M.M.

Il Quadro di Loggia

Quadro di Loggia - Apprendista

Generalit
Per Quadro di Loggia si intende un tappeto, ma anche un quadro vero e proprio, che riproduce tutti i simboli del Grado in cui si lavora, pertanto esister perlomeno un Quadro del primo Grado, del Secondo ed uno del Terzo ove non praticate ulteriori specificazioni. Si tratter ora di quello in Primo Grado: Questo Quadro comporta due Colonne, sormontate da Melagrane, poste ai lati di una porta alla quale conducono tre Scalini, seguiti da un pavimento a mosaico. Vi si vedono anche tre Finestre (raramente), una Pietra Grezza, una Pietra Cubica a punta. Un Cordone con tre nodi fa da cornice al Quadro che comprende inoltre il Sole e la
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Luna, cio i due Luminari pi delle stelle; la Squadra e il Compasso; la Perpendicolare e la Livella; il Maglietto e lo Scalpello quindi la Tavola da disegno. Samuel Prichard nella sua La Maonnerie dissqu, del 1730, riporta il seguente dialogo: D.- Avete luci fisse nella vostra loggia? R.- S. D.- Quante? R.- Tre. D.- Come sono disposte? R.- A est, a sud e a ovest. D.- Qual il loro uso? R.- illuminare gli uomini quando si recano al lavoro, quando sono al lavoro e quando tornano dal lavoro. D.- Perch non vi una luce a nord? R.- Perch da quella direzione il Sole non invia raggi. Il Boucher descrive mirabilmente in tre righe tutta l'evoluzione del Quadro di Loggia In origine, qualsiasi locale poteva essere trasformato in Tempio: bastava tracciare col gesso, sul pavimento il Quadro simbolico del Grado in cui l'Officina lavorava, questo veniva poi cancellato alla fine di ogni tornata. Pi tardi, ci si serv di una tela dipinta che si svolgeva al momento delle riunioni e, ai giorni nostri, infine il Tempio riproduce tutti i simboli del Quadro Tale raffigurazione pertanto, posta nel centro del Tempio, contiene i simboli di riferimento alla cerimonia od al rituale che si va ad eseguire in Loggia; esso sacra e santifica il luogo di adunata.

Efficacia Rituale
Ma allora a questo punto sorge spontaneo linterrogativo: possibile consacrare il luogo di riunione semplicemente srotolando un tappeto o voltando un quadro dalla bella cornice? Andiamo ancora pi in dietro nel tempo alla Massoneria Operativa, quando le Logge di operai, costruttori delle cattedrali si riunivano nei locali degli attrezzi per l'istruzione degli apprendisti e per deliberare sull'organizzazione del Lavoro stesso; ebbene a quei tempi il Quadro di Loggia era tracciato con gesso sul pavimento, poi, a lavori ultimati, veniva cancellato; cos richiedeva la tradizione. Da quando le Logge poterono contare su una certa sicurezza esso stato sempre pi spesso dipinto su tela o ricamato, in questo modo stendendo il manufatto sul pavimento poco prima dell'inizio della riunione si otteneva pi semplicemente e velocemente la rappresentazione in esso contenuta; al termine dei lavori veniva altrettanto rapidamente riavvolto il telo.
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Ecco quindi il punto fondante, l'atto creativo che per permette la consacrazione del locale nel quale la Loggia si riunisce non deve essere un semplice gesto meccanico di srotolamento o di scopertura di un simulacro riportante in modo ridondante i simboli gi presenti nel Tempio, ma un a t t o r i t u a l e vero e proprio con notevoli implicazioni magiche ed esoteriche, compiuto dal Maestro delle Cerimonie al momento dell'apertura dei lavori; ci solo permette la consacrazione del luogo e lo rende adatto a raccogliere le energie sottili che verranno operandosi. Il Quadro in grado di apprendista ha proporzioni di 2 a 1, la parte inferiore corrisponde alla pianta terrena del tempio, quello superiore rappresenta il santo dei santi.

Quadro di Loggia - Apprendista

Le Finestre
Ebbene oltre alle colonne, il pavimento a mosaico, il sole, la luna e le stelle, la pietra grezza e la pietra cubica a punta, agli strumenti dei dignitari compaiono anche tre finestre, su queste bene soffermarsi poich simbolo di cui troppo si sta affievolendo la conoscenza. Queste finestre hanno le grate, nessuna collocata lungo il lato del nord, la colonna dellapprendista infatti si trova al freddo e nelloscurit, riceve la luce solo per riflesso tramite il crescente lunare. La finestra composta da una base quadrata sormontata da un semicerchio, forma che allude al passaggio dalla terra al cielo.
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La parola finestra deriva etimologicamente dal latino: fenestra, esprimente anche il concetto di via; tale simbolo da porre in relazione con la luce , il fatto che abbiano grate legato al silenzio interiore ed al velame spirituale che avvolge la condizione di apprendista. Ren Guenon nota che: nellepoca primordiale luomo, in se stesso, era perfettamente equilibrato riguardo alla complementariet dello yin e dello yang; daltro canto, egli era yin o passivo in rapporto al solo Principio, e yang o attivo rispetto al cosmo o allinsieme delle cose manifestate; perci egli si volgeva naturalmente verso il Nord, che yin, come verso il proprio complementare. Per questo, nel simbolismo massonico la loggia non deve avere alcuna finestra che dia sul lato nord, dal quale non giunge mai la luce solare, mentre ne ha sugli altri tre lati, che corrispondono alle tre stazioni del sole. Nulla viene detto nel Libro dei Re od in altre parti nella Bibbia circa il numero e la posizione delle finestre nel tempio di Salomone. Negli antichi Quadri massonici le finestre sono perlopi rappresentate senza grate, ci va ricollegato al fatto che la Massoneria Operativa che si riuniva in logge di lavoro necessitava della luce in modo massimo, quando si passati alla loggia-tempio ha prevalso il valore simbolico sulle necessit materiali non pi cos rilevanti. Ecco in sintesi le tre finestre rappresentare ed in caso rituale essere dei varchi tramite i quali la Luce, come in altre circostanze Esseri Spirituali, possono passare mettendo in comunicazione questo piano di riferimento con diverse realt sovrasensibili che tramite il Magistero sono esperite al fine di svolgere la loro eminente funzione trasmutatoria del S nel processo di .

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