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Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
Makara Sa¾krânti
(Cronaca della giornata)
Makara Sa¾krânti è il giorno in cui il sole inizia il suo “viaggio” verso il nord entrando nel segno
zodiacale del Capricorno (makara). Le Sacre Scritture attribuiscono grande significato spirituale a
tale avvenimento. È anche il momento in cui i contadini raccolgono gioiosi, nei campi, il frutto di un
anno di duro lavoro sotto forma di ricco raccolto. Questa festività viene celebrata in tutto il Paese.
Di fatto, la festa del raccolto è comune a diverse culture in tutto il mondo ed è occasione di gioiosa
celebrazione e caldo entusiasmo.
A Praµânti Nilayam, la festa coincide con la cerimonia di chiusura dell’Incontro Annuale di Sport e
Cultura degli istituti educativi Sathya Sai, allorché vengono premiati i vincitori di eventi sportivi e
gare che hanno avuto luogo durante l’anno.
La mattina del 14 gennaio, Baba è entrato nel Sai Kulwant Hall con una sfilata guidata dai capitani
delle diverse squadre sportive dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning e dalle fanfare dei
“campus” dell’Istituto di Anantapur e Praµânti Nilayam.
Dopo la Sua salita sul palco, il programma ha avuto inizio con un discorso di µrî S.V. Giri, vicerettore
del ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, che si è congratulato con gli studenti per la
splendida rappresentazione che ha avuto luogo durante la cerimonia inaugurale dell’Incontro di
Sport e Cultura 2005, che si era tenuta l’11 gennaio allo stadio (›rî Sathya Sai Hill View stadium).
L’oratore ha commentato che, l’ampia gamma di eventi a cui si è assistito quel giorno, che andava-
no dall’artistico all’avventuroso, è stata una testimonianza delle meraviglie che possono verificar-
si sotto la Guida divina. Egli ha aggiunto che, l’incontro sportivo, ritenuto da molti semplice attività
fisica, è invece denso di un profondo significato spirituale. Le settimane di allenamenti, che prece-
dono il programma, acuiscono la concentrazione mentale, la quale, in seguito, durante il fausto
periodo dell’ Uttarâya²a, che segue la festività di Makara Sa¾krânti, può essere canalizzata verso
la ricerca spirituale. Egli ha anche fatto rilevare agli studenti quanta attenzione Swami abbia presta-
to alla loro tutela e integrità durante gli allenamenti.
Il discorso di µrî S.V. Giri è stato seguito dagli interventi di una studentessa e di uno studente: E.
Thomas, del campus di Anantapur e Arvind Balasubramaniam del campus di Praµânti Nilayam.
Il primo oratore ha affermato di considerare, l’annuale evento sportivo, un’occasione per appren-
dere eterne lezioni di pazienza e forza d’animo. La ragazza ha poi continuato dicendo che, l’11
gennaio, allo Hill View stadium, il forte desiderio di compiacere Baba, trasforma anche gli individui
più timorosi in coraggiosi leoni.
Il secondo oratore ha affermato che, all’incontro sportivo, come in qualunque altra attività che gli
studenti intraprendano, esiste un unico obiettivo: vedere il sorriso sul Volto di Swami. Egli Ha
narrato un episodio accaduto alcuni mesi fa durante una rappresentazione allestita dagli studenti
alla presenza di Baba nel Sai Kulwant Hall.
Dopo la recita, mentre stava benedicendo i partecipanti, Swami ha materializzato una catena per lo
studente che aveva interpretato la parte di re Parîk¹it. Nella scena, il re si perde nel bosco mentre
sta cacciando, allontanandosi dal suo seguito. Dopo aver vagato per ore nella foresta, viene
assalito dalla sete.
Questo ruolo ha solo un’importanza secondaria nella recita, e l’oratore ha detto di essersi chiesto
che cosa, in essa, abbia potuto compiacere Baba.
Solo più tardi è venuto a sapere che lo studente non aveva bevuto acqua per un giorno intero così
da poter recitare in modo convincente, di fronte a Baba, la parte dell’assetato. Tale episodio – ha
continuato l’oratore – è stato un esempio dell’amore e dello spirito di sacrificio che Baba ispira nei
Beatitudine,
la natura autentica
da realizzare
(riti di) adorazione e preghiere speciali per Diventare oggetto dell’Amore di Dio
invocare la grazia divina dell’acqua; poveri Nessuno può comprendere o spiegare i Pro-
o milionari che siano, tutti devono pregare getti divini; solo Dio conosce i Suoi Piani
Dio perché Egli è Colui che ci dà cibo e e solo Lui può rivelarli. Nessuno può pre-
acqua. L’uomo non può creare da solo il vedere quando Dio concederà la Sua gra-
cibo e l’acqua; egli non sa neppure quale zia a un individuo. Solo Dio conosce le ri-
tipo di cibo sia essenziale per condurre una sposte alle domande circa chi, quando, dove,
vita sana e dovrebbe sforzarsi di compren- perché e come. SE UNO DIMENTICA DIO E SI
derlo. LASCIA SVIARE DALL’EGO E DALL’IDEA DI ES-
SERE COLUI CHE AGISCE, NON AVRÀ SUCCESSO
Pregare per raggiungere Dio NEI PROPRI TENTATIVI. Tutto può essere ot-
Qualunque cosa Dio faccia è per il benes- tenuto con la preghiera. Non c’è niente di
sere del mondo. Dovete capire che il mon- più grande della preghiera, per cui ognuno
do è la forma vera e propria di Dio: il crea- deve necessariamente offrire le sue pre-
tore e la creazione non sono differenti l’uno ghiere a Dio. Non si dovrebbe però prega-
dall’altra. Non si dovrebbe adorare Dio allo re per acquisizioni terrene. “O Dio! Io vo-
scopo di soddisfare desideri terreni, ma glio il tuo Amore e nient’altro”: questa do-
dovremmo pregare per raggiungerLo. Egli vrebbe essere la vostra preghiera costan-
sparge la Sua grazia sui devoti e vi conce- te. Una volta diventati oggetto dell’Amore
de tutto ciò di cui avete bisogno; solo Lui di Dio, potrete conquistare il mondo intero.
sa ciò che è buono per la creazione. Egli vi Lasciare tutto alla Volontà divina
concede tutto quello che vi necessita quan- Voi potete accettare qualsiasi compito, ma
do il tempo è maturo; senza alcuno sforzo non pregate Dio per il compimento del
particolare da parte vostra, Egli vi dà ciò compito assunto; lasciate invece ogni cosa
che meritate. SENTIRSI DELUSI E RIMPROVE- alla Sua Volontà e abbiate piena fede nel
RARE DIO SE I PROPRI DESIDERI NON VENGO- fatto che Egli farà ciò che è bene per voi.
NO ESAUDITI, NON È DA VERI DEVOTI. IL DO- PregateLo: “O Dio, Ti prego, abbi cura dei
VERE DEI DEVOTI È TROVARE I MODI E I MEZZI nostri bisogni in ogni momento della no-
PER OTTENERE LA GRAZIA DI DIO E IMPEGNAR- stra vita.” QUANDO OTTEMPERATE AI VOSTRI
SI PER RAGGIUNGERLO. Nessuno può com- DOVERI AFFIDANDO TUTTO ALLA VOLONTÀ DI
prendere le vie del Signore. A questo pro- DIO, I VOSTRI SFORZI AVRANNO SICURAMENTE
posito, il santo Tyâgarâja cantò dei versi: SUCCESSO. MA LA VOLONTÀ DI SWAMI SI RE-
ALIZZERÀ AL MOMENTO GIUSTO SENZA ALCUN
SUGGERIMENTO O PIANIFICAZIONE. QUALUN-
“Neanche un filo d’erba si muove QUE COSA SWAMI VOGLIA SI REALIZZA SENZA
senza il Volere di Dio. RICHIESTA. Swami vuole, però, chiarire un’al-
Dalla formica a Brahman, tra cosa: tutto ciò che arriva a noi senza
Dio pervade ogni cosa, che lo chiediamo va utilizzato anche per il
ma alcuni non lo capiscono benessere degli altri. Swami non vuole as-
e si gloriano della loro intelligenza; solutamente niente! Il Suo unico scopo è
nessuno, però, per quanto potente, che, essendo venuti qui, facciate l’uso mi-
conosce che cosa accadrà gliore di questa opportunità e conduciate la
l’attimo successivo.” vostra vita in modo felice e sacro. Non do-
vete darMi niente. Swami è sempre pronto
Ci sono momenti nella vita in cui sembra che ogni speranza sia perduta, non ci sia
nessuno a cui rivolgersi e niente per cui vivere. È allora che Dio entra nella nostra vita
come la prima goccia di pioggia nel deserto, come aria fresca per chi respira affannosa-
mente. Le onde dello tsunami, che hanno colpito la costa indiana, sono state una cala-
mità che ha spazzato via le speranze più che distruggere le case, che ha frustrato
altrettante vite di quante ne abbia prese, ma noi abbiamo Bhagavân ›rî Sathya Sai
Baba, l’amorevole Dio che camminai fra noi, faro per le menti smarrite nel mare burra-
Amore in Azione
scoso del dolore.
Lo tsunami, che ha colpito il sud dell’Asia il 26 dicembre 2004, ha coinvolto migliaia di
persone e arrecato danni enormi alla vita e alle proprietà. Poco dopo il disastro, mentre
i sopravvissuti lottavano per riprendersi dal colpo che la natura aveva loro inferto, la
compassione illimitata di Baba si è riversata su di loro sotto forma di servizio offerto dai
volontari della ›rî Sathya Sai Sevâ Organization del Tamil Nadu. Centinaia di volontari
si sono organizzati in squadre e si sono sparpagliati nelle varie aree in cui si era verifica-
ta la catastrofe. La prima cosa da fare era liberare i cadaveri intrappolati tra le macerie
e provvedere ad essi adeguatamente in modo da prevenire le epidemie. Occorreva
anche procurare cibo e altre necessità primarie per i sopravvissuti. Di tutte le aree
colpite nel Tamil Nadu, il distretto di Nagapattinam aveva subìto i danni maggiori. Lo ›rî
Sathya Sai Central Trust, sotto la divina Guida di Sai Baba, ha immediatamente portato
soccorso ai villaggi di Serudhoor, Akkaraipettai, Kichankuppam, Kallar, Olakottaimedu
e Thoduvai, che erano stati i più colpiti. Provviste, utensili, fornelli, abiti e altri generi di
prima necessità, per riportare la vita alla normalità, sono stati reperiti e imballati in
scatole di cartone. I volontari del Sevâ Dal hanno lavorato giorno e notte, procurando,
imballando e trasportando questi materiali. Gli scatoloni sono stati trasportati da Chennai
al campo base delle operazioni di soccorso vicino a Nagapattinam. Simultaneamente,
un altro gruppo di volontari era impegnato nella distribuzione di questi generi a più di
5000 famiglie dello stesso distretto e di Pondicherry. È superfluo dire che i volontari del
Sevâ Dal hanno fatto tutto il lavoro in spirito di amore e dedizione disinteressati. Hanno
consolato e rassicurato gli afflitti, infondendo loro il coraggio e la speranza necessari per
ricominciare la vita lasciandosi la tragedia alle spalle.
In uno dei villaggi, quando alla fine della giornata le provviste si stavano esaurendo, un
abitante è stato udito rassicurare gli altri dicendo che non c’era niente di cui preoccu-
parsi perché i volontari Sai avrebbero certamente portato ulteriori rifornimenti il giorno
seguente e continuato l’opera di soccorso. Esempi come questo sono la testimonianza
della fiducia che questi volontari hanno ispirato nel cuore della gente tramite la dedizio-
ne e l’impegno con cui servivano. Gli amministratori del distretto hanno encomiato il
modo ordinato e ben organizzato con cui i materiali sono stati distribuiti.
Vedere le persone colpite aiutarsi reciprocamente a ricostruire la loro vita, al di là delle
barriere di casta, credo e condizione socio-economica, è stata, per i volontari, un’espe-
La Realtà
è nel proprio Sé,
non altrove
riformulare informazioni al momento dell’esame, ma non avete buon senso. Non sa-
pete distribuire la frutta! Perché avete dimenticato questo gruppo? Non avete distri-
buito la frutta all’ultima fila di devoti. Che studenti siete?”
Ha poi aggiunto: “Ho visto che alcuni di voi, camminando, hanno toccato con i piedi gli
insegnanti. Dovreste rispettare i vostri insegnanti; questo non è il modo di comportar-
si. Voi studenti dovreste essere obbedienti e umili. Solo allora potrete imparare.”
Ecco che cosa ha detto Sai Baba. Poi, improvvisamente, si è voltato verso uno stu-
dente e gli ha detto: “Dimmi una cosa: chi è il miglior insegnante della tua facoltà?”
Chi è il miglior insegnante? È una domanda difficile! Il ragazzo non ha risposto, e
Swami ha insistito.
Il ragazzo infine ha detto: “Swami, tutti sono buoni insegnanti. No, Swami, tutti sono i
migliori.”
“Lo so che tutti sono brave persone e buoni insegnanti. Alcuni possono sembrare
severi con voi, ma è per il vostro bene e dovreste ricordarlo.”
Una volta Baba, dopo aver terminato le “interview”, ha cominciato a parlare di una
coppia a cui era stato concesso il privilegio di un colloquio con Lui. Dopo essere usciti
dalla stanza delle interview, Swami ha cominciato a parlare di loro. Ma essi non lo
sapevano poiché erano già andati via.
Ci ha guardati e ha detto: “Vedete quel ragazzo?”
“Sì, Swami, lo vediamo.”
“Sapete, ho detto a quel ragazzo: di’ a tuo padre di smettere con quella cattiva abitu-
dine. Digli che non gli fa bene.”
Poi il ragazzo è tornato a casa e ha cominciato a piangere.
Il padre gli ha chiesto: “Ehi, perché piangi?”
“Papà, smetti con quella cattiva abitudine o io piangerò. Non mangerò. Promettimi
che smetterai con quella cattiva abitudine.”
“Quale cattiva abitudine?”
“Fumare, papà; tu fumi. Non fumare più.”
La terra per antonomasia delle colte devono fare il voto di far rivivere l’an-
Sacre Scritture tica gloria di Bhârat, ma, sfortunatamente,
Ieri avete sentito parlare alcune donne (del neppure costoro sono capaci di compren-
College Femminile di Anantapur), le quali derne la grandezza.
hanno esaltato Bhârat come la terra dei
Veda, delle Upani¹ad e della Bhagavad Non incoraggiate l’accattonaggio
Gîtâ. Dovreste sempre avere in mente la Se incontriamo dei mendicanti per strada,
grandezza e la gloria di Bhârat e compor- ciò avviene perché li abbiamo incoraggiati
tarvi di conseguenza. Solo allora sarete dando loro del denaro; non date mai dena-
degni di essere chiamati Bhâratîya. Le vo- ro ai mendicanti. Se hanno bisogno di abiti
stre azioni devono esser coerenti con le o di cibo potete certamente darli loro, ma
vostre parole. Esaltare il prestigio di Bhârat non incoraggiate l’accattonaggio. Bhârat si
e poi comportarsi meschinamente è da è guadagnata grande nome e fama tra tutte
sciocchi. le nazioni, ma le persone al potere o che
occupano posizioni di prestigio stanno por-
La tolleranza è l’autentica qualità tando discredito al paese a causa della loro
di questa sacra terra di Bhârat. corruzione. Nessuno deve incorrere nella
Il sentimento più dolce pessima pratica di dare o ricevere tangen-
che pervade questa terra ti. Anche il governo deve essere ammonito
è il sentimento verso la propria madre. a questo riguardo: deve trovare il sistema
di far cessare questa pratica della corru-
Considerate Bhârat come vostra madre, zione e dell’accattonaggio.
sviluppate Amore e rispetto nei suoi con- MAI DARE DENARO AI MENDICANTI; ESSI DE-
fronti e sostenetene la dignità e l’onore. Se VONO ESSERE AIUTATI AFFINCHÉ DIVENTINO
pensate che vostra madre sia povera, come AUTOSUFFICIENTI. DATE TUTTO IL VOSTRO
potrete considerare ricchi voi stessi? Fin AIUTO E COMPLETA COLLABORAZIONE AI MENO
dai tempi più antichi, Bhârat ha trasmesso FORTUNATI, E AIUTATELI A DIVENTARE AUTO-
la ricchezza della conoscenza a tutti attra- NOMI NELLA VITA. Non è possibile che, a que-
verso le Sacre Scritture e i poemi epici. sto mondo, tutti siano uguali; nel mondo
Come può un simile paese essere conside- l’ineguaglianza è inevitabile. Oggi la gente,
rato povero? La vostra madre fisica potrà a causa del proprio egoismo e dell’interes-
anche essere povera, ma non la vostra se personale, ha ridotto perfino Dio a livel-
madrepatria. Questa sacra terra ha raggiun- lo di mendicante. Quando andate in un tem-
to la reputazione di essere la più grande tra pio, i preti vi presentano un piatto aspettan-
tutte le nazioni e voi ora non dovete man- dosi da voi qualche spicciolo come offerta.
carle di rispetto considerandola povera e La gente lascia l’offerta nel piatto e riceve
debole. La moralità e l’integrità che tro- da loro il prasâdam. Questa pratica di chie-
viamo in Bhârat non possono essere trova- dere offerte equivale a mendicare; non ri-
te in nessun altro paese. Bhârat è come uno corriamo all’accattonaggio. Diventiamo ric-
scrigno pieno d’oro. Essendo nati in que- chi nei pensieri, nelle parole e nelle azioni.
sta terra, a che serve darsi da fare per cer- Potreste aver un bisogno disperato di de-
care oro o argento? Purtroppo, però, la gen- naro, ma non mendicate mai. Le persone
te non rispetta e non tiene in nessuna con- istruite dovrebbero insegnare queste cose
siderazione tale terra dell’oro. Le persone a chi mendica per la strada. Quando incon-
parole e azioni sono in perfetta armonia. queste cose. Se volete esser chiamati veri
figli di Bhârat, dovete condurre una vita di
Non dovete prendere a prestito del denaro sacrificio. Se ce ne fosse bisogno, dovete
per aiutare gli altri, ma condividete con loro essere pronti a saltare il pasto per dar da
solo ciò che avete; ecco come dovete agire mangiare agli affamati.
per sostenere l’onore e la dignità dei
Bhâratîya. Oggi la reputazione del paese è L’abnegazione di Bharata
a un basso livello perché molta gente trova Lo spirito di sacrificio dimostrato da
conveniente fare il mendicante. IL NUMERO Bharata nel Râmâya²a è senza pari: quan-
DEI MENDICANTI STA CRESCENDO PER COLPA do Râma andò nella foresta, Bharata avreb-
DELLE PERSONE ISTRUITE. A CHE SERVE TUT- be dovuto essere incoronato re e, invece,
TA QUESTA ISTRUZIONE? SERVE FORSE A PRO- andò nella foresta a implorare Râma di tor-
DURRE MENDICANTI? Io non sono favorevo- nare ad Ayodhyâ per salire al trono.
le a questo tipo di istruzione. Lak¹ma²a, che era nella foresta con Râma,
vide da lontano Bharata arrivare col suo
Si possono ottenere diplomi e lauree, seguito e si infuriò pensando che Bharata
raggiungere posizioni di prestigio, venisse per dare battaglia a Râma. Arrab-
accumulare ricchezze, fare carità biato, disse: “Madre Kaikeyî ci ha manda-
e ricavarne buon nome e fama. to nella foresta, e adesso suo figlio non
Si può avere la forza fisica vuole lasciarci in pace neanche qui; per
e godersi una vita lunga e sana. questo sta venendo qui con le sue truppe.
Si può essere grandi eruditi, Se me lo permetti gli darò la lezione che
studiare e predicare i Veda, merita.” Allo sfogo di Lak¹ma²a, Râma
ma nessuno può eguagliare disse: “Lak¹ma²a, credo che tu abbia svi-
un vero devoto del Signore. luppato un desiderio per il trono di
Ayodhyâ. Meglio che tu vada ad Ayodhyâ
La gente manca di forza ed è diventata e governi il regno. Io prenderò Bharata con
mentalmente debole perché manca la de- Me nella foresta. Egli è una persona di ca-
vozione per Dio e l’amore per la rattere e il suo spirito di sacrificio non ha
madrepatria: questo crea di conseguenza uguali. Tu hai mal compreso le sue nobili
cattiva fama al paese. Voi sarete chiamati intenzioni.” Bharata arrivò e si gettò ai pie-
veri figli di Bhârat solo quando terrete alto di di Râma. “Mio caro, come stanno i geni-
l’onore e la dignità di Bhârat Mâtâ (Ma- tori?”-fu la prima domanda che Râma pose
dre India). Potete essere molto istruiti, ma a Bharata. Egli non chiese solo di sua ma-
la vostra erudizione non ha alcun valore se dre Kauµalyâ, ma si informò anche delle
non viene usata per proteggere l’onore del condizioni di Kaikeyî. Al nome di Kaikeyî,
vostro paese. Se rileggete le biografie di Bharata divenne furioso: “È a causa di quel-
nobili personaggi come Râmak©¹²a la donna crudele che sei obbligato a vivere
Paramaha¼sa, Vivekânanda e nella foresta. Il solo udire quel nome mi
Rabindranath Tagore, (troverete che) tutti riempie di disgusto. Ti prego, non nomi-
hanno esortato la gente ad abbandonare la narlo.” Râma gli pose la mano sulla spalla
ristrettezza di vedute. Dovete proclamare e lo tranquillizzò con queste parole:
con orgoglio: “Io sono figlio di Bhârat.” Il “Bharata, madre Kaikeyî è una nobile don-
ragazzo che ha parlato prima ha ricordato na; è grazie a lei che il Mio Nome si copre
di gloria e si diffonde in tutto il mondo. Non solo tyâga (il sacrificio) potrà alla fine dar-
lasciarti ingannare e non parlare male di lei; ti bhoga (piacere).” Il Saggio Vaµi¹ºa pian-
il suo cuore è pieno di nobili intenzioni.” se di gioia ascoltando le parole del Signore
Dopo avere parlato a Bharata in questo Râma. Egli disse: “Râma, Tu sei obbligato
modo, Râma andò direttamente da madre a vivere nella foresta senza aver commes-
Kaikeyî, si gettò ai suoi piedi e disse: “Ma- so alcun errore, ma hai già scordato l’in-
dre, grazie alle tue benedizioni io sto bene giustizia che Ti è stata fatta. Tu vedi negli
qui. Non preoccuparti per Me; lascia che altri solo il bene. Noi siamo veramente
Bharata sia incoronato re di Ayodhyâ e in- commossi della Tua magnanimità. Tutta-
segnagli l’arte del buon governo. Quando via Ti chiediamo di stabilire Râmarâjya (il
saranno passati quattordici anni tornerò ad regno di Râma) in Ayodhyâ e di dare con
Ayodhyâ e vi ritroverò tutti. È Mio preciso questo gioia a tutti.” Râma, sorridendo, ri-
dovere mantenere la parola data da Mio spose: “Adesso è Bharatarâjya (regno di
padre. Non è sufficiente ascoltare gli ordi- Bharata), non Râmarâjya. D’ora in poi
ni dei propri genitori: si deve aderire stret- dovrà essere chiamata Bharatadeµa (terra
tamente alle regole stabilite da chi governa di Bharata).”
e fare di tutto per il benessere e la felicità
del prossimo. Solo così si può esser consi- L’essenza dell’educazione
derati cittadini ideali.” È stato a causa di tali uomini nobili, capaci
di ogni sacrificio, che Bhârat (l’India) ha
Saggezza e serenità di Râma progredito e raggiunto una prestigiosa po-
Come abitanti della terra del regno di sizione. Nessun altro paese può essere pa-
Râma, dobbiamo condurre la nostra vita ragonato per dignità, onore e reputazione
seguendo il Suo modello. Le parole di a Bhârat. La gente dell’antica Bhârat con-
Râma lasciarono un segno indelebile nella duceva una vita di sacrificio per il benes-
mente di Lak¹ma²a. Egli cadde ai piedi di sere del paese. Non c’è sacrificio maggio-
Râma e si pentì del suo sfogo. Disse: “Fra- re di quello fatto per la propria nazione. La
tello, quando ho visto in lontananza Bharata grandezza non consiste nel realizzare gran-
e il suo esercito mi sentivo ribollire di rab- di atti di carità spendendo milioni di rupie.
bia. Ora la mia mente è in pace avendo I vostri pensieri, parole e azioni dovrebbero
conosciuto la verità e ascoltato le Tue soa- sempre essere soffusi d’Amore e dovete
vi parole.” Râma lo ammonì a non lasciar- fare ogni sforzo per alleviare le sofferenze
si fuorviare dalle apparenze, ma di guarda- altrui. Amate tutti come amate voi stessi:
re con più profondità nelle cose e fare di questo è il vostro Dharma. Dharma non
tutto per sperimentare la beatitudine. Quan- significa soltanto realizzare atti di carità:
do Bharata cominciò a implorare Râma dovete riempire il vostro cuore di sentimen-
perché tornasse ad Ayodhyâ, Egli lo abbrac- ti di giustizia e allontanare l’egoismo e
ciò affettuosamente e disse: “Bharata, sen- l’avarizia. ABBIATE SEMPRE PRESENTE IL BE-
za dubbio le tue intenzioni sono nobili, ma NESSERE DELLA SOCIETÀ E NON CONSIDERATE
devi tenere presente le direttive di nostro IL VOSTRO PROSSIMO COME “GLI ALTRI”. CON-
padre e seguire i consigli di tua madre. DIVIDETE IL VOSTRO AMORE CON TUTTI; VI-
Questo è il solo modo per compiacerMi. VETE IN AMICIZIA E SVILUPPATE L’UNITÀ. Solo
Condividi il tuo amore non solo con i pa- attraverso l’Amore potrete conquistare il
renti e gli amici, ma con tutti. Ricorda che cuore degli altri e trasformarli. Dunque, in
questo momento c’è un grande bisogno di fu sempre buona amica (su-mitra) di tutti.
coltivare Amore e di condividerlo con gli Il sacrificio fatto da Sumitrâ fu ben più gran-
altri. Sviluppate l’amore per Dio e la com- de se paragonato a quello di Kauµalyâ.
passione verso chi è meno fortunato di voi. Alcune delle virtù di Sumitrâ non avevano
Questa è l’essenza dell’educazione. Servi- riscontro né in Kauµalyâ né in Kaikeyî. Pri-
te i vostri genitori e rendeteli felici. A CHE ma di partire per la foresta, Râma chiese la
SERVE DIVIDERE L’AMORE CON GLI ALTRI SE benedizione di Kauµalyâ. Poi andò alla re-
NON VI INTERESSANO LE SOFFERENZE DI VO- sidenza di Sumitrâ, si prostrò davanti a
STRA MADRE A CASA? VOSTRO PRIMO DOVERE lei e disse: “Madre, sono molto felice di
È AMARE I GENITORI E SERVIRLI: POI POTRE- poter obbedire agli ordini di Mio padre e
TE CONDIVIDERE CON GLI ALTRI IL VOSTRO andare nella foresta, ma sono molto triste
AMORE. Questo è stato l’insegnamento del di lasciarti. Ti prego di darMi tutto il tuo
Signore Râma a Bharata. Egli gli disse: amore e la tua benedizione: non chiedo
“Bharata, non c’è motivo di riempire di de- nient’altro.” Così dicendo la salutò calo-
naro le casse del tesoro. Per conquistare rosamente più volte, prese congedo e partì
un buon nome e il cuore dei tuoi sudditi devi per la foresta. Tra le tre regine, Sumitrâ era
utilizzare il denaro per il benessere della la più nobile. Perfino i Saggi Vaµi¹ºa e
gente.” Viµvâmitra esaltarono le sue nobili quali-
tà. Dobbiamo accettare la grandezza degli
Tutto era già scritto altri e non cadere nell’autoglorificazione.
Lak¹ma²a e ›atrughna erano i figli di ma- Al fine di rendere omaggio alla grandezza
dre Sumitrâ. Lak¹ma²a seguì Râma, men- degli altri, dobbiamo talvolta essere più
tre ›atrughna restò sempre con Bharata. modesti e restare nell’ombra.
Essi servirono i fratelli maggiori con gran-
de amore e devozione; nei momenti di dif- Spicchi della stessa arancia
ficoltà rimasero accanto ai loro fratelli mag- Studenti!
giori dando loro buoni consigli e aiutando- Non disprezzate mai gli altri; sviluppate
li in ogni circostanza. Per questo motivo ampiezza di vedute, trattate tutti con rispet-
erano nati da Sumitrâ. Tutto questo faceva to e considerateli come vostri fratelli. Se si
parte del grande Piano divino. Râma esor- presenta a voi una persona affamata, acco-
tò Bharata ad abbandonare ogni odio verso glietela a braccia aperte e offritele un lauto
sua madre e ad amarla con tutto il cuore. pasto. Non considerate mai nessuno come
Egli gli spiegò che tutto era già stato scritto un mendicante o un povero. Essendo nati
e che a lei non doveva essere attribuita al- in questa sacra terra di Bhârat, non si può
cuna colpa. Poiché Râma non volle cam- essere mendicanti o poveri: tutti sono ric-
biare idea e non volle fare ritorno ad chi. Se considerate qualcuno come un men-
Ayodhyâ, Bharata Lo pregò di dargli alme- dicante, è solo un difetto dei vostri senti-
no i Suoi pâduka (sandali) perché fossero menti che si riflette al di fuori di voi. Quan-
incoronati come Suo simbolo. do il Signore Râma sollevò l’arco di ›iva,
la gioia di Sîtâ non conobbe limiti: le sue
La “buona amica” di tutti preghiere erano state esaudite. Râma, es-
Il nome di Sumitrâ non trova un posto ade- sendo l’incarnazione dell’Amore e della
guato nella storia del Râmâya²a. Ella fu Giustizia, aveva il potere di sollevare non
un esempio di virtù e, fedele al suo nome, un solo arco di ›iva, ma dieci di tali archi.
D.: Di sicuro questo Tuo Vangelo sarà ben accettato dai poveri, dato che non hanno
nulla da perdere, anzi, hanno tutto da guadagnare da questa filosofia. Ma che cosa
diranno i ricchi, che dovranno rinunciare a tutto per seguirla?
R.: Questo è il punto cruciale del problema. I ricchi, se vorranno essere degni della Mia
grazia, dovranno semplicemente rinunciare, arrendersi e sottomettere i loro falsi valori.
Finché la gente continuerà a essere schiava delle definizioni materialistiche di ricchezza
e povertà non si potrà mai arrivare a una soluzione. Perciò Io cerco di far convergere le
loro menti e i loro cuori verso i valori e le verità spirituali. Dopo tutto, chi è ricco? Chi ha
il maggior numero di desideri, con i problemi e le preoccupazioni che ne conseguono,
Buone abitudini
per conquistare
il rispetto della società
“Alcune persone rimangono sveglie
tutta la notte di ›ivarâtrî
a giocare a carte:
può mai questa definirsi veglia?
Se ci si astiene dal cibo
a seguito di una lite con la propria moglie,
si sta forse facendo un digiuno?
Il pescatore
sta intensamente in osservazione
al fine di catturare il pesce nella rete:
può mai questa
chiamarsi meditazione?”
Pulirsi all’interno
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News
All’indirizzo www.saicast.org potremo d’ora in poi trovare svariati
film che soddisferanno sicuramente gli interessi di ognuno di noi.
Buona navigazione!
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Il miglior tonico
Fra le Mie esortazioni, la prima e la più importante è: onora i tuoi genitori, specialmente
la madre.
Ci fu un tempo un luogo colpito da un uragano così violento che tutte le case furono rase
al suolo. La gente non aveva più niente di che mangiare e nemmeno un posto ove
Favole e Poesie
posare il capo. Fra i più colpiti c’erano una madre con i suoi due figli. Il maggiore era
una perla di virtù; si sentiva responsabile della sicurezza e protezione della famiglia.
Amava sua madre, della quale cercava, più di ogni altra cosa, di guadagnarsi l’amore e
le benedizioni.
La madre andava a mendicare col figlio più giovane, per sostentarsi con quel poco che
riuscivano a ricavare da una terra spazzata dalla carestia. Ben presto la debolezza fisica
la rese inabile perfino a percorrere qualche passo; così, era il figlio maggiore che dove-
va andare a mendicare, tutto solo, per mantenere la famiglia. Prostrato ai suoi piedi le
disse che avrebbe fatto ciò che fino allora aveva fatto lei per procurare cibo per tutti. Le
proibiva di fare sforzi, per non peggiorare la sua salute. Come avrebbero fatto a soprav-
vivere in tre, sol con qualche manciata di cibo?
Con voce flebile e passi ancor più malfermi, il giovane si diresse verso la casa di uno
zamindar1, e chiese un boccone. La padrona di casa lo fece entrare, gli fece strada e
lo portò in una stanza dove gli servì un piatto con qualcosa da mangiare, ma il giovane,
dopo essersi rizzato in piedi, cadde pesantemente al suolo.
Lo zamindar accorse nella stanza e mise l’orecchio vicino alla bocca del ragazzo ago-
nizzante, in modo da udire le sue ultime parole, che furono:
«No, no! Prima bisogna dar da mangiare a lei. Il mio turno viene dopo.»
Ogni debito può essere ripagato, ma non quello verso una madre. Chi si proclama devo-
to di Dio deve avere questa credenziale: deve onorare la madre!
1
Proprietario terriero.
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