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ITALIA

UNITA NELLA BELLEZZA


-
R
LItalia, divisa per partiti, regioni,
contrapposta per consorterie, per
mae in competizione sanguinaria,
per massonerie, accorpamenti tutti
disposti ad oscurare il merito in favore
del do ut des, in realt un paese leggi-
bile come unito solo nella bellezza,
per merito dei suoi grandi poeti,
musicisti, sublimi artisti e architetti,
tradizione che pu sopravvivere per
solo nella reinvenzione-rilettura dei
contemporanei.
Il 17 marzo del 2011 i mille con-
quistarono simbolicamente lInnito,
tra gli occupanti anche i Conti Leo-
pardi, e, a sorpresa anche il grande po-
eta Gza Szcs, Ministro della Cul-
tura Ungherese (che con la minoran-
za transilvana magiara contribu alla
caduta del tiranno Ceausescu) e una
corrente denergia metamorca un
idealmente lItalia al mondo intero e
al cosmo. Si diede lettura corale al-
la canzone AllItalia di Giacomo Leo-
pardi, corifeo lattore Franco Sanger-
mano, coreuti i mille e il demone
della poesia diede il segnale dinizio
per una rivolta ineluttabile e senza li-
miti di tempo e di spazio allImpero
del Brutto.
ARCIPELAGO EDIZIONI

150
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a cura di Tomaso Kemeny
17 marzo 1861 17 marzo 2011
O patria mia, vedo le mura e gli archi
In occasione dei 150 anni dellItalia
Unita, i mitomodernisti della peniso-
la e tutti coloro che contribuiscono
alla rinascita estetica, morale, econo-
mica e politica dellItalia si sono ritro-
vati il 17 marzo 2011 a Recanati sul
Colle dellInnito a leggere-declamare
insieme la canzone AllItalia di Giaco-
mo Leopardi.
Questo libro raccoglie versi, progetti
e pensieri vergati per loccasione
sublime da parte dei convenuti.
Tomaso Kemeny
In copertina: Colle dellInnito, Recanati,
foto di Silvia Venuti, 17 marzo 2011.
20,00
954627 788876 9

ISBN 978-88-7695-462-7
Iva assolta dalleditore
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
recanati copertina 20 euro.pdf 3-12-2011 12:36:24
RecanaTI
L
ITaLIa
unita nella bellezza
17 marzo 1861 - 17 marzo 2011
a cura di Tomaso Kemeny
ARCIPELAGO EDIZIONI RCIPELAGO EDIZIONI ARCIPELAGO EDIZIONI
recanati_misto_Layout 1 03/12/11 12:19 Pagina 3
2011 arcipelago edizioni
Via carlo Dadda 21
20143 Milano
info@arcipelagoedizioni.com
www.arcipelagoedizioni.com
Prima edizione dicembre 2011
ISBn 978-88-7695-462-7
Tutti i diritti riservati
Ristampe:
7 6 5 4 3 2 1 0
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InDIce
7 RInGRazIaMenTI
Tomaso Kemeny
9 PaSSIone PoeTIca
Tomaso Kemeny
18 17 MaRzo 1861 17 MaRzo 2011
Tomaso Kemeny
19 9 RaGIonI PeR RIBeLLaRSI aLLIMPeRo DeL
BRuTTo
Tomaso Kemeny
20 La BeLLezza unuToPIa RaGGIunGIBILe Da
ReaLIzzaRe
Tomaso Kemeny
22 DaGLI eRoIcI FuRoRI aRTe conTeMPoRanea
(14.2.2011, oRe 18.30) aL coLLe DeLLInfInITo, a Re-
canaTI (17.3.2011, oRe 16.00)
Tomaso Kemeny
24 ManIFeSTo PeR LITaLIa unITa neLLa BeLLezza
a RecanaTI SuL coLLe DeLLInfInITo (17.3.2011)
Tomaso Kemeny
26 PRoGRaMMa DeLLazIone-eVenTo MIToMoDeR-
nISTa
30 aRRIVo a RecanaTI
31 PReMIo aL MInISTRo e PoeTa unGheReSe Gza
SzcS
32 anGeLo ToneLLI e MaSSIMo MaGGIaRI
(con la collaborazione di Francesco Macci)
35 AllITAlIA DI GIacoMo LeoPaRDI
41 ancoRa una VoLTa aLLITaLIa
Tomaso Kemeny
42 LoccuPazIone DeL coLLe, DI Gza SzcS
47 TeSTo oRIGInaLe In unGheReSe
49 LITaLIa DeI PoeTI (VoLTI In ITaLIano Da ToMaSo
KeMeny)
49 Madame De Stal (1766-1817) FRancIa
50 Guillaume Apollinaire (1880-1918) FRancIa
51 Miguel Costa y Llobera (1854-1922) SPaGna
51 Wystan Hugh Auden (1907-1973) GRan BReTaGna
52 Ezra Pound (1885-1972) STaTI unITI
52 Pablo Neruda (1904-1973) cILe
53 KAng Yu-Wei (1858-1927) GRan BReTaGna
54 Zef Shir (1907-1927) aLBanIa
54 Czesaw Miosz (1911-2004) PoLonIa
55 Alexandr Sergeevi Pukin (1799-1837) RuSSIa
55 George Byron (1788-1824) GRan BReTaGna
56 Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) GeRManIa
57 Sndor Petfi (1823-1849) unGheRIa
58 aBBIaMo InSeGuITo La BeLLezza
Silvia agliotti
61 Giuseppe conte
PeR IL coManDanTe ToMaSo a RecanaTI
63 angelo Tonelli
FRaTeLLI DITaLIa. PoeMa In FoRMa DI Peana RI-
TuaLe PeR LunIT DeLLITaLIa RIGeneRaTa DaLLa
SaPIenza
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95 Beppe Mariano
Le DeLuSIonI DI SanToRRe
98 A Santorre Di Santa rosa
102 antonio Prete
LeoPaRDI e LITaLIa
110 Voci dal carcere
BanDa a Mano LIBeRa
112 Salvatore Di Franco, Ai lati
113 Patrik Jovanovic, Italia
114 Biagio carlomagno, Italia
115 yassine el Rahkilli, Italia
116 Metello Faganelli e ombretta Diaferia, Sul foglio
bianco
118 Quirino Principe
PoeSIa coMe aRMa
124 MIToMoDeRnISMo
(o del fuoco indispensabile per un Futuro)
Tomaso Kemeny
126 adele Succetti
un RInGRazIaMenTo
Lazione poetica a recanati
128 InDIce DeLLe ILLuSTRazIonI
130 cReDITS
66 Tomaso Kemeny
GaRIBaLDI TRoPPo uMano PeR eSSeRe VIVo?
Dramma-lampo mitomodernista
70 Francesco Macci
non PaSSeRanno
71 Roberto Barbolini
LaMMezzaTo GaRIBaLDI
74 Dante Marianacci
InVano
76 Rubina Giorgi
RIPenSaRe IL conceTTo DI GenTILezza
78 Isabella Vincentini
LITaLIa non S DeSTa
82 Tomaso Kemeny
aL GeneRaLe GaRIBaLDI
83 ottavio Rossani
LeTTeRa DaMoRe aLLITaLIa
85 nicola Frangione
aPRenDo La PoRTa aLLe PaRoLe
87 endre Szkrosi
aLLITaLIa, PoeSIa SonoRa
86 Teleki tr
87 Piazza Cavour
88 Nmst republiky
89 Place Concorde
90 Trafalgar Square
93 Sndor Petfi
TeMPI aTRocI
(letto da endre Szkrosi e tradotto daTomaso Kemeny)
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scere la citt di Recanati, a me ignota, a presen-


tarmi al Sindaco Francesco Fiordomo e allasses-
sore alla cultura andrea Marinelli che si vollero
arruolare immediatamente, pronti ad occupare
il colle.
Fu Fabiana cacciapuoti, Presidente del centro
Mondiale della Poesia, a introdurmi nel maniero
della famiglia Leopardi, dove fu quelluomo au-
tentico che il conte Vanni Leopardi ad acco-
gliermi amichevolmente. Fu ancora la Profes -
soressa cacciapuoti, insigne studiosa dello Zi-
baldone di Leopardi, a presentarmi a Fabio cor-
vatta, Presidente del centro nazionale di Studi
Leopardiani, che ha non solo favorito lazione,
sgravandoci delle preoccupazioni materiali, sov-
venzionando, a sorpresa, lalloggio e il vitto dei
Mille, ma oltre ad arruolarsi prontamente, ha
onorato il grande poeta Gza Szcs (Segretario
di Stato alla cultura della Repubblica unghe-
rese), venuto da Budapest, come volontario neo-
garibaldino, ad occupare il colle dellInfinito,
con lassegnazione (nel centro Studi nazionale
di Studi Leopardiani, alla presenza della con-
tessa olimpia Leopardi) di un Premio Speciale
per la sua opera di scrittore, di intellettuale e di
uomo politico.
Ringraziamenti
nel congedare il libro che documenta loccupa-
zione del colle dellInfinito (Recanati, 17 marzo
2011) da parte dei Mille col convincimento e
speranza di potere assecondare e riconfermare
lunit dellItalia nella bellezza a 150 anni dal-
lunit politica del paese, pare necessario ricor-
dare coloro che hanno agevolato la riuscita del-
lazione poetica mitomodernista.
Fu il pittore William Xerra a indirizzarmi a un
affabile discendente di Gioacchino Rossini, Ro-
berto Rossini di Monte cassiano, Direttore della
Galleria Piazza delle erbe, che mi ragguagli
su persone che avrebbero potuto assecondare
lalloggiamento dei Mille principalmente in
partenza da Milano, ma anche da ogni parte
dItalia. Rossini fu prodigo anche nellarruolare
decine di neo-garibaldini marchigiani.
Il 25 febbraio parti in avanscoperta del territorio
e a Porto Recanati fu antonio Perticarini, Diret-
tore del Museo di Villa colloredo Mels (dove,
nelloccasione, venivano esibite le bandiere sto-
riche dellItalia), ad attendermi e a farmi cono-
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a conclusione dellazione poetica, a cui hanno


partecipato anche i conti Leopardi, Vanni e
olimpia (questultima ci ha, precedentemente,
illustrato i cimeli del Museo Leopardiano), ab-
biamo sentito la necessit di ringraziare quei cit-
tadini di Recanati che, oltre ad assistere e parte-
cipare allazione, hanno pavesato le loro case del
tricolore, colore della passione che quel giorno
ci ha unito agli spiriti sommi di Giacomo Leo-
pardi e Giuseppe Garibaldi.
Tomaso Kemeny
4 ottobre 2011
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Voci dal carcere
Banda a mano libera
sono solo voci prestate a un gruppo di ristretti
che usano le forme espressive per riattivare le pro-
prie capacit e liberare la proprio condizione.
Voci che amplificano mani e sguardi di uomini
che oltrepassano il muro dellindifferenza per
unire, non separare.
Sono voci di cittadini del mondo: Italiani, Eu-
ropei dellEst, latino-Americani, Africani, co-
nosciuti dietro le sbarre e riuniti in un coro di
libert che intona larmonico canto, responsabile
e resistente, e scandisce la propria condizione ogni
giorno che li separa dalla fine della pena.
le voci di Banda a mano libera sono la testimo-
nianza dignitosa e consapevole della pura e na-
turale espressione collettiva.
++o
a cura di
ombretta
diaferia
detenuti
in azione
disegni di
Ugo Pierri
interruzione di
Sandro Sardella
a mano
libera
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la conclusione della performance Banda a mano
libera voci dal carcere lultima eco del progetto
che risuona dalla Casa Circondariale di Varese oltre
quelle mura. fino al mondo libero.
tutta colpa delleconomista indiano e Premio
nobel Amartya Sen. la sua teoria delleguaglianza
e della libert mi ha segnato ventanni fa e da al-
lora ho cominciato a seminarlo abrigliasciolta lad-
dove luomo non comunica pi. lattivazione
delle capacit fondamentali la possibilit di vi-
vere esperienze cui lindividuo attribuisca un valore
positivo. In carcere con i ristretti facciamo ed os-
serviamo la realt con le lenti prospettiche della
poesia, lo spazio dove incontrare gli altri, del segno,
quello dove stabilire comunicazione con il prossimo,
della fotografia, quello dove intendere la propria
visione della realt.
Questo libro un segnale libero da sovrastrutture
critiche, lontane da mani e sguardi concreti e quo-
tidiani che raccontano ad altro da s. Per dirla
come Bennis, ideatore della Giornata Mondiale
della Poesia, uno spazio libero per lospitalit
come pratica quotidiana. Dove restituire vita alle
persone che non hanno voce, ma continuano a can-
tare.
In coro.
ombretta Diaferia
+++
Salvatore Di franco
Patrik Jovanovic
Biagio Carlomagno
Yassine El Rahkilli
unificAzione
s
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Salvatore Di Franco
ai lati
Fenomeno di risorse pieno un paese
la mia penna come al contrario il mio
sinistro braccio scrive
allattare tu mi continui ad un caldo abbraccio
sorreggi me dalle dita al poplite scorrazzato
scrutato assaporato fatta mia ti ho
o di averti conquistato addirittura pensato ho
al contrario andato sono
il permesso mi hai tu dato con carezze
sedotto da te son stato
con il fuoco scaldato ti ho
con giochi allietato guardato te
con orgoglio strappato mi sono sempre un
sorriso tu la mia schiaffeggiato sentito
creduto ti ho
al contrario vissuto ho
da piccino cresciuto voluto mi hai
da adulto trattato da bambino in
castigo preteso il rosso delle guance
come conoscerti ai lati il mare
al contrario vissuti siamo.
++:
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Patrik Jovanovic
Italia
Italia paese che cambi ogni mese
non son parole inutilmente spese
casa e libert ma anche prigionia
gli occhi allorizzonte vibra larmonia
infiniti i problemi per ironia
porti fiera tre colori e canti che sei desta
nella tua immensa e varia ricchezza
ai miei occhi resti modesta
per la tua unit siam pronti alla festa
ma per descrivere la tua bellezza
ci vuole pi di una poesia
forse ci vorrebbe una magia
++
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Biagio carlomagno
Italia
Paese incantato
per molti stranieri dal volto
per il viaggio sciupato
Paese colto e anche stolto
dalle mille facce originali
per larte ambito molto
dai vicini amicali
Bel Paese lo nominarono
abitato da gente
dal gusto elegante
Popolo generoso
simpatico e sognante
eppure gente fiera su
cui lItalia spera
++
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yassine el Rahkilli
Italia
1.
Italia guarda
la tua bilancia nera sbilanciata
che brucia al centro laccento
che non pronuncia al cento per cento
2.
Italia guarda
i tuoi fgli
neri o bianchi
africani o americani
orientali o occidentali
nati
e morti
4.
Italia guarda
queste persone in compagnia
del gelo e della neve
del sole e della pioggia
governate dalla natura pi tenera
5.
Italia guarda
il dolore della realt
la parola giusto
++
3.
Italia guarda
la gente disperata
con il tetto
e chi senza letto
Italia ascolta!
il mondo paese
Dio unico
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++6
MANO ricordi la prima volta, quel foglio
bianco?
SGUARDO Il muro bianco!
MANO Muro? no, il foglio bianco messo davanti
al naso di Banda a mano libera.
OCCHIO Continuo a sentirlo come un muro,
senza unuscita. Cerco quella porta da cui scru-
tare i colori a me familiari.
MANO Allora riempiamolo questo foglio bianco,
proprio come da anni fanno tra quelle mura:
esprimersi attivando capacit fondamentali corali

SGUARDO mani, sguardi, voci...


MANO fare, osservare, raccontare il proprio per-
corso...
SGUARDO trovare la porta, aprirla ed entrare
nel bianco deserto.
MANO Quello dellitinerando dei chierici vaganti
che danno voce alle pagine che precedono il nostro
dialogo.
s
u
l

f
o
g
l
i
o

b
i
a
n
c
o
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++
SGUARDO Quello attraversato da carovana dei
versi, le cui invasioni arrivano anche alla casa cir-
condariale di Varese, nel mondo dei ristretti. Anni
ormai
MANO Un lungo viaggio che giunge fino a queste
ultime pagine e varca la soglia della Casa Circon-
dariale di Varese rientrando legalmente nel mondo
libero per documentare che ogni uomo pu abbat-
tere il muro dellindifferenza e comunicare con il
prossimo.
SGUARDO lora daria in cambio della libert
espressiva, chiusi tra le mura, oltre le quali cor-
rono libere le nuvole.
MANO Ti ricordi lo prima volta tra quelle sbarre?
SGUARDO Mi ricordo il cielo bianco...
Metello Faganelli e ombretta Diaferia
voci dal carcere
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Quirino Principe
Poesia come arma

,
ERACLITO, fragm. 49/a Diels-Kranz
uno tellures dividit amne duas
CORNELIO GALLO
1
ct dune photographie de sa mre, Martin
heidegger gardait sur son bureau un long vase
do mergeait une rose; une seule rose. Pour
Platon, me disait-il, les roses taient nombreuses,
vanescentes, emportes par le devenir, destines
souvrir, puis spanouir, puis se faner. Mais
toutes ces roses phmres imitaient la Rose ter-
nelle, la Rose-en-Soi. alors, continuait-il, que le
vrai tre nest ni ltre fluent ni ltre pur, mais
ltre existant.
heidegger avait traduit sa pense par une m-
taphore. Pour lui, le chemin de campagne tait
bien diffrent de la route, parce que ce chemin
na pas de trac dfini, quil est un sillon parmi
des sillons. heidegger memmena une lieue de
++8
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Fribourg pour visiter sa maison de campagne,
analogue, disait-il, ma chaumire, et quil ap-
pelait sa Htte. ctait en hiver: je ne vis dabord
quun champ de neige. heidegger prit une
bche: peu peu lon vit apparatre la chemine
de la hutte, puis son toit, puis la hutte. ctait,
me disait-il, la mthode du philosophe, qui doit
bcher sans cesse, qui doit creuser le dur rel des
mots, des destins, des moments et des choses,
afin den faire surgir ce noyau, qui est ltre.
Perch una vanga? Mi occorre, poich so che
devo scavare senza temere la fatica, se voglio tro-
vare il tetto alle cui tegole dovr aggrapparmi per
tenermi in equilibrio e, forse, entrare nelle an-
gustie attraverso la finestra, con una specie di
evoluzione ginnica. L sta di casa la poesia? ne
coltivo lillusione. Qualcuno che non si nomina
pi lo suggerisce: non in pieno sole, non nellat-
tico di Sanssouci, bens en el secreto aljibe essa
vada a dormire verso la mezzanotte. Quando av-
vertiamo il profumo a buon prezzo di erbe e spe-
zie che non introdurremmo mai nei nostri cibi
(l, sarebbero velenose), ecco, el arco del za-
gun, la humedad esas cosas, acaso, son el
poema. Sarebbe terribile, forse orribile, certo
indicibile e ineffabile, scoprire che soltanto dal-
labbaino di una casupola sepolta sotto la neve
possibile vedere la luna de enfrente. Se ci
++
sdraiamo nellangolo di nord-ovest, dove il mi-
sero spazio odoroso di terriccio stranamente
investito dal vento occidentale, potrebbe para-
lizzarci lo spavento di unintuizione: siamo ada-
giati su una striscia in cui un punto, uno solo,
un aleph.
2
Tu che mi leggi, perdona questa fantasia clau-
strofobica. La sogno tutte le notti, ad occhi
chiusi mi apro la strada sotto la neve, entro e
chiudo la porta. Tutte le notti, nei momenti pi
agitati (quando laria viene meno al respiro),
sogno anche Te.
Tutto nato dallinsistenza di chi mi insegue con
domande che odio. Sono domande che stanno
alla risposta come la distratta frase derisa da Poe,
What oclock is it ?, sta a un orologio senza
lancette. Mi si domanda se esiste una via di sal-
vezza nella poesia. Salvezza di che cosa? Da che
cosa? Le credenze nelle salvezza dellanima, gli
interrogativi su quel penoso argomento, sono
volgari e risibili. Il significato escatologico appli-
cato alla parola salvezza (paradiso, purgatorio,
inferno, ricompensa, quarantena, castigo)
triviale. Se il destino escatologico della nostra
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+:o
anima deve rientrare nella morfologia dellavere,
sottraendosi alle linee essenziali dellessere, quel
destino non ci riguarda.
nil igitur mors est ad nos neque pertinet hilum,
quandoquidem natura animi mortalis habetur.
[]
Sic, ubi non erimus, cum corporis atque animai
discidium fuerit quibus e sumus uniter apti,
scilicet haud nobis quicquam, qui non erimus tum,
accidere omnino poterit sensumque movere,
non si terra mari miscebitur et mare caelo.
Tendo la mano alle mie spalle, nellassurda spe-
ranza che sia afferrata da unaltra mano: quella
del sublime ateo, Tito Lucrezio caro, che scrisse,
come soltanto gli spiriti superiori fanno, per in-
tervalla insaniae (De rerum natura, III, 830-
831, 838-842). chi osa dirsi certo che lanima
muoia insieme con il corpo? chi osa dirsi certo
di qualcosa? Due le ipotesi. La prima, lucreziana:
lanima muore con il corpo, perci la morte non
pu riguardare due realt che, entrambe, non
esistono pi. oppure: con la parola anima in-
tendiamo lenergia, e lenergia inestinguibile
entro lorizzonte della temporalit: diviene altro
da noi, e se vero che non muore, altrettanto
vero che la sua non-morte non ci riguarda, cos
come non ci riguarderebbe la sua morte. Dopo
la fuga dellenergia da me, nulla mi potr acca-
dere, poich non esister pi: nulla potr toc-
care i miei sensi, primo e unico strumento di co-
noscenza, neppure se la terra si fonder con il
mare, neppure se il mare diverr tuttuno con il
cielo.
Lanima come la intendono le religioni cosid-
dette rivelate unidea miserabile, poich av-
viata a the profit and loss, la ricompensa e la
perdita, il guadagno e la multa da pagare, vanitas
vanitatum finalmente dimenticata dallannegato
Phleba in The Waste land. Se tale lanima,
poco importa la sua salvezza. Se lenergia ci
che dobbiamo salvare, non indirizziamola al do-
minio dellavere. Siamo fedeli al suo essere, che
soprattutto significato. Il significato ci che
dobbiamo salvare: se non operiamo per la sua
salvezza, ci macchiamo di alto tradimento. Que-
sto crimine esattamente ci di cui si stanno
macchiando, in tutto loccidente, le istituzioni
dello Stato, i mezzi di comunicazione, i caravan-
serragli delle varie religioni autoctone o dac-
catto. Legislatori, ministri al governo, giudici,
gendarmi, burocrati, burogendarmi (specie zoo-
logica inferiore, frutto di incroci e di meticciati),
vigilanti, custodes della pi varia e laida natura,
preti di vario rango e variamente serici e colorati
e damascati e circondati dalla masnada dei loro
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+:+
genuflessi lacch dalle mani devotamente giunte
(alcuni, con cilicio), giornalisti dalle nozioni in-
certe e dincerta fonte, ragazzotte dallaspetto po-
stribolare che da uno schermo intervistano con
voce al lattemiele monsignori e calciatori toccati
dalla Grazia, tutti concorrono a rinnovare il co-
dice semantico, attingendo generosamente a
pseudo-anglicismi. Il linguaggio universale im-
posto dal potere sul pianeta Distopia in atto.
Il linguaggio energia. Gli concediamo esi-
stenza, soltanto se tendiamo a un fine che tra-
scende il linguaggio stesso. Quel fine il signifi-
cato del significato, che nel 1923 illuminarono,
in un libro sublime di unica e vera Rivelazione,
cecil Kay ogden e Ivor armstrong Richards:
The Meaning of Meaning. nel 1967, il Potere,
ossia Stato e chiesa, distrussero quel libro. Ra-
rissimi sono coloro che lo possiedono: si guar-
dino dallodio del volgo. Infine, salvezza di che
cosa?
Salviamo tre beni supremi:
Lesistenza individuale, che d esistenza al lin-
guaggio, rivelando il significato del significato.
Il significato, che d libert (nelle visioni di-
stopiche di The Brave new World, di 1984,
di My, di facial Justice, il potere distrugge le
libert distruggendo o falsificando i signifi-
cati.
La bellezza, che fa splendere il significato, e
d felicit (il potere impedisce la felicit poi-
ch ha terrore della bellezza, intuendo con-
fusamente che la bellezza larma adatta a di-
struggerlo).
3
non possiamo salvare lanima dallinferno, poi-
ch linferno perenne e tutti ci avvolge. Lin-
ferno il hic et nunc. non possiamo salvare
lanima dalla morte, poich non sappiamo che
cosa sia la morte, n sappiamo che cosa sia
lanima.
Ma ascoltando, si raggiunti dalle voci che at-
tendiamo. Percy Bysshe Shelley (1792-1822), in
una lettera a Ralph Wegwood (1766-1837):
cristo non mai esistito. Il peccato originale,
lintera superstizione che su di esso si fonda,
oramai intollerabile, insostenibile. La verit, la
rivelazione, il codice morale (orrendo agget-
tivo, da cancellare per sempre), non ci vengono
dalle caste sacerdotali, dalle menzogne delle re-
ligioni cosiddette rivelate, dai loro detestabili
profeti. ci vengono dai poeti: da eschilo o da
Dante alighieri, da Pindaro o da Grard de ner-
val, dal Pervigilium Veneris o da anna achm-
tova, da omar Khayym o da osip emilevi
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+::
Mandeltam, da orazio o da Wystan hugh
auden, da Giacomo Leopardi a Rainer Maria
Rilke, dallanonimo del Mare amoroso ad arnaut
Daniel, da Saffo a emily Dickinson. Poets are
the unaknowledged legislators of the world
(PERCY BYSSHE SHELLEY, in A Defence of Poetry,
1821, edito nel 1840 in Essays, letters from
Abroad. Translations and fragments).
o voci da tempi che mi appartengono, dagli
anni della mia invernale adolescenza: Kunst is
Magie, befreit von der Lge, Wahrheit zu sein
(TEODOR WIESENGRUND ADORNO, Minima Mo-
ralia, In nuce). o da tempi sepolti sotto i sassi:
Mens hebes ad verum / per materialia surgit,
e la voce dellabate Suitgerius ovvero Suger de
Saint-Denis (1080/1081 1151), in libellus de
consacratione ecclesiae sancti Dionysii, dove il mo-
dello ermeneutico sono le grandi vetrate a colori
vividi, la luce filtrata e smaterializzata in alto.
Suitgerius e i suoi dioscuri, che lo disseppelli-
scono: erwin Panofsky (Abbot Suger and its arte
treasures. on the Abbey Church of St. Denis,
Princeton university Press, Ronceton [new Jer-
sey] 1979), e Leo Spitzer (Classical and Christian
Ideas of World Harmony, edited by anna
Granville hatcher, John hopkins Press, Balti-
more 1963).
4
Dov la bellezza? una cultura estranea a lamour
et loccidente, ma prossima, quasi tangente, ne
restituisce in immagini il trionfo delle origini:
nel Sefer Yetzirah (Libro della formazione, se-
coli XIII-XVI) con vibrazioni destasi, nel liq-
qut Amarim(Raccolta di saggi, 1796) con di-
dascalica austerit, si manifesta la corona (ketr
), mediatrice tra lessenza dellInfinito e Ine-
sprimibile En Sof ( ) e i suoi attributi (le
10 Sefirt). La corona consta di tre qualit pri-
marie: ratzon (desiderio), taanug (piacere),
emun (fedelt), intesa come fedelt non a qual-
cosa o a qualcuno, ma a s e al proprio essere.
ossia, la triade che ha esistenza nel cosmo come
Bellezza. Il suo luogo leros, e il suo linguaggio
proprio la poesia.
Leros Bellezza, la Bellezza lessere che
splende in tutta la sua visibilit. Il suo opposto
il nulla. non il nulla in cui riconosciamo il ver-
tice della piramide, il punto che sintesi su-
prema del Tutto; no, il nulla che non poich
non pu essere, e non pu essere poich non me-
rita di essere; la condanna axiologica si converte
esattamente in condanna ontologica, e in en-
trambe si nasconde, ragione profonda, la con-
danna estetica. Tutti i giorni, allalba, il mio in-
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felice risveglio mi sussurra nellorecchio lodio


che il nulla distilla in s contro la Bellezza, con-
tro lEros, contro lEssere. Il nulla il nemico,
che, alluscita dai sogni, vedo moltiplicarsi in mi-
riadi di facce. So che quelle facce temono la Bel-
lezza, inorridiscono dinanzi allEssere, non tol-
lerano lenergia dellEros. Per questo, odiano
sfrenatamente la poesia, sino al parossismo.
Sanno che la poesia lunica arma che possa di-
struggerli: una lancia di Achille allinverso.
Pronto a impugnare quellarma (attendo sol-
tanto il giorno che mi sar segretamente segna-
lato), mi affido allOscuro: Ho indagato me
stesso (, fragm. 101 Diels-Kranz).

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