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Bolleftino di italianist rca

Rivista di critica,_ storia lefteraria, filologia e linguistica

n.s., anno

VII, fl. z, zoro

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na 50, 00187 Roma di Sena, ffiale cod. 8710,

o Internet dell'editore

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Rassegna

La metafon nel Medioevo. Stato dell'arte e qualche domanda


di Elisa Brilli

Come e perch la metafora?

La filosofia moderna si volle ant-retorica e anti-poetica. Di contro a poeti e oratori, il filosofo si staglia come il detentore delle chiavi del ragionamento logico-razionale, al quale sapr dare un'espressione verbale perfettamente adeguata e quanto pi possibile distesa, ossia tale da escludere sottintesi e traslati. In breve, nell'epopea fondativa della filosofia moderna il discorso figurato e, nel suo quadro, la metafora, funsero da antagonisti fittizt. Come testimoni di questo punto di vista consuetudine chiamare Thomas Hobbes e John Locke. Poco importa che, nella pratica, questi come tutti i filosofi moderni ricorressero a espressioni traslate, mostrando talvolta di averne una piena e originale padronanza (basti pensare alla lunga tradizione cui Hobbes attinge e che scompiglia coniando la straordinaria metafora dello StatoLeviatano). Il valore di affermazioni come: <And therefore such names lsclicet
inconstant names] can never be true grounds of any ratiocination. No more can Metaphors, and Tropes of speech: but these are less dangerous, because they profess their inconstancy; which the other do notn', o ancora: <all the artificial and figurative application of Words Eloquence hath invented, are for nothing else but to insinuate wrong ldeas, move the Passions, and thereby mislead the Judgment; and so indeed are perfect cheat>>', non risiede nella loro verit fattuale. Ai gesti fondatori si chiede raramente conto di ci, bens di definire nettamente i contorni e le caratteristiche della comunit, qui della comunit filosofica. Iaffermazione dell'ideale della perfetta corrispondenza di concetti e linguaggio, che aveva trovato nella Prima regola del Discours de la Mtbode G6n) di Cartesio la prima autorevole formulazione, appunto un gesto di tal fatta. Quest'affermazione, inoltre, e la tensione che ne deriva verso una
r. Th. Hobbes, Leuiathan (r6tr), I rv 24, ed. trilingue a cura di R. Santi, Bompiani, Milano 2oor, p. 66. In apertura del capitolo rv Hobbes aveva classificato il discorso metaforico tra gli abusi del linguaggo: <Secondly, when they use words metaphorically; that is, in other sense than that they are ordained for; and thereby deceive others> (ivi, I rv 4,p.tz). z. J. Locke, An Essay cc,tncerning Hurnan understanding (r6qo), IItr x 34, ed" by P. H. Nid ditch, Clarendon Press, Oxford ry75,p.5o8.
195

formalizzazione definitiva del linguaggio flosofico, apparentario la ricerca clcia filosofia noderna a quella de11a scienza noderna. Il traguardo perseguit'r o' colr il senno di poi, 1 miiaggio di un sistema cli corrispondenze biunivoche perfette tra ccrncetti e lessico, qucllo deli'algebrizzazione del discorso teorico' archiviati da te:tnpo. Uno ciei terQr-resti convincimenti. ad ogni moCo, sonc i:en'in,lagine p prolifici del secondo Novecento, perch luogc' ii'incontro dr ricerche diciphnari diverse, ciuello sulla funzionalt cogntva del metaforicci in quegli an-rbiti e, pi in g.n.r"l", clei procedirnent analogici; e ci precisamente .h", r".on,1o i gesti fcindatori moderni, a\,febbero dovuto esserne i pi immuni: la filosofia e lc scienze. Poich quesra tradizione c1i studi, ormai pluriciecennale , gode di ottina 1,isibilit - ci che non sempfe eqr-rivale_alla pienr assunzione c metabolizzazione c1e suoi apporti -, srr sufficiente richamare qui solo alctrni testi fonclatori,. Hans Blumenberg, innauzitutto, i cui Parttdigmen zu einer Ma' taphrirolr,gia (r96o) sono cia poco rieclti in Italia, adclr alla comunit fiosofica f intcresse'per il metaforico e in partcolare per que1le che detiniva <<metafore potef <<essere risolte in assolute>>: metafore cio che, pre-categorali e tali da non fiiosofica, e cj in<iila riflessione forma concettuale>>, heinno g.rid.to st.rbilmen"e penclentemente clalla loro eventuale formulazione linguistica'. Pochi anni dopo, sulla possbit ,ot-', Lo mythologie bJdnche r:97r),iacques Derrida, pur scettico filosofica cli.,r-ru m"ruforologia (il progetto perseguito da Blumenberg), si r''oise alla consicler: azoneclel medesimo problemat, apfendo ia via a un intenso dibattiS. Ghiazza, Lil t7/(tti.f.)tn trd t(ttlan L Mcla frtrtt e cr'ttroscenza: tJa Artsltti1 r,olume inoltrc da letteraturd ,Le Monnier, F-irenze zoo5. Si ve Jllilano zoo5. Bompiani, lorr-rsso, A. M. cli cura conteillpoftLnoi ttla al cognitiuisrlo ^ einer Metdphrtrr,tlo,.le' H. Bouvier- u''d co. ("Archiv frir zu Par.atlig.nen erg, HlBl.,rnenb 4.

j. I)a intcgrare con f intercssarte antologia curata rla

per liila ttatafr'trtt Bcgriffsgeschi.ht"", j, Bonr 9r,o, reccrrcmetc r:iedito come Id.,Putaltgni (tratta clall'ec'l' Melandri Ilnzo di postfazione una con l{anseber;t, Serra NL V. c]i ir. rra. /o[;u, dc claii'edizione tfatta La citazione zoo9. itui,r,-,, cli Bologna 1969), Raffaelin cortna, N'{ilarro questcr consideri si "metafore assoLute" dclle verbalizzzizione clella ,""n, p o. Sulla seconiariet prr.gi", <Ci Lil fatto che zilcune affermazioni in apparenza plrramente concettuali si fon significa che le cino su un sostrato petaforico che Blurnenberg chiama "modello implicativo"] la loro apparizione fare tli bisogno alcun hzrnno non parla, si clui cli cui funzione nclla lnetafore,

c1i colpo a tuit nelia sfera 6'espressione linguisiica; ,irn ur ..',-pl.sso cli cnunciazioni si olclinrl guida, dala quale c1i meraforica I'imnragine luce alia rrarne di senso, se si pu, rpoteticimenre, di qlleste enunci;zic',ni-posscrno essere "ilesunte"> (ivi, p. rz). Su cluesto-classico si veda il saggio Esquis,' B/ttrnt:nberg. d'aprs mtdphore de la Le lieu A. Hrr,.rknr-'1, , L'inioucepttrdbilit de l'rre .

:ecl'tu.t colnnil1ttre,tn"'Archivesde Philosophie",Lxvlt'


Alessanclro Ciiarrettino in questo stcsso numero'
s.

Loc'11

L,pp z-978'c1arilettr'rradi

ildns /e texte philosophiqttc (u97t),in J. Derricla, Ld m1:tl:6logi,,b\,tn,l.,c. L,r .r;tr:trrpl."c.tre r97u, pl'\.247')24'. trad. it. in Ic1.' Peris Minuit, tle Editions Phllos,,,p/:;,JLes de id I..'Morg$ y),.r;ri-artn fibsofia, a cura cli M. Iofrida, Einaucli, T.rino r.t97. La metatrra cli <ni'tho(i9oo) di logie lrlanche>,pte.sainprestito daLejdrlittc/'Eptcut'coule.latigtrge nltaph1'516171g la metafisica Aiiatol" France, si .uri.. ir', Derrida di una courrotazione politica aggirrntiva: tnetafoorginariatnente naturir <lella rimozione una mitol.gia bltanca siaperch fondata suila r-icaclel
n.rvthologie , ,<rassemble et rflchit 1a cultuie de I'Occielent: I'iron'rme blanc prend sa propfe r-inive rla forme pour icliome .1e son tnythos Ie , ite f inclo-e uropenne, son /ogr-,.r, c'cst-<(concentra (ivi, cit: nella tradp. 254; Raison> appelel enc.r'e tcrul.rir q.,'i1 doit ,"1i.,,1..e dell'C)ccitlent", 1'rrotrro bianco prende la sua propria mitologia. cluella

l.rii.ofil,rrufi.o(cl.r,.q,.,.prodotto diunb/anchis-vrgc'diun."lavaggio"),siaperch

e riflettc 1a cultura

rg6

la ricerca della rseguito o, con voche perfette )orico.

r. Uno dei ter-

d'incontro di lel metaforico r quegli ambiti i pi immuni:


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i:ii:,Tl,fl:??i:ffi meraforico con queila rrn q,r"r,'urioiricerca r.i.;;;;;a dittologia Moclers and Metaphors Gqez) r.ronrru .;;;;" provocazione, quena di affiancare delli di anarisi . int.rpr.tazione i moscientifi ca, i <<parudigmiri kuhniani, e le metafore perch cosrruzioni intellenuali d.li;,;;rrn pasta e clal funzior Quesr' app roccio fu .o"r.r. uro, r.r, ur"i" :1?T; di Chicago dal titolo " "i n-fri1.1 ni;;;;h"., The_Conceprual Leap,,s, oltre che dal volume colletdvo, a.cua di Andrew or tony, Metaphz, nni Thougbt der r979t. La nuova correnre di studi h"r_^1r^_r":i^ir-aara nuova decade, Metaphors we Liu1, By Gsgo) g: Lakoff e Mark Johnson ne prodotti pi maruri, ormai in uno dei dialogo r il .ogrriii"irr""L. rassegna potrebbe conrinuare e la.dista"r" a or.ui iui" Ja riflessione cririca di secondo una fir;l;;";"nresro . r. imprr.uzi,onipermertere dell,emergere della problematica metaforica No,r"..rrro,'.on]-" ad esempio sua relazione con il cosiddetto sulla ttrgu;rrii-turnder quale pu considerarsi, in parte, un derivato si pensi almeno

duu"Bi;.-k-J.coniugr'u*"",r*J'J'J,ot:'L',:ffi

dei punti culminaniu.

to in Francia, del quale, La muphore uiue (1971) di paul Ricoeur cosrituisce uno L''"a.riio aiU,

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ail'apporto d;ffi;;"d%rt studi di Roman Ji -iiJlnu"rirre, n ume tutelre de', op erazione

rya tra scienza e 'enza; da Artsto-

zoo5.

o. ("Archiv fr r una metdforc(tratta dall'ed.

il'edizione del
rnsider questo cettuali si fonsignfica che le

"merafora" ciare tutti i di lingffio"onouti su transferdi carartere analo_ gico; z' pi radicalmente, questi ,t.rdi hnrrno messo in questione Iequivalenza
indoeuropea, i7 suo log egti deve un.o.u uot".-.l]^:;:irt1:{:;;}el.suo idioma, per la fornra universale di ci che
La mraphou

a questi srudi, nonostanre re numerose che su questioni specifiche


.

Ai nos*i tt"t, ,1r.r,1-r::lT_;ressa maggiormente fissare alcuni punti comuni

, ;"r;;:;rente di studi assumedraistanzarecipro_ <refinizione di in senso r"rgg, grrt;;;;.rle q""ru der tropo rerorico per abbracprocedimend

a-ir".g.-;;;;?

ro apparizione i colpo a unit Ja, dalla quale


:da il saggio di 'nberg. Esqus-

"uJ;#lltur' 7' M' Black' Moders and Metaphors studies ,, pht,osophy,cornet Press' Ithaca ry62; *ad p',iale universitv lntr rrlrfoir, ;." i t;;;'r;;r//i, archetipi, metafori,pratiche, parma
, o,i.s.',r)n, x. tJ ci.a,, sj".l ,HT.',,y,ft;:n:;....1 =,'i;,?;'i:l*1:Z;U::;;:::ttit'ip--t '",..".', ""ia. e' M e t ap h o r s a n d ro u gh t ft ery ;. y a ii'r' u- u,ur*; u;;.;,dTijii'al1;?.* r9y''
mentre;rri rggi R. Boyd e Th. s. Kuhn sono ,rtk ilil;.r-ler,".',, Milano re83; ';;;;;|',*iulionrar R searie J e di";!;;;,,#'r1u,i ,..uao,ri d, a rr";'per metdfora tra scienza e letteratura,_cit., l,antorogia ra , ,irpnl,n_.rr. ,X;;;.-r;;; ro. G.. ,;;:;."" M. Johnson, *frrptr, Wr'li, lrlgft ^ trud..i.t. of chicago press, chicago M):rofiiJ,1" quotdana,_Bompiani, 'eso; #;"Yi';r.ittv
srari

'i,',i"tt','i;nru

rnrrttra<r. it. a cura di G. Grampa,Jaka Book,

monograrico di "r,rca,rnq,i,y;,

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la rilettura di
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rad. it. in

(g7r), in Id., di

'a di <mytho;que (r9oo)


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stralci di quetti di

rradotri come La *"toforo

La raccolra non integrarmenre I traotra in itarano..I

ai

metafisica rente metafo''), sia perch : mythologie, :rme univer: (concentra ,logia, quella

orn ryp,liiipn;;;;,;";;:;::: pp 6g g6; trad' it inrd., saggi di ,\'":rl#,i,nwl:;,Tr1"r::,{":f::{:!,y: t*er'hrirr'i"irllr, u rurudi L.

u. Il rifrimenro

Heilmann, eltrineili, Mirano coopeq Me tap


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riflessione rerrospetiva di quesro tipo ^, 1r. lluo,r..J Brackwer, .: , r r, n;

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traclizona1e seconclo la quale i1 <<senso proprio>> coriisponderebbe (o <<trasLato>>), poich cic presuppone letterale>> e l'<<impropro> al <<figurato>> .h" i1 senso letterale sa anterilre ai sensi ottenuti tramite i1 trasferimento' le <<metafore assolute>> di Blumenberll non possieciono, a rgore,
<<senso

ai

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A1 contrario, alcun senso i.tt"rnl" anteriore, il loro senso

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ii senso metaforico. Allo per Jacques Derrida, una tltologia stesso m.do, se la netafisica pu drs, del suo perch essa ha rimorro il senso originariamente metaforico p'opro

ir

bldnc/:e inrrece lettelessico che, interamente costfutcl da <<metafore morte>>, si crecle cli ,"i. , ci equivale acl affermare che, lungi dall'essere figure del cliscorso grado. sganciati ,..or-,.1" grado, le metafore sono figure del pensiero di.primo cli clstinziosistema dal e confinari dail'anbito retorico ne1 quale erano stati Lln oggetto divenuti sono ni che lo czrratterizturu, proceclimenti metaforic quotidianan'rente pensa epistemologica,-In breve, il genere ufirano

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Ji"i"gi""
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,r-,"tufor". No' ,,ru, .onr" hanno ril,endicato Lakoff e Jol-rnson condiir,rsiut".ro, clata la perr,,asir,it ciel metaforico e la sua natura socialmente (cos come metafore <jalle agite r,sa e costLuita, le societ sono culturalrnente jn importante ma quasi corollario, 1o sono dalle imrnagni); +. ultir-no punto e si configura vista jelf interrogatirro sul Medioevo, questa tradizone di studi Poatica e nella globalmente .on. n".',-uristorelca'r. Innanzitutto, nella R elorica nclusiva aristoteliche si trova la medesina definizone ampia della metafora, che a" fr"."aimenri che ver-ranno in seguto distinti come metonimici ecc., cr.ri Arist.tele cl; inoltre, metafora, La ppria deli'approccio novece'tesco. (non dunque qualtruttu'n.ll'rn-rbiio tlella Iexis, parte integrante della logica 1a sua moderno).Infine, cosa che vi si oppone, come vorr rl pensiero filosofico Aristotele' da funzionalita cognitiva - in particoiaie del quarto de tipi distinti fondato cio su .rn'or'rulogi" di proporzionalit - pienamente riconosciuta, in corsiclerazione sia .li .hi .oniu la metafora, poich <<t gr e rnetuphrein metaforica, poich, / to hilloion thaoren>>, sia del ricerrente deil'espressjone core comtrnicazione proclucenclo uno scarto rispetto alie modalit di pensero
rente. la metafora

con piu

rl

il

di un Ailo 1.r.. di quant,.r osservaro, si cc,mprendono 1e ragioni d'interesse rrna ricerca sui approfonclimentt suilo staruto della melafora nell'ambito di del La medie'aie' cultura 6;;;. rta filosofia e letreratura ne1la uno degli epfenouenirmozione frattura della *ii^fori.o clal dominio logico-deduttivo modernit; una tra domino letterario e domino filosofico, caratteristica della
r3. Davici

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prc) rttnrttlon poien>>'o'

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(oopel rrcorre

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(Cooper' tlefinizione di <Rer,val of Aristotelian Liberalismt

MatttPhlr, cit., P rz).

buoni t|aslati Rizzoli' '\1il'rno inratti saper occhi")' agli Questa scconciinanzi cose le (l.tteialn <<mettere ente , r4nbzj ,97r) e .la Rezo rical, generale uli quella.che le accorda a critica cla affermazione ha n Aristotele una poftata n'reno dinattz. agli occhi, tant' che nel segtiito cose le )ne/ctttt no\,ecentesca. Nor-r t,rtt" 1. n'retafore (per esempio, clire che l'et miglore clell'uomtr farlo di capaci 1. n',.t,,f,)r" distingue aririor.t" -a che utr r'Lt'tl.ttt glrrsto rii"t"r-r,"f .1a qu.lle che non 1o fanno (con buona pace cli Dantc',rlire reterrica classica fornito e della aristotelici passi clei ui'.rp1.,razione ;";;;g;r;"; Un.,til. ^.r,io ',lesti ttnttcht sulld ntelafora, a cura.1 G Guidorizzi, LrNlrloPl-l, Nlilano r984' clall',antologia
rg8

1459a7-8 (<il far ,,1. 1,..1,," citazbni sono tfatte rispettivamente daPc.tetica di D. Lanza, a cura traduzione ,-t.11, Vedere cio .1," ! ,omigiiur-rt"o,

S(

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tatfua, quando non dicotomia, che gli studi novecenteschi hanno messo in crisi (o meglio, della quale manifestano la crisi), anche artraverso la ris.oper_ ta del val_o1e cognitivo della metafon. La cultura -.di.uul., nondimeno l'ipotesi di lavoro condivisa di questo numero monografico iel ,,Bollettinodi italanistica" -, non conosce ancora questa fraftura. irrt"..og-ri sullo statuto della metafora nel Medioevo, tanto ,r,r ,ro statuto teorico qiurrto sul suo statuto fatftrale, signific-a sitLrarsi sul piano di una faglia avenir., qu.lla da cui le zolle di letteratura e filosofia (ma anche della scienla) moderne'usciranno infine divise. o ancora, abbandonando ir campo meraforico della tettonica in favore di un cortese_antropomorfismo, equivaie a investigare la fase precedente alla rottura di quel sodalizio secolare che la <danza di cJrteggiu-.nto' del secondo Novecento cercher variamente di ricomoorre,,. _. owiamente, rispondere a tali questioni richiederebbe uno studio monogra_ fico di estensioni considerevoli. In questa sede, mi p.oporgo ai elaborare una risposta scientificamente originale, fondata cio su rrn "o" n".,ouo esame dei do_ cumenti, bens di rileggere in questa prospettiva alcuni contributi recenti sulla metafora nella cultura medievale. Ne-deriva una rassegna bibliografica intima_ mente critica, animata cio dall'interrogativo generale che si illustrato. Occorre peralo precisare che i contributi sui quui .i si baser, non numerosissimi e_ppure significativi, sono fra loro sostanzialmente disomogenei quanto a oggetti d'indagine, orizzontidisciplinari e approcci metodologici."I' urrrru di una tradizione di studi propriamente d.ttu, rl loro accostamento comporta necessariamente qualche forzatura, ma anche, come mi auguro, qualche stimoro proficuo in vista di ricognizioni a venire.

Lassenza di una reoria l"di"uul" della metafora: tutta colpa di Porfirio?

del Medioevo latino, infine sulla dottrina dell'analogia entis, e delle dense -, stata pubblicata nel zoo4 nel terzo de"i quaderni del ,,Doctor virtualis" dell'universit di Milano, dove si trova interv allata dabrevi contributi di altr ricercatori che ne discurono la pertine;;, ;,;;getti di studio pi specifici'6.
conclusioni
15 Secondo ia felice metafora. di.M. Perucciani, Scienza e letteratura nel secondo l'louecento. La ricerca letteraria in Inliy tra algebra e metafora,Mursia, Milano ,.gzl, p. ,3. t6. I a metafora nel Medioeuo, a cura di u. Eco, cunu, Milan zooa. Gri alli contributi sono a.firma, nell'ordine, di Massimo Campanini, pp.z7-9;Viviana Daloiso, pp. lr_i; Gianluca Briguglia, pp.77-8r; Etena Cartorto , pp.slz; r"igi Spi"ei, p;;'*;Al;h'.rruru, pp. rre_2.1, e Stefano Raimondi, pp.rz3-9.La cita)ionepreceente rarta d.ap. t. 199

Qual , dunque, lo statuto della metafora nel Medioevo? <<Ha avuto il Medioevo una nozione della metafora come strumento di conoscen za? E,se no, perch?>>. cos chiede umberto Eco nel solo contribrro -orrog.afico sull,ar_ gomento. La sua riflessione, articolata in cinque momenti - ,rrllu teoria ari_ stotelica, sulla ricezione medievale della Poetiia e della Retorica,sulla cultura

Uinteffogativo trova, secondo Eco, una risposta assai deludente: la cultura meclievale ,ron porr.dette alcuna nozione della metafora come strumento di conoscenza, n svih-rpp alcuna teoria originale a questo riguardo' Le ragioni di quest'assetto, come spiega la ricognizione minuzosa di Eco, sono molteplici. nnanzitutto, i passi aristotelici su11a metafora conobbero una circolazione tarcliva nonch gravemente lesiva del senso clelle affermazioni di Aristoteie't' Le versioni latine di Ermanno il Teclesco del Cammento Me dio di Averro alla Pc.tetca e della Rt:torca (entrambe dall'arabo neln56),la traslatict uetus da7 greco clella Retorica e, poco dopo, quella cii Guglielmo di Moerbeke della stessa opera (1269 -7o) e lnflne, sempre di Guglielmo, la traduzione dal greco de1la Poetica (rzz8) offrirono ai lettori medier,'ali dei testi nei quali il lessico tecnico era variamente deformato, nonch corredato di esempi poco attinenti, e pertanto furono di nessuno stimolo allo sviluppo di una riflessione medievale in
materia.

In queste condizioni, le definizioni retoriche medievali del tropo, che rprenclono quelle della retorica classica e, in particolare, il sistema d classifi-

curion" di Quintiliano, riconoscono alle formulazoni metaforiche un valore esclusivzrmente ornamentale, non coflosCitivo, e sconsigliano abitualmente il ricorso a metafote ardite e inusitate. Lungi dall'essere uno stfumento per scorgere somiglanzeinaftese, le metafore diventano il luogo di perpetuazione delIa tradizone, specie della classica che, presso i teorici delle Artes uersficttndi medievali, funge da garunzta di appropriarezza e decoro. Se poi Geoffrey de Vinsauf, n"lDoru*intum de arte uersifrcandi, tenfa di definire dei criteri di costruzione d buone metafore e addirittura <<azzarda una regola 1..'1 logicosemantica [basara cio <sulf identit di proprier tra metaforrzz'ante e metaforizzafo>>f , di fatto non suggerisce alcun criterio per la giusta individuazione deile propriet rilevanti>>'8. Qr.rta lacuna teorica aggravata secondo Eco dal fatto che ia cultura te-

ologica medievale ha confinato il procedimento metaforico nella sola retorica. Lermeneutica figurale (o allegorica o spirituale), elaborata sulla scorta di san Pao1o dalla patristica gfeca e poi latina pef pefmettere 1'adeguanento del Vecchio Testamenlo alla rivelazione cristiana, s'rndirizza infatti, secondo la terminologia agosriniana ripresa da Beda il Venerabile, alle allegorie in factis, non alle allegorie ii uerbis. S'iidirizza cio alla storia e al creato perch composti dafacta'signa che manifestano il sisrema di verit divine e annunciano i progetti della Provviclenza, non ai discor:si e al linguaggio umani in quanto produttori, tramite il loro impiego traslato, di conoscenze non altrimenti accessibili. Altrimenti detto, i1 proc"diento cli allegoresi (da71a littera sacra e dal creato ai sensi spirituali, u"iiu-"nt. distinti) e quello metaforico (dd, prctprie dictur al significato traslato) non sono, dal punto Ji uittu medievale, in nessun modo equipollent sui piano conoscitivo. Questo punto di vista rappresentato eminenternente dalla dottri17. Si yecla

in particolare il capitoletto di LI. Eco, LAristotele ldtino, inId., La metaford ne/

Medioeuo, cit., pp. 9 26. 18. lvi, p. ,13. zoo

nte; la cultura

strumento di Jo. Le ragioni ono molteplicircolazione li Aristotele,t. i Averro alla uetus da| gtee della stessa rl greco della rssico tecnico inenti, e pera

i:;!;)',t':

na tomista dell'intenzionalit autoriale e i'particolare dall,affermazione iramire cui rommaso, manipolar,rr &;;;; one.iradjzio;^t"di-;;broria in fdctis e in del sensus po'obo/"u' (osJ'tutti

i sensi ,rurtuul-'irnnparte cler


litterali conti:

sensus

Ad tertium dicendum quocl


seo

signifi catur ali quid prop ri",


_

sensus parabolicus sub

t' .'il ll!,'. " u, o o.r p.. * l1FT' :'-"',tff H, ::,. t :ni :T T quo fi "l.T, patet quod sensui litt..ali crae scripturae nunquam srporesr
qu
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Aiq"iJ igu rari'e; n ec esr il;.;1,:"rTl; rd quod est figuratum. ", ;:Tffi,:::;: Non cum Scriptur";;;;;;;;.i brachium, est rit"nim

subess"T;iul,l"

medievale in

:opo, che ria di classifire un valore tualmente il to per scoruazione deluerstf.icandi

.h.r,u,,o,";il;#.',J:,:,lL,,il.:r*:f toJ;;;-.
il

e di convinzioni impli:;ttT:.ii.ffffi",#:iiffiffi','rie deile rnetaf..:il;;;;;"::::i:"ro,ponesse cos poca arrenzione ull,undiui

di iclee sparse

3eoffrey de ei criteri di
,...J logiconre e meta_

torogiu;"s;;;it,?x'::"lj:"Trxr*l*rutH:*k#*
servando.h."i;;;,'i',t,Tl['?.,#hTgn:'f
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ardue e inattese comprometterebbe tu to.o naturale t.rr.ruiirio.. in tal modo ir punto o' . GeneruIizzato rappresenrativo der punro "irt, di visra compreso

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cultura te,la retorica.

dr san pa-

lei Vecchio

rminologia
le allegorie

55:T#T::.5:atura

pres enran o aff atto casi di similitu clin e r_:t. (;.T, e al massimo, di simiritudr""-".a",'.r.i..o..rnu cose divine c cose urnane base a somiglianze appunto.sconvenienti,.ma in sempre somiglianze>>... Del resto, sotrotinea Eco, non possibire rr..i".r"lii? come ai suoi fautori medievari o,.nigi cos quesr'orizzonte di rifressione, "n" posra, in r" Jirr"ri*e rra merafora e aregoria, n chiarira

i:'"*i;:."*,,,i"1".,] ;;;;;":il:::J: j|l,

r{i;o#rlilo., .;;; a.rr.Ei"r.;;;;:r.rcio


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o traslato)

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a;"*rt,,.,;;::i::t|:,:::!:,::i,l{j!,;,1!,i'.ona.'." ji;;;";"rra<analogia p rop orzion ari t> comp orr an e inve ce r" o1#iti::",:"il:1lrililit c ati i n d i i n i s entrambi H;,l i pro...l-i-.u inefficaci. L'an alogia ai rm.ib"ri|.i};; ""ri.rt.i J' "*i;# .fi os c'ivamen re bont esperita deI creato,r, B";;;- ;;;;;: l.ilXlT non dimostrabire, aprendo ffij,'lilJTff ::ii; p..J,- ir.#'o in.rurio,ri .;r:"d.;: (perch
(

La teologia dionisiana introduce ata questio.ne crer dispositivo meraforico si a.tden*a esaminando ta Li,:ffi.i:liliJ:i',.":i, "i,n d_

aii,)i'i.,,i

non

tetafora nel

d,Aquino, .9. theol ,r, 9. r, a. ro, acl3. Prl"r. atra di'),I"a ,. Si,,.du, in ;;';;::i^I"f';r:":y:r',,,o, cit, p. 6o zz. Iv,
]o^ Xco t,a 20.

p;r. 69 e zo.

se percorsa pe-r via deduttiva risalire dai mali esperiti alla Malvagit divina?); in nulla le con.scenaccresce non iJ"ff"-il 1 divina aila bont .leil cose), fede. vicer.'ersa, il pef ;';;;G;; il ..,i fo,-,domenro rimane esclusir,amenre proporzionalit di per va di analogia tenrarivo cii una preclicazion e in diuini.s insolr'ibile perch due dei termini conclurrebbe a costruire ulla proporzione ignoti oppure' come nel secondo che la compongono, idiuirll' ri-u"tbbt'o aicun accre-" per sola fede' senza che ci determini caso esposto sopra,

,.i-"t-tto

"nti delle conosc enze tniziaTi"

'

Daultimo,Ecosiappellaallaresistenzacognitiva-adabbandonareunmoformazione -.di"rrul" e che tuttavia' qualora cle11o logico for-rolorl]"ntnie nella seguito,impedisceditl""'iu"'eevalotizzareilprocedimentometaforico'I1 porphritttta che , parte integrrnte moclel1o in questione il cosid etto arbor il comment. di Porfirio' della ricezior.r",i"11""C);g"ri,;ri"otelic6e'tramite de{nizione occc}fron. un genere e una ir_rr"gno chc per ottenere irr-ru l-r.tot u la specie , che funge zr sua Volta clifferenza spccifica, f" ."i ""i.ne iclentifica c. per spe;;;;t;r" pi, t" rp".lt sossiace.nte '.Ilarbor.- prtrPhiriana.,f:":,i"" non pfevede n-f introduzione cli cificazioni binarie i*.;;;;;;idirezionale .ii generi e differenze speciic6e disgiunziori .,t".iori, i;';;;"'tbiabilit n-retaforico. Da ci di-*cende che sono in'ece p;;;;;"i"a"r f..."aimento s.io iogico un'<<immagine liss' un,iporesi stimolante: ir",r.,r" iu mo.1ello trl suo impiego sin clalla prima clell,orciine .1"1 -uniuo f", uor.-rlr-ri adclestlat leoria c1a ostacolo allo s'ihippo cli ur-ra fcrrmazione, I,arbo, pr,rpii,iono vatrse
della metafora'+. cc'rrne I'ipotesi suggestiva dell'in' lanpiezzaclell,anausi di ljmberto Ecc), cos meclievale' giustificano 1o spazio uisibilitt cielia metafo vt ne]l]'otizzonte teoric(l si ossen'er chc questcl studio' nella consacralogli in questa lrassegna. A margine, tuistotelica 1'unica possibile sorgente misrrra in cui flconosce nelia riflessone tlnj.llarrisanleliti opeiati :1;-;;; teoria meclio"ol" tlellu metafoi:a (imbrigliata " porphiciel1a logit^ u''to.telica ne1l'arbor clalie tracluziuni. ,ln1llr"r";;;,;ti;ne della rcerca novecentesca i"nol, straorclina.iunr"rrt" fedele al punto di vista qtLale L,co ha contrib.ito ,l detto, e alla su1la metafora, neo-aristotelica .o-. ce1 essere p"'pl""i dal fatto c1i tro'are' forse potr personalmente", Ancora, si (7o) tI Cinnocchitla artsola/ico festo non soitanto ir-, .1,r.rto st''lclio, in'ocato lacuna teorica inedevale' ci alla opporre clel Tesauro .o,]l. ..nr*sempio ca del ciiscorscr fsnrenre perch se inciubbio .h. T.rnt,ru svilLrpp u:n2 ":.1:*i, tfdr\a tru'npadronanza ,t,uo,.]inaria metaforico, mostraildo al contempo .,no del I'alore conoscitrro riconoscimento il pti.: st./illpti{), ct non .(r*pttt' ii della riproposizior-re clei malconci cleila metafo.u. tr-rai."',-re che, nell'esempio iniziale (prati : fiori = r'otrto : sorriso) <<prara rident>>, i,on"i.gi" ai f ropn.riorrlii
r1, \i rcJl l'intcr,' (rlit(l.ll() '1t '11':,v,t" ' E..,. 24. Lipotesi e ,.ip."r,,'" ,.ijufir^t" in . zooT Milano Botnpirni, l' itttarpl'afnlr()tzc,

ttlit' iri' p1' '1'r''o'r'

iloll''ith"io nl ldbirintrt:

sttrtLi stortci stt/ sagtrt c

u.

saggio cel zoo4' a oi oggi .ui.si rin'ia nella bbliog'afia dcl Ntilano I97r' Pp' Bompiairi. ",.',ti,io. de/ cc.rtfentLlo, llco, Seiltdrtttcir lt:/Lt trctaJctrd. in ici., Le Jr.'rme

z;. Si pensi, ,,a

oiir.

9J-l 1i.
LOZ

duttiva
loscenrersa,

il

ionalit

termini
econdo
r accre-

un moqualora

rimane il fondamento solido e identico a s stesso di un virtuosistico variare e germogliare che, moltiplicando le propaggini, non accresce tuttavia in nulla la conoscenza analogica iniziale.In altri termini (d'ufficio metaforici), menando il sorriso per il prato, Tesauro si mostra interessato pi alla tecnica per rivitalizzarc antichi topoi e filare nuove metafore da unbozzolo analogico dato che alla creazione di metafore ex nouo'6. Ma appunto, e come lo stesso Eco rammenta prontamente, l'assenza di una teoria medievale della metafora non significa in alcun modo che gli autori medievali fossero incapac di procedere alla medesima operazione, pur nella misura imposta da un gusto retorico differente dal culto barocco dell'arguzia.
3

,rico.

Il
Dalla teoria alle pratiche letterarie della metafora
La discrasia tra teoria e pratiche richiede pertanto indagini che,focalizzandosi sulle seconde, ne sappiano cogliere l'eventuale originalit. In sede letteraria, ai contributi ormai classici sull'argomento'7 si possono aggiungere alcuni studi recenti di dverso orientamento. Un saggio di Giles Constable offre un campionario dovizioso di metafore reperibili in testi mediolatini, organizzare per campi metaforici'8. Purtroppo, lo studioso tace informazioni indispensabili per chi s'interroghi sullo statuto del dispositivo metaforico, ad esempio sulla filogenesi delle singole metafore (se morte, topiche, flate da un topos anteriore o inleramente nuove), sulla loro funzionalit nel singolo testo (ornamentali o depositarie di valore argomentativo ecc.), se presentano o meno variazioni in concomitanza con il variare delle conoscenze sul metaforizzante (ci che potrebbe rivelarsi di particolare interesse ad esempio per le metafore tratte dal dominio biologico). Indubbiamente,la sintetici' t imposta dalla forma saggistica della rassegna non facilita I'approfondimento di tali questioni. Meglio vi si prestano le ricerche dedicate a campi metaforici specifici che, sull'esempio della <historische Metaphorib> proposta da Curtius'n, si muovono all'interno di una tradizione unitaria e hanno Dertanto le risorse sufficienti oer
26. Lesempio del Tesauro offerto, con ampie citazioni, rn La metafora nel Medioeuo, cit., pp. 41-6. Per i trascorsi medievali di questo topos, cfr. il bel saggio di L Rosier-Catach, "Prata rident", in Langages et philosophie. Hommage Jean Joliuet, d. par A. cle Libera, A. Elamrani Jamal, A. Galonnier, Vrin, Paris ry97, pp. t55-76. z7.Per la lettelatura latina medievale, cfr. E. R. Curtius, Letteratura europelt e Medio Euo latno (ry+8), trad. it. a cura di R. Antonelli, La Nuova Italia, Firenze zoozeP.Dtonke,Dante and the Medieual Latin Traditions, Cambridge University Press, Cambridge r986, in particolare pp,14-24 (trad. it., il Mulino, Bologna r99o). Per la letteratura italiana delle Origni cfr. F. Forti, La <transumptio> nei dettatori bolognesi e in Dante, rn Dante e Boktgna nei tempi di Dante, Commissione per i testi di lingua, Bologna 1969, pp. rz7-49, edito con il titoio La magnanimit uerbale. La "transumptio", in Id., Magnanimitade. Studi su un tema dantesco, Ptron, Bologna

3gfante

orfirio,

leuna
la volta )er spe-

ione di
:cifiche
iscende re fissa
r

prima

r teoria

deII'tnspazio
o, nella

)rgente operati

polphientesca

:ribuito
are, del

t (tQo) ile. Ci
Iiscorso

la tranrscitivo alconci ;orriso)

'.1

segno e z.oo4, a

r97r, pp.

pp. ro3-3t. G. Constabl.e, Medieual Latin Metaphors, in "Viator", 38, zoo7. 2, pp. r-2o. I campi esaminati sono biologia, vita e morte, mangiare e bere, nsetti, acqua e mare, attivit militari. Si noti che il saggio utiTizza la definizione di metafora in accezione larga, quale sinonimo di linguaggio nguato. 29. Curtius, Letteratura europe e Medio Euo latino, cit., pp. r47 ss.
1977, 28.

zo3

soppesare le singole occorreze. A titoio esemplificativo, ricliiamer alcuni campi Lnetaforici ottimamente studiati. IJimmagine deila tessitura come metafora dell'attir,it poetica ha attirato f interesse, dopo un briilante saggio di Faul Zumthor, di Gugglielmo Gorni"'. Gorni ha mostrato l'originale risemantizzazione romanza d qlresta metafbra poco corrente nella poesia classica e in questa utlizzata in un'zrltra chiarre: l'analogia di proporzionalit che ia fonda <.ordito : trami - rirnc : rersi isosillabicil> non avrebbe infatti alcuna ragion d'essele in relazione a prltiche poeiiche non rimiche. Lo studioso ha rnoltre er,'idenziato la produttivit cognitiva e simbolca di quest'asse metaforico: <IJanalogier con il "tessuto" che I'opera letteraria ostenta procluttrice di unar djlatazione espressil'rr, cio di un incremento di possiblit eurisdche Lrer il campo metaforico ricevente. Intrltie, ploptit' eraze al'aftinit con valori e tecniche pi "conclete", imme<liatamente apprezzabili nei campo emittentc (il ricamo), quello ricevente fruisce di una sanzione di ar-rtorit, quasi una convalida istituzionaie dei suo caratteri pi elaborati>>t'. In altri tern-rni, lungi clall'essere ofnamentale, nella cultura poetica delie Origini, 1'asse metaloriccr cleUa tessitura serve a dare visibilit e forma a una modaliti poetica raciicalmente altra da1la classica, nonch a garantire ai suoi praticuti uno stituto sociale riconoscibile in veste di artisti. owiamente nel senso meclievale dei termine. A su,r iolta. ir metaft'rica Jel vrrggio. errcstrc o marittirno. immagitrc per eccellenza della peregrinafio cristiana fondata autorevolmente in et pzrtrisfica

da Agostinor', caratteristica delle letterature medtolatiner e romanza che 1a esportino agli arnbti pi disparati, dal religioso all'erotico, dall'ecclesiologicc, all'esistenziale, al poetco. Itr progetto di ricercrr condotto a tre mani cla Clotilde Barbarulli, Lucana Brandi e Llbaldo Ceccoli ha il merito di coniugare alla ricchezza documentaria (assumenclo la banca dati cleli'ctvt aggiornata a rrarzo 2ooo come corpus) la familiarit con il dibatrito novecentesco sr,rlla rnetafora, specialnente sensibile agli interrogativi posti dalla linguistica cognitiva". il primo risultato da iitenere f introduzione, al fianco delie definzioni canonche di metafora, della nozione di <<spazio analogale>t che gli autori definiscono come .<quella rete di relazioni che, a partire dal testo, consentono e reali;:zano trasferimenti di significato entro i1 dominio concettuale, una volta che s dato

Critic", 7 , i968, pp. 149-q e (. (orni, Ld raria. rl Muiino, Bologna r99j, pp. ry7-52.

3o. Cfr.

P Znmthor,

Testo e teslura; /'interpratazione delle pr.,esie nelicual2, in "Stmmenti rneto,ford (Ji teso (.t97), inIcl., Metrica e atdlisi latte '

3r. Gorni, Ld mef dford tii testo, cit., p. r38. Laffern-razione spesa in riferimento a Dc.,nna tte prega cli (uido Cavalcantr. 32. Su Agostino come iniziatore cristiano cli questo campo metaforico, fonclato suil'analogia ..saecttlum: vita terrella : rare : viaggio>, si veda ancora il bel saggio di H. Rondet, Le s|tnba lisrue de /a ruer chez .\aint Augustin, in Auguslinus h[agister. Congrs inte:rnalir.tnal augustinen (Paris, zt'2,7 septentbre 1951,tudes augustinennes, Paris 1954, r'o1. u, pp. 6o9-7or. Agostino vantaya dietro cli s una lunga tradizione gi greca, su1la quale cfr. S. Montiglto, Wantlertng in Ancien Greek Cu/tnre, University of Chicago Press, Chicago zoo5, in part. cap. 3. Sono in debito con Diego Lanza per questa segnaierzone. t;. Cfr. U. Ceccoli, C. Barbarulli, L. Brandi, Sui.h "naue" tielld metafora. Analisi di alcuni procassi ruetafr,trici dall'tdlidno delle Origini, in "Quaderni del Dipartimento di Linguistica (Universitz di Firenze)", rz, zooL, pp. r-2i.

)o4

ri campi
L

dell'at-

rthor, di

anza di n un'ale : versi che po-

,nitiva e
ra lette-

rento di t gtazie

rbili nel utorit,


.ermini, :aforico mente

riconoine per

tristica che la rlogico

luogo a una relazione analogica>>ra. Il che significa dotarsi di uno strumento di analisi di quei fenomeni di trasferimento che, senza cristaTTizzarsi in una metafon propriamente detta, strutturano il testo gtazie al7'anal,ogia istituita tra domini concettuali diversi; un'analogia che non ha bisogno di essere esplicitata in forma metaforica perch pu contare sul sistema di associazioni condiviso nel contesto storico-culturale del singolo testo. Cos, quando Gudo Guinizzelli principia la seconda strofa della canzone Donna, l'amor mi sforza con: <<Nave ch'esce di porto / con vento dolze e piano, / fta mar giunge in altura; / poi vn lo tempo torro, / tempesta e grande affanno / li aduce la ventura; / allor si sforza molto ,/ como possa camp are, / che non perisca in mare>r,', un ipotetico ascoltatore ignaro della connessione topica a navigazione ed esistenza potrebbe intendere il passaggio alla stregua di un'osservazione di carattere empirico generale (prima owiamente che gli ultimi versi della strofa esplicitino la similitudine, w. zz-4: <<cos I'amor m'ha tolto>), mentre gli altri vi riconosceranno sin dall'inizio e senza alcuno sforzo la metafora del fortunale amoroso. Restando al campo meiaforico della navigazione, un saggio recente di Alessandro Boccia, incentrato sulla iirica duecentesca, offre una vasta disamina di approccio invece letterario e ricco di riferimenti alla posterit moder, na e contemporanea del topos medievalerd. Sempre a titolo d'esempio, l'esame della fortuna medievale della metafora nuziale, autorevolmente fondata dal riferimento scritturale al Cantico e incrementata superbamente dalla retorica monastica, specie dalla cistercense, restituisce in flligrana la storia della creazione di un'istituzione strutturante la societ dell'Occidente cristianott . Mutaf is tnutandis, la tematica erotica exffaconiugale, dopo aver alimentato le letterature romanze delle Origini in chiave letterale, si configura a sua volta come campo metaforico al quale i poeti attinsero per descrivere la condizione esistenziale di malessere innescata non dai rovesci amorosi bens politici. I testi trecenteschi italiani analizzati da Cathleen M. Keen offrono un esempio eccellente della reversibilit di metaforico e letterale, cos come del fenomeno di creazione di un nuovo orizzonfe del dicibile, qui politico, attraverso il ricorso analogico a repertori codificati in altra seders.

Clotil-

re

alla mazo :fafora,


varr. Il :anoni-

iscono
iizzano

dato

rumenti
'isi lette-

)nna me

malogia 'symboustfltten ,gostino 'ndering Sono

in

di alcuguistica

Ivi, pp. r-2. G. Cuinizzell,Rime, rrr, r'w. 13-8. Lintarsio guinizzelliano innesca nolme una tensione ossimorica, poich il fortunale amotoso viene a sovrapporsi al topos delfuoco d'amore sviluppato nei versi precedenti. Il passo citato fra gli esemp di <spazio analogale> da Ceccoli, Barbiu[i, Brandi, Sulla "naue" dela metafora, cit., p. 13. 36. Cfr. A. Boccia, La metafora nduticd ne/la poesia duecentesca e nel primo Dante, tn "Bollettino di italianistica", n.s., 5, zoo8, z, pp. 7-21. 37. Cfr.P. Rcoeur, La mtaphore nuptiale, in Penser la Bible, d. parP. Ricoeur, A. Lacocque, Seuil, Pars 1998, pp. 4rr-;7. Sullo sviluppo del campo metaforco nuziale ad opera in particolare di san Bernardo di Chiaravalle ancora utileJ. Leclercq, M onks on Marriage: A Twelfth-Century Vieu,The Seabury Press, Nerv York ry82; trad. it. I monaci e l tnatrimonio. Un'indagine sul XII secokt, a cura d P. Vian, con una prefazione di G. Cracco, sEt, Torino 1984. 38. C. M. Keen, .lex and the Medieual City: Vieuing the Body Political from Exile in Early Italian Yerse, n Troubled Vision. Gende4 Sexuality and Sight in Medieual Text and Image, ed. by E. Campbell, R. Mills, Palgrave Macmillan, London zoo4, pp. ryj-7r.
34.
35.

205

sp.erimentalo.i d,1fno monografiUn altro approcco euristico e largamente n cont<l Se questo taglio pu o'tlt"alla.Presa co, incentrato sul singolo a-ltore' punto un preiio incornens.rrabile di offrire clella tradizior" ,liu.r'JJ.,,;h, il di pr."tti analogici indi'iduali' Per ragioni spacl osservazio.,. p.l"il"!irio'i"i pubblicazione' a pochi anni zio, mi limiter alla clantistrca approfittancloiella lu -onog rafia Mataphor in Dante 1'uno dall'altro, di a.,t utt'-l "'1"t'go-""to' da Marco ii,;i;;" .oll"tiirro La metafora in Ddnte.cufato c1i Da'icl Gibbcins le metacluesti' di " rr,.r.U sistenatici prima Ariani,,. Del resto, p;; t;';;;;u.1i procedere del <<poeta metaforicissimo>>ao, fore clantesch", .",.o u,..t.'" u .u.'uu clel hannoriscossotra.li,ionalmentel'interessedegiistudiosi.Cos,sel.l'uu,111-". Ramonclsottolin"an'a..hio,u-",',eiapotenzaconoscitivaepersinocreatflce contribr'iclanteschi registrano innumerevoli della metafo.u au',r"r.Jl gr, 'i,rat Gibbons tanto prontamente ti su specifici canpt metaiorici' come ricorclano quantogliautorrde|laricercac]e11,Unir,ersitcliRorrra'Ireconfluitanelvolume contriburi pi recenti, la i'ariet cii apfiorentino del zoog. ii-irundosi ai due cli interessi che spingono occlrpersl procci.r assai ,r"r."-ii."-d"tlu pl.rrutit moireplicit di questioni acl esso intreccrate cli questo probema ;;r; .;-" cleila
e ancora Parzialmente aPerte'

Davicl Gibbons

patdck Boycle,
rra*azione

- ;;;;i-a

"u.u" .i.or,lorj.iir"i-ir,,

.o-iiuto

guida di di acldottorarsi a Carnbridge sotto la la inaugura un'iniziale formazione filosofica diffe del dibattito novecentesco e ie prctfonde

ienzeche.]istanzianolateoriaclellametaforacontemporarreadallaconcezione generale - .h" 1',,.,tore illustra rivendimeclie'alea.. Da questo quaclro teorico definiziopi conservarrici (1 mantenitnento di una czrnclo tuttavia alcune scelte nestrettaclinletafora,perchattinente.aquellaclellaretoricamedievale;ilmant,ive>> e <<morte>> ecc.) -, l,attenztone tenimento ulella clistinzione tra <<metafore domipolemica con f impostaztone'semanticar si appunta sull'uso;;;;;" In di un'anaiis puntuale clella costruzione' nanre, Gibbons ,i".iii." r:,r,po*u"ru f ipotesi clanresche. ci coerentemente con lessicale ,1,-,,urrr.ri, a.i *"irr"re progrrmmltic I of " nza <liesse sia <<part cii lar,oro clel libro, orriu .t-r" la maggiora
Research (lentre at Dante' Legenda-European l{umanities n ;q. D. Gibbon s' Mett'p/tor in veclere ic recensi.ui di A flerrari' gxfor.1, ;il;l ,oor., ,rr1 ,'-rale.si Unir,ersity oi

'or*n" jr*ill:i*;:':r,il**.ilqrru+rhi*iliii,il*;r,tir
metafora itt Ddnte

'a

zoog' reces1to cura cli NI Ariani' Olschki' F'irenze

cta

J Rlii'.;Jh;ur", Co-*i"iore

irt,:,,iti , rari v,/t't tirtstLd";'lcura "'1i'rXL?:liiilil?;lX?i;'lii,\; lri. qt rshini,'uit.ri Bologna r97z' p' t1'
per i test della linsua'

cri

"L.tt.tt" Classensi"' I5' 1986' pp' ologn tl.ella ntetaforaiinrtrrro, in 4r. Cfr. E. n^i-o*d?l,r Metttfctra e sctritt Stutlt su tnId., oi u.,it" ri".lito, ri i.g*".*gi 99_ro9, cla cui cito

tui"*

',,t,, Petrdrca.A'og'.'o''ro'i"o'ol

letterarta net sca <<non soltanto un'operazone

indica l'irruzione n',".1i.rr1.. In<lica anche altro: certo trnsulpio .tu ,n.rrti,'iii"lh;";;;;; cui Dante non cli al retorica '"l"lt::.1^1,1:a clentro la retorica o"i" 'i'rof" i una un,applicaziocon inr,entore , nuor,o e uno Stfaorc]inario soltanto un agiie .,".r.n*, na anche (ivi' ro+)' p n. .h. e s.,bii,r ,.n incremento cli realt> pp p i:f. Cibbons' Mei dph or' cit'' cap t' D efinirt g Mettt' h or' 9-2o'

ff,::.:ii*3i*rlm::t
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h1s own modes of discourse to p::'i:Sld,teligious traditional meno nel varo di attempt to explot d^",il;;;tirt...bb" ..J;;;'ir;iginalit dalla tradiinventive ends>>+r, rtulir"u"ion"degli assi consegnati ;#;;il?i" teoria metaforici assi nuovi Gibbons P"lt::iqualche " In ";;;; attenzione ata all'Epistola xnr. zione anteriore. "rrri"ri"i, lu t()*";t';;;;; "u"utraslati ii risultato di una tecnlca della metafot", '"4" O*l:t:^:-A"i impiego r'esa sapiente Vede bens nel ,rugiont delle petrose)' deciriuid"ilu l:apporto tcon lungamente affinata proced":1:"t];iJ"'ru::l

sempre piu

i,zio

u'-''i'i'-'aispensabile con quasl esclusl della concentrazione dano (ci che renoe l"g;" to"f'o"to e del distanziai"l u i;;; soprattuttt e cantica) terza sulla

opportu'l"

il

analisi

rice
rbu)ons

ru; **

de le mosse d'al,

me
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hapaxcmetaphori'-""'n;;;; ""lf etafot a' U esalostudiosoritieneautentica)#'n"t""n*i'"'-u"'u"tt'leosservazionisparse lu to'lt"'io"" lh"' "'" :?l^"- i"]l t- fotmarizzaz\o.' co' sdantes u l'l) o c nelf intero nei confrontt,l:u^"
me riverarr.,u

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Dunt. ,orrurriru't. ;iff*.* di dinedeltropo,eredeforsedell'insoffer;lzrabrunettianaperitecnicismiretorlcl' un^'acuta riflessione sul fc, secondo per' 'i"it"' alla quale si accompagna rito'oti'u e teologica dei mezzt' il::l;;;" dt traslato scorso diui"oo"' Non' potendo rendere "f''?d#;; d'"iii;;;;;;"1"*"ui1;i^a'i sostitutivi verbali cli Arrani' mi limiter d"U';;;.*u"*n" complesso del sede questa questa conro in interess anti at fini di p.u.ojr-ente ritengo che punti secondo a esrrarfe alcuni n"' f"i#;;:;;"t:llT""t"'to' con rassesna e degni di;;; '"snuluti prioritariam-ente in connessione quesr,analisi, Dr.,,"'iil'J)^ti ^.otora la digressione beacome mostf" trj;;;;1"[",-,t" dell,i,opiaverbale, il tema $3111"'assumpdo metanel cantolv-i"lpo'odtto+e ' stlTimeoplatonico (quella i'un sermo triciana stesso' uit-po e, phorismoruto" 'i:-";e;ta'deficienza lwnen inte'llec' propriuscltereqerce""itquuntovrstotperintellectum)erifunzionahzzazrone

quali in'otf'7'oi"ii'"'"'ita conoscltlva' degli impote n" "r')lo'oh tht .''-tu funzione propriamente se principalmente tuale>>,a'lora ullu metafora ":d:;;;'h;;

::::^!"

cui pure Arian

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unafunzion""'p'"*iuu'sebbene.pu'uao"ut"comerichiedeildrammacreatudantesco il procedere altri t"r;;;;iJi"o"o In divinaaT. rale dell,ineffabilit di nuove conoscenze a tu"tl-tt" p'od"ttore analogico "ot possibile riferire' -p't: uPptotl-:'.: modo la metafora' to attraverso il q;;l; I pt' ultra via' Valorizzando rn tar medievale' attraquu'ltoll"o"i"to esaustivo, d"l platonismo Ariani,

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ou'1'"lito"o""

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Dante si situerebbe, secon<l0


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1986, PP

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" 'eligl"': ^'*?:Y:';:f;i:;';;T:;';',cit', '1"';;;;;;;o "'"'ll. ' A'i ani'I "metaphorismi" diDLtnte'
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l\1"'::Z::;:T:f;t ;; ;:: j:1";,I:til;\11^z"z


r

su'

ivi, pp. r7 ss. Sulla


Ineffabili t, retortca

)1

verso la fondamentale meciiazione clella scuola di Chartres, e farebbe propria I'equiparazione sotto la nozione d'integuracntum di procedimento rnetatorico c figurale , ossia di dllegr,,ria in uerbis e tn factis, disconosciuta invece cla Tommaso. In questo senso, osserva Ariani, ia mitopoiesi dantesca ira <<un sapore polemico proprio ne confronti della puritana retorica scolastica>>,!, nella stcssa misura in cur diverge 1a via de). pota lbeok.,gzans da que1la dcl teologo universitario. Da ultimo, e si tratta dei passaggio a1 contempo pi suggestivo e pi deJicatcr cleil'ipotesi rcostruttirra di Ariani, la riflessione dantesca riconclotta, attraverso Ltn excLu"sus sul piil sorprendente .lei clittatori bolognesi, Boncompagno da Si
gna, al donisismo meclier.ale . Nlentre Eco, come si rristo, nega alla teologia negativa dello Pseuclo-Dionigi una teoria ciella merafora, Ariani suggerisce di com-

prendere i1 comico clantcscc- aila luce delle similjtudini clissimili della Ccteles/is hicrmchtt$. Si potr osservare che. seppur raccorCabiii alla metafora, la teojogia negati\ra del1o Pseudo-Dionigi si riferisce alia preclicazione in t{tuutis (i1 traslato dissimiie conviene meeiio perch manilesta l'incffabilitz), cui non si ricluce invece il profilema de1 cotlico clantesccr (cl're peraltro, nella sua straordinaria libert, non arfiva a ploporre per la divinit analogie stridenti come le dionisiane ), e che a sua ."'olta ci un problema altro da qurello della rappresentazone cl.el peri ertinrento c1e77a regio clissinilitudr.n zs. Come che sia, ia ricostruzione firiLa, in modo del tutto conclivisibile, i pfomuovere la ripresa cleiio stuclio analiiico clella tlogenesi clelie metalcii'e dantesche , ci che realizzano in mo<jo aniriitico i cirrquc saegi raccolti nci resto del r,olume e accresciut.i da una ricogniziorre sui'crnlr:ner:tica cle1le rletafote nei conrnenfi antichi del noema'o.

0ltre il Ietterario
Coerentemente con i'interrogativo posto n apertura, clccorrer guardare, seppur assai rapiclamente, agii r-rsi rreclievali ciella me talora olire il donLiio che oggi definianlo <<letterario>,, c()il un il'ricrLrllisllro 1a cui entte ancor:i cla assunere interatuentet'; occorfera guarclare alla metaf'tra prccisarlc,ltc ( ()ne stn-tmerlto (li

Aliani, I " metithonstti" lt Ddtt/t', ctt., p. 27. 49. Si vccla in pelticolare ir,'i, pp. 35-6. !tLll'ar-golrento cfr. inoJtre 1a nont-rgr:af:ie cli D. Sbrcchi, Lci pre.rttt::a Ji Dtout.i /'Aa'ro,.,tLgltr ncl nitararJtto> tJi Dttntt:. Olschki, F-ii'cnze :,ool,. 5o. 1n prrrticolate: Luca Nlarcozzi sul caurpo nrctaforico bt{lico (La tuettforr:t lu l)ttn/t,. t't., pp. 59-rrz), GiLrseppc Crini sulla uetairra autoreierenzialc dci <rlocr: iico" di f, xr'(i','i, pp. rr3 4;), Nlaurizi,r Fiorilla sul carnlro uretaioricr: del lattc (ivi. pp. r.+q-6i), Silria l'inazzi suila metzriorca clella ltice a cavallo tra clir,clse tcorie scientifiche (ii'i, 1rLr. r7 9r). infirri: 1o stessir lr4rLrc,r r\riani sula luce fluente (ir.i, pp. r9;'zr9). J.,'esamc cicll'emreneurica inctalolicrL dci ci;mt-ncntatot'i antjchi cleila Contrtea invece a frlrai tli l\lalio Paolo'lzrssone (ivi, pp. zzr 6:.) c. sri ergollento aifir-re, si veda inoltrr: iLsrggio cli Luca fitricnriri in tlucsrtr stcs.\(r \'olunle. 5r. Str queslo problerrrrr, rtri 1.s1-'1-,.,,.t.li rini'irre per blelit a L,. Ilrjli. Ilc.r.rcr lts lntagt:.t t't
48.

l,ccitp'tt:Jullittir,tirc.Nc;/t.::;sttl,/'lslstelirtarsttr/t:.sprdltr7ut:s inFrtyt'!'rull:ropokt.qit'hi:rr-tnque t/tL i\,\o'i,cn lg.,..o.,r h dir'. .le E. llriili, ll. Dufal. ir.-O. DittrnaL, nutlto tlonoglapl'riqL.re cic "f,\tclier clu Ccntlc .{c Recl-rerches I iistoriqucs''. \'II, roro, in h i tp :// ac lh. r'cr,u cs. olg/ncbx:.ozt.html

to8

,be propria

retaforico e Tommaso.
e

poiemico

:ssa misura

versitario. ri delicato , attravefso rgno da Sieologia nesce di comla Coelestis


la teologia ' (il traslato

pensiero ed espressione indispensabile anche in quegl ambiti che la modernit ha ritenuto che dovessero esserne esenti. Si sar cos costretti a prendere atto della strutturalit del procedere metaforico nella predicazione medievale, tanto per quel che deil'organizzazione del discorso, quanto per il potere suasorio dell'omiletica, in una sinergia cui I'antico francese d voce attraverso la prossimi' t, di parole e parabole5'. Ancora, volgendosi alla teologia occidentale ci si potr interrogare sulla ricezione degli <imaginative sillogisms> che la filosofia araba aveva specialmente sviluppato e che riconoscevano di fatto la produttivit conoscitiva del procedere analogico'r. In sede di pensiero scientifico medievale, in pieno sviluppo come testimonia la collana "Micrologus", il tuolo delle metafore ancora da esplorare esaustivamentet4, senza dimenticare che le teorie scientifiche, dalle mediche alle astronomiche, sono a loro volta serbatoi dell'inuerctio metaforica medievale che, lungi dal volersi arbi.raa, fonda le sue escursioni sulla certezza di ripercorrere le analogie che costituiscono I'ossatura oggettiva della creazione.

iduce invearia libert,

iane), e che

J.l
:a,

^o"rro"-

in modo lella filogeinque saggi

rmeneutica

In positivo, un settore nel quale l'importanza del metaforico stata precocemente e fecondamente riconosciuta quello delle dottrine politiche bassomedievali, che fondano le dimostrazioni della superiorit di un regime sugli altri cos come I'analisi del funzionamento interno dei vari regimi appunto su sistemi complessi di correlazioni metaforiche. Si tratti dei <duo luminaria>> o dell'analogia di lunga fortuna di ecclesia (o societas, o, nel basso Medioevo, regnum) e corpus,la metafora o, con gli occhi rivolti al suo trasformarsi diacronico, la <<tradizione metaforica>> un <<modello di organizzazione dell'esperienza
del politico, [...] un vero e proprio linguaggio>". Non forse della stessa natura quella koin d'ideologemi, a met strada fra concetti e immagini, nonch di argomentaztoni su base analogica che Frances co Mazzoni riconosceva come caratteristica della cultura comunale duecentesca e variamentc messa in opera dai trattati di Remigio de'Girolami alle liriche di Guittone d'Arezzo, alle di-

Lio

rdare, sepche oggi

a assumere

rumento di

a di 'n

D. Sbac-

z006.

Dmte, ct.,

xr, (ivi, pp. Finazzi sulla

fine 1o stesso rica dei comrrr-r e qrr

Ie.
des itnages et 'sentations>,
11,

P-O. Ditt-

, \ tI,

lolo, tn

yz. Cfr. A. GuerreauJalabert, Parole/Parabole . La parole dans les langues rotuans; analyse d'un champ lexical et smantique,tnLa parole du prdicuteur, V-XV' sicles, d. par R. Maria Dessi, M. Lauu,ers, Coilection clu Centre d'Etudes Mdivales de Nice, Nice 1997, pp. lrr-19. y3. Si veda i'articolo di D. L. Black, "I'he dmaginatiue Sy/logism> in Artrbic Phibsopfu. AN[edieual Contributiott to the Philosophical Study of Metaphor, in "Medieval Studies", LI, 1989, pp. z4z-67.larticolo tadotto in francese con l titolo Le "sylktgsm. imaginatif' dans la philosophie arabe; cortribution mdiuale l'tudet phiktsophitlue de la mtapl:ore,inPenser auec Aristote, d. par G. Hahn, M. A. Silaceur, Editions Ers, Touiouse r99r,pp.245-73. ;,1. Con alcune eccezioni note'noli, fra le quali ricordo il volume fondamentale di B. Stock, Myth and Science in the Taelfth century. A Stufi, of Bernard Siluestar, Princeton University Press, Princeton r97r. 55. Prendendo in prestito la defnizione, remore di quella di <linguaggio politico> di Antony Black, di G. Brigugla, Il corpo uiuente de llo stato. Una metafora politica,Bruno Mondadori, Milano zoo6.Per i <<dur.t luminaria>>, olre a1 classico Bruno Nardi, si vedano contribut recenti di A. Cassel, "Luna est ecclesia"; Dante and the "Tuo Great Lighti', in "Dante's Studies", c;xrx, zoor) pp. r-26 e. per 1a tradizione anteriore, G. Constable, The Relations Betueen the Sun and the Moon in Medieual Thought (to noo), in Scie ntia ueritatis, F estschriJ't fr Hubert Mordek zum 65. Geburstag, hrsg. von O. Mnsch, Th.L.Zotz, Thorbecke, Ostfilden zoo4,pp.3z736.

Lo9

squisizioni di Brunetto Latini?t6 Dal prendere atto che una comunit culturale argomenta per via metaforica a chi spetti il dominarla, si tratti del pontefice, delf imperatore, del Bene comune o di altri, a concludere che quella comunit culturale dominata dal metaforico il passo corto, anche in assenza di teortzzazioni esplicite.

t
Conclusioni
<<in

verbis>> e <<in factis>>

In conclusione, conviene tornare brevemente sulle ragioni individuate da Eco per spiegare l'assenza di una teoria medievale della metafora. Nella sua ricostruzione, oltre e fors'anche pi della mancafa ricezione medievale dei germi di riflessione aristotelici, determinante la netta distinzione tfa la metafora e le varie forme di allegoresi che Eco attribuisce generalmente alla cultura medievale. Come si osservato, questo punto di vista ha il suo campione in Tommaso d'Aquino, ma fino a che punto la posizione tomista generahzzabile? Non occorre rievocare qui la ricca tradizione di studi sul binomio, in origine agostiniano , di allegoria in factis e n uerbis e la sua storia medievale,
attraverso la fondamentale sistematizzazione di Beda il Venerabile, prima della nuova messa a punto di TommasorT. Interessa maggiormente evidenziare che in Tommaso la dualit di allegoria in factis e n uerbis acquista una dimensione gerarchica -I'allegoria in uerbis, nclusa nel sensus' litteralis, cos inabilitata a trasmettere sensi spirituali, ci che equivale a riconoscerle un ruolo cognitiva'

lnente inferiore all'allegoria in factis -, una dimensione ignota alla tradizione anreriore. In Beda. 1n factl.r e in uerbls sono Jue modalit distinte ma equjpollenti, di modo che per chi si attenga al suo sistema risulta particoiarmente difficile <to differentiate, along absolute lines, the valences of human rhetoric and of events that have spiritual meanings (what Augustine calls signa tran'

slatd,things used as signs of other things)>>tt. Ancor pi interessa che, itr anni
56. Cfr. F. Mazzoni, Tematiche politiche fra Guittone e Dante, in Guittone d'Arezzo, nel settimo cante nario de/la morte. Atti del Convegno internazionaie (Arezzo, zz-24 aprlle ry94) , a crna di M. Picone, F. (lesati, Firenze 1995, pp. 35r-83. ;2. Oltre al classico A. Strubel, "Allegora in factis" e "a//egoria in uerbis", in "Potique", xxIII, r97t, pp. j4z-t7, si vedano almeno F. Zambon, "Allegc,,ria in uerbii': per unct distinzione tra simbolo e allegoria nell'ermeneutica rtedieua/e (rq8o), in Id.,Romanzo e allegoria nel Medioeuo, La Finestra Editrce, Lavis (rN) 2ooo, pp. 3-34, utile soprattutto per i riferimenti alla tradizione dionisiana e neoplatonica da integrare alla tradizione "ortodossa" studiata da Strubel; e R. Copeland, Rbetoric and the Politics of the Literal Sense in Medieual Literant Tl:eorl, Aquinas, \Ylyclif, and the Lollards, in Interpretation, Medieual and Modern. The J. A. W. Bennett Memorial Lectures. Eight Seres, Perugia r9gz, ed. by P. Boitani, A. Torti, Breu'er, Cambridge 1991, pp.r-23, che si sofferma sul senso della sistematizzazione tomista e sulla

sua posterit.
58. Copeland, Rhetoric and the Polittcs, ct., p. 3 ltraduzone mia: <distinguere, in modo assoluto, lavalenza clella retorica umana da quella degli eventi che possiedono un significato sprtuale (ci che Agostino chiama signa traslata, cose usate cone segni di altre coseo). la studiosa, appurrto questo f inconveniente che Tommaso si proponeva di risol-

*::"0.

fotzando i medesimi prestipposti prossimi alla messa a punto tomistica, altr.i, a propofre 7a transumptio' in direzione diametralmente opposta, afflvassero a"[" ,"i"riu *"ii"uul" per chiamare,la metafora, come

il

termine tecnico

unaSortadl-u..o.ut"gorianclusivadeiprocedimenti'ditraslazionetanto ,toriorr. di translatio, corrispettivo della verbale quanto futt.rul".-A.canto alla Bene da Firenze conrempla quella di merafora, 1l Candth'lru* i.rt',6) di sono atrinti alla scrittura, che perruutatio,,. Tra gli ;r;;;il.llu ,".ordu moli al proceclimento (<cluod fr.equenter in sacrrr
Bene sottolin"u

in uerbis' "ur...-fu-iliu." sono non t"t: scriptura contigit>>): gli esempi, tuttavia' !:,:]!::ctriae come permutationes-retoriche, ma che anche,lbmmaso"aurebb" classificato

t1

:a

anchediirrefutabrtiott,,-g*io'infactis'come<siper"David"Christumintelper "Rachel morientem ft*"t, f .. f p", "Goliu-'iprincipern tenebrarum' ["'l sempre ^ 1:l: iip"ti"" Urginem intellgas ab.sqrle dolore aliquo parientem>>' storlca

ta

tn
a-

in
,e,

non riconoscesse la consistenza clre si sia disposti a tpozareche B.ne R/:elorica nouissima (n1), Boncompagno cii Davide, Golia e n*"1.'". Nella rivale nell'universit bolognese. Forila Signa di gran i;;;;; Irpii.ir" dei affianca ai procedimenti di traslati nenclo la definizone iniziale, Boncompagno

verbaliilcasonelqualela<<transumptioestquoddamnaturalevelamen'sub paragrafo seguen-

lla
he ne

la
ne
u1-

p.of"irrr-ttut>> e, nel quo rerum secfeta occultius et secretius terrena nella Gerusalemte, 1a trasfig.,.urtor.-f,;;;i;i." della.Gerusalemme verbale bens storico: so10 non me celeste chiarisce i",i^rri di un discorso a significare p:t..uiu di metafora non il nome della Gerusaiemme terrena ud essr. figura della ultratefrenau'' l'ultraterrena, la Gerusalemme tefrena cleilLsegesi figurale non fosAd ogni modo, qualora l,esempio anronomastico delle intenzioni dell'autore' poco oltre se sufficient. u

.oniiri."." if iettore

lte ric
n-

mi
etl/tuf a

[e,
nio'

Boncompagnocital,eucaristiaperesemplificarelatransumpticlcheawenga senzasomiglianzatraiclueogg.ttipostiinanalogia(dalmomentocheilpane momento che dopo il Concilio latenon assomiglia alla larne di iirto)i'. Dal avrebbe potuto permettersi di discoranense 1' (rzr5) difficilmente qualcuno e non ,.-pli.emenre sjmbolico-rituale noscere p.,bbli.u-"ii., pr.r"" reale. certifica come Boncompagno riconoscesse de1;a tran s ubst an tiailo, l'e-pio anche ontologica. La conchrsione discende aIIa transumptro uJn"i^Lr-rri. Loralitas' m.etaphora et queljnaturale: <<lnsuper omnis allegoria' tropologia' et debent merito nominari' quia bet locutio figurata transumptio"t' po"t'tl
delie c]ue cfr, Bene F]orentini, ;9. Per la distinztone Antenore' Pado'a I98l' Alessio, C G. ii tli,a-."."t, Candelabrum tt 46-7 e nuovanente VII 66'8 ezz8-9'

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i',tr,*"^ . Rheroricn

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due Gerusale**"t, "dll Bologna 1892, t. t,, pp";;u-;;;"t'

rX r (e crr. 3 per l'esempio delle kiidly.Medii Aeui'Yitano' inBibliorheca ."?^ i A Gaudenzi' pp' tit onth" tla Ariani' I <metat'oristni> cliDante' cit''
nouissinta

'

rodo icato eo)l. risol-

"-rzr. wi,IX l
carne
guine>>.

tl,dt:LsumntLtr" g, Qurmoclo uctcabulum secundum occultarn similitudinem Panis cum suum' corpu's in trr,-r..,-puit Don]inus psnem<per occuham ,-iu;;i;;; cum s,nsimilitudinem habet aliquam ,iJo"i, sed vinum habere ,i-ilir*;;;;;,""

LTf

omnis, qui unum ponit et aliud intelligit, sine omni dubitatione transumit>>ur' S"rru'pr"rtur" u B-on.ompagno una dottrina sistematica, chiaro per che ci , t.orr agh antipodi ,li Tomaso. Alla netta distinzione di allegoria verbale nozione genee fattrral.,-non.h riduzionismo deila prma, risponde qui una ele umani i traslati pari titolo figurae dis' ralissima,'e vaga, che incorpora a come rnetafora di fistretta nozione seminate ,lalla Pror,.idenza divina. A una similarit della base procedimento solo retorico ne risponde un'altra che, sulla p"t"ri"""i e (in uerbis o in factis qualcosa sta per qualcos'altro in ragione dei tipp."l analogici che sussistono tfa i termini correlati), ha la pretesa di inglob-rri urr.h" le"allegorie storiche della Scrittura in un <<panmetaforismo>> la cui

poftata certamente anche ontologica6a. Come evdente, a qreste due nozioni i -"tuforu corrisponde un diverso modo d'intendere le delmitazioni cliscipiinari e ie competenze reciproche.Iloperazione di Tommaso a doppio taglio: mentfe riconosce la specificit della retorica e dei suoi procedimenti, le pone limiti rigidissimi e suificientemente solidi per mettere al riparo la teologia da ogni inc-ursior..u;. Queila di Boncompagno, ricostruibile nelia filigrana di affer 'azionidi altri dettatori del milieu bc,lognese, ingrossa a dismisura i fenomeni po, indagabili clallo studoso di retoric a rn gtazia di quelle che, con il senno di
si diranno le sue competenze semiotiche' Pur in assenza di una teor.ia della metafora degna di questo nome,

il X]]I conin loro tra metaforico del concezioni di secolo restituisce una pluralit di consolidamento la fase con flitto. Ci non casualmente in concomitanza clel discorso teologico come forma autonoma dalle altre, tanto dalla /ectio sacra qLlanfo .lall invenzione poetica. Quando, in riferimento alla citica primo, aristotlica dei modelli platonici, Tommaso commenta: <<Dicit ergo

sensibilium et mathematicorum eo quod quod dicere species "rr..""-plaria huiusmodi causas participent, est dupliciter inconveniens. [...] Alio modo quia est simile metphors quas poetae inducunt, quod ad phlosophum non equivale a porre i.rtirr.rr,. Nam philsophni ex propriis docere debet>>66, c moderna elegl dir.o.ro flosfico ieologic quella regola che la filosofia " ger come propria. A porlo-poi, per paradosso della stofia, su fondamento fristotelico*ladlove il pensiro novecentesco ha eletto Aristotele, un altro Aristotele <1a quello d,.iluMrtofitica, ad auctoritas prima in fatto di metafore' per uno ,gruro fetrospettivo memore delle fratture a venife - di quella tra filosofia e-letteratura, c-erto, ma anche della frattura tra quelle che Charles (gi entfaPercy Snow battezz le <due culture>>, I'urnanistica e la scientifica to in crsi il miraggio di assoluta pertinenza filosofica)u'-, il XIII secolo e lo
Ivi, IX

cit. 6i. err".t'usp.tto ,ottoii.rento con vigore da Copeland, Rhetoric and_the Politics, Edizio" Perotto' A. di L. cura it. a trad. con t5,2lr, t, lict. metaph. In Aquino, . f Z. ihomu, ne delio Studio Domenicano, Roma zoo4, p, z8z' con 67. cft. c. P. Snow, Le due culture (rqtq), trad. it, di A, carugo, a cura di A. Lanni, interventi di G. Giorello, G. O. Longo, P' Odifreddi' Marsiio' Roma zoo;'
zrz

t^ di <panmetaforismo> da Ariani' ia clefrrizione particolarmente ^zzecc "rnclafnrismi" diDante. cit.' p 3r. .

63.

nip*ra.

14.

statuto della metafora si configurano come terreni di indagine specialmente stimolanti. Ci precisamente in ragione della loro larente conflittualit, dello slittamento delle zolle in atto che, non ancora del tutto consumato, produce una superficie di faglia instabile e a suo modo feconda, come il singolare tentativo di sintesi dantesco tra <<allegoria dei teologil> e <<allegoria dei poeti>> basta a testimoniare.

LL)

Riassunti - Abstracts

Elisa Brilli
L-a

,i"Ji...*ti sullo-statuto clella metafora o La rassegna bibtiograhc;ff;;il;r"..a.gri fondamentale del riconoscimento *tti*e ;;;;;ti t nella cultura medievaie ''"ff"' non,dapartedegli'"'";JJ;;;il;"r'a='r"";*.f
ltt1.lche

Stato dcllarte metafora nelMed'i'oeuo'

domanda

*:':run:l*:\((:r'!K:?!tt:*ijlHtmm:::l,i*:*:i:5xn':;l neglt medievale in particolare


i.ul"r,"rn,ura luppati in altri
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"InUnr.ai*f,"iJ. :Ui:*J'::i qri.'@:r'l^,*lktni:ffi1*#**m5:Tl'1ff

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analvsis of the metapn"'1"

,rrrd'", carried o"t

tonclusion' i"'lint"^.;;-;h;;oplt"rt' "l'a-t'ilt::t-"" highlights the t.JJ * Boncompagnoand position an understanding the Thomistic u" ul'o 'affords various points of ""* "i""li;;t*.t*q:t;;"";; to the formalisadon of in of the notion "f -i "Oi* "tutio" of ther differences ir,,J*

th-e comparison between

ift. i.ft"fr"ic

and theological question'

Lorenzo De Santis

atylib'y d'iLucano (ptoue Imoia II conmento d'iBenuenuto dalnola t'"di'in"dJi;;;""; di Benvenuto da


I1

per'1t1'edizione)

contributo

,,""'::l;;;;;;'^

auiriu,odiL,,.,no'j#i,.."3ffi

j;:l*,#j';,tl'*'$;',miil{i3::Tll1:

*r quale. esemplata I'edizione; di pagna' Nella parte conciupi i:*:m".::l3i"l""i;;;;.;*;il*u,'o..,itt"r.*"."'. a del commento .o., uppuruio resto il laerzapresenta di Lucano storico o poeta d"l to-*#o' 'ul ptblema riflette siva l'autore '"11" ';;;'"di Benvenuto' ,rril'rrro delle fonti da parte
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Pharsalia' Book vt Benaenutodalmola,smffin'er'taryonLuano'sBookw(proofsforanedition) .#;.;,;;ot".,"ot

The essay concerns;#;;;;

a Imola's

11)

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