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La LIM nelle attività di insegnamento-apprendimento.

Potenzialità e possibili usi (luglio 2009)


By Barbara Bevilacqua is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
babevila@gmail.com
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Nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie in contesti scolastici, La LIM (Lavagna
Interattiva Multimediale), “uno schermo interattivo che trasforma il personal computer
in un computer di tutta la classe”, è in grado di fornire nuovi e importanti contributi
alla didattica, perché può diventare al tempo stesso uno strumento per comunicare,
cooperare e generare apprendimenti significativi. Coniugando le caratteristiche di
visualizzazione e presentazione tipiche della lavagna tradizionale con le innovative
opportunità che derivano dal digitale, dalla iper e multi-medialità e dall’interattività,
consente di spostare il fulcro del processo formativo sulla classe e sugli alunni. Questi
diventano così soggetti attivi del loro apprendimento, capaci di costruire
continuamente saperi e significato con consapevolezza e intenzionalità, di svolgere
compiti autentici[1] anche in forma collaborativa, riflettendo sulle esperienze comuni,
interpretando le informazioni, utilizzando conoscenze ed abilità su un piano
metacognitivo, in modo flessibile e appropriato in situazioni reali nuove o impreviste,
trasformandole gradualmente nelle cosiddette key competencies.

In questa prospettiva, quindi, è possibile mettere in risalto un utilizzo delle


potenzialità della LIM più strumentale che finalistico.

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POTENZIALITA’ DELLA LIM

L’utilizzo della LIM a favore di tutta la classe coinvolge gli studenti in presenza
sollecitando la motivazione ad apprendere, li rende protagonisti dei processi formativi,
valorizzando la dimensione relazionale delle tecnologie.

Efficace nella co-costruzione in progress di percorsi didattici in classe e a distanza,


la LIM è uno strumento che favorisce la costruzione collaborativa di contenuti che, non
avendo un carattere autoesplicativo (come avviene invece per i learning object o per
le videolezioni), possono essere ripresi, rivisti, modificati, integrati a seconda degli
obiettivi e dello sviluppo dell’attività, favorendo forme di negoziazione, confronto,
argomentazione e soluzione condivisa di problemi (problem solving).

La LIM, quindi, in una prospettiva costruttivista, può considerarsi un possibile tool


cognitivo, uno strumento (“uno” e non “lo” strumento) che aiuta i discenti nella
strutturazione dei propri concetti mentali, nello sviluppo del pensiero critico,
rientrando così nelle cosiddette “tecnologie aperte”, che facilitano la co-costruzione e
la condivisione sociale di conoscenza.

In questa prospettiva una didattica che fa uso di strumenti tecnologici come la LIM è
sicuramente una didattica laboratoriale, che privilegia l’apprendimento di processi e
l’acquisizione di competenze all’assimilazione o produzione di contenuti.

La classe diventa “laboratorio” centrato sul fare, dove l’attività didattica si fonda sul
learning by-doing, e “comunità di apprendimento”, al cui interno primeggiano strategie
e pratiche come la lezione dialogata, la scrittura creativa, la scrittura collaborativa
(blog e wiki), il file-sharing, il video making, il podcasting.

Un'altra potenzialità di questo strumento tecnologico è l’interattività, resa possibile


attraverso la creazione, modifica e personalizzazione dei file, il collegamento tra
risorse diverse, l’accesso alla rete. Anche l’azione fisica sulla LIM gioca un ruolo
importante: consente l’utilizzo e lo sviluppo della comunicazione non verbale, cinesica.

Incoraggiando l’utilizzo di diverse intelligenze (secondo la concezione


multidimensionale dell’intelligenza di Gardner[2]), competenze, attitudini e inclinazioni
nell’affrontare compiti di differente natura, e adattandosi alla molteplicità di processi
apprenditivi e di stili cognitivi, la LIM risulta altresì molto utile nell’integrazione degli
alunni diversamente abili e stranieri: favorisce interventi di individualizzazione e di
personalizzazione degli apprendimenti, nel rispetto delle differenze individuali e

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consente soluzioni didattiche capaci di produrre saperi significativi.

L’utilizzo di un sistema integrato di codici e linguaggi (testo, immagine, audio, video,


animazioni) connota la dimensione multimediale dei percorsi di insegnamento-
apprendimento costruiti con il supporto della LIM. La manipolazione di immagini, la
creazione di filmati o di file audio da incorporare nei contenuti realizzati, stimolano in
modi diversi le capacità attentive, i processi di pensiero e di elaborazione
dell’informazione degli allievi di oggi, sempre più “multitasking”, i cosiddetti nativi
digitali, perennemente coinvolti in un mix di messaggi, codici, forme comunicative,
che trasformano la loro vita mentale, comportamentale e culturale a scuola come nella
quotidianità.

Last but not least, la semplicità di impiego, soprattutto da parte degli studenti, fa
della LIM uno dei tanti mezzi tecnologici d’uso abituale, “sentita naturalmente” vicina
al loro modo di comunicare e di accedere alle informazioni, tanto da determinare,
almeno in questa giovane generazione, il superamento del digital divide.

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POSSIBILI USI DELLA LIM NELLA DIDATTICA

La LIM può essere impiegata nella didattica con modalità e strategie diverse.

Un primo utilizzo potrebbe essere definito “LIM 1.0”.

La LIM come LAVAGNA, secondo un approccio che si potrebbe definire ancora piuttosto
“tradizionale”, può essere utilizzata nelle lezioni frontali come supporto su cui scrivere
digitalmente e a mano (anche se con la possibilità di riconoscimento dei segni grafici
in caratteri digitali), cancellare, modificare e personalizzare il font, analogamente alle
modalità proprie degli editor di testo, e disegnare sia a mano libera sia con modelli di
forme disponibili.

La LIM come strumento INTERATTIVO, oltre a favorire una visualizzazione in grande degli
oggetti da condividere con la classe, ne consente la manipolazione a schermo, lo
spostamento con la tecnica del drag and drop. Nel caso di testi, interessante risulta la
possibilità di evidenziarne o sottolinearne porzioni e aggiungere annotazioni: risulta
quindi efficace l’uso della LIM anche come facilitatore nelle spiegazioni e a supporto
delle correzioni collettive di compiti ed esercizi. La creazione, gestione, modifica di file

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e collegamenti ipertestuali interni - ad altre pagine della stessa presentazione, ad altre
presentazioni realizzate con la lim, a file di qualunque tipo presenti nel pc - ed esterni
- nel web - fa di questo strumento un vero e proprio “pc di classe”.

La LIM come tecnologia MULTIMEDIALE consente ad insegnanti ed alunni di utilizzare e


creare gallerie di immagini, suoni e video, animazioni didattiche, esercizi interattivi
organizzati per discipline ed età degli studenti. La funzione “cattura” permette di
fotografare schermate e pagine web individuate durante la ricerca on-line, da
analizzare e riutilizzare anche in modalità off-line.

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La LIM, però, può diventare uno strumento che facilita il passaggio dal web 1.0 al web
2.0, favorendo l’accesso e l’uso della rete in modalità cooperativa e co-costruttiva.

La “LIM 2.0”, dunque, è un tool che consente una maggiore partecipazione degli
utenti, che si possono organizzare in una community per collaborare e condividere
pensieri e informazioni, dando vita a vere e proprie forme di intelligenza collettiva. Si
tratta di aspetti emergenti del nuovo modo di concepire e fare il web, che promuovono
modalità più autodirette di apprendimento, basate su processi bottom-up.

Ecco allora che a scuola i docenti, nel ruolo di facilitatori del processo di
apprendimento, e gli alunni progettano, ricostruiscono e documentano percorsi con
l’ausilio di mappe mentali e concettuali, creano contenuti digitali, digital storytelling,
tutorial e video-tutorial, audio e video lezioni, podcast, esercitazioni interattive, etc.
Entrano facilmente in contatto con altre classi, dando vita a uno spazio sociale di
comunicazione e confronto, di produzione e organizzazione condivisa della
conoscenza, secondo modalità spontanee generate dal basso, dinamiche e in continua
evoluzione, che segnano un passaggio dalla tassonomia alla folksonomia.

La possibilità di salvare materiali, lezioni, appunti, esercizi rappresenta un altro valore


aggiunto della LIM: la disponibilità di un archivio di risorse che può costituire una vera

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e propria banca-dati da interrogare e riutilizzare in classe, da distribuire agli alunni per
lo studio e l’approfondimento a casa, da condividere in repository di pubblica
consultazione, mediante l’esportazione dei file in formati universalmente riconosciuti
(.html o .pdf)

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Bibliografia

- Calvani Antonio (2007), Tecnologia, scuola, processi cognitivi. Per una ecologia
dell'apprendere, Franco Angeli Edizioni
- Calvani Antonio, Costruttivismo, progettazione didattica e tecnologie, (da:
http://www.scform.unifi.it)
- Gardner Howard (2005), Educazione e sviluppo della mente, Centro studi Erickson
- Gardner Howard (1987), Formae mentis. Saggio sulla pluralità della intelligenza,
Feltrinelli Editore - Milano
- Gardner Howard (1993a), Educare al comprendere, Stereotipi infantili ed
apprendimento scolastico, Feltrinelli Editore – Milano
- Jonassen David H. (1992), Constructivism and the Technology of Instruction, a
Conversation, L.E.A.

- Marconato Gianni (2008), Le tecnologie nella didattica,


didattica, Centro studi Erickson

Sitografia (consultazione: giugno 2009)

http://www.innovascuola.gov.it/
http://www.slimteam.it/j/images/pdf/Apprendere_con_tatto.pdf (di Piergiuseppe
Ellerani)
http://www.indire.it/scuola-digitale/lavagna/index.php
http://www.marcprensky.com/writing (di Marc Prensky)
http://www.indire.it/scuola-digitale/lavagna/index.php
http://www.indire.it/ (documentazione)
http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/g/gardner.htm (intervista a
Howard Gardner)

Videografia (consultazione: giugno 2009)

http://www.ictv.it/file/vedi/8/web-20 (di Francesco Caccavella)


http://salvaconnome.blog.rainews24.it/2008/12/31/nativi-digitali (da Salva con
Nome, di Roberto Maragliano)
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/2008/12/31/nativi-digitali-2 (da Salva con
Nome, di Suor Caterina Cangià)

Note

[1] Gardner (1993) definisce “autentici” i compiti che hanno una applicazione nel mondo reale. La conoscenza ha un
“carattere situato”, ancorato nel contesto concreto.
Si tratta pertanto di contestualizzare piuttosto che astrarre (A. Calvani).

[2] Secondo Gardner, ogni persona è dotata di almeno otto intelligenze, che può sviluppare mediante l'esercizio e se
messa nelle condizioni appropriate di incoraggiamento, arricchimento e istruzione: linguistico-verbale, logico-
matematica, musicale, spaziale, cinestetica-corporea, interpersonale-sociale, intrapersonale, naturalistica.

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