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n.

MEDITERRANEO E ALTRI MARI, ATTUALITÀ, ECONOMIA, TURISMO, CULTURA, SALUTE E AMICIZIA

SPECIALE: UNA FINESTRA


SUL MONDO
Intervista a
Simona Rosato
“ I gioielli made in Italy”
di Demi Moore

Grado, Ischia, Lipari


tre isole
non abbastanza “Isolate”

La storia delle viti


e del vino Italiano

L’Italia e le sue
bellezze
angoli inesplorati ancora
intatti nel nostro paese

Intervista a
Dott. Rosario Forestieri
Dott.sa Teresa Condina
“ La diagnosi della pervietà
del Forame Ovale”
io
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om
ip a
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Natur Parfums

Natur eau de toilette

i.gani@na-tur.be
MEDITERRANEO E ALTRI MARI, ECONOMIA, TURISMO, CULTURA, AMICIZIA

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in questo numero
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EDITORIALE
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ATTUALITA’
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L’Italia secondo Andreotti


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Avanti e dietro le dune del Mediterraneo


L’Arca di Noè L’interpretazione della legge nella tutela delle categorie deboli
Rivista Bimestrale n°0 Percorso tra le vie del carcere minorile
Ecoturismo in Guinea Bissau
Editore
Camillo Benedetto ECONOMIA
Via Cavour 7 Speciale “La storia delle viti”
33100 Udine
Tra impresa e pubblica amministrazione
Direttore Responsabile Il Made in Italy sbanca solo se tutelato
Gianfranco Lenarduzzi Progetto CINDA: apertura allo sviluppo per i distretti
appulo lucani
Coordinamento Editoriale
Camillo Benedetto ENOGASTRONOMIA
Marco Crozzoletto Il sapore dell’Aglianico
Davide Castrianni
Lipari, natura e imprenditorialità
Redazione L’oro dimenticato
33100 Udine – Via Cavour, 7 La Grappa - Il Ras dei Cariofi
Tel.0432-204941 – fax.0432-296508 Antichi sapori “Il formadi frant”
e-mail: info@l-arcadinoe.com Sulle tracce del mestiere di famiglia
Mangiare bene con la focaccia siciliana
Relazioni Esterne
Fabrizio De Paulis TURISMO
Segreteria Dove la storia vive ancora
Silvia Gazzetta L’Isola d’Oro
Napoli capitale culturale del sud
Marketing e Comunicazione Gita a Rossano Calabro
Victoria Baliet La gita a Maratea
Una giornata a San Severo
Responsabile Ufficio Legale
Daniele Liani
CULTURA
Concessionaria Esclusiva per la pubblicità Alla scoperta di Cividale del Friuli
CB Europe I natali di Romolo e Remo
33100 Udine – Via Cavour, 7
Tel. 0432-204941 – fax. 0432-296508 AMBIENTE
e-mail: info@cbeurope.it Eco-Design: nuova avventura per l’arte contemporanea
Difesa e recupero ambiente
Web Master
Davide Castrianni
TECNOLOGIA
Sito Internet Il Malignani e il volo
www.l-arcadinoe.com Senato, università e web
Registrazione Tribunale di Udine MODA
n° 0306 del 26/01/2006 Simona Rosato i gioielli made in Italy di Demi Moore
Impaginazione Grafica e comunicazione
e-comunicazione di Ermete Srl
SALUTE
La diagnosi della pervietà del forame ovale
Stampa Il caso clinico di una diagnosi difficile
Tipografia Srl - Udine Quando la realtà supera la fantasia
La nuova longevità
Hanno collaborato
Simone Di Biasio, Luigi Paolo Zena, A. Negrisolo, MUSICA
Nicola Ricchitelli, Goffredo Palmieri, Piero Acerbi, La tradizione della musica Italiana
Fabrizio De Paulis, Rocco Sodo, Giusi Lamorte,
Camillo Benedetto, Tania Pizzamiglio, Katia TEATRO
Benedetto, Michele Santoro, Flavia Capoano, L’accademia della follia va in Argentina
Giuseppe Perisinotto, Matteo Esposito, Gerardo Pitta,
Davide Castrianni, Carmensita Bellettieri, Valentina SPORT
Sussi, Fabrizio Di Vito, Roberto Bertoni. Mondo Ultrà
Triestina: Storia d’Italia in un’alabarda

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di proprietà dell’Editore. Lettere e articoli firmati
impegnano solo la responsabilità degli autori.
Le proposte pubblicitarie implicano la sola
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Editoriale
Editoriale

A volte i numeri servono solo per soste-


nere tesi altrimenti d’argilla, altre volte
fotografano la realtà. “L’Arca di Noè” rien-
vi le bellezze dell’Italia intera nel contesto
Europeo, e oltre. Ci piacciono i colori, ma
non quelli politici. È difficile oggi, ma il no-
tra in quest’ultimo caso. 1.500.000 visite per stro giornale è apartitico. Politico per noi
il giornale on-line che ha visto la luce appe- qualifica semplicemente ogni uomo-ani-
na due anni fa, quando il 13 Giugno 2006 è male (di aristotelica memoria). Mi piace
stato caricato il primo articolo. In tutto sono ricordare dei versi di Martha Madeiros:
stati pubblicati sino ad oggi quasi 1.500 ar- “Lentamente muore chi abbandona un pro-
ticoli, per una media di 3 pezzi al giorno: getto prima di iniziarlo, chi non fa domande
numeri che ci fanno praticamente apparire sugli argomenti che non conosce, chi non
quasi come un quotidiano. La mia idea era, risponde quando gli chiedono qualcosa che
è e sarà quella di “sfruttare” il Mare Nostrum non quale conosce”. Il nostro progetto “L’Arca di Noè” è appena
bacino in cui navigare al sicuro, ma come porto aperto cominciato. Le domande ce le siamo poste e le risposte
alle navi di tutto il Mondo. L’”Arca di Noè” ha segnato il cerchiamo di fornirvele nelle prossime pagine di questo
mio debutto, già ambizioso, come editore con l’obiettivo numero 0. Buona navigazione nella lettura.
di incrementare le relazioni fra i paesi del bacino del Me- www.l-arcadinoe.com
diterraneo, ricercando nuove formule che tengano conto
della correlazione esistente tra produttività economica Camillo Benedetto
e aspetti sociali, cioè l’istruzione, l’assistenza sanitaria, Editore
l’alimentazione e, non ultimo, il dialogo interreligioso.
Ma ora c’è di più. L’”Arca di Noè” ha deciso di scendere
dall’on-line per imbarcare un altro (gradito) ospite che
dall’acqua (del Mediterraneo) in cui naviga trae linfa vi-
2 tale: la carta. Ebbene sì, in parole spicce “L’Arca di Noè”
in questo momento la state leggendo per la prima volta
sfogliandola, e per questo numero 0 abbiamo scelto di ISTITUTO NAZIONALE
pubblicare gli articoli migliori, quelli più interessanti
soprattutto per voi, lettori esigenti nella giungla dell’edi- PER LA GUARDIA D’ONORE
toria. In questi 2 anni e poco più ci siamo ingegnati per
cercarvi di offrire sempre un’informazione diversa, e
ALLE REALI TOMBE
crediamo nella speranza di esserci riusciti. A tal proposi- DEL PANTHEON
to mi preme ringraziare il webmaster del giornale on-line
Davide Castrianni, giornalista dalle idee stimolanti, insie-
me a tutti i ragazzi che hanno preso parte al 1° Concorso
Europeo per Aspiranti Giornalisti, iniziativa che ha avuto
un successo straordinario: riconoscenza per questo a Si-
mone di Biasio, a Matteo Esposto, a Roberto Bertoni, a
Nicola Ricchitelli, ad Alessandra Solmi, ad Elisa Canteri
e a Flavia Capoano. Ma plauso va anche ai Patrocini che
hanno accompagnato questa avventura. E dunque gra-
zie al Sindaco di Venezia Massimo Cacciari e alla Sua
Giunta, al Presidente della Regione Basilicata Vito De Nel gennaio del 1878, in occasione della morte del primo Re
Filippo, all’Assessore alle Politiche Giovanili del Comu- d’Italia Vittorio Emanuele II, il Pantheon fu scelto quale dimora
ne di Roma Carla di Veroli, al Sindaco di Melfi Alfonso delle salme dei Reali d’Italia. Attualmente accoglie le spoglie
Ernesto Navazio, al Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza mortali di Re Vittorio Emanuele II, Re Umberto I e della Regina
e alla sua Amministrazione Comunale, al Presidente del- Margherita di Savoia.
la Provincia di Foggia Antonio Pepe, al Presidente della 18 gennaio 2009 Roma
Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti alla Sua Giunta Celebrazione del 131° anniversario della fondazione dell’Istituto.
Regionale, al Governatore della Puglia Nichi Vendola e ore 09,30: deposizione di una corona d’alloro al Sacrario del
alla Sua Amministrazione Regionale, alla Presidenza del- Milite Ignoto all’Altare della Patria.
la Regione Abruzzo e all’Amministrazione Comunale di ore 10,30: Santa Messa al Pantheon in suffragio dei nostri
San Severo. Dunque patrocini dal Nord al Sud dell’Italia. Sovrani defunti.
Ma anche collaborazioni con i più importanti giornali PANTHEON – Roma – Via della Minerva, 20
on-line europei e mondiali, perché vogliamo raccontar- Tel. 06 6793430 www.guardiadonorealpantheon.it
L’Italia secondo Andreotti

Attualità
di Simone Di Biasio

A che serve l’Italia nel mondo globalizza-


to? «Ancora a molto: io sono ottimista».
Ottimismo, “profumo della vita” per dirla
con ottimismo - continua ancora il Presiden-
te - come quando questo paese seppe rico-
struirsi dalle macerie della seconda guerra
alla Tonino Guerra. «Abbiamo una grossa mondiale, come quando intrapresi quasi
tradizione, nel segno della cristianità». Ma- per caso la mia carriera politica: entrambe
linconia dei vecchi tempi? Per un senatore queste cose sono state portate avanti con
a vita ad un passo dai novanta può anche spirito cristiano. Ricordo come fosse ieri
starci, visto il mare di relativismo in cui si le parole di un contadino di questa zona al-
rischia di affogare. All’eterno “divo” Giulio l’indomani del secondo conflitto mondiale,
Andreotti è stato posto un quesito piutto- ricostruite l’abbazia. In sintesi: il senatore
sto impegnativo, sicuramente ampio per Giulio Andreotti a vita Giulio Andreotti sembra riservare al-
poi alzarsi dalle sedie del chiostro dell’ex Senatore a Vita l’Italia un futuro da educatrice e mediatrice
convento di S. Domenico di Fondi con la nello scenario dell’Europa Unita, nel segno
sensazione di completa sazietà per le risposte ottenute. dei valori cristiani. Sulla stessa lunghezza d’onda anche
“A che serve l’Italia?”: interrogativo provocatorio e non gli altri “ospiti” della serata, tra cui il fondatore della
poco interessante, da integrare nel sottotitolo: “Il ruolo Comunità di Sant’Egidio, il professor Andrea Riccardi:
del nostro paese nel mondo globalizzato”. In una piace- «Questi sono anni particolarmente difficili perché di ri-
volissima sera d’estate di lunedì 18 Agosto. «Finalmente definizione di alcune identità. Lo abbiamo visto nel caso
posso iniziare discorsi senza finalità elettorali - scherza del conflitto di questi giorni tra Russia e Georgia, che ha
inizialmente il senatore a vita - e ritengo che questa sera, portato alla ribalta realtà a noi non note le quali spiegano
nella Fondi in cui torno sempre volentieri, si parli di un come il globale entri nel locale, e viceversa. È per questo
tema suggestivo. Uno dei difetti della modernità è quello ed altri motivi che anche noi italiani, realtà forte dalle
di avere l’impressione di poter conoscere tutto attraver- radici cristiane, abbiamo bisogno di orgoglio». Giusto,
so la televisione (la “conoscenza mediata” di Thompson, anche se solo quello non basta. Ed ecco che a Riccardi 3
ndr), invece l’immediato dopoguerra mi ha insegnato che scappa qualche frase più concreta: «Questo Paese non
non è così e la scuola deve saper sopperire al problema serve solo perché è nostro. Un esempio su tutti: la no-
del mancato approfondimento». Prime parole del sette stra presenza può essere oggi determinante in Africa
volte premier che attraggono già il pubblico richiamato per contrastare la sfida cinese». La conferenza si chiu-
da questa conferenza organizzata dalla comunità di San- de con le parole dell’attuale sottosegretario agli Affari
t’Egidio, in ottimi rapporti con il Mercato Ortofrutticolo Esteri Vincenzo Scotti e del mons. Ambrogio Spreafico,
di Fondi per il trasporto di viveri nelle zone più povere Vescovo Coadiutore di Frosinone-Veroli-Ferentino. Il pri-
dell’Africa. «Oggi si deve guardare a ciò che ci unisce, mo, reduce dal vertice di Bruxelles per discutere della
anche se la natura umana ci spinge ad andare in senso questione georgiana, ha sottolineato anch’egli il “proble-
contrario. E questo - spiega ancora il Sen. Andreotti - lo ma” delle identità che nascono, risorgono e si rafforza-
aveva capito già chi aveva dato vita alla società delle na- no, «laddove in Italia l’identità è già forte e per questo c’è
zioni e chi ha deciso di creare l’Europa Unita. In questo da essere ottimisti». Nel finale tanti applausi e strette di
contesto possiamo analizzare il futuro ruolo dell’Italia. mano al longevo Senatore che non ha paura a scherzare
Si possono e si devono trasmettere ai giovani obiettivi ancora: «La vera età è quella che ci rimane da vivere». E
positivi, inquadrandoli sicuramente in un’ottica cristia- poi tutti a casa, dove non servirà tirar fuori solo vecchi ci-
na». È evidente in queste parole il rifulgere di un passato meli, ma soprattutto trovare il modo di mostrarli. Perché
di educazione salesiana: rigida, ma fortemente cristiana. va bene tradizione, ma i tempi cambiano e l’Italia saprà,
«Guardo al futuro dell’Italia negli scenari internazionali speriamo tutti, rinnovarsi senza perdersi.

Associazione per la Collaborazione Mongolia - Italia


sito:www.mongolia-italia.mn P.O.B. - 157
tel, fax: 00976-77110330 Ulaanbaatar-20
e-mail: contact@mongolia-italia.mn Mongolia-210620
cellulare: 00976-99007251
Avanti e dietro le dune del mediterraneo
Attualità

a cura di Luigi Paolo Zema

S ul Mediterraneo si è scritto molto in ogni disciplina


sin dall’antichità. Mare Nostrum dei Romani, ponte e
luogo di incontro tra civiltà e culture, fonte di benessere
ed anche, sino agli anni ‘90, luogo di scontro (mai avve-
nuto, per fortuna) tra le maggiori coalizioni politico-mi-
litari della storia per la presenza costante della VI Flotta
degli Stati Uniti e della contrapposta forza navale sovieti-
ca. “Pozza” inquinata ed inquinante per gli scarichi degli
Stati rivieraschi del Nord, rotta di “balseros” e di odierni
mercanti di schiavi. Sono le più comuni espressioni, nel Amaro in bocca per una serie infinita di considerazioni
vano tentativo di sintetizzare taluni dei principali argo- che abbracciano il sociale, l’umanitario, l’economico, il
menti che hanno come focus il Mediterraneo. futuro non solo dell’Europa, ma, quel che lo scrivente
Negli ultimi due decenni, il Mediterraneo è stato oggetto ritiene ancor più grave, la minaccia che incombe sul-
di particolare attenzione, soprattutto, da parte di NATO l’Africa “avanti e dietro” le dune e, quindi, sull’intero
(acronimo di North Atlantic Treaty Organization, orga- Continente africano.
nizzazione politico-militare, con sede a Bruxelles, sorta Si insegnava e si insegna, nell’illustrare i rudimenti di
nell’immediato dopoguerra cui aderiscono oggi, sotto Fisica, che “ad ogni azione segue una reazione di se-
varie forme - dalla semplice cooperazione nel campo gno opposto” e detto principio, con un po’ di elasticità
scientifico e della protezione civile a quella della “vera” mentale, ha trovato e trova applicazione in ogni campo
alleanza militare - quasi tutti gli Stati Europei), USA e da quello economico (teorie del Keynes sulle forze che
Canada, UEO (acronimo di Unione Europea Occiden- regolano il mercato) a quello sociale (repressione del-
tale, organizzazione politico-militare, con sede a Bruxel- la delinquenza anziché prevenzione o, viceversa), nel
les, sorta nell’immediato dopoguerra, cui progressiva- costante tentativo di riportare in equilibrio il “sistema”
4 mente hanno aderito, sotto varie forme, la maggioranza interessato.
degli Stati Europei), Unione Europea, Francia, Italia Si tenga presente quanto testé scritto e, “absit iniuria
e Spagna nel tentativo - si potrebbe dire mal riuscito, verbis”, si tenti di seguire (non per incapacità del lettore,
ma non per esclusiva colpa dei predetti né per la carenza bensì per difficoltà di chi scrive ad esporre con ordine le
o limitatezza di idee, obiettivi e risorse economiche po- proprie riflessioni) quanto emerge da un esame asettico
sti “sul tavolo delle trattative” - di realizzare, attraverso e sintetico - comunque criticabile - della storia dell’intero
Fori, Convegni, iniziative in campo scientifico e, molto Continente africano, premessa indispensabile per vede-
a margine, attività di cooperazione militare, un effettivo re “avanti e dietro le dune”.
e costruttivo dialogo, basato principalmente sulla con-
cessione di fondi per lo sviluppo socio economico, cioè Il continente africa
realizzazione di progetti infrastrutturali interessanti gli gli africani merce dei moderni mercanti di schiavi
Stati rivieraschi del Sud Mediterraneo come mezzo per progetti troppo ambiziosi - il principio guida - formazione e istruzione
spingerli a cooperare tra loro stessi e “non guardarsi in
cagnesco” in forza di un nazionalismo dettato, anche e Il Continente Africa
soprattutto, dall’esigenza di “creare”, dopo la colonizza- L’Africa ha geograficamente un’estensione superiore a
zione, la loro Nazione. quella dell’Europa, ma è popolata da circa 200/250 milio-
L’illustrazione delle tante iniziative in detto contesto (e ni di abitanti e questa è concentrata in alcune aree (Egit-
gli scarsi risultati ottenuti) sarebbe inutile - attesa la con- to e Stati dell’Africa del Sud). Il tasso di crescita della
sistente bibliografia e le continue, precise, esaurienti, popolazione, nonostante l’elevato livello di prolificità, è
news che i citati Organismi e Stati forniscono nei loro stato inficiato - e nessuno storca la bocca - dall’azione dei
siti web - e, soprattutto, fuorviante rispetto al tema che, “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse” che, alternandosi
presuntuosamente, si vorrebbe trattare, augurandosi e cooperando, hanno danneggiato da sempre l’Africa e
che da ciò nasca un dibattito e l’apporto di idee. In ef- continuano a distruggerla giorno dopo giorno.
fetti, quanto di seguito si espone vuole essere soltanto Essa ha subito per più di un secolo la perdita delle sue
un tentativo di aprire un foro di dibattito sulla realtà esi- migliori forze, a quei tempi fisiche, a seguito delle razzie
stente “avanti e dietro” le dune del Mediterraneo, realtà che i mercanti di schiavi, protetti ed “agevolati” dalle po-
della quale si conoscono solo gli effetti - i balseros in tenze coloniali europee, specie il Regno Unito, effettua-
continuo afflusso a Lampedusa e le tante tragedie lungo vano nel “Continente nero” per poi vendere la loro mer-
le rotte che dal Sud portano a quest’isola - che lasciano, canzia, uomini e donne africani, sul mercato americano,
indipendentemente dalle idee socio-politiche di ciascu- ansioso e disposto all’acquisto di braccia per le immense
no, l’amaro in bocca. colture di cotone. “La Capanna di Zio Sam”, in biblioteca,
Attualità
e “Mandingo”, in cineteca, offrono un pallido squarcio di zione, sanità, servizi, etc.).
detta amara realtà storica. Da “piccolo”, studiando la storia e le invasioni barbari-
Questo commercio di schiavi é paragonabile ad una lun- che, chi scrive si immaginava che le stesse avvenissero
ga guerra in cui si verificano due effetti: da un lato, la repentinamente (i libri di storia sintetizzano, necessaria-
“scienza” e la tecnologia fanno enormi balzi in avanti e, mente in due righe ciò che avviene in un secolo) con un
dall’altro, intere generazioni scompaiono con il loro baga- orda di cavalieri che in pochi giorni travolgevano le “im-
glio di cultura e di contributo al progresso dell’ambiente belli” legioni romane poste a difesa dei lontani confini e
in cui sono vissuti e cresciuti. L’Africa ha subito questa si insediavano nel nuovo territorio per poi, l’anno dopo,
lunga “guerra”, ma ricchez- depredate le risorse dei luoghi occupati, proseguire nel-
za, scienza e tecnologia sono l’avanzata. Viceversa dette invasioni, a parte taluni casi
ricadute su altri, non ha gua- (Attila e Gengis Khan), avvenivano a seguito di piccole,
dagnato nulla, ha solo perso continue, costanti “infiltrazioni” di famiglie e genti dello
intere generazioni (“azione”) stesso clan/tribù in “costante movimento” verso l’occi-
che, viceversa, hanno contri- dente più ricco di pascoli e risorse di ogni genere.
buito (“reazione”), a porre
un importante tassello nella Gli Africani “merce” dei moderni
costruzione della “superstite mercanti di schiavi.
super-potenza” USA. Oggi l’Europa sta subendo lo stesso assalto dalle genti
Per ristabilire l’equilibrio sarebbe - si è nel campo delle africane di “avanti e dietro le dune”, non sono barbari,
folli utopie - necessario che Gran Bretagna (tutrice dei però è gente che, come i barbari, cerca un futuro mi-
mercanti di schiavi) ed USA (mercato dei predetti) oggi gliore di quello che la sua terra può offrirgli, fatto che,
restituiscano all’Africa, nella forma “più economica” per forse, arricchirà “il singolo africano, la sua famiglia”, e,
loro, le energie e le capacità a suo tempo “depredate” certamente, l’Europa (se saprà “utilizzarne” le capacità),
(atteso che l’esperimento Liberia si può dire che sia ma, purtroppo, impoverirà ulteriormente l’Africa, se è 5
abortito). vero che i migliori, i più forti, i più coraggiosi stanno
Chiunque provasse a contestare quanto sopra, dovreb- emigrando. L’Africa era ed è diventata ancor più povera
be, dapprima, documentarsi, studiare e capire la storia e - ciò emerge dalla lettura dei redditi pro capite dei suoi
ciò che i libri di storia per motivi vari non scrivono, poi, Stati - ed i flussi migratori, fonti di reddito di organizza-
tentare di svolgere una “comparazione storica” tra i vari zioni criminali e di funzionari corrotti, contribuiranno ad
continenti, iniziando da quella tra Asia ed Africa. impoverirla ulteriormente.
L’Asia, ad esempio, non ha subito in modo incisivo le vi- Gli Africani, cioè la “merce” dei moderni mercanti di
cende coloniali e le aberrazioni delle razzie che hanno schiavi, fuggono dalla fame. Essi, nella stragrande mag-
caratterizzato la storia del Continente africano e la ripro- gioranza dei casi, non fuggono dai regimi che li gover-
va si ha riscontrando che, oggi, l’intero cosiddetto Occi- nano, poveri o meno che siano, e molti di quelli che si
dente teme l’aggressione economica ed intellettuale di imbarcano sulle carrette dei mari ne ignorano l’esisten-
Cina, India, Giappone, Corea, Taiwan, le cosiddet- za, i programmi di sviluppo, la loro continua lotta contro
te “tigri asiatiche”, non certamente il Sudan, la Costa problemi più grandi della loro buona volontà e capacità.
d’Avorio e lo stesso Egitto. Dall’Africa i “migliori” se ne Questo significherà, per questioni di “pura sopravviven-
vanno - non esiste il substrato economico-sociale che li za dell’africano”, a breve termine, l’effettivo verificarsi di
possa “assorbire” e valorizzarli - e, pur se laureati, sono ciò che lo scrivente immaginava studiando le invasioni
spinti a migrare verso l’Europa dove, dopo un periodo barbariche: non più camion e “carrette” attraverso il de-
più o meno lungo di “lavoro nero” e sottopagato, riusci- serto ed il Mediterraneo, a pagamento e gestiti dai “mo-
ranno, forse, ad ottenere un permesso di soggiorno per derni” mercanti di schiavi, bensì treni, camion e navi,
lavorare come operai nelle campagne od in qualche fab- sottratti con violenza ai legittimi proprietari, Stato o pri-
brica. vati, o da questi concessi, che procedono verso l’Eden/
In sintesi, l’Africa impiega le poche risorse disponibili pane/futuro per sé e la pro-
per alfabetizzare - nell’accezione più estesa del termine pria famiglia e scientemente
- le sue genti e queste, invece che restare e contribuire sono incuranti di qualsiasi
alla crescita del proprio Stato, emigrano e, talvolta, con ostacolo militare, nazionale
la “forzata” compiacenza del proprio Governo. Forse non od estero, che si frapponga,
sarebbe male che questi Governi copiassero il modello pur di raggiungerlo.
sovietico che concedeva l’espatrio a chi lo richiedeva, E’ ovviamente un quadro
subordinandolo al pagamento di una “pesante” tassa a catastrofico quello sopra
compensazione delle spese sostenute per costui (istru- delineato, poiché significhe-
Attualità

rebbe il superamento e la violenza ai già fragili ordina- neo del Sud/Africa del Nord, non certamente gli altri
menti statali africani, soggetti da ogni parte a continui Stati “oltre le dune” del Cairo, di Tunisi, di Algeri, cioè, il
“ricatti”, tribali o religiosi od economici, ma chi scrive Burkina-Faso (Esiste? Dov’è? Sulla costa atlantica o nel-
ritiene di non essere lontano dalla realtà. Se questa sin- l’interno? Cosa produce?) o il Sudan (E’ indipendente o
tetica disamina è condivisa - ancorché con le naturali è confederato con qualche altro Stato? La gente che lo
differenziazioni, i vari distinguo e le perplessità proprie popola è di razza araba? E’ musulmana? Che produce?),
di un dibattito - rimane da esaminare se detto “futuro”, per citarne alcuni ed allo stesso tempo far emergere la
catastrofico o meno od in diversa misura per Africa ed comune scarsa conoscenza al riguardo di detti Stati.
Europa, può essere evitato o meno o, auspicabilmente e L’Africa deve esser aiutata, ma limitarsi ad attendere i ri-
realisticamente, limitato. sultati delle opere faraoniche - interessanti, come detto,
Al riguardo, è necessario tener presente che “avanti e soltanto taluni Stati “fortunati” - come se queste fossero
dietro” le dune esistono popoli che hanno sofferto e sof- la panacea per i mali di cui soffre, significa ancora una
frono, al di fuori degli eufemismi, la fame e che vedono volta essere fuori dalla realtà. Né si venda il concetto che
nel “Nord” la loro salvezza, consci che i loro Governi “poi ad immediato seguito realizzati gli importanti assi
non possono aiutarli o perché taluni loro funzionari sono infrastrutturali (ferrovie, autostrade, dighe, ..) sulla co-
corrotti o perché l’apparato burocratico, ereditato dai sta sarà agevole per gli Stati di oltre le dune collegarsi a
vecchi colonizzatori, è ancorato a privilegi ed incapace detti assi ed avvantaggiarsene”.
di “modernizzarsi” o perché sono costretti ad avvalersi Chi affermasse ciò sarebbe in perfetta malafede. Que-
delle royalties elargite dalle multinazionali per sfruttare sti Stati, purtroppo, devono risolvere i tanti problemi da
le risorse nazionali a scapito della futura economia nazio- soli o, se possono, avvalersi di organizzazioni private,
nale o perché effettivamente privi di risorse da impiega- umanitarie e non, e delle ONG, “chiamandole/invitan-
re per lo sviluppo, per citare taluni dei tanti motivi che, dole” con un’attenta e mirata campagna di informazione
purtroppo, spesso, condizionano le capacità/possibilità ad operare sul proprio territorio, ponendo in luce aspet-
6 di intervento dei loro Governi. ti che qui si accennano, in modo voluto, brevemente e
Le critiche ai Governi di detti Stati sono facili e compara- confusamente, perché ciascuno meriterebbe un lungo
bili - e, quindi, moralmente censurabili - agli spari di un ed approfondito studio di “fattibilità”, a premessa della
cecchino sulla gente inerme o le salve di artiglieria su un convergenza degli sforzi statali e privati/ONG.
mezzo della Croce rossa o della Luna Verde. Il negativo Un esempio “a contrario” potrebbe chiarire ciò che si
futuro delle genti “avanti e dietro le dune”, ad avviso di intende per un “negativo studio di fattibilità”: invita-
chi scrive, si può evitare solo ancorando/inchiodando/ re una multinazionale ad investire fondi per realizzare
legando - siano concessi detti termini figurativi - gli Afri- piantagioni di ananas, potrebbe rivelarsi un danno. In
cani al loro territorio, alla loro Nazione, con programmi effetto, la multinazionale, nel giro di qualche mese, po-
di sviluppo che riversano su di essi le esperienze matu- trebbe valutare negativo un investimento in detta area/
rate dagli “occidentali” nei secoli. settore, comparandolo con quanto ottiene altrove a mi-
nor prezzo, ma allo stesso tempo potrebbe dichiararsi
Progetti troppo ambiziosi disponibile a sfruttare un’altra risorsa di quello Stato
L’Africa ha subito, non per sua colpa, errori e nefandezze che, nonostante joint-venture ed accordi di vario tipo,
altrui ed ha “diritto” ad un risarcimento sul piano pratico, avrebbero il solo risultato di arricchire la multinazionale
ma, d’altra parte, i finanziamenti di progetti ambiziosi da (sarebbe da ipocriti pensare il contrario) e di impoverire
parte UE e/o di taluni Stati occidentali finiscono, anche ulteriormente lo Stato interessato in quanto perdereb-
proprio per la loro “ambiziosità”, con l’essere distaccati be in pochi anni le risorse che ha, senza vedere, in loro
dalla stessa realtà dello Stato che si intende aiutare. sostituzione, qualcosa “in nuce”, foriera e premessa di
E’ giusto pensare, per esempio, alla realizzazione di au- sviluppo in quello stesso settore “individuato/sfruttato”
tostrade o tratte ferroviarie per facilitare gli scambi com- dalla multinazionale.
merciali ed a dighe per regolare e meglio utilizzare le ri- Ciò potrebbe portare ad asserire che non ci si deve fidare
sorse idriche, ma questi progetti, pur essendo necessari
per lo sviluppo, non sono sufficienti ad arrestare oggi la
fuga “verso il Nord”, ad avviso dello scrivente, e quando
queste opere saranno ultimate diverranno (senza alcuna
ironia) delle “Cattedrali nel deserto”, inutili per i fini per-
seguiti inizialmente in quanto saranno utilizzate (poco e
male) dai pochi rimasti.
Per di più questi progetti interessano soprattutto - sia
consentita l’ironia - la “sponda turistica” del Mediterra-
Attualità
delle multinazionali i cui Consigli servono ad illustrare il fatto che dapprima è necessario
di Amministrazione sono costretti esplorare le capacità potenziali del “mercato/risorse” e
(come ai tempi della Compagnia poi esaminare se si è nelle condizioni di avvalersene ed
delle Indie) a rendere giorno per in quali limiti. Con ciò si è introdotto il c.d. “A, B, C”
giorno conto del proprio operato del commercio. Per “realizzare il commercio” bisogna,
ai rispettivi azionisti. Non si in- dapprima, individuare/creare un prodotto da vendere
tende affermare ciò. Viceversa è in un determinato mercato. E’ un’utopia pensare che
necessario che il Governo dello consistenti aiuti per realizzare una fabbrica di trattori
Stato interessato sappia che sono avrebbero un impatto decisivo nel decollo economico di
in campo due interessi contrapposti: quello proprio da uno di questi Stati, per il semplice fatto che un qualsiasi
tutelare, avvantaggiandosi di ciò che può “offrirgli” la imprenditore locale comprerebbe quello giapponese o
multinazionale, e quello di quest’ultima, teso a far gua- tedesco o italiano, forse più costosi, ma da questi ritenuti
dagnare, ovunque e comunque, i propri azionisti. certamente più affidabili.
E’ da ritenere che detto Stato (i cui Governanti non ne- Sarebbe un bene per la stessa Africa, specie per quegli
cessitano di lezioni di economia in quanto molti di loro Stati “oltre le dune” e quanti intendono aiutarla - siano
hanno studiato nei migliori atenei statunitensi, inglesi essi Governi, Associazioni o NGO - abbandonino al mo-
o francesi) “sa perfettamente” che la multinazionale o mento idee di sviluppo, basate sui moderni modelli oc-
chiunque altro è un “mezzo” per favorire lo sviluppo del- cidentali e, viceversa, “studino” come l’Occidente li ha
la propria società, concedendo, al limite, lo sfruttamento conseguiti nei secoli ed applichino, “con intelligenza” i
di una terra incolta “idonea” a produrre mais o lo sfrut- risultati di questo studio.
tamento di un’altra risorsa in “joint-venture” in cambio di Ciò non significa invitare le genti “avanti ed oltre le
una rete di pozzi artesiani nella stessa area od in un’area dune” ad armarsi di vanga, a dotarsi di una coppia di
desertica vicino, o la realizzazione di una o più scuole buoi per l’aratro o per la macina e di un telaio; signifi-
che prepari/addestri tecnici e, che, per di più, possano ca, viceversa, aiutarli a pensare/insegnare come meglio 7
frequentare stages in università/industrie occidentali utilizzare le risorse (poche o tante che siano) del luogo
ove apprendano “il meglio” e soprattutto apprendano in cui vivono, a razionalizzare gli sforzi quotidiani, ad or-
come insegnare quanto appreso ai loro connazionali. ganizzare il proprio territorio, avendo come fine quello
di produrre oggi per soddisfare i suoi bisogni primari,
Il principio guida quale mezzo per “rafforzarsi” per poi tendere a vendere
A modesto avviso dello scrivente, dovrebbe essere “Io il surplus prodotto.
ti do la possibilità di utilizzare mie risorse per un certo Siano consentiti due esempi “ovvi”,
tempo e tu ti impegni a ricambiarci preparando il no- utili, però, ad illustrare meglio ciò
stro personale affinché questi collabori con te, appena che s’intende esprimere. Il calabre-
“pronto”, e ti sostituisca un domani nell’utilizzo di dette se non ha mai “pensato” di impian-
risorse e devi garantirmi che farai in modo che il nostro tare una forgia per produrre aratri o
personale in breve tempo sia in grado di insegnare ai no- quant’altro per il semplice fatto che
stri connazionali quanto appreso”. Detto con altre parole la poca acqua serviva per irrigare i
è il famoso “baratto” del nostro contadino che allevava campi dove aveva piantato agrumi
capre per poter comperare una mucca. ed uliveti, piante che si accontentavano di poco e soprav-
Ma tutto ciò presuppone che il contadino abbia una vivevano anche a lunghi periodi di siccità.
capra ed un caprone, sappia che dette bestie possono Il lombardo, viceversa, disponendo di acqua ha pensato
vivere nell’area ad esse destinate e che, soprattutto, che poteva impiegarla sia per far muovere macchinari
avvenuto lo scambio, la mucca abbia un riparo e ci sia (telai, mulini...) sia per irrigare risaie o campi di mais.
qualcuno in grado di mungerla di fare il formaggio e, Ambedue hanno utilizzato al meglio le risorse di cui di-
quindi, di venderlo ed a chi venderlo. Ogni ulteriore sponevano, sono stati “con i piedi per terra”, e ciò in-
chiarimento sarebbe offensivo per chi legge, aggiungen- dipendentemente dal fatto che questa “scelta obbligata”
do, necessariamente, che quanto vale per la “capra e la ha favorito, per un insieme di fattori, il lombardo.
mucca” (genericamente, agricoltura) vale per il turismo Per di più occorre riflettere sul fatto che negli Stati
e/o per l’utilizzo delle tante risorse che ciascun Paese ha oggetto della disamina cinque Euro o cinque dollari al
(il maggior problema è scoprirle, l’ha fatto l’India che mese pro capite per dieci anni - se è vero quanto asseri-
oggi produce programmi informatici per chiunque o la scono i mass media e le varie ONG - consentirebbero di
Cina che copia e vende prodotti perfettamente uguali a debellare definitivamente la maggioranza delle malattie
quelli occidentali, incluso fra questi il clone di un par- endemiche del Continente africano e creare le premesse
ticolare modello di “Ferrari”).Sono esempi banali, ma (deboli) per la sua ripresa socio-sanitaria.
Attualità

In Italia pochissimi si china- di altri Ufficiali e delle loro


no a raccogliere la moneta Unità.
di centesimi di Euro, ma la A detto fine sono stati or-
stessa moneta ha un valore ganizzati corsi e stages sia
di gran lunga diverso altro- presso la NATO ed i suoi
ve, più o meno come si è vi- Stati Membri sia presso gli
sto in qualche film di buona Stati interessati. Un primo
memoria in cui turisti getta- tangibile risultato positivo,
no dalla nave pochi spiccioli seppure “grossolano”, è pro-
a fronte di ragazzini che si vato dal fatto che, circa sei
tuffano nell’acqua a racco- mesi dopo l’avvio del pro-
glierli (litigando) in quanto ciò consente alla propria gramma, Unità ceke, polacche, ungheresi, ucraine par-
famiglia di sopravvivere “ancora un altro giorno”, ieri, tecipavano alle operazioni condotte dalla NATO nell’ex
nell’attesa di un’altra nave di turisti, ed oggi, di imbar- Yugoslavia.Ritornando al tema Africa, si potrebbe ipo-
carsi su una nave di mercanti di schiavi diretta verso gli tizzare un qualcosa di simile al citato PFP, più limitato,
Stati europei mediterranei. In sintesi con poche migliaia ovviamente, e mirato per il raggiungimento di un obiet-
di Euro si possono realizzare in quei Paesi programmi tivo parimenti “limitato”, però suscettibile di divenire il
inimmaginabili in Italia. seme di altre iniziative, anch’esse limitate e, pur tuttavia,
Questi programmi dovrebbero potersi sviluppare su due in grado di integrarsi con le precedenti, rafforzandole e,
piani integrati e, parimenti, per non disperdere risorse quindi, in grado di creare congiuntamente le premesse
ed energie, dovrebbero essere poco ambiziosi e, quindi, per ulteriori obiettivi.
realizzabili, suscettibili di generare altri programmi pari- C’è, tuttavia, ancora da definire in quale campo o settore
menti poco ambiziosi e collegabili/collegati, ma che pro- concentrare gli sforzi dell’istruzione e dell’attuazione di
8 gressivamente, da un lato, leghino le genti africane al loro questo “piccolo PFP”, che sarebbe opportuno definire
territorio e dall’altro agevolino il loro progresso sociale. “piccolo programma di cooperazione per lo sviluppo
(ppcs)”, ma, proprio in ragione della “limitatezza del
Formazione e Istruzione programma”, della verosimile limitatezza delle risorse
I due piani sono quelli della formazione/istruzione e da destinarvi e dell’opportunità/necessità che questo
della messa in pratica di quanto appreso. Sembra “l’uo- sia concreto e fattibile in ogni sua parte appare preferi-
vo di Colombo”, ma così non é. Infatti per formare ed bile rinunciare ad esporre un caso teorico per un teorico
istruire occorre gente che sappia formare ed istruire Stato e trattare, su dati di fatto, cioè e quanto meno, “chi
un certo numero di persone a loro volta destinati a dive- dovrebbe occuparsene, chi dovrebbe essere il benefi-
nire formatori ed istruttori di propri connazionali e per ciario, cosa dovrebbe contenere il programma, come
“la messa in pratica” degli insegnamenti è necessaria realizzarlo, dove realizzarlo, quanto potrebbe costare
un’organizzazione e la finalizzazione delle attività ad un ed entro quanto tempo si dovrebbero ottenere i primi
mercato, sia esso inizialmente locale e, dopo, nazionale risultati concreti”.Per l’individuazione di questi dati di
o transfrontaliero. fatto occorre attendere di avere come riferimento uno
Questo sistema - in un settore completamente diverso, Stato ben individuato, necessaria premessa per evitare
ma più “difficile” - è stato sperimentato dalla NATO nel di suggerire un programma basato sulla piscicoltura,
1994 allorquando ha lanciato l’iniziativa “Partnership laddove invece le caratteristiche chimiche del suolo ed
For Peace” (PFP - “Partenariato per la Pace”) verso gli altri fattori suggerirebbero, ad es., la cultura della soia o
Stati del disciolto Patto di Varsavia ed altri Stati europei di altri semi per produrre bioetanolo (di recente utilizzo
“non Membri” della NATO (es. Finlandia, Austria, ...). come sorgente alternativa di energia
L’iniziativa si riprometteva, tra i tanti scopi, di addestra- su auto ed autobus in Brasile, è rica-
re le Forze Armate di detti Stati a cooperare con quelle vato da vegetali attraverso un “sem-
degli Stati NATO nonostante differenti armamenti, dot- plice” processo industriale).
trine, procedure, etc. Quanto fino ad ora esposto potrà o
L’illustrazione del “percorso” seguito richiederebbe una non potrà essere condiviso, ma lo
specifica trattazione (per altro disponibile su internet), scopo era ed è quello di creare/pro-
ma, per i fini che qui si intende perseguire, è sufficien- vocare un dibattito o, meglio ancora,
te affermare che per “poter cooperare” si è “insegnato” uno scambio di idee su “cosa si può
ad un certo, ridotto, numero di Ufficiali (quei pochi che fare per aiutare quelli oltre le dune”,
“masticavano” un po’ d’inglese) dell’ex Patto di Varsavia per ciò stesso “tagliati fuori” da una
affinché costoro a loro volta divenissero “insegnanti” miope politica economica europea.
L’interpretazione della legge

Attualità
nella tutela delle categorie deboli di A.Negrisolo

S pesso i cittadini italiani lamen-


tano che l’immigrazione clan-
destina nel nostro paese è causa di
cittadina, il Giudice di Pace di Udine, convalida il provve-
dimento di espulsione e così il giovane è rimpatriato, con
il divieto di rientrare in Italia per un periodo non inferiore
un aumento della criminalità e che ai cinque anni.
le leggi non tutelano come dovreb- Qui inizia l’attività dei difensori, gli avvocati udinesi Da-
bero i diritti di coloro che nascono niele Liani e Maurizio Causero, ai quali la compagna del-
e vivono regolarmente sul nostro l’egiziano si rivolge per opporsi all’espulsione. La ragaz-
territorio. za, una giovane rumena disoccupata e al settimo mese di
Fatti di cronaca recenti hanno visto gravidanza, vive in un appartamento in affitto e ha potuto
gli Italiani schierarsi ora da una par- mantenersi solo grazie all’aiuto economico del compagno
te ora dall’altra della barricata: c’è che, con il suo lavoro, benché irregolare, le aveva garan-
chi sostiene la necessità di una mag- tito fino a quel momento il necessario per sopravvivere. I
giore severità, e si sente finalmente due avvocati, consci della delicatezza del caso, impugna-
“compreso” dalla linea dura dei poli- no il provvedimento di espulsione e riescono ad ottenere
tici che propongono di punire gli ir- parere favorevole al rientro in Italia del giovane egiziano.
regolari addirittura con la detenzio- La decisione del giudice, che vanta pochi precedenti nel
ne. C’è chi, al contrario, si riempie la nostro paese, presenta la particolarità di aver anteposto
bocca di belle parole che però si scontrano con una realtà i diritti di un nascituro, figlio di una cittadina comunita-
con cui bisogna fare i conti, se non vogliamo che la nostra ria e di un extracomunitario, conviventi, equiparandoli a
tanto decantata società dell’intercultura diventi un luogo quelli di un bambino nato all’interno di un nucleo familia-
in cui chi cerca una vita più dignitosa trovi un pasto caldo re “regolare”, così come previsto dalla legge italiana che
e una coperta e poi solo prospettive di illegalità oltre i consente la permanenza nel nostro Paese solo a chi sia
cancelli del centro d’accoglienza. unito in matrimonio con un cittadino comunitario e non
Al di là delle posizioni politiche e di coscienza di ciascu- riconosce pari diritto ad un convivente more uxorio. 9
no, resta innegabile che un po’ d’ordine deve essere fatto, La revoca dell’espulsione del giovane egiziano, che potrà
ma le leggi spesso non tengono conto delle infinite sfu- così ricongiungersi con la compagna e conoscere final-
mature che la casistica umana propone. mente la propria figlia, pone in evidenza le controversie
È questo il caso di un giovane trentenne, di origini egizia- connesse all’applicazione della norme che regolamenta-
ne, incappato nelle maglie del nostro sistema giudiziario, no la permanenza degli immigrati extracomunitari nel
non perché riconosciuto colpevole nostro paese e fa riflettere sul fatto
di un qualche reato, ma perché la che le leggi, necessarie al vivere
sua presenza irregolare sul suolo civile, devono talvolta essere in-
italiano è stata segnalata alle autorità terpretate alla luce dei bisogni su-
da uno zelante impiegato comunale periori di coloro che lo Stato deve
quando l’uomo si è rivolto all’ufficio primariamente tutelare, ossia le
competente per espletare le forma- categorie più deboli, come i bam-
lità necessarie per contrarre matri- bini, ai quali si deve garantire il
monio con la sua convivente. Dopo diritto di crescere all’interno della
gli accertamenti presso la questura propria famiglia.

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Tel./fax. +39 0432 299873 cell. 348 2601228
e-mail: satrianipao@tin.it
Percorso tra le vie del carcere minorile
Attualità

di Nicola Ricchitelli

R ecludere una persona, specie se


un adolescente, significa inter-
rompere la sua fase di crescita.
e proprio carcere con sbarre e muri
di cinta, con l’unica differenza che
le guardie vestivano in “borghese”
La reclusione è la via più facile per e le si poteva chiamare per nome.
le istituzioni, perché l’alternativa sa- La “prigione scuola” rappresentava
rebbe quella di fermarsi a riflettere un’esperienza tutta particolare, che
e analizzare cercando possibilmente senz’altro “arricchiva” sotto l’aspet-
di abbattere le cause (economiche, to della devianza, radicando le varie
sociali, culturali) che portano la per- sottoculture che dal carcere trovava-
sona minorenne, come chiunque al- no il loro momento più qualificante
tro, a trasgredire. di vita nella conseguente netta ca-
Oggi come oggi l’accesso ai servi- ratterizzazione tra “buoni “ e “catti-
zi sociali e ai beni che portano alla vi”. I primi solidali e compatti come
soddisfazione dei bisogni giovanili è gruppo, gli altri vittime di ogni tipo
sempre più privilegio di pochi; per i di violenza, fisica e psicologica. Si
cosiddetti figli di papà, per il figlio forgiavano i futuri criminali, senza
di ecc. alcuna possibilità che qualcuno po-
L’impossibilità di trascorrere la pro- tesse evitare una tale prospettiva,
pria fase di crescita serenamente, di se non pagandone prezzi altissimi.
giocare, di studiare e godersi il pro- Chi infatti provava a farlo, rompeva
prio tempo libero è conseguenza diretta della condizione equilibri particolari, trasformando spesso tale desiderio
di emarginazione. in una accentuazione violenta dei suoi comportamenti,
Il carcere interviene istituzionalizzando questa precarie- diventando “gruppo” contro un altro gruppo, e alla fine
10 tà e diventa un trampolino di lancio verso il carcere degli vittima di quell’impossibilità di uscire fuori da certi con-
adulti. testi devianti.
Gli effetti sono devastanti sotto ogni punto di vista: cultu- Violenta era poi la risposta degli educatori e dei sorve-
rale, fisico e psichico. glianti, quasi sempre disposti ad usare le maniere forti
Dopo aver passato un periodo in carcere la persona mi- contro i ragazzi, con l’uso indiscriminato delle celle puni-
norenne “bollata” come delinquente ritrova la stessa tive, che non avevano nulla da invidiare a quelle destinate
realtà esterna e ancor meno possibilità di scelta. Punita agli adulti, e che venivano impiegate a fini correzionali.
perché esclusa da un processo di normalizzazione e dop- La prigione scuola, i carceri minorili in generale, si ca-
piamente punita con la reclusione. ratterizzavano per l’esclusiva funzione repressiva e di
Nei primi anni settanta, molto prima delle riforme, i ra- contenimento del fenomeno della devianza giovanile,
gazzi che per qualsiasi ragione venivano a contatto con la allora molto diffusa, non esercitando nessuna funzione
realtà delle carceri minorili trovavano un ambiente duro rieducativa.
e violento, e non cera alcuna possibilità di trasformare E oggi? Come si svolge la giornata di un piccolo reclu-
la detenzione in percorso di reale recupero alla norma- so?
lità. Il minore arrestato, era spesso considerato l’anello Sveglia alle otto, apertura delle celle, attività della matti-
debole del gruppo criminale, sul quale esercitare una na, chiusura delle celle (12,30-16,00), apertura delle cel-
maggiore pressione psicologica (a volte anche fisica!) le, attività del pomeriggio, chiusura delle celle (19,30),
per fini investigativi. tutti i giorni. Circa il 40 per cento dei ragazzi sono tossi-
La struttura carceraria minorile, era quella di un vero codipendenti; la quasi totalità, recidivi. Alcuni finiscono
dentro anche 10, 12 volte
Sono ragazzi che vestono le scarpe da ginnastica della
marginalità e hanno in testa il gel dell’esclusione socia-
le. Che portano la maglia di un paese lontano, spesso
dell’est europeo, in qualche caso maglie di nazionali che
non esistono più, e in Italia si trovano senza famiglia e
senza amici. Ragazze rom 14enni con i figli al seguito,
che dormono dentro passeggini recuperati, unica inse-
gnante la vita.
Chi ci entra qua una volta ci rientra di sicuro la seconda,
e quando cresce è probabile che finisca in un istituto per
maggiorenni. Questo perché in linea di massima ma esi-
Interpretariato
e traduzioni
stono eccezioni chi arriva in un istituto penale per mino-
ri è passato attraverso tutta una serie di misure esterne,
come l’affidamento ai servizi sociali o ad associazioni
di volontariato, oppure la detenzione domiciliare, senza
alcun esito. Sono ragazzi strutturati, recidivi oppure si
tratta di stranieri, per i quali il ricorso alla custodia cau-
telare è più frequente. Senza documenti, senza famiglia,
senza casa, senza una rete sociale di riferimento.
I detenuti per svolgere le attività della mattina o quelle
del pomeriggio, o lo sport, si muovono accompagnati.
Dormono in due o tre per cella si cerca di evitare sia il
sovraffollamento che l’isolamento.
Le attività della mattina iniziano un’ora dopo la sveglia.
Prima la pulizia della cella e la colazione. Alle nove gli
ospiti vengono radunati a svolgere le attività previste. Le
scuole: elementari, medie e Ctp centro territoriale per-
manente, per chi ha passato l’età dell’obbligo scolastico tecniche
(18 anni) ma non ha la licenza media il laboratorio di sar- 11
toria, di disegno, quello dove si lavora il cuoio. C’è anche scientifiche
una biblioteca, i libri non li prende mai nessuno, però c’è
qualche ragazzo che si mette a catalogarli.
Alcune attività, come la scuola o il teatro, sono miste, al-
letterarie
tre no: il laboratorio di sartoria lo fanno le ragazze, quel-
lo di falegnameria o il giardinaggio (che si fa la mattina)
commerciali
i maschi. Bigliettini, sguardi, ammiccamenti, lettere (in-
terne: missili d’amore a corta gittata) sono a malapena giuridiche
tollerati. Più oltre non si va nella maniera più assoluta.
secondo i responsabili, uno sguardo e una lettera vanno
bene, però poi basta. Certo, sono tutti adolescenti, tener-
gli a bada gli ormoni non è semplice. Per l’ultima festa ITALIANO - RUSSO
di fine anno scolastico abbiamo organizzato una piccola
discoteca, con ragazzi e ragazze. Si facevano certi sguar- RUSSO - ITALIANO
di da voler tenere le luci spente.
Molti ragazzi arrivano con problemi di dipendenza da
Rivotril e da Roipnol. Sono benzodiazepine, psicofarmaci ITALIANO - UCRAINO
che hanno effetti simili a quelli di robuste quantità di al-
cool. Sicurezza e calma in pillole, alla portata di scippato-
ri o rapinatori alle prime armi. Piccole età, grandi storie
e poco spazio sono gli ingredienti di un mix che i primi Valentina Balliet
giorni, soprattutto, è difficile da mandare giù.
Autolesionismo e suicidi sono i segni forti di un malesse- e-mail: valentinaballiet@alice.it
re che spesso viene da più lontano. Ci sono adolescenti
che hanno storie di uso e abuso di sostanze, che soffro-
no di attacchi di panico o ansia. Molte donne rom han-
no attacchi di isteria. Un ragazzo psichiatrico dovrebbe
stare in una struttura di cura. Però non ce ne sono, e se
tel / fax +39 0432 791179
ci sono non sempre sono adatte a contenerlo. E allora
finiscono dentro. cell. +39 3480302464
Ecoturismo in Guinea Bissau
Attualità

di Goffredo Palmieri

L a Regione Abruzzo è una


delle pioniere della coopera-
zione allo sviluppo tra le regioni
Con questo progetto l’Abruzzo ha
messo ad investimento in Guinea
Bissau la sua cospicua esperien-
italiane. Fu, infatti, tra le prime, za in campo naturalistico ed am-
nel 1989, a fare una legge per bientale. Definita “regione verde
un’organica politica nel settore. d’Europa”, l’Abruzzo ha oltre un
Da allora ha consolidato una lun- terzo dell’intero territorio regio-
ga esperienza in programmi di nale protetto, dove sono presenti
cooperazione internazionale con ben tre parchi nazionali (Parco
molti Paesi bisognosi di sostegno Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Moli-
per il loro sviluppo: in Africa (An- se, Parco Nazionale del Gran Sas-
gola, Burundi, Eritrea, Camerun, so-Monti della Laga, Parco della
Madagascar, Nuova Repubblica del Congo, Senegal, Maiella), il Parco Regionale Velino-Sirente, moltissime
Zambia e Paesi del Mahgreb), in Asia (India, Palestina e oasi ed aree salvaguardate per flora e fauna.
Giordania), in America latina (Argentina e Brasile) e in Questo è dunque EcoGuiné, programma di cooperazio-
Europa nell’area balcanica (Albania, Bosnia ed Erzgovi- ne che oltre alla Regione Abruzzo ha come partner il
na, Croazia, Serbia, Montenegro, Macedonia, Bulgaria e Parco Nazionale del Gran Sasso, l’Università degli Studi
Romania). Di certo la Regione Abruzzo in cooperazione dell’Aquila, laureandi con borse di studio della Regione
è all’avanguardia, ha sempre investito con convinzione ed altri cooperanti. Del progetto EcoGuiné è coordinato-
nel settore, ritenendo che una vera politica di pace e di re Claudio Arbore. Romano di nascita, trentacinquenne,
fratellanza tra popoli si costruisce più con i fatti che con i dal 1996 Arbore vive e lavora in Abruzzo, dove da anni
bei discorsi. Le va dunque riconosciuto il merito, specie è impegnato sul fronte della conservazione e della pro-
in questo periodo, quand’è osservata per le vicende poco tezione della natura, attraverso l’educazione ambientale
12 decorose sul piano etico di qualche suo governante. nelle scuole e promuovendo iniziative tese a far conosce-
La premessa era necessaria per parlare d’un altro interes- re le montagne abruzzesi ed il loro ecosistema, grazie
sante programma di cooperazione dell’Abruzzo, questa anche alla sua esperienza d’alpinista. Presidente dal 2006
volta in Guinea Bissau, avviato giusto un anno fa. Eco- dell’Associazione Interpreti Naturalistici (Ain onlus), ha
Guiné - così si chiama il progetto - è iniziato da ottobre iniziato la sua attività di cooperante cinque anni fa par-
2007 e si completerà a dicembre 2009. Mira a sviluppare tecipando, nella veste di consulente e ricercatore in geo-
in quel Paese africano le grandi potenzialità ambientali grafia umana, a diversi progetti dell’Unione Europea in
del Parco Nazionale delle Foreste di Cantanhez e la Zona Africa, quali Ecopas e Agir. Pur continuando a collabora-
di Conservazione di Dulombi, anzitutto con la formazio- re in iniziative multilaterali, da due anni è impegnato nel-
ne del personale locale. Una quarantina, le persone che la promozione e realizzazione del Progetto EcoGuiné, di
hanno preso parte alla formazione, interessate diretta- cui è il responsabile, nel quadro del programma di coo-
mente nel progetto: guide ecologiche, membri del comi- perazione decentrata della Regione Abruzzo.
tato di gestione della zona di conservazione di Dulombi Altre azioni del progetto hanno invece riguardato
ed esponenti delle associazioni di villaggio. Ma anche le l’Abruzzo e i cittadini abruzzesi: un gemellaggio tra la
comunità di almeno 12 villaggi, situati tra il Parco Nazio- scuola di Calascio - splendido borgo arroccato alle falde
nale di Cantanhez e la Zona di Conservazione di Dulom- del Gran Sasso con una superba Rocca, location di molti
bi, sono state in qualche modo coinvolte nell’intervento. film famosi - e quella del villaggio di Dulombi, in Guinea

La Scarnice

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Attualità
Bissau; un video girato sul pro- una forma di sviluppo sostenibi-
getto; infine, una mostra fotogra- le originale ed appropriata per
fica che merita un’annotazione. quei villaggi. La natura, in Guinea
Tutte azioni volte a sensibilizzare Bissau, è davvero generosa per
i cittadini abruzzesi sui valori del- varietà delle specie animali e ve-
la solidarietà tra i popoli e dello getali, un vero eden faunistico e
sviluppo sostenibile, affinché si botanico. Il Parco Nazionale delle
possano temperare gli effetti ne- Foreste di Cantanhez e la Zona
gativi della globalizzazione. di Conservazione di Dulombi
Il progetto EcoGuiné, si diceva, costituiscono un incomparabile
si concluderà a dicembre del pros- patrimonio ambientale che va
simo anno. Per quella data saran- protetto, a beneficio non solo del
no completati la formazione e l’equipaggiamento delle Paese ma dell’umanità intera. E’, però un patrimonio
guide ecoturistiche, la realizzazione d’un censimento e che deve pure diventare un’occasione di sviluppo per le
d’una cartografia delle risorse na- popolazioni locali, affinché ne beneficino in ogni modo,
turalistiche, grazie al partenaria- governato da personale locale consapevole e qualificato
to di Ong ed associazioni bissau- verso un auspicato turismo mondiale che ami e rispetti
guineane. la natura. Questo, in fondo, lo scopo principale del pro-
Diversificare ed integrare le at- getto EcoGuiné, del quale nelle prossime settimane par-
tività economiche, promuovere tirà la seconda fase. Se questo accadrà - e i presupposti
l’organizzazione e l’associazio- ci sono tutti - per l’Abruzzo sarà missione compiuta, un
nismo tra le comunità di base, altro buon risultato, un ulteriore tassello nelle politiche
sono i princìpi fondamentali per operose per la pace e per un nuovo umanesimo.
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Speciale “la storia delle viti”
Economia

di Pierpaolo Acerbi

N ell’anno 1823 venne istitui-


ta dalla Corte di Vienna una
imperial - regia commissione, pa-
a gastaldi e fittavoli. Uno scarso sviluppo della rete stra-
dale e una situazione feudale molto complessa avevano
contribuito nel Settecento a far sprofondare i domini
trocinata dall’Arciduca Francesco veneti in uno stato di profondo abbandono e crisi. Ve-
Carlo, responsabile del patrimonio nezia aveva cercato una soluzione a questo problema
ambientale per apprestare una ca- sviluppando in ogni provincia una società che avesse il
talogazione dei vitigni del Regno Lombardo Veneto. compito di potenziare lo studio e lo sviluppo dell’agri-
Il Conte Pietro di Maniaco, avvocato e cavaliere dell’Or- coltura. Grazie a questo, Asquini e altri conti (Zanon e
dine equestre della Corona di Ferro, classificò 127 viti- Otellio) fondarono a Udine nel 1762, la Società di Agri-
gni friulani, ma se ne sarebbero tranquillamente potuti coltura Pratica, seconda in Italia dopo l’Accademia dei
valutare duemila, ma la situazione del conteggio delle Georgofili a Firenze.
viti di allora era un po’ confusa. Una delle principali finalità di questa iniziativa, fu quella
L’Italia possiede, rispetto al resto del mondo, un inesti- di incoraggiare gli agricoltori a coltivare vitigni di pre-
mabile patrimonio di carattere enologico legate alle nu- gio, anche francesi, adatti a fornire un prodotto altamen-
merose varietà di vitigni coltivati dalla notte dei tempi. te competitivo. Ad esempio Lodovico Bertoli nella sua
Il vino e le uve rappresentano la manifestazione di un tenuta produceva il “pineau” di Borgogna.
contesto territoriale e culturale per quanto riguarda il L’Accademia dei Georgofili sorse a Firenze nel 1753 per
gusto e la tecnica di produzione. volontà del Gran Duca Pietro Leopoldo, che aveva visto
Anticamente i vari tipi di vitigni venivano coltivati assie- nell’agricoltura una delle risorse principali dello Stato
me e assieme vendemmiati. Il vino ha costituito nelle della Toscana. Piuttosto refrattario agli ordini di Vienna,
epoche passate un elemento essenziale della dieta quo- aveva idee per la maggior parte di ispirazione italiana.
tidiana, esso garantiva una maggiore sicurezza rispetto Conduceva con il fratello, l’Imperatore Giuseppe II°,
all’acqua, molto spesso inquinata dagli scarichi fognari a l’interesse per le scienze naturali ereditato dal padre,
14 cielo aperto delle città di un tempo. Oltre alle virtù salu- Francesco Stefano di Lorena. Questo interesse di Pie-
tari e nutritive, sono da sempre noti i suoi poteri antimi- tro Leopoldo, passò successivamente al figlio Ranieri,
crobici e antivirali dovuti alle componenti polifenoliche Vicerè del Lombardo - Veneto e nel nipote Francesco
e coloranti. Il dottor Pick dimostrò, alla fine dell’ottocen- Carlo, che facevano capo alla commissione responsabi-
to, che il vibrione del colore presente nell’acqua poteva
venir reso inoffensivo, addizionando la medesima acqua
con un quantitativo pari di vino rosso e lasciandola a con-
tatto per breve tempo.
In tutta Italia, un tempo, l’uso del vino era diffuso a li-
vello di tutti i ceti sociali. Il popolo consumava un vino
discreto di produzione locale, mentre la nobiltà privile-
giava i vini passiti di elevato grado alcolico e quindi di
più facile conservazione.
I veneziani furono i maggiori fornitori d’Europa dei ri-
nomati vini del Levante, prodotti con le aromatiche uve
dell’arcipelago greco appassite al sole. Quando l’impero
ottomano aveva posto un limite alla sovranità della Sere-
nissima in quei territori, si iniziò a produrre passiti nei
domini di terraferma. Un esempio di questa tendenza e
il Friuli Venezia Giulia. Qui si ravvisa nello squisito Pico-
lit prodotto e commercializzato dal
conte Fabio Asquini di Magagna,
ed ad elevata fama internazionale.
Il conte utilizzò una scelta impren-
ditoriale abbastanza inconsueta per
gli appartenenti al suo ceto sociale.
I proprietari terrieri, normalmente
risiedevano più volentieri in città,
trascorrendo in campagna solo al-
cuni mesi dell’anno per la villeggia-
tura e delegavano la cura dei campi
Economia
le del Patrimonio ambientale. Nel 1823 stesso stato di confusione in cui giaceva
fu pubblicato per la prima volta il “Ten- l’Italia.
tativo di una Classificazione delle viti” Quando Jean Atonie Chaptal (chimi-
inserito nel quaderno della Biblioteca co francese che scoprì la possibilità di
Italiana, diretta da Giuseppe Acerbi, al- aumentare il grado alcolico del vino,
tro avvocato e cavaliere della Corona di con l’aggiunta dello zucchero nel mo-
Ferro. Al “Tentativo” era seguita nel 1825 la pubblicazio- sto durante la fermentazione) divenne ministro degli
ne “Delle Viti Italiane o sia materiali per servire alla clas- Interni in Francia fece allestire una importante mostra
sificazione, monografica e sinonimia” stampata a Milano in cui vennero raffigurate tutte le più importanti zone
dall’editore Giovanni Silvestri. Questo volume nato per di produzione dei vini. La direzione dei lavori fu data al
risolvere il problema della diversità delle varie viti, elen- botanico Louis Augustin Bosc, egli redasse 450 cataloga-
cava e descriveva le caratteristiche di ben 1522 vitigni zioni viticole. La classificazione viticola aveva un diretto
diversi che l’autore aveva potute raccogliere e piantare riflesso sulla catastazione e relativa imposizione fiscale,
nell’orto della sua tenuta denominata “La Palazzina” di tema di notevole importanza per l’epoca napoleonica. Il
Castelgoffredo in provincia di Mantova. Ben ventisei di miglioramento della rete stradale, realizzato per esigen-
questi vitigni provenivano dalla provincia di Udine, for- ze militari, aveva facilitato la fornitura sul mercato di una
niti dal Conte Cinzio Frangipane. maggiore varietà di vini ai consumatori.
L’Acerbi, fu una personalità culturale di alto rilievo a livel- Tra il gennaio e il febbraio 1709 venne perduta la mag-
lo italiano ed europeo, oltre che grandissimo naturalista. gior parte degli europei, facendo crescere vertiginosa-
Dirigendo la Biblioteca Italiana dal 1816 al 1826, contri- mente il prezzo del vino negli anni successivi. Per far
buì in maniera rilevante alla diffusione delle conoscenze rinascere il commercio del vino era necessario piantare
agronomico - scientifiche e naturalistiche, avvalendosi viti più resistenti e migliorare le tecniche di produzio-
della collaborazione dei maggiori studiosi del tempo, in ne mantenimento dei vini. Questi erano grandemente
particolare di botanici. richiesti nella capitale francese, sempre più urbanizzata 15
La Francia che in quel periodo aveva molto influenzato e alla corte di Versilles. Ne era seguito, da parte dei pro-
la cultura italiana in campo scientifico, dal punto di vi- duttori, un notevole incremento di investimenti econo-
sta della catalogazione grafica dei vitigni si trovava nello mici per piantare nuove viti e per garantire la provenien-
za del prodotto, questi fattori avevano fatto incrementare
il valore dei terreni vitati e di dare inizio così all’epoca in
cui si cominciò a ritenere il vino un prodotto degno di
promozione a livello cosmopolita.
Gli effetti del Rinascimento italiano si erano fatti sentire
in Europa fino a tutto il diciassettesimo secolo. Con l’af-
fermazione delle Signorie in Italia, Firenze che si pose a
capo del movimento umanistico, fu la prima città italiana
a coltivare gli studi ellenistici, promossi e incoraggiati da
Cosimo I° de Medici.
In coincidenza con l’inizio di un fortunato momento
economico - sociale, si può assistere al progressivo ab-
bandono dei castelli fortificati e alla rinascita delle ville
suburbane, sulle pendici che costeggiano l’Arno, legate
alla memoria dell’antica tradizione romana. Assieme alle
ville nacquero i giardini rinascimentali, nei quali si rico-
struì un rapporto fra l’uomo e l’ambiente circostante.
A Careggi sorse una stupenda villa medicea, nella quale
gli accademici della famosa Accademia Filosofica Neo-
platonica, si riunivano assieme a Lorenzo il Magnifico.
Essi potevano visitare il sontuoso giardino botanico del-
la dimora, ricco di piante e fiori. L’amore per le scienze
naturali permise in questa epoca l’allestimento delle col-
lezioni per lo studio di animali e vegetali. Ancora oggi
certi giardini sono caratterizzati da spazi dove meli, peri
e viti sono coltivati secondo la tradizione degli antichi
romani.
Economia

La ville suburbane a Roma, venivano definite anche vi- ticoltura di tutta la penisola italiana versava in uno stato
gne o orti per la gran varietà di specie d’uva differenti di profonda arretratezza. In particolare nelle zone in cui
che venivano coltivate. la ricerca non era stata applicata, come in Piemonte e
Fra l’Umanesimo e il Rinascimento, furono gettate le alcune zone padane e toscane. Il pensiero romantico ed
basi ideali per la realizzazione degli orti botanici, che il collezionismo botanico inseguivano l’obiettivo di rap-
sorsero in Italia fra il 1543 e il 1545 rispettivamente a presentare le varie specie del mondo. Collezionismo di
Pisa, Padova e Firenze, come giardini di semplice perti- enciclopedico intento e desiderio di appagare il concetto
nenza universitaria. di pubblica utilità, mossero il mantovano Acerbi a realiz-
L’influsso rinascimentale toscano era giunto in Francia zare qualcosa di veramente moderno, rivolgendo tutta la
sul finire del quindicesimo secolo con l’invasione d’Italia sua attenzione a quella che noi definiremo “biodiversi-
del re Carlo VIII ° che aveva portato con sé al suo rientro tà”. “Lo scopo della presente compilazione” scriveva nel
in Francia molti architetti, artigiani e giardinieri. Anche 1825 , “è di unire tutti i materiali che un giorno potranno
Francesco I ° , dopo la morte del Da Vinci, fece giungere servire a chi vorrà occuparsi un giorno della classifica-
a Parigi ancora un gran numero di maestri italiani che zione e sinonimia delle viti italiane”. I dotti, ci insegna Ci-
introdussero la loro arte nel territorio. cerone, non solamente quando sono vivi rendono a loro
Tra il 1593 e il 1626 sorsero anche a Montpellier e Parigi, volta dotti coloro che amano gli studi del proprio tempo,
gli orti botanici. Per magnificare la propria potenza, il ma lo fanno anche post mortem, con l’eredità culturale
Re Sole aveva ordinato la costruzione della meravigliosa che sono capaci di trasmettere. Un pensiero antico che
reggia di Versailles, circondata da immensi parchi ric- ci permette di riflettere sull’importanza del passato e di
chi di ogni essenza arborea e vegetale. Successivamen- chi ci permette di fruire delle conoscenze che oggi ab-
te l’esempio di Luigi XIV ° fu seguito anche da tutti i biamo, conoscenze attuali e di pubblica utilità.
regnanti d’Europa. Negli anni successivi al 1785, la vi-

16

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Tra impresa e pubblica amministrazione

Economia
di Fabrizio De Paulis

11%

L
27% e imprese che tengo- de la valorizzazione delle imprese responsabili attraverso
25% no conto degli impatti forme di promozione culturale (es. fiere, oppure l’asse-
37% sociali ed ambientali pro- gnazione di premi), dando così visibilità alle imprese re-
dotti dalla propria attività, sponsabili, anche se eventi di questo tipo rientrano tra le
apportano un valore ad- iniziative di tipo episodico citati in precedenza. L’adozione
dizionale ai loro servizi o di una visione e di una azione finalizzata strategicamente
prodotti, che può riscon- allo sviluppo del territorio può esser favorita da partner-
trare interesse da parte delle pubbliche amministrazioni, ship privato-pubbliche, seguendo diverse possibilità che
oltre che dai consumatori più sensibili a queste tematiche possono riguardare protocolli d’intesa, accordi di pro-
di interesse collettivo. Nello specifico, nel perseguire il gramma, come pure dalla pianificazione del territorio de-
proprio ruolo di gestione del territorio, per le pubbliche finendo un insieme di obiettivi e priorità comuni. In con-
amministrazioni locali, la responsabilità sociale d’impresa clusione, tra gli obiettivi del soggetto pubblico, vi sono il
può rappresentare un contributo al raggiungimento degli governo e la gestione, a livello di sistema, delle esternalità
obiettivi di sviluppo sostenibile del territorio. A tale pro- (ovvero il prodotto dell’agire di un attore economico che
posito, al fine di incentivare le pratiche di responsabilità ne influenza l’azione di altro soggetto senza essere media-
sociale nonché di promuovere tali iniziative a livello siste- to dal sistema dei prezzi: una esternalità tipica è l’inquina-
mico, è necessario che le imprese si confrontino senza do- mento) prodotte dalle imprese (e non solo), come pure in-
ver scontare, per quelle che le applicano, eventuali oneri centivare la produzione da parte di queste di beni/servizi
aggiuntivi necessari alla loro attuazione. L’Italia sembra pubblici o quantomeno che non ledano interessi generali
essere all’avanguardia per buone prassi, basti citare ad o collettivi, (oppure dare impulso ai soggetti economici
esempio l’alto numero di aziende certificate SA 8000 (co- ad offrire risorse per l’attuazione di politiche sociali, attra-
siddetta certificazione etica) rispetto alla percentuale di verso fondazioni, associazioni); al contempo, ciò valorizza
aziende certificate in altri paesi, ma, soprattutto, progetti quindi un ulteriore (e tipicamente post industriale) valore
quali il CSR (corporate social responsibility) promosso aggiunto offerto dalle imprese. 17
dalle istituzioni (Protocollo d’intesa con il Ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali e Unioncamere). Tutti
questi concetti ruotano intorno ad una logica, secondo
la quale, per valutare le prestazioni globali di un’impresa,
occorre fare riferimento non solo agli aspetti economici,
ma anche a quelli di sostenibilità ambientale e sociale. Gli
esiti di una ricerca condotta osservando un campione di
alcune amministrazioni locali, hanno evidenziato alcuni
aspetti. Anche se in molti casi, le Amministrazioni intra-
prendono iniziative di tipo episodico, soprattutto a fini di
marketing territoriale, ovvero non inserite in una visione
sistemica e di lungo periodo, questo non svaluta le azio-
ni intraprese e le motivazioni volte alla valorizzazione di
queste tematiche. Questo può trovare anche spiegazione
in considerazione della difficoltà nel riconoscere gli im-
pegni costanti dei soggetti economici in questo senso, se Soluzioni Immobiliari
non, ad esempio, attraverso strumenti quali certificazioni
(es. EMAS - ambientale - SA8000 - etico/sociale - ), co-
e Investimenti Finanziari
dici etici o rendicontazione sociale, che permettono una
verifica “immediata”. Tra gli strumenti adottabili dalla
pubblica amministrazione finalizzati alla promozione del-
la responsabilità di impresa, uno tra i più tradizionali pre- “Glob” Real Estate Snc
vede forme di incentivi o sgravi fiscali. Questo strumento Via Gian Rinaldo Carli n°26
si concretizza da un lato in una concreta percezione dei
vantaggi da parte di chi adotta tali comportamenti (anche
20161 Milano
se, in questo caso, percepiti dal pubblico finale più dettati Tel. +39 02 43993688
dal beneficio dello sgravio fiscale piuttosto che realmente Fax +39 0240446081
motivati da una “sensibilità” reale dell’impresa), dall’altro
all’amministrazione non sono richieste grandi modifiche
e-mail: glob.re@live.it
a livello di comportamenti. Una diversa strategia preve- p.iva 05790200967
Il made in Italy sbanca
Economia

solo se tutelato intervista a cura di Simone Di Biasio

È il grido allo Stato italia-


no del titolare del mi-
glior ristorante italiano in
molti clienti illustri, da Pavarotti a Bocelli, ma anche
Eros Ramazzotti e Tom Jones), anche se non nasconde
assolutamente le difficoltà dovute agli echi di mondezza
Olanda. In quest’intervista e scandali politico-sportivi. In questa intervista cerche-
andiamo a scoprire come, remo di capire meglio in che modo il sig. De Virgilis è
nella modernissima Rotter- arrivato a Rotterdam, ma soprattutto cosa si fa oggi per
dam, cucina e cultura italia- proteggere il marchio italiano. Anche lì.
ne piacciono servite senza Sig. De Virgilis, lei possiede tre ristoranti in Olanda: perché nes-
scandali. Città giovane situa- suno in Italia?
ta nella provincia dell’Olan- Semplicemente perchè voglio esportare la nostra cul-
da meridionale, particolar- tura all’estero, far conoscere il marchio italiano, quello
mente fiorente dal punto di originale. Perché in Olanda? Lo ritengo un paese molto
vista culturale, seconda per organizzato e garantisce sicurezza anche a livello politi-
popolazione solo ad Amster- co.
dam. Sarà anche grazie al E prima di arrivare a Rotterdam quali sono state le sue espe-
porto più grande d’Europa rienze?
e il settimo del mondo, fatto Ho iniziato come pizzaiolo in vari ristoranti italiani in
sta che Rotterdam risulta una città vivibilissima e multi- Germania, fino a diventare chef di grandi catene alber-
culturale. Il suo nome deriva da quello di una diga (dam) ghiere. Ho fatto anche la bellissima esperienza da mari-
su un piccolo fiume, il Rotte. Attualmente la città vive naio a bordo del pregiato transatlantico Queen Elizbeth
quasi una rinascita, con progetti di rinnovamento urba- II come chef de partie.
no che presentano un’architettura ambiziosa (‘Manhat- Ora si trova bene nel “paese dei mulini”?
tan sul Maas’), una vita notturna sempre più scintillante. Assolutamente sì, nel “paese dei mulini” mi trovo bene,
18 L’estate risulta piena di eventi: dal “Carnevale estivo” anche se mi manca tanto la mia terra. Ma al contempo
ispirato ai Caraibi, alla “Dance Parade”, dal festival pop sono orgoglioso di svolgere il ruolo di una sorta di am-
Metropolis alle giornate del “Porto del Mondo”. Ma ci basciatore italiano all’estero.
sono anche il Festival cinematografico internazionale a Dove le piacerebbe aprire un nuovo ristorante e dove invece
gennaio e il Festival internazionale di poesia a giugno. La non andrebbe mai?
visita al porto di Rotterdam è ovviamente fondamentale Beh, io credo di fare abbastanza qui in Olanda e ho fi-
per capire l’anima di questa città. 37km di estensione in ducia nei miei colleghi ristoratori nel resto del mondo.
cui gru spostano milioni di container, mentre migliaia di Sicuramente non andrei mai in un paese dove non c’e
navi si muovono tra acque marine e fluviali. Escursioni una stabilità di stato.
in battello portano nella zona del delta, dove l’ingegne- Ai vostri clienti offrite esclusivamente piatti italiani? Qual è la
ria idraulica olandese ha realizzato lo Stormvloedkering, specialità che chiedono tutti (compresi i Vip)?
una barriera antitempesta. Agli appassionati di architet- Certo, i nostri clienti chiedono esclusivamente piatti ita-
tura contemporanea è sufficiente aggirarsi a piedi per liani preparati con prodotti italiani. La specialità che as-
ammirare le case cubiche e la piramidale biblioteca saggiano tutti? Capesante alla sambuca, vitello tonnato,
pubblica di Pete Blom, vera rottura con gli schemi ra- carpaccio di polpo al finocchio.
zionalisti e sfida alla gravità. Rotterdam, altolocata e Anche i vini sono rigorosamente bianchi, rossi e...verdi? Quali
ricercata, sembra una città più americana che europea, privilegiate?
in quanto la modernità sembra spazzare il suo lungo In genere tutti i vini italiani sono molto graditi. Sceglia-
passato (qui passò la sua infanzia Erasmo da Rotterdam, mo soprattutto Amarone, Barolo, Valpolicella, Sassigaia,
l’uomo dell’Elogio della follia). Forse pochi sanno che Tignanello.
è gemellata con Torino, mentre molti conosceranno il In Olanda come si trovano i turisti italiani?
Brancatelli Restaurant, il Devo dire che l’Olanda non è un paese prettamente turi-
migliore ristorante italia- stico, però internazionale sì. E Rotterdam in particolare
no d’Olanda e vincitore del per il porto più grande d’Europa in cui confluisce gente
Cuoco d’oro Internazionale d’ogni parte.
2007 dalle mani del Presi- Lei ha scritto una lettera firmata a Bartolo Ciccardini, Presiden-
dente Napolitano. Gestito te di Ciao Italia, l’Associazione dei ristoranti italiani all’estero.
dal sig. Renato De Virgilis, Per quale motivo?
riesce a portare con succes- Sì, ho scritto la lettera al Presidente Ciccardini per co-
so il made in Italy nell’Olan- municargli la visione negativa che hanno creato all’este-
da intera (ha avuto anche ro i politici italiani dell’Italia stessa. Quindi ci hanno reso
Economia
ancora più difficile la battaglia che stiamo combatten- Che cosa vorrebbe si facesse per il made in Italy?
do noi dell’Associazione Ciao Italia. Semplicemente valorizzare i nostri prodotti mantenen-
Che tipo di danni all’immagine ha subito? Insomma com’è do la nostra cultura. E, ovviamente, è soprattutto lo
vista l’Italia in Olanda? stato che deve intervenire per proteggere il made in
Negli ultimi 2 anni ci “hanno fatti neri”, nel senso che Italy.
hanno comunicato molto le parti negative del nostro Ora che le elezioni politiche hanno dato il loro responso, ri-
paese tipo la spazzatura, gli scandali politici, gli scan- scriverebbe ancora quella lettera o è fiducioso che qualcosa
dali del pallone e molto altro. Tutto questo ci ha creato cambi?
un’immagine sicuramente negativa che, secondo me, Comunque io continuerò a lottare per il mio paese fino
ha influito sul calo del nostro lavoro del 30%. a che non vedrò dei risultati, ma sono fiducioso e credo
che qualcosa cambierà.
Un’ultima domanda: qual è il segreto del suo successo?
Sono del parere che per arrivare a qualcosa bisogna
avere fiducia, lavorare tanto (naturalmente!) e fare
solo quello che riesce davvero bene.

19
Progetto CINDA: apertura allo sviluppo
Economia

per i distretti appulo lucani di Rocco Sodo

I l progetto CINDA
(Cooperazione inter-
regionale tra i Distretti
Presidente del Gal del
Vulture Franco Perillo,
che ha illustrato i punti
Agroalimentari di quali- chiave sui quali bisogna
tà di Puglia e Basilicata) lavorare per creare que-
nasce per realizzare un sta ‘nuova’competitività.
unico polo di sviluppo La bomba della giorna-
tra i distretti di Puglia e ta ancora non era stata
Basilicata, con l’obiettivo lanciata...a questo ci ha
di rispondere alle istanze pensato Francesco Con-
territoriali e aumentare tò, docente del Diparti-
la competitività nel mer- mento economico per la
cato. Il progetto coinvol- gestione del territorio
ge il GAL Sviluppo Vultu- agricolo e forestale al-
re Alto Bradano e il GAL l’Università degli Studi
Akiris in Basilicata, e cin- della Basilicata. L’inter-
que GAL pugliesi (GAL Alto Salento, GAL Luoghi del vento del docente è stato molto costruttivo in termini di
Mito, GAL Terre del Primitivo, GAL Piana del Tavoliere progettualità, in quanto ha illustrato chiaramente e con
e GAL Dauno Ofantino). A margine del progetto è stato grande sagacia tutti i particolari riguardanti l’attuazione
realizzato un convegno conclusivo presso la Sala Econo- del programma. Ma nello stesso tempo Francesco Contò
mia della Camera del Commercio di Potenza, nella quale ha polemizzato anche con le istituzioni come la Regione
oltre ad illustrare le linee guida del progetto e le possibili- che all’invito ricevuto a presenziare al convegno, hanno
tà di attuazione, sono state premiate anche cinque tesi di risposto con un due di picche. Sicuramente il Convegno
20 laurea inerenti allo sviluppo del territorio del Gal Vultu- non ha avuto l’impatto che il Presidente voleva dargli, in
re Alto Bradano (gal promotore e capofila del progetto). quanto era stato organizzato per presentare i punti d’in-
I ragazzi premiati sono stati: Rocco Sodo del Comune di tervento sviluppati proprio agli ‘uomini di potere’, che
San Chirico Nuovo con la tesi ‘Networking tra i distretti invece hanno deciso di non presenziare per motivi vari.
di qualità appulo-lucani per la messa a punto e adatta- Il prof. Contò non ha risparmiato attacchi vari nel suo
mento dei piani distrettuali’; Rosanna Paolino del Comu- intervento, con parole sarcastiche e sottili che tutti i pre-
ne di Muro Lucano con la tesi ‘L’allevamento dell’Asino, senti in sala hanno potuto intendere. D’altronde se man-
una possibile alternativa’; Antonietta Mazzoccoli del Co- cano le istituzioni come si può realizzare un program-
mune di Genzano di Lucania con la tesi ‘Trasformazioni ma? Chi può finanziare un programma di sviluppo del
territoriali, insediamenti e architetture rurali della rifor- nostro territorio, se non le istituzioni che lo governano?
ma fondiaria nel mezzogiorno, gli interventi a Genzano Le risposte vengono da sole quando ti trovi in una sala in
di Lucania, Vincenzo Tauriello del Comune di San Fele cui i posti ‘ d’onore’ sono vuoti. L’ironia fa da cornice an-
con la tesi ‘Analisi tipologica e proposte di Gestione dei che nell’intervento del Presidente della Camera di Com-
rimboschimenti nel comune di San fele con l’ausilio del mercio di Potenza, Pasquale Lamorte, che sottolinea il
programma informatico Sds’; Francesco Lanotte del co- bisogno di un azione in cui siano coinvolte tutte le istitu-
mune di Bisceglie con la tesi ‘Un modello di sistema so- zioni locali per dar concretezza alle linee guida tracciate
cio economico territoriale per la rappresentazione delle nei mesi di lavoro. Per il momento si parla solamente di
prestazioni di un sistema locale, il caso del Vulture Alto ‘antipasto’ o di ‘aperitivo’, mentre il ‘piatto forte’ arriverà
Bradano. La giornata è stata aperta da un intervento del solamente con la nuova Programmazione 2007-2013. Ma
partendo dall’aperitivo, come si farà ad arrivare ad un
risultato concreto senza l’intervento delle istituzioni? Si-
curi che il progetto CINDA non sia destinato alla stessa
fine ‘tragica’ fatta dal comune di Uta in Sardegna, dove
il tutto è fallito proprio per la mancanza di finanziamenti
da parte delle istituzioni locali? Ci si augura di no...ma
le istituzioni devono svegliarsi dal ‘letargo’ e cercare di
essere partecipanti attivi in questi convegni, anche per
dare un segnale forte a tutte quelle imprese che decido-
no di chiudere per i problemi strutturali del territorio e a
tutti quei giovani che rinunciano ad investire perché non
vedono una minima possibilità di sviluppo.
Enogastronomia
Il sapore
dell’aglianico stati protagonisti anche i laboratori di
di Giusi Lamorte
degustazione di formaggi, salumi e dol-
ci tipici. Complice dell’atmosfera anche
Andy Luotto, il quale nella serata con-
clusiva ha illustrato la preparazione e
l’allegra presentazione dei piatti tipici
all’interno di uno “spettacolo gastrono-
mico”, al quale hanno preso parte cento
visitatori. Il programma della decima
edizione di Aglianica è stato ricco di ap-
puntamenti non solo enogastronomici
ma anche culturali, musicali, teatrali,
molti dei quali animati da Fede e Tinto,
conduttori del programma radiofonico
di Rai Radio Due “Decanter l’enogastro-
nomia dell’etere”. Il magnifico scena-
rio del castello di Melfi ha ospitato nel corso delle tre

I l castello federiciano ha aperto le porte alla decima


edizione di Aglianica Wine Festival dal 5 al 7 settem-
bre. La manifestazione è stata realizzata da Aglianica
giornate anche convegni a tema, mostre, animazioni e
spettacoli vari, tra cui ricordiamo l’arte contemporanea
di Giuseppe Antonello Leone, il teatro d’immagine della
Associazione Culturale con il contributo dell’Ammini- Compagnia dei Folli le note della pizzica salentina inter-
strazione Comunale di Melfi, del Dipartimento Agricol- pretata dal gruppo Ariacorte. Non poteva mancare uno
tura e del Dipartimento Attività Produttive della Regio- spazio dedicato all’editoria con testi che analizzano la
ne Basilicata. La realizzazione dell’evento è stata resa Basilicata in tutti i suoi aspetti più caratteristici. Presente 21
possibile anche grazie alla collaborazione di importanti anche l’Associazione Ps2mania con gli artisti della sezio-
associazioni di settore: Enoteca Italiana, Go Wine, Ais, ne Arte, che hanno dato vita ad una collettiva di Pittura e
Associazione Nazionale Città del Vino, Movimento Tu- con l’artigiana Piglia Giustina con le sue opere lavorate
rismo del Vino e Slow Food. Gli organizzatori, per salu- con maiolica sulla città di Melfi. Oltre ad uno stand dove
tare con favore il decennale della manifestazione, hanno è stato consegnato materiale cartaceo pubblicitario del
offerto all’uscita ad ogni coppia di visitatori una bottiglia Ministero dell’Interno che illustrava le principali fonti
di Aglianico del Vulture doc con un contributo di soli di pericolo per un automobilista e iniziative intraprese
due euro. Padrone indiscutibile è appunto l’Aglianico del dalla Caritas diocesana di Melfi. Insomma un insieme di
Vulture, che quest’anno ha ospitato per la prima volta ingredienti, sapientemente amalgamati, che in dieci anni
il Veneto con ben quaranta etichette, quasi tutte prove- hanno portato l’Aglianico ai vertici dell’enoturismo re-
nienti dalla Valpolicella, zona a nord della provincia di gionale, presentandosi di anno in anno sempre più come
Verona nota per la sua produzione viticola. Come ormai un itinerario suggestivo e “gustoso” alla scoperta delle
consuetudine anche in questa edizione l’enoteca dei vini bellezze e dei sapori della nostra Basilicata. Infatti il nu-
ha concesso spazio anche a stand espositivi di prodotti mero dei turisti è aumentato notevolmente nel corso del-
tipici lucani, un ulteriore modo questo per conoscere la le varie edizioni, coinvolgendo sempre più gruppi delle
nostra regione. Accanto alla degustazione dei vini sono regioni limitrofe. Arrivederci alla prossima edizione!

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Enogastronomia

Lipari, natura e imprenditorialità intervista e cura di Simone Di Biasio

A ntonio Bernardi oggi è il Presiden-


te dell’omonimo gruppo di alber-
ghi e ristoranti a Lipari, la “capitale”
trasferì a Lipari con il suo veliero e qui
impiantò una osteria con cucina per
i pochi avventori del tempo. Durante
delle isole Eolie del cui comune fanno il fascismo ha avuto anche “ illustri”
parte anche Stromboli, Panarea, Vulca- ospiti quali i fratelli Rosselli, Edda Cia-
no, Filicudi e Alicudi. Lipari è contem- no e tanti altri.
poraneamente comune dell’omonima Quali sono gli obiettivi che ancora oggi vi
isola e altro nome dell’arcipelago Eo- prefiggete?
lie, il che sottolinea il suo essere perla. Fare dell’isola un fiore all’occhiello per
È sull’isola di Lipari che si concentrano un turismo di qualità.
storia e meraviglie della natura. Abita- Tradizione o innovazione?
ta sin dal 3000 a.C., quando aveva nome di “Meligunis”, Tradizione di prodotti di qualità.
ovvero “dolce”, l’isola è stata, infatti, modellata da ben Su quali prodotti puntate in particolare?
dodici vulcani e ciò è evidente nella Valle Muria, dalle Solo ed esclusivamente su prodotti locali e, naturalmen-
rocce rosse, e nella costa nord-orientale, coperta da una te, in particolare su pesce del giorno.
vasta colata di pomice. Per la storia comunque basta en- Qual è il vostro fiore all’occhiello?
trare in una delle ben 27 sale del museo Archeologico Il fiore all’occhiello è il Ristorante Filippino dal lontano
di Lipari: qui si potrà scoprire l’isola dal Neolitico all’età 1910 e l’Hotel Tritone, 5 stelle con il suo Centro Benes-
greco-romana, fino al Medioevo (quando fu abbando- sere.
nata alle scorrerie dei “barbari”) e all’età Moderna. Qual è il “piatto forte” del ristorante Filippino?
Particolarmente ricca è anche l’ultima sala, quella de- Beh, se parliamo di piatti da gustare, senza dubbio le
dicata all’archeologia sottomarina, “grazie” ad un mare treccine orchidee delle Eolie. Ovviamente è pasta fre-
particolarmente insidioso fin dall’antichità anche per i sca fatta in casa con capperi, cucunci, pinoli, mandorle,
22 marinai più esperti. Il centro di Lipari è arroccato al suo mentuccia, basilico, pomodorino e, dulcis in fundo, ca-
castello, punto focale del centro storico in cui spicca an- ciocavallo Ragusano.
che l’antico Palazzo dei Vescovi adiacente, la Cattedrale. Che cos’è che unisce e allo stesso tempo distingue i vostri vari
Lipari è oggi patrimonio dell’umanità. alberghi e ristoranti?
E ora che il Bernardi Group ha il suo spazio sull’Arca di La gestione di ogni singola attività diretta personalmen-
Noè, abbiamo deciso di farci rilasciare un’intervista dal te dalla famiglia Bernardi con la presenza fisica e co-
suo Presidente per scoprire meglio l’imprenditorialità stante, la qualità dei servizi, una cucina genuina, fatta
di famiglia e, naturalmente, Lipari. In fondo il nostro è solo di prodotti locali dal pescato giornaliero delle no-
un giornale di Economia, Turismo, Cultura e Amicizia. stre barche.
E qui c’è tutto. Economia italiana, Turismo di qualità, Che cosa offrono le isole Eolie ad un turista?
Cultura gastronomica e non solo, Amicizia sbocciata sul Senza dubbio i paesaggi e la tranquillità. E poi le Eolie
web. offrono storia, cultura, mare, sole, gastronomia e massi-
Gentile Presidente del Bernardi Group, innanzitutto quando e mo conforto alberghiero.
perché avete deciso di avere un vostro spazio sull’Arca di Noè? Qual è il vostro turista tipo?
Quasi per caso su internet abbiamo analizzato il tipo di Medio alto. Di solito si ferma minimo 3 giorni e mas-
rivista e poiché è un giornale che tratta una miriade di simo 3 settimane, fa escursioni giornaliere sulle altre
argomenti della società moderna abbiamo deciso subito isole, visita il Museo Archeologico (che dal Neolitico in
di aderire. poi è il secondo museo d’Europa), e poi la sera fa una
Andiamo alla vostra storia: quando nasce il vostro gruppo e luculliana cena al Ristorante Filippino tutto a base di pe-
dall’idea di chi? sce. Ma anche lo stesso turista giornaliero va ripagato
La storia del gruppo na- con una vacanza rilassan-
sce nel lontano 1910 con te e l’italiano in genere ha
il fondatore Filippo Ber- questa tendenza.
nardi con una osteria con Insomma altro che crisi:
mescita di vino e cucina. il turista italiano sceglie
Come mai dalle Marche in primis l’Italia...
a Lipari? Certo l’Italia e le Isole Eo-
Il fondatore Filippo Ber- lie hanno delle attrattive
nardi, nel lontano 1910, che non si trovano assolu-
dalla natia San Ginesio in tamente in altri posti.
provincia di Macerata, si
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Enogastronomia

L’oro dimenticato intervista a cura di Simone Di Biasio

I
ntervista a Leila Segoni di “Borgo Roncaglia”, unicità di Borgo Roncaglia e Monterosso.
Ps: Per un’alimentazione sana ed equilibrata, la pasta di
villaggio collegato all’azienda Monterosso, farro possiede un contenuto di fibra 10 volte superiore
alla comune pasta di semola di grano duro e fornisce un
la prima in Italia nella coltivazione e produzione ampio apporto di calcio: ma il contenuto calorico globale
non varia. Mangiare per credere...
del farro, e all’unica farroteca aperta per gustare Quando nasce il “progetto” Borgo Roncaglia e dall’idea di chi?
Il progetto Borgo Roncaglia nasce nel 2003 dall’idea del-
unicamente piatti che rischiano l’estinzione. la proprietaria la signora Lea Luzzi. Lo scopo era quello
di ristrutturare nel rispetto della tradizione e dell’am-
biente un aglomerato di antiche case coloniche e farne
un villaggio turistico, come attività ricettiva rurale.
Citato da Columella, riportato nella Bibbia. Non è un Parliamo dell’Azienda Agricola Monterosso. È vero che detiene
eroe, né un santo. Ma un (ex) protagonista della cucina l’unica Farroteca in Italia(da specificare: la farroteca è nel vo-
mediterranea che, se non tutelato e promosso, rischia di stro villaggio)?? Che tipo di locale è?
andare in estinzione. Il farro, primo cereale coltivato sin È vero, la farroteca è la prima e unica in Italia il cui mar-
dal 5000 a.C. in Palestina, era diventato presto un cibo chio è registrato. Si tratta di un piccolo locale rustico e
prezioso: addirittura presso i Romani costituiva la paga raffinato, (distante circa 1 km dal villaggio Borgo Ronca-
dei legionari, che lo assaporavano sottoforma di puls glia) in cui è possibile degustare tutti piatti a base di far-
(una specie di polenta) e di libum (focaccia). Probabil- ro: dall’antipasto al dolce, piatti realizzati rigorosamente
mente già allora avevano compreso le sue qualità ener- a mano. Aperto tutti i giorni con un giorno di prenotazio-
getiche. Ma con l’avvento dell’agricoltura produttiva sul ne chiusura il lunedì.
farro cala il sipario. Che però fortunatamente (per noi Farroteca Monterosso
24 consumatori) torna a svelarsi con i nuovi orientamenti Via Costantinopoli, 9 - 61047 San Lorenzo in Campo
della politica agricola europea, volta alla ricerca di pro- (PU) Tel. 0721-776511 Cell.335-5846486
duzioni alternative, soprattutto nelle aree interne e un La specialità della casa?
rinnovato interesse alimentare. Insomma il farro sembra Ce ne sono diverse: zuppe di farro perlato, farrotto, patè
tornato di moda. Una delle aree tradizionali di pro- con farro spezzato, pane, dolci e pizze realizzate con fari-
duzione sono le Marche, dove il cereale dorato è rico- na di farro, tagliatelle orecchiette, polenta e naturalmen-
nosciuto dalla Regione come prodotto tradizionale. Ed te pennette, spaghetti, riccioli e conchigliette di produ-
è qui, a San Lorenzo in campo, piccolissimo comune in zione dell’Azienda.
provincia di Pesaro Urbino, con uno splendido monaste- Nel 2008 riuscite ancora a conservare la macinazione a pie-
ro dei benedettini, che si inserisce “Borgo Roncaglia”. tra? Insomma, totale rispetto dell’ambiente...
Luogo ideale dove trascorrere “una vacanza rigenerante Non solo nel 2008, ma anche negli anni a seguire la Mon-
per il corpo e lo spirito”, “Borgo Roncaglia”. Luogo idea- terosso continuerà a conservare la lavorazione del farro
le dove trascorrere “una vacanza rigenerante per il cor- e della farina con il tradizionale metodo della macina a
po e lo spirito”, “Borgo Roncaglia” ospita al suo interno pietra.
l’unica farroteca italiana aperta dall’Azienda Monteros- Ci descriva le proprietà del farro.
so, leader nella produzione di questo antico cereale per È ricco di calcio, vitamine, isoflavoni, non ha grassi, è
esperienza plurigenerazionale. adatto per chi soffre di intolleranze alimentari, ha un’alta
Grazie alla sperimentazione sul farro effettuata con il percentuale di fibra, è altamente digeribile (infatti anche
Cermis (Centro Ricerche e sperimentazione per il mi- chi pratica sport a livello agonistico un’ora prima di una
glioramento vegetale) di Macerata, è arrivata al “Mon-
terosso Select”, pregiata varietà di “Triticum dicoccum”,
farro medio o vero, il “padre” del grano duro. Questa
azienda cura direttamente tutte le fasi della produzione,
dalla selezione del seme fino alla commercializzazione
della pasta di farro e degli altri prodotti (acquistabili). La
Monterosso srl ha ricevuto lo scorso febbraio, alla 38°
Mostra Internazionale dell’Alimentazione di Rimini, una
targa quale fornitore vincitrice dell’8° Campionato Mon-
diale di pizza alta qualità con farine alternative. Abbiamo
chiesto allora a Leila Segoni, che gestisce il tutto (insie-
me alla madre), di spiegarci questo successo e questa
Enogastronomia
gara può mangiarlo). Inoltre è un regolatore gastroin- biettivo principale dell’Azienda è di offrire un prodotto
testinale e possiede un basso contenuto di glutine. Pur- biologico utilizzando alti standard qualitativi sposando
troppo oggi il farro non è molto conosciuto, perchè per la cultura del passato con l’innovazione tecnologica. Gli
la bassissima resa è poco coltivato. eventi a cui abbiamo partecipato e continueremo a par-
Nel 2003 la titolare della già citata Azienda ha vinto il titolo di tecipare sono: fiere e manifestazioni, (abbiamo ottenu-
“Regina del Farro” assegnatole da una giornalista del Venerdì to la Bandiera Verde 2008); comunicazione sulla carta
di Repubblica. Di quali altri riconoscimenti vi fregiate? stampata, partecipazioni televisive. Ad esempio circa
I riconoscimenti che ha ottenuto la Monterosso sono 1 mese fa ci ha convocato Rai uno per partecipare alla
molti: il premio “Portonovo”, quello “Apifarfalle” rila- trasmissione televisiva “sabato e domenica”, ma in Rai
sciato dalla provincia di Pesaro, il premio “Farro delle siamo ormai degli habituè!
Marche” rilasciato dalla provincia di Ancona, il premio Non possiamo nascondere il momento economico difficile che
“Squisito” rilasciato dalla comunità di San Patrignano, sta attraversando l’Italia in questo periodo, aggravato dalla
premio “Nip” per la miglior pizza realizzata con la farina crisi di Wall Street. Nel vostro lavoro vi sentite sostenuti dalla
di farro Monterosso e la “Bandiera Verde” per la qualità politica Italiana e comunitaria?
della produzione dell’azienda. È vero, stiamo attraversando un periodo nero, speriamo
Nel 2004 avete preso parte alla Convention promossa dalla di ricevere un sostegno sempre più forte dalla politica
National Italian American Foundation come una delle venti mi- italiana e comunitaria. Anche quest’estate l’afflusso turi-
gliori aziende italiane del settore. In che modo tenete alto nel stico non ha rappresentato una stagione d’oro, ma siamo
mondo il made in Italy? speranzosi in una ripresa dato che anche nel periodo na-
Il riconoscimento ottenuto nel 2004 è stato il risultato talizio in particolar modo questo anno gli italiani hanno
del lavoro svolto negli anni dall’Azienda nel rispetto del- dimostrato di amare il ns. paese scegliendo come luogo
la tradizione e nella cura della qualità del prodotto. L’ob- di vacanza l’italia rispetto alle mete esotiche.

25

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Enogastronomia

La grappa Il ras dei carciofi


di Camillo Benedetto di Camillo Benedetto

P er acquavite si intende il prodotto al-


colico derivante dalla distillazione di
sostanze vegetali fermentate, in partico-
P ertosa è un paese con poco più di 600 abitanti a 70
chilometri a sud da Salerno, noto per le sue grotte:
straordinarie cavità naturali nate in seguito a fenomeni
lare frutta e cereali. carsici, risalenti ad oltre trentacinque milioni di anni fa.
Trasparente come l’acqua o da calde tona- Abitate fin dall’età della pietra, le grotte si sviluppano
lità cromatiche, viene profusa dalla distil- per oltre 2.500 metri con caverne e gallerie.
lazione delle vinacce d’uva: graspi, bucce Ma Pertosa non è famosa solo per le sue grotte ma anche
degli acini e semi, separati dal mosto di per una varietà di carciofi che si coltiva nella zona, una
vendemmia ed avviati agli alambicchi, elar- delle più insolite di tutta la penisola: il carciofo Bianco
giscono così tra vapori ed allegri fischietti, di Pertosa o del basso Tanagro, il fiume che attraversa
il loro potente sapore. tutta la zona di coltivazione, posta tra i 300 e i 700 metri
Si degusta in ambienti conviviali quanto in contesti presti- sul livello del mare.
giosi, per concludere con il suo sapore deciso un eccellente Il nome esprime la sua
pasto. principale caratteristica
Sempre più diffuso oggi, il suo consumo lontano dai pasti. che è anche quella più
Come aperitivo o cocktail. Logicamente, essendoci una evidente: si tratta di un
forte concentrazione di alcool, dai trentasette ai sessanta carciofo di colore chia-
gradi, eccedere nel consumo di questo tipo di bevanda può rissimo tra un verde
essere pericoloso, portando prima all’euforia e poi ad un tenue e un bianco ar-
conseguente torpore. genteo. Le piante sono
La sua indole inebriante va a braccetto con la decisa cor- grandi, rotonde, senza
dialità, disinibisce quel tanto che basta in una leggera in- spine e con una carat-
coscienza, avvicinando età, generi e ceti sociali. La grappa teristica unica, un foro
26 viene considerata spirito di vita. alla sommità.
La grappa viene prodotta solo in Italia, da uve italiane e in Oggi sono appena tre
stabilimenti italiani. Venne inventata intorno all’anno mille, gli ettari nella zona ad
da alcuni studenti della Scuola Salernitana che grazie alla essere destinati alla
concentrazione e distillazione di notevoli quantità di alcool, coltivazione del carciofo bianco. Una realtà produttiva
la usarono per curare svariate patologie umane. Questo marginale ma dalle grandi potenzialità. Infatti il carciofo
studio fu approfondito dai Gesuiti verso il 1400, facendola viene coltivato solo con metodi naturali e può essere un
diventare quella che conosciamo oggi. gancio di traino per l’economia della zona. Le caratteri-
La classificazione della grappa è molto articolata. Le eti- stiche del carciofo bianco sono dolcezza, colore, resi-
chette possono evidenziare la denominazione geografica stenza alle basse temperature e l’assenza di spine che lo
di origine, i vitigni o il tipo di lambicco usato. rende più facile da manipolare.
Le classificazioni classiche seguono le seguenti condizio- Proprio per questi motivi, i produttori di questo tipo di
ni: grappa giovane, aromatica, affinata in legno aromatico, carciofo si sono riuniti in un consorzio per cercare as-
invecchiata di 12 mesi, stravecchia (18 mesi), invecchiata sieme una soluzione al problema.
aromatica, aromatizzata. Per prima cosa, far riscoprire il prodotto nella cucina
Alcuni la bevono miscelata nel caffè, che prende il nome di locale, magari sotto un confezionamento del prodotto
“corretto” altri invece la preferiscono degustare dopo i pa- sott’olio, cui questo tipo di carciofo particolarmente
sti in assoluta tranquillità, fase definita come “digestivo”. adatto.

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Enogastronomia
Antichi sapori “il formadi frant” di Katia Benedetto

L a Carnia, zona tra le più intatte dal pun-


to di vista naturalistico dell’intero arco
alpino, deve anche all’isolamento e all’estre-
to in queste zone nelle vecchie latterie e dopo
un giorno o due di riposo, si poneva a stagio-
nare ulteriormente nelle cantine naturali per
ma povertà delle sue valli la consuetudine circa 40 giorni. Il risultato è un prodotto asso-
di non sprecare mai nulla di ciò che poteva lutamente particolare, che varia da produttore
servire per la sussistenza. Il formadi frant a produttore e che unisce alle caratteristiche
è senza dubbio una delle più interessanti di queste: un di morbidezza e rotondità date dalla presenza della pan-
procedimento adottato per salvare le forme di formaggio na, anche profumi e sapori più marcati e piccanti, frutto
di malga “difettose” o che semplicemente non potevano dell’uso di formaggi d’alpeggio a differente livello di ma-
essere avviate alla stagionatura, perché magari gonfiate turazione. Questa preparazione, storicamente relegata
o con la crosta spaccata. Nulla si poteva perdere o non ad uso domestico e non commercializzata, ancora oggi
riutilizzare, in questa civiltà contadina dove tutto era viene realizzata con le stesse modalità e rappresenta una
frutto di grandi sacrifici e tantomeno i formaggi ottenuti delle espressioni più vere e qualitativamente eccellenti di
con il latte delle vacche che pascolavano sugli alpeggi ed quell’arte contadina del recupero comune a molte aree
esprimevano nei profumi e negli aromi tutta la ricchezza alpine italiane. Una serie d’iniziative stanno nascendo in
delle centinaia di erbe spontanee presenti nel foraggio. Si questi ultimi anni per far conoscere ed incentivare il man-
riunivano insieme le forme non perfette e si procedeva a tenimento di questa produzione tradizionale così partico-
sminuzzare in piccoli pezzi o tagliare a fettine quelle più lare, legandola al solo utilizzo di formaggi a latte crudo e
fresche e a grattugiare quelle un po’ più stagionate, quin- alla produzione di alpeggio dell’area carnica, puntando in
di si amalgamavano prima, con il latte e poi si mescolava- questo modo a valorizzare il prodotto artigianale e a di-
no manualmente con della panna di affioramento, sale e fenderlo dai tentativi d’imitazione che utilizzano solo for-
pepe fino ad ottenere un impasto omogeneo, che veniva maggi di bassa qualità a base di latte pastorizzato spesso
poi ricomposto nelle fascere del latteria, prodotto appun- di provenienza non locale.
27

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Enogastronomia

Sulle tracce del mestiere di famiglia intervista a cura di Tania Pizzamiglio

A colloquio con Claudio Trinco,


imprenditore friulano partito
bambino dal proprio paese per
l’aspetto ristorante. Questo locale,
l’Osteria Alle Volte, l’ho avviato nel
1993 dopo averlo rilevato, a fine
rientrarvi adulto. 1992, ed aver apportato i dovuti lavo-
A volte i mestieri si tramandano di ri di ristrutturazione e adeguamen-
padre in figlio, in un continuum. to in maniera da poter finalmente
E ad ogni generazione nuova, può dare avvio all’attività nel marzo ’93.
accadere di innovare con il pro- Prima del mio arrivo, era sede del
prio imprinting e tocco personale Bar Sagittario, fine anni 1980, poi
oppure di proseguire l’attività pa- ci fu un passaggio di proprietà al
terna per altre vie, o locali. “Tempora sic fugiunt parin- precedente gestore di Osteria alle Volte, per poi essere
ter parinterque et nova secuntur sum sempre” (in modo acquisito da parte mia, dopo neppure due anni della nuo-
uguale fuggono i tempi ed in ugual modo ne seguono al- va gestione. E prima ancora probabilmente ospitò una
tri; e sono sempre nuovi; affermava Orazio). Così prose- pasticceria, dato il bancone di lavoro trovato in cantina
gue il disvelamento delle risorse dell’imprenditoria friu- che ho recuperato per la zona buffet visibile scendendo
lana doc (sottolineo friulana perché forse meriterebbe nel ristorante subito sulla destra.
maggiore visibilità di quanto il nostro territorio offra), Quindi il nome Alle Volte lo ha ereditato?
spesso forse nascoste all’occhio non solo dei turisti ma Sì, dalla gestione precedente.
degli stessi concittadini o connazionali. Lungo il cammi- E com’è nata l’idea di cimentarsi in un’impresa settore ristora-
no già iniziato nelle interviste precedenti, ecco un’altra zione a Udine, nel centro storico cittadino? Quali i riferimenti?
azienda le cui fondamenta sono gettate da un lato sulla Prima di tutto, ho rilevato una gestione che aveva appe-
storia familiare e dall’altro, quasi in sintonia e in conti- na aperto ovvero neonata, che però non è stata in gra-
nuum con le origini, sulla storia del luogo stesso dove do di continuare. Poi va sottolineato che il proprietario
28 oggi si erge il locale, nuova conferma del valore culturale dell’edificio aveva intuito il valore storico del palazzo
e storico che, se armonizzato con sapienza, può ripren- meritevole di essere recuperato e a sua volta un aspet-
dere vita attraverso i mestieri, in tempi moderni. Nel ri- to che avrebbe costituito un valido valore aggiunto per
spetto dell’architettura custode di memorie passate del l’Azienda che avrebbe ospitato. Certo è stato necessario
popolo friulano, una ventata di freschezza e originalità svolgere dei lavori di ristrutturazione.
per intonacare le pareti di attualità: entriamo allora all’ Qualche indicazione sull’evoluzione del locale?
Osteria Alle Volte, accolti dalla cortesia e sorriso gio- Ad esempio, dove ora ho realizzato la sala ristorante, un
viale del titolare Claudio Trinco con il suo staff al ban- tempo era cantina o meglio magazzino, deposito. Addi-
co. Il tempo che termini gli ultimi accordi e convenevoli rittura, durante le due ultime guerre del 1915 e del 1939,
con clienti in sala e siamo subito seduti ad un tavolo nella servì anche quale rifugio per i cittadini, mentre erano
coorte interna, curiosi di raccogliere con entusiasmo in- in corso bombardamenti sulla città. Della cantina si nar-
formazioni su questo angolo antico e moderno, situato ra un interessante aneddoto: si racconta che durante il
in pieno centro storico nella cittadina di Udine. La storia giovedì grasso del 1511, approfittando dei travestimenti
inizia nel 1954 a Cividale del Friuli dove Claudio è nato, in maschera, i contadini mascherati e armati di roncole,
poi già nel 1958 la famiglia si trasferì a San Donà di Piave falci e così via, si riunirono nelle cantine, tra qui anche
dove ha sempre lavorato gestendo locali pubblici (tabac- questa dell’osteria, per organizzarsi e contrastare la Re-
chi, bar). Quindi, in effetti, fin da piccolo cresce dietro il pubblica di Venezia che voleva cedere la Patria del Friuli
bancone di locali del settore ristorazione. Nel 1980, rien- all’Impero d’Austria. Riuniti, mascherati, nelle cantine,
trata in Udine e prima di approdare all’Osteria Alle Volte tra una parola e un bicchiere di vino, esplosero tumulti
la famiglia ha gestito a conduzione familiare altri locali. in città confusi nella confusione carnevalesca.
A titolo esemplificativo, prima di passare all’attuale oste- Mi richiama alla mente la storia dei carbonari.
ria dal 1980 al 1997 Trinco era il Curiosa leggenda magari accaduta
proprietario del locale Il Pappa- davvero.
gallo mantenuto per un periodo Tornando al locale Alle Volte: potrebbe
in contemporanea all’osteria Alle spiegarci l’idea?
Volte, dal 1993 al 1997. L’antico palazzo risale probabil-
Possiamo affermare che la ristorazione è mente al 1400 e quella che oggi è la
un mestiere di famiglia. cantina, ovvero l’attuale sala risto-
In un certo senso sì, anche se rante, in origine fu probabilmente
poi, come nel mio caso, abbiamo una bottega o laboratorio artigia-
affiancato al semplice bar anche nale, considerando che, come tutti
Enogastronomia
i fortini, anche il castello rafforzare il soffitto, nel-
di Udine era nato con una la ristrutturazione sono
cinta muraria a ridosso state aggiunte delle travi
della quale esternamente in acciaio che si possono
prima luogo di scambio e vedere infra-mezzo le tra-
mercato, poi sito delle pri- vi in legno a vista nel sof-
me case o ricoveri che i fitto dell’ala bar-enoteca
poveri cominciarono a co- che attraversano il soffit-
struire ed abitare. Questo to per tutta la lunghezza
faceva sì che ogni qual vol- (se entrate, date una oc-
ta si addossavano un certo numero di caseggiati venisse chiata in alto e di fatto le scorgerete). Questi interventi
costruito un nuovo cerchio di mura, tanto da contare a risalgono ai primi anni del 1900.
Udine alla fine, col trascorrere del tempo e l’evoluzione Che tipo di servizi offrite? E il menù?
urbana, fino a 7 cinta di mura. All’inizio, dunque, il piano Al piano terra, l’attività principale è l’osteria bar, quindi
della strada era più basso pertanto la parte oggi cantina vino al calice in genere abbinati a stuzzichini; il prosciut-
era all’epoca bottega a livello della strada. Per esigenze to affumicato cotto al vapore servito con il kren è un
di scolo dell’acqua fu rialzato il piano formando la collina nostro piatto proprio, ed è un piatto invernale. È nostro
che dal Castello scende fino a Piazza 1° Maggio, di con- tradizionale, in quanto è segno distintivo da quando ab-
seguenza le varie botteghe e case lungo la via mercato biamo aperto nel 1993.
vecchio si ritrovarono sotto il nuovo livello stradale. Gli La costanza premia.
edifici furono sviluppati in altezza giacché sullo stabile Certamente. Inoltre serviamo diverse degustazioni di
sottostante si continuò a costruire sopra nuovi palazzi. formaggi (che personalmente ho avuto modo di assag-
Quindi anche questa parte di palazzo sovrastante la cantina giare!), salumi e, come menù alla carta, principalmente
è successiva. pesce. Accanto a questi, proponiamo altre alternative 29
Sì, la stessa sorte toccò anche alle Volte. con il menù del giorno, per permettere alla clientela di
Richiama gli angoli appartati di Venezia tra una abitazione e scegliere tra portate diverse nonché spesso per soluzio-
l’altra, vicine e strade strette, poi si vede questo muro che se- ni più economiche.
para dall’altra ala del palazzo. In che maniera si lega alla tipicità e tradizione?
Sì, una specie di coorte interna. Il muro fu costruito Sono tutti menù pensati in armonia con i piatti tipici friu-
anni fa proprio per dividere dall’altro cortile del palazzo. lani abbinati all’atten-
Come tutte le corti dei nobili di un tempo, venivano co- zione ai prodotti tipici
struite con giardini interni e un pozzo che ora non si vede di stagione; offriamo
perché c’è il muro che divide. Il locale è stato costruito insomma le primizie
con materiale da riporto (nella cantina sala ristorante si di stagione (ad esem-
possono vedere i colori diversi dei sassi lasciati a vista, pio asparagi; porcini; e
che rendono la sala ancora più preziosa) ovvero mattoni così via), rispettando la
recuperati da altre case e sassi provenienti sia dal Fiume preparazione dei piatti
Torre che dal Fiume Tagliamento, questi ultimi di co- medesimi secondo la
lore tendente all’azzurrino. Il tutto si erge su tre colon- tradizione della cucina
ne portanti antiche, mantenute, a loro volta una diversa friulana, ed ecco a titolo
dall’altra, a confermare che è un edificio realizzato con di esempio che prepariamo “il tocjo” di cape lunghe, o di
materiale di riporto appunto. Poi le varie volte a vela che canoce e via dicendo con polenta ecc.
costituiscono il soffitto che ancora oggi si possono ve- Mi permetta allora un chiarimento sulla tipologia dei clienti che
dere in parte, e alcuni capitelli del 1400 sono stati lascia- vengono nel vostro locale: appartengono a determinate speci-
ti a vista (di fatti sono fiche categorie o avete una clientela varia?
tutt’ora visibili a coloro In linea di massima è una clientela variegata, quindi cer-
che entrano nell’Oste- chiamo di accontentare le esigenze e possibilità econo-
ria e nel Ristorante). miche di tutti: dai banchieri e impiegati, ai rappresentan-
Poi sono state costruite, ti e turisti, dai giovani agli adulti.
nel tempo, ulteriori stanze Del resto oggi si ha poco tempo, si va di fretta, si cerca per
che sembrano oggi degli quanto possibile soluzioni veloci e già pronte.
appartamenti sovrastanti E’ vero, di fatto vanno tutti di fretta, occorre offrire por-
l’osteria. tate di veloce preparazione per consentire al cliente di
Confermo. Di fatto per consumare un piacevole piatto. Con un occhio sempre
Enogastronomia

attento anche alle possibilità economiche. Abbiamo inol- tramandati nella tradizione gastronomica friulana splendi-
tre imparato a riconoscere i gusti e le esigenze. Un tipi- damente insaporita e attualizzata con un tocco di moderno.
co cliente friulano predilige la scelta di menù a base di Date ospitalità ad attività altre come mostre, concerti.
carne. Palati più affini con pietanze mediterranee costie- Periodicamente. Inizialmente, grazie alla conoscenza
re scelgono prevalentemente il menù a base di pesce. di un critico d’arte, recensore per il quotidiano locale,
Poi oggi c’è molta più informazione diffusa nel settore ospitavo più spesso mostre di pittura abbinate a serate
gastronomico ed enologico, e i giovani sono più aperti di inaugurazione della mostra stessa; ora accolgo pitto-
e liberi di scegliere rispetto a un decennio fa. Questo ri che espongono per un mese le loro opere nella sala
significa che in ambito alimentare sono più attenti a sce- ristorante. Mentre i concerti dal vivo hanno riscontrato
gliere le primizie o le particolarità, mentre un tempo era- meno successo. Ho ospitato musicisti jazz, ma ci siamo
no legati maggiormente al piatto classico più familiare. resi conto che forse un tale abbinamento non si integra-
Sulle scelte dei vini quali le sue osservazioni in base va in armonia con le esigenze dei nostri vari clienti sia
alla sua esperienza? per quanto riguarda coloro che entravano all’osteria per
Rispetto agli anni ’80-’90 oggi gli adulti ed anche i giova- il gusto di ascoltare la musica, sia di coloro che venivano
ni hanno imparato a consumare il vino abbinato al menù Alle Volte a consumare un pasto.
o anche a degustare un buon bicchiere di vino di qualità Ospiti speciali?
semplicemente per assaggiare il vino il sé. Se un tempo i Certo, nel nostro ‘album’, a titolo esemplificativo, abbia-
giovani si accostavano sostanzialmente al vino verduzzo mo ospitato il presidente della squadra di calcio spagnola
perché un vino dolce, che magari suggeriva un richiamo del Barcelona con i suo staff nel 2006, una coppia di spo-
immaginario più immediato alle bibite, tanto da abbinar- si americana che voleva assolutamente sposarsi in Italia
lo anche al pasto di carne, oggi sanno apprezzare le tipo- in data 09/09/1999, quando è stato presentato al Teatro
logia di vini più indicati in abbinamento al menù scelto Giovanni da Udine il film tratto dal libro Canone inverso,
ed hanno ampliato gli assaggi e le scelte alle diverse va- abbiamo avuto ospiti la moglie di Ricky Tognazzi e altri
30 rietà e tipologie di vini. convenuti per l’occasione, e tanti altri ospiti ancora.
Proponete iniziative particolari come serate a tema o piatti etnici. Oltre alla clientela di routine, ricevete prenotazioni e comitive
Sì, certo. Promuoviamo, in collegamento con l’ente che per matrimoni, anniversari?
nella Provincia di Udine, zona pianura, promuove le Tenendo conto che abbiamo circa 50 posti al coperto nel-
“Tavole del maiale” (che con quest’anno - in anteprima la sala ristorante, abbiamo avuto comunque clienti anche
per i lettori - cambierà la denominazione in: “Le tavole per occasioni come matrimoni, anniversari, ricorrenze.
della tradizione”), dei momenti un po’ sui generis detti Abbiamo ospitato banchetti per ‘Università di Udine in
le serate dette ‘le maialate’ (non è una parolaccia ma in- occasione
dica serate con menù a base di carne di maiale appunto) di convegni
in occasione di specifiche ricorrenze (Sant’Andrea, el e iniziative
purcit su la brea = a sant’andrea il maiale è pronto per del mondo
essere macellato). Oppure al piano osteria bar, i buffet universita-
gratuiti del venerdì dalle 1900 alle 2100, per esempio. rio; tavolate
Ed ancora: il mercoledì delle Ceneri con il tradizionale in occasio-
piatto friulano dell’arringa, oppure abbiamo proposto la ne di eventi
serata spagnola, la serata a menù giapponese, o il menù particolari e
a base di cus cus, e via sperimentando abbinamenti ga- mostre nella
stronomici tradizionali e nuovi allo stesso tempo. Altre nostra Pro-
occasioni che animano serate a tema originali e inebrian- vincia che
ti, promuovono l’abbinamento ai nostri piatti creati al- attirano turi-
l’occasione con il vino presentato dal viticoltore invitato smo (Salone della sedia, Casa moderna, Cantine aper-
ad esporre i propri vini, una sorta di sinergia e collabora- te...), imprenditori che prenotano il pranzo alla nostra
zione tra imprenditori di settori diversi. O le serate con Osteria per ospitare i clienti provenienti anche dall’este-
preparazione di menù monotematici legati alla primizia ro (americani, giapponesi, o di altri paesi dell’Europa). E
di stagione, ad esempio: serata cucina a base di asparagi, promuoviamo, dal canto nostro, periodiche cene convi-
serata menù a base di porcini, o lo stesso realizzato con viali degli amici.
i pesci: serata de il boreto de Grado (o boreto alla grade- Se ci sono, ci indichereste alcune vostre chicche ovvero punti forti?
se), solo canoce, solo crostacei, solo orata, eccetera. L’attenzione e cura nella preparazione gastronomica per
Bello, primizie di stagione. soddisfare il cliente. Accogliere sempre con attenzione
Sì per offrire sempre prodotti freschi e di qualità, per ot- e cortesia le persone dando loro attenzione e conside-
tenere il risultato migliore avvalorati dalla saggezza e arte razione, dialogando, consigliando, suggerendo, che è
Enogastronomia
quanto in realtà cercano. certamente sacrificio e
Questo ci aiuta a cono- dedizione continua che
scere meglio i gusti della poi dona molta soddi-
clientela e conoscere è per sfazione. Chi si cimenta
noi sapere, quindi curiamo in questo mestiere deve
di abbinare gli accostamenti migliori perché consumare metterci molto di suo con passione e creatività, aggior-
un pasto diventi anche un momento piacevole. Questo ci narsi e coltivare entusiasmo.
permette di apportare novità ed evolvere negli anni nella Quindi essere anche curiosi e pazienti, creativi, costanti ed attenti.
nostra stessa professionalità. Indubbiamente. Ed è senz’altro importante molta perse-
Con creatività. veranza negli anni. Il tutto prestando sempre attenzione
Certamente, fondamentale e non deve mancare. ai tempi per adeguarsi ai cambiamenti. Anche logistici:
Quali i vostri canali per raggiungere la gente, farvi conoscere, si pensi al semplice eppure importante fatto che mentre
data la posizione interna non proprio così immediata e visibile. un tempo via mercato vecchio era aperta al traffico con
Nel nostro caso ci siamo accorti che la tradizionale pub- le relative conseguenze, oggi il centro città è chiuso alle
blicità cartacea non otteneva i riscontri desiderati a moti- automobili.
vo del fatto che la gente oggi legge sostanzialmente solo Alle Volte: nuovamente si riconferma la scelta di avvia-
le notizie che gli interessano, relegando meno attenzio- re un’attività in proprio che allo stesso tempo valorizzi il
ne a volantini, pubblicità e depliants divulgativi, posters. territorio con la sua storia e cultura attraverso un nome
I nostri principali canali di divulgazione e visibilità del- legato al luogo e stavolta inscritto nelle pareti stesse del-
l’Azienda sono la gastronomia stessa che soddisfando il la palazzina e di personale mettendoci passione, talento
cliente si diffonde a mezzo passaparola, lo staff profes- e professione. Nel mentre gustiamo un caffè a siglare
sionale e cortese e la qualità sia dei cibi che dei servizi l’incontro, guardo i tavolini sotto il portico in via Merca-
offerti nell’insieme. to vecchio dove alcuni turisti tedeschi consumano i vini
In che contesto vi trovate ad interagire sul territorio? C’è molta dell’Osteria Alle Volte. Mentre nello spazio interno allo 31
concorrenza? scoperto o coorte della palazzina, dove abbiamo tenuto
In verità a Udine vi sono pochi ristoranti nel vero senso l’intervista, il titolare ha realizzato un soppalco in legno
del termine, mentre sono molto numerosi bar, pub, oste- su cui sono distribuiti alcuni tavolini coperti da tende a
rie, pizzerie. Di contro, la Regione investe e promuove riparo da sole e pioggia, creando così un angolo anche
ancora davvero poco nel settore turistico. In particolare esterno per chi vuole fermarsi all’aria aperta anche se
Udine non riscontra una grande presenza turistica e in in centro città. Due strategiche porte di accesso intro-
questa direzione non emerge pertanto un soddisfacente ducono all’Osteria: una su via delle Mercerie avvia di-
sviluppo di mercato. Noi riceviamo, di fatto, soprattutto rettamente al banco dell’osteria enoteca, dove degusta-
clienti locali. Sarebbe certo opportuno creare più turi- re vini pregiati abbinati a invitanti stuzzicati tartine con
smo in tutto il territorio friulano.(aihmè, un antico pro- prosciutto e... venite a scoprirlo voi, ed ancora salumi,
blema ancora non risolto, o forse preso seriamente in formaggi e prelibatezze varie, e l’altra da via Mercato
considerazione) vecchio introduce alla coorte e quindi all’ingresso per
Nell’approssimarci alla conclusione di questo arricchente col- scendere subito a destra nella sala ristorante dove sco-
loquio, sono infine a chiederle quale suggerimento darebbe ai prire le specialità della cucina che ho avuto modo di spe-
giovani aspiranti futuri imprenditori nel settore della gastrono- rimentare in anteprima per voi (una portata s’intende).
mia e ristorazione. Ho provveduto anche a voi, tranquilli, lasciandovi un
Ai giovani direi che in questo settore di impiego sono aneddoto in dono, a closa di questa visita: I tempi cam-
necessari passione e abnegazione per il lavoro, necessita biano ed occorre adeguarsi.

di Claudio Trinco
via Mercatovecchio n°4, via Mercerie n°6
33100 Udine. Tel e fax: +39 0432.502800
Enogastronomia

Mangiare bene con la focaccia siciliana


di Camillo Benedetto

D elia è una piccola cittadina posta al


centro della Sicilia e vicina a Cal-
tanissetta. In questa piccola città viene
La spirale di pasta viene appoggiata
su un attrezzo chiamato “pettine” (in
dialetto) costituito da due asticelle di
prodotto un dolce buonissimo a forma legno unite da una serie di striscioli-
di bracciale dal nome impronunciabile, ne di canna di bambù levigata.
la“cuddrireddra”. La parola risale dal I pettini sono conservati con grande
greco e in dialetto siciliano sta per focac- cura perché è molto difficile costruirli.
ciuola, schiacciatina o piccola rotella di Alcuni possono avere più di 150 anni,
pasta a forma d’anello o corona. in origine erano dei pezzi del banco di tessitura ormai
In tutto il Sud Italia si producono molti tipi di ciambelline troppo consumati, altri invece sono stati riprodotti dalle
fritte, ma solo a Delia si usa questa forma complicata. Si abili mani delle donne. Sul “pettine” si appoggia la spirale
narra che la “corona” sia nata quale omaggio alle castel- di pasta che una volta asciugata acquista la caratteristica
lane che vivevano a Delia durante i Vespri Siciliani. (1282 “rigatura”. A questo punto si uniscono le due estremità
- 1302). Sono passati sette secoli, ma la cuddrireddra vie- formando una corona.
ne ancora prodotta. L’ultimo passaggio, ma non il meno complicato, è la frit-
La ricetta è semplice: s’impasta la farina di grano duro tura in abbondante olio extravergine d’oliva.
con uova fresche, zucchero, un poco di strutto, vino ros- La cuddrireddra originale deve essere croccante, dolce,
so, cannella e scorrette di arancio. Si lavora la massa fino con i lievi sentori di cannella, scorza d’arancio e vino
a quando raggiunge la giusta compattezza e poi si divide rosso utilizzati nell’impasto. In origine, era preparata in
in piccoli rotolini. La parte più complicata, che richiede casa nel periodo di carnevale, oggi la si può trovare tutto
una notevole esperienza ma che tutte le donne di Delia l’anno e anche le pasticcerie della zona hanno iniziato a
sanno fare benissimo, inizia a questo punto. proporla.
Si avvolgono i rotolini di pasta intorno ad un bastoncino La cuddrireddra è ideale per la fine di ogni pasto e può
32 che poi viene sfilato. essere abbinata con qualsiasi tipo di vino dolce.

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Dove la storia vive ancora
Turismo

intervista a cura di Simone Di Biasio

A ll’estremità settentrionale del golfo di


Napoli sorge la terza isola più popolosa
d’Italia, dopo Sicilia e Sardegna, a carattere
grazie alle bellezze della nostra terra ed
all’esempio lungimirante di uomini come
Angelo Rizzoli, ha improvvisamente tra-
vulcanico. È Ischia, che mostra tutta la sua sformato noi Ischitani da contadini, pesca-
storia già da una sorta di disputa nominis. I tori e marittimi a piccoli, medi e grandi im-
Greci la chiamavano infatti “Pithekoussai”, prenditori del turismo: un processo tanto
termine che, secondo alcuni linguisti, signi- repentino quanto proficuo.
ficherebbe “isola delle scimmie”, in riferi- Quali sono le caratteristiche che contraddistin-
mento alla leggenda della presenza a Ischia guono i vostri 7 alberghi?
dei “Cercopi” e della loro trasformazione in scimmie. Innanzitutto il rapporto qualità-prezzo, che in tanti defini-
Ma secondo studi più recenti, “le scimmie” sarebbero la scono imbattibile. A ciò aggiungiamo senz’altro la vastità
popolazione “Osca” locale, molto primitiva e situata ai li- delle offerte legate alle terme e al benessere, i cui effetti
miti del mondo allora conosciuto, che i Greci non consi- legati all’utilizzo delle acque termali sono ormai famosi
deravano parte del genere umano. I “Romani” chiama- in tutto il mondo, e non ultimo l’attento controllo che la
vano l’isola “Aenaria” (da aenus, bronzo), in riferimento nostra famiglia esegue quotidianamente sulla gestione,
alle attività metallurgiche, mentre Virgilio “Inanime”, da dirigendo in prima persona le strutture alberghiere di
alcuni riferimenti omerici: su quest’isola fu rinvenuta, proprietà.
nel 1953, la famosa Coppa di Nestore. L’attuale nome ap- Il vostro motto è: “Corri ad Ischia: siamo sommersi dalla bellezza”.
pare comunque per la prima volta nella lettera inviata dal Tutti i principali elementi che compongono la vacanza
“Papa Leone III” a “Carlo Magno” nell’ 813 (iscla, da perfetta ad Ischia sono fortemente presenti. Ambiente,
insula), ma l’isola conserva le sue origini antichissime in cultura, terme ed enogastronomia si fondono alla gran-
primis nel Castello Aragonese, costruito dal tiranno Ge- de con la rinomata cortesia ed ospitalità della nostra gen-
rone di Siracusa, nel 474 a.C., da cui inizialmente pren- te. È bene chiarire poi che nonostante certo terrorismo
34 deva il nome. L’isolotto su cui si trova il castello deriva mediatico, Ischia non è mai stata toccata da vicino dalle
da una eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa scene ben note viste in tv e sui giornali a proposito del-
e dista circa 200 mt. da Ischia Ponte, collegato antica- l’emergenza rifiuti.
mente da un ponte di legno, trasformato nel 1440 in ce- Insomma la bufera che si è abbattuta sulla Campania per via
mento da Alfonso I d’Aragona. Ai piedi del Castello c’era dei rifiuti non vi ha penalizzati
un tempo un antica casamatta, adibita a quartiere della La nostra scelta molto tempestiva di lanciare il bollino
guarnigione addetta alle manovre del ponte elevatoio. contro l’emergenza rifiuti e, appunto, la campagna “Sia-
Ischia è divisa amministrativamente in 6 comuni, di cui mo sommersi dalla bellezza” ha garantito un vantaggio
uno omonimo, ma nel 2001 è stata fondata l’Associazione sia a noi che all’Isola intera. E’ evidente che c’è stato un
per il Comune Unico, che tenta di riunirne tutti e 6. momento di preoccupazione, coinciso anche con la Pa-
Insomma, da sempre sinonimo di bellezza e benessere, squa bassa di quest’anno, ma per quanto ci riguarda non
Ischia sembra non esser stata nemmeno sfiorata dal pro- abbiamo perso grandi quote di mercato.
blema rifiuti che ha afflitto la Campania e a testimoniarlo Vengono a trovarvi più italiani o stranieri?
ci sono anche le parole del sig. Di Meglio, titolare di una Come gruppo abbiamo concentrato le nostre strategie
delle più grandi e rinomate catene alberghiere di Ischia, di comunicazione sul mercato italiano, che oggi rappre-
la Dimhotels. Da lui abbiamo cercato di farci svelare i se- senta il nostro target di riferimento. Ciò non esclude che
greti di un’imprenditorialità che dura dal 1957. E, ovvia- a breve potremmo indirizzarci con forza anche verso
mente, i segreti di quest’isola fascinosa che ha ispirato il mercato straniero, in particolare quello tedesco, che
centinaia di registi cinematografici e che riesce ancora fino a pochi anni fa rappresentava oltre l’80% dell’inco-
ad attrarre turisti d’ogni parte ming straniero ad Ischia.
Anche voi siete approdati sull’Arca di Noè: come e perché avete Che cosa caratterizza la cucina ischitana?
scelto il nostro giornale online per pubblicizzare la vostra im- Sicuramente la possibilità di utilizzare ancora aromi ed
prenditorialità? ingredienti naturali, fortemente radicati nella nostra
Siamo soliti sperimentare il potenziale di sempre nuovi forte tradizione gastronomica. Il nostro mare ci offre la
media e il taglio editoriale dell’Arca di Noé ci ha partico- possibilità di preparare sempre ottime portate a base di
larmente incuriosito. pesce fresco, ma in molti non sanno che il piatto forte
La famiglia Di Meglio è partita semplicemente dal commercio di dell’Isola è... il coniglio all’ischitana.
frutta e verdura sull’isola. Cosa l’ha portata poi a diventare pro- Ischia è tradizionalmente un posto adatto maggiormente alle
prietaria di uno dei più importanti gruppi alberghieri ischitani? coppie sposate o adesso anche i giovani la stanno riscoprendo?
La consapevolezza di una continua evoluzione dell’eco- Una giusta promozione può convincere che una località
nomia ischitana; la stessa che all’inizio degli anni ‘50, tipicamente termale non è affatto preclusa ai giovani. Ad
Turismo
Ischia c’è vita ben oltre le terme e gli alberghi e questo guito alcuna azione a
i nostri frequentatori abituali lo sanno bene. Tra di essi, rimedio.
ci sono ancora moltissimi giovani, specie da giugno a Quali sono gli appunta-
settembre. menti di punta previsti da
Vi piacciono le nuove e aggressive campagne di promozione giugno in poi? Arriverà,
incentrate su Napoli e la Campania? come preannunciato, an-
In tutta onestà sinora abbiamo visto solo la campagna su che Paris Hilton?
Napoli e chiaramente da essa Ischia e le altre località di Ogni anno, sia grazie al buon nome di Ischia, sia in oc-
grido della Campania non possono trarre alcun vantag- casione di eventi di prestigio organizzati sull’Isola, i vip
gio. Ci aspettavamo sicuramente maggior tempestività dalle nostre parti non mancano mai. E Paris Hilton, che
e specificità da parte della Regione, che comunque si è avrebbe accettato l’invito rivoltole durante il Cosmoprof
trovata in un momento difficile per tanti aspetti sia poli- di Bologna a partecipare all’Ischia Global Film Fest, sa-
tici che amministrativi. Ora, però, non ci sono più scuse rebbe una graditissima ospite che di certo attirerebbe
che tengano: bisogna passare a fatti concreti. tantissimi giovani verso il fascino di Ischia.
Le vostre aspettative per l’estate ormai prossima? Un’ultima domanda: avete mai pensato di esportare la vostra
La nostra campagna di comunicazione già da tempo ci imprenditorialità nel resto d’Italia, o all’estero, magari proprio
ha fornito ampie garanzie sullo score del nostro gruppo per far conoscere cucina e cultura ischitane?
sino alla fine del 2008: si tratta di un messaggio ormai Abbiamo sempre sostenuto che Ischia, oltre ad essere
collaudato, rinnovato ogni qualvolta necessario, ma con il nostro core business, è anche la nostra terra natia, il
la validità delle offerte che deve comunque farla da pa- segreto del nostro successo. Per questo abbiamo sem-
drona. Certamente a noi piace guardare al mercato nella pre concentrato i nostri investimenti da queste parti,
sua complessità e ci rammarichiamo nel sentire la preoc- raggiungendo il traguardo di otto alberghi di proprietà.
cupazione di tanti colleghi, a cui però spesso non fa se- In ogni caso, mai dire mai!
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L’Isola d’Oro
Turismo

di Camillo Benedetto

G rado nacque in relazione a una


delle più antiche città di origi-
ne romana, Aquileia. Si trattava in-
si poteva proseguire facilmente verso Grado grazie ai
frequenti vaporetti di linea. Questi furono gli anni in cui
Grado diede uno dei primi esempi di turismo di massa.
fatti della parte estrema del sistema Oggi Grado si è sviluppato un turismo moderno che
portuale dell’insediamento, da dove è stato capace di fondere assieme il comfort, il blu del
tutte le navi provenienti dall’Adriatico mare e il verde della natura.
che volevano raggiungere la città La Laguna di Grado copre circa 12 mila ettari, prosegue
dovevano obbligatoriamente passare. ad occidente con quella di Marano, ed è considerata da
Divenne rifugio degli aquileiesi durante le incursioni molti la più bella del bacino Mediterraneo.
barbariche del V secolo a.C., più precisamente, quan- Un insieme di canali e di piccole isole, ricoperte da can-
do Attila, re degli Unni, fece incendiare la città romana. ne e cespugli. Un luogo senza tempo, regno dell’acqua,
Dopo il periodo barbarico Grado attrasse a se l’orbita del vento e del silenzio.
greco - bizantina, diventando sede dell’importante Pa- Un ecosistema unico al mondo, dedicato all’equilibrio
triarcato di Grado. della natura, tuttora perfettamente conservato. Per pro-
Fino all’anno Mille, Grado era una località costiera; la teggerlo sono state create due grandi riserve naturali,
laguna ricca di vita che la fa divenire un’isola si è creata habitat ideale per decine di specie di uccelli acquatici
successivamente, coprendo o cancellando un territorio che vi nidificano o che vi fanno tappa nel periodo delle
che una volta era densamente popolato. Da qui inizia il migrazioni, come gli aironi, le folaghe, i germani reali, le
declino di Grado, che diventa un isolato borgo di poche alzavole, le marzaiole, le anatre e i gabbiani.
migliaia di pescatori, in favore invece di una nascente È noto che nelle isole la gente matura tradizioni tutte
Venezia ricca di splendore e prestigio. sue. Ebbene questo avviene anche a Grado in particola-
Nel 1815 Grado passò a far parte dell’Impero Asburgico re per la cucina.
che ne favorì lo sviluppo, in particolare quello turistico. Lungo le vie del centro storico, trattorie e ristoranti con
36 Alcune innovazioni, se tali si possono chiamare, interes- i tavoli apparecchiati sotto i pergoli di vite americana,
sarono Grado prima di molte altre località turistiche. nei giardini interni, propongono il meglio della cucina
Ad esempio nel 1854 Grado offriva già ai suoi clienti del- gradese, una lunga tradizione di sapori genuini e di ri-
la sua spiaggia i “camerini”, dei veri e propri antenati cette tramandate da generazione in generazione, in cui il
degli attuali spogliatoi. pesce la fa naturalmente da padrone.
Nel 1873 esibiva il primo “Ospizio marino Il piatto gradese per eccellenza è il “brodetto”, in gra-
austriaco”; fu il decreto firmato da France- dese “il boreto”, saporita zuppa di pesce, che a seconda
sco Giuseppe nel 1892 a sancire ufficial- delle preferenze del cuoco e della disponibilità di pesce
mente la nascita della “Stazione di cura fresco, può essere preparato con una sola qualità di pe-
a bagni di Grado”. Nello stesso anno fu sce oppure più qualità, e abbinato a polenta bianca Il bo-
inaugurato anche lo stabilimento balneare reto risale certamente a prima della scoperta dell’Ameri-
sospeso sul mare, un’elegante struttura ca dato che la sua preparazione avviene, a differenza dei
con 400 cabine ed al centro un raffinato brodetti che si preparano nella maggior parte degli altri
ristorante. paesi d’Italia, senza il pomodoro.
Nel 1910 per facilitare l’arrivo dei turisti, la La sua origine è da far risalire ai pescatori che un tempo
Società Ferroviaria Friulana fece arrivare abitavano stabilmente nella Laguna di Grado, nei “caso-
il treno nella vicina Belvedere, da dove poi ni”, vivendo principalmente di pesca.

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Turismo
sardine per arrivare ai pesci più ricercati e ad ogni ge-
nere di molluschi che, dal mare e dalla laguna arrivano
quotidianamente sempre freschi in tavola e che i risto-
ranti gradesi cucinano con sapienza, riuscendo a trovare
il giusto equilibrio fra tradizione e novità.
Dal 1237, ogni anno, la prima domenica di luglio una lun-
Il pesce migliore veniva prelevato quotidianamente dal ga fila di barche imbandierate a festa si stacca da Grado
“batelante” che faceva il giro delle piccole isolette della e si addentra nella laguna fino all’isolotto di Barbana,
laguna e venduto al mercato di Grado. dove in un santuario è custodita una preziosa e miraco-
Il pesce di scarto veniva consumato dal “casoner”, colui losa statua della Madonna che era stata spinta fin là dalle
che abitava nel casone e dalla sua famiglia. Il boreto era onde.
originariamente un piatto povero cucinato nel “paveso”, Così, da oltre 700 anni i gradesi ringraziano la Vergine
una casseruola di ferro, che non veniva mai lavata. Si per averli salvati da una terribile epidemia: è il “Perdon
metteva un po’ d’olio di semi, l’aglio a spicchi interi ed di Barbana”, una delle più antiche e sentite tradizioni lo-
infine il pesce bagnato con aceto bianco e abbondante cali.
pepe nero. Questa pietanza veniva consumata con la Barbana è una delle più grandi fra il centinaio di isole
polenta bianca, di più facile reperibilità e di poco costo. che costellano la laguna di Grado, estrema propaggine
Per quanto riguarda l’abbinamento con il vino, mentre in orientale di quel sistema lagunare che anticamente ab-
passato veniva preferito il bianco, oggi prevale un orien- bracciava tutto l’arco dell’Adriatico e che ora è stato in
tamento per un vino rosso giovane. parte sommerso.
Numerose sono le ricette a base di pesce. Ma in questo Insomma Grado è tutto un luogo da scoprire non solo
che ancora oggi rimane un paese di pescatori, tutti i piat- per il turismo ma anche per le sue tradizioni e per la sua
ti di pesce sono ottimi, a cominciare dalle comunissime cultura.
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Via Darnazzacco 44/2


Gagliano 33043 Cividale del Friuli (Udine)

Monte Civoli
Magliano in Toscana 58051 (Grosseto)

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Napoli capitale culturale del sud
Turismo

di Michele Santoro

L a città del Vesuvio va subito ri-


valutata e ripresentata pulita,
dall’immondizia che giornalmen-
lia era ancora tutto sulla carta e
fu appunto grazie al fervore di
moltissimi intellettuali e studiosi
te ne deturpava la sua bellezza, a che s’incontravano al Gran Caffè
tutto il mondo, per ritornare ad ed alla Galleria Umberto I che
essere una delle più belle metro- questo rinnovamento trovò un
poli del nostro pianeta. E’ impor- veicolo giusto per trasmettere
tante ricordare che, alla fine del sentimenti, passioni, amori ed
diciannovesimo secolo ed all’ini- a far dimenticare le ingiustizie
zio del ventesimo, Napoli è stata e la non crescita. La Canzone è
la capitale culturale del Sud e non stata uno dei veicoli in cui si rifu-
solo. Circa vent’anni dopo l’Unità giavano sia poeti e compositori,
d’Italia, a Napoli si sviluppò un’in- creando, sia il popolo, compran-
tensa attività culturale che non ebbe altri riscontri nel do la “fiurella” venduta dagli editori. Il motivo diventava
tempo. La storia che segnò un periodo importante della conosciuto da tutti, grazie ai posteggiatori che lo canta-
cultura napoletana, si svolse intorno ai tavoli all’aperto vano subito e lo portavano nei più grandi ristoranti, nei
e nell’interno, del Gran Caffè divenuto nel 1890, Gran borghi ed, invitati, in giro per l’Europa. I posteggiatori di
Caffè Gambrinus, figura mitica simbolo del bevitore di Napoli, musici e cantori, sono gli eredi dei menestrelli e
birra, e dal 1892 nell’interno della nuova galleria Umber- dei trovatori e meritano uno studio più approfondito. Le
to I di Napoli. Nel 1890 il nuovo proprietario Mariano canzoni, nate dopo “’na tazza e cafè” e una sfogliatella,
Vacca, chiamò l’architetto Antonio Curri, docente nella avevano un palcoscenico naturale per essere proposte: la
Real Università di Napoli per dare un nuovo volto al Gran festa di Piedigrotta, che si svolgeva, ogni anno nel mese
Caffè. I lavori, opera di scultori e pittori conosciuti nel di Settembre. Molte volte, i nuovi poeti, illuminati dalle
38 panorama artistico partenopeo, durarono sei mesi. Alla Muse Euterpe ed Erato, s’ispiravano, anche a fatti di cro-
fine il Gran Caffè si trasformò in una vera e propria Gal- naca per scrivere bellissime liriche, che portavano, poi,
leria d’arte, tra l’ammirazione dei cittadini e dei turisti ai compositori amici.In poco tempo, nascevano canzoni
che, sempre più numerosi, arrivavano dalla Germania e che, ancora oggi, sono cantate, al pari delle romanze e
dall’Inghilterra per vivere indimenticabili giorni nella cit- delle arie d’opere, da tutti i cantanti lirici. Un esempio
tà del sorriso e del sole. Ogni giorno, alla fine del secolo chiaro è dato dalla canzone “Funiculì funiculà”, non di
XIX, seduti all’aperto, o nei saloni del Gran Caffè, rino- gran pregio ma, scritta a Castellammare di Stabia e pre-
minato Gran Caffè Gambrinus, figura mitica simbolo del sentata, in una sera di Piedigrotta del 1880 dal giornalista
bevitore di birra, e dal 1892 nell’interno della nuova gal- Peppino Turco per far vincere, ai napoletani, la ritrosia e
leria Umberto I di Napoli, c’era, sempre, un folto gruppo “Salire ‘ncoppa” con quella pericolosa “carrozza ‘e fer-
d’artisti che, nel tempo, hanno trovato ispirazioni giuste ramenta”, la funicolare, che portava da Castellammare
ed hanno lasciato traccia del loro sapere. Moltissime alla sommità del Vesuvio. Lo stesso vale per la più can-
poesie, musicate, in breve tempo, da grandi compositori, tata canzone, dopo “O sole mio”, “Torna a Surriento e
(‘A Vucchella” da Gabriele D’Annunzio), sono diventate dedicata dai fratelli Giambattista ed Ernesto De Curtis
delle arie indimenticabili, cantate, ancor oggi, in tutto il a Giuseppe Zanardelli, il primo Presidente del Consiglio
mondo ed entrate a far parte, al pari delle romanze, di italiano che visitò la Basilicata, quarant’anni dopo l’Unità
diritto, nella storia della musica classica italiana. Anche d’Italia, nel mese di settembre del 1902 e che affrontò
la nobiltà partenopea, era solita ritrovarsi, puntualmente, per primo “La questione meridionale”. Le canzoni, in
al Caffè, per ascoltare orchestrine viennesi e mandolini breve tempo, com’era accaduto nei secoli precedenti,
legati alla tradizione musicale napoletana. Questo gran diventavano proprietà del popolo che le faceva sue e le
movimento creativo e costruttivo, formato da poeti, scrit- cantava nei mercati rionali ed in ogni occasione. All’ini-
tori, pittori, filosofi, giornalisti, saggisti, studiosi, trovò zio ci si ricordava dei poeti e compositori, poi il tempo
una città pronta ad accoglierlo. Napoli era anche un ter- lavava tutto e delle canzoni rimanevano solo le belle note
reno fertile poiché rappresentava un centro in pieno rin- ed i versi. Gli autori? Finivano per essere dimenticati, co-
novamento, dopo l’epidemia del colera che colpì la città nosciuti solo dagli appassionati del fenomeno culturale
nel 1884. Interi quartieri sovraffollati furono riedificati. I da loro studiato. La canzone, in questo periodo è stato il
cittadini erano desiderosi di uscire da un dilemma, pro veicolo più creativo di una città che sentiva il bisogno di
o contro i Borboni, che il nuovo regnante piemontese rinascere e di avere quella crescita che prima l’ignavia
non era riuscito a dissipare, non essendo mai interve- borbonica e poi quella piemontese aveva negato. In que-
nuto alla vita attiva di un popolo che si aspettava libertà sto periodo sono nati i più grandi poeti, compositori ed
e crescita sociale e non nuovo abbandono. L’Unità d’Ita- artisti che hanno segnato nel tempo la storia della città.
Gita a Rossano Calabro

Turismo
di Flavia Capoano

R ossano Calabro è un comune in provincia di Cosen-


za, un piccolo paese della Calabria, che affonda le
sue origini intorno all’XI secolo a.c. ed è diviso in tre
tale o alessandrina, portato a Rossano probabilmente da
qualche monaco in fuga dall’oriente durante l’invasione
degli arabi (sec. IX-X) e composto di 188 fogli di pergame-
zone, come affermano gli abitanti. Rossano paese, la par- na contenenti i Vangeli di Matteo e Marco e una lettera
te antica, con la possibilità di ammirare monumenti, chie- di Eusebio a Carpiano. Il manoscritto è la testimonianza
se bizantine, vicoli, palazzi nobiliari; Rossano stazione è più rappresentativa e preziosa di Rossano “la Bizantina”,
la parte più moderna, dove troviamo le scuole, i negozi riporta testi vergati in oro e argento ed è impreziosito da
di qualsiasi tipo, i bar, i piccoli pub di divertimento per i quindici miniature che illustrano i momenti più rilevanti
ragazzi, i parchi e un cinema; e per finire Rossano lido S. della vita e della predicazione di Gesù.
Angelo, la zona più frequentata nei mesi estivi. Durante San Marco (Oratorio)
l’estate il fascino del paese risalta agli occhi di tutti, e Originariamente dedicato a Sant’Anastasia, risale al sec.
anche ai turisti. Il lido è pieno di stabilimenti balneari X e fu voluto da San Nilo di Rossano. Esso era dedicato
che di sera si trasformano all’ascesi comunitaria dei monaci (preghiera, lettura dei
in discoteche e sono affollati testi sacri, meditazione, contemplazione, canto corale)
dai ragazzi. Spettacolare è la che vivevano nelle sottostanti grotte. Il piccolo edificio
Torre Stellata, meglio cono- sacro, che si trova sulla cima al di sopra di un piccolo cul-
sciuta come Torre S. Angelo, mine di roccia, semplice nel suo impianto, guarda con le
che riprende il nome del lido, sue absidi all’oriente bizantino - greco e di questo ripre-
che rientra nella parte storica senta i motivi architettonici tipici: la pianta quadrangola-
ed è aperta tutto l’anno, ma è re a croce greca, l’altare al centro, la copertura costituita
principalmente d’estate che da cinque cupole e sorretto da sei pilastri in muratura, le
è più visitata, grazie anche alle mostre d’arte che ospita. tre absidi con bifore, un’acquasantiera, gli affreschi pa-
Ma anche il paese attrae gente, ovviamente più adulta. rietali. E’ il capolavoro dell’architettura bizantina sacra in
La piazza principale, Piazza Steri, ospita concerti o even- Calabria insieme alla cattolica di Stilo. Queste sono quelle 39
ti, soprattutto a cavallo di ferragosto, quando le strade principali e le più conosciute, ma per fare il nome di altre
divengono aree pedonali perché la zona è chiusa ai mez- importanti si può ricordare Chiesa e Monastero di S. Maria
zi a causa delle bancarelle di dolci, orecchini, attrezzi e Nuova Odigitria, S. Bernardino (1428 - 1462), S. Nilo (1620).
vasi antichi che occupano la via G. Rizzo, e che diventa-
no il luogo più frequentato. Ma Rossano è riconosciuto
per i beni architettonici che ne hanno fatto la storia. Nel
Centro Storico di Rossano è possibile visitare -
La Cattedrale di Maria Santissima Achiropita
Eretta nell’XI secolo, è il principale monumento architet-
tonico della città, con pianta a tre navate e tre absidi. La
torre campanaria e la fonte battesimale risalgono al XIV
secolo mentre gli altri decori datano tra il XVII e il XVIII
secolo. La chiesa è famosa per l’antica immagine della
Madonna Achiropita. All’interno della sacrestia nel 1879
fu ritrovato il famoso “Codex Purpureus Rossanensis”,
evangeliario greco del V-VI secolo di origine mediorien-

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La gita a Maratea
Turismo

di Michele Santoro

L ’Associazione Culturale e So-


ciale Presenza Lucana, per
festeggiare i suoi 18 anni dalla
buona percorribilità, si possono
notare i contrasti paesaggistici
tipici della regione: i paesetti in
fondazione, avvenuta a Febbraio cima alle colline che sembrano
del 1990, presenterà una serie di ergersi sino a toccare il cielo, le
percorsi descrittivi, facenti parte linee disegnate dai calanchi, dal
della cartella “Alla scoperta delle colore monocromatico, i laghi
nostre origini” ed inseriti nel pro- artificiali, i paesaggi ameni delle
getto “Turismo di paese”. Gita valli nel cui seno si muove la con-
ad un Borgo lucano: Maratea. dotta che porta l’acqua al territo-
Partendo da Taranto ci si deve rio pugliese. I pittori, i fotografi, i
immettere sulla statale Jonica poeti, gli artisti e gli amanti delle
106 e percorrerla sino a dopo Policoro; da dove sulla bellezze naturali possono recarsi in Basilicata sicuri di
destra nasce una strada “La Sinnica” che si snoda lun- trovare quel nettare necessario ad alimentare la loro
go il fiume Sinni in uno scenario molto vario e bello, da creatività. Usciti sull’autostrada Reggio Calabria Saler-
Bosco Pantano al casello autostradale di Lauria Nord. no si prosegue, in direzione Salerno, sino all’uscita di
A circa 40 Km, da Taranto, è raccomandabile una sosta Lagonegro Sud da dove s’imbocca una nuova strada,
per osservare da vicino e fotografare le celebri “colonne molto bella e percorribile: il fondovalle del Noce che
doriche di Metaponto” (Tavole Palatine) che si staglia- s’incunea in un bosco dai colori verde di varie tonalità.
no con tutta la loro bellezza appena attraversato il ponte Questa strada, ad ottima percorribilità, offre panorami
del fiume Bradano. Imboccata la statale “sinnica”, dopo d’intenso splendore degradando, di circa mille metri,
pochi chilometri s’incontra, sulla sinistra Valsinni, con sino a Castrocucco, ultimo agglomerato urbano che di-
arroccato il celebre Castello dove si consumò la tragi- vide la Basilicata dalla Calabria. Lungo quest’arteria, sul
40 ca storia della poetessa Isabella Morra. Questo paese, lato sinistro, un paese, Rivello, uno dei più bei borghi
divenuto il “Terzo Parco Letterario” della Basilicata, gli d’Italia, occhieggia con il sole mostrando tutta la sua
altri sono Aliano e Grassano, guarda dal basso un pae- splendente bellezza. Non si può fare a meno d’accostare
sino Colobraro, appoggiato su una collina. Non si fa in l’auto, in una zona di parcheggio, e fotografare questo
tempo a sognare ed a rileggere i versi della bell’Isabella, raro esempio di paesaggio mediterraneo divenuto vero
che già si arriva al grande Lago artificiale del Monte Co- monumento nazionale, grazie a Giorgio Bassani, autore
tugno che rifornisce d’acqua buona parte della Puglia. del “Il Giardino dei Finzi-Contini” e fondatore di “Italia
Girando intorno all’invaso, si osserva il barbagliare del Nostra”. Il paese è costruito su tre colli e si staglia mae-
sole nell’acqua cheta del lago, che ora, per le abbondanti stoso ed antico nei colori dei tetti, delle case e delle fac-
piogge si mostra in tutta la sua grandezza. Si continua e ciate che s’inseguono ed intrecciano in modo disuguale.
si passa vicino Senise il paese di Nicola Sole e del pepe- Vale la pena anche uscire dalla strada “Fondovalle del
roncino, poi spunta per un attimo Francavilla sul Sinni e Noce” e fare un’escursione per le vie di questo borgo an-
dopo una curva si erge possente e bell’Episcopia con il tico, segnalato da tutte le guide. Proseguendo sulla costa
suo Castello. Passando vicino a Latronico, dov’è in fun- tirrenica, verso nord, si giunge a Maratea, una vera perla
zione, da pochi anni, un gran centro termale si arriva alla del Tirreno che dall’alto del Monte S.Biagio offre una
fine della strada, ma non del fiume che s’inerpica ancora, vista meravigliosa sul golfo di Policastro. Mare, monti e
per un breve tratto, sino al Monte Sirino da dove nasce. verde, tanto verde, questa è la prima impressione di Ma-
Durante il viaggio d’andata, lungo la Statale Sinnica, a ratea. Un mare splendido, insenature molto belle, scogli
e rocce sporgenti, con dei colori particolari: glicine che
a tratti diventa azzurrognolo e poi verdastro. Il colore
verde, però, non è solo nel mare. C’è un verde ricco di
sfumature, quello proprio della macchia mediterranea,
arricchita dal giallo prorompente delle ginestre in fiore;
esiste, ancora, un verde più forte e deciso su una vege-
tazione a fusto più alto, più caratteristico dei posti di
montagna. La costa somiglia un poco a quell’amalfitana,
ma il paese Maratea è diverso, non è il tipico luogo di
mare con le case a terrazze ed il bianco degli intonaci
che acceca e sembra sorridere al sole. La cittadina so-
miglia più ad un centro montano. Il centro storico, il
borgo, Maratea inferiore, sorge arroccato su un fianco
Turismo
pleto, ed arrampicarsi sull’altura, sino ai suoi piedi, quasi
a toccarlo, per godere l’incantevole scenario dei monti
della Basilicata, della Calabria e dei bagliori del Mar Tir-
reno. La vista della costa, del “Pianeta Maratea”, formato
dal Borgo, da Maratea Porto, Maratea Santa Venere, la
Marina, Castrocucco, Cersuta, Acquafredda, Massa e
Brefaro è una scenografia veramente spettacolare: una
vera perla dal valore inestimabile. La mescolanza di colo-
ri e la diversità paesaggistica, che si ammirano dall’alto,
sono talmente intense che difficilmente potranno essere
cancellate dal tempo. Poi, al ritorno, inerpicandosi per
circa 15 km sul dorsale appenninico si giunge a Trecchi-
na, un paese che come tanti altri della zona non ha man-
cato di offrire piacevoli scoperte. La piazza del paesino è
del monte San Biagio e con i negozietti, il candore, gli unica, per grandezza, nei paesi della Basilicata. Al centro
angoli stupendi, le numerose chiese crea un fascino par- si affaccia la chiesa, grande ed ad una sola navata, di San
ticolare nel turista, anche per l’aspetto Medioevale. Tra Michele Arcangelo, nel cui interno sono conservate 5
le innumerevoli Chiese, che insistono nel centro storico, statue del santo, di diverse fatture ed autori e realizzate
la più antica è quella di San Vito, con affreschi del ‘400 e in tempi diversi. D’interesse per la diversità sono alcune
del ‘600. Nella Chiesa dell’Annunziata, è conservata una edificazioni, in stile liberty, costruite da emigranti torna-
bella tavola cinquecentesca di Simone da Firenze. raf- ti in patria. Da uno spiazzo si può osservare, con meravi-
figurante l’Annunciazione. Dopo il pranzo in un ameno glia, appoggiato su un costone della collina, il piccolo e
ristorante, visita al Santuario di San lindo centro storico, molto bello e di
Biagio, protettore del paese, fonda- sicuro interesse paesaggistico. Mara- 41
to tra il VI e VII sec. da monaci ba- tea, Rivello Trecchina, al pari di tanti
siliani. Poi è d’obbligo la gradevole altri paesi della Basilicata, mete delle
passeggiata verso la base del Cristo prossime schede di Presenza Lucana,
Redentore per godere, ancora una saranno un punto di riferimento per
volta, dal belvedere, un ampio pano- quanti vorranno conoscere, più a fon-
rama verso il mare e i monti. Il mon- do, la Basilicata regione incastonata
te è bellissimo, maestoso e regala tra la Puglia e La Calabria e che offre
una vista della costa che non può es- molti spunti, per gite diverse, in tutti i
sere dimenticata facilmente. Il Cristo mesi dell’anno. A distanza di tempo, i
Redentore nella semplicità di linee e ricordi, le sensazioni godute durante
nella posa di richiamo a salire su, le passeggiate, diventano parole da ri-
verso il cielo, con il suo biancore ed ferire ad altri amici che trovano nelle
i 22 metri d’altezza e 19 mt. d’apertu- schede di Presenza Lucana un punto
ra delle braccia, opera del fiorentino certo di riferimento per la conoscen-
Bruno Innocenti è attraente; è quasi za paesaggistica e culturale della Ba-
un dovere salire la scalinata, al com- silicata.

Contrada Castrocucco - 85046 Maratea (Pz)

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Una giornata a San Severo
Turismo

di Tiziana Pizzamiglio

Q uesto itinerario culturale, dal barocco leccese ai


muretti della Valle d’Itria, dai Trulli alle Masserie
fortificate, dagli imponenti castelli di Federico II° alle
spada nella destra, con al seguito
terribili schiere celesti, e mise in
fuga offensore atterrito, salvando
maestose decorate Cattedrali, riprende il viaggio iniziato la città dalla minaccia di rovina. I
in precedenza nell’articolo ispirato alla terra degli apu- cittadini professarono al potente
li, nel tentativo di offrire qualche altra cesta ricolma di protettore, proclamato Defensor
bellezze italiche. Un viaggio che percorre una Regione Patriae, la propria eterna grati-
attraversata da tumultuose storie di dominazioni, guerre tudine e venne scelto come stemma rappresentativo di
e conquiste di un territorio al centro del mediterraneo, San Severo la figura stessa del santo nelle sembianze
condite di suggestive leggende che sembrano sconfina- apparse ai soldati spagnoli. In occasione della festa del
re nel fiabesco e nel mistero dell’irreale ... e se fosse più santo stabilita all’8 gennaio, fu fatto voto di donare a san
vero che mito? Ritornando per le vie della città eretta Severino ogni anno cento libbre di cera.
nell’antica Daunia ... La città venne quindi raggiunta nel 1534 o 1536 dall’im-
Venite e vedete per scoprire la città dell’arte ... oh impa- peratore Carlo V, che vi istituì il Consiglio dei Quaran-
vidi paladini! ta, simbolo delle potenti famiglie al dominio. La città
Si narra in una leggenda dell’epoca rinascimentale che coniò moneta propria, il tornese su cui erano impressi
fu un eroe greco, Diomede, a fondare una città pugliese un castello, una croce e le parole Santus Sever de Ca-
nominata Castrum Drionis (Casteldrione) ovvero San pitanata.Altri eventi si annoverano in questa città fatata:
Severo. si tramanda la vicenda del miracolo della Pietà del 1557
E pur avendo Diomede edificato due templi dedicati uno legato ai pellegrini che erano soliti dimorare in uno xe-
a Calcante ed uno a Podalirio, Casteldrione rimase paga- nodochio cittadino che si tro Ma il declino della città non
na fino al 536 finché vi giunse un certo vescovo di Sipon- si fermò, anche se fu promossa nel 1580 sede vescovile
to noto per prodigiose apparizioni dell’arcangelo Miche- da Gregorio XIII. Un duro colpo fu inferto dal terremoto
42 le nel Sacro Speco del Gargano: san Lorenzo Maiorano, del 30 luglio 1627 che distrusse quasi completamente
che impose alla città il nome del governatore Severo che la città. Seguì una lenta ricostruzione che permise nel
aveva convertito al cristianesimo. 1700 di recuperare la posizione nevralgica al centro dei
Se non che, le origini si perdono in tempi ben più anti- commerci e per interessi agricoli. San Severo risorse in
chi testimoniati dagli insediamenti neolitici rinvenuti nel spirito barocco, furono edificate costruzioni sfarzose, pa-
territorio. lazzi nobiliari e borghesi, gli imponenti monasteri dei ce-
L’età medievale probabilmente fu caratterizzata da in- lestini, dei francescani e delle benedettine e varie chiese
sediamenti non strutturati in forma ancora stabile. Un sia parrocchiali che delle confraternite, venne arricchita
impianto più urbano si andrà organizzando in epoca lon- con insigni opere d’arte, tra cui alcuni marmi del grande
gobarda e bizantina, in ragione ansitare per raggiungere scultore Giuseppe Sanmartino e dipinti di scuola napole-
i centri degli scambi e traffici del mercato. E la posizione tana. La curia affiancò a san Severino il nuovo protettore
privilegiata per i commerci, facilitò il rapido sviluppo del- san Severo vescovo.
l’insediamento urbano che ben presto divenne importan- Questo periodo di fioritura barocca fu violentemente
te sede dei mercanti veneti, fiorentini, saraceni ed ebrei. interrotta nel 1799 con il saccheggio dei francesi e la
La città inizialmente fu amministrata dagli abati benedet- sanguinosa repressione da parte dell’esercito repubbli-
tini del monastero di San Pietro di Terra Maggiore dove cano della rivolta reazionaria contro i giacobini trucidati
merita evidenziare che l’abate Adenulfo fece redigere la dalla folla che aveva frainteso l’ideale di uguaglianza dei
Charta Libertatis nell’anno 1116. Poi nel 1230, ribellatasi giovani concittadini rivoluzionari. Questo triste episodio
all’imperatore Federico II, vennero abbattute le mura e rappresentò, in qualche maniera, l’inizio simbolico di un
fu ceduta ai Templari, 1233. In seguito, dichiarata città nuovo corso politico e civile con conseguente trasforma-
regia, fu sede di vari monarchi, tra i quali vengono ricor- zione dell’economia e della società della città pugliese.
dati Giovanna d’Angiò e Ferrante I d’Aragona, mentre Altre tappe seguono nello svilupparsi della storia di que-
nel XVI secolo ospitò il Governatore della provincia di sta cittadina, come il 1811 anno in cui divenne sede di
Capitanata e Molise, regione di cui era capoluogo, e del Sottintendenza e poi Sottoprefettura; soppresso il mona-
tribunale della Regia Udienza. stero celestino nel 1813 vi furono trasferiti ivi gli uffici di
Nel 1528 San Severo fu testimone di evento a dir poco governo, mentre nel 1819 venne inaugurato il più antico
velato di magico: presa infatti d’assalto dall’esercito teatro pugliese: il Teatro Comunale Real Borbone.La
spagnolo, nel cuore della notte, deciso ad espugnarla e città divenne, dopo il decennio i controllo francese, una
metterla a saccheggio, l’abate Severino, santo patrono, roccaforte importante della carboneria, sede del sottin-
apparve, in abiti guerreschi, a cavallo sulle mura della tendente carbonaro Gaetano Rodinò.
città, con una bandiera rossa nella mano sinistra e una Vennero successivamente edificati altri palazzi come nel
Turismo
1854 la grande Villa Comunale, nel 1858 la nastero francescano e nello stesso palazzo
Biblioteca Ferdinandea, preceduta nel 1857 trovate anche la Pinacoteca e la Biblioteca
dall’erezione della Madonna del Soccorso a Comunale.
patrona aeque principalis, con san Severino Nel Palazzo del Seminario vi è il Museo dio-
e san Severo. Il 1864 è all’insegna della for- cesano. La Biblioteca Provinciale dei Frati
mazione con l’avvio del Real Ginnasio e del- Minori Cappuccini ha sede nel convento di
le Scuole Tecniche implementati nel 1866 l Santa Maria di Costantinopoli e per studiosi
‘Asilo Infantile. e studenti universitari è accessibile la Biblio-
Dal 1866 al 1875 emerge come deputato del collegio cit- teca economico-giuridica Felice Chirò.
tadino, lo storico della letteratura Francesco De Sanc- Sempre in città trovate l’Archivio Storico Diocesano a
tis, che pubblicava in quegli anni a Napoli la Storia della Palazzo Trotta, vicino la Cattedrale.
letteratura italiana.La fondazione di due bande nominate Se la fiamma della passione dell’arte brucia nel vostro
la Bianca, costituita nel 1879, e la Rossa, nel 1883 sono animo ecco la Galleria d’Arte Moderna a Palazzo San
segno creativo della passione per la musica che anima Lorenzo.
questa città. E dopo tanta storia, arte e cultura, concediamoci un po’
Il Novecento porta una ventata di modernità in San Se- di colorato e variegato svago unendo sacro e profano, tra
vero che si dota di un Ospedale Civile (1915), mentre feste religiose e tradizioni popolari!
qualche anno più tardi, nel 1923, viene inaugurato con Ogni occasione propone la sua alternativa, alcuni esem-
la partecipazione dell’erede al trono d’Italia Umberto pi: la festa patronale detta Festa del Soccorso nella terza
di Savoia l’edificio scolastico Principe di Piemonte. Nel domenica di maggio tra processione e cortei, scanditi da
1937 riprende in veste nuova la sua stagione artistica il fuochi pirotecnici.
nuovo Teatro Comunale, tra i più maestoranco Cassano, Mentre il Venerdì Santo è caratterizzato da riti tardo-
Rosanna Fratello, Luca Sardella e Matteo Sassano (can- barocchi della Settimana Santa, processioni; suggestivi
tante lirico vissuto dal 1667 al 1737). E gli appassionati i tre sacri cortei che si diramano dalle rispettive chiese e 43
del mondo sportivo conoscono certamente nomi come il convergono tutti nell’antica piazza del Castello.
pugile Luigi Castiglione o il cestista Walter Magnifico, i In luglio la città è animata dalla festa della Madonna del
calciatori Michele Pazienza e Alessandro Potenza. E in Carmine, mentre in agosto prende vita quella di san Roc-
tema di sport, tutt’oggi San Severo è palestra di diverse co o ad ottobre quella della Madonna del Rosario, la fe-
discipline sportive tra le quali risaltano la pallacanestro, sta dell’8 dicembre della Concetta ovvero l’Immacolata,
calcio e pallavolo. mentre a gennaio si festeggia sant’Antonio abate.
Nel 1987 vi fece visita Papa Joannes Paulus II. E anche a San Severo un pittoresco carnevale anima le
Una nota: nel 1996 l’allora Presidente della Repubblica vie con originali usanze locali e la maschera tipica della
on. Oscar Luigi Scalfaro confermò, con apposito decre- città pacchianella.
to, a San Severo il titolo di città acquisito storicamente Settembre inebriata un tempo dalla festa dell’uva, propo-
nel 1580 ne da alcuni anni la Festa di San Martino dove tra con-
Degna di menzione è la sede dell’Università degli Studi certi, mostre e sfilate folcloristiche, il palato è stuzzicato
di Foggia a San Severo, dove sono attive diverse disci- da degustazioni di vini e gastronomia localeacolari e le
pline dall’Infermieristica all’Economia aziendale, dalla bellezze artistiche Pietre che parlano! Sugli agresti versi
Viticoltura, enologia e Scienze e tecnologie della vinifi- tratti dalla Ecloga I ne Le Bucoliche di Publio Virgi-
cazione. lio Marone (70-19 a.C.), si chiude questo breve
Se è vero che la città di San Severo è ai primi posti a li- excursus in San Severo.
vello mondiale nella produzione e commercializzazione
di vini con tanto di denominazione di origine controllata
(d.o.c. come il San Severo bianco, il San Severo bianco
spumante e il San Severo rosso o rosato!), è vero anche
che vanta produzione di grano, uva e olive con produzio-
ne relativa di olio di olive peranzane.
Un tipico prodotto conosciuto è indubbiamente il pane!
Cittadini e turisti, visitatori e pellegrini possono certo al-
lietarsi con la ricca stagione teatrale e concertistica che
si esibisce nel corso dell’anno.
Cercate un angolo tutto culturale? Chiesto, dato in men
che non si dica. ����������������
Potete visitare il Museo Civico nel settecentesco mo- �������������������

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Alla scoperta di Cividale del Friuli
Cultura

di Giuseppe Perissinotto

C onsiderando il territorio friulano - delimi-


tato dal Veneto ad Ovest, dalla isontina
Venezia-Giulia ad Est, dalle Alpi Carni che a
viene comunemente ritenuta segno di palese
riconoscimento e sottomissione al dittatore
romano.
Nord e dal mare Adriatico a Sud - viene spon- Devastata nel V secolo dagli Unni, la città veni-
taneo collegarci mentalmente a Udine, sua va occupata, tra il 568 e il 774, dai Longobardi
capitale, epicentro geografico, economico e che ne fecero la sede del loro primo ducato
culturale della zona anzi detta. Appuntando italiano. Per inciso, esiste tuttora la delimita-
tuttavia l’attenzione sulle vicende storiche del- zione dell’antica “Gastaldaga”, la zona urbana
la provincia considerata, balza in evidenza un più rappresentativa, destinata al Gastaldo, il
insediamento ben più antico, Cividale del Friu- funzionario regio svolgente funzioni ammini-
li, cittadina dagli odierni 15.000 abitanti, posta strative e fiduciarie nell’ambito del ducato. In
a sedici chilometri da Udine (verso Nord-Est), virtù della stabilità socio-politica garantita dai
allo sbocco della valle del Natisone. Citiamo due secoli di dominazione longobarda, Forum
subito questo fiume, invero assai pittoresco, Julii ha modo di sviluppare le proprie attività
soprattutto in quanto, scorrendo incastrato fra economiche, religiose e artistiche. Nel 774,
due impervie sponde, ebbe a costituire la pri- la vittoria di Carlo Magno sul monarca longo-
ma difesa naturale del centro predetto. Alcuni storici sosten- bardo Desiderio induce allo scioglimento di buona parte dei
gono che Cividale sarebbe stata fondata dai Celti. Peraltro, le ducati disseminati nella penisola. Vi fanno eccezione esclusi-
più significative tracce archeologiche e documentarie sono, vamente quelli di Spoleto e di Benevento, per lungo tempo
senza dubbio, quelle lasciate dai Romani, risalenti al I seco- resistenti e prosperi. L’importanza nel frattempo acquisita da
lo a.C.. Pare che lo stesso Giulio Cesare fosse intervenuto in Forum Julii consente a detto centro di attirarvi la sede del Pa-
loco, vuoi per consolidare la conquista e le strutture politico- triarcato di Aquileia (735), esercitante poteri religiosi e tempo-
militari, che per dare concreta attuazione a varie opere pubbli- rali. Il Patriarcato rimane quivi ubicato sino al 1238, allorché
44 che. Tant’è che la denominazione della località “Forum Julii” viene trasferito a Udine. Giova ricordare, inoltre, che nel 1420,
sull’intero Friuli interviene il controllo della Repubblica di Ve-
nezia. Sin dal IX secolo, tuttavia, considerata la collocazione
geografica di Forum Julii ai confini con l’Austria, la località in
questione assume la nuova denominazione di “CIVITAS AU-
STRIAE”, dalla quale deriverà quella attuale di Cividale.Attivo
centro commerciale e agricolo (noto per la produzione di vini
pregiati), Cividale esercita un rilevante richiamo culturale e
turistico soprattutto per le sue prerogative storico-artistiche.
Le possenti volumetrie del duomo e del campanile sovrastano
l’intero contesto urbano. Infatti, quest’ultimo risulta caratte-
rizzato da una serie di vie strette (di chiara impronta medie-
vale), da palazzi architettonicamente prestigiosi, da chiese e
monumenti di varie epoche. Esistono un importante museo
archeologico e pubbliche istituzioni preposte alla tutela e con-
servazione dei beni culturali. Il più significativo richiamo di
natura storico-artistica può comunque individuarsi nel famoso
“Tempietto longobardo”, originaria cappella palatina risalente
all’VIII secolo, impreziosita da affreschi e da raffinate decora-

Ristorante al Fortino zioni in stucco, queste ultime di presumibile derivazione me-


dio orientale. Da alcuni anni, durante la stagione estiva, si svol-
ge a Cividale il “Mittelfest”, una delle più importanti rassegne
internazionali di prosa, musica, danza, marionette, cinema,
ecc. dei paesi del centro Europa. Non può dimenticarsi, infi-
ne, che la cittadina è altresì rinomata per la particolare vitalità
��������������������� che la contraddistingue. Tale prerogativa può senz’altro attri-
������������������� buirsi all’inconfondibile retaggio d’un passato che obbligava i
vari ceti sociali ad integrarsi. L’intera collettività era infatti co-
������������� stretta a convivere entro la ristretta cinta muraria, condizione
���������������� che favoriva il dialogo, le più concordi sinergie, nonché... il
comune apprezzamento dell’enogastronomia locale.

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I natali

Cultura
di Romolo e Remo di Matteo Esposito

I l comune di Nemi, nonostante sia il più piccolo fra i ca-


stelli romani è probabilmente il più pittoresco e uno dei
più ricchi a livello culturale e cultuale. Situato nei pressi
del famoso lago di Diana e dominato dall’antico Palazzo
Ruspoli, è rinomato per i suoi vicoli sui quali si affacciano
antiche botteghe artigiane. In ambito culinario a Nemi si
possono gustare varie specialità a base di funghi e selvag-
gina. I boschi di lecci e castagni, circostanti il territorio
di Nemi, sono stati in epoca romana, come anche anni
addietro, sede di divinità. Ciò è intuibile dai vari templi
che arricchiscono i territorio. Il lago di Nemi, situato al-
l’interno di un vulcano che ha ormai cessato da tempo la
sua attività, è stato per anni il custode delle due celeber-
rime navi di Caligola. Tuttavia la vera ricchezza di Nemi
deriva dal suo patrimonio storico-culturale. È qui infatti
che Roma ha le sue origini.
Romolo e Remo erano in-
fatti i figli della vestale Rea
Silvia, e gli unici templi in
onore di Vesta, prima della
nascita di Roma, potevano
esclusivamente trovarsi
nel Nemus Arcinum. Se
per cui si vuole dar credito alla leggenda, Romolo ebbe i 45
natali a Nemi, se invece si vuole ragionare in una chiave
decisamente più scientifica, Roma affonda comunque le
sue radici a Nemi. Il territorio nemese, è interamente
situato nel Parco Regionale Suburbano dei Castelli Ro-
mani. Il clima, essendo Nemi situato a più di 500 metri di
altitudine, è fresco è ventilato anche d’estate. Nei boschi ������������������
circostanti l’area vi è un’abbondante fioritura di violette �������������������
e ciclamini, e grazie a questa grande fornitura, gli abi-
lissimi fiorai nemesi riescono a creare sempre nuove ����������
combinazioni e, proprio per questo motivo, essi sono fa- ������������������
mosi in tutto il territorio. Famosissime nei dintorni sono ������������������
ovviamente le fragole. Sono molti i luoghi del territori da
visitare, come ad esempio il castello Ruspoli (risalente al �����������������������������
x secolo) e siti archeologici, tra i quali: il tempio di Diana
Nemorensis, l’Emissario, la Villa di Cesare e il Museo
delle Navi. Il comune di Nemi, è stato visitato da molti
artisti, come Andersen, Goethe e Gounod, il musicista,
che si ispirò al panorama notturno del lago per compor-
re la sua Ave Maria, segno che, seppure molto piccolo,
Nemi attira gente da tutto il mondo.
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Eco-design: nuova avventura
Ambiente

per l’arte contemporanea Redazione Arca

L ’eco-design non è più un fenomeno


di nicchia ma una realtà affermata
e consolidata: il rispetto per l’ambiente
le librerie da parete disegnate da Mar-
co Capellini, in tubi di cartone e allumi-
nio riciclati, la poltrona Polly dell’azien-
si conferma negli ultimi anni un valore da Tecnopack, interamente in cartone
imprescindibile per i giovani designer ondulato, i tavolini, le sedie e le porte
e per tante aziende italiane. La proble- in acciaio riciclato, mentre è ancora
matica ambientale, quotidianamente solo un prototipo il primo frigorifero di
oggetto di interesse e dibattito a livello cartone della Indesit. E’ tale l’interes-
politico ed istituzionale, è sempre più se in questo campo da aver indotto nel
sentita dalle imprese e dai consumato- 2002 alla creazione di MATREC (MA-
ri; le nuove normative internazionali e Terial RECycling), una banca dati dei
l’aumento del costo di petrolio e mate- nuovi materiali riciclati con un porta-
rie prime hanno favorito una generale sensibilizzazione le on-line per aggiornare gli operatori del sistema. Ma
verso temi quali l’eco-compatibilità, il recupero e riciclo l’eco-design punta oggi anche su materiali naturali, quali
dei materiali, il risparmio energetico. Il design italiano tessuti, cera, bambù, midollino, juta. E’ questo il caso del
per esempio nella produzione di tappeti zerbini, da sem- progetto SUDesign, nato dalla collaborazione dell’Uni-
pre apprezzato a livello internazionale, punta oggi pro- versità degli Studi della Repubblica di San Marino, l’Uni-
prio sulla sostenibilità dei sui prodotti e del loro ciclo versità IUAV di Venezia e artigiani di tutto il mondo, che
produttivo quale valore aggiunto in grado di restituire promuove un connubio tra design moderno e tendenze
competitività sul mercato globale e di rispondere a una tradizionali, coniugando eco-sostenibilità e commercio
domanda sempre più consapevole. Obiettivo del nuovo equo e solidale. L’eco-design si trasforma così in qual-
eco-design è la riduzione dell’impatto ambientale del cosa di ancor più avvincente, il design for sustainability,
prodotto in tutte le fasi della sua vita: nella fase di pro- che persegue coscienziosamente l’idea di un prodotto
46 gettazione si terrà dunque conto dei consumi energetici, sostenibile non solo a livello ambientale ma anche eco-
dei materiali, necessariamente usati o riciclati, dell’im- nomico e sociale, nato da un lavoro equamente retribui-
ballaggio per il trasporto, fino al riciclo dell’oggetto stes- to, in condizioni di assoluta sicurezza e legalità anche
so. La Settimana del Design di Milano è una delle vetrine per quanto riguarda i tappeti ufficio. Sembra dunque
più illustri per i giovani artisti e proprio lì è nato nel 2005 nascere proprio da qui la possibilità di dimostrare come
il progetto Remade in Italy finalizzato alla promozione e sia possibile conciliare un atteggiamento aziendale etico
al supporto delle imprese impegnate nella produzione di e il rilancio della competitività sul mercato internazio-
prodotti eco-compatibili, in collaborazione con i consorzi nale. L’arte italiana accetta così una sfida ambiziosa ed
nazionali del riciclo e sotto il coordinamento tecnico del- esemplare: rendere finalmente la virtuosità di azienda e
l’architetto Marco Capellini. Il progetto, dopo essersi af- prodotto un elemento imprescindibile, il valore aggiunto
fermato in tutta Italia, è stato trapiantato anche in Argen- in grado di riportare l’industria nazionale a livelli di asso-
tina, Brasile, Australia e Portogallo ed il suo successo luta eccellenza. BERGHINZ S.r.l. Gestioni Patrimoniali
internazionale è tale da far pensare ad un Remade on the - Amministrazioni immobiliari e locazioni - Stime P.tta
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designer, Phillipe Starck, che, dopo aver rinnegato quasi it Iscritto alla libera Associazione Amministratori Immo-
tutte le creazioni che l’hanno reso un simbolo del desi- biliari GESTICOND aderente alla Confedilizi
gn di massa contemporaneo, ha intrapreso l’unica via a
suo dire attualmente percorribile: quella dell’ecologia e
dell’eco-sostenibilità. Ma è l’arredamento il settore più

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influenzato dalle nuove tendenze. Giovani artisti di tut-
to il mondo propongono pezzi unici e suggestivi, come
le lampade in plastica riciclata di Heat Nash, designer
sudafricano, i lampadari del britannico Stuart Haygarth, GESTIONI PATRIMONIALI - AMMINISTRAZIONI IMMOBILIARI
in plastica e detriti raccolti sulla spiaggia o le lampade E LOCAZIONI - STIME
“Packaging lights” di Anke Weiss, costruite con le con-
fezioni di succhi di frutta e latte.. La scelta dei giovani P.TTA ANTONINI, 6 (PALAZZO DE BRANDIS)
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Difesa

Ambiente
e recupero ambiente di Gerardo Pitta

Puglia) e nell’area protetta Bosco di Pantano (Policoro,


Provincia di Matera, Basilicata). Tali interventi prevedo-
no la ricostituzione di aree dunali andate distrutte con
tecniche di ingegneria naturalistica. Nel caso specifico
della conservazione della biodiversità, Il Centro Nazio-
nale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversi-
ta’ CODRA, attraverso livelli operativi differenziati che

C ODRA Mediterranea s.r.l. (Centro Operativo per la


Difesa e il Recupero dell’Ambiente), da oltre quin-
dici anni si occupa di recupero ambientale, investendo
riguardano indagini specifiche puntuali ed azioni pro-
gettuali operative, svolge azioni finalizzate alla conser-
vazione di germoplasma endemico mediante la struttura
risorse private per acquisire e sviluppare know-how tecnico-operativa della Banca del Germoplasma, punto
e tecnologie avanzate nel settore ambientale in gene- di riferimento dell’intero Bacino del Mediterraneo. L’in-
re e del restauro di ambienti degradati in particolare, tensa attività di ricerca, svolta all’interno di quest’ultima,
anche grazie a rapporti di collaborazione scientifica e è finalizzata alla messa a punto di norme tecniche e pro-
professionale con Istituti di Ricerca, Università e Centri tocolli sperimentali specie specifici per la conservazione
scientifici pubblici e privati, nazionali ed internaziona- e riproduzione del germoplasma di specie endemiche
li. Nell’attuale contesto di emergenza ambientale, che e/o a rischio di estinzione. La fruizione dell’intero parco
coinvolge ormai tutto il pianeta, CODRA Mediterranea, Ambientale CODRA è possibile grazie ai 30 km circa di
riconosciuta Centro Nazionale per lo Studio e la Conser- piste forestali e sentieri inseriti all’interno del comples-
vazione della Biodiversità forestale in data 25/01/2006 so boschivo del Centro che permettono di raggiungere
ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 18/05/2001 n°227 dal Mi- campi sperimentali, aree pilota e interventi dimostrativi
nistro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del di ingegneria naturalistica. Il Centro effettua all’interno
Mare di concerto con il Ministro delle Politiche Agri- del comprensorio aziendale attività divulgative mirate al-
cole e Forestali, si pone come struttura di riferimento l’educazione ambientale, destinate soprattutto a scuole 47
a livello euro-mediterraneo per le attività volte alla con- di vario ordine e grado, ad Università e Centri di Ricerca,
servazione dell’ambiente e alla salvaguardia della biodi- delegazioni di paesi esteri, sfruttando le strutture pre-
versità. Il Centro rappresenta, oggi, un articolato Parco senti in azienda e il personale interno. Effettua inoltre
Ambientale, esteso su una superficie di oltre 2.500.000 formazione di studenti universitari, laureandi e laureati,
metri quadri nei Comuni di Pignola e Abriola (provincia mediante tirocini pratico-applicativi, stage ed esercita-
di Potenza) e parte del suo territorio ricade all’interno zioni. L’attività di CODRA è rivolta a chiunque intende
del Parco Nazionale della Val D’Agri. Gli innumerevoli affrontare le problematiche ambientali, sia che si tratti di
servizi e attività svolte dal Centro sono articolate, così amministrazioni pubbliche, ma anche di singoli privati;
da poter coprire ogni esigenza di intervento nel settore in pratica CODRA Mediterranea s.r.l. è a servizio del-
ambientale, perseguendo sempre il fine di ripristinare, l’ambiente. Le varie tipologie di servizi vengono esple-
ricostruire e riallacciare rapporti tra tutte le componenti tate tramite diverse forme di analisi e valutazione delle
biotiche e abiotiche di un habitat, interrotti a causa dei problematiche da affrontare, nonché con la successiva
più svariati eventi quali fuoco, smottamenti e frane, ri- progettazione ed eventualmente realizzazione di inter-
spettando e ricostruendo le tipologie intrinseche di quel- venti idonei al risanamento e alla ricostruzione delle si-
l’habitat. Infatti, il Centro effettua progettazione e realiz- tuazioni compromesse dal punto di vista ambientale.
zazione di interventi di recupero ambientale, lotta alla
desertificazione, conservazione in situ ed ex situ della
biodiversità, prevenzione degli incendi boschivi, fitode-
purazione ed attività didattiche di educazione ambienta-
le. Gran parte delle tipologie di intervento sfruttano tec-
niche di ingegneria naturalistica per ricucire, restaurare Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale
e recuperare aree sottoposte a degrado ambientale, che
vanno dalla difesa spondale, stabilizzazione dei versanti,
lotta alla desertificazione, sistemazioni di corsi d’acqua
alle sistemazioni idraulico forestali in genere. Interventi
esemplari sono stati realizzati, ultimamente, sui versanti
del territorio di Sarno (SA), a seguito dell’evento cata-
strofico verificatosi nel maggio del 1998. Altri interventi CENTRO OPERATIVO PER LA DIFESA E IL RECUPERO DELL’AMBIENTE
di grande portata sono in fase di realizzazione nelle Ri-
C.da Sciffa - 85010 Pignola (Pz) - Italy
serve Naturali di Torre Guaceto (Provincia di Brindisi, tel. +39 0971 486132 +39 0971 486231 fax +39 0971 486160
Interner: www.codra.it - E-mail: info@codra.it
Il Malignani e il volo Senato, università e web
Tecnologia

di Camillo Benedetto di Camillo Benedetto

P arola d’ordine Innovazione per l’Istituto Tecnico In-


dustriale “Arturo Malignani” di Udine. Questa scuo-
la è tra le prime al mondo per l’alto livello professionale
I l Senato della Repubblica ha affidato al
Centro Polifunzionale
di Gorizia dell’Università di Udine, una ri-
e innovativo dei suoi alunni.Essi vengono coinvolti in cerca per valutare come ampliare la sezione
tutto e per tutto, dalla progettazione di un piano di lavo- in lingua del web del ramo del Parlamento.
ro fino alla sua realizzazione. I ragazzi vengono coinvolti L’ateneo friulano dovrà fare una ricognizio-
in molte attività; realizzazione di pannelli foto voltaici, ne degli analoghi servizi offerti dai princi-
macchine industriali di ultima generazione comandate pali parlamenti del mondo.Si tratta di un
dai computer e in particolare l’area dedicata al volo.Al incarico molto importante e unico nel suo
Malignani è risaputa la quasi centenaria tradizione ae- genere ed aumenta anche l’importanza del
ronautica con percorsi professionali di Pilota e Manu- Centro Polifunzionale di Gorizia che sarà
tenzione di velivoli: l’istituto dispone di uno spazio ade- sempre presente in ricerche legate al mon-
guato per l’atterraggio e il decollo di piccoli velivoli che do della comunicazione istituzionale, d’im-
consentono di dare ai giovani una promozione di attività presa e sociale.La sede goriziana dell’Università di Udine
formative che portano i giovani a toccare con mano la si appresta inoltre ad inaugurare la Web Radio d’Ateneo,
materia di studio e diventare talmente esperti che poi testimonianza che la comunicazione su internet rappre-
una volta usciti dalla scuola si ha la possibilità di trovare senta il futuro nel rapporto tra le istituzioni e i cittadini.
un lavoro.A fine Settembre, l’aeroporto di Campoformi- Il Senato ha un sito di grande qualità più volte premia-
do è diventato civile ed è stata data l’autorizzazione al to a livello nazionale, ed essere in stretto contatto con
Malignani di usare uno degli ultimi e uno dei più tecno- esso è certamente un significato di grande importanza
logici modelli di ultraleggeri nel mondo, lo Storch.Da nell’ambito della comunicazione.Ma significa anche, che
ottobre avrà inizio l’attività di familiarizzazione al volo il lavoro di ricerca portato avanti in questi ultimi anni di
dei giovani allievi delle classi seconde dell’istituto, che continuo sviluppo, attraverso lo studio e il monitoraggio
48 potranno così provare il fascino del volo insieme ad un dei siti internet istituzionali ha un valore riconosciuto
pilota esperto. L’attività sarà svolta nei fine settimana e dalle stesse istituzioni, in modo particolare da quelle più
sarà organizzata su base volontaria.All’attività di volo rappresentative del Senato.Un vero e proprio successo
vera e propria si affiancheranno anche per l’Università di Udine che si appresta a svolgere que-
i briefings e i seminari tecnici, i voli sto lavoro, che avrà una forte proiezione internazionale
virtuali grazie ai simulatori, numero- e una dimensione innovativa, rispetto a tutti gli studi già
se proiezioni di filmati aeronautici e condotti a livello nazionale.
scientifici che permettono ai ragazzi
e ai loro genitori di trascorrere qual-
che ora in serenità e tranquillità ma
allo stesso tempo respirare l’adrenali-
na del volo. Questa iniziativa da avvio
anche a un altro percorso formativo
avanzato Post - Diploma che indirizza
nello specifico le sempre crescenti
richieste di personale per l’industria
aereonautica europea.

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Simona Rosato i gioielli made in Italy
di Demi Moore

Moda
intervista a cura di Simone Di Biasio

P er lei la tradizionale Mela d’Oro dalla Fondazione “Bel-


lisario” nella sezione creatività, premio alle “donne che
progettano il futuro”. È originaria di una ridente cittadina
finisce negli Usa, il 10% negli Emirati Arabi. Nonostante la
crescitadegli anni 2005/06 documentata dall’ASI, l’export
è ancora inferiore di circa 1/4 rispetto ai massimi del 2000
in provincia di Latina, Lenola, ma oggi è in tutto il mon- e le prospettive del mercato internazionale non paiono par-
ticolarmente promettenti. Secondo le rilevazioni del Wor-
ld Gold Council, infatti, i consumi di oreficeria nel mondo
hanno segnato nel primo semestre del 2006 un netto calo
in quantità. Non sarà tutt’oro quel che luccica, ma il made
in Italy abbaglia il Globo: primi in Europa e terzi nel mondo
nella trasformazione dell’oro. Al primo posto nel mercato
mondiale della gioielleria, al quarto, per attivo, nella bilan-
cia commerciale italiana. Non manca il monito di Fedeora-
fi: attenzione al falso made in Italy soprattutto nel mercato
cinese e più attenzione nelle politiche di promozione del
brand italiano all’estero.In tutto questo Simona Rosato non
ha perso i contatti con la sua terra natìa, dalla quale ha ere-
ditato l’imprenditorialità e la creatività di un territorio che
ispira. Mari e monti sono stati gli scenari anche delle sue
ultime vacanze in terra pontina.Da Lenola nel Mondo.
Cosa c’è delle Sue origini nelle collezioni Rosato?
Direi soprattutto l’amore per i colori. Sono cresciuta in un
contesto in cui la natura è la grande protagonista: il mare,
i monti, i castagneti, gli uliveti. Tutto questo ha affinato la
mia sensibilità per le cromie. Ecco perché in tutte le mie 49
collezioni il colore è un elemento così caratterizzante.
Quando inizia la Sua avventura di imprenditrice e con quale spi-
rito?
Ho sempre amato le sfide. E la mia sfida professionale è co-
minciata presto. Ho cominciato a lavorare a 18 anni come
assistente commerciale estero di un’azienda orafa toscana.
Dopo qualche tempo sono diventata responsabile vendite
per il mercato asiatico e a 21 anni ho creato la mia prima
azienda.
In cosa si contraddistingue il marchio Rosato nel contesto più am-
pio delle aziende orafe italiane?
Rosato ha ribaltato l’assioma che vedeva nel gioiello in oro
do. «Mi piace pensare di aver portato una “ventata di aria qualcosa di serio e prezioso, da custodire e indossare solo
fresca” nel settore orafo con le mie collezioni»: parole di in alcune occasioni. I miei gioielli sono colorati, diverten-
Simona Rosato, manager di successo nel settore ti, “facili da portare”, ogni giorno. Sono creazioni che
orafo italiano con l’omonima azienda di gioielli mettono il buonumore. Tutto lo staff che lavora
che puoi vedere al collo di Barbara D’Urso, con me ha percepito e fatta sua questa innova-
Filippa Lagerbach, ma anche ai polsi di zione divenuta ormai una sorta di leit-motiv
Joaquin Cortès e Demi Moore, indossati del nostro brand.Qualcuno ha definito le
da Simona Ventura durante tutte le sue sue creazioni “giocattoli-gioiello desti-
trasmissioni (L’Isola dei Famosi, Quel- nati a sdrammatizzare ogni stile”. Defi-
li che......., X Factor), e la nostra nuova nizione calzante. In più le nostre crea-
testimonial per l’anno 2009, ELIZA- zioni sono il risultato di un giusto mix
BETH HURLEY. “Rosato Gioielli”, 1^ di esperienza artigianale e innovazione
azienda orafa di Arezzo, 2^ città italia- tecnica e ideativa. Solo grazie ad una
na per esportazione in questo settore continua ricerca di novità e ad un’at-
che ha fruttato nel 2005 6 miliardi di tenzione maniacale ai dettagli possono
euro, secondo le stime ICE/ISTAT. Qua- nascere prodotti in grado di adattarsi ad
si il 20% dell’export di oreficeria italiana ogni stile, essere leggeri e colorati come
Tecnologia

giocattoli ed avere al contempo un’anima di metallo prezio- grande appeal anche se sarebbe sciocco e miope negare
so forgiata alla perfezione. i problemi strutturali e non solo che affliggono la nostra
I suoi gioielli sono indossati da molte star italiane e non solo: cosa economia e che rendono molto difficile mantenere la qua-
significa questo per Voi? lità e l’eccellenza tipiche. L’oreficeria da una grossa mano
Una grande visibilità. Il nostro brand è molto giovane ep- all’economia italiana... Il periodo che stiamo vivendo non è
pure già molto conosciuto. Demi Moore ci è stata di gran- certo particolarmente facile per il settore orafo. Il prezzo
dissimo aiuto. Una star internazionale, un personaggio dell’oro è in costante crescita, la competizione sempre più
famoso che ha saputo cogliere alla perfezione il mood dei accesa, l’innovazione in termini sia di comunicazione che
nostri gioielli, li ha indossati e fatti suoi diventando la per- di produzione, assolutamente necessaria. Il settore orafo,
fetta icona per Rosato.Nel maggio scorso anche Madrid o almeno una parte di esso, è in profonda mutazione ed è
ha il suo corner “Rosato Gioielli”. Dunque il made in Italy questa la vera sfida per il futuro.
continua ad affascinare ed a fare scuola... L’apertura a Le Ad oggi, qual è la più grande ambizione della sua azienda?
Corte Inglés di Madrid è stata dettata dal fatto che Rosato Vincere la sfida di cui parlavo prima: essere in grado di
là è un po’ già di casa. In Spagna abbiamo un ufficio stam- innovarsi continuamente, fare del gioiello un elemento
pa che si occupa di comunicazione e pr, i nostri prodotti fashion, un accessorio irrinunciabile nello styling di ogni
sono conosciuti, fotografati, scelti da stylist. Ma la nostra donna, ogni giorno. E poi scoprire nuovi mercati, portare
avventura ci ha già portato in giro per il mondo in Russia, la tradizione e la bellezza del made in Italy lontano, lonta-
50 negli Emirati Arabi, in India. Il made in Italy ha ancora un no...

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La diagnosi della pervietà del forame ovale
Salute

intervista a cura di Davide Castrianni

A bbiamo incontrato il dottor Rosario Forestieri e la


moglie, dottoressa Teresa Condina, nel loro studio si-
tuato a Cornuda in provincia di Treviso (tel 0423839774)
i polmoni dopo il primo vagito iniziano la loro attività
respiratoria e il piccolo circolo (cioè quello polmonare)
diventa pienamente funzionante. Normalmente, entro il
per saperne di più sul PFO primo anno di vita, il PFO si chiude. In alcuni casi come
(Pervietà del Forame Ovale) abbiamo visto, resta pervio. Nelle normali condizioni di
e per conoscere la loro tec- vita, il PFO non comporta nessun problema. Se invece
nica diagnostica. Entrambi la pressione nell’atrio destro supera quella dell’atrio
sono medici di medicina ge- sinistro, ci può essere un passaggio (shunt) di sangue
nerale (medici di famiglia), attraverso il PFO all’atrio destro all’atrio sinistro. Se in
laureati presso l’Università questo sangue sono presenti bolle o emboli, può verifi-
di Padova. carsi una embolia.
Dottor Forestieri, a quanto pare Dottor Forestieri, per quali soggetti per i quali la diagnosi di PFO
lei pur facendo il Medico di Medicina Generale, continua ad oc- è importante?
cuparsi di altri settori della medicina. In primo luogo i pazienti giovani (di età inferiore ai 60
È vero. Io ho sempre avuto un occhio di riguardo per anni), colpiti da uno o più episodi di ischemia cerebra-
altre due specialità che sono la Medicina subacquea ed le transitoria o da ictus, la cui causa non sia stata de-
iperbarica e la Cardiologia. Anche nel mio lavoro quoti- terminata (“criptogenetica”) e si sospetti una embolia
diano come medico di famiglia ho sempre lavorato se- cerebrale. Poi i subacquei colpiti da forme gravi di ma-
condo il metodo clinico che ho imparato presso la Clini- lattia da decompressione dopo immersioni eseguite nel
ca Medica di Padova: Anamnesi, esame obiettivo, rigida rispetto delle tabelle (necessarie le bolle di gas inerte).
tenuta della cartella clinica, e solo dopo, se necessario, Questo è un settore che io seguo con molta attenzione
successivo ricorso ad esami strumentali. Sono stato uno essendo socio della SIMSI (Società Italiana di Medici-
dei primi medici ad informatizzare il mio archivio clinico na Subacquea ed Iperbarica), ed io stesso subacqueo. I
52 e le mie cartelle cliniche (e questo i miei pazienti lo ri- cefalalgici (emicrania con aura): la prevalenza di PFO è
conoscono) sono assolutamente complete e potrebbero del 48% nei pazienti con emicrania ed aura, contro il 23%
essere usate come un manuale per i giovani medici tanto nei pazienti con altri tipi di cefalea. Infine gli affetti da
sono compilate ed aggiornate con pignoleria da parte Sindrome platipnea-ortodeoxia.
mia. Inoltre a casa mia ho creato un “Salotto Scientifico” Dottoressa Condina, ci spiega perché il PFO può essere respon-
dove 2-3 volte al mese, da molti anni, organizzo incontri sabile di un Ictus criptogenetico ?
con Colleghi referenti delle varie specialità. L’uditorio è Perché la presenza di questa comunicazione fra atrio
composto da una quindicina di medici della mia zona, destro e atrio sinistro, potrebbe far passare dei trombi
interessati come me e mia moglie, a tenersi sempre ag- (coaguli di sangue) nel circolo arterioso, e se questi
giornati. prendono la strada delle carotidi e quindi del cervello,
Bene passiamo adesso all’argomento che oggi ci interessa: arrivando in vasi sempre più piccoli possono determi-
Dottoressa Condina, che cos’è il forame ovale pervio? narne l’ostruzione con la successiva necrosi del territo-
Il Forame Ovale Pervio, altrimenti abbreviato con l’acro- rio da essi irrorato (Ictus cerebrale) L’incidenza della
nimo PFO (o FOP), è un’anomalia cardiaca (parafisiolo- presenza PFO nei pazienti con Ictus criptogenetico
gica secondo alcuni) in cui l’atrio destro comunica con nelle varie casistiche degli anni ‘90 risulta essere circa
il sinistro a livello della fossa ovale. Statisticamente inte- il doppio (45%) rispetto alla prevalenza nella popolazione
ressa, nei vari gradi di gravità, all’incirca il 25-30% della normale. La contemporanea presenza di PFO di gran-
popolazione adulta essendo stato trovato in autopsia nel di dimensioni associato ad un’altra malformazione che
6% dei casi di adulti con diametro fra 0,6 e 1 cm e nel è l’Aneurisma del setto interatriale (ASA), individua un
25-35% dei casi con diametro fra 0,2-0,5 cm. Questo di- sottogruppo di pazienti ad alto rischio. Un altro fattore
fetto possiede il solo significato di poter rappresentare che aumenta il rischio è il contemporaneo uso della pil-
una via potenziale per un embolismo paradosso, in altre lola anticoncezionale, che, in donne predisposte, può
parole un passaggio di elementi corpuscolati o gassosi provocare turbe della coagulazione sanguigna e quindi
(emboli) dal territorio venoso, dove hanno origine, a favorire la presenza di trombi i quali staccandosi e ap-
quello arterioso, con i danni ischemici che ne conse- profittando della presenza del PFO possono provocare
guono a seconda della sede dove l’embolo si dirige.Nel- le embolie di cui si è detto prima.
la vita fetale il forame ovale è aperto, per permettere al E al Dottor Forestieri chiediamo di approfondire i rapporti fra
sangue proveniente dalla vena ombelicale di passare nel PFO ed Emicrania con aura.
circolo arterioso senza attraversare per il circolo polmo- L’incidenza di comunicazioni interatriali, in primo luogo
nare dato che i polmoni non sono ancora funzionanti. di PFO, è più elevata nei pazienti con emicrania special-
Alla nascita, la circolazione placentare viene interrotta, mente se associata ad aura. Quasi metà dei pazienti af-
Salute
fetti da emicrania con aura pre-
senta lo stesso difetto cardiaco:
la pervietà del forame ovale. In
uno studio recente di Anzola et
al. la prevalenza di PFO era del
48% nei pazienti con emicrania
ed aura, contro il 23% nei pazien-
ti con emicrania comune. Come
detto dalla Dottoressa Condina,
anche l’uso della pillola anti-
concezionale diventa un fattore
di rischio aggiunto in presenza
di PFO ed emicrania.
Dottoressa Condina, che cosa ci
dice invece della malattia detta Pla-
tipnea-Orthodeoxia.
Platipnea-orthodeoxia è una sin-
drome rara caratterizzata da di-
spnea tachipnea e desaturazione
arteriosa con l’assunzione della
posizione eretta. Tale sindrome
si ritrova comunemente in pa-
zienti anziani con storia di malat-
tia polmonare importante come pneumonectomia, em- (MDD). L’inversione del gradiente pressorio fra i due 53
boli polmonari ricorrenti o malattia polmonare cronica. atri si verifica anche durante una manovra di compen-
Il meccanismo fisiopatologico è tuttora sconosciuto. Il sazione forzata come la Manovra di Valsalva (soffiando
disordine è causato dall’accentuazione di uno shunt de- nel naso a bocca chiusa), dal momento che aumenta la
stro-sinistro attraverso una comunicazione interatriale, pressione nella parte destra del cuore e può provocare
solitamente un PFO, in ortostatismo. L’eliminazione di o incrementare uno shunt dx > sx in caso di PFO o di
tale shunt attraverso la chiusura percutanea del difetto altro difetto settale. I dati non ancora definitivi di vari
interatriale sembra essere una valida terapia in quanto si studi evidenziano una significativa, maggiore incidenza
ha un miglioramento sia della saturazione arteriosa sia del PFO nelle patologie da decompressione di tipo ce-
della sintomatologia respiratoria. rebrale. Gli shunts destro-sinistri sono particolarmente
La medicina Subacquea è una specialità della quale il Dottor associati a sintomi neurologici della MDD, che insorgo-
Forestieri si occupa in modo particolare; è a lui che chiediamo no nei 30 minuti successivi alla risalita in sub che han-
perché il PFO è tanto importante per i sub. no effettuato immersioni in curva di sicurezza, mentre
Quando ci s’immerge si respira aria compressa, e i vari tali sintomi di solito si presentano in subacquei privi di
componenti dell’aria (soprattutto ossigeno e azoto) si shunts destro-sinistro, che hanno effettuato immersioni
sciolgono nel sangue e nei tessuti. In risalita vengono fuori curva con grande produzione di bolle. Le obiezioni
rispettate le “tabelle di decompressione” per evitare che principali all’ipotesi della responsabilità del PFO sono le
l’azoto restituito dai tessuti si espanda formando delle seguenti:
bolle. Le bolle gassose originate dopo ogni immersione • Circa 1/4 della popolazione e, con la stessa proporzio-
subacquea si formano nei tessuti, all’interno delle vene ne, il popolo dei subacquei presentano un PFO che può
e non nel sangue arterioso. Generalmente le bolle sono portare a shunt destro-sinistro
piccole e non provocano sintomi perché passano secon- • I subacquei vanno incontro a MDD con una frequenza
do il gradiente di concentrazione dal territorio venoso considerevolmente inferiore, infatti, molti sub, con dimo-
ai capillari polmonari, poi negli alveoli e da qui esalate strato shunt destro-sinistro, non hanno storia di MDD
nell’aria espirata. Un PFO consentirebbe a queste bolle Dottoressa Condina. Abbiamo capito adesso cos’è il PFO e le
altrimenti asintomatiche di entrare, in particolari circo- conseguenze (per fortuna rare rispetto all’incidenza nella po-
stanze, nel circolo arterioso, dato che in questo caso polazione) che esso può provocare. Ci spieghi adesso come si
la separazione tra i due atri non è ermetica. Anche gli diagnostica.
emboli gassosi, così come gli emboli di sangue coagu- Il PFO non può essere diagnosticato con l’esame clinico,
lato, possono danneggiare il territorio irrorato dal vaso la radiografia del torace o l’Elettrocardiogramma. Per la
interessato provocando la Malattia da Decompressione sua diagnosi sono necessari esami più specifici e/o in-
Salute

DAN Europe Research ha sviluppato e sperimentato


una tecnica ideale, a basso costo, utile per screening su
molti soggetti: il doppler carotideo. Viene rilevato un se-
gnale acustico doppler nell’arteria carotide al collo dopo
l’iniezione mediante una siringa di una soluzione salina
standard “agitata” con una piccola quantità di aria. In
presenza di PFO, l’eventuale passaggio di bolle sarà rile-
vato a livello dell’arteria carotide comune tramite sonda
Doppler. La procedura intera richiede circa 20 minuti,
ed è assolutamente senza rischi. Il limite dell’esame sta
nel fatto che il segnale è solo sonoro e non riproducibile,
quindi dipendente solo dall’arbitrio dell’operatore. Man-
ca soprattutto la traccia cartacea e quindi un documento
dell’esame.
Dottor Forestieri, ci parli adesso dell’esame che ha “inventato”
e che lo ha reso noto nell’ambiente medico.
Si tratta di un perfezionamento ed elaborazione del
Doppler carotideo, proposto dal DAN Europe ed usato
anche dalla NASA. La sonda Doppler viene collegata al
computer tramite cavi (opportunamente schermati per
attenuare il rumore di fondo del prodotto dal flusso san-
vasivi. L’esame più dirimente è il Cateterismo cardia- guigno) con possibilità di registrazione sia del segnale
co con Ecografia intracardiaca che vista l’invasività della traccia doppler che del segnale acustico. Succes-
54 non può essere però considerato un esame routinario, sivamente il segnale viene elaborato, tramite opportuno
in genere si fa nei pazienti già candidati all’intervento di software, con amplificazione del suono prodotto dalle
chiusura transcatetere del PFO. Attualmente gli esami bolle, analisi spettrale, e traccia sia acustica che grafica
ritenuti più idonei sono l’Ecocardiografia Transtora- riproducibile. L’esame può essere così riascoltato, ela-
cica (TTE) e Transesofagea (TEE), il Doppler Tran- borato in moviola, amplificato. Al paziente può essere
scranico (TCD) e il Doppler carotideo. consegnato il referto cartaceo, un file MP3 o altro file
Ce ne può illustrare brevemente le caratteristiche? acustico. L’esame viene eseguito con una iniezione di
La TEE è considerata il “gold standard” per l’indivi- base, una dopo inspirio profondo, e infine dopo Manovra
duazione di PFO. Rispetto al normale E c o c a r d i o di Valsalva, ripetuta sia nella carotide destra sia in quella
g r a m m a (TTE), nel quale la sonda viene poggiata sinistra. Per eseguire l’esame è necessaria la presenza
esternamente sulla parete toracica, la sua sensibilità è di due medici, uno che inietta la soluzione e manovra
maggiore. Viene eseguita dopo somministrazione di un il computer, l’altro che registra contemporaneamen-
mezzo di contrasto eco-percepibile, rappresentato da te il segnale Doppler al collo. Per la sua semplicità, la
microbolle di aria in soluzione salina agitata. La sonda metodica consente di studiare grandi gruppi di pazien-
ecografia viene inserita nell’esofago. E’ necessario che ti, sia emicranici, sia soggetti che hanno avuto episodi
il paziente esegua manovre, che permettano di superare ischemici cerebrali o hanno familiarità per tali eventi.
il gradiente pressorio normale a livello del setto intera- Un campo di notevole interesse è quello della medicina
triale (Valsalva). Si tratta di un esame che consente la
visualizzazione diretta del PFO, ma anch’esso ha una
sua invasività in quanto non tutti tollerano la sonda intro-
dotta nell’esofago. La tecnica del doppler transcranico è Per i lettori dell’Arca di Noè
invece basata sull’individuazione di un segnale indotto
dalle microbolle, iniettate nella vena antecubitale del Il Dott. Forestieri e
braccio, a livello dell’ arteria cerebrale media: queste, in la Dott.ssa Condina
presenza di un PFO e dopo opportune manovre posso-
no passare in circolo arterioso e quindi essere rilevate risponderanno alle vostre
col Doppler. Quindi è un esame diagnostico indiretto, domande telefonando
ossia trovando la presenza di bolle in un territorio dove al n. 0423-839774
queste non devono essere presenti, dimostra la presen-
za di uno shunt. Il mezzo di contrasto viene iniettato a Orario Ambulatorio Mattino
riposo e dopo manovra di Valsalva. Recentemente, il
Salute
subacquea: Solo il Doppler carotideo può essere usato lutazione estemporanea dell’esame, tenendo presente
come screening su gruppi di sub, in quanto gli altri esa- un’eventuale ripetizione dell’esame nell’altra carotide e
mi, molto più costosi, vengono fatti nelle strutture ospe- la successiva rielaborazione e valutazione definitiva del-
daliere da medici non “colti” in medicina subacquea, con l’esame anche alla moviola con l’apposito software.
tempi di attesa enormemente lunghi, ed inoltre non si Dottoressa Condina, il PFO si può “riparare”?
prenderebbero carico di una popolazione “sana” per fare Nei casi in cui è indicata la chiusura del PFO, attual-
screening, con tutto il lavoro che hanno giornalmente mente, all’intervento a cuore aperto, ormai riservato a
con i “malati”. Inoltre non tutti gli operatori interpretano rarissimi casi, è preferita la chiusura transcatetere. La
il problema con l’ottica della subacquea. tecnica, effettuata da pochi centri di cui uno dei migliori
Quindi, come si svolge l’esame attraverso la modalità del dop- d’Italia si trova a Cittadella (PD) ed è diretto dal Dottor
pler carotideo? Mario Zanchetta, consiste nell’introduzione di un catete-
A paziente supino si procede all’incannulamento della re dalla vena femorale, questo arriva al cuore attraverso
vena antecubitale (con ago-cannula da 18), all’inserimen- la vena cava inferiore, attraversa il forame ovale e posi-
to di un deviatore a tre vie (una via per l’accesso veno- ziona un ombrellino prima dalla parte dell’atrio sinistro e
so, le altre due connesse a due siringhe per miscelare la poi un altro dalla parte dell’atrio destro. Ai primi ombrel-
soluzione e creare le microbolle). Quindi un operatore lini (detti “device”), con struttura metallica si stanno af-
localizza con sonda la carotide comune e ha inizio la regi- fiancando adesso nuovi device in materiale riassorbibile.
strazione al PC. L’altro operatore inietta 9,5 cc di Emagel Il paziente viene quindi dimesso in giornata o il giorno
+ 5 cc di aria, opportunamente agitati. Dopo 5 secondi successivo all’intervento; per 6 mesi assumerà un an-
al paziente viene fatta eseguire una Manovra di Valsal- tiaggregante piastrinico. Infine verrà controllata ecogra-
va per 5 secondi. Infine si procede al riascolto e alla va- ficamente la corretta posizione dell’impianto.

55

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Il caso clinico di una diagnosi difficile
Salute

di Davide Castrianni

N ell’aprile 2007 Il signor F.A., di anni 62, si rivolse


al suo medico perché accusava vertigini, nausea
e vomito, cefalea con fastidio alla luce. I disturbi du-
questo punto bisognava decidere se sottoporre il pa-
ziente a chiusura del difetto, per cui, dopo alcuni esa-
mi cardiologici mirati stavolta a quantificarne l’entità,
ravano ore, in concomitanza ad accessi di tosse. I sin- fu avviato in un Centro di Emodinamica Inter ventisti-
tomi non erano specifici per una sola malattia, per cui ca. I successivi esami a cui il signor F. A. fu sottoposto
il suo medico prescrisse dei farmaci sintomatici, an- (Doppler Transcranico, Ecografia Intracardiaca) non
che per prendere tempo e poter osser vare il paziente. fecero altro che confermare la diagnosi, e fu deciso
Al ripetersi dei sintomi iniziò quindi di correggere il difetto.
l’iter diagnostico. In un caso A dispetto di quanto avveniva
del genere la prassi prevedeva anni fa, la chiusura del fora-
un’indagine a 360 gradi, spes- me ovale per vio non viene più
so procedendo più che altro eseguita chirurgicamente, ma
per esclusione. Per prima cosa tramite cateteri introdotti dal-
il suo medico curante chie- la vena femorale che arrivano
se una consulenza otorinola- al cuore. Qui viene impiantato
ringoiatria nell’ipotesi di un un doppio ombrellino detto
coinvolgimento dell’apparato device, da una parte e dall’al-
vestibolare: si tratta dell’appa- tra del setto interatriale, che
rato deputato al mantenimento “tappa” il forame ovale per vio
dell’equilibrio e della postura ed il paziente viene dimesso
e ha sede nell’orecchio. Un in seconda giornata di degen-
suo malfunzionamento avreb- za. Il signor F.A. fu operato e
be spiegato infatti le sindro- per 6 mesi dovette assumere
56 mi vertiginose, con nausea e un antiaggregante piastrini-
vomito, simili al mal d’auto, co. I successivi controlli eco-
ma lo specialista non riscon- cardiografici confermarono il
trò nulla di significativo, per perfetto posizionamento del
lui si trattava di una cefalea essenziale. Dopo pochi device. Le crisi di vertigini, nausea e vomito, cefalea
giorni però il signor F.A. si recò al Pronto Soccorso scompar vero. La figlia trentenne del signor F.A. fu
per una nuova crisi di vertigini con vomito e cefalea quindi invitata a sottoporsi al Doppler Carotideo se-
frontale. Fu eseguita una visita cardiologica urgente condo Forestieri- Condina, e anche lei risultò positiva
e lo specialista non riscontrò alcun segno di malattia al test. Non fu una sorpresa perché in letteratura sono
di cuore, cosicché, anche alla luce della precedente dimostrati questi casi “familiari” specialmente per le
diagnosi dell’otorinolaringoiatra, fu rimandato al me- figlie femmine. Un caso clinico che si è concluso bene
dico curante con la diagnosi di cefalea essenziale. Ma grazie ad un test perfezionato da due medici di medi-
l’esito non convinse il suo medico. Richiese una TAC cina generale: i coniugi Rosario Forestieri e Teresa
cerebrale, che documentò una lesione ischemica cere- Condina, di cui il nostro giornale si è già occupato
brale. A quel punto finalmente riuscì anche ad avere la qualche tempo fa. La dimostrazione che in un’epoca
visita neurologica che, pur richiesta da tempo non era in cui le diagnosi sono ormai supertecnologiche, non
ancora stata eseguita. Lo specialista riscontrò tutto va perso l’acume clinico né la tenacia nel percorrere
nella norma alla visita, e normale era anche l’elettroe- tutte le vie per ottenere una diagnosi rispondente.
ncefalogramma, ma richiese un ulteriore approfon-
dimento con una risonanza magnetica cerebrale che
confermò la presenza di aree ischemiche cerebrali.
Il medico curante si ricordò allora di avere ascoltato ���������
una relazione del dottor Rosario Forestieri nella qua- ������������������������
le si presentava la Per vietà del Forame Ovale, come ����������������������
possibile causa di ischemia cerebrale, o addirittura
di ictus cerebrale. Contattò subito il collega e questi
sottopose il paziente a Doppler Carotideo, secondo la �������������
tecnica ideata da lui e dalla moglie, dott.sa Condina. � �������������������
L’esame dimostrò inequivocabilmente la presenza di �������������������������
un passaggio di bolle dall’atrio destro all’atrio sinistro, � �������������
e quindi la diagnosi di per vietà del forame ovale. A � �����������
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Quando la realtà supera la fantasia

Salute
di Carmensita Bellettieri

“ Da bambino volevo guarire i ciliegi/ quando rossi di


frutti li credevo feriti/ la salute per me li aveva lasciati. Un
sogno, fu un sogno ma non durò poco/ per questo giurai
che avrei fatto il dottore/ e non per un Dio ma nemmeno
i propri malati ma ospitando anche quelli di tutta Italia.
Affinché un sogno si realizzi, però, non basta solo la
volontà, c’è bisogno della passione. «Il lavoro per me è
un mezzo per entrare in comunicazione con gli altri, -


per gioco/ perché i ciliegi tornassero in fiore . ci dice Olivieri - quello del medico ha un elemento in
più: la fiducia. Il rapporto medico-paziente nasce quan-

P arole di Fabrizio De André, ma che potrebbero esse-


re la colonna sonora della vita del reumatologo Igna-
zio Benedetto Olivieri, il cui sogno era quello di guarire
do qualcuno ha perso la cosa più preziosa della vita,
la salute. Il malato è indifeso e ti si affida con un atto
estremo, quindi tu devi curarlo pensando di essere al
i cittadini della Basilicata. Lo ha realizzato, e non solo, è suo posto. L’obbligo del medico è di curare il paziente
riuscito a far diventare il ‘suo’ centro di come curerebbe se stesso». Oltre a que-
reumatologia uno dei più importanti a li- sto nobile postulato, proprio della deon-
vello nazionale. Olivieri nasce a Matera e tologia professionale, esiste anche un
vi rimane fino all’età di diciannove anni, valore etico che è indispensabile nella
quando si trasferisce a Pisa per studiare filosofia del medico trivignese: «Io ho la
medicina. La città toscana lo ospita fino medicina pubblica in testa. Non riesco a
al ’93 e successivamente si sposta a Bo- concepire una medicina che non sia di
logna. Un giorno, decide di ‘attivarsi’ per tutti». E, dicendo queste parole, spezza
realizzare il suo desiderio: colmare il di- una lancia a favore del servizio sanitario
vario sanitario tra il nord e il sud, crean- italiano, uno dei migliori al mondo: «La
do un centro di reumatologia di rilevanza salute del cittadino italiano è un diritto e
nazionale nella sua terra d’origine. Così non una questione di reddito come negli
lascia l’Emilia Romagna per il lucano Trivigno, paese na- Usa». La passione e la dedizione per il lavoro ha portato
tale della moglie e sua compagna di lavoro, la dottoressa l’equipe del dottor Olivieri ad essere considerata tra le 57
Angela Padula. E quando ci credi, i sogni si avverano. migliori a livello internazionale. Infatti, l’assidua ricerca
Sono già otto anni che i coniugi Olivieri hanno realizzato clinica portata avanti dal reumatologo e dai suoi collabo-
un Dipartimento Regionale di Reumatologia, localizza- ratori ha dato loro la fama di ‘esperti in spondiloartriti’
to in entrambe le maggiori città lucane. (malattie infiammatorie della colonna
Il centro del San Carlo di Potenza ha vertebrale) e le loro ricerche vengono
un’equipe di sei medici, quello dell’ospe- pubblicate periodicamente dalle più im-
dale della Madonna delle Grazie di Ma- portanti riviste reumatologiche di tutto
tera ne ha due. I dati del solo 2006 sono il globo. La più autorevole, ‘Arthritis &
molto indicativi: 16.923 le visite ambulato- Rheumatism’, pubblicata negli Stati Uni-
riali e 332 i ricoveri. E’ proprio l’attività di ti, ha dedicato loro perfino la copertina.
ricovero l’indicatore di qualità del centro. Si potrebbe concludere questa storia di
Infatti, se il 53% sono lucani, ben il 47% un sognatore affermando che a volte la
dei pazienti ricoverati vengono da fuori realtà supera la fantasia: il dottore che
regione. Considerando che la Basilicata voleva creare un centro di reumatologia
ha il più forte tasso di emigrazione per di rilevanza nazionale in Basilicata è an-
ricoveri, il reparto reumatologico lucano dato oltre, e ne ha creato uno di rilevanza
ha invertito la rotta, non solo trattenendo mondiale.

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La nuova longevità
Salute

di Michele Santoro

S i è svolto per la serie dei “Venerdì Culturali” presso


la sede di Presenza Lucana di Taranto, un incontro
incontro dal titolo “La nuova longevità: problema o risor-
partecipazione sociale e politica sono solo alcuni punti
aggreganti per continuare a vivere nella pienezza delle
proprie forze intellettive. E’ in qualche modo paradossa-
sa?”.Relatori della serata il dott. cardiologo Angelo Al- le che la conquista di una vita più lunga comporti spesso
bano (diplomato in formazione Etico-Sanitaria) e il dott. il non sapere che farsene degli anni tanto faticosamen-
Giuseppe Baldassarre (Dirigente di I livello, U.O.C. di te guadagnati. Per questo, la seconda metà della vita, è
Geriatria, Ospedale “F. Miulli” Acquaviva delle Fonti) . un’età tutta da inventare, è una sfida da raccogliere per
Una serie interessante di ricerche han- investire in un processo di crescita e di
no dimostrato che l’età senile ha certa- maturazione. E’ bello riportare una defi-
mente i suoi problemi, ma l’immagine nizione tratta dai “Sentimenti” del Santo
distorta di essa rischia di rimanere il Padre Giovanni Paolo II : “ Gli anziani
problema principale e più difficilmente sono custodi della collettività e perciò
sormontabile. Troppo spesso l’unico pa- interpreti privilegiati di quegli insiemi
radigma di riferimento sembra essere di ideali e valori comuni che reggono
quello della giovinezza, mentre all’an- e guidano la convivenza sociale. Esclu-
zianità e alla vecchiaia si guarda come derli è come rifiutare il passato, in cui
all’età inutile, all’età del declino inarre- affondano le radici del presente in nome
stabile, all’età ripugnante, che impone il di una modernità senza memoria”. A
confronto con dimensioni dell’esisten- chiusura della serata, alla domanda “è
za, come il cambiamento dell’immagine possibile una visione positiva dell’anzia-
corporea, il declino sessuale, la soffe- nità?”, il dott. Baldassarre ha affermato:
renza. E’ importante essere educati ai “La risposta è certamente SI, anche se è
vari cambiamenti che il passare del tem- necessario superare una lunga, pesante
58 po crea sul fisico umano, per accettare e radicata serie di pregiudizi antisenili
ogni fase della vita, compresa quella, più (ageism), di condizionamenti culturali e
difficile, dell’età adulta. L’altro rischio è di trappole mentali”. “Sarebbe un errore
quello di pensare agli anziani solo come pensare agli anziani come ad una catego-
a destinatari di aiuto e di assistenza e ria separata; la riflessione sull’anzianità
mai come a protagonisti e a soggetti deve essere, in realtà, un ripensamento
creativi. Gli anziani, come tutti, hanno sul nostro modo di guardare alla perso-
bisogno di luoghi e situazioni in cui con- na, ad ogni persona, in modo da costrui-
tinuare ad esprimere la loro ricchezza. re una società nella quale ci sia posto,
La famiglia, il quartiere, le aggregazioni significato e valore per tutte le età, in una
sociali, le associazioni culturali, le comunità parrocchia- logica di dialogo, di sostegno e di reciprocità intergene-
li, il volontariato, l’istruzione, la ricerca, l’arte, l’artigia- razionali”. Ottimo tema sociale, svolto con professionali-
nato, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, la tà e passione dai due relatori.

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La tradizione della musica italiana

Musica
intervista a cura di Davide Castrianni

L ’ Orchestra Baiardi con ottant’anni di attività musicale


e collaborazioni con i grandi artisti della musica italia-
na, vanta di un grande repertorio di grandissimo livello.
Abbiamo incontrato il leader della formazione, Augusto
“Gusto” Nanni, pilastro dell’orchestra Baiardi assieme
al fratello Giorgio, art director del gruppo.
L’orchestra Baiardi è una delle più antiche della Romagna: rac- più. Tutti i nostri ragazzi sono professionisti e soprattutto
contaci come è nata. professionali, che danno grandi soddisfazioni sia a livello
Nasce in un periodo in cui emergono i grandi nomi del musicale che a livello umano
liscio emiliano romagnolo, come Casadei e lo stesso Oltre ai cd esiste molto altro materiale sulla vostra orchestra?
Carlo Baiardi che nel 1928 fonda una propria orchestra Tutto il nostro materiale è disponibile su internet. Non so
di liscio. Da allora è stato una continua produzione che se per il mercato è la scelta migliore ma abbiamo voluto
ha superato i cento dischi pubblicati, che comprendono portarla avanti permettendo a chiunque di scaricare gra-
musica italiana e non solo, visto che spesso ci muoviamo tuitamente dal nostro sito, video, partiture e basi musica-
all’estero con grandi soddisfazioni. li. Spesso capita che altre formazioni di liscio ci contatti-
E tu come sei entrato a farne parte? no chiedendoci materiale o consulenza e noi cerchiamo
Io e mio fratello, che è stato uno degli ultimi allievi del di accontentarli al meglio.
maestro Carlo Baiardi, venivamo da esperienze all’este- Quindi l’idea è di dare la massima diffusione possibile alla vo-
ro con grandi nomi come Mino Reitano e i Dik Dik. Nel stra musica.
1996 siamo rientrati in Italia e insieme abbiamo deciso Certo, non solo via web. Abbiamo da poco aperto una
di unirci per portare avanti la tradizione della musica ro- casa editrice musicale e stiamo proponendo altri gruppi,
magnola con un occhio alle nuove esigenze del pubblico avviando collaborazioni importanti, costituendo una sorta
che prevedevano anche altri tipi di musica: ora il nostro di supergruppo per la diffusione della musica romagno-
lavoro rispecchia una produzione a 360°. la, nonostante un pensiero comune sia chequesto tipo di 59
Una scelta coraggiosa... musica non va più. È tutto il contrario, dal momento che
Si, all’inizio ci ho pensato molto, perchè confrontarsi con stiamo avendo dei riscontri notevoli.
una tradizione come quella dell’orchestra Dove vi ha portati il vostro tour estivo?
Baiardi è molto impegnativo. Alla fine ov- Quest’estate in cinque mesi abbiamo fat-
viamente ha prevalso l’amore per la musi- to 120 concerti da Roma alla Valle d’Aosta
ca e l’onore nel far parte di una formazione fino in Svizzera per poi passare a Veneto
storica. e Friuli Venezia Giulia. Grandissime sod-
Dopo tanti anni di attività com’è composta oggi disfazioni!
la vostra orchestra? Mentre per i prossimi mesi che cosa state ela-
Il gruppo è composto da otto persone che borando?
stanno sul palco, poi il nostro intero appa- Di solito nel periodo invernale facciamo
rato è più ampio: chi si occupa di marke- una turnee in Svizzera e Germania. Ma
ting, chi di organizzazione, chi di arran- per lo più ci fermiamo un po’ ci occupia-
giamenti e via di questo passo. Questa è mo della nostra organizzazione, preparia-
la formazione base, ma su richiesta siamo mo materiale e musica, e programmiamo
in grado di andare a suonare in molti di la stagione estiva.

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CIPUDA E PANI

TEL. 349 3070058


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L’accademia della follia va in Argentina
Teatro

di Valentina Sussi

P er la compagnia dei ‘matt-attori’ una


nuova sfida per sopravvivere E’ il 1992
quando a Rimini, con un convegno tenutosi
nel ridotto del Teatro Comunale Ermete
Novelli, Claudio Misculin, artista, attore e
regista, insieme a Angela Pianca e Cinzia
Quintiliani, fonda L’Accademia della Fol-
lia che si occupa, appunto, di teatro e follia. Il
progetto teatrale e culturale mira alla ricerca,
con attori a rischio in una esperienza singola-
re e universale, offrendo lo spazio delle paro-
le e dei gesti alla sofferenza individuale. Tutto
nasce all’interno dell’ex ospedale psichiatrico
di Trieste, nel periodo in cui le sue mura ve-
nivano abbattute da Franco Basaglia, dove
Misculin realizza il suo grande sogno. Nel
1976 forma il primo gruppo, poi apre il pri-
mo ‘teatro di matti’ e, insieme ad altri, partecipa alla tabile e ospitale. Per dirla tutta, il reparto “H” non è
costruzione di quella ‘idea’ che diventerà la legge 180. un monopolio dell’Accademia, il gruppo teatrale è uno
Ciò nonostante, l’esperienza triestina non viene centra- dei componenti della gestione di quella che vuol essere
ta solo sulla psichiatria ma abbraccia ambiti culturali e una Comunarda, in cui trovano spazio più realtà e più
politici. E’ un operare ai confini: geografici, culturali, esigenze. Il centro di tale Comunarda è una vecchia
etnici, di generazione, di centralità e marginalità, di ri- conoscenza dell’OPP e della città, il suo nome è Gian-
60 schio personale, di gruppo, di età, di status. “E’ la culla, franco Stefani.
il brodo biologico in cui siamo nati, il terre- I matt-attori in Argentina
no dove hanno attecchito le nostre radici e Hanno partecipato al 9° Festival Y Congeso Latino
siamo cresciuti”. L’Accademia Della Follia Americano de Artistas Internados Y Externados
ha preparato la tourné Italiana con la quale de Hospitales Psiquiatricos “Una Puerta a la Li-
ha portato in quattro città, con grande bertad”, Embalse Y Cordoba, che si è svolto dal 25
successo, lo spettacolo “Di- al 30 settembre 2006, manifestazione mondiale di
vercity”. Col medesimo Arte & Follia: vi hanno partecipato 29 gruppi prove-
spettacolo ha parteci- nienti da ogni parte del globo. Per interessare il grup-
pato al Festival In- po triestino alla partecipazione al Festival, il direttore
ternazionale nel- sudamericano ha fatto un viaggio fino a Trieste dove
la città tedesca ha incontrato Claudio Misculin (direttore/fondatore
di Munster. Da dell’Accademia), Franco Rotelli (Direttore Generale
allora si è oc- della Sanità Triestina) e Angelina Pianca (Direttrice
cupata della del 3° Distretto/Microaree). In Argentina l’Accademia
gestione presentò lo spettacolo “Dottor Semmelweiss”.
della nuova Ma quali sono stati i motivi che vi hanno spinto ad af-
sede: gli è frontare un’avventura così impegnativa?. Innanzitutto
stato affi- la sfida personale. In Europa l’Accademia si è spostata
dato il re- più volte, in parecchi paesi, ma un viaggio di 14 ore
parto “H”,
“H” di volo, più 8 via terra, non era ancora capitato. Sfida
per tanto ai rigidi schemi dell’organizzazione sanitaria, ricor-
gli attori si diamo che la maggioranza delle persone del gruppo
sono improv- sono utenti dei centri, o della Clinica Psichiatrica, o
visati idrau- del SERT; richiamiamo alla memoria anche che nel
lici, cuochi, gruppo non c’è uno straccio di psichiatra o psicologo,
pulitori, mu- e neanche un infermiere; questo significa che i nostri
ratori, pit- matt-attori si autogestiscono in toto, dalle dosi delle
tori, al fine pillole, alla regolazione del metabolismo. Secondaria-
di rendere mente è anche stata una sfida culturale. In Italia e in
il luogo abi- Europa l’Accademia gode di un grande successo, però
Teatro
seppur nelle varie differenze, la cultura psichiatrica eu- triestina passata e presente, seppur con ottiche diver-
ropea ha un suo segno comune. Oltre oceano no, e per se. Lo spettacolo “Dottor Semmelwiess” presentato in
aver maggiori possibilità d’incontro, di comunicazione, Argentina, è stato prodotto dall’ENAIP di Trieste, ha
di successo, i triestini hanno scelto di narrare della sto- debuttato in città circa tre anni fa, ospitato dal teatro
ria di un ungherese in lingua spagnola, che è la lingua Sloveno, ed ha effettuato una tournè italiana seguita an-
parlata in Argentina. Lo sforzo di tradurre tutta la prosa che dalle telecamere di Rai 3 che hanno prodotto due
in spagnolo è stato grande e lo si deve all’antropologo puntate di un’ora ciascuna, trasmesse in seconda sera-
Gabriel Francisco Schuliaquer, un argentino “puro- ta. Lo spettacolo originale veniva giocato da 24 attori
sangue” che ha accompagnato il gruppo giocando un più 4 tecnici. In particolare i matt-attori a Trieste era-
ruolo anche nello spettacolo. Altrettanto grande è stato no 28. Per motivi di risparmio economico in Argentina
l’impegno di imparare tutto a memoria, ma ciò rispon- sono andati 10 matt-attori più 2 tecnici. Quindi Trieste
de all’esigenza, di continuare a lavorare-elaborare in ha già visto questo lavoro, seppur in forma molto diver-
continuazione, per rispondere positivamente e costrut- sa da quella Argentina.
tivamente alla nostra diversa natura, anche se ciò non è Chi e’ andato in argentina
richiesto dal mercato o da altre convenienze: non c’en- I matt-attori: Claudio Misculin, Giuseppe Denti, Do-
tra niente col teatro-terapia, assomiglia, piuttosto, alla natella Di Gilio, Gabriele Palmano, Darko Kuzma, Giu-
descrizione di matto che fa Giuliano Spazzari, segre- seppe Feminiano, Clio Gaudenti, Max Campagnani,
tario dell’Associazione Culturale dell’Accademia della Valentina Sussi.
Follia di Milano: “Matto è colui che corre, ma non I tecnici: Maddalena Misculin, Giuseppe Lo Bue, Ga-
sa dove”. Infine le notizie che giungono dall’America briel Francisco Schuliaquer.
Latina circa il movimento psichiatrico sono contraddit-
torie quanto intriganti. In particolare in Argentina e
Brasile si guarda con massimo interesse all’esperienza
61

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Mondo ultrà

Sport
di Fabrizio Di Vito e Rocco Sodo

Siete a conoscenza della famosa pratica della ‘puncicata’? In


cosa consiste?
La ‘puncicata’ è molto diffusa in occasione delle partite
più importanti e spesso viene fatta da alcuni scalmanati(
noi mai) che con il taglierino o un piccolo coltello colpi-
scono di striscio il tifoso avversario di solito alle gambe
o ai glutei.


Come è nata l’iniziativa del gemellaggio nell’ultimo derby?
Noi siamo ultrà. Non siamo gente come gli altri. Non amia- La morte non ha colore e onorare Gabriele era un dove-
mo mescolarci con le masse, non vogliamo uniformarci”, dico- re di tutti. Quando abbiamo saputo che il capitano(Totti)
no, presentandosi quelli di Vivereultras.”Siamo pronti a subire e Rocchi avrebbero deposto una corona di fiori sotto la
torti, oppressioni e sguardi malevoli. Non tradiremo mai ciò nord e che Giorgio Sandri, il padre di Gabriele, avreb-
in cui crediamo, e continueremo a seguire la nostra linea per be seguito il primo tempo in curva sud, abbiamo sentito


sempre . l’obbligo di stringerci tutti attorno al dolore di una fami-
glia che aveva perso una persona cara e che non riusciva
E’ questo il succo dell’intervista rilasciata a Matteo Du- a darsi pace.
rante, inviato di Panorama, alla domanda su chi sono Il 19 Marzo abbiamo finalmente dato un esempio di matu-
realmente gli ultras. Questo pezzo di giornale risalente rità alle tifoserie romane. All’uscita dallo stadio tutto era
al novembre del 2007, ci viene presentato da alcuni dei tranquillo, nonostante la sconfitta della Magica(Roma)
tifosi romanisti come risposta alla nostra prima doman- nei minuti di recupero, che di fatto ci ha quasi estromes-
da: “Chi sono realmente gli ultras?” so dalla lotta per lo scudetto. Quella sera forse per la pri-
E’ curioso come questo gruppo di ragazzi che gentil- ma volta il calcio è passato in secondo piano, ma è stato
mente ci hanno concesso questa intervista nell’anti-sta- giusto così perché in fondo Gabriele era uno di noi, al di
dio dell’Olimpico, prima della semifinale di Coppa Italia là dei colori che indossava. 63
tra Roma e Catania(terminata per la cronaca Perché spesso ci sono incidenti con le forze dell’or-
1-0, decisa da un gran gol di Totti), portasse- dine?
ro nella tasca questo trafiletto di giornale. Perché sono le stesse forze dell’ordine che
Non saprei se è stata solo una casualità, ma a fanno di tutto per far salire la tensione. La po-
guardare dalla tempestività con cui questi ra- lizia ha dei pregiudizi nei nostri confronti e
gazzi (Giorgio detto ‘Zazà’, Michele detto ‘Er pensa che ognuno di noi vada allo stadio solo
borsone’ e Cristhian detto ‘La nafta’) hanno per creare disordini.
tirato fuori quel pezzo di giornale malandato, Dovrebbero capire che noi siamo solo tifosi
mi è sembrato tutt’altro. che teniamo ai colori e alla maglia. Forse del-
La nostra intervista con Zazà, Er borsone e le volte esageriamo, ma non devono trattarci
La nafta è proseguita con altre domande, che ci han fatto come delinquenti.
entrare in contatto con questo mondo che per loro è con- Come abbiamo visto, i numerosi interventi da parte del-
siderato sacro e, che ci hanno aiutato meglio a capire chi lo Stato per arginare la violenza nel mondo del calcio
sono e cosa fanno realmente queste persone. sembrano essere insufficienti, forse perché le norme
Si è a conoscenza che gli ultras abbiano un codice: ci puoi dire possono funzionare sui gruppi, ma tenere a bada isolati
una regola che non vorresti mai infrangere? imbecilli è un compito che nessun governo può svolgere
Sicuramente il tifo per la mia squadra. Non ci rinuncerei con successo.
mai. La Roma è la mia seconda pelle e lo rimarrà per Il primo passo potrebbe essere quello di intervenire sul-
sempre. la cultura sportiva del nostro paese, ormai in crisi da de-
L’amore per la città. E’ quello che mi fa essere un vero cenni: basti guardare cosa avviene in Inghilterra, dove
tifoso. dopo i numerosi incidenti dei passati decenni che han-
Pensate che sia utile vietare o eliminare completamente no generato il cosiddetto fenomeno “hooligans”, oggi le
le trasferte dei tifosi? severe misure restrittive poste dal governo rendono il
Tutte queste misure restrittive verso i tifosi non fanno calcio uno spettacolo unico, con il pubblico che può se-
altro che allontanarci dallo stadio e alimentare situazioni guire i propri beniamini a pochi metri di distanza, senza
di frizione tra noi e le forze dell’ordine. che nessuna barriera architettonica vada ad arginare la
Vietare le trasferte organizzate è una cosa insensata dal passione dei tifosi. Di certo in Italia non vedremo mai
momento che oggi quasi tutti gli scontri avvengono fuori impianti di questo genere, ma seguendo questo modello
dallo stadio. E poi se due tifoserie hanno deciso di scon- potremmo arrivare un giorno a rivedere intere famiglie
trarsi lo fanno con o senza biglietto della partita. allo stadio e ritrasformare il calcio in una festa di sport.
Triestina: storia d’Italia in un’alabarda
Sport

di Roberto Bertoni

R icorre quest’anno il novantesimo anniversario della


fine della Prima Guerra Mondiale, conclusasi il 4 no-
vembre 1918 con il successo italiano nella battaglia di
Trieste. La scelta fu dovuta al fatto che un’altra squadra
cittadina, l’Amatori Ponziana (che disputava il Campio-
nato jugoslavo), era stata costretta dagli anglo-americani
Vittorio Veneto, e per celebrare l’evento abbiamo scel- a giocare lontano da Trieste per evitare incidenti, e così
to un modo insolito ma per nulla inappropriato: parlare sembrò doveroso imporre lo stesso divieto anche alla
della storia della Triestina, la squadra di calcio fondata Triestina per prevenire accuse e polemiche. La stagio-
proprio nel 1918 le cui vicende sportive si sono spesso ne fu disastrosa, la squadra venne denominata la “bel-
intrecciate con la cosiddetta “grande storia” naziona- la vagabonda” e si classificò all’ultimo posto ma il
le. 29 luglio 1947 la FIGC la ripescò in Serie A
Il piccolo club giuliano nacque dalla per risarcirla delle difficoltà patite, al-
fusione di due società, il Ponziana e largando il Campionato successivo a
il Foot-Ball Club Trieste, che con- ventuno formazioni.
dividevano come campo di gioco la Nonostante non sia mai stata una for-
Piazza d’Armi di una caserma austro- mazione di primo piano, nelle file del-
ungarica di Piazza Dalmazia (l’attuale la Triestina hanno militato personag-
Piazza Guglielmo Oberdan). Per evi- gi come Gino Colaussi (autore di una
tare gli inconvenienti che derivava- doppietta nella finale mondiale del
no dalla frequenza di questi incontri, 1938 vinta 4 a 2 dagli Azzurri sull’Un-
l’autorità militare acconsentì all’utilizzo gheria) e Nereo Rocco, “Il Paròn”, uno
della Piazza d’Armi come campo di gio- dei migliori allenatori e dei protagonisti
co solo a patto che le due società si fon- più straordinari del calcio italiano.
dessero. Nel 1924 conquistò la promozione Tra crisi e innumerevoli avventure societa-
in Seconda Divisione (l’attuale Serie B) in rie, talvolta non esaltanti, la squadra giuliana
64 seguito a una drammatica finale con la Pro Go- è ancora lì, con la sua alabarda sul petto, i suoi
rizia, e nel 1928 approdò finalmente nella Divisione simboli, il suo fascino a metà tra storia e mito, il suo
Nazionale (così si chiamava la Serie A prima di diventa- stadio intitolato al grande Nereo Rocco e la certezza
re a girone unico nel 1929) per motivi di rappresentanza di incarnare nella propria semplicità molti dei princìpi
delle province orientali dopo la Grande Guerra. Presen- (umiltà, grinta, carattere, determinazione, volontà di far-
za fissa nella massima Serie, nel dopoguerra le vicende cela a tutti i costi) su cui si fonda l’Italia risorta dopo la
societarie si intrecciarono nuovamente con delle deci- Liberazione nonché i genuini valori dello sport friulano
sioni politiche, considerando che nella stagione ‘46-’46 che Umberto Saba descrisse così nella poesia “Squadra
la formazione rosso-alabardata fu costretta a disputare Paesana”: “Anch’io tra i molti vi saluto, rosso-alabardati,
le prime partite del Campionato allo stadio “Moretti” di / sputati dalla terra natia, / da tutto un popolo amati”.
Udine dalle autorità anglo-americane che governavano a
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numero... Speciale:// Economia // Salute // Città Stellata

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