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Sommario

03 Discorso Divino 22 07 ’08 L’Amore è Verità, la verità è Amore; vivete...


09 Raro Sai Culto, riti e religione
14 Discorso Divino 21 07 ’08 Conducete una vita ideale e stabilite un esempio...
19 Domande&Risposte Dio e la Creazione
23 Discorso Divino 20 07 ’08 Sviluppate Educare e siate uniti
28 Sotto la Veranda Il Divino Magnete
31 Discorso Divino 18 07 ’08 Sviluppate fede e fiducia in voi stessi per...
37 Cronache Celebrazioni a Praµânti Nilayam
42 Discorso Divino 28 06 ’08 Contemplate il Nome Divino di Râma
48 Zoom Così Bhagavân parlò delle donne
49 Occhio al Libro “La Vita di Sai Baba” – vol. V°

MOTHER SAI PUBLICATIONS


Sathya Sai Books and Publications of Italy
Tutti i diritti sono riservati
Anno XX n.5 (123) settembre-ottobre 2008
Direttore responsabile: Giorgio Piccaia
sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio
periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.

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Discorso 22-07-2008

L’Amore è Verità,
la Verità è Amore;
vivete nell’Amore
Incarnazioni dell’Amore! rare a trovare un accordo. Anzi, prima di
Negli ultimi due giorni, seduti in questa sala, tutto dobbiamo capirci: se abbiamo una giu-
avete partecipato alla conferenza e avete sta comprensione, un accordo diventa fa-
ascoltato gli oratori sopportando tutte le cile, mentre senza di essa non può esserci
scomodità. È stato davvero il vostro buon accordo alcuno. PRIMA D’OGNI ALTRA COSA
fato a farvi arrivare qui da Paesi lontani a DOVETE CAPIRE CHE QUALSIASI COSA SWAMI
partecipare a questa conferenza. Siete ve- INSEGNI È MOTIVATA SOLO DAL SUO AMORE
nuti spendendo molto denaro e a costo di PER VOI.
grandi sforzi e già questa è, di per sé, una
testimonianza della purezza del vostro cuo- La causa dell’ansietà e dell’illusione
re. A questo mondo ci sono miliardi di per- è la paura
sone e svariati lakh (1 lakh equivale a Oggi assistiamo a un grande progresso in
100.000 rupie - N.d.T.) di scuole e college, campo scientifico, ma tutte le invenzioni de-
ma solo pochi vengono benedetti dalla pos- gli scienziati rientrano nell’ambito dei sensi.
sibilità di venire qui. Potete immaginare Di fatto, molti di essi agiscono in modo in-
quanto siete fortunati! Che cosa ci si aspetta sensato e commettono errori. Gli scienziati
che impariate partecipando a questa con- stessi non sono sicuri di ciò che dicono e
ferenza? Innanzitutto dovete capire la na- fanno; affermano che stanno aiutando la
tura del vostro stesso cuore e manifestare i società, ma in effetti fanno esattamente
Valori Umani quali la Verità, la Rettitudine, l’opposto. Il loro motto sembra essere “non
la Pace, l’Amore e la Non violenza. Solo siate mai di aiuto, fate sempre del male”.
allora potete essere definiti “istruiti” nel vero Come risultato, al momento attuale la gen-
senso del termine. te vive nella paura e nell’ansietà. Se salite
a bordo di un aeroplano non siete certi di
Sviluppate l’unità e la comprensione arrivare a destinazione sani e salvi. La gente
Al mondo ci sono molti avvocati che stu- è presa nella morsa della paura; teme per-
diano libri voluminosi; nonostante tutto que- sino i ratti! NON ABBIATE MAI PAURA DI NIEN-
sto studio fra di loro troviamo molti “bu- TE, NON TEMETE; LA PAURA È LA CAUSA PRIMA
giardi”. Ci sono anche molti medici, ma a DELL’ANSIETÀ E DELL’ILLUSIONE.
che cosa servono se rimangono invischiati
nella loro rivalità professionale? Non si rie- Non mangiate cibo spazzatura
sce a trovare unità, da nessuna parte. QUIN- La gente oggi ha paura persino di cibarsi di
DI , INNANZITUTTO , DOBBIAMO SVILUPPARE frutta e verdura perché vengono coltivate
L’UNITÀ. SIAMO TUTTI FIGLI DI DIO, SIAMO con l’uso di prodotti chimici dannosi per la
TUTTI FRATELLI E SORELLE; DOBBIAMO CON- salute. Il cibo che mangiamo, l’acqua che
SERVARE QUESTA VERITÀ NEL CUORE. Talvol- beviamo e l’aria che respiriamo sono inqui-
ta tra fratelli e sorelle possono esserci delle nati. Come possiamo condurre una vita
differenze d’opinione, ma dobbiamo impa- sana in un ambiente talmente inquinato?

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Discorso 22-07-2008
Dobbiamo quindi rendere le nostre vite li- DOVREBBE DIRE CHE IL VOSTRO PAESE D’ORI-
bere dall’inquinamento. Lo dobbiamo fare GINE È LA CALIFORNIA, CHE È SOLO UNA PIC-
noi stessi. Per il mero piacere di soddisfare COLA PARTE DELL’AMERICA, MA CHE SIETE
le nostre papille gustative non dobbiamo AMERICANI. NEI VOSTRI PENSIERI, DOVETE
mangiare cibo spazzatura e rovinarci la sa- SEMPRE AVERE UNA MENTALITÀ APERTA.
lute. Se vi prendete la dovuta cura della
vostra salute, anche i bambini che vi na- I figli emulano i genitori
sceranno saranno sani. Essere dotati di una mente aperta è la vo-
stra fortuna; se sviluppate l’apertura men-
Osservate il silenzio e siate pieni tale, anche i vostri figli l’avranno. I genitori
d’Amore devono far frequentare ai loro bambini le
Dite sempre la verità e rimanete calmi e lezioni Bâl Vikâs e impartir loro insegna-
composti davanti alle critiche: solo così po- menti sacri. Come sono i genitori così sa-
trà esserci pace. I NOSTRI ANTICHI SAGGI ranno i figli; perciò i genitori devono segui-
(©¹I) OSSERVAVANO IL SILENZIO CONSIDERAN- re il retto sentiero e stabilire un ideale, af-
DOLO PARTE DELLA LORO PRATICA SPIRITUA- finché i figli possano emularli. SE I FIGLI
LE (SÂDHANÂ). L’OSSERVANZA DEL SILENZIO NON SI COMPORTANO BENE LA COLPA È DEI
VI AIUTA A PROGREDIRE SUL SENTIERO SPIRI- GENITORI; PERCIÒ QUESTI DEVONO ALLEVA-
TUALE; PRATICANDOLO POTETE SPERIMENTA- RE I FIGLI CON LA MASSIMA CURA. DOPO UNA
RE FACILMENTE LA PACE MENTALE. L’Amore CERTA ETÀ I FIGLI NON OBBEDISCONO AI GE-
scaturisce dalla pace; se siete pieni d’Amo- NITORI A MOTIVO DEL FATTO CHE I GENITORI
re non avrete nemici. Quindi, conducete le STESSI NON SEGUONO IL RETTO SENTIERO. I
vostre vite con Amore; solo attraverso GENITORI DEVONO VIVERE UNA VITA ESEMPLA-
l’Amore possiamo stabilire la pace nel mon- RE SE VOGLIONO CHE I LORO FIGLI SIANO
do. Oggi la gente parla di pace, ma ovun- BUONI E PROGREDISCANO NELLA VITA.
que troviamo solo pezzi (qui Swami fa un
gioco di parole intraducibile basato sulla Padre e madre in sintonia insegnino ai
somiglianza fonetica delle parole ingle- figli il sentiero della Verità
si “peace”, pace e “pieces”, pezzi - PADRE E MADRE NON DEVONO AVERE DIVER-
N.d.T.). GENZE D’OPINIONE. DEVONO ESSERE UNITI IN
QUALSIASI COSA ESSI DICANO AI LORO FIGLI.
Abbiate una mente aperta IN ALCUNE FAMIGLIE LA MADRE DICE UNA COSA
Persino il Paese è stato diviso a pezzi! Quel E IL PADRE NE DICE UN’ALTRA. QUESTA MAN-
che voglio dire è che la gente mette gli inte- CANZA DI UNITÀ E COMPRENSIONE FRA I GENI-
ressi della propria regione al di sopra di quelli TORI NON È UN BUON SEGNALE: ENTRAMBI
nazionali. Dobbiamo restare uniti come Pa- DEVONO ATTENERSI A UN’UNICA PAROLA E IN-
ese. Se qualcuno vi chiede: “Di dove sie- SEGNARE IL RETTO SENTIERO AI FIGLI .
te?” dovete rispondere con orgoglio che sie- Innanzitutto devono insegnar loro ad aderi-
te indiani; non dovete dire: “Sono di re alla verità; seguire il sentiero della verità
Puttaparthi, sono del distretto di è sufficiente, perché la verità è la base di
Anantapur”, ecc. Solo chi ha una mente tutto.
ristretta darà risposte di questo tipo. “PRO-
VENGO DALL’INDIA”, DOVREBBE ESSERE LA Satyannâsti paro dharmah
VOSTRA RISPOSTA. ANALOGAMENTE, NON SI Non esiste Dharma più elevato

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Discorso 22-07-2008
dell’aderenza alla Verità. La mente è causa tanto della schiavitù
quanto della liberazione dell’uomo.
Seguite il sentiero della Verità: siate
autentici, fate qualsiasi cosa con Com’è il pensiero, così è l’azione.
tutto il cuore Perciò dovete intrattenere solo pensieri buo-
La Pace ha origine dalla Rettitudine e ni che conducano a delle buone azioni: alla
l’Amore si manifesta dalla Pace. Dove c’è fine si raccoglieranno buoni risultati. Non
Amore c’è Non violenza e tutti possono seguite le divagazioni della mente, non sia-
condurre una vita tranquilla. Se la nazione te sotto il suo controllo: è la mente a dover
deve acquisire pace e prosperità dobbiamo essere sotto il vostro controllo. LA MENTE È
seguire il sentiero della Verità. Ma che cos’è COME UNA SCIMMIA PAZZA E VA OVUNQUE, SEN-
la Verità? ZA LIMITI, MA DIVENTA QUIETA E SOTTOMESSA
QUANDO SI VOLGE VERSO DIO.
Mânasyeka¼ vâcasyeka¼
karmanyeka¼ mahâtmanâ¼ Conquistate l’illusione rivolgendo la
Uno spirito nobile è colui i cui pensieri, mente verso Dio
parole e azioni sono in armonia. Quando il sole sorge, la nostra ombra è
molto lunga. Se cominciamo a camminare
Il fatto che il vostro pensiero, la vostra pa- in direzione del sole, essa cade dietro di noi,
rola e la vostra azione siano discordanti equi- mentre, se camminiamo in direzione oppo-
vale a mentire. Prima di insegnare ai figli ad sta, con la schiena rivolta verso il sole, è
aderire alla verità dobbiamo metterla in pra- davanti a noi e dobbiamo seguirla. Quando
tica nella vita quotidiana; solo così essi ci il sole è esattamente sopra la nostra testa,
potranno emulare e diventeranno bambini invece, l’ombra ci cade sotto i piedi.
ideali. Dobbiamo vivere “con tutto il cuo- L’illusione (mâyâ) è come la nostra om-
re” (heartful life) e non condurre una vita bra. Per conquistare l’illusione dovete vol-
artificiale (artificial life). Oggi, a comin- gere la mente verso Dio; quando essa è
ciare dal sistema didattico, tutto è diventa- focalizzata direttamente su di Lui, l’illusio-
to artificiale. La gente legge molti libri sa- ne sarà totalmente soggiogata, come l’om-
cri, canta mantra e pratica la meditazione, bra sotto i nostri piedi. Nell’orologio ci sono
ma fa tutto in modo non genuino. Quale che tre lancette che indicano i secondi, i minuti
sia la disciplina spirituale intrapresa, dove- e le ore. La lancetta dei secondi è la più
te praticarla con tutto il cuore. lunga e si muove più velocemente delle al-
tre due: mentre essa fa il giro completo delle
Dovete controllare la mente sessanta cifre, quella dei minuti si muove in
In nome della meditazione la gente chiude avanti di un solo spazio. Similmente, quan-
gli occhi e siede a gambe incrociate, ma non do è la lancetta dei minuti a fare il giro com-
ha il controllo della propria mente, che vaga pleto delle sessanta cifre, anche quella del-
ovunque secondo i suoi capricci e fantasie. le ore avanza di uno spazio solo.
Pertanto, in primo luogo, dovete controlla- Ciononostante è la lancetta delle ore a es-
re la mente. sere la più importante. SE SI PENSA A DIO
OGNI TANTO E SI PASSA IL RESTO DEL TEMPO
Mana eva manu¹yânâm IN OCCUPAZIONI TERRENE, SI È COME LA LAN-
kâra²am bandhamok¹ayoh CETTA DEI SECONDI, CHE HA BEN POCO SIGNI-

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Discorso 22-07-2008
FICATO, MENTRE, SE SI CONTEMPLA DIO CO- Qualunque cosa Egli faccia è per il vostro
STANTEMENTE, SI È COME LA LANCETTA DEL- bene e quindi lasciate tutto alla Sua Volontà.
LE ORE, CHE È LA PIÙ IMPORTANTe. Non agi-
te seguendo le divagazioni della mente; Sukhaduhkhe samek©tvâ
come ho detto prima, la mente può causare lâbhâlâbhau jayâjayau
la liberazione o la schiavitù. Tenetela quin- Si deve rimanere equanimi
di sotto controllo e rivolgetela nella giusta nella gioia e nel dolore,
direzione, cioè verso la Verità e l’Amore, nel guadagno e nella perdita,
in modo che divenga stabile e acquisisca la nella vittoria e nella sconfitta.
capacità di concentrazione. L’Amore è (Bg. 2,38)
Verità e la Verità è Amore. Vivete nell’Amo-
re. Non si tratta di amore fisico e terreno: Qualunque cosa possa accadere, conside-
quello che noi dobbiamo custodire nel cuo- ratela come un atto d’Amore Divino e ac-
re è l’Amore spirituale; soltanto così pos- coglietela di tutto cuore. Quando sarete
siamo ottenere la stabilità della mente. immersi nell’Amore Divino avrete succes-
L’amore mondano non farà altro che ren- so in tutte le vostre imprese.
dere la nostra mente capricciosa e instabi-
le; perciò tenete la mente sempre focalizzata Non deviate mai dall’Amore Divino e
su Dio. Solo allora potrete sperimentare la offrite a Dio tutto ciò che è in voi
pace. La gente pensa che sia difficile, ma Eppure oggi la gente si immerge soltanto
lasciate che vi dica che non esiste una di- nell’amore mondano. Chi prova amore mon-
sciplina spirituale (sâdhanâ) più facile di dano è un bugiardo! SOLTANTO L’AMORE DI-
questa. QUANDO IN NOI NASCE L’AMORE PER VINO PUÒ ESSER DEFINITO AMORE VERO;
DIO LA MENTE PUÒ ESSER CONTROLLATA MOL- ESSO NON VI TRADIRÀ MAI.
TO FACILMENTE. AL CONTRARIO, SE LA MEN- Lasciate che la gente pensi quello che vuo-
TE NON È RIVOLTA A DIO, NON POTRÀ MAI ES- le, lasciate che vi critichi in qualunque modo,
SERE DOMINATA. ma rimanete stabilmente saldi nell’Amore
Divino. Non deviate mai, in nessuna circo-
Tutto accade per Volontà di Dio ed è solo stanza, dal sentiero dell’Amore Divino.
per il vostro bene Quando preservate l’Amore Divino nel
Qualunque cosa facciate, consideratela come cuore, il vostro futuro e quello dei vostri fi-
il lavoro di Dio. TUTTO ACCADE PER VOLON- gli sarà al sicuro e tranquillo.
TÀ SUA. NON ABBIATE L’ILLUSIONE CHE SIA Quando qualcuno vi chiede: “Chi sei?”, non
SOLTANTO LA VOSTRA VOLONTÀ A FAR MUOVE- siete capaci di dare la risposta corretta. Voi
RE LE COSE; SE COSÌ FOSSE, PERCHÉ NON SIE- vi identificate con il corpo fisico, ma, in re-
TE CAPACI DI ESERCITARE ALCUN CONTROLLO altà, esso è come una borsa di pelle che
SU CERTI EVENTI CHE SI VERIFICANO NELLA contiene varie entità, come la mente, l’in-
VOSTRA VITA? DOVETE CAPIRE CHE TUTTO SI telletto ecc. Una volta che il principio vitale
MUOVE PER VOLONTÀ DI DIO. Se vi accade se ne va, il corpo diventa “una borsa vuo-
qualcosa di bello, consideratelo come Vo- ta” che non ci serve più e infatti lo mettia-
lontà di Dio. Se accade qualcosa di brutto, mo sul fuoco e lo riduciamo in cenere. PRI-
accettate anche questo come Sua Volontà. MA CHE QUESTO ACCADA DOVRESTE OFFRIRE A
Dietro a tutto ciò che Egli fa, c’è certa- DIO TUTTO CIÒ CHE QUESTA BORSA VUOTA
mente uno scopo a voi incomprensibile. CONTIENE E REDIMERE LA VOSTRA VITA. PRI-

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Discorso 22-07-2008
MA DI TUTTO ABBANDONATE LE CATTIVE QUA- perché l’Armata Rossa sta marciando
LITÀ COME LA LUSSURIA, L’IRA, L’AVIDITÀ, al comando di Stalin;
L’INFATUAZIONE, LA SUPERBIA E LA GELOSIA essa porrà fine a Hitler.
( KÂMA , KRODHA , LOBHA , MOHA , MADA E Allora, quale altra ragione
MÂTSARYA). ESSE POSSONO CAUSARE IN VOI hai per piangere?
SOLO SOFFERENZA E NON FELICITÀ. Potete È perché i compatrioti mancano di unità?
CONSTATARE VOI STESSI COME DIVENTATE FE- Tutti i compatrioti si uniranno
LICI QUANDO VI LIBERATE DI QUESTE QUALI- e lotteranno per ottenere la libertà.
TÀ MALVAGIE. Per poter sperimentare tale Dormi, bambino mio, dormi.”
eterna Beatitudine dovete offrire a Dio tut-
to ciò che è in voi. Oggi vi siete riuniti qui in così gran numero.
Abbiamo inviato un invito a qualcuno di voi?
Stabilite un contatto diretto con Dio No, no, è soltanto l’Amore ad avervi porta-
Avete moltissimi desideri: è mai possibile ti qui (applauso); solo l’Amore può unire
realizzarli tutti ? No. Non causate mai dan- tutti, non l’odio. QUANDO IL VOSTRO AMORE
no ad altri nel tentativo di esaudirli. SE DE- E IL MIO AMORE SI UNISCONO, QUALSIASI
SIDERATE QUALCHE COSA, PREGATE DIO E IMPRESA PUÒ ESSERE PORTATA A COMPIMEN-
CHIEDETELA A LUI DIRETTAMENTE. STABILI- TO; SVILUPPATE QUINDI L’AMORE. Con il po-
TE UN CONTATTO DIRETTO CON DIO. SE USE- tere dell’Amore potete vincere chiunque,
RETE METODI “INDIRETTI” SARETE SOTTO- potete sottomettere persino un possente
POSTI AD AVVERSITÀ INDICIBILI. Oggi però le demone (râk¹asa).
persone cercano di danneggiare gli altri per
soddisfare la propria ingordigia. La gente Il potere di un buon carattere
di questo tipo è destinata a raccogliere le Quando Râva²a rapì Sîtâ, Hanuman andò
conseguenze delle proprie azioni malvagie. a cercarla a La¾kâ e la trovò nel boschetto
Molto tempo addietro, durante il movimen- di Aµoka, seduta sotto un albero a cantare
to per l’indipendenza, Io composi una can- il Nome di Râma; ella era assolutamente
zone, che descrive la scena in cui un neo- certa che solamente Râma poteva proteg-
nato piange mentre la madre lo consola ras- gerla dalle grinfie dei demoni. Malgrado tut-
sicurandolo che tutto andrà bene e che non to il suo sapere, il suo grande coraggio e la
c’è da preoccuparsi per il destino del Pae- sua ricchezza, Râva²a a confronto di Râma
se. La cantai sul palcoscenico. Avevo mes- era insignificante come un filo d’erba per-
so un bambolotto di gomma in una culla e ché mancava di carattere. Râma aveva un
lo dondolavo dolcemente. carattere nobile. Se si è dotati di un carat-
tere nobile si può compiere qualsiasi impre-
“Non piangere, bambino mio, sa di valore. È per questo che Io dico spes-
non piangere; so ai nostri studenti che lo scopo dell’istru-
se piangi, diranno che non sei zione è il carattere. A CHE SERVE TUTTA LA
un valoroso figlio di Bhârat. VOSTRA ISTRUZIONE SE MANCATE DI CARATTE-
Dormi, bambino mio, dormi. RE? CERTI AVVOCATI CONTINUANO A LEGGE-
Ti sei spaventato perché il terribile RE UN MUCCHIO DI LIBRI GIORNO E NOTTE,
Hitler ha invaso l’invincibile Russia? MA, QUANDO VANNO IN TRIBUNALE, DICONO
Dormi, bambino mio, dormi. SOLTANTO BUGIE. La grandezza non viene
Non piangere, bambino mio, non piangere, dal leggere libri; la verità che i libri inse-

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Discorso 22-07-2008
gnano va preservata nel cuore. Noi dob- patria e che avrebbero dovuto esporre le
biamo sviluppare un buon carattere e allo- sue mani fuori del catafalco con le palme
ra otterremo certamente il successo in tut- rivolte verso l’alto, facendo passare la pro-
to ciò che facciamo. Quando andate a casa, cessione funeraria per tutte le strade della
ricordate tutto ciò che Swami vi ha inse- città. Lo scopo di tutto questo era di comu-
gnato e fate sì che i vostri figli sviluppino nicare a tutta la gente del mondo che, no-
un buon carattere. nostante tutte le sue grandi conquiste, il suo
gran nome e la sua grande fama, Alessan-
Le ricchezze sono inutili; utilizzatele dro aveva lasciato il mondo a mani vuote.
a favore dei poveri e dei bisognosi QUESTO È VERO PER TUTTI NOI: QUALUNQUE
In quanto a voi, sviluppate uno spirito di COSA ACCUMULIAMO, POSSIAMO SOLO ANDAR-
sacrificio e santificate le vostre vite con azioni CENE A MANI VUOTE. IN ULTIMA ANALISI, TUT-
nobili. A che cosa serve il mero ammassare TI I POSSEDIMENTI TERRENI SONO INUTILI; IL
ricchezze? Alessandro, il grande imperato- NOSTRO CONTO IN BANCA NON CI SEGUIRÀ
re, conquistò varie parti del mondo e venne QUANDO LASCEREMO QUESTO MONDO. Utiliz-
in India con l’intento di impadronirsi anche zate perciò la ricchezza per il bene dei po-
di questo Paese. Durante il viaggio di ritor- veri e dei bisognosi, con spirito di sacrifi-
no, contrasse una grave malattia e, senten- cio. Se trascorrete la vita in questo modo
do che la sua fine si stava avvicinando, chia- sacro, sarete certamente redenti.
mò i suoi ministri e generali, e disse loro
che non avrebbe vissuto ancora a lungo. Li Praµânti Nilayam, 22 luglio 2008,
istruì dicendo che, dopo la sua morte, essi Sai Kulwant Hall
avrebbero dovuto riportare il suo corpo in
(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:
www.sssbpt.org)

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Continua la nuova rubrica “Raro Sai”, iniziata con il n. 3, dove sono riportate
affermazioni insolite, dunque “rare”, di Sai Baba. In essa, di volta in volta, viene
trattato un singolo argomento e a molti lettori farà piacere sapere che tale
catalogazione è opera dell’indimenticato fondatore e, per diversi anni, redattore
della rivista, Mario Mazzoleni. Per ogni citazione è riportata la fonte; ciò
consentirà, a chi ne è interessato, di approfondire l’argomento.

Culto, riti e religione


Culto e riti: classi elementari
Nello stadio preliminare, culti e servizi religiosi, con l’offerta di fiori raccolti da qualche
pianta, sono necessari. Però, non è giusto adoperare lo stesso sistema per tutta la vita.
Sarebbe come restare sempre nello stesso livello scolastico. La durata della vita si
accorcia giorno per giorno; dovremmo, quindi, cercare di salire gradino per gradino la
scala della spiritualità mediante la disciplina spirituale...

Raro Sai
Dio non esiste separatamente da voi, in qualche luogo distante. Se fate un serio sforzo
di introspezione, vedrete la Divinità che risiede in voi stessi. Sebbene sul principio sia
ammissibile dedicarsi ad atti devozionali esteriori, dovremo evolverci ad un grado più
elevato. Quando si potrà vedere un progresso in noi se rimaniamo sempre al primo
gradino?
(CE78-XXX, 4.13)
Per quanto tempo volete rimanere ripetenti? Non avete voglia di essere promossi alla
classe superiore? Nella devozione ci sono due classi: la devozione di tipo cultuale, o
sahaja bhakti, e la devozione di tipo interiore, o viµe¹a bhakti. La prima si accontenta
della preghiera, dei bhajan, della ripetizione del Nome, dei voti, dei pellegrinaggi e così
via; la seconda vuole la purezza del carattere, la soppressione degli impulsi, la pratica
della compassione, dell’amore, della pace, della non violenza ecc., e la ricerca sul per-
ché dell’uomo, la sua provenienza, il suo destino. È vergognoso che la gente rimanga
nella stessa classe anno dopo anno.
(D66-LVIII, 4)
I riti sono per gli ignoranti?
Dov’è Dio? Pensate che sia separato da voi, distante da voi? Se pensate così, Dio
rimarrà lontanissimo da voi; ma, se Lo considerate vostro intimo, se Lo vedete come
parte inseparabile da voi, allora non avrete altro amico all’infuori di Lui, ed Egli sarà
così intimo a voi da farvi sentire una sola cosa. È uno sbaglio grossolano credere che
Dio abiti in qualche chiesa o in un tempio o in qualche santuario, meta di pellegrinaggi.
Fu per venire incontro alle sofferenze del mondo che i santi e i saggi raccomandarono
questi sentieri e insegnarono questi princìpi (l’idea che Dio dimori nei templi - N.d.T.),
ma poi le loro esperienze offrirono nuove spiegazioni. Sul principio s’impara l’alfabeto,
ma dopo l’abbiccì s’impara a leggere le parole sillabandole, come D, I, O, e poi le frasi.
Una volta che si è capaci di leggere delle frasi, possiamo prendere in mano dei libri.

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Così pure, nell’antichità, i saggi e i santi hanno indicato come luoghi d’incontro con Dio
templi, chiese, santuari e pellegrinaggi; ma era per gli ignoranti, per coloro che erano
ancora all’abbiccì della vita spirituale, insomma per analfabeti che si trovavano ai primi
rudimenti scolastici. Quindi, gli stessi Avatâr, incarnandosi, si adeguarono a quel tipo di
lento progresso, come si fa coi bambini che fanno i primi passi. Quello fu dunque il modo
con cui si cercò di inculcare dei sacri ideali in gente che era soltanto agli inizi.
(DD 18-5-2000)
Liturgia, serva della Sapienza
Fra le tre vie della Devozione, della Sapienza e del Distacco dai desideri terreni, la Devo-
zione è la regina. Le regole e i riti sono le “damigelle d’onore”; la regina tratta le sue
damigelle con squisita gentilezza, senza dubbio, ma se le cerimonie, che sono soltanto
delle “domestiche” e degli “aiutanti”, trascurano la regina, dovranno essere inesorabil-
mente licenziate; ogni formalità e ogni rituale del tempio deve perciò servire alla glorifica-
zione della regina, la Devozione. Questa è l’essenza e la sostanza del Dharma che deve
regolare e guidare il culto del tempio. Allora l’uomo potrà raggiungere il suo scopo.
(DhV X, 3)
Lo scopo dei templi è quello di risvegliare il Divino nell’umano, di indurre l’uomo a crede-
re che la forma fisica in cui vive è la Casa stessa di Dio. Perciò, tutte le usanze, i riti e le
cerimonie che si tengono nel tempio, mirano a far risaltare l’importanza della Sapienza
divina e a far riconoscere la Verità sull’anima, che è appunto un’onda del Mare.
(DhV X,2)
I riti non liberano
La catena che imprigiona può essere d’oro o di ferro, ma è pur sempre una catena. Le
buone azioni da sé sole non bastano a dare la liberazione. I Veda, le Upani¹ad, la Gîtâ e il
Brahmasûtra hanno detto chiaramente che le liturgie e le pratiche religiose non conducono
alla liberazione, essendo esse stesse azioni esteriori connesse solo alla sfera fisica; non
portano in alcun modo a sviluppare una visione interiore. Solo dopo che ci si è liberati degli
interessi egoistici e degli attaccamenti si potrà conseguire la visione interiore. Non si rag-
giungono la realizzazione di Dio e l’unione con Lui per mezzo di rituali. Percepire l’unità
del Divino è Sapienza, e per realizzare l’unicità dell’Assoluto bisogna sradicare il senso
della dualità. (D84-XXIV, 3)
Però…
L’effetto dell’emissione e glorificazione di questi suoni simbolici dell’Eterno Assoluto vie-
ne percepito in tutto il mondo. Perciò esso genera pace e prosperità in tutto il mondo. I
buoni pensieri sono in grado di purificare, pulire e nutrire le radici delle virtù e dell’amore.
Solo Dio è in grado di giudicare le cose che Gli vengono dedicate. Io gradisco gli yajña,
v’indirizzo ad eseguirli. Voi non avete alcuna autorità per giudicare, poiché non avete
alcuna conoscenza. Non avete nessuna padronanza della scienza degli yajña e dei mantra.
(D67-LXIV, 5)
Non violenza

10 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Ahi¼sâ vuol dire non arrecar danno a chicchessia, né con la vista, né con l’udito, né con
la parola.
(CE78-XXX,16)

I giovani e la religione
Giacché le religioni contemporanee, che dichiarano di far da guida ai ricercatori che si
cimentano in tal compito, non infondono fiducia fra i giovani, essi hanno la sensazione che
alcune di quelle religioni abbiano subìto i condizionamenti dell’epoca in cui si sono svilup-
pate. Molte religioni sono divenute obsolete: alcune si sono compromesse con particolari
regioni o stati, altre sono state imposte e create secondo la mentalità di popoli stranieri,
altre ancora si combattono in maniera scandalosa ed offensiva. I giovani che aspirano a
una vita più elevata provano la sensazione di cadere nel ridicolo se vi aderiscono. Perciò si
intrattengono in conversazioni interminabili e finiscono per sfogliare un’infinità di libri!
Evitano persino di compiere il primo passo della disciplina spirituale in qualsiasi modo
venga prescritta da molte religioni.
(LKV 4-5)
Le religioni e le dottrine teologiche
Come la pioggia cade e scorre in miriadi di rivoli e, raccolta in torrenti e in fiumi finisce col
riversarsi nell’oceano, così le religioni, i credo, le teologie e i riti, diversificati nelle tante
forme delle società umane, dopo aver irrigato molti campi e dato frescura a tante comu-
nità e a tanta gente stanca, confluiscono tutti nell’Oceano della Beatitudine divina.
(VA I, I.25)
Religioni e religione
La verità proclamata da tutte le religioni è unica ed è sempre la stessa. Tutte le religioni
hanno in comune il fine ultimo della vita. Tutte le religioni hanno per scopo la promozione
della retta condotta, mediante il cambiamento degli atteggiamenti mentali dell’uomo, ge-
nerando quindi armonia fra il corpo, la mente e l’intelletto. Fondamento di ogni religione è
la moralità, e la moralità non è altro che amore disinteressato. Le religioni, dunque, sono
state istituite per incoraggiare il benessere sociale diffondendo l’amore per tutti gli esseri.
Tutte le religioni raccomandano ai loro aderenti di cercare la pace eterna, la µânti, dentro
se stessi. Nessuna religione approva l’uso della violenza. Ogni religione raccomanda di
coltivare tolleranza e rispetto per tutte le religioni, aprendo così la strada alla Non violenza.
(D 65-LXIV)
In caso di critica
Se trovano da ridire su di te, così devi ragionare: «Sta gettando fango sul mio corpo? E che
me ne importa? Fa né più né meno di quello che dovrei fare io, che dovrei gettar via il mio
attaccamento alla carne, a questa misera prigione. O lo sta gettando sull’Âtman? Ma
nulla può offuscare la sua luce né macchiare la sua purezza.» Resta quindi calmo e
imperturbato. E che accadrà allora agli strali dell’offesa? Torneranno al mittente, come
ritorna una lettera respinta.
(VA I, I.32)
Il riso sardonico degli scettici non può ferire il ricercatore spirituale. Può forse una tempe-
sta smuovere la catena degli Himâlaya? Non lasciate che la vostra fede nella Meta o

Mother Sai settembre - ottobre 2008 11


nella via spirituale traballi per le difficoltà o le prove, le fatiche e il travaglio, le difficoltà e
la disperazione. Son tutte nubi passeggere che occultano per breve tempo lo splendore
del sole o della luna; non vi distragga il dubbio o il malumore.
(D65-XXXV, 4)
La presenza di Dio in ogni essere santifica tutto, e pensar male d’altri è pensar male di
Dio.
(D66-XLIX, 7)
Molte iniziative benefiche sono divenute sterili a causa delle critiche ingiuste e aspre o per
gli abusi dei profittatori.
(D66-XLIX, 2)
Voi dovete solo far uso della vostra preziosa esperienza e ignorare le ciance di gente che
non ha la vostra fortuna o che è abietta per propria scelta. Le tarme devono bucare la
stoffa, e non fanno distinzioni, perché è nella loro natura far del danno e distruggere. Per
loro tutto è lo stesso, seta, lana o cotone, roba cara o da pochi soldi, autentica o imitazione.
Si accontentano di far danno, per il piacere di esercitare quella loro attività perniciosa.
State alla larga da costoro; frequentate le buone compagnie e siate felici come i pesci
nell’acqua.
(D66-LI, 8)
Criticare gli altri è il peggiore dei peccati. Non criticate mai nessuno, perché ognuno è
divino nella sua essenza. Tutti voi sapete che di questi tempi i politici si accusano e s’insul-
tano l’un l’altro: è il risultato dei peccati accumulati nelle precedenti vite.
(Disc. 01-10-99)
La scure che abbatte l’albero di sandalo si profuma di sandalo anch’essa! È questa la
natura dei buoni, che benedicono persino chi li ferisce o li calunnia. Non badate alle
derisioni sarcastiche e alle critiche impietose, tipiche d’una mentalità materialista.
(D67-IV, 11)
Prima di indicare i difetti altrui, esaminate i vostri, assicurandovi di non averne. Soltanto
ciò vi pone nel giusto; ma il fatto è che trovate dei difetti negli altri solo quando i difetti li
avete in voi. Quando ve ne liberate, tutto diviene puro e buono.
(D67-XLI, 9)
Chiese nuove?
Molte volte qualcuno vorrebbe costruire templi e mandir in Mio nome, e c’è chi fa collette
a questo scopo. Non Mi piace questo zelo. Venerate qualsiasi Forma sotto qualsiasi Nome
in un tempio qualunque. Lasciate andare in rovina gli antichi templi della vostra città e
iniziate a costruirne dei nuovi. Ben presto lascerete andare in malora anche i nuovi, per
farne di ancor più nuovi. La gente che progetta nuovi mandir, che forma comitati e va in
giro a raccogliere fondi, non fa che propagandare l’ateismo, poiché non è spinta da auten-
tica devozione e da spirito di servizio, ma da egoismo, da malizia e da avidità speculativa.
Dhana, o danaro, è la moneta corrente del mondo; sâdhanâ, o disciplina, è la moneta
dello spirito. Quando questi sedicenti devoti vengono da voi con le loro sottoscrizioni e le

12 Mother Sai settembre - ottobre 2008


loro pubblicazioni, non date loro neanche un centesimo.
(D65-XVI, 16)
Avete edificato questo mandir, il tempio, ma non mi soddisfa. Solo i templi eretti nei vostri
cuori resistono al tempo. I soldi spesi per la costruzione di templi potrebbero essere devo-
luti, in modo più proficuo, ai poveri e ai bisognosi. Quasi tutte le attività intraprese dall’uo-
mo sono mosse da interessi personali. Lo zelo per il proprio benessere materiale si con-
trappone alla Divinità che è immanente nell’uomo.
(D83-VIII, 1)
A che servono le chiese?
I templi costruiti con la pietra servono a rammentare all’uomo l’esistenza di Dio. Quando
vedete un avvocato, vi ricordate dei vostri guai legali; se vedete un dottore, pensate ai
vostri problemi di salute. Così pure, quando vedete una chiesa vi ricordate di Dio. Dun-
que, i templi servono come promemoria.
(D83-VIII, 5)
Rispetto per ogni Forma religiosa
Non cedete mai al dubbio o alla volubilità; sarebbe un segno di ignoranza. Abbiate fede in
un Nome solo, qualunque sia, e nella Forma che corrisponde al quel Nome. Se però
adorate ›iva e odiate Vi¹²u, il più e il meno si elidono a vicenda, e il risultato sarà zero. Io
non sarò disposto a tollerare la minima antipatia verso qualunque Nome o Forma. Non
potrete mai arrivare al Signore se odiate una o varie delle Sue Forme e dei Suoi Nomi. La
moglie deve rispetto al marito, ma ciò non vuol dire che debba odiare i suoceri, i cognati e
le cognate. Se disprezzate il Signore che altri rispettano, attirate odio sul vostro Dio.
Evitate le fazioni, i litigi, l’odïo, il disprezzo, la critica, o vi si ritorceranno contro.
(D65-XIX,19)
Burocrazia nelle istituzioni religiose
Le istituzioni, le società e le associazioni hanno un altro difetto. Ogni istituzione religiosa
deve trasmettere alla gente la consapevolezza dell’esistenza di Dio, ma anche quella della
propria precarietà. Invece, esse creano un armamentario gerarchico, con membri di vario
grado, segretari, tesorieri, presidenti e un’infornata di consiglieri che girano pavoneggian-
dosi dei loro distintivi, compiaciuti dell’importanza che credono di avere. Una società che
si denomina con il Nome di Dio deve servire a eliminare la gelosia, l’invidia, la vanità,
l’egoismo e l’avidità; invece si incoraggiano questi vizi e si lasciano crescere all’impazzata.
Il vero devoto non spasima mai per queste distinzioni, ma le evita come trappole che lo
porterebbero in basso.
(D65-XXIII, 13)

(Continua)

Mother Sai settembre - ottobre 2008 13


Discorso 21-07-2008

Conducete una vita ideale e stabilite


un esempio per gli altri
Incarnazioni dell’Amore! lazione degli studenti con Dio?
Risposta: Dio non è separato da voi. Egli è
“Uno può diventare un saggio in voi, con voi, intorno a voi, dietro di voi e
acquisendo ogni tipo di conoscenza. davanti a voi. Si deve sviluppare l’amore
Comunque, l’ottuso non può realizzare per Dio e avere un inscindibile legame
il proprio Sé! d’amore con Lui. La relazione con Dio non
Nonostante l’acquisizione è fisica; si deve sviluppare il sentimento che
di ogni genere di conoscenze, Dio e lui/lei sono una e la stessa cosa, e
una persona dalla mente malvagia che Dio è in lui/lei.
non può liberarsi delle cattive qualità.”
Domanda 2): Quali sono i segni esteriori
“Più una persona è istruita della trasformazione spirituale che avviene
più indulge in discussioni in un devoto?
e non può acquisire la vera Saggezza. Risposta: Prima di tutto la persona deve
Perché perseguire tutti i tipi di istruzione chiedere a se stessa se ha maturato una
e andare incontro a un fato infausto? fede incrollabile in Dio o se ha con Lui una
Bisogna cercare l’istruzione relazione casuale e mondana. Dopo aver
che conduce all’immortalità.” deciso a riguardo, si deve acquisire una fede
stabile e assicurarsi di vivere con un senso
La Saggezza non proviene dall’istruzione di equanimità totale sia nel piacere sia nel
scolastica dolore. In effetti non ci sono segni partico-
Senza la pratica, anche la più vasta istru- lari di trasformazione spirituale che diventi-
zione non servirà a niente. Si possono ac- no palesi nell’individuo. Può darsi che a
quisire lauree e alti titoli accademici, ma que- volte esternamente e nei sogni si manifesti-
sto non basta a esser definiti persone sag- no dei segni oppure che ci si colleghi con la
ge. L’istruzione è una cosa diversa dalla voce di Dio. COMUNQUE È L’INDIVIDUO CHE
conoscenza pratica e quindi si deve mette- DEVE VALUTARE PERSONALMENTE SE LA SUA DE-
re in atto ciò che si impara dalle istituzioni VOZIONE STA AUMENTANDO O DIMINUENDO. TUT-
didattiche. Oggi sono soltanto le persone TO DIPENDE DALLA PROPRIA FEDE IN DIO.
altamente istruite a ricadere nella catego-
ria di coloro che mancano di saggezza Domanda 3): Quali sono le qualità richie-
(ajñânin); i bambini le imitano e ne seguo- ste a un insegnante nel Sistema Didattico
no le orme. Sai?
Risposta: Gli insegnanti non devono lasciare
Swami risponde ad alcune domande gli studenti a se stessi; devono esercitare il
poste dai delegati giusto controllo su di essi con parole gentili
e buone, tenendo presenti gli scopi e le
Domanda 1): Quale dovrebbe essere la re- aspirazioni degli studenti stessi. Non dove-

14 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 21-07-2008
te fargliela passare liscia solo per il fatto la mista. Egli deve porre un’attenzione
che sono i vostri studenti; anche se volete aggiuntiva nel trattare con le studentesse;
concedere loro una certa libertà, dovete ap- deve trattarle come sorelle, con amore e
plicare qualche freno di quando in quando rispetto. Solamente così il loro carattere
e anche punirli, se necessario. verrà plasmato. A un insegnante si richiede
Tali punizioni vanno intese come ammoni- di dare l’esempio agli altri con il suo com-
menti per gli studenti, affinché si comporti- portamento.
no in modo appropriato.
Domanda 6): In che modo i genitori do-
Domanda 4): Qual è il ruolo di un inse- vrebbero essere coinvolti nell’educazione
gnante nel Sistema Didattico Sai? In quale dei figli?
modo dovrebbe imporre la disciplina? Risposta: I GENITORI NON DEVONO DISCUTERE
Risposta: L’INSEGNANTE RIMANGA UN INSE- I PROBLEMI FAMILIARI IN PRESENZA DEI BAMBI-
GNANTE E LO STUDENTE UNO STUDENTE. Essi NI. DEVONO RISOLVERLI TRA DI LORO E MAN-
hanno ciascuno il proprio ruolo e la propria TENERE I FIGLI SERENI E FOCALIZZATI SULL’ISTRU-
responsabilità. In particolare l’insegnante ha ZIONE. Invece di mettersi nella condizione
la responsabilità di instaurare l’atmosfera di farsi criticare dai figli, i genitori dovreb-
adatta in classe e di mantenere felici gli stu- bero diventare per loro un esempio di buo-
denti. na condotta e comportamento. Gli studenti
non devono creare alcun problema ai geni-
Domanda 5): Quale genere di sforzi deve tori e devono nutrire verso di loro, che li
compiere un insegnante per assumere un ruo- allevano sopportando numerose difficoltà e
lo modello nell’ambito dei Valori Umani? sacrificando le loro stesse comodità, un sen-
Risposta: Questa è una domanda molto so di gratitudine. Anche quando si sposano
importante. È soltanto quando un insegnante non devono trascurarli pensando: “Io e la
si comporta correttamente con gli studenti mia famiglia ce la caviamo bene; che cosa
che essi emulano le sue qualità. NON DOVE- mi importa se i miei genitori soffrono?” Sol-
TE FARE CIÒ CHE PROIBITE AGLI STUDENTI E NON tanto gli stolti ignoranti si comportano così;
SOLTANTO QUESTO: ANCHE IN MATERIA DI ALI- la gente colta non deve avere questo atteg-
MENTAZIONE, L’INSEGNANTE E GLI STUDENTI DO- giamento. DOVETE SERVIRE I GENITORI, MAN-
VREBBERO CONSUMARE LO STESSO CIBO. Voi TENERLI FELICI E PROVVEDERE ALLE LORO NE-
proibite agli studenti di mangiar carne, ma CESSITÀ: FAR CONTENTI I GENITORI È DOVERE
consumate carne e pesce. Questo compor- DEI FIGLI. Al giorno d’oggi, gli studenti fanno
tamento è molto dannoso per lo sviluppo di amicizia con gente cattiva. “Dimmi con chi
una relazione armoniosa tra insegnante e stu- vai e ti dirò chi sei.” Frequentando cattive
dente. VOI DOVETE SEGUIRE PER PRIMI CIÒ CHE compagnie, anche voi diventate viziati. Oggi
INSEGNATE AI GIOVANI. tra genitori e figli c’è molto turbamento; i
L’insegnante non deve comportarsi irre- loro desideri e aspirazioni sono opposti gli
sponsabilmente e pensare che gli studenti uni a quelli degli altri. Se seguite le vostre
non abbiano il diritto di contestarlo; egli deve propensioni, che ne sarà di quelle dei geni-
agire con umiltà e attenzione nel trattare con tori? Potete dunque soddisfare le vostre
gli studenti, deve nutrirli e allevarli con amo- aspirazioni solo se tenete presenti le aspet-
re. Un altro problema riguarda il suo com- tative dei vostri genitori. Lavorare per la
portamento con gli studenti in una scuo- vostra soddisfazione rendendoli infelici è

Mother Sai settembre - ottobre 2008 15


Discorso 21-07-2008
mero egoismo; non si addice a un figlio.
Anche i genitori devono applicare il dovuto Se le donne vanno a lavorare,
controllo su figli siffatti; devono spiegare chi avrà cura della casa?
loro: “Oggi ti sei sposato e hai formato una Se marito e moglie vanno in ufficio,
famiglia, ma noi siamo con te fin dall’inizio. chi farà i lavori domestici?
Rendici felici, è tuo dovere.” Dare l’addio Se le donne vanno a scuola
ai genitori e metter su una famiglia separata a insegnare ai bambini degli altri,
è egoismo ed è proprio per il fatto che negli chi insegnerà ai loro?
ultimi tempi questo egoismo va crescendo Se anche le donne vanno a lavorare
che la relazione tra genitori e figli è tesa. Un proprio come gli uomini,
altro aspetto che desidero sottolineare è che chi preparerà il cibo in cucina?
voi non dovete mettere bocca in questioni Guadagnare denaro può risolvere
che non vi riguardano. A causa dell’impatto alcuni problemi economici,
dei tempi moderni, i figli tendono a separar- ma come risolverà i problemi domestici?
si dai genitori. In queste situazioni gli umori Le donne possono guadagnare denaro,
si scaldano e la tensione sale; perciò, in qual- ma non possono vivere felicemente
che misura, dovete controllare la vostra rab- se trascurano la loro casa.
bia; dovete fermarvi e chiedervi: “Devo adi-
rarmi con i miei genitori? È corretto?” Non Esse dipenderanno dai cuochi e dalle bam-
dovete permettere che i vostri anziani geni- binaie per gestire le loro case e questo ro-
tori versino lacrime a causa del vostro com- vinerà la reputazione della famiglia. Per
portamento sgarbato. Se li rendete conten- questo dovete accettare un impiego soltan-
ti, invece,sarete contenti anche voi. to dopo aver garantito l’armoniosa gestio-
I corsi Bâl Vikâs sono molto importanti per ne della casa. Potete certamente andare a
i bambini. Ai bambini dei Bâl Vikâs e a co- lavorare, ammesso che i figli vengano ac-
loro che studiano l’Educazione ai Valori cuditi in modo appropriato. Neanche gli uo-
Umani si deve insegnare la meditazione mini comprendono questa situazione. Al ri-
(dhyâna). Innanzitutto i genitori devono svi- torno dall’ufficio alcuni passano il tempo a
luppare consapevolezza per quanto riguar- leggere il giornale o a guardare la televisio-
da i Valori Umani; devono seguirli nella let- ne, altri vanno al circolo a giocare a carte
tera e nello spirito. COME POTETE ASPETTAR- senza curarsi della famiglia e dei figli. Come
VI CHE I BAMBINI SEGUANO I VALORI UMANI SE possono assicurare un’atmosfera appro-
NON LI SEGUITE VOI STESSI? Stabilite un esem- priata e l’educazione dei bambini? Se i figli
pio mediante la vostra pratica dei Valori non vanno bene a scuola non è colpa loro;
Umani. la responsabilità di una tale situazione è dei
genitori. RIMANETE A CASA E STATE DIETRO
Importanza della presenza della madre AI BAMBINI COME SI DEVE: QUESTO È IL VERO
Oggi i genitori sono occupati e non hanno REDDITO DELLA FAMIGLIA. Se al contrario
tempo da dedicare alla famiglia e ai figli. uscite di casa per guadagnare qualche mi-
Se entrambi i genitori vanno in ufficio, che gliaio (di rupie in più) trascurando i vostri
ne sarà dei bambini? Chi li seguirà? Anni figli, diventate dei genitori egoisti e, se i vo-
addietro Io ho scritto una poesia sulla peno- stri bambini vengono viziati, più tardi ve ne
sa condizione dei bambini e della famiglia pentirete.
in tali situazioni:

16 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 21-07-2008
Un’educazione adeguata è il dovere la settimana, devono recarsi alla scuola dei
primario dei genitori verso i figli figli per informarsi sul loro comportamento
Quindi il massimo dovere dei genitori con- e sul progresso scolastico. Talvolta i bam-
siste nell’allevare i figli nella giusta atmo- bini manipolano i propri voti e mostrano que-
sfera. I Valori Umani devono essere messi sti ai genitori i quali, avendo incondizionata
in pratica da ogni individuo volontariamen- fiducia in loro, non si preoccupano di anda-
te; nessuno può imporli dall’alto. Se le per- re a scuola a informarsi presso gli insegnan-
sone, nelle rispettive occupazioni, come ti. I GENITORI, OGNI TANTO, DEVONO ANDARE
quelle di poliziotto, medico e infermiere, ALLA SCUOLA DEI FIGLI E INFORMARSI DAGLI
facessero il loro lavoro con onestà e integri- INSEGNANTI SENZA CHE I BAMBINI LO SAPPIA-
tà, nella società non sorgerebbero proble- NO. In un certo qual modo, sotto questo
mi, ma sfortunatamente questa non è la si- aspetto, nei villaggi i genitori sono migliori;
tuazione attuale. I BAMBINI SOFFRONO PER almeno essi tengono d’occhio il progresso
COLPA DEI GENITORI; PERTANTO DOBBIAMO AS- e il comportamento scolastico dei loro figli
SICURARCI CHE ESSI SIANO FELICI E CRESCANO e prendono tempestive misure di correzio-
IN UN AMBIENTE SANO. Non dovete permette- ne. Le persone che vivono nelle metropoli
re loro di dormire fino alle otto; li dovete o nelle città, invece, e in particolar modo gli
svegliare alle cinque. Sfortunatamente oggi alti funzionari, non si occupano dei propri
neppure i genitori si alzano alle cinque; dor- figli. Gli studenti non devono vagare qua e
mono fino alle otto del mattino e i figli fino là senza meta. Alcuni di essi girano per i
alle nove. I genitori dovrebbero essere degli bazar e sprecano il proprio tempo. Tali stu-
esempi per i loro figli. Chi non ha figli o denti sono stupidi! Bighellonare senza sco-
responsabilità può dormire quanto vuole. po per le strade non si confà alla statura di
Quando le Organizzazioni ›rî Sathya Sai uno studente. I GENITORI DOVREBBERO AN-
fondano le scuole possono istituire un fon- CHE EVITARE CHE I FIGLI FACCIANO UN USO
do. Per mantenerle possono anche accet- ERRATO DEL DENARO. Devono educare i figli
tare l’aiuto dei genitori. Nelle Scuole Sathya su che cosa è giusto o sbagliato e correg-
Sai si deve dare la massima priorità spe- gere il loro comportamento. Il padre, la ma-
cialmente ai tre princìpi della Disciplina, del dre e i figli dovrebbero vivere in casa una
Dovere e della Devozione. Ai bambini de- vita armoniosa. I GENITORI DEVONO ANCHE
vono essere insegnati i Valori Umani già CONTROLLARE LE LETTURE DEI FIGLI PERCHÉ
dai primi anni di vita. Agli studenti si deve I GIOVANI HANNO LA TENDENZA A LEGGERE
insegnare a stabilire con Dio una relazione OGNI SORTA DI LIBRI. Essi tengono romanzi
appropriata. I genitori non devono compra- insulsi in mezzo ai libri di scuola, così i geni-
re ai figli ogni sorta di abiti alla moda; prov- tori credono che il ragazzo sia studiando
vedete a che abbiano vestiti semplici e pu- un libro di testo, ma non si tratta di “testo”
liti che si confacciano alle loro necessità. Il bensì di “gusto” (gioco di parole non
dovere primario dei genitori consiste nel- traducibile basato sulla somiglianza fo-
l’esercitare un controllo adeguato sui loro netica fra le parole inglesi “text” (‘te-
figli. Ai genitori si deve fornire un orienta- sto’) e “taste” (gusto) – N.d.T.). I genito-
mento appropriato sul sistema educativo ri devono togliere immediatamente tali libri
Sai. È possibile che qualche genitore non dalle loro mani. Se osservate e mantenete
ne sia al corrente. Alcuni bambini dicono le sotto stretto controllo le attività dei figli, essi
bugie per paura dei genitori. Essi, una volta si comporteranno bene e progrediranno nel-

Mother Sai settembre - ottobre 2008 17


Discorso 21-07-2008
la vita. “L’uso sbagliato del denaro è malvagio.”

Il tetto ai desideri Certamente potete spenderlo quando è ne-


I bambini Bâl Vikâs vanno istruiti sul “tetto cessario, ma perché sprecarlo per cose inu-
ai desideri” che vieta lo spreco di denaro, tili solo perché l’avete in tasca? Molta gen-
cibo, energia e tempo. Solo dando forza a te spende tutto il proprio stipendio per cose
queste regole riuscirete a tenerli sotto con- di lusso pensando di condurre una vita
trollo. Oggi neppure gli anziani seguono il sfarzosa. Se spendete soldi in modo così
“tetto al desideri”. Durante le feste e le ce- sconsiderato, anche il lattaio e la servitù del-
lebrazioni familiari vengono spesi tanti soldi la casa, che osservano il vostro stile di vita,
per organizzare cene in cui il cibo viene spre- avanzeranno richieste per l’aumento delle
cato. IL CIBO È DIO; NON SPRECATELO! DATE- loro spettanze. Non dovete dunque essere
LO A COLORO CHE NE HANNO BISOGNO. Pur- di cattivo esempio per gli altri. Per ogni rupia
troppo, oggi, non si dà da mangiare ai po- che spendete, dovreste chiedervi se sia per
veri e agli affamati, e grandi quantità di cibo uno scopo buono o no.
vengono gettate nella pattumiera come se si
trattasse di spazzatura. Siate un esempio per gli altri
A PROPOSITO DEL PARLARE: NON SI DEVE PAR- Sono queste le risposte alle domande da voi
LARE TROPPO PERCHÉ VIENE SPRECATA ENER- sollevate. Vivete con attenzione e conduce-
GIA PREZIOSA. ANALOGAMENTE, NON SPRECA- te con determinazione la vita in società. Per-
TE IL TEMPO: sino se commettete un piccolo errore la so-
cietà lo giudicherà severamente. Perciò non
“Sprecare tempo è sprecare vita.” dovete fare neanche un piccolo sbaglio

Voi sprecate il denaro; quale scopo si per- Praµânti Nilayam, 21 luglio 2008,
segue sprecandolo? Sai Kulwant Hall

(Traduzione dal testo in inglese pubblicato da:


www.sathyasai.org)

18 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Dio e la Creazione
La Natura della Divinità

D. - Dove risiede Dio e come Lo si può sperimentare?


R. - Dio è presente nell’interiorità, nell’esteriorità, ovunque.
Antar bahisca tat sarvam vyâpya nârâya²o sthitah
“Ho veduto quella Magnifica Persona,

Domande & Risposte


fulgida come il Sole, che non può essere descritta con le parole”.
Dov’è presente? Egli è oltre l’oscurità (tamas). Fintantoché non trascenderemo le tene-
bre dell’ignoranza non potremo sperimentarLo.
(Corso Estivo 1991, p.19)

D. - Quali sono i mezzi per conseguire la consapevolezza di questa Divinità?


R. - Ci sono dei metodi chiaramente delineati per conseguire questo obiettivo. La visio-
ne dell’individuo ora rivolta al mondo fenomenico dovrebbe essere indirizzata all’interio-
rità, allo spirito. L’uomo dovrebbe rendere manifesta la coscienza divina che gli appar-
tiene e, come pratica spirituale, sottomettersi a essa. Tutto ciò è detto “realizzazione
consapevole della Divinità Interiore”.
(SSS Vol.21, p.44)

D. - Quali sono i differenti stadi per conseguire la consapevolezza della Divinità?


R. - Il primo compito è sviluppare la consapevolezza della Divinità interiore. Il passo
successivo è la realizzazione della verità secondo cui la medesima Divinità che esiste in
noi è egualmente presente anche negli altri. Bisogna riconoscere che la barriera che
sembra separarci dal nostro prossimo nasce dall’illusione, e compiere ogni sforzo possi-
bile per rimuoverla. Solo allora sarà possibile sperimentare l’unione con tutte le creature
viventi. Lo ›ruti proclama: “In verità Io sono tutto questo.” Dopodiché si palesa l’asser-
zione: “Tutto questo è contenuto in Me”, e subentra la consapevolezza: “Io sono Divino,
la Divinità è in me; io sono Brahman. Brahman è il mio stesso Sé. Non esiste alcuna
distinzione fra Brahman e me.”
(SSS Vol.21, pp. 44-45)

D. - Qual è la relazione fra l’uomo e Dio?


R. Nârada descrisse la relazione fra l’uomo e Dio in questi termini: “Quando l’uomo
realizza Dio, ottiene un totale appagamento, completezza, estasi e beatitudine.”
(Sanâtana Sârathi, novembre 2000, p. 349 - Discorso Divino del 18.05.2000)

D. - Come mai l’uomo si considera debole quando la Divinità risiede nel suo stesso cuore?
R. - L’essere umano è depositario dell’energia divina. In lui sono presenti Durgâ (la

Mother Sai settembre - ottobre 2008 19


Divinità della potenza), Lak¹mî (la Divinità della ricchezza) e Sarasvatî (la Divinità della
conoscenza). Egli non è per nulla povero, debole e solo, ma possiede tutte le capacità per
sperimentare la beatitudine divina. Nonostante però sia dotato di tutti questi poteri, si
considera debole. Questa è la conseguenza delle sue cattive frequentazioni. Associandosi
a compagnie negative, infatti, sviluppa sentimenti e pensieri cattivi.
(Sanâtana Sârathi, novembre 2002, p.326)

D. - Come coltivare sentimenti sacri che instillino fede nella propria divinità interiore,
conferiscano forza e promuovano la verità, la rettitudine, la giustizia e il sacrificio?
R. - Evitate le cattive compagnie, associatevi a quelle buone e impegnatevi in azioni
meritevoli giorno e notte. Discriminate fra ciò che è permanente e ciò che è effimero.
(Sanâtana Sârathi, novembre 2002, p.326)

D. - Il cuore dell’uomo è saturo di dolcezza. Essendo stato benedetto con una tale sacralità,
che cosa dovrebbe fare l’uomo?
R. - Prima di tutto fate buon uso degli occhi che vi sono stati donati da Dio. Solo allora la
vostra vita sarà santificata. I vostri occhi (netra) sono la Sacra Scrittura donatavi da Dio.
Comprendete questa Scrittura e comportatevi in conformità a essa. Una volta che avrete
raggiunto il controllo sui vostri occhi possiederete il dominio sulle vostre parole. Dite solo
la verità; non c’è nulla di più grande della verità. La purezza nella visione (samyak d©¹ºi)
e la purezza nelle parole (samyak vâk) condurranno alla purezza dell’ascolto (samyak
µrava²am) e alla purezza nei sentimenti (samyak bhâvam). L’essere umano (mânava)
diventa divino (Mâdhava) quando comprende l’importanza dei Valori Umani e li mette in
pratica.
(SSS Vol. 35, p.153)

D. - Qual è la differenza che c’è fra uno scienziato e uno spiritualista riguardo alla creazio-
ne del Signore?
R. - Mettete, ad esempio, una manciata di sabbia della riva del mare in un piatto. Lo
scienziato, esaminandone il colore, il peso ecc., saprà dirvi di che tipo è e qual è il paese
d’origine. Gli spiritualisti non la pensano allo stesso modo. Essi direbbero che è una crea-
zione di Dio e appartiene alla Sua mâyâ. Da ciò si comprende che fra la percezione di uno
scienziato e quella di uno spiritualista c’è un abisso. La scienza è paragonabile a un semi-
cerchio che parte da un punto e finisce in un altro; non è un cerchio completo. La spiritua-
lità, invece, termina nello stesso punto da dove è iniziata. Essa costituisce un cerchio
perfetto. La completezza è il distintivo della Divinità.
“Quello è completo, questo è completo. Quando dalla completezza si prende la comple-
tezza, ciò che rimane è ancora completezza.” (Invocazione iniziale della εâvâsya
Upani¹ad.)
(Sanâtana Sârathi, febbraio2003, pp. 45-46)

D. - Come si può comprendere la connessione che esiste fra l’energia atomica e la Divinità?
R. - L’atomo non è visibile all’occhio fisico, ma è presente ovunque. L’acqua che bevia-

20 Mother Sai settembre - ottobre 2008


mo, il cibo che mangiamo, le parole che pronunciamo, i suoni che udiamo: tutto ciò è
permeato di atomi. Nonostante l’uomo si muova sugli atomi, li mangi e beva, non è in
grado di comprenderne il mistero. Egli pensa che solo gli scienziati possano svolgere
ricerche sulla loro natura. Il processo atomico è enormemente sacro. Conducendo una
seria indagine su questo concetto si può arrivare a comprendere la Divinità. Questo fu
l’insegnamento del Saggio Ka²âda.
(SSS Vol.35, p. 191)

D. - Da dove trae origine l’energia atomica e quanto tempo impiega un atomo a tornare
alla sua fonte?
R. - Un corpo è rispettato fintantoché in esso c’è il respiro (soham). Il respiro vitale è il
suono del Pra²ava ed è l’energia contenuta nell’atomo. Questa energia trae la sua origi-
ne da Dio. Nessuno può crearla. Questa è la verità che fu divulgata dal Saggio Ka²âda.
È molto difficile comprendere il potere dell’atomo. Dio è presente in ogni atomo. Il mondo
intero è una manifestazione dell’atomo, così come lo spazio e il suono; perciò, non trascu-
rate mai il suo principio che racchiude un potere immenso. Un atomo, per tornare alla sua
origine, impiega all’incirca ventidue milioni di anni.
(SSS Vol.35, p.193)

D. - Come può un individuo unirsi a Dio, che è così potente, e conseguire la liberazione?
R. - L’acqua può combinarsi con l’acqua, l’aria con l’aria, il fuoco col fuoco. Poiché Dio
è privo di forma, per unirsi a Lui bisogna diventare senza forma. Che cosa implica ciò?
Significa che l’individuo deve sbarazzarsi dell’attaccamento al corpo.
(Sanâtana Sârathi, gennaio 2001)

D. - Quali sono i differenti tipi di potere attribuiti a Dio?


R. - A Dio sono attribuiti otto tipi di potere. Egli è la fonte di tutti i suoni, del movimento,
della luce, delle parole, della beatitudine, di tutte le eccellenze, dell’illusione (mâyâ) e di
tutte le prosperità.
(Sanâtana Sârathi, gennaio 2001)

D. - Dove risiede la Divinità nell’uomo?


R. - La Divinità, che satura l’intero cosmo, esiste nell’uomo come “h©daya”, cuore. I
Veda si riferiscono a questo cuore spirituale chiamandolo Âtma. L’Âtma possiede un altro
nome: εvara. “Dio dimora in tutti gli esseri”.
(Sanâtana Sârathi, agosto 2000, pp. 249-250 - Discorso Divino del 16-06-2000)

D. - Perché la mente è chiamata vi¹²u svarûpa e dove sono presenti nell’uomo i tre
aspetti della Divinità?
R. - La mente trae la sua origine dall’Âtma ed è conosciuta come vi¹²u svarûpa in
conformità all’assioma: “L’universo è permeato di Vi¹²u.” Brahmâ si originò dall’ombe-
lico di Vi¹²u; dunque, la parola che nasce dalla mente rappresenta Brahmâ. Da ciò si
evince che εvara rappresenta il principio atmico (Âtma svarûpa), Vi¹²u, quello mentale

Mother Sai settembre - ottobre 2008 21


(mano svarûpa), e Brahmâ, quello della parola (vâk svarûpa). Questi tre aspetti di Dio
sono strettamente correlati.
(Sanâtana Sârathi, agosto 2000, p. 250 - Discorso Divino del 16.05.2000)

D. - Può capitare che Dio ignori il Suo stesso codice (vidhân) qualche volta?
R. - Dio non può agire contro il Suo stesso codice morale; quindi, in diverse occasioni,
attende il tempo idoneo per farlo rispettare. Non si può certo dire, in base a ciò, che Dio
sia senza potere o incompetente. Pur essendo onnipotente, non agisce arbitrariamente,
ma seguendo il codice cosmico.
(Sanâtana Sârathi, aprile 1995, p. 89 - Discorso Divino del 28.05.1995)

22 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 20-07-2008

Sviluppate Educare
e siate uniti
Incarnazioni dell’Amore! coloro, i cui pensieri, parole e azioni sono in
Non ho nient’altro da aggiungere a quanto perfetto accordo, sono “grandi anime”
vi è stato detto da Michael Goldstein e dal (Mahâtma). Persone siffatte sono molto
Presidente Panindiano delle Organizzazio- rare. Di fatto, Paesi come la Russia e
ni ›rî Sathya Sevâ, Srinivasan. L’istruzio- l’America, che vengono considerati “super-
ne non è un argomento su cui chiunque pos- potenze”, stanno causando un grave danno
sa parlare. Oggi l’istruzione è diventata più ai Paesi più poveri e non si pentono neppu-
esteriore e mondana; ci sono milioni e mi- re dei loro errori; essi non riescono a capi-
lioni di persone che in India hanno conse- re quanto stia soffrendo la gente dei Paesi
guito un’istruzione mondana. In quale modo sottosviluppati e di quelli in via di sviluppo.
la società trae beneficio da queste persone? Per esempio, in Iraq la popolazione ha subìto
Tutti si preoccupano dei propri interessi indicibili sofferenze, ma non è importato a
egoistici; non c’è nessuno che si interessi nessuno. Senza dubbio in tutti i Paesi ci sono
del benessere pubblico e sociale, di come i ricchi e i poveri. Stranamente ci si prende
sia la società e in quali condizioni si trovi, o cura dei ricchi e li si aiuta, mentre nessuno
quali difficoltà stia attraversando la gente. va in soccorso della gente povera e prov-
Quando parlano in pubblico fanno tanta re- vede ad aiutarla.
torica su come aiutare i poveri, ma quando QUINDI, PRIMA DI TUTTO, DEVONO ESSERE PRO-
si deve agire non li trovate da nessuna par- TETTI I POVERI E GLI OPPRESSI. Ogni devoto
te. Tutti voi sapete in quale stato si trovi il deve coltivare amore e compassione. Viene
mondo oggi. Ovunque vi giriate vedete solo detto:
dolore e sofferenza; la pace e la felicità non
si possono più trovare da nessuna parte. Tyâgenaike am©tatvamânasu
Ogni Paese reclama progresso e acquisizioni “Solo con il sacrificio
in diversi campi. Queste richieste sono in- si può ottenere l’immortalità”.
trinsecamente insignificanti perché la pace
e la felicità sono introvabili ovunque. Se in- Solamente una persona che possegga la qua-
daghiamo sulla verità, ogni Paese è immer- lità del sacrificio può sperimentare la Beati-
so nelle difficoltà e si trova in qualche ge- tudine. COLORO CHE HANNO IL SENTIMENTO
nere di crisi. Nessun governo fa uno sforzo EGOCENTRICO DELL’“IO” E DEL “MIO” NON PO-
sincero per capire le difficoltà che la gente TRANNO MAI ESSERE FELICI NELLA VITA.
povera deve affrontare. È MOLTO DIFFICI- Ovunque ci sia il sentimento dell’“io”, là si
LE DETERMINARE CHI È POVERO E CHI È RIC- manifesterà l’ego. Coloro che coltivano il
CO. IN UN CERTO SENSO SONO TUTTI “POVE- sentimento “questo è mio” e “questa è la
RI”. MA ALLORA, CHI SONO I RICCHI? SONO mia gente” sviluppano attaccamento. Non
COLORO CHE METTONO IN PRATICA CIÒ CHE si deve mai sviluppare il sentimento “solo il
DICONO. mio Paese deve prosperare”. Si deve svi-
Il detto “Mânasyeka¼ vâcasyeka¼ luppare una prospettiva più ampia e prega-
karmanyeka¼ mahâtmanâ¼” significa che re: “Che tutto il mondo possa essere feli-

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Discorso 20-07-2008
ce” (Lokâssamastâh sukhino bhava¾tu). Quindi, innanzitutto, si devono coltivare le
Coloro che sviluppano il sentimento ottuso qualità umane. NESSUNO HA IL DIRITTO DI
dell’“io” e del “mio” sottostanno a molte GIOIRE SE UN SUO SIMILE STA SOFFRENDO.
sofferenze; questo deriva dall’istruzione se- TUTTI SONO FIGLI DI DIO: SE CAUSATE SOF-
colare acquisita dalla gente. Tale istruzione FERENZA, ESSA AFFLIGGERÀ VOI. Ecco per-
non va al di là del proprio interesse. Noi ché dovete condurre la vita con devozione
dobbiamo amare e servire tutti. per Dio e amore per tutti gli esseri umani.
Oggi i ricchi hanno perso le qualità della Tutti devono rimanere uniti; dove c’è Unità
paura del peccato (pâpa bhîti) e dell’Amo- ci sarà Purezza e dove c’è Purezza ci sarà
re per Dio (Daiva prîti). Solo coltivando Divinità.
queste due qualità potete acquisire tutto Dovete condurre le vostre vite tenendo in
nella vita. vista i tre aspetti dell’Unità, della Purezza e
Dobbiamo far diminuire gli interessi egoistici della Divinità. NON DOVETE RIMANERE INDIF-
almeno fino a un certo punto; gradualmen- FERENTI DAVANTI ALLE DIFFICOLTÀ E ALLE SOF-
te si deve rinunciare all’egoismo. Dobbia- FERENZE ALTRUI: TRATTATE LE LORO SOFFERENZE
mo fare pieno uso della nostra istruzione e COME SE FOSSERO VOSTRE.
delle nostre energie a beneficio della so-
cietà. Senza i poveri non potete neppure εvarah sarvabhûtânâ¼
essere sicuri del cibo, perché sono loro a L’unico Dio dimora nei cuori
sgobbare nei campi e nelle industrie per di tutta la gente.
produrre gli alimenti e i beni di consumo
per la società. Mentre i ricchi si godono le Dio è immanente persino nelle formiche e
comodità della vita, i poveri sudano per sbar- nelle zanzare. Nei vostri cuori dovrebbe es-
care il lunario. OGNI INDIVIDUO IN UNA SOCIE- serci compassione. Purtroppo questa è di-
TÀ HA I SUOI DIRITTI, IL DIRITTO ALLA VITA ECC., ventata una qualità rara di questi tempi.
RAGION PER CUI DOBBIAMO OCCUPARCI ANCHE Invece della compassione (compassion)
DEI POVERI E FORNIRE LORO LE NECESSITÀ DI troviamo ovunque un benvenuto alla moda
BASE. PER UTILIZZARE I LORO SERVIGI, DOB- (come-fashion).
BIAMO RICAMBIARE SERVENDOLI. Oggi coloro (Swami fa un gioco di parole
che sono molto istruiti e quelli che occupa- intraducibile, basato sull’assonanza fra
no posizioni di potere sono immersi nel i due termini inglesi soprariportati in cor-
massimo egoismo; solo essi esibiscono una sivo fra parentesi - N.d.T.).
mentalità malvagia. Attualmente tutti desi- Com’è dunque possibile che nella società
derano soddisfare i propri interessi egoistici prevalga l’uguaglianza? Mostrate almeno un
a discapito degli altri. Nessuno agisce con minimo di umanità: chi ha questa qualità
un cuore puro e buone intenzioni di aiutare umana diventerà una persona dal cuore
il prossimo. Da un essere umano ci si aspetta compassionevole nel vero senso della paro-
che possegga le qualità della Verità (Satya), la. Lussuria, ira, odio, gelosia, superbia etc.
della Rettitudine (Dharma), della Pace sono qualità animali. La vera ricchezza di
(›ânti), dell’Amore (Prema) e della Non un essere umano sono le qualità nobili quali
violenza (Ahi¼sâ); senza di esse non si è l’amore, la compassione, la rettitudine, il sa-
esseri umani per niente. crificio e la verità. È solo quando una per-
Come può una persona con qualità sona ha queste qualità umane che può esse-
demoniache essere definita essere umano? re considerata un essere umano. Sfortuna-

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Discorso 20-07-2008
tamente oggi la gente è umana solo nella
forma, ma le qualità sono quelle degli ani- Mamâtma sarvabhûtântarâtma
mali. Ciò che è importante non è la forma; L’unico Sé divino pervade tutti gli esseri.
sono le qualità. Non potete sapere quando
dovrete confrontarvi con le difficoltà. Ogni Osservate le formiche: si muovono avanti
azione ha la sua reazione, la sua risonanza e indietro su una linea e, mentre lo fanno, si
e il suo riflesso. Se fate del male agli altri salutano lietamente l’un l’altra. Se una muc-
questo avrà certamente la sua reazione. È ca ha partorito un vitello, essa non si unisce
solo quando riconoscerete questa verità e alla mandria, lasciandolo solo. Riconoscerà
vi comporterete di conseguenza che potre- il pianto del vitello persino da lontano. Il vi-
te essere chiamati esseri umani. Potete par- tello urla: “Ambâ! Ambâ!” (mamma) e la
lare a qualsiasi studente delle nostre istitu- madre-mucca risponde. Queste sono le rela-
zioni: anche i bambini della scuola elemen- zioni fra gli animali e persino fra gli uccelli.
tare vi spiegheranno le qualità umane in Nel Râmâya²a si racconta di un cacciatore
modo molto chiaro. I Valori Umani devono che vide due uccelli che passavano felice-
pertanto essere coltivati fin dall’infanzia. I mente il tempo tenendosi compagnia su di
ragazzi e le ragazze devono crescere nei un albero. Egli scoccò una freccia e uccise
Valori Umani. Persino gli anziani possono il maschio; incapace di sopportare la sepa-
imparare da studenti siffatti. razione dal suo amato, anche la femmina
E ora parliamo di Verità: da dove provie- morì poco dopo. Il Saggio Vâlmîki, che ave-
ne? Non germoglia dalla terra né discende va assistito alla penosa scena, pronunciò uno
dal cielo. La sua origine non è il nord, il sud, µloka (verso) senza neppure esserne consa-
l’est o l’ovest. La Verità è fermamente in- pevole: il verso uscì spontaneamente dalla
stallata nel cuore. Se sviluppate la visione sua bocca. ›oka (il dolore) divenne l’ispira-
interiore potrete senz’altro riconoscervi la zione per la grande opera epica del
Verità. Dove c’è Verità troverete anche la Râmâya²a. Quindi anche gli uccelli e gli
Rettitudine. Quando la Verità e la Rettitudi- animali si amano; come può allora un esse-
ne si uniscono, l’Amore emerge dal cuore. re umano perdere una qualità nobile come
Dall’Amore viene la Pace e quando la Pace l’amore? Oggi ci sono molte cose che l’uo-
e l’Amore vanno per mano regna la Non mo può apprendere dagli uccelli, dagli ani-
violenza. Dobbiamo capire l’interrelazione mali e persino dalle fiere, ma egli non è af-
fra i cinque Valori Umani, cioè fra la Verità, fatto interessato a imparare queste lezioni.
la Rettitudine, la Pace, l’Amore e la Non IO HO INSEGNATO MOLTE COSE BUONE PER DE-
violenza. Tutti questi Valori Umani sono in- CINE DI ANNI, MA VOI NON ASCOLTATE E, ANCHE
castonati nel nostro essere interiore. Un es- SE ASCOLTATE, NON LE METTETE IN PRATICA.
sere umano è in verità Dio. Questo è il mo- Se qualcuno vi insulta, voi ci rimanete male;
tivo per cui Dio è raffigurato in forma uma- non sapete che anch’egli si dispiace se lo
na. Se Dio dovesse rivelare la Sua vera offendete? Trattate la lode e la critica come
identità dichiarerebbe: “Io sono Brahman”, parte del Gioco Divino (lîlâ); se sviluppere-
non direbbe: “Io sono questo o quello.” Tutti te un tale senso di equanimità, emergerete
i nomi degli individui sono quelli dati al cor- nella vita. Oggi, anche i ricchi sono pazzi
po umano dai loro genitori; non sono stati per il denaro, ma non mostrano lo stesso
dati loro da Dio. Dio ha dato solo un dono, entusiasmo per Dio. La gente ha perduto
che è l’Âtma. del tutto la fiducia in se stessa. “Dov’è

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Discorso 20-07-2008
l’Âtma? Che cos’è l’Âtma?” Le persone Satcaritra.” Quando gli ho chiesto se aves-
pongono centouno domande senza com- se letto il libro completamente, egli ha ri-
prendere che l’Âtma su cui si stanno infor- sposto di averlo letto tutto senza tralasciare
mando è veramente immanente in loro. una parola. Quindi gli ho domandato: “Quan-
Esse dicono “questo è il mio fazzoletto”, il ti Insegnamenti di Baba contenuti in quel
che significa che “io” e il “fazzoletto” sia- libro stai mettendo in pratica?” ed egli ha
mo separati; in modo simile, quando dite “il risposto: “Nessuno, Swami.” Allora, a che
mio corpo”, voi siete distinti dal corpo. Che serve tutto questo leggere? Per voltare le
cos’è questo “mio”? Voi dite “questo è mio”, pagine? Niente affatto. Dovrebbe avvenire
ma voi chi siete? VOI NON CONOSCETE LA una trasformazione nel vostro cuore; sol-
VERITÀ SU VOI STESSI; QUANDO SI CONOSCE tanto così il vostro pârâya²a (la lettura di
SE STESSI SI CONOSCE TUTTO. Se non cono- testi sacri) sarà santificato. I devoti intra-
scete voi stessi non potete conoscere gli prendono discipline spirituali di vario tipo,
altri. Quindi sedetevi calmi e in pace in qual- ma queste non costituiscono la sâdhanâ nel
che angolo e cercate di indagare sulla vo- senso reale del termine; se volete vedere la
stra stessa natura. Questa è vera medita- “Realtà”, dovete coltivare la visione inte-
zione (dhyâna). La meditazione non impli- riore. SE APRITE GLI OCCHI E GUARDATE IL MON-
ca la contemplazione di Dio; conoscete in DO ESTERIORE, VEDRETE UNA QUANTITÀ DI TE-
primo luogo voi stessi. Dio è in voi, con voi, STE; CHIUDETELI INVECE, GUARDATEVI DENTRO
intorno a voi, sopra e sotto di voi. Voi siete E NON VEDRETE CHE VOI STESSI. Quindi, svi-
Dio. In qualunque momento se qualcuno vi luppate la visione interiore. Voi vi chiedete:
chiede: “Chi sei?”, rispondete: “Io sono “Chi sono io?” e, da dentro, viene imme-
Dio.” Non dite: “Sono il tal dei tali.” COME diatamente la risposta: “Io sono Io.” Que-
VI SENTIRETE FELICI QUANDO VI CONSIDERE- sta è la risposta corretta. La gente dice: “Io
RETE DIO! ANCHE COLORO CHE UDRANNO LA sono il tal dei tali; io sono un Americano
VOSTRA RISPOSTA SARANNO FELICI. ecc.”, ma queste non sono le risposte vere
Istruire non significa semplicemente impar- alla domanda: “Chi sono io?”; sono tutti
tire il sapere. Noi impariamo molte cose dai nomi esteriori che servono a essere identifi-
libri di testo, ma possiamo anche non esser cati nel mondo; non sono importanti. Ciò
capaci di comprendere il loro vero signifi- che è importante è la ricerca interiore; allo-
cato. Prima di tutto chiedetevi: “Chi sono ra realizzerete la Verità. Goldstein e
io? Chi sono io? Chi sono io?” e otterrete la Srinivasan hanno parlato poco fa elogiando
risposta giusta. Siete la mente? L’intelletto? l’istruzione. Ciò che hanno detto si riferiva
Siete citta (la sostanza mentale in cui si all’istruzione relativa al mondo. Io non con-
condensa la pura coscienza – N.d.T.) o l’ego cordo: doveva riferirsi a voi stessi. Soltanto
o il corpo? Voi non siete nessuno di questi. così il concetto “Io sono Io” può essere
Non c’è dubbio che il corpo, la mente, l’in- compreso nella sua profondità. Domani vi
telletto etc. siano doni di Dio e voi dovete darò alcune risposte a certe domande che
certamente rispettarli e apprezzarli. Non vi assillano nella vita quotidiana. Sono cer-
basta che leggiate molti testi e siate contenti to che presto realizzerete la Divinità. Io non
e soddisfatti di aver acquisito una vasta co- desidero parlare dell’educazione moderna;
noscenza. Ieri un ragazzo è venuto e Mi ha quello lo può fare chiunque. Leggere libri e
informato: “Swami, ho letto tutto il acquisire una conoscenza secolare non è
pârâya²a (la lettura) della ›rî ›irdi Sai gran cosa, è soltanto conoscenza libresca.

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Discorso 20-07-2008
Voi dovete acquisire la conoscenza del vo- CI SARÀ UNA SOLA CASTA, UNA SOLA RELIGIO-
stro stesso Sé: questa è conoscenza reale, NE E UN SOLO DIO. CIÒ CHE SERVE È UNA
immutabile ed eterna. La Verità è soltanto UNITÀ DI QUESTO TIPO. Oggi sussistono va-
una, non due. La Verità è Dio, la Rettitudi- rie differenze tra gli individui sulla base della
ne è Dio, la Pace è Dio, l’Amore è Dio: casta, del credo, della religione, del linguag-
sappiatelo. “L’Amore è Dio; vivete nel- gio, della nazione ecc.; tali differenze de-
l’Amore.” Se coltivate un tale Amore altru- vono scomparire e l’unità prevalere. I Veda
ista e divino, potete realizzare qualunque hanno posto in evidenza questa unità nella
cosa nella vita. “Dio è Uno, la Meta è Una.” dichiarazione:
Se maturate una fede incrollabile in questa
massima, potete comprendere tutto. Le vo- Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti
stre esperienze e piaceri in questo mondo “La Verità è una, ma il saggio
materiale non sono importanti, non sono veri; la chiama in vari modi”.
dietro queste esperienze passeggere ci sono
dei valori eterni da coltivare, delle qualità Questo è il mondo che noi immaginiamo.
umane da sviluppare e questi valori e qua- Oggi ho parlato a lungo impiegando un bel
lità devono manifestarsi dall’interno, non dal po’ di tempo; domani chiarirò con comodo
mondo esteriore. Questo è Educare. Edu- tutti i vostri dubbi.
care significa portare alla luce le qualità e i
valori latenti dal centro del nostro essere Praµânti Nilayam, 20 luglio 2008,
interiore. Ciò che leggete nel mondo este- Sai Kulwant Hall
riore si riferisce all’istruzione, mentre que- Discorso ai Delegati alla Conferenza Mondiale
sto è “Educare” ed è ciò che oggi è neces- sull’Educazione ›rî Sathya Sai
sario. Se la gente coltiva “Educare”, tutti
(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:
saranno uniti.
www.sathyasai.org)
C REDETE MI , FRA CIRCA VENTICINQUE O
TRENT’ANNI, TUTTO IL MONDO DIVERRÀ UNO;

Mother Sai settembre - ottobre 2008 27


Il Divino Magnete
“Ragazzi, come sono andati gli esami? Avete fatto tutto giusto?” Un ragazzo delle
superiori si alza e dice: “Ho risposto a tutto, Swami! Sono stato bravo.” “Sei sicuro?”
“Al 100%.” “Non è vero. Non hai risposto a due domande, vero?” “Sì, Swami, è vero.”
“Perché non lo dici? Tanto lo so!” Rivolto a un altro ragazzo: “Come hai fatto l’esa-
me?” “Molto bene, Swami!” “Ne sei certo?” “Al 100%.” “Che voto ti daranno?” “100,
Swami.” “Ma l’esame di scienze di ieri non è andato però tanto bene!” “Sì, Swami, in
effetti....” “Lo so, lo so. Nonostante sia qui, vedo dappertutto. Nonostante Mi muova
qui, Io parlo con i Miei devoti in tutto il mondo.” Questa è la prova dell’onnipresenza,
onnipotenza e onniscienza di Dio. I ragazzi stavano preparando una recita da mettere in
scena alla presenza di Swami, nell’auditorio del college. Il giorno prima, Baba mi chia-
mò e mi disse: “Vai al college ad assistere alle prove”, che avrebbero dovuto tenersi alle
19. Io ho il... chiamatelo difetto, chiamatela virtù oppure debolezza, se vi pare, di parla-
Sotto la Veranda

re con tutti di Sai Baba, perché voglio morire parlando di Lui. Non ho altro desiderio che
questo. Niente altro. Quella sera, ero perciò occupato con il gruppo spagnolo e non
potei andare ad assistere alle prove delle recita. Tuttavia, dopo l’incontro, andai lo
stesso al college, perché Swami il mattino dopo Si sarebbe accertato e io non volevo
affrontare un rischio spirituale! E così arrivai là alle 21 con i ragazzi che avevano già
concluso le prove non una, ma due volte. Dissi loro: “Ragazzi, rifatelo una terza volta,
perché domattina Swami mi farà delle domande.” I ragazzi mi vogliono bene perché
sono molto libero con loro. Ho quindi assistito alle prove e ho suggerito loro dei cambia-
menti. La mattina dopo Baba chiamò alcuni attori della recita: “È venuto Anil Kumar
ieri sera ad assistere alle prove?” “Sì, Swami, è venuto.” “Ehi!! È arrivato alle 21,
quando avevate già finito di provare due volte. Quell’individuo era occupato con qual-
che conferenza, da qualche parte. È sempre il solito! Vi ha dato dei suggerimenti?” “Sì,
Swami. Ci ha detto...” “Come ha potuto dirvi qualcosa? Non è mica un attore! Non ha
mai recitato; che cosa può saperne? È tutta scena quella che ha fatto, solo perché
sapeva che stamattina avrei controllato.” (Risate). Poi Baba disse: “Ehi tu, attore.
Vieni qui.” Mi girai indietro pensando stesse chiamando qualcun altro. E invece ero io:
“Ehi tu, grande attore! Avvicinati. Ti è piaciuta la recita?” “Moltissimo, Swami.” “Sei
andato là alle 19, vero?” “No, Swami. Sono arrivato alle 21.” “Lo so, lo so, lo so!
Tenetevi pronti perché questa sera verrò al college a vedere la recita.” C’è inoltre un
altro fatto che voglio conosciate: a un certo punto, Baba chiamò un ragazzone, alto,
forte muscoloso e gli disse: “Tu vai bene per recitare la parte di Râva²a! Sei perfetto
per il ruolo.” Poi, rivolto a un altro studente: “Tu reciti la parte di Hanuman? Molto
bene. Ma dove hai la coda?” (Risate). Swami iniziò poi a elencare gli errori fatti la sera
prima, durante le prove: “Tu hai dimenticato la tale battuta... Tu invece hai sbagliato
durante il canto n. 3. Non hai pronunciato chiaramente le date parole ...” “Tu che sei
stato là, ieri sera”, mi disse. “Hai forse notato tutti questi errori?” “Swami, siccome so
che sei Dio e che sai tutto, non c’è bisogno che sappia tutto anch’io!!” (Fragorose

28 Mother Sai settembre - ottobre 2008


risate). Baba sorrise e domandò a uno studente:. “Come sta tua madre?” Poi rivolto a un
altro: “Come sta Raman?” “Raman è mio nonno, Swami.” “Sì, certo. Come sta?” “Non
sta bene, Swami.” “Lo so; è per questo che te lo sto chiedendo.” Io sottolineai: “Swami!
Ti interessi anche dei nonni degli studenti, adesso?” “È perché sanno che so tutto che le
persone vengono qui. Le persone vengono in questo luogo perché sanno che Io conosco
tutti, i loro padri, i loro nonni, i loro bisnonni... Ecco perché vengono qui.” Questo ci disse
Swami. Chiamò poi un giovanotto che si era appena laureato in filosofia per poi continua-
re gli studi con dei corsi postuniversitari e gli materializzò della vibhûti. “Lo sapevi che si
è appena laureato in filosofia?”, mi domandò. “No, Swami, non lo sapevo.” A un altro
professore: “Mi hai forse detto che si era appena laureato?” “No, Swami.” Al ragazzo:
“Sai già la votazione?” “No, Swami.” “Te lo dico Io. Vedrai tu stesso domani: ti classifi-
cherai con O.” (Non si tratta di uno zero, ma di una O. Come nella parola oliva -
N.d.T.). Credetemi: la mattina dopo uscirono i risultati e il ragazzo si era classificato con
O. “Anil Kumar”, mi disse. “Hai notato quei VIP?” Se avessi detto di averli notati, mi
avrebbe chiesto: “Perché guardi sempre tutti? Non sei forse qui per guardare Me?” Se
avessi detto di non averli notati, avrebbe ribattuto: “Stai dormendo?” Perciò mi sono
salvato dicendo: “Swami, vedo delle persone, ma non so chi siano.” (Risate). Disse Baba:
“Quell’uomo è il Primo Ministro dello ›rî La¾kâ e molto presto diventerà Presidente.”
Poi aggiunse: “Tutti i grandi personaggi vogliono essere qui. Tutti i grandi: capi di governo,
ministri, presidenti... Vogliono tutti essere qui, ma stanno aspettando il Mio permesso.”
Chiesi: “Ma se non lo hai ancora permesso, come mai queste persone sono qui? Come le
hai attirate? Perché le hai attirate?” “Questo Corpo è il Divino Magnete che attrae tutti.
Ecco perché ogni persona vuole venire in questo luogo. Tempo fa sono andato a Delhi
ospite a casa di un devoto che abitava nella zona delle ambasciate. Sapendo del Mio
arrivo, sono arrivati migliaia di devoti, che hanno parcheggiato le loro macchine ovunque.
C’erano migliaia di automobili dappertutto! Un giorno ho ricevuto una comunicazione, un
appello da tutti gli ambasciatori delle nazioni estere: ‘Rispettabile Bhagavân. Ogni giorno,
alle 9,30, dobbiamo iniziare il nostro lavoro; tuttavia, da quando Lei è arrivato qui, il par-
cheggio è diventato un grave problema. Non ci è più possibile raggiungere i nostri posti di
lavoro. La preghiamo quindi, cortesemente, di spostarsi da un’alta parte.’ Per rispondere
alla loro preghiera, Mi sono trasferito in un altro luogo chiamato Talak Torah. Ho inoltre
visitato anche il Kuruk¹etra, al nord. Non c’è infatti luogo nel quale non sia mai stato.
Comunque, in quell’area, lo spazio è strettissimo. C’erano folla e automobili dappertutto,
in uno spazio ristrettissimo.” “Oh, Swami! E come hai fatto?”, domandai. Lo Stato nel
quale Swami si trovava, si chiama Punjabi e i suoi abitanti sono famosi per essere grandi
e grossi. Le persone di là, sono alte, forti e muscolose. Possono benissimo sollevare sei
persone della mia stazza. Swami rispose: “Sono arrivati degli omoni che hanno sollevato
l’automobile nella quale Mi trovavo per portarla fuori dalla folla.” La visita di Baba, in
quell’occasione è durata 15 giorni.
Concludiamo questa sessione con quest’ultimo fatto. Swami domandò a un ragazzo: “Che
cosa stai studiando?” “Il M.Sc. (Dottorato in Scienze), Swami.” “E dopo il M.Sc?” “Qua-
lunque cosa Tu mi dica di fare, Swami.” “Davvero? Allora fai Mrs (signora)” “Mrs,
Swami? Che cos’è?” “Mrs: prendi moglie!” Poi disse: “Vedete, ragazzi, quando andate ai
colloqui di lavoro, dovete farvi furbi. Dovete mettere in pratica la vostra intelligenza.

Mother Sai settembre - ottobre 2008 29


Credete forse che non sappia come si svolgono i colloqui? Lo so. Quarant’anni fa ho
tenuto una lezione ai ragazzi su come affrontare un colloquio di lavoro. Certamente! E
quei ragazzi sono stati selezionati. Posso farlo anche con voi; sfortunatamente vi manca
il buon senso. Non ne avete, mentre la scaltrezza è essenziale.” Sembra che un ragazzo
Gli abbia detto: “Swami, durante il colloquio mi hanno fatto delle domande trabocchetto.”
“Quali domande?” chiese Swami. Il ragazzo rispose: “Mi hanno domandato quanti gradini
ho fatto per salire in questo ufficio. Quanti gradini ha la scala. Swami! Chi va a contare i
gradini di una scala?!” “Ma la risposta è facile! Avresti dovuto dire: ‘Il numero dei gradini
che ho fatto per salire è lo stesso di quelli che farò per scendere.’ ” (Risate).
Voi sapete che qui in India ci sono ancora alcuni treni che funzionano a vapore. Ovvia-
mente sono stati quasi tutti sostituiti con quelli moderni, ma alcuni funzionano ancora
secondo il vecchio stile. Durante un altro colloquio di lavoro, a un ragazzo è stata posta la
seguente domanda: “Quando il treno sta correndo, in quale direzione va il fumo che esce
dalla locomotiva?” Chi ci fa caso? Swami disse: “Anche questa risposta è facile: quando
il treno si muove in avanti, il fumo va indietro, in senso opposto. È semplicissimo! Vi
laureate in medicina, in filosofia, in economia e non sapete questo? Non avete buon
senso. Tutto qui.” Così disse Swami. Un tipo birichino pose questa domanda: “Ragazzi,
c’è un serpente dentro una bottiglietta d’inchiostro dal collo stretto. Come fa a uscire?
Swami, non lo sappiamo.” “Ehi! Uscirà nello stesso modo in cui è entrato!! È così sempli-
ce.” (Risate). Molte grazie. Grazie di questa opportunità di essere con voi. Vi auguro una
felice festa di Dassara, che avrà inizio domani (9 ottobre 2002 - N.d.T). È importante
rimanere ad ascoltare i sacri mantra recitati dai sacerdoti. Che si capiscano o no, la
vibrazione del suono ha comunque il suo effetto su di noi. Quando improvvisamente scop-
pia un tuono, non trasalite? Allo stesso modo, il suono ha i suoi effetti. La vibrazione
purifica l’intera atmosfera, purifica i cuori, santifica la vita umana. È inoltre una cosa
insolita trovare così tanti sacerdoti riuniti in un solo luogo per recitare i mantra alla Pre-
senza divina. Vi auguro, quindi, una straordinaria, felice, beata festa di Dassara.
Om Sai Ram

(Tratto da “Perle di Saggezza” n° 2 , 1 settembre 2002)

30 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 18-07-2008

Gurupûr²imâ a
Praµânti Nilayam
(Cronaca della giornata)

Un’enorme folla di devoti è giunta a Praµânti Nilayam da tutte le parti del mondo per
offrire i suoi omaggi a Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba nella fausta ricorrenza del
Gurupûr²imâ. Esso è stato celebrato nel Sai Kulwant Hall, convenientemente decorato
per tale importante evento.
Un gruppo di studenti di Pañcavâdyam ha dato il benvenuto a Bhagavân suonando le
conchiglie non appena Egli, il 18 luglio 2008, giorno del Gurupûr²imâ, è entrato nel Sai
Kulwant Hall alle 8,50 indossando una sgargiante veste gialla. Bhagavân ha quindi riversa-
to la beatitudine del Suo darµan sull’enorme folla ivi riunita fra i canti dei Veda, mentre i
gruppi di studenti di Pañcavâdyam e Nâdasvaram suonavano dolce musica.
Giunto nella veranda del salone, Baba ha acceso le candeline e tagliato le torte tra il
fragoroso applauso dei devoti. Dopo essere giunto sul palco, Bhagavân ha amorevolmente
presentato il libro sulla Bhagavad Gîtâ scritto da µrî Shivraj Patil, Ministro degli Interni
dell’India e ha benedetto i devoti con il Suo Messaggio del Gurupûr²imâ. Prima del
Discorso Divino di Bhagavân, µrî Patil ha parlato ai devoti. Ha osservato che è stato grazie
alle benedizioni e all’ispirazione di Baba che egli ha potuto scrivere questo libro sulla
Bhagavad Gîtâ. Ha inoltre espresso la sua profonda gratitudine a Bhagavân per la Sua
ispirazione, guida e benedizione e anche per aver presentato il libro nel sacro giorno del
Gurupûr²imâ. Parlando degli insegnamenti della Bhagavad Gîtâ, µrî Patil ha rimarcato
che essa stimola l’uomo a compiere buone azioni senza preoccuparsi dei frutti delle stesse.
Quando µrî Patil ha dato una copia del libro a Bhagavân, Egli lo ha amorevolmente firma-
to. Dopo l’intervento di µrî Patil, Baba ha fatto il Suo soave Discorso (l’intero testo è
disponibile dal sommario), esortando i devoti a seguire gli insegnamenti della Bhagavad
Gîtâ e a sviluppare le qualità della fiducia in sé, della soddisfazione di se stessi e del
sacrificio di sé per raggiungere l’autorealizzazione. Dopo il Messaggio di Baba, gli studenti
dell’università ›rî Sathya Sai hanno recitato stotra in lode del loro Sadguru Bhagavân ›rî
Sathya Sai Baba. Il programma del mattino è giunto a conclusione con l’ârati a Bhagavân
alle 10,50.
Il pomeriggio del 18 luglio 2008, i Fratelli Malladi di Vijayawada hanno presentato un
edificante programma di musica vocale devozionale che è cominciato alle 5,25 dopo il
divino darµan di Bhagavân nel Sai Kulwant Hall. I fratelli cantori, µrî Sriram Prasad e µrî
Ravi Kumar, hanno cominciato la loro esibizione con un verso sanscrito in lode al Guru. È
seguita un’accattivante esecuzione di composizioni devozionali e la dolcissima voce dei
cantanti ha incantato gli ascoltatori per circa un’ora. Al termine del programma, Baba ha
benedetto i cantanti, li ha onorati con degli scialli e ha posato con loro per delle fotografie.
All’intera assemblea di devoti riuniti nel salone è stato poi distribuito il prasâdam. Il pro-
gramma si è concluso con l’ârati a Bhagavân alle 18,40.

Mother Sai settembre - ottobre 2008 31


Discorso 18-07-2008
((DD 18.07.2008))
Il commento alla Bhagavad Gîtâ scritto
da Shivraj Patil
Sviluppate fede e fiducia A QUESTO MONDO DIO È FONTE E SOSTENTA-
in voi stessi per ottenere MENTO DI TUTTE LE ATTIVITÀ. L’INTERO UNI-
VERSO SI MUOVE IN ACCORDO CON LA SUA DI-
la realizzazione del Sé VINA VOLONTÀ E AL SUO COMANDO. Shivraj
Patil ha eseguito una ricerca approfondita,
durata alcuni mesi, sulla Bhagavad Gîtâ e
“Per mezzo di quale Energia d’Amore ne ha capito l’essenza. Alla fine ha scritto
la terra ruota senza un asse? un commento della Gîtâ in inglese. Molta
Per mezzo di quale Energia d’Amore gente scrive un gran numero di libri, ma il
le stelle rimangono in cielo commento della Gîtâ scritto da Shivraj Patil
senza cadere a terra? è un’opera unica. Ogniqualvolta abbia avuto
Per mezzo di quale Energia d’Amore occasione di incontrare Swami, Gli mostra-
gli oceani restano confinati va il proprio lavoro per verificare se le in-
entro i loro limiti terpretazioni date nel libro fossero corrette
senza sommergere la Terra ? o meno. In effetti in questo piccolo libro è
Per mezzo di quale Energia d’Amore contenuta l’essenza della Bhagavad Gîtâ.
il Dio Vento soffia una fresca brezza La Gîtâ ha lasciato una profonda impronta
in tutti i mondi? nella sua mente ed egli ha registrato mera-
Quella possente Energia d’Amore vigliosamente quelle impressioni nel suo li-
è la vera e propria Energia atmica bro.
Quell’Energia d’Amore Oggi è Gurupûr²imâ; che cosa significa?
è sommamente ammirevole, è infinita, La gente pensa che questo sia il giorno in
unica e onnipervadente. cui si offre un po’ di denaro a un guru, sia
Tutta la creazione è satura d’Amore.” che si tratti di un mendicante, uno yogin o
una grande personalità, per ottenere da lui
Che Lo chiamiate Prema (Amore), Satya un mantra. Questo non è corretto.
(Verità) oppure Aha¼ (Io), si tratta solo di
differenti Nomi di Dio! I Veda dichiarano: Gurur-Brahmâ Gurur-Vi¹²u
“Io sono Brahman” (Aha¼ Brahmâsmi!). Gurur Devo Maheµvara,
Se Dio dovesse rivelare il Suo Nome direb- Guru Sâkµât Para¼ Brahma
be: “Aha¼ Brahmâsmi” (Io sono Brahman). Tasmai ›rî Gurave Namah
Questo è il Suo vero Nome. Il Guru è Brahmâ, il Guru è Vi¹²u,
il Guru è Maheµvara.
Tutta la creazione ha origine Il Guru, in verità, è il supremo Brahman.
dalla Verità e in Essa si fonde. Quindi offriamo i nostri
Esiste qualche posto nell’universo riverenti omaggi al Guru.
in cui la Verità non sia presente?
Tutto l’universo è una manifestazione Significato di Gurupûr²imâ
della Pura Coscienza. Chi è il guru? Il verso sopramenzionato af-
Abbiate conoscenza di questa realtà. ferma che il guru, in verità, è Brahmâ (il
Creatore), Vi¹²u (il Sostenitore) e

32 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 18-07-2008
Maheµvara (il Distruttore). Questi sono tutti “Miei cari ragazzi, che cosa state cercan-
diversi aspetti di Dio, ragion per cui guru do?” I ragazzi risposero che veramente sta-
in verità significa Dio. Pûr²imâ è il giorno vano giocando con una palla e che questa
in cui la luna, immacolata, nitida e non of- era caduta nel pozzo. Allora Dro²âcârya
fuscata diffonde sul mondo la sua luce fre- estrasse una freccia dalla sua faretra, la sca-
sca e regolare. QUALSIASI COSA VENGA DET- gliò dentro il pozzo ed essa andò diritta a
TA O INSEGNATA CON UN CUORE PURO È LA PA- colpire la palla. Poi ne scagliò ancora altre
ROLA STESSA DI DIO. La gente celebra il in successione e, con l’aiuto di questa cate-
Gurupûr²imâ come il giorno della pûjâ al na di frecce, tirò fuori la palla. I ragazzi ri-
Guru, il giorno in cui si venera il proprio masero allibiti dell’abilità di Dro²âcârya e
guru e gli si offrono un po’ di denaro o al- riferirono l’accaduto ai loro genitori,
cuni regali in cambio dell’insegnamento di cosicché questi venne chiamato alla corte
qualche mantra o di qualche altra parola reale da Bhî¹mâcârya e nominato guru dei
sacra. In realtà lo stesso nostro cuore è il ragazzi PⲬava e Kaurava per insegnare
nostro Guru. QUALSIASI COSA PROVENGA DAL loro il tiro con l’arco. Un giorno i PⲬava,
PROFONDO DEL PROPRIO CUORE È IL VERO IN- insieme al loro guru Dro²âcârya, si stavano
SEGNAMENTO DEL GURU (Guru Vâkya). recando a una spedizione di caccia nella fo-
resta, portandosi dietro anche dei cani da
La storia di Ekalavya caccia. Uno di essi cominciò ad abbaiare e
Tutti voi conoscete la storia di Ekalavya. immediatamente una freccia, scoccata da
Egli si rivolse a Dro²âcârya e lo pregò di qualcuno da chissà dove, arrivò come un
insegnargli a tirare con l’arco. Dro²âcârya proiettile e si conficcò nel muso del cane.
declinò la sua richiesta rispondendo che l’arte Quando i ragazzi andarono a cercare la per-
sacra del tiro con l’arco deve essere inse- sona che l’aveva scoccata si imbatterono in
gnata solo a un eroe riconosciuto e non a Ekalavya, che confessò di essere stato lui a
un giovane nomade, membro di una comu- tirarla. Arjuna allora comprese che
nità tribale e impegnato a cacciare animali. Ekalavya impiegava la tecnica
Ekalavya, comunque, considerava “µabdabhedi” (scoccare una freccia in
Dro²âcârya suo guru e lo collocò nel suo direzione del bersaglio percependo la
cuore. Sebbene Dro²âcârya non gli avesse direzione dalla quale proviene il rumore
impartito alcuna istruzione, egli andò a pla- - N.d.T.) e divenne geloso dell’abilità stra-
smare una statuetta d’argilla con le ordinaria di Ekalavya, particolarmente del-
sembianze del suo guru e cominciò ad ado- la sua capacità di usare la tecnica
rarla quotidianamente. Egli imparò tutto sul- “µabdabhedi”. Ekalavya si prostrò davanti
l’arte del tiro con l’arco solo tramite la con- a Dro²âcârya, che considerava suo guru.
templazione costante di Dro²âcârya come Arjuna, ribollendo di rabbia e gelosia, guar-
suo guru e, in brevissimo tempo, ne diven- dò Dro²âcârya e disse: “Mi hai promesso
ne un esperto. Un giorno i ragazzi Kaurava che non avresti insegnato a nessuno, fuor-
e PⲬava stavano giocando vicino a un poz- ché a me, la tecnica “µabdabhedi” e io
zo. Dro²âcârya passò di là per caso con ho creduto alle tue parole incondizionata-
sua moglie e suo figlio Aµvatthâman e, mente.” Dro²âcârya rispose: “Io non sono
avendo osservato che quei giovinetti conti- il guru di Ekalavya né gli ho insegnato que-
nuavano a girare intorno al pozzo facendo sta tecnica. Puoi accertartene chiedendolo
un gran chiasso, si avvicinò a essi e chiese: direttamente a lui.” Venne quindi interro-

Mother Sai settembre - ottobre 2008 33


Discorso 18-07-2008
gato Ekalavya, che rispose: “È vero che affatto dispiaciuto di avere perso la sua abi-
Dro²âcârya si è rifiutato di insegnarmi l’arte lità in quell’arte e d’altra parte fu felicissi-
del tiro con l’arco, ma contemplandolo co- mo di aver potuto soddisfare i desideri del
stantemente come mio guru ho imparato a suo guru. Così un grande arciere fu reso
tirare con l’arco e persino la tecnica inabile in modo permanente a causa della
µabdabhedi.” La risposta di Ekalavya ali- gelosia di un altro grande arciere. Arjuna
mentò in Arjuna le fiamme della gelosia per- andava spavaldamente in giro con l’ego esal-
ché egli desiderava che nessuno potesse su- tato dal fatto di essere invincibile. Può ac-
perarlo in quell’arte e voleva in qualche cadere che talvolta i significati sottili di al-
modo sottomettere Ekalavya e renderlo cuni versi di grandi testi come la Bhagavad
impotente. A questo scopo incitò il guru Gîtâ vengano rivelati a qualcuno dalla voce
Dro²âcârya a chiedere a Ekalavya la guru interiore che proviene dal cuore. Di fatto,
dak¹i²â (un’offerta al guru, fatta da un questo è il vero insegnamento. Grazie alla
discepolo, in segno di gratitudine per gli sua profonda devozione, Shivraj Patil ha
insegnamenti ricevuti - N.d.T.). Piegan- potuto attingere a quella fonte interiore e
dosi ai desideri di Arjuna, Dro²âcârya chie- tradurre la Gîtâ in altre lingue e questa è la
se a Ekalavya: “Quale guru dak¹i²â vuoi ragione per cui la sua traduzione della
offrirmi?” Arjuna allora dette a Bhagavad Gîtâ si è rivelata una grande ope-
Dro²âcârya un suggerimento astuto dicen- ra.
do: “Ekalavya ci ha appena informati di aver
imparato da te le tecniche trattandoti come Eliminare il senso di “io” e di “mio”
suo guru. Perciò puoi essere solo tu a fru- L’UNIONE CON IL SÉ (ÂTMATATTVA) PUÒ ESSE-
strare i suoi tentativi di primeggiare nel tiro RE REALIZZATA SOLTANTO SE SI ELIMINA IL SEN-
con l’arco.” Dro²âcârya chiese allora al TIMENTO DI “IO” E DI “MIO”. OGGI MOLTI
suo “discepolo” Ekalavya un’insolita guru SI SFORZANO DI FARLO, MA I LORO TENTATIVI
dak¹i²â e cioè che Ekalavya gli offrisse il NON HANNO SUCCESSO PERCHÉ ESSI NON SONO
pollice destro. Immediatamente Ekalavya CAPACI DI LIBERARSI DI TALE SENTIMENTO CHE
se lo tagliò e lo offrì a Dro²âcârya come È DI FATTO L’OSTACOLO ALLA REALIZZAZIONE
guru dak¹i²â. DEL SÉ. Prima di tutto dovete eliminare il
senso di “io” (ego). Solo allora la realizza-
Non appena ebbe offerto zione si manifesterà. Anche il simbolo reli-
il pollice destro al suo guru, gioso del cristianesimo indica questo taglio
egli non poté più tenere un arco in mano. dell’ego. L’affermazione egocentrica di “io”
In questo modo è la causa fondamentale di tutte le soffe-
l’abilità di Ekalavya venne repressa renze, agitazioni e difficoltà. Questa verità
e l’ego di Arjuna soddisfatto. va compresa e anche il senso di “mio” è da
Arjuna si sentiva molto felice sapendo in eliminare. Quando un insegnante prova il
quel momento sentimento “questi sono tutti miei discepo-
che nessuno avrebbe potuto superarlo li”, l’ego solleverà la testa. Quindi il senso
nel tiro con l’arco, soprattutto di “io” e di “mio” deve essere eliminato;
nella tecnica µabdabhedi. soltanto allora si potrà realizzare l’unione
con il Sé.
Da quel preciso momento, Ekalavya non
toccò più arco e frecce; egli non si sentì Qualche notizia su Shivraj Patil

34 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 18-07-2008
Sono trent’anni che Shivraj Patil viene da una mera espressione ai propri pensieri e
Swami. Egli ebbe il suo primo darµan in tenere discorsi sui princìpi senza metterli in
casa di S.B. Chavan, dopodiché i due co- pratica non è altro che vuota retorica. È fal-
minciarono a visitare Swami insieme ed egli, sità. Una tale persona non diventerà mai un
da ciò, maturò un’intensa devozione per individuo completo. Shivraj Patil non è un
Swami. Nel frattempo Shivraj Patil diven- tipo simile: egli ha sperimentato la verità e
ne ministro nel governo del Mahâr⹺ra, ha dato espressione ai suoi pensieri nel suo
dopodiché si recò a Delhi, ricoprì la carica libro, che per questo si è guadagnato un buo-
di ministro nel Governo Centrale e fu an- na reputazione, dandogli una bella soddi-
che relatore del Lok Sabha (Consiglio Mon- sfazione. Io Mi aspetto che tutti gli studen-
diale) di Delhi. Così si distinse nella vita con ti riferiscano agli insegnanti che cosa hanno
la grazia di Swami e col suo duro lavoro e imparato da loro. La mera lettura dei libri
la sincerità. Egli non aspirò mai ad alcuna non serve a niente. Tra gli insegnanti e gli
posizione di rilievo nella vita. Persino quan- studenti deve esserci una stretta interazione,
do Swami gli chiedeva che cosa volesse egli che corrisponde all’incontro fra il positivo e
evitava di rispondere. Come Ministro del il negativo. Gli studenti devono sviluppare
Governo si guadagnò un’ottima reputazio- una relazione intima con i genitori, devono
ne e la gente ripose in lui molta fiducia. amarli e obbedire ai loro comandi. Solo così
avranno successo nella vita. L’ultimo verso
I princìpi vanno messi in pratica (µloka) della Gîtâ recita:
Bisogna sviluppare innanzitutto fede e fidu-
cia in se stessi. La fiducia in se stessi porta Yatra yogeµvara k©¹²o yatra pârtho
dalla soddisfazione di se stessi al sacrificio dhanurdharah tatra µrîrvijayo bhûtir
di sé e infine alla realizzazione del Sé. LA dhruvâ nîtirmatir mama
BHAGAVAD GÎTÂ È UN TESTO VERAMENTE SA- “Laddove K©¹²a, il Signore dello Yoga,
CRO. ESSA È, IN VERITÀ, IL RESPIRO DI DIO. e Arjuna, armato del suo arco possente,
Per prima cosa si deve sviluppare la fede. si incontrano, ci sono ricchezza,
Persino un demone adora Dio, ma le sue vittoria, gloria e moralità eterna”.
azioni sono demoniache. SI PUÒ AVERE PACE (Bg. 18.78)
SOLTANTO SVILUPPANDO LA FEDE IN DIO E
DEDICANDOGLI TUTTE LE AZIONI. Voi potete IN QUESTO UNICO VERSO È CONTENUTA L’ES-
studiare quanti libri e testi sacri volete, po- SENZA DELLA BHAGAVAD GÎTÂ.
tete persino tenere delle conferenze su di Oggi Shivraj Patil ha esposto questo mes-
essi, ma questo non serve a niente: soltanto saggio bello e dolcissimo a beneficio di tutti
ciò che mettete in pratica diventa parte di attraverso la sua traduzione della Bhagavad
voi. Tre sono i passi sulla via Gîtâ. Potersi imbattere in opere di tale va-
dell’autorealizzazione e cioè la fiducia in se lore è una fortuna. La gente scrive vari libri
stessi, la soddisfazione di sé e il sacrificio di su molti argomenti, ma libri come questi
sé. Quando questi tre vanno insieme, c’è la sono rari.
pienezza (pûr²atva). Sarà luna piena
(pûr²imâ) quando la luna apparirà senza Non leggete romanzi
macchia e spanderà luce fresca sul mondo. Vediamo studenti che vanno in biblioteca a
Soltanto se c’è un perfetto accordo tra pen- leggere i testi lì ammassati. Alcuni di essi
siero, parola e azione ci sarà verità. Il dare sviluppano interesse per i libri spirituali, men-

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Discorso 18-07-2008
tre altri leggono romanzi. Certi ragazzi ten- ria a presentare una relazione a una confe-
gono i romanzi tra i libri di testo o tra quelli renza internazionale che si terrà presso
spirituali e li leggono con interesse restan- l’Istituto di Scienze Nucleari. Tutte le spe-
done assorbiti, ma questo non è altro che se per il viaggio e la permanenza in Unghe-
un inganno sia verso gli altri sia verso se ria saranno sostenute dall’Istituto. Questo
stessi. Questo non è bene ed è la ragione ragazzo si comporta bene ed è molto istru-
per cui noi abbiamo evitato intenzionalmente ito. IO DESIDERO CHE TUTTI I NOSTRI STU-
di inserire nella nostra biblioteca libri di DENTI ABBIANO TALI OPPORTUNITÀ E VENGA-
questo genere. Io sono certo che i nostri NO INVITATI DA ALTRE ISTITUZIONI O UNIVER-
ragazzi non sono interessati a spazzatura di SITÀ IN INDIA E ALL’ESTERO. SARÒ MOLTO
questo tipo: i loro cuori sono puri e sacri. CONTENTO DI VEDERVI PRENDER PARTE A TALI
Generalmente i nostri ragazzi sono buoni e ATTIVITÀ E SONO CERTO CHE ANCHE I VOSTRI
ben educati, ma, data l’età, di tanto in tanto GENITORI LO SARANNO. Qualsiasi cosa ab-
possono esserci delle distrazioni che però biate letto o imparato deve essere divisa
sono come nuvole passeggere. Gli studenti con tutti. Oggi avete assistito alla presen-
dovrebbero sviluppare una tale forza men- tazione di un libro scritto da Shivraj Patil
tale da tenersene lontani. Io vorrei che an- contenente le sue impressioni e il suo com-
che i nostri studenti scrivessero dei buoni mento sulla Bhagavad Gîtâ. Non c’è dub-
libri su materie accademiche e argomenti bio che il suo libro sia interessante per tutti.
spirituali. Due delle nostre studentesse dell’universi-
tà del campus di Anantapur hanno ottenuto
Eccellenza degli studenti Sai voti molto alti, rispettivamente in Inglese e
(Swami chiama un ex studente di nome Fisica e sono state invitate in America, con
Gauri Shankar, che attualmente lavora tutte le spese pagate. Una tale eccellenza
come membro di facoltà nel Dipartimento accademica porta credito al nostro Istituto.
di Fisica dell’Università ›rî Sathya Sai, e Sono felice.
lo presenta all’uditorio – N.d.T.).
Questo giovane è stato invitato in Unghe- Praµânti Nilayam, 18 luglio 2008,
Festività del Gurupûr²imâ

(Tradotto dal testo in inglese pubblicato da:


www.sathyasai.org)

36 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Celebrazioni a Praµânti Nilayam
Festività di Ugâdi
La gioiosa festività di Ugâdi è stata celebrata a Praµânti Nilayam nel modo più consono
il 7 aprile 2008 alla Divina Presenza di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba, che ha riversato
la Sua grazia e le Sue benedizioni sulla gigantesca folla riunita nel Sai Kulwant Hall in
questa fausta ricorrenza.
Il Sai Kulwant Hall, sede delle celebrazioni, era decorato con grande gusto. In aggiunta
ai fiori e ad altri addobbi, c’erano le tradizionali decorazioni fatte con foglie di banano e
di mango, oltre ai frutti di mango e noci di cocco, per dare il benvenuto al nuovo anno,
che, con la maturazione delle messi, possa essere foriero di abbondanza e prosperità.

Bal Râma - Un balletto


Il 6 aprile 2008, alla vigilia della sacra festività di Ugâdi, gli studenti dell’università ›rî
Sathya Sai hanno eseguito nel Sai Kulwant Hall questo balletto di 40 minuti, mettendo

Cronache
in scena alcuni episodi tratti dal Râmâya²a.
Il programma ha avuto inizio alle 17,15 con una bellissima danza di due studenti ac-
compagnata da un canto che narrava la grandezza della sacra terra di Bhârat, raccon-
tando la storia del clan degli Ik¹vâku, cui Râma apparteneva. È seguita un’altra danza
accompagnata da un dolce canto telugu, che narrava la nascita, l’infanzia e l’educazio-
ne dei quattro figli di Daµaratha, e cioè Râma, Lak¹ma²a, Bharata e ›atrughna. Ha
fatto seguito l’episodio di quando il Saggio Viµvâmitra giunge alla corte di Daµaratha e,
per proteggere il suo yajña (sacrificio), porta Râma e Lak¹ma²a con sé nell’âµram,
dove essi uccidono i demoni venuti per profanare il rito.
L’ultimo episodio descriveva il matrimonio di Râma e Sîtâ dopo che Râma era riuscito
a tendere e rompere l’arco di ›iva nel corso dello svaya¼var (processo in cui viene
scelto lo sposo per una ragazza) organizzato dal re Janaka, padre di Sîtâ, alla sua corte
a Mithilâ.
Il balletto era basato sul Râmakathâ Rasavâhinî, la storia del Râmâya²a scritta da
›rî Sathya Sai Baba per ispirare tutti, ma soprattutto i giovani, a seguire gli ideali
stabiliti da Râma, dai Suoi fratelli e dagli altri personaggi di questa grande epopea
indiana. I cantori, i musicisti e i ballerini hanno fatto un buon lavoro per rendere il
balletto una rappresentazione superba da tutti i punti di vista. A conclusione del pro-
gramma, Baba ha benedetto gli studenti e ha posato con loro per delle fotografie di
gruppo. Dopo la distribuzione del prasâdam, Baba ha ricevuto l’ârati, e il programma
è così giunto felicemente al termine.

Programma musicale e culturale in occasione di Ugâdi


Per celebrare la fausta festività di Ugâdi, gli studenti dell’università ›rî Sathya Sai
hanno organizzato un bellissimo programma musicale e culturale, tenutosi nel Sai Kulwant
Hall il mattino del 7 aprile 2008. Non appena Baba è entrato nel Kulwant Hall, gli
studenti hanno cominciato a cantare la Sai Gâyatrî, seguita da un bellissimo e dolce
canto telugu che ha salutato il nuovo anno, chiamato sarvadhârî, e che descriveva la

Mother Sai settembre - ottobre 2008 37


grandezza di Bhagavân. Al termine, gli studenti hanno dato inizio al racconto, spiegando il
significato della festa nelle varie lingue: inglese, telugu, kannada e hindî. È quindi stata la
volta del dolce canto “Yenta bhâgyamo”, che sottolineava la grande fortuna dei devoti
cui è stato fatto il prezioso dono di celebrare la festa alla Divina Presenza di Baba Stesso.
È seguito un “pañcâ¾ga µrava²am” (ascolto dell’almanacco) che, tradizionalmente,
costituisce una parte importante delle celebrazioni di Ugâdi. Due studenti vestiti come
dotti bramini lo hanno rappresentato con una tale bravura da farlo sembrare un autentico
rito, anziché una semplice parte dell’opera. Baba ha chiamato sul palco uno degli studenti
che interpretava il ruolo di uno dei due dotti bramini e ha materializzato per lui una catena
d’oro. Dopo la rappresentazione si sono avuti due emozionanti canti devozionali, fra cui
un bhajan di Mîrâ (regina del Râjasthan nota per la sua devozione) e una breve scenetta
sull’importanza del tempo e sul significato del termine WATCH, secondo le spiegazioni
fornite da Sai Baba.
Quando il programma si avviava al termine, gli studenti hanno cominciato la canzone
“Bar¹o Re” (un canto di preghiera per la pioggia - N.d.T.).
Durante l’esecuzione del canto, Baba ha sorpreso tutti i presenti scendendo dal palco e
camminando tra studenti e devoti, e riversando su di loro beatitudine aspergendoli di
acqua benedetta. Sul Suo Volto splendeva un bellissimo sorriso. Bhagavân ha riversato
grazia e amore in abbondanza sui devoti, rendendo la celebrazione di Ugâdi una memo-
rabile esperienza per tutti. Al termine è stato distribuito il prasâdam consacrato da Sai
Baba. Il programma è terminato alle 10,50 con l’ârati a Bhagavân.

Musica devozionale eseguita dai devoti dell’Andhra Pradeµ


Il pomeriggio del 7 aprile 2008 i devoti dell’Andhra Pradeµ hanno presentato un’esecuzio-
ne di musica devozionale interpretata con grande amore e dedizione.
Il programma è cominciato alle 17,30 con i devoti che hanno intonato il Pra²ava e la Sai
Gâyatrî, seguiti da una preghiera al Signore Ga²eµ sotto forma di dolce canto devozionale.
È seguito un canto patriottico dedicato alla grandezza di Bhârat, terra di grande sacrificio
e merito. Sono quindi stati eseguiti un paio di canti devozionali che descrivevano la gran-
dezza dell’Avatâr Sai e poi è stata la volta di una breve sessione di bhajan, sempre
guidati dai devoti dell’Andhra Pradeµ. Le celebrazioni di Ugâdi si sono felicemente con-
cluse alle 18,30 con l’ârati a Bhagavân.

Inaugurazione della nuova mensa


Il 10 aprile 2008 Bhagavân Baba ha benevolmente inaugurato la nuova mensa del Super
Speciality Hospital di Puttaparthi.
Al Suo arrivo all’ospedale alle 16,30, Baba ha ricevuto il tradizionale benvenuto con il
pûr²aku¼bham (vaso di terracotta riempito con acqua e foglie fresche di mango e noce
di cocco, elementi che rappresentano rispettivamente la madre terra, ciò che dà la vita,
la vita e la consapevolezza divina – N.d.T.) in mezzo a canti vedici. Il personale ospedaliero
ha offerto bouquet e fiori per accoglierLo. All’ingresso di Baba nella hall principale, sono
cominciati i bhajan. Quindi Swami ha acceso la lampada rituale per inaugurare la nuova
mensa dell’ospedale. Egli si è poi recato alla cucina della nuova mensa e ha solennemente
benedetto il latte da bollire in segno di buon augurio; quindi ha fatto un giro completo

38 Mother Sai settembre - ottobre 2008


dell’edificio e ha benedetto il personale e gli operatori. Una benedizione hanno ricevuto
anche gli abiti donati al personale della cucina. Baba ha poi avuto spiegazioni sul funzio-
namento dei vari elementi della mensa ospedaliera.
Egli ha apprezzato la nuova costruzione e ha detto che è bellissima, ben illuminata e
areata; ha poi dichiarato che l’edificio è stato costruito in modo assolutamente puro e che
tale purezza dovrebbe essere mantenuta. Ha in seguito riversato le Sue benedizioni sugli
operai che hanno contribuito alla costruzione della struttura e ha inoltre materializzato una
catena d’oro per il Presidente e l’Amministratore Delegato della società che ha realizzato
il lavoro di costruzione. Dopo aver benedetto lo staff dell’ospedale e tutti coloro che
erano riuniti nella hall principale del nuovo edificio, alle 17 Baba ha ricevuto l’ârati, che
ha segnato la conclusione della cerimonia inaugurale.

Festività del Capodanno Tamil, dello ›rî Râma Navamî e di Viµu

Le festività del Capodanno Tamil, dello ›rî Râma Navamî e di Viµu sono state celebrate
con grande devozione e allegria alla Divina Presenza di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba.
Numerosissimi devoti, provenienti dal Tamil Nadu e dal Kerala, sono giunti a Praµânti
Nilayam per partecipare ai festeggiamenti che si sono protratti per tre giorni, dal 12 al 14
aprile 2008.

Musica devozionale dei bambini Bâl Vikâs


Il 12 aprile, i bambini Bâl Vikâs del Kerala hanno offerto una ghirlanda di dolci musiche
devozionali ai Piedi di loto di Sai Baba. Hanno preso parte al programma circa 120 bam-
bini e bambine Bâl Vikâs di diverse zone del Kerala. Il programma ha avuto inizio con
una splendida interpretazione di “Vandeham Ga²a Nâyakam” (Saluti Reverenziali al Si-
gnore delle Schiere Celesti) per invocare le benedizioni del Signore Ga²eµ. I canti devozionali
che sono seguiti hanno riempito l’ambiente di vibrazioni sacre. Hanno fatto seguito i
bhajan, condotti inizialmente dai bambini Bâl Vikâs del Kerala, poi dagli studenti dell’uni-
versità ›rî Sathya Sai. I bhajan si sono conclusi alle 18 quando, per segnare il termine del
programma della giornata, si è offerto l’ârati a Bhagavân.

Celebrazioni del Capodanno Tamil


Il 13 aprile 2008 è stato celebrato a Praµânti Nilayam, alla Divina Presenza di Sathya Sai
Baba, il Capodanno Tamil. Il Sai Kulwant Hall, luogo delle celebrazioni, era stato adegua-
tamente addobbato per l’occasione. Oltre alle decorazioni floreali e altri addobbi, vi erano
stati esposti grandi cartelloni raffiguranti il canale Sai Ga¾gâ al fine di esprimere gratitudine
a Bhagavân per aver approvvigionato d’acqua la popolazione di Chennai tramite il suddet-
to canale. Inoltre, ritratti di santi e saggi del Tamil Nadu adornavano tutto il Kulwant Hall,
il quale per tutto il giorno, dalla mattina alla sera, è stato il centro di programmi musicali e
culturali presentati dall’Organizzazione Sevâ ›rî Sathya Sai del Tamil Nadu. Nel corso
del programma pomeridiano, Baba ha benedetto i devoti con un soave Discorso.
Il mattino del 13 aprile, Swami è giunto nel Sai Kulwant Hall alle 8,40 fra il canto degli inni
vedici da parte degli studenti dell’università ›rî Sathya Sai e le dolci note della musica del
Nâdasvaram da parte di un omonimo gruppo. Il programma ha avuto inizio alle 9 con un

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bellissimo canto devozionale in lode al Signore Ga²eµ cantato dai bambini Bâl Vikâs del
Tamil Nadu. Hanno fatto seguito due canti devozionali, eseguiti dai suddetti bambini, che
descrivevano la grandezza dell’Avatâr Sai. Successivamente, gli studenti dell’università
›rî Sathya Sai hanno dato inizio ai bhajan che sono stati seguiti, in coro, dall’enorme folla
raccolta nel Sai Kulwant Hall, riempiendo l’ambiente di devozione e sacralità. Il program-
ma del mattino è giunto al termine alle 9,40 con l’ârati a Bhagavân.
Il programma pomeridiano è cominciato subito dopo l’arrivo di Baba nel Sai Kulwant Hall
alle 16,10. Prima del Discorso di Baba, due oratori del Tamil Nadu hanno parlato alla
folla. Il primo è stato V. Ramasubramanian, giudice dell’Alta Corte di Madras e ardente
devoto di Swami. Facendo riferimento al canale Sai Ga¾gâ, fatto costruire da Baba per
rifornire d’acqua la popolazione di Chennai, il dotto oratore ha sottolineato che la gente di
Chennai sarebbe stata sempre grata a Sai Baba per aver risolto il proprio annoso proble-
ma della carenza idrica. Citando le parole di un santo tamil, il giudice Ramasubramanian
ha osservato che la nascita come esseri umani è una rara opportunità, ma tale nascita,
aggiunta al fatto di essere contemporanei dell’Avatâr Sai, è la più rara delle opportunità
rare e la gente dovrebbe farne il miglior uso possibile al fine di redimere la propria vita. Il
secondo oratore è stato il dottor V. Mohan, Coordinatore dello ›rî Sathya Sai Trust del
Tamil Nadu e medico di grande fama. Egli ha narrato tre episodi di guarigione miracolosa
di malattie incurabili da parte di Sai Baba e ha osservato che egli è il Medico dei medici,
il Chirurgo dei chirurghi e il Medico Specialista di tutti i medici specialisti del mondo.
Facendo riferimento all’assistenza medica di livello internazionale fornita negli ospedali
Sai, il dottor Mohan ha osservato come tale ideale abbia ispirato altri ospedali a rendere
servizio gratuito ai poveri, il che ha significato una svolta decisiva nella professione medi-
ca. Dopo di ciò, Baba ha benedetto la vasta assemblea di devoti col Suo Discorso Divino,
esortando le persone a sviluppare fiducia in sé, ad acquisire conoscenza spirituale e a
realizzare il proprio Sé.
L’ultima parte del programma comprendeva una rappresentazione teatrale, intitolata “Pre-
ma Vâhinî” (Fiume d’Amore), messa in scena dai bambini Bâl Vikâs del Tamil Nadu.
L’opera ha descritto l’acuta sofferenza della popolazione di Chennai dovuta alle carenze
idriche fino al momento in cui Baba non è giunto a portare soccorso a quelle persone
fornendo loro acqua tramite il canale Sai Ga¾gâ, rendendole in tal modo felici e facendo di
Chennai una terra prospera.
La superba recitazione dei bambini, la perfetta coreografia, l’efficace direzione scenica e
le ottime danze hanno reso l’opera incisiva e realistica. Il sapiente impiego, a intervalli, del
Burra Katha e i brani tratti da un Discorso di Baba hanno arricchito la rappresentazione.
Iniziata alle 17,45, essa è giunta al termine alle 18,30 con l’ârati a Bhagavân.

Celebrazioni dello ›rî Râma Navamî e di Viµu


Il 14 aprile 2008, sono state celebrate le festività gemelle dello ›rî Râma Navamî e di
Viµu (Capodanno del Kerala). Il Sai Kulwant Hall, luogo delle celebrazioni, era stato
decorato per l’occasione con fiori, festoni, bandierine, ombrelli colorati e foglie di banano.
Il sacro Viµukkam, simbolo di Viµu, era stato posto al centro del Kulwant Hall di fronte al
palco, anch’esso adeguatamente allestito per l’occasione.
Il programma ha avuto inizio il pomeriggio del 14 aprile con il divino darµan di Baba nel

40 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Sai Kulwant Hall, ove Egli è giunto alle 16,45 e, in tale fausta circostanza, ha diffuso le
Sue benedizioni sull’enorme folla di devoti. Subito dopo che Egli si è messo a sedere sul
palco, i giovani Sai del Kerala hanno presentato l’opera “Bhakta Ramdas” (Il Devoto
Ramdas), che ha descritto la storia della vita di Bhadrâcala Ramdas, il leggendario devoto
del Signore Râma. L’opera ha narrato come Ramdas spese le imposte raccolte per ristrut-
turare il tempio di Râma, sopportando conseguentemente con forza d’animo tutte le soffe-
renze inflittegli per mano del re, finché Râma e Lak¹ma²a non arrivarono di persona per
pagare al re il debito di Ramdas e redimere la sua vita. L’intera rappresentazione era
soffusa di sentimenti di profonda devozione e convenientemente arricchita di dolci canti in
lode del Signore Râma. Le incantevoli danze dei giovani, le splendide scene, gli appropriati
costumi, l’efficace direzione scenica, la superba recitazione del cast e l’eccellente regia
hanno fatto della rappresentazione un ottimo spettacolo.
Al termine, Baba ha riversato le Sue benedizioni sui componenti del cast, ha posato con
loro per delle fotografie di gruppo e ha distribuito loro degli indumenti. Ha anche
materializzato una catena d’oro per il giovane che aveva recitato la parte di Ramdas. In
conclusione è stato distribuito del prasâdam, benedetto da Swami, a tutta l’assemblea di
devoti. Il programma è terminato alle 18,15 con l’ârati a Bhagavân, portando così a felice
compimento, a Praµânti Nilayam, le celebrazioni del Capodanno Tamil, dello ›rî Râma
Navamî e di Viµu.

(Tratto da SANÂTANA SÂRATHI, maggio 2008)

Mother Sai settembre - ottobre 2008 41


Discorso 28-06-2008

Contemplate il Nome
Divino di Râma
Incarnazioni dell’Amore! non è limitato a una forma particolare; esso
Il Râmâya²a Saptaha (la festività della dimora in ogni individuo come “Âtma
durata di sette giorni in cui si ripete il Râma”. All’Âtma che dimora in tutti gli es-
Nome di Râma - N.d.T.) è stato tenuto con seri viene dato il Nome Râma. Pertanto tut-
grande gioia e devozione negli ultimi sette ti, dal bambino all’adulto, devono intrapren-
giorni.Voi tutti avete partecipato a questo dere la sâdhanâ della contemplazione co-
grande evento. I sacerdoti (purohit), che stante del Nome di Râma. Vediamo spesso
lo hanno condotto con grande devozione e persino delle persone non vedenti che con-
sincerità, e gli oratori provenienti dalle di- templano il Râmanâma, dicendo: “Râma,
verse zone che vi hanno partecipato, han- Râma!” Solo il Nome Divino può conferire
no fatto di questo evento un grande suc- pace e felicità; nient’altro, nemmeno la ric-
cesso. Setty Garu, che ha organizzato que- chezza e le proprietà, possono portare pace
sta funzione, ha curato l’accoglienza sia dei e felicità. La costante contemplazione del
sacerdoti sia dei devoti, rendendo tutti felici. Nome Divino può rimuovere tutte le pre-
occupazioni.
Importanza del Râmacintana
La contemplazione costante del Râmâya²a “Nascere è una preoccupazione,
e il canto della gloria del Nome Divino di vivere su questa terra è una preoccupazione,
Râma conferiscono beatitudine, pace e pro- il mondo è fonte di preoccupazione;
sperità a tutti. Ci sono due modi di contem- anche la morte è una preoccupazione,
plare il Nome Divino e di cantarNe la glo- tutte le azioni e le difficoltà
ria: la sâdhanâ individuale e quella causano preoccupazione.
collettiva. Delle due, la migliore è quella La devozione per il Signore Râma
collettiva. Fu Guru Nanak a dare inizio alla è la panacea per tutte le preoccupazioni.”
pratica del canto di gruppo della Gloria del
Nome Divino; infatti il canto individuale del Quindi, intraprendete la contemplazione del
Nome Divino non è sufficiente. QUANDO Nome Divino di Râma (Râmacintana)
MIGLIAIA DI PERSONE SI RIUNISCONO CANTAN- ogniqualvolta vi sentiate oppressi dalle dif-
DO ALL’UNISONO IL NOME, LE PREGHIERE DI ficoltà. Il Râmanâma è nei cuori da eoni.
ALMENO UNO O DUE INDIVIDUI CERTAMENTE
COMMUOVERANNO LA DIVINITÀ; PERTANTO È Le sacre vicende del Râmâya²a
MEGLIO SEGUIRE IL METODO COLLETTIVO. Nel Tretâ Yuga, il re Daµaratha di Ayodhyâ
Ovunque siate, è meglio che seguiate il me- desiderava ardentemente dei figli per conti-
todo collettivo; ovunque vi troviate, è me- nuare la dinastia Ik¹vâku. Per questo moti-
glio cantare la gloria del Nome di Râma in vo officiò uno yajña chiamato “Putrakâme¹ºi
gruppo. Contemplare il Nome di Râma yâga”, pregando di esser benedetto dalla
(Râmanâma) conferisce pace e felicità; è nascita di un figlio. Il re Daµaratha aveva
una sâdhanâ universale. Il Nome “Râma” tre mogli: Kauµalyâ, Sumitrâ e Kaikeyî.

42 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 28-06-2008
Aveva anche una figlia, di nome ›ântâ, avu- così turbata? Noi tre siamo una cosa sola;
ta antecedentemente da Kauµalyâ, che egli perciò divideremo la nostra porzione di bu-
aveva dato in adozione a un suo amico. dino con te!” Così dicendo portarono le loro
Questa sposò il Saggio Š¹yaµ©¾ga. Il coppe e versarono un po’ del loro budino in
Putrakâme¹ºi yâga venne condotto sotto la un’altra coppa che offrirono a Sumitrâ. A
guida di questa coppia. Dopo la sua conclu- DIFFERENZA DI QUANTO ACCADE OGGI, A QUEI
sione, Agni Deva, il Dio del fuoco, emerse TEMPI FRA LE DONNE C’ERA UN RAPPORTO PER-
dal sacro homaku²¬a (l’altare del fuo- FETTO. Così le tre regine presero le loro
co, ossia il braciere per le offerte votive coppe e le portarono al Saggio Vaµi¹ºa per
- N.d.T.) con una coppa che conteneva un ottenerne le benedizioni. Successivamente
budino sacro (pâyasam) che dette a offrirono il proprio riverente saluto al re
Daµaratha affinché lo distribuisse equa- Daµaratha e consumarono felicemente i
mente fra le sue tre mogli. Kauµalyâ e loro budini. Tutte e tre le regine rimasero
Kaikeyî ricevettero felici la loro parte e la incinte. Kauµalyâ, la regina più anziana, a
portarono nella pûjâ delle rispettive stan- tempo debito partorì un bel bambino a cui
ze. Entrambe erano molto contente (nella venne imposto il Nome Râma: l’Âtma Uni-
convinzione) che il proprio figlio sarebbe versale si era incarnato nel grembo di
stato l’erede al trono di Ayodhyâ. Le pre- Kauµalyâ. Il neonato venne chiamato
tese di ambedue erano legittime in quanto Râma, a significare che era Colui che rende
Kauµalyâ era la regina più anziana, ma il tutti felici. Anche Kaikeyî partorì un figlio
padre di Kaikeyî, al tempo del matrimonio che venne chiamato Bharata. Sumitrâ, in-
della figlia con il re Daµaratha, aveva strap- vece, dette i natali a due figli: Lak¹ma²a e
pato a questi la promessa che il figlio di lei ›atrughna. Lak¹ma²a era nato dalla parte
sarebbe diventato re di Ayodhyâ. di budino datale da Kauµalyâ e ›atrughna
Daµaratha, secondo la tradizione della fa- da quella che aveva ricevuto da Kaikeyî.
miglia Ik¹vâku, non poteva contravvenire Perciò Lak¹ma²a seguì sempre Râma, men-
alla parola data. Invece Sumitrâ non aveva tre ›atrughna seguì Bharata. I due figli di
un tale desiderio. Ella portò il suo budino Sumitrâ (Lak¹ma²a e ›atrughna) piangeva-
sulla terrazza e lo appoggiò sul parapetto no continuamente, giorno e notte, senza mai
mentre si asciugava i capelli al sole. Era assumere cibo. Sumitrâ, non riuscendo a
pensosa e rifletteva sul fatto che mangiare sopportare la sofferenza dei due neonati, si
il budino non le sarebbe servito a niente, recò dal Saggio Vaµi¹ºa e gli espose la sua
dato che comunque il suo futuro figlio non difficile situazione. Questi chiuse gli occhi e
avrebbe potuto avanzare alcuna pretesa al meditò per qualche tempo; la sua visione
trono come (quelli di) Kauµalyâ e Kaikeyî. yogica gli permise di capire la verità, per cui
Mentre stava ragionando sull’avvenire, disse a Sumitrâ: “Dato che hai mangiato
un’aquila scese in picchiata e portò via la parte del budino sacro destinato a Kauµalyâ,
coppa contenente il budino sacro. Sumitrâ hai dato i natali a Lak¹ma²a che è una parte
rimase scioccata e turbata dall’episodio e, (a¼µa) di Râma. Quanto a ›atrughna, egli
temendo il rimprovero del marito per esse- è nato dalla porzione di budino che ti ha
re stata così imprudente, corse giù imme- dato Kaikeyî; perciò egli è una parte di
diatamente e informò Kauµalyâ e Kaikeyî Bharata. Metti Lak¹ma²a accanto a Râma,
dell’accaduto. Esse l’abbracciarono e la ›atrughna accanto a Bharata ed essi dormi-
consolarono dicendole: “Sorella, perché sei ranno pacificamente.” Non appena Sumitrâ

Mother Sai settembre - ottobre 2008 43


Discorso 28-06-2008
seguì queste istruzioni, i neonati si addor- perché ogni giorno mi prostravo ai suoi pie-
mentarono tranquilli. Gli anni trascorsero e di per offrirle i miei omaggi.” Un giorno,
i quattro fratelli crebbero insieme felicemen- mentre Râma e Sîtâ si trovavano nell’eremo
te. Torniamo indietro un attimo alla storia costruito da Lak¹ma²a nella regione di
dell’aquila che aveva afferrato la coppa con- Pañcavaºî, il demone Mârîca, su ordine di
tenente il budino sacro, appoggiato sul pa- Râva²a, assunse la forma di un cervo d’oro
rapetto da Sumitrâ mentre si asciugava i e cominciò a mostrarsi nelle vicinanze
capelli al sole: quell’aquila lasciò poi cade- dell’âµram. Sîtâ rimase incantata dall’af-
re la coppa in una zona montagnosa, nel fascinante animale e persuase Râma a cat-
luogo in cui stava meditando Añjanâdevî, turarlo e a portarglielo nell’âµram per po-
che la raccolse, mangiando poi beatamen- terci giocare. Secondo il Piano Divino Egli
te il budino sacro in essa contenuto. Come aderì alla sua richiesta, ordinando comun-
risultato, Añjanâdevî partorì il grande eroe que a Lak¹ma²a di rimanere di guardia
del Râmâya²a: Hanuman. all’âµram durante la Sua assenza per pro-
teggere Sîtâ dai demoni che sapeva essere
La ricerca di Sîtâ molto scaltri. Râma si spinse nel profondo
Mentre Râma e Lak¹ma²a cercavano Sîtâ della foresta inseguendo il cervo d’oro, fin-
sulla catena montuosa di Š¹yamûka, ché non tese l’arco e scoccò una freccia
Hanuman per ordine di Sugrîva re dei fatale; così Mârîca, che aveva assunto la
Vânara (letteralmente: esseri umani con forma del cervo d’oro, cadde a terra nella
la coda di scimmia. La razza di scimmie sua vera forma. Agonizzante, prima di esa-
umanoidi - N.d.T.), rivolse loro la parola e, lare l’ultimo respiro, urlò, imitando la voce
dopo essersi informato sullo scopo della loro di Râma: “Ah! Sîtâ! Ah! Lak¹ma²a!” Il
ricerca, li portò da Sugrîva, al quale li pre- grido venne udito da Sîtâ e Lak¹ma²a, ed
sentò. Egli persuase Râma a diventare ami- ella, sentendo l’urlo, implorò il cognato di
co di Sugrîva e a chiedergli di aiutarlo a cer- andare subito a cercare Râma. Egli le ri-
care Sîtâ. Davanti a un fuoco rituale venne spose che mai nessun pericolo avrebbe po-
così solennizzato un voto di eterna amici- tuto minacciare Râma e che era tutto un
zia. Sugrîva portò quindi dei gioielli avvolti piano di quei demoni astuti. Sîtâ non rimase
in un pezzo di tessuto, che erano stati getta- convinta e, nell’incitarlo ad andare in soc-
ti via da Sîtâ dal Pu¹paka Vimâna (come corso a Râma, usò persino parole aspre che
descritto nel poema epico Râmâya²a, si ferirono Lak¹ma²a. Naturalmente anche
trattava di un enorme carro volante che questo accadde in adempimento del Piano
poteva viaggiare alla velocità del pensie- Divino, come sarebbe diventato palese in
ro, creato dagli architetti di Dio - N.d.T.) futuro. Lasciato senza via d’uscita,
di Râva²a che l’aveva condotta a La¾kâ. Lak¹ma²a acconsentì ad andare a cerca-
Sugrîva pose il fagotto davanti a Râma af- re Râma, ma, prima di lasciare l’âµram, egli
finché Egli potesse riconoscere i gioielli come tracciò una linea intorno all’eremo e chiese
appartenenti a Sîtâ. Râma chiamò Lak¹ma²a a Sîtâ di non oltrepassarla per nessun moti-
al Suo fianco e gli chiese di identificarli. Que- vo fino a quando lui e suo fratello non fos-
sti li guardò, ma espresse la sua impossibili- sero tornati. Non appena Lak¹ma²a ebbe
tà a farlo dicendo: “O Râma, perdonami! Io lasciato il posto in cerca di Râma, Râva²a
non conosco alcun gioiello che Madre Sîtâ si avvicinò nella forma di un ©¹i e si mise
abbia indossato; riconosco però le cavigliere davanti all’âµram chiedendo del cibo:

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Discorso 28-06-2008
“Bhavati bhik¹am dehi” (O Madre, dam- Rimase quindi per tutto il tempo a implo-
mi del cibo!). Sîtâ lo udì e decise di soddi- rarla affinché lei lo accettasse. Quando
sfare la sua richiesta, gli portò il cibo da Râva²a si abbassò al punto di denigrare
dentro l’âµram e cercò di darglielo rima- Râma e minacciarla, Sîtâ, senza neppure
nendo dietro la linea tracciata da guardarlo in faccia, colse un filo d’erba e
Lak¹ma²a, ma Râva²a insistette affinché glielo tirò addosso dicendo: “Sei un essere
Sîtâ, per portargli il cibo, gli si avvicinasse malvagio; non vali neppure questo filo d’er-
ulteriormente e oltrepassasse la linea. Per ba. Come osi denigrare Râma davanti a me,
indurla a farlo, egli finse di non poter più tu, ignobile e crudele farabutto?!” Sîtâ ave-
sopportare i morsi della fame, così alla fine va un altro nome, Vaidehî, che significa “co-
Sîtâ, per dare l’elemosina a Râva²a, capi- lei che non ha attaccamenti per il corpo”. Il
tolò e oltrepassò la linea tracciata da re Janaka, suo padre putativo, l’aveva alle-
Lak¹ma²a. Subito questi assunse la sua vata amorevolmente e data in sposa a Râma.
vera forma e la rapì (facendola salire) sul Nella storia del Râmâya²a ci sono molti si-
suo carro e la portò a La¾kâ, dove la con- gnificati reconditi e sottili. Infatti Sîtâ non
finò sotto un albero nell’aµokavana (il giar- era la sorella di Râma, come è stato riferito
dino di La¾kâ). Sîtâ si dolse del suo atto in alcuni testi. Se fosse stata Sua sorella,
irresponsabile, quando era impazzita per un come avrebbe potuto il re Janaka offrirGliela
cervo d’oro, e per le conseguenze che ne in sposa? Sfortunatamente la gente non com-
erano derivate. Ella così si lamentò: “Oh! prende questi profondi significati.
Perché quel nefando animale (il cervo
d’oro) si è avvicinato al nostro eremo? Per- L’eccezionale integrità di Hanuman
ché ne sono rimasta così affascinata? Per- Nella storia del Râmâya²a, Hanuman fu
ché ho chiesto a Râma di catturarlo e di un grande eroe; nella sua sacra missione,
portarmelo?” A che cosa serviva ormai tutto consistente nella ricerca di Sîtâ prigioniera
quel pentimento, ora che era prigioniera a a La¾kâ, egli condusse l’armata dei
La¾kâ? Râva²a mise tre donne a guardia Vânara (nel Râmâya²a: uomini con la
di Sîtâ durante la sua prigionia coda di scimmia che vivevano nella fo-
nell’Aµokavana. Una di esse era Saramâ, resta Da²¬aka - N.d.T.). Egli fu un servi-
la moglie del fratello minore di Râva²a, tore di Râma intelligente e fedele, una per-
Vibhî¹a²a; le altre due erano Ajatâ e sona dalle qualità nobili e di grande forza
Trijaºâ, le quali altro non erano che le figlie fisica; relativamente alle nobili qualità e alla
della stessa Saramâ. Esse furono molto pre- potenza, egli fu impareggiabile. Infatti un
murose ed attente con Sîtâ, tenendole alto intero capitolo del Râmâya²a, il Sundara
il morale tutto il tempo con parole di con- KⲬa, fu dedicato alla descrizione delle
forto. Sîtâ si chiese come persone così buo- sue qualità di testa e di cuore. Mentre si
ne potessero esistere anche a La¾kâ; fu stava imbarcando nella sacra missione di
infatti per merito delle loro parole consola- ritrovare Sîtâ nella città di La¾kâ gli ven-
trici e della loro protezione che ella riuscì a nero date alcune indicazioni identificative
sopportare coraggiosamente quell’orribile su di lei: gli venne detto che Sîtâ era una
esperienza. Sebbene Sîtâ fosse prigioniera donna di nobili qualità e divina bellezza e
a La¾kâ, Râva²a non osò toccarla perché che non si sarebbe mescolata alle donne
sapeva che, se lo avesse fatto senza il suo demoni (râk¹asa). Egli la cercò in tutti gli
consenso, sarebbe stato ridotto in cenere. angoli di La¾kâ, incluse le stanze interne

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Discorso 28-06-2008
del palazzo in cui abitavano le regine di ferisca a Lui con nomi e forme diversi. Per-
Râva²a e le loro ancelle. Durante questa sone diverse, quando si chiede loro come si
ricerca egli incontrò delle donne vestite in chiamino, rispondono: “Io sono Ramaiah”,
modo succinto buttate sui loro letti, inebria- “Io sono Lakshmaiah”, “Io sono
te dal bere e dalle danze. Egli rimase però Govindappa” ecc., ma la risposta giusta sa-
totalmente impassibile davanti a tali forme rebbe: “Aha¼ Brahmâsmi” (Io sono
oscene, tenendo sempre la mente fissa sul- Brahman). Non possono esserci altri nomi
le caratteristiche e sull’eccellenza di Sîtâ perché tutti sono incarnazioni del Sé Divi-
descrittegli da Râma. La sua suprema sta- no. L’Âtma non ha qualità (gu²a), è senza
bilità mentale in un tale ambiente era per- forma e senza attributi.
fettamente consona al suo brahmacarya
(stato di castità). A questo mondo non si Nityânandam parama sukhada¼
possono trovare esseri paragonabili al Si- kevalam jñânamûrtim
gnore Râma e al Suo nobile servitore dvandvâtîtam gagana
Hanuman: essi sono unici. Proprio ora è sad©µa¼ tattvamasyâdi
stato cantato un bhajan bellissimo: “Râma lak¹ya¼ ekam nityam
Lak¹ma²a Janakî, Jai Bolo Hanuman vimalam acalam
Kî.” Durante il canto di questo bhajan, il sarvadhî sâk¹ibhûtam
nome di Hanuman è stato menzionato dopo bhâvâtîtam trigu²arahitam.
una piccola pausa tesa a indicarne l’impor- L’Âtma è l’Incarnazione dell’eterna
tanza. È SOLO QUANDO GENTE COME Beatitudine e della Saggezza assoluta;
HANUMAN VIENE VENERATA E NE VENGONO è al di là delle coppie di opposti,
EMULATE LE QUALITÀ CHE SI RIESCONO A COL- è Vasto e Pervasivo come il cielo,
TIVARE BUONI PENSIERI, BUONE ABITUDINI E è la Meta indicata dal mahâvâkya (il grande
BUONI COMPORTAMENTI. Viene detto che “il aforisma vedico) tattvamasi,
fine dell’istruzione è il carattere”. Un tale è l’Uno senza secondo,
carattere nobile lo troviamo solo in Râma e Eterno, Puro, Immutabile,
in Hanuman. Perciò, contemplate costante- Testimone di tutte le funzioni dell’intelletto,
mente Râma e Hanuman e le loro nobili al di là di tutte le condizioni mentali
qualità. I diversi nomi, quali Râma, K©¹²a, e dei tre attributi di sattva, rajas e
Hanuman, ›iva, Vi¹²u ecc., rappresentano tamas.
l’unica Divinità che tutto pervade: Dio è
Uno, anche se i nomi e le forme sono diversi. A dire il vero, Dio non ha né nome né for-
ma, nonostante si dica che “Dio è in forma
L’oro è uno, ma i gioielli umana” (Daiva¼ mânu¹a rûpena). Egli non
differiscono fra di loro. ha nascita né qualità, è senza forma e senza
Le religioni sono molte, attributi. Quando qualcuno vi chiede: “Chi
ma la Divinità è Una. sei?” voi dovete rispondere: “Io sono Dio.”
Le mucche sono di vari colori, Nomi come Ramaiah, Lakshmaiah ecc.,
ma il latte è lo stesso. sono solo appellativi che i vostri genitori vi
hanno imposto dopo la nascita, ma in realtà
Dio è Uno anche se i nomi e le forme voi non avete dei nomi specifici. Tutti sono
sono diversi incarnazioni del Sé Divino: che recitiate il
Analogamente, Dio è Uno sebbene ci si ri- ruolo di Ramaiah o Krishnaiah, essenzial-

46 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Discorso 28-06-2008
mente voi siete solo lo stesso Divino Sé; io? In essenza quell’“Io” è la Divinità. Allo
solo i ruoli sono diversi. Dio è immanente stesso Io ci si riferisce con molti nomi. Il
in tutti gli esseri umani. Anzi, ogni essere significato del simbolo del cristianesimo, la
vivente è l’Âtmasvarûpa. L’unico Dio è Croce, è il taglio dell’ego individuale
immanente in tutti gli esseri umani e in tutti gli (aha¼kâra). Diciamo “Io arrivo”, “Io
esseri viventi (Ekâtma sarvabhûtântarâtma). I vado”, “Io vengo” ecc., ma che cos’è que-
nomi e le forme possono sembrare diversi. sto “Io”? Esso rappresenta il Sé Divino.
Dovete sviluppare una fede stabile nell’Uni-
cità della Divinità. OFFRITE I VOSTRI OMAGGI La vera devozione consiste nel non
A CHIUNQUE INCONTRIATE; DOVETE OFFRIRLI trovare differenza fra voi e gli altri
PERSINO A UN MENDICANTE, PERCHÉ EGLI PUÒ Dovete sviluppare il sentimento dell’Âtma
ESSERE TALE COME ENTITÀ FISICA, MA “PIÙ Divino che permea l’intero universo
GRANDE” COME INCARNAZIONE DEL SÉ DIVI- (ekâtmabhâva): questa è la vera devozione.
NO . (Qui Swami fa un gioco di parole Non dovete trovare differenza fra “io” e
intraducibile basato sulla somiglianza fo- “tu”; coloro che vogliono ottenere la realiz-
netica fra le parole inglesi “beggar” (men- zazione del Sé devono eliminare questa dif-
dicante) e “bigger” (più grande) - N.d.T.). ferenza, devono liberarsi del sentimento del-
Non abbiate odio per nessun individuo, non l’“io” e del “mio”. Siamo tutti Uno. “Tutti
considerate nessuno vostro nemico; di fat- sono Uno; comportatevi equanimemente
to, tutti sono riflessi del vostro stesso Sé con tutti.” Questa è l’essenza di tutta la fi-
Divino. Tutti ripetono “io”, “io”, e insisto- losofia. Siate felici.
no a dire “questi sono il mio corpo, la mia
mente, il mio intelletto e la mia citta” (so- Praµânti Nilayam, 28 giugno 2006,
stanza mentale in cui si condensa la pura Sai Kulwant Hall
coscienza, cit - N.d.T.). Ma allora, chi sono
(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:
www.sathyasai.org)

Mother Sai settembre - ottobre 2008 47


COSÌ BHAGAVÂN PARLÒ DELLE DONNE

Da questo numero inizia una breve rubrica, che continuerà per numerose pubbli-
cazioni, che riporta citazioni di Baba riguardanti la donna e il suo Dharma.

Le donne simboleggiano bhakti (la devozione) e gli uomini jñâna (la saggezza).
(S.S., genn. 2000)

Solo le donne, che sono il simbolo della devozione, hanno accesso all’Antahpur (le
camere interne del palazzo) di Dio. Che cos’è dunque l’Antahpur? Non è altro che
Antarâtma, lo Spirito che dimora interiormente. È solo la devozione-saggezza a guidare
Zoom

all’Antahpur.
(S.S., gennaio 2000)

Il primo titolo attribuito alla donna è “G©halak¹mî” (la Dea della prosperità della casa).
Da una donna ci si aspetta che conferisca ogni prosperità, onore e buon nome alla casa
e alla famiglia. Essa viene definita G©halak¹mî, “Dea della casa”, e non “Dea dell’uf-
ficio”.
(S.S.S., volume 29 – p. 365)

Un altro titolo attribuito alla donna è “ardhâ¾gî” (la metà migliore). Questo significa
che essa è la metà migliore del marito e non una sua collega di lavoro.
(S.S.S., volume 29 – p. 365)

Il terzo titolo è “illâlu” (la padrona della casa). È la padrona della casa e non dell’uffi-
cio.

“Dharmapatnî” (la compagna del marito nel viaggio verso Dio) e pertanto, letteral-
mente, la “sposa leale del Dharma”. È il quarto titolo conferito alla donna sposata.
Questo significa che la casa è la dimora per eccellenza della Rettitudine. La casa è il
luogo natale di ogni Dharma (le regole di Retta Condotta), che si è radicato attraverso
la pratica fin dai tempi antichi.

Le donne dovrebbero comprendere che, indipendentemente dall’educazione o posizio-


ne, loro obbligo precipuo è proteggere la casa.
(S.S.S., volume 29 – p. 366)

Fin dal momento della nascita, la madre è, per ognuno, il precettore. Se tale insegnante
lascia la casa per insegnare ad altri bambini, chi insegnerà ai suoi?
(S.S.S., volume 29 – p. 366)

Per le donne indiane, il primo dovere è organizzare la casa e amministrarla su basi ideali.
(S.S.S., volume 29 – p. 366)

48 Mother Sai settembre - ottobre 2008


Rendiamo noto che è disponibile una nuova pubblicazione dal titolo

“La Vita Di Sai Baba”


volume V°

Questo nuovo volume sulla vita di Sai Baba, scritto dal dottor B.N. Narasimha Murthy, è
la prosecuzione dei precedenti 4 volumi scritti dal professor N. Kasturi e narra la vita di
Sai Baba relativa al periodo 1980/1985. Molti devoti, che già da tempo conoscono il
nostro Maestro, potranno leggere fatti e aneddoti a essi già noti.

Occhio al Libro
Il costo unitario del libro è di • 10,50 + spese di spedizione.

Chi fosse interessato a riceverlo è pregato di contattare, a mezzo fax o E-mail, la “Sathya
Sai Books and Publications of Italy” a uno dei seguenti indirizzi:

“Sathya Sai Books and Publications of Italy”


“Mother Sai Publications”

Magazzino e sede operativa:

viale Umbria N°19 - 20093 Cologno Monzese (MI) - Italy


tel: 0039-02-26708288 - fax: 0039-02-25118399

Sito Web: http://www.mothersaipublications.it - E-mail: msp@mothersaipublications.it

Mother Sai settembre - ottobre 2008 49


Mother Sai Publications
(E D I Z I O N I MOTHER SAI)
e-mail:msp@mothersaipublications.it
Sito Web: www.mothersaipublications.it
(Collana Vahini)
Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV]
La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV]
La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II]
Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV]
Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV]
Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV]
La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV]
La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV]
La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV]
La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV]
Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV]
Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV]
L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV]
Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN]

(Collana Discorsi) di Sai Baba


Discorsi 1988/89, I° vol. [D89-I]
Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II]
Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65]
Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66]
Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67]
Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68]
Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83]
Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84]
Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La Vita di Sai Baba


La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), V vol.

(Collana Educazione)Discorsi agli Studenti


Corso Estivo 1972 [CE72]
Corso Estivo 1978 [CE78]
Corso Estivo 1990 [CE90]
Corso Estivo 1993 [CE93]

Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme
Altre Pubblicazioni Disponibili
Colloqui (CQ)
Mother Sai Speciale (6a Conferenza Mondiale)
Diario Spirituale 1 [DS1]
Diario Spirituale 2 [DS2]
Diario Spirituale 3 [DS3]
Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi).
Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali
Sadhana
Guida all’ashram di Prashanti Nilayam
Racconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I)
Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II)
Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)

Altri Autori
Alla scoperta della verità
A spasso con Dio
Gemme di Saggezza
Grazie Swami
Messaggio d’Amore
Ho visto la luce
Incontrare Dio
L’Eterno Miraggio
Purificare il Cuore (Purifying thr Heart)
Pensando a Sai (Sai Smaran)
Sai Baba Fiamma d’Amore
Sai Baba: la rivelazione continua
Sai Baba, l’Uomo dei miracoli
Sri Sathya Sai Gita-Tutto sulla spiritualità
Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)
Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra
Viaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi)
Visione del Divino.

Audiovisivi:
Shivarathri Sandesh (VHS) Le percussioni, parte I (VHS)
Shivarathri Sandesh(VHS) Le percussioni, parte II (VHS)
Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS)
Tecnica di canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.)
Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II(CD musicale)
Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale)
Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD musicale)
Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale)
Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video)
Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)

Sai Gange (DVD Video) Compleanno 2005 (DVD Video)


Shivarathri 2002/2003/2004 (CD video) Guru Purnima 2002/2003/2004 (CD video)
Compleanno 2002/2003/2004 (CD video) Brahmanandam (CD video)
NB.– Tuttele pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o invian-
do un fax a:
Mother Sai Publications
Sathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,
via Umbria 19, 20093 Cologno Monzese (MI); Italy
tel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25118399

NB.– Tuttele pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o invian-


do un fax a:
Mother Sai Publications
Sathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,
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tel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25118399

“Il giusto piano di studio consiste nel leggere, riflettere e applicare


regolarmente alla vita quanto appreso.”
Sai Baba
CONSIGLIO CENTRALE SATHYA SAI D’ITALIA
Segreteria Nazionale: Via Della Pace, 1 - 28040 VARALLO POMBIA (NO)
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