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FAQ sullo stage - Iniziative - Repubblicadeglistagisti.it http://www.repubblicadeglistagisti.

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Le risposte alle domande frequenti


Le FAQ della Repubblica degli Stagisti

Domanda: Qual è la normativa di riferimento per stage e tirocini?


Risposta: La normativa di riferimento è il decreto ministeriale n. 142 del 1998. Però dato che la formazione è un
ambito di competenza regionale, alcune Regioni hanno legiferato in materia: per esempio l'Emilia Romagna nel 2004
con la legge regionale n. 4 Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del
lavoro [il capo della legge che riguarda gli stage è il IV, "Orientamento e tirocini", articoli n. 24 "Tirocini", n. 25
"Soggetti promotori, durata e limiti quantitativi dei tirocini", n. 26 "Qualificazione dei tirocini"], il Piemonte nel 2008 con
l'omonima legge n. 34 [qui il capo a cui fare riferimento è il VI, "Interventi di politica attiva del lavoro", articoli 38
"Tirocini formativi e di orientamento", 39 "Tirocini estivi", 40 "Soggetti promotori, durata e limiti dei tirocini" e 41
"Qualificazione dei tirocini"] e più di recente il Veneto con la normativa 3/2009 Disposizioni in materia di
occupazione e mercato del lavoro [L'articolo che riguarda gli stage è il nr. 41, "Tirocini formativi e di orientamento"]

Domanda: Quanto può durare al massimo uno stage?


Risposta: Secondo la normativa di riferimento, il decreto ministeriale 142 del 1998, ci sono quattro casi di durata
massima a seconda di chi è lo stagista. Il limite più breve è per gli studenti delle scuole superiori: per loro la durata
massima è fissata a 4 mesi. Poi si passa a 6 mesi: questo è il limite per i disoccupati, gli allievi di scuole
professionali o di corsi di formazione post-diploma o post-laurea. Il gradino successivo è quello più affollato: durata
massima di 12 mesi per gli studenti universitari, i dottorandi e masterizzandi, i neolaureati, i soggetti svantaggiati. E
infine 24 mesi per i disabili. La Regione Veneto nella sua legge 3/2009 ha ulteriormente ristretto questi limiti,
prevedendo al punto 4 comma c che gli la durata dei tirocini non possa "superare i nove mesi, estensibili a diciotto
esclusivamente nel caso di iniziative rivolte a persone con disabilità".

Domanda: Cos'è la proroga e come funziona?


Risposta: Al termine di un tirocinio, può capitare di sentirsi proporre una "proroga" dello stage. Teoricamente, ciò
dovrebbe costituire un'eccezione, per esempio in caso il percorso formativo non sia stato per qualche ragione
completato; ma capita che venga utilizzato come "procedura standard", tanto che in alcuni annunci di ricerca stagisti
c'è addirittura indicata la durata 3+3 o 6+6. Attenzione però alla somma dei mesi di stage: la durata totale dello
periodo di stage di una persona in un'azienda non può in nessun caso superare i limiti indicati poco sopra. Il decreto
142/1998 lo dice chiaramente: «Le eventuali proroghe del tirocinio sono ammesse entro i limiti massimi di durata
indicati nel presente articolo». E se qualcuno cerca di stiracchiare il concetto, intendendo che è la durata della
proroga che, a sua volta, deve rispettare i tempi massimi, prende una cantonata. Insomma, gli stage di 12 mesi non
ammettono proroghe, quelli di 6 ammettono proroghe solo di 6, e così via.

Domanda: Quanti stagisti può ospitare al massimo un'impresa?


Risposta: Il decreto ministeriale 142/1998 definisce il numero massimo di stagisti che ogni impresa può ospitare. Le
aziende con non più di 5 dipendenti a tempo indeterminato ne possono prendere uno solo; le aziende con un numero
di dipendenti compreso tra 6 e 19 hanno diritto a prendere uno o due tirocinanti contemporaneamente, non di più;
per quanto riguarda quelle con più di 20 dipendenti, invece, gli stagisti non possono essere contemporaneamente più
del 10% degli assunti (sempre calcolati su quelli a tempo indeterminato, quindi esclusi quelli a tempo determinato, i
cocopro, i collaboratori etc). In caso vi trovaste a fare uno stage in un'impresa che ha più stagisti che dipendenti,
insomma, sappiate che siete in una situazione di irregolarità, e che dovete segnalarla tempestivamente al vostro ente
promotore.

Domanda: Si può fare uno stage in un'impresa che non ha nemmeno un dipendente assunto a tempo
indeterminato?
Risposta: Qui il decreto 142/1998 non è chiaro, e quindi si va per interpretazioni. C'è chi lo vieta in maniera
tassativa (per esempio i centri per l'impiego di Roma, Milano e Firenze) e chi invece è più possibilista (i centri per
l'impiego di Venezia, La Spezia, Frosinone...). Due regioni (Emilia Romagna e Piemonte) prevedono esplicitamente
questa possibilità nelle leggi regionali che hanno approvato in materia di stage, e anche in Sicilia una circolare
assessoriale del 2002 ammette casi del genere. Insomma, paese che vai usanza che trovi.

Domanda: Si può fare uno stage anche se sono passati più di 18 mesi dalla laurea?
Risposta: Sì. Chiunque, a qualsiasi età e con qualsiasi grado di istruzione, può fare uno stage. Lo stage è una
convenzione tra un "ente protomore" e un "ente ospitante": gli studenti universitari hanno diritto ad utilizzare l'ufficio
stage della propria università come ente promotore per tutta la durata degli studi e per i primi 18 mesi dopo la
laurea. Dopo questo periodo, nulla vieta a un laureato di fare uno stage: però dovrà rivolgersi a un altro ente
promotore, per esempio al centro per l'impiego della sua città.

Domanda: Si può fare uno stage a quarant'anni?


Risposta: Sì, per le stesse motivazioni spiegate nella domanda precedente. La normativa vigente non pone limiti

1 di 2 13/10/2010 10:07
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Risposta: Sì, per le stesse motivazioni spiegate nella domanda precedente. La normativa vigente non pone limiti
all'età degli stagisti; in effetti, lo stage viene utilizzato molto spesso in Italia come strumento di "riqualificazione" dei
disoccupati. Con risultati spesso frustranti, purtroppo, per i trenta-quarantenni che si sentono stretti e inadeguati nei
panni di stagista: molto istruttiva, a questo proposito, la lettura del racconto autobiografico di Andrea Bove Stagista
a 40 anni, pubblicato nel 2008 dalla piccola casa editrice piemontese Riccadonna.

Domanda: Gli stage gratuiti sono legali?


Risposta: Sì. A differenza di altri Paesi (come per esempio Francia, Belgio e Irlanda), in Italia la normativa non
impone di retribuire gli stagisti. Le aziende e gli enti che ospitano stagisti possono decidere in maniera autonoma e
volontaria di corrispondere un rimborso spese, anche forfettario (dunque molto simile a uno stipendio mensile, salvo
il fatto che non ha contributi, tredicesima, tfr etc), stabilendone arbitrariamente l'ammontare. Ma possono anche
decidere di non dare un euro, restando perfettamente nella legalità.

Domanda: Posso attivare e gestire in autonomia il mio stage?


Risposta: No. Lo stage è una convenzione tra un "ente protomore" e un "ente ospitante", che definiscono insieme un
progetto formativo in cui vengono indicate le mansioni che il tirocinante imparerà nel corso dello stage. Ad ogni
stagista devono essere sempre attribuiti due tutor, uno all'interno dell'ente ospitante (cioè il "tutor aziendale", che
avrà un rapporto quotidiano con il tirocinante e sarà il responsabile della qualità formativa dello stage) e uno
all'interno dell'ente promotore. Per ogni stage vengono attivate inoltre un'assicurazione rc e una posizione Inail per
eventuali infortuni. Per poter svolgere il ruolo di ente promotore bisogna essere in possesso di particolari requisiti; gli
enti promotori più comuni sono i centri per l'impiego, gli uffici stage delle università, le agenzie per il lavoro.

2 di 2 13/10/2010 10:07

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