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Sommario

03 Discorso Divino 06 05 ’07 Rendete la vostra mente padrona dei desideri


07 Zoom Lezioni di canto e di comunicazione
10 Discorso Divino 14 04 ’07 L’acqua è il regalo di Dio all’uomo
12 Fede & Scienza Le 4 M - seconda parte
17 Discorso Divino 05 12 ’06 Buoni insegnanti fanno buoni studenti
20 News Un impegno a tuttotondo
Addio al mondo ai Piedi del Sadguru
22 Discorso Divino 27 05 ’06 Verità e Rettitudine, i Valori da seguire...
28 Domande & Risposte Unicità dell’essere umano
32 Discorso Divino 13 05 ’06 Trascendete i desideri per ottenere l’illuminazione
38 Sotta la Veranda “La moralità? E che cos’è la moralità?”
41 Discorso Divino 02 05 ’06 Non caricatevi di desideri illimitati
47 Insieme “See you later at...Puttaparthi!!!!”
49 Favole & Poesie Il pane dell’anima è l’Amore
MOTHER SAI PUBLICATIONS
Sathya Sai Books and Publications of Italy
Tutti i diritti sono riservati
Anno IX n.4(116) luglio-agosto 2007
Direttore responsabile: Giorgio Piccaia
sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio
periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.

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Discorso 06-05-2007

RENDETE LA VOSTRA MENTE PADRONA DEI DESIDERI

Incarnazioni dell’ Amore! Nella mente capitano ogni sorta di pensieri


buoni e cattivi. Dovete accettare solo ciò
“Il giorno di εvarâmmâ che è buono, tenendo la mente lontana da
viene celebrato per commemorare tutto ciò che è cattivo; non permettete mai
il giorno in cui ella lasciò il corpo fisico. alla vostra mente di associarsi a qualcosa
Il corpo è costituito di cinque elementi che sia cattivo. La Dea Lak¹mî ripete sem-
ed è destinato a morire pre e soltanto: “Nârâya²a! Nârâya²a!” Il
un giorno o l’altro, principio dell’Âtma ha origine dal Signore
ma l’Abitante Interiore Nârâya²a. Potete dire Âtma o mente o
non ha né nascita né morte, h©daya: essi sono tutti la stessa cosa. Âtma
non ha nessun tipo di attaccamento vuol dire solo Nârâya²a! Anche la mente
ed è l’Eterno Testimone.” è Nârâya²a! E lo stesso è per il cuore.
Nârâya²a viene anche chiamato
Capite l’importanza della mente H©dayavâsin (Abitante del cuore). Dob-
La gente viene illusa dall’attaccamento al biamo dare la massima importanza alla
corpo che è effimero, evanescente e tem- mente, ma molta gente non lo fa. Un vero
poraneo. essere umano è colui che considera la pro-
Qualsiasi cosa nasca è soltanto transitoria; pria mente la base della propria vita, men-
tutto ciò che è nel mondo è destinato a tre, chi abbandona la propria mente ai suoi
morire. capricci e alle sue fantasie, in realtà è una
Solo una cosa rimane per sempre, e questa scimmia e non un essere umano. DOVETE
è la mente che molta gente chiama “mente FARE DELLA MENTE IL CENTRO DELLA VOSTRA
di scimmia”. CONSAPEVOLEZZA: ABBANDONARE LA MENTE
No. Voi appartenete alla razza umana e non ALLA SUA ARBITRARIETÀ È COME ABBANDONA-
avete niente a che vedere con la mente della RE IL VOSTRO STESSO PRINCIPIO VITALE;
scimmia. QUINDI RENDETE LA MENTE LA BASE DI OGNI
La mente, infatti, è della natura del Sé. Do- ASPETTO DELLA VOSTRA VITA.
vete fare sforzi appropriati per capire la sua (A questo punto Baba materializza un
vera natura. Solo coloro che hanno il con- medaglione d’oro – N.d.T.).
trollo della propria mente possono esser Questo medaglione ha al centro l’immagi-
definiti esseri umani. ne di Lak¹mî e intorno delle pietre prezio-
A questo mondo molti sono altamente istru- se. Esse rappresentano i desideri, a cui pre-
iti; molti sono anche riusciti a padroneggia- siede Lak¹mî, che è pura, eterna e perma-
re varie forme di conoscenza e sono impe- nente. Dovete rendere la vostra mente pa-
gnati in compiti grandiosi, ma non possono drona dei desideri, come Lak¹mî. Tutti de-
esser definiti esseri umani nel vero senso vono cercare di conoscere questa Verità.
della parola se non hanno il controllo della
propria mente.

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Discorso 06-05-2007
Come è il sentimento, così è il rusultato male, anche loro non ce ne faranno.” Presi
Al tempo della Mia partenza per l’Africa una macchina fotografica da uno di coloro
Orientale, εvarâmmâ cercò di che Mi accompagnavano, Mi avvicinai ai
dissuaderMi, dicendo: “Swami! Ho sentito leoni e feci loro delle fotografie. Erano tutti
che in quelle foreste ci sono molte bestie felici di vederMi; vedete, nessuno dei leoni
feroci e che il posto è pieno di ogni genere ci fece del male. Quando vi avvicinate a
di pericoli. Perciò non devi andarci; tutto essi con la cattiva intenzione di far loro del
ciò che vuoi arriverà qui. Perciò, perché male, o di ucciderli, anch’essi cercheranno
vuoi andare là?” Io le risposi: “Non ci sto di uccidervi. Non dobbiamo mai andare da
andando per far visita agli animali selvaggi, loro con tali pensieri malvagi. In effetti non
ma in risposta alle preghiere amorevoli dei dobbiamo mai guardare nessun essere vi-
Miei devoti.” vente con intenzioni cattive.
Quando arrivai, i devoti dell’Africa Orien-
tale avevano procurato dei piccoli aeropla- Non sviluppate attaccamento al corpo
ni e Io girai per la foresta su uno di essi. Intanto, εvarâmmâ continuava a pensare
Nella foresta di Kampala c’erano migliaia a Me con grande preoccupazione. Non
di elefanti selvaggi; sembrava che tutta la mangiava neppure in modo appropriato, con
foresta fosse piena di elefanti. Io Mi ero il risultato che s’indebolì molto. La tenevo
portato dietro delle banane e ne detti una informata via telefono giornalmente, matti-
ciascuno ad alcuni di essi, che furono felici na e sera, da Kampala, dicendo: “Sto pro-
di mangiarla. Si potevano vedere anche i prio bene.” Questo la confortava un po’.
bufali, a migliaia. Quando tornai da Kampala ella ne fu molto
Durante il viaggio vedemmo dei leoni sdra- felice. Si avvicinò alla Mia auto e Mi pose
iati qua e là per le strade, che non reagiva- al collo una ghirlanda, dicendo: “Swami! Hai
no neppure quando con la jeep passavamo un aspetto molto sano e felice.” Poi Mi
sopra le loro code. PERSINO BESTIE FEROCI portò dentro e fece roteare una noce di
NON CI FANNO DEL MALE SE LA NOSTRA MENTE cocco davanti a Me per scongiurare il dan-
È BUONA; CI ATTACCANO SOLO SE CERCHIAMO no che poteva derivarMi dagli sguardi ma-
DI ARRECAR LORO DANNO. SE LE GUARDIAMO ligni della gente. Era fuori di sé dalla gioia e
CON AMORE, ANCHE LORO CI GUARDANO CON disse: “Swami, non avrei mai immaginato
AMORE. che il Tuo viaggio potesse avere un suc-
cesso così grande.” Ella divise la propria
Yad bhavam tad bhavati gioia anche con tutti gli altri a Puttaparthi.
Come è il sentimento, così è il risultato. Ogni volta che andavamo a visitare altri
posti, al nostro ritorno in paese εvarâmmâ
I nostri pensieri sono la causa della loro ini- descriveva alla gente tutto ciò che era suc-
micizia o della loro fiducia. Mentre prose- cesso durante queste visite e la esortava a
guivamo per guardare gli animali, vedem- seguire gli ideali dettati da Swami. Una volta
mo quindici leoni sdraiati vicino alla strada. il Corso Estivo sulla Cultura e sulla Spiri-
Alcune leonesse stavano allattando i loro tualità Indiane venne condotto a Bangalore
cuccioli e altri leoni stavano mangiando un e, in quella occasione, anche εvarâmmâ
animale che avevano trascinato fin là. Io venne con Me. Questo, finché visse, fu il
dissi al dottor Patel e ad altri che mi ac- suo desiderio: “Swami, ovunque Tu vada,
compagnavano: “Se non facciamo loro del devo venire con Te.” Mi chiese di promet-

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Discorso 06-05-2007
terle che non avrei lasciato Puttaparthi e Io Dio è Uno senza secondo.
glielo promisi. “A un albero si deve permet-
tere di crescere solo là dove viene pianta- Dopo aver completato i Corsi Estivi, Io an-
to. Se viene estirpato e messo a dimora in dai a Puttaparthi e dissi a tutti: “PER IL COR-
un altro luogo, non può crescere in modo PO È NATURALE NASCERE, CRESCERE E MORI-
appropriato.” Questo è ciò che diceva e Mi RE. TUTTI I CORPI SONO COSÌ E QUINDI NESSU-
implorava: “Swami! Devi risiedere sempre NO DEVE AVERE ATTACCAMENTO PER IL CORPO.”
nel Tuo luogo natale.” Un giorno, dopo co- (Qui Swami ha raccontato la storia del-
lazione, prese una tazza di caffè e improv- la vita di εvarcandra Vidyâsâgar che
visamente urlò: “Swami, Swami, Swami.” esaudì il nobile desiderio di sua madre
Io risposi dicendo: “Vengo, vengo, vengo.” e stabilì un esempio di servizio alla so-
Allora Mi chiese di fare presto e Io ci an- cietà. Egli impartí anche una lezione di
dai immediatamente. Mi afferrò le Mani, umiltà e servizio disinteressato a un fun-
se Le posò sulle testa ed esalò l’ultimo re- zionario dell’I.C.S. [Indian Civil Service:
spiro. Servizio Civile Indiano] trasportando il
Che bisogno c’era di tenere il corpo che suo bagaglio dalla stazione ferroviaria
non aveva più vita? Perciò lo spedii imme- al luogo in cui εvarcandra Vidyâsâgar
diatamente a Puttaparthi accompagnato da stesso doveva fare un discorso – N.d.T.)
Ramabrahmam a cui detti le istruzioni ne-
cessarie. εvarâmmâ era felice che Io mangiassi solo
Coloro che erano presenti Mi dissero: cibo molto semplice e diceva: “Swami, devi
“Swami! Devi andare anche Tu con il cor- far conoscere al mondo le Tue abitudini ri-
po!” ma Io Mi rifiutai. Le lezioni estive era- guardo al cibo.”
no in corso e gli studenti erano arrivati da Io le dissi che lo avrei fatto certamente.
vari Paesi. Essi pensavano che quel giorno Già da quei tempi ho sempre sottolineato la
non ci sarebbe stata lezione perché Swami necessità di assumere cibo semplice e
avrebbe accompagnato il corpo di Madre satvico (puro).
εvarâmmâ, ma il corso venne tenuto come Quando sono a Puttaparthi, mangio sem-
al solito e Io andai alla seconda ora. Gli stu- pre râgi sankati (palline di râgi e riso) e
denti si chiesero: “Com’è che Swami è ve- chutney di arachidi. Talvolta prendo
nuto! Doveva andare con il corpo di Ma- sankati con totakura dâl al posto del
dre εvarâmmâ.” Perché dovevo andare chutney (salsa agrodolce indiana con-
con il corpo? Il corpo va come viene. Io tenente frutta, aceto e cipolle - N.d.T.).
non ero venuto con il suo corpo; ero venuto Non mi piace nient’altro. Non tocco cibi
separatamente, per cui lo spedii a piccanti, quali i kurma e i burma! Del
Puttaparthi in un’auto dando istruzioni a che kurma non gradisco neppure l’odore! La
venisse fatto un samâdhi (tomba) per lei. mia unica necessità dietetica è il sankati
Anche a Puttaparthi molta gente chiese: con il chutney, ma, quando vado in visita in
“Perché Swami non è venuto con il cor- altri luoghi, la gente non sa neppure che
po?!” IL CORPO VIENE DA SOLO E SE NE VA DA cosa sia il sankati e quindi mangio qualsia-
SOLO; TUTTI VENGONO DA SOLI E SE NE VAN- si cosa i devoti preparino per Me. Io Mi
NO DA SOLI. comporto a seconda del momento, della si-
tuazione e delle circostanze, eppure non
Ekameva advitîyam brahma devio mai dalle Mie pratiche e aderisco

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Discorso 06-05-2007
strettamente ad esse. Lasciate che la gen- pratica i princìpi del servizio che Io vi ho
te pensi ciò che vuole; Io non imito mai le insegnato.
pratiche altrui. In questo modo il Mio Cor- Con questo, termino il Mio Discorso.
po sta arrivando al termine degli ottantun
anni, ma nessuno può dire che Io abbia Kodaikanal, 6 maggio 2007,
l’aspetto di una persona di ottantadue anni. Giorno di εvarâmmâ.
Che possiate santificare il vostro tempo al
servizio di Swami! Che possiate mettere in (Tradotto dal testo in inglese pubblicato da:
www.sathyasai.org)

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Continua la “Storia di Sundaram”, la “Praµânti Nilayam” di Chennai. Vi
ritroveremo ancora avvincenti aneddoti, salti nel passato della vita di Swami,
interessanti notizie.

Lezioni di canto e di comunicazione

Zoom
Cantare sotto la Sua amorevole Guida
Swami non ha solamente incoraggiato i cantanti a ogni passo, ma, in numerose occa-
sioni, li ha anche corretti e guidati e ha dato loro istruzioni sulle procedure e la conduzione
dei bhajan. Dice il dottor Devanathan: “Ci sono molti momenti che io ricordo con
nostalgia. Quando Swami passava molto tempo con il gruppo bhajan a Sundaram,
c’erano occasioni in cui Egli faceva delle correzioni al nostro canto e perfezionava il
modo in cui si poteva rendere un particolare bhajan. Vorrei raccontare questo fatto.
Era l’anno 1985. Swami sedeva sulla Sua poltrona nella ›ânti Vedika e io cominciai a
cantare il bhajan ‘Brahmanda nayaka baba’. È un canto hindi e un verso dice:
‘Ayodhya nagari tumne banaye, dwaraka nagari tumne banaye, shirdi parti tumne
banaye.’ Questa versione sembrava non essere corretta, infatti io cantavo “banaye”
in ogni frase. Swami si rese conto di questo e mentre cantavo mi faceva dei gesti,
scuotendo la testa e indicando con il Dito, tentando di comunicarmi qualcosa. Ma io
non capivo che cosa volesse dirmi. Quella sera Swami stava ritornando a Sundaram
dopo una visita alla casa di un devoto. Mi vide in mezzo alla folla, fermò l’auto e si
diresse verso di me. Quindi mi chiamò e mi disse: ‘Puoi cantarmi di nuovo quel bhajan?’
Cominciai a cantare tutto il bhajan, ma Egli disse: ‘Questo non è il modo corretto; il
modo corretto è questo: ‘Ayodhya nagari tumne banaye, dwaraka nagari tumne
baithaye, shirdi parti tumne basaye.’ Devi dire: ‘Banaye, baithaye o basaye.’ Quan-
do in seguito compresi il significato di questa frase appresi un importante messaggio:
Ayodhyâ è stata fatta da Lui, Dvârakâ è la città di cui Lui ci ha parlato, mentre ›irdi
e Parthi sono i luoghi dove Lui si è stabilito.”

Questo solo per dimostrare quanto interesse manifestasse Swami, durante le Sue pri-
me visite, verso i cantanti, correggendoli e guidandoli. Il dottor Devanathan ricorda
un’altra esperienza: “Era l’anno1990. Io stavo cantando il bhajan ‘Sâî hamârâ ham
sâî ke aisâ prema hamârâ’ a Abbortsbury, Chennai. Swami si muoveva in mezzo alla
grande folla che era riunita quella mattina e io pensavo che il canto si fosse completa-
mente perso nella confusione. Ma alla fine dei bhajan, mentre Swami riceveva l’ârati
camminando verso di noi, fece un cenno al gruppo bhajan di avvicinarsi. Quando
fummo vicini, Egli mi chiese di cantare nuovamente il bhajan. Lo ascoltò con molta
pazienza e quindi disse: ‘Stai tagliando in tronco la parola hamârâ; dovresti cantare
così: ‘Sâî hamârâ ham sâî ke aisâ prema hamârâaaaa.’ Il significato di questa
frase è: ‘Noi siamo Tuoi, noi apparteniamo a Te’, e Swami ha voluto metterlo in rilievo.
Ma la cosa non finì qui.

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Il mattino seguente, quando arrivò Swami, che si stava preparando per partire per
Bangalore, i bhajan erano appena iniziati. Venne diritto verso di me e mi chiese di canta-
re ancora una volta lo stesso bhajan! Si mise davanti a me e mi guardò mentre cantavo
l’intera canzone e alla fine disse: ‘Sì, è giusto.’ Solo allora se ne andò con un sorriso
gentile sul viso.”

Linee guida per i bhajan date da Swami


Questo era il tipo di coinvolgimento che aveva Swami con i bhajan e il Gruppo bhajan
di Sundaram. Di volta in volta, nelle numerose “interview” che ha concesso al Gruppo,
Egli ha spiegato in dettaglio e chiaramente una serie di direttive riguardanti la conduzione
dei bhajan.
Quando vi esercitate, fatelo cantando a piena gola.
Alla fine dei bhajan dovreste subito disperdervi. Non dovreste rivelare la vostra identità
ad altri devoti. Questo costituirebbe una distrazione per loro. Assicuratevi che la gente
torni a casa portando con sé la stessa vibrazione che c’era durante i bhajan.
Mentre conducete un bhajan dovreste essere puri e buoni. A meno che non siate puri, a
meno che non abbiate il cuore pieno di amore e di devozione, non potete aspettarvi che le
vibrazioni fluiscano tra la folla che segue i bhajan!
Mentre state cantando un bhajan, non pensate a ciò che dicono gli altri: restate fissi su di
Me e su di Me soltanto. In questo modo potrete praticare bene e anche cantare bene.
Ci fu anche un’interessante “interview” quando Swami insegnò ai membri del gruppo ciò
che significa effettivamente comunicazione e in che modo i cantanti e i musicisti dovreb-
bero comunicare tra loro durante i bhajan. Il dottor Chandrasekhar, suonatore di tabla
del gruppo, che era presente all’udienza, ricorda: “Penso che si trattasse dell’anno 1993.
L’intero Gruppo bhajan di Sundaram fu chiamato in “interview”. Nella stanza delle
“interview” Swami ci parlava di vari argomenti, quando improvvisamente ci chiese: “Che
cos’è la comunicazione?” Poi, guardando me, disse: “Tabla, dimmi, che cos’è la comunica-
zione?”
Io non sapevo che cosa rispondere, perchè fino allora aveva parlato di vari argomenti e
mi chiedevo perchè improvvisamente volesse parlare di comunicazione.
Allora Swami mi chiese di nuovo: “Pensi che quello che stai facendo sia ‘comunicare’?”
Non avevo assolutamente idea di quello che dovevo rispondere, ed Egli continuò: “Senti,
mentre canti, tu continui a gesticolare mostrando le mani; a che serve?” Dovete pensare
che noi suonavamo i bhajan a Sundaram, durante la sessione del giovedì e della dome-
nica, davanti alla foto e al trono di Baba. Ma Swami ci stava facendo queste domande a
Brindavan.
Infatti noi cantiamo a Sundaram dal 1984, e Swami nel 1993 mi chiese: “Che cosa fai
quando gesticoli con le mani?” Beh, mentre suono le tabla metto in mostra le mani. Così
dissi a Swami che quello era il modo di comunicare la µruti, ossia il tono. Egli mi rispose:
“Ti sembra questo il modo corretto? Vedi, la comunicazione è questa: quando una formica
ti pizzica il piede, immediatamente i nervi informano il cervello. Il cervello, a sua volta,
invia un ordine alla mano, la quale rimuove la formica. Questo tipo di informazione va dal
piede al cervello e dal cervello alla mano. Chi altro viene a conoscenza di questo fatto?”
“Nessun altro”, risposi.

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Egli allora continuò: “La comunicazione dovrebbe essere fatta in questo modo. Quando tu
passi una comunicazione a qualcuno, nessun altro devoto dovrebbe venirne a conoscen-
za. Quando la gente si siede per cantare i bhajan, ti guarda e osserva l’espressione del
tuo viso, come muovi le mani. Quando vi riunite per fare le prove bhajan, scrivete su un
pezzo di carta il nome di chi canta, che cosa canta e la tonalità in cui va eseguito il canto;
quindi passate tra di voi questa informazione.” Questa è stata una rivelazione per tutto il
nostro gruppo, non solo perchè ci stava insegnando il modo di comunicare durante le
sessioni bhajan, ma anche perché ci stava indirettamente rivelando che Egli è sempre
con noi a ogni sessione bhajan che viene eseguita a Sundaram.

(continua)

(Tratto da: www.radiosai.org)

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Discorso 14-04-2007

L’ACQUA È IL REGALO
DI DIO ALL’UOMO

Incarnazioni dell’Amore! ro di riparazione sarà stato ultimato, essa


Come ricordato dagli oratori che hanno ap- raggiungerà (il deposito di) Sathyamurthy
pena parlato, Io ho procurato a Chennai ac- Sagar in quantità adeguata. Così
qua sia da bere sia per le colture, ma i lavo- Sathyamurthy Sagar sarà pieno di acqua
ri di riparazione del canale sono stati ese- Sathya Sai (Forti e prolungati applausi).
guiti soltanto fino al confine dell’Andhra Farò Io questo lavoro che assicurerà a
Pradeµ. Questo lavoro non solo è stato ese- Chennai una fornitura permanente d’ac-
guito senza alcuna difficoltà, ma è stato qua.
anche fatto talmente bene che non è anda-
ta sprecata neppure una goccia d’acqua. Tutti hanno pari diritti sull’acqua
Sai può fare qualunque lavoro, anche quelli
Dovete dipendere solo da Dio che nessun altro è capace di fare. La parte
Così l’acqua del fiume K©¹²â arriva fino al rimanente del canale sarà adeguatamente
confine del Tamil Nadu senza alcun pro- riparata, con pareti di cemento. Avete visto
blema né spreco, ma vi sono perdite dopo voi stessi quanta acqua venga dispersa al
l’ingresso nel Tamil Nadu, in quanto quella momento. L’acqua non è proprietà di nes-
porzione del canale non è stata riparata. Era suno: è proprietà di Dio. Le persone lotta-
previsto che questo lavoro venisse fatto dal no le une contro le altre per l’acqua che, in
Governo del Tamil Nadu, ma così non è sta- realtà, è proprietà di Dio. Perciò esse non
to fino ad oggi. La gente è logicamente pre- hanno il diritto di contendersela. L’ACQUA È
occupata del fatto che il lavoro non sia sta- IL DONO DI DIO ALL’UOMO E TUTTI HANNO
to completato, perciò ho deciso di PARI DIRITTI SU DI ESSA. Il nome di quest’an-
assumerMi Io l’impegno di quest’opera. no è “Sarvajit”. Qual è il significato di
(Forte applauso). La parte del canale da “Sarvajit”? Significa “vittoria in tutti i cam-
riparare è lunga circa venticinque chilome- pi”, ovvero negli affari, nell’agricoltura,
tri fino a Chennai e il costo è stimato intor- nell’istruzione etc. Perciò usciremo vitto-
no alle trenta o quaranta crore di rupie riosi anche nell’esecuzione di questo lavo-
(300/400 milioni di rupie = circa 6,5 ro. Io lo porterò a termine, affinché d’ora
milioni di euro – N.d.T.). NON OCCORRE in avanti non abbiate disagi. Sono pronto a
CHE DIPENDIATE DA QUALCUNO: BASTA CHE spendere qualunque somma di denaro. I
PREGHIATE DIO. EGLI PUÒ COMPIERE QUAL- cinque elementi sono il dono di Dio e l’ac-
SIASI IMPRESA . Molto presto completerò qua è uno di questi. Essa è nelle Sue mani,
questo lavoro in modo che a tutta la popo- perciò non avete bisogno di rivolgervi a
lazione di Chennai arrivi acqua. Tra poco nessun altro. Potete informare Karunanidhi
invierò in loco gli ingegneri. Siccome nel che Io farò sicuramente questo lavoro.
canale, dalla parte che si trova nel territo- Comunicate questa buona notizia anche al
rio del Tamil Nadu, ci sono delle falle, mol- popolo di Chennai in questo fausto anno di
ta acqua viene sprecata. Dopo che il lavo- Sarvajit. Possiate voi tutti vivere una vita

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Discorso 14-04-2007
felice! CONTEMPLATE DIO COSTANTEMENTE: pura, godervi una buona salute e condurre
QUESTA È LA VOSTRA PROTEZIONE TOTALE. una vita felice e piena di beatitudine senza
COME PUÒ LA GENTE AVERE PROBLEMI SE HA alcun problema. Tutti voi, che siete venuti
QUESTA SACRA PROTEZIONE? PERCHÉ AVER qui, dovete tornare a casa felici. Nella vita
PAURA SE IO SONO QUI? (Scroscianti ap- non vi mancherà niente. Io ho un grande
plausi). amore per Chennai. Dov’è Chennai e do-
In questo anno di Sarvajit, Io riempirò d’ac- v’è Puttaparthi? Qualcuno è forse venuto
qua Sathyamurthy Sagar. Perciò, non pre- qui a pregarMi? No. Sai Stesso è venuto
occupatevi e abbiate fede non solo nel fat- da voi e vi ha fornito l’acqua. Il Mio amore
to che Dio vi procurerà cibo e acqua, ma per Chennai non può essere descritto a
anche che vi proteggerà sotto ogni aspetto. parole. Possiate voi tutti godere di buona
Oggi è il sacro giorno del Capodanno, un salute mangiando cibo sano e bevendo ac-
giorno importante sia per la gente del Kerala qua pura!
sia per quella del Tamil Nadu, che godono
in pieno della Mia grazia. (Lunghi e scro- Praµânti Nilayam, 14 aprile 2007,
scianti applausi). D’ora in poi, non avrete Sai Kulwant Hall
più problemi. Prima, i bambini soffrivano di Ricorrenza del Capodanno Tamil e di Viµu.
numerosi disturbi perché bevevano acqua
inquinata. Ora potete bere quest’acqua (Tradotto dal testo inglese pubblicato su
SANÂTANA SÂRATHI, maggio 2007)

Mother Sai luglio - agosto 2007 11


Il dottor G. Venkataraman ha fatto una prestigiosa carriera nel servizio pubblico
e nella ricerca; è vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha
servito nel Bhabha Atomic Research Centre a Mumbai e nell’Indira Gandhi Atomic
Research Centre a Kalpakkam, è il Direttore Fondatore dell’ANURAG, che è una
branca della Defence Research and Development Organization, e ha ricevuto i
seguenti riconoscimenti dal Governo Indiano: Sir C. V. Raman Centenary Award,
Indira Gandhi Award e Padma ›rî Award. Ha scritto vari libri tra cui “Journey
into Light: Life and Science of C.V. Raman”. Attualmente insegna presso l’Istitu-
to oltre a dirigere il Praµânti Digital Studio e Radio Sai.

Le 4 M
Man (uomo), Money (denaro), Myth (mito), Morality (moralità)
Professor G. Venkataraman
Fede & Scienza

(2° parte)

Il ruolo della sinergia


Diciamo ora poche parole circa un nuovo concetto, detto sinergia, secondo il quale si
mettono insieme molte capacità già disponibili per creare un nuovo prodotto. Negli anni
addietro, le rivoluzioni tecnologiche venivano introdotte da nuove invenzioni; è così che
Edison, Graham Bell e molti altri portarono l’innovazione. Al giorno d’oggi, a portare
grandi cambiamenti è l’innovazione piuttosto che le nuove invenzioni. Il telefono cellulare
ne è un ottimo esempio. Esso è il risultato di una domanda che qualcuno si è posto e
cioè “perché non unire il telefono e la radio?” In effetti questo non è assolutamente un
concetto nuovo in quanto i radiotelefoni erano già in uso durante la guerra con il nome
di walkie-talkie. Più tardi la Motorola ne costruì di molto più piccoli che la polizia e gli
addetti alla sicurezza cominciarono a usare su larga scala. L’uomo che inventò il tele-
fono cellulare collegò tutto questo al centralino telefonico approfittando della
miniaturizzazione ora possibile. Una volta inventati, i telefonini furono seguiti da un
fiume di accessori al punto che oggi si può fare una fotografia digitale con uno di essi
e spedirla all’altro capo del mondo. Ecco come funziona la sinergia nell’industria mo-
derna. Di questi esempi ce ne sono a volontà; ciò che io sto cercando di evidenziare è
che vengono creati in modo intelligente nuovi bisogni per promuovere sempre maggior
consumo, in tal modo non solo espandendo, ma creando nuovi mercati. Il risultato netto
di tutto questo è che l’intera sociologia della produzione, della distribuzione ecc. subi-
sce costantemente dei cambiamenti; tutto questo influenza non solo l’intero sistema
economico, ma anche il modo in cui la gente pensa e lavora come palesemente
evidenziato da Internet. Questo è esattamente il punto in cui il condizionamento del-
l’opinione delle masse rientra nello scenario.

La dinamica della distribuzione della ricchezza


Fin qui ho parlato essenzialmente dell’uomo, della produzione di massa e del denaro,
che è come dire della produzione di ricchezza o, per esprimerla nei termini del titolo di

12 Mother Sai luglio - agosto 2007


questo articolo, del rapporto tra uomo e denaro. La produzione è una cosa e la distribuzio-
ne un’altra; quest’ultima è governata dalle varie forze socio-economiche. Per esempio,
l’acqua cade dal cielo come pioggia, ma ciò che accade dopo dipende essenzialmente
dalla natura del terreno: in alcuni casi l’acqua si raccoglie in loco, mentre in altri scorre
via. Le forze che governano la distribuzione della ricchezza sono interamente generate
dall’uomo e proprio qui viene alla ribalta la manipolazione. Ciò che viene normalmente
definito “creare un mercato” si ottiene sostanzialmente tramite la manipolazione della
pubblica opinione e non soltanto dell’opinione del potenziale compratore, come accadeva
in passato, ma oggi anche di quella dei governi, delle organizzazioni mondiali e della socie-
tà tutta. Quindi, la manipolazione va ben al di là della vecchia cara pubblicità. Ne è
esempio, nel campo dei trasporti, ciò di cui l’India ha estremo bisogno: buone strade e un
buon sistema di trasporto pubblico. Al contrario, l’automobile ha fatto il suo ingresso in
modo dirompente e, invece di risolvere il problema, ha compromesso ulteriormente la
situazione con ingorghi, incidenti indesiderabili e, naturalmente, inquinamento. Non mi
dilungherò sui dettagli, ma dovrebbe apparire ovvio che la produzione di massa è stretta-
mente legata al condizionamento dell’opinione pubblica attraverso una pesante
reclamizzazione ed è qui che il mito entra in scena. L’industria pubblicitaria attrae il me-
glio delle capacità creative e, utilizzando furbescamente la debolezza umana nei confronti
del desiderio, porta milioni di compratori all’industria. Si racconta che i nazisti dicessero
che una bugia ripetuta abbastanza spesso diventa verità! Gli esperti occidentali usavano
citare spesso questo detto per screditare la propaganda nazista, ma dal dopoguerra l’in-
dustria fa esattamente questo su larga scala a notevole danno della società e dell’umani-
tà. In breve, l’industria di oggi è essenzialmente produttrice di miti!
Una particolare menzione per i mezzi di comunicazione, visto che questo è il primo stru-
mento dei pubblicitari. In origine, il cosiddetto “quarto potere” rappresentava solo la carta
stampata, come a questo ci si riferisce di solito, ma ora esso copre non solo il mondo della
stampa cartacea, ma anche la radio, la televisione, Internet ecc. In pratica ogni Costitu-
zione nel mondo fornisce certi sistemi di restrizioni alle agenzie collegate al governo e alle
regole della legge, ma non lo fa con i mezzi di comunicazione di massa. Questi non
accetteranno mai alcun controllo da parte di nessuno, affermando di conoscere il proprio
mestiere, di sapere come regolarsi, che la gente ha diritto di sapere, che essi rispondono
al popolo e solo al popolo ecc. I media hanno manipolato così intelligentemente tutti i
settori della società da divenire più venerati della proverbiale Vacca Sacra. Commentan-
do le recenti baruffe sui privilegi, tra l’Assemblea Legislativa e le Corti di Giustizia,
V.R.Krishna Iyer, ex membro della Suprema Corte dell’India, scrive: “Noi non dobbiamo
dimenticare ciò che disse Coolidge J. in Stockdale v/s Hansard e cioè che cadere nell’ec-
cesso è proprio della natura del potere irresponsabile, particolarmente quando questo
risiede nelle mani di un grande organismo.” I media non sono un grande organismo, ma
indiscutibilmente qualcosa di potente in tutte le società e, specialmente nei Paesi ricchi e
influenti, hanno una sorta di complicità con l’“establishment”. Usando la sua formidabile
influenza, il sistema della comunicazione di massa condiziona l’opinione generale e opera
un massiccio lavaggio del cervello accampando di essere sempre libero e corretto. Esso
è diventato notevolmente autosufficiente e, disgraziatamente, anche piuttosto irresponsa-
bile. In breve, esso è una delle fonti primarie di produzione di miti e di manipolazione

Mother Sai luglio - agosto 2007 13


dell’opinione pubblica, lavorando in una scellerata alleanza con il potere economico e
dell’industria pubblicitaria.

Fuga dal mito verso la moralità


Arriviamo ora al punto focale. Vorrei cominciare con alcune osservazioni fatte di recente
dal professor Indiresan, un ingegnere elettrico che ha servito per un periodo come diret-
tore del prestigioso Indian Institute of Technology a Madras/Chennai, un intellettuale del
più alto livello che attualmente commenta spesso il contesto indiano. Di recente, a seguito
di una importante decisione della Suprema Corte dell’India, egli ha scritto:
“Quando all’inizio apparvero i governanti, essi tolsero il potere al popolo e lo
usarono presumibilmente per il popolo e per suo conto. In seguito, furono i governi
eletti a farlo; furono in grado di esercitare il potere come l’individuo non era in
grado di fare. Per dare un esempio estremo, se un individuo uccide una persona
commette un crimine, commette un omicidio, mentre lo Stato può mettere a morte
una persona del tutto legalmente. Naturalmente, tale cessione del potere allo Stato
da parte dell’individuo è avvenuta con il comune consenso e, apparentemente, a
beneficio della società intera. Questo è ciò che si intende per ‘consenso dei gover-
nati’, ma ci sono alcuni fattori di disturbo anche qui. Contemporaneamente, il filo-
sofo David Hume fu incuriosito dalla ‘facilità con cui i molti sono governati dai
pochi, l’implicita sottomissione con la quale l’uomo affida il proprio destino ai
governanti’. Egli concluse che il governo è fondato sul controllo di opinione, un
principio che ‘si applica ai governi più dispotici e militari come ai più liberi e
popolari’.”
Qual era il mio scopo nel citare quanto sopra? Semplicemente questo: all’inizio noi abbia-
mo consegnato il potere allo Stato in modo da poter essere governati, ma ora, complice
l’abile produzione di miti, veniamo richiesti di cedere il potere a un complesso di interessi
legalmente conferiti che insieme formano il superstato degli interessi commerciali globali.
Come l’intellettuale americano William Appleman Williams ha scritto una volta, gli inte-
ressi commerciali odierni vogliono “il premio di un impero senza pagarne i costi e senza
ammettere che sia un impero”. Il declino dell’autorità morale negli affari pubblici e l’in-
completezza di ciò a cui spesso ci si riferisce come le regole della legge furono evidenziati
dalle osservazioni fatte su un autorevole quotidiano indiano dopo che la Suprema Corte
fu costretta ad assolvere una persona su base legale. La Corte dichiarò che, mentre il
difensore poteva aver eluso l’ambito legale, la persona coinvolta era responsabile di fron-
te alla sua coscienza. Commentando questo, il giornale di cui parlo scrisse che si trattava
di un caso di “completa assoluzione legale unita in gran parte a una enfatica riprovazione
morale”, aggiungendo “la Suprema Corte riconosce che il codice di condotta non ha
potere stabilito dalla legge, non può esser fatto osservare in un tribunale né può essere
interpretato quale imposizione di una proibizione legale…..”.
Queste osservazioni puntualizzano la crisi fondamentale dei tempi moderni. Gandhi dice-
va spesso che, come fermamente crediamo in questo Paese da migliaia di anni, c’è una
Legge Morale che governa l’universo e ora la più alta Corte dell’India, Paese che Swami
proclama essere il Dharma Bhûmi o la Terra del Dharma, dice che la Legge Morale è
cosa che appartiene al rapporto tra la persona e la sua coscienza e che ha poco a che fare

14 Mother Sai luglio - agosto 2007


con le leggi del Paese. Ora, la questione fondamentale è: qual è superiore, la Legge
Morale o la Legge approvata dall’Assemblea Legislativa, dagli Organismi Internazionali
che sono in collusione con gli interessi commerciali globali, e così via?
Spinto dall’ingordigia e dalla brama di fare denaro senza scrupoli, l’uomo ha cominciato a
ingoiare miti enormi e ha creato leggi che gli permettono di defilarsi dalla moralità. Come
osserva il filosofo francese Jacques Saurin, al giorno d’oggi “la legge permette ciò che
l’onore vieta”. L’onore premia il dovere e le responsabilità, mentre oggi, come Swami
spesso ripete, vengono invariabilmente prima i diritti e poi i doveri, quando vengono. Ciò
che voglio affermare non è certo accademico né molto originale; le persone intelligenti di
tutto il mondo conoscono tutto ciò di cui sto parlando, e forse molto di più, ma pochi
gridano all’infamia. Questo è in realtà il mio punto di vista. Io affermo che questo è il
tempo in cui gli intellettuali devono parlare chiaro e forte; rimanere in silenzio ben sapen-
do ciò che sta accadendo sarebbe imperdonabile come il silenzio di Bhî¹ma durante
l’umiliazione pubblica di Draupadî. Io credo davvero che questa sia una delle lezioni
fondamentali che il Mahâbhârata ci insegna e cioè che coloro che sanno devono essere
i guardiani della Coscienza nella società e non devono rimanere in silenzio quando c’è
crisi morale.
Swami dice che non si può fare un monticello senza scavare un pozzo; sì, se alcuni sono
molto ricchi è perché altri sono stati sfruttati brutalmente e spietatamente ridotti in estre-
ma povertà. Molti possono contestarmi e argomentare che l’industria dei computer, per
esempio, non può essere accusata di generare povertà. Sì, a livello locale può apparire
che non vi sia connessione tra accumulo di ricchezza e riduzione in povertà, ma, a livello
macroscopico, la produzione di ricchezza non è mai altruistica e provoca invariabilmente
vari tipi di sfruttamento, alcuni molto evidenti e altri subdoli, che si realizzano attraverso
sequenze non visibili. Tutto questo viene realizzato attraverso le cosiddette forze di mer-
cato che, con la complicità dei mezzi di informazione di massa, hanno perfezionato l’arte
dell’inganno di massa tramite la produzione di miti di massa, cioè dicendo che l’ingordigia
è bene, che l’essere ricchi è importante, che le forze di mercato sono positive per la
società e devono quindi fare il loro giuoco anche se alcuni sono costretti a morire di fame,
e così via.
Raanan Weitz dice: “L’umanità condivide un solo pianeta, ma su questo ci sono due
mondi: il mondo dei ricchi e il mondo dei poveri.” Non illudiamoci con il credere che questi
due mondi possano coesistere pacificamente; come dice l’ex Presidente del Federal Reserve
Board d’America, Alan Greenspan, “non si può avere un’isola di prosperità in mezzo a un
grande oceano di povertà”. Un cardinale dell’Onduras pone la questione in modo più
pungente come ho sentito in una intervista trasmessa dalla BBC; egli dice che le tre più
pericolose armi di distruzione di massa sono: la povertà, la corruzione e la grave ingiustizia
sociale. Siamo così ciechi da non poter evidenziare ciò che produce queste armi? Dov’è
il problema? Swami ci dà una risposta chiara. Negli anni precedenti, Bhagavân Baba
veniva spesso al College a tenere Discorsi privati agli studenti, specialmente alla Scuola
Commerciale; in una di queste occasioni, molti anni fa, Egli disse: “Oggi le industrie sono
in declino a causa dell’eccessivo risalto che danno alla finanza e all’economia. Esse
godono di troppa libertà e, conseguentemente, hanno perduto tutto il senso di moralità, di
etica ed equilibrio. In effetti le civiltà di tutto il mondo sono in declino perché la moralità è

Mother Sai luglio - agosto 2007 15


in declino; è per questo che le relazioni tra uomo e uomo, tra uomo e società, tra uomo e
natura, stanno tutte degenerando. Tutte queste malattie sono la conseguenza dell’erosio-
ne dei valori morali ed etici. In ogni campo, economico o accademico, i valori spirituali
sono importanti. Anche gli affari e l’amministrazione devono avere le loro radici nella
spiritualità. Una persona priva di fondamento spirituale non può essere considerata un
vero essere umano. Il declino delle istituzioni sociali non è altro che una conseguenza
naturale del declino generale dei valori etici, morali e spirituali.”
Vista la situazione piuttosto triste di oggi, potreste pensare che tutto sia perduto e non vi
sia speranza. Niente affatto: c’è sicuramente speranza perché esiste qualcosa di più
grande dell’oro e delle armi messi assieme e quel qualcosa è Dio. Noi dobbiamo solamen-
te tornare alla strada morale nella vita individuale e collettiva. Questo, e solo questo, è il
modo per realizzare il Râma Râjya (il Regno di Râma) come Gandhi ha detto chiaramen-
te tempo fa.
Come Swami spesso ci ricorda, gli antichi in India seguivano rigorosamente un codice di
condotta in quattro punti; questa regola, chiamata Puru¹ârtha, fu distillata in quattro
parole “Dharma, Artha, Kâma e Mok¹a” e cioè Rettitudine, ricerca della ricchezza,
desideri e Liberazione. Gli antichi dell’India dichiararono: “L’uomo può aspirare alla ric-
chezza e avere dei desideri, ma questo deve essere limitato dalla rettitudine da una parte
e dalla brama di Dio dall’altra e cioè da Dharma e Mok¹a.” Se vive entro questi confini,
la vita dell’individuo sarà equilibrata e armoniosa; se l’individuo aderisce strettamente ai
Principi Morali, la moralità prevale automaticamente nella società e, quando questo acca-
de, si realizza il Râma Râjya, la frase indiana che sta per “Utopia”.
Come Swami spesso ci ricorda, gli antichi dell’India seguivano rigorosamente un codice
di condotta in quattro punti che Egli espone in modo del tutto chiaro e netto. Egli dice che,
per prima cosa, noi dobbiamo avere Amore per Dio seguito dal timore del peccato. Se
questi due sono presenti, la moralità nella società segue automaticamente e, se c’è mora-
lità nella società, la maggior parte dei nostri problemi attuali scompare. Il genere umano
ha fin qui tentato ogni possibile tipo di sistema economico e politico; tutti hanno infine
fallito perché in ogni singolo caso l’ingordigia ha divorato coloro che proponevano quel
credo particolare. Ciò che ci occorre non è un qualsiasi nuovo “ismo” o un qualunque
nuovo ordine economico, ma un ritorno ai Valori Umani fondamentali che Swami sostiene
continuamente. Il denaro e i miti, quale magia del regime di mercato, alla lunga non
funzionano; solo la moralità funziona. Io la penso così; siete d’accordo?

(Tradotto dal testo pubblicato da: www.radiosai.org - Gruppo Heart2Heart)

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Il pane dell’anima è l’Amore

Favole & Poesie


Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però, ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualunque tela di ragno.
Dietro ogni linea d’arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite.
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che, invece che compassione, ti portino
rispetto.
Quando, a causa degli anni, non potrai correre, cam-
mina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però, non trattenerti e non fermarti mai!
Madre Teresa di Calcutta

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Discorso 05-12-2006

BUONI INSEGNANTI
FANNO BUONI STUDENTI

“L’educazione moderna prepara Non dovreste impartire ai bambini un’istru-


l’uomo solo a riempirsi lo stomaco, zione solo terrena, mondana, ma informarli
non lo aiuta a perseguire la Rettitudine. altresì a una conoscenza morale, etica e
A che serve ottenere spirituale. Suscitate in essi fiducia in sé.
un’educazione come questa? Qualunque cosa si possieda, sarà di poco
Ascoltate, o valorosi figli di Bhârat!” conto se non esiste fiducia in se stessi.
Come prima cosa dovreste inculcare negli
Cari insegnanti! studenti un modo di pensare spirituale. Pen-
Siete venuti fin qui da ›rîkakulam, il cui siero spirituale significa contemplazione di
nome comincia con “›rî”, che significa Dio. Quindi, stimolate nel cuore dei giovani
“Splendore” e “Nobiltà”. ›rî non è una pensieri di contemplazione di Dio: allora i
parola comune: essa denota grande presti- loro sentimenti diventeranno puri, saldi e
gio. Si usa con i nomi delle anime nobili altruistici. Oggi, nel mondo, ovunque si
come ›rî Râmak©¹²a Paramaha¼sa. guardi, la gente ha smania di denaro. Che
cosa può fare il denaro per noi? Può forse
Inculcare nei bambini pensieri spirituali cancellare le lacrime di dolore? No, nien-
Tutti coloro che sono arrivati da t’affatto. Il denaro serve solo alla vanaglo-
›rîkakulam sono grandi devoti. Non sono ria e non può portare felicità autentica. Essa
diventati tali solo ora: sono stati ardenti de- si ottiene solo con la Retta Condotta, il Sa-
voti fin dall’inizio. Essi tutti, uomini, donne, crificio e l’Amore. Da dove proviene il
bambini e anziani, vivono il Principio divino Dharma (la Rettitudine)?
in pensieri, parole e azioni e ne ricevono
gioia. Gli insegnanti che sono giunti da Satyannâsti paro dharmah
›rîkakulam in questo sacro luogo sono Non c’è Dharma più grande
molto, molto fortunati. Un Paese progredi- dell’aderenza alla Verità.
sce proprio grazie a insegnanti simili. MOL-
TO, TUTTAVIA, IN UN PAESE, DIPENDE DALLA Non può esservi Dharma senza Satya
CONDOTTA DEGLI STUDENTI; QUELLI DOTATI (Verità). Vivete, pertanto, facendo affida-
DI CAPACITÀ E SAPIENZA POSSONO ALIMENTAR- mento su Satya e Dharma.
NE IL BENESSERE E IL PROGRESSO. ESSI DO- Perché siamo venuti al mondo? Non sem-
VREBBERO POSSEDERE PENSIERI PURI E CUO- plicemente per mangiare, bere e dormire.
RE TENERO. Il Signore K©¹²a dichiara:
Sono gli insegnanti come voi che prepara-
no studenti come questi. Se gli insegnanti Mamaivâ¼µo jîvaloke
sono buoni, lo saranno pure i loro alunni. Se jîvabhûta sanâtanah
gli insegnanti avranno purezza di pensiero “L’eterno Âtma, in tutti gli esseri,
e parola, anche gli studenti saranno pieni di è parte della Mia Essenza”.
sentimenti puri, teneri ed elevati.
Incarnazioni dell’Amore! Ogni essere è un aspetto della Divinità;

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Discorso 05-12-2006
quindi, voi tutti siete Incarnazioni del Divi- avere un futuro luminoso. Se nei bambini
no. L’Amore è la vostra vera natura. Es- seminate i semi di Satya (Verità), Dharma
sendo stati benedetti da una nascita come (Rettitudine), ݉nti (Pace), Prema (Amo-
esseri umani, dovreste vivere in purezza di re) e Ahi¼sâ (Non violenza), essi condur-
pensieri e azioni; solo in tal caso il Paese ranno sul retto cammino non solo questo
potrà fare progressi. In caso contrario, tut- Paese, ma il mondo intero. Quando l’inter-
te le vostre pratiche spirituali, come yajña, ruttore centrale viene acceso, si accende-
yâga (riti sacrificali) e tapas (penitenze) ranno tutte le lampadine. Allo stesso modo,
saranno tanto inutili quanto lo è versare allorché si accende l’interruttore centrale
acqua di rose su di un mucchio di cenere. di bhakti (la devozione), essa diffonderà la
Il cuore degli studenti è puro e sacro: semi- propria sacra luce in tutti i Paesi.
natevi i semi dell’Amore ed essi divente- Devozione non significa solo cantare i
ranno alberi giganteschi che produrranno i bhajan al ritmo dei cimbali; devozione si-
frutti della Pace e della Rettitudine. gnifica Amore per Dio. Quando sviluppate
questo Amore, tutti i vostri sforzi diventano
Fare degli studenti luminosi esempi sacri. Non solo, anche la vostra vita e la
di bontà vostra nascita come esseri umani ne sarà
L’uomo moderno è assediato da tante pre- santificata. Voi siete nati dall’Amore, siete
occupazioni. Non si può andare avanti nel- sorretti dall’Amore e, alla fine, vi fondere-
la vita se si è impantanati nelle preoccupa- te nell’Amore. Insegnate ai bambini ad ali-
zioni. mentare sentimenti teneri e a parlare dol-
cemente. Non insegnate mai loro a pronun-
Nascere è una preoccupazione, ciare parole dure e riempite la loro vita
essere sulla terra è una preoccupazione. d’Amore e Rettitudine: allora il mondo in-
Il mondo è causa di preoccupazione tero risplenderà intensamente. Come una
e lo è anche la morte. lampadina diffonde luce all’intorno, così la
Tutta l’infanzia è una preoccupazione, luce della loro retta condotta farà risplen-
come pure la vecchiaia. dere il mondo.
La vita è una preoccupazione, Cari insegnanti!
l’insuccesso è una preoccupazione. Fate ogni sforzo per inculcare nei bambini
Tutte le azioni e le difficoltà la bontà a dispetto di ogni difficoltà e pro-
causano preoccupazione blema che incontrerete: questo è il vostro
e anche la felicità dovere primario. NON I CAPI POLITICI, MA
è una misteriosa preoccupazione. GLI INSEGNANTI SONO I VERI CAPI DEL PAE-
Solo la devozione per Swami SE. SOLO GLI INSEGNANTI POSSONO RENDERE
metterà fine a ogni vostra preoccupazione. BUONI I BAMBINI: SENZA BUONI INSEGNANTI,
O gente! Alimentate tali devozione e amore. CI SAREBBE CAOS OVUNQUE. ESSI DEVONO
AVERE FORTE INTERESSE PER IL BENESSERE
Non date mai libertà d’azione alle preoc- DEGLI STUDENTI.
cupazioni e vivete un’esistenza pienamen- Fate di loro fulgidi esempi, in modo che la
te felice. L’AMORE PER SWAMI È LA PANACEA luce della loro bontà si diffonda in ogni stra-
PER OGNI VOSTRA PREOCCUPAZIONE. da e villaggio, dando gioia a tutti. Le perso-
Inculcate nei bambini buone qualità, in modo ne dei giorni nostri soffrono di molti tipi di
che essi possano progredire nella vita e problemi; dovreste cercare di alleviare le

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Discorso 05-12-2006
loro sofferenze esortandole a meditare sul ma. Nello stesso modo, egli tirò consecuti-
Nome di Dio. Potranno essere subissate da vamente una freccia dietro l’altra, fece
innumerevoli preoccupazioni, ma il loro cuo- come se la sequela di frecce fosse una fune
re si rallegrerà nel momento in cui il Nome e tirò fuori la palla. L’insegnante dovrebbe,
divino penetrerà nelle loro orecchie. in modo analogo, stimolare le capacità e la
forza nei bambini e insegnare loro nobili ide-
Esempio degli insegnanti come guida ali: solo allora essi potranno elevarsi nella
per gli studenti vita e provare gioia. La felicità dei bambini
Cari insegnanti! è la fonte di sostentamento del mondo: la
Siete tutti molto fortunati. Fate il migliore loro Ânanda (Gioia) è, a tutti gli effetti, il
uso della fortuna da cui siete stati benedet- suo âhâra (cibo).
ti. Approfittate di una simile fortuna e ren- A CHE SERVONO GLI ALTRI CIBI SE MANCA IL
detene tutti partecipi. Dividendola con tutti, CIBO DELLA GIOIA AUTENTICA?
godrete delle messi della beatitudine. L’IN- MANGIARE, BERE, CAMMINARE, DORMIRE E,
SEGNAMENTO È UNA PROFESSIONE NOBILE. GLI INFINE, MORIRE: SONO QUESTI L’ESSENZA E IL
INSEGNANTI SONO LE GUIDE DEL MONDO; ESSO FINE DELLA VITA UMANA?
NON PUÒ ESISTERE SENZA DI LORO. Essa è molto grande e nobile, e noi dovrem-
Ci sono stati molti grandi Maha©¹i (saggi), mo riempirci il cuore di sentimenti sacri,
come Vaµi¹ºa, Viµvâmitra, Jamadagni, e adeguandoci all’elevatezza della nostra na-
grandi precettori come Dro²âcârya, scita come esseri umani.Essendo insegnan-
K©pâcârya e Bhî¹mâcârya, che con il loro ti, voi, per primi, dovreste coltivare buone
esempio crearono degli ideali per tutto il abitudini e vivere in modo esemplare. Nel
mondo. Essi, infatti, furono veri âcârya momento in cui un insegnante ha il vizio del
(precettori). Se diventerete come loro, po- fumo, come può dire agli studenti di non
trete cancellare ogni male dalla faccia del- fumare? È solo quando gli insegnanti colti-
la terra. Dro²âcârya fu il precettore dei vano buone abitudini e un buon comporta-
Kaurava e dei PⲬava, Una volta, men- mento che gli studenti possono emularne
tre durante la loro fanciullezza i Kaurava e l’esempio e darsi da fare per il benessere e
i PⲬava stavano giocando con una palla, il progresso del Paese. Anche se dovrete
questa cadde in un pozzo che si trovava nei affrontare numerose difficoltà, non rece-
paraggi. I bambini cercarono in tutti i modi dete mai dal fermo proposito di plasmare
di tirarla fuori. In quel preciso istante, gli studenti in persone esemplari. Queste
Dro²âcârya, assieme alla moglie e al fi- sono le prerogative del vero insegnante.
glio, stava passando da quelle parti e, avvi- Sono molto felice che tanti insegnanti siano
cinatosi ai bambini che erano tutti attorno venuti da ›rîkakulam. Qualunque cosa
al pozzo, chiese: “Cari bambini, che succe- buona conosciate, dovrete voi per primi
de? Che cosa ci fate attorno al pozzo in metterla in pratica e successivamente in-
questo modo? Che cos’è accaduto?” I bam- segnarla ai bambini.
bini risposero: “Swami, ci è caduta la palla Vi benedico tutti e termino il Mio Discorso.
nel pozzo!” “Non preoccupatevene asso-
lutamente. Ve la tirerò fuori io.” Ciò detto, Praµânti Nilayam, 5 dicembre 2006,
Dro²âcârya prese una freccia e la scagliò Sai Kulwant Hall
contro la palla, colpendola; poi scoccò un’al- Congresso degli Insegnanti di ›rîkakulam
tra freccia che andò a conficcarsi nella pri-
(Tradotto da SANÂTANA SÂRATHI, gennaio 2007)

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Un impegno a tuttotondo
Hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione del canale Kandaleru-Pundi

In seguito alla promessa fatta poco tempo fa da ›rî Sathya Sai Baba, in occasione del
Capodanno Tamil, la Fondazione “›rî Sathya Sai Sevâ” ieri ha cominciato i lavori di
ristrutturazione del canale Kandaleru-Pundi, per facilitare un transito rapido e sicuro
all’acqua diretta a Chennai. Tali lavori hanno avuto inizio nel villaggio di Âtarambakkam,
nel distretto di Tiruvallur, con una Bhûmi Pûjâ (una Pûjâ alla Terra) eseguita alla
presenza dei funzionari del Governo e dei rappresentanti della Fondazione “Sathya Sai
Sevâ”. Erano anche presenti il signor Govindarajan, ingegnere capo del Dipartimento
Lavori Pubblici, e Kondal Rao, ex Ingegnere Capo del Dipartimento Lavori Idrici
dell’Andhra Pradeµ e rappresentante della Fondazione. I lavori di ristrutturazione delle
tubazioni cominceranno al confine del Tamil Nadu e arriveranno fino al lago Pundi,
vicino a Chennai. Il tratto da riparare è lungo 25 chilometri e si estende dai pressi di
Uthukottai fino al Satyamurti Sagar, grande bacino d’acqua, denominato popolarmente
News

“lago Pundi”. Tutto il lavoro dovrebbe essere portato a termine entro il prossimo anno.
Si cercherà in tutti i modi di far sì che i lavori non influiscano negativamente sul flusso
idrico nei mesi di luglio e agosto. È necessario ricordare che il progetto, ideato per
assicurare l’approvvigionamento d’acqua potabile a Chennai, era stato concepito e
messo in atto nei primi anni ’80, ma non si era riusciti a fornire acqua sufficiente, e
anche quella poca che era arrivata non aveva mai raggiunto Chennai a causa dell’as-
senza di tubazioni integre. A tal riguardo, ›rî Sathya Sai Baba, con un nobile gesto
rivolto alla popolazione di Chennai, aveva ristrutturato le tubazioni dalla diga di Kandaleru
nell’Andhra Pradeµ fino al confine del Tamil Nadu, affrontando una spesa di 200 crore
di rupie (circa 33 milioni di euro).
In seguito a ciò, l’acqua da Kandaleru aveva raggiunto il confine con il Tamil Nadu in
soli cinque giorni. (Sathya Sai Baba ha dichiarato che le autorità del Tamil Nadu
avevano assicurato che avrebbero provveduto a riparare le tubazioni entro il
loro Stato, ma così non è avvenuito - N.d.T). Però, Chennai non ha mai potuto
usufruire dell’acqua che arrivava al confine, perché le tubazioni che dovevano portarla
al lago Pundi erano in condizioni disastrose. In risposta a un appello del Primo Ministro
Karunanidhi, Sai Baba aveva promesso di ristrutturare totalmente le tubazioni anche
nel territorio del Tamil Nadu... e i lavori sono già iniziati.

(Da un articolo apparso il 15 maggio 2007 sul “Newstoday”)

Addio al mondo ai Piedi del Sadguru


Sai Gita, l’elefante di Swami, è deceduta la sera del 22 maggio.
Ieri mattina Swami è uscito per il darµan alle ore 7,30, ma, dopo un giro completo del Sai
Kulwant Hall, si è fatto condurre direttamente alla nuova stalla di Sai Gita.

20 Mother Sai luglio - agosto 2007


Swami era in lacrime e molti devoti attorno a Lui hanno cominciato a piangere.
Anche Pedda Reddy, che si è preso cura di Sai Gita per tutti questi anni, piangeva. Swami
le ha applicato della vibhûti sulla proboscide e l’ha poi guardata per qualche tempo,
visibilmente molto commosso. Sono trascorsi esattamente sei mesi da quando è stata
inaugurata la nuova stalla: dal 22 novembre 2006 al 22 maggio 2007. La nuova stalla di
Sai Gita è diventata il suo monumento.
Tutti si erano chiesti per quale motivo Swami fosse tornato nel pieno caldo di maggio a
Puttaparthi direttamente da Kodaikanal, dato che si trattava di una cosa piuttosto incon-
sueta.
Ora abbiamo la risposta: per Sai Gita.

(Tratto dalla ML del CCSSI)

Mother Sai luglio - agosto 2007 21


Discorso 27-05-2006

VERITÀ E RETTITUDINE,
I VALORI
DA SEGUIRE FIN DA GIOVANI

“Tutti i nomi e le forme Dato che ogni essere è parte del Divino,
sono manifestazioni dell’Essere Supremo tutti dovrebbero essere rispettati, amati e
che è l’Incarnazione della Pace adorati. Non si dovrebbe odiare nessuno,
e della Prosperità. né creare distanze gli uni dagli altri.
Egli è Essenza, Coscienza Come ogni parte del corpo forma un orga-
e Beatitudine assolute e non duali. nismo, allo stesso modo tutti gli esseri sono
Egli è Satya¼, ›iva¼, Sundara¼ come le varie membra di Dio. Quando ci si
(Verità, Bontà, Bellezza).” ferisce a una gamba, è l’occhio a versare
lacrime. FRA DIO E TUTTI GLI ESSERI ESISTE
Esistono quattro entità: vya¹ºi, sama¹ºi, LO STESSO TIPO DI INTIMA RELAZIONE CHE C’È
s©¹ºi e Parame¹ºi (l’individuo, la società, la FRA LE VARIE MEMBRA DEL CORPO. Potreste
creazione e il Creatore). S©¹ºi emerge da domandarvi perché l’uomo debba fronteg-
Parame¹ºi, sama¹ºi è parte di s©¹ºi e vya¹ºi giare problemi e difficoltà quando gode di
è parte di sama¹ºi. un’intima relazione con Dio. Dio è essen-
zialmente l’Espressione dell’Immortalità e
Il fondamento della creazione della Beatitudine. Egli non è l’artefice delle
Essendone parte, l’individuo dovrebbe ser- difficoltà e dei problemi di nessuno. Alcuni
vire la società. Infatti, il servizio sociale è il credono che Dio ne sia la causa, ma que-
dovere più importante dell’uomo: esso può sto è un grosso errore. Tutti i vostri proble-
dotarlo di Potere divino. IL SERVIZIO ALLA mi sono il risultato delle vostre azioni; non è
SOCIETÀ E, IN VERITÀ, SERVIZIO AL DIVINO. Dio a causarli.
A favore di chi è l’esistenza umana? Essa
è a favore della società. Analogamente, la Ognuno deve fronteggiare
società esiste a vantaggio della creazione; le conseguenze delle sue azioni,
ciò è il fondamento dell’intera creazione che, chiunque egli sia.
a sua volta, è la manifestazione di Dio. In Nessuno può sapere
essa, l’uomo ricopre una posizione unica, che cosa gli prospetti il futuro.
ma a che serve se egli si comporta come le Una cosa però è certa:
bestie e gli uccelli? La Divinità è immanente ognuno dovrà raccogliere
in ogni essere. La stessa Verità fu procla- le conseguenze delle sue azioni.
mata nella Bhagavad Gîtâ dal Signore
K©¹²a con queste parole: Gioia e dolore sono il riflesso delle nostre
azioni; essi non sono causati da altri. È un
Mamaivâ¼µo jîvaloke grave errore accusare gli altri dei nostri
jîvabhûta sanâtanah dolori. Tutto, a questo mondo, è reazione,
“L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri, riflesso e risonanza; ogni persona ne è il
è parte della Mia Essenza”. testimone.

22 Mother Sai luglio - agosto 2007


Discorso 27-05-2006
Acquisire l’istruzione che conduce In India, anche un autista illetterato china
alla conoscenza del Sé la testa davanti al proprio volante con at-
Solo i giovani possono proteggere il mon- teggiamento deferente prima di mettere in
do. SONO I GIOVANI E SOLTANTO I GIOVANI A moto il proprio veicolo. La stessa cosa fa
POTER RIMETTERE IN SESTO IL MONDO. Nes- un musicista allorché, prima di mettersi a
suna nazione può reggersi senza i giovani. suonare, rende umilmente omaggio al pro-
Talvolta, gli anziani ne sottovalutano le ca- prio strumento musicale chinando il capo
pacità pensando che siano inesperti e im- dinnanzi a esso. INFATTI, IN INDIA, OGNI TIPO
maturi; invece i giovani sono dotati di im- DI APPRENDISTATO HA INIZIO CON IL NOME DI
mensa forza. Se prendono una ferma deci- DIO E UNA PREGHIERA CHE GLI SI RIVOLGE,
sione, sono in grado di ottenere qualunque E OGNI ATTIVITÀ VIENE EFFETTUATA, SENZA
cosa. Se mettono in atto la loro energia, ARTIFICIALITÀ E OSTENTAZIONE, COME OFFER-
possono portare il Paese all’emancipazio- TA A DIO.
ne: ciò non richiede alcuna istruzione. Coloro che studiano all’estero, tornano con
Che cos’è l’educazione? Educazione signi- prestigiosi titoli di studio. Di che titoli si trat-
fica Vidyâ, che connota la Conoscenza del ta? Sono solo pezzi di carta. Essi non af-
Sé. Questo è il fondamento di tutto. fermano l’essenza dell’istruzione. Gli stu-
Oggigiorno, gli studenti acquisiscono solo denti di Bhârat hanno un cuore puro e sa-
la conoscenza appresa sui libri. UN UOMO cro. Io Mi sento felicissimo quando vedo
DIVENTA FORSE “EDUCATO” SOLO OTTENEN- gli studenti indiani: sui loro volti è possibile
DO UN TITOLO UNIVERSITARIO? PUÒ FORSE vedere riflessa la bontà del tipo d’istruzio-
ESSER DEFINITA “EDUCATA” UNA PERSONA CHE ne ricevuta. I Bhâratîya (gli Indiani) non
MANCHI DI SAGGEZZA E NON COMPIA AZIONI sono in alcun modo mediocri: essi sono do-
RETTE? L’ISTRUZIONE CHE NON CONFERISCE tati di immensa sacralità. Ogni individuo, in
SAGGEZZA NON È AFFATTO EDUCAZIONE; È SOLO India, è intriso di sentimenti divini.
CONOSCENZA MONDANA E LIBRESCA. Dimentichi di questa sacra educazione, le
I giovani moderni anelano a questo tipo di persone odierne perseguono un’istruzione
educazione. Per ottenerla, essi vanno in mondana e materialistica. Oggi, è facile
Paesi stranieri come Germania, Giappone subire l’influenza di oggetti come calcola-
e America. L’istruzione che non c’è qui in trici e computer. Essi sono semplici yantra
Bhârat (India), non c’è da nessun’altra parte. (macchine), che non reggono affatto il con-
fronto con mantra (le formule sacre). Il
Yanna bhârate tanna bhârata vero mantra è il Nome di Dio, che dona
Ciò che non si trova in India, immensa beatitudine. I Bhâratîya non rie-
non è presente da nessun’altra parte. scono a comprendere questa verità a cau-
sa della loro illusione. Il loro cuore, però, è
Alcune persone hanno l’erronea convinzio- molto sacro.
ne che l’istruzione acquisita all’estero sia
più prestigiosa. Infatti, molti di coloro che lì Bhârat, terra di sacrificio
la ricevono, ritornano con cattive qualità, Al giorno d’oggi, la gente si sta rovinando
pensieri malevoli e abitudini negative. per la smania di beni mondani e materiali.
In India, gli studenti ricevono un’educazio- Persino coloro che hanno responsabilità
ne sacra: essa comincia con il pensiero ri- governative stanno seguendo il sentiero
volto a Dio. sbagliato. Essi vogliono che, nel Paese, sia

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Discorso 27-05-2006
incentivata solo l’istruzione mondana, e fece Sakkubai rinunciando a tutto per amore
parlano di scienza e tecnologia. Che cos’è di Dio.
la tecnologia? È solo “scienza dell’ingan-
no” (trick-knowledge). Essi affermano Na karmana na prajayâ dha²ena
che è tecnologia, ma ciò che fanno è “scien- tyâgena ekena am©tatvamânasuh
za dell’inganno”. L’immortalità non può essere ottenuta
Molte persone, in India, indulgono in affari con le opere rituali, la nascita
loschi: truffano gli altri e fanno loro delle o le ricchezze, ma solo col sacrificio
ingiustizie. Nessun Indiano dovrebbe dedi- e la rinuncia.
carsi a un simile genere di affari. Tutti do-
vrebbero nutrire sentimenti divini nel pro- IL DENARO È ALLA RADICE DI MOLTI MALI ED
prio cuore e ogni azione dovrebbe esser È ALL’ORIGINE DI MOLTE AZIONI IMMORALI.
compiuta per compiacere Dio. Oggi, la priorità assoluta della gente
SE COMINCIATE OGNI VOSTRA ATTIVITÀ CON danarosa è di mandare i figli a studiare al-
UNA PREGHIERA A DIO, È CERTO CHE LA RI- l’estero.
COMPENSA CHE NE TRARRETE SARÀ LA BEATI- Anche gli anziani incoraggiano i giovani ad
TUDINE. andare in Paesi stranieri allo scopo di far
Oggi se, ad esempio, si invita un musicista soldi. Troppo denaro conduce sul sentiero
a cantare canti devozionali, egli chiederà: dell’iniquità. Il denaro va e viene; la mora-
“Quanto mi date come compenso?” Così lità viene e cresce. Quindi, dobbiamo ali-
facendo, le nostre attività hanno tutte pre- mentarla.
so una direzione affaristica. Anche il cibo e Satya (la Verità) e Dharma (la Rettitudi-
le bevande sono diventati un grosso affare. ne) sono il fondamento vero e proprio di
La sacra terra di Bhârat è annapûr²â Bhârat. Questo è ciò che dobbiamo diffon-
k¹etra (terra dell’abbondanza). È sua tra- dere. Gli Indiani dovrebbero considerare
dizione offrire gratuitamente cibo a ogni l’aderenza alla Verità il Dharma supremo.
persona affamata e acqua a ogni persona Nella vita umana, Satya e Dharma sono
assetata. Ai giorni nostri, pare che tale sa- estremamente importanti e i giovani dovreb-
cra tradizione sia scomparsa. IMITANDO LA bero aderirvi strettamente. C HE COS ’ È
CULTURA OCCIDENTALE, GLI INDIANI STANNO SATYA? È L’ARMONIA FRA PENSIERO, PAROLA
GETTANDO DISCREDITO SUL BUON NOME DEL- E AZIONE . Q UANDO QUESTI TRE SONO IN
L’INDIA, CHE È TERRA DI GRANDE CULTURA. SINTONIA, SATYA È PRESENTE.
Per quanto concerne la sacralità della cul- La gente dice qualcosa da una tribuna, ha
tura, c’è forse qualche altro Paese che pos- in mente una cosa diversa e agisce in ma-
sa reggere il confronto? Essendo nati in niera totalmente differente da quanto ha
questo sacro suolo indiano, dovremmo vi- affermato e pensato: questo è il peggiore
vere da veri Bhâratîya. L’India, che è nota dei peccati.
per tyâga (il senso di sacrificio), si sta tra-
sformando in una terra di bhoga (il piace- Il servizio sociale è segno di nobiltà
re legato ai sensi), volendo scriteriatamente Incarnazioni dell’Amore!
imitare la cultura occidentale. Ecco perché La vostra vera forma è l’Amore. È l’Amo-
oggi l’India sta affrontando tanti problemi. re a proteggere il mondo intero. I cinque
Ciò che occorre al Paese non è bhoga, ma elementi, che costituiscono l’universo, sono
tyâga. Pensate al grande sacrificio che basati sull’Amore. L’UNIVERSO NASCE SOLO

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Discorso 27-05-2006
ALLORCHÉ L’AMORE SI COMBINA CON I CIN- che dette lustro al K©ta Yuga,
QUE ELEMENTI. OGGIGIORNO, PERÒ, L’AMO- portò forse qualche ricchezza con sé
RE NON SI VEDE DA NESSUNA PARTE; ESSO quando lasciò la terra?
MANCA PERFINO TRA MADRE E FIGLIO. Che Il Signore Râma,
cos’è successo a questo Amore? Noi lo che costruì il ponte sull’oceano,
barattiamo col denaro. Quando il denaro si è forse presente sulla terra oggi?
perde, nulla è perso. Invece di riporre fede
nel denaro, bisogna aver più fede nell’Amore Potete guadagnare qualunque somma di
e alimentare relazioni d’Amore reciproco denaro, ma, fintantoché siete vivi, dovreste
con gli altri. Quando intrattenete questo tipo dar gioia agli altri compiendo atti di carità.
di rapporto imperniato sull’Amore, esso si CHI POSSIEDE DENARO DOVREBBE CURARSI DEI
svilupperà sempre di più, e solo allora si POVERI E DELLE PERSONE MALATE. UTILIZ-
sarà in grado di amare tutti. Non seguite ZATE I VOSTRI RISPARMI NEL MODO GIUSTO.
elementi di separazione del tipo “il tal dei CONSIDERATE IL SERVIZIO SOCIALE COME SER-
tali è mio e il tal altro è di qualcun altro”. VIZIO A VOI STESSI; COLORO CHE SVOLGONO
Alimentate il sentimento di appartenere a SERVIZIO SOCIALE SONO PERSONE NOBILI ,
tutti, e che tutti vi appartengono. Tutti sono MENTRE COLORO CHE NON SI DEDICANO A TALE
figli della stessa madre e, come tali, dovreb- COMPITO SONO PERSONE INIQUE.
bero vivere come fratelli e sorelle. Posso- Quando qualcuno vi porge il suo reverente
no esserci delle divergenze, ma sono mo- saluto, fate altrettanto anche voi con lui.
mentanee; esse arriveranno e se ne andran- Non considerate il fatto che, poiché una
no come nuvole passeggere. L’unica cosa persona vi è nemica, non dovreste salutar-
permanente ed eterna è l’Amore. la. Tutti sono amici. Non nutrite odio od
Non c’è nulla di grande nell’acquisire ostilità verso nessuno. L’inimicizia è una
un’istruzione e ammassare ricchezze. CI caratteristica malvagia. L’amicizia è impor-
SONO STATI MOLTI MILIONARI A QUESTO MON- tantissima. Voi e Io dovremmo diventare
DO; MA CHE COSA HANNO PORTATO CON SÉ AL una cosa sola. Ciò è vera maitrî (amici-
MOMENTO DI LASCIARLO? Il grande conqui- zia). Tutti dovrebbero diventare uniti. Se
statore Alessandro (Magno) non portò nul- volete veramente vedere Dio, vedeteLo
la con sé quando abbandonò le spoglie mor- prima in tutti.
tali. I giovani dovrebbero salutarsi e trattarsi
reciprocamente con amore, come fratelli e
Anche il re Hariµcandra, sorelle. Oggi, però, non si riscontra più que-
che seguì pedissequamente sto genere di rapporto fra le persone. Esse
il sentiero della Verità, vi salutano dicendo: “Ciao, ciao!” (Hello,
dovette, alla fine, hello!), ma il loro cuore è vuoto (hollow),
abbandonare questo mondo, senza alcun sentimento. Amate tutti e svi-
lasciandosi alle spalle luppate fede in Dio. Chi non possiede
il suo vasto regno e le sue ricchezze. viµvâsa (fede) è, a tutti gli effetti, senza
L’imperatore Nala, µvasa (respiro). La fede in Dio è il vostro
che regnò su un grande impero, soffio vitale. Se volete sviluppare fede in
non poté portare nulla con sé Dio, alimentate l’Amore. Se non avete
al momento della sua dipartita. Amore, non potete esser definiti esseri
Il re Mândhâta, umani.

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Discorso 27-05-2006
sone (per festeggiare) distribuiscono dolci.
L’autentica Umanità fiorisce Che cosa c’è di speciale in ciò? Anche un
in un cuore puro maiale può generare dieci maialini. Abban-
Incarnazioni dell’Amore! donate tutte le qualità negative e vivete
Sviluppate Amore. Quando veniamo al un’esistenza esemplare e beata: solo allora
mondo, solo l’Amore viene con noi: da Esso l’Umanità troverà compimento.
proviene la Verità. Quando l’Amore e la Incarnazione dell’Amore!
Verità si uniscono, l’Umanità trova il pro- Affrontate pazientemente ogni difficoltà e
prio sostegno. accettate con Amore tutte le prove e le tri-
L’edificio della vita umana può esser co- bolazioni. Accogliete amorevolmente sia il
struito con la fiducia in sé come fondamen- piacere sia il dolore. Riempitevi il cuore
to, la soddisfazione di se stessi come co- d’Amore e non del veleno delle cattive qua-
lonne, e il sacrificio di sé come tetto. Solo lità. ANCHE IL VELENO DIVENTA PRASÂDAM
allora si potrà trovare, nella vita, (CIBO CONSACRATO) SE VIENE OFFERTO A DIO.
l’autorealizzazione. SE SI VUOLE OTTENERE Quando a Mîrâ fu data una tazza di latte
SODDISFAZIONE DI SE STESSI, OCCORRE, IN mista a veleno, ella la offrì a K©¹²a. Egli
PRIMO LUOGO, AVERE FIDUCIA IN SÉ. NON PUÒ accettò il veleno e dette a Mîrâ il latte come
ESSERCI FELICITÀ, NELLA VITA, SENZA SODDI- prasâdam.
SFAZIONE DI SE STESSI. COM’È POSSIBILE AVE- (Baba canta il bhajan “prasâdam”:
RE FIDUCIA NEGLI ALTRI SE NON LA SI HA IN SE “Prema Muditâ Manase Kaho Râma
STESSI? LA GENTE DUBITA DI TUTTO, E IL Râma Râm”, poi continua il Discorso –
DUBBIO COMPROMETTE L ’ESISTENZA . Una N.d.T.).
persona dubbiosa non otterrà nulla nella vita; Râma, Râma, Râma, di fatto, sottintende
non avrà fede neppure nella moglie e nei Prema, Prema, Prema (Amore, Amore,
figli. Quindi, innanzitutto, alimentate la fede. Amore). Râma e Prema sono la medesima
Noi pensiamo di valere e di essere altamen- cosa. La gente adora molte Divinità come
te istruiti. Ma a che serve questo genere di Râma, K©¹²a e Sai, ma il Principio Divino
istruzione? Anche gli animali, come ad in essi è lo stesso. L’Âtma non ha forma né
esempio le capre e le scimmie, possono nome; a Esso ci si riferisce anche come
apprendere molte cose. A una scimmia si Brahma.
può insegnare ad andare in bicicletta. L’uo-
mo, però, è di gran lunga superiore agli ani- Brahma satya¼ jagammithyâ
mali e il suo comportamento dovrebbe es- La sola realtà è il Brahman;
sere tale da mettere in evidenza la sua su- il mondo non è reale.
periorità.
Si dice: Dio non possiede attributi. Egli non punisce
né danneggia alcuno ed è presente nel cuo-
Jantunam nara janma durlabham re sotto forma d’Amore puro e immacola-
“Fra tutti gli esseri viventi, la nascita to. Sviluppate sempre più Amore: ciò vi darà
come esseri umani e la più rara”. sempre protezione. Non esiste protezione
più grande di questa. Non esiste arma più
L’uomo, dunque, non dovrebbe comportar- potente dell’Amore. Tutto è Amore. La
si come gli uccelli, le bestie e gli insetti. stessa parola “Amore” è soffusa di dolcez-
Quando mettono al mondo dei figli, le per- za. TRATTATEVI AMOREVOLMENTE L’UN L’AL-

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Discorso 27-05-2006
TRO, PARLATE FRA DI VOI CON AMORE, VIVE- alle ingiunzioni dei propri precettori e aderisca-
TE UN’ESISTENZA PIENA D’AMORE E GODETE- no sempre alla Rettitudine. Con tale consiglio ai
NE LA BEATITUDINE. giovani, Swami ha concluso il Discorso.)

(Baba ha citato l’opera “Ekalavya”, che dove- Brindavan (Whitefield), 27 maggio 2006,
va essere recitata nel pomeriggio, facendo ap- Sai Ramesh Krishan Hall,
pello ai giovani affinché, come fece Ekalavya, Incontro dei giovani del Karnâtaka
seguano il sentiero della Verità, obbediscano
(Tratto da: www.radiosai.org)

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Unicità dell’essere umano
Domande & Risposte

D. - Swami, vediamo che non c’è alcuna comprensione neanche fra due persone, ma
solo litigi e divergenze. È raro trovare unità o fratellanza fra due uomini. Perché?
Bhagavân - C’è una cosa che dovreste sapere con chiarezza quando pensate all’unità
e alle differenze fra le persone. Tu chiedi perché oggi non c’è più comprensione fra
individui. È proprio la mancanza di comprensione la causa principale di tutti i conflitti, di
ogni inimicizia e di tutte le divergenze. Per questo, la gente non va d’accordo. L’armo-
nia è l’effetto della comprensione. Oggi, purtroppo, vi state muovendo nella direzione
opposta; pensate che prima potete accordarvi e poi comprendervi! È sbagliato. Prima
dovete comprendere: solo allora sarà facile accordarsi. Un piccolo esempio: se c’è
perfetta comprensione fra te e tua moglie, non le dispiacerà che tu ritorni a casa tardi
dal lavoro. Ti comprenderà e ti capirà. Preoccupata e amorevole, al tuo ritorno ti porte-
rà una tazza di caffè. Ma, se per caso c’è una minima incomprensione, se torni anche
con solo cinque minuti di ritardo, in casa scoppierà una vera e propria guerra civile!
Perché? La mancanza di comprensione le impedisce di accordarsi e fa sì che ella si
ponga domande del tipo: “Dove sei stato finora? Dove sei andato? Con chi sei stato?”
Quindi la comprensione è assolutamente necessaria per essere d’accordo. Molti pro-
blemi della società odierna si possono risolvere comprendendo ciò.
D. - Swami! Per favore, dicci che cosa bisogna fare nel nostro Paese, ora.
Bhagavân - Non c’è bisogno che proteggiate il Paese, adesso. Dovreste proteggere e
sostenere la Verità e la Rettitudine. È essenziale che seguiate questi due princìpi: essi
proteggeranno l’intero universo. Dovreste sviluppare amore per l’universo in tutta la
sua immensità e grandezza. Ama tutti e servi tutti. Dovreste elevarvi al di sopra delle
ristrette concezioni di casta, credo e nazionalità. Dovreste credere nella fratellanza
dell’uomo e nella paternità di Dio. Non dovreste mai sprecare tempo. La gratitudine
deve essere espressa servendo la società in cui siete nati e cresciuti, in cui avete pro-
sperato e avete ottenuto reputazione. Abbiate amore per la patria e lottate per l’integra-
zione, l’armonia, la pace e la sicurezza nella società. Dovreste seguire e sostenere la
cultura dell’India, che è grande e unica.
Coltivate i Valori Umani e realizzate la Divinità che è in voi. La politica priva di princìpi,
il commercio privo di moralità, la scienza priva di umanità e l’educazione priva di carat-
tere non solo sono inutili, ma anche pericolosi. Dovreste diventare uomini perfetti, ide-
ali. Voi venite da Dio. Siete scintille del Divino. Quindi le vostre qualità dovrebbero
essere divine (daiva) e non demoniache (dayyam). Voi dite: “Sono un essere umano!”
Questa è una delle due metà della verità. L’altra è: “Non sono un animale!” Dovreste
eliminare le qualità animalesche. Se possedete sia qualità umane sia animali, significa
che avete una mente duale. Un individuo che ha una mente duale è mezzo cieco.
Se mettete un tetto ai vostri desideri, sarete felici. L’uomo più povero è colui che ha
molti desideri. L’uomo che è sempre soddisfatto è il più ricco. La virtù (gu²a) è più
importante del denaro (dhana). Dovreste conoscere lo scopo e la meta della vita. La
vita non serve solo per mangiare, bere e dormire, cose che fanno anche gli animali. In

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che cosa consisterebbe la vostra unicità, allora? Dio vi ha donato la vita affinché possiate
conoscere, sperimentare e realizzare la Divinità in voi. Moralità e integrità sono assai
importanti. La moralità, in verità, è la caratteristica nazionale. Una strofa in lingua telugu
dice: “Senza carattere, siete peggiori delle scimmie. Il prestigio di una nazione dipende
dalla sua moralità. Può definirsi veramente ‘nazione’ solo quella che mantiene un alto
livello di moralità e individualità.” Dovreste sempre rammentare questi tre importanti
punti.
Il primo è: non confidate nella via del mondo. Spesso, essa non solo vi illude e vi svia, ma
vi tradisce anche.
Il secondo è: non dimenticate mai Dio, che è sempre con voi, in voi, sopra e sotto di voi.
In realtà, voi siete Dio.
Il terzo punto è: non abbiate paura della morte, benché sia cosa certa. Infatti, la morte è
l’abito della vita. Seguite il sentiero sacro della vita, mantenendovi coerenti in ciò che
pensate, dite e fate.
C’è un’altra cosa che voglio portare alla vostra attenzione: aprite il vostro cuore e chiude-
te la bocca! Oggi, le persone dicono cose che non sentono veramente; il loro cuore è
ricolmo di gelosia, orgoglio, invidia e altre qualità negative. Voglio che apriate il vostro
cuore e vi liberiate di tutto quello che lo inquina, e che chiudiate la bocca. Dedicate la vita
al servizio. Considerate Dio come il fine e la meta supremi della vostra vita. È ciò che
intendo dire quando ripeto: “Mani nella società, testa nella foresta.” Dovreste condividere
la vostra preziosa conoscenza e la vostra valida esperienza con gli altri. Dovreste condi-
videre il Messaggio di Sai con gli altri. Prima abbiate fiducia in voi stessi, poi potrete avere
fede in Dio. Proprio qui sta il punto cruciale delle condizioni attuali della società: non si ha
più fiducia in se stessi. Non c’è più autostima. Considerate il servizio svolto nelle aree
rurali (grâma sevâ) come servizio a Dio (Râma sevâ).
Spiegate con chiarezza agli abitanti dei villaggi gli argomenti riguardanti l’igiene, la salute,
la pulizia, e organizzate campi medici. Garantite a tutti una provvista d’acqua, special-
mente quella potabile. Parlate loro degli effetti deleteri del fumo e dell’alcol. Aiutateli a
liberarsi delle cattive abitudini. Se lavorate e servite mischiandovi a loro, a tempo debito
essi saranno in grado di agire autonomamente, confidando in se stessi.
D. - Swami, poiché l’unica Divinità è presente in tutti, perché esistono le differenze?
Dato che la Divinità è la Stessa, perché siamo tanto differenti fra noi?
Bhagavân - Eka¼ evâdvitîyam brahma. “Dio è uno senza secondo”, dicono le Scrittu-
re. Come ci si spiega la molteplicità, la difformità, la differenza? Un piccolo esempio può
illustrarvelo. L’energia elettrica è una, ma il voltaggio delle lampadine è variabile. Una
lampadina a basso voltaggio vi dà luce fioca, mentre una ad alto voltaggio illumina a
giorno, non è così? Ma, nonostante ciò, l’energia elettrica è la stessa. Il diverso voltaggio
determina solo la differenza d’intensità luminosa. Similmente, i nostri corpi sono come le
lampadine di diverso voltaggio, ma attraversate dalla medesima energia.
D. - Swami! Hai detto che la Divinità è in tutti. Allora, prima che nascessimo, dov’era? E
dopo che moriremo, la Divinità continuerà a esistere?
Bhagavân - Il Divino esiste. La Divinità è imperitura, pura e priva di macchia. Non ha
nascita né morte. È eterna e permanente. È al di là di tempo e spazio. Trascende tutte le
leggi fisiche. Ora, tu chiedi se la Divinità, che esiste mentre vivi, esiste anche prima e

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dopo la tua morte.
Vedi, sul muro c’è un filo elettrico e un supporto al quale si fissano le lampadine. Puoi
avere luce solo se la lampadina è attaccata al supporto. Perché? La corrente passa
attraverso il filo che entra nella lampadina fissata al supporto. Se lo tieni nella tua mano,
la lampadina non si mette a far luce, perché non è attaccata al generatore. È questo che
dovete comprendere bene. L’energia non è stata creata al momento per essere immessa
nella lampadina! Esisteva già, nel filo. Se togli la lampadina, che cosa ne sarà dell’ener-
gia? Rimarrà nel filo. L’unica differenza è che non potrai sperimentarne la presenza, in
quanto non c’è illuminazione. La lampadina rappresenta il corpo, mentre l’energia divina,
scorrendo in esso, genera luce, la luce della vita. Quando il corpo viene rimosso, anche
allora, l’energia divina permane, in forma latente, nello stesso modo in cui c’era prima
della tua nascita e durante la tua esistenza. Anche dopo la morte fisica essa ci sarà,
esattamente come avviene per la corrente elettrica.
D. - Swami, la Divinità può essere dimostrata? È possibile conoscerLa per mezzo del
ragionamento?
Bhagavân - Tutte le esperienze che avete nel mondo sono legate a tempo e spazio.
I sensi vi sono d’aiuto solo per ciò che riguarda il mondo esterno. Scienza e tecnologia
studiano i cinque elementi, fanno certe combinazioni e apportano dei cambiamenti, forni-
scono delle agevolazioni e delle comodità aggiuntive, permettendovi di condurre una vita
più comoda. Esse producono apparecchi elettronici, computer e così via... Lo scienziato
conduce un esperimento, ma le esperienze di un aspirante spirituale non possono essere
portate in laboratorio. Come potete anche solo aspettarvi di trasmettere qualcosa sulla
Divinità, che è al di là della parola? Che cosa si può pensare della Divinità, che si trova al
di là della comprensione? Come si può investigare e sperimentare la Divinità, che tra-
scende la mente e i sensi? La scienza si basa sugli esperimenti, la spiritualità sull’espe-
rienza. Nella scienza si analizza, ma nella spiritualità si realizza.
D. - Swami, che si dovrebbe fare per ricevere la grazia di Dio?
Bhagavân - Non c’è altra via che la devozione. La vostra ricchezza, l’erudizione, il
potere e la personalità non hanno alcun valore per Dio. Egli considera soltanto la vostra
devozione.
Conosci Guha, del Râmâya²a? Che erudizione aveva per compiacere Râma? Nessuna!
Era un analfabeta. E Sabarî, fervida devota di Râma: che ricchezze possedeva per stare
vicino al Signore? Vestiva di stracci, la più povera dei poveri. E che cosa rese l’uccello
Jaºâyu degno di ricevere le benedizioni di Râma e le estreme esequie dalle Sue stesse
mani? Neppure a Daµaratha, padre di Râma, toccò in sorte una simile fortuna, perché
morì quando Râma era nella foresta, lontano da Ayodhyâ. E che dire di Hanuman, una
scimmia? Con una fede incondizionata e un abbandono totale a Râma, non solo ebbe
successo nel compito assegnatogli, ma fu perfino adorato dai devoti del Signore. La sua
adorazione, cominciata ai tempi della divina Incarnazione divina di Râma, continua anche
ai giorni nostri.
Il Mahâbhârata ritrae con chiarezza Draupadî, la regina dei PⲬava, come devota di
prim’ordine di K©¹²a, sempre e in ogni circostanza: sia nei momenti di successo come in
quelli di fallimento, nei momenti di piacere come in quelli di sofferenza, di calma o di
disperazione, che si trovasse sul suo trono di Hastinâpura come nella foresta. I PⲬava

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sono noti per la profonda devozione e il grande amore per K©¹²a. Essi rappresentano il
miglior esempio di equanimità e di abbandono totale a Dio, a tal punto che K©¹²a si
identificò completamente con loro, affermando che Dharmarâja era la Sua testa, Arjuna
il Suo cuore, Bhîma le Sue spalle e i due fratelli (Pândava) più giovani, Nakula e Sahadeva,
i Suoi piedi. Questa è vera devozione. Questa è la statura ideale di un devoto. Nel
Bhâgavata incontriamo le gopî (le pastorelle devote a K©¹²a), la cui madhura-bhakti,
l’attaccamento assoluto verso Dio, si basava su un amore e su un abbandono incondizio-
nati. Nobile, pura, nettarea ed esemplare fu la loro devozione. Nei cespugli, nelle spine,
nelle foglie, nei rami e nei fiori, esse vedevano solo K©¹²a. La loro non è forse
tadâtmyabhâva, identificazione assoluta? Non è, il loro, advaita-bhava, o stato di non
dualismo? Esse non sopportavano il dolore acuto provocato dalla separazione da Lui,
neanche per un secondo! Tale era il livello della loro devozione. Conoscete Tyâgarâja, il
santo cantore e compositore dell’India meridionale, che si era posto la domanda: “È forse
la ricchezza a regalarvi la vera felicità, oppure è la vicinanza a Dio?” Râmadas, Surdas,
Kabir, Tulsidas, Jayadev, Tukaram, Mîrâ, e altri erano la devozione personificata. Ancora
oggi vengono menzionati. Leggendo di loro, non solo riceverete la grazia di Dio, ma potre-
te pure richiederla!
Sapete, quando vi sposate, vostra moglie può reclamare un diritto sulle vostre proprietà.
Questo è dovuto al ma¾galasûtra, il sacro nodo effettuato (attorno al collo della sposa)
al momento dello sposalizio. Allo stesso modo, la devozione è il bhaktisûtra, il vincolo
della devozione che conferisce al devoto il diritto di reclamare la grazia divina. Quindi, la
devozione è la cosa indispensabile in ogni caso. Per la maggior parte delle persone, costi-
tuisce l’approccio più appropriato e nobile alla Divinità.

(Tratto da Satyopani¹ad n. 1 e 2 marzo 2003)

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Discorso 13-05-2006

TRASCENDETE I DESIDERI
PER OTTENERE L’ILLUMINAZIONE

“Tutti i nomi e le forme non sono che osservava il figlio crescere. Il re prese ogni
manifestazioni dell’Essere Supremo, precauzione per evitare che il ragazzo uscis-
che è Essenza-Coscienza-Beatitudine se dal palazzo e si unisse ad altre persone
assolute e non duali. col rischio di esserne influenzato. Così, per
Egli è la manifestazione di venti lunghi anni, protesse il figlio dall’in-
Satya¼, ›iva¼, Sundara¼ fluenza altrui.
(Verità, Bontà, Bellezza).”
L’anelito di Siddhârtha per la Verità
Incarnazioni dell’Amore! ultima
In questo sacro giorno di Buddha Un giorno, i genitori di una ragazza andaro-
Pûr²imâ , parleremo di Buddha e di no da ›uddhodana e gli espressero il desi-
Pûr²imâ (luna piena). Raramente si inda- derio di dare la loro figlia in sposa a suo
ga negli Insegnamenti di Buddha, nelle Sue figlio Siddhârtha. Il nome della ragazza era
virtù e nel modo esemplare in cui visse. Yaµodhara. ›uddhodana accettò la pro-
Il re ›uddhodana e sua moglie Mâyâdevî posta e fece celebrare le nozze di
compirono per anni molte austerità spirituali, Siddhârtha e Yaµodhara. A causa delle loro
come japa (recitazione del Nome del Si- amorevoli insistenze, il giovane principe
gnore), tapas (penitenze), vrata (restrizio- continuò a vivere a palazzo con i genitori
ni) e yajña (rituali), aspirando ad avere un anche dopo il matrimonio. Un anno dopo le
figlio. Consultarono anche numerosi nozze, Egli ebbe un figlio a cui fu imposto il
astrologi. nome di Râhul. Gli sposi passavano lieta-
›uddhodana non trovava pace, ossessio- mente il loro tempo col bambino, ma, nono-
nato com’era, giorno e notte, dalla preoc- stante tutti gli agi di palazzo e una felice
cupazione di non avere un erede al trono. vita matrimoniale, la mente di Gautama
Alla fine le loro preghiere trovarono rispo- sprofondò nell’inquietudine allorché, un
sta allorché Mâyâdevî dette alla luce, a giorno, Egli uscì da quelle mura e Gli capitò
Lumbini, un maschietto. Purtroppo, ella morì di vedere una persona acciaccata per l’età
subito dopo aver partorito il bambino, che avanzata, un’altra colpita da una malattia e
fu chiamato Siddhârtha. Toccò a Gautamî, un’altra morta.
la seconda moglie di ›uddhodana, allevar- Una notte, la Sua mente subì un’improvvi-
lo, cosa che ella fece prendendosene amo- sa trasformazione. Mentre la moglie era
revolmente cura come se fosse stato suo profondamente addormentata, Egli, a mez-
figlio. Ecco perché Egli fu anche chiamato zanotte, si alzò, accarezzò il figlioletto e partì
Gautama. Gli astrologi predissero che per la foresta, ove dovette sottostare a nu-
Siddhârtha non avrebbe regnato, avrebbe merose sofferenze e difficoltà. Affrontò
lasciato il regno e sarebbe diventato un ri- tuttavia le prove con pazienza e fermezza.
nunciante. La predizione degli astrologi con- I Suoi genitori, frattanto, erano sprofondati
tinuava a risuonare nelle orecchie di nel dolore, incapaci di tollerare l’angoscia
›uddhodana e gli causava ansia quando per la separazione dal Figlio. Sebbene an-

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Discorso 13-05-2006
che Siddhârtha stesse intensamente sof- no compiere penitenze per molti anni, fare
frendo, proseguì il Suo cammino per otte- meditazione e attuare svariate pratiche
nere la realizzazione spirituale. yogiche, ma tutte queste discipline spiritua-
Durante il Suo percorso, Egli, un giorno, in- li saranno solo una soddisfazione tempora-
contrò un sant’uomo, il quale Gli disse che nea, non già la Beatitudine eterna. Alcuni
la causa della Sua angoscia era, di fatto, parlano della meditazione e anche Buddha
dentro di Lui e tale angoscia gli ostruiva il ne propugnò la pratica. Su che cosa occor-
cammino verso l’autorealizzazione. Ciò re meditare? CHE COSA SI INTENDE PER ME-
detto, gli fece dono di un talismano. DITAZIONE? SIGNIFICA CONCENTRARSI SU DI
(A questo punto, Baba ha materializzato UN PARTICOLARE OGGETTO? NO, NO. QUE-
“quel” talismano e lo ha mostrato ai STA NON È AFFATTO MEDITAZIONE; VERA MEDI-
presenti tra scroscianti applausi - N.d.T.). TAZIONE È RIFLETTERE PROFONDAMENTE SUL
Questo è il talismano che il saggio dette a PRINCIPIO “IO SONO IO”. NON C’È SÂDHANÂ
Siddhârtha. Quando Egli lo mise al collo, (PRATICA SPIRITUALE) CHE POSSA EGUAGLIA-
ogni sua angoscia svanì istantaneamente, RE QUESTA. FINTANTOCHÉ SI HA IL SENTIMEN-
per cui lo indossò fino all’ultimo istante del- TO DUALISTICO DI “TU E IO”, NON È POSSIBI-
la Sua vita terrena; al momento dell’abban- LE SPERIMENTARE L’UNITÀ. BUDDHA LO RI-
dono della spoglia mortale, il talismano sparì. CONOBBE E BASÒ LA SUA VITA SU TALE VERI-
Siddhârtha si sottopose a lungo a intense TÀ. Guidato da diversi yogî, compì vari tipi
penitenze e prese a domandarsi: “Chi sono di meditazione e di penitenze, ma, alla fine,
io? Sono il corpo? Sono la mente? Sono si accorse che erano una mera perdita di
buddhi (l’intelletto)? Sono citta (la sostanza tempo giacché nessuna di esse era riuscita
mentale)?” giungendo alla conclusione di a condurLo all’esperienza ultima dell’Uni-
non essere nulla di tutto ciò. Alla fine, spe- tà e si pentì di avere sprecato il tempo in
rimentò la Verità “Io sono Io”. quel modo. Si dovrebbe trovare compimento
nella vita facendo uso appropriato del tempo:
Riconoscere l’unità di tutto il creato questo, per l’uomo, è il dovere primario.
Dichiarano i Veda: “Aham Brahmâsmi” (Io Incarnazioni dell’Amore!
sono il Brahma) e “Tat Tvam Asi” (Tu sei MOLTE PERSONE COMPIONO DIVERSI TIPI DI
Quello). Anche questi due assiomi vedici PRATICHE, COME JAPA (RIPETIZIONE DEL NOME
affermano due cose: Io e il Brahman, Quel- DI DIO) E DHYÂNA (MEDITAZIONE), SENZA RAV-
lo e Tu. La vera saggezza consiste nel per- VISARE IL PRINCIPIO DI UNITÀ. LA LINGUA
cepire l’Unità. PRONUNCIA IL NOME DI RÂMA, MA C’È VUOTO
NEL CUORE; QUESTA È SOLO UNA PERDITA DI
Advaita darµana¼ jñâna¼ TEMPO. INVECE DI SPRECARE IL VOSTRO TEMPO
Vera Saggezza è sperimentare IN QUESTO MODO, FATE SERVIZIO SOCIALE,
il Non dualismo. VEDENDO DIO IN TUTTI; QUESTA È VERA DI-
SCIPLINA SPIRITUALE. RICONOSCETE L’INTI-
VEDERE LA DUALITÀ, IGNORANDO L’UNITÀ MA DIVINITÀ DI TUTTI GLI ESSERI. NELLA CRE-
SOTTOSTANTE, È SEGNO DI IGNORANZA. LA AZIONE, SEMBRANO ESSERVI DUE ENTITÀ, TU
DUALITÀ NON È LA VERITÀ. Fu questo il modo E IO, MA ESSE SONO IN REALTÀ UNA COSA SOLA.
in cui Buddha indagò profondamente e, alla Vya¹ºi (l’individuo) è una parte di sama¹ºi
fine, ebbe l’esperienza dell’“Io sono Io”; (la società) ed essa è una parte di s©¹ºi (la
questa è autentica realizzazione. Si posso- creazione) che nasce da Parame¹ºi (Dio).

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Discorso 13-05-2006
Quest’ultima è Parabrahma Tattva (il una cosa vera ed eterna: si tratta della Di-
Principio di Brahman). Questo è il fonda- vinità, ciò che ognuno dovrebbe aspirare a
mento primario dell’intera creazione di cui ottenere.
dovete pertanto riconoscere l’unità: solo
allora raggiungerete Parame¹ºi, ovvero il Satya¼ µara²a¼ gacchâmi
Principio del Brahman. Ognuno deve Prendo rifugio nella Verità.
ripetutamente ricordare a se stesso: “Io sono Ekam µara²a¼ gacchâmi
Parame¹ºi, io sono Parame¹ºi.” Tutti sono Prendo rifugio nel principio di Unità.
incarnazioni dell’Âtma che sostiene tutti.
Buddha sperimentò l’unità di tutta la crea- A questo mondo, tutto è manifestazione della
zione e in Lui, una volta ottenuta la visione Divinità: non c’è una seconda entità oltre a
di Ekâtma (l’unità dell’Âtma), ci fu com- Essa. È il Principio Divino a governare il
pleta trasformazione. Egli comprese che mondo intero. Avendo realizzato tale Veri-
tutte le relazioni mondane, come madre, tà, Buddha andò assieme ai Suoi discepoli
padre, moglie e figli, sono false, e trascese di villaggio in villaggio per diffonderla e non
la coscienza corporea: questa è la ragione sentì mai il bisogno di riposarsi. Egli pensa-
per cui ottenne l’appellativo di Buddha (l’Il- va fosse Suo dovere dividere con i Suoi si-
luminato). L’uomo dovrebbe usare buddhi mili questa Conoscenza suprema. Persino
(l’intelligenza) per comprendere il Princi- Suo padre ›uddhodana si recò da Lui, ri-
pio di Unità. LA BUDDHI È DI DUE TIPI; QUELLA conobbe tale Verità e ne subì una trasfor-
CHE VEDE LA DIVERSITÀ NELL’UNITÀ È INTEL- mazione. Che cosa insegnò Buddha? Inse-
LIGENZA MONDANA, MENTRE L’UOMO DOVREB- gnò che ognuno è dotato dello stesso Prin-
BE SVILUPPARE BUDDHI ÂDHYÂTMICA (INTEL- cipio Divino.
LIGENZA SPIRITUALE) AL FINE DI REALIZZARE
L’UNITÀ SOTTOSTANTE A TUTTA LA CREAZIO- Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti
NE. Ciò dà l’esperienza del Principio Atmico La Verità è una, sebbene i saggi
che, in essa tutta, è il medesimo. Buddha la descrivano in molti modi.
ebbe la visione dell’Âtma e, dopo tale espe-
rienza, cominciò a insegnare che nel mon- K©¹²a, nella Bhagavad Gîtâ, trasmette lo
do esiste un unico Principio Divino. stesso messaggio quando afferma che tutti
gli esseri sono Suoi riflessi e che nessuno è
Buddha¼ µara²a¼ gacchâmi differente da Lui. Buddha dovette affron-
sa¾ga¼ µara²a¼ gacchâmi tare numerose avversità per realizzare tale
dharma¼ µara²a¼ gacchâmi Verità. Molte nobili anime, che erano Sue
Prendo rifugio nel Buddha, contemporanee, Ne riconobbero la gran-
prendo rifugio nella società, dezza affermando che Egli aveva sperimen-
prendo rifugio nel Dharma. tato la Verità, cosa che a loro non era riu-
scita. NON APPENA ABBANDONÒ OGNI DESIDE-
Buddha insegnò che il Principio di Unità RIO, BUDDHA DIVENNE EPITOME DI RINUNCIA
dell’Âtma è l’unico principio al mondo e TOTALE. IN LUI, NON C’ERA ALTRO CHE AMO-
affermò che colui che lo realizza usando RE, CHE EGLI CONSIDERAVA COME IL SUO
l’Intelligenza Spirituale è un vero Buddha. STESSO RESPIRO VITALE . I N MANCANZA
Al mondo non esiste nient’altro che l’Âtma. D’AMORE, IL MONDO SI TRASFORMEREBBE IN
In questo mondo transitorio ed effimero, c’è UN NULLA ASSOLUTO.

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Discorso 13-05-2006
zioni piccine del tipo “il tal dei tali è mio
Comprendere la profondità degli amico”, “il tal altro è mio nemico”, oppure
Insegnamenti di Buddha “quello è mio parente” ecc.
Quando offrite il vostro rispettoso saluto a
qualcuno, dovete comprendere che state Tutti sono Uno: sii equanime con tutti.
salutando il vostro stesso Sé e che l’altra
persona altro non è che il vostro riflesso. Questo è il vostro principale dovere ed è
CERCATE DI VEDERE GLI ALTRI PROPRIO COME l’Insegnamento più importante del Buddha.
VEDETE IL VOSTRO RIFLESSO ALLO SPECCHIO. La gente, tuttavia, non valuta i Suoi Inse-
Questo è il messaggio trasmesso dal gnamenti né comprende la sacralità del Suo
mahâvâkya (grande aforisma) “Aham cuore: parla solo della Sua storia. Parlando
Brahmâsmi” (Io sono Brahman). Nomi e fuor di metafora, non un solo individuo è
forme possono variare, ma tutti gli esseri “Buddha”: tutti voi siete dei Buddha. UNA
sono parte integrante dello stesso Principio VOLTA COMPRESA TALE VERITÀ , VEDRETE
Divino. Potete chiamare questo “fazzolet- OVUNQUE L’UNITÀ; NELL’APPARENTE MOLTE-
to” e potete chiamare questa “veste”, ma PLICITÀ C’È UNITÀ. Quando siete circonda-
entrambi sono fatti di cotone; allo stesso ti da molti specchi vedete una quantità di
modo, la Divinità è il Principio sottostante vostri riflessi, che sono diversi, ma la per-
all’apparente molteplicità. sona è una sola. Le reazioni, i riflessi e le
Oggigiorno, molti dei cosiddetti “eruditi” risonanze sono molteplici, ma la realtà è
predicano unicamente la molteplicità; so- una. Quando Io parlo qui, la Mia Voce si
stenendo di avere perfetta padronanza del- ode in questa sala per mezzo di ognuno dei
le Scritture, cercano di interpretarle a modo vari altoparlanti; allo stesso modo, nel vo-
loro servendosi della propria limitata cono- stro cuore esiste il Principio di Unità che
scenza, ma le loro interpretazioni non cor- dobbiamo riconoscere. La vita dell’uomo
rispondono alla realtà, fanno solo aumenta- trova compimento solo quando la sua men-
re la confusione. te sperimenta il Principio di Unità; preten-
BUDDHA INSEGNÒ CHE NON DOVREMMO ALI- dere di creare unità fra le persone senza
MENTARE L’IRA, ANDARE A CACCIA DEI DIFETTI unire le loro menti non ha senso.
ALTRUI E DANNEGGIARE GLI ALTRI, GIACCHÉ
TUTTI SONO INCARNAZIONI DEL PURO ED ETER- Mana eva manu¹yânâm
NO PRINCIPIO DELL’ÂTMA. Nutrite compas- kâra²am bandha mok¹ayoh
sione verso i poveri e aiutateli per quanto vi È la mente a provocare la schiavitù
è possibile. Voi ritenete poveri coloro che e a concedere la Liberazione agli uomini.
non hanno da mangiare, ma non potete con-
siderare “povero” qualcuno solo perché non Voi vedete una certa persona e dite che è
possiede denaro o cibo. A dire il vero, nes- cattiva, ne vedete un’altra e affermate che
suno è povero; tutti sono ricchi, non poveri. è buona. In realtà, però, il buono e il
Coloro che voi ritenete poveri possono non cattivo sono presenti nella vostra men-
aver denaro, ma tutti possiedono la ricchez- te e non nelle persone attorno a voi.
za di H©daya (il Cuore). Comprendete e Voi dite che questo fazzoletto è bianco e
rispettate questo sottostante Principio di questo microfono è nero; la differenza di
Unità e Divinità in tutti e sperimentate la colore viene percepita dai vostri occhi, ma,
Beatitudine. Non date spazio a considera- nella sostanza, bianco e nero sono una sola

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Discorso 13-05-2006
cosa, la medesima cosa. Tutti dovrebbero line se anche la mente continua a “scorre-
sforzarsi di visualizzare l’unità nella diver- re” in giro per il mondo? Cercate di com-
sità: solo allora si potrà sperimentare la Di- prendere la grande importanza della men-
vinità. te. Dovreste possedere una mente stabile:
I Princìpi insegnati da Buddha hanno un solo allora la vostra vita troverà redenzio-
profondo significato, ma la gente non si sfor- ne. Che senso ha che la vostra mente vada
za di comprenderli. Avrete probabilmente a posarsi sui vari oggetti all’intorno come
notato che Buddha aveva i capelli ricci e fanno le mosche che si fermano sulle im-
ogni ricciolo era intrecciato con l’altro; in mondizie come sui la¬¬u (dolcetti indiani)?
questo c’è un recondito messaggio di Unità. Non permettetele di vacillare fra buono e
Nel Suo cuore albergava un unico senti- cattivo, unità e molteplicità; concentratela
mento: il sentimento dell’Amore. su ciò che è buono e realizzate il Principio
Egli insegnò: di Unità. Questa è la via regale che vi con-
duce a sperimentare la Verità. Per contro,
Preman µara²a¼ gacchâmi se permettete alla mente di seguire il sen-
“Prendo rifugio nell’Amore”. tiero tortuoso, essa non vi porterà da nes-
suna parte.
Se fosse privo d’Amore, l’essere umano Incarnazioni dell’Amore!
non potrebbe esistere. Dovremmo amare Lo stesso divino Principio d’Amore è pre-
tutti senza tener conto che uno sia povero sente in tutti voi. Quando imboccherete il
o ricco. IL DENARO NON DOVREBBE ESSERE IL sentiero dell’Amore, diventerete Buddha voi
CRITERIO CHE VI FA CONDIVIDERE L’AMORE stessi. Oggi è Buddha Pûr²imâ; Pûr²imâ
CON I VOSTRI SIMILI; NON È IMPORTANTE. IL significa “luna piena”. I L MESSAGGIO
DENARO VIENE E VA, LA MORALITÀ ARRIVA E ESOTERICO DEL BUDDHA PÛR²IMÂ È CHE LA
CRESCE. MENTE DOVREBBE RISPLENDERE CON PIENO
FULGORE COME LA LUNA PIENA E DOVREBBE
Non danneggiare gli altri. RIUNIRSI ALLA PROPRIA SORGENTE, L’ÂTMA,
Aiuta sempre, non fare mai del male. CHE È PURA E SPLENDENTE. Durante la notte
di plenilunio non c’è oscurità; in questo fau-
Solo così potrete ottenere lo stato di sto giorno di Buddha Pûr²imâ dovremmo
Buddha. Serve a poco tenere elaborate ottenere totale purezza mentale.
conferenze se poi non si realizza il Princi-
pio di unità nella diversità. Potete chiamare Pûr²amadah pûr²amida¼
Dio con i Nomi più svariati, come Râma, pûrnât pûr²amudacyate
K©¹²a, Buddha, Sai ecc., ma ognuno di Essi pûr²asya pûr²amâdâya
incarna lo stesso Principio Divino. TENETE pûr²amevâvaµi¹yate
IL FIORE DELL’UNITÀ SULL’ALTARE DEL VO- Quello è pieno, questo è pieno;
STRO CUORE E LASCIATE CHE LA SUA FRAGRAN- dal pieno nasce il pieno.
ZA SI DIFFONDA OVUNQUE. Se non prendete Quando il pieno viene preso dal pieno,
coscienza del Principio di Unità, le pratiche rimane solo il pieno.
spirituali come japa e tapas non produr-
ranno i risultati desiderati. Dobbiamo riconoscere questa Verità.
Molte persone snocciolano i grani del rosa- Incarnazioni dell’Amore!
rio, ma a che serve far scorrere quelle per- Mi dà grande gioia vedere che voi tutti sie-

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Discorso 13-05-2006
te oggi qui riuniti, siete uniti gli uni agli altri (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan:
dal legame dell’Amore. L’Amore è solo “Prema Muditâ Manase Kaho...”).
uno, non è diverso in voi, in Me e negli altri.
Avete unificato il vostro Amore con quello Brindavan (Whitefield), 13 maggio 2006,
Sai Ramesh Krishan Hall,
di Swami. L’Amore è uno. Vivete nel-
Celebrazioni del Buddha Pûr²imâ
l’Amore.
(Tradotto da SANÂTANA SÂRATHI, giugno 2006)

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“La moralità? E che cos’è la moralità?”
Mio Dio! Perché se Swami comincia a raccontare ogni cosa di tutti i presenti, è meglio
scappare via! Ci sono cose che è meglio non vengano rivelate. (Risate).
Swami: “I tuoi amici fanno parte dell’Ala Giovani dell’Organizzazione Sathya Sai di
Hyderabad.” “Sì, Swami.”
“Mmm... Che cosa fanno?”
Sotto la Veranda

“Swami, vanno negli ospedali, visitano le prigioni, gli ospizi degli anziani e prestano ser-
vizio nelle scuole per insegnare l’educazione morale ai ragazzi.”
“Molto bene. Per quanto tempo?”
“Un mese, Swami.”
“Oh-ho! Educazione morale in un solo mese? Oh, grandioso! Questi studenti non impa-
rano la moralità nonostante siano qui da anni e voi potete insegnarla in un mese?!”
(Risate).
Poi ha continuato: “Che cosa s’intende per ‘educazione morale’?”
“Swami, la differenza fra ciò che è bene e ciò che è male.”
“Oh, capisco. E che cosa è bene e che cosa è male?” “Swami, in altri termini, ciò che
è giusto e ciò che è sbagliato.”
“E che cosa è giusto e che cosa è sbagliato?”
Swami è andato avanti così finché il poverino non si è arreso (risate), finché non ha
alzato le mani in segno di resa. Ha fatto un ultimo tentativo dicendo: “Swami: la mora-
lità.”
Baba: “La moralità? E che cos’è la moralità?” “Swami, Ti prego. Non lo so.”
A questo punto Swami ci ha dato la spiegazione e, anche in questo caso, ha utilizzato
quattro termini in sanscrito: Nîti, Šti, Khyâti, Jâti. Questi quattro termini vanno sotto il
nome di “educazione morale.” Il primo termine è Nîti. Swami ha detto: “Nîti significa
‘Verità.’ Šti è la pratica della Verità, aderire alla Verità, seguire la Verità. Khyâti, da un
punto di vista superficiale, può significare “successo e fama”, ma non è così. Khyâti è
Tyâga (Sacrificio). Jâti è la razza umana alla quale noi apparteniamo. Meritiamo,
perciò, di essere parte della razza umana (Jâti), solo se possediamo il senso di sacrifi-
cio (Khyâti), il quale è possibile solo se seguiamo e mettiamo in pratica la via della
Verità (Šti). Ma praticare la Verità è possibile solo se sappiamo che cosa sia la Verità
(Šti). In altre parole, se sappiamo che cos’è la Verità, ci è possibile seguirLa e ciò
conduce al senso di sacrificio che ci rende degni di esser chiamati “esseri umani”.
Questo è ciò che Baba ci ha spiegato quel pomeriggio. Poi, sempre allo stesso ragazzo,
Swami ha chiesto in tono allegro: “Hai amici?”
“Ne ho qualcuno, Swami.”
“Solo qualcuno? No, no.” Rivolto a un altro studente: “E tu? Quanti amici hai? Ne hai
tanti, lo so.” Poi ha aggiunto: “Chi è il vostro vero amico? Dio è il vostro vero amico!
Dio è il vostro Unico amico.” A questo punto Swami ci ha dato una splendida definizio-
ne della parola “amico”. In inglese c’è un detto: “Un amico nel bisogno è davvero un
amico.” Swami: “Chi è veramente amico? Colui che è sempre con voi, che non vi

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tradisce mai, che non vi imbroglia mai, che non vi abbandona mai, che non vi lascia nel
momento del bisogno, nella malattia, nel momento del pericolo. Questo è un vero amico.”
Abbiamo noi, al mondo, qualcuno così? Qualcuno che non ci abbandonerà mai, che sarà
eternamente con noi, che ci sosterrà durante le difficoltà e la malattia? Sì, Dio. Egli è
l’Amico Vero, eternamente con noi.
Baba ha anche dato la definizione di un altro termine sanscrito: “h©dayam”, il cuore. Noi
traduciamo il termine “h©dayam” con “cuore”, ma è una traduzione troppo semplicistica.
“Il cuore è fisico, mentre h©dayam è spirituale. I trapianti di cuore possono essere fatti,
ma non i trapianti di h©dayam. Il cuore si trova nella parte sinistra del corpo umano,
mentre h©dayam, il cuore spirituale, è dappertutto. Il cuore fisico funziona a livello mate-
riale, mentre h©dayam è oltre il corpo, funziona al di là della materia.” Questo è quanto
Bhagavan ha detto.
Poi Swami ha iniziato a raccontarci alcuni episodi tratti dalla Sua Storia Personale, dalla
Sua Biografia, episodi della Sua Vita. Tutti voi sapete il nome del nonno di Swami,
Kondamaraju. Bhagavân ci ha detto: “Kondamaraju, il nonno di questo Corpo, era l’uomo
più rispettato e stimato del villaggio. Tutti andavano a consultarlo per porre fine alle di-
scussioni e ai problemi familiari. E questo perché Kondamaraju viveva una vita ideale.
Nessun uomo immorale, nessun uomo di cattive abitudini aveva il coraggio di affrontarlo,
di guardarlo in faccia. Persone simili lo evitavano ed entravano dalla porta di servizio.
Non avevano il coraggio di farsi vedere da lui, perché era un uomo di grande moralità.”
Ho chiesto: “Swami? Con che nome Kondamaraju Ti chiamava? Ti chiamava Sathya Sai
Baba?”
“No, no, no. Mi chiamava sempre ‘Sathya... Sathya...’, che significa ‘Verità’.”
“E come Ti chiamava Tua madre?” ho domandato.
“Lei Mi chiamava a volte ‘Râja ... Râja....’ (Râju in telugu) - che significa “re” - mentre
altre volte Mi chiamava Sathya. Questi erano i due Nomi con i quali venivo chiamato
quando ero giovane. Sai bene, Anil Kumar, com’erano i villaggi in quei giorni...”
“No Swami”, ho precisato. “Sono nato in città, perciò non so niente della vita di villaggio.”
“La vita nei villaggi è davvero ideale. Perché? Le persone dei villaggi vivono una vita di
cooperazione, di amicizia, di aiuto reciproco. Sapete, in quei giorni non avevamo il riso. Il
raccolto veniva portato in sacchi per essere successivamente macinato. Per aiutare, le
persone venivano anche dagli altri villaggi; si riunivano e, mentre lavoravano, cantavano il
Nome di Dio: “Râm, Râm, Râm, Râm....”. Le persone lavoravano insieme, si aiutavano a
vicenda. Quando c’era un matrimonio, non era necessario comprare niente: una persona
portava il riso, un’altra lo yogurt, un’altra il latte, un’altra le foglie su cui veniva servito il
cibo. Questa è cooperazione che, sfortunatamente, si è persa ai giorni nostri. Cultura
significa amicizia, collaborazione, aiuto. Questo tipo di cultura oggi non è più presente.”
Questo è ciò che Baba ha detto. Swami ha poi continuato ad abbandonarsi ai ricordi del
passato: “Sai, Anil Kumar: quando andavo a scuola, tutti gli insegnanti Mi scrivevano dei
bigliettini.” E così Swami ha preso l’abitudine di ricevere lettere fin dalla Sua prima infan-
zia! Abitudine divina dura a morire! (Risate). Swami riceveva dei bigliettini dai Suoi ma-
estri di scuola.
Ho domandato: “Swami, che tipo di bigliettini?”
“Ogni insegnante Mi scriveva: ‘Sathyam, vieni a casa mia oggi pomeriggio. Mia moglie

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ha preparato dei piatti speciali, appositamente per Te.”
“Che cosa facevi Tu, allora?”
“Non andavo a casa di nessuno. Non ci andavo.”
“Ma come facevi a rifiutare, Swami? Tu eri solo un ragazzino, mentre quelli erano inse-
gnanti. Come li convincevi? Come li accontentavi? Decidendo di non andare, che risposta
davi loro?”
Baba ha risposto: “Mi avvicinavo a loro e, dolcemente, dicevo: ‘Signore, se accetto, gli
altri ragazzi ci resteranno malissimo. Che cosa penseranno di Me? Perciò, la prego...’”
Però ha aggiunto: “C’erano, tuttavia, delle case nelle quali andavo.”
“Perché in quelle sì, Swami?”
“Perché alcuni devoti erano davvero seri. Se non andavo, si rifiutavano di mangiare.
Aspettavano che arrivassi, altrimenti non mangiavano. Per questo dovevo andare e ren-
derli felici.”
“Swami? Che cosa mangiavi?”
“Delle pakoda, dei vada.... mangiavo poco. Sapete bene che cosa mangio adesso. Im-
maginate in quei giorni. Ancora meno! Poi tornavo a casa e dicevo a Mio fratello: ‘Ho già
mangiato’. A lui non andava. Perché? ‘Se qui si è cucinato per Te, perché hai mangiato
là?!’ Si arrabbiava moltissimo con Me. Pazienza.”
“Swami, capisco la situazione”, Gli ho detto. “Perché io mi arrabbio quando parli con
qualcun altro: perché non parli con me? È perciò naturale che le persone si dispiacciano
per non avere la possibilità di stare con Te. Riesco a capire, Swami.” Questo è ciò che Gli
ho detto. In quei giorni erano in uso le cerimonie scolastiche, i raduni. In quelle occasioni,
tutti gli insegnanti andavano da Swami e Gli dicevano: “Parla Tu, oggi. Parla Tu.”
“Signore”, egli rispondeva. “Sono solo un ragazzino. Non va bene che parli Io. Parlate
voi.”
“No, no, no! Parla Tu”, insistevano i maestri.
Swami: “E così, in ogni occasione, dovevo alzarMi e parlare.”
“Swami: qual era la reazione degli insegnanti?”
“Oh, applaudivano calorosamente... bravo... bene... Ascoltate Sathya che belle cose dice...”

(Tratto da “Perle di Saggezza” n 1 - 22 settembre 2002)

40 Mother Sai luglio - agosto 2007


Discorso 02-05-2006

NON CARICATEVI
DI DESIDERI ILLIMITATI

“Satya, Dharma, ›ânti, Prema K©¹²a per questi atti disdicevoli, Egli disse
sono i pilastri del Sanâtana Dharma a Sua madre: “Madre! Tu sai bene che per
(la Legge Eterna). tutta la notte ho dormito al tuo fianco. Dim-
Senza assimilare questi Valori, mi, allora, come sia stato possibile che Io
l’acquisizione di ogni forma educativa, sia entrato a casa loro a mezzanotte.”
la realizzazione di qualunque Yaµodâ comprese che ciò che K©¹²a dice-
atto di carità e la pratica va era vero. Ovviamente, le gopika men-
di ogni attività spirituale tivano, ella pensò. C’è una differenza fon-
sono completamente prive di utilità. damentale tra la coscienza umana e quella
Che altro potrei dire divina. DOVENDO ANALIZZARE LE BIRICHINA-
a questa assemblea di nobili anime?” TE DI K©¹²A DA UN PUNTO DI VISTA SPIRITUA-
LE, I VASI DI TERRA RAPPRESENTANO IL CORPO
Incarnazioni dell’Amore! UMANO. QUINDI, ROMPERE I VASI SIGNIFICA
Qual è il significato di Avatâr (Incarnazio- RIVELARE DEHABHR¾TI (L’INGANNO CAUSA-
ne di Dio)? Esso indica il connubio della TO DALL’ATTACCAMENTO AL CORPO). NON
Consapevolezza Divina con la Coscienza COMPRENDENDO IL PROFONDO SIGNIFICATO
umana. L’uomo è la combinazione di cor- NASCOSTO DIETRO LE APPARENTI BIRICHINA-
po, mente, intelletto e coscienza. DIO, CHE TE DI K©¹²A, LE GOPIKA SI LAMENTAVANO DI
È L’ESPRESSIONE DELL’AMORE, ASSUME FOR- LUI CON YAµODÂ.
MA UMANA PER STABILIRE LA SUA IDENTITÀ Più tardi, esse compresero la vera natura
CON L’UOMO, IN MODO DA PROMUOVERE IN LUI di K©¹²a e Lo pregarono: “O K©¹²a! Tu
LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO L’AMORE. sei l’Incarnazione della Beatitudine, libero
DIO DISCENDE SULLA TERRA E SI LASCIA COIN- dai trigu²a (i tre attributi: sattva, raja e
VOLGERE NELLE COSE DEL MONDO PER INSE- tamas) e dalla dualità, e oltre ogni compren-
GNARE E GUIDARE L’ESSERE UMANO E MET- sione della mente umana. È stato un nostro
TERLO SULLA GIUSTA STRADA. Ecco un pic- errore attribuire a Te le qualità umane.
colo esempio. Qualunque lamentela possiamo aver fatto
a Tua madre nei Tuoi confronti è sorta solo
Non attribuire le qualità umane a causa della nostra ignoranza. O Swami!
all’Avatâr Ti preghiamo di perdonarci e di prenderci
Una volta le gopika avvicinarono Yaµodâ sotto la Tua protezione.” K©¹²A, ALLORA,
e si lamentarono in questo modo: “Madre! LE PERDONÒ TUTTE E SPIEGÒ LORO IL PRIN-
K©¹²a è venuto nelle nostre case e ha rotto CIPIO DI UNITÀ, DICENDO: “VOI NON SIETE
i nostri vasi di curd e latte.” Altre gopika DIVERSE DA ME . VOI E IO SIAMO UNO .”
lamentarono con Yaµodâ il fatto che a mez- COSÌ, SE SVILUPPIAMO FEDE NEL PRINCIPIO
zanotte K©¹²a fosse entrato nelle loro case DI UNITÀ, LA NOSTRA VITA SARÀ SANTIFICATA.
e avesse legato le trecce di una di loro con L’uomo è dotato di corpo e di mente che,
quelle di un’altra. Quando Yaµodâ sgridò insieme, generano kâma e krodha (desi-

41 Mother Sai luglio - agosto 2007


Discorso 02-05-2006
derio e ira), ma Dio non nutre né desideri Questa dovrebbe essere la realizzazione di
né ira. Dio non ha neanche un briciolo di ciascun individuo. Questa realizzazione è
desideri o aspirazioni materiali. Qualunque la base dell’unità di vya¹ºi (l’individuo),
cosa Dio faccia, veda e dica è sempre per sama¹ºi (la società), s©¹ºi (la creazione) e
il bene dei propri devoti, e non per Se Stes- Parame¹ºi (Dio). Senza s©¹ºi, non può es-
so. Quando Dio si incarna sulla terra in for- serci sama¹ºi, e, senza sama¹ºi, non può
ma umana, si comporta come fosse un es- esserci vya¹ºi. Ma chi è vya¹ºi? È l’Incar-
sere umano. Può far piangere qualcuno, ri- nazione della Divinità presente in tutti. Per-
dere qualcun altro e indulgere in qualche tanto, la società, che è un insieme di indivi-
simpatica birichinata con un altro ancora. dui, è la forma collettiva della Divinità.
VEDENDO QUESTE AZIONI APPARENTEMENTE Quindi, nella società tutti sono uguali. Non
UMANE , LA GENTE SI INGANNA E TRATTA si possono fare classificazioni, come, ad
L’AVATÂR COME UN NORMALE ESSERE UMA- esempio, distinguere fra alto e basso.
NO. DI FATTO, QUALE POTREBBE ESSERE LA R IDICOLIZZARE QUALCUNO EQUIVALE A
RAGIONE PER CUI DIO DISCENDE SULLA TER- RIDICOLIZZARE VOI STESSI. È SOLO IL VOSTRO
RA ASSUMENDO UNA FORMA UMANA? È SOLO RIFLESSO CHE VEDETE IN LUI. È SOLO IL VO-
PER STABILIRE UN IDEALE PER L’UOMO E AV- STRO RISUONARE CHE SENTITE IN LUI. TUTTI
VIARLO SUL CAMMINO DELLA RETTITUDINE. DOVREBBERO COMPRENDERE QUESTA VERITÀ
E SVILUPPARE IL SENSO DI UNITÀ. I Nomi
Unità ed Eguaglianza sono Râma e K©¹²a furono dati agli Avatâr dai
le peculiarità del consorzio umano Loro genitori. Quando Dio nel passato si
Quando qualcuno chiede il vostro nome, la incarnò, non proclamò mai di essere Râma
normale risposta dovrebbe essere: “Il mio o K©¹²a. Questi Nomi furono dati agli
nome è Ranganna o Somanna” ecc. Tutta- Avatâr dopo le loro Incarnazioni e non pri-
via, questi sono solo i nomi che vi sono stati ma. Nomi e forme sono solo il marchio che
dati dai vostri genitori. Non sono i vostri contraddistingue gli individui nella società.
veri nomi. INFATTI, QUANDO QUALCUNO VI DO- Non è necessario che cerchiate Dio ovun-
MANDA IL VOSTRO NOME, DOVRESTE RISPON- que. Quando qualcuno vi chiede: “Dov’è
DERE: “IO SONO IO.” QUESTO È IL VOSTRO Dio?”, dovreste rispondere in tutta sicurez-
VERO NOME. QUESTO “IO” È PRESENTE IN za: “Io sono Dio.” La gente costruisce
OGNI INDIVIDUO. QUESTO È L’ÂTMA TATTVA templi ed edifici con mattoni e calce, e vi
(IL PRINCIPIO DEL SÉ). A parte ciò, tutti gli colloca statue di Dio. Di fatto, Dio è salda-
altri nomi sono solo immaginari. Questo mente insediato nel cuore di tutti gli esseri
implica che Dio è immanente in ogni esse- umani, o meglio, di tutti gli esseri viventi. È
re umano, o meglio, in ogni essere vivente. solo per spiegare questa Verità che K©¹²a,
Tutti sono Incarnazioni di Dio. nella Bhagavad Gîtâ, dichiara:

Ekoham bahusyâm Mamaivâ¼µo jîvaloke


L’Uno volle diventare i molti. jîvabhûta sanâtanah
“L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri,
È l’Uno che ha assunto tutte le forme. è parte della Mia Essenza”.

Aha¼ brahmâsmi È possibile comprendere questa Verità ade-


Io sono Brahman. rendo ai cinque Valori Umani di Satya (Ve-

42 Mother Sai luglio - agosto 2007


Discorso 02-05-2006
rità), Dharma (Rettitudine), ›ânti (Pace), TANO. VOI SIETE DIO. VOI SIETE LA SOCIE-
Prema (Amore) e Ahi¼sâ (Non violenza). TÀ. VOI SIETE IL MONDO. VOI SIETE IL CIE-
Dove si trovano questi Valori Umani? Non LO. VOI SIETE LA TERRA. VOI SIETE LE STEL-
sono fuori: sono tutti dentro di voi. È dav- LE. VOI SIETE TUTTO. QUINDI, SVILUPPATE
vero una sventura che li cerchiate fuori, LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE TUTTO. Fin-
mentre essi si trovano proprio al vostro in- ché usate nomi e forme, sarete sempre
terno. Finché cercate il loro riflesso al di immersi nella dualità, ma, se andate al di là
fuori di voi non sarete in grado di ricono- dei nomi e delle forme, troverete Unità ovun-
scere l’oggetto che è in voi. La Divinità è que.
immanente in voi. Quindi dovreste consi- Tutti voi siete Incarnazioni dell’Âtma. Se
derarvi divini e proclamare: “Io sono Dio.” questo è vero, perché mai dovreste cerca-
Così non avrete timore, ansietà e illusioni. re l’Âtma in qualche altro posto? Che cosa
FINTANTOCHÉ NON COMPRENDERETE LA VO- significa Âtma? Âtma indica la Coscienza:
STRA DIVINITÀ INTERIORE NON POTRETE LI- Essa pervade ogni cosa. FINTANTOCHÉ NEL
BERARVI DELL’ATTACCAMENTO CORPOREO. CORPO C’È COSCIENZA, ESSO SARÀ NUTRITO
Non occorre andare in pellegrinaggio per E PROTETTO. QUANDO LA COSCIENZA ABBAN-
cercare Dio. Egli è presente ovunque. DONA IL CORPO, QUESTO PERDE OGNI SUO VA-
LORE.
Sarvatah pâ²ipâda¼
tat sarvatok¹i µiromukham Sviluppare purezza e bontà
sarvatah µrutimalloke Supponete che un ragazzo e una ragazza
sarvam âv©tya ti¹ºhati decidano di sposarsi. Dopo il matrimonio,
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca la ragazza si riferirà all’uomo come “suo
e orecchie che pervadono tutto, marito”; analogamente, il ragazzo si riferi-
Dio permea l’intero universo. rà alla donna come “sua moglie”. Ma per
quanto tempo? Solo per un periodo ben
Ovunque guardiate, Dio è presente. Non determinato di tempo e cioè finché vivran-
esiste posto dove Dio non sia. Non esiste no assieme. Più tardi, quando entrambi sa-
forma che non Gli appartenga. L’uomo cer- ranno morti, l’uno non avrà più alcuna rela-
ca Dio convinto che sia in qualche posto zione con l’altra. Chi è il marito e chi è la
lontano, ma Dio è di fronte a voi, dietro e moglie? Tutte queste relazioni sono imma-
accanto a voi. Tutti sono Incarnazioni di Dio; ginarie e transitorie. Analoga è la relazione
tuttavia voi non considerate incarnazioni tra madre e figlio. Il figlio si rivolge a quella
divine le persone che sono intorno a voi. Vi donna come madre per un certo numero di
soffermate sulla loro forma e le considera- anni, ma, quando ella lascia il corpo morta-
te soltanto “esseri umani”. DIMENTICATE LA le, il figlio si duole del corpo morto della
FORMA, E SIATE FERMAMENTE CONVINTI CHE madre, dicendo: “O Madre! Tu mi hai la-
TUTTO CIÒ CHE VEDETE È SOLO DIO. È solo sciato!” Infatti, dov’è andata sua madre?
Lui che provvede al nostro sostentamento. Il corpo fisico al quale si è rivolto come
Quindi, qualunque lavoro intraprendiate, madre per tutti quegli anni, si trova ancora
consideratelo un lavoro di Dio e dedicatelo di fronte a lui. Se il corpo morto fosse ve-
a Lui. Se compite le vostre azioni come ramente quello di sua madre, lo conserve-
offerta a Dio, diverrete puri e sacri. DIO rebbe in casa sua, non è così? Ma lo farà?
NON È IN QUALCHE POSTO IN UN ANGOLO LON- Assolutamente no! Egli porta il corpo al luo-

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Discorso 02-05-2006
go della cremazione. Quindi, tutte queste tete acquistare voi stessi, che siete Dio. Voi
relazioni legate al corpo sono solo illusorie stessi siete il Principio Divino. Siete dotati
e non reali; sono come nuvole passeggere. di un immenso potere divino, ma dovete
Solo l’Âtma è eterno. QUALUNQUE COSA POS- mantenere salda la vostra mente. Non la-
SA ACCADERE AL CORPO FISICO, L’ÂTMA NON sciate che salti da un pensiero all’altro. Se
È SOGGETTO AD ALCUN CAMBIAMENTO. scriverete risposte esatte ai vostri esami,
Tutti sono Incarnazioni di Dio. Poiché sba- avrete buoni voti. Se la vostra mente sarà
gliamo pensando che Dio sia separato da positiva, avrete risultati positivi; ma se nel-
noi, ci sottoponiamo a molte pratiche spiri- la vostra mente ci sono pensieri negativi,
tuali per raggiungerLo. Crediamo che anche i risultati saranno negativi. Come
µrava²a¼ (l’ascolto delle Storie di Dio), prima cosa, comprenderete la natura della
kîrtana¼ (il canto delle Sue lodi), vostra mente. POTRETE CAPIRE I SEGRETI
vi¹²usmara²a¼ (soffermarsi mentalmente DELLA VITA UMANA SOLO DOPO AVER COMPRE-
sul Signore), pâdasevana¼ (il servizio ai SO LA VOSTRA MENTE. Siate buoni, fate del
Suoi Piedi di Loto), vandana¼ (l’atteggia- bene, vedete il bene: allora ogni cosa vol-
mento di rispetto verso tutte le forme di vita), gerà al meglio nella vostra vita. Siate sem-
arcana¼ (l’adorazione di Dio nei riti), pre buoni e percorrete il giusto cammino.
dâsya¼ (servire tutti indistintamente), Non seguite strade sbagliate, imitando gli
sneha¼ (l’amicizia verso Dio), altri. Seguite la vostra coscienza. Se il vo-
âtmanivedana¼ (la completa resa a Lui) stro cuore è puro, ogni cosa diverrà pura e
siano le sâdhanâ che dobbiamo realizza- sacra.
re. Ma che cosa vuol dire sâdhanâ?
Sâdhanâ = sâ + dhana. La sillaba “sâ” Tenere i desideri sotto controllo
nella parola sâdhanâ implica sâlokya (la Incarnazioni del Divino Âtma!
percezione del Divino), sâmîpya (la vici- C’è un limite a tutto in questo mondo. Non
nanza del Divino), sârûpya (l’identificazio- c’è nulla che non abbia un limite. Infatti, il
ne col Divino) e sâyujya (la fusione nel mondo è una società a responsabilità limi-
Divino). Questo è dhana (la ricchezza) che tata. Che cosa succede a questo tipo di so-
l’uomo deve acquisire e conservare con cietà quando vengono superati i limiti? Quin-
cura. Tuttavia, l’uomo moderno cerca solo di, ognuno dovrebbe sempre mantenersi
dhana (il denaro) scordando questo “sâ” entro i propri limiti. Quando un medico pre-
consistente in sâlokya, sâmîpya, sârûpya scrive una particolare medicina a un pa-
e sâyujya. Ogni attività di questo mondo è ziente, ne indica anche il dosaggio. Se il
oggi accentrata su dhana. Facciamo il caso paziente prende la medicina senza fare at-
che richiediate a qualcuno di cantare una tenzione al dosaggio e supera il limite, po-
canzone o di fare qualche lavoro per voi. trebbe contrarre qualcosa di peggiore della
Egli inizierà immediatamente a mercanteg- malattia stessa. Analogamente, Dio ha po-
giare la quantità di denaro che dovrete pa- sto dei limiti a ogni individuo. L’UOMO MO-
gare per quel suo servizio. OGNI ATTIVITÀ DERNO, PERÒ, HA DESIDERI ILLIMITATI. È NE-
DELL ’ UOMO È OGGI DIVENTATA UN CESSARIO CHE MANTENGA I PROPRI DESIDERI
“BUSINESS”, A TAL PUNTO CHE QUESTO AV- ENTRO OPPORTUNI LIMITI. SARÀ IN GRANDE
VIENE ANCHE NEL CAMPO DELLA SPIRITUALI- PERICOLO SE LI SUPERERÀ A CAUSA DEL SUO
TÀ. Non è necessario acquistare Dio pa- EGO. Sia che si tratti di un individuo, della
gandolo con del denaro, visto che non po- società o del mondo, tutti dovrebbero re-

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Discorso 02-05-2006
stare nei limiti prescritti. irrequieti.
L’uomo nasce con molte relazioni, come La Pace (Peace) è in voi, non la si può
padre, madre, parenti e amici. Tutte queste trovare fuori. Fuori ci sono solo i pezzi
relazioni sono legate al mondo materiale. (pieces). Analogamente, la felicità non è
Quando si sposa avrà una moglie, poi na- all’esterno. Molte persone arrivano da
sceranno dei figli, poi i nipoti. Cosi le rela- Swami e Lo pregano: “Swami, voglio la
zioni crescono senza limiti. A mano a mano pace della mente.” Io dico loro che devono
che crescono le relazioni, crescono senza cercare la pace dentro se stessi. Io sono
limiti anche i desideri. L’uomo sarà felice sempre pieno di Pace e Beatitudine. Qual
se ridurrà i propri desideri. Meno bagaglio, è oggi il motivo della perdita della pace? I
maggior comfort. Riducete il vostro baga- desideri sono alla radice di ogni inquietudi-
glio. Sviluppate coraggio e fiducia. Queste ne. Dove ci sono desideri, la pace scompa-
non sono qualità che potete prendere in pre- re. Pertanto, riducete il bagaglio dei vostri
stito dagli altri. Voi stessi dovrete svilup- desideri: allora, nella vita, avrete un minor
parle con pazienza e perseveranza. carico.
Incarnazioni dell’Amore!
Santificate la vostra vita sviluppando il con- Non permettere alle cattive qualità
trollo dei sensi. È SOLO PERCHÉ LA GENTE di entrare nel proprio cuore
NON HA IL CONTROLLO SUI PROPRI SENSI E Incarnazioni dell’Amore!
NESSUN LIMITE AI DESIDERI CHE NEL MONDO Tutti voi sapete che l’uomo deve seguire la
C’È TANTA IRREQUIETEZZA E AGITAZIONE. LE strada della Verità. Egli non dovrebbe mai
PERSONE VAGANO LIBERAMENTE NELLA SOCIE- intraprendere la strada della menzogna quali
TÀ COME FOSSERO ANIMALI. Non dovreste che siano le circostanze. QUALUNQUE COSA
diventare animali. Quando qualche cattivo ACCADA NELLA VITA, PENSATE SEMPRE CHE CIÒ
pensiero nasce in voi, dovreste ricordare a CHE È AVVENUTO È UN BENE PER VOI. PERFI-
voi stessi che siete un essere umano e non NO QUANDO QUALCUNO VI CRITICA, DOVRE-
un animale. La collera è una qualità STE PENSARE CHE È UN BENE PER VOI. SE
animalesca. Quando gli animali si arrabbiano CONSIDERATE BUONA OGNI COSA, ALLORA TUT-
combattono l’uno contro l’altro. Sfortuna- TO DIVERRÀ BUONO. Dio non è qualcosa di
tamente, oggi, anche gli esseri umani com- estraneo: Egli è dentro di voi. Analogamente,
battono l’uno contro l’altro come fossero Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ
animali. SI POTREBBE QUASI DIRE CHE OGGI non sono fuori; sono dentro di voi. Quando
GLI ANIMALI SONO MIGLIORI DEGLI UOMINI. vi arrabbiate perdete la vostra pace. Per-
GLI ANIMALI HANNO SEMPRE UNA STAGIONE E tanto dovreste sempre essere in pace e
UNA RAGIONE, MENTE L’UOMO NON HA NÉ STA- beati. Essendo esseri umani, dovreste ave-
GIONI NÉ RAGIONI. QUINDI, L’UOMO MODER- re qualità umane. UN VERO ESSERE UMANO
NO SI STA COMPORTANDO PEGGIO DEGLI ANI- È COLUI CHE È SOFFUSO DI SATYA, DHARMA,
MALI. Essendo esseri umani dovreste colti- ›ÂNTI E PREMA. QUANDO SVILUPPERETE QUE-
vare qualità umane. Infatti un essere uma- STE QUALITÀ UMANE, SENTIRETE LA PACE IN
no non dovrebbe mai cadere vittima del- OGNI MOMENTO, E ALLORA AVRETE SEMPRE
l’ira! Anche se questo dovesse accadere, UN SORRISO SUL VOLTO. MA SE LA VOSTRA
dovreste sempre provare a riacquistare cal- MENTE È TURBATA NON POTRETE TROVARLA.
ma e quiete. Non perdete mai la vostra sere- Voi non siete semplicemente esseri umani.
nità. Se la coltiverete, non sarete mai agitati e C’è la Divinità immanente in voi: realizzate

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Discorso 02-05-2006
questa Verità. Fintantoché considererete voi altro non è che il tempio di Dio, non ci sarà
stessi dei semplici esseri umani, non potre- più motivo che ira, gelosia, orgoglio ecc.
te sfuggire all’inquietudine. I cambiamenti possano disturbarvi. Quindi, bangaru (te-
avvengono in voi a causa del cibo e della sori), sviluppate Amore e Compassione.
condotta. Alcune volte certe qualità catti-
ve, come la collera e la gelosia, possono Dio è il vostro unico rifugio
nascere in voi. Non dovreste però mai la- ovunque siate, nella foresta, nel cielo,
sciare troppo spazio a queste cattive quali- in una città o in un villaggio,
tà. Supponete di costruire una casa e di si- sulla cima di una montagna
stemarvi alcune porte. Solo perché ci ave- o al centro del profondo oceano.
te messo delle porte permetterete forse a
ogni sorta di insetti e animali come asini, La Verità è immutabile indipendentemente
maiali, serpenti e scorpioni, di entrare nella dal momento e dal luogo. Dovunque siate,
vostra casa? Assolutamente no! Anche se la Verità è Verità, l’Amore è Amore! Se
questi dovessero provare a entrare, chiu- vivrete nell’Amore, la Verità diverrà auto-
dereste immediatamente le porte. Analo- maticamente parte di voi e viceversa. Sie-
gamente, il controllo è la porta del vostro te tutti figli dell’Amore, ma, sfortunatamen-
cuore. Se chiuderete la porta del cuore alle te, non appena crescete, l’Amore in voi
cattive qualità, esse non potranno entrarvi. comincia gradualmente a declinare e l’odio
NON DOVRESTE MAI ARRABBIARVI CON NES- e la gelosia ad aumentare. La gelosia è
SUNO, NÉ CRITICARE O DANNEGGIARE QUAL- veramente una pessima qualità; provoche-
CUNO. SE, PER QUALCHE RAGIONE, NASCE UNA rà danno non solo agli altri, ma anche a voi.
QUALCHE CIRCOSTANZA FAVOREVOLE A CIÒ, Quindi, non date mai spazio a simili pessi-
CONTROLLATEVI. QUANDO LA COLLERA VI me qualità. Fate di tutto per coltivare le
SOVRASTA, CANCELLATELA IMMEDIATAMENTE buone qualità come l’Amore e la Verità: solo
CONSIDERANDOLA IL VOSTRO NEMICO. Si dice allora potrete sperimentare una pace sen-
che l’ira è il vostro nemico, la pazienza lo za fine.
scudo che vi protegge, la felicità il vostro
paradiso. Riempite il vostro cuore d’Amo- (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan:
re e Compassione. Se avete il cuore ricolmo “Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma
d’Amore, vedrete Dio ovunque. Senza Râm… “).
Amore, vedrete solo il diavolo. Quando
avrete acquisito la salda fede che Dio è in Brindavan (Whitefield), 2 maggio 2006,
voi, che voi siete Dio e che il vostro corpo Sai Ramesh Krishan Hall

(Tratto da: www.sssbpt.org)

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“SEE YOU LATER AT…. PUTTAPARTHI!!!!”

È questa la frase di commiato degli oltre 300 partecipanti agli’”European Sai Games” e
alla “Conferenza dei Giovani Sai” svoltasi alla Casa Madre il 28-29-30 aprile 2007.

Insieme
Tre giorni molto intensi, in cui si sono incontrati, in un simbolico grande abbraccio, sport,
satsa¾g spirituale, attività educativa, bhajan e tanto, tanto servizio.
Come sempre, la Mother Sai House si è presentata nel suo consueto splendore: l’erba
del prato appena tagliata, i muri delle stanze imbiancati di fresco, l’auditorium con il
nuovo sipario di velluto, una gigantografia di Baba in mezzo al palco e più di 50 volontari
pronti a svolgere il loro insostituibile servizio per permettere a tutti di godere e gioire di
questo posto benedetto da Dio…!
Volontari magnifici che fin dalle prime ore del mattino di venerdì 27 aprile, da quando
hanno iniziato ad arrivare le delegazioni di atleti, e fino a notte fonda, quando anche
l’ultimo tavolo da ping pong viene sistemato, si sono alternati in un crescendo di attività
perché tutto fosse pronto e nulla lasciato al caso. Frenetici preparativi, un continuo andi-
rivieni tra aeroporto e Mother Sai e l’impegno di tutti per trovare stanze negli alberghi
vicini… tutto con molta dedizione e disponibilità.
Si sono mobilitati veramente in tanti, da ogni parte d’Italia e anche dalla Svizzera, con un
gruppo foltissimo superorganizzato (non c’erano dubbi!!!!). Magnifici volontari Sai!!!!!!!
Sabato mattina, come previsto, tutto è pronto. La cerimonia di apertura è il momento più
bello, la sfilata degli atleti sul palco accompagnati dal battito ritmato delle mani dei presenti.
Un’ovazione per tutti, soprattutto per quegli atleti che, unici rappresentanti della propria
nazione, hanno voluto ugualmente testimoniare, con la loro presenza, l’adesione all’ini-
ziativa.
L’esecuzione degli inni nazionali e la gioiosa presenza dei bambini Sai, che hanno intona-
to “Love Is My Form”, hanno dato inizio alle gare sportive.
Per tutta la giornata di sabato e domenica si sono alternati atleti a tiro con l’arco, calcio,
pallavolo, tennis, nuoto, tennis da tavolo, corsa campestre e scacchi con croati, sloveni
e italiani in grande evidenza.
Tifo da stadio, ma molto corretto, per la finale di calcio Germania - Italia e grande
entusiasmo per i croati del tennis da tavolo e della pallavolo. Dei veri campioni…!
Al termine di ogni gara abbracci, riconoscimenti reciproci e foto di gruppo fanno passare
in secondo piano chi ha vinto e chi ha perso, nel vero spirito Sai.
La corsa campestre, svoltasi la domenica mattina, è stata la più partecipata come anche
la gara di nuoto nella bellissima piscina, che durante tutto l’anno ospita numerosi gruppi
di disabili per la riabilitazione acquatica.
Il programma, intensissimo, non ha impedito di avere momenti di raccoglimento e di
preghiera con il canto dei bhajan e momenti di meditazione individuale.
Erano presenti rappresentanti di 11 nazioni: Austria, Bosnia, Croazia, Slovenia, Germa-
nia, Francia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda e Italia. In tutti, la consapevolezza e la
gioia di condividere un evento tanto particolare quanto atteso.

Mother Sai luglio - agosto 2007 47


A conclusione, dopo le premiazioni ufficiali, un grande abbraccio collettivo e il ringrazia-
mento a Baba per l’occasione donataci. Ad ogni nazione, come ricordo della manifesta-
zione, una pergamena attestante l’avvenuta partecipazione agli European Sai Games.
Per finire, un ringraziamento a tutti per la pazienza e la comprensione dimostrate anche in
presenza di qualche “sbavatura” organizzativa. In modo particolare, un plauso ai giovani
che sono stati i veri artefici di queste due giornate, dimostrando, con il loro entusiasmo
contagioso e la serietà d’intenti, quanto Baba stia facendo per il bene dell’umanità e
quanto sarà sicuramente bellissimo partecipare all’incontro mondiale dei giovani Sai in
programma il 29 luglio a Puttaparthi. Quindi, alla fine di tutto, ….. see you later at …..
Puttaparthi!!!

Numero Atleti: 31 Croatia – 1 Bosnia – 1 Svezia – 14 Slovenia – 2 Austria – 3 Spagna –


19 Germania – 13 Francia – 4 Svizzera – 6 Olanda – 47 Italia.

Il Comitato Organizzatore

48 Mother Sai luglio - agosto 2007


INDIRIZZI DEI GRUPPI SSSB

BADESI (SS) V. Dante, 20 (339) 1578309


BARI V. Amendola, 126 Tel. (080) 5798379
BARLETTA (BA) V. Imbriani, 88 Tel. (0883) 527358 gruppo.sai.barletta@sathyasai.it
CARRARA (MS) V. Matteoni, 39 Tel. (0585) 253857 gruppo.sai.carrara@sathyasai.it
CONEGLIANO - COLLE UMBERTO (TV) V. Cardenzin, 12 (0438)394065 gruppo.sai.conegliano@sathyasai.it
FERRARA V. Mayr, 90/a - Tel. 349 7442455 gruppo.sai.ferrara@sathyasai.it
FORLÌ V. F.Orsini, 19 gruppo.sai.forlì@sathyasai.it
LIVORNO - LORENZANA (PI) V. Colle Alberti, 23 gruppo.sai.livorno@sathyasai.it
MAROSTICA (VI) Viale Vicenza, 2 Tel. 335 5834701 gruppo.sai.marostica@sathyasai.it
MERONE (CO) V. S.G.. Emiliani, 33/A Tel. (347) 0119677 gruppo.sai.merone@sathyasai.it
MONTECATINI TERME P.le Leopoldo, 2 gruppo.sai.montecatini@sathyasai.it
POTENZA V. Boldoni, 8 Tel. (329) 7445775 gruppo.sai.potenza@sathyasai.it
SIENA V. Martini, 110 Tel. (0577)281382 - 356795 gruppo.sai.siena@sathyasai.it

GRUPPI BHAJAN

CASATENOVO (LC) V. san Gaetano,11 Tel. (039) 9297011


Coordinatore: Renato Billo - email: keshava@raju.it
ROMA E Coordinatore: Paolo Startari - email: swami@tiscalinet.it
TORINO E V. Millio, 53 Tel. (011) 4115083
Coordinatore: Guido Fedele - email: gruppo.bhajan.torino.e@sathyasai.it

SAI RAM

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