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Sogno e visione: mistero, mania, magia, realt, di Daniela Boccassini (introduzione
della curatrice); Sogni e onirismo nei dialetti dEuropa: evidenza etnolinguistica di una
continuit preistorica, di Francesco Benozzo; Rock Art, Radiant Visions and Dreamscapes
in Central Asia, di Kenneth Lymer; Svapna: alcune considerazioni sullepistemologia del
sogno, di Gianni Pellegrini; Buddhist Dreams, Wet Dreams and Herophilus of Alexandria,
di Giulio Agostini; Prolegomena to the Reconstruction of the Archetype of the Greek
Somniale Danielis, di Steven Oberhelman; Onirocritique et rationalit dans le monde
grec antique: la mthode dArtmidore de Daldis, di Jean-Marie Flamand; Da Daniele
al Sefer ha-razim: invocazioni angeliche e interpretazioni oniriche in alcuni testi ebraici,
di Giancarlo Lacerenza; Note sul sogno e la sua interpretazione nella letteratura classica
persiana, di Simone Zoppellaro; Visions of Heaven and Hell from Late Antiquity in the
Near East, di Ghazzal Dabiri; Mapping Medieval Visions, di Matthew Horn; Libri dei
sogni e geomanzia: la loro applicazione letteraria tra Islam, medioevo romanzo e Dante,
di Valerio Cappozzo; Del sogno iniziatico di Polifilo e di alcuni suoi paralleli orientali,
di Alessandro Grossato; Oneiromancy and Indeterminacy in the Renaissance: Rabelaiss
Interpretation of Dreams, di Franois Rigolot; Giordano Bruno e le porte del Sonno:
sogno ozioso, immaginazione, memoria, di Nicola Cipani; Sleeping Mullas: Dreams and
Charisma in Shiite Islam, di Rainer Brunner; Georg Christoph Lichtenberg Professor
Philosophiae extraordinariae, le Mille e una notte e la ricerca della verit, di Giulia
Cantarutti; Guilt Trips on Royal Roads: Freuds Mediterranean Affinities, di Martina
Kolb; Sohrawardi, Abdelwahab Meddeb et lespace du rve: quand rver cest voyager
vers lexil, di Veronica Amadessi. Una lettura tra Oriente e Occidente: Scritti Talmudici,
di W. Rathenau, a cura di Vally Valbonesi; recensioni; abstracts e notizie sugli autori.
Chi non ritiene che la conoscenza debba convertirsi in obbligo morale, diviene
preda del principio di potenza, e ci produce effetti dannosi, rovinosi non solo per
gli altri ma anche per lui stesso. Grande la responsabilit umana verso le immagini
dellinconscio. Sbagliare a capirle, o eludere la responsabilit morale, significa
privare lesistenza della sua interezza, essere condannati a una vita penosamente
frammentaria. E seguendo questa via che, secondo Jung, luomo moderno deve
ri-apprendere a fronteggiare la totalit del suo essere.
In questa prospettiva si iscrive il secondo volume dei Quaderni di studi indomediterranei, dedicato alla tematica del sogno e della visione. I diciannove
contributi qui raccolti esplorano in una prospettiva diacronica e comparata i diversi,
ma spesso sorprendentemente simili, modi in cui negli spazi del continente euroasiatico stato avvicinato nei secoli il versante arcano della psiche umana: in base
alla convinzione, cio, che nellesperienza onirica e nellevento visionario si celi
e si riveli insieme un frammento di quella verit universale cui a noi, in quanto
umani, incombe di tentare almeno di dar nome. E solo nella contemplazione di
questo specchio dellinvisibile, infatti, che da sempre e oggi pi che mai gli esseri
umani possono sperare di intravedere quella dimensione dellesistenza nella quale
il principio di potenza cede il passo a una comprensione responsabile dellagire.
QSIM II (2009)
CM
MY
CY CMY
30,00
Colori compositi
Edizioni dellOrso
Quaderni di Studi
Indo-Mediterranei
II
(2009)
Sogni e visioni nel mondo indo-mediterraneo
Dreams and Visions
in the Indo-Mediterranean World
a cura di
Daniela Boccassini
Edizioni dellOrso
Alessandria
La rivista Quaderni di Studi Indo-Mediterranei ha sede presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dellUniversit di Bologna, Via Cartoleria 5, 40124 Bologna, ed sostenuta da amici e studiosi riuniti in ASTREA (Associazione di Studi e Ricerche Euro-Asiatiche). La posta cartacea pu essere inviata a Carlo Saccone, allindirizzo qui sopra indicato. Sito web ufficiale della rivista:
http://www2.lingue.unibo.it/studi%20indo%2Dmediterranei/
Per contatti, informazioni e proposte di contributi e recensioni, si prega di utilizzare
uno dei seguenti indirizzi:
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Per l abbonamento alla rivista, si prega di contattare lEditore: www.ediorso.it
2009
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compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico. Lillecito sar penalmente perseguibile a norma dellart. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941
ISBN 978-88-6274-171-2
Indice
INTRODUZIONE
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I
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41
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107
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Indice
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Visions of Heaven and Hell from Late Antiquity in the Near East
di Ghazzal Dabiri
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191
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249
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VI
Indice
355
357
-Recensioni
367
-Biografie e abstracts
391
VII
Parte di questa ricerca stata presentata allAnnual Convention dellAAIS (American Association of
Italian Studies) in Colorado, maggio 2007, nella sessione organizzata dalla professoressa Daniela
Boccassini, University of British Columbia, dal titolo: Dante and Islam: Connections and Contentions.
Si ringrazia il professor H. Wayne Storey quale direttore del Medieval Studies Institute dellIndiana
University di Bloomington per aver sostenuto e reso possibile questa indagine.
Ricordo con profonda gratitudine e amicizia il professor Achille Tartaro per gli insegnamenti e le
discussioni avute negli ultimi anni intorno ai sogni e ai canti edenici della Commedia.
1
Io dico che, secondo lusanza dArabia, lanima sua nobilissima si partio nella prima ora del nono
giorno del mese. E secondo lusanza di Siria, ella si partio nel nono mese dellanno, per che l primo mese
ivi Thisirim primo, lo quale a noi Octobre. E secondo lusanza nostra, ella si partio in quellanno [] in
cui lo perfecto numero nove volte era compiuto in quello centinaio nel quale in questo mondo ella fue
posta, ed ella fue delli cristiani del terzodecimo centinaio (Vita Nova XIX, 4).
2
Il calcolo astronomico che permette di datare il secondo sogno purgatoriale, che verr analizzato pi
avanti, stato operato dalla studiosa francese Charmasson (1980, 241-242).
Valerio Cappozzo
3
Artemidoro 1975. Calcidio e Macrobio distinguono i sogni veri, cio che presuppongono un intervento esterno della divinit, in tre categorie: oraculum, visio, somnium; e quelli falsi, cio puramente mondani
o con causa fisiologica, in due: visum, insomnium.
208
tarli liberamente da s. Nel De Genesis ad litteram libri duodecim, SantAgostino discute tre tipi di visione: corporale, spirituale, e intellettuale. Questi tre
tipi di visione sono legati e complementari tra di loro perch la visione corporale non pu aver luogo senza che vi sia una concomitante visione spirituale.
Tutto serve ai fini dellintuizione intellettuale che porta allinterpretazione del
sogno. Gregorio Magno, nei Moralia in Job, distingue le origini dei sogni, come
gi aveva fatto Artemidoro, tra sogni interni, prodotti cio da ragioni fisiologiche, e sogni esterni, causati dal pensiero o dallintervento divino nel pensiero.
Isidoro di Siviglia nel De testamentis somniorum avverte della pericolosit
demoniaca di alcuni sogni, che altro non sono che pulsioni fisiche rilasciate dal
corpo durante la notte, cio quando la mente non tenuta a bada dalla morale.
Nel XII secolo Giovanni di Salisbury, con il Policraticus, Pascale Romano con
il Liber thesauri occulti, e Alberto Magno con il De somno et vigilia, propongono nuove teorie dinterpretazione dei sogni. Nelle loro opere, lonirocritica
acquista una maggiore profondit, intesa a chiarire quali siano le condizioni
interne ed esterne del sognante, per poter meglio definire il sogno. Per inquadrarlo, si presta attenzione alle congiunzioni astrali, alle indicazioni temporali e
quindi si passa a integrare scienze quali lastronomia, lalchimia e la geomanzia
per linterpretazione di un processo considerato anche in rapporto a condizioni
esterne al sognante.4 Ma in questo secolo che i sogni, e pi in generale le pratiche divinatorie, sono viste con sospetto e radiate da Graziano, nel Decretum, e
cos ancora alla met del XIV secolo da Agostino DAncona nel suo Tractatus
contra divinatores et sompniatores.
In Islam il sogno parte integrante del messaggio profetico e permette il
contatto con il soprannaturale. Per questo motivo lonirocritica considerata
come una scienza religiosa, ragion per cui la responsabilit morale del sognante
non posta in primo piano, ma lo invece la sua abilit interpretativa. Lopera
di Artemidoro tradotta da Hunayn Ibn Ishq nel IX secolo e integrata nellopera di Achmet Ibn Srn, altro testo di grande diffusione. Abd-Allh b.
4
Secondo lonirologia medievale la congiunzione astrale e lindicazione temporale avevano uninfluenza sul sognante determinando il tipo di sogno che avrebbe fatto. La conoscenza astronomica permette
lespansione della materia letteraria e la possibilit di ampliare la verosimiglianza del personaggio e del suo
sogno, che risultano inquadrati in un contesto addirittura cosmico. La complessit del fenomeno onirico
sottolineata attraverso un costante riferimento alle notizie molteplici cui deve far ricorso loniromante per
individuare secondo precise coordinate lorigine del sogno e superare cos la superficies sopnii e lequivocit del suo linguaggio: la costellatio nativitatis, la ratio e le differentie temporis, le complexiones, le proprietates rerum, lhabitus et dignitas personarum diversarum sono elementi di cui linterprete deve essere in
possesso: quindi medicina e astronomia, alchimia e magia, conoscenza delluomo, delle sue condizioni e
passioni (Gregory 1992, 353). Per una dettagliata esposizione dellonirocritica in epoca patristica fino al
XII sec. v. Kruger 1992, 35-82.
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Valerio Cappozzo
Muslim b. Qutayba lautore del libro dei sogni pi antico (IX-X sec.), seguito
da Ab Sad Nasr al-Dnawar (X sec.). Insieme allopera di Ab Al al-Khall
al-Dr, composta tra la fine dellXI e linizio del XIII sec., questi trattati
dichiarano che tutti i sogni sono di origine divina e, qualora diabolici, devono
essere considerati come prove inviate dalla divinit al sognante. In tutti questi
trattati i sogni vengono relazionati alle circostanze temporali e astrologiche in
cui sono stati fatti, fino a fornire indicazioni sui momenti migliori in cui sognare5
Per quanto riguarda loniromanzia, cio la pratica popolare di interpretazione dei sogni, si pu considerare il Somniale Danielis come il testo fondamentale sia per il mondo latino che per quello islamico. Esso riporta una lista dei pi
comuni simboli onirici disposti in ordine alfabetico. Questo testo presente nel
mondo greco sin dal IV-V sec. d.C., per poi essere tradotto in latino dal VII
sec., in arabo dal IX, e in volgare italiano a cavallo tra il XIII e il XIV sec.6
Daniele il profeta biblico che con le sue interpretazioni dei sogni del faraone
si guadagna un posto di primo piano in ambito prognostico. Nel mondo arabo i
libri di Astrampsychos e del patriarca di Costantinopoli Niceforo sono una rielaborazione del Somniale Danielis.7 Esso conosce una diffusione straordinaria
dagli albori del Medioevo fino ai giorni nostri, rimanendo nella forma quasi
invariato pur se ha cambiato titolo e attribuzione nella Smorfia napoletana o
nelle varie Interpretazioni o Rivelazioni dei sogni. A Daniele, per le sue qualit
profetiche, non attribuito solo questo libro dei sogni, ma anche alcuni trattati
geomantici meno conosciuti e di tradizione turca e siriaca, contenuti nel
Malhamat Dniyl, popolare testo astrologico-meteriologico di origine cristiana
con sovraggiunte caratteristiche islamiche.8 A Daniele sono dunque attribuite
leggendariamente loniromanzia e linvenzione della geomanzia. Queste
miscellanee divinatorie rappresentano un significativo punto di contatto tra differenti tecniche divinatorie riunite sotto il nome di un unico autore biblico.
Per unesaustiva ricostruzione della tradizione onirocritica greca e bizantina si veda Guidorizzi 1980;
Oberhelman 1991 e 2008; Mavroudi 2002. Per lonirocritica islamica si rimanda a Fahd 1959 e 1966;
Corbin 1966; Gouda 1991; Mavroudi 2002; Lory 2003; Flannery-Dailey 2004.
6
Per capire di quale portata fosse la diffusione di questo testo basta elencare le lingue della tradizione
manoscritta che va dal IV secolo d. C. al XVI, prima cio dellavvento della stampa: ebraico, aramaico,
greco, siriano, copto, egiziano, arabico, persiano, turco, etiope, armeno, slavo, inglese, irlandese, islandese,
francese, tedesco e italiano. da notare che ogni versione del Somniale riporta varianti sensibili motivate
dalla cultura del luogo di composizione e dallepoca in cui ciascuna stata compilata. Lordine alfabetico
dei simboli onirici varia a seconda della lingua nella quale stato tradotto.
7
Per il Somniale Danielis si veda: Oberhelman 1981; Lawrence 1981; Fischer 1982; DiTommaso
2005. Per il il libro dei sogni di Astrampsychos si veda: Stewart 2001.
8
Si veda: Fodor 1974; Heijer 1980. Per la tradizione manoscritta di questo testo v. DiTommaso 2005.
Per la connessione tra Daniele e testi astrologico-profetici v. Haggai 2004.
210
9
Come gi stabilito (v. Cappozzo 2009), la prima attestazione del Somniale in volgare italiano risale
alla fine del XIII e alla prima met del XIV sec., non allultimo quarto del XV come sinora ritenuto e attestata nei codici Riccardiano 859 e Riccardiano 1258. Il Somniale si trova nella sua versione pi nota nel
codice Laurenziano Martelli 12, composto di 355 voci in latino e 272 voci in volgare, rispettivamente alle
cc. 22r-25r e 32v-34r. Il manoscritto include ugualmente le rime della Vita Nova, dalla seconda alla settima; le rime di Dante, le rime di Guido Cavalcanti e una ballata di Caccia da Castello, cc. 25r-32r; una versione in volgare italiano e senza titolo del Somniale, cc. 32v-34r; e infine la prima trascrizione pervenutaci
dellintera Vita Nova, cc. 35r-51r. Per la trascrizione del Somniale Danielis in latino e in volgare rimando a
un lavoro di prossima pubblicazione.
10
Gli inizi della geomanzia rimangono leggendari. Essa origina in Persia o pi probabilmente in India
dalla diffusione della dottrina cinese del feng shui, vento-acqua, che studia gli equilibri energetici specialmente in architettura.
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Valerio Cappozzo
11
Le sedici figure geomantiche uscenti sono, con denominazione latina: via, populus, conjunctio, carcer, fortuna maior, fortuna minor, acquisicio, amisso, letitia, tristitia, puer, puella, albus, rubeus, caput,
cauda. Queste figure sono a loro volta associate con i pianeti e i segni zodiacali. Sul procedimento tecnico
della pratica geomantica si veda: Meyer 1897; Charmasson 1978 e 1980; Smith 1979; Skinner 1980; Jaulin
1991; Binsbergen 1996; Bertelli 1999, il quale riporta parte della trascrizione del primo volgarizzamento di
un manuale di geomanzia dellultimo quarto del XIII sec., contenuto nel codice Magliabechiano XX.60.
12
Uno dei manoscritti pi interessanti in cui presente la Summa doctrine consciliorum in arte geomantie il cod. Chantilly 322, composto tra il XIV e il XVI sec., titolato Traits dastronomie et dastrologie, e conservato nel Muse Cond. Questo ms. riporta il testo di Bartolomeo da Parma, Incipit Summa
doctrine consciliorum in arte geomantie, compillata a magistro Bartholomeo de Parma, astrologo pi il
De cognitione 16 linearum punctorumque, alle cc. 37r-62v, ed corredato da immagini e schemi geomantici precisi e interessanti. Ci si augura di poter dare luce a uno studio pi approfondito del codice;
intanto si ringrazia Madame Emmanuelle Toulet, conservatrice della Biblioteca dello Chteau de Chantilly
e il suo staff per la gentile collaborazione e ospitalit.
13
Per la tradizione manoscritta in traduzione dallarabo al latino si veda: Charmasson 1978, 121-136 e
1980, 93-226; Skinner 1980, 88-119; Caroti 1989, 161-162.
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14
Il catalogo della mostra Venise et lOrient offre una vasta gamma di strumenti scientifici esportati
dallIslam: v. Carboni 2006.
15
Un rapido excursus ai cataloghi delle maggiori biblioteche non soltanto italiane, disseminate di
manoscritti di contenuto geomantico, mostra chiaramente che la geomanzia ha conosciuto una grande fortuna gi a partire dal XIII secolo (nonostante le numerose condanne inflitte a pi riprese dalle autorit
ecclesiastiche). E sar sufficiente ricordare che anche Dante [] subisce, in un certo senso, il fascino di
questa tecnica divinatoria, che, nonostante la sua diffusione, non ha mai incontrato il favore degli studiosi
(Bertelli 1999, 21). Largomento stesso, che in quel torno di tempo suggeriva perfino a Dante una celebre
terzina, era ben inserito nella cultura medievale, proprio anche nel sud della Francia (Contini 1940, 6).
16
Inventario n. 1888.5-26.1. Per una descrizione completa si rimanda al libro di Savage-Smith e Smith
1980, 21-23: On the front of the table there are nineteen small circular regions. The border of each region
is presented by two finely drawn concentric circles of inlaid silver wire. In the center of each circle is a
small knob which serves as a pointer and rotates a dial behind the engraved circle, causing individual geomantic figures to appear in the open window. Each engraved circle is divided by inlaid silver wire into sixteen sectors, in addition to the open window. In these sixteen sectors are inscribed in gold inlaid wire in
Kufic script the names of the sixteen geomantic figures while on the plate beneath, each figure is represented by configurations of inlaid silver dots.
17
Per la scrittura arabo-islamica si rimanda a Skinner 1980, 30-31 e a Piemontese 1982, 28: scrittura
in arabo xatt, il solco che incide il suolo e scanala il terreno per lo prizzo e il drenaggio dellacqua. Il
xatt tracciato, linea, riga, striscia (plur. xtutut) un filo artificiale che serve a ricavare uno spazio vitale[]. NellArabia antica e pagana xatt era inoltre la linea dincisione della sabbia (raml), la striscia eseguita per tecnica di psammomanzia, una sorta di quadratura del terreno, da cui si ottengono figure incasel-
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Valerio Cappozzo
La casa rossa sta per la figura geomantica rubeus, spiegata nei manuali di
geomanzia della stessa epoca come segno pessimo tendente verso il male, collegato al segno zodiacale dei Gemelli e al pianeta Marte, che significa collera,
violenza, furto e omicidio. Ecco allora che il simbolo geomantico integrato in
un contesto letterario potenzia la metafora connotando la situazione che si sta
descrivendo.
Il sogno invece compare nella poesia italiana delle origini nella tenzone lanciata da Dante Alighieri ad altri rimatori intorno al 1283, con il sonetto A ciascunalma presa e gentil core, che diventer dieci anni pi tardi il sonetto desordio della Vita Nova. Dante da Maiano, a sua volta, propone un altro dibattito
poetico divulgando il sonetto Provedi, saggio, ad esta visone, dove, come nel
caso di A ciascunalma, si richiede linterpretazione di un sogno. Ricco da
Varlungo che rispondendo con Avuto ho sempre ferma oppenone, si serve
della geomanzia per la sua interpretazione:
Ora aggio audito in dir vostra ragione,
la qual mi d di nova cosa intenza,
late per coppie opposte (pari/dispari, esterne/interne). I punti tracciati sulla sabbia lungo quattro linee cardinali (jadwal) sono quindi cancellati a caso, mentre quelli restanti sono raggruppati su colonne verticali, a
due a due, formando cos figurazioni speciali, le stesse adoperate dai forgiatori di talismani. La Cilm al-xatt
(scienza del solco) fin dentro lIslam[], la scienza-arte di geomanzia. Si ricordi che il calcolo geomantico poteva essere praticato anche su carta.
18
Lindovinello veronese conservato a Verona, Biblioteca Capitolare cod. LXXXIX, c.3r. Sulle varie
lezioni ed edizioni di questo testo v. Castellani 1973, 13-25.
19
Carrega 2000, 78.
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20
del tutto probabile che Ricco da Varlungo abbia tracciato in calce (o in margine) alla sua responsiva i fatali punti dellinterpretazione, come scrive Rosanna Bettarini (1969, 186 n. 11). Il tempo non ci ha
purtroppo lasciato traccia manoscritta della tenzone di Dante da Maiano e delle risposte ricevute, per la
quale mi rifaccio alla Giuntina di rime antiche che si basava sullunico manoscritto conservatosi fino al
1527.
21
Si gi discusso delle differenze tra risposte dei rimatori guittoniani e quelle dei nuovi rimatori in
Cappozzo 2009.
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Valerio Cappozzo
geomantici per arrivare al calcolo e alle sue interpretazioni.22 Il primo poemetto, trascritto da Contini, offre possibili pronostici attraverso luso di arti astrologico-geomantiche. Esso spiega la formazione e il significato delle 12 case, la
natura e le caratteristiche dei pianeti e dei segni dello zodiaco, la relazione e la
posizione tra i pianeti, e i vari pronostici che possono risultare dai calcoli.
Questi riguardano la gravidanza, il carattere del neonato, la lunghezza della
vita, la veridicit delle notizie, le donne, le cause giudiziarie e lesito delle battaglie, la morte, lacquisto di cavalli, il corso del vento, lesito del viaggio etc.
Chi vuole intraprendere un viaggio avvertito che hom o femna que vol anar /
deu aquesta regla gardar (vv. 1295-1296). Il secondo poemetto, trascritto da
Ebneter, dedica i suoi versi alla spiegazione della natura, della formazione e
delle possibili combinazioni delle figure geomantiche.
Ma torniamo a Dante Alighieri che, come al solito, un ottimo esempio di
come elementi salienti di diverse culture convergano nel testo letterario. Nella
seconda cantica della Divina Commedia ci sono tre sogni che si possono definire come il sogno dellaquila (canto IX); il sogno della femmina balba (canto
XIX); e il sogno di Lia (canto XXVII). Nel testo dantesco i sogni sono momenti
importanti del viaggio ascensionale in cui il personaggio intuisce il percorso
che deve compiere e corrispondono quindi a tre diversi momenti della linea
narrativa. Il primo sogno, in cui unaquila rapisce Dante suso infino al foco
anticipazione del percorso che lo porter a superare il muro di fuoco della lussuria messo da Dio a protezione del Paradiso terrestre. Il secondo una prova
in cui la femmina balba che si trasmuta in sirena adulatrice rappresenta un
monito a non cedere alle lusinghe dei beni materiali, anticipando cos i tre gironi successivi dove si mondano i vizi dellincontinenza. Infine il sogno di Lia,
simbolo di vita attiva, rappresenta il momento decisivo in cui Dante, ormai alle
soglie del giardino edenico, sceglier di continuare il viaggio e cos di ritrovare
Beatrice. Narrativamente il sogno aggiunge al tono visionario della Commedia
un approfondimento importante del dato sapienzale. Sono i sogni a costituire la
linea portante della cantica, dellitinerarium mentis in Deum, proprio come
nella letteratura biblica, patristica, coranica. Questi tre sogni vengono presentati
da Dante come momenti incontrollabili in cui, non potendo rispondere razionalmente allo stimolo visivo, il pellegrino riceve in forma simbolica il messaggio
che al risveglio dovr mettere a confronto con la realt allegorica della visione.
Lautore introduce i tre sogni con precise indicazioni astronomico-temporali
che anticipano il carattere del sogno che sta per compiersi. Nel canto IX la con-
22
Bibliothque Nationale de Paris, lat. 7420 A, cc. 109r-112r, 115r-121v. Il primo poemetto trascritto
in Contini 1940; il secondo in Ebneter 1955.
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Valerio Cappozzo
offrendo unulteriore figura geomantica. Nella sua prima versione egli propone
accanto a Fortuna maior la figura oppositiva di Fortuna minor:24
Quando geomantes suam geomantiam operantur, faciendo in alba diei suas figuras
dictas fortunam majorem et minorem, somniasse se videre Sirenam, ita ut dicit textus de ea; pro cuius figura adverte.25
Sembra quindi che lopposizione delle due figure dimostri lambiguit della
femmina che trasmuta da mostruosa in seducente, ovvero da balba in sirena/Circe, e non ultimo sottolinea il pericolo che sta correndo il personaggio.26
Fortuna maior
. .
...
.
.
...
. .
Fortuna minor
24
I commentatori successivi, come Benvenuto da Imola, Jacopo della Lana e Cristoforo Landino per
esempio, non capiscono perch Pietro associ queste due figure tra loro opposte poich Fortuna minor non
compare direttamente nel testo dantesco. Per una panoramica sui vari commenti si veda: Charmasson 1980,
237-241; Basile 2006.
25
Pietro Alighieri 1845, 429-430.
26
Per il simbolo sirena/Circe si rimanda a Sasso 2007.
218
Fingit se cogitando ad id quod superius dixit sibi Virgilius dicendo quomodo dictus
triplex amor superius plorabatur sed quomodo tripartitus summatus relinquebat et id
discernere obdormisse, un tixit in fine precedentis capituli, et sompniasse, ut dicit
hic textus, in alba diei in qua caloris diurnus non potest tepefacere amplius frigiditatem lune, victus tunc a frigore terre et interdum a Saturno, scilicet per aspectum dicti
Saturni ad solem [] et in qua alba hora geomantes parant se ad videndum surgere
in Orientem solem per viam, idest per spatium breve inter lucem et obsurum, quem
sole vocant maiorem fortunam ex eo quod inter sedecim figuras geomantie duas ex
eis attribuunt ipsi soli que per eos vocantur fortuna minor et fortuna maior sic
vidisse, idest contemplative percepisse, dictam triplicem attractionem in suo primo
et proprio esse ut mulierem quandam ita turpem et informem, ut dicit textus.27
La femmina balba, come le tre fiere incontrate allinizio del viaggio infernale, rappresenta quindi i tre impedimenti fondamentali a un retto vivere: la
superbia, linvidia e la cupidigia. Del commento di Pietro colpisce la definizione del pianeta Saturno, e soprattutto quel solem per viam, cio Maggior
Fortuna [] surge per via. In geomanzia al sole corrispondono due figure, se
diretto quella di Fortuna maior, se retrogrado Fortuna minor. Se si somma la
figura geomantica del sole diretto al simbolo Via, essa si trasforma nel suo corrispettivo opposto, quello di Fortuna minor, come dimostra la figura seguente
nella direzione da destra verso sinistra:
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A questo proposito il poemetto provenzale di argomento geomantico, trascritto da Contini, presentando questo calcolo riporta:
DAventura Maior e Via:
riqueza ga(za)nha tota via,
mas pueihs la pert per malvolensa.
E en va mostra perdensa.
(vv. 1347-1350)28
27
28
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Valerio Cappozzo
Charmasson 1980, 241-242: Si on se rapporte aux correspondances entre les signes du Zodiaque et
les figures gomantiques, on peut identifier deux figures gomantiques dans le texte de Dante: Fortuna
Major est attribue par tous les traits gomantiques au signe du Verseau, et Via, au signe du Lion. A la
date du 12 avril 1301, date qui correspond aux conditions astronomiques de lpisode dcrit par Dante,
lorsque le Soleil se lve, le Versau est sur lhorizon, au mridien de Florence, tandis que le Lion sassombrit et disparat. Si on se rfre aux correspondances entre les plantes et les figures gomantiques, on a
trois figures gomantiques: Fortuna Major, Albus, au vers 5, fminis en Alba, et Via. Fortuna Major
reprsente le Soleil, qui se lve lest, Albus, mercure, qui se trouve dans le Versau et se lve peu aprs le
Soleil, et Via, la Lune, qui, dans la Balance, disparat. Chacune de ces deux interprtations permet de
rendre compte des caractristiques astronomiques du moment, et donc de dater avec prcision la vision rapporte dans la suite du texte.
30
Mancando la domanda diretta da porre al geomante, loperazione di calcolo rimane unipotesi. In
questo caso si pensa spontaneamente che leventuale domanda abbia a che fare con il pronostico del viaggio. difficile in questo momento poter essere certi delle posizioni delle figure rintracciabili nel testo, ma
se associate ai corrispettivi pianeti, segni zodiacali e elementi naturali, queste sono:
Albus/Mercurio Via/Luna/Leone
Fortuna maior/Sole/Acquario Carcer/Saturno/Terra
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Gabriele considerato dalla tradizione cristiana e islamica il rivelatore per eccellenza: impar,
secondo la tradizione islamica, larte della geomanzia da Idris, identificato solitamente con il profeta Enoch
o con Ermete Trimegisto.
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Le tre donne rappresentano nellordine: la legge giudaica, la legge cristiana e la tentazione dei beni
terreni, Saccone 1999b, III, 7-8. Per la tradizione di Maometto in Occidente si veda: DAncona 1912, 167306.
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Sulle influenze islamiche nellopera dantesca si rimanda a Palacios 1992 e alla Postfazione di
Saccone a Maometto 1999a, 177-225 e 1999b, 130-174; v. anche Morosini 2005.
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Per sviare tale figura e non rischiare la rovina, bisogna saperne intuire la
pericolosit e distaccarsene. Solo cos si pu conquistare la sapienza e la saggezza di Maometto e di Dante che, per il fatto stesso di averla superata, saranno
profeti.
In conclusione va notato che al risveglio da questo sogno Dante, dopo la
solita raccomandazione di Virgilio e dopo essersi ripreso dal sogno, si paragona
al falco nel momento delladdestramento:
Quale l falcon, che prima pi si mira,
indi si rivolge al grido e si protende
per lo disio del pasto che l il tira,
tal mi fecio [].
(vv. 64-67)
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Proverbi, 7, 4-23. Lo stesso simbolo si ritrover nella figura della puttana, simbolo della corruzione ecclesiastica nella scena di stampo apocalittico di Purgatorio XXXII durate la processione del carro
trionfale della Chiesa allalbero di Adamo. Et venit unus de septem angelis, qui habebant septem phialas,
et locutus est mecum dicens: Veni, ostendam tibi damnationem meretricis magnae, quae sedet super aquas
multas, cum qua fornicati sunt reges terrae, et inebriati sunt, qui inhabitant terram, de vino prostitutionis
eius. Et abstulit me in desertum in spiritu. Et vidi mulierem sedentem super bestiam coccineam, plenam
nominibus blasphemiae, habentem capita septem et cornua decem. Apocalisse, 17, 1-3.
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Sulla falconeria islamica e il contributo di Federico II a questarte sapienzale v. Boccassini 2003.
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