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Quattro pensieri e una descrizione

della Natura della Mente


Lama Ole Nydahl
Trad. Thupten Nyima
Riconoscere che pochissime persone hanno la possibilità di lavorare
con la propria mente al di là del punto di vista dualistico.
Comprendere l’impermanenza di qualsiasi cosa, sia interiore che
esteriore. Si può morire in qualsiasi momento e solo la
consapevolezza dello spazio della mente è presente sempre e
dappertutto.
Essere consapevoli delle cause e degli effetti - i pensieri, le parole e le
azioni gettano i semi per il futuro e i risultati hanno lo stesso colorito
emozionale delle cause.
Infine, comprendere la saggezza della crescita comune. Tutti gli esseri
mirano a un qualche tipo transitorio di felicità cercando di evitare la
sofferenza. L’illuminazione è la più formidabile delle felicità e non può
finire. Precludere per pigrizia l’accesso della propria mente al suo
potenziale più ricco è un errore doloroso. Chiunque, rimanendo ad un
livello concettuale, pensa di essere il proprio corpo e di possedere le
proprie cose, non ha il potere di beneficare gli altri e non troverà
nessun conforto quando la perdita, la vecchiaia, la malattia e la morte
arriveranno.
Il successo della propria vita dipende dal grado in cui si riesce a
dissolvere la superficiale percezione di separazione fra chi esperisce,
l’avere esperienza e l’oggetto dell’esperienza.
L’origine di questi concetti è dovuta alla tendenza di ogni mente non
illuminata a funzionare come un occhio. L’occhio percepisce ciò che
appare ma non se stesso e non riconosce il suo proprio spazio che
tutto pervade. La causa di ogni impedimento è l’incapacità di
comprendere che tutto è consapevolezza della mente che tutto
pervade. Sebbene nulla di reale o di perdurante può essere trovato
nel proprio corpo o nei propri pensieri, a causa dell’ignoranza di base
lo spazio consapevole sperimenta se stesso come un “io”. La sua
chiarezza e la sua ricchezza, che producono i mondi interiori ed
esteriori, divengono un “altro” o qualcosa di “separato”.
L’interazione fra l’”io” e l’ ”altro” produce percezioni disturbanti che
sono prese per reali e conducono a pensieri, parole ed azioni
maldestre. Il feed-back fra la propria coscienza deposito e il mondo
esterno produce poi esperienze spiacevoli che rinforzano la propria
tendenza a compiere ulteriori azioni non abili. Queste sensazioni
disturbanti sono prese come base per le proprie azioni e sono la causa
della sofferenza di tutti gli esseri non liberati. Pochi comprendono
quanto sia spiacevole veramente la rabbia. Le persone veramente forti
non hanno frustrazioni e semplicemente riescono a fare quello che
desiderano.
La base per l’espressione piena della mente è lo Stato della Verità.
Qui, lo spazio è informazione, non un buco nero inconsapevole o
qualcosa che non c’è. E’ un contenitore che manifesta, conosce,
abbraccia ed unisce. Tutte le cose dipendono e si influenzano l’una con
l’altra. Per quanto le distanze di separazione possano essere enormi,
ci sarà sempre più spazio al di là degli oggetti che fra gli oggetti
stessi.
La Verità è omni-pervadente. E’ la vibrazione di ciascuna particella,
ciascuna apparizione e sparizione, la nascita e la morte degli esseri. Il
fatto che tutti i fenomeni appaiono definitivamente dal potenziale
dello spazio e hanno cause a livello relativo, li rende
fondamentalmente veri.
Gli oggetti, la gente, gli avvenimenti non hanno bisogno nè di
un’entità esterna creatrice, nè di alcuna approvazione proveniente da
qualche altra parte. Inseparabile dalla maturità e dalla saggezza
intuitiva, questa comprensione genera lo stato senza paura, la base
per tutte le buone qualità. Questo si manifesta spontaneamente
quando la mente riconosce la sua indistruttibile natura di spazio. Il
ricco potenziale dello spazio con la sua libera manifestazione,
chiarezza e costante freschezza è lo Stato della Beatitudine che si
manifesta esteriormente come luce ed energia del campo del Buddha,
ed interiormente come immediata esperienza di riconoscimento,
espressione artistica e purezza.
C’è sempre qualcosa che accade, gli eventi esterni ed interiori
cambiano ad ogni istante. Sperimentare questa ricchezza con
completa consapevolezza è la più alta estasi spontanea della mente.
Essendo immutevoli come uno specchio o il fondo del mare, invece di
essere condizionati come i riflessi e le onde, lo Stato della Beatitudine
appare quando non c’è alcuna aspettativa o paura.
Questa beatitudine della consapevolezza dello spazio, che non è altro
che la la radianza della mente, si manifesterà ogni qual volta le
condizioni lo permettano.
Una terza ricchezza, lo Stato dell’Attività, coesiste con la propria
visione profonda dello spazio della mente, il funzionamento inter-
dipendente di tutte le cose e la beatitudine dello sperimentare la
chiarezza mentale. Non ha altra causa che la mente. Si basa sul
riconoscere che lo sperimentatore è fondamentalmente senza
ostruzioni ed illimitato.
Nonostante le marcate differenze di abilità delle persone nel pensiero
astratto, e della loro necessità di comprendere le cause e gli effetti
delle proprie parole, tutti non desiderano altro che la felicità e
fondamentalmente condividono lo stesso spazio interiore ed esteriore.
Quando questo è compreso, si dovrebbe essere di beneficio per gli
esseri in una maniera intelligente e lungimirante. Nel mondo odierno
questo potrebbe anche significare applicare il controllo delle nascite
per i poveri e fornire educazione ai loro figli. Questo oceano di attività
compassionevoli ha per bersaglio le fonti della sofferenza. Scaturisce
dalle illimitate qualità della mente e si esprime attraverso le attivita di
buddha di pacificazione, di arricchimento, di soggiogamento e di
trasformazione.
Dal livello della liberazione dove la convinzione in un “io” reale ed
esistente sparisce, si sperimenta la sofferenza in una qualità simile al
sogno che non è più vincolante. Sempre di più, si sperimentano i
reami puri della coscienza e si è consapevoli che tutti gli esseri sono
buddha inconsapevoli della loro essenza. Sebbene non esista
separatamente nessuno che veda, molto può essere visto. Il dono
illuminante del Buddha è la possibilità di chi vede di vedere se stesso.
Verità, beatitudine e azione intelligente – che cosa si può aggiungere
a queste tre perfezioni?
Solo la loro essenza, lo Stato Fondamentale.
Se lo spazio in quanto informazione (Verità) è paragonato all’umidità
che è invisibile e tutto pervade, allora lo spazio in quanto
manifestazione spontanea (Beatitudine) è paragonabile alle nubi e lo
spazio in quanto azione significativa (Attività compassionevole) alla
pioggia che nutre le cose. Nonostante le differenze percepite si tratta
sempre di acqua. L’acqua è quindi paragonabile all’essenza, lo Stato
Fondamentale. Insieme, questi quattro stati sono una mente
perfettamente funzionante.

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