studium generale sotto la direzione di fra Alberto (il futuro sant'Alberto Magno), maestro in teologia, il quale era ritenuto sapiente in tutti i campi del sapere. Nell'autunno del 1245 Tommaso, al seguito di Giovanni Teutonico, si sarebbe dunque messo in viaggio per Parigi e vi avrebbe trascorso gli anni 1246-1247 e la prima parte del 1248, cio tre anni scolastici. Qui potrebbe aver studiato le arti, sia in facolt che in convento[2]. Nel 1248 part per Colonia con fra' Alberto, presso il quale continu il suo studio della teologia e il suo lavoro di assistente. Il soggiorno di Tommaso a Colonia, al contrario di quello a Parigi, non mai stato messo in dubbio, poich ben testimoniato dalle fonti. Il 7 giugno 1248 il capitolo generale dei Domenicani riunito a Parigi decise la creazione di uno studium generale a Colonia, citt nella quale esisteva gi un convento domenicano fondato nel 1221-1222 da fra' Enrico, compagno di Giordano di Sassonia. L'incarico di insegnare venne affidato a fra Alberto, la cui reputazione in quel periodo era gi notevole. Questo soggiorno a Colonia costitu una tappa decisiva nella vita di Tommaso. Per quattro anni, dai 23 ai 27 anni, Tommaso pot assimilare profondamente il pensiero di Alberto. Un esempio di questa influenza lo troviamo nell'opera nota con il nome di Tabula libri Ethicorum, la quale si presenta come un lessico le cui definizioni sono molto spesso delle citazioni quasi letterali di Alberto.

Il primo periodo di insegnamento a Parigi (1252-1259)


Quando il Maestro Generale dei Domenicani domand ad Alberto di indicargli un giovane teologo che potesse essere nominato baccelliere per insegnare a Parigi, Alberto gli propose Tommaso che stimava sufficientemente preparato in scientia et vita. Sembra che Giovanni Teutonico abbia esitato per via della giovane et del prescelto, 27 anni, perch secondo gli statuti dell'Universit egli avrebbe dovuto averne 29 per poter assumere canonicamente quest'impegno. Fu grazie alla mediazione del cardinale Ugo di Saint-Cher che la richiesta di Alberto fu esaudita e Tommaso ricevette quindi l'ordine di recarsi subito a Parigi e di prepararsi a insegnare. Egli inizi il suo insegnamento come baccelliere nel settembre di quello stesso anno, cio del 1252, sotto la responsabilit del maestro Elia Brunet de Bergerac che occupava il posto lasciato vacante a causa della partenza di Alberto. A Parigi Tommaso trov un clima intellettuale meno tranquillo di quello di Colonia. Ancora nel 1250 era vietato commentare i libri di Aristotele, ma tra il 1252 e il 1255, durante la prima parte del soggiorno di Tommaso, la Facolt delle Arti avrebbe finalmente ottenuto il permesso di insegnare pubblicamente tutti i libri del grande filosofo greco.

Il primo ritorno in Italia (1259-1268)


Tra il 1259 e il 1268 fu nuovamente in Italia, impegnato nell'insegnamento e negli scritti teologici: fu prima assegnato a Orvieto, come lettore, vale a dire responsabile per la formazione continua della comunit. Qui ebbe il tempo per completare la stesura della Summa contra Gentiles (iniziata nel 1258) e della Expositio super Iob ad litteram (1263-1265). Tra il 1265 e il 1268 inviato a Roma come maestro reggente. Durante il suo soggiorno, assegnato alla formazione intellettuale di giovani dominicani, Tommaso cominci a scrivere la Summa Theologiae e compil numerosi altri scritti su varie questioni economiche, canoniche e morali. Durante questo periodo, ebbe l'opportunit di lavorare con la corte papale (che non era residente a Roma).

Tommaso d'Aquino

Il secondo periodo di insegnamento a Parigi (1268-1272)


Nel secondo periodo di insegnamento a Parigi (1268-1272), la sua occupazione principale fu l'insegnamento della Sacra Pagina e proprio a questo periodo risalgono alcune delle sue opere pi celebri, come i commenti alla Scrittura e le Questioni Disputate. Anche se i commenti al Nuovo Testamento restano il cuore della sua attivit, egli si segnala anche per la variet della sua produzione, come ad esempio la scrittura di diversi brevi scritti (come ad esempio il De Mixtione elementorum, il De motu cordis, il De operationibus occultis naturae...) e per la partecipazione alle problematiche del suo tempo: che si tratti di secolari o dell'averroismo vediamo Tommaso impegnato su tutti i fronti. A questa multiforme attivit bisogna aggiungere un ultimo tratto: Tommaso anche il commentatore di Aristotele. Tra queste opere ricordiamo: l'Expositio libri Peryermenias, l'Expositio libri Posteriorum, la Sententia libri Ethicorum, la Tabula libri Ethicorum, il Commento alla Fisica e alla Metafisica. Vi sono poi anche delle opere incompiute, come la Sententia libri Politicorum, il De Caelo et Mundo, il De Generatione et corruptione, il Super Meteora.

Gli ultimi anni e la morte


Nella primavera del 1272 Tommaso lasci definitivamente Parigi e poco dopo la Pentecoste di quello stesso anno (12 giugno 1272) il capitolo della provincia domenicana di Roma gli affid il compito di organizzare uno Studium generale di teologia, lasciandolo libero di scegliere il luogo, le persone e il numero degli studenti. Ma la scelta di Napoli era gi stata designata da un precedente capitolo provinciale ed anche verosimile che Carlo I d'Angi abbia fatto pressione perch venisse scelta la sua capitale come sede e che a capo di questo nuovo centro di teologia venisse insediato un maestro di fama. Il 29 settembre 1273 egli partecip al capitolo della sua provincia a Roma in qualit di definitore. Ma alcune settimane pi tardi, mentre celebrava la messa nella cappella di San Nicola, Tommaso ebbe una sorprendente trasformazione e dopo questa messa non scrisse e non dett pi nulla e si sbarazz persino degli strumenti per scrivere. A Reginaldo da Piperno, che non comprendeva ci che accadeva, Tommaso rispose dicendo: Non posso pi. Tutto ci che ho scritto mi sembra paglia in confronto con quanto ho visto. Alla fine di gennaio o all'inizio di febbraio del 1274 Tommaso e il suo socius si misero in viaggio per partecipare al Concilio che Gregorio X aveva convocato per il 1 maggio 1274 a Lione. Dopo qualche giorno di viaggio arrivarono al castello di Maenza dove abitava sua nipote Francesca. qui che si ammal e perse del tutto l'appetito. Dopo qualche giorno, sentendosi un po' meglio, tent di riprendere il cammino verso Roma, ma dovette fermarsi all'abbazia di Fossanova per riprendere le forze. Tommaso sopravvisse a Fossanova per qualche tempo e tra il 4 o 5 marzo, dopo essersi confessato da Reginaldo, ricevette il viatico e pronunci, com'era consuetudine, la professione di fede eucaristica. Il giorno successivo ricevette l'unzione dei malati, rispondendo alle preghiere del rito. Mor di l a tre giorni, mercoled 7 marzo 1274, alle prime ore del mattino dopo aver ricevuto il Corpo del Signore[3]. Le spoglie di Tommaso d'Aquino sono conservate nella chiesa domenicana detta Les Jacobins a Tolosa. La reliquia della mano destra, invece, si trova a Salerno, nella chiesa di San Domenico mentre l'insigne reliquia del suo cranio si trova custodita e venerata nella Basilica Cattedrale di Priverno.

Tommaso d'Aquino

Il pensiero di Tommaso
Per Tommaso l'anima creata "a immagine e somiglianza di Dio" (come dice la Genesi), unica, immateriale (priva di volume, peso ed estensione) non localizzata in un punto particolare del corpo, trascendente come Dio e come Lui in una dimensione al di fuori dello spazio e del tempo in cui sono il corpo e gli altri enti. L'anima tota in toto corpore, contenuta interamente in ogni parte del corpo, e in questo senso legata ad esso indissolubilmente. Secondo Tommaso:
fede e ragione si possono conciliare, anzi, la ragione serve agli esseri umani per interrogarsi anche su alcuni enigmi di fede. Lo scopo della fede e della ragione lo stesso, se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa.

Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio


La certezza inoppugnabile che Dio esista ci data dalla Ritratto di Tommaso ad opera di Fra Bartolomeo fede, ma la ragione ha il suo percorso che prepara l'adesione libera dell'intelletto e della volont dell'intera persona umana rendendo plausibile, credibile l'adesione al Dio che si rivela. Ma tra i grandi pensatori cristiani si sono elaborati diversi percorsi razionali: mentre Anselmo d'Aosta, sulla scia neoplatonica di Agostino d'Ippona procedeva sia a simultaneo, cio dal concetto stesso di Dio, da lui ritenuto id quo maius cogitari nequit (nel Proslogion, cap.2.3), sia a posteriori (nel Monologion) per dimostrare l'esistenza di Dio, l'unico modo per arrivarci, secondo Tommaso, consiste nel procedere a posteriori: partendo cio dagli effetti, dall'esperienza sensibile, che la prima a cadere sotto i nostri sensi, per dedurne razionalmente la sua Causa prima. Si tratta di quella che chiama demonstratio quia[4], cio, appunto dagli effetti, il cui risultato ammettere necessariamente che esista il punto d'arrivo della dimostrazione, anche se non pienamente intelligibile, come in questo caso, ed in altri, il perch (demonstratio quid, es. i sillogismi: le premesse esprimono propriet che sono cause della conclusione: Ogni uomo mortale; ogni ateniese uomo; ogni ateniese mortale": essere uomo e mortale necessaria causa della mortalit di ogni ateniese) Sulla base di questo sfondo di pensiero Tommaso espone le sue prove dell'esistenza di Dio, non a caso chiamate in latino viae, cio "percorsi", "cammini" presi come esempi di largo respiro[5]. Tutte e cinque, con piccole variazioni, seguono questa struttura: 1) constatazione di un fatto in rerum natura, nell'esperienza sensibile ordinaria (movimento inteso come trasformazione; causalit efficiente subordinata; inizio e fine dell'esistenza degli esseri generabili e corruttibili, perci materiali, contingenti nel suo vocabolario, che quindi possono essere e non essere; gradualit degli esseri nelle perfezioni trascendentali, come bont, verit, nobilt ed essere stesso; finalit nei processi degli esseri non intelligenti); 2) analisi metafisica di quel dato iniziale esperienziale alla luce del principio metafisico di causalit, enunciato in varie formulazioni ("Tutto ci che si muove mosso da un altro"; " impossibile che una cosa sia causa efficiente di s stessa"; "Ora, impossibile che tutte di tal natura siano state sempre, perch ci che pu non essere un tempo non esisteva"; "Ma il grado maggiore o minore si attribuiscono alle diverse cose secondo che si accostano di pi o di meno a qualcosa di sommo o di assoluto"; "Ora, ci che privo di intelligenza non tende al fine

Tommaso d'Aquino se non perch diretto da un essere conoscitivo e intelligente"); 3) impossibilit di un regressus in infinitum inteso in senso metafisico, non quantitativo, perch ci renderebbe inintelligibile, inspiegabile pienamente il dato di fatto di partenza esistente ("Ora, non si pu in tal modo procedere all' infinito, perch altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore..."; "Ma procedere all' infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la prima causa efficiente; e cos non avremmo neppure l' effetto ultimo, n le cause intermedie..."; "Dunque non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realt ci sia qualcosa di necessario. Ora, tutto ci che necessario, o ha la causa della sua necessit in un altro essere oppure no. D'altra parte [in questo genere di esseri] non si pu procedere all'infinito..."; questo passaggio manca, per la sua evidenza agli occhi dell' Aquinate manca nella quarta via e nella quinta via, si passa direttamente alla conclusione; 4) conclusione deduttiva strettamente razionale (senza nessuna cogenza di fede) che identifica il 'conosciuto' sotto quel determinato aspetto con quello "che tutti chiamano Dio", o espressioni simili ("Dunque necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso Dio"; "Dunque bisogna ammettere una prima causa efficiente, che tutti chiamano Dio"; "Dunque bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per s necessario e non tragga da altri la propria necessit, ma sia causa di necessit agli altri. E questo tutti dicono Dio"; "Ora ci che massimo in un dato genere causa di tutti gli appartenenti a quel genere, come il fuoco, caldo al massimo, causa di ogni calore, come dice lo stesso Aristotele. Dunque vi qualcosa che per tutti gli enti causa dell' essere, della bont e di qualsiasi perfezione. E questo chiamiamo Dio"; "Vi dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate ad un fine: e quest'essere chiamiamo Dio". I cinque percorsi indicati da San Tommaso sono: Ex motu et mutatione rerum (tutto ci che si muove esige un movente primo perch, come insegna Aristotele nella Metafisica: "Non si pu andare all'infinito nella ricerca di un primo motore"); Ex ordine causarum efficientium (cio "dalla causa efficiente", intesa in senso subordinato, non in senso coordinato nel tempo. Tommaso non , per sola ragione, in grado di escludere la durata indefinita nel tempo di un mondo creato da Dio, la cosiddetta creatio ab aeterno: ogni essere finito, partecipato, dipende nell' essere da un altro detto causa; necessit di una causa prima incausata); Ex rerum contingentia (cio "dalla contingenza". Nella terminologia di Tommaso la generabilit e corruttibilit sono prese come segno evidente della possibilit di essere e non essere legata alla materialit, sinonimo, nel suo vocabolario di "contingenza", ben diverso dall' uso pi comune, legato ad una terminologia avicenniana, dove "contingente" qualsiasi realt che non sia Dio. Tommaso, in questa argomentazione della Summa Theologiae distingue attentamente il necessario dipendente da altro (anima umana e angeli) e necessario assoluto (Dio). L' esistenza di esseri generabili e corruttibili in s insufficiente metafisicamente, rimanda ad esseri necessari, dapprima dipendenti da altro, quindi ad un essere assolutamente necessario); Ex variis gradibus perfectionis (le cose hanno diversi gradi di perfezioni, intese in senso trascendentale, come verit, bont, nobilt ed essere, sebbene sia usato un 'banale' esempio fisico legato al fuoco ed al calore; ma solo un grado massimo di perfezione rende possibile, in quanto causa, i gradi intermedi); Ex rerum gubernatione (cio "dal governo delle cose": le azioni di realt non intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che le ordina cos).

Tommaso d'Aquino

Processo conoscitivo
Tommaso, che riteneva la conoscenza acquisibile solo attraverso la sensibilit, rifiuta la visione della conoscenza di Agostino, che pensava che questa avvenisse tramite l'illuminazione divina. La conoscenza degli universali per appartiene solo alle intelligenze angeliche; noi, invece, conosciamo gli universali post-rem, ossia li ricaviamo dalla realt sensibile. Soltanto Dio conosce ante rem. La conoscenza , quindi, un processo di adeguamento dell'anima o dell'intelletto e della cosa, secondo una formula che d ragione del sofisticato platonismo di Tommaso:
(LA) Veritas: Adaequatio intellectus ad rem. Adaequatio rei ad intellectum. Adaequatio intellectus et rei. (Tommaso d'Aquino )
[6]

(IT) Verit: Adeguamento dell'intelletto alla cosa. Adeguamento della cosa all'intelletto. Adeguamento dell'intelletto e della cosa.

La Creazione secondo Tommaso


Tommaso spiega che l'uomo non pu stabilire se il mondo infinito o se stato creato dal nulla, poich queste tesi riguardano l'ambito della fede e non possibile arrivarci razionalmente, l'uomo pu solo rifarsi alle verit rivelate che dicono che l'universo ha effettivamente un punto zero dal quale nato. Nelle opere di Tommaso l'universo (o cosmo) ha una struttura rigorosamente gerarchica: posto al vertice da Dio che viene posto come al di l della fisicit, governa da solo il mondo al di sopra di tutte le cose e gli enti; al di sotto di Dio troviamo gli angeli (forme pure e immateriali) ai quali Tommaso attribuisce la definizione di intelligenze motrici dei cieli anche esse ordinate gerarchicamente tra di loro; poi un gradino pi in basso troviamo l'uomo, posto al confine tra il mondo delle sostanze spirituali e il regno della corporeit, in ogni uomo infatti si ha l'unione del corpo (elemento materiale) con l'anima intellettiva (ovvero la forma, che secondo Tommaso costituisce l'ultimo grado delle intelligenze angeliche), l'uomo l'unico ente in contatto sia con il mondo fisico, sia con il mondo spirituale. Tommaso crede che la conoscenza umana cominci con i sensi, l'uomo non avendo il grado di intelligenza degli angeli non in grado di apprendere direttamente gli intelligibili, ma pu apprendere solamente attribuendo alle cose una forma e quindi solamente grazie all'esperienza sensibile. Un'altra facolt necessaria che caratterizza l'uomo la sua tendenza a realizzare pienamente la propria natura ovvero compiere ci per cui stato creato. Ciascun uomo infatti corrisponde all'idea divina su cui modellato di cui l'uomo consapevole e razionale, conscio delle proprie finalit, alle quali si dirige volontariamente avvalendosi dell'uso dell' intelletto (l'uomo prende le proprie decisioni sulla base di un ragionamento pratico con cui tra due beni sceglie sempre quello pi consono al raggiungimento del suo fine). Al di sotto dell'uomo troviamo le piante e le varie molteplicit degli elementi.

Tommaso d'Aquino

Importanza ed eredit
Per approfondire, vedi Tomismo.

San Tommaso fu uno dei pensatori pi eminenti della filosofia Scolastica, che verso la met del XIII secolo aveva raggiunto il suo apogeo. Egli indirizz diversi aspetti della filosofia del tempo: la questione del rapporto tra fede e ragione, le tesi sull'anima (in contrapposizione ad Averro), le questioni sull'autorit della religione e della teologia, che subordina ogni campo della conoscenza. Tali punti fermi del suo pensiero furono difesi da diversi suoi seguaci successivi, tra i quali Reginaldo di Piperno, Tolomeo da Lucca, Giovanni di Napoli, il domenicano francese Giovanni Capreolus e Antonino di Firenze. Infine per, con la lenta dissoluzione della Scolastica, si ebbe parallelamente anche la dissoluzione del Tomismo. Oggigiorno il pensiero di Tommaso d'Aquino trova ampio consenso anche in ambienti non cattolici (studiosi protestanti statunitensi, ad esempio) e perfino non cristiani, grazie al suo metodo di lavoro, fortemente razionale ed aperto a fonti e contributi di ogni genere: la sua indagine intellettuale procede dalla Bibbia agli autori pagani, dagli ebrei ai musulmani, senza alcun pregiudizio, ma tenendo sempre il suo centro nella Rivelazione cristiana, alla quale ogni cultura, dottrina o autore antico faceva capo.

San Tommaso d'Aquino, ritratto di Carlo Crivelli

Il suo operato culmina nella Summa Theologiae (cio "Il complesso di teologia"), in cui tratta in maniera sistematica il rapporto fede-ragione ed altre grandi questioni teologiche. Agostino vedeva il rapporto fede-ragione come un circolo ermeneutico (dal greco ermeneuo, cio "interpreto") in cui credo ut intelligam et intelligo ut credam (ossia "credo per comprendere e comprendo per credere"). Tommaso porta la fede su un piano superiore alla ragione, affermando che dove la ragione e la filosofia non possono proseguire inizia il campo della fede ed il lavoro della teologia. Dunque, fede e ragione sono certamente in circolo ermeneutico e crescono insieme sia in filosofia che in teologia. Mentre per la filosofia parte da dati dell'esperienza sensibile o razionale, la teologia inizia il circolo con i dati della fede, su cui ragiona per credere con maggiore consapevolezza ai misteri rivelati. La ragione, ammettendo di non poterli dimostrare, riconosce che essi, pur essendo al di sopra di s, non sono mai assurdi o contro la ragione stessa: fede e ragione, sono entrambe dono di Dio e non possono contraddirsi. Questa posizione esalta ovviamente la ricerca umana: ogni verit che io posso scoprire non minaccer mai la Rivelazione anzi, rafforzer la mia conoscenza complessiva dell'opera di Dio e della Parola di Cristo. Si vede qui un esempio tipico della fiducia che nel Medioevo si riponeva nella ragione umana. Nel XIV secolo queste certezze andranno in crisi, coinvolgendo l'intero impianto culturale del periodo precedente. La teologia, in ambito puramente speculativo, rispetto alla tradizione classica, considerata una forma inferiore di sapere, poich usa le armi della filosofia senza partire da qualcosa che abbia la forza della necessit filosofica, ma Tommaso fa notare, citando Aristotele, che non si pu mai dimostrare tutto (sarebbe necessario un processo all'infinito), ed anche che si possono distinguere due tipi di scienze: quelle che esaminano i propri principi e quelle

Tommaso d'Aquino che ricevono i principi da altre scienze, costruendo sopra di essi come su dati validi. La teologia, rivalutata, si costruisce le basi della sua substantia. L'ideale, per uno spirito concreto come Tommaso, sarebbe superare la fede e raggiungere la conoscenza ma, sui misteri fondamentali della Rivelazione, questo non possibile nella vita terrena del corpo. Avverr nella vita eterna dello spirito. Il sapere teologico pi elevato per l'importanza assoluta e fondamentale delle sue "ipotesi", da cui parte poi a ragionare e sulle quali cresce il suo essere; esso un moto a spirale della conoscenza che muove da un'ipotesi, cio un atto di fede, guardando Dio e l'eternit. Per l'uomo pi importante dei ragionamenti necessari che un filosofo riuscito a dimostrare. La filosofia dunque ancilla theologiae e regina scientiarum, primo fra i saperi delle scienze. Il primato del sapere teologico non nel metodo, ma nei contenuti divini che affronta, per i quali sacrificabile anche la necessit filosofica. Il punto di discrimine fra filosofia e teologia la dimostrazione dell'esistenza di Dio; dei due misteri fondamentali della Fede (Trinitario e Cristologico), la ragione pu dimostrare solamente l'esistenza di Dio e che questo Dio non pu che essere Trinitario, il paradosso razionale, che la ragione non pu spiegare: un Dio Uno e Trino. Il maggior servizio che la ragione pu fare alla fede che dimostrare l'esistenza di un Dio non Trinitario altrettanto irrazionale quanto la sua affermazione, perch i motivi per non credere al Dio che emerge dal Nuovo Testamento non sono maggiori di quelli che si hanno per credere ad un'altra divinit o per essere atei. La ragione fornisce un secondo aiuto alla fede: mostrare che da questo mistero scaturiscono conseguenze non contraddittorie fra loro (il mistero stesso l'ipotesi-premessa razionale). La ragione non pu entrare nella parte storica dei misteri religiosi, pu mostrare solo prove storiche che tal "profeta" esistito, ma non che era Dio, e il senso della Sua missione, che appunto un dato, un fatto a cui si pu credere o meno. Il primato della teologia verr fortemente discusso nei secoli successivi, ma sar anche lo studio praticato da tutti i filosofi cristiani nel Medioevo e oltre, tant' che Pascal fece la sua famosa "scommessa" ancora nel XVII secolo. La teologia era questione sentita dal popolo nelle sacre rappresentazioni, era il mondo dei medioevali e degli zelanti studenti che attraversavano a piedi le paludi di Francia per ascoltare le lectiones dell'Aquinate nella prestigiosa Universit della Sorbonne di Parigi, incontrandosi da tutta Europa . Gli storici della filosofia richiamano l'attenzione anche sulla prevalenza dell'intelletto rispetto ad una prevalenza della volont nella vita intellettuale/spirituale dell'uomo. La prima seguita da San Tommaso e dalla sua scuola, mentre l'altra propria di San Bonaventura e della scuola francescana. Per Tommaso il fine supremo "vedere Dio", mentre per Bonaventura fine ultimo dell'uomo "amare Dio". Quindi per Tommaso la categoria pi alta "il vero", mentre per Bonaventura "il bene". Per ambedue per, "il vero" anche "il bene", e "il bene" anche "il vero". Il pensiero di Tommaso ebbe influenza anche su autori non cristiani, a cominciare dal famoso pensatore ebreo Hillel da Verona. A partire dal secondo Novecento poi il suo pensiero viene ripreso nel dibattito etico da autori cattolici e non, quali Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe, Alasdair MacIntyre, Philippa Ruth Foot.

Culto
Fu canonizzato nel 1323 da papa Giovanni XXII. La sua memoria viene celebrata dalla Chiesa cattolica il 28 gennaio, la luterana, invece, lo ricorda l'8 marzo. San Tommaso d'Aquino patrono dei teologi, degli accademici, dei librai e degli studenti. patrono della citt e della diocesi privernate. L'11 aprile 1567 papa Pio V lo dichiar dottore della Chiesa con la bolla Mirabilis Deus. Il 29 giugno 1923, nel VI centenario della canonizzazione, papa Pio XI gli dedic l'enciclica Studiorum Ducem.

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Opere di San Tommaso


Sintesi teologiche Scriptum super libros Sententiarum Summa contra Gentiles Summa Theologiae Questioni disputate Quaestiones disputatae de Veritate Quaestiones disputatae De potentia Quaestio disputata De anima Quaestio disputata De spiritualibus creaturis Quaestiones disputatae De malo Quaestiones disputatae De uirtutibus Quaestio disputata De unione uerbi incarnati Quaestiones de Quodlibet I-XII Commenti biblici Expositio super Isaiam ad litteram Super Ieremiam et Threnos Principium Rigans montes de superioribus et Hic est liber mandatorum Dei Expositio super Iob ad litteram Glossa continua super Evangelia (Catena Aurea) Lectura super Mattheum Lectura super Ioannem Expositio et Lectura super Epistolas Pauli Apostoli Postilla super Psalmos Commenti ad Aristotele Sentencia Libri De anima Sentencia Libri De sensu et sensato Sententia super Physicam Sententia super Meteora Expositio Libri Peryermenias Expositio Libri Posteriorum Sententia Libri Ethicorum Tabula Libri Ethicorum Sententia Libri Politicorum Sententia super Metaphysicam Sententia super Librum De caelo et mundo Sententia super Libros De generatione et corruptione Altri commenti Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii De ebdomadibus Super Librum Dionysii De divinis nomibus Super Librum De Causis Scritti polemici Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae

Tommaso d'Aquino Contra doctrinam retrahentium a religione De unitate intellectus contra Avveroistas De aeternitate mundi Trattati De ente et essentia De principiis naturae Compendium theologiae seu brevis compilatio theologiae ad fratrem Raynaldum De regno ad regem Cypri De substantiis separatis Lettere e pareri De emptione et venditione ad tempus Contra errores Graecorum De rationibus fidei ad Cantorem Antiochenum Expositio super primam et secundam Decretalem ad Archidiaconum Tudertinum De articulis fidei et ecclesiae sacramentis ad archiepiscopum Panormitanum Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 108 articulis De forma absolutionis De secreto Liber De sortibus ad dominum Iacobum de Tonengo Responsiones ad lectorem Venetum de 30 et 36 articulis Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 43 articulis Responsio ad lectorem Bisuntinum de 6 articulis Epistola ad ducissam Brabantiae De mixtione elementorum ad magistrum Philippum de Castro Caeli De motu cordis ad magistrum Philippum de Castro Caeli De operationibus occultis naturae ad quendam militem ultramontanum De iudiciis astrorum Epistola ad Bernardum abbatem casinensem Opere liturgiche, prediche, preghiere Officium de festo Corporis Christi ad mandatum Urbani Papae Inno Adoro Te Collationes in decem precepta Collationes in orationem dominicam in Symbolum Apostolorum in salutationem angelicam

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Tommaso d'Aquino

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Opere di san Tommaso pubblicate


Catena aurea, Glossa continua super Evangelia vol. 1, Matteo, Bologna 2006 vol. 2, Matteo, Bologna 2007 vol. 3, Marco, Bologna 2007 Commento ai Libri di Boezio, Super Boetium De Trinitate, Expositio Libri Boetii De Ebdomadibus, Bologna, 1997 Commento ai Nomi Divini di Dionigi, Super Librum Dionysii de Divinis Nominibus vol. 1, Bologna 2004 vol. 2, (comprende anche De ente et essentia), Bologna, 2004 Commento al Corpus Paulinum, Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli vol. 1, Romani, Bologna 2004 vol. 2, 1 Corinzi, Bologna 2004 vol. 3, 2 Corinzi, Galati, Bologna, 2004 vol. 4, Efesini, Filippesi, Colossesi, Bologna, 2004 vol. 5, Tessalonicesi, Timoteo, Tito, Filemone, Bologna, 2004

vol. 6, Ebrei, Bologna, 2004 Commento al Libro di Giobbe, Bologna, 1995 Commento all'Etica Nicomachea di Aristotele, Sententia Libri Ethicorum, in 2 volumi, Bologna, 1998 Commento alla Fisica di Aristotele, Sententia super Physicorum vol. 1, Bologna, 2004 vol. 2, Bologna, 2004 vol. 3, Bologna, 2005 Commento alla Metafisica di Aristotele, Sententia super Metaphysicorum vol. 1, Bologna, 2004 vol. 2, Bologna, 2005 vol. 3, Bologna, 2005 Commento alla Politica di Aristotele, Sententia Libri Politicorum, Bologna, 1996, ISBN 88-7094-231-7 Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, Scriptum super Libros Sententiarum in 10 volumi, Bologna, Ed. ESD, 2002 Compendio di teologia, Compendium theologiae, Bologna, 1995 I Sermoni e le due Lezioni inaugurali, Bologna, 2003 La conoscenza sensibile, Commenti ai libri di Aristotele: Il senso e il sensibile; La memoria e la reminiscenza, Bologna, 1997 La perfezione cristiana nella vita consacrata, Bologna, 1995 La Somma contro i Gentili, Summa contra Gentiles

vol. 1, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2000 vol. 2, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001 vol. 3, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001 La Somma Teologica, Summa Theologiae, in 35 volumi La Somma Teologica, Summa Theologiae, in 6 volumi, Bologna, Ed. ESD Le Questioni Disputate, Quaestiones Disputatae vol. 1, La Verit, Bologna, 1992 vol. 2, La Verit, Bologna, 1992 vol. 3, La Verit, Bologna, 1993

Tommaso d'Aquino vol. 4, L'anima umana, Bologna, 2001 vol. 5, Le virt, Bologna, 2002 vol. 6, Il male, Bologna, 2002 vol. 7, Il male, Bologna, 2003 vol. 8, La potenza divina, Bologna, 2003 vol. 9, La potenza divina, Bologna, 2003 vol. 10, Questioni su argomenti vari, Bologna, 2003 vol. 11, Questioni su argomenti vari, Bologna, 2003 Logica dell'enunciazione, Commento al libro di Aristotele Peri Hermeneias, Expositio Libri Peryermenias, Bologna, 1997 Opuscoli politici: Il governo dei principi, Lettera alla duchessa del Brabante, La dilazione nella compravendita, Bologna, 1997 Opuscoli spirituali: Commenti al Credo, Padre Nostro, Ave Maria, Dieci Comandamenti, Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini, Le preghiere di san Tommaso, Lettera a uno studente, Bologna, 1999 Pagine di Filosofia: I principi della natura, De principiis naturae ad fratrem Silvestrum, sola trad. it., e antologia ragionata e commentata di altri brani filosofici di antropologia, gnoseologia, teologia naturale, etica, politica e pedagogia

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Note
[1] M. Sgarbossa, 2000, pag. 63. Secondo alcune tesi, minoritarie, datate e di stampo localistico, san Tommaso sarebbe nato a Belcastro. Fra queste, si segnalano quelle di fra' Giovanni Fiore da Cropani, storico calabrese del XVII secolo, che lo scriveva nella sua opera Della Calabria illustrata, di Gabriele Barrio nella sua opera De antiquitate et situ Calabriae e di padre Girolamo Marafioti, teologo dell'ordine dei Minori Osservanti, nella sua opera Croniche ed antichit di Calabria. [2] Fino a pochi anni fa gli storici avevano dei dubbi sulla veridicit del soggiorno di Tommaso a Parigi nel periodo immediatamente successivo a quello in cui la sua famiglia lo restitu all'Ordine. Dallo studio delle fonti, Walz-Novarina e Pietro Calo concludono che il viaggio di Tommaso in compagnia di Giovanni Teutonico ... senza essere certo, pu considerarsi probabile... , ma erano pi riservati circa la questione degli studi a Parigi. Grandi eruditi come Denifle e De Groot si associano a questa opinione, ma altri come Mandonnet, Chenu e Glorieux, osservano che il viaggio a Parigi non avrebbe avuto alcun senso se Tommaso non avesse dovuto svolgervi i suoi studi, questo perch lo studium generale di Colonia non era funzionante prima del 1248, data della sua apertura dovuta a fra Alberto al momento del suo ritorno in questa citt. [3] Jean-Pierre Torrell, Amico della verit, p. 392 [4] cfr. S. Th. I, q.2, a.2, c. e luoghi paralleli nei commenti aristotelici [5] Cf. Summa Theologiae, I q. 2 a. 3 [6] Cf. Quaestio disputata de anima, a. 3 ad 1; Summa Theologiae, I q. 16 aa. 1-2.

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Tommaso d'Aquino

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Voci correlate
Quaestio disputata de malo Cristianesimo Domingo Baez Filosofia medioevale Hillel ben Samuel da Verona San Bernardo di Chiaravalle San Bonaventura da Bagnoregio Santi Summa Theologiae Timeo hominem unius libri Tomismo

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Collegamenti esterni
Biografia
Scheda su San Tommaso d'Aquino (http://www.santiebeati.it/dettaglio/22550) in Santi, beati e testimoni Enciclopedia dei Santi. SantieBeati.it Biografia dall'Enciclopedia Italiana Treccani (http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems. jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/T/Biografie_-_Edicola_Tommaso.xml) (EN) La voce "St. Thomas Aquinas" (http://www.newadvent.org/cathen/14663b.htm) dal sito della Catholic Encyclopedia (http://www.newadvent.org/cathen/index.html) (EN) Tommaso d'Aquino dall'Enciclopedia inglese di Filosofia in Internet (http://www.iep.utm.edu/a/aquinas. htm)

Le sue opere
(LA) Opera omnia di san Tommaso d'Aquino (http://www.corpusthomisticum.org/iopera.html) (EN) Aquinas in Inglese (http://dhspriory.org/thomas/) (LA,IT,EN,FR,ES,DE,PT) Opera omnia di san Tommaso d'Aquino (http://www.documentacatholicaomnia.eu/ 20_50_1225-1274-_Thomas_Aquinas,_Sanctus.html) Opere di Tommaso d'Aquino (http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/Aut372.htm): testo con concordanze e lista di frequenza Traduzione italiana del trattato De Ente et Essentia (http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/ filosofia-scolastica/tommaso-d-aquino/75-de-ente-et-essentia.html) Traduzione italiana del De Ente et essentia in formato epub (http://www.ledizioni.it/sito/?s=tommaso&x=0& y=0) Traduzione parziale della Lettera alla Duchessa di Brabante, sui rapporti con gli Ebrei (http://digilander.libero. it/idea.ap/archivio/STommaso.pdf) Amici di San Tommaso d'Aquino - Catechesi facili basate sulle opere di san Tommaso d'Aquino (http:// amicidisantommaso.googlepages.com/)

Tommaso d'Aquino Summa Theologiae La Somma Teologica (http://digilander.libero.it/sfteol/zipssp/SummaTheologiaeLATITA.zip) (EN) La Summa theologiae di Tommaso (http://www.newadvent.org/summa/)

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Su Tomismo
(EN) Tommaso nella Stanford Enciclopedia di Filosofia (http://plato.stanford.edu/entries/aquinas/) (PT) Instituto Teolgico So Toms de Aquino - Brasile (http://ittanoticias.arautos.org/) Presentazione globale del pensiero filosofico di Tommaso (http://mondodomani.org/mneme/s2ta0.htm) Scheda su san Tommaso (http://lgxserver.uniba.it/lei/filosofi/autori/tommaso-scheda.htm) a cura di Marcello Landi. Le cinque vie di Tommaso (http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/filosofia-scolastica/ tommaso-d-aquino/187-summa-teologiae-quaestio-ii-art-3-v15-187.html) Il pensiero e le opere di Tommaso in breve (http://www.oocities.com/dyeg83/tommaso.htm)(archiviato dall'url
originale)

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