You are on page 1of 2

Rino Formica, con straordinaria lucidit, scrive, nella sua ultima Lettera a Critica Sociale: Ritornano le bande criminali

finanziarie e globalizzate che hanno i loro untori nazionali bene inseriti nei centri nodali dellinformazione e nelle istituzioni dove si pu fare del male. Il copione identico a quello recitato nel 92-94. Oggi in discussione una modesta e ragionevole proposta per uscire dalla crisi con gradualit e con un minimo di equit, ma soprattutto senza aprire varchi alle forze della speculazione finanziaria che nella grande crisi politico-istituzionale del 92, tagli la Lira e saccheggi il sistema pubblico bancario e industriale. Dopo 20 anni di saccheggio dei beni pubblici, c ancora della roba da rapinare: i risparmi di massa, le attivit produttive dei municipi e degli enti locali, le reti dei servizi, letere, laccesso alle fonti energetiche. La nuova destra organizza il colpo. La falsa sinistra tiene il sacco. Perch loperazione riesca, bisogna far ricorso alle tecniche del Colpo di Stato dolce: suggestionare con il terrore e con la paura del default. Sono le due tecniche usate alternativamente o congiuntamente. Tremonti ha commesso lerrore fatale: ha voluto bloccare la deriva del terrore economico e finanziario. Tremonti ha difeso lItalia, e ora deve pagare sul piano politico e sul piano personale, con lisolamento e con il fango. E in gioco la Sicurezza Nazionale. Analisi perfetta. La storia ufficiale stracarica di dogmi e soprattutto si permea di quel soffuso e insieme violento misticismo del superamento delle ideologie, che di fatto rappresenta lennesimo simulacro ideologico, appuntodopo le ideologie. Unideologia camuffata da tecnicismo e fideismo tecno-finanziario e tecno-burocratico, che affonda le radici in quella fase tragica della Repubblica, in cui il sistema politico ha consegnato le chiavi alla super-finanza speculativa. Come ha sempre sostenuto quel magister di analisi politica che era Cossiga. La politica stata coinvolta in un omicidio-suicidio: fuori, lassalto dei poteri forti, dentro casa, labolizione dellimmunit parlamentare. Con un vulnus alla legittimit costituzionale della politica, che segna, a sua volta, la traccia della legittimit e della rappresentanza politica. Un tracciato storico-politico devastante ha aperto le porte ad una sfiancante battaglia di retroguardia: la cosiddetta Seconda Repubblica. E ci, senza mai promulgare un altro disegno costituzionale, come volevano Craxi e i socialisti dal 1978, e Miglio. Ebbene, dopo circa ventanni di impoliticit stentorea e stentata politica, siamo ancora all assalto al cielo da parte del forte comunismo finanziario delle agenzie di rating e degli speculatori. La super-ideologia sempre la stessa: la fragile sovranit statuale italiana il campo di battaglia della super-modernizzazione globalizzante a spese dei blocchi sociali e produttivi ancora decisivi per la tenuta del sistema socioeconomico. Non si dovrebbe trascurare che certi socialisti non digiuni di Marx riescano a leggere la realt con un orientamento non dissimile da quello di certi liberali radicali, al punto da cogliere acutamente la posta in gioco e la perversione delle manovre speculative dei monopolisti comunisti in giacca e cravatta. Ferma restando la salvaguardia dellinteresse nazionale, domandiamoci, allora: a) perch, dagli anni '90 in avanti, non abbiamo pi lo Stato come motore pubblico dello sviluppo? A causa della corruzione? Sciocchezze: forse che il sistema socioeconomico di un Paese moderno non un mix pubblico-privato? E poi: il privato non ruba risorse? A mani basse: privatizza gli utili e socializza le perdite; b) perch il Paese - come sistema - non tiene pi e le crisi oggi esplodono al livello congiunto della societ e delle istituzioni? C) Dice qualcosa sul nostro sistema il fatto che la destra, sfinita, e la sinistra, mai nata, siano entrambe dentro questa tragica kermesse, a colpi di inchieste e intimidazioni?. Raffaele Iannuzzi

You might also like