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Alessandra Ferri Giulia Santucci

Storia dellarchitettura antica e medievale


Quaderno di studio

Ferri Santucci - Quaderno di studio di Storia dellArchitettura Antica e Medievale

Indice del volume


Premessa degli Programma Bibliografia Capitolo I. Capitolo II. Capitolo III. Capitolo IV. Capitolo V. Capitolo VI. Capitolo VII. autori Architettura Architettura Architettura Architettura Architettura Architettura Architettura greca romana paleocristiana e bizantina carolingia e ottoniana romanica gotica cistercense III IV IX 1 53 125 151 165 207 259

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II

Premessa Questo libretto nato dallesigenza di ordinare una materia bellissima ma immensa che a nostro avviso aveva bisogno di essere sistematizzata in vista di un fantomatico esame da otto crediti. Abbiamo raccolto in queste pagine tutti gli argomenti di interesse per lo studente che si avvicina per la prima volta alla storia dellarchitettura antica e medievale, e che immediatamente se ne allontana dopo aver letto lelenco infinito degli edifici in grassetto sul programma! Cos lo scopo di questo quaderno quello di fornire un filo conduttore e una ragione per ognuno di quegli edifici, riassumendo le notizie diligentemente raccolte dai libri e durante il corso, il tutto accompagnato da una copiosa documentazione di foto e immagini. Questa operazione di sintesi, decisamente poco ortodossa, non poteva essere affrontata da un esperto che mai avrebbe eliminato dallelenco tutti quegli edifici minori che al contrario due matricole (con la superficialit tipica dello studente del I anno) hanno festosamente depennato, accompagnando tale oscena procedura con la rituale e scaramantica espressione: Tanto questo non ce lo chieder mai!. Il contesto di incubazione di questo lavoro stato il corso di Storia Antica e Medievale curato dal Prof. Alessandro Viscogliosi senza il quale non sarebbe stato possibile neanche lontanamente pensare di fare una cosa del genere. Un ringraziamento particolare va dunque a lui che ci ha trasmesso generosamente e spudoratamente (nel senso vero del termine) la propria passione per la storia e una porzione infinitesimale della sua cultura, cui la durata limitatissima di un corso universitario non rende giustizia. Roma, 4 marzo 2005 Giulia Santucci

Com nata lidea di questo libro?o come meglio dire, libricino? Cos per gioco, unestate del primo anno di architettura. Gioco che si trasformato nellarco di un mese in un lavoro matto e disperato; tutto ci nel tentativo di esprimere quella stessa passione, mediante la quale il nostro professore ha fatto di pietre inerti un dramma. Ringrazio pertanto il prof. Viscogliosi e soprattutto invito i miei compagni a trovare quello stesso motivo ispiratore e a non spaventarsi dinnanzi a questa materia, la cui mole di argomenti nota a tutti. Non trovando parole migliori, concludo utilizzando quelle di un grande maestro: PARTENONE. Ecco la macchina per creare emozioni. Noi entriamo nella dimensione implacabile

della meccanica. Non ci sono simboli attaccati a queste forme. Queste forme provocano sensazioni categoriche; non c bisogno di una chiave per capire. Brutalit, intensit, infinita dolcezza e raffinatezza e forza. E chi ha trovato il modo di comporre questi elementi? Un inventore geniale. Questi sassi erano inerti nelle cave del Pentelico, informi. Per raggrupparli cos non bastava essere un ingegnere; bisognava essere un grande scultore. Le Corbusier
Buon lavoro a tutti! Roma, 11 marzo 2007 Alessandra Ferri

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Programma
Architettura greca Dal medioevo ellenico allarcaicismo. Origini del tempio greco (il problema dellorigine lignea degli ordini): Tempio di Apollo a Thermos Heraion a Olympia Heraion di Samo (I e II hekatonpedos) Arcaismo: Tempio di Apollo a Siracusa Basilica di Paestum (Era I) Tempio di Atena a Paestum Tempio G di Selinunte (Apollonion) Tempio di Aphaia a Egina Grandi dipteri ionici: Artemision di Efeso Heraion di Samo Apollonion di Didime (Didimaion) Et classica: Tempio di Zeus a Olympia Tempio c.d. di Poseidone a Paestum (Era II) Telesterion cimoniano e pericleo ad Eleusi Lacropoli di Atene. Pericle e i suoi architetti: Mnesicle e i Propilei Filocle e lEretteo Callicrate e il tempio di Atena Nike Ictino e Callicrate e il Partenone Il problema delle attribuzioni ad Ictino: Telesterion di Eleusi Tempio di Apollo Epikourios a Bassae Ephaisteion (Teseion) nellagor di Atene Lellenismo (IV secolo): Tempio di Atena Elea a Teghea Tempio di Zeus a Nemea Le tholoi a Delphi e a Epidauro Pitheos e il mausoleo di Alicarnasso Pitheos e il tempio di Atena Polias a Priene Hermogene e il tempio di Artemide Leucophriene a Magnesia sul Meandro Lurbanistica ellenistica: Altare di Zeus a Pergamo Santuario di Atena Lindia a Rodi Alessandria e i problemi di urbanistica Architettura romana Roma in et ellenistica: variet di tendenze architettoniche
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IV

Area sacra di Largo Argentina Luso del calcestruzzo romano: arco e volta Porticus Aemila I grandi complessi del Lazio repubblicano Fortuna Primigenia a Palestrina Ercole a Tivoli Giove Anxur a Terracina Larco inquadrato dallordine: Tabularium Larchitettura dei dittatori: Teatro di Pompeo Foro di Cesare Larchitettura Augustea (e Agrippa): Teatro di Marcello Foro di Augusto (prototipo dei fori imperiali) Tempio di Marte Ultore Claudio e il bugnato rustico: Porta Maggiore Sostruzioni del tempio del divo Claudio al Celio Nerone: Domus Aurea Larchitettura dei Flavii: Colosseo Domiziano e Rabirio: Domus Augustana (palazzo imperiale sul Palatino) Foro Transitorio Arco di Tito Traiano e Apollodoro di Damasco: Foro di Traiano Mercati di Traiano Basilica Ulpia Colonna traiana

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Adriano: Pantheon Villa Adriana a Tivoli Tempio di Venere e Roma Larchitettura tardo-imperiale: Foro Severiano a Leptis Magna Arco di Settimio Severo Terme di Caracolla Tempio di Minerva Medica (ninfeo degli Orti Linciani) Mura Aureliane Terme di Diocleziano Palazzo di Diocleziano a Spalato Massenzio e Costantino: Basilica di Massenzio Arco di Costantino Architettura paleocristiana Nascita dellarchitettura cristiana: domus ecclesiae, basilica, martyrium. San Crisogono Necropoli vaticana Il Cristianesimo dopo leditto di Milano costantiniano (313): necessit di inventare unarchitettura monumentale. Basilica Lateranense I martyria: San Pietro in Vaticano Nativit a Betlemme Anastasis sul Golgota Modelli alla lontana per gli edifici a doppio involucro: Mausoleo di Teodorico, Mausoleo di Galla Placidia. Edifici a doppio involucro (a pianta circolare): San Lorenzo a Milano Santo Stefano Rotondo a Roma Battistero Lateranense Santa Costanza a Roma La rinascita classica a Roma: San Paolo fuori le mura, Santo Stefano Rotondo a Roma, Battistero Lateranense, Santa Maria Maggiore. La basilica doppia: Simeone lo stilita

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VI

Teodorico: Battistero degli Ariani a Ravenna Battistero degli Ortodossi a Ravenna SantApollinare Nuovo a Ravenna Architettura bizantina Giustiniano: Santa Sofia a Costantinopoli San Vitale Architettura carolingia Cappella Palatina ad Aquisgrana (Eudo di Mez) Abbazia di Ottmarsheim Abbazia di Essen Abbazia di Corvey Torhalle di Lorsch Architettura ottoniana Santa Gertrude a Nivelles San Michele a Hildesheim Architettura romanica In Germania: Duomo di Spira (1082) Duomo di Treviri Duomo di Worms Duomo di Magonza Basilica di Maria am Laach In Francia (Inghilterra, Spagna) Tipologia del Santo Sepolcro: Saint-Benigne a Digione Provenza Perigord: Angouleme, Fontevrault, Perigreux Borgogna: Abbazia della Maddalena a Vezelay Normanno: Durham (1093) Tipologia del coro deambulato : Notre-Dame de Jumieges SaintPhilibert a Tournus Saint-Etienne a Caen Cluny III Santiago de Compostela e le chiese di pellegrinaggio In Italia: Area padana: S. Ambrogio a Milano S. Michele a Pavia
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VII

Duomo di Modena Duomo di Parma Toscana: Campo dei Miracoli a Pisa Area centrale: Abbazia di Montecassino (1075) Sicilia: Duomo di Cefal Cappella palatina a Palermo Duomo di Monreale Architettura gotica In Francia: Il proto-gotico: St-Denis (1137-1144) Notre-Dame di Parigi (1160) Laon (entro il 1190) Noyon Soisson Gotico maturo: Bourges Chartres (1193) Reims (1210) Amiens (1220) Saint-Denis (100 anni dopo) Beauvais Sainte-Chapelle In Italia: Casamari Fossanova San Francesco dAssisi San Fortunato a Todi Santa Maria Novella a Firenze Santa Croce a Firenze Duomo di Orvieto Duomo di Siena San Petronio a Bologna Duomo di Milano Palazzo vecchio Santa Maria del Fiore a Firenze (Arnolfo di Cambio) La cupola di Brunelleschi

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Bibliografia (in ordine per periodi)


G.C.Argan, Storia dellarchitettura italiana A.A.V.V., Enciclopedia universale dellarte H.Berve, G.Gruben, I templi greci G.Rocco, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi G.Rocco, Guida alla lettura degli ordini architettonici antichi. Lo ionico R.Martin, Architettura greca R.Martin, Mond Grec Charbonneaux, Martin, Villard, La Grecia arcaica F.Durando, Le grandi civilt del passato. Antica Grecia Ward Perkins, Architettura romana F.Coarelli, Guide archeologiche. Roma A.Viscogliosi, I fori imperiali nei disegni darchitettura del primo Cinquecento A.Viscogliosi, Il tempio di Apollo in Circo e la nascita del linguaggio architettonico augusteo F.Quici, Il disegno cifrato P.Connolly, H.Dodge, La citt antica J.Packer, Il foro di Traiano a Roma I.Ruggiero, I luoghi di culto ??? Le grandi civilt del passato. Antica Roma. R.Krautheimer, Architettura paleocristiana e bizantina C.Mango, Architettura bizantina R.Bonelli,C.Bozzoni, V.Franchetti Pardo, Storia dellarchitettura medievale H.E.Kubach, Architettura romanica L.Grodecki, Architettura gotica E.Panofsky, Architettura gotica e filosofia scolastica R.Bonelli, Il duomo di Orvieto e larchitettura gotica del Duecento Trecento A.A.V.V., Atti del convegno sullarchitettura mendicante Sanpaolesi, La cupola di Brunelleschi ???

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Capitolo I

Architettura greca

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In sostanza un unico tema: il tempio (per un discorso generale sul tempio e sugli ordini cfr. le sbobinature) Il tempio un organismo profondamente autonomo, autarchico: Si erge in un luogo consacrato a un dio (temenos, temno: ritagliare) Stilobate e peristasi lo separano dal contorno Ha in s le regole della sua perfezione: rimane identico in qualsiasi luogo Non ha riguardo degli edifici vicini, n di chi lo osserva Non uno spazio architettonico (ovvero vivibile) Le sue dimensioni non dipendono dalla figura umana (crescere della parte col tutto)

Solo partendo da unidea si pu spiegare anche dal punto di vista economico la tecnica a scalpello straordinariamente lunga e costosa che non pu essere spiegata su una base razionale. Si cercava di realizzare ogni elemento da un unico blocco di pietra. Quando questo non era possibile si costruivano, con lidea del monolite, lastre e rocchi perfettamente combacianti. Idea del tempio perfetto: furono elaborate regole precise per stabilire le proporzioni delle parti. Tuttavia non ci fu mai un canone immutabile ma sempre delle varianti.

Evoluzione del tempio 1. Altari fatti di pietra in unarea sacra recintata (temenos) (IX sec.) 2. Simulacro ligneo della divinit in un oikos (casa) 3. I primi templi sorgono sui ruderi dei megaron micenei Si tratta di una semplice cella costituita da una sala rettangolare preceduta da un portico a due colonne. Allinterno due o pi colonne assiali sostengono la copertura. In seguito viene introdotto il peristilio. In questi edifici le pareti di mattoni di argilla si ergevano su uno zoccolo di pietra (ortostati). La copertura era un tetto a forti spioventi che i Dori avevano importato dal nord. I sostegni lignei. 4. Processo di pietrificazione (VII sec.) Il processo di pietrificazione si protrasse per pi di un secolo, attraverso passaggi graduali. Verso la fine del VII sec. sorgono ovunque leggeri edifici di pietra. Nel VI sec. si comprese la stabilit del nuovo materiale e questa scoperta si tradusse in edifici di grande potenza.

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Tempio di Apollo a Thermos (C) Un megaron (B) di epoca tardo-micenea fu trasformato in un tempio. Hekatonpedon (C) Cella divisa in 2 navate da un colonnato assiale per il sostegno della copertura Fornita di una corona ovale di colonne lignee nellVIII sec. Latrio anulare dovette ben presto essere sostituito con una peristasi rettangolare, logica conseguenza per un edificio trabeato. Questa poggia su lastre di pietra isolate. Introduzione nella parte posteriore di un atrio corrispondente al pronao: opistodomo copertura e travature del tetto vengono spartite indipendentemente dal ritmo delle colonne: non c il problema della contrazione angolare (tanto pi che triglifo e architrave hanno la stessa larghezza).

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Heraion di Olympia Famoso per la lunga storia delle sue colonne lignee Sorge sui resti di un hekatonpedon (650 c.) del quale il tempio recente (600 c.) mantiene le caratteristiche generali della pianta. La cella riceve le divisioni che diventeranno classiche: Pronao Cella divisa in 3 navate Opistodomo Eliminazione dei sostegni assiali che ostacolano sia lingresso assiale sia la posizione centrale del simulacro attraverso la divisione in 3 navate: 6 colonne in facciata cella allungata 6x16 Non nuota ma in rapporto con la peristasi. Introduzione di stilobate Tutte le colonne sono diverse per diametro e stile: questo dovuto al fatto che le colonne lignee sono state sostituite gradualmente da quelle lapidee. In questi primi templi associato luso del legno a quello della pietra, il tutto dissimulato da vivaci policromie. Questo uso misto di legno e pietra ha conservato, in origine, la leggerezza delle forme tipiche del tempio ligneo. Non si conoscevano ancora le potenzialit del nuovo materiale. Anche la trabeazione era lignea, per la grande distanza che separa le colonne. Trabeazione articolata da un fregio dorico: c la contrazione angolare.

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Heraion di Samo primo hekatonpedon (Era I) Nella prima met dellVIII sec. fu costruito un edificio di 100 piedi che mancava di tutte le premesse tecniche e formali. Per coprire questo vano venne realizzata una lunga fila di sostegni assiale che ostacolava lingresso e la collocazione centrale del simulacro. Allesterno fu aggiunta una peristasi.

secondo hekatonpedon (Era II) Nella prima met del VII sec. uninondazione distrusse il primo hekatonpedon, sopra i cui resti fu elevato un nuovo edificio. Eliminazione del colonnato assiale Doppio colonnato in facciata: prelude al diptero! A difesa dallumidit, i sostegni rettangolari vennero posti su basi di pietra, e il tempio venne posto sopra uno stilobate di pietra. Copertura a capanna o piana Questo edificio si presentava come unopera di carpenteria, una forma primitiva senza espressione artistica. una struttura architettonica che attendeva ancora il suo rivestimento, a differenza dellordine dorico dove ogni forma era immanente dal principio.

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Tempio di Apollo a Siracusa (Pi antico tra i templi peripteri della Sicilia) Caratteri dellarchitettura siciliana: Forma allungata della cella Assenza dellopistodomo Adyton sul fondo Costruzione dalle proporzioni pesanti e massicce: linsieme presenta una compressione di elementi sia sul piano orizzontale (stretti intercolumni) che su quello verticale (colonne tozze e trabeazione pesante). Limpiego della pietra ha condotto a forme di straordinaria potenza. Trabeazione h colonna Colonne possenti h=4d Gli abachi sporgenti dei capitelli quasi si toccano. Lechino schiacciato sotto il peso della trabeazione possente.

Caratteri arcaici: Cella allungata: peristasi 6x17 Interassi dei fianchi pi stretti; in facciata linterasse centrale si allarga a spese degli altri. Questa suddivisione caotica della facciata ha fatto dubitare dellesistenza di un fregio dorico. Cera ma non era accordato al ritmo del colonnato! Le facciate sono evidenziate: profondit 1 interasse Inoltre la facciata orientale ha un vestibolo aggiunto di 2 interassi I lati lunghi: 1 interasse

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Basilica di Paestum (Era I) (530 c. tempio pi antico di Paestum) Da qualsiasi parte si guardi ledificio non appare come un corpo unitario. Proporzioni insolite: 9x18 (superamento del carattere arcaico della pianta allungata; qui risulta addirittura troppo larga) Anomala contrazione degli interassi di facciata rispetto a quelli dei fianchi. Numero dispari di colonne in facciata: comporta un colonnato assiale e la divisione in 2 navate (e 2 ingressi). La necessit di trovare uno spazio per la statua ha determinato che le colonne interne, ravvicinate verso est per ottenere una maggiore spazialit sul fondo, hanno perduto ogni rapporto con quelle esterne. Navate e portici: 2 interassi (anche su lati lunghi e fronte occidentale) Colonna con una rastremazione evidente e unentasi pronunciata Echino piatto, molto aggettante

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Tempio di Athena a Paestum (hekatonpedon) Appare aggraziato e levigato rispetto alla basilica. La peristasi entra a far parte del corpo architettonico: un tutto armonico. La selvaggia forza espressiva delle colonne pi antiche si qui raddolcita: Entasi meno pronunciata Lechino, sempre piatto e aggettante, viene incontro con un impeto pi fluido alla membratura orizzontale della trabeazione. Anche la colonna si slanciata. Peristasi 6x13 (ancor prima che questo rapporto venisse preso come canone dalla madrepatria) Interassi tutti uguali: non c contrazione angolare, la metopa che si allunga. Facciata evidenziata: 2 interassi (invece di 1) atrio ionico: primo esempio delluso dei 2 ordini nello stesso edificio, dorico esterno, ionico interno decorativo

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Tempio G di Selinunte (Apollonion) (520, gigantismo dei dipteri ionici) Costituisce la pi viva espressione del vigore creativo dellarchitettura di Sicilia. Testimonia la capacit dellordine ionico di adattarsi alle strutture indigene vigorosamente doriche (Selinunte dovrebbe essere colonia di metropoli ionica). Anche qui uso combinato dei 2 ordini. Per le sue dimensioni (50x110m), lApollonion ricorda i grandi dipteri ionici. Bisogna osservare che lordine ionico, grazie alle sue proporzioni pi leggere, sopporta meglio un potenziamento delle dimensioni che non il dorico. da ammirare comunque il modo con cui il cantiere ha affrontato i problemi derivanti dalla costruzione di un edificio gigantesco, senza esempi nellambito dorico, attestando le possibilit di questo ordine. Svincolato dalle regole troppo rigide della Grecia continentale, il dorico di Sicilia si presta maggiormente alla sperimentazione. Superamento della pianta allungata 8x17 Sostituzione dellarcaico adyton con il pi classico opistodomo Cella integrata perfettamente nella peristasi Divisa in 3 navate contrariamente alla tradizione siciliana, ma qui i colonnati interni sono indispensabili per sostenere la copertura Colonne interne 1/3 di quelle esterne: 3 piani per raggiungere il tetto Problemi delluso combinato dei 2 ordini: In un tempio dorico che prende a modello un tempio ionico per dimensioni e colonnato: irregolarit degli intercolumni di facciata poco conciliabili col ritmo del fregio dorico Le proporzioni della colonna e la sua rastremazione non corrispondono alla leggerezza di una trabeazione ionica.

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Tempio di Aphaia a Egina (Opera pi progredita dellet tardo-arcaica) Tutti i caratteri dellarcaismo maturo: Eleganza e armonia di forme e proporzioni Colonne sottili e slanciate: la pesantezza dei sostegni arcaici scomparsa (aumenta il rapporto tra imoscapo e sommoscapo) Vigore e morbidezza del capitello

Rimanenze arcaiche: Intercolumni laterali pi stretti La cella nuota nella peristasi

Peristasi eccezionalmente tozza: 6x12 Nel superamento della forma arcaica allungata, larchitetto si spinto anche troppo oltre! Cella a pianta classica, con pronao e opistodomo 3 navate (2 file di colonne ioniche a doppio piano): questa suddivisione sorprende in uno spazio cos ristretto (appena 6 m). Il colonnato esprime qui tutto il suo valore plastico, di strutturale c ben poco! Serve a creare una cornice.

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Heraion di Samo Dopo aver raggiunto il senso del monumentale nel cinquantennio 625-575, gli architetti cominciano ad essere animati da un grande vigore creativo. Questo vigore inizia a manifestarsi con splendidi risultati nella Ionia e nelle isole, dove le ricche citt, traendo profitto dalla loro espansione politica e dalla loro prosperit economica, dedicano parte delle loro ricchezze ad abbellire i propri santuari, rivaleggiando tra di loro. Intorno al 560 si aprono i cantieri di Samo e di Efeso. Diptero di Reco e Teodoro (Era III) (560 c.) Nasce la struttura dellordine ionico. Il novo tempio, sorto sui resti dei primi 2 templi, grande 12 volte e mezzo il tempio antico. Diptero 8x21: selva di colonne, labirinto di Reco (con le sue 104 colonne) 8 colonne frontali, 10 posteriori: allargamento dei 3 interassi centrali di facciata (=larghezza cella) La peristasi va considerata come una veste, vibrante, che cela il corpo compatto della cella. Trasferimento delle forme decorative agli elementi strutturali: Le colonne non portano ma crescono come snelli tronchi dalbero Intensa vibrazione chiaroscurale (40 scanalature a spigolo vivo) Basi costituite da 2 modanature, spira e toro Capitelli lignei a stampella Basso architrave ligneo a 3 fasce lievemente aggettanti Dentellatura (travi in aggetto) And in rovina non appena terminato, forse durante la rivolta che port al potere Policrate.

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Diptero di Policrate (Era IV) (530, rimasto incompiuto) Il tiranno cominci subito un nuovo edificio che doveva porre in ombra lantico diptero. Anche qui valorizzazione della facciata orientale: 8 colonne frontali, 9 posteriori Terza fila di colonne davanti alle fronti (modello Artemision di Efeso) Gli interassi vengono determinati in maniera del tutto arbitraria alle esigenze: indifferenza verso lunit organica. Anche le colonne sono tutte diverse! Capitelli a voluta La soluzione che qui si propone per i capitelli angolari quella di fondere le 2 volute in contrasto in una voluta diagonale. Allinterno erano invece miseramente anchilosate. Capitelli a corona di foglie (quelli delle colonne interne): si pensa che proprio questa forma possa aver dato origine al capitello corinzio. Mentre il capitello a voluta direzionato, questo pu essere visto da tutti i lati.

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Artemision di Efeso (Chersifrone e Metagene) Nel 560 si inizi la costruzione di un diptero gigantesco, che doveva superare in grandezza e magnificenza il diptero di Reco. E in effetti, lArtemision trionfava sul suo rivale di Samo per la ricca decorazione e per le dimensioni leggermente superiori. In luogo della cella lantico sekos aperto (non c traccia di colonne interne). Diptero 8x21 con 3 file di colonne nelle fronti Anche qui come a Samo: Valorizzazione della facciata: 8 colonne rispetto alle 9 tergali La suddivisione dello spazio interno si ripercuote sugli intercolumni della fronte principale, i quali risultano pi larghi al centro e pi stretti ai lati.

Come a Didime: Larea sacra fu racchiusa in una struttura monumentale. Questo tempio doveva integrare gli altari che dal IX sec. si succedevano nel sito; a Samo rimanevano allesterno, qui invece costituivano il nucleo del tempio. Lordine ionico qui raggiunge il suo massimo splendore ed eleganza: Colonne sollevate su un plinto Basi costituite da 2 gole e un toro Colonne snelle (12 d)

Anche qui tutte le colonne sono diverse. Sulle colonne poggiavano i primi architravi marmorei della Grecia! Nel 500 il tempio era terminato. Ma nella met del IV sec. fu distrutto da un incendio. Il nuovo tempio doveva essere in tutto simile allantico: non una copia esatta ma ripetere i caratteri essenziali (lunghezza, larghezza, altezza). Fu terminato nel III sec. Il diptero si erge ora su un possente basamento di 13 gradini sopra lantico stilobate. Il tempio acquista cos una nuova grandezza monumentale (nella sua pi alta espressione lo ritroviamo nel Mausoleo e nellAra di Pergamo). Crepidoma = valore simbolico Ampie facciate dovevano sostenere giganteschi frontoni: 3 porte di scarico sugli interassi centrali (queste avevano anche un significato sacro)
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Apollonion di Didime o Didimaion (300 c., Peonio e Dafni) Quello che Delfi rappresentava per i dori, era per gli ioni il grande santuario dellApollo didimeo, sotto la protezione della potente Mileto. Il tempio di Apollo viene costruito ad imitazione di quello di Efeso, racchiudendo come ad Efeso, in unarea sacra, la sorgente delloracolo e lalloro del dio. Anche qui venne occupato un luogo di culto pi antico: un sekos aperto, ideale per la collocazione della fonte e dellalbero. Lo spazio interno del cortile era abbracciato da pilastri annessi alla parete, dotati di capitello, che sostenevano una trabeazione aggettante. La forma di questi pilastri anticipa gi le articolazioni delle pareti per mezzo delle semicolonne. Presumibilmente questo primo sekos presentava gi allora un doppio giro di colonne.

Dopo linfelice sollevazione della Lega ionica contro la Persia, la citt e il santuario furono distrutti (494). Il V e IV secolo passarono nel silenzio. Intorno al 300 inizia la costruzione del nuovo tempio. La sua costruzione si trascin per 5 secoli: come lArtemision era un edificio del tardo classicismo impostato su un pianta arcaica, il Didimaion nacque da un progetto del tardo classicismo e si svilupp nellellenismo. Rientra pienamente nel tardo classicismo per la sicurezza con cui sono state impostate le proporzioni. Viene adottato un modulo ( intercolumnio o 9 piedi). Viene impostato sulla pianta del primo tempio: Alto crepidoma di 7 gradini (14 per la rampa percorribile sulla facciata orientale) Peristasi doppia 10x21 singolare compattezza: colonne/intercolumnio = 1:1,66 La successione degli interassi tale che la cella larga 5 interassi invece di 3.

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Profondo pronaos dodecastilo (3x4) le colonne affondano nella penombra del vano Naiskos prostilo tetrastilo dove si trova la statua del dio, in pratica ladyton Sekos: dallesterno sembra un naos adyton accessibile solo ai sacerdoti

il muro interno articolato (come le semicolonne di Tegea) da possenti pilastri che per non partono dal suolo, ma da un alto zoccolo allaltezza del crepidoma. Questi pilastri sostengono una trabeazione coronata da kymatio su cui si stendeva, come soffitto, il cielo.

Nuova concezione dello spazio data da una successione di 3 ambienti (pronaos, stanza piccola, sekos): i diversi ambienti sono differenziati dal livello dei pavimenti ma ricondotti allunit dalle altezze unitarie di trabeazioni e soffitti. Misure sovrumane: stilobate di 7 alti gradini, impraticabili sul pronaos si affaccia una gigantesca porta (6x14 m) con uno zoccolo alto 1,5 m, anche questa impraticabile. Da qui parlava Apollo. Ai lati di questa porta, si aprono due porticine striminzite, che attraverso un oscuro ed angusto corridoio coperto a volta (il peso sopra davvero notevole!!!), conducono nelladyton dove non ci si aspetta un sekos aperto e illuminatissimo. Ecco perch si deve studiare storia dellarchitettura!

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Tempio di Zeus a Olympia (470-456) uno dei pi grandi templi del Peloponneso ed incarna la pi valida realizzazione del canone dorico classico. Ma queste proporzioni non sono affatto rigide: anche nellordine pi rigoroso era mantenuto un margine di libert. Peristasi 6x13 il rapporto classico: 2n+1 La pianta ricavata da un modulo = 1 interasse (16 piedi) Peristasi 5x12 Cella: 3x9

I diametri delle colonne sono diversi nelle fronti e sui lati: tendenza arcaica ad ingrandire le colonne della fronte e la loro distanza. Anche i capitelli sono diversi: evoluzione stilistica per il lungo periodo di costruzione secondo la successione est, ovest, lati lunghi. Correzioni ottiche: a) Le colonne sui lati lunghi sono inclinate verso linterno per correggere leffetto ottico che farebbe percepire il colonnato come aggettante verso lesterno, e dare invece la sensazione opposta di un corpo chiuso su se stesso. b) Sembra che anche lo stilobate dovesse avere una curvatura. Il naos diviso in 3 navate (1:2:1) da due colonnati a due piani. Le colonne interne non concordano con la peristasi. Nel 430 c. Fidia fu incaricato di scolpire la statua criselefantina di Zeus, un simulacro gigantesco che riempiva lintera altezza, larghezza e 1/3 della lunghezza della navata, quasi minacciasse, alzandosi, di far crollare langusto vano!

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Tempio di Poseidone a Paestum (Era II) (Applicazione fedele del canone dorico) Tempio dorico di grande purezza: nessun elemento ionico nonostante la tradizione locale amasse fondere i vari stili. Quando si sostitu il primo tempio di Era con uno pi grande e degno, non si distrusse il tempio antico, come era usanza in Grecia (poco spazio disponibile), ma si costru accanto. Periptero 6x14 La pianta la riproduzione del tempio di Zeus a Olympia (6x13) Cella allineata alla peristasi divisa in 3 navate da 2 colonnati a 2 piani: senso plastico della madrepatria che vuole articolato anche linterno Contrazione angolare semplice in facciata, doppia sui lati Colonne robuste e fitte

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Telesterion di Eleusi (nel santuario di Demetra) A un culto misterioso si deve la costruzione di un edificio speciale, che non ha uguale nel mondo greco. Non si tratta propriamente di un tempio (ma lo era perch ha un anaktoron), ma di una sala di riunione (come una chiesa) per gli adepti dei misteri eleusini. Per la prima volta i greci si trovano di fronte al problema di realizzare una nuova struttura per una funzione. Questo dovuto al fatto che nel nuovo edificio doveva essere celebrato un culto diverso, a cui doveva partecipare un gran numero di persone. La forma del tempio non poteva essere adottata per il semplice fatto che non si trattava di unarchitettura fatta per essere fruita, al tempio avevano accesso solo poche persone. Ci si sta stretti!!! E poi i riti si svolgevano allesterno dove tutti potevano assistere. ( vero che erano allesterno o me lo sono inventato???????) Si doveva realizzare sostanzialmente un grande spazio chiuso perch i non adepti non potevano assistere ai misteri. Ma quali mezzi avevano i greci per realizzare uno spazio del genere? La loro unarchitettura degli esterni. Qui richiesto espressamente un interno! Usano quello che hanno: ovvero la pietra e il sistema trilitico. Il risultato decente: c da riconoscere il fatto che viene avviata la ricerca dello spazio degli interni. Allaltro estremo di questa ricerca c il Pantheon. Il Telesterion si presenta, cos, come una massa chiusa verso lesterno, sviluppata allinterno. Inoltre, la necessit di realizzare un edificio che riuscisse ad accogliere un numero sempre crescente di fedeli port pi volte alla modifica della pianta iniziale. Evoluzione del Telesterion: A. Solito megaron miceneo (1200 c.) B. Megaron pi grande con una sala posteriore, anaktoron, contenente il simulacro di Demetra (Solone, 560 c.) Quando Eleusi cadde sotto il dominio attico, il piccolo spazio divenne inadeguato ad accogliere i pellegrini ateniesi. C. Sala quadrata ottenuta dal raddoppiamento del vecchio megaron (Pisistrato, fine VI sec.): Facciata munita di 3 ingressi con portico dorico antistante Una gradinata sugli altri 3 lati interni 5x5 colonne ioniche al centro (carattere attico: impiego di colonne ioniche per gli interni) 24

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Anaktoron addossato ad un angolo sul fondo (elimina 4 colonne: 21 invece di 25)

A giudicare dalla gradinata perimetrale, che assimila la struttura a quella di un teatro, lo spettacolo doveva svolgersi al centro. Il problema era quindi quello della visuale, ostacolata dalla fitta selva di colonne. Si presume che il pubblico partecipasse allazione rituale in modo assai pi intenso che con la sola vista. D. Telesterion cimoniano (Coroibos, 465) Il Telesterion di Pisistrato fu distrutto da un incendio. Nel 465, sotto Cimone, venne ricostruito. E siamo gi in et classica. Quadruplica la sala quadrata per lasciare lanaktoron al centro. In realt solo la parte settentrionale venne realizzata e lanaktoron, liberato dallangolo, rimase addossato alla parete meridionale. Il progetto integrale prevedeva 7x7=49! colonne. La realizzazione della seconda parte del progetto fu un compito riservato a Pericle e al suo inseparabile architetto Ictino. E. Telesterion pericleo (Ictino, fine VI sec.) Del progetto cimoniano, Ictino mantenne lidea di un vasto spazio quadrato. Neanche il suo progetto venne realizzato ma dagli scavi nella roccia e dalle fondazioni preparate possiamo ricavarne gli elementi: Ictino si sbarazza della selva di colonne: al posto dei 49 sostegni pensati da Coroibos, ne mette 5x4=20! Questi circondano il vano in 2 cerchi possenti, liberando la visuale. Il giro esterno reggeva un deambulatorio superiore, mentre quello interno circondava lanaktoron. Al centro del giro interno, nel soffitto, si apriva lopaion, un lucernario. Allesterno, una peristasi su 3 lati e un ingresso su ogni lato Questa peristasi doveva essere un corpo alto, massiccio, denso, in contrasto con la spazialit dellinterno.

F. Versione definitiva Quando la sala fu ultimata in tutta la sua grandezza, si torn allenorme numero di colonne del progetto cimoniano. Inoltre, pur mantenendo gli accessi sui 3 lati, si rinunci a realizzare la peristasi, limitandosi a costruire un portico dorico su un solo lato.

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Lacropoli di Atene (nellet di Pericle) lAttica era destinata a fare da mediatrice ai due poli dello spirito greco, dorico e ionico, sia per la sua posizione di penisola legata al continente dorico e rivolta al mare e allOriente ionico, sia per la natura dei suoi abitanti, ioni dorigine, che seppero mantenere la loro personalit anche nella mescolanza con i Dori. La sua storia rimase legata alla persona, non come la storia anonima di Sparta, determinata dalla struttura della societ. Cos, anche gli edifici sono legati al nome dellarchitetto. Con le guerre persiane, e la conquista persiana dellacropoli (480), il mondo ellenico entra in crisi. Si diffonde una visione tragica della vita che stende la sua ombra sullattivit artistica, in particolar modo sulla scultura che inizia a muoversi nello spazio (principio del contrapposto: lunit data dallequilibrio tra moto e quiete). In questa fase, larchitettura resta indietro: 1) Non si vogliono ricostruire i templi distrutti dai barbari per ammonimento. Frammenti della trabeazione del distrutto tempio di Atena dei Pisistratidi, vengono inseriti nel muro settentrionale dellacropoli. 2) Gli ateniesi sono impegnati con la creazione dellimpero attico. La pace con la Persia (449) permette a Pericle di iniziare la ricostruzione dellacropoli che deve diventare il simbolo del potente impero attico. Liniziativa finanziata dai tributi delle citt alleate. Mai prima dora una fortuna economica cos spropositata era stata messa al servizio dellarte: i migliori artisti ed artigiani vengono chiamati a partecipare a questo grande progetto. Ogni compito viene sentito come unico e irripetibile e come tale riceve una soluzione originale. LAttica non si mai data quella rigida fedelt ad un typos, ma si affida alla creativit del maestro: la personalit dellartista salta quindi in primo piano, associandosi in maniera univoca allopera realizzata (cos, ad esempio, la nuova idea dello spazio interno che appare, senza premesse, nel Partenone, poi nel Telesterion e a Bassae, sembra essere una scoperta personale di Ictino). Leffetto dellacropoli dellet di Pericle, confer ad Atene il predominio sulla Grecia nel campo dellarchitettura. Non un tempio posteriore pot evitare di seguirne lesempio. Gli artisti incaricati da Pericle, guidati da Fidia e Ictino, affrontarono come prima grande opera il Partenone (447).

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Il Partenone (Ictino, Callicrate, Fidia, 447) 1. In questo momento il tempio di Zeus ad Olympia rappresenta la creazione pi perfetta del canone dorico. Il procedimento compositivo, tuttavia, ancora quello arcaico dellaggregazione puramente addizionale delle parti, fissato su rigide norme per cui ad ogni elemento attribuita una funzione. Per i Dori non c altra via: una colonna deve stare eretta e portare, un architrave deve congiungere ed essere portato. Pertanto il tempio di Zeus non si distingue da un qualsiasi tempio del dorico arcaico. Alla luce della nuova sensibilit, il Partenone viene concepito secondo il principio del contrapposto (unit dinamica): lintera mole retta da movimento e contromovimento. Le funzioni statiche dei singoli elementi sono aspetti secondari. 2. Nellordine ionico, il procedimento di aggregazione dei singoli elementi ancora pi forte, in quanto, non la concordanza delle forme, ma il singolo elemento a fare lordine. Elementi ionici, a partire dal Partenone, vengono inseriti negli edifici attici. Si pu dire che i due ordini, dorico e ionico, vengono superati in un terzo per assurgere ad una sfera pi alta: nasce lo ionico attico. Il Partenone sorge e ricalca la pianta di un tempio pi antico, detto Prepartenone. Questo presenta una pianta periptera, con 4 colonne davanti alle due fronti, quindi anfiprostila, esastila e una cella divisa in 3 navate. Ma molte sono e varianti che Ictino apporta alla struttura: 1. Ampliamento in larghezza della peristasi mediante laumento del numero di colonne, non il canonico ingrandimento proporzionale (Novit!) Ne consegue: Peristasi 8x17 ( la formula canonica per gli esastili 2n+1): periptero octastilo Le colonne davanti ai vestiboli diventano 6: anfiprostila Cella ampia 5 intercolumni

2. Trama fitta e corposa del colonnato (colonne ravvicinate e ptron molto stretti) Nonostante poi la tendenza generale dellarchitettura in questo momento tendesse a diradare il colonnato (Novit!) 3. Doppia contrazione angolare: in questo modo quegli sfasamenti del fregio che dovevano essere evitati, si presentano nel senso opposto, cos le metope devono restringersi gradualmente. (Novit!) Questi 3 punti realizzano un sostanziale ispessimento orizzontale che viene controbilanciato dallalleggerimento verticale, realizzato dalla snellezza delle singole
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colonne (per le quali Ictino utilizzava i rocchi del Prepartenone) e dalla trabeazione bassa e leggera. Ispessimento e alleggerimento. Contraddizione? No! rispettato il principio dei contrapposti. Contro la densa corposit dellesterno sta lampiezza spaziale dellinterno. La cella, larga 5 interassi, presenta una ripartizione geniale: i due colonnati dorici a due piani la dividono longitudinalmente, ed un terzo colonnato la chiude trasversalmente davanti alla parete di fondo. (Novit!) Il vano sembra avvilupparsi intorno alla statua criselefantina di Atena Parthenos di Fidia. Verso ovest si apre un vano poco profondo coperto con soffitto a cassettoni. Originariamente partenone designava proprio questo vano occidentale, ma poi il termine venne applicato a tutto ledificio. Da notare la presenza di 4 colonne ioniche????????? a tutta altezza in questo vano.

La decorazione distribuita parcamente me con mano sicura: Peristasi circondata da una collana di 92 metope col tema della battaglia Le figure non sono pi allineate secondo esigenze narrative ma congiunte con movimenti incrociati. Intorno alla cella corre un fregio ionico scolpito: le panatenaiche. Sui frontoni, Atena nasce dalle testa di Zeus (est) e si contende il dominio dellAttica con Poseidone. Qui non c pi una figura dominante al centro ma il vuoto.

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I Propilei (Mnesicle, 437) Propylon era la porta che si apriva nel peribolo per dare accesso allarea sacra. Gli fu aggiunto un tetto poggiato su due pareti sporgenti, che gli dava riparo e ornamento sui due lati. Gli vengono applicate le forme del tempio (in antis, con colonne e frontoni) per caratterizzarlo. Cacciati i tiranni, lacropoli fu interamente dedicata agli dei. Allora le porte delle fortificazioni micenee vennero sostituite con uno splendido propylon che fu distrutto poi nel 480 dai persiani. Compiuti i lavori del Partenone, nel 437, fu affidata alle stesse maestranze la costruzione di un nuovo propylon. Il progetto di Mnesicle era di una grandiosit senza precedenti e larchitetto, per realizzarlo, dovette superare enormi difficolt dovute alla natura del terreno (un pendio ripido e roccioso). Vasto complesso che si sviluppa in larghezza: Corpo centrale pi alto Ali laterali costituite da bassi portici Da ambo i lati del corpo centrale, una fila di 6 colonne sormontate da frontoni completi d al corpo lapparenza di un tempio esastilo (resa possibile solo dalla fronte ottastila del Partenone, la cui preminenza non doveva essere sminuita da un propylon). Pur avendo la forma di un tempio, manifesta chiaramente la funzione di accesso monumentale: la base a 4 gradini interrotta nel mezzo, sicch il sentiero passa nel mezzo delledificio. A questo scopo lintercolumnio centrale di 1/3 pi largo (mentre gli intercolumni laterali sono di ampiezza decrescente). 3 snelle colonne ioniche fiancheggiano la via delle processioni. Architrave nella direzione della via sacra La parete trasversale aperta da 5 porte: il formato delle aperture cresce ritmicamente, dalle piccole porte laterali al possente portale di mezzo. Queste porte si trovano su una rampa di 5 gradini: Mnesicle conferisce un significato simbolico ascensionale alla naturale pendenza del suolo. Il vestibolo ovest dei Propilei presenta le stesse dimensioni del vano occidentale del Partenone e le colonne ioniche.

Mnesicle accosta la severit del colonnato dorico esterno alla grazia delle colonne ioniche interne (con entasi), allineate con le colonne mediane del colonnato ionico. Mai i due ordini sono stati cos strettamente associati (nel Partenone erano addirittura separati da una parete). Anche qui si vuole realizzare un effetto di spazialit: Lordine dorico allesterno crea unaspettativa che si smentisce una volta entrati. Allesterno 5 intercolumni, allinterno 3 navate invece di 5. Lo ionico slancia e aumenta laltezza dellinterno: larchitrave ionico appoggiato sopra a quello dorico.
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Secondo il progetto di Mnesicle la facciata est doveva essere incastrata tra 2 ali pi basse che la avrebbero posta in risalto ma queste non vennero mai eseguite a causa dellopposizione dei sacerdoti dellarea sacra di Artemide e dei conservatori. Ai lati della facciata ovest, sporgono 2 avancorpi a forma di templi in antis, con 3 colonne tra le ante, sormontati da un tetto a capannone. Questi corpi si legano alla facciata con tanta finezza che ne nasce un complesso unitario. Chi ascendeva allacropoli, era accolta come a braccia aperte dalle 2 ali dei propilei. Solo lala nord fu realizzata senza alterazioni (era la pinacoteca). Lala sud, invece, per essere realizzata avrebbe comportato il trasferimento dellaltare di Nike e la demolizione di una parte del muro miceneo con valore sacro (pelargikon). Fu realizzata perci mutila. Ma Mnesicle teneva tanto alla simmetria che realizz una facciata finta, di un intercolumnio pi ampia. Si inizia a tener conto dellosservatore. Gi il complesso concepito in funzione delluomo. Effetti ottici: Colonne della facciata ovest pi alte di 30 cm per compensare laccorciamento prospettico Porte e finestre della pinacoteca disposte in maniera asimmetrica in modo che dallantisala siano percepibili ra colonna e colonna Lasse della via sacra cade sulla statua di Atena Promacos.

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Tempio di Atena Nike (Callicrate) Sorge alla destra dei Propilei. La storia della sua costruzione intimamente legata alle vicende politiche: VI sec. temenos nel punto strategicamente pi importante della cittadella micenea, un bastione che sporgeva a protezione dellingresso 449 lavversario conservatore di Pericle ne fa approvare la costruzione (su progetto di Callicrate) per ostacolare il programma costruttivo dello stesso Pericle. Cos Pericle ne rimandava la costruzione e i conservatori premevano per la sua realizzazione!

Il bastione miceneo era troppo stretto per il nuovo edificio perci fu rivestito con un saldo muro a blocchi rettangolari. Tuttavia lo spazio veramente esiguo richiese anche la mutilazione dellala sud dei Propilei e la revisione del progetto originale del tempio, dato che questo doveva conservare una certa distanza dai Propilei. Progetto originale (realizzato sullIlisso): tempio in antis anfiprostilo! tetrastilo Progetto realizzato: Tempio in antis con 2 pilastri tra le ante Si elimina il pronaos Diminuzione della lunghezza della cella Puro stile ionico: monumenti simili erano rari, perci la progettazione di un tempio ionico in un luogo cos eminente diede il via ad una rinascenza dello stile ionico.

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Eretteo (Filocle) Costruito alcuni decenni dopo Partenone e Propilei Tempio ionico di forma stranissima: diversi corpi su piani diversi riuniti in un unico complesso CHE MI ACCINGO AD ILLUSTRARE NEL MODO PI SEMPLICE! ^-^ Pianta rettangolare con parete dingresso ad est e atrio a 6 colonne (non ha pronaos) Lati S, E al livello della base dellantico tempio di Atena Lati N, O 3m pi in basso A ovest un alto zoccolo di pietra riempie il dislivello di 3 m La facciata ovest presenta 4 sostegni (fusione tra semicolonna e semipilastro) incorniciati dalle 2 ante Nord e sud presentano pareti piene A queste pareti, nel lato ovest, si appoggiano 2 portici assai diversi tra loro: la loggia delle korai (a sud), che poggia sullantico basamento, e il portico nord, pi grande ma pi basso di 3 m. Inoltre il portico nord sporge di oltre 3m oltre la fronte occidentale. Ancora, le loro coperture sono pi basse di quella del corpo centrale. Allinterno dallatrio est si accede ad una cella, posta al livello pi alto. Nella parte occidentale della cella, situata al livello pi basso, lo spazio diviso, da pareti a mezza altezza, in un vestibolo ad ovest e in 2 stanze attigue ad est.

LEretteo si allontana non meno dei Propilei dalla tradizione, per la sua complessa planimetria che sembra non seguire uno schema (mentre i Propilei erano si, un aggregato di corpi, ma con uno schema simmetrico). Inoltre la sua realizzazione comport leliminazione di antichi santuari. E furono proprio i conservatori ad appoggiare e a dirigere lopera. Controsenso? No! La planimetria complessa ha un senso solo se interpretata alla luce della funzionalit. I corpi dellEretteo nascono dalle esigenze della pietas, cos la forma architettonica cade in secondo piano. In compenso i costruttori vi profusero tutta la ricchezza di cui il decorativismo ionico era capace. NellEretteo, per la prima volta, larchitettura subordinata a diventare la cornice dei luoghi sacri. Cella ad est Culto di Atena Portico nord roccia dove zampilla la fonte salata di Poseidone, visibile da un altare a forma di fontana. Il portico nord perci concepito come un baldacchino a colonne per proteggere una reliquia. 2 stanze ad ovest Culto di Poseidone-Eritteo
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Qui sotto la grotta del serpente Erittonio e il laghetto salato Loggia delle korai sotto di essa la tomba di Cecrope, mitico re e padre di Pandroso Area di fronte alla cella ad ovest ulivo di Atena e area dedicata a Pandroso

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I miti dellEretteo: Contesa Atena/Poseidone per la supremazia sulla citt. Atena dona un ulivo, Poseidone colpisce una roccia col suo tridente per farne sgorgare una fonte, ma questa salata. Vince Atena ma accoglie Poseidone nel suo regno. Atena affida alle figlie del re Cecrope il bambino Erittonio, per met serpente. Due di loro si suicidano dopo averlo visto, solo Pandroso lo cresce. Erittonio diventa serpente e va a vivere in una grotta. Poseidone lo uccide e lo assimila diventando Poseidone-Eritteo.

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Tempio di Apollo Epikourios a Bassae (Ictino) il pi problematico edificio dellet classica. 1. Sorge sullarea di un antico santuario: per questo, sembra, orientato a nord. 2. Caratteri arcaici nonostante sia di epoca classica: la pianta eccezionalmente allungata 6x15 e gli intercolumni sono pi ampi sulle fronti. Questa planimetria arcaica contrasta con la concezione progredita dellalzato: colonne attiche snelle, trabeazione leggera. Contraddizione? No! Il tempio di Bassae ricalca fedelmente la pianta del tempio di Apollo a Delfi. Sembra che questo plagio sia stato prescritto allarchitetto proprio dai committenti. Infatti la ripresa dei caratteri arcaici si ferma alla pianta. Novit! Larchitetto ha allargato entrambi i vestiboli frontali fino a 2 interassi mutando in ampiezza la lunghezza in accordo con la concezione spaziale di et classica. Novit! a breve distanza dalle pareti lunghe, si allineavano 5 alte colonne ioniche (con entasi) per parte, congiunte alle pareti da pilastri. Isolata nel mezzo, in asse con le ultime colonne, una colonna legava insieme le due file (coronata da un capitello corinzio). Il richiamo ovviamente al colonnato trasversale del Partenone. Ma il modello viene superato: A. il doppio ordine dorico che divideva lo spazio, qui sostituito con lo slancio ininterrotto delle colonne ioniche. B. Inoltre, queste tendono a circondare lo spazio interno, dal momento che larchitrave corre su tutti e quattro i lati. realizzata una peristasi ionica rivolta allinterno. Non difficile riconoscere in questa concezione innovatrice degli spazi interni, la stessa mano dellarchitetto del Partenone: Ictino!!! 3. Dietro la cella c un altro ambiente (adyton?), da essa separato mediante la colonna mediana e la trabeazione, che presenta una porta che si apre ad est. Apollo il dio del sole: linterno progettato per fare in modo che il sole entri dalla porta e illumini il simulacro in un dato giorno.

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Teseion (Ephaisteion) (450-440) Periptero dorico in onore di Atena ed Efesto, nella decorazione plastica Teseo ed Eracle Il Teseion serve a renderci pi consapevoli dello spirito veramente incomparabile che animava gli artefici dellacropoli: fu costruito quasi contemporaneamente al Partenone e ha molti aspetti in comune con esso. Ne rispecchia le proporzioni generali di 4:9 su pianta e alzato. Pianta canonica con peristasi 6x13, cella larga 3 interassi, allineata alla 2a e 5a colonna 1. Partenone: elemento sostanzialmente nuovo introdotto nella peristasi era la tensione risultante del compenetrarsi di densit e leggerezza Compattezza Teseion: continua la linea evolutiva dellarchitettura attica che tende a diradare il colonnato, distanziando le colonne. Vastit 2. Partenone: doppia contrazione angolare Teseion: singola contrazione angolare 3. Partenone: stretti vestiboli Teseion: portici particolarmente spaziosi perch pronao e opistodomo profondi 2 intercolumni. la stessa soluzione che troviamo nel tempio di Bassae di Ictino (per laderenza del Teseion alle soluzioni dei progetti di Ictino, pensiamo che il maestro del Teseion sia stato proprio un suo allievo). Novit! Prolunga la trabeazione del pronaos attraverso i portici laterali fino a congiungerla con la trabeazione esterna: il vestibolo antistante diventa un vano separato (almeno al livello della trabeazione). Questa disposizione tipica del nuovo senso spaziale di et classica. Anche la concezione dellinterno riprende il progetto di Ictino: 4. Colonnato interno a 2 piani sui 3 lati essendo qui lo spazio alquanto ristretto, il maestro si vide costretto ad addossare il pi possibile i colonnati alle pareti.

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Tempio di Atena Alea a Tegea (Scopas, 350) Scopas aveva appena portato a termine la decorazione del Mausoleo di Alicarnasso quando fu incaricato della costruzione del tempio di Teghea. Modello: tempio di Ictino a Bassae Caratteri arcaici: pianta allungata 6x14 e intercolumni pi ampi sulla fronte Portici frontali di 2 interassi

Lo stile dellepoca si manifesta soprattutto nelle colonne sempre pi slanciate e nella trabeazione leggera. Le proporzioni allungate e ariose hanno spodestato la potenza dellordine dorico, sostituendola con la delicata eleganza del patrimonio ionico. Allinterno ormai, lo ionico domina incontrastato. Nella cella il colonnato accostato il pi possibile alla parete: ne risulta un colonnato di semicolonne che corre sui 4 lati della cella. il passo successivo a Bassae. Lo spazio interno meravigliosamente ampliato in quanto le semicolonne negano la parete. Infatti, locchio greco doveva percepire come spazio aperto, i vuoti di una fila di colonne. Le colonne non arrivano al soffitto: rimangono 3m. Sicuramente cera un ordine sovrapposto, probabilmente di lesene ioniche. Tutte queste colonne portano capitelli corinzi, pi morbidi del rigido capitello di Bassae.

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Tempio di Zeus a Nemea (IV sec.) Ripete su scala un po maggiore le proporzioni del tempio di Tegea. Peristasi 6x12 accorciamento perch omesso lopistodomo e il vestibolo davanti al pronao profondo un solo interasse Ledificio non obbedisce pi alle leggi formali: non c bisogno dellopistodomo. Si valorizza la fronte principale. Irrigidimento delle forme: Le colonne si allungano fino a raggiungere una snellezza senza precedenti Trabeazione leggera proporzionata Let classica ormai giunta alla fine. Allinterno viene ripreso il tema del colonnato del Teseion, su tre lati, accostato strettamente alle pareti.

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Tholos di Delphi (Teodoro di Focea, IV sec.) Si trova sulla terrazza del santuario di Atena Pronaia a Delphi. Periptero rotondo la cui cella circolare circondata da una corona di 20 colonne. Ogni colonna con le sue 20 scanalature ripete la pianta. Allinterno della cella, 10 colonne corrispondono agli intercolumni delle colonne esterne. Ovunque si nota linflusso delle opere di Ictino (specialmente Bassae): colonne corinzie dellinterno addossate alla parete. ripresa la scelta dei materiali dei Propilei: marmo eleusino dello stilobate in contrasto con il marmo del Pentelico della costruzione.

Tholos di Epidauro (Policleto il giovane, 360-320) Si trova nel santuario di Ascelpio e rappresenta il gioiello del santuario. Il modello la tholos di Delphi, superata di 1/3 in grandezza e sicuramente in ricchezza. Come a Delphi la cella rotonda circondata da una peristasi dorica di 26 colonne. Nellinterno, un giro di 14 colonne corinzie non concorda col colonnato esterno. Le colonne corinzie sono scostate dalla parete e formano uno stretto deambulatorio. Ebbrezza ornamentale: denuncia la tendenza dellepoca tardo-classica di elevare a motivo dominante la squisitezza dellornato interno (verso un puro decorativismo). La monumentalit esterna del periodo classico stata soppiantata.

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Let ellenistica I pi famosi architetti di questepoca, Pitheos e Hermogene, avevano affermato la superiorit dellordine ionico. Il dorico secondo loro era inadeguato a causa delle imperfezioni e delle dissonanze delle proporzioni. Si dice che Hermogene, dopo aver preparato le forniture per un tempio dorico, contrariato dalla disarmonia del ritmo del fregio e del colonnato, abbia poi destinato il materiale ad un tempio ionico. In et ellenistica, il dorico era considerato lordine dei portici: un semplice colonnato non pone problemi allarchitetto. Lordine ionico invece si arricchisce di motivi decorativi per rispondere meglio al gusto dellepoca. Basi e capitelli ricevono ornamenti pi rigogliosi e carichi. Larchitettura ellenistica ha infatti riservato unaccoglienza molto favorevole al capitello corinzio. Evoluzione del capitello corinzio: Bassae (una sola colonna) Delphi (tutte le colonne interne) Tegea (Scopas) Epidauro (sua forma definitiva) Altra innovazione ladozione dellordine murario: Nellarcaismo ladozione dei colonnati interni aveva una funzione strutturale, quella di sostenere la copertura. A partire dal IV secolo, gli architetti avevano fatto uso della semicolonna addossata alla parete ma il motivo rimaneva discreto. Lentamente le semicolonne perdono la loro funzione statica di irrigidimento della parete e diventano pseudo-colonne, con funzione decorativa. Lordine murario, distinto dagli elementi strutturali, segna la rottura con la tradizione classica che associa ad ogni forma una funzione. Hermogene definisce i diversi tipi di colonnato: Picnostilo intercolumnio pari a 1 del diametro (fitto) Sistilo 2 Eustilo 2 Diastilo 3 Aerostilo 3 (troppo debole per la pietra)

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Mausoleo di Alicarnasso Mausolo satrapo dellAsia Minore Affida la realizzazione della sua tomba colossale agli architetti Pitheos e Satiro, e allo scultore Scopas. La costruzione prosegue dopo la sua morte (353). La struttura del Mausoleo ispirata alla tradizione locale: consiste in un alto podio che sorregge una costruzione rettangolare, circondata da colonne ioniche, con tetto piramidale, sormontato da una quadriga. La decorazione scultorea: Amazzonomachia, che si sviluppa su un fregio continuo alla sommit del podio Centauromachia alla base della quadriga Tra le colonne sono le statue della famiglia di Mausolo, con i tratti del volto persiani ma in posa e abbigliamento tipicamente greci.

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Tempio di Atena Polias a Priene (Pitheos, 350) Priene, citt ionica di provincia, importante solo perch lunica citt greca completamente riportata alla luce, come una Pompei ellenica. Riusc ad ottenere il pi celebre architetto del tempo, Pitheos, che poco prima aveva realizzato il Mausoleo di Alicarnasso. Con il tempio di Atena Polias, lordine ionico asiatico arriva per la prima volta allunit classica: questo il primo e unico tempio ionico classico. Questo fatto si spiega perch lordine ionico, pi di quello dorico, era una composizione di aggregati e mancava di ununit che avrebbe potuto evolversi in una soluzione monumentale. Ma il progetto di Pitheos, basandosi su rapporti matematici, riesce a conferire questa unit alledificio. Pitheos deve inventare lo stile ionico monumentale! (alle spalle solo edifici di piccolo formato o di et arcaica) Accoglie i suggerimenti dello ionico attico ma non lo imita. Peristasi 6x11 (5x10 interassi = 60x120 piedi) Pareti e ante allineate alle seconde colonne Pteron profondi un intercolumnio Naos = hekatompedos Si rinuncia allaccentuazione della fronte est: il risultato lintroduzione di un opistodomo simmetrico al pronao e quindi due facciate simmetriche. Permane il carattere tipicamente ionico degli atri profondi ricchi di colonne.

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Tempio di Artemide Leucophriene a Magnesia sul Meandro (Hermogene) Hermogene abbraccia il nuovo carattere dellarchitettura ellenistica, quello della ricerca estetica basata su un sistema di rapporti e proporzioni e sperimenta in questo edificio la validit delle sue teorie. Preoccupato di alleggerire e liberare lo spazio, sopprime una fila di colonne nel peristilio della pianta diptera e crea lo pseudo-diptero. Ci sono 2 intercolumni tra il colonnato esterno e le pareti della cella. Nellalzato, il maestro trasferisce le stesse preoccupazioni, mirando ad ottenere dei volumi interni pi sgombri.

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Lurbanistica ellenistica La composizione dei complessi monumentali subisce, agli inizi dellepoca ellenistica, una trasformazione fondamentale che costituisce, forse, la pi grande innovazione di questo periodo nella storia dellarchitettura greca. Periodi classico e arcaico: lL posizione delledificio era stabilita individualmente in relazione alla sua funzione specifica. Ledificio era libero nello spazio. Periodo ellenistico: Gli edifici perdono la propria autonomia e interagiscono tra di loro, instaurando un rapporto di reciproca dipendenza. Si crea 1. 2. 3. cos un nuovo paesaggio architettonico dove si ricerca: Organizzazione estetica e funzionale dello spazio Tendenza alla simmetria e alla disposizione assiale impiego sistematico dei lunghi stoa (colonnati) come elementi di raccordo

Due sono le tipologie di schema per la modellazione del tessuto urbanistico: 1. Scacchiera regolare 2. A terrazza

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Santuario di Atena Lindia a Rodi qui adottato lo schema a terrazza. Il luogo di culto risale allepoca arcaica e il primo tempio era stato costruito sulla terrazza pi alta, sullorlo di una scogliera per essere connesso alla grotta sacra. Questa localizzazione non poteva essere modificata dalla ricerca di simmetria. Si cerca di dare un ordine alla successione di terrazze, con limpiego rampe di scale, portici e colonnati che si incastrano gli uni negli altri. Un vasto propylon segna lentrata del santuario.

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Capitolo II

Architettura romana

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Roma nasce al centro degli scambi commerciali tra nord e sud. Il Tevere sbarrava la strada, guadabile solo in prossimit dellisola tiberina, cos la popolazione indigena chiede un pedaggio per tutti i prodotti che attraversano il fiume, cos Roma nasce sul Palatino. Non una citt fondata come Alessandria, i romani stessi pensano che sia brutta. una citt magis occupata quam divisa. Viene distrutta da un incendio dopo il saccheggio dei Galli nel 330 a.C. Il senato pass una legge che diceva che avrebbe pagato la costruzione del tetto , a chi avesse costruito la sua casa entro un anno. Cos Roma nasce nel giro di un anno, in un modo caotico, rimangono i buchi degli edifici che nessuno costruisce. Avevano poca cura per la disposizione.

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Porticus Aemilia (194 a.C.) I guerra punica. Dopo la I guerra punica vi era la necessit di ampliare il porto della citt (vicino il foro boario), non potendo ampliarlo, si dovette costruirne uno nuovo nella vallata a sud dellAventino: lemporium. La Porticus Aemilia era il magazzino (dox) di deposito delle merci del nuovo porto. Edificio in opus incertum di tufo e opus caementicium 180 campate di volte a botte disposte su vari gradoni con muri forati da una moltitudine di porte e finestre.

Vantaggi della tecnica cementizia: 1. Economicit 2. Solidit 3. Le volte non bruciano! Infatti le coperture della Porticus Emilia non sono mai state rifatte. 4. Rapidit di costruzione: la cassaforma viene smontata e rimontata accanto. Si procede a blocchi. Cos nasce anche lanfiteatro: quando si scopre che montando queste volte su una pianta circolare, piuttosto che rettangolare, la prima e lultima volta si uniscono e si bilanciano.

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Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina (c. 100 a.C.) Uso totale del calcestruzzo. Costruito sul pendio di una collina attraverso una serie di terrazze. Palladio scopre che ha uno sviluppo modulare. Palestrina viene infatti realizzata come un accampamento: questa tipologia era divisa dalle due strade principali (cardo e decumano) ed era simmetrica. Il complesso si compone di unarea sacra ai piedi della collina e di un vasto complesso gradinato, coronato dallemiciclo del palazzo Barberini. La parte che ci interessa maggiormente il quadriportico (=stoa), in cui le due campate centrali sono innalzate per la penetrazione della luce. Nasce cos la basilica (piazza coperta). Sono presenti 2 nicchie sul fronte che attestano la presenza allinterno di: grotta delloracolo, il nucleo dellantico santuario, luogo dove si era manifestato il culto. sala absidata, costruita simmetricamente alla grotta delloracolo. un ninfeo (acqua) o un museo (opere darte). decorata riccamente, il pavimento ornato con un mosaico rappresentante una pianta dellEgitto (idealizzata) e uninondazione del Nilo. La parte superiore del complesso si sviluppa attraverso un gioco di terrazze, portici e scalinate. Sono due percorsi simmetrici porticati e chiusi. Qui evidente lapproccio disinibito dellarchitetto romano, che sperimenta. Il greco piuttosto abbandona lordine e si suicida! Si pensa che il fregio sullarchitrave del portico in salita doveva adattarsi alla pendenza.

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Teatro di Pompeo il primo teatro ad essere realizzato a Roma. Nella Roma repubblicana, infatti, le guerre civili erano allordine del giorno. Una legge vietava la costruzione di teatri in muratura perch potevano essere utilizzati come fortezze. Pompeo utilizza uno stratagemma per aggirare le leggi censorie, realizza il suo teatro e fa costruire il Tempio di Venere Vincitrice sulla sommit della gradinata, in questo modo pu dire che non si tratta di un teatro, ma di una gradinata per il tempio. Da questo momento in poi a Roma si possono costruire i teatri. Il teatro era composto: Tempio di Venere Vincitrice Grande scalinata circolare costruita su volte a botte Esedra rettangolare, usata come curia per le riunioni del senato

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Santuario di Giove Anxur a Terracina c. 80 a.C. Tempio costruito su una terrazza artificiale che si estende sino al ciglio del promontorio. Una galleria archivoltata (criptoportico) ha il doppio compito di sorreggere la terrazza e custodire le suppellettili. Ladozione della galleria archivoltata deriva dal fatto che la struttura doveva sopportare un peso immenso.

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Tempio di Ercole a Tivoli Il tempio sorge sulla Via Tiburtina-Valeria, ma il tempio doveva essere realizzato per forza l perch in quel punto cera stata la manifestazione del culto. Il tempio rialzato per mezzo di una terrazza, affinch il transito sulla via continuasse (galleria coperta con volte a botte). un edificio tradizionale: nella tecnica edilizia, nel sistema di sovrastrutture voltate e nelle scalinate frontali influenzato dal Tempio di Preneste. Di tradizione latina invece i 3 portici che lo circondano e lemiciclo a gradoni nella parte antistante. La piattaforma del Tempio di Ercole in contrasto con la semplicit monumentale di quella di Giove Anxur. Essa sostenuta da una fila di sostegni in pietra, con sopra unarcatura incorniciata da semicolonne.

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Tabularium (78-65 a.C.) Lutazio Catulo fu incaricato della ricostruzione del Campidoglio. Ledificio era destinato ad ospitare gli archivi dello stato romano, ma era un ampliamento del vecchio archivio. Sorge su un grande basamento (sostruzione) che doveva appianare la sella asylum. La pianta trapezoidale, i lati minori convergono verso la piazza del Campidoglio. Il muro di sostegno era in opera quadrata di pietra gabina esternamente e di tufo allinterno. Il primo piano era coperto da 11 volte in opera cementizia che si aprivano sul lato del foro.

Ordine dorico tuscanico sul prospetto (dorico: fregio a metope e triglifi, capitello. Tuscanico: base). Qui il sistema trilitico non centra pi niente perch non ha funzione portante. Lordine architettonico serve ad inquadrare larco. decorativo ma non solo. Costituisce lelemento di proporzionamento dei prospetti delledificio. Aiuta perci a leggere, negli edifici realizzati con la nuova tecnica, un assetto di forme e proporzioni consuete allottica e al gusto dellosservatore di epoca romana.

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Foro di Cesare Foro il nome latino che sta per piazza. Ad esempio il Foro Boario era la piazza dove si vendevano gli animali. Giulio Cesare capisce limportanza del foro, e con le ricchezze accumulate nelle Gallie, fa costruire il suo, nel minor tempo possibile. Non sempre ci sono posti belli disponibili per fare una piazza. Il foro di Cesare sorge ai piedi del Campidoglio dove assolutamente non cera uno spazio comodo per realizzare un foro: in quellarea sorgono il Comitium con attorno tutti mallopponi di tufo, la Curia Hostilia, le basiliche pi vecchie, file di botteghe, decine e decine di case private, le mura. Quindi un quartiere molto irregolare, non soltanto gi profondamente urbanizzato, ma con monumenti sacri. In seguito ad un incendio, Cesare manda il suo prestanome Cicerone e compra la terra intorno al Campidoglio. Cesare vuole costruire il suo Foro accanto alla zona pi importante della Roma antica. evidente la differenza dintenti fra Cesare e Pompeo: Cesare compra nel cuore della citt, mentre Pompeo allesterno del Campo Marzio. Questi movimenti ci dicono molto delle intenzioni e delle personalit di entrambi. Lungo lArgileto, la strada pi importante di Roma, attraverso un portico, si entra in una piazza tutta cinta di portici. E il lato di fondo invece che essere occupato da un edificio laico occupato da un edificio sacro. Il tempio del foro dedicato a Venere genitrice che ben diversa dalla Venere Vincitrice di Pompeo. un gesto audace perch dice: se quella la genitrice della mia famiglia, allora anche io sono un dio. Gli ultimi scavi hanno dimostrato che i fori non erano permeabili, erano recinti con punti di vista. Il foro romano invece, che non era uno spazio pianificato,ma nasceva dallaggregarsi degli edifici, era polidirezionale. Il foro di Cesare andr quindi a costituire un tipologia per i fori che verranno costruiti in seguito. Quindi non soltanto il foro di Cesare rigorosamente simmetrico (dal centro vedo solo la facciata del tempio), ma anche monodirezionale perch dallunico ingresso sullArgileto, chi entrava nel foro di Cesare, che era come unimmensa stanza, aveva subito davanti a s il tempio di Venere Genitrice e, se procedeva oltre, aveva labside con la statua della nonna di Cesare. Allora tutto il foro non cantava la gloria di Roma ma la famiglia Iulia. chiaro che la volont di Cesare non era tanto quella di diventare re, ma di diventare dio, e lintento politico di Cesare espresso chiaramente dalle vicende del suo foro. Cesare fa demolire la Curia (nel frattempo i senatori si riuniscono nel teatro di Pompeo) e ne costruisce una annessa al suo foro. un messaggio politico importantissimo. Vuol dire che Roma o si conforma ai suoi piani oppure viene distrutta. La nuova curia infatti coordinata, non pi al foro romano, ma al foro di Cesare. Classico esempio di come leggendo una pianta noi possiamo risalire alla storia antica. Per la compresenza di questi elementi si pu dire che il foro di Cesare il primo esempio di politica dittatoriale applicata allarchitettura. Il foro di Cesare molto importante per la storia dellarchitettura, non tanto per il valore artistico, quanto per quello di testimonianza storica. La storia architettonica del foro si compone di varie fasi. Nella prima fase, il foro andava ad infilarsi nella collina, la Sella tra il Campidoglio e il Quirinale che venne spianata da Traiano. L, dato che il foro sta in piano, la parte absidale del tempio e la fine dei portici si infilavano proprio nella collina per cui si terminava con tutte absidi. Poi dato che non era unarea regolare, essendo acquistata, aveva molto spazio libero che venne riempito con porticati e taberne.
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Le fasi costruttive del monumento possono ricondursi a: 1. Acquisizione del terreno. 2. Realizzazione del recinto (il terreno non era perfettamente rettangolare) e del tempio nel minor tempo possibile. Ci che interessa a Cesare non la forma, ma la velocit. 3. Completamento con la realizzazione di porticati e taberne (costruite negli spazi vuoti). Cicerone compra per Cesare un certo numero di case. Si viene cos a creare un quartiere molto irregolare. Cesare fa abbattere le case per la realizzazione del foro, ma resta comunque molto spazio. Per prima cosa si fa il muro che delimita larea, perch una volta fatto il muro, dentro si inizia a costruire il foro, e solo dopo si penser a quello che c intorno. Per cui prima si fa il muro e poi tutte le taberne dietro che vi si appoggiano al muro. Proprio questo muro stato alla causa di un problema di restauro. Oggi rimane solo larea intorno al foro ma nulla del foro. Nel medioevo il muro stato completamente smontato (1490), per cui si vedevano tutte queste belle facciate e si pensava (prima del libro di Carla Amici) che questi edifici fossero parte del foro. Per questo foro si aprono le cave di Carrara e a Roma entra una grande quantit di marmo, ma nessuno sa scolpirlo. I risultati sono pessimi. Lacanto cesariano (vale anche per il corinzio secondo triumvirale) si riconosce perch le punte delle foglie (lobi o digitazioni) sono accostate non in maniera naturalistica come nei capitelli greci, ma in maniera geometrica, con triangolini e gocce (45-30 a.C.). Tempio di Venere Genitrice Il tempio costituisce il cuore del centro. Questo temenos dedicato alla Venere Genitrice, con il chiaro intento di divinizzare la famiglia Iulia. Octastilo picnostilo (intercolumnio molto stretto) periptero sinepostico (gli manca il quarto lato a sta infilato nella collina, per cui chi se ne frega!) il primo tempio a presentare unabside, quindi un tempio frontale: ha un dietro e un davanti.

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Quando Cesare viene ucciso, Ottaviano Augusto ne diviene lerede. Lascia leredit al popolo romano e cos si compra Roma. Ottaviano crea il II triumvirato con Marco Antonio e Lepido, ma quando Lepido muore, si apre una guerra civile tra i due restanti triumviri. A roma cera un unico luogo sacro il tempio delle vestali, M.Antonio prima di lasciare Roma lascia qui il suo testamento, Augusto profana il tempio e pubblica il testamento dove scrive di voler essere seppellito ad Alessandria, vicino a Cleopatra. Lo fa per far capire quanto M.Antonio tenga a Roma, proprio lui che si sta facendo costruire ,proprio a Roma, il suo mausoleo. una lotta per immagini, fa capire chi interessato a Roma e chi invece vuole essere seppellito accanto all puttana dEgitto. Ecco a cosa serve spendere soldi in architettura! Ottaviano viene insignito del titolo di Augusto nel 27 a.C.

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Foro di Augusto Augusto termina il foro di Cesare, ma siccome la citt era cresciuta fa costruire il suo foro ( ignoto il nome dellarchitetto) coordinato a quello di Cesare a 90. Perch coordinato, se poteva farlo ex novo ovunque volesse? Vuole simboleggiare la continuit con limpero di Cesare. Votato nel 42 a.C. allepoca della battaglia di Filippi e inaugurato nel 2 a.C. Il Foro costituito da una pianta rettangolare con ai lati due portici e due esedre (forse quattro) e sul fondo infine il tempio di Marte Ultore. Le funzioni del foro sono: Fornire un nuovo spazio per i processi e le trattazioni commerciali, amministrative e giudiziarie. Centro rappresentativo destinato a glorificare limperatore, in particolar modo per le sue funzioni militari. Si pensa che alcuni problemi urbanistici, ovvero il salto di quota rispetto alla Suburra, la presenza di un affluente della cloaca maxima) e lostilit di alcuni proprietari delle case da espropriare, abbiano concorso alla spaventosa lunghezza dei lavori che durarono 40 anni. Non ad usum extorquere In realt Ottaviano, non volendo espropriare, si accontenta dello spazio che ha. Ecco perch i contorni del foro sono irregolari. Inoltre larea a disposizione limitata dal collettore fognario che viene nascosto dal muro diagonale. Due muri obliqui forati da arconi hanno la funzione di mettere in comunicazione la Suburra con il foro; davanti a questi archi obliqui furono collocati in seguito due archi onorari in onore di Germanico e Druso. Tuttoggi visibile soltanto la parte orientale, mentre ignoriamo del tutto il settore occidentale, essendo questo coperto dalla via dei fori imperiali. Si ipotizza che nella parte a noi ignota vi fosse la basilica delle due Antonie, altrimenti il foro di Augusto sarebbe il primo foro senza una basilica. In corrispondenza della basilica il porticato si apre in due esedre minori semicircolari, ci spiega perch il foro in molte descrizioni sia stato descritto come angustius. Nelle due esedre maggiori erano ospitate le statue di: Emiciclo nord: Romolo e i grandi personaggi della Repubblica Emiciclo sud: Enea, Anchise e Ascanio e gli antenati della gente Giulia Il significato di questa contrapposizione sta nel fatto che Augusto non tende ad affermare il potere monarchico (come avviene nel foro di Cesare), ma al contrario la storia repubblicana che viene recuperata e identificata con la storia della famiglia Giulia. Lungo i muri dei due portici, una serie di semicolonne di cipollino sostengono un attico, scandito da una serie di Cariatidi in atto di sorreggere una trabeazione del tipo a risalti: queste simboleggiano Atene asservita, ma artisticamente. Clipei, con teste di Giove Ammone, sono alternati alle cariatidi e alludono allEgitto conquistato. Nei porticati fa mettere i ritratti di tutti i cittadini di Roma, anche dei suoi nemici, perch tutti hanno contribuito a rendere grande Roma.

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Tempio di Marte Ultore (vendicatore di Cesare) Occupa una posizione simile al tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare. Allesterno un periptero octastilo sinepostico, ma avendo 8 colonne anche sui lati rientra meglio nella categoria dei templi ad abside come il tempio di Venere Genitrice. Lordine corinzio nasce proprio in questo tempio. Colonne corinzie in marmo di Carrara Scalinata in cementizio Podio in tufo

Al centro della scalinata si suppone fosse inserito laltare con due fontane sui lati. La fronte si allinea con la linea di mezzeria delle esedre. La cella del tempio si conclude con unabside, allinterno della quale la base troppo lunga fa pensare che le statue di culto contenute fossero tre: Venere, Marte e il Divo Giulio. Attraverso i disegni rinascimentali c nota la suntuosa decorazione interna, ormai scomparsa. Il frontone ha una decorazione in rilievo, qui vi riassunta la geografia e la storia di Roma.

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Nel 14 d.C. Tiberio si trova ad essere lerede di Augusto e arriva a Roma da Rodi. Non amato da Roma e non ama il popolo romano che troppo asservito ad Augusto, cos Tiberio inizia a recarsi nei paradisi fuori Roma. Sperlonga (grotta) Grotta dacqua metafora del ventre materno: indica il ritorno ad una condizione originaria, pacifica, per sfuggire ad una condizione che non sentiva propria. I Claudi erano nati da Circe e Ulisse per questo Tiberio decide di allestire nella spelonca (grotta) lOdissea di marmo. In origine la grotta era piena di sabbia. Tiberio e i suoi architetti allagano la spelonca e costruiscono dei muretti, gli stibatia, ovvero triclini sullacqua, davanti alla grotta. Il massimo del lusso, a quei tempi, era partecipare ad un simposio con uno spettacolo, qui offerto dai pesci coloratissimi. Fuori dalla grotta si vede unisola, che lisola di Circe. Allinterno e allesterno della grotta cerano 5 gruppi scultorei che richiamavano alcuni episodi dellodissea. Infatti se Augusto discendeva da Enea, Tiberio discendeva da Augusto. Tiberio si rivela un ottimo architetto e un maestro di unarte che inizialmente non fu compresa dai romani: larte di creare topoi ars topiaria dal momento che gli antichi avevano diverse difficolt nel viaggiare. Odissea di marmo: Ci sono 5 gruppi sculturorei: 1. Ganimede, principe troiano amante di Giove; 2. Ulisse che recupera il corpo di Achille; 3. Ulisse e Diomede che rubano il palladio di Troia; 4. Scilla e Cariddi: Circe predice ad Ulisse che un mostro marino, Scilla, manger sei dei suoi compagni, altrimenti Ulisse sarebbe dovuto passare sul territorio di Cariddi dove il mostro avrebbe divorato anche lui. Questo gruppo scultoreo rappresenta lallegoria del potere di un comandante e delle decisioni, anche dolorose, che egli deve saper prendere. 5. Polifemo: il gigante stupido che lastuto Ulisse sconfigge facendolo ubriacare con il vino. Da questo momento in poi tutti i palazzi imperiali avranno una sala a forma di grotta dedicata a Polifemo: lepisodio ancora unallegoria del potere imperiale e dellimperatore che sa inebriare Roma e quindi dominarla. anche unaccusa al popolo romano che talmente stupido da farsi dominare da una persona sola (Non a caso Marco Antonio aveva scelto come divinit protettrice il dio del vino, Dioniso).

La grotta crolla e Tiberio costretto a lasciare il suo paradiso perch un luogo pericoloso. Andr a Capri dove costruir Villa Iodis, il primo palazzo imperiale. Trasforma Capri in unimmensa Sperlonga, piena di suggestioni, lontano da Roma dove lo vogliono uccidere ma alla fine verr ucciso proprio qui.

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Suo erede Caligola che peggio di lui.

Erede di

Caligola Claudio, ricordato per la realizzazione di opere pubbliche: Porta Maggiore Acquedotto Tempio Caludium

Claudio importante per il bugnato rustico: ogni blocco ha un sottosquadro, cio rifinito, ed messo a filo con gli altri.

Nel 64 in un agosto particolarmente caldo Roma brucia. 7 delle 14 regioni in cui Augusto laveva divisa, sono distrutte (3 sono sacrificate, 4 si salvano). Su queste rovine, Nerone vuole costruire la Domus Aurea, che secondo il progetto originale doveva estendersi su di unarea immensa.

divisione augustana di Roma Basti pensare che Nerone voleva ricostruire Roma ex novo, e chiamarla Neronia, una citt perfettamente progettata, che doveva sostituire una citt brutta, magis occupata quam divisa. Era un richiamo ad Alessandria.
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Inoltre il fulcro della citt doveva essere il Colosso, la statua colossale di Nerone, e i giardini pensili sul palatino: due citazioni al Colosso di Rodi e ai giardini pensili di Babilonia. Nellarco dei tre anni che precedono la sua morte, Nerone non riusc a portare a compimento tutto ci che aveva in mente. Roma non solo sarebbe stata pi bella, ma avrebbe raccolto al suo interno tutte le sette meraviglie del mondo. Quindi, questo non era il sogno megalomane di Nerone, ma lopera di un artista: Nerone non pazzo!

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Domus Aurea Gli architetti incaricati allopera (magistri ac machinatorem) furono Severo e Celere, a Fabullus la decorazione dipinta. La Domus Aurea viene costruita dopo lincendio del 64 e va a ricoprire una vasta area che va dal Palatino, allOppio, fino al Celio. Oggi rimane solo il padiglione sul colle Oppio, salvato perch inserito nelle fondazioni delle terme di Traiano.

Sovrapposizione delle piante di Domus Aurea e Terme di Traiano

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La pianta divisa in due parti, nettamente distinte: Occidentale: Costruita attorno ad un cortile rettangolare con un portico lungo la facciata, e due bracci perpendicolari racchiudevano una sorta di cortile aperto verso la valle del Colosseo. Un grande cortile occupa la parte posteriore della casa ed circondato da un portico su tre lati, mentre sul quarto si estende il criptoportico. Sul lato meridionale vi una serie di ambienti in doppia fila, alcuni aperti verso il portico e sul lato occidentale vi sono una serie di ambienti intercomunicanti aperti sul cortile interno. Sul lato est vi un grande ninfeo, composto da unampia sala delimitata da un portico e da una piccola sala a volta dotata sul fondo di una fontana a cascata. Nel punto centrale, dove le due parti si toccano, ci sono degli ambienti molto irregolari disposti intorno ad una rientranza poligonale. Orientale: Caratterizzata da forme pi ricche, con ambienti disposti intorno ad una gran rientranza poligonale, seguiti da un settore impostato a raggiera intorno ad una sala ottagonale. La sala ottagona un ambiente coperto da una volta ottagonale che si arrotondava in una cupola con un oculo nel centro, dal quale penetrava la luce. Stanzette radiali si aprono su 5 lati, mentre gli altri 3 si affacciano direttamente sul portico frontale. Le stanzette erano coperte da volte a botte e a crociera e avevano nicchie decorative. Nella stanzetta centrale vi era un ninfeo nel quale sfociava una cascatella da sotto la statua. un templum, perch Nerone si considera il dio del sole. In un giorno dellanno il sole centra in pieno un loculo sul fondo nel quale si trova una fontana con la statua di Nerone. Gli spruzzi dellacqua sulla statua e la luce che li colpisce, generano degli arcobaleni (ecco a cosa servono i magister ac machinatorem!!!). ???In questa finta grotta ritroviamo il mosaico di Ulisse che d da bere a Polifemo.

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Fabullus viene chiamato a decorare gli interni della Domus Aurea. Infatti, dagli scarsi frammenti di pittura conservati si ha unidea del notevolissimo livello di decorazione. Nasce qui il cosiddetto quarto stile ( decorazione ricchissima con paste vitree, pietre preziose, figure dorate).

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Nellarco di un anno si succedono Galba, Otone e Vitellio. Vespasiano ( dinastia dei flavi) regna circa 10 anni. Ha fatto un colpo di stato, e deve conquistare il popolo romano, per questo inizia una politica edificatoria: distrugge la Domus Aurea e riconverte il territorio occupato dalla villa neroniana in suolo pubblico. Conserva solo il palazzo sul colle Oppio per il figlio Tito. Di questa politica fanno parte il Templum Pacis e il Colosseo.

Templum Pacis o Foro di Vespasiano (71-75) Il tempio della pace stato realizzato dallimperatore Vespasiano, per commemorare la vittoria sugli ebrei ed il monumento che rappresenta la Pace ottenuta dallimperatore.

Numerose opere darte erano collocate nel foro di Vespasiano: il bottino proveniente dal tempio di Gerusalemme saccheggiato da Tito (il candelabro a sette braccia e le trombe dargento che sono poi rappresentati nellarco di Tito) e le numerose statue usate da Nerone per decorare la Domus Aurea. Vespasiano vuole restituire visivamente ai romani tutto quello che Nerone aveva sottratto loro. Un quadriportico con 4 esedre di forma quadrata sui due lati, che contenevano opere darte o tribunalia ed avevano la funzione di spazi di riposo lungo il percorso. Il portico sul lato del foro realizzato in marmo bianco e colonne di marmo africano sono addossate alla parete con funzione decorativa (resta solo una grande colonna). Sui tre restanti lati i portici erano di granito rosso. Durante i lavori di costruzione del foro di Nerva stato amputato il quarto lato del quadriportico (quello con le colonne africane).

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Al centro un giardino con delle grandi aiuole dove si aprono ampie vasche dacqua che creano arcobaleni in modo da ricreare un luogo ideale per la pace, ottenuta distruggendo Gerusalemme. Il giardino doveva sembrare quindi, una specie di paradiso. Il tempio, situato sulla parete di fondo e inglobato nei portici, tende a sparire. Tra poco lo vedremo sparire del tutto in un incastro di volumi e quello che rester, sar solo la facciata. un tempio sinepostico: non ha il problema, tipico greco, di organizzare la facciata tergale. Era costituito da una semplice aula absidata, e nellabside sul fondo della parete cera la statua di culto. Questedificio era preceduto da un altare rettangolare. Catasti a destra e sinistra del tempio. Nel catasto adiacente alla basilica di Massenzio (quello di destra), era esposta la lastra marmorea della Forma Urbis, il documento pi importante per la conoscenza della topografia di Roma. Recentemente in un vano della Domus Aurea stato rinvenuto un dipinto: la citt dipinta, che rappresentava un edificio pi grande inserito in due ali di portici. Ci sta a significare che gi in et neroniana cerano i presupposti per costruire un edificio simile al Templum Pacis.

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Colosseo Il cittadino romano viveva in mezzo alla gente dalla mattina alla sera. La vita si svolgeva nel foro, nelle terme e nelle strutture pubbliche. Il Colosseo diventa il primo anfiteatro di Roma. I teatri greci erano strutture profondamente legate allambiente: erano scavati nella roccia o situati in fondo ad una valle. I teatri romani sono tutti realizzati in opus cementicium. Tocc ai Flavi il compito di dotare Roma di un anfiteatro degno della capitale, lopera fu intrapresa da Vespasiano, ma fu Tito a portare a termine i lavori e procedere con linaugurazione nell80. Attorno al Colosseo crano degli edifici satelliti: quattro ludi (caserme dei gladiatori), castra (degli addetti al velario), armeria, ospedale, obitorio, magazzini (per le scenografie). Allinizio nel Colosseo si svolgevano due tipi di spettacoli: munera, i ludi gladiatorii e le venationes, cacce di animali selvatici.

Ledificio sorse in corrispondenza del laghetto artificiale fatto costruire da Nerone, che Vespasiano fece prosciugare, in prossimit del Colosso di Nerone, da cui lanfiteatro ad colossum, Colosseo.

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La presenza del bacino ha permesso di ridurre al minimo i lavori di scavo per le fondazioni: vengono infatti reimpiegate quelle dello stagno. Le fondazioni di calcestruzzo e travertino, legati con zanche di piombo, erano alte 13 m ed erano rivestite con tufo e opus cementicium. Il Colosseo ha la forma di unellisse, inizialmente viene chiamato spectacula (luogo da cui si vede da tutti i punti. Il cerchio farebbe pensare ad un solo protagonista mentre lellisse la forma perfetta per la vista, in quanto permette allocchio di spaziare su tutti gli scontri. La sua realizzazione stata realizzata suddividendola in 4 parti: vi lavoravano 4 cantieri contemporaneamente. costituito da arena, podio (un muro che separa larena), cavea (ima-media-summa) divisa in cunei (spicchi) e maeniana (4 settori orizzontali: senatori, equites, populus, schiavi), vomitoria (gli accessi allanfiteatro) e carceres, (ovvero le gabbie degli animali). Ci sono 4 ingressi in corrispondenza degli assi principali. Gli ambulacri (percorsi sotterranei), che ospitavano i servizi, avevano un impianto con tre gallerie anulari e al centro, in corrispondenza degli assi principali, divengono rettilinei. Lanello esterno, alto quasi 50m, comprende 4 piani sovrapposti con ordini decorativi applicati: I piano: dorico II piano: ionico III piano: corinzio IV piano: tuscanico

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Arco di Tito Costruito dopo l81 perch sulliscrizione Tito citato come divo, ci significa che larco fatto costruire dopo la sua morte dal fratello Domiziano. E fatto costruire in onore della vittoria di Tito e Vespasiano sui giudei a Gerusalemme nel 71. Ha una struttura robusta, costituito da una sola fornice e scandito da 4 semicolonne composite per lato. Il fregio gira sui 4 lati e rappresentava appunto il trionfo sui Giudei. Allinterno dellarco, su due pannelli, sono raffigurate due scene di questo trionfo: il corteo in atto di traversare la porta maggiore; Tito che avanza sulla quadriga preceduta dai littori e la Dea Roma tiene i cavalli mentre la Vittoria incorona limperatore. La volta coperta con cassettoni e al centro Tito a cavalcioni su unaquila.

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Domus Augustana (cd. Palatium) (92) I lavori furono diretti dallarchitetto Rabirio. Vespasiano viveva in una casa affumicata sul Quirinale. Affumicata sta per una casa antica dove il fuoco non si spegne mai. Ma in generale tutti gli imperatori precedenti vivevano in case molto semplici, le domus patrizie. Domiziano se ne strafrega dellantichit e si fa costruire un reggia che deve comunicare la sua grandezza rispetto agli altri imperatori. Si fa chiamare Dominus ac Deus. Sul Colle Palatino sorge ledificio che appunto prender il nome dal colle, Palatium. Da questo momento si utilizza comunemente il termine palazzo. Il Palatium a nord si affaccia verso il foro romano, limitato a ovest dalla Domus Tiberiana, a est dallo stadio, e a sud si affaccia sul Circo Massimo. Il nome unitario di tutto il complesso doveva essere Domus Augustana, ed distinto in due settori: la Domus Flavia che il palazzo ufficiale e la Domus Augustana, residenza privata dellimperatore. Entrambi i complessi seguono lo schema del palazzo costruito attorno a un peristilio e si sviluppano secondo la regola orientale della scicana, secondo la quale i percorsi degli ambienti si impostano su molteplici deviazioni. No percorso rettilineo. Domus Flavia Al centro un immenso peristilio con colonne di marmo numidico e nel cortile una grandiosa fontana di forma ottagonale. Al centro del lato settentrionale del peristilio, laula regia costituisce il cuore delledificio, ed il luogo dove si svolgevano le salutationes. La sala comunica con il peristilio tramite due aperture, tra le quali c unabside di modeste dimensioni: in questa abside si trova il triclinio dellimperatore. Di questo dio fasullo i cristiani faranno poi il cambio con il Dio vero. Ecco perch labside andr ad occupare il luogo pi importante della chiesa. Nelle nicchie alle pareti, erano ospitate statue gigantesche, che affiancavano la statua vivente dellimperatore. La basilica affiancata allaula regia. Si tratta di unaula rettangolare che termina a sud con unabside molto profonda. Un doppio ordine di colonne doveva probabilmente dividerla in tre parti, si pensa che queste colonne sostenessero una volta a botte di calcestruzzo. Sipotizza che la basilica avesse la funzione dauditorium, dove si svolgeva la gestione dellimpero. La pianta di queste due sale ha un solo elemento in comune: labside, un elemento che fa qui la sua prima comparsa nelledilizia romana, come concretizzazione architettonica della maest semidivina dellimperatore. Nonostante il comune mezzo costruttivo, conglomerato con paramenti di mattoni, la basilica e laula regia vogliono incarnare due differenti tradizioni architettoniche. La basilica risale alla tradizione tardo-repubblicana e allet di augusto. Elementi essenziali di questa tradizione erano labside e le file di colonne parallele alle due pareti laterali, che dirigono lo sguardo del visitatore al punto focale delledificio, cio allabside stessa. Tradizionalmente labside conteneva la statua della divinit.

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Laula regia era un edificio molto pi innovatore. Anche qui troviamo unabside poco profonda perch necessaria dal cerimoniale di corte, e infatti il suo effetto sminuito dalla presenza delle nicchie. Queste si trovano inserite tra pilastri sporgenti e semicolonne scanalate, nellevidente tentativo di alleggerire il carattere massiccio delle pareti stesse. Tutti questi elementi non erano nuovi di per s, ma usati insieme tendono per la prima volta ad annullare le propriet tangibili del muro: un passo decisivo verso la smaterializzazione della parete. Nelle grandi sale di rappresentanza, Rabirio sfrutt il mezzo del cementizio fino ai limiti delle sue possibilit (e nel caso della Basilica, oltre i limiti di sicurezza), nella ricerca di grandiosi effetti spaziali. Sul lato meridionale del peristilio c il triclinio, la Cenatio Iovis che era la sala da pranzo dellimperatore. Il triclinio aveva la tradizionale pianta quadrata, ma ancora una volta le dimensioni non avevano precedenti e il fatto che le pareti laterali si aprissero su due ninfei con fontane simmetriche era una sorprendente traduzione in architettura delle rappresentazioni illusionistiche di paesaggi e giardini comuni nella pittura di et augustea. Sul lato nord-occidentale del triclinio (tra la basilica e un ninfeo) c una serie di ambienti che manifestano lo stesso atteggiamento sperimentale di Rabirio. Larchitetto qui pu dare libero sfogo alla sua fantasia, non legata da esigenze pratiche o cerimoniali. Anche soltanto una generazione prima, le forme antifunzionali di queste stanze sarebbero state impensabili. Erano stanze da ammirare piuttosto che da abitare. Evidentemente le convenzioni richiedevano ancora un esterno rettilineo tradizionale, ma che nascondeva allinterno un gioco complesso di volte a botte, cupole e semicupole. Domus Augustana La Domus Augustana labitazione privata dellimperatore, ma ala del palazzo non si addiceva quella ricchezza di artifici spaziali che troviamo invece nel palazzo di rappresentanza. Sviluppa sempre lo schema della domus realizzata attorno al peristilio con una serie di ambienti minori tuttintorno, questa volta a due piani per via del dislivello. il nuovo materiale che permette di realizzare forme sempre pi compatte.

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Foro transitorio (di Nerva) Il Foro fu iniziato e quasi completato da Domiziano, ma linaugurazione si ebbe solo dopo la morte dellimperatore, per opera di Nerva nel 97. LArchitetto Rabirio, che ha fatto anche la Domus Augustana sul Palatino.

Il Foro di Nerva viene chiamato anche Foro transitorio, essendo costruito sul tratto finale dellArgiletum che metteva in comunicazione tutti i fori allora esistenti: Augusto, Cesare, romano, Templum Pacis. Per fargli posto, il recinto del Templum Pacis fu demolito ed arretrato.

Prima ipotesi sul Foro di Nerva.


In un primo momento Bauer interpret i resti delle fondazioni del Tempio di Giano come delle testimonianze coeve al Tempio di Minerva, ipotizzandone quindi la realizzazione contemporanea.

Seconda ipotesi.
Dopo che furono rinvenuti i resti del Tempio di Giano, prevalse lipotesi che vi furono due fasi di realizzazione del Foro:
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Nella prima fase il progetto fu impostato con il tempio nel lato ovest rivolto a est verso la suburra; al posto del Tempio di Minerva cra una gran sala con due piloni ed un arco di trionfale e la vera entrata sarebbe stata la Porticus Absidata in asse con il tempio di Giano. Ma in questo modo, la piazza risultava compressa dallemiciclo meridionale del Foro dAugusto ed inoltre il tempio singhiottiva un terzo della superficie utile della piazza. La seconda fase consiste nel capovolgimento del progetto: il tempio, costruito fino allo spiccato, fu rasato al suolo e ricostruito sul lato opposto del Foro (con questipotesi si spiegano cos la serie dingressi rilevati da Antonio da Sangallo nel muro della Porticus Absidata, infatti, nella prima fase non si era ipotizzata la presenza del podio cementizio del tempio di Minerva). Per semplificare: il foro di Nerva nasce come sovrapposizione di elementi: le fondazioni di un tempio (Giano) sono esattamente nella parte del foro opposta al tempio di Minerva. Questo tempio ai due lati permetteva laccesso alla basilica Emilia o al foro romano. Se si vanno a leggere le pareti murarie, si riconosce la diversa disposizione dei blocchi, da cui si riconoscono 4 momenti diversi di costruzione (palinsesto).

Tempio di Minerva Octastilo periptero sinepostico La fondazione, scatolare, non presentava allinterno nemmeno le partizioni necessarie a sostenere il muro della cella o filari di colonne attorno al pronao, per questo si dovette modificarla per adeguarla alla struttura di un alzato templare: il pronao fu sottoposto ad un allargamento forzoso; la cella fu limitata alle dimensioni della struttura precedente. Sullasse di simmetria del foro stata rinvenuta unimpronta riconducibile alla pianta di un arco di trionfo che costituiva forse il fronte verso il propylon. Colonnacce: Rabirio fa un finto portico perch ha poco spazio.

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Foro di Traiano (107-113) Ideato da Domiziano, ma opera a tutti gli effetti di Traiano. il pi recente. Progettato da Apollodoro di Damasco, un architetto-ingegnere. Fu finanziato con il bottino delle guerre contro i Daci. Si tratta di una colossale operazione di urbanistica: Traiano fa spianare il Campidoglio (taglio dal Quirinale al Vittoriano), in questo modo, il Campo Marzio, che prima era considerato allesterno, viene annesso all interno della citt. La zona viene poi lottizzata generando poi un forte afflusso. Il Foro di Traiano nasce non per una volont autocelebrativa, ma per aprire la vallata del Campo Marzio allurbanizzazione. Quindi non si tratta di un capriccio di Traiano! Il Foro di Traiano in continuit con il Foro di Augusto per simboleggiare la continuit dintenti politici e per esaltare la massima estensione dellimpero.

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lunico foro di cui in seguito agli scavi degli anni trenta sia stato messo totalmente in discussione lassetto.

Prima ipotesi.

Lingresso doveva essere sul lato nord del foro dAugusto e avveniva mediante un cortile interposto. Il fornice di un arco di trionfo avrebbe dovuto costituire laccesso alla piazza traianea. La piazza traianea, probabilmente alberata, avrebbe dovuto avere al centro il monumento equestre di Traiano. Seguiva la Basilica Ulpia con 5 navate concentriche. Si accedeva poi al cortile della colonna con le due biblioteche sui lati. Infine si sarebbe dovuto trovare il tempio dedicato a Traiano dal figlio Adriano. Il tempio probabilmente non mai esistito, almeno in quella posizione, infatti avrebbe dovuto trovarsi in pendenza, cosa che non era possibile.

Seconda ipotesi.

La lettura del foro va capovolta, affinch loperazione di sbancamento del Campidoglio acquisti un significato urbanistico: questa operazione azzer completamente limpedimento che separava il centro storico dal Campo Marzio. Lingresso del Foro si trovava dalla parte del campo Marzio. Un propileo dava accesso al cortile della Colonna con le due biblioteche, una greca e una latina poich limpero era bilingue. Seguiva la Basilica Ulpia e limmensa piazza con il monumento equestre. Non c traccia del supposto arco di trionfo.

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Colonna traiana La colonna aveva una duplice funzione: da un lato serviva ad indicare laltezza originaria del colle, dallaltro serviva da tomba per limperatore. La colonna in marmo lunens, poggia su una base a forma di dado. Una porta dingresso permette laccesso allinterno del basamento. Tagliata nel marmo c una scalinata che conduce in cima alla colonna. Sappiamo che le ceneri di Traiano erano custodite in unurna doro e riposte nel basamento della colonna. un volumen ossia come un libro, in rilievo marmoreo, arrotolato attorno alla colonna. I bassorilievi tracciati attorno alla colonna rappresentavano le vicende delle guerre daciche. C un iscrizione, ad altitudinem memoranda, che appunto conferma che laltezza della colonna, 40 m, corrisponde allaltezza occupata originariamente dalla collina.

Basilica Ulpia Basilica nel mondo romano un edificio civile. La casa del dio il tempio e il culto si svolge allesterno di esso (sacrificio dellanimale). Al contrario il vero spazio interno dellarchitettura romana sar la basilica. La basilica una piazza coperta perch tutto quello che si faceva in una piazza si faceva in una basilica, ma al riparo degli agenti atmosferici. Le funzioni della basilica erano: giudiziarie, amministrative, commerciali e vi si tenevano assemblee. Ma c dellaltro, la basilica il perfezionamento della piazza per dei motivi tecnici: ben presto bisogner tenere degli archivi. La basilica deriva dalla sala ipostila: una sala che non ha muri che sorreggono il tetto, ma soltanto colonne, ed uno dei possibili schemi di una basilica. Ecco quindi che da tre navate ampie nasce la necessit di avere una fonte di luce diretta allinterno della basilica. La navata centrale sale al di sopra di quelle laterali. quello spazio che verr poi adottato per le chiese cristiane , ma che originariamente non ha nulla a che vedere con il sacro. uno spazio coperto privo di ostacoli visivi e illuminato al centro.
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Le basiliche stanno sempre con il lato maggiore parallelo al foro, perch ci deve essere la massima affluenza tra dentro e fuori, perch dentro e fuori la stessa cosa, con lunica differenza della copertura del tetto. La Basilica Ulpia la pi grandiosa basilica che sia stata costruita a Roma. Pianta rettangolare suddivisa in 5 navate concentriche con due absidi sui lati corti che funzionano da tribunalia (dove si svolgono le funzioni amministrative): queste sono appositamente separate dallo spazio centrale (ci sono ben due colonnati nel mezzo), perch dovevano essere degli ambienti privati. Sul lato che si affaccia sulla piazza, la basilica aveva tre ingressi. Per avere unidea dello spazio interno della Basilica Ulpia basta passeggiare per S.Paolo fuori le mura: 25 m di navata centrale prevedeva delle capriate forsennate. Per la copertura delle navate laterali, basta guardare il Duomo di Mantova dove le navate laterali sono voltate e con catene. Le navate laterali sono coperte da un terrazzo, terrazzo solo di servizio da cui non possibile affacciarsi sulla piazza, ma forse allinterno della basilica.

Per la ricostruzione degli alzati ci si affidati alle riproduzioni presenti sulle monete: la facciata divisa in tre settori, corrispondenti ad altrettanti ingressi. Anteposto al piano superiore cera un loggiato ionico. Un grandioso fregio ricopriva lattico per tutta la sua lunghezza.

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Nella Basilica Ulpia evidente ladozione della nuova logica strutturale delledificio introdotta da Apollodoro. Ci dimostrato dalla differenziazione nelluso dei materiali. Per le navate laterali vengono utilizzati marmi preziosi, mentre per le navate centrali utilizzato il granito che un materiale molto resistente, in grado di reggere un peso maggiore rispetto al marmo.

La rivoluzione copernicana di Apollodoro.

Finora era sempre evidente la differenza tra edifici importanti, realizzati in marmo, e edifici minori, case e insulae, costruiti in mattoni o in calcestruzzo. Apollodoro studia ferocemente le opere di Rabirio (o probabilmente era suo allievo), che per primo aveva sfruttato le potenzialit del calcestruzzo nella realizzazione di ambienti spaziosi ed innovatori. Apollodoro mette delle volte in calcestruzzo dove ci si aspetterebbe un architrave in marmo. La volta costituisce un elemento di collegamento: tutto il connettivo fatto in calcestruzzo.
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Abbiamo gi incontrato in altri edifici precedenti indizi della presenza di queste volte, e sappiamo che gi in et augustea si facevano volte in cementizio allinterno di strutture marmoree. Quindi a noi interessa che allinterno di un edificio, a prima vista completamente marmoreo, il grosso della struttura realizzato con connettivo in calcestruzzo. Abbinato alluso della volta quello della catena, un tirante che consuma la spinta che altrimenti sfonderebbe la volta. Problema di linguaggio architettonico. La basilica pi alta del portico vicino ma il problema angolare in epoca traianea non sentito come nel rinascimento. Qui le trabeazioni del portico e della basilica se ne vanno per conto loro, senza raccordo, entrando nei reciproci muri. Piazza del Foro Usciti dalla basilica si accede alla piazza del Foro. La pi grossa bestialit che abbiano mai detto sul Foro di Traiano, oltre alla terminazione con una parete curva, la presenza di un arco monumentale. La piazza ha una forma trapezoidale e in fondo, invece del famoso arco di fantasia, cera una strana struttura quadrata, questa era composta da una facciata e due ali laterali, che d accesso ad un enorme corridoio ad U che gira intorno ad un vano pi basso, visibile attraverso le colonne. Lipotesi che l dentro fossero state accatastate le armi dei nemici vinti, unimmensa catasta di armi destinata a putrefarsi, che spiegherebbe la presenza di buchi per le fognature. La strana struttura quindi un enorme ambulacro che doveva mostrare la potenza di Traiano che aveva sconfitto i potenti Daci. Mercati Traianei Larchitetto sempre Apollodoro di Damasco. La sua costruzione sinquadra nella grandiosa ristrutturazione urbanistica che voleva allontanare dal foro le funzioni economiche e commerciali. La funzione dei Mercati Traianei quella di un magazzino allingrosso gestito dallo stato. I Mercati Traianei, costruiti tra il Foro di Traiano e le ultime pendici del Quirinale, si adattano alle condizioni ambientali, sfruttando al massimo lo spazio (si passa da una simmetria obbligata ad unarticolazione obbligata).
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Una grande esedra a tre piani, concentrica a quella del Foro di Traiano. Si apre sul primo piano con 11 taberne e due ingressi laterali.Il secondo piano ha 10 taberne, le quali si aprono su un corridoio, che illuminato da una serie di finestre (cinque ogni tre taberne). Al terzo piano, 6 taberne si aprivano, in senso inverso a quelle sottostanti, verso la Via Biberatica. Laula centrale costituisce il centro del complesso, a due piani con 6 botteghe per lato che si affacciano su un corridoio. La sala coperta da una volta a sei crociere poggianti su mensole di travertino. Per reggere questenorme volta ci vogliono tutti i muri di tutti e tre i piani su ambo i lati.

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Pantheon 20-10 a.C. Agrippa 80 brucia 110 ribrucia 120-130 II ricostruzione 607 donato al papa: diventa Santa Maria ad Martires.

Cos.
Il Pantheon, , come dice il nome, il tempio dedicato a tutti gli dei e allimperatore Augusto divinizzato. Serve agli dei passati, presenti e futuri, fatto costruire da Augusto perch ci siano le premesse perch venga considerato un Dio. Il Pantheon situano nel Pacus Pecore, luogo dove si pensa che Romolo sia asceso al cielo. Non un aedes, ma un templum. Si riteneva che fino a pochi anni fa, che il Pantheon di et augustea fosse di forma rettangolare, ma poi si cap che non lo mai stato. Lunica vera differenza tra come vediamo oggi e come si presentava, era la presenza sul frontone di una grande aquila di bronzo ( ci sono ancora i buchi nel timpano).

La ricostruzione.
Ad Adriano si attribuisce tradizionalmente la ricostruzione del Pantheon (confermata dalliscrizione sullarchitrave: Marcus Agrippa Luci filius consul tertium fecit. Ma si ipotizza (Viscogliosi) che Apollodoro di Damasco sia lautore del Pantheon. E se Viscogliosi dice che non stato Adriano noi gli crediamo ciecamente. I mattoni erano bollati ad annum, ovvero recano impresso lanno di costruzione. Nel Pantheon sono stati trovati dei mattoni del 113, ma Adriano sale al potere nel 118: sarebbe insensato quindi pensare che 5 anni dopo Adriano utilizzi ancora mattoni del 113. Pi logico risulta invece pensare che nel 110 il pantheon brucia, in tre anni vengano sbaraccate le macerie, progettato ledificio e iniziate le fondazioni e i muri superiori. Allora il Pantheon di Apollodoro, dellarchitetto di Traiano. La stessa logica del Foro di Traiano, infatti si ritrova nel Pantheon: fuori marmo, dentro calcestruzzo, come la Basilica Ulpia. Daltra parte solo Apollodoro sapeva fare delle costruzioni di questo genere, come abbiamo visto nella straordinaria volta dei mercati traianei. Ma ancora pi rilevante il fatto che, nel mondo antico, progettare lordine architettonico, vuol dire progettare ledificio. Lordine del Pantheon identico
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allordine del Foro di Traiano. Per cui larchitetto del Pantheon lo stesso del Foro di Traiano.

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La struttura.
1. Rotonda La visione attuale del Pantheon differisce da quellantica: la facciata ora infossata nel punto pi basso dellarea, mentre in origine risultava emergere su di una scalinata ed era preceduta da una piazza pi lunga e inquadrata da portici. Forte separazione tra visione esterna (di un tempio canonico) e visione interna, spazialmente del tutto diverso. Poggia su una sostruzione, costituita da un anello di calcestruzzo dello spessore di 7m. Il volume interno realizzato dalla compenetrazione tra una sfera e un cilindro, che hanno la stessa altezza. la cd. formula del panettone! La pianta ha uno schema trigonometrico. In fondo c lesedra semicircolare principale, preceduta da due colonne di pavonazzetto. Le altre esedre sono tre per lato: quella centrale semicircolare e le laterali rettangolari. Ciascuna esedra presenta tre nicchie, dove probabilmente erano ospitate le statue delle divinit. Davanti a ognuna di esse, due colonne monolitiche corinzie che sorreggono larchitrave. La struttura articolata in un sistema di volte e archi di scarico colonne-architravipiattabanda-arco di scarico-enorme arco di scarico-altro arco di scarico. Per cui la cupola non portata dalle colonne, ma si scarica sullintero spessore murario dei piloni.

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Nellordine inferiore le colonne presentano capitelli adrianei, incrocio tra corinzio e corinzio composito, di improbabile attribuzione ad Apollodoro. Lordine superiore stato completamente rifatto nel 1747 in maniera sbagliata: le lesene superiori non sono in asse con le colonne sottostanti. Per cui lordine superiore risulta disorganico rispetto a quello inferiore. In questo caso si potuto fare perch si tratta di un ordine decorativo, ma se avesse assolto realmente ad una funzione statica, le colonne sarebbero dovute stare in asse, perch altrimenti si sarebbe spaccato tutto. Da notare: i Romani gi sapevano che per reggere le spinte di una cupola bisognava avere una sezione enorme per far ricadere le risultanti allinterno della sezione, ma, per la statica delledificio, non necessario che la sezione sia piena: avevano gi intuito la sezione cava. Per reggere le spinte della cupola del Pantheon ci voleva uno spessore di c. 7m. Dalla pianta noi sappiamo che la sezione del muro vuota, alternativamente fuori e dentro. La presenza dei vuoti, inoltre, presenta diversi vantaggi: a. La malta indurisce prima. impedisce l effetto muro alla coque b. La malta per carbonatare e indurire ha bisogno di ossigeno (ventilazione). Se faccio un muro cos spesso, la malta allinterno non indurisce. Se io invece faccio dei vani, la malta ventilata e indurisce prima.
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c.

ha un peso minore.

d. impiego minore di materiale. e. vani satelliti accessibili. La cupola composta da strati di calcestruzzo con vari inerti, da scaglie di tufo alle pi leggere scorie vulcaniche e si conclude con un oculo centrale (9m). La muratura si va alleggerendo mano man che si sale verso lalto. Ma il prof. sa che noi lo sappiamo! La cupola decorata con cinque ordini di cassettoni concentrici. Sono state vagliate due ipotesi su com stata costruita: a. Sipotizzava un ponteggio che girava attorno. Ma cos il peso della cupola avrebbe schiacciato ogni ponteggio che non arrivasse a terra. b. Ponteggi per ogni anello della cupola.

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2. Pronao A questo punto un problemaccio: allangolo di attacco tra il pronao e la rotonda, si nota che le trabeazioni del pronao vanno a sbattere nel nulla. Si vede chiaramente che il muro della rotonda continua dietro. Ci potete infilare un coltello! Il pronao quindi stato realizzato dopo la rotonda: solo appoggiato, lo si vede chiaramente dalla disposizione dei blocchi sullangolo di attacco. La facciata composta da 8 colonne monolitiche di granito egiziano. suddiviso in tre navate da 2 file di 3 colonne (comprese quelle in facciata): la navata centrale conduce allingresso, con un portale. Le navate laterali conducono a due grandi nicchie destinate ad ospitare statue. stata rinvenuta lorma di un timpano pi alto. Wilson Jones ha ipotizzato che in origine le colonne daccesso, pensate da Apollodoro, dovessero essere alte 50 piedi, ma che per problemi di consegna (difficolt di trasporto di queste colonne, provenienti dallEgitto e dalla Sardegna) Apollodoro abbia optato per colonne alte 40 m gi disponibili in magazzino. Per cui sembrerebbe che fosse stato progettato un pronao con colonne di 50 piedi (di cui sono ancora visibili le tracce), poi sostituito con un pronao pi basso. Se fossero state di 50 piedi, come da progetto, tutto sarebbe combaciato! 3. Triangoli con scale 4. Muri posteriori appoggiati in un secondo momento (lo ancorano alla Basilica di Nettuno posteriore): per cui il ciambellone del Pantheon bloccato tra il pronaos e la basilica di Nettuno dietro.

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Funzionamento del Pantheon.


Cos il Pantheon? il tempio di tutti gli dei. Ma a Roma ogni dio ha gi il suo tempio, cos il pantheon serve per gli dei passati, presenti e quelli che ancora non conosciamo. evidente che il Pantheon viene costruito da Augusto, perch a Roma ancora uno inter pares, cio senatore tra i senatori. Ma in Oriente Dio, perch discende da Alessandro magno, faraone in egitto e a Roma inizia a mettere le premesse per la sua divinizzazione. Il Pantheon quindi il tempio del culto imperiale, di colui che destinato a diventare dio tramite la cerimonia di apoteosi. Ma come si fa unapoteosi? Lapoteosi il passaggio tra il cielo e la terra. Il Pantheon stato costruito l, perch quel posto si chiamava Palus caprae, ed era il luogo dal quale la religione romana riteneva che Romolo fosse salito al cielo. Quindi il Pantheon sorge sulla Palus caprae e il loculo sulla volta la chiave che mette in comunicazione il cielo e la terra. Il Pantheon un templum. Perch temno significa ritagliato dal disordine terrestre e orientato come il cielo. In giorni predisposti il sole che entra dal loculo, va a toccare la porta principale. Era quello il momento in cui si spalancavano le porte del Pantheon, la gente vedeva uscire qualcuno completamente aureolato di sole: era limperatore. Perfino il sole dimostrava quanto fosse vera la divinit dellimperatore. Cos larchitetto risponde alla domanda del committente, cio di realizzare lapoteosi.

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Marco Ulpio Traiano era il primo imperatore di adozione, adottato da Nerva. Traiano, solo in punto di morte, sceglie come suo erede Adriano. Domiziano Rabirio Traiano Apollodoro Adriano Adriano Sembra che la caduta in disgrazia di Apollodoro sia dovuta al mancato compimento, entro i termini, del Pantheon, oltre al fatto che disse che Adriano costruiva delle zucche! La letteratura ci tramanda il dissidio fra Apollodoro e Adriano, come dissidio fra classico e barocco, purezza delle forme geometriche e forme non definibili.

Tempio di Venere e Roma 135 e bruciato nel 283 Lartefice sarebbe stato lo stesso imperatore Adriano; ledificio fu molto criticato da Apollodoro (gli cost la vita). Fu restaurato nel 307 da Massenzio in seguito ad un incendio. situato nellarea precedentemente occupata dallatrio della Domus Aurea e dove al centro cra il colosso di Nerone che fu spostato. Il tempio, di forma tipicamente greca, costituito da due celle con absidi contrapposte. Le due celle ospitano le statue, una della divinit di Roma, laltra quella di Venere. Peristasi 10x20 con 4 colonne tra le ante Per le sue dimensioni eccezionali, il Tempio di Venere era il pi grande edificio di culto di Roma antica.

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Villa Adriana (118-138) La villa di epoca repubblicana viene lasciata in dote a Bibia Sabina, moglie di Adriano e figlia di Traiano. Non si trova sullacropoli di Tivoli, ma a met altezza fra collina e pianura, situata ai piedi dei monti Tiburtini, su di un banco di tufo con sotto la calce. Adriano restaura la vecchia villa, non la costruisce a Roma perch gi cra il Palatium. La collocazione era perfetta perch nelle vicinanze di Roma ma comunque lontano dal trambusto cittadino. Tivoli il luogo di provenienza di quasi tutti i materiali delledilizia romana. Inoltre il luogo ricco di sorgenti e specchi dacqua. Adriano larchitetto di Villa Adriana, perch si considera un ottimo architetto, pittore e poeta. limperatore-architetto che non ha limiti imposti dalla committenza, n finanziari e pu realizzare tutto quello che vuole. Tre sono le fasi di costruzione, che coincidono con il ritorno da ciascun viaggio compiuto dallimperatore. Il suo biografo Sparziano scrive: Volle ricostruire tutti i luoghi che aveva visto nei suoi viaggi. Perch quando un tempo si viaggiava, era molto probabile che non vi si ritornasse pi, tanto i viaggi erano pericolosi. unarchitettura tesa alla ricostruzione dei luoghi che lo hanno colpito, una ricostruzione avente un valore simbolico, dato che non riproduce, ma interpreta, cercando di mostrare le emozioni che determinati luoghi gli hanno suscitato. Sfrutta ci che gli piace; cancella o modifica ci che non vuole. Mantiene comunque i caratteri di unarchitettura organica, ossia trae partito dalle suggestivit che ha intorno e in particolar modo dallorografia. Adriano, grazie alla mentalit romana, ha un rapporto disinibito con il luogo circostante. Invece che opporsi alla situazione naturale, la asseconda per trovare forme e direzioni. Al contrario larchitetto formalista dice: io voglio un cubo qui! e butta gi la collina. Abbiamo due nomi per ogni edificio: quello attribuito dagli storici darchitettura del 700 e il nome delledificio da cui trae ispirazione.

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Pecile Il Pecile un portico di Atene (sto poikil, portico dipinto) ma in seguito ad uno scavo si scoperto che questo ben pi modesto rispetto alle enormi dimensioni delledificio adraianeo, per questo si arrivati alla conclusione che non imita il Pecile di Atene. un quadriportico con lati stondati, adibito a giardino attrezzato per il dressage, ossia non un ippodromo, ma un percorso di abilit per i cavalli. tutto sostruito. Si innalza su un edificio di cinque piani. Quella specie di balcone che troviamo sul terrazzo della sostruzione non accessibile. Si tratta di un corridoio di servizio per la manutenzione. Ma ha anche unaltra funzione. Poich lingresso alla villa si trovava su questo lato, e proprio sotto il Pecile si trovava il parcheggio (a spina!) per i carri, e i carri che arrivavano a Villa Adriana erano centinaia ogni giorno, voi pensate che frastuono. Questo balcone, oltre a coprire la vista del parcheggio, fa anche da filtro per il rumore. Sul lato nord del Pecile c lambulatio costituito da due lunghi corridoi divisi da un muro, ove fare le passeggiate, dal lato sud al sole per linverno, dal lato nord allombra per lestate.

Piccole e grandi terme Sono state progettate seguendo stili diversi. Laula concavo-convessa il vestibolo delle piccole terme. La pianta un ottagono avente quattro lati inflessi verso linterno. Ha una struttura molto audace che non si era mai vista. Adriano crea degli spazi totalmente nuovi: ecco che riemerge nuovamente il dissidio fra Apollodoro-classico e Adriano-barocco. Forse proprio questa aula ad essere stata definita da Apollodoro una zucca. ovvio che un architetto che aveva realizzato il Pantheon, una sfera perfettamente incastrata in un cilindro, non poteva apprezzare una soluzione simile. Borromini studia larchitettura adrianea: Adriano dimostra di saper progettare vere e proprie cupole emisferiche, non soltanto cupole strane (cfr San Carlo alle Quattro Fontane).

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Mentre le piccole terme sono una pleiade di stanzette, le grandi terme presentano pochi vani, enormi, semplici, ma coperti con volte a crociera molto audaci (la volta poggia su quattro punti e sono crollate tutte le parti laterali, ma la volta ancora in piedi. Ci dimostra che la volta scarica sugli angoli e non sui muri perimetrali, per questo gli angoli resistono).

Canopo Lo specchio dacqua rappresenta il Canopo, un canale del Nilo che congiunge Alessandria con il tempio di Giove Ammone, rappresentato da una sorta di ninfeo. Non tutti sono concordi perch non si spiega la presenza delle cariatidi e delle due copie della statua di Scilla. Una diversa interpretazione (Viscogliosi) dice che il Canopo sarebbe una sorta di ricreazione di tutto il mondo conosciuto. Bacino dacqua Mediterraneo Due statue di Scilla rappresentano il pericolo dei pirati che infestavano il mediterraneo Statue attorno al bacino citt pi importanti (le amazzoni sono simbolo di Efeso; le cariatidi di Atene; si pensa che nella grotta ci fosse il Polifemo e quella sarebbe la grotta di Sperlonga)

In uno scavo sono state rinvenute quattro cariatidi (due a due copie delle cariatidi di Atene) e due silemi. Proprio da queste si compreso che le cariatidi sono fanciulle che danzano un canto funebre, che il perenne canto di queste fanciulle che vegliano sulla tomba di Cecrope; quindi la presenza di queste cariatidi, indica che il Canopo stato

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trasformato in monumento per la morte di Antino, giovane molto amato da Adriano, e che queste dovevano vegliare su di Antino. Grotta del Canopo Stanza semicircolare con volta ad ombrello, ma parzialmente. Da qui si vedevano scendere cascate dacqua. Il rivestimento di marmi verdi e bluastri e la volta tutta ricoperta di mosaico verde ci fa pensare alla grotta di Sperlonga e che quindi questo posto fosse adibito a Triclinio di Polifemo prima che venisse riconvertito in un memoriale per Antino. Nella nicchia sul fondo doveva esserci la statua del dio Serafide, dio delloltretomba.

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Teatro marittimo Cosiddetto perch erano stati rinvenuti resti marmorei con pesci, ma in realt costituisce la vera villa dellisola, ovvero la residenza dellimperatore. Si pensa che questo posto fosse un padiglione segreto, nel senso che soltanto gli invitati potevano entrare. Accessibile tramite ponti levatoi, il luogo dove Adriano si chiudeva a progettare, dipingere, scrivere poesia. Una volta morto Adriano i ponti levatoi verranno sostituiti da ponti in muratura, divenendo cos accessibile a tutti. Il tema : fare una casa romana in un ambiente rotondo. Ledificio posto su una pianta circolare che comprendeva tutte le funzioni di una casa sontuosa: vestibolo, atrio, camere da letto con bagni e spazi intermedi, terme e un grandioso triclinio. Architettura che si specchia nellacqua.

Palazzo dei pilastri dorici Era probabilmente la basilica della villa. Ordine architettonico inventato, non n dorico, n tuscanico, architrave ionico e fregio dorico, un miscuglio di ordini. un dorico molto fantasioso. Ma qui importante citare luso di ferri sagomati inseriti nei blocchi di travertino tra le piattabande, che seguono la forma della piattabanda e le conferiscono una maggiore resistenza. Non sono elementi di consolidamento, badate bene! ma veri e propri elementi della progettazione.

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Piazza doro Luogo per cene allaperto, composto da un vestibolo con due padiglioni. Si entra tramite un lungo corridoio e allesterno tutto chiuso su due lati. Si trova prima un vestibolo, poi un doppio porticato rivestito di marmi finissimi, un padiglione che d sulla valle, delle stanze da letto e unaltra sala concavo-convessa. Si pensa che questo padiglione fosse coperto da una cupola imitando cos la sala delle piccole terme retta da muri continui, con la differenza che qui la cupola era sorretta da colonne e architravi e che, per laudacia della costruzione, la cupola sia crollata. Lipotesi probabilmente errata sia perch la pianta stavolta troppo sinusoidale (la sala concavo-convessa delle piccole terme invece era pi ottagonale), sia perch degli esili architravi scolpiti in marmo non avrebbero mai retto il peso e la spinta di una struttura del genere. Qualcuno lo interpreta come un cortile scoperto contenente un giardino, racchiuso da tre portici. Ma anche questa soluzione non sembra del tutto convincente: sarebbe uno spazio aperto senza tombini e con altri quattro ambienti minori aperti intorno. pi probabile quindi che non si trattasse di uno spazio aperto ma coperto a tetto, cio con una struttura non spingente. Sul fondo c il vestibolo di ingresso, coperto da una volta ad ombrello su pianta ottagonale. Un grande corso dacqua univa la sala concavo-convessa con il vestibolo; unasola dacqua correva sui tre lati del porticato. Questo uno spazio controllato. Gli antichi non amano la natura e per questo amano i luoghi perfetti. La piazza doro doveva presentarsi come un luogo paradisiaco. Nella piazza doro i capitelli corinzi hanno le volute inverse. il corinzio adrianeo.

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Tholos S rif al tempio di Afrodite a Cnido, sulla punta estrema dellAnatolia. La tradizione dice che Prassitele fa due statue di Afrodite: una vestita ed una nuda, e che gli abitanti di Cnido abbiano comprato questultima, che ha fatto la loro fortuna perch fu la statua pi apprezzata del mondo antico. Afrodite Eucnodia colei che rende calma la navigazione Cnido, essendo una citt marittima, ha bisogno del mare calmo e Prassitele con questa statua rende lidea del mare calmo. Questa statua fu molto apprezzata e per contenerla si cre un tempio rotondo, tutto accessibile in modo tale che la si potesse vedere. Adriano volle ricostruire levocazione di un luogo cos magico.

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Foro Severiano a Leptis Magna (fine del II, inizio III sec.) Settimio Severo costruisce un Foro a Leptis Magna. Sul modello dei fori imperiali realizza uno spazio tripartito (tempio-piazza-basilica). Il Foro era dominato ad unestremit da un tempio che sorgeva su un podio altissimo, e a quella opposta, trasversalmente, da una basilica. Nel portico intermedio vi era una fila di botteghe. Chi entra nel foro che non si rende conto che la basilica non si trova lungo lasse ma storta. Lobbiettivo dellarchitetto era appunto quello di dare unillusione di simmetria. un po lo stesso discorso che abbiamo fatto per la Porticus Absidata del foro di Nerva. La basilica costituita da un ampio salone terminava con due absidi sui lati corti. Per la prima volta le absidi fanno parte della navata e quindi sono inserite in uno spazio civile. Proprio questa basilica costituisce un importante precedente della basilica cristiana. Era fiancheggiata da due navate laterali, sopra le quali correvano delle gallerie percorribili. Le scale per accedere alla basilica, come nel Pantheon, erano inserite tra la punta di unabside ed uno spazio rettilineo. Il soffitto era piano a cassettoni. La lavorazione del marmo tipica delle botteghe artigiane romano-orientali. Nella concezione, la basilica e il foro erano romano-metropolitani; nellesecuzione, romanoorientali (espressione della tendenza dellarchitettura monumentale del tempo).

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Tempio di Minerva Medica (Ninfeo degli Orti Linciani) IV secolo Questo, come al solito, il nome fasullo dato dagli archeologi del 700 dopo aver trovato una statua di Minerva che teneva un serpente. Situato vicino Porta Maggiore, il pi grande edificio romano con cupola estradossata fino al 1827. Data la struttura molto audace, il tempio rimarr intatto fino al 500, cadranno poi le cappe portate dai costoloni e nel 1827 i costoloni stessi. stata erroneamente identificato con un ninfeo. Doveva essere invece un triclinio. Si tratta di un edificio a pianta centrale decagonale con nicchie semicircolari su ognuno dei lati, fatta eccezione per il lato dellingresso in modo da avere una sola nicchia in asse. Si suppone che in queste absidi fossero collocati i triclini. Il tempio di Minerva Medica anticipa alcune delle pi importanti idee paleo-bizantine. Smaterializzazione della parete: i muri spariscono e rimangono solo gli angoli. Il precedente la sala ottagona della Domus Aurea. Lambiente coperto da una cupola costolonata, struttura costituita di parti portanti e portate. Larchitetto aveva capito che i costoloni dovevano avere dimensioni diverse, questo ci dimostra la presenza di sei finestre. Il precedente della cupola costolanata Villa Adriana dove i romani avevano scoperto la volta ad ombrello. Per reggere una cupola cos grande mi serve un momento di inerzia elevato, quindi le absidi hanno anche una funzione strutturale (come i vani radiali del Pantheon). Ci sono due fasi (vedi pianta). La seconda, indicata col tratteggio, la fase di consolidamento perch evidentemente la struttura era troppo audace e andava rafforzata: furono aggiunte due aree semicircolari per contenere le spinte della cupola. Ricorda la Cenatio Iovis, un vano accessorio.

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Terme di Caracalla (212-216) Thermae Antoninianae era il nome ufficiale. Le terme vere e proprie sono state realizzate da Caracalla, mentre il recinto esterno dagli ultimi due imperatori della dinastia dei severi. Il recinto esterno composto: sul lato nord-ovest cra una serie di concamerazioni che avevano la funzione di sostenere lenorme terrapieno artificiale al di sotto delle terme. Poi vi era un portico. Sui lati del recinto si aprivano due grandi esedre, che ospitavano tre sale. Sul lato di fondo cra unesedra schiacciata a forma di semistadio. Copriva la vista delle cisterne poste alle sue spalle, composte di una duplice fila dambienti disposti su due piani. Ai due lati crano due sale absidate con la funzione di biblioteche; sui due lati corti delle biblioteche si aprivano altri due ambienti rettangolari, mentre sul lato lungo ai lati dellabside vi erano 4 sale quadrate. Spazio centrale un giardino era lelemento di collegamento fra le terme e il recinto. Corpo centrale. Laccesso era dal lato nord-ovest. Laccesso era consentito da 4 porte: 2 con accesso ai vani adiacenti alla natazio, 2 davano accesso diretto alle palestre. Sui lati corti disposte simmetricamente cerano le palestre, che erano composte da uno spazio centrale scoperto e concluse da un portico su tre lati, sul quarto lato si aprivano tre sale rettangolari di cui quella centrale absidata. Verso sud-ovest si aprivano alcuni ambienti di forme e dimensioni diverse. Si ricorda in particolare il laconicum, una sala rettangolare con due lati curvi che probabilmente poteva essere un bagno turco. Si arriva al calidarium, una grande sala circolare al centro della quale era situata una piscina di acqua calda. Era coperta da una cupola che poggiava su otto pilastri in granito. Lungo le mura si aprivano finestroni disposti su due piani. Per lingresso al calidarium vi erano due piccoli corridoi obliqui che non permettevano la fuoriuscita del calore. Dal calidarium si passa al tepidarium che, era un ambiente di modeste dimensioni fiancheggiato da due vasche. Si arriva cosi alla basilica, che era lambiente centrale pi vasto. Era coperto da tre grandi volte a crociera che poggiavano su otto pilastri, preceduti a loro volta da 8 colonne. Infine dopo la basilica si arriva cos nella natatio certamente scoperta. Sui lati della natatio cerano gruppi di sovrapposti su due piani destinati a contenere statue. Sul lato opposto al centro c una nicchia rettangolare aperta verso la basilica con ai lati due grandi emicicli. I sotterranei erano divisi in due piani: il pi alto ospitava i servizi mentre il pi basso era destinato al drenaggio che confluiva verso una grande fognatura lungo il lato sud ovest. Il percorso del bagno partiva dalla palestra proseguiva negli ambienti successivi dove si potevano trovare delle vasche, sino ad arrivare al calidarium. Dal calidarium si passava al tepidarium, fino ad arrivare alla basilica e al natatio.
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Questo percorso poteva essere compiuto anche nellaltra met delledificio, perfettamente identica.

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Terme di Diocleziano (298-306) Molti edifici furono demoliti per fare la gigantesca costruzione delle terme. Sul lato nord-est cra la grande cisterna, che era alimentata da un ramo dellacqua marcia: da cui il toponimo Termini. Calidarium Tepidarium, piccola sala circolare con due esedre quadrate Basilica Palestra Le due esedre probabilmente erano degli auditoria, ossia sale per conferenze e letture pubbliche (sul lato lungo). Aule circolari agli angoli del recinto lato lungo opposto). Esedra centrale, probabilmente utilizzata come teatro Ai latri dellesedra due sale rettangolari che probabilmente erano le biblioteche.

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Alla fine del III secolo (284), Diocleziano divide il potere in quattro parti: inventa la tetrarchia. Il potere ripartito tra due augusti e due cesari, e localizzato in quattro capitali (Roma, Milano/Treviri, Tessalonica o Salonicco, Antiochia, Costantinopoli). Diocleziano ricostruisce la curia, il Foro di Cesare e, forse, la Basilica Aemilia.

Palazzo di Diocleziano a Spalato un castrum (termine latino che diventer castellum). Quindi non un palazzo ma piuttosto una cittadella. Pianta quadrata suddivisa trasversalmente dalle due strade principali, cardo e decumano. Lingresso principale, detto porta doro conduce al palazzo vero e proprio. Per la prima volta documentato luso dellarco su colonna, o archivolto. Li avevamo visti anche a Villa Adriana, nel canopo, forse nel triclinio, ma qui la loro presenza non pu essere accertata. Comunque solo a Spalato che larco su colonna diventa una forma del linguaggio architettonico.

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Massenzio uno dei quattro tetrarchi. lultimo grande costruttore romano antico. Completa lopera di ricostruzione della citt che il suo predecessore Diocleziano aveva cominciato in seguito allincendio del 283. Massenzio opera su pi fronti: restaura il tempio di Venere e Roma, inizia larco di Costantino, costruisce una villa sullAppia antica e la sua basilica. Basilica di Massenzio Massenzio fa costruire la sua basilica vicino al tempio di Venere e Roma. Fa spostare il colosso lateralmente, collocandolo vicino allanfiteatro Flavio, che da questo momento prender il connotato ad Colossum. Per la prima volta, con la Basilica di Massenzio, si affronta il cambiamento di una tipologia ben nota, quella della basilica, tradizionalmente coperta a capriate e con navate separate da colonnati. Il modello tecnico il frigidarium delle terme di Diocleziano, lattuale Santa Maria degli angeli.

Prima considerazione.

Lo schema del frigidarium, ovvero un vano coperto a crociera, mi permette di creare un grande spazio interno, senza ostacoli visivi. Grande navata absidata coperta da tre volte a crociera. Mai larchitettura romana stata cos elevata nellarticolazione delle masse murarie. Per la prima volta troviamo delle enormi volte a crociera. La spinta delle tre grandi crociere sono bilanciate da sei contrafforti esterni, ancora evidenti sopra le volte a botte delle navate laterali. Infatti le navate laterali sono composte ciascuna di tre ambienti comunicanti tra loro, coperti a botte. Le spinte delle volte a botte vanno a consolidare i muri di sostegno della volta centrale, rendono unico e monolitico tutto il complesso. Oggi si pone il problema della conservazione della Basilica di Massenzio. Oggi quello che rimane in piedi una navata laterale ed evidente che le delle volte pi esterne, non essendo contrastate, tendono ad aprirsi. Finora lo spessore dei muri ha retto, ma oggi non basta pi, quindi si pensa ad un sistema (antiestetico) di tiranti e catene.

Seconda considerazione.

Massenzio inventa un ingresso sul lato corto (accesso porticato con tre entrate). Sullasse dellingresso in fondo troviamo labside. Costantino vuole cancellare il nome del cognato da Roma. E come cancellarlo in unopera cos grandiosa? Con un sistema architettonico. Costruisce il suo ingresso sul lato lungo e unabside sulla parete dirimpetto. Costantino uccide Massenzio e procede con una damnatio memoriae. Cercher di oscurare tutta lopera del suo predecessore svuotando la basilica e cambiandone lassetto: 1. Inserisce nella basilica un nuovo asse (a 90 rispetto alla basilica) aprendo un grandioso ingresso porticato sul lato sud. 2. Contemporaneamente, in linea con il nuovo asse, crea una seconda abside a nord. Un altro carattere dellarchitettura romana che emerge da questo edificio il gusto per lo spazio che tende a materializzare larchitettura. Ovvero si materializza uno sforzo che
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non c. La colonna infatti non serve a sostenere, perch il muro retrostante ad avere la funzione portante, ma ai romani piace cos! Materializzazione del sistema trilitico: le colonne non portano nulla. Se gli diciamo il contrario il prof. ci boccia! Si fa tenere e inizia a strillare Larchitetto ci fa credere di stare a vedere tutto un sistema architettonico portato da colonne, e invece tutto si svolge al di l della colonna. Ha materializzato unarchitettura, base colonna, capitello, anche il pezzo di trabeazione, ma il muro che sta dietro che porta tutta questa roba qui sopra. Per costruire la basilica sono stati utilizzati pezzi di riuso, ossia pezzi recuperati da altri monumenti. Gli incendi nellantichit erano molto frequenti e a volte gli edifici erano inutilizzabili. Cos i magazzini imperiali erano pieni di marmi gi decorati, recuperati dagli edifici semidistrutti. Per questo il reimpiego non sintomo della decadenza dellarchitettura, ma dovuto semplicemente al fatto che era uno spreco non recuperare questo materiale.

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Tempio di Venere e Roma Il tempio di Venere e Roma brucia nellincendio del 283. Cosa brucia in un tempio cos? Il tetto. Le travi incendiate cadono dentro e, in tempo di guerra, rimangono l tre, quattro giorni, e il fuoco in questo periodo compromette tutti i marmi che diventano inutilizzabili. Qui non succede. Il muro pu essere recuperato. Massenzio lo consolida, ispessendolo con delle nicchie in laterizio allinterno e, allesterno rimane il muro comera. Torna anche qui il concetto della materializzazione dellarchitettura. Allesterno sembra il vecchio tempio ma linterno completamente rivoluzionato.

Arco di Costantino (315) Dedicato dal Senato a Costantino in memoria della vittoria a Ponte Milvio contro Massenzio nel 312, levoluzione dellarco di Settimio Severo. La lunga iscrizione ripetuta sulle due facce dellarco ci informa di questo fatto. Nella frase: Quod instinctu divinitatis (per suggerimento di una divinit), si voluto vedere il simbolo della cristianit e la conferma del sogno che Costantino ebbe prima della battaglia. E situato nel tratto compreso fra il Colosseo e il Circo Massimo. Il monumento formato da sculture e parti architettoniche provenienti da edifici dellet di Traiano, Adriano e Commodo. Si scrive infatti sui libri: Lo vedi? Nellepoca di Costantino sono talmente morti di fame che riutilizzano i pezzi vecchi. No! Per leconomia della costruzione obbligatorio recuperare i pezzi preziosi e riutilizzarli nelle nuove costruzioni. Si nota che i plinti non sono ammorsati. Sono pezzi fatti per loccasione, sono moderni, piacciono di pi e quindi vengono messi in basso per essere visti meglio. Le altre parti, anche se a noi sembrano pi belle, sono prese da altri edifici, sono materiale di reimpiego. un po quello che succedeva nel 1910 con la pittura moderna. nata una diatriba per determinare quale periodo appartenesse larco. Si notato, infatti, che larticolazione dellarco fatta in un momento diverso rispetto alla decorazione: si pensa che larco fosse pi antico. Secondo una recente ipotesi, si ipotizza che, non sapendo quale sarebbe stato il vincitore fra Costantino e Massenzio, fu costruito un prearco in onore del nuovo padrone di Roma. Indizi dellesistenza del prearco: I plinti non sono ammorsati (tutti dun pezzo), ma sono solo accostati. Loriginale trabeazione doveva essere lineare. Qui invece in prossimit dei pilastri addossati rientra come un cassetto. Descrizione dellarco: Arco a tre fornici, quella al centro pi alta (25 m).
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Nei piedistalli delle colonne sono scolpite le vittorie. Sei rilievi, stretti e lunghi, (sopra i fornici minori e anche sui lati minori dellarco alla stessa altezza) rappresentano la storia della campagna contro Massenzio. Sopra i rilievi costantiniani sono situati quattro tondi det adrianea, rappresentanti scene di caccia, sui quali i ritratti di Adriano furono sostituiti con quello di Costantino. Ai lati delliscrizione ci sono quattro pannelli, tolti da un arco innalzato da Commodo a suo padre Marco Aurelio. Sui plinti sopra le colonne ci sono quattro statue di Daci.

Sullaltro lato dellarco si ripete la stessa disposizione. Descrizione lati minori: Rilievo storico di Costantino. Sopra il rilievo ci sono due tondi, uno per lato, rappresentanti il sole e la luna; questi tondi sono det costantiniana ma imitano let adrianea. Nellattico c un bassorilievo det traianea (fregio del Foro di Traiano). Nellet costantiniana si pensa che vi sia un declino della scultura. Non si pu parlare di decadenza ma di un cambiamento dimmagine: non c pi un realismo di stampo ellenistico. Larte diventa pi astratta e tesa verso il simbolismo. Costantino, dopo trentanni, cambia la propria immagine, non vuole pi sembrare un barbaro, non vuole far sapere che ha preso il potere uccidendo il suocero, il cognato, la moglie, il figlio Crea cos unicona: la sua immagine non rappresenta pi un uomo, ma limpero (non realistica).

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Capitolo III

Architettura paleocristiana E bizantina

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Il Cristianesimo si evolve allinterno del contesto della Roma imperiale. Nella Roma ellenistica cerano due tipi di culto: Culto pubblico degli dei e dellimperatore (dovere civico) Divinit salvifiche (esigenze spirituali personali) come Iside, Mitra, accettate perch non rifiutavano il culto ufficiale Il Cristianesimo era professato da una piccola comunit etnica di lingua aramaica in Palestina. Si deve a Paolo la diffusione del Cristianesimo nella romanit. Si trattava di piccole comunit con nessun interesse a sviluppare unarchitettura sacra: bastava un luogo adatto allo scopo. Raramente ottennero il permesso di incontrarsi in un luogo pubblico. Le riunioni si tenevano in privato, nella casa di uno dei fedeli (in genere nel triclinium) che in genere era unabitazione modesta delle classi umili. Postulanti (volevano convertirsi) e catecumeni (convertiti senza battesimo) non erano ammessi alla cerimonia e uscivano. Fino al 200 non si deline unarchitettura cristiana. Solo la religione di stato erigeva templi nello stile dellarchitettura greca. Templi (divinit dello stato) Santuari (altre divinit pagane) Sale di riunione pubblica (culto dellimperatore) Progressiva organizzazione delle comunit: la Chiesa definisce una gerarchia clericale: al vertice ci sono i padri della Chiesa, di classe elevata (rivestono quindi anche cariche pubbliche). Ogni citt ha il suo vescovo. La nuova forza del cristianesimo doveva andarsi a scontrare con lautorit. Appartarsi Rifiuto del culto ufficiale Iniziano le prime persecuzioni (eventi rari e sporadici). Nel 250 la situazione si evolve. Cause reali: Numero crescente Presenza nelle alte cariche statali (e gestione dello stato) Cause discriminanti: Rifiuto di riconoscere la divinit dellimperatore Rifiuto di arruolarsi (i nemici sono fratelli) I cristiani sono traditori dello stato. Iniziano sanguinose persecuzioni.
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Ma la Chiesa ormai troppo salda e la fede dei cristiani troppo forte. I nuovi edifici dovevano essere idonei alle esigenze delle pratiche religiose. Domus ecclesiae o titulus: Ampio Diviso in due parti (clero e laici) Vestibulum, una terza parte per i catecumeni che non possono entrare I cristiani non potevano accettare le forme architettoniche di edifici pagani. La Domus ecclesiae poteva essere ricavata da una normale casa dabitazione che non si distingueva dalle case circostanti: visto il clima repressivo, non si voleva richiamare lattenzione. Queste case potevano aver subito leggere modifiche funzionali.

San Crisogono Nel 300 non ci si accontenta pi del tono modesto delle domus ecclesiae: si voleva una sede pi sontuosa adatta alla presenza di un alto dignitario, il vescovo. vasto edificio rettangolare con tre porte daccesso coperto da fascine paramenti in mattoni portico addossato al lato lungo

In realt siamo ancora lontani dallarchitettura monumentale, anche se ovvio lallontanamento dalla tipologia funzionale della prima edilizia cristiana: San Crisogono semplicemente una sala di riunione che richiama lattenzione.

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Let costantiniana
Editto di Milano, 313: riconoscimento ufficiale del Cristianesimo sotto Costantino Chiesa e impero da questo momento costituiscono un binomio inscindibile. La Chiesa diventa una forza politica e detiene un potere temporale. La nuova posizione richiede una veste adeguata delledificio di culto. Sotto Costantino larchitettura cristiana non poteva pi essere una semplice variante dellarchitettura domestica. Si deve trovare una nuova architettura. Per ragioni ideologiche non poteva trarre ispirazione dai templi pagani. Si ispira quindi allarchitettura pubblica. Sceglie la basilica perch: Luogo di riunione (motivo funzionale) Luogo dove si amministra la giustizia (ideologico) Basilica romana: aula allungata (con eventuali navate laterali) con grandi finestre sui lati, coperta con tetto a travi, che terminava in unabside rialzata. Lingresso era posto sul lato lungo. Basilica anche la sala di ricevimento nelle ville patrizie e coincide con laula regia nel palazzo imperiale (qui limperatore siede su un trono in unabside). Basilica cristiana: ambiente a pianta rettangolare, costituito da una navata centrale e due o pi navate laterali pi basse e strette. La copertura a capriate (lasciate a vista o rivestite con soffitto a cassettoni) e a volta semplice. Lingresso si trova sullasse longitudinale. Non esiste una vera e propria tipologia di basilica ma delle varianti locali. Caratteri delle chiese costantiniane: Quanto alla pianta, non ci sono regole fisse. Generalmente i corpi principali del complesso si susseguono lungo un asse longitudinale. Variet determinata dalla diversit delle funzioni (cattedrali, cattedrali doppie, martoria, cimiteri coperti) Esterni molto semplici Ricchezza della decorazione interna: il colore e la luce fanno vivere questa architettura (mosaici, colonne marmoree, soffitti dorati, arredi di metallo) Misticismo della luce proprio dellarchitettura imperiale: in un edificio che accoglie limperatore (poi Cristo), Sole di Giustizia, la luce deve essere dilagante

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Basilica costantiniana in Laterano (San Giovanni) cd. Basilica del Salvatore Laterano: palazzo imperiale donato da Costantino alla Chiesa perch divenisse la residenza del vescovo di Roma La basilica viene costruita in unarea attigua. La pianta presenta cinque navate, separate da colonnati e concluse da unabside. Il transetto unaggiunta medievale. Tecnica costruttiva: calcestruzzo e pietre per le fondazioni, calcestruzzo e opus listatum per i muri laterali, probabilmente intonacati. Lo splendore della decorazione interna si oppone alla semplicit dellesterno.

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Santa Croce in Gerusalemme a Roma Fatta costruire dallimperatrice madre Elena nel palazzo imperiale, quindi una cappella palatina, con funzione di cappella di corte. Venne trasformata una vasta sala rettangolare: Aggiunta di unabside sul lato corto Divisione in tre ambienti nella parte alta da due pareti trasversali parallele, sostenute da archi

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Evoluzione del martyrium


I cristiani non potevano essere sepolti insieme ai pagani: nascono le catacombe. Al loro interno avevano luogo solo i riti funebri. Heroa: tombe pagane di personaggi importanti, divinizzati. Nella loro struttura, raccolgono la forma e a funzione di tempio e mausoleo. Martyria: il culto degli eroi la matrice del culto dei martiri cristano. Larchitettura funeraria pagana (considerata come un qualcosa di neutro, non una vera e propria architettura religiosa) era essenzialmente di carattere privato e non presentava tutte le connotazioni di carattere religioso degli edifici pubblici, per questo che poteva essere accolta facilmente nelledilizia funebre cristiana. Le forme monumentali classiche sono cos penetrate nellarchitettura cristiana attraverso ledilizia funebre dei martyria. Il nuovo spirito del cristianesimo costantiniano accentu il desiderio dei fedeli di essere sepolti vicino al sacello di un martire, considerando la vicinanza come una garanzia di salvezza. Vista limpossibilit di fornire a tutti i fedeli una tomba attorno al martire, allesterno veniva realizzato un edificio con funzione di cimitero coperto, in genere con pianta basilicale. In questo si aveva per la prima volta una composizione di un corpo a pianta centrale deambulata (martyria, architettura funeraria) e di uno a pianta longitudinale (basilica, architettura civile). La basilica circiforme (a forma di circo) non ha soluzione di continuit tra labside e il corpo longitudinale. Il circo la metafora della vita. il luogo dove si svolgono le agoni. Agone, agonia la lotta dellanima che deve lasciare il corpo. Nellabside si trova la tomba del martire, attorno alla quale si raccolgono le altre tombe, ecco il motivo per cui quasi tutte le basiliche circiformi sono basiliche cimiteriali.

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San Pietro in Vaticano Il martyrium di San Pietro il pi antico. Al centro di un cimitero pagano, cera una piccola area libera, circondata da un muro. In questo muro si trovava una nicchia con unedicola antistante (due colonne sostengono una lastra di pietra, sopra a questa un timpano sorretto da due semicolonne). La tradizione cristiana ritiene che sia la tomba di Pietro. Intorno a questo martyrium sorse ben presto la necropoli vaticana.

Per volont di Costantino, tra il 319 e il 329, viene realizzata una gigantesca basilica (essendo Pietro il pi grande martire).
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La necropoli venne colmata e spianata ricavandone una vasta area. Si lasci intatta solo ledicola del martyrium che sorgeva nella zona occidentale. Ecco il motivo per cui la basilica rivolta ad ovest. Come nella basilica lateranense la tecnica muraria quella del calcestruzzo con opus listatum o mattoni. Ma qui per il fatto che ledificio sporgeva sul fianco ripido di una collina, le fondazioni erano rivestite fin dalla base di opus listatum. Presenta una pianta a cinque navate come la basilica lateranense, con la differenza che queste non trovano la loro conclusione nella zona presbiteriale. Linnovazione di San Pietro costituita dal transetto continuo, corpo trasversale aggettante le navate laterali che le taglia e le conclude. Transetto e abside formavano una zona autonoma della basilica: infatti il transetto, leggermente pi basso della navata centrale, era separato da questa con un arco trionfale. Dalle navate lateriali con un diaframma di colonne. In questa zona vi era il fulcro delledificio, il martyrium di Pietro, isolato da una cancellata e sormontato da un baldacchino sorretto da quattro colonne tortili. Il transetto serviva ad accogliere il pi grande numero di persone in questarea. Era anche il luogo dei riti della comunione. Il corpo longitudinale era invece un cimitero coperto. Per questo San Pietro si trova fuori le mura. La differenza di funzioni (transetto: accoglienza e riti; navate: cimitero) determina la diversit delle piante. Gli interni sono sontuosamente rivestiti di decorazioni in evidente contrasto con lesterno spoglio. Architettura che comunica un messaggio: lanima che deve essere curata, non il corpo. Colonnato interno, capitelli e architravi di marmi policromi (di spoglio) davano un effetto di sopraffacente monumentalit. La luce entrava nella navata centrale da undici grandi finestre. Le navate laterali erano rischiarate da finestre pi piccole. Le navate pi interne rimanevano nelloscurit. Nella navata centrale, un doppio ordine di affreschi di storie del Vecchio Testamento.

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Altri celebri martyria si trovavano nei luoghi dove Cristo si era rivelato. In questi edifici, come a San Pietro, martyrium e basilica sono riuniti in un unico complesso ma distinti dalla funzione. Chiesa della Nativit a Betlemme Complesso basilicale a cinque navate separate da colonnati Quadriportico antistante la facciata Sul lato orientale del corpo longitudinale, un corpo a pianta ottagonale (ha la stessa funzione del transetto di San Pietro) che racchiudeva il martyrium, qui Grotta della Nativit.

Questo edificio ottagonale si pu facilmente far risalire ai grandi mausolei imperiali (evidenti sono le analogie con il mausoleo di Diocleziano a Spalato). Questi mausolei non erano vere e proprie tombe ma degli heroa per la commemorazione dellimperatore, e adottarono da edifici religiosi come il Pantheon la pianta circolare con nicchie radiali e la copertura a cupola emisferica. In epoca costantiniana questi heroa vennero dedicati alla commemorazione di Cristo e divennero presto il centro delle chiese. Laula basilicale, in questo contesto, serviva solo ad incanalare verso il martyrium la massa dei fedeli. naturale che questa commistione tra pianta centrale e basilica sia limitata alle chiese della Terrasanta che commemoravano Cristo. Lo stesso schema non poteva essere adottato in San Pietro poich il tipo dellheroa era riservato a Cristo. Il transetto una soluzione demergenza per sostituire lheroa e assolvere alla stessa funzione di martyrium.

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Basilica dellAnastasis (resurrezione) sul Golgota Complesso basilicale a cinque navate separate da colonnati Qui il martyrium, che racchiude il Santo Sepolcro, un vasto vano a pianta centrale deambulato (il riferimento il mausoleo di Costantina) Il vano centrale era circondato da venti supporti Lo avvolgeva un deambulatorio semicircolare con tre nicchie aggettanti La tecnica costruttiva eseguita in massicci blocchi di pietra squadrata

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Larchitettura post-costantiniana: IV sec. Alla morte di Costantino, la difesa delle frontiere e il governo di territori molto fuori mano costrinsero gli imperatori a spostare di frequente il loro quartier generale (Costantinopoli, Antiochia, Nicomedia, Milano, Treviri e Colonia). Roma perde la sua importanza politica. Queste capitali, politiche e religiose, diventano centri di grande importanza architettonica. Gli architetti vengono da fuori, con la corte, perci i concetti architettonici sono omogenei. Le maestranze invece sono indigene e determinano le differenze dovute alle tradizioni locali.

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S. Lorenzo a Milano (378) Non ben chiara la sua funzione: situato fuori le mura, non pu essere una chiesa di comunit, ma nemmeno un martyrium per la tarda dedicazione al santo. Si ipotizza perci che, data la sua vicinanza al palazzo imperiale, fosse un chiesa di corte per gli imperatori. Caratteri: Monumentalit della concezione Grandiosit dei volumi Muratura massiccia E un edificio tetraconco e a doppio guscio (un guscio interno costituito dal vano centrale e un guscio esterno costituito da deambulatori e gallerie). Lo spazio centrale quadrato, su ogni lato si dilatano quattro ampie esedre (tetraconco). Il tetraconco a sua volta avvolto da unaltra fascia spaziale costituita dagli spazi subalterni delle navatelle e delle gallerie. Problema della copertura: si discusso molto se la copertura in origine fosse a volta a crociera o una cupola realizzata con un sistema di tubi fittili. La decorazione degli interni, esuberante, in contrasto con la rigidit degli esterni. Si iniziano a vedere gli effetti della smaterializzazione e di sfondamento: si sa che a livello strutturale i sostegni sono i 4 pilastri laterali ma non si vedono.

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S. Stefano Rotondo a Roma (468-483) Rinascita classica a Roma Si pensa che avesse la funzione di martyrium, sia per la pronta attribuzione al santo che per la forma circolare. Presenta una pianta complessa: compenetrarsi della forma rotonda e di quella a croce Unenorme navata cilindrica circondata da un deambulatorio; questo si apre su quattro cappelle disposte in maniera tale da formare una croce, collegate da portici esterni o da giardini.

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San Paolo fuori le mura (385) Rinascita classica a Roma Voleva essere una copia di San Pietro in Vaticano. Anche qui, ledificio sorge sul sepolcro del martire. Fu progettata per fornire alla tomba di San Paolo, un riparo altrettanto solenne e monumentale di quello che racchiudeva la tomba di San Pietro. I costruttori emularono San Pietro nelle proporzioni e nella pianta, compresa la soluzione del transetto continuo, ma con delle varianti: Transetto pi profondo e corto Colonnato omogeneo (in luogo di quello variegato di San Pietro): scelta accurata degli elementi o disegnati appositamente (per linflusso del nuovo movimento romano che vuole far rivivere le forme classiche)

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Battistero Lateranense Rinascita classica a Roma Il Battistero Lateranense, cos come fu rifatto da Sisto III, fondeva: pianta ottagonale del tipo battistero mausoleo romano del tipo di Santa Costanza (vano centrale a cupola e deambulatorio a botte) Questa fusione trova la sua massima espressione proprio qui: mescolanza monumentale di concetti architettonici tardo-romani e di simbolismo cristiano. Pianta ottagonale con angoli marcati da colonne Deambulatorio coperto a volta a botte Cupola a ombrello centrale Quindici colonne binate che circondano il vano 8 colonne sul bordo del fonte

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Santa Costanza a Roma (350 c) (o mausoleo di Costantina) Si rif allesempio pagano del Ninfeo di Minerva medica. Edificio a doppio involucro dove lo spazio centrale circolare (circoscritto da 12 colonne binate, con pulvino) coperto a cupola e lo spazio del deambulatorio coperto a botte. Ricerca luministica come in Santa Sofia: il mausoleo ricerca una relazione armonica e proporzionale tra volumi di luce piena (vano centrale) e di luce attenuata (deambulatorio). La corona di colonne assolve la funzione di raccordo tra luce e ombra.

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Larchitettura post-costantiniana (V sec.) La divisione dellimpero nel 385 nelle intenzioni dellimperatore Teodosio, non avrebbe dovuto essere molto diversa dalla tetrarchia di Diocleziano, ma per la forza degli eventi fin per risolversi in uno scisma. In seguito alle numerose invasioni, limpero dOccidente si indebol progressivamente, tanto che il papato fu costretto ad assumere una funzione politica. LOriente, invece, si mantenne relativamente forte grazie ad unamministrazione ben regolata e la presenza di un forte esercito e divenne la potenza politica dellimpero. Limperatore a Bisanzio rimase il simbolo dellimpero romano dOriente e dOccidente. Cos Costantinopoli (con Teodorico) e Roma si imposero come i due centri politici e religiosi dellimpero. Linventiva e la sperimentazione dellet costantiniana cedettero il passo allaffermarsi di norme e precisi modelli architettonici. Se in et costantiniana la progettazione ha carattere unitario in tutto limpero, nel V sec. le 3 regioni (occidente di lingua latina, Egeo di lingua greca, Medio Oriente) sviluppano linguaggi stilistici diversi. Le complesse piante dellet costantiniana furono sostituite da tipi pi semplici di basiliche: Navata centrale Abside 2 navate laterali Le consuetudini locali apportavano poi delle varianti locali: quadripartico, nartece, gallerie laterali, altre 2 navatelle, cripta, 2 torri sulla facciata, transetto Lorientamento sullasse est-ovest con labside ad est diventa una regola. Il battistero (di pianta quadrata nel IV sec) assume una forma standard a pianta ottagonale, circondata da un deambulatorio e quasi sempre coperta a volta. Il numero 8 della pianta rappresenta: inizio del mondo e resurrezione di Cristo ovvero linizio della vita, il battesimo del cristiano. Basilica tipo in Occidente: Navata lunga, fiancheggiata da navatelle laterali, la quale si concludeva con unabside semicircolare Presenza di un atrio o di un nartece antistanti la chiesa Supporti della navata erano generalmente colonne di spoglio Serie di finestre nella parte alta da cui penetrava luce opaca Affresco o mosaico sotto il piano delle finestre Catino dellabside aveva generalmente un affresco o un mosaico Tutte le parti delledificio erano coperte con tetti a capriata, raramente soffittatura a cassettoni Linterno era molto ricco e nettamente in contrasto con lausterit dellesterno

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Architettura bizantina (VI sec.) Nel 527 Giustiniano sale al trono di Costantinopoli. Profondamente religioso, era convinto fino in fondo di avere la divina missione di ristabilire lortodossia in tutte le regioni da lui dipendenti e anche oltre. Riaffermava perci il suo diritto ereditario su province occupate illegalmente da popoli barbari. Sul piano ideale, limpero di Giustiniano era limpero romano di un tempo. Larchitettura di Giustiniano unarchitettura imperiale, i mezzi finanziari per realizzare il programma architettonico erano assicurati solamente dallimperatore (Santa Sofia infatti costata 180 milioni di dollari secondo i valori del 1972). Con Giustiniano si ha una svolta nella storia dellarchitettura. Il mutamento risulta evidente nella concezione delle chiese. Fino agli inizi del regno di Giustiniano la maggior parte delle chiese era basata sul tipo della basilica, questa forma permane in Occidente. Larchitettura di Giustiniano in Oriente rompe con la tradizione della basilica, adottando ledificio a pianta centrale del tardo impero con copertura a volta che culmina in una cupola centrale (questo tipo di pianta era ideale per una liturgia che prevedeva il clero nella navata e i fedeli nelle navatelle). Subentra quindi una nuova architettura che ha le sue radici nella tradizione della tarda antichit invece che in quella classica.

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Santa Sofia (537) Esemplificativo dellarchitettura Giustiniana La sua costruzione fu il primo grandioso impegno che Giustiniano si propose. Unarchitettura straordinaria richiede un architetto straordinario, per questo gli architetti degli altri edifici non furono considerati allaltezza del compito. Antemio e Isidoro sono due architettiingegneri,in grado i progetti e le soluzioni statiche di un edificio chd fino ad allora non era mai stato considerato attuabile in grande dimensione. Il sistema di S.Sofia audace, ma semplice: una struttura a doppio involucro. Nucleo interno: Grande rettangolo 4 grandi pilastri agli angoli di un quadrato sorreggono 4 arconi collegati da 4 pennacchi Cupola costolonata principale sostenuta da 40 nervature 4 semicupole controbilanciano le spinte longitudinali (indubbiamente troppo sottili per esercitare una forte controspinta, nondimeno la loro forza era atta a neutralizzare la spinta della cupola) Involucro esterno: insieme di navatelle, nartece e gallerie coperture di volte a padiglione nelle navatelle, cupole su pennacchi nelle gallerie Sfidando tutte le leggi della statica, S.Sofia sta in piedi per miracolo! Indubbiamente gli architetti si spinsero proprio ai limiti di quelli che noi chiamiamo coefficienti di sicurezza. Il loro primo progetto pare fosse anche pi audace. Per sviluppare lidea che avevano in mente, adottarono tecniche arrischiate, mettendo a rischio la stabilit delledificio. Arrivarono a concepire questo progetto forse proprio perch non erano architetti di professione. Lidea del progetto la realizzazione di grande spazio: fusione tra la basilica di Massenzio e la cupola del Pantheon.Le unit spaziali non sono ben definite, espandendosi al di l dei propri confini strutturali. Locchio vaga al di l del quadrato centrale nelle navate laterali e nelle gallerie di cui non pu afferrare chiaramente le forme. La struttura si rivela solo dal centro del vano: dal suo interno i volumi sono tutti comprensibili. Ma al di l di questo nucleo centrale lo spazio rimane enigmatico. La navata, vista dalle navatelle e dalle gallerie, resta seminascosta da diaframmi, apparendo a frammenti (epifanie).

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Il principio di una visione architettonica che procede per affermazioni e negazioni si esplica in tutto ledificio. Smaterializzazione della massa: Le strutture portanti (pilastri primari e secondari) sono spinte lateralmente dentro le navatelle e le gallerie, per non essere viste. La policromia del marmo nega ogni sensazione di massa. Luce diffusa Simbologia della luce: Sia le gerarchie ecclesiastiche che quelle secolari erano permeate dalla luce della divinit, imperato e patriarca erano le due met di Dio, il patriarca per gli aspetti religiosi, limperatore per quelli secolari. Linterazione di imperatore e patriarca era essenziale per affermare un impero cristiano e il loro incontrarsi sotto la cupola di S.Sofia divenne il simbolo di questa interazione.

Le audaci soluzioni costruttive e la ricercata concezione di Santa Sofia rimasero un fatto confinato a Costantinopoli. Non sar dunque larchitettura audace di Antemio e Isidoro a dominare il futuro ma tecniche e concezioni pi sobrie. Committente: Giustiniano Perch: monumento della sua vittoria sulle rivolte popolare e aristocratica Architetto e ambiente culturale: Antemio e Isidoro, architetti-ingegneri Come questo risponde: Messaggio:

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San Vitale a Ravenna (546) Nucleo centrale ottagonale, circondato da deambulatorio e matroneo 7 nicchie a 2 piani si aprono sui lati Lottavo lato si apre in un presbiterio quadrato e in unabside pi bassa e aggettante Doppia copertura (cupola a ombrello e tetto sovrapposto)

La volta che copre il vano centrale costruita non da mattoni posti di taglio (Santa Sofia), ma con la tecnica occidentale dei tubi fittili parzialmente infilati uno dentro laltro. una copertura leggera. Anche la struttura muraria particolarmente esile. Architettura volta a conferire effetti di immaterialit e spazialit indefinita: luce diffusa, grandi vuoti (nicchie) dove dovrebbero esserci dei pieni (pilastri), valori cromatici delle superfici Quando il visitatore attraversa lampio quadriportico ed entra nel lungo e stretto nartece, non si accorge della posizione anomala del nartece stesso, posto fuori asse. Attraversandolo il visitatore che sta dietro gli schermi convessi delle nicchie non sa quale sia la sua esatta posizione rispetto allaltare ed spinto a cercare di definirla procedendo verso il nucleo centrale delledificio.

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Capitolo IV

Architettura carolingia e ottoniana

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Architettura carolingia
La mancanza di edifici superstiti che registrano il passaggio dalle tipologie paleocristiane (Costantino) e tardo-antiche (Giustiniano) agli edifici dellet carolingia, aveva originato lipotesi, inaccettabile, di uninterruzione delledilizia chiesastica del periodo compreso tra VI-VIII sec. possibile quindi ipotizzare la presenza di unesile linea di continuit con larchitettura precedente. Nello stesso periodo inizia il processo di trasformazione della basilica cristiana che conserva limpianto a 3 navate, abside e tetto, ma nel contempo lo trasforma in un organismo massivo: ispessimento dei muri, riduzione di aperture e luci, sostituzione del pilastro alla colonna. NellOccidente latino le due potenze egemoni, il papato e il regno dei franchi con Carlo Magno (768-814), aprono un rapporto dialettico tra Germania e Italia. Il carattere e gli sviluppi dellarchitettura carolingia dipendono direttamente dal potere e dalla volont imperiale. Carlo Magno fermamente risoluto nel voler fondere la tradizione culturale romano-classica con quella spirituale cristiana. Linee di tendenza: Il romano more (Fulda, Cappella Palatina, Lorsch) La basilica a cori contrapposti (Fulda, San Gallo) Il westwerk (Corvey) La pianta circolare (Cappella Palatina) Sviluppo della cripta: Essa trova origine nelle tombe apostoliche delle grandi basiliche romane costantiniane. Il vano interrato in corrispondenza del presbiterio tende a svilupparsi in altezza comportando il rialzamento del livello del presbiterio stesso. Nella storia dellarchitettura, il suo spazio tende ad ampliarsi in misura sempre maggiore fino ad assumere il carattere di una grande struttura di ampliamento, quasi una seconda chiesa inferiore.

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Abbazia di Fulda Romano more: evidente lintenzione di creare nel cuore dellimpero unimmagine fedele della basilica vaticana. Limpianto infatti un richiamo diretto del San Pietro costantiniano contraddistinto da un grande transetto continuo fortemente aggettante sulle navi minori. Nasce la tipologia basilicale a cori contrapposti: aggiunta di una seconda abside sul fronte dingresso dovuta alla necessit di poter disporre di un altro presbiterio da adibire a santuario. La modifica incide profondamente sulla fruizione visiva dellopera architettonica. La mancanza dellingresso sullasse di simmetria comporta limpossibilit di afferrare immediatamente limmagine dellinterno. Il visitatore costretto, entrando da ingressi laterali, ad attraversare le navi minori, per raggiungere la navate centrale e lasse di simmetria. Inoltre lesistenza di 2 absidi contrapposte determina una fuga prospettica a doppio senso, dallingresso al fondale, dal fondale allingresso.

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Monastero di San Gallo Adozione della tipologia basilicale a cori contrapposti Unico progetto del periodo pregotico: pianta di un complesso abbaziale, con lintento di fornire un modello di sistemazione funzionale dei vari ambienti. Non si tratta propriamente di un progetto. Chiesa a tre navate ad absidi contrapposte, ed exonartece Utilizzazione dello spazio interno della chiesa: la superficie della navata appare frammentata in numerosi piccoli settori in relazione alle funzioni. Questa frammentazione dello spazio rende impossibile luso normale delle navate e le riunioni di numerosi fedeli.

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Abbazia di Corvey Solo qui possiamo trovare lesempio di una nuova tipologia dellarchitettura carolingia: il westverk (massiccio occidentale, triturrium). E troviamo solo quello perch la chiesa dietro non c pi! Westverk: blocco imponente di 3 torri (2 laterali e una centrale arretrata) applicato al corpo anteriore della chiesa come bilanciamento al complesso volumetrico della zona presbiteriale. Il Westverk un vero e proprio palazzo, un edificio civile allinterno della chiesa. Funziona da ingresso, facciata e appartamenti imperiali alloccorrenza. Questo il senso profondo del westverk. A Corvey, il westwerk stato realizzato innalzando sullatrio al pianterreno una corte quadrata di due piani, con annesso una sorta di transetto, e sopra a questo complesso, le 3 torri. Si tratta di un organismo architettonico quasi autonomo dalla chiesa, in quanto destinato a sede speciale per il culto riservata allimperatore, ospita infatti il seggio imperiale allinterno di una grande loggia al piano superiore, dal quale si domina lintero spazio interno della basilica.

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Cappella Palatina di Aquisgrana (Eudo di Metz) Faceva parte di un grande complesso, sorto quale sede del potere. Lopera di riferimento, ma non di modello, certamente San Vitale a Ravenna. Larchitetto sperimenta lo spazio circolare: infatti la Cappella Palatina si pone come ultima fase della ricerca in questo senso, una ricerca iniziata con la sala ottagona della Domus Aurea, il tempio di Minerva Medica e San Vitale. Analogie: Impianto ottagonale Peribolo anulare avvolgente a 2 piani coperto da volte a botte rampanti Doppia copertura (cupola con tetto sovrapposto) Differenze: Ossatura robusta con pilastri e muri di forte spessore (invece che esile) Cupola a ombrello in muratura (invece che con tubi fittili) Sviluppo in verticale a 4 piani (invece che a 3) La vera differenza nella conformazione delle pareti che delimitano il vano: a Ravenna i vani profondi delle nicchie e i pilastri arretrati, ricoperti di marmi a mosaico, definiscono un effetto di immaterialit e indefinita spazialit; ad Aquisgrana il grande vano nettamente definito dalle pareti che seguono i lati dellottagono sdoppiandoli e dalla scelta di una massa muraria piena e forte. Definizione geometrica degli spazi.

La Cappella Palatina il rifiuto della tradizione tardo-antica e bizantina: renovatio romanorum imperii (quello classico). Uso di materiale di spoglio per il valore attribuito allarchitettura antica. Trattandosi di una cappella di palazzo c un posto riservato allimperatore. Il torno si trova al primo piano del pericolo anulare, da dove limperatore pu vedere sia laltare che la raffigurazione del Pantocrator. Limperatore del Sacro Romano Impero riflette la luce divina del Pantocrator sul suo popolo.

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Thorhalle di Lorsch Edificio di ingresso dellomonimo monastero, mostra le forme architettoniche romano-classiche. Insieme alla Cappella Palatina siamo al ritorno alla classicit. Se escludiamo la presenza del tetto a spioventi pronunciato (in unarea dove piove molto le falde sono inclinate a 60) sembra un arco di trionfo. Portico al piano terra: archi con ordine decorativo applicato come in Colosseo e Teatro di Marcello Piano superiore: muratura piena decoratala un ordine di lesene Decorazione barbarica (non in senso dispregiativo): barbari nomadi possono praticare solo alcune arti (non architettura, scultura, pittura ma oreficeria, lavorazione dei metalli, tappeti) quindi i barbari pensano in termini decorativi.

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Architettura ottoniana
Periodo di invasioni (850-950): arresto dellattivit edilizia Dopo questo secolo di silenzio, leredit culturale dellimpero carolingio passa immutata, allimpero germanico (sacro romano impero germanico) degli Ottoni. Lo sviluppo dellarchitettura ottoniana in Germania risulta contemporaneo al grande processo di elaborazione dellarchitettura romanica nel resto dEuropa. Caratteri delle chiese ottoniane: Il cambiamento sostanziale apportato, la perdita della funzione politicacivile espressa nel westwerk carolingio che diventa westbau ottoniano, complesso a 2 torri posto a costituire il fronte occidentale (diventer la famosa facciata a 2 torri nel romanico e nel gotico). La forma architettonica fondata su di una concezione geometrica dello spazio, limpido ed essenziale. Anche la concezione statico-costruttiva si rivela semplice, fondata sulla continuit di spesse strutture murarie.

Soluzioni nella disposizione del transetto. Transetto continuo: nettamente delimitato rispetto alle navate e al presbiterio (archi trionfali, iconostasi, diaframmi di colonne) Crociera regolare: risultante dallincrocio tra navata centrale e transetto di pari altezza Transetto basso: rispetto alla navata centrale, rimane limitato alle 2 ali aggettanti

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San Michele ad Hildesheim Opera rappresentativa dellarchitettura ottoniana per essenzialit e misura della composizione Lorganismo edilizio mostra, oltre allasse longitudinale, un secondo asse di simmetria ortogonale tra i 2 transetti uguali, situati uno a oriente e uno a occidente. Schema a crociera regolare dove il quadrato perfetto, dato dallincrocio della nave principale con il transetto, costituisce il modulo compositivo della pianta che si ripete per altre 3 volte, determinando la lunghezza della navata. Ognuno di questi moduli genera un ordinamento ritmico con la successione alternata di 2 colonne e un pilastro.

Fermenti in et carolingia Blocco in prossimit dellanno Mille Ripresa negli anni immediatamente successivi allanno Mille

Hildesheim (inizio dei lavori: 1001) transizione tra ottoniano (evoluzione della chiesa carolingia) e romanico Limperatore non ha il controllo sul suo impero, allora si appoggia alla Chiesa. Le chiese diventano doppie (o bicefale): espressione della dicotomia Chiesa-impero. Il potere secolare utilizza la parte ovest della Chiesa. una chiesa bicefala. Questo sdoppiamento del transetto non verr pi adottato dopo il momento di confusione tra impero e Chiesa. Esterno: 1) Volumi del transetto e della navata con la stessa altezza. 2) Sulla crociera regolare troviamo una torre. 161

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3) Torrette scalari ai lati del transetto: residuo della monumentalit del westverk (ha solo la forma, non la funzione. Per salire mi basterebbe una sola torre). Da cosa si capisce che sono scalari? dalle finestre disposte a zig-zag che rivelano la presenza di una scala a chiocciola. Interno: La chiesa ha unalternanza in maniera del tutto insensata colonna-colonna-pilastro. Ma siccome questa partitura appartiene al progetto originale, ci viene da pensare il motivo. C una crociera regolare. Si vuole riprendere e ripetere nella navata. Dopo lanno Mille nasce lidea di regolarit: il modulo il quadrato della crociera regolare. A partire dal 1001, la razionalit umana, ottenebrata dalla paura per lanno Mille, riprende il sopravvento. Siamo ancora agli inizi: le finestre sono 10, mentre le campate sono 9, le navate laterali non sono ancora la met della navata centrale ma leggermente pi grandi.

Santa Gertrude di Nivelles Adottando gli stessi elementi compositivi di Hildesheim, ma alterati in forma e dimensioni, non riesce a dare lo stesso effetto di composizione equilibrata e misurata. Tipologia a cori contrapposti Schema a doppio transetto basso

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Nellambito della cultura architettonica ottoniana presente il sentimento nostalgico per la passata grandezza del tempo di Carlo Magno. Di qui, la ripresa dei modelli carolingi. Convento di Ottmarsheim Pianta ottagonale a doppio involucro. Copia fedele della Palatina di Aquisgrana nel rapporto di 2/3. Dimostra appunto quale sia stato linflusso della Cappella Palatina. Da questo momento tutte le chiese, che per qualche motivo devono ospitare limperatore, presenteranno una sorta di westverk, un westbau, fatto a immagine della Cappella Palatina di Aquisgrana.

Abbazia di Essen Chiesa bicefala con abside ad est e westbau ad ovest. Il westbau diventa la loggia imperiale quando limperatore passa per Essen. Anche questa riprende lo schema della Palatina nellabside. Labside un prisma verticale concavo su 3 lati, sormontato da una grande calotta che riproduce i 3 piani della Palatina. la funzione che determina ladozione di una tipologia: la differenza di funzioni deve essere ben visibile dal punto di vista architettonico. Qui la motivazione funzionale quella di riservare questa parte della chiesa alla frequentazione degli uomini.

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SS. Quattro Santi Coronati La penetrazione della cultura bizantina a Roma prende inizio nel VI secolo. Nei sec. VIII-X limitazione delle forme bizantine limitata a dettagli architettonici e parti ornamentali, senza incidere sulla concezione dellopera, n sulla struttura. improprio quindi qualificare come bizantina larchitettura delle chiese romane nellet carolingia e ottoniana. La Roma papale, per quanto riguarda la tipologia edilizia e le forme architettoniche, ripropone e ripete passivamente per tutto il medioevo la tipologia basilicale di eredit paleocristiana. Attivit edilizia pontificia a Roma: 1. nuova costruzione 2. ristrutturazione di preesistenze 3. adattamento ad uso liturgico dei grandi edifici imperiali o tardo-antichi

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Capitolo V

Architettura romanica

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Le principali motivazioni che hanno portato al concepimento della chiesa romanica: 1. Pratico-funzionale: Necessit di ampliare larea del presbiterio per il clero, molto numeroso, e per concentrare le funzioni attorno allaltare maggiore Il coro (chevet) diventa coro deambulato e sul deambulatorio di aprono 3, 4 o 5 cappelle semicircolari. Allinterno, il coro, compenetrandosi con limpianto a navate, realizza nuovi effetti di profondit. Allesterno costituisce unoriginale combinazione di volumi. Il transetto diventa un corpo a tre navi. 2. Ideologica: Cambia il modo di concepire limmagine della chiesa: ora assunta come simbolo del divino nel quotidiano, presenza costante nella vita delluomo. Il corpo della chiesa si deve dare come un qualcosa di organico e omogeneo. Lunico modo per rendere omogenea la struttura discontinua della basilica quella di realizzare una copertura di pietra e quindi voltata. Larchitettura romanica nasce sostanzialmente dalla graduale trasformazione della basilica cristiana coperta a tetto in una fabbrica coperta a volta. Questo processo inizia mantenendo la tipologia a copertura lignea, ma introducendovi notevoli mutamenti: pilastri al posto di colonne, muri di grosso spessore, luci ridottissime. Lentamente si acquista la capacit di costruire un organismo coperto a volte. Il processo graduale e consta di numerose fasi: si passa dalla copertura con volte semplici (botte) delle navate laterali a quella pi complessa (crociera) di vani pi grandi. 3. Storica: si era conservata la tecnica esecutiva della volta grazie al suo impiego in edifici minori. Ovviamente la volta era il sistema pi efficace per coprire un grande ambiente e prevenire il rischio degli incendi. Ma ladozione della volta richiedeva la radicale trasformazione del sistema statico e costruttivo. La volta un sistema spingente e determina una struttura complessa, in cui lintera conformazione delledificio risulta condizionata dalle esigenze della stabilit. Nella chiesa romanica il sistema statico-costruttivo (in cui ogni elemento un agente di trasmissione del carico sovrapposto e di quello proprio) essenzialmente fondato sul criterio di assegnare alle navate laterali il compito di assicurare la stabilit della navata centrale. Queste ricevono la spinta e la trasmettono alle strutture pi esterne. La spinta quindi assorbita dai carichi verticali e dalle controspinte delle volte laterali. Il risultato il conseguimento di una struttura equilibrata.
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Si distinguono due tipologie: Volta a botte: esercita un tipo di spinta continuo verso lesterno che si esaurisce nel grande spessore delle murature esterne. Volta a crociera: la spinta direzionata lungo le diagonali e si concentra, perci, in determinati punti nodali. Volte e archi convogliano i pesi e le spinte lungo linee prefissate, fino ad incontrare nuclei e spessori murari destinati ad assorbirle. Non sempre vi corrispondenza fra la forma architettonica e il sistema strutturale: infatti la stabilit della fabbrica affidata ai forti spessori e alla continuit delle murature, che rendono superflua la presenza di altre strutture. Tipologie: 1. Schema basilicale con la nave centrale pi alta, direttamente illuminata 2. Nave cieca (chiesa a sala): tre navate con la stessa altezza, che ricevono la luce dalle pareti perimetrali 3. Doppia nave cieca: tre navate con la stessa altezza, dove le navate laterali presentano dei matronei

Il romanico in Francia
Area meridionale a sud della Loira: organismi coperti a tetto Area settentrionale (Francia del nord e impero germanico): organismi coperti a volte. La Francia il centro di elaborazione dellarte romanica pi produttivo, e in Francia la regione che dimostra le pi originali capacit innovative la Borgogna (ricerca funzionale e formale).

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Cluny II Prima opera importante e significativa Organismo basilicale a tre navi Transetto basso sporgente Torre sulla crociera Coro rettangolare absidato e coperto a botte

Elementi innovativi: 2 gallerie rettangolari e parallele fiancheggiano il coro sui due lati, formando il c.d. coro a gradoni Corpo di fabbrica anteriore (westwerk)

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Abbazia della Maddalena a Vezelay Rappresentativa insieme a Cluny, conclude il processo di semplificazione dellorganismo con la rinunzia alla galleria: il risultato rappresenta il modello definitivo della basilica a tre navi, voltata a crociere rialzate con spigoli vivi, arconi trasversali, luci dirette e contrafforti esterni.

Saint-Benigne a Digione Labside riprende la chiesa dellAnastasys. Introduce nellarea meridionale le grandi dimensioni metriche.

Saint Philibert di Tournus Soluzione particolare per la copertura : le volte a botte sono disposte perpendicolarmente allasse centrale (volte a botte trasversali). Questo dispositivo resta il solo esempio di una risoluzione statico architettonica alternativa al consueto impiego delle volte longitudinali rispetto alla navata, perch offriva il vantaggio di eliminare o ridurre le corrispondenti strutture di contraffortamento. Sopra c ancora tetto a capriate, la soluzione ideata, allora, rientra ancora in quella fase in cui si cercava un modo per proteggere la copertura di legno dal fuoco.
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Grande problema loscurit, causata dal sistema costruttivo della volta a botte. Si stanno realizzando delle grandi chiese di pellegrinaggio: presentano tutte il problema della luce. Gli spazi interni rimangono quasi sempre al buio.

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Le chiese di pellegrinaggio Pi rilevante realizzazione del romanico in Francia nei secoli XI e XII Sono le sedi di santuari situati lungo le strade della preghiera che movendo dalle diverse regioni raggiungono la meta finale di Santiago de Compostela. Saint-Martin a Tours Sainte-Foy a Conques Saint-Sernin di Tolosa Saint-Martial di Limoges Saint-Martin a Tours Basilica voltata a nave cieca: la nave, totalmente in ombra, illuminata da luci laterali brevi e violente e dalla luce radente che entra dalla parete di facciata. Si raggiunta la definizione di questa tipologia. Adozione dello chevet a coro deambulato Trasformazione del transetto in un corpo a tre navi.

SainteFoy a Coques Adozione della partitura su due piani (arcate e galleria) che avr in seguito grande diffusione in tutta larea romanica

Sainte-Foy a Conques

Saint Sernin di Tolosa

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Santiago de Compostela Si attua una vera e propria importazione del modello architettonico francese delle chiese di pellegrinaggio. Pilastri polistili Non c ritmo pilaforte-piladebole: c il sistema obbligato, perch non c la volta a crociera nella navata centrale. Sistema obbligato: Associa alla crociera centrale rettangolare, una coppia di crociere laterali. Quando si scopre come realizzare delle crociere a pianta rettangolare si sostituisce il sistema che abbinava ad una crociera centrale su pianta quadrata due crociere minori sui due lati (determinando visivamente lalternanza di pilaforti e piladeboli). Hanno scoperto che la volta a crociera spinge solo sugli angoli. Lo avevano gi scoperto gli architetti dei Mercati di Traiano, ma devono riscoprirlo! Le innovazioni introdotte dal romanico si diffondono rapidamente nellintero territorio francese, in tal modo coro deambulato, struttura a pilastri polistili, copertura a volta diventano di generale impiego. Ma le soluzioni acquisite non sono accolte come definitive e pertanto sono accompagnate dalla necessit di perfezionamento.

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Saint-Etienne di Nevers e la soluzione al problema della luce Aspirazione ad ottenere lilluminazione diretta della navata (dal momento che le chiese di pellegrinaggio hanno il problema della luce). Soluzione al problema della luce: deciso rialzamento delle pareti della stessa nave in modo da consentire lapertura delle finestre nel muro superiore. Ma lirrinunciabile esigenza di mantenere la copertura a volta, comporta la necessit di trasformare la struttura in un sistema statico dotato di un equilibrio autonomo (da muri continui di forte spessore, rinfianco delle volte, contrafforti esterni, carichi verticali sulle strutture spingenti).

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Cattedrale di Angouleme, abbazia di Fontevrault Chiesa ad una navata costituita dalla successione di campate allineate sullasse longitudinale

Notre-Dame du Port di Clermont-Fernand (Architettura alverniate) Presenza del massiccio centrale (allincrocio fra il transetto e la navata centrale) Distinzione di tale crociera ottenuta mediante la costruzione di quattro muri

Notre-Dame de Jumieges (Architettura normanna) Partitura dellinterno sviluppata su tre piani: colonnati, trifore e finestre Copertura a tetto dinfluenza ottoniana Westbau dinfluenza ottoniana

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Saint-Etienne e Trinit a Caen (Architettura normanna) Dopo aver raggiunto a Jumieges la definizione di un modello edilizio predisposto a ricever unintera copertura voltata, si rinuncia a compiere questo passo decisivo. Per almeno un sessantennio queste chiese rimangono in attesa della copertura definitiva, provvisoriamente coperte a tetto.

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Il pre-gotico
Cluny III Monastero benedettino in sostituzione di Cluny II ritenuta angusta (1088) Impianto pi grandioso e sfarzoso realizzato durante il medioevo: i benedettini dopo Carlo Magno ottengono una giurisdizione civile: ricchezza, potere, lussuria! Quindi dopo lanno 1000 si assiste ad una secolarizzazione delle strutture dei monasteri. 5 navate su 187 m di lunghezza Copertura a botte acuta: ci sono archi rampanti allesterno Coro deambulato Doppio transetto (per avere un numero maggiore di cappelle). Una svaria di cappelle! (per messe private) Grande Nartece e 7 torri. Loriginalit di questorganismo risiede non solo nella straordinaria complessit del suo insieme (complessit delle visuali), ma anche nella tendenza ad aumentare laltezza della navata rispetto la larghezza (adozione del sesto acuto), inoltre nellintroduzione di un nuovo sistema dilluminazione e quindi di proporzionamento delle strutture, per cui ogni parte della chiesa gode di luce diretta. La navata centrale coperta a botte acuta mostra una nuova partitura dovuta alla grande altezza delle arcate, che riduce fortemente la superficie della parete sovrastante nella quale trovano posto un falso triforio e una fascia continua di finestre alla sommit, che versano abbondante flusso luminoso nella parte alta del vano. Le agili proporzioni e le forme a sesto acuto presentano modi di carattere pre-gotico. Limpiego dellarco acuto che, a parit di altre condizioni, esercita una minore spinta permette di costruire volte di altezza maggiore. Si pu dire che Cluny testimonia il momento iniziale di elaborazione del sistema gotico.

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Cattedrale di Durham Architettura normanna in Inghilterra dopo la conquista da parte dei Normanni (1066) Ancora caratteri romanici salvo che per la conformazione delle volte Esecuzione delle prime volte a crociera su costoloni ogivali, nelle navi laterali del coro (1093) costituite da grandi archi ogivali trasversali e diagonali Segna la realizzazione dellimpianto interamente coperto con volte (1133) Allesterno troviamo gi i contrafforti arcuati posti a sostenere le volte centrali, che hanno la funzione di archi rampanti, sono per nascosti nel sottotetto. Linnovazione realizzata a Durham, coro e nave coperti con volte a sesto acuto su crociere nervate, proprio in Inghilterra non trova accettazione e seguito. Committenti e maestri inglesi trascurano di prendere in esame e di sperimentare il nuovo sistema costruttivo, e continuano a costruire grandi basiliche coperte a tetto.

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Il romanico in Germania
I paesi germanici sono gli ultimi ad accettare le risoluzioni architettoniche del romanico, visto che qui permane ancora larchitettura ottoniana (950-1050). La distinzione fra ottoniano e romanico riguarda la contrapposizione ideologica delledificio, per il primo figurazione del potere temporale, per il secondo figurazione del divino. Per quanto riguarda la differenza arcitettonica, la cosa pi evidente riguarda il sistema di copertura: cos che il trapasso dalla basilica alla chiesa romanica resta principalmente segnato dallabbandono della copertura a tetto. Si tratta di un processo di sostituzione che si sviluppa lentamente e fortemente ritardato rispetto alla cultura occidentale. Tra il 1050 e il 1150 la tradizione ottoniana continua ad esercitare la sua influenza nei territori dellimpero: in tal modo larchitettura germanica rifiuta di accettare la concezione delledificio-chiesa coperto con volte. Tuttavia la valorizzazione degli esterni, di importanza pari agli interni, accomuna le due ricerche formali (composizione di volumi di fabbrica ottoniana e decorativismo lombardo). Infatti qui ripresa la tradizione germanico-imperiale delledificio concepito come un blocco murario posto a dominare lo spazio intorno. Tra 1150 e 1250, momento della maturazione del romanico tedesco, in Francia si gi arrivati alla produzione del primo gotico. Siamo quindi in ritardo di un secolo! Tipi planimetrici: Transetto sporgente o incluso Coro absidato semplice o tripilice Due transetti contrapposti Navata ripartita fino a 4 livelli (navatelle, gallerie, triforio, finestre) Campate doppie Volta a crociera, a costoloni, esapartita, a sesto acuto. Il gruppo delle grandi cattedrali renane comprende: duomo di Spira, cattedrale di Magonza, abbazia di Maria am Laach, duomo di Worms, duomo di Treviri; queste cattedrali mantengono la pianta germanica a cori e volumi contrapposti ed accessi laterali, con la rinuncia alla totale fruizione visiva dellinterno lungo un asse principale con il conseguente obbligo del graduale apprendimento della sua immagine. Cfr. Hildesheim (1001) transizione tra ottoniano (evoluzione della chiesa carolingia) e romanico

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Duomo di Spira (nella spiegazione cfr. con Hildesheim) Iniziata nel 1026 da Corrado il Salico. il mausoleo della dinastia Salice. Con Enrico IV si ha il massimo scontro con il papato. Limperatore viene scomunicato, cio viene messo fuori dal Sacro romano impero. Laltare maggiore si trova sulle tombe degli imperatori, simbolo che la chiesa si fonda sul potere imperiale. Ecco perch non c bisogno di realizzare una chiesa bicefala. una variante di Hildesheim. Primo portale strombato della storia dellarchitettura. Vuol dire che se abbiamo una porta piccola e la strombiamo, sembra pi grande. Prima fase: copertura a capriate quindi pilastri tutti uguali Seconda fase: copertura a volta della navata centrale (le navatelle sono gi dallinizio coperte a crociera). Le capriate vengono appunto coperte dalle volte, non sostituite. Siamo ancora nella fase in cui una chiesa viene voltata a protezione dagli incendi. Si crea lalternanza di sostegni principali e secondari. la logica conseguenza di Hildesheim dove avevamo il ritmo colonna-colonna-pilastro, sul modulo della crociera regolare. linizio del sistema obbligato. La conseguenza che la campata centrale grossa quanto quattro campate laterali, due per lato. Interno: nel momento in cui si metto no delle volte, le spinte vengono bilanciate dal sistema di archetti che fascia tutto lesterno e dal peso stesso della copertura, quindi non ci sono contrafforti. Allinnesto tra la pianta quadrata e la copertura ottagonale, nella crociera regolare, abbiamo delle cupole a cuffia (una sorta di pennacchi sferici). Se avesse avuto una serie di archetti sarebbe stata una cupola strombata. Capitello cubico (nella cripta a sala) figlio di una nuova sistematica della costruzione che si espliciter poi nel gotico. Cripta a sala polidirezionale Ci sono le navate ma non la navata che crea la forma dello spazio. *** Primo complesso: 3 navi su pilastri, tetto, transetto sporgente La trasformazione eseguita dal 1080 segna il momento in cui larchitettura germanica aderisce completamente alla concezione romanica. Comprende la ricostruzione del
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transetto, dellabside e il rinnovamento della partitura della nave per linnesto della copertura a volta in sostituzione del tetto. La navata stata rifatta con laggiunta di un risalto ogni due pilastri ricavando cos un sistema alterno di sostegni principali (pilaforte) e secondari (piladebole). Linterno della navata quindi scandito dal ritmo del sistema obbligato. Il pilaforte viene cos a ricevere le spinte della crociera centrale, di quelle laterali e degli arconi trasversali. Un carattere del romanico tedesco quello di assegnare una maggiore importanza agli esterni, anche attraverso la ripresa di soluzioni quale la collocazione di grandi volumi contrapposti, tipici dellarchitettura carolingia ed ottoniana (torri, tiburio, massiccio occidentale), cui si aggiungono elementi decorativi di provenienza lombarda (lesene, arcate, archetti pensili, gallerie e loggiati). *** Esterno: Per la prima volta troviamo una cosa che far scuola. A cosa servono gli archetti sotto il tetto dellabside? Labside coperta da una semicupola che spinge verso fuori. Questi archetti servono a fare in modo che, attraverso il peso, la spinta della cupola sia contenuta allinterno della struttura. Per cui diventa un motivo che fascia tutto lesterno, per irrobustire il punto in cui la spinta maggiore, che poi posso scavare. Nasce cos questo sistema di archettature che sar tipico di tutto il romanico. Campanile romanico: una torre piena, che comincia di solito a bucarsi con una finestra, poi due, poi tre, per arrivare a quattro. E diventano sempre pi leggeri man mano che si sale in modo da dare un senso ascensionale. Testata del transetto: facciata monumentale con grandi finestre. Precisa corrispondenza tra finestre della navata centrale e navata laterale. il passo successivo a Hildesheim.

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Cattedrale di Magonza una chiesa bicefala. Distinguo la fronte ovest grazie alle torrette (perch non ha la facciata). Anche Magonza ha due fasi come Spira. La prima coperta a capriate, la seconda dove queste vengono coperte dalle volte a crociera. La partitura dellinterno riprende la partitura della navata di Spira (pilaforte-piladebole), ma vanifica il motivo delle arcate laterali che qui sono cieche, rendendo banale lo spazio dalle dimensioni imponenti. Lesterno invece mostra un sapiente uso dei valori plastici e degli accostamenti cromatici (pietra rossa), nonostante le disarmoniche aggiunte posteriori.

Abbazia di Maria am Laach Anche per questa abbazia benedettina vale lo stesso discorso dellinterno semplice e anonimo, contrapposto ad un esterno dalle complesse volumetrie, che fornisce un esempio perfetto di chiesa romanico-germanica, e nello stesso tempo mantiene gli elementi tipici della tradizione ottoniana (transetto anteriore che include un westbau, lanterna sulla crociera e varie altre torri innestate qua e l). Anche una chiesa abbaziale pu essere bicefala. I benedettini hanno riciclato con grande eleganza la struttura del westwerk. Perch che se ne faceva una chiesa benedettina del posto dellimperatore? Si risolta la lotta per le investiture, quindi non c pi bisogno delle strutture laiche allinterno delle chiese. Non ha pi il sistema obbligato ma campate della stessa ampiezza.

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Duomo di Treviri Rappresenta lesempio del nuovo modo di comporre le pareti esterne mediante la combinazione degli elementi architettonici assunti dal romanico di Germania.

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Duomo di Worms Mantiene la tipologia germanica dei cori contrapposti (e quindi pone lobbligo del graduale apprendimento della sua immagine) ma concepita in maniera straordinariamente originale perch va oltre la concezione stereometrica dellarchitettura germanica: due cori diversi in tutto, un solo transetto. tuttavia negli esterni il maggiore sforzo espressivo: la concentrazione degli effetti plastici si realizza alle due estremit della fabbrica.

Questa si fa se vogliamo 30 e lode pi, a detta del prf. Bicefala a doppio transetto, assolutamente uguale a Magonza. Dove dovrebbe esserci lingresso, c tutta questa serie di casette che vanno ad appoggiarsi alla cattedrale ( limmagine della chioccia coi pulcini). Gli esterni delle cattedrali tedesche sono difficili da vedere proprio per questo motivo.

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Il romanico in Italia Larchitettura romanica in Italia risulta fortemente differenziata da regione a regione e aperta alle numerose influenze. Larea padana I maestri costruttori Lombardi avevano da tempo elaborato e diffuso un linguaggio architettonico romanico (IX-XI sec). Fino allXI secolo rimasero fedeli alla tradizionale copertura a tetto (Sant Abbondio di Como). Una fase intermedia, prima della costruzione delle volte, data dallintroduzione degli arconi trasversali posti a sostegno del tetto, quale struttura di collegamento tra le pareti verticali. Larchitettura lombarda raggiunge la completezza dellorganismo interamente coperto a volta tra il 1090 e il 1120 ad opera dei maestri milanesi (S. Ambrogio a Milano, S. Michele a Pavia).

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S. Abbondio di Como Questo sviluppo rallentato consente la realizzazione di monumenti originali. Basilica a 5 navate su archi e colonne priva di transetto, coperta a tetto (costantiniana) Coro allungato e absidato (francese) Capitelli cubici e loggia interna simile a westbau (germanici)

Ma la vera qualit architettonica risiede negli esterni: masse murarie grandiose e compatte di chevet e torri, e nella plastica decorativa.

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SantAmbrogio a Milano Pu essere considerata la chiesa madre dellarchitetture romanica. Le fasi del progetto: Il primo progetto risale al IX sec. Nell XI si ricostruiscono le navate coperte da volte a crociera, con la conseguente trasformazione delle pareti, articolate con contrafforti. Alla fine del XII la quarta campata fu rialzata e coperta da una cupula, creando cos una nuova sorgente luminosa proveniente dallalto. Sistema planimetrico: Corpo a 3 navate coperto con volte, privo di transetto La copertura voltata comporta ladozione del sistema obbligato. Tipologia a nave cieca (tipica delle chiese di pellegrinaggio) Quadriportico: grande quasi quanto tutta la chiesa. La sua funzione non pi quella catechistica (per i catecumeni), ma ormai diventato una forma architettonica. presente una doppia facciata composta da nartece con loggiato sovrastante. Il sistema di illuminazione: La tipologia a nave cieca rinuncia agli effetti di slancio verticale adottando una forma bassa, larga e quasi priva di luci. La luce radente penetra dagli arconi della facciata. Nel quadriportico, il cortile in luce in contrasto con i portici in ombra. Gli esterni: Limmagine complessiva data dalla complessit delle masse e non dalle superfici (come nella basilica paleocristiana). Decorativismo lombardo: archetti pensili Bicromia: marmo e pietra rossa

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S. Michele a Pavia Ha la pianta simile a S.Ambrogio, con maggiore sviluppo in altezza. Rifiuta infatti, la soluzione a nave cieca, rialzando i muri della navata centrale. Unaltra modifica al modello ambrosiano ladozione di un transetto sporgente. La facciata a capanna nasconde il vero profilo delle navate: pi grande, bella e maestosa della bassa chiesa. una superficie continua che soltanto in alto presenta una finta galleria gradinata.

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Larea emiliana
I sistemi costruttivi inaugurati a Milano e Pavia trovano il loro maggiore sviluppo nelle cattedrali Emiliane. Duomo di Parma Presenta tutte le caratteristiche del Romanico emiliano: Facciata a capanna Loggiato sopra tutte le fronti esterne. Partiture con matronei e sovrapposte finestre. Presbiterio rialzato e cripta Copertura a volta, costruita in ritardo Un grosso transetto sporgente. Non c pi sistema obbligato, le volte a crociera sono rettangolari.

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Duomo di Modena (Lanfranco) Organismo semplice su pianta rettangolare, privo di transetto, pilastri alternati a colonne, falsi matronei (ovvero non hanno il solaio!) Linterno stato gravemente alterato, mediante la sostituzione delloriginale copertura ad arconi trasversali e tetto (progettata da Lanfranco) con pesanti volte a crociera a sesto acuto e costoloni. Le fronti esterne presentano: una galleria continua di archetti che avvolge lorganismo come una grande fascia, praticabile allaltezza del presbiterio. un protiro con leoni stilofori

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S. Marco a Venezia Nell XI secolo Venezia risulta estranea agli sviluppi del romanico- padano; cos quando si pone lesigenza di costruire la chiesa pi importante della repubblica (1063), viene scelto un modello vecchio di 5 secoli: la costantiniana Basilica dei SS.Apostoli a Costantinopoli. Venezia conserva il gusto bizantino per la raffinatezza lineare e cromatica inserito nel nuovo contesto della cultura romanica. Infatti la popolazione dellentroterra, costretta dalle invasioni barbariche a fondare una citt sulla laguna, portava con s una tradizione ravennate. Inoltre aveva continui contatti con lOriente. Cos S. Marco mostra gli stessi caratteri delle costruzioni bizantine del VI sec: Pianta a croce greca Corti bracci divisi in tre navate. Enormi pilastri. Grande cupola allincrocio. Inquadrata da 4 cupole minori su ogni braccio: la stessa forma si ripete cos 5 volte.

Allinterno il gioco delle luci graduate e i rivestimenti marmorei e a mosaico, che ricoprono interamente le superfici interne, risolvono il problema della spazio (smaterializzazione ??????). La struttura interna smussa tutti gli spigoli per prepararsi a ricevere la decorazione. Tutto lesterno pensato in relazione allambiente lagunare: sarebbe un controsenso sviluppare una volumetria massiccia come quella romanica per edifici il cui piano di posa rappresentato dallo specchio dacqua. La costruzione deve librarsi e galleggiare sullacqua: grandi superfici svuotate da gallerie di archetti e volumi gonfi di aria. S. Marco il tipico esempio di unarchitettura che, visivamente, non pesa sul terreno ma levita nellaria.

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S. Marco

Perigreux a confronto con S. Marco

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Toscana
Il classicismo del romanico-fiorentino nellorientamento religioso della citt: tesi fondamentale che la verit in se stessa razionale e la dimostrazione implica nella chiarezza della forma ( una tesi benedettina: il dogma implicitamente vero, non va dimostrato): forma-verit. Le forme geometriche rivelano con immediata evidenza la razionalit, dunque larchitettura dovr essere fatta di forme geometriche evidenti: si ritrova lidea classica che lo spazio non si dia come forza, ma come forma. Inoltre queste forme sono fatte di piani di marmo in cui sono tracciate con intarsio a due colori, figure geometriche.

Battistero di S. Giovanni a Firenze La datazione della fabbrica resta incerta: lossatura di sostegno forse di et tardoantica; mentre assetto architettonico, rivestimento e decorazione collocato tra il 1080 e il 1230. Alcune evidenti discontinuit confermano la lunga durata dei lavori e i mutamenti linguistici intervenuti. Pianta ottagonale Coperta da una cupola a padiglione Alzato a due ordini sovrapposti, dove quello inferiore richiama la rappresentazione di una peristasi avvolgente (il modello chiaramente la forma centrica anulata dellarchitettura romana) Cromatismo degli intarsi marmorei, sviluppati secondo elementari forme geometriche.

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San Miniato al Monte Basilica a 3 navi Senza transetto

Linterno reca la partitura del duomo modenese: colonna-colonnapilastro. Il pilastro posto a sostegno dellarcone trasversale. Tutto il corpo sentito come un solido spaziale ben definito, una sensazione che viene rimarcata dagli intarsi marmorei che la caratterizzano cromaticamente (bicromia).

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Campo dei Miracoli, Pisa Il raggruppamento di edifici monumentali in un complesso organico un tema urbanistico nettamente classico. Profondamente cristiana lidea di esprimere in essi lintero ciclo dellesistenza, dalla nascita alla morte. Una perfetta unit di volumi architettonici e di dettagli decorativi lega ed unisce in un solo complesso organico questi edifici. Tutte le fronti degli edifici sono interamente fasciate da unininterrotta serie di archetti su colonne, semicolonne o lesene, un motivo che si ripeter in tutti gli edifici toscani: la parete piena scompare, i volumi sono svuotati dalle fasce di archetti. questa la vera invenzione pisana, la pi felice risoluzione che let romanica abbia saputo dare al problema di comporre una fronte. Le serie di archetti che circondano i corpi vanno a svuotare la parete che non si presenta pi come un volume massiccio ma come una superficie ariosa, trasparente, caratterizzandola sia architettonicamente che luministicamente.

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Cattedrale di Pisa Cominciata da Buscheto (1118), ma gi quarantanni dopo doveva essere ampliata da Rainaldo che costru anche la facciata. Buscheto reintroduce il tema classico del monumento: riprende vastit e grandezza della basilica antica, cos come non si vedeva dallultima et classica. Gigantismo: inizia quel fenomeno che porta i vari comuni a realizzare opere monumentali per autocelebrarsi e mostrare la propria potenza. Corpo basilicale a 5 navate, con grandi colonne. Coperto a capriate, oggi a cassettoni. Transetto absidato molto ampio Cupola ellittica allintersezione fra nave e transetto.

Non c ununit spaziale fra transetto e nave centrale, ma una netta separazione, in modo che non si pu parlare di transetto, ma di due basiliche trasversali (autonome) a 3 navi. quindi adottata (a nostro parere!) una soluzione opposta a quella di San Pietro. Si ha cos un edificio chiesastico multiplo. Linterno non stilisticamente omogeneo: il colonnato del piano terra ha carattere prettamente classico mentre i matronei sono di ascendenza araba. Un altro punto debole costituito dalla cupola: forse non prevista in origine, si innesta su una pianta ellittica troppo allungata, presentando cos, un profilo goffo e ridotto in totale disaccordo con la monumentalit dellesterno.

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Battistero di Pisa Iniziato da Deotisalvi nel 1153, situato di fronte al duomo, sullo stesso asse di simmetria. Grande volume cilindrico. Struttura anulare articolata su due piani. Vano centrale coperto da una cupola conica piuttosto rudimentale; nel 500 verr rivestito da una cupola ma il cono sar ancora visibile.

Campanile di Pisa I lavori per la costruzione del campanile: Bonanno per i primi 3 piani (1173), fino allinterruzione dei lavori per un cedimento del terreno. Giovanni di Simone per altri 4 piani (1275). La torre campanaria del 1350. Gli autori del campanile hanno adottato gli stessi elementi architettonici gi realizzati nel duomo e nel battistero, associandoli nella medesima partitura: basamento con archi ciechi e i sei piani superiori con logge traforate.

Campo Santo di Pisa Avviato nel 1278, ma compiuto nel Trecento e modificato nel Quattrocento, pu essere riferito senza dubbio al quadro della tarda cultura gotica. Infatti tardo-gotica lapertura delle grandi aperture quadrifore verso linterno, che richiamano il gotico maturo francese.

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Larea centrale e meridionale


Il quadro dinsieme dellattivit architettonica di questarea presenta un panorama privo dinterventi importanti. Il rifiuto di accettare la costruzione a volta il tratto distintivo dellItalia centrale dopo il 1000 fino alla met del 1200. Questa posizione costituisce il principale ostacolo al rinnovamento del linguaggio architettonico e delle tipologie edilizie. La committenza e i maestri costruttori sono legati alla forma tradizionale delledificio chiesastico: quello della basilica su colonne coperta a tetto, che in queste regioni, senza modificare la propria struttura, adotta gli elementi linguistici minori dellarchitettura lombarda.

Roma
A Roma, a datare dallet carolingia, il clima culturale permane povero e chiuso nella passiva ripetizione del modello basilicale paleocristiano, sostenuta dalla richiesta di rinnovare o ricostruire le vecchie chiese e dalla disponibilit dei materiali di riuso: quindi nessuna aspirazione al nuovo, ma un immobile conservatorismo. Nemmeno la capacit di penetrazione della cultura lombarda si dimostra in grado di rompere lisolamento culturale di Roma. In questambito lunico contributo fornito allarchitettura romana quello recato dalla cultura padana alla formazione dei campanili. Per individuare il carattere romanico delle opere realizzate nel 1200, occorre introdurre il tema dellattivit dei marmorari romani per la decorazione degli interni delle chiese. Fra quelli pi attivi, i Cosmati e i Vassalletto che lavorano alla ricostruzione della basilica di San Lorenzo fuori le mura e dei chiostri di San Giovanni in Laterano e di San Paolo.

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Abbazia di Montecassino Secondo centro di cultura che resta fedele alla conservazione e alla ripetizione del tipo basilicale. Situata tra lItalia centrale e il Mezzogiorno. San Benedetto sta prima a Subiamo e poi a Montecassino, l viene seguito da una folla che vuole da lui una regola. La ottiene e proprio l a Montecassino far sorgere la casa madre dei benedettini. Labate di Montecassino verr chiamato papa nero perch aveva unautorit indiscussa sui benedettini di tutto il mondo. Montecassino ha un primo momento di crescita e splendore fino al IX secolo, quando gli arabi la conquistano. I monaci si rifugiano nei conventi intorno e questa una fortuna perch perdendo Montecassino, ne creano tante altre, perch ovunque vanno influenzano tante zone che non avevano n ricchezza n cultura. Ben presto i monaci tornano a Montecassino e impongono ai contadini il pagamento dei tributi: in questo modo si ricrea il patrimonio di S. Benedetto con cui viene ricostruita labbazia nel 1075 Negli stessi anni veniva costruito il Duomo di Spira, che risente dei benefici carolingi, mentre Montecassino risente dellautorit del papato. Infatti il modello proprio quello di S. Pietro: Non a 5 navate, ma a 3 Quadriportico di derivazione dal modello Transetto alto (idem) definito come un unico corpo, elevato a grande altezza, coperto da un tetto con la linea di gronda alla quota del colmo del tetto della navata. Materiali di spoglio (come a San Paolo)

Troviamo indifferentemente archi a tutto sesto e archi acuti, questo per dire che non larco acuto che fa il gotico!!! parola di Viscogliosi.

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Puglia
S. Nicola di Bari Edificio capostipite delle cattedrali delle chiese pugliesi (XI sec.) un po storta! Evidentemente costruita su un edificio preesistente. Organismo a tre navi su archi e colonne Transetto ampio e profondo Gallerie, trifori e finestre superiori sullo stesso asse Tetto sulla navata e volte sulle laterali Absidi celate da muro esterno

La composizione dellimpianto obbedisce ad uno spiccato senso della spazialit geometrica, definito dal taglio semplice e sicuro dei volumi (essenzialit della struttura). Il carattere dellopera mostra un innegabile affinit con le forme dellarchitettura lombarda. Ci perch possibile supporre che i maestri costruttori delle Puglie di fronte allesigenza di un adeguamento della loro attivit ai livelli raggiunti dal romanico europeo, abbiano rifiutato la troppo tradizionale e scontata risoluzione romano-cassinese, adottando invece le forme padano-lombarde (tutto questo per senza accettare il sistema voltato!). Lelenco delle cattedrali che prendono a modello S. Nicola, comprende: le cattedrale di Bari, di Bitonto, di Trani. quasi una doppia chiesa per la presenza di una cripta equivalente e di un elevato unico esempio di navate costruite sopra binati di colonne. Sorge isolata sul mare.

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Sicilia
La conquista normanna della Sicilia durata trentanni (1061-1091), riporta lisola in diretto contatto con la civilt e la cultura occidentali. In quel momento storico, dopo due secoli di dominio arabo, la Sicilia si definisce depositaria di una propria cultura di influenza bizantina e araba. Cos i conquistatori normanni, di fronte alle espressioni mature di queste civilt, cercano e riescono ad assimilarle in un sincretismo espresso in numerose opere di Sicilia. Il tema architettonico determinante nellarchitettura siciliana del 1100 quello dellinnesto della cupola sullarea del presbiterio, realizzato mediante un tamburo cilindrico sormontato da una calotta estradossata. Ladozione della cupola, come anche le arcate a sesto acuto, sono di tipo musulmano. I mosaici degli interni sono bizantini. Questi motivi ed elementi stilisticamente diversi si compongono in unum e rappresentano i caratteri fondamentali del sincretismo normanno. Nellideazione delle tre grandi cattedrali siciliane di et normanna (Cefal, Monreale, Palermo): 1. il tema dellinnesto della cupola, tipico delle chiese di modeste dimensioni, si converte in un problema di maggiore portata: quello di rispondere allesigenza di assegnare la maggiore importanza alla crociera fra navata e transetto. Questo perch costruire sullincrocio, una calotta delle dimensioni dellinvaso non era tecnicamente possibile, perci occorreva sostituire la cupola con un complesso architettonico di ampiezza e importanza corrispondenti. 2. Un altro dispositivo che accomuna le tre cattedrali, il rapporto geometrico proporzionale che lega le proporzioni della nave a quelle delle arcate laterali che la delimitano. Nelle chiese antecedenti le arcate presentano delle dimensioni ridotte, cos che il piano verticale diventa una superficie virtuale di separazione, che divide la grande navata dalle laterali. In queste cattedrali questa condizione non si verifica, perch le arcate sono cos ampie e slanciate da provocare lopposta sensazione visiva di uno spazio unitario: si tratta delle prime manifestazioni della generale tendenza allunificazione visiva degli interni. 3. Le fronti esterne sviluppano una forte partitura di pilastri e lesene a tuttaltezza, e una serie continua di finestre a trifori e finti loggiati. Nellinterno, le navate semplici compongono un vano rigoroso ed austero (diversa pero limmagine del grandioso vano di Monreale interamente rivestito di marmi, mosaici e decorazioni plastiche che lo caricano di effetti luministici e di colore).

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Duomo di Cefal

Duomo di Monreale
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Capitolo VI

Architettura gotica

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La nuova architettura trova la sua origine nella necessit di liberare il pavimento, per permettere ai fedeli una pi agevole fruizione dello spazio (cambiamento della liturgia). Di qui la volont di sostituire alla massa muraria un sistema di appoggi discontinui. Il passaggio dalla chiesa romanica a quella gotica, comporta un lungo e graduale processo di trasformazione dellorganismo statico-costruttivo da una struttura continua ad una discontinua. Gli architetti dellIle-de-France (XII sec.) furono i primi a realizzare questa trasformazione. In questo sviluppo lintera massa muraria della chiesa romanica, dotata di forti spessori e dimensioni, si trasforma in un organismo dove la funzione statica assolta da un sistema di membrature portanti. Le parti portate sono perci accessorie e possono essere svuotate (murature) o omesse (finestre). Lorganismo romanico non definisce sufficientemente il sistema di forze, e si esprime quindi nella realizzazione di una struttura muraria continua. Lorganismo gotico, invece, definisce le forze agenti nel sistema (posizione, direzione, entit) che vengono convogliate (funzione statica) e visualizzate (funzione plastico-visiva) lungo percorsi prestabiliti in una struttura a scheletro. Lattenzione rivolta dagli studiosi allimpiego delle volte a crociera apre il dibattito realtilusione della struttura gotica. Ci sono due interpretazioni: 1. Le membrature hanno funzione statica reale (funzione strutturale). Alcuni studiosi, tra cui Viollet-le-Duc, definiscono lo sviluppo dellarchitettura gotica come un processo di razionalizzazione costruttiva che riduce la struttura della volta ad unossatura portante. La concentrazione dei carichi su pilastri isolati, permette di sostituire i muri con pareti sottili o finestre. 2. Le membrature hanno una funzione statica apparente (funzione plastica-visiva), ovvero disegnano la forma. Altri studiosi mettendo in dubbio leffettivo ruolo portante dei costoloni, hanno sottolineato invece la preminenza degli aspetti formali, i quali avrebbero a loro volta condizionato i procedimenti costruttivi. Si tende ad individuare particolari elementi il cui impiego indichi lapparizione dello stile gotico: arco acuto, archi rampanti, pilastri polistili, pinnacoli, rosoni, ecc. Ma non sono i particolari, bens la concezione delledificio intero, a fare il gotico. Limpiego dellarco acuto comporta due vantaggi: 1. a parit di luce, spinge meno di quello a tutto sesto perci la risultante delle forze agenti sui piedritti pi vicina alla verticale (vantaggio statico). 2. permette di attribuire una stessa quota in chiave ad archi di ampiezza anche molto diversa, impiegando raggi di curvatura differenti (vantaggio geometrico). Ladozione di archi acuti, svincolando laltezza dellarco dalla luce, consente di passare dalle volte a crociera su pianta quadrata alle volte rettangolari.
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Lo spazio interno Lo spazio gotico viene definito come il superamento della concezione compositiva romanica per addizione delle singole unit elementari, riducendone lautonomia, e la determinazione di una fusione spaziale, eredit questa delle chiese di pellegrinaggio, cluniacensi e ottoniane. Significativa lindividuazione della campata-pilastro-costolone (modulo determinante la spazialit unitaria) come forma di suddivisione modulare. Questa spazialit unitaria viene conferita al vano della nave centrale, immaginato come un corpo altissimo, suddiviso dalla partitura verticale delle membrature a tutta altezza. Ne risulta una parete-rigata. Altro concetto importante la ricerca della massima dilatazione dello spazio: il vano interno della chiesa non un volume chiuso, ma uno spazio mutevole ed espanso, che nasconde le sue effettive dimensioni. Lesterno proprio larchitettura dellinterno a costituire la configurazione della chiesa gotica: gli esterni sono la conseguenza strutturale dello spazio interno. La luce Si registra un impiego cosciente e funzionale della luce: lincremento di luminosit, reso possibile dallo svuotamento del muro, non costituisce, tuttavia, lo scopo dei costruttori. Molti dicono: a nord c poca luce. Balle! Le vetrate non sono fatte per lasciar passare la luce del giorno. Nelle chiese lultima cosa che preoccupa i costruttori loscurit, perch se una chiesa buia pi mistica, quindi evidentemente lassenza di luce non sentita come un problema. La luce gotica piuttosto una luce-colore, non naturale, che si emana nello spazio addolcendo la poderosa potenza delle membrature architettoniche (cfr. Saint-Denis). Per il teologo medioevale, ledificio-chiesa la manifestazione sensibile della Chiesa come ecclesia, cio come comunit dei fedeli che si esprime nellimmagine simbolica della Gerusalemme Celeste, la citt della luce. A questo proposito le vetrate policrome e le pareti colorate della cattedrale gotica rappresentano la parete di pietre preziose incastonate nelle mura della citt celeste.

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Saint-Denis a Parigi (1137-1144) Saint-Denis ledificio che costituisce il primo momento di elaborazione del linguaggio architettonico gotico e il suo nome legato, per gli storici dallarchitettura, a quello dellabate Suger, colui che probabilmente ebbe lintuizione di porre le basi per una svolta nella storia dellarchitettura. Saint-Denis si trova nellarea dellIle-de-France, a pochi chilometri da Parigi e da Notre-Dame che laltro episodio fondamentale per la definizione del nuovo linguaggio architettonico. Ledificio originale risale al V secolo ma allepoca di Suger, Saint-Denis era diventata il reliquiario del vescovo Saint-Denis, santo patrono della Francia (prima che lo diventasse Giovanna dArco), e luogo di sepoltura dei sovrani francesi. Essendo quindi Saint-Denis la cattedrale pi importante di Francia, il suo abate doveva essere uomo politico e teologo. Contrapponendosi al gusto austero dellordine cistercense e alle direttive di San Bernardo, Suger riteneva che un edificio religioso assolvesse meglio al compito di onorare Dio se dotato di forme grandiose e splendidi arredi e la sua chiesa doveva incarnare questa ideologia. Il suo scopo quindi quello di ricreare il paradiso in terra, cio la Gerusalemme Celeste nella sua chiesa. Nelliconologia medievale le citt sante di Gerusalemme e Betlemme vengono rappresentate con le pareti fatte tutte di pietre preziose. Per i poveri che vivono nelle capanne di fango, infatti, che cos il paradiso? Un luogo dove tutto fatto di pietre preziose e di colori. E Dio la luce che permea di s tutte le cose. Ma dicendo che Dio luce, Suger non si riferisce alla luce del giorno che mutevole, bens alla luce delle pietre preziose. Cos lunica direttiva che Suger impartisce al suo architetto quella di realizzare un coro con la lux continua. Non sappiamo chi sia larchitetto di Suger ma di certo possiamo dire che egli riprende tutte le esperienze architettoniche del suo tempo e le porta alle estreme conseguenze. Allo stesso modo non possiamo dire se sia venuta prima lidea di Suger della lux continua o la capacit dellarchitetto di rispondere alla sua richiesta. Probabilmente sono esperienze coeve: stata proprio labilit tecnica degli architetti del suo tempo ad offrire a Suger lidea della lux continua. Il grande rinnovamento della costruzione, che si protrasse dal 1137 al 1144, riguardava il coro e la facciata, mentre le navate rimasero invariate. Il coro presentava una pianta romanica a doppio deambulatorio (il secondo ambulacro formato dalle cappelle messe in comunione). lalzato che diventa gotico. Larchitetto adotta la volta costolonata, cos come nello stesso momento si stava facendo a Durham, pi facile e veloce da costruire, permettendo una differenziazione delle parti portanti e portate. Inoltre scopre che non ha bisogno dei muri nel momento in cui fa due pilastri robusti. Cos realizza un altro pilastrino tra i due principali allesterno delle cappelle in modo da rendere possibile leliminazione dei muri. il primo esempio delladozione del nuovo sistema costruttivo che permette, attraverso luso di sostegni isolati, la possibilit di sfondare le pareti. Quindi nel coro al posto del muro abbiamo la lux continua dellabate Suger. Siamo ancora lontani dalla parete tutta vetrata di Amiens o della Sainte Chapelle (allesterno non ci sono ancora gli archi 211

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rampanti ma pilastri robusti) ma comunque consideriamo Suger un genio per aver previsto quello che sarebbe successo in architettura cento anni dopo SaintDenis. La facciata consiste in una costruzione a due torri anteposta ad un profondo nartece di due campate. Il prospetto si sviluppa su tre piani sovrapposti. Il rosone interviene a conferire la preminenza necessaria alla parte centrale della facciata, altrimenti sminuita dalle due torri, diventandone il fulcro.

Negli anni successivi viene conformato il nuovo assetto del corpo basilicale: la conformazione delle volte, che coprono la navata diretta a realizzare la concentrazione delle spinte sulle ristrette contraffortature situate sulle pareti, contro le quali si ergono gli archi rampanti che a loro volta scaricano tali sollecitazioni sopra i contrafforti esterni.

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Il protogotico
Prima di essere elaborata allinterno di scuole nazionali, larchitettura gotica ebbe la sua culla nella Champagne e nellIle-de-France, in una serie di cattedrali imponenti, costruite in un arco di tempo relativamente breve, grazie allapporto finanziario dei sovrani francesi. A partire dal 1200, con lespansione dellimpero capetingio ad opera di Filippo Augusto, il nuovo stile architettonico si diffuse nellintera Francia. Il quadro che si presenta allora tuttaltro che omogeneo: sperimentalismo e influenza delle tradizioni locali. Una prima influenza riguarda gli schemi di pianta: compatti e privi di transetto, o con bracci appena sporgenti, nellIle-de-France (sud), con bracci trasversali molto sviluppati, absidati o rettangolari in Piccardia (Nord). Ma le differenze pi indicative riguardano il trattamento delle superfici interne: articolazione attraverso luso di fasci di colonnette verticali e delle cornici orizzontali. Lunico carattere comune la volont di conferire alledificio la massima altezza. Questo verticalismo si concretizza nella scelta di un alzato a 4 piani, una sequenza verticale di arcate, gallerie e finestre con linserimento, tra le ultime due fasce, di una zona intermedia di aperture, triforio, corrispondente al sottotetto delle tribune. La presenza del triforio si chiarisce con lesigenza di contrastare la spinta delle grandi volte, che poteva essere soddisfatta solamente elevando i volumi laterali, con laggiunta di un piano di tribune, e al di sopra di esse, un sistema di contrafforti, quasi sempre celati alla vista, nei sottotetti delle navatelle (Durham), oppure con archi ribassati (Canterbury) o triangoli murari che suddividevano il sottotetto in una serie di vani separati. In altre parole il verticalismo conseguente alla conquista dellaltezza trova espressione nella ripetuta sovrapposizione di fasce orizzontali. Il problema di dare una facciata alla chiesa era stato risolto dai costruttori della Francia settentrionale assumendo la tipologia a due torri (facciata armonica) di derivazione normanna. La facciata delle chiese protogotiche ancora molto lontana dallessere quellorganismo plastico e tridimensionale proprio dello stile gotico. Qui la facciata si pone sostanzialmente come una lastra piatta bucata, con torricini o pilieri e cornici che scandiscono la ripartizione orizzontale e verticale dello spazio interno. La scelta del modello normanno comporta la difficolt di mantenere la preminenza alla parte centrale del prospetto che corrisponde alla navata maggiore. Allora viene posta unenorme rosa che diventa il fulcro dellintera composizione. I caratteri tipici delle chiese protogotiche sono: ladozione della volta esapartita di derivazione normanna. La ritroviamo nelle chiese di Caen. Ci si muove verso la riduzione della profondit della campata che da quadrata inizia, con la volta esapartita, almeno a livello visivo, ad acquisire la dimensione longitudinale di una campata rettangolare, anche se ancora non sono in grado di realizzarla strutturalmente. Questa ripartizione della volta impone ancora unalternanza di pileforti e piledeboli che si tende per a superare (Notre-Dame, Laon) per una suddivisione dello spazio pi omogenea, sempre allinterno di quella evoluzione che porter alladozione della pianta rettangolare.
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Lo slancio verticale non ancora diventato un motivo di confronto tra i cantieri, cos le cattedrali del protogotico appaiono pi tozze e massicce. In questa fase si stanno ancora sperimentando le nuove acquisizioni tecniche: gli archi rampanti, che avevamo trovato prima a Cluny e poi, meglio impiegati, a Vezelay sono ancora nascosti allaltezza del sottotetto (Laon), oppure assenti del tutto (Notre-Dame). Il loro spessore notevole, scavato probabilmente solo per un motivo funzionale, quello cio di permettere la manutenzione del sottotetto e il passaggio del sagrestano. Quindi non parliamo propriamente di un sistema di archi rampanti, piuttosto di massicci spessori di muratura bucati. Il costruttore sa che pu scavarli ma ancora non sa quanto. La presenza delle gallerie, che realizza un alzato a quattro livelli, produce un profilo esterno gradonato che troviamo come ultimo episodio a Chartres. La galleria corrisponde dal punto di vista statico ad un sistema di archi rampanti a vista e verr abolita per la prima volta proprio a Chartres inaugurando la fase del gotico classico. Le cattedrali pi significative di questo filone sono Notre-Dame, Laon e Bourges che costituisce lultimo episodio sterile della tipologia protogotico, anche se gi rientra nel ramo del gotico maturo. Vuol dire che a Bourges si sperimenta fino alle estreme conseguenze il linguaggio protogotico (volta esapartita, alzato a quattro livelli _che qui sono quasi cinque!!!), risultato oltre il quale con questo linguaggio non si pu andare.

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Notre-Dame di Parigi (1163) La cattedrale di Notre-Dame presenta i caratteri principali di una cattedrale protogotica: ladozione della volta esapartita, ma senza lalternanza dei pilastri, e lalzato a quattro livelli per la presenza della galleria. Una stranezza della cattedrale la pianta della quale nessuno finora riuscito a dare una spiegazione. Si tratta del recupero di una tipologia antica, quella della basilica circiforme, caso pi unico che raro in Francia. Questa tipologia era adottata in genere nelle chiese votate al culto di un martire (mentre Notre-Dame votata alla Madonna). La forma del circo, oltre ad avere un significato metaforico cui si gi accennato, aveva la funzione di agevolare il flusso continuo dei pellegrini attorno alla tomba del martire, posta generalmente nellabside, grazie alla presenza del deambulatorio, singolo o doppio, che concludeva (o meglio, che non concludeva) le navate laterali. Qui a Notre-Dame ladozione della tipologia circiforme non si spiega. La partitura delle navi gotiche non ha ancora ricevuto la sua forma matura che compare quando, resa inutile la presenza della galleria, la composizione della parete resta divisa solamente in 3 piani: arcate, triforio e claristorio (Chartres). Qui il livello della galleria ancora necessario per aumentare il momento dinerzia di un edificio cos alto. Infatti solo questa la funzione delle gallerie: non ci sono le scale quindi i fedeli non vi potevano accedervi. Le uniche scale sono quelle di servizio che servivano al sagrestano. Sopra le gallerie, il triforio sostituito da un rosone che non d luce ma la prende dalla navata per illuminare il sottotetto. Ma una soluzione questa che troviamo solo qui a Notre-Dame perch non ebbe successo (ma fa figo se allesame ci chiedono di disegnare lalzato interno di Notre-Dame e noi al posto del triforio ci facciamo un bel buco nero!). Il livello del triforio rimarr buio fino a che non impareranno a togliere il tetto e a farlo come un terrazzo. Allesterno non ci sono ancora gli archi rampanti, che verranno aggiunti in una fase successiva, ma enormi spessori murari e gallerie a garantire la stabilit delledificio. La facciata di Notre Dame ancora come quelle di Saint Denis e Caen, solo pi rifinita: quindi ancora una facciata romanica. Viene rielaborato il modello di Laon, ma senza precisi rapporti con lo sviluppo spaziale interno, perch antepone ai 5 vani longitudinali 3 soli ingressi. Il prospetto viene anche articolato in fasce orizzontali che ugualmente non coincidono con le quote dei volumi retrostanti. Come le altre, questa facciata risulta serrata tra due alte torri.

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N.B.: Lalzato della volta esapartita si disegna esattamente come in figura, con la campata divisa a met.

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Cattedrale di Laon (1190 c.) Limpianto molto complesso per la presenza del transetto con bracci sviluppati, carattere tipico della Francia settentrionale. La scelta compiuta a Laon quella di realizzare un interno omogeneo, fortemente scandito, riducendo lampiezza delle campate e marcando in modo deciso le linee verticali. Ladozione della volta esapartita comporta la presenza dellalternanza di pileforti e piledeboli. Altro carattere fortemente arcaico costituito dallalzato a quattro livelli: ad ogni arco della navata corrisponde una bifora nelle tribune, un triforio e ununica apertura nel claristorio. La progettazione si muove verso un progressivo svuotamento della parete. Si tratta sostanzialmente di una cattedrale che prende a modello la prima Notre-Dame, quella protogotica, e ne riproduce i caratteri fondamentali, con la principale differenza che, trovandosi in una citt provinciale, la cattedrale di Laon ha mantenuto invariati i caratteri fondamentali del protogotico senza cambiamenti repentini. Gli archi rampanti furono aggiunti solo in seguito alla navata gi costruita: prima era adottata la tecnica di un paramento murario esterno progressivamente scarnificato verso lesterno. Erano decisamente dei piloni traforati, invisibili perch celati al di sotto delle coperture: se avessimo scoperchiato il triforio ci saremmo accorti della presenza di questi rozzi archi rampanti al livello del sottotetto (come a Durham). La facciata di Laon la prima facciata che anticipa i caratteri di una fronte gotica: infatti non pi la lastra bucata che avevamo trovato a Saint-Denis o a Notre-Dame ma un organismo spaziale articolato da profonde bucature e avancorpi sporgenti. Presenta superfici disposte su tre piani principali, anteponendo alla zona dei portali un portico profondo e arretrando i piani delle torri.

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Cattedrale di Noyon (1190 c.) UGUALE a Laon con la differenza che qui lalternanza dei pilastri molto pi evidente.

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Il gotico maturo
Il passaggio dal protogotico al gotico maturo avviene con lintroduzione di innovazioni tecniche che appaiono alla fine del XII secolo. Non si tratta propriamente di scoperte ma della logica conclusione di processi evolutivi, sperimentati nel protogotico, che culminano nella realizzazione del sistema di archi rampanti e nelladozione della volta a crociera rettangolare. Questi due elementi di novit realizzano la transizione al linguaggio propriamente gotico. Riguardo luso degli archi rampanti, la loro rapida diffusione alla fine del XII secolo testimonia linteresse dei costruttori e la reciproca influenza dei diversi cantieri. Ladozione del nuovo sistema tecnico produce alcuni perfezionamenti e al tempo stesso condiziona laspetto esterno delledificio. Una prima conseguenza che ne deriva leliminazione delle gallerie che, come si detto, avevano la funzione principale di aumentare il momento di inerzia della struttura, funzione che viene ora affidata agli archi rampanti, rendendo inutile la presenza delle gallerie. Ne consegue allesterno che il profilo gradonato, caratteristico delle cattedrali con gallerie (ma ancora adottato a Bourges), viene sostituito da quello pi articolato della cattedrale gotica, scandito dalla presenza di possenti contrafforti verticali, sormontati da guglie, che si ergono sul perimetro esteriore, praticamente staccati dal corpo delledificio. Altra conseguenza la possibilit di accrescere laltezza della navata centrale, liberata dalla presenza ingombrante delle gallerie. Tutta la spinta della volta della navata centrale infatti convogliata, grazie allazione mediatrice dellarco rampante, sul massiccio contrafforte esterno. In questo modo le forze sono tutte localizzate allinterno di una maglia costituita dai costoloni portanti, dagli archi rampanti e dai piloni esterni. Tale distinzione delle parti portanti da quelle portate permette quindi di sostituire la superficie muraria con una parete-vetrata. La realizzazione della volta a crociera rettangolare costituisce la risposta strutturale al fenomeno di riduzione della profondit della campata, che nel protogotico aveva trovato espressione (visiva) nelladozione della volta esapartita. In questo modo le campate, tutte uguali, suddividono lo spazio interno secondo un ritmo modulare. Ne deriva la scomparsa dellalternanza dei pilastri, tracce della quale avevamo gi avevamo trovato nella tendenza ad omogeneizzare i pilastri di Notre-Dame e Laon.

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Cattedrale di Bourges (1194) I cantieri di Bourges e Chartres sono coevi ma si sviluppano in maniera totalmente difforme. Mentre Chartres rappresenta la nuova ricerca del linguaggio gotico, Bourges continua ad utilizzare i vecchi stilemi del protogotico portandoli alle estreme conseguenze. Per questo motivo Bourges appare molto pi slanciata di Chartres, ma Chartres sar fertile di innovazioni mentre Bourges rimarr sterile. Nel cantiere di Bourges si tenta al massimo tutto ci che si poteva fare con il linguaggio del protogotico ma in questa direzione oltre Bourges non si potr andare. Bourges rimarr lesempio pi evoluto e perfetto ma contemporaneamente espressione ultima di questa ricerca. Il maestro di Bourges attinge largamente alle soluzioni della prima architettura gotica: la pianta circiforme a cinque navate e doppio deambulatorio ripresa indubbiamente da Notre-Dame (qui ha un senso perch il modello dichiarato. a Notre-Dame che non si capisce cosa ci stia a fare una pianta cos!); la partitura dello spazio interno ancora affidato alla volta esapartita, che dopo Bourges verr definitivamente abbandonata; lalternanza dei pilastri scomparsa nonostante la presenza della volta esapartita. I pilastri sono sostanzialmente identici ma, a differenza di Notre-Dame, le membrature non si concludono sul capitello, ma arrivano fino a terra producendo il cd. pilastro polistilo. Il prospetto interno ha ancora la parvenza dellalzato arcaico a quattro livelli, nonostante a Bourges siano gi state abolite le gallerie. Infatti la parete dalla navata centrale presenta gi lalzato a tre livelli (arcata, triforio, finestre), ma la chiesa talmente alta che permette una tripartizione anche della parete della navata laterale. Ne risulta quindi lillusione di un alzato a cinque piani, che accresce leffetto di verticalismo (Conclusione: i livelli sono gi tre ma lalzato figura ancora come un alzato protogotico). Inoltre labolizione delle gallerie ha consentito allarchitetto di elevare arcate altissime, attraverso le quali la navata centrale si apre completamente sulle navate laterali con un effetto di totale fusione dello spazio. La novit del cantiere costituita dallintroduzione degli archi rampanti a vista. Si tratta ancora di piloni raschiati perch il costruttore non ancora sicuro di quello che fa, ma quello che conta il fatto che per la prima volta questi contrafforti non sono celati nel sottotetto come succedeva invece a Laon o a Durham. Nonostante questi accorgimenti tecnici, Bourges mantiene ancora un aspetto arcaico dovuto alla presenza di spessi tratti di muro ed enormi piloni che impediscono la realizzazione della lux continua. Il muro totalmente vetrato non assolutamente raggiunto.

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Cattedrale di Chartres (1193) In seguito ad un incendio inizi il nuovo cantiere della cattedrale di Chartres che trasform i resti di un edificio romanico nelledificio che diede avvio alla nuova ricerca del gotico. Lo studio della statica del sistema degli archi rampanti permette al costruttore di eliminare le gallerie con la conseguente riduzione dei livelli dellalzato. Anche a Chartres la rinuncia alle tribune produce un alzato a tre livelli come quello di Bourges, ma con rapporti completamente diversi: invece delle proporzioni visionarie di Bourges, il maestro di Chartres realizza un equilibrio quasi classico che si manifesta nellidentica altezza delle arcate e delle finestre. La dimensione gigantesca delle finestre, alte 14 m, ha come presupposto che la navata centrale sovrasti nettamente quelle laterali. La grandiosit della navata centrale emerge quindi nel confronto con laltezza contenuta nelle navate laterali. La grande novit introdotta per la prima volta a Chartres lintroduzione della volta a crociera rettangolare che subito diventa il modulo compositivo dello spazio interno e determina la scomparsa dellalternanza dei pilastri, qui a Chartres per ancora mantenuta. Infatti un pilastro a sezione tonda con colonnette poligonali applicate in corrispondenza con gli assi trasversali e longitudinali e il successivo a sezione poligonale con colonnette rotonde. Questi sono i cd. pilastri incantonati. Allesterno gli archi rampanti hanno ancora la logica di un pilastro raschiato. Questo vuol dire che i costruttori ancora non sanno di preciso dove si muovono le forze e fino a che punto possono svuotare il contrafforte. Neanche stata compresa limportanza del peso: mancano difatti ancora le guglie e i pinnacoli che caratterizzano lesterno di una cattedrale gotica.

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Cattedrale di Soisson Riprende il modello di Chartres: alzato a tre livelli, ingrandimento del claristorio, campata rettangolare, pilastro incantonato. Quindi basta ripetere tutto il discorso fatto per Chartres. :)))

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Il gotico classico
Nel XIII secolo si realizza laspirazione ad una monumentalit affidata al grande sviluppo dimensionale, alla severa semplicit delle forme, alla ricerca di equilibrio e armonia delle parti dinsieme proprie del gotico classico, realizzato nelle cattedrali di Chartres, Reims e Amiens.

Cattedrale di Reims (1210) Le esperienze di Chartres vengono travasate completamente nella cattedrale di Reims che costituisce levoluzione della nuova ricerca. Dal modello chartriano Reims riprende limpianto planimetrico (la pianta quasi sovrapponibile) e lalzato a tre livelli. Rispetto a Chartres qui sparito completamente il ritmo dei pilastri: i pilastri sono tutti uguali e le campate assolutamente indistinte. Che vuol dire? Che se ho i soldi la prolungo di altre 50 campate! Lo slancio verticale ancora quello di Chartres ma a Reims le linee verticali prevalgono. La variazione principale riguarda soprattutto ladozione di un inedito tipo di finestra, la finestra a traforo, il cui disegno unisce le due monofore con loculo sovrastante in ununica finestra archiacuta, aperta da montante a montante. La novit di questa introduzione avvertibile principalmente dallinterno perch produce un visibile aumento di luminosit. Nel gotico la vetrata non un puro elemento decorativo perch tutto lo sforzo per alleggerire le pareti viene fatto esclusivamente per ampliare le vetrate. Ne risulta quindi una parete completamente colorata e dorata, dove la vetrata solo un tratto di muro pi luminoso. La concezione di questa parete che deve fingere il paradiso il gotico. Allesterno per la prima volta troviamo un vero sistema di archi rampanti, in sostituzione dei piloni raschiati di Chartres. Qui infatti i costruttori sono sicuri di quello che fanno, sanno esattamente da dove viene la forza, che inclinata ha e dove bisogna condurla. La diminuzione dello spessore dei massicci murari si riflette di conseguenza nella realizzazione della finestra a traforo e nella conseguente intensificazione della luce allinterno. Inoltre stato compreso il ruolo del peso per il rafforzamento della struttura controspingente: guglie e pinnacoli vengono aggiunti quindi sui piloni non in qualit di elementi decorativi, ma come elementi pesanti in grado di dare maggiore solidit alla struttura. Vi a Reims una rigorosa corrispondenza fra proiezione esterna e spazio interno: i contrafforti sono ritmicamente disposti lungo tutto il perimetro a rimarcare la divisione interna delle campate e la facciata ribadisce, con la suddivisione in piani, la tripartizione dellalzato. La facciata di Reims il primo esempio di facciata propriamente gotica, ovvero un organismo plastico tridimensionale dotato di alcuni elementi caratteristici come le torri rigate, i portali strombati (ma non alla maniera borgognona/cistercense) e il rosone.

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Cattedrale di Amiens (1220) Costituisce il perfezionamento del modello di Chartres accentuando il verticalismo della struttura. Il perfezionamento del sistema di archi rampanti permette lapertura totale della zona delle finestre. Il claristorio ingloba il triforio. Labolizione del livello del triforio produce un alzato a due livelli (arcate e finestre). Ad Amiens si realizza il sogno dellabate Suger, la parete completamente vetrata. La stessa innovazione verr introdotta nelle navate di Saint-Denis, realizzate cento anni dopo i lavori di Suger. Nella facciata le proporzioni inusuali della navata, alta e stretta, impongono al rosone una posizione troppo elevata e la zona dei portali risulta eccessivamente distaccata da questo. Larchitetto costretto, quindi, ad interporre due fasce orizzontali tra i due elementi. Inoltre, coerentemente con la ricerca di massima leggerezza della struttura, larchitetto decide di diminuire lo spessore della facciata, che di conseguenza non si estende su unintera campata, pertanto costretto a porre contrafforti molto sporgenti davanti alle torri, entro i quali si sviluppano i portali. Il risultato che la fronte appare troppo articolata, in contrasto con la severa semplicit delle superfici interne.

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Cattedrale di Beauvais La cattedrale di Beauvais costituisce il limite oltre il quale i costruttori gotici non potranno andare. La tendenza al verticalismo ha infatti prodotto una struttura di unaltezza straordinaria, dalle pareti completamente vetrate. Allesterno gli archi rampanti sono di unaudacia da razzo! Lopera di ricostruzione della cattedrale culmin nel 1272 con la realizzazione del coro il quale non resistette che una dozzina danni a causa del sovraccarico imposto dalla pressione del vento sulla struttura. Il crollo del 1284 fu il pi grave infortunio subito da un cantiere gotico e segna la fine di unepoca. Dopo questa data costruttori e committenti abbandonano definitivamente laspirazione ad un continuo superamento in altezza che aveva caratterizzato le esperienze principali dellarchitettura gotica.

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Il rayonnant (stile di corte)


Processo di rinnovamento dellultimo quarto del XIII secolo. Le innovazioni non trasformano integralmente la struttura perch si il modello chartriano, ma tutto diventa pi sottile e lineare, trattamento delle superfici e visivamente privo di peso. Si tendenza al gigantismo (dopo lesempio di Beauvais) e si ha un moderazione dimensionale. continua ad applicare senza spessore nel rinuncia inoltre alla generale ritorno alla

Cambia la figura dellarchitetto, la sua presenza non pi indispensabile, il disegno prende il suo posto (nasce la figura dellapparator con il compito di tradurre il disegno alle maestranze), pu lavorare contemporaneamente in pi cantieri. I progettisti si concentrano sul disegno degli elementi compositivi delle pareti (membrature e trafori): le membrature risolvono la navata in un intreccio di linee sottili e il traforo trasforma la parete superiore in superficie luminosa attraverso lunit di finestre e trifori Ancora una volta, come novantanni prima con labate Suger, labbazia di Saint-Denis si pone allavanguardia del rinnovamento. la prima ad essere costruita e lultima ad essere completata. Alla diffusione delle nuove soluzioni contribu senzaltro il prestigio che veniva a costruzioni come S.Denis o la S.Chapelle, dal loro legame con la dinastia capetingia. Il modello proprio la Francia, perch maggiore stato cristiano. Ladozione delle forme rayonnant ha, quindi, anche valenza politica.

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Sainte Chapelle (1244) Uno dei grandi momenti di elaborazione del linguaggio rayonnant costituito dal cantiere della Sainte Chapelle. La Sainte Chapelle una cappella palatina e viene costruita per ospitare la corona di spine. Limpiego di una ricca e fantasiosa decorazione nelle vetrate, negli apparati scultorei e nellarredo sacro rendono il reliquiario simile ad un gigantesco scrigno. Leffetto del vano di stupefacente leggerezza data dallimpiego di pilastri sottilissimi e da superfici totalmente vetrate, reso possibile sia dalle dimensioni limitate del vano ( una cappella), sia dalla solidit dei contrafforti esterni, che dal ricorso ad abili artifici tecnici: catene metalliche, rese quasi indistinguibili dalle armature delle grandi vetrate; tiranti; grappe di ferro che legano i conci di pietra. Si realizza il sogno dellabate Suger: tutte le pareti a vetrata. Si realizza la distruzione della parete a vantaggio della figurazione. Ad Assisi si ottiene lo stesso effetto ma con una struttura diversa, perch lItalia un paese sismico. La forma gotica, la struttura no.

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Il gotico in Germania
In Germania le concezioni strutturali e linguistiche dello stile gotico penetrano lentamente e con difficolt, con uno specifico rifiuto ad accettare pienamente le conseguenze dellintroduzione degli archi rampanti. Permangono il tema costruttivo del muro spesso, le proporzioni massicce, il gusto per la decorazione muraria. unarchitettura tradizionale che realizza la nuova concezione del significato della luce, introdotta dal gotico (ad esempio il coro ovest del duomo di Worms realizza valori fortemente simbolici di intensa luminosit, i quali non possono essere ritenuti estranei alle concezioni gotiche sul significato della luce, ma se si guarda allideazione spaziale e alla pesantezza delle forme della navata, nulla richiama il gotico).

Il gotico in Inghilterra
Cattedrale di Canterbury (protogotico, XII sec.) Ricostruita in seguito ad un incendio che compromise gravemente tutta la parte est delledificio, dal coro fino allinnesto del transetto occidentale. Guglielmo di Sens fu incaricato della ricostruzione e propose un rifacimento in forme sostanzialmente rinnovate del coro. probabile che in tale scelta radicale abbia giocato un ruolo decisivo la necessit di ampliare questa parte delledificio, meta di pellegrinaggio dopo il recente martirio dellarcivescovo Thomas Becket. Guglielmo di Sens si rif ai modelli doltremanica una commistione di elementi del protogotico e del gotico maturo: volta esapartita, deambulatorio, alzato a 3 piani. Lelemento di novit dato dallarticolazione della parete attraverso fasci di connette di pietra scura attorno ai sostegni, che determina lo svuotamento della parete. La cronaca della ricostruzione della cattedrale ci viene riferita da un monaco benedettino, Gervaso, il quale ci fornisce la risposta corretta al problema delle origini del gotico. Il monaco ci conferma come, in una data cos precoce, fosse gi recepito il rinnovamento del linguaggio architettonico. Gervaso nota come i sostegni del nuovo coro siano molto simili in pianta a quelli romanici, ma molto pi alti. Individua inoltre la campata con copertura a crociera costolonata, quale modulo determinante lo spazio interno nella ricerca di una maggiore ricerca spaziale. Inoltre nota come si arrivi ad una sostanziale dissoluzione del muro, attraverso luso di pareti articolate che si arricchiscono di chiaroscuro.

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Cattedrale di Lincoln (gotico maturo) Ricostruita nel 1185, in seguito ad un terremoto, la nuova costruzione deriva da Canterbury, da cui riprende labside deambulata, lalzato a 3 piani e il tipo della volta esapartita e i pilastri fasciati da colonnette in controvena. La copertura delle navate presenta una robusta nervatura assiale che corre ininterrottamente lungo tutto il corpo e sulla quale si attestano i costoloni della volte. Questi realizzano un disegno leggibile come una serie di stelle a 5 punte intervallate da un costolone trasversale. In questo modo leffetto della campata diminuisce e si ha limpressione di una copertura continua che sottolinea lunit dello spazio. Questa inoltre evidenziata dalle sottili membrature che separano le campate, a partire dagli abaci delle arcate. Lo stesso effetto si spazio unitario viene realizzato nella cattedrale di Wells con una simile suddivisione delle campate: questa soluzione mette in risalto lo sviluppo longitudinale del vano, in totale contrasto con i modelli del protogotico francese e manifesta la tendenza allorizzontalismo del gotico inglese. La facciata concepita come un grande schermo, per lesposizione di un vasto programma scultoreo e costituisce il modello per tutte le altre cattedrali inglesi.

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Cattedrale di Westminster (rayonnant) Dopo la perdita dei possessi continentali inglesi (1204), i costruttori doltre manica che per primi avevano accolto il linguaggio gotico, iniziano a scostarsi dai modelli francesi. In Inghilterra le forme rayonnant appaiono per la prima volta in questo edificio di committenza sovrana (era infatti la chiesa dellincoronazione). Aspetti di derivazione francese: Coro con ambulacro e 5 cappelle Finestre del tipo di Reims Volte realizzate senza il ricorso alla tecnica del muro continuo Disegno del rosone che riprende da Saint Denis

Aspetti conservativi (trad. insulare e normanna): Pilastri e colonnette in marmo scuro Forma appuntita degli archi acuti

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Il gotico in Italia
Larchitettura gotica in Italia non raggiunse la dimensione di un vero stile nazionale, ma si sfaccett in una quantit di versioni locali. Il messaggio gotico si realizza con le forme della tradizione locale. Nel XIII secolo non possiamo ancora parlare di unesperienza gotica italiana. La mancanza di un unico centro di potere interessato a diffondere le proprie scelte, nella prospettiva della formazione di uno stato unitario, impedisce la realizzazione di un unico linguaggio. La frammentazione politica della penisola (comuni, ordini religiosi, papato e impero) si riflette quindi nella molteplicit delle scelte linguistiche locali e dei messaggi politici contenuti in esse. In Italia, il gotico trov applicazioni molto limitate, dove larco acuto fu utilizzato non con le sue consequenzialit di logica strutturale, ma come elemento di decorazione alla moda. Ne nacque unarchitettura ibrida, pi attenta agli effetti decorativi che non alle innovazioni strutturali. Un fenomeno di diffusione del gotico fu anche lo sviluppo degli ordini monastici. Come era successo per il romanico con i cluniacensi, per il gotico troviamo i cistercensi. Questi adottarono un gotico semplice ed essenziale, esemplificato nelle abbazie laziali di Fossanova e Casamari. Il tipo adottato quello della chiesa a nave unica delIle-deFrance. (v.di Architettura cistercense) Un altro ordine monastico, quello francescano, diffuse in Italia uno stile gotico alquanto originale che adottava nuovamente la copertura a capriate lignee, al posto delle volte a crociera costolonate. I francescani, nella ricerca di unarchitettura povera, riprendono il modello cistercense della gramcia ( fr. gramge, stalla, fienile) o chiesa-fienile, che era la filiale minore del convento, per i vantaggi di facilit, economicit e rapidit di esecuzione. Esempio di questa architettura Santa Croce a Firenze. Spesso stato sottolineato che la scelta di tipologie innovative pi austere rifletteva lesigenza di respingere leccessiva ricchezza delle chiese tradizionali. Ma a partire dallultimo terzo del XIII secolo, gli ordini mendicanti si trovarono impegnati nella costruzione di chiese di grandi dimensioni, con la conseguente traumatica rinuncia allideale di povert professato. Infatti proprio il modello a nave unica coniugava da un lato semplicit e severit costruttiva, dallaltro enormi dimensioni, convertendo lostentazione stessa della povert in espressione e simbolo di grandezza. San Francesco si ribella nella tomba! Chiesa-fienile (scheunensaal) allinterno un vano povero e spoglio, ma enorme imponente e solenne, articolato dalla variabilit della luce; allesterno un volume semplice e squadrato, quasi privo di qualificazione formale, eppure inconfondibile.

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San Francesco dAssisi La fabbrica inizia nel 1228, un pu fuori citt, come era usuale per gli ordini mendicanti. Nel 1228 viene donato il terreno della basilica. A partire da questo momento le donazioni di terreni adiacenti si susseguono. un impianto a due piani (chiesa doppia), previsti sin dallinizio perch la collocazione delledificio, su un terreno fortemente in pendenza, rendeva necessario porre la quota pavimentale della chiesa a 11 m sopra il piano di campagna (con la possibilit di ricavare un ampio vano nello spazio sottostante). Il forte spessore murario della basilica inferiore testimonia, forse, che gi nella prima fase di realizzazione si pensava di realizzare la basilica superiore. La chiesa inferiore presenta un sistema di volte basse, fortemente scandite e articolate da pesanti costoloni di derivazione tardo-romanica. Ma un sostanziale mutamento di progetto dovette verificarsi al momento della realizzazione della chiesa superiore, con la decisione di creare un organismo del tutto nuovo, realizzando uno spazio di estrema unitariet, non compromessa minimamente dalla presenza dei pilastri addossati alle pareti. La variante in corso dopera documentata dallesecuzione dei contrafforti cilindrici della navata, indispensabili per il contenimento delle volte: si adotta quindi un sistema costruttivo essenzialmente a scheletro. Sebbene la chiesa superiore dAssisi partecipi dei caratteri propri del gotico italiano, forse in nessun altro caso linfluenza rayonnant si avverte con altrettanta pregnanza. Influenza di Roma: decorazione pittorica, grande transetto, sepolcro del santo e orientamento verso occidente. Larchitettura esterna una conseguenza dellinterno: la struttura adottata serve semplicemente realizzare la forma. Si registrano dei ripensamenti e delle involuzioni nelle varie fasi costruttive: aggiunta tarda di un campanile a torre; ugualmente tardo linserimento degli archi rampanti. Sono tante le trasformazioni che si sono succedute (anche fino al 700): evidente dalla muratura eterogenea che la struttura viene ampliata per parti. Tutti i lavori di ampliamento interessano il lato ovest, dato che a nord il dislivello non permette grandi opere.

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Gli edifici degli ordini mendicanti


Il tema degli edifici francescani quello dello spazio unitario, realizzato mediante la grande altezza attribuita alle navate laterali e pervaso da una luminosit diffusa, pi intensa sotto le volte. La ricerca di massima unit dello spazio delle chiese a copertura lignea, ha prodotto unulteriore variante, per cui si suggerita la definizione di sala pseudo-basilicale o chiesa a gradinatura, che ha lo scopo di sottolineare la presenza di un lieve salto di quota tra le coperture della navata centrale e delle laterali per permettere lapertura di finestre. S. Francesco di Bologna Contemporanea di Assisi. Impianto con deambulatorio e 9 cappelle squadrate di derivazione cistercense. Facciata a capanna sulla linea della tradizione padana. Allinterno, fusione di caratteri francesi e locali. S. Domenico di Orvieto Alte arcate di 19 m, trasformano il limite del vano interno in una struttura tridimensionale vibrante ed ombrosa, prospetticamente approfondita, che pu aver suggerito larticolazione spaziale con nicchie estradossate del Duomo di Orvieto. S. Maria in Aracoeli I francescani ripetono il tradizionale modello della basilica a colonne. S. Maria sopra Minerva I domenicani in relazione al nuovo clima che investe la citt sulla fine del Duecento, realizzano un progetto innovativo per lambiente romano: la copertura a volte estesa allintero edificio. Questo progetto rimase irrealizzato per via di probabili reazioni e incomprensioni dellambiente romano e allinterno dello stesso ordine francescano, per lambizione di realizzare un impianto cos innovativo nel contesto cittadino. Sta di fatto che la scelta del tetto non ricade nella ripresa del sistema basilicale, ma si traduce nellassunzione del modello a gradinatura. I caratteri royannant risultano sopraffarti dal persistere del gusto, tipicamente romano, per le superfici rivestite da marmi antichi e coperte da mosaici ed affreschi.

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Larchitettura di Federico II
Nel meridione della penisola, la politica di Federico II (1220-50), sembra costituire un freno alla penetrazione dei mendicanti. Nel campo dellarchitettura religiosa, lattivit dal sovrano non molto rilevante. Italia meridionale e Sicilia sviluppano modi e forme proprie delle tradizioni locali.

Assai pi vasta la produzione dellarchitettura civile che realizza un programma collegato allaffermazione del potere imperiale. I modelli delle costruzioni, in Italia meridionale e in Sicilia, rimandano ad esempi bizantini, arabi e del romanico locale. Dalla fine degli anni venti le forme gotiche si affermano nellarchitettura federiciana attraverso lopera degli esecutori cistercensi. Ulteriore componente del linguaggio federiciano il classicismo, nella ripresa delle immagini dedotte da tecniche murarie romane (luso dellopus reticolatum), nel collezionismo e nel reimpiego di materiali antichi. Luso del linguaggio classico assume un palese significato politico, legato allaffermazione dellideologia imperiale di Federico.

Castel del Monte In questo quadro problematico si colloca lo straordinario impianto ottagonale di Castel del Monte, che attesta leclettismo del linguaggio architettonico federiciano ed aggiunge i caratteri della decorazione policroma degli interni affidata alle maestranze arabe. Alla difficile interpretazione delledificio fa riscontro la nitida stereometria dellimpianto: un ottagono regolare a due piani, con torrette ottogonali nei vertici. evidente il perseguimento di un ideale di bellezza e perfezione che aveva il compito di trasmettere al visitatore, nel modo pi diretto, il senso della grandezza e del potere imperiale. Di fatto la finalit psicologica era presente in tutte le opre federiciane.

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Castel Maniace di Siracusa La matrice tipologica dei castelli di Federico, evidente in castel Maniace di Siracusa, stata indicata nei castelli dei crociati in Oriente, ma limpianto planimetrico regolare, per i castelli di pianura, non era sconosciuto neppure in Occidente, avendo fatto la sua comparsa nellarchitettura militare di Filippo Augusto. Pianta rettangolare con torri cilindriche nei vertici e nella mezzeria dei lati, poste a difesa degli accessi, costituiscono i caratteri del castello federiciano.

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Il tardo-gotico in Italia
A partire dagli ultimi decenni del XIII secolo, vi la tendenza a configurare il vano delledificio come spazio unitario, amplissimo e tendenzialmente espanso. In realt, questa unificazione dello spazio, era stata gi alla fine del XII secolo, lobiettivo dei costruttori di cattedrali (gi con Bourges). Ma negli anni Ottanta, il nuovo desiderio di spazialit si manifesta in forme pi radicali. Il contributo degli ordini mendicanti nellazione di rinnovamento fu senza dubbio decisivo. Con il rifiuto di alcuni temi tradizionali dellarchitettura religiosa a favore della povert come regola, e la ragione pratica dovuta alla limitatezza dei mezzi finanziari (elemosine e donazioni), i frati adottarono schemi semplici spesso mediati dalledilizia non chiesastica. Inoltre, limpegno nella predicazione a grandi masse di fedeli, imponeva di realizzare nevate di grandi dimensioni, possibilmente libere da ostacoli alla vista e allascolto, perch caratteristica del gotico italiano appunto quella di voler coinvolgere il fedele attivamente. Tale esigenza indirizza le esperienze edilizie verso esiti di spazialit e luminosit. Lattenzione verso questo genere di ricerche, supera rapidamente lambito dellarchitettura dei mendicanti: la volont di dilatare lo spazio in ogni direzione, e nello stesso tempo di esaltare lunitariet del vano interno, trova espressione nel rinnovamento delle grandi cattedrali. Di conseguenza, nelle nuove costruzioni, si rinuncia alla successione serrata degli spazi e alla chiara individuazione della campata, assunta come modulo ripetitivo che produce lillusione dellinfinito: si adotta perci la tipologia a nave unica o si riduce il numero dei pilastri, aumentando lampiezza delle arcate, in modo da ottenere la massima unit spaziale. Sono questi gli elementi che attestano limpegno della cultura italiana nella ricerca delle forme gotiche nel XIII secolo: Riduzione della parete a pura superficie cromatica. Le pareti realizzano una superficie semplice che si dissolve, si smaterializza, attraverso luso combinato di luce e colore. Annullamento di qualsiasi residuo plastico. Inoltre si avverte un progressivo disinteresse verso la struttura portante: i pilastri si semplificano e le volte sinnestano sul corpo cilindrico o prismatico del pilastro senza soluzione di continuit. Luce modulata. Dalla penombra della navata si passa allabbagliante luminosit dellabside.

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San Fortunato a Todi Impianto a sala coperto a volta. La realizzazione delle volte, sebbene previste dallorigine, avvenne solo nel XV secolo, forse a causa di intervenute difficolt economiche, ma anche per le diffidenze imposte a questo tipo di copertura dalla tradizione edilizia mendicante. Il senso dello spazio, aperto alla vista in ampie prospettive diagonali e approfondito dalle cappelle sui fianchi, offre unimpressione di fluidit e dilatazione cui collaborano le irregolarit planimetriche dellimpianto. A questo effetto contribuiscono le volte che non dividono lo spazio in navate e campate: sicuramente i progettisti guardarono con attenzione la basilica di Assisi.

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San Lorenzo a Milano Un ambiente architettonico particolare si afferma a Napoli intorno alla corte Angioina, che favor in particolar modo gli ordini mendicanti. San Lorenzo francescana. Il coro con deambulatorio con 7 cappelle radiali un modello francese, come la soluzione originaria delle coperture, pensate a volta. Una variazione del progetto port alla realizzazione di una navata centrale coperta a tetto e ambienti minori coperti a volta. Questi caratteri, accidentali a San Lorenzo, diventeranno i caratteri della tradizione napoletana.

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Negli ultimi ventanni del XIII secolo si aprono i cantieri delle maggiori chiese degli ordini mendicanti a Firenze: S.Maria Novella (1279, domenicana) e S.Croce (1295, francescana). Santa Maria Novella a Firenze S.Maria Novella impostata sul modello planimetrico bernardino-cistercense, ma il richiamo non va oltre lo schema della pianta: infatti nuovo leffetto di inedita ariosit ed unit spaziale (di matrice assolutamente mendicante). Caratteri di questa ricerca sono: Arcate amplissime Assenza del transetto Volumetria compatta, dovuta a contrafforti sottili come lesene Abside poligonale inondata di luce Alla novit delleffetto contribuisce la disposizione delle luci concentrate sotto le volte; il colore originariamente diffuso sulle vele e sugli intradossi degli archi; la veduta prospettica longitudinale rivolta verso il fondale luminoso dellabside e allusivamente accentuata dallampliamento dimensionale delle campate prossime alla facciata. certo che linteresse a manipolare lo spazio mediante accorgimenti luministici, pittorici o prospettici (attraverso lintroduzione di irregolarit planimetriche) vivo nei cantieri dellItalia centrale alla fine del Duecento.

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Santa Croce a Firenze Ancora pi deboli sono i legami di S.Croce al tipo cistercense, perch la chiesa presenta 5 cappelle su ogni braccio del transetto, numero mai raggiunto nelle chiese cistercensi. La scelta dellarchitetto (Arnolfo di Cambio?), di impiegare una copertura a capriate, chiarisce definitivamente il significato delledificio che rimanda alla concezione mendicante dellaula nuda e severa con tetto ligneo. In effetti S.Croce leggibile come estrema sublimazione della chiesa-fienile. Le navate laterali, estranee a questa tipologia, si presentano ambiguamente quasi come ampie cappelle comunicanti con archi trasversali che le dividono, e copertura a doppio spiovente e asse di colmo perpendicolare allasse delledificio. Leffetto complessivo di totale unit dello spazio: le arcate amplissime non sono un elemento di divisione, ma con il loro ritmo invitano ed accompagnano losservatore in direzione dellabside. In fondo, lenorme parete del transetto conferma limpressione, cui gi induce losservazione della pianta, di un corpo separato e diverso, gigantesco schermo sul quale si proietta il dramma della messa. Leffetto della veduta assiale doveva essere molto coinvolgente, ma avvicinandosi allaltare limpressione muta perch si aprono profondi scorci laterali e la parete di fondo si rivela come una vera facciata interna che esalta la spazialit del vano.

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Si fa vivo linteresse dei costruttori italiani per limpatto urbanistico degli impianti edilizi, volto alla realizzazione di un carattere unitario allinterno della citt. Palazzo vecchio di Firenze Costruito con insolita rapidit, manifesta un carattere opposto alla tendenza del momento. Limpiego del bugnato rustico, la prevalenza assoluta dei pieni, il camminamento su mensole che corona il poderoso volume parallelepipedo conferiscono alla costruzione un deciso aspeto militare. In effetti il palazzo vecchio pu essere definito un edificio gotico solo in termini cronologici. Gli altri palazzi pubblici dellItalia comunale, sorti eccezionalmente numerosi dopo il 1250, sono caratterizzati in genere da un maggior senso di apertura verso lesterno, mediante ampi porticati al pian terreno e grandi finestre e logge al piano superiore.

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Duomo di Orvieto (1290) Maitani viene chiamato a Orvieto in un momento in cui si temeva per la stabilit delledificio in costruzione. Questo timore aveva portato allinterruzione dei lavori iniziato una ventina di anni prima, secondo un progetto originale e di alta qualit. Il progetto originale: Nella sua impostazione iniziale il Duomo di Orvieto sviluppa il tema dello spazio unitario, ma dilatato e approfondito prospetticamente, mediante ampie dimensioni, arcate altissime e ridotta profondit delle navatelle che partecipano totalmente della spazialit del vano maggiore. Pianta allungata ma molto compatta (tipico carattere italiano). Inoltre la ricerca dunit figurativa delledificio non si conclude nellunit spaziale e visiva del grande vano, ma si realizza come unit architettonica che identifica le qualit formali dellesterno e dellinterno: alla sottile alternanza di superfici piane e convesse (pilastri cilindrici e intradossi degli archi) o concave (cappellette), corrisponde, nella veduta dei fianchi, lo slittamento delle aperture del claristorio, rispetto alle absidiole e alle finestre delle navatelle, generando cos sequenze diverse, ma prospetticamente integrate. Questa originalit del progetto originale (proporzioni tese e slanciate, senso dello spazio potenzialmente illimitato) trova un possibile modello, ma trasformato, solo nelle antiche basiliche romane. chiaro che tale concezione, opera di un ignoto maestro, che oper dal 1290 al 1308, non poteva incontrare facilmente la comprensione del maestro che lo succedette, che gi portava le idee della cultura architettonica gotica che si diffondeva nei primi del 300 anche in Italia. Le conseguenti trasformazioni hanno prodotto la perdita di alcuni valori originali, ma compensata da nuove acquisizioni (ad es. la facciata del Maitani). *** Cambiamento di progetto nel 1308. Un preteso allarme circa le condizioni statiche della parte orientale edificata in parte su un terreno di fondazione scosceso, ha indotto la committenza a rivolgersi alla consulenza di Lorenzo Maitani. Larchitetto interviene realizzando due arconi di contraffortamento lungo le direttrici delle testate del transetto, e altri due speroni in corrispondenza dellasse della navata centrale, modifiche che hanno alterato profondamente la struttura e la concezione delledificio.

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I due arconi laterali, oltre che anti-estetici e strutturalmente inutili, hanno comportato la costruzione di una terminazione rettangolare in sostituzione dellabside semicircolare originariamente concepita, e pi tardi la formazione di due ulteriori ambienti destinati a cappelle, che impropriamente producono limmagine di uno schema a transetto sporgente. Ci costituisce una frattura con la tradizione che testimonia un cambiamento di gusto e di programma. Lepisodio emblematico della svolta la progettazione della facciata affidata a Maitani nel 1308. La facciata risulta da un procedimento progettuale del tutto autonomo in quanto totalmente svincolata dal corpo retrostante: presenta un corpo molto pi alto e largo del corpo a tre navate. Il processo compositivo fondato su ribaltamenti e rotazioni di figure geometriche (sistema compositivo ad quadratum). In questo modo, la facciata sembra appartenere molto pi allo spazio urbano che alledificio chiesastico di cui invece parte integrante. Questa soluzione appare innovativa, ma le premesse filologiche sono gi contenute nella facciata della cattedrale di Siena o delle chiese abruzzesi.

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Duomo di Siena I lavori di rifacimento della chiesa, nella prima met del XIII secolo, prevedono linnesto di una grandiosa cupola, ad impianto esagonale che emul e super le dimensioni raggiunte nella cattedrale di Pisa, realizzando la cupola pi vasta e ardita allora esistente in Toscana. La scelta dellesagono connessa al simbolismo mariano. Intorno al 1316, quando il cantiere del palazzo pubblico era ancora in piena attivit, i senesi presero la decisione di ristrutturare e ingrandire il coro della loro cattedrale, la cui facciata era ancora incompiuta. Lintento era quello di adeguare la cattedrale, relativamente modesta nelle dimensioni, al ruolo politico ed economico assunto dopo la vittoria su Firenze (Montaperti, 1260) e a seguito dellaffermazione dellautorit comunale sotto il governo dei nove. Ma la spinta decisiva venne probabilmente dal desiderio di superare la cattedrale di Firenze e quella di Orvieto, citt alleata dei fiorentini. Liniziativa fu avviata con enorme entusiasmo, tuttavia sopravvennero ripensamenti, per cui gi nel 1322 si richiese un parere sulla fattibilit delloperazione ad una commissione di esperti, di cui faceva parte anche Maitani (universalis caputmagister del cantiere di Orvieto). Il giudizio negativo espresso dalla perizia sulle opere eseguite e da eseguire, venne ignorato, e lampliamento della cattedrale fu di fatto intrapreso. La critica era basata sostanzialmente sul fatto che le strutture esistenti erano inadeguate, per la nuova chiesa non avrebbe avuto le corrette proporzioni in lunghezza, larghezza e altezza (la cupola non stava pi sulla crociera centrale). Per cui si sarebbe dovuto demolire lesistente ed impiantare un edificio completamente nuovo. *** Prende forma negli anni trenta, il progetto del nuovo duomo: ledificio esistente inteso come il transetto della nuova struttura disposta perpendicolarmente rispetto a quella attuale. Era prevista labolizione di tutti e due i sostegni dellesagono, che si sarebbero trovati sullasse del nuovo edificio, conservando il tamburo e la calotta gi costruiti, con unoperazione ai limiti dellimprobabilit. Nel 1339 venne dato inizio alla realizzazione della facciata, delle navate laterali e dei pilastri del nuovo edificio, di dimensioni simili a quelli vecchi, ma assai pi alti e distanziati. La crisi demografica, conseguente alla peste nera (1348), e la progressiva stagnazione economica della citt nel XIV secolo, portarono prima alla sospensione, poi allabbandono del progetto, per cui oggi inevitabile riconoscere in questa impresa un pesante fallimento.
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White definisce larchitettura dei comuni italiani del Trecento unincredibile saga di ambizione. Quando si tenga conto quello che fecero i Fiorentini, nella costruzione di S.Maria del Fiore, opportuno concedere alle idee e ai sogni di questi uomini una certa fiducia. Comunque certo che qui nasce una nuova architettura, dove lo spazio diviene il tema della ricerca.

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Il gotico internazionale
Un clima di interscambiabilit delle esperienze, dei contenuti e delle forme, caratterizza gli ultimi secoli del Medioevo. Nuovi fermenti innovativi iniziano a manifestarsi in Europa, con ritardo nelle aree francesi. Gi a partire dai primi decenni del Trecento inizia a cadere quella tendenza, tipicamente gotica, tendente alla visualizzazione del sistema strutturale; si fa strada un nuovo modo di intendere il ruolo della luce, concepita come elemento costitutivo dello spazio architettonico. Il nuovo quadro artistico produce o episodi isolati (mode effimere), oppure forme di innesto (contaminazione) sulle preesistenze locali. Le culture nazionali attingono allinsieme delle esperienze del secolo precedente, guardando oltre il carattere particolaristico dei modelli. In seguito alle guerre e carestie del Trecento, le ricchezze si concentrano in una percentuale ancora pi esigua di popolazione, che diventa la nuova committenza (patriziato, ceto mercantile, associazioni e confraternite, universit) che va ad affiancare quella religiosa e politica. Si aprono, di conseguenza, nuove ricerche in ambito architettonico. Le opere di questo periodo sono difficilmente riconducibili a schemi stilistici o periodizzazioni ben definite. Vengono considerate, in maniera incerta, o sviluppi tardi del gotico maturo o anticipazioni della ricerca rinascimentale.

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Il gotico internazionale in Italia


Quasi dappertutto nella seconda met del 300 si registra nellItalia centro settentrionale una forte ripresa dellattivit edilizia pubblica e privata. Di questa ripresa sono promotori pi soggetti: vari organi di governo, esponenti della chiesa, gli ordini mendicanti e le maggiori famiglie patrizie o signorili. Infine va tenuto conto che lassenza del papato in Italia che per quasi tutto il 300 avr sede ad Avignone, ha giocato a favore di un ulteriore rafforzamento del potere comunale. Fissati questi punti si pu meglio comprendere il senso delle scelte compiute dai committenti e dagli architetti nella seconda met del 300. Un carattere tipico del gotico italiano (fatta eccezione per il duomo di Milano) il rifiuto delladozione degli archi rampanti di contraffortamento. Prevale invece il tema di coperture voltate costolonate su campata quadrata, e quello dellaltezza sostanzialmente simile delle navate.risulta pertanto sufficiente importare allesterno soltanto alcuni elementi di contraffortamento. Cos che a parte il diverso rapporto di scala gli edifici principali hanno profili volumetrici compatti, concettualmente simili agli altri edifici del tessuto edilizio cittadino. Si registra un duplice atteggiamento negativo nei confronti del gotico italiano: 1. da parte italiana nel guardare ai suoi prodotti come risultati anticipatori, ma ancora imperfetti del rinascimento. 2. da parte francese confrontando le architetture gotiche italiane con i pi strepitosi del gotico dell Ile-de-France. Tale confronto mette in evidenza che in Italia rispetto alla Francia si erano affermati un diverso clima culturale ed una diversa lingua gotica, che non deve essere giudicata come uninflessione dialettale della grande lingua gotica, ma come una delle varianti regionali europee.

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Santa Maria in Fiore Dopo una prima fase dintervento di restauro alla struttura di Santa Reparata, nel 1296 gli organi cittadini deliberarono di avviare i lavori per realizzare una nuova cattedrale, il cui progetto tradizionalmente attribuito ad Arnolfo di Cambio (questa paternit confermata anche dalla Romanini che riconosce nel rapporto dialettico spaziale tra le due componenti della pianta, la zona presbiteriale e quella basilicale, uno dei caratteri tipici della progettazione arnolfiana). Progetto originale di Arnolfo: La zona presbiteriale era costituita da un vasto vano ottagonale, coperto da una cupola a padiglione; attorno a questo vano si sviluppava uno schema a triconco, con tre grandi corpi poligonali (la cui pianta corrispondeva ai 5 lati di un ottagono) anchessi coperti a padiglione. Da questi 5 lati partono altrttente cappelle a pianta rettangolare. La zona occidentale invece un impianto a 3 navate ed a 4 campate, coperto a crociera acuta. In base a tale progetto era stato dato avvio ai lavori sotto la direzione di Arnolfo, ma, alla morte del maestro (primo decennio del Trecento) segu una fase di stallo. Nel 1334, su progetto di Giotto si cominci a costruire il campanile, ma alla sua morte (1337) era stata costruita soltanto la parte basamentale. Il cantiere si era fermato. Il terzo e il quarto decennio del Trecento un periodo significativo per Firenze, esso corrisponde allintensificarsi di crisi economiche e politiche e soprattutto allimprovviso insorgere della peste del 1348, questo periodo ha quindi prodotto importanti conseguenze di ordine sociale ed economico. Nella met del 300 riprendono i lavori. La prosecuzione del campanile fu affidata ad Andrea Pisano e in seguito a Francesco Talenti, con la conseguente modifica del progetto giottesco. Anche se nel frattempo Firenze era diventata una potenza politica europea permanevano non poche difficolt economiche e di organizzazione del cantiere. Si fa vivo linteresse pubblico per la chiesa, che ora si voleva pi ampia e prestigiosa di quanto inizialmente prevista. *** Il nuovo duomo: La vera e propria ripresa dei lavori frutto di un processo alquanto complicato, perch limpresa aveva oramai acquisito dei risvolti di immagine politica. Vennero costituite varie commissioni giudicatrici per la valutazione degli aspetti tecnici ed economici. Si istitu appositamente la cd. Opera del duomo. Lincarico viene affidato al Talenti, che propose una progetto sostanzialmente omologo al progetto arnolfiano. La variante principale era la maggiore ampiezza dimensionale dellinsieme, con un effetto di maggiore spazialit, simile a quello delle chiese a sala.
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Infatti la navata principale supera di poco in altezza quelle laterali, soltanto della misura della freccia dellarco dellogiva. Locchio pertanto portato a trascurare la differenza di altezza fra le navate. Solo tra il 1410 e il 1420 saranno completate tutte le strutture fino allimposta della cupola e si inizier la vicenda della sua problematica realizzazione.

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San Petronio a Bologna (1390) Il significato civico attribuito alla costruzione della chiesa, dimostrato dalle numerose polemiche relative al problema del proporzionamento del complesso. Limpianto, un corpo senza transetto, a 3 navate con 5 campate coperte da volte acute, suddivise da pilastri ottagonali. Una serie di cappelle laterali (2 per ogni campata) propone, allinterno, limmagine di una chiesa a 5 navate e, allesterno, ad un profilo planimetrico continuo marcato da leggeri risalti in corrispondenza dei muri delle cappelle. Tra questi si aprono alte finestrature, ognuna concepita come un sistema a bifora. Per questi suoi caratteri, S. Petronio si propone come un ulteriore sviluppo dellimpianto mendicante.

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Duomo di Milano La nuova cattedrale milanese, decisa nel 1386 e avviata lanno seguente, costituisce un significativo esempio dellarchitettura tardo-trecentesca italiana. Lapertura del cantiere infatti occasione per il confronto e la commistione di pi esperienze e consulenze sia italiane che straniere. Il cantiere milanese costituisce quindi unoccasione di scambio a livello europeo. Da una serie di documenti risulta che vennero consultati pi maestri, il problema era quello di definire il proporzionamento complessivo dellopera e la soluzione dellincrocio tra il corpo longitudinale e il transetto. I maestri francesi suggerivano un edificio di grande altezza, mentre gli italiani proponevano un impianto spazioso e volumetricamente definito. Alla fine delle consultazioni e delle polemiche, nel 1401, vennero precisate le linee essenziali del progetto: un edificio a croce, con un corpo longitudinale a 5 navate e transetto a 3 navate, con un coro semicircolare e deambulatorio a terminazione poligonale. Dunque la soluzione adottata sembra cercare un massimo di complessit e di estensione. Il duomo di Milano, per il carattere misto e il gusto rtro delle soluzioni, ha prodotto giudizi negativi. Infatti si pone come un punto di arrivo ritardato (di qui il carattere rtro) e come luogo di commistione di diverse linee di ricerca tecnica e formale, che nulla hanno a che fare con le soluzioni nel frattempo maturate nel resto dItalia. Lunico carattere riconducibile alla tradizione italiana il criterio di proporzionamento dellaltezza delle navate, sostanzialmente simili. Ci che invece segna la rottura con il resto dItalia, ladozione degli archi rampanti esterni, la cui presenza viene addirittura moltiplicata per ladozione del sistema a doppio arco e doppio contrafforte con torrette e pinnacoli.

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Capitolo VII

Architettura cistercense

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Crisi dellordine Benedettino riforma benedettina Cluniacensi: giusto approfittare delle ricchezze ad maiorem dei gloriam. Certosini: immensi monasteri (certose) per 24 monaci di origine aristocratica, abbandonavano il loro nome, prendevano una lettera dellalfabeto e passavano tutta la vita a meditare: elevato livello culturale.

Cistercensi: morti di fame ma esperti costruttori La Borgogna anche sede dellordine di Citeaux (Cistertium). I cistercensi vogliono applicare alla lettera la regola di San Benedetto ora et labora. Vivono in povert e questo pauperismo si ripercuote anche nelle architetture. Sono fantastici costruttori, perch San Bernardo afferma che la bellezza delledificio non sta nella decorazione ma nel modo in cui questo viene costruito: pertanto studiano a fondo le tecniche costruttive e il taglio delle pietre (Federico II pretender per i suoi castelli sempre costruttori cistercensi). Bernardo di Chiaravalle, portabandiera dellordine, afferma che Dio razionalit e fissa le direttive che dovevano essere rispettate nella progettazione delle chiese cistercensi: Carattere di profonda austerit, mediante schiettezza di forma e semplicit di soluzioni Realizzate su uno schema modulare (Villard de Honnecourt): quadrata perch se Dio razionalit, anche la pianta deve essere razionale. Il quadrato una di quelle figure a cui il Medioevo riconosce il carattere di razionalit. Divieto di costruire torri campanarie: vogliono vivere in solitudine. Acquistano le terre attorno al convento e mandano via i contadini. Allora il campanile non mi serve. Basta una campanella! Divieto di ornare gli interni: interni spogli. Le immagini sono la bibbia dei poveri e qui i poveri non ci sono. Prive di portale in facciata, tanto non deve entrare nessuno. Si entra dal chiostro!

5 abbazie madri: Citeaux, Clairvaux, Pontigny, Laferte, Morimonde Da queste nascono le gramce, ovvero le abbazie figlie che generalmente prendono il nome delle madri.

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Larchitettura cistercense in Italia


In Italia allinizio del 1200 lordine cistercense era radicato su gran parte del territorio. Le chiese abbaziali in Italia assunsero forme essenziali e disadorne (riflesso della regola ora et labora) chiaramente ispirate dai modelli borgognoni nella pianta, nella struttura architettonica e nei motivi decorativi. Si suppone che alla realizzazione contribuissero anche maestranze francesi. Non esiste uno stile cistercense unico ma dei canoni cistercensi per lorganizzazione di chiese e conventi. I cistercensi arrivano nel nord Italia in pieno romanico, ma nel Lazio e nel sud Italia si affermano quando c gi labate Suger e le grandi abbazie vengono realizzate quando Chartres gi stata costruita. Sono i migliori costruttori gotici in Italia. Sono i primi ad introdurre le volte a crociera costolonate rettangolari alla maniera di Chartres. Influenzano la pratica costruttiva del tempo: non un fenomeno limitato al convento.

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Abbazia di Fontenay Prima tipologia: Organismo a nave cieca coperto con una volte a botte a sesto acuto, dotato di pseudo navate, ovvero vani laterali trasversali aperti verso la navata. Si crea un vano in penombra con fasci di luce direzionata dai vani laterali e dalle aperture frontali. Su un lato della chiesa c il chiostro con gli ambienti annessi (sala capitolare, dormitorio, refettorio e officine). La sala capitolare ha pianta quadrata divisa in 9 campate con 4 pilastri. 3x3: la trinit al quadrato mi d la sapienza assoluta. Rigore e razionalit per coprire questo spazio. Transetto sporgente sul quale si apre un presbiterio a fondo piatto, affiancato da cappelle quadrate per le messe private dei monaci.

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Abbazia di Pontigny Seconda tipologia: Grande basilica dotata di transetto alto, che sviluppa il motivo della navata che si dirama a costituire le braccia del transetto formando un grande vano cruciforme a tuttaltezza. Chiesa a croce latina, con grande transetto, coro rettangolare e cappelle sul lato est del transetto. Lo schema identico, se togliamo che questa coperta a crociere costolonate. Tutti i costoloni della volta scendono su mezzi pilastri applicati ai pilastri veri e propri che si interrompono su una mensola: cos i monaci si appoggiavano al muro.

Abbazia di Heberbach Prototipo della chiesa cistercense in et romanica: linterno colpisce per la sua povert. Dispensario e dormitorio sono gotici: prima si costruisce la chiesa, poi si fa il resto quando ci sono i soldi. Quindi allinterno dello stesso convento possiamo ripercorrere levoluzione dello stile. la chiesa utilizzata per Il nome della rosa! che in realt doveva essere cluniacense ma sarebbe stata unimpresa da ricostruire in maniera cos sfarzosa.

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Abbazia di Casamari Era la casa di Caio Mario, da cui Casamari. In quel punto passava la via Latina e i romani ci fecero arrivare un acquedotto. Ecco perch ci vennero i cistercensi (che mettevano le loro abbazie sempre dove si trovava lacqua, ad esempio in fondo alle valli). Originariamente era un convento benedettino con una chiesa alla maniera cassinate con colonne e capitelli romanici; chiesa che resiste fino al 1190 anno della costruzione dellattuale chiesa. La pianta fatta con lo stampino rispetto alle altre: 3 navate con transetto e presbiterio rettangolare. pi importante di Fossanova, nonostante sia la sua gemella, perch tutte due sono in costruzione intorno al 1200, ma Fossanova viene iniziata prima e finita dopo di Casamari. Fossanova ancora coperta con volte a crociera non costolonate, mentre a Casamari, tutte le campate sono ormai coperte con volte acute a costoloni, su pianta rettangolare (siamo nel 1290, dopo Chartres). Questo ci fa capire come lo stesso schema delle chiese cistercensi pu essere adottato anche al sistema gotico. Non ci sono archi rampanti ma grossi pilastri e grossi spessori, ma solo perch questa zona sismica. un alzato a 3 livelli: arcate, triforio e finestre. Ma il livello del triforio con le finestrelle povero, niente lussi, niente colonnine inutili, solo finestrelle che illuminano il sottotetto delle navate. Qui hanno messo le luci dentro le finestrelle del triforio, ma queste dovrebbero essere nere perch la navata che d luce al sottotetto. In questo modo sembra che le finestrelle del triforio diano verso lesterno. Esempio di illuminazione che falsa completamente i rapporti architettonici. La parete di fondo presenta le finestre, una (rosone) e trina (triforio). Eleganza e sobriet dei pilastri polistili: solo lo stretto indispensabile, niente cose inutili solo quello che serve strettamente alla logica costruttiva. Tutte le semicolonne che scendono verso terra sono interrotte su una mensola (capitello a crochet o ad uncino) perch l ci doveva essere il corpo del monaco. La torre nolare non si trova allincrocio tra navata centrale e transetto, ma sulla campata precedente per farla pi piccola, esempio di modestia e praticit.

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Abbazia di Fossanova Fossanova nuova fossa di bonifica delle paludi Pontine Labbazia di Fossanova una delle pi significative fondazioni cistercensi e rappresenta un centro di diffusione del primo gotico francese in Italia. La pianta riprende il tipo dimpianto pi semplice (impianto bernardino) con navata centrale molto pi ampia e alta delle navate laterali, che si innesta su un transetto sporgente concluso da un presbiterio a terminazione rettangolare. Il sistema di membrature: Lo slancio delle strutture ribadito dalla scansione delle semicolonne addossate ai pilastri, che sostengono gli archi acuti trasversali. La compartimentazione dello spazio interno affidata proprio a questi arconi trasversali. Le volte sono ancora prive di costoloni obliqui. La definizione dei nitidi volumi delledificio risalta lessenzialit delle linee architettoniche e di conseguenza il rifiuto di qualsiasi tipo di decorazione. Fossanova importantissimo come convento, solo che ha le volte a crociera normali, quindi ci interessa di meno. Il linguaggio architettonico esattamente lo stesso.

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