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CROCE DIPINTA-SANTA MARIA NOVELLA DI FIRENZE Pittura gotica La pittura gotica in Italia vive il suo maggior periodo di diffusione

nel Duecento e nel Trecento, due dei secoli pi importanti e produttivi per la pittura italiana in generale. Le influenze gotiche europee, e pi in particolare francesi, infatti iniziano proprio in quel periodo a giungere anche nel suolo italiano, dove per non riescono pienamente a fare presa. Infatti lesperienza gotica italiana fortemente filtrata dal persistere del gusto romanico-bizantino (a dimostrazione di questo il continuo utilizzo del fondo oro). Il genere di pittura muraria rimane quindi il pi utilizzato, anche se iniziano a prendere piede anche la pittura su vetro e su tavola, di cui abbiamo una notevole produzione. I principali esponenti della pittura gotica italiana sono Cimabue e Giotto. Questultimo tende a distaccarsi dalla tradizione impostasi prima di lui per diversi fattori, che analizzeremo in seguito. Giotto E importante innanzitutto fornire qualche informazione biografica sulla vita di Giotto, considerato il pi grande pittore di tutto il Trecento, e grandissimo innovatore. Egli nasce nel 1267 circa a Firenze, e inizia la sua attivit nel 1280. Nellimmaginario collettivo Giotto sempre stato considerato come lallievo di cui Cimabue scopr e valorizz le abilit. Non siamo certi della sua presenza nella bottega di questo, ma un contatto tra i due pare comunque verosimile. Pi sicure sembrano essere invece le informazioni che ci confermano i suoi rapporti col pittore romano Pietro Cavallini. Apprezzato sin da subito per il suo gusto raffinato e le sue innovazioni egli soggiorna e lavora presso l corti di Rimini, Padova, Assisi, Roma, Firenze e molte altre citt italiane, guadagnandosi la stima ed il rispetto di illustri suoi contemporanei come Boccaccio, Petrarca e Dante. Le sue pi grandi opere risultano essere il ciclo pittorico della chiesa superiore della Basilica di S. Francesco ad Assisi, la cattedrale di Santa Maria del fiore ed il campanile ad essa adiacente. Egli muore nel 1337 a Firenze, dove viene seppellito nella chiesa di Santa Reparata (La chiesa sottostante Santa Maria Del Fiore) Stilisticamente egli si distacca dalla tradizione medievale, ma anche da quella gotica venuta prima di lui e attinge ispirazione dallarte classica. La pi grande innovazione da lui portata quella della prospettiva, che dona allopera una tridimensionalit, ma famoso anche per luso sapiente del chiaro-scuro e dei colori, con i quali dona profondit ai soggetti da lui raffigurati. Importanti sono anche i suoi sforzi per rendere le sue opere il pi realistiche possibili: i volti delle persone non sono pi stilizzati e ripetitivi, ma fortemente espressivi. Croce: descrizione La croce dipinta di Santa Maria Novella una delle croci sagomate di Giotto, databile al 1290-1295 circa commissionata dai Domenicani e conservata nella navata centrale della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Questa una delle prime opere note nel catalogo dell'artista, allora circa ventenne. Si tratta di una tempera su tela di 578x406cm, a sua volta incollata su una tavola di legno di pioppo con sostegni in olmo. La croce ha una struttura latina, a differenza della maggior parte delle raffigurazioni di croci del trecento, che seguivano la struttura greca. Essa inoltre presenta un supporto trapezoidale allestremit inferiore: questo elemento contribuisce a rendere il pi realistica possibile lopera, infatti il peso di tutto il crocefisso

viene sostenuto dalla roccia piantata a terra. Il crocifisso ispirato alla scuola della spiritualit francescana del Cristo patiens. Ai lati di questo ci sono due icone: una dedicata a Maria e laltra a San Giovanni. La cosa pi sorprendente del dipinto quindi la sua realisticit, che emerge da diversi dettagli: Lespressione di Cristo sofferente poich durante la sua morte la Natura Umana aveva preso il sopravvento su quella Divina. La testa cade in avanti. Le gambe sono piegate per via del peso. Le braccia sono tese al massimo e quasi al limite della lacerazione. Il ventre non tripartito, ed leggermente gonfio (Come spesso a chi muore di morte violenta) Il sangue sgorga copiosamente dalle ferite dei chiodi e da quella infertagli dalla lancia del soldato romano.

Interessanti sono inoltre le scoperte recenti che hanno messo in evidenza lutilizzo di piccoli frammenti di vetro nellareola e di un disegno preparatorio precedente a quello raffigurato. Croce: significato Il tema principale dellopera quello della passione rispetto a quello della gloria e per questo i suoi colori sono il nero, il bianco e il rosso, colori che rappresentano la morte, la pura innocenza, il sangue e, appunto, la passione. Altro elemento predominante lumanit di Ges, che nel momento della propria morte si trova a dover patire tutti i dolori umani pi atroci, per poter resuscitare solo dopo.

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