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Indice:
Sogno e visione: mistero, mania, magia, realt, di Daniela Boccassini (introduzione
della curatrice); Sogni e onirismo nei dialetti dEuropa: evidenza etnolinguistica di una
continuit preistorica, di Francesco Benozzo; Rock Art, Radiant Visions and Dreamscapes
in Central Asia, di Kenneth Lymer; Svapna: alcune considerazioni sullepistemologia del
sogno, di Gianni Pellegrini; Buddhist Dreams, Wet Dreams and Herophilus of Alexandria,
di Giulio Agostini; Prolegomena to the Reconstruction of the Archetype of the Greek
Somniale Danielis, di Steven Oberhelman; Onirocritique et rationalit dans le monde
grec antique: la mthode dArtmidore de Daldis, di Jean-Marie Flamand; Da Daniele
al Sefer ha-razim: invocazioni angeliche e interpretazioni oniriche in alcuni testi ebraici,
di Giancarlo Lacerenza; Note sul sogno e la sua interpretazione nella letteratura classica
persiana, di Simone Zoppellaro; Visions of Heaven and Hell from Late Antiquity in the
Near East, di Ghazzal Dabiri; Mapping Medieval Visions, di Matthew Horn; Libri dei
sogni e geomanzia: la loro applicazione letteraria tra Islam, medioevo romanzo e Dante,
di Valerio Cappozzo; Del sogno iniziatico di Polifilo e di alcuni suoi paralleli orientali,
di Alessandro Grossato; Oneiromancy and Indeterminacy in the Renaissance: Rabelaiss
Interpretation of Dreams, di Franois Rigolot; Giordano Bruno e le porte del Sonno:
sogno ozioso, immaginazione, memoria, di Nicola Cipani; Sleeping Mullas: Dreams and
Charisma in Shiite Islam, di Rainer Brunner; Georg Christoph Lichtenberg Professor
Philosophiae extraordinariae, le Mille e una notte e la ricerca della verit, di Giulia
Cantarutti; Guilt Trips on Royal Roads: Freuds Mediterranean Affinities, di Martina
Kolb; Sohrawardi, Abdelwahab Meddeb et lespace du rve: quand rver cest voyager
vers lexil, di Veronica Amadessi. Una lettura tra Oriente e Occidente: Scritti Talmudici,
di W. Rathenau, a cura di Vally Valbonesi; recensioni; abstracts e notizie sugli autori.

Sogni e visioni nel mondo indo-mediterraneo

Chi non ritiene che la conoscenza debba convertirsi in obbligo morale, diviene
preda del principio di potenza, e ci produce effetti dannosi, rovinosi non solo per
gli altri ma anche per lui stesso. Grande la responsabilit umana verso le immagini
dellinconscio. Sbagliare a capirle, o eludere la responsabilit morale, significa
privare lesistenza della sua interezza, essere condannati a una vita penosamente
frammentaria. E seguendo questa via che, secondo Jung, luomo moderno deve
ri-apprendere a fronteggiare la totalit del suo essere.
In questa prospettiva si iscrive il secondo volume dei Quaderni di studi indomediterranei, dedicato alla tematica del sogno e della visione. I diciannove
contributi qui raccolti esplorano in una prospettiva diacronica e comparata i diversi,
ma spesso sorprendentemente simili, modi in cui negli spazi del continente euroasiatico stato avvicinato nei secoli il versante arcano della psiche umana: in base
alla convinzione, cio, che nellesperienza onirica e nellevento visionario si celi
e si riveli insieme un frammento di quella verit universale cui a noi, in quanto
umani, incombe di tentare almeno di dar nome. E solo nella contemplazione di
questo specchio dellinvisibile, infatti, che da sempre e oggi pi che mai gli esseri
umani possono sperare di intravedere quella dimensione dellesistenza nella quale
il principio di potenza cede il passo a una comprensione responsabile dellagire.

QSIM II (2009)

CM

MY

CY CMY

QUADERNI DI STUDI INDO-MEDITERRANEI


II (2009)

Sogni e visioni nel


mondo indo-mediterraneo

In copertina, nella illustrazione di sinistra: Virgilio raffigurato da Simone Martini, su


richiesta di Petrarca, nel momento in cui riceve dal cielo la visione che trascriver in versi.
Nella illustrazione di destra: il pittore Mohammad
Al di Golconda raffigura il poeta persiano Nezm (XII sec.) assorto nella visione che
genera il poema.
ISBN 978-88-6274-171-2

30,00

Colori compositi

Edizioni dellOrso

Quaderni di Studi
Indo-Mediterranei
II
(2009)
Sogni e visioni nel mondo indo-mediterraneo
Dreams and Visions
in the Indo-Mediterranean World
a cura di

Daniela Boccassini

Edizioni dellOrso
Alessandria

Direttore responsabile: Carlo Saccone


Comitato di redazione: Alessandro Grossato (vicedirettore), Daniela Boccassini
(responsabile per il Nord America), Carlo Saccone
Comitato dei consulenti scientifici: Johann Christoph Buergel (Uni-Berna, islamistica), Francesco Benozzo (Uni-Bologna, studi celtici), Carlo Don (letterature comparate, Uni-Messina), Mario Mancini (Uni-Bologna, francesistica),
Alessandro Grossato (Fac. Teologica del Triveneto, indologia), Carla Corradi
Musi (Uni-Bologna, studi sciamanistici), Patrizia Caraffi (Uni-Bologna, iberistica), Ermanno Visintainer (filologia delle lingue turcomongole, ASTREA),
Tito Saronne (Uni-Bologna, slavistica), Mauro Scorretti (Uni-Amsterdam, linguistica), Daniela Boccassini (Uni-Vancouver, filologia romanza), Vincenzo
Lacerenza (Uni-Napoli, giudaistica), Giulio Soravia (Uni-Bologna, maleoindonesistica), Adone Brandalise (Uni-Padova, studi interculturali), Giangiacomo
Pasqualotto (Uni-Padova, filosofie orientali), Alberto Ambrosio (Uni-Paris
Sorbonne, mistica comparata), Patrick Franke (Uni-Heidelberg, arabistica),
Kamran Talattof (Uni-Arizona, iranistica), Roberto Mulinacci (lusitanistica,
Uni-Bologna).

La rivista Quaderni di Studi Indo-Mediterranei ha sede presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dellUniversit di Bologna, Via Cartoleria 5, 40124 Bologna, ed sostenuta da amici e studiosi riuniti in ASTREA (Associazione di Studi e Ricerche Euro-Asiatiche). La posta cartacea pu essere inviata a Carlo Saccone, allindirizzo qui sopra indicato. Sito web ufficiale della rivista:
http://www2.lingue.unibo.it/studi%20indo%2Dmediterranei/
Per contatti, informazioni e proposte di contributi e recensioni, si prega di utilizzare
uno dei seguenti indirizzi:
carlo.saccone@unibo.it alessandrogrossato@tin.it daniela.boccassini@ubc.ca
Per l abbonamento alla rivista, si prega di contattare lEditore: www.ediorso.it

Volume pubblicato con contributo dAteneo, Universit degli Studi di Bologna

2009
Copyright by Edizioni dellOrso S.r.l.
15100 Alessandria, via Rattazzi 47
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vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata,
compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico. Lillecito sar penalmente perseguibile a norma dellart. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941
ISBN 978-88-6274-171-2

Indice
INTRODUZIONE

Sogno e visione: mistero, mania, magia, realt


di Daniela Boccassini

p.

I
1

DALLA PREISTORIA ALLA TARDA ANTICHIT

21

Sogni e onirismo nei dialetti dEuropa:


evidenza etnolinguistica di una continuit preistorica
di Francesco Benozzo

23

Rock Art, Radiant Visions and Dreamscapes in Central Asia


di Kenneth Lymer

41

Svapna: alcune considerazioni sullepistemologia del sogno


di Gianni Pellegrini

71

Buddhist Dreams, Wet Dreams and Herophilus of Alexandria


di Giulio Agostini

91

Prolegomena to the Reconstruction of the Archetype


of the Greek Somniale Danielis
di Steven Oberhelman

107

Onirocritique et rationalit dans le monde grec antique :


la mthode dArtmidore de Daldis
di Jean-Marie Flamand

125

DAL MEDIOEVO ALLET MODERNA

149

Da Daniele al Sefer ha-razim: invocazioni angeliche


e interpretazioni oniriche in alcuni testi ebraici
di Giancarlo Lacerenza

151

Indice

Note sul sogno e la sua interpretazione nella letteratura classica persiana


di Simone Zoppellaro

165

Visions of Heaven and Hell from Late Antiquity in the Near East
di Ghazzal Dabiri

177

Mapping Medieval Visions


di Matt Horn

191

Libri dei sogni e geomanzia:


la loro applicazione letteraria tra Islam, medioevo romanzo e Dante
di Valerio Cappozzo

207

Del sogno iniziatico di Polifilo e di alcuni suoi paralleli orientali


di Alessandro Grossato

227

Oneiromancy and Indeterminacy in the Renaissance:


Rabelaiss Interpretation of Dreams
di Franois Rigolot

249

Giordano Bruno e le porte del Sonno: sogno ozioso, immaginazione, memoria


di Nicola Cipani
267
Sleeping Mullas: Dreams and Charisma in Shiite Islam
di Rainer Brunner

287

DAL MONDO MODERNO ALLET CONTEMPORANEA

305

Georg Christoph Lichtenberg Professor Philosophiae extraordinariae,


le Mille e una notte e la veste della verit
di Giulia Cantarutti

307

Guilt Trips on Royal Roads: Freuds Mediterranean Affinities


di Martina Kolb

329

Sohrawardi, Abdelwahab Meddeb et lespace du rve :


quand rver cest voyager vers lexil
di Veronica Amadessi

347

VI

Indice

Una lettura tra Oriente e Occidente

355

Walther Rathenau, Scritti talmudici (a cura di Vally Valbonesi)

357

-Recensioni

367

-Biografie e abstracts

391

VII

Quaderni di Studi Indo-Mediterranei

Libri dei sogni e geomanzia: la loro applicazione letteraria tra


Islam, medioevo romanzo e Dante
di Valerio Cappozzo
Nel contesto letterario medievale scienze come lonirocritica e la geomanzia
vengono integrate nella poesia mantenendo una loro validit scientifica.
Tenendo conto della formazione e diffusione dei trattati onirocritici, oniromantici e geomantici, si osserva come alcune opere abbiano integrato queste scienze divinatorie e, qualora il lettore ne abbia una qualche nozione, come gli sia
data la possibilit di interpretare il testo in chiave divinatoria. Le scienze e le
tecniche divinatorie sono comuni a ogni societ e a ogni epoca e la letteratura
spesso se ne arricchita per dare ai personaggi e alle azioni narrative un valore
storico e un carattere profetico.
Gi nella Vita Nova per datare la morte di Beatrice all8 giugno del 1290,
Dante si era servito di strumenti scientifici provenienti dallArabia e dalla
Siria.1 Nel secondo sogno del Purgatorio, invece, egli offre degli elementi
astronomici che, associati a un simbolo geomantico, permettono di datare levento al 12 Aprile 1301.2 Un attimo prima dellalba, nellora pi fredda della
notte, quando il calore diurno assorbito dalla terra ormai vinto dalla luna
calante e dal pianeta Saturno che si trova allorizzonte, splende a Oriente la
costellazione dellAcquario che segue quella del Leone e precede quella
dellAriete. Queste condizioni astronomiche rapportate al meridiano di Firenze

Parte di questa ricerca stata presentata allAnnual Convention dellAAIS (American Association of
Italian Studies) in Colorado, maggio 2007, nella sessione organizzata dalla professoressa Daniela
Boccassini, University of British Columbia, dal titolo: Dante and Islam: Connections and Contentions.
Si ringrazia il professor H. Wayne Storey quale direttore del Medieval Studies Institute dellIndiana
University di Bloomington per aver sostenuto e reso possibile questa indagine.
Ricordo con profonda gratitudine e amicizia il professor Achille Tartaro per gli insegnamenti e le
discussioni avute negli ultimi anni intorno ai sogni e ai canti edenici della Commedia.
1
Io dico che, secondo lusanza dArabia, lanima sua nobilissima si partio nella prima ora del nono
giorno del mese. E secondo lusanza di Siria, ella si partio nel nono mese dellanno, per che l primo mese
ivi Thisirim primo, lo quale a noi Octobre. E secondo lusanza nostra, ella si partio in quellanno [] in
cui lo perfecto numero nove volte era compiuto in quello centinaio nel quale in questo mondo ella fue
posta, ed ella fue delli cristiani del terzodecimo centinaio (Vita Nova XIX, 4).
2
Il calcolo astronomico che permette di datare il secondo sogno purgatoriale, che verr analizzato pi
avanti, stato operato dalla studiosa francese Charmasson (1980, 241-242).

Quaderni di Studi Indo-Mediterranei, II (2009), pp. 207-226.

Valerio Cappozzo

vengono determinate da Dante attraverso lutilizzo delle figure geomantiche


presenti nel testo: Fortuna maior, Alba e Via. Uno dei primi commentatori danteschi, il figlio Pietro Alighieri che ha approfondito lopera paterna sciogliendo
in pi occasioni alcuni simboli a noi oscuri, offre ulteriori elementi geomantici
per interpretare il sogno che il pellegrino sta per fare. Questa aggiunta di Pietro
in chiave geomantica presuppone una familiarit diffusa dellonirocritica e delloniromanzia associate alla geomanzia nellepoca in cui la Divina Commedia
viene composta e poi commentata.
I sogni e le visioni contraddistinguono qualunque letteratura rivelatoria, cos
come caratterizzano i testi sacri su cui si fondano le religioni mediterranee, la
Bibbia e il Corano. Basati entrambi sulla rivelazione del messaggio divino, essi
mostrano alluomo come interpretare tale messaggio. Chi ne capace sar considerato leletto, il profeta in grado di riportare per iscritto la propria esperienza
mistica. La scienza dellinterpretazione dei sogni e la pratica popolare oniromantica, diffuse anche nellOriente islamico al tempo di Dante, hanno una tradizione classica che trova la sua origine nelle opere aristoteliche De divinatione
per somnum, De somno et vigilia e nel De insomniis. Lopera che per prima
classifica i sogni da un punto di vista simbolico, definendo la base dellimmaginario onirico collettivo, lOneirocritica del greco Artemidoro di Daldi (II sec.
d.C.). Questo libro enciclopedico, in cui sono applicate le tecniche onirocritiche
e oniromantiche, composto di cinque libri dove si elencano i sogni a seconda
della loro veridicit e della loro portata simbolica. Le categorie dei sogni di
Artemidoro sono applicate da Calcidio nei commentari al Timeo e da Macrobio
nel commento al Somnium Scipionis (IV-V sec.).3 Da questo libro dei sogni,
noto in traduzione araba dal IX sec., dipendono una serie di trattati di onirocritica nellOccidente latino come nellOriente islamico, che modificano contenuto
di volta in volta a seconda dellimmaginario onirico della zona geografica e culturale in cui vengono composti.
Nella letteratura patristica si comincia a valutare la responsabilit morale del
sognante e il potenziale divinatorio contenuto nei sogni. Si considera anche in
quale modo e in quale misura luomo possa fare lesperienza, durante lattivit
onirica, di una mistica compenetrazione tra il mondo sensoriale e il divino. Nel
De anima Tertulliano considera il sogno come un vero e proprio atto conoscitivo; il De insomniis di Sinesio di Cirene considera i sogni sostanzialmente veritieri e rifiuta loniromanzia perch ognuno dovrebbe essere in grado di interpre-

3
Artemidoro 1975. Calcidio e Macrobio distinguono i sogni veri, cio che presuppongono un intervento esterno della divinit, in tre categorie: oraculum, visio, somnium; e quelli falsi, cio puramente mondani
o con causa fisiologica, in due: visum, insomnium.

208

Libri dei sogni e geomanzia

tarli liberamente da s. Nel De Genesis ad litteram libri duodecim, SantAgostino discute tre tipi di visione: corporale, spirituale, e intellettuale. Questi tre
tipi di visione sono legati e complementari tra di loro perch la visione corporale non pu aver luogo senza che vi sia una concomitante visione spirituale.
Tutto serve ai fini dellintuizione intellettuale che porta allinterpretazione del
sogno. Gregorio Magno, nei Moralia in Job, distingue le origini dei sogni, come
gi aveva fatto Artemidoro, tra sogni interni, prodotti cio da ragioni fisiologiche, e sogni esterni, causati dal pensiero o dallintervento divino nel pensiero.
Isidoro di Siviglia nel De testamentis somniorum avverte della pericolosit
demoniaca di alcuni sogni, che altro non sono che pulsioni fisiche rilasciate dal
corpo durante la notte, cio quando la mente non tenuta a bada dalla morale.
Nel XII secolo Giovanni di Salisbury, con il Policraticus, Pascale Romano con
il Liber thesauri occulti, e Alberto Magno con il De somno et vigilia, propongono nuove teorie dinterpretazione dei sogni. Nelle loro opere, lonirocritica
acquista una maggiore profondit, intesa a chiarire quali siano le condizioni
interne ed esterne del sognante, per poter meglio definire il sogno. Per inquadrarlo, si presta attenzione alle congiunzioni astrali, alle indicazioni temporali e
quindi si passa a integrare scienze quali lastronomia, lalchimia e la geomanzia
per linterpretazione di un processo considerato anche in rapporto a condizioni
esterne al sognante.4 Ma in questo secolo che i sogni, e pi in generale le pratiche divinatorie, sono viste con sospetto e radiate da Graziano, nel Decretum, e
cos ancora alla met del XIV secolo da Agostino DAncona nel suo Tractatus
contra divinatores et sompniatores.
In Islam il sogno parte integrante del messaggio profetico e permette il
contatto con il soprannaturale. Per questo motivo lonirocritica considerata
come una scienza religiosa, ragion per cui la responsabilit morale del sognante
non posta in primo piano, ma lo invece la sua abilit interpretativa. Lopera
di Artemidoro tradotta da Hunayn Ibn Ishq nel IX secolo e integrata nellopera di Achmet Ibn Srn, altro testo di grande diffusione. Abd-Allh b.

4
Secondo lonirologia medievale la congiunzione astrale e lindicazione temporale avevano uninfluenza sul sognante determinando il tipo di sogno che avrebbe fatto. La conoscenza astronomica permette
lespansione della materia letteraria e la possibilit di ampliare la verosimiglianza del personaggio e del suo
sogno, che risultano inquadrati in un contesto addirittura cosmico. La complessit del fenomeno onirico
sottolineata attraverso un costante riferimento alle notizie molteplici cui deve far ricorso loniromante per
individuare secondo precise coordinate lorigine del sogno e superare cos la superficies sopnii e lequivocit del suo linguaggio: la costellatio nativitatis, la ratio e le differentie temporis, le complexiones, le proprietates rerum, lhabitus et dignitas personarum diversarum sono elementi di cui linterprete deve essere in
possesso: quindi medicina e astronomia, alchimia e magia, conoscenza delluomo, delle sue condizioni e
passioni (Gregory 1992, 353). Per una dettagliata esposizione dellonirocritica in epoca patristica fino al
XII sec. v. Kruger 1992, 35-82.

209

Valerio Cappozzo

Muslim b. Qutayba lautore del libro dei sogni pi antico (IX-X sec.), seguito
da Ab Sad Nasr al-Dnawar (X sec.). Insieme allopera di Ab Al al-Khall
al-Dr, composta tra la fine dellXI e linizio del XIII sec., questi trattati
dichiarano che tutti i sogni sono di origine divina e, qualora diabolici, devono
essere considerati come prove inviate dalla divinit al sognante. In tutti questi
trattati i sogni vengono relazionati alle circostanze temporali e astrologiche in
cui sono stati fatti, fino a fornire indicazioni sui momenti migliori in cui sognare5
Per quanto riguarda loniromanzia, cio la pratica popolare di interpretazione dei sogni, si pu considerare il Somniale Danielis come il testo fondamentale sia per il mondo latino che per quello islamico. Esso riporta una lista dei pi
comuni simboli onirici disposti in ordine alfabetico. Questo testo presente nel
mondo greco sin dal IV-V sec. d.C., per poi essere tradotto in latino dal VII
sec., in arabo dal IX, e in volgare italiano a cavallo tra il XIII e il XIV sec.6
Daniele il profeta biblico che con le sue interpretazioni dei sogni del faraone
si guadagna un posto di primo piano in ambito prognostico. Nel mondo arabo i
libri di Astrampsychos e del patriarca di Costantinopoli Niceforo sono una rielaborazione del Somniale Danielis.7 Esso conosce una diffusione straordinaria
dagli albori del Medioevo fino ai giorni nostri, rimanendo nella forma quasi
invariato pur se ha cambiato titolo e attribuzione nella Smorfia napoletana o
nelle varie Interpretazioni o Rivelazioni dei sogni. A Daniele, per le sue qualit
profetiche, non attribuito solo questo libro dei sogni, ma anche alcuni trattati
geomantici meno conosciuti e di tradizione turca e siriaca, contenuti nel
Malhamat Dniyl, popolare testo astrologico-meteriologico di origine cristiana
con sovraggiunte caratteristiche islamiche.8 A Daniele sono dunque attribuite
leggendariamente loniromanzia e linvenzione della geomanzia. Queste
miscellanee divinatorie rappresentano un significativo punto di contatto tra differenti tecniche divinatorie riunite sotto il nome di un unico autore biblico.

Per unesaustiva ricostruzione della tradizione onirocritica greca e bizantina si veda Guidorizzi 1980;
Oberhelman 1991 e 2008; Mavroudi 2002. Per lonirocritica islamica si rimanda a Fahd 1959 e 1966;
Corbin 1966; Gouda 1991; Mavroudi 2002; Lory 2003; Flannery-Dailey 2004.
6
Per capire di quale portata fosse la diffusione di questo testo basta elencare le lingue della tradizione
manoscritta che va dal IV secolo d. C. al XVI, prima cio dellavvento della stampa: ebraico, aramaico,
greco, siriano, copto, egiziano, arabico, persiano, turco, etiope, armeno, slavo, inglese, irlandese, islandese,
francese, tedesco e italiano. da notare che ogni versione del Somniale riporta varianti sensibili motivate
dalla cultura del luogo di composizione e dallepoca in cui ciascuna stata compilata. Lordine alfabetico
dei simboli onirici varia a seconda della lingua nella quale stato tradotto.
7
Per il Somniale Danielis si veda: Oberhelman 1981; Lawrence 1981; Fischer 1982; DiTommaso
2005. Per il il libro dei sogni di Astrampsychos si veda: Stewart 2001.
8
Si veda: Fodor 1974; Heijer 1980. Per la tradizione manoscritta di questo testo v. DiTommaso 2005.
Per la connessione tra Daniele e testi astrologico-profetici v. Haggai 2004.

210

Libri dei sogni e geomanzia

La prima inclusione del Somniale Danielis in un manoscritto di argomento


letterario avviene tra la fine del XIII sec. e la prima met del XIV, nel codice
Laurenziano Martelli 12. Qui, tra rime e canzoni di Dante e Cavalcanti e la
prima trascrizione integrale della Vita Nova, sono presenti due versioni del
Somniale, una in latino e laltra in volgare italiano, composti rispettivamente da
355 e 272 voci.9 Il fatto che un libro dei sogni venga associato alla letteratura
un dato significativo, perch dimostra quanto il Somniale Danielis abbia costituito materia grezza per quei poeti che sul sogno e sulla visione hanno basato
limpianto narrativo delle loro opere.
Anche la geomanzia, parallelamente allonirocritica e alloniromanzia, conobbe unampia diffusione. La geomanzia ilm alraml: scienza della sabbia
fu introdotta dagli Arabi nellOccidente latino e nellOriente bizantino intorno
al XII secolo, ed , come altre tecniche divinatorie, una scienza che permette la
conoscenza del passato, la comprensione del presente e la premonizione del
futuro.10 Basata su segni semplici, e per questo molto pi diffusa dellastrologia, la geomanzia non richiede alcuno strumento particolare per la sua pratica,
in quanto consiste nel tracciare punti sulla terra o sulla carta, posti poi in corrispondenza alla posizione dei pianeti e delle costellazioni. Per formare il tema
geomantico si tracciano quattro gruppi di punti congiunti a due a due con linee
di lunghezza disuguale. Queste linee, che sono la proiezione dei punti, permettono di ottenere le quattro figure geomantiche primarie, le figure madri. Muovendosi sempre da destra a sinistra, seguendo cio il verso della scrittura araba,
il geomante genera da queste prime figure altre quattro, le figure figlie. Sommate a coppie, la prima con la seconda, la terza con la quarta e cos via, si
avranno le quattro figure nipoti che, sommate a loro volta, daranno i due testimoni. Il corrispondente astrologico essenziale al calcolo delle figure fino a
giungere al risultato composto da una singola figura uscente definita il giudice.
Sedici sono le figure geomantiche, ognuna delle quali ha un nome con varie

9
Come gi stabilito (v. Cappozzo 2009), la prima attestazione del Somniale in volgare italiano risale
alla fine del XIII e alla prima met del XIV sec., non allultimo quarto del XV come sinora ritenuto e attestata nei codici Riccardiano 859 e Riccardiano 1258. Il Somniale si trova nella sua versione pi nota nel
codice Laurenziano Martelli 12, composto di 355 voci in latino e 272 voci in volgare, rispettivamente alle
cc. 22r-25r e 32v-34r. Il manoscritto include ugualmente le rime della Vita Nova, dalla seconda alla settima; le rime di Dante, le rime di Guido Cavalcanti e una ballata di Caccia da Castello, cc. 25r-32r; una versione in volgare italiano e senza titolo del Somniale, cc. 32v-34r; e infine la prima trascrizione pervenutaci
dellintera Vita Nova, cc. 35r-51r. Per la trascrizione del Somniale Danielis in latino e in volgare rimando a
un lavoro di prossima pubblicazione.
10
Gli inizi della geomanzia rimangono leggendari. Essa origina in Persia o pi probabilmente in India
dalla diffusione della dottrina cinese del feng shui, vento-acqua, che studia gli equilibri energetici specialmente in architettura.

211

Valerio Cappozzo

sfumature interpretative, che restano di competenza esclusiva dello stesso geomante.11


Con larrivo degli islamici in terra spagnola la geomanzia e le altre scienze
di origine araba entrano in contatto con il mondo cristiano. Gi Isidoro di
Siviglia nel VII sec. distingue nelle Etymologiae quattro tipi di divinazione collegate agli elementi naturali di cui fa parte la geomanzia, divinatio in terra.
Nel XII sec. Ugo da San Vittore, seppur contrario alle tecniche divinatorie,
distingue cinque generi di arti predittive, tra cui la geomanzia. Le prime traduzioni dallarabo in latino vengono prodotte nelle universit di Cordoba, Toledo
e Siviglia. Le prime sono quelle di Ugo di Santalla (Ars geomantiae e De geomantia nova); e di Platone di Tivoli (Alfakini arabici filii quaestiones geomantiae). Guglielmo di Moerbeke, traduttore di Tommaso dAquino, ne discute nel
suo De arte et scientia Geomantiae. Intorno al 1293-95 Gerardo da Sabbioneta,
dedica a tale pratica il suo Geomantiae astronomiae libellus; Gerardo da Cremona compone o traduce il Liber geomantiae de artibus divinatoriis qui incipit
estimaverunt Indi intorno al 1294. Uno dei pi importanti autori Bartolomeo
da Parma, che scrive a Bologna nel 1288 il Summa doctrine consciliorum in
arte geomantie e nel 1294 il Breviloquium.12 LArchanum magni dei revelatum
Tholomeo regi Arabum de reductione geomancie ad orbem di Gherardo di
Sabbioneta viene tradotto da Bernardo di Gourdon a Montpellier nel 1295. Un
altro importante testo, che vede una diffusione particolarmente capillare allinizio del Trecento, il Geomantia, composto a Padova da Pietro dAbano, il
quale a Costantinopoli aveva appreso le pratiche divinatorie e astrologiche provenienti dalla Siria, dallArabia e dallEgitto.13
Contemporaneamente alla diffusione di questi testi, nel XIII secolo si assiste
ad una commercializzazione degli strumenti atti alle arti divinatorie. Il porto di

11
Le sedici figure geomantiche uscenti sono, con denominazione latina: via, populus, conjunctio, carcer, fortuna maior, fortuna minor, acquisicio, amisso, letitia, tristitia, puer, puella, albus, rubeus, caput,
cauda. Queste figure sono a loro volta associate con i pianeti e i segni zodiacali. Sul procedimento tecnico
della pratica geomantica si veda: Meyer 1897; Charmasson 1978 e 1980; Smith 1979; Skinner 1980; Jaulin
1991; Binsbergen 1996; Bertelli 1999, il quale riporta parte della trascrizione del primo volgarizzamento di
un manuale di geomanzia dellultimo quarto del XIII sec., contenuto nel codice Magliabechiano XX.60.
12
Uno dei manoscritti pi interessanti in cui presente la Summa doctrine consciliorum in arte geomantie il cod. Chantilly 322, composto tra il XIV e il XVI sec., titolato Traits dastronomie et dastrologie, e conservato nel Muse Cond. Questo ms. riporta il testo di Bartolomeo da Parma, Incipit Summa
doctrine consciliorum in arte geomantie, compillata a magistro Bartholomeo de Parma, astrologo pi il
De cognitione 16 linearum punctorumque, alle cc. 37r-62v, ed corredato da immagini e schemi geomantici precisi e interessanti. Ci si augura di poter dare luce a uno studio pi approfondito del codice;
intanto si ringrazia Madame Emmanuelle Toulet, conservatrice della Biblioteca dello Chteau de Chantilly
e il suo staff per la gentile collaborazione e ospitalit.
13
Per la tradizione manoscritta in traduzione dallarabo al latino si veda: Charmasson 1978, 121-136 e
1980, 93-226; Skinner 1980, 88-119; Caroti 1989, 161-162.

212

Libri dei sogni e geomanzia

Venezia stato uno dei principali del Mediterraneo occidentale e l giungevano,


oltre alle stoffe, allartigianato e alle spezie, strumenti meccanici di calcolo
geomantico e astrolabi, spesso seguiti da manuali distruzione.14 La sostituzione
del geomante artigianale, cio del veggente, con chiunque si serva dellausilio
di questi meccanismi o manuali, porta ad una facilitazione e dunque ad unampia diffusione di questarte divinatoria.15 Il Dipartimento di Antichit Orientali
del British Museum di Londra conserva uno strumento scientifico per il calcolo
geomantico, datato al 1241-42. Questo strumento formato da 19 quadranti che
a seconda delle loro combinazioni producono il calcolo e il risultato richiesto.
Ruotando i vari meccanismi, che corrispondono a figure geomantiche associate
a gruppi di quattro, il risultato si genera automaticamente seguendo le fasi del
calcolo. Questo strumento costituisce un perfetto esempio per capire come sia
possibile accedere al calcolo pur non avendo abilit mantiche.16
dunque nella seconda met del tredicesimo secolo che, grazie alla diffusione della sua tecnica, la geomanzia entra in contatto con la letteratura romanza, dove viene usata con il fine di potenziare la metafora verbale sovrapponendole un corrispettivo pratico. Lassociazione di questarte divinatoria con la letteratura in realt spontanea. Scrivere in arabo significa solcare, tracciare dei
segni sulla terra. A questi segni stata data una corrispondenza astrologica e
unapplicazione matematica, tutte scienze arabe appunto pervenute in Occidente.17 Limmagine dello scrivere come solco tracciato sulla terra si ritrova

14
Il catalogo della mostra Venise et lOrient offre una vasta gamma di strumenti scientifici esportati
dallIslam: v. Carboni 2006.
15
Un rapido excursus ai cataloghi delle maggiori biblioteche non soltanto italiane, disseminate di
manoscritti di contenuto geomantico, mostra chiaramente che la geomanzia ha conosciuto una grande fortuna gi a partire dal XIII secolo (nonostante le numerose condanne inflitte a pi riprese dalle autorit
ecclesiastiche). E sar sufficiente ricordare che anche Dante [] subisce, in un certo senso, il fascino di
questa tecnica divinatoria, che, nonostante la sua diffusione, non ha mai incontrato il favore degli studiosi
(Bertelli 1999, 21). Largomento stesso, che in quel torno di tempo suggeriva perfino a Dante una celebre
terzina, era ben inserito nella cultura medievale, proprio anche nel sud della Francia (Contini 1940, 6).
16
Inventario n. 1888.5-26.1. Per una descrizione completa si rimanda al libro di Savage-Smith e Smith
1980, 21-23: On the front of the table there are nineteen small circular regions. The border of each region
is presented by two finely drawn concentric circles of inlaid silver wire. In the center of each circle is a
small knob which serves as a pointer and rotates a dial behind the engraved circle, causing individual geomantic figures to appear in the open window. Each engraved circle is divided by inlaid silver wire into sixteen sectors, in addition to the open window. In these sixteen sectors are inscribed in gold inlaid wire in
Kufic script the names of the sixteen geomantic figures while on the plate beneath, each figure is represented by configurations of inlaid silver dots.
17
Per la scrittura arabo-islamica si rimanda a Skinner 1980, 30-31 e a Piemontese 1982, 28: scrittura
in arabo xatt, il solco che incide il suolo e scanala il terreno per lo prizzo e il drenaggio dellacqua. Il
xatt tracciato, linea, riga, striscia (plur. xtutut) un filo artificiale che serve a ricavare uno spazio vitale[]. NellArabia antica e pagana xatt era inoltre la linea dincisione della sabbia (raml), la striscia eseguita per tecnica di psammomanzia, una sorta di quadratura del terreno, da cui si ottengono figure incasel-

213

Valerio Cappozzo

anche nella prima testimonianza del volgare italiano letterario, lindovinello


veronese del IX sec. circa: Se pareva boues / alba pratalia araba / & albo uersorio teneba / & negro semen seminaba, la cui soluzione la mano che solca il
foglio con la penna doca per imprimervi dei segni con linchiostro.18
Nella letteratura italiana delle origini la geomanzia si ritrova in un poemetto
di paternit incerta. Nel Mare amoroso, composto tra il 1270 e il 1280, di cui
si presuppone Brunetto Latini come autore per i riferimenti testuali al
Tesoretto, si legge che il personaggio, a causa di atroci sofferenze damore,
ammalato e non sa se sopravviver. Qui egli si paragona allinfermo che nella
disperazione cerca un pronostico e interroga dunque la geomanzia:
e se non, sa per certo, dee morire,
come colui che fa gittar le sorti in geomanzia
che si ritruova nella casa rossa.
(vv. 286-288)19

La casa rossa sta per la figura geomantica rubeus, spiegata nei manuali di
geomanzia della stessa epoca come segno pessimo tendente verso il male, collegato al segno zodiacale dei Gemelli e al pianeta Marte, che significa collera,
violenza, furto e omicidio. Ecco allora che il simbolo geomantico integrato in
un contesto letterario potenzia la metafora connotando la situazione che si sta
descrivendo.
Il sogno invece compare nella poesia italiana delle origini nella tenzone lanciata da Dante Alighieri ad altri rimatori intorno al 1283, con il sonetto A ciascunalma presa e gentil core, che diventer dieci anni pi tardi il sonetto desordio della Vita Nova. Dante da Maiano, a sua volta, propone un altro dibattito
poetico divulgando il sonetto Provedi, saggio, ad esta visone, dove, come nel
caso di A ciascunalma, si richiede linterpretazione di un sogno. Ricco da
Varlungo che rispondendo con Avuto ho sempre ferma oppenone, si serve
della geomanzia per la sua interpretazione:
Ora aggio audito in dir vostra ragione,
la qual mi d di nova cosa intenza,

late per coppie opposte (pari/dispari, esterne/interne). I punti tracciati sulla sabbia lungo quattro linee cardinali (jadwal) sono quindi cancellati a caso, mentre quelli restanti sono raggruppati su colonne verticali, a
due a due, formando cos figurazioni speciali, le stesse adoperate dai forgiatori di talismani. La Cilm al-xatt
(scienza del solco) fin dentro lIslam[], la scienza-arte di geomanzia. Si ricordi che il calcolo geomantico poteva essere praticato anche su carta.
18
Lindovinello veronese conservato a Verona, Biblioteca Capitolare cod. LXXXIX, c.3r. Sulle varie
lezioni ed edizioni di questo testo v. Castellani 1973, 13-25.
19
Carrega 2000, 78.

214

Libri dei sogni e geomanzia

s chio per giemenzia feci quistione;


ed vvi messa molta provvedenza,
e per corso di luna la formai;
per ben potervi chiaro dimostrare,
guardai lo sole ne la chiara stella.
E qui di sotto ci chio ne trovai:
ora il farete tosto giudicare
ad un che saccia dirvene novella.
(vv. 5-14)20

Se intendiamo la chiara stella come Venere, il verso guardai lo sole ne la


chiara stella significa: vidi la luce, cio la chiarezza dellinterpretazione nella
figura geomantica di Venere. In questo caso Venere retrograda nei confronti
delleclissi solare e il suo corrispettivo simbolo geomantico rappresenta lelemento fuoco, il segno zodiacale dello Scorpione e significa instabilit, perdita,
disperazione e astuzia. Le risposte che Dante da Maiano riceve alla tenzone da
lui lanciata, in particolare quelle di Dante Alighieri, Chiaro Davanzati, Salvino
Doni e Ricco da Varlungo, utilizzano un linguaggio consapevole delle tecniche
onirocrtitiche e geomantiche per rispondere a un sogno letterario giudicato di
un simbolismo niente affatto mistico, bens pragmatico. Con il dibattito poetico
e onirocritico, la scuola guittoniana rappresentata da Dante da Maiano, Guido
Orlandi e Ser Cione Baglione, si trova in opposizione con i nuovi rimatori,
alcuni dei quali saranno da Dante riuniti sotto la definizione di dolce stil
novo.21
Il contatto tra letteratura e geomanzia trova il suo apice in Provenza, dove si
sviluppa nel corso del Trecento, intorno al 1331-34, un particolare tipo di poesia dargomento astrologico e geomantico. Si tratta di poemetti modellati
sullArchanum magni Dei revelatum Tholomeo regi Arabum de reductione
geomancie ad orbem di Gerardo da Cremona tradotto da Bernard de Gourdon a
Montpellier nel 1295. Prova ne sono due presenti nel codice manoscritto BNP
Lat. 7420 A, dove si descrive in versi la formazione delle case madri e dei temi

20
del tutto probabile che Ricco da Varlungo abbia tracciato in calce (o in margine) alla sua responsiva i fatali punti dellinterpretazione, come scrive Rosanna Bettarini (1969, 186 n. 11). Il tempo non ci ha
purtroppo lasciato traccia manoscritta della tenzone di Dante da Maiano e delle risposte ricevute, per la
quale mi rifaccio alla Giuntina di rime antiche che si basava sullunico manoscritto conservatosi fino al
1527.
21
Si gi discusso delle differenze tra risposte dei rimatori guittoniani e quelle dei nuovi rimatori in
Cappozzo 2009.

215

Valerio Cappozzo

geomantici per arrivare al calcolo e alle sue interpretazioni.22 Il primo poemetto, trascritto da Contini, offre possibili pronostici attraverso luso di arti astrologico-geomantiche. Esso spiega la formazione e il significato delle 12 case, la
natura e le caratteristiche dei pianeti e dei segni dello zodiaco, la relazione e la
posizione tra i pianeti, e i vari pronostici che possono risultare dai calcoli.
Questi riguardano la gravidanza, il carattere del neonato, la lunghezza della
vita, la veridicit delle notizie, le donne, le cause giudiziarie e lesito delle battaglie, la morte, lacquisto di cavalli, il corso del vento, lesito del viaggio etc.
Chi vuole intraprendere un viaggio avvertito che hom o femna que vol anar /
deu aquesta regla gardar (vv. 1295-1296). Il secondo poemetto, trascritto da
Ebneter, dedica i suoi versi alla spiegazione della natura, della formazione e
delle possibili combinazioni delle figure geomantiche.
Ma torniamo a Dante Alighieri che, come al solito, un ottimo esempio di
come elementi salienti di diverse culture convergano nel testo letterario. Nella
seconda cantica della Divina Commedia ci sono tre sogni che si possono definire come il sogno dellaquila (canto IX); il sogno della femmina balba (canto
XIX); e il sogno di Lia (canto XXVII). Nel testo dantesco i sogni sono momenti
importanti del viaggio ascensionale in cui il personaggio intuisce il percorso
che deve compiere e corrispondono quindi a tre diversi momenti della linea
narrativa. Il primo sogno, in cui unaquila rapisce Dante suso infino al foco
anticipazione del percorso che lo porter a superare il muro di fuoco della lussuria messo da Dio a protezione del Paradiso terrestre. Il secondo una prova
in cui la femmina balba che si trasmuta in sirena adulatrice rappresenta un
monito a non cedere alle lusinghe dei beni materiali, anticipando cos i tre gironi successivi dove si mondano i vizi dellincontinenza. Infine il sogno di Lia,
simbolo di vita attiva, rappresenta il momento decisivo in cui Dante, ormai alle
soglie del giardino edenico, sceglier di continuare il viaggio e cos di ritrovare
Beatrice. Narrativamente il sogno aggiunge al tono visionario della Commedia
un approfondimento importante del dato sapienzale. Sono i sogni a costituire la
linea portante della cantica, dellitinerarium mentis in Deum, proprio come
nella letteratura biblica, patristica, coranica. Questi tre sogni vengono presentati
da Dante come momenti incontrollabili in cui, non potendo rispondere razionalmente allo stimolo visivo, il pellegrino riceve in forma simbolica il messaggio
che al risveglio dovr mettere a confronto con la realt allegorica della visione.
Lautore introduce i tre sogni con precise indicazioni astronomico-temporali
che anticipano il carattere del sogno che sta per compiersi. Nel canto IX la con-

22
Bibliothque Nationale de Paris, lat. 7420 A, cc. 109r-112r, 115r-121v. Il primo poemetto trascritto
in Contini 1940; il secondo in Ebneter 1955.

216

Libri dei sogni e geomanzia

dizione astronomica quella dellalba, momento eletto per i sogni veritieri,


arricchita dai miti classici di Aurora che rapisce Titone, Tereo Filomela e Giove
Ganimede. Le vicende che sono alla base dei miti citati anticipano il contenuto
del sogno, cio il rapimento di Dante da parte dellaquila. Nel XIX canto sono
introdotti la geomanzia e i geomanti per sottolineare lambiguit e il pericolo al
quale il pellegrino sta per essere sottoposto; mentre nel terzo sogno, pi semplice dal punto di vista astronomico e simbolico, vediamo splendere la stella
Venere nella costellazione dei Pesci come simbolo di amore, rispecchiata nella
figura di Lia che apparir mentre raccoglie dei fiori per farne una ghirlanda.
dunque il secondo sogno che pi da vicino interessa il discorso sulla geomanzia:
Ne lora che non pu l calor durno
intepidar pi l freddo de la luna,
vinto da terra, e talor da Saturno
quando i geomanti lor Maggior Fortuna
veggiono in orente, innanzi allalba,
surger per via che poco le sta bruna ,
mi venne in sogno una femmina balba.
(vv. 1-7)23

Con la stessa perifrasi e con indicazioni astrologiche che indicano il sorgere


dellalba, momento eletto per lattivit onirica premonitrice, Dante evoca il
simbolo geomantico di Fortuna maior per intendere che nel cielo splende la
costellazione dellAcquario, il quale simbolo lo stesso di Fortuna maior che
corrisponde al simbolo del Sole quando diretto, mentre quando il sole retrogrado corrisponde alla figura di Fortuna minor. Il carattere oppositivo delle due
figure si ritrova nel contenuto del sogno, laddove la femmina balba rappresenta lingannevole seduzione dei beni terreni e, da deforme qual , non appena
gli occhi di Dante si posano su di lei e come il sole le scalda le membra, si trasforma in dolce serena che dichiara di esser Circe, quella che irret Ulisse.
Per distogliere lattenzione di Dante dalla femmina, lintervento provvidenziale di una donna santa e presta porta Virgilio a smascherare la vera natura
di costei lacerandone le vesti e mostrandone il ventre dal quale escono le viscere che emettono un puzzo tale da svegliare Dante di soprassalto. Pietro Alighieri, che redige tre redazioni del commento alla Commedia tra il 1337 e lanno
della sua morte avvenuta nel 1364, dimostra il carattere oppositivo del sogno

23

Alighieri 1994, vol. 2, 555-556.

217

Valerio Cappozzo

offrendo unulteriore figura geomantica. Nella sua prima versione egli propone
accanto a Fortuna maior la figura oppositiva di Fortuna minor:24
Quando geomantes suam geomantiam operantur, faciendo in alba diei suas figuras
dictas fortunam majorem et minorem, somniasse se videre Sirenam, ita ut dicit textus de ea; pro cuius figura adverte.25

Sembra quindi che lopposizione delle due figure dimostri lambiguit della
femmina che trasmuta da mostruosa in seducente, ovvero da balba in sirena/Circe, e non ultimo sottolinea il pericolo che sta correndo il personaggio.26

Fortuna maior

. .
...
.

.
...
. .

Fortuna minor

Secondo le definizioni geomantiche dei manuali circolanti in traduzione


latina, Fortuna maior un simbolo ottimo e favorevole, costituito dallelemento terra, dal Sole crescente, dal segno zodiacale dellAcquario e ha il significato di aiuto interiore, di buon presagio con i sensi derivanti di gloria, dignit e
arroganza. Daltra parte Fortuna minor un segno buono e favorevole in misura minore, costituito dallelemento fuoco, dal Sole decrescente, dal segno
zodiacale del Toro e significa aiuto esterno, presagio minore, con i sensi derivati di onore, nobilt e dignit. Il loro accostamento simbolo di buon auspicio
nel superamento di un impedimento che, se affrontato con tenacia, porter al
conseguimento di quanto cercato, esattamente come sar per il personaggio
Dante che superer il pericolo e si avvier verso il Paradiso. Sembra allora che
nellopposizione di queste due figure ci sia lanticipazione del contenuto del
sogno che, attraverso lambiguit, avverte di non cedere ai beni terreni e di
continuare il percorso ascensionale.
La terza redazione del commento del figlio Pietro approfondisce ancora
questo passaggio:

24

I commentatori successivi, come Benvenuto da Imola, Jacopo della Lana e Cristoforo Landino per
esempio, non capiscono perch Pietro associ queste due figure tra loro opposte poich Fortuna minor non
compare direttamente nel testo dantesco. Per una panoramica sui vari commenti si veda: Charmasson 1980,
237-241; Basile 2006.
25
Pietro Alighieri 1845, 429-430.
26
Per il simbolo sirena/Circe si rimanda a Sasso 2007.

218

Libri dei sogni e geomanzia

Fingit se cogitando ad id quod superius dixit sibi Virgilius dicendo quomodo dictus
triplex amor superius plorabatur sed quomodo tripartitus summatus relinquebat et id
discernere obdormisse, un tixit in fine precedentis capituli, et sompniasse, ut dicit
hic textus, in alba diei in qua caloris diurnus non potest tepefacere amplius frigiditatem lune, victus tunc a frigore terre et interdum a Saturno, scilicet per aspectum dicti
Saturni ad solem [] et in qua alba hora geomantes parant se ad videndum surgere
in Orientem solem per viam, idest per spatium breve inter lucem et obsurum, quem
sole vocant maiorem fortunam ex eo quod inter sedecim figuras geomantie duas ex
eis attribuunt ipsi soli que per eos vocantur fortuna minor et fortuna maior sic
vidisse, idest contemplative percepisse, dictam triplicem attractionem in suo primo
et proprio esse ut mulierem quandam ita turpem et informem, ut dicit textus.27

La femmina balba, come le tre fiere incontrate allinizio del viaggio infernale, rappresenta quindi i tre impedimenti fondamentali a un retto vivere: la
superbia, linvidia e la cupidigia. Del commento di Pietro colpisce la definizione del pianeta Saturno, e soprattutto quel solem per viam, cio Maggior
Fortuna [] surge per via. In geomanzia al sole corrispondono due figure, se
diretto quella di Fortuna maior, se retrogrado Fortuna minor. Se si somma la
figura geomantica del sole diretto al simbolo Via, essa si trasforma nel suo corrispettivo opposto, quello di Fortuna minor, come dimostra la figura seguente
nella direzione da destra verso sinistra:

.
..
.

.
.
.. ..

. .
. .
..

A questo proposito il poemetto provenzale di argomento geomantico, trascritto da Contini, presentando questo calcolo riporta:
DAventura Maior e Via:
riqueza ga(za)nha tota via,
mas pueihs la pert per malvolensa.
E en va mostra perdensa.
(vv. 1347-1350)28

Come succede nel canto dantesco si rischia di perdere la via a causa di un


impedimento e per malvolensa. Sar lintervento divino ad assicurare che si

27
28

Pietro Alighieri 2002, 396, 8-11.


Ebneter 1955, 66.

219

Valerio Cappozzo

interpreti il sogno nellaccezione della figura di Fortuna maior. Grazie alla


donna santa e presta Dante pu evitare di dare retta alle lusinghe dellaffascinante sirena e cos di smarrire di nuovo la retta via. Con questo calcolo si
spiegano le parole di Pietro Alighieri e quindi diventa evidente la naturalezza
con la quale egli associa figure opposte e come lassociazione di due opposti sia
la chiave dellinterpretazione del sogno.
Ci sono altre figure geomantiche rapportabili ai versi danteschi desordio al
canto XIX: Alba, al verso 5, che rappresenta il pianeta Mercurio che sorge dopo
la costellazione dellAcquario; e Via, al verso 6, che corrisponde a quella del
Leone che allalba lascia il posto alla Bilancia. Questa condizione astronomica
permette di datare il momento del sogno che il personaggio sta per fare al 12
Aprile 1301.29 A mio avviso gli elementi geomantici rintracciabili in questa
porzione di testo sono in maggior numero e sono associati tra di loro. Alla Luna
calante, verso 2, corrisponde la stessa figura geomantica di Via e quella della
costellazione del Leone. Anche Saturno, al verso 3, un pianeta freddo e umido
e corrisponde allelemento terra, presente nel testo, e rappresenta un simbolo
sfavorevole. La sua figura significa impedimento, carcere, detenzione. A quella
di Fortuna maior, come accennato, corrispondono le figure della costellazione
dellAcquario e del Sole diretto. A quella di Alba, infine, corrisponde Mercurio,
pianeta visibile dopo lAcquario. Tutte queste figure sono presenti e spiegate
nei trattati di geomanzia. Purtroppo effettuare il calcolo geomantico in ambito
dantesco risulta complesso, proprio perch, trovandosi in un contesto letterario,
ogni figura metafora poetica.30
29

Charmasson 1980, 241-242: Si on se rapporte aux correspondances entre les signes du Zodiaque et
les figures gomantiques, on peut identifier deux figures gomantiques dans le texte de Dante: Fortuna
Major est attribue par tous les traits gomantiques au signe du Verseau, et Via, au signe du Lion. A la
date du 12 avril 1301, date qui correspond aux conditions astronomiques de lpisode dcrit par Dante,
lorsque le Soleil se lve, le Versau est sur lhorizon, au mridien de Florence, tandis que le Lion sassombrit et disparat. Si on se rfre aux correspondances entre les plantes et les figures gomantiques, on a
trois figures gomantiques: Fortuna Major, Albus, au vers 5, fminis en Alba, et Via. Fortuna Major
reprsente le Soleil, qui se lve lest, Albus, mercure, qui se trouve dans le Versau et se lve peu aprs le
Soleil, et Via, la Lune, qui, dans la Balance, disparat. Chacune de ces deux interprtations permet de
rendre compte des caractristiques astronomiques du moment, et donc de dater avec prcision la vision rapporte dans la suite du texte.
30
Mancando la domanda diretta da porre al geomante, loperazione di calcolo rimane unipotesi. In
questo caso si pensa spontaneamente che leventuale domanda abbia a che fare con il pronostico del viaggio. difficile in questo momento poter essere certi delle posizioni delle figure rintracciabili nel testo, ma
se associate ai corrispettivi pianeti, segni zodiacali e elementi naturali, queste sono:
Albus/Mercurio Via/Luna/Leone
Fortuna maior/Sole/Acquario Carcer/Saturno/Terra

. .
. .
..
.. ..
.

. .
. .
..
.
..

.
.
.
.. .
..
220

.
.. ..
. ..
.....

Libri dei sogni e geomanzia

In ultima analisi limmagine della femmina balba anticipata da figure


geomantiche che avvertono della sua pericolosit. Pietro Alighieri con laggiunta di Fortuna minor, marca il carattere oppositivo di fatto rappresentato
dalla femmina. In preparazione del sogno, il testo si arricchisce di allusioni
geomantiche che, attraverso una congiunzione astrale, dimostrano che la dolce
serena dostacolo al percorso spirituale. Essa un simbolo ben individuabile
nella tradizione poetica classica delle metamorfosi e in quella veterotestamentaria, la quale condivisa dallOccidente latino come dallOriente islamico.
Infatti, dinnanzi al simbolo della donna tentatrice, Maometto, nel Libro della
Scala, viene distratto dalla soave voce di due donne e da quella di una terza, che
si manifesta al profeta cercando di distoglierlo dal motivo del suo viaggio, ma
invano. Pertanto larcangelo Gabriele lo rassicura dicendogli:31 tu lhai lasciata
sdegnato e senza curarti di rispondere, tu sarai senza peccato, pi di tutti i profeti fin qui esistiti, e di quelli che in futuro verranno.32 Avendo compreso la
natura ambigua della donna, a Maometto viene mostrata la scala che gli dar
accesso al paradiso. Come la femmina balba, la figura della donna tentatrice
proviene da una rielaborazione del settimo dei Proverbi veterotestamentari:33
Dic sapientiae: Soror mea es
et prudentiam voca Amicam,
ut custodiat te a muliere extranea
et ab aliena, quae verba sua dulcia facit.
De fenestra enim domus meae
per cancellos prospexi
et video inter parvulos;
considero inter filios vecordem iuvenem[].
Et ecce, occurrit illi mulier ornatu meretricio,
cauta corde, garrula et rebellans[].
Apprehensumque deosculatur iuvenem[]
et procaci vultu blanditur dicens:[]
Veni, inebriemur voluptatibus,
usque mane fruamur amoribus[].
Stultus eam sequitur quasi bos ductus ad victimam,
sicut irretitur vinculo cervus,

31
Gabriele considerato dalla tradizione cristiana e islamica il rivelatore per eccellenza: impar,
secondo la tradizione islamica, larte della geomanzia da Idris, identificato solitamente con il profeta Enoch
o con Ermete Trimegisto.
32
Le tre donne rappresentano nellordine: la legge giudaica, la legge cristiana e la tentazione dei beni
terreni, Saccone 1999b, III, 7-8. Per la tradizione di Maometto in Occidente si veda: DAncona 1912, 167306.
33
Sulle influenze islamiche nellopera dantesca si rimanda a Palacios 1992 e alla Postfazione di
Saccone a Maometto 1999a, 177-225 e 1999b, 130-174; v. anche Morosini 2005.

221

Valerio Cappozzo

donec transfigat sagitta iecur eius;


velut si avis festinet ad laqueum
et nescit quod de periculo animae illius agitur.34

Per sviare tale figura e non rischiare la rovina, bisogna saperne intuire la
pericolosit e distaccarsene. Solo cos si pu conquistare la sapienza e la saggezza di Maometto e di Dante che, per il fatto stesso di averla superata, saranno
profeti.
In conclusione va notato che al risveglio da questo sogno Dante, dopo la
solita raccomandazione di Virgilio e dopo essersi ripreso dal sogno, si paragona
al falco nel momento delladdestramento:
Quale l falcon, che prima pi si mira,
indi si rivolge al grido e si protende
per lo disio del pasto che l il tira,
tal mi fecio [].
(vv. 64-67)

Nel citare unaltra scienza sapienzale proveniente dallOriente e importata


dallimperatore Federico II, Dante iscrive in maniera ancor pi incisiva latmosfera geomantica, onirica, nonch poetica del suo sogno, in un contesto culturale e scientifico dindubbia derivazione islamica.35
Opere Citate:
Alighieri, Dante. 1994. Commedia, 3 voll. A cura di Anna Maria Chiavacci Leonardi.
Milano: Mondadori.
______. 1996. Vita Nova. A cura di Guglielmo Gorni. Torino: Einaudi.
Alighieri, Pietro. 1845. Petri Allegherii super Dantis ipsius genitoris Comoediam
Commentarium. A cura di Vincentio Nannucci. Firenze: Angelum Garinei.
______. 2002. Comentum super poema Comedie Dantis. A Critical Edition of the

34
Proverbi, 7, 4-23. Lo stesso simbolo si ritrover nella figura della puttana, simbolo della corruzione ecclesiastica nella scena di stampo apocalittico di Purgatorio XXXII durate la processione del carro
trionfale della Chiesa allalbero di Adamo. Et venit unus de septem angelis, qui habebant septem phialas,
et locutus est mecum dicens: Veni, ostendam tibi damnationem meretricis magnae, quae sedet super aquas
multas, cum qua fornicati sunt reges terrae, et inebriati sunt, qui inhabitant terram, de vino prostitutionis
eius. Et abstulit me in desertum in spiritu. Et vidi mulierem sedentem super bestiam coccineam, plenam
nominibus blasphemiae, habentem capita septem et cornua decem. Apocalisse, 17, 1-3.
35
Sulla falconeria islamica e il contributo di Federico II a questarte sapienzale v. Boccassini 2003.

222

Libri dei sogni e geomanzia

Third and Final Draft of Pieros Alighieris Commentare on Dantes The


Divine Comedy. A cura di Massimiliano Chiamenti. Tempe, AZ: Arizona
Center for Medieval and Renaissance Studies.
Artemidoro. 1975. Il libro dei sogni. A cura di Dario Del Corno. Milano: Adelphi.
Asn Palacios, Miguel. 1997. Dante e lIslam. Milano: EST; trad. it. (R. Rossi Testa e
Y. Tawik) di La escatologa musulmana en la Divina commedia. Seguida de
Historia y crtica de una polmica. 1919. Madrid: Estanislao Maestre.
Basile, Bruno. 2006. Dante e la geomanzia. Rivista di studi danteschi 6, 2: 371-378.
Ben-Shammai, Haggai. 2004. Saadias Introduction to Daniel: Prophetic Calculation of
the End of Days vs. Astrological and Magical Speculation. Aleph: Historical
Studies in Science and Judaism 4: 11-87.
Bertelli, Sandro. 1999. Un manoscritto di geomanzia in volgare della fine del secolo
XIII. Studi di filologia italiana 57: 5-32.
Binsbergen, Wim van. 1996. The Astrological Origin of Islamic Geomancy. Relazione
letta alla The SSIPS/SAGP 15th Annual Conference alla Binghamton
University, Center for Medieval and Renaissance Studies, New York.
Boccassini, Daniela. 2003. Il volo della mente. Falconeria e Sofia nel mondo mediterraneo: Islam, Federico II, Dante. Ravenna: Longo.
Cappozzo, Valerio. 2009 (in corso di stampa). Libri dei sogni e letteratura: lespediente
narrativo di Dante Alighieri. Studi di Letteratura Italiana in memoria di
Achille Tartaro. A cura di Giulia Natali e Pasquale Stoppelli. Roma: Bulzoni.
Carboni, Stefano. 2006. Venise et lorient, 828-1797: exposition prsente lIinstitut
du Monde Arabe, Paris, du 2 octobre 2006 au 18 fvrier 2007 [et] au
Metropolitan museum of art, New York, du 26 mars au 8 juillet 2007. Paris :
Gallimard; Institut du Monde Arabe.
Caroti, Stefano. 1983. Lastrologia in Italia. Profezie, oroscopi e segreti celesti, dagli
zodiaci romani alla tradizione islamica, dalle corti corti rinnascimentali alle
scuole moderne: storia, documenti, personaggi. Collana di storia, arte e folclore, 53. Roma: Newton Compton.
Carrega, Annamaria. 2000. Il Gatto lupesco e Il Mare amoroso. Alessandria: Edizioni
dellOrso.
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