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5 - 30 - 2 - 100 = 137

IL NUMERO 137
Come gi saprete, uno dei grandi vantaggi della Cabal. quello di riuscire mostrare la compatibilit tra la visione tradizionale religiosa del mondo e la comprensione che di esso ne ha la scienza. Nessun altro sistema di pensiero spirituale o corpo dinsegnamenti mistici arriva a tanto. La Cabal, infatti, si occupa in profondit di numeri, di rapporti simmetrici e qualitativi tra quantit numeriche; la Cabal indaga i risvolti e le implicazioni metafisiche della matematica, trovando nella Tor i loro corrispettivi. Nella scienza attuale si sta dando una grandenfasi sullo studio della cosmogonia, o della nascita del mondo. Una delle pi importanti sezioni de La Cabal, il maass bereshit o lopera della creazione, tratta nei dettagli le varie fasi dei complessi processi tramite i quali luniverso e la vita sono venuti allesistenza. In particolare, tra tutti i vari settori della scienza, quello che si sta avvicinando a passi sempre pi rapidi alla scoperta della verit dalcune affermazioni della mistica e dellesoterismo, la fisica delle particelle sub-atomiche. In generale ci siamo occupati di questargomento nel saggio Cabal e Scienza, pubblicato nel fascicolo Il Messia, mito o realt?, della nostra scuola. In particolare in questarticolo vorremmo per ritornare sulla questione del numero 137, e sulle sue incredibili propriet. Per dare unidea di quanto esso significhi nel campo della fisica atomica riportiamo un brano tratto dal recente libro La particella di Dio, scritto da Leon Lederman, e pubblicato da Mondadori. A pag. 32 lautore, premio Nobel per la fisica nel 1988, e direttore del Fermilab, il pi grande acceleratore di particelle degli Stati Uniti, racconta di come per un certo periodo avesse abitato in una casa il cui numero civico era 137. In realt era stato lui stesso a scegliere di mettere quel numero sulla sua casa, dato che si trattava di una fattoria isolata in campagna. Cos continua: Fu Richard Feynman, infatti, a suggerire che tutti i fisici affiggessero una targhetta nei loro uffici e nelle loro abitazioni per ricordarci di quanto poco sappiamo. Sulla targhetta non ci sarebbe stato altro che questo: 137. Ora, 137 linverso di una cosa chiamata costante di struttura fine. Questo numero in relazione con la probabilit che un elettrone possa emettere o assorbire un fotone. La costante di struttura fine risponde anche al nome di costante alfa, e corrisponde al quadrato della carica dellelettrone diviso per la velocit della luce moltiplicato per la costante di Planck. Lunico significato di tale sproloquio che questo numero, 137, contiene lessenziale dell elettromagnetismo (lelettrone), della relativit (la velocit della luce) e della teoria dei quanti (la costante di Planck). Sarebbe meno sconvolgente se il rapporto tra tutti questi importanti concetti risultasse pari a 1 o a 3 o, forse, ad un multiplo di p greco. Ma 137?

La cosa pi notevole a proposito di questo notevole numero che esso privo di dimensioni... Molti numeri si presentano con dimensioni. Ma risulta che, quando si combinano tutte le quantit che costituiscono la costante di struttura fine, tutte le unit si cancellano! 137 si presenta da solo; si presenta ovunque in tutta la sua spoglia nudit. Ci significa che gli scienziati di Marte o del 14 pianeta della stella Sirio, usando qualsiasi accidente dunit per la carica e la velocit e la loro versione della costante di Planck, otterrebbero sempre 137. Si tratta di un numero puro. I fisici si sono scervellati sul numero 137 per gli ultimi 50 anni. Werner Heisenberg1 afferm una volta che tutti i dilemmi della meccanica quantistica si sarebbero risolti non appena si fosse finalmente spiegato il 137... Un altro scienziato, Wolfang Pauli, era ossessionato dal 137, e passava innumerevoli ore a meditare sul suo significato. Ora, nonostante la sua grande preparazione come scienziato, il nostro autore non fa certo un buon servizio alla sua identit dappartenenza. Leon Lederman , infatti, ebreo come tanti altri fisici famosi, anche se lo dice, indirettamente, solo circa a met libro (che tra laltro consigliamo a tutti i nostri lettori). Se avesse una bench minima infarinatura di sapienza cabalistica saprebbe che 137 il valore numerico della parola Cabal (Quf-Beit-Lamed-Hey = 100-2-30-5). Si tenga presente che, spiegato in termini un tantino pi semplici da capire, 137 il rapporto tra la velocit della luce e quella dellelettrone in orbita intorno al nucleo dellatomo didrogeno. O meglio, esso governa il legame che c tra materia e luce. Riflettete bene su tutto ci. La luce il fenomeno che meglio rappresenta lenergia allo stato puro. Infatti, il fotone, che il vettore dellenergia elettromagnetica, di cui la luce uno degli aspetti, possiede una massa eguale a zero, cio del tutto immateriale. Dallaltra parte sta lelettrone, che la pi stabile e comune tra tutte le particelle leggere (leptoni) di cui fatta la materia. Abbiamo dunque due opposti: energia e materia, luce e oscurit, e in mezzo ad essi ci sta il numero 137, la parola Cabal, che significa corrispondenza, parallelismo. Come ha fatto notare Leon Lederman nel brano riportato prima, 137 un numero puro, cio non dipende dalle unit di misura utilizzate. quindi un numero universale. Per fare capire meglio questo fatto facciamo un esempio. Sappiamo che la velocit della luce di circa 300.000 km al secondo. Se volessimo capire questo numero, utilizzando le tecniche cabalistiche, ci troveremmo di fronte a due problemi. Il primo che la cifra non esatta, ma approssimata; il secondo che se misurassimo la velocit in cm. allora, o in miglia al giorno, o in qualsiasi altra unit di misura, avremmo sempre dei numeri diversi. Dunque, la loro interpretazione sarebbe relativa al sistema di misurazione utilizzato. Ma non cos per il numero 137, che oltre ad essere un numero puro anche un numero esatto, cio non ha decimali. Ecco la grandezza della Cabal.! In essa sono contenute le chiavi per avvicinare e comprendere i fenomeni pi disparati, sia quelli provenienti dal mondo sacro che quelli presenti nel mondo profano. Studiando pi da vicino il numero 137 scopriamo che un numero primo, cio non divisibile se non per se stesso e per lunit. Questa classe di numeri rappresenta il segreto dellindividualit e dellunicit. Se lo riduciamo, cio se sommiamo tutte le sue cifre, otteniamo 11 (1 + 3 + 7). 11 il numero che rappresenta la sefir Daat2, lundicesima, la pi misteriosa. Eppure essa svolge un ruolo essenziale nellAlbero della Vita, in quanto le spetta il compito di unificare le tre Sefirot superiori (Keter, Chokhm e Bin), come pure quello di unificare queste tre Sefirot con le sette
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[a cui dobbiamo il famoso Principio dindeterminazione, uno dei pilastri della fisica quantistica (n.d.r.)] Daat = Conoscenza unificante. Poich Keter troppo elevata e sublime per venire conosciuta e contata, il suo posto viene preso da unundicesima Sefir, posta pi in basso, tra il livello di Chokhm - Bin e quello di Tiferet. Essa permette lunificazione dei due modi di pensare tipici degli emisferi cerebrali destro e sinistro: intuizione e logica. Daat lorigine della capacit di unificare ogni coppia di opposti. Spiritualmente parlando, essa la produttrice del seme umano che viene trasmesso durante il rapporto sessuale. Nel corpo umano corrisponde alla parte centrale del cervello e al cervelletto. Nel Chasidismo essa diventa la facolt dello Yichud, Unione.
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inferiori. In termini umani, Daat ha il compito di unificare tra di loro le varie modalit di pensiero di cui capace la mente umana, sia nel loro aspetto intuitivo sia razionale. Inoltre, Daat, si incarica di legare tutto ci col sentimento. Come si vede, si tratta di un ruolo estremamente delicato ed essenziale. Purtroppo, Daat stata la sefir che ha subito il peggiore dei danni con il peccato dAdamo e con tutti gli errori successivamente accumulati. Daltro canto, essa costituisce lultima e pi importante tappa del processo di rettificazione e di riparazione dellumanit. Inoltre, il numero 11 rappresenta anche il segno dellAquario, poich esso allundicesimo posto nello Zodiaco. E dato che ci troviamo nellet dellAquario, ci significa che abbiamo ora la pi grande ed importante delle opportunit finora mai avute di compiere quella rettificazione, restituendo lAlbero della Vita alla sua unit primaria, e ritornando allo stato posseduto da Adamo ed Eva nel giardino dellEden. Se riduciamo ulteriormente l11 otteniamo 2 (1 + 1), il valore della Beit, la prima lettera della Tor, che rappresenta la dualit di fondo, da cui tutto ha avuto esistenza. E La Cabal. lunica via sicura ed efficace per scoprire come tale dualit non sia un abisso insormontabile, ma sia una polarit che pu essere riconciliata. La Cabal. ci insegna tutta una serie di tecniche e di conoscenze atte a scoprire e vivere la corrispondenza tra gli opposti, a trasformare la loro conflittualit in complementarit. Infine, il numero 137 rappresenta unimmagine completa dellAlbero della Vita. Infatti, 100 sta ad indicare il livello di Keter, 30 il livello di Chokhm, Bin e Daat (Chabad) le tre sefirot superiori, chiamate anche i cervelli, e 7 le restanti sette Sefirot inferiori, da Chesed3 a Malkhut. Abbiamo cos lAlbero completo di tutte le sue luci. Sempre rimanendo nel campo della scienza, in un altro libro di fisica abbiamo trovato un nuovo interessante particolare. Si tratta di un testo chiamato Einstein aveva ragione, Dio non gioca a dadi. Lautore, Walter Cassani uno scienziato italiano alternativo. Cassani fa parte di un gruppo di fisici che osa porre in discussione il cosiddetto modello standard, che attualmente spiega la creazione come avente avuto inizio dal big bang. Nel suo libro il Cassani mostra una grande creativit e originalit, e dice di essere riuscito ad unificare relativit e quantistica. Egli concepisce una teoria ondulatoria del campo, che a sua detta risolve quasi tutti gli enigmi della fisica classica, e ne corregge le sviste e i preconcetti. Ad esempio, egli non crede nellesistenza dei buchi neri, e d una diversa interpretazione dello red shift, cio dello spostamento verso il rosso delle righe spettrali della luce proveniente dalle stelle pi lontane. A proposito della costante di struttura fine, il 137, Cassani spiega che si tratta di un numero intero perch corrisponde al numero donde di forma che lelettrone stabilisce nel suo oscillare intorno al nucleo. Egli dice anche che tale numero per pu variare tra 136 e 138, pur se mediamente rimane 137. Niente paura, La Cabal. ha gi una spiegazione pronta anche per questi due numeri: 136 la parola voce, kol (Quf - Vav - Lamed). Com noto la voce si propaga tramite delle onde. 138 invece la parola particella, chelek (Cheit - Lamed - Quf), che significa appunto pezzettino di materia. Si tratta dello stesso nome che nellebraico moderno viene utilizzato per chiamare le particelle nucleari! Dunque da una parte abbiamo londa e dallaltra la particella: i due aspetti della realt che la fisica ha scoperto. Com noto, ogni fenomeno pu essere interpretato sia come un moto ondulatorio sia come un passaggio di particelle. E a mediare tra questi due aspetti, simboleggiati dal 136 e dal 138, c il 137, nuovamente La Cabal, a riconciliare tutta la creazione!!!
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Chesed = Amore. Si esprime tramite benevolenza e generosit, assolute e senza limiti. lamore che tutto perdona e giustifica. La creazione motivata dal Chesed di Dio, che ne costituisce la base sulla quale poggia, come dice il verso: Olam Chesed iban = Il mondo viene costruito sullamore. Si tratta della capacit di attrarre a s, di perdonare, di nutrire i meritevoli come i non meritevoli. attaccamento e devozione, la mano destra, che vuole chiamare a s, avvicinare gli altri.

Riferimenti: Keter = Corona. Simile ad una corona, che posta al di sopra del capo e lo circonda, Keter si trova al di sopra di tutte le altre Sefirot. Cos come la corona non fa parte del capo ma cosa distinta, Keter fondamentalmente diversa dalle altre Sefirot. Essa il trascendente, l'ineffabile, l'origine di tutte le luci che riempiono le altre Sefirot. Nel corpo umano essa non ha una corrispondenza specifica, in quanto lo avvolge tutto, ma a volte la si associa con la scatola cranica. Secondo la Cabal, Keter contiene una struttura tripartita, che nell'anima corrisponde alle tre esperienze di Fede, Beatitudine, Volere. Quello della struttura tripartita di Keter uno dei segreti pi importanti di tutta la Cabal. Keter la radice dell'Albero, che quindi capovolto, dato che possiede le radici in alto e i rami in basso. Chokhm = Sapienza il lampo dell'intuizione che illumina l'intelletto, il punto in cui il super-conscio tocca il cosciente. il seme dell'idea, il pensiero interiore, i cui dettagli non sono ancora differenziati. la capacit di sopportare il paradosso, di pensare non in modo lineare ma simultaneo. Si tratta di uno stato raggiungibile solo a tratti, e comunque richiede una grande maturit ed esperienza. lo stato del "non giudizio", in quanto con la sapienza si percepisce come la verit abbia sempre aspetti. Nel corpo umano corrisponde all'emisfero cerebrale destro. Nel servizio dell'anima corrisponde allo stato di Bitul = Nullificazione del s. In altri termini, possibile raggiungere la sapienza solo tramite l'annullamento dell'ego separato e separatore. Tiferet = Bellezza. la Sefir che si incarica di armonizzare i due opposti modi operativi di Chesed e Ghevur. Tiferet costituita da tanti colori riuniti insieme, cio dal coesistere di tante tonalit e caratteri diversi, integrati in un'unica personalit. Si rivela nelle complesse emozioni provate contemplando il bello e l'armonia estetica. Corrisponde all'esperienza della Compassione, che amore misurato, capace di premiare e di lodare, ma anche di rimproverare e di punire pacatamente, se necessario, affinch il bene si imponga sul male con forza sempre maggiore. Nel corpo umano si trova al centro del cuore. Ghevur = Forza. Il fulgore di Chesed troppo intenso per le creature finite e limitate, e se esse lo ricevessero in pieno ne sarebbero soffocate. Ghevur si incarica di restringere, diminuire, controllare e indirizzare tale discesa di luce e abbondanza. la mano sinistra, estesa per respingere, ogni tipo di forza atta a porre limite e termine all'esistenza. Pur avendo delle connotazioni negative, senza Ghevur l'amore non potrebbe realizzarsi, in quanto non troverebbe un recipiente atto a contenerlo. Inoltre, quel calore eccitato e entusiasta che accompagna l'amore. Senza Ghevur, l'Amore non sarebbe

altro che un sentimento pio e meritevole, ma privo di dinamismo e forza attiva. Nell'anima illuminata Ghevur si trasforma nella virt del Timor di Dio.

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