You are on page 1of 63

Universit`a degli Studi di Trieste

Facolt` a di Scienze MM.FF.NN


Corso di Laurea in Fisica
Il Campo Magnetico Terrestre misurato
dal satellite AtmoCube
Laureanda: Valentina Alberti
Relatore: Dott.sa Anna Gregorio
Anno accademico 2002/2003
2 INDICE
Indice
1 Introduzione 3
2 Lesperimento AtmoCube 4
2.1 Caratteristiche tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2.2 Misure eettuate da AtmoCube . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
3 Vento Solare e Magnetosfera 7
3.1 LAtmosfera terrestre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
3.2 Stuttura della Magnetosfera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.3 Le Correnti Magnetosferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
3.4 Il Vento Solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.5 Vento Solare vs Magnetosfera . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
4 Il campo magnetico terrestre 18
4.1 Origini del campo magnetico terrestre . . . . . . . . . . . . . . 18
4.2 Variazioni del Campo Geomagnetico . . . . . . . . . . . . . . 19
4.3 Sistemi di coordinate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
4.4 Campo dipolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
4.5 Modelli di Campo Magnetico Esterno . . . . . . . . . . . . . . 29
5 Simulazione e interpretazione dei risultati 33
5.1 Simulazione dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
5.2 Analisi in Frequenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
5.3 Spiegazione dellandamento trovato . . . . . . . . . . . . . . . 40
5.4 Confronto tra i Modelli in diverse condizioni di attivit` a solare 48
5.5 Confronto tra anni diversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
6 Conclusioni 55
3
1 Introduzione
Lo scopo di questo lavoro `e quello di studiare le caratteristiche del campo
magnetico terrestre per poi valutare la capicit` a del magnetometro che sar` a
montato sul satellite AtmoCube e i risultati che ci si potr`a aspettare dalle
misure di campo magnetico eettuate nel corso di tale esperimento.
AtmoCube `e unesperimento facente parte di un progetto internazionale svilup-
pato a scopo educativo. Allinterno di tale progetto, AtmoCube produrr` a
misure di campo magnetico, di radiazione ed, indirettamente, di densit` a at-
mosferica.
Il programma usato per simulare i valori del campo magnetico in cui sar` a
immerso il satellite AtmoCube si chiama SPENVIS. Esso `e stato realizzato
grazie alla collaborazione di diversi enti impegnati nello studio dellambiente
spaziale. SPENVIS permette di simulare il comportamento di uno o pi` u
satelliti in orbita attorno alla Terra e di stimare gli eetti provocati in es-
si dalle variazioni del campo magnetico, dalle radiazioni, dai meteoriti, dai
cambiamenti nella ionosfera e nellatmosfera e dalle correnti presenti.
Il capitolo 2 costituisce una parte introduttiva allesperimento AtmoCube,
alle sue caratterisstiche e ai motivi della sua importanza, nel capitolo 3 ven-
gono descritte le caratteristiche principali della magnetosfera terrestre, del
vento solare e le interazioni tra essi. Nel quarto capitolo di descrivono i mod-
elli di campo magnetico interno ed esterno, il meccanismo che lo genera e le
variazioni periodiche che lo caratterizzano. Nei capitoli 5 e 6 sono descritte le
analisi eettuate per capire landamento del campo magnetico il confronto
tra due diversi modelli di campo magnetico esterno e le conclusioni a cui
portano le analisi eettuate.
4 2 LESPERIMENTO ATMOCUBE
2 Lesperimento AtmoCube
AtmoCube `e un esperimento che `e stato sviluppato allinterno di un progetto
Internazionale chiamato CubeSat. Quest ultimo `e un programma educativo
che coinvolge studenti ed istituti di vari paesi come gli Stati Uniti, il Gi-
appone, la Germania, la Danimarca e la Norvegia (ove la realizzazione del
primo satellite `e in fase conclusiva).
AtmoCube interessa discipline diverse ma complementari nello studio del sis-
tema Sole-Atmosfera-Terra, ai ni di trovare le correlazioni esistenti tra lat-
tivit` a solare, latmosfera terrestre e lambiente del mondo in cui viviamo.
In tale ambito AtmoCube si propone di fornire misure di campo magnetico,
dosimetria e densit` a atmosferica co lobiettivo di costituire un punto impor-
tante nella comprensione delle variazioni climatiche sul nostro pianeta e, in
generale, del sistema Sole-Atmosfera-Terra.
2.1 Caratteristiche tecniche
AtmoCube (gura 1) `e un nano satallite di forma cubica con dimensioni
10 10 10 cm
3
e massa 1 kg, che verr` a posizionato a 600 km dalla su-
percie terrestre in un orbita circolare inclinata fra 50 e 60 gradi. I pannelli
solari, grazie ai quali gli strumenti interni traggono lenergia necessaria al loro
funzionamento, sono montati esternamente sulle facce cubiche interamente
realizzate in alluminio. Un antenna per la trasmissione dei dati `e mantenuta
sempre rivolta verso la stazione terrestre da un sistema di controllo di assetto
che impedisce al satellite di ruotare su s`e stesso una volta raggiunta la sua
posizione in orbita. Questultima viene continuamente vericata da un GPS
(Global Position System) che permette di conoscere la posizione del satellite
al momento della misura e quindi di correlarla ad eventuali altre misure fatte
a terra o da altri strumenti nello spazio. I principali strumenti scientici che
verranno montati sul satellite sono un dosimetro, per misurare la quantit` a di
radiazione incidente sul satellite, ed un magnetometro collegato al sistema
di stabilizzazione, che dovr` a fornire dati sulla variabilit` a del campo geomag-
netico a tali altezze.
2.2 Misure eettuate da AtmoCube 5
Figura 1: AtmoCube
2.2 Misure eettuate da AtmoCube
Lo scopo principale dellesperimento `e quello di produrre una mappa precisa
del campo magnetico terrestre, del usso totale di radiazione incidente sulla
strumentazione in relazione ai fenomeni di Space Weather e, indirettamente,
della densit` a atmosferica.
Misure di Campo Magnetico
Molti studi hanno mostrato che le variazioni del campo magnetico ter-
restre possono alterare i sistemi biologici: ad esempio, sotto particolari con-
dizioni di stress, esse possono inuenzare la soglia di dolore di uomini e
amimali. Questo fatto risulta essere molto importante soprattutto per gli
astronauti che operano al di fuori dei veicoli spaziali poich`e, per lavorare,
essi devono continuamente attraversare le linee di campo magnetico e quindi
sono maggiormente soggetti a tali fenomeni.
Generalmente i modelli che descrivono il campo magnetico nelle vicinanze
della Terra assumono che la sua forma sia quasi perfettamente dipolare e
considerano solo in maniera marginale le possibili variazioni causate dal ven-
to solare. Uno studio pi` u approfondito di tale campo a basse altitudini,
quindi, ha il duplice scopo di descriverne la variabilit` a nello spazio e nel tem-
po e di valutare meglio la correlazione tra essa e le eventuali perturbazioni
solari e magnetosferiche.
6 2 LESPERIMENTO ATMOCUBE
Misure di Radiazione
A causa dei fenomeni di attivit` a solare, pu`o accadere che una gran quan-
tit` a di particelle molto energetiche venga incanalata nella parte superiore
della nostra atmosfera con eetti sulla magnetosfera, sulla ionosfera e sulla
termosfera. Lenergia depositata da tali particelle ad altezze tra i 400 e i
600 km, per` o, risulta essere dannosa sia per gli astronauti, i quali potrebbero
venir sottoposti a dosi anche letali di radiazione, che per gli eetti che pro-
duce sull elettronica e sulla strumentazione scientica a bordo dei satelliti.
Maggiori studi riguardanti la distribuzione globale di radiazione incidente a
tali altezze permettono, dunque, una pianicazione di missioni sempre pi` u
sicure per uomini e strumenti.
Misure di Densit`a Atmosferica
L atmosfera che circonda la terra varia la sua composizione e la sua den-
sit`a man mano che aumenta laltezza dalla supercie del pianeta e a sonda
del riscaldamento solare e dell attivit` a geomagnetica. Ad altezze simili a
quella che verr` a raggiunta da AtmoCube latmosfera `e molto pi` u rarefatta
di quanto non lo sia vicino alla supercie, ma non del tutto assente: tale
atmosfera residua causa una forza di attrito (forza di drag) che agisce sui
satelliti modicandone l orbita. Le misure di densit` a si possono dunque ot-
tenere proprio confrontando continuamente i parametri orbitali con l orbita
ideale imperturbata: nel caso di AtmoCube le caratteristiche geometriche,
dinamiche e orbitali sono note mentre laccelerazione causata dallattrito si
ottiene indirettamente dalla misura dei paramentri orbitali determinati gra-
zie al ricevitore GPS. Inne, si pu`o valutare la densit` a atmosferica sfruttando
la seguente equazione di drag:

F
drag
= ma
drag
=
1
2
C
D
A v
2
e
v
(1)
ove F
drag
e a
drag
sono rispettivamente la forza e laccelerazione che pertur-
bano lorbita, m `e la massa del satellite, la densit` a dellatmosfera, C
D
il
coeciente di drag, A larea del satellite proiettata sul piano ortogonale alla
direzione del moto e e
v
e v sono rispettivamente il vettore unitario che indica
la direzione della velocit` a relativa del satellite ed il suo modulo.
7
3 Vento Solare e Magnetosfera
Il sole, la stella attorno alla quale orbita il nostro pianeta, `e un astro relati-
vamente piccolo che si trova nella fase centrale della sua esistenza. La parte
pi` u esterna della sua struttura, chiamata corona, `e spesso sede di fenomeni
transienti, come i eras o i coronal mass ejection, che, assieme al vento solare,
sono la causa principale degli eventi di spaceweather. Tali fenomeni causano
variazioni nellatmosfera terrestre e sono molto importanti, ad esempio, per
la vita e lintegrit` a degli strumenti montati sui satelliti.
In questo capitolo verranno brevemente descritte latmosfera terrestre, con
particolare attenzione alla magnetosfera, lattivit` a solare e gli eetti di questul-
tima sulla magnetosfera.
3.1 LAtmosfera terrestre
La terra `e circondata da uno strato di gas che si estende no a fondersi con
il mezzo interplanetario, pur rimanendo legato ad essa dalla forza di gravit` a.
Questo gas `e chiamato atmosfera. La composizione chimica e la densit` a at-
mosferiche cambiano gradualmente man mano che laltezza sulla supercie
terreste aumenta: questo fatto permette di considerarne una suddivisione in
regioni la cui sequenza `e riportata nella seguente tabella:
Troposfera no a circa 10 km
Stratosfera da circa 10 a circa 25 km
Mesosfera da circa 25 a circa 80 km
Termosfera sopra gli 80 km
Riportiamo di seguito alcune delle caratteristiche di ciascuno di talli
strati.
La Troposfera
La troposfera rappresenta il primo strato termico dellatmosfera. Essa `e
riscaldata grazie alla vicinanza con la supercie del pianeta, ma la sua tem-
peratura decresce con laltezza ad un tasso di circa 6, 5

C al chilometro cosa
che la rende sede di fenomeni di tipo convettivo. Tale processo `e alla base dei
fenomeni atmosferici e delle variazioni climatiche che caratterizzano la Terra.
La Stratosfera
8 3 VENTO SOLARE E MAGNETOSFERA
Essa si estende no ad un altezza di circa 25 km ed `e seguita dalla
stratopausa. Contrariamente a quanto accade nella troposfera, la temper-
atura di questa regione aumenta con laltezza a causa dellassorbimento della
radiazione ultravioletta ( = 2100 3300

A) da parte dellozono O
3
.
Allinterno delle due regioni appena descritte `e contenuto il 99% della massa
atmosferica.
La Mesosfera
La temperatura della mesosfera inizialmente aumenta no a raggiungere
circa i +10

C per poi diminuire nuovamente no a raggiungere valori prossi-


mi ai 90

C nella mesopausa. In questultima regione si vericano processi


di ionizzazione, dissociazione molecolare e reazioni chimiche indotti dalla ra-
diazione solare.
La Termosfera
Una volta superata la mesopausa, troviamo la termosfera. In questa
regione la densit` a delle particelle diminuisce con laltezza mentre la tem-
peratura tende ad aumentare, no a circa 320 400 km, per poi diventare
indipendente dallaltezza per alcune centinaia di chilometri ed inne tornare
ad aumentare. A tali altezza il libero cammino medio di un atomo `e di circa
1.6 km, quindi, la temperatura di un satellite orbitante a qualche centinaio di
chilometri dalla supercie terrestre `e determinata solamente dal rapporto tra
lassorbimento di calore solare e la sua riemissione, quantit` a che dipendono
unicamente dalla geometria e dal materiale di cui `e rivestito il satellite.
Se invece di suddividere latmosfera a sonda delle sue caratteristiche ter-
miche, volessimo studiarne gli aspetti dovuti alla presenza di particelle cariche
e del campo magnetico, dovremmo considerare le due seguenti regioni, molto
importanti anche per la loro interazione con il vento solare: esse sono la
ionosfera e la magnetosfera. La prima verr` a introdotta di seguito, mentre le
interazioni e le propriet` a della sonda verranno discusse pi` u ampiamente nel
resto del capitolo.
La Ionosfera
La ionosfera `e caratterizzata dalla presenza di particelle cariche, ioni ed
elettroni, in numero crescente con la diminuzione dellaltezza. Essa pu` o es-
sere distinta in quattro sottostrati, caratterizzati da un diverso grado di ion-
3.2 Stuttura della Magnetosfera 9
izzazione delle particelle e riportati di seguito:
REGIONI ALTEZZA (km)
D 60 90
E 90 150
F
1
150 250
F
2
250 1000
La regione F, suddivisa durante il giorno in F
1
e F
2
a causa di diversit`a
nella densit` a elettronica, `e quella maggiormente ionizzata, nella regione E la
ionizzazione `e minore e quasi totalmente assente di notte mentre nello strato
inferiore, D, `e presente solo una piccola concentrazione di elettroni liberi.
La struttura della ionosfera varia con continuazione: cambia dal giorno alla
notte, con le stagioni, la latitudine e lattivit` a solare, ma la distinzione tra
gli strati sopra elencati rimane ben denita.
3.2 Stuttura della Magnetosfera
Il campo magnetico terrestre `e connato dal vento solare allinterno della cos`
detta cavit` a geomagnetica. Allinterno di tale cavit` a vi `e una regione in cui il
comportamento delle particelle cariche dellatmosfera `e governato dalle forze
geomagnetiche: questa regione viene chiamata magnetosfera. Essa si estende
a partire da un altezza compresa tra i 600 e i 1000 km no a raggiungere la
magnetopausa. Questultima rappresenta la zona in cui la pressione esercita-
ta dal vento solare e la resistenza opposta ad esso dal campo geomagnetico si
bilanciano ed `e collocata approssimativamente ad una distanza di 10R
T
, ove
per R
T
si intende un raggio terrestre pari a circa 6378 km, nella direzione del
sole mentre si estende per distanze molto maggiori nella direzione opposta ad
esso. Per eetto del vento solare si ha infatti che la linee di forza del campo
magnetico risultano schiacciate nella direzione del sole ed allungate, teorica-
mente allinnito, nel verso opposto con la conseguenza che la magnetosfera
assume la forma di un proiettile smussato nella zona di compressione e formi
una specie di coda nella direzione opposta.
La formazione di questa coda, chiamata magnetotail, non `e spiegabile
facilmente. Unipotesi `e quella di assumere che il vento solare trasferisca una
certa quantit` a di momento alla parte esterna della magnetosfera in modo
simile a quanto accade nei processi di tipo viscoso. In tal caso, per` o, bisogna
risolvere il problema di individuare un processo sico equivalente alla vis-
cosit` a che agisca in caso di interazioni non collisionali, come quelle tra il
10 3 VENTO SOLARE E MAGNETOSFERA
vento solare e la magnetosfera.
Unaltra ipotesi consiste nel supporre che la coda magnetosferica sia costituita
dalle linee di connessione del campo magnetico terrestre con quello inter-
planetario. A connessione avvenuta, le linee di forza risultanti sarebbero
trasportate dal vento solare, durante il suo passaggio attorno alla Terra, no
a raggiungere il lato notturno di questa ove darebbero origine alla magne-
totail. In questo caso, per` o, rimarrebbe da spiegare lesistenza della coda
magnetosferica nei periodi in cui la connessione tra le linee di campo geo-
magnetico e quelle del campo interplanetario non avviene.
In ogni caso, al di l` a dei processi che la generano, possiamo dire che la
forma della magnetosfera `e il risultato della sovrapposizione delle correnti
che si formano in seguito ad interazioni magneto-idrodinamiche tra il plasma
trasportato dal vento solare e la magnetosfera stessa.
Figura 2: Struttura della Magnetosfera
La presenza di correnti nella coda magnetosferica `e anche alla base del
meccanismo di dissipazione dellenergia al conne tra la magnetotail e la
magnetosheat. Questultima `e la regione, compresa tra la magnetopausa e
3.3 Le Correnti Magnetosferiche 11
il fronte durto dovuto allinterazione tra il vento solare e la magnetosfera,
in cui si trova parte del plasma proveniente dal vento solare, riscaldato e
compresso. Nella zona di conne con la magnetopausa, questo plasma inter-
agisce con il campo geomagnetico acquistando o cedendo energia a seconda
delle condizioni.
La struttura delle correnti atmosferiche `e abbastanza complessa e verr`a trat-
tata in un capitolo a parte. Di seguito saranno descritte bravemente le carat-
teristiche delle polar cusp e della plasmasfera.
Con il termine polar cusp si indicano due regioni magnetosferiche poste in
corrispondenza dei due poli magnetici, le quali si estendono a partire dalla
magnetopausa no alla ionosfera. Esse sono caratterizzate dalla presenza di
plasma in condizioni molto simili a quello della magnetosheat: poich`e le linee
di campo magnetico che costituiscono la cusp si estendono direttamente nella
magnetosheat, il plasma che si trova in questa zona entra nella cusp semplice-
mente come un usso che si muove parallelamente alle linee di campo e viene
trasportato no alla ionosfera che ne risulta riscaldata, soprattutto durante
gli inverni polari durante i quali le sorgenti di ionizzazione solare sono quasi
totalmente assenti.
La plasmasfera, invece, `e formata da un plasma relativamente freddo che si
muove ruotando assiame alla terra a causa di fenomeni di attrito. La zona
di conne tra la plasmasfera e la parte inferiore della magnetosfera viene
chiamata plasmapausa e la sua distanza dalla terra dipende molto dalle con-
dizioni di attivit` a geomagnetica: in un periodo di quiete laltezza geocentri-
ca di questa regione varia tra i 5 e i 6R
T
, mentre in un periodo di attivit`a
geomagnetica disturbata tale altezza si stima intorno ai 3R
T
.
3.3 Le Correnti Magnetosferiche
La magnetosfera terrestre presenta un complicato sistema di correnti la cui
struttura viene inuenzata dallinterazione con il vento solare e il campo mag-
netico interplanetario. Le principali correnti magnetosferiche sono descritte
di seguito.
Magnetopouse Current
Le correnti nella magnetopausa sono dovute allinterazone del plasma pre-
sente nella magnetosheath con il campo magnetico terrestre. Esse sono pre-
senti nella parte di magnetosfera rivolta verso il Sole e, in media, uiscono
lungo il piano equatoriale dalla regione in cui albeggia a quella in cui cala la
12 3 VENTO SOLARE E MAGNETOSFERA
sera. Lesatto percorso seguito dal usso di tali correnti, per` o, non `e ancora
completamente capito anche a causa della loro estrema variabilit` a dovuta, in
ultima analisi, ai cambiamenti nel campo magnetico interplanetario.
Cross-Tail Current
Questo sistema di correnti d` a origine ad uno strato, detto plasma o neu-
tral sheet, che separa i due lobi in cui giacciono le linee di campo magnetico,
aventi direzione opposta, uscenti dalle due polar caps. Lintensit` a di queste
correnti, anche in questo caso dirette dalla regione in cui albeggia a quella
in cui cala la sera, `e di circa 10
5
A/ R
T
quando ci troviamo ad una distanza
dalla Terra di circa 30R
T
mentre diminuisce lentamente quando ci si avvic-
ina ad essa. Nei periodi in cui le interazioni con il vento solare sono scarse,
lo spessore della neutral sheet `e di circa 5R
T
e presenta un margine interno
posizionato a circa 7R
T
dalla supercie del pianeta alla mezzanotte locale.
Misure eettuate dai satelliti mostrano che la densit` a di usso ai anchi `e
maggiore di quella al centro della plasma sheet e che dal lato in cui il sole
sorge il campo pu` o essere pi` u di due volte maggiore che lungo il lato verso
sera. Inoltre la forma di questa regione presenta una dipendenza stagionale:
quando allemisfero nord `e estate, il centro della neutral sheet si trova al di
sopra del piano sole-magnetosfera ed i suoi anchi sono sotto ad esso, mentre
quando al nord `e inverno, la curvatura `e opposta.
La plasma sheet, e quindi le correnti che la formano, subisce cambiamen-
ti dovuti alla connessione delle linee di campo del mezzo interstellare con
quelle del campo magnetico terrestre, prendendo parte alla formazione delle
tempeste geomagnetiche.
Ring Current
Le ring currents costituiscono un sistema di correnti che circonda la
Terra lungo lequatore magnetico ed `e situato ad unaltezza tra i 3 e i 6R
T
.
Allinterno di questa regione, a circa 4R
T
dalla supercie del pianeta, le par-
ticelle che formano queste correnti sono costrette a seguire le linee del campo
magnetico e vengono fatte girare attorno alla Terra, gli elettroni verso Est e
gli ioni verso Ovest.
Le energie delle particelle che formano le ring currents sono tipicamente
dellordine dei 100 Kev: il campo magnetico da esse generato va sottratto
al campo dipolare nella regione compresa tra la supercie del pianeta e le
correnti mentre va sommato a quello generato dalle correnti nella coda mag-
netosferica nella regione opposta alla direzione del sole. Tale diminuzione
del campo magnetico principale `e particolarmente evidente durante le tem-
3.3 Le Correnti Magnetosferiche 13
peste mangetiche nel corso delle quali le correnti ad anello aumentano mentre
lintensit` a del campo magnetico pu` o diminuire anche del 2% sulla supercie
terrestre.
Field-Aligned Current
Le eld-aligned currents formano un sistema di correnti che uiscono
seguendo la direzione del campo magnetico nelle regioni polari, costituen-
do, cos`, un meccanismo di accoppiamento tra la ionosfera e la magnetosfera.
Dal nome di colui che per primo ne ipotizz` o lesistenza, queste correnti ven-
gono anche dette correnti di Birkeland. Egli, studiando le aurore polari,
suppose che esistesse un sistema di correnti verticali che si estendevano oltre
la ionosfera: verso il 1970, tale sistema di correnti venne scoperto.
Le osservazioni hanno successivamente mostrato lesistenza di due ussi di
correnti, uno diretto verso la ionosfera, che si manifesta nella regione attorno
al polo rivolta verso il giorno, e laltro diretto in senso opposto e che interessa
il lato notturno. A loro volta questi ussi presentano una una struttura a
due componenti, una pi` u vicina al polo, detta Regione 1, e una esterna detta
Regione 2. Nel settore rivolto verso sera le correnti pi` u esterne uiscono verso
la ionosfera e quelle della prima regione sono dirette verso essa, mentre in
quello ove albeggia accade il fenomeno opposto.
Figura 3: Struttura delle Correnti Magnetosferiche
14 3 VENTO SOLARE E MAGNETOSFERA
3.4 Il Vento Solare
Il vento solare `e un plasma composto di protoni ed elettroni che viene emes-
so radialmente dal sole e scorre verso la Terra ad una velocit` a media di
400 500 km/s. Questa velocit` a pu` o variare a seconda dellattivit` a solare:
nei periodi di quiete, durante i quali lattivit` a del sole non `e elevata, il vento
solare si muove a circa 200 400 km/s mentre nei periodi in cui la stella `e
pi` u attiva la velocit` a raggiunta dal plasma `e di circa 600 700 km/s.
Il plasma di cui `e formato il vento solare, statisticamente neutro e caratteriz-
zato da una buona conducibilit` a elettrica, trae origine nella parte pi` u esterna
dellatmosfera del sole, chiamata corona, ove il suo moto, caratterizzato da
poche interazioni tra le particelle, `e determinato dalle linee di forza del cam-
po magnetico della stella. A causa della buona capaci` a di conduzione del
plasma, le linee di campo rimangono congelate in esso e vengono trasportate
attraverso lo spazio dal vento solare. Esse, per` o, non si muovono radial-
mente ma formando una spirale che viene detta spirale di Archimede. Il
motivo per cui ci`o accade risiede nel fatto che unestremit`a delle linee del
campo rimane collegata alla supercie del sole ed `e quindi soggetta alla sua
rotazione che avviene con un periodo di 27 giorni e una velocit` a angolare pari
a = 2.7 10
6
rad/s.
Figura 4: Campo Magnetico Interplanetario
Esistono anche altri meccanismi, come i ares e i coronal massa ejections
(CMEs), che sono in grado di produrre emissione di particelle dalla super-
cie solare: essi hanno una durata limitata ma sono in grado di accelerare le
particelle a velocit` a molto elevate.
3.5 Vento Solare vs Magnetosfera 15
I ares sono eventi esplosivi che si osservano nelle regioni vicine alle macchie
solari, caratterizzati dal rilascio di grandi quantit` a di energia nellatmosfera
solare con frequenze di emissione che vanno dal radio ai raggi X. La quantit` a
totale di energia emessa nelle tre fasi che caratterizzano il are pu` o raggiun-
gere valori dellordine dei 10
21
no a 10
25
joule. Ogni are avviene grazie
al susseguirsi di tre stadi, quello di precursione, il ash e la fase principale
durante i quali le dimensioni del are e la quantit` a di radiazione emessa au-
mentano no a raggiungere il massimo per poi diminuire no a ristabilire lo
stato di preare. I CMEs sono, invece, costituiti dallespulsione di grandi
nubi di plasma magnetizzato dalla corona solare, a velocit` a che raggiungono
i 2000 km/s.
Il manifestarsi di questi fenomeni dipende molto dallattivit` a solare. Questul-
tima varia con un periodo di 11 anni durante il quali si alternano periodi di
massima attivit`a, in cui i fenomeni di turbolenza dellatmosfera solare sono
molto elevati, a periodi di minima. A seconda dellattivit` a solare cambia len-
tit` a delle interazioni tra il plasma proveniente dal sole e latmosfera terrestre.
3.5 Vento Solare vs Magnetosfera
Quando il vento solare giunge in prossimit` a della terra esso interagisce con
la magnetosfera del pianeta ed, in prima approssimazione, `e escluso da essa.
Leetto dellinterazione `e quello di deettere il plasma, rallentato e riscalda-
to, in seguito alla creazione di un fronte durto non collisionale, simile a quello
aereodinamico che si forma quando un uido supersonico incontra un ostaco-
lo impenetrabile. Pu` o accadere che, se la polarizzazione delle linee di campo
trasportate dal vento solare `e opposta a quella delle linee di campo magnetico
terrestre, esse si riconnettano creando un canale attraverso il quale le parti-
celle del plasma solare possono raggiungere zone pi` u interne dellatmosfera.
In questo caso le particelle sono accumulate nella coda dalla magnetosfera
ove vengono intrappolate nelle fasce di Van Allen e sono costrette ad oscil-
lare attorno alla linee di campo. Le variazioni nella densit` a di particelle nella
ionosfera, dovuta alla presenza del plasma in queste regioni, sono la causa
dei cambiamenti nel complesso sistema di correnti atmosferiche. Inne, le
particelle accumulate dalla magnetotail vengono fatte conuire verso i poli
terrestri e danno origine alle aurore polari.
Di seguito sono brevemente descritti i principali cambiamenti nellattivit` a
geomagnetica dovuti allinterazione con il vento solare: essi sono le tempeste
magnetiche, geomagnetic storms e substorms, e le aurore polari.
16 3 VENTO SOLARE E MAGNETOSFERA
Geomangetic Storms
Quando lenergia rilasciata dal vento solare alla magnetosfera aumen-
ta in modo tale da causare unintensicazione delle ring currents, lattivit` a
magnetica varia a causa del vericarsi di una tempesta geomagnetica. Du-
rante tale evento un gran numero di elettroni e di ioni vengono immessi dalla
magnetotail nelle zona di radiazione (fascia di Van Allen) pi` u esterna renden-
do, in breve tempo, pi` u intense le ring currents e causando una diminuzione
del campo magnetico sulla supercie terrestre.
Il manifestarsi di una tempesta magnetica pu`o essere diviso in tre fasi: una
fase iniziale, una centale e una nale. Nel corso della prima fase, che pu`o
durare da alcuni minuti ad alcune ore, lintensit` a delle correnti ad anello `e
molto bassa e la distanza della magnetopausa dalla supercie terrestre nella
regione rivolta verso il sole diminuisce per linterazione con il vento solare.
La fase centrale `e caratterizzata da un rapido ed elevato aumento dellinten-
sit`a delle ring currents, dallavvicinamento alla Terra della plasmapausa ad
opera del campo elettrico dovuto alle cross-tail curents e dalla creazione di
un intenso campo elettrico al conne tra la plasma sheet e le ring currents
nel piano equatoriale. Il tempo impiegato per il compimento di questa fase
varia da circa mezzora a qualche ora: al suo termine gli ioni presenti nelle
correnti ad anello vengono lentamente persi grazie allinterazione, dovuta al-
laumento delle dimensioni della plasmasfera, con il freddo plasma ionosferico
e lasciano il posto ad atomi energeticamente neutri ottenuti per scambio di
carica con il freddo idrogeno neutro. In questo modo la magnetosfera ritorna
alle condizioni non disturbate che la caratterizzavano prima del manifestarsi
della tempesta magnetica.
Geomagnetic storms improvvisi e di elevata entit` a sono spesso legati al man-
ifastarsi dei CMEs durante i quali la velocit` a del vento solare `e maggiore e
la polarit` a del campo magnetico interplanetario spesso rivolta verso sud.
Geomagnetic Substorms
Questo secondo tipo di tempeste magnetiche ha una durata molto breve,
dellordine di un ora o meno, e si verica pi` u frequentamente di quello sopra
menzionato.
Ogni geomagnetic substorm `e caratterizzato dal rapido rilascio di energia
nella magnetotail e, come nel caso precedente, pu`o essere diviso in tre fasi
successive. La prima di esse, detta fase di crescita, ha inizio quando il campo
magnetico interplanetario polarizzato verso sud e quello terrestre si riconnet-
tono: le linee di campo che ne risultano vengono trasportate sopra i poli in
direzione della magnetotail causando un aumento dellenergia magnetica nei
3.5 Vento Solare vs Magnetosfera 17
lobi della coda magnetosferica e, di conseguenza, lalternarsi dellaumento
delle cross-tail currents e dellassottigliamento della plasma sheet. In questa
regione esiste una linea di riconnessione delle linee di campo magnetico: in
condizioni disturbate, la posizione di tale linea si avvicina alla Terra ed essa
prende il nome di Near-Earth Neutral Line (NENL).
Subito dopo la creazione della NENL, si verica il passaggio ad una fase,
detta di espansione, in cui lenergia immagazzinata nella magnetotail viene
rapidamente rilasciata: la riconnessione delle linee di campo fa diminuire il
usso di energia magnetica nei lobi della coda magnetosferica causando un
rilascio di energia che acellera il plasma presente in queste regioni con lef-
fetto di produrre cambiamenti nelle cross-tail currents e nelle eld-aligned
currents. Esse, a loro volta, rendono pi` u brillanti ed estese le aurore polari.
In questo modo viene dissipato circa il 50% dellenergia precedentemante ac-
cumulata.
Il rimanete 50% dellenergia viene perso in seguito alla formazione e alle-
spulsione dalla magnetotail di una bolla di plasma. Questa bolla, detta
plasmoid, si forma nella NENL e aumenta le sue dimensioni no a quando
la regione di connessione delle linee di campo magnetico raggiunge la po-
sizione che ha durante i periodi in cui i disturbi magnetosferici sono assenti,
permettendo, cos`, alle linee rimaste aperte di riconnettersi. A questo punto
il plasmoid `e magneticamente separato dalla magnetosfera terrestre e viene
espulso da essa.
Durante lultima fase la magnetosfera ritorna alla congurazione iniziale: le
aurore diminuiscono, la linea di connessione raggiunge la posizione origi-
nale, la plasma sheet aumenta il suo spessore e lintensit` a cross-tail currents
diminuisce.
Le Aurore Polari
Le aurore polari, dette anche luci del Nord (Sud), si manifestano ad alte
latitudini entro una regione detta auroral oval e, quando sono visibili alloc-
chio umano, dipingono il cielo di colori come il verde ed il viola. Il meccanis-
mo che le genera ha inizio quando particelle energetiche, protoni ed elettroni,
vengono trasportate dalle linee di campo magnetico no agli strati pi` u interni
dellatmosfera terrestre ove perdono energia dissociando le molecole che in-
contrano, emettendo radiazione X dovuta al bremsstrahlung o eccitando gli
atomi presenti: proprio leccitazione dellossigeno, ad esempio, genera la luce
verde che spesso si vede. Esse sono legate sia alla dinamica della magne-
totail, spece nel versante notturno, che al vento solare, nella parte diurna,
e possono estendersi a latitudini inferiori quando i fenomeni di turbolenza
magnetosferica sono particolarmente elevati.
18 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
4 Il campo magnetico terrestre
La Terra `e circondata da una campo magnetico di forma approssimativa-
mente dipolare generato allinterno del nucleo liquido del pianeta in seguito
alla formazione di correnti elettriche. Tale campo magnetico `e soggetto a
delle variazioni che avvengono su scale di anni (variazioni solari), di mesi,
di giorni e persino di ore (variazioni transienti) ed ha intensit`a massima ai
poli, ove varia tra 0.65 e 0.7 gauss, e minima allequatore geomagnetico, ove
assume valori compresi tra 0.3 e 0.35 gauss. L asse dell ipotetico dipolo che
genera il campo non coincide con lasse di rotazione terrestre: esso `e, infatti,
inclinato di 11.3

rispetto a quest ultimo e si discosta dal centro della Terra


di circa 400 km.
A causa dei molteplici fenomeni che ne deteminano la variabilit`a, ottenere un
modello preciso del campo geomagnetico risulta dicile: in questa sezione
si accenner` a allorigine del campo magnetico terrestre e si descriveranno i
modelli pi` u usati per la sua determinazione.
4.1 Origini del campo magnetico terrestre
Lorigine del campo magnetico terrestre deve essere ricercata nella presenza
di correnti elettriche nel nucleo del pianeta. Misure riguardanti lo studio
della propagazione delle onde sismiche hanno fornito evidenze del fatto che
la parte centrale del pianeta `e composta da un nucleo interno, solido e molto
denso, e di un nucleo esterno, uido e con densit` a minore.
Nel corso degli anni 50, Elasser e Bullard formularono una teoria sondo la
quale il campo magnetico `e generato proprio dal movimento del uido con-
duttore, formato da metalli come il ferro e il nickel, di cui `e fatta la parte
esterna del nucleo. Tale spostamento genera delle correnti elettriche e, di
conseguenza, dei campi magnetici locali i quali si combinano, invece di an-
nullarsi, grazie alla quasi totale uniformit` a creata dalla rotazione terrestre
nel moto del uido conduttivo e generano, cos`, il campo magnetico totale.
Il meccanismo appena descritto permette di convertire il moto meccanico del
uido in corrente elettrica (eetto dinamo). Anch`e ci`o avvenga, per` o, deve
esistere una sorgente di energia meccanica in grado di garantire il movimento
del uido. Le ipotesi pi` u accreditate indicano come sorgente di tale energia
i decadimenti radiattivi di elementi presenti nel nucleo oppure la trasfor-
mazione in calore di energia gravitazionale. Questultima sarebbe liberata
in seguito alla precipitazione dei cristalli di ferro, creati sotto lazione del-
lelevata pressione, nel nucleo esterno. Tale precipitazione causa la risalita
dei materiali pi` u leggeri rimasti nel uido: lenergia gravitazionale persa in
4.2 Variazioni del Campo Geomagnetico 19
questo preocesso convettivo pu` o venir convertita in calore e regolare la di-
namo.
In prima approssimazione il campo magnetico prodotto dalle correnti elet-
triche presenti nel nucleo pu`o essere considerato dipolare, tuttavia vi sono
regioni sulla supercie terrestre ove la forma del campo si discosta da quella
di un dipolo. Tali dierenze, dette anomalie, possono interessare superci
anche molto estese e, in tal caso, vengono attribuite a delle irregolarit` a nel
sistema di correnti interne. Esse, e di conseguenza le zone della supercie
terrestre che interessano, si stanno spostando verso ovest molto lentamente
indicando cos` che la velocit` a di rotazione del nucleo dierisce di poco da
quella della crosta terrestre.
Altre anomalie nel campo magnetico possono vericarsi a causa di depositi
di materiali ferromagnetici nella crosta del pianeta. In tal caso esse ven-
gono dette anomalie di supercie, il loro eetto ha un intensit` a minore ed `e
localizzato in zone ristrette della Terra.
4.2 Variazioni del Campo Geomagnetico
Il campo magnetico terrestre non `e costante nel tempo ma subisce delle vari-
azioni che possono essere repentine, come le tempeste magnetiche causate
dallinterazione con il vento solare e precedentemente riportate, o avvenire
su scale di tempo molto maggiori, dellordine di decine o addirittura di centi-
naia di anni. Queste ultime due sono brevemente descritte di seguito.
Variazioni Ventennali
Nel 1966 Chernosky scopr` che lattivit` a geomangetica subiva delle vari-
azioni che si ripresentavano ogni 22 anni. Tali variazioni erano legate al
compimento di due cicli solari ed in particolare mostravano un andamento
caratterizzato da unattivit` a magnetica pi` u elevata nella seconda met` a dei
cicli solari con numero pari e durante la prima met` a di quelli dispari.
Le cause di questo comportamento non sono ancora chiare ma si pensa siano
collegate a cambiamenti intrinsechi al sole piuttosto che a eetti di polarit` a
dellIMF.
Variazioni Decennali
Questo tipo di variazioni si manifesta durante un singolo ciclo solare,
ovvero in un arco di tempo di 11 anni e pu` o essere diviso in tre fasi: la pri-
ma, caratterizzata da un aumento nellintensit` a delle ring current, si verica
quando il numero di macchie solari `e prossimo al massimo, la seconda circa
20 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
due anni dopo e lultima, in cui le tempeste magnetiche e le correnti ad anel-
lo aumentano nuovamente, durante la fase nale del ciclo, quando lattivit`a
solare torna ai valori minimi.
Variazioni Annuali
Durante il compimento della sua orbita attorno al Sole, la Terra cambia
posizione rispetto alla stella e, di conseguenza, risente diversamente delle in-
terazioni con il vento solare.
Lasse di rotazione del Sole `e inclinato di circa 7.2 gradi rispetto alla normale
al piano delleclittica: a causa di questo fatto, la Terra si trova al massimo
della latitudine eliograca nord e sud rispettivamente nei mesi di settembre
e marzo. Il vento solare che raggiunge il pianeta quando esso si trova a tali
latitudini, ha una velocit` a maggiore ed inuisce diversamente sullattivit` a
geomagnetica.
Variazioni Semi-Annuali
Statisticamente si `e visto che la polarit` a del campo magnetico interstellare
`e diretta verso sud allincirca due volte allanno. In tali periodi la probabilit` a
di accoppiamento tra il vento solare e la magnetosfera aumenta, causando il
manifestarsi di un maggior numero di tempeste magnetiche durante i mesi
equinoziali che il quelli solstiziali.
Variazioni Mensili
Questo tipo di variazioni sono dovute alla rotazione del Sole attorno al
proprio asse. Ad ogni giro le macchie solari presenti sulla supercie della
stella puntano direttamente in direzione della Terra e i ussi di vento solare
ad alta velocit` a da esse generati ci colpiscono direttamente, alterando i feno-
mini di normale attivit` a geomangetica.
4.2 Variazioni del Campo Geomagnetico 21
Variazioni Giornaliere
La causa delle variazioni giornaliere del campo magnetico `e la presenza
di correnti nella ionosfera che traggono origine dal movimento di particelle
cariche in una zona compresa tra i 50 e i 600 km. La loro intensit` a decresce
allontanandosi dalla supercie terrestre, ove linuenza dovuta al campo mag-
netico generato da tali correnti diventa trscurabile, ed `e molto maggiore nel
lato diurno che in quello notturno.
Alle basse latitudini la causa principale delle variazioni nellintensit`a del cam-
po geomagnetico `e un sistema di correnti che uiscono lungo lequatore mag-
netico da Est a Ovest e vengono dette equatorial elctroject: tali correnti
cambiano rapidamente sia durante i giorni di elevata attivit` a geomangetica,
a causa dei cambiamenti indotti da essa nella ionosfera, che nei giorni di
quiete, a causa, questa volta, delle oscillazioni atmosferiche indotte dallat-
trazione gravitazionale della luna.
A latitudini maggiori, soprattutto in prossimit` a delle regioni polari, il campo
magnetico `e soggetto a cambiamenti pi` u frequenti e pronunciati di quelli che
subisce a latitudini medio-basse. Alla base di tali variazioni si ha un mec-
canismo di correnti ionosferiche che uiscono verso Ovest e sono associate
al manifestarsi delle aurore polari. Il nome che viene dato a tale sistema di
correnti `e polar electroject : la sua intensit` a `e maggiore nelle regioni diurne e
cambiamenti in essa possono causare diminuzioni del campo magnetico sulla
supercie terrestre.
Variazioni Secolari
Le variazioni secolari sono cambiamenti di entit` a piccolissima nelle carat-
teristiche del campo geomagnetico che avvengono, per` o, su scale di tempi
molto lunghi e possono accumularsi no a rendere non ecienti i modelli che
descrivono la struttura del campo. Un esempio di questo tipo di variazioni `e
costituito dallannuale diminuzione dellintensit` a del campo magnetico: per
essere pi` u precisi il valore di tale decremento `e stimato essere dello 0.05%
allanno. Inoltre si `e anche riscontrato uno spostamento nella posizione del
poli magnetici: nellemisfero Nord tale spostamento `e di circa 0.014 gradi
allanno e con il passare del tempo potrebbe addirittura causare linversione
del campo.
22 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Inversione del Campo Geomagnetico
Dagli studi sulle rocce vulcaniche fatti durante il secolo scorso si `e visto
che rocce appartenenti ad ere geologiche passate presentavano, in alcuni casi,
una magnetizzazione diversa, pi` u precisamente opposta, rispetto a quella
attuale. Vennero fatte varie ipotesi per spiegare questa particolarit` a: alcu-
ni supposero che esistesse un meccanismo in grado di causare uninversione
spontanea della magnetizzazione in alcune rocce, mentre altri spiegarono il
fenomeno attribuendone la causa a uninversione nella direzione del campo
magnetico terrestre. Man mano che gli studi in questo campo procedettero,
si not` o che rocce aventi la stessa et` a, sebbene distribuite in luoghi diversi del-
la supercie terrestre, avevano anche la medesima polarit` a. Questa scoperta
sfavor` lidea dellinversione spontanea mentre aggiunse credibilit` a allipotesi
dellinversione del campo magnetico.
Il meccanismo in grado di causare linversione del campo magnetico non `e
ancora stato capito. Questultimo `e generato dal movimento di correnti nel
nucleo della Terra e varia nel tempo anche a causa del fatto che le correnti
sono, a loro volta, soggette allinuenza del campo magnetico (da esse gen-
erato) e vengono da questo deesse. Come conseguenza di tale interazione
potrebbe, forse, accadere che una piccola irregolarit` a nel moto delle correnti
nel nucleo risulti amplicata no a causare linversione della direzione del
campo geomagnetico.
Durante linversione, che probabilmente non implica il vero e proprio scam-
biarsi dei poli magnetici, lintensit`a del campo magnetico diminuisce no ad
annullarsi per poi riaumentare con polarit`a opposta. Tale fenomeno avviene
in tempi molto rapidi rispetto alla scala geologica, tipicamente minori di un
milione di anni e il suo manifaestarsi non ha andamento periodico poich`e
ci sono evidenze del fatto che la polarit` a sia stata pi` u frequentemente come
quella attuale che opposta ad essa.
4.3 Sistemi di coordinate
Un modo per descrivere il campo magnetico `e quello di scrivere le relazioni
tra le sue componenti. Siano H la componente tangenziale del campo

B e
Z quella radiale. La direzione di H sulla Terra `e specicata dall angolo, D,
tra H e il Nord geograco, viene chiamata declinazione magnetica e assume
valori positivi quando `e diretta verso Est: le componenti di H dirette rispet-
tivamente verso Nord e verso Sud si denotano spesso con le lettere X e Y .
Le relazioni tra le diverse quantit` a sono denite come segue:
4.3 Sistemi di coordinate 23
X = H cos D
Y = H sin D
Y/X = tan D
H = Bcos I
Z = Bsin I
Z/H = tan I
B
2
= H
2
+Z
2
= X
2
+Y
2
+Z
2
Figura 5: Elementi del campo magnetico terrestre. Notazione: F indica il
campo B
Pu`o essere, inoltre, utile tenere presenti le seguenti trasformazioni dal
sistema tangenziale di coordinate locali al sistema formato dalla terna (X,
Y , Z):
X = B

cos B

sin
Y = B

Z = B

sin B

cos
24 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
ove B

rappresenta la componente radiale del campo magnetico B

, pos-
itivo verso il Sud, `e il valore della coelevazione e B

`e la componente azimu-
tale, positiva verso Est. Il termine tiene conto dello schiacciamento polare
terrestre ed `e dato da:
< 0.2

Inne, poich`e spesso si usa il sistema di riferimento gocentrico inerziale,


ricordiamo le equazioni che permettono di ottenere i valori delle componenti
di

B in tale sistema partendo dalla conoscenza di B

, B

, B

B
x
= (B

cos +B

sin ) cos B

sin
B
y
= (B

cos +B

sin ) sin +B

cos
B
z
= (B

sin +B

cos )
(2)
ove , lascensione retta, `e denita tramite la longitudine, , e il tempo
siderale di Greenwich,
g
come = +
g
.
4.4 Campo dipolare
Il campo magnetico

B pu`o essere espresso tramite il gradiente di un poten-
ziale scalare V :

B = V .
Consideriamo un sistema di riferimento cartesiano in cui lasse z coincida con
lasse di rotazione terrestre, lasse x appartenga al piano equatoriale e sia di-
retto verso il meridiano di Greenwich e lasse y completi la terna ortogonale.
Per questioni geometriche risulta molto pi` u comodo passare dal sistema ap-
pena denito ad un sistema di coordinate sferiche (, , ), le quali indicano
rispettivamente la distanza dal centro della Terra, la coelevazione e la lon-
gitudine Est dal meridiano di Greenwich. Le trasformazioni tra i due sono
regolate delle seguenti relazioni:

x = sin cos
y = sin sin
z = cos
In tale riferimanto, il potenziale V pu` o essere espresso in termini di ar-
moniche sferiche come segue:
4.4 Campo dipolare 25
V (, , ) = R
T

n=1
n

m=0
(
R
T

)
n+1
(g
m
n
cos m +h
m
n
sin m)P
m
n
(cos ) (3)
ove R
T
`e il valore medio raggio terrestre (6371.2 km), P
m
n
(cos ) sono i
polinomi di Legendre di grado n e ordine m e g
m
n
e h
m
n
sono dei coecienti,
dipendenti dal tempo, che vengono calcolati sperimantalmente sulla base di
misure di campo magnetico fatte sia sulla supercie terrestre che dai satel-
liti. Ogni cinque anni un gruppo di studiosi appartenenti allInternational
Association of Geomagnetism and Aeronomy esamina tali misure e produce
il set di coecienti gaussiani che vengono usati nei modelli che descrivono il
campo geomagnetico e prendono il nome di International Geomagnetic Ref-
erence Field (IGRF).
Usando tale rappresentazione per il potenziale, le tre componenti B
r
, B

,
B

del campo magnetico possono essere scritte, per k, come:


B

=
V

k
n=1
_
R
T

_
n+2
(n + 1)

n
m=0
(g
n,m
cos m +h
n,m
sin m)P
n,m
()
B

=
1

k
n=1
_
R
T

_
n+2
n
m=0
(g
n,m
cos m +h
n,m
sin m)
P
n,m

=
1
sin
V

=
1
sin

k
n=1
_
R
T

_
n+2
n
m=0
m(g
n,m
sin m +h
n,m
cos m)P
n,m
()
(4)
I coecienti sono stati scritti nel seguente modo:
g
n,m
S
n,m
g
m
n
(5)
h
n,m
S
n,m
h
m
n
(6)
S
n,m
=
_
(2
o
m
)(n m)!
(n +m)!
_
1/2
(2n 1)!!
(n m)!
(7)
in cui
i
j
rappresenta la delta di Kronecker. Inne i P
n,m
sono deniti come
26 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
P
0,0
= 1
P
n,m
= sin P
n1,n1
P
n,m
= cos P
n1,m
K
n,m
P
n2,m
(8)
K
n,m
=
_
(n1)
2
m
2
(2n1)(2n3)
n > 1
0 n = 1
(9)
Figura 6: Campo Magnetico dipolare
4.4 Campo dipolare 27
Dipolo centrato
Lo sviluppo in armoniche sferiche appena visto `e innito, per` o, solita-
mente vengono presi in considerazione soltanto alcuni termini.
Supponiamo, ad esempio di fermare lo sviluppo al termine n = 1 e di cal-
colarlo per (lordine) m = 0, 1; ci` o che si ottiene `e la forma del potenziale
associato al campo che genererebbe un dipolo posto al centro della Terra e
avente lasse inclinato rispetto a quello del pianeta.
V (, , ) =
R
3
T

2
_
g
0
1
P
0
1
() + (g
1
1
cos +h
1
1
sin )P
1
1
()
_
=
1

2
_
g
0
1
R
3
T
cos +g
1
1
R
3
T
cos sin +h
1
1
R
3
T
sin sin
_
Sostituendo i valori dei coecienti gaussiani calcolati nellanno 2000
g
0
1
= 29615 nT
g
1
1
= 1728 nT
h
1
1
= 5186 nT
si ottiene B
0
= (g
0
2
1
+g
1
2
1
+h
1
2
1
) = 3.0115 10
4
nT.
Possiamo ora scrivere le equazioni per le tre componnti del campo magnetico
nel sistema di riferimento tangenziale locale:
B

= 2
_
R
T

_
3
_
g
0
1
cos + (g
1
1
cos +h
1
1
sin ) sin
_
(10)
B

=
_
R
T

_
3
_
g
0
1
sin (g
1
1
cos +h
1
1
sin ) cos
_
(11)
B

=
_
R
T

_
3
_
g
1
1
sin h
1
1
cos )
_
(12)
Deniamo e rispettivamente la colatitudine e lazimut del punto
in cui lasse geomegnetico intersa la supercie terrestre nellemisfero nord,
calcolati in coordinate geograche; i loro valori relativi allanno 2000 sono:
= arccos
_
g
0
1
B
0
_
= 196.54

28 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE


= arctan
_
h
1
1
g
1
1
_
= 108.43

Tali valori indicano che il Polo Nord magnetico, collocato nellemisfero


nord alla latitudine di 79.54

N e longitudine 288.43

E, `e in realt` a il polo sud


del dipolo che genera il campo e, analogamente, che il polo nord del dipolo
si trova nellemisfero sud del pianeta.
Assumendo che il campo geomagnetico sia rappresentato da quello generato
da un dipolo con le caratteristiche appena descritte, possiamo scriverne la
forma vettoriale come segue:

B(

R) =
R
3
T
B
0
R
3
_
3( m

R)

R m
_
(13)
ove

R `e il vettore che indica la posizione di un certo punto nel campo
magnetico, mentre m indica la direzione del dipolo ed ha modulo unitario
cos` come

R.
Se ci mettiamo nel sistema di coordinate geocentrico inerziale, otteniamo
che il versore m `e scrivibile come segue, una volta noto il valore di
m
=

g
0
+
T
t + ove
g
0
`e il tempo sidereo a Greenwich ad un certo tem-
po di riferimento,
T
`e il valor medio della velocit` a di rotazione terrestre
(7.2921152 10
5
rad/s) e t il tempo trascorso dal tempo di riferimento:
m =

sin cos
m
sin sin
m
cos

. (14)
Le componenti del campo magnetico generato da un dipolo con asse in-
clinato rispetto a quello di rotazione terrestre e centro coincidente con centro
della Terra calcolate nel sistema di coordinate geocentriche inerziali sono
dunque:
B
x
=
R
3
T
B
0
R
3
_
3( m

R)R
x
sin cos
m
_
B
y
=
R
3
T
B
0
R
3
_
3( m

R)R
y
sin sin
m
_
B
z
=
R
3
T
B
0
R
3
_
3( m

R)R
z
cos
_
(15)
4.5 Modelli di Campo Magnetico Esterno 29
4.5 Modelli di Campo Magnetico Esterno
A grandi distanze dalla supercie terrestre il campo geomagnetico `e molto
ben descritto dallapprossimazione dipolare appena vista. Quando ci si tro-
va a dover studiare tale campo ad altezze non eccessivamente elevate, per` o,
non si pu`o evitare di tenere presenti i contributi al campo di dipolo dovuti
allesistenza di correnti elettriche allinterno della magnetosfera. Queste cor-
renti subiscono linuenza dellinterazione tra latmosfera e il vento solare e
di conseguenza agiscono diversamente in corrispondenza di periodi di massi-
ma o minima attivit` a della stella. Per descrivere il loro contributo sono stati
sviluppati nel corso degli anni vari modelli, pi` u o meno accurati. Di seguito
sono riportati i principali aspetti elaborati da alcuni di essi e il signicato
degli indici che vi compaiono: in particolare verranno presi in considerazione
i modelli contemplati nel programma usato per ottenerne la simulazione del
campo magnetico (vedi prossimo capitolo).
Indici K
p
I K
p
sono degli indici di attivit`a magnetica planetaria e vengono calco-
lati in seguito alla conoscenza degli indici K. Questi ultimi, ottenuti grazie
a misure eettuate a intervalli di 3 ore da stazioni per il monitoraggio del
campo geomagnetico, indicano le variazioni del campo magnetico rispetto al
valore standard dovute allattivit` a magnetica causata dal vento solare. Tali
indici vengono rappresentati in scala semi-logaritmica e possono variare tra
1 e 9 assumendo valori interi.
Gli indici K
p
sono ottenuti calcolando la media dei valori standardizzati ot-
tenuti per i K da 13 stazioni poste a latitudini geomagnetiche comprese tra i
48

e i 63

. Come i precedenti, anche i K


p
sono indici semi-logaritmici, ven-
gono mediati su intervalli di tre ore e rappresentano landamento dellattivit` a
magnetica planetaria. I valori che possono assumere sono 28: 0, 0
o
, 1, 1
o
,
1+, ...., 8+, 9 e 9
o
.
Indici D
st
Gli indici D
st
rappresentano, ad un dato istante di tempo, il valor medio
su tutte le longitudini delle variazioni di intensit`a delle ring current registrate
da un set di osservatori geomagnetici situati vicino allequatore. Il livello di
riferimento `e calcolato in modo che il valore di D
st
sia statisticamente nullo
duante una giornata riconosciuta di quiete a livello internazionale. Il range
entro cui possono variare i D
st
va da valori maggiori a 20 nT, che indicano
un basso livello di tempeste geomagnetiche, no a valori inferiori a 100 nT.
30 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Valori estremi, D
st
200 nT, si hanno in corrispondenza del manifestarsi
delle aurore anche alle medie latitudini.
Modello di Mead-Faireld
Nel 1975 Mead e Faireld elaborarono un modello di campo geomagneti-
co che riproduceva quello reale entro 17R
T
. Tale modello `e costituito da
un espansione in serie di potenze che, se espressa in coordinate magnetiche
solari, risulta quadratica rispetto alla posizione e lineare rispetto all angolo
di inclinazione tra la direzione del vento solare e il campo principale dipo-
lare. I coecienti di questo sviluppo in serie vengono calcolati ttando, con
il metodo dei minimi quadrati, una grande quantit` a di dati ottenuti gra-
zie alle misure di

B fatte da molti satelliti. In particolare sono disponibili
quattro set di indici che corrispondono ai quattro range entro cui possono
variare gli indici di attivit`a magnetica K
p
. Il modello di Mead e Faireld
pu`o essere sfruttato per tracciare i contorni delle linee di campo magnetico a
diverse latitudini ed in funzione dei diversi valori dei coecienti K
p
: essendo
un modello statico rappresenta bene fenomeni mediati nel tempo mentre non
riproduce altrettanto ecacemente gli eetti di sistemi di correnti localizzate
come le ring current e le sheet current.
Modello di Tsyganenko
Tsyganenko propose pi` u di un modello per rappresentare le correnti mag-
netosferiche e il campo magnetico terrestre: tra essi consideriamo quelli
risalenti al 1987, al 1989 e al 1996.
Nel 1987 Tsyganenko simul` o le correnti presenti nella coda magnetosferica
costruendo una distribuzione continua di li di corrente innitamente lunghi
e giacenti nel piano equatoriale: ciascuno di questi lamenti venne descritto
in modo che producesse un campo magnetico a simmetria assiale le cui li-
nee di forza fosssero circolari e centrate sullasse del lamento. Tale modello
si rivel`o abbastanza buono nellapprossimare le correnti in zone della coda
magnetosferica lontane dalla supercie terrestre, ove le linee di campo si al-
lungano lungo la congiungente Sole-Terra, mentre non era in grado di dare
una rappresentazione soddisfacente dellinterno della magnetotail nelle vici-
nanze del pianeta.
Due anni dopo Tsyganenko propose un secondo modello: esso era in grado di
riprodurre il campo magnetico dovuto alle sheet current presenti nella mag-
netotail e alle ring current, tenendo conto delle asimmetrie osservate nella
distribuzione delle correnti a seconda che ci si trovasse nella regione rivolta
verso il sole o in quella notturna. Tale modello dipendeva, inoltre, dalla di-
4.5 Modelli di Campo Magnetico Esterno 31
rezione inclinata dellasse del dipolo che genera il campo principale.
Inne, nel 1996, il campo magnetico venne modellato da Tsyganenco intro-
ducendo un ulteriore fattore: il contributo dovuto alle correnti di Birkeland.
Queste correnti costituiscono un meccanismo di accoppiamento tra la mag-
netosfera e la ionosfera raggiungendo questultima lungo le linee di campo
alle alte latitudini. La geometria del usso di queste correnti varia a secon-
da dellinclinazione del dipolo centrale, fatto di cui il modello tiene conto.
I parametri da cui il modello dipende sono, oltre agli indici di attivit` a geo-
magnetica D
st
, le componenti z e y del campo magnetico interplanetario, che
possono variare da +50, quando lIMF ha polarizzazione nord, a 50 quando
`e dirretto verso sud, e la pressione del vento solare i cui valori vanno da 0 a
8 nPa.
Basandosi molto sui dati ottenuti dai satelliti per lo studio del campo geo-
magnetico, questi modelli sono semi-empirici e sono stati ottenuti prendendo
in considerazione il miglior t dei dati osservati.
Modello di Olson-Ptzer
Prendiamo ora in considerazione due modelli sviluppati da Olson e Ptzer:
essi dieriscono per il tipo di condizioni magnetosferiche prese in esame e ven-
gono detti quiet e dynamic model.
Il primo di essi si basa sui dati raccolti durante i periodi in cui le pertur-
bazioni magnetosferiche sono quasi assenti e, quindi, non pu` o essere usato
per descrivere condizioni turbolente. Il contributo principale `e dato dal cam-
po magnetico generato da un dipolo il cui asse sia ortogonale alla direzione
Sole-Terra: ad esso vanno aggiunti i termini dovuti alla presenza di correnti
nella magnetopausa, nella coda e alle ring current.
La rappresentazione del campo magnetico `e data in coordinate cartesiane
ed `e espressa tramite unespansione al sesto ordine in serie di potenze con
alcuni termini esponenziali. I difetti che si riscontrano in questo modello
sono dovuti alla sua applicabilit` a alle sole condizioni di magnetosfera quieta
e al fatto che sia langolo di inclinazione del dipolo che le ring current siano
ssati.
A dierenza del primo, il modello dinamico di Olson e Ptzer `e stato pensato
per riuscire a modellare le variazioni, in intensit` a e dimensioni, dei principali
sistemi di correnti magnetosferiche come le ring current, la cui variabilit`a
dipende dagli indici D
st
, e le correnti nella magnetopausa. Queste variazioni
sono spesso dovute a interazioni con il vento solare del quale, nel modello,
si considerano la velocit`a e la densit` a:questultima pu` o assumere valori com-
presi tra 0.4 e 100 particelle/cm
3
. Anche se il modello `e applicabile ad ogni
tipo di condizioni magnetiche, esso non approssima tanto bene la regione
32 4 IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
interna della magnetotail durante i periodi di turbolenza a causa del fatto
che non tiene conto in maniera adeguata del contributo dovuto alle correnti
di Birkeland.
Modello di Ostapenko-Maltsev
Questo modello si basa su misure delle tre componenti del campo magneti-
co terrestre per le quali siano disponibili informazioni sui parametri riguardan-
ti linterazione con il vento solare ed, in particolare, sugli indici K
p
e D
st
,
sulla pressione del vento solare e sulla componente z del mezzo interstellare.
Il campo geomagnetico viene, in questo caso, rappresentato tramite polino-
mi del quarto ordine dipendenti dalla distanza dal centro della Terra e tali
da tener conto dellasimmetria giorno-notte e dell inclinazione del dipolo
centrale. Esaminando gli eetti che ciascuno dei parametri considerati dal
modello produce, si pu`o vedere che ci`o che maggiormente inuisce sulla po-
sizione delle polar cusp `e il valore dellindice D
st
.
33
5 Simulazione e interpretazione dei risultati
Il programma scelto per le simulazioni, SPENVIS, `e stato realizzato grazie
alla collaborazione di diversi enti impegnati nello studio dello spazio, tra cui
lAgenzia Spaziale Europea (ESA). SPENVIS permette di analizzare svariati
aspetti riguardanti il comportamento di uno o pi` u satelliti in orbita attorno
alla Terra: in esso, accanto a quelli che riproducono il campo magnetico, sono
implementati modelli in grado di simulare gli eetti prodotti sui satelliti delle
radiazioni e dei meteoriti, dei cambiamenti nella ionosfera e nellatmosfera,
e delle correnti elettriche presenti nellatmosfera.
Nei paragra successivi sono riportate la procedura di simulazione del campo
magnetico e i risultati che sono stati ottenuti.
5.1 Simulazione dei dati
I modelli implementati in SPENVIS permettono lo studio di diversi fenomeni
che avvengono nellatmosfera terrestre e che possono interessare i satelliti in
orbita attorno al pianeta. Tali modelli, per poter essere utilizzati, necessi-
tano che siano note le orbite dei satelliti o i punti geograci cui verranno
applicati. Queste informazioni sono facilmente ottenibili grazie al generatore
di coordinate e al generatore di orbite disponibili in SPENVIS.
Il generatore di coordinate `e un programma che permette di ottenere tre
diversi tipi di risultati: 1. le coordinate di un unico punto geograco, 2. lan-
damento di una variabile, scelta tra la latitudine, la longitudine o il tempo e
laltitudine, note le altre due e 3. una mappa del pianeta corrispondente ad
un determinato valore dellaltitudine o del tempo.
Se si vuole simulare lorbita di un satellite bisogna ricorrere al simulatore di
orbite. Questo programma tiene conto di fattori quali lo schiacciamento della
Terra ai poli, lattrazione gravitazionale esercitata dal Sole e dalla Luna, la
pressione di radiazione solare e lattrito dellaria e permette di scegliere la
data e lora di lancio e le caratteristiche, come altezza, inclinazione ed eccen-
tricit` a, dellorbita del satellite. Tra i risultati prodotti, il generatore di orbite
fornisce anche le coordinate, longitudine, latitudine e altitudine, del satellite
al passare del tempo con un passo che, nel caso considerato, `e di 60 s.
Nellambito del progetto AtmoCube si `e scelto di utilizzare il generatore di
orbite: nel corso delle vaire simulazioni la data e lora di inizio della missione
sono state cambiate, mentre lorbita `e sempre stata presa circolare, inclinata
di 60 gradi e con un altezza di 600 km. Per ogni diversa simulazione di campo
magnetico sono state considerate quindici orbite che corrispondono circa al
trascorrere di un giorno.
Una volta note le coordinate che descrivono lorbita del satellite attorno alla
34 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Terra, `e stato simulato il campo magnetico in cui si trover` a immerso At-
moCube. SPENVIS dispone dei valori dei coecienti IGRF per la stima
del contributo al campo magnetico totale del campo di diplo e permette di
scegliere tra i seguenti modelli di campo magnetico esterno:
Modello di Mead-Faireeld
Modelli di Tsyganenko (1987, 1989, 1996)
Modelli di Olson-Ptzer (quieto, dinamico)
Modello di Ostapenko-Maltsev
Tra essi quelli che pi` u spesso vengono utilizzati nello studio del campo
magnetico sono il modelli di Tsyganenko del 1996 e di Olson-Ptzer dinam-
ico: tali modelli sono stati usati anche in questa simulazione.
SPENVIS permette di scegliere i valori da dare ad alcuni dei parametri
riguardanti lattivit` a solare di cui i modelli tengono conto. Di seguito sono
riportate due tabelle nelle quali sono indicati i valori dati a tali parametri a
seconda delle condizioni di attivit` a solare (V.S.= vento solare, IMF= Inter-
planetary Magnetic Field):
Modello Attivit` a solare D
st
IMF z IMF y Pressione V.S.
(nT) (nPa)
Tsyganenko max 100 20 20 8
(1996) min 20 0 0 4
Modello Attivit` a solare D
st
Densit`a V.S. Velocit` a V.S.
(nT) (cm
3
) (km/s)
Olson-Ptzer max 100 24 700
dinamico min 20 1 200
I le di risultati prodotti dal programma fornivano, oltre ad altri dati
come le coordinate magnetiche locali, la conoscenza delle tre componen-
ti del campo geomangetico calcolate punto per punto. Questi valori sono
stati inseriti in un programma fortran per ottenere un vettore avente come
componenti i valori delle intensit` a del campo, ottenuti come segue:
|

B
i
| =
_
(B
i
)
2
+ (B
i
)
2
+ (B
i
)
2
5.2 Analisi in Frequenza 35
Successivamente i valori del modulo di B sono stati sfruttati per determinare
i fattori principali che ne determinano landamento in funzione del tempo e
per valutare quale tra i modelli descrive meglio la dipendenza dalle condizioni
solari.
5.2 Analisi in Frequenza
La prima delle analisi eettuate mira a riprodurre landamento in frequenza
del modulo del campo magnetico a 600 km di quota in funzione del tempo.
Il modello utilizzato per simulare il campo magnetico nel quale sar` a immerso
AtmoCube nel corso delle sue quindici orbite attorno alla Terra `e quello di
Tsyganenko risalente al 1996. Le orbite del satellite sono state ottenute
supponendo che il suo lancio sia previsto per il 21 dicembre del 2006 ed i
valori dati ai parametri riguardanti lattivit` a solare da cui il modello dipende
sono quelli riportati nella precedente tabella in corrispondenza di un massimo
e di un minimo nellattivit` a del Sole. Deve essere precisato, per` o, che nel corso
di tale anno lattivit`a della stella raggiunger` a valori minimi e non massimi:
la scelta di studiare entrambe le condizioni estreme permette di capire le
inuenze dellattivit` a solare alle basse altitudini.
Figura 7: Andamento di |

B| in funzione del tempo


36 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Landamento di |

B| in funzione del tempo trascorso in orbita dal satel-


lite a partire dallinizio della missione `e rappresentato in gura 7 dalla linea
verde.
Per questioni di rappresentazione graca, la scala dei tempi parte dallistante
iniziale t = 0 s ed arriva no a t = 50.000 s, ovvero copre un intervallo di
circa 13 ore che corrispondono al periodo di tempo che AtmoCube impiega
per compiere circa 8 9 orbite. Nella gura si pu`o notare un andamento
oscillante del campo magnetico, caratterizzato da determinate frequenze.
La prima ipotesi per spiegare tale comportamento `e supporre che esso sia
legato alla latitudine ed alla longitudine che AtmoCube assume istante per
istante.
Ad ogni giro attorno alla Terra, il satellite viene a trovarsi in posizioni diverse
rispetto alla supercie del pianeta a causa della rotazione di questultimo at-
torno al proprio asse. Per capirne il motivo, supponiamo che AtmoCube
passi, ad un certo istante, sopra il punto geograco ottenuto intersecando
lEquatore con il meridiano di Greenwich e lasciamo che esso compia unor-
bita attorno al pianeta: per farlo impiegher` a circa un ora e mezza. Trascorso
tale tempo il satellite passer` a nuovamente sopra lEquatore ma non pi` u sopra
il punto di intersezione tra esso e il meridiano fondamentale. La ragione per
cui ci` o avviene risiede nel fatto che che la Terra gira attorno al proprio asse
spostandosi di circa 22 gradi ogni orbita del satellite.
Un eetto analogo si ha nel caso della latitudine che, nellambito delles-
perimento AtmoCube, potr` a assumere tutti i valori compresi tra 60 e +60
gradi. Passando dallEquatore a + o 60 gradi di latitudine, il satellite in-
crocia linee diverse di campo magnetico la cui intensit`a varia di conseguenza.
Il motivo per cui ci`o accade risiede nel fatto che lasse del dipolo magnetico
`e inclinato rispetto allasse di rotazione terrestre e non passa per il centro
della Terra. Questo implica che in certe zone, ad esempio al di sopra dellO-
ceano Atlantico meridionale, le linee di campo siano pi` u vicine alla supercie
terrestre e, quindi, che il campo magnetico sia pi` u intenso. Tale eetto pu` o
portare a delle variazioni dellintensit` a del campo in funzione della longitu-
dine.
Tenendo presenti tali considerazioni, si `e pensato di riprodurre landamento
in frequenza del modulo del campo magnetico tramite delle modulazioni della
longitudine e della latitudine che riproducessero lo spostamento del satellite
rispetto alla supercie del pianeta. Le singole modulazioni sono rappresentate
dalle linee azzurre e il loro andamento `e dato dalla formula:
5.2 Analisi in Frequenza 37

i
= (1 +cos(
i
t +))
ove e sono due costanti, `e una fase dipendente dal punto di lancio del
satellite,
i
indica la longitudine o la latitudine a seconda dei casi e gli
i
sono stati calcolati come descritto di seguito.
Consideriamo il caso in cui rappresenti la latitudine. Prendiamo come
punto iniziale il passaggio del satellite sopra lEquatore ed immaginiamo il
percorso compiuto da AtmoCube per descrivere unorbita attorno al pianeta.
Partendo da latitudine zero, AtmoCube proseguir` a, ad esempio verso Sud,
no a trovarsi a 60 gradi di latitudine per poi tornare verso lEquatore e
superarlo no a raggiungere un valore di pari a +60 gradi: da qui, per
tornare al punto di partenza, dovr` a ancora passare da +60 a zero gradi di
latitudine. In totale, mentre il satellite ha percorso una sola orbita, la latitu-
dine `e variata da 60 a +60 gradi per due volte, cio`e con una velocit` a pari
al doppio di quella del satellite.
Sia
sat
la velocit` a angolare di questultimo: di seguito `e indicato il metodo
usato per trovarne il valore.
Dopo essere stato lanciato, il satellite si posiziona sulla sua orbita quando la
forza centrifuga F
c
e la forza di gravit` a F
g
si equilibrano.
Denendo
R = R
T
+h
con h = 600 km, il raggio dellorbita del satellite, la condizione di equilibrio
tra le forze `e la seguente:
F
c
= F
g

m
2
sat
R
= mg
ove m `e la massa del satellite e g indica laccelerazione gravitazionale a dis-
tanza R dal centro della Terra. Questultimo valore si ottiene, conoscendo
laccelerazione gravitazionale sulla supercie del pianeta g
0
= 9.8 m/s
2
, come
segue:
g = g
0
(R
T
/R)
2
.
38 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Nota g si ottiene il valore di
sat
e, da esso, la velocit`a con cui varia la
latitudine: nel caso in cui
i
rappresenti la latitudine, si ha che

i
=
lat
= 2
sat
= 2.16 10
3
rad s
1
.
Per conoscere la velocit` a con cui varia la longitudine dei punti sopra i
quali passa AtmoCube, basta tenere conto della rotazione terrestre.
Se la Terra non si muovesse, infatti, i valori di longitudine e latitudine dei
punti sopra i quali passa il satellite sarebbero gli stessi ad ogni orbita.
Mentre il satellite gli gira attorno, per` o, il pianeta ruota sul proprio asse:
a causa di tale rotazione, mentre la latitudine continua a variare tra 60 e
+60 gradi, la longitudine delle regioni terrestri sopra le quali passa lorbita
del satellite non solo `e diversa da quella che individuava i punti nel caso del
pianeta fermo ma varia anche da orbita a orbita.
La velocit` a di tale variazione si ottiene sottraendo alla velocit` a di rotazione
del satellite quella,
T
, della Terra : per
i
rappresentante la longitudine si
ha dunque:

i
=
long
=
sat

T
= 1.01 10
3
rad s
1
.
Come si pu`o vedere dal graco, ci` o che maggiormente inuenza landamento
del modulo del campo mangetico `e la latitudine: da sola, per` o, essa non `e
suciente a riprodurre tutte le particolarit` a di tale andamento. Per questo
motivo, `e stata considerata una modulazione totale, linea blu, in grado di
tener conto anche degli eetti della longitudine ed ottenuta moltiplicando le
due precedenti.
Lasse secondario delle ordinate che compare nel graco riporta dei valori
dipendenti da quelli dati alle costanti e nelle modulazioni di latitudine
e longitudine: tali valori non hanno per` o alcun signicato sico in quanto
lo scopo dellanalisi non era quello di riprodurre lampiezza delle oscillazioni
del campo magnetico ma solamente la loro frequenza.
5.2 Analisi in Frequenza 39
Per stimare la bont` a della modulazione usata, si `e vericato che essa
riproducesse landamento del campo magnetico in diverse situazioni ottnute
spostando il punto di partenza di AtmoCube di 90, 180 e 270 gradi.
Il graco riportato di seguito ragura landamento di |

B| in funzione del
tempo, linea verde, e la modulazione totale, trovata come appena descritto
e rappresentata dalla linea blu, nel caso in cui il satellite venga fatto par-
tire da una posizione spostata di 180 e gradi rispetto a quella precedente.
Anche in questo caso, le frequenze di variazione del campo magnetico sono
adeguatamente individuate dalla modulazione calcolata.
Figura 8: Andamento di |

B| in funzione del tempo


40 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
5.3 Spiegazione dellandamento trovato
Il passo successivo alla riproduzione dellandamento in frequenza del modulo
del campo geomagnetico in cui sar` a immerso AtmoCube, `e quello di spiegare
le cause che lo generano.
Le modulazioni trovate hanno mostrato che i cambiamenti del campo mag-
netico dipendono soprattutto dalla posizione che il satellite occupa rispetto
alla Terra. Una prima spiegazione, di tipo topologico, di questa dipendenza
`e gi` a stata accennata. Accanto ad essa, per` o, esistono altri eetti che devono
essere investigati, come viene suggerito dallanalisi del seguente graco.
Figura 9: Andamento di |

B| e della latitudine in un giorno


I punti blu scuro rappresentano la dispersione dei valori del campo mag-
netico in funzione dellora del giorno delle localit` a sopra cui passa il satellite,
mentre la linea formata dai punti pi` u chiari, il variare della latitudine del
satellite. Osservando l andamento della latitudine possiamo dedurre che il
satellite passer` a sopra lemisfero nord del pianeta durante la notte, sar` a all
Equatore allalba ed al tramonto ed attraverser` a lemisfero sud durante il
5.3 Spiegazione dellandamento trovato 41
giorno. Nel portare a termine tale percorso, AtmoCube si imbatter` a in un
campo magnetico i cui valori sono minimi in prossimit` a dell Equatore ed
aumentano nellemisfero nord, mantenendo una dispersione limitata in en-
trambi i casi. Quando il satellite si trova allemisfero sud, invece, lintensit`a
del campo magnetico varia molto nel corso delle quindici orbite.
Tale andamento fa supporre che sia la diversa ora del giorno, sia il variare
delle stagioni inuenzino i valori del campo magnetico. Si ha infatti che,
avendo scelto di far iniziare la missione il 21 dicembre, il satellite passa so-
pra lemisfero nord durante linverno e, come mostrato dal graco, di notte,
mentre si trova a sud destate e durante il giorno.
La possibilit` a che tali eetti inuenzino in maniera rilevante landamento del
campo magnetico `e stata studiata e i risultati sono riportati di seguito.
Eetti Giorno-Notte
Il percorso di AtmoCube attorno alla Terra pu` o, in prima approssimazione,
essere diviso in due semi-circonferenze, una situata nella regione rivolta verso
il Sole e laltra nel lato notturno. A causa delle interazioni del vento solare
con la magnetosfera, il campo magnetico che caratterizza tali regioni `e diver-
so: nella parte diurna le linee di campo sono schiacciate verso la supercie
del pianeta mentre, nel lato opposto, esse si allungano nella magnetotail. A
parit` a di distanza dalla supercie terrestre, dunque, il satellite percorre linee
di campo magnetico di diversa intensit`a quando passa dalla regione illumi-
nata dal Sole a quella posta in ombra.
Tali variazioni nellintensit` a del campo potevano essere alla base dellanda-
mento riscontrato. Per vericare la validit` a di tale ipotesi `e stato fatto un
confronto tra gli andamenti del campo magnetico ottenuti facendo partire il
satellite lo stesso giorno ed alla stessa ora ma da punti diametralmente op-
posti della supercie terrestre. Il motivo di tale scelta `e spiegato di seguito.
Supponiamo di dividere la Terra a met` a con una circonferenza passante
per i poli geograci in modo da separare la regione diurna del pianeta da
quella notturna. Immaginiamo che, nel primo caso, AtmoCube parta da un
punto lungo lEquatore quando l` `e mezzanotte: durante la prima orbita, il
satellite si trover` a nella regione diametralmente opposta a quella di partenza
poco dopo mezzogiorno. Ribaltiamo ora la situazione ed immaginiamo che
AtmoCube venga fatto partire sempre a mezzanotte ma dal luogo in cui pri-
ma passava di giorno (secondo caso): questa volta, sempre durante la prima
orbita, il satellite passer` a a circa mezzogiorno nella zona del pianeta dalla
quale era partito nel primo caso.
42 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Il seguente graco riassume proprio la situazione appena descritta, non per
una, ma per tutte le orbite che il satellite compie in un giorno. I dati
rappresentati in blu descrivono landamento della dispersione dei valori di
|

B| e della longitudine nel primo caso, quelli in arancione nel secondo.


Figura 10: Andamento di |

B| e della latitudine in funzione del tempo:


variazioni giorno-notte
I dati in arancione indicano che, in questo caso, il satellite si trova nellem-
isfero sud durante la notte, mentre passa nellemisfero nord durante il giorno,
seguendo un percorso esattamente opposto a quello riportato dai dati in blu.
La dispersione nei valori del campo magnetico, per` o, non presenta dierenze
nei due casi: rimane elevata per longitudini minori di zero, e contenuta sia
allequatore che nellemisfero nord. Inoltre, entrambi i graci mostrano che i
valori pi` u elevati dellintensit` a di

B si hanno nellemisfero sud.
Tale confronto permette, dunque, di capire che landamento del modulo del
campo magnetico visto da AtmoCube non `e regolato da eetti dovuti al pas-
saggio del satellite da regioni in ombra a regioni illuminate dal Sole, ma non
fornisce informazioni sullinuenza delle variazioni stagionali.
5.3 Spiegazione dellandamento trovato 43
Purtroppo, a causa del fatto che il programma costruisce automatica-
mente la griglia spaziale su cui calcolare i valori del campo magnetico, `e
possibile riprodurre solo in maniera approssimata il passaggio del satellite
sopra gli stessi punti a distanza di 12 ore. Scelta una particolare orbita,
`e stato gracato landamento del campo magnetico nei due casi preceden-
ti spostando articialmente di 12 ore i dati in arancione per evidenziare il
confronto.
Figura 11: Andamento di |

B|, della latitudine e della longitudine in funzione


del tempo
Dal graco riportato si nota che, mentre gli andamenti in latitudine com-
baciano nei due casi, quelli in longitudine sono spostati di circa 15 gradi. Si `e
valutato che proprio questo eetto della longitudine `e la causa delle dierenze
fra i due andamenti.
44 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Eetti Stagionali
Il fatto che i valori del modulo del campo geomagnetico siano molto pi` u
dispersi al sud piuttosto che al nord potrebbe, forse, essere spiegato con-
siderando che, nella simulazione fatta, allemisfero sud si ha la stagione estiva
mentre al nord quella invernale.
Per vericare limportanza di questo fattore, sono stati confrontati i valori di
intensit` a del campo magnetico ottenuti facendo partire il satellite a sei mesi
di distanza dallo stesso punto della supercie terrestre. Dopo aver vericato
che la latitudine e la longitudine dei punti in cui passava il satellite e lora
del passaggio fossero gli stessi nei due casi, abbiamo sovrapposto i graci
relativi allandamento del campo magnetico durante il giorno. I risultati del
confronto sono riportati nel graco che segue.
Figura 12: Andamento di |

B| in funzione del tempo: variazioni stagionali


Come si vede facilmente, i punti che rappresentano il valore dellintensit` a
del campo magnetico nei due casi coincidono e mantengono le caratteristiche
di dispersione gi`a analizzate in precedenza. Anche in questo caso, dunque,
5.3 Spiegazione dellandamento trovato 45
bisogna concludere che linuenza delle diverse condizioni stagionali non sia
il fattore determinante nelle variazioni di |

B|.
Le variazioni da esse indotte hanno valori molto piccoli, come si vede dal
graco in gura 13.
Figura 13: |

B
estate
| |

B
inverno
| in funzione del tempo
Il graco rappresenta la dierenza, calcolata punto per punto in funzione
del tempo, tra i valori di |

B| ottenuti supponendo che allemisfero nord fosse


estate e quelli relativi alla situazione opposta (linea blu). Per confronto si
riporta anche landamento del modulo del campo magnetico. Le scale sug-
li assi delle ordinete sono dierenti e sono state riportate solamente con lo
scopo di mettere in evidenza il fatto che le dierenze di cui si sta parlando
sono dellordine del percento sul valore del campo magnetico.
46 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Eetti Topologici
Le analisi fatte nei precedenti paragra hanno mostrato che n`e leetto
del passaggio dalla regione diurna a quella notturna, n`e il cambiamento di
stagione sono in grado di giusticare il diverso andamento del campo mag-
netico nei due emisferi. Come accennato in precedenza, per` o, esiste un altro
eetto che potrebbe spigare tale fenomeno. Esso `e legato alla geometria del
dipolo che genera il campo geomagnetico, ovvero, tiene conto dellinclinazione
di circa 11.3 gradi dellasse di dipolo rispetto allasse di rotazione terrestre
e del suo spostamento, di circa 300 km, rispetto al centro del pineta. Per
vericare la validit` a di questa ipotesi, abbiamo ricostruito geometricamente
il problema e si `e valutato il campo magnetico nei punti a1, b2, a2 e b2
corrispondenti a valori di latitudine estremi (+60 e 60 gradi) e a longitu-
dini opposte. Di seguito `e riportata la ricostruzione geometrica del problema.
Supponiamo che la Terra sia una sfera perfetta di raggio R
T
= 6378 km
e che il piano in cui giace lasse del dipolo sia lo stesso in cui si trova lasse
di rotazione del pianeta. I punti indicati con i numeri 1 e 2 in gura 14
rappresentano i poli magnetici, N ed S quelli geograci e a1, b1, a2 e b2 i
punti in cui vogliamo calcolare il valore del campo magnetico. Siano inoltre
= 11.3

langolo di inclinazione tra la direzione del dipolo e quella dellasse


di rotazione terrestre,
1
= 81.3

la latitudine del punto 1 e


2
= 64.7

quella
del punto 2.
Figura 14: Rappresentazione geometrica del dipolo
5.3 Spiegazione dellandamento trovato 47
Quello che ci interessa valutare per calcolare il valore del campo magneti-
co nei quattro punti elencati sopra `e la loro distanza dal centro del dipolo e
la latitudine magnetica. Per farlo bisogna conoscere la posizione del centro
del dipolo (w) rispetto al centro della Terra (p). Essa `e stata valutata, in
approssimazione di angoli piccoli, come segue.
|

1n| = R
T
sin(90
1
) = 967.5 km
|

1o| = |

1n|/ sin = 4923.5 km


| op| = R
T
| on| = R
T
|

1o| cos = 1476.5 km


| ow| = | op| cos = 1447.9 km
| pw| = | op| sin = 289.3 km
Il dipolo dista, dunque, dal centro del pianeta 289.3 km. Valutiamo ora la
distanza dei due poli magnetici (|

1w| e |

2w) dal centro trovato.


|

2w| =
_
(R
2
T
| op|
2
sin
2
) = 6371.4 km
|

2o| = | ow| +|

2w| = 7819.4 km
|

12| = |

1o| +|

2o| = 12742.9 km
|

1w| = |

1o| +| ow| = 6371.4 km


Ricordando che AtmoCube orbita a 600 km dalla supercie del pineta, e sup-
ponendo che tale orbita sia perfettamente circolare, possiamo calcolare la
distanza dei punti a1, b1, a2, b2 dal centro del dipolo grazie al teorema del
coseno. La latitudine magnetica di tali punti `e nota ed i suoi valori sono
riportati nella seguente tabella.
Punti a1 b1 a2 b2
60

N 60

N 60

S 60

m
60

+ 60

60

60

+
Il valore del campo magnetico in tali punti `e stato ottenuto usando la
seguente formula:
B = B
0
(R
T
/R
m
)
3
_
(1 + 3 sin
2

m
)
48 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
ove B
0
= 3.01153 10
4
nT = 0.31 G, R
m
e
m
sono il raggio e la latitudine
magnetica dei punti.
I risultati di tale calcolo sono riportati di seguito.
a1 b1 a2 b2
B 0.450 0.435 0.488 0.369
Calcolando la dierenza percentuale dellintensit` a del campo magnetico
per punti alla stessa latitudine si ottiene:
nord
= 4.7% e
sud
= 37%. Tale
stima mette in evidenza che mentre al nord il campo magnetico varia poco
quando si considerano regioni con longitudini diverse, al sud le dierenze nel
|

B| sono molto pi` u elevate. Lo stesso eetto si vede... spiegazione risiede nel
fatto che nellemisfero sud le linee di campo che il satellite incontra sono molto
pi` u intense quando esso passa sopra lAnomalia Sud-Atlantica (SAA) che
quando si trova nella regione opposta ad essa. Lelevata dispersione dei valori
del |

B| in corrispondenza di 60

di latitudine evidenziata dai precedenti


graci, pu`o dunque essere spiegata da questo eetto di tipo topologico.
5.4 Confronto tra i Modelli in diverse condizioni di
attivit`a solare
La seconda parte dellanalisi eettuata riguarda il confronto tra due dei
modelli maggiormente usati nello studio delle variazioni del campo magnetico
causate dalle interazioni con il vento solare. Tali modelli sono quelli di Olson
e Ptzer dinamico e quello di Tsyganenko del 1996. Essi dieriscono tra loro
principalmente per il fatto che, a dierenza di quello di Olson e Ptzer, il
modello di Tsyganenko tiene conto delle variazioni prodotte dallinterazione
solare nelle correnti di Birkeland e si basa in buona parte su dati sperimentali.
La prima verica che `e stata fatta ha mostrato che landamento del cam-
po magnetico predetto dai due modelli in funzione del tempo `e lo stesso.
Scelti un luogo ed una data per linizio dellesperimento AtmoCube, sono
stati simulati, con entrambi i modelli, i valori del campo magnetico visti dal
satellite: essi sono riportati nel graco, in funzione del tempo, assieme alla
latitudine.
5.4 Confronto tra i Modelli in diverse condizioni di attivit` a solare 49
Figura 15: Andamento di |

B|, in funzione del tempo, predetto dai modelli


di Tsyganenko (1996) e di Olson e Ptzer dinamico
Landamento trovato mostra che le predizioni dei modelli risentono degli
stessi eetti di latitudine, dovuti a variazioni topologiche.
Il secondo aspetto analizzato riguarda la capacit` a dei modelli di essere
inuenzati dai diversi valori dati ai parametri di attivit` a solare. A parit` a di
orbite compuite dal satellite, sono state confrontate le dierenze tra i valori
di |

B| predetti dal modello di Tsyganenko e da quello di Olson e Ptzer in


condizioni di massima e minima attivi` a della stella. I risultati ottenuti sono
riassunti in gura 16.
In funzione del tempo, sono rappresentate le dierenze tra i modelli a
parit` a di condizioni solari e landamento del campo magnetico (linea nera).
Questultimo `e stato inserito solamente per far notare le diverse scale sugli
assi delle ordinate: anche in questo caso le dierenze nelle previsioni dei
modelli sono di circa uno o due ordini di grandezza inferiori rispetto al valore
di |

B|.
50 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Figura 16: Dierenza nei valori di |

B| predetti dai due modelli in diverse


condizioni di attivit` a solare
La linea blu nel graco, indica la dierenza punto per punto nei valori
di campo magnetico forniti dai due modelli in condizioni di minimi solare.
Tali dierenze sono minori di quelle riscontrate in caso di massima attivit` a
della stella: questo fatto indica che i modelli sono quasi equivalenti quando
lattivit` a geomagnetica `e bassa mentre accentuano la loro diversit` a quando
essa `e disturbata.
Questa conclusione pu` o essere capita meglio osservano nel graco in gu-
ra 17. In esso, al variare del tempo, sono riportate le dierenze dei valori di
|

B| predetti da ciascun modello in condizioni di massima e minima attivit` a


solare. Tali dierenze sono maggiori per il modello di Tsyganenko che per
quello di Olson e Ptzer ed indicano dunque che il primo di essi risente di
pi` u dellinuenza dei parametri solari.
5.5 Confronto tra anni diversi 51
Figura 17: |

B
max
| |

B
min
| nei due modelli
Riassumendo, `e stato vericato che i modelli di Olson e Ptzer dinamico
e di Tsyganenko del 1996 risentono delle variazioni di tipo topologico, che,
nel caso di minima attivit` a solare, producono risultati analoghi mentre dif-
feriscono tra loro quando essa `e massima a causa del fatto che il modello di
Olson e Ptzer risente poco delle variazioni nei parametri relativi allattivit` a
del Sole.
5.5 Confronto tra anni diversi
Lultima analisi fatta `e servita ad indagare sullentit` a delle variazioni annuali
nel modulo del campo magnetico predetto dai modelli utilizzati.
Sfruttando il modello di Olson e Ptzer sono stati gracati i valori medi
di |

B| relativi agli anni dal 2004 al 2020. Essi sono stati ottenuti mediando i
valori del modulo del campo magnetico relativi ad un giorno di permanenza
in orbita del satellite. Questultimo `e stato fatto partire il primo gennaio di
ogni anno dallo stesso punto della supercie terrestre.
52 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Figura 18: Andamento del valor medio di |

B| in funzione del tempo


Landamento riscontrato in funzione del tempo `e lineare ed indica una
continua diminuzione dellintensit` a del campo magnetico. Tale linearit` a fa
escludere che la diminuzione sia dovuta ad eetti, intrinsechi al modello,
causati alla diversa attivit` a del Sole: una dipendenza dai cicli solari, infatti,
avrebbe dovuto mostrare un aumento nel valore del modulo di |

B| negli anni
prossimi ad un massimo di attivit` a.
Successivamente, sono stati confrontati, a parit` a di orbita del satellite,
i valori del modulo del campo magnetico calcolati usando il modello di
Tsyganenko e relativi agli anni 2005 e 2006.
Queste dierenze sono state calcolate nel caso di massima attivit`a solare e
sono rappresentate nel graco 19 (linea blu) assieme allandamento del cam-
po magnetico. Dal confronto delle due scale si pu`o vedere che il loro valore
`e molto piccolo anche se non nullo.
5.5 Confronto tra anni diversi 53
Figura 19: Dierenza tra i valori di |

B| calcolati con il modello di Tsyganenko


per gli anni 2005 e 2006
Nel paragrafo precedentte avevamo considerato la dierenza tra i diversi
valori predetti dal modello di Tsyganenko in condizioni opposte di attivit` a
solare. Tale dierenza `e stata confrontata con quella, sopra descritta, ot-
tenuta facendo variare lanno di partenza del satellite. Nel graco in gura
20 sono rappresentati gli andamenti delle due dierenze, in funzione dellora
del giorno, ottenute facendo attenzione anch`e le caratteristiche dellorbita
di AtmoCube fossero le stesse nei due casi.
Landamento trovato mostra che la dierenza tra valori del modulo del campo
magnetico ottenuti cambiando gli indici solari `e pi` u elevata di quella dovu-
ta al cambiamento dellanno e, di conseguenza, permette di concludere che
il modello `e molto pi` u sensibile alle variazioni nei valori degli indici che ai
cambiamenti dovuti alla diversa data di partenza del satellite.
54 5 SIMULAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Figura 20: Variazioni di |

B| a seconda dellanno e dellattivit` a solare


55
6 Conclusioni
Lo scopo della simulazione fatta `e quello di analizzare landamento del campo
magnetico a 600 km di quota per capire lentit` a delle variazioni ed i fattori
che determinano questa variabilit` a. Tale studio `e stato fatto allinterno del
progetto AtmoCube: esso fa parte di un programma Internazionale di tipo
educativo Cubesat gi` a sviluppato negli Stati Uniti, in Giappone e recente-
mente in Europa. AtmoCube in particolare, `e volto allo studio del sistema
Sole-Atmosfera-Terra ed ha come ne quello di trovare le correlazioni es-
istenti tra lattivit` a solare, latmosfera terrestre e lambiente del mondo in
cui viviamo. In tale ambito, AtmoCube si propone di produrre una mappa
precisa del campo magnetico, del usso totale di radiazione in relazione ai
fenomeni di Space Weather, e, indirettamente, della densit`a atmosferica.
Il programma che `e stato usato per la simulazione, SPENVIS, `e stato
realizzato grazie alla collaborazione di diversi enti, tra cui lESA, impegnati
nello studio dellambiente spaziale. Esso permette di studiare vari aspetti del
comportamento di uno o pi` u satelliti in orbita attorno alla Terra in relazione
allambiente atmosferico nel quale sono immersi. I modelli implementati
in SPENVIS necessitano, per poter funzionare, che siano note le orbite dei
satelliti: AtmoCube avr` asi `e un orbita circolare posta a 600 km dal suolo
ed inclinata di 60

. Tra i modelli di campo magnetico implementati sono


stati scelti quelli di Tsyganenko del 1996 e quello di Olson e Ptzer nella
versione dinamica e i risultati da essi prodotti sono stati confrontati in caso
di massima e minima attivit` a solare.
Usando il modello di Tsyganenko `e stato analizzato landamento del
campo magnetico in funzione del tempo (gura 21).
Nel graco si pu` o notare landamento oscillante del campo magnetico. Le
frequenze di tali oscillazioni sono state riprodotte grazie a una modulazione
che tenesse conto sia degli eetti di longitudine che di quelli di latitudine
dovuti alla diversa posizione del satellite rispetto alla supercie del piane-
ta. Le ipotesi fatte per spiegare landamento trovato del campo magnetico
sono tre: si `e supposto che esso fosse dovuto ad eetti dovuti al passaggio
dalla regione diurna a quella notturna del pianeta, alle diverse stagioni nei
due emisferi e a variazioni di tipo topologico. Le analisi successive hanno
mostrato che, tra essi, la causa principale delle variazioni del campo mag-
netico a 600 km di altezza `e di tipo topologico e che le variazioni dovute alle
56 6 CONCLUSIONI
Figura 21: Andamento di |

B| in funzione del tempo


diverse stagioni sono dellordine del 0.15%. Gli eetti dovuti al passaggio
del satellite da regioni illuminate a regioni in ombra sono dicili da quanti-
care a causa del fatto che SPENVIS calcola automaticamente le coordinate
dellorbita del satellite: si pu`o comunque dire che la loro entit` a `e inferiore a
quella delle variazioni stagionali. Il motivo per cui gli eetti topologici sono
cos` importanti `e spiegato di seguito.
La gura 22 rappresenta le linee di campo magnetico dipolare che il satel-
lite incontra durante la sua orbita (circonferenza blu). I punti segnati sulla
circonferenza sono posti a + e 60

di latitudine e corrispondono a quelli per


i quali `e stato calcolato, sulla base di considerazioni geometriche, il valore
del campo magnetico. Dal graco appare chiaro che tali punti sono situati
in corrispondenza di linee di campo diverse.
Prendiamo come riferimento la pi` u grossa tra le linee arancioni: tale linea
rappresenta un certo valore del campo magnetico. Essa non passa sopra nes-
suno dei due punti situati nellemisfero nord ed `e pi` u vicina al punto in alto
a destra che al suo opposto. Questo fatto indica che nel punto a destra il
campo magnetico ha unintensit` a pi` u elevata che in quello a sinistra.
57
La dierenza tra i due valori, per` o, non `e molto grande a causa del fatto che
la distanza della linea di campo dai due punti non `e eccessivamente dierente.
Figura 22: Campo magnetico dipolare
Analizziamo ora la situazione allemisfero sud.
Il graco mostra che, a dierenza di quanto accade per gli altri tre punti,
quando il satellite si trova a 60

, nella posizione precedentemente chiama-


ta a2, risente esattamente del campo magnetico rappresentato dalla linea
di riferimento arancione mentre, quado passa per il punto ad esso opposto,
tale linea `e molto distante. Come conseguenza di questo fatto si ha che la
dierenza di intensit` a del campo magnetico tra questi due punti `e molto ele-
vata. Ci` o spiega la grande dispersione dei valori di |

B| che `e stata riscontrata


nellemisfero australe (gura 22).
58 6 CONCLUSIONI
Figura 23: Andamento di |

B| e della latitudine in un giorno


Le prime due colonne nella tebella riportano i valori massimo e minimo del
campo magnetico ottenuti dal graco, mentre le ultime due quelli calcolati
grazie alle considerazioni sulla geometria del dipolo.
Latit. B
max
B
min
B
max
B
min
(gradi) (gauss) (gauss) (gauss) (gauss)
+60 0.455 0.403 0.450 0.435
60 0.498 0.253 0.488 0.369
I risultati nei due casi non coincidono perch`e, per facilitare il calcolo ge-
ometrico, `e stato supposto che il centro della Terra e il centro del dipolo
appartenessero al medesimo piano. Guardando la dierenza in longitudine
dei due poli magnetici, per` o, ci si accorga che tale condizione non `e vericata.
Tale dierenza, infatti, `e pari a 111

e non a 180

come dovrebbe essere se


lipotesi fatta fosse vericata.
Avendo capito landamento del campo magnetico, sono state analizzate le
dierenze nelle previsioni ottenute con i due modelli scelti in diverse con-
dizioni di attivit` a solare. Dopo aver vericato che entrambi i modelli risen-
59
tissero dellinuenza degli eetti topologici si `e valutata la loro capacit` a di
essere inuenzati dai diversi valori dati ai parametri solari. A parit` a di or-
bite compiute dal satellite, sono state confrontate le dierenze tra i valori
di |

B| predetti dal modello di Tsyganenko e da quello di Olson e Ptzer in


condizioni di massima e minima attivit` a della stella. I risultati ottenuti sono
riassunti in gura 24.
Figura 24: Dierenza nei valori di |

B| in diverse condizioni di attivit` a solare


Dal confronto tra la dierenza nei valori di |

B| calcolati dai due modelli


in condizioni di massima attivit` a solare, dellordine dello 0.48% (linea verde),
con la medesima dierenza calcolata per un minimo solare, pari a 0.05% (linea
blu), si vede che i modelli danno predizioni simili solo in questultimo caso.
Ci`o `e dovuto al fatto che, a dierenza di quello di Tsyganenko, il modello di
Olson e Ptzer risente poco delle variazioni nei paramentri relativi allattivit` a
del Sole. Di conseguenza solo il modello di Tsy `e in grado di riprodurre in
maniera soddisfacente le diverse condizioni solari che al massimo comportano
variazioni di intens dellordine dello 0.54%.
60 6 CONCLUSIONI
Lultima analisi fatta `e servita ad indagare lentit` a delle variazioni annu-
ali nel modulo del campo magnetico predetto dai modelli utilizzati.
Sfruttando il modello di Olson e Ptzer sono stati gracati i valori medi di
|

B| relativi agli anni dal 2004 al 2020. Essi sono stati ottenuti mediando i
valori del modulo del campo magnetico relativi ad un giorno di permanenza
in orbita del satellite. Questultimo `e stato fatto partire il primo gennaio di
ogni anno dallo stesso punto della supercie terrestre.
Landamento riscontrato in funzione del tempo `e lineare ed indica una con-
tinua diminuzione dellintensit` a del campo magnetico pari al 0.14%. Tale
linearit` a fa escludere che la diminuzione sia dovuta ad eetti, intrinsechi al
modello, causati alla diversa attivit` a del Sole: una dipendenza dai cicli solari,
infatti, avrebbe dovuto mostrare un aumento nel valore del modulo di |

B|
negli anni prossimi ad un massimo di attivit` a.
Unanalisi analoga, ma limitata agli anni 2005 e 2006 `e stata fatta anche
per il modello di Tsyganenko. In questo caso si `e vericato che le dierenze
dovute alla diversa data di partenza del satellite sono minori di quelle provo-
cate nel modello dalle variazioni nei parametri solari
In conclusione lo studio eettuato ha permesso di capire che le variazioni
nel campo magnetico in cui sar` a immerso il satellite AtmoCube sono dovute
soprattutto ad eetti di tipo topologico. A causa della bassa quota alla quale
orbiter` a il satellite, infatti, gli eetti dovuti alla forma della magnetosfera ed,
in particolare, alla dierenza tra la regione frontale, direttamente esposta al
Sole, e quella in ombra, nella direzione della magnetotail , non sono rilevanti.
Tali considerazioni verranno usate per la scelta del magnetometro che verr` a
messo sul satellite AtmoCube. Per misurare le variazioni del campo magneti-
co dovute ad eetti di attivit` a solare, esso dovr`a essere in grado di misurare
dierenze inferiori allo 0.54% corrispondenti a 0.0018 gauss.
Linterpretazione dei risultati che verranno prodotti, inoltre, sar`a molto
dicile a causa del fatto che le variazioni indotte dagli eetti che si vogliono
studiare nellesperimento AtmoCube (eetti giorno/notte, stagionali, massimo-
minimo solare) sono del secondo ordine rispetto a quelli legati alla geometria
del dipolo e riassunti in gura 25.
61
Figura 25: |

B|, latitudine e longitudine in funzione del tempo


Essa mostra landamento del campo magnetico in cui sar` a immerso At-
moCube durante un singola orbita, i valori corrispondenti della latitudine e
della longitudine al variare del tempo ed evidenzia lasimmetria dei valori di
|

B|.
62 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Riferimenti bibliograci
[1] Siti web sullo Space Weather: http://www.estec.esa.nl/wmwww/wma/spweather/
http://www.estec.esa.nl/wmwww/wma/spweather/SWEN/swen.html
[2] Siti web sulla Magnetosfera: http://stars5.netrms.com/magneto.htm
http://www.oulu./ spaceweb/textbook/magnetosphere.html
[3] Y. Miyazaki, H. Isobe, T. Kodama, M. Uchiki, S. Hinuma - Nihon Uni-
versity, Japan: Nihon University CubeSat Program; V. Aguero - SRI In-
ternational: Cubesats: A Technology and Science Mission Low-Cost Test
Bed.
[4] J. Oehrig, N. Schutt, J. Schea, D. Voss, J. Lee, B. Gerig, C. Ftiennig,
J. Wilhelmi, D. Gall, J. Bryson, A. Becker, C.Herron, J.Weisenburger, E.
Grashorn, J. Nussbaum, J. Rodriguez, G. Chase, J. Voss, D. Prentice,
Platt, W. Holmes, Dr. H. Voss - Taylor University: TU-Sat 1 CubeSat.
[5] K. Bennett, M. Swartwout -Washington University: Getting Started:
Using a Global Circumnavigation Balloon Flight to Explore Picosatellite
(CubeSat) Technology.
[6] A. Lin, National Space Program Oce, Taiwan: YamSat : The First
Picosatellite Being Developed in Taiwan.
[7] CubeSat web sites: ssdl.stanford.edu /arliss; /cubesat; /emerald; /opal;
/sharp.
[8] B. Bruninga - Naval Academy Satellite Laboratory: The PCsat Mission
and CUBESAT DESIGN Notes.
[9] R. Twiggs - Stanford University SSDL; Prof. J.Puig-Suari, Prof. C. Turn-
er - California Polytechnic State University: CubeSat: The Development
and Launch Support Infrastructure for Eighteen Dierent Satellite Cus-
tomers on One Launch. [9] Y. Tsuda, N. Sako, T. Eishima, T. Ito, Y.
Arikawa, N. Miyamura, A. Tanaka, S. Nakasuka - University of Tokyo:
University of Tokyos CubeSat Project - Its Educational and Technological
Signicance.
[10] University of Tokyo, CubeSat Project: CRITICAL DESIGN REVIEW.
[11] J. Wertz and W. Larson, Space Mission Analysis and Design, Microcosm
Press, 1999
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 63
[12] TIMED-TOPEX/Poseidon home pages:
http://www.timed.jhuapl.edu/, http://topex.w.nasa.gov/.
[13] NASA Space physics models: http://nssdc.gsfc.nasa.gov/space/model/.
[14] ESA Space physics models: http://www.spenvis.oma.be/spenvis/.
[15] A. Gregorio, T. Bernardi, S. Carrato, I. Kostadinov, M. Messerotti,
R. Stalio: AtmoCube: Observation of the Earth Atmosphere from the
Space to Study Space Weather Eects, RAST 2003 Conference, Istanbul,
Novembre 2003.
[16] Thomas F. Tascione: Introduction to the Space Environment, Krieger
Publisching Company, Malabar, Florida, 1994
[17] Donald H. Faireld, Gilbert D. Mead: Magneosfpheric Mapping With a
Quantitative Geomagnetic Field Model, JGR, vol. 80, NO 4 ,February 1,
1975.
[18] N. A. Tsyganenko, M. Peredo: Analytical models of the magnetic eld
of disk-shaped current sheet, JGR, vol. 99, NO A1, Pages 199-205, January
1, 1994.
[19] N. A. Tsyganenko, D. P. Stern: Modeling the global magnetic eld of
the large-scale Birkeland current system, JGR, vol. 101, NO A12, Pages
27,187-27,198 , December 1, 1996.
[20] W. P. Olson, K. A. Ptzer: A Quantitative Model of the Magnetospheric
Magnetic Field, JGR, vol. 79, NO 25 , September 1, 1974.
[21] A. A. Ostapenko, Y. P. Maltsev: Relation of the magnetic eld in the
magnetosphere to the geomagnetic and solar wind activity, JGR, vol. 102,
NO A8, Pages 17,467-17,473, August 1, 1997.

You might also like