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Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
L’immenso potere
dell’amore materno
“Quando l’uomo nasce del Signore del Kailâsa.
dal ventre della madre, Sapete perché
non ha ghirlande attorno al collo. vi è stata concessa la mente?
Non presenta gioielli fatti di perle, Per gironzolare per stradine e vicoli?
né scintillanti ornamenti d’oro No, no! La mente vi è stata donata
e neppure collane tempestate di gemme per sperimentare la beatitudine,
preziose come smeraldi e diamanti. meditando sulla bellissima Forma
C’è però una pesante ghirlanda e sul Nome di Dio.
attorno al suo collo:
quella che crea Brahmâ, infilando tutte Dovete quindi fare una profonda riflessio-
le conseguenze delle ne su che cosa sia bene o male, e agire in
sue azioni passate, base a ciò. Nessuno può sfuggire alle con-
ponendogliela al collo seguenze delle proprie azioni.
al momento della nascita.” Chiunque sia nato in questo mondo deve
sperimentare sia il bene sia il male. Alcu-
Incarnazioni dell’Amore! ne anime nobili comprendono questa veri-
Ciò che oggi dobbiamo comprendere è che tà, sperimentano la beatitudine di conser-
nasciamo con una ghirlanda karmica attor- vare nella loro mente, come un tesoro, ciò
no al collo. che è buono e ignorano tutto quanto non lo
Brahmâ infila ogni nostra singola azione, è. Talvolta, guardando cose o persone ne-
buona o cattiva che sia, per farne una pe- gative, la vostra visione si inquina. In si-
sante ghirlanda. Pertanto, prima di compie- tuazioni simili, dovreste immediatamente
re qualunque azione, dobbiamo chiederci mettervi in guardia e rammentarvi che gli
se sia buona o cattiva. occhi vi sono stati concessi per avere la
visione delle anime nobili e non già per
Usare i sensi in modo sacro guardare ogni genere di persone attorno a
Per le nostre buone azioni c’è sempre una voi. Alcuni indulgono in conversazioni
ricompensa, che vi aspiriamo o no. Allo malevole e criticano gli altri. CRITICARE IL
stesso modo, non possiamo sfuggire alle PROSSIMO È IL PEGGIORE DEI PECCATI. INVE-
perniciose conseguenze che sorgono da CE DI GIUDICARE GLI ALTRI, DEPLORATE LE
tutto ciò che di male vediamo, pensiamo, VOSTRE QUALITÀ NEGATIVE. COME POTETE
udiamo, esprimiamo e compiamo. ACQUISTARE MERITO SE CRITICATE GLI AL-
TRI? Otterrete, al contrario, solo peccato.
Conoscete lo scopo per il quale Il mondo ha acquistato il nome prapañca,
vi sono stati dati gli occhi? poiché esso è la manifestazione dei
Per guardare, forse, pañcabhûta (i cinque elementi). L’uomo,
tutto ciò che incontrate? oggi, li sta usando in maniera distorta, pen-
No, no! Siete dotati di occhi sando che sia del tutto naturale per lui sfrut-
per poter avere la visione tarli a suo massimo vantaggio. Ciò, inve-
SAI BABA
Amore in Azione
splendida collaborazione dei giovani, si sono divertiti con giochi di squadra, canti,
recite, attività creative e nuotate in piscina. I genitori si sono riuniti e hanno avuto la
possibilità di confrontarsi grazie a bellissimi circoli di studio e workshop. I temi af-
frontati sono stati:
- l’importanza, nella nostra vita, della fiducia in sé e come svilupparla nel bambino;
- la profondità spirituale insita in ogni coppia e le dinamiche che in essa si possono
sviluppare.
Le tre giornate si sono concluse con una grande festa con danze, giochi, canzoni e
tanta, tanta allegria.
Da un punto di vista educativo, l’incontro è stato indubbiamente positivo, avendo
offerto un’occasione di crescita e di scambio, un utile satsa¾g tra tutti i partecipanti.
È stato bello vedere la volontà dei genitori “Sai” di scoprire e vivere i Valori Umani
e di esprimerli e coltivarli nelle loro famiglie.
Ben vengano, quindi, questi appuntamenti in cui confrontarsi e crescere insieme e
con i quali contribuire a diffondere la pace e la gioia nel mondo.
Al prossimo appuntamento dunque, con l’augurio di ritrovare ancora tanti, tantissimi
bambini!
D.- Sempre più stranieri arrivano all’âµram. Ciò è avvenuto specialmente negli ultimi
anni. Guardando i fazzoletti dei devoti nelle file per il darµan, si vedono emblemi di
paesi mai visti prima, anche molto piccoli e remoti. Sai Baba le ha mai detto qualcosa
circa gli stranieri che vengono nell’âµram e circa lo scopo della Sua missione?
R - Bene, devo dire, mio malgrado, che posso invidiare la vostra posizione. Noi Indiani
siamo molto, molto gelosi di questo, ma sarò onesto con lei! Sai Baba dice spesso ai
Suoi studenti e a coloro che sono fisicamente molto vicini a Lui che, se vogliono impa-
rare che cosa sia la devozione, devono osservare gli stranieri. Egli dice che, anche se
Domande & Risposte
non parla con loro, anche se non li guarda direttamente, anche se non li avvicina, essi
traggono un fantastico appagamento solo osservandoLo durante il darµan e aggiunge
che i loro occhi si muovono in estasi, i loro volti si accendono di sorrisi che brillano di
autentica gioia e beatitudine come lampade da 1000 W, mentre molti Indiani rimango-
no seri e le loro facce sembrano quelle di chi ha preso l’olio di ricino. Baba disse anche
che, se dice “Hallo” a uno straniero e gli chiede da dove provenga, quello viene poi
attorniato da tutti i suoi amici che gli dicono: “Swami ti ha parlato; raccontaci che cosa
hai provato”, spargendo gioia all’intorno, mentre molti Indiani sono gelosi e provano
invidia che Swami abbia parlato a qualcun altro. Egli evidenzia anche che, subito dopo
il darµan, molti di noi si alzano e vanno via, mentre gli stranieri rimangono seduti in
silenzio, meditano e pensano a Swami con il risultato di ricevere da Lui l’energia divi-
na; gli Indiani cominciano invece a chiacchierare perdendo così quell’energia. Sai
Baba paragona gli stranieri alle api che volano lontano, si posano sul fiore di loto di
Bhagavân e suggono il nettare del Divino, condividono il Suo Messaggio e la Sua
Missione tornando nei loro paesi pieni di appagamento, gioia e beatitudine, con buoni
pensieri su Swami; molti Indiani si comportano invece come le rane che si nascondo-
no sotto le foglie del loto inconsapevoli del Nettare divino che hanno a disposizione.
Egli dice che essi Gli sono near (vicini), ma non dear (cari). In una occasione, Sai
Baba ha usato l’analogia di un faro per mostrare lo stesso concetto. Egli ha detto che
Swami è come un faro: la Sua Luce arriva a grande distanza, ma, alla sua base, c’è
ombra, c’è una zona di totale oscurità, per cui coloro che sono lontani si scaldano nella
luce, mentre coloro che sono vicini vivono nell’oscurità o non conoscenza della luce.
Baba ha detto anche che molti stranieri hanno una miglior conoscenza degli Insegna-
menti di Sai, leggono più letteratura Sai e danno esempio migliore di molti Indiani.
Infine gli stranieri vengono, per la maggior parte, da uno standard di vita molto elevato
e qui a Puttaparthi sopportano di buon grado molte scomodità. Perché lo fanno? Lo
fanno per Swami. Mi fermo qui perché non voglio criticare me stesso andando oltre
ciò che Swami ha detto sull’argomento!
D. - Si prevede che i prossimi dieci anni siano molto difficili per il pianeta e per l’uma-
nità che vive su di esso (questa intervista è stata fatta nel 1999). Ha sentito niente da
Swami circa ciò che deve accadere in termini di grandi cambiamenti della Terra?
R. - Personalmente io non credo che tali cambiamenti debbano accadere in un periodo
“Otto anni, Swami”, il bimbo ha risposto. “Come fai a saperlo?” “Me lo ha detto
mia madre”, è stata la risposta.
Baba, rivolto di nuovo ai ragazzi delle superiori, ha allora aggiunto: “Avete visto?
Quando invece chiedo a voi l’età, mi rispondete:‘Venti anni.’ Come lo sapete? ‘Dal
certificato di nascita’, è la vostra risposta! (Risate). Guardate invece come questi
bambini sappiano dare le risposte giuste!”
Gli studenti grandi, allora, hanno voluto copiare i più piccoli. Volevano copiare, così
Swami li avrebbe apprezzati. Swami ha chiesto in telugu a uno studente grande, e
per grande intendo postuniversitario: “Da dove vieni?” Ha parlato in telugu, ma il
ragazzo, non essendo di qui, non ha capito.
Baba ha allora riformulato la domanda in inglese: “Da dove vieni?” e il ragazzo,
imitando i più piccoli: “Swami! Provengo da Te!” Baba ha immediatamente detto:
“Oooh, da Me? Ma allora dovresti sapere il telugu! (Risate). Se provieni da Me,
perché non sai il telugu?” Alla domanda posta in telugu, il ragazzo non aveva infatti
saputo rispondere!
Questa è stata una grande burla, ma, allo stesso tempo, un’allusione al fatto che
mai dovremmo imitare qualcuno, mai dovremmo copiare. Tempo fa Bhagavân dis-
se: “Imitare è umano, creare è divino.” Noi siamo divini; non dobbiamo dunque
imitare, perché, se lo facciamo, perdiamo la nostra originalità, la nostra natura, la
nostra identità. Piuttosto usiamo la nostra creatività, siamo creativi e mettiamo in
atto la nostra originalità. Questa è stata una lezione per tutti.
Un ragazzo si è avvicinato a Swami a mani giunte e Gli ha detto: “Swami, Ti prego,
toccami qui. Mettimi una Mano sulla gola.” “Perché?” Swami ha chiesto.
“Swami, mi si sono gonfiate le ghiandole. Mi stanno venendo gli orecchioni. Mi fa
così male!! Per favore, metti qui la Tua Mano!”
“Perché mai dovrei farlo? No, no. Vai all’ospedale.”
“No, no, Swami!” ha insistito il ragazzo. “Se Tu mi tocchi, la malattia se ne va.”
“Hai davvero questa fede?” ha domandato Baba. “Swami, al 100%!!”
Swami lo ha dolcemente toccato sulla parte gonfia e, credetemi, alla fine dei bhajan
Buoni pensieri
per un buon anno
“Nel piacere è compreso di carbonio, tossico per l’uomo, restituendo
anche il dolore; ossigeno indispensabile alla vita. Anche gli
nessuno può separarli. animali assolvono i loro doveri e sono utili
È il dolore che porta con sé il piacere. alla terra in tante maniere. Eppure, c’è da
Di fatto, piacere e dolore chiedersi come mai l’essere umano, nato
sono entrambi dovuti al Kali Yuga.” tale e così definito, non pratichi nella vita i
valori che lo contraddistinguono. Qual è la
Incarnazioni dell’Amore! causa di ciò? Egli non è in grado di prati-
Gli anni passano, ma l’uomo non migliora care e diffondere i Valori Umani perché egli
nelle buone qualità. Vero essere umano è stesso li ha smarriti. Eppure, si aspetta dal-
colui che ha una mente buona. Ecco le qua- l’anno nuovo un periodo di pace, felicità,
lità di una buona mente: è luminosa come benessere e prosperità.
il sole, fresca come la luna, fa dire solo
parole sacre e conferisce pace alla società. Incarnazioni dell’Amore!
Solo chi è compassionevole, amorevole, Il nuovo anno non porta con sé felicità e
paziente, comprensivo e incline al sacrifi- gioia; ieri diventa oggi, oggi diventa do-
cio è un vero essere umano. Purtroppo oggi mani. Quando i giorni si susseguono in
queste sacre qualità sono diventate piutto- modo uguale, qual è l’esperienza che ne
sto rare. Come si fa a considerare un essere risulta? Ci si confronta con le conseguenze
umano chi ne è privo? delle proprie azioni. Una visione positiva
non potrà generare dolore. Azioni negative
La Beatitudine nasce dai sentimenti non si svilupperanno in esperienze di gio-
sacri ia. Perciò, quali che siano le nostre azioni,
L’uomo, forma di vita, nasce dalla Natura: non potremo sfuggire al confronto con i ri-
la terra gli dà sostegno vitale, il sole la luce, sultati. Tuttavia, chi coglierà in sé la Grazia
gli alberi l’ossigeno, filtrando le impurità; Divina accetterà gioie e dolori alla stessa
l’acqua lo disseta e lo nutre e l’aria lo aiuta stregua.
a mantenersi in vita. Com’è possibile che L’essere umano, meritevole della Grazia
un essere come l’uomo, che nasce dai cin- Divina, potrà vivere la santità della pace,
que elementi e da essi è sostenuto, non sia purificarsi e distruggere anche i peccati più
in grado di acquisire la loro natura? Figlio gravi. PURTROPPO A CAUSA DELL’ERA DELLE
dei cinque elementi, l’uomo dovrebbe pra- TENEBRE L’UOMO HA PERSO LA FIDUCIA IN SE
ticare e diffondere le sacre qualità degli STESSO, LA FIDUCIA NEL SUO VERO SÉ. EGLI
stessi e, poiché vive nel grembo della Cre- ASPIRA AL POTERE, INSEGUE LA BRAMA DI
azione, dovrebbe seguirne gli intrinseci DENARO. COME PUÒ LA DIVINITÀ RISVEGLIAR-
princìpi. SI IN UN SIFFATTO UOMO? SOLO LA PRATICA
Gli uccelli, gli animali e le piante rispetta- DEI VALORI UMANI TRASFORMERÀ LA NATU-
no la loro innata natura perseguendo i pro- RA UMANA IN DIVINA. Bisogna pertanto svi-
pri ideali. Gli alberi assorbono il biossido luppare oggi le buone qualità umane.
Praµânti Nilayam,
1 gennaio 2001
“Amore Liquido”
Un superbo servizio 24 ore al giorno
Tra le varie attività di servizio che proseguono continuamente, a Sundaram c’è un
servizio “non-stop” che dura tutto l’anno e che organizza i donatori di sangue e i pazien-
ti che sono in attesa di operazione negli ospedali della città. Denominato “Amore Liqui-
do”, questo servizio è iniziato timidamente nel dicembre del 1998 e ora può vantare una
banca dati, con elaborate informazioni, che viene gestita da tre volontari 24 ore al
giorno per 7 giorni la settimana.
Con un software di base e un database con più di 3000 donatori, che comprende tutti i
tipi di gruppi sanguigni e che viene costantemente aggiornato, il servizio serve una
media di 100 pazienti al mese, pazienti che devono affrontare operazioni chirurgiche e
Zoom
necessitano di almeno due o tre unità di sangue, talvolta anche di rari gruppi sanguigni.
Il modo in cui opera questo servizio è il seguente: nel momento in cui vi è una richiesta
di sangue da parte di qualsiasi ospedale della città, vengono immediatamente contattati
i donatori della lista che vanno immediatamente, e con grande zelo, a donare il sangue
nella rispettiva banca del sangue. Grazie alle frequenti interazioni con gli ospedali, si è
creato un eccellente coordinamento e chi ha bisogno viene servito nel momento stesso
della richiesta. I numerosi trofei, medaglie e riconoscimenti, assegnati dall’Ufficio dei
Donatori di Sangue a Madras, testimoniano il prezioso aiuto reso e istituito a Sundaram.
Uno di questi uffici si trova perfino alla stazione ferroviaria di Chennai. Inaugurato col
nome “Servizio rî Sathya Sai di Pubblica Utilità”, esso provvede a garantire aiuto alle
persone che arrivano a Chennai da ogni parte del mondo dando loro un primo soccor-
so, informazioni riguardanti la città ecc. Molte persone, visibilmente commosse per
cotanta assistenza, hanno affermato: “È una sensazione estremamente confortante sa-
pere che ci sono sempre un fratello o una sorella Sai a Madras pronti ad aiutarti nel
momento in cui hai bisogno, provvedendo, se necessario, anche alla richiesta di san-
gue.”
(continua)
Report
delle maggiori festività in calendario a Praµânti Nilayam, allorché giungono devoti,
provenienti da ogni parte del mondo, per donare il loro amore, rendere omaggio e
offrire gratitudine al loro amato Maestro.
Le celebrazioni sono cominciate il mattino del 10 luglio con un programma musicale
delle sorelle Bailey che hanno eseguito alcune loro composizioni intitolate “Io non
sono mai solo”, “Celebrate la nascita di Sathya Sai” e “Dio vive in India”, quale
espressione del loro amore, e della loro devozione e gratitudine a Bhagavân.
Il giorno seguente, la mattina dell’11, Baba è arrivato nel Sai Kulwant hall, splendi-
damente decorato, alle 7,15, durante i canti vedici, il Nâdasvaram e il
Pañcavadyam, eseguiti dagli studenti del Suo college. Pochi minuti dopo che Baba
si era accomodato sul palco, gli studenti hanno cantato stotram (inni di lode) e
canzoni in lode al Guru. Alle 8, Baba ha benedetto circa cinquanta persone diversa-
mente abili, appartenenti ai settori più disagiati della società, provenienti da varie
zone del Distretto di Anantapur, donando loro tricicli per disabili, affinché possano
avere una vita più indipendente. Il programma del mattino si è chiuso con i bhajan.
Il programma pomeridiano ha avuto inizio alle 14,30. In occasione del Gurupûr²imâ,
l’Orchestra Sinfonica Sai, costituita da 67 membri provenienti da 22 nazioni, ha
suonato alla Divina Presenza. Iniziando col bhajan “Muralî K©¹²a Mukunda
K©¹²a”, l’orchestra ha calamitato l’attenzione degli astanti, intrattenendoli con melo-
diosi brani, che racchiudevano innumerevoli sfumature emozionali, composti da arti-
sti assai noti come Händel, Rossini e Verdi, che rappresentano secoli di storia euro-
pea.
Alla fine del programma, Sai Baba si è fatto amorevolmente fotografare con i musi-
cisti. È quindi sceso dal palco e, muovendosi fra loro, ha parlato ad essi e li ha
benedetti con la gioia della Sua vicinanza.
Il pomeriggio si è concluso con i bhajan e l’ârati.
(Cronaca dell’evento)
I giovani del Kerala sono stati nuovamente benedetti allorché hanno avuto l’aurea
opportunità di crogiolarsi alla Divina Presenza di Bhagavân rî Sathya Sai Baba e
cogliere le gemme di saggezza elargite da esperti oratori e dal Signore Stesso.
Il Congresso si è svolto per tre giorni consecutivi dal 19 al 21 maggio 2006.
Il pomeriggio del 21, per la gioia dei presenti ed esaudendo le preghiere di 3000 giova-
ni keralesi, giunti da diverse parti dello Stato a Whitefield, Brindavan, la Dimora di
Bhagavân a Bangalore, Baba ha tenuto il Suo Discorso.
La mattina del 19 il Sai Ramesh Krishan hall era elegantemente decorato da compo-
sizioni di fiori freschi, lampade e festoni colorati.
Swami è giunto nella sala alle 8,30. Dopo alcuni bhajan, cantati dai giovani, µrî
Mukundan, presidente delle Organizzazioni rî Sathya Sai dello Stato del Kerala, ha
ringraziato Baba per avergli consentito, per il quarto anno consecutivo, di tenere il
“Sâdhanâ Camp” alla Divina Presenza.
Per la gioia di tutti gli astanti, ha riferito quanto Bhagavân aveva detto il 31 marzo
2006, allorché egli aveva comunicato a Baba l’ardente desiderio dei giovani del Kerala
di giungere alla Sua Presenza.
Baba, in quell’occasione, disse: “Tutte le loro preghiere Mi hanno già raggiunto.”
Prima di presentare gli oratori per la sessione del mattino, µrî Mukundan ha chiesto a
Baba di poter pubblicare un libro intitolato “Helpline on the rî Sathya Sai Path”
“Suggerimenti sul sentiero rî Sathya Sai”, contenente le risposte di µrî Narasimha
Murthy, preside dell’Istituto del campus di Brindavan, alle domande spirituali solle-
vate dai giovani del Kerala nei precedenti congressi giovanili. Baba ha benedetto il
libro e lo ha anche firmato.
rî Madhu Balakrishnan, un famoso cantate del Kerala, si è guadagnato le parole di
apprezzamento e compiacimento da Bhagavân per l’appassionata esecuzione di musi-
ca classica e musica leggera devozionale.
Dopo il programma musicale, è stato offerto l’ârati a Baba, dopodiché Egli si è ritirato
nella Sua Dimora.
Nel pomeriggio, Baba è giunto nella sala alle 3,50. Dopo una breve sessione di bhajan
e di canti vedici, i lavori sono iniziati con quattro oratori dei giovani – due uomini e due
donne – che hanno condiviso le loro esperienze con i presenti.
Gli interventi sono stati brevi, intensi e molto apprezzati.
Successivamente, il quinto oratore, il Coordinatore di Stato per i Programmi Medici
rî Sathya Sai, è salito sul palco e ha intrattenuto gli astanti per alcuni minuti. A ciò è
seguito un soave concerto musicale di µrî Madhu Balakrishnan. Questa volta il can-
tante è stato benedetto con un anello che Swami gli ha materializzato.
Il Congresso è giunto alla sua felice conclusione con l’offerta dell’ârati a Bhagavân.
Nel 2002, in occasione della ricorrenza del Gurupûr²imâ, Bhagavân Baba inaugurò
lo rî Sathya Sai Dînajanoddhâra²a Patâkamu, un progetto in base al quale sono
stati costruiti dei complessi residenziali per dare alloggio a bambini abbandonati e orfa-
ni, appartenenti alle classi più disagiate della società.
Attualmente, in base a questo progetto, sono ospitati sessanta bambini provenienti da
numerosi villaggi nei dintorni di Puttaparthi. Oltre all’alloggio gratuito, al cibo, al vestia-
rio, all’istruzione e ad altre necessità giornaliere, è stato depositato, a nome di ogni
bambino, un lakh (100.000) di rupie. Gli alloggi sono situati nella colonia denominata
rî Sathya Sai Nagar, nel villaggio di Kammavaripalli, dietro al perimetro occidentale
dell’âµram. È anche stata costruita una scuola dove i bambini ricevono regolare istru-
zione e anche addestramento professionale.
Nell’Andhra Pradeµ, questo istituto è diventato un modello per molte analoghe istitu-
zioni. Il pomeriggio del 20 giugno 2006, i bambini dell’istituto hanno celebrato il quarto
anniversario della sua fondazione alla Divina Presenza di Bhagavân. In un dipinto, nel
Sai Kulwant hall, erano stati ben illustrati l’amore dei bambini per Baba e l’attenzione e
le premure di Swami verso di loro.
Alle 15,55, Bhagavân ha fatto il Suo ingresso nella sala al canto degli inni vedici. Il
programma ha avuto inizio con un’invocazione da parte degli studenti che hanno canta-
to il “Nârâya²a Sûktam”. All’inizio, un ragazzo dell’istituto ha espresso la sua gratitu-
dine a Bhagavân perché fornisce loro cibo, vestiario e un posto sicuro in cui vivere. Egli
ha detto: “Possiamo solo offrire noi stessi e pregare per ottenere la Sua grazia.” Il
ragazzo ha informato i presenti che nove giovani avevano superato la decima classe e
alcuni altri avevano ottenuto il B.Sc. (titolo informatico di 1° grado accademico) per
poter così proseguire gli studi.
La successiva rappresentazione è stata una commedia a tema sul concetto di antica
saggezza vedica e tecnologia moderna, presentata sotto forma di dialogo fra due narra-
tori. La scena d’apertura dipinge Âdi a¾kara, il celeberrimo erudito vedico del pas-
sato, che loda con ardore il Signore iva. I narratori deplorano il fatto che, in questo
sacro Paese, che ha dato i natali a uomini tanto saggi come Âdi a¾kara, la società
abbia oggi ceduto alle lusinghe del mondo materialistico e abbia ignorato la propria
gloriosa eredità. La scena successiva ritrae alcuni sacerdoti che celebrano uno yajña
(offerta di oblazioni nel fuoco sacrificale), quando il grande imperatore Alessandro
Magno, impegnato nella sua campagna di conquista, appare sulla scena. Egli comincia
a parlare con quei sacerdoti e rimane colpito dalla loro fiducia in se stessi e dalla loro
semplicità. Chiede allora che essi gli rivelino il segreto di tanta serenità e quelli rispon-
dono che la vera felicità può
(tratto da www.sathyasai.org)
(Animali e Devozione)
Sabarî aveva un cuore veramente mite e misericordioso. La storia che la portò dal
Saggio Mata¾ga e che la fece rimanere al suo eremo è interessantissima.
Il suo matrimonio fu deciso dai genitori e, com’è usanza presso gli Âdivâsi, la sera
precedente alla cerimonia si doveva sacrificare una capra alla Divinità della tribù, per
propiziarsene la grazia. Allorché Sabarî venne a sapere dell’uccisione, pianse e si
gettò ai piedi dei suoi genitori supplicandoli di risparmiare la capra. Chiedeva: “Come
può esser felice il nostro matrimonio se ha inizio con la sofferenza mortale di questa
capra?” Ma il padre, spingendola da parte, proseguì con i preparativi e l’esecuzione
del crudele rito. Quella stessa notte Sabarî fuggì da quel luogo di tortura e andò a
rifugiarsi nel folto della giungla vicina.
All’alba, i genitori e il seguito dello sposo, piombati nel dolore e nella preoccupazione,
rastrellarono la zona, compresa la parte in cui si era nascosta Sabarî tra folti cespugli.
Sulla via del ritorno si dissero: “Non può certo essere andata all’eremo, poiché le
donne non vi hanno accesso.” Sabarî, udendo queste parole, si convinse che l’eremo
Favole & Poesie
sarebbe stato, per lei, il posto più sicuro. Pensò che qualche monaco avrebbe provato
pena per lei e che non l’avrebbe respinta.
Infatti, Mata¾ga ne ebbe pietà e l’accolse nel suo rifugio. Le disse che Dio sotto
forma del Signore Râma un giorno sarebbe arrivato all’eremo, in quanto, essendo
stato esiliato per quattordici anni nella foresta, era ansioso di salvare monaci e ricerca-
tori spirituali, praticanti discipline penitenziali, dagli attacchi dei diabolici nemici della
pace. “Râma” – disse – “sta procedendo di regione in regione con Sua moglie Sîtâ e
Suo fratello Lak¹ma²a.”
Da quel giorno Sabarî non fece altro che pensare a Râma, non ebbe altri desideri che
quello di ricevere un darµan di Râma, avere la possibilità di toccare i Suoi Piedi e
l’opportunità di parlare con Lui. Il suo cuore era pieno della dolcezza dell’essenza di
Râma. Per lei non esisteva altro tipo di preghiera o di japa, nessun altro tipo di medi-
tazione, nessun altro esercizio spirituale. Trascorreva il suo tempo a preparare la visita
di Râma all’eremo; nel mentre che ripuliva i sentieri, ripuliva anche il suo cuore: grazie
ai suoi sforzi, sparivano ciottoli e spine da entrambe le parti. Percorreva il sottobosco
per estirpare rovi e rampicanti che sporgevano, temendo che Râma, la cui chioma
immaginava voluminosa e libera, potesse rimanervi impigliato. Dove c’erano cumuli di
terra, li spianava per timore che Sîtâ vi urtasse i suoi teneri piedi, ferendosi al suo
passaggio. Ogni giorno raccoglieva frutta e tuberi dagli alberi e dalla vegetazione della
giungla; nessuno sapeva quando Râma sarebbe arrivato. Sabarî non permetteva che
vi fosse rischio d’errore: assaggiava ogni singolo frutto – amaro, aspro o dolce che
fosse – perché Râma potesse avere il meglio. Andava a levigare la superficie dei
massi che si trovavano sul sentiero della giungla, in previsione che Râma, Lak¹ma²a
NATALE 2002
NATALE 2003
NATALE 2004
Occhio al Libro
Chi fosse interessato a riceverli è pregato di contattare per fax o per e-mail
la “Sathya Sai Books and Publications of Italy” ad uno dei seguenti
indirizzi:
Note:
1) Entro il 20 giugno sarà reso disponibile un nuovo bellissimo libro dal titolo
“RICORDANDO SAI” (titolo originale “SAI SMARAN”).
Molti ricorderanno l’autore, il dottor Gadhia, deceduto lo scorso giugno, come
quella persona che donava, a chi ne faceva richiesta, vibhûti da una scatoletta
d’argento donatagli da Swami.
Era solito andare sotto la veranda ed era facilmente riconoscibile perchè a
Puttaparthi indossava sempre camicia e cravatta.
Questo libro, di oltre 430 pagine, è la narrazione di tantissimi aneddoti e fatti
personalmente vissuti dal dottor Gadhia negli anni vissuti accanto a Swami.
Il costo del libro è di Euro 15,00 scontato del 30% (Euro 10,50) più contribu-
(Collana Biografie)La
La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.
Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme
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Messaggio d’Amore
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Incontrare Dio
L’Eterno Miraggio
Purificare il Cuore (Purifying thr Heart)
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Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)
Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra
Visione del Divino.
Audiovisivi:
Shivarathri Sandesh (VHS) Le percussioni, parte I (VHS)
Shivarathri Sandesh(VHS) Le percussioni, parte II (VHS)
Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS)
Tecnica di canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.)
Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II(CD musicale)
Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale)
Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale)
Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video)
Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)
Sai Gange (DVD Video) Compleanno 2005 (DVD Video)
Shivarathri 2002/2003/2004 (CD video) Guru Purnima 2002/2003/2004 (CD video)
Compleanno 2002/2003/2004 (CD video) Brahmanandam (CD video)
Natale 2002/2003/2004 (CD video)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD) musicale)
Shivarathri Sandesh (Videocass.)
Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD musicale)
Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video)
In Preparazione:
Ricordando Sai (Sai Smaran)
Sri Sathya Sai Gita-Tutto sulla spiritualità
Viaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi)
Vita di Sai Baba vol 5°
GRUPPI BHAJAN