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Archeologia, dibattito sulla scrittura nuragica

lanuovasardegna.gelocal.it /regione/2013/03/28/news/archeologia-dibattito-sulla-scrittura-nuragica1.6782238 di Antonio Meloni SASSARI. Che f ossero guerrieri sembra certo, che praticassero agricoltura e pastorizia pure, f orse studiavano perf ino i movimenti celesti, ma sulla conoscenza della scrittura, per lepoca nuragica, non esiste, allo stato attuale delle conoscenze, alcun riscontro oggettivo. Far discutere lintervento dellarcheologo Raimondo Z ucca pubblicato nellultimo numero del Bollettino di studi sardi, presentato nel dipartimento di Lettere dellUniversit di Sassari. Nella lunga e dettagliata comunicazione, che apre lultima uscita della prestigiosa rivista, diretta da Giovanni Lupinu e Paolo Maninchedda, Momo Z ucca, direttore della scuola di specializzazione in beni archeologici Nesiotik, tirando le f ila di un lungo e appassionato dibattito e incrociando i dati delle ricerche ef f ettuate negli ultimi decenni, dice di essere convinto che i segni rilevati su alcuni manuf atti, databili a cavallo tra il IX e VII secolo avanti Cristo, portati alla luce nellisola, siano, in realt, segni scrittori da attribuire a importazioni di origine cipriota. Ipotesi supportate da documentazione -spiega Z ucca - in base alla quale ritengo pi logico propendere per linesistenza della scrittura nuragica. Questione che, secondo larcheologo, deve essere inquadrata nella seconda met del II millennio avanti Cristo, periodo in cui si sviluppa la cosiddetta Cultura dei sardi. Epoca nella quale, anche in Sardegna, come in Italia, nella penisola iberica e a Cartagine, si rileva una ricca disseminazione di segni scrittori specialmente su vasi e brocchette a scogli. Ma -tiene a precisare Momo Z ucca - un conto dire che si tratta di scrittura, altro attribuirla con certezza ai nuragici. Naturalmente larcheologo non esclude che utilizzando alf abeti greci e f enici i sardi possano avere tramandato scritti, ma su questo versante non esiste, attualmente, alcuna evidenza, n possiamo escludere che in f uturo se ne possano trovare. Posizioni che sembrano concludere una lunga stagione di polemiche f iorite, anche negli ultimi anni, su siti e blog specializzati, soprattutto dopo la pubblicazione della ricerca Sardoa Grammata delloristanese Gigi Sanna, per anni stimato insegnante di greco e latino al liceo classico. A Sanna - prosegue Momo Z ucca va il merito di avere portato lattenzione su alcuni reperti, ma credo di poter af f ermare che, in base ai riscontri, si tratti di segni di scrittura non sarda su oggetti dimportazione cipriota. Il caso delle iscrizioni sulla tavoletta di T zirocottu, manuf atto in bronzo rinvenuto nellOristanese, di probabile origine bizantina, secondo la valutazione di Z ucca, potrebbe essere opera recente di abili f alsari. Che i ciprioti f ossero i pi stretti partner commerciali dei sardi, nel 1200 avanti Cristo, attestato anche dalle ricerche condotte dallarcheologa Fulvia Lo Schiavo sul f inire degli anni Settanta del secolo scorso. In questottica emerge, dunque, per dirla con Attilio Mastino, rettore dellUniversit Sassari, nonch esperto epigraf ista, il quadro di una Sardegna aperta al Mediterraneo, in particolare allIberia e allOriente, caratterizzata dalla presenza di reperti di cui, pur senza escludere niente, occorre chiarire contesto e circostanze di ritrovamento per avere ogni inf ormazione utile alla ricostruzione di unepoca rilevante per la storia dellisola. 28 marzo 2013

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