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Problema 1 Un aereo, in un esercitazione per eludere i radar, in volo orizzontale ad una quota h = 35
m dal suolo su un terreno piano alla velocit v0 = 1300 km/h. Improvvisamente arriva in un luogo dove il
terreno inizia a salire con un angolo = 4.3 , assai difficilmente riconoscibile a vista.
Di quanto tempo dispone il pilota per correggere lassetto dellaereo in modo da evitare limpatto con il
terreno?
Soluzione Dato che il terreno con pendenza sale di una quantit pari ad h in un tratto orizzontale di
lunghezza
h
x =
tan
se il pilota continuasse il volo in orizzontale, dopo tale tratto si schianterebbe al suolo! Quindi, il tempo
(massimo) a sua disposizione
h
x
=
= 1.29 s.
t =
v
v tan
G. Giugliarelli
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 2 Due treni, che viaggiano alla stessa velocit di 30 km/h, sono diretti luno contro laltro su
uno stesso binario rettilineo. Un gabbiano che vola a 60 km/h decolla dalla testa di uno dei due treni
quando essi si trovano alla distanza di 60 km dirigendosi verso laltro treno. Appena lo ha raggiunto,
inverte la rotta fino a ritornare sul primo treno, e cosi di seguito.
Qual la lunghezza totale del percorso effettuato dal gabbiano se esso prosegue fino allincontro dei treni ?
Soluzione Il tempo complessivo a disposizione del gabbiano per fare avanti e indietro tra i treni unora!
Infatti, questo il tempo che impiega ognuno dei treni per raggiungere il punto di mezzo del tratto iniziale
che li divide.
Dato che il gabbiano vola sempre alla velocit di 60 km/h, la distanza totale da esso percorsa sar pari a
60 km!
G. Giugliarelli
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 3 Due treni, che viaggiano a v1,0 = 72 km/h e v2,0 = 144 km/h, sono diretti luno contro laltro
su uno stesso binario rettilineo e orizzontale. Quando essi si trovano alla distanza x = 950 m ciascun
macchinista vede laltro treno e si affretta a frenare.
Verificare se i due treni si scontrano nel caso in cui entrambi rallentino con accelerazione, in modulo, a = 1.0
m/s2 . In caso di scontro, calcolare la velocit dei due treni al momento dellimpatto; in caso contrario,
determinare la distanza tra i treni una volta arrestati.
Soluzione Dal momento in cui i due macchinisti frenano, il moto dei treni uniformemente decelerato
con accelerazione a. Quindi le velocit istantanee
(in modulo) dei due treni seguono le leggi
v1 (t) = v1,0 at;
Perci, se i due treni non si incontrano, devono arrivare a fermarsi completamente (v1 = 0 e v2 = 0).
Ci avverrebbe nei tempi
t1 =
v1,0
a
= 20 s;
t2 =
v2,0
a
= 40 s,
v1,0 t1
x2
v2,0 t2
G. Giugliarelli
1
2
1
2
at1 =
2
at2 =
v2,0 t2
1
2
a(t2 )
= x x1
2
v1,0
2a
2
v2,0
2a
v2,0
= 200 m;
= 800 m.
t2 =
2
v2,0
2a(x x1 )
= 30 s.
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 4 La posizione di un elettrone in moto lungo lasse x data da x(t) = 16tet , dove t dato in
secondi.
Determinare:
a) la massima distanza dallorigine raggiunta dallelettrone;
b) a quale distanza dallorigine lelettrone ha accelerazione nulla.
Soluzione La velocit istantanea dellelettrone
v(t) =
dx
dt
= 16e
16te
= 16(1 t)e
v=0
t = t0 = 1 s
x(t0 ) = 16t0 e
t0
16
= 5.89 m.
a(t) =
dv
dt
= 16 e
(1 t)e
= 16(t 2)e
Perci
t1
x(t1 ) = 16t1 e
G. Giugliarelli
32
e2
a=0
t = t1 = 2 s
= 4.33 m.
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 5 La velocit v di una particella nel piano xy data dallespressione v = (6.0t 4.0t2 )
i + 8.0
jj,
dove le componenti di v sono in metri al secondo e t (> 0) in secondi.
a) Qual laccelerazione per t = 3.0 s ?
b) Quando (se ci avviene) laccelerazione si annulla ?
c) Quando (se ci avviene) si annulla la velocit?
d) E quando (se ci avviene) la velocit ha ampiezza pari a 10 m/s?
Soluzione Per laccelerazione abbiamo
a =
v
dv
dt
dt
6t 4t
i+
d
dt
(8)
j
a=
(6 8t)2 =
36 96t + 64t2
Perci
a(t = 3 s) = 18 m/s2 .
i
a) a
a(t = 3 s) = (6 8 3)
i = 18
3 = 0.75 s.
b) a = 0
(6 8t) = 0
t= 4
c) Essendo costante la componente della velocit lungo lasse y, v non si annulla mai!
d) v 2 =
6t 4t2
+ 82
v = 10 m/s
6t 4t2
+ 82 = 100.
Quindi
2
6t 4t
=6
2t 3t + 3 = 0
t1,2 =
9 24
4
= 6
2t 3t 3 = 0
t1,2 =
9 + 24
33
3 33
t1 =
s = 2.19 s.
4
G. Giugliarelli
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 6 La cabina di un ascensore nelledificio Marquis Marriot di New York ha una corsa totale di 190
m. La sua velocit massima vmax = 305 m/min. Inoltre, durante le fasi di accelerazione e decelerazione
laccelerazione ha modulo pari ad a = 1.22 m/s2 .
a) Quanti metri percorre lascensore durante la fase di accelerazione?
b) Quanto tempo impiega per una corsa completa senza fermate intermedie, dalla partenza da fermo
allarresto completo?
Soluzione Durante laccelerazione avremo
v(t) = at
v(tmax ) = vmax
tmax =
vmax
a
= 4.17 s
xacc =
1
2
atmax =
2
vmax
2a
= 10.6 m
Per effettuare una corsa completa lascensore deve prima accelerare fino a vmax per un tempo tmax , poi
procedere a vmax per un tratto x1 = xtot 2xacc e quindi decelerare fino a fermarsi per un tempo
tmax . Perci il tempo complessivo
ttot = 2tmax +
G. Giugliarelli
xtot 2xacc
vmax
= 41.55 s.
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 7 Gli impianti sperimentali a gravit zero del centro di ricerca Lewis della Nasa comprendono
una torre di caduta alta 145 m. Si tratta di una torre verticale che consente, fra laltro, di lasciar cadere
nel vuoto una sfera di 1 m di diametro contenente campioni in prova.
a) Per quanto tempo la sfera rimane in caduta libera?
b) Qual la sua velocit quando tocca il fondo della torre?
Quando la sfera colpisce il fondo, mentre la sua velocit si riduce a zero la sfera subisce una decelerazione
media pari a 25g.
c) Di quale distanza si sposta il suo centro durante la decelerazione?
Soluzione Preso lasse y diretto verso lalto, con lorigine corrispondente alla quota del suolo, le equazioni
del moto della sfera in caduta libera si riassumono in
y(t) = y0
1
2
gt ;
v(t) = gt.
2y0
g
= 5.44 s
v(t1 ) = v1 = gt1 = g
2y0
g
Si noti, che avendo orientato lasse y verso lalto, la velocit negativa. Negli istanti successivi, la sfera
segue un moto con decelerazione in modulo pari 25g. Nello stesso sistema di riferimento le equazioni del
moto diventano (misurando il tempo a partire dallistante in cui y = 0)
1
2
y(t) = v1 t + (25g)t ;
v(t) = v1 + (25g)t,
2
Quando la sfera si fermer avremo v = 0 e quindi
v1
1
v2
2
t = t2 =
;
y(t2 ) = v1 t2 + (25g)t2 = 1 = 5.8 m.
25g
2
50g
G. Giugliarelli
7/03/2013
7 / 12
Esercitazione 1 Cinematica
Problema 8 La cabina scoperta di un ascensore sale alla velocit costante di 10 m/s. Un ragazzino nella
cabina lancia una palla direttamente verso lalto da unaltezza di 2.0 m sopra il pavimento della cabina,
che si trova esattamente a 28 m dal suolo. La velocit iniziale della palla rispetto allascensore di 20 m/s.
a) Quale altezza massima rispetto alla terra raggiunge la palla?
b) Quanto tempo impiega la palla per ritornare al pavimento della cabina?
Soluzione Sia hi = 30 m la quota iniziale della
palla nel momento in cui viene lanciata verso lalto.
Negli istanti successivi il suo moto descritto dalle
equazioni
y(t) = hi +(va +vp )t
1
2
t = tmax =
hi + (va + vp )tmax
hi +
G. Giugliarelli
2g
e imponiamo y = ya . Ricaviamo
hi + (va + vp )t
gt
= (hi 2) + va t
gt 2vp t 4 = 0
da cui
va + vp
(va + vp )2
g
1
2
2
gtmax
vp +
t = t1 =
2 + 4g
vp
= 4.17 s.
= 75.9 m
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 9 Un paracadutista si getta in caduta libera per 50 m. Poi il paracadute si apre, e da quel
momento decelera con unaccelerazione costante in modulo pari ad a = 2.0 m/s2 . Tocca il suolo alla
velocit di 3.0 m/s.
a) Per quanto tempo rimasto in aria?
b) Da che altezza iniziata la caduta?
Soluzione Denotiamo con y0 la quota del lancio (incognita) e con y = 50 m il tratto di caduta libera.
2y/g iltempo
In tale tratto il moto uniformemente accelerato con accelerazione g. Essendo t =
passato in caduta libera, la velocit del paracadutista alla fine di tale tratto sar v1 = gt = 2gy.
Nel resto della caduta, il moto uniformemente decelerato con accelerazione a. Tale moto sar descritto
dalle equazioni
1 2
v(t) = v1 + at.
y(t) = y0 y + v1 t + at ;
2
Dovendo essere la velocit al suolo (y = 0) pari a v2 = 3.0 m/s avremo
v2 v1
v2 + 2gy
t = t2 =
=
= 14.16 s.
a
a
Quindi il tempo complessivo della caduta
t = t1 + t2 = 17.35 s.
Infine
0 = y0 y + v1 t2 +
G. Giugliarelli
1
2
a(t2 )
y0 = y +
2
2
2
(2gy v2
)
(v1
v2
)
= y +
= 293 m.
2a
2a
7/03/2013
9 / 12
Esercitazione 1 Cinematica
Problema 10 Un gatto appisolato viene risvegliato di colpo alla vista di un vaso da fiori che veleggia prima
verso lalto e poi verso il basso davanti ad una finestra aperta. Il vaso rimane in vista per un totale di 0.50
s, e laltezza libera della finestra di 2.00 m.
Quanto pi in alto del bordo superiore della finestra arrivato il vaso?
Soluzione Il gatto vede solo i tratti (ascendente e discendente) della traiettoria del moto del vaso corrispondenti allaltezza della finestra. Ovviamente, il vaso stato lanciato da una quota inferiore al davanzale
della finestra e raggiunge una quota massima al di sopra del suo bordo superiore. In tale moto i tempi di
salita e discesa tra quote analoghe sono uguali. Quindi il tempot = 0.50 s corrisponde al doppio dei tempi
di salita e discesa per i tratti della traiettoria del vaso (di lunghezza y = 2.0 m) intravisti attraverso la
finestra.
Perci, analizziamo la sola fase di caduta a partire dalla quota massima y0 (da calcolare) e denotiamo con
y1 e y2 le quote del bordo superiore e inferiore della finestra, rispettivamente. In tale fase il moto del vaso
descritto dalle equazioni
y(t) = y0 1
gt2
2
v(t) = gt
y1 = y0 1
gt2
t1 =
1
2
v1 = gt1 = 2(y0 y1 )g
2(y0 y1 )
g
y2 = y1 +v1
t
2
1
2
t
2
= y1
t
2
2(y0 y1 )g
1
2
si ottiene
y0 y1 =
1
2g
(y1 y2 )
t
1
4
(y1 y2 )
t
1
4
gt =
2(y0 y1 )g
gt
= 2.34 m.
G. Giugliarelli
7/03/2013
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Esercitazione 1 Cinematica
Problema 11 A quale velocit iniziale il giocatore di basket in figura
deve tirare la palla, con un angolo di elevazione di 55 , per centrare
direttamente il canestro senza rimbalzo?
Soluzione Denotiamo con x = 5.5 m e y = 0.9 m le distanze iniziali orizzontale e verticale della palla
dal canestro e con = 55 langolo di lancio. Le equazioni del moto della palla hanno la forma seguente
x(t) = v0x t
vx (t) = v0x
y(t) = v0y t
1 gt2
2
vy (t) = v0y gt
x
v0x
x
v0 cos
y = v0y tc
1
2
gtc =
xv0y
v0x
gx2
2
2v0x
x sin
cos
gx2
2 cos2
2v0
Quindi
v0 =
G. Giugliarelli
gx2
2(x sin y cos ) cos
= 8.05 m/s.
7/03/2013
11 / 12
Esercitazione 1 Cinematica
Problema 12 Una particella A si sposta sulla retta y = 30 m a velocit costante
v di modulo v = 3.0 m/s e direzione parallela allasse x. Una seconda particella
B parte dallorigine, con velocit iniziale nulla e accelerazione a di modulo a =
0.40 m/s2 , nello stesso istante in cui la particella A attraversa lasse y.
Quale angolo tra a e il versore
j dellasse y potrebbe provocare una collisione
tra le due particelle?
Soluzione Le proiezioni sugli assi della posizione delle due particelle d le relazioni seguenti
xB (t) =
yB (t) =
xA (t) = vt
yA (t) = y0
1 at2 sin
2
1 at2 cos
2
yA (t) = yB
x (t) = x
A
B
t = tc =
a cos
2y0
2y0
a cos
1
2
2y0
a cos
sin =
y0 sin
cos
2
y0
sin2
cos
2
y0
(1 cos2 )
cos
y0 a cos + 2v cos y0 a = 0
e
v 2 +
cos =
G. Giugliarelli
2 a2
v 4 + y0
y0 a
1
2
= 60 .
7/03/2013
12 / 12
h=
1
2
gt
t=
2h
g
L = vt
v=
L
t
=L
2h
ac =
G. Giugliarelli
v2
l
gL2
2lh
= 220 m/s .
12/03/2012
1 / 14
x(T /2) = R
y(T /2) = 0
x(T ) = 2R
y(T ) = 2R
Daltra parte, per le componenti delle velocit lungo i due assi abbiamo
vx (t) = dx/dt = R[1 + cos(t)]
vy (t) = dy/dt = R sin(t)
vx (0) = 2R
vy (0) = 0
vx (T /2) = 0
vy (T /2) = 0
vx (T ) = 2R
vy (T ) = 0
Ricordando poi che il vettore velocit tangente alla traiettoria, calcoliamo la quantit seguente
m(t) =
vy (t)
vx (t)
sin(t)
1 + cos(t)
2 cos(t/2) sin(t/2)
2 cos2 (t/2)
sin(t/2)
cos(t/2)
= tan(t/2)
12/03/2012
2 / 14
m(t) =
lim
tan(t/2) =
lim
x
2
tan(x) =
vymin =
2 (T /2) + v 2 (T /2) = 0
vx
y
rispettivamente.
G. Giugliarelli
12/03/2012
3 / 14
t0
1 (u/v)2
Soluzione Si noti che in tutti i casi laereo segue una traiettoria rettilinea (lungo lasse x) sia allandata
che al ritorno. Indichiamo con v la velocit dellaereo nel sistema mobile con laria (tale sistema si muove
a velocit u
u) e con V la velocit dellaereo nel sistema fisso rispetto ai punti A e B. Prendendo lasse x
diretto da A a B, la velocit V avr la componente Vy = 0.
a) Se u = 0, sistema mobile e fisso coincidono e quindi Vx = v allandata e Vx = v al ritorno. Perci
t0 = ta + tr =
L
v
L
v
2L
v
ta =
G. Giugliarelli
L
vu
tr =
L
v+u
12/03/2012
4 / 14
tb = ta + tr =
L
vu
L
v+u
=L
2v
v 2 u2
2L
v[1 (u/v)2 ]
t0
[1 (u/v)2 ]
c) In questultimo caso abbiamo una velocit u diretta verso il basso (ux = 0 e uy = u). Allandata
avremo Vx = vx mentre essendo Vy = 0 dovr essere u + vy = 0. Pertanto, dato che il modulo di
v sempre pari a v, allora
v
= vx + vy = vx + u
vx =
v 2 u2
ta =
L
vx
L
v 2 u2
tc = 2ta =
G. Giugliarelli
2L
v 2 u2
2L
=
v
1 (u/v)2
t0
1 (u/v)2
12/03/2012
5 / 14
Soluzione Essendo i carrelli connessi tramite corde inestensibili, essi si muoveranno come un unico sistema
di massa pari alla loro massa complessiva. Perci, definendo M = mA + mB + mC = 45 kg, avremo
Ma = F
a=
F
M
= 4.44 m/s .
Ora, focalizzando lattenzione sui singoli carrelli, a partire dal carrello A, per le forze orizzontali possiamo
scrivere le seguenti relazioni:
mA a = T1
mB a = T2 T1
mC a = F T2
mA
T1 = mA a = M F = 44.4 N
T = T + m a = mA +mB F = 111 N.
2
1
B
M
12/03/2012
6 / 14
M a = F M g sin
a=
F M g sin
M
= 1.09 m/s .
mA a = T1 mA g sin
mB a = T2 T1 mB g sin
mC a = F T2 mC g sin
mA
T1 = mA a + mA g sin = M F = 44.4 N
Si noti che anche se i carrelli si muovono sul piano inclinato, i valori delle tensioni delle corde non sono
cambiati.
G. Giugliarelli
12/03/2012
7 / 14
Soluzione Si noti che, accanto ad ogni corpo, abbiamo indicato gli assi rispetto a cui scomporremo le forze
che agiscono su di essi. Con questa scelta, per la situazione (a), possiamo scrivere le seguenti relazioni
m1 a = T m1 g sin
0 = N1 m1 g cos
m2 a = m2 g T
0=0
N1 = m1 g cos
T = m1 a + m1 g sin
a=
g(m2 m1 sin )
m1 +m2
= 2.06 m/s2 ;
m m g
2 (1 + sin ) = 139 N.
T = m 1+m
1
2
m2 a = m2 g sin T
0 = N2 m2 g cos
= 1.44 m/s2
a=
m1 +m2
N2 = m2 g cos
T
=
m
a
+
m
g
sin
1
1
m1 m2 g
Si noti che ponendo nel caso (b) sin = 1, si ricavano i risultati del caso (a).
G. Giugliarelli
12/03/2012
8 / 14
Soluzione Se la lampada sostenuta dai due cavi si dovr avere che la somma delle componenti verticali
delle tensioni T equilibri il peso della lampada stessa. Cio
2T sin = mg
dove langolo che i due cavi formano con lorizzontale. Se la tensione dei cavi pari alla tensione
massima avremo
mg
2Tmax sin min = mg
=
sin min =
2Tmax
Quindi, essendo sin =
dh
(dh)2 +(l/2)2
, avremo
dmin h
(dmin h)2 + (l/2)2
mg
2Tmax
e infine
dmin = h +
G. Giugliarelli
mgl/4Tmax
1 (mg/2Tmax )2
=h+
l/2
(2Tmax /mg)2 1
= 7.0 m.
12/03/2012
9 / 14
Soluzione Denotiamo con T , T12 e T23 la tensione del filo a cui appesa la massa 1 e le tensioni delle
molle tra le masse, rispettivamente. Essendo le tre masse in equilibrio, se consideriamo unasse verticale
diretto verso il basso, applicando Newton ricaviamo:
0 = T + mg + T12
T23 = mg
0 = T12 + mg + T23
T12 = 2mg
=
0 = T23 + mg
T = 3mg = 14.7 N.
Quando il filo viene troncato la tensione T si annulla e quindi il sistema non pi in equilibrio.
quellistante le equazioni precedenti (sempre con T23 = mg e T12 = 2mg) ci permettono di ricavare
a1 = 3g = 29.4 m/s2 ;
ma1 = T + mg + T12
ma2 = T12 + mg + T23
=
a2 = 0;
ma3 = T23 + mg
a3 = 0.
In
Perci la sferetta 1 comincia a muoversi con unaccelerazione tre volte superiore allaccelerazione di gravit;
le altre due, avendo accelerazione nulla, restano inizialmente in quiete. Infine, laccelerazione a del centro
di massa del sistema pari a
a=
G. Giugliarelli
m1 a1 + m2 a2 + m3 a3
m1 + m2 + m3
3mg
3m
= g = 9.81 m/s .
12/03/2012
10 / 14
T = F.
Se luomo sta salendo con velocit costante, moto uniforme, vuol dire che la forza complessiva su di esso
g (diretta verso il basso), la forza che
nulla. Le forze che agiscono sulluomo sono: la forza gravitazionale mg
la corda esercita sul sedile T (diretta verso lalto) e la forza di reazione R (diretta verso lalto). Quindi
g +R
0 = T + mg
T + R = 2F = mg
F =
mg
2
= 465.5 N.
Se luomo si muove verso lalto con accelerazione a = 1.30 m/s2 allora avremo
a = T + mg
g +R
ma
G. Giugliarelli
F =
m(g + a)
2
= 527.0 N.
12/03/2012
11 / 14
F = T = mg = 931 N,
ma = T mg
F = m(g + a) = 1054 N.
In tutti e quattro i casi la forza che la carrucola esercita sul soffitto uguale e contraria alla somma delle
tensioni della corda ai lati della carrucola stessa. Perci quando luomo si issa da solo tale forza sar pari a
2 volte la forza con cui egli tira la corda. Se invece luomo viene issato da un suo compagno al suolo, allora
tale forza sar pari a 2 volte la forza che il compagno stesso esercita sulla corda. Si noti che in questo caso
la forza esercitata dalla carrucola sul soffitto doppia rispetto al caso precedente.
G. Giugliarelli
12/03/2012
12 / 14
dv
dt
= F cos
dv
dt
=m
dv ds
ds dt
= mv
dv
ds
1
2
d
ds
(v )
F cos =
1
3
mg cos(ks)
otteniamo lequazione
1
2
dv 2
ds
1
3
mg cos(ks)
cambio di variabile
dv 2
d
2
3k
g cos
dv
2
3k
v 2 (/2)
g cos d
dv
0
/2
2g
3k
cos d
0
e cio
2
v (/2) =
G. Giugliarelli
2g
3k
sin(/2) =
2g
3k
v(/2) =
2g
3k
12/03/2012
13 / 14
M
= Av.
dt
Separando le variabili e integrando otteniamo
dv
v
= Adt
v0 /2
dv
v
v0
= A
dt
M ln
1
2
= At ,
G. Giugliarelli
M
A
ln 2 = 9.90 s.
12/03/2012
14 / 14
Soluzione Finch C grava su A, la massima forza di attrito che il contatto di A con il tavolo pu sviluppare
pari a
fs,max = s (mA + mC )g
Quindi, essendo la tensione della corda pari al peso di B, allora A e C rimarranno fermi finch sar
soddisfatta la condizione seguente
fs,max mB g
s (mA + mC )g mB g
mB s ma
s
= 2.5 kg.
Una volta che C rimosso, notando che ora A prender a muoversi verso destra. Supponendo che lattrito
dinamico sia trascurabile (non ci sono dati del problema che ci permettano di stimare k ), si vede immediatamente che laccelerazione comune di A e B
a=
G. Giugliarelli
mB
mA + mB
g=
1
3
g = 3.27 m/s .
19/03/2013
1 / 10
f = fk = k N = k m1 g = 39.2 N.
Ora, per capire se i corpi scivolano luno sullaltro o meno, supponiamo per un momento che essi siano
solidali e verifichiamo se la forza di attrito massima, valutata sopra, compatibile con questa situazione.
In queste condizioni i due corpi si muovono come un unico corpo di massa M = m1 + m2 = 50.0 kg soggetti
ad una forza F = 100 N. Quindi la loro accelerazione comune a soddisfer la seguente:
Ma = F
G. Giugliarelli
a=
F
M
= 2.0 m/s .
19/03/2013
2 / 10
m1 a = F fs
fs =
m2 F
M
= 80.0 N,
m1 a1 = F fk
a1 =
m2 a2 = fk
a2 =
G. Giugliarelli
F fk
m1
fk
m2
= 6.08 m/s ;
2
= 0.98 m/s .
19/03/2013
3 / 10
Soluzione Prendendo gli assi x e y rispettivamente parallelo e perpendicolare al piano inclinato e scomponendo le forze, abbiamo
0 = mg sin + T cos fk
0 = N mg cos + T sin
dove T la tensione del filo, fk = k N la forza di attrito dinamico ed N la reazione normale del piano
inclinato. Risolvendo il sistema itteniamo:
T =
sin + k cos
cos + k sin
mg;
N =
mg =
cos( + )
cos + k sin
mg.
A questo punto, per minimizzare la tensione non dobbiamo far altro che porre a 0 la derivata seguente
T
= mg(sin + k cos )
G. Giugliarelli
sin + k cos
(cos + k sin )2
sin + k cos = 0
=0
tan = k .
19/03/2013
4 / 10
cos =
1
1 + tan2
sin =
1 + 2
k
otteniamo
Tmin =
sin + k cos
tan
1 + tan2
1 + 2
k
mg.
1 + 2
k
= mg(sin + k cos )
= mg
(sin + k cos )
tan =k
>0
1 + 2
k
che dimostra che il punto di minimo per T ().
G. Giugliarelli
19/03/2013
5 / 10
mg
cos
v=
G. Giugliarelli
h
m
3
L,
2
v=
2T1
mg
cos
sin
allora si ricava
3L
2m
19/03/2013
6 / 10
Soluzione Essendo lattrito trascurabile il blocchetto arriva in B con velocit v0 . Negli istanti successivi
esso prender a salire per il tratto curvo della guida. La sua posizione potr essere individuata dallangolo
indicato in figura. Scegliendo un sistema di riferimento (vedi figura) il cui asse x sempre tangente alla
guida, la 2a legge di Newton si traduce nelle seguenti
ma = mg sin
mac = N mg cos
dove a laccelerazione tangenziale (negativa perch il moto decelerato) mentre ac = v 2 /R laccelerazione
centripeta.
La prima equazione pu essere riscritta nella forma seguente
ma
G. Giugliarelli
=m
dv
dt
= mg sin ,
19/03/2013
7 / 10
=R
=R
= R
v=
dt
dt
dt
dt
d dt
d
e
mR
d
d
()
= mg sin
Rd = g sin d
d = g
sin d
0
(0)
Quindi
2
() = (0)
2g
R
(1 cos )
v () = v0 2gR(1 cos )
Lultima espressione ci permette di calcolare la velocit in ogni punto del tratto di guida circolare. Sostituendo tale relazione nella seconda equazione del sistema iniziale, possiamo ricavare lespressione della
reazione normale N ottenendo
N = mac + mg cos =
mv 2
R
+ mg cos =
2
mv0
2
mv0
G. Giugliarelli
19/03/2013
8 / 10
dv
dt
dove si scelto unasse x giacente sul piano inclinato e diretto verso il basso.
Il raggiungimento della velocit limite comporta lannullarsi della forza risultante lungo il piano inclinato
(e ci produce lannullamento dellaccelerazione del corpo). Quindi dovr essere
mg sin A Bvlim = 0
A = mg sin Bvlim .
Sostituendo queste ultime nella precedente possiamo dare allequazione del moto del corpo la seguente
forma
dv
m
= B(vlim v).
dt
Separando le variabili e integrando ambo i membri tra gli istanti t = 0 (v = 0) e t (v = v(t)) si ottiene
m
dv
vlim v
v(t)
= Bdt
m
0
dv
vlim v
= Bt
ln
vlim v(t)
vlim
B
m
t,
e quindi
v(t) = vlim
G. Giugliarelli
Bt
m
1e
19/03/2013
9 / 10
vlim
B thalf
m
1e
vlim
2
B thalf
m
1
2
B
m
thalf = ln 2,
e quindi
B = ln 2
m
thalf
= 0.138 kg/s.
A = mg sin ln 2
G. Giugliarelli
mvlim
thalf
= 5.65 N.
19/03/2013
10 / 10
v1 cos t = d
t=
d
v1 cos
e
h + v1 sin t
1
2
gt
= h + d tan
gd2
2
2v1
cos2
=0
v1 =
gd2
2(h + d tan ) cos2
= 0.85 m/s.
Tenendo conto dellazione della forza di attrito lungo la salita, il moto del corpo uniformemente decelerato
con una accelerazione in modulo pari a = g(sin + k cos ) e le equazioni che regolano il suo moto sono
x(t) = v0 t
1
2
at ;
v(t) = v0 at,
dove ora x misurata lungo il piano inclinato e v0 il modulo della velocit iniziale del corpo.
G. Giugliarelli
21/03/2013
1 / 10
v1 = v0 at1
h
sin
= v0 t1
1
2
t1 = (v0 v1 )/a;
2
at1
2
2
v0
v1
h
sin
v0 =
2 +
v1
2ah
sin
v0 =
2 + 2gh +
v1
2k gh
tan
= 5.08 m/s.
Durante la salita del corpo sul cuneo, a causa del principio di azione e reazione, agiscono le due forze uguali
ed opposte a N (di modulo mg cos ) e f k (di modulo k N = k mg cos ). Conseguentemente, se vogliamo
che il cuneo rimanga fermo, esso dovr essere trattenuto da una forza orizzontale di modulo pari alla somma
delle componenti orizzontali delle forze suddette. E cio pari a
2
G. Giugliarelli
21/03/2013
2 / 10
x(t) = v0 t +
1
2
am t
= v0 t
1
2
k gt .
Se t il tempo in cui il corpo raggiunge laltro estremo della lastra e vogliamo in tale istante il corpo si
fermi, dovr essere
x(t ) = L;
v(t ) = 0;
v0
k g
2
v0
k g
2
1 v0
=L
2 k g
v0 =
2k Lg = 3.07 m/s.
Daltra parte, se la lastra libera di muoversi, in seguito al lancio del corpo, si muover anchessa. In
tal caso, mentre il corpo viene rallentato dalla forza di attrito fk , sempre opposta al suo moto (e la sua
accelerazione sar sempre pari a am = k g), ora la lastra segue un moto accelerato determinato dalla
m g.
reazione (principio di azionereazione) alla fk , con accelerazione aM = k M
Quindi, le velocit (rispetto al suolo) del punto materiale e della lastra seguiranno le seguenti relazioni
vm (t) = v0 k gt;
G. Giugliarelli
vM (t) = k
M
Fisica Generale I, AA 2012-2013
gt.
21/03/2013
3 / 10
v0 k gt1 = k
m
M
gt1
m
M +m
t1 =
M v0
k (M + m)g
v0 = 0.61 m/s.
Ovviamente, dato che allistante t1 ormai non c pi slittamento fra corpo e lastra, negli istanti successivi
essi procederanno (come un solo corpo) a velocit vf . Perci vf la velocit finale del sistema corpo+lastra!
Si noti anche che, dallistante di lancio t = 0, allistante t1 lo spazio percorso (rispetto al suolo) da corpo
e lastra sono dati da
1
1
m 2
2
xm = v0 t1 k gt1 ;
xM = k
gt1 ,
2
2
M
rispettivamente. Conseguentemente, la distanza d = xm xM corrisponde allo spostamento del corpo
rispetto alla lastra, che sar quindi pari a
2
1 M +m
1
M v0
M
4
2
d = xm xM = v0 t1
k gt1 =
=
L = L = 96.0 cm.
2
M
2 k (M + m)g
M +m
5
G. Giugliarelli
21/03/2013
4 / 10
R
H
1
3
sin =
R
R2 + H 2
= 0.316,
cos =
H
R2 + H 2
= 0.949,
e prendendo un asse lungo la superficie del cono orientato dal suo vertice verso il suo bordo, dovremo avere
2
m0 r sin mg cos = 0
con r = h tan pari al raggio dellorbita circolare percorsa dal corpo. Si ottiene quindi
2
G. Giugliarelli
0 =
g
h tan2
gH 2
hR2
0 =
= 24.3 rad/s.
21/03/2013
5 / 10
N mg sin m r cos = 0
(cos s sin ) g
(sin + s cos ) r
(cos + s sin ) g
(sin s cos ) r
min max
min =
max =
G. Giugliarelli
(cos s sin ) g
(sin + s cos ) r
(cos + s sin ) g
(sin s cos ) r
= 18.5 rad/s
= 39.7 rad/s
21/03/2013
6 / 10
cos =
Rh
R
2
3
= 0.667,
sin =
h(2R h)
R
= 0.745.
Prendendo un asse tangente alla parete della coppa nel punto occupato dal corpo orientato verso lalto,
lequilibrio del corpo impone
2
m0 r cos mg sin = 0
con r = R sin pari al raggio dellorbita circolare percorsa dal corpo. Si ottiene quindi
G. Giugliarelli
0 =
g
R cos
g
Rh
0 =
g
Rh
= 7.0 rad/s.
21/03/2013
7 / 10
N mg cos m r sin = 0
(sin s cos ) g
(cos + s sin ) r
(sin + s cos ) g
(cos s sin ) r
min max
min =
max =
G. Giugliarelli
(sin s cos ) g
(cos + s sin ) r
(sin + s cos ) g
(cos s sin ) r
= 4.67 rad/s
= 11.0 rad/s
21/03/2013
8 / 10
ma
= fk = k N
v2
ma = m
=N
R
dove si esplicitata la forza di attrito fk in termini di N e v 2 /R laccelerazione centripeta. Combinando
le due relazioni otteniamo lequazione differenziale seguente
ma
= k N = k m
v2
R
dv
dt
k 2
v ,
R
dalla quale, per integrazione, potremo ricavare lespressione della velocit in funzione, ad esempio, del
tempo.
G. Giugliarelli
21/03/2013
9 / 10
k
R
dt
v0
1
v(t)
k
R
v(t) =
1
v0
+ Rk t
Daltra parte, se indichiamo con s lo spazio percorso dal punto materiale lungo la guida (a partire dalla
dv
dv ds
dv
posizione iniziale) e notando che
=
=v
la precedente equazione pu essere integrata anche
dt
ds dt
ds
come segue
v
dv
ds
k 2
v
R
dv
v
k
R
ds
v(s) = v0 e
k
s
R .
2k Ng
= v0 e
G. Giugliarelli
2k Ng = ln(10)
Ng =
ln(10)
2k
= 3.66.
21/03/2013
10 / 10
1
2
mg = 98.0 N.
Quando il peso sale di 2.0 cm, la mano delloperatore deve abbassarsi di 4.0 cm. Infatti, ogni spostamento
della corda verso il basso y (effettuato dalloperatore) si distribuisce equamente sui due lati della puleggia
a cui agganciato il peso, che quindi sale di una quota pari a y/2.
Il lavoro compiuto dalloperatore e dalla forza di gravit sono
1
y
Lo = F y = mgy = 3.92 J;
Lg = mg
= 3.92 J.
2
2
G. Giugliarelli
26/03/2013
1 / 13
mvQ = 2mg(h R)
2
g
Le forze che agiscono sul blocchetto sono la forza gravitazionale, mg
g, e la reazione normale della pista,
g tangente alla pista, la normale N deve essere pari alla forza centripeta, Fc ,
N . Nel punto Q, essendo mg
necessaria a tenere il blocchetto sulla pista. Cio
2
vQ
hR
NQ = Fc = m
= 2mg
R
R
Perci la forza complessiva sul blocchetto sar
g
F Q = N Q + mg
FQ =
2 + m2 g 2 =
NQ
mg
R
4(h R)2 + R2
In punti diversi della traiettoria, anche il peso del blocchetto contribuisce alla forza centripeta. In effetti
(vedi figura)
mv 2
mv 2
= N mg cos
N =
+ mg cos
R
R
G. Giugliarelli
26/03/2013
2 / 13
mgh = 2mgR +
G. Giugliarelli
1
2
mv
= 2mgR +
1
2
mgR =
5
2
mgR
h =
5
2
R.
26/03/2013
3 / 13
Soluzione Si noti che ogni elementino di catena, di lunghezza dh e ad una quota h al di sotto del piano del
tavolo, una volta portato sul tavolo guadagna unenergia potenziale gravitazionale pari a
dU = dm gh
dove dm la massa dellelementino di catena.
Notando che
dm =
m
L
dh,
U =
dU =
m
L
L/4
hdh =
0
m
L
mgL
32
Ovviamente tale quantit anche pari al lavoro che si deve compiere per issare la catena.
G. Giugliarelli
26/03/2013
4 / 13
1
2
mvb +
1
2
M vc
mgh =
1
2
(m + M ) vc
vc =
2mgh
m+M
= 1.53 m/s.
mg
dh
dt
= (m + M ) vc
G. Giugliarelli
dvc
dt
mgvb = (m + M ) vc ac
ac =
m
m+M
g = 3.92 m/s .
26/03/2013
5 / 13
v0,min () =
Poi, per ricavare langolo che rende massima tale velocit, imponiamo che la derivata rispetto ad della
precedente espressione sia nulla. Cos facendo si ottiene
d 2
1
= max = arctan
= 55.0
d
k
Quindi, tenendo conto che cos = 1/ 1 + tan2 e sin = tan / 1 + tan2 ricaviamo
k + tan
2
v0,min () = 2gl
26/03/2013
6 / 13
gt2
t2 il tempo di volo dalla sommit del piano inclinato al vertice della parabola e sar tale che
vf,y gt2 = 0
t2 =
vf,y
g
ymax = l sin +
2
vf,y
2g
= l sin +
2
vf
sin2
2g
2
v0
2g
G. Giugliarelli
1 + 2
k
2g
1
1 + 2
k
4l
= 2.62 m.
1 + 2
k
26/03/2013
7 / 13
mg
L
2
= fk x = k mgx
x =
L
2k
= 2.5L
Ci significa che il punto materiale si ferma nel centro del tratto piano, la seconda volta che lo percorre
verso destra.
G. Giugliarelli
26/03/2013
8 / 13
1
2
mv0 +
1
2
kx
= k mgx
1
2
kx
= 0.90 J;
Lk = k mgx = 0.46 J.
Dalla precedente abbiamo immediatamente che lenergia meccanica dissipata pari a 0.46 J, e cio, al
modulo del lavoro della forza di attrito.
Infine, dalla prima relazione si ricava
v0 =
G. Giugliarelli
2k gx +
k
m
x2 = 1.04 m/s.
26/03/2013
9 / 13
0
a) la massima altezza raggiunta dalla pietra h = 2g(1+f
;
/w)
wf
w+f
Soluzione Durante lascesa la variazione dellenergia meccanica deve eguagliare il lavoro fatto dalla forza
resistente. Quindi
Emecc = K + Ug = Lf
1
2
mv0 + mgh = f h
h=
2
mv0
2(mg + f )
h=
2
mv0
2(mg + f )
2
wv0
2g(w + f )
2
v0
2g(1 + f /w)
mv mgh = f h
v=
2
m
(mg f )h
v=
G. Giugliarelli
2
m
(mg f )h =
2g
w
(w f )
2
v0
2g(1 + f /w)
= v0
wf
w+f
26/03/2013
10 / 13
M v1 M gd = f d
v1 =
2(M g f )d
M
= 7.5 m/s.
Nel tratto successivo di moto la molla viene compressa. Denotando con y la compressione della molla,
possiamo scrivere
1
1
2
2
2
2
M v1 M gy + ky = f y
ky 2(M g f )y M v1 = 0,
2
2
1
2 = 0.97 m.
M g f + (M g f )2 + M kv1
y =
k
Se indichiamo con yf la quota raggiunta dallascensore dopo essere rimbalzato sulla molla, la distanza di
cui rimbalza al disopra della molla sar pari a yf y. Applicando ancora la conservazione dellenergia
otteniamo
1
ky 2
2
M gyf ky = f yf
yf =
= 2.94 m
yf y = 1.97 m.
2
2(M g + f )
Lo spazio percorso dallascensore fino al punto di arresto inferiore pari a d + y = 4.67 m.
G. Giugliarelli
26/03/2013
11 / 13
dv
dt
= mg Av,
Perci integrando si ha
dv
Av
g+ m
= dt
dv
v0
Av
g+ m
= t
g+
A
m
v=
g+
At
m ,
v0
mg
A
At
m
+ v0 e
At
m
= vlim
gt
vlim
+ v0 e
gt
vlim
dato che quando il corpo in caduta libera raggiunge la velocit limite, si ha mg = R = Avlim e quindi
A = mg/vlim .
La quota istantanea del corpo, y(t), ora ottenibile attraverso lintegrale seguente
t
y(t)
v(t)dt
0
t
vlim
e
0
G. Giugliarelli
gt
vlim
dt + v0
e
0
gt
vlim
dt =
1e
gt
vlim
26/03/2013
vlim t.
12 / 13
v(tR ) = 0
gtR
vlim
vlim
vlim + v0
tR =
vlim
g
ln
vlim + v0
vlim
= 1.86 s,
h = y(tR ) =
1e
gtR
vlim
vlim tR =
vlim
vlim + v0
v0 vlim ln
vlim
= 18.0 m.
La frazione di energia dissipata pari al rapporto tra il lavoro (in modulo) della forza resistente e lenergia
cinetica iniziale del corpo. Quindi
W
K0
K0 mgh
K0
=1
mgh
K0
=1
2gh
2
v0
= 0.117
Si noti che applicando la conservazione dellenergia si poteva arrivare a costruire lequazione del moto.
Infatti per uno spostamento dy lungo lasse y possiamo scrivere
dEmecc = Rdy
mv
dv
dt
+ mg
dy
dt
= Av
dy
dt
dv
dt
+ mg = Av,
26/03/2013
13 / 13
mam = k mg
am = k g
vm (t) = am t = k gt
Per il principio di azione e reazione, sul carrello agir una forza uguale e contraria che lo far rallentare. E
cio
M aM = fk
M aM = k mg
aM =
m
M
k g
vM (t) = v0 +aM t = v0
m
M
k gt
Si noti che la velocit del carrello poteva essere ottenuta anche tenendo conto della conservazione della
quantit di moto. Cio
vM (t) = v0
m
M
vm (t) = v0
m
M
k gt
Se il carrello sufficientemente lungo ci sar un momento in cui la velocit del punto materiale uguaglier
quella del carrello stesso. Dopo tale istante il punto materiale viagger solidalmente con il carrello. Quindi
vm (t ) = vM (t )
G. Giugliarelli
M v0
k g(M + m)
9/04/2013
1 / 13
2
dm = am (t ) ;
dM = v0 t + aM (t ) ,
2
2
e perci, la distanza percorsa dal punto materiale sul carrello
lmin = dM dm = v0 t
1
2
(aM am )(t )
2
M v0
2 k g(M + m)
= 2.3 m,
che corrisponde alla lunghezza minima che deve avere il carrello in modo che il punto non cada.
Approccio energetico Una volta che il corpo non scivola pi sul carrello, i due viaggeranno con la stessa
velocit. Questo stato finale raggiunto per mezzo di forze interne al sistema (lattrito) e quindi durante
il moto deve essere rispettata la conservazione della quantit di moto
M
M v0 = (M + m)vf
vf =
v0 .
M +m
Daltra parte, la variazione dellenergia meccanica (che qui si riduce alla variazione dellenergia cinetica)
deve uguagliare il lavoro delle forze di attrito. Dette dm e dM le distanze percorse dal corpo e dal carrello,
potremo scrivere
1
1
2
2
Emecc = K = La
(M + m)vf M v0 = dm fk dM fk ,
2
2
e quindi
Mm
2 M +m
v0 = (dM dm )k mg.
Osservando, ancora una volta, che nel sistema del carrello lo spazio percorso dal corpo pari a dM dm ,
otteniamo
lmin = dM dm =
G. Giugliarelli
2
M v0
2 k g(M + m)
9/04/2013
2 / 13
M v0 + m(v2 u) = (M + m)v1
v1 =
M
M +m
v0 +
m
M +m
(v2 u) = v0
m
M +m
u = 5.76 km/h.
M v0 + m(v2 + u) = (M + m)v3
G. Giugliarelli
v3 =
M
M +m
v0 +
m
M +m
(v2 + u) = v0 +
m
M +m
u = 8.64 km/h.
9/04/2013
3 / 13
Soluzione
La simmetria (speculare) delloggetto rispetto allasse x ci suggerisce che
lordinata del suo centro di massa ycm = 0.
Osservando poi che, per esempio, la parte sottostante lasse x pu essere suddivisa, come mostrato in figura, in quadrati di lato lA = 3 m (A), lB = 2 m (B) e
lC = 1m (C), rispettivamente, lascissa del centro di massa, xcm , sar calcolata
come segue
xcm
G. Giugliarelli
mA xA + mB xB + 3mC xC
mA + mB + 3mC
2
l2 xA + l2
B xB + 3lC xC
= A
2 + 3l2
l2
+
l
A
B
C
= 0.25 m.
9/04/2013
4 / 13
=0
x +2
MH
m
M H2
m
= 0 xmin =
HM
m
HM
M H2
m
HM
m
1+
m
M
Perci
m+M
hmin = h(xmin ) =
G. Giugliarelli
1 + m/M
1 + m/M
H.
9/04/2013
5 / 13
px,i
px,f
mv0x =
py,i
py,f
m0=
m
2
m
2
0+
0+
m
2
m
2
vx =
vy =
m
2
m
2
vx
vy
vx = 2v0x
vy = 0
Il tempo per raggiungere la sommit della traiettoria (e per tornare al suolo) dato da
v0y gtmax = 0
tmax =
v0y
g
v0 sin(/3)
g
3v0
2g
G. Giugliarelli
v0
2
tmax =
2
3v0
4g
= 53.0 m.
9/04/2013
6 / 13
m
2
v1 +
m
2
v2 =
m
2
(v1 + v2 )
v1 + v2 = 2v0
v2 = 2v0 v1
Daltra parte, confrontando le energie cinetiche prima e dopo lesplosione, dobbiamo avere
1 m
2 2
(v1 + v2 )
mv0 = K
m(v1 + v2 ) 2mv0 = 4K
Perci
v1 =
2mv0
8mK
2m
= v0
2K/m =
0.0 m/s
4.0 m/s
e v2 = 2v0 v1 = v0
2K/m =
4.0 m/s
0.0 m/s
Si noti che analizzando il problema in un sistema solidale con il centro di massa (in tale sistema la quantit
di moto del sistema nulla e rimane tale anche dopo lesplosione), le velocit delle due particelle sarebbero
state
v1 = v2 = 2K/m
Quindi, passando al sistema del laboratorio avremmo avuto
v1 = v0 + v1 = v0
2K/m;
v2 = v0 + v2 = v0
2K/m,
9/04/2013
7 / 13
9/04/2013
8 / 13
Ir + It t = 0
t =
Ir
It
dalla quale capiamo che ruota e trenino dovranno ruotare in senso opposto. Essendo i momenti dinerzia
pari a
2
2
Ir = M R ;
It = mR ,
ricaviamo
t =
M
m
Daltra parte se v la velocit lineare del trenino rispetto al binario, nel sistema di riferimento solidale
con la ruota, esso gira con una velocit angolare t = v/R. Quindi la sua velocit angolare nel sistema del
laboratorio sar data da
t = + t = +
G. Giugliarelli
v
R
M
m
m+M R
9/04/2013
9 / 13
L1 + L2 = L
a)
b)
I1 1 + I2 2 = (I1 + I2 )
a =
b =
I1 450 + I2 900
I1 + I2
I1 450 I2 900
I1 + I2
I1 1 + I2 2
I1 + I2
= 750 giri/min;
= 450 giri/min.
Si noti che nel secondo caso la velocit angolare opposta a quella del primo disco (che stata presa
come positiva).
G. Giugliarelli
9/04/2013
10 / 13
Scomponendo le
m1 v0 = m1 v1 cos + m2 v2 cos
0 = m1 v1 sin m2 v2 sin
Da queste due relazioni ricavando sin e cos otteniamo
tan =
v1 sin
v0 v1 cos
= 0.625
G. Giugliarelli
v2 sin
v1 sin
v2
tan
v1 sin 1 + tan2
= 14.1.
9/04/2013
11 / 13
v1 =
m m0
m + m0
v0 ,
v0 |v1 |
v0
=1
m m0
m + m0
2m0
m + m0
G. Giugliarelli
2m0
12m0 + m0
= 0.154;
v0 (2)
v0
2m0
235m0 + m0
= 0.0085.
9/04/2013
12 / 13
V0 =
v0
m+M
Quindi lenergia dissipata nellurto pari a
1
1
1 mM
2
2
2
4
E1 = mv0 (m + M )V0 =
v0 = 4.48 10 J.
2
2
2 m+M
Dopo lurto il moto del sistema cassa+proiettile uniformemente decelerato con
(m + M )a = fk = k (m + M )g
a = k g
V (t) = V0 + at = V0 k gt
V0
k g
mv0
k g(m + M )
= 0.22 s.
Infine lenergia dissipata per attrito pari allenergia cinetica del sistema cassa+proiettile subito dopo
lurto, pari a
1
1 m2
2
2
E2 = (m + M )V0 =
v0 = 224 J.
2
2 m+M
G. Giugliarelli
9/04/2013
13 / 13
m2 v0 =
1
2
m2 v + m2 gh
2 2gh
v0
v=
La conservazione della quantit di moto nellurto determina una velocit V del corpo unione pari a
m2 v = (m1 + m2 )V
V =
m2
m1 + m2
v=
m2
m1 + m2
Si noti che subito dopo lurto la posizione occupata dai corpi 1 e 2 non corrisponde alla quota di equilibrio
della molla. Infatti, lallungamento della molla prima dellurto era determinato dalla seguente ky = m1 g,
mentre, dopo lurto, lallungamento della molla corrispondente alla nuova posizione di equilibrio sarebbe
ky = (m1 + m2 )g
y y =
m2 g
k
= y0 = 1.0 cm.
Quindi, prendendo la posizione iniziale del corpo 1 come origine dellasse y (diretto verso lalto), dopo
lurto la posizione di equilibrio dei due corpi alla quota y0 .
Dopo lurto il moto dei due corpi (uniti) sar un moto oscillatorio e, data la nuova posizione di equilibrio,
y = y0 , applicando la conservazione dellenergia meccanica tra le quote y = 0 e y = yf , corrispondente
alla quota massima raggiunta dal corpo, si ha
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
(m1 + m2 )V + ky0 = k(yf + y0 )
15/04/2013
1 / 10
2 +
y0
ym =
(m1 + m2 )V 2
k
= 16.0 cm.
Si noti che nella relazione () non compare la variazione dellenergia potenziale gravitazionale. Anche se ci
potrebbe sembrare scorretto, la cosa perfettamente legittima ed dovuta al fatto che si (implicitamente)
scelto di azzerare lenergia potenziale elastica nella nuova posizione di equilibrio del sistema, y = y0 .
1 ky 2 + ky y , si ottiene la
Infatti, sommando e sottraendo al secondo membro della () la quantit 2
1 f
1
seguente
1
1
1
2
2
2
kyf + ky0 yf = k(yf y1 ) ky1 + k(y1 + y0 )yf ,
2
2
2
che nel caso in cui poniamo y1 = m1 g/k (e ricordando che y0 = m2 g/k) assume la forma
1
2
kyf + ky0 yf =
1
2
k(yf y1 )
1
2
(m1 + m2 )V
1
2
ky1 =
1
2
che non altro che la conservazione dellenergia meccanica del sistema nel caso in cui si fosse scelto di
azzerare lenergia potenziale elastica nella posizione (y = y1 ) in cui la molla (da sola) sarebbe a riposo!
G. Giugliarelli
15/04/2013
2 / 10
Soluzione Rispettivamente lungo le direzioni di moto dei due corpi e per la rotazione della puleggia abbiamo
m1 a = m1 g T 1
m a = T m2 g
I2 = (T 2 T )r
1
2
dove laccelerazione angolare della puleggia e T1 e T2 sono le tensioni delle due parti del filo. Pertanto,
1 mr 2 , e
essendo I = 2
a
= ;
T1 = m1 (g a)
T2 = m2 (g + a),
r
allora
m1 + m2 +
G. Giugliarelli
1
2
= (m1 m2 )g
a=
2(m1 m2 )
2m1 + 2m2 + m
15/04/2013
3 / 10
k =
dk = 2
rdfk = 2k
mg
l
l/2
rdr = 2k
mg l2
l
1
4
k mgl.
d
dt
1
4
k mgl
1
12
ml
d
dt
1
4
k mgl
d
dt
= 3
k g
l
e perci
(t) = 0 3
G. Giugliarelli
k g
l
(T ) = 0
T =
l0
3k g
= 2.8 s.
15/04/2013
4 / 10
a=
T =
=
=
T = Icm
r2
m
m + Icm /r 2
1 + mr 2 /Icm
M (R2 r 2 ) + 2mr 2
Infine tornando alla prima relazione otteniamo
T
m(R2 r 2 )
sin =
=
= 0.5
mg
M (R2 r 2 ) + 2mr 2
G. Giugliarelli
= 30 .
15/04/2013
5 / 10
Soluzione Durante la rotazione si conserva lenergia meccanica. Notando che ad un istante qualsiasi la
cos , possiamo scrivere
quota del centro di massa dellasta 1
2
mg
l
2
= mg
l
2
cos +
1
2
() =
mgl(1 cos )
I
mgl(1 cos )
1 ml2
3
3g(1 cos )
l
Quindi, la velocit del centro di massa dellasta nel momento dellimpatto con il suolo
vcm (/2) =
G. Giugliarelli
l
2
(/2) =
3g
1
2
15/04/2013
6 / 10
15/04/2013
7 / 10
m2 m1
m1 + m2
v0 = 1.68 m/s;
v2 =
2m1
v0 = 1.12 m/s,
m1 + m2
dove il segno negativo di v1 ci dice che la pallina 1, dopo lurto, torna indietro.
Con queste velocit, riapplicando la conservazione dellenergia si ricavano le quote massime raggiunte dalle
palline dopo lurto:
m1 gh1 =
m1 gh2 =
1
2
m1 v1
1
2
m1 v2
h1 =
2
v1
2g
h2 =
m2 m1
2
v2
=2
2g
d = 14.4 cm,
m1 + m2
m2
1
(m1 + m2 )2
d = 3.2 cm.
In caso di urto completamente anelastico, abbiamo solo la conservazione della quantit di moto
m1 v0 = (m1 + m2 )V
V =
m1
m1 + m2
v0
dove V la velocit comune delle palline dopo lurto. Quindi, con la conservazione dellenergia si ricava la
quota massima raggiunta dalle palline dopo lurto, pari a
(m1 + m2 )gh =
G. Giugliarelli
1
2
(m1 + m2 )V
h=
V2
2g
m2
1
(m1 + m2 )2
d = 1.6 cm.
15/04/2013
8 / 10
N1 = mg
N2 = T
N2 =
tan 0
2
2
In definitiva quindi si ha
N1 = mg = 78.5 N;
N2 = T =
mg
2
tan 0 = 22.6 N.
Quando la cordicella viene tagliata, lasta comincia a scivolare liberamente. Notando che durante il moto
lestremo in alto dellasta rimane sempre in contatto con la parete verticale, indicando con langolo
istantaneo che lasta forma con la parete verticale le coordinate e le componenti della velocit del centro di
massa dellasta sono date dalle seguenti
x(t) = 1
l sin
2
1 l cos
2
vx (t) = 1
l cos
2
1 l sin
2
dove G.
= d/dt
la velocit angolare
dellasta
intorno
suo2012-2013
centro di massa.
Giugliarelli
Fisica
Generale
I, al
AA
l
2
15/04/2013
9 / 10
mg
l
2
cos 0 = mg
l
2
cos +
1
2
mv +
1
2
= mg
l
2
cos +
ml2
+I
() =
mgl(cos 0 cos )
ml2 /4 + I
mgl(cos 0 cos )
1
4
1
+ 12
3g(cos 0 cos )
l
ml2
1 ml2 . Quindi,
dove abbiamo esplicitato il momento dinerzia dellasta rispetto al suo centro di massa I = 12
la velocit del centro di massa dellasta nel momento dellimpatto con il suolo
vx (/2) =
l
2
(/2) cos(/2) = 0;
G. Giugliarelli
vy (/2) =
l
2
(/2) sin(/2) =
l
2
3g
2l
= 2.26 m/s.
15/04/2013
10 / 10
dv = k gdt
v(t) = k gt
dt
mentre, dalla seconda ricaviamo che la sua velocit angolare decresce secondo la seguente
1
2k g
2k g
2 d
MR
= Rk M g
d =
dt
(t) = 0
t
2
dt
R
R
Durante lo slittamento il cilindro avanza accelerando, mentre la sua velocit di rotazione diminuisce. Tale
situazione si mantiene fino a quando c slittamento: quando, ad un certo istante T , tra velocit di avanzamento e velocit angolare varr la relazione v = R, lo slittamento verr a mancare ed il cilindro prender
a procedere di puro moto di rotolamento. Il tempo nel quale ci avviene quindi pari a
0 R
2k g
v(T ) = (T )R
k gT = 0
T R
T =
= 2.13 s.
R
3k g
G. Giugliarelli
16/04/2013
1 / 20
IP = 2rf
dove laccelerazione angolare associata alla rotazione dei cilindri. Notando che in un moto di puro
rotolamento la velocit della sommit dei cilindri doppia della velocit del loro centro di massa, allora
deve essere a = 2r. Inoltre notando che Icm = mr 2 e IP = 2mr 2 otteniamo
2mr
a
2r
= 2rf
f =
1
2
ma;
f = mr
a
2r 2
f =0
G. Giugliarelli
a=
F
m+M
= 8 m/s ;
f =
1
2
ma =
mF
2(m + M )
= 20 N.
16/04/2013
2 / 20
Icm =
1
2
mr ,
IP = Icm + mr
3
2
mr ,
e quindi si avrebbe
f =f =
3
8
ma.
a=
G. Giugliarelli
F
M+ 3
m
4
= 8.42 m/s ;
f =f =
3mF
8M + 6m
= 15.8 N.
16/04/2013
3 / 20
Soluzione A riguardo delle forze lungo le direzioni dei due piani inclinati possiamo scrivere
m1 acm = m1 g sin 1 T f1
m2 acm = m2 g sin 2 + T f2
dove, acm laccelerazione (comune) dei centri di massa dei due cilindri, f1 e f2 sono le rispettive forze di
attrito, T la tensione del filo e gli assi sono stati orientati nel verso del moto. Daltra parte, se 1 e 2
sono le accelerazioni angolari dei due cilindri, abbiamo anche le seguenti
I1 1 = f1 r1
I2 2 = f2 r2
1 m r 2 e I = 1 m r 2 sono i momenti dinerzia dei due cilindri. Quindi,
dove I1 = 2
1 1
2
2 2
2
1 =
acm
r1
f1 =
I 1 1
r1
1
2
m1 acm ;
2 =
acm
r2
f2 =
I 2 2
r2
1
2
m2 acm
G. Giugliarelli
acm =
2 m1 sin 1 m2 sin 2
3
m1 + m2
16/04/2013
g.
4 / 20
Soluzione Se indichiamo con 1 e 2 le velocit angolari (istantanee) dei due dischi, durante il moto potremo
scrivere
d
d
(I1 ) = RT ;
(I2 ) = RT.
dt
dt
dove I il momento dinerzia dei dischi, T la tensione della fune e RT il momento applicato ai dischi.
Si noti che da queste due relazioni segue immediatamente che i due dischi avranno le stesse accelerazioni
angolari pari a
d1
d2
RT
1 =
= 2 =
=
.
dt
dt
I
Daltra parte, per il disco inferiore dovremo avere
ma2 = mg T,
dove a2 laccelerazione (lineare) del suo centro di massa.
Ora, dobbiamo notare che la fune scende con una velocit v = 1 R, e che, se v2 la velocit del centro di
massa del disco inferiore, dato che i dischi non scivolano rispetto alla fune, deve anche essere
v2 v = 2 R
G. Giugliarelli
v2 R1 = 2 R
16/04/2013
5 / 20
a2 R
d1
dt
=R
d2
dt
e
a2 =
T
m
R2 T
I
2mR2
I + 2mR2
R2 T
I
T =
mgI
I + 2mR2
g.
G. Giugliarelli
16/04/2013
6 / 20
dv
ma = m dt = fk
I = I d
= Rfk
dt
dove a e sono le accelerazioni lineare (del centro di massa) e angolare del cilindro, mentre I e = Rfk
sono il momento dinerzia della sfera (rispetto allasse di rotazione) e il momento meccanico della forza di
attrito (negativo perch opposto alla rotazione). Integrando le due equazioni otteniamo
dv
dv = muk gdt
v(t) = v0 k gt
ma = m dt = k mg
I = I d = mRg
k
dt
mRg
d = k I
dt
(t) = 0
k mRg
t
I
dalle quali vediamo che entrambe le velocit (lineare e angolare) della sfera decrescono linearmente nel
tempo. Si noti che durante tali decelerazioni, dato il suo verso allindietro, la rotazione della sfera non sar
mai compatibile con un moto di puro rotolamento. Una tale eventualit potrebbe presentarsi solo se, una
volta finito lavanzamento, a causa della persistente rotazione allindietro la sfera prendesse ad arretrare!
Nel nostro caso listante in cui lavanzamento della sfera cessa dato da
v0
v(t1 ) = 0
t1 =
k g
G. Giugliarelli
16/04/2013
7 / 20
0 =
v0
0
I
mR
k mRg
I
2
5
t1 =
mRv0
I
G. Giugliarelli
1
2
k gt1 =
2
v0
2k g
2 2
20
R
25k g
16/04/2013
8 / 20
a=
m
dove a laccelerazione del centro di massa del cilindro rispetto al suolo! Daltra parte, considerando la
rotazione del cilindro e applicando Newton in forma angolare al suo asse, otteniamo
I = Rfs
mR2 il suo momento dinerzia e la sua accelerazione angolare. La scelta del segno negativo
dove I = 1
2
determinata dal fatto che la rotazione del cilindro allindietro e che quindi, anche laccelerazione relativa
ar del centro di massa del cilindro nel sistema della piattaforma negativa (in un sistema di riferimento
solidale con la piattaforma, il cilindro rotola in verso opposto ad a p ed a
a). In effetti, dato che il moto di
puro rotolamento, dovr essere R = ar e inoltre, notando che le accelerazioni sono legate dalla seguente
a = ap + ar , ricaviamo
map + mar = fs
ar
1
2
2
map + mar = I
ar =
ap = ap = 2.0 m/s .
I ar = Rf
R2
1 + I/mR2
3
s
R
Conseguentemente
1
1
2
ap = ap = 1.0 m/s .
1 + I/mR2
3
Fisica Generale I, AA 2012-2013
16/04/2013
a = ap + ar =
G. Giugliarelli
9 / 20
G. Giugliarelli
a
g
= 0.102.
16/04/2013
10 / 20
16/04/2013
11 / 20
i
IO
24g
59d
= 8.0 rad/s .
Daltra parte, durante il moto rotazionale si conserva lenergia meccanica e quindi confrontando la posizione
iniziale con quella in cui il disco pi in basso ricaviamo
1
2
G. Giugliarelli
IO
= 4mgdcm
48g
59d
= 4.0 rad/s.
16/04/2013
12 / 20
1 =
2
2
I
Allo stesso modo dopo lurto avremo
1
2
I2 M g
l
2
(1 cos )
2 =
M gl
I
3g
l
= 8.58 rad/s;
M gl
I
(1 cos ) =
M gl
I
1 M l2
3
ricaviamo
2
2 =
1
2
3g
l
= 4.64 rad/s.
Considerando ora lurto, possiamo dire che a causa delle forze impulsive nel punto dove agganciata lasta,
non si conserva la quantit di moto. Si conservano invece lenergia cinetica (essendo un urto elastico) e
il momento angolare (calcolato rispetto al punto fisso dellasta). La conservazione di queste due quantit
impone le seguenti:
1
1
1
2
2
2
2
2
2
I1 = I2 + mv
I(1 2 ) = mv
2
2
2
I1 = I2 + mlv
I(1 + 2 ) = mlv
G. Giugliarelli
16/04/2013
13 / 20
v
l
G. Giugliarelli
I 1 + 2
l2 1 2
M 1 + 2
= 2.24 kg.
3 1 2
16/04/2013
14 / 20
1 sin2 =
Rh
R
si ottiene
F (R h) > M g
(2R h)h
F > Fmin =
(2R h)h
Rh
M g = 170 N.
Nel moto di puro rotolamento che segue la scalata del gradino, potremo scrivere
M a = F fs
dove fs la forza di attrito statico necessaria al mantenimento del moto di puro rotolamento. Daltra
parte, per il moto rotazionale deve essere
I = fs R
con = a/R.
G. Giugliarelli
16/04/2013
15 / 20
G. Giugliarelli
I
R
I
R2
a=
1
2
Ma
a=
2 F
3 M
a = 22.6 m/s .
16/04/2013
16 / 20
f = M a.
4
Daltra parte, la rotazione di ogni ruota, seguendo la 2a legge della dinamica in forma angolare, sar
regolata dalla seguente
I = Rf
dato che le forze che a causa dellattrito agiscono sulle ruote sono dirette nella direzione di moto dellauto
e quindi determinano un momento contrario al momento "motore" . Se il moto rotatorio delle ruote fosse
di puro rotolamento, allora si avrebbe = a/R e conseguentemente
1
1
1
2 a
I = mR
= Rf
f =
mRa ,
2
R
R
2
dove abbiamo esplicitato il valore del momento dinerzia delle ruote. Sostituendo nella prima relazione e
risolvendo si ottiene
4
M
2
= 2.64 m/s ;
f =
= 3300 N,
a=
R(M + 2m)
R(M + 2m)
G. Giugliarelli
16/04/2013
17 / 20
1
4
s N =
1
4
s M g = 3680 N,
siamo in tali condizioni e quindi il moto rotatorio delle ruote sar effettivamente di puro rotolamento.
Laccelerazione prima calcolata corrisponde quindi alleffettiva accelerazione del centro di massa dellauto.
Infine, durante laccelerazione uniforme dellauto, anche la rotazione uniformemente accelerata con accelerazione angolare = a/R. Quindi il numero di giri effettuati da ogni ruota nel tempo t = 5.0 s, pari
a
1
1
2
2
= t
Ngiri =
=
t = 17.5
2
2
4
G. Giugliarelli
16/04/2013
18 / 20
(I + M r ) = 2T r
dove I = 1
M r 2 il momento dinerzia del cilindro rispetto allasse passante per il suo centro di massa
2
e = ac /r laccelerazione angolare del cilindro. Ora, tenendo presente che la corda tira il cilindro dal
punto pi alto, si capisce che ac = a/2. Perci, dallultima relazione ricaviamo
3
3
T = M ac = M a
4
8
e quindi
ma = mg
3
8
Ma
m+
Conseguentemente
fs = M ac T =
G. Giugliarelli
3
8
1
2
a = mg
Ma
3
8
Ma =
1
8
Ma =
a=
8m
mM
8m + 3M
8m + 3M
g = 5.06 m/s .
g
16/04/2013
19 / 20
G. Giugliarelli
fs
N
fs
Mg
m
8m + 3M
= 0.064.
16/04/2013
20 / 20
seguente
R0
d
dscm
= 5R1
.
vcm =
dt
dt
Nel frattempo, il punto di contatto del cilindro con il supporto ha percorso un arco di lunghezza s = R0 =
4R1 e conseguentemente per la velocit angolare di rotazione del cilindro abbiamo
G. Giugliarelli
dt
R1
=4
d
dt
4
5R1
vcm .
22/04/2013
1 / 20
5gR1 (1 cos ) =
29 2
vcm
50
vcm () =
250
29
R1 g(1 cos )
v2
cm pari alla forza centripeta e dovr corrispondere alla somma della componente lungo
La quantit m 5R
1
il raggio della forza di gravit, mg cos (diretta verso linterno), e della reazione normale N (diretta verso
lesterno). Cio dovr essere
v2
m cm = mg cos N
5R1
v2
mg
N = N() = mg cos m cm =
[79 cos 50]
5R1
29
Da tale relazione si vede immediatamente che per cos = 50/79 la reazione normale si annulla e ci,
ovviamente, corrisponde al distacco del cilindro dal supporto. La corrispondente quota
h = 5R1 cos =
G. Giugliarelli
250
79
R1 = 31.6 cm.
22/04/2013
2 / 20
IP = RM g,
dt
dove LP = IP il momento angolare del cilindro rispetto allasse per P e IP il corrispondente momento
dinerzia. Ma se acm laccelerazione del centro di massa del cilindro, allora laccelerazione angolare
pari a = acm /R. Daltra parte, per il teorema degli assi paralleli
3
1
2
2
2
2
IP = Icm + M R = M R + M R = M R ,
2
2
e quindi
2
3
2 acm
2
MR
= RM g
22/04/2013
3 / 20
Daltra parte, se consideriamo unasse solidale con la corda, e indichiamo con vcm
la velocit del centro di
. Inoltre
massa del cilindro in tale sistema, allora vcm (quella rispetto allasse fisso) sar pari a v + vcm
(dato che la corda non scivola), il cilindro segue sempre un moto di puro rotolamento rispetto alla corda e
acm + a
R
Nellapplicazione della seconda legge della dinamica in forma angolare allasse passante per il punto P di
istantaneo contatto (che ora si muove insieme alla corda) dobbiamo tener conto del fatto che la corda in
moto accelerato e che quindi non costituisce pi un sistema di riferimento inerziale! Essa si muove verso
lalto con accelerazione a (in modulo) e quindi sul cilindro, in tale sistema, oltre alla forza di gravit agir
anche una forza apparente diretta verso il basso e avente modulo M a (che potremo concentrare nel suo
centro di massa). Conseguentemente, osservando che tale forza produce un momento rispetto allasse per
P concorde a quello della forza di gravit, potremo scrivere lequazione
IP = RM g + RM a,
Tenendo conto dellespressione di , ricaviamo
3
2
MR
2 acm + a
= RM (g + a)
3
2
(acm + a) = g + a
acm =
2
3
1
2
Dallultima relazione osserviamo che il centro di massa scender (acm > 0) fino a che a < 2g e si annuller
quando
a = 2g.
Si noti anche che lultima relazione ci fornisce il giusto valore di acm anche quando la corda ferma.
G. Giugliarelli
22/04/2013
4 / 20
l
R
M
Daltra parte, lequilibrio statico della sbarra impone che anche la risultante dei momenti delle forze rispetto
al suo estremo fisso sia nulla, e cio
l
Ms g cos hN = 0,
2
dove Ms la massa della sbarra, N la reazione normale determinata dallappoggio sulla puleggia e h la
distanza del punto di appoggio dal punto fisso. Notando che h = R/ tan(/2), dalla precedente ricaviamo
N =
G. Giugliarelli
Ms gl
2R
cos tan
22/04/2013
5 / 20
mg s
Ms gl
2R
cos tan(/2)
Ms Ms,min =
Ms
2mR
s l cos tan(/2)
3/2 e tan(/2) =
1cos
=
1+cos
7 4 3)
2mR
s l 23
= 16.2 kg.
74 3
Quando la sbarra viene sollevata, la puleggia tirata dalla corda a cui appeso corpo e prender a ruotare
in senso antiorario. Applicando le leggi della dinamica (in forma lineare e angolare) al corpo in caduta e
alla puleggia, potremo scrivere le seguenti
ma = mg T
I = RT
M R2 il
dove a ed sono le accelerazioni lineare e angolare del corpo e della puleggia, mentre I = 1
2
momento dinerzia della puleggia e T la tensione della corda (che ora non pi pari al peso del corpo).
Quindi, notando che = a/R (dato che la corda non slitta) e ricavando dalla seconda e sostituendo nella
prima, si ottiene
1
2
MR
2 a
= RT
da cui
T =
1
2
Ma
ma = mg
1
2
Ma
a=
2m
2m + M
g,
22/04/2013
6 / 20
R1
R2
m
h0
T1 = mg
(2m M2 )g
T2 = T1
ky0 = 2mg M2 g
y0 =
= 7.85 cm,
T3 = T2
k
T2 + T3 = M2 g + ky0
dove T1 , T2 e T3 sono le tensioni delle corde numerandole progressivamente da destra a sinistra e y0
lallungamento della molla cercato.
G. Giugliarelli
22/04/2013
7 / 20
v
R1
2 =
2R2
R1
2R2
1 ;
v2 =
v
2
Non essendo presenti attriti, nel moto del sistema si conserva lenergia meccanica. Le variazioni delle energie
cinetica e potenziale del sistema sono date dalle seguenti
K =
1
2
mvf +
1
2
I1 1,f +
1
2
M2 v2,f +
1
2
I2 2,f =
U = mgh0 + M2 g
h0
2
1
2
m+
M1
2
M2
2
vf ,
(dove vf la velocit del corpo quando raggiunge il pavimento e si tenuto conto delle precedenti relazioni
1 M R2 e I = 1 M R2 , e quindi si ha
e del fatto che I1 = 2
1 1
2 2
2
2
K + U = 0
1
2
m+
M1
2
M2
2
vf =
M2
2
gh0 .
Ricavando vf otteniamo
vf =
2(m M2 /2)gh0
m + M1 /2 + M2 /2
= 1.14 m/s.
vf
R1
= 22.9 rad/s
22/04/2013
8 / 20
cdm
x
l(x)
R
Con la sostituzione z =
x
0
G. Giugliarelli
R2 x2 dx =
xdx = zdz,
2
z dz =
R
z dz =
0
R3
3
.
22/04/2013
9 / 20
Ic.m. = IO M dc.m. =
36 2
dove Ic.m. il momento dinerzia del mezzo cilindro rispetto allasse passante per il suo centro di massa.
Durante il moto del mezzo cilindro non c scivolamento: il moto di puro
rotolamento. Quindi si conserver lenergia meccanica ed il corpo, rotolando, osciller tra la posizione iniziale e quella speculare raggiunta dopo
aver ruotato di 180 , come schematizzato nella figura qui a lato. In tale
cdm
cdm
figura si anche indicata la posizione (intermedia) in cui il centro di massa
cdm
del mezzo cilindro raggiunge la minima quota: in corrispondenza di tale
posizione lenergia cinetica del mezzo cilindro sar massima.
Applicando la conservazione dellenergia meccanica tra la posizione iniziale e quella appena citata, possiamo
scrivere
M gR = M g(R dc.m. ) + Kmax .
Dovendo calcolare la massima velocit di rotazione max del corpo, conveniente esprimere Kmax nel1 I 2
la forma Kmax = 2
P max pari allenergia cinetica rotazionale del corpo intorno al punto (asse) di
istantaneo contatto P . Notando che
5
2
2
2
R 2dc.m. M R,
IP = Ic.m. + M (R dc.m. ) = IO M dc.m. + M (R dc.m. ) =
4
dalla precedete ricaviamo
1 5
1
2
2
G. Giugliarelli
22/04/2013
10 / 20
M = a = 100 kg,
la conservazione del momento angolare comporta la seguente relazione
2
mv0 h = m(a + h ) + Ia ,
dove m(a2 + h2 ) il momento dinerzia del proiettile rispetto allasse suddetto e la velocit angolare
con la quale il sistema cubo+proiettile inizia a ruotare subito dopo lurto.
Il momento dinerzia del cubo rispetto allo spigolo intorno a cui ruota, Ia , ottenuto tramite il teorema
degli assi paralleli ed quindi pari a
Ia = Icm + M
G. Giugliarelli
a2
2
1
6
Ma +
1
2
Ma
2
3
Ma .
22/04/2013
11 / 20
mv0 h = m(a + h ) +
2
3
Ma
mv0 h
3 mv0 h
,
2 M a2
m(a2 + h2 ) + 3
2 M a2
dove, tenendo presente che la massa del proiettile molto minore di quella del cubo, si trascurato
(nellultima espressione) il momento dinerzia del proiettile stesso.
Se vogliamo che il cubo riesca a ruotare di 90 esso, dovr avere una velocit angolare iniziale tale da
permettergli di raggiungere, perlomeno, la posizione in cui il suo centro di massa ha la quota massima (che
corrisponde ad una rotazione di 45 rispetto alla posizione iniziale). Perci, tenendo conto del fatto che
nella rotazione si conserva lenergia meccanica, dovr essere
Ki > U45 U0
Perci
>
3
2
21
a
G. Giugliarelli
1
2
v0 =
Ia
> Mg
2 M a2
3 mh
>
M
m
2(
1
2
1
2
M g(
2 1) a3 g
3
2 1)a
= 8.7 10
m/s.
22/04/2013
12 / 20
a=
= 2.78 m/s .
Quindi, durante laccelerazione, la velocit istantanea dellauto sar data da v(t) = at con t tf = 10 s.
Daltra parte, per il teorema dellenergia cinetica, lenergia cinetica acquisita dallauto durante laccelerazione dovr essere pari al lavoro complessivo di tutte le forze presenti. Nella presente situazione possiamo
suddividere tale lavoro in quello compiuto dalle forze prodotte dal motore, W , e in quello compiuto dalla
forza resistente, La . Conseguentemente, avremo
1
2
M vf = W + La
W =
1
2
M vf La .
La =
Fa ds =
tf
= aF0
si ricava
W =
1
2
M vf +
G. Giugliarelli
a
2
F0 +
F0 + kv (t) v(t)dt
0
tf
0
ka2 2
tf
2
tdt ka
tf
t dt =
tf = 3.86 10
a
2
F0 +
J + 1.02 10
ka2 2
tf
2
tf ,
J = 4.88 10
J.
22/04/2013
13 / 20
a=
= 3.47 m/s.
t0
Si noti anche che nello stesso intervallo di tempo il veicolo percorre la distanza
1 2
1
x0 = at0 = v0 t0 .
2
2
2
Durante il moto, oltre alla spinta F impressa dal motore, interviene anche la forza resistente R = kvr
. Ma
in caso di assenza di vento, la velocit del veicolo rispetto allaria, vr , identica alla sua velocit rispetto
al suolo v, e quindi scrivendo lequazione del moto ricaviamo
v0
2
2
(m + 2kx),
ma = F kv
x0
0
F dx =
v0
t0
G. Giugliarelli
x0
0
(m + 2kx)dx =
v0
t0
(mx0 + kx0 ) =
1
2
mv0 +
1
4
kv0 t0 = 4.60 10
22/04/2013
J.
14 / 20
F = kvr = kv0
P = F v0 = kv0 = 3.64 10
W = 36.4 kW.
F = kvr = k(v0 + v1 )
G. Giugliarelli
P = F v0 = k(v0 + v1 ) v0 = 5.24 10
W = 52.4 kW.
22/04/2013
15 / 20
Nei vari casi considerati nel problema, la forza prodotta dal motore e la velocit con cui si sposta il veicolo
saranno sempre lungo la stessa direttrice e quindi la precedente diventa P = F v. Daltra parte, il veicolo
viagger alla massima velocit quando il motore esprimer la massima potenza. Perci, in tutti i casi
avremo
Pmax
Pmax = Fmax vmax
Fmax =
,
vmax
dove Fmax la forza espressa dal motore in corrispondenza della velocit massima del veicolo.
Nel caso a) non c vento e quindi la velocit del veicolo (rispetto al suolo) coincide con la velocit rispetto
allaria: vr = vmax . Pertanto, essendo la strada orizzontale, quando il veicolo ha raggiunto la velocit
massima sar
F max + R = 0
Fmax kvmax = 0
Fmax = kvmax
Quindi ricaviamo
Pmax
vmax
= kvmax
G. Giugliarelli
vmax =
Pmax
k
vmax =
Pmax
= 20 m/s = 72 km/h.
22/04/2013
16 / 20
(M g sin 1 ku1 ) +
Risolvendo si ottiene
vmax =
(ku2 M g sin 2 ) +
G. Giugliarelli
22/04/2013
17 / 20
v0
m
r
l
c.d.m.
(2)
mrv0 = mrv1 + I;
(3)
1
2
mv0 =
1
2
mv1 +
1
2
M vcm +
1
2
I ,
dove v1 , vcm e sono la velocit del dischetto e le velocit (lineare) del c.d.m. e angolare della sbarra,
la velocit angolare della sbarra, tutto dopo lurto, mentre I il momento dinerzia della sbarra rispetto
allasse per il c.d.m. Dalla (1) e (2) si ottengono le seguenti
M rvcm
mv0 M vcm
,
=
,
v1 =
m
I
G. Giugliarelli
22/04/2013
18 / 20
2mI
(M + m)I + mM r 2
v0 .
(M m)I mM r 2
(M + m)I + mM r 2
v0 ;
2mM r
(M + m)I + mM r 2
v0 .
interessante notare che nel caso di r = 0 (il dischetto colpisce la sbarra allaltezza del suo c.d.m.) le
grandezze appena calcolate si riducono alle seguenti
2m
(M m)
v0 ;
vcm =
v0 ;
= 0,
v1 =
(M + m)
(M + m)
analoghe a quelle per unurto tra due corpi puntiformi di masse m e M . Anche lannullarsi di pi che
plausibile, data la simmetria della sbarra.
1 M l2 e quindi le precedenti diventano
Nel caso in questione il momento dinerzia della sbarra pari a I = 12
v1 =
(M m)l2 12mr 2
(M + m)l2 + 12mr 2
v0 ;
vcm =
2ml2
(M + m)l2 + 12mr 2
v0 ;
24mr
(M + m)l2 + 12mr 2
v0 .
(M m)l
= 12mr
r=
G. Giugliarelli
1
4
4(M m) 12m
(M m)
12m
l,
M
4
22/04/2013
19 / 20
mM 2 r 2
(M + m)2
1
12
Ml +
M m2 r 2
(M + m)2
mM r 2
(M + m)
1
12
Ml
M [12mr 2 + (M + m)l2 ]
12(M + m)
m
M +m
G. Giugliarelli
v0 ;
(r h)mv0
12mr
12mr 2 + (M + m)l2
v0
22/04/2013
20 / 20
fs R NR = 0
N = fs fs,max = s N
s 1
Mg
cos + sin
M gl
l2 R 2 + R
b) In tal caso il prolungamento della corda passa per il centro della sfera e (l + R) sin = R. Per le forze
abbiamo
T cos M g = 0
N T sin = 0
G. Giugliarelli
T =
Mg
cos
Mg
1 sin2
M g(l + R)
l(l + 2R)
= 100 N.
30/04/2013
1 / 12
30/04/2013
2 / 12
x = xeq =
T M g sin
k
g
k
(m M sin ) = 7.43 cm
d2 x
dt2
= mg T
d2 x
dt2
+ kx = (m M sin )g
d2 x
dt2
k
M +m
(x xeq )
30/04/2013
3 / 12
con
k
M +m
A = xeq
= 2
M +m
k
= 9.3 s.
G. Giugliarelli
d2 x
dt2
= mg m xeq cos t = mg
m M sin
M +m
cos t
30/04/2013
4 / 12
v0 + 2gl(1 cos )
Per la seconda parte delloscillazione si noti che, anche se cambia la lunghezza del pendolo, la velocit
appena calcolata costituisce la velocit iniziale della pallina in tale oscillazione. Questo anche in accordo
con il fatto che, in tale istante, il momento angolare del pendolo rispetto al piolo si conserva. In effetti,
le forze presenti, reazioni vincolari del piolo, tensione del filo e forza gravitazionale, hanno momento nullo
rispetto al piolo! Perci, riapplicando la conservazione dellenergia deve essere
1
2
mgl1 + mv0 = mgl1 + mgl2 (1 cos 2 )
l1 (1 cos 1 ) = l2 (1 cos 2 )
2
dalla quale ricaviamo
cos 2 =
l1 cos 1 (l1 l2 )
G. Giugliarelli
l2
l1 cos 1 d
l1 d
2T12 g 8 2 d
T12 g 8 2 d
= 0.261
2 75 .
30/04/2013
5 / 12
v2
T1,max mg = m 0
l1
T1,max = m
g+
v2
T2,max mg = m 0
l2
T2,max = m
g+
2
v0
l1
2
v0
l2
Perci la tensione massima del filo si ha allinizio della seconda parte delloscillazione e vale
Tmax = m
G. Giugliarelli
g+
2
v0
= mg
1+
2gT12 (1 cos 1 )
gT12 4 2 d
= 0.36 N.
30/04/2013
6 / 12
Soluzione Le forze a cui soggetta la barra sono il suo peso e le reazioni normali del filo (dirette radialmente).
Rispetto allasse passante per il centro O del filo le reazioni normali non hanno momento e quindi, dalla
seconda legge della dinamica di Newton in forma angolare possiamo scrivere
d
dlO
=
IO
= mgh sin
dt
dt
dove IO , pari a
1
2
2
2
2
2
ml + m(R l /4) = m(R l /6)
12
il momento dinerzia della barretta rispetto ad O e h la distanza del suo centro di massa da O. Quindi
per piccole oscillazioni abbiamo
2
IO = Icm + mh
IO
d2
dt2
= mgh
d2
dt2
mgh
IO
(t) = 0 cos(0 t + )
2
0
= 2
con
0 =
mgh
IO
IO
mgh
Un pendolo semplice che abbia lo stesso periodo, dovrebbe avere una lunghezza l tale che
l
g
G. Giugliarelli
IO
mgh
l=
IO
mh
R2 l2 /6
h
R2 l2 /6
R2 l2 /4
= 24 cm
30/04/2013
7 / 12
x1 =
k
Quando viene applicata una forza F diretta verso il basso, la nuova posizione di equilibrio sar
m1 g + F
F
F
m1 g F kx2 = 0
x2 =
= x1
x2 x1 = .
k
k
k
Quando lazione di F viene a cessare, ovviamente il corpo 1 prender ad oscillare verticalmente.
oscillazione sar simmetrica rispetto alla posizione di equilibrio iniziale x1 e avr unampiezza
F
A = |x2 x1 | =
k
Tale
Ora si noti che se A > |x1 |, nella posizione pi elevata, lestremo 1 della molla viene a trovarsi al di sopra
dellorigine O dellasse x e, corrispondentemente, la molla risulta allungata (invece che compressa). Quando
ci succede il corpo 2 viene sollecitato da una forza elastica verso lalto di ampiezza k(A |x1 |). Stando
cos le cose, possiamo comprendere che se k(A |x1 |) > m2 g allora il corpo 2 si sollever.
Riassumendo, la minima forza Fmin che determiner il distacco del corpo 2 dal piano si ottiene come segue
m2 g
A > |x1 | +
k
G. Giugliarelli
30/04/2013
8 / 12
Soluzione Nella situazione illustrata dalla figura di sinistra il sistema assolutamente analogo al sistema
massamolla visto tante volte e, data lassenza di attrito, le oscillazioni armoniche avranno la pulsazione e
il periodo seguenti
k
M
2
0 =
T0 =
= 2
= 1.00 s.
M
0
k
Nella situazione di destra, il movimento avanti e indietro della lastra determina anche la rotazione del
cilindro e conseguentemente loscillazione sar pi lenta. Per determinarne il periodo possiamo procedere,
data lassenza di dissipazioni, utilizzando la conservazione dellenergia meccanica. Confrontando listante
in cui la lastra viene lasciata libera da ferma (in cui lenergia meccanica coincide con quella potenziale della
molla) con un istante generico t, possiamo scrivere
1
1
1
1
2
2
2
k(xi x0 ) = k(x x0 ) + M v + I ,
2
2
2
2
dove xi e x0 sono le posizioni iniziale e di equilibrio della lastra, mentre x, v e omega sono la posizione
e la velocit della lastra e la velocit angolare del cilindro, tutte allistante t; I il momento dinerzia del
cilindro.
G. Giugliarelli
30/04/2013
9 / 12
=
(x x0 )
+ M+
dt
R2
dt
dt2
M + I2
R
Lequazione alla quale siamo giunti ha la stessa forma di quella delle oscillazioni armoniche della lastra in
assenza del cilindro. Dallequazione ricaviamo che la pulsazione e il periodo di tale oscillazione sono
k
M+ m
2
= 1.22 s.
1
k
M+ m
2
2
1
dove abbiamo sostituito il valore del momento dinerzia del cilindro I = 2 mR .
Infine, notiamo che nellistante in cui la lastra viene lasciata andare, se la molla era allungata del x0
indicato nel testo, essa inizia a muoversi verso destra con unaccelerazione
d2 x
k
ai = amax =
x0 .
=
dt2 t=0
M + I2
1 =
M + I2
T1 =
= 2
che costituisce il valore massimo del modulo dellaccelerazione della lastra in tutta loscillazione (ad esempio
negli istanti in cui la lastra raggiunge la sua posizione estrema a sinistra, essa avr accelerazione amax ).
Nello stesso istante, il cilindro subisce unaccelerazione angolare max = amax /R ed anche questo valore
costituisce il massimo modulo della sua accelerazione angolare.
Ma la rotazione, e pi propriamente, laccelerazione rotazionale del cilindro determinata dalla forza di
attrito statico fs prodotta dal suo contatto con la lastra. Dalla seconda legge della dinamica in forma
angolare, possiamo infatti scrivere
I = Rf ,
s
Tale forza sar massima, in modulo, quando laccelerazione angolare e, corrispondentemente, laccelerazione
della lastra sono massime in modulo. Quindi
I
I
kx0
max
,
=
amax =
Imax = Rfs
fs = I
R
R2
R2 M + I
e conseguentemente
fs s N = s mg
G. Giugliarelli
R2
kx0
R2
M + I2
R
s mg
kx0
R2 mg M + I
2
kx0
2g M + m
2
30/04/2013
= 0.134.
10 / 12
l
0
l
L
Soluzione Se la situazione riportata in figura delinea la situazione di equilibrio della sbarra, essendo 0 = 60
allora anche la lunghezza della corda elastica sar pari ad l e langolo 0 tra corda e sbarra (vedi figura a
( 0 ) = /3. Essendo la sbarra in equilibrio, il momento
lato) pari a 0 = 1
2
risultante delle forze applicate calcolato rispetto alla cerniera deve essere nullo.
Perci possiamo scrivere (vedi la figura a fianco)
L
mgL
=
mg lFe sin 0 = 0
Fe =
,
2
3l
dove abbiamo indicato con F e la forza elastica determinata dalla corda che
d=l
potremo esprimere come Fe = kx0 con x0 = d d0 pari allallungamento
l
della corda. Quindi otteniamo
Fe
mgL
x0 =
= 5.0 cm
d0 = d x0 = l x0 = 65 cm,
0
0
3kl
l
L
g
mg
=
= 0
;
d = 2l cos = 2l cos 0
,
2
2
2
e quindi il momento complessivo delle forze gravitazionale ed elastica sar dato da
L
mg cos() lk(d d0 ) sin(0 /2).
() =
2
G. Giugliarelli
30/04/2013
11 / 12
cos() 1;
mg lk 2l
() L
2
1 +
2
l + x0
3
1 +
2
2
2
3
1
2
2 2
3
1
,
2
4
3
1
L
1
()
mg
lkx0 lk(3l x0 ) = lk(3l x0 ),
2
2
4
4
=0
dove la somma dei primi due termini nulla essendo pari al momento allequilibrio. Tale espressione di
poteva essere ricavata anche tramite uno sviluppo in serie di Taylor al primordine in funzione di .
Utilizzando la seconda legge della dinamica in forma angolare, possiamo scrivere lequazione del moto della
mL2 , scriviamo
sbarra. Ricordando che il suo momento dinerzia (rispetto alla cerniera) pari a I = 1
3
d2
1
d2
3kl(3l x0 )
d
=
I
= lk(3l x0 )
=
.
I
dt
dt2
4
dt2
4mL2
Lultima equazione ha una forma analoga a quella delle oscillazioni armoniche e pertanto il termine a
secondo membro moltiplicato per pari al quadrato della pulsazione di tali oscillazioni. La frequenza
delle oscillazioni della sbarra quindi pari a
3kl(3l x0 )
G. Giugliarelli
4mL2
1
2
3kl(3l x0 )
4mL2
= 2.1 Hz.
30/04/2013
12 / 12
Mg
2
= 2.45 N.
T
1
Mg
21
= 28.6 m/s;
v2 =
T
2
Mg
22
= 22.1 m/s.
Se il blocco viene diviso in due parti le tensioni delle corde saranno diverse. Per avere la stessa velocit
dellonda nelle due corde si dovr avere
v=
M1 g
1
M2 g
2
M1 =
1
2
M2
Conseguentemente
M = M1 + M2 =
M2 =
2
1 +2
M = 5
M = 313 g;
8
G. Giugliarelli
M1 =
1
1 +2
1 + 1
2
M2
3 M = 187 g;
M = 8
v=
g
1 +2
= 35.0 m/s.
6,7/05/2013
1 / 17
m
L
gy
Perci, osservando che la massa per unit di lunghezza della fune pari a = m/L, la velocit dellonda
sar data dalla seguente
v(y) =
T (y)
gy
L
m
gy
Ora, immaginando che unonda parta dalla sommit della corda, si noti che il tempo in cui essa percorre
un tratto di corda di lunghezza dy ad una distanza y dallestremo inferiore, dato da
dt =
dy
v(y)
dove il segno meno dovuto al fatto che si supposto lasse y orientato verso lalto e perci la velocit
dellonda diretta verso il basso. Il tempo totale sar pari a
0
t=
L
G. Giugliarelli
dy
v(y)
=
0
dy
1
=
gy
g
L
0
dy
2 L
= [ y]0 = 2
y
g
L
g
6,7/05/2013
2 / 17
vb = v vm ,
a =
va + 0
va + 0
b =
vb + 0
vb + 0
G. Giugliarelli
6,7/05/2013
3 / 17
v + vR
v vS
= 598 Hz.
dove vS e vR sono le velocit del treno che emette il fischio e dellaltro treno, rispettivamente.
Nel caso b) possiamo fare lo stesso ragionamento fatto nellesercizio precedente. Dato che il vento soffia in
direzione opposta alla direzione di moto del treno che emette il fischio, la velocit del suono percepita a
terra (dalla parte dalla quale proviene laltro treno) sar pari a v vm (dove vm = 30.5 m/s la velocit
del vento). Quindi, la formula delleffetto Doppler ci da la seguente
v vm + vR
v vm vS
= 608 Hz.
v + vm + vR
v + vm vS
= 589 Hz.
Queste due ultime formule costituiscono, in pratica, lespressione delleffetto Doppler in un caso assolutamente generale in cui si tiene conto anche della velocit del mezzo!
G. Giugliarelli
6,7/05/2013
4 / 17
mg
l
2
cos V 0 g
l cos = 0
Ma scrivendo la massa della barretta in termini del suo volume e della sua massa volumica ricaviamo
V g
l
2
cos = V 0 g
G. Giugliarelli
l cos
= 0 (2 ) = 0.84 g/cm .
6,7/05/2013
5 / 17
Soluzione Una volta versata nel recipiente, lacqua si trova parzialmente sotto il disco, per unaltezza h, e
parzialmente nel tubo cilindrico, per un ulteriore altezza d (come indicato nella figura). Se 0 la massa
volumica dellacqua possiamo scrivere
2
2
m = (R h + r d)0
Le pressioni nei punti A e B indicati in figura corrispondono a
pA = p0 +
Mg
(R2 r 2 )
Perci
pA = pB
Mg
(R2 r 2 )
pB = p0 + 0 gd.
= 0 gd
d=
M
0 (R2 r 2 )
h=
G. Giugliarelli
1
0 R2
M r2
R2 r 2
= 9.0 cm.
6,7/05/2013
6 / 17
v1 = 2g(d h1 );
Ora, sempre considerando un foro di sezione S ad una quota generica h, si prenda in esame il cilindretto
di acqua appunto di sezione S e lunghezza dx = vh dt che esce dal foro nel tempo dt. Tale cilindretto ha
massa e quantit di moto pari a
2
dm = Svh dt
Perci, dividendo per dt otteniamo la seguente
fh =
dp = dmvh = Svh dt
dp
dt
= Svh ,
che corrisponde al modulo della forza che la fuoriuscita di acqua determina sul recipiente avente verso
opposto alla velocit dellacqua in uscita.
Conseguentemente, la forza che si deve utilizzare per mantenere il recipiente in quiete si ottiene dalle
2
2
seguenti
F = f
f
F = S(v
v ) = 2gS(h h ) = 0.5 N.
h1
h2
h1
h2
6,7/05/2013
7 / 17
0 Vi g = V g,
dove V e Vi sono il volume totale e il volume della parte immersa del corpo. Se indichiamo con h lo spessore
V
=
=
h=
l = 0.95 l = 9.5 cm,
l
V
0
0
dalla quale otteniamo che al galleggiamento il corpo emerge dallacqua di 0.50 cm.
Ora, se pensiamo di lasciar libero il corpo a partire dalla posizione in cui la sua base inferiore tocca la
superficie dellacqua, capiamo che il corpo inizier a scendere immergendosi nellacqua e, tenendo presente
la situazione al galleggiamento, si capisce che il corpo riuscir ad immergersi completamente.
Durante la discesa la forza netta agente sul corpo varia: i) fino a che la parte immersa inferiore ad h,
diretta verso il basso (la spinta di Archimede inferiore al peso del corpo) e il moto accelerato; ii)
quando la parte immersa supera h o il corpo totalmente immerso, sar diretta verso lalto (ora la spinta
di Archimede supera il suo peso) e il moto decelerato. Se prendiamo un asse y diretto verso il basso, e
indichiamo con y la posizione della base
inferiore del corpo (y = 0 allistante iniziale), la forza netta su di
esso avr lespressione
0 V g
(h y)
0yl
l
F (y) =
V g( )
y>l
0
6,7/05/2013
8 / 17
V
= F (y)
dt
2
dy
d(v ) =
2
V
F (y)dy,
dove siamo passati (come visto tante volte) dalla variabile tempo alla y.
Considerando lultima relazione differenziale e integrando tra y = 0 e y = h (che corrisponde al momento
in cui il corpo raggiunge la posizione di galleggiamento) otteniamo
h
h
2
2g
2g
h2
2
2
2
2
v (h) v (0) = v (h) =
F (y)dy =
(h y)dy =
h
= gh.
V 0
h 0
h
2
pari al quadrato della velocit che il corpo avr quando immerso di una quota pari ad h (numericamente
si ottiene v(h) = 0.96 m/s).
Negli istanti successivi la velocit del corpo (mentre si inabissa sempre di pi) decresce (il moto diventa
decelerato) e ad una certa profondit Y si annuller. Ovviamente, da quanto detto sopra, dovr essere
Y
2
2
2
2
v (Y ) v (h) =
F (y)dy = v (h).
V h
Quindi essendo
2
V
F (y)dy =
h
2g
2g
h
dy
2g(0 )
hl
dy
l
2g(0 )
(Y l) = g
l2
h
(0 )Y
si ottiene
l2
h
(0 )Y = h
Y =
2(0 )
2h
l2
h
2h2 l2
2(l h)
= 80.5 cm.
Tenendo presente che Y corrisponde alla profondit della base inferiore del cubo, possiamo anche dire che
la base superiore raggiunger una profondit massima pari a 70.5 cm.
G. Giugliarelli
6,7/05/2013
9 / 17
h+ 0 =l+
gh + v0 = gl + v
2
2
2g
2g
dove si utilizzato il fatto che la pressione la stessa alle imboccature di cilindro e tubo e la massa
volumica dellacqua. Essendo poi lacqua un liquido incomprimibile, dallequazione di continuit segue che
D 2
d2
d2
v0 =
v
v0 =
v
4
4
D2
e quindi, sostituendo nella precedente, ricaviamo
2g(h l)
2
v =
1 d4 /D 4
Ora, nel tempo dt la massa dacqua che esce dal tubo orizzontale e la corrispondente quantit di moto sono
d2
d2 2
dm = dV =
vdt
dp = dmv =
v dt
4
4
Corrispondentemente, il recipiente subisce una variazione di quantit di moto pari a dp e risente quindi di
una forza
dp
d2 2
=
v
f =
dt
4
Se vogliamo mantenere fermo il recipiente dobbiamo applicare una forza esterna F = f pari a
d2 2
d2
2g(h l)
F =
v =
= 6.3 N
4
4
1 d4 /D 4
G. Giugliarelli
6,7/05/2013
10 / 17
p(y) = p0 + gy
p(h) = p0 + gH gh,
dove p0 la pressione atmosferica, la massa volumica dellacqua e h la distanza dal fondo della vasca.
A causa di tale pressione, su una striscia orizzontale della paratia di altezza dh e a distanza h dal fondo,
agisce una forza verso destra (vedi figura) pari a
dFp = p(h)Ldh,
che, rispetto alla cerniera della paratia, ha un momento
dp = hdFp = hp(h)Ldh.
Il momento complessivo di tali forze di pressione quindi
H
p =
hdh Lg
h dh =
0
1
2
LH
p0 +
1
3
gH
Ora, se vogliamo che la paratia si mantenga in equilibrio in posizione verticale, il momento della forza F
dovr bilanciare il momento appena calcolato. Perci
F
H
2
G. Giugliarelli
= p
F =
2
H
p = LH
p0 +
1
3
gH
= 1.27 10
N.
6,7/05/2013
11 / 17
=
r
dy =
rdr,
dr
g
g
dalla quale, integrando, si ottiene il seguente profilo parabolico
2 2
y(r) = y0 +
r .
2g
G. Giugliarelli
6,7/05/2013
12 / 17
2rdr y(r) = 2
V =
0
y0 +
0
2 2
r
2g
rdr +
rdr = 2 y0
V
R2
2 R2
4g
2g
r dr
= y0 R +
4g
y0 = 0
G. Giugliarelli
V
R2
2 R2
4g
4gV
R4
6,7/05/2013
13 / 17
V =
Ve
m = V f =
Ve = 117 g.
m f
m f
Se ora immaginiamo che il corpo possa cambiare di quota perch oscilla intorno alla linea di galleggiamento,
se indichiamo con Ve il volume emerso in un momento qualsiasi, la forza netta sul corpo sar pari a
F = mg m (V Ve )g = [(m f )V + m Ve ]g = [m Ve + m Ve ] = m g(Ve Ve ),
che assume un andamento tipo forza elastica al variare del volume emerso.
Corrispondentemente, se supponiamo che il corpo abbia la forma di un parallelepipedo disposto verticalmente con la dimensione verticale pari ad a, allora indicando con y lo spessore della parte emersa potremmo
V
scrivere che allequilibrio y = y0 = VVe a, mentre in una situazione generica sar y = Ve a. In ??questo
modo la forza netta sul corpo pu essere scritta nella forma
m V g
F = m g(Ve Ve ) =
(y y0 ).
a
Allora, scrivendo lequazione del moto del pezzo di ferro, otteniamo
m
G. Giugliarelli
d2 y
dt2
=F
d2 y
dt2
m g
f a
(y y0 ).
6,7/05/2013
14 / 17
1
m g
=
=
.
2
2
f a
Ad esempio, nel caso di un pezzo di ferro di forma cubica allora avremmo avuto
a=V
1/3
m f
e la frequenza sarebbe stata pari a = 4.20 Hz.
G. Giugliarelli
1/3
Ve
= 2.46 cm
6,7/05/2013
15 / 17
Sh0 = M g
0 Vi g = V g
0 [V V (h0 )] = V
V V (h0 )
F (h) = Sh M g = {0 [V V (h)] V }g
2
1
3
(h0 h )
6,7/05/2013
16 / 17
F (h) F (h0 ) +
dF
dh h0
In tali condizioni la forza di tipo elastico, con una costante elastica pari a k = 0 gh0 (2R h0 ), e quindi
2
impostando lequazione del moto M d 2h = F (h) arriviamo a scrivere
dt
d2 h
dt2
k
M
(h h0 ) =
0 gh0 (2R h0 )
4 R3
3
(h h0 ) =
30 gh0 (2R h0 )
4R3
(h h0 )
k
M
G. Giugliarelli
30 gh0 (2R h0 )
4R3
T =
= 2
4R3
30 gh0 (2R h0 )
= 0.87 s.
6,7/05/2013
17 / 17
Qg
(min)
|Qa
|
= mg cg (Tf Tg ) = 3.0 10
cal
(max)
|Qg
|,
Essendo
>
concludiamo immediatamente che il processo non possibile.
b) Ora il ghiaccio si deve portare, perlomeno a Tf = 0 C e quindi deve fondere. Per cui, la minima
quantit di calore che deve assorbire
(min)
Qg
= mg cg (Tf Tg ) + mg f = 27.0 10
cal
Nel frattempo, lacqua si deve portare a Tf , scambiando una quantit massima di calore
(max)
Qa
Ancora una volta, essendo
G. Giugliarelli
(min)
|Qg
|
>
= ma ca (Tf Ta ) = 10.0 10
(max)
|Qa
|
cal
14/05/2013
1 / 12
mg cg (Tf Tg ) + ma ca (Tf Ta ) mx f = 0
mx =
mg cg (Tf Tg ) + ma ca (Tf Ta )
f
= 875 g
mg cg (Tf Tg ) + Mx f + ma ca (Tf Ta ) = 0
Mx =
mg cg (Tf Tg ) + ma ca (Tf Ta )
f
= 875 g
G. Giugliarelli
14/05/2013
2 / 12
V =
nRT
p
mRT
mN2 p
dove ora p corrisponder alla pressione dellacqua alla profondit h (dato che si trascurano le forze di
tensione della gomma, la pressione del gas deve bilanciare perfettamente quella dellacqua). Tale pressione
sar pari a
p = p0 + gh
Perci ricaviamo
m=
G. Giugliarelli
M
RT
mN p
2
=
1
M
RT
mN [p0+gh]
2
= 0.67 g.
1
14/05/2013
3 / 12
T =
Tf
p
(p p0 ) = 8.7 K,
e quindi, il ghiaccio cede una quantit di calore che diventa disponibile per fonderne una parte. Perci, si
avr
M cg T
Qa = mf = Qg = M cg T
=
m=
= 5.4 g.
f
G. Giugliarelli
14/05/2013
4 / 12
= pi Vi
p = pi Vi V
e anche
Vi
pf = pi
Lungo la
= 0.287 atm
Vf
Vf
Vi
pdV = pi Vi
Vf
dV =
Vi
pi Vi
Vf
Vi
1
1
pf Vf pi Vi = 108 J
Vf
Vi (T =Ti )
pdV = nRTi ln
Vf
Vi
= pi Vi ln
Vf
Vi
= 140 J
Tenendo conto che lungo lisoterma il calore scambiato pari al lavoro fatto, abbiamo
Qb = Lb + ncV (Tf Ti )
dove Tf data da
Tf =
pf V f
nR
1
nR
pi Vf
Vi
Vf
Perci
Qb = Lb + ncV (Tf Ti ) = Lb +
G. Giugliarelli
5
2
nR
pf Vf
nR
pi Vi
nR
= Lb +
5
2
14/05/2013
5 / 12
pf Vi = nRT
pf V i
T =
nR
pi Vi Vi
nR Vf
Quindi
Qc
=
=
5
2
5
nR
G. Giugliarelli
pf Vi
nR
pi Vi
nR
pf Vi pi Vi +
7
2
7
2
nR
pf V f
nR
pf Vf pf Vi =
7
2
pf Vi
nR
pf V f
5
2
pi Vi pf Vi = 64.0 J.
14/05/2013
6 / 12
=
= k ln
=
ln
pf
Vik
Vi
pf
Daltra parte il lavoro compiuto dallaria nella trasformazione
Vf
Vf
pi Vik
k
k
1k
1k
L=
pdV = pi Vi
V
dV =
Vf
Vi
(1 k)
Vi
Vi
La variazione di energia interna invece data dalla seguente
5
Eint = ncV (Tf Ti ) = n R
2
pf Vf
nR
Vf
Vi
1
(1 k)
Ti
k=
ln(pi /pf )
ln(Vf /Vi )
= 1.26.
(pf Vf pi Vi ) = 19.8 10
J.
5
2
(pf Vf pi Vi ) = 12.7 10
5
2
J.
1
1k
(pf Vf pi Vi ) = 6.81 10
14/05/2013
J.
7 / 12
pV
= cost.;
(2)
p V = cost.
= k1
T =
pV
nR
k1
nRV
dT =
k1
dV
nRV 2
5 k1
2 V2
dV +
k1
V2
dV =
3 k1
dV < 0
2 V2
il che dimostra che nellespansione (dV > 0) il sistema cede calore (dato che dQ < 0) e che quindi il
processo esotermico. Nellaltro caso invece abbiamo
2
p V = k2
T =
pV
nR
k2
nR
k2 V
nR
dT =
k2
2nR
dV
k2
dV +
k2
V
dV =
k2
dV > 0
14/05/2013
8 / 12
V =
nRT
dV
dT
= p
k1
nRT 2
p2 V 2
nRT 2
n2 R 2 T 2
nRT 2
= nR
(1)
= cV +
1
n
dV
= cV R =
dT
5
2
RR=
3
2
R = 12.5 J/mol K.
V =
n2 R 2 T 2
k2
dV
dT
=p
2n2 R2 T
p2 V
=p
2n2 R2 T
p2 V
= 2nR
e quindi
(2)
= cV +
G. Giugliarelli
1
n
dV
dT
= cV + 2R =
5
2
R + 2R =
9
2
R = 37.4 J/mol K.
14/05/2013
9 / 12
hn = h0
f
k
dove h0 = 24 cm e k la costante elastica della molla. Dovendo poi essere h6 = 15 cm, abbiamo
k=
6f
h0 h6
h3 = h0
h0 h6
6
3=
h0 + h6
2
= 19.5 cm.
Per quanto riguarda il tubo con aria, la quota del pistone determinata dallequazione di stato dei gas
ideali pV = nRT = N kB T . Supponendo che la trasformazione sia isoterma, possiamo quindi scrivere
pV =
F0 + nf
A
dove F0 = N kB T /h0 la forza che equilibra il pistone quando questo a 24 cm dal fondo. Perci dovremo
avere
hn =
N kB T
F0 + nf
G. Giugliarelli
N kB T = (F0 + 6f )h6 =
N kB T
h0
+ 6f
h6
N kB T =
6f h6
1 h6 /h0
14/05/2013
10 / 12
che, essendo minore dellanaloga quantit calcolata prima, mostra che A il tubo con la molla! Togliendo
un peso pari a 2f , le quote che si raggiungeranno sono
in A
h2 = h0 +
in B
h2 =
G. Giugliarelli
2f
k
+ h0 +
3h0 h6
3h6 (h0 h6 )
h0 h6
3
=
= 27 cm;
3h0 h6
4h6 h0
= 30 cm.
14/05/2013
11 / 12
V2
V1 (T2 )
V1
pdV +
pdV = nRT2
V2 (T2 )
V2
V1
dV
V
+nRT1
V1
V2
dV
V
= nRT2 ln
V2
V1
+nRT1 ln
V1
V2
= nR(T2 T1 )
Si noti che, per avere un lavoro prodotto positivo, si percorso il ciclo in verso orario. Il calore viene
invece assorbito solo lungo lisocora da T1 a T2 e lungo lespansione isoterma a temperatura T2 da V1 a V2 .
Ricordando poi che in una trasformazione isoterma (per un gas ideale) il calore assorbito pari al lavoro
prodotto, abbiamo:
Qass = ncV (T2 T1 ) + nRT2 ln
V2
V1
= nR
3
2
(T2 T1 ) + T2 ln 2
L
Qass
nR(T2 T1 ) ln 2
3 (T T ) + T ln 2
nR 2
2
1
2
(T2 T1 ) ln 2
= 3
= 0.16
(T2 T1 ) + T2 ln 2
2
G. Giugliarelli
n=
W
10R(T2 T1 ) ln 2
= 2.0 mol.
14/05/2013
12 / 12
Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 1 Calcolare il rendimento di un ciclo che nel piano
T S (temperaturaentropia) rappresentato dal triangolo della
figura.
Soluzione Durante lisoterma a temperatura maggiore, il sistema assorbe una quantit di calore:
Q1 = T1 (S1 S2 )
Durante il cammino da (T1 , S1 ) a (T2 , S2 ), il sistema cede una quantit di calore pari a
S2
Q2 =
T dS = a
S1
T2
T dT =
T1
essendo
S = aT + b =
a
2
(T2 T1 ) =
S1 S2
T1 T2
1 S1 S2
2 T1 T2
T +b
(T2 T1 )(T2 + T1 ) =
dS = adT =
S1 S2
T1 T2
1
2
(S1 S2 )(T2 + T1 ),
dT.
|Q1 | |Q2 |
|Q1 |
=1
1 (S1 S2 )(T2 + T1 )
2
(S1 S2 )T1
=1
1 (T2 + T1
2
T1
1
2
T2
T1
cio la met di quello di un ciclo di Carnot fra le temperature T1 e T2 . Notare che lungo il ramo verticale,
non essendoci variazione di entropia, non c scambio di calore.
G. Giugliarelli
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 2 Una quantit pari a n = 1.0 mol di un gas perfetto, contenuta in un cilindro dotato di pistone
libero di scorrere senza attrito, subisce in un primo tempo una lenta espansione senza scambio di calore
con lesterno, fino a raddoppiare il volume iniziale. Successivamente, il gas subisce una lenta compressione
a temperatura costante fino a tornare al volume iniziale.
Sapendo che le temperature iniziale e finale del gas sono T1 = 61 C e T2 = 20 C, si determinino:
a) il rapporto fra i calori specifici a pressione e volume costante del gas;
b) leventuale variazione di entropia del gas.
Soluzione In una trasformazione adiabatica di una gas perfetto abbiamo
pV
= cost.
TV
= cost.,
dove il rapporto tra i calori specifici a pressione e volume costante. Quindi, considerando la seconda
espressione (dove la temperatura deve essere espressa in kelvin) e applicandola ai due stati estremi della
nostra adiabatica avremo
1
T1 V1
= T2 V2
T1
T2
V2
=2
V1
Perci, si ottiene
ln
T1
T2
V2
= ( 1) ln 2
V1
=1+
ln(T1 /T2 )
ln 2
= 1.4,
dQ
T
1
T2
G. Giugliarelli
dQ =
1
T2
V1
V2
pdV = nR
V1
V2
dV
V
= nR ln
V1
V2
= nR ln 2 = 5.8 J/K.
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 3 Un recipiente cilindrico di volume V = 2.5 102 m3 , termicamente isolato, diviso in due
scomparti uguali. Il pistone (di massa trascurabile) costituito da un buon conduttore termico. Il primo
scomparto occupato da n1 = 1.0 mol di un gas perfetto a temperatura T = 300 K, mentre il secondo
contiene n2 moli dello stesso gas. Ad un certo istante il pistone viene sbloccato cos che possa muoversi
liberamente e, una volta raggiunto lequilibrio, si osserva che il primo scomparto ha volume doppio del
secondo.
Supponendo che il processo sia isotermo si determinino:
a) pressione e volume dei gas nei due scomparti prima e dopo la trasformazione;
b) la variazione di entropia, S, del sistema subita nella trasformazione.
Soluzione Denotiamo con i ed f gli stati prima e dopo la trasformazione. Nello stato iniziale abbiamo
V
n1 RT
2
3
5
2
V1,i = V2,i =
= 1.25 10
m ;
p1,i =
= 1.99 10 N/m .
2
V1,i
Nello stato finale, in cui le pressioni nei due scomparti devono essere uguali, abbiamo
2V
V
2
3
2
3
V1,f = 2V2,f
V1,f =
= 1.667 10
m ;
V2,f =
= 0.833 10
m ,
3
3
e quindi
p1,f =
n1 RT
V1,f
3n1 RT
2V
= 1.50 10
N/m ;
n2 =
p2,f V2,f
RT
p1,f V
3RT
n1
2
= 0.5 mol,
dove abbiamo utilizzato il fatto che i due scomparti sono sempre alla stessa temperatura.
Infine, sapendo che la trasformazione isoterma, e tenendo presente che in una trasformazione di questo tipo
lenergia interna di un gas perfetto non cambia, dalla prima legge della termodinamica possiamo scrivere
Vf dV
Vf
dQ
dV
dV
dS =
= nR
S = nR
= nR ln
dQ = dL = pdV = nRT
V
T
V
V
Vi
Vi
Conseguentemente, applicando lultima espressione ai due scomparti del cilindro, la variazione complessiva
di entropia
V1,f
V2,f
4
1
2
S = S1 + S2 = n1 R ln
+ n2 R ln
= n1 R ln
+
ln
= 0.706 J/K.
V1,i
V2,i
3
2
3
G. Giugliarelli
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 4 Una macchina reversibile utilizza come fluido una quantit di sostanza n = 1.0 mol di un
gas perfetto biatomico che esegue il ciclo costituito dalle seguenti 3 trasformazioni: 1) dallo stato iniziale
(p1 = 5.0 atm e T1 = 20 C) il gas viene fatto espandere lungo unisoterma fino ad una pressione p2 = 1.0
atm; 2) a pressione costante, p2 , il gas viene riportato sulladiabatica passante per lo stato iniziale; 3)
seguendo ladiabatica il gas viene quindi riportato allo stato iniziale.
Si determini:
a) il lavoro L e il calore Q scambiati dal gas in un ciclo;
b) il rendimento del ciclo;
c) la variazione di entropia lungo la trasformazione isobara.
Soluzione Osservando che gli stati 1 e 2 sono alla stessa temperatura otteniamo
V1 =
nRT1
p1
= 4.81 l;
V2 =
nRT1
p2
p1
p2
V1 = 24.1 l.
p2 V3 = p1 V1
V3 =
1/
p1
V1 =
p2
nRT1
p1
p1
p2
1/
nRT1
p1
p1
p2
5/7
= 15.2 l,
dove abbiamo tenuto conto del fatto che per un gas biatomico = cp /cV = (7R/2)/(5R/2) = 7/5. Per
la temperatura abbiamo
T3 =
p2 V3
nR
= T1
p1
p2
1/1
= T1
(1)/
p2
= 185 K.
p1
Eint,12 = 0
Q12 = L12 =
G. Giugliarelli
pdV = nRT1
1
dV
V
= nRT1 ln
V2
V1
= nRT1 ln
p1
p2
20/05/2013
= 3920 J.
4 / 9
Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 4 continuazione della soluzione
Trasformazione 2 3 (isobara)
3
L23 =
2
L
|Qass |
L
Q12
= 0.194.
dS =
dQ
T
= ncp dT,
e quindi
S23 =
G. Giugliarelli
7
2
nR
T3
T2
dT
T
7
2
nR ln
T3
T2
= 13.4 J/K.
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 5 Un sistema termicamente isolato, alla temperatura T1 = 30 C costituito da un recipiente
contenente una massa m = 400 g di acqua nella quale immersa una molla ideale, di costante elastica
k = 1000 N/m, ancorata per un estremo al recipiente e mantenuta con un gancio in stato di tensione. In
tali condizioni la lunghezza della molla d = 20 cm, mentre a riposo risulta pari a d0 = 100 cm. Quando il
gancio si spezza, la molla inizia ad oscillare di moto smorzato raggiungendo, dopo un p di tempo, lo stato
finale di quiete e lunghezza pari d0 .
Trascurando le capacit termiche della molla e del recipiente rispetto a quella dellacqua (calore specifico
ca = 1.0 cal/Kg), si determini:
a) la temperatura finale dellacqua;
b) la variazione di entropia del sistema.
Soluzione A causa delle dissipazioni causate dagli attriti, durante le oscillazioni smorzate, lenergia potenziale iniziale della molla
1
2
Ue = k(d d0 )
2
viene totalmente trasformata in calore e ceduta allacqua. Essendo il sistema isolato termicamente, si avr
quindi un aumento di temperatura dellacqua dato da
Q = Ue = mca T
T = Tf Ti =
Ue
mca
k(d d0 )2
2mca
= 0.191 K.
k(d d0 )2
2mca
= 30.2
C.
Per calcolare la variazione di entropia del sistema, basta considerare una trasformazione reversibile che
porti il sistema dalla temperatura iniziale Ti a quella finale Tf . Una trasformazione di questo tipo si pu
realizzare fornendo calore allacqua calore in piccole dosi dQ provocando quindi variazioni elementari dT
di temperatura di modo che
dQ
dT
dQ = mca dT
dS =
= mca
T
T
G. Giugliarelli
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 5 continuazione della soluzione
Quindi la variazione complessiva di entropia sar data da
S = mca
Tf
Ti
G. Giugliarelli
dT
T
= mca ln
Tf
Ti
= mc0 ln
1+
T
Ti
= 1.05 J/K.
20/05/2013
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Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 6 In una trasformazione politropica (pV k =cost.) la pressione e il volume di una definita massa
di ossigeno (gas biatomico) variano da p1 = 4.00 atm e V1 = 1.00 l ai valori p2 = 1.0 atm e V2 = 2.00 l.
La temperatura iniziale del gas T1 = 500 K.
Si determini:
a) il calore Q che viene scambiato dallossigeno con lambiente;
b) la variazione Eint di energia interna del gas;
c) la variazione S di entropia del gas.
Soluzione Prima di tutto si noti che, utilizzando lequazione dei gas ideali, il numero n di moli di ossigeno
e la temperatura T2 del secondo stato sono pari a
n=
p1 V1
RT1
p2 V 2
T2 =
nR
p2 V2
p1 V1
T1
Inoltre, dato che la trasformazione politropica caratterizzata dalla legge pV k = cost., allora
k
V1
p1 V1 = p2 V2
V2
p2
p1
k=
ln(p2 /p1 )
ln(V2 /V1 )
= 2.0.
R.
La natura biatomica del gas determina il fatto che il suo calore specifico molare a volume sia pari a cV = 5
2
Quindi la variazione di energia interna subita dal gas nella trasformazione sar data da
Eint = ncV (T2 T1 ) =
p1 V1 5
RT1 2
p2 V2
p1 V1
T1 =
5
2
(p2 V2 p1 V1 ) = 525 J.
Poi, dalla prima legge della termodinamica ricaviamo che la quantit di calore scambiato dal gas data da
Q = Eint + L e quindi potendo scrivere p =
L=
V2
pdV =
V1
G. Giugliarelli
p2 V2
V2
V1
p2 V2k
dV =
V k , abbiamo
p2 V2k
1k
1k
(V2
1k
V1
)=
1
1k
(p2 V2 p1 V1 )
20/05/2013
8 / 9
Esercitazione 13 Termodinamica
Problema 6 continuazione della soluzione
e
5
1
Q = Eint + L =
+
2
1k
(p2 V2 p1 V1 ) = 315 J.
S =
dQ
= ncV ln
G. Giugliarelli
= ncV
T2
T1
T2
T1
+ nR ln
dT
T
V2
V1
+ nR
V2
V1
p1 V1
T1
dV
V
ln
p2 V2
p1 V1
+ ln
V2
V1
= 0.873 J/K.
20/05/2013
9 / 9
23/05/2013
1 / 9
V2
V1 ,(a)
pdV =
V2
(A + BV )dV = A(V2 V1 ) +
V1 ,(a)
1
2
B(V2 V1 )
G. Giugliarelli
23/05/2013
2 / 9
cV
R
1+
cV
R
A+
1+2
cV
R
BV
dV
R (gas biatomico) si ha
e sostituendo cV = 5
2
1
dQ =
[7A + 12BV ] dV.
2
La trasformazione (a) unespansione e quindi lungo essa sempre dV > 0. Questo vuol dire che dQ sar
positivo (cio assorbito) solo se 7A + 12BV > 0! Si vede immediatamente che
V = V0 =
7A
12B
7 p1 V2 p2 V1
= 5.39 dm ,
p1 p2
e che quindi dQ > 0 per V1 V < V0 , mentre dQ < 0 per V0 < V < V2 . Pertanto il calore Qa pari a
V0
1
1
4
2
2
Qa =
(7A + 12BV )dV =
7A(V0 V1 ) + 6B(V0 V1 ) = 1.25 10 J,
2 V1
2
7A + 12BV = 0
12
che, come si vede, maggiore di Q1,2 . Quindi il rendimento corretto del ciclo pari a
=
G. Giugliarelli
L
Qa
= 0.132.
23/05/2013
3 / 9
vo =
,
m
RT + h
(RT + h)2
RT + h
il lavoro per portare il satellite a tale velocit (una volta alla quota h) sar pari alla sua variazione di
energia cinetica
1
GMT m
2
Lo = mvo =
2
2(RT + h)
Perci Lh sar maggiore di Lo quando
h
1
Lh > Lo
>
RT (RT + h)
2(RT + h)
h > h1 =
RT
2
= 3.19 10
m.
Un orbita circolare sar geostazionaria quando la velocit angolare del satellite pari rot = 2/Trot dove
Trot pari ad un giorno. Quindi
2
vgeo
MT
vgeo = (RT + hgeo )rot
ac =
=G
RT + hgeo
(RT + hgeo )2
e infine
hgeo =
GMT
2
rot
G. Giugliarelli
1/3
RT =
2
GMT Trot
4 2
1/3
7
RT = 3.59 10
m = 3.59 10
km.
23/05/2013
4 / 9
1
2
mv0 G
MT m
RT
Il primo proiettile segue una traiettoria rettilinea e nel punto pi lontano dalla Terra avr velocit nulla.
Indicando con r1 la distanza di tale punto dal centro della Terra, avremo:
Emecc = G
MT m
r1
r1
RT
1
2 /2GM
1 RT v0
T
Per il secondo proiettile invece, il punto pi distante sar quello corrispondente allaltro vertice dellorbita
ellittica seguita (quello opposto al punto di partenza), dove la velocit (ovviamente) non nulla! Tale
energia cinetica residua ci fa capire immediatamente che la distanza massima r2 del proiettile 2 deve essere
minore di r1 . Infatti, detta v la velocit del proiettile 2 in tale punto, dalla conservazione del momento
angolare (rispetto al centro della Terra) segue che RT v0 = r2 v, si ottiene
1
2
mv0 G
MT m
r2
G. Giugliarelli
=m
2
RT
2
2r2
v0 G
MT m
r2
1
2
mv0
2
RT
2
r2
=G
MT m
RT
RT
r2
23/05/2013
5 / 9
2GMT
2
Rv0
Perci
r1
r2
r2
RT
2
2GMT /RT v0
1
2 /2GM
1 RT v0
T
2
RT v0
2
2GMT RT v0
2GMT
2
RT v0
2RT g
2
v0
1
2 1
2GMT /RT v0
= 500.
2
In questultima abbiamo utilizzato il fatto che GMT /RT
pari allaccelerazione di gravit g.
G. Giugliarelli
23/05/2013
6 / 9
v1 = G
v1 = G
= 7.85 10 m/s.
2
r1
r1
r1
r1
Quando invece lastronave percorre lorbita ellittica per il calcolo delle velocit nei vertici dobbiamo ricorrere
alla conservazione dellenergia meccanica e del momento angolare; nei due vertici possiamo scrivere le
seguenti equazioni:
MT m
MT m
MT
MT
1
1
2
2
2
2
mv2 G
= mv3 G
v2 2G
= v3 2G
2
r1
2
r2
r1
r2
mr1 v2 = mr2 v3
v3 =
r1
r2
v2
v2 =
v2 =
(r2 + r2 )r1
Infine
v3 =
G. Giugliarelli
2GMT r1
(r2 + r1 )r2
= 2.18 10
2GMT r2
(r2 + r1 )r1
= 1.0110 m/s.
m/s.
23/05/2013
7 / 9
mv0 =
mv1 G
Mm
r
2r
v2 =
M
4 2 r 2
4 2 r 3
2
T
G
= v2 =
M =
2
r
T2
GT 2
m v2 = G M m
r
r2
Combinando questultima relazione con la precedente ricaviamo
1
2
v1 v0
=G
M
r
=G
4 2 r 2
GT 2
r=
2 v 2 = 7.87 10
v1
0
m.
G. Giugliarelli
4 2 r 3
GT 2
= 3.11 10
27
kg.
23/05/2013
8 / 9
ds
dt
dt = kv dt
dEmecc = dL
dK + dU = mvdv + G
Mm
r2
dr = kv dt
Supponendo poi che la resistenza atmosferica sia relativamente piccola, possiamo supporre che lorbita del
satellite sia essenzialmente circolare e che quindi
v2
r
=G
Mm
r2
=G
vdv = G
M
2r 2
dr.
M
r
dt = G
Mm
2r 2
dr + G
Mm
r2
dr
kdt = m
dr
2r
k
m
dt =
dr
r
dr
r0
G. Giugliarelli
= 2
k
m
dt
0
ln
r
r0
2k
m
r(t) = r0 e
2k t
m .
23/05/2013
9 / 9
Soluzione Cominciamo con la carica q posta in A. Ognuna delle cariche nei vertici contigui (B e D) esercita
su di essa una forza diretta verso lesterno lungo i rispettivi lati del quadrato. Perci
q2
q2
2
FB = FD =
F BD = F B + F D = 2 F B =
40 l2
40 l2
La carica in C produce una forza FC diretta come FBD , ma di modulo
FC =
q2
40 2l2
Complessivamente, le cariche q esercitano su quella in A una forza diretta lungo la diagonale e uscente di
modulo
q2
q2 1 + 2 2
2
1
=
F =
+
2
2
2
40
l
2l
40
2l
Daltra parte la carica q1 posta nel centro del quadrato esercita sulla carica q in A una forza diretta verso
linterno di modulo
qq1 2
F1 =
40 l2
In definitiva, dovr essere
qq1
40 l2
q2
1+2 2
40
2l2
q1 =
1+2 2
4
Questo procedimento si pu applicare anche agli altri vertici del quadrato e perci il risultato completo.
G. Giugliarelli
28/05/2013
1 / 9
F1 = F2 =
40 r 2
x
r
2qq
40 (a2 + x2 )3/2
=0
20 dx
x
(a2 + x2 )3/2
a2 2x2
20
(a2 + x2 )5/2
= 0,
a
x = xmax =
2
28/05/2013
2 / 9
Soluzione Nel riferimento rotante le sferette dovranno essere in equilibrio sotto lazione delle seguenti forze:
1) la forza centrifuga diretta lungo la congiungente le due cariche verso lesterno, pari a
2
F = m r
2) la forza di Coulomb diretta anchessa lungo la congiungente le due cariche, ma nel verso opposto,
pari a
q2
1
Fc =
40 4r 2
Allequilibrio sar
Fc = F
q2
40 4r 2
= m r
= (l sin )
q2
160 m 2
da cui
sin =
1/3
q2
160 l3 m 2
= 30 40
28/05/2013
3 / 9
G. Giugliarelli
40 d3 mg
4l2 d2
q=
40 d3 mg
4l2 d2
= 8.7 10
C.
28/05/2013
4 / 9
d2 x
dt2
e2
40 4x2
dv
dt
dv dx
dx dt
=v
dv
dx
e2
4m0 4x2
vdv =
e2
16m0 x2
dx
Integrando tra la posizione iniziale (x0 = d0 /2) e una posizione generica x, abbiamo
v(x)
vdv =
0
e2
dx
16m0
x0
x2
1 2
e2
v (x) =
2
16m0
1
x
1
x0
e2
4m0
d0
1
d
= 101 m/s.
e2
4m0 d0
= 113 m/s.
28/05/2013
5 / 9
5q
2
40 r1
E2 =
2q
2
40 r2
Fuori dallasse x tali campi hanno direzioni diverse e quindi la loro somma sar sempre non nulla. Quindi
il campo risultante pu annullarsi solo sullasse x.
Tenendo conto delle espressioni precedenti, nei punti dellasse x il campo risultante pu essere scritto nella
forma seguente:
E(x) =
q
40
5x
|x|3
2(x d)
|x d|3
E(x) = 0
5x
|x|3
2(x d)
|x d|3
Perci
2
5 10
5
2
2
3x (10d)x + 5d = 0
x=
d (fuori range!)
x<0
x2
(x d)2
3
5
2
5 10
2
2
0<x<d
=
7x (10d)x + 5d = 0
x=
d (non reali!)
x2
(x d)2
3
5
2
5 10
5 + 10
2
2
x>d
=
3x (10d)x + 5d = 0 x =
d x=
d = 2.272d
x2
(x d)2
3
3
Il campo si annulla quindi nel punto dellasse x di ascissa x = 2.72d.
G. Giugliarelli
28/05/2013
6 / 9
Soluzione Il campo nel punto P la somma vettoriale dei campi generati dalle due cariche. Osservando il
diagramma vettoriale si nota che le componenti dei campi parallele ad r sono opposte. Quindi il campo
totale la somma delle componenti perpendicolari, cio
E =2
Per grandi r (r
q
40 (r 2 + d2 /4)
sin =
qd/2
20 (r 2 + d2 /4)3/2
p
40 (r 2 + d2 /4)3/2
d) abbiamo
E =
G. Giugliarelli
p
40 r 3
E =
1
40 r 3
p
p.
28/05/2013
7 / 9
E =
3Qp
40 z 4
E =
40
(z d)2
2
z2
1
(z + d)2
6d2 z 2 2d4
40 z 2 (z 2 d2 )2
E =
6qd2
40 z 4
3(2qd2 )
40 z 4
G. Giugliarelli
28/05/2013
8 / 9
v0 sin =
t1
t1 =
me
eE
In questo intervallo di tempo lo spazio percorso lungo lasse y
h = vy,0 t1 +
1
2
at1 = vy,0 t1 +
eE
2me
t1 =
2
1 me v0
sin2
eE
2
me v0
4eE
che risulta maggiore della distanza fra i piatti. Ci significa che lelettrone raggiunge il piatto superiore.
Questo avverr quando
vy,0 t2 +
1
2
2
2
at2 = d eEt2 2v0 me t2 2dme = 0 t2 =
2me v0
2
2m2
e v0 8me eEd
2eE
= 6.410
s.
Il contatto con il piatto superiore avverr ad una distanza dallestremo sinisytro pari a
x = x(t2 ) = v0 cos t2 = 2.72 cm.
G. Giugliarelli
28/05/2013
9 / 9
dE =
dx
40 (L + a x)2
E =
40
L
0
dx
(L + a x)2
L+ax 0
L
40 a(L + a)
q
40 a(L + a)
L si ha
E =
G. Giugliarelli
40
q
40 a2
4/06/2013
1 / 10
Soluzione Il campo prodotto da un anello carico lungo i punti del suo asse ha lespressione
E(z) =
qz
40 (R2 + z 2 )3/2
Perci il campo risultante dei due anelli lungo i punti dellasse pu essere scritto come segue
E(z) =
q1 z
40 (R2 + z 2 )3/2
q2 (z 3R)
40 R2 + (z 3R)2 3/2
Allora
E(R) = 0
G. Giugliarelli
q1 R
(R2 + R2 )3/2
2q2 R)
=0
R2 + 4R2 3/2
q1
q2
32
125
= 0.506.
4/06/2013
2 / 10
Soluzione Per un arco di cerchio carico di apertura 2 (vedi figura qui a fianco) il
campo risultante nel suo centro (di curvatura) perpendicolare allarco stesso. Cio:
E =
dE cos =
ds cos =
40 r 2
40 r 2
r cos d =
20 r
sin
q
40 r 2
sin
Quindi nelle due situazioni indicate dal problema, i campi prodotti dalle due parti dellarco di circonferenza
sono disposti come nella figura qui sotto.
In particolare, in (a) i campi prodotti dai due semicerchi sono uguali ed
equiversi e quindi:
Ea = 2
q
40 (/2)r 2
sin(/2) =
q
2 0 r 2
Invece in (b) i campi prodotti dai due quarti di cerchio sono perpendicolari fra loro e quindi il campo
risultante pari a:
q
q
Eb = 2
sin(/4) cos(/4) =
40 (/4)r 2
2 0 r 2
G. Giugliarelli
4/06/2013
3 / 10
I pE cos = cost.
O anche
d
dt
I pE cos
pE
I
theta
G. Giugliarelli
=0
d
dt
+ pE sin = 0
d2
dt2
pE
I
sin
e perci
(t) = 0 cos( t + )
con
pE
I
pE
4/06/2013
4 / 10
(a) 6.00
ii;
(b) 2.00
jj;
(c) 3.00
i + 4.00k
k;
Si calcoli il flusso totale attraverso il cubo per ognuno di questi campi.
Soluzione Il campo uniforme in tutti e tre i casi. La normale della faccia destra del cubo coincide con il
versore dellasse y, cio j . Quindi
(a) =
(b) =
faccia destra
faccia destra
(c) =
2
j = 0;
dA = l (6.0
ii)
E (a) n
E (b) n
dA = l2 (2.0
jj)
j = 3.92 Nm2 /C;
faccia destra
dA = l (3.0
i + 4.0k
k)
j = 0.
E (c) n
Si noti infine che, essendo il campo uniforme, il flusso attraverso tutto il cubo nullo !
G. Giugliarelli
4/06/2013
5 / 10
Soluzione Si consideri la superficie gaussiana costituita dallunione tra la retina e la superficie piana
(circolare) delimitata dal telaio.
Essendo il campo elettrico uniforme, il suo flusso attraverso tale superficie nullo! Ma allora possiamo
scrivere
0 = totale = telaio + retina
retina = telaio
Quindi
2
retina = telaio = a E.
G. Giugliarelli
4/06/2013
6 / 10
4 = 5 = 6 =
G. Giugliarelli
q
240
4/06/2013
7 / 10
h + 2Rh
2R
= 3.82 10
C/m .
r 2 h
Er<R =
20
R2 h
0
Er>R =
R2
20 r
20 r
dove nellultima relazione abbiamo posto = R2 a tutti gli effetti la densit lineare di carica del cavo
cilindrico.
G. Giugliarelli
4/06/2013
8 / 10
E =
20
20
z
R2 + z 2
20
z
R2 + z 2
G. Giugliarelli
4/06/2013
9 / 10
40 R4
Soluzione Consideriamo una strato sferico di spessore dr e raggio r, concentrico con la distribuzione di
carica. La quantit di carica interna a tale strato pari a
2
dq = (r)4r dr =
4s
R
r dr,
Q=
4s
R
r dr =
0
4s R4
R
= s R .
E4r
1 4s
0
G. Giugliarelli
(r ) dr =
0
s 4
r
0 R
E(r) =
s
40 R
Q
40 R4
r .
4/06/2013
10 / 10
30
r
r. (Si noti che il
E =
a (campo uniforme), essendo a il vettore che va dal centro della sfera
30
al centro della cavit. (Si noti che il risultato indipendente dal raggio della
sfera e da quello della cavit.)
Soluzione Quanto richiesto al punto a) stato gi stato visto a lezione.
Per il punto b) possiamo, ancora una volta, fare appello al principio di sovrapposizione. In effetti, la
distribuzione di carica pu essere ottenuta sovrapponendo una sfera (senza cavit) carica con densit , ed
una di dimensioni pari a quelle della cavit carica con densit .
Quindi, sfruttando il risultato precedente ed il principio di sovrapposizione, nei punti della cavit il campo
sar pari alla somma dei campi prodotti dalle due distribuzioni di carica. Cio
E =
30
30
b =
30
r b ,
dove il vettore b un vettore che va dal centro della cavit al punto individuato da r
r. Perci, essendo b
un vettore che va da tale punto al centro della cavit abbiamo
r b =a
G. Giugliarelli
E =
30
a
a.
6/06/2013
1 / 9
dq
40 R
dl
40 R
d
40
40
d =
0
40
q
40 R
6/06/2013
2 / 9
V (x) =
R2 + x2
40
E(x) =
V
x
Q
40
x
.
R2 + x2 3/2
b) Il campo elettrostatico conservativo. Quindi durante il moto della particella carica si conserva lenergia
meccanica. Cio, se la particella dovesse raggiungere il centro dellanello dovremmo avere
K(d0 ) + qV (d0 ) = K(0) + qV (0)
Ma osservando che
1
2
G. Giugliarelli
mv0 +
40
R 2 + d2
0
1
2
mv0 +
40
= 0.0674 J <
= K(0) +
R 2 + d2
0
Qq
40 R
Qq
40 R
= 0.0719 J,
6/06/2013
3 / 9
K() =
1
2
2
mv0 +
Qq
40
= 0.0674 J
v =
R2 + d2
0
2 1
Qq
2
mv0 +
= 11.6 m/s.
m
2
40 R2 + d2
0
F (x) = qE =
Qq
40
x
R2 + x2 3/2
R) possiamo scrivere
F (x) F (0) +
F
x x=0
x=
Qq
40 R3
x,
d2 x
dt2
Qq
40 R3
x(t) = d0 cos(t + )
con
Qq
40 mR3
e infine
=
G. Giugliarelli
40 mR3
= 2.7 Hz.
6/06/2013
4 / 9
r<R
30 r,
E(r) =
q
r>R
2,
40 r
R
dr
q
2
2
V (r) =
E(r)dr =
rdr +
=
(R r ) +
30 r
40 R r 2
60
40 R
r
Ricordando che =
3q
4R3
abbiamo
V (r) =
80 R3
(R r ) +
40 R
q(3R2 r 2 )
80 R3
Per avere V (0) = 0 basta sommare un opportuna costante allespressione appena ottenuta. Cio
V (r) = V (r) + A
con
A = V (0) =
Infine
V = V (R) V (0) =
G. Giugliarelli
q
40 R
3q
80 R
3q
80 R
V (r) =
q
80 R
qr 2
80 R3
.
6/06/2013
5 / 9
Soluzione Il lavoro richiesto pari allenergia potenziale del sistema di cariche che per un sistema di n
cariche puntiformi pari a
n1
U =
i=1 j=i+1
qi qj
ri,j
U =
q2
40 a
q2
40 a
q2
q2
q2
q2
2a
40 a
40 a
40 2a
40
Sommando otteniamo
U =
G. Giugliarelli
q 2 (2 2 1)
40 a
6/06/2013
6 / 9
q2
q2
q2
U =4
+2
=
4 + 2 = 24.3 J.
40 a
40 2a
40 a
Il lavoro per portare la quinta carica nel centro del quadrato pari alla sua energia potenziale rispetto alle
quattro cariche. Cio
2
2q
q2
L5 = 4
=
= 25.4 J.
40 ( 2a/2)
0 a
Quando la quinta particella viene spostata, anche di poco, dal centro del quadrato, essa risentir di forze
che la spingeranno ad allontanarsi indefinitamente dal quadrato di cariche. Applicando la conservazione
dellenergia, possiamo scrivere
Ui =
G. Giugliarelli
1
2
mvlim
vlim =
2q 2
0 ma
= 184 m/s.
6/06/2013
7 / 9
V1 = V2
q1
40 R1
q2
q1
40 R2
q2
R1
R2
q1
2
4R2
2
4R1
q2
2
q1 R2
2
q2 R1
R2
R1
Cio, le densit di carica sono inversamente proporzionali ai raggi di curvatura dei conduttori.
Tornando al nostro problema, la conservazione della carica ci permette di scrivere
q1 + q2 = q
G. Giugliarelli
q2 = q q1
q1
q q1
R1
R2
1
2
q1 = q
3
2
q2 = q
3
6/06/2013
8 / 9
qint
Daltra parte, per il potenziale, una volta determinati a campi elettrostatici nelle diverse regioni avremo
V (r) =
E(r)dr
r
V (r)
R1
0dr +
R1 < r < R2
r > R2
q1
q1
40 r 2
40
q1
40
R2
r
R2
R1
dr
r2
dr
r2
q1 + q2
40 r 2
40
G. Giugliarelli
40
q1 + q2
40
q1 + q2
dr
R2
r2
q1 + q2
dr
R2
r2
dr
r2
q1
40 R1
q1
40 r
q2
40 R2
q2
40 R2
q1 + q2
40 r
6/06/2013
9 / 9
40 r 2
40 d2
= 3.60 10
V/m.
Sullelettrone agisce quindi una forza verso la sfera di ampiezza F = eE(d) e conseguentemente, se viene
lasciato libero, esso parte verso la sfera con unaccelerazione iniziale
ai =
eE(d)
me
eQ
40 me d2
14
= 6.32 10
m/s .
eQ
40 d
1
2
me v (R)
G. Giugliarelli
eQ
40 R
v(R) =
eQ
20 me
1
d
= 7.33 10
m/s.
11/06/2013
1 / 8
Soluzione Con il collegamento al generatore, tra le armature 1 e 3 avremo una d.d.p. E. Per effetto del
collegamento a terra possiamo anche dire che la 1 a potenziale 0 e la 3 a potenziale E. Conseguentemente,
larmatura 2, essendo esattamente equidistante dalle altre sar a potenziale E/2. In tale situazione, sulle
facce delle armature avremo le cariche +q o q come indicato nella figura in basso. Il distacco del generatore
non modifica la situazione (anche perch le cariche sulle 2 e 3 non possono variare, essendo queste isolate).
b) Collegando la 2 terra, essa viene portata allo stesso potenziale della 1. Perci le
cariche sulle loro facce affacciate si ricombinano annullando il campo elettrico tra di
loro. Invece, tra 2 e 3 non cambia niente (si noti che la 3 rimane sempre isolata). Il
successivo distacco di 1 e 2 da terra non cambia le cose. In definitiva la 1 e la 2 sono
a potenziale 0, mentre la 3 a potenziale E/2.
G. Giugliarelli
11/06/2013
2 / 8
Soluzione Si noti che i condensatori C1 e C2 sono in parallelo fra loro. Quindi la loro capacita equivalente
C12 = C1 + C2 = 15.0 F.
Inoltre C12 in serie a C3 e perci la capacit equivalente del circuito
1
C
1
C12
1
C3
1
C1 + C2
1
C3
C1 + C2 + C3
(C1 + C2 )C3
C =
(C1 + C2 )C3
C1 + C2 + C3
= 3.16 F
q
C3
=V
C
C3
V C3
C1 + C2 + C3
= 21.1 V
q1 = C1 V1 = 2.11 10
C.
Se C3 subisce il corto, come se venisse sostituito da un conduttore. In questo caso ovviamente abbiamo
V1 = V2 = V = 100 V;
q1 = C1 V1 = 1.0 10
C,
e quindi
V1 = V1 V1 = 8.9 V;
G. Giugliarelli
q1 = q1 q1 = 7.89 10
C.
11/06/2013
3 / 8
Soluzione Allequilibrio elettrostatico ai capi dei due condensatori dovremo avere la stessa d.d.p. Cio dovr
essere
q1
q2
V1 = V2
=
,
C1
C2
dove q1 e q2 sono le cariche finali sulle armature dei due condensatori. Daltra parte inizialmente abbiamo
q1,0 = C1 V = 1.0 10
C;
q2,0 = C2 V = 3.0 10
C.
Notando che al chiudersi degli interruttori, le armature inferiori (come anche le superiori) diventano parte
di un unico conduttore, per la conservazione della carica dovremo avere
q1 + q2 = q2,0 q1,0 = (C2 C1 )V
dove, tenendo conto delle entit delle cariche iniziali e delle polarit iniziali dei condensatori, si supposto
che nella situazione finale le armature inferiori siano entrambe positive. Perci
q2
(C2 C1 )V q2
=
,
q1 = (C2 C1 )V q2
C1
C2
dalla quale otteniamo
(C2 C1 )C2 V
4
q2 =
= 1.5 10
C;
C1 + C2
e
V1 = V2 =
G. Giugliarelli
q1 =
C2 C1
C1 + C2
(C2 C1 )C1 V
C1 + C2
= 5.0 10
V = 50 V.
11/06/2013
4 / 8
q3 = 40 V0 R3 = 6.0 10
C.
40 R3
Daltra parte le due sfere, nel loro insieme, costituiscono un condensatore sferico di capacit
C1,2 40
R1 R2
R2 R1
R 1 R2
R2 R1
= 4.0 10
q1 = q;
q2 = +q.
Lenergia elettrostatica immagazzinata in questo sistema comprende lenergia del condensatore C1,2 e quella
relativa alla carica q3 , cio
U = U1,2 + U3 =
q2
2 C1,2
2
1 q3
5
5
5
= 1.8 10
J + 2.7 10
J = 4.5 10
J,
2 C3
11/06/2013
5 / 8
J.
G. Giugliarelli
J.
11/06/2013
6 / 8
C1 C3 V
C1 + C3
= 9.0 10
C; q2 = q4 = q2,4 = C2,4 V =
C2 C4 V
C2 + C4
= 1.6 10
C.
q
C1,2
q
C3,4
C1,2
1
C1,2
q=
C1,2 C3,4
C1,2 + C3,4
(C1 + C2 )(C3 + C4 )V
C1 + C2 + C3 + C4
(C3 + C4 )V
C1 + C2 + C3 + C4
G. Giugliarelli
= 8.4 V;
V3,4 =
(C1 + C2 )V
C1 + C2 + C3 + C4
= 3.6 V.
11/06/2013
7 / 8
C.
Per il campo elettrico e la densit di energia nei pressi della sfera abbiamo
E =
q
d2 0
G. Giugliarelli
2V
d
= 1.6 10
V/m;
uE =
1
2
0 E
20 V 2
d2
= 1.13 10
J/m .
11/06/2013
8 / 8
vd =
= 2.2 10
m/s,
A
neA
dove abbiamo utilizzato il valore di n = 8.49 1028 m3 del rame.
Perci, il tempo in cui un elettrone percorre tutto il filo
t =
l
vd
neAl
i
= 3860 s = 1 h 4 min 20 s.
Problema 2 Un essere umano pu rimanere folgorato se una pur piccola corrente imin = 50 mA passa
vicino al cuore. Un elettricista che lavora a mani nude e sudate, impugnando due conduttori con le due
mani realizza un buon contatto elettrico.
Se la resistenza del suo corpo pari a R = 2000 , qual la d.d.p. che gli sarebbe fatale?
Soluzione
Ovviamente si ha
V = Ri
G. Giugliarelli
18/06/2013
1 / 9
L
A
R =
3L
A
3LA = LA
A =
A
3
R =
9L
A
= 9R.
Problema 4 Una resistenza cilindrica avente raggio r = 5.0 mm e lunghezza l = 2.0 cm viene fabbricata
con un materiale che ha una resistivit = 3.5 105 m.
Nellipotesi che la potenza dissipata nella resistenza sia pari a 1.0 W, determinare
a) la densit di corrente nel filo;
b) la d.d.p. ai suoi capi.
Soluzione La resistenza del conduttore cilindrico
l
R=
= 8.91 m
r 2
Daltra parte
2
P = Ri
i=
P
R
e quindi
J =
i
A
G. Giugliarelli
A2 R
= 1.35 10
A/m ;
V = Ri =
RP = 94.4 mV.
18/06/2013
2 / 9
q = 0 (2 1 )I,
0
che dimostra che nella giunzione tra le due parti del resistore di diverso materiale si ha un ristagno di
carica!
G. Giugliarelli
18/06/2013
3 / 9
q(t) = CE 1 e
q = CE
t /RC
1e
G. Giugliarelli
t /RC
=1
q
CE
t = RC ln
q
CE
= 3.4 s.
18/06/2013
4 / 9
R1
R2
R1 =
W1
W2
R2 =
U0 W 2
W2
R2 =
U0
W2
R2
U0
W2
R2 + R2 C =
Infine
R1 =
G. Giugliarelli
U0
W2
CR2
(U0 W2 )
U0 C
R2 =
W2
U0 C
= 30 .
= 120 .
18/06/2013
5 / 9
l
A
l
2 r2 )
(r2
1
Nel caso b) invece, possiamo vedere il conduttore come lunione di tanti gusci cilindrici di lunghezza l,
spessore dr e raggio r (con r1 r r2 ). La corrente scorre radialmente e quindi tali gusci sono attraversati
da essa perpendicolarmente alla loro superficie (pari a A(r) = 2rl) per una lunghezza pari al loro spessore
dr. Pertanto ad ogni guscio compete una resistenza
dRb =
dr
A(r)
dr
2l r
Tutti i gusci, essendo attraversati dalla stessa corrente, risultano in serie e perci la resistenza complessiva
data dalla seguente
r2 dr
r2
Rb =
=
ln
dRb =
.
2l r1 r
2l
r1
Perci la risposta alla domanda del problema la seguente
Ra
Rb
G. Giugliarelli
2l2
2 r 2 ) ln (r /r )
(r2
2
1
1
= 93.5
18/06/2013
6 / 9
q0
CA
VB = V0 VA =
q
CB
VA
VB
VA
V0 VA
CB
CA
CB =
VA
V0 VA
CA =
3
7
CA
Quando i condensatori si scaricano rulla resistenza, il circuito presenta una costante di tempo
= RCeq = R
CA CB
CA + CB
3
10
RCA
t/
t1/2 /
1
2
t1/2
ln 2
G. Giugliarelli
10t1/2
3R ln 2
= 0.274 F;
CB =
3
7
CA =
10t1/2
7R ln 2
= 0.118 F.
18/06/2013
7 / 9
i = imax =
V0
R=
l
d2 /4
V0
imax
= 30
l=
d2 V0
4imax
= 48.1 m
Per riscaldare la quantit dacqua suddetta occorre una quantit di calore pari a
Q = mcT = 1.67 10
Ma a causa del rendimento minore di 1, il nostro riscaldatore dovr produrre una quantit di energia pari
a Q/ = 2.23 106 J = 0.62 kWh che, ovviamente, corrisponde anche al consumo del riscaldatore. Inoltre,
dato che tale consumo non altro che lenergia dissipata nel filo di costantana, ricaviamo
2
Rimax t =
G. Giugliarelli
t=
Q
Ri2
max
= 745 s = 12 23
18/06/2013
8 / 9
0,
E0 (T + t),
T
E(t) =
E
T0 (T t),
t < T
T t < 0
0tT
t>T
Supponendo che a sia la distanza tra le armature del condensatore, la carica sulle stesse vale
Q(t) = aCE(t).
Quindi impostando lequazione del circuito,
V (t) = Ri +
Q
C
=R
dQ
dt
Q
C
= aRC
dE
dt
+ aE
0,
G. Giugliarelli
t < T
T t < 0
0tT
t>T
18/06/2013
9 / 9
B =
=
v
vd
dove V2 la d.d.p. tra le piastre e d la loro distanza.
Ricordando poi che lelettrone accelerato da una d.d.p. V1 = 1.0 kV, allora
1
2
me v
= eV1
G. Giugliarelli
v=
2eV1
me
B =
me V22
2eV1 d2
= 2.67 10
T.
19/06/2013
1 / 18
s mg
iL(cos + s sin )
Il valore di per il quale il campo minimo corrisponde a quel valore in corrispondenza del quale il
denominatore della precedente relazione massimo, e cio quello per il quale
d
d
tan = s
= 0 = arctan s = 31 .
Quindi
Bmin = B(0 ) =
G. Giugliarelli
s mg
iL(cos 0 + s sin 0 )
s mg
iL cos 0 (1 + 2
s)
s mg
=
iL
= 0.1 T.
1 + 2
s
19/06/2013
2 / 18
F =
dl = 2aiB sin ,
G. Giugliarelli
19/06/2013
3 / 18
G. Giugliarelli
mg
2lN B
= 2.45 A.
19/06/2013
4 / 18
t=
=
= 2.28 10
s.
2
a
eV
Nella situazione b) il moto del protone rettilineo e parallelo a B e quindi non si hanno orbite di elica.
Invece nella situazione c) la traiettoria unelica non uniforme con un passo via via pi grande mano a
mano che la componente della velocit lungo E e B aumenta. Invece in un piano parallelo alle armature il
protone segue una traiettoria circolare di raggio e periodo pari a
mv0
m
1
6
r=
= 1.04 10
cm
T = 2
= 6.56 10
s.
eB
eB
Perci il numero di orbite di elica dato da
d=
Norb. =
G. Giugliarelli
t
T
eB
2md2
2m
eV
2ed2
mV
= 3.48.
19/06/2013
5 / 18
Fx = qBvy
vB
Fy = qE qBvx
F = qE + qv
F =0
z
Quindi, non essendoci forze lungo lasse z, il moto della particella sar confinato sul piano xy. Le equazioni
del moto sono quindi le seguenti
dvx
dvy
d2 vx
= qBvy
m
= qB
dt
dt2
dt
dv
d2 vy
dvx
m y = qE qBvx
m
= qB
dt
dt2
dt
Ricavando dvx /dt dalla seconda delle equazioni di destra e inserendola in quella di sinistra otteniamo:
d2 vy
qB 2
=
vy
dt2
m
dalla quale, ponendo = qB/m, si ottiene immediatamente vy (t) = vy,0 sin t. Quindi, considerando la
sua derivata rispetto al tempo si ricava
dvy
dvy
qE
qE
E
= vy,0 cos t
= ay (0) = vy,0 =
vy,0 =
=
,
dt
dt t=0
m
m
B
e
t
t
E
E
mE
vy (t) =
sin t
y(t) =
vy (t )dt =
sin t dt =
[1 cos t].
B
B 0
qB 2
0
G. Giugliarelli
19/06/2013
6 / 18
vx (t) =
[1 cos t],
B
e ancora
t
t
E
E
1
vx (t )dt =
[1 cos t ]dt =
x(t) =
t+
sin t .
B 0
B
0
Riassumendo, osserviamo che vx si annulla quando t = 2n (con n = 0, 1, 2, . . .) e cio per
2
2m
2mE
tn = 2n
tn =
n=
n
e per
x = xn =
n
qB
qB 2
Inoltre osserviamo che la pendenza della traiettoria pari a
sin t
vy (t)
=
,
m(t) =
vx (t)
1 cos t
diverge in corrispondenza dei punti dove vx = 0.
Notando infine che per
m
tn = + 2n
tn =
(1 + 2n) =
(1 + 2n)
qB
xn =
mE
qB 2
(1 + 2n)
G. Giugliarelli
19/06/2013
7 / 18
Soluzione La spira pu essere vista come la composizione delle spire ABCDA e ADEF A che hanno un lato
(DA e AD) sovrapposto. Alle due spire possiamo associare i momenti di dipolo magnetico
1 = abi;
2 = bci,
diretti, il primo verso il basso e il secondo verso destra. Il momento di dipolo complessivo la somma
vettoriale dei due momenti di dipolo, e quindi avremo un momento di dipolo complessivo pari a
2
2
1 + 2 = bi
1
2
a2 + c2 = 0.33 Am ,
= arctan
a
c
= arctan 2 = 63
con lorizzontale.
G. Giugliarelli
19/06/2013
8 / 18
Soluzione Il campo magnetico nel centro di curvatura di una corrente che si sviluppa su un arco di cerchio
di apertura e raggio R dato da
dB =
0 i ds
0 i
4 R2
ds =
4R2
0 i
4R
perpendicolare al piano della corrente, e uscente dal foglio per una corrente antioraria (nel piano del foglio).
Invece si noti che tratti di corrente radiali rispetto al centro di curvatura non danno contributo al campo
s e r sono paralleli. Quindi nei due casi precedenti abbiamo
dato che nella formula di Biot e Savart ds
Ba =
0 i
R1
R2
0 i
1
b
19/06/2013
9 / 18
B =
20 i
Soluzione Il campo nel centro della spira pari a 4 volte il campo prodotto da ognuno dei 4 lati della spira
nello stesso punto. Tale campo perpendicolare al piano della spira e pu essere ricavato dalla relazione
gi vista a lezione
0 i
(cos 1 cos 2 ),
B =
4R
esprimente il campo magnetico a distanza R da un tratto rettilineo di corrente di lunghezza finita.
Nel caso in questione, per uno qualsiasi dei quattro lati abbiamo R = a/2, 1 = /4 e 2 = /4. Perci
B1 =
0 i
2a
0 i
a
cos(/4) =
20 i
2a
B = 4B1 =
2 20 i
a
perpendicolare al piano della spira e uscente dal foglio se la corrente in verso antiorario (vista dallalto).
G. Giugliarelli
19/06/2013
10 / 18
Soluzione Per ottenere tale campo suddividiamo il nastro in tante striscioline indefinite di larghezza dx
(ognuna a distanza x dal bordo sinistro del nastro). Ognuna di queste striscioline assimilabile ad un filo
rettilineo indefinito in cui scorre una corrente
i
di =
dx
dB =
0 di
2(d + x)
0 idx
2w(d + x)
B =
G. Giugliarelli
dB =
0 i
2w
w
0
dx
d+x
0 i
2w
ln
d+w
19/06/2013
11 / 18
0 i
4h
0 i
4l
(cos 1 cos 2 ) =
(cos 1 cos 2 ) =
0 i
a
0 i
3a
0 i
2
B1 =
+
a
2
e
B2 =
0 i
3a
(cos 1 + cos ),
(cos 1 + cos )
3a/4
(3a/4)2
a/4
(a/4)2 + (3a/4)2
(a/4)2
+
2
2
0 i
0 i
3a
3
+
10
1
2
+
10
2
G. Giugliarelli
20 i
10 + 2 20
4
B = 2B1 + 2B2 =
= 2.0 10
T.
a
3 10
Fisica Generale I, AA 2012-2013
19/06/2013
12 / 18
Soluzione Il campo magnetico nel punto P la somma dei campi, come gia visto nel problema 6, dovuti
alle due correnti semicircolari. I due tratti rettilinei non producono campo in P . In questo caso entrambe
le correnti determinano un campo perpendicolare al piano della spira ed entrante nel foglio. In campo
complessivo quindi
0 i 1
1
0 i
B =
+
=
(a + b).
4
a
b
4ab
Il momento di dipolo magnetico pari (come da definizione) allarea della spira moltiplicata per la corrente
i. Quindi
2
2
= Ai =
(a + b )i
2
Tenendo conto del verso della corrente, si noti che il vettore perpendicolare al piano della spira ed
entrante nel foglio (come si vede utilizzando la regola della mano destra).
G. Giugliarelli
19/06/2013
13 / 18
Soluzione Il campo in O la somma di due termini: il campo generato dalla parte circolare della spira B1
e due volte il campo B2 generato da uno dei due tratti rettilinei.
Si noti che B1 i 3/4 del campo nel centro di una spira circolare di raggio a. Cio
3 0 i
B1 =
4 2a
30 i
8a
B2 =
0 i
4a
0 i
4a
cos(/4) =
20 i
8a
B = B1 + 2B2 =
30 i
8a
+2
20 i
8a
(3 + 2 2)0 i
8a
= 6.1 10
T.
G. Giugliarelli
19/06/2013
14 / 18
B(x) =
0 I1
2x
Ora, essendo la spira piccola rispetto alle distanze dal filo, possiamo supporre che il campo in essa sia
essenzialmente uniforme e coincidente con quello nel suo centro. In queste condizioni, alla spira compete
unenergia potenziale pari a
0 a2 I1 I2 1
B =
UB =
,
2
x
dove abbiamo tenuto conto del fatto che e B sono antiparalleli. Stando cos le cose, possiamo immediatamente scrivere che il lavoro che si deve compiere per dimezzare la distanza della spira dal filo
0 a2 I1 I2
2
1
0 a2 I1 I2
8
L = U (x0 /2) U (x0 ) =
=
= 7.07 10
J.
2
x0
x0
2x0
G. Giugliarelli
19/06/2013
15 / 18
ich (r) =
dA =
J n
J(r )2r dr =
0
2J0
a
(r ) dr =
0
2J0 3
r .
3a
Perci
B(r) =
G. Giugliarelli
0 ich (r)
2r
0 J0 2
r .
3a
19/06/2013
16 / 18
J =
i
(a2 b2 )
Si noti ora che la distribuzione di corrente del filo potrebbe essere ottenuta sovrapponendo due correnti con
uguale dentit J, una di raggio a e una di raggio b (con asse parallelo a quello della prima e a distanza d
da esso), ma con verso opposto. Nella regione in cui le due correnti si sovrappongono, la corrente risultante
(la corrente netta) sarebbe nulla, come in figura.
In queste condizioni, il campo magnetico sullasse del foro pari alla somma dei campi prodotti separatamente (nello stesso luogo) dalle due distribuzioni di corrente. Notando quindi che la seconda distribuzione
ha campo nullo lungo il suo asse, otteniamo che il campo cercato pari a quello prodotto dalla sola
distribuzione di raggio a, a distanza d dal suo asse. Un tale calcolo era gi stato visto a lezione, e quindi
B(d) =
G. Giugliarelli
0 J
2
d=
0 i
2(a2 b2 )
d.
19/06/2013
17 / 18
BT =
0 i
2(2R)
0 i
4R
diretto verso lalto (e preso positivo). Al contrario, sul suo asse non produce campo magnetico.
Se consideriamo la corrente nel filo entrante nel foglio, i campi da esso prodotti in P e nel centro del tubo
sono pari a
0 I
0 I
BP =
;
BC =
.
2R
6R
Perci la richiesta del problema si traduce nella seguente relazione
BT + BP = BC
0 i
4R
0 I
2R
0 I
6R
i
2
I =
I
3
G. Giugliarelli
3
8
i.
19/06/2013
18 / 18