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Jacques Le goff

Titolo Originale La nassaince du Purgatoire 1981 Edition Gallimard, Paris 1982 e 1996 Giulio Einaudi editore s.p.a, Torino

Progetto storiografico
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Il proposito del libro chiaro fin dalle prime pagine : studiare la formazione secolare di quel terzo luogo a partire dal giudeo-cristianesimo e, di mostrarne la nascita nellOccidente medioevale nella seconda met del secolo XII, e il rapido successo nel corso del secolo seguente. Studiare la storia di una credenza significa metterne in rilievo i possibili aspetti di continuit con il passato (presenti soprattutto nella tradizione giudaica, egizia, e in misura minore nella cultura pagana), ma anche comprenderne la specificit . Lemergere e il costituirsi attraverso i secoli della credenza nel Purgatorio presuppone e comporta una modifica sostanziale dei quadri spazio-temporali dellimmaginario cristiano. In una societ intrisa di religiosit come quella medioevale, scegliere fra lasciare vagare o far riposare i morti significa optare per due modi alternativi di vita. dunque necessario analizzare anche le dinamiche sociali soggiacenti, spiegare come mai il secolo XII sia stato il vero creatore del Purgatorio. Bisogna sottolineare come Le Goff rimanga fedele a quel suo credo metodologico espresso insieme con Toubert riguardo alla funzione del documento/monumento. Nellarticolo possibile una storia totale del Medioevo? si sottolineava come il lettore non dovesse essere posto davanti a fredde conclusioni, frutto della ricerca dello storico, ma come dovesse anchegli penetrare le tensioni esistenti nello studio, in modo tale da comprendere quali fossero le difficolt presenti nel confermare (o smentire) unipotesi, e quale indirizzo lo studioso aveva voluto dare alla sua ricerca. Date queste premesse, e visto la grande padronanza della scrittura da parte dellautore, il libro avvincente, mai noioso, mai propenso alla ricostruzione delle sole idee riguardanti il Purgatorio, ma sempre attento nel mettere in relazione il contributo della speculazione di grandi monaci e teologi, con quello dellimmaginario collettivo che anima unidea e rende possibile una sua accettazione a livello sociale. Daltronde non furono univoche le soluzioni proposte e il risultato finale non pu essere spiegato attraverso la sola storia delle idee del Purgatorio, ma si rende necessario una contestualizzazione del discorso che comprenda tanto il ruolo politico-teologico svolto dalla Chiesa quanto la rappresentazione che la gente comune aveva dellaldil (gli exempla monastici, straordinari mezzi di propaganda del Purgatorio, si basavano il pi delle volte su racconti popolari e tradizioni folkloriche). Storia delle mentalit dunque, dove la funzione del Purgatorio non solo di aggiunta ad un sistema di dogmi, ma piuttosto il paradigma di come la morte fosse
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rappresentata nellOccidente cristiano. Credere nellesistenza del Purgatorio significa innanzitutto credere in un giudizio sulle anime dei morti (cosa piuttosto diffusa in qualsiasi tipo di religione), ma tale giudizio di tipo particolare : non definitivo, ma momentaneo, fino al momento in cui non ci sar il definitivo trapasso verso il Paradiso. In sostanza allalternativa tra salvezza o dannazione si insinua quel terzo luogo che tante controversie generer prima con la chiesa orientale poi con quella protestante, entrambe unite nel contestare la mancanza di riferimento nelle Scritture. La Chiesa, quando sancir dogmaticamente la nascita del Purgatorio nel Tridentino, sar comunque attenta a non presentare descrizioni troppo particolareggiate : il Purgatorio sar uno stato, non un luogo. Troppe ineffetti erano state le controversie allinterno della stessa cristianit sulla geografia del Purgatorio : dove si situava ? Era un luogo terrestre o meno ? Era di tipo infernale oppure la sua natura era quella di essere piuttosto un Paradiso mancato ? Che tipo di proporzionalit vigeva tra pene commesse quaggi e tempo trascorso a purificarsi ? Dopo il capitolo riguardante la sistemazione scolastica e la nascita di quella contabilit del Purgatorio che sar alla base del fenomeno delle indulgenze, il libro termina con lanalisi della seconda cantica della Divina Commedia ; la scelta quasi obbligata poich Dante fu sicuramente il pi grosso teologo del Purgatorio dato che raccolse tutti gli elementi precedentemente proposti e offr un modello esaustivo che rispondeva a tutte le domande sopracitate. Esiste ancora uno spazio per il Purgatorio ? La risposta va trovata nellevoluzione intercorsa tra il Medioevo e i nostri giorni. Il Purgatorio nacque in una societ fortemente comunitaria, in cui la morte e il peccato non erano questioni individuali riguardanti luomo e Dio, ma coinvolgevano una pluralit di rapporti difficilmente immaginabili per noi moderni. Lapparizione di un defunto che richiedeva suffragi veniva puntualmente raccolta e trascritta da qualche ecclesiastico colto per essere inserita in quadro di rapporti sociali che non coinvolgevano mai due persone, ma sempre, e almeno, tre : il morto, colui che riceve la visione, lintermediario che la trascrive. Ci si pu chiedere, nella nostra prospettiva, se quei meccanismi fossero soltanto funzionali a mettere in giro una credenza, ma quello di cui bisogna tener conto che difficilmente un alto ecclesiastico, persona colta e difficilmente credulona, inventava apparizioni, visioni, ma, anzi, si premurava di trascrivere soltanto ci che aveva potuto
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accertare personalmente. Tutta la societ spingeva a credere che dovesse esistere un luogo in cui il peccatore poteva redimersi, in cui il peccato non coincidesse tragicamente con la dannazione dellanima. Noi viviamo dopo lIlluminismo ed da qui bisogna partire. Tutto lapparato di credenze elaborato dal Medioevo stato considerato pura superstizione che la Ragione poteva facilmente comprendere e criticare, in prospettiva della costruzione di una societ basata su rapporti razionali. Certo cera gi stata la Riforma Protestante che aveva considerato il Purgatorio non conforme alla Scrittura e quindi solo invenzione umana, tanto pi deprecabile perch alimentava il fenomeno delle indulgenze, e ancor prima il Rinascimento, che aveva elaborato una nuova visione delluomo (secondo la classica interpretazione burckardiana). Ma soltanto nellEt dei Lumi che elits intellettuali cercano nuovi paradigmi per comprendere il mondo circostante : il primo scossone al sistema Purgatorio avviato. A met dellOttocento poi inizia la Rivoluzione Industriale che cambier definitivamente il modo di vivere degli uomini. La fabbrica con le sue rigide regole, i suoi pesanti vincoli, il suo lavoro ripetitivo, in cui loperaio fa parte di un complesso processo che non riesce a capire, chiudono definitivamente le porte ad una societ comunitaria e danno il via ad un modo di vita prettamente individualistico. chiaro che questa pu sembrare un ricostruzione piuttosto semplicistica (ed ineffetti lo ), ma mi sembra che le due tappe che abbiano contribuito maggiormente a segnare il declino del Purgatorio siano state lIlluminismo e la Rivoluzione Industriale : la prima ha distrutto un apparato di credenze, la seconda ha cambiato profondamente il modo di vita che alimentava. Il nostro secolo che si sta concludendo poi ha visto per molti la materializzazione dellInferno sulla Terra : le due Guerre Mondiali, il genocidio di Ebrei e Zingari, let delle divisione del mondo in due blocchi, prima Est-Ovest, adesso Nord-Sud, la bomba atomica, simbolo del male incarnato, ci hanno rimandati in una prospettiva dualistica, InfernoParadiso, cancellando quella ternalizzazione dei rapporti che era nata nel Basso Medioevo. Mi sembra dunque che alla domanda ancora il Purgatorio ? si possa rispondere negativamente. Daltronde la mia esperienza personale di fronte alla lettura della seconda cantica della Divina Commedia mi fa pensare di come ormai ci muoviamo in un quadro concettuale totalmente diverso in cui il Purgatorio non pu pi svolgere quei compiti per il quale era nato. Il 2 Novembre non pi il giorno in cui si celebrano messe per affrettare la
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fuoriuscita delle anime dal luogo di transizione, ma il giorno del ricordo dei propri cari : segno evidente che il rapporto uomo-Dio diventato troppo individualistico per il Purgatorio.

Le Visioni Antiche
Il Purgatorio medioevale riutilizza elementi molto antichi (tenebre, fuoco, torture, ponte, montagna, fiume), mentre ha rifiutato elementi che stava per accogliere (pascoli, erranza), o che aveva rifiutato sin dallinizio (metempsicosi, reincarnazione). Sicuramente stata la religione egiziana tra quelle antiche ad aver offerto pi spunti per la costruzione dellimmagine dellaldil. Il motivo duplice : sia il grosso materiale descrittivo che gli egizi avevano elaborato a proposito del loro aldil, sia, soprattutto, perch questo materiale era sicuramente presenti ai padri alessandrini (tra tutti Origene) quando si accingevano a parlare di pene purgatorie. Il contributo dellantichit greca e romana sembra risiedere pi che su motivi particolari in due costruzioni intellettuali. Nella dottrina platonica riveste un ruolo centrale la sorte delle anime dopo la morte e soprattutto la credenza nella metempsicosi che permette una gradazione delle pene. Tale tendenza si ritrova nellorfismo i cui rapporti con il cristianesimo sono spesso stati sottolineati. Poich nellebraismo antico non cera nessuna credenza su duno stadio intermedio tra beatitudine e dannazione, e poich la prefigurazione del Purgatorio nata nel cristianesimo greco, si ipotizzato che lidea cristiana del Purgatorio derivi dallellenismo pagano, in particolare dalle dottrine orfiche. Nell Eneide e in particolare nella discesa di Enea negli Inferi si ritroveranno temi che caratterizzeranno la formazione del Purgatorio : mescolanza di dolore e gioia, vista velata delle stelle, contesto carcerario. Tra il secolo II a.c. e II d.C. un complesso di testi elaborati in Palestina e in Egitto, hanno apportato un arricchimento decisivo alle concezioni rappresentanti laldil. La maggior parte di questi testi non stata accolta dalle diverse chiese ufficiali tra i documenti riconosciuti come autentici della dottrina della fede. Tale carattere apocrifo fu fissato soltanto o alla fine del IV sec. d.C. nel Concilio di Cartagine o alla fine del XVI sec. dal Concilio di Trento e quindi questi scritti hanno avuto modo di esercitare la propria influenza nel Medioevo. Eccezionale fu il caso dellApocalisse di Giovanni che dopo molte discussioni fu accolta nel canone e che non differisce sostanzialmente dagli scritti dello stesso genere. Di questa specie di testi essenziale per la genesi del Purgatorio il motivo dei viaggi e delle visioni dellaldil, che in qualche modo si richiamano alla credenza di una discesa di Ges negli Inferi. Le apocalissi cristiane mostrano motivi di continuit e rottura rispetto a quelle ebraiche. Continuit in quanto nascono nello stesso contesto, rottura poich essenziale la figura sia il Cristo e sia la speranza escatologica. Tra le pi importanti due meritano di essere citate :

Apocalisse di Pietro. Il libro, composto nella comunit alessandrina, figura nel canone fino a prima

del Concilio di Cartagine. In esso vengono descritti con insistenza i castighi infernali e soprattutto si ritrova in la tendenza ad inserire nellaldil i grandi di questo mondo.
Apocalisse di Paolo. Si tratta del testo che ha pi influenzato la letteratura medioevale sullaldil

in generale. significativo che questopera abbia avuto un cos largo successo nel Medioevo, mentre era stata condannata severamente da Agostino in quanto contraddiceva la seconda epistola di San Paolo ai Corinzi laddove si sosteneva E so che questuomo, se col corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio, fu rapito in paradiso e ud parole ineffabili, che non dato a nessuno proferire. La conclusione del vescovo dIppona era logica : come pu lo scritto parlare di cose a cui nessuno dato proferire ?. Nella V redazione si parla di due inferni, luno inferiore e laltro superiore e in questultimo attendono le anime di coloro che aspettano la misericordia di Dio. Vi si avverte soprattutto nella distinzione dell inferno e nellidea di un riposo sabbatico infernale, lesigenza di mitigare le pene dellaldil.

Il Purgatorio cristiano esiste in germe nella Scrittura ?


La dottrina cristiana del Purgatorio stata dogmatizzata - nella forma cattolica, in quanto i protestanti e gli ortodossilhanno rifiutata - nel Concilio di Trento. Un solo passo dellAntico Testamento, tratto dal secondo libro dei Maccabei, che ebrei e protestanti non considerano canonico, stato accolto dalla teologia cattolica come prova dellesistenza di una credenza nel Purgatorio. In esso, dopo una battaglia durante la quale gli ebrei che vi furono uccisi si macchiarono di una colpa misteriosa, Giuda Maccabeo ordina loro : Allora, benedicendo le cose azioni del Signore, giusto giudice, che rende manifeste le cose occulte, si misero a supplicare, chiedendo che fosse completamente cancellato il peccato commesso. [...] egli fece compiere un sacrificio espiatorio per i morti, perch fossero liberati dal loro peccato Sia gli specialisti dellebraismo antico sia gli esegeti della Bibbia non sono daccordo sullinterpretazione di questo difficile testo. Per i Padri della Chiesa e i cristiani del Medioevo questo testo stato essenziale per due motivi : da un lato vi vedevano confermate le loro ipotesi su un luogo mediano, da un altro questo luogo aveva le sue radici nellAntico Testamento, secondo quel simbolismo che individua nella Bibbia una struttura a rimando verso il Vangelo. Cosa c dunque nel Nuovo Testamento ? Tre testi hanno avuto un particolare rilievo :

1. Vangelo di Matteo Perci vi dico : ogni peccato e bestemmia saranno perdonati agli uomini, ma

la bestemmia contro lo Spirito Santo non sar perdonata. E chiunque dir una parola contro il Figlio dellUomo gli sar perdonata, ma chi la dir contro lo Spirito Santo non gli sar perdonata n in questo secolo, n nel futuro (12.31-32).
2. Vangelo di Luca [...] Or avvenne che il povero mor e fu portato dagli angeli nel seno d'Abramo.

Mor anche il ricco e fu sepolto. Trovandosi questi nellAde fra i tormenti, alzati gli occhi vide da lontano Abramo e Lazzaro nel suo seno. Allora alzata la voce disse : Padre Adamo abbi piet di me. Manda Lazzaro, affinch intinga nellacqua lestremit del suo dito per refrigerarmi la lingua, perch spasimo in questa fiamma. Ma Abramo gli rispose : Figlio ricordati che nella tua vita hai ricevuto dei beni e similmente Lazzaro dei mali, adesso egli consolato e tu sei negli spasimi. E per di pi, tra noi e voi stato posto un grande abisso, in modo che coloro che volessero passare di qui a voi no possono, n quelli di cost se volessero passare a noi (16.19-26).
3. Epistola di San Paolo ai Corinzi Nessuno, infatti, pu porre altro fondamento che quello che

stato posto, cio Ges Cristo. Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, lopera di ciascuno si render manifesta, perch si riveler nel fuoco e il fuoco prover quel che vale lopera di ciascuno. Se lopera che ha costruito rimarr, egli ne ricever la ricompensa, se lopera di qualcuno sar invece consumata col fuoco n'avr danno, per si salver, ma come attraverso il fuoco (3.11-15)

Indubbiamente, fra i tre testi, quello che maggiormente ha influenzato il pensiero medioevale, lultimo. In tutti emerge la proporzionalit delle pene dellaldil e soprattutto nella lettera di Paolo entra in scena il tema del Fuoco. A partire dallepoca della patristica, opinioni diverse s'interrogano sulla natura del Fuoco : punitivo, purificatore o probatorio ? La teologia cattolica odierna distingue un fuoco infernale punitivo, e uno purgatorio atto allespiazione. Nel Medioevo tutti questi fuochi sono pi o meno confusi : il fuoco Purgatorio fratello di quello infernale, tuttavia non essendo eterno meno cocente anche se risulta infliggere pene molto superiori a qualsiasi dolore terrestre. Altro tema fondamentale che avr largo seguito nel Medioevo sar la discesa di Cristo negli Inferi. Essa si fonda su tre testi neotestamentari (Matteo, Atti degli Apostoli, Paolo) e verr volgarizzata dal vangelo apocrifo di Niccodemo. Cristo, durante una discesa negli Inferi, ne ha tratto una parte di coloro che vi erano rinchiusi, i giusti non battezzati anteriori alla sua venuta, essenzialmente i patriarchi e i profeti. Chiude per leternit lInferno con i sette sigilli. Questepisodio per la prospettiva del Purgatorio riveste una duplice importanza : la possibilit di addolcire lo stato di taluni dopo la morte, ma esclude da tale possibilit lInferno ; crea il limbo. Un ultimo aspetto costituito dalle preghiere per i morti. Lepigrafia cristiana fin dalla sua primissima comparsa si differenziava nettamente da quella pagana per diverse aspetti : innanzitutto regnava la speranza

escatologica pressoch assente nel mondo pagano, in secondo luogo mentre i pagani pregavano i morti, i cristiani pregavano per i morti.

La visione di Perpetua
Nel corso della sua detenzione Perpetua fece un sogno e vide il fratellino defunto, Dinocrate. Inizi una preghiera in suo favore e la notte seguente lo vide comparire dalle tenebre, sporco e coperto di stracci. Nel luogo in cui si trovava vi era una vasca piena dacqua con un parapetto troppo alto per un bambino. La visione indicava che il fratello stava subendo una prova. Perpetua preg tutti i giorni e in seguito le apparve il fratello, pulito, con lacqua della vasca che si era abbassata fino al suo ombelico. Allora comprese che la pena era finita. Non si tratta qui del Purgatorio in senso proprio, ma il testo fu utilizzato da Agostino in poi soprattutto per giustificare un armamento concettuale indicante un luogo diverso dallo sheol ebraico, dallAde e dal Seno di Abramo in cui il peccatore soffre la sete, sofferenza tipica dei peccati dellaldil e che viene salvato grazie alla preghiera di qualcuno.

I PADRI DEL PURGATORIO


La vera storia del Purgatorio inizia con un doppio paradosso. Coloro che sono stati definiti fondatori del terzo luogo sono alcuni teologi greci, le cui concezioni non hanno avuto eco nel cristianesimo greco e, anzi, sono state uno dei pomi della discordia tra cattolici e greci. Inoltre le dottrine proposte risultano essere francamente eretiche alla luce dello stesso cristianesimo greco. Sia Origene che Clemente Alessandrino vivono in un contesto culturale particolare : Alessandria dEgitto. Particolare perch il luogo in cui tradizione cristiana ed ellenica si incontrano con maggiore fecondit (valga come esempio la traduzione della Bibbia detta dei Settanta riconosciuta ufficiale dal cristianesimo cattolico). Entrambi mediano il contenuto della propria fede attingendo da quel grosso bagaglio culturale che la tradizione greca. Riemerge con forza lidea platonica che i castighi inflitti dagli dei non sono punizioni ma mezzi di educazione e di salvezza e costituiscono un processo di purificazione. Nellinterpretazione della lettera ai Corinzi di San Paolo Origene si esprime in questi termini Penso che tutti noi dobbiamo necessariamente pervenire a quel fuoco. Sia che siamo Paolo o Pietro, noi perveniamo a quel fuoco... come davanti al mar Rosso, se siamo egizi, saremo inghiottiti in quel fiume o in quel lago di fuoco poich in noi saranno trovati dei peccati... oppure entreremo s nel fiume del fuoco, ma, cos come per gli ebrei lacqua form un muro a destra e a sinistra, allo stesso modo il fuoco former un muro per noi... e noi seguiremo la colonna di fuoco e la colonna di fumo. In sostanza la peculiare concezione di Origene,
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quella che ne fa di lui un eretico, che non esiste peccatore tanto cattivo, tanto incallito e irriducibile per principio da non potersi infine purificare completamente e andare in Paradiso. Emerge cos la teoria del progressivo purificarsi dellanima : riprendendo la distinzione di Clemente tra castigo educativo, per i peccatori emendabili, e castigo punitivo, per gli irriducibili, sostiene che dopo la resurrezione fino al momento del Giudizio finale, le anime sono sotto la prova del fuoco. Con Origene apparsa per la prima volta lidea precisa di una purificazione dellaldil e, inoltre, i peccatori vengono distinti in tre categorie : i giusti, che non fanno che attraversare il fuoco e poi vanno in Paradiso ; i peccatori lievi, che soggiornano solo per un certo periodo nel fuoco ; i peccatori mortali che vi rimangono molto a lungo. Numerosi elementi mancano per la formazione di un vero e proprio Purgatorio. Il tempo non ben definito, in quanto si confonde con il Giudizio finale. Nessun Purgatorio si distinto dallInferno (al limite sono la stessa cosa) e infine non esiste il luogo purgatorio.

Agostino
La posizione del vescovo dIppona non solo cambiata nel tempo, ma a partire dal 413 notevolmente mutata in rapporto a due specifici eventi : la caduta pressoch inevitabile dellImpero romano dOccidente e la lotta contro i cosiddetti misericordiosi. La presa di Roma da parte dAlarico metteva fine allinvulnerabilit di Roma e il tentativo dAgostino era quello di sottrarre il destino del mondo cristiano dalla caducit di quello terreno, ribadendo come il primo oltrepassava la precariet del secondo. Nella Citt di Dio sono indicate chiaramente le categorie che saranno successivamente messe alla prova del fuoco purgatorio : i non del tutto buoni e i non del tutto cattivi. La distinzione importante perch innanzitutto si contrappone alle tesi dei misericordiosi, che Agostino fa discendere da Origene, i quali sostenevano (con varie sfumature) che tutti alla fine dei tempi saranno salvati e, poi, perch mette in risalto come non esisteva quella ternalizzazione delle categorie di peccatori indispensabile per poter costruire un sistema dallaldil in cui ci fosse posto per il terzo luogo. Precisa, inoltre, come il fuoco purgatoriale possa giovare ai non del tutto buoni (per gli altri lecito sperare un inferno pi tollerabile per via dei suffragi), ma in definitiva la sua tendenza quella di spostare il Purgatorio quaggi, secondo lidea di una tribolazione terrestre. Dunque i contributi maggiori che Agostino diede alla nascita del Purgatorio furono essenzialmente quattro : si applicher ad un numero limitato di fedeli sar molto doloroso (Agostino fra i maggiori responsabili dellinfernalizzazione del Purgatorio) costituir una sorta di Inferno temporaneo

ribadisce il ruolo del fuoco, che sotto la sua autorit diverr elemento onnipresente per qualsiasi riflessione sul Purgatorio Altrettanto importante sottolineare come definisca il tempo del Purgatorio (dalla morte fino al Giudizio Universale), ma non il luogo n il contenuto concreto, perch altrimenti avrebbe dovuto adottare credenze popolari, sorrette proprio da quella tradizione apocalittica e apocrifa che lui, aristocratico colto, disprezza.

Storie di Purgatorio in terra : Gregorio Magno


Gregorio appartiene ad una grande famiglia aristocratica romana. Il suo papato contraddistinto da terribili eventi, quali una forte epidemia di peste, la piena del Tevere che rischiava di distruggere gran parte della citt. Sar, soprattutto, un pastore di anime preoccupato di salvare il popolo cristiano. Nei Dialoghi, Gregorio comprende le due esigenze fondamentali della psicologia collettiva dei fedeli :la necessit di avere testimonianze autentiche, sostenute da testimoni degni di fede, ed il bisogno di avere indicazioni circa la localizzazione delle pene purgatorie. Per quanto riguarda il primo punto, i suoi racconti hanno una trama avvincente con la quale la Chiesa diffonder, nel XIII secolo, la credenza del Purgatorio. La seconda peculiarit consiste nellaver collocato, in due storie su tre, il luogo di espiazione in terra, e, precisamente, nelle terme. Questo esponente dellantica aristocrazia romana trasforma, un luogo che nellantichit era centro di rapporti sociali, nonch di igiene, in un Purgatorio terreno. Sceglie un luogo nel quale lalternarsi di cure fredde a calde corrisponde alla struttura dei luoghi purgatori tramandati al cristianesimo dalle religioni antiche. Paradossalmente lidea che il luogo di espiazione si collochi laddove si peccato sar, o rifiutata, o considerata una curiosit del passato ( Tommaso dAquino, Jacopone da Varazze).

LALTO MEDIOEVO
Tra Gregorio Magno e il XII sec. labbozzo del Purgatorio non fa progressi. Il fuoco per permane e, se dal punto di vista teorico non ci sono novit, nel quadro delle visioni e di viaggi immaginari dellaldil si delinea uno spazio per il fuoco purgatorio e le relazioni tra i vivi e i morti diventano pi strette.

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I viaggi nellaldil
Questa letteratura fortemente influenzata dai trattati dellapocalittica giudaico-cristiana e in particolare dallApocalisse di Paolo e quella di Pietro : reca per il segno di altre due tradizioni distinte, quella celtica e quella germanica. La valutazione dellapporto di tali culture abbastanza difficile, poich presuppone che siano risolti due problemi estremamente complessi. Si tratta innanzitutto di un problema di datazione. I testi scritti risalgono intorno al XII sec, ma quanto espresso in queste opere risale a periodi anteriori. Di quanto? In secondo luogo questa letteratura un prodotto abbastanza complesso in cui la distinzione fra colto e popolare priva di significato. Le fonti orali sono essenzialmente colte e, allepoca in cui esse sono redatte in volgare, la tradizione barbara entrata da lungo tempo in contatto con la cultura ecclesiastica, dotta, cristiana. Come discernere la vera eredit barbara ? La visione di Drythelm narra della vicenda di un eroe laico resuscitato che racconta ci che ha visto nel momento del trapasso. stato condotto in una valle molto larga e profonda, circondata a sinistra da fiamme spaventose e a destra da terribili rovesci di grandine. Quando alcuni demoni sembrano catturarlo compare improvvisamente una luce abbagliante che lo conduce verso luoghi luminosi. Giunge ad un muro di larghezza e altezza tale che i suoi occhi non possono abbracciarlo interamente. In seguito un uomo vestito di bianco gli spiega il significato della sua visione : lorrenda valle piena di fiamme ardenti e di freddo glaciale il luogo in cui vengono esaminate e punite le anime di coloro che hanno tardato a confessare i propri peccati. Un grande aiuto per loro sono le preghiere per i vivi, le elemosine e soprattutto la celebrazione delle messe. Il luogo fiorito, precedente al muro, la sede di coloro che, pur essendo stati retti in vita, non hanno raggiunto una perfezione tale da meritarsi il Paradiso. Questo testo sarebbe stato di importanza fondamentale per la genesi del Purgatorio se non contenesse due lacune essenziali : manca la parola purgazione e ogni riferimento ad unarea semantica simile la visione ha un carattere binario : un muro invalicabile separa un inferno eterno e uno temporaneo da un paradiso di eternit e un paradiso di attesa. Perch ci sia un Purgatorio sar necessario arrivare ad un sistema ternario, bisogner abbattere quel muro. Per quanto riguarda la liturgia altomedioevale sono necessarie due osservazioni : 1. Dio ora volentieri rappresentato come un Giudice. La coscienza dei peccati del defunto, che non compariva nellantica liturgia, si esprime con manifestazione di timore e con un principio di riflessione sullaldil. 2. Durante tutto laltomedioevo, la liturgia insiste sullidea di una prima resurrezione, e di conseguenza inserisce le preghiere per i morti in un ambito millenaristico. Ci lascia supporre che i rituali gallicano o gelasiani non fossero lontani dal supporre un luogo intermedio dopo la morte,
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in cui fosse desiderabile e invidiabile regnare mille anni con Cristo. Tale luogo o il Seno di Abramo o la prateria abitata dalle anime vestite di bianco della visione di Drythelm. In questa concezione per nulla lascia intravedere quella purificazione dovuta ai peccati gi perdonati collegabile allidea di un Purgatorio. Tappa decisiva nella formazione di una liturgia precisa sui morti data dalla nascita del monastero di Cluny, il quale istituisce il 2 Novembre il giorno della commemorazione dei defunti. Ormai i morti, e in particolare coloro che hanno bisogno di suffragi, hanno il loro giorno nel calendario della Chiesa. Hanno anche un luogo : una montagna che emette fuoco (identificata dapprincipio con lEtna).

IL SECOLO XII : LA NASCITA DEL PURGATORIO


Fino alla met del secolo XII, il fuoco non evocava soltanto un luogo, ma incarnava nello spazio la fase di purgazione che taluni defunti attraversavano. Ci per non era sufficiente ad individuare un luogo preciso nellaldil. Se attraverso le parole esprimiamo determinati concetti, allora il Purgatorio nasce tra il decennio 1170-80, quando Pietro Comestore probabilmente utilizza per primo il sostantivo purgatorium. Un elemento sembra accreditare questa ipotesi : sul finire della sua esistenza ha avuto un ruolo centrale nellintelligenza parigina, ambiente in cui nato il Purgatorio, approfondendo i problemi posti da Pier Lombardo. Ci che significativo notare come alcune volte il Purgatorio sia una regione spaziale definita, altre volte invece si faccia riferimento al fuoco purgatorio nellaccezione classica del termine : evidentemente siamo di fronte ad un periodo di passaggio. Due testi pongono particolari problemi. Il primo stato attribuito a san Pier Damiani, il celebre eremita e cardinale italiano della prima met del secolo XI : tale insostenibile paternit stata ritenuta falsa da indagini recenti. Il secondo un sermone attribuito a San Bernardo, ma che Le Goff considera essere di un altro autore. Confrontando i due testi si evince che una delle principali differenze lutilizzazione di loca purgatoria da parte dello pseudo-Pier Damiani e di purgatorium da parte dello pseudo-Bernardo. Gli specialisti di Pier Damiani hanno espresso lipotesi che esso sia in realt un falso di Nicola di Chiaravalle, segretario di san Bernardo. Se i due sermoni non sono attribuibili ai due santi, essi rappresentano comunque eccellenti testimonianze sulla nascita del Purgatorio e sul formarsi di un triplice sistema dellaldil. Per unironia della storia, san Bernardo, padre putativo del Purgatorio, figura come primo beneficiario individuale della credenza nel luogo nuovo. In una lettera indirizzata a Pietro di Celle si afferma che san Bernardo avrebbe compiuto un piccolo benigno passaggio attraverso il Purgatorio. Perch ? Probabilmente la risposta da cercare nellostilit del santo verso la nozione dellImmacolata Concezione della Vergine, bench molto devoto a Maria. Laffermazione del Purgatorio non fu prima di conflitti allinterno della cristianit. Gli eretici del XII
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e XIII secolo sono convinti dellinutilit dei suffragi per i morti, e di conseguenza come lanima sia posta di fronte a soluzioni rigidamente alternative : Inferno o Paradiso. Catari e Valdesi negano il Purgatorio, ma esso agli inizi del 1200 si insedia ufficialmente. La prova un documento papala di Innocenzo III in cui menziona i tre tipi di Chiesa : quella celeste, trionfante in cielo, quella militante sulla Terra, e quella che dimora del Purgatorio. un testo straordinario che fornisce, sotto una tradizionale forma simbolica, la pi chiara e meglio strutturata visione della Chiesa comprendente lumanit intera dallinizio sino alla fine dei tempi.

Il Purgatorio tra Sicilia ed Irlanda

Al tempo in cui San Patrizio evangelizzava senza grande successo i recalcitranti irlandesi, cercando di convertirli al cristianesimo con la paura dellInferno, Ges gli mostr in un luogo deserto una fossa oscura, e gli disse che se qualcuno fosse stato animato da vero spirito di penitenza e di fede, e vi avesse trascorso una notte, sarebbe stato mondato dai suoi peccati. Il santo si affrett a costruire una chiesa con monaci regolari e il luogo venne chiamato Purgatorio di San Patrizio. Lusanza voleva che i pentiti fossero dapprima sconsigliati dal vescovo ella diocesi, poi dal priore della chiesa : se entrambi i tentativi fossero falliti, il credente riceveva lautorizzazione a trascorrere una notte nella cavit. Una processione lo accompagnava fino alla porta, rammentandogli la presenza di demoni ed altri spiriti. Il priore, quindi, richiudeva la porta e benediva il candidato ; il giorno dopo sarebbe ritornato : se il penitente usciva, dopo altri quindici giorni di preghiera, poteva far ritorno a casa, altrimenti lo si dava per morto e la processione si ritirava. Nel 1153, secondo lautore H. Saltrey, un cavaliere di nome Owein, oberato da gravi peccati, entra nella cavit dopo aver superato con fiducia i preliminari : in fondo si tratta solo di una nuova avventura. Gli viene spiegata la prova : sar circondato da demoni e spiriti, che cercheranno di spaventarlo e di farlo ritornare sui propri passi. Se cede alla paura perduto anima e corpo. Tra visioni spaventose intraviste nelle tenebre illuminate soltanto dalle fiamme e da supplizi, tra fetidi odori e clamori stridenti, Owein uscir vittorioso da ciascuna delle prove a cui sar sottoposto invocando il nome di Ges. Prima della fine della sua epopea gli viene spiegato il senso di ci che ha visto : le torture inflitte sono pu o meno lunghe a seconda delle nostre colpe. Tutti costoro che ha visto saranno salvati, ma nessuno pu stabilire quando. Anche qui come in altre tipologie di racconti il significato chiaro : mostrare ad un cavaliere, quindi ad una classe sociale che si contraddistingueva per luso della violenza, quali fossero le pene purgatorie che si sarebbero subito nellaldil. Unito a ci, c un motivo pi squisitamente celebrativo : Owein prima di uscire accetter felice di diventare un monaco perch nellaldil non ho visto nessun ordine in tanta gloria come quello cistercense.

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Il Purgatorio di San Patrizio raccoglie molte temi sparsi nella letteratura tradizionale, a partire dallApocalisse di Paolo, e anticipa quelli delle visioni successive, e in particolare della Divina Commedia. per uniconografia pi infernale che specifica. Alcuni temi mancano del tutto : il fuoco ha ormai definitivamente scacciato il freddo, mentre la coppia ardente glaciale era caratteristica sin dallantichit. Nella visione di freddo si parla soltanto a proposito del vento glaciale che spira sulla montagna situata allestremit del Purgatorio. La nascita del Purgatorio d il colpo di grazia al refrigerium e annuncia la scomparsa del Seno di Abramo. Dante ha conosciuto da vicino il trattato di Saltrey, la cui fama non si estingue nel Medioevo, bens continua ad interessare autori quali Ariosto, Rabelais, Shakespeare e Calderon. Essenziale, oltre al culto e alla sua diffusione, per il fatto che ormai esiste, sotto il suo nome, una trattazione specifica sul nuovo luogo dellaldil. Inoltre tale localizzazione non si inserisce maldestramente, ma individua una bocca dal Purgatorio. Che cosa pu esservi di pi conforme alle credenze e alle mentalit di unepoca in cui la balbettante cartografia localizza il Paradiso (terrestre) in continuit con il mondo dei vivi ? Man mano che la credenza in un terzo luogo si diffonde, si avvia un processo di individuazione delle sue entrate : se prima le sue bocche sono pi o meno confuse con quelle dellInferno, la topografia del Purgatorio rivolger la sua attenzione a grotte, caverne. Una di questa sar lentrata del Purgatorio di San Patrizio. Dunque, il cristianesimo anglo-irlandese si apprestava forse a imporre senza concorrenza il suo Purgatorio ? Allaltro capo del mondo cristiano, sulle rive del Mediterraneo, era abbozzato gi da tempo un nuovo luogo. Gervasio di Tilbury racconta : Vi in Sicilia una montagna, lEtna, ardente di fuoco sulfureo, vicino alla citt di Catania... , egli abitanti della regione raccontano che, sui suoi fianchi apparso il grande Art. Tilbury ignora il Purgatorio e sembra collocare Art piuttosto nel meraviglioso pagano. Il testo costituisce un documento straordinario innanzitutto perch un punto di incontro tra tradizioni celtiche e italiane, poi perch evidenzia uno dei rischi principali della localizzazione del Purgatorio. La Sicilia e lIrlanda non saranno per il Purgatorio una localizzazione duratura. Esiste, sin dallantichit, nei vulcani delle Lipari, come nellEtna, una tradizione che ne faceva lentrate per luoghi infernali. Per molto tempo i purgatori cristiani saranno vicini allInferno, e a volte ne costituiranno una parte. Quando per nasce il Purgatorio, anche se le pene che vi si subiscono temporaneamente sono infernali, necessario assicurarne lautonomia, prima di tutto topografica. In Irlanda il Purgatorio, bench infernale, non oscurato dallInferno, in Sicilia la grande tradizione infernale non gli ha permesso di sbocciare. Lantico inferno ha sbarrato le vie al giovane Purgatorio.

La logica del Purgatorio


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In una societ cristiana, soprattutto quella medioevale, il tempo non aveva un semplice valore cronologico, ma soprattutto escatologico. Naturale e sovrannaturale, quaggi e aldil, sono i fili di una medesima trama in cui la Chiesa sempre presente, con il suo ruolo ambiguo : controllare e salvare, giustificare e contestare lordine stabilito. Con lo svilupparsi della cristianit, tra la fine del XI e del XIII, le cose diventano pi complesse : il tempo e lo spazio si frantumano per ricomporsi in modo diverso. La comunicazione tra uomo e Dio diventa pi sofisticata, si riempie di tappe intermedie, si sostanzializza con parametri e misure diverse. La riforma Gregoriana la risposta del mondo ecclesiastico ala sfida delle nuove strutture sociali : Innocenzo III ha ristabilito il potere della chiesa sulla nuova societ non con lopposizione, ma con ladattamento. La riflessione dei vivi sullaldil animata pi da un bisogno di giustizia che dallaspirazione alla salvezza : laldil deve correggere le disuguaglianze e le ingiustizie di quaggi. La nascita del Purgatorio pone problematiche nuove riguardo al tempo che un eletto (perch le anime purgatorie sono comunque state salvate) debba trascorrervi, e se sia possibile averne unapprossimazione, ben sapendo che il giudizio divino rimane insondabile. Il XII un secolo di grande giustizia : come ideale e come pratica. Mentre i signori feudali costruiscono le loro signorie territoriali di banno, rivendicano la giustizia come diritto, strumento di dominio sui membri del feudo : gli ecclesiastici rafforzano il loro ascendente sulle aspirazioni collettive approfondendo la concezione cristiana della giustizia, sviluppando lattivit dei tribunali episcopali, e soprattutto creando un nuovo tipo di diritto, quello canonico. Da parte dei detentori dellautorit pubblica, il secolo XII caratterizzato dallaumento degli interventi nel settore giudiziario e dalla pi pressante invocazione di unideale di giustizia. Fondamentale diventa la distinzione tra colpa e pena, dove la prima concerne il disprezzo di Dio e si pu rimediare attraverso la contrizione e la confessione, la seconda cancellata dal castigo riparatorio previsto dalla chiesa. Tutto ci trova una sua naturale conclusione con il IV Concilio Laterano che rende obbligatoria per tutti i fedeli la confessione annuale : il conteggio delle pene (veniali o mortali) prepara e sostanzia il Purgatorio. Per sapere come popolare il terzo luogo, nel momento in cui nasce e si estende, bisogna dunque considerare le categorie di uomini. Si arriva dunque ad analizzare i quadri mentali di una determinata epoca. Alla fine del XII secolo le cose sono relativamente semplici, ma si scontrano con una difficolt. Da una parte ci sono le quattro categorie di uomini teorizzate da Agostino, riprese dal decreto Graziano, dallaltra si presentano oramai tre luoghi distinti. Il Paradiso terrestre ormai solo pi popolato da Enoch ed Elia, il Seno di Abramo anchesso sul punto di scomparire, cos come i due limbi. Questi ultimi non hanno lo stesso statuto : dalla discesa di Cristo agli Inferi il Limbo dei Patriarchi vuoto, mentre il Limbo dei bambini, che ancora molteplici discussioni generer, non sullo stesso piano dei tre luoghi dellaldil. Il problema dunque appare semplice :si tratta di far corrispondere uno schema quaternario ad una spazializzazione ternaria. Ragionando al di fuori di qualsiasi fatto storico concreto, o il gruppo di tre si allarga a quattro, o viceversa. A questo punto intervengono due elementi. Il primo che in realt Agostino,
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creatore del gruppo dei quattro destini, ha saputo definire la sorte soltanto di tre di essi : il settore dei non del tutto cattivi infatti destinato ad unipotetica dannazione pi tollerabile. Il secondo elemento che favor tale evoluzione verso una triade di categorie di peccatori, in accordo con la triade dellaldil, fu la complessiva trasformazione degli schemi logici del secolo. Passare da due a quattro non aveva niente di rivoluzionario. Passare da quattro a tre si. Il mutamento si compiuto in due fasi, cronologicamente molto vicine. Laddove Agostino parlava di totalmente buoni o cattivi, si parlato di mediocremente buoni o cattivi, e le due categorie intermedie si sono riavvicinate. Il momento decisivo stato quello della fusione delle due categorie in una sola, quella dei mediocremente buoni e cattivi. Tale spostamento ha suscitato lindignazione di qualcuno : laudacia grammaticale e ideologica era notevole. Resta da analizzare lo sviluppo di questo schema nella realt storica concreta. Lalto Medioevo coordinava il proprio pensiero in termini duali : Cielo e Terra, religioso e laico, potens e pauper. Nel secolo XII la principale tendenza quella di sostituire schemi binari con schemi ternari. Viene riproposto lantico schema sociale di derivazione patristica, oratores, bellatores e laboratores. Lo schema ternario da cui nato il Purgatorio consiste nellinsinuare una categoria intermedia tra due poli. Ma esso non dista egualmente da questi ma ha il suo baricentro spostato verso la frontiera pi cupa. Se la realt del Paradiso continua a rimanere evanescente, i tormenti dellInferno sono vividi nellimmagine comune. Nel suo insediarsi il Purgatorio verr scambiato per una sorta di Inferno Superiore o di Inferno pi tollerabile, segno che le nere visione dellAlto Medioevo non erano stato abbandonate. Qual la realt storica di questo modello ? La societ medioevale subisce una profonda trasformazione a causa dellincremento urbano, differente e molto eterogeneo, ma comunque rilevabile : tra i grandi (laici ed ecclesiastici) e i piccoli (lavoratori urbani e contadini) nata una nuova categoria : la borghesia. Lipotesi proposta come lettura per la nascita del Purgatorio mette in relazione le trasformazioni della cristianit feudale, una delle cui espressioni principali stata la creazione di una categoria intermedia. Un modello solidamente ancorato a strutture socio-economiche, in cui fondamentale rimane la mediazione delle strutture mentali. Di tale sistema il Purgatorio non un prodotto, ma un elemento. Tre cambiamenti, in particolare, devono essere tenuti presenti :
laffievolirsi del contemptus mundi di fronte ai valori terreni dellepoca.

lumanit cristiana si insediata sulla Terra. Sino ad allora non valeva la pena riflettere troppo sul breve istante che precedeva la risurrezione : la coppia Paradiso-Inferno non basta pi a rispondere agli interrogativi della societ. Tra i fanatici dellescatologia, coloro che predicano lultimo Giorno, e chi, al contrario, si insedia su questa terra e di conseguenza si interessa al suo appendice, la Chiesa sceglier questi ultimi. Non mancheranno coloro che predicheranno veementemente la Parusia (Gioacchino da Fiore, gli Spirituali, i Flagellanti), ma i tempi non sono pi ricettivi. LApocalisse, che soltanto un secolo precedente era stato il libro pi commentato, viene messa in secondo piano dal Cantico dei Cantici, infuocato dallardore terreno : il chiostro non pi il mondo, ma il mondo deve diventare chiostro.
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muta liconografia. Scrive ad esempio Emile Male A partire dal secolo XII, un nuovo modo di

comprendere la scena del giudizio si sostitu... a quello antico. Appaiono magnifiche composizioni che non devono pi nulla allApocalisse, ma si ispirano al Vangelo di san Matteo. [...] Dio non pi lenorme gemma di cui non si pu sopportare lo splendore : il figlio dellUomo ; compare sul suo trono cos come era in Terra ; le genti riconoscono il suo viso.[...]

Nellinsediamento sulla terra e nel nuovo dominio del tempo, nel prolungamento della vita nellaldil del Purgatorio presente soprattutto un pensiero : quello dei morti. Non che la morte sia riflessione di per se stessa, ma in quanto coinvolge il futuro dei vivi. Il secolo XII assiste allarricchimento della memoria, di cui beneficiarie sono le grandi famiglie territoriali che nel tentativo di consolidare una signoria ormai acquisita, inventano genealogie per legittimare meglio i propri domini. Anche se le nuove solidariet tra vivi e morti rafforzano i legami familiari e corporativi, il Purgatorio favorisce in realt lindividualismo, focalizzando linteresse sulla morte individuale. Storici delle istituzioni hanno affermato che, nel periodo a cavallo fra il Cento e il Duecento, emerge la figura del cittadino. La comparsa dellindividuo si manifesta anche nei rapporti con laldil : nasce il cittadino del Purgatorio.

IL TRIONFO DEL PURGATORIO


La Sistemazione Scolastica

Il vocabolo scolastica venne coniato dagli umanisti in senso dispregiativo per indicare le correnti medioevali di pensiero. Fu un movimento medioevale fiorito tra il 1200 e il 1500 che dava grande importanza al tentativo di sistematizzare e definire in maniera razionale le idee religiose. Non una nuovo insieme di credenze, dunque, ma un certo modo di organizzare la teologia. La scolastica, a differenza dellumanesimo, fu un movimento universitario, e perci allinterno di quel mondo che anche la dottrina del Purgatorio sub un generale processo di sistematizzazione. Tuttavia per i teologi dellepoca, domenicani o francescani, non era un argomento avvincente : si riprendono e commentano le proposizioni di Pier Lombardo, pi nel tentativo di conferire ordine al sistema, che per suggerire o proporre nuove argomentazioni. dunque un trionfo, ma attenuato e sfumato : innanzitutto il successo del Purgatorio non uniforme. Gli eretici valdesi e catari, i greci, la cui effimera unione del Concilio di Lione nel 1274 durer ben poco, rifiutano la loro credenza : non documentata nelle Scritture, ma uninvenzione umana. Gli stessi intellettuali latini, il cui ruolo va aumentando nella curia romana, provano una certa diffidenza di fronte a tale novit. Rilevarla documentarla difficile, ma affiora nelle loro opere. una duplice

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diffidenza verso una credenza cos poco radicata nella Scrittura, e il timore che scada nella piet volgare e nella superstizione. Due furono le definizioni pontificali che il Terzo luogo ebbe : 1254 il Papa, giudicando che ci fossero abbastanza punti in comune fra greci e latini, lasciando da parte la questione spinosa del passaggio delle anime attraverso il fuoco purgatorio, chiede che i greci sottoscrivano una definizione di Purgatorio Secondo Concilio di Lione 1274. Situazione politica che si era creata allindomani della riconquista di Costantinopoli (1261) port ad un tentativo di riconciliazione tra le due parti. Il testo che emerse fu un ripiegamento rispetto alla lettera di Innocenzo IV. Non si parla n di purgatorium, n di fuoco, n di luogo. Il passo indietro si deve soltanto allostilit dei greci o deriva forse dalle reticenze di alcuni ambienti teologi occidentali ? In realt da queste discussioni emerge un elemento fondamentale che separa nettamente mentalit latina e mentalit greca: linsufficienza della contrapposizione tra geenna (Inferno) e seno di Abramo (luogo in cui riposano i giusti). Il bisogno di unultima peripezia tra la morte e la resurrezione diventato unesigenza di massa.

Il trionfo sociale: la pratica pastorale e il Purgatorio


Nel secolo XIII il Purgatorio trionfa a livello teologico e dogmatico e, finalmente, la nuova credenza si radica tra i fedeli attraverso gli exempla pastorali, recitati dai nuovo ordini Mendicanti nelle citt. Laffermazione del Purgatorio, si gi detto, concorre a modificare profondamente il rapporto del comune uomo medioevale con il tempo, inserendosi i tra una concezione escatologia ed una lineare, nella quale si moltiplicano i segnali di conteggio delle ore. Laspetto pi rilevante del tempo purgatoriale la sua estensione. Il defunto pu ragionevolmente aspettarsi di lasciare il Terzo Luogo primo del Giorno del Giudizio, pi o meno rapidamente a seconda dei suffragi elargiti dai vivi e a seconda delle pene che gli rimangono da scontare. Proprio il primo ambito diventa di fondamentale importanza perch si avvia una vera e propria disciplina di calcolo del rapporto tra suffragio e tempo despiazione che condurr direttamente al fenomeno delle indulgenze. Nel 1300 Bonifacio VIII proclama il Giubileo, in ricordo della legge mosaica enunciata nel capitolo XXV del Levitico. Si tratta di una sorta di anno super-sabbatico destinato alla espiazione delle pene. Il pontefice, in lotta con Filippo il Bello, accorda ai pellegrini che giungono a Roma lindulgenza plenaria, cio la totale remissione di tutti i peccati. Un episodio strettamente politico sintreccia con la definitiva sanzione a livello dimmaginario collettivo delle nuova credenza.

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