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INTRODUZIONE ALLA GEOGRAFIA UMANA

Lobbiettivo della geografia umana lo studio dei rapporti, della distribuzione e dellorganizzazione dei fatti umani nello spazio, visti sia nel loro aspetto diacronico che sincronico. La geografia umana a tutti gli effetti una scienza, ma quand che una disciplina si qualifica come scienza? Quando si pone degli obbiettivi propri diversi dalle altre scienze da raggiungere tramite limpiego di metodi rapportati a teorie sue proprie strutturate e sistematiche. Emerge quindi un triangolo formato da obiettivi, teorie, metodo che costituisce lo statuto epistemologico della disciplina concretizzabile in forma spontanea come nel caso delletologia o per scissione come nel caso della geografia umana. Ogni produzione scientifica di conoscenza si articola su tre fasi o livelli successivi: 1. LIVELLO LOGICO 2. LIVELLO DEL METODO 3. LIVELLO DELLE FONTI E DEGLI STRUMENTI

Per quanto riguarda il livello logico, lo studioso pu usufruire di 2 tipi di logiche


1. DISGIUNTIVEdi ispirazione cartesiana, positivista e neo positivista che prevedono lo studio del problema tramite la sua riduzione in porzioni pi piccole in stretta coerenza con i principi di evidenza, riduzione, causalit,esaustivit. Evidenzalo studioso deve considerare solo ci che ben chiaro e inequivocab le Riduzioneloggetto viene scomposto in segmenti pi piccoli che vengono analizzati separatamente Causalitsi ricercano le cause o fattori che hanno determinato le caratteristiche di ogni segmento, partendo dal presupposto che esista una successione tra gli elementi e che questi si trovino in un ordine di tipo naturale Aggregativitper non tralasciare nulla si utilizzano strumenti come i censimenti Se per esempio il fenomeno da analizzare fosse il turismo in una determinata area geografica ,lo studioso dovr in primo luogo prendere in considerazione tutti gli elementi del territorio riguardanti il turismo;per esempio la presenza di musei o chiese(turismo culturale),la presenza di centri termali o di centri benessere(turismo termale),la presenza di spiagge e di stabilimenti balneari(turismo balneare)ecc.. Secondo il principio di riduzione, loggetto va scomposto in segmenti;in questo caso turisto balneare-termale-culturale ,individuando poi per ogni segmento le sub-aree in cui si manifesta. Per il principio di causalit vanno individuate le cause che hanno determinato una certa configurazione spaziale del fenomeno. Infine utilizzando strumenti come il censimento si completa lo studio del fenomeno

2. CONGIUNTIVE O TEORIE DELLA COMPLESSITAsi sviluppano negli anni 80 e 90 del XX secolo dal pensiero postmoderno e si basano sui principi di pertinenza,olismo,finalit,aggregativit Pertinenzanon viene considerato come oggetto di studio solo ci che evidente ma ci che coerente con un progetto Olismoogni elemento non viene considerato isolatamente, ma in relazione allambiente che lo circonda Finalitcon riguardo al fenomeno oggetto di studio si identificano ipotetici progetti Aggregativitsi ricorre a visioni dassieme facendo uso di modelli Quindi per esempio, basandosi su una logica congiuntiva, loggetto di studio non sar pi il turismo in una determinata area geografica,ma potrebbe essere lo studio del territorio per attuare un processo di sviluppo di un turismo sostenibile;di conseguenza, lo studioso potr in primo luogo studiare limpatto del turismo sulla popolazione,tramite per esempio luso di interviste a campioni della popolazione facenti parte sia del ceto dirigente, sia di tutte le altre classi sociali. La differenza tra le logiche disgiuntive e congiuntive, che mentre le prime vogliono rispondere alla domanda come fatto il territorio? le seconde vogliono rispondere alla domanda come funziona il territorio?;quindi se le prime vedono il territorio in base a relazioni causa-effetto, le seconde lo studiano in base ai comportamenti umani. Se la logica tradizionale quindi vede il territorio come oggetto, il pensiero della complessit lo vede in relazione ad un progetto. In base alle logiche, lo studioso costruisce delle teorie, che sono insieme di ipotesi e sono

Per quanto riguarda il livello del metodo lo studioso pu scegliere tra:


DEDUTTIVOcaratterizzato dallelemento teorico a priori;ossia dalla formulazione della teoria che poi andra verificata tramite losservazione della realt(elemento empirico a posteriori) INDUTTIVOcaratterizzato dallelemento empirico a priori, ossia, lo studioso osserva la realt ,raccoglie delle informazioni per poi giungere ad una generalizzazione, cio alla formulazione di una teoria(momento teorico a posteriori). Lo studioso, inoltre pu avere un approccio di tipo sincronico o diacronico;sincronico quando studia il fenomeno in un momento o in un epoca precisa, in modo statico, diacronico se lo studia nella sua evoluzione temporale.

Livello delle fonti e degli strumenti


le fonti e gli strumenti sono i mezzi di cui si serve lo studioso per interpretare, catalogare,comprendere e descrivere il fenomeno oggetto di studio.

Nel caso della geografia umana, le fonti sono fornite soprattutto da due scienze, la cartografia e la statistica che possono usufruire dei passi avanti nella tecnologia e nellinformatica tramite lapprodo ai GIS(GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM). Le fonti possono essere di 3 tipi: 1. Bibliografiche 2. Cartografiche 3. Statistiche BIBLIOGRAFICHE Le fonti bibliografiche sono molto importanti perch consentono allo studioso di evitare di compiere una ricerca che magari gi stata condotta da qualcun altro e forse con maggior successo. Inoltre permettono allo studioso di tenersi sempre aggiornato Le fonti bibliografiche sono di 3 tipi: 1. LE BIBLIOGRAFIEche contengono una serie di titoli di lavori pubblicati -geoabstract -La bibliografia della regione italiana -geographische yahrbuch 2. RIVISTE SCIENTIFICHE che consentono agli studiosi di tenersi aggiornati e contengono numerosi articoli di interesse -geothema -herodothe italia La rivista geografica italiana 3. GLI ATTI DEI CONGRESSI GEOGRAFICI CARTOGRAFICHE Le fonti cartografiche sono costituite principalmente dalle carte geografiche che sono considerate delle riproduzioni in piano, ridotte, approssimate e simboliche di un territorio o di una porzione di esso; sono in piano perch una superficie con una certa curvatura viene rappresentata su un foglio che una superficie piana;di conseguenza sono anche approssimate perch questo tipo di riproduzione ammette un certo livello di imprecisione;comunque alcune caratteristiche si possono mantenere come per esempio equidistanza(mantenimento del rapporto tra le distanze),lequivalenza(mantenimento del rapporto tra le superficie),isogonia(rimangono inalterati gli angoli formati da una qualsiasi linea che interseca un meridiano o un parallelo). Sono simboliche perch i diversi elementi del territorio(come lidrografia o lorografia) vengono rappresentati tramite luso di simboli e colori convenzionali. Sono ridotte perch tutte le carte geografiche devono rispettare un rapporto di riduzione o scala che il rapporto tra la distanza fissata convenzionalmente sulla carta e la stessa misura ma reale. La scala ,definisce anche il tipo di carta geografica e quindi i suoi usi: TIPO

Mappamondi o planisferi(1:100 milioni/1:30 milioni) Carte generali(1:30 milioni/1:1.000.000) Carte regionali o corografiche(1:1.000.000/1:150.000) Carte topografiche(1:150.000/1:10.000) Piani dei porti, mappe delle citt(1:5000/1:2000)

USI tra la scala dimensionale e la scala di riduzione esiste un rapporto di proporzionalit inversa;infatti una carta a piccola scala come il planisfero viene usato per lanalisi di una fenomeno a grande scala, come la distribuzione della popolazione in un continente, mentre per i fenomeni a piccola scala come la distribuzione della popolazione in un quartiere, si usano carte a grande scala come quelle topografiche. La cartografia si divide poi in cartografia di base e derivata;la cartografia di base quella costruita direttamente dallosservazione del territorio, mentre quella derivata,si costruisce tramite riduzione e modifica di una carta gi esistente. In italia la fonte principale riguardante la cartografia di base la carta topografica italiana redatta dalligm, listituto geografico militare di firenze nel 1872. Prima dellunit ditalia, esistevano delle rappresentazioni cartografiche del territorio, ma erano condotte con metodi diversi e a scale diverse e inoltre alcune zone non erano proprio rappresentate sulle carte ,come alcune zone meridionali. Quindi dopo lunit di italia si decise di costruire una carta ditalia coordinata con un unico metodo a scala 1:100.000 con rilievi al al 50.000 e le zone di maggior rilievo al 25.000. Questa carta costituita da fogli, tavolette e quadranti,le tavolette costituiscono la fonte e la base geografica da cui poi tramite unoperazione di rimpicciolimento e spoglio sono ottenuti i quadranti e i fogli: -tavolette 1:100.000 -quadranti 1:50.000 -fogli 1:25.000 Oltre alla carta topografica italiana abbiamo anche la nuova carta ditalia i cui lavori vengono iniziati nel 1958 per adeguarsi ai criteri dellunione europea. Molto importante anche latlante tematico ditalia costituito da 4 volumi per un totale di 126 tavole ognuna delle quali ha tre facciate, di cui 2 illustrative e 1 descrittiva. Con la configurazione delle regioni come enti autarchici, si sono sviluppate una serie di iniziative volte allamministrazione dellarea di competenza;la regione liguria, previo accordo con ligm ha sviluppato una cartografia di qualit, utile non solo agli studiosi, ma anche agli escursionisti.

FONTI STATISTICHE

Le fonti statistiche hanno il compito di far conoscere allo studioso con un margine di precisione molto elevato ,gli aspetti quantitativi e qualitativi dei mutevoli fenomeni spaziali. Le fonti statistiche in gran parte sono fornite da enti pubblici come listat che pubblica i risultati di pubblicazioni dirette e indirette. Le fonti statistiche possono essere indirette,(quando i dati vengono pubblicati da un ente che li ha presi da altri enti) o dirette, cio frutto di rilevazioni sul campo, gestite sotto la responsabilit dellistat. Le fonti poi possono essere complete(come il censimento sulle abitazioni e la popolazione, per cui ad ogni famiglia viene inviato un questionario), oppure parziali (o campionarie),cio dotte su un campione;ci non vuol dire che non siano asaustive come le precedenti, limportante che il campione riesca a riprodurre con la maggiore precisione possibile luniverso a cui fa riferimento. La fonte statistica completa principale e il censimento, i cui risultati vengono pubblicati dallistat che permette di raccogliere un gran numero di dati e viene effettuato ogni 10 anni dal 1861 ,lultimo stato nel 2011 e il prossimo probabilmente sar nel 2021. Fanno eccezione il 1891 per mancanza di fondi e il 1941 a causa della guerra. Invece nel 1936 stato effettuato un censimento a soli 5 anni da quello precedente perch lo stato voleva attuare un piano di pianificazione volto a scoraggiare lemigrazione e incoraggiare la natalit. Il censimento divide la popolazione in POPOLAZIONE RESIDENTE(pr),cio coloro che hanno la residenza in un determinato comune anche se per motivi diversi non vi abitano e POPOLAZIONE PRESENTE(pp) cio coloro che hanno leffettivo domicilio in un comune pur non avendovi stabilito la residenza;il rapporto tra popolazione presente e popolazione residente, permette di avere un idea della potenzialit di una regione di attrarre o meno popolazione: -pp/pr<1zona debole,caratterizzata da flussi emigratori -pp/pr=1zona in equilibrio -pp/pr>1zona forte caratterizzata da flussi immigratori Tramite il raffronto di questi valori, si pu anche calcolare landamento della popolazione nel tempo;per esempio in italia, fino agli anni settanta del novecento, questo rapporto era inferiore allunit anche di molto nei periodi di maggiore immigrazione, mentre dagli anni settanta ad oggi, tale valore supera lunit in conseguenza degli ingenti flussi migratori dallestero. Inoltre , il censimento, oltre a dividere la popolazione per et e sesso, analizza anche il livello di istruzione e la qualit della vita tramite lindice di affollamento delle abitazioni che il rapporto fra il numero di persone che vivono in una casa e l numero effettivo delle stanze adibite ad abitazione.

Inoltre il censimento istat anche uno strumento di analisi economica;infatti divide la popolazione in Attivi Occupati Coloro che svolgono unattivit lavorativa Non attivi Studenti,anziani pensionati, bambini, invalidi

Non occupati Sono i cosiddetti attivi potenziali, cio cassaintegrati, disoccupati iscritti al collocamento

La popolazione occupata, viene inoltre divisa nei tre settori delleconomia a seconda del ramo in cui la popolazione occupata in primario, secondario e terziario. La percentuale di lavoratori attivi nei settori, permette di misurare landamento delleconomia;infatti la percentuale di attivi in un determinato settore rispetto alla percentuale di attivi negli altri settori e il confronto temporale tra questi valori ci permette non solo di identificare la struttura economica ma anche landamento economico di un territorio. Inoltre il censimento si occupa anche della distribuzione della popolazione annucleata, accentrata, sparsa;quando siamo in presenza di popolazione accentrata, che supera una certa soglia demografica e in presenza di determinati servizi, si pu parlare di popolazione urbana, negli altri casi si parla di popolazione rurale(che non vuol dire agricola). Oltre al censimento sullagricoltura e sulle abitazioni, esiste il censimento sullagricoltura, sullindustria, che raccolgono dati sulle aziende, sul terreno occupato , sul tipo di conduzione ecc Per qaunto riguarda leconomia, il raffronto tra il censimento dellindustria che raccoglie dati sugli addetti e quello sulla popolazione, che raccoglie dati sugli attivi, ci da informazioni importanti sulla struttura economica di un territorio. Per le ricerche su larga scala , sono molto utili le fonti statistiche ufficiali internazionali come o statesmans year book. I dati raccolti,sono dati numerici,che, dopo essere stati raccolti nelle tabelle numeriche, vengono rappresentati . Uno degli strumenti principali per la rappresentazione dei dati statistici la carta tematica, che pu essere qualitativa o quantitativa. La carta tematica qualitativa, rappresentano lareale del fenomeno, cio larea di interesse del fenomeno, per esempio la distribuzione delle lingue in che zona parlata quale lingua. Su una carta geografica, tramite luso di colori e campiture differenti viene tracciata la linea che limita lareale del fenomeno. Le carte tematiche quantitative, rappresentano una variabile quantitativa espressa in termini assoluti o relativi.

Per quei fenomeni la cui distribuzione spaziale e collegata alla presenza di specifici luoghi come nella realt urbana, si possono usare delle carte tematiche a punti o a simboli scalari, dove il fenomeno simboleggiato da punti o da simboli, la cui dimensione dipende dallintensit cio dal valore del fenomeno Per rappresentare la distribuzione della popolazione accentrata e sparsa , si usa una carta tematica per sfere e punti;la popolazione accentrata viene rappresentata da sfere di dimensioni maggiori maggiore la densit di popolazione accentrata. La popolazione sparsa viene rappresentata con un tratteggio o dei puntini che si fannu pi fitti laddove la popolazione sparsa pi densa. Per i fenomeni di mobilit spaziale, si utilizzano carte a nastri. Il cartogramma a mosaico, si usa per quei dati che derivano da censimenti di unit amministrative come i comuni e le provincie, sulla carta geografica le diverse zone amministrative sono colorate con un colore diverso a seconda dellintensit del fenomeno a cui si riferiscono i dati. Esistono poi carte per rappresentare laccessibilit di un luogo in termini di costo dei mezzi di trasporto(isolinee) e la distribuzione dei costi di trasporto (isocoste). Per rappresentare la variazione di un fenomeno nel tempo, si usano i diagrammi. DIAGRAMMA

Sullasse delle ordinate troviamo il tempo, mentre su quello delle ascisse troviamo i valori che pu assumere il fenomeno;arriviamo cos ad avere nella maggior parte dei casi una linea spezzata che indica landamento del fenomeno nel tempo. Si possono anche comparare nello stesso grafico due fenomeni di segno opposto come la natalit e la mortalit, lo scarto tra i due fenomeni indica landamento demografico della popolazione. DIAGRAMMA A COORDINATE POLARI Viene usato per quei fenomeni che hanno scansione stagionale, come il turismo in alcune localit dove gli arrivi e le presenze vengono registrate solo in alcuni periodi dellanno. Abbiamo 12 assi ,corrispondenti ai mesi dellanno e su ognuno abbiamo delle tacche che indicano un determinato valore del fenomeno;otteniamo anche qui una linea spezzata che si richiude su se stessa.

ISTOGRAMMA un tipo particolare di diagramma, costituito da una serie di rettangoli con la stessa base, ma con un altezza diversa, laltezza del rettangolo esprime il valore del fenomeno, grazie a questo diagramma, si pu analizzare non solo la variazione del fenomeno nel tempo, ma anche la struttura interna del fenomeno;per esempio, se listogramma volesse rappresentare la variazione del numero di occupati, dividendo ciascun rettangolo in tre parti ,(cio i 3 settori delleconomia) con dimensioni proporzionali alla percentuale di occupati in ciascun settore, possiamo misurare la variazione nel numero di occupati in ciascun settore. PIRAMIDE DETA un tipo particolare di istogramma in verticale;sulla linea delle ordinate, abbiamo let, mentre su quella delle ascisse abbiamo due serie di valori;una serie riguardante i maschi e una riguardante le femmine;questo tipo di diagramma,evidenzia la struttura della popolazione e permette di cogliere anomalie o irregolarit nel suo andamento. Landamento normale sarebbe partendo dalla base, decrescente,nel senso che i valori sono maggiori minore let, forti contrazioni possono essere causati dallemigrazione, con conseguente diminuzione della realt nella generazione successiva e forti rigonfiamenti sono dovuti allimmigrazione, con conseguente aumento della natalit nella generazione successiva. AEREOGRAMMI o ideogrammi che sono costituiti da figure geomentriche o stilizzate divisi in settori; il pi usato il diagramma a torta molto usato quello a forma di parallelepipedo;soprattutto per rappresentare la popolazione residente; la base la superficie occupata, laltezza la denzit abitativa e il volume la popolazione residente.

Per quanto riguarda gli strumenti di analisi del territorio, servono per capire perch allinterno del territorio avvengano determinate relazioni, cosa che non si pu comprendere solo con il mezzo cartografico e statistico, ma interrogando le persone che di un territorio fanno parte; si pu ricorrere al racconto libero, che meno influenzato dal punto di vista dellosservatore ,quindi appare pi vero. Un altro metodo sono le interviste con domande precise ma sempre con risposte libere alla popolazione e in particolare a persone che facciano parte della comunit ma che siano bene informate. Lo studioso pu anche far ricorso a questionari a risposta chiusa o aperta da distribuire ad un campione della popolazione ;pi ampio sar il campione, maggiore sar il numero di informazioni ottenute. ALCUNE QUESTIONI INIZIALI DI LESSICO UBICAZIONEposizione assoluta definita da coordinate immutabili ,cio la latitudine, la longitudine e laltitudine. LOCALIZZAZIONEsi riferisce alla posizione assoluta e a quella relativa , cio alla funzione o ruolo esercitato dai luoghi

Se per esempio vogliamo indicare lubicazione di alassio, baster indicarne laltezza rispetto al livello del mare, la distanza dallequatore e dal meridiano di greenwich e potremmo anche indicare la sua distanza dalla costa e la presenza di montagne,menntre se voglio indicare la localizzazione della citt ligure dovr dire che per molto tempo la sua economia stata basata sulla pesca e sullagricoltura, fino a che a met dellottocento ,la sua economia si rivolta verso il turismo . I flussi turistici in un certo tempo erano costituiti soprattutto dallalta borghesia e aristocrazia inglese che vi si recava per lunghi periodi e per motivi di salute, successivamente i periodi di permanenza si sono ridotti a quello estivo ,per poi passare ad un turismo di massa. Il concetto di scala ambivalente. SCALA DIMENSIONALEintesa come ambito o contesto spaziale di riferimento nellanalisi di un fenomeno umano ;per esempio, se io voglio studiare la distribuzione della popolazione divisa per sesso, et cultura e religione in un continente, avr una scala dimensionale molto grande,costituita dalla popolazione di un intero continente. SCALA IN SENSO CARTOGRAFICO il rapporto tra una misura della distanza presa convenzionalmente sulla carta e la stessa misura nella realt. Tra la scala dimensionale e cartografica esiste un rapporto di proporzionalit inversa, per cui per i fenomeni a grande scala dimensionale, si usano carte a piccolissima scala come i planisferi, mentre per i fenomeni a piccola scala dimensionale , come la distribuzione della popolazione in un quartiere, divisa per et, sesso,religione, si utilizzan carte a grande scala come le carte topografiche o le mappe delle citt. AMBIENTElambiente linsieme delgli elementi di ordine naturale, fisico, religioso,economico, politico, culturale, in grado di esercitare la loro influenza sul rapporto, sulla distribuzione, e sullorganizzazione delle attivit umane. Allinterno dellambiente, avvengono delle interazioni o relazioni, tra la componente umana del territorio e quella naturale,ma anche tra i diversi elementi umani;queste relazioni sono di tipo verticale, se avvengono fra l soggetto che opera in un determinato territorio e le connotazioni ambientali di carattere fisico, o orizzontali se presuppongono la mobilit di beni persone e informazioni. Il carattere di una regione non pu essere determinato solo in base alle relazioni verticali, come pensavano gli esponenti del determinismo fisico ambientale, ma dalla coesistenza dei due tipi di relazioni;anche perch il ricorso alle sole relazioni verticali non spiega per esempio come vi siano paesi poveri di materie prime ma fortemente industrializzati come il giapppone(il cui livello di industrializzazione corrisponde a quello degli stati uniti che per hanno molte pi risorse naturali) e paesi con molte risorse del sottosuolo, ma scarsamente indutrializzate come lo zaire e larabia saudita. Inoltre non si possono tralasciare nemmeno le relazioni orizzontali ;infatti se in una regione mancassero completamente le relazioni orizzontali, il capoluogo si troverebbe al centro geometrico della regione, quando invece non quasi mai cos perch il capoluogo si trova o sulla cost(atene, istambul,londra, new yourk) o ai nodi delle principali vie di comunicazioni internazionali(berlino, parigi, bruxells). Allo stesso modo, per misurare il successo di una realt portuale, non basta che sia favorevole la conformazione dei fondali o lorografia, ma necessario che il porto sia vicino a centri di partenze e di arrivi che non possono usufruire di una struttura portuale;anche se anche le relazioni verticali sono importanti;se

per esempio confrontiamo le due pi importanti strutture portuali del mediterraneo, marsiglia e genova, vediamo che a parit di relazioni orizzontali, lincipiente orografia rende svantaggiato il capoluogo genovese n confronto alla citt francese, circondata invece da pianure. SPAZIO GEOGRAFICOconcetto mutuato da quello di spazio geometrico, un deserto uno spazio geografico;lo spazio geografico diventa territorio quando un agente sintagmatico lo territorializza impadronendosene concretamente o tramite rappresentazione. Lo spazio pu essere inteso come: 1. 2. 3. 4. REGIONE: 1. Regione naturaleil confine costituito dagli spartiacque dei bacini idrografici,la natura impone dei vincoli alluomo 2. Regione umanizzata quella di vidal de la blache per cui la natura pone vincoli e possibilit e in cui le fattezze materiali sono determinate da fattori di carattere umano e naturale. 3. Regione funzionalevista come un campo di forza in cui la citt principale costituisce il magnete. Esistono diverse tipologie: TIPOLOGIA A MODENAla citt esercita la sua influenza su ununica corona circolare che la periferia TIPOLOGIA B BOLOGNAla citt esercita la sua influenza su due corone circolari, una pi vicina che costituisce la periferia e laltra pi lontana che costituisce la sede degli scambi TIPOLOGIA C MILANOla citt esercita la sua influenza su due corone circolari; quella pi interna costituisce la periferia del centro e comprende molti centri minori,quella pi esterna comprende un certo numero di citt anche molto grandi e importanti come lecco, como, varese, pavia. 4. Regione sistemicacio realt oggettiva composta da elementi interagenti volti ad un obiettivo, aperta alle relazioni con lesterno e capace di opporsi ad eventuali comportamenti degradativi.questo tipo di regione da studiare su tre livelli: -elementareelementi -sintagmaticostruttura -sistemicoprocesso. ASSOLUTO,in cui ogni oggetto ha una posizione fissa e immutabile RELATIVO definito in base alle funzioni RELAZIONALE in base alle relazioni che vi avvengono SPAZIO SOGGETTIVO come lo spazio percepito dal soggetto

MONDO CLASSICO
1. Eratostene-geografia primo geografo ad applicare il metodo induttivo MISURA DELLA CIRCONFERENZA DELLA TERRA

2. Erodoto-Storieprimo a capire limportanza della descrizione geografica preliminare alla narrazione delle vicende storiche 3. Strabone-Almagestospazio visto in maniera relazionale e possibilista, influenza del territorio sulle attivit umane 4. Claudio Tolomeodivisione tra geografia e corografia 5. Centuriazione

ALTO MEDIOEVO
1. Religiositesti sacriscolastica (giusto prezzo),patristica(uso sociale della propriet privata

BASSO MEDIOEVO
1. Fino al XIII pochi passi avanti, nonostante lallargamento delle notizie, 2. Dopo il XIII le conoscenze geografiche si ampliano ma non i metodi di indagine e descrizione(marco polo)

MONDO CLASSICO E MEDIOEVALE


Gia in epoca classica(greca) troviamo delle opere che contengono il termine geografia nel titolo; la prima di ERATOSTENE, il quale non pu essere comunque considerato un precursore della geografia umana, ma ha dato un notevole contributo alla geografia, in quanto stato il primo geografo ad avere utilizzato il metodo induttivo;egli infatti ha misurato la circonferenza della terra, ottenendo un risultato straordinariamente vicino a quello effettivo. Nei suoi numerosi viaggi tra Alessandria e Syene, si era accorto che nel giorno del solstizio desatte, alla stessa ora, il sole proiettava unombra verso nord ada alessandria e non ne proiettava affatto a syene, come se i raggi cadessero perpendicolarmente allorizzonte nella citt,quindi immagin che la terra avesse una forma sferica, e non potendo calcolare la misura dellangolo fra le due citt, decise di calcolare la misura dellangolo formato dai raggi solari e dalla linea che congiungeva idealmente il centro della sfera con la citt di Alessandria. Stim la misura di questo secondo angolo a 1/50 di 360;ed essendo questangolo corrispondente al primo e quindi ad esso equivalente, per calcolare la circonferenza della terra, moltiplic la distanza lineare tra le due citt per 50. Un altro greco che ha dato un contributo importante alla geografia ma che non pu essere considerato un precursore della geografia umana ERODOTO Che nelle sue STORIE narra le vicende della guerra tra greci e persiani,introducendo ampie digressioni per descrivere il territorio e le popolazioni. Nonostante la descrizione geografica faccia solo da sfondo alla narrazione dei fatti di guerra, molto importante il fatto che erodoto aveva capito limportanza della preliminare descrizione geograficha nella narrazione delle vicende storiche. In epoca augustea e quindi romana, troviamo colui che pu essere realmente considerato precursore della geografia umana, ossia STRABONE, il quale nella sua opera dal titolo GEOGRAFIA,egli non considera piil territorio come i suoi predecessori in chiave descrittiva e elencativa, ma relazionale e

possibilista,cio in relazione alle attivit e alle manifestazioni umane;egli infatti vuole dimostrare,sia quanto lambiente influenzi la vita delluomo, sia quanto le attivit umane dipendano dallambiente in cui si situano;in particolar modo facendo un parallelo fra gli usi dei greci e dei romani vuole dimostrare come lambiente influenzi profondamente i costumi, i modi di vivere, gli usi degli abitanti. Inoltre strabone, tralasciando disquisizioni sulla forma e le dimensioni della terra e la sua posizione si interessa solo di descrivere i luoghi della terra e del mare che sono sede dellattivit umana. La geografia, infine ,per strabone, ha un fine politico perch serve alluomo di stato e ai capi militari. Un altro geografo romano CLAUDIO TOLOMEO, a cui si deve la distinzione tra geografia e corografia. Sempre durante lepoca romana,si sviluppa un tipo particolare di pianificazione territoriale, la CENTURIAZIONE che serviva soprattutto per suddividere il territorio agricolo, tracciando due linee perpendicolari;il cardo da nord verso sud e il decumano da est verso ovest,e successivamente tante linee ad esse parallele che dividevano il territorio in quadrati detti centuriae. Dopo la caduta dellimpero romano, i territori dellimpero romano rimangono sprovvisti di un centro politico e culturale forte come era roma e quindi non solo la scienza, iniziava ad essere praticata solo dai religiosi nei conventi, ma viene meno quello spirito di osservazione che fondamentale per qualunque scienza, e in particolare per la geografia,forse anche per il fatto che i viaggi si erano ridotti notevolmente e che quindi si aveva una circolazione di notizie molto meno ampia;infatti, durante il medioevo, i centri urbani e non ,tendono ad isolarsi anche attraverso lutilizzo delle mura di fortificazione e ad essere autosufficienti. Di conseguenza, le conoscenze scientifiche, cominciano ad essere contaminate dal pensiero religioso e i testi sacri vengono considerati fonti di conoscenza indiscutibili. Si diffondono cos concezioni sbagliate come il mappamondo del beato o a t che presentava lest in alto, Gerusalemme al centro del mondo,cadice in basso nellestremo ovest il nord a sinistra e il sud a destra. Inoltre anche la concezione generale delluniverso viene stravolta dai principi religiosi;soprattutto da parte di due movimenti religiosi;la PATRISTICA e la SCOLASTICA. La patristica ruppe il carattere asoluto della propriet privata,conquista del diritto romano e cre un territorio in cui prevaleva luso sociale della propriet. La scolastica, invece responsabile dellintroduzione della dottrina del giusto prezzo,in pratica ,il commercio internazionale, era considerato si un modo per risolvere il problema dello squilibrio popolazione-risorse,ma veniva anche considerato la causa della corruzione dei costumi e delle ingiustizie, lunica via duscita da questo problema era quella del giusto prezzo,in base alla quale la chiesa condannava i patrimoni individuali esagerati perch se la provvidenza aveva distribuito i vantaggi sul territorio in un determinato modo non era giusto arricchirsi a scapito degli altri. Per quanto riguarda il basso medioevo, fino al XIII secolo, nonostante il numero sempre crescente di notizie e descrizioni geografiche dovute ai viaggi compiuti in terrasanta dai crociati, la descrizione geografica continua ad essere arricchita di elementi fantastici presi dai testi classici e religiosi.

Dopo il XIII secolo, quando il papa riallaccia i rapporti con il medio oriente ,grazie ai viaggi dei missionari e dei commercianti, abbiamo un ampliamento di notizie ,anche se gli strumenti di indagine e descrizione non compiono nessun passo avanti tanto che il milione di marco polo non poi molto diverso dal punnto di vista metodologico dalla geografia di strabone.

DAL RINASCIMENTO ALLEtA MODERNA


Bisogna aspettare il XV secolo perch la concezione delluniverso religiosa, fondata sul giusto prezzo venga stravolta,questo accade soprattutto tramite laffermarsi di una tendenza nota come mercantilismo;che consisteva nellarricchimento del signore e quindi dello stato da parte del mercante;ora una ricchezza eccessiva non pi da condannare ma rappresenta la forza dello stato in tempi di pace e quindi auspicabile, inoltre anche la guerra non pi da condannare in quanto rappresenta il modo di arricchirsi a scapito delle economie vicine. Inoltre, cos come la guerre esigeva una concentrazione di forze, anche in periodi di pace si ricerca una concentrazione di energie nello spazio e quindi i traffici commerciali non sono pi solo locali ma si ampliano su scala internazionale anche grazie alle nuove scoperte, facendo circolare una grande quantit di beni sia di prima necessit che di lusso. Sempre a partire da questo secolo, inoltre, le opere geografiche si fanno pi approfondite e sistematiche . I due principali geografi di questo periodo sono JEAN BODIN e GIOVANNI BOTERO JEAN BODIN Opere: 1. Les six livres de la republique 2. Methodus ad facilem historiarum cognitionum Bodin paragona il mondo al corpo umano;come gli organi, le varie zone hanno caratteristiche e funzioni diversee gli scambi che avvengono tra esse le mantengono in vita;inoltre, la diversa distribuzione delle attivit umane sul territorio crea una divisione del lavoro. Secondo bodin, infatti vi un legame stretto tra la collocazione geografica e le caratteristiche e le attivit svolte dalluomo, tanto che suddivide le regioni terrestri in tre meridionali, temperate e settentrionali, a seconda della latitudine;ognuna di queste zone una fascia latitudinale di circa trenta gradi. Ognuna di queste fasce climatiche, viene messa in relazione con popolazioni diverse per attitudini, inclinazioni, stili di vita: 1. Le popolazioni della fascia settentrionale mostrano una particolare attitudine per i lavori manuali e quindi in questa fascia si sono sviluppate le attivit manifatturiere(si pensi alle fiandre,alla germania e all0inghilterra)

2. Le popolazioni della fascia meridionale, sono invece versati alle attivit intellettuali avendo alle spalle una lunga tradizione di meditazione e questa attitudine ha prodotto una grande quantit di uomini di scienza 3. Le popolazioni della fascia intermedia, invece hanno attitudine per i commerci Oltre ad una suddivisione sulla base della latitudine, bodin ne attua una anche sulla base della longitudine, riscontrando delle affinit tra i popoli occidentali e quelli nordici e tra quelli orientali e meridionali. Visto che la differenziazione dei popoli per bodin dipende strettamente dalla posizione assoluta e dal clima, egli non ritiene che sia possibile una forma di governo valida in ogni tempo e in ogni luogo. GIOVANNI BOTERO Opere: 1. Della ragion di stato 2. Cause della grandezza e magnificenza delle citt 3. Relazioni universali Le opere di botero per quanto riguarda i concetti presentano numerosi prestiti da bodin, sia quando tratta il problema delle citt (denaro arbitro del mondo,bilancia commerciale,importanza maggiore dellindustria e del commercio rispetto allagricoltura,ricchezza dello stato che posa su quella dei privati), sia quando enuncia la dottrina sul clima;ma se a bodin, va il merito di aver elaborato le teorie, a botero va quello di averle sostenute con esempi concreti. Unaltra caratteristica del pensiero di botero la frammentariet e linuguaglianza sia del pensiero sia del metodo di ricerca;infatto botero sembra voler conciliare antetemporem il determinismo fisico ambientale con lesaltazione della forza intelligent e delluomo capace di dominare la natura;infatti ,come afferma chabod, botero, dapprima esalta il potere delluomo sulla natura e successivamente passa ad affermare la prevalenza dellelemento fisico su quello umano,senza riuscire a trovare compromessi che non fossero temporanei e pratici;infatti quando si trattava di un argomento un problema particolare, riusciva ad acquisire una chiarezza di idee e organicit di visione, ma quando si passava dal particolare alluniversale, si trovava in difficolt. Per quanto riguarda il metodo a volte ,sceglieva le sue fonti con molta cura, tralasciando tutto ci che non era pertinente o che era fantasioso, mentre altre volte inseriva due fonti per uno stesso argomento senza accorgersi che non concordavano oppure si lasciava prendere dal gusto del fantasioso e del pittoresco o metteva insieme due dati che sarebbero dovuti essere distinti. Tuttavia, quando i suoi scritti erano frutto di unosservazione diretta del territorio, mostrava una certa genialit come nel caso della descrizione del piemonte. Nelle relazioni universali, appare evidente, infine, linfluenza straboniana nellapplicazione del principio di osservazione, nulla si avverte dellapplicazione del principio di causalit. Sulla qualit delloperato di botero vi sono opinioni discordanti, infattimentre il Magnaghi ritiene che botero abbia fornito alla geografia umana un metodo innovativo utilizzato fino agli inizi del novecento, lo chabod ritiene lopera non cos originale e innovativa, ma puramente elencativa.;la diversit di punti di vista dovuta anche alla diversit di approccio e di analisi;principalmente sincronico quello di chabod e diacronico quello di magnaghi.

La tesi di magnaghi viene sostenuta dal fatto che nel periodo in cui visse botero, tutte quelle opere che descrivevano le regioni e le popolazioni non avevano niente a che fare con il titolo geografia, ma erano relazioni redatte dagli ambasciatori per permettere di conoscere ai regnanti le caratteristiche fisiche ,climatiche, culturali eccnon solo dei territori contigui, ma anche molto lontani;cosa necesaria in un mondo continuamente in evoluzione in cui gli orizzoni si amplaino continuamente come quello del cinquecento. Le relazioni di botero, come tutte le altre relazioni degli ambasciatori hanno un fine politico, ma anche se essi non se ne accorgevano, il metodo era geografico;essi infatti nellanalisi di un territorio: 1. Analizzavano la posizione in termini di latitudine, longitudine e altitudine,da quante e quali regioni era composto e quale quella principale 2. Le qualit della provincia 3. Descrizione degli abitanti e delle loro attivit. Chabod comunque ha il merito di aver raccolto nelle sue relazioni universali tutti queglli elementi geografici la cui conoscenza necessaria agli uomini di stato utilizzando fonti moderne ;si ha quindi unopera organica, in cui i dati, organizzati secondo uno stesso metodo, sono rivolti ad uno stesso fine essenziale che un fine pratico. anche per questo che la nascita della geografia umana non si pu collocare nel rinascimento; perch non c ancora il moderno senso scientifico di indagine che nasca da una tensione ideale e non per un fine pratico;inoltre in questo periodo, c molta confusione riguardo al concetto di geografia.

DAI GEOGRAFI DEL RE ALLA GEOGRAFIA STATISTICA


Da potero in poi, fino quasi allottocento, le descrizioni geografiche e gli studi di geografia sono sempre pi finalizzati ai governi dello stato;servono cio al sovrano per ben amministrare lo stato e renderlo ricco. In questo periodo, con la parola geografo si intende non la figura che intendiamo noi oggi ma semplicemente degli uomni dazione ,che solitamente erano cartografi ,ma anche ingegneri, al servizio del re. VAUBAN Lo stesso vauban, noto ingegnere militare francese, veniva considerato un geografo. Vauban, pu essere considerato il padre della geografia statistica, e infatti elabora un modello di analisi sistematica di pianificazione territoriale per lo sviluppo di un nuovo paese da colonizzare;infatti, nella sua idea, si sarebbe dapprima dovuto inviare nel paese dei geografi, o comunque degli studiosi in grado di

osservare le caratteristiche del paese, come la qualit dellaria, dellacqua, la presenza di fiumi e di altri fattori favorevoli allinsediamento. Vauban era molto interessato agli aspetti qualitativi e qualitativi relazivi al fattore umano e infatti, se da un lato propone un modello di ricerca dei fattori di localizzazione necessari ad una razionale pianificazione di un territorio,dallaltro riesce a stimare la popolazione del canada nel 1910, con un risultato molto vicino alla realt. Linteresse per gli aspetti qualitativi e quantitativi legati alla popolazione,dipende dal fatto che vauban era un geografo al servizio del re e quindi il suo compito era quello di aiutare il re a meglio amministrare i suoi territori;ora una delle cose peggiori che poteva accadere al sovrano era il deperimento della sua popolazione, e per evitare ci, il re doveva conoscere la popolazione ,i suoi bisogni e i suoi limiti. Per questo, vauban aveva auspicato la formazione di un corpo di ufficiali con il compito di censire la popolazione. 4gli esiti dei censimenti andavano poi inseriti in una carta da raccogliere in un atlante per ogni provincia, corredato da una descrizione succinta. Inoltre vauban pu essere considerato uno dei precursori della pianificazione territoriale, come si scorge nella sua critica al canale di linguadoca;mal funzionante, soprattutto per le sue due parti terminali;una confluiva nel porto di ste ed era soggetta a insabbiamenti, mentre laltra confluiva nel tratto finale della garonna ,fiume con un corso molto irregolare e quindi soggetto a secche e piene rovinose. Vauban propose per risolvere il problema, che il canale collegasse direttamente il mediterraneo con latlantico tramite due porti naturali che non fossero soggetti ne a piene ne ad insabbiamenti;in questo caso si potevano raggiungere 2 obbiettivi;si permetteva alle imbarcazioni di giungere dal mediterraneo allatlantico e viceversa senza circumnavigare la penisola iberica e si potevano creare dei collegamenti interni con le vie dacqua interne. Nel SEICENTO e SETTECENTO, erano comparsi gli statistici che avevano il compito di conoscere lo stato per ben amministrarlo e renderlo ricco. Lo spazio comincia cos ad essere inteso come un ambito della superficie in cui qualsiasi soggetto pu agire sebbene influenzato dalla componente naturale MONTESQUIEAU Determinismo stretto tra clima e attivit produttiva. Durante il settecento, la corrente illuministica, la rivoluzione industriale e le nuove esigenze di una classe borghese in ascesa, diedero una svolta agli studi geografici; emerge quindi un concetto di spazio da analizzare in maniera diacronica, cio mediante il confronto tra lorganizzazione spaziale contemporanea e quelle passate. HUMBOLDT(COSMOS) Crede che il carattere di una regione dipenda dai suoi fattori naturali RITTER(ERDUNKE)

Ha una concezione dello spazio da analizzare in base al rapporto- natura-storia e non in base alle interrelazioni che avvengono tra i suoi elementi naturali

1850/70 abbiamo la nascita della geografia di impostazione scientifica soprattutto in conseguenza


del diffondersi della nuova filosofia positivista il cui manifesto fu redatto da comte nel suo cousre de la philosophie positive. La filosofia positiva era basata su cinque principi fondamentali: realt certezza precisione utilit relativit lo studioso doveva respingere qualunque spiegazione di ordine sovrannaturale e invece ricercare le cause oggettive riscontrabili nella realt di un qualsiasi fenomeno. In pratica, partendo dal fatto che tra i fenomeni esistano connessioni e successioni logiche, lo studioso dovrebbe sostituire alla formulazione di giudizi ideologici,quella di leggi scientifiche. Inoltre , poich il metodo sperimentale aveva avuto successo con le scienze fisoiche e biologiche , andava applicato anche alle scienze umane e alle scienze sociali. MELCHIORRE GIOIA Al gioia si deve una filosofia della statistica, in cui, oltre a evidenziare limportanza svolt a da alcuni fattori geografici nellattivit umana,dimostra come andrebbe condotta unanalisi sistematica del territorio,offrendo due esempi, la descrizione di due province lombarde, lolona e il lambro. La concezione di spazio del gioia, non si pu definire completamente deterministica, perch se anche vero che egli ritiene che le attivit umane sono condizionate dagli elementi topografici,afferma anche che luomo tra tutte le specie viventi quello che riesce meglio a sottrarsi allazione del cli ma e questo grazie alla sua intelligenza che , se da un lato gli fornisce altri bisogni oltre a quello fisico, gli permette anche di trovare i mezzi per contrastare la natura;quindi quanto pi lindustria sviluppata, tanto pi luomo riesce a contrastare la natura. CARLO CATTANEO Carlo cattaneo, pu essere considerato un precursore dellindirizzo funzionalista perch si concentra sul rapporto citt-campagna, ed il primo che si accorge che laccrescimento urbano, dovuto allinvestimento di capitali ha come conseguenza quella di saldare territori sempre pi vasti al potere della citt principale;e per sostenere questa tesi porta ad esempio le citt padane che sono dei veri e propri centri di gravit e si trovano al centro di tutte le comunicazioni.

Inolttre, parlando del rapporto citt-campagna, cattaneo afferma che citt e campagna sono interdipendenti tra di loro, anche se la citt svolge funzioni amministrative pi importanti;e che la citt il motore dello sviluppo commerciale che, a sua volta ha incentivato lagricoltura. Il rapporto tra citt e campagna, quand equilibrato determina lomogeneit di una regione. Cattaneo parla anche di emigrazione, causata dagli squilibri tra popolazione e risorse(esempio dei lavoratori della lucchesia che in inverno vanno a procacciarsi il lavoro nella maremma toscana e in corsica per tornare poi con del denaro in estate). Cattaneo propone quindi di potenziare listruzione per migliorare la qualit del lavoro allestero. Per quanto riguarda il concetto di spazio, traspaiono i concetti originali di sito e regionalit, dove il sito lopportunit del luogo, cio uno spazio che acquista valore dopo che luomo con la sua attivit lo rende idoneo allinsediamento, mentre la regionalit rappresentata dalle relazioni che avvengono tra linsediamento umano e quei fenomeni che in diversa misura ne influenzano la vita.

IL DETERMINISMO FISICO AMBIENTALE


Nel corso dellottocento,a causa della diffusione del pensiero positivista e delle logiche razionaliste proposte da kant si ha una svolta nel pensiero geografico. La geografia si scinde quindi in geografia uman intesa come scienza umana e geografia fisica intesa sempre pi come scienza della terra. Inoltre una svolta nel pensiero geografico, si ha anche grazie allintroduzione delle teorie evoluzioniste di darwin;per le quali luomo non pi il re della creazione ma un frutto del caso o di necessit dellevoluzione;e come tale un fenomeno e quindi va studiato al pari degli altri fenomeni;ne consegue che anche il pensiero umano non altro che un fenomeno, di conseguenza i comportamenti umani possono essere studiati come fenomeni qualsiasi, applicandovi le leggi della biologia,con la conseguenza che i gruppi umani sono anchessi soggetti alla selezione naturale e quindi mostravano unetica, unorganizzazione e dei comportamenti che erano il prodotto dellambiente fisico in cui vivono. Oltre che da queste teorie, il determinismo fisico ambientale viene influenzato anche da una visione della realt di tipo meccanicistico, secondo cui la realt una macchina, ossia una struttura capace di produrre funzioni;ne consegue che in geografia umana lambiente naturale era considerato la struttura, mentre la componente umana era il prodotto. Il determinismo fisico ambientale, quindi prevede un rapporto di determinazione univoca per cui lelemento naturale determina la componente umana e non viceversa;la natura quindi impone dei vincoli allazione umana a cui luomo non pu sottrarsi. Scopo dei geografi deterministi era quindi quello di studiare la componente naturale del territorio e metterla in relazione con gli aspetti antropici in modo da spiegare in che modo i primi determinavano i secondi. In realt il determinismo,in maniera cos rigida non venne applicato quasi da nessuno e nemmeno da RATZEL , CHE DEL DETERMINISMO FISICO-AMBIENTALE era il principale esponente.

RATZEL Una delle sue opere principali la POLITISCHE GEOGRAPHIE che segna da un lato linizio della geografia politica e , dallaltro la consapevolezza della fine del ruolo politico della geografia. Ratzel considera il territorio come un organismo vivente che si accresce e fluttua;in pratica ogni stato si accresce annettendo a se stesso altri stati, secondo uno schema;prima gli stati pi piccoli e vicini e poi quelli pi grandi e lontani. Cio accadeva, quando sia il sovrano che i sudditi, necessitavano di maggiore spazio, inteso come spazio vitale, cio agente capace di determinare il destino dei popoli e di dettare ferree leggi. Quanto pi vasto lo spazio di uno stato ,pi relazioni esso intrattiene con altri popoli e quindi deve sempre mantenere desta la sua attivit per non farsi sottomettere economicamente e politicamente;inoltre, in una societ come quella moderna in cui lo spazio politico in continua espansione, i grandi uomini non possono accontentarsi dello spazio che bastava ai loro predecessori. Inoltre, maggiore spazio significa migliori condizioni di vita e un pi ampio respiro per lagricoltura e le altre attivit, mentre un piccolo spazio sinonimo di microstatismo e del prevalere di un gretto spirito locale. Ratzel parla anche di raumsinn, che sarebbe una caratteristica innata come ludito, ma che gli uomini posseggono in maniera diversa e che rende alcuni pi adatti allespansione. Il pensiero ratzeliano stato accusato ingiustamente di essere meccanicistico, ma in realt non vero perch lapplicazione delle teorie evoluzioniste, avviene attraverso linferenza di una specie di legge dellemigrazione;per cui gli uomini si spostano sulla terra fino a che non trovano condizioni adatte al loro sviluppo;da qui, le attivit umane che si sviluppano in un certo luogo, si diffonodono tramite i flussi migratori.

IL POSSIBILISMO VIDALIANO
Tra la fine dellottocento e linizio del novecento,il determinismo fisico ambientale viene messo in crisi dalla fondazione di una scuola di sociologia presso lecole normale superieure di parigi, frequentata da sociologi durkeimiani e da geografi gravitanti intorno a vidal de la blache, responsabile di aver elaborato un metodo e una nuova corrente di pensiero che va sotto il nome di possibilismo vidaliano. Il metodo di vidal si basava essenzialmente su tre punti; 1. Partire sempre dallosservazione del reale evitando lelemento teorico a priori 2. Analisi dei rapporti spazio temporali del fenomeno studiato 3. Ricerca delle cause di tali rapporti facendo particolare attenzione allo studio sui generi di vita Per generi di vita si intendono i comportamenti manifestati dai gruppi umani, ossia le forme di organizzazione messe in atto dalla societ nelloccupazione di un territorio, al fine di usufruire al meglio delle risorse naturali per sopperire ai propri bisogni. Ne deriva quindi che nella concezione vidaliana dello spazio, non abbiamo pi un rappurto di determinazione biunivoca natura-uomo , ma un rapporto biunivoco che pu essere sintetizzato nella frase

la natura permette e luomo dispone;in pratica la natura non offre pi solo dei vincoli ma anche delle possibilit di sfruttamento del territorio;luomo quindi compie delle scelte determinate dal livello culturale e tecnologico e diventa un fattore geografico ,capace di influire sulla componente fisica dello spazio. Da ci scaturisce una nuova concezione di paesaggio considerato non pi solo come linsieme delle fattezze materiali di carattere fisico, ma come insieme delle fattezze materiali causate da fattori di ordine naturale e umano,considerate sia nel loro aspetto sincronico che diacronico. Allo stesso modo la regione diventa una porzione di territorio che si distingue dalle altre sulla base di connotazioni paesaggistiche differenti. Una delle opere pi importanti di vidal della blache il tableau de la geographie de la france; i tableaux sono delle monografie regionali e sono da considerarsi come basi propedeutiche o cornici da cui partire per lanalisi sincronica dela questione che si intende studiare, e la loro funzione e quella di delineare cornici stabili che sono altrettanti ostacoli per coloro che vi si muovono dentro. In questopera, il metodo vidaliano basato sullanalisi delle permanenze;su ci che rimane stabile nel tempo e che permane anche dopo che le rivoluzioni sono cessate. Infatti, vidal de la blache afferma che i cambiamenti che stavano sconvolgendo leuropa in quel periodo sono come il vento che incrina uno specchio dacqua, quando il vento sar cessato, lacqua torner ad essere calma, di conseguenza bisogna prendere come punto di riferimento solo ci che fisso e permanente. La funzione principale di questi tableaux quella di rilevare le caratteristiche specifiche della relazione tra eredit storico-culturali e caratteristiche naturali. Quindi, nel caso di una societ moderna, i cui connotati presentano analogie da un territorio allaltro, la mancanza di elementi tradizionali impedisce lanalisi,la presenza di relazioni e fenomeni nuovi impedisce di individuare la personalit regionale. In conclusione il metodo vidaliano non tiene conto del cambiamento.

DAL FUNZIONALISMO ALLA NEW GEOGRAPHY


Intorno alla met del 900 si comincia a concepire la realt come composta da strutture costituite da elementi interagenti e quindi capaci di produrre funzioni, e in continua evoluzione. In geografia umana si sposta lattenzione dalle forme delle funzioni del territorio e anche lo spazio viene visto non pi come spazio assoluto, ci distinto in base alla posizione assoluta o ubicazione;cio in base a coordinate immutabili, ma in base alla funzione o al ruolo che esercita;cio e uno spazio relativo. Lo spazio relativo un prodotto dellazione sociale e quindi tale solo se considerato in funzione delle relazioni che in esso avvengono,relazioni evidenziate dai flussi di persone beni e informazioni che avvengono in esso.

Lo spazio geografico viene visto come una tessitura di campi di forza ,ognuno dei quali ha un polo centrale o un magnete;la regione per esempio un campo di forza il cui polo principale rappresentato dalla citt pi importante che governa e controlla tutto lintorno(periferia, zona industriale, larea in cui si muovono i pendolari, il nodo di traffico da cui si irradinao le vie di comunicazione principali) Durante gli anni settanta e ottanta,si assiste allinstaurarsi di legami stretti tra la geografia umana e le scienze economiche interessate allo studio delle logiche spaziali dei fenomeni economici;nasce quindi un nuovo tipo di geografia, definita quantitativa (la new geography),basata su un metodo prevalentemente deduttivo e lapplicazione di procedimenti matematici e statistici allo scopo di poter usufruire degli sviluppi della tecnologia elettronica e informatica, gi introdotti nelle cosidette scienze esatte. Scopo della nuova geografia, non pi quello di riprodurre tutta la realt, ma vengono posti degli schemi concettuali, i modelli che possono essere descrittivi o normative se dettano delle norme di comportamento

LINDIRIZZO SISTEMICO E IL PROBABILISMO


a partire dalla seconda met degli anni settanta, si andata affermando la concezione sistemica dello spazio relazionale, influenzata dalla teoria generale dei sistemi espessa da von bertalanffy nel suo general system theory. L a realt viene vista come un complesso o insieme di strutture che si evolvono, adattandosi e modificandosi ,non soltanto interagendo tra loro, ma anche con lambiente di cui fanno parte. In particolare la realt veniva immaginata come un complesso di sistemi bi modulari costituiti da comunit umane ed ecosistemi. Questi sistemi presentavano al loro interno degli elementi ;le relazioni avvengono non solo tra gli elementi di un sistema, ma anche tra il sistema e lambiente;si viene cos a creare una complessa struttura di realazioni che si influenzano reciprocamente e influenzano anche lelemento di partenza che le ha generate. Harvey, in explanation in geography distingue 3 tipi di relazioni che si possono instaurare tra gli elementi di un sistema: 1. In serieil comportamento dellelemnto a influisce sul comportamento dellelemento b che influisce sul comportamento dellelemento c 2. In paralleloil comportamento dellelemento a influisce contemporaneamente sul comportamento dellelemento b e c che a loro volta danno vita ad altri rapporti 3. Retroagentilelemento a crea una serie di relazioni che ritornano sullelemento di partenza. Lo spazio, viene poi analizzato su 3 livelli 1. Livello elementarecostituito dagli attributi, cio le caratteristiche variabili in ampiezza da luogo a luogo, che servono per definire le funzioni dei luoghi e la loro gerarchizzazione spaziale. 2. Livello sintagmatico (o relazionale)PARTE DALLA TRAMA, DOVE LE RELAZIONI CHE AVVENGONO TRA GLI ELEMENTI VENGONO a costituire la struttura del sistema, analizzata dapprima in modo statico e poi nella sua evoluzione temporale(processo) 3. Livello sistemicovengono analizzati i processi sia attraverso la dinamica temporale che la diffusione spaziale del processo.

Il processo, quando orientato, cio diretto verso un obiettivo, forma un sistema. In seguito a queste osservazioni, se indico con A linsieme degli elementi, con R linsieme delle relazioni semplici e composte e con F lorientamento del sistema, questultimo pu essere definito da una relazione del tipo S=(A,R,F). Immaginiamo poi uno spazio E scomponibile in un certo numero di sottoinsiemi o regioni;lo spazio E costituito da elementi; lappartenenza di tali elementi a S definisce la regione-sistema,vfista come una struttura dinamica e aperta (perch soggetta a mutamenti e legata ad un sistema superiore, lambiente),distinta (cio dotata di caratteristiche proprie) e orientata da una specifica finalit che quella di massimizzare la propria autonomia verso lesterno. Cambia quindi il concetto di regione che non pi unarea costituita da un insieme di elementi cementati tra loro da un certo livello di interdipendenze, ma una realt oggettiva, costituita da un insieme di elementi umani e fisici interconnessi e mossi ad uno stesso processo,aperto a relazioni esterne e in grado di opporsi ad eventuali processi degradativi. Cambia il tipo di logica adottata;se prima valeva il principio di esaustivit per cui della regione bisognava conoscere tutto, adesso vale il principio di aggregativit, per cui della regione bisogna conoscere quella struttura di relazione utile per spiegarne il processo. Di conseguenza, la struttura di una regione che si muove nel tempo viene colta attraverso lanalisi diacronica delle relazioni;e poich la regione una struttura aperta, le relazioni non avvengono solo tra i suoi elementi ma anche tra diverse regioni.bisogna quiindi distinguere tra relazioni endogene ed esogene. lo spazio sistemico, presenta strutture fisiche (hardware)e concettuali (software);per cui in ciascun sistema si possono cogliere 2 coordinate di interesse;il processo che temporale e la struttura che tasoonomicospaziale;infatti la struttura ci permette di individuare la trama regionale, mentre con il processo si individua la sua evoluzione nel tempo. Va infine detto che lateoria generale dei sistemi adotta la trasposizione di principi derivati da altre scienze ;come per esempio quello dellentropia. Rifkin in particolare, afferma che lattivit economica consiste nel prelevare energia a bassa entropia da convertire in servizi temporanei per poi reimmetterla nellambiente sotto forma di rifiuti ad elevata entropia, con la conseguenza che il livello di entropia di una regione si alza sempre di pi. Questo sarebbe corretto se la regione fosse un sistema chiuso, ma in realt essendo un sistema aperto, le forze entropiche vengono contrastate da forze negentropiche provenienti dallesterno.

LA GEOGRAFIA RADICALE
Negli anni settanta del novecento, si afferma una nuova corrente di pensiero, detta materialismo storico, di chiara impostazione marxista, che mette in dubbio la capacit esplicativa dellapproccio razionalista. Secondo questa corrente di pensiero,quindi secondo lapproccio radicale, ogni struttura socio-territoriale non un fenomeno, ma un prodotto storico;da ci derivano vari corollari, tra cui:

1. I processi di trasformazione del territorio, oltre a non essere facilmente individuabili sono spesso in contrasto tra loro e quindi non riconducibili ad un modello generale. 2. Ogni struttura socio-territoriale irreversibile e ha un valore storico 3. Il territorio assume una posizione di rilievo nella configurazione dei conflitti sociali;non solo per quanto riguarda i modi di produzione, ma anche i luoghi di produzione e i rapporti tra societ stanziate in luoghi diversi. Il principale esponente della geografia radicale harvey che nella sua opera, explanation in geography,demolisce il paradigma quantitativo, che ormai inutile perch non permette di rispondere ad alcune domande sui problemi sociali di cui ci si rendeva consapevoli solo negli anni 70 del novecento;per esempio la segregazione delle citt nord-americane, la rivolta dei neri ecc Dopo aver rifiutato il paradigma quantitativo, harvey rifiuta sia la via dellidealismo per non dover sempre ricercare cause di ordine sovrannaturale, sia quella della fenomenologia,ma ritiene opportuno operare in una zona di conoscenza in cui certi aspetti del positivismo, dellidealismo e della fenomenologia, in parte coincidono. In europa, la rivoluzione radicale, arriv nello stesso momento rispetto a quella quantitativa, generando confusione e inquietudine di cui espressione erodote di yves lacoste. ITALIA Quaini Il territorio, dovrebbe essere analizzato non solo dal geografo e dallo storico, ma anche da studiosi di altre discipline in un dibattito aperto e di tipo interdisciplinare e non multidisciplinare;in questo modo, la geografia, non pi una scienza di sintesi, ma ha il compito di analizzare le pi essenziali categorie del proprio lavoro scientifico in un dibattito aperto con le altre scienze e seguendo un metodo volto a privilegiare lintegrazione di sincronia e diacronia allo scopo di individuare i quadri dinamici di mutamento geografico. Secondo quaini bisognerebbe superare la distinzione tra geografia e storia, quindi tra componente spaziale e temporale, perch nellanalisi geografica, non possiamo limitarci a compiti essenzialmente descrittivi, e cio alla descrizione delle strutture organizzative e territoriali, ma dobbiamo anche svolgere una funzione interpretativa, cio introdurre la componente temporale e studiare levoluzione dello spazio nel tempo<,la storia non pi cos solo storia umana ma anche ecologica. Questo tipo i geografia, definita storica , tende ad aprirsi a spazi sempre pi grandi nella pianificazione territoriale; e infatti, per la pianificazione di un territorio occorre conoscere la sua storia; non si pu per esempio programmare ripopolamenti animali e vegetali nei parchi senza prima conoscere le specie animali e vegetali distrutte dalluomo e reintegrabili nellambiente.

Per il materialismo la realt concepita come un insieme formato da parti, ognuna indispensabile per lesistenza del tutto. Tra le parti esistono delle relazioni tramite cui la struttura, che dinamica, si modifica;ci non vuol dire che le relazioni tra le parti siano necessariamente in armonia ,ma le relazioni possono anche generare conflitti il superamento dei quali permette alla struttura di auto conservarsi e autoriprodursi.(sistema dialettico)

Il pratica il superamento di una condizione sociale permette uno sviluppo nella realt territoriale,(nel 1890 la formazione di una struttura socio-economica di tipo capitalista nel nord italia ha permesso l o sviluppo industriale.

GEOGRAFIA DELLA PERCEZIONE


la geografia della percezione, o geografia umanista, un tipo di geografia che viene notevolmente influenzata dallesistenzialismo(che pone luomo al centro della riflessione). Dalla fenomenologia per cui lessenza dei fenomeni non trova fondamento nellapparenza e quindi per coglierla necessario soffermarsi sul mondo soggettivo dellindividuo. Lindividuo preso in considerazione, non solo luomo raziocinante, ma anche luomo che riflette, che crea, che prova sentimenti e di conseguenza, ogni differenza tra mondo oggettivo esteriore e mondo soggettivo interiore deve essere respinta in quanto il mondo oggettivo non che unestensione della nostra coscienza in quanto trova la sua coerenza nei nostri concetti organizzatori. In pratica luomo viene posto al centro e lo spazio visto in sua funzione, nel senso che si studiano le immagini o percezioni dello spazio che ciascuna persona ha e che possono variare in base allet, al sesso, alla provenienza e al ceto sociale; per esempio gli abitanti di un ghetto nero, praticamente segregati, hanno una concezione diversa della citt rispetto ad un uomo di affari che vi si pu muovere liberamente. Le percezioni, vengono raccolte nelle mappe mentali che sono caratterizzate da cinque elementi fondamentali: 1. Le vie di comunicazione lungo le quali ci muoviamo, che possono essere strade, ferrovie e sono linee di riferimento lungo le quali muoviamo altri elementi 2. I margini fratture lineari nellambito della citt come le linee costiere o le linee ferroviarie e che sono barriere anche psicologiche 3. Nodi che sono vie di traffico intenso come incroci stradali importanti o piazze 4. I distretti che sono settori della citt di cui non abbiamo una conoscenza particolareggiata 5. Alcuni punti di riferimento che di solito restano impressi per i loro caratteri estetici Dalle mappe mentali emerge un spazio diviso in 1. Spazio di vita che lo spazio frequentato abitualmente dal soggetto 2. Spazio sociale che comprende lo spazio di vita e tutti gli ambienti in cui il soggetto intrattiene i suoi rapporti sociali 3. Spazio vissuto che comprende lo spazio sociale e tutti i luoghi a cui il soggetto da un significato.

IL CRITICISMO POSTMODERNO E LE TEORIE DELLA COMPLESSITA


nel corso degli anni 80 si cerca di superare le concezioni epistemologiche positiviste e strutturaliaste. Questa tendenza si pu scorgere in 3 elementi:

1. Lavvento della societ postmoderna 2. La redifinizione del senso della conoscenza scientifica 3. La presenza sempre pi massiccia della questione etica in ambito scientifico Per quanto riguarda la conoscenza,prima era considerata valida solo quella oggettiva, adesso abbiamo due filoni di pensiero, quelo umanista della geografia umana che considera la conoscenza soggettiva e il secondo per cui la realt costituisce lambiente esterno rispetto al soggetto e la conoscenza non altro che linterazione tra il soggetto e lambiente esterno, per cui il soggetto prende come oggetto lambiente esterno ed preso come oggetto dallambiente esterno. Per quanto riguarda letica della conoscenza, cio i fiini della conoscenza abbiamo due filoni di pensiero; 1. CRITICISMO POSTMODERNO interessato sia ad un discorso estetico che ad uno storico culturale;nasce la teoria della compressione del tempo nello spazio, per cui la citt espressione non solo di epoche diverse ma anche di culture molto lontane tra loro. 2. TEORIE DELLA COMPLESSITA ritengono chimerica la conoscenza oggettiva, ma non annullano il soggetto nelloggetto.

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