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GUILLERMO GIACOMAZzZI TUTTI PAZZI LR todd MNmIsee a=) iL CALCIO E L’ARTE, ET AIST Caeenneel Pia ees MENS AXEL CEDRIC KONAN Tere BRYN. e ey wield GIA’ SI GODE LECCE, ETT | i é Pe 4 | 5 ‘i iB Piet pay. 1 EDITORIAL DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE ‘pag. 3- PRIMO PIANO. GUILLERMO GIACOMAZZI TUTTI PAZZI PER GIACOMAZZI ‘a pag.9- PRIMO PANO MATTEO SUPERB) IL CALCIO E L’ARTE, LE SUE PASSIONI ‘pag. 13 - PERSONAGGI QUINTE Delio Rossi 8 arrivato con lintento di salvare il Lecce. La terza salvezza consecutiva era quanto stabilito nei programm! ad inizo anno. Giocaton, cche escano dal campo con le magliet- te sudate 8 quanto chiede il nuovo allenatore. Da pitt parti si auspicava un intervento che desse una scossa all'ambiente e rimettesse in carreg- Giata il gruppo, recentemente apparso privo di stimoli. Prima di ripartire ci piace unirci al pensiero di stima uma- nna e professionale espresso dal Pre- sidente Moroni e dallo stesso Rossi ad Alberto Cavasin, un guerriero usci- ‘to con lonore delle armi, con classe, senza sterili polemiche, da uomo in- ‘elligente quale ha sempre dimostrato di essere. Il calcio si sa é fatto di cicii, @ del suo, lo stesso Alberto, aveva detto d’aver avverito approssimarsi alla conclusione. Se un ciclo @ finito se ne apre subito un altro. Nel calcio ‘vale quanto in morarchia il dire “lI Re @ morto, viva il Re’. Il timone passa a Delio Rossi che sebbene abbia INSERTO SPECIALE. LA STAGIONE. DEI GIALLOROSS! 2001-2002 ‘230, 19- MI RITORNA IN MENTE.. AXEL CEDRIC KONAN [KONAN-GOL ‘SI SCUSA PER L’ANTICIPO GIA’ SI GODE LECCE, LA SUA AFRICA ‘2 pag. 25 - CAPITANO MIO CAPITAN ALESSANDRO CONTICCHIO JL MASSIMO DELLA CON- CENTRAZIONE EDITORIALE apposto una firma solo per tre mesi, quelli che ci dividono dalla fine di questo campionato, in realta non si sente affatto un traghettatore. E’ solo, anch'egli, uomo dai sani principi. Tre mesi per conoscersi ed confermarsi reciproca stima. Adesso c’é solo da rimboccarsi le maniche e mettere tutti il massimo impegno per ottenere una salvezza per la quale ci sara molto da lavorare. Perché @ inutile nascon- derselo, non sara facile. Ma non im- possibile. Per ottenere ogni cosa bi- sogna innanzitutto volerlo. Su questa volonta corale non abbiamo dubbi: i Giocatori lo vogiono per una conferma professionale, Fallenatore perché con Lecce ha ripreso un filo momentane- amente messo da parte, la Societa perché ha questo obiettivo primario, la tfoseria e il Salento tutto che nella serie A hanno uno stimolo potent Adesso, come sempre, pit) che mai solo Forza Lecce! Loredana Di Cuonzo 1009 27. SPORT A WAFKETING A TIFOSERIA AL CENTRO DEL CALCIO -4pag. 29 ALMANACCO GIALLOROSSO FEBBRAIO CORTO (MA EMOZIONANTE ‘pag. $1 - NERCHANDISING WWW.USLECCE IT ‘a pag. 92 - GIUNTE IN REDAZIONE 1A POST@ GIALLOROSSA Laces Magazine - GENNAIO 2002 “Lappun Guillermo &fissato alle cinque del pomeriggo. Piove a drot- A to, Sono costetia acorrererifugiandomi = presso la sede sociale ben prima delfora ‘igsata. Guillermo ¢ gia li da un pezzo, 9. grintoso ed anche “turbo! | come dialtronde non potrell essere per un “futbolistal™ ‘Scopro subito perd, Mi affida poi una confidenza che mi au- torizza a rielare solo ai tits: del'talia non ama le interviste. “Ablo solo ‘espanol essicura. Manon & vero; tant’® ‘che comprende e risponde. Guillermo racconta Guillermo. “Ho ventiquattro anni. Sono molto legato alla mia famiglia ed in partico- lare ai mieinipotini che, se non fossero ‘cos1 piccol, vorrei con me qui a Lecce. la carriera di calciatore, sarei oggi un architetto. Probabilmente senza lavoro 'Perd, come troppo spesso accade nel mio paese. Forse anche tale previsione ha rafforzato limmensa passione che da sempre mi lega al calcio”. Giacomazzi calciatore. “Ho cominciato a giocare a quattro anni in una squadra di baby calcio. Per essere ammessi bisognava aver ‘compiuto almeno sel anni; ma la mia Passione ed una piccola furbizia mi ‘consentirono di aggirare il problem: Ero piccolo e veloce; cos! mi diceva Vallenatore che mi destind la mitica maglia numero 9”. Sara per questo che conservi un buon feeling con il gol? PRIMO PIANO “Non lo so. Non mi guardo mal indie- tro; guardo solo avanti col proposito di lavorare sodo per migliorare. Ho tanlissimo da imparare”. Aquale evento o circostanza riieni sie legato il tuo arrvo in italia? ‘Certamente un ruolo importante han- no avuto le esperienze con le prece- enti mie squadre: tre anni col Defen- sor e pol col Bellavista; qui sono ceresciuto ed ho avuto modo di farmi ‘conoscere. Sono approdato nelle na- 2lonall giovanilie pol anche nella mag- giore. Ritengo quindi che l'insieme di ‘queste esperienze mi abbia segnalato- Lecce Magazine - GENNAIO 200: agli occhi di qualche osservatore”. AA distanza di pochi mesi dal tuo arrivo a ‘Lecce pensi di aver fatto la scelta glusta? “Giocare in Italia & sempre stato uno del miei sogni. E non solo per il gusto di un’esperienza in un altro paese. Infatti appena diciottenne mi tu propo- sto un trasferimento in Messico, che rifiutal in quanto il mio agente mi av- verti che tale scelta avrebbe escluso, tun giorno, P'talia. ll campionato qui da vol 8 difficile ma stimolante. Il calcio 2 diverso; @ pil veloce, molto pili tec nico e richiede costante applicazione ‘ed attenzione. In Uruguay, durante una partita, vi sono momenti in cui ci si ud distrarre; puoi guardare le tribune © cogliere tutti gli aspetti del tifo, ca- lorosissimo. in Italia assolutamente no. Ogni distrazione ti fatale. E pit difficile ambientarsi come uomo in un paese diverso 0 come caleiatore in un nuovo campionato? “Certamente come uomo. Come cal- ciatore, se tl impegni al massimo ed hal rispetto della squadra che tl acco- glie ti integri presto. Hai intorno a te tun gruppo di colleghi che condivide la tua stessa esperienza e lavora per i tuol stessi obiettivi. Cid ti consente di essere parte di un insieme e non ‘sentirti mai solo. Come uomo invece devi affrontare un paese nuovo, nuove abitudini, una lingua che non @ la tua. ‘Soprattutto perd a me pesa, a volte, la solitudine. Sono lontano dala mia famiglia e mi sembra davvero strano essere da solo davanti ai fornelli a prepararmi la cenal! Non posso mica andare tutte le sere al ristorante col mio amico Cheva”, mi dice sorridendo ‘come a prendersi un po’ in gito. Mi viene quind in mente di chiedergli un parere sulla nostra cucina. “Buonissima; e per me non @ una sorpresa. Ci sono una infinita di risto- ranti italiani in Uruguay. Ci tengo a dire perd che anche la cucina urugua- jana @ ottima”, (Quale impressione hai rportato di Lecce e dell talia? “Lecce é bellissima, ma credetemi, non ho ancora fatto in tempo a visitarla per bene. Mi piacerebbe poi viaggiare per I'italiae visitare Roma che so es- sere stupenda. Purtroppo gli allena- ‘menti mi lasciano poco tempo libero”. ‘Come fo riempi, quali sono fe tue passio- “Musica e letture; in particolare in questo momento i libri di Paulo Coetho”. ‘Miaspettavo di sentinmi dire anche, che Lecee Magazine GENNAIO 2002 ne 60, le auto “Sicuro; una bella Porsche non sareb- be male. Ma ho paura che ci voglia qualche soldo in pi. Un giorno forse potrd permettermeta’ Tomiamo al calcio; ilo vogtiono pro- ‘mettert un regalo quaora sia tua segnare 11 gol dela salvezza, scegi pur. “Nessun regalo sarebbe pit bello della salvezza che' per una notte intera con tutti tifosi del Lecce dei quali apprezzo il calore davvero pari ‘a quello sudamericano. Non dimenti- ccheré mai le emozioni che lo stadio mi ha dato in occasione di Lecce - Juventus; sono state pari a quelle PRIMO PIANO vissute durante la partita giocata mia nazionale contro ‘sempre il massimo collaborando & ‘seguendo le indicazioni dello staff tecnico con cui si é creata massima ‘armonia”, E-sprimi un desiderio per la tua vita. “Nulla di speciale, in apparenza, ma molto molto importante: costruirmi una famiglia”. ‘Magari con una donna italiana? “‘Magari. Le italiane sono bellissime; ‘come le uruguaiane”” Laura Del Giudice 7 PRIMO PIANO Matteo Superbi E per il dopo carriera una panchina. E salito su treno della serie A, con desti- rnazione Lecce, alfutima fermata, Matteo Supetbi ha preso al voio ultima occasio- ne @ 32 anni, quando la gran parte dei suoi colleghi cominciano seriamente a programmare il dopo calcio. Prima del- Fottobre 2001, nella sua lunga e onorata carriera in serie C e B, il centrocampista giallorosso era riuscito a prendersile sue brave soddistazioni. La serie A, fino a ‘quel momento era stata per lui soltanto tun magnifico sogno, sicché quando ha avuto 'opportunita di approdarv ha toc Cato il cielo con un dito. «Devo ammettere che q non spe- jore professionista. Real zarla a 32 anni, poi, @ una sorta di miracolo. Probabilmente con un pizz!- di un paio d'anni questo momento, perché proprio il Lecce si era interes- ‘sato a me, ma per una serie di motivi non fu possibile roalizzare il trasferi- ‘mento dal Cesena alla mia squadra attuale. Con la maglia del Cesena, tra altro, ho segnato un dei gol pi belli della mia carriera proprio al Lecce. Vincemmo per 3 a 1, era il campionato di serie B 1998/99. In panchina aveva- ‘mo Alberto Cavasin. Nel calcio, si sa, bisogna prendere il reno del sucesso ‘al momento giusto perché, in genere, passa una sola volta. Per me ha fatto, un‘eccezione perché @ ripassato. Ero a Crotone, mi trovavo benissimo, al ‘secondo anno mi era stata assegnata la fascia di capitano, non potevo spe- rare di meglio, onestamente non pen- ‘savo pill alla serie A, anche se in fondo all'animo rimane sempre una piccola speranza. Invece. Invece la Serie A era nel destino di questo atleta serio ed umile al punto giusto, ‘sempre a disposizione del gruppo. Su- perbi ha dimostrato sul campo di poter Lecce Magazine - GENNAIO 2002 9 ricoprire anche nella massima divisione, coon il Lecce, un ruolo importante @ sicu- ramente efficace. Centrocampista cen- trale, tatticamente motto ordinato, pred lige operare da centrale di centrocampo, ® fortissimo nelfinterdizione, ma sa anche affondare e proporsi in zona tiro. Per le sue caratteristiche tecniche e di gioco, nel Lecce @ considerate il sostituto natu- ‘ale di Luigi Piangereli e come il giocatore di Porto Recanati ha un gran carattere, ‘non si d& mai per vinto. Otto presenze, tun gol in Coppa tala, segnaio al Messina, ‘sono servit por farlo amare ed apprezzare dal suo nuovo pubblico. «Non mi stato difficile ritagliarmi uno spazio nel nuovo gruppo. Limpat- to con la societa, Ia citta, con tutto ambiente @ stato ottimo. Mi sono trovato subito a mio agio ed anche se ‘a Crotone avevo lasciato tanti amici, non ho sotferto pli di tanto il distacco. Di meglio non potevo sperare. | com- ppagni di squadra sono diventati subito miei amici. Ci riuniamo spesso con le nostre famiglie. Stiamo benissimo in- ‘sleme @ per i nostri bambini 8 sempre una festa. Questo @ motto bello e devo ammettere che non accade in tutte le La serenita che si avvert nella vita privata aiuta molto anche nolla profeasione. Anche questo @ un segreto di questa societi e di questa ‘squadra». Lafamigia di Matteo Superbi é composta dalla moglie Lara e dai fil, Filippo oi 3 anni e Lucrezia di sette mesi. Con i suoi cari, eglitrascorre tutti i momenti liberi dagiiallenamenti e dagli impegni che la sua professione gli impone. Gli piace giocare con i suci bambini, ma sa rita- gliarsi dei momenti pid intimi da dedicare alla lettura ed suo hobby, la pitura. Legge libri di narrativa, ha divorato tutto d'un fiato | romanzi di Andrea De Carlo il suo seritore preferito che ha scoperto grazie ad un amico. Per qualche tempo, soprat- {utto prima di mettore su famiglia, Matteo sie cimentalo con penneliie colori, pre- ligendo uno stile moderno e fantasioso. Da qualche anno & costretto ad accon- tentarsi di andare per mostre. Per soddi- sfare questa su passione ha girato mezza Europa, & arrivato in Belgio, in Germania per osservare da vicino le opere di artist

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