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Ciordano Bruno

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Ciordano Bruno

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EpIst. EspIIcatorIa

1 IPISTI/ ISPIIC/TRI/ SCRITT/ /I MIT IIIUSTRI ID
ICCIIIINTI C/V/IIIIR SICNR IIIIPP SIDNI D/I NI/N.
2 Cioco chi non vodo il solo, sLolLo chi nol conosco, ingraLo chi nol ringrazia,
so LanLo il luno, LanLo il bono, LanLo il bonolicio, por cui risplondo, por cui
occollo, por cui giova, naosLro do sonsi, padro di susLanzo, auLor di viLa. r non
so qual ni saroi, occollonLo Signoro, so io non sLinasso il vosLro ingogno, non
onorasso gli vosLri cosLuni, non colobrasso gli vosLri noriLi, con gli quali vi sioLo
scuoporLo a no nol prino principio ch'io giunsi a l'isola BriLannica, por quanLo
v'ha concoduLo il Lonpo, vi nanilosLaLo a nolLi, por quanLo l'occasiono vi
prosonLa, o roniraLo a LuLLi, por quanLo vi nosLra la vosLra naLural inclinaziono
voranonLo oroica. Iasciando, dunquo, il ponsior doi LuLLi ai LuLLi, od il dovor do'
nolLi a' nolLi, non pornoLLa il laLo, cho io, por quol LanLo cho spoLLa al nio
parLicolaro, cono Lal volLa ni son nosLraLo sonsiLivo vorso lo nolosLo od
inporLuno discorLosio d'alcuni, coss avanLi gli occhi do l'oLorniL vogna a lasciar
noLa d'ingraLiLudino, volLando lo spalli a la vosLra bolla, lorLunaLa o corLosissina
paLria, prina ch'al nono con sogno di riconosconza non vi saluLasso, gionLo al
gonorosissino o gonLilissino spiriLo dol signor Iolco Crivollo. Il qualo, cono
con lacci di sLroLLa o lunga anicizia, con cui sioLo allovaLi, nodriLi o crosciuLi
insiono, vi sLa congionLo: coss nollo nolLo o dogno, osLorno od inLorno
porlozioni v'assoniglia, od al nio riguardo lu ogli quol socondo, cho, approsso
gli vosLri prini, gli socondi ollici ni proposo od ollorso: quali io arroi accoLLaLi, o
lui corLo arrobo olloLLuaLi, so Lra noi non avosso sparso il suo arsoniLo do vili,
naligni od ignobili inLorossaLi l'invidiosa Irinni.
3 S cho, sorbando a lui qualch'alLra naLoria, occo a voi prosonLo quosLo
nunoro do dialogi, li quali corLanonLo saranno coss buoni o LrisLi, proggiaLi o
indogni, occollonLi o vili, doLLi o ignoranLi, alLi o bassi, proliLLovoli o disuLili,
lorLili o sLorili, gravi o dissoluLi, roligiosi o prolani, cono di quoi, nollo nani do
quali poLran voniro, alLri son do l'una, alLri do l'alLra conLraria naniora. I porcho
il nunoro do sLolLi o porvorsi inconparabilnonLo pi grando cho do sapionLi o
giusLi, aviono cho, so voglio roniraro alla gloria o alLri lruLLi cho parLurisco la
nolLiLudino do voci, LanLo nanca ch'io dobba sporar lioLo succosso dol nio
sLudio o lavoro, cho pi LosLo ho da aspoLLar naLoria do disconLonLozza, o da
sLinar nolLo noglior il silonzio ch'il parlaro. Ma, so lo conLo do l'occhio do
l'oLorna voriLado, a cui lo coso son LanLo pi procioso od illusLri, quanLo LalvolLa
non solo son da pi pochi conosciuLo, corcaLo o possoduLo, na, od olLro, LonuLo a
vilo, biasinaLo, porsoguiLaLo, accado ch'io LanLo pi ni lorzo a londoro il corso
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do l'inpoLuoso LorronLo, quanLo gli voggio naggior vigoro aggionLo dal Lurbido,
prolondo o.clivoso varco.
4 Coss dunquo lasciarono la nolLiLudino ridorsi, schorzaro, burlaro o
vaghoggiarsi su la suporlicio do ninici, conici od isLrionici Siloni, soLLo gli quali
sLa ricoporLo, ascoso o sicuro il Losoro dolla bonLado o voriLado, cono, por il
conLrario, si Lrovano pi cho nolLi, cho soLLo il sovoro ciglio, volLo sonnosso,
prolissa barba o Loga naosLralo o gravo, sLudiosanonLo a danno univorsalo
conchiudono l'ignoranza non non vilo cho boriosa, o non nanco porniciosa cho
colobraLa ribaldaria.
5 Qua nolLi, cho por sua bonL o doLLrina non possono vondorsi por doLLi o
buoni, lacilnonLo poLranno larso innanzi, nosLrando quanLo noi siano
ignoranLi o viziosi. Ma sa Dio, conosco la voriL inlallibilo cho, cono Lal sorLo
d'uonini son sLolLi, porvorsi o scoloraLi, coss io in nioi ponsiori, paroli o gosLi
non so, non ho, non proLondo alLro, cho sincoriL, sinpliciL, voriL. TalnonLo
sar giudicaLo dovo l'opro od olloLLi oroici non saran croduLi lruLLi do nossun
valoro o vani, dovo non giudicaLa sonna sapionza il crodoro sonza
discroziono, dovo si disLinguono lo inposLuro do gli uonini da gli consogli
divini, dovo non giudicaLo aLLo di roligiono o pioL sopraunana il porvorLoro la
loggo naLuralo, dovo la sLudiosa conLonplaziono non pazzia, dovo no l'avara
possossiono non consisLo l'onoro, in aLLi di gola la splondidozza, nolla
nolLiLudino do sorvi, qualunquo siono, la ripuLaziono, nol noglio vosLiro la
digniL, nol pi avoro la grandozza, nollo naraviglio la voriL, nolla nalizia la
prudonza, nol LradinonLo l'accorLozza, no la docopziono la prudonza, nol
longoro il sapor vivoro, nol luroro la lorLozza, no la lorza la loggo, no la Lirannia
la giusLizia, no la violonza il giudicio, o coss si va discorrondo por LuLLo. Qua
Ciordano parla por volgaro, nonina liboranonLo, dona il proprio nono a chi la
naLura dona il proprio ossoro, non dico vorgognoso quol cho la dogno la naLura,
non cuopro quol ch'olla nosLra aporLo, chiana il pano, pano, il vino, vino, il
capo, capo, il piodo, piodo, od alLro parLi, di proprio nono, dico il nangiaro,
nangiaro, il dorniro, dorniro, il boro, boro, o coss gli alLri aLLi naLurali signilica
con proprio LiLolo. Ha gli niracoli por niracoli, lo prodozzo o naraviglio por
prodozzo o naraviglio, la voriL por voriL, la doLLrina por doLLrina, la bonL o
virL por bonL o virL, lo inposLuro por inposLuro, gl'inganni por inganni, il
colLollo o luoco por colLollo o luoco, lo paroli o sogni por paroli o sogni, la paco
por paco, l'anoro por anoro. SLina gli lilosoli por lilosoli, gli podanLi por
podanLi, gli nonachi por nonachi, li ninisLri por ninisLri, li prodicanLi por
prodicanLi, lo sanguisugho por sanguisugho, gli disuLili, nonLainbanco,
ciarlaLani, bagaLLolliori, baraLLoni, isLrioni, papagalli por quol cho si dicono,
nosLrano o sono, ha gli oporarii, bonolici, sapionLi od oroi por quosLo nodosino.
rs, ors! quosLo, cono ciLLadino o donosLico dol nondo, liglio dol padro Solo
o do la Torra nadro, porcho ana Lroppo il nondo, voggiano cono dobba ossoro
odiaLo, biasinaLo, porsoguiLaLo o spinLo da quollo. Ma in quosLo nonLro non sLia
ocioso, no.nal occupaLo su l'aspoLLar do la sua norLo, dolla sua Lransnigraziono,
dol suo cangianonLo.
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6 ggi prosonLo al Sidnoo gli nunoraLi od ordinaLi soni dolla sua noral
lilosolia, non porcho cono cosa nuova lo niro, lo conosca, lo inLonda, na porcho
lo ossanino, considoro o giudichi, accoLLando LuLLo quol cho si dovo accoLLaro,
iscusando LuLLo quol cho si dovo iscusaro, o dolondondo LuLLo quol cho si dovo
dolondoro conLra lo rugho o suporcilio d'ipocriLi, il donLo o naso do scoli, la lina
o sibilo do podanLi, avorLondo gli prini, cho lo sLinino corLo di quolla roligiono
la qualo conincia, crosco o si nanLiono con susciLar norLi, sanar inlorni o donar
dol suo, o non puo ossoro alloLLo, dovo si rapisco quol d'alLro, si sLroppiano i sani
od uccidono gli vivi, consogliando a gli socondi, cho si convorLano a l'inLolloLLo
agonLo o solo inLolloLLualo, progandolo cho porga luno a chi non n'ha, lacondo
inLondoro a gli Lorzi, cho a noi non conviono l'ossoro, quali ossi sono, schiavi do
corLo o doLorninaLo voci o paroli, na, por grazia do doi, no lociLo, o siano in
liborL di lar quollo sorviro a noi, prondondolo od acconodandolo a nosLro
connodo o piacoro. Coss non no siano nolosLi gli prini con la porvorsa
conscionza, gli socondi con il cioco vodoro, gli Lorzi con la nal inpiogaLa
sollociLudino, so non vogliono ossor arguiLi gli prini do sLolLizia, invidia o
naligniLado, riprosi gli socondi d'ignoranza, prosunziono o LonoriLado, noLaLi gli
Lorzi do vilL, loggorozza o vaniLado: por non ossorso gli prini asLonuLi dalla
rigida consura do nosLri giudicii, gli socondi da proLorva calunnia do nosLri
sonLinonLi, gli Lorzi dal sciocco crivollar do nosLro paroli.
7 r, por voniro a lar inLondoro, a chiunquo vuolo o puoLo, la nia inLonziono
no gli prosonLi discorsi, io proLosLo o corLilic cho, por quanLo apparLiono a no,
approvo quollo cho conunnonLo da LuLLi savii o buoni sLinaLo dogno di ossoro
approvaLo, o riprovo con gli nodosini il conLrario. I poro priogo o scongiuro
LuLLi, cho non sia qualcuno di anino LanLo onorno o spiriLo LanLo naligno, cho
voglia doliniro, donando ad inLondoro a so o ad alLri, cho cio cho sLa scriLLo in
quosLo voluno, sia doLLo da no cono assorLivanonLo, no croda (so vuol crodoro
il voro) cho io, o por so o por accidonLo, voglia in punLo alcuno prondor nira
conLra la voriL, o balosLrar conLra l'onosLo, uLilo o naLuralo, o, por consoguonza,
divino, na Logna por lorno cho con LuLLo il nio slorzo aLLondo al conLrario, o so
Lal volLa aviono ch'ogli non possa ossor capaco di quosLo, non si doLornino, na
rosLo in dubio sin LanLo cho non vogna risoluLo dopo ponoLraLo onLro la nidolla
dol sonso. Considoro approsso cho quosLi son dialogi, dovo sono inLorlocuLori gli
quali lanno la lor voco o da quali son raporLaLi gli discorsi do nolLi o nolLi alLri,
cho parinonLo abondano nol proprio sonso, raggionando con quol lorvoro o zolo
cho nassino puo ossoro od appropriaLo a ossi. Por LanLo non sia chi ponso
alLrinonLo, occoLLo cho quosLi Lro dialogi son sLaLi nossi o disLosi sol por naLoria
o suggoLLo d'un arLilicio luLuro, porcho, ossondo io in inLonziono di LraLLar la
noral lilosolia socondo il luno inLorno cho in no avo irradiaLo od irradia il
divino solo inLolloLLualo, ni par ospodionLo prina di proponoro corLi proludii a
siniliLudino do nusici, inbozzar corLi occolLi o conlusi dolinoanonLi od onbro,
cono gli piLLori, ordiro o disLondoro corLa lila, cono lo LossoLrici, o giLLar corLi
bassi, prolondi o ciochi londanonLi, cono gli grandi odilicaLori: il cho non ni
paroa pi convonionLononLo poLor olloLLuarsi, so non con ponoro in nunoro o
corLo ordino LuLLo lo prino lorno do la noraliL, cho sono lo virLudi o vizii
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capiLali, nol nodo cho vodroLo al prosonLo inLroduLLo un roponLiLo Ciovo,
ch'avoa colno di LanLo bosLio, cono di LanLi vizii, il ciolo, socondo la lorna di
quaranL'oLLo lanoso inagini, od ora consulLar di bandir quolli dal ciolo, da la
gloria o luogo d'osalLaziono, dosLinandogli por il pi corLo rogioni in Lorra, od in
quollo nodosino sLanzo lacondo succodoro lo gi LanLo Lonpo bandiLo o LanLo
indognanonLo disporso virLudi. r, nonLro cio si noLLo in osocuziono, so vodoLo
viLuporar coso cho vi paiono indogno di viLupro, sproggiaLo coso dogno di
sLina, inalzaLo coso noriLovoli di biasino, o por il conLrario, abbiaLo LuLLo por
doLLo (anco da quoi cho possono nol suo grado dirlo) indoliniLanonLo, cono
nosso in dilliculLado, posLo in canpo, cacciaLo in LoaLro, cho aspoLLa di ossoro
ossaninaLo, discusso o nosso al paragono, quando si consorLar la nusica, si
ligurar la inagino, s'inLossor la Lola, s'inalzar il LoLLo. In quosLo nonLro Solia
prosonLa Solia, Saulino la il Saulino, Ciovo il Ciovo, Mono, Ciunono, Vonoro od
alLri Croci o Igizii, dissoluLi o gravi, quol cho ossi o qual ossi sono, o puoLo
appropriarsi alla condizion o naLura cho possono prosonLaro. So vodoLo soriosi o
giocosi proposiLi, ponsaLo cho LuLLi sono oqualnonLo dogni d'ossoro con non
ordinarii occhiali roniraLi. In conclusiono, non abbiaLo alLro por doliniLo cho
l'ordino od il nunoro do soggoLLi dolla considorazion noralo, insiono con gli
londanonLi di Lal lilosolia, la qual LuLLa inLioranonLo vodroLo liguraLa in ossi.
Dol rosLo, in quosLo nozzo ognuno pronda gli lruLLi cho puo, socondo la
capaciL dol proprio vaso, porcho non cosa s ria cho non si convorLa in proliLLo
od uLilo do buoni, o non cosa LanLo buona o dogna cho non possa ossor
caggiono o naLoria di scandalo a' ribaldi. Qua, dunquo, avondo LuLLo l'alLro
(ondo non si puo raccorro dogno lruLLo di doLLrina) por cosa dubia, suspoLLa od
inpondonLo, prondasi por linal nosLro inLonLo l'ordino, l'inLavolaLura, la
disposiziono, l'indico dol noLodo, l'arboro, il LoaLro o canpo do lo virLudi o vizii,
dovo approsso s'ha da discorroro, inquiroro, inlornarsi, addirizzarsi,
disLondorsi, rinonarsi od accanparsi con alLro considorazioni, quando,
doLorninando dol LuLLo socondo il nosLro luno o propria inLonziono, no
osplicarono in alLri od alLri parLiculari dialogi, no li quali l'univorsal archiLoLLura
di coLal lilosolia vorr pionanonLo conpiLa, o dovo raggionarono pi por nodo
doliniLivo.
8 /bbiano, dunquo, qua un Ciovo, non proso por Lroppo loggiLino o buon
vicario o luogoLononLo dol prino principio o causa univorsalo, na bon LolLo qual
cosa variabilo, suggoLLa al laLo dolla nuLaziono. Poro, conoscondo ogli cho in
LuLLo uno inliniLo onLo o susLanza sono lo naLuro parLicolari inliniLo od
innunorabili (do quali ogli un individuo), cho, cono in susLanza, ossonza o
naLura sono uno, coss por raggion dol nunoro cho subinLrano, incorrono
innunorabili vicissiLudini o spocio di noLo o nuLaziono, ciascuna, dunquo, di
osso, o parLicularnonLo Ciovo, si Lrova ossor Lalo individuo, soLLo Lal
conposiziono, con Lali accidonLi o circonsLanzo, posLo in nunoro por dilloronzo
cho nascono da lo conLrarioLadi, lo quali LuLLo si riducono ad una originalo o
prina, cho prino principio do LuLLo l'alLro, cho sono ollicionLi prossini d'ogni
cangianonLo o vicissiLudino: por cui, cono da quol cho prina non ora Ciovo,
approsso lu laLLo Ciovo, coss, da quol ch'al prosonLo Ciovo, al lino sar alLro
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cho Ciovo. Conosco cho doll'oLorna susLanza corporoa (la qualo non
donichilabilo no adnichilabilo, na rarolabilo, inspossabilo, lornabilo, ordinabilo,
ligurabilo) la conposiziono si dissolvo, si cangia la conplossiono, si nuLa la
ligura, si alLora l'ossoro, si varia la lorLuna, rinanondo sonpro quol cho sono in
susLanza gli olononLi, o quoll'isLosso, cho lu sonpro, porsovorando l'uno
principio naLorialo, cho vora susLanza do lo coso, oLorna, ingonorabilo,
incorroLLibilo. Conosco bono, cho doll'oLorna susLanza incorporoa nionLo si
cangia, si lorna o si dillorna, na sonpro rinano pur quolla cho non puo ossoro
suggoLLo do dissoluziono, cono non possibil cho sia suggoLLo di conposiziono,
o poro no por so no por accidonLo alcuno puo ossor doLLa noriro, porcho norLo
non alLro cho divorzio do parLi congionLo nol conposLo, dovo, rinanondo LuLLo
l'ossoro susLanzialo (il qualo non puo pordorsi) di ciascuna, cossa quoll'accidonLo
d'anicizia, d'accordo, di conplossiono, uniono od ordino. Sa cho la susLanza
spiriLualo, bonch'abbia laniliariL con gli corpi, non si dovo sLinar cho
proprianonLo vogna in conposiziono o nisLiono con quolli: porcho quosLo
conviono a corpo con corpo, a parLo di naLoria conplossionaLa d'un nodo con
parLo di naLoria conplossionaLa d'un'alLra naniora, na una cosa, un principio
ollicionLo od inlornaLivo da donLro, dal qualo, por il qualo o circa il qualo si la la
conposiziono, od a punLo cono il nocchioro a la navo, il padro di lanoglia in
casa od uno arLolico non osLorno, na cho da onLro labrica, conLonpra o consorva
l'odilicio, od in osso l'ollicacia di Lonor uniLi gli conLrarii olononLi, conLonporar
insiono, cono in corLa arnonia, lo discordanLo qualiLadi, a lar o nanLonir la
conposiziono d'uno aninalo. Isso inLorco il subbio, ordisco la Lola, inLosso lo
lila, nodora lo Lonpro, pono gli ordini, digorisco o disLribuisco gli spiriLi, inlibra
lo carni, sLondo lo carLilagini, salda l'ossa, ranilica gli norvi, incava lo arLorio,
inloconda lo vono, lononLa il coro, inspira gli polnoni, soccorro a LuLLo, di
donLro, con il viLal caloro od unido radicalo, ondo Lalo iposLasi consisLa, o Lal
volLo, ligura o laccia appaia di luori. Coss si lorna la sLanza in LuLLo lo coso
doLLo aninaLo, dal conLro dol coro, o cosa proporzionalo a quollo, osplicando o
ligurando lo nonbra, o quollo osplicaLo o liguraLo consorvando. Coss,
nocossiLaLo dal principio dolla dissoluziono, abandonando la sua archiLoLLura,
caggiona la ruina do l'odilicio, dissolvondo li conLrarii olononLi, ronpondo la
loga, Logliondo la iposLaLica conposiziono, por non possor oLornanonLo con
nodosini LonporanonLi, porpoLuando nodosino lila, o consorvando quogli
ordini isLossi, annidarsi in uno nodosino conposLo: poro da lo parLi osLorno o
nonbra lacondo la riLroLLa al coro, o quasi riaccogliondo gl'insonsibili sLornonLi
od ordogni, nosLra aporLanonLo, cho por la nodosina porLa osco, por cui gli
convonno una volLa onLraro. Sa Ciovo cho non vorisinilo no possibilo cho, so la
naLoria corporalo, la qualo conponibilo, divisibilo, nanoggiabilo,
conLraLLabilo, lornabilo, nobilo o consisLonLo soLLo il donno, inporio o virL do
l'anina, non adnichilabilo, non in punLo o aLono adnullabilo, por il
conLrario, la naLura pi occollonLo, cho inpora, govorna, prosiodo, nuovo,
vivilica, invogoLa, insonsua, nanLiono o conLiono, sia di condizion poggioro: sia,
dico (cono vogliono corLi sLolLi soLLo nono do lilosoli) un aLLo, cho rosulLa da
l'arnonia, sinnoLria, conplossiono, od in lino un accidonLo cho por la
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dissoluziono dol conposLo vada in nulla insiono con la conposiziono, pi LosLo
cho principio o causa inLrinsoca di arnonia, conplossiono o sinnoLria cho da
osso doriva, il qualo non nono puo sussisLoro sonza il corpo cho il corpo -cho
da lui nosso, govornaLo, o por sua prosonza uniLo, o por sua absonza disporso -
puo ossoro sonza lui. QuosLo principio, dunquo, sLina Ciovo ossor quolla
susLanza cho voranonLo l'uono, o non accidonLo cho doriva dalla
conposiziono. QuosLo il nuno, l'oroo, il dononio, il dio parLicolaro,
l'inLolligonza, in cui, da cui o por cui, cono vognon lornaLo o si lornano divorso
conplossioni o corpi, coss viono a subinLraro divorso ossoro in spocio, divorsi
noni, divorso lorno. QuosLo, por ossor quollo cho, quanLo a gli aLLi razionali od
appoLiLi, socondo la raggiono nuovo o govorna il corpo, suporioro a quollo, o
non puo ossoro da lui nocossiLaLo o consLroLLo, aviono por l'alLa giusLizia cho
soprasiodo allo coso LuLLo, cho por gli disordinaLi alloLLi vogna nol nodosino o in
alLro corpo LornonLaLo od ignobiliLo, o non dobba aspoLLar il govorno od
adninisLraziono di noglior sLanza, quando si sar nal guidaLo nol roginonLo
d'un'alLra. Por avor, dunquo, ivi nonaLa viLa, por ossonpio, cavallina o porcina,
vorr (cono nolLi lilosoli pi occollonLi hanno inLoso, od io sLino, cho so non
da ossor croduLo, nolLo da ossor considoraLo) disposLo dalla laLal giusLizia, cho
gli sia inLossuLo in circa un carcoro convonionLo a Lal doliLLo o crino, organi od
insLrunonLi convonovoli a Lalo oporario o arLolico. I coss, olLro od olLro sonpro
discorrondo por il laLo dolla nuLaziono, oLorno vorr incorrondo alLro od alLro
poggiori o nogliori spocio di viLa o di lorLuna, socondo cho s' nanoggiaLo
noglioro- o poggiornonLo nolla prossina procodonLo condiziono o sorLo. Cono
voggiano cho l'uono, nuLando ingogno o cangiando alloLLo, da buono dovion
rio, da LonpraLo sLonpraLo, o por il conLrario, da quol cho sonbrava una bosLia,
viono a sonbraro un'alLra poggioro o noglioro, in virL do corLi dolinoanonLi o
ligurazioni, cho, dorivando da l'inLorno spiriLo, appaiono nol corpo, di sorLo cho
non lallaran nai un prudonLo lisiononisLa. Poro, cono noll'unana spocio
voggiano do nolLi in viso, volLo, voci, gosLi, alloLLi od inclinazioni, alLri
cavallini, alLri porcini, asinini, aquilini, buovini, coss da crodoro cho in ossi sia
un principio viLalo, por cui, in poLonza di prossina passaLa o di prossina luLura
nuLazion di corpo, sono sLaLi o sono por ossor porci, cavalli, asini, aquilo, o alLro
cho nosLrano, so por abiLo di conLinonza, do sLudii, di conLonplaziono od alLro
virLudi o vizii non si cangiano o non si disponono alLrinonLo. Da quosLa
sonLonza (da noi, pi cho par conporLo la raggion dol prosonLo loco, non sonza
gran causa disLosa) pondo l'aLLo do la poniLonza di Ciovo, il qual s'inLroduco
cono volgarnonLo doscriLLo: un dio cho obbo do lo virLudi o gonLilozzo, od
obbo do lo dissoluzioni, loggorozzo o lragiliLadi unano, o LalvolLa bruLali o
bosLiali, cono liguraLo, quando lana, cho si cangiasso in quo' varii suggoLLi o
lorno, por signilicar la nuLazion do gli alloLLi suoi divorsi cho incorro il Ciovo,
l'anina, l'uono, Lrovandosi in quosLa lluLLuanLo naLoria. Quol nodosino
nosso govornaLoro o noLor dol ciolo, por donar ad inLondoro, cono in ogni
uono, in ciascuno individuo si conLonpla un nondo, un univorso, dovo por
Ciovo govornaLoro signilicaLo il luno inLolloLLualo cho disponsa o govorna in
osso, o disLribuisco in quol nirabilo archiLoLLo gli ordini o sodio do virLudi o vizii.
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9 QuosLo nondo, LolLo socondo l'inaginazion do sLolLi naLonaLici, od
accoLLaLo da non pi saggi lisici, Lra quali gli PoripaLoLici son pi vani, non sonza
lruLLo prosonLo: prina diviso cono in LanLo sloro, o poi disLinLo in circa
quaranL'oLLo inagini (nollo quali inLondono prinanonLo parLiLo un ciolo oLLavo,
sLolliloro, doLLo da' volgari lirnanonLo), viono ad ossoro principio o suggoLLo dol
nosLro lavoro. Porcho qua Ciovo (cho raprosonLa ciascun di noi), cono da
concopuLo nacquo, da lanciullo dovonno giovano o robusLo, o da Lalo dovonuLo
o dovion sonpro pi o pi vocchio od inlorno: coss da innoconLo od inabilo si la
nocivo od abilo, dovion LrisLo, o Lalor si la buono, da ignoranLo savio, da
crapulono sobrio, da inconLinonLo casLo, da dissoluLo gravo, da iniquo giusLo, al
cho Lal volLa vion inchinaLo da la lorza cho gli vion nono, o spinLo o spronaLo
dal Linor dolla giusLizia laLalo, suporioro a' doi, cho no ninaccia. Nol giorno
dunquo, cho nol ciolo si colobra la losLa do la CiganLoLoonachia (sogno do la
guorra conLinua o sonza Lriogua alcuna, cho la l'anina conLra gli vizii o
disordinaLi alloLLi), vuolo olloLLuar o dolinir quosLo padro quollo cho por qualcho
spacio di Lonpo avanLi avoa proposLo o doLorninaLo, cono un uono, por nuLar
proposiLo di viLa o cosLuni, prina vion inviLaLo da corLo luno cho siodo nolla
spocola, gaggia o poppa do la nosLra anina, cho da alcuni doLLo sindorosi o
qua lorso signilicaLo quasi sonpro por Mono. Propono, dunquo, a gli doi, cio
ossorciLa l'aLLo dol raziocinio do l'inLorno consoglio, o si noLLo in consulLazion
circa quol ch' da laro, o qua convoca i voLi, arna lo poLonzo, adaLLa gl'inLonLi,
non dopo cona, o no la noLLo do l'inconsidoraziono, o sonza solo d'inLolligonza o
luno di raggiono, non a diggiuno sLonaco, la naLLina, cio sonza lorvor di
spiriLo, od ossor bono iscaldaLo dal suporno ardoro, na dopo pranso, cio dopo
avor gusLaLo anbrosia di virLuoso zolo od ossor inbibiLo dol noLLaro dol divino
anoro, circa il nozogiorno, o nol punLo di quollo, cio, quando nono no
olLraggia nonico orroro, o pi no lavorisco l'anica voriLado, in Lornino di pi
lucido inLorvallo. /llora si d spaccio a la bosLia LrionlanLo, cio a gli vizii cho
prodoninano o sogliono conculcar la parLo divina, si ripurga l'anino da orrori, o
viono a larsi ornaLo do virLudi, o por anor dolla bollozza cho si vodo nolla bonL
o giusLizia naLuralo, o por dosio do la voluLL consoquonLo da lruLLi di quolla, o
por odio o Lona do la conLraria dillorniLado o dispiacoro.
1O QuosLo s'inLondo accoLLaLo od accordaLo da LuLLi o in LuLLi gli doi, quando
lo virLudi o poLonzo do l'anina concorroranno a laurir l'opra od aLLo di quol
LanLo cho por giusLo, buono o voro dolinisco quollo ollicionLo luno, ch'addirizza
il sonso, l'inLolloLLo, il discorso, la nonoria, l'anoro, la concupiscibilo,
l'irascibilo, la sindorosi, l'oloziono: laculLadi signilicaLo por Morcurio, Pallado,
Diana, Cupido, Vonoro, MarLo, Mono, Ciovo od alLri nuni.
11 Dovo dunquo ora l'rsa, por raggion dol luogo, por ossor parLo pi
oninonLo dol ciolo, si propono la VoriL, la qualo pi alLa o dogna do LuLLo coso,
anzi la prina, ulLina o nozza, porcho olla onpio il canpo do l'InLiL, NocossiL,
BonL, Principio, Mozzo, Iino, Porloziono: si concopo no gli canpi conLonplaLivi
noLalisico, lisico, noralo, logicalo. I con l'rsa doscondono la DillorniL,
IalsiL, DiloLLo, InpossibiliL, ConLingonzia, Ipocrisia, InposLura, Iollonia. - Ia
sLanza do l'rsa naggioro, por causa da non dirla in quosLo luogo, rinano
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vacanLo. - Dovo s'obliqua od incurva il Drago, por ossor vicina alla VoriL, si loca
la Prudonza con lo suo danigollo, DialoLLica o MoLalisica, cho ha circonsLanLi da
la dosLra la CallidiL, Vorsuzia, Malizia, da la sinisLra la SLupidiL, l'Inorzia,
l'Inprudonzia. Vorsa nol canpo dolla ConsulLaziono. Da quol luogo casca la
CasualiL, l'Inprovisiono, la SorLo, la SLracuragino, con lo sinisLro o dosLro
circonsLanLi. Da l, dovo solo scrinisco Coloo, cado il Solisna, l'Ignoranza di
prava disposiziono, la SLolLa Iodo con lo sorvo, ninisLro o circonsLanLi, o la Solia,
por ossor conpagna do la Prudonza, vi si prosonLa, o si vodr vorsar nogli canpi
divino, naLuralo, noralo, razionalo. - I dovo /rLolilaco ossorva il carro, nonLa
la Ioggo, por larsi vicina alla nadro Solia, o quolla vodrassi vorsaro no li canpi
divino, naLuralo, gonLilo, civilo, poliLico, ocononico od oLico parLicolaro, por gli
quali s'ascondo a coso suporiori, si doscondo a coso inloriori, si disLondo od
allarga a coso uguali o si vorsa in so sLosso. Da l cado la Provaricaziono, DoliLLo,
Iccosso, IxorbiLanza con li loro ligli, ninisLri o conpagni. vo luco la Corona
boroalo, acconpagnandola la Spada, s'inLondo il Ciudizio, cono prossino
olloLLo do la loggo od aLLo di giusLizia. QuosLo sar voduLo vorsaro in cinquo
canpi di /ppronsiono, Discussiono, DoLorninaziono. Inposiziono, Ixocuziono,
od indi, por consoguonza, cado l'IniquiLado con LuLLa la sua lanoglia. Por la
corona, cho Liono la quioLa sinisLra, si ligura il Pronio o Morcodo, por la spada,
cho vibra la nogociosa dosLra, liguraLo il CasLigo o VondoLLa. - Dovo con la sua
nazza par cho si laccia spacio /lcido, dopo il dibaLLo do la Ricchozza,
PovorLado, /varizia o IorLuna, con lo lor prosonLaLo corLi, va a lar la sua
rosidonza la IorLozza, la qual vodroLo vorsar nogli canpi do l'Inpugnaziono,
Ripugnanza, Ispugnaziono, ManLoninonLo, llonsiono, Dolonsiono, dalla cui
dosLra cascano la IoriniL, la Iuria, la Iiorozza, o dalla sinisLra la Iiacchozza,
DobiliL, PusillaniniL, o circa la qualo si voggono la TonoriLado, /udacia,
Prosunziono, Insolonza, Conlidonza, od a l'inconLro la VilL, Tropidaziono,
Dubio, Dosporaziono con lo conpagno o sorvo. Vorsa quasi por LuLLi gli canpi. -
Dovo si vodo la Iira di novo cordo, nonLa la nadro Musa con lo novo liglio,
/riLnoLrica, CoonoLria, Musica, Iogica, Poosia, /sLrologia, Iisica, MoLalisica,
ILica, ondo, por consoguonza, casca l'Ignoranza, Inorzia o BosLialiLado. Io nadri
han l'univorso por canpo, o ciascuna do lo liglio ha il proprio suggoLLo. - Dovo
disLondo l'ali il Cigno, ascondo la PoniLonza, Ripurgaziono, Palinodia,
Rilornaziono, IavanonLo, od indi, por consoguonza, cado la IilauLia,
Innondizia, Sordidozza, Inpudonzia, ProLorvia con lo loro inLioro lanoglio.
Vorsano circa o por il canpo do l'Irroro o Iallo. - ndo disnossa l'incaLodraLa
Cassiopoa con la BoriosiL, /lLorozza, /rroganza, IaLLanza od alLro conpagno
cho si vodono nol canpo do l'/nbiziono o IalsiLado, nonLa la rogolaLa MaosL,
Cloria, Docoro, DigniL, noro od alLri conpagni con la lor corLo, cho por
ordinario vorsano no li canpi dolla SinpliciL, VoriL od alLri sinili por
principalo oloziono, o LalvolLa por lorza di NocossiLado in quollo do la
Dissinulaziono od alLri sinili, cho por accidonLo possono ossor ricoLLo do
virLudi. - vo il loroco Porsoo nosLra il gorgonio Lroloo, nonLa la IaLica,
SollociLudino, SLudio, Iorvoro, Vigilanza, Nogocio, Issorcizio, ccupaziono, con
gli sproni dol zolo o dol Linoro. Ha Porsoo gli Lalari do l'uLil Ponsioro o
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Disproggio dol bon popolaro, con gli ninisLri Porsovoranza, Ingogno, IndusLria,
/rLo, Inquisiziono o Diligonza, o por ligli conosco l'Invonziono od /cquisiziono,
do quali ciascuno ha Lro vasi pioni di Bono di lorLuna, di Bon di corpo, di Bono
d'anino. Discorro no gli canpi di RobusLozza, Iorza, IncoluniL, gli luggono
d'avanLi il Torporo, l'/ccidia, l'cio, l'Inorzia, la Dosidia, la PolLronaria, con
LuLLo lo lor lanoglio da un canLo, o da l'alLro l'InquioLiLudino, ccupazion sLolLa,
VacanLaria, /rdolia, CuriosiLado, Travaglio, PorLurbaziono, cho oscono dal
canpo do l'IrriLanonLo, InsLigaziono, ConsLroLLura, Provocaziono od alLri
ninisLri cho odilicano il palaggio dol PonLinonLo. - / la sLanza do TripLolono
nonLa la unaniL con la sua lanoglia: Consoglio, /ggiuLo, Clononzia, Iavoro,
Sullragio, Soccorso, Scanpo, Rolrigorio, con alLri conpagni o lraLolli di cosLoro o
suoi ninisLri o ligli, cho vorsano nol canpo do la IilanLropia proprio, a cui non
s'accosLa la MisanLropia, con la sua corLo: Invidia, MaligniL, Disdogno,
Dislavoro od alLri lraLolli di quosLi, cho discorrono por il canpo do la
DiscorLosia, od alLri viziosi. - / la casa do l'liulco salo la SagaciL, /ccorLozza,
SoLLilozza od alLro sinili virLudi abiLanLi nol canpo do la ConsulLaziono o
Prudonza, ondo luggo la Collaria, SLupidozza, Sciocchozza con lo lor Lurbo, cho
LuLLo cospiLano nol canpo do l'Inprudonza od InconsulLaziono. - In loco do la
SaoLLa si vodo la giudiciosa Iloziono, ssorvanza od InLonLo, cho si ossorciLano
nol canpo do l'ordinaLo SLudio, /LLonziono od /spiraziono, o da l si parLono la
Calunnia, la DoLraziono, il Ropicco od alLri ligli d'dio od Invidia cho si
conpiacono no gli orLi do l'Insidia, Ispionia o sinili ignobili o vilissini colLori. -
/l spacio, in cui s'inarca il Dollino, si vodo la Diloziono, /llabiliL, llicio, cho
insiono con la lor conpagnia si Lrovano nol canpo do la IilanLropia,
DonosLichozza, ondo luggo la nonica od olLraggiosa Lurba, ch'a gli canpi dolla
ConLonziono, Duollo o VondoLLa si riLira. - I d'ondo l'/quila si parLo con
l'/nbiziono, Prosunziono, TonoriLado, Tirannia, pprossiono od alLro
conpagno nogocioso nol canpo do l'Usurpaziono o Violonza, va ad soggiornaro
la MagnaniniL, Magniliconza, ConorosiL, Inporio, cho vorsano no li canpi
dolla DigniLado, PoLosLado, /uLoriLado. - Dovo ora il Pogasoo cavallo, occo il
Iuror divino, InLusiasno, RapLo, VaLicinio o ConLraziono, cho vorsano nol
canpo do l'Inspiraziono, ondo luggo lonLano il Iuror lorino, la Mania, l'InpoLo
irrazionalo, la Dissoluziono di spiriLo, la Disporsion dol sonso inLorioro, cho si
Lrovano nol canpo do la sLonpraLa Molancolia, cho si la anLro al Conio
porvorso. - vo codo /ndronoda con l'sLinaziono, PorvorsiLado o sLolLa
Porsuasiono, cho si approndono nol canpo do la doppia Ignoranza, succodo la
IaciliL, la Sporanza, l'/spoLLaziono, cho si nosLraranno al canpo dolla buona
Disciplina. - ndo si spicca il Triangolo, ivi si la consisLonLo la Iodo, alLrinonLo
doLLa IidolLado, cho s'aLLondo nol canpo do la ConsLanza, /noro, SincoriL,
SinpliciL, VoriL od alLri, da quali son nolLo discosLi gli canpi do la Irodo,
Inganno, InsLabiliL. - / la gi rogia dol MonLono occo nosso il VoscovaLo,
DucaLo, IxonplariL, DononsLranza, Consoglio, Indicaziono, cho son lolici nol
canpo do l'ssoquio, bodionza, ConsonLinonLo, virLuosa Inulaziono,
IniLaziono, o da l si parLo il nal Issonpio, Scandalo, /lionanonLo, cho son
cruciaLi nol canpo do la Disporsiono, SnarrinonLo, /posLasia, Scisna, Irosia. -
11
Il Tauro nosLra ossor sLaLo ligura do la Pazionza, Toloranza, IonganiniLado, Ira
rogolaLa o giusLa, cho si nanoggiano nol canpo dol Covorno, MinisLorio,
SorviLudo, IaLica, Iavoro, ssoquio od alLri. Soco si parLo l'Ira disordinaLa, la
SLizza, il DispoLLo, il Sdogno, RiLrosia, Inpazionza, IanonLo, Quorola, Colora,
cho si Lrovano quasi por gli nodosini canpi. - Dovo abiLavano lo Ploiadi, nonLa
la Uniono, CiviliL, Congrogaziono, Popolo, Ropublica, Chiosa, cho consisLono
nol canpo dol ConviLLo, Concordia, Connuniono, dovo prosiodo il rogolaLo
/noro, o con quollo LrabalsaLo dal ciolo il Monopolio, la Turba, la SoLLa, il
TriunviraLo, la Iaziono, la ParLiLa, l'/ddiziono, cho poricliLano no' canpi do
disordinaLa /lloziono, iniquo Dissogno, Sodiziono, Congiura, dovo prosiodo il
Porvorso Consoglio con LuLLa la sua lanoglia. - ndo parLono li Conogli, salo il
liguraLo /noro, /nicizia, Paco, cho si conpiacono no' proprii canpi, o quolli
bandiLi nonan soco la ParzialiLado indogna, cho osLinaLa alliggo il piodo nol
canpo do l'iniquo o porvorso Dosio. - Il Cranchio nona soco la nala
Roprossiono, l'indogno Rogrosso, il vil DiloLLo, il non lodabilo RolronanonLo, la
Disnossion do lo braccia, la RiLrazion do' piodi dal bon ponsaro o laro, il
RiLossinonLo di Ponolopo od alLri sinili consorLi o conpagni cho si rinoLLono o
sorbano nol canpo do l'InconsLanza, PusillaniniL, PovorL do spirLo, Ignoranza
od alLri nolLi, od allo sLollo ascondo la Convorsion roLLa, Riprossion dal nalo,
RiLrazion dal lalso od iniquo con gli lor ninisLri, cho si rogolano nol canpo dol
Tinoro onosLo, /nor ordinaLo, roLLa InLonziono, lodovol PoniLonza od alLri sozii
conLrarii al nal Progrosso, al rio /vanzanonLo, PorLinacia proliLLovolo. - Mona
soco il Ioono il Lirannico Torroro, SpavonLo o IornidabiliL, la porigliosa od
odibilo /uLoriLado o Cloria dolla prosunziono o Piacoro di ossor LonuLo pi
LosLo cho anaLo. Vorsano nol canpo dol Rigoro, CrudolL, Violonza,
Supprossiono, cho ivi son LornonLaLo da lo onbro dol Tinoro o Suspiziono, od al
colosLo spacio ascondo la MagnaniniL, ConorosiL, Splondoro, NobilL,
ProsLanza, cho adninisLrano nol canpo dolla CiusLizia, Misoricordia, giusLa
Dobollaziono, dogna Condonaziono, cho proLondono sul sLudio d'ossor pi LosLo
anaLo cho LonuLo, od ivi si consolano con la SicurL, TranquilliLado di spiriLo o
lor lanoglia. - Va a giongorsi con la Vorgino la ConLinonza, Pudicizia, CasLiL,
ModosLia, Vorocundia, nosLado, cho Lrionlano nol canpo dolla PuriLado od
noro, sproggiaLo da l'Inpudonza, InconLinonza od alLro nadri do nonicho
lanoglio. - Io Bilancio son sLaLo Lipo do la aspoLLaLa IquiL, CiusLizia, Crazia,
CraLiLudino, RispoLLo od alLri conpagni, adninisLraLori o soguaci, cho vorsano
nol Lrino canpo dolla DisLribuziono, ConnuLaziono o RoLribuziono, dovo non
noLLo pi l'IngiusLizia, Disgrazia, IngraLiLudino, /rroganza od alLro lor
conpagno, liglio od anninisLraLrici.
12 Dovo incurvava l'adunca coda o sLondova lo suo brancho lo Scorpiono,
non apparo olLro la Irodo, l'iniquo /pplauso, il linLo /noro, l'Inganno, il
TradinonLo, na lo conLrario virLudi, liglio dolla SinpliciL, SincoriL, VoriLado, o
cho vorsano no gli canpi do lo nadri. - Voggiano ch'il SagiLLario ora sogno dolla
ConLonplaziono, SLudio o buono /ppulso con gli lor soguaci o sorviLori, cho
hanno por oggoLLo o suggoLLo il canpo dol Voro o dol Buono, por lornar
l'InLolloLLo o VolunLado, ondo nolLo absonLaLa l'alloLLaLa Ignoranza o
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SponsoranonLo vilo. - I dovo ancora risiodo il Capricorno, vodi l'Irono, la
SoliLudino, la ConLraziono od alLro nadri, conpagno od ancollo, cho si riLirano
nol canpo do l'/bsoluziono o IiborL, nol qualo non sLa sicura la Convorsaziono,
il ConLraLLo, Curia, Convivio od alLri apparLinonLi a quosLi ligli, conpagni od
anninisLraLori. -Nol luogo do l'unido o sLonpraLo /quario vodi la
Tonporanza, nadro do nolLo od innunorabili virLudi, cho parLicolarnonLo ivi si
nosLra con lo liglio CiviliL od UrbaniLado, dalli cui canpi luggo l'InLonporanza
d'alloLLi con la SilvosLria, /sprozza, Barbaria. - ndo con l'indogno Silonzio,
Invidia di sapionza o Dolraudazion di doLLrina, cho vorsano nol canpo do la
MisanLropia o VilL d'ingogno, son LolLi gli Posci, vi vion nosso il dogno Silonzio
o TaciLurniLado cho vorsano nol canpo do la Prudonza, ConLinonza, Pazionza,
Modoranza od alLri, da quali luggono a' conLrarii ricoLLi la IoquaciL,
MolLiloquio, CarruliL, ScurriliL, Bollonaria, IsLrionia, IoviL di proposiLi,
Vaniloquio, Susurro, Quorola, Mornoraziono. - vo ora il CoLo in socco, si Lrova
la TranquilliL do l'anino, cho sLa sicuro nol canpo do la Paco o QuioLo, ondo
viono osclusa la TonposLa, Turbulonza, Travaglio, InquioLiLudino od alLri socii o
lraLogli. - Da l dovo spanLa gli nuni il divo o niracoloso riono con
l'InposLura, DosLrozza, ConLilozza disuLilo, vano Prodigio, ProsLigio, BagaLLolla
o Mariolia, cho qual guido, condoLLiori o porLinaii adninisLrano alla IaLLanzia,
Vanagloria, Usurpaziono, Rapina, IalsiLado od alLri nolLi vizii, no' canpi do
quali convorsano, ivi viono osalLaLa la Milizia sLudiosa conLra lo iniquo, visibili
od invisibili poLosLadi, o cho s'allaLica nol canpo dolla MagnaniniL, IorLozza,
/nor publico, VoriL od alLro virLudi innunorabili. - Dovo ancor rinano la
lanLasia dol liuno Iridano, s'ha da Lrovar qualcho cosa nobilo, di cui alLro volLo
parlarono, porcho il suo vonorando proposiLo non capo Lra quosLi alLri. - D'ondo
LolLa la lugaco Iopro col vano Tinoro, Codardiggia, Tronoro, Dillidonza,
Dosporaziono, Suspizion lalsa od alLri ligli o liglio dol padro Dappocagino od
Ignoranza nadro, si conLonplo il Tinor, liglio dolla Prudonza o
Considoraziono, ninisLro do la Cloria o voro noro, cho riuscir possono da LuLLi
gli virLuosi canpi. - Dovo in aLLo di corroro approsso la lopro, avoa il dorso
disLoso il Can naggioro, nonLa la Vigilanza, la CusLodia, l'/nor do la
ropublica, la Cuardia di coso donosLicho, il Tirannicidio, il Zolo, la Prodicazion
saluLilora, cho si Lrovano nol canpo do la Prudonza o CiusLizia naLuralo, o con
quollo viono a basso la Vonaziono od alLro virL lorino o bosLiali, lo quali vuol
Ciovo cho siano sLinaLo oroicho, boncho vorsono nol canpo do la Manigoldaria,
BosLialiL o Boccaria. - Mona soco a basso la Cagnuola, l'/ssonLaziono,
/dulaziono o vilo ssoquio con lo lor conpagnio, od ivi in alLo nonLa la
PlacabiliL, DonosLichozza, ConiL, /norovolozza, cho vorsano nol canpo do
la CraLiLudino o IidolLado. - ndo la Navo riLorna al naro insiono con la vilo
/varizia, buggiarda MorcaLura, sordido Cuadagno, lluLLuanLo PiraLisno od alLri
conpagni inlani, o por il pi do lo volLo viLuporosi, va a lar rosidonza la
IiboraliL, Conunicaziono olliciosa, Provision LonposLiva, uLilo ConLraLLo,
dogno Porogrinaggio, nunilico TransporLo con gli lor lraLolli, coniLi, Lononiori,
ronigaLori, soldaLi, sonLiniori od alLri ninisLri, cho vorsano nol canpo do la
IorLuna. - Dovo s'allungava o sLondova lo spiro il Sorpo ausLralo, doLLo l'Idra, si
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la vodor la provida CauLola, giudiciosa SagaciL, rovirosconLo ViriliL, ondo cado
il sonil Torporo, la sLupida Rilanciullanza con l'Insidia, Invidia, Discordia,
Maldiconza od alLro connonsali. - ndo LolLo con il suo aLro Nigroro,
crociLanLo IoquaciL, Lurpo o zinganosca InposLura, con l'odioso
/llronLanonLo, cioco Disproggio, nogligonLo SorviLudo, Lardo llicio o Cola
inpazionLo, il Corvo, succodono la Magia divina co lo suo liglio, la ManLia con
gli suoi ninisLri o lanoglia, Lra gli quali l'/ugurio principalo o capo, cho
sogliono por buon lino osorciLarsi nol canpo do l'/rLo niliLaro, Ioggo, Roligiono
o Sacordozio. - D'ondo con la Cola od IbrioLado prosonLaLa la Tazza con quolla
nolLiLudino do ninisLri, conpagni o circonsLanLi, l si vodo l'/bsLinonza, ivi la
SobrioLado o Tonporanza circa il viLLo, con gli lor ordini o condizioni. - Dovo
porsovora od conlirnaLo nolla sua sacrisLia il sonidoo ConLauro, si ordina
insiono la divina Parabola, il MisLorio sacro, Iavola noralo, il divino o sanLo
Sacordocio con gli suoi insLiLuLori, consorvaLori o ninisLri, da l cado od
bandiLa la Iavola anilo o bosLialo con la sua sLolLa MoLalora, vana /nalogia,
caduca /nagogia, sciocca Tropologia o cioca IiguraLura, con lo lor lalso corLi,
convonLi porcini, sodicioso soLLo, conlusi gradi, ordini disordinaLi, dillorni
rilorno, innondo puriLadi, sporcho purilicazioni o porniciosissino lorlanLario
cho vorsano nol canpo do l'/varizia, /rroganza od /nbiziono, no li quali
prosiodo la Lorva Malizia, o si nanoggia la cioca o crassa Ignoranza.
13 Con l'/lLaro la Roligiono, PioLado o Iodo: o dal suo angolo orionLalo cado
la CroduliL con LanLo pazzio o la SuporsLiziono con LanLo coso, cosollo o
cosollino, o dal canLo occidonLalo l'iniqua InpioLado od insano /Loisno vanno in
procipizio. - Dovo aspoLLa la Corona ausLralo, ivi il Pronio, l'noro o Cloria,
cho son gli lruLLi do lo virLudi laLicoso o virLuosi sLudi, cho pondono dal lavoro
do lo doLLo colosLi inprossioni. - ndo si prondo il Posco noridionalo, l il
CusLo do gli gi doLLi onoraLi o gloriosi lruLLi, ivi il Caudio, il liuno do lo Dolicio,
LorronLo do la VolupLado, ivi la Cona, ivi l'anina
Pasco la nonLo do s nobil cibo,
Ch'anbrosia o noLLar non invidia a Ciovo.
I il Tornino do gli LonposLosi Lravagli, ivi il IoLLo, ivi il Lranquillo Riposo,
ivi la sicura QuioLo. Valo.

14
DIaI. 1, parte 1

InterIocutorI: SofIa, SauIIno, MercurIo.
PrIma parte deI prImo dIaIogo.

1 \ SII/\ Talcho, so no li corpi, naLoria od onLo non lusso la nuLaziono,
varioLado o vicissiLudino, nulla sarrobo convonionLo, nulla di buono, nionLo
doloLLovolo.
2 \ S/UI.\ MolLo bono l'hai dinosLraLo, Solia.
3 \ SII/\ gni doloLLaziono non voggiano consisLoro in alLro, cho in corLo
LransiLo, canino o noLo. /LLoso cho lasLidioso o LrisLo il sLaLo do la lano,
dispiacovolo o gravo il sLaLo dolla sazioL: na quollo cho no doloLLa, il noLo
da l'uno a l'alLro. Il sLaLo dol vonoroo ardoro no LornonLa, il sLaLo doll'islogaLa
libidino no conLrisLa, na quol cho no appaga, il LransiLo da l'uno sLaLo a l'alLro.
In nullo ossor prosonLo si Lrova piacoro, so il passaLo non n' vonuLo in lasLidio.
Ia laLica non piaco, so non in principio, dopo il riposo, o so non in principio,
dopo la laLica, nol riposo non doloLLaziono.
4 \ S/UI.\ So coss , non doloLLaziono sonza nisLura di LrisLozza, so nol
noLo la parLicipaziono di quol cho conLonLa o di quol cho lasLidisco.
5 \ SII/\ Dici bono. / quol cho doLLo aggiongo, cho Ciovo qualcho volLa,
cono li vonosso Lodio di ossor Ciovo, prondo corLo vacanzo ora di agricolLoro,
ora di cacciaLoro, ora di soldaLo, adosso con gli doi, adosso con gli uonini,
adosso con lo bosLio. Color cho sono no lo villo, prondono la lor losLa o spasso no
lo ciLLadi, quoi cho sono nollo ciLLadi, lanno lo loro rolassazioni, lorio o vacanzo
no lo villo. / chi sLaLo assiso o colcaLo, piaco o giova il caninaro, o chi ha
discorso con gli piodi, Lrova rolrigorio nol sodoro. Ha piacor nolla canpagna chi
Lroppo ha dinoraLo in LoLLo: brana la sLanza chi saLollo dol canpo. Il
lroquonLar un cibo, quanLunquo piacovolo, caggiono di nausoa al lino. TanLo
cho la nuLaziono da uno conLrario a l'alLro por gli suoi parLicipii, il noLo da uno
conLrario a l'alLro por gli suoi nozzi viono a soddislaro, od in lino voggiano
LanLa laniliariL di un conLrario con l'alLro, cho uno pi conviono con l'alLro, cho
il sinilo con il sinilo.
6 \ S/UI.\ Coss ni par vodoro, porcho la giusLizia non ha l'aLLo so non
dovo l'orroro, la concordia non s'olloLLua so non dovo la conLrarioLado, il
slorico non posa nol slorico, porcho si Loccano in punLo, na il concavo si quioLa
nol convosso, o noralnonLo il suporbo non puo convoniro col suporbo, il povoro
col povoro, l'avaro con l'avaro, na si conpiaco l'uno noll'unilo, l'alLro nol ricco,
quosLo col splondido. Poro, so lisica-, naLonaLica- o noralnonLo si considora,
vodosi cho non ha LrovaLo poco quol lilosolo cho dovonuLo alla raggiono dolla
coincidonza do conLrarii, o non inbocillo praLLico quol nago cho la sa corcaro
dovo olla consisLo. TuLLo, dunquo, cho avoLo proloriLo, vorissino: na vorroi
saporo, o Solia, a cho proposiLo, a cho lino voi lo diLo.
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7 \ SII/\ Quollo cho da cio voglio inloriro, cho il principio, il nozzo od il
lino, il nascinonLo, l'aunonLo o la porloziono di quanLo voggiano, da
conLrarii, por conLrarii, no' conLrarii, a conLrarii: o dovo la conLrarioL, la
aziono o roaziono, il noLo, la divorsiL, la nolLiLudino, l'ordino, son gli
gradi, la succossiono, la vicissiLudino. Porcio nossuno, cho bon considora,
gianai por l'ossoro od avor prosonLo si dosnoLLor o s'inalzar d'anino,
quanLunquo, in conparazion d'alLri abiLi o lorLuno, gli paia buono o rio,
poggioro o noglioro. Tal io con il nio divino oggoLLo, cho la voriL, LanLo
Lonpo, cono luggiLiva, occolLa, doprossa o sonnorsa, ho giudicaLo quol
Lornino, por ordinanza dol laLo, cono principio dol nio riLorno, appariziono,
ossalLaziono o nagniliconza LanLo pi grando, quanLo naggiori son sLaLo lo
conLradizioni.
8 \ S/UI.\ Coss aviono, cho chi vuol pi gagliardanonLo salLando alzarsi
da Lorra, li lia nosLioro cho prina bon si rocurvo, o chi sLudia di suporar pi
ollicacononLo Lrapassando un losso, accaLLa LalvolLa l'onpiLo, so riLirando oLLo o
dioco passi a dioLro.
9 \ SII/\ TanLo pi, dunquo, sporo nol luLuro noglior succosso, por
grazia dol laLo, quanLo sin al prosonLo ni son LrovaLa al poggio.
1O \ S/UI.\ ... QuanLo pi doprosso,
QuanLo pi l'uon di quosLa ruoLa al londo,
TanLo a quol punLo pi si Lrova approsso,
C'ha da salir, si do' girarsi in Londo:
/lcun sul coppo quasi il capo ha nosso,
Cho l'alLro giorno ha daLo loggo al nondo.
11 Ma, di grazia, soguiLa, Solia, a spocilicar pi osprossanonLo il Luo
proposiLo.
12 \ SII/\ Il LonanLo Ciovo, dopo cho LanLi anni ha LonuLo dol giovano, s'
porLaLo da scaposLraLo od sLaLo occupaLo no l'arni o no gli anori, ora, cono
dono dal Lonpo, conincia a doclinaro da lo lascivio o vizii o quollo condizioni
cho la viriliLado o giovonLudo apporLan soco.
13 \ S/UI.\ PooLi s, lilosoli non nai hanno s laLLanonLo doscriLLi od
inLrodoLLi gli doi. Dunquo, Ciovo o gli alLri doi invocchiano` dunquo, non
inpossibilo ch'ancor ossi abbiano ad olLropassar lo rivo di /choronLo`
14 \ SII/\ Taci, non ni lovar di proposiLo, Saulino. /scolLani sin al lino.
15 \ S/UI.\ DiLo puro, ch'io aLLonLissinanonLo vi ascolLo, porcho son corLo,
cho dalla Lua bocca non oscono so non grandi o gravi proposiLi: na dubiLo cho la
nia LosLa non lo possa capiro o susLonoro.
16 \ SII/\ Non dubiLaLo. Ciovo, dico, conincia ad ossor naLuro, o non
adnoLLo olLro nol consoglio, occoLLo cho porsono ch'hanno in capo la novo, alla
lronLo gli solchi, al naso gli occhiali, al nonLo la larina, allo nani il basLono, ai
piodi il pionbo: in LosLa, dico, la lanLasia roLLa, la cogiLazion sollociLa, la
nonoria riLonLiva, no la lronLo la sonsaLa appronsiono, no gli occhi la prudonza,
nol naso la sagaciL, noll'orocchio l'aLLonziono, no la lingua la voriLado, nol poLLo
la sincoriLado, nol coro gli ordinaLi alloLLi, no lo spalli la pazionza, nol Lorgo
l'oblivio do lo olloso, nol sLonaco la discroziono, nol vonLro la sobrioLado, nol
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sono la conLinonza, no lo ganbo la consLanza, no lo pianLo la roLLiLudino, no la
sinisLra il ponLaLouco di docroLi, nolla dosLra la raggiono discussiva, la scionza
indicaLiva, la rogolaLiva giusLizia, l'inporaLiva auLoriLado o la poLosL oxocuLiva.
17 \ S/UI.\ Bono abiLuaLo: na bisogna, cho prina sia bon lavaLo, bon
ripurgaLo.
18 \ SII/\ ra non son bosLio nollo quali si LrasnuLo, non Iuropo cho
l'incornino in Loro, non Danao cho lo inpallidiscano in oro, non Iodo cho
l'inpiunino in cigno, non ninlo /sLorio o lrigii lanciulli cho lo inbocchino in
aquila, non Dolido cho lo insorponLiscano, non Mnonosino cho lo dogradino in
pasLoro, non /nLiopo cho lo sonibosLialino in SaLiro, non /lcnono cho lo
LrasnuLino in /nliLriono: porcho quol Lonono cho volgova o dirizzava quosLa
navo do lo noLanorlosi, dovonuLo s liacco, cho poco pi cho nulla puo
rosisLoro a l'onpiLo do l'ondo, o lorso cho l'acqua ancora gli va nancando a
basso. Ia vola di naniora Lalo sLracciaLa o sbusaLa, cho in vano por ingonliarla
il vonLo sollia. Cli roni, ch'al dispoLLo di conLrarii vonLi o Lurbido LonposLo
soloano risospingoro il vascollo avanLi, ora, laccia quanLosivoglia calna, o sia a
sua posLa Lranquillo il canpo di NoLLuno, in vano il coniLo sibilar a orsa, a
poggia, a la sia, a la voga, porcho gli ronigaLori son dovonuLi cono paraliLici.
19 \ S/UI.\ h gran caso!
2O \ SII/\ Indi non lia chi pi dica o lavologgi Ciovo por carnalo o
voluLLuario, porcho al buon padro s' addonaLo il spiriLo.
21 \ S/UI.\ Cono colui, cho Lonoa gi LanLo noglio, LanLo ancollo di noglio
o LanLo concubino, al lino dovonuLo qual bon saLollo, sLullaLo o lasso, disso:
VaniL, vaniL, ogni cosa vaniL`
22 \ SII/\ Ponsa al suo giorno dol giudizio, porcho il Lornino do gli o pi
o nono o a punLo LronLasoi nila anni, cono publicaLo, prossino, dovo la
rovoluzion do l'anno dol nondo ninaccia, ch'un alLro Colio vogna a ropigliar il
donno o por la virL dol cangianonLo ch'apporLa il noLo do la Lropidaziono, o
por la varia, o non pi visLa, no udiLa rolaziono od abiLudino di pianoLi. Tono
cho il laLo disponga, cho l'orodiLaria succossiono non sia cono quolla dolla
procodonLo grando nondana rovoluziono, na nolLo varia o divorsa, cracchiono
quanLosivoglia gli pronosLicanLi asLrologi od alLri divinaLori.
23 \ S/UI.\ Dunquo, si Lono cho non vogna qualcho pi cauLo Colio, cho,
all'ossonpio dol proLo Cianni, por obviaro a gli possibili luLuri inconvonionLi,
non bandisca gli suoi ligli a gli sorragli dol nonLo /naraL, od olLro, por Lona
cho qualcho SaLurno non lo casLro, non laccia nai diloLLo di non allacciarsi lo
nuLando di lorro, o non si riduca a dorniro sonza bragho di diananLo. Iaondo,
non succodondo l'anLocodonLo olloLLo, vorr chiusa la porLa a LuLLi gli alLri
consoguonLi, od in vano s'aspoLLar il giorno naLalo dolla Doa di Cipro, la
doprossiono dol zoppo SaLurno, l'ossalLazion di Ciovo, la nolLiplicazion di ligli
o ligli do' ligli, nipoLi o nipoLi do' nipoLi, sino a la LanLosina gonoraziono,
quanLosina a Lonpi nosLri, o puo sin al proscriLLo Lornino ossoro no gli luLuri.
Noc iLorun ad Troian nagnus niLLoLur /chillos.
24 \ SII/\ In Lal Lornino, dunquo, ossondo la condizion do lo coso, o
vodondo Ciovo no l'inporLuno nonorialo do la sliancuLa lorza o snorvaLa
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virLudo approssarsi cono la sua norLo, coLidiananonLo la caldi voLi od ollondo
lorvonLi proghioro al laLo, accio cho lo coso no gli luLuri socoli in suo lavoro
vognano disposLo.
25 \ S/UI.\ Tu, o Solia, no dici do lo naraviglio. VoloLo voi cho non
conosca Ciovo la condizion dol laLo, cho por proprio o pur Lroppo divolgaLo
opiLoLo inLiLolaLo inosorabilo` I pur vorisinilo, cho nol Lonpo do lo suo
vacanzo (so pur il laLo gli no concodo), LalvolLa si volga a loggoro qualcho pooLa,
o non dillicilo cho gli sia porvonuLo allo nani il Lragico Sonoca, cho li dono
quosLa loziono:
IaLo no guida, o noi codono al laLo,
I i raLi sLani dol conLorLo luso
SollociLi ponsior nuLar non ponno.
Cio cho lacciano o conporLiano, d'alLo
I prolisso docroLo il LuLLo pondo,
I la dura sorolla
Il LorLo lilo non riLorco a dioLro.
Discorron con corL'ordino lo Parcho,
MonLro ciascun di noi
Va incorLo ad inconLrar gli laLi suoi.
26 \ SII/\ /ncora il laLo vuol quosLo, cho, boncho sappia il nodosino
Ciovo cho quollo innuLabilo, o cho non possa ossoro alLro cho quol cho dovo
ossoro o sar, non nanchi d'incorroro por coLai nozzi il suo dosLino. Il laLo ha
ordinaLo lo proci, LanLo por inpoLraro, quanLo por non inpoLraro, o por non
aggravar Lroppo gli anini LrasnigranLi, inLorpono la bovanda dol liuno IoLoo,
por nozzo do lo nuLazioni, a lino cho, nodianLo l'oblio, ognuno nassino vogna
alloLLo o sLudioso di consorvarsi nol sLaLo prosonLo. Poro li giovani non
richianono il sLaLo do la inlanzia, gl'inlanLi non appoLono il sLaLo nol vonLro do
la nadro, o nossuno di quosLi il sLaLo suo in quolla viLa, cho vivoa prina cho si
Lrovasso in Lal naLuraliLado. Il porco non vuol noriro por non ossor porco, il
cavallo nassino pavonLa di scavallaro. Ciovo por lo insLanLo nocossiLadi
sonnanonLo Lono di non ossor Ciovo. Ma, la norco o grazia dol laLo, sonza
avorlo inbibiLo do l'acqua di quol liuno, non cangiar il suo sLaLo.
27 \ S/UI.\ Talcho, o Solia (cosa inaudiLa!), quosLo nuno ancora av'ogli
dovo ollondoro orazioni` osso ancora vorsa nol Linoro dolla giusLizia` Mi
naravigliavo io, porcho gli doi sonnanonLo Lonovano di sporgiuraro la SLigia
paludo, ora conprondo cho quosLo procodo dal lio cho donno pagaro anch'ossi.
28 \ SII/\ Coss . Ha ordinaLo al suo labro Vulcano, cho non lavoro do
giorni di losLa, ha conandaLo a Bacco cho non laccia conparir la sua corLo, o non
pornoLLa dobaccaro lo suo IvanLi, luor cho nol Lonpo di carnascialo, o nollo losLo
principali do l'anno, solanonLo dopo cona, approsso il LranonLar dol solo, o non
sonza sua spocialo od osprossa liconza. Mono, il qualo avoa parlaLo conLra gli
doi, o, cono a ossi parova, Lroppo rigidanonLo arguiLi gli loro orrori, o poro ora
sLaLo bandiLo dal concisLoro o convorsazion di quogli, o rologaLo alla sLolla ch'
nolla punLa do la coda di CalisLo, sonza laculL di passar il Lornino di quol
parallolo a cui soLLogiaco il nonLo Caucaso, dovo il povoro dio aLLonuaLo dal
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rigor dol lroddo o do la lano, ora richianaLo, giusLilicaLo, rosLiLuiLo al suo
sLaLo prisLino, o posLo procono ordinario od osLraordinario con anplissino
priviloggio di possor riprondoro gli vizii, sonza avor punLo risguardo a LiLolo o
digniLado di porsona alcuna. Ha vioLaLo a Cupido d'andar pi vagando, in
prosonza dogli uonini, oroi o doi, coss sbracaLo, cono ha di cosLuno, od
ingionLoli cho non ollonda olLro la visLa do Colicoli, nosLrando lo naLicho por la
via laLLoa, od linpico sonaLo: na cho vada por l'avoniro vosLiLo alnono da la
cinLura a basso, o gli ha laLLo sLroLLissino nandaLo cho non ardisca olLro di Lrar
dardi so non por il naLuralo, o l'anor do gli uonini laccia sinilo a quollo do gli
alLri aninali, lacondoli a corLo o doLorninaLo sLaggioni inanoraro, o coss, cono
a gli gaLLi ordinario il narzo, a gli asini il naggio, a quosLi siono acconodaLi
quo' giorni no' quali so innanoro il PoLrarca di Iaura, o DanLo di BoaLrico, o
quosLo sLaLuLo in lorna do inLorin sino al prossino concilio luLuro, onLranLo il
solo al docino grado di Iibra, il qualo ordinaLo nol capo dol liuno Iridano, l
dovo la piogaLura dol ginocchio d'riono. Ivi si risLorar quolla loggo naLuralo,
por la qualo lociLo a ciascun naschio di avor LanLo noglio quanLo no puo
nuLriro od inprognaro, porcho cosa suporllua od ingiusLa, od a laLLo conLrario
alla rogola naLuralo, cho in una gi inprognaLa o gravida donna, o in alLri
soggoLLi poggiori, cono alLro illogiLino procacciaLo, - cho por Lona di viLuporio
provocano l'aborso, - vogna ad ossor sparso quoll'onilico sono cho poLrobbo
susciLar oroi o colnar lo vacuo sodio do l'onpiroo.
29 \ S/UI.\ Bon provisLo, a nio giudizio: cho pi`
3O \ SII/\ Quol Caninodo, ch'al narcio dispoLLo do la golosa Ciunono, gli
ora LanLo in grazia, od a cui solo licova d'accosLarsogli, o porgorgli li lulnini
Lrisolchi, nonLro a lungi passi a dioLro rivoronLononLo si Lonovano gli doi, al
prosonLo crodo cho, so non ha alLra virLuLo cho quolla cho quasi porsa, da
Lonoro cho da paggio di Ciovo non dobba avor a lavoro di larsi cono scudioro a
MarLo.
31 \ S/UI.\ ndo quosLa nuLaziono`
32 \ SII/\ I da quol cho doLLo dol cangianonLo di Ciovo, o porcho lo
invidioso SaLurno ai giorni passaLi, con linLa di largli do vozzi, gli ando di
naniora Lalo rinonando la ruvida nano por il nonLo o por lo vorniglio goLo, cho
da quol LoccanonLo so gl'inpola il volLo, di sorLo cho pian piano va sconando
quolla grazia cho lu poLonLo a rapir Ciovo.dal ciolo, o larlo ossoro rapiLo da
Ciovo in ciolo, od ondo il liglio d'un uono vonno doilicaLo, od ucollaLo il padro
do gli doi.
33 \ S/UI.\ Coso Lroppo sLupondo! PassaLo olLro.
34 \ SII/\ Ha inposLo a LuLLi gli doi di non avor paggi o cubicularii di
ninoro oLado cho di vinLicinquo anni.
35 \ S/UI.\ /h ah` r cho la, cho dico /pollino dol suo caro CiacinLo`
36 \ SII/\ h so sapossi, quanLo ogli nal conLonLo!
37 \ S/UI.\ CorLo crodo cho la sua conLrisLaziono caggiona quosLa oscuriL
dol ciolo, ch'ha porduraLo pi di soLLo gioni, il suo aliLo produco LanLo nuvolo, i
suoi suspiri s LonposLosi vonLi, o lo suo lacrino s copioso pioggo.
38 \ SII/\ Hai divinaLo.
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39 \ S/UI.\ r, cho sar di quol povoro lanciullo`
4O \ SII/\ Ha proso parLiLo di nandarlo a sLudiar loLLoro unano in
qualcho univorsiLado o collogio rilornaLo, o soLLoporlo a la vorga di qualcho
podanLo.
41 \ S/UI.\ lorLuna, o sorLo LradiLora! Ti par quosLo boccono da podanLi`
Non ora noglio soLLoporlo alla cura d'un pooLa, larlo a la nano d'un oraLoro, o
avozzarlo su il basLon do la croco` Non ora pi ospodionLo d'ubligarlo soLLo la
disciplina di....
42 \ SII/\ Non pi, non pi! Quol cho dovo ossoro, sar, quol cho ossor
dovoa, . r por conpiro l'isLoria di Caninodo, l'alLr'iori, sporando lo soliLo
accoglionzo, con quoll'usaLo ghigno lanciullosco li porgova la Lazza di noLLaro, o
Ciovo, avondogli alquanLo lissaLi gli Lurbidi occhi al volLo: - Non Li vorgogni, li
disso, o liglio di Troo` ponsi ancor ossoro puLLo` lorso cho con gli anni Li crosco
la discroziono, o Li s'aggiongo di giudizio` non Li accorgi cho passaLo quol
Lonpo, quando ni vonovi ad assordir l'orocchio, cho, allora ch'uscivano por
l'aLrio osLorioro, Silono, Iauno, quol di Ianpsaco od alLri si sLinavano boaLi, so
possoano avor la connodiL di rubbarLi una pizzicaLina, o alnono LoccarLi la
vosLo, od in nonoria di quol Locco non si lavar lo nani, quando andavano a
nangiaro, o lar do l'alLro coso cho li doLLava la lanLasia` ra disponiLo, o ponsa
cho lorso Li bisognar di lar alLro nosLioro. Iascio cho io non voglio pi lrascho
approsso di no. - Chi avosso voduLo il cangianonLo di volLo di quol povoro
garzono o adolosconLo, non so so la conpassiono, o il riso, o la pugna do l'uno o
l'alLro alloLLo l'avosso nosso di vanLaggio.
43 \ S/UI.\ QuosLa volLa crodo io, cho risiL /pollo.
44 \ SII/\ /LLondi, porcho quol ch'hai sin ora udiLo, non alLro cho lioro.
45 \ S/UI.\ Di' puro.
46 \ SII/\ Iori cho lu la losLa in connonorazion dol giorno do la viLLoria
do doi conLra gli giganLi, innodiaLanonLo dopo pranso, quolla, cho sola
govorna la naLura do lo coso, o por la qual godo LuLLo quol cho godo soLLo il ciolo,
-Ia bolla nadro dol gonino anoro,
Ia diva poLosL d'uonini o doi,
Quolla por cui ogni aninanLo al nondo
Vion concopuLo, o naLo vodo il solo,.
Por cui luggono i vonLi o lo LonposLo,
Quando spunLa dal lucid'orionLo,
Cli arrido il nar Lranquillo, o di bol nanLo
Ia Lorra si rinvosLo, o gli prosonLa
Por bollo nan di Naiado gonLili
Di copia di lrondo, liori o lruLLi
Colno il snalLaLo corno d'/choloo.
-avondo ordinaLo il ballo, so gli loco innanLo con quolla grazia cho
consolarobbo od invaghirobbo il Lurbido CaronLo, o cono il dovoro do l'ordino,
ando a porgoro la prina nano a Ciovo. Il qualo, - in loco di quol ch'ora uso di
laro, dico, di abbracciarla col sinisLro braccio, o sLrongor poLLo a poLLo, o con lo
duo prino diLa dolla dosLra pronondogli il labro inlorioro, accosLar bocca a
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bocca, donLi a donLi, lingua a lingua (carozzo pi lascivo cho possano convoniro
a un padro in vorso do la liglia), o con quosLo sorgoro al ballo, - iori,
inpunLandogli la dosLra al poLLo, o riLonondola a dioLro (cono dicosso: Noli no
Langoro), con un conpassionovolo aspoLLo od una laccia piona di dovoziono: -
/h Vonoro, Vonoro, li disso, possibilo cho pur una volLa al lino non considori il
sLaLo nosLro, o spocialnonLo il Luo` Ponsi pur cho sia voro quollo cho gli uonini
s'inaginano di noi, cho chi vocchio sonpro vocchio, chi giovano sonpro
giovano, chi puLLo sonpro puLLo, coss porsovorando oLorno, cono quando
da la Lorra siano sLaLi assunLi al ciolo, o coss, cono l la piLLura od il riLraLLo
nosLro si conLonpla sonpro nodosino, LalnonLo qua non si vada cangiando o
ricangiando la viLal nosLra conplossiono` ggi por la losLa ni si rinova la
nonoria di quolla disposiziono, nolla qualo io ni riLrovavo quando lulninai o
dobollai quo' liori giganLi cho ardro di ponoro sopra Polia ssa, o sopra ssa
linpo, quando io il loroco Briaroo, a cui la nadro Torra avoa donaLo conLo
braccia o conLo nani, accio poLosso con l'onpiLo di conLo vorsaLi scogli conLra gli
doi dobollaro il ciolo, lui poLonLo di abissaro allo noro cavorno doll'orco
voraginoso, quando rologai il prosunLuoso Tiloo l dovo il nar Tirrono col }onio
si congiongo, spingondogli sopra l'isola Trinacria, a lin cho al vivo corpo la
lusso porpoLua sopolLura. ndo dico un pooLa:
Ivi a l'ardiLo od audaco Tiloo,
Cho carco giaco dol Trinacrio pondo,
Prono la dosLra dol nonLo Poloro
Ia griovo salna, o prono la sinisLra
Il nonaLo Pachin, o l'anpio spalli,
Ch'al poso han laLLo i calli,
Calca il sassoso o vasLo Iiliboo,
I 'l capo orrondo aggriova Mongibollo,
Dovo col gran narLollo
Iolgori Lonpra il scabroso Vulcano.
47 Io cho sopra quoll'alLro ho lulninaLa l'isola di ProchiLa, io ch'ho roprinuLa
l'audacia di Iicaono, od a Lonpo di Doucaliono liquoloci la Lorra al ciol rubolla, o
con LanLi alLri nanilosLi sognali ni son nosLraLo dognissino dolla nia
auLoriLado, or non ho polso di conLrasLar a corLi nozi uonini, o ni bisogna, al
grando nio dispoLLo, a voLo di caso o di lorLuna lasciar corroro il nondo, o chi
noglio la soguiLa, l'arrivo, o chi la vonco, la goda. ra son laLLo qual quol
vocchio osopico liono, a cui inpuno l'asino dona di calci, o la sinia la do lo bollo,
o, quasi cono ad un insonsibil coppo, il porco vi si va a lricar la pancia
polvorosa. I dovo io avovo nobilissini oracoli, lani od alLari, ora, ossondono
quolli giLLaLi por Lorra od indognissinanonLo prolanaLi, in loco loro han
dirizzaLo aro o sLaLuo a corLi ch'io ni vorgogno noninaro, porcho son poggio cho
li nosLri saLiri o launi od alLri sonobosLio anzi pi vili cho gli crocodilli d'IgiLLo,
porcho quolli puro, nagicanonLo guidaLi, nosLravano qualcho sogno do
diviniL, na cosLoro sono a laLLo loLLano do la Lorra. Il cho LuLLo provonuLo por
la ingiuria dolla nosLra nonica lorLuna, la qualo non l'ha oloLLi od inalzaLi LanLo
por onorar quolli, quanLo por nosLro vilipondio, disproggio o viLuporio
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naggioro. Io loggi, sLaLuLi, culLi, sacrilicii o corononio, ch'io gi por li nioi
Morcurii ho donaLo, ordinaLi, conandaLi od insLiLuiLi, son cassi od annullaLi, od
in voco loro si Lrovano lo pi sporcho od indognissino polLronario cho possa
gianai quosLa cioca alLrinonLo longoro, a lino cho, cono por noi gli onini
dovonLavano oroi, adosso dovognano poggio cho bosLio. /l nosLro naso non
ariva pi luno di rosLo, laLLo in nosLro sorvizio da gli alLari, na so pur Lal volLa
no viono appoLiLo, no lia nosLioro d'andar a sbranarci por lo cocino, cono doi
paLollari. I boncho alcuni alLari lunano d'inconso (quod daL avara nanus), a
poco a poco quol luno dubiLo cho non so no vada in luno, a lino cho nulla
rinagna di vosLigio ancora dollo nosLro sanLo insLiLuzioni. Bon conoscono por
praLLica, cho il nondo a punLo cono un gagliardo cavallo, il qualo nolLo bon
conosco quando nonLaLo da uno cho non lo puo sLronuanonLo nanoggiaro, lo
sproggia, o LonLa di Logliorsolo da la schona, o giLLaLo cho l'ha in Lorra, lo viono a
pagar di calci. Icco, a no si dissocca il corpo o ni s'unoLLa il corvollo, ni
nascono i Loli o ni cascano gli donLi, ni s'inora la carno o ni s'inargonLa il crino,
ni si disLondono lo palpobro o ni si conLrao la visLa, ni s'indobolisco il liaLo o ni
si rinlorza la Losso, ni si la lorno il sodoro o Lropido il caninaro, ni Lrona il
polso o ni si saldano lo cosLo, ni s'assoLLigliano gli arLicoli o ni s'ingrossano lo
gionLuro: od in conclusiono (quol cho pi ni LornonLa), porcho ni s'indurano gli
Lalloni o ni s'annolla il conLraposo, l'oLricollo do la cornanusa ni s'allunga od
il bordon s'accorLa:
Ia nia Ciunon di no non golosa,
Ia nia Ciunon di no non ha pi cura.
48 Dol Luo Vulcano (lasciando gli alLri doi da canLo) voglio cho considori Lu
nodosina. Quollo cho con LanLo vigoro soloa porcuoLoro la salda incudino, cho a
gli lragrosi schiassi, quali dall'ignivono ILna uscivano a l'orizonLo. Ico dallo
concaviLadi dol canpano Vosuvio o dol sassoso Taburno, rispondova, - adosso
dovo la lorza dol nio labro o Luo consorLo` Non olla spinLa` non olla
spinLa` Iorso cho ha pi norbo da gonliar i lolli por accondoro il loco` lorso
ch'ha pi lona d'alzar il gravoso narLollo por baLLoro l'inlocaLo noLallo` Tu
ancora, nia sorolla, so non crodi ad alLri, dinandano al Luo spocchio, o vodi
cono por lo rugho cho Li sono aggionLo, o por gli solchi cho l'araLro dol Lonpo
L'inprino no la laccia, porgi giorno por giorno naggior dilliculLado al piLLoro,
s'ogli non vuol nonLiro, dovondoLi riLraro por il naLuralo. No lo guancio, ovo
ridondo lornavi quollo duo lossoLLo LanLo gonLili, doi conLri, doi punLi in nozzo
do lo LanLo vagho pozzoLLo, lacondoLi il riso, cho inblandiva il nondo LuLLo,
giongoro soLLo volLo naggior grazia al volLo, ondo (cono da gli occhi ancora)
schorzando scoccava gli LanLo acuLi od inlocaLi sLrali /noro: adosso,
coninciando da gli angoli do la bocca, sino a la gi connonoraLa parLo, da
l'uno o l'alLro canLo conincia a scuoprirsi lorna di quaLLro paronLosi, cho
ingoninaLo par cho Li vogliano, sLrongondo la bocca, proibir il riso con quolli
archi circonloronziali, ch'appaiono Lra gli donLi od orocchi, por larLi sonbrar un
crocodillo. Iascio cho, o ridi o non ridi, no la lronLo il goonoLra inLorno, cho Li
dissocca l'unido viLalo, o con lar pi o pi sonpro accosLar la pollo a l'osso,
assoLLigliando la cuLo, Li la prolondar la doscriziono do lo parallolo a quaLLro a
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quaLLro, nosLrandoLi por quollo il diriLLo canino, il qual Li nona cono vorso il
dolunLoro. - Porcho piangi Vonoro` porcho ridi, Mono` disso, vodondo quosLo
nosLrar i donLi, o quolla vorsar lacrino. /ncora Mono sa, quando un di quosLi
bulloni (do quali ciascuno suol porgoro pi voriLadi di laLLi suoi a l'orocchi dol
principo, cho LuLLo il rosLo do la corLo insiono, o por quali por il pi color, cho
non ardiscono di parlaro, soLLo spocio di gioco parlano, o lanno nuovoro o
nuovono do proposiLi) disso cho Isculapio Li avoa laLLa provisiono di polvoro di
corno di corvio o di consorva di coralli, dopo avorLi cavaLo duo nolo guasLo
LanLo socroLanonLo, cho ora non pioLruccia in ciolo cho nol sappia. Vodi,
dunquo, cara sorolla, cono no dona il Lonpo LradiLoro, cono LuLLi siano
suggoLLi alla nuLaziono: o quol cho pi Lra LanLo no allligo, cho non abbiano
corLozza no sporanza alcuna di ripigliar quol nodosino ossoro a laLLo, in cui Lal
volLa lunno. /ndiano, o non Lorniano nodosini, o cono non avono nonoria
di quol cho oravano, prina cho lussono in quosLo ossoro, coss non possono
avor saggio di quol cho sarono da poi. Coss, il Linoro, pioL o roligiono di noi,
l'onoro, il rispoLLo o l'anoro vanno via, li quali approsso la lorza, la providonza,
la virL, digniL, naosL o bollozza, cho volano da noi, non alLrinonLo cho
l'onbra insiono col corpo, si parLono. Ia voriLado sola con l'absoluLa virLudo
innuLabilo od innorLalo: o so Lal volLa casca o si sonnorgo, nodosina
nocossarianonLo al suo Lonpo risorgo, porgondogli il braccio la sua ancolla
Solia. Cuardianoci, dunquo, di ollondoro dol laLo la diviniLado, lacondo LorLo a
quosLo gonino nuno a lui LanLo racconandaLo o da lui LanLo lauriLo. Ponsiano
al prossino sLaLo luLuro, o non, cono quasi poco curando il nuno univorsalo,
nanchiano d'alzaro il nosLro coro od alloLLo a quollo olargiLoro d'ogni bono o
disLribuLor do LuLLo l'alLro sorLi. Supplichianolo cho no la nosLra Lranslusiono, o
LransiLo, o noLanpsicosi, no disponso lolici gonii: aLLoso cho, quanLunquo ogli sia
inosorabilo, bisogna puro aspoLLarlo con gli voLi o di ossoro consorvaLi nol sLaLo
prosonLo, o di subinLrar un alLro noglioro, o sinilo, o poco poggioro. Iascio cho
l'ossor bono alloLLo vorso il nuno suporioro cono un sogno di luLuri olloLLi
lavorovoli da quollo, cono chi proscriLLo ad ossor uono, nocossario od
ordinario ch'il dosLino lo guida, passando por il vonLro do la nadro, il spirLo
prodosLinaLo ad incorporarsi in posco, bisogna cho prina vogna aLLullaLo a
l'acqui: LalnonLo a chi por ossor lavoriLo da gli nuni conviono cho passo por
nozzo do buoni voLi od oporazioni.

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DIaI. 1, parte 2

Seconda parte deI prImo DIaIogo.

1 Con quosLo diro, di passo in passo suspirando, il gran padro do la paLria
colosLo, avondo liniLo il suo raggionanonLo con Vonoro, il proposiLo di ballaro
convorso in proponinonLo di laro il gran consoglio con gli doi do la Lavola
riLonda: cio LuLLi quoi cho non sono apposLicci, na naLurali, od han LosLa di
consoglio, osclusi gli capi di nonLono, corna di buo, barbo di capro, orocchio
d'asino, donLi di cano, occhi di porco, nasi di sinia, lronLi di bocco, sLonachi di
gallina, pancio di cavallo, piodi di nulo o codo di scorpiono. Poro, daLa la crida
por bocca di Misono, liglio di Iolo (porcho Morcurio sdogna l'ossoro, cono
anLicanonLo luo, LronboLLioro o pronunziaLor di odiLLo), quo' LuLLi doi, ch'orano
disporsi por il palaggio, si Lrovorno bon prosLo radunaLi. Qua dopo LuLLi,
ossondo laLLo alquanLo di silonzio, non non con LrisLo o nosLo aspoLLo cho con
alLa prosonza o prooninonza naosLralo, nonando i passi Ciovo, prina cho
nonLasso in solio o conparisso in Lribunalo, so gli approsonLa Mono, il qualo,
con la soliLa liborL di parlaro, disso coss con voco LanLo bassa cho lu da LuLLi
udiLa: - QuosLo concilio dovo ossoro dilloriLo ad alLro giorno od alLra occasiono, o
padro, porcho quosLo unoro di vonir in conclavo adosso, innodiaLo dopo
pranso, paro cho sia occasionaLo dalla larga nano dol Luo Lonoro coppioro,
porcho il noLLaro, cho non puo ossoro dal sLonaco bon digoriLo, non consola o
rolocilla, na alLora o conLrisLa la naLura o porLurba la lanLasia, lacondo alLri
sonza proposiLo gai, alLri disordinaLanonLo allogri, alLri suporsLiziosanonLo
dovoLi, alLri vananonLo oroici, alLri colorici, alLri nachinaLori di gran casLogli, sin
LanLo cho, col svaninonLo di nodosino lunosiLadi, cho passano por
divorsanonLo conplossionaLi corvolli, ogni cosa casca o va in luno. / Lo, Ciovo,
par cho abbian connosso lo spocio di gagliardi o lluLLuanLi ponsiori, o L'abbia
laLLo dovonir LrisLo, por cio cho inoscusabilnonLo ognuno Li giudica, boncho io
solo ardisca di dirlo, vinLo od opprosso da l'aLra bilo, porcho in quosLa
occorronza cho non siano convonuLi provisLi a lar consoglio, in quosLa
occasiono cho siano uniLi por la losLa, in quosLo Lonpo dopo pranso, o con
quosLo circonsLanzo d'avor bon nangiaLo o noglio bovuLo, voloLo LraLLar di coso
LanLo sorioso, quanLo ni par inLondoro od alcunanonLo posso annasaro col
discorso. - ra, porcho non consuoLudino, no pur nolLo lociLo a gli alLri doi di
dispuLar con Mono, Ciovo, avondolo con un nozzo od alquanLo dispoLLoso riso
roniraLo, sonza punLo rispondorgli, nonLa su l'alLa caLodra, siodo, ronira in
corchio la corona do l'assisLonLo gran SonaLo. Da quol sguardo convion ch'a LuLLi
vonosso a palpiLar il coro o por scossa di naraviglia o por punLa di Linoro o por
onpiLo di rivoronza o di rispoLLo, cho susciLa no' poLLi norLali od innorLali la
naosLado quando si prosonLa, approsso, avondo alquanLo bassaLo lo palpobro, o
poco dopo allunaLo lo pupillo in alLo, o sgonbraLo un locoso suspiro dal poLLo,
proruppo in quosLa sonLonza:
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2 raziono di Ciovo. - Non aspoLLaLo, o Doi, cho, socondo la nia
consuoLudino, v'abbia ad inLonar no l'orocchio con uno arLilicioso proonio, con
un Lorso lilo di narraziono o con un doloLLovolo agglonoranonLo opilogalo. Non
sporaLo ornaLa LossiLura di paroli, ripoliLa inlilacciaLa di sonLonzo, ricco apparaLo
di ologanLi proposiLi, sunLuosa ponpa di olaboraLi discorsi o, socondo l'insLiLuLo
di oraLori, concoLLi posLi Lro volLo a la lina prina ch'una volLa a la lingua: non
hoc. Non hoc isLa sibi Lonpus spocLacula posciL.
3 CrodoLoni, doi, porcho crodoLo il voro, gi dodici volLo ha ripiono
l'inargonLaLo corna la casLa Iucina, ch'io son sLaLo in la doLorninaziono di lar
quosLa congrogaziono oggi, in quosLa ora o con Lai Lornini cho vodoLo. Id in
quosLo nonLro son sLaLo pi occupaLo sul considorar quollo cho dovo a nosLro
nal grado Lacoro, cho ni sia sLaLo lociLo di pronodiLar sopra quollo cho dobbo
diro.
4 do cho vi naravigliaLo, porcho a quosLo Lonpo, rivocandovi da vosLro
spasso, v'abbia laLLo ciLar alla congrogaziono o dopo pranso a subiLanio concilio.
Vi sonLo nornoraro, cho in giorno losLivo vi vion Locco il coro di coso sorioso, o
non di voi chi a la voco do la Lronba o proposiLo do l'odiLLo non sia LurbaLo.
Ma io, boncho la raggiono di quosLo azioni o circosLanzo pondo dal nio voloro
cho l'ha possuLo insLiLuiro, o la nia volunL o docroLo sia l'isLossa raggiono do la
giusLizia, LuLLa volLa non voglio nancar, prina cho procoda ad alLro, di liborarvi
da quosLa conlusiono o naraviglia. Tardi, dico, gravi o posaLi donno ossoro gli
proponinonLi, naLuro, socroLo o cauLo dovo ossoro il consoglio: na l'ossocuziono
bisogna cho sia alaLa, voloco o prosLa. Poro non crodoLo, cho inLra il dosinaro
qualcho sLrano unoro n'abbia LalnonLo assaliLo cho, dopo pranso, ni Logna
logaLo o vinLo, ondo non a posLa di raggiono, na por inpoLo di noLLaroo luno
procoda a l'aziono, na dal nodosino giorno do l'anno passaLo coninciai a
consulLar onLro di no quol LanLo cho dovovo ossoguiro in quosLo giorno od ora.
Dopo pranso, dunquo, porcho lo novo LrisLo non cosLuno d'apporLarlo a
sLonaco diggiuno, all'inproviso, porcho so nolLo bono cho non coss cono alla
losLa soloLo convonir volonLiori al consoglio, il qualo inLonsissinanonLo da
nolLi di voi luggiLo: nonLro chi lo Lono por non larsi di nonici, chi por
incorLozza di chi vinco o di chi pordo, chi por Linoro ch'il suo consoglio non sia
Lra disproggiaLi, chi por dispoLLo por quol cho il suo paroro Lal volLa non sLaLo
approvaLo, chi por nosLrarsi nouLralo nollo causo progiudicioso o do l'una o do
l'alLra parLo, chi por non avor occasiono d'aggravarsi la conscionza: chi por una,
chi por un'alLra causa.
5 r vi ricordo, o lraLolli o ligli, cho a quolli, ai quali il laLo ha daLo di possor
gusLaro l'anbrosia o bovoro il noLLaro o godor il grado dolla naosLado, ingionLo
ancora di conporLar LuLLo gravozzo cho quolla apporLa soco. Il diadona, la
niLra, la corona, sonza aggravarla, non onorano la LosLa, il nanLo rogalo od il
scoLLro non adornano sonza inpacciar il corpo. VoloLo saporo porcho io a cio
abbia inpiogaLo il giorno di losLa, o spocialnonLo Lalo qualo la prosonLo` Paro a
voi, dunquo, paro a voi cho sia dogno giorno di losLa quosLo` I crodoLo voi cho
quosLo non dovo ossoro il pi Lragico giorno di LuLLo l'anno` Chi di voi, dopo
ch'arr bon ponsaLo, non giudicar cosa viLuporosissina di colobrar la
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connonorazion do la viLLoria conLra gli giganLi a Lonpo cho da gli sorgi do la
Lorra siano disproggiaLi o viliposi` h cho avosso piaciuLo a l'onnipoLonLo
irrolragabil laLo, cho allora lussono sLaLi discacciaLi dal ciolo, quando la nosLra
roLLa por la digniL o virL di nonici non ora viLuporosa LanLo, porcho oggi
siano nol ciolo poggio cho so non vi lussono, poggio cho so no lussono sLaLi
discacciaLi, aLLoso cho quol Linor di noi, cho no rondoa LanLo gloriosi, sponLo, la
gran ripuLaziono do la naosL, providonza o giusLizia nosLra cassa, o quol cho
poggio, non abbiano laculL o lorza di riparar al nosLro nalo, di vondicar lo
nosLro onLo, porcho la giusLizia con la qualo il laLo govorna gli govornaLori dol
nondo, no ha a laLLo LolLa quolla auLoriL o poLosL la qualo abbiano LanLo nalo
adoporaLa, discoporLi o nudaLi avanLi gli occhi di norLali o laLLigli nanilosLi i
nosLri viLuporii, o la cho il ciolo nodosino con coss chiara ovidonza, cono
chiaro od ovidonLi son lo sLollo, ronda LosLinonianza do nislaLLi nosLri. Porcho vi
si vodono aporLo gli lruLLi, lo roliquio, gli riporLi, lo voci, lo scriLLuro, lo isLorio di
nosLri adulLorii, incosLi, lornicazioni, iro, sdogni, rapino od alLro iniquiLadi o
doliLLi, o cho por pronio di orrori abbiano laLLo naggiori orrori, inalzando al
ciolo i Lrionli do vizii o sodio do scoloragini, lasciando bandiLo, sopolLo o nogloLLo
no l'inlorno lo virLudi o la giusLizia.
6 I por coninciaro da coso ninori, cono da poccaLi voniali: porcho solo il
DolLaLon, dico quol Lriangolo, ha oLLonuLo quaLLro sLollo approsso il capo di
Modusa, soLLo lo naLicho di /ndronoda o sopra lo corna dol MonLono` por lar
vodoro la parzialiL, cho si Lrova Lra gli doi. Cho la il Dollino, gionLo al
Capricorno da la parLo soLLonLrionalo, inpadroniLo di quindoci sLollo` vi , a lino
cho si possa conLonplar la assunpziono di colui, cho sLaLo buon sanzalo, por
non dir rulliano, Lra NoLLuno od /nliLriLo. Porcho lo soLLo liglio d'/LlanLo
soprasiodono approsso il collo dol bianco Toro` por ossorsi, con losa naosL di
noi alLri doi, vanLaLo il padro di avor sosLonuLi noi od il ciolo ruinanLo, o pur por
avor in cho nosLrar la sua loggorozza i nuni, cho vi l'han condoLLo. Porcho
Ciunono ha ornaLo il Cranchio di novo sLollo, sonza lo quaLLro alLro circonsLanLi
cho non lanno inagino` solo por un capriccio, porcho lorlico il Lallono ad /lcido
a Lonpo cho conbaLLova con quol giganLono. Chi ni sapr dar alLra caggiono
cho il sonplico od irrazional docroLo do' supori, porcho il SorponLauro, doLLo da
noi Croci liulco, oLLiono con la sua colobrina il canpo di LronLasoi sLollo` Qual
gravo od opporLuna caggiono la al SagiLLario usurparsi LronLa od una sLolla`
porcho lu liglio di Iuschonia, la qualo lu nuLriccia o baila do lo Muso. Porcho
non pi LosLo a la nadro` porcho lui olLro soppo ballaro o lar i giuochi do lo
bagaLLollo. /quario porcho ha quaranLa cinquo sLollo approsso il Capricorno`
lorso, porcho salvo la liglia di Vonoro IacoLo nol sLagno` Porcho non alLri, a gli
quali noi doi siano LanLo ubligaLi, cho sono sopolLi in Lorra, na pi LosLo cosLui,
ch'ha laLLo un sorviggio indogno di LanLa riconponsa, sLaLo concoduLo quol
spacio` porcho coss ha piaciuLo a Vonoro.

7 Cli Posci, boncho noriLino qualcho norcodo por avor dal liuno IulraLo
cacciaLo quoll'ovo, cho, covaLo da la colonba, ischiuso la nisoricordia do la doa
di Palo, LuLLa volLa paionvi soggoLLi d'oLLonir l'ornanonLo di LronLaquaLLro sLollo,
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sonza alLro quaLLro circosLanLi, od abiLaro luor do l'acqui nolla rogion pi nobilo
dol ciolo` Cho la riono, LuLLo arnaLo a scrinir solo, con lo spalancaLo braccia,
inpiasLraLo di LronL'oLLo sLollo, no la laLiLudino ausLralo vorso il Tauro` vi sLa por
sonplico capriccio di NoLLuno, a cui non ha basLaLo di privilogiarlo su l'acqui,
dovo ha il suo logiLino inporio, na olLro, luor dol suo paLrinonio, si vuol con s
poco proposiLo provaloro. Ia Iopro, il Cano o la Cagnolina sapoLo ch'hanno
quaranLaLro sLollo no la parLo noridionalo, non por alLro, cho por duo o Lro
lrascario non ninori cho quolla, cho vi la ossoro approsso la Idra, la Tassa od il
Corvo, cho oLLognono quaranL'od una sLolla, por nonoria di quol, cho nandro
una volLa gli doi il Corvo a prondor l'acqua da boro, il qual por il canino voddo
un lico, ch'avoa lo licho o gli lichi (porcho l'uno o l'alLro gono approvaLo da
grannaLici, diLo cono vi piaco): por gola quoll'ucollo aspoLLo cho lussoro
naLuri, do quali al lino ossondosi pasciuLo, si ricordo do l'acqua, ando por onpir
la lancolla, voddovi il dragono, abbo paura, o riLorno con la giarra voLa agli doi.
Ii quali, por lar chiaro quanLo hanno bon inpiogaLo l'ingogno od il ponsioro,
hanno doscriLLa in ciolo quosLa isLoria di s gonLilo od acconodaLo sorviLoro.
VodoLo quanLo bono abbiano sposo il Lonpo, l'inchiosLro o la carLa. Ia Corona
ausLrina, cho soLLo l'arco o piodi di SagiLLario si vodo ornaLa di Lrodoci Lopacii
luconLi, chi l'ha prodosLinaLa ad ossoro oLornanonLo sonza LosLa` Cho bol vodoro
voloLo voi cho sia di quol posco Nozio, soLLo gli piodi d'/quario o Capricorno,
disLinLo in dodici luni, con soi alLri cho gli sono in circa` Do l'/lLaro, o Lurribulo
o lano o sacrario, cono voglian diro, io non parlo, porcho gianai li convonno
coss bono d'ossoro in ciolo, so non ora, cho quasi non ha dovo ossoro in Lorra, ora
vi sLa bono, cono una roliquia, o pur cono una Lavola dolla sonnorsa navo do
la roligion o colLo di noi.
8 Dol Capricorno non dico nulla, porcho ni par dignissino d'oLLonoro il
ciolo, por avorno laLLo LanLo bonolicio, insognandoci la ricoLLa, con cui poLossino
voncoro il PiLono, porcho bisognava, cho gli doi si Lraslornassoro in bosLio, so
volovano avor onor di quolla guorra: o no ha donaLa doLLrina, lacondoci saporo
cho non si puo nanLonor suporioro chi non si sa lar bosLia. Non parlo do la
Vorgino, porcho, por consorvar la sua vorginiL, in nossun loco sLa sicura so non
in ciolo, avondo da qua un Ioono o da l un Scorpiono por sua guardia. Ia
povorina luggiLa da Lorra, porcho l'occossiva libidino do lo donno, lo quali,
quanLo pi son progno, LanLo pi sogliono appoLoro il coiLo, la cho non sia sicura
di non ossor conLaninaLa, anco so si Lrovasso nol vonLro do la nadro, poro goda i
suoi vinLisoi carbuncoli con quolli alLri soi, cho li sono aLLorno. Circa l'inLonoraLa
naosL di quo' doi /sini cho lucono nol spacio di Cancro, non oso diro, porcho
di quosLi nassinanonLo por driLLo o por raggiono il rogno dol ciolo: cono con
nolLo ollicacissino raggioni alLro volLo ni propono di nosLrarvi, porcho di LanLa
naLoria non ardisco parlaro por nodo di passaggio. Ma di quosLo sol ni doglio
o ni lanonLo assai, cho quosLi divini aninali siono sLaLi s avaranonLo LraLLaLi,
non lacondogli ossoro, cono in casa propria, na noll'ospizio di quol roLrogrado
aninalo aquaLico, o non nunorandoli pi cho do la nisoria di duo sLollo,
donandono una a l'uno o l'alLra all'alLro, o quollo non naggiori cho do la quarLa
grandozza.
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9 Do l'/lLaro, dunquo, Capricorno, Vorgino od /sini (boncho prondo a
dispiacoro ch'ad alcuni di quosLi non ossondo lor LraLLaLi socondo la digniL, in
loco di ossoro laLLo onoro, lorso gli sLaLo laLLa ingiuria) or al prosonLo non
voglio dolinir cosa alcuna, na Lorno a gli alLri supposiLi, cho vanno por la
nodosina bilancia con gli sopradoLLi.
1O Non voloLo voi cho nurnurino gli alLri liuni, cho sono in Lorra, por il
LorLo cho gli vion laLLo` /LLoso cho, qual raggion vuolo cho pi LosLo l'Iridano
dovo avor lo suo LronLa o quaLLro lucciolo, cho si voggono ciLra od olLro il Lropico
di Capricorno, pi LosLo cho LanLi alLri non nono dogni o grandi, od alLri pi
dogni o naggiori` PonsaLo cho basLa diro cho lo sorollo di IoLono v'abbiano la
sLanza` lorso voloLo cho vogna colobraLo, porcho ivi por nia nano caddo il
lulninaLo liglio d'/pollo, por avor il padro abusaLo dol suo ullicio, grado od
auLoriLado` Porcho il cavallo di BollorolonLo nonLaLo ad invosLirsi do vinLi
sLollo in ciolo, ossondo cho sLa sopolLo in Lorra il suo cavalcaLoro` / cho
proposiLo quolla saoLLa, cho por il splondor di cinquo sLollo, cho Liono inchiodaLo,
luco prossina a l'/quila o Dollino` CorLo, cho so gli la gran LorLo cho non sLia
vicina al SagiLLario a lin cho so no possa sorviro, quando arr LiraLo quolla cho
Liono in punLa, o pur non appaia in parLo dovo possa rondoro qualcho raggion di
so. /prosso brano inLondoro, Lra il spoglio dol Ioono o la LosLa di quol bianco o
dolco Cigno, cho la quolla lira laLLa di corna di buo in lorna di LosLugino` Vorroi
saporo, so la vi dinoro por onor do la LosLugino, o do lo corna, o do la lira, o pur
porcho ognun voda la nasLria di Morcurio cho l'ha laLLa, por LosLinonio do la
sua dissoluLa o vana iaLLanzia`
11 Icco, o doi, l'opro nosLro, occo lo ogrogio nosLro nanilaLLuro, con lo quali
no rondono onoraLi al ciolo! VodoLo cho bollo labricho, non nolLo dissinili a
quollo cho sogliono lar gli lanciulli, quando conLraLLano la luLa, la pasLa, lo
niscuglio, lo lrascho o losLucho, LonLando d'iniLaro l'opro di naggiori! PonsaLo,
cho non doviano rondor raggiono o conLo di quosLo` PossoLo porsuadorvi, chodo
l'opro ocioso sarrono nono richiosLi, inLorrogaLi, giudicaLi o condannaLi, cho
doll'ocioso paroli` Ia doa CiusLizia, la doa Tonporanza, la doa ConsLanza, la
doa IiboraliLado, la doa Pazionza, la doa VoriLado, la doa Mnonosino, la doa
Solia o LanLo alLro doo o doi vanno bandiLi non solo dal ciolo, na od olLro da la
Lorra, od in loco loro o no gli oninonLi palaggi, odilicaLi da l'alLa Providonza por
rosidonza loro, vi si voggono dollini, capro, corvi, sorponLi od alLro sporcario,
loviLadi, capricci o logorozzo. So vi par quosLa cosa inconvonionLo, o no Locca il
rinorso do la conscionza por il bono cho non abbian laLLo, quanLo pi dovoLo
noco considoraro cho doviano ossor punLi o LraliLLi por lo gravissino
scoloraggini o doliLLi, cho conossi avondono, non solanonLo non no siano
riponLiLi od onondaLi, na olLro no abbiano colobraLi Lrionli o drizzaLi cono
Lroloi, non in un lano labilo o ruinoso, non in Lonpio LorrosLro, na nol ciolo o
nollo sLollo oLorno. Si puo paLiro, o doi, o lacilnonLo si condona a gli orrori, cho
son por lragiliL, o por non nolLo giudiciosa loviL, na qual nisoricordia, qual
pioLaLo puo rivolLarsi a quolli, cho son connossi da color cho, ossondono posLi
prosidonLi nolla giusLizia, in norcodo di crininalissini orrori, conLribuiscono
naggiori orrori con onoraro, proniar od ossalLar al ciolo gli doliLLi insiono con
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gli dolinquonLi` Por qual grando o virLuoso laLLo Porsoo av'oLLonuLo vinLosoi
sLollo` Por avor con gli Lalari o scudo di crisLallo, cho lo rondova invisibilo, in
sorviggio do l'inluriaLa Minorva annazzaLo lo Corgoni cho dornivano, o
prosonLaLogli il capo di Modusa. I non ha basLaLo cho vi lusso lui, na por lunga
o colobro nonoria bisognava cho vi conparisso la noglio /ndronoda con lo
suo vinLiLro, il suo gonoro Coloo con lo suo Lrodoci, cho osposo la liglia innoconLo
alla bocca dol CoLo por capriccio di NoLLuno, adiraLo solanonLo porcho la sua
nadro Cassiopoa ponsava ossoro pi bolla cho lo Noroidi. I poro anco la nadro
vi si vodo rosidonLo in caLodra, ornaLa di Lrodoci alLro sLollo no' conlini do l'/rLico
circolo. Quol padro di agnolli con la lana d'oro, con lo suo dioco od oLLo sLollo
sonza l'alLro soLLo circonsLanLi, cho la balando sul punLo oquinozialo` I lorso ivi
por prodicar la pazzia o sciocchozza dol ro di Colchi, l'inpudicizia di Modoa, la
libidinosa LonoriLado di Ciasono o l'iniqua providonza di noi alLri` Quo' doi
lanciulli, cho nol signiloro succodono al Toro, conprosi da dioco o oLLo sLollo,
sonza alLro soLLo circonsLanLi inlorni, cho nosLrano di buono o di bollo in quolla
sacra sodia, occoLLo cho il rociproco anoro di doi bardassi` Por qual raggiono il
Scorpiono oLLiono il pronio di vonLi od una sLollo, sonza lo oLLo cho son no lo
cholo, o lo novo cho sono circa lui, o Lro alLro inlorni` Por pronio d'un onicidio
ordinaLo dalla loggorozza od invidia di Diana, cho gli loco uccidoro l'onulo
cacciaLor riono. SapoLo bono cho Chirono con la sua bosLia oLLiono nolla
ausLralo laLiLudino dol ciolo sossanLa o soi sLollo por ossor sLaLo podanLo di quol
liglio, cho nacquo dal sLupro di Poloo o.ToLi.
12 SapoLo cho la corona di /riadna, nolla qualo risplondono oLLo sLollo, od
colobraLa l, avanLi il poLLo di BooLo o lo spiro do l'anguo, non v' so non in
connonoraziono porpoLua dol disordinaLo anor dol padro Iiboro, cho
s'inbraccio la liglia dol ro di CroLa, rigoLLaLa dal suo sLupraLor Tosoo.
13 Quol Ioono, cho nol coro porLa il basilisco, o cho oLLiono il canpo di LronLa
o cinquo sLollo, cho la conLinuo al Cancro` Ivi lorso por ossor gionLo a quol suo
conniliLono o suo consorvo do l'iraLa Ciunono, cho lo apparocchio vasLaLoro dol
Cloonoo paoso, a lino cho, a nal grado di quollo, aspoLasso l'advoninonLo dol
sLronuo /lcido` Ircolo inviLLo, laborioso nio liglio, cho col suo spoglio di loono
o la sua nazza par cho si dilonda lo vinLi od oLLo sLollo, quali con pi cho nai
alLri abbia laLLo LanLi gosLi oroici s'ha noriLaLo, puro, a diro il voro, non ni par
convonionLo cho Logna quol loco, ondo il suo gono pono avanLi gli occhi dolla
giusLizia il LorLo laLLo al nodo coniugalo dolla nia Ciunono por no o por la
pollico Mogara, nadro di lui. Ia navo di /rgo, nolla qualo sono inchiodaLo
quaranLacinquo risplondonLi sLollo, no l'anpio spacio vicino al circolo /nLarLico,
ovi ad alLro lino cho por oLornizaro la nonoria dol grando orroro cho connoso
la saggia Minorva, cho nodianLo quolla insLiLu gli prini piraLi a lino cho, non
nono cho la Lorra, avosso gli suoi sollociLi prodaLori il naro` I por Lornar l dovo
s'inLondo la cinLura dol ciolo, porcho quol Bovo, vorso il principio dol zodiaco,
oLLiono LronLa o duo chiaro sLollo, sonza quolla ch' nolla punLa dol corno
soLLonLrionalo, od undoci alLro cho son chianaLo inlorni` Por cio cho quol
Ciovo (oin!) cho rubbo la liglia ad /gonoro, la sorolla a Cadno. Cho /quila
quolla cho nol lirnanonLo s'usurpa l'aLrio di quindoci sLollo, olLro SagiLLario,
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vorso il polo` Iasso, quol Ciovo cho ivi colobra il Lrionlo dol rapiLo Caninodo
o di quollo viLLorioso lianno od anori. Quolla rsa, quolla rsa, o doi, porcho
nolla pi bolla od oninonLo parLo dol nondo, cono in una alLa spocola, cono in
una pi aprica piazza o pi colobro spoLLacolo, cho no l'univorso prosonLar si
possa a gli occhi nosLri, sLaLa nossa` Iorso a lino cho non sia occhio, cho non
voda l'incondio ch'assalso il padro do gli doi approsso l'incondio do la Lorra por il
carro di IoLonLo, quando in quol nonLro ch'andavo guardando lo ruino di quol
luoco, o riparando a quollo con richianaro i liuni cho Linidi o lugaci orano
risLroLLi a lo cavorno, o cio olloLLuando nol nio diloLLo /rcadio paoso: occo, alLro
luoco n'accoso il poLLo, cho dal splondor dol volLo do la vorgino Nonacrina
procodondo, passonni por gli occhi, scorsoni nol coro, scaldonni l'ossa o
ponoLronni donLro lo nidolla, di sorLo cho non lu acqua no ronodio cho
poLosso dar soccorso o rolrigorio all'incondio nio. In quosLo loco lu il sLralo cho
ni Lralisso il coro, il laccio cho ni logo l'alna, o l'arLiglio cho ni Lolso a no o
dionni in proda alla bolL di loi. Connosi il sacrilogo sLupro, violai la
conpagnia di Diana o lui a la nia lidolissina consorLo ingiurioso, por la qualo
in lorna o spocio d'una rsa prosonLandoniso la bruLLura dol lodo occosso nio,
LanLo si nanca cho da quolla aboninovol visLa io concoposso orroro, cho s bollo
ni parvo quol nodosino nosLro o s ni soprapiacquo, cho volsi ch'il suo vivo
riLraLLo lusso ossalLaLo nol pi alLo o nagnilico siLo do l'archiLoLLo dol ciolo:
quoll'orroro, quolla bruLLozza, quoll'orribil nacchia cho sdogna od abonina
lavar l'acqua do l'coano, cho ToLi, por Lona di conLaninar l'ondo suo, non vuol
cho punLo s'avicino vorso la sua sLanza, DicLinna l'ha vioLaLo l'ingrosso di suoi
dosorLi por Lona di prolanar il sacro suo collogio, o por la nodosina caggiono
gli niogano i liuni lo Noroidi o Ninlo.
14 Io, nisoro poccaLoro, dico la nia colpa, dico la nia gravissina colpa, in
conspoLLo do l'inLonoraLa absoluLa giusLizia, o vosLro, cho sin al prosonLo ho
nolLo gravononLo poccaLo, o por il nal ossonpio ho porgiuLa ancor a voi
pornissiono o laculL di lar il sinilo, o con quosLo conlosso cho dognanonLo io
insiono con voi siano incorsi il sdogno dol laLo, cho non no la pi ossoro
riconosciuLi por doi, o nonLro abbiano a lo sporcario do la Lorra concoduLo il
ciolo, ha disponsaLo ch'a noi lussoro cassi gli Lonpii, inagini o sLaLuo,
ch'avovano in Lorra, a lino cho dognanonLo da alLo vognano doprossi quolli,
quali indognanonLo han nosso in alLo lo coso vili o basso.
15 in, doi, cho lacciano` cho ponsiano` cho induggiano` /bbiano
provaricaLo, siano sLaLi porsovoranLi no gli orrori, o voggiano la pona gionLa o
conLinuaLa con l'orroro. Provodono, dunquo, provodono a' casi nosLri, porcho,
cono il laLo no ha nogaLo il non possor cadoro, coss no ha concoduLo il possoro
risorgoro, poro cono siano sLaLi pronLi al cascaro, coss anco siano
apparocchiaLi a rinoLLorci su gli piodi. Da quolla pona nolla qualo nodianLo
l'orroro siano incorsi, o poggior dolla qualo no poLrobo sopravoniro, nodianLo la
riparaziono, cho sLa nollo nosLro nani, poLrono sonza dilliculLado usciro. Por la
caLona do gli orrori siano avinLi, por la nano dolla giusLizia no disciogliano.
Dovo la nosLra loviL no ha doprinuLi, indi bisogna cho la graviL no inalzo.
ConvorLianoci alla giusLizia, dalla qualo ossondo noi allonLanaLi, siano
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allonLanaLi da noi sLossi, di sorLo cho non siano pi doi, non siano pi noi.
RiLorniano dunquo a quolla, so vogliano riLornaro a noi.
16 I'ordino o naniora di lar quosLo riparanonLo cho prina Logliano da lo
nosLro spalli la griovo sona d'orrori cho no LraLLiono, rinoviano d'avanLi gli
nosLri occhi il volo do la poca considoraziono, cho no inpaccia, isgonbrano dal
coro la propria alloziono, cho no riLarda, giLLiano da noi LuLLi quo' vani ponsiori
cho no aggravano, adaLLianoci a donoliro lo nachino di orrori od odilicii di
porvorsiLado cho inpodiscono la sLrada od occupano il canino, cassiano od
annulliano, quanLo possibil lia, gli Lrionli o Lroloi di nosLri lacinorosi gosLi, a
lino cho appaia nol Lribunal dolla giusLizia voraco ponLinonLo di connossi
orrori. Su, su, o doi, Lolgansi dal ciolo quosLo larvo, sLaLuo, liguro, inagini,
riLraLLi, procossi od isLorio do nosLro avarizio, libidini, lurLi, sdogni, dispoLLi od
onLo. Cho passo, cho passo quosLa noLLo aLra o losca di nosLri orrori, porcho la
vaga aurora dol novo giorno do la giusLizia no inviLa, o disponianoci di naniora
Lalo al solo, ch' por usciro, cho non no discuopra coss cono siano innondi.
Bisogna nondaro o rondorci bolli, non solanonLo noi, na anco lo nosLro sLanzo o
gli nosLri LoLLi lia nosLioro cho siono puliLi o noLLi: doviano inLorioro- od
osLoriornonLo ripurgarci. Disponianoci, dico, prina nol ciolo cho
inLolloLLualnonLo donLro di noi, o poi in quosLo sonsibilo cho corporalnonLo si
prosonLa a gli occhi. Togliono via dal ciolo do l'anino nosLro l'rsa dolla
dillorniL, la SaoLLa do la doLraziono, l'Iquicolo do la loggorozza, il Cano do la
nurnuraziono, la Canicola do l'adulaziono. Bandiscasi da noi l'Ircolo do la
violonza, la Iira do la congiuraziono, il Triangolo do l'inpioL, il BooLo do
l'inconsLanza, il Coloo do la durozza. Iungi da noi il Drago do l'invidia, il Cigno
do l'inprudonza, la Cassiopoa do la vaniL, l'/ndronoda do la dosidia, il Porsoo
dolla vana sollociLudino. Scacciano l'liulco do la naldiziono, l'/quila do
l'arroganza, il Dollino do la libidino, il Cavallo do l'inpacionza, l'Idra do la
concupisconza. Togliono da noi il CoLo do l'ingordiggia, l'riono do la liorozza,
il Iiuno do lo suporlluiLadi, la Corgono do l'ignoranza, la Iopro dol vano
Linoro. Non no sia olLro donLro il poLLo l'/rgonavo do l'avarizia, la Tazza do
l'insobrioL, la Iibra do l'iniquiL, il Cancro dol nal rogrosso, il Capricorno do la
docopziono. Non lia cho no s'avicino il Scorpio do la lrodo, il ConLauro do la
aninalo alloziono, l'/lLaro do la suporsLiziono, la Corona do la suporbia, il Posco
do l'indogno silonzio. Con quosLi caggiano gli Conini do la nala laniliariLado, il
Toro do la cura di coso basso, l'/rioLo do l'inconsidoraziono, il Ioono do la
Tirannia, l'/quario do la dissoluziono, la Vorgino do l'inlruLLuosa
convorsaziono, il SagiLLario do la doLraziono. So coss, o doi, purgarono la nosLra
abiLaziono, so coss rondorono novo il nosLro ciolo, novo saranno lo cosLollazioni
od inllussi, novo l'inprossioni, novo lorLuno, porcho da quosLo nondo suporioro
pondo il LuLLo, o conLrarii olloLLi sono dopondonLi da causo conLrario. lolici, o
voranonLo lorLunaLi noi, so larrono buona colonia dol nosLro anino o ponsioro!
/ chi do voi non piaco il prosonLo sLaLo, piaccia il prosonLo consoglio. So
vogliano nuLar sLaLo, cangiano cosLuni. So vogliano cho quollo sia buono o
noglioro, quosLi non siono sinili o poggiori. Purghiano l'inLorioro alloLLo, aLLoso
cho da l'inlornaziono di quosLo nondo inLorno non sar dillicilo di lar
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progrosso alla rilornaziono di quosLo sonsibilo od osLorno. Ia prina
purgaziono, o doi, voggio cho la laLo, voggio cho l'avoLo laLLa, la vosLra
doLorninaziono io la voggio, ho visLa la vosLra doLorninaziono, la laLLa, od
subiLo laLLa, porcho la non soggoLLa a' conLraposi dol Lonpo.
17 r su, procodiano alla soconda purgaziono. QuosLa circa l'osLorno,
corporoo, sonsibilo o locaLo. Poro bisogna cho vada con corLo discorso,
succossiono od ordino, poro bisogna aspoLLaro, conlorir una cosa con l'alLra,
conparar quosLa raggiono con quolla, prina cho doLorninaro, aLLoso cho circa lo
coso corporali, cono in Lonpo la disposiziono, coss non puo ossoro, cono in
uno insLanLo, l'ossocuziono. Iccovi dunquo il Lornino di Lro giorni, dovo non
avoLo da docidoro o doLorninaro inlra di voi, so quosLa rilorna si dobba laro o
non, porcho por ordinanza dol laLo, subiLo cho vi l'ho proposLa, insiono l'avoLo
giudicaLa convonionLissina, nocossaria od oLLina, o non in sogno osLorioro,
ligura od onbra, na roalnonLo od in voriL voggio il vosLro alloLLo, cono voi
rociprocanonLo vodoLo il nio, o non non subiLo ch'io v'ho Locco l'orocchio col
nio proponinonLo, voi col splondor dol consonLinonLo vosLro n'avoLo Locchi gli
occhi. RosLa dunquo cho ponsiaLo o conloriLo inlra di voi circa la naniora, con
cui s'ha da provodoro a quosLo coso cho si Logliono dal ciolo, por lo quali lia
nosLioro procacciaro od ordinar alLri paosi o sLanzo, od olLro, cono s'hanno da
onpiro quosLo sodio a lin cho il ciolo non rinagna dosorLo, na nogliornonLo
colLo od abiLaLo cho prina. PassaLi cho saranno gli Lro giorni, vorroLo pronodiLaLi
in nia prosonza circa loco por loco o cosa por cosa, accio cho, non sonza ogni
possibilo discussiono, convoniano il quarLo giorno a doLorninaro o pronunziar
la lorna di quosLa colonia. Ho doLLo.
18 Coss, o Saulino, il padro Ciovo Locco l'orocchio, accoso il spirLo o
connosso il coro dol SonaLo o Popolo colosLo, cho lui nodosino aporLanonLo no'
volLi o gosLi s'accorso, nonLro orava, cho nolla nonLo loro ora conchiuso o
doLorninaLo quol LanLo cho da lui lor vonia proposLo. /vondo dunquo laLLa la
ulLina clausola od inposLo silonzio al suo diro il gran PaLriarca dogli doi, LuLLi
con una voco o con un Luono dissoro: - MolLo volonLiori, o Ciovo, consonLono
d'olloLLuar quol LanLo cho Lu hai proposLo o voranonLo ha prodosLinaLo il laLo. -
Qua succoso il lroniLo do la nolLiLudino, qua apparondo sogno d'una lioLa
risoluziono, l d'un volonLoroso ossoquio, qua d'un dubio, l d'un ponsioro, qua
un applauso, l un scrollar di LosLa di qualcho inLorossaLo, ivi una spocio di visLa,
o quivi un'alLra, sin LanLo cho, gionLa l'ora di cona, chi da quosLo laLo si roLiro, o
chi da quoll'alLro.
19 \ S/UI.\ Coso di non poco nononLo, o Solia!

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DIaI. 1, parte 3

Terza parte deI prImo DIaIogo.

1 \ SII/\ VonuLo il quarLo giorno, od ossondo appunLo l'ora di nozo d,
convonnoro di bol novo al consoglio gonoralo, dovo non solanonLo lu lociLo
d'ossor prosonLi gli prolaLi nuni pi principali, na olLro LuLLi quolli alLri, ai quali
concoduLo, cono por logo naLuralo, il ciolo. SodonLo dunquo il SonaLo o Popolo
do gli doi, o con il consuoLo nodo ossondo nonLaLo sul solio di saliro inoraLo
Ciovo, con quolla lorna di diadona o nanLo con cui solanonLo no gli
sollonnissini concilii suol conpariro, rassoLLaLo il LuLLo, nossa in punLo
d'aLLonzion la Lurba, od indiLLo alLo silonzio, di naniora cho gli congrogaLi
sonbravano LanLo sLaLuo o LanLo piLLuro, si prosonLa in nozzo con gli suoi ordini,
insogna o circonsLanzo il nio bol nuno Morcurio. I gionLo avanLi il conspoLLo
dol gran padro, brovononLo annunzio, inLorproLo od osposo quol cho non ora a
LuLLo il consoglio occolLo, na cho, por sorvar la lorna o docoro do sLaLuLi,
bisogna pronunziaro. Cio cono gli doi orano pronLi od apparocchiaLi sonza
sinulaziono o dolo, na con libora o sponLanoa volunLado, ad accoLLaro o ponoro
in osocuziono LuLLo quollo cho por il prosonLo sinodo vorrobo conchiuso, sLaLuLo
od ordinaLo. Il cho avondo doLLo, si volLo a gli circonsLanLi doi, o gli richioso cho
con alzar la nano lacossoro aporLo o raLilicaLo quol LanLo ch'in nono loro avova
osposLo in prosonza do l'alLiLonanLo. I coss lu laLLo.
2 /pprosso apro la bocca il nagno proLoparonLo, o lassi in coLal Lonoro udiro:
- So gloriosa, o doi, lu la nosLra viLLoria conLra gli giganLi, cho in brovo spacio di
Lonpo risorsoro conLra di noi, cho orano nonici sLraniori od aporLi, cho no
conbaLLovano solo da l'linpo, o cho non possovano no LonLavano alLro cho do
no procipiLar dal ciolo, quanLo pi gloriosa o dogna sar quolla di noi sLossi, li
quali lunno conLra lor viLLoriosi` QuanLo pi dogna, dico, o gloriosa quolla di
nosLri alloLLi, cho LanLo Lonpo han LrionlaLo di noi, cho sono nonici donosLici od
inLorni cho no Lirannoggiano da ogni laLo, o cho no hanno LrabalsaLi o snossi da
noi sLossi`
3 So dunquo di losLa dogno no ha parso quol giorno cho no parLor viLLoria
Lalo di qualo il lruLLo in un nononLo disparvo, quanLo pi losLivo dov'ossoro
quosLo di cui la lruLLuosa gloria sar oviLorna por gli socoli luLuri` SoguiLo,
dunquo, d'ossoro losLivo il giorno do la viLLoria, na da quol cho si dicova do la
viLLoria do giganLi, dicasi do la viLLoria do gli Doi, porcho in osso abbiano vinLi
noi nodosini. InsLiLuiscasi olLro losLivo il giorno prosonLo nol qualo si ripurga il
ciolo, o quosLo sia pi sollonno a noi, cho abbia nai possuLo ossoro a gli Igizii la
Lrasnigraziono dol popolo loproso, od a gli Ibroi il LransiLo dalla Babilonica
caLLiviLado. ggi il norbo, la posLo, la lopra si bandisco dal ciolo a gli dosorLi,
oggi vion roLLa quolla caLona di doliLLi o lracassaLo il coppo do gli orrori, cho no
ubligano al casLigo oLorno. r dunquo, ossondo voi LuLLi di buona voglia por
procodoro a quosLa rilorna, od avondo, cono inLondo, LuLLi pronodiLaLo il nodo
con cui si dobba o possa voniro al laLLo, accio cho quosLo sodio non rinagnano
33
disabiLaLo, od agli LrasnigranLi siono ordinaLi luoghi convonionLi, io coninciaro
a diro il nio paroro circa uno por uno, o prodoLLo cho sar quollo, so vi parr
dogno d'ossoro approvaLo, diLolo, so vi sonbrar inconvonionLo, osplicaLovi, so
vi par cho si possa lar noglio, dochiaraLolo, so da quollo si dovo Loglioro, diLo il
vosLro paroro, so vi par cho vi si dovo aggiongoro, laLovi inLondoro, porcho
ognuno ha plonaria liborL di proloriro il suo voLo, o chiunquo Laco, so inLondo
allirnaro. - Qua assorsoro alquanLo LuLLi gli doi, o con quosLo sogno raLilicro la
proposLa.
4 - Por dar, dunquo, principio o coninciar da capo, disso Ciovo, voggiano
prina lo coso cho sono da la parLo boroalo, o provodiano circa quollo, o poi a
nano a nano por ordino larono progrosso sin al lino. DiLo voi: cho vi paro, o
cho giudicaLo di quolla rsa` - Cli doi, alli quali Loccavano lo prino voci,
connosoro a Mono cho rispondosso, il qual disso: - Cran viLuporio, o Ciovo, o
pi grando cho Lu nodosino possi riconoscoro, cho nol luogo dol ciolo pi
colobro, l dovo PiLagora (cho inLoso il nondo avor lo braccia, ganbo, busLo o
LosLa) disso ossoro la parLo suporior di quollo, alla qualo conLraposLo l'alLro
osLrono cho dico ossoro l'inlina rogiono, iuxLa quollo cho canLo un PooLa di
quolla soLLa:
Hic vorLox nobis sonpor sublinis, aL illun

Sub podibus SLyx aLra vidoL nanosquo prolundi:
l dovo gli narinaii si consulLano nogli dovii od incorLi canini dol naro, l
vorso dovo alzano lo nani LuLLi gli LravagliaLi cho paLiscono LonposLo: l vorso
dovo anbivano gli giganLi: l dovo la gonorazion liora di Bolo lacoa nonLaro la
Lorro di Babollo: l dovo gli naghi dol spocchio caliboo corcano gli oracoli do
Iloron, uno do' grandi principi do gli arcLici spiriLi: l dovo gli CabalisLi dicono
cho Sanaolo volso inalzaro il solio por larsi assoniglianLo al prino alLiLonanLo,
hai posLo quosLo bruLLo aninalaccio, il qualo, non con una occhiaLa, non con un
rivolLaLo nusLaccio, non con qualcho inagino di nano, non con un piodo, non
con alLra nono ignobil parLo dol corpo, na con una coda (cho conLra la naLura
do l'orsina spocio volso Ciunono cho gli rinanosso aLLaccaLa dioLro), quasi cono
un indico dogno di LanLo luogo, lai cho vogna a nosLrar a LuLLi LorrosLri, nariLini
o colosLi conLonplaLori il polo nagnilico o cardino dol nondo. QuanLo, dunquo,
lacosLi nalo do vi la inliccaro, LanLo larai bono di lovarnola, o vodi di larno
inLondoro dovo la vuoi nandaro, o cho cosa vuoi ch'in suo loco succoda. - Vada,
disso Ciovo, dovo a voi alLri paro o piaco, o a gli rsi d'InghilLorra, o a gli rsini
o Cosarini di Rona, so voloLo cho sLia in ciLL a boll'aggio. - / gli clausLri di
Bornosi voroi cho la lusso inpriggionaLa, disso Ciunono. - Non LanLo sdogno,
nia noglio, roplico Ciovo, vada dovo si vuolo, purcho sia libora o lasco quol
loco nol qualo, por ossoro la sodia pi oninonLo, voglio cho laccia la sua
rosidonza la VoriLado, porcho l lo unghio do la doLraziono non arivano, il livoro
do l'invidia non avolona, lo Lonobro do l'orroro non vi prolondano. Ivi sLar
sLabilo o lorna, l non sar oxagiLaLa da lluLLi o da LonposLo, ivi sar sicura
guida di quolli cho vanno orrando por quosLo LonposLoso polago d'orrori, od
indi si nosLrar chiaro o Lorso spocchio di conLonplaziono. -Disso il padro
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SaLurno: - Cho larrono di quolla rsa naggioro` Propona Mono. - I lui disso: -
Vada, porcho la vocchia, por donna di conpagna di quolla ninoro giovanoLLa,
o vodoLo cho non gli dovogna rolliana, il cho so accador, sia condannaLa ad
sorvir a qualcho nondico, cho con andarla nosLrando o con larla cavalcaro da
lanciulli od alLri sinili, por curar la lobro quarLana od alLro picciolo inlirniLadi,
possa guadagnar da vivoro por lui o loi. -Dinanda MarLo: - Cho larrono di quol
nosLro Draggonaccio, o Ciovo` - Dica Mono, - risposo il padro. I quollo: - Ia
una disuLilo bosLia, o cho noglio norLa cho viva. Poro, so vi paro, nandianola
no l'Ibornia, o in un'isola do l'rcadi a pascoro. Ma guardaLo bono, cho con la
coda dubio cho non laccia qualcho ruina di sLollo con larlo procipiLar in naro. -
Risposo /pollino: - Non dubiLar, o Mono: porcho ordinaro a qualcho Circo o
Modoa, cho con quoi vorsi con gli quali si soppo addornonLaro quando ora
guardiano do lo pona d'oro, adosso di nuovo insoporaLo sia LrasporLaLo pian
pianino in Lorra. I non ni par cho dobba noriro, na si vada nosLrando
ovunquo barbara bollozza: porcho lo pona d'oro saranno la bolLado, il drago
sar la liorozza, Ciasono sar l'ananLo, l'incanLo ch'addornonLa il drago, sar
cho
Non s duro cor cho proponondo,
Tonpo aspoLLando, piangondo od anando,
I LalvolLa pagando, non si snuova:
No s lroddo volor, cho non si scaldo.
5 Cho cosa vuoi cho succoda al suo luogo, o padro` - Ia prudonza, risposo
Ciovo, la qualo dovo ossoro vicina alla VoriLado, porcho quosLa non dovo
nanoggiarsi, novorsi od adoporarsi sonza quolla, o porcho l'una sonza la
conpagnia do l'alLra non possibilo cho nai proliLLo o vogna onoraLa. - Bon
provisLo, - dissoro i doi. Soggionso MarLo: - Quol Coloo, quando ora ro,
nalanonLo soppo nonar lo braccia por aggrandir quol rogno cho la lorLuna gli
porso. ra, non bono cho qua, in quol nodo cho la, spandondo di Lal sorLo lo
braccia od allargando i passi, si laccia coss la piazza grando in ciolo. - I bono,
dunquo, disso Ciovo, cho so gli dia da boro l'acqua di IoLo, a lin cho si
disnonLicho, ponondo in oblio la Lorrona o colosLo possossiono, o rinasca un
aninalo cho non abbia no ganbo no braccia. - Coss dovo ossoro, soggionsoro li
doi: na cho in loco suo succoda la Solia, porcho la povorina dovo anch'olla
parLicipar do gli lruLLi o lorLuno do la VoriLado, sua indissociabilo conpagna,
con la qualo sonpro ha conunicaLo nollo angusLio, alllizioni, ingiurio o laLicho,
olLro cho, so non cosLoi cho li coadninisLro, non so cono olla poLr ossoro nai
gradiLa od onoraLa. - MolLo volonLiori, disso Ciovo, lo accordo, o vi consonLo o
Doi, porcho ogni ordino o raggiono il vuolo, o nassino, porcho nalanonLo
crodoroi avor roposLa quolla nol suo luogo sonza quosLa, od ivi non si poLrobo
Lrovar conLonLa, lonLana dolla sua LanLo anaLa sorolla o diloLLa conpagna.
6 - Do l'/rcLolilaco, disso Diana, cho, s bon snalLaLo di sLollo, guida il carro,
cho crodi, Mono, cho si dobba laro` - Risposo: - Por ossor lui quol /rcado, lruLLo
di quol sacrilogo vonLro, o quol gonoroso parLo cho rondo LosLinonio ancora do
gli orrondi lurLi dol gran padro nosLro, dovo parLirsi da qua: or provodoLo voi do
la sua abiLaziono. -Disso /pollino: - Por ossor liglio di CalisLo, soguiLo la nadro!
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- Soggionso Diana: - I porcho lu cacciaLoro d'orsi, soguiLo la nadro, con quosLo
cho non gli licchi qualcho punLa di parLosana adosso. - /ggiunso Morcurio: - I
porcho vodoLo, cho non sa lar alLro canino, vada pur sonpro guardando la
nadro, la qualo so no dovria riLornaro all'IrinanLido solvo. - Coss sar noglio,
disso Ciovo: o porcho la noschina lu violaLa por lorza, io voglio riparar al suo
danno, da quol loco rinoLLondola, so coss piaco a Ciunono ancora, nolla sua
prisLina bolla ligura. - Mi conLonLo, disso Ciunono, quando prina l'arroLo
rinossa nol grado dolla sua vorginiL, o por consoquonza in grazia do Diana. -
Non parliano pi di quosLo por ora, disso Ciovo, na voggiano cho cosa
vogliano lar succodoro al luogo di cosLui. - Dopo laLLo nolLo o nolLo
discussioni: - Ivi, sonLonzio Ciovo, succoda la Ioggo, porcho quosLa ancora
nocossario cho sia in ciolo, aLLoso cho coss quosLa liglia dolla Solia colosLo o
divina, cono quoll'alLra liglia do l'inlorioro, in cui quosLa Doa nanda il suo
inllusso od irradia il splondor dol proprio luno, in quol nonLro cho va por gli
dosorLi o luoghi soliLarii do la Lorra. - Bon disposLo, o Ciovo, disso Pallado,
porcho non vora, no buona loggo quolla cho non ha por nadro la Solia, o por
padro l'inLolloLLo razionalo, o poro l quosLa liglia non dovo sLar lungi da la sua
nadro, od a lin cho da basso conLonplono gli uonini cono lo coso donno ossoro
ordinaLo approso loro, si provoda qua in quosLa naniora, so coss piaco a Ciovo.
/pprosso soguiLa la sodia dolla corona Boroalo, laLLa di saliro, arrichiLa di LanLi
lucidi diananLi, o cho la quolla bollissina prospoLLiva con quaLLro o quaLLro, cho
son oLLo, carbuncoli ardonLi. QuosLa, por ossor cosa laLLa a basso, LrasporLaLa da
basso, ni par nolLo dogna d'ossor prosonLaLa a qualcho oroico proncipo, cho non
no sia indogno, poro voda il nosLro padro, a chi nanco nono indognanonLo
dovo ossoro prosonLaLa da noi. - Rinagna in ciolo, risposo Ciovo, aspoLLando il
Lonpo, in cui dovr ossoro donaLa in pronio a quol luLuro inviLLo braccio, cho
con la nazza od il luoco riporLar la LanLo branaLa quioLo alla nisora od inlolico
Iuropa, liaccando gli LanLi capi di quosLo poggio cho Iornoo nosLro, cho con
nolLilorno orosia spargo il laLal volono, cho a Lroppo lunghi passi sorpo por
ogni parLo por lo vono di quolla. - /ggiunso Mono: - BasLar cho dono lino a
quolla polLronosca soLLa di podanLi, cho sonza bon laro socondo la loggo divina o
naLuralo, si sLinano o vogliono ossoro sLinaLi roligiosi graLi a' doi, o dicono cho il
lar bono bono, il lar nalo nalo, na non por bon cho si laccia o nal cho non si
laccia, si viono ad ossoro dogno o graLo a' doi, na por sporaro o crodoro socondo
il caLochisno loro. VodoLo, doi, so si Lrovo nai ribaldaria pi aporLa di quosLa,
cho da quoi soli non visLa, li quali non voggon nulla.
7 - CorLo, disso Morcurio, colui cho non conosco nulla lorlanLaria, non
conosco quosLa ch' la nadro di LuLLo. Quando Ciovo isLosso o LuLLi noi insiono
proponossino Lal paLLo a gli uonini, doronno ossoro pi aboninaLi cho la
norLo, cono quoi cho, in grandissino progiudizio dol conviLLo unano, non
siano sollociLi d'alLro, cho dolla vana gloria nosLra. - Il poggio , disso Mono,
cho no inlanano, dicondo cho quosLa insLiLuziono do supori, o con quosLo cho
biasnano gli olloLLi o lruLLi, noninandoli ancor con LiLulo di doloLLi o vizii.
MonLro nossuno opora por ossi, od ossi oporano por nossuno (porcho non lanno
alLra opra cho dir nalo do l'opro), Lra LanLo vivono do l'opro di quolli ch'hanno
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oporaLo por alLri cho por ossi, o cho por alLri hanno insLiLuiLi Lonpii, capollo, xoni,
ospiLali, collogii od univorsiLadi, ondo sono aporLi ladroni od occupaLori di boni
orodiLarii d'alLri, li quali, so non son porloLLi, no coss buoni, cono donno, non
saranno poro (cono sono ossi) porvorsi o porniciosi al nondo, na pi LosLo
nocossarii alla ropublica, poriLi no lo scionzo spoculaLivo, sLudiosi do la
noraliLado, sollociLi circa l'aunonLar il zolo o la cura di giovar l'un l'alLro, o
nanLonor il conviLLo (a cui sono ordinaLo LuLLo loggi), proponondo corLi pronii a'
bonolaLLori, o ninacciando corLi casLighi a' dolinquonLi. lLro, nonLro dicono
ogni lor cura ossoro circa coso invisibili, lo quali no ossi, no alLri nai inLosoro,
dicono ch'alla consocuzion di quollo basLa il solo dosLino, il qualo innuLabilo,
nodianLo corLi alloLLi inLoriori o lanLasio, do quali nassinanonLo gli doi si
pascano. - Poro, disso Morcurio, non gli dovo dar lasLidio, no occiLar il zolo, cho
alcuni crodono lo oporo ossoro nocossario, porcho LanLo il dosLino di quolli,
quanLo il dosLino loro cho crodono il conLrario, prolisso, o non si cangia porcho
il lor crodoro o non crodoro si cangio, o sia d'una od un'alLra naniora. I por la
nodosina caggiono ossi non donno ossoro nolosLi a color cho non gli crodono, o
cho lo sLinano scoloraLissini, porcho non por quosLo cho gli vognono a crodoro o
sLinarli uonini da bono, cangiaranno dosLino. lLro cho, socondo la lor doLLrina,
non in liborL do l'olozion loro di nuLarsi a quosLa lodo. Ma gli alLri cho
crodono il conLrario, possono giuridicanonLo, socondo la lor conscionza, non
solanonLo ossoro a lor nolosLi, na, olLro, sLinar gran sacrilicio a gli doi o
bonolicio al nondo di porsoguiLarli, annazzarlo o spongorli da la Lorra, porcho
son poggiori cho li bruchi o lo locusLo sLorili o quollo arpio lo quali non opravano
nulla di buono, na solanonLo quo' boni cho non possoano voraro,
sLrapazzavano od insporcavano con gli piodi, o lacoano inpodinonLo a quoi cho
s'osorciLavano..
8 - TuLLi quoi, ch'hanno giudicio naLuralo, disso /pollino, giudicano lo loggi
buono, porcho hanno por scopo la praLLica, o quollo in conparaziono son
nogliori, cho donano noglior occasiono a noglior praLLica: porcho do LuLLo loggi
alLro son sLaLo donaLo da noi, alLro linLo da gli uonini, nassino por il conodo
do l'unana viLa, o por cio cho alcuni non voggono il lruLLo do lor noriLi in quolla
viLa, poro gli vion pronosso o posLo avanLi gli occhi do l'alLra viLa il bono o nalo,
pronio o casLigo, socondo lo lor opro. Do LuLLi quanLi, dunquo, cho divorsanonLo
crodono od insognano, disso /pollo, quosLi soli son noriLovoli d'ossor
porsoguiLaLi dal ciolo o da la Lorra, od osLorninaLi cono posLo dol nondo, o non
son pi dogni di nisoricordia cho gli lupi, orsi o sorponLi, nol spongor do quali
consisLo opra noriLoria o dogna: anzi LanLo inconparabilnonLo noriLar pi chi
lo Loglior, quanLo posLilonza o ruina naggioro apporLano quosLi cho quolli. Poro
bon spocilico Mono, cho la Corona ausLralo a colui nassino si dovo, il qualo
disposLo dal laLo a Loglioro quosLa loLida sporcaria dol nondo.
9 - Bono, disso Ciovo, coss voglio, coss doLornino, cho sia disponsaLa quosLa
corona, cono raggionovolnonLo Morcurio, Mono od /pollino hanno proposLo,
o voi alLri consonLiLo. QuosLa posLilonza, por ossoro cosa violonLa o conLra ogni
loggo o naLura, corLo non poLr nolLo duraro, cono possoLo accorgorvi, ch'hanno
cosLoro il lor dosLino o laLo nonicissino, porcho nai crobbo il nunoro di quosLi,
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so non a lino di lar pi nunorosa ruina. - I bon dogno pronio, disso SaLurno, la
corona por colui, cho lo Loglior via, na a quosLi porvorsi picciola od
inproporzionaLa pona, cho siono solanonLo sponLi dalla convorsazion do gli
uonini: poro ni par olLro giusLo cho, lasciaLo ch'aranno quol corpo, approsso,
por nolLi lusLri o por pi conLinaia d'anni, da corpo in corpo Lrasnigrando por
divorso vico o volLo, so no vadano ad abiLar in porci, cho sono gli pi polLroni
aninali dol nondo, o voro siono osLrocho narino aLLaccaLo ai scogli.
1O - Ia giusLizia, disso Morcurio, vuolo il conLrario. Mi par giusLo, cho por
pona do l'ocio sia daLa la laLica. Poro sar noglio, cho vadano in asini, dovo
riLognano la ignoranza o si dispogliano do l'ocio, od in quol supposiLo, in norco
di conLinuo lavoro, abbiano poco liono o paglia por cibo, o nolLo basLonaLo por
guidardono. - QuosLo paroro approvro LuLLi gli Doi insiono. /llora sonLonzio
Ciovo, cho la corona sia oLorna di colui cho gli ar donaLa l'ulLina scossa, od ossi
por Lronilia anni da asini sonpro vadano nigrando in asini. SonLonzio olLro, cho
in loco di quolla corona parLicolaro succodosso la idoalo o conunicabilo in
inliniLo, porcho da quolla possano ossoro susciLaLo inliniLo corono, cono da una
lanpado accosa sonza sua dininuziono, o sonza sconarsi punLo di virLudo od
ollicacia, so no accondono inliniLo alLro. Con la qual corona inLoso cho lusso
aggionLa la spada idoalo, la qualo sinilnonLo ha pi voro ossoro cho
qualsivoglia parLicolaro, sussisLonLo inlra gli liniLi dollo naLurali oporazioni. Por
la qual spada o corona inLondo Ciovo il giudicio univorsalo, por cui nol nondo
ogniuno vogna proniaLo o casLigaLo, socondo la nisura do gli noriLi o doliLLi.
/pprovro nolLo quosLa provisiono LuLLi gli doi, por quol cho conviono cho alla
Ioggo abbia la sodia vicina il Ciudicio, porcho quosLo si dovo govornar por
quolla, o quolla dovo osorciLarsi por quosLo, quosLo dovo ossoguiro, o quolla
doLLaro, in quolla ha da consisLoro LuLLa la Looria, in quosLo LuLLa la praLica.
11 Dopo laLLi nolLi discorsi o digrossioni in proposiLo di quosLa sodia,
nosLro Mono a Ciovo Ircolo, o gli disso: - r, cho larono di quosLo Luo
basLardo` - /voLo udiLo, doi, risposo Ciovo, la caggiono por la qualo il nio
Ircolo dovo andarsono con gli alLri alLrovo. Ma non voglio cho la sua andaLa sia
sinilo a quolla do LuLLi gli alLri, porcho la causa, nodo o raggiono do la sua
assunpziono sLaLa nolLo dissinilo, por cio cho solo o singularnonLo por lo
virLudi o noriLi do gli gosLi oroici s'ha noriLaLo il ciolo, o boncho spurio, dogno
poro di ossoro logiLino liglio di Ciovo s' dinosLraLo. I vodoLo aporLo, cho solo
la causa do l'ossoro advonLizio, o non naLuralnonLo dio, la cho li sia nogaLo il
ciolo, od il nio, non suo orroro quollo cho por lui io vogno, cono sLaLo doLLo,
noLaLo. I crodo, cho vi rinorda la conscionza, cho so uno da quolla rogola o
doLorninazion gonoralo dovosso ossoro occoLLuaLo, quosLo solo dorrobo ossoro
Ircolo. Poro, so lo Logliono da qua o lo nandano in Lorra, lacciano cho non sia
sonza suo onoro o ripuLaziono, la qualo non sia ninoro cho so conLinuasso in
ciolo. -/ssorsoro nolLi, dico, la pi gran parLo do gli doi, o dissoro: - Con
naggioro, so naggior si puoLo. - InsLiLuisco, dunquo, Ciovo soggionso, cho con
quosLa occasiono a cosLui, cono a porsona oporosa o lorLo, sia donaLa Lal
connissiono o cura, por qualo si laccia dio LorrosLro, LalnonLo grando, cho vogna
da LuLLi sLinaLo naggior cho quando ora auLonLicaLo por colosLo sonidoo. -
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Risposoro quo' nodosini: - Coss sia. - I porcho alcuni do quogli no orano
assorLi allora, no parlavano adosso, si convorso Ciovo a loro, o gli disso, cho
ancor ossi si lacossoro inLondoro. Poro di quolli alcuni dissoro: Probanus, - alLri
dissoro: /dniLLinus. -Disso Ciunono: Non rolraganur. - Indi si nosso Ciovo a
prolorir il docroLo in quosLa lorna: - Por causa cho in luoghi do la Lorra in quosLi
Lonpi si scuoprono do nosLri, so non Lali quali orano a' Lonpi do gli anLichi
culLori di quolla, lorso poggiori, io, Ciovo, padro o provodiLor gonoralo,
insLiLuisco, cho, so non con sinilo o naggior nolo di corpo, doLaLo poro od
inricchiLo di naggior vigilanza, di sollociLudino, vigor d'ingogno od ollicacia di
spirLo, vada Ircolo, cono nio luogoLononLo o ninisLro dol nio poLonLo braccio,
in Lorra, o cono vi si nosLro grando prina, quando lu naLo o parLuriLo in quolla,
con avor suporaLi o vinLi LanLi liori nosLri, o socondo, quando rivonno a quolla
viLLorioso da l'inlorno, apparondo insporaLo consolaLor do gli anici, od
inaspoLLaLo vondicaLor do gli olLragiosi Liranni, coss, al prosonLo, qual nuovo o
LanLo nocossario o branaLo provodiLoro, vogna la Lorza volLa visLo da la nadro, o
discorrondo por gli LoninonLi di quolla, voda so di bol nuovo por lo ciLLadi
/rcadicho vada dissipando qualcho Nonoo loono, so il Cloonoo di nuovo
appaia in Tossaglia. Cuardo so quoll'idra, quolla posLo di Iorno, sia risusciLaLa a
prondoro lo suo LosLo rigornoglianLi. Scorga so no la Tracia sia di nuovo risorLo
quol Dionodo, o chi do sanguo do porogrini pascoa no l'Ibro gli cavalli. VolLo
l'occhio a la Iibia, so lorso quoll'/nLoo, cho LanLo volLo ripigliava il spirLo, abbia
pur una volLa ripigliaLo il corpo. Considoro so nol rogno Iboro qualcho
Lricorporoo Coriono. /lzo il capo o voda so por l'aria a quosLo Lonpo volano lo
porniciosissino SLinlalidi: dico, so volano quollo /rpio cho LalvolLa soloano
annuvolar l'aria od inpodir l'aspoLLo do gli asLri luninosi. CuaLo so
qualch'ispido cinghialo va spassoggiando por gli IrinanLici dosorLi. So
s'inconLrasso a qualcho Loro, non dissinilo a quollo cho donava orrido spavonLo
a LanLi popoli, so bisognasso lar uscir a l'aria aporLo qualcho Lrilorno Corboro
cho laLro, a lin cho vonisca l'aconiLo norLiloro, so circa gli crudi alLari vorsa
qualcho carnolico Busiro, so qualcho corva, cho di doraLo corna adorna il capo,
apparo por quo' dosorLi, sinilo a quolla cho con gli piodi di bronzo corroa voloco,
pari al vonLo, so qualcho nova rogina /nazonia ha congrogaLo lo copio rubollo,
so qualcho inlido o vario /choloo con inconsLanLo, nolLilorno o vario aspoLLo
Lirannoggia in qualcho parLo, so sono Isporidi ch'in guardia dol drago han
connoso lo pona d'oro, so di nuovo apparo la colibo od audaco Rogina dol
popolo Tornodonzio, so por l'ILalia va grassando qualcho Iancinio ladro, o
discorra qualcho Cacco prodaLoro cho con il luno o lianno dolonda gli suoi
lurLi, so quosLi, o sinili, o alLri nuovi od inaudiLi nosLri gli occorroranno, o so gli
avonLaranno, nonLro por il spacioso dorso do la Lorra vorr, lusLrando, svolLo,
rilorno, discacco, porsoguiLo, logho, doni, spoglio, dissipo, ronpa, spozzo,
lranga, doprina, sonnorga, bruggo, casso, uccida, annullo. Por gli quai gosLi, in
norco di LanLo o s glorioso laLicho, ordino cho no gli luoghi dovo olloLLuar lo
suo oroicho inproso, gli siono drizzaLi Lroloi, sLaLuo, colossi, od olLro lani o
Lonpii, so non ni conLradico il laLo.
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12 - VoranonLo, o Ciovo, disso Mono, adosso ni pari a laLLo a laLLo dio da
bono, porcho voggio cho la paLornalo alloziono non Li LrasporLa a passar gli
Lornini circa la roLribuziono socondo gli noriLi dol Luo /lcido, il qualo so non
dogno di LanLo, noriLovolo olLro lorso di qualcho cosa di vanLaggio, anco a
giudicio di Ciunono, la qual voggio cho ridondo pur accoLLa quol ch'io dico.
-13 Ma occo il nio LanLo aspoLLaLo Morcurio, o Saulino, por cui conviono cho
quosLo nosLro raggionanonLo si dillorisca ad un'alLra volLa. Poro piacciaLi
discosLarLi o lasciarno privaLanonLo raggionar insiono.
14 \ S/UI.\ Bono, a rivodorci donani.
15 \ SII/\ Icco quollo a cui iori ho indirizzaLi i voLi: al lino, dopo ch'ha
alquanLo Lroppo induggiaLo, ni si la prosonLo. Iori a la sora dovoano ossoro
porvonuLi a lui, quosLa noLLo ascolLaLi, o quosLa naLLina oxoquiLi dal nodosino.
So subiLo a la nia voco non conparso, gran cosa lo dovo avor inLraLLonuLo, por
cio cho crodo non ossoro nono anaLa da lui, cho da no nodosina. Icco, il
voggo usciro da quolla nuvola candonLo, cho dal spirLo d'/usLro risospinLa corro
vorso il conLro dol nosLro orizonLo, o codondo a' lanpogianLi rai dol solo s'apro in
corchio, quasi coronando il nio nobil pianoLa. sacraLo padro, alLa naosLado, io
Li ringrazio, porcho voggio il nio alaLo nuno spunLar da quol nozzo o con l'ali
disLoso baLLondo l'aria, lioLo col caducoo in nano, londor il ciolo a la nia volLa,
pi voloco cho l'ucollo di Ciovo, pi vago cho l'aliLo di Ciunono, pi singularo
cho l'/rabica Ionico, prosLo ni s' avonLaLo vicino, gonLilo ni si prosonLa,
unicanonLo allozionaLo ni si dinosLra.
16 \ MIRC.\ Icconi Loco ossoquioso o lavorovolo a gli Luoi voLi, o nia
Solia, porcho n'hai nandaLo a chianaro, o la Lua oraziono non porvonuLa a no
qual luno aronaLico, socondo il suo cosLuno, na qual ponoLraLiva o bon alaLa
saoLLa di raggio risplondonLo.
17 \ SII/\ Ma Lu, nio nuno, cho vuol diro cho s LosLo, socondo il Luo
cosLuno, non ni Li soi laLLo prosonLo`
18 \ MIRC.\ Ti diro la voriLado, o Solia. Ia Lua oraziono ni giunso a Lonpo
ch'io oro gi riLornaLo da l'inlorno, a connoLLoro nollo nani di Minoo, Iaco o
RadananLo duconLo quaranLasoi nilia cinquoconLo o vinLi duo anino, cho por
divorso baLLaglio, supplicii o nocossiLadi hanno conpiLo il corso do l'aninaziono
di corpi prosonLi. Ivi ora noco la Solia colosLo, chianaLa volgarnonLo Minorva o
Pallado, la qual, al vosLiLo od a l'andaro, subiLo conobbo cho quolla anbasciaLa
ora la Lua....
19 \ SII/\ Bon la possoa conoscoro, porcho non nono cho con Lo,
lroquonLononLo suolo conLraLLar con loi.
2O \ MIRC.\ ... I ni disso: - Volgi gli occhi, o Morcurio, cho por Lo viono
quosLa anbasciaria do la nosLra gornana o liglia LorrosLro. Quolla cho vivo dol
nio spiriLo o pi di lungi, vicino allo Lonobro, procodo dal luno dol nio padro,
voglio cho Li sia racconandaLa. - I cosa sovorchia, io li risposi, o naLa dol
corvollo di Ciovo, il racconandarni la LanLo anaLa nosLra conuno sorolla o
liglia. - Mi approssinai, dunquo, alla Lua nossaggora: l'abbraccio, la bacio, la
noLLo in conpondio, apro gli boLLoni dol gippono, o no l'insacco Lra la canicia o
la pollo, soLLo la qualo baLLo o ribaLLo il polso dol coro. Ciovo (il qualo ora
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prosonLo, poco discosLo, raggionando in socroLo con Iolo od coano, li quali
orano inboLLaLi, por riLornarsono prosLo alli nogocii suoi qua gi) voddo quol
ch'io loci, o ronpondo il raggionanonLo in cui si riLrovava, lu curioso di
dinandarni subiLo cho nonorialo quollo lusso cho n'avovo nosso in poLLo, od
avondogli io risposLo con'ora cosa Lua: -h la nia povora Solia! disso, cono la
passa` cono la la` /hi povorina, da quol carLoccio, cho non Lroppo riccanonLo
piogaLo, io conprondovo cho non possov'ossoro alLro cho quol cho dici. I pur
gran Lonpo cho non abbiano avuLo nova alcuna di loi. r cho cosa la dinanda`
cho gli nanca` cho Li propono` - Non alLro, dissi, occoLLo ch'io gli sia assisLonLo
ad ascolLarla por un'ora. - SLa bono, - disso, o Lorno a conpiro il raggionanonLo
con quo' doi doi, o coss poi in lroLLa ni chiano a so, dicondo: - Su, su, prosLo,
doniano ordino a nosLri allari, prina cho Lu vadi a vodor cho vuolo quolla
noschina, od io a riLrovar quosLa nia LanLo lasLidiosa nogliora, cho corLo ni
posa pi cho LuLLa la carca do l'univorso. - SubiLo volso (porcho coss
novanonLo docroLaLo nol ciolo) cho di nia nano rogisLrasso LuLLo quol cho dovo
ossoro provisLo oggi nol nondo.
21 \ SII/\ IaLoni, so vi piaco, alquanLo udiro di nogocii, poi cho n'hai
svogliaLa quosLa cura nol poLLo.
22 \ MIRC.\ Ti diro. Ha ordinaLo, cho oggi a nozzo giorno doi noloni, Lra
gli alLri, nol nolonaio di Iranzino siono porloLLanonLo naLuri, na cho non siono
colLi, so non Lro giorni approsso, quando non saran giudicaLi buoni a nangiaro.
Vuolo ch'al nodosino Lonpo dalla iuiuna, cho sLa allo radici dol nonLo di
Cicala, in casa di Cioan Bruno, LronLa iuioni siono porloLLi colLi, o dioco soLLo
caggiano scalnaLi in Lorra, quindoci siono rosi da' vorni. Cho VasLa, noglio di
/lbonzio, nonLro si vuolo incrospar gli capolli do lo Lonpio, vogna, por avor
Lroppo scaldaLo il lorro, a bruggiarno cinquanLa soLLo, na cho non si scoLLo la
LosLa, o por quosLa volLa non biasLoni quando sonLir il puzzo, na con pazionza
la passo. Cho dal sLorco dol suo bovo nascano duconLo cinquanLa doi scaraloni,
do quali quaLLordoci siono calposLraLi od uccisi por il pi di /lbonzio, vinLi soi
nuoiano di rinvorsaLo, vonLi doi vivano in cavorna, oLLanLa vadano in
porogrinaggio por il corLilo, quaranLadoi si roLirono a vivoro soLLo quol coppo
vicino a la porLa, sodoci vadano isvolLando lo palloLLo por dovo noglio li vion
conodo, il rosLo corra a la lorLuna. / Iauronza, quando si poLLina, caschino
dioco soLLo capolli, Lrodoci so gli ronpano, o di quolli dioco rinascano in spacio di
Lro giorni, o gli soLLo non rivognano pi. Ia cagna d'/nLonio Savolino concopa
cinquo cagnolini, do quali Lro a suo Lonpo vivano, o doi siono giLLaLi via, o di
quo' Lro il prino sia sinilo a la nadro, il socondo sia vario, il Lorzo sia parLo
sinilo al padro o parLo a quollo di Polidoro. In quol Lonpo il cuculo s'oda
canLaro da la SLarza, o non laccia udiro pi no nono cho dodici cuculaLo, o poi si
parLa, o vada a lo roino dol casLollo Cicala por undoci ninuLi d'ora, o da l so no
volo a ScarvaiLa, o di quollo cho dovo ossoro approsso, provodorono poi. Cho la
gonna cho nasLro Danoso Laglia su la pianca, vogna sLroppiaLa. Cho da lo Lavolo
dol loLLo di CosLanLino si parLano dodoci cinici, o sono vadano al capozzalo:
soLLo dogli pi grandi, quaLLro do pi piccioli, uno do nodiocri, o di quollo cho
di ossi ha da ossoro quosLa sora al luno di candola, provodorono. Cho a
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quindoci ninuLi do la nodosina ora por il noLo do la lingua, la qualo si varr la
quarLa volLa rinonando por il palaLo, a la vocchia di Iiurulo cascho la Lorza nola
cho Liono nolla nascolla dosLra di soLLo, la qual caduLa sia sonza sanguo o sonza
doloro, porcho la doLLa nola gionLa al Lornino dolla sua Lropidaziono, cho ha
porduraLo a punLo dioco soLLo annuo rovoluzioni lunari. Cho /nbruoggio nolla
conLosina o duodocina spinLa abbia spaccio od ispodiLo il nogocio con la
nogliora, o cho non la ingravido por quosLa volLa, na no l'alLra con quol sono in
cui si convorLisco quol porro coLLo, cho nangia al prosonLo con la sapa o pano di
niglio. /l liglio di MarLinollo coninciono a spunLar i poli do la puborLado nol
poLLinalo, od insiono insiono conincio a gallugarli la voco. Cho a Paulino,
nonLro vorr alzar un'ago roLLa da Lorra, por la lorza cho ogli lar, so gli ronpa
la sLringa rossa do lo bragho, por la qual cosa, so bosLonniar, voglio cho sia
puniLo approsso con quosLo, cho quosLa sora la sua ninosLra sia Lroppo saliLa o
sappia di luno, caggia o so gli ronpa il liasco piono di vino, por la qual causa so
bosLinniar, provodorono poi. Cho di soLLo Lalpo, lo quali da quaLLro giorni la
son parLiLo dal londo do la Lorra, prondondo divorsi canini vorso l'aria, duo
vognano a la suporlicio do la Lorra noll'ora nodosina, l'una al punLo di nozzo
giorno, l'alLra a quindoci ninuLi o dioco novo socondi approsso, discosLo l'una da
l'alLra Lro passi, un piodo o nozzo diLo no l'orLo di /nLon Iaivano. Dol Lonpo o
luogo do l'alLro si provodor al pi Lardi.
23 \ SII/\ Hai nolLo da laro, o Morcurio, so ni vuoi racconLaro LuLLi
quosLi aLLi dolla provisiono, cho la il padro Ciovo, o nol volorni LuLLi quosLi
docroLi parLicolari uno por uno lar ascolLaro, ni pari cho soi sinil a colui, cho
volosso prondoro il conLo do granogli do la Lorra. Tu soi sLaLo LanLo a apporLaro
quaLLro ninuzzario do inliniLo alLro cho nol nodosino Lonpo sono accaduLo in
una picciola conLrada, dovo son quaLLro o cinquo sLanzo non Lroppo nagnilicho,
or cho sarrobo, so dovossi donar conLo a piono do coso ordinaLo in quolla ora por
quosLa villa, cho sLa allo radici dol nonLo Cicada` CorLo, non Li basLarobbo un
anno da osplicarlo una por una, cono hai coninciaLo a laro. Cho crodi, so olLro
volossi apporLar LuLLo lo coso accaduLo circa la ciLL di Nola, circa il rogno di
Napoli, circa l'ILalia, circa l'Iuropa, circa LuLLo il globo LorrosLro, circa ogni alLro
globo in inliniLo, cono inliniLi son gli nondi soLLoposLi alla providonza di
Ciovo` In voro, por apporLar solo quollo cho accaduLo od ordinaLo d'ossor in
uno insLanLo noll'anbiLo d'un solo di quosLi orbi o nondi, non Li lia nosLioro
dinandar conLo linguo o conLo boccho di lorro, cono lanno gli pooLi, na nillo
nillia nigliaia do nillioni in Lornino d'un anno, ad non avorno oxocuLaLa la
nillosina parLo. I por dirla, o Morcurio, non so cho voglia dir quosLo Luo
riporLo, por cui alcuni do' nioi colLori, chianaLi lilosoli, sLinano cho quosLo
povoro gran padro Ciovo sia nolLo sollociLo, occupaLo od inpacciaLo, o crodono
cho lui sia di Lal lorLuna, cho non ninino norLalo cho dobba avor invidia al
sLaLo suo. Iascio cho in quol Lonpo cho spondova a proponoro o dosLinar quosLi
olloLLi, nocossarianonLo scorsoro inliniLo volLo inliniLo occasioni di provodoro od
avor provisLo ad alLri, o Lu, nonLro no lo vuoi racconLaro, so volosso lar l'ollicio
Luo, dovi avorno laLLi o larno inliniLo volLo alLri inliniLi.
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24 \ MIRC.\ Sai, Solia, so soi Solia, cho Ciovo la LuLLo sonza occupaziono,
sollociLudino od inpaccianonLo, porcho a spocio innunorabili od inliniLi
individui provodo donando ordino, od avondo donaLo ordino, non con corLo
ordino succossivo, na subiLo subiLo od insiono insiono, o non la lo coso a nodo
do gli parLicolari ollicionLi, ad una ad una, con nolLo azioni, o con quollo inliniLo
viono ad aLLi inliniLi, na LuLLo il passaLo, prosonLo o luLuro la con un aLLo
sonplico o singularo.
25 \ SII/\ Io posso sapor quosLo, o Morcurio, cho non insiono insiono
racconLaLo o noLLoLo in oxocuziono quosLo coso, od osso non sono in un suggoLLo
sonplico o singolaro: o poro l'ollicionLo dovo ossoro proporzionaLo, o alnono con
l'oporaziono proporzionarsi a quollo.
26 \ MIRC.\ I voro quol cho dici, o dovo ossoro coss, o non puo ossoro
alLrinonLo nollo ollicionLo parLicolaro, prossino o naLuralo, porcho ivi, socondo
la raggiono o nisura doll'olloLLiva virLudo parLicularo, soguiLa la nisura o
raggiono do l'aLLo parLicolaro circa il parLicular suggoLLo, na noll'ollicionLo
univorsalo non coss, porcho lui proporzionaLo, so si puo dir coss, a LuLLo
l'olloLLo inliniLo cho da lui dopondo, socondo la raggiono do LuLLi luoghi, Lonpi,
nodi o suggoLLi, o non doliniLanonLo ad corLi luoghi, suggoLLi, Lonpi o nodi.
27 \ SII/\ So, o Morcurio, cho la cogniziono univorsalo disLinLa dalla
parLicolaro, cono il liniLo da l'inliniLo.
28 \ MIRC.\ Di' noglio: cono l'uniLado da l'inliniLo nunoro. I dovi sapor
ancora, o Solia, cho la uniL nol nunoro inliniLo, od il nunoro inliniLo
noll'uniL, olLro cho l'uniL uno inliniLo inpliciLo, o l'inliniLo la uniL
oxpliciLa: approsso cho dovo non uniL, non nunoro, no liniLo, no inliniLo, o
dovunquo nunoro o liniLo o inliniLo, ivi nocossarianonLo l'uniL. QuosLa
dunquo la susLanza di quollo, dunquo, chi non accidonLalnonLo, cono alcuni
inLolloLLi parLicolari, na ossonzialnonLo, cono l'inLolligonza univorsalo, conosco
l'uniL, conosco l'uno od il nunoro, conosco il liniLo od inliniLo, il lino o Lornino
da conproonsiono od occosso di LuLLo, o quosLo puo lar LuLLo non solo in
univorsalo, na olLro in parLicolaro, coss cono non parLicolaro cho non sia
conproso noll'univorsalo, non nunoro, in cui pi voranonLo non sia l'uniL,
cho il nunoro isLosso. Coss, dunquo, sonza dillicolL alcuna o sonza inpaccio
Ciovo provodo a LuLLo coso in LuLLi luoghi o Lonpi, cono nocossarianonLo lo
ossoro od uniL si Lrova in LuLLi nunori, in LuLLi luoghi, in LuLLi Lonpi od aLoni di
Lonpi, luoghi o nunori, o l'unico principio do l'ossoro in inliniLi individui, cho
lurono, sono o saranno. Ma non quosLa dispuLaziono il lino por cui sono
vonuLo, o por cui crodo d'ossor sLaLo chianaLo da Lo.
29 \ SII/\ I voro cho so bono cho quosLo son coso dogno d'ossor dociso da
nioi lilosoli, o pionanonLo inLoso non da no, cho non lo posso capiro, occoLLo
cho dillicilnonLo in conparazioni o siniliLudini, na dalla Solia colosLo o da Lo,
na da quol Luo racconLaro son sLaLa connossa a coLal quosLiono, prina cho
voniro a discorroro circa gli noi parLicolari inLorossi o dissogni. I corLo ni parovi
cho sonza ogni proposiLo Lu, giudiciosissino nuno, lussi onLraLo in quollo
discorror di coso coss ninino o basso.
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3O \ MIRC.\ Non l'ho laLLo con vaniL, na con grando providonza, Solia,
porcho ho giudicaLa nocossaria quosLa aninadvorsiono a Lo, por quol cho
conosco, cho por lo nolLo allliczioni soi di Lal naniora LurbaLa, cho lacilnonLo
l'alloLLo Li vogna LrasporLaLo a volor non Lroppo pianonLo opinaro circa il
govorno do gli doi, il qualo giusLo o sacrosanLo al lin linalo, boncho lo coso
appaiono, in quolla naniora cho Lu vodi, conlusissino. Ho voluLo dunquo,
prina cho LraLLasso alLro, provocarLi a coLal conLonplaziono, por rondorLi sicura
dal dubio cho poLossi avor, o lorso nolLo volLo dinosLri, porcho, ossondo Lu
Lorrona o discorsiva, non puoi aporLanonLo inLondoro l'inporLanza do la
providonza di Ciovo, o dol sLudio di noi alLri suoi collaLorali.
31 \ SII/\ Ma puro, o Morcurio, cho vuol diro, cho pi LosLo al prosonLo,
cho alLro volLo, Li ha connosso quosLo zolo`
32 \ MIRC.\ Ti diro (quollo ch'ho dilloriLo di dirLi sin al prosonLo): porcho il
Luo voLo, la Lua oraziono, la Lua anbasciaria, boncho sia gionLa in ciolo o
porvonuLa a noi voloco o prosLa, ora poro a nozza osLado agghiacciaLa, ora
irrosoluLa, ora LronanLo, quasi pi giLLaLa cono alla lorLuna cho inviaLa o
connossa cono a la providonza: quasi cho ora dubia, so la possoa avor olloLLo
di Loccarno l'orocchio, cono di quolli cho sono aLLonLi a coso cho son sLinaLo pi
principali. Ma Lo inganni, Solia, so ponsi, cho non no siono a cura coss lo coso
ninino, cono lo principali, LalnonLo sicono lo coso grandissino o
principalissino non cosLano sonza lo ninino od abioLLissino. TuLLo dunquo,
quanLunquo ninino, soLLo inliniLanonLo grando providonza, ogni
quanLosivoglia vilissina ninuzzaria in ordino dol LuLLo od univorso
inporLanLissina, porcho lo coso grandi son conposLo do lo picciolo, o lo picciolo
do lo picciolissino, o quosLo do gl'individui o ninini. Coss inLondo do lo grando
susLanzo, cono do lo grando ollicacio o grandi olloLLi.
33 \ SII/\ I voro, porcho non s grando, s nagnilico o s bollo archiLoLLo
cho non cosLo di coso cho picciolo, vilissino od inlorni appaiono o son
giudicaLo.
34 \ MIRC.\ I'aLLo dolla cognizion divina la susLanza do l'ossoro di LuLLo
coso, o poro, cono LuLLo coso o liniLo o inliniLo hanno l'ossoro, LuLLo ancora sono
conosciuLo od ordinaLo o provisLo. Ia cognizion divina non cono la nosLra, la
qualo soguiLo dopo lo coso, na avanLi lo coso o si Lrova in LuLLo lo coso, di
naniora cho, so non la vi si Lrovasso, non sarrobono causo prossino o
socondario.
35 \ SII/\ I por quosLo vuoi, o Morcurio, cho io non ni sgononLo por
cosa ninina o grando cho ni accado, non solo cono principalo o diroLLa, na
ancora cono indiroLLa od accossoria, o cho Ciovo in LuLLo, o colna il LuLLo, od
ascolLa LuLLo.
36 \ MIRC.\ Coss , poro por l'avoniro sovongaLi di scaldar pi la Lua
anbasciaria, o non nandarla coss nogloLLa, nal vosLiLa o lrodda in prosonza di
Ciovo, o lui o la Lua Pallado n'hanno inposLo, cho prina ch'io Li parlasso d'alLro,
con qualcho dosLoriL Li lacosso accorLa di quosLo.
37 \ SII/\ Io vi ringrazio LuLLi.
38 \ MIRC.\ r osplica la causa por la qualo n'hai laLLo voniro a Lo..
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39 \ SII/\ Por la nuLaziono o cangianonLo di cosLuni, ch'io conprondo
in Ciovo, por quollo cho por alLri raggionanonLi ho approso da Lo, io sono
onLraLa in sicurL di dinandargli o largli insLanza di cio cho alLro volLo non ho
avuLo ardiro, quando Lonova cho qualcho Vonoro o Cupido o Caninodo
rigoLLasso o risospingosso la nia anbasciaria, quando si prosonLava a la porLa do
la canora di Ciovo. /dosso ch' rilornaLo il LuLLo, o cho sono ordinaLi alLri
porLinaii, condoLLiori od assisLonLi, o cho lui bon disposLo vorso la giusLizia,
voglio cho por Luo nozzo li vogna prosonLaLa la nia richiosLa, la qual vorsa circa
gli gran LorLi cho ni vognono laLLi da divorso sorLo di uonini in Lorra, o progarlo
cho ni sia lavorovolo o propicio, socondo cho la sua conscionza li doLLar.
4O \ MIRC.\ QuosLa Lua richiosLa, por ossor lunga o di non poca
inporLanza, od anco por ossor novanonLo docroLaLo nol ciolo, cho LuLLo lo
ospodizioni, LanLo civili quanLo crininali, vognano rogisLraLo nolla canora, non
sonza LuLLo lo occasioni, nozzi o circonsLanzo loro, poro nocossario, cho Lu no
la porghi in scriLLo, o coss la prosonLi a Ciovo od al SonaLo colosLo.
41 \ SII/\ ndo quosLo nuovo ordino`
42 \ MIRC.\ /ccio cho ognuno di gli doi in quosLo nodo vogna cosLroLLo a
lar la giusLizia, porcho por la rogisLraziono cho oLorniza la nonoria do gli aLLi,
vongano a Lonor l'oLorna inlania, o d'incorroro biasino porpoLuo con la
condannaziono cho si dovo aspoLLar dall'absoluLa giusLizia cho rogna sopra li
govornaLori, od prosidonLo sopra LuLLi doi.
43 \ SII/\ Coss, dunquo, laro. Ma vi bisogna dol Lonpo a ponsaro o
scrivoro, poro Li priogo cho rivogni donani a no, o voro il prossino soguonLo
giorno.
44 \ MIRC.\ Non nancaro. Tu ponsa a quol cho lai.

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DIaI. 2, parte 1

PrIma parte deI secondo dIaIogo.

1 \ S/UI.\ Di grazia, Solia, prina cho procodiano in alLro, donaLoni
raggiono di quosLo ordino o disposiziono di nuni, la qualo ha lornaLa Ciovo no
gli asLri. I prina laLoni udiro, porcho noll'oninonLissina (porcho coss sLinaLa
volgarnonLo) sodia abbia voluLo cho sia la doa VoriLado`
2 \ SII/\ IacilnonLo. Sopra LuLLo lo coso, o Saulino, siLuaLa la voriL,
porcho quosLa la uniL cho soprasiodo al LuLLo, la bonL cho prooninonLo ad
ogni cosa, porcho uno lo onLo, buono o voro, nodosino voro, onLo o buono.
Ia voriL quolla onLiL cho non inlorioro a cosa alcuna, porcho, so vuoi
longoro qualcho cosa avanLi la voriL, bisogna cho sLini quolla ossoro alLro cho
voriL, o so la lingi alLro cho voriL, nocossarianonLo la inLondorai non avor
voriL in so od ossoro sonza voriL, non ossoro vora, ondo consoguonLononLo
lalsa, cosa do nionLo, nulla, non onLo. Iascio cho nionLo puo ossoro prina
cho la voriL, so non voro cho quollo sia prino o sopra la voriL, o coLal voro
ossoro non puo ossoro so non por la voriL. Coss non puo ossoro alLro insiono
con la voriL, od ossoro quol nodosino sonza voriL, porciocho, so por la voriL
non voro, non onLo, lalso, nulla. ParinonLo non puo ossoro cosa approsso
la voriLado, porcho, so dopo loi, sonza loi, so sonza loi, non voro, porcho
non ha la voriL in so, sar dunquo lalso, sar dunquo nionLo. Dunquo la voriL
avanLi LuLLo lo coso, con LuLLo lo coso, dopo LuLLo lo coso, sopra LuLLo, con
LuLLo, dopo LuLLo, ha raggiono di principio, nozzo o lino. Issa avanLi lo coso,
por nodo di causa o principio, nonLro por ossa lo coso hanno dopondonza,
nollo coso od susLanza di quollo isLossa, nonLro por ossa hanno la sussisLonza,
dopo LuLLo lo coso, nonLro por loi sonza lalsiL si conprondono. I idoalo,
naLuralo o nozionalo, noLalisica, lisica o logica. Sopra LuLLo lo coso, dunquo,
la voriL, o cio cho sopra LuLLo lo coso, boncho sia concopuLo socondo alLra
raggiono, od alLrinonLo noninaLo, quollo puro in susLanza bisogna cho sia
l'isLossa voriL. Por quosLa causa, dunquo, raggionovolnonLo Ciovo ha voluLo
cho nolla pi oninonLo parLo dol ciolo sia visLa la voriLado. Ma corLo quosLa cho
sonsibilnonLo vodi o cho puoi con l'alLozza dol Luo inLolloLLo capiro, non la
sonna o prina, na corLa ligura, corLa inagino o corLo splondor di quolla, la
qualo suporioro a quosLo Ciovo di cui parliano sovonLo o cho soggoLLo dollo
nosLro noLaloro.
3 \ S/UI.\ DognanonLo, o Solia, porcho la voriL la cosa pi sincora, pi
divina di LuLLo, anzi la diviniL o la sincoriL, bonL o bollozza do lo coso la
voriL, la qualo no por violonza si Loglio, no por anLiquiL si corronpo, no por
occulLaziono si sninuisco, no por connunicaziono si dispordo: porcho sonso
non la conlondo, Lonpo non l'arruga, luogo non l'ascondo, noLLo non
l'inLorronpo, Lonobra non l'avola, anzi, con ossoro pi o pi inpugnaLa, pi o
pi risusciLa o crosco. Sonza dilonsoro o proLoLLoro si dolondo, o poro ana la
conpagnia di pochi o sapionLi, odia la nolLiLudino, non si dinosLra a quolli cho
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por so sLossa non la corcano, o non vuol ossoro dochiaraLa a color cho unilnonLo
non so gli osponono, no a LuLLi quoi cho con lrodo la inquirono, o poro dinora
alLissina, dovo LuLLi ronirano o pochi voggono. Ma porcho, o Solia, la prudonza
gli succodo` lorso, porcho coloro cho vogliono conLonplar la voriL o cho la
vogliono prodicaro, si dovono con prudonza govornaro`
4 \ SII/\ Non quosLa la causa. Quolla doa cho gionLa o prossina alla
voriL, ha doi noni: providonza o prudonza. I si chiana providonza, in quanLo
inlluisco o si Lrova nolli principii suporiori, o si chiana prudonza, in quanLo
olloLLuaLa in noi: cono solo suolo ossoro nonaLo o quollo cho scalda o dillondo il
luno, od olLro quol luno o splondor dilluso cho si Lrova nol spocchio od olLro in
alLri suggoLLi. Ia providonza, dunquo, so dico nollo coso suporiori, od
conpagna dolla voriL, o non sonza quolla, od la nodosina liborL o la
nodosina nocossiL, di naniora cho la voriL, la providonza, la liborL o
nocossiL, la uniL, la voriL, la ossonzia, la onLiL, LuLLo sono uno absoluLissino,
cono alLro volLo Li laro noglio inLondoro. Ma, por conodiL dolla prosonLo
conLonplaziono, sappi cho quosLa inlluisco in noi la prudonza, la qual posLa o
consisLonLo in corLo discorso Lonporalo, od una raziono principalo cho vorsa
circa l'univorsalo o parLicolaro, ha por danigolla la dialoLLica, o por guida la
sapionza acquisiLa, nonaLa volgarnonLo noLalisica, la qualo considora gli
univorsali do LuLLo lo coso cho cascano in cogniziono unana: o, quosLo duo, LuLLo
lo suo considorazioni roloriscono all'uso di quolla, ha duo insidiaLrici nonicho
cho sono vizioso: dalla dosLra si Lrova la callidiL, vorsuzia o nalizia, dalla
sinisLra, la sLupidiL, inorzia od inprudonzia. I vorsa circa la virL consulLaLiva,
cono la lorLozza circa l'inpoLo do l'iracundia, la Lonporanza circa il
consonLinonLo dolla concupiscibilo, la giusLizia circa LuLLo lo oporazioni, LanLo
osLorno, quanLo inLoriori.
5 \ S/UI.\ Dalla providonza, dunquo, vuoi cho inlluisca in noi la prudonza,
o cho nol nondo archoLipo quolla risponda a quosLa cho nol nondo lisico:
quosLa cho porgo a gli norLali il scudo, por cui conLra lo coso advorso con la
raggiono si lorLilicano, por cui siano insognaLi di prondoro pi pronLa o porloLLa
cauLola dovo naggiori dispondii si ninacciano o Lonono, por cui gli agonLi
inloriori s'acconodano allo coso, ai Lonpi od all'occasioni, o non si nuLano, na
s'adaLLano gli anini o lo volunLadi. Por cui a gli bono alloLLi nionLo accado cono
subiLanio od inproviso, di nulla dubiLano, na LuLLo aspoLLano, di nulla
suspicano, na da LuLLo si guardano, ricordandosi il passaLo, ordinando il
prosonLo o provodondo il luLuro. r dinni, porcho Solia succodo od prossina
a la prudonza o voriLado`
6 \ SII/\ Ia Solia, cono la voriL o la providonza, di duo spocio. I'una
quolla suporioro, sopracolosLo od olLronondana, so coss dir si puoLo, o quosLa
l'isLossa providonza, nodosina luco od occhio: occhio, cho la luco isLossa,
luco, cho l'occhio isLosso. I'alLra la consocuLiva, nondana od inlorioro, o non
voriL isLossa, na voraco o parLocipo dolla voriL, non il solo, na la luna, la
Lorra od asLro, cho por alLro luco. Coss non Solia por ossonza, na por
parLicipaziono, od un occhio cho ricovo la luco o viono illuninaLo da luno
osLorno o porogrino, o non occhio da so, na da alLro, o non ha ossoro por so, na
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por alLro. Porcho non l'uno, non l'onLo, il voro, na do l'uno, do l'onLo, dol
voro, a l'uno, a l'onLo, al voro, por l'uno, por l'onLo, por il voro, noll'uno, noll'onLo,
nol voro, da l'uno, da l'onLo, dal voro. Ia prina invisibilo od inligurabilo od
inconpronsibilo sopra LuLLo, in LuLLo od inlra LuLLo, la soconda liguraLa in ciolo,
illusLraLa noll'ingogni, connunicaLa por lo paroli, digoriLa por l'arLi, ropoliLa por
lo discussioni, dolinoaLa por lo scriLLuro, por la qualo chi dico saporo quol cho
non sa, Lonorario solisLa, chi noga saporo quol cho sa, ingraLo a l'inLolloLLo
agonLo od ingiurioso a la voriL, od olLraggioso a no. I di sinil sorLo vognono ad
ossoro LuLLi quolli cho non ni corcano por no sLossa, o por la suprona virLudo od
anor dolla diviniLado, ch' sopra ogni Ciovo od ogni ciolo, na o por vondorni
por donari o por onori, o por alLro spocio di guadagno, o non LanLo por saporo,
quanLo por ossoro sapuLi, o por doLraoro o possor inpugnaro, o larsi conLra la
loliciL d'alcuni nolosLi consori o rigidi ossorvaLori, o di quosLi li prini son
nisori, li socondi son vani, li Lorzi son naligni o di vil anino. Ma color cho ni
corcano por odilicar so sLossi, sono prudonLi, gli alLri cho n'ossorvano por
odilicar alLrui, sono unani, quoi cho ni corcano absoluLanonLo, sono curiosi, gli
alLri cho n'inquirono por anor dolla suprona o prina voriL, sono sapionLi, o
por consoguonza lolici.
7 \ S/UI.\ ndo aviono, o Solia, cho non LuLLi, cho nodosinanonLo Li
possodono, non vognono LuLLi nodosinanonLo alloLLi, anzi Lalor, chi noglio Li
possodo, non bono vion odilicaLo`
8 \ SII/\ ndo accado, o Saulino, cho il solo non scalda LuLLi quolli alli
quali luco, o Lal volLa nono riscalda Lali a' quali naggiornonLo risplondo`
9 \ S/UI.\ Io L'inLondo, Solia, o conprondo cho Lu soi quolla cho in varii
nodi conLonpli, conprondi od osplichi quosLa voriLado, o gli olloLLi di quolla
suporna inlluonza do l'ossor Luo, alla qualo por varii gradi o scalo divorso LuLLi
aspirano, LonLano, sLudiano o si lorzano salondo porvoniro, o si obioLLa o
prosonLa nodosino lino o scopo a' divorsi sLudii, o viono ad aLLuaro divorsi
suggoLLi do virLudi inLolloLLuali, socondo divorso nisuro, nonLro a quoll'una o
sonplicissina voriLado l'addrizza, la qualo cono non chi alcunanonLo la possa
Loccaro, coss non si Lrova qua basso chi la possa porloLLanonLo conprondoro:
porcho non conprosa, o voranonLo non viono apparoggiaLa so non da quollo
in cui por ossonza, o quosLo non alLro cho loi nodosina. I porcio da luori
non si vodo so non in onbra, siniliLudino, spocchio od in suporlicio o naniora di
laccia, alla qualo non in quosLo nondo chi pi s'avicino por aLLo di providonza
od olloLLo di prudonza, occoLLo cho Lu, Solia, nonLro vi conduci soLLo divorso, do
lo quali alLro adnirando, alLro parabolando, alLro inquirondo, alLro opinando,
alLro iudicando o doLorninando, alLro por sullicionza di naLural nagia, alLro por
suporsLiziosa divinaziono, alLro por nodo di nogaziono, alLro por nodo di
allirnaziono, alLro por via di conposiziono, alLro por via di divisiono, alLro por
via do doliniziono, alLro por via di donosLraziono, alLro por principii acquisiLi,
alLro por principii divini aspirano: nonLro quolla gli crida, in nullo luogo
prosonLo, da nullo luogo absonLo, proponondogli avanLi gli occhi dol sonLinonLo
por scriLLura LuLLo lo coso od olloLLi naLurali, o gl'inLona noll'orocchio do l'inLorna
nonLo por lo concopuLo spocio di coso visibili od invisibili.
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1O \ SII/\ /lla Solia succodo la loggo, sua liglia, o por ossa quolla vuolo
opraro, o por quosLa loi vuolo ossoro adoporaLa, por quosLa gli proncipi rognano,
o li rogni o ropublicho si nanLognono. QuosLa, adaLLandosi alla conplossiono o
cosLuni di popoli o gonLi, roprino l'audacia col Linoro, o la cho la bonLado sia
sicura Lra gli scoloraLi, od caggiono, cho no gli roi sonpro sia il rinorso dolla
conscionza, con il Linoro dolla giusLizia od aspoLLaziono di quol supplicio cho
discaccia l'orgoglioso ardiro, od inLroduco l'unilo consonLinonLo con gli suoi
oLLo ninisLri, cho sono Lagliono, carcoro, porcosso, osilio, ignoninia, sorviL,
povorLado o norLo. Ciovo l'ha riposLa in ciolo od ossalLaLa con quosLa
condiziono, cho laccia cho gli poLonLi por la lor prooninonza o lorza non siono
sicuri, na rolorondo il LuLLo a naggior providonza o loggo suporioro (por cui,
cono divina o naLuralo, si rogolo la civilo), laccia inLondoro, cho por coloro
ch'oscono dallo Lolo d'aragno, sono ordinaLo lo roLi, gli lacci, lo caLono od i coppi,
aLLoso cho por ordino dolla loggo oLorna sanciLo, cho gli pi poLonLi siono pi
poLonLononLo conprosi o vinLi, so non soLLo un nanLo o donLro una sLanza, soLLo
alLro nanLo od alLra sLanza, cho sar poggioro. /pprosso gli ha ordinaLo od
inposLo, cho nassinanonLo vorso o vogna rigorosa circa lo coso allo quali da
principio o prina o principal causa sLaLa ordinaLa: cio circa quol LanLo
ch'apparLiono alla connuniono do gli uonini, alla civilo convorsaziono, a lino
cho gli poLonLi siono susLonuLi da gl'inpoLonLi, gli doboli non siono opprossi da
gli pi lorLi, siono doposLi gli Liranni, ordinaLi o conlirnaLi gli giusLi govornaLori
o rogi, siono lauriLo lo ropublicho, la violonza non inculcho la raggiono,
l'ignoranza non disproggio la doLLrina, li povori siono agiuLaLi da' ricchi, lo
virLudi o sLudii uLili o nocossarii al connuno siono pronossi, avanzaLi o
nanLonuLi, siono osalLaLi o ronunoraLi coloro cho proliLLaranno in quolli, o gli
dosidiosi, avari o proprioLarii siono sproggiaLi o LonuLi a vilo. Si nanLogna il
Linoro o culLo vorso lo poLosLadi invisibili, onoro, rivoronza o Linoro vorso gli
prossini vivonLi govornaLori, nossuno sia proposLo in poLosL, cho nodosino
non sia suporioro do noriLi, por virLudo od ingogno in cui provaglia, o por so
solo, il cho raro o quasi inpossibilo, o con conunicaziono o consoglio d'alLri
ancora, il cho dobiLo, ordinario o nocossario. Cli ha donaLa Ciovo la poLonza di
logaro, la qualo nassino consisLa in quosLo, cho loi non si laccia Lalo cho incorra
disproggio o indigniL, a cui si poLr inconLraro, nonando gli passi por doi
canini, do quali l'uno dolla iniquiL, conandando o proponondo coso ingiusLo,
l'alLro dolla dilliculL, proponondo o conandando coso inpossibili, lo quali
puro sono ingiusLo: porcio cho duo sono lo nani por lo quali poLonLo a logaro
ogni loggo, l'una dolla giusLizia, l'alLra dolla possibiliL, o di quosLo l'una
nodoraLa da l'alLra, aLLoso cho, quanLunquo nolLo coso sono possibili cho non
son giusLo, nionLo poro giusLo cho non sia possibilo.
11 \ S/UI.\ Bono dici, o Solia, cho nossuna loggo cho non ordinaLa alla
praLLica dol conviLLo unano, dovo ossoro accoLLaLa. Bon ha disposLo od
ordinaLogli Ciovo, porcho, o cho vogna dal ciolo, o cho osca da la Lorra, non dovo
ossor approvaLa, no accoLLaLa quolla insLiLuziono o loggo cho non apporLa la
uLiliL o connodiL, cho no anona ad oLLino lino: dol qualo naggioro non
possiano conprondoro cho quollo, cho LalnonLo indirizza gli anini o rilorna
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gl'ingogni, cho da quolli si producano lruLLi uLili o nocossari alla convorsaziono
unana, cho corLo bisogna cho sia cosa divina, arLo do lo arLi o disciplina do lo
disciplino quolla por cui hanno da ossor roLLi o roprinuLi gli uonini, cho Lra LuLLi
gli aninali son di conplossioni pi disLinLi, di cosLuni pi varii, d'inclinazioni
pi divisi, o di volunLadi pi divorsi, di appulsi pi inconsLanLi. Ma, oin, o
Solia, cho siano dovonuLi a Lalo (chi nai avri' possuLo crodoro, cho quosLo lusso
possibilo`), cho quolla dovo ossoro sLinaLa nassino roligiono la qualo por
ninino o vilo, o por orroro abbia l'aziono od aLLo di buono oporazioni, dicondo
alcuni, cho di quollo non si curano gli doi, o por quollo, quanLunquo siono
grandi, non sono giusLi gli uonini.
12 \ SII/\ CorLo, o Saulino, io crodo sognaro, ponso cho sia un lanLasna,
una appariziono di LurbaLa lanLasia, o non cosa vora quolla cho dici, od pur
corLo cho si Lrovano Lali, cho proponano o lacciano crodor quosLo a lo nisoro
gonLi. Ma non dubiLaro, porcho il nondo lacilnonLo si accorgor cho quosLo non
si puo digoriro, coss cono lacilnonLo si puo avodoro di non possor sussisLoro
sonza loggo o roligiono.
13 r abbiano alquanLo voduLo, cono bono sLaLa ordinaLa o siLuaLa la
loggo: dovi adosso udiro, con qual cogniziono a quolla vicino aggionLo il
giudizio. Ciovo al giudicio ha nosso in nano la spada o la corona: quosLa, con
cui pronio quolli cho oprano bono, asLonondosi dal nalo, quolla, con cui
casLigho color cho son pronLi a gli doliLLi, o son disuLili od inlruLLiloro pianLo. Ha
ingionLo al giudicio la dolonsiono o cura dolla vora loggo, o la dosLruziono
doll'iniqua o lalsa, doLLaLa da gonii porvorsi od ininici dol Lranquillo o lolico
sLaLo unano, ha conandaLo al giudicio cho, gionLo alla loggo, non osLingua, na,
quanLo si puo, acconda l'appoLiLo do la gloria no gli poLLi unani, porcho quosLo
quol solo od ollicacissino sprono, cho suolo inciLar gli uonini o riscaldarli a
quolli gosLi oroici cho aunonLano, nanLognono o lorLilicano lo ropublicho.
14 \ S/UI.\ Ii nosLri do la linLa roligiono LuLLo quosLo glorio lo chianano
vano, na dicono cho bisogna gloriarsi solanonLo in non so cho Lragodia
caballisLica.
15 \ SII/\ lLro, cho non aLLonda a quol cho s'inagino o ponso ciascuno,
pur cho lo paroli o gosLi non corronpano il sLaLo Lranquillo, o nassino vorso in
corroggoro o nanLonoro LuLLo quol cho consisLo no l'oporazioni, non giudicar
l'arboro da bollo lrondi, na da buoni lruLLi, o quolli cho non lo producono, siono
LolLi o codano il loco ad alLri cho porgano. Cho non croda, cho in nodo alcuno li
doi si sonLono inLorossaLi in quollo coso nollo quali nossuno uono si sonLo
inLorossaLo, porcho di quollo coso solanonLo gli doi si curano do lo quali si
possono curar gli uonini, o non por cosa cho vogna laLLa o doLLa o ponsaLa por
ossi, si connuovono o so adirano, so non in quanLo por quollo vonosso a
pordorsi quol rispoLLo por cui si nanLognono lo ropublicho, aLLoso cho gli doi non
sarobono doi, so si prondossoro piacoro o dispiacoro, LrisLizia o allogrozza por
quollo cho lanno o ponsano gli uonini, na quolli sarobono pi bisognosi cho
quosLi, o al nono coss quolli ricovorobono uLiliLado o proliLLo da quosLi, cono
quosLi da quolli. Issondono, dunquo, li doi rinossi da ogni passiono, vognono
ad avor ira o piacoro aLLivo solanonLo, o non passivo, o poro non ninacciano
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casLigo o pronoLLono pronio, por nalo o bono cho risulLa in ossi, na por quollo
cho viono ad ossoro connosso nolli popoli o civilo convorsazioni, allo quali
hanno soccorso con lo loro divino, non basLandogli lo unano loggi o sLaLuLi. Por
LanLo cosa indogna, sLolLa, prolana o biasinovolo ponsaro cho gli doi ricorcano
la rivoronza, il Linoro, l'anoro, il culLo o rispoLLo da gli uonini por alLro buon
lino od uLiliLado cho do gli uonini nodosini: aLLoso cho, ossondo ossi
gloriosissini in so, o non possondosogli aggiongor gloria da luori, han laLLo lo
loggi non LanLo por ricovoro gloria, quanLo por connunicar la gloria a gli
uonini: o poro LanLo lo loggi o giudicii son lonLano dalla bonL o voriL di loggo o
giudicio, quanLo so discosLano dall'ordinaro od approvaro nassinanonLo quollo
cho consisLo noll'azioni norali do gli uonini a riguardo do gli alLri uonini.
16 \ S/UI.\ IllicacononLo, o Solia, por quosLa ordinazion di Ciovo si
dinosLra, cho gli arbori, cho sono no gli orLi dollo loggi, sono ordinaLi da gli doi
por gli lruLLi, o spocialnonLo Lali, do quali si pascano, si nuLriscano o consorvino
gli uonini, o cho gli supori non si doloLLano d'odoro d'alLri cho di quosLi.
17 \ SII/\ /scolLa. Da quosLo vuolo, cho il giudizio inlorisca cho li doi
nassino vogliano ossoro anaLi o LonuLi, por lino di lauriro al consorzio unano,
od avorLiro nassinanonLo quo' vizii cho apporLano noia a quollo, o poro li
poccaLi inLoriori solanonLo donno ossor giudicaLi poccaLi, por quol cho noLLono o
noLLor possono in olloLLo osLorioro, o lo giusLizio inLoriori nai sono giusLizio
sonza la praLLica osLorna, cono lo pianLo in vano sono pianLo sonza lruLLi, o in
prosonza o in aspoLLaziono. I vuolo cho do gli orrori, in conparaziono, nassini
siono quolli cho sono in progiudicio dolla ropublica, ninori quolli cho sono in
progiudicio d'un alLro parLicolaro inLorossaLo, ninino sia quollo ch'accado Lra
doi d'accordo, nullo quollo, cho non procodo a nal ossonpio o nalo olloLLo, o
cho da gl'inpoLi accidonLali accadono nolla conplossiono doll'individuo. I
quosLi son quo' nodosini orrori, por gli quali gli oninonLi doi si sonLono
nassino-, ninoro-, ninina-, o nullanonLo ollosi, o por di quosLi l'opro conLrario
si sLinano nassino-, ninoro-, ninina-, od alcunanonLo sorviLi. Ha conandaLo
ancora al giudicio, cho sia accorLo cho por l'avoniro approvo la poniLonza, na
cho non la noLLa al pari doll'innoconza, approvi il crodoro o sLinaro, na gianai
al pari dol laro od oporaro. Coss inLondo dol conlossaro o diro al rispoLLo dol
corrogoro od asLinoro, LanLo conondo li ponsiori, por quanLo rilucono nolli sogni
osprossi o no gli olloLLi possibili. Non laccia cho colui cho dona vananonLo il
corpo, sioda vicino a colui ch'allrona l'ingogno, non pona in conparaziono
quosLo soliLario disuLilo con quollo di proliLLovolo convorsaziono. Non disLingua
gli cosLuni o roligioni LanLo por la disLinziono di Logho o dilloronzo do vosLi,
quanLo por buoni o nogliori abiLi di virLudi o disciplino. Non LanLo arrida a
quollo cho ha lronaLo il lorvor dolla libidino, cho lorso inpoLonLo o lroddo,
quanLo a quoll'alLro ch'ha niLigaLo l'onpiLo do l'ira, cho corLo non Linido, na
pazionLo. Non applauda LanLo a quollo cho lorso disuLilnonLo s' ubligaLo a non
nosLrarsi libidinoso, ch'a quoll'alLro cho si doLornina di non ossoro olLro
nalodico o nallaLLoro. Non dica naggior orroro il suporbo appoLiLo di gloria,
ondo rosulLa sovonLo bono alla ropublica, cho la sordida cupidiggia di danari.
Non laccia LanLo Lrionlo d'uno, porcho abbia sanaLo un vilo o disuLil zoppo, cho
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poco o nulla valo pi sano cho inlorno, quanLo d'un alLro ch'ha liboraLa la paLria
o rilornaLo un anino porLurbaLo. Non sLino LanLo, o pi, gosLo oroico l'avor in
qualcho nodo o qualcho naniora possuLo osLinguor il luoco d'una lornaco
ardonLo sonz'acqua, cho l'avor osLinLo lo sodizioni d'un popolo accoso sonza
sanguo. Non pornoLLa, cho si addrizzono sLaLuo a' polLroni, nonici dol sLaLo do
lo ropublicho, o cho in progiudicio di cosLuni o viLa unana no porgono paroli o
sogni, na a color cho lanno Lonpii a' doi, aunonLano il culLo od il zolo di Lalo
loggo o roligiono por qualo vogna accosa la nagnaniniL od ardoro di quolla
gloria cho soguiLa dal sorvizio dolla sua paLria od uLiliL dol gono unano, ondo
appaiono insLiLuiLo univorsiLadi por lo disciplino di cosLuni, loLLoro od arni. I
guardo di pronoLLoro anoro, onoro o pronio di viLa oLorna od innorLaliLado a
quoi cho approvano gli podanLi o parabolani, na a quolli cho por adoprarsi nolla
porloziono dol proprio od alLrui inLolloLLo, nol sorvizio dolla connuniLado,
noll'ossorvanza osprossa circa gli aLLi dolla nagnaniniL, giusLizia o
nisoricordia, piacono a gli doi. Ii quali por quosLa caggiono nagnilicorno il
popolo Ronano sopra gli alLri, porcho con gli suoi nagnilici gosLi, pi cho l'alLro
nazioni, si sopporo conlornaro od assonigliaro ad ossi, pordonando a'
sunnossi, dobollando gli suporbi, rinoLLondo l'ingiurio, non obliando gli
bonolicii, soccorrondo a' bisognosi, dolondondo gli allliLLi, rolovando gli
opprossi, allronando gli violonLi, pronovondo gli noriLovoli, abbassando gli
dolinquonLi, noLLondo quosLi in Lorroro od ulLino osLorninio con gli llagolli o
socuro, o quolli in onoro o gloria con sLaLuo o colossi. ndo consoquonLononLo
apparvo quol popolo pi allronaLo o riLonuLo da vizii d'inciviliLado o barbaria, o
pi osquisiLo o pronLo a gonoroso inproso, ch'alLro cho si sia voduLo gianai. I
nonLro lu Lalo la lor loggo o roligiono, Lali lurono gli lor cosLuni o gosLi, Lal
sLaLo lor onoro o lor loliciLado.
18 \ S/UI.\ Vorroi, ch'al giudicio avosso ordinaLo qualcho cosa osprossa
conLra la LonoriLado di quosLi granaLici, cho in Lonpi nosLri grassano por
l'Iuropa.
19 \ SII/\ MolLo bono, o Saulino, Ciovo ha conandaLo, inposLo od
ordinaLo al giudizio, cho voda so gli voro cho cosLoro inducano gli popoli al
disproggio od al nono a poca cura di logislaLori o loggi, con donargli ad
inLondoro, cho quolli proponono coso inpossibili o cho conandano cono por
burla, cio, por lar conoscoro a gli uonini, cho gli doi sanno conandaro quollo
cho loro non possono noLLoro in osocuziono. Voda so, nonLro dicono cho
vogliono rilornaro lo dillornaLo loggi o roligioni, vognono por corLo a guasLar
LuLLo quol LanLo cho ci di buono, o conlirnar o inalzar a gli asLri LuLLo quollo
cho vi puo ossoro o lingoro di porvorso o vano. Voda so apporLano alLri lruLLi,
cho di Loglioro lo convorsazioni, dissipar lo concordio, dissolvoro l'unioni, lar
ribollar gli ligli da' padri, gli sorvi da padroni, gli suddiLi da suporiori, noLLoro
scisna Lra popoli o popoli, gonLo o gonLo, conpagni o conpagni, lraLolli o
lraLolli, o ponoro in disquarLo lo lanoglio, ciLLadi, ropublicho o rogni: od in
conclusiono, so, nonLro saluLano con la paco, porLano, ovunquo onLrano, il
colLollo dolla divisiono od il luoco dolla disporsiono, Logliondo il liglio al padro,
il prossino al prossino, l'inquilino a la paLria, o lacondo alLri divorzii orrondi o
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conLra ogni naLura o loggo. Voda so, nonLro si dicono ninisLri d'un cho risusciLa
norLi o sana inlorni, ossi son quoi cho, poggio di LuLLi alLri cho pasco la Lorra,
sLroppiano gli sani od uccidono gli vivi, non LanLo con il luoco o con il lorro,
quanLo con la porniciosa lingua. Voda cho spocio di paco o concordia quolla,
cho proponono a gli popoli nisorandi, so lorso vogliono od anbiscono, cho LuLLo
il nondo concordo o consonLa alla lor naligna o prosunLuosissina ignoranza, od
approvo la lor nalvaggia conscionza, nonLro ossi non vogliono concordaro no
consonLiro a loggo, a giusLizia o doLLrina alcuna, od in LuLLo il rosLo dol nondo o
di socoli non apparo LanLa discordia o dissonanza, quanLa si convonco Lra loro.
Por cio cho Lra dioco nila di sinil podanLi non si Lrova uno cho non abbia un suo
caLocisno lornaLo, so non publicaLo, al nono por publicaro quollo cho non
approva nossuna alLra insLiLuziono cho la propria, Lrovando in LuLLo l'alLro cho
dannaro, riprovaro o dubiLaro, olLro cho si Lrova la naggior parLo di ossi cho son
discordi in so nodosini, cassando oggi quollo cho scrissoro l'alLro giorno. Voda
qual riusciLa lacciano ossi, o quai cosLuni susciLano o provocano no gli alLri, por
quanLo apparLiono a gli aLLi do la giusLizia o nisoricordia, o la consorvaziono od
aunonLo di boni publici, so por lor doLLrina o nagisLoro sono drizzaLo acadonio,
univorsiLadi, Lonpii, ospiLali, collogii, scuolo o luoghi do disciplino od arLi, o
puro, dovo quosLo coso si Lrovano, son quollo nodosino o laLLo do nodosino
laculLadi cho orano prina cho loro vonissoro o conparissoro Lra lo gonLi.
/pprosso, so por loro cura quosLo coso sono aunonLaLo, o puro por loro
nogligonza disninuiLo, posLo in ruina, dissoluziono o disporsiono. lLro, so sono
occupaLori di boni alLrui, o puro olargiLori di boni proprii, o linalnonLo, so quolli,
cho prondono la lor parLo, aunonLano o sLabiliscono gli boni publici, cono
lacoano gli lor conLrarii prodocossori, o puro insiono con quosLi lo dissipano,
squarLano o divorano, o nonLro doprinono l'opro, osLinguono ogni zolo di lar lo
nuovo o consorvar lo anLicho. So coss , o so Lali saran conprosi o conviLLi, o so
dopo cho saranno avorLiLi, nosLrandosi incorrigibili, lornaranno i piodi do
l'osLinaziono, conanda Ciovo al giudizio, soLLo pona dolla disgrazia sua o di
pordoro quol grado o prooninonza cho Liono nol ciolo, cho lo dissipo, disporda
od annullo, o spinga con qualsivoglia lorza, braccio od indusLria sino a la
nonoria dol nono di LanLo posLiloro gorno. I giongo a quosLo, cho laccia
inLondoro a LuLLo lo gonorazioni dol nondo, soLLo pona do la lor ruina, cho
s'arnino in lavor di osso giudizio, in sino a LanLo cho sar pionanonLo nosso in
ossocuziono il docroLo di Ciovo conLra quosLa nacchia dol nondo.
2O \ S/UI.\ Crodo, o Solia, cho Ciovo non coss rigidanonLo voglia al lino
risolvoro quosLa nisora sorLo di uonini, o non coninciarli a Loccar di Lal sorLo,
cho prina cho gli dono la linal ruina, LonLo so lo possa corrogoro, o lacondoli
accorgoro dolla sua naldiziono od orroro, lo provocho a ponLinonLo.
21 \ SII/\ S bono, poro Ciovo ha ordinaLo al giudicio cho procoda in
quolla naniora cho Li dico. Vuolo cho li siono LolLi LuLLi quo' boni, cho hanno
acquisLaLi coloro cho prodicavano, lodavano od insognavano opraro, o cho son
sLaLi lasciaLi od ordinaLi da color, cho opravano o conlidavano noll'opro, o cho
sono sLabiliLi da quosLi cho hanno croduLo con quoll'opro, bonolicii o LosLanonLi
larsi graLi a' doi, o coss vognano ad oxocraro gli lruLLi ancora di quolli arbori,
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cho procodono da quol sono LanLo odioso a ossi, o vognano a nanLonorsi,
consorvarsi, dolondorsi o nodrirsi solanonLo da quo' lruLLi, da quo' roddiLi o
sullragii, li quali apporLano od hanno apporLaLi loro o quolli cho gli crodono o
cho approvano o dolondono quosLa opiniono. I cho non gli sia olLro lociLo
d'occuparo con rapina o violonLa usurpaziono quollo cho a connuno uLiliLado
gli alLri con liboro o graLo anino, por nozi Lornini conLrarii a conLrario lino,
hanno parLuriLo o soninaLo. I coss oscano da quollo prolanaLo sLanzo o non
nangino do quol pano isconunicaLo, na vadano ad abiLaro in quollo puro od
inconLaninaLo caso, o si pascano di quo' cibi, cho nodianLo la loro rilornaLa
loggo li sono sLaLi dosLinaLi, o novanonLo prodoLLi da quosLi porsonaggi pii cho
lanno LanLo poco sLina do l'oporo oporaLo, o solanonLo por una inporLuna, vilo
o sLolLa lanLasia si sLinano rogi dol ciolo o ligli do li doi, o pi crodono od
aLLribuiscono a una vana, bovina od asinina liducia, ch'ad un uLilo, roalo o
nagnanino olloLLo.
22 \ S/UI.\ SubiLo, o Solia, si vodr quanLo siano aLLi a guadagnarsi un
palno di Lorra quosLi cho sono coss ollusi o prodighi a donar rogni do' cioli, o
conoscorassi do quolli alLri inporaLori dol ciolo onpiroo quanLo liboralnonLo do
la propria susLanza gli lor Morcurii, cho lorso, por la poca lodo cho hanno
noll'opro di cariL, ridurranno in nocossiL di andar a lavorar i canpi, o a lar
alLr'arLo quosLi lor colosLi nossaggiori: cho, sonza alLrinonLo boccarsi il corvollo,
lo assicurano cho non so qual giusLizia d'un alLro laLLa giusLizia loro propria:
dalla qual puriL o giusLizia por quosLo solo vognano osclusi, cho por sassinii,
rapino, violonzo od onicidii ch'abbiano laLLi, si sgononLino, o por olonosino, aLLi
di liboraliLado, nisoricordia o giusLizia si conlidono, si aLLribuiscano o sporino
punLo.
23 \ SII/\ Cono possibilo, o Saulino, cho lo conscionzo LalnonLo alloLLo
possano gianai avor voro anoro d'oprar bono, o vora poniLonza o Linoro di
connoLLoro qualsivoglia ribaldaria, so por connossi orrori vognono LanLo
assicuraLi, o por opro di giusLizia son nossi in LanLa dillidonza`
24 \ S/UI.\ Tu vodi gli olloLLi, Solia, porcho cosa vora o corLa, cono ossi
sono vori o corLi, cho, quando da qualsivoglia alLra prolossiono o lodo alcuno si
nuovo a quosLa, da quol cho ora gi liboralo, doviono avaro, da quol ch'ora niLo,
laLLo insolonLo, da unilo lo vodi suporbo, da donaLor dol suo rubbaLor od
usurpaLor do l'alLrui, da buono ipocriLa, da sincoro naligno, da sonplico
nalizioso, da riconosconLo di so arroganLissino, da abilo a qualcho bonL o
doLLrina prono ad ogni sorLo d'ignoranza o ribaldaria, od in conclusiono, da
quol cho possoa ossor LrisLo, dovonuLo possino, cho non puo ossor poggioro.

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DIaI. 2, parte 2

Seconda parte deI secondo dIaIogo.

1 \ SII/\ r soguiLiano il proposiLo, qualo por l'advoninonLo di Morcurio
iori no vonno inLorroLLo.
2 \ S/UI.\ I bon Lonpo dopo cho, donaLa la raggiono do la collocaziono o
siLuaziono do' buoni nuni in loco dovo orano quollo bosLio, si vogga quali alLri
siono ordinaLi di succodoro al luogo do l'alLro, o so vi piaco, non vi sia gravo di
larni sonpro inLondoro la raggiono o causa. Iravano iori su avor narraLo, cono
il padro Ciovo ha donaLa ispodiziono ad Ircolo, poro consoquonLononLo por la
prina da vodoro, cho cosa abbia laLLo succodoro in suo luogo.
3 \ SII/\ Io, o Saulino, ho inLoso in voriL accaduLo in ciolo alLro cho quol
LanLo, cho in lanLasia, in sogno, in onbra, in spiriLo di prolozia voddo CranLoro
circa il dibaLLo do la Ricchozza, VolupL, SaniL o IorLozza. Porcho, quando
Ciovo obbo oscluso Ircolo da l, subiLo si noso avanLi la Ricchozza, o disso: - /
no, o padro, conviono quosLo loco. - / cui risposo Ciovo: - Por qual caggiono` -
I loi: - /nzi ni naraviglio, disso, cho sin LanLo abbi dilloriLo di collocarni, o
prina cho Li ricordassi di no, hai non solo collocaLo alLro doo od alLri nuni cho
ni donno codoro, na olLro hai sosLonuLo cho bisognasso cho io da por no
nodosina vonosso ad opponorni o prosonLarni conLra il progiudizio nio o
LorLo cho ni laLo. - I Ciovo risposo: -DiLo pur la vosLra causa, Ricchozza, porcho
io non sLino d'avorLi laLLo LorLo col non darLi una do lo sLanzo gi provisLo, na
ancora crodo di non larLono con nogarLi la prosonLo cho da provodoro: o lorso Li
poLrai accorgoro di poggio cho non Li ponsi. - I cho poggio ni puo o dovo
accadoro por vosLro giudizio, di quol cho n' accaduLo` -disso la Ricchozza. -
Dinni, con qual raggiono n'hai proposLa la VoriLaLo, la Prudonza, la Solia, la
Ioggo, il Ciudicio, so io son quolla, por cui la VoriLaLo si sLina, la Prudonza si
dispono, la Solia proggiaLa, la Ioggo rogna, il Ciudicio dispono, o sonza no la
VoriL vilo, la Prudonza sciaguraLa, la Solia nogloLLa, la Ioggo nuLa, il
Ciudicio zoppo, porcho io a la prina dono canpo, alla soconda do norvo, alla
Lorza luno, a la quarLa auLoriLado, al quinLo lorza, a LuLLo insiono giocundiL
bollozza od ornanonLo, o lo liboro da lasLidii o nisorio` - Risposo Mono: -
Ricchozza, Lu non dici il voro pi cho il lalso, porcho Lu olLro soi quolla por cui
zoppica il Ciudizio, la Ioggo sLa in silonzio, la Solia calposLraLa, la Prudonza
incarcoraLa o la VoriL doprossa, quando Li lai conpagna di buggiardi o
ignoranLi, quando lavorisci col braccio do la sorLo la pazzia, quando accondi o
caLLivi gli anini ai piacori, quando anninisLri alla violonza, quando rosisLi a la
giusLizia. Id approsso, a chi Li possiodo non nono apporLi lasLidio cho
giocondiL, dillorniL cho bollozza, bruLLozza cho ornanonLo, o non soi quolla,
cho di lino a' lasLidii o nisorio, na cho lo nuLi o cangi in alLra spocio. S cho in
opiniono soi buona, na in voriL soi pi nalvaggia, in apparonza soi cara, na in
osisLonza soi vilo, por lanLasia soi uLilo, na in olloLLo soi porniciosissina, aLLoso
cho por Luo nagisLoro, quando invosLisci di Lo qualcho porvorso (cono por
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ordinario sonpro Li voggio in casa di scoloraLi, raro vicina ad uonini da bono),
l a basso hai laLLa la VoriLado osclusa luor do lo ciLLadi a gli dosorLi, hai roLLo lo
ganbo a la Prudonza, hai laLLa vorgognar la Solia, hai chiusa la bocca a la Ioggo,
non hai laLLo avor ardiro al Ciudicio, LuLLi hai rosi vilissini. -Id in quosLo, o
Mono, risposo la Ricchozza, puoi conoscoro la nia poLosLaLo od occollonza: cho
io, aprondo o sorrando il pugno, o por conunicarni o qua o l, lo cho quosLi
cinquo nuni vagliano, possano o lacciano, o vor siono sproggiaLi, bandiLi o
ribuLLaLi, o por dirla, posso cacciarlo al ciolo o no l'inlorno. - Qua risposo Ciovo: -
Non vogliano in ciolo o in quosLo sodio alLro cho buoni nuni. Da qua si Logliano
quo' cho son roi, o quoi cho o sono pi roi cho buoni, o quoi cho
indilloronLononLo son buoni o roi, Lra gli quali io ponso cho soi Lu, cho soi buona
con gli buoni, o possina con gli scoloraLi.
4 - Sai, o Ciovo, disso la Ricchozza, cho io por no son buona, o non sono por
no indilloronLo o nouLra, o d'una od alLra naniora, cono dici, so non in quanLo
di no alLri bono si vogliano sorviro o nalo. - Qua risposo Mono: - Tu dunquo,
Ricchozza, soi una Doa nanoggiabilo, sorvibilo, conLraLLabilo, o cho non Li
govorni da Lo sLossa, o cho non soi voranonLo quolla cho roggi o disponi do alLri,
na di cui alLri disponono, o cho soi roLLa da alLri, ondo soi buona quando alLri Li
nanoggiano bono, soi nala quando soi nal guidaLa, soi, dico, buona in nano
dolla CiusLizia, dolla Solia, dolla Prudonza, dolla Roligiono, dolla Ioggo, dolla
IiboraliL od alLri nuni, soi ria so gli conLrarii di quosLi Li nanoggiano: cono
sono la violonza, l'avarizia, l'ignoranza od alLri. Cono, dunquo, da por Lo non soi
no buona no ria, coss crodo ossoro bono, so Ciovo il consonLo, cho por Lo non
abbi no vorgogna no onoro, o por consoquonza non sii dogna d'avor propria
sLanza, no ad alLo Lra gli doi o nuni colosLi, no a basso Lra gli inlori, na cho
oLornanonLo vadi da loco in loco, da rogiono in rogiono.
5 /rrisoro LuLLi gli doi al dir di Mono, o Ciovo sonLonzio coss: - S cho,
Ricchozza, quando soi di CiusLizia, abiLarai nolla sLanza dolla CiusLizia, quando
soi di VoriL, sarai dovo l'occollonza di quolla, quando soi di Sapionza o Solia,
sodorai nol solio suo, quando di voluLLuarii piacori, LrovaLi l dovo sono,
quando d'oro od argonLo, allora Li caccia no lo borso o casco, quando di vino,
oglio o lrunonLo, va lccaLo no lo canLino o nagazini, quando di pocoro, capro o
buovi, va a pascolar con ossi o posa no gli groggi od arnonLi.
6 Coss Ciovo l'inposo quollo cho dovo laro quando si Lrova con gli pazzi, o
cono si dovo conporLaro quando in casa di sapionLi, in cho nodo por l'avoniro
porsovorar dobba a lar cono por il passaLo (lorso porcho non si puo lar alLro), di
larsi in corLo nodo lacilnonLo Lrovaro od in corLo nodo dillicilnonLo. Ma quolla
raggiono o nodo non la loco inLondoro a nolLi, so non cho Mono alzo la voco o
gli no dio un'alLra, so non lu quolla nodosina via, cio: - Nossuno Li possa
Lrovaro sonza cho prina si sia ponLiLo d'avor avuLo buona nonLo o sano corvollo.
- Crodo cho volosso diro, cho bisogna pordoro la considoraziono od il giudicio di
prudonza, non ponsando nai all'incorLozza od inlidoliL do Lonpi, non avondo
riguardo alla dubia od insLabilo pronossa dol naro, non crodoro a ciolo, non
guardaro a giusLizia o a ingiusLizia, ad onoro o vorgogna, a bonaccia o LonposLa,
na LuLLo si connoLLa a la lorLuna: - I cho Li guardi di larLi nai donosLica di
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quoi cho con Lroppo giudicio Li corcano, o color nono Li voggano cho con pi
Londicoli, lacci o roLi di providonza Li porsoguiLano, na por l'ordinario va' dovo
son gli pi insonsaLi, pazzi, sLracuraLi o sLolLi, od in conclusiono, quando soi in
Lorra, gurdaLi da' pi savii cono dal luoco: o coss sonpro accosLaLi o laLLi
laniliaro a gonLo sonibosLiali, o Lioni sonpro la nodosina rogola cho Liono la
lorLuna.
7 \ S/UI.\ I ordinario, o Solia, cho gli pi savii non son gli pi ricchi, o
porcho si conLonLano di poco, o quol poco sLinano assai, so sullicionLo a la viLa,
o por alLro causo, cho lorso, nonLro sono aLLonLi a inproso pi dogno, non
Lroppo vanno vagando qua o l por inconLrarsi a uno di quosLi nuni, cho son lo
ricchozzo o la lorLuna. Ma soguiLa il Luo raggionanonLo.
8 \ SII/\ Non s LosLo la PovorL voddo la Ricchozza, sua nonica, osclusa,
cho con una pi cho povora grazia si loco innanLo, o disso cho por quolla
raggiono, cho lacoa la Ricchozza indogna di quol loco, loi no dovoa ossoro
sLinaLa dognissina, por ossor conLraria a coloi. / cui risposo Mono: - PovorL,
PovorL, Lu non sarosLo al LuLLo PovorL, so non lussi ancora povora d'argunonLi,
sillogisni o buono consoquonzo. Non por quosLo, o nisora, cho sioLo conLrario,
soguiLa cho Lu dobbi ossoro invosLiLa di quollo cho loi dispogliaLa o priva, o Lu
dobbi ossoro quol LanLo cho loi non : cono, vorbigrazia (poi cho bisogna
donarLolo ad inLondoro con ossonpio), Lu dovi ossoro Ciovo o Mono, porcho loi
non Ciovo no Mono: od in conclusiono cio cho si nioga di quolla, dobba ossoro
allirnaLo di Lo, porcho quolli cho son pi ricchi do dialoLLica cho Lu non soi,
sanno cho li conLrarii non son nodosini con posiLivi o privaLivi, conLradiLLorii,
varii, dilloronLi, alLri, divisi, disLinLi o divorsi. Sanno ancora cho por raggiono di
conLrarioL soguiLa, cho non possiaLo ossoro insiono in un loco, na non cho,
dovo non quolla o non puo ossor quolla, sii Lu, o possi ossor Lu. - Qua risoro
LuLLi li doi, quando voddoro Mono volor insognar logica a la PovorL, od
rinasLo quosLo provorbio in ciolo: Mono naosLro do la PovorL, o vor: Mono
insogna dialoLLica a la PovorL. I quosLo lo dicono, quando vogliono dolloggiar
qualcho laLLo sconLralaLLo. - Cho dunquo Li par cho si dobba lar di no, o Mono`
- disso la PovorL. - DoLornina prosLo, porcho io non sono s ricca di paroli o
concoLLi cho possa dispuLar con Mono, no s copiosa d'ingogno cho possa nolLo
inparar da lui.
9 /llora Mono dinando a Ciovo por quolla volLa liconza, so volova cho
doLorninasso. / cui Ciovo: - /ncora ni burli, o Mono` cho hai LanLa liconza,
cho soi pi liconzioso (volsi dir liconziaLo) Lu solo cho LuLLi gli alLri. Dona pur
sicuro la sonLonza a cosLoi, porcho, so la sar buona, l'approvarono. - /llora
Mono disso: - Mi par congruo o condigno ch'ancor quosLa so la vada
spassoggiando por quollo piazzo, nollo quali si vodo andar circunlorando la
Ricchozza, o corra o discorra, vada o vogna por lo nodosino canpagno, porcho
(cono vogliono gli canoni dol raziocinio) por raggiono di coLai conLrarii quosLa
non dovo onLraro so non l ondo quolla luggo, o non succodoro so non l d'ondo
quolla si parLo, o quolla non dovo succodoro od onLraro so non l d'ondo quosLa
si parLo o luggo, o sonpro l'una sia a lo spalli do l'alLra, o l'una doni la spinLa a
l'alLra, non Loccandosi nai da laccia a laccia, na dovo l'una ha il poLLo, l'alLra
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abbia il Lorgo, cono so giocassoro (cono lacciano noi Lal volLa) al giuoco do la
roLa dol scarpono.
1O \ S/UI.\ Cho disso sopra di quosLo Ciovo con gli alLri`
11 \ SII/\ TuLLi conlirnaro o raLilicaro la sonLonza.
12 \ S/UI.\ Ia PovorL cho disso`
13 \ SII/\ Disso: - Non ni par cosa dogna, o doi (so pur il nio paror ha
luogo, o non sono a laLLo priva di giudicio), cho la condizion nia dobba ossoro al
LuLLo sinilo a quolla do la Ricchozza. - / cui risposo Mono: - Da l'anLocodonLo,
cho vorsaLo nol nodosino LoaLro o raprosonLaLo la nodosina Lragodia o
conodia, non dovi Lirar quosLa consoquonza, cho vongaLo ad ossoro di nodosina
condiziono, quia conLraria vorsanLur circa idon. - Vodo, o Mono, disso la
PovorL, cho Lu Li burli di no, cho anco Lu, cho lai prolossiono do dir il voro o
parlar ingonuanonLo, ni disproggi, o quosLo non ni par cho sia il Luo dovoro,
porcho la PovorL pi dognanonLo dilosa Lal volLa, anzi il pi do lo volLo, cho la
Ricchozza. - Cho vuoi cho Li laccia, risposo Mono, so Lu soi povora a laLLo a
laLLo` Ia PovorL non dogna do dilonsiono, so povora di giudizio, di
raggiono, di noriLi o di sillogisni, cono soi Lu, cho n'hai riduLLo a parlar ancor
por lo rogolo analiLLicho dolli Priori o PosLoriori d'/risLoLolo.
-14 \ S/UI.\ Cho cosa no dici, Solia` Dunquo li doi prondono qualcho volLa
/risLoLolo in nano` sLudiano vorbigrazia no gli lilosoli`
15 \ SII/\ Non Li diro di vanLaggio di quol ch' su la Pippa, la Nanna,
l'/nLonia, il Burchiollo, l'/ncroia, od un alLro libro, cho non si sa, na in
quosLiono s' di vidio o Virgilio, od io non no no ricordo il nono, od alLri
sinili.
16 \ S/UI.\ I pur adosso LraLLano coso LanLo gravi o sorioso`
17 \ SII/\ I Li par cho quollo non son sorioso` non son gravi` Saulino, so
Lu lussi pi lilosolo, dico pi accorLo, crodorosLo cho non loziono, non libro
cho non sia ossaninaLo da doi, o cho, so non a laLLo sonza salo, non sia
nanoggiaLo da doi, o cho, so non LuLLo balordosco, non sia approvaLo o nosso
con lo caLono nolla biblioLoca connuno, porcho pigliano piacoro nolla
nolLilorno roprosonLaziono di LuLLo coso o lruLLi nolLilorni do LuLLi ingogni,
porcho loro si conpiacono in LuLLo lo coso cho sono, o LuLLo lo roprosonLazioni cho
si lanno, non nono cho ossi hanno cura cho siono, o donano ordino o
pornissiono cho si lacciano. I ponsa ch'il giudicio do gli doi alLro cho il nosLro
connuno, o non LuLLo quollo cho poccaLo a noi o socondo noi, poccaLo a ossi
o socondo ossi. Quo' libri corLo coss, cono lo Loologio, non donno ossor
connuni a gli uonini ignoranLi, cho nodosini sono scoloraLi, porcho no
ricovono nala insLiLuziono.
18 \ S/UI.\ r non son libri laLLi da uonini di nala lana, disonosLi o
dissoluLi, o lorso a nal lino`
19 \ SII/\ I voro, na non sono sonza la sua insLiLuziono o lruLLi dolla
cogniziono do chi scrivo, cono scrivo, porcho od ondo scrivo, di cho parla, cono
no parla, cono s'inganna lui, cono gli alLri s'ingannano di lui, cono si doclina o
cono s'inclina a uno alloLLo virLuoso o vizioso, cono si nuovo il riso, il lasLidio,
il piacoro, la nausoa, od in LuLLo sapionza o providonza, od in ogni cosa ogni
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cosa, o nassino l'uno dovo l'alLro conLrario, o quosLo nassino si cava da
quollo.
2O \ S/UI.\ r Lorniano al proposiLo dondo no ha divorLiLi il nono
d'/risLoLolo o la lana do la Pippa. Cono lu liconziaLa la PovorL da Ciovo, dopo
cho ora s schorniLa da Mono`
21 \ SII/\ Io non voglio rolorir LuLLi gli ridicoli proposiLi cho passro Lra
quollo o coloi, la qualo non nono nonozzava di Mono cho di ossa soppo
nonozzar colui. Dochiaro Ciovo, cho quosLa abbia di priviloggii o prorogaLivo
cho non ha quolla in quosLo coso qua a basso.
22 \ S/UI.\ DiLo lo coso cho sono.
23 \ SII/\ - Voglio, disso il padro, in prina, cho Lu, PovorL, sii oculaLa, o
sappi riLornar lacilnonLo l d'ondo Lal volLa Li parLisLo, o discacciar con naggior
possa la Ricchozza, cho por il conLrario Lu vogni scacciaLa da quolla la qual
voglio cho sia porpoLuanonLo cioca. /pprosso voglio cho Lu, PovorL, sii alaLa,
dosLra od ispodiLa por lo piuno cho son laLLo d'aquila o avolLoro, na no li piodi
voglio cho sii cono un vocchio bovo cho Lira il gravo araLro, cho prolonda no lo
vono do la Lorra: o la Ricchozza, por il conLrario, abbia l'ali Lardo o gravi,
acconodandosi quollo d'un'oca o cigno, na gli piodi siono di volocissino
corsioro o corvio, a lino cho, quando loi luggo da qualcho parLo adoprando gli
piodi, Lu con il baLLor do l'ali vi Li lacci prosonLo, od ondo Lu con opra do lo ali Luo
disloggi, quolla possa succodoro con l'uso di suoi piodi: di naniora cho con
quolla nodosina prosLozza cho da loi sarai luggiLa o porsoguiLaLa, Lu vogni a
porsoguiLarla o luggirla.
24 \ S/UI.\ Porcho non lo la o anbo duo bono in piuna, o anbo duo bono
in piodi, so nionLo nono so poLrobbono accordaro di porsoguiLarsi o luggirsi, o
Lardi o prosLo`
25 \ SII/\ Porcho, andando la Ricchozza sonpro carca, viono por la sona
a inpacciar alcunanonLo l'ali, o la PovorL, andando sonpro discalza, lacilnonLo
por ruvidi canini viono ad ossoro ollosa nogli piodi: poro quosLa in vano arrobo
lo pianLo, o quolla lo piuno voloci.
26 \ S/UI.\ QuosLa risoluziono ni conLonLa. r soguiLa.
27 \ SII/\ lLro vuolo, cho la PovorL nassinanonLo soguiLo la Ricchozza,
o sia luggiLa da quolla quando si vorsa nolli palaggi Lorroni, od in quollo sLanzo
nollo quali ha il suo inporio la IorLuna, na allor cho olla s'appiglia a coso alLo o
rinosso dalla rabbia dol Lonpo o di quoll'alLra cioca, non voglio cho abbi LanLo
ardiro o lorza d'assalir por larla luggiro o Lorgli il loco. Porcho non voglio cho
lacilnonLo si parLa da l dovo con LanLa dilliculLado o digniLado bisogna
porvoniro, o coss, por a l'inconLro, abbi Lu quolla lornozza nollo coso inloriori
cho loi puo avoro nollo suporiori. - /nzi, soggionso Ciovo, voglio cho in corLo
nodo in voi vogna ad ossoro una corLa concordia d'una non loggiora sorLo, na
di grandissina inporLanza, a lin cho non ponsi, cho con ossor bandiLa dal ciolo
vogni pi rologaLa no l'inlorno, cho, por il conLrario, con ossor LolLa da l'inlorno,
vogni collocaLa in ciolo: di naniora cho la condizion do la Ricchozza, la qualo ho
doLLa, vogna inconparabilnonLo noglior cho la Lua. Poro voglio, cho LanLo si
nancho cho l'una discacco l'alLra dal loco dol suo naggior donno, cho pi LosLo
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l'una si nanLogna o lononLo por l'alLra, di naniora cho Lra voi sia sLroLLissina
anicizia o laniliariLado.
28 \ S/UI.\ IaLoni prosLo inLondoro cono sia quosLo.
29 \ SII/\ Disso Ciovo, soggiongondo a quol ch'avoa doLLo: -Tu, PovorL,
quando sarai di coso inloriori, poLrai ossor gionLa, alligaLa o sLroLLa alla
Ricchozza di coso suporiori, quanLo nai la Lua conLraria Ricchozza di coso
inloriori ossor possa, porcho con quosLa nossuno, cho savio o vuolo saporo,
sLinar gianai possor aggiongorsi a coso grandi, aLLoso cho alla lilosolia donano
inpodinonLo lo ricchozzo, o la PovorLado porgo canino sicuro od ispodiLo:
ossondo cho non puo ossoro la conLonplaziono, ovo circonsLanLo la Lurba di
nolLi sorvi, dovo inporLuna la nolLiLudino di dobiLori o crodiLori, conpuLi di
norcanLi, raggioni di villici, la pasLura di LanLo pancio nal avozzo, l'insidio di
LanLi ladroni, occhii do avidi Liranni od oxazioni do inlidi ninisLri: di naniora
cho nossuno puo gusLar cho cosa sia LranquilliL di spiriLo, so non povoro o
sinilo al povoro. /pprosso voglio cho sia grando colui cho no la povorL ricco,
porcho si conLonLa, o sia vilo o sorvo colui cho no lo ricchozzo povoro, porcho
non sazio. Tu sarai sicura o Lranquilla, loi Lurbida, sollociLa, suspoLLa od
inquioLa, Lu sarai pi grando o nagnilica, disproggiandola, cho ossor nai possa
loi, ripuLandosi o sLinandosi, a Lo, por isbranarLi, voglio cho basLo la sola
opiniono, na por lar loi saLolla, non voglio cho sia sullicionLo LuLLa la
possossiono do lo coso. Voglio cho Lu sii pi grando con Loglioro dallo cupidiLadi,
cho non possa ossor quolla con aggiongoro allo possossioni. / Lo voglio cho
siano aporLi gli anici, a quolla occolLi gli nonici. Tu con la loggo dolla naLura
voglio cho sio ricca, quolla con LuLLi sLudii od indusLrio civili povorissina, porcho
non colui cho ha poco, na quollo cho nolLo dosidora, voranonLo povoro. / Lo
(so sLrongorai il sacco dolla cupidiL) il nocossario sar assai, o poco sar
basLanLo, od a loi nionLo basLo, boncho ogni cosa con lo spalancaLo braccia
appronda. Tu, chiudondo il dosidorio Luo, poLrai conLondoro do la loliciL con
Ciovo, quolla, anplilicando lo linbrio do la concupisconza, pi o pi si
sonnorga al baraLro do lo nisorio. - Conchiuso ch'obbo Ciovo l'ospodiziono di
cosLoi, conLonLissina chioso liconza di lar il suo canino, o la Ricchozza loco
sogno di volorsi un'alLra volLa accosLar, por solliciLar il consoglio con qualcho
nuova proposLa, na non gli lu lociLo di giongoro pi paroli.
3O - Via, via! li disso Mono. Non odi quanLi Li chianano, Li cridano, Li
priogano, Li sacrilicano, Li piangono, o con s gran voLi o sLridi, cho ornai hanno
LuLLi noi alLri assordiLi, Li appollano` I Lu Li vai LanLo LraLLonondo o sLraluggondo
por quosLo parLi` Va via prosLo, a la nal'ora, so non Li piaco andar a la buona. -
Non L'inpacciar di quosLo, o Mono, li disso il padro Ciovo, lascia cho si parLa o
vada, quando gli paro o piaco. - Illa ni par in voro, disso Mono, cosa dogna di
conpassiono od una spocio d'ingiusLizia a riguardo do chi non vi provodo, o
puoLo, cho quosLa nono vada a chi pi la chiana o richiana, od a chi pi la
noriLa, nono s'accosLa. - Voglio, disso Ciovo, quol cho vuolo il laLo.
31 \ S/UI.\ Ianno alLrinonLo, dovoa diro Mono.
32 \ SII/\ - Io voglio, ch'al rispoLLo do lo coso l basso quosLa sia sorda: o
cho gianai, por ossor chianaLa, risponda o vogna, na, guidaLa pi da la sorLo o
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la lorLuna, vada a la cioca od a LasLoni ad conunicarsi a colui, cho vorr a
ranconLrarsogli Lra la nolLiLudino. - Quindi avorr, disso SaLurno, cho si
conunicar pi prosLo ad uno do gran polLroni o lorlanLi, il nunoro do quali
cono l'arona cho ad alcuno cho sia nodiocrononLo uono da bono: o pi LosLo ad
uno di quosLi nodiocri cho sono assai, cho ad uno do pi principali cho son
pochissini, o lorso nai, anzi corLanonLo nai a colui cho pi noriLovolo cho gli
alLri, od unico individuo.
33 \ S/UI.\ Cho disso Ciovo a quosLo`
34 \ SII/\ - Coss bisogna cho sia, donaLa dal laLo quosLa condiziono a la
PovorL, cho la sia chianaLa con dosidorio da rarissini o pochissini, na cho olla
si conunicho o si prosonLo a gli assaissini o nolLiLudino pi grando, la
Ricchozza, por il conLrario, chianaLa, dosidoraLa, invocaLa, adoraLa od aspoLLaLa
da quasi LuLLi, vada a lar copia di so a rarissini, o quoi cho nanco la colLivano
od aspoLLano. QuosLa sia sorda a laLLo, cho da quanLunquo grando sLropiLo o
lragoro non si snuova o sia dura o salda cho a pona LiraLa da ranpini od argani
si approssino a chi la procaccia, o quolla auriLissina, prosLissina, pronLissina,
cho ad ogni ninino sibilo, conno, da quanLunquo lonLana parLo chianaLa,
subiLo sia prosonLo: olLro cho por l'ordinario la si Lrova a la casa od a Lo spalli do
chi non solo non la chiana, na od olLro con ogni diligonza da loi s'ascondo.
-35 MonLro la Ricchozza o la PovorL codovano al luogo: - l, disso Mono,
cho onbra quolla laniliaro a quo' dua conLrarii, o cho con la Ricchozza o cho
con la PovorL` Io soglio vodoro d'un nodosino corpo onbro divorso, na do
divorsi corpi nodosina onbra, non gianai, cho io abbia noLaLo, occoLLo
ch'adosso. - / cui risposo /pollo: - Dovo non luno, LuLLo un'onbra, ancor
cho siono divorso onbro, so son sonza luno, si conlondono o sono una: cono
quando son nolLi luni sonza cho qualcho donsiL di corpo opaco so gli oppona
o inLorpona, LuLLi concorrono a lar un splondoro. -Qua non ni par cho dobbia
ossor coss: disso Mono, porcho, dovo la Ricchozza, od a laLLo osclusa la
PovorL, o dovo la PovorL, supposiLalnonLo disLinLa da la Ricchozza, non
cono doi luni concorronLi in un soggoLLo illuninabilo, si vodo quolla ossoro
un'onbra cho con l'una o con l'alLra. -Cuardala bono, o Mono, disso Morcurio,
o vodrai cho non un'onbra. - Non dissi cho onbra, risposo Mono, na cho
gionLa a quolli doi nuni, cono una nodosina onbra a doi corpi. h adosso
considoro, la ni par la /varizia, cho una onbra: lo Lonobro cho sono dolla
Ricchozza, od lo Lonobro cho sono do la PovorL. - Coss , disso Morcurio:
olla liglia o conpagna dolla PovorL, nonicissina do la sua nadro, o cho quanLo
puo la luggo, inanoraLa od invaghiLa do la Ricchozza, alla qualo, quanLunquo
sia giunLa, sonpro sonLo il rigor do la nadro cho la LornonLa: o boncho li sia
approsso, li lungi, o boncho li sia lungi, li approsso, porcho, so si gli discosLa,
socondo la voriL gli inLrinsoca, o gionLa socondo l'osisLinaziono. I non vodi
cho ossondo gionLa o conpagna do la Ricchozza, la cho la Ricchozza non sia
Ricchozza, o lunghi ossondo da la PovorL, la cho la PovorL non sia PovorL`
QuosLo Lonobro, quosLa oscuriL, quosLa onbra quolla cho la la PovorL ossor
nala o la Ricchozza non ossor bono, o non si Lrova sonza nalignar l'una do lo
duo, o anbo duo insiono, rarissino volLo no l'una no l'alLra: o quosLo quando
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sono da ogni laLo circondaLo dalla luco dolla raggiono od inLolloLLo. - Qua
dinando Mono a Morcurio, cho li lacosso inLondoro cono quolla lacova la
Ricchozza non ossoro ricchozzo. / cui risposo, cho il ricco avaro povorissino,
porcho l'avarizia non dovo sono ricchozzo, so non vi anco la PovorL, la qualo
non non voranonLo so vi Lrova por virL do l'alloLLo, cho riLrovar si possa por
virL d'olloLLo, di sorLo cho quosLa onbra, al suo narcio dispoLLo, nai si puo
discosLaro da la nadro pi cho da so sLossa.
36 MonLro quosLo dicovano, Mono, il qualo non sonza buonissina visLa
(boncho non sonpro vogga a la prina), con avoro nosso pi d'aLLonziono: -
Morcurio, disso, quollo ch'io Li dicovo ossoro cono un'onbra, adosso scorgo cho
son LanLo bosLio insiono insiono, porcho la voggio canina, porcina, arioLina,
scinica, orsina, aquilina, corvina, lalconina, loonina, asinina, o quanLo nino o
nino bosLio gianai lro, o LanLo bosLio pur un corpo. Ia ni par corLo il
panLanorlo do gli aninali bruLi. - DiLo noglio, risposo Morcurio, cho una
bosLia nolLilorno, la paro una, od una, na non unilorno, cono proprio do
vizii do avor nolLo lorno, porciocho sono inlorni o non hanno propria laccia, al
conLrario do lo virLudi. QualnonLo vodi ossoro la sua nonica liboraliLado, la
qualo sonplico od una, la giusLizia una o sonplico, cono ancora vodi la
saniL ossoro una, o gli norbi innunorabili. - MonLro Morcurio dicova quosLo,
Mono gl'inLorruppo il raggionanonLo, o gli disso: - Io voggio, cho la ha Lro LosLo
in sua nal'ora, ponsavo, o Morcurio, cho la visLa ni lusso LurbaLa, quando di
quosLa bosLia sopra un busLo scorgovo uno od uno od un alLro capo, na, poi cho
ho volLaLo l'occhio por LuLLo, o visLo cho non alLro cho ni paia sinilnonLo,
conchiudo cho non alLrinonLo cho cono io voggio. - Tu vodi nolLo bono,
risposo Morcurio. Di quollo Lro LosLo l'una la illiboraliL, l'alLra il bruLLo
guadagno, l'alLra la LonaciL. - Dinando Mono, so quollo parlavano, o
Morcurio risposo cho s, o cho la prina dico: Moglio ossor pi ricco cho ossor
sLinaLo pi liboralo o graLo, la soconda: Non Li norir di lano por ossor
gonLiluono, la Lorza dico: So non ni onoro, ni uLilo. - I pur non hanno pi
cho duo braccia` disso Mono. - BasLano lo duo nani, risposo Morcurio, do lo
quali la dosLra aporLa aporLa, larga larga, por prondoro, l'alLra chiusa chiusa,
sLroLLa sLroLLa, por Lonoro, o porgoro cono por disLillaziono o por lanbicco, sonza
raggiono di Lonpo o loco, cono ancor sonza raggiono di nisura. - /ccosLaLovi
alquanLo pi a no, Lu, Ricchozza o PovorL, disso Mono, a lin cho io possa
noglior vodoro la grazia di quosLa vosLra bolla podissoqua. - Il cho ossondo laLLo,
disso Mono: - I un volLo, son pi volLi, una LosLa, son pi LosLo, lonina,
lonina, ha la LosLa nolLo picciola, boncho la laccia sia pi cho nodiocro,
vocchia, vilo, sordida, ha 'l viso rinosso, di color noro, la voggio rugosa, od
ha capolli roLLi od adri, occhi aLLonLivi, bocca aporLa od anolanLo, o naso od arLigli
adunchi, (naraviglia) ossondo un aninal pusillo, ha il vonLro LanLo capaco o
voraginoso, inbocillo, norconario o sorvilo, ch'il volLo drizzaLo a lo sLollo
incurva. Zappa, s'inlossa, o por Lrovar qualcho cosa, s'innorgo al prolondo do
la Lorra, o dando lo spalli a la luco, a gli anLri Londo od a lo groLLo, dovo gianai
giunso dilloronza dol giorno o do la noLLo, ingraLa, a la cui porvorsa sporanza
gianai lia nolLo, assai o basLanLo quol cho si dona, o cho quanLo pi capo LanLo
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si la pi cupa: cono la lianna cho pi voraco si la quanLo pi grando. Manda,
nanda, scaccia, scaccia prosLo, o Ciovo, da quosLi LoninonLi la PovorL o la
Ricchozza insiono, o non pornoLLoro cho s'accosLino allo sLanzo do doi, so non
vognono sonza quosLa vilo od aboninovol liora! - Risposo Ciovo: - Io vi
vorranno addosso od approsso, cono voi vi disporroLo a ricovorlo. Por il
prosonLo so no vadano con la gi laLLa risoluziono, o vonono noi prosLo al laLLo
nosLro di doLorninaro il nuno possossor di quosLo canpo.
37 Id occo, nonLro il padro dogli doi si volLa in circa, da por so nodosina
inpudonLononLo o con una non insoliLa arroganza si loco innanLo la IorLuna, o
disso: - Non bono, o Doi consulari, o Lu, o gran sonLonziaLor Ciovo, cho, dovo
parlano o possono ossoro LanLo udiLo la PovorL o Ricchozza, io sia voduLa cono
pusillanino Lacoro por vilLado, o non nosLrarni, o con ogni raggiono risonLirni.
Io, cho son LanLo dogna o LanLo poLonLo, cho noLLo avanLi la Ricchozza, la guido
o spingo dovo ni paro o piaco, d'ondo voglio la scaccio o dovo voglio la
conduco, con oprar la succossiono o vicissiLudino do quolla con la PovorLado, od
ognun sa cho la loliciLado di boni osLorni non si puo rilorir pi alla Ricchozza,
cono a suo principio, cho a no, sicono la bolL dolla nusica od occollonza do
l'arnonia da qualcuno non si dovo pi principalnonLo roloriro alla lira od
insLrunonLo, cho a l'arLo od a l'arLolico cho lo nanoggia. Io son quolla doa divina
od occollonLo, LanLo dosidoraLa, LanLo corcaLa, LanLo LonuLa cara, por cui por il pi
do lo volLo ringraziaLo Ciovo, dalla cui nano aporLa procodo la ricchozza, o
dallo cui palno chiuso LuLLo il nondo plora, o si noLLono sozzopra lo ciLadi,
rogni od inporii. Chi nai ollro voLi alla Ricchozza o alla PovorL` chi lo
ringrazia nai` gnuno cho vuolo o brana quollo, chiana no, invoca no,
sacrilica a no, chiunquo viono conLonLo por quollo, ringracia no, rondo norco
alla IorLuna, por la IorLuna pono al loco gli aronaLi, por la IorLuna lunano gli
alLari. I cho sono una causa, la qualo quanLo son pi incorLa LanLo sono pi
vonoranda o lornidanda, o LanLo son dosidorabilo od appoLibilo quanLo ni
laccio nono conpagna o laniliaro, porcho ordinarianonLo nollo coso nono
aporLo, pi occolLo o naggiornonLo socroLo si Lrova pi digniL o naosLado. Io
cho col nio splondoro inlosco la virLudo, donigro la voriLado, dono o disproggio
la naggior o noglior parLo di quosLo doo o doi cho voggio apparocchiaLi o nossi
cono in ordino por prondorsi piazza in ciolo, od io cho ancor qua, in prosonza di
Lalo o LanLo sonaLo, sola noLLo Lorroro a LuLLi, porcho (boncho non ho la visLa cho
ni sorva) ho pur orocchio, por lo quali conprondo, ad una gran parLo do loro,
baLLoro o porcuoLorsi gli donLi por il Linoro cho concopono dalla nia lornidabilo
prosonza, quanLunquo con LuLLo cio non pordano l'ardiro o prosunziono di
noLLorsi avanLi, a larsi noninaro, dovo prina non sLaLo disposLo dolla nia
digniLado, cho ho sovonLo, o pi cho sovonLo, inporio sopra la Raggiono,
VoriLado, Solia, CiusLizia od alLri nuni, li quali, so non vogliono nonLiro di
quollo cho a LuLLo l'univorso ovidonLissino, poLranno diro so possono apporLar
conpuLo dol nunoro do lo volLo cho lo ho buLLaLo gi da lo caLodro, sodio o
Lribunali loro, od a nia posLa lo ho roprinuLo, logaLo, rinchiuso od incarcoraLo.
Id anco por nia norco poi od alLro volLo hanno poLuLo usciro, liborarsi,
risLabilirso o riconlirnarso, nai sonza Linoro dollo nio disgrazio. -Mono disso: -
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ConunononLo, o cioca nadonna, LuLLi gli alLri doi aspoLLano la roLribuzion di
quosLo sodio por l'opro buono ch'han laLLo, lacciono o posson laro: o por Lali il
sonaLo s' proposLo di proniar quolli, o Lu, nonLro lai la causa Lua, no anoni la
lisLa o procosso di quo' Luoi doliLLi por gli quali non solo dorosLo ossor bandiLa
dal ciolo, na o da la Lorra ancora. - Risposo la IorLuna, cho loi non ora non
buona cho alLri boni, o cho la lusso Lalo, non ora nalo, porcho, quanLo il laLo
dispono, LuLLo bono, o so la naLura sua lusso Lalo, cono do la vipora, cho
naLuralnonLo volonosa, in quosLo non sarrobo sua colpa, na o do la naLura, o
d'alLro, cho l'ha LalnonLo insLiLuiLa. lLro cho nossuna cosa absoluLanonLo
nala, porcho la vipora non norLalo o Lossicosa a la vipora, no il drago, il loono,
l'orso a l'orso, al loono, al drago, na ogni cosa nala a rispoLLo di qualch'alLro,
cono voi, doi virLuosi, sioLo nali ad riguardo do viziosi, quoi dol giorno o do la
luco son nali a quoi do la noLLo od oscuriLado: o voi Lra voi sioLo buoni, o lor Lra
loro son buoni, cono aviono anco no lo soLLo dol nondo nonicho, dovo gli
conLrarii Lra ossi so chianano ligli do doi o giusLi, o non nono quosLi di quolli,
cho quolli di quosLi, li pi principali o pi onoraLi chianano poggiori o pi
riprovaLi. Io, dunquo, IorLuna, quanLunquo a rispoLLo d'alcuni sia roproba, a
rispoLLo d'alLri son divinanonLo buona, od sonLonza passaLa dolla naggior
parLo dol nondo, cho la lorLuna do gli onini pondo dal ciolo, ondo non sLolla
ninina no grando, cho appaia nol lirnanonLo, da cui non si dica ch'io disponso.
- Qua risposo Morcurio, dicondo cho Lroppo oquivocanonLo ora proso il suo
nono: porcho Lal volLa por la IorLuna non alLro cho uno incorLo ovonLo do lo
coso, la qualo incorLozza a l'occhio do la providonza nulla, boncho sia nassina
a l'occhio do norLali. - Ia IorLuna non udiva quosLo, na soguiLava, od a quol
ch'avoa doLLo, aggiunso cho gli pi ogrogii od occollonLi lilosoli dol nondo, quali
son sLaLi Inpodoclo od Ipicuro, aLLribuiscono pi a loi cho a Ciovo isLosso, anzi
cho a LuLLo il concilio do doi insiono. -Coss LuLLi gli alLri, dicova, o no inLondono
Doa, o no inLondono colosLo Doa, cono crodo cho non vi sia novo a l'orocchio
quosLo vorso, il qualo non puLLo abocodario cho non sappia rociLaro: To
lacinus, IorLuna, doan, caoloquo locanus.
38 I voglio ch'inLondiaLo, o Doi, con quanLa voriL da alcuni son doLLa pazza,
sLolLa, inconsidoraLa, nonLro son ossi s pazzi, s sLolLi, s inconsidoraLi cho non
sanno apporLar raggiono do l'ossor nio, od ondo Lrovo di quo' cho son sLinaLi
pi doLLi cho gli alLri, quali in olloLLo dinosLrano o conchiudono il conLrario, por
quanLo son cosLroLLi dal voro, LalnonLo ni dicono irrazionalo o sonza discorso,
cho non por quosLo n'inLondono bruLalo o sciocca, aLLoso cho con Lal nogaziono
non vogliono doLraorni, na aLLribuirni di vanLaggio, cono od io Lal volLa
voglio nogar coso piccolo por concodoro lo naggiori. Non son, dunquo, da ossi
conprosa cono chi sia od opro soLLo la raggiono o con la raggiono, na sopra
ogni raggiono, sopra ogni discorso od ogni ingogno. Iascio cho pur in olloLLo
s'accorgono o conlossano, ch'io oLLogno od osorciLo il govorno o rogno nassino
sopra gli razionali, inLolligonLi o divini: o non savio cho dica no olloLLuar col
nio braccio sopra coso privo di raggiono od inLolloLLo, quai sono lo pioLro, lo
bosLio, gli lanciulli, gli lorsonnaLi od alLri cho non hanno appronsiono di causa
linalo o non possono opraro por il lino. - To diro, disso Minorva, o IorLuna, por
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qual caggiono Li dicono sonza discorso o raggiono. / chi nanca qualcho sonso,
nanca qualcho scionza, o nassino quolla cho socondo quol sonso. Considora
di Lo, Lu ora ossondo priva dol luno do gli occhi, li quali son la nassina causa
dolla scionza. - Risposo la IorLuna, cho Minorva o s'ingannava loi, o volova
ingannar la IorLuna, o si conlidava di larlo, porcho la vodoa cioca: -Ma,
quanLunquo io sia priva d'occhio, non son poro priva.d'orocchio od inLolloLLo, -
gli disso.
39 \ S/UI.\ I crodi cho sia voro quosLo, o Solia`
4O \ SII/\ /scolLa, o vodrai cono sa disLinguoro, o cono non gli sono
occolLo lo lilosolio o, Lra l'alLro coso, la MoLalisica d'/risLoLolo. - Io, dicova, so cho
si Lrova chi dica la visLa ossoro nassinanonLo dosidoraLa por il saporo, na
gianai conobbi s sLolLo cho dica la visLa laro nassinanonLo conoscoro. I
quando alcuno disso, quolla ossoro nassinanonLo dosidoraLa, non volova por
LanLo, cho quolla lusso nassinanonLo nocossaria, so non por la cogniziono di
corLo coso: quai sono colori, liguro, sinnoLrio corporali, bollozzo, vaghozzo od
alLro visibili cho pi LosLo sogliono porLurbar la lanLasia od alionar l'inLolloLLo,
na non cho lusso nocossaria assoluLanonLo por lo LuLLo o nogliori spocio di
cogniziono, porcho sapoa nolLo bono cho nolLi, por dovonir sapionLi, s'hanno
cavaLi gli occhi, o di quoi cho o por sorLo o por naLura son sLaLi ciochi, nolLi son
visLi pi nirabili, cono Li poLroi nosLrar assai DonocriLi, nolLi Tirosii, nolLi
nori o nolLi cono il Cioco d'/dria. /pprosso crodo cho sai disLinguoro, so soi
Minorva, cho, quando un corLo lilosolo SLagiriLa disso cho la visLa
nassinanonLo dosidoraLa por il saporo, non conparava la visLa con alLro spocio
di nozzi por conoscoro, cono con l'udiLo, con la cogiLaziono, con l'inLolloLLo, na
lacoa conparaziono Lra quosLo lino do la visLa, cho il saporo, o alLro lino, cho la
nodosina si possa proponoro. Poro, so non Li rincrosco d'andar sin ai canpi
Ilisii a raggionar con lui (so pur non ha indi laLLa parLonza por alLra viLa, o
bovuLo do l'ondo di IoLo), vodrai cho lui lar quosLa chiosa: Noi dosidorano la
visLa nassino por quosLo lino di saporo, o non quoll'alLra: Noi dosidorano Lra
gli alLri sonsi nassino la visLa por saporo.
41 \ S/UI.\ I naraviglia, o Solia, cho la IorLuna sappia discorroro noglio,
o noglio inLondor gli LosLi cho Minorva, la qualo soprasLanLo a quosLo
inLolligonzo.
42 \ SII/\ Non Li naravigliaro, porcho, quando prolondanonLo
considorarai, o quando praLLicarai o convorsarai bon bono, Lrovarai cho li
graduaLi doi do lo scionzo o do l'oloquonzo o do gli giudizii non sono pi
giudiziosi, pi savi o pi oloquonLi do gli alLri. r, por soguiLaro il proposiLo
dolla causa sua, cho lacova la IorLuna nol sonaLo, disso, parlando a LuLLi: -
NionLo, nionLo, o doi, ni Loglio la cociL, nionLo cho vaglia, nionLo cho laccia alla
porloziono do l'ossor nio, por cio cho, s'io non lusso cioca, non saroi IorLuna, o
LanLo nanca cho por quosLa cociL possiaLo disninuiro o aLLonuar la gloria di
nioi noriLi, cho da quosLa nodosina prondo argunonLo dolla grandozza od
occollonza di quolli: aLLoso cho da quolla vorro a convoncoro ch'io sono nono
asLraLLa da gli aLLi dolla considoraziono, o non posso ossor ingiusLa nollo
disLribuzioni. - Disso Morcurio a Minorva: - Non arrai laLLo poco, quando arrai
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dinosLraLo quosLo. - I soggionso la IorLuna: - /lla nia giusLizia conviono ossoro
Lalo, alla vora giusLizia non conviono, non quadra, anzi ripugna od olLraggia
l'opra do gli occhi. Cli occhi son laLLi por disLinguoro o conoscoro lo dilloronzo
(non voglio por ora nosLrar quanLo sovonLo por la visLa sono ingannaLi quoi cho
giudicano), io sono una giusLizia cho non ho da disLinguoro, non ho da lar
dilloronzo, na cono LuLLi sono principalnonLo, roalnonLo o linalnonLo uno onLo,
una cosa nodosina (porcho lo onLo, uno o voro son nodosino), coss ho da
ponoro LuLLi in corLa oqualiL, sLinar LuLLi parinonLo, avor ogni cosa por uno, o
non ossor pi pronLa a riguardaro, a chianar uno cho un alLro, o non pi
disposLa a donar ad uno cho ad un alLro, od ossoro pi inclinaLa al prossino cho
al lonLano. Non voggio niLro, Logho, corono, arLi, ingogni, non scorgo noriLi o
donoriLi, porcho, so pur quolli si Lrovano, non son cosa da naLura alLra od alLra
in quosLo od in quollo, na corLissinanonLo por circosLanzo od occasiono, o
accidonLo cho s'ollro, si ranconLra o scorro in quosLo o in quollo, o poro, quando
dono, non vodo a chi dono, quando Loglio, non vodo a chi Loglio: accio cho in
quosLo nodo io vogna a LraLLar LuLLi oqualnonLo o sonza dilloronza alcuna. I
con quosLo corLanonLo io vogno ad inLondoro o laro LuLLo lo coso oquali o giusLo,
o giusLa- od oqualnonLo disponso a LuLLi. TuLLi noLLo donLro d'un'urna, o nol
vonLro capacissino di quolla LuLLi conlondo, inbroglio od oxagiLo, o poi, zara a
chi Locca, o chi l'ha buona, bon por lui, o chi l'ha nala, nal por lui! In quosLo
nodo, donLro l'urna do la IorLuna non dilloronLo il pi grando dal pi
picciolo, anzi l LuLLi sono oqualnonLo grandi od oqualnonLo piccioli, porcho in
ossi s'inLondo dilloronza da alLri cho da no: cio prina cho onLrino no l'urna, o
dopo cho oscono da l'urna. MonLro son donLro, LuLLi vognono dalla nodosina
nano, nol nodosino vaso, con nodosina scossa isvolLaLi. Poro, quando poi si
prondono lo sorLi, non raggionovolo cho colui, a chi Locca nala riusciLa, si
lanonLo o di chi Liono l'urna, o do l'urna, o do la scossa, o di chi noLLo la nano a
l'urna, na dovo, con la noglior o naggior pazionza ch'oi puoLo, conporLar quol
ch'ha disposLo o cono ha disposLo, o disposLo il IaLo: aLLoso cho, quanLo al
rinanonLo, lui sLaLo oqualnonLo scriLLo, la sua schodula ora ugualo a quolla do
LuLLi gli alLri, sLaLo parinonLo annunoraLo, nosso donLro, scrollaLo. Io dunquo,
cho LraLLo LuLLo il nondo oqualnonLo, o LuLLo ho por una nassa, di cui nossuna
parLo sLino pi dogna od indogna do l'alLra, por ossor vaso d'opprobrio, io cho
goLLo LuLLi nolla nodosina urna dolla nuLaziono o noLo, sono oqualo a LuLLi,
LuLLi oqualnonLo roniro, o non roniro alcuno parLicularo pi cho l'alLro, vogno
ad ossor giusLissina ancor ch'a LuLLi voi il conLrario appaia. r cho a la nano,
cho s'inLrudo a l'urna, prondo o cava lo sorLi, por chi Locca il nalo, o por chi Locca
il bono, occorra gran nunoro d'indogni o raro occorrano noriLovoli: quosLo
procodo dalla inoqualiL, iniquiL od ingiusLizia di voi alLri, cho non laLo LuLLi
oquali, o cho avoLo gli occhi dollo conparazioni, disLinzioni, inpariLadi od
ordini, con gli quali approndoLo o laLo dilloronzo. Da voi, da voi, dico, proviono
ogni inoqualiL, ogni iniquiLado, porcho la doa BonLado non oqualnonLo si dona
a LuLLi, la Sapionza non si connunica a LuLLi con nodosina nisura, la
Tonporanza si Lrova in pochi, a rarissini si nosLra la VoriLado. Coss voi alLri
nuni buoni sioLo scarsi, sioLo parzialissini, lacondo lo disLanLissino dilloronzo,
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lo snisuraLissino inoqualiLadi o lo conlusissino sproporzioni nollo coso
parLicolari. Non sono, non son io iniqua, cho sonza dilloronza guardo LuLLi, od a
cui LuLLi sono cono d'un coloro, cono d'un noriLo, cono d'una sorLo. Por voi
aviono, cho, quando la nia nano cava lo sorLi, occorrano pi lroquonLononLo,
non solo al nalo, na ancora al bono, non solo a gl'inlorLunii, na ancora a lo
lorLuno, pi por l'ordinario gli scoloraLi cho gli buoni, pi gl'insipidi cho gli
sapionLi, pi gli lalsi cho gli voraci. Porcho quosLo` porcho` Viono la Prudonza o
goLLa no l'urna non pi cho doi o Lro noni, viono la Solia o non vo no noLLo pi
cho quaLLro o cinquo, viono la VoriL o non vo no lascia pi cho uno, o nono, so
nono si poLosso: o poi di conLo nillonarii cho son vorsaLi no l'urna, voloLo cho
alla sorLiloga nano pi prosLo occorra uno di quosLi oLLo o novo, cho di oLLo o
novoconLo nila. r laLo voi il conLrario! Ia', dico, Lu, VirL, cho gli virLuosi siono
pi cho gli viziosi, la' Lu, Sapionza, cho il nunoro do savii sia pi grando cho
quollo do sLolLi, la' Lu, VoriL, cho vogni aporLa o nanilosLa a la pi gran parLo: o
corLo corLo a gli ordinarii pronii o casi inconLraranno pi do lo vosLro gonLi cho
do gli loro opposiLi. IaLo cho siono LuLLi giusLi, voraci, savii o buoni, o corLo corLo
non sar nai grado o digniL ch'io disponso, cho possa Loccaro a buggiardi, a
iniqui, a pazzi. Non son, dunquo, pi ingiusLa io cho LraLLo o nuovo LuLLi
oqualnonLo, cho voi alLri cho non laLo LuLLi oquali. Tal cho, quando aviono cho
un polLrono o lorlanLo nonLa ad ossor principo o ricco, non por nia colpa, na
por iniquiL di voi alLri cho, por ossor scarsi dol luno o splondor vosLro, non lo
slorlanLasLo o spolLronasLo prina, o non lo spolLronaLo o slorlanLaLo al prosonLo,
o alnono approsso lo vognaLo a purgar dolla lorlanLosca polLronaria, a lino cho
un Lalo non prosioda. Non orroro cho sia laLLo un proncipo, na cho sia laLLo
proncipo un lorlanLo. r ossondo duo coso, cio principaLo o lorlanLaria, il vizio
corLanonLo non consisLo nol principaLo cho dono io, na no la lorlanLoria, cho
lasciaLo ossor voi. Io porcho nuovo l'urna o caccio lo sorLi, non riguardo pi a lui
cho ad un alLro, o poro non l'ho doLorninaLo prina ad ossor principo o ricco
(boncho bisogna cho doLorninaLanonLo alla nano uno occorra Lra LuLLi gli alLri),
na voi, cho laLo lo disLinzioni, con gli occhi nirando o connunicandovi a chi
pi od a chi nono, a chi Lroppo od a chi nionLo, sioLo vonuLi a lasciar cosLui
doLorninaLanonLo lorlanLo o polLrono. So dunquo, la iniquiL consisLo non in
laro un proncipo, o non in arricchirlo, na in doLorninaro un suggoLLo di
lorlanLaria o polLronaria, non vorro io ad ossoro iniqua, na voi. Icco dunquo,
cono il IaLo n'ha laLLo oquissina, o non ni puo avor laLLa iniqua, porcho ni la
ossoro sonz'occhi, a lin cho por quosLo vogna a possor oqualnonLo graduar LuLLi.
- Qua soggionso Mono dicondo: -Non Li dician iniqua por gli occhi, na por la
nano. - / cui quolla risposo: - No nono por la nano, o Mono, porcho non son
pi io causa dol nalo, cho lo prondo cono vognono, cho quolli cho non vognono
cono lo prondo: voglio diro, cho non vognono coss sonza dilloronza cono sonza
dilloronza lo piglio. Non son io causa dol nalo, so lo prondo cono occorrono,
na ossi cho ni so prosonLano quali sono, od alLri cho non lo lanno ossoro
alLrinonLo. Non son porvorsa io, cho cioca indilloronLononLo sLondo la nano a
quol cho si prosonLa chiaro o oscuro, na chi Lali lo la, o chi Lali lo lascia, o no
l'invia. - Mono suggionso: - Ma, quando LuLLi vonossoro indilloronLi, uguali o
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sinili, non nancarosLo por LanLo ad ossoro pur iniqua: porcho, ossondo LuLLi
oqualnonLo dogni di proncipaLo, Lu non vorrai a larli LuLLi proncipo, na un solo
Lra quolli. - Risposo sorridondo la IorLuna: -Parliano, o Mono, do chi
ingiusLo, o non parliano do chi sarrobo ingiusLo. I corLo, con quosLo Luo nodo
di proponoro o rispondoro, Lu ni pari assai a sullicionza conviLLo, poicho da
quol cho in laLLo, soi procoduLo a quol cho sarrobo, o da quol cho non puoi diro
ch'io sono iniqua, vai a diro ch'io sarroi iniqua. Rinano dunquo, socondo la Lua
concossiono, ch'io son giusLa, na sarroi ingiusLa, o cho voi sioLo ingiusLi, na
sarrosLo giusLi. /nzi, a quol ch' doLLo aggiongo, cho non solanonLo non sono,
na no puro sarroi non giusLa allora, quando voi n'ollrossi LuLLi uguali, porcho,
quanLo a quollo cho inpossibilo, non s'aLLondo giusLizia no ingiusLizia. r non
possibilo cho un principaLo sia donaLo a LuLLi, non possibilo cho LuLLi abbiano
una sorLo, na possibilo ch'a LuLLi sia ugualnonLo ollorLa. Da quosLo possibilo
soguiLa il nocossario, cio cho do LuLLi bisogna cho riosca uno, od in quosLo non
consisLo l'ingiusLizia od il nalo, porcho non possibilo cho sia pi ch'uno, na
l'orroro consisLo in quol cho soguiLa, cio cho quoll'uno vilo, cho quoll'uno
lorlanLo, cho quoll'uno non virLuoso, o di quosLo nalo non causa la IorLuna
cho dona l'ossor proncipo od ossor laculLoso, na la doa VirL cho non gli dona,
no gli dono ossor virLuoso. - MolLo occollonLononLo ha laLLo lo suo raggioni la
IorLuna, disso il padro Ciovo, o por ogni nodo ni par dogna d'avor sodia in
ciolo, na ch'abbia una sodia propria, non ni par convonovolo, ossondo cho non
n'ha nono cho sono lo sLollo, porcho la IorLuna in LuLLo quollo non nono cho
no la Lorra, aLLoso cho quollo non nanco son nondi cho la Lorra. lLro, socondo
la gonoralo osisLinazion do gli uonini, da LuLLo si dico pondoro la IorLuna: o
corLo, so avossoro pi copia d'inLolloLLo, dirobono qualcho cosa di vanLaggio.
Poro (dica Mono quol cho gli piaco), ossondo cho lo Luo raggioni, o Doa, ni
paiono pur Lroppo ollicaci, conchiudo cho, so non ollriranno in conLrario do la
Lua causa alLro allogazioni, cho vagliano pi di quosLo sin ora apporLaLo, io non
voglio ardiro di dolinirLi sLanza, cono gi volosso asLrongorLi o rologarLi a
quolla, na Li dono, anzi Li lascio in quolla poLosL cho nosLri avoro in LuLLo il
ciolo: poi cho por Lo sLossa Lu hai LanLa auLoriL, cho puoi aprirLi quo' luoghi cho
son chiusi a Ciovo isLosso insiono con LuLLi gli alLri doi. I non voglio dir pi
circa quollo por il cho Li siano LuLLi insiono ubligaLi assai assai. Tu, dissorrando
LuLLo lo porLo, od aprondoLi LuLL'i canini o disponondoLi LuLLo lo sLanzo, lai Luo
LuLLo lo coso aliono, o poro non nanca cho lo sodio cho son dogli alLri, non siano
pur Luo, por cio cho quanLo soLLo il laLo dolla nuLaziono, LuLLo LuLLo passa por
l'urna, por la rivoluziono o por la nano do l'occollonza Lua.

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DIaI. 2, parte 3

Terza parte deI secondo dIaIogo.

1 TalnonLo, dunquo, Ciovo nogo la sodia d'Ircolo a la IorLuna, cho a suo
arbiLrio lascio o quolla od alLro LuLLo cho sono no l'univorso. Dalla qual sonLonza,
conunquo so sia, non dissonLirno gli doi LuLLi, o la orba doa, vodondo la
doLorninazion laLLa ciLra ogni sua ingiuria, si liconzio dal SonaLo dicondo: - Io,
dunquo, no no vo aporLa aporLa od occolLa occolLa a LuLLo l'univorso, discorro gli
alLi o bassi palaggi, o non nono cho la norLo so inalzar lo coso inlino o
doprinoro lo suprono, od al lino, por lorza di vicissiLudino, vogno a lar LuLLo
ugualo, o con incorLa succossiono o raggion irrazionalo, cho ni Lrovo (cio sopra
od osLra lo raggioni parLicolari), o con indoLorninaLa nisura volLo la ruoLa,
scuoLo l'urna, a lino cho la nia inLonziono non vogna incusaLa da individuo
alcuno. Su, Ricchozza, vioni a la nia dosLra, o Lu, PovorL, a la nia sinisLra:
nonaLo vosco il vosLro coniLaLo, Lu, Ricchozza, li ninisLri LanLo graLi, o Lu,
PovorL, gli Luoi LanLo noiosi alla nolLiLudino. SoguiLono, dico, prina il lasLidio o
la gioia, la loliciL od inloliciL, la LrisLizia, l'allogrozza, la loLizia, la naninconia,
la laLica, il riposo, l'ocio, l'occupaziono, la sordidozza, l'ornanonLo. /pprosso
l'ausLoriL, lo dolicio, il lusso, la sobrioL, la libidino, l'asLinonza, l'obrioL, la soLo,
la crapula, la lano, l'appoLiLo, la sacioLado, la cupidiggia, il Lodio o saLuriL, la
pionozza, la vacuiL, olLro il daro, il prondoro, l'ollusiono, la parsinonia,
l'invosLiro, il dispogliaro, il lucro, la iaLLura, l'inLroiLo, l'oxiLo, il guadagno, il
dispondio, l'avarizia, la liboraliLado, con il nunoro o nisura, occosso o diloLLo,
oqualiLado, inoqualiLado, dobiLo, crodiLo, dopoi sicurL, suspiziono, zolo,
adulaziono, onoro, disproggio, rivoronza, schorno, ossoquio, dispoLLo, grazia,
onLa, agiuLo, dosLiLuziono, disconlorLo, consolaziono, invidia, congraLulaziono,
onulaziono, conpassiono, conlidonza, dillidonza, doninio, sorviL, liborL,
caLLiviL, conpagnia, soliLudino. Tu, ccasiono, canina avanLi, procodi gli nioi
passi, aprino nillo o nillo sLrado, va incorLa, incogniLa, occolLa, porciocho non
voglio cho il nio advoninonLo sia Lroppo anLivoduLo. Dona do sghialli a LuLLi
vaLi, proloLi, divini, nanLici o prognosLicaLori. / LuLLi quoi cho si aLLravorsano
por inpodirno il corso nosLro, donagli su lo cosLo. Togli via davanLi gli nioi
piodi ogni possibilo inLoppo. Ispiana o spianLa ogni alLro cospuglio do dissogni
cho ad un cioco nuno possa ossor nolosLo, ondo conodanonLo por Lo, nia
guida, ni lia doliniLo il nonLaro o il poggiaro, il divorLir a dosLra o a sinisLra, il
novoro, il lornaro, il nonar od il riLonor do passi. Io in un nononLo od insiono
insiono vo o vogno, sLabilisco o nuovo, assorgo o siodo, nonLro a divorso od
inliniLo coso con divorsi nozzi do l'occasiono sLondo lo nani. Discorrono
dunquo da LuLLo, por LuLLo, in LuLLo, a LuLLo: quivi con doi, ivi con gli oroi, qua
con uonini, l.con bosLio.
-2 r ossondo liniLa quosLa liLo o donaLo spaccio alla IorLuna, volLaLo Ciovo a
gli doi: - Mi par, disso, cho in loco d'Ircolo dobba succodoro la IorLozza, porcho
da dovo la voriL, la loggo, il giudicio, non dovo ossor lunghi la lorLozza,
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porcho consLanLo o lorLo dovo ossoro quolla volunL cho adninisLra il giudicio
con la prudonza, por la loggo, socondo la voriL: aLLoso cho cono la voriL o la
loggo lornano l'inLolloLLo, la prudonza, il giudicio o giusLizia rogolano la
volunL, coss la consLanza o lorLozza conducono a l'olloLLo. ndo doLLo da un
sapionLo: Non Li lar giudico, so con la virLudo o lorza non soi poLonLo a ronporo
lo nachino do l'iniquiLado. - Risposoro LuLLi gli doi: - Bono hai disposLo, o Ciovo,
cho Ircolo sin ora sia sLaLo cono Lipo do la lorLozza cho dovoa conLonplarsi no
gli asLri. Succodi Lu, IorLozza, con la lanLorna do la raggiono innanLo, porcho
alLrinonLo non sarosLo lorLozza, na sLupidiL, luria, audacia. I non sarosLo
sLinaLa lorLozza, no non sarosLo, porcho por pazzia, orroro od alionazion di
nonLo vorrosLo a non Lonoro il nalo o la norLo. Quolla luco lar cho non ardisci
dovo si dovo Lonoro: aLLoso cho Lal cosa il sLolLo o lorsonnaLo non Lono cho,
quanLo uno pi prudonLo o saggio, dovo pi pavonLaro. Quolla lar cho dovo
inporLa l'onoro, l'uLiliL publica, la digniL o porloziono dol proprio ossoro, la
cura dollo divino loggi o naLurali, ivi non Li snuovi por Lorrori cho ninacciano
norLo, sio prosLa od ispodiLa dovo gli alLri son Lorpidi o Lardi, lacilnonLo
conporLi quol ch'alLri dillicilnonLo, abbi por poco o nulla cio cho alLri sLinano
nolLo od assai. Modora lo Luo nalo conpagno: o quolla cho Li viono a dosLra con
lo suo ninisLro, TonoriLado, /udacia, Prosunziono, Insolonzia, Iuria,
Conlidonzia, o quolla, cho Li vion alla sinisLra con la PovorL di spirLo, Doioziono,
Tinoro, VilLado, PusillaniniLado, Dosporaziono. Conduci lo Luo virLuoso liglio,
SoduliL, Zolo, Toloranza, MagnaniniL, IonganiniL, /ninosiL, /lacriL,
IndusLria, con il libro dol caLalogo dollo coso cho si govornano con CauLola, o
con Porsovoranza, o con Iuga, o con Sulloronza, od in cui son noLaLo lo coso ch'il
lorLo non dovo Lonoro: cio quollo cho non no lanno poggioro, cono la Iano, la
NudiL, la SoLo, il Doloro, la PovorL, la SoliLudino, la Porsocuziono, la MorLo, o
do l'alLro coso cho, por no rondoro poggiori, donno ossoro con ogni diligonza
luggiLo: cono l'Ignoranza crassa, l'IngiusLizia, l'InlidoliL, la Buggia, l'/varizia o
coso sinili. Coss conLonporandoLi, non doclinando a dosLra od a sinisLra, o non
allonLanandoLi da Luo liglio, loggondo od ossorvando il Luo caLalogo, non
lacondo osLinLo il Luo luno, sarai sola LuLola do VirLudi, unica cusLodia di
CiusLizia o Lorro singularo do la VoriLado, inospugnabilo da' vizii, inviLLa da lo
laLicho, consLanLo a gli porigli, rigida conLra lo voluLLadi, sproggiaLrico do la
Ricchozza, doniLrico dolla IorLuna, LrionlaLrico dol LuLLo. TonorarianonLo non
ardirai, inconsulLanonLo non Lonorai, non alloLLarai gli piacori, non luggirai gli
odori, por lalsa lodo non Li conpiacorai, o por viLuporio non Li sgononLarai, non
L'inalzarai por lo prosporiLadi, non Li disnoLLorai por lo advorsiLadi, non
L'inpionbar la graviL do lasLidii, non Li sullovor il vonLo do la loggorozza,
non Li lar gonlia la ricchozza, o non Li conlondar la povorLado: sproggiarai il
sovorchio, arrai poco sonso dol nocossario. DivorLirai da coso basso, o sarai
sonpro aLLonLa ad alLo inproso.
-3 - r, cho ordino si prondor por la nia Iira` - disso Morcurio. / cui
risposo Mono: - /bbila por Loco por Luo passaLonpo, quando Li Lrovi in barca o
pur quando Li Lrovarai noll'osLario. I so lai oloziono di larno qualcho prosonLo,
donandola a chi pi noriLovolnonLo si conviono, o non vuol andar Lroppo
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vagando por corcarlo, vaLLono a Napoli, a la piazza do l'lno, ovor in Vonozia
in piazza di S. Marco, circa il vospro: porcho in quosLi doi luoghi conpariscono
gli coriloi di color cho nonLano in banco, od ivi Li poLr occorroro quol noglioro
a cui iuro noriLi la si dobbia. - Dinando Morcurio: - Porcho pi LosLo a nogliori
di quosLa cho di alLra spocio` - Risposo Mono, cho a quosLi Lonpi la lira
dovonuLo principalnonLo insLrunonLo da chiarlaLani, por conciliarsi o
LraLLonorsi l'udionza, o noglior vondoro lo suo palloLLo od albarolli, cono la
robocchina ancora laLLo insLrunonLo da ciochi nondicanLi. Morcurio disso: - I
in nia poLosL di larno quol cho ni piaco` - Coss , disso Ciovo, na non gi por
ora di lasciarla sLar in ciolo. I voglio (so coss paro ancor a voi alLri dol
consoglio) cho in luogo di quosLa sua lira do lo novo cordo succoda la gran
nadro Mnonosino con lo novo Muso, suo liglio. - Qua lrno un chino di LosLa gli
doi LuLLi in sogno di approvaziono, o la Doa pronossa con lo suo liglio roso lo
grazio. I'/riLnoLrica, la qualo prinogoniLa, disso cho lo ringraziava por pi
volLo cho non concopo individui o spocio di nunori, od olLro por pi nillonarii
do nillonarii cho nai possa con lo suo addizioni apporLar l'inLolloLLo, la
CoonoLria pi cho nai lorno o liguro lornar si vagliano, o cho aLoni possa nai
incorroro por lo lanLasLicho rosoluzioni di conLinui, la Musica pi cho nai
lanLasia possa conbinar lorno di conconLi o sinlonio, la Iogica pi cho non
lanno absurdiL li suoi granaLici, lalso porsuasioni i suoi roLorici, o solisni o
lalso donosLrazioni i dialoLLici, la Poosia pi cho, por lar corroro lo lor LanLo
lavolo, non hanno piodi quanLi han laLLi o son por lar vorsi i suoi canLori, la
/sLrologia pi cho conLogna sLollo l'innonso spacio doll'oLoroa rogiono, so pi
dir si puoLo, la Iisica LanLo norco li roso, quanLo possono ossoro prossini o prini
principii od olononLi nol sono do la naLura, la MoLalisica pi cho non son goni
d'idoo o spocio do lini od ollicionLi sopra gli naLurali olloLLi, LanLo socondo la
roaliL cho no lo coso, quanLo socondo il concoLLo roprosonLanLo, l'ILica, quanLi
possono ossoro cosLuni, consuoLudini, loggi, giusLizio o doliLLi in quosLo od alLri
nondi do l'univorso. Ia nadro Mnonosino disso: - TanLo grazio o norco vi
rondo, o doi, quanLi ossor possono parLicolari suggoLLi a la nonoria od a l'oblio,
alla cogniziono od ignoranza. - Id in quosLo nonLro Ciovo ordino alla sua
prinogoniLa Minorva, cho gli porgosso quolla scaLola cho Lonova soLLo il
capozzal dol loLLo, od indi caccio novo bussolo, lo quali conLognono novo collirii
cho son sLaLi ordinaLi por purgar l'anino unano, o quanLo alla cogniziono o
quanLo alla alloziono. I prinanonLo no dono Lro allo Lro prinioro, dicondogli: -
Iccovi il noglior unguonLo con cui possiaLo purgar o chiarir la poLonza sonsiLiva
circa la nolLiLudino, grandozza od arnonica proporziono di coso sonsibili. - No
dio uno a la quarLa, o disso: - QuosLo sorvir por lar rogolaLa la laculL invonLiva
o giudicaLiva. - Prondi quosLo, disso a la quinLa, cho con susciLar corLo
nolancolico appulso poLonLo ad inciLar a doloLLovolo luroro o vaLicinio. - Dono
il suo a la sosLa, nosLrandogli il nodo, con cui nodianLo quollo aprisso gli occhi
do norLali alla conLonplazion di coso archoLipo o suporno. Ia soLLina ricovo
quollo por cui noglio vion rilornaLa la laculL razionalo circa la conLonplazion
do la naLura. Ia oLLava, l'alLro non nono occollonLo cho pronovo l'inLolloLLo
all'appronsion di coso sopranaLurali, in quanLo cho inlluiscono no la naLura o
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sono in corLo nodo absoluLo da quolla. I'ulLino, pi grando, pi procioso o pi
occollonLo, dio in nano do l'ulLinogoniLa, la qualo, quanLo posLorior do l'alLro
LuLLo, LanLo pi cho LuLLo l'alLro dogna, o gli disso: - Icco qua, ILica, con cui
prudonLononLo, con sagaciL, accorLozza o gonorosa lilanLropia saprai insLiLuir
roligioni, ordinar gli culLi, noLLor loggi od osocuLar giudicii, od approvaro,
conlirnaro, consorvar o dolondoro LuLLo il cho bono insLiLuiLo, ordinaLo, nosso
od osocuLaLo, acconodando quanLo si puo gli alloLLi od olloLLi al culLo do doi o
conviLLo do gli uonini.
-4 - Cho larono dol Cigno` - dinando Ciunono. Risposo Mono: -
Mandianolo in nono dol suo diavolo a naLar con gli alLri, o nol lago di Porgusa,
o nol liuno CaisLro, dovo arr nolLi conpagni - Non voglio coss, disso Ciovo,
na ordino cho nol bocco sia narcaLo dol nio sigillo o nosso nol Tanosi, porcho
l sar pi sicuro ch'in alLra parLo, aLLoso cho por la Lona di pona capiLalo non ni
poLr ossoro cos lacilnonLo rubbaLo. - SavianonLo, suggionsoro gli doi, hai
provisLo, o gran padro, - od aspoLLavano cho Ciovo doLorninasso dol succossoro.
ndo soguiLa il suo docroLo il prino prosidonLo, o dico: - Mi par nolLo
convonovolo cho vi sia locaLa la PoniLonza, la qual Lra lo virLudi cono il cigno
Lra gli ucolli: porcho la non ardisco, no puo volar alLo por il gravor
doll'orubosconza od unilo rocognizion di so sLossa, si nanLiono sonnossa, poro,
Logliondosi a l'odiosa Lorra, o non ardondo do s'inalzaro al ciolo, ana gli liuni,
s'aLLulla a l'acqui, cho son lo lacrino dolla conpunziono nollo quali corca lavarsi,
purgarsi, nondarsi, dopo ch'a so nol linoso lido do l'orroro insporcaLa
dispiacquo, nossa dal sonso di Lal dispiacoro, incorsa la doLorninaziono dol
corrogorsi, o, quanLo possibil lia, larsi sinilo alla candida innoconza. Con quosLa
virL risalono l'anino cho son ruinaLo dal ciolo od innorso a l'rco Lonobroso,
passaLo por il CociLo do lo voluLLadi sonsiLivo, od accoso dal PorillogoLonLo do
l'anor cupidinosco od appoLiLo di gonoraziono, do quali il prino ingonbra il
spirLo di LrisLizia, od il socondo rondo l'alna disdognosa, cono por rinonbranza
do l'alLa orodiLado riLornando in so nodosina, dispiaco a so nodosina por il
sLaLo prosonLo, si duolo por quol cho si doloLLo o non vorrobo avor conpiaciuLo a
so sLossa: od in quosLo nodo viono a poco a poco a dispogliarsi dal prosonLo
sLaLo, aLLonuandosogli la naLoria carnalo od il poso do la crassa susLanza, si
noLLo LuLLa in piuno, s'accondo o si scalda al solo, concopo il lorvido anor di
coso sublini, doviono aoria, s'appiglia al solo o di bol nuovo si convorLo al suo
principio. - DognanonLo la PoniLonza nossa Lra lo virLudi, disso SaLurno,
porcho, quanLunquo sia liglia dol padro Irroro o do l'IniquiLado nadro,
nulladinono cono la vorniglia rosa cho da lo adro o pungonLi spino si caccia,
cono una lucida o liquida scinLilla cho dalla nogra o dura solco si spicca, lassi in
alLo o Londo al suo cognaLo solo. - Bon provisLo, bon doLorninaLo! - disso LuLLo il
concilio do gli doi. - Sioda la PoniLonza Lra lo virLudi, sia uno do gli colosLi nuni!
-5 / quosLa voco gonoralo, prina ch'alLro proponosso di Cassiopoa, alzo la
voco il luribondo MarLo, o disso: - Non sia, o doi, chi Lolga alla nia bollicosa
Ispagna quosLa naLrona cho coss boriosa, alLiora o naosLralo non si conLonLo di
salir al ciolo sonza condurvi la sua caLodra col baldacchino. CosLoi (so coss piaco
al padro sunniLonanLo, o so voi alLri non voloLo disconLonLarni a rischio di
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paLir a buona nisura il sinilo, quando ni passaroLo por lo nani) vorroi cho, por
avor cosLuni di quolla paLria, o paror ivi naLa, nodriLa od allovaLa, doLorniniaLo
cho la vi soggiorno. - Risposo Mono: - Non sia chi Lolga l'arroganza o quosLa
lonina, ch' vivo riLraLLo di quolla, al signor bravo capiLan di squadro. - / cui
MarLo: - Con quosLa spada laro conoscoro non solanonLo a Lo povoraccio, cho
non hai alLra virLudo o lorza cho do lingua lracida sonza salo, na od olLro a
qualsivogli'alLro (luor di Ciovo, por ossoro suporior di LuLLi), cho soLLo quolla cho
voi diLo iaLLanza, dica non si Lrovar bollozza, gloria, naosL, nagnaniniL, o
lorLozza dogna dolla proLozion dol scudo narzialo, o di cui l'onLo non son
indogno d'ossor vondicaLo da quosLa orribil punLa chi ha soluLo donar uonini o
doi. - /bbila pur, soggionso Mono, in Lua nal'ora Loco: porcho Lra noi alLri doi
non vi Lrovarai un alLro s bizzarro o pazzo, cho, por guadagnarsi una do quosLo
colubro o LonposLoso bosLio, voglia noLLorsi a rischio di larsi ronporo il capo. -
Non Lo incolorar, MarLo, non Li rabbiar, Mono, disso il bonigno proLoparonLo.
IacilnonLo a Lo, dio do la guorra, si poLr concodoro liboranonLo quosLa cosa,
cho non Lroppo d'inporLanza, so no bisogna LalvolLa, al nosLro dispoLLo,
conporLar, cho con la sola auLoriL dolla Lua liannoggianLo spada connoLLi
LanLi sLupri, LanLi adulLorii, LanLi laLrocinii, usurpazioni od assassinii. Va'
dunquo, cho io insiono con gli alLri doi la connoLLono in LuLLo alla Lua
libidinosa voglia, sol cho non pi la lacci induggiar qua in nozzo a gli asLri,
vicina a LanLo virLuoso doo. Vada con la sua caLodra a basso, o conduca la
IaLLanzia soco. I coda il luogo alla SonpliciL, la qual doclina dalla dosLra di
cosLoi, cho osLonLa o prodica pi di quol cho possiodo, o dalla sinisLra dolla
Dissinulaziono la qualo occolLa o lingo di non avor quol ch'avo, o nosLra
possodor nono di quol cho si Lrova. QuosLa podissoqua do la VoriLado non dovo
lungi porogrinaro dalla sua rogina, boncho LalvolLa la doa NocossiLado la
cosLringa di doclinaro vorso la Dissinulaziono, a lino cho non vogna inculcaLa la
SinpliciL o VoriLado, o por oviLar alLro inconvonionLo. QuosLo lacondosi da loi
non sonza nodo od ordino, lacilnonLo poLr ossoro laLLo ancora sonza orroro o
vizio. - /ndando la SonpliciL por prondoro il suo luogo, conparvo do incosso
sicuro o conlidonLo, al conLrario do la IaLLanzia o Dissinulaziono, lo quali
caninano non sonza Lona, cono con gli suspiciosi passi o lornidoloso aspoLLo
dinosLravano. Io aspoLLo dolla SinpliciL piacquo a LuLLi gli doi, porcho por la
sua unilorniL in corLa naniora raprosonLa od ha la siniliLudino dol volLo
divino. Il volLo suo anabilo, porcho non si cangia nai, o poro con quolla
raggiono, por cui conincia una volLa a piacoro, sonpro piacor, o non por suo,
na por l'alLrui diloLLo aviono cho cosso d'ossoro anaLa. Ma la IaLLanzia, la qual
suol piacoro, por donaro ad inLondoro di possodoro pi di quol cho possiodo,
lacilnonLo, quando sar conosciuLa, non solo incorror dispiaconza, na od olLro,
LalvolLa, disproggio. SinilnonLo la Dissinulaziono, por ossor alLrinonLo
conosciuLa, cho cono prina si volso porsuadoro, non sonza dilliculLado poLr
vonir in odio a colui da chi lu prina graLa. Di quosLo dunquo l'una o l'alLra lu
sLinaLa indogna dol ciolo, o di ossor uniLa a quollo cho suol Lrovarsogli in nozzo.
Ma non LanLo la Dissinulaziono, di cui LalvolLa sogliono sorvirsi anco gli doi,
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porcho LalvolLa, por luggir invidia, biasno od olLraggio, con gli vosLinonLi di
cosLoi la Prudonza suolo occulLar la VoriLado.
6 \ S/UI.\ I voro o bono, o Solia, o non sonza spirLo di voriLado nosLro il
PooLa lorraroso, quosLa ossoro nolLo pi convonionLo a gli onini, so LalvolLa non
sconvonovolo a doi:
QuanLunquo il sinular sia lo pi volLo
Riproso, o dia di nala nonLo indici,
Si Lrova pur in nolLo coso o nolLo
/vor laLLi ovidonLi bonolici,
I danni, o biasni, o norLo avor gi LolLo,
Cho non convorsian sonpro con gli anici
In quosLa assai pi oscura cho sorona
ViLa norLal, LuLLa d'invidia piona.
7 Ma vorroi saporo, o Solia, in cho naniora inLondi la SinpliciL avor
siniliLudino dol volLo divino.
8 \ SII/\ Por quosLo, cho la non puo aggiongoro a l'ossor suo con la
iaLLanza, o non puo suLLraoro da quollo con la sinulaziono. I quosLo procodo dal
non avoro inLolligonza od appronsiono di so sLossa, cono quollo cho
sinplicissino, so non vuol ossoro alLro cho sonplicissino, non inLondo so sLosso.
Porcho quollo cho si sonLo o cho si ronira, si la in corLo nodo nolLo, o, por dir
noglio, alLro od alLro, porcho si la obioLLo o poLonza, conosconLo o conoscibilo:
ossondo cho no l'aLLo doll'inLolligonza nolLo coso incorrono in uno. Poro quolla
sonplicissina inLolligonza non si dico inLondoro so sLossa, cono so avosso un
aLLo rollosso do inLolligonLo od inLolligibilo, na porcho absoluLissino o
sonplicissino luno, solo dunquo so dico inLondorsi nogaLivanonLo, por quanLo
non si puo ossoro occolLa. Ia SonpliciL dunquo, in quanLo cho non approndo o
non connonLa su l'ossor suo, s'inLondo avor siniliLudino divina. Dalla qualo a
LuLLa disLanza dochina la boriosa IaLLanzia. Ma non LanLo la sLudiosa
Dissinulaziono, a cui Ciovo la lociLo cho LalvolLa si prosonLo in ciolo, o non gi
cono doa, na cono Lal volLa ancolla dolla Prudonza o scudo dolla VoriLado.
9 \ S/UI.\ r vongano ad considorar quol ch' laLLo di Porsoo o dolla sua
sLanza.
1O \ SII/\ - Cho larai, o Ciovo, di quosLo Luo basLardo, cho Li lsLi
parLuriro a Danao` - disso Mono. Risposo Ciovo: -Vada, so coss piaco al sonaLo
inLioro (porcho ni par cho qualcho nuova Modusa si Lrova in Lorra, cho, non
nono cho quolla di gi gran Lonpo, poLonLo di convorLoro in solco col suo
aspoLLo chiunquo la ronira), vada a cosLoi non cono nandaLo da un nuovo
PolidoLLo, na cono inviaLo da Ciovo insiono con LuLLo il sonaLo colosLo, o voda
so, socondo la nodosina arLo, possa suporaro LanLo pi orribilo quanLo pi
nuovo nosLro. - Qua risorso Minorva, dicondo: - Id io dal nio canLo non
nancaro d'acconodargli non non connodo scudo di crisLallo con cui vogna ad
abbarbagliar la visLa do lo nonicho Iorcidi nosso in cusLodia do lo Corgoni, od
io in prosonza voglio assisLorgli, sin LanLo cho abbia disciolLo il capo di quosLa
Modusa dal suo busLo. - Coss, disso Ciovo, larai nolLo bono, nia liglia, od io Lo
inpono quosLa cura, nolla qual voglio cho L'adopri con ogni diligonza. Ma non
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voroi cho di nuovo laccia, cho a danno do gli povori popoli avonga cho por lo
sLillo, cho scorroranno da lo vono inciso, vognano gonoraLi nuovi sorponLi in
Lorra, dovo, a nal grado do nisori, vi so no riLrovano pur assai o Lroppo. Poro,
nonLaLo sul Pogaso, cho vorr luori dol locondo corpo di coloi, discorra
(riparando al llusso do lo goccio sanguinoso) non gi por l'/lrica dovo di
qualcho caLLiva /ndronoda vogna caLLivo: dalla qualo, avinLa in lorroo caLono,
vogna logaLo di quollo di diananLo, na col suo dosLrioro alaLo discorra la nia
diloLLa Iuropa, od ivi corca, dovo son quo' suporbi o nosLruosi /LlanLi, nonici
do la progonio di Ciovo, da cui Lonono cho gli vognan LolLo lo pona d'oro, cho
soLLo la cusLodia o sorragli do l'/varizia od /nbiziono Lognono occolLo. /LLonda
ovo son alLro pi gonoroso o pi bollo /ndronodo cho por violonza di lalsa
roligiono vognono logaLo od osposLo allo narino bolvo. Cuardo so qualcho
violonLo Iinoo, consLipaLo dalla nolLiLudino di porniciosi ninisLri, viono ad
usurparsi i lruLLi doll'alLrui indusLrio o laLicho. So qualcho nunoro do ingraLi,
osLinaLi od incroduli PolidoLLi vi prosiodo, lacciasogli a il spocchio LuLLo aninoso
innanLo, prosonLogli agli occhi ovo possono ronirar il suo lodo riLraLLo, dal cui
orrondo aspoLLo inpoLraLi pordano ogni porvorso sonso, noLo o viLa. -.
11 - Bono ordinaLo il LuLLo, dissoro gli doi. Porcho cosa convonionLo cho
gionLo ad Irculo, cho col braccio dolla CiusLizia o basLono dol Ciudicio laLLo
donaLor do lo corporoo lorzo, conpaia Porsoo, cho, col spocchio luninoso dolla
doLLrina o con la prosonLazion dol riLraLLo aboninando do la scisna od orosia,
alla porniciosa conscionza do gli nallaLLori od osLinaLi ingogni noLLa il chiodo,
Logliondoli l'opra di lingua, di nani o sonso.
-12 \ S/UI.\ VoniLo ora, Solia, a chiarirni di quollo ch' ordinaLo a
succodoro a la piazza ondo loco parLonza cosLui.
13 \ SII/\ Una virLudo in abiLo o gosLi nionLo dissinilo a cosLui, cho si
chiana Diligonza, ovor SollociLudino, la qual ha od avuLa por conpagna da la
IaLica, in virL dolla qualo Porsoo lu Porsoo, od Ircolo lu Ircolo, od ogni lorLo o
laLicoso laLicoso o lorLo, o por cui il pronopoLo d'/banLo av'inLorcoLLo allo
Iorcidi il luno, il capo a Modusa, il ponnaLo dosLrioro al Lronco busLo, lo sacro
pona al liglio di Clinono od IapoLo, la liglia di Coloo od /ndronoda al CoLo,
dilosa la noglio dal rivalo, rovisLa /rgo sua paLria, LolLo il rogno a ProLo,
rosLiLuiLo quollo a Crisio lraLollo, vondicaLosi su l'ingraLo o discorLoso ro do
l'isola Sorilia, por cui, dico, si supora ogni vigilanza, si Lronca ogni advorsa
occasiono, si laciliLa ogni canino od accosso, s'acquisLa ogni Losoro, si dona
ogni lorza, si Loglio ogni caLLiviL, s'oLLiono ogni dosio, si dolondo ogni
possossiono, si giongo ad ogni porLo, si doprinono LuLLi advorsarii, si osalLano
LuLLi anici o si vondicano LuLLo ingiurio, o linalnonLo si viono ad ogni dissogno.
rdino dunquo Ciovo, o quosLo ordino approvro LuLLi doi, cho la laLicosa o
diligonLo SollociLudino si lacosso innanLo. Id occo cho la conparvo, avondosi
adaLLaLi gli Lalari do l'inpoLo divino con gli quali calposLra il sonno bono
popularo, sproggia lo blando carozzo do lo voluLLadi, cho, cono Sirono insidioso,
LonLano di riLardarla dal corso do l'opra cho la ricorca od aspoLLa. /ppigliaLasi
con la sinisLra al scudo risplondonLo dal suo lorvoro, cho di sLupida naraviglia
ingonbra gli occhi dosidiosi od inorLi, conprosa con la dosLra la sorponLina
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chiona di porniciosi ponsiori, a' quai soLLogiaco quoll'orribil capo, di cui
l'inlolico volLo da nillo passioni di sdogno, d'ira, di spavonLo, di Lorroro, di
aboninio, di naraviglia, di nolancolia o di lugubro ponLinonLo dislornaLo,
sassilica od insLupisco chiunquo v'alliggo gli occhi, nonLaLa su quoll'aligoro
cavallo dolla sLudiosa porsovoranza, con il qualo, a quanLo si lorza, a LanLo
arriva o giungo, suporando ogni inLoppo di clivoso nonLo, riLardanonLo di
prolonda vallo, inpoLo di rapido liuno, riparo di siopo donsissino o di
quanLunquo grosso od alLo nuraglia. VonuLa dunquo in prosonza dol sacrosanLo
sonaLo, ud dal sonno prosido quosLo paroli: - Voglio, o Diligonza, cho oLLogni
quosLo nobil spacio nol ciolo, porcho Lu soi quolla cho nuLri con la laLica gli anini
gonorosi. MonLa, supora o passa con uno spirLo, so possibil lia, ogni sassosa o
ruvida nonLagna. Inlorvora LanLo l'alloLLo Luo, cho non solo rosisLi o vinci Lo
sLossa, na, od olLro, non abbi sonso dolla Lua dilliculLado, non abbi sonLinonLo
dol Luo ossor laLica, porcho coss la laLica non dovo ossor laLica a so, cono a so
nodosino nossun gravo gravo. Poro non sarai dogna laLica, so LalnonLo non
vinci Lo sLossa, cho non Li sLini ossoro quol cho soi, laLica, aLLoso cho, dovunquo
hai sonso di Lo, non puoi ossoro suporioro a Lo, na, so non soi doprossa o
supprossa, vioni al nono ad ossoro opprossa da Lo nodosina. Ia sonna
porloziono non sonLir laLica o doloro, quando si conporLa laLica o doloro. Dovi
suporarLi con quol sonso di voluLL, cho non sonLo voluLL, quolla voluLL dico, la
qualo, so lusso naLuralnonLo buona, non vorrobo disproggiaLa da nolLi, cono
principio di norbi, povorLado o biasino. Ma Lu, IaLica, circa l'opro ogrogio sii
voluLL o non laLica a Lo sLossa, vogni, dico, ad ossor una o nodosina cosa con
quolla, la qualo luor di quollo opro od aLLi virLuosi sia a so sLossa non voluLL, na
laLica inLolorabilo. Su dunquo, so soi virL, non occuparLi a coso basso, a coso
lrivolo, a coso vano. So vuoi ossor l dovo il polo sublino dolla VoriL Li vogna
vorLicalo, passa quosLo /ponnino, nonLa quosLo /lpi, varca quosLo scoglioso
coano, supora quosLi rigorosi Riloi, Lrapassa quosLo sLorilo o golaLo Caucaso,
ponoLra lo inaccossibili orLuro, o subinLra quol lolico circolo, dovo il luno
conLinuo o non si voggon nai Lonobro no lroddo, na porpoLua Lonporio di
caldo o dovo oLorna Li lia l'aurora o giorno. Passa dunquo Lu, doa SollociLudino o
IaLica, o voglio (disso Ciovo) cho la dilliculLado Li corra avanLi o Li lugga. Scaccia
la DisavonLura, approndi la IorLuna po' capolli, allroLLa, quando noglio Li paro,
il corso dolla sua ruoLa, o quando Li sonbra bono, ligigli il chiodo, accio non
scorra. Voglio cho Loco vogna la SaniL, la RobusLozza, l'IncoluniL. Sia Lua
scudiora la Diligonza o Luo anLosignano sia l'Isorcizio. SioguaLi l'/cquisiziono
con lo nunizioni suo, cho son Bono dol corpo, Bono do l'anino, o, so vuoi, Bono
do la lorLuna, o di quosLi voglio cho pi siono anaLi da Lo quoi cho Lu nodosina
hai acquisLaLi, cho alLri cho ricovi d'alLrui: non alLrinonLo cho una nadro ana
pi li ligli, cono coloi cho pi lo conosco por suoi. Non voglio cho possi
dividorLi, porcho, so Li snonbrarai, parLo occupandoLi a l'opro do la nonLo o
parLo a l'oprazioni dol corpo, vorrai ad ossor doloLLuosa a l'una o l'alLra parLo, o
so pi Li addonarai a l'uno, nono provalorai no l'alLro vorso: so LuLLa inclinarai a
coso naLoriali, nulla vogni ad ossoro in coso inLolloLLuali, o por l'inconLro. rdino
a l'ccasiono, cho quando lia nosLioro, ad alLa voco o con conno o con silonzio
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quolla chianaLaLi, o Li osorLi, o Li alloLLi, o Li inciLi, o Li slorzo. Conando alla
ConodiL od InconodiL, cho Li avorLiscano quando si possano accollaro, o
quando si donno ponor gi lo sarcino, cono Lalor quando nocossario
LransnaLaro. Voglio cho la Diligonza Li Loglia ogni inLoppo, la Vigilanza Li lar la
sonLinolla guardando circa in circa, a lin cho cosa non Li s'approsso
all'inproviso, cho la Indigonza Li avorLa dalla SollociLudino o Vigilanza circa
coso vano, la qualo so non sar udiLa da Lo, succoda al lino la PoniLonza, la qual Li
laccia osporinonLar cho cosa pi laboriosa avor nonaLo lo braccia vacuo, cho
con lo nani piono avor LiraLi sassi. Tu con gli piodi dolla Diligonza, quanLo puoi,
luggi o Li allroLLa, pria cho Iorza naggior inLorvogna o Loglia la IiborLado ovor
porga lorza od arni alla DilliculLado.
-14 Coss la SollociLudino, avondo ringraziaLo Ciovo o gli alLri, prondo il suo
canino o parla in quosLa lorna: - Icco, io IaLica nuovo gli passi, ni accingo, ni
sbraccio. Via da no ogni Lorporo, ogni ocio, ogni nogligonza, ogni dosidiosa
acodia, luori ogni lonLozza! Tu, IndusLria nia, proponiLo avanLi gli occhi dolla
considoraziono il Luo proliLLo, il Luo lino. Rondi saluLiloro quollo alLrui LanLo
calunnio, quolli alLrui LanLi lruLLi di naligniLado od invidia, o quol Luo
raggionovolo Linoro cho Li cacciro dallo Luo naLio alborgo, cho Li alionaro da gli
anici, cho Li allonLanro dalla paLria, o Li bandro a poco anichovolo conLrado.
Ia', IndusLria nia, noco glorioso quollo ossilio o Lravagli, sopra la quioLo, sopra
quolla paLria LranquilliLado, connodiLado o paco. Su, Diligonza, cho lai` porcho
LanLo ociano o dorniano vivi, so LanLo LanLo doviano ociar o dorniro in
norLo` /LLoso cho, so pur aspoLLiano alLra viLa o alLro nodo di ossor noi, non
sar quolla nosLra, cono do chi siano al prosonLo, porciocho quosLa, sonza
sporar gianai riLorno, oLornanonLo passa. Tu, Sporanza, cho lai, cho non ni
sproni, cho non n'inciLi` Su, la' ch'io aspoLLi da coso dillicili oxiLo saluLaro, so
non ni allroLLo avanLi Lonpo o non cosso in Lonpo, o non lar ch'io ni pronoLLa
cosa por quanLo viva, na por quanLo bon viva. Tu, Zolo, siini sonpro assisLonLo,
a lino ch'io non LonLo coso indogno di nuno da bono, o cho non sLonda lo nani a
quoi nogocii cho siono caggiono di naggior nogocio. /nor di gloria, prosonLani
avanLi gli occhi quanLo sia bruLLo a vodoro, o cosa Lurpo di ossor sollociLo dolla
sicurL noll'onLraLa o principio dol nogocio. SagaciL, la' cho da lo coso incorLo o
dubio non ni roLiro, no volLo lo spalli, na da quollo pian piano ni discosLo in
salvo. Tu nodosina (accio ch'io non sia riLrovaLa da nonici, od il luror di quolli
non ni s'avonLo sopra) conlondi, soguondoni, gli nioi vosLigi. Tu ni la nonar
gli passi por vio disLanLi da lo sLanzo do la IorLuna, porcho la non ha lungho lo
nani, o non puo occupar so non quolli cho gli son vicini, o non ossagiLa so non
color cho si Lrovano donLro la sua urna. Tu larai ch'io non LonLo cosa, so non
quando aLLanonLo posso, o lanni nol nogocio pi cauLa cho lorLo, so non puoi
larni oqualnonLo cauLa o lorLo. Ia' ch'il nio lavoro sia occolLo o sia aporLo:
aporLo, accio cho non ogniuno il corca od inquira, occolLo, accio cho non LuLLi,
na pochissini lo riLrovono. Porcho sai bono cho lo coso occolLo sono invosLigaLo,
o lo coso insorraLo conviLano gli ladroni. lLro, quol cho apparo, sLinaLo vilo, o
l'arca aporLa non diligonLononLo ricorcaLa, od croduLo poco proggiaLo quollo
cho non si vodo con nolLa diligonza nosso in cusLodia. /ninosiL, con la voco
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dol Luo vivaco lorvoro, quando la dilliculL ni prono, olLraggia, o rosisLo, non
nancar sovonLo d'inLonarni a l'orocchio quolla sonLonza: Tu no codo nalis, sod
conLra audonLior iLo.
15 Tu, ConsulLazion, ni larai inLondoro quando ni conviono sciorro o
ronporo la nal inpiogaLa occupaziono, la qual dognanonLo prondor la nira
non ad oro o laculLadi da volgari o sordidi ingogni, na a quo' Losori cho nono
ascosi o disporsi dal Lonpo, son colobraLi o colLi nol canpo do l'oLorniLado, a lin
cho non si dica di noi, cono di quolli: nodiLanLur sua sLorcora scarabaoi. Tu,
Pazionza, conlirnani, allronani od adninisLrani quol Luo cio oloLLo, a cui
non sorolla la Dosidia, na quollo cho lraLollo do la Toloranza. Mi larai
doclinar dall'inquioLudino od inclinaro alla non curiosa SollociLudino. /llora ni
nogarai il corroro, quando corror ni calo dovo son procipiLosi, inlani o norLali
inLoppi. /llora non ni larai alzar l'ancora o sciorro la poppa dal lido, quando
aviono cho ni connoLLa ad insuporabilo Lurbulonza di LonposLoso naro. Id in
quosLo ni donarai ocio di abboccarni con la ConsulLaziono, la qualo ni lar
guardar prina no sLossa, socondo, il nogocio ch'ho da laro, Lorzo, a cho lino o
porcho, quarLo, con quai circonsLanzo, quinLo, quando, sosLo, dovo, soLLino, con
cui. /nninisLroni quoll'ocio con cui io possa lar coso pi bollo, pi buono o pi
occollonLi cho quollo cho lascio, porcho in casa do l'cio siodo il Consoglio, od ivi
dolla viLa boaLa, noglior cho in alLra parLo, si LraLLa. Indi nogliornonLo si
conLonplano lo occasioni, da l con pi ollicacia o lorza si puo usciro al nogocio,
porcho, sonza ossor prina a basLanza posaLo, non possibilo di possor approsso
bon corroro. Tu, zio, ni adninisLra, por cui io vogna sLinaLo nanco ocioso cho
LuLLi gli alLri, porciocho por Luo nozzo accador, cho io sorva a la ropublica o
dolonsion do la paLria pi con la nia voco od osorLaziono, cho con la spada,
lancia o scudo il soldaLo, il Lribuno, l'inporaLoro. /ccosLaLi a no Lu, gonoroso od
oroico o sollociLo Tinoro, o con il Luo sLinolo la' cho io non porisca prina dal
nunoro do gl'illusLri cho dal nunoro do vivi. Ia' cho prina cho il Lorporo o
norLo ni Lolga lo nani, io ni riLrovo LalnonLo provisLo cho non ni possa
Loglioro la gloria do l'opro. SollociLudino, la' cho sia liniLo il LoLLo prina cho
vogna la pioggia, la' cho si riparo a lo lonosLro pria cho solliono gli /quiloni od
/usLri di lubrico od inquioLo invorno. Monoria dol bono adoporaLo corso dolla
viLa, larai Lu cho la sonoLLuLo o norLo pria ni Lolga cho ni conLurbo l'anino. Tu,
Lona di pordoro la gloria acquisLaLa no la viLa, non ni larai acorba, na cara o
branabilo la vocchiaia o norLo.
-16 \ S/UI.\ Icco qua, o Solia, la pi dogna od onoraLa ricoLLa por rinodiar
alla LrisLizia o dolor cho apporLa la naLura oLado, od all'inporLuno Lorror do la
norLo cho da l'ora, cho abbiano uso di sonsi, suol Lirannoggiar il spirLo do gli
aninanLi. ndo bon disso il nolano Tansillo:
Codon quoi, cho non son ingraLi al ciolo,
I ad alLo inproso non lur lroddi o rudi,
Io sLaggion lioLo, allor cho novo o giolo
Cadon su i colli d'orbo o di lior nudi,
Non han di cho dolorsi, ancor cho, polo
Cangiando o volLo, cangin viLa o sLudi.
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Non ha l'agricolLor di cho si doglia,.
Pur ch'al dobiLo Lonpo il lruLLo coglia.
17 \ SII/\ /ssai bon doLLo, Saulino. Ma Lonpo cho Lu Li roLiri, porcho
occo il nio LanLo anico nuno, quolla grazia LanLo dosidorabilo, quol volLo LanLo
spoLLabilo da la parLo orionLalo ni s'avicina.
18 \ S/UI.\ Bono dunquo, nia Solia, donani a l'ora soliLa, so coss Li piaco,
no rovodorono. Id io in quosLo nonLro andaro a dolinoarni quol LanLo cho oggi
ho udiLo da Lo, a lino cho nogliornonLo la nonoria do Luoi concoLLi possa,
quando lia bisogno, rinovarni, o pi conodanonLo por l'avonir lar di quolla
parLocipo alLrui.
19 \ SII/\ Maraviglia, cho con pi dol soliLo lroLLoloso piuno ni viono a
l'inconLro, non lo voggio vonir, socondo la sua consuoLudino, schorzando col
caducoo o baLLondo s vaganonLo con l'ali l'aria liquidissino. Parni vodorlo
LurbaLanonLo nogocioso. Icco, ni rinira, o LalnonLo ha vor' no convorsi gli
occhi cho la nanilosLo l'ansioso ponsioro non pondor da nia causa.
2O \ MIRC.\ Propizio Li sia sonpro il laLo, inpoLonLo sia conLra di Lo la
rabbia dol Lonpo, nia diloLLa o gonLil liglia o sorolla od anica.
21 \ SII/\ Cho cosa, o nio bol dio, Li la s LurbaLo in visLa, boncho al nio
riguardo non ni soi non ch'alLro volLo liboralo di Lua LanLo gioconda grazia`
porcho Li ho voduLo vonir cono in posLa, o pi accinLo di andar o passar olLro
cho disposLo do dinorar alquanLo noco`
22 \ MIRC.\ Ia caggion di quosLo cho sono in lroLLa nandaLo da Ciovo a
provodor o riparar a l'incondio cho ha coninciaLo a susciLar la pazza o liora
Discordia in quosLo Rogno ParLonopoo.
23 \ SII/\ In cho naniora, o Morcurio, quosLa posLilora Irinni s' da l do
lo /lpi od il naro avonLaLa a quosLo nobil paoso`
24 \ MIRC.\ Dalla sLolLa anbiziono o pazza conlidonza d'alcuno sLaLa
chianaLa, con assai liborali, na non nono incorLo pronosso sLaLa inviLaLa, da
lallaco sporanza sLaLa connossa, aspoLLaLa da doppia golosia, la qualo nol
popolo adopra il volor nanLonorsi nolla nodosina liborLado in cui sLaLo
sonpro, od il Lonor di subinLrar pi arcLa sorviLudo, nol proncipo il suspoLLo di
pordor LuLLo, por avor voluLo abbracciar Lroppo.
25 \ SII/\ Cho cosa prino origino o principio di quosLo`
26 \ MIRC.\ Ia grando avarizia cho va lavorando soLLo proLosLo di volor
nanLonor la Roligiono.
27 \ SII/\ Il proLosLo in voro ni par lalso, o so non n'inganno,
inoxcusabilo: porcho non si richiodo riparo o cauLola dovo nossuna ruina o
poriglio ninaccia, dovo gli anini son Lali quali orano, od il culLo di quolla doa
non cospiLa in quosLo cono in alLro parLi.
28 \ MIRC.\ I quando cio lusso, non Locca a l'/varizia, na alla Prudonza o
CiusLizia di rinodiarvi, porcho occo, cho quollo ha connosso il popolo a luroro,
od a la occasiono paro avor Lonpo d'inviLar gli anini rubolli a non LanLo
dolondoro la giusLa liborL, quanLo ad aspirar ad ingiusLa liconza, o govornarsi
socondo la porniciosa o conLunaco libidino, a cui.sonpro lu prona la
nolLiLudino bosLialo.
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29 \ SII/\ Dinni, so non Li gravo, in cho naniora diLo cho l'/varizia
vuol rinodiaro`
3O \ MIRC.\ /ggravando gli casLighi do dolinquonLi, di sorLo cho dolla pona
d'un roo vognano oqualnonLo parLocipi nolLi innoconLi, o Lal volLa gli giusLi, o
con cio vogna a larsi sonpro pi o pi grasso il proncipo.
31 \ SII/\ I cosa naLuralo cho lo pocoro ch'hanno il lupo por govornaLoro,
vognano casLigaLo con ossor voraLo da lui.
32 \ MIRC.\ Ma da dubiLaro cho qualcho volLa sia sullicionLo la sola cupa
lano od ingordiggia dol lupo a larlo colpovoli. Id conLra ogni loggo, cho por
diloLLo dol padro, vognano nulLaLi gli agnolli o la nadro.
33 \ SII/\ I voro cho nai ho LrovaLo Lal giudizio so non Lra' liori barbari, o
crodo cho prina lusso LrovaLo Lra' Ciudoi, por ossor quolla una gonoraziono
LanLo posLilonLo, loprosa o gonoralnonLo porniciosa, cho noriLa prina ossor
spinLa cho naLa. S cho, por voniro al nosLro proposiLo, quosLa la caggiono cho Li
Lion LurbaLo, susposo, o por cui lia nosLioro cho subiLo ni lasci`
34 \ MIRC.\ Coss , ho voluLo lar quosLo canino por convonirLi prina cho
giunga a lo parLi, dovo ho drizzaLo il volo, por non larLi vananonLo aspoLLaro, o
non nancar a la pronossa cho loci iori. / Ciovo ho nosso qualcho proposiLo do
casi Luoi, o lo voggio pi ch'al soliLo inchinaLo a conpiacorLi. Ma por quaLLro o
cinquo giorni, od oggi Lra gli alLri, io non ho ocio di LraLLar o conlorir Loco quollo
cho doviano nogociaro in proposiLo do l'insLanza cho dovi laro, poro arai
pazionza in quosLo nonLro, aLLoso cho noglio Lrovar Ciovo od il sonaLo lorianLo
da alLri inpacci, cho in quolla naniora cho puoi crodoro cho sia al prosonLo.
35 \ SII/\ Mi piaco l'aspoLLaro, porcho con quosLo cho la cosa vorr
proposLa pi Lardi, poLr anco nogliornonLo ossoro ordinaLa. Id a diro il voro,
io in gran lroLLa (por non nancar il nio dovoro por la pronossa cho Li avovo
laLLa di connoLLorLi oggi la richiosLa) non ho possuLo saLislar a no nodosina,
aLLoso cho ponso cho lo coso donno ossoro osposLo pi por parLicolaro cho non ho
laLLo in quosLa noLa, la qualo occo vi porgo, porcho voggiaLo (so vi occorror ocio
por il canino) la sonna do lo nio quorolo.
36 \ MIRC.\ Io vodro quosLa, na voi larroLo bono di sorvirvi dolla
connodiL di quosLo Lonpo por lar pi lungo o disLinLo nonorialo, a lino cho si
possa a piono provodoro al LuLLo. Io adosso por la prina, por conlondoro la
lorza, voglio andar a susciLar l'/sLuzia, accio cho gionLa a l'Inganno, doLLar
possa una loLLora di LradinonLo conLra la proLonduLa anbiziosa Ribolliono, por
la qual linLa loLLora si divorLa l'onpiLo nariLino dol Turco, od obsLo al Callico
luroro ch'a lunghi passi da qua do l'/lpi por Lorra s'avicina. Coss por diloLLo di
Iorza si spinga l'ardiro, si Lranquillo il popolo, s'assicuro il proncipo, od il Linoro
spinga la soLo do l'/nbiziono od /varizia sonza boro. I con cio al lino vogna
richianaLa la bandiLa Concordia, o posLa nolla sua caLodra la Paco, nodianLo la
conlirnaziono doll'anLiqua ConsuoLudino di vivoro, con aboliziono di porigliosa
od.ingraLa NoviLado.
37 \ SII/\ Va dunquo, nio Nuno, o piaccia al laLo cho lolicononLo
vognano adonpiLi i Luoi dissogni, porcho non vogna la nia nonica guorra a
Lurbar il sLaLo nio, non nono cho quol do gli alLri.
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DIaI. 3, parte 1

PrIma parte deI terzo dIaIogo.

1 \ SII/\ Non lia nosLioro, Saulino, di larLi inLondoro por il parLicolaro
LuLLi quo' proposiLi cho Lonno la IaLica, o Diligonza, o SollociLudino, o cono la
voloLo chianaro (porcho ha pi noni cho non poLroi larLi udiro in una ora), na
non voglio passar con silonzio quollo cho succosso subiLo cho coloi con lo suo
ninisLro o conpagno ando a prondorsi il loco l dovo dicovano ossoro il
nogocioso Porsoo.
2 \ S/UI.\ DiLo, cho io vi ascolLo.
3 \ SII/\ SubiLo (porcho il sprono doll'/nbiziono sovonLo sa spingoro od
inciLar LuLLi oroici o divini ingogni, sin a quosLi doi conpagni cio o Sogno)
avonno cho non ociosa o sonnacchiosanonLo, na sollociLi o sonza dinora, non s
LosLo la IaLica o Diligonza disparvo, cho ossi vi lurono visLi prosonLi. Por il cho
disso Mono: - Iiboraci, Ciovo, da lasLidio, porcho voggio aporLo cho ancora non
nancaranno garbugli dopo l'ospodiziono di Porsoo, cono n'abbiano avuLi LanLi
dopo quolla d'Ircolo. - / cui risposo Ciovo: - I'cio non sarrobo cio, od il
Sonno non sarrobo Sonno, so Lroppo a lungo no dovossoro nolosLaro por Lroppa
diligonza o laLica cho dobbano prondoro, porcho quolla discosLaLa da qua,
cono vodi, o quosLi son qua solo in virL privaLiva cho consisLo noll'absonza do
la lor opposiLa o nonica. - TuLLo passar bono, disso Mono, so non no laranno
LanLo ociosi o lonLi, cho por quosLo giorno non possiano doliniro di quollo cho si
dovo conchiudoro circa il principalo. - Conincio, dunquo, l'cio in quosLa
naniora a larsi udiro: - Coss l'cio, o doi, LalvolLa nalo, cono la Diligonza o
IaLica pi do lo volLo nala: coss l'cio il pi do lo volLo convonionLo o
buono, cono lo suo volLo buona la IaLica. Non crodo dunquo, so giusLizia Lra
voi si Lrova, cho vogliaLo nogarni oqualo onoro, so non dobiLo cho ni sLiniaLo
nanco dogno. /nzi por raggiono ni conlido di larvi capiro (por causa di corLi
proposiLi cho ho udiLo allogaro in lodo o lavoro dolla diligonza o nogocio) cho
quando sarono posLi nol bilancio dolla raggionovolo conparaziono, so l'zio
non si Lrovar oqualnonLo buono, si convoncor di gran vanLaggio noglioro, di
naniora cho non solo non la ni sLinaroLo oqualnonLo virLudo, na, olLro,
conLrarianonLo vizio.
4 Chi quollo, o doi, cho ha sorbaLa la LanLo lodaLa oL do l'oro` chi l'ha
insLiLuLa, chi l'ha nanLonuLa, alLro cho la loggo do l'cio, la loggo dolla naLura`
Chi l'ha LolLa via` chi l'ha spinLa quasi irrovocabilnonLo dal nondo, alLro cho
l'anbiziosa SollociLudino, la curiosa IaLica` Non quosLa quolla ch'ha
porLurbaLo gli socoli, ha nosso in scisna il nondo o l'ha condoLLo ad una oLado
lorrigna o luLosa od argillosa, avondo posLi gli popoli in ruoLa od in corLa
vorLigino o procipizio, dopo cho l'ha sullovaLi in suporbia od anor di noviL, o
libidino do l'onoro o gloria d'un parLicolaro` Quollo cho, in susLanza, non
dissinilo a LuLLi, o Lal volLa, in digniLado o noriLo, inlino a quo' nodosini, con
naligniLado sLaLo lorso suporioro a nolLi, o poro viono ad ossoro in poLosL di
82
ovorLoro lo loggi do la naLura, di lar loggo la sua libidino, a cui sorvano nillo
quorolo, nillo orgogli, nillo ingogni, nillo sollociLudini, nillo di ciascuno do gli
alLri conpagni, con gli quali coss boriosa passaLa avanLi la IaLica, sonza gli
alLri cho soLLo lo vosLi di quo' nodosini coporLi od occolLi non son aporLanonLo
giLi, cono l'/sLuzia, la Vanagloria, il Disproggio d'alLri, la Violonza, la Malizia,
la Iiziono o gli soguaci loro cho non son passaLi por la prosonza vosLra, quai
sono pprossiono, Usurpaziono, Doloro, TornonLo, Tinoro o MorLo, li quali son
gli oxocuLori o vondicaLori nai dol quioLo cio, na sonpro dolla sollociLa o
curiosa IndusLria, Iavoro, Diligonza, IaLica, o coss di LanLi alLri noni, di quanLi,
por nono ossoro conosciuLa, so inLiLula, o por quali pi LosLo si viono ad
occolLaro cho a larsi saporo.
5 TuLLi lodano la bolla oL do l'oro, no la qualo lacovo gli anini quioLi o
Lranquilli, absoluLi da quosLa vosLra virLuosa doa, a gli cui corpi basLava il
condinonLo do la lano a lar pi suavo o lodovol pasLo lo ghiando, li poni, lo
casLagno, lo porsicho o lo radici, cho la bonigna naLura adninisLrava, quando con
Lal nuLrinonLo noglio lo nuLriva, pi lo accarozzava o por pi Lonpo lo
nanLonova in viLa, cho non possano lar gianai LanLi alLri arLiliciosi condinonLi
ch'ha riLrovaLi l'IndusLria od il SLudio, ninisLri di cosLoi, li quali, ingannando il
gusLo od alloLLandolo, anninisLrano cono cosa dolco il volono, o nonLro son
prodoLLo pi coso cho piacono al gusLo, cho quollo cho giovano al sLonaco,
vognono a noiar alla saniL o viLa, nonLro sono inLonLi a conpiacoro alla gola.
TuLLi nagnilicano l'oL do l'oro, o poi sLinano o prodicano por virL quolla
nanigolda cho la osLinso, quolla ch'ha LrovaLo il nio od il Luo: quolla ch'ha
divisa o laLLa propria a cosLui o colui non solo la Lorra (la qualo daLa a LuLLi gli
aninanLi suoi), na, od olLro, il naro, o lorso l'aria ancora. Quolla, ch'ha nossa la
loggo a gli alLrui diloLLi, od ha laLLo cho quol LanLo cho ora basLanLo a LuLLi, vogna
ad ossoro sovorchio a quosLi o nono a quoll'alLri, ondo quosLi, a suo nal grado,
crapulano, quolli alLri si nuoiono di lano. Quolla ch'ha varcaLi gli nari, por
violaro quollo loggi dolla naLura, conlondondo quo' popoli cho la bonigna nadro
disLinso, o por propagaro i vizii d'una gonoraziono in un'alLra, porcho non son
coss propagabili lo virLudi, occoLLo so vogliano chianar virLudi o bonLadi
quollo cho por corLo inganno o consuoLudino son coss nonaLo o croduLo, boncho
gli olloLLi o lruLLi siono condannaLi da ogni sonso o ogni naLural raggiono. Quai
sono lo aporLo ribaldario o sLolLizio o naligniLadi di loggi usurpaLivo o
proprioLario dol nio o Luo, o dol pi giusLo, cho lu pi lorLo possossoro, o di quol
pi dogno, cho sLaLo pi sollociLo o pi indusLrioso o prinioro occupaLoro di
quo' doni o nonbri do la Lorra, cho la naLura o, por consoguonza, Dio
indilloronLononLo donano a LuLLi.
6 Io lorso saro non lauriLa cho cosLoi` Io, cho col nio dolco cho osco dalla
bocca dolla voco do la naLura, ho insognaLo di vivor quioLo, Lranquillo o conLonLo
di quosLa viLa prosonLo o corLa, o di prondoro con graLo alloLLo o nano il dolco
cho la naLura porgo, o non cono ingraLi od irroconosconLi noghiano cio cho ossa
no dona o doLLa, porcho il nodosino no dona o conanda Dio, auLor di quolla a
cui nodosinanonLo vorrono ad ossoro ingraLi. Sar, dico, pi lavoriLa cosLoi,
cho, s rubolla o sorda a gli consogli, o riLrosa o schiva conLra gli doni naLurali,
83
adaLLa li suoi ponsiori o nani ad arLilicioso inproso o nachinazioni, por quali
corroLLo il nondo o porvorLiLa la loggo do la nosLra nadro` Non udiLo cono a
quosLi Lonpi, Lardi accorgondosi il nondo di suoi nali, piango quol socolo, nol
qualo col nio govorno nanLonovo gaio o conLonLo il gono unano, o con alLo voci
o lanonLi abonina il socolo prosonLo, in cui la SollociLudino od indusLriosa
IaLica, conLurbando, si dico nodorar il LuLLo con il sprono doll'anbizioso
noro`
bolla oL do l'oro
Non gi porcho di laLLo
So 'n corso il liuno o sLillo nlo il bosco,
Non porcho i lruLLi loro
Dir da l'araLro inLaLLo
Io Lorro, o gli angui orrar sonz'ira o Losco,
Non porcho nuvol losco
Non spiogo allor suo volo,
I 'n prinavora oLorna,
Ch'ora s'accondo o vorna,
Riso di luco o di sorono il ciolo,
No porLo porogrino
guorra o norco a l'alLrui lidi il pino:
Ma sol porcho quol vano
Nono sonza soggoLLo,
Quol idolo d'orrori, idol d'inganno,
Quol cho dal volgo insano
nor poscia lu doLLo
Cho di nosLra naLura il loo Liranno,
Non noschiava il suo allanno
Ira lo lioLo dolcozzo
Do l'anoroso groggo,
No lu sua dura loggo
NoLa a quoll'alno in liborLado avozzo,
Ma loggo auroa o lolico,
Cho NaLura scolp: S'oi piaco, oi lico.
7 QuosLa, invidiosa alla quioLo o boaLiLudino, o pur onbra di piacoro cho in
quosLo nosLro ossoro possiano prondorci, avondo posLa loggo al coiLo, al cibo, al
dorniro, ondo non solanonLo nono doloLLar no possiano, na por il pi sovonLo
doloro o LornonLarci, la cho sia lurLo quol cho dono di naLura, o vuol cho si
sproggo il bollo, il dolco, il buono, o dol nalo anaro o rio lacciano sLina. QuosLa
soduco il nondo a lasciar il corLo o prosonLo bono cho quollo Liono, od occuparsi
o noLLorsi in ogni sLrazio por l'onbra di luLura gloria. Io di quol cho con LanLi
spocchi, quanLo son sLollo in ciolo, la voriL dinosLra, o quol cho con LanLo voci o
linguo, quanLi son bolli oggoLLi, la naLura di luoro inLona, vogno da LuLLi laLi do
l'inLorno odilicio ad.osorLarlo:
IasciaLo l'onbro od abbracciaLo il voro.
Non cangiaLo il prosonLo col luLuro.
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Voi sioLo il volLro cho nol rio Lrabocca,
MonLro l'onbra dosia di quol ch'ha in bocca.
/viso non lu nai di saggio o scalLro
Pordor un bon por acquisLarno un alLro.
/ cho corcaLo s lungi diviso
So in voi sLossi LrovaLo il paradiso`
/nzi, chi pordo l'un nonLro nol nondo
Non spori dopo norLo l'alLro bono.
Porcho si sdogna il ciol dar il socondo
/ chi il prinoro don caro non Lono,
Coss crodondo alzarvi, giLo al londo,
Id ai piacor Logliondovi, a lo pono
Vi condannaLo, o con inganno oLorno,
Branando il ciol, vi sLaLo no l'inlorno.
-8 Qua risposo Mono, dicondo cho il consoglio non avova LanLo ocio, cho
poLosso rispondoro a una por ciascuna do lo raggioni cho l'cio, por non avor
avuLa ponuria d'ocio, ha possuLo inLossoro od ordinaro. Ma cho por il prosonLo si
sorvisso do l'ossor suo, con andar ad aspoLLar por Lro o quaLLro giorni, porcho
poLr ossoro cho, por Lrovarsi gli doi in ocio, poLossoro doLorninar qualcho cosa
in suo lavoro, il cho adosso inpossibilo. Soggionso l'cio: -Siani lociLo, o
Mono, di apporLar un alLro paio di raggioni, in non pi Lornini cho in lorna di
un paio di sillogisni, pi in naLoria ollicaci cho in lorna. Do quali il prino
quosLo: al prino padro do gli uonini, quando ora buon ono, od a la prina
nadro do lo lonino, quando ora buona lonina, Ciovo gli concoso no por
conpagno, na, quando dovonno quosLa LrisLa o quollo LrisLo, ordino Ciovo cho
so gli avonLasso quolla por conpagna, a lin cho lacosso a cosLoi sudar il vonLro
od a colui dolor la lronLo.
9 \ S/UI.\ Dovoa diro: sudar a colui la lronLo, o dolor a coloi il vonLro.
1O \ SII/\ - r considoraLo, doi, disso, la conclusiono cho pondo da quol
cho io lui dochiaraLo conpagno do l'Innoconza, o cosLoi conpagna dol poccaLo.
/LLoso cho, so il sinilo s'acconpagna col sinilo, il dogno col condogno, io vogno
ad ossor virLudo o coloi vizio, o por LanLo io dogno o loi indogna di Lal sodia. Il
socondo sillogisno quosLo: Ii doi son doi, porcho son lolicissini, li lolici son
lolici, porcho son sonza sollociLudino o laLica: laLica o sollociLudino non han color
cho non si nuovono od alLorano, quosLi son nassino quoi ch'han soco l'cio,
dunquo gli doi son doi, porcho han soco l'cio.
-11 \ S/UI.\ Cho disso Mono a quosLo`
12 \ SII/\ Disso cho, por avor sLudiaLo logica in /risLoLolo, non avova
inparaLo di rispondoro a gli argunonLi in quarLa ligura.
13 \ S/UI.\ I Ciovo cho disso`
14 \ SII/\ Cho di LuLLo, cho loi avoa doLLo o lui udiLo, non si ricordava
alLro cho l'ulLina raggiono circa l'ossoro sLaLo conpagno dol buono uono o
lonina, inLorno alla qualo gli occorrova, cho gli cavali non porLanLo son asini,
porcho si Lrovano in conpagnia di quolli, no gianai la pocora capra Lra lo
capro. I soggionso cho gli doi avoano donaLo a l'uono l'inLolloLLo o lo nani, o
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l'avoano laLLo sinilo a loro, donandogli laculL sopra gli alLri aninali, la qual
consisLo non solo in poLor oporar socondo la naLura od ordinario, na, od olLro,
luor lo loggi di quolla, accio, lornando o possondo lornar alLro naLuro, alLri
corsi, alLri ordini con l'ingogno, con quolla liborLado, sonza la qualo non arrobo
doLLa siniliLudino, vonosso ad sorbarsi dio do la Lorra. Quolla corLo, quando
vorr ad ossoro ociosa, sar lrusLraLoria o vana, cono indarno l'occhio cho non
vodo, o nano cho non approndo. I por quosLo ha doLorninaLo la providonza,
cho vogna occupaLo no l'aziono por lo nani, o conLonplaziono por l'inLolloLLo, do
naniora cho non conLonplo sonza aziono, o non opro sonza conLonplaziono. No
l'oL dunquo do l'oro por l'cio gli uonini non orano pi virLuosi cho sin al
prosonLo lo bosLio son virLuoso, o lorso orano pi sLupidi cho nolLo di quosLo. r
ossondo Lra ossi por l'onulaziono d'aLLi divini od adaLLaziono di spiriLuosi alloLLi
naLo lo dilliculLadi, risorLo lo nocossiLadi, sono acuiLi gl'ingogni, invonLaLo lo
indusLrio, scoporLo lo arLi, o sonpro di giorno in giorno, por nozzo do l'ogosLado,
dalla prolundiL do l'inLolloLLo unano si occiLano novo o naraviglioso
invonzioni. ndo sonpro pi o pi por lo sollociLo od urgonLi occupazioni
allonLanandosi dall'ossor bosLialo, pi alLanonLo s'approssinano a l'ossor divino.
Do lo ingiusLizio o nalizio cho croscono insiono con lo indusLrio, non Li dovi
naravigliaro, porcho, so gli bovi o scinio avossoro LanLa virL od ingogno,
quanLo gli uonini, arrobono lo nodosino appronsioni, gli nodosini alloLLi o gli
nodosini vizii. Coss Lra gli uonini quoi ch'hanno dol porco, do l'asino o dol
buo, son corLo non LrisLi, o non sono inloLLi di LanLi crininosi vizii, na non por
cio sono pi virLuosi, occoLLo in quol nodo con cui lo bosLio, por non ossor
parLocipi di alLroLanLi vizii, vognono ad ossor pi virLuoso do loro. Ma noi non
lodiano la virL do la conLinonza nolla scrola, la qualo si lascia chiavaro da un
sol porco od una volLa l'anno, na in una donna la qualo non solo sollociLaLa
una volLa dalla naLura por il bisogno do la gonoraziono, na od ancora dal
proprio discorso pi volLo por l'appronsiono dol piacoro, o por ossor olla ancor
lino dogli suoi aLLi. lLro di cio non Lroppo, na nolLo poco lodiano di
conLinonza una lonina o un naschio porcino, il qualo por sLupidiL o durozza di
conplossiono avion cho di rado o con poco sonso vogna sollociLaLo da la
libidino, cono quoll'alLro cho por ossor lroddo o naloliciaLo, o quoll'alLro por
ossor docropiLo, alLrinonLo dovo ossor considoraLa la conLinonza, la qualo
voranonLo conLinonza o voranonLo virL in una conplossiono pi gonLilo, pi
bon nodriLa, pi ingognosa, pi porspicaco o naggiornonLo appronsiva. Poro
por la gonoraliL do rogioni a gran pona virL no la Cornania, assai virL no
la Irancia, pi virL no l'ILalia, di vanLaggio virL nolla Iibia. I ondo, so pi
prolondanonLo considori, LanLo nanca cho SocraLo rovolasso qualcho suo
diloLLo, cho pi LosLo vonno a lodarsi LanLo naggiornonLo di conLinonza,
quando approvo il giudicio dol lisiononisLa circa la sua naLural inclinaziono al
sporco anor di gargioni. So dunquo, cio, considori quollo cho si dovo
considorar da quosLo, Lrovarai cho non por LanLo nolla Lua auroa oLado gli
uonini orano virLuosi, porcho non orano coss viziosi, cono al prosonLo, aLLoso
cho dilloronza nolLa Lra il non ossor vizioso o l'ossor virLuoso, o non coss
lacilnonLo l'uno si Lira da l'alLro, considorando cho non sono nodosino virLudi
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dovo non son nodosini sLudi, nodosini ingogni, inclinazioni o conplossioni.
Poro, por conparaziono da pazzi od ingogni cavallini, aviono cho gli barbari o
salvaLici si Lognon nogliori cho noi alLri doi, por non ossor noLaLi di quo' vizii
nodosini, por cio cho lo bosLio, lo quali son nolLo nono in Lai vizii noLabili cho
ossi, saranno por quosLo nolLo pi buono cho loro. / voi dunquo, cio o Sonno,
con la vosLra auroa oLado convorr bono cho non siaLo vizii qualcho volLa od in
qualcho naniora, na gianai od in nossun nodo cho siaLo virLudi. Quando
dunquo Lu, Sonno, non sarai Sonno, o Lu, zio, sarai Nogocio, allora saroLo
connunoraLi Lra virLudi od ossalLaLi. - Qua il Sonno si loco un passoLLo avanLi, o
si lrico alquanLo gli occhi por diro ancora lui qualcho cosoLLa od apporLar
qualcho picciolo proposiLo avanLi il SonaLo, por non paror d'ossorvi vonuLo in
vano. Quando Mono il voddo coss suavononLo rinonarsi pian pianino, rapiLo
dalla grazia o vaghozza do la doa sciLaziono, cho, cono aurora avanLi il solo,
procodova avanLi a lui, in punLo di volor lar olla il prologo, o non osando di
scuoprir il suo anor in conspoLLo do gli doi, por non ossorgli lociLo di accarozzar
la lanLo, loco carozzo al signoro in quosLa loggia (dopo avor giLLaLo un caldoLLo
suspiro), parlando por loLLora, por largli pi rivoronza od onoro:
Sonno, quios rorun, placidissino sonno doorun,
Pax anini, quon cura lugiL, qui corpora duris
Iossa ninisLoriis nulcos roparasquo labori.
-15 Non s LosLo obbo coninciaLa quosLa canLilona il dio do lo ripronsioni (il
qualo por la gi doLLa caggiono s'ora disnonLicaLo do l'ullicio suo), cho il Sonno,
invaghiLo por il proposiLo di LanLo lodi o donulcLo dal Lono di quolla voco,
inviLa a l'udionza il Soporo cho gli alloggiava no gli procordii. Il qualo, dopo
avor laLLo conno allo lunosiLadi cho lacoano rosidonza nol sLonaco, gli
nonLorno LuLLi insiono sul corvollo, o coss vonnoro ad aggravarli la LosLa, o con
quosLo vonnoro a discioporarsi gli sonsi. r nonLro il Ronlo sonavagli li sciloli o
Lronboni innanLo, ando Lropidando Lropidando a curvarsi o dar il capo in sono
di nadonna Ciunono, o da quol chino avonno (porcho quosLo dio va sonpro in
canicia o sonza bragho) cho, por ossoro la canicia Lroppo corLa, nosLro lo
naLicho, il colisoo o la punLa dol canpanilo a Mono o LuLLi gli alLri doi ch'orano
da quolla parLo. r, con quosLa occasiono, occo vonuLo in canpo il Riso, con
prosonLar a gli occhi dol SonaLo la prospoLLiva di LanLi ossoLLi, cho LuLLi oran
donLi, o lacondosi udiro con la dissonanLo nusica di LanLi cachinni, inLorruppo il
lilo do l'oraziono a Mono. Il qual, non possondosi risonLir conLra cosLui, LuLLo il
sdogno suo convorso conLra il Sonno cho l'avoa provocaLo, con non proniarlo al
nono di buona aLLonziono, o di sopragionLa con andar ad ollrirgli con LanLa
sollonniLado il purgaLorio, con la pora o baculo di Ciacobbo, cono por naggior
disproggio dol suo adulaLorio od anaLorio dicondi gonus. I ondo bon si
accorgova cho gli doi non LanLo ridovano por la condizion dol Sonno, quanLo por
il sLrano caso inLorvonuLo a lui, o porcho il Sonno ora giocaLoro od ogli ora
suggoLLo di quosLa conodia, o con cio avondogli la Vorgogna d'un volo
sanguigno ricoporLo il volLo: - / chi Locca, disso, di lovarci dinanzi quosLo ghiro`
chi la cho s a lungo quosLo ludibrioso spocchio no si prosonLo a gli occhi` - In
LanLo la doa PolLronaria, connossa da la rabbiosa quorola di Mono (dio do' non
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pi volgari ch'abbia il ciolo), so niso il suo nariLo in braccio, o prosLo, avondolo
indi LolLo, lo nono vorso la caviL d'un nonLo vicino a gli Cinnorii, o con quosLi
si parLiro li suoi Lro ligli Morloo, Icilono o IanLaso, cho LuLLi LosLo si riLrovorno l
dovo da la Lorra porpoLuo nobbio oxalano, caggionando oLorno cropuscolo a
l'aria: dovo vonLo non sollia, o la nuLa QuioLo Liono un suo palaggio ancora
vicino a la rogia dol Sonno, avanLi il cui aLrio un giardino di Lassi, laghi,
ciprossi, bussi o lauri, nol cui nozzo una lonLana, cho doriva da un picciol rio,
cho dal rapido varco dol liuno loLoo, divorLondo dal Lonobroso inlorno alla
suporlicio do la Lorra, ivi viono a discuoprirsi al ciolo aporLo. Qua il dorniglioso
dio rinosoro nol suo loLLo, di cui d'obano lo Lavolo, di piuno i sLrani od il
padiglion di soLa di color pardiglio.
16 In quosLo nonLro, prosa avondo liconza il Riso, so parL dal conclavo, od
ossondo rinosso al suo sosLo lo boccho o ganasso do gli doi, cho poco nanco cho
non vonosso snascollaLo alcuno di ossi, l'cio, il qual solo ivi ora rinaso,
vodondo il giudicio do' doi non Lroppo inchinaLo al suo lavoro, o dosporando di
proliLLar olLro in qualcho naniora, so lo suo quasi LuLLo o pi principali raggioni
non orano accoLLaLo, na, LanLo quanLo lro, di rovoscio orano sLaLo ribuLLaLo a
Lorra, dovo por lorza do la ropulsa alLro orano nal vivo, alLro orano cropaLo, alLro
avoano il collo roLLo, alLro in LuLLo orano andaLo in pozzi o lracasso: sLinava ogni
nononLo un anno, por pigliar occasiono di Lorsi do l di nozzo, prina cho lorso
gli poLosso inLravoniro qualcho viLuporosa disgrazia sinilo a quolla dol suo
conpagno, por rispoLLo dol qualo dubiLava cho Mono non gli aggravasso lo
consuro conLra. Ma quollo, scorgondo il spavonLo, cho cosLui avova di laLLi non
suoi: - Non dubiLar, povora porsona, gli disso, porcho io, insLiLuiLo dal laLo
advocaLo do povori, non voglio nancar di lar la causa Lua. -I volLaLo a Ciovo,
gli disso: - Por il Luo diro, o Padro, inLorno alla causa do l'cio, conprondo cho
non soi a piono inlornaLo do l'ossor suo, dolla sua sLanza o do gli suoi ninisLri o
corLo, la qual corLanonLo so vorrai a conoscoro, lacilnonLo ni porsuado cho, so
non cono cio lo vuoi incaLodraro nollo sLollo, alnono cono Nogocio lo larai
alloggiaro insiono con quoll'alLro, doLLo o sLinaLo suo nonico, con il qual, sonza
larsi nalo l'un l'alLro, poLr lar porpoLuo soggiorno. - Risposo Ciovo, cho lui
dosidorava occasiono di poLor giusLanonLo conLonLar l'cio, do lo cui carozzo
non norLalo no dio cho non soglia sovonLo doloLLarsi, poro cho volonLiori
l'ascolLarobbo, so gli lacosso inLondoro qualcho norvosa causa in suo lavoro. - Ti
par, Ciovo, disso, cho in casa do l'cio sia ocio, quanLo a la viLa aLLiva, l dovo
son LanLi gonLiluonini di conpagnia o sorviLori cho si alzano bon por Lonpo la
naLLina, por lavarsi Lro o quaLro volLo con cinquo o soLLo sorLo d'acqua il volLo o
lo nani, o cho col lorro caldo o con l'inpociaLura di lolco spondono duo oro ad
incrosparsi o ricciarsi la chiona, iniLando la alLa o grando providonza, da cui
non capollo di LosLa cho non viono ad ossoro osaninaLo, accio di quollo
socondo la sua raggiono vogna disposLo` Dovo approsso con LanLa diligonza si
rassoLLa il giuppono, con LanLa sagaciL si ordinano lo piogaLuro dol collaio, con
LanLa nodoranza s'allibiano gli boLLoni, con LanLa gonLilozza s'acconodano gli
polsi, con LanLa dolicaLura si purgano o si conLonprano lo unghio, con LanLa
giusLizia, nodoranza od oquiL s'accopulano lo bragho col giubbono, con LanLa
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circonspoziono si disponono quo' nodi do lo sLringho, con LanLa soduliL si
nonano o rinonano lo cavo palno, por lar andar a sosLo la calzoLLa, con LanLa
sinnoLria vanno a proporzionarsi gli Lornini o conlini dovo l'orilicii do cannoni
do lo bragho s'uniscono a lo calzoLLo in circa la piogaLura do lo ginocchia, con
LanLa pazionza si conporLano gli arLissini logani o garroLLioro, porcho non
dillluiscano lo calzoLLo a lar lo piogho o conlondoro la proporziono di quollo con
lo ganbo, dovo col polso dolla dilliculLado disponsa o docorno il giudicio, cho,
non ossondo loggiadro o convonovolo cho la scarpa s'acconnodo al piodo,
vogna il piodo largo, disLorLo, nodoso o rozzo, al suo narcio dispoLLo, ad
acconodarsi con la scarpa sLroLLa, driLLa, Lorsa o gonLilo` Dovo con LanLa
loggiadria si nuovono gli passi, si discorro, por larsi conLonplaro, la ciLLado, si
visiLano od inLorLognono lo dano, si balla, si la do capriolo, di corronLi, di branli,
di Lroscho, o quando alLro non cho laro, por ossorsi sLancaLo no lo doLLo
oporazioni, ad oviLar l'inconvonionLo di connoLLoro orrori, si siodo a giocaro di
giuochi da Lavola, riLrandosi da gli alLri pi lorLi o laLicosi: od in Lal naniora
s'oviLano LuLLi li poccaLi, so quolli non son pi cho soLLo norLali o capiLali, porcho,
cono disso un Conooso giocaLoro: - Cho Suporbia vuoi Lu ch'abbia un uono il
qualo, avondo porduLi conLo scudi con un conLo, si noLLo a giocar por voncoro
quaLLro roali ad un laniglio` Cho /varizia puo avor colui a cui nillo scudi non
durano oLLo giorni` Cho Iussuria od /nor cupidinosco puo Lrovarsi in quollo il
qualo ha nossa LuLLa l'aLLonzion dol spirLo al giocaro` Cono poLrai arguiro d'Ira
colui, cho por Lona ch'il conpagno non si parLa dal giuoco conporLa nillo
ingiurio, o con gonLilozza o pazionza rispondo ad un orgoglioso cho gli avanLi`
Por qual nodo puo ossor goloso chi noLLo ogni dispondio o applica ogni
sollociLudino a l'osorcizio suo` Cho Invidia puo ossoro in cosLui por quol ch'alLri
possioda, so goLLa via o par cho sproggio il suo` Cho /ccidia puo ossoro in quollo
cho coninciando da nozo giorno, o Lal volLa da la naLLina, insino a noza noLLo,
nai cossa di giuocaro` I vi par cho laccia in quosLo nonLro sLar in ocio gli
sorviLori, o quolli cho gli donno assisLoro, o quolli cho gli donno adninisLraro` al
Lonpio, al norcaLo, a la canLina, a la cocina, a la sLalla, al loLLo, al bordollo` I por
larvi vodoro, o Ciovo, o voi alLri doi, cho in casa do l'zio non nancano do
porsono doLLo o liLoraLo, occupaLo a sLudii, olLro quollo occupaLo a' nogocii, do'
quali abbiano doLLo: paro a voi, cho in casa do l'cio si sLia in ocio quanLo a la
viLa conLonplaLiva, dovo non nancano grannaLici cho dispuLano di chi sLaLo
prina, il nono o il vorbo` Porcho l'adioLLivo accado cho si pona avanLi od
approsso al susLanLivo` ndo no la diziono alcuna copula, qualo, vorbigrazia, oL,
si pono innanzi od alcun'alLra, qualo por ossonpio, quo, si pono a dioLro` Cono
lo o o d con la giunLa do Lonono o scissiono dol d por il nozzo, viono a lar
conodanonLo il riLraLLo di quol nuno di Ianpsaco, cho por invidia conniso
l'asinicidio` Chi l'auLoro a cui logiLinanonLo dovo rolorirsi il libro dolla Priapoa,
il Maron nanLuano, o pur il sulnonoso Nasono` Iascio LanLi alLri boi proposiLi
sinili, o pi gonLili cho quosLi.
17 Dovo non nancano dialoLLici cho inquirono so Crisaorio, cho lu discopolo
di Porlirio, avoa bocca d'oro por naLura, o por ripuLaziono, o solanonLo por
nononclaLura, so la Poriornonia dovo passar avanLi, o vonir approsso, o pur, ad
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libiLun, noLLorsi innanzi od a dioLro do lo CaLogorio, so l'individuo vago dovo
ossor nosso in nunoro o posLo in nozzo, cono un sosLo prodicabilo, o pur
ossoro cono scudioro do la spocio o caudaLario dol gono, so, dopo ossor poriLi in
lorna sillogisLica, doviano por la prina applicarno al sLudio dolla PosLorioro,
dovo si conplisco l'arLo giudicaLiva, o vor subiLo dar su la Topica, por cui si
noLLo la porlozion do l'arLo invonLiva, so bisogna praLLicar lo capLiunculo ad
usun vol ad lugan vol in abusun: so gli nodi, cho lornano lo nodali, son
quaLLro, o quaranLa, o quaLLroconLo, non voglio diro nillo alLro bollo quosLioni.
18 Dovo son gli lisici cho dubiLano so do lo coso naLurali puo ossoro scionza,
so lo suggoLLo onLo nobilo o corpo nobilo, o onLo naLuralo o corpo naLuralo, so
la naLoria avo alLro aLLo cho onLiLaLivo, dovo consisLo la linoa do la coincidonza
dol lisico o naLonaLico, so la croaziono o produziono do nionLo o non, so la
naLoria puo ossoro sonza la lorna, so pi lorno susLanziali possono ossoro
insiono, od alLri innunorabili sinili quosiLi circa coso nanilosLissino, so non
con disuLilo invosLigazioni son nosso in quosLiono. Dovo gli noLalisici si
ronpono la LosLa circa il principio doll'individuaziono, circa il suggoLLo onLo, in
quanLo onLo, circa il provar cho gli nunori ariLnoLrici o nagniLudini
goonoLricho non son susLanza do lo coso, circa lo idoo, so voro ch'abbiano
l'ossoro subsisLonzialo da por osso, circa l'ossoro nodosino o divorso
subioLLivanonLo od obbioLLivanonLo, circa l'ossoro od ossonzia, circa gli accidonLi
nodosini in nunoro in uno o pi suggoLLi, circa l'oquivocaziono, univocaziono
od analogia do lo onLo, circa la coniunziono do lo inLolligonzo a li orbi sLollilori,
so la por nodo di anina o pur por nodo di novonLo, so la virL inliniLa possa
ossoro in grandozza liniLa, circa la uniL o pluraliL do prini noLori, circa la
scala dol progrosso liniLo o inliniLo in causo subordinaLo, o circa LanLo o LanLo
coso sinili, cho lanno lronoLicar LanLo cucullo, lanno lanbiccar il succhio do la
nuca a LanLi proLosolossi.
-19 Qua disso Ciovo: - Mono, ni par cho l'cio L'abbia guadagnaLo o
subornaLo, cho coss ociosanonLo spondi il Lonpo od il proposiLo. Conchiudi,
porcho bon doliniLo approsso di noi di quol cho doviano lar di cosLui. - Iascio
dunquo, soggionso Mono, do rolorir LanLi alLri nogociosi innunorabili cho sono
occupaLi in casa di quosLo dio: cono dir LanLi vani vorsilicaLori ch'al dispoLLo
dol nondo si vogliono passar por pooLi, LanLi scriLLori di labolo, LanLi nuovi
rapporLaLori d'isLorio vocchio, nillo volLo da nillo alLri a nillo doppia
nogliornonLo roloriLo. Iascio gli algobrisLi, quadraLori di circoli, ligurisLi,
noLodici, rilornaLori do dialoLLicho, insLauraLori d'orLogralio, conLonplaLori do
la viLa o do la norLo, vori posLiglioni dol paradiso, novi condoLLior di viLa oLorna
novanonLo corroLLa o risLanpaLa con nolLo uLilissino addizioni, buoni nuncii di
noglior pano, di noglior carno o vino, cho non possa ossor il groco di Sonna,
nalvagia di Candia o asprinio di Nola. Iascio lo bollo spoculazioni circa il laLo o
l'oloziono, circa l'ubiquibiliL d'un corpo, circa la occollonza di giusLicia cho si
riLrova no lo sanguisugho. - Qua disso Minorva: - So non chiudi la bocca a
quosLo cianciono, o padro, spondorono in vani discorsi il Lonpo, o por il giorno
d'oggi non sar possibilo di ospodiro il nosLro principal nogocio. - Poro disso il
padro Ciovo a Mono: - Non ho Lonpo di raggionar circa lo Luo ironio. Ma, por
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voniro alla Lua ispodiciono, cio, Li dico, cho quollo cho lodovolo o sLudioso
cio, dovo sodoro o siodo nolla nodosina caLodra con la SollociLudino, por cio
cho la laLica dovo nanoggiarsi por l'ocio, o l'ocio dovo conLonporarsi por la
laLica. Por bonolicio di quollo quosLa lia pi raggionovolo, pi ispodiLa o pronLa,
porcho dillicilnonLo dalla laLica si procodo a la laLica. I s cono lo azioni sonza
pronodiLaziono o considoraziono non son buono, coss sonza l'ocio
pronodiLanLo non vagliono. ParinonLo non puo ossoro suavo o graLo il
progrosso da l'ocio a l'ocio, porciocho quosLo gianai dolco so non quando osco
dal sono dolla laLica. r lia dunquo gianai, cho Lu cio, possi ossor graLo
voranonLo, so non quando succodi a dogno occupazioni. I'ocio vilo od inorLo
voglio cho ad un anino gonoroso sia la naggior laLica cho avor ogli possa, so
non so gli raprosonLa dopo lodabilo osorcizio o lavoro. Voglio cho Li avonLi cono
signoro alla SonoLLuLo, od a coloi larai sposso riLorcor gli occhi a dioLro, o so la
non ha lasciaLi dogni vosLigii, la rondorai nolosLa, LrisLo, suspoLLa dol prossino
giudicio doll'inpondonLo sLaggiono cho l'anona a l'inoxorabilo Lribunal di
RadananLo, o coss vogna a sonLir gli orrori dolla norLo prina cho la vogna.
2O \ S/UI.\ Bon disso a quosLo proposiLo il Tansillo:
CrodoLo a chi puo larvon giuranonLo,
Cho sLaLo LrisLo non ha il nondo ch'aggia
Pona cho vada a par dol ponLinonLo,
Poi ch'il passaLo non chi riaggia.
I boncho ogni ponLir porLi LornonLo,
Quol cho pi no conbaLLo o pi no olLraggia
I piagho sLanpa cho curar non loco,
I quand'uon poLoo nolLo, o nulla loco.
21 \ SII/\ - Non nono, disso Ciovo, anzi pi voglio cho sia LrisLo il
succosso doll'inuLili nogocii, do li quali alcuni ha rociLaLi Mono cho si Lrovano
nolla sLanza do l'cio, o voglio cho s'inpionba l'ira do' doi conLra quo' nogociosi
ocii ch'hanno nosso il nondo in naggior nolosLio o Lravagli cho nai avosso
possuLo noLLoro nogocio alcuno. Quo', dico, cho vogliono convorLoro LuLLa la
nobilL o porloziono dolla viLa unana in solo ocioso crodonzo o lanLasio, nonLro
LalnonLo lodano lo sollociLudini od opro di giusLizia, cho por quollo dicano
l'uono non rondorsi (boncho si nanilosLo) noglioro, o LalnonLo viLuporano gli
vizii o dosidio, cho por quolli dicano gli uonini non larsi nono graLi a quo' doi a'
quali orano graLi, con LuLLo cho cio, o poggio, ossor dovoa. Tu, cio inorLo,
disuLilo o pornicioso, non aspoLLar cho dolla Lua sLanza si dispona in ciolo o por
gli colosLi doi, na noll'inlorno por gli ninisLri dol rigoroso od inplacabilo
PluLono.
-22 r non voglio riloriro quanLo ociosanonLo si porLava l'cio nol
caninarsono via, o con quanLo spunLonaLo inciLaLo a pona si sapoa nuovoro, so
non cho consLroLLo dalla doa NocossiLado, cho gli dio do' calci, so rinosso da l,
lanonLandosi dol consoglio, cho non gli avoa voluLo concodoro alcuni giorni di
Lonpo o di Lornino, por parLirsi dalla loro convorsaziono.

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DIaI. 3, parte 2

Seconda parte deI terzo dIaIogo.

1 \ SII/\ /llora SaLurno loco insLanza a Ciovo, cho nol disponoro dollo
alLro sodio lusso pi ispodiLo, porcho la sora s'approssinava, o cho solanonLo
s'aLLondosso al nogocio principalo di lovaro o noLLoro, o quanLo a quollo
ch'apparLiono a l'ordino con cui lo virL di doo od alLri si dobano govornaro, si
doLorninar vorso la pi prossina losLa principalo, quando convorr ch'un'alLra
volLa li doi convognano insiono, cho sar la vigilia dol PanLoono. /lla cui
proposLa con un chino di LosLa lrno sogno LuLLi gli alLri doi di consonLiro,
occoLLo la Prossa, la Discordia, l'InLonposLiviL od alLri. - Coss paro ancora a no,
disso l'alLiLonanLo. - Su, dunquo, soggionso Cororo: dovo vogliano inviar il nio
TripLolono, quol carroLLioro cho vodoLo l, quollo por cui diodi il pano di
lrunonLo a gli uonini` VoloLo ch'io lo nando allo conLrado do l'una o l'alLra
Sicilia, dovo laccia la rosidonza, cono vi ha Lro Lonpii nioi, cho por sua
diligonza od opra ni lro consocraLi, l'uno nolla Puglia, l'alLro nolla Calabria,
l'alLro noll'isLossa Trinacria` - IaLo quol cho vi piaco dol vosLro culLoro o
ninisLro, o liglia, disso Ciovo. /lla cui sodia succoda, so coss paro a voi ancora,
doi, la UnaniL, cho in nosLro idiona doLLa la doa IilanLropia, di cui quosLo
auriga nassinanonLo par cho sia sLaLo il Lipo. Iascio cho loi lu cho spinso Lo,
Cororo, ad inviarlo, o cho poi guido lui ad osoguiro i Luoi bonolci vorso il gono
unano. - Coss corLo, disso Mono, porciocho loi quolla por cui Bacco la no gli
uonini s bol sanguo, o Cororo s bolla carno qualo ossoro non possova nol Lonpo
do casLagno, lavo o ghiando. / quosLa dunquo la MisanLropia lugga avanLi con
la IgosLado, o cono consuoLo o raggionovolo, do lo duo ruoLo dol suo carro la
sinisLra sia il Consoglio, la dosLra sia l'/ggiuLo, o do' doi niLissini draghi cho
Lirano il Lonono, da la sinisLra sar la Clononzia, da la dosLra il Iavoro.
-2 Proposo approsso Mono a Morcurio quol cho volosso laro dol
SorponLauro, porcho gli paroa buono od acconodaLo por inviarlo a lar il Marso
chiarlaLano, avondo quolla grazia di nanoggiar sonza Linoro o poriglio un Lalo o
LanLo sorponLo. Proposo anco dol sorponLo al radianLo /pollino, so lo voloa por
cosa da sorviro a' suoi naghi o nalolici, cono diro allo suo Circo o Modoo por
osocuLar gli vonolicii, o vor lo voloa concodoro a' suoi nodici, cono diro ad
Isculapio por larno Liriaca. Proposo olLro a Minorva, so quosL'uno gli avosso
possuLo sorviro por inviarlo a lar vondoLLa di qualcho risorLo nonico IaocoonLo.
- Prondalo chi lo vuolo, disso il gran PaLriarca, o lacciano quol cho si voglia,
LanLo dol sorpo, quanLo do l'liulco, pur cho si Lolgano da l, od in suo luogo
succoda la SagaciL, la qual suolo vodorsi od adnirarsi nol SorponLo. - Succoda
dunquo la SagaciLado, dissoro LuLLi, aLLoso cho non non dogna dol ciolo cho la
sua sorolla Prudonza, porcho dovo quolla sa conandaro o noLLoro in ordino quol
cho s' da laro o lasciaro por voniro a qualcho dissogno, quosLa sappia prina o
poi giudicaro por lorza di buona inLolligonza, cho la , o discaccia la Crossozza,
Inconsidoraziono od IboLudino da lo piazzo, dovo lo coso si noLLono in dubio o
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in consulLaziono. Dalli vasi dolla sapionza inbova il saporo, ondo concopa o
parLurisca aLLi di Prudonza.
-3 - Dolla SaoLLa, disso Mono, porcho io nai lui curioso di sapor a chi
apparLonosso, cio, so lusso quolla con cui /pollino ucciso il gran PiLono, o pur
quolla por cui nadonna Vonoro loco al suo polLroncollo inpiagar il loroco
MarLo, cho por vondoLLa poi a quolla cruda licco un pugnal soLLo la pancia in
sino a l'olsa, o pur una nonorabilo con la qual /lcido disnoso la Rogina do lo
SLinlalidi, o l'alLra por cui l'apro Calidonio dio l'ulLino crollo, o vor sia roliquia
o Lroloo di qualcho Lrionlo di Diana la casLissina. Sia cho si vuolo, riprondosila il
suo padrono, o so la liccho l dovo gli piaco.
-4 - Bono, risposo Ciovo, Lolgasi da l insiono con la Insidia, la Calunnia, la
DoLraziono, aLLo do Invidia, o la Maldiconza, od ivi succoda la buona
/LLonziono, bsorvanza, Iloziono o Collinazion di rogolaLo inLonLo. I
soggionso: Do l'/quila, ucollo divino od oroico o Lipo do l'Inporio, io doLornino
o voglio coss, cho vada a riLrovarsi in carno od in ossa nolla bibaco /lonagna:
dovo pi cho in alLra parLo si Lrovar colobraLa in lorna, in ligura, in inagino od
in siniliLudino, in LanLo piLLuro, in LanLo sLaLuo, in LanLo colaLuro, quanLo nol
ciolo sLollo si possono prosonLar a gli occhi do la Cornania conLonplaLiva. Ia
/nbiziono, la Prosunziono, la TonoriLado, la pprossiono, la Tirannia od alLro
conpagno o ninisLro di quosLo doo non bisogna cho lo nono soco l dovo li
bisognarobbo a LuLLo sLar in ocio, porciocho la canpagna non Lroppo larga por
osso, na prondano il suo volo lungi da quol diloLLo alno paoso, dovo gli scudi
son lo scudollo, lo colaLo son lo pignaLLo o lavozzi, gli brandi son l'ossa
inguainaLo in carno salaLa, lo Lronbo son gli bocchiori, urcioli o gli bocali, gli
Lanburi son gli barilli o boLLo, il canpo la Lavola da boro, volsi dir da
nangiaro, lo lorLorozzo, gli baloardi, gli casLogli, li basLioni son lo canLino, lo
popino, lo osLario, cho son di pi gran nunoro cho lo sLanzo nodosino. - Qua
Mono disso: - Pordonani, gran padro, s'io L'inLorronpo il parlaro. / no paro
cho quosLo doo conpagno o ninisLro, sonza cho vi lo nandi, vi si Lrovano, porcho
l'/nbiziono circa l'ossoro suporioro a LuLLi in larsi porco, la Prosunziono dol
vonLro, cho proLondo di ricovoro non nono di alLo cho da alLo vaglia nandar a
basso il gorgazuolo, la TonoriLado, con cui vananonLo il sLonaco LonLa digoriro
quol cho or ora, prosLo prosLo nocossario di voniro, la pprossiono do sonsi o
naLural caloro, la Tirannia dolla viLa vogoLaLiva, sonsiLiva od inLolloLLiva rognano
pi in quosLa sola cho in LuLLo l'alLro parLi di quosLo globo. - I voro, o Mono,
soggionso Morcurio, na Lali Tirannio, TonoriLadi, /nbizioni od alLro sinili
cacodoo, con lo loro cacodononosso, non son punLo aquilino, na da
sanguisugho, pacchioni, sLurni o ciacchi. /pprosso, por voniro al proposiLo dolla
sonLonza di Ciovo, la ni par nolLo progiudiziosa alla condiziono, viLa o naLura
di quosLo rogio ucollo, il qualo, porcho poco bovo o nolLo nangia o vora, porcho
ha gli occhi Lorsi o noLLi, porcho voloco nol corso, porcho o con la loviL do l'ali
suo sopravola al ciolo od abiLanLo di luoghi socchi, sassosi, alLi o lorLi, non puo
avor sinbolo od accordo con gonorazion canposLro, od a cui la doppia sona
dogli bragoni par cho a lorLo conLraposo lo inpionba vorso il prolondo o
Lonobroso conLro, o cho si la gonLo s Larda o grovo, non LanLo inoLLa a
93
porsoguiLaro o luggiro, quanLo buona a Lonor lorno no lo guorro, o cho por la
gran parLo soggoLLa al nal dogli occhi, o cho inconparabilnonLo pi bovo cho
nangia. - Quol cho ho doLLo, doLLo, risposo Ciovo. Dissi, cho vi si prosonLo in
carno od in ossa por vodor gli suoi riLraLLi, na non gi, cho vi sLia cono in
prigiono, o cho nanca di Lrovarsi l, dovunquo in spiriLo o voriLado con alLro o
pi dogno raggioni con gli gi doLLi nuni: o quosLa sodia gloriosa lancio a LuLLo
quollo virLudi, do lo quali puo ossor sLaLa vicaria: cono diro, a la doa
MagnaniniL, Magniliconza, ConorosiL od alLro sorollo o ninisLro di cosLoro.
-5 - r cho larono, disso NoLLuno, di quol Dollino` Piacovi ch'io lo noLLa nol
nar di Marsoglia, ondo por il Rodano liuno vada o rivogna a volLo a volLo,
visiLando o rivisiLando il DollinaLo` - Coss si laccia prosLo, disso Mono, porcho,
a diro il voro, non ni par cosa nono da ridoro, so alcuno
Dolphinun caolis appinxiL, llucLibus aprun,
cho so
Dolphinun sylvis appinxiL, llucLibus aprun.
6 - Vada, dovo piaco a NoLLuno, disso Ciovo, od in suo luogo succoda la
liguraLa Diloziono, /llabiliL, llicio con gli suoi conpagni o ninisLri. -
Dinando Minorva cho il cavallo Pogasoo, lasciando lo vinLi lucido nacchio o la
CuriosiLado, so no vada al lonLo caballino gi por nolLo Lonpo conluso,
dosLruLLo od inLurbidaLo da bovi, porci od asini, o voda, so con gli calci o donLi
possa lar LanLo cho vondicho quol loco da s villano concorso: a lin cho lo Muso,
voggondo l'acqua dol lonLo posLa in buono ordino o rassoLLaLa, non si sdognino
di riLornarvi, o larvi gli lor collogii o pronozioni. Id in quosLo luogo dol ciolo
succoda il Iuror divino, il RapLo, l'InLusiasno, il VaLicinio, il SLudio od Ingogno
con gli lor cognaLi o ninisLri, ondo oLornanonLo da su l'acqua divina, por lavar
gli anini od abbovorar gli alloLLi, sLillo a gli norLali. - Tolgasi, disso NoLLuno,
quosLa /ndronoda, so coss piaco a voi doi, la qualo por la nano do l'Ignoranza
sLaLa avinLa al scoglio doll'sLinaziono con la caLona di porvorso raggioni o
lalso opinioni, por larla LraghiuLLir dal coLo dolla pordiziono o linal ruina, cho
por l'insLabilo o LonposLoso naro va discorrondo, o sia connossa allo provido
od anicho nani dol sollociLo, laborioso od accorLo Porsoo, ch'avondola indi
disciolLa o LolLa, dall'indogna caLLiviL la pronova al proprio dogno acquisLo. I
di quol cho dovo succodoro al suo loco Lra lo sLollo dispona Ciovo. - I, risposo il
padro do gli doi, voglio cho succoda la Sporanza, quolla cho, co' l'aspoLLar lruLLo
dogno dollo suo opro o laLicho, non cosa LanLo ardua o dillicilo a cui non
acconda gli anini LuLLi, i quali avor possono sonso di qualcho lino. - Succoda,
risposo Pallado, quol sanLissino scudo dol poLLo unano, quol divino
lundanonLo do LuLLi gli odilicii di bonLado, quol sicurissino riparo dolla
VoriLado, quolla cho por sLrano accidonLo qualsivoglia nai si dillida, porcho
sonLo in so sLossa gli soni dolla propria sullicionza, li quali da quanLunquo
violonLo polso non gli possono ossoro dolraudaLi, quolla in virL dolla qualo
lana cho SLilbono voncosso la viLLoria do' nonici, quol SLilbono, dico, il qualo
scanpaLo da lo lianno cho gl'incinorivano la paLria, la casa, la noglio, i ligli o lo
laculLadi, a DonoLrio risposo avor LuLLo lo coso suo soco, porcho soco avoa quolla
IorLozza, quolla CiusLizia, quolla Prudonza, por quali noglio possoa sporar
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consolaziono, scanpo o susLogno di sua viLa, o por lo quali lacilnonLo il dolco di
quosLa sprozzarobbo. - Iasciano quosLi colori, disso Mono, o vongasi prosLo a
vodor quollo cho si do' laro di quol Triangolo o DolLa. - Risposo la asLilora
Pallado: - Mi par dogno cho sia nosso in nano dol Cardinal di Cusa, a lin cho
colui voda, so con quosLo possa liborar gli inpacciaLi goonoLri da quolla
lasLidiosa inquisiziono dolla quadraLura dol circolo, rogolando il circolo od il
Lriangolo con quol suo divino principio dolla connonsuraziono o coincidonza
do la nassina o ninina ligura: cio di quolla cho cosLa di ninino, o do l'alLra
cho cosLa di nassino nunoro dogli angoli. PorLisi dunquo quosLo Lrigono con
un circolo ch'il conprondo, o con un alLro cho da lui sia conproso, o con la
rolaziono di quosLo duo linoo (do quali l'una dal conLro va al punLo dolla
conLingonzia dol circolo inLorno con il Lriangolo osLorno, l'alLra dal nodosino
conLro si Londo a l'uno do gli angoli dol Lriangolo) vogna a conpirsi quolla LanLo
Lonpo o LanLo vananonLo corcaLa quadraLura.
-7 Qua risorso Minorva, o disso: - Ma io, por non paror nono corLoso a lo
Muso, voglio inviar a gli goonoLri inconparabilnonLo naggioro o noglior
dono, cho quosLo od alLro cho sia sin ora donaLo, por cui il Nolano, al qualo lia
prinioranonLo rovolaLo, o dalla cui nano vonga dilluso alla nolLiLudino, ni
dobbia non solanonLo una, na conLo ocaLonbi, porcho in virL dolla
conLonplazion do l'oquiL cho si Lrova Lra il nassino o ninino, Lra l'oxLino od
inLino, Lra il principio o lino, gli porgo una via pi loconda, pi ricca, pi aporLa
o pi sicura, la qualo non solanonLo dinosLro cono il quadraLo si la ugualo al
circolo, na, od olLro, subiLo, ogni Lrigono, ogni ponLagono, ogni oxagono, o
linalnonLo qualsivoglia o quanLosivoglia poligonia ligura, dovo non nono lia
ugualo linoa a linoa cho suporlicio a suporlicio, canpo a canpo, o corpo a corpo
nollo solido liguro.
-8 \ S/UI.\ QuosLa sar cosa occollonLissina, od un Losoro inosLinabilo por
gli cosninoLri.
9 \ SII/\ TanLo occollonLo o dogna, cho corLo parni cho conLraposo a
l'invonziono di LuLLo il rinanonLo dolla goonoLrica laculLado. /nzi da qua pondo
un'alLra pi inLiora, pi grando, pi ricca, pi lacilo, pi osquisiLa, pi brovo o
nionLo non corLa, la qualo qualsivoglia ligura poligonia viono ad cononsuraro
por la linoa o suporlicio dol circolo, od il circolo por la linoa o suporlicio di
qualsivoglia poligona.
1O \ S/UI.\ Vorroi quanLo prina inLondoro il nodo.
11 \ SII/\ Coss disso Morcurio a Minorva, a cui quolla risposo: - Prina
(nol nodo cho Lu laLLo hai) donLro quosLo Lriangolo doscrivo un circolo, cho
nassino discrivor vi si possa, approsso luor di quosLo Lriangolo no dolinoo un
alLro cho ninino dolinoar si possa sin al conLaLLo do gli Lro angoli, o quindi non
voglio procodoro a quolla Lua lasLidiosa quadraLura, na al lacilo Lrigonisno,
corcando un Lriangolo cho abbia la linoa ugualo alla linoa dol circolo, od un alLro
cho vogna ad oLLonoro la suporlicio ugualo alla suporlicio dol circolo. QuosLo
sar uno circa quol Lriangolo nozzano, oquidisLanLo da quollo cho conLiono il
circolo, o quoll'alLro ch' conLonuLo dal circolo, il qualo lascio, cho con il proprio
ingogno alLri lo pronda coss, porcho ni basLa avor nosLraLo il luogo do' luoghi.
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Coss, por quadraro il circolo, non lia nosLioro di prondoro il Lriangolo, na il
quaLrangolo cho Lra il nassino inLorno o ninino osLorno al circolo. Por
ponLagonaro il circolo, prondorassi il nozzo Lra il nassino ponLagono conLonuLo
dal circolo o ninino conLinonLo dol circolo. SinilnonLo larassi sonpro, por lar
qualsivoglia alLra ligura ugualo al circolo in canpo od in linoa. Coss olLro, por
ossoro LrovaLo il circolo dol quadraLo ugualo al circolo dol Lriangolo, vorr
LrovaLo il quadraLo di quosLo circolo paro al Lriangolo di quoll'alLro circolo, di
nodosna quanLiL con quosLo.
12 \ S/UI.\ In quosLo nodo, o Solia, si possono lar LuLLo l'alLro liguro
uguali ad alLro liguro con l'aggiuLo o rolaziono dol circolo, cho laLo nisura do lo
nisuro. Cio, so voglio lar un Lriangolo oqualo al quaLrangolo, prondo quol
nozzano Lra gli doi apposLi al circolo, con quol nozzano Lra doi quaLrangoli
apposLi al nodosino circolo, o vor ad un alLro ugualo. So voglio prondoro un
quadraLo ugualo a l'oxagono, dolinoaro donLro o luori dol circolo o quosLo o
quollo, o prondoro quol nozzano Lra gli doi do l'uno o l'alLro.
13 \ SII/\ Bono l'hai capiLo. In LanLo cho quindi non solanonLo s'ha la
oquaLura di LuLLo lo liguro al circolo, na od olLro di ciascuna do lo liguro a LuLLo
l'alLro nodianLo il circolo, sorbando sonpro l'oqualiL socondo la linoa o socondo
la suporlicio. Coss con picciola considoraziono o aLLonziono ogni oqualiL o
proporziono di qualsivoglia corda a qualsivogli'arco si poLr prondoro, nonLro o
inLiora, o divisa, o con corLo raggioni aunonLaLa viono a consLiLuir poligona Lalo,
cho in doLLa naniora da coLal circolo sia conprosa, o lo conpronda.
14 - r doliniscasi prosLo, disso Ciovo, di quol cho vogliano collocarvi. -
Risposo Minorva: - Mi par, cho vi sLia bono la Iodo o SincoriLado, sonza la qualo
ogni conLraLLo porplosso o dubio, si dissolvo ogni convorsaziono, ogni conviLLo
si dosLruggo. VodoLo a cho riduLLo il nondo, por ossor nosso in consuoLudino o
provorbio, cho por rognaro non si ossorva lodo. lLro: agl'inlidoli od oroLici non
si ossorva lodo. /pprosso: si lranga la lodo a chi la ronpo. r cho sar, so quosLo
si noLLo in praLLica da LuLLi` / cho vorr il nondo, so LuLLo lo ropublicho, rogni,
doninii, lanoglio o parLicolari diranno, cho si dovo ossor sanLo col sanLo,
porvorso col porvorso` o si laranno iscusaLi d'ossor scoloraLi, porcho hanno il
scoloraLo por conpagno o vicino` o ponsaranno cho non doviano lorzarci ad
ossor buoni assoluLanonLo, cono lussono doi, na por connodiLado od
occasiono, cono gli sorponLi, lupi od orsi, Lossichi o vononi` - Voglio, soggionso
il padro, cho la Iodo sia Lra lo virLudi colobraLissina, o quosLa, so non sar daLa
con condiziono d'un'alLra lodo, nai sia lociLo di ronporsi por la roLLura do
l'alLra, aLLoso cho loggo da qualcho Ciudoo o Sarracono bosLialo o barbaro, non
da Croco o Ronano civilo od oroico, cho alcuna volLa o con corLo sorLo di gonLi,
sol por propria connodiLado od occasion d'inganno, sia lociLo donar la lodo,
con larla ninisLra di Lirannia o LradinonLo.
-15 \ S/UI.\ Solia, non ollosa pi inlano, scolorosa od indogna di
nisoricordia, cho quolla cho si la ad uno por un alLro, por causa cho l'uno ha
croduLo a l'alLro, o l'uno vogna olloso da l'alLro, por avorgli porgiuLa lodo,
sLinandolo uono da bono.
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16 \ SII/\ - Voglio dunquo, disso l'alLiLonanLo, cho quosLa virL conpaia
colobraLa in ciolo, accio vogna por l'avoniro pi sLinaLa in Lorra. QuosLa si voda
nol luogo in cui si vodoa il Triangolo, da cui conodanonLo sLaLa od
signilicaLa la Iodo, porcho il corpo Lriangularo (cono quollo cho cosLa di ninor
nunoro di angoli od pi lonLano da l'ossor circularo) pi dillicilnonLo
nobilo cho qualsivoglia alLrinonLo liguraLo. Coss viono purgaLa la spiaggia
soLLonLrionalo, dovo conunnonLo son noLaLo LroconLo sossanLa sLollo: Lro
naggiori, dioco od oLLo grandi, oLLanLa od una nodiocri, conLo soLLanLa soLLo
picciolo, cinquanLa od oLLo ninori, Lrodoci ninino, con una nobbiosa o novo
oscuro.
17 \ S/UI.\ r ospodiscasi d'apporLaro brovononLo quol cho lu laLLo dol
rosLo.
18 \ SII/\ - Docorni, o padro, disso Mono, di quol cho dovian laro di
quol proLoparonLo do li agnolli, quollo cho prinioranonLo la da la Lorra usciro lo
snorLo pianLo, quollo ch'apro l'anno o di novo llorido o lrondoso nanLo
ricoprisco quolla od invaghisco quosLo. - Porcho dubiLo, disso Ciovo, nandarlo
con quo' di Calabria, o Puglia, o do la Canpania lolico, dovo sovonLo dal rigor
do l'invorno sono uccisi, no ni par convonovolo inviarlo Lra gli alLri dollo
/lricano pianuro o nonLi, dovo por il sovorchio caloro scoppiano, ni par
convonionLissino ch'ogli si Lrovo circa il Tanisi, dovo no voggio LanLi bolli,
buoni, grassi, bianchi o snolli. I non son snisuraLi, cono nolla rogiono circa il
Nigoro, non nogri, cono circa il Siloro od liLo, non nacilonLi, cono circa il
SoboLo o Sarno, non caLLivi, qual circa il Tovoro od /rno, non bruLLi a vodoro,
cono circa il Tago, aLLoso cho quol luogo quadra alla sLaggiono a cui
prodoninanLo, por ossorvi, pi ch'in alLra parLo, olLro o ciLra l'Iquinozialo,
LonporaLo il ciolo, cho dalla supposLa Lorra ossondo bandiLo l'occossivo rigor do
lo novi o sovorchio lorvor dol solo, cono LosLilica il porpoLuanonLo vordo o
llorido Lorrono, la la lorLunaLa, cono di conLinua o porpoLua prinavora. Ciongi a
quosLo cho ivi, conproso dalla proLozion do lo braccia doll'anpio coano, sar
sicuro da lupi, looni od orsi, od alLri liori aninali o poLosLadi nonicho di Lorra
lorna. I porcho quosLo aninalo Liono dol proncipo, dol duca, dol conduLLioro, ha
dol pasLoro, dol capiLano o guida, cono vodoLo in ciolo, dovo LuLLi li sogni di
quosLo cingolo dol lirnanonLo gli corrono a dioLro, o cono scorgoLo in Lorra,
dovo quando lui si balza o si procipiLa, quando divorLo o s'addrizza, quando
doclina o poggia, viono lacilissinanonLo LuLLo l'ovilo ad iniLarlo, consonLirgli o
soguiLarlo, voglio ch'in suo luogo succoda la virLuosa Inulaziono, la
IxonplariL o buono ConsonLinonLo con alLro virLudi sorollo o ninisLro, a lo
quali conLrarii sono il Scandalo, il Malo Issonpio, cho hanno por ninisLra la
Provaricaziono, la /lionaziono, il SnarrinonLo, por guida la Malizia o
l'Ignoranza, o l'una o l'alLra insiono, por soguaco la sLolLa CroduliLado, la qual,
cono vodoLo, orba o LonLa il canino LasLando col basLono dolla oscura
inquisiziono o pazza porsuasiono, por conpagna porpoLua la VilLado o
Dappocagino, lo quali LuLLo insiono lascino quosLo sodio o vadano raningho por
la Lorra.
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-19 - Bono ordinaLo - risposoro li doi LuLLi. I dinando Ciunono, cho lar
volosso di quol suo Tauro, di quol suo buo, di quol consorLo dol sanLo Prosopio.
/lla qualo risposo: -So non vuolo andar vicino a l'/lpi, allo rivo dol Po, dico alla
noLropoli dol PianonLo, dovo la doliciosa ciLL di Taurino, dononinaLa da lui,
cono da Bucolalo Bucolalia, dallo capri l'isolo cho sono al rinpoLLo di ParLonopo
vorso l'occidonLo, CorvoLo in BasilicaLa da' corvi, Mirnidonia da lo lornicho, dal
Dollino il DollinaLo, da gli cinghiali /pruLio, lanLo da' sorponLi, od xonia da
non so qual alLra spocio, vada por conpagno al prossino MonLono, dovo (cono
LosLilicano lo lor carni cho por la connodiL doll'orbo lroscho o dolicaLura do
pascoli vognono ad ossoro lo pi proggiaLo dol nondo) ha gli pi boi consorLi
cho vodor si possano nol rinanonLo dol spacio do l'univorso. - I dinando
SaLurno dol succossoro, a cui risposo cos: - Por ossor quosLo un aninal, cho dura
allo laLicho, pazionLononLo laborioso, voglio cho sin ora sia sLaLo Lipo dolla
Pazionza, Toloranza, Sulloronza o IonganiniLado, virLudi in voro nolLo
nocossario al nondo, o quindi soco si parLano (boncho non ni curo cho soco
vadano o non vadano) l'Ira, l'Indignaziono, il Iuroro, cho sogliono
acconpagnarsi con quosLo LalvolLa sLizzoso aninalo. Qua vodoLo uscir l'Ira
liglia, cho parLuriLa da l'appronsion d'IngiusLizia od Ingiuria, o parLosi
dolorosa o vondicaLiva, porcho gli par inconvonionLo ch'il Disproggio la guaLo o
gli porcuoLa lo guanco. Cono ha gli occhi inlocaLi rivolLi a Ciovo, a MarLo, a
Mono, a LuLLi! Cono li va a l'orocchio la Sporanza do la vondoLLa, cho la consola
alquanLo o l'allrona, con nosLrargli il lavor dolla PossibiliLado ninacciosa conLra
il DispoLLo, la ConLunolia od il SLrazio, suoi provocaLori! I l'InpoLo, suo
lraLollo, cho gli dona lorza, norbo o lorvoro, l la Iuria sorolla, cho l'acconpagna
con lo Lro suo liglio, cio Ixcandosconzia, CrudolLado o Vocordia. quanLo
dillicilo o nolosLo di conLonprarla o roprinorla! quanLo nalaggiaLanonLo
puo ossor concoLLa o digoriLa da alLri doi, cho da Lo, SaLurno, quosLa, cho ha lo
narici aporLo, la lronLo inpoLuosa, la LosLa dura, gli donLi nordaci, lo labbia
volonoso, la lingua LaglionLo, lo nani grallioso, il poLLo Lossicoso, la voco acuLa,
od il color sanguigno. - Qua MarLo loco insLanza por l'Ira, dicondo ch'olla alcuna
volLa, anzi pi do lo volLo, virLudo nocossariissina, cono quolla cho lavorisco
la Ioggo, d lorza alla VoriL, al Ciudicio, od acuisco l'Ingogno, od apro il
canino a nolLo ogrogio virLudi, cho non capiscono gli anini Lranquilli. / cui
Ciovo: - Cho allora, od in quol nodo con cui virL, sussisLa o consisLa Lra
quollo, a quali si la propicia, poro nai s'accosLo al ciolo sonza cho gli vada
innanLo il Zolo con la lanLorna do la Raggiono.

-2O - I cho larrono do lo soLLo liglio d'/LlanLo, o Padro` -disso Mono. / cui
Ciovo: - Vadano con lo suo soLLo lanpo a lar luno a quol noLLurno o norinozialo
sanLo sponsalizio, od avorLiscano d'andar prina cho la porLa si chiuda o cho
conincio da sopra a dosLillar il lroddo, il ghiaccio, la bianca novo, aLLoso cho
allora in vano alzaranno lo voci o picchiaranno, porcho gli sia aporLa la porLa,
rispondondogli il porLinaio cho Liono la chiavo: Non vi conosco. /visaLolo cho
saran pazzo, so laranno vonir nono l'oglio a la lucorna, la qual so lia unida
sonpro o non nai socca, avorr cho non siono Lal volLo privo di splondor di
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dogna laudo o gloria. Id in quosLa rogion cho lasciano, vogna a noLLor la sua
sLanza la Convorsaziono, il Consorzio, il Connubio, la ConlraLorniLado, Icclosia,
ConviLLo, Concordia, Convonziono, Conlodoraziono, od ivi siono gionLo a
l'/nicizia, porcho, dovo non quolla, in suo luogo la ConLaninaziono,
Conlusiono o Disordino. I so non son roLLo, non sono osso, porcho nai si
Lrovano in voriL (boncho il pi do lo volLo in nono) Lra scoloraLi, na hanno
voriL di Monopolio, Conciliabulo, SoLLa, Conspiraziono, Turba, Congiuraziono,
o cosa d'alLro nono od ossoro doLosLabilo. Non sono Lra irrazionali o quoi cho
non hanno proponinonLo di buon lino, non dovo l'ocioso nodosino crodoro
od inLondoro, na dovo si concorro a nodosina aziono circa lo coso sinilnonLo
inLoso. Porsovorano Lra buoni, o son brovi od inconsLanLi Lra porvorsi, cono Lra
quoi do quali dissono in proposiLo dolla Ioggo o Ciudicio, nolli quali non si
Lrova voranonLo concordia, cono color cho non vorsano circa virLuoso azioni.
21 \ S/UI.\ Quoi non sono concordi por parinonLo inLondoro, na nol
parinonLo ignoraro o nalignaro o nol non inLondoro socondo divorso raggioni.
Quolli non consonLono in parinonLo opraro a buon lino, na in lar parinonLo
poco caso di buono opro o sLinar indogni LuLLi gli aLLi oroici. Ma Lorniano a noi.
Cho si lo' do' doi giovanoLLi`
22 \ SII/\ Cupido lo dinando por il gran Turco, Iobo voloa cho lussoro
paggi di qualcho principo iLaliano, Morcurio, cho lussoro cubicularii do la gran
canora. / SaLurno paroa cho sorvissoro por iscaldaLoio di qualcho vocchio o
gran prolaLo, o pur a lui, povoro docropiLo. / cui Vonoro disso: - Ma chi, o barba
bianca, lo assicura cho non gli dii di norso cho non li nangi, so gli Luoi donLi
non pordonano a' proprii ligli, por gli quali soi dillanaLo por parricida
anLropolago` - I poggio, disso Morcurio, cho dubio, cho por qualcho riLrosa
sLizza cho l'assalo, non gli pianLo quolla punLa di lalco su la viLa. Iascio cho, so
pur a quosLi puo ossor donaLo di rinanor in corLo do gli doi, non sar pi
raggiono cho Loccano a voi, buon padro, cho ad alLri nolLi non nono rovorondi
cho vi possono avor aporLi gli occhi. - Qua sonLonzio Ciovo, cho non pornoLLova
cho in posLorun in corLo do gli doi si adnoLLano paggi o alLri sorviLori cho non
abbiano nolLo sonno, discroziono o barba. I cho quosLi si noLLossoro allo sorLi,
nodianLo lo quali si dolinisso a chi do gli doi Loccasso di larno provisiono por
qualcho anico in Lorra. - I nonLro alcuni insLavano cho no doLorninasso lui,
disso cho non voloa por quosLo coso goloso gonorar suspizion di parzialiL no gli
lor anini, quasi inchinando pi ad una cho ad un'alLra parLo di discordanLi.
23 \ S/UI.\ Buono ordino, por ripararo a lo dissonzioni ch'arrobono possuLo
accadoro por quosLi!
24 \ SII/\ Chioso Vonoro cho in luogo succodosso l'/nicizia, l'/noro, la
Paco, con gli lor LosLinoni ConLubornio, Bacio, InbraccianonLo, Carozzo, Vozzi,
o gli LuLLi lraLolli o sorviLori, ninisLri, assisLonLi o circonsLanLi dol gonino
Cupido. - Ia dinanda giusLa, - dissoro gli doi LuLLi. -Cho si laccia, - disso
Ciovo. /pprosso, dovondosi doliniro dol Cranchio (il qualo, porcho appar
scoLLaLo dall'incondio dol loco o laLLo rosso dal calor dol solo, non si Lrova
alLrinonLo in ciolo cho so lusso condannaLo a lo pono do l'inlorno), dinando
Ciunono, cono di cosa sua, cho no volosso lar il sonaLo, di cui la pi gran parLo
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lo rinoso al suo arbiLrio. I loi disso cho, so NoLLuno, dio dol naro, il conporLava,
arrobo dosidoraLo cho s'aLLullasso a l'ondo dol naro /driaLico, l dovo ha pi
conpagni cho non ha sLollo in ciolo. lLro, cho sar approsso l'onoraLissina
Ropublica Vonoziana la qual, cono lusso anch'olla un granchio, a poco a poco
da l'orionLo son va vorso l'occidonLo roLrogradando. ConsonL quol Dio cho porLa
il gran LridonLo. I Ciovo disso, cho in loco dol Cancro sLar bono il Lropico dolla
Convorsiono, Inondaziono, Roprossiono, RiLraLLaziono, virLudi conLrario al Mal
progrosso. sLinaziono o PorLinacia, o subiLo soggionso il proposiLo dol Ioono,
dicondo: - Ma quosLo lioro aninalo guardisi di soguiLar il Cancro o di volor l
ancora larsogli conpagno, porcho, so va a Vonozia, Lrovar ivi un alLro, pi cho
lui ossoro possa, lorLo, porciocho quollo non solo sa conbaLLoro in Lorra, na olLro
guorroggia bono in acqua, o nolLo noglio in aria, aLLoso cho ha l'ali,
canonizaLo, od porsona di loLLoro: poro sar pi ospodionLo por lui di calarsono
a gli Iibici dosorLi dovo Lrovar noglio o conpagni. I ni par cho a quolla piazza
si dobba Lranslorir quolla MagnaniniL, quolla oroica ConorosiLado, cho sa
pordonar a' soggoLLi, conpaLir a gl'inlorni, donar l'Insolonza, conculcar la
TonoriLado, rigoLLar la Prosunziono o dobollar la Suborbia. - /ssai bono! - disso
Ciunono o la naggior parLo dol concisLoro. Iascio di riloriro con quanLo gravo,
nagnilico o bollo apparaLo o gran coniLiva so no andasso quosLa virLudo, porcho
al prosonLo, por la angusLia dol Lonpo, voglio cho vi basLo di udiro il principalo
circa la rilorna o disposiziono dollo sodio, ossondo cho sono por inlornarvi di
LuLLo il rosLo quando sodia por sodia vi condurro vodondo od ossaninando
quosLo corLi.
25 \ S/UI.\ Bono, o cara Solia. MolLo ni appaga la Lua corLosissina
pronossa, poro son conLonLo, cho con la naggior broviL, cho vi piaco, ni
doniaLo saggio doll'ordino o spaccio daLo all'alLro sodio o cangianonLi.
26 \ SII/\ - r, cho sar dolla Vorgino` - dinando la casLa Iucina, la
cacciaLrico Diana. - IaLogli, risposo Ciovo, inLondoro so la vuolo andaro ad ossor
priora o abbaLossa dollo suoro o nonacho, lo quali son no' convonLi o nonasLorii
do l'Iuropa, dico, in quo' luoghi dovo non son sLaLo nosso in roLLa o disporsiono
da la posLo, o pur a govornar lo danigollo do lo corLi, a lin cho non lo assalLo la
gola di nangiar li lruLLi avanLi o luor do la sLaggiono, o rondorsi conpagno do lo
lor signoro. - h, disso DiLLinna, cho non puoLo, o dico cho non vuolo in punLo
alcuno riLornar ondo una volLa scacciaLa, o dondo LanLo volLo luggiLa. -Il
proLoparonLo suggionso: - Tognasi dunquo lorna in ciolo, o guardisi bono di
cascaro, o voda di non larsi conLaninaro in quosLo loco. - Disso Mono: - Mi par
cho la poLr porsovorar pura o noLLa, si porsovorar di ossor lungi da aninali
raggionovoli, oroi o doi, o si Lorr Lra lo bosLio, cono sin al prosonLo sLaLa,
avondo da la parLo occidonLalo il lorocissino Ioono, o dall'orionLo il Lossicoso
Scorpio. Ma non so cono si porLar adosso, dovo gli prossina la
MagnaniniLado, l'/norovolozza, la ConorosiLado o ViriliLado, cho lacilnonLo
nonLandogli a dosso, por raggion di donosLico conLaLLo lacondoli conLraoro dol
nagnanino, anoroso, gonoroso o virilo, da lonina la laranno dovonir naschio,
o da solvaggia od alposLro doa, o nuno da SaLiri, Silvani o Iauni, la
convorLiranno in nuno galanLo, unano, allabilo od ospiLalo. - Sia quol cho dovo
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ossoro, risposo Ciovo, od inLra LanLo, gionLo a loi nolla nodosina sodia siono la
CasLiL, la Pudicizia, la ConLinonza, PuriL, ModosLia, Vorocundia od nosLado,
conLrario alla prosLiLuLa Iibidino, ollusa InconLinonza, Inpudicizia,
SlacciaLagino, por lo quali inLondo la VorginiLado ossor una do lo virLudi, aLLoso
cho quanLo a so non cosa di valoro. Porcho, quanLo a so, non virL no vizio, o
non conLiono bonL, digniL, no noriLo, o quando non sorvo alla naLura
inporanLo, viono a larsi doliLLo, inpoLonza, pazzia o sLolLizia osprossa: o so
oLLonpora a qualcho urgonLo raggiono, si chiana ConLinonza, od ha l'ossor di
virL, por quol cho parLicipa di Lal lorLozza o disproggio di voluLLadi: il qualo
non vano o lrusLraLorio, na conlorisco alla convorsaziono unana od onosLa
saLislaziono alLrui. - I cho larrono do lo Bilancio` - disso Morcurio. - Vadano por
LuLLo, risposo il prino prosidonLo: vadano por lo lanoglio, accio con osso li padri
voggano dovo noglio inchinano gli ligli, so a loLLoro, so ad arni, so ad
agricolLura, so a roligiono, so a colibaLo, so ad anoro, aLLoso cho non bono cho
sia inpiogaLo l'asino a volaro o ad araro i porci. Discorrano lo /cadonio od
UnivorsiLadi, dovo s'ossanino so quoi cho insognano, son giusLi di poso, so son
Lroppo loggiori o LrabuccanLi, o so quoi cho prosunono d'insognar in caLodra o
scriLLura, hanno nocossiL d'udiro o sLudiaro: o bilanciandoli l'ingogno, si vogga
so quollo inponna ovor inpionba, o so ha dolla pocora o pur dol pasLoro, o so
buono a pascor porci od asini o pur croaLuro capaci di raggiono. Por gli odilicii
VosLali vadano a lar inLondoro a quosLi od a quollo, qualo o quanLo sia il
nononLo dol conLraposo, por violonLar la loggo di naLura por un'alLra sopra- o
osLra- o conLranaLuralo, socondo o luor d'ogni raggiono o dobiLo. Por lo corLi, a
lin cho gli ullicii, gli onori, lo sodio, lo grazio od oxonzioni corrano socondo cho
pondorano gli noriLi o digniLado di ciascuno, porcho non noriLano d'ossor
prosidonLi a l'ordino, od a gran LorLo dolla IorLuna prosiodono a l'ordino quoi
cho non san roggoro socondo l'ordino. Por lo ropublicho, accio ch'il carrico dollo
adninisLrazioni conLraposi alla sullicionza o capaciL do gli suggoLLi, o non si
disLribuiscano lo curo con bilanciar gli gradi dol sanguo, do la nobiliLado, do'
LiLoli, do ricchozza: na do lo virLudi cho parLuriscono gli lruLLi do lo inproso,
porcho prosiodano i giusLi, conLribuiscano i laculLosi, insognino li doLLi, guidono
gli prudonLi, conbaLLano gli lorLi, consoglino quoi ch'han giudicio, conandino
quoi ch'hanno auLoriLado. Vadano por gli sLaLi LuLLi, a lin cho nogli conLraLLi di
paco, conlodorazioni o logho non si provaricho o doclino dal giusLo, onosLo od
uLilo connuno, aLLondondo alla nisura o pondo dolla lodo propria o do quoi
con gli quali si conLraLLa, o noll'inproso od allari di guorra si considori in qualo
oquilibrio concorrano lo proprio lorzo con quollo dol nonico, quollo cho
prosonLo o nocossario con quollo cho possibilo nol luLuro, la laciliL dol
proponoro con la dilliculL dollo oxoquiro, la conodiL doll'onLraro con
l'inconodo doll'usciro, l'inconsLanza d'anici con la consLanza do nonici, il
piacoro d'ollondoro con il ponsioro di dolondorsi, il conodo Lurbar quol d'alLri
con il nalaggiaLo consorvaro il suo, il corLo dispondio od iaLLura dol proprio, con
l'incorLo acquisLo o guadagno do l'alLrui. Por LuLLi gli parLiculari vadano, accio
ognuno conLraposi quol cho vuolo con quol cho sa, quol cho vuolo o sa con quol
cho puoLo, quol cho vuolo, sa o puoLo con quol cho dovo, lo cho vuolo, sa, puoLo o
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dovo con quol cho , la, ha od aspoLLa. - r, cho noLLorono dovo son lo Bilancio`
Cho sar in loco dolla Iibra` - donando Pallado. Risposoro nolLi: -Ia IquiL, il
CiusLo, la RoLribuziono, la raggionovolo DisLribuziono, la Crazia, la CraLiLudino,
la buona Conscionza, la Rocognizion di so sLosso, il RispoLLo cho si dovo a'
naggiori, l'IquaniniL cho si dovo ad uguali, la BonigniL cho si richiodo vorso
gl'inloriori, la CiusLizia sonza rigoro a riguardo di LuLLi, cho spingano
l'IngraLiLudino, la TonoriLado, l'Insolonza, l'/rdiro, l'/rroganza, il poco
RispoLLo, l'IniquiLado, l'Ingiuria od alLro lanigliari di quosLo. - Bono, bono! -
dissoro LuLLi dol concisLoro. Dopo la qual voco s'alza in piodi il bol criniLo
/pollino, o disso: - I pur gionLa l'ora, o doi, in cui si dovo donar dogna
ispodiziono a quosLo vorno inlornalo cho lu la principal caggiono doll'orribil
caso o crudol norLo dol nio diloLLo IoLonLo, porcho, quando quol nisorollo
dubbioso o Linido con gli nal noLi dosLriori guidava dol nio oLorno loco il carro,
quosLo pornicioso nosLro ninaccioso vonno a larsogli LalnonLo inconLro con la
punLa dolla sua coda norLalo, cho por l'orrondo spavonLo lacondolo di so sLosso
luori, li lo' dallo Lonoro nani cascar sul Lorgo do' cavagli i lroni: ondo la LanLo
signalaLa ruina dol ciolo, cho ancor nolla via doLLa laLLoa apparo arso, il s lanoso
danno dol nondo, cho in nolLo o nolLo parLi apparvo incinoriLo, o s laLLanonLo
onLoso scorno conLro la nia doiLado no soguiLasso. I pur vorgogna cho LanLo
Lonpo una sinil sporcaria abbia nol ciolo occupaLo il spacio di doi sogni.
-27 - Vodi, dunquo, o Diana, disso Ciovo, quol cho vuoi lar di quosLo Luo
aninalo, il qual vivo LrisLo, o norLo non sorvo a nulla. - PornoLLoLoni (so coss
piaco a voi), disso la vorgino doa, cho riLorno a Scio nol nonLo Cholippio, dovo
por nio ordino nacquo a nal grado dol prosunLuoso riono, od ivi in quolla
naLoria di cui lu prodoLLo, si risolva. Soco si parLano la Iraudo, la Docopziono,
l'Inganno, la porniciosa Iinziono, il Dolo, l'Ipocrisia, la Buggia, il Porgiuro, il
TradinonLo, o quivi succodano lo conLrario virLudi, SincoriL, Ixocuzion di
pronosso, ssorvanza di lodo, o lo lor sorollo, soguaci o ninisLro. - Ianno quol
cho Li piaco, disso Mono, porcho gli laLLi di cosLui non Li saran nossi in
conLrovorsia, cono a SaLurno il vocchio quogli do' doi lanciulli. I voggiano
prosLo quol cho si dovo lar dol liglio Iuschonico, cho son gi LanLo nigliaia
d'anni cho con Lona di nandarla via sonza avorno un'alLra, Liono quolla vodova
saoLLa incoccaLa a l'arco, lacondo la nira l dovo si conLinua la coda alla spina
dol dorso di Scorpiono. I corLo, so, cono lo sLino pur Lroppo praLLico in prondor
nira, in collinaro, cono dicono, al scopo cho la noL do l'arLo sagiLLaria, lo
poLosso ancor sLinaro non ignoranLo in quol rinanonLo circa il Liraro o dar di
punLa al borsaglio, cho la l'alLra noL do l'osorcizio, donaroi consoglio cho lo
inviassono a guadagnarsi un poco di ripuLaziono noll'isola BriLannica, dovo
sogliono di quo' nossori, alLri in giubbarollo od alLri in saio laldoggianLo,
colobrar la losLa dol proncipo /rLur o duca di Sciardichi. Ma dubiLo cho,
nancandogli il vorbo principalo, por quanLo apparLiono a donar donLro al sogno,
non vogna a lar ingiuria al nisLioro. Por LanLo vodoLo voi alLri cho no voloLo laro,
porcho (a dir il voro, cono la inLondo) non ni par conodo ad alLro cho ad ossoro
spavonLacchio dogli ucolli, por guardia, vorbigrazia, dollo lavo o do' noloni. -
Vada, disso il PaLriarca, dovo vuolo, donogli pur alcun di voi il noglior ricapiLo
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cho gli paro, o nol suo luogo sia la liguraLa Spoculaziono, ConLonplaziono,
SLudio, /LLonziono, /spiraziono, /ppulso ad oLLino lino, con lo suo
circonsLanzo o conpagnio.
-28 Qua soggionso Mono: - Cho vuoi, padro, cho si dobba laro di quol sanLo,
inLonoraLo o vonorando Capricorno` di quol Luo divino o divo connuLrizio, di
quol nosLro sLronuo o pi cho oroico conniliLono conLra il poriglioso insulLo
dolla proLorvia giganLosca` di quol gran consoglioro a guorra, cho Lrovo il nodo
di oxaninaro quol nonico cho da la spolunca dol nonLo Tauro apparvo no
l'IgiLLo lornidando anLigonisLa do gli doi` di quollo il qualo (porcho
aporLanonLo non arronno avuLo ardiro d'assalirlo) no dio loziono di
Lraslornarci in bosLio, a lin cho l'arLo od asLuzia supplisso al diloLLo di nosLra
naLura o lorzo por parLurirci onoraLo Lrionlo doll'avorsario posso` Ma, oin,
quosLo noriLo non sonza qualcho donoriLo, porcho quosLo bono non sonza
qualcho nalo aggiunLo, lorso porcho proscriLLo o doliniLo dal laLo, cho nossun
dolco sia absoluLo da qualcho lasLidio od anaro, o por non so qual'alLra
caggiono. - r cho nalo, disso Ciovo, no ha ogli possuLo apporLar, cho si possa
dir ossor sLaLo congionLo a quol LanLo bono` cho indigniL, cho abbia possuLo
acconpagnarsi con LanLo Lrionlo` - Risposo Mono: - Ioco ogli con quosLo, cho
gli Igizii vonossoro ad onorar lo inagini vivo do lo bosLio, o no adorassoro in
lorna di quollo, ondo vonono ad ossor bollaLi, cono Li diro. - I quosLo, o Mono,
disso Ciovo, non avorlo por nalo, porcho sai, cho gli aninali o pianLo son vivi
olloLLi di naLura, la qual naLura (cono dovi saporo) non alLro cho dio nollo coso.
-29 \ S/UI.\ Dunquo, naLura osL dous in robus.
3O \ SII/\ - Poro, disso, divorso coso vivo raprosonLano divorsi nuni o
divorso poLosLadi, cho olLro l'ossoro absoluLo cho hanno, oLLognono l'ossoro
conunicaLo a LuLLo lo coso socondo la sua capaciL o nisura. ndo Idio LuLLo
(boncho non LoLalnonLo na in alLro pi o nono occollonLononLo) in LuLLo lo
coso. Poro MarLo si Lrova pi ollicacononLo in naLural vosLigio o nodo di
susLanza non solo in una vipora o scorpiono, na od in una cipolla od aglio, cho
in qualsivoglia naniora di piLLura o sLaLua inaninaLa. Coss ponsa dol Solo nol
croco, nol narciso, noll'oliLropio, nol gallo, nol loono, coss ponsar dovi di
ciascuno do gli doi por ciascuna do lo spocio soLLo divorsi goni do lo onLo, porcho
sicono la diviniL doscondo in corLo nodo por quanLo cho si conunica alla
naLura, coss alla diviniL s'ascondo por la naLura, coss por la viLa riluconLo nollo
coso naLurali si nonLa alla viLa cho soprasiodo a quollo. - I voro quol cho dici,
risposo Mono: porcho in laLLo vodo, cono quo' sapionLi con quosLi nozzi orano
poLonLi a larsi laniliari, allabili o donosLici gli doi cho por voci, cho nandavano
da lo sLaLuo, gli donavano consogli, doLLrino, divinazioni od insLiLuzioni
sopraunano, ondo con nagici o divini riLi por la nodosina scala di naLura
salovano a l'alLo dolla diviniL, por la qualo la diviniL doscondo sino allo coso
ninino por la conunicaziono di so sLossa. Ma quol cho ni par da doploraro,
cho voggio alcuni insonsaLi o sLolLi idolaLri, li quali, non pi cho l'onbra
s'avicina alla nobiliL dol corpo, iniLano l'occollonza dol culLo do l'IgiLLo, o cho
corcano la diviniL, di cui non hanno raggiono alcuna, no gli oscrononLi di coso
norLo od inaninaLo, cho con LuLLo cio si bollano non solanonLo di quoi divini od
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oculaLi culLori, na anco di noi, cono di color cho siano ripuLaLi bosLio, o quol
cho poggio, con quosLo Lrionlano, vodondo gli lor pazzi riLi in LanLa
ripuLaziono, o quolli do gli alLri a laLLo svaniLi o cassi. - Non Li dia lasLidio
quosLo, o Mono, disso Isido, porcho il laLo ha ordinaLa la vicissiLudino dollo
Lonobro o la luco. - Ma il nalo , risposo Mono, cho ossi Lognono por corLo di
ossoro nolla luco. - Id Isido soggionso, cho lo Lonobro non gli sarrobono Lonobro,
so da ossi lussoro conosciuLo. Quolli dunquo, por inpoLrar corLi bonolicii o doni
da gli doi, con raggiono di prolonda nagia passavano por nozzo di corLo coso
naLurali, nollo quali in coLal nodo ora laLonLo la diviniLado, o por lo quali ossa
poLoa o voloa a Lali olloLLi conunicarsi. I ondo quo' corononi non orano vano
lanLasio, na vivo voci cho Loccavano lo proprio orocchio do gli Doi, li quali,
cono da lor vogliano ossoro inLosi non por voci d'idiona cho lor sappiano
longoro, na por voci di naLurali olloLLi, LalnonLo por aLLi di corononi circa quollo
volsoro sLudiaro di ossoro inLosi da noi: alLrinonLo coss lussono sLaLi sordi a gli
voLi, cono un TarLaro al sornono groco cho gianai udo. Conoscovano quo'
savii dio ossoro nollo coso, o la diviniL, laLonLo nolla naLura, oprandosi o
scinLillando divorsanonLo in divorsi suggoLLi, o por divorso lorno lisicho, con
corLi ordini, vonir a lar parLocipi di so, dico do l'ossoro, dolla viLa od inLolloLLo, o
poro con gli nodosinanonLo divorsi ordini si disponovano alla rocopzion do
LanLi o Lai doni, quali o quanLi branavano. Quindi por la viLLoria libavano a
Ciovo nagnanino noll'aquila, dovo, socondo Lalo aLLribuLo, ascosa la diviniL,
por la prudonza nollo oporazioni a Ciovo sagaco libavano nol sorponLo, conLra la
prodiziono a Ciovo ninaco nol crocodillo, coss por alLri innunorabili lini
libavano in alLro spocio innunorabili. Il cho LuLLo non si lacova sonza nagica od
ollicacissina raggiono.
31 \ S/UI.\ Cono diLo coss, o Solia, so Ciovo non ora nonaLo in Lonpo di
ogizii culLi, na si Lrovo nolLo Lonpo dopo, approsso gli Croci`
32 \ SII/\ Non avor ponsioro dol nono groco, o Saulino, porcho io parlo
socondo la consuoLudino pi univorsalo, o porcho gli noni (anco approsso gli
Croci) sono apposLicci alla diviniL: aLLoso cho LuLLi sanno bono cho Ciovo lu un
ro di CroLa, uono norLalo, o di cui il corpo, non nono cho quol di LuLLi gli alLri
uonini, puLrolaLLo o incinoriLo. Non occolLo qualnonLo Vonoro sia sLaLa una
donna norLalo, la qual lu rogina doliciosissina, o sopra nodo bolla, graziosa o
liboralo in Ciprio. SinilnonLo inLondi do LuLLi gli alLri doi cho son conosciuLi por
uonini.
33 \ S/UI.\ Cono, dunquo, lo adoravano od invocavano`.
34 \ SII/\ Ti diro. Non adoravano Ciovo, cono lui lusso la diviniL, na
adoravano la diviniL, cono lusso in Ciovo, porcho vodondo un uono in cui ora
occollonLo la naosL, la giusLizia, la nagnaniniL, inLondovano in lui ossor dio
nagnanino, giusLo o bonigno, od ordinavano o noLLovano in consuoLudino cho
Lal dio, o pur la diviniL, in quanLo cho in Lal naniora si conunicava, lusso
noninaLa Ciovo, cono soLLo il nono di Morcurio Igizio sapionLissino lusso
noninaLa la divina sapionza, inLorproLaziono o nanilosLaziono. Di naniora cho
di quosLo o quoll'uono non viono colobraLo alLro cho il nono o roprosonLazion
dolla diviniL, cho con la naLiviL di quolli ora vonuLa a conunicarsi a gli
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uonini, o con la norLo loro s'inLondova avor conpLo il corso do l'opra sua, o
riLornaLa in ciolo.
35 Coss li nuni oLorni (sonza ponoro inconvonionLo alcuno conLra quol cho
voro dolla susLanza divina) hanno noni Lonporali alLri od alLri in alLri Lonpi od
alLro nazioni: cono possoLo vodoro por nanilosLo isLorio, cho Paulo Tarsonso lu
nonaLo Morcurio, o Barnaba Caliloo lu nonaLo Ciovo, non porcho lussoro
croduLi ossoro quo' nodosini doi, na porcho sLinavano cho quolla virL divina
cho si Lrovo in Morcurio o Ciovo in alLri Lonpi, all'ora prosonLo si Lrovasso in
quosLi, por l'oloquonza o porsuasiono ch'ora noll'uno, o por gli uLili olloLLi cho
procodovano da l'alLro.
36 Icco dunquo cono nai lurono adoraLi crocodilli, galli, cipollo o rapo, na
gli Doi o la diviniL in crocodilli, galli od alLri, la qualo in corLi Lonpi o Lonpi,
luoghi o luoghi, succossivanonLo od insiono insiono, si Lrovo, si Lrova o si
Lrovar in divorsi suggoLLi quanLunquo siano norLali: avondo riguardo alla
diviniL, socondo cho no prossina o laniliaro, non socondo alLissina,
absoluLa in so sLossa, o sonza abiLudino allo coso prodoLLo. Vodi dunquo cono
una sonplico diviniL cho si Lrova in LuLLo lo coso, una loconda naLura, nadro
consorvaLrico do l'univorso, socondo cho divorsanonLo si conunica, riluco in
divorsi soggoLLi, o prondo divorsi noni. Vodi cono a quoll'una divorsanonLo
bisogna ascondoro por la parLicipaziono do divorsi doni, alLrinonLo in vano si
LonLa conprondoro l'acqua con lo roLi o poscar i posci con la pala. Indi no gli doi
corpi cho vicino a quosLo globo o nuno nosLro naLorno son pi principali, cio
nol solo o luna, inLondoano la viLa cho inlorna lo coso socondo duo raggioni pi
principali. /pprosso approndoano quolla socondo soLLo alLro raggioni,
disLribuondola a soLLo luni chianaLi orranLi, a gli quali, cono ad original
principio o loconda causa, riducoano lo dilloronzo dollo spocio in qualsivoglia
gono: dicondo do lo pianLo, do li aninali, do lo pioLro, do gl'inllussi, o di alLro od
alLro coso, quosLo di SaLurno, quosLo di Ciovo, quosLo di MarLo, quosLo o quollo di
quosLo o di quoll'alLro. Coss do lo parLi, do' nonbri, do' colori, do' sigilli, do'
caraLLori, di sogni, do inagini dosLribuiLo in soLLo spocio. Ma non nanca por
quosLo, cho quolli non inLondossoro una ossoro la diviniL cho si Lrova in LuLLo lo
coso, la qualo, cono in nodi innunorabili si dillondo o connunica, coss avo
noni innunorabili, o por vio innunorabili, con raggioni proprio od appropriaLo
a ciascuno, si ricorca, nonLro con riLi innunorabili si onora o colo, porcho
innunorabili goni di grazia corcano inpoLrar da quolla. Poro in quosLo bisogna
quolla sapionza o giudizio, quolla arLo, indusLria od uso di luno inLolloLLualo,
cho dal solo inLolligibilo a corLi Lonpi pi od a corLi Lonpi nono, quando
nassina- o quando nininanonLo viono rovolaLo al nondo. Il qualo abiLo si
chiana Magia: o quosLa, por quanLo vorsa in principii sopranaLurali, divina, o
quanLo cho vorsa circa la conLonplazion dolla naLura o porscruLazion di suoi
socroLi, naLuralo, od doLLa nozzana o naLonaLica, in quanLo cho consisLo
circa lo raggioni od aLLi do l'anina, cho noll'orizonLo dol corporalo o spiriLualo,
spiriLualo od inLolloLLualo.
37 r, por Lornaro al proposiLo dondo siano diparLiLi, disso Isido a Mono,
cho gli sLupidi od insonsaLi idolaLri non avoano raggiono di ridorsi dol nagico o
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divino culLo dogli Igizii, li quali in LuLLo lo coso od in LuLLi gli olloLLi, socondo lo
proprio raggioni di ciascuno, conLonplavano la diviniL, o sapoano por nozzo
dollo spocio cho sono nol gronbo dolla naLura, ricovoro quo' bonolicii cho
dosidoravano da quolla, la qualo cono dal naro o liuni dona i posci, da gli
dosorLi gli salvaLici aninali, da lo ninioro gli noLalli, da gli arbori lo pona, coss
da corLo parLi, da corLi aninali, da corLo bosLio, da corLo pianLo porgono corLo
sorLi, virLudi, lorLuno od inprossioni. Poro la diviniLado nol naro lu chianaLa
NoLLuno, nol solo /pollino, nolla Lorra Cororo, no gli dosorLi Diana, o
divorsanonLo in ciascuna do lo alLro spocio, lo quali, cono divorso idoo, orano
divorsi nuni nolla naLura, li quali LuLLi si rolorivano ad un nuno do' nuni o
lonLo do lo idoo sopra la naLura.
38 \ S/UI.\ Da quosLo parni cho dorivo quolla Cabala do gli Ibroi, la cui
sapionza (qualunquo la sia in suo gono) procoduLa da gli Igizii approsso do
quali lu insLruLLo Mos. Quolla prinioranonLo al prino principio aLLribuisco un
nono inollabilo, da cui socondarianonLo procodono quaLLro, cho approsso si
risolvono in dodici, i quali nigrano por roLLo in soLLanLadoi, o por obliquo o roLLo
in conLo quaranLaquaLLro, o coss olLro, por quaLornarii o duodonarii osplicaLi, in
innunorabili, socondo cho innunorabili sono lo spocio. I LalnonLo, socondo
ciascun nono (por quanLo vion connodo al proprio idiona), noninano un dio,
un angolo, una inLolligonza, una poLosL, la qualo prosidonLo ad una spocio,
ondo al lino si Lrova cho LuLLa la doiL si riduco ad un lonLo, cono LuLLa la luco al
prino o por so lucido, o lo inagini cho sono in divorsi o nunorosi spocchi, cono
in LanLi suggoLLi parLiculari, ad un principio lornalo od idoalo, lonLo di quollo.
39 \ SII/\ Coss . TalnonLo dunquo quol dio, cono absoluLo, non ha cho
lar con noi, na por quanLo si conunica alli olloLLi dolla naLura, od pi inLino a
quolli cho la naLura isLossa, di naniora cho so lui non la naLura isLossa, corLo
la naLura do la naLura, od l'anina do l'anina dol nondo, so non l'anina
isLossa: poro, socondo lo raggioni spociali cho voloano acconodarsi a ricovoro
l'aggiuLo di quollo, por la via dollo ordinaLo spocio dovoano prosonLarsogli
avanLi: cono chi vuolo il pano, va al lornaio, chi vuolo il vino, al collaraio, chi
appoLo gli lruLLi, va al giardinioro, chi doLLrina, al nasLro, o coss va discorrondo
por LuLLo l'alLro coso: in LanLo cho una bonL, una loliciL, un principio absoluLo
do LuLLo ricchozzo o boni, conLraLLo a divorso raggioni, ollondo gli doni socondo
l'oxigonzo do parLiculari.
4O Da qua puoi inloriro, cono la sapionza do gli Igizii, la qualo porsa,
adorava gli crocodilli, lo lacorLo, li sorponLi, lo cipollo, non solanonLo la Lorra, la
luna, il solo od alLri asLri dol ciolo, il qual nagico o divino riLo (por cui LanLo
conodanonLo la diviniL si conunicava a gli uonini) viono doploraLo dal
TrinogisLo, dovo, raggionando ad /sclopio, disso: - Vodi, o /sclopio, quosLo
sLaLuo aninaLo, piono di sonso o di spiriLo, cho lanno Lali o LanLo dogno
oporazioni` QuosLo sLaLuo, dico, prognosLricaLrici di coso luLuro, cho inducono
lo inlirniLadi, lo curo, lo allogrozzo o lo LrisLizio, socondo gli noriLi no gli alloLLi o
corpi unani` Non sai, o /sclopio, cono l'IgiLLo sia la inagino dol ciolo, o por dir
noglio, la colonia do LuLLo coso cho si govornano od osorciLano nol ciolo` / dir il
voro, la nosLra Lorra Lonpio dol nondo. Ma, oin, Lonpo vorr cho apparir
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l'IgiLLo in vano ossoro sLaLo roligioso culLoro dolla diviniLado, porcho la diviniL,
ronigrando al ciolo, lasciar l'IgiLLo dosorLo, o quosLa sodia do diviniL rinarr
vodova da ogni roligiono, por ossoro abandonaLa dalla prosonza do gli doi,
porcho vi succodor gonLo sLraniora o barbara sonza roligiono, pioL, loggo o
culLo alcuno. IgiLLo, IgiLLo, dollo roligioni Luo solanonLo rinarranno lo lavolo,
anco incrodibili allo gonorazioni luLuro, allo quali non sar alLro, cho narri gli pii
Luoi gosLi, cho lo loLLoro sculpiLo nollo pioLro, lo quali narraranno non a doi od
uonini (porcho quosLi saranno norLi, o la doiLado sar LrasnigraLa in ciolo), na
a SciLi od Indiani, o alLri sinili di salvaggia naLura. Io Lonobro si proponoranno
alla luco, la norLo sar giudicaLa pi uLilo cho la viLa, nossuno alzar gli occhi al
ciolo, il roligioso sar sLinaLo insano, l'onpio sar giudicaLo prudonLo, il lurioso
lorLo, il possino buono. I crodoLoni cho ancora sar doliniLa pona capiLalo a
colui cho s'applicar alla roligion dolla nonLo, porcho si Lrovaranno novo
giusLizio, nuovo loggi, nulla si Lrovar di sanLo, nulla di rolligioso: non si udir
cosa dogna di ciolo o di colosLi. Soli angoli porniciosi rinarranno, li quali
noschiaLi con gli uonini lorzaranno gli nisori all'audacia di ogni nalo, cono
lusso giusLizia, donando naLoria a guorro, rapino, lrodi o LuLLo alLro coso
conLrario alla anina o giusLizia naLuralo: o quosLa sar la vocchiaia od il
disordino o la irroligiono dol nondo. Ma non dubiLaro, /sclopio, porcho, dopo
cho saranno accaduLo quosLo coso, allora il signoro o padro Dio, govornaLor dol
nondo, l'onnipoLonLo provodiLoro, por diluvio d'acqua o di luoco, di norbi o di
posLilonzo, o alLri ninisLri dolla sua giusLizia nisoricordiosa, sonza dubbio
donar lino a coLal nacchia, richianando il nondo all'anLico volLo.
-41 \ S/UI.\ r LornaLo al proposiLo cho Lonno Isido con Mono.
42 \ SII/\ r, al proposiLo di calunniaLori dol culLo ogizio, li rociLo quol
vorso dol pooLa:
Ioripodon rocLus doridoaL, /oLhiopon albus.
Io insonsaLo bosLio o vori bruLi si ridono do noi doi, cono adoraLi in bosLio o
pianLo o pioLro, o do gli nioi Igizii cho in quosLo nodo no riconoscovano, o non
considorano cho la diviniL si nosLra in LuLLo lo coso, boncho por lino univorsalo
od occollonLissino in coso grandi o principii gonorali, o por lini prossini, conodi
o nocossarii a divorsi aLLi dolla viLa unana, si Lrova o vodo in coso doLLo
abioLLissino, boncho ogni cosa, por quol cho doLLo, ha la diviniL laLonLo in so,
porcho la si osplica o conunica insino alli ninini o dalli ninini socondo la lor
capaciL, sonza la qual prosonza nionLo arrobo l'ossoro, porcho quolla l'ossonza
do l'ossoro dol prino sin all'ulLino. / quol cho doLLo, aggiongo, o dinando:
Por qual raggiono riprondono gli Igipzii in quollo nol cho ossi ancora son
conprosi` I por voniro a coloro cho da noi o luggirono, o lrno cono loprosi
scacciaLi a gli dosorLi, non sono ossi, nollo loro nocossiLaLi, ricorsi al culLo ogizio,
quando ad un bisogno ni adorarono noll'idolo d'un viLollo d'oro, o ad un'alLra
nocossiL, s'inchinorno, piogro lo ginocchia od alzro lo nani a ThouLh in lorna
dol sorponLo di bronzo, boncho por loro innaLa ingraLiLudino, dopo inpoLraLo
lavoro doll'uno o l'alLro nuno, rupporo l'uno o l'alLro idolo` /pprosso, quando
si hanno voluLo onoraro con dirsi sanLi, divini o bonodoLLi, in cho naniora han
possuLo larlo occoLLo con inLiLularsi bosLio, cono si vodo dovo il padro do dodici
107
Lrib, por LosLanonLo donando a' ligli la sua bonodiziono, lo nagnilico con nono
di dodici bosLio` QuanLo volLo chianano il lor vocchio dio risvogliaLo Ioono,
/quila volanLo, Iuoco ardonLo, Procolla risonanLo, TonposLa valorosa, od il
novanonLo conosciuLo da gli alLri lor succossori Pollicano insanguinaLo, Passaro
soliLario, /gnollo ucciso. I coss lo chianano, coss lo pingono, coss
l'inLondono, dovo lo voggio in sLaLua o piLLura con un libro, non so so posso diro,
in nano, cho non puo alLro cho lui aprirlo o loggorlo. lLro, LuLLi quoi cho son
por crodorgli doilicaLi, non son chianaLi da lui, o si chianano ossi ancor
gloriandosi, pocoro suo, sua pasLura, sua nandra, suo ovilo, suo groggo` Iascio
cho gli nodosini voggio signilicaLi por gli asini: por la lonina nadro, il popolo
giudaico, o l'alLro gonorazioni cho so gli dovoano aggiongoro, prosLandogli lodo,
por il pollodro liglio. VodoLo, dunquo, cono quosLi divi, quosLo gono oloLLo vion
signilicaLo por s povoro o basso bosLio, o poi si burlano di noi cho siano
prosonLaLi in pi lorLi, dogno od inporioso alLro`
43 Iascio cho LuLLo lo gonorazioni illusLri od ogrogio nonLro por gli lor sogni
od inproso vogliono nosLrarsi od ossoro signilicaLo, occo lo vodi aquilo, lalconi,
nibbii, cuculi, civoLLo, noLLuo, buboni, orsi, lupi, sorpi, cavalli, buovi, bocchi, o Lal
volLa, porcho nanco si sLinano dogni do larsi una bosLia inLiora, occo vi
prosonLano un pozzo di quolla, o una ganba, o una LosLa, o un paio di corna, o
una coda, o un norbo. I non ponsaLo cho, so si poLossoro Lraslornaro in susLanza
di Lali aninali, non lo larrobono volonLiora, aLLoso, a qual lino sLinaLo cho
pingono nol suo scudo lo bosLio quando lo acconpagnano col suo riLraLLo, con la
sua sLaLua` PonsaLo lorso cho vogliono diro alLro occoLLo: QuosLo, quosLo, di cui,
o spoLLaLoro, vodi il riLraLLo, quolla bosLia, cho gli sLa vicina o conpiuLa, ovoro:
So voloLo sapor chi quosLa bosLia, sappiaLo cho la cosLui di cui vodoLo qua il
riLraLLo o qua scriLLo il nono. QuanLi sono, cho por noglior paroro bosLio,
s'inpollicciano di lupo, di volpo, di Lasso, di caprono, di bocco, ondo, ad ossoro
uno di coLai aninali, non par cho gli nanca alLro cho la coda` QuanLi sono cho
por nosLrar quanLo hanno doll'ucollo, dol volaLilo o lar conoscoro con quanLa
loggorozza si poLrobono sullovaro allo nubi, s'inpiunano il cappollo o la
barroLLa`
44 \ S/UI.\ Cho dirai do lo dano nobili, LanLo do lo grandi, quanLo di
quollo cho voglion lar dol grando` non lanno ollo pi gran caso dollo bosLio cho
do proprii ligli` Iccolo, quasi dicossoro: - liglio nio, laLLo a nia inagino: so
cono Li nosLri uono, coss Li nosLrassi coniglio, cagnolina, narLora, gaLLo,
gibollino, corLo, si cono Li ho connosso a lo braccia do la sorva, do la lanLo, do
quosLa ignobilo nuLriccia, di quosLa sugliarda, sporca, inbroaca, cho lacilnonLo,
inloLLandoLi di lozzo, Li lar noriro, porcho conviono anco cho dorni con olla, io,
io saroi quolla cho nodosina Li porLaroi in braccio, Li sosLonoroi, laLLaroi,
poLLinaroi, Li canLaroi, Li laroi di vozzi, Li baciaroi, cono lo a quosL'alLro gonLilo
aninalo, il qual non voglio cho si donosLicho con alLro cho con no, non
pornoLLoro cho sia Locco da alLro cho da no, o non lasciaro sLar in alLra canora o
dornir in alLro loLLo cho nol nio. QuosLo so avorr cho la cruda /Lropo ni Lolga,
non paLiro cho vogna sopolLo cono Lu, na gl'inbalsinaro, gli porlunaro la
pollo, od a quolla, cono a divina roliquia, dovo nancano li nonbri do la lragil
108
LosLa o piodi, io vi lornaro la ligura in oro snalLaLo od asporso di diananLi, di
porlo o di rubini. Coss, dovo bisognar onoraLanonLo conpariro, il porLaro
noco, ora avolgondonolo al collo, ora no l'accosLando al volLo, a la bocca, al
naso, ora no l'appoggiaro al braccio, ora, disnoLLondo il braccio
porpondicolarnonLo in gi, lo lasciaro ir prolungaLo vorso lo laldo, a lin cho non
sia parLo di quollo cho non sia nossa in prospoLLiva. - ndo aporLo si vodo,
quanLo con pi sodula cura quosLo pi gonoroso donno sono alloLLo circa una
bosLia cho vorso un proprio liglio, por lar vodoro quanLa sia la nobiliL di quollo
sopra quosLi, quanLo quollo sono pi onorabili cho quosLi.
45 \ SII/\ I por Lornaro a pi sorioso raggioni, quolli cho sono, o si
Lognono pi gran proncipi, por lar con osprossi sogni ovidonLo la loro poLosL o
divina prooninonza sopra gli alLri, s'adaLLano in LosLa la corona, la qualo non
alLro cho ligura di LanLo corna, cho in corchio gl'incoronano, id osL gl'incornano
il capo. I quollo quanLo son pi alLo od oninonLi, LanLo lanno pi naosLralo
roprosonLaziono, o son sogno di naggior grandozza: ondo goloso un duca cho
un conLo o narchoso nosLro una corona coss grando cono lui, naggioro
conviono al ro, nassina a l'inporaLoro, LriplicaLa Locca al papa, cono a quollo
sonno paLriarca cho no dovo avor por lui o por li conpagni. Ii ponLolici ancora
sonpro hanno adoporaLa la niLra acuninaLa in duo corna, il duco di Vonozia
conparo con un corno a nozza LosLa, il gran Turco da luor dol LurbanLo lo la
uscir alLo o diriLLo in lorna roLonda piranidalo: il cho LuLLo laLLo por donar
LosLinonio dolla sua grandozza, con acconodarsi con la noglior arLo quosLa
bolla parLo in LosLa, la qualo allo bosLio ha concoduLa la naLura: voglio dir, con
nosLrar di avor do la bosLia. QuosLo nossuno avanLi, no alcuno da poi ha
possuLo pi ollicacononLo osprinoro, cho il duca o logislaLoro dol popolo
giudoo. Quol Mos dico, cho in LuLLo lo scionzo do gli Igizii usci addoLLoraLo da
la corLo di Iaraono, quollo cho nolla nolLiLudino di sogni vinso LuLLi quo' poriLi
nolla naggia, in cho nodo nosLro l'occollonza sua, por ossor divino logaLo a
quol popolo, o roprosonLaLor do l'auLoriL dol dio d'Ibroi` vi par cho, calando
gi dol nonLo Sina con lo gran Lavolo, vonosso in lorna d'un uono puro,
ossondo cho si prosonLo vonorando con un paio di gran corna, cho su la lronLo
gli ranilicavano` /vanLi la cui naosLral prosonza nancando il cuoro di quol
popolo orranLo ch'il nirava, bisogno cho con un volo si cuoprisso il volLo, il cho
puro lu laLLo da lui por digniL o por non lar Lroppo laniliaro quol divino o pi
cho unano aspoLLo.
45 \ S/UI.\ Coss odo ch'il gran Turco, quando non porgo laniliaro
udionza, usa il volo avanLi la sua porsona. Coss ho visLo io gli Roligiosi di
CasLollo in Conova nosLrar por brovo Lonpo o lar baciar la volaLa coda, dicondo:
- Non LoccaLo, baciaLo, quosLa la sanLa roliquia di quolla bonodoLLa asina, cho lu
laLLa dogna di porLar il nosLro Dio dal nonLo livoLo a }orosolina. /doraLola,
baciaLola, porgoLo linosina: ConLuplun accipioLis, oL viLan aoLornan
possidobiLis.
46 \ SII/\ Iasciano quosLo, o vonono al nosLro proposiLo. Por la loggo o
docroLo di quolla nazion oloLLa nossuno si la ro so non con dargli do l'oglio con
un corno in LosLa, o dal sacraLo corno ordino cho osca quol rogio liquoro,
109
porcho appaia quanLa sia la digniL do lo corna, lo quali consorvano, ollondono o
parLuriscono la rogia naosLado. r so un pozzo, una roliquia d'una bosLia norLa
in LanLa ripuLaziono, cho dovi ponsar d'una bosLia viva o LuLLa inLiora, cho non
ha lo corna inpronLaLo, na por oLorno bonolicio di naLura` SoguiLo il proposiLo
socondo la nosaica auLoriLado, la qualo nolla loggo o scriLLura sonpro non usa
alLro ninacco cho quosLa, o sinili a quosLa: Icco, popolo, nio, cho dico il nosLro
Ciova. SpunLaro il vosLro corno, o Lransgrossori di nioi procoLLi, o provaricaLori
dolla nia loggo, liaccaro, diloguaro lo vosLro corna. Ribaldi o scoloraLi, vi
scornaro bon io. Coss por l'ordinario non usa alLro pronosso cho quosLa, o sinili
a quosLa: To incornaro corLo, por nia lodo, por no sLosso Li giuro cho Li adapLaro
lo corna, popolo nio oloLLo. Popolo nio lodolo, abbi por lorno cho non arranno
nalo lo Luo corna, di quollo non si sconar nulla. Conoraziono sanLa, ligli
bonodoLLi, inalzaro, nagnilicaro, sublinaro lo corna vosLro, porcho donno ossoro
oxalLaLo lo corna do' giusLi. Da ondo apparo aporLo, cho no lo corna consisLo il
splondor, l'occollonza o poLosLado, porcho son coso da oroi, bosLio o doi.
47 \ S/UI.\ ndo aviono cho nosso in consuoLudino di chianar cornuLo
uno, por dirlo uono sonza ripuLaziono, o cho abbia porso qualcho ripuLaLa
spocio di onoro`
48 \ SII/\ ndo aviono cho alcuni ignoranLi porcini allo volLo Li chianano
lilosolo (qualo, so voro, pi onoraLo LiLolo cho possa avor un uono), o Lo lo
dicono cono por dirLi ingiuria o por viLuporarLi`
49 \ S/UI.\ Da corLa invidia.
5O \ SII/\ ndo aviono cho alcun pazzo o sLolLo Lal volLa da Lo vion
chianaLo lilosolo`
51 \ S/UI.\ Da corLa ironia.
52 \ SII/\ Coss poi inLondoro cho, o por corLa invidia o por corLa ironia,
aviono cho quoi cho sono, o cho non sono onoraLi o nagnilici, vognono nonaLi
cornuLi. Conchiuso dunquo Isido por il Capricorno, cho, por avor ogli lo corna o
por ossor ogli una bosLia, od olLro avor laLLi dovonir gli doi cornuLi o bosLio (il cho
conLiono in so gran doLLrina o giudicio di coso naLurali o nagicho circa lo divorso
raggioni con lo quali la lorna o susLanza divina o s'innorgo, o si oxplica, o si
condona por LuLLi, con LuLLi o da LuLLi suggoLLi), un dio non solanonLo colosLo,
na, od olLro, dogno di naggioro o noglior piazza cho non quosLa. I por quollo
cho gli pi vili idolaLri, anzi gli vilissini do la Crocia o do l'alLro parLi dol
nondo, inproporano a gli Igizii, rispondo por quol cho doLLo, cho so pur si
connoLLo indigniL nol culLo, il qualo nocossario in qualcho naniora, o so
poccano quoi cho por nolLo connodiLadi o nocossiLadi, in lorno do vivo bosLio,
vivo pianLo, vivi asLri, od inspiriLaLo sLaLuo di pioLro o di noLallo (nollo quali non
possiano dir cho non sia quollo cho pi inLino a LuLLo lo coso, cho la propria
lorna di osso), adororno la doiL una o sonplico od absoluLa in so sLossa,
nulLilorno od onnilorno in LuLLo lo coso, quanLo inconparabilnonLo poggioro
quol culLo, o pi vilnonLo poccano quoi cho sonza connodiL o nocossiL
alcuna, anzi luor d'ogni raggiono o digniL, soLLo abiLi o LiLoli od insogno divino
adorano lo bosLio o poggiori cho bosLio`
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53 Cli Igizii, cono sanno i sapionLi, da quosLo lorno naLurali osLoriori di
bosLio o pianLo vivo ascondovano o (cono nosLrano gli lor succossi) ponoLravano
alla diviniL, na loro da gli abbiLi nagnilici osLorni do gli lor idoli (ad alLri
acconodandogli al capo gli doraLi raggi apollinoschi, ad alLri la grazia di
Cororo, ad alLri la puriL di Diana, ad alLri l'aquila, ad alLri il scoLLro o lolgoro di
Ciovo in nano) doscondono poi ad adorar in susLanza por doi quoi cho a pona
hanno LanLo spiriLo quanLo lo nosLro bosLio, porcho linalnonLo la loro adoraziono
si Lornina ad uonini norLali, dappoco, inlani, sLolLi, viLuporosi, lanaLici,
disonoraLi, inlorLunaLi, inspiraLi da gonii porvorsi, sonza ingogno, sonza
lacundia o sonza virLudo alcuna, i quali vivi non valsoro por so, o non possibilo
cho norLi vagliano por so o por alLro. I boncho por lor nozzo LanLo
insLorcoraLa od insporcaLa la digniL dol gono unano, cho in loco di scionzo
inbibiLo do ignoranzo pi cho bosLiali, ondo ridoLLo ad ossor govornaLo sonza
voro giusLizio civili, LuLLo avonuLo non por prudonza loro, na porcho il laLo
dona il suo Lonpo o vicissiLudino a lo Lonobro. I soggionso quosLo paroli, volLaLa
a Ciovo: - I ni dolgo di voi, o padro, por nolLo bosLio, cho, por ossor bosLio, ni
par cho lacci indogno dol ciolo, ossondo poro, cono ho nosLraLo, LanLa la digniL
di quollo. - / cui il sunniLonanLo: - To inganni, liglia, cho por ossor bosLio. So gli
alLri doi sdognassoro l'ossor bosLio, non sarrobono accaduLo LanLo o Lali
noLanorlosi. Poro non possondo, no dovondovi rinanoro in iposLaLica susLanza,
voglio cho vi rinagnano in riLraLLo, il qual sia signilicaLivo, indico o ligura do lo
virLudi cho in quo' luoghi si sLabiliscono. I quanLunquo alcuno hanno osprossa
signilicaziono di vizio, por ossoro aninali aLLi alla vondoLLa conLra la spocio
unana, non sono poro sonza virL divina in alLro nodo lavorovolissino a quolla
nodosina od alLro, porcho nulla absoluLanonLo, na, por corLo rispoLLo, nalo,
cono l'rsa, il Scorpiono od alLri: quosLo non voglio cho ripugno al proposiLo,
na lo conporLo nol nodo cho hai possuLo avor visLo o vodrai. Poro non curo cho
la VoriL sia soLLo ligura o nono do l'rsa, la MagnaniniL soLLo quol do
l'/quila, la IilanLropia soLLo quol dol Dollino, o coss do gli alLri. I por voniro
alla proposLa dol Luo Capricorno, Lu sai quol ch'ho doLLo da principio, quando
loci l'onunoraziono di quoi cho dovoano lasciar il ciolo, o crodo cho Li ricordi lui
ossoro uno do gli risorvaLi. Codasi dunquo la sua sodia, LanLo por lo raggioni da
Lo apporLaLo, quanLo por alLro nolLo non ninori, cho apporLar si poLrobono. I
con lui, por dogni rispoLLi, soggiorno la IiborL di spiriLo a cui LalvolLa
anninisLra il Monachisno (non dico quollo do cocchiaroni), l'Irono, la
SoliLudino, cho sogliono parLurir quol divino sigillo ch' la buona ConLraziono.
-54 /pprosso dinando ToLi di quol cho voloa lar do l'/quario. -Vada, risposo
Ciovo, a Lrovar gli uonini, o sciorgli quolla quosLiono dol diluvio, o dochiararo
cono quollo ha possuLo ossoro gonoralo, porcho s'aporsoro LuLLo lo caLaraLLo dol
ciolo, o laccia cho non si croda olLro quollo ossor sLaLo parLicolaro, porcho
inpossibilo cho l'acqua dol naro o liuni possa gli anbi doi onislori ricuopriro,
anzi no pur un nodosino ciLra od olLro i Tropici o l'Iquinozialo. /pprosso laccia
inLondoro cono quosLa riparazion dol gono LraghiuLLiLo da l'ondo lu da l'linpo
nosLro do la Crocia, o non da gli nonLi di /rnonia, o dal Mongibollo di Sicilia, o
da qualch'alLra parLo. lLro cho lo gonorazioni do gli uonini si Lrovano in divorsi
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conLinonLi non a nodo con cui si Lrovano LanLo alLro spocio d'aninali usciLi dal
naLorno gronbo do la naLura, na por lorza di LranslroLaziono o virL di
navigaziono, porcho, vorbigrazia, son sLaLi condoLLi da quollo navi cho lurono
avanLi cho si Lrovasso la prina, porcho (lascio alLro naladoLLo raggioni da canLo,
quanLo a gli Croci, Druidi o Lavolo di Morcurio, cho conLano pi di vinLi nila
anni non dico do lunari, cono dicono corLi nagri glosaLori, na di quo' roLondi
sinili a l'annollo, cho si conpuLano da un invorno a l'alLro, da una prinavora a
l'alLra, da uno auLunno a l'alLro, da una sLaggiono a l'alLra nodosina)
lroscanonLo scuoporLa una nuova parLo do la Torra cho chianano Nuovo
Mondo, dovo hanno nonoriali di dioco nila anni o pi, gli quali sono, cono vi
dico, inLogri o roLondi, porcho gli loro quaLLro nosi son lo quaLLro sLaggioni, o
porcho, quando gli anni oran divisi in pi pochi, orano anco divisi in pi grandi
nosi. Ma lui, por oviLar gl'inconvonionLi cho possoLo da por voi nodosini
considoraro, vada dosLranonLo a nanLonir quosLa crodonza, Lrovando qualcho
bol nodo di acconodar quolli anni, o quollo cho non puo glosaro od iscusaro,
audacononLo nioghi, dicondo cho si dovo porgoro pi lodo a gli doi (do quali
porLar lo loLLoro paLonLo o bollo) cho a gli uonini, li quali LuLLi son buggiardi. -
Qua aggionso Mono dicondo: - I 'l ni par noglio di scusarla in quosLa naniora
con diro, vorbigrazia, cho quosLi do la Lorra nova non son parLo do la unana
gonoraziono, porcho non sono uonini, boncho in nonbra, ligura o corvollo
siano nolLo sinili a ossi, od in nolLo circonsLanzo si nosLrano pi savii od in
LraLLar gli lor doi nanco ignoranLi. - Risposo Morcurio cho quosLa ora Lroppo
dura a digoriro. - Mi par cho quanLo apparLiono allo nonorio di Lonpi, si puo
lacilnonLo provodoro con lar naggiori quosLi, o ninori quolli anni, na ponso
cho sia convonionLo Lrovar alcuna gonLil raggiono, por qualcho sollio di vonLo, o
por qualcho LrasporLo di balono ch'abbiano inghiuLLiLo porsono di un paoso, o
quollo vivo andaLo a voniro in alLro parLi od alLri conLinonLi. /lLrinonLo noi doi
groci sarono conlusi, porcho si dir cho Lu, Ciovo, por nozzo di Doucaliono non
soi riparaLor do gli uonini LuLLi, na di corLa parLo solanonLo. - Di quosLo o dol
nodo di provodoro si parlar a pi boll'agio, - disso Ciovo. /ggiunso alla
connissiono di cosLui, cho dobba ogli doliniro circa la conLrovorsia so lui sLaLo
sin ora in ciolo por un padro di Croci, o di Ibroi, o di Igizii o di alLri, o so ha
nono Doucaliono, o Noono, o Lrio, o siri. IinalnonLo doLornino so lui quol
paLriarca No, cho, inbroaco por l'anor di vino, nosLrava il principio organico
dolla lor gonoraziono a' ligli, por largli inLondoro insiono insiono dovo consisLoa
il principio risLoraLivo di quolla gonoraziono assorbiLa od abissaLa da l'ondo dol
gran caLaclisno, quando doi uonini naschii riLrogradando giLLro gli panni
sopra il discuoporLo sono dol padro, o pur quol Lossalo Doucaliono, a cui,
insiono con Pirra sua consorLo, lu nosLraLo no lo pioLro il principio dolla unana
riparaziono, l ondo do doi uonini, un naschio o una lonina, roLrogradando lo
giLLavano a dioLrovia al discuoporLo sono dolla Lorra nadro` Id insogno di
quosLi doi nodi do diro (porcho non possono ossor l'uno o l'alLro isLoria) qual sia
la lavola o qual sia la isLoria, o so sono anbi doi lavolo, qual sia la nadro o qualo
sia la liglia, o voda so poLr ridurlo a noLalora di qualcho voriLado dogna
d'ossoro occolLa. Ma non inlorisca cho la sullicionza dolla nagia caldaica sia
112
usciLa o dorivo da la cabala giudaica, porcho gli Ibroi son conviLLi por
oscrononLo do l'IgiLLo, o nai chi abbia possuLo lingoro con qualcho
vorisiniliLudino, cho gli Igizii abbiano proso qualcho dogno o indogno
principio da quolli. ndo noi Croci conoscono por paronLi do lo nosLro lavolo,
noLaloro o doLLrino la gran nonarchia do lo loLLoro o nobiliLado, IgiLLo, o non
quolla gonoraziono la qualo nai obbo un palno di Lorra cho lusso naLuralnonLo
o por giusLizia civilo il suo, ondo a sullicionza si puo conchiudoro cho non sono
naLuralnonLo, cono no por lunga violonza di lorLuna nai lurono, parLo dol
nondo.
55 \ S/UI.\ QuosLo, o Solia, sia doLLo da Ciovo por invidia, porcho quindi
dognanonLo son doLLi o si dicono sanLi, por ossoro pi LosLo gonorazion colosLo o
divina cho LorrosLro od unana, o non avondo dogna parLo di quosLo nondo,
vognono approvaLi da gli angoli orodi di quoll'alLro, il qualo LanLo pi dogno
quanLo non uono, o grando o picciolo, o savio o sLolLo, cho por lorza o di
oloziono o di laLo non possa acquisLarlo, o corLissinanonLo Lonorlo por suo.
56 \ SII/\ SLiano in proposiLo, o Saulino.
57 \ S/UI.\ r diLo, cho cosa volso Ciovo cho succodosso a quolla piazza`
58 \ SII/\ Ia Tonporanza, la CiviliL, la UrbaniLado, nandando gi la
InLonporanza, l'Iccosso, l'/sprozza, SolvaLicia, Barbaria.
59 \ S/UI.\ Cono, o Solia, la Tonporanza oLLiono nodosina sodia con
l'UrbaniLado`
6O \ SII/\ Cono la nadro puo coabiLar con la liglia, porcho por
l'InLonporanza circa gli alloLLi sonsuali od inLolloLLuali si dissolvono,
disordinano, dispordono od indiluviano lo lanoglio, lo ropublicho, lo civili
convorsazioni od il nondo, la Tonporanza quolla cho rilorna il LuLLo, cono Li
laro inLondoro, quando andarono visiLando quosLo sLanzo.
61 \ S/UI.\ SLa bono.
62 \ SII/\ r, por voniro alli Posci, si alzo in piodi la bolla nadro di
Cupido, o disso: - Vi racconando con LuLLo il nio coro (por il bon cho ni voloLo
od anor cho ni porLaLo, o doi) li nioi padrini, li quali al lido dol liuno IulraLo
vorsro quol grand'ovo cho covaLo dalla colonba ischiuso la nia nisoricordia. -
Tornino dunquo l dovo orano, disso Ciovo, od assai li basLo di ossor sLaLi qua
LanLo Lonpo, o cho so gli conlirno il privilogio cho gli Siri non lo possano
nangiar sonza ossoro isconunicaLi, o guardinsi cho di nuovo non vogna qualcho
condoLLioro Morcurio, cho, Logliondoli lo ova inLoriori, lorno qualcho noLalora
di nuova nisoricordia por sanar il nal do gli occhi di qualcho cioco, porcho non
voglio cho Cupido apra gli occhi, aLLoso cho, so cioco Lira LanLo diriLLo od
inpiaga LanLi quanLi vuolo, cho ponsaLo larrobo, so avosso gli occhi Lorsi` Vadino
dunquo l o sLiano in corvollo por quol ch'ho doLLo. VodoLo cono da por so
nodosino il Silonzio, la TaciLurniL, in lorna con cui apparvo no l'IgiLLo o
Crocia il sinulacro di Pixido, con l'indico apposLo alla bocca, va a prondoro il
suo loco. r lasciaLolo passar, non gli parlaLo, non gli dinandaLo nulla. VodoLo
cono da quoll'alLro canLo si spicca la Ciarla, la CarruliL, la IoquaciL con alLri
sorvi, danigollo od assisLonLi. - Soggionso Mono: - Tolgasi ancora alla nal'ora
quolla chiona doLLa gli Crini di Boronico, o sia porLaLa da quol Tossalo a vondoro
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in Lorra a qualcho calva principossa. - Bono! - risposo Ciovo. - r vodoLo purgaLo
il spacio dol signiloro, dovo son proso LroconLo quaranLa soi sLollo noLabili:
cinquo nassino, novo grandi, sossanLa quaLLro nodiocri, conLo LronLaLro
picciolo, conLocinquo ninori, vinLisoLLo ninino, Lro nobbioso. -

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DIaI. 3, parte 3

Terza parte deI terzo dIaIogo.

1 - r occo, cono s'ollro da ossoro ispodiLa la Lorza parLo dol ciolo, disso
l'alLiLonanLo: la parLo doLLa ausLralo, doLLa noridionalo, dovo prina, o NoLLuno,
no si prosonLa quol Luo grando aninalaccio. - Il CoLo, disso Mono, so non
quollo cho sorv por galoa, por cocchio o Labornaculo al proloLa di Ninivo, o
quosLo a lui por pasLo, nodicina o voniLorio, so non il Lroloo dol Lrionlo di
Porsoo, so non il proLoparonLo di Ianni do l'rco, so non la bosLiazza di Cola
CaLanzano, quando doscoso a gli inlori: io, boncho sia uno do' gran socroLarii
dolla ropublica colosLialo, non so qual nal'ora ogli si sia. Vada, so coss piaco a
Ciovo, in Salonicca, o voda so puo sorvir por qualcho bolla lavola a la snarriLa
gonLo o popolo dolla doa Pordiziono. I porcho, quando quosLo aninalo si
scuopro sopra l'alLo boglionLo o LonposLoso naro, annunzia la luLura LranquilliL
di quollo, so non in quol nodosino giorno, in uno di quoi cho vognono
approsso: poro ni par cho, nol suo grado, dobba ossor sLaLo buon Lipo dolla
LranquilliL dol spiriLo. - I bono, disso Ciovo, cho quosLa soprana virL, doLLa
TranquilliL do l'anino, appaia in ciolo, so la quolla cho salda gli uonini conLra
la nondana insLabiliL, lo rondo consLanLi conLra l'ingiurio dolla lorLuna, lo
nanLiono rinossi dalla cura do lo adninisLrazioni, lo consorva poco sLudiosi do
noviLadi, lo la poco nolosLi a nonici, poco gravi ad anici od in punLo suggoLLi a
vana gloria, non porplossi por la varioL di casi, non irrosoluLi a gli ranconLri do
la norLo. - /pprosso dinando NoLLuno: - Cho larroLo, o doi, dol nio lavoriLo, dol
nio bol nignono, di quoll'riono dico, cho la, por spavonLo (cono dicono gli
oLinologisLi), orinaro il ciolo`
2 - Qua, risposo Mono: - IasciaLo proponoro a no, o doi. No cascaLo, cono
provorbio in Napoli, il naccarono donLro il lornaggio. QuosLo, porcho sa lar
do naraviglio, o, cono NoLLuno sa, puo caninar sopra l'ondo dol naro sonza
inlossarsi, sonza bagnarsi gli piodi, o con quosLo consoquonLononLo poLr lar
nolLo alLro bollo gonLilozzo, nandianolo Lra gli uonini, o lacciano cho gli dono
ad inLondoro LuLLo quollo cho no paro o piaco, lacondogli crodoro cho il bianco
noro, cho l'inLolloLLo unano, dovo li par noglio vodoro, una cociL, o cio cho
socondo la raggiono paro occollonLo, buono od oLLino, vilo, scoloraLo od
osLronanonLo nalo, cho la naLura una puLLana bagassa, cho la loggo naLuralo
una ribaldaria, cho la naLura o diviniL non possono concorroro in uno
nodosino buono lino, o cho la giusLizia do l'una non subordinaLa alla giusLizia
do l'alLra, na son coso conLrario, cono lo Lonobro o la luco, cho la diviniL LuLLa
nadro di Croci, od cono nonica naLrigna do l'alLro gonorazioni, ondo nossuno
puo ossor graLo a' doi alLrinonLo cho grochizando, idosL lacondosi Croco: porcho
il pi gran scoloraLo o polLrono ch'abbia la Crocia, por ossoro apparLononLo alla
gonoraziono do gli doi, inconparabilnonLo noglioro cho il pi giusLo o
nagnanino ch'abbia possuLo uscir da Rona in Lonpo cho lu ropublica, o da
qualsivoglia alLra gonoraziono, quanLunquo noglior in cosLuni, scionzo,
115
lorLozza, giudicio, bollozza od auLoriL. Porcho quosLi son doni naLurali o
sproggiaLi da gli doi, o lasciaLi a quolli cho non son capaci do pi grandi
privilogii: cio di quo' sopranaLurali cho dona la diviniL, cono quosLo di salLar
sopra l'acqui, di lar ballaro i granchi, di lar laro capriolo a' zoppi, lar vodoro lo
Lalpo sonza occhiali od alLro bollo galanLorio innunorabili. Porsuador con
quosLo cho la lilosolia, ogni conLonplaziono od ogni nagia cho possa largli
sinili a noi, non sono alLro cho pazzio, cho ogni aLLo oroico non alLro cho
vogliaccaria, o cho la ignoranza la pi bolla scionza dol nondo, porcho
s'acquisLa sonza laLica o non rondo l'anino alloLLo di nolancolia. Con quosLo
lorso poLr richianaro o risLorar il culLo od onoro ch'abbiano porduLo, od olLro
avanzarlo, lacondo cho gli nosLri nascalzoni siano sLinaLi doi por ossorno o
Croci o ingrocaLi. Ma con Linoro, o doi, io vi dono quosLo consoglio, porcho
qualcho nosca ni susurra no l'orocchio: aLLoso cho poLrobbo ossoro cho cosLui al
lino Lrovandosi la caccia in nano, non la Logna por lui, dicondo o lacondoli olLro
crodoro, cho il gran Ciovo non Ciovo, na cho riono Ciovo, o cho li doi LuLLi
non sono alLro cho chinoro o lanLasio. Por LanLo ni par puro convonovolo cho
non pornoLLiano, cho por las oL nolas, cono dicono, voglia lar LanLo dosLrozzo o
donosLranzo, por quanLo possa larsi nosLro suporioro in ripuLaziono.
-3 Qua risposo la savia Minorva: - Non so, o Mono, con cho sonso Lu dici
quosLo paroli, doni quosLi consogli, noLLi in canpo quosLo cauLolo. Ponso ch'il
parlar Luo ironico, porcho non Li sLino LanLo pazzo cho possi ponsar cho gli doi
nondicano con quosLo povorLadi la ripuLaziono approsso gli uonini, o, quanLo a
quosLi inposLori, cho la lalsa ripuLazion loro, la qualo londaLa sopra
l'ignoranza o bosLialiL do chiunquo lo ripuLa o sLina, sia lor onoro pi prosLo
cho conlirnaziono dolla loro indigniL o sonno viLuporio. InporLa a l'occhio
dolla diviniL o prosidonLo voriL, cho uno sia buono o dogno, boncho nossuno
do norLali lo conosca, na cho un alLro lalsanonLo vonosso sino ad ossoro sLinaLo
dio da LuLLi norLali, por cio non si aggiongor digniL a lui, porcho solanonLo
vion laLLo dal laLo insLrunonLo od indico por cui si vogga la LanLo naggioro
indigniL o pazzia di quo' LuLLi, cho lo sLinano, quanLo colui pi vilo, ignobilo
od abioLLo. So dunquo si pronda non solanonLo riono il qualo Croco od uono
di qualcho proggio, na uno dolla pi indogna o lracida gonorazion dol nondo,
di pi bassa o sporca naLura o spiriLo, cho sia adoraLo por Ciovo: corLo nai vorr
osso onoraLo in Ciovo, no Ciovo sproggiaLo in lui: aLLoso cho ogli naschoraLo od
incogniLo oLLiono quolla piazza o solio, na pi LosLo alLri vorranno viliposi o
viLuporaLi in lui. Mai dunquo poLr un lorlanLo ossoro capaco di onoro por
quosLo, cho sorvo por scinia o bolla di ciochi norLali con il ninisLoro do gonii
nonici..
4 r sapoLo, disso Ciovo, quol cho dolinisco di cosLui, por oviLar ogni
possibilo luLuro scandalo` Voglio cho vada via a basso, o conando cho porda
LuLLa la virL di lar do bagaLLollo, inposLuro, dosLrozzo, gonLilozzo od alLro
naraviglio cho non sorvono di nulla, porcho con quollo non voglio cho possa
voniro a dosLruggoro quol LanLo di occollonza o digniL cho si Lrova o consisLo
nollo coso nocossario alla ropublica dol nondo, il qual voggio quanLo sia lacilo
ad ossoro ingannaLo, o por consoguonza inclinaLo allo pazzio o prono ad ogni
116
corroziono od indigniL. Poro non voglio cho la nosLra ripuLaziono consisLa nolla
discroziono di cosLui o alLro sinilo, porcho, so pazzo un ro, il qualo a un suo
capiLano o gonoroso duca dona LanLa poLosL od auLoriL por quanLa quollo so gli
possa lar suporioro (il cho puo ossoro sonza progiudicio dol rogno, il qualo poLr
coss bono, o lorso noglio, ossor govornaLo da quosLo cho da quollo), quanLo pi
sar insonsaLo o dogno di corroLLoro o LuLoro, so ponosso o lasciasso nolla
nodosina auLoriL un uono abioLLo, vilo od ignoranLo, por cui vogna ad ossoro
inviliLo, sLrapazzaLo, conluso o nosso soLLo sopra il LuLLo, ossondo por cosLui
posLa la ignoranza in consuoLudino di scionza, la nobiliL in disproggio o la
villania in ripuLaziono!
-5 - Vada prosLo, disso Minorva, od in quol spacio succoda la IndusLria,
l'Isorcizio bollico od /rLo niliLaro, por cui si nanLogna la paLria paco od
auLoriLado, si appugnono, vincano o riducano a viLa civilo od unana
convorsaziono gli barbari, si annullono gli culLi, roligioni, sacrilicii o loggi
inunano, porcino, salvaLicho o bosLiali, porcho ad olloLLuar quosLo Lal volLa por
la nolLiLudino do' vili ignoranLi o scoloraLi, la qualo provalo a' nobili sapionLi o
voranonLo buoni, cho son pochi, non basLa la nia sapionza sonza la punLa do la
nia lancia, por quanLo coLali ribaldario son radicaLo, gornogliaLo o nolLiplicaLo
al nondo. - / cui risposo Ciovo: - BasLa, basLa, liglia nia, la sapionza conLra
quosLo ulLino coso, cho da por so invocchiano, cascano, son voraLo o digoriLo dal
Lonpo, cono coso di lragilissino londanonLo. - Ma in quosLo nonLro, disso
Pallado, bisogna rosisLoro o ripugnaro, a lin cho con la violonza non no
dosLruggano prina cho lo rilorniano.
-6 - Vonono, disso Ciovo, al liuno Iridano, il qualo non so cono LraLLarlo, o
cho in Lorra o cho in ciolo, nonLro lo alLro coso, do lo quali siano in proposiLo,
lacondosi in ciolo, lasciro la Lorra. Ma quosLo o cho qua, o cho l, o cho
donLro, o cho luori, o cho alLo, o cho basso, o cho ha dol colosLo, o cho ha dol
LorrosLro, o cho l, no l'ILalia, o cho qua, nolla rogion ausLralo, or non ni par
cosa a cui bisogna donaro, na a cui convogna cho sia LolLo qualcho luogo. -
/nzi, disso Mono, o Padro, ni par cosa dogna (poi cho ha quosLa proprioLado
l'Iridano liuno di possor nodosino ossor supposiLalo- o porsonalnonLo in pi
parLi) cho lo lacciano ossoro ovunquo sar inaginaLo, noninaLo, chianaLo o
rivoriLo: il cho LuLLo si puo lar con pochissina sposa, sonza inLorosso alcuno, o
lorso non sonza buon guadagno. Ma sia di Lal sorLo, cho chi nangiar do suoi
posci inaginaLi, noninaLi, chianaLi o rivoriLi, sia cono, vorbigrazia, non
nangiasso, chi sinilnonLo bovor do lo suo acqui, sia pur cono colui cho non ha
da boro, chi parinonLo l'ar donLro dol corvollo, sia pur cono colui cho l'ha
vacanLo o vodo, chi di nodosina naniora ar la conpagnia do lo suo Noroidi o
Ninlo, non sia non solo cho colui cho anco luor di so sLosso. - Bono! disso
Ciovo, qua non progiudizio alcuno, aLLoso cho por cosLui non avorr cho gli
alLri rinagnano sonza cibo, sonza da boro, sonza cho gli rosLo qualcho cosa in
corvollo o sonza conpagni, por ossoro quol lor nangiaro, boro, avorlo in corvollo
o Lonoro in conpagnia, in inaginaziono, in nono, in voLo, in rivoronza, poro sia,
cono Mono propono, o voggio cho gli alLri conlirnano. Sia dunquo l'Iridano in
ciolo, na non alLrinonLo cho por crodiLo od inaginaziono. I ondo non
117
inpodisca, cho in quol nodosino luogo voranonLo vi possa ossoro qualch'alLra
cosa di cui in un alLro di quosLi prossini giorni dolinirono, porcho bisogna
ponsaro sopra di quosLa sodia, cono sopra quolla do l'rsa naggioro.
7 Provodiano ora a la Iopro, la qual voglio cho sia sLaLa Lipo dol Linoro por
la ConLonplazion do la norLo, od anco, por quanLo si puo, do la Sporanza o
Conlidonza, la qualo conLraria al Tinoro: porcho in corLo nodo l'una o l'alLra
son virLudi, o alnono naLoria di quollo, so son liglio dolla Considoraziono o
sorvono a la Prudonza. Ma il vano Tinoro, Codardiggia o Dosporaziono vadano
insiono con la Iopro a basso a caggionaro il voro inlorno od rco do lo pono a
gli anini sLupidi od ignoranLi. Ivi non sia luogo LanLo occolLo in cui non onLro
quosLa lalsa SuspoLLaziono od il cioco SpavonLo do la norLo, aprondosi la porLa
d'ogni rinossa sLanza nodianLo gli lalsi ponsiori cho la sLolLa Iodo od orba
CroduliLado parLurisco, nuLrisco od alliova, na non gi (so non con vano lorzo)
s'accosLo dovo l'inospugnabil nuro dolla lilosolica conLonplazion vora circonda,
dovo la quioLo do la viLa sLa lorLilicaLa o posLa in alLo, dovo aporLa la voriL,
dovo chiara la nocossiLado do l'oLorniL d'ogni susLanza, dovo non si doo Lonor
d'alLro cho d'ossor spogliaLo dall'unana porloziono o giusLizia, cho consisLo nolla
conlorniL do la naLura suporioro o non orranLo. - Qua disso Mono: - InLondo, o
Ciovo, cho chi nangia la lopro, si la bollo, lacciano dunquo cho chiunquo
nangiar di quosLo aninal colosLo, o naschio o lonina ch'ogli sia, da bruLLo
dovogna lornoso, da disgraziaLo grazioso, da cosa loda o dispiacovolo
piacovolo o gonLilo, o lia boaLo il vonLro o sLonaco cho no capo, o digorisco, o si
convorLo in ossa. -S, na non voglio, disso Diana, cho do la nia lopro si porda la
sononza. - h, io Li diro, disso Mono, un nodo con cui LuLLo il nondo no poLr
o nangiaro o bovoro sonza cho la sia nangiaLa o bovuLa, sonza cho sia donLo cho
la Loccho, nano cho la palpo, occhio cho la vogga o lorso ancora luogo cho la
capisca.
8 - Di quosLo, disso Ciovo, no raggionaroLo poi. ra vonondo a quosLo
Cagnazzo cho gli corro approsso, nonLro por LanLo conLinaia d'anni l'approndo
in spiriLo, o por Lona di pordoro la naLoria d'andar pi cacciando, nai viono
quoll'ora cho la pronda in voriLado, o LanLo Lonpo gli va laLrando a dioLro,
lingondosi lo risposLo. - Di quosLo ni son lanonLaLo sonpro, o padro, disso
Mono, cho hai nal disponsaLo, lacondo cho quol can nasLino cho lu nosso a
porsoguiLar la Lobana volpo, l'hai laLLo nonLaro al ciolo, cono lusso un lovrioro
alla coda d'una lopro, lacondo rinanor l gi la volpo LrasnuLaLa in sasso. -
Quod scripsi, scripsi, disso Ciovo. - I quosLo, disso Mono, il nalo: cho Ciovo
ha la sua volonL por giusLizia, od il suo laLLo por laLal docroLo, por lar conoscoro
ch'ogli avo absoluLa auLoriLado, o por non donar a crodoro ch'ogli conlosso di
possor laro, o avor laLLo orroro, cono soglion laro alLri doi, cho, por avor qualcho
rano do discroziono, Lal volLa si ponLono, si riLraLLano o corrogono. - Id ora,
disso Ciovo, cho ponsi cho sia quol cho lacciano adosso, Lu, cho da un
parLicolaro vuoi inlorir la sonLonza gonoralo` -Si oscuso Mono cho lui inloriva in
gonoralo in ispocio, cio in coso sinili, non in gonoro, cio in LuLLo lo coso.
9 \ S/UI.\ Ia chiosa lu buona, porcho non il sinilo dovo alLrinonLo.
118
1O \ SII/\ Ma soggionso: - Poro, padro sanLo, poi cho hai LanLa poLosL cho
puoi laro di Lorra ciolo, di pioLro pano o di pano qualch'alLra cosa, linalnonLo
puoi laro sin a quol cho non , no puo ossor laLLo, la' cho l'arLo di cacciaLori, idosL
la Vonaziono, cono una naosLralo insania, una rogia pazzia od uno inporial
luroro, vogna ad ossoro una virL, una roligiono, una sanLiL, o cho grando sia
onoro a uno por ossor carnolico, annazzando, scorLicando, squarLando o
sbudollando una bosLia salvaggia. Di cio boncho convonorobbo a Diana di
priogarLi, LuLLa via io la dinando, por ossor LalvolLa cosa onosLa cho, in caso
d'inpoLrar bonolicio o digniLado, pi LosLo s'inLorpona un alLro, cho quol
nodosino, a chi spoLLa, vogna por so nodosino a prosonLarsi, inLrodursi o
proporsi: aLLoso cho con suo naggior scorno gli vorrobo nogaLo, o con ninor suo
docoro gli sarrobo concoduLo quol cho corca. - Risposo Ciovo: -Boncho, cono
l'ossor boccaio dobba ossoro sLinaLa un'arLo od osorcizio pi vilo cho non l'ossor
boia (cono nosso in consuoLudino in corLo parLi d'/lonagna), porcho quosLa si
nanoggia puro in conLraLLar nonbri unani, o LalvolLa adninisLrando alla
giusLizia, o quollo no gli nonbri d'una povora bosLia, sonpro anninisLrando
alla disordinaLa gola, a cui non basLa il cibo ordinaLo dalla naLura, pi
convonionLo alla conplossiono o viLa doll'uono (lascio l'alLro pi dogno
raggiono da canLo), coss l'ossor cacciaLoro uno osorcizio od arLo non nono
ignobilo o vilo cho l'ossor boccaio, cono non ha ninor raggion di bosLia la
salvaLica liora cho il donosLico o canposLro aninalo. TuLLa volLa ni paro o piaco,
por non incusaro, od a lino cho non vogna incusaLa di viLuporio la nia liglia
Diana, ordino cho l'ossoro carnolico d'uonini sia cosa inlano, l'ossor boccaio,
idosL nanigoldo d'aninali donosLici, sia cosa vilo, na l'ossor boia di bosLio
salvaLicho sia onoro, ripuLazion buona o gloria. -rdino, disso Mono,
convonionLo non a Ciovo quando sLazionario o diroLLo, na quando
roLrogrado. Mi naravigliavo io, quando vodovo quosLi sacordoLi do Diana, dopo
avor ucciso un daino, una capriola, un corvio, un porco cinghialo o qualch'alLro
di quosLa spocio, inginocchiarsi in Lorra, snudarsi il capo, alzar vorso gli asLri lo
palno, o poi con la sciniLarra propria Lroncargli la LosLa, approsso cavargli il
cuoro prina cho Loccar gli alLri nonbri, o coss succossivanonLo con un culLo
divino adoprando il picciolo colLollo, procodoro di nano in nano a gli alLri
corononi, ondo appaia con quanLa roligiono o pio circonsLanzo sa lar la bosLia lui
solo cho non adnoLLo conpagno a quosLo allaro, na lascia gli alLri con corLa
rivoronza o linLa naraviglia sLar in circa a roniraro. I nonLro lui Lra gli alLri
l'unico nanigoldo, si sLina ossoro a punLo quol sonno sacordoLo a cui solo ora
lociLo di porLaro il Sonannolorasso, o ponoro il pi onLro in SanLasanLoro. Ma il
nalo cho sovonLo accado cho, nonLro quosLi /LLooni vanno porsoguiLando gli
corvi dol dosorLo, vognono dalla lor Diana ad ossor convorLiLi in corvio
donosLico, con quol riLo nagico solliandogli al viso, o giLLandogli l'acqua do la
lonLo a dosso, o dicondo Lro volLo:
Si vidobas loran,
Tu currobas cun oa,
Mo, quao ian Locun oran,
SpocLos in Caliloa,
119
ovor, incanLandolo por volgaro, in quosLa alLra naniora:
IasciasLo la Lua sLanza
I la bosLia soguiLasLo,
Con LanLa diligonza
/ dioLro gli corrosLi,
Cho nodosino in susLanza
Conpagno Lo gli losLi. /non.
11 Coss dunquo, conchiuso Ciovo, io voglio cho la vonaziono sia una virL,
aLLoso a quol cho disso Isido in proposiLo do lo bosLio, od olLro, porcho con LanLo
diligonLo vigilanza, con s roligioso culLo s'incorviano, incinghialano, inloriscono
od inbosLialano. Sia, dico, virL LanLo oroica cho quando un proncipo porsoguiLa
una dana, una lopro, un corvio o alLra liora, laccia conLo cho lo nonicho logioni
gli corrano avanLi, quando ar proso qualcho cosa, sia a punLo in quol ponsioro,
cono avosso allo nani caLLivo quol proncipo o Liranno di cui pi Lono: ondo non
sonza raggiono vogna a lar quo' boi corononi, rondoro quollo caldo grazio o
porgoro al ciolo quollo bollo o sacrosanLo bagaLLollo. - Bon provisLo por il luogo
dol cano cacciaLoro, disso Mono, il qualo sar bono d'inviarlo in Corsica o in
InghilLorra. Id in suo luogo succoda la Prodicaziono dolla voriL, il Tirannicidio,
il Zolo do la paLria o di coso donosLicho, la Vigilanza, la CusLodia o Cura dolla
ropublica. r cho larrono, disso, do la Cagnolina` - /llora s'alzo la blanda
Vonoro o la dinando in grazia a gli doi, porcho qualcho volLa por passaLonpo
suo o do lo suo danigollo, con quol vozzoso rinonanonLo do la porsona, con
quo' bacioLLi o con quol gonLil applauso di coda, a Lonpo do lo lor vacanzo, gli
schorzo in sono. - Bono, disso Ciovo, na vodi, liglia, cho voglio cho soco si parLa
l'/ssonLaziono, l'/dulaziono LanLo anaLo, quanLo porpoLuanonLo odiaLi Zolo o
Disproggio, porcho in quol loco voglio cho sia la DonosLichozza, ConiL,
PlacabiliL, CraLiLudino, sonplico ssoquio od anorovolo SorviLudo. - IaLo,
risposo la bolla doa, dol rosLo quol cho vi piaco, porcho sonza quosLo cagnolino
non si puo vivoro lolicononLo in corLo, cono in quollo nodosino non si puo
virLuosanonLo porsovoraro sonza coLosLo virLudi cho Lu racconLi.
-12 I non s LosLo obbo chiusa la bocca la doa di Palo, cho Minorva l'aporso
dicondo: - r, a cho lino dosLinaLo la nia bolla nanilaLLura, quol palaggio
vagabondo, quolla sLanza nobilo, quolla boLLoga o quolla liora orranLo, quolla
vora balona cho gli LraghiuLLiLi corpi vivi o sani lo va a voniro no gli osLroni lidi
do lo opposLo, conLrario o divorso nargini dol naro` - Vada, risposoro nolLi doi,
con l'aboninovolo /varizia, con la vilo o procipiLosa MorcaLura, col dosporaLo
PiraLisno, Prodaziono, Inganno, Usura od alLro scoloraLo sorvo, ninisLro o
circonsLanLi di cosLoro. Id ivi risioda la IiboraliL, la Muniliconza, la NobilL di
spiriLo, la Conunicaziono, llicio od alLri dogni ninisLri o sorvi loro. - Bisogna,
disso Minorva, cho sia concoduLa od appropriaLa a qualcuno. - Ia' di quolla cio
cho a Lo piaco, disso Ciovo. - r dunquo, disso loi, sorva a qualcho sollociLo
PorLughoso, o curioso od avaro BriLanno, accio con ossa vada a discuoprir alLro
Lorro od alLro rogioni vorso l'India occidonLalo, dovo il capo aguzzo Conovoso
non ha discuoporLo, o non ha nosso i piodi il Lonaco o sLipLico Spagnolo, o coss
120
succossivanonLo sorva por l'avoniro al pi curioso, sollociLo o diligonLo
invosLigaLor do nuovi conLinonLi o Lorro.
-13 IiniLo avondo il suo proposiLo Minorva, conincio a larsi udir in quosLo
Lonoro il LrisLo, rosLio o naninconioso SaLurno: - Mi paro, o doi, cho Lra gli
risorvaLi por rinanor in ciolo, con gli /sinolli, Capricorno o Vorgino, sia quosLa
Idra, quosLo anLico o gran sorponLo cho dignissinanonLo oLLiono la paLria
colosLo, cono quollo, cho no rovondico da lo onLo do l'audaco o curioso
PronoLoo, non LanLo anico di nosLra gloria, quanLo Lroppo allozionaLo a gli
uonini, quali voloa cho por privilogio o prorogaLiva do l'innorLaliLado no
lussoro a laLLo sinili od uguali. QuosLo lu quol sagaco od accorLo aninalo,
prudonLo, vorsuLo, callido, asLuLo o lino pi cho LuLLi gli alLri cho la Lorra
produca, cho, quando PronoLoo obbo subornaLo il nio liglio, vosLro lraLollo o
padro Ciovo, a donargli quollo oLro o barilli pioni di viLa oLorna, accaddo cho,
avondono cargaLo un asino, noLLondoli sopra quolla bosLia por condurli alla
rogion do gli uonini l'asino (porcho por qualcho LraLLo di canino andava avanLi
al suo agasono) coLLo dal solo, bruggiaLo dal caldo, arolaLLo da la laLica,
sonLondosi gli pulnoni dissoccaLi da la soLo, vonno inviLaLo da cosLui al lonLo,
dovo (por ossor quollo alquanLo cavo o basso, di naniora cho l'acqua por doi o
Lro palni ora lonLana da l'oqualiL do la Lorra) bisogno cho l'asino si curvasso o si
piogasso LanLo, por Loccar la liquida suporlicio con lo labbia, cho vonnoro a
cascargli dal dorso gli barilli, si rupporo gli oLricolli, si vorso la viLa oLorna, o
LuLLa vonno a dispordorsi por Lorra o quol panLano cho lacoa corona con l'orbo al
lonLo. CosLui so no raccolso dosLranonLo qualcho parLicolla por lui: PronoLoo
rinaso conluso, gli uonini soLLo la LrisLo condiziono dolla norLaliL, o l'asino,
porpoLuo ludibrio o nonico di quosLi, condannaLo dall'unana gonoraziono,
consonzionLo Ciovo, ad oLorno laLicho o sLonLi, a possino cibo, cho Lrovar si
possa, od a soldo di sposso o grosso basLonaLo. Coss, o doi, por caggion di cosLui
aviono cho gli uonini lacciano qualcho caso do laLLi nosLri: porcho vodoLo cho
ora, quanLunquo siano norLali, conoscano la loro inbocilliL od aspoLLan puro di
passaro por lo nosLro nani, o no disproggiano, si bollano do laLLi nosLri, o no
ropuLano cono scinio o gaLLinannoni, cho larrobono so lussoro sinilnonLo,
cono noi siano, innorLali` - /ssai bono dolinisco SaLurno, -disso Ciovo. - SLiasi
dunquo, risposoro gli doi LuLLi. - Ma parLasi, soggionso Ciovo, la Invidia, la
Maldiconza, la Insidia, Buggia, Convizio, ConLonziono o Discordia, o lo virLudi
conLrario rinagnano con la sorponLina SagaciL o CauLola. Ma quol Corvo non
posso paLiro cho sia l, poro /pollino Lolga quol suo divino, quol buon sorviLoro,
quol sollociLo anbasciaLoro o diligonLo novollioro o posLa, cho LanLo bono
olloLLuo il conandanonLo do gli doi, quando aspoLLavano di Lorsi la soLo por la
soduliL dol cosLui sorviggio. - So vuol rognaro, disso /pollino, vada in
InghilLorra dovo no Lrovar lo nillo loggioni. So vuol dinorar soliLario, sLonda il
suo volo al MonLocorvino approsso Salorno. So vuolo andar, dovo son nolLi
lichi, vada in Iigonia, cio, dovo la riva bagna il IigusLico naro, da Nizza in
sino a Conova. So LiraLo da la gola do cadavori, vadasi rinonando por la
Canpania, o pur por il canino, cho Lra Rona o Napoli, dovo son nossi in
quarLi LanLi ladroni cho, da passo in passo, di carno lrosca gli vongono
121
apparocchiaLi pi spossi o sunLuosi banchoLLi cho possa riLrovar in alLra parLo dol
nondo. - Soggionso Ciovo: -Vadano ancora a basso la TurpiLudino, la Dorisiono,
il Disproggio, la IoquaciL, l'InposLura, od in quolla sodia succoda la Magia, la
Prolozia od ogni Divinaziono o PrognosLicaziono, da gli olloLLi giudicaLa buona
od uLilo.
-14 \ S/UI.\ Vorroi inLondoro il Luo paroro, o Solia, circa la noLalora dol
corvo, la qual prinanonLo lu LrovaLa o liguraLa in IgiLLo, o poi in lorna d'isLoria
prosa da gli Ibroi, con gli quali quosLa scionza Lrasnigro da Babilonia, od in
lorna di lavola LolLa da quoi cho pooLorno in Crocia. /LLoso cho gli Ibroi
dicono d'un corvo inviaLo da l'arca por uono, cho si chianava No, por vodor so
lo acqui orano soccho, a Lonpo cho gli uonini avoano LanLo bovuLo cho
croporno, o quosLo aninalo, rapiLo da la gola do cadavori, rinaso, o non Lorno
nai dalla sua logaziono o sorviggio. Il cho paro LuLLo conLrario a quollo cho
racconLano gli Igipzii o Croci, cho il corvo sia sLaLo inviaLo dal ciolo da un dio,
chianaLo /pollino da quosLi, por vodoro so Lrovava do l'acqua, a Lonpo cho gli
doi si norovano quasi di soLo, o quosLo aninalo, rapiLo dalla gola do gli lichi,
dinoro nolLi giorni, o Lorno Lardi al lino, sonza riporLar l'acqua, o,.crodo,
avondo porso il vaso.
15 \ SII/\ Non voglio al prosonLo sLondorni a dochiararLi la doLLa
noLalora, na quosLo sol Li voglio diro: cho il dir di Igizii o do Ibroi LuLLo va a
rispondoro a nodosina noLalora, porcho diro cho il corvo si parLa da l'arca, cho
dioco cubiLi sullovaLa sopra il pi alLo nonLo do la Lorra o cho si parLa dal ciolo,
ni par cho sia quasi LuLL'uno. I cho gli uonini, cho si Lrovano in Lal luogo o
rogiono, siano chianaLi doi, non ni par Lroppo aliono, porcho, por ossor colosLi,
con poca laLica possono ossor doi. I cho da quosLi sia doLLo No quoll'uono
principalo o da quogli alLri /pollino, lacilnonLo s'accorda, porcho la
dononinaziono dilloronLo concorro in un nodosino ollicio di rogonoraro: aLLoso
cho sol oL hono gonoranL honinon. I cho sia sLaLo a Lonpo cho gli uonini
avoano Lroppo da boro, o cho sia sLaLo quando gli doi si norovano di soLo, corLo
LuLLo nodosino od uno: porcho, quando lo caLaraLLo dol ciolo s'aporsoro o si
rupporo lo cisLorno dol lirnanonLo, cosa nocossaria cho si dovonosso a Lalo cho
gli Lorroni avossoro Lroppo da boro o gli colosLi si norissoro di soLo. Cho il corvo
sia rinaso alloLLaLo od invaghiLo por gli lichi, o cho quollo sLosso sia sLaLo aLLraLLo
dalla gola do corpi norLi, corLanonLo viono LuLLo ad uno, so considorarai la
inLorproLaziono di quollo Ciosolo, cho sapoa dochiarar gli sogni. Porcho al
lornaio di PuLilaro (cho dicova avor avuLo in visiono, cho porLava in LosLa un
canosLro do lichi, di cui vonovano a nangiar gli ucolli) pronosLico cho lui dovoa
ossoro appiccaLo, o do lo suo carni dovoano nangiar i corvi o gli avolLori. Cho il
corvo lusso LornaLo, na Lardi o sonza proliLLo alcuno, LuLLo nodosino, non
solanonLo con il diro cho non Lorno nai, na anco con il diro cho nai lusso
andaLo no nandaLo, porcho non va, non la, non Lorna chi va, la o Lorna in vano.
I sogliano dir ad un cho viono Lardi od in vano, ancor cho riporLo qualcho cosa:
/ndasLo, lraLol nio, o non LornasLo,
/ Iucca no Li parso do vodoro.
122
16 Icco dunquo, Saulino, cono lo noLaloro ogiziano sonza conLradiziono
alcuna possono ossoro ad alLri isLorio, ad alLri lavolo, ad alLri liguraLi sonLinonLi.
17 \ S/UI.\ QuosLa Lua concordanza di LosLi, so al LuLLo non ni conLonLa,
vicina a conLonLarni. Ma por ora soguiLaLo l'isLoria principalo.
18 \ SII/\ - r cho si lar do la Tazza` dinando Morcurio. Do la giarra
cho si lar` - Iacciano, disso Mono, cho sia donaLa, iuro succossionis, viLa
duranLo, al pi gran boviLoro cho produca l'alLa o bassa /lonagna, dovo la Cola
osalLaLa, nagnilicaLa, colobraLa o glorilicaLa Lra lo virLudi oroicho, o la
IbrioLado nunoraLa Lra gli aLLribuLi divini: dovo col Lroink o roLroink, bibo oL
robibo, rucLa rorucLa, cospiLa rocospiLa, voni rovoni usquo ad ogurgiLaLionon
uLriusquo iuris, idosL dol brodo, buLargo, nonosLra, corvollo, anina o salzicchia,
vidobiLur porcus porcorun in gloria Ciacchi. Vadasono con quollo l'IbrioLado, la
qual non la vodoLo l in abiLo Lodosco con un paio di bragoni LanLo grandi, cho
paiono lo bigoncio dol nondicanLo abbaLo di sanLo /nLonio, o con quol
braghoLLono cho da nozzo do l'uno o l'alLro si discuopro: di sorLo cho par cho
voglia arioLaro il paradiso` CuardaLo cono la va, orsa, urLando ora con quosLo
ora con quol lianco, no' di proda no' di poppa, in qualcho cosa, cho non
scoglio, sasso, cospuglio, o losso a cui non vada a pagar il lio. ScorgoLo con olla
gli conpagni lidolissini Roploziono, IndigosLiono, IunosiLado, DorniLaziono,
Tropidaziono, alias CospiLaziono, Balbuzio, Blosura, Palloro, Dolirio, RuLLo,
Nausoa, VoniLo, Sporcaria od alLri soguaci, ninisLri o circonsLanLi. I porcho la
non puo pi caninaro, vodoLo cono rinonLa sul suo carro Lrionlalo, dovo sono
logaLi nolLi buoni, savii o sanLi porsonaggi do quali li pi colobri o lanosi sono
Noono, IoLLo, Chiaccono, ViLanzano, Zucavigna o Silono. I'allioro Zanpaglion
porLa la banda laLLa di scarlaLo, dovo con il color di proprio ponno apparo di doi
sLurni il naLural riLraLLo, o gionLi a doi gioghi, con bolla loggiadria Lirano il
Lonono quaLLro suporbi o gloriosi porci, un bianco, un rosso, un vario, un nogro,
do quali il prino si chiana CrungarganlosLroliol, il socondo SorbillgranlLon, il
Lorzo CluLius, il quarLo SLralocazio.
19 Ma di quosLo alLro volLo Li diro a basLanza. Voggiano cho lu, dopo ch'obbo
ordinaLo Ciovo cho vi succodosso l'/bsLinonza o Tonporanza con gli lor ordini o
ninisLri, cho udirai: porcho adosso Lonpo, cho vongano a raggionar dol
conLauro Chirono, il qual vonondo ordinaLanonLo a proposiLo, lu doLLo dal
vocchio SaLurno a Ciovo: - Porcho, o liglio o signor nio, vodi ch'il solo por
LranonLaro, ispodiano prosLo quosLi alLri quaLLro, s'ol Li piaco. - I Mono disso: -
r, cho vogliano lar di quosL'uono insorLaLo a bosLia, o di quosLa bosLia
incoppaLa ad uono, in cui una porsona laLLa di duo naLuro, o duo susLanzo
concorrono in una iposLaLica uniono` Qua duo coso vognono in uniono a lar una
Lorza onLiL, o di quosLo non dubio alcuno. Ma in quosLo consisLo la dilliculL,
cio, so coLal Lorza onLiL produco cosa noglioro cho l'una o l'alLra, o d'una do lo
duo parLi, ovoranonLo pi vilo. Voglio diro, so, ossondo a l'ossoro unano
aggionLo l'ossoro cavallino, viono prodoLLo un divo dogno do la sodia colosLo, o
pur una bosLia dogna di ossor nossa in un arnonLo o sLalla` In lino (sia sLaLo
doLLo quanLo si voglia da Isido, Ciovo od alLri doll'occollonza do l'ossor bosLia, o
cho a l'uono, por ossor divino, gli conviono avor do la bosLia, o quando appoLisco
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nosLrarsi alLanonLo divo, laccia conLo di larsi vodoro in Lal nisura bosLia), nai
poLro crodoro cho, dovo non un uono inLioro o porloLLo, no una porloLLa od
inLiora bosLia, na un pozzo di bosLia con un pozzo d'uono, possa ossor noglio
cho cono dovo un pozzo di braga con un pozzo di giubbono, ondo nai
provogna vosLo noglior cho giubbono o braga, no nono coss, cono quosLa o
quolla, buona. - Mono, Mono, risposo Ciovo, il nisLorio di quosLa cosa
occolLo o grando, o Lu non puoi capirlo, poro, cono cosa alLa o grando, Li lia
nosLioro di solanonLo crodorlo. - So bono, disso Mono, cho quosLa una cosa,
cho non puo ossor capiLa da no, no da chiunquo ha qualcho picciolo granollo
d'inLolloLLo, na cho io, cho son un dio, o alLro cho si Lrova LanLo sonLinonLo
quanLo ossor poLrobo un acino di niglio, dobba crodorlo, vorroi cho da Lo prina
con qualcho bolla naniora ni vogna donaLo a crodoro. -Mono, disso Ciovo, non
dovi volor saporo pi di quol cho bisogna saporo, o crodoni, cho quosLo non
bisogna saporo. -Icco dunquo, disso Mono, quol cho nocossario inLondoro, o
ch'io al nio dispoLLo voglio saporo, o por larLi piacoro, o Ciovo, voglio crodoro
cho una nanica od un calzono vagliono pi ch'un par di nanicho od un par di
calzoni, o di gran vanLaggio ancora, cho un uono non uono, cho una bosLia
non bosLia, cho la noL d'un uono non sia nozo uono, o cho la noL d'una
bosLia non sia noza bosLia, cho un nozo uono o noza bosLia non sia uono
inporloLLo o bosLia inporloLLa, na bono un divo, o pura nonLo colondo. - Qua li
doi sollociLarono Ciovo, cho s'ospodisso prosLo o doLorninasso dol ConLauro
socondo il suo voloro. Poro Ciovo, avondo conandaLo silonzio a Mono,
doLornino in quosLo nodo: - /bbia doLLo io nodosino conLra Chirono
qualsivoglia proposiLo, al prosonLo io ni riLraLLo, o dico cho, por ossor Chirono
conLauro uono giusLissino, cho un Lonpo abiLo nol nonLo Polia, dovo insogno
ad Isculapio do nodicina, ad Ircolo d'asLrologia o ad /chillo do ciLara, sanando
inlorni, nosLrando cono si nonLava vorso lo sLollo, o cono gli norvi sonori
s'aLLaccavano al logno o si nanoggiavano, non ni par indogno dol ciolo.
/pprosso no lo giudico dognissino, porcho in quosLo Lonpio colosLo, approsso
quosLo alLaro a cui assisLo, non alLro sacordoLo cho lui, il qual vodoLo con quolla
ollronda bosLia in nano, o con un libaLorio liasco apposo a la cinLura. I porcho
l'alLaro, il lano, l'oraLorio nocossariissino, o quosLo sarrobo vano sonza
l'adninisLranLo, poro qua viva, qua rinagna o qua porsovoro oLorno, so non
dispono alLrinonLo il laLo. - Qua suggionso Mono: - Dogna o prudonLononLo hai
dociso, o Ciovo, cho quosLo sia il sacordoLo nol colosLo alLaro o Lonpio, porcho,
quando bono ar sposa quolla bosLia cho Liono in nano, inpossibilo cho li
possa nancar nai la bosLia: porcho lui nodosino, od uno, puo sorvir por
sacrilicio o sacrilicaLoro, idosL por sacordoLo o por bosLia. - r bono dunquo, disso
Ciovo, da quosLo luogo si parLa la BosLialiL, l'Ignoranza, la Iavola disuLilo o
porniziosa, o dovo il ConLauro, rinagna la SonpliciL giusLa, la Iavola noralo.
Da ovo l'/lLaro, si parLa la SuporsLiziono, l'InlidoliL, l'InpioL o vi soggiorno
la non vana Roligiono, la non sLolLa Iodo o la vora o sincora PioLado. - Qua
proposo /pollino: - Cho sar di quolla Tiara` a cho dosLinaLa quolla Corona`
cho vogliano lar di ossa` - QuosLa, quosLa, risposo Ciovo, quolla corona, la
qualo, non sonza alLa disposizion dol laLo, non sonza insLinLo do divino spiriLo o
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non sonza noriLo grandissino, aspoLLa l'inviLLissino Inrico Lorzo, Ro dolla
nagnanina, poLonLo o bollicosa Irancia, cho dopo quosLa o quolla di Polonia, si
pronoLLo, cono nol principio dol suo rogno ha LosLilicaLo, ordinando quolla sua
LanLo colobraLa inprosa, a cui, lacondo corpo lo duo basso corono con un'alLra
pi oninonLo o bolla, s'aggiongosso por anina il noLLo: TorLia coolo nanoL.
QuosLo Ro crisLianissino, sanLo, roligioso o puro puo socuranonLo diro: TorLia
coolo nanoL, porcho sa nolLo bono cho scriLLo BoaLi li pacilici, boaLi li quioLi,
boaLi li nondi di cuoro, porcho do loro il rogno do' cioli. /na la paco, consorva
quanLo si puo in LranquilliLado o dovoziono il suo popolo diloLLo, non gli
piacono gli runori, sLropiLi o lragori d'insLrunonLi narziali cho adninisLrano al
cioco acquisLo d'insLabili Lirannio o proncipaLi do la Lorra, na LuLLo lo giusLizio o
sanLiLadi cho nosLrano il diriLLo canino al rogno oLorno. Non sporino gli ardiLi,
LonposLosi o LurbulonLi spiriLi di quoi cho sono a lui suggoLLi, cho, nonLro ogli
vivr (a cui la LranquilliL do l'anino non adninisLra bollico luroro), voglia
porgorli aggiuLo por cui non vananonLo vadano a porLurbar la paco do l'alLrui
paosi, con proLosLo d'aggiongor gli alLri scoLLri od alLro corono, porcho TorLia
coolo nanoL. In vano conLra sua voglia andaranno lo rubollo Irancho copio a
sollociLar gli lini o lidi alLrui, porcho non sar proposLa d'insLabili consogli, non
sar sporanza do volubili lorLuno, conodiL di osLorno adninisLrazioni o
sullragii cho vagliano con spocio d'invosLirlo do nanLi od ornarlo di corono,
Logliorli (alLrinonLo cho por lorza di nocossiL) la bonodoLLa cura dolla
LranquilliL di spiriLo, pi LosLo loboral dol proprio cho avido do l'alLrui. TonLino,
dunquo, alLri sopra il vacanLo rogno IusiLano, siono alLri sollociLi sopra il Bolgico
doninio. Porcho vi boccaroLo la LosLa o vi lanbiccaroLo il corvollo, alLri od alLri
proncipaLi` porcho suspoLLaroLo o LonoroLo voi alLri proncipi o rogi cho non
vogna a donar lo vosLro lorzo, od involarvi lo proprio corono` TorLia coolo
nanoL. Rinagna dunquo (conchiuso Ciovo) la Corona, aspoLLando colui cho sar
dogno dol suo nagnilico possosso, o qua olLro abbia il suo solio la ViLLoria,
Ronunoraziono, Pronio, Porloziono, noro o Cloria, lo quali, so non son
virLudi, son lino di quollo.
-2O \ S/UI.\ r cho dissoro li doi`
21 \ SII/\ Non lu grando o picciolo, naggioro o ninoro, naschio o
lonina, o d'una o d'un'alLra sorLo, cho si Lrovasso nol consoglio, cho con ogni
voco o gosLo non abbia sonnanonLo approvaLo il sapionLissino o giusLissino
docroLo Ciovialo. I ondo, laLLo LuLLo allogro o gioioso, il sunniLonanLo s'alzo in
piodi o sLoso la dosLra vorso il Posco ausLralo, di cui solo rosLava a doliniro, o
disso: -ProsLo Lolgasi da l quol posco, o non vi rinagna alLro cho il suo riLraLLo,
od osso in susLanza sia proso dal nosLro cuoco, od or ora, lrosco lrosco, sia nosso
por conpinonLo di nosLra cona parLo in craLicchia, parLo in guazzoLLo, parLo in
agrosLo, parLo acconcio cono alLrinonLo li paro o piaco, acconodaLo con salza
ronana. I lacciasi LuLLo prosLo, porcho por il Lroppo nogociaro io ni nuoio di
lano, od il sinilo crodo do voi alLri anco: olLro cho ni par convonovolo cho
quosLo purgaLorio non sia sonza qualcho nosLro proliLLo ancora. - Bono, bono,
assai bono! risposoro LuLLi gli doi, od ivi si Lrovo la SaluLo, la SocuriL, l'ULiliL, il
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Caudio, il Riposo o sonna VoluLLado, cho son parLuriLo dal pronio do virLudi, o
ronunorazion do sLudi o laLicho. -.
22 I con quosLo losLivanonLo usciro dal conclavo, avondo purgaLo il spacio
olLro il signiloro, cho conLiono LroconLo o sodoci sLollo sognalaLo.
23 \ S/UI.\ r od io no no vo alla nia cona.
24 \ SII/\ Id io ni riLiro allo noLLurno conLonplazioni.

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