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Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
La Divinità innata,
mezzo inalienabile
per ottenere la Pace
Questo è stato quanto Baba disse, quattro decadi fa, nell’anno 1965, durante la festività
di Dasara. Tali parole preannunciano il significato della solenne festività chiamata anche
Devî Navarâtrî.
Negli anni, milioni di devoti hanno partecipato a questa festa a Praµânti Nilayam col
Signore nella Sua Forma Fisica che, fortuna davvero rara elargita dai Cieli, accetta, in
qualità di Veda Puru¹a (la Persona Divina glorificata nei Veda), l’offerta del Pûr²âhuti
(la cerimonia di compimento del Veda Puru¹a Saptâha Jñâna Yajña).
Secondo la leggenda, Dasara testimonia la vittoria dei Deva sugli asura, cioè della Ret-
titudine sulle forze del male.
A conferma di questa mitica credenza, migliaia di persone si sono riunite a Praµânti
Nilayam per celebrare la ricorrenza alla Divina Presenza di Bhagavân, Amata Madre Sai.
Infatti le celebrazioni di quest’anno sono giunte come una fresca brezza spirituale che ha
lenito la turbolenza delle menti, con i sublimi Discorsi di Baba che sono stati come una
festa per l’anima.
Le celebrazioni sono iniziate il 6 ottobre con il Kalaµasthâpanam nella sala dei bhajan
nel mandir di Praµânti, a cui è seguito il Veda Puru¹a Saptâha Jñâna Yajña nell’auditorium
Pûr²acandra, che era pieno in ogni ordine di posti.
Baba ha presieduto la cerimonia mentre i sacerdoti illuminavano, con il fuoco fatto sca-
turire dallo sfregamento di due bacchetti di legno, la sacra Homam (l’offerta rituale di
oggetti nel fuoco sacrificale). Essa veniva celebrata da pa²¬it che cantavano mantra
vedici e offrivano ghî al sacro fuoco.
Oltre all’Homam, c’erano pa²¬it impegnati nel fare Sûryanamskâr (le prostrazioni ri-
tuali al Sole), a leggere sacri poemi epici, il Râmâya²a e la Bhâgavata, ad adorare mi-
gliaia di li¾gam del Signore iva, a render culto al Signore Ga²e¹a, alla Trinità indù e a
compiere altri rituali relativi allo Yajña.
Mentre questi rituali proseguivano per una settimana, grande interesse, nella sessione
serale, ha avuto il Praµânti Vidvanmahâsabhâ, una folta assemblea di letterati, riunita
per condividere la Conoscenza spirituale alla Divina Presenza di Swami.
Vecchi devoti, insegnanti e studenti, provenienti dai tre campus dello rî Sathya Sai
Institute of Higher Learning, hanno esposto i loro pensieri, a cui facevano seguito, per
cinque giorni, gli illuminanti Discorsi Divini, in cui Baba ha dato spiegazioni su vari
argomenti spirituali con episodi tratti dal Râmâya²a, dal Mahâbharata e dalla Sua divina
visita a H©¹ikeµ ecc.
Mother Sai gennaio-febbraio 2006 11
Discorso 07-10-2005
L’11 ottobre era Durg⹺amî (giorno riservato al culto di Durgâ, l’aspetto distruttivo
della Madre divina). In mattinata, è stata celebrata, nel Sai Kulwant hall, l’Âyudha Pûjâ
alla Divina Presenza di Sai Baba.
Il 12 ottobre, giorno di Vijayâ Daµamî (culmine delle celebrazioni della festività di
Navarâtrî), migliaia di devoti si sono riuniti nel Pûr²acandra per assistere alla chiusura
della festività col Pûr²âhuti.
Baba ha benedetto l’evento, i pa²¬it e i devoti lì riuniti, girando, per la gioia di tutti, nella
sala gremita e aspergendo acqua consacrata dalla cerimonia.
Alla fine del programma è stato distribuito il prasâdam (cibo benedetto).
Nel pomeriggio, gli studenti del campus di Brindavan, dello rî Sathya Sai Institute of
Higher Learning, hanno inscenato una commedia intitolata “Bhakta Surdas” (“Il devoto
Surdas”). È stata una commovente rappresentazione, sulla vita di quel santo poeta, che
ha tratteggiato la sua incrollabile devozione per il Signore K©¹²a.
Nell’aria si avvertiva grande partecipazione quando la commedia rappresentava come
una devozione assoluta possa conquistare il cuore del Signore.
Canzoni melodiose unite a una musica sublime e a suggestive coreografie rendevano
memorabile la rappresentazione.
Davvero un degno gran finale per le festività di Dasara!
Amore in Azione
partenza.
Il viaggio è stato molto fluido, sebbene piccoli inconvenienti presto risolti ne abbiano
rallentato lo scorrere. La Mano amorevole di Swami è sempre stata su di noi.
Siamo così giunti in questo luogo di Pace che alcuni di noi non conoscevano personal-
mente, se non attraverso qualche foto e qualche breve filmato, ma la cosa che ci ha
stupito maggiormente è stata la meravigliosa sensazione di accoglienza che si irradia in
questo luogo benedetto, sensazione che nessuna descrizione, anche se accurata, riusci-
rebbe a spiegare. È sempre piacevole immergersi in un’atmosfera in cui Swami, da
divino Architetto, dispone affinché ogni cosa abbia un senso nel Suo Divino Progetto.
Da questo luogo traspare l’ordine e l’armonia, frutto di un’operazione dettata da un
Amore superiore. È così che appena scesi dalle macchine ci siamo immersi in questa
atmosfera. Molto hanno giovato le attenzioni amorevoli degli organizzatori che sono
stati sempre estremamente attenti nel venire incontro a ogni minima esigenza dei ragaz-
zi e nostra.
Appena scaricati i bagagli nelle rispettive e comodissime camere, chi ha voluto si è
subito potuto tuffare in una grande vasca di idromassaggio. Inutile descrivere quanto i
ragazzi si siano divertiti a giocare nell’acqua con le bollicine, le cascatelle ecc., schiz-
zando tutto intorno. Poco dopo ci siamo seduti nella sala pranzo per consumare un
ottimo pasto. In seguito, passeggiando su un vialetto tra i prati, siamo andati in un altro
edificio deputato a teatro, dove alcuni bravi e simpatici volontari, tutti dell’attività giova-
nile, hanno messo in scena una piacevolissima e divertente commedia ricca di spunti e
motivi di autoanalisi. I ragazzi hanno partecipato emotivamente alle scenette, alcuni
alzandosi e tifando, affinché le battute potessero soddisfare le loro aspettative. Era
particolarmente divertente sia la commedia sia l’osservare i comportamenti di tutti noi
che vi assistevamo. Una specie di teatro nel teatro in cui gli spettatori occupano, a loro
volta, una parte nella recita. Alcuni genitori, che per abitudine cercano di controllare gli
istinti dei propri figli, hanno cercato di frenarne l’eccitazione, ma presto si sono resi
conto che quanto si stava svolgendo era nato proprio con l’intento di far sentire questi
ragazzi liberi di esprimersi. Decisamente diverso dal vedere qualcosa al cinema o alla
televisione. Sicuramente un’esperienza interessante. Beata ingenuità, innocenza, can-
dore, purezza e libertà! Quanto è dolce amare!
Domenica mattina, dopo colazione, abbiamo avuto il tempo di fare una piacevole pas-
Sabato mattina, 25 giugno 2005, il caldo era proprio bestiale, di gran lunga superava già
dalle prime ore del mattino i 30° ed il tasso d’umidità, come si suol dire, era alle stelle.
All’Istituto Santa Chiara di Vicenza, però, 18 persone speciali (alcune delle ospiti disabili
dell’Istituto religioso) ci stavano trepidamente attendendo. Il loro giorno di divertimento
era arrivato: all’orizzonte si stagliava un’intera (anche se calda) giornata a Gardaland,
l’immenso e splendido parco di divertimenti, situato vicino al lago di Garda, che tanto fa
divertire piccoli e adulti.
Sulle ali del reciproco entusiasmo, quindi, l’allegra compagnia formata dai 18 V.I.P. e 18
volontari del coordinamento del Triveneto è partita verso… l’avventura!
Dopo l’arrivo all’agognata meta ed un fugace, ma sostanzioso pasto al sacco offerto alle
nostre graditissime ospiti, ogni singolo volontario ha ricevuto in affidamento una di loro
ed è così partito il viaggio tra giostre, attrazioni e divertimenti vari.
Difficile dire, dopo un po’ di tempo, chi più si stava divertendo e, ancor più difficile era
distinguere chi tra volontario e V.I.P. stesse accudendo l’altro tanto era, veramente (!),
l’affiatamento e la reciproca cura creatasi l’un l’altro.
All’interno del parco la gente era tanta, tantissima; il caldo del primo pomeriggio, pure.
Le nostre ospiti avevano un’età media di 60 anni (ma non li dimostravano affatto, vista
anche la loro vitalità e la loro gioia che sprizzava da tutti i pori che il caldo aveva aperto
ancor più), ma chi più soffriva la situazione eravamo noi!
Nonostante tutto, comunque, e grazie alle nostre ospiti, ci è stato concesso un trattamento
da veri V.I.P., in quanto appositi ingressi ci hanno permesso di evitare le infinite code di
persone, tutte in attesa di accedere alle varie attrazioni.
Tra un gelato e una giostra, una bibita ed un’indimenticabile e fantastica attrazione, si è
così giunti al gran finale: lo spettacolo del “Mago delle bolle” programmato in uno dei
teatrini posti all’interno del parco. All’ora stabilita abbiamo preso posto a sedere all’in-
circa verso la metà dell’area del teatro, ma, mentre la gente numerosa affluiva all’interno,
abbiamo subito notato che nella prima fila c’erano parecchi posti vuoti.
Chiesta spiegazione all’addetto alla sistemazione dei partecipanti, siamo stati informati
che i posti liberi (18!) erano stati prenotati per alcuni non ben definiti ospiti e che avrem-
mo potuto occuparli se qualche minuto prima dell’inizio dello spettacolo gli stessi non si
fossero presentati.
La curiosa attesa per vedere chi fossero i fortunati ha iniziato a serpeggiare tra noi ed un
ammiccante sguardo, tra l’incredulo ed il compiaciuto, è intercorso quando il clown ci ha
comunicato che nessuno si era presentato e che quindi i 18 posti in prima fila potevano
essere occupati dalle nostre VIP.
Il grande Regista della giornata non poteva certo dimenticarsi di loro e, nel contempo,
farci ancora vedere che si prende proprio cura di ogni più piccolo particolare!
Inutile raccontare la felicità delle nostre amiche che si sono così gustate in “first line”
ogni attimo dell’entusiasmante, e per certi versi incredibile, esibizione del mago delle
bolle.
Realizzare la Divinità
con coraggio e purezza
“Tutti devono affrontare le conseguen- che non era possibile sfuggire alle conse-
ze delle proprie azioni (karma). guenze di quel fatto. Persino K©¹²a, che
Chi ha fatto sì che i pipistrelli rappresentava il loro continuo sostegno, li
stiano appesi agli alberi a testa in giù? aveva abbandonati a se stessi. Anch’essi
Forse qualcuno ce li ha legati, non avevano avuto altra scelta che seguire
spinto dall’odio? le Sue orme; dopo tutto, si erano attenuti
No, è il loro destino. strettamente ai Suoi consigli e alla Sua gui-
Allo stesso modo, da. K©¹²A TRATTAVA I P²¬AVA COME AMI-
nessuno può sfuggire CI INTIMI, LI AVEVA SEGUITI COME FOSSERO
alle conseguenze del karma.” SUOI FIGLI, ERA STATO IL LORO PARENTE PIÙ
STRETTO; IN EFFETTI, LI AVEVA SOSTENUTI IN
Incarnazioni dell’Amore! OGNI MODO. Solo Lui era il loro rifugio. Per-
Ieri vi ho parlato dell’incoronazione di tanto, essi consigliarono a Parîk¹it di af-
Parîk¹it. A quei tempi, molti lo avevano frontare le proprie responsabilità con co-
consigliato e assistito, molti gli erano stati raggio e fiducia, dopodiché si ritirarono per
di sostegno per il suo avanzamento. Parîk¹it qualche tempo per vedere come questi
era molto giovane, quasi un ragazzo; non avrebbe elaborato la situazione.
era semplice allevare un ragazzino in modo
tale da farne un valido imperatore. Nella Parîk¹it tira fuori il coraggio
stirpe dei PⲬava non erano rimasti an- Il giovanissimo sovrano rispose coraggio-
ziani: Bhîma, Arjuna, Dharmaja, Nakula samente che non avrebbe eluso le proprie
e Sahadeva si erano tutti messi in cammi- responsabilità né avrebbe lasciato tramon-
no per le pendici himalayane. L’unico rap- tare la grandezza della propria stirpe. “Go-
presentante del clan dei PⲬava era que- vernerò questo regno”, dichiarò. Egli si
sto ragazzino, Parîk¹it, che era stato edu- mostrò pieno di coraggio e fiducia, per cui
cato in modo tradizionale; eccetto lui, non Dharmaja e Draupadî si sentirono felici e
c’era nessuno che potesse salire al trono. sollevati, rimanendo esterrefatti dal com-
portamento coraggioso del ragazzino.
Parîk¹it intrappolato Si deve prendere nota di alcuni eventi che
Il ragazzo era comunque intrappolato in una si verificavano a quei tempi. Dharmaja era
complessa situazione. Egli, tuttavia, seguì nella sua forma umana e stava preparando-
il sentiero indicatogli dai tre precettori di- si a procedere verso i regni spirituali e di-
sponibili. Il giovane Parîk¹it scoppiò in la- vini. Per andare dal regno terreno a quello
crime e si lamentò col fratello del nonno e divino è necessario molto coraggio. Egli
con la nonna (Dharmaja e Draupadî), chie- attraversò il piano spirituale e quello mon-
dendo loro se trovassero giusto abbando- dano e fece una sintesi idonea ad acquisire
narlo con una responsabilità pesante come la capacità di procedere nei reami divini.
quella sulle spalle. Dharmaja, gli rispose In effetti, ottenne questa capacità consta-
A Lume di Candela
Convincetevi che ogni cosa è divina, che tutto è Dio. Se, per
esempio, pensate: “Io sono nella luce, io sono la luce, la luce
è in me, la luce sono io.
Io e la luce siamo la stessa cosa”, sentite in voi la luminosità,
sentite di essere fatti di luce.
“Io” sta per amore; l’amore è luce e vive di luce.
Chi riesce a fare questa esperienza si immerge in Dio.
La luce è conoscenza; l’amore è preghiera, adorazione.
(Tratto da Discorsi 88/89 volume I)
Senza “Educare”
l’educazione è inadeguata
“Coloro che uccidono gli animali per cibarsene saranno più inclini a torturare e ucci-
dere i loro simili.”
“Amici miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri; ci sono i campi di
frumento, mele così abbondanti da piegare i rami degli alberi, uva che riempie le vigne,
erbe gustose e verdure da cuocere. Ci sono il latte e il miele odoroso di timo. La terra
offre una gran quantità di ricchezze, di alimenti puri, che non provocano spargimento
di sangue né morte. Solo gli animali soddisfano la loro fame con la carne, e neppure
Zoom
tutti: infatti cavalli, bovini e ovini si nutrono di erba.”
Plutarco:
“Vi state chiedendo perché Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io, da parte
mia, mi domando piuttosto per quale ragione e con quale animo un uomo, per la prima
volta, abbia potuto avvicinare la bocca alla carne di una creatura morta; come abbia
potuto mettere sulla propria mensa dei cadaveri di animali e definire cibo e nutrimento
quegli esseri che fino a poco prima muggivano o belavano e si muovevano, vivi; come
abbia potuto sopportare la vista della carne macellata e tollerarne il cattivo odore.
L’uomo non si nutre certo di leoni e di lupi uccisi per autodifesa, ma, al contrario,
uccide creature innocue, mansuete, senza pungiglioni o zanne; per un pezzo di carne,
l’uomo le priva del sole, della luce, della durata naturale della vita alla quale hanno
diritto per il fatto di essere nate. Se sostenete che la natura vi ha destinato questo tipo
di nutrimento, ebbene, allora uccidete voi stessi, da soli, quel che volete mangiare, ma
fatelo con le vostre sole forze, senza clava, senza mazza né altre armi.”
Leone Tolstòj:
Alvin Toffler:
“Sono assolutamente sicuro che il genere umano, nel suo graduale sviluppo, arriverà a
smettere di nutrirsi di carne.”
Mahâtma Gandhi:
“Sento che il nostro progresso spirituale ci porterà a smettere, prima o poi, di uccidere
altre creature per soddisfare i nostri bisogni materiali.”
Leonardo da Vinci:
“Il migliore degli uomini è il re delle bestie, perché la sua brutalità le supera. Noi vivia-
mo della morte altrui. Siamo come sepolcri! Verrà il giorno in cui gli uomini conside-
reranno l’uccisione di animali al pari dell’uccisione di un uomo.”
“Moltissimi cuccioli di questi animali verrannno portati via e barbaramente massacrati.”
”Colui che non rispetta la vita, non la merita.”
Albert Einstein:
“A mio avviso, il modo di vivere vegetariano, grazie ai suoi effetti fisici purificanti sul-
l’organismo umano, potrà esercitare influssi benefici.”
Isaia (1.5):
La cultura indiana crede nel concetto di panteismo. Dio può esser identificato con tutte
le forze della natura e con tutte le cose naturali. Questo è il motivo per cui gli antichi
Indiani adoravano gli alberi. La gente adora i serpenti e gli elefanti e la mitologia
indiana è una chiara ed evidente dimostrazione a testimonianza di ciò.
Fra le Deità indiane, a Vinâyaka è dato il primo posto. Egli ha la testa di elefante e il
corpo di un essere umano. Il motivo per cui assunse una simile forma è spiegato nelle
Scritture.
News
Chi è Vinâyaka?
Vinâyaka è Colui che non ha nâyaka (maestri) sopra di Sé. Egli è la Guida di tutti. Per
tal motivo, prima di cominciare qualunque attività, Gli offriamo le nostre preghiere. È
anche chiamato Vighneµvara o Vighnahartâ, il “Signore degli ostacoli” e il “Signore
che distrugge gli ostacoli”. La gente, per lo più, Lo adora chiedendoGli siddhi, succes-
so nelle imprese, e Buddhi, Intelligenza. È anche la Divinità dell’educazione, della
conoscenza, della saggezza, della letteratura e delle belle arti. La testa d’elefante di
Ga²eµa è simbolo d’intelligenza, discriminazione e saggezza. L’elefante è sempre at-
tento e del tutto consapevole di ciò che lo circonda, e ha una memoria di ferro. Tende
a inoltrarsi nel fitto della foresta, imprimendo enormi impronte sul terreno. Una sola di
esse può cancellare le orme lasciate dagli altri animali, selvatici o domestici che siano.
Le sue movenze sono maestose. Egli sa tracciare la strada aiutando gli altri senza
esserne consapevole, perché ciò rientra nella sua natura.
Lo scopo sostanziale della festa del Vinâyaka Caturthî è di insegnare alla gente a
evitare la compagnia dei malvagi e a coltivare la compagnia dei buoni.
Che cosa significa Ga²apati? Ga significa Buddhi o Intelletto; na vuol dire Jñâna,
Saggezza. Ga²apati, dunque, significa “Signore (Pati) dell’Intelligenza e della Sag-
gezza”. Egli è anche il Signore di tutti i Ga²a (le entità spirituali o schiere celesti). I
Ga²a simboleggiano anche i sensi (interni ed esterni). Ga²apati è, allora, anche il
Signore dei sensi, che devono servire il Padrone o Dio; ovvero la più alta Conoscenza.
La storia di Vinâyaka
La celebrazione di Vinâyaka Caturthî non è completa senza la narrazione della storia di
Vinâyaka. Si dice che chi guardi la luna la notte di Vinâyaka Caturthî sarà erroneamente
accusato di furto o di altre simili azioni nefande. Se, inavvertitamente, si guarda la luna in
(Tratto dal sito internet dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
(Yogananda)
(Collana Biografie)La
La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.
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Le sue Opere nel Sociale (DVD Video) Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video)
In Preparazione:
Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN] Sri Sathya Sai Anandadayi
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