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Cutrera, Antonino La mala vita di Palermo

Antonino Cutrera
Delegato
di

P.

S.

La Mala Vita
di
CONTRIBUTO
DI

Palermo

SOCIOLOGIA CRIMINALE

id.*

EDIZIONE

PALERMO
ALHPiuro m-:ni:n
1900

LA MALA VITA

DI

PALERMO

Antonino Cutrera
Delegato
di

P. S.

La

jYlala Vita
di palepiTio

CONTRIBUTO

DI

SOCIOLOGIA CRIMINALE

2.'

EDIZIONE

*/^;^-v-'

PALERMO ALBKRTO HRBEH


1900

/9oo

Proprieti rserbata all' Editore

ITMIDIGE

Caj).

I.

Introduzione

Pa^

>

II.

Le

j)rostitute

17
.14

III.

Le case
I

di prostituzione

...

IV.

ricottari
tra ricottari e |)rostitute

11

V.
VI.
VII.
Vili.

Relazioni
I

1*.)

Le manifestazioni criminose
ricottari e la le<^ge

()">
.
.

.,

.71

(A)nclusione

^>1

PREFAZIONE

Frutto

(li

osservazioni pazienti, iuujhe

e (iif/irili,

oso

sperare che (pieslo inodestissimo


Itujia criininale,

eoiilril)iit()

alia soeio-

non sar

del tutto inutile ayli studiosi,


e

e lo

per senza pretese di lauoro or<janieo do


alle stainj)e

sisteundico

per

(juel

che pu valere.

Palermo,

aprile 1900.

'-^cii'CLaKc

3v &. S.

INTRODUZIONE

Riassumo
su quel
vita di

in

poche pagine,

le

osservazioni fatte
la
si

mondo criminoso
Palermo,
e

che costituisce

ludla

che in gergo proprio

chia-

ma

ricotta.

La parola

ricottaro intraducihile in ita-

liano, perch ha un senso speciale che trova similitudine, in parte,

con

la
ci

parola francese souteneur,


indica

perch generalmente

quegli uomini che,


alle spalle delle jiro-

non avvezzi a lavorare, vivono


stitulc, delle quali si

proclamano

inianiorati;

mentre

poi

il

ricottaro palermitano (dico palermitano v

non

siciliano,

perch questa mala


si

i)ianta, Mille altre citt


in
tali

o non esiste, o vi
zioni da

trova

minime

|)roi)or-

passare inosservata; oltre


il

ad essere l'iimadi essa


si

moralo della prostituta ed

mantenuto
non

sempre un malioso.
a fare

Infatti

il

ricottaro
la

limita
,

solamente

il

gradasso con
,

sua ganza

con

le altre

jjrostitute

come

fa

il

ricollaro napoli1

Cutrura

tano, che
gli

10

ma
e-

una ramificazione dei camorristi,

sempre una persona di coraggio, pronta a giuo-

car di coltello con chi offende la sua innamorata,

dandosi
libert,

l'aria del cavaliere,

che espone

la vita

o la

per riparare alle offese

fatte alla

sua bella.

Ecco qual'

stata la necessit di

conservare cori-

me
sia

sta,

la

parola ricottaro a questo lavoro, che

tengo sia l'unico del genere, malgrado l'argomento


importante, perch
le

manifestazioni criminose

di tal classe di persone


alla criminalit di
I

formano un largo contributo


le prostitute,
,

Palermo.

ricottari

si

trovano presso tutte

di

qualunque gradazione esse siano per finire a quelle del vicolo Stretto. E poich ho nominato questo vicolo, tanto conosciuto per la sua triste fama,

opportuno
lermo
e
si

j)arlare delle localit

ove cresce in Pa-

vSviluppa la pianta meretricio.

Le
vivono

prostitute d'alto bordo,


isolate,

mi

si

perdoni

la frase,

come

in tutte le altre citt,

con mag-

giore o minore lusso, e sono frequentate dai ricchi.

Le prostitute di secondo ordine, abitano generalmente in stanze mobigliate, dove esercitano clandestinamente il loro mestiere, per evitare le visite mediche, ed
il

possibile loro invio alla sala dermosi-

filopatica, in caso di malattie.

Sono precisamente
vengono

in

questi locali frequentati dalla classe


la siflide miete pi
striboli, sparsi

borghese, che
i

vittime. Poscia

po-

per

il

quartiere dell'Albergheria, e del

Il

Capo, ed hanno nna


per
finire ai
I

tarilTa flic varia dalle

dno

lire,

20 centesimi.
lira

postriboli di niez/a
di

di venti eenlisinii

albergano sacerdotesse
alla

Venere, i)oco rassomiglianti


altro che disgraziati avanzi
di
3.')

dea

esse

non sono

di donne, le quali

hanno pi

anni di

et,

con

almeno 20 anni
di donne,

di carriera.

Questi esseri umani non hanno

pi

sembianze
il

ma

di

megere, scarne, pallide,


i

viso cole

perto di macchie sifilitiche,


chiaie infossate; visi

denti orrendi,

oc-

insomma che dimostrano chiaaltro

ramente non essere

che un avanzo del vizio

pi turpe, e della vita pi abominevole.

(iuadagnano appena di che comprarsi per vivere, ed abitano locali impossibile a descriversi. Generalmente tali i)ostriboli sono costituiti da un camerone
a piano terreno, con un lume sosj)eso
delle
al

centro: con

panche

il

di legno attorno ai

muri, e nulTaltro.

Questo

mobilio. Poi alcuni camerini

sono for-

mati nella stessa cameraccia, con Iranuz/.i di Ugno, si sente bein modo che dalla sala di compaijnia
,

nissimo quello

ch(>
e'

dentro succede. In ciascuno


di
|)aglia,

di quei camerini

una sedia

un tavo-

lino di legno rozzo unto e bisunto d'olio, un |)anliericcio di tela ordinaria, schifoso a vedersi, e sudicio
in

modo
il

indescrivibile,
in tali

come
le

il

resto del locale.


si

Nell'entrare

lupanari

resta nauseali, sia


si

per

luogo, che

per

abitanti:

prova

tale ri-

brezzo, che
s'

12

meno
di

non

si

pu

fare a

domandarsi

possibile vi siano esseri


in tale

umani tanto depravati


tali

da poter vivere
e'

sudiciume. Purtroppo cos,

e gente

che non solo non soffre a trovarsi in


ci sta

case,

ma
il

anzi addirittura bene, perch la mi-

seria r
esiste

ha completamente abbrutita. Per essa non


sentimento del bello
,

ed altro non ha che

gli istinti bestiali, siasi.

cui da sfogo con

una femina qualsapere coi

Quello poi che desta meraviglia,

il

me

per simili donnacce, esistano uomini


,

quali

si

fanno accoltellare
alla reclusione
,

o se ne vanno tranquillamente
la cosa

come

pi naturale di que-

sto

mondo.
Questi locali

immondi sono
,

quasi
essi

tutti nel

quar-

tiere dell' Albergheria

che
il

hanno trovato

terreno propizio. Che cosa sia

quartiere dell'Al:

bergheria lo descrive
Sicilia.
"

il

Chiesi

nella sua opera

La

L'Albergheria la parte di Palermo eternala fungaja


il

"
"
"

mente ammalata,
l'aria all'intorno;

che talvolta

ammorba
citt

grande stomaco che inghiotte


tutto

e rit>etta

continuamente

ci

che la

ha

"

di malsano moralmente

e materialmente.

quivi
tutto

" "
"

che

la maffia

ben triste parola di significato


il

locale,

ebbe ed ha forse ancora

suo cuore; da

quivi che partono le sue infinite ramificazioni, ed


quivi che con paziente cura se ne riannodano

"

" le
"

IJ

i)er l'altra,

fila

qiianilo per

una ragione o
,

la,

cente sempre capo all'Assise

ed

alla Vicaria

in

"

qualche parte

si

spezzano

Lo
"

stesso Ciiiesi, nella stessa opera


di questo (juartiere
"
:

cosi

parla

della popolazione

Ci che nel-

r Albergheria di
la

Palermo maggiormente accora


che non

" (ltre
"

tetraggine dell'ambiente, nel quale tanto


si

dolore
sia

dibatte, senza speranza d'uscita,

"

per

la via del

vizio e della colpa, l'aspetto


tristo, di

"gramo, macilento,
"

gran

i)arte di

([uella

popolazione brulicante pei luridi cortili; pei chiassuoli, pei vicoletti, sulle soglie delle case, sui gra(lini

"

delle chiese, intorno ai pozzi, alle fontane di


in

quella Corte dei Miracoli

pieno secolo XIX.


la
,

"

vecchi non hanno nulla di ci che


di

vecchiaia ha

au'Uislo.

(ili

uomini sono

pal'idi

smunti, actra
1'

'

cigliati, vi

guardano con un'espressione


il

in-

tontito ed

feroce;

le

donne pallide, emaciate,

"

sono vecchie impossibili, sfatte da precoce maternit, cogli

occhi splendidi detur|)ati dalhi cisi)osit


i

(bile varie olalmie,


"

ragazzi

laci'ri.
si

seminudi, ed

anche nudi, sudici come

solo

pu immaginarlo,
che po-

"
"

scrofolosi, rachitici, linfatici, esseri gi predestinati

a tutte quelle morbosit fsiche e morali

" "
"

potano

le

crociere degli

ospedali, e

gli

androni

delle galere. Povere incoscienti villime di una


])ia

dop-

labe; eredi di varie genera/ioni di ((Uicrroidi,


eiie si

"

sembra

;illevino

.ipposta

nel

limo

fli

piei

"
"

14

rigagnoli

per dare lavoro ai futuri clinici ed ai


.

giurati dell'avvenire

Spiegato l'ambiente
i

si

capisce gi che cosa siano

lupanari che in esso stanno^

Un

quartiere sudicio,

schifoso, popolato da gente miserabile, da ladri, da

mafiosi, da meretrici, da soldati,

non pu contenere

che

lupanari pi immondi. Ormai constatato che

ove l'ambiente sociale

miserabile, la criminalit

pi sviluppata, la prostituzione pi
la prostituzione

numerosa

un grande coefficiente della

cri-

minalit.
Miseria, delitto e meretricio

bilmente di pari passo


dell'altro.
Il

1'

camminano inevitauno il complemento

quartiere dell'Albergheria che paragonato agli


il

altri
altri, e

pi povero, contiene pi pregiudicati degli

pi postriloli,

come pu

vedersi nel seguente

specchietto statistico.
In questo

quadro

statistico

da osservare che

quartieri Oreto e

Molo non hanno case

di prostitu-

zione e prostitute riconosciute, siccome la statistica


fatta sulle notizie fornite dalla

Questura di Palermo;

s'intende parlare dei postriboli e prostitute legal-

mente riconosciute

escluse le case

le
i

prostitute

clandestine, che sono sparse per

tutti

quartieri.

15

QUARTIERI

St3=I='o: 3-O

Palazzo Reale
(

38383

126

22

150

3,31/1000

1,10/lOtO

3,iM/lo00

\lbt^rghria)

Monte riet
(Capo)

34918

13

60

2,11/1000 0,31/1000

1,71 /looa

Castollammare

20044

80

1,93/1000

0.72

UOO

2,74/11

Tribunali iKalsa)

32929

25

30

0,77 /loco

0,12/1000

0,93/10ii0

18229

3.49/1000

Molo
(Borgo)

61520

94

1,50/1000

SubboK4;hi di
l'alurrno

64719

2C9"j92

224

80

III

((iiesto (iiiadro i)ure


.'5,

da os.scivarc

clu' la
la

pcr-

ceuliialc del

19

|)C'r

KKM) doIl'Oivlo e
picj^iii lic-ali

piivcii l'salla,

luak'

!,.")()

del

Molo

dri

non
i

])c'rciu' la slalislica

di'}j;li

aniinoiiili (h'il
cIl'

(jiirsliira, a

ciasciiii

dei
i

(|iiarlii'ri

aii/.idcUi,

sono
pi-rc-i

l'slcnii.

n-

ni.sce
o\'\

piiir

sobhor^lii o

l)oi-^atc'

rimuMido

aliilanli dei
111

due

(|iiaili('ri a (|iit'IIi
1.

dei sohhor^hi,
1(10(1

.si

lina jierccnlnaio dell'

IN pei-

aniinodi

njtj. In lino e

pnic da osservali'

elie lu-i soliloi-'.lii


Palermo germoglia
la

16

({iiale

mafia, la

per s stessa
delinquenza.
delle grandi

concorre ad aumentare sensibilmente

la

Come
citt, le vie

in tutti

quartieri popolari

dell'Albergheria sono popolatissime, an-

che sino ad ora inoltrata della notte. In mezzo a tutto


questo brulicho
si

aggirano

ricottari,

perch questo

quartiere, per le sue condizioni speciali,

forma l'am-

biente necessario alla loro esistenza. Essi fanno vita


insieme,
si

camminano

a gruppi pi o

meno numerosi,

aggirano per quei vicoli in cerca di compagni, di

prostitute, o di avventure lubriche o bellicose.

Questo

il

grande campo ove

si

svolge l'azione
si

criminosa di questa pianta parassita, che


ficata

rami-

per tutto

il

quartiere dell'Albergheria

impo-

nendosi sulle disgraziate donne cadute nella corruzione, destando in fine lo spavento, con
i

Ipro schia-

.maczi e con

le

loro risse, fra

cittadini pacifici abi-

tanti quelle vie.

LE PROSTITUTE

Come

lasL'

alle

mie modeste osserva/ioni (che

mi arrischio

di lare inloino a questa pi.i^a sociale)

ritengo necessario
j)rostitiite e
11

occiiparmi prima un poco delle

della loro vita.


,

Lombroso

nella
la

sua opera

L'

uomo

clclin-

<juriitc',

sostiene <he

prostituta

una delinquente

nata. Quest'alTermazione dil

nell'osservazione scientifica

Lombroso ha le sue basi conlatta sulla donna


,

siderata dal lato antropologici).


Il

Sergi

';

sul proj)osito cosi dice

"
:

In

generale

si

j)u affermare
ai

che f osservazione sulle

lroslilute

"porla

medesimi

risultali, ollennti dall' osscrva;

zionc sidia deliiKpienza


'

vi

sono, cio,

prosliliilc

|)ci-

(Icgeni'ia/ioiir |)iiiiiili\a o congenilali",

con caprosli-

ralk-ri alavici, alniiiio

fisiologicamente, e

')

Sf.hoi

Lo

(lo^oiit'ray.ii)iii

umane.


"

tute che

hanno una degenerazione


io ritengo

acquistata. Per

" "

ora
rosa;
Il

diffcile dire

quale sia la classe pi nunie-

ma

che debba essere


la

la

seconda

Colajanni invece ritiene che


il

prostituzione

in generale

prodotto della miseria, della cattiva


,

educazione e del contagio morale

che ad essa

si

connettono strettamente

').

Da
Infatti

parte mia credo pi accettal)ile la teorica


si

del Colajanni, perch

sostiene meglio delle altre.

molte disgraziate, che potevano riuscire ottime

donne, oneste madri, a causa di circostanze indipendenti dalla propria volont, sono divenute prostitute.

Questo precisamente cercher dimostrare cominciando ad osservare le cause per

alla meglio,
le

quali la

donna, nata fisiologicamente normale, possa .liventare prostitutii.

Marro )
"

nella sua opera


:

"

/ caratleri dei deliii-

queliti

dice

" Il

primo

coito che subisce la


sul

donna
;

" " "


" "

ha una influenza singolare


sua primitiva ingenuit,
proprii
istinti
,

suo morale
la

esso
nella

rompe un incanto che salvaguardava


la

donna
i

difendeva contro

suoi
agli,

e le

dava forza a non cedere


.

altrui tentativi di

seduzione

Quest'osservazione

1)

Coi.Aj\NNi

Sociologia criminale.
II.

Catania.
Torino.

Filippo

Tro-

peoa, Editore. 1889


2)

V,

pag. 303.
Fratelli Bocca,

Mabho

caratteri dei delinquenti

Editori 1887, pag. 429.


vera, iiiopi)U^nal)ile
:

19

i)rostilnte

molte

da

me

inlciro-

gate sul proposito,


e con la
la

mi hanno

ris[)oslo
,

senza reticenze,

massima franchezza
vergini.

che non valeva pi


<^i

pena

di fare le schizzinose sull'onore, ([uando

non erano pi

Lo

stesso

Marro

')

sostiene che avvenuta la pri-

ma

dedizione, o la rottura dell'incanto in cui era

man-

tenuta dalla propria verginit, la donna trascinata


alla prostituzione,

perch

la

societ,

mentre esige

dalla

donna che sappia contenersi e resistere all' ila rende onninamente dipendente stinto sessuale
,

dell'uomo,

sia i)er la

soddisfazione legale di (juesto,


i)er
gli

come

])er

([uanto

pu occorrerle
cht- esse

altri

suoi

bisogni naturali e sociali.

Ci non vuol dire

sccwioscano

la

forza

morale della donna pura, anzi moltissime maledi-

cono

il

primo am|lesso,
la

j)erch causa di tulle


:

le

loro

sventure, con
fu
(Ili
li

seguente frase
'u

.//N(/////7///

(jnitniu
il

nupiv

voddu,
il

sia

maledetto

moi)ri-

mento quando mi ruppi

collo),

alludendo

al

mo

ami)lesso.

.a

loro

vita

disgraziata

slimolo a
(pialche

rispettare la virt delle oneste, e se


sorella, s|)esso accade che fanno
di

hanno

tulio per leniMla

sempre pura, sojporlaiido


la

dei sagrili/ii jx-r agevolare

sua \ila onesta. Ilo conosciuta ima prostituta di

Makuo
4()1.

!i

pulRMtii

-Toriiiit.

Kratclii

Hocca, Kditori. 1898,

paghili a

20

Corleone, la quale non avendo sorelle da j)reservare


dal disonore, dedic
il

suo affetto ad un Iratellino,

che manteneva a proprie spese alla scuola, con intenzione di farlo proseguire negli studii, e farlo di-

ventare uomo,
Il

come

essa

ingenuamente diceva.

primo
:

coito avviene quasi

sempre

nell'et ine-

sperta

infatti,
,

dalle osservazioni fatte

da

me

su 100
,

prostitute

ben 14 vennero defiorate a

1(5

anni

12

vennero defiorate a 15 anni, 6 vennero defiorate a 14


anni, 12 a 13 anni, 6 a 12 anni, 4 a 11 anni
sole 7 su 100 vennero defiorate
!

Mentre
anno.

dopo

21."

La maggior
za,

parte

dunque cadono per inesperiennon pu pi riparare nella


proprio paese

per seduzione o per stupro violento. Allora la di,

sgraziata aL'bandonata

casa paterna, perch la famiglia la respinge; e non

avendo pi mezzi da
e
si

vivere, lascia

il

reca in

citt,

con

F intenzione di darsi al lavoro

facendo
vare
i

la serva.

Ma

per fare la serva bisogna trosi

padroni, e questi

hanno mediante

le

mez-

zane, le quali son) le vere ruffiane, perch per guada-

gnarsi un premio, che varia dalle cinque alle venti


lire,

inducono

la disgraziata

a prostituirsi invece di

lavorare, facendole intravedere lucrosi guadagni.

Alcune resistono

alle seduzioni, e

trovano da la-

vorare onestamente, altre cedono alle lusinghe e di-

ventano prostitute clandestine,


scono
,

ma

loro sogni svani,

perch appena

entrate nelle case infami


,

si

carica loro

un grosso debito

poich per stare de-

21

guarnente (nella casa) abbisognano di biancheria ed


abiti di lusso, e

sono costrette a

farsi

prestare del
rate.

denaro dagli usurai, o comprare l'occorrente a

Da
tate

quel
;

momento

le .prostitute
i

sono sempre indebi-

e riescono inutili tutti

loro tentativi per acrullaui, a-

cumulare denaro, essendo circondale da


manti, padrone ed usurai
i

quali la fanno a gara per

succhiare loro tutto quello che guadagnano.

Quelle che riescono a diventare serve, a poco a

poco cedono, o per soddisfare

bisogni fisiologici, o

perch adescate dai padroni, o pure perch continua-

mente sedotte

dalle solite lenone, che

immancabil-

mente

le

assediano con promesse lusinghiere. Allora


delle vere pro-

pur continuando a lavorare diventano


stitute clandestine, finch poi

pre

il

lavoro
le

per darsi

al

abbandonano per semmeretricio. Ve ne sono

poi alcune,
l'ozio,

quali o per libidine, o per vivere nel-

o per slimolo di guadagno, passano dalla vita

onesta di serve, in una casa di prostituzione; e viceversa, slancile di quella vita, ritornano
al

lavoro.

Sin qui abbiamo parlato delle disgraziate serve,

che gi sono

state deflorale.

Ora parliamo
per
lo pi

di ([nelle

che sono
vire in

vergini. Strette dalla miseria


di cill
,

vanno
l'et,

a serlu'lla
120

una casa

quale
anni.

si

decidono a fare questo passo


di

dai 11 ai

Dopo pochi mesi

servizio

vengono delio,

rate dal padrcMie violentemente o per seduzione

da (pialche operaio con lusinga

di

matrimonio. Fatto

il

primo passo, perduta

la forza

morale della pureze presto o tardi di')

za, la

donna cede per sempre,


Il

venta anch'essa meretrice.

Sergi

parlando delle

cause che producono

la

prostituzione, cos giusta-

mente osserva
" " "

"
:

Ma non

bisogna lasciare inosser-

vato

il

fatto
il

che una delle cause della prostituzione


maschio, che non resiste alle sue ten,

l'uomo,

denze sessuali

spesso bestiali

che seduce

in-

"
" " "

ganna, violenta la donna e la rende abbietta; l'uo-

mo,
i

dico, che

non

rispetta nulla

pur

di soddisfare

suoi istinti e le sue voglie insaziabili, e che oggi

pi atavico, pi selvaggio della donna prostituta,


spesso misera vittima della sua condizione inferiore,
vittima della sua

"
" "
"

minima
non

resistenza alle seduzioni


il

ed

allo

amore, riproduce sotto


la

sole della civilt

strupri ed incesti che

cedono all'umanit
quali

"

primitiva.

Questa l'odissea di

tali infelici, le

appena

entrate nella vita cadono in quell'

immondo oceano
invecchiate
,

che chiamasi meretricio, e dal quale escono ancora


giovani per et
sfregiate, afflitte
,

ma

sfinite

sciupate

da malattie incurabili, disadatte


tutti

al

lavoro e disprezzate da

finiscono la vita all'o-

spedale o in

carcere, o da vecchie megere a fare

1)

Sergi

Le degenerazioni umane. Milano. Fratelli Dumolard.

1889, pag. 132.

~
le

'/

riilTiane, di

fj[iiisn

che da corrofte diventnno cor-

ni ttriei.

La

prostiliila, (juasi

sempre, non perde mai


il

la

sj)eraiiza di riabilitarsi, qualiiiH(iie sia

grado che
prostituta
,

essa occupa nella scala del meretricio.

La

pi abbietta

come
oneste.

la

cocotte pi distinta

soj^nano

sempre
tare
le

la riabilitazione,

sperano semj)rc

di

diven-

donne
di

L'ideale di essere onesta


perci

non
s" il-

abbandona mai, ed

che

la i)rostitiita

lude

avere alcune ore del giorno, nelle

(piali essa

non

dispregevole, e ])recisamentc

questo avviene,

quando

lascia

il

postribolo, per recarsi in un'altra

casa che tiene per

suo esclusivo uso personale

che chiama casa onorala, ove non riceve altro che


il

suo innamorato.

Tua
innanzi

sera trovai ima cella Carolina


al

seduta

tavolino, che ricamava


artistico.

un lenzuolo con
(piella di-

un certo gusto
sgraziata
si

Conoscendo che
per una lira,
le

j)rostiluiva

domandai
non
sa

j)erch s])endesse tanto

denaro
"
:

|)er
l'Ii,

un lenzuolo, ed
si

essa sorridendo mi rispose

signore,

mai
sta

(|uelIo

che

])iio

succedere, forse un giorno {|ueslessa

biancheria che
.

io

lavoro, mi

potr serj)iena di

vire

Ci diceiulo,

mi mostr una cassa

biancheria di tela fine e ricamata, e die fnniia\a un


discreto corredo.
Un'altra volta visitando una casa di prostituzione,
abitata da una sola donna, osservai che la casa era


bene ammohigliata
Pi una
noli
,

24

rame ben
che
io

il

letto di

arredato.

infinit

di

mobili eleganti e pieni di nin,

di cui molti di gusto


le

tanto

ben co,

noscendo

sue

tristi

condizioni economiche

non

potei fare a

meno

di

domandarle a che

le giovas-

sero tutte quelle cose. Essa allora con la

massima

franchezza

mi

rispose

Cos spero affascinare qualche

contadino, che per la voglia di possedere questi


bili,

mo-

mi

sposi.

Il

ragionamento sotto un certo punto


questo caso sembra obbedire
sociale; ci ri-

di vista era logico.

La
corda

prostituta in

ad una forza incosciente di atavismo


le

donne

dell' antichit

che

si

prostituivano

prima del matrimonio per formarsi


posito lo Spencer
l'usanza di
*)

la dote. Sul

pro-

osserva che

Messicani avevano

mandare

le figlie in giro

per prostituirsi,
la dote.

onde potersi formare

col

guadagno

Or qualche
disgraziate

volta accade che qualcuna di queste


Infatti, io

prenda marito.
,

nello spazio di
,

quattro anni

ho

visto

un
tra,

pqstribolo, sposare

due meretrici una abitante un uomo benestante; ed un'al-

che esercitava

il

mestiere clandestinamente, spo-

sare un onesto operaio.

Quest'osservazione stata anche fatta dal Reuss


nella sua opera
:

La

prostitiition

ove dice sul pro-

J)

Spencer

Principi

di sociologia.

posilo:
" " "
"

Quullcs
il

soieiit

isolces

ou

(|ii'elles

soient

en maison,

arrive un nioniciil

oii le

intier (|ii'eloiit

les font Ics coeiire et les (ly,()le; eles

lile

de

le

qiiilter, elles
la

se

re])ienneiil

Iravailler et

une

lois ([Ile

police a recoiiiiii (jnelles ne dela prostitution leiirs

"
"

niandaient plus

nioyens d'exi^
').

stenee, elles les raye dfniliveinent

A
che
le

questo proposito per


nostre

io

debbo

fare osservare
si

prostitute dineilnienle

danno

alla
vi

vita onesta del lavoro:

perduta

abitudine, non

ritornano pi assolutamente; l'amijiente del bordello


agisce fatalmente sul loro organismo; l'ozio continuato

per lunghi anni ha spento


lavoro.

i)er

semj)re

la

volont del

Conobbi una

])rostituta,

che da un anno erasi

data

al

meretricio, la quale continuamente pregava

me

i)er

irderpormi verso
j)er

la

sua famiglia allineile

la

ricevessero in casa

riajjililarla.

Le

jromisi

che
ri-

l'avrei accontentata, a

condizione per che prima

tornasse
le

al

lavoro, ed essa accett, j)urch per io

trovassi

una famiglia che avesse chiuso

gli

occhi

sul

suo passato.

Dopo

pochi mesi riuscii a lioxai'e una signora


(|iiaiido

che acconseiiliva pigliarla per serva; ebbene


glielo partecipai, la disgraziata rilut
!

Vi sono j)rostitute poi,


alla riabilila/ione.

le (piali

non pensano mai

La corni/ione ha spento comple-

KEUfcs La

iirostitutioii Paris. HaillitTo et

tlls.

1H8J), p. 181.

CuUera

26

tamente qualsiasi germe onesto nel loro animo; ed altro ideale non hanno, se non quello di vestire con
eleganza e vivere
nell' ozio.

Una
,

volta interrogando
,

una bella e giovane prostituta sul suo passato e comprendendo essa il senso delle mie domande, cos mi disse ad un tratto " Senta, la puttana sono io " per ben tre volte la mia famiglia mi ha ricondotta
:

" " "

a casa
vita
!

ma

io

non ho potuto
"

resistere

a quella

Perch
gli abiti
si

Perch a casa mia, non posso

indossare

eleganti che qui porto.

poi

"

come

fa a vivere in
al

quel paesaccio

conchiuse

alludendo

suo villaggio.

I.a vita del postribolo,

aveva distrutto in quelforti.

l'animo

gli affetti

pi belli e pi
altro

Ora credo

opportuno riportare un

fatto

che sembrer

strano, quasi inverosimile, e lo inserisco qui per di-

mostrare con quali tenaci tentacoli,

la

corruzione avobbrobrio.

vinghia queste sventurate nella vita

dell'

Eleonora

che vivea di meretricio, era divesoliti ricottali,

nuta l'amante di uno dei

che, non

occorre dirlo, in cambio dei favori che riceveva, la


maltrattava continuamente. Volli conoscerla, e con

mia sorpresa trovai che era di una bellezza affascinante non solo ma dimostrava un animo gentile. Allora cominciai a tempestarla di domande, per sta, ,

bilire ([uali

cause l'avessero condotta

al triste stato.

Dopo alcune titubanze, ruppe


emozione
,

in pianto, e piena di
1'

mi raccont che sua madre

avea

fatta

deflorare per denaro


,

-n

1'

poscia

avea prostituita

finch era scappata di casa, per arruolarsi


rista in
la

come co-

una compagnia d'operette. Poi

le

era venuta

nostalgia ed era ritornata.


,

Avea

tentato di fare la

stiratrice
al petto.

ma

il

lavoro pesante le avea fatto male

Costretta dalla miseria, e spinta dalla


ritornata alla prostituzione.
sul serio
il

madre era
se

Domandatole
tra

amasse

suo ganzo mi guard negli occhi, ed afil

ferrandomi una mano, mi disse

pianto

Io

non

conosco ancora l'amore, l'uomo che

io

dehbo amare

non

nato per me.


tale racconto, le
:

Commosso da

promisi che avrei

cercato di farla riabilitare


nella Casa d'Istruzione ed
credetti di averla salvata.

infatti

venne ricoverata
di Palermo. Cos
fu la

Emenda

Per quale non

mia
l'E-

sorpresa,

quando un giorno venni a sapere che


dopo quattro mesi
le

leonora,

di collegio, ne era uscita


:

ingannando

Autorit

Aveva preso marito

un

uomo

pi abietto di essa, erasi prestato, mediante


in

com])enso

denaro a sposarla, per lasciarla libera


e

immediatamente,
vane avvocato.

per diventare la ganza di un gio-

Altro ideale delle prostitute,

dopo quello

del

mala

trimonio, quello di diventare mantenute. Tutta


loro attivit dedicata a

questo scopo

indefessa-

mente

con ardore. La pi abietta

e vecchia

non

tralascia di sedurre

un uomo.


Poco tempo
affetta

28

che una donna


a 40 anni, brutta

fa dovetti constatare

da

sifilide
figli,

costituzionale

con cinque
patica,

mentre era nella Sala dermosifiloil

ebbe l'ardire di voler -sedurre


sguardi languidi, ed

dottore cusi

rante.

Le sue manifestazioni amorose non


agli

limita-

rono
gli

ai sorrisi procaci,

ma

indirizz delle lettere, delle quali ne voglio ri:

portare un saggio
"

Io

non

finisco
,

mai

di scrivere, parlare in
la

pace

"
"

" "

fiamma amorosa mi fa fare altro che questo, poi se lei non mi scrive mai, non possiamo comminare (fare) nulla, io aveva piacere che sentiva il suo risultato o bene o male
non possiamo

dunque

"
" " " "

quei parole che


faccio; cosa

mi

dice nella visita

non me ne
ve ne sono

deve fare vedere

alle genti,

per taluni pi che mi rimprovera pi l'amore a-

vanza

io voglio

che mi dice

il

risultato cos si

quieta la

mia

testa,

sapere le altre non ce pericolo


si
1'

"
"
"

che sono ragazza. Lei

ha

fatto sentire alle a-

"
"

non ottengo una risposta, ci giuro sopra la testa delle mie ragazze che io passer disgrazia allo ospedale, dunque ha capito ? La
miche
sue,

ma

se io

responsabilit ce l'ha
In fine

lei

dopo avere chiusa


:

la lettera scrive la se-

guente poesia

'J9

lo

Mille volte por te sospirai.

Caro bene con .segno d'amore,

Una flamma che ardeva


Che mi bruciava
la

al

mio
il

cuoi-

notte e

di

20

Non

riposo per te sospirando


li

Voglio dirle

soirni
io

miei.

Ma

con duolo

non potrei

Sospirando a Lei gioir


30

Da

lei

prima

intesi

il

nome

Di quel di che

sei nei cieli

Per vedervi senza velo


II

mio

ciglio splonde

il

ver

e fine

Non credendo
ag<^iunsc (jucsl'altra

basljiiiU'

([iiesto stb}4()
:

poetico, vi

(|iiaitiiia

Mi destate

in

segni alotti

Della gloria e dello onore

Per
Al

lei

batto (juesto cuore


e al

mio sacro

mio gioir
e
fine

Gcncralmcnlc

la

jiioslilula

non

sciite
il

piti

pas-

sione jxT riioinn, perdi- coinplelaineiite

piaei-re


sta atrofia del senso,

30

sessuale, restando estranea all'uomo, e ripara a que-

simulando continuamente quello


diventare una vera attrice,

che non sente, in

modo da

che rappresenta con maggiore minore naturalezza la sua parte. Parlando di quest'argomento con una
cocotte,

mi

disse che

suoi sensi

non

si

erano mai

svegliati

per l'uomo, che era caduta incoscientemente nella colpa, e mi soggiunse che amava fortemente sino alla follia un giovane, ma che non aveva mai
desiato o sentito
il

suo amplesso.
1'

Intanto se la prostituta non desidera

uomo
i

spesso desidera la donna, in braccia alla quale


sensi attutiti
si

suoi

svegliano, per assaporare

il

frutto

proibito subendo un'accoppiamento ibrido.

Questa degenerazione dei

sensi,

che scientifica-

mente

si

chiama tribadismo, ed

in gergo sciipittiim

(spazzolino) per lo pi adoperato

dalle

padrone
provare
di
la

quando non hanno innamorato. Stanche


la libidine in tutte le sue forme, in cerca

di

sempre

nuove sensazioni, invece dell'uomo, innamorata. Ir tal caso la padrona


un'altra prostituta che
le ispiri

si

procurano

si

accoppia con

simpatia, ed agisce

attivamente su di essa,

come

se fosse

un uomo

*)

1)

Le trihadisme
externes

est le procde

dans lequcl

l'

accouplement est

simiil par le siniple contact


griitaiix

aceompagn de frottements des organes


pnales

Chevalior. De l'invorsion sexuelle. criminolle et des seiences l'anthropologie Archives de


35.

D.

Tom. V, N.

Conchiuso
il

31

(|uella

connubhio,

the
la

la

la

jarlc*

dell'uomo, prova sempre gelosia per


rata, e le
gli

sua imiamo-

impone

di

non perdere mollo tempo con


,

uomini, altrimenti accadono scene violenti


in vere risse.

che

terminano

Qualcuna nutre
evitarle

i)er

l'inna-

morata tanta passione, che per

lawicinanioliiolialo

mento con uomini,


ove
la

le

afftta

un ({uarliuo

tiene sola, assegnandole

una pensione.

E
"

sicura cosi di godersela tutta (pianta.

Ce

sont, habituellement, des


les

llles tluii

cerlain

"
"
" " " "
"

ge qui sont
Elle

propagatrices actives de ce vice.


fdles

corrompent des

plus jeunes,
,

et

se

les

attachent par mille services rendus


tions dlicates.

mille atlenl'inlilles

Chose curieuse, une


,

Ibis ([ue

limite

est

tablie

ce sont

])recisment ces

plus jeunes qui tmoigneid leurs sductrices


i)lus

le

dainour
j)lus

el

le

plus d'aleelion.
si
I'

lilles

ne peii1

" "
" " "

veni

vivre

spares et,

j)ar

hasar.l
,

une
a

d'elles est

oblige d'entrer
l'

li()j)ilal

ou

vu

frciuemment
gaiies

autre

se

Taire

des plaies au\ ord.-uis


la

gnitaux pour

tre
')

admise

lunie

salle ([ue
Il

son amie.

tribadismo alcune volle riesce

lat.de.

l'isica-

mente non
toricje,

|)ro;luce altro clic l'ipeiiidlia

della cli\

o |)ine un'erosione alla cliloride ed alla

ul-

va; e sia r ipertrofia die l'erosione,

non producano

')

RU88 -La

prostitutioii -

l'ari.^.

liailliiTc ot tlls. IftHJ). pair. 70.

SI

mai
il

serie conseguenze.

Per

sebbene direttamente
pure

tribadismo non produce

altro,

causa di un
e tale inde-

indebolimento generale dell'organismo bolimento


vi

causa di sviluppo 'di

tisi,

per quelle che


cagio-

hanno una predisposizione, o

di malattie

nate dall' indebolimento del midollo cerebro-spinale.


Oltre alle conseguenze fisiologiche, certo che

questa mostrousa specie d'amore ha la sua importanza

anche dal

lato psichico.
si

Il

Venturi su questo argo:

mento, cos

esprime nella sua opera


:

Le degene-

razioni psico-sessaali
"

Le delinquenze sessuali che sono espressioni


una tendenza congespecie
,

"
"

di quella che io trovo essere

nita in taluni individui

della

alla distru-

" "
"

zione della specie medesima, degenerazione distruttiva, sono tutte quelle anomalie della sessualit

che son date dall'inversione dell'istinto sessuale, che danno luogo


tivi e

"
''

agli lirningi

ed

alle tribadi istin-

da quelle perversioni
le

dell' istinto

sessuale

"
" " "

medesimo, per
cos
deli, quali

quali lo
c[uegli

stimolo pervertito

da dar luogo a
sono
gli

amori mostruosi o crusevizie,

stupri sui cadaveri o sulle statue

e gli sfoghi libidinosi

accompagnati da

uc-

"
" "

cisione, squarciamenh) della vittima, e di cui nella

letteratura

si

ebbero

celebri esempii del Yerzint,

del Jack lo Sventratore, e anticamente

non

])ochi

"degl'imperatori romani. Tali oscenit o crudelt


"

agiscono nell'individuo
coito.

come

veri equivalenti del

"

"

33

(Idilli
la

Coloro che

coiiiiiettorio simili

scssumI

"
"

il

cui evidente risultato

non pure

mostruosit

detratto sessuale medesimo,

ma

la

mancata conti-

"

nuazione della specie, sono


degenerazione,
sia

cam[)i()ni della
di

umana

"
" " "

pure che non

rado mostrino
superiore.
,

una capacit

intellettuale

ordinaria o

Sono
tale

degenerati del sentimento e dell' istinto


si

degenerazione morale d'onlinario

accomonde
gli

"
" "

pagna anche da analoga alterazione

fisica,

urningi hanno asjetto fisico femminile,

le

trihadi

hanno
nari

caratteri mascolini, ed
le

nurofili e santini-

mostrano

pi alte manifestazioni degenera

"

tive del
Il

delinquente nato.
')

Lombroso

attribuisce ([uesta degenerazione


1."

sessuale alle seguenti cause.

La prima

e j)i

im-

portante causa la libidine eccessiva delle j)roslilule

die per sfogarsi cercano


|)iii

liille

le

direzioni,

anche
in

le

iniialiirali.

2."

Quando
loro.
.'?."

le

prostitute sono

car-

cere, in
si

mancanza dell'uomo, per


Ira
,

sfogare

la

libidine

acco])|)iano

La riunione
la in

di'lle

proe fa-

stitute in

molle

abitando

medesima casa

cendo

vita

intima insieme,
1."

maniera da svegliare

desideri! nuovi.

La nausea (IcH'uonio

*)

L0.MBI10S0 E Fkkiu;ko

I.ii

iloMiiii (IcIiiiiiiKTiti'.

riiruiu. UoiLX,

Editore. Ed. 2."

IHU

pa>f.

411.

LE CASE DI PROSTITUZIONE

Il

nostro regolamento sul meritricio non pre-

scrive che l'esercente la casa di prostituzione

debba

essere
nere,
sia la

uomo
come

o donna, esso parla di esercente in ge-

di tutti gli altri esercizi! pubblici, perci

donna che l'uomo, possono essere


della

autorizzati
diparti-

a tenere case di prostituzione. Invece nel

mento

Senna

proibito agli

uomini

di

condurdice
il

re case di prostituzione, e ci per evitare,


Carlier nella sua opera
" "
" "
:

come

Les dciLV prosttiitions, che


et forte,

un liomme, ordinairement cupide, brutal

devint l'arbitre des exigences qui peuvent se pro-

duire de la parte des fdles sur leurs visiteurs,


pacificateur des

le

querelles dont

l'

ivresse est sou-

"
" "

vent la cause.
reil

Il

n'a pas voulu, surtout, qu'un pa-

homme

agt

dans sa maison

')

comme un

sultan

dans son harem.

^)

Cakliek. Les deux prostitutions. Paris, Dentu, Editeur, 18S9.

pag. 156.

In Sicilia maljfrado

larghezza
della le^i^e in

la

proposito, pure non

abbiamo assolutamente esempio


mai presentato a chiedere
l'auto-

che un

uomo

siasi

rizzazione per condurre una casa di

prostituzione.

Questo
il

fatto devesi alla dignit

che di s stesso sente


l'are
il

Siciliano per abbassarsi, sino a

nilaiio le-

galmente riconosciuto.

Per se non abbiamo uomini che esercitano


galmente case
di prostituzione
,

le-

ne abbiamo invece
di

alcuni che l'esercitano a


fa

mezzo
il

una prostituta che


conse-

da padrona,

la

quale presta
e tutto

suo nome, mediante

compenso pecuniario,
gnato
al

il

guadagno
il

vero padrone. Spesso, quando


il

guadagno
il

poco,

jadrone

monta

in bestia, butta

denaro
la (piale

per

terra, insulta le prostitute e la


la

padrona,
la

sovente
oscene,

sua ganza, e riemjie

casa

di grida

ali"

iudiri/zo delle prostitute.


di{)en(l()n() dalla

Le meretrici
te discipliuare,
teri
,

padrona per
dall' abolito
\r

la

par-

ma

essa

non gode pi

degli antichi i)o-

che

le

venivano accordati

regola-

mento
o di
lusso.

sulla j)()lizia

dei costumi. Prima


jrostituti' col

padrone
di
iidiii

erano chiamate dalle


zia, e di
C)r;i

nome
e

iikkIuiiki

nelle case di lroslilii/ioiic di

(pieste abilndiiii

sono cessalo,

l.i

padio-

na del boidello
sia

chiamata

/;ar/nj/u/, ti-aiiue
la

che non

mollo slimala, allora (jualcuna


si

chiam.i iuddrina.
il

Nei bordelli di lusso

conserv.i ancora

nome

di

madama

o sii/iiora.

la

Che cosa

padrona

".'

Niente altro che

36

quale arrivata
i

la prostituta, la

a possedere un gruzzolo
frutto del

fatto
,

con

risparmi del

proprio

mestiere

riesce

a mettere una
e

casa di prostituzione e cos


tuirsi

si

emancipa,

pu

costi-

una piccola fortuna. Le occupazioni

di dirigere di as-

un postribolo non fanno rinunciare alla padrona


saporare ancora
i

piaceri dell'amore; giovane o vec1"

chia la padrona ha sempre


altro

innamorato

il

quale
i

non

che un mantenuto. Esso scelto fra

ricottari pi temuti e sanguinarli,

come
colla

quello che

capace di garentire la

padrona

sua malan-

drineria

').

In

compenso l'innamorato
il

della

padrona

vive alle sue spalle, tutto


da lui

guadagno del bordello

consumato
la

nelle bettole, insieme agli amici.

Quando
rato,
il

padrona

vecchia tiene pure l'innamo-

quale per lo pi un giovane: e noi vediamo


il

avverarsi

caso del Mantegazza, dell'uomo che ven,

de

la

sua giovinezza

la

sua

virilit

in
il

cambio del
diritto all'a-

denaro, a una donna che non ha pi

more, comprarlo come una merce, ed accontentarsi


di

una volutt

datagli
I

da un uomo, che essa per


Mercato di lascivia e di
,

la

prima deve sprezzare

vilt;

oro raccolto nel fango


si

in

un fango, per, che non


nel bor-

lava e che insudicia

mani e coscienza. La padrona non riceve mai l' innamorato

1)

In Sicilia per malaiidriiio, s'intende

il

mafioso,

il

coraggioso.

dello

essa alla nuv/.anollo, (iiiaiulo cliiiule lesiTci-

zio, lo lascia in

custodia della sottopiulroia, cio

li-

na

delle sue prostitute, la ((uale per senno e per ola

nest g,odc
j)rivata,

sua fiducia, e

si

reca nella sua casa

j)er

niej^lio dire alla ciisn oiioriild. In (|ue-

sta casa,

d'una onest sui

(jcneris, la

padrona passa
la

la notte, nelle braccia del

suo ganzo, con

sereni-

t d'animo,

d'una donna onesta, che legittimamente

soddisfa

suoi desideri carnali. Queste case sono vi-

cine al postribolo,

ma
e

site

semi)re in vie vhv non


ila

sono ordinariamente
retrici
:

notoriamente abitale

me-

esse .sono pulite ed addobbate con una certa

ricercatezza.

La padrona,

nel postribolo, sta

sempre

in

una

stanza che precede quella di riunione, per vigilare


sulle prostitute, sulla pidizia,

non

ciie ai

i)i()|)rii

in-

teressi, altrimenti certa di essere frodata. In alcuni

postriboli,

cio

quelli

di

minore

ini)ortan/.a
lira,
il

nei

quali la tariffa va dai 20 centesimi alla

gua-

dagno

si

versa in una cassa

s|)eciale,

che costituita

da un tavolino, con alcuni buchi sulla sua supcrlicie;

a ciascun buco corrisponde

imo scomi)artimenl()

interno, fatto nel cassetto, che chiuso a chiave. Al

mattino dopo,
ze apre
il

la

padrona

alla i)resenza delle ragaz-

cassetto, e fa la contabilil. che consiste


il

nel dividere

guadagno

a met.
la

La prostituta sul suo guadagno deve jagare


persona
sonale e
di
la

servizio,

il

bucalo della biancheria

pi-r-

retta alla esalloru.

Chi
di
Yesattora 9

38

che disponendo
biancheria, oreficeria
si

E una donna
d
alziti,

un piccolo

capitale,

e denari alle prostitute, che in cambio


di pagare la

obbligano

somma

che hanno presa a

rate.

Queste
,

rate sono pagabili alla giornata, ogni

due giorni

cinquine, a settimana, a quindicina al massimo; poi-

ch questo credito non ammette rate pi lunghe.


L'esattora

uno dei

tanti

vampiri che succhiano

le

prostitute. Tutto quello che

compra

la prostituta fa

proil

viene

dall' esattora
il

che naturalmente

pagare

doppio ed
sarsi

triplo quello che vende, sia per


il

con l'usura

capitale che anticipa, sia

compenper com-

pensarsi

le possibili

mancanze

ai

pagamenti, ci che

non avviene tanto


tuta,

di rado, perch spesso la prostidi debiti tali,

quando

si

vede crivellata

che

suoi guadagni

scappa dalla
le

citt,

non potranno mai arrivare a pagare, lasciando con un palmo di naso


danni contro
la debitrice, ripara-

sue creditrici, alle quali non resta altro che espe-

rire civilmente pei

zione questa, alla quale Yesattora non ricorre mai

perch non vale a nulla sostenere


cesso
civile,

le

spese di un pro-

quando
il

la prostituta

non pu garentire

assolutamente

suo debito.

Non
sattora
,

ostante l'usura gravissima esercitata dall'e-

pure

le prostitute

sono sempre costrette a

ricorrervi.

di questo
nelli

Essendo esse vanitose, come tulle le donne mondo, vogliono portare orecchini ed ad' oro. Non possedendoli si rivolgono all' esa/-

tara che d a loro in

39

un paio
(rorcccliini vd
alle sette
fitto
!

filto

un

anello
lire,

del valore

non superiore
al

od otto

esigendo due soldi

giorno di

Cos

dopo
lire,

tre

mesi l'oggetto
Se
la
il

pagato, e resta di proijriel del-

l'esattora.

meretrice ha bisogno di cin([ue

l'esattora

denaro, pretendendo poi dalla credi-

trice lire sei, pagabili

ad una
si

lira la

settimana. Per
lira la

venti lire di biancheria,

fanno pagare una


in

settimana per un anno intero,


il

modo da guadagnare

!()()

i)vr cento.

Infine

ci

sono alcune che per ogni

lira di
bili

biancheria che cedono, ne pigliano due, paga-

in

ragione di due soldi

al giorno. la categoria delle

Ancora non namoralo

terminala

perl'

sone che vivono suMe prostitute isolate;


e l'esattora

oltre

in-

abbiamo

il

padrone

d casa,

che

quasi sempre non altro che uno sfacciato usurarlo,

che vive su quelle disgraziate. Egli prende


ftto

in

af-

dal

proprietario alcune case, che sono solite

essere abitate da prostitute, per lo pi case umide,


antigieniche; vi mette un tettuccio, un tavolo di le-

gno
che

e (piattro sedie, e
di

nientemeno

esige un

litio

non

minore
la

una

lira al

giorno; \)vv bene far sapere


i)iale

casa composta di una sola camera a


,

terreno

in un vicolo lurido e privo d'aria. Per

case clandestine di

prostituzione
il

freciuentate

dalle

persone per bene,


quartino di

furto

j)i

sfacciato, i}erch
si

un

tre stanze,

che ordinariamente
i

affitta

trenta lire al

mese, poneiidoN

pochi e

cattivi mobili,


arriva a fruttare ben

40

ed otto
lire al

sette

giorno

Questa industria spesso viene esercitata da persone


che godono stima in societ.

RICOTTARI

(eneialmente
(la

la classe dei

ricottali costituita

giovani dell' et dai


si

diciotto
in

anni
parli
:

sino a trenta

circa, e

pu dividere

due

La prima
j)er

([uella dei /;co//f//-/ (rinlinia

spi-cie,

lo

pi oj)crai traxiali, che spesso lianno perduto

rai)itudine del lavoro, che

hanno
|)iace

ri|)ortata (|nalchi'
di
|)()sse(lere
le

condanna,

ai

(piali

non solo

prostitute gratuitamente,
lare loro tutto
il

ma

trovano
Il

comodo

spil-

denaro

possihile.

ricotldro di cpielatti

sla specie jrende senij)re l'aria del malioso, in


il

ricottaro
triste

il

|)rimo gradino della mala j)ah rmisi

lana, la

carriera

comincia precisanu-iile
il

l'a-

cendo
i

il

ricottalo. K<^li porta

ca[)pello a sj^euiho, tiene


,

capelli hen impomatati

e pettinati

in

modo
il

che
,

cascano sulla IVonte, Ibrmando un ^rande ciullo


halli

hen
il

diritti,

cammina dondolandosi,

sigaro in

bocca,

bastone in una m.ino. un luni^o collillo ad-

dosso, spesso a molla

42

che nasconde bene, onde


,

fssa,
,

non

gli fosse

ritrovato

nel caso

che venisse per-

quisito dagli agenti di P. S.

Quando
spavalda,

egli entra nel bordetlo, si


si

avanza, con aria


di riunione,

ferma sulla soglia della sala


sfida,

volge

gli

occhi in giro, con fare di


si

quasi voles-

se dire:
la

Chi ha da dirmi cosa


sala, le

avanzi pure. Se trova

sua ganza nella

d subito un'occhiata, che


la disgraziata

vuol dire; Entra nella tua camera; e se

indugia un momento, sicura di ricevere uno schiaiTo


e qualche legnata.

Quindi
persone
nirle

il

ricottaro d

un

altro
,

sguardo bieco alle

che sono
lui

nella
si

stanza

come per preveRaggiunge


lei

che con

non

scherza punto.

poscia la ganza nella sua camera, ed attacca con

un dialogo pi o meno animato. Spesso


le

il

ricottaro

domanda

chi era l'uomo che le stava vicino, le dice


si

che in sospetto, perch

mostra troppo tenera con

quella persona, le proibisce di avvicinare o parlare

con quell'uomo. La poveretta


giura di non conoscere queir
cortesia,
cliente,
le

costretta a scusarsi:

uomo che

trattava con

perch quello un suo antico ed assiduo


la tariffa,

che non solo paga puntualmente

ma

suole lasciare anche qualche mancia, e se

le spie-

gazioni che d

non

lo soddisfano, allora,

una buona
a quella

lezione a percosse

non

le

viene risparmiata.

Ora passiamo

all'altra classe di ricettari,

pi elevata. Essi non hanno nulla di particolare, sono

43

giovani che spesso appartengono a buone famiglie


della borghesia, per lo pi ex studenti,
i

(piali

hanno

abbandonato
prostitute
,

le

scuole per darsi alla vita allegra delle

che obbligano a diventar loro amanti.


di

Questa specie

ricottari

vestono abbastaza bene


il

spesso con ricercata elegnza, e tengono solo

i)or-

tamento
stitute.

di

rodomonti quando sono

vicini alle pro-

Onesti ricottari generalmente frequentano case


di i)rostituzione clandestine. Nelle

prime ore della


in

sera non vi

si

recano mai,

si

riuniscono

parecchi
birreria,
si

per andare a giuocare in qualche cafT o

fanno

la loro partita al

bigliardo; o pure
la

recano
cinque.

nei teatri ove entrano gratis e vi fanno

Se rimjresario del teatro

si

rifiuta a farli entrare

comprano
sono
pi tenace.
la

il

biglietto,

masi

sicuri elicgli artisti,

fischiati, e

finiscono coll'imporsi all'impresario


la

Dopo

mezzanotte ognuno va

a trovare

propria innamorata.
Al mattino i)igliano
il

caff,

fanno colazione, inta-

scano

la

quota giornaliera
i

stabilita, e

vanno
le
la

via a di-

vertirsi

per

cafT,
in

o |Mire a frecpientare
carrozzella, facendo

pubblifigura di

che i)asseggiale
veri

gentil uomiiu. Fanno un

giro per le case di pro-

stituzione clandestine, allo scopo di stare al corrente


di tutte le novit della giornata, j)igliano

conoscenza

con

le

nuove
di

arrivale, s'intromettono in tutte le (pie-

stioni

cui

vengono a conoscenza,

e la

faimo da

pacieri.

Parecchi

44

gruppi che,

formando tra loro si riuniscono quando sono numerosi, costituiscono


,

dei
dei

veri partiti, nei quali la rivalit ed altre circostanze

derivanti dalla

mala

vita,

riescono a produrre ed a-

limentare odi tenaci,

che

alla

prima occasione prenla


si

dono

fuoco, ed perci che spesso accadono delle


,

vere battaglie

che finiscono con


Tali

morte

di qual-

cuno dei
per

rissanti.

questioni

accendono nei

bordelli o nelle bettole, sia per gelosia di donne, che


ire reciproche.

Quando qualche
si

discussione accade per strada^


in

recano immediatamente
si

nare;
litri

una cantina per ragioseggono ad un tavolo, ordinano uno o due


secondo
il

di vino,

numero

delle persone della

comitiva, e le due parti contendenti, appoggiate dagli

amici personali, discutono animatamente


ne,

la

questio-

bevendo

di tratto in tratto
gli

il

vino, che necessail

riamente non calma


per cento di
tali

animi, tanto che

novanta

discussioni finisce con la sfida. Se

qualcuno dei

rissanti

per non
si

a cavallo (si dice


gli si

essere a cavallo
il

quando

armati)

accorda
,

tempo per armarsi


si I

e recarsi

ad un dato punto

questo se

vuole rispettare la cavalleria della

ricotta.

ricottari tra loro

sono eminentemente

solidali,

sino al punto di farsi

ammazzare per

gli

amici.

L'uccisore dai suoi amici nascosto, ed aiutato


a fuggire
;

e se

viene arrestato aiutato durante

il

processo. Questa solidariet causa di continue risse

sanguinose,
clic

45

mi-

tanta impressione recano nella citle

tadinanza, sia per

conseguenze

fatali,

che per
tali

il

stero nel (juale alcune volle restano avvolte

scene

selvagge.

Il

riroltaro

non ama

la

sua

innamorata,

egli la tiene in

conto di

un animale che slVulta a


di essa,

suo favore, senza preoccuparsi


semi)re, sia con
gli atti

che disjrezza

che con parole. Basta ossersua innamorata,


la

vare che
cata, per
l)arla.

egli

chiama

la

mia cane

comi)rendere

in (juale disi)regio la tiene, e

Disprezzarla, insultarla, sputarla, i)ercuoterla


nel suo diritto, e guai per chi
si

sempre

gli

facesse

osservazione, allora Tira sua


la

rivolgerehhe contro

|)crsona che ne volesse pigliare le difese.

Non
rissa

da credersi che ([uando

il

ricotlaro

si

per riparare

l'offesa arrecata alla

sua amante,
si

lo faccia per sentimento cavalleresco, egli

la

amloro

ma/.zare ed amma//.a
legge dei rio'lari
di

\)v\-

spirilo di
i

mala, pci-ch
fatti

ritenere

torli

alle

amanti,

come

se fossero fatti a loro


cosi,

stessi, (iiuii

per

colui che

non facesse
vile,

sarehhe ritenuto dai comla

pagni

come un

perderehhe

stima

e (juindi

sarehhe anche scaccialo dalla societ come indegno


d'appartenervi.
I)un(|nc
lih( ila
il

rirolliiro

mette

in

risi-hio la vita

la

i)er

la

sua innamorata, senza che egli j)rovi


|)er essa,
se.

alleilo

alcuno

che

i)ur leneiulo

forlemenle

avvinghiata a

dis|)rez/a sem|)re in (jualsiasi atto

e parola; e i)er

mostrare

in

(piale slima

la

tenga.

46

quando
Ti lassa
lascio

basta osservare la frase ch'egli pronunzia,

deve lasciarla libera del vincolo di unione


franca
e

libila

cu

riiiali

ca pisciazza.

Ti

franca e libera insieme a l'orinale con l'orina). Questa frase in tutta la sua laidezza, denota chiaramente
in quale concetto
ricottari;

morale

tenuta la

innamorata dai

mentre

la prostituta

alcune volte nutre af-

fetto

vero per

lui,

va incontro a qualunque peri-

colo,

quando
si

trattasi di salvarlo

da qualche male.
sanno
o che
di

Alla disistima dei ricottali verso le prostitute,

spesso

unisce la malvagit

per esempio

che

la

prostituta Tizia

questo non ricottaro,

non ha innamorato allora si permettono


,

ba-

stonarla per una scusa qualunque


disfare
si
il

e solo per sod-

loro istinto malvagio; e se la

malcapitata
il

ribella, le

dicono

Zitto

cacata

mandaci
le

tuo

schifoso,

alludendo all'innamorato. Talora

com-

pagne e la padrona a quelle scene, pigliano le sue


difese; allora nasce

un diavolo
nei

le

prostitute stril-

lano,

ricottari lesi

loro diritti di prepotenza,

per vendicarsi ed alTermarsi maggiormente, picchiano


tutti di

santa ragione,

rompono
,

gli

specchi,
ai

quadri,

ed

lumi volano per aria


in

insieme

mobili che

vanno

frantumi e

qualche prostituta rimane con

la testa rotta. Al fracasso

accorrono

gli

agenti della
vi

forza publica,
gli aggressori.

ma

gi nel bordello

non

sono
i

})i

Interrogate le prostitute, narrano


i

fatti,

ma

si

guardano bene dal pronunciare

nomi

degli

olTeiisori,

47

protestando di non conoscerli, iiiso^na \)vvn

osservare che non tacciono per j^arcntire (piei malviventi, ina

perch temono
facessero

la
,

loro vendetta, (inai per


allora

quelle

che

nomi

sono

chiamate

infami
di

cascittund (spie) e per |)unirle

non mancano

vendicarsi con altre prepotenze non lontane, e pi


delle prime.
i

taravi

Spesso succede che mentre

ricoltari

sono nel
S.

postriholo, viene (|iialche pattuglia di algenti di \\

Prima che
una delle
trati
{^li

essi arrivano,

ricottari

sono avvisati da
vedetta, ii,

prostitute, che fa

sempre da
nella sala

agenti
le

della
le

forza

la

|)adrona

chiama

donne,

quali
:

si

ritirano tulle, j)er la-

sciare la sala

sgomhra

ricottari

stanno silenziosi,
si

ed ai)i)ena sono a\ vicinati dalle guardie,


piedi,

alzano

in

stendono
in

le

hraccia lateralmente, e rimangono

fermi
guisiti.

quella posizione, sino a che non sono pcitali

L'esito di
i

percjuisizioni semj)re negale rivoltelle,


i

tivo,

perch
i

coltelli,

j)ugnali, le scia-

bolettc
si

rasoi, dei (piali


,

ricollari
a\ ala
la
\

vanno armati, non


precauzione
ia.

trovano

essi

hanno

di

na-

scondeih'
nel
pri;!

in (pialche

buco della

|)iinia di

entrare

|)ostril)olo,

o pure l'hanno lonsegnale


chi' gin
le

all.i

pro-

innamorala,

ha hen nascoste.

Non

si

creda per che T inlriNcnto della polizia

nei postriboli |)assa remi)re Iraiupiillo, alcuni' volte

avvengono
(piali
i

oiliai^^i

ribi-llioni

/lille

magari

d;dlr

licolldii riescono ariesl.ili r le guardie

m;d-

conce.

48

in

ricollari

raramente invecchiano

questa

vita,

perch qualcuno arrivato a certa et piglia moglie,


e
si

ritira dalla
,

mala

vita;

per diventare

il

vero

ma-

fioso

la

maggior parte

invec,e finiscono alla reclu-

sione o pure alla sala anatomica.

RELAZIONI TRA RICOTTARI

PROSTITUTE

Quando un

ricottnro
si

s' ii(j(irz(t

con

un;i

pnisli-

tula ravveniiiienlo

soUenuizza con un

j)ranz(), of-

ferto dalla j)r()sti{uta, a sue sj)ese, alla

padrona del

bordello, ed

a<^li

amici intimi

dell'

innamoralo.
l;i

Questa
stabilisce
il

la

cerimonia solenne, con


nodo, eansa
di

(piale

si

liii-i)e

!;inti dob)!'!
i

])er la

prostituta, e di trnei consei^nenze per


si.

rieollari stes-

1-^dti

l;i

festa dell'

/////^//ra//j.'.'?/o,

si

scambiano

in

dono

dej^li

anelli,

come

se<^no d'alTello e di unione,

ma

([ueslo
in

dono alcune

volte

non avviene subito

sibbene
II

occasione deirononiaslico.
(piando premle inninnoral;!,
cio(''
i

l'icollaro
i

sl.ibilisce

subito
l'iv.'uili

niiicnli,

rispelli\i diritti e doxcii,

de-

dalla

loi'o

union".
il

Primo ninnilo ebe


innan)oi;d:i v (pielio di
nali

l'icollaro

iniponc alla sua


nini icln/ioni lai'-

non a\cre
e
I

con

di

Ini

|);n'('nl

nnie;

con

tutti

;;Ii

altii

50

Questa restrizione

libera di fare quel che

vuole.

di rapporti basata sul principio che vige nella


vita, di essere

mala

ritenuto

uno

sfregio (insulto grave)


l'

l'atto della congiunzione carnale tra

innamorata

di

un

ricottaro ed

un

di lui parente

od amico.

L' in-

franzione di tale obl)Iigo causa di gravi

risse,
ai

che

spesso diventano vere battaglie, perch oltre


tendenti,
l'altro,

con-

scendono

in

campo

gli

amici dell'uno e del-

e l'epilogo di tali tristi fatti


il

sempre qualche
rimane ignoto
il
,

omicidio,

cui autore alcune volte

essendo considerato atto di


del feritore alla polizia.

vilt dichiarare

nome

Ma

di ci

ne parleremo in

un

altro capitolo.

Secondo vincolo imposto


rio,

alla meretrice l'ora-

essendo diritto

dell'

innamorato, riserbarsi date

ore della giornata, nelle quali egli libero di godersi


la

sua bella a suo beneplacito.

Generalmente

le

ore prescelte sono dalla mezza-

notte in poi, o nelle ore antimeridiane del giorno,


cio

quando

gli

avventori sono pi scarsi, o la casa

chiusa al pubblico.

Ma

se

per caso l'innamorato

ha bisogno

di parlare fuori orario

con

la prostituta,
le

quando

lo
,

pu,

manda

avanti un amico, che

porta

l'annunzio

affinch possa sbrigarsi

subito dell' av-

ventore e
tarlo.

ritirarsi

poscia nella sua camera ed aspet-

L'innamorato prescrive ([uaH sono


che non deve usare, quando
si

le

posizioni

prostituisce.

Sul
j)r()j)()sito

51

che
hi

d' ()sser\arsi

causa

per

la ({ualo tulli g\ alti di schilbsa lihidine, ora in vo^^a

fra

le

j)r()slitute

del

conlineiile

e parlicolannenle

di oltre Alj)i, e tulU- \v depravazioni

dei sensi che

hanno invaso
stendere
in

le

{grandi citt,
,

non

si

sono potuti enei


ricottari

I\aIernio
si

deve

ricercarsi

che a
per

tali

atti

opj)ongon() assolutamente, e j^uai

(luella

prostituta

che

si

azzardasse rompere

il

divieto, prche per lo

namoralo, che

la

considera

meno ahhandonata come de^na di disprezzo.


,

dall' in-

Quest'usanza, forse l'unica huona

in

tanta de-

pravazione morale, a poco a poco


gorosa
,

si

fatta

meno
(?)

rici

vinta dal pro<fredire della civilt


a

che

conduce

Sodoma.
la

Quando

prostituta esce dall' ospedale


alti'o,

o dal

carcere, deve jrima di o^iii


vori all'innamorato. Questo
l'ascili Ilo.

cedere
si

suoi fa</(/n'

in

^er<^o

chiama

L'origine dell'uso di tale frase ahhastan-

za chiaro per se slesso.

Ma ancora non sono


vittima,
i)ert
la

terminati

doveri
la

di (picsla
li-

(piale oltre

ali"

annicnlari,

lrojiia

per un tristo (iualun((ut'

deve pure

cedergli

tutto {pici
11

poco che possiede.

rirolldio

non d mai nulla

alla

sua innamorala,

anzi

vi

sono

di (pielli

che ne ricevono denaro. Spesso

(fucsia

povera vittima deve consegnargli tutto (|U(llo che ha lucrato. S'intende che (pieslo denaio e la met di (piello elfettivo, ixMch l'allra meta e slato


giornaliera della serva.

5'2

paga
le

gi dalo alla padrona, cujme suo diritto, oltre alla

Con questo denaro

egli

compra quanto
ed
il

le

strettamente necessario per vivere,

resto

1'

intasca j)er proprio uso e

consumo.
specie

Ci sono altri ricottari che


di tassa
all'

impongono una
costretta

innamorata,
il

la

quale

ogni sera

dare

al ricottaro

denaro convenuto, anche quando

non

l'ha
Il

guadagnato.
si

ricottaro

riserba un altro

mezzo come scrocsi

care denaro, fnge di rompere

la relazione, per qualche

preteso torto fattogli, allora un suo amico

presenta
le
gli

all'innamorata, che anela far la pace con lui, e

promette di
dia cinquanta
farseli,

fargliela ottenere, a condizione


lire di

che

premio. La prostituta costretta


il

prestare di\\Ves:ittora, e paga

compiacente

amico.

La pace
Il

fatta, e

il

denaro

speso in bagordi

dell'amico insieme all'innamorato


ricottaro esige ancora che la meretrice gli

comi

pri

pare

la catena d'oro, la sciarpa di seta, le calze,

vestiti alla

moda ed
si

altri oggetti di vestiario.


si

Questo

nel

linguaggio proprio

dice:

Bari

sticchiii
f....

franca e

quasetli di sita che


di seta.

traduce: Dare
i

gratis e calze

Ancora non sono terminati


per esempio,

doveri di questa

vittima della prepotenza.


wSe
il

ricottaro ferito e va all'ospei

dale, essa
j)ossibili,

costretta di apprestargli tutti

soccorsi
tut-

cio denari, dolci, biancheria,

insomma

to
il

53
aiiinialalo.

([nello

che pu abbisognare ad un

Se

ricolluro arrestato la stessa sera, essa deve |)()rtare

nella

camera

di sicurezza della Sezione

di

V.
i

S.

il

cuscino, una pelle di montone, la candela,


al

si<i;ari

maltitio

il

cale e la colezione. Poi ([uando passa

in

carcere deve visitarlo quanto


il

pi si)esso

i)U(),

portargli

pranzo,

sigari,

non che

tutto (pici

de-

naro che

le

riesce di avere.
sicura

Se ci non facesse
stesso carcere,
si

che rinnainorato dallo


,

farebbe vendicare

i)er

mezzo

dei

suoi amici e

compagni. Questa circostanza credo conil

veniente rafforzarla meglio, con


to,

seguente documen-

del quale fortunatamente ne potei avere in

mano

l'originale.

Airjiiiiieo

(;'-m

di

Mau-io.

Vl;i

(astro. Piazzetta

dei

TcHlesHii, accanto airorefiee nella iM^tteira del liottaio.

Coro
"

(i(ji,

Rispondo

alla tua cara Icllera

ove sento che


voglio sjx'rare
fatto ogni
io

"
"

non
che

potesti |)arlare cogli amici,


al

ma

i)erv<Miirli

della
te

presente avrai

"
"
" "

cosa e voglio che


fatto

ne incarichi,
e ci

perch

l'ho

chiamare, dal giudice,

ho detto che loro

passavano, dire non


e

non conosco

chi

come militari ma come borghesi sono, ma lia loro mi conosceviilcro nclhi liss.i

"
"

vano da lungo tempo ma non


nulla e (piindi si.-mio inlesi.

da

"

54

mi
l'arai la

Caro

Gigi, voglio subito risposta e


le

"
"

gentilezza fate sentire


Ciccia,

seguenti parole alla mia

che

ella

non deve venire a portare pranzo


perch mi fanno

" " "


"

ma
di

bens consegner al porgitore diversi saponetti

d'odore

come

di pascioli, sigari

bisogno e se vuole pu mandare qualche amico

a pranzo e ritorno portandomi frutta dolci e sigari


e senza biancheria la tovaglia e

"

qualche cosa da

"
" " " "

mangiare

ma

senza rottame /cio piattiJ


li

ma

per

non dovr venire Ciccia


amico indirizzando
il

mander con qualche

pranzo a Vincenzo Cartoccio

scrivanello del 4 raggio.

Dunque biancheria non


altro a dirti
ti

me
"

ne deve mandare perch ne ho molto

Dunque non avendo


il

abbraccio

"

con tutto

cuore

mi dico
Tuo
affezionatissirao

amico

Feppino
Per ultimo tocca all'innamorata badare
cesso,
al

pro-

procurando l'avvocato
i

pagandolo. Deve in-

terporsi con

testimonii, acciocch tacciano la verit

al magistrato. In

questa parte la prostituta aiutata

dai

compagni

di

mala

vita,

che
i

si

credono nel dopersuasivi, ed

vere imporsi sui testimonii con

modi
,

occorrendo con quelli minacciosi


dicono:
//

pertanto essi

morto

morto; pensiamo al vivo.

Ed

alla

stregua di questo moralissimo principio fanno tutto


il

possibile per aiutare

il

compagno.

55

Fin qui iil)biaino esaminati

doveri ed

vincoli

della prostituta: ora passiamo a quelli del ricottaro,

cio ai suoi obblighi verso l'innamorata.

Prima
latta a lui.

di tutto egli

deve lare rispettare

la

sua

innamorata:

([ualsiasi ofTesa recata

ad essa

si

reputa

Allora

egli,
si

se l'innamorata fu offesa

da

una sua compagna,


di
lei,

reca a

trovare l'innamorato
Quest'atto lo
le

gli

chiede conto dell'ofTesa.

chiamano; domandare soddisfazione. Quando


gazioni sono poco esaurienti
l'offesa si risolve col sangue.
;

spie-

allora

si

certi

che

Se l'offensore persona che non appartiene alla


societ

ed
(si

il

maltrattamento consiste nell'averle

fatto

tappo

dice fare tappo

quando dopo
non
si

di avere go-

duto

favori della prostituta,


si

paga

allora
si

l'innamorata, che

reputa offesa per quest'atto,

rivolge pure all'innamorato per farsi dare soddisfazione.

In (|uesto caso

il

ricottaro

non va personalmente,
I

ma

invece
i

manda uno
il

dei suoi compari.


della

compari

sono

compagni pi intimi
mandato,
il

mala

vita.

Ricevuto
s])avalda
si

compare assumendo
se invece
si

aria

reca dal tappista, e se questi alle sue in,

giunzioni

paga

tutto

liiilo,

ostina

deve prepararsi ad una

sfida.
il

Lo scopo per

il

(piale

ricottaro

non va

lui

per-

sonalmente, ed invece
di dimostrare che

manda un compare,
tiene
in

(piello
l

non

gran conto

Offesa

ricevuta, e che disdegna di risolverla personalmente,

e perci gli basta"

56

ter/a

mandare una
.

persona

i)er

cosa di

si

poco conto

Quando l'olTesa un compagno dello


grave, perch
si

arrecata all'innamorata fatta da


stesso ricottaro, allora l'alFare

capisce che vien fatta precisamente


Infatti alle

per provocazione.
stituta

rimostranze della protrattasi di

per essere pagata, quando


:

tappo,

l'ofTensore suole rispondere cos

Io

ti

[azza tappa

pi

malantriiiaria,
to'

si

voi

saddisfazioni
Io
il ti

mannami
il' inna-

schifiasa, cio a dire:

faccio

tappo e se

vuoi soddisfazione
morato.

mandami

tuo schifoso

questa insultante provocazione, l'innamorato


il

va a trovarlo,
e fiere, infine

dialogo breve, e fatto a frasi vivaci


di schiaffi servono a dare
si
il

un paio

segnale; a battaglia finita

pu

essere certi che

un

cadavere giace

al suolo,
ferito.

o per lo

meno

l'ospedale

deve albergare un

Accade qualche volta che


viene a saperlo,

la prostituta

stanca del
questi
al-

suo innamorato, voglia lasciarlo,

ma appena

monta
fare

in furia, e

non risparmia

cun mezzo per


mento.
la
Il

andare a vuoto quel proponi-

ricottaro tenace nelle sue relazioni con

sua

bella,

per due motivi principali: uno per non

lasciarsi sfuggire la

preda,

l'

alro per

non

fare cat-

tiva figura in societ, (s'intende la societ dei ricottari e delle prostitute)

perch un ricottaro che

si ri-

spetta, lascia la

sua innamorata,

ma non

si

fa

mai

da essa

licenziare.

57

j)iu

Quik coiiiiicia con ratlcrniaKi* siMiij)re

la

sua auloiil sulla

(.lisi^iaziala

daiidok"

ima buona
no-

dose

(li

percosse da lasciarla
j)()i

filila

contusa. Alle in-

terrogazioni

clic a lei si

laniio,

per sapere

il

me

(leirollensorc, rispontle di
le

non conosciilo. perch


le

rammenta
dola. Se
il

minacce che quegli

ha

latte lascian-

ricoltaro vede che la

prima lezione non


tacendole

giovata, allora seguita nell'opera brutale,

delle sopercherie.
Si

reca da

lei
il

cui

maggior

compagnia d'amici nelle ore in liariico, e tutti si danno a scherin

zare Ira di loro, senza curarsi della j)overetta, alla

'quale viene cosi im])edito


le

tli

lare
lei.

suoi allari, ])ercli

persone che

si

recano da

appena vedono
senza a\A

la

combriccola, per evitare provocazioni, sca|)pan() subito.

Quella sera

la

jrostiliiln

v;i

a letto

ri-

guadagnato nulla non

solo,

ma

spesso

gli

amici non

vanno
dito,

via,

senza non lasciarle un ricordo poco grai

rompendo

lumi, lo specchio e (pialche altro


i

mobile. Alcune volte invece


latti alla

danneggiamenti sono

cheticella, in (piesta

maniera
si

vanno ah uni

amici a

l'ar

visita alla pi-oslilula,

siedono sui divani


via,

e sulle poltrone, stanno

un pezzo e poi vanno


i

laJciando divani e poltrone tutte tagliate con

rasoi

Se

la
il

prostituta persiste ancora nel suo projxricotluro


:

idmento,

non

si

scoraggia,

si

vi'iidica anzi

nel seguente

modo nunlre

ella trovasi liioii di eas;i,


le
si

nella

ia

pubblica, l'apposta,

avvicina

adai^io.

oS

umano
'

adagio e con una carta piena di sterco


lorda
il

le

viso (quest'atto in gergo

dicesi

nchiappari

a facci) Quest'azione schifosa e selvaggia viene ado-

perata con la massima disinvgltura quasi fosse un


diritto.

L'innamorata ribelle costretta anche quecontento di tutto questo alla fine


,

sta volta tacere.

Non
vi])ile,

il

rcottaro

quando vede che

la

risoluzione di lasciarlo irremo-

accetta la separazione,

a condizione ch'essa

parta da Palermo e non vi ritorni pi, altrimenti


guai per
lei.

Un
il

grave danno alla sua persona l'aspetta sicura-

mente; ed costretta partire. Questo succede quando


rcottaro viene a consigli

miti

si

contenta del
lui,

suo allontanamento, essendo uno scorno per


la

che

innamorata passi ad un

altro.

Ma quando
si

invece

s'incaponisce a non volerla perdere, allora

vendica,

sfregiandola in viso.

Lo
un

sfregio, questa vigliacca e


la

barbara vendetta
si

adoperata contro

persona che
alla
faccia,

odia, mediante

taglio di rasoio

lasciandola eternaricottari.

mente deturpata,
delitto

molto

in

uso dai

Questo

certamente una delle manifestazioni crimi-

nose pi importanti di questi delinquenti.

Lo
risti di

sfregio adoperato dai ricottari di

Palermo non
camor-

da confondersi con Jo sfregio adoperato dai

Napoli. Marco Mounier dice che in Napoli

lo sfregio inflitto per

vendetta ad

un'offesa pr-


pria, o per

')')

line di lucro.

conio altrui a

In

Palermo
la

invece lo

sfrc(jiu

adoperalo solamente contro


se

per-

sona odiata direttamente. Cosi


coraggio
Il

non

altro c' pi

civile.

dottor

Domenico Ventra,

cosi dice sullo sfregio,


di an:

nella comunicazione fatta al

primo Congresso

tropologia criminale tenuto in


"
*'

Roma

nel 1880
sfrcyio

Faut-il considerer

le

costume du

comme
on

l'effet

des passions violentes, excessives innes dans

" le meridional et
*'

iiotamment dans

le

napolitain,

bien est-elle

la

consquence de tendances hrditai?

" res

Dans l'uno ou l'autre hypotlise, " doit-on attribuer ce cacliet endmique si accentu " des causes bistoriques, ou de certaines inlluen-

mal

taire

" ces locales

'.'

Ormai questa

brutale usanza molto radicala nel


si

basso popolo, e forse non

estirper mai; a causa

delle anzidette circostanze, tanto vero cbe in

Palermo

molto comune

la

minaccia

Ti

tcKjyliiii

a facci. In

Sicilia, solo

Palermo

allitta

da

([uesta manifesta-

zione criminosa, e se ne annovera ([ualclie raro caso

a Messina ed a (Catania.
Sul proposito debbo lare
tore Ventra
si

osservare cbe

il

dot-

ingannato, quando nella sua predetta relazione al Congresso di antropologia crimi" Hors de Naples, comme nous l'anale, cosi dice

" "

vons

dit, le

sfrnjio est assez rare.

On

n'en constate

gure de cas (pie dans

(|ui'l(pu's villes

de

la Sicile,

* '

tv)

i>arnii

et

il

n"v est en usage


_.

quo

les

alTilis

In

niata

La mafia non
essa adopera
bigeato,
il
il

si

mai

servita

dello

slVegio.

furto, la prepotenza, la calunnia,

la-

sequestro di pei*sona. lassassinio.

Come
un colpo
sona che
trice si

sopra ho detto
di itisoio
si

lo sfregio fatto

mediante
percica-

che

si

alla faccia della

vuole offendere.

Per quando
,

la

vuole rendere pi orrenda


il

si

adopera un
che
la ferita

rasoio con

taglio dentellato, in

modo

riesca fatta a strappi, e la faccia venga maggiorinente

deturpata. Cos la vendetta diventa pi feroce ed in-

fame. Vi pure un' altra cicostanza importante da


osservare, cio le divei'se conseguenze che lo sfregio

produce
lermo.

alla prostituta di

Napoli ed a quella

di

Pa-

In Napoli,

come

dice

il

dottor Ventra

"
;

La fem-

me
*"

qui a rec^u un sfregio ne dnonce jamais celui


s'

qui la frappe; au contraire, elle

attach lui

" *
"

davantage: tonte orgueilleuse d'appartenir l'hom-

me

qui la dfigure.

ses

yeux

le sfregio est

une

action glorieuse

(^un atto

guapposo^ quelle admire,


d"

dont

elle est fire et

dont

autres

peul-tre h

"

portent envie.
"

Qu'on remarque

([u"

il

uva pas

un senti.,.

"

ment de
In

gnrosit, mais
il

simplement de vanite

Palermo invece

pervertimento dell'orgoglio
li

umano non

arriva sino a questo punto

sentimento

fiero
tali

(>1

oltra^iata
,

(Iella
(li

propria

dij^nit
,

si

ribella a
slre^^iata,

atti

vi{liacclieiia
il

|)erci la
,

donna

odia mortalmente
se tace
il

suo olVensore
(j

ed alcune volte
|)er

suo nome, non


i)ercli'

per generosit o
al

timore,

ma

invece

obbedendo
da
s.

principio di ourrt,

asjetta a farsi (giustizia

Quando
<nazione
il

la

|)rostituta

che

decisa a lasciare l'in-

namorato, teme che

(piesti

non

accetti senza rasse-

licenziamento, per evitare di essere vitsi

tima delle sopradette soptirclK^rir

mette sotto
il

la

protezione di un ricolldio influente,

(piale
1"

aduna

|)arecchi amici, alla j'rcseiiza dei (piali


ri|)udiato
la

innamorato

deve dichiarare di lasciare franca e Ubera

sua innamorata.

Or alcune
sciare franca

volte accade che

il

licenzialo, nell atto

solenne del licenziamento, dichiara solamente di lala

sua ganza

cioc*

accetta

la

rottura
li-

delle loro relazioni,

ma non

dichiara di lasciarla

bera, con cpiesto vuol significare che vieta a (pialun(pie altro di divenire

innamorato della sua ganza; e


l;iil().

se (jualcuno ardisce

<li

un

dramma

accade di

sicuro.

Non
restano
tale

da credersi

ciu.-

vi

siano solamente pro|)ure

stitute sfregiate,
col|)iti
d*

ma

vi

sono

ricollari,

(piali

da (juesto scellerato marchio. Spesso

vendetta

adoperala contro

(piel

ricoltaro

il

(piale toglie
nu'iite
in

ramanle ad un
esisti-

altro com|)agno. Attualjericoloso

Paiermo

un

ricottaro

Francesco S

62

S.,
il

vigilato speciale della P.

quale
sia

stato sfregiato

per ben due volte, sebbene


,

un
in

giovane robusto

d'

indole prepotente
lo

molto te-

muto. Necessariamente
pace l'onta
patita, egli

sfregiato

non subisce
g'

paga l'offensore o con

la stessa

moneta, o con una buona coltellata che nel ventre. Le offese sanguinose si scontano col sangue; questo

immerge

un postulato della
un torto

ricotta.
al

Se

la prostituta fa

suo innamorato,
invece di

e questo torto notorio, allora

egli,

rom-

pere

la relazione, si

vendica

dell'offesa, sfregiandola;

per

lo sfregio in

questo caso non consiste nel tainvece nel farle subire un'onta,

gliarle la faccia,

ma

allo scopo di
stituta.

affermare la sua autorit sidla prodi sfregio inflitto alla paziente

Questa specie

in presenza di altri ricottari

che servono da

testi-

moni.

La colpevole
lo pi in

condotta fuori del bordello, per


sotto pretesto di fare

campagna,

una scam-

pagnata.
festa
il

Dopo

essersi divertiti,

l'innamorato mani-

suo rancore alla sua amante, e per riparare

l'offesa le

propone uno

sfregio. Allora

alla

malca,

pitata altro

non

resta che rassegnarsi


i

alla sorte
:

sceglie essa stessa lo sfregio fra

seguenti

Farsi tagliare Farsi radere

capelli.

le sopracciglia.

Farsi orinare sulla testa.

Farsi imbrattare la faccia di sterco.

La
gliere,

63

sode
jk)co

Farsi usare cariialmenU' contro natura.


iiioschina,

come

l)cn si

lia

da sce-

essendo
pi

tutti

questi atti molto obbrobriosi,


I'

ma

per

lo

preferisce

ultimo

i)ercli

non

lascia

tracce apparenti, e percli riesce

mino

disgustoso.

Fatta

la

scelta, subisce, sid)il(). sidlo stesso

luogo,

la

pena divenuta esecutiva.

La chiusura

di ([uesto cai)it()l() la

dedico alla dila

versa gradazione di amanti


stituta.

che

pu avere

|)ro-

Nella mala \ita

dogma che una


iJ."

prostituta deve
:

avere cinque amanti per stare bene, cio

L" L in1/'
il

namorato,
titacchi,

2."

il

liccalore,

lo strisciante.

bal-

.")."

lo sbor.sante.

l.iiiiiiionilo

ho

gi sj)iegato cosa sia.


U<<(iii,
il

Il

liccalore

che \ieue dalla


dire lare
ali

|)ar<)la

che

in

sitiliano \ind
i

amore,

Nero amanh' di

iioii-

della
tli
il

prostituta, ((uello che

non gode nessun


in

diritto su

essa, tranne (piello di godersela

pace, per ha

solo diritto

ili

succedere
la

al
.S

|)()sto

dell'innamorato,

quando
rato,
sfida

([uesti

lascia.

inli'nde che

nessuno co1"

no.sce l'esistenza del licralorc,

molto

|)iu

innamouna
ini-

perch (pudora
tra
lui

(piesti

lo venis.se a

saperi',
,

ed

il

lircaloic sarebbe sicura

ed

maneabilmente awerrebbe

s|)arj;imento

di
le

sangue.

Lo

sliisciaiilr

ha per compito di lar

corna
a

al

liccalore, guai j)ei se (|uesli

due vendono

cono-

scenza limo

dell' altro,

perche un duello rusticano

chiude subilo

tale sco|)erla.

Il
(li

64

amante
di cuore,
il

batlilacclii
in

il

terzo

quale

quando

quando
,

lia diritto

di godersi,
,

con molta
di ([ualche

circospezione
bricciola

per non essere scoperto


bella.

d'amore della sua

La

stessa parola di

battere

tacchi, dice chiaramente,

quanta pasienza

deve

egli avere,

per ottenere

il

suo intento.
borsa,

Lo
il

sborsante in line l'amante della

l'ortunato che

paga per

tutti, egli

conosciuto

da

tutti gli altri

amanti, mentre egli crede di essere solo,

ma

tollerato,

perch paga.

LE MANIFESTAZIONI CRIMINOSE

S' io

volessi seni|)licemente

accennare

alle tristi

gesta compiute nel solo ultimo decennio dalla mala


vita

palermitana

dovrei farvi

assistere

ad una lusfdata di de-

gubre, interminabile, spesso


linfjiienti,
f^oz/.ovi<^lie,

monotona

al)usi, vessa/ioni, i)repotenze.

risse, tradimenti, dr;iinmi truci e

vendette sanguinose.
la

La vendetta specialmente, determiuM


parte di
tali

ma^^ior
da una

redi.
si

Qui non

Irasmetle dal padre

al

tglio,

famiglia all'altra. m;i un amico che raccoglie (piesto


il

ti-islo

retaggio, che riliriie suo

dovere vendicare
la vita,

couii.'igno
l'n

morto; e per
l'alio

lui

espone

allrotda

la galera,
in

solo.

|)i)(lii

aiud sono accaduto

I^ilermo, bastei a mostrare (pianto sia jironunil

/.ialo

desidi'rio di vcndella.

Due

donni', leuidarie di case publ)lii-lii\ e risali


(li

Pasquale
le

mestiere, avevano fomentato l'odio dei rispettivi

loro amanti Giuseppe

ricottavi

emeriti

ed abbastanza noti per

loro tendenze

sanguinarie, e per le loro idee risolute.

Accadde un giorno che Giuseppe insultasse gravemente


questa
la

ganza dell'altro ricottaro

Pasquale; fu

la scintilla

che doveva divampare l'odio dei


:

due amanti, da tanto tempo represso


casione,
il

fu questa l'oc-

pretesto; Pasquale ritenne suo dovere ri-

parare

l'otYesa.

Una
tello

sera,

mentre Giuseppe

F.....

con un suo
si

fra-

ed un suo amico, Domenico

B...

trovava in

un

caff di via

Macqueda, venne
compagnia
di

visto

da Pasquale

anche

lui in

un amico Vittorio
che stavano nel
di rivoltella,

Emanuele C
caff, si

Usciti

fuori, quelli

scambiarono diversi colpi


a vuoto
,
;

che

andarono
sbandarsi.

poich

al

rumore era accorsa


,

molta gente

ed alcune guardie

furono costretti a

Questo primo
l'odio dei

fatto
,

per inaspr maggiv^rmente

due

rivali

odio che venne anche condi-

viso dai rispettivi amici e che

doveva per conseguencoU'amico

za produrre

tristi

c^ynseguenze.
inflitti.

Poche sere dopo


Vittorio
frio
tutti

Pasquale

M...

Emanuele
F...

G...

incontr in piazza Sant'OnoB...

Giuseppe
e quattro

con Domenico

Appena

vistisi,

posero

mano

alle rivoltelle,

facendo

fuoco l'uno sull'altro. Pvimase sul terreno Vittorio

Emanuele

G.

Il

67

cuor suo
<^li

l*as([iiale

M. allora

ii)

j^iiir

vendi-

car l'amico ucciso e Toccasionc


subilo. l)iu' sere

si

allacci (juasi

dopo incontralo
/>.
t^li

in

piazza della Hiri-

voluzione Domenico
voltella.
11

spar addosso colla


sfiitJj^ire

col])o
il

fall.
l.

Per

all' ira

dell' a<^-

grassore, cerc
])otte^a
,

scappare e riparare dentro una


toccala
la

ma appena
da

soglia
lo

veniva alle
a
terra

spalle colpito

una palla che

lasci

morto.
Pas(|uale
nisi
,

.U.

riusci a fuggire. Si ricover a

Tu-

ma

scoperto dagli agenti di polizia

addetti al

consolato italiano, fu arrestalo e tradotto a Palermo,


(ili

amici ne furono grandemente costernati, so|)ra-

tutto perch

mancava

loro

il

denaro

i)er

procurare

buona
baldi

difesa all'amico.

Pensai'ono di
la

dare

una

si-ral^i
Il

al

Teatro dari-

(jiimIc

riusc eccellente.

teatro (|uella sera

rigurgitava di pid)blico scellissiino, essendo


di ricotldii e j)rostitute, accorse l

composto
dil'a-

numerose per

mostrare

il

loro alletto e la

loro devozione verso

mico, cos ino|)|)ortunamcnte caduto nelle mani della


giustizia.
In
ui\

precedente cai)itolo ho detto che

Ira

//-

cotlari invalsa l'usanza di r>on poliMc avere rela-

zioni con r itinamorata di


riteniilo

un compagno. Questo
gravissimo, ed

fatto

un

oltraggio

ha sovente

provocali
(pii

drammi mollo

dolorosi, ionie (|uello ch'io

voj^lio

lireMMUcnle acci'unare. La nolle del pri-

68

S,

ino gennaio 1890, in via Castro, presso la })iazza


Agatiizza,
si

accese rissa tra diversi individui; accorsi

alle detonazioni delle


i

armi da kioco

gli

agenti di P. S.
tre Fe-

rissanti

si
:

sbandarono, lasciando sul terreno

riti

gravi
Il

Pietro R., Giovanni G. e Vincenzo R.


ferito al petto,

primo era
da una

da un colpo di

ri-

voltella, e

ferita di taglio alla faccia.

Vincenzo
e (iovanni

aveva un colpo di

stile

al

petto

un colpa

di stile al vanire.
tutti e tre si

Tutte e tre erano ricottari, e

tennero

nel pi assoluto silenzio riguardo ai propri feritori.

Ognuno

diceva,

come

al solito, di

essere stato ferito


si

per equivoco, da persona e


rissava con
e
altri.

lui

sconosciuta e che

Pietro

R....

dopo poche ore mor,


per dichiarare chi
gli

malgrado
due,

le esortazioni fattegli
il

fosse stato
altri
lizia

suo feritore, non volle declinarlo,

dopo una lunga malattia guarirono. La po-

per investigando, pot accertare in qual


i

modo
di

erano veramente andati


piazza delle Vittime
Pietro
,

fatti.

In

un postribolo

una prostituta innamorata di

era venuta a contatto col ricottaro (rio-

vanni G

Venuto

ci a

conoscenza di Pietro

questi

si

ritenne offeso e deliber vendicarsi.


in

Una

sera infatti,

compagnia di altri compagni incontr Giovanni G

coi suoi amici, e gli chiese spiegazioni.


lito, si

Come
loro
,

al

so-

recarono

in

una cantina
e

di

Via Castro, ove

dopo avere bevuto


nero a
sfida.

ragionato a

modo

ven-


Si
iHillo

09

mctlnsi
lutti

(livistTo j)er i)()co tcni|)(), \)vv

a cii-

(per ariiiursi) e tlojx) iiiozz'ora

coriVL'miela
l)at-

ro in j)iazza (kinte Federico dove s'inga^i


taglia;

nella mischia

il

li

ehhe sfregiato
con
lo

il

viso da

un

colj)o di coltello.
li

Egli allora
si

stile

colp
(

Vincenzo

e poscia
j)ure,

sca}*li su

(iovanni

colpendolo
contro
la

ma

il

ferito fu

pronto a
la

sparar<>li
fi'iH.i

sua rivoltella, producendogli


lo rese cadavere.

che

dopo poche ore


(k)si,

i)er

una prostituta dinlma

sj)ecie, di
il

et

avanzata, tutt'altro che setlucente, che cede

suo
si

corpo per cinquanta centesimi

al

primo venuto,

ammazza un uomo
\Sn altro

jiieno di vita e di giovent, e se

ne feriscono due gravemente.

dramma

giudiziario! mostra unallra lu-

rida j)agina della vita dei ricollari.

Nel

1(S88 erasi

formala una combriccola, com-

posta di (juatlro miseral)ili ricottari, giiidata da l'ran-

cesco V. giovane nato per delinciuere, tanto era


Questi ricottari, (piando

tristo.

erano a corto

di

denaro,

commettevano

delle

trulle a

danno
nii'/zi

dei

loro

com,

pagni di bordello, ed uno dei

pi usali

era

quello di farsi i)reslare un oggetto prezioso, che subito

pegnoravano,

e del

denaro ricavato se ne seril

vivano per divertirsi nelle bettole. Poi (piando


trulTato
si

avvedeva della

frode,

doveva pagare
|)ercli(;'

il

di--

naro necessario per spegnorare l'oggetto,

<pia-

luFKpie reclamo sarebbe stalo inutile. Cosi essi una


volta
si

70

d'

fecero prestare

una catena
fin

oro da certo

Catarinicchia Girolamo, che

per essere posta in

pegno per

lire

quaranta.

Il

Catarinicchia adiralo del-

l'offesa fattagli, proffer delle ijiinacce

contro di loro
Allora alcuni

non

solo

ma

promise

di vendicarsi.
la

amici s'interposero per fare

ebbe luogo

alla piazzetta dei

La riunione Tedeschi, in una nota


pace.
tristi

bettola, frequentata

sempre dai pi

soggetti del

quartiere dell'Albergheria.

Dopo

avere bevuto, quanl'offeso, sj)into dal

do

le
,

cose parevano accomodate,


proffer delle parole

vino

frizzanti all' indirizzo di


la rivoltella, e
il

Francesco V, questi allora estrasse


fer

due

degli avversarli;

uno dei
vino

quali, cio

Ca-

tarinicchia mor.

Per un bicchiere

di

abbiamo un

intero

dramma, per debbo


questo non avviene tra

sul
i

proposito osservare che


soli ricottali,

ma

anche tra

operai onesti; con questa differenza che se onesti operai vengono a questioni per ragione
sul
di tocco
certi
,

momento

si

rappacificano

si

quasi

che

tutto finisce

l.

Invece se la quistione sorge tra ri-

cottari lo stesso

rappacificamento subito procurato

non arriva a soffocare le tendenze belispirate a senso di prepotenza. Per quied licose
dagli amici,
stioni sul giuoco del tocco
si

ammazzano con

la

pi

grande

facilit di

questo mondo.
S.

Le

autorit di P.

spesso hanno tentato

sop-

primere l'usanza del tocco,

ma

le

ordinanze dei Que-

stori,
le

71

attenuarlo.
(jiiale
si

contravvenzioni prese, non sono mai riuscite


a toglierlo,

non dico

ma

ail

Non

c' bettola di

I^alermo nella

api)ena

convenuti parecchi individui a bere, non


al tocco, in

giuochi

barba

alle

guardie ed
stare

ai carabinieri.

Per

loro non
fare

possibile

|)otere

in

bettola

senza

un tocco.
Per chi non
lo sap|)ia,
:

il

giuoco del tocco

si

fa

nel

seguente

modo
tutti

un numero
si

indeterminato

di

persone, ordinano del vino, che


boccale, allora

mette

in

un solo

estraggono a sorte uno di loro,

e quello che riesce vincitore chiamasi padrone, (juesti

ha

il

diritto di bere
egli stesso

il

vino che vuole


il

quando

ha bevuto
il

nomina

sotto jiadrone fsulta)

quale a sua volta beve, ed indica quindi chi della


il

comitiva deve bere, per dare


il

padrone
lui.

iia

il

dirillo di

suo velo c[uando vuole

Pu succedere
luinii,
gli

perci

che
,

uno

di

loro
le

resti

sempre
che

cio

senza vino

lualgrado

jroposte

vengono

fatte dal sulla. In

conclusione l'individuo che rimane

muso
La

asciutto, fa la figura del


a
lutti,
.">

minchione, ci che

non piace

donde

liligie risse.
18'.).'i,

sera del

iu)\eml)re

sei

amici rirollari

tra

cui

un giovane sarto a nome Vincenzo C


si

d'anni 21,

recarono

in

una bettola

di

corso Oli-

vuzza, dove trovarono

altri sette

giovani di mala vita,

dai quali furono invitati a bere del vino, e giocare


al tocco. Usciti dalla bettola

insieme, doi)o

fatti

alcuni

passi, certo

11

chiam
in

Giovanni

Z)

disparte

un

altro della comitiva e gli fece delle lagnanze,

perch

riteneva che

compagni

di quest' ultimo

non avescerc

sero tenuto un

contegno corretto, e perch gli avevasouercliierie


,

no

fatto

molte

').

Invano
si

1'

altro

di dissuaderlo

assicurandolo che

era ingannato.

Giovanni

non volle

affatto calmarsi, rabbonirsi,

anzi rivolgendosi agli


(fetenti),

altri

disse

Siete

tutti

fitusi

sono buono a darvi carcagnati (pedate) nel


e

culo.
fesa,

Vincenzo C
perci
si

un

altro

amico raccolsero

l'of-

dovette venire a spiegazioni. Gli amici


guidati

di Giovanni 1)
insoddisfatti.

da Enrico

M....,

rimasero

Enrico
cenzo C
che sono

punto dal risoluto contegno

di

Vin-

stabil vendicarsi.
in
,

Perci la sera seguente vistolo


ai

uno dei

caif

Quattro Canti di

citt

insieme ad un
caff,
,

amico,

si

avanz sul limitare della porta del


che lo seguisse fuori

e col dito fecegli cenno

ci

che Vincenzo C
la piazza Pretoria,

fece.
l

Entrambi
Enrico

si

avviarono per

vicino, seguiti a distanza dagli


M....

amici,
al

appena

arrivati,

die

uno

schiaffo

Vincenzo C

e questi

che stava pronto in un

baleno estrasse
cadavere.

la rivoltella, e

con un colpo

lo lasci

'')

La sovercheria era

stata olio (hu-aiite

il

tocco l'avevano la-

sciato

wmu,

cio senza vino.

Una

73

delle tanle ed iuline prosliUite clie ahitmio

nel vieolo

Stretto, teneva

per amante

un Giovane impediva
di

muratore. Salvatore

ci che

non

le

mostrarsi tenera verso un

altro giovane, elle sjcsso

andava
((uale
si

Iroxarla, eliianudo

l'raneeseo Napoli,
('.io

il

attejjgiava a licrulori'.
titolare, e proib alla

mal sopportava

lamaide
n

sua y;anza (pialun(|ue

relazione col Xai)oli.


il

Ma

la

innamorala
Il

idthidi

Napoli

si

cur del divieto.

(^

olleso

nel

suo

(iiior

propiio, decise finirla con

la

violenza, l'na

sera infatti, verso mezzanotte, recatosi dall'innamorata, la trov ritirata nel

suo camerino col

rivale.
il

(l^j*li

lo
si

considerava

come

tale!)

Lasci subito

bordello

rec in una bettola vicina, bevve del vino, e nels'

l'uscire

impossess furtivamente

di

un lungo col-

tellaccio dell Oste.

Cos ferocemente j)reparalo, asi)ett


passaggio. Questi

il

Najoli al
loll;i

non tard

ii

venire.

La
il

In

brevissima, subitanea, l'n minuto,


lato giaceva

dopo

makaj)!-

esanime

al

suolo, in un l;igo di .sangue,

con

il

petto siiuarlato da una larga e profonda ferita.

Ciilrpra

RICOTTARI E LA LEGGE

Come

gi

si

osservato,

il

ricottaro vuol essere


,

completamente libero delle sue azioni


lera r ingerenza della polizia,

per quanto

disoneste siano, per quanto criminose. Egli non tol-

non cura

la legge,

non

teme

tribunali, sfida la galera.


,

Se maltratta o bastona la prostituta

niente di

strano; la meritrice dev'essere punita da lui stesso,

a suo lalento,

quando

ritiene che gli abbia

mancato

di rispetto, o abbia trasgredito ad

un suo ordine. Le

scrocca tutto quanto essa guadagna, perch la pro-

non ha cosa farne dei denari, mentre lui come innamorato, ha bisogno di fai'e buona figura in sostituta
ciet.

Ora
strato

se

una prostituta
diffcile,

od anche un
,

ricottaro

cosa molto
il

palesa alla polizia

al

magi-

nome

dell'offensore, allora

chiamata caintendono

scittuna e sbirra.

Con queste parole

essi

ofremlciia
<Ic<4na del
Iiiralli
si

(iiialilcaiia

come

cosa

vituperevole

massimo
se
si

(lis])re/.zo.

esamina

la

parola siciliana

((iscilliini,

velie

che essa deriva da cascclld, cio


si

tpiel

\aso

di

creta verniciato, che

adopora
la

in

Sicilia

come
il

latrina.

Come

hen

si

osserva

persona che dice


i)iii

vero

alla Giustizia,
esistere.
la

paragonala all'orpello

vile

che j)ossa
Questa
la

morale

tlei

ricoltaii sul

pro|)osito,

legge

non dovrehhe
si

esistere, la giustizia (juando


stessi.

occorre

larehhe da loro

Sul

pr()j)osilo

ni

vengono

in

mente alcune
,

frasi

adoperale non solo


jregiudisi

dai ricottari

ma

anche

di tutta la gente

cala, o di bassa condizione sociale, quantlo

vuole

dire che

si

jalesato

il

vero
:

Ta
T(t
la

isli

a siicar (sei a
ludiiriari a

andato

succhiarla) o j)ure

isli

ciicuzzd lippusd (Hai mangiato


clie
la

zucca limosa). Anla stessa.

morale
j)olizia

di ([ueste frasi
j)er

sempre

La

essi

un' accolita

di

])ersone

senza coscienza, i)agata per {jcrseguilarli ingiusta-

mente, per angariare


verteno
fra

jacifici

cittadini, che

si

di-

loro con

le

i)roslitute.

Tutto (|uello che


(juello

()|)eia la |)oli/ia ingiusto, lutto


l'.sse
li

che dice

falso,

sono

la

vittima delle

angherie dei

sl>iiri

che

jcrseguitauo semjjre, che


loro per causa alcuna. Per
,

incrudeliscono contro

di

conseguenza
le

tulli
I*.
.S.

^li

a^rnli della forza pubblica

guardie

di

in ispecial

nuxlo, sono

odiati'.

Per

76

loro tutto quello che accade deve passare sotto silenzio, guai a chi parla, o chi dice la verit: bisogna

che ognuno
zitto.

si

mangi

la castacjna, cio
ferite^,

debba stare

Se un ricottaro

egli

deve fare l'uomo^

cio tacere tutto. Infatti esso muore,


il

ma

non declina
proces-

nome

dell'offensore altrimenti da tutti giudicato

un

vigliacco, perch

non

giusto arrestare e
il

sare un altro. Del resto se


diritto di vendicarsi; se

ferito
si

sopravvive nel
il

muore,

salvi

vivo.

Questa logica

stupendamente dimostrata dai


siciliani
:

due seguenti proverbi


si

Si

mora mi
hi

drivocu,,
,

campii t'allampu. (Se muoio sar sepolto


ti

se so-

pravvivo

uccider). Qnaiimi ce

morta bisogna

pinsari a la viva (quando c' un morto, bisogna pensare al vivo).

vietato altres fare testimonianze contrarie

ad
,

un compagno. Nessun
e casciltiini

ricottaro

deve testimoniare

tranne che per aiutare l'accusato, altrimenti,

.s7)/7tiz

non

solo,

ma
i

viene giudicato

dalla so-

ciet, cio dai ricottari,

quali lo traggono innanzi ad


dei principali ricottari, e l

un tribunale composto
si

deve discolpare dalle accuse, quindi viene dichiarato innocente o pure sbirrazzn infami. Sul proposito voglio

ricordare uno dei recenti giudizii fatto da

questo tribunale.
In

un processo a carico

del ricottaro
,

Giavanni

A.

certo Vito D.

ammonito

aveva testimoniato a

carico del primo; perci alcuni

compagni l'avevano

//

j)i la
I).

dichiarato shirni v non degno di frequentare


societ. Onesta decisione dispiacque molto
il

al

Vito

quale

ci

teneva assai

atl

essere

ritenuto

(jiovane

d'onore. Invit alcuni suoi amici a recarsi in ima bettola fuori porla, ed
ivi

dopo avere
ricottari

sentito \v sue dijx-r

scolpe, Jiudicarlo.

Nove

intervennero
il

di-

scutere r imj)ortante aliare;

ma
con

tribunale non pot

comjiiere rojera sua, percli uno di essi ajxstrof

ad un

tratto

il

<>iudicand()

le

parole

CoJla di

merda!
<li

all'insulto TolVeso gli spar contro un colpo


Tutti
^li

rivoltella.
si

altri

fecero lo stesso, ed in un
Ira

momento

accese una vera battaglia

di

loro

che fortunatamente non ebbe


stura sej)pe
solti, p}
il

esito cruento.

La

(juc-

fatto,
si

arrest

tutti,

ma

tutti

furono as-

perch u
si

trovarono testimoni, u alcuno declic tulio

accusati

confess reo. Solo dissero


j)()li/ia, la

era
')

inven/ione della

(piale voleva infossure

tanti gentiluomini. Di'l resto

anche

il

magistrato era

stalo largo con loro, mettendoli a libert i)rovvisoria


,

ed inviandoli

al

giudi/io

del

jretore

urbano,

come

responsabili di sola conlranven/ione per sparo

l'arma.

Sul proposito

il

(larolalo cosi dice nella sua C.ri-

minalogia

"
:

Si jireso l'anda/./o di

considerare code-

sii

lalli,

non come mancati

omici<li,

ma

cfune sem-

')

Infossare, cuif Imh I'"'

in

mi

f.-ssn, >i piiniL'onit

con

ti

fosso

la cella del carcere.

78
"

plici tentativi di

ferimento

ovvero spnri

d'

arma

" "

da fuoco
il

in rissa; in
ai

cambio
ed
ecc'o

della Corte di Assise

giudizio fu dato

tribunali correzionali, ([ual-

" "
" " "
"

che volta

ai pretori;

che

colpevoli se la

cavano con pochi mesi o pochi giorni di prigionia, indugiata per solito almeno di un anno dagli appelli e ricorsi
I

Ci equivale prettamente nella opi-

nione pubblica alla impunit completa.


n" questo ,iche

l'etfetto

non

vi

un solo giorno
in

in cui
il

'

oiornali della citt

non abbiano

cronaca
!

rac-

"

conto di almeno un paio di rivolverate Purtroppo cos. Noi oggigiorno ne vediamo


infelici

molte di queste
giudicati con
li\

processure penali. Questi prefacilit, spinti

massima

dai loro

tristi

principi, e dal carattere impetuoso, proprio dei siciliani, si

sparano a bruciapelo, ed
il

un puro caso quan-

do non feriscono

rivale.

La

polizia accorre, cerca, lavora, arresta, trova

testimoni.

Ebbene

il

domani

il

Procuratore del Re

rinvia linijuitato
cesso, per la

al

Pretore per l'istruzione del pro-

parte preliminare. Questi interroga l'im-

putato e lo mette subito in libert i)rovvisoria. I)o})o

un paio
putato

di

mesi

la

Camera

di Consiglio rinvia l'im-

al

giudizio del Pretore Urbano, che con pochi

giorni di pena,

quando condanna, ha fatto giustizia. La conseguenza quindi tutta a danno della giustizia, che per leggi e procedure date ad un popolo
di violenti,
si

rende inefficace ed impotente

e ci

per volere essere miti nel punire.

Certo
diovali.

79

j)t'iio iiu--

cIk- udii si jiossoiio iJiclciKk-it.' ksi

Non

j)rekMuk' sicurainenk'
k'

il

Saiil'iinzio,

con

k^

sue braci, con


,

sue

teiia<^lie e

con

k' cule

del sik'iizio
e

come mezzi
squartamento

d' istruzione ikM hi

processi

non

si

pretenik)no per pene


lo

forca, la

propaggi

nazione,

l'

arruolamento. Per

certo che da

uno eccesso
isterici

si

passato all'altro,

la civilt

ne suoi moti

ha voluto cambiare
11

tutto,

senza

considerare bene certe cose.


za delle pene cosi manifesta

Garofalo sulla mitez-

la

sua opinione per ci


"
:

che riguarda
'

delin{(uenti im|)ulsivi e violenti


i)oi

Per
ini-

quanto riguarda

la classe dei violenti ed i)er

" "
"

pulsivi, siano essi

tali

temperamento, per ne-

vrosi o per eccita/ione alcoolica, erronea Taller-

mazione che
nanco

la

minaccia

di castighi torni del tutto


ci

"

inutile a frenarli, (di alienisti


i

assicurano che

l-

"

pazzi sono sensibili alle minacce di pene


essi

'

Bench

non

rillettono,

jnri-

|)u

produisi nei

"

(lelin([uenti im])ulsivi

un mo\

imento contrario,

non

"
" "
"

meno

irrellessivo,

ma

che dipende dalla vaga coli

scienza di un male che


(juesta o (lucila azione.
giii

minaccia, se essi fanno


|)er

Bisogna

che

casti-

siano

tali

da fare (|MaKlie
;

im|)ii'ssi()ni' sulla

loro
cosi

iniMjaginazione
(IcIU-

tali

non sono per

eeil(.

le

pene delle legislazioni modi ine Per ottenersi


i

un

civetto |)reventivo, dovri'bbe esser\

in

essi

la

i)ersuasione di un male tanto grave. (|uaido


dialo, i-ome

immecri-

**

conseguenza inevitabile dell'azione


"

80

minosa. Se ciascuno fosse persuaso che

il

colpire

"
"
" " " " "

con

la

i)alma della

mano un uomo

nel viso, pro-

duca immediatamente
ed
il

lo staccarsi di quella

suo cadere

al

suolo, verosimile

mano che un mo-

vimento
e

di tal sorta

non sarebbe

])i irresistibile,

forsanco la parola schiaffo scomparirebbe dal lin-

guaggio

comune

rimarrebbe confinata come un


eruditi.
i

arcaismo nei vocabolari ad uso degli " Non vale il vispondere a ci che
troci del

castighi a-

" " "


"

presenti.

medio evo non riuscirono pi utili dei In primo luogo, non abbiamo statistiche
in

per potere stabilire un confronto;


l'incertezza della

secondo luogo,

pena era maggiore a quei tempi,


diritti di asilo

" "

a causa del i)oco f-egolare funzionamento della polizia,

ed inoltre delle immunit, dei

"

e delle protezioni di grandi sign

)ri .

Ora ritorniamo nuovamente ai ricottari. Accade clie essi per una ca^sa qualunque, come

ho

gi detto,

vengono a

lite Ira di loro,

allora

si

re-

cano a ragionare, cio vanno


in vie

in

una

bettola, o ])ure

remote, ove non credono che possano essere


dalle guardie, per discutere sulle divere

disturbati

genze insorte,
a

siccome
il

tali

ragionamenti

si
,

fanno
spesso

voce alta

])er

calore della discussione

qualche

i)attuglia

che passa per

le vicinanze, attirata

dallo schiamazzo, -ccorre per evitare qualche reato.


I

ricottari in questo caso


si

appena

la

scorgono,

si

calmano, ed apj)arentemente

rappacificano, ed alle

(lomaiiiK' (U'IIc ^iKinliu.

rispondono che sono buoni


h)ro
,

amici che scherzali!)


loro

h;i
i

e per dimostrare

il

buono accordo,
di-

liliiiantisi

abbracciano

e si

baciafio alla loro j)resenza. Le (jiiardic, se sono turbe

fingono

allontanarsi

si

nascondono
j)()chi

nelle viciniimi'ii
i

nanze i)erch sono

certi
\

che do|)o

ri-

cottari infiammali dal


gl'

ino e dalla discussione, e da-

insulti

che

si

scand)iano, vengono a rissa. Allora

saltano loro addosso nel meglio, e se sono in molti

ne arrestano diversi. Se invece


due. sono sicure che
(|uei

le

guardie sono

in

furlanti, resti a (jualsiasi


e
si

impero della
contro
le

l'orza, si

uniscono insienc
si

slanciano
atti

guardie, alk' (piali

ribell.'mo

con
le

di

violenza, e (jualche volta

usando anche

armi.

Come
tola doj)o

si

gi ()Sser\ato ([uesti delin((uenti trola

vano indisj)ensabile rref|uentare assiduamente


il

bet-

bordello,

i)i'r

passare

il

lem|)o, sia i)er


|)i'r

soddisfare ai loro desideri alcoolici, sia


nel

trovare

\ino

(pici
|)er

coraggio e (piella presenza di spirito

necessaiia
vita, e
""

scendere sul terreno,


il

j)er
'):

giuocarsi la
'

come

dice bene

Colajanni

L'i'bbrezza

alcoolica
dell'

non peggiora, u migliora


li

sentimenti
li

"

uomo ma

sprigiona,
..

li

acceuliia.

rivi-la

"

nella loro verit

Or
per
i)r'

non a crdersi che s'ubbracano solamente


adcre coraggio:

ma

s|)esso |)er accpiislaiv le

')

C'oi.A.iANNi

l'alfonlismo.


alcoolico
grave.
si

82

di

circostanze attenuanti, (juando nel furore dello stato

rendon responsabili
cos,

qualche reato
tutti sia
il

Pur troppo
si

sebbene da

risa-

puto che Tizio

ubbriaco per commettere

reato,

che a mente serena non avrebbe forse commesso,

pure

si

dice: Poveretto, lui

non

ci

lia

colpa;

/;/

il

nino che lo rovin ! e non si pensa che Tizio, precisamente per commettere quel tale delitto, disse fra
se
:

Ora mi 'mhriacii
ubjjriaco e
Il

conni arrinesci

si

cnnla (ora

mi
"
" " "

come

finisce si racconta^.
"
:

Colajanni nella predetta opera, cos dice


giustizia,
le

La

amministrazione della
criteri
,

informata a larghi

avventi di

mira pi

condizioni reali dei

delinquenti, che le generalit estratte dal reato,

pu
e

invece riuscire a bene


favore
,

abolendo quella specie di


i

"
" "
"

di cui

godono

delinquenti
si

ubbriachi
di

particolarmente quelli che


posilo per delinquere
,

ubbriacano
il

pro-

preparandosi

godimento

delle circostanze attenuanti.

Tutti

ricoltari

si

aiutano fra di loro

quando
non
e tutti

sono
solo,

in pericolo di essere colpiti dalla giustizia,

ma chiamano
si

in aiuto le loro

amiche,

insieme

danno a

fare sparire le tracce del delitto,

rendendo

difficile la ricerca dei testimoni. Cos,

ap-

pena avvenuto un reato, sono pronti


le

a fare sparire
,

armi con
le

le

quali stato
di

consumalo
raccolgono

si
i

cancel-

lano
delle

tracce

sangue,
,

si

projellili
visibili.
11

armi da fuoco

quando rimangono

lerilo,

83

su

lieve, si fa
si

medicare da (iiiakhe barbiere,

se grave,

eondiiec alTospedalo, ove tace su tulle


anzi spesso svia conipletanienle le in-

le circostanze,

dagini della

i)()lizia.

Poscia

gli

amici sono pronti a

sbandarsi

tutti,

e s'intende clic

ognuno

star zitto.

L'autore del delitto, se viene arrestato, viene


soccorso con
i

denari della

sua

iiiuauu)rata
i

e gli

amici intanto intimoriscono con minacce


afTmcli tacciano innanzi la giustizia.

testimoni,

Quando sono
dono con
con
di
i

in carcere

ricottavi

si

c()rrisj)onsi)eciali,

loro
si

amici a nezzo di
le

cifVarii

(juali

comunicano
cifrario U

loro idee, allo sc()|)o

agevolare
l'co (jui

la
il

difesa del detenuto.


j)iii

comunemente

adojerato

e(juivale a

^
Cos

abbiamo

e
cio
:

.-)

2
.-)

5 V V 3

;, 4 r 3

32 3
"

;',

-f

4 3 9
5
|

#
1

Caro Compare,
Avvisate l'avvocato che
il

testimone Perico sar

muto come una tomba.


Ecco ora un
a
a
s

altro cifrario
e
i

u
obl

elv

irse

uno

Per

le

consonanti

si

adopera
:

la

seguente che

si

vuole indicare; cos abljiamo


irse irse o elv
l

irse elv s irse

g uno

obl

e asci
s

h uno a

irse

elv irse

uno u u obl
dire
:

elv.

Che vuol
Ai cifrari

Ieri fui inteso dal

giudice istruttore.
il

danno

nome
con

di

ril)bia

cos

non

havvi ricotlaro in carcere che non sia munito di una


fibbia per corrispondere
gli

amici.

CONCLUSIONE
Le cause che producono questa cancrena della citt di Palermo sono diverse non solo ma molto
,

disparate fra di loro.


alle stesse

La principale
le (piali [)er
,

di esse

dovuta

prostitute,

quel

prepotente

bisogno

di avere

un amante

danno agio a questi


in(li\i(lni
(li

stringere

conoscersi

fra di loro, e (jiiiiuli


Fielle

relazione ed accomunarsi
principi
di

loro idee, isj)irate a

|)repotenza

sj)avalderia

ed

nrrot^anza.

Altra causa l'indole slessa del siciliano, fiera ed

impetuosa, specialmente nel jopolo


zione
,

di

bassa condifilisi

il

quale crede suo dovere


il

io

jxtssarc

nessuna nuxra per

ndso. Si consideri che cosa deve


il

diventare un individuo

(piale abbia la disn;razia di

cadere

in cpiesta societ,

ove

l'onore,

ha un significato

tutto proprio,

dove i)recisanu'nte per (jiovanv d'onore


il

devesi intendere colui


stizia,

quale nulla j)alesa alla giu

che se ha un'oflesa da vendicare

suo dirillo

farsela di {)ropria

mano,
La

come

dice l'Alon^i nel suo

libro
" "
"

La Mafia:
il

"

giustizia collettiva e legale

non

soddisfa

siciliano, egli vuol farsela


(|

da

s, e (piindi

solo j)er necessit ricorre a

nella senza sentirsene

per solidale, perch


stante
,

la

ritiene
liiiunzia

un ente a s, di-

"
"

estranea, e non

mai

i)rrndersi

air infuori di essa una soddisfazione, una lipara-

"

zione personale.

Perci
lo

il

ricottaro benclu

non

sia

un malvagio,

diviene

\vv

l'ambiente che subisce, ed ac(juista che


la

(juella
gli
Il

delinciuenza

madre natura

forse

non

aveva data.
carcere un'altra causa che concorre a formare

il

ricottaro.

nel silenzio del


,

camerone

in

mezzo

a forti ed a leboli

a disgraziali
il

ed a delincpienli,
si

fra j)repotenti e docili,

suo animo

ritempra seni-


j)re

8b

pi nella malvagit.

nizza, acquisisce quelle cognizioni che gli

La sua prepotenza si orgamancavano


da
ricot-

e diventa jjerfetto. Uscito dal carcere, egli

laro timido, divenuto emerito, 'ed acquista impor-

tanza nella societ. Allora non

gli

resta che scoraz-

zare insieme agli amici per le vie dell'Albergheria,


e stabilire le sue tende alla piazzetta Tedeschi, alla

piazza Grande, a piazza Ballar, al vicolo

S.

Tom-

maso

dei (Ireci, al vicolo di Santa Elisabetta e al vi-

colo Stretto.

fra quelle

viuzze luride

e abitate
la

da prostitute trova l'elemento necessario per


vita di ozio, per le sue
littuosi,

sua de-

prepotenze e

suoi

atti

uccide e ferisce chiunque voglia ostacolarlo


azioni, o

nelle sue
principi.
I

che voglia manomettere

suoi

ricollari

non hanno uno


ricottari

statuto,

ma hanno

con-

suetudini che rispettano strettamente, e guai per chi

osa infrangerle

non costituiscono associa-

zione per delinquere, malgrado che siano riuniti in


gruppi, spesso numerosi, e malgrado che essi stessi
la

chiamino societ
gli

perch ognuno delinque per


in

conto proprio, e
pericolo.

amici lo assistono quando

Osservate le cause che formano

il

ricottaro e le

sue manifestazioni, altro non resta che vedere se vi

possono essere disposizioni


combattere
tale piaga.

di

legge

che possano

Unico rimedio per estinguere

la ricolla

sarebbe

87

ehe
la

l'alolizione della prostituzione,

ci inij)()ssil)ile, ed

il

perch non

ma nemmeno
causa;
il

caso di dinoslraiio, essendo per s stesso abbastanza


evidente. Per se la i)rostituzione non
il

pu

abolirsi,

nuovo regolamento

sul meretricio, inspirato a sen(!ris|)i

timenti liberali, per opera del


a distru<J^ere
il

ha inlluilo molto

bordello, creando invece la prostituta


al ricottaro

isolata o clandestina; jerci

viene
,

meno
sej)a-

uno

dei mezzi

])iii

facili

che
,

lo

accomuna
pure

perch

la divisioni-

di'lle

])ros[ilide
,

aj)i)orta

la

razione dei ricottari

e jcrci le loro relazioni


j)iii

di-

ventano
lincfuere.

i)iii

diriicili

rare

le

occasioni

j)er

de-

Altra maniera per cond)atterli sarebbe

la

buona
viola-

sorveglianza, che su di essi dovrebbe tenervi la polizia,

onde

colpirli aj>pena

commettono una
si

zione di legge; cos non solo


e
si

terrebbero

in

Treno

farebbe risjiettare
gli

la

legge,

ma

si

formerebbero
fare sotj)ar-

presto

elementi a loro carico

j)er i)olerli

toporre all'ammonizione; sebbene


tigiano

io

non sono

deirammonizione
ludi
i

n del domicilio coatto,

e itilnc di

gli

espcdieuti deHanlica scuola prePei' loro j)er

venli\;i

j)i'r

di'lilli.

sarebbe un

j)i()\-

vedimento

terribile,
atti,

perch precisamente sarebbero


senza dei
:

loro vietali certi


fare
i

(inali

non ixitrebbero
la

ricollari

cio

non potere uscire

sera di

casa, non j)oterc fre(|uenlare bettole, esercizi


blici, j)()slril)()li,

pubi)olei"e

non

uuiisi a pregiudicali,

non


asportale o detenere armi

88

(lualsiasi sorta.

eli

Xecessa-

rianiente al ricoltaro, al quale simporrebliero queste


restrizioni, altro

non resterebbe che dimenticare

la

mala

vita,

tranne che non preferisse affrontare e sop-

portare

le

conseguenze della contravvenzione

alle

prescrizioni impostegli, conseguenze dannose, perch

vieppi restrittive, quali la sorveglianza speciale della


pu])bllca sicurezza, e poscia
il

domicilio coatto. Queili

st'ultimo specialmente essi


:

temono pi

ogni

altra,

pena o provvedimento l'isolamento


per l'ignoto
tutto ci

perfetto, la lunga

separazione dagli amici, l'orrore per la lontananza,,


:

opera efficacemente sul loro


la Vicaria, dalle cui finestre e

animo. Egli preferisce

pu contemplare Palermo,
mentre
il

dove pu

di tanto in

tanto essere visitato dagli amici e dall' innamorata;


l'isola

(come volgarmente intendesi


:

in Sicilia

domicilio coatto) lo scuote fortemente

il

pensiero
la gior-

di trovarsi solo, in un'isola lontana,

passando

nata ad oziare sulla spiaggia e la notte chiuso nel

camerone insieme

ai

compagni

di sventura, privo di

donne

e di divertimenti, tutto ci lo accascia terri-

bilmente.

Credo conveniente dichiarare che


certi delinquenti e per certe specie di

io
,

pur non
pure per
ritengo

essendo partigiano del domicilio coatto

delitti,

necessario
sull'ozio,

l'esilio

da un dato luogo, basato non mai


ed in sosi

com'

l'attuale domicilio coatto,

ciet

con centinaia di aUri deUnquenti, ove

acqui-

89

stano nuove tendenze delittuose, ina basalo sul la-

voro e suir ambiente onesto

pereh anch'

io

sono

profondamente, convinto che

in ((ualsiasi

pena, devesi
trattasi

tener conto del lavoro, sj)ecialmenle

quando

di delin((uenza acquisita ])er eflelto dell'arnhiente.

E qualora
stema che

si
,

voglia

mantenere

il

domicilio foril

zoso nelle isole

allora j)referil)ile scegliere

si-

gl'Inglesi

hanno adottato

nelle isole Aii-

damane

').

Infine occorre educazione, istruzione, polizia


attiva per colpire giusto
stizia
ai
il

|)iii

violatore della legge, giuj)er

punitiva pi sollecita e severa,

dimostrare

timidi, ed ai paurosi, che


il

con

le

loro reticenze, e

con

loro mutismo, inciampano l'azione della giu-

stizia, e

che

in

Italia si sa

far rispettare la legge.

Allora solamente d'augurarsi che (piesta mala

pianta a poco a poco

si
i

sradichi

lincile

del

tutto

scompaja; cos costoro,


zione morale,
j)er
])el

(piali })er

una

falsa

educa-

innati sentimeiili di s|)a\al(leri;i e


tristi

prepotenza, e

contagio pernicioso di
il

elemenli

diventano veri delinquenti, malgrado


e le azioni

loro coraggio,
le

cavalleresche che caratterizzano

loro
il

manifestazioni, altro non sono,


j)opolo
li

come giustamente
:

delin

con disprezzante vocabolo

ricollari!

')

aiif

dr;ri

Otto O. Eulers. Dio Vorbroi-horkolonio uiid dio Zwoixnogor Andamanon. Wcstorniaiin" s Mutiatslu'fto. (jcnimio ls5l.

Palermo

ALBERTO
A.

REBER

Libuaio - Euitoke

Palermo
alla

Hattairlia

1/ Evolu/ioin'
Sit-ilia.

socialo

in
.

rai^porto
.

propriet loiuliaria in

Un

voi. in-8

.!>.<;
<

Indice: Gap. 1. Il socialismo e la socioloj,'ia. '.ip. II. II soGap. III. L'ovoluzi(jiic' dolla propriet e cialismo e la propriet. Gap. IV. Statistica o agricoltura la nazionalizzazione della torra. siciliana. Gap. V. Studio sociologico d' un' unit cumunitativa. Gap. VII. La Gap. VI. La popolazione, usi e costumi, sentimenti. donna e la famiirlia contadina. Gap. Vili. Le classi possidenti. L'orGap. IX. Il borsrhesai^sfio. Lo scioglidinamento amministrativo. mento dei diritti promiscui. Gap. X. La vendita dolla terra L' avv. Hattas^Iia studi per molti anni con intelotto d' amore le condizioni del proletariato in Sicilia e diede in questo volume il frutto 1' espressione dei suoi ardenti desidelle <ne lunghe meditazioni deri, dei suoi pi fervidi voti pel benessere di q-iest' isola. della Sicilia quella Il Battaiflia osserva che 1' unica ricchezza agricola. Ora egli domanda Perch la Sicilia, un tempo considerata granaio d' Italia ricca di pascoli prospera ora e ridotta in si il

condizioni, e ti-atta l'argomento con grande competenza. E un libro di sommo interesse per tutti quelli che studiano la storia sociale ed economica della Sicilia.
tristi

B'l<K'h (. La p<p<)la/.ioiie antica della Sicilia. Traduzione dal ted. di Francesco Paolo Allegra -De Luca, con aggiunte dell'autore. Un voi. in-8 L. 2 --

Questa interessantissima monografia


,

si

presenta

co.s

ordinata e

che con diletto e curiosit cre.<<cente si percosi ricca di notizie corre dalla prima all'ultima pagina, ammirando la vasta erudizione
dell'illustre

cerche,

le

Beloch e la pazienza grandissima giuste ipotesi e le sonnate deduzioni.

delle
(

numerose
,1.

ri-

Rn^fs.

Lett. sic).

Liiiaris V. Kacconti
riuniti ed ordinati
,

p<>polari. ora jur la

prima volta

aggiuntavi la biografia d-!!' autore e note storiche illustrate per cura di C. Somma. Un voi.
in-U;
i

L. 2 60

Oalla bocca del popolo sono in parte tutti miei racconti, in parto son pitture de' suoi usi e delle sue feste. Andate nelle piazze lungo il lido, nello campagne, entrate in una sera d'inverno nel tugurio fatti che del forese, voi udirete da una vecchia narratrice ripetere ho descritto. Sono rai"c<)nti popolari, traduzioni, usi, costumi. La Sicilia campo ferace allo storico come al romanziere, al poema come cla.ssica terra che ha toccato l'aitice della grandezza alla novella e l'abisso della sventura. Ricondurci allo studio di noi stossi, metterci avanti come in un vizii e le virt nostro, coH'o.somplo rianimare la forza di (juadro animo, l'amore delle patrie cose, oramai sopiti dalla sventura, sono
i
,

g' intenti

nostri,

il

|Miiito

a cui

mirano

k>

no.-tre sjji'ranze.

(Pref. (IrW Autore).

Palermo

ALBERTO

REBER

Libraio - Editore

Palermo
politi-

Maii'tfioro

Perni F. Delle condizioni economiche,

che e morali della Sicilia dopo il 1860. Sommario l. La questiono siciliana o


:

Un
la

voi. in-8. L. 2 questione sociale nellal

IL Le condizioni della industria at^raria.} storia del 18(50 al 1803. III. Le condizioni della in(lustria manifatturiera e commorcialc.IV. Lo condizioni politico-amministrative e il sistema finanziario.

VI. Lo cause e gli effetti economiche, ])oliticlie e morali. VII, Di talune proposte per migliorare le condizioni politiche, economiche e morali dalla Sicilia. Liiiila Is. (La) Storie siciliane. Con documenti. 4 voi.
V. Le condizioni intellettuali e morali
delle attuali condizioni

in-16
:

L.

20

Divisiono Voi. I. I Romani e le guerre servili in Sicilia. La SiVoi. IL Matteo Palizzi ovvero cilia sotto Guglielmo il Buono. i Catalani. I quattro Vicari. Voi. III. La Sicilia sotto Carlo Latini Voi, IV. V imperatore. Ottavio d'Aragona e il duca di Ossuna. Giuseppe d'Alossi o i tumulti di Palermo del 1647. La Sicilia sotto Vittorio Amedeo di Savoia II vicer Dom. Caracciolo. Carlo Cottone principe di Castelnuovo, L. 10 Studi (li storia siciliana. 2 ^ol. in-16

Voi. I. La Sicilia sotto Guglielmo il Buono, Matteo Palizzi. I quattro Vicari. --Voi. IL Gli Ebrei siciliani (1492). La Sicilia sotto Carlo imperatore (1510-1585).

Maurici A. L' indipendenza siciliaiia e la poesia patriottica dellMsola dal 1830 al 1848. Con 14 ritratti fuori L. 3 50 testo, in-16 Pietro Lanza Giuseppe La Farina Francesco Perez Ritratti
:

1^

Vincenzo Fardellla, Marchese Ruggiero Settimo Mariano Stabile Gregorio Michele Amari Duca della Verdura di Torrearsa Ugdolena Nicol Palmieri Giuseppe La Masa Ferdinando I Ferdinando II Carlo Cottone. in relaziono con le vicende politiche della Sicilia dal L' autore 1820 al 1848, ha studiato i canti patriottici dell' isola vi si sente dapprima l' influenza del Rossetti nelle invenzioni e nei metri, ma presto s' intrecciano le ispirazioni e le forme pi varie, dalla classicitc dell'ode e dell'ottava alla scioltezza delle rimo dialettali; ti^a quest'ultime singolarissimo il poemetto del Palennu dispiratu. voce solitaria che proannunziava nel '38 gli ardimenti del '48. II libro del Maurici ricchissimo di canti che risuonarono per Io terre dell' isola negli anni dello sconforto che pareva rassegnazione e in quelli dogli ardimenti, che sembravano follie, e rivela tutto un pas-

sato sconosciuto (li speranze, di proteste rispecchiautisi nella poesia pi cai'u al popcdo, quella che ne rende pi fedelmente i moti, anche se stilisticamonto sprezzante delle forme regolari ed imitabile esempio che vorremmo veder seguito per ogni nostra ragione o citti'i s che i documenti poetici del patriottismo non si avessero pi a cercare invano. T. Casini. (Rassegna Letteraria).
;
,

^tMBauBPaKJfc-*

ERMO

ALBERTO

REBER

Libraio -Editore

Palermo

lia

(j.

L' ordinamento della propriet fondiaria neli

talia
i

meridionale sotto

Normanni

e gli

Svevi nei
I
,

rapporti colle istituzioni

politiche.

Parte
L.

in-8

nde
yaiiiii
D

se-

\.

La

topografia

antica di Palermo dal


citt.

X al XV,

in-8,

con una pianta della

L.

50

lina S.
VervL'.

Le condizioni
Parte
I.

ecorioiiiclie della ??icilia ai

tempi

L/ agricoltura, la [)astorizia, le indule

e,
S

il

commercio,

condizioni

sociali.

Un volume
L. 2 50

[)

E. r'onsiderazioni

sulla genesi

della borghesia in
e

ilia
.

Saggio

di

storia

economica

giuridica.

Un

in-16

L.

2
1

nesi del latifondo in Sicilia.

Un

voi. in-16

lavoro e le classi rurali in Sicilia avanti e dopo l'aizione del feudalismo, (di prossima pubblicazione)

iovann. Puisii siciliani


autografi dell'autore.

ed.

completa condotta suin-16


.
.

Un

voi.

L.

2 50

A. V<MalK>Iar('tt<> (Ielle voci siciliane dissimili dalle


aiie

con

saggio di

altro

dilferenze
tlella

ortoepiche

nmaticali in aiuto

all'

unit

lingua e contro
edizione con
L.

errori provenienti dal dialetto.

Nuova

mdice, in-12 di
1.

pag. 526

legato in tela

3 50

Pai.eeimo

ALBERTO

REBBR

Libraio -Editore

Palermo

A.

Cutrera
Delegato
di

P.

S.

J^ IS/LJ^T^TJ^
E

MAFIOSI
SOCIOLOGIA CRIMINALE
la

STUDIO

DI

con una carta a colori su

densil della Mafia in Sicilia

Un

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JRre^zo Lire

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presente voi lime Lire 1,50.

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UNIVERSITY

OF TORONTO

LIBRARY

Cutrera , intonino La mala vita di Palerr.c

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