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CHAKRAS RUOTE DI VITA

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PREMESSA
I chakra sono, secondo la filosofia indiana, centri di energia situati in particolari punti del corpo, dove si concentra la forza vitale. Studiare e lavorare con i chakra significa entrare in contatto con il proprio nucleo interiore ed esplorare le profondit del proprio essere, confrontando se stessi in un continuo processo di auto-ricerca. Questo lavoro viene effettuato a tutti i livelli della coscienza. - Con il corpo, per liberare la corrente dell'energia vitale, incluse le forze della sessualit, e per conseguire salute e benessere. - Con le emozioni, in modo da far emergere i propri sentimenti pi profondi. - Con la mente, per scoprire il proprio sistema di convinzioni, i propri malintesi e le proprie intenzioni. - Con lo spirito, attraverso la meditazione, per entrare in contatto con la propria verit interiore.

INDICE
Come strutturato luomo dal punto di vista esoterico pag. 3

Chakra, i centri che governano luomo - ubicazione, storia, funzione

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I sette chakra

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COME STRUTTURATO LUOMO DAL PUNTO DI VISTA ESOTERICO

Luomo comunemente abituato ad identificarsi nel proprio aspetto fisico/esteriore, ad associare il proprio Io alla propria costituzione fisica, a riconoscersi in ci che vede nello specchio, ed in ci che acquisisce, su di s, mediante le proprie facolt sensoriali. A tale a idea dellIo poi associata la propria Coscienza, frutto, per lo pi, di un vissuto di esperienze e di emozioni passate, di moti e desideri ancora da realizzare, nonch la propria Personalit derivata dallinterazione con lambiente in cui nato e vissuto, e che, in qualche modo, lo ha formato. Eppure nel tempo e nello spazio, miti, leggende e religioni ci hanno sempre insegnato che luomo non solo quellIo/Coscienza/Personalit, fatto prevalentemente di fisicit e di carne, ma soprattutto Spirito, Anima e Corpo. Poi a seconda del particolare punto di vista di questa religione o di quella corrente di pensiero ciascuna di queste nature sono ulteriormente suddivise. Ponendoci nellambito dellapproccio della filosofia tantrica indiana, in modo ancorch schematico e parziale, possiamo affermare che luomo non costituito soltanto da un corpo fisico, quello pi denso, ma anche da una serie di corpi fatti di materia pi rarefatta, costituenti i veicoli di coscienza e organi della percezione extrasensoriale che circondano ed animano il corpo fisico. In tale contesto i corpi, sono per lanima solo apparati di risposta sui relativi piani (il fisico/eterico, lastrale, il mentale). Essi costituiscono un semplice mezzo di espressione, attraverso cui riversare la propria energia. Il corpo mentale fatto di sostanza mentale ed il veicolo in cui lAnima si manifesta come intelletto. Il corpo astrale o del desiderio, riflesso della vita emozionale, cos chiamato perch riluce come lo scintillio delle stelle (esso si altera e muta continuamente di colore e di luminosit in funzione degli stati danimo sperimentati), un aggregato di forze che agiscono sulla coscienza sotto forma di desideri, leffetto dellinterazione fra desiderio nascente ed il suo vissuto, leffetto risultante viene percepito come emozione: piacere o dolore, e altre coppie di opposti. Il corpo eterico ha il compito principale di vitalizzare e infondere energia al corpo fisico. Per il suo tramite vengono incanalati tutti i flussi di energia, vitale, astrale, mentale, animica, spirituale che giungono al corpo fisico. Il corpo eterico composto interamente di linee di forza, e nei punti dove queste linee si incrociano si formano i centri di energia. Il corpo fisico la somma di tutti gli organismi che lo compongono; questi possiedono le varie funzioni che consentono allanima di esprimersi sul piano fisico ed oggettivo. Esistono sette centri principali, chiamati chakra, che controllano aree specifiche del corpo, mediante i nadi, i nervi, le ghiandole endocrine, la corrente sanguigna.

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CHAKRA, I CENTRI CHE GOVERNANO LUOMO

Sulla sostanza eterica ruotano sette centri di energia denominati chakra, detti anche loto in quanto simboleggiati dai petali di questo fiore.

UBICAZIONE I sette chakra principali sono situati allinterno del corpo sottile ma si intrecciano con il corpo fisico. Sottile vuol dire che determinati fenomeni si sottraggono al dominio della materia grossolana, delle leggi della chimica e della fisica, e si espletano in altri ambiti di realt, sia mentale, sia emotiva, che di bioenergetica. Sono inoltre presenti ventuno centri minori e quarantanove centri ancora pi piccoli. In corrispondenza del livello fisico i chakra principali sono dislocati nella testa e lungo la spina dorsale. Gli altri sono sparsi in tutto il corpo. Generalmente si interpretano i chakra, e la rete dei canali che li uniscono, le nadi, attraverso delle corrispondenze fisiche, che sono individuate nelle ghiandole endocrine. Ogni centro di forza, secondo lesoterismo, riversa potenza e vita nella ghiandola corrispondente che ne , di fatto, lesternazione (Vedere pag. 10 CORRISPONDENZA FRA CHAKRA E GHIANDOLE) I due sistemi formano un complesso direttivo stretto e interdipendente, in cui le ghiandole e le loro funzioni dipendono dalla condizione dei centri eterici. In maniera molto schematica possiamo distinguere, nel sistema dei chakra, una distinzione derivante dalla loro rispettiva posizione, al di sotto o al di sopra, del diaframma. Quelli inferiori sono deputati alla sopravvivenza, alla sessualit, al potere del personale e allazione del corpo. Quelli posti superiormente portano allamore, alla saggezza e a stati di coscienza pi universali, che connettono luomo alla spiritualit. Per la maggioranza della gente i chakra sotto il diaframma sono pi attivi di quelli sopra il diaframma.

STORIA La storia dei chakra intimamente legata alla scienza ed alla pratica dello yoga. La parola yoga significa giogo ed un sistema filosofico e di pratiche che mira a legare, unire (come il giogo che unisce i buoi) lessere mortale alla sua natura divina di coscienza pura. Lorigine dello yoga e la prima citazione dei chakra risale ai Veda (termine che significa conoscenza), una serie di inni che costituiscono la pi antica tradizione scritta dellIndia. Dopo Veda si trovano riferimenti ai chakra, descritti come centri psichici della coscienza, nelle Upanishad e successivamente negli Yoga Sutra di Patanjali (200 a.C.) dal quale deriviamo la tradizione yoga dellottuplice sentiero (il quale consiste di yama, rinuncia, niyama, osservanza, asana, posizione, pranayama, respiro, pratyahara, sottomissione dei sensi, dharana, concentrazione, dhyana, contemplazione e samadhi, pura coscienza).

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Il sistema dei chakra fu inoltre sviluppato nella tradizione tantrica, costituente un intreccio sincretico di molte tradizioni spirituali dellIndia, diffusasi durante il sesto ed il settimo secolo d.C.. Il significato della parola chakra, termine di origine sanscrita, rimanda a ruota o disco e la loro funzione pu essere paragonata a quella del gorgo: qualunque cosa il chakra incontri nel suo particolare livello viene attirato nel chakra stesso, elaborato e rimesso in circolazione. Le correnti di energia che danno vita al vortice sono due: una discendente ed una ascendente. La corrente discendente, chiamata anche corrente manifestante, inizia nella Coscienza Pura e scende lungo i chakra fino al piano manifesto, diventando via pi densa ad ogni passo. Limpulso alla manifestazione originato dalla gioia di vivere, o bukti. Ogni passo verso il basso un atto creativo in cui la forma astratta della coscienza trova un contenitore che le permette di condensarsi. Nella corrente discendente, ciascun chakra pu essere visto come un condensatore di energia cosmica. La corrente ascendente, chiamata corrente liberatoria, ci fa uscire dai limiti del piano manifesto per raggiungere stati dellessere, pi liberi, pi espansivi e globali. Limpulso alla liberazione, o mukti, lanelito della coscienza a riunirsi alla Coscienza Universale. Le Scritture indiane dicono che lUniverso uno sviluppo dallomogeneo alleterogeneo e di nuovo allomogeneo, in nuovi cicli di contrazione ed espansione. La risalita un ritorno della coscienza verso il Tutto, verso una progressiva liberazione. La coscienza si separa dalla materia che la racchiude, desiderosa di riassumere laspetto informale in cui semplicemente , come Essere-Coscienza-Beatitudine.

FUNZIONE I chakra sono generalmente descritti come vortici di energia, ma, per lesattezza, andrebbero caratterizzati per la loro capacit di ricezione, assimilazione e trasmissione dellenergia vitale. I chakra possono essere pi o meno aperti o chiusi, e possono lavorare in maniera eccessiva o deficiente. Se un chakra bloccato in uno stato di chiusura allora non in grado di generare o ricevere energia, come ad esempio lenergia dellamore, del potere personale o del desiderio sessuale. Ciascun chakra riflette un aspetto della coscienza essenziale per la nostra vita di ogni giorno e per una vita armoniosa ed equilibrata con noi stessi e con il mondo. Essi riflettono lo stato emozionale e mentale delluomo e, nel loro armonico fluire o, allopposto, nei fenomeni di blocco e congestione, arrivano ad esprimerne lo stato di salute o di malattia. Questi centri permettono il passaggio tra varie dimensioni e costituiscono i punti in cui si incontrano mente e corpo, ed i luoghi in cui lattivit di una dimensione, come quella emotiva e del pensiero, si connette a quella del corpo fisico. Lavorare con i chakra equivale a modellare e ristrutturare gli schemi comportamentali abituali legati ad atteggiamenti sia fisici e corporei che mentali, spesso del tutto incoscienti. Dunque significa seguire un viaggio che inizia con lintima riscoperta del nostro Io, dei nostri pregi e dei nostri difetti. Spesso questo comporta una destrutturazione della personalit, se ci che siamo non riflette la nostra intima essenza. Lapprodo di questo sentiero conduce, infine, alla scoperta del nostro Vero S, che la nostra Anima, ed al raggiungimento di uno stato di equilibrio interiore, propedeutico per una visione globale nella quale poter inquadrare il nostro posto ed il nostro scopo nella societ.

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I SETTE CHAKRA

CHAKRA UNO Il primo chakra la base dellintero sistema, esso associato allelemento Terra, che rappresenta la forma e la solidit, il nostro pi condensato stato della materia e lestremit pi bassa nello spettro dei chakra. Il suo colore il rosso, cupo e vibrante, il colore dellinizio, il colore con la maggiore lunghezza donda e la vibrazione pi lenta nello spettro visibile. Il nome sanscrito di questo chakra Muladhara che significa radice. Nel corpo, il primo chakra localizzato nel perineo, a met strada tra lano e i genitali. Corrisponde alla sezione basale della spina dorsale detta coccige, oltre che al ganglio spinale coccigeo e alle ultime vertebre lombari. Le ghiandole corrispondenti sono le surrenali, le quali con la loro produzione di adrenalina e noradrenalina. Il primo chakra preprogrammato per entrare in azione quando la coscienza viene dominata dalle necessit del corpo. A questo livello funzioniamo ad un livello istintuale di coscienza, riguardante la fame, la paura, il bisogno di riposo, di calore e di rifugio. Le minacce alla sopravvivenza stimolano le ghiandole surrenali, alle quali il chakra associato, per ottenere uno scoppio di energia extra quando necessario. Questo chakra collegato alla parte solida del corpo, specialmente le ossa, lintestino crasso (dove passa la sostanza solida) e corpo di carne nel suo insieme. Se non equilibriamo questo chakra, prima di passare agli altri, la nostra crescita sar priva di radici, di basi, e mancher della stabilit necessaria alla vera crescita. Ogni chakra ha un demone, una resistenza che deve essere vinta affinch possa fluire lenergia, affinch il S possa esprimersi pienamente. Quando la nostra sopravvivenza minacciata, conosciamo la paura. La paura il demone che si contrappone al senso di tranquillit e di sicurezza idealmente portato dal primo chakra. Ritrovare le basi comporta un contatto dinamico con la Terra, con i suoi limiti e confini. Senza le basi siamo instabili, perdiamo il centro di gravit e lequilibrio, veniamo spazzati via dai nostri piedi, o sogniamo ad occhi aperti in un mondo di fantasia. Attraverso le radici, traiamo nutrimento, potere, stabilit e crescita. Distaccati da questa sorgente perdiamo la strada. Grazie a queste basi, la nostra coscienza pu completare la corrente manifestante. E al livello del primo chakra che le idee diventano realt. Mentre lenergia mentale dei chakra superiori virtualmente priva di limiti, i chakra inferiori hanno uno scopo pi ristretto. Lungi dal costituire un aspetto negativo, i limiti creano un contenitore che permette allenergia di depositarsi, addensarsi e acquisire solidit. Per manifestare, dobbiamo essere disposti ad accettare i limiti. Le basi rappresentano unarmoniosa accettazione dei limiti naturali. Inoltre ricercare le basi un modo per affrontare lo stress. Il canale diretto verso il basso costituisce un circuito di scarico che ci protegge dal sovraccarico fisico. Le basi portano chiarezza attraverso limmobilit. CHAKRA DUE Passiamo dallelemento Terra a quello dellAcqua, dove il solido diventa liquido, limmobilit diventa movimento e la forma diventa mancanza di forma. Abbiamo acquisito un grado di libert e un grado di complessit. Col secondo chakra impariamo a comunicare con le emozioni, ad avere a che fare con la socievolezza. Il desiderio di unione si esprime come desiderio fisico, come interazione sociale, senso di comunit, ma anche come accoglienza e ricettivit. La strada che porta allilluminazione spesso fatta dalla capacit di rompere le nostre illusioni di separazione. Questo chakra ci porta alla dualit, caratterizzato da due opposti che si attraggono e la cui attrazione crea movimento. Se il primo chakra cerca di creare una struttura, lo scopo del secondo chakra quello di lasciar andare e creare flusso. Il flusso permette a un elemento di connettersi energeticamente con un altro. Come ci ricorda la famosa formula della velocit V=S/T, il movimento legato alla dimensione temporale, e noi ci muoviamo nello spazio e nel tempo. Il mutamento, a sua volta, strettamente legato alla crescita, allevoluzione. Non pu esserci crescita senza cambiamenti. Il secondo chakra localizzato nella parte inferiore delladdome, tra ombelico e genitali, associato al

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ganglio nervoso detto plesso sacrale, e le ghiandole corrispondenti sono le gonadi, deputate alla secrezione degli ormoni steroidei. Classicamente, questo chakra il centro della sessualit, cos come delle emozioni, delle sensazioni, del piacere, del movimento e dellaffetto. In sanscrito, il chakra detto Svadhisthana, tradotto normalmente come la propria dimora, dalla radice sva che significa proprio. Lo troviamo anche nella radice svad, che significa addolcire oppure assaporare con gioia, godere o apprezzare. Il suo colore larancione. Aprire il secondo chakra vuol dire abbeverarsi con gusto alle dolci acque del piacere, ma pu rappresentare anche il desiderio che consuma e le passioni che devono essere imbrigliate e trascese per passare oltre. Se dobbiamo espanderci dalla forma fissa del mondo materiale per entrare nella coscienza illimitata, il piacere pu rappresentare uno dei primi passi lungo il cammino. Se il desiderio il seme del movimento, e quindi del cambiamento e dellevoluzione, allora il piacere la radice del desiderio. Senza aver conosciuto il piacere la coscienza non matura alcun desiderio e di conseguenza non sorger alcuna spinta allazione e quindi nessuna evoluzione. Il demone del secondo chakra il senso di colpa. Lavorare sul secondo chakra significa superare il senso di colpa, entrare dentro il senso di colpa per capirne le sfumature ed andare oltre: laccettazione di ci che siamo ci consente di agire e di operare per migliorare noi stessi. CHAKRA TRE Quando uniamo materia e movimento, scopriamo che essi creano un terzo stato, lenergia. Lo scopo del terzo chakra la trasformazione. Come il Fuoco trasforma la materia in luce e in calore, cos il terzo chakra trasforma gli elementi passivi della Terra e dellAcqua in energia dinamica e potere. Il Fuoco linfluenza trasformatrice che pu distruggere la forma e liberare lenergia. Il terzo chakra localizzato nel plesso solare, sopra le ghiandole surrenali. La ghiandola correlata il pancreas, determinante nel processo digestivo tramite la secrezione dellinsulina, ed il suo colore il giallo. Il terzo chakra, regolando il sistema metabolico, responsabile della regolazione e della distribuzione dellenergia in tutto il corpo. Ha anche che fare con la capacit di incamerare, assimilare, ridistribuire il prana, anche se tale funzionalit indiretta, dal momento che, tale particolarit gestita direttamente dalla milza. In sanscrito il chakra del plesso solare chiamato Manipura che significa gemma rilucente, in quanto brilla e irradia come il sole. Essendo il centro del potere e della vitalit esso collegato con la fiducia in se stessi e lautostima. Se non siamo in sintonia con noi stessi il potere diventa qualcosa di esterno a noi, se cerchiamo il potere al di fuori di noi stessi, abbiamo bisogno di essere guidati dagli altri ed in questo modo corriamo il rischio di diventare loro vittime. Spesso limpotenza il risultato dellignoranza, la Conoscenza diventa dunque lo strumento per sviluppare consapevolezza e potere. Il potere personale guidato ed incanalato dalla volont, con la quale superiamo linerzia e creiamo il nostro futuro. La volont raggiunge la sua massima efficacia quando intelligente e connessa ad uno scopo. Se non ci chiaro questo scopo allora ci difficile capire qual la nostra volont in una data situazione e non abbiamo potere. Il compito della coscienza consiste dunque in una accurata valutazione di chi siamo, perch in quel mistero si trova il nostro scopo. Il demone di questo chakra la vergogna, antitesi dellautostima, correlata ad un senso di impotenza che conduce lindividuo allimpotenza. Lautostima, lessere fiduciosi, attivi e determinati, costituisce una valida base per lapertura del cuore che ci elever verso il quarto chakra. CHAKRA QUATTRO Nel corpo, il quarto chakra legato al plesso cardiaco e governa il cuore, i polmoni e il timo. La ghiandola corrispondente e quella del timo, che regola lo sviluppo dellindividuo, il sistema linfatico e stimola il sistema immunitario. Il chakra del cuore il centro dellamore inteso come sentimento universale non pi legato agli stimoli esteriori. Questo tipo di amore pu emergere con il profondo senso di pace che proviene dallassenza di necessit, dalla mancanza di bisogni, da uno

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stato di vera armonia interiore e da una gioiosa accettazione del nostro posto nel mondo. Il cuore rappresenta il punto di equilibrio, non statico ma dinamico, fra la mente e il corpo, tra il dare e il ricevere. Il chakra del cuore percepisce il mondo nella sua unit, non nella sua separazione. Maggiore la nostra comprensione, maggiore la nostra capacit di amore e di compassione. Lamore una forza unificatrice, attira le cose e le mantiene in relazione fra loro; ci offre la comprensione del fatto che siamo tutti collegati allinterno di una intricata rete di rapporti; ci insegna a trascendere lego, a superare le separazioni ed a sperimentare una maggiore unit e senso di appartenenza. Il nome sanscrito di questo centro Anahata che significa suono che viene prodotto senza che due oggetti si colpiscano; possiede anche il significato di non colpito, non ferito, fresco e pulito. Il suo colore il verde, come quello della natura, mentre il suo elemento laria. Laria rappresenta la leggerezza, la libert e soprattutto il respiro, il processo vitale attraverso il quale le nostre cellule e lintero organismo sopravvivono. Gli ind la chiamano prana ( da pra, primo, e na, unit) e la considerano una energia vitale di per s, cio ununit di base da cui nasce tutta la vita. Il respiro una delle chiavi primarie per lapertura del chakra del cuore, e a parte il mantenimento delle funzioni vitali di base, esso uno dei pi potenti strumenti per trasformarci: per bruciare tossine, liberare le emozioni immagazzinate, mutare la struttura del corpo e cambiare stato di coscienza. Frequenti paure, ansia, depressione, fumo o semplicemente laria inquinata sono tutti elementi che contribuiscono allimpoverimento del respiro. Viceversa, tramite opportuni esercizi di respirazione, possibile contrastare stati di agitazione e a riportare nella mente stati di calma e di quiete. Il demone del quarto chakra il dolore che genera odio, ribellione e avversione nei confronti della calda radianza dellamore e della gioia di vivere. Sconfiggere questo demone richiede forza, comprensione e saggezza, necessita unimmersione nella sofferenza, una sua accettazione ed un suo superamento. CHAKRA CINQUE La comunicazione lo strumento di connessione che rende possibile la vita. Dai messaggi codificati del DNA delle cellule viventi alla parola scritta o parlata, la comunicazione il principio coordinatore di tutta la vita, il mezzo con cui la coscienza si estende da un luogo allaltro. Allinterno del corpo la comunicazione fondamentale. Senza comunicazione elettrica tra le onde cerebrali ed il tessuto muscolare non potremmo muoverci; senza la comunicazione chimica degli ormoni con il tessuto cellulare non vi sarebbe crescita; senza la capacit del DNA di trasmettere le informazioni genetiche non esisterebbe la vita. Il chakra numero cinque il centro legato alla comunicazione, per mezzo del suono e della vibrazione, e allespressione di s e della propria creativit. La comunicazione un modo per estendere noi stessi, per esprimerci, per farci conoscere ad altri, per condividere conoscenze ed unire le coscienze. I quinto chakra il luogo in cui i concetti della mente vengono organizzati ed in-formati (immessi in una forma, in sequenze di parole dotate di una sintassi) per essere tradotti in informazione. Il chakra della gola, denominato Visuddha, che significa purificazione, localizzato nella regione del collo e delle spalle, il suo colore lazzurro. La ghiandola correlata la tiroide che controlla il metabolismo dello iodio ed il livello del calcio nel sangue e nei tessuti. Lelemento associato al quinto chakra letere, altrimenti noto come Akasha. Letere pu essere visto come il campo unificatore e onnicomprensivo delle sottili vibrazioni che si trovano in tutto luniverso. La vibrazione una manifestazione di ritmo e per molte religioni lemanazione di base da cui fu creata la materia. Tutte le cose vibrano in quanto tutta la materia composta da aggregazioni di atomi che danzano e che, col loro movimento, producono il suono. Il ruolo primario del ritmo consiste nellintegrare le varie parti di un sistema, nellarmonizzare le varie parti s da creare una sinfonia. Ogni atomo vibra e canta perpetuamente la sua canzone e il suono che ne deriva, in ogni momento, crea forme dense e sottili. Dalle prime contrazioni dellutero materno al momento della nascita, fino allultimo respiro prima di morire noi siamo creature ritmiche che danzano. Il demone del quinto chakra la menzogna che crea falsit. Per sconfiggere il demone occorre portare in luce la verit, la nostra verit, quella che riguarda di noi stessi, la nostra essenza.

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CHAKRA SEI Lessenza e la funzione del sesto chakra la vista, limmaginazione e lintuizione. Il chakra delle sopracciglia, come viene spesso definito, localizzato nel centro della testa, dietro la fronte. Il suo colore il viola. La ghiandola correlata la pineale, che secerne lormone melatonina, questultima pu trasformarsi in un composto detto 13-metossiarmalano, un potente allucinogeno. Il sesto chakra associato, ma non ne sinonimo, al terzo occhio, un organo eterico di percezione psichica che fluttua tra i due occhi fisici. Il terzo occhio pu essere considerato lo strumento psichico del sesto chakra, cos come gli occhi fisici sono strumenti di percezione per il cervello. La vista ci da la capacit di ricevere in un solo istante enormi quantit di informazioni sul mondo che ci circonda, analogamente lintuizione ci apre, nellimmediatezza, agli ampi spazi della conoscenza e della sapienza. Gli ind chiamano questo chakra Ajna, che originariamente significava percepire e in seguito comandare. Esso ha una duplice funzione: Percettiva, che consistente nellaccogliere ed elaborare le immagini visualizzate e catturate dagli occhi. Creativa, che deriva dalla costruzione di immagini interiori in virt delle quali noi governiamo la nostra realt. Tale qualit viene comunemente indicata come visualizzazione. Il sesto chakra la sede delle pi elevate facolt mentali, delle capacit intellettuali di discernimento e della memoria. Il demone del sesto chakra lillusione, che conduce ad un contatto con la realt distorto. Dinanzi ad un miraggio bisogna saper ritrovare lucidit ed essere chiaroveggenti, in modo da ristabilire il giusto contatto con la realt. Il termine chiaroveggenza significa vedere chiaro, vedere ci che non confuso dal mondo opaco degli oggetti materiali. Per essere chiaroveggenti dobbiamo guardare con sapienza gli spazi chiari, vedere le relazioni, non gli oggetti, i rapporti, non le cose. CHAKRA SETTE Questo chakra ci mette in relazione con lintelligenza divina, con la sorgente di ogni manifestazione. Ci apre alla conoscenza, alla comprensione, alla coscienza trascendente e allilluminazione, vale a dire la relazione tra la coscienza dell'individuo e quella dell'universo. In sanscrito il chakra della corona chiamato Sahasrara, che significa millefoglie. Esso correlato al cervello e alla ghiandola pituitaria. Il colore di riferimento del settimo chakra il bianco. Tale colore ha la peculiarit di contenere in se la somma di tutti i colori delliride. In maniera analoga, il settimo chakra lorigine e il punto di partenza per la manifestazione degli altri chakra. Si ripropone in questa situazione il paradigma universale per cui lUno contiene il Molteplice. Lo stato ultimo di coscienza di Sahasrara va al di l dei limiti del mondo circostante e dei sensi; o meglio al di qua, dal momento che il percorso che conduce ad esso soprattutto un cammino interiore. Linteriorit il ponte di accesso per una dimensione che non localizzata nel tempo e nello spazio, ed in cui gli stati finali di coscienza sono descritti come onnipresenti. La coscienza una facolt che abbiamo tutti, ma che non possiamo vedere, toccare, misurare o trattenere, la realt indelebile che ci rende vivi, una forza che porta unit, ordine e organizzazione. La sua natura consiste tanto nel manifestare che nel liberare. Questa leterna danza di Shiva e Shakti. Il demone del settimo chakra lattaccamento alle idee, ai concetti, al nostro modo di fare, alla consuetudine, ai nostri stati interiori, e non ultimo, alla vita. Il superamento dellattaccamento avviene attraverso laccettazione della transitoriet della vita, del suo dinamismo e delle sue oscillazioni. Ogni sorta di attaccamento morboso genera, paura, apprensione, gelosia e invidia, che ci limita e ci imprigiona. Se solo riuscissimo ad allentare anche di poco tale legame di colpo riusciremmo a conquistare maggiori spazi e maggiori possibilit di movimento e di azione.

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CORRISPONDENZA FRA CHAKRA E GHIANDOLE

Chakra Testa Fra le sopracciglia Gola Cuore Plesso Solare Sacrale Base della spina dorsale

Ghiandole Pineale Corpo Pituitario Tiroide Timo Pancreas Gonadi Adrenali

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