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CAPITOLO 2

CENNI DI ARCHITETTURA BIOCLIMATICA


2.1 Introduzione
Per architettura bioclimatica si intende quel complesso di soluzioni progettuali che, pur mirando ad assicurare condizioni di comfort termoigrometrico, comfort nei riguardi della qualit dellaria, comfort visivo ecc. allinterno degli edifici, cercano di limitare al massimo l'intervento degli impianti e quindi anche i relativi consumi di energia primaria. Questo approccio affida in modo prevalente alla struttura, alla conformazione fisica dell'edificio, al suo orientamento ed al contesto climatico in cui realizzato, il compito di captare o rinviare la radiazione solare e di sfruttare il microclima locale, per ottenere il comfort ambientale. A partire dagli ultimi anni stata posta una maggiore attenzione a un modo di progettare maggiormente responsabile energy conscious design" (progettazione energeticamente consapevole), che ha come obiettivo primario la realizzazione di edifici che, grazie alla forma, allesposizione e soprattutto al tipo dinvolucro edilizio, permettono di ottenere le condizioni di comfort ambientale richieste con un minimo utilizzo di tecnologie impiantistiche. Sostituendo ad esempio una quota di combustibili fossili con risorse ambientali rinnovabili (radiazione solare per il riscaldamento degli ambienti e per l'illuminazione naturale; vento, evaporazione dell'acqua, scambio termico con il terreno per il raffrescamento estivo, ecc.), si possono ottenere importanti risultati per lintera collettivit, quali minore ricorso alle fonti primarie con conseguente riduzione dellimmissione nellambiente di agenti inquinanti. Si pu osservare che, quanto pi viene perseguito un approccio di tipo bioclimatico, tanto pi assume importanza e risulta determinante una pi corretta integrazione edificio-impianti. E immediato osservare che, per perseguire

correttamente questo approccio, si richieder, da parte del progettista, un maggiore e non minore livello di competenza tecnica.

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2.2

Integrazione edificio - impianti


Come evidente, la funzione espletata da un impianto di climatizzazione consiste,

ovviamente, nel climatizzare un ambiente confinato. Lapproccio moderno per conseguire una pi efficiente utilizzazione di possibili contributi esterni (es. solari) ed interni non pu fare a meno di considerare gli impianti parte integrante delledificio e non un complemento da aggiungersi a posteriori. Inoltre si rileva che al progettista vengono contemporaneamente poste richieste di comfort sempre crescenti. Oltre al comfort termoigrometrico tradizionalmente considerato, oggi assumono crescente importanza aspetti del comfort legati alle sensazioni sonore e luminose, alligrometria e alla qualit dellaria. Ledificio dovr pertanto, nella sua collocazione, forma, funzioni e uso dei materiali, tendere a realizzare un sistema tecnologico energy saving che assicuri un comfort interno il pi completo possibile. Liter progettuale che invece viene normalmente seguito diverso: il progettista: sceglie e definisce gli spazi e gli aspetti formali dei materiali; limpiantista: interviene a posteriori per realizzare un sistema impiantistico che meglio si adatti alle scelte del progettista e che sia in grado di controllare le condizioni climatiche interne. Di qui la necessit di un approccio pi equilibrato ed articolato, caratterizzato da una maggiore attenzione, gi in sede di progettazione architettonica, verso tutte quelle misure di controllo degli scambi energetici tese a ridurre : sprechi ingiustificati di energia primaria; processi di omologazione dei modelli architettonici che spesso travolgono il patrimonio di conoscenza elaborato (spesso localmente) nel corso dei secoli. Lapproccio bioclimatico (pi o meno spinto) prevede quindi unattenzione verso tutto ci che consente di usufruire almeno in parte delle forze della natura per realizzare edifici che, in relazione alle condizioni climatiche esterne, siano in grado di ridurre gli stress climatici esterni ed utilizzare le risorse naturali utili al raggiungimento delle condizioni di comfort. Presupposto di questo approccio una pi approfondita conoscenza del regime climatico locale ove sar costruito ledificio per sfruttare potenziali apporti energetici gratuiti e per sia per dimensionare in modo conseguente gli impianti.

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Si precisa che il dimensionamento di un impianto di climatizzazione dipende da: condizioni climatiche esterne (te, ie, radiazione solare, velocit del vento, ecc.); struttura delledificio: caratteristiche fisiche e dimensionali delle strutture (soprattutto dinvolucro); forma ed orientazione; funzione svolta dalledificio.

2.3

Esempi di possibili approcci


Come evidenziato in figura, una finestra orientata a Sud, fornita di aggetto, lascia passare i raggi del Sole (inclinati) durante linverno, ma non lascia passare i raggi (pi meno inclinati) durante lestate.

Orientare opportunamente un edificio al fine di utilizzare correnti daria (ad esempio Nord Sud oppure le brezze marine che spirano normalmente al litorale), consente di ventilare efficacemente durante la notte e quindi di abbassare la temperatura media interna, anche in assenza di impianti di condizionamento.

Il colore bianco dei muri riflette, di giorno, la radiazione solare e smaltisce egualmente, di notte, come radiazione infrarossa, il calore accumulato durante le ore diurne.

Gli edifici (v. figura a lato) possono essere corredati di verande a serra, o dispositivi simili, che consentono unefficace cattura della radiazione solare

invernale e, una volta aperte e ventilate, possono agire da schermo estivo (grazie alla presenza degli aggetti). In questo caso, la struttura

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delledificio funziona da accumulatore termico invernale. Messa in opera di elevati isolamenti termici dellinvolucro edilizio per evidenziare i contributi energetici gratuiti rispetto a quelli forniti dallimpianto di riscaldamento. Come si vedr pi approfonditamente nel capitolo riguardante gli impianti di riscaldamento, una particolare attenzione allisolamento termico degli edifici risulta di fatto imposta anche dai provvedimenti legislativi aventi lo scopo di contenere i consumi di energia primaria negli edifici. A titolo di esempio la seguente figura riporta landamento crescente dello spessore di materiale isolante mediamente messo in opera in alcuni paesi europei a partire dal 1962.

Interventi sulle superfici opache e trasparenti dellinvolucro edilizio al fine di contenere i carichi termici trasmessi allinterno nel regime estivo. Anche se tale argomento verr ripreso e brevemente discusso quando si accenner al dimensionamento degli impianti di condizionamento, si pu osservare come il contenimento dei carichi termici trasmessi attraverso superfici trasparenti possa essere in parte realizzato attraverso la messa in opera di superfici trasparenti speciali come ad esempio: vetri il pi possibile trasparenti nel visibile e riflettenti invece nel vicino infrarosso (per eliminare la parte infrarossa della radiazione solare senza ridurre apprezzabilmente la luce trasmessa); vetri con fattore di trasmissione

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variabile sensibili allentit della luce incidente (fotocromici); vetri sensibili al calore (termocromici) o in modo attivo sensibili alla presenza di campi elettrici imposti (elettrocromici). Per quanto riguarda la parte opaca dellinvolucro si pu agire sulle loro caratteristiche (scelta e dimensionamento di pareti multistrato per ridurre i carichi trasmessi) oppure si pu fare riferimento alla messa in opera di pareti e coperture ventilate per ridurre gli apporti energetici estivi trasmessi attraverso le pareti perimetrali. In questi casi, come illustrato nella figura, uno strato di rivestimento esterno fissato alla struttura portante e da questa opportunamente distanziato (10-15 cm), al fine di realizzare unintercapedine, aperta sullambiente esterno, attraverso la quale laria possa fluire per convezione naturale o in certi casi anche forzata.

Illuminazione naturale diurna di un edificio, sfruttando sia la luce solare diretta sia quella diffusa dalla volta celeste per favorire la penetrazione della luce naturale all'interno degli edifici riducendo i consumi elettrici (pregiati) per lilluminazione artificiale.

2.4

Cenni sui sistemi solari passivi ed attivi


In un edificio possono essere introdotti elementi strutturali per captare l'energia solare in modo passivo, cio tramite componenti dinvolucro, o attivo con componenti impiantistici

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Sistemi solari passivi Nella gestione di un edificio o di un'abitazione, le strategie solari passive, con diverse varianti, possono essere sostanzialmente impiegate per raggiungere due obiettivi principali: - riscaldamento, soprattutto nei climi freddi, attraverso l'accumulo, la distribuzione e la conservazione dell'energia termica solare. Al fine di raggiungere questo scopo, le principali tecniche passive prevedono l'impiego di muri termoaccumulatori, di un ottimo isolamento, di una notevole massa termica, di sistemi di preriscaldamento dell'aria, di superfici vetrate esposte a Sud, di vere e proprie serre addossate all'edificio ed altri accorgimenti ancora. - raffrescamento naturale, grazie alla ventilazione naturale, alla schermatura e all'espulsione del calore indesiderato verso lesterno. Le principali tecniche impiegate in questo caso prevedono soprattutto l'utilizzo di condotte d'aria interrate, di camini solari, di una buona massa termica, della ventilazione indotta, di protezioni dall'irraggiamento diretto e di sistemi per la deumidificazione o per l'evaporazione dell'acqua.

Riscaldamento solare passivo

Nella stagione fredda, l'energia solare pu dare un contributo significativo al fabbisogno energetico degli edifici. Nella seguente figura si riportano alcuni sistemi solari passivi che possono essere classificati in tre categorie :

a guadagno diretto (lo scambio termico prevalente di tipo radiativo diretto); a guadagno indiretto(lo scambio termico prevalente di tipo convettivo, quello radiativo indiretto, attraverso la parete di accumulo);

ad incremento isolato (lo scambio di tipo radiativo indiretto, attraverso una massa che accumula, anche per scambio convettivo, ma senza passaggio daria in ambiente).

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Il sistema a guadagno diretto, quello pi comune, si realizza mediante ampie vetrate esposte a sud, aperte direttamente sull'ambiente interno, che dispone di sufficienti masse di accumulo termico. Come gi accennato, una

finestra orientata a Sud, fornita di aggetto, lascia passare i raggi del Sole (inclinati) durante linverno, ma non lascia passare i raggi (meno inclinati) durante lestate.

I principali sistemi a guadagno indiretto sono rappresentati da:

muro termico muro Trombe serra

Nel muro termico l'accumulo determinato da una parete di consistente massa termica esposta a sud e prevede una superficie vetrata esterna per ridurre le dispersioni termiche. Il calore captato viene trasmesso per conduzione, con un certo ritardo, attraverso la parete e quindi ceduto (per convezione ed irraggiamento) all'ambiente interno.Gli elementi di accumulo, a calore sensibile, comunemente adottati, sono costituiti da pareti e/o solai aventi una adeguata capacit termica.

Talvolta il muro termico rappresentato da un muro dacqua costituito da bidoni o barili che racchiudono acqua. Il ricorso a questo sistema giustificato dal fatto che la capacit termica dellacqua superiore a quella dei materiali murari, per cui a

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parit di volume e di salto termico (esterno/interno) il muro dacqua accumula una quantit di calore maggiore. Laspetto negativo del muro dacqua insito nel fatto che esso non pu costituire elemento strutturale per cui rappresenta un extracosto.

Muro di Trombe: sulla facciata sud di un edificio residenziale, unitamente ad una serra e collettori solari termici

Il muro Trombe, oltre al trasferimento del calore per conduzione (come nel muro termico), consente anche quello per termocircolazione naturale, dalla captazione allambiente retrostante, attraverso delle aperture poste in alto ed in basso sulla parete. In particolare si tratta di un muro pieno di circa 30 cm di spessore, sul lato esterno (in genere verso sud) dipinto in nero e protetto da una vetrata posta a 12 cm di distanza, sul lato interno del muro invece sono praticate delle aperture, in alto ed in basso, in genere dotati di aperture termostatiche. Quando il sole riscalda il volume d'aria tra muro nero e vetro; il calore accumulato ceduto gradualmente all'ambiente interno

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attraverso i moti convettivi dell'aria riscaldata regolati e facilitati dalle aperture termostatiche. L'aria calda leggera entra dalla bocchetta superiore e raffreddandosi con l'aria pi fredda all'interno viene richiamata dalla bocchetta inferiore nell'intercapedine tra muro nero e vetro. D'estate pu essere schermato per evitare un eccessivo surriscaldamento.

La serra rappresenta un sistema capace di creare un sistema cuscinetto tra interno ed esterno con un evidente miglioramento delle condizioni di comfort. Inoltre, la serra si pu

addossare agli edifici preesistenti e costituisce lo spazio ideale (con i dovuti accorgimenti) per la coltivazione di piante. Se dotata di schermature ad elementi mobili pu essere considerata uno spazio abitabile.

Nei sistemi a guadagno isolato la superficie di captazione separata dall'accumulo termico, il trasferimento del calore fra i due elementi avviene per convezione naturale o anche direttamente, sempre per convezione naturale dalla captazione allo spazio abitato.

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Un esempio di sistema isolato costituito dal sistema Barra-Costantini che si pu schematizzare in un collettore solare montato sulla facciata sud dell'edificio. L'aria riscaldata dal collettore viene convogliata in condotti posti nel soffitto che riscaldano la struttura. Si viene quindi a determinare una termocircolazione naturale (loop convettivo) con conseguente trasferimento del calore dalla captazione (collettore) allaccumulo (soffitto) ed allambiente interno.

Sistemi solari attivi

Con l'espressione "energia solare attiva" si intende in genere raggruppare tutte le applicazioni che riguardano il settore delle applicazioni termodinamiche (energia termosolare) ed il settore dell'energia fotovoltaica. L'energia termosolare ha diversi sistemi applicativi che differiscono tra di loro per il tipo di collettore impiegato, il modo di immagazzinamento dell'energia ecc. In ogni caso tutti i sistemi attivi, che vengono in genere utilizzati per riscaldare gli ambienti o l'acqua, hanno come principali componenti sia collettori solari sia sistemi di immagazzinamento del calore, mentre la circolazione del fluido utilizzato per lo scambio termico viene ottenuta mediante pompe o ventole. I pannelli solari impiegati nel settore edile offrono, tra gli altri vantaggi, la caratteristica di poter essere integrati con relativa facilit nella struttura

dell'edificio. Esiste quindi la possibilit di creare delle vere e proprie facciate energeticamente attive, senza rinunciare alla qualit stilistica e architettonica dell'edificio, realizzando contemporaneamente un manufatto con un ridotto impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti. I sistemi solari attivi si differenziano dai sistemi solari passivi sopra descritti per le seguenti specificit:

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Il subsistema di captazione, sia esso ad acqua o aria, , generalmente, un componente (collettore produzione modulare solare), di

industriale,

composto da una lastra trasparente (generalmente, vetro), da unintercapedine daria, da una lastra nera assorbente con sottostante strato isolante, e da una scocca metallica avente la funzione di tenere assemblati gli strati summenzionati;

Il subsistema di distribuzione un vero e proprio circuito impiantistico, di pompe e tubi (acqua) o ventilatori e condotti (aria), trasportante il fluido ai terminali di scambio termico, che possono essere radiatori tradizionali o serpentine a bassa temperatura (a pavimento o a soffitto) nel caso di fluido acqua ovvero ventil-convettori o bocchette daerazione nel caso di fluido aria;

Il subsistema di accumulo rappresentato da contenitori dacqua che scambiano indirettamente con il sistema distributivo e sono spesso associati alla fornitura di acqua calda igienico-sanitaria o letti di pietra, generalmente posti

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sotto il pavimento del piano terra e attraversati da condotti in arrivo dai collettori, nel caso di sistemi ad aria;

Il sistema solare , generalmente, assistito da un impianto di produzione del calore a combustibile fossile, dimensionato in modo tale da intervenire quando i valori della radiazione solare incidente non sono sufficienti a produrre il calore necessario allambiente. La scelta tra sistemi solari ad aria e ad acqua deve essere effettuata in relazione

al tipo duso finale del calore e alle caratteristiche temporali dellutenza. Un sistema solare attivo ad acqua consigliabile nelle destinazioni duso residenziali permanenti, dove pu essere associato allutilizzo di acqua calda igienico-sanitaria e/o a sistemi di riscaldamento ad alta inerzia e bassa temperatura, quali i sistemi radianti a pavimento, a soffitto o a parete. Un sistema ad aria consigliabile in destinazioni duso non residenziali, o residenziali non permanenti, dove possibile sfruttare al meglio la migliore efficienza istantanea. I sistemi ad aria richiedono minore manutenzione dei sistemi ad acqua.

2.5

Radiazione solare a cielo sereno: incidenza su una superficie


La valutazione dellentit della radiazione solare istantanea, che in una giornata

serena giunge, ad esempio, sulle pareti di un edificio, pu essere oggetto solo di valutazioni approssimate in relazione al gran numero di variabili che la interessano e della loro imprevedibilit. Se questo risulta possibile nel caso di un giornata serena lo stesso non potr verificarsi, in generale, nel caso di giornate nuvolose a causa del mutevole ed imprevedibile comportamento delle nuvole. In genere, per molte localit italiane sono disponibili dati relativi al numero medio mensile di ore di sole e di media mensile della radiazione globale su superficie orizzontale mensili. Focalizzando ora lattenzione solo sulla radiazione solare che in giorni sereni incide sulle superfici esterne orizzontali e verticali di un edificio, si pu osservare che questa dipende dalle variazioni stagionali di altezza del sole sullorizzonte. In conseguenza le facciate verticali a nord non sono mai investite dalla radiazione diretta, la facciata verticale meridionale sempre soleggiata, ma

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linclinazione dei raggi rispetto ad una retta normale ad essa inferiore in inverno (il sole pi basso sullorizzonte) e maggiore in estate; le due facciate verticali ad est ed ovest ricevono una quantit superiore di energia in estate, cos come la copertura, ma in valore assoluto quelle meno di questultima.
zenit traiettoria solare O = altezza del Sole = azimut del Sole

- + N

Posizione del Sole rispetto alla superficie captante

Noti declinazione d, angolo orario , latitudine (la norma UNI 10349 "Dati climatici" riporta la latitudine di tutte le citt capoluogo di provincia) possibile determinare: : altezza del sole sullorizzonte (angolo formato dalla congiungente i baricentri della Terra e del Sole con il piano orizzontale) od il suo complementare z, angolo zenitale. Si pu dimostrare che risulta: sin = cos z = sin sin d + cos cos d cos facendo attenzione a considerare solo i valori positivi di ovvero a ignorare altezze del sole negative sul piano dellorizzonte.

: azimut solare (angolo formato dalla proiezione della congiungente Sole-Terra sul piano dellorizzonte con la direzione Nord-Sud). Si pu dimostrare che risulta: cos = sin sin sin d cos cos

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dove assume valori positivi verso Est e negativi verso Ovest e tutti gli angoli sono in gradi. Nella seguente figura riportato un diagramma polare, valido per la latitudine specificata, ove le diverse circonferenze di raggio via via decrescente corrispondono a valori crescenti dellangolo di altezza solare . I valori dellazimut solare sono riportati in riferimento alla direzione Sud. Sul diagramma sono poi tracciate linee che rappresentano i percorsi solari nei giorni 21 dicembre e 21 giugno (solstizio dinverno e destate) 21 gennaio e 22 novembre, 23febbraio e 20 ottobre ecc., e cio coppie di giorni corrispondenti a mesi simmetrici con la stessa declinazione.

Dopo aver determinato gli angoli che definiscono la posizione istantanea del sole, occorre determinare langolo dincidenza formato tra la normale alla superficie considerata e la congiungente Sole-superficie. Dati di partenza da desumere dal particolare caso in questione sono, ovviamente:

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: inclinazione della superficie (angolo tra la superficie ed il piano orizzontale);

s: azimut della superficie (angolo misurato sul piano orizzontale tra la normale alla superficie e la direzione Nord-Sud).

s = angolo zenitale s

superficie inclinata

_______superficie verticale +s

- superficie orizzontale________ +s

Posizione del Sole rispetto a superfici di diversa inclinazione e orientamento.

Si pu pertanto scrivere: cos = cos cos( s) sin + sin cos avendo cura, nel modello realizzato, di scartare i valori per cui cos < 0 .

2.6

Radiazione solare a cielo sereno: flusso energetico incidente su

una superficie
Al fine di valutare la radiazione solare diretta, diffusa e riflessa dal terreno che in condizioni di cielo sereno incida su una superficie di generica disposizione ed orientamento si pu fare riferimento ad un modello semiempirico di atmosfera che permette un soddisfacente grado di accuratezza. Il modello matematico pi utilizzato quello adottato dallASHRAE, che si basa sul calcolo delle radiazione normale e diffusa mediante alcuni algoritmi.

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Si usa definire Costante solare 'c il flusso denergia raggiante [W/m2] incidente su una superficie perpendicolare alla congiungente Terra Sole, fuori degli strati atmosferici e misurata quando la distanza solare assume il valor medio. Essa vale: 'c = 1353 [W/m2] A causa delleccentricit dellorbita, la distanza Terra Sole varia nellanno e, conseguentemente, anche se in modo pi modesto, la radiazione extra-atmosferica 'N secondo la legge: 'N = 'c [1 + 0.033 cos(360g/365)] Lintensit della la radiazione diretta 'dir che incida inclinata (angolo dincidenza ) su una superficie comunque orientata fornita da: 'dir = e dove: A la radiazione extratmosferica virtuale (che si avrebbe se la provenienza dei raggi fosse zenitale). E valutabile per ogni giorno dellanno mediante la: A
B sin

cos

(valida per cos >0)

A = 1150,65 + 72,43 cos(0.95 g) +34,25 sin(0.017 g)+1,5log(g) B il coefficiente destinzione dellatmosfera. Esso dato da: B =1/(6.74 +0.026 g 5,13 10-4 g2 + 2.24 10-6 g3 2.80 10-9 g4) La componente diffusa 'dif che incide sulla stessa superficie: 'dif =C e dove: C il fattore di radiazione diffusa. Ottenibile da: C =1/(16,9+0.0001 g 8.6510-4 g2 + 3.93 10-6 g3 4.005 10-9 g4) A
B sin

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Nella seguente tabella sono riportati valori dei coefficienti A, B, C valutati per il 21-esimo giorno del mese. Giorno 21 Gen 21 Feb 21 Mar 21 Apr 21 Mag 21 Giu 21 Lug 21 Ago 21 Set 21 Ott 21 Nov 21 Dic A [W/m2] 1230 1214 1185 1135 1103 1088 1085 1107 1151 1192 1220 1233 B [W/m2] 0,142 0,144 0,156 0,180 0,196 0,205 0,207 0.201 0,177 0,160 0,149 0,142 C [W/m2] 0,058 0,060 0,071 0,097 0,121 0,134 0,136 0,122 0,092 0,073 0,063 0,057

Coefficienti A, B, C valutati per il 21-esimo giorno del mese.

Le espressioni permettono di estendere il calcolo della radiazione solare a qualsiasi giorno dellanno. F il fattore di vista tra la superficie considerata e la volta celeste. Valutabile mediante: 1 + cos 2 Se la superficie inclinata riceve meno radiazione diffusa dallatmosfera, ma F= pu ricevere una quantit aggiuntiva di radiazione riflessa 'rif , dovuta alla riflessione dal terreno circostante il cui fattore di riflessione detto albedo. Lalbedo della superficie circostante varia considerevolmente in funzione della natura del terreno, della vegetazione, ecc. La componente riflessa pu essere determinata come: 'rif = e A
B sin

(C + sin) g (1 F)

dove: g: fattore di riflessione del terreno circostante (albedo). Lalbedo, ad esempio pu variare dal valore medio pari a 0.07 per un ampio specchio dacqua con sole alto fino a raggiungere un valore di circa 0.65 quando il sole basso sullorizzonte. In letteratura sono riportate valori di albedo per diversi paesaggi.

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In definitiva la radiazione 'T che complessivamente raggiunge una superficie comunque orientata, in condizioni di cielo sereno, pu essere calcolata come: 'T = 'dir + 'dif + 'rif
radiazione diretta

radiazione diffusa

radiazione diffusa

radiazione diretta

ne a zio a i d ra les s r if

Figura 3.6 Rad iazione globale su di un piano co munque inclinato

In allegato si riporta un listato di un programma in MatLab per il calcolo della radiazione solare incidente su una superficie comunque ubicata ed inclinata.

Allegato %%%%%%%%%%%%%%%%%% RADIAZIONE SOLARE %%%%%%%%%%%%%%%%

% g indica il giorno dell'anno a cui si fa riferimento g = 201; % w indica l'angolo giornaliero e nota bene in radianti w = g*pi/180; % d indica la declinazione del Sole ed espressa in gradi d = 23.45*sin((g+284)*360*pi/(180*365)); % long indica la longitudine della localit ove ubicata la superficie oggetto di ... % studio, inserisco longitudine di Genova, espressa in gradi long = 8.8833; % fu indica la longitudine del meridiano centrale del fuso orario a cui appartiene... % la sopraindicata superficie, espressa in gradi fu = 15; % t indica il periodo della simulazione t = [0:1:24]; % tau il tempo espresso in ore scandite da un comune orologio tau = [0:1:24]; e = 0.42*cos(w)-3.23*cos(2*w)-0.09*cos(3*w)-7.35*sin(w)-9.39*sin(2*w)0.34*sin(3*w); % e rappresenta l'eq. del tempo (tiene conto di varie anomalie dell'orbita terrestre) % omega rappresenta l'angolo orario del Sole

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omega = 15*(12-tau)-0.25*(e-4*(long-fu)); % lat indica la latitudine della localit ove ubicata la superficie oggetto di ... % studio, immetto latitudine di Genova, in gradi lat = 44.416; % A la radiazione extratmosferica virtuale A = 1150.25+72.43*cos(0.95*g*pi/180)+34.25*sin(0.017*g*pi/180)+1.5*log(g); % B il coefficiente d'estinzione dell'atmosfera B = 1/(6.74+0.026*g-5.13*power(10,-4)*power(g,2)+2.24*power(10,6)*power(g,3)... -2.8*power(10,-9)*power(g,4)); % C il fattore di radiazione diffusa C = 1/(16.9+0.0001*g-8.65*power(10,-4)*power(g,2)+3.93*power(10,6)*power(g,3)... -4.005*power(10,-9)*power(g,4)); % beta indica l'altezza del Sole sull'orizzonte beta = asin(sin(lat)*sin(d))+(cos(lat)*cos(d)*cos(omega)); % psi indica l'azimut solare psi = acos(((sin(beta)*sin(lat))-sin(d))/(cos(beta)*cos(lat))); % csi indica l'inclinazione della superficie csi = 90; % psis l'azimut della superficie psis = 0; % teta l'angolo di incidenza tra la normale alla superficie e la congiungente... % Sole superficie teta = acos(cos(beta)*cos(psi-psis)*sin(csi)+sin(beta)*cos(csi)); % fidirn rappresenta l'intensit della radiazione diretta normale alla superficie fidirn = A\exp(B\sin(beta)); % fidir indica la radiazione diretta fidir = A*cos(teta)\exp(B\sin(beta)); % F esprime il fattore di vista tra la superficie considerata e la volta celeste F = (1+cos(csi))/2; % fidif esprime la componente diffusa della radiazione complessiva fidif = C*IDn*F; %rog il coefficiente di riflessione del terreno circostante rog = 0.2; % firif rappresenta la componente riflessa della radiazione complessiva firif = A*(C+sin(beta))*rog*(1-F)\exp(B\sin(beta)); % fitot esprime la radiazione complessiva . fitot=fidir+fidif+firif

La figura successiva mostra lintensit della radiazione solare complessiva a cielo sereno, incidente su superficie verticale esposta a Est, calcolata per le coordinate geografiche di Genova. I grafici successivi mostrano rispettivamente le radiazioni solari incidenti il 21 luglio su superfici esposte ad Sud, Ovest, Nord.

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Radiazione solare globale per una superficie verticale esposta ad Est (21 luglio).

Radiazione solare globale per una superficie verticale esposta a Sud (21 luglio).

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Radiazione solare globale per una superficie verticale esposta ad Ovest (21 luglio).

Radiazione solare globale per una superficie verticale esposta a Nord (21 luglio).

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Si pu osservare come lentit della radiazione solare che in una giornata serena incide sulle superfici esterne orizzontali e verticali di un edificio, dipenda dallorientazione della parete, dallora del giorno e dalle stagione che determina langolo di altezza solare. Cos si pu affermare che mentre le facciate verticali a nord sono minimamente investite dalla radiazione globale, la facciata verticale meridionale sempre soleggiata, ma linclinazione dei raggi rispetto ad una retta normale ad essa inferiore in inverno (il sole pi basso sullorizzonte) e maggiore in estate. Quanto detto pu fornire alcuni suggerimenti al riguardo della pi opportuna disposizione dei locali di un appartamento: ad esempio gli ambienti con maggiori esigenze di comfort e pi lunghi tempi di permanenza potranno essere esposti a sud, privilegiando il sud-est per le camere da letto (che vengono rassettate in mattinata e quindi hanno bisogno di sole in questo periodo del giorno) ed il sud-ovest per gli spazi di studio (che vengono utilizzate maggiormente nel pomeriggio). Tutti quegli ambienti di servizio (garage, depositi, ripostigli) la cui fruizione non continua e che, pertanto, non necessitano di riscaldamento, possono essere esposti a nord, funzionando cos da spazi cuscinetto, ovvero spazi filtro, camere daria e ambienti per isolare linterno dallesterno sul lato climaticamente pi svantaggiato. 2.5.2 Valutazione ombreggiatura su pareti opache/vetrate Nella gestione di un edificio o di un'abitazione, la valutazione dellentit della radiazione solare incidente sulle pareti opache/vetrate costituenti linvolucro edilizio presenta notevole importanza, oltre che per affrontare lo studio di eventuali dispositivi solari passivi, anche per valutare il comportamento termico (in assenza di impianto) o i carichi termici trasmessi allambiente confinato cui limpianto di climatizzazione dovr far fronte. Come gi osservato lentit dei carichi termici trasmessi condiziona nel regime estivo la potenzialit di un eventuale impianto di condizionamento dellaria. La conoscenza delle caratteristiche direzionali della radiazione solare inoltre necessaria per dimensionare eventuali schermi verticali/orizzontali che, tramite lombreggiatura di parte dellinvolucro esterno, consentano di limitare i carichi termici trasmessi allinterno delledificio. E quindi opportuno discutere brevemente il problema relativo alla valutazione delle ombre portate da schermi orizzontali o verticali o da altri edifici sulla generica parete di un edificio.

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z M D

In figura rappresentato un edificio munito sia di uno schermo verticale di lunghezza pari a L che di un schermo orizzontale sempre di lunghezza L. La posizione del sole sar individuata dallangolo di altezza solare e dallazimut solare ; la superficie invece dal solo angolo azimutale s . Entrambi gli schermi intercettano parte della radiazione solare. Lesame della figura evidenzia immediatamente che:

-per lo schermo verticale con un aggetto di L (m) la lunghezza dellombra L1 : L 1 = L tan 1 ove : 1 = s -per lo schermo orizzontale con un aggetto sempre di L (m) la lunghezza dellombra L2: L 2 = L tan 2 Poich valgono le seguenti relazioni trigonometriche: M = D cos 1 z D z tan 2 = M tan = risulta: tan 2 = tan / cos 1

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La valutazione dellombra ad un certo istante pu pertanto essere immediatamente calcolata noti gli angoli solari , . Una valutazione rapida di L1/L e cio tan1 e di L2/L e cio tan2 pu ottenersi anche utilizzando il seguente diagramma:

Utilizzo del diagramma:

- la parte superiore permette di calcolare, noti langolo e lorientazione della parete, il rapporto L 1 / L o metri di ombra per metri di schermo per lo schermo verticale; ARCHITETTURA BOCLIMATICA ED INVOLUCRO EDILIZIO Cap. 2 40

- la parte inferiore permette di ricavare, noti langolo di altezza solare ed il valore di L 1 / L prima visto per lo schermo verticale, il rapporto L 2 / L per lo schermo orizzontale. Ad esempio per una parete orientata a SSW, con = 50 e = 57 si ottiene : schermo laterale un rapporto L 1 / L = 0.6 schermo orizzontale un rapporto L 2 / L = 1.8. Lo studio descritto sulle ombre portate permette la valutazione delle ombre portate da un edificio su di un altro. Ad esempio nel caso si voglia determinare lombra portata dalledificio B sulledificio prospiciente A.

Se laltezza delledificio B hB e la distanza tra essi d (m), lombra portata da B su A sar pari a: OM = hB z Risulter quindi: z = d tan 2 = tan cos 1 [m]

dove z pari allombra portata da uno schermo orizzontale di lunghezza d.

Tale valore pu essere immediatamente dedotto dal diagramma sopra esposto. Analogamente se consideriamo due edifici A e B in pianta (vedasi figura sottostante), lombra portata dalledificio B su A ricavabile dalla relazione:

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OM = k z dove:

[m]

k la quota di quanto, in pianta, ledificio B sporge su A; z eguale allombra portata da uno schermo laterale di lunghezza d , ovvero: z' = d' tan 1 e si pu facilmente ricavare dal diagramma precedente. In casi pi articolati e complessi si pu rappresentare su un diagramma con ordinate langolo di altezza solare e ascisse azimut solare (diagramma solare) il percorso apparente del Sole alle varie ore del giorno per la latitudine considerata. Ponendosi, quindi, di fronte alla parete considerata, rilevando con un teodolite langolo di altezza e lazimut delle diverse ostruzioni, possibile tracciare sul diagramma il profilo dellorizzonte.

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