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Sommario

03 Discorso Divino 03 09 ‘05 Rifuggire dall’attaccamento al corpo.


11 Discorso Divino 17 08 ‘05 Unità,Purezza,Divinità.
20 Esperienze “Ricontatto”.
24 Discorso Divino 21 07 ‘05 Tutto dipende dalla grazia di Dio.
31 Sotto la Veranda “Come adesso”.
32 Zoom “Sai Baba e la Divina Commedia”.
33 Domande & Risposte Una grande fortuna da non sprecare.
36 News Due eventi straordinari.
40 Favole e Poesie Perché ti voglio bene.
41 Occhio al Libro Dissolvere i dubbi spirituali.

MOTHER SAI PUBLICATIONS


Sathya Sai Books and Publications of Italy
Tutti i diritti sono riservati
Anno XVII n.6 (106) novembre-dicembre 2005
Direttore responsabile: Giorgio Piccaia
sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio
periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.

2 Mother Sai novembre - dicembre 2005


Discorso 03-09-2005

Congresso Medico Internazionale Sai


3-4 settembre 2005
(Cronaca delle giornate)
Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba ha spesso affermato che il progresso spirituale non è
possibile fintantoché non si possieda un corpo e una mente sani. Perciò, la salute è uno
dei maggiori campi d’azione per i progetti di servizio intrapresi da Bhagavân, come parte
della Sua Missione divina. Celebrando l’ottantesimo anno dell’Avvento di Baba, l’Orga-
nizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ ha indetto, per il 3 e 4 settembre 2005 a Praµânti Nilayam,
un Congresso Medico Internazionale Sai. Più di 900 medici, chirurghi, professori ed
eminenti personalità appartenenti a varie branche della medicina e della salute, prove-
nienti da tutto il mondo, si sono riuniti ai divini Piedi di loto per assorbire i divini Inse-
gnamenti e per comprendere il proprio ruolo nella Divina Missione.
La mattina del 3, Bhagavân ha inaugurato una mostra sul tema “Missione Mondiale Sai
sulla Salute”, quale evidenza del servizio medico intrapreso in tutto il mondo dall’Orga-
nizzazione di Servizio ›rî Sathya Sai.
Alle 8,30, Baba ha concesso il darµan alle migliaia di persone radunate nel Sai Kulwant
hall e ha ufficialmente inaugurato il Congresso accendendo una lampada.
Il dottor Michael Goldstein, Presidente del Praµânti Council, ha dato il benvenuto ai
delegati e ha detto alcune parole d’introduzione, sottolineando lo scopo del Congresso. È
stato seguito dal dottor A.N. Safaya, Direttore dell’Istituto ›rî Sathya Sai di Scienze
Mediche Superiori a Praµânti Grâm e Whitefield. Egli è un’eminente figura nel campo
medico indiano, avendo ricoperto per diciannove anni l’incarico di Supervisore Medico
per l’Istituto Panindiano di Scienze Mediche, prima di essere Direttore degli Ospedali di
Alta Specializzazione di Bhagavân Baba. Il dottor Safaya ha scelto di parlare sul tema
“L’Esemplare Sanità Sai”. Egli ha preso in considerazione gli Ospedali di Alta
Specializzazione e gli Ospedali Generali, aperti da Swami a Praµânti Nilayam e Whitefield,
Bangalore, quali autentici esempi di come tradurre realmente in pratica la cura della
salute secondo la visione di Baba. Ha detto che il fondamento della Missione sanitaria di
Bhagavân è l’Amore Divino, che è dato egualmente a ognuno senza alcuna distinzione di
religione, di nazionalità o stato economico. Questa filosofia di cura della salute poggia su
quattro pilastri:
• Globalizzazione della medicina – La cura della salute dovrebbe essere a disposi-
zione di tutti.
• Decommercializzazione della medicina – Prestazioni mediche di qualità fornite
in modo assolutamente gratuito.
• Valori Umani in medicina – L’assistenza medica dovrebbe esser prestata con
amore.
• Spiritualizzazione della medicina – Quest’ultima dovrebbe provvedere alle ne-
cessità non solo del corpo, ma anche della mente e dello spirito dei pazienti.
Applicando questi canoni, i medici possono comprendere che l’interazione fra paziente e
medico ha una dimensione spirituale. Essi imparano a trattare i pazienti come esseri
umani piuttosto che come un complesso di malattie. È in tal modo che i vecchi ideali
indiani di ârogyam, l’assenza di malattia, possono essere raggiunti.

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Discorso 03-09-2005
Il dottor Safaya ha concluso dicendo che, fondando questi ospedali, Baba ha offerto alla
comunità medica un modello di efficienza, che può essere replicato ovunque, e può aiu-
tare a concretizzare la visione della sanità per tutti.
Il dottor Alan H. Gradman, Primario Cardiologo all’ospedale della Pennsylvania occi-
dentale, a Pittsburgh, è stato il nuovo oratore.
Egli ha iniziato parlando sommariamente dell’enorme sviluppo che si è verificato nelle
ultime decadi, in campo tecnologico e tecnico, per quanto riguarda il trattamento delle
malattie cardiovascolari, affermando che, tuttavia, in concomitanza con questo positivo
sviluppo, è sorta una tendenza negativa: l’intrusione di interessi economici personali nel-
la cura della salute. Ha poi aggiunto che l’attuale modello economico di assistenza sani-
taria, che viene seguito nei Paesi sviluppati, è gravemente difettoso poiché destina le
risorse mediche in base alle possibilità di pagamento, piuttosto che secondo le necessità
del paziente. Ciò sfocia in una penosa situazione in cui molta gente viene lasciata senza
adeguata assistenza medica. Baba – egli ha poi proseguito – ha offerto rimedio a questa
crisi, mostrando al mondo, con la costruzione di ospedali che offrono a tutti assistenza
medica, che cosa si possa attuare in campo sanitario, per di più in modo completamente
gratuito. Gli ospedali sono anche una testimonianza di quali cose strabilianti si possono
ottenere con l’abnegazione e l’impegno. Il dottor Gradman ha concluso affermando che
la lezione più importante, appresa osservando il lavoro degli ospedali di Bhagavân, è che
la definizione di servizio non è ristretta all’impegno in qualche opera assistenziale nel
tempo libero. Anche compiere diligentemente e con impegno il proprio dovere è una
forma di servizio.
Sai Baba, rispondendo alle preghiere dei delegati e delle migliaia di persone radunate nel
Sai Kulwant hall, li ha gratificati con il Suo Messaggio divino.
Dopo la sessione inaugurale nel Sai Kulwant hall, i delegati, per la sessione di chiusura,
sono passati nell’Istituto Auditorium dove molti eminenti medici, provenienti da diverse
parti del pianeta, hanno presentato i loro scritti sul tema del Congresso. Dopo i dibattiti,
che hanno avuto luogo nel corso di due giornate, i delegati, nel pomeriggio del 4, si sono
nuovamente riuniti alla Presenza di Baba, per la sessione di commiato del Congresso.
Il dottor Goldstein ha presentato gli oratori di tale sessione. Il dottor Michael Rakoff, un
consulente di Amministrazione Ospedaliera in molti ospedali degli Stati Uniti d’Ameri-
ca, che ha parlato per primo, ha ricordato il consiglio datogli da Swami quando egli Gli
chiese come avrebbe dovuto insegnare i valori umani ed etici ai suoi studenti. Bhagavân
gli disse che, il solo modo di insegnare i valori di Verità, Amore e Compassione, è di
metterli in pratica nella propria vita. Tale comportamento genererà, negli studenti, il pro-
cesso di assorbimento di tali valori. Il dottor Rakoff ha condiviso con i presenti tre im-
portantissime lezioni apprese da Bhagavân Baba:
1) Non si deve cercare di cambiare il mondo. Tutto ciò che occorre fare è cambiare se
stessi.
2) Nutrire Amore e Compassione verso tutti gli esseri.
3) Unità di pensiero, parola e azione.
Il dottor Venkatraman Sadanand, membro di Chirurgia Pediatrica al Children’s Memorial
Hospital di Chicago e professore aggiunto in Teoria del Gioco all’università di Guelph,
nell’Ontario, è stato l’oratore successivo.

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Discorso 03-09-2005
Egli ha detto che, per i medici, la necessità del momento è di considerare i pazienti come
Dio, sacrificando il proprio interesse personale per il bene del paziente. I medici devono,
a tutti gli effetti, fungere da canali dell’Amore di Dio, facendolo fluire verso i propri
pazienti.
Dopo gli interventi del dottor Rakoff e del dottor Sadanand, il dottor Safaya e il dottor
Goldstein hanno effettuato le loro considerazioni conclusive sui lavori del Congresso. In
seguito, Baba ha graziosamente regalato degli oggetti ricordo ai medici che hanno fatto
le esposizioni ai delegati durante i due giorni del Congresso e anche agli organizzatori
principali dello stesso. Alcuni medici hanno parlato per conto dei delegati esprimendo la
loro gratitudine a Bhagavân Baba, invocando le Sue benedizioni e la Sua guida.
I lavori sono terminati con l’ârati offerto a Baba.

Rifuggire
dall’attaccamento al corpo
“Il fulgente Signore acquisire svariati titoli accademici e visita-
che risplende in ogni atomo re molti paesi, ma questo non può aiutare
e pervade l’intero universo un essere umano a condurre una vita pia-
vi proteggerà sempre; cevole. La gente pensa di aver acquisito
Egli è il Signore onnipotente di Parthi elevate qualificazioni accademiche, ma que-
che vi concederà bhakti (la devozione) ste procurano solo una conoscenza libresca.
e certamente vi aiuterà Oggi constatiamo che ognuno è impegnato
in tutti i vostri tentativi. ad acquisire conoscenza dai libri, ma si di-
Che altro si può comunicare a questa mentica che la gente in passato conduceva
assemblea di anime nobili?” una vita più felice e migliore senza la cono-
scenza teorica. Le persone pensano che
Educare è unità di pensiero, ottenere una educazione accademica e ac-
parola e azione quisire conoscenza dai libri sia vera educa-
Incarnazioni dell’Amore! zione. No, quella non è vera educazione;
L’uomo pensa di essere capace di condurre l’educazione priva di educare non è vera
una vita comoda con l’aiuto della ricchez- educazione. CHE COS’È EDUCARE? EDUCA-
za, del cibo, degli abiti, delle case e di quan- RE È CIÒ CHE RIVELA LA DIVINITÀ LATENTE
t’altro ha acquisito. Questo non è vero: l’ef- IN UN ESSERE UMANO. La Divinità è anche
fettiva sopravvivenza di un essere umano conosciuta come Consapevolezza. È solo
dipende dalla grazia di Dio. Ci sono molte grazie alla Consapevolezza presente in lui
persone danarose in questo mondo; vivono che ogni individuo è in grado di conoscere
tutte in modo piacevole? Che nessuno pos- la natura del mondo circostante. Sfortunata-
sa ottenere qualcosa in questo mondo sen- mente, però, nessuno è capace di rico-
za la grazia di Dio è un dato di fatto, per noscere questa Consapevolezza
cui, prima di tutto, l’uomo deve contempla- onnipervadente. In realtà è solo questa a
re Dio. Si possono leggere moltissimi libri, proteggere ogni essere umano; nonostante

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Discorso 03-09-2005
la propria educazione e istruzione, non si è sima ricerca sulla natura della mente, ma
capaci di comprendere questa verità. questa non è mai stabile; la mente è come
L’erudizione è negativa e artificiale, men- una scimmia pazza e il corpo è come una
tre educare è positivo. La gente va all’este- bolla nell’acqua. Voi non siete questa scim-
ro ad acquisire tale educazione artificiale; mia pazza né questa bolla nell’acqua. Il
a che serve acquisire un tale tipo di educa- nome dato alla razza umana è “mankind”
zione ? Ognuno dovrebbe invece sforzarsi (termine composto da “man”, uomo e
di acquisire educare. Non occorre andare “kind”, genere; la parola “kind”, come
nei paesi stranieri per questo: educare sgor- aggettivo, ha anche il significato di
ga dall’interno e protegge la persona co- “gentile” – N.d.T.). Oggi, però, tale
stantemente. Educare è l’unità di pensiero, “kindness” (gentilezza) non c’è più e il
parola a e azione. genere umano ha acquisito una mente di
scimmia. Oggigiorno non si trova neanche
La vera Provenienza uno iota di gentilezza e compassione negli
Chi ha compreso la sua vera natura è una esseri umani.
persona veramente educata. Possiamo chie-
dere: “Chi sei?” “Chi è lui?” ecc., ma pos- Errori...di valutazione
siamo ignorare chi siamo. Possiamo aver Educare significa realizzare la propria in-
acquisito una conoscenza enciclopedica su nata Divinità. Molti definiscono, l’innata
tutto ciò che c’è al mondo, ma a che serve Divinità dell’uomo, Âtma; se quindi non si
se non si indaga dentro se stessi chieden- comprende la natura dell’Âtma non si può
dosi: “Chi sono io?” VERA EDUCAZIONE SI- capire la natura del corpo. Educare consi-
GNIFICA CERCARE DENTRO SE STESSI LA PRO- ste nella comprensione della natura
PRIA VERA NATURA. Potete chiedere a qual- dell’Âtma. Quando qualcuno vi chiede qua-
cuno: “Signore! Da dove venite?” e quella le sia il significato della parola “se stesso”,
persona risponde: “Vengo dall’India.” Pro- voi rispondete “io”, ma questo non è il si-
prio questa risposta, che quel tale viene dal- gnificato corretto di “se stesso”. Non è cor-
l’India, ha una connotazione negativa. Bi- retto identificare “io” con “se stesso”, cioè
sogna considerare il vero Io; quell’Io è la il corpo; “io” identifica “aham” (l’anima
vera Provenienza. Senza comprendere que- individualizzata). FINCHÉ SI IDENTIFICA L’IO
sta origine, se si dichiara semplicemente di CON IL SE STESSO-CORPO NON SI PUÒ COM-
venire da questo o da quell’altro posto, non PRENDERNE IL VERO SIGNIFICATO. È SOLO
si dà la risposta corretta. La risposta che QUANDO CI SPOGLIAMO DELL’ATTACCAMENTO
egli viene dall’India si riferisce al corpo; il AL SE STESSO-CORPO E SVILUPPIAMO IL SEN-
corpo è venuto dall’India, ma la Consape- SO DI EQUANIMITÀ CHE POSSIAMO COMPREN-
volezza è onnipervadente. Quando qualcu- DERE LA NATURA DELL’ÂTMA. Questo Âtma
no domanda: “Chi sei?” la risposta corretta Tattva (il Principio Atmico) è ugualmente
dovrebbe essere: “Io sono Io.” Se qualcu- presente in ogni essere; questo è il Princi-
no risponde che viene dall’America o dal- pio Fondamentale ed è solo grazie a esso
l’India, questo comporta un significato ne- che ogni essere vivente acquisisce valore.
gativo. Noi spesso affermiamo che questo L’individuo deve riconoscere questo Prin-
è il nostro corpo, la nostra mente, il nostro cipio Fondamentale: solo allora meriterà di
intelletto ecc.; queste affermazioni sono esser chiamato essere umano. In questo
artificiali, non vere. Oggi si effettua moltis- mondo uccelli e bestie vivono assieme agli

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Discorso 03-09-2005
esseri umani e questi possono differenziar- bhik¹amdehî (fate la carità). Rivolgendosi
si dagli animali solo quando l’uomo com- a voi in questo modo, egli vi ricorda la vo-
prende l’Io Fondamentale, cioè l’Âtma stra vera natura di Divinità. Il termine
Tattva. Fin dai tempi antichi, la gente del- “Dehî” si riferisce alla Divinità ed egli chie-
l’India si è impegnata nel realizzare questo de l’elemosina a Dio Stesso. Quindi la vera
“Io” Fondamentale che è presente in tutti educazione sta nel realizzare Dehî e non
gli esseri. nella lettura di una quantità di libri che vi
In quest’era, le persone devono affrontare dà soltanto una conoscenza teorica. Perché
numerose difficoltà e preoccupazioni dato correte dietro a questi libri? Questa cono-
che la loro consapevolezza è limitata alle scenza che ne deriva vi permetterà sempli-
relazioni corporee; tale consapevolezza cemente di sbarcare il lunario, ma dietro a
corporea è artificiale, non mostra il loro tutto questo c’è qualcos’altro che tutti do-
vero Sé. Bisogna sforzarsi di realizzare l’Io vete cercare.
Fondamentale. Il corpo umano è effimero
ed è destinato a morire un giorno o l’altro. Possiamo definire “educati” tutti coloro
Quando si parla di “io” non si dovrebbe che sanno leggere e scrivere?
limitarlo all’effimero corpo fisico, ma al- Si può dire qualcuno “educato” sempli-
l’Io Fondamentale. cemente perché ha ottenuto un diploma?
Potete chiamare “educazione” ciò che
Il corpo e il suo Abitante non vi insegna le virtù?
Se l’educazione serve
Il corpo è fatto dei cinque elementi solo a sopravvivere,
ed è destinato a svanire presto o tardi, non vediamo che uccelli e bestie
ma Colui che vi abita non ha vivono ugualmente?
né nascita né morte.
L’Abitante interiore non ha alcun attac- Si può acquisire grande ricchezza e diven-
camento ed è l’Eterno Testimone. tare milionari con l’aiuto della conoscenza
libresca e di elevati titoli accademici, ma
Deha (il corpo umano), con cui noi ci iden- poi la gente darà valore a un realizzato e
tifichiamo dicendo “io”, è soggetto a con- non a chi ha accumulato enormi ricchezze.
tinue nascite e morti, ma il Dehî (l’Abitan- Finché il corpo è presente, ci si riferirà a
te del corpo) è l’Eterno Devadeva (il una persona come “il tale, uno molto ricco,
Paramâtma, Dio). Mentre l’abito deha (il un re ecc.”
corpo) nasce e muore, Dehî è oltre la na-
scita e la morte ed è onnipresente. La persona più felice
Al presente, l’uomo è esposto all’inquietu-
La Consapevolezza non ha nascita né dine e alla mancanza di pace; quale potreb-
morte, non ha inizio né fine. be esser la ragione di questo stato di cose?
Essa è presente in tutti gli esseri come NEANCHE UN SOLO INDIVIDUO VIVE TRANQUIL-
Eterno Testimone. LAMENTE; IL MONDO INTERO È IN SUBBUGLIO.
È vero che l’educazione profana è neces-
Vi può esser capitato di vedere di fronte a saria per il proprio sostentamento in questo
casa vostra un mendicante che chiede l’ele- mondo, ma si deve andare oltre questo li-
mosina con la preghiera Bhavati vello ed esplorare il regno della Consape-

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volezza Universale che dirige e motiva ogni rano che i loro figli hanno impieghi ben
essere vivente. Questa Consapevolezza è remunerati in America. In effetti, chi è vo-
presente in egual modo in ogni essere uma- stro figlio? Voi dite che il tale è vostro figlio
no, dal mendicante al milionario. L’Io Fon- pensando alla relazione fisica con qualcu-
damentale è presente in te, in lui e in ogni no che ha un nome e una forma, ma, privati
individuo. Ecco un piccolo esempio: suppo- del nome e della forma, chi è il figlio e chi è
niamo che voi chiediate a qualcuno: “Chi è il padre? Tutti questi nomi e forme vengo-
il dottore?” Egli si alzerà immediatamente no acquisiti solo dopo che si è nati.
dicendo: “Io sono il dottore.” In questo
esempio il dottore, dicendo così, identifica Quando un uomo emerge
se stesso con la sua professione, ma dimen- dal grembo di sua madre
tica l’Io Fondamentale presente in lui. non ha una ghirlanda intorno al collo,
Quando viene posta la domanda: “Dov’è non ci sono gioielli di perle
Dio?” la risposta naturale dovrebbe essere: né scintillanti ornamenti d’oro
“Egli è presente in tutti.” o catene incastonate di pietre preziose
La stessa verità è custodita nell’aforisma come smeraldi e diamanti.
“εvara­ sarva bhûtânâ¼” (Dio è l’Abi- Però intorno al suo collo
tante interiore di tutti gli esseri) e anche qualcosa c’è:
“εâvâsyam ida¼ sarva¼” (l’intero univer- Brahma unisce le conseguenze delle
so è permeato di Dio). Ci sono differenti sue azioni passate in
tipi di dolci come il mysore pak, il gulab una pesante catena
jamûn, il la¬¬u, il khova ecc.; i nomi sono e gliela pone al collo
differenti, ma l’ingrediente fondamentale al momento della nascita.
(lo zucchero) è lo stesso in tutti. SIMILMEN-
TE, COLUI CHE COMPRENDE LA VERITÀ SECON- Fintantoché c’è una relazione fisica tra voi
DO CUI LO STESSO ÂTMA TATTVA È PRESEN- e lui, lo chiamate “figlio”. Se il corpo peri-
TE IN OGNI ESSERE UMANO E, OLTRE A CIÒ, IN sce, chi definite vostro figlio? Tutte queste
OGNI ESSERE VIVENTE, È LA PERSONA PIÙ FE- relazioni sono fisiche e appartenenti al
LICE. Numerose persone devono oggi rag- mondo; voi considerate qualcuno come
giungere tale livello di consapevolezza. Nei vostro parente, come amico o nemico, per
tempi antichi, le persone si sforzavano di tutto il tempo in cui la relazione fisica esi-
raggiungere questo stato e quindi venivano ste. Quindi, non date mai importanza ec-
appropriatamente definite yogî. Esse com- cessiva a queste relazioni fisiche; è solo
presero la verità in base a cui ogni essere quando vi innalzate al di sopra di esse che
umano è, a tutti gli effetti, un’entità trina: realizzate l’Antaryâmin (il Motivatore in-
quello che pensa di essere, quello che gli teriore). Potete chiedere a uno qualunque
altri pensano che sia e quello che veramente dei nostri ragazzi: “Dov’è Dio?” ed egli ri-
è. Tutti e tre gli aspetti sono presenti nel- sponderà con spontaneità: “Dovunque. In
l’individuo senza che ogni aspetto appar- effetti, tu sei Dio.” Questa relazione con
tenga a una entità separata; questo princi- Dio è oltre il livello fisico del corpo.
pio è immutabile ed eterno.
L’Eroe...non considerato
Trascendere le relazioni fisiche Nella vita, noi ci basiamo sempre sulle re-
Noi incontriamo spesso persone che dichia- lazioni fisiche, ma queste non sono perma-

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Discorso 03-09-2005
nenti: esistono oggi, ma possono cessare di ste al dolore e alle difficoltà. Quindi, libera-
esistere domani. Fin quando c’è vita nel tevi dell’attaccamento al corpo e coltivate
corpo, voi dite: “Io sono.” Una volta che il l’attaccamento alla Verità Eterna. La gen-
corpo è morto, come fate a chiamare voi te desidera ardentemente il darµan di
stessi “Io”? SE ESAMINATE A FONDO LA MA- Râma, di K©¹²a e di altre Deità che sono i
TERIA, OGNI COSA DI QUESTO MONDO OGGET- nomi dati ai corpi fisici indossati dalla Divi-
TIVO SI RIDUCE A ZERO; TUTTO CIÒ CHE VE- nità in epoche differenti. Finché siete at-
DIAMO IN QUESTO MONDO È ZERO. Disgrazia- taccati al corpo fisico non potete realizzare
tamente, oggi noi consideriamo lo zero come l’Âtma Tattva. In effetti, l’Âtma non ha
un eroe (gioco di parole con i due termi- alcun attaccamento. L’Âtma è presente in
ni inglesi “zero” e “hero”, la cui pro- voi, in Me, in ogni individuo e in ogni essere
nuncia è “ziro” e “hiro” – N.d.T.). Esi- vivente, come afferma l’aforisma “Ekâtma
ste, tuttavia, un Principio Fondamentale bhâva bhûtântarâtma” (lo stesso Âtma ri-
“Io” che è eterno; questo Principio Fonda- siede in tutti gli esseri). La comprensione
mentale è l’Eroe, presente in ogni indivi- di questo Âtma onnipervadente è conside-
duo, ma non considerato. Esso è il rata vera spiritualità e non l’esecuzione di
Motivatore interiore. Noi spesso ci riferia- rituali come l’adorazione, i voti religiosi e i
mo al nostro corpo umano, fatto di carne e bhajan. Quando qualcuno chiese a Sîtâ:
sangue, come “io”, ma il corpo fisico non è “Dov’è il tuo Râma?” ella rispose: “Il Si-
eterno: è come una nuvola passeggera che gnore Râma è sempre con me.” In genere,
va e viene. Considerando tale corpo cadu- la gente si riferisce al corpo fisico del Si-
co come l’eterno “Io”, noi ci sforziamo gnore Râma, figlio del re Daµaratha, ma,
spesso di tenerlo nelle comodità. Questo non in realtà, il vero Râma non è riconducibile
è il rapporto corretto. IL CORPO VA USATO ad alcun individuo, né al figlio di qualche re
PER LO SCOPO PER IL QUALE CI È STATO DATO; né al genero di qualche altro: Egli è
L’UOMO È NATO PER REALIZZARE LA VERITÀ immanente in ogni essere vivente. Pensan-
ETERNA. Ecco un piccolo esempio: avete do alla relazione corporea, le persone spes-
celebrato il matrimonio di vostro figlio e so chiedono: “Da dove proviene tuo zio?”
accolto in casa una ragazza che definite “Di dov’è tua zia?” ecc. Supponiamo che
vostra nuora. Prima del matrimonio con chiediate alla stessa persona: “Da dove vie-
vostro figlio, chi era questa nuora? Quando ni?” quella non può dare una risposta cor-
lasciate questo mondo, la relazione termi- retta: la verità è che tutti provengono dalla
na. Tali relazioni sono come nuvole passeg- stessa Sorgente. Quando si comprende que-
gere, ma, disgraziatamente, oggi noi tra- sta verità, non c’è più alcuna preoccupa-
scorriamo la nostra vita ritenendo tali nu- zione o dolore. Tale verità universale, quin-
vole passeggere come le nostre vere rela- di, deve essere compresa. SE VOI NON SVI-
zioni. Questa non è la cosa giusta da fare. LUPPATE FEDE NELL’UNITÀ, MA SEGUITE LA DI-
Ogni individuo dovrebbe desistere dal vi- VERSITÀ, TUTTA LA VOSTRA VITA SARÀ UN CAOS.
vere sulla base del dehâbhimâna (l’attac- Non abbiate attaccamento al mondo; colti-
camento al corpo). Anche le persone colte vate invece l’attaccamento spirituale. Vi-
provano attaccamento al corpo; esse si sfor- vendo in armonia con i vostri fratelli otter-
zano costantemente di mantenere il corpo rete la felicità e godrete dell’Unità tra tutti
fisico fornendogli delle comodità e solo a gli esseri umani; il vero devoto è colui che
causa di questo attaccamento sono espo- ha realizzato questa Unità. L’Unità porta

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Discorso 03-09-2005
alla Purezza che, a sua volta, conduce alla fino a 100 anni, ma sono incapaci di realiz-
Divinità. Chi non ha sperimentato tali Uni- zare questa unità vedendo invece dovun-
tà, Purezza e Divinità confina se stesso al- que la dualità. Questo non può esser defi-
l’attaccamento al corpo e rimarrà nito vera sâdhanâ. Solo colui che ha rea-
intrappolato nel ciclo delle nascite e delle lizzato il Brahman non duale (Advaita) può
morti. esser considerato vero mânava (un essere
Voi siete tutti al corrente della distruzione umano); cercate quindi di realizzare l’unità
causata dal maremoto (tsunami) che ha in- nella diversità e sperimentate la beatitudi-
vestito i villaggi della costa orientale del- ne rimuovendo il sentimento della dualità.
l’India alcuni mesi fa. Più recentemente, in In effetti l’unità è la Divinità e questa Divi-
America, un devastante uragano ha som- nità è immanente in voi. Finché rimarrete
merso alcune città e villaggi. L’intera re- sotto l’influenza della dualità non potrete re-
gione appariva come una vasta distesa d’ac- alizzare tale unità. Realizzate l’unità, speri-
qua e nessuno sapeva chi fosse sopravvis- mentate l’unità e diffondete l’unità in tutto
suto o annegato. Solo dopo che le acque si il mondo; solo l’unità porta alla purezza e la
sono ritirate è stato possibile fare una sti- purezza sviluppa l’amore. Soltanto se svi-
ma dell’entità del danno causato alla vita e luppate tale puro amore sarete capaci di
alle proprietà. comprendere qualsiasi cosa del regno spi-
rituale. Approfitterò di qualche altra oppor-
La vera sâdhanâ tunità per spiegare con maggiori dettagli il
Incarnazione dell’Amore! concetto di Amore puro. Com’è possibile
Evitate l’attaccamento al corpo e realizza- che vi impantaniate negli attaccamenti ma-
te l’unità nella Divinità presente ovunque; teriali e, ciononostante, aspiriate alla Divi-
questa è la vera sâdhanâ. nità? Tenetevi dunque lontani da tutti gli at-
OGGI LE PERSONE SEGUONO UNA SÂDHANÂ taccamenti e raggiungete l’unità.
PER OTTENERE QUALCOSA PENSANDO SEMPRE
A QUALCOS’ALTRO; LA CONSEGUENZA È CHE Baba ha concluso il Discorso con il bhajan:
SONO INCAPACI DI RAGGIUNGERE LO SCOPO. “Prema Mudita Manase Kaho……..”
LA COLPA DI QUESTO RISIEDE NELL’ATTEN-
ZIONE DUALE DI QUESTI INDIVIDUI E NON NEL Praµânti Nilayam, 3 settembre 2005,
MONDO OGGETTIVO. ASSICURATEVI CHE LA Sai Kulwant Hall,
VOSTRA SÂDHANÂ PROCEDA SULLA STRADA GIU- Congresso Medico Internazionale Sai
STA ; SOLO ALLORA POTRETE REALIZZARE
L’UNITÀ NELLA DIVERSITÀ. Numerose per- (Tratto dal testo inglese pubblicato sul sito
internet dello ›rî Sathya Sai Central Trust di
sone vivono una vita lunga, alcune persino
Praµânti Nilayam)

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Discorso 17-08-2005

Congresso sull’Educazione nel 21° secolo


(Cronaca delle giornate)
Il 17 e il 18 agosto di quest’anno, a Praµânti Nilayam, sotto l’egida dello ›rî Sathya Sai
Institute of Higher Learning, è stato organizzato un Congresso internazionale sul tema:
“Educazione nel 21° secolo - Educazione a Educare”.
Molti eminenti educatori e amministratori scolastici sono stati invitati a partecipare al
dibattimento e a condividere le proprie opinioni, esperienze e competenze, sotto la piena
direzione e guida del Magnifico Rettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning,
Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba.
La sessione inaugurale del Congresso si è svolta la mattina del 17 agosto nel Sai Kulwant
hall. Baba è arrivato nella sala, pittorescamente decorata, alle 8, durante il canto degli inni
vedici da parte degli studenti. I delegati, che avevano già preso posto sul palco, si sono
alzati per accogliere Baba tra loro. I lavori sono cominciati con µrî Anil V. Gokak, vicerettore
dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, che ha dato il benvenuto ai delegati
e all’illustre giudice M.N. Venkatachaliah, ospite d’onore del Congresso. Venkatachaliah
è una figura di grande rilievo nell’ambiente giuridico indiano, avendo ricoperto numerose
posizioni chiave, inclusa quelle di Magistrato Supremo del Sistema Giudiziario Indiano, di
Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani e Presidente del Comitato di
Revisione Costituzionale.
Il giudice Venkatachaliah, nel suo messaggio inaugurale, ha evidenziato i problemi che
tormentano la società moderna e ha presentato una retrospettiva storica dell’evoluzione
della società umana durante i trascorsi tre secoli. Egli ha affermato che alcuni degli
ancora pressanti problemi che questa società deve oggi fronteggiare sono la neutralità
morale della scienza e la disumanizzazione della ricchezza e del potere. L’uomo ritiene di
dover conquistare la natura, ma ciò è un grave errore, poiché l’uomo stesso è parte della
medesima natura che egli aspira a conquistare. Questo non significa che scienza e tecno-
logia non siano state d’aiuto all’umanità. Al contrario, esse hanno notevolmente migliora-
to le condizioni di vita della gente. Di per sé, conoscenza, ricchezza e potere non sono
negativi, ma lo diventano con l’uso sbagliato. L’oratore ha puntualizzato ciò con una
battuta: “Se pensi che l’educazione sia costosa, prova l’ignoranza!” Ha inoltre affermato
che questo Congresso non è giunto in un momento troppo tardivo e non poteva essere
scelto luogo d’incontro più appropriato di Praµânti Nilayam, dove è in corso il più grande
esperimento d’amore, servizio e compassione. L’erudito oratore ha concluso osservando
che, alla presenza di una Figura tanto elevata come quella di Bhagavân Baba, è opportu-
no restare in silenzio, comprendendo e assimilando il Suo Insegnamento e il Suo Messaggio.
Acconsentendo alle preghiere di quanti erano presenti nella sala, Baba ha concesso il Suo
Discorso Divino. Ha poi graziosamente e amorevolmente fatto dono di oggetti ricordo a
tutti i delegati.
Quindi, i partecipanti si sono riuniti nel settore amministrativo dell’università per prosegui-
re i loro dibattiti.
Nel pomeriggio, due studenti hanno presentato il resoconto dei dibattiti della sessione del
mattino.
Proseguendo, c’è stata una rappresentazione, da parte degli studenti anziani dell’Istituto,

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Discorso 17-08-2005
intitolata “C’è una sola casta, la casta dell’Umanità; c’è una sola religione, la religione
dell’Amore”, che ha illustrato le origini, gli insegnamenti e i credo delle maggiori religioni
nel mondo e come ciascuna di esse sia stata creata da Dio per l’elevazione dell’umanità,
secondo tempi e circostanze specifici. Sebbene esse possano differenziarsi nei loro riti
esteriori e nelle cerimonie, l’insegnamento fondamentale è lo stesso.
Tale concetto è stato sviscerato con molta chiarezza in una scena dove quattro venditori
stanno reclamizzando il medesimo prodotto: delle candele colorate. Sebbene tutte le can-
dele emanino la stessa luce, ognuna è stata confezionata in modo differente e ogni vendi-
tore afferma che il suo prodotto è il migliore e lo promuove in modo del tutto personale.
Ciò non è molto dissimile da quanto potrebbe accadere in ambito socio-religioso nel mon-
do odierno. Al termine della rappresentazione, Baba ha amorevolmente concesso di farsi
fotografare con i partecipanti e ha accettato l’ârati prima di ritirarsi nella Sua residenza.
Il giorno successivo, dopo il darµan del mattino e la sessione dei bhajan nel mandir, i
partecipanti si sono trasferiti nel settore amministrativo dell’Istituto per una riunione che
è stata presieduta da µrî Venu Srinivasan, Presidente e Amministratore delegato della
TVS Motors Ltd. Nel pomeriggio, si sono tutti riuniti nel Sai Kulwant hall per partecipare
alla cerimonia di chiusura del Congresso.
Dopo che Baba ha concesso il Suo darµan, e si è seduto sul palco, il vicerettore dello ›rî
Sathya Sai Institute of Higher Learning, µrî A.V. Gokak, ha fatto alcune considerazioni
introduttive e ha invitato µrî Sanjay Sahni, preside del campus di Brindavan, a dirigere i
lavori. ›rî Sahni ha quindi accolto l’ospite d’onore dell’occasione, signora Kumud Bansal,
segretaria del Governo dell’India per la scuola primaria e secondaria.
Egli ha anche presentato gli oratori per la sessione di commiato del Congresso.
I primi due, studenti dei corsi postlaurea, hanno letto ad alta voce i resoconti dei lavori del
giorno. Dopo di ciò, µrî Sanjay Mahalingam, un erudito ricercatore del Dipartimento Am-
ministrativo dell’Istituto, ha iniziato, riportando brani di una lettera aperta, inviata da un
sopravissuto della seconda Guerra Mondiale agli “insegnanti del mondo”. L’autore della
lettera era stato testimone di orrori inenarrabili perpetrati da ingegneri, medici e infermieri
durante la sua detenzione in un campo di concentramento. Queste persone, che erano
state formate per servire la società, erano in quel tempo coinvolte in crudeli uccisioni.
Nella sua amara lettera, egli faceva riferimento ad essi come a “colti mostri” e “intelli-
genti psicopatici”. Concludeva con un appello a tutti gli insegnanti, affinché educhino i
propri studenti in modo tale da renderli più umani.
›rî Mahalingam ha detto che, se oggi il campo dell’educazione presenta un desolato
scenario, il sistema educativo disposto da Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba contiene la
promessa di un futuro più luminoso.
Egli ha concentrato l’attenzione del pubblico sui molti obiettivi raggiunti dagli studenti
dell’università: le straordinarie dimostrazioni di coraggio e resistenza che gli stessi
evidenziano durante l’incontro annuale di Sport e Cultura e i numerosi riconoscimenti a
livello nazionale ottenuti negli esami. Un caso su tutti è rappresentato dal miglior risultato
di tutta l’India ottenuto da uno studente del corso M.Sc. (Fisica) nell’esame GATE, soste-
nuto lo scorso anno.
L’oratore ha anche fatto riferimento all’imminente riunione degli ex studenti della facoltà
di Economia dell’Università e ha sottolineato come essi abbiano reso orgogliosa la propria

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Discorso 17-08-2005
“Alma Mater” non solo raggiungendo elevate posizioni nel campo lavorativo, ma anche
grazie al nobile comportamento e all’integrità che hanno fatto ottenere, a loro e all’univer-
sità, apprezzamenti dal mondo del lavoro.
Inoltre, µrî Mahalingam ha evidenziato che non è solo per il raggiungimento del successo
mondano che Sai Baba ha chiamato i Suoi studenti a Sé. Nella visione dell’università,
data dallo Stesso Baba, Egli afferma: “Lo scopo principale di questa università è di inco-
raggiare a coltivare l’autoconsapevolezza e la fiducia in sé, in modo che ognuno di voi
possa ottenere il sacrificio di sé, raggiungendo così l’autorealizzazione.”
“È questo scopo elevato che rende gli studenti di Baba unici e davvero speciali”, ha
concluso µrî Mahalingam.
Dopo tale intenso e illuminante discorso vi è stato un altro intervento di Jagadish Chandra
che sta attualmente conseguendo il suo M. Phil. in bio-ottica. Egli ha parlato dei Valori
Umani di Verità, Rettitudine, Pace e Amore, affermando che essi sono le colonne del-
l’edificio dell’autorealizzazione. Citando aneddoti tratti dagli Insegnamenti di Swami, ha
diffusamente parlato del significato dei Valori Umani nella nostra vita quotidiana. Ha
detto che la più grande fonte di ispirazione su questo sentiero è Baba Stesso, poiché,
attraverso i progetti di servizio, quali il “Progetto Acqua Potabile” e gli “Ospedali di Alta
Specializzazione”, Egli esemplifica tali Valori. L’oratore ha sottolineato l’enorme fortuna,
da parte degli studenti, di avere Baba come Maestro, poiché Egli, col Suo Amore altruisti-
co, li plasma costantemente, perché diventino esseri umani migliori e, infine, fa ottener
loro il dono inestimabile della visione del Sé:
›rî S.V. Giri, ex vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha parlato
dell’unicità del sistema educativo creato da Baba, che è stato da Lui definito “Educare”.
Ha detto che l’università orienta gli studenti verso il benessere sociale e che l’educazione
non dovrebbe mai essere rimossa dal contesto della società e dalla sua elevazione. Egli ha
inoltre proseguito dicendo che i notevoli risultati del sistema educativo di Sai Baba devo-
no essere imitati a beneficio di tutta l’umanità: l’Istituto Educativo Sathya Sai in Tailandia
e la scuola Sathya Sai in Zambia hanno dimostrato che è veramente possibile fare tutto
ciò anche senza la Presenza fisica di Swami, poiché la Sua Grazia e la Sua Compassione
non hanno limiti territoriali.
La signora Kumud Bansal, oratore successivo, ha osservato che, mentre i problemi di
disciplina nelle scuole del Paese non sono molti, la stessa cosa non può dirsi per i college
e le università. In merito a ciò, le Istituzioni Educative, gestite da Baba, si distinguono
come oasi, dato l’elevato livello e la condotta degli studenti delle Sue università. Ella ha
pregato Baba di concedere la Sua costante guida e le Sue benedizioni.
Il vicerettore dell’università, µrî A.V. Gokak, ha poi esposto alcune note conclusive, fa-
cendo così calare il sipario su un Congresso davvero illuminante, che non solo ha posto in
luce i problemi che deve affrontare il sistema educativo odierno, ma ha anche offerto una
pronta soluzione nella forma di un approccio basato sui Valori Umani, come avviene nelle
scuole e nei college di Sai Baba.
Lo ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning è già stato riconosciuto come il gioiello più
prezioso, fra le università indiane, dal Comitato Nazionale di Valutazione e Accreditamento
che, nelle sue valutazioni, afferma: “Questo modello è degno di emulazione da parte degli
istituti di istruzione superiore sia del Paese sia altrove, per far sì che i benefìci derivanti

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Discorso 17-08-2005
possano dare, quanto prima, rapidi risultati su larga scala.”
Tali riconoscimenti, che aumentano la consapevolezza dei tesori che la nostra antica
cultura indiana ha da offrire alla società moderna, non solo nel campo educativo, ma
anche in altri settori, sono destinati a sortire un “effetto valanga”, che trasformerà il
mondo in cui viviamo, e il sogno del cielo in terra diventerà, allora, una realtà.

Unità, Purezza, Divinità


secondo Bhagavân
›rî Sathya Sai Baba
“Durante la fanciullezza, l’uomo benefattori né si chiedono: “A chi devo tut-
ha interesse solo to il mio sviluppo? Chi mi ha permesso di
a giocare con gli altri bambini. essere ciò che sono oggi?”
Nella giovane e media età, A questo punto, dovremmo cercare il vero
è intrappolato nelle cose del mondo scopo dell’educazione. Si possono studiare
e profondamente impegnato quantità di libri e padroneggiare svariate
a guadagnar denaro. branche della conoscenza, ma si può in tal
Infine, nella maturità, modo ottenere pace e tranquillità? Tutta la
egli desidera questo e quello conoscenza che acquisiamo dai libri può
senza contemplare Dio soddisfare solo i nostri bisogni materiali. Di
neanche quando è vecchio. fatto, la vera conoscenza è latente in ognu-
In questo modo, egli spreca no. La donna non è indietro rispetto all’uo-
la sua preziosa nascita umana.” mo nel profitto accademico. Le persone
pensano che l’istruzione conferisca loro ri-
Una Conoscenza latente in ognuno spetto e stima, ma mancano di vera sag-
A questo mondo, ci sono milioni di persone gezza nonostante i loro elevati risultati ac-
istruite. Dal bambino all’esperto uomo ma- cademici.
turo, tutti sono interessati a leggere libri e ATTUALMENTE, I GENITORI VOGLIONO CHE I
ad accumulare conoscenza. Ma, in che FIGLI OTTENGANO UN’ISTRUZIONE ORIENTATA
modo traggono benefìci dall’aver acquisito ESCLUSIVAMENTE AL LAVORO, MA A CHE SER-
una conoscenza libresca? Un’istruzione del VE UNA SIMILE EDUCAZIONE SE NON APPORTA,
genere può solo aiutarvi a procurarvi di che NEI GIOVANI, UNA TRASFORMAZIONE? Essi non
vivere. Dal povero al milionario, tutti vo- ne traggono benefìci né riescono a dare al-
gliono che i propri figli siano ben istruiti. Per cun aiuto ai propri genitori. L’uomo moder-
provvedere a un’istruzione qualificata per i no sviluppa l’ego a causa dei suoi risultati
loro figli, i genitori sono pronti a spendere nel campo dell’istruzione.
qualsiasi somma di denaro e a contrarre
persino debiti (addirittura oltre le proprie Umiltà, vero scopo del processo
possibilità). Nonostante il fatto che i geni- educativo
tori debbano affrontare numerose difficol- L’umiltà è la caratteristica della vera edu-
tà nell’istruzione dei figli, questi non nutro- cazione. Se un uomo manca di viveka (di-
no alcuna gratitudine nei confronti dei loro scriminazione) e di vinaya (umiltà), tutta la

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sua educazione non ha alcun valore. Do- dall’ospite principale nel suo discorso; egli
vreste comprendere che la vostra istruzio- ha chiesto: “Tutti studiano e imparano; ma
ne ha per scopo il benessere e il progresso qual è il risultato finale?”
della società. Ma in quale modo la società
trae beneficio dalle persone istruite? In ef- I risultati dell’educazione moderna
fetti, voi imparate molte cose dalla società La gente spende migliaia di rupie per ac-
e ne traete benefìcio, ma il potere della di- quisire un’istruzione accademica; qual è il
scriminazione, che si trova persino nelle ruolo che le persone istruite svolgono oggi
persone illetterate, non si riscontra oggi nella società? Contribuiscono alla pace so-
nelle cosiddette persone istruite. Visto che ciale? Cercano di favorire la trasformazio-
questo è lo stato effettivo delle cose, per- ne degli individui? No. In effetti esse sono
ché le persone istruite dovrebbero gonfiar- incapaci di insegnare la disciplina ai loro
si di ego? OGGI, TRA GLI STUDENTI, NON C’È stessi figli i quali, in maggioranza, si atteg-
QUASI NESSUNA UMILTÀ; ESSI NON MOSTRANO giano a ben educati e umili in presenza dei
ALCUN RISPETTO VERSO GLI ANZIANI E NON loro genitori, ma si comportano da teppisti
COMPRENDONO LE LORO RESPONSABILITÀ VER- appena escono di casa.
SO LA SOCIETÀ . A CHE SERVE LA MERA GLI STUDENTI DOVREBBERO IMPEGNARSI A OT-
ACQUISIZIONE DI CONOSCENZA LIBRESCA SE TENERE UN BUON NOME NELLA SOCIETÀ ;
NON SI RISPETTANO GLI ANZIANI NÉ SI SERVE L’EDUCAZIONE ATTUALE LI RENDE MATERIALI-
LA SOCIETÀ? Chi conduce una vita simile STI E NON LI PREPARA A VOLGERSI ALL’INTER-
non è coerente con la sua natura; il suo NO PER ASCOLTARE LA VOCE CHE VIENE DA LÌ.
camminare, parlare, leggere, scrivere, e ogni Si dovrebbe acquisire l’Âtma Prabodha (la
altra cosa, diventano una posa. Se questo è Conoscenza Atmica); questa è vera edu-
il risultato dell’istruzione accademica, per- cazione. In mancanza di consapevolezza del
ché mai uno dovrebbe andare all’universi- Sé, tutta l’altra conoscenza è inutile. Per-
tà? Ogni studente deve chiedersi: “Che cosa ché si dovrebbe cercare una simile istru-
sto facendo al college? Che cosa dovrei zione?
fare?” Egli potrà comprendere il vero si- Le persone sono interessate a esercitare la
gnificato dell’educazione solo quando met- loro influenza e il loro potere; non fanno
terà in atto questa autoricerca. La sempli- alcuno sforzo per purificare la mente e il
ce conoscenza acquisita dai libri non è vera cuore. Questo è il risultato dell’istruzione
educazione, ma soltanto il trasferimento del moderna; la gente ha imparato a parlare
contenuto di pustaka (il libro) dentro dolcemente, ma non traduce le proprie pa-
mastaka (la testa) e viceversa. In tal modo, role in azioni.
la gente è intrappolata fra il libro e la testa Incarnazioni dell’Amore!
senza comprensione del vero significato del Imparare semplicemente a memoria il con-
processo educativo. Le persone sprecano tenuto dei libri non è importante. Dovreste
il loro tempo nel maturare una conoscenza assorbire gandha (l’essenza) di tutti i
teorica invece di acquisirne una pratica. gra¾tha (i testi); questa è vera educazio-
Senza dubbio nei libri c’è molta informa- ne. Si leggono un mucchio di libri, ma a che
zione, ma a che cosa serve se la testa è scopo? Le persone citano solo ciò che altri
piena di sporcizia? Con una simile istruzio- hanno detto. È questo che dovete impara-
ne, non potrete mai raggiungere i risultati re? Dovreste dare ascolto ai suggerimenti,
desiderati. La stessa cosa è stata illustrata alle parole della vostra voce interiore e di-

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Discorso 17-08-2005
viderle con gli altri, ma oggi ben pochi la nelle scuole, gli studenti mancano di cono-
pensano così. scenza pratica; essi danno importanza sol-
tanto alla conoscenza tratta dai libri e di-
Come riso cotto a metà ventano “libri” essi stessi. La vera educa-
Incarnazioni dell’Amore! zione è quella che origina dal cuore; esso è
Dovete mettere in pratica almeno uno o due molto importante per l’esistenza umana.
princìpi di ciò che avete imparato e servire Alla nascita di un bambino, la prima cosa
da esempio agli altri. Ci sono molti colti che si controlla è il battito del cuore. Do-
studiosi, ma mettono in pratica ciò che han- vreste fare assegnamento più sul cuore
no imparato? Sembrano persone eminenti, spirituale che su quello fisico. “COSCIEN-
ma, nel comportamento, sono dappoco. Il ZA” È UN ALTRO NOME PER IL CUORE SPIRI-
fine dell’educazione è il carattere; dovrem- TUALE; DOVETE MANTENERLO PURO E QUE-
mo considerarlo come il nostro vero e pro- STO DOVREBBE ESSERE IL VOSTRO IMPEGNO
prio alito di vita. Senza il carattere, l’edu- PRINCIPALE. Qualunque cosa fatta con amore
cazione è inutile come riso cotto a metà. e purezza di cuore vi darà beatitudine; essa
Dovremmo mettere in pratica almeno uno è, in effetti, latente in ognuno, ma l’uomo
o due princìpi e solo allora azzardarci a esor- non ha coscienza di questa verità. Tutti do-
tare gli altri. In ogni essere umano ci sono vrebbero fare ogni sforzo per manifesta-
tre princìpi importanti: manas (la mente), re la propria Beatitudine innata.
buddhi (l’intelletto) e Âtma (il Sé). Qual è la natura di questa Beatitudine?
Qual è la natura del Sé? Esso è
onnipervadente. La vera educazione è quel- Nityânandam parama sukhada¼
la che sprigiona dal cuore; in questo conte- kevalam jñânamûrtim dvandvâtîtam
sto ci si riferisce al cuore spirituale e non a Dio è l’Incarnazione
quello fisico. Ci sono molte anime nobili che della Beatitudine eterna.
propongono ideali alla società, traducendo Egli è Saggezza assoluta,
la loro conoscenza in azione. SE VOI NON al di là delle coppie di opposti.
AGITE COERENTEMENTE AI PRINCÌPI, TUTTA LA
VOSTRA EDUCAZIONE DIVENTA INUTILE. È IM- La Beatitudine trascende la dualità. Fino a
PORTANTE QUELLO CHE FATE E NON QUELLO quando si è immersi nella dualità non la si
CHE DITE. O VUNQUE ANDIATE, IL VOSTRO può sperimentare. Prima di tutto, si dovrebbe
COMPORTAMENTO DOVREBBE ESSERE ESEM- comprendere il principio di unità. L’unità
PLARE: QUESTO È CIÒ CHE MI FA PIACERE. porta alla purezza e la purezza conduce alla
Divinità. Un vero essere umano è quello
Mantenere puro il cuore spirituale che persegue l’unità, la purezza e la divini-
La felicità è l’unione con Dio. Voi non siete tà; in caso contrario, non è migliore degli
dei semplici mortali; tutti sono essenzial- uccelli e delle bestie. In primo luogo purifi-
mente divini. Al fine di realizzare la vostra cate i vostri sensi e sviluppate unità.
vera natura mettete in pratica ciò che pre- Considerate tutti come vostri fratelli e so-
dicate: solo allora potrete sperimentare la relle, e vivete in armonia.
beatitudine che è, in verità, la vera natura
dell’uomo. Perché dovreste abbandonare La Felicità risiede nell’Unità
ciò che vi è naturale e condurre una vita Negli incontri pubblici udiamo gli oratori ri-
artificiale? Ovunque si guardi, nei college e volgersi alle persone come “fratelli e sorel-

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Discorso 17-08-2005
le”: ma pensano davvero quello che dico- della Conoscenza. Riflettete sempre sul
no? Trovate forse unità, oggi, tra fratelli e principio fondamentale della vita “gli esseri
sorelle? No. La vera Felicità si trova nel- sono molti, ma il Principio Divino è unico”,
l’Unità. La vita umana può esser parago- e riconoscete così che Esso è presente in
nata a un albero: le nostre relazioni sono tutti in forma di Âtma. L’Âtma è Âdhâra
come i rami e i ramoscelli e la contempla- (il sostegno) e il corpo è l’adheya (il soste-
zione di Dio è come un fiore da cui otterre- nuto). Considerate l’Âtma come base della
te il frutto della beatitudine. vostra vita e ogni altra cosa si sistemerà.
Studenti! Tutti possono avere la visione dell’Âtma,
Potete sicuramente acquisire la conoscen- tutti sono dotati di questo potere. INDAGATE
za profana, ma non dovreste accontentar- DENTRO VOI STESSI: CHE COSA AVETE RAG-
vene. Volgetevi all’interno e acquisite an- GIUNTO STUDIANDO UNA QUANTITÀ DI TESTI
che la Conoscenza spirituale. Solo allora VOLUMINOSI? SIETE DIVENTATI DURI DI CUO-
potrete raggiungere la Pace. RE. SE QUESTO È IL RISULTATO DELLA VO-
Incarnazioni dell’Amore! STRA EDUCAZIONE, PERCHÉ MAI DOVRESTE STU-
L’AMORE È L’ESSENZA DELL’EDUCAZIONE; DIARE? Prima di tutto sviluppate l’amore;
SENZA DI ESSO L’EDUCAZIONE È ARTIFICIOSA. quando avrete l’amore in voi, tutti divente-
Sviluppate quindi, innanzitutto, l’amore. ranno vostri amici. Se il vostro cuore non è
Comprendete che l’Abitante Interiore è colmo d’amore, la vita diviene artificiosa;
unico, nonostante i corpi siano diversi. At- senza l’amore essa non ha significato. Se
tenetevi a questo principio fondamentale e ognuno divide il proprio amore con il pros-
sperimentate Ânanda (la Beatitudine). Vi simo, non c’è alcuno spazio per l’odio; date
siete qui riuniti così numerosi. L’attenzione il vostro amore a tutti e vivete come fratelli
di ognuno è focalizzata su Swami; allo stesso e sorelle. Oggi, persino tra questi ci sono
modo, fate che le vostre menti siano sem- conflitti e differenze, perché essi mancano
pre focalizzate sulla Divinità, contemplate della giusta comprensione. Gli individui non
Dio e servite gli altri. Potete ben immagi- comprendono il vero significato dell’amo-
nare la gioia che sperimenta una persona re; il loro amore è intriso di fisicità e senti-
che, avendo sofferto la fame per dieci giorni, menti terreni. Quando comprenderete il
venga servita di un pranzo sontuoso; pote- principio dell’amore e svilupperete relazio-
te immaginare la gioia che porta un bell’ac- ni d’amore, tutti diverranno uno.
quazzone quando in tutti i depositi e i laghi I Veda affermano: “Sahasraµîr¹â
è rimasto solo un filo d’acqua. Servite in puru¹a­”, che significa che tutte le teste,
questo modo coloro che hanno disperato tutti gli occhi e tutti i piedi sono Suoi. Una
bisogno del vostro aiuto; date loro felicità. volta compreso il principio di unità, che è
Potrete raggiungere la Divinità solo attra- presente in tutti, potrete vivere in armonia,
verso il servizio. La vita umana è preziosis- nel vero spirito di fratellanza.
sima, ma l’uomo si comporta come un ani-
male e quindi la spreca. Il più grande di tutti
Studenti! La nostra mano ha cinque dita; ogni dito ha
Essendo dei vidyârthin, dovreste sforzar- un dovere specifico, ma tutti lavorano al-
vi di ottenere la vera Vidyâ (Conoscenza); l’unisono e in armonia nell’assolvere un
non ha senso leggere semplicemente dei li- compito.
bri senza comprendere il vero significato Una volta, le dita presero a discutere circa

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Discorso 17-08-2005
quale di loro fosse più importante. Il pollice Eliminare l’ego per conoscere la Realtà
disse: “Senza di me non si può affrontare Studenti!
alcun lavoro, per cui sono io il più grande.” Dovete condurre la vostra vita in modo
Allora l’indice sorrise e replicò: “Guarda, esemplare. In effetti, tutti gli ideali sono la-
pollice! Come puoi fare un qualunque lavo- tenti in voi; essi non possono essere appre-
ro senza il mio aiuto? Inoltre io vengo usato si dai libri. Il principio dell’Io è comune a
come indicatore per identificare le persone tutti. Se qualcuno chiede: “Chi è Sai Baba?”
e quindi io sono più grande di te.” Il medio Io rispondo: “Io”. Se qualcuno chiede: “Chi
intervenne dicendo: “Ciò che dite non ha è il vicerettore?” egli risponde: “Io”. La sin-
significato. Io sono il più alto e voi mi servi- gola lettera “I” (che in inglese significa
te, due da una parte e due dall’altra. Per “io” – N.d.T.) rappresenta il principio
questo il più grande sono io.” A quel punto dell’Âtma. I Veda dichiarano:
parlò l’anulare: “La vostra ignoranza mi fa
ridere; non sapete che le persone mi ador- Ekam evâdvitîya¼ brahma
nano di anelli d’oro con pietre preziose “Dio è Uno senza secondo.”
come diamanti, smeraldi, topazi ecc.? Quin-
di, io sono il vostro re.” La vera spiritualità consiste nel conoscere
Da ultimo il mignolo disse: “Io sono sempre il proprio vero Sé, ma voi siete incapaci di
davanti a voi, sia quando c’è da insegnare conoscerLo in quanto vi identificate col
una lezione a qualcuno o punire un colpe- corpo. Questo fa nascere l’ego e chi ha
vole, per cui io sono il vostro capo e voi ego non può conoscere la Realtà. Il vostro
dovete seguirmi.” benessere e quello degli altri sarà assicura-
Mentre le dita stavano discutendo tra loro to quando avrete la ferma convinzione che
in tal modo, il cuore si fece sentire: “O igno- tutti sono uno; sviluppate tale spirito di uni-
ranti! Ognuno di voi è importante come gli tà. Non vi potete aspettare che la Divinità
altri; senza unità e armonia fra di voi non si manifesti in voi se non coltivate una simi-
potete affrontare alcun compito. In effetti, le unità. I Veda hanno ammonito:
voi rappresentate i cinque Valori Umani che
sono come i cinque aliti vitali dell’essere “Procediamo tutti insieme,
umano.” All’udire queste parole di saggez- cresciamo tutti insieme,
za, le cinque dita compresero il loro errore stiamo uniti e condividiamo
e chinarono, vergognosi, la testa. la nostra conoscenza.
UNA PROFONDA INDAGINE RIVELA CHE IL CUO- Viviamo insieme in amicizia
RE È PIÙ GRANDE DI TUTTI; IL CORPO, LA MENTE e armonia.”
E L’INTELLETTO SONO SEMPLICI STRUMENTI,
PER CUI, IN OGNI TENTATIVO, SI DOVREBBE Alcuni studenti non mettono in comune con
SEGUIRE IL SUO CONSIGLIO. gli altri neanche i loro libri di testo; come
Comprendete che tutti sono uno e hanno possono ottenere la felicità se sono così
uguale importanza; non diventate egoici egocentrici e gretti? Dovreste stare tutti
pensando di essere i soli veramente impor- uniti: dove c’è Unità c’è Beatitudine.
tanti. Non sciupate il vostro prezioso tem-
po in vane argomentazioni. “Io vedo solo Amore negli altri”
Siate amichevoli con tutti e affrontate le Incarnazioni dell’Amore!
sfide della vita in unità e armonia. C’è una sola cosa che dovete imparare:

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Discorso 17-08-2005
sviluppate l’Amore! Lo stesso principio SVILUPPATE L’UNITÀ, SIATE CORAGGIOSI E MA-
d’Amore è presente in voi, in Me e in ognu- TURATE LA FORZA NECESSARIA AD AFFRONTARE
no. Io vedo solo Amore negli altri: quindi, LE VICISSITUDINI DELLA VITA.
per Me, tutti sono uno. Anche voi dovreste Non voglio sottrarvi ancora molto tempo.
sviluppare simili sentimenti di amore e ugua- Fate sì che qualunque cosa abbiate impa-
glianza. Tutti sono uno, siate equanimi con rato qui si imprima nel vostro cuore: solo
tutti: questo è ciò che dovete imparare oggi. allora potrete avere la Pace e la vostra edu-
Incarnazioni dell’Amore! cazione avrà un significato.
Oltre ad acquisire la conoscenza profana, Incarnazioni dell’Amore!
dovete sforzarvi di comprendere il princi- Io riverso il Mio Amore e le Mie Benedi-
pio di unità; soltanto allora potrete ottenere zioni su tutti voi. Siate sempre uniti e tra-
l’accordo e l’armonia. Prendete, per esem- scorrete il vostro tempo in beatitudine. Fate
pio, questa rosa: essa è fatta di molti petali. contenti i vostri genitori: sono loro che vi
In egual modo il nostro cuore può essere hanno dato il corpo, per cui, prima di tutto,
paragonato a un fiore e le virtù ai petali; i esprimete loro gratitudine per questo dono.
petali di una rosa possono appassire e ca- Solo allora potrete provare soddisfazione
dere il giorno dopo, ma il fiore del cuore nella vita.
rimane sempre fresco. Esso è simbolo del
principio di unità. (Baba conclude il Discorso con il bhajan:
La gente adora i navagrahâ (i nove pia- “Prema mudita manase kaho...”).
neti) per invocare le loro benedizioni; voi
potete aver osservato che c’è perfetta uni- Praµânti Nilayam, 17 agosto 2005,
Sai Kulwant Hall,
tà e armonia tra i nove pianeti. (Con un
Congresso sul tema: Educazione a “Educare”
movimento della mano, Baba
materializza un anello d’oro incastona- (Tradotto dal testo inglese
to con nove tipi di gemme – N.d.T.). Qui pubblicato sul sito internet
potete vedere un navaratna (anello com- dello ›rî Sathya Sai Central Trust
posto di nove gemme); chiunque lo indossi di Praµânti Nilayam)
sarà protetto dai navagrahâ ovunque vada.

Mother Sai novembre-dicembre 2005 19


“Ricontatto”
Incontro degli ex studenti

Per gli ex studenti della Scuola di Gestione Aziendale, Economia e Finanza, dello ›rî
Sathya Sai Institute of Higher Learning, a Praµânti Nilayam, è stato un emozionante
viaggio nei meandri della memoria essere riuniti ai Piedi di loto del loro amato Swami il
20 e il 21 agosto 2005 per la riunione, appunto, degli ex studenti, appositamente definita
“Ricontatto”. L’incontro è stato organizzato in occasione della vigilia del ventesimo
anniversario della facoltà, che coincide con l’ottantesimo anno dell’Avvento di Bhagavân.
La scuola, che mette a disposizione lo MBA (la Specializzazione in Gestione Aziendale),
fu inaugurata il 21 agosto 1986 e fin da allora Baba ha avuto un profondo interesse nel
crescere i dirigenti del futuro, che saranno coloro che opereranno il cambiamento dif-
fondendo il Suo Messaggio, fondato sui Valori, nel mondo del lavoro.
Per molti anni, dopo l’inaugurazione della facoltà, Baba ha fatto visita settimanalmente
Esperienze

all’Istituto per tenere Discorsi di gestione agli studenti. È durante questi Discorsi che
Swami ha lucidamente definito la scienza della gestione come “gestione dell’uomo”.
Questo concetto è entrato solo ora nel pensiero del mondo degli affari, ma Baba, da
decenni, lo ha sempre identificato come la chiave della gestione del successo. È stato
per offrire la loro gratitudine a Bhagavân, per tutte le premure e l’attenzione che Egli
ha profuso durante il loro soggiorno come studenti, che circa cinquecento rappresentan-
ti degli ex alunni si sono radunati a Praµânti Nilayam per riscaldarsi nuovamente al sole
del Suo Amore e, in tal modo, “riconnettere” e “ricaricare” se stessi.
La mattina del 20 agosto, dopo le parole d’introduzione di µrî A.V. Gokak, vicerettore
dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, due rappresentanti degli ex studenti
hanno espresso il loro sentimento d’amore e gratitudine a nome dei loro fratelli. Essi
hanno organizzato una distribuzione di attrezzatura completa e tute a ottanta giovani
bisognosi addestrati come elettricisti, carpentieri e idraulici appartenenti ai villaggi cir-
costanti Praµânti Nilayam. Questi uomini, nonostante posseggano le necessarie abilità,
rimangono disoccupati poiché non hanno i mezzi per procurarsi gli arnesi occorrenti.
Ora, però, Baba ha dato loro non solo semplici strumenti di lavoro, ma anche il modo per
condurre una vita dignitosa.
Proseguendo, si è svolto un dibattito su “La Gestione dell’Uomo – Rilevanza dei Valori
nel Mondo degli Affari”.
Sette rappresentanti degli ex studenti, che operano in vari settori dell’industria e occu-
pano importanti posizioni nelle proprie rispettive organizzazioni, hanno partecipato alla
discussione che si è focalizzata su come gli Insegnamenti di Bhagavân li abbiano aiutati
a gestire le pressioni e le difficili situazioni che emergono nelle vicende societarie, trat-
teggiando le proprie personali esperienze e riflessioni.
Un punto molto importante, emerso durante la discussione, è stato come poter concilia-
re la ricerca dell’eccellenza societaria con la spiritualità. Il signor Karthik Shenoi, CEO,
iCap Solutions Pvt. Ltd, ha illustrato, ricordando un’allegoria di Bhagavân Baba, come
sia possibile ottenere questa riconciliazione.

20 Mother Sai novembre-dicembre 2005


Egli paragona la ricerca degli obiettivi materiali al tentativo di raggiungere le noci di
cocco, sul relativo albero, dirigendosi sull’ombra dello stesso proiettata sul terreno e
cercando di strapparne i frutti. Impresa infruttuosa!
Quando però ci si arrampica effettivamente sull’albero di cocco, si potrà constatare che
anche l’ombra si arrampicherà sull’albero.
Questa analogia rivela che, dare la priorità agli obiettivi spirituali, non si discosta neces-
sariamente dalla vita del mondo materiale; infatti, se si segue adeguatamente il sentiero
spirituale, il successo in campo materiale arriva automaticamente.
Parlando poi dei sistemi di trattare lo stress, il gruppo di oratori ha concluso che esso
sorge ogniqualvolta l’interesse personale domini i propri pensieri. Quando, invece, si
segue l’insegnamento di Baba, secondo cui il sentimento di “noi” deve rimpiazzare quel-
lo di “io”, non si è più toccati da situazioni di tensione. Un altro oratore ha affermato che
si deve seguire il principio di impegno al 100% e attaccamento allo 0%, lasciando il
fardello della vittoria e della sconfitta al Signore.
Il lavoro di gruppo, che è un importante elemento che ogni datore di lavoro cerca, è
qualcosa che gli studenti di Bhagavân non imparano semplicemente in teoria, ma che si
evidenzia durante l’annuale Incontro di Sport e Cultura e i programmi di servizio alla
comunità, parte integrante e sistematica dell’educazione nell’università di Baba. In tal
modo, la discussione ha mostrato come sia possibile integrare la spiritualità nella vita
quotidiana per renderla più significativa e ricca.
Al termine del programma, Baba ha profusamente benedetto i partecipanti, che hanno
così potuto godere di alcuni beati momenti di interazione con Lui.
Il mattino del 21 agosto, dopo il discorso introduttivo di µrî Subash Subramaniam, un ex
studente M.B.A. che sta attualmente svolgendo il Dottorato di Ricerca all’Istituto di Ge-
stione Aziendale, in Economia e Finanza, ci sono stati gli interventi di due ex studenti. Il
primo, µrî Amar Vivek, è avvocato praticante presso l’Alta Corte del Punjab e Haryana,
nonché presso la Suprema Corte dell’India. Egli appartiene al primo gruppo di alunni che
hanno ottenuto lo M.B.A. all’università di Baba. Si è impegnato in numerosi progetti di
servizio rurale, in modo particolare del programma ›rî Sathya Sai Grâmîn Jâgruti, in
base al quale, a beneficio della popolazione povera della campagna e a titolo completa-
mente gratuito, sono attualmente in funzione un ospedale, una scuola, un centro di avvia-
mento professionale e un istituto di educazione fisica. I programmi di servizio gli hanno
procurato un riconoscimento da parte del governo dell’India e gli è stato assegnato il
National Youth Award (Premio Nazionale della Gioventù). Egli ha raccontato come Baba
lo avesse personalmente guidato ad avviare e dirigere questi progetti di servizio, aiutan-
dolo, con la Sua Mano invisibile, a superare gli ostacoli che via via si presentavano. Ha
anche raccontato due episodi in cui ha spiegato come, attenendosi ai princìpi di Baba,
egli sia riuscito, per Sua grazia, a volgere a suo favore due situazioni che sembravano
senza soluzione.
Il secondo oratore, µrî Ashok Sundaresan, è un ragioniere iscritto all’albo professionale,
nonché membro attivo dell’Ala Giovanile dell’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ del
Tamil Nadu. Egli ha affermato che essere uno studente di Baba è un privilegio e un’op-
portunità, ma anche una grande responsabilità. Ha poi narrato un’esperienza del defunto
professor N. Kasturi per mettere in luce la nostra grande fortuna di essere contemporanei

Mother Sai novembre-dicembre 2005 21


di Bhagavân.
Un giorno Kasturi aveva chiesto informazioni a Baba circa il mistero della creazione.
Baba, allora, una notte lo chiamò sul balcone del mandir di Praµânti, gli prese la mano e
gli chiese di osservare il terreno sottostante. Kasturi rimase senza parole per ciò che vide:
al posto della cupa oscurità, che si aspettava di trovare, vide ciò che apparve come un
mare di esseri luminosi, tutti in attesa di un ordine di Baba. Egli sembrò comunicare con
loro con gli occhi, ed essi, dopo aver ricevuto delle ingiunzioni, se ne andarono a uno a
uno per eseguirle. Questo – rivelò Baba a Kasturi – era il modo in cui l’intera creazione
veniva governata, e Kasturi comprese che, in quel momento, la mano che stava tenendo
era quella del Creatore in Persona.
Sundaresan ha ricordato le numerose lezioni assimilate ai Piedi di loto di Bhagavân, nel
periodo in cui era studente, che hanno trasformato la sua vita. Per illustrare come dobbia-
mo esprimere gratitudine, egli ha raccontato un episodio che è stato ampiamente riferito
dai mezzi di comunicazione. Quando era in corso il Progetto Sathya Sai Ga¾gâ per
rifornire di acqua potabile la città di Chennai (Madras), gli undici membri di una famiglia
erano tutti impegnati a lavorare sul canale. Il componente più anziano aveva ottanta anni
e il più giovane tre. Interrogati, rivelarono di appartenere al distretto di Mahabûbnagar
nell’Andhra Pradeµ, dove Baba aveva realizzato un Progetto Acqua Potabile nel 2001.
Prima che ciò avvenisse, i componenti la famiglia dovevano percorrere molte miglia per
trovare acqua potabile e ciò aveva completamente sconvolto la loro vita, rendendo anche
il procurarsi di che vivere una complicata prospettiva. Ma ora che l’acqua stava pratica-
mente arrivando alla soglia della loro casa, le loro sofferenze erano finite. Come segno di
gratitudine, tutta la famiglia aveva deciso di dare il proprio contributo, sotto forma di
lavoro fisico, al progetto di fornitura d’acqua a Chennai.
Per concludere, µrî Sundaresan ha pregato Baba di dargli la forza di poter mettere in
pratica i Suoi insegnamenti e di amare secondo le aspettative che Egli nutre nei confronti
dei Suoi studenti.
Dopo questi discorsi, gli ex studenti hanno condotto un programma musicale intitolato
“Yâdein”. Ogni canto era preceduto da brevi interventi degli studenti, pregni d’amore e
gratitudine verso Swami. Essi hanno ricordato gli splendidi momenti trascorsi col Signo-
re Sai e anche come Egli li avesse in seguito guidati e protetti diverse volte nella vita. Alla
fine del programma, tutti hanno affermato che, sebbene possano essersi allontanati dai
portali dell’Istituto, non potranno mai lasciare Swami né Swami potrà mai lasciare loro:
Egli è sempre stato con loro e il loro legame con Lui è eterno e da cuore a cuore.
Nel pomeriggio, gli studenti di gestione aziendale dell’Istituto hanno presentato una com-
media intitolata: “Kari¹ye vacana¼ tava”1, che significa “Comanda, e io obbedirò” (let-
teralmente, “Io agirò secondo le Tue parole”).
La commedia descrive come due giovani laureati nel settore manageriale, che si sono da
poco incontrati alla Navajivan Pharma Co., debbano affrontare numerose difficoltà e
delusioni a causa del comportamento immorale di un dirigente, come superino tali diffi-
coltà e diventino strumenti nel guidare la Compagnia a prender decisioni che vanno oltre
i criteri puramente finanziari e contribuiscano al benessere della società.
La commedia fa riferimento a molte questioni e dilemmi etici che i dirigenti del mondo
societario odierno devono affrontare e al modo in cui occorre gestirli, vale a dire con

22 Mother Sai novembre-dicembre 2005


discriminazione e coscienza limpida.
Dopo la recita, Baba si è fatto fotografare con i partecipanti. Ha poi benedetto e inaugu-
rato il sito web dell’Istituto: www.sssihl.org
Il programma si è concluso con l’ârati, poi Baba si è ritirato nella Sua residenza.

1. Il titolo della commedia “Kari¹ye vacana¼ tava” è stato ispirato dai versetti 73 cap.18
della Bhagavad Gîtâ

(Tratto dal sito internet dello ›rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)

Mother Sai novembre-dicembre 2005 23


Discorso 21-07-2005

Celebrazioni del Gurupûrnimâ, 21 luglio 2005


(Cronaca della giornata)
Migliaia di devoti, provenienti da ogni parte dell’India e da varie altre nazioni, si sono
riuniti a Praµânti Nilayam per celebrare, con fervida devozione, la santa festività del
Gurupûr²imâ, il giorno dedicato al Maestro dei Maestri, alla divina Presenza di Bhagavân
›rî Sathya Sai Baba.
Swami è arrivato nel Sai Kulwant hall, stracolmo di persone, alle 7,30 del mattino, accom-
pagnato dal Nâdasvaram, dal Pañcavadyam e dal canto dei Veda. Dopo aver benedetto
i devoti, che avevano occupato ogni spazio disponibile all’interno e all’esterno del Sai
Kulwant hall, Baba ha preso posto sul palco appositamente decorato per l’occasione.
Il Suo illuminato Discorso è stato preceduto dagli eccelsi interventi di µrî V. Srinivasan,
presidente dell’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ indiana; del dottor G. Venkataraman,
ex vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning; di µrî Anil Vinayak
Gokak, vicerettore del suddetto istituto e di uno studente del secondo anno M.B.A. del-
l’Istituto.
›rî Srinivasan, il primo oratore, ha posto l’accento sul significato delle celebrazioni del
Gurupûr²imâ, allorché si rende omaggio al Maestro dei Maestri per tutto ciò che ci ha
insegnato. Egli ha affermato che, il Gurupûr²imâ, è il giorno di luna piena e anche i
nostri cuori diventano “pieni” quando riceviamo vibrazioni trascendentali dal Sadguru
(letteralmente, il “Vero Maestro”).
Il successivo oratore, professor G. Venkataraman, ha messo in rilievo, in un discorso
filosofico, il significato delle festività, il ruolo del Guru e del Sadguru e la sua importanza
nel nostro tempo, in cui il mondo è devastato da lotte e conflitti.
Egli ha affermato che i guru vanno e vengono, educano ed elevano, ma che è un’occa-
sione molto rara quando a venire e a benedire l’umanità è il Guru dei guru.
Sfatando la falsa nozione che il guru impartisce la saggezza, Venkataraman, citando
Baba, affermava che il ruolo del guru è di levigare e ripulire il nostro cuore per vederlo
arrivare a risplendere della saggezza in esso latente. Ciò che il Sadguru fa è creare un
desiderio, un anelito per Dio.
L’oratore ha poi esortato i devoti a non limitare Baba alla forma fisica, ma a guardare
nell’interiorità per vederLo come Abitante del nostro cuore. Ha aggiunto che, in questo
momento storico, in cui il mondo è lacerato da lotte e conflitti ed è immerso nell’angoscia,
dobbiamo rinunciare all’odio e all’avidità e alimentare amore per Dio.
Esprimendo riconoscenza a Baba per aver concesso l’opportunità di condividere i Suoi
pensieri con i devoti, nel presente fausto giorno, lo studente ha raccontato degli episodi
tratti dalle storie narrate da µrî Râmak©¹²a e aneddoti della vita del saggio Nârada per
mettere in rilievo l’importanza del potere del Nome di Dio. Sottolineando quindi l’enorme
importanza della vicinanza fisica di Baba, concessa ai devoti, in particolare agli studenti,
egli ha esortato l’assemblea ad assimilare gli Insegnamenti di Swami e a metterli ogni
giorno in pratica.
L’ultimo oratore, il signor Anil Vinayak Gokak, vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute
of Higher Learning, nel suo illuminato discorso, ha cercato di spiegare il ruolo di Baba
come Guru Supremo. Gu significa gu²âtîtâ, senza attributi, e ru vuol dire rûpavarjita,

24 Mother Sai novembre-dicembre 2005


Discorso 21-07-2005
privo di forma. La differenza fra guru e maestro è che quest’ultimo impartisce la cono-
scenza, mentre il guru impartisce gli impulsi che, per loro natura, operano una trasforma-
zione.
Parlando poi del significato della festività del Gurupûr²imâ, Gokak ha affermato che la
luna piena ha un valore simbolico sia per il guru sia per lo µi¹ya, il discepolo. La fresca
luce della luna piena simboleggia la mente totalmente illuminata del guru. Egli illumina il
sentiero della Divinità. Per il discepolo la luna piena rappresenta il suo risveglio interiore,
che raggiunge i livelli più alti. Egli esprimerà gratitudine al guru per questo risveglio che
avviene quale risultato di una trasmissione di impulsi da parte, appunto, del guru. L’ora-
tore ha quindi esortato i devoti a verificare, attraverso un’introspezione profonda, i pro-
gressi effettuati nel viaggio spirituale.
Al termine del Suo Discorso, Baba ha dato formalmente notizia della pubblicazione del
quinto volume della Sua Biografia “Satya¼ ›iva¼ Sundara¼” e di una serie di libri
intitolati “Pañcaratna” (Le Cinque Gemme), incentrati sulla Vita e la Missione di Sai
Baba, pubblicati come “souvenir” in occasione dell’80° anno dell’Avvento dell’Avatâr.
Nel pomeriggio, gli studenti dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning del campus
di Praµânti Nilayam hanno incantato tutti con una delicata rappresentazione sulla storia
della vita di Râma, alla divina Presenza di “Sai” Râma.

Tutto dipende
dalla grazia di Dio
“Ognuno deve affrontare La gente può agire come più le piace, ma
le conseguenze delle sue azioni. non può sfuggire alle conseguenze delle sue
Chi ha fatto sì che i pipistrelli azioni; che si tratti di un pâmara (un bab-
pendano dai rami degli alberi beo, uno stolto) o di un mahânîya (un’ani-
con la testa in giù? ma nobile), uno deve affrontare i risultati
Qualcuno l’ha fatto perché li odiava? delle sue azioni. CHE NESSUNO SI ILLUDA DI
No, è il loro karma. POTER COMMETTERE AZIONI MALVAGIE E FAR-
In egual modo, nessuno può evitare LA FRANCA: INFATTI TUTTI DOVREBBERO ANA-
le conseguenze del karma.” LIZZARE SE L’ATTIVITÀ CHE STANNO PER IN-
TRAPRENDERE SIA BUONA O CATTIVA. DOVUN-
Gli uccelli volano nel cielo con l’aiuto delle
QUE ANDIATE I RISULTATI DELLE VOSTRE AZIONI
ali e anche i pipistrelli volano nel cielo, ma
VI SEGUIRANNO COME LA VOSTRA OMBRA. È
non come gli altri volatili; essi pendono dai
TUTTAVIA POSSIBILE SFUGGIRE ALLE CONSE-
rami degli alberi con la testa in basso. Non
GUENZE DELLE AZIONI TRAMITE LA GRAZIA DI
è il loro destino? Si può fare qualunque at-
tività, ma si è obbligati ad affrontare le con- DIO. Egli è sempre al vostro fianco e dice
seguenze delle proprie azioni. Questa è la “Tathâstu! Tathâstu!” (Così sia!) L’uomo
legge della natura. non si rende conto di questa verità e indul-
ge in azioni malvagie; egli sa benissimo ciò
Come un’ombra che è bene e ciò che è male, eppure è inca-
Studenti, ragazzi e ragazze! pace di lasciare le sue cattive strade. Le

Mother Sai novembre-dicembre 2005 25


Discorso 21-07-2005
esperienze della vita, buone e cattive, di- sibile evitare il karma phala (i frutti delle
pendono dalle proprie azioni. azioni). Noi leggiamo una quantità di libri,
Nessuno può comprendere le vie di Dio; ma mettiamo forse in pratica tutto ciò che
esse sono al di là di ogni descrizione. FOR- impariamo? No, no. Mettiamo in pratica solo
SE PENSATE DI POTER COMMETTERE UN ER- ciò che è utile e necessario per noi e igno-
RORE DI NASCOSTO E RITENERE CHE NESSUNO riamo il resto.
VI ABBIA VISTO, MA NON POTETE NASCONDERE
LE VOSTRE AZIONI A DIO: LE LORO CONSE- Come sfuggire alle conseguenze delle
GUENZE VI PERSEGUITERANNO OVUNQUE AN- azioni
DIATE. Le persone non dovrebbero esser Studenti!
giudicate secondo la loro apparenza este- Potreste chiedervi se ci sia un modo per
riore; uno può sembrare nobile e parlare sfuggire alle conseguenze delle azioni: sì, è
piacevolmente, ma le sue azioni possono possibile per coloro che si guadagnano la
non esser coerenti con le sue parole. Noi grazia di Dio. Una volta divenuti ricettacoli
possiamo intraprendere molte buone attivi- della grazia di Dio, non subirete i colpi del
tà, eppure non possiamo sfuggire alle con- karma phala; dovreste pertanto sforzarvi
seguenze delle nostre azioni passate: que- di guadagnare tale grazia. GLI STUDIOSI DI-
sta verità va tenuta sempre a mente. CONO CHE È IMPOSSIBILE SFUGGIRE AL KARMA;
CIÒ CHE ESSI DICONO È VERO FINO A UN CER-
Meraviglie e misteri TO PUNTO, MA, UNA VOLTA CHE OTTENETE LA
Incarnazioni dell’Amore! GRAZIA DIVINA, ANCHE SE DOVESTE SPERIMEN-
Il mondo è pieno di meraviglie e misteri. La TARE LE CONSEGUENZE DEL KARMA, NON NE
legge che governa la vita umana e il mondo SUBIRETE IL DOLORE. Prendete, per esem-
in generale sono al di là della comprensio- pio, un flacone di medicina: su di esso tro-
ne umana. Il Principio della Divinità non è verete scritta la data di scadenza, dopo la
visibile a occhio nudo, ma è ciò che vi spin- quale il rimedio perderà la sua efficacia.
ge all’azione e a sperimentarne le conse- Similmente, la grazia di Dio farà “scadere”
guenze. il karma phala, cioè annullerà gli effetti del
karma. Quindi, sfuggirne le conseguenze è
La storia del Signore è stupefacente. possibile. L’uomo dovrebbe coltivare la for-
Essa purifica la vita delle genti in tutti za necessaria e la volontà di meritare la
e tre i mondi; grazia divina. Quando l’avrete ottenuta,
è come la falce che taglia i tralci sarete liberi dalle catene del karma.
dei legami mondani;
è come un buon amico che vi aiuta Quando si è oggetto della grazia divina
nel momento del bisogno; Il Signore εvara aveva assegnato solo se-
è come un rifugio per i saggi dici anni di vita a Mârka²¬eya, il quale ne
e i veggenti che fanno penitenza era però ignaro. Una sera egli trovò i suoi
nella foresta. genitori affranti dal dolore; in risposta alle
sue domande essi rivelarono che la ragione
Incarnazioni dell’Amore! di tale dolore era il fatto che la sua fine
Voi potete non esser capaci di comprende- fosse prossima. Essi dissero: “Il Signore
re appieno tutto ciò che viene detto, ma lo εvara ha stabilito che tu vivessi solo sedici
capirete attraverso l’esperienza. È impos- anni e oggi è l’ultimo giorno della tua per-

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Discorso 21-07-2005
manenza sulla terra. Domani i nostri lega- dal tuo laccio; esso non può toccare coloro
mi terreni saranno sciolti.” Mârka²¬eya udì che non hanno traccia del frutto delle azio-
questo con sorpresa e si rammaricò di non ni. Ecco perché Mârka²¬eya è divenuto
esserne stato messo al corrente preceden- Mia proprietà e Io ho riversato la Mia gra-
temente. Egli disse: “Se avessi saputo che zia su di lui.”
avrei dovuto vivere solo sedici anni avrei Questa è la ragione per cui la gente comin-
fatto buon uso del mio tempo.” Andò quin- cia a cantare i Nomi divini come Râma,
di al tempio di εvara senza perdere nean- K©¹²a e Govinda all’approssimarsi della
che un momento, abbracciò lo ›ivali¾ga e fine. Come dimostrato da Mârka²¬eya, i
cominciò a cantare Om Nama­ ›ivâya con devoti possono cambiare la Volontà di Dio
tutto il cuore. All’ora stabilita il Signore Yama con le loro preghiere sincere. INFATTI, PER
(il Dio della morte) gettò il cappio al collo QUANTO CONCERNE LA DIVINITÀ, LA PAROLA
del giovane ed essendo egli abbracciato allo “IMPOSSIBILE” NON ESISTE; DIO PUÒ FARE
›ivali¾ga, avvolse anche quello. εvara si QUALUNQUE COSA E, SE VI AFFIDATE A LUI
manifestò lì e protestò con Yama: “Come COMPLETAMENTE, PUÒ CANCELLARE LE CON-
osi porre il cappio attorno a Me?” Compia- SEGUENZE DELLE VOSTRE AZIONI E CONCEDERVI
ciuto poi della devozione di Mârka²¬eya, LA SUA GRAZIA. Non ci si deve sentire ab-
lo benedisse con il dono dell’immortalità. battuti e scoraggiati al pensiero di essere
In effetti era εvara ad aver stabilito una legati dal karma phala: Dio può cancellar-
lunghezza di sedici anni per la vita del ra- lo se le vostre preghiere sono sincere. In
gazzo, ma, grazie all’intensa devozione e al questo modo Dio ha protetto la vita di molti
completo abbandono di lui, dovette cambiare devoti e alleviato le loro sofferenze in ri-
al Sua decisione. sposta alle loro preghiere. A causa dell’ego
L’episodio di Mârka²¬eya fornisce ampia alcuni dubitano del potere di Dio e cercano
testimonianza del fatto che si può sfuggire di metterLo alla prova. Essi pensano: “Ve-
anche al Dio della morte se si diventa og- diamo come farà questo”, ma Dio non può
getto della grazia del Signore εvara. Con- essere compreso o sperimentato attraver-
template quindi Dio e cantate il Suo Nome so tali prove che sono solo un inutile tenta-
senza sosta. tivo. Le qualità malvagie come l’ego, la
gelosia e l’odio rovinano la vita dell’uomo.
Per Dio non esiste l’impossibile Si dovrebbe fare ogni sforzo per ottenere
Una volta, andando per il mondo, il Signore la grazia di Dio.
Yama notò che tutti stavano cantando il
Nome divino; ovunque andasse trovò solo Sarvadâ sarva kâle¹u
devoti che contemplavano Dio. Egli si chie- sarvatra hari cintana¼
se: “Come faccio a compiere il mio dovere Dovunque, in ogni momento
se tutti cominciano a cantare il Nome Divi- e in tutte le circostanze meditate su Dio.
no? Come posso gettare il mio laccio attor-
no a un devoto?” Così cominciò a invocare È per questo che Swami vi esorta a intra-
il Signore εvara, il quale apparve davanti a prendere una sâdhanâ spirituale. Il
lui e disse: “A tempo debito tu puoi prende- nâgarasa¼kîrtana è una delle sâdhanâ
re chiunque con il tuo cappio, ma ricorda prescritte per i devoti. Nessuno sa quando
che solo coloro che hanno sperimentato i la propria fine si avvicini; al momento di
frutti delle loro azioni saranno intrappolati gettare il suo laccio, Yama non tiene conto

Mother Sai novembre-dicembre 2005 27


Discorso 21-07-2005
di ciò che uno sta facendo, bene o male spazio per l’inimicizia. Non dovete officia-
che sia. Si possono lasciare le proprie spo- re alcun rito al fine di ottenere la grazia di
glie mortali anche mentre si canta il Dio; è sufficiente che facciate il
nâgarasa¼kîrtana; si dovrebbe pertanto Nâmasmara²a (la ripetizione del Nome di
esser sempre pronti a incontrare Yama can- Dio) dal profondo del cuore.
tando il Nome divino. Dovreste intrapren-
dere la pratica spirituale e guadagnare la Bhajana binâ sukha µânti nahin
grazia divina in modo da esser liberi dal Non si può ottenere pace e felicità
karma phala. Non dovete abbattervi e ar- senza cantare la gloria di Dio.
rendervi al destino: con la preghiera since-
ra lo si può vincere facilmente. La storia di Se cantate incessantemente il Nome divi-
Mârka²¬eya testimonia ciò al di là di ogni no di “Râma”, nulla di male potrà mai ac-
dubbio. Tutto dipende dalla grazia di Dio. cadervi.

Neanche per un momento “A qualunque Nome, Io risponderò”


Incarnazioni dell’Amore! Incarnazioni dell’Amore!
Potete intraprendere quante pratiche spiri- È grazie alla vostra buona fortuna che oggi
tuali volete, ma non dimenticate il Nome di voi tutti siete qui riuniti; non gettate via que-
Dio neanche per un momento: solo allora sta opportunità e fate il miglior uso della
sarete protetti. Non fate mai niente che vi vostra permanenza, ottenendone il massi-
allontani da Dio. Attraverso la preghiera mo beneficio. Ricordate che Dio è sempre
potete ottenere qualunque cosa; non occor- con voi dovunque siate.
re che preghiate a voce alta: basta pregare
mentalmente. Alcuni credono erroneamen- Dio è il vostro unico rifugio
te che Dio non li salverà se non pregano a ovunque siate,
voce alta, ma Dio risiede nel vostro cuore in una foresta, in cielo,
e ascolta le vostre preghiere. Se aspirate a in una città o in un villaggio,
ottenere la Sua grazia dovete meditare su in cima a una montagna
di Lui incessantemente. Le difficoltà terre- o in mezzo al mare profondo.
ne vanno e vengono e non si dovrebbe dar
loro molta importanza; tramite la preghie- Studenti, Incarnazioni dell’Amore!
ra, tuttavia, si può superare qualunque dif- Io sono ben cosciente del fatto che voi pen-
ficoltà. Soltanto la grazia di Dio è vera e sate sempre a Swami. Non importa se can-
perenne; bisognerebbe sforzarsi di ottenerla. tate il Nome divino a voce alta o in silenzio:
Io vedo soltanto il sentimento che c’è die-
Incarnazioni dell’Amore! tro. Niente si può frapporre tra Dio e il Suo
Cantate il nome di Dio dall’alba al tramon- devoto. I ©¹i di un tempo andarono
to: questo solo vi proteggerà in ogni mo- sull’Himâlaya per usare il loro tempo in
mento. Proprio come l’aria è dappertutto, contemplazione di Dio. DOVUNQUE SIATE,
Dio è presente in voi, con voi, intorno a voi, DIO ASCOLTA LE VOSTRE PREGHIERE. FATE I
sotto di voi e sopra di voi; dovreste quindi BHAJAN CON SINCERITÀ: SWAMI VI ASCOLTE-
essere in costante comunione con la Divi- RÀ CERTAMENTE. Non date mai spazio ad
nità. Maturando la fede nella Divinità avrete alcun tipo di debolezza; siate sempre co-
spontaneamente l’unità, per cui non vi sarà raggiosi. Se vi attenete alle parole di

28 Mother Sai novembre-dicembre 2005


Discorso 21-07-2005
Swami, il potere di Sai si manifesterà in lontà, senza che nessuno lo abbia chiesto.
voi. Cantate qualunque Nome a vostra L’acqua è davvero essenziale per la so-
scelta, εvara, Râma, K©¹²a ecc., ma ri- pravvivenza di ognuno; essa è la
cordate sempre che Dio è uno. Io non vi sostentatrice della vita. Che cosa può es-
costringerò mai a cantare un nome parti- sere di maggiore utilità del fornire acqua
colare; non si deve limitare Dio a un nome potabile a chi ne ha bisogno? Essa è la fon-
o a una forma particolari. Voi potete te e il sostentamento della vita. Io non Mi
chiamarMi con qualunque nome: Io rispon- aspetto alcun rituale o adorazione da parte
derò. vostra; sto facendo questo per il Mio Amo-
re verso di voi. I distretti del Godâvarî Est
Un episodio singolare e Ovest e del K©¹²â sono ora compresi nello
Recentemente è accaduto un fatto strano: ›rî Sathya Sai Drinking Water Supply
Subramaniam, della Larsen & Toubro, e il Project. Le persone di quei distretti sono
Capo Ingegnere Kondal Rao erano andati estremamente felici. Non può esserci ser-
nella regione del Godâvarî Est e Ovest a vizio più grande che servire acqua potabi-
proposito dei lavori del Water Supply le. Questo è ciò che ho fatto; non c’è biso-
Project (Piano di Fornitura di Acqua Pota- gno che lo chiediate: Io ve lo do di Mia ini-
bile). Mentre stavano facendo un’ispezio- ziativa. Fino a oggi, nessuno e nessun go-
ne in un tratto di foresta furono affrontati verno si sono assunti il compito di fornire
da un gruppo di nativi che chiesero loro: acqua potabile al distretto del K©¹²â; è solo
“Chi siete? Perché siete venuti qui? Chi vi Sai che sta fornendo acqua a tutti. Io sono
ha mandato? Come osate entrare nella no- sempre impegnato in simili progetti umani-
stra zona senza il nostro permesso?” I due tari e non Mi coinvolgono altri lavori. L’ac-
risposero: “Siamo venuti qui nel vostro in- qua è essenziale per la vita umana e quindi
teresse; data la scarsità d’acqua in questa Io sono deciso a fornire l’acqua a tutti. I
regione, Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba DEVOTI DOVREBBERO PREGARE CHE TUTTI AB-
ci ha inviati a prendere accordi per l’ap- BIANO L’ACQUA DA BERE, DOVREBBERO PRE-
provvigionamento dell’acqua potabile.” I GARE PER IL BENESSERE DI TUTTI. LA PRE-
nativi, nell’udire ciò, erano stupefatti e pie- GHIERA È LA NECESSITÀ DEL MOMENTO. Voi
ni di gioia, e dissero: “Noi viviamo nelle fo- potete essere angustiati del fatto che Swami
reste e quindi non siamo al corrente delle non sia in condizioni di camminare, ma ri-
splendide attività di servizio che Swami ha cordate sempre che Swami non è il corpo.
intrapreso.” Essi guidarono gli ingegneri nel Io non ho legame con il corpo, sono sem-
luogo ove posare i tubi e mettere i rubinetti; pre felice e in buona salute. Non pregate
ora vengono tutti qui per il darµan di Dio per la soddisfazione dei vostri desideri;
Swami. pregate per il benessere di tutti. Quando
sono caduto, la gente del Godâvarî Est e
“Il vostro benessere è il Mio benessere” Ovest è venuta e pregava: “Swami, noi
I lavori per il Water Supply Project nei di- vogliamo solo la Tua salute e non l’acqua”,
stretti del Godâvarî Est e Ovest sono pros- ma Io ho detto loro: “Il vostro benessere è
simi al completamento. Noi abbiamo già il Mio benessere.” Essi stanno portando un
tracciato i piani per la stessa cosa anche elicottero per Me con la preghiera che Io
nel distretto del K©¹²â1. Sto intraprenden- visiti i loro distretti; lo farò molto presto.
do e completando questi progetti di Mia vo- Riassumete e assaporate i momenti pieni

Mother Sai novembre-dicembre 2005 29


Discorso 21-07-2005
di gioia che avete passato qui. Fate il (Tradotto dal testo inglese
Nâmasmara²a. pubblicato sul sito internet dello
›rî Sathya Sai Central Trust
di Praµânti Nilayam)
Praµânti Nilayam, 21 luglio 2005,
Celebrazioni per la ricorrenza del
Gurupûr²imâ 1. Nome di un fiume del Deccan.

30 Mother Sai novembre-dicembre 2005


“Come adesso”
Mentre parlava, Swami si girò verso un ragazzo e disse:
“Tutti stanno ad ascoltarMi, ma tu stai pensando a
qualcos’altro.” Effettivamente questo succede alla mag-
gior parte di tutti noi. Siamo grati a Swami di non averci
detto la stessa cosa. Se avesse cominciato a indicarci uno
a uno, non sarei stato in grado di reggere.
Era un ragazzo. Swami lo guardò e disse: “Mentre tutti
Mi ascoltano, tu stai pensando a qualcos’altro. Non va
bene. Stai facendo finta di ascoltarMi, ma Io so che non

Sotto la Veranda
ascolti. Perché? Dove sono Io? Io sono in te! Io so su che
cosa sei concentrato.” Poi si volse a tutti e narrò una sto-
ria tratta dalla biografia di ›rî Râmak©¹²a Paramaha¼sa, grande saggio indiano noto
per la sua devozione alla Divina Madre Kâlî. Chi ne ha il tempo dovrebbe andare a
Calcutta a vedere la Dea Kâlî. Si dice che il tempio di Kâlî sia uno dei luoghi di pellegri-
naggio più importanti dell’India. Fino a ora non ho potuto andarvi. Non so quando Baba
mi darà la Sua benedizione per visitare questi posti. Un giorno mi piacerebbe andare ad
Aru²âcala (la collina sacra a Tiruvannamalai) e a Pondicherry; vorrei visitare anche
Belur Mutt, dove Râmak©¹²a Paramaha¼sa passò i suoi giorni. Quei luoghi sono delle
leggende e rendono grande la storia dell’umanità; essi rendono sublimi le nostre vite, e
noi dobbiamo esser loro sempre grati. Bhagavân narrò una storia sulla vita di ›rî
Râmak©¹²a Paramaha¼sa. Ogni sera egli era solito parlare a un gruppo di devoti.
Swami disse: “Come adesso!” Vedete il nesso? Cercate di coglierlo: “Come adesso.”
Ciò significa che lo scopo di un’Incarnazione Divina è di insegnare a un’umanità andata
alla deriva, di indicare all’umanità una direzione. Swami disse: “Un giorno, mentre ›rî
Râmak©¹²a Paramaha¼sa stava parlando di argomenti spirituali, molta gente ascolta-
va con rapita attenzione. C’era anche una signora molto ricca che aveva fatto costruire
il tempio ove Râmak©¹²a svolgeva la funzione di sacerdote. Quella signora, Rani
Rasamani, aveva finanziato la costruzione dell’intero tempio. Era ricca e molto influen-
te. Quella sera, ella si trovava tra il pubblico. Mentre parlava, Râmak©¹²a si alzò, andò
diritto verso di lei, e le diede due ceffoni su entrambe le guance. Quindi tornò a sedersi
sulla sedia e riprese a parlare. Tutti si sentirono a disagio e pensarono: “Râmak©¹²a
Paramaha¼sa, il saggio, non può prendere a sberle una signora in pubblico.” Poco
dopo, il Maestro cominciò a dire: “Guarda un po’! Mentre parlo di questioni spirituali, tu
non mi ascolti; sei mentalmente assente. Tu stai pensando alla tua causa legale, alla tua
questione legale. Sei tutta presa dai tuoi averi. Dovevi startene a casa; potevi dormire,
riposare. Che bisogno avevi di venire qui? Tu sei qui con il fisico e assente con la mente.
A che serve?”
Immediatamente Rani Rasamani chiese scusa: “Mio signore, ti chiedo perdono.”
Questo è quanto narrò Swami. “Pertanto, dal momento che siete venuti qui, dovete
prestare attenzione al 100% a quanto viene detto.”
(Tratto da “Perle di Saggezza” 19 )

Mother Sai novembre-dicembre 2005 31


“Sai Baba e la Divina Commedia”
Sabato 1° ottobre 2005, presso l’ostello di Tredozio (FO), si è tenuto un incontro orga-
nizzato dalle Attività Spirituali Nazionali sul tema “Sai Baba e la Divina Commedia”.
Il programma dei lavori, oltre a prevedere un approfondimento dell’argomento attra-
verso la sottolineatura di sorprendenti parallelismi tra il messaggio del Divino Maestro
di Puttaparthi e l’opera poetica più celebrata della letteratura italiana, è servito anche
come momento di confronto rispetto all’allestimento di una rappresentazione scenica
tratta dalla Commedia stessa, così come previsto nel programma biennale delle Attività
Spirituali dell’Organizzazione Sathya Sai italiana presentato a Divignano lo scorso mese
di aprile.
La scelta del tema trattato è stata compiuta sulla base della constatazione che esso,
oltre a rappresentare un argomento di studio di grande interesse per il ricercatore
spirituale intenzionato ad approfondire i significati intrinseci al passaggio da una “visio-
ne esteriore” della realtà a un “cammino interiore”, riveste anche un carattere di gran-
de attualità: ancora nel pensiero del giorno del 23/09/05, infatti, Sai Baba esortava
nuovamente tutti gli esseri umani a comprendere a fondo il significato di “Sa¼sk©ti”,
Zoom

termine sanscrito che tradotto in italiano indica “il dovere di manifestare riconoscenza
verso la terra in cui si è nati e l’eredità culturale da essa scaturita, nonché di onorare la
propria nazione come la madre e la propria cultura come il padre”.
L’approfondimento in un’ottica comparata della Divina Commedia, definita da Dante
stesso come “poema sacro”, a sottolinearne l’ispirazione divina, si è posto pertanto
come paradigma di un atteggiamento mentale più consapevole della reale universalità
del messaggio di Sai Baba, quindi della presenza di tracce e richiami a esso anche nel
contesto della nostra tradizione spirituale.
L’esplicito riferimento nell’ultimo canto del “Paradiso” alla visione della “Forma Uni-
versale” della Divinità (nello stesso modo di quella concessa da K©¹²a ad Arjuna), così
come l’affermazione del principio di identità tra l’Io e il Sé (“il mio viso in quella luce
tutto era messo”) rappresentano solo due esempi della ricchezza di significati comuni
riscontrabili sul piano dottrinale fra la tradizione italiana e quella indiana.
Al termine della giornata, la soddisfazione dei partecipanti ha confermato il valore
positivo insito in un approccio che, anziché imprigionare il Messaggio di Sai Baba in
manifestazioni esteriori estranee al nostro contesto culturale, ha cercato, invece, di
elevare al livello del Suo Insegnamento gli elementi della nostra tradizione a esso
assimilabili.

(Coordinamento Nazionale Attività Spirituali)

32 Mother Sai novembre-dicembre 2005


Una grande fortuna da non sprecare
D. - Swami, Ti preghiamo di parlarci di questi due aspetti del Divino, con forma e
senza forma.
Baba - Proprio qui molti si confondono. Senza una forma, da dove potete prendere il
senza forma? Come potete visualizzare il senza forma? Proprio perché avete una
forma, potete pensare al Dio formale. Ad esempio, se un pesce potesse pensare a Dio,
Lo immaginerebbe solo come un pesce più grande. Se un bufalo pensasse a Dio, se Lo
figurerebbe solo come un bufalo più grande. Similmente, l’uomo può vedere Dio solo in
forma umana, la forma di uomo ideale. Si può meditare anche sull’aspetto informale di

Domande & Risposte


Dio, basandosi sull’aspetto del Dio formale. È impossibile arrivare al senza forma se
non ci si avvale di una forma. Vi faccio un piccolo esempio. Oggi siete tutti qui seduti
davanti a Swami, a Kodaikanal. State ascoltando le parole di Swami. Questa è un’espe-
rienza con una Forma. Poi andrete a casa e, dopo un po’ di giorni, comincerete a
riflettere su quanto è avvenuto qua. Ricorderete l’intera scena. Di fatto, Swami verrà
da voi fisicamente? Ritroverete realmente questa sala a casa vostra? E tutti voi vi siete
realmente stati? No, ma quest’esperienza diretta viene raffigurata mentalmente, il che
vi dà l’esperienza indiretta, quella di essere lì. Ciò che vedete qui è il sâkâra (dotato di
attributi o forma) e ciò che sperimentate là è il nirâkâra (senza forma e attributi).
Quindi il senza forma si basa sull’aspetto della forma. L’uno non può esistere senza
l’altro. Un altro esempio. Qui c’è del latte. Voi volete berlo. Come lo bevete?
Avete bisogno di una tazza o di un bicchiere.
Similmente, per adorare Dio (il latte) dovete usare una forma (la tazza).
D. - Di questi due metodi di adorazione, con forma e senza forma, qual è superiore?
Baba - Secondo la Mia opinione, sono uguali. L’uno non è in alcun modo superiore
all’altro. Ora siete a Coimbatore. Qui il terreno è pianeggiante, senza dislivelli. Esso è
uguale ovunque: nessuno lo ha spianato per renderlo così. È la forma naturale del
terreno di Coimbatore. È la sua caratteristica. Kodaikanal è situata fra le colline. Nes-
suno ha messo qui delle colline. È la sua conformazione naturale. Coimbatore e
Kodaikanal sono diverse, ma a ciascuna, a modo suo, non manca nulla. Similmente, i
due metodi di adorazione del Divino - con e senza forma - sono ugualmente benèfici ai
ricercatori della verità e a coloro che aspirano all’illuminazione spirituale.
D.- Perché noi non siamo ricettacoli della grazia divina?
Baba - Non è corretto sentirsi così. Sbagliate a pensare in questo modo. La grazia
divina è disponibile in ugual misura, per tutti voi. Dio non fa distinzioni di casta, credo,
sesso, nazionalità ecc. Dovreste capire che il difetto sta in voi. Dovete ripulire il calice
del cuore. Vi faccio un esempio. Se fuori piove forte e volete raccogliere acqua, dove-
te mettere il recipiente nel verso giusto. Se lo capovolgete o lo disponete di lato, sarà
possibile raccogliere l’acqua? Anche un acquazzone non servirà a nulla. Perciò dob-
biamo tenere il cuore sempre puro e pronto a ricevere la pioggia della grazia. Ma
dobbiamo rivolgerlo verso la pioggia dell’Amore divino, se desideriamo raccoglierne.
Non è così?
D. - La nostra buona sorte è incommensurabile! Quanti hanno questa possibilità? È

Mother Sai novembre-dicembre 2005 33


tutta grazia Tua. Ma come preservarla?
Baba - Sentite, fra i milioni di devoti, quanti possono stare qui? Questa vicinanza è possi-
bile a tutti? È il merito di molte vite passate ad avervi procurato una simile fortuna. Delle
migliaia di studenti dei nostri istituti, quanti hanno la buona sorte di trovarsi qui? Solo
alcuni di voi hanno potuto seguirMi a Kodaikanal. Questo merito dovrete preservarlo e
alimentarlo accuratamente.
Un piccolo esempio. C’è una matassa di filo, per ottenere la quale si è dovuto compiere
tutt’un lavoro di arrotolamento, di avvolgimento. Un lavoro che impegna veramente il
tempo! Se i lavoratori lo avessero svolto frettolosamente o lo avessero lasciato a metà,
per negligenza o incuria, tutto il filo si sarebbe sparpagliato sul pavimento. La vostra
fortuna è paragonabile a questo filo, arrotolato laboriosamente e scrupolosamente, in virtù
delle vostre buone azioni in vite precedenti. Se trascurate una simile fortuna o la perdete
per delle sciocchezze, non la riavrete! Tutti i vostri sforzi andranno perduti. La spessa
imbottitura al centro di questa matassa è come la vostra fede, attorno alla quale sono
avvolti i vostri atti meritevoli. Quindi, non trascurate mai tale fortuna, non datela per
scontata, non consideratela semplice e normale. La negligenza e la trascuratezza sono
dannose per l’aspirante spirituale.
D. - Swami, che effetto ha la Tua grazia sul nostro destino, sul nostro prârabdha o
karma passato?
Baba - La grazia e il volere di Dio possono cambiare qualunque cosa. Dio è Amore. La
Sua infinita compassione Lo induce a cambiare il vostro prârabdhakarma, gli effetti
karmici delle vostre vite passate. Un devoto può imprigionare Dio nella cella del proprio
cuore. In questo mondo, non c’è nulla che non possiate ottenere tramite la devozione. La
grazia di Dio può cancellare tutti gli effetti karmici o le conseguenze negative della vostra
vita precedente. Nulla di avverso potrà accadervi. Un piccolo esempio. In farmacia,
trovate molti medicinali in esposizione per la vendita. Su ciascuno è scritta una data di
produzione e una di scadenza. La sostanza non sarà più efficace dopo la scadenza: diver-
rà del tutto inutilizzabile. Dio fa esattamente la stessa cosa. Egli semplicemente stampa
sulla bottiglia della medicina la data di scadenza, cancellando il prârabdhakarma, la
sofferenza che state sperimentando in questa vita. Istantaneamente, la vostra sofferenza
cessa. È così che Swami, per Sua pura grazia e compassione, vi dona sollievo.
D.- Possiamo essere sicuri della grazia di Dio se portiamo avanti la nostra sâdhanâ
regolarmente?
Baba - Certo! Non vi è nulla di più sicuro! Perché ne dubitate? Ad esempio: avete un
cagnolino e lo nutrite ogni giorno. Vedrete che esso si abituerà a venire da voi puntual-
mente nell’ora in cui gli date il cibo. Non è vero? Se un cane (dog) vi risponde puntual-
mente, perché non dovrebbe farlo Dio (God)? Riceverete sicuramente la Sua grazia.
D. - Siamo qui al Tuo cospetto per la Tua grazia e compassione infinite. Le Tue benedizio-
ni ci hanno portati qui. Ci crogioliamo al sole della beatitudine concessaci dai Tuoi darµan,
sparµan e sa¼bhâ¹an (visione, contatto e colloquio con il Signore). Abbiamo ancora
bisogno del merito delle vite passate e dei sa¼skâra (i “semi” delle vite passate)?
Baba - Lo stato attuale di beatitudine e il merito delle vite passate sono entrambi essen-
ziali e dovrebbero procedere insieme. Sono profondamente intrecciati. Vi faccio un esem-
pio. Quando cadono piogge forti, l’acqua sprofonda nel suolo, ovvero ne è assorbita. La

34 Mother Sai novembre-dicembre 2005


vostra situazione non è dissimile. Perciò, la devozione non è stabile. Ma supponete che vi
sia un fiume in piena; che accadrebbe se piovesse? L’acqua scorrerebbe con veemenza
ancora maggiore. La vostra buona sorte di stare con Me è paragonabile all’acqua piovana.
Se avete buoni sa¼skâra dalle vite passate, che sono come l’acqua del fiume in piena, lo
stato di beatitudine che ora sperimentate continuerà con maggior vigore. La grazia di Dio
è paragonabile a un acquazzone; i meriti delle vite precedenti vi permetteranno di conte-
nerla. Perciò, spesso, vi dico di mantenere la buona sorte, l’opportunità e il privilegio
concessivi. Attingete acqua dal pozzo con un secchio, ma sarete voi a dover sollevare il
secchio pieno, con le vostre mani. Se invece, nel bel mezzo, lo lasciaste cadere, che
accadrebbe? Non potreste raccogliere l’acqua, vero? Comunque, c’è una cosa importan-
te. Se amate Dio intensamente, potete ottenere tutto. Più lo sforzo umano cresce, più la
grazia di Dio conferisce forza e intensità allo sforzo, cosa che, alla fine, conduce l’uomo
al successo.
(Da Satyopan¹ad vol I capitolo 1)

Mother Sai novembre-dicembre 2005 35


Due eventi straordinari
Conferenza Interreligiosa Sai:
22 luglio 2005

“Ogni religione insegna all’uomo a colmare il proprio essere della gloria di Dio.
(…) Abbiate fede nel fatto che tutti i cuori sono motivati dall’unico Dio, che tutte
le fedi glorificano l’unico Dio, che tutti i nomi, in ogni linguaggio e forma, deno-
tano l’unico, solo Dio.”
Sathya Sai Baba

L’unità delle fedi è uno degli insegnamenti cardine di Sai Baba. In numerose occasioni,
Egli ha ribadito la necessità dell’amore, della tolleranza e della coesistenza pacifica di
tutte le religioni del mondo. Questa è esattamente la necessità del momento, in cui il
mondo sta assistendo a un’ondata di odio e violenza fra i seguaci delle diverse fedi, a
causa di incomprensioni e ristrettezza di vedute.
In occasione dell’80° anno dell’Avvento dell’Avatâr, l’Organizzazione ›rî Sathya Sai
Sevâ ha promosso, il 22 luglio, una Conferenza Interreligiosa a Praµânti Nilayam alla
News

divina Presenza di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba.


Cinque oratori, in rappresentanza delle cinque maggiori religioni del mondo, islam,
buddismo, cristianesimo, giudaismo e induismo, hanno ampiamente trattato i princìpi e
gli insegnamenti fondamentali delle loro fedi.
Il dottor Michael Goldstein, presidente del Praµânti Council, ha affermato che, a dire il
vero, la Conferenza Interreligiosa (Interfaith) dovrebbe esser definita Conferenza
“Intrareligiosa” (Intrafaith), poiché, alle radici, il fondamento di tutte le religioni è l’amore,
e i princìpi che le contraddistinguono, il servizio e il canto del Nome di Dio, sono tutte
caratteristiche a esse comuni. In seguito, egli ha dato il benvenuto e presentato gli
insigni oratori che avrebbero dovuto parlare all’assemblea.
Il primo di essi, nella sessione del mattino, è stato Maulana Wahiduddin Khan, grande
erudito islamico e presidente del Centro islamico di Nuova Dehli. Egli ha pubblicato
oltre 200 libri e ha vinto il “Demiurgus Peace International Award” per l’anno 2000.
Ha citato estesamente diversi passi del Corano e ha affermato che, dei 6500 versetti del
sacro libro, la maggior parte si sofferma sull’amore, la pace e l’armonia. Già il primo
versetto “Bismillah ur Rehman ur Rahim” significa “Dio è colmo d’amore e compassio-
ne”.
Il messaggio dell’islam è di avere un atteggiamento benevolo verso tutti gli uomini,
evitare le rivalità e promuovere la conciliazione e la pace. L’oratore ha poi narrato una
storia tratta dalla vita del Profeta per evidenziare come Egli amasse profondamente
l’umanità.
Una volta, a Medina, Egli si imbatté nella processione del funerale di un ebreo e, imme-
diatamente, si alzò in piedi in segno di rispetto verso quell’anima che aveva da poco
abbandonato il mondo. Notando ciò, uno dei Suoi discepoli Gli chiese perché manife-

36 Mother Sai novembre-dicembre 2005


stasse un atteggiamento di deferenza nei confronti di un non mussulmano. Allora, in rispo-
sta, il Profeta disse: “Non era forse quell’uomo un essere umano?” Questo esempio
serve a spiegare come gli insegnamenti dell’islam si basino sull’amore e la tolleranza.
Il secondo e ultimo oratore, per la sessione del mattino, è stato il dottor Ahangamage
Tudor Ariyaratne, in rappresentanza del buddismo. Egli era, precedentemente, il presi-
dente del World Parliament of Religions (Parlamento Mondiale delle Religioni) e ora
dirige il Sarvaday⠛ramadâna Movement, che è l’organizzazione non governativa più
grande nello ›rî La¾kâ. Ha ricevuto molti riconoscimenti, fra cui il “Mahâtma Gandhi
Peace Prize” nel 1996 e il “Niwano Peace Prize of Japan” nel 1992.
Egli ha affermato che poche persone possono amare qualcuno come una madre ama il
proprio figlio, tanto da anteporre il suo benessere e la sua sicurezza alla sua stessa vita.
Sai Baba è una delle rare “persone” che incarnano tale amore altruistico nei confronti di
tutta l’umanità.
Tutti, ha continuato, dovrebbero seguirNe l’esempio nell’alleviare la sofferenza dell’uma-
nità amando tutti e traducendo l’amore in servizio. Ci sono tante persone al mondo che
sono sprovviste persino delle necessità primarie della vita, come l’acqua, il cibo e un tetto.
Invece di provvedere ai loro bisogni, si fa spreco di denaro per fini iniqui che vanno solo
ad aggiungersi alla sofferenza della gente.
“L’odio non cessa con l’odio, ma con l’amore”, egli ha affermato.
Concludeva poi ricordando a tutti la grande fortuna di essere in Presenza di un grande
essere come Baba, che, come Buddha, cammina ora sulla terra, cosa che, per simili
grandi Maestri, si verifica a intervalli di migliaia di anni. Dobbiamo sfruttare questa rara
occasione seguendo i Loro precetti e traendone beneficio.

Nel pomeriggio, Padre Henry Fehren ha parlato del cristianesimo. Egli fu ordinato sacer-
dote della Chiesa cattolica nel 1948 a St. Cloud, nel Minnesota (U.S.A.), e, da allora, ha
insegnato in diversi college e università in America e in Inghilterra. Ha scritto parecchi
libri e articoli, e ha persino partecipato, in veste di ospite principale, a programmi televisivi
e radiofonici. Padre Fehren ha ricevuto l’equivalente di tredici “award” della Catholic
Press Association (Associazione della Stampa Cattolica) e uno della National Religious
Press (Stampa Religiosa Nazionale). Egli ora porta avanti i suoi compiti pastorali e di
consulenza a New York. Ha parlato di come, purtroppo, la gente compia il male e perpetri
la violenza in nome di Dio, che ama e perdona tutti. Si è poi diffuso sul significato del-
l’amore, affermando che esso non è qualcosa di sentimentale e romantico. Vero amore,
infatti, significa amare anche coloro che è impossibile amare. Ha citato, a tal proposito,
l’esempio di Cristo che, nonostante fosse stato rinnegato da Pietro, tradito da Giuda e
crocefisso dai Romani, pregò il Padre di perdonarli mentre si stava spegnendo sulla cro-
ce. Padre Fehren ha poi espresso la sua gratitudine a Dio per averlo guidato nella sua
carriera e nella vita e per avergli concesso l’opportunità di partecipare alla presente
Conferenza.
Il secondo oratore del pomeriggio è stato il rabbino David Zeller, insegnante di fama
internazionale, cantante e scrittore, e pioniere nella spiritualità e nella meditazione ebrai-
che. Dopo aver preso parte al Kibbutz Movement (Movimento del Kibbutz) nel 1970,
visse come sadhu (asceta mendicante) in India e in quel periodo ebbe anche modo di

Mother Sai novembre-dicembre 2005 37


visitare Praµânti Nilayam, ove chiese la benedizione di Baba. Durante una interview, gli
offrì guida spirituale ed esperienze che lo ricondussero alla sua religione, il giudaismo. Egli
divenne professore dell’Institute of Transpersonal Psychology (Istituto di Psicologia
Transpersonale) nel 1975. Più tardi fondò il Network of Conscious Judaism (Sistema di
Giudaismo Conscio) nel 1980 e diresse lo “Shevet”, Centro di Spiritualità e Meditazione a
Gerusalemme.
Egli ha cominciato il suo discorso con un canto con cui intendeva salutare tutte le persone
del pubblico come fratelli e sorelle, dato che tutti noi siamo figli dello stesso Dio. Ha quindi
parlato degli insegnamenti ebraici contenuti nella Kabbala che enfatizzano l’amore, la
pace e la tolleranza. “Shalom”, il saluto usato dagli Ebrei, significa “Pace”. Ha poi affer-
mato che tutte le religioni del mondo sono come i diversi organi del corpo umano, che
compiono, ognuno, una funzione unica. Se un organo svolgesse il compito di un altro, il
corpo non potrebbe più funzionare e ne morirebbe. Allo stesso modo, il corpo dell’umanità
richiede che tutte le religioni coesistano pacificamente. Il rabbino Zeller ha concluso il
discorso, abbellito da un sottile umorismo e da un brano musicale, intitolato “Shalom”,
ove si prega per la pace nel mondo.
L’ultimo oratore è stato µrî P. S. Jayarama Shastrigal, erudito in sanscrito, che ha parlato
dell’induismo. Egli aveva seguito gli studi all’università di Annamalai. Per oltre 50 anni, ha
condotto adorazioni rituali indù. Ha ricevuto svariati titoli di riconoscimento e ha, al suo
attivo, la pubblicazione di numerosi libri e audio.
L’illustre oratore ha spiegato che lo scopo di ogni individuo è di trascendere l’esistenza
terrena. Uno dei princìpi fondamentali del Dharma indù è di non odiare nessuno. Lo
scopo della nostra vita dovrebbe esser quello di coltivare amore per tutti, dato che abbia-
mo la grande fortuna di vivere in contemporanea a Baba che è, a tutti gli effetti, l’Incar-
nazione dell’Amore.
Dio ama tutte le creature poiché Egli è loro Madre e Padre. A tal proposito, Shastrigal ha
citato i versi d’apertura di un famoso libro del poeta Kâlidâsa, ove egli rende omaggio al
Padre e alla Madre dell’intero universo. Shastrigal ha riportato svariati brani di numerose
Scritture e ha narrato molte parabole della tradizione indù, e anche un’esperienza perso-
nale in cui Baba lo aveva guarito, con la Sua vibhûti, da due malattie incurabili, che lo
avevano afflitto per più di 40 anni.
Ha poi terminato il suo intervento offrendo a Baba la sua devota gratitudine.
Alla fine della giornata, il pubblico non aveva più dubbi sul fatto che tutte le religioni
insegnano le stesse lezioni d’amore e pace, che esistono proprio per il bene e l’evoluzione
del mondo e per condurre l’uomo a Dio. Se solo ognuno seguisse la propria fede con
devozione e comprendesse il messaggio di unità che si cela in tutti i credo, il mondo
sarebbe sicuramente un luogo migliore in cui vivere.

“Lasciate che le diverse fedi esistano: lasciatele fiorire e fate sì che la gloria di Dio
sia cantata in ogni lingua e con varie melodie. Questo dovrebbe essere l’ideale.
Rispettate le differenze tra le fedi e riconoscetele valide fino a che non estinguano
la fiamma dell’unità.”
Sathya Sai Baba

38 Mother Sai novembre-dicembre 2005


L’11 settembre 2005 è stato il giorno dell’incontro pubblico Sai a St. Louis, Missouri,
Stati Uniti d’America. Come atto di riconoscimento a Sathya Sai Baba e alle Sue
opere, il sindaco ha proclamato questo giorno “Giorno di Sathya Sai Baba”.
St. Louis ha una popolazione di oltre 350.000 persone, con un’area metropolitana di
oltre 2.500.000 persone.

PROCLAMA DEL SINDACO


Si annuncia alla città di St. Louis che ›rî Sathya Sai Baba celebrerà il Suo 80°
Compleanno, e
PREMESSO CHE

Ø Sathya Sai Baba è uno dei più venerati Maestri spirituali del mondo attuale
e la Sua vita e il Suo Messaggio ispirano milioni di persone in tutto il mondo
a intraprendere il cammino verso Dio e a condurre una vita morale e ricca di
significato;
Ø Sathya Sai Baba nacque come Sathya Nârâya²a Râju a Puttaparthi, un
remoto villaggio nello stato dell’Andhra Pradeµ, nel sud dell’India e che al-
l’età di quattordici anni annunciò la Sua Missione per attuare la rigenerazione
spirituale dell’umanità, insegnando e mettendo in pratica i più alti princìpi di
Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza;
Ø Sathya Sai Baba, durante la Sua vita, ha fondato un sistema educativo
che comprende scuole primarie e secondarie e un’università riconosciuta
che offre diplomi superiori, lauree universitarie e specializzazioni postlaurea
senza alcun costo a carico degli studenti. Egli ha anche fondato quattro
ospedali, due dei quali forniscono assistenza di alta specializzazione e l’Organizza-
zione ›rî Sathya Sai;
Ø la città di St. Louis è compiaciuta e onorata di riconoscere a ›rî Sathya Sai
Baba tutto il Suo lavoro umanitario e Gli porge i migliori auguri di buona
salute, pace e felicità nella prosecuzione del Suo cammino sul sentiero della
vita,

io, Francis G. Slay, sindaco della città di St. Louis, in considerazione di quanto suddet-
to, con il seguente proclama dichiaro il giorno 11 settembre 2005:

“GIORNO DI ›RÎ SATHYA SAI BABA”


nella città di St. Louis

A testimonianza di ciò, su questo documento ho apposto la firma e il sigillo della città


di St. Louis in questo 11 settembre A.D. 2005.

(Tratto da www.sathyasai.org)

Mother Sai novembre-dicembre 2005 39


PERCHÉ TI VOGLIO BENE
Quando ti sei svegliato, questa mattina, ti ho osservato e ho sperato che tu mi
rivolgessi la parola, anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o
ringraziandomi per qualcosa di buono che ti era accaduto ieri; però ho notato
che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a
lavorare.
Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi in casa per vestirti e siste-
marti. Sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche
minuto e dirmi “ciao”; però eri troppo occupato.
Favole e Poesie

Per questo ho acceso il cielo per te, l’ho riempito di colori e di canti di uccelli
per vedere se così mi ascoltavi; però nemmeno di questo ti sei reso conto.
Ti ho osservato mentre ti accingevi al lavoro e ti ho aspettato pazientemente
tutto il giorno. Con le molte cose che avevi da fare suppongo che tu sia stato
troppo occupato per dirmi qualcosa.
Al tuo rientro ho visto la stanchezza sul tuo volto e ho pensato di rinfrescarti
un poco facendo cadere una lieve pioggia, perché questa la portasse via; il
mio era un dono, ma tu ti sei infuriato e hai offeso il mio nome.
Desideravo tanto che tu mi parlassi; c’era ancora tanto tempo, ho pensato.
Dopo hai acceso il televisore. Ti ho aspettato pazientemente mentre guardavi
la TV, cenavi e, immerso nel tuo mondo, dimenticavi nuovamente di parlare
con me.
Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzio e così ho
fatto scendere il sole e al suo posto ho disteso una coperta di stelle, e al centro
di questa ho acceso una candela: era uno spettacolo bellissimo, ma tu non ti
sei accorto di nulla.
Al momento di dormire, dopo aver augurato la buona notte alla famiglia, ti sei
coricato e quasi immediatamente ti sei addormentato.
Ho accompagnato i tuoi sogni con musica e dolci pensieri e i miei angeli
hanno vegliato su di te, ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto
che io sono sempre lì con te.
Ho più pazienza di quanto t’immagini; mi piacerebbe pure insegnarti ad avere
pazienza tu con gli altri.
Ti amo tanto che attendo tutti i giorni una preghiera. I doni che ti ho dato oggi
sono frutto del mio amore per te.
Bene, ti sei svegliato di nuovo e ancora una volta io sono qui e aspetto, senza
nient’altro che il mio amore per te, sperando che oggi tu possa dedicarmi un
po’ di tempo.
Buona giornata.
Tuo papà Dio
(anonimo)

40 Mother Sai novembre-dicembre 2005


›rî Sathya Sai Baba
DISSOLVERE I DUBBI SPIRITUALI
(Collana Vâhinî)
Mother Sai Publications, 2005

“Swami, magnifico! Quanti testi avrei dovuto studiare per apprendere tutto ciò! E
anche così, capire il significato non sarebbe stato facile!” Quanti vorrebbero trovarsi

Occhio al Libro
alla presenza di un Maestro di suprema sapienza per descrivergli i propri dubbi e
ricevere da Lui spiegazioni chiare e risolutive, esposte con la dolcezza e l’amore del
più tenero amico! In questa straordinaria situazione venne a trovarsi l’anonimo e
fortunato devoto cui Sathya Sai Baba concesse il privilegio di un’esauriente risposta
ad ogni sua domanda di carattere spirituale. Il Sommo Maestro fornisce - raccolti in
questo libretto - consigli pratici, direttive comportamentali ed insegnamenti della mas-
sima profondità filosofica: un prezioso distillato di sublimi rivelazioni spirituali. Pur non
avendo tale privilegio, benedetti sono coloro che avranno la fortuna di leggere ed
assimilare nel proprio cuore quelle divine parole che, nella Sua infinita compassione,
l’Avatâr ha fatto giungere sino a noi, affinché chi ha sete di Conoscenza possa disse-
tare il suo anelito alla vera fonte di Saggezza e Verità.

Chi fosse interessato a ricevere per posta la nuova pubblicazione è pregato di contat-
tare per fax o e-mail la “Sathya Sai Books and Publications of Italy” ai seguenti
indirizzi:

Magazzino e sede operativa: Viale Umbria N°19 - 20093 Cologno Monzese (MI)
tel: 0039-02-26708288 - fax: 0039-02-25118399
Sito Web: www.mothersaipublications.it
e-mail: msp@mothersaipublications.it
Il prezzo del libro è di Euro 7.70 spese di spedizione escluse.

A seguito di recenti aumenti delle tariffe postali, le spese di spedizione saranno neces-
sariamente adeguate alle nuove tariffe in vigore. Il costo per la spedizione di un singo-
lo libro sarà di Euro 1.30

Mother Sai novembre-dicembre 2005 41


Mother Sai Publications
(EDIZIONI MOTHER SAI)
e-mail:msp@mothersaipublications.it
Sito Web: www.mothersaipublications.it
(Collana Vahini)
Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV]
La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV]
La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II]
Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV]
Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV]
Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV]
La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV]
La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV]
La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV]
La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV]
Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV]
Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV]
L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV]

(Collana Discorsi) di Sai Baba


Discorsi 1988/89, I° vol. [D89-I]
Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II]
Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65]
Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66]
Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67]
Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68]
Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83]
Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84]
Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La
La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.

(Collana Educazione)Discorsi agli Studenti


Corso Estivo 1990 [CE90]
Corso Estivo 1993 [CE93]
Corso Estivo 1972 [CE72]
Corso Estivo 1978 [CE78]

Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme

Altre Pubblicazioni Disponibili:


Colloqui [CQ]
Mother Sai Speciale (6° Conferenza Mondiale)
Diario Spirituale 1 [DS1]
Diario Spirituale 2 [DS2]
Diario Spirituale 3 [DS3]
Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi).
Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali
Sadhana
Guida all’ashram di Prashanti Nilayam
Racconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I)
Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II)
Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)

Altri Autori
A spasso con Dio Sai Baba, l’Uomo dei miracoli
Messaggio d’Amore Grazie Swami
Visione del Divino. Sai Baba Fiamma d’Amore
Alla scoperta della verità L’Eterno Miraggio
Sai Baba: la rivelazione continua Ho visto la luce
Purificare il Cuore (Purifying thr Heart)
Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)
Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra
Incontrando Dio

Audiovisivi:
Alla scoperta della Verità (Videocass.) Shivarathri Sandesh (Videocass.)
Le percussioni, parte I (Videocass.) Le percussioni, parte II (Videocass.)
Video Story (Videocass.) Il Medico Divino (Videocass.)
Gâyatrî Mantra (Audiocass.) Tecnica di canto (Audiocass.)
Embodiment of Love Vol I(CD) musicale) Embodiment of Love Vol II(CD) musicale)
Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD) musicale)
Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD) musicale)
Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM)
Le sue Opere nel Sociale (DVD Video) Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video)

In Preparazione:
Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN] Sri Sathya Sai Anandadayi

NB.– Tutte
le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o
inviando un fax a:
Mother Sai Publications
Sathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,
via Umbria 19, 20093 Cologno Monzese (MI); Italy
tel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 0039-02-25118399

“Il giusto piano di studio consiste nel leggere, riflettere e applicare


regolarmente alla vita quanto appreso.”
Sai Baba
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TORINO E V. Rubino, 10/B Tel. (011) 3110907
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