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In base all’autonomia patrimoniale egli non può agire sul patrimonio sociale che garantisce solo i
creditori della società.
Il codice gli da tuttavia tre possibilità:
1. compiere atti conservativi sulla quota del socio chiedendone per esempio il sequestro
2. agire sugli utili percepiti dal socio (ovviamente se ci sono)
3. chiedere la liquidazione della quota del socio che ne comporta la sua automatica esclusione
e va effettuata entro tre mesi dalla richiesta.
L’AMMINISTRAZIONE
Come regola generale vale quanto disposto dal contratto se questo tace si applica la regola
dell’amministrazione disgiuntiva per cui ciascun socio può compiere separatamente dagli altri e
quindi senza chiederne il preventivo consenso, tutti gli atti rientranti nell’oggetto sociale.
Chi non è d’accordo si può opporre prima che l’operazione sia compiuta: sull’opposizione deciderà
la maggioranza dei soci calcolata in base alla partecipazione agli utili. Questa regola ha il vantaggio
di permettere decisioni rapide e si collega al rapporto di fiducia esistente tra i soci; però può anche
essere rischiosa perché l’operazione compiuta dal socio impegna illimitatamente anche gli altri.
Di qui la possibilità di ricorrere all’alternativa all’amministrazione congiuntiva per cui tutti i soci
devono essere d’accordo e nessuno può fare di testa sua a meno che si tratti di evitare un danno
urgente alla società. È anche possibile che l’amministrazione sia affidata solo ad alcuni soci indicati
nel contratto o in successivo atto separato: nel primo caso essi sono revocabili solo in presenza di
giusta causa nel secondo anche senza. I soci non amministratori hanno un diritto di informazione
sull’andamento della società, di controllo sui documenti e di comunicazione del rendiconto.
N.B gli amministratori comunque scelti sono giuridicamente dei mandatari cioè degli incaricati di
compiere atti giuridici per conto della società: in quanto tali devono attenersi al parametro della
dirigenza per cui in caso di violazione saranno tenuti al risarcimento danni oltre alla possibile
revoca dalla carica.
N.B gli amministratori sono di norma anche i rappresentanti della società che quindi possono
impegnare con la loro firma verso i terzi; tuttavia è possibile che la rappresentanza sia conferita solo
ad alcuni di essi indicati nel contratto e che la rappresentanza sia limitata al compimento di
determinati atti con l’esclusione di altri (divieto di emettere cambiali).
intervenuta una delle cause precedenti la società entra in liquidazione modificando il suo scopo che
non sarà più quello di compiere nuove operazioni del cui eventuale compimento i liquidatori
risponderanno personalmente, ma quello di pagare i debiti rimasti insoluti e di ripartire l’eventuale
residuo ai soci. Il primo atto è la nomina dei liquidatori che prendono in consegna i beni e i
documenti sociali stendendo un inventario su cui poi si basa il seguito della procedura; essi
provvedono quindi a compiere tutti gli atti necessari alla liquidazione trasformando il patrimonio
sociale in denaro attraverso vendite, transazioni ecc….
Al termine presentano il rendiconto delle operazioni svolte nonché il conto della loro gestione. Se
non ci sono opposizioni esso si intende approvato ma la società continua ad esistere fino al
pagamento dell’ultimo debito sociale.
Disciplina giuridica:
sui seguenti argomenti è la stessa della società semplice: conferimenti, amministrazione,
partecipazione agli utili, scioglimento particolare e dell’intera società . le differenze riguardano un
rafforzamento dell’autonomia patrimoniale per cui il socio della s.n.c è più protetto e garantito del
socio della società semplice; inoltre si rileva un maggiore formalismo sia al lato di costituire che di
chiudere la società; infine nella s.n.c tutti i soci rispondono illimitatamente dei debiti sociali senza
possibilità di un patto contrario. Più in particolare valgono le seguenti norme.
Ragione sociale : deve essere formata dal cognome di un socio con l’indicazione del rapporto
sociale (Comba snc); si ammette che essa possa contenere il nome di un socio receduto o defunto se
vi acconsente l’interessato o i suoi eredi;
Divieto di concorrenza: il socio non può svolgere un’attività concorrente con quella della società né
come imprenditore individuale né come socio illimitatamente responsabile di altre società: in caso
di violazione si può essere esclusi dalla società ed essere tenuti al risarcimento danni.