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Premessa Questo libretto nato dallesigenza di ordinare una materia bellissima ma immensa che a nostro avviso aveva bisogno di essere sistematizzata in vista di un fantomatico esame da otto crediti. Abbiamo raccolto in queste pagine tutti gli argomenti di interesse per lo studente che si avvicina per la prima volta alla storia dellarchitettura antica e medievale, e che immediatamente se ne allontana dopo aver letto lelenco infinito degli edifici in grassetto sul programma! Cos lo scopo di questo quaderno quello di fornire un filo conduttore e una ragione per ognuno di quegli edifici, riassumendo le notizie diligentemente raccolte dai libri e durante il corso, il tutto accompagnato da una copiosa documentazione di foto e immagini. Questa operazione di sintesi, decisamente poco ortodossa, non poteva essere affrontata da un esperto che mai avrebbe eliminato dallelenco tutti quegli edifici minori che al contrario due matricole (con la superficialit tipica dello studente del I anno) hanno festosamente depennato, accompagnando tale oscena procedura con la rituale e scaramantica espressione: Tanto questo non ce lo chieder mai!. Il contesto di incubazione di questo lavoro stato il corso di Storia Antica e Medievale curato dal Prof. Alessandro Viscogliosi senza il quale non sarebbe stato possibile neanche lontanamente pensare di fare una cosa del genere. Un ringraziamento particolare va dunque a lui che ci ha trasmesso generosamente e spudoratamente (nel senso vero del termine) la propria passione per la storia e una porzione infinitesimale della sua cultura, cui la durata limitatissima di un corso universitario non rende giustizia. Roma, 4 marzo 2005 Giulia Santucci
Com nata lidea di questo libro?o come meglio dire, libricino? Cos per gioco, unestate del primo anno di architettura. Gioco che si trasformato nellarco di un mese in un lavoro matto e disperato; tutto ci nel tentativo di esprimere quella stessa passione, mediante la quale il nostro professore ha fatto di pietre inerti un dramma. Ringrazio pertanto il prof. Viscogliosi e soprattutto invito i miei compagni a trovare quello stesso motivo ispiratore e a non spaventarsi dinnanzi a questa materia, la cui mole di argomenti nota a tutti. Non trovando parole migliori, concludo utilizzando quelle di un grande maestro: PARTENONE. Ecco la macchina per creare emozioni. Noi entriamo nella dimensione implacabile
della meccanica. Non ci sono simboli attaccati a queste forme. Queste forme provocano sensazioni categoriche; non c bisogno di una chiave per capire. Brutalit, intensit, infinita dolcezza e raffinatezza e forza. E chi ha trovato il modo di comporre questi elementi? Un inventore geniale. Questi sassi erano inerti nelle cave del Pentelico, informi. Per raggrupparli cos non bastava essere un ingegnere; bisognava essere un grande scultore. Le Corbusier
Buon lavoro a tutti! Roma, 11 marzo 2007 Alessandra Ferri
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Programma
Architettura greca Dal medioevo ellenico allarcaicismo. Origini del tempio greco (il problema dellorigine lignea degli ordini): Tempio di Apollo a Thermos Heraion a Olympia Heraion di Samo (I e II hekatonpedos) Arcaismo: Tempio di Apollo a Siracusa Basilica di Paestum (Era I) Tempio di Atena a Paestum Tempio G di Selinunte (Apollonion) Tempio di Aphaia a Egina Grandi dipteri ionici: Artemision di Efeso Heraion di Samo Apollonion di Didime (Didimaion) Et classica: Tempio di Zeus a Olympia Tempio c.d. di Poseidone a Paestum (Era II) Telesterion cimoniano e pericleo ad Eleusi Lacropoli di Atene. Pericle e i suoi architetti: Mnesicle e i Propilei Filocle e lEretteo Callicrate e il tempio di Atena Nike Ictino e Callicrate e il Partenone Il problema delle attribuzioni ad Ictino: Telesterion di Eleusi Tempio di Apollo Epikourios a Bassae Ephaisteion (Teseion) nellagor di Atene Lellenismo (IV secolo): Tempio di Atena Elea a Teghea Tempio di Zeus a Nemea Le tholoi a Delphi e a Epidauro Pitheos e il mausoleo di Alicarnasso Pitheos e il tempio di Atena Polias a Priene Hermogene e il tempio di Artemide Leucophriene a Magnesia sul Meandro Lurbanistica ellenistica: Altare di Zeus a Pergamo Santuario di Atena Lindia a Rodi Alessandria e i problemi di urbanistica Architettura romana Roma in et ellenistica: variet di tendenze architettoniche
Ferri Santucci - Quaderno di studio di Storia dellArchitettura Antica e Medievale
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Area sacra di Largo Argentina Luso del calcestruzzo romano: arco e volta Porticus Aemila I grandi complessi del Lazio repubblicano Fortuna Primigenia a Palestrina Ercole a Tivoli Giove Anxur a Terracina Larco inquadrato dallordine: Tabularium Larchitettura dei dittatori: Teatro di Pompeo Foro di Cesare Larchitettura Augustea (e Agrippa): Teatro di Marcello Foro di Augusto (prototipo dei fori imperiali) Tempio di Marte Ultore Claudio e il bugnato rustico: Porta Maggiore Sostruzioni del tempio del divo Claudio al Celio Nerone: Domus Aurea Larchitettura dei Flavii: Colosseo Domiziano e Rabirio: Domus Augustana (palazzo imperiale sul Palatino) Foro Transitorio Arco di Tito Traiano e Apollodoro di Damasco: Foro di Traiano Mercati di Traiano Basilica Ulpia Colonna traiana
Adriano: Pantheon Villa Adriana a Tivoli Tempio di Venere e Roma Larchitettura tardo-imperiale: Foro Severiano a Leptis Magna Arco di Settimio Severo Terme di Caracolla Tempio di Minerva Medica (ninfeo degli Orti Linciani) Mura Aureliane Terme di Diocleziano Palazzo di Diocleziano a Spalato Massenzio e Costantino: Basilica di Massenzio Arco di Costantino Architettura paleocristiana Nascita dellarchitettura cristiana: domus ecclesiae, basilica, martyrium. San Crisogono Necropoli vaticana Il Cristianesimo dopo leditto di Milano costantiniano (313): necessit di inventare unarchitettura monumentale. Basilica Lateranense I martyria: San Pietro in Vaticano Nativit a Betlemme Anastasis sul Golgota Modelli alla lontana per gli edifici a doppio involucro: Mausoleo di Teodorico, Mausoleo di Galla Placidia. Edifici a doppio involucro (a pianta circolare): San Lorenzo a Milano Santo Stefano Rotondo a Roma Battistero Lateranense Santa Costanza a Roma La rinascita classica a Roma: San Paolo fuori le mura, Santo Stefano Rotondo a Roma, Battistero Lateranense, Santa Maria Maggiore. La basilica doppia: Simeone lo stilita
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Teodorico: Battistero degli Ariani a Ravenna Battistero degli Ortodossi a Ravenna SantApollinare Nuovo a Ravenna Architettura bizantina Giustiniano: Santa Sofia a Costantinopoli San Vitale Architettura carolingia Cappella Palatina ad Aquisgrana (Eudo di Mez) Abbazia di Ottmarsheim Abbazia di Essen Abbazia di Corvey Torhalle di Lorsch Architettura ottoniana Santa Gertrude a Nivelles San Michele a Hildesheim Architettura romanica In Germania: Duomo di Spira (1082) Duomo di Treviri Duomo di Worms Duomo di Magonza Basilica di Maria am Laach In Francia (Inghilterra, Spagna) Tipologia del Santo Sepolcro: Saint-Benigne a Digione Provenza Perigord: Angouleme, Fontevrault, Perigreux Borgogna: Abbazia della Maddalena a Vezelay Normanno: Durham (1093) Tipologia del coro deambulato : Notre-Dame de Jumieges SaintPhilibert a Tournus Saint-Etienne a Caen Cluny III Santiago de Compostela e le chiese di pellegrinaggio In Italia: Area padana: S. Ambrogio a Milano S. Michele a Pavia
Ferri Santucci - Quaderno di studio di Storia dellArchitettura Antica e Medievale
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Duomo di Modena Duomo di Parma Toscana: Campo dei Miracoli a Pisa Area centrale: Abbazia di Montecassino (1075) Sicilia: Duomo di Cefal Cappella palatina a Palermo Duomo di Monreale Architettura gotica In Francia: Il proto-gotico: St-Denis (1137-1144) Notre-Dame di Parigi (1160) Laon (entro il 1190) Noyon Soisson Gotico maturo: Bourges Chartres (1193) Reims (1210) Amiens (1220) Saint-Denis (100 anni dopo) Beauvais Sainte-Chapelle In Italia: Casamari Fossanova San Francesco dAssisi San Fortunato a Todi Santa Maria Novella a Firenze Santa Croce a Firenze Duomo di Orvieto Duomo di Siena San Petronio a Bologna Duomo di Milano Palazzo vecchio Santa Maria del Fiore a Firenze (Arnolfo di Cambio) La cupola di Brunelleschi
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Capitolo I
Architettura greca
In sostanza un unico tema: il tempio (per un discorso generale sul tempio e sugli ordini cfr. le sbobinature) Il tempio un organismo profondamente autonomo, autarchico: Si erge in un luogo consacrato a un dio (temenos, temno: ritagliare) Stilobate e peristasi lo separano dal contorno Ha in s le regole della sua perfezione: rimane identico in qualsiasi luogo Non ha riguardo degli edifici vicini, n di chi lo osserva Non uno spazio architettonico (ovvero vivibile) Le sue dimensioni non dipendono dalla figura umana (crescere della parte col tutto)
Solo partendo da unidea si pu spiegare anche dal punto di vista economico la tecnica a scalpello straordinariamente lunga e costosa che non pu essere spiegata su una base razionale. Si cercava di realizzare ogni elemento da un unico blocco di pietra. Quando questo non era possibile si costruivano, con lidea del monolite, lastre e rocchi perfettamente combacianti. Idea del tempio perfetto: furono elaborate regole precise per stabilire le proporzioni delle parti. Tuttavia non ci fu mai un canone immutabile ma sempre delle varianti.
Evoluzione del tempio 1. Altari fatti di pietra in unarea sacra recintata (temenos) (IX sec.) 2. Simulacro ligneo della divinit in un oikos (casa) 3. I primi templi sorgono sui ruderi dei megaron micenei Si tratta di una semplice cella costituita da una sala rettangolare preceduta da un portico a due colonne. Allinterno due o pi colonne assiali sostengono la copertura. In seguito viene introdotto il peristilio. In questi edifici le pareti di mattoni di argilla si ergevano su uno zoccolo di pietra (ortostati). La copertura era un tetto a forti spioventi che i Dori avevano importato dal nord. I sostegni lignei. 4. Processo di pietrificazione (VII sec.) Il processo di pietrificazione si protrasse per pi di un secolo, attraverso passaggi graduali. Verso la fine del VII sec. sorgono ovunque leggeri edifici di pietra. Nel VI sec. si comprese la stabilit del nuovo materiale e questa scoperta si tradusse in edifici di grande potenza.
Tempio di Apollo a Thermos (C) Un megaron (B) di epoca tardo-micenea fu trasformato in un tempio. Hekatonpedon (C) Cella divisa in 2 navate da un colonnato assiale per il sostegno della copertura Fornita di una corona ovale di colonne lignee nellVIII sec. Latrio anulare dovette ben presto essere sostituito con una peristasi rettangolare, logica conseguenza per un edificio trabeato. Questa poggia su lastre di pietra isolate. Introduzione nella parte posteriore di un atrio corrispondente al pronao: opistodomo copertura e travature del tetto vengono spartite indipendentemente dal ritmo delle colonne: non c il problema della contrazione angolare (tanto pi che triglifo e architrave hanno la stessa larghezza).
Heraion di Olympia Famoso per la lunga storia delle sue colonne lignee Sorge sui resti di un hekatonpedon (650 c.) del quale il tempio recente (600 c.) mantiene le caratteristiche generali della pianta. La cella riceve le divisioni che diventeranno classiche: Pronao Cella divisa in 3 navate Opistodomo Eliminazione dei sostegni assiali che ostacolano sia lingresso assiale sia la posizione centrale del simulacro attraverso la divisione in 3 navate: 6 colonne in facciata cella allungata 6x16 Non nuota ma in rapporto con la peristasi. Introduzione di stilobate Tutte le colonne sono diverse per diametro e stile: questo dovuto al fatto che le colonne lignee sono state sostituite gradualmente da quelle lapidee. In questi primi templi associato luso del legno a quello della pietra, il tutto dissimulato da vivaci policromie. Questo uso misto di legno e pietra ha conservato, in origine, la leggerezza delle forme tipiche del tempio ligneo. Non si conoscevano ancora le potenzialit del nuovo materiale. Anche la trabeazione era lignea, per la grande distanza che separa le colonne. Trabeazione articolata da un fregio dorico: c la contrazione angolare.
Heraion di Samo primo hekatonpedon (Era I) Nella prima met dellVIII sec. fu costruito un edificio di 100 piedi che mancava di tutte le premesse tecniche e formali. Per coprire questo vano venne realizzata una lunga fila di sostegni assiale che ostacolava lingresso e la collocazione centrale del simulacro. Allesterno fu aggiunta una peristasi.
secondo hekatonpedon (Era II) Nella prima met del VII sec. uninondazione distrusse il primo hekatonpedon, sopra i cui resti fu elevato un nuovo edificio. Eliminazione del colonnato assiale Doppio colonnato in facciata: prelude al diptero! A difesa dallumidit, i sostegni rettangolari vennero posti su basi di pietra, e il tempio venne posto sopra uno stilobate di pietra. Copertura a capanna o piana Questo edificio si presentava come unopera di carpenteria, una forma primitiva senza espressione artistica. una struttura architettonica che attendeva ancora il suo rivestimento, a differenza dellordine dorico dove ogni forma era immanente dal principio.
Tempio di Apollo a Siracusa (Pi antico tra i templi peripteri della Sicilia) Caratteri dellarchitettura siciliana: Forma allungata della cella Assenza dellopistodomo Adyton sul fondo Costruzione dalle proporzioni pesanti e massicce: linsieme presenta una compressione di elementi sia sul piano orizzontale (stretti intercolumni) che su quello verticale (colonne tozze e trabeazione pesante). Limpiego della pietra ha condotto a forme di straordinaria potenza. Trabeazione h colonna Colonne possenti h=4d Gli abachi sporgenti dei capitelli quasi si toccano. Lechino schiacciato sotto il peso della trabeazione possente.
Caratteri arcaici: Cella allungata: peristasi 6x17 Interassi dei fianchi pi stretti; in facciata linterasse centrale si allarga a spese degli altri. Questa suddivisione caotica della facciata ha fatto dubitare dellesistenza di un fregio dorico. Cera ma non era accordato al ritmo del colonnato! Le facciate sono evidenziate: profondit 1 interasse Inoltre la facciata orientale ha un vestibolo aggiunto di 2 interassi I lati lunghi: 1 interasse
Basilica di Paestum (Era I) (530 c. tempio pi antico di Paestum) Da qualsiasi parte si guardi ledificio non appare come un corpo unitario. Proporzioni insolite: 9x18 (superamento del carattere arcaico della pianta allungata; qui risulta addirittura troppo larga) Anomala contrazione degli interassi di facciata rispetto a quelli dei fianchi. Numero dispari di colonne in facciata: comporta un colonnato assiale e la divisione in 2 navate (e 2 ingressi). La necessit di trovare uno spazio per la statua ha determinato che le colonne interne, ravvicinate verso est per ottenere una maggiore spazialit sul fondo, hanno perduto ogni rapporto con quelle esterne. Navate e portici: 2 interassi (anche su lati lunghi e fronte occidentale) Colonna con una rastremazione evidente e unentasi pronunciata Echino piatto, molto aggettante
Tempio di Athena a Paestum (hekatonpedon) Appare aggraziato e levigato rispetto alla basilica. La peristasi entra a far parte del corpo architettonico: un tutto armonico. La selvaggia forza espressiva delle colonne pi antiche si qui raddolcita: Entasi meno pronunciata Lechino, sempre piatto e aggettante, viene incontro con un impeto pi fluido alla membratura orizzontale della trabeazione. Anche la colonna si slanciata. Peristasi 6x13 (ancor prima che questo rapporto venisse preso come canone dalla madrepatria) Interassi tutti uguali: non c contrazione angolare, la metopa che si allunga. Facciata evidenziata: 2 interassi (invece di 1) atrio ionico: primo esempio delluso dei 2 ordini nello stesso edificio, dorico esterno, ionico interno decorativo
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Tempio G di Selinunte (Apollonion) (520, gigantismo dei dipteri ionici) Costituisce la pi viva espressione del vigore creativo dellarchitettura di Sicilia. Testimonia la capacit dellordine ionico di adattarsi alle strutture indigene vigorosamente doriche (Selinunte dovrebbe essere colonia di metropoli ionica). Anche qui uso combinato dei 2 ordini. Per le sue dimensioni (50x110m), lApollonion ricorda i grandi dipteri ionici. Bisogna osservare che lordine ionico, grazie alle sue proporzioni pi leggere, sopporta meglio un potenziamento delle dimensioni che non il dorico. da ammirare comunque il modo con cui il cantiere ha affrontato i problemi derivanti dalla costruzione di un edificio gigantesco, senza esempi nellambito dorico, attestando le possibilit di questo ordine. Svincolato dalle regole troppo rigide della Grecia continentale, il dorico di Sicilia si presta maggiormente alla sperimentazione. Superamento della pianta allungata 8x17 Sostituzione dellarcaico adyton con il pi classico opistodomo Cella integrata perfettamente nella peristasi Divisa in 3 navate contrariamente alla tradizione siciliana, ma qui i colonnati interni sono indispensabili per sostenere la copertura Colonne interne 1/3 di quelle esterne: 3 piani per raggiungere il tetto Problemi delluso combinato dei 2 ordini: In un tempio dorico che prende a modello un tempio ionico per dimensioni e colonnato: irregolarit degli intercolumni di facciata poco conciliabili col ritmo del fregio dorico Le proporzioni della colonna e la sua rastremazione non corrispondono alla leggerezza di una trabeazione ionica.
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Tempio di Aphaia a Egina (Opera pi progredita dellet tardo-arcaica) Tutti i caratteri dellarcaismo maturo: Eleganza e armonia di forme e proporzioni Colonne sottili e slanciate: la pesantezza dei sostegni arcaici scomparsa (aumenta il rapporto tra imoscapo e sommoscapo) Vigore e morbidezza del capitello
Peristasi eccezionalmente tozza: 6x12 Nel superamento della forma arcaica allungata, larchitetto si spinto anche troppo oltre! Cella a pianta classica, con pronao e opistodomo 3 navate (2 file di colonne ioniche a doppio piano): questa suddivisione sorprende in uno spazio cos ristretto (appena 6 m). Il colonnato esprime qui tutto il suo valore plastico, di strutturale c ben poco! Serve a creare una cornice.
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Heraion di Samo Dopo aver raggiunto il senso del monumentale nel cinquantennio 625-575, gli architetti cominciano ad essere animati da un grande vigore creativo. Questo vigore inizia a manifestarsi con splendidi risultati nella Ionia e nelle isole, dove le ricche citt, traendo profitto dalla loro espansione politica e dalla loro prosperit economica, dedicano parte delle loro ricchezze ad abbellire i propri santuari, rivaleggiando tra di loro. Intorno al 560 si aprono i cantieri di Samo e di Efeso. Diptero di Reco e Teodoro (Era III) (560 c.) Nasce la struttura dellordine ionico. Il novo tempio, sorto sui resti dei primi 2 templi, grande 12 volte e mezzo il tempio antico. Diptero 8x21: selva di colonne, labirinto di Reco (con le sue 104 colonne) 8 colonne frontali, 10 posteriori: allargamento dei 3 interassi centrali di facciata (=larghezza cella) La peristasi va considerata come una veste, vibrante, che cela il corpo compatto della cella. Trasferimento delle forme decorative agli elementi strutturali: Le colonne non portano ma crescono come snelli tronchi dalbero Intensa vibrazione chiaroscurale (40 scanalature a spigolo vivo) Basi costituite da 2 modanature, spira e toro Capitelli lignei a stampella Basso architrave ligneo a 3 fasce lievemente aggettanti Dentellatura (travi in aggetto) And in rovina non appena terminato, forse durante la rivolta che port al potere Policrate.
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Diptero di Policrate (Era IV) (530, rimasto incompiuto) Il tiranno cominci subito un nuovo edificio che doveva porre in ombra lantico diptero. Anche qui valorizzazione della facciata orientale: 8 colonne frontali, 9 posteriori Terza fila di colonne davanti alle fronti (modello Artemision di Efeso) Gli interassi vengono determinati in maniera del tutto arbitraria alle esigenze: indifferenza verso lunit organica. Anche le colonne sono tutte diverse! Capitelli a voluta La soluzione che qui si propone per i capitelli angolari quella di fondere le 2 volute in contrasto in una voluta diagonale. Allinterno erano invece miseramente anchilosate. Capitelli a corona di foglie (quelli delle colonne interne): si pensa che proprio questa forma possa aver dato origine al capitello corinzio. Mentre il capitello a voluta direzionato, questo pu essere visto da tutti i lati.
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Artemision di Efeso (Chersifrone e Metagene) Nel 560 si inizi la costruzione di un diptero gigantesco, che doveva superare in grandezza e magnificenza il diptero di Reco. E in effetti, lArtemision trionfava sul suo rivale di Samo per la ricca decorazione e per le dimensioni leggermente superiori. In luogo della cella lantico sekos aperto (non c traccia di colonne interne). Diptero 8x21 con 3 file di colonne nelle fronti Anche qui come a Samo: Valorizzazione della facciata: 8 colonne rispetto alle 9 tergali La suddivisione dello spazio interno si ripercuote sugli intercolumni della fronte principale, i quali risultano pi larghi al centro e pi stretti ai lati.
Come a Didime: Larea sacra fu racchiusa in una struttura monumentale. Questo tempio doveva integrare gli altari che dal IX sec. si succedevano nel sito; a Samo rimanevano allesterno, qui invece costituivano il nucleo del tempio. Lordine ionico qui raggiunge il suo massimo splendore ed eleganza: Colonne sollevate su un plinto Basi costituite da 2 gole e un toro Colonne snelle (12 d)
Anche qui tutte le colonne sono diverse. Sulle colonne poggiavano i primi architravi marmorei della Grecia! Nel 500 il tempio era terminato. Ma nella met del IV sec. fu distrutto da un incendio. Il nuovo tempio doveva essere in tutto simile allantico: non una copia esatta ma ripetere i caratteri essenziali (lunghezza, larghezza, altezza). Fu terminato nel III sec. Il diptero si erge ora su un possente basamento di 13 gradini sopra lantico stilobate. Il tempio acquista cos una nuova grandezza monumentale (nella sua pi alta espressione lo ritroviamo nel Mausoleo e nellAra di Pergamo). Crepidoma = valore simbolico Ampie facciate dovevano sostenere giganteschi frontoni: 3 porte di scarico sugli interassi centrali (queste avevano anche un significato sacro)
Ferri Santucci - Quaderno di studio di Storia dellArchitettura Antica e Medievale
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Apollonion di Didime o Didimaion (300 c., Peonio e Dafni) Quello che Delfi rappresentava per i dori, era per gli ioni il grande santuario dellApollo didimeo, sotto la protezione della potente Mileto. Il tempio di Apollo viene costruito ad imitazione di quello di Efeso, racchiudendo come ad Efeso, in unarea sacra, la sorgente delloracolo e lalloro del dio. Anche qui venne occupato un luogo di culto pi antico: un sekos aperto, ideale per la collocazione della fonte e dellalbero. Lo spazio interno del cortile era abbracciato da pilastri annessi alla parete, dotati di capitello, che sostenevano una trabeazione aggettante. La forma di questi pilastri anticipa gi le articolazioni delle pareti per mezzo delle semicolonne. Presumibilmente questo primo sekos presentava gi allora un doppio giro di colonne.
Dopo linfelice sollevazione della Lega ionica contro la Persia, la citt e il santuario furono distrutti (494). Il V e IV secolo passarono nel silenzio. Intorno al 300 inizia la costruzione del nuovo tempio. La sua costruzione si trascin per 5 secoli: come lArtemision era un edificio del tardo classicismo impostato su un pianta arcaica, il Didimaion nacque da un progetto del tardo classicismo e si svilupp nellellenismo. Rientra pienamente nel tardo classicismo per la sicurezza con cui sono state impostate le proporzioni. Viene adottato un modulo ( intercolumnio o 9 piedi). Viene impostato sulla pianta del primo tempio: Alto crepidoma di 7 gradini (14 per la rampa percorribile sulla facciata orientale) Peristasi doppia 10x21 singolare compattezza: colonne/intercolumnio = 1:1,66 La successione degli interassi tale che la cella larga 5 interassi invece di 3.
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Profondo pronaos dodecastilo (3x4) le colonne affondano nella penombra del vano Naiskos prostilo tetrastilo dove si trova la statua del dio, in pratica ladyton Sekos: dallesterno sembra un naos adyton accessibile solo ai sacerdoti