Professional Documents
Culture Documents
Pubblicato: 2011
Categoria(e):
Tag(s): "Educazione e cultura tedesca"
La societ e la cultura moderna presentano i tratti della lacerazione e della contrapposizione fra
attitudini, fra facolt
Nella LETTERA SESTA.Schiller descrive i caratteri della societ borghese moderna. In questa societ ci che trionfa la
mentalit UTILITARISTICA, quella mentalit sviluppatasi a seguito del trionfo del capitalismo. Lindividuo moderno un individuo cresciuto in un clima culturale che ha visto svilupparsi
le scienze, la ricerca scientifica, la divisione del lavoro intellettuale e non, la separazione in classi sociali diverse. Il trionfo
della scienza significa anche trionfo della mentalit analitica,
quella legata allintelletto che tende a distinguere e separare,
classificare, ordinare e organizzare. Le stesse facolt umane si
sono separate fra loro, ognuna divenuta padrona nel proprio
campo; in forza del principio della divisione del lavoro, anche le professioni intellettuali si sono specializzate: Per sviluppare le molteplici attitudini delluomo, non cera altro mezzo
che contrapporle le une alle altre (130) Tuttavia, riconosce
Schiller, questo fatto ha portato la specie umana in generale ad
avanzare sulla via del progresso; solo che ci che stato sacrificato in questa direzione stato proprio lindividuo, costretto
a sacrificare o ad annullare, in nome di qualcuna delle facolt,
tutte le altre e, dunque, la sua vera identit: Come certo che
gli individui umani, presi insieme, con la forza visiva che la natura d loro, mai sarebbero giunti a scorgere un satellite di
Giove che il telescopio permette allastronomo di scoprire, cos
altrettanto certo che lumana facolt di pensare mai avrebbe
intrapreso unanalisi dellinfinito o una CRITICA DELLA
RAGION PURA se in singoli soggetti a questo compito addetti
la ragione non si fosse isolata, quasi svincolata da ogni materia
e, attraverso la pi rigida astrazione, non avesse armato il loro
sguardo affinch lo volgessero nellinfinito (131) Se una parte
dellumanit, quella occidentale, crede di essere progredita,
raggiungendo, cos, il fine mondiale, gli individui vedono in
tutto questo una sorta di maledizione e, per questo, soffrono:
Attraverso esercizi ginnici si formano, certo, corpi atletici, ma
unicamente con il libero ed armonico gioco delle membra si ha
la bellezza. Allo stesso modo pu, la tensione delle singole
forze spirituali produrre uomini straordinari, ma solo larmonica temperanza di tutte pu produrre uomini felici e perfetti ()
Ma pu luomo essere destinato a trascurare, per un fine qualsiasi, se stesso? () Il perfezionamento delle singole forze deve
rendere necessario il sacrificio della loro totalit? (131)
Listinto sensibile e listinto formale: una opposizione che annienta la unit della natura umana?
Riprendendo prospettive gnoseologiche ed etiche kantiane,
Schiller, nella LETTERA 12, ricorda la duplice azione operata
dalla attivit sensibile (definita ISTINTO SENSIBILE) e da
quella intelligibile (definita ISTINTO FORMALE): Il sentimento pu semplicemente dire Ci vero per questo soggetto ed
in questo momento- e pu venire un altro momento, un altro
soggetto che revoca lasserzione della sensazione attuale. Ma
quando il pensiero per una volta afferma Questo decide
per sempre ed in eterno e la validit della sua affermazione
garantita dalla stessa personalit la quale sfida ogni mutamento. Linclinazione pu semplicemente dire Questo buono per
il tuo individuo e per il tuo bisogno attuale- ma il mutamento
trasciner con s il tuo individuo ed il tuo bisogno attuale e ci
che ora ardentemente desideri, un giorno diverr oggetto della
tua avversione. Se, al contrario, il sentimento morale dice
Questo deve essere- decide per sempre ed in eterno, se tu riconosci la verit, poich verit e pratichi la giustizia, perch
giustizia; allora hai fatto di un caso singolo, una legge per
tutti i casi, hai trattato un momento della tua vita come una
eternit () Noi non siamo pi individui, ma specie; il giudizio
di tutti gli spiriti pronunciato dal nostro, la scelta di tutti i
cuori rappresentata dalla nostra azione (157-158) Il problema che Schiller intende affrontare nelle lettere successive
proprio quello di questa che sembra una originaria e radicale
opposizione capace di annientare lunit della natura umana.
queste due facolt, la prima per cogliere quanti pi fatti e fenomeni possibile; la seconda per meglio comprendere ci lega
questi fenomeni fra loro. Il rischio che occorre evitare proprio quello di rendere preponderante o luno o laltro di questi
due istinti.
La condizione umana nella societ illuministicoborghese. Educare per fondare lo stato estetico
Anche in questa opera Schiller mette in evidenza quali sarebbero le caratteristiche culturali e socio-politiche del suo tempo:
Ora domina il bisogno che piega lumanit decaduta sotto il
suo giogo tirannico. Il grande idolo del tempo lUTILE e ad
esso devono servire tutte le forze e tutti i talenti devono prestare ossequio. Su questa rozza bilancia il merito spirituale
dellarte non ha nessun peso e, privata da ogni eccitamento,
scompare dal CHIASSOSO MERCATO DEL SECOLO. Lo stesso
spirito della ricerca filosofica strappa alla capacit di
IMMAGINAZIONE una provincia dopo laltra ed i confini
dellarte tanto pi si restringono quanto pi la scienza allarga i
suoi (109-110). Laltra caratteristica del nostro tempo, scrive
S., limportanza assunta dalla politica e dal problema della libert (siamo a pochi anni di distanza dalla rivoluzione francese). E pu apparire strano che, rispetto a questi caratteri dominanti, ci sia un autore che, invece, mette al centro dellattenzione il problema dellarte. Il fatto , conclude S., che per risolvere quel problema politico, si deve procedere attraverso il
problema estetico, poich unicamente attraverso la bellezza
che si perviene alla libert (111). Come dire che arte e politica sono legate. Cosa significa questo? Significa che, per superare la condizione moderna, politicamente e culturalmente infelice, occorre dar vita ad una nuova forma di sistema, sociale
e politico, un terzo stato, caratterizzato dalla
ORGANIZZAZIONE, cio dalla idea che le parti (individui) sono armonizzate con lidea del tutto (stato) (119) si tratta, insomma, di costruire una societ in cui lindividuo non sia n
selvaggio (wilder) n barbaro (barbar). Evitare, cio, da un lato
che la libert assoluta dei sentimenti renda lindividuo un selvaggio; dallaltra, che il soffocamento dei sentimenti lo trasformi in barbaro. La storia recente, continua Schiller, ci mostra
solo esiti fallimentari: nel tentativo di trascinare lumanit dallo stato di natura a quello civile, ci che davanti a noi o il
ritorno allo stato selvaggio o il completo abbandono: i due
estremi della caduta umana e tutti e due uniti in una stessa
epoca. Nelle classi inferiori e pi numerose si presentano
10
11
12
13
Un nome, questo, semplicemente pi umano, dellessere pi libero e SUBLIME (172). Qui Schiller evoca il sentimento del
SUBLIME che quel sentimento che larte neoclassica deve
suscitare come nellesempio della contemplazione della
GIUNONE LUDOVISI: Sorge quella mirabile commozione
per la quale lintelletto non ha alcun concetto e la lingua alcun
nome (175); 6) come detto al punto 3 questo STATO DIVINO,
che larte deve generare, RESTA UNA IDEA che dalla realt
non pu mai essere raggiunto. Si tratta di uno sforzo (nel senso di Kant e Fichte) che deve essere fatto, un COMPITO
INFINITO a cui, nel corso del tempo, ci si potr avvicinare
senza, tuttavia, mai raggiungerlo (166).
14
15
16
17
18
19
questo conflitto. Linstaurazione della tirannide repressiva della ragione sulla sensualit () la libert andrebbe ricercata
nella liberazione della sensualit anzich nella ragione, nonch
nella limitazione delle facolt superiori a favore di quelle inferiori. In altre parole, il salvataggio della cultura porterebbe con
s labolizione dei controlli repressivi che la civilt ha imposto
sulla sensualit (209). A quali condizioni sarebbe possibile
una CIVILTA NON REPRESSIVA? Secondo Marcuse gi evidente in Schiller che la prima condizione per listituzione di
una civilt non repressiva la raggiunta maturit massima della civilt quando tutti i bisogni fondamentali possono soddisfarsi con un dispendio minimo di energia fisica e psichica e in
un tempo minimo () il regno della libert prospettato come
al di l del regno della necessit: la libert non sta nella LOTTA
PER LESISTENZA ma al di fuori di questa. Il possesso e la
conquista dei mezzi necessari allesistenza sono il prerequisito,
pi che il contenuto, di una societ libera. Il regno della necessit, del lavoro faticoso, manca di libert poich in questo regno lesistenza umana determinata da obiettivi e funzioni che
non le sono propri e che non consentono il libero gioco delle facolt e dei desideri umani () Il lavoro faticoso necessario un
sistema di attivit essenzialmente disumane, meccaniche, di
pura routine; in un siffatto sistema, lindividualit non pu costituire un valore ed un fine in se stessa. Ragionevolmente il sistema di lavoro andrebbe organizzato piuttosto con lintento di
risparmiare tempo e spazio per lo sviluppo individuale al di l
del mondo del lavoro, inevitabilmente repressivo (213)
20
21
Per gli antichi Greci tutto era diverso. Presso di loro la cultura non degener al punto di
far abbandonare per essa la natura. Lintero edifcio della loro vita sociale era fondato su
sensazioni e non sul lavoro composito dell'arte; la loro stessa
teoria degli dei era l'ispirazione di un sentimento ingenuo, il parto di un'immaginazione
gioiosa, non di una ragione
tortuosa come accade per la fede delle moderne nazioni. Poich, dunque, il Greco non aveva smarrito la natura nell' umanit, poteva anche al di fuori
di essa non sentirsene sorpreso
e non avere un cos impellente bisogno di oggetti nei quali ritrovarla. In unit con se
stesso e felice nel sentimento della sua umanit, egli doveva
fermarsi a questa come al
massimo, cercando di armonizzare ad essa ogni altra, mentre
noi, scissi in noi stessi e infelici nelle nostre esperienze riguardo l'umanit, non abbiamo interesse pi urgente che di
fuggire da essa e allontanare dai nostri occhi una forma cos
imperfetta.
B
Eppure non stato sempre cos. Per gli antichi Greci la vita
era un'unione di natura e ragione; tutto quello che essi facevano e sentivano non era in contrasto con la natura: essi vivevano
"naturalmente". La loro poesia, pertanto, viene definita "ingenua", perch non frutto di artificio, ma spontanea e naturale.
La massima espressione di tale poesia rappresentata da
Omero.
II sentimento di cui si parla non , dunque, quello degli antichi: piuttosto simile a quello che noi nutriamo per gli antichi.
Essi sentivano in modo naturale, noi sentiamo il naturale. Senza noi nutriamo per gli antichi. Essi sentivano in modo
22
23
24
www.feedbooks.com
Food for the mind
25