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Uniersit de Reims Champagne-Ardenne

LCOLL DOC1ORALL DL SCILNCLS DL L`lOMML L1 DL LA SOCIL1L


Uniersita degli Studi della Repubblica di San Marino
SCUOLA SUPLRIORL DI S1UDI S1ORICI
_________________________________________________________________________
1hese de doctorat en cotutelle
cievce. ae t `.vti qvite - tori a .vtica

Prsente et soutenue a l`Uniersit de San Marino par
M. Steano MICUNCO


La geographie dans la Bibliothque de
Photios: le cas d'Agatharchide

La geografia nella Biblioteca di Iozio:
il caso di Agatarchide



1hese dirige par M. le proesseur Didier MARCO11L
et par M. le proesseur Luciano CANlORA


Membres du jury
M. le proesseur Paulo BU11I DL LIMA
M.me le proesseur Silia RONClL\
M. le proesseur Peter SClRLINLR


Octobre 2008
_________________________________________________________________________
Anne Uniesitaire 2008,2009




!!!
|ntroduztone


1. A bordo de/ Naurilus

- Deresrable, monsieur Aronnax. Les hisroriens grecs er larins n`en
parlenr pas son avanrage, er Srrabon dir gu`elle esr parriculieremenr
dure l`epogue des venrs Lresiens er de la saison des pluies. L`Arabe
Ldrisi gui la depeinr sous le nom de golre de Colzoum raconre gue les
navires perissaienr en grand nombre sur ses bancs de sable, er gue
personne ne se hasardair y naviguer la nuir. C`esr, prerend-il, une mer
sujerre d`arrreux ouragans, semee d`les inhospiralieres, er gui n`orrre
rien de bon ni dans ses prorondeurs, ni sa surrace. Ln errer, relle esr
l`opinion gui se rrouve dans Arrien, Agarharchide er Arremidore.
- n voir bien, repliguai-je, gue ces hisroriens n`onr pas navigue bord
du ^outt/u.
1


Ancora nel X!X secolo il Mar Eosso e le sue regioni
cosriruivano un morivo lerrerario gravido di spunri meravigliosi.
Lasciaro il Mare di man, il sorromarino del Capirano Nemo si
dirige spediro nelle acgue del Mar Eosso, il proressor Aronnax,
ospire e prigioniero di guel prodigio recnologico, non puo rar a
meno di ripercorrere la rilevanza srorica di guel bacino - ricordando
rra l`alrro l`imporranza che ebbe al rempo dei Tolomei - e
ammirarne le meraviglie soprarrurro raunisriche. Cerro, non
conrronreremo le conoscenze scienririche dell`rrocenro con guelle
dell`er ellenisrica, ma si puo osservare come anche gli aurori che
nell`anrichir si sono dedicari alla rrarrazione della coqpqio, le
regioni del sud, si dilungavano spesso in compiaciure descrizioni

1
J. Verne, Vtnt mt//e /teue ou /e mer (1870), parre !!, cap. !V.
|ntroduztone
!V
degli animali che le popolavano, producendo racconri ai limiri della
credibilir. Cio era dovuro in parre alle ronri di cui disponevano, in
molri casi relazioni di viaggio e resrimonianze di esplorarori, se non
srorie locali piu o meno condire da componenri miriche. Ma spesso
gli aurori sressi rendevano a caricare i rrarri piu sensazionali delle
loro esposizioni, alimenrando cos un inreresse per l`esorico
(parricolarmenre in relazione alle regioni meridionali e orienrali) che
riscuorer un longevo successo, perrino - come avremo modo di
vedere - in chi legger guegli scrirri in epoca bizanrina.
A bordo del ^outt/u il proressor Aronnax - che con la sua
opera |e Mytere de rond /ond ou-mortn si derinisce uno
specialisra nella parre oscura della sroria narurale - si rrova sospeso
rra il mondo del ranrasrico e l`indagine scienririca, conrorraro nel suo
periplo arrorno al mondo dai libri della ricca biblioreca del Capirano.
!l sommergibile e punro d`osservazione privilegiaro non solo dei
rondali marini, ma anche dei luoghi e delle vicende dell`uomo. !l
viaggio di Agararchide - l`aurore di cui ci occuperemo in guesro
srudio - e ben piu conrenuro: i cingue libri del Mor loo
descrivevano luoghi ed evenri, popolazioni e civilr, rauna e mtrobt/to
relarivi alle regioni che si arracciano su guel bacino
2
. !ndagine
geograrica, concessioni alla rerorica, asperri sroriograrici e rirlessioni
rilosoriche rrovavano armonica composizione nell`unico ressuro
connerrivo della paradossograria. L`opera di Agararchide - a guanro
si puo giudicare da guel che ne e rimasro - non seguiva un
andamenro periplograrico se non a rrarri, per l`essenziale, si rrarrava

2
!l nome q `Eqt0qo (0ooooo) indicava generalmenre l`inrera esrensione di
acgue dalla cosra orienrale dell`Arrica all`!ndia (ad esempio in Lrodoro !, 180, 1
ra rirerimenro all`ceano !ndiano), si rrova ralvolra urilizzaro in relazione a
singole porzioni di guesro mare, come il Colro Persico, o guello che
errerrivamenre noi oggi chiamiamo Mar Eosso.
|ntroduztone
V
di un`operazione erudira porrara avanri da un dorro che, conrorraro
dai libri della ricchissima biblioreca di Alessandria, posava il suo
occhio su regioni lonrane e poco nore, dalle guali poreva rrarre anche
spunri di rirlessione sulla condizione dell`uomo e sulla rase srorica
che arrraversava. Non sappiamo guanro Agararchide abbia
errerrivamenre viaggiaro, e possiamo solo a rrarri srabilire cosa gli
derivi dall`osservazione direrra, cosa da resrimoni oculari, cosa dallo
spoglio di documenri e opere lerrerarie. Ma le religuie del rrarraro sul
Mor loo, a loro modo, cosriruiscono il nosrro ^outt/u, il biglierro
per un viaggio arrraverso le conoscenze greche a riguardo di un
mondo che nel !! sec. a.C. era ancora percepiro come lonrano e
sconosciuro, e la cui alrerir era spesso punro di parrenza per
indagare la propria idenrir.

2. |tnteree dt un btzonttno
Dobbiamo la sopravvivenza del Mor loo principalmenre a
Iozio, parriarca di Cosranrinopoli nel !X sec., che nella cosidderra
ltb/toteco, una silloge di norizie bio-bibliograriche ed esrrarri di
aurori di lingua greca, conserva inrormazioni sulla vira, la produzione
e lo srile di Agararchide (capirolo 21`) ed un`ampia scelra di esrrarri
dai libri ! e V del rrarraro (capirolo 250).
La narura della ltb/toteco e srara a lungo dibarrura. La lerrera a
Tarasio - un`episrola dedicaroria conservara nel primo roglio
dell`aurorevole ms. A (Morc. Gr. 450, rine !X sec.) -, nonche la reale
inrirolazione della silloge presenrano l`opera come una raccolra di
schede che darebbero conro delle lerrure rarre da Iozio in assenza
del rrarello Tarasio. Diversi indizi rurravia, come le incongruenze con
guanro arrermaro nell`ulrima pagina (la cosidderra posrrazione),
alcuni dari inrerni e la sressa esrensione della ltb/toteco porrerebbero
|ntroduztone
V!
a pensare che essa rispondesse a un progerro ben piu ampio di guello
annunciaro all`inizio
`
.
Le opere recensire vanno dall`anrichir classica al periodo
conremporaneo dell`aurore, e abbracciano numerosissimi generi
lerrerari. !l cararrere delle to0coci di Iozio e esrremamenre
ererogeneo: alcune schede riporrano in poche righe semplicemenre i
dari di aurore, rirolo e numero di libri, molro piu rreguenremenre il
resoconro rornisce un riassunro, corredaro di inrormazioni sulla vira
dell`aurore in guesrione e di un giudizio srilisrico da parre di Iozio,
in molri alrri casi il parriarca orrre vere e proprie raccolre di esrrarri
delle opere lerre, esrendendosi anche per diverse pagine.
uesra mancanza di unirormir, assieme all`assenza di un piano
deriniro, alla presenza di appunri personali, di doppie recensioni per
una sressa opera (come nel caso di Agararchide), e in generale
all`evidenre mancanza di revisione suggerisce di ravvisare nella
ltb/toteco non ranro un`anrologia desrinara alla pubblicazione, ma
una raccolra di vere e proprie note dt /etturo in grado di racconrarci
molro sul runzionamenro di una cerchia di erudiri come guella che si
raccoglieva inrorno a Iozio. Dai loro inreressi, alla disponibilir di
libri al loro rempo, dalla maniera di rapporrarsi ai resri, alle modalir
di riassunro e commenro: la ltb/toteco e una resrimonianza viva
dell`arrivir culrurale arrorno al parriarca.
La vasrir e il cararrere mulrirorme della ltb/toteco ranno s che,
per comprenderla a rondo, gli indispensabili srudi generali debbano
essere arriancari da indagini speciriche sulle vene remariche che la
innervano e sui singoli capiroli di cui essa si compone: alla luce di
guesre indagini ci si puo avvicinare con maggiore consapevolezza
all`insieme. !n guesro rilone di srudio si pongono, ad esempio, le

`
Ne parleremo nella conclusione di guesro lavoro, cap. V!!!, 7.
|ntroduztone
V!!
lec/erc/e ur /o C/retomot/te de |roc/o di Alberr Severyns, che
orrrono molro piu che un`analisi del capirolo 2`9 della ltb/toteco, a
parrire dalla rradizione manoscrirra dell`opera di Iozio, o il saggio di
Thomas Hgg |/otto o/ Vermttt/er ontt/er |tterotur, che a parrire
dallo srudio di alcuni capiroli
4
ricava dari e osservazioni sulle
recniche di riassunro ed excerptum di Iozio valevoli per l`inrera
ltb/toteco.
Nel solco scavaro da guesri e da diversi alrri srudiosi
5
inrende
inserirsi guesro nosrro lavoro sugli inreressi geograrici nella
ltb/toteco, condorro parricolarmenre a parrire dall`analisi dei capiroli
dedicari ad Agararchide. Nella prtmo porte si daranno le coordinare
essenziali sul geograro di Cnido e sulla sua produzione, racendo il
punro su alcune delle numerose guesrioni legare a guesro aurore.
La econdo porte e cosriruira dallo srudio del resro, che presenra
una nuova rraduzione dei capiroli 21` e 250 della ltb/toteco, e uno
srudio sinorrico con la ltb/toteco tortco di Diodoro Siculo (libro !!!,
12-48), che rornisce una parallela rradizione tndtretto del V libro del
Mor loo di Agararchide
6
. !l rine principale della sinossi sar di
conrronrare l`uso che di Agararchide hanno rarro i due aurori, nel
renrarivo di dererminare, volra per volra, guale resro sia piu redele

4
Soprarrurro i due su Iilosrraro (44, 241), ma anche Merodio (2`6, 2`7),
!merio (24`), Plurarco (245), Llio Arisride (246), Dione Crisosromo (209),
Procopio (6`), Ilavio Ciuseppe (2`8).
5
Si pensi agli inrervenri di Jacgues Schamp sulle pagine roziane dedicare a
Ilavio Ciuseppe (SCHAMP 1982b), Plurarco (SCHAMP 1982a, SCHAMP 1995), e
alle Vtte det dtect orotort otttct (SCHAMP 2000), o ai conrriburi apporrari da Jonas
Palm proprio a riguardo di Agararchide nel suo srudio sulla lingua e lo srile di
Diodoro Siculo (PALM 1955).
6
Da Agararchide dipende anche Srrabone XV!, 4, 5-20, ma per il rramire di
un alrro aurore che a guanro pare ne aveva rarro ampio impiego, Arremidoro di
Lreso. !l resro di Srrabone presenra, in maniera piu condensara, /t tet
contenutt che si leggono in Diodoro e in Iozio, esposri per lo piu ne//o teo
uccetone, e con un elevaro rasso di cotnctdenze /ettero/t (rirroveremo la sressa
dipendenza di ronri anche in alcuni passi del libro XV!! di Srrabone).
|ntroduztone
V!!!
alla ronre, ma soprarrurro di comprendere le modalir di lavoro di
Iozio (e, incidenralmenre, di Diodoro) di rronre ai resri. Se da un
laro e vero che Diodoro opera una rielaborazione di Agararchide in
guanro ronre, menrre Iozio ne sra racendo un riassunro, e dungue in
linea di massima il secondo dovrebbe essere il piu vicino
all`originale, dall`alrro laro osserveremo che non sempre il resro della
ltb/toteco e cos lerrerale, e anzi il recensore ra emergere la propria
personalir a piu livelli, con la rte/oboroztone /tnutttco e con
tnterventt e oervoztont tn prtmo perono.
uesri ulrimi dari saranno raccolri ed elaborari nella terzo porte
di guesro lavoro, piu speciricamenre dedicara a Iozio, guando
renreremo di enrrare nella sua cerchia e comprendere alcune delle
dinamiche che hanno porraro alla cosriruzione della ltb/toteco.
Vaglieremo l`inreresse per la disciplina geograrica nella silloge
roziana rravalicando le parrizioni in generi lerrerari
7
, e
conresrualizzando i capiroli su Agararchide nell`economto della
silloge. Scenderemo inrine nello specirico degli esrrarri dal Mor
loo, arrronrando le guesrioni della doppia recensione e degli
inrervenri arrivi di Iozio nel capirolo 250, e cercando ancora una
volra di chiarire che la ltb/toteco non e un`opera derinira e univoca,
ma la srrariricara resrimonianza di una vira di srudi.


7
Si e rirenuro opporruno anche chiarire in che rermini, per l`anrichir e per il
periodo bizanrino, si possa parlare di un genere lerrerario geograrico,
parricolarmenre con l`indagine sulle origini del rermine cmqoqio e sulle sue
evoluzioni semanriche.

!X
lum


LA CLCEAPH!L DANS LA l|l||OTH|QU| DL PHT!S:
LL CAS D`ACATHAECH!DL DL CN!DL


La presenre rhese a pour objer la ltb/tot/eque de Phorios de
Consranrinople (parriarche du !X
e
siecle), recueil hererogene de
norices bio-bibliographigues er d`exrrairs d`aureurs. n
approrondira l`inrerr geographigue gui se maniresre dans de
nombreux chapirres (gu`on appelle generalemenr, mais
impropremenr, codtce) de cer ouvrage, er parriculieremenr dans les
chapirres 21` er 250, gui porrenr sur Agarharchide de Cnide (!!
e
av.
J.-Ch.). Cerre erude orrre une conrriburion au debar sur la srrucrure
er le caracrere de l`anrhologie de Phorios, er sur les modalires selon
lesguelles elle a ere composee, des guesrions gui presenrenr encore
aujourd`hui beaucoup d`aspecrs obscurs.
Ce rravail s`arricule en rrois parries. La premiere esr une
inrroducrion Agarharchide er son rraire sur la Mer loue,
l`ouvrage lu er resume par Phorios. La deuxieme porre sur le rexre :
on y rrouvera la rraducrion des chapirres 21` er 250 de la
ltb/tot/eque (il s`agir de la premiere rraducrion en langue iralienne
depuis celle de C. Compagnoni en 18`6
1
) er une mise en synopsis
des exrrairs par Phorios du livre V de la Mer loue er du reemploi
des mmes mareriaux par Diodore de Sicile, dans le livre !!! de sa
ltb/tot/eque /ttortque. La rroisieme parrie expose les resulrars de ce

1
CMPACNN! 18`6, vol. !, pp. 24-78.
lum
X
rravail : une erude de la geographie comme discipline er une
evaluarion de l`inrerr porre par Phorios cerre mariere rair suire une
analyse des donnees de la synopsis. Sur la base de ces donnees, on
essaiera de comprendre commenr la ltb/tot/eque s`esr consriruee
dans la rorme ou nous l`avons aujourd`hui.

***

1. Aot/orc/tde et /o noture de /o Libliorhegue
La narure de la ltb/tot/eque a ere longuemenr debarrue.
L`eprre Tarase - une lerrre de dedicace conservee sur le premier
reuiller du manuscrir le plus ancien (A, Morc. Gr. 450, rin du !X
e

siecle) -, auranr gue le rirre verirable de l`anrhologie
2
presenrenr
celle-ci comme un recueil de riches gui rendraienr compre des
lecrures de Phorios en absence de son rrere Tarase. Divers indices
cependanr, ainsi gue des inconseguences par rapporr ce gu`on
arrirme dans la derniere page (la prerendue posrrace), cerraines
donnees du rexre, er mme la consisrance de la ltb/tot/eque donnenr
penser gu`on a arraire un projer bien plus ambirieux gue
l`annonce de la prerace
`
.
Les ouvres passees en revue vonr de l`anriguire classigue la
periode conremporaine de l`aureur, er concernenr de rres nombreux
genres lirreraires. Le caracrere des to0coci de Phorios esr
exrrmemenr hererogene : cerraines riches reporrenr seulemenr, en
guelgues lignes, les donnees suivanres : nom de l`aureur, rirre er
nombre de livres de l`ouvre lue , bien plus rreguemmenr le compre

2
`Aoqqq xoi otvoqi0qoi fmv ovcvmocvmv qiv pipimv mv ci
xcqooimoq oiovmoi o qoqcvo qmv oocqo Toqooio cqfqoofo
cofi oc fotfo cixooi ocovfmv cq' cvi fqioxooio.
`
Sur ce rheme cr. ch. V!!!, 7.
lum
X!
rendu rournir un resume accompagne de renseignemenrs sur la vie
de l`aureur en guesrion er d`un jugemenr srylisrigue du recenseur ,
dans beaucoup d`aurres cas le parriarche orrre de verirables recueils
d`exrrairs des ouvres lues, gui ronr l`objer de longues pages.
Ce deraur d`unirormire, ainsi gue l`absence d`un plan derini, la
presence de nores personnelles er des doublers (c`esr--dire les
ouvres donr Phorios s`occupe dans deux chapirres dirrerenrs,
comme c`esr le cas - d`apres nous - d`Agarharchide), er en general
un mangue evidenr de revision ronr penser gue la ltb/tot/eque n`esr
pas exacremenr une anrhologie desrinee la publicarion, mais un
recueil de verirables nores de lecrure gui peuvenr nous renseigner sur
le roncrionnemenr d`un cercle d`erudirs comme l`erair celui de
Phorios. Sur la base des exrrairs de la Mer loue d`Agarharchide,
conrenus dans le chapirre 250, nous pouvons saisir la vraie narure de
la ltb/tot/eque comme un remoignage vir de l`acrivire culrurelle
aurour du parriarche, er nous pouvons obrenir des donnees
imporranres sur les inrerrs de ces erudirs, sur les livres donr on
pouvair disposer leur epogue, sur la raon de se reporrer aux
rexres, sur les raons de resumer er de commenrer.
L`ampleur er le caracrere mulrirorme de la ltb/tot/eque exigenr,
pour bien comprendre la narure de celle-ci, gue les erudes generales
soienr supporrees par des recherches specirigues consacrees aux
rilons rhemarigues gui en consriruenr les nerrs, er sur les chapirres
donr elle esr composee. A la lumiere de ces engures on pourra se
raire une idee plus nerre de l`ensemble. Dans ce genre d`erudes nous
rrouvons par exemple les lec/erc/e ur /o C/retomot/te de |roc/o
d`Alberr Severyns, gui orrre bien plus gu`une analyse du chapirre
2`9 de la ltb/tot/eque, parrir de la rradirion manuscrire de l`ouvre
de Phorios , ou l`essai de Thomas Hgg |/otto o/ Vermttt/er ontt/er
lum
X!!
|tterotur, gui sur la base de cerrains chapirres rire des donnees er des
observarions sur les rechnigues de resume er d`excerptum de Phorios
applicables la ltb/tot/eque rour enriere.
Dans le sillage de ces savanrs er d`aurres
4
, nous avons conduir le
presenr rravail sur les inrerrs geographigues dans la ltb/tot/eque, en
parriculier parrir de l`analyse des chapirres consacres
Agarharchide.

2. Aot/orc/tde de Cntde
Dans une revue des personnalires celebres de Cnide, Srrabon
nomme en second - apres Ludoxe - Agarharchide, er le signale
comme o cx fmv cqiofmv, ovqq otqoqct, ecrivain er
philosophe periparericien
5
. A l`exceprion des rares donnees gu`on
peur rirer (direcremenr ou indirecremenr) des rragmenrs du mme
Agarharchide, le remoignage de Srrabon esr l`unigue inrormarion
biographigue rournie par les aureurs anciens. Le peu gue nous
savons son egard, nous le devons Phorios, gui dans le chapirre
21` nous rournir - comme souvenr dans la ltb/tot/eque - des
renseignemenrs er des nores srylisrigues sur l`aureur gu`il a lu.
Agarharchide, acrir au !!
e
siecle av. J.-Ch., rur proresseur de
grammaire er de lirrerarure, er sa carriere se concenrra aurour de
deux imporranres personnalires imporranres de son remps : Cineas,
dans le cercle de gui il erair 0qcfo, er Heraclide Lembos, aupres
de gui il raisair roncrion de secreraire er lecreur. Ce rur
vraisemblablemenr Heraclide gui l`inrroduisir la cour des

4
On pense notamment aux tudes de Jacques Schamp sur les pages de Photios
consacres a llaius Josephe ,SClAMP 1982b,, Plutarque ,SClAMP 1982a, SClAMP
1995,, et aux 1ie ae. ai oratevr. attiqve. ,SClAMP 2000,, ou a la contribution de Jonas
Palm sur Agatharchide dans son tude sur la langue et le style de Diodore de Sicile
,PALM 1955,.
5
Srrabon X!V, 2, 15.
lum
X!!!
Prolemees, er ce rur l gu`il accomplir les erudes grce auxguelles il
composa ses ouvres les plus imporranres : l`Ate, l`|urope, er la Mer
loue. Cerre derniere rur probablemenr rerminee hors d`Lgypre : les
evenemenrs polirigues de la seconde moirie du !!
e
siecle av. J.-Ch.,
avec les conrlirs dynasrigues enrre Prolemee V!!! Lvergere !! (dir le
Physkon) er Cleoprre !!, empcherenr les inrellecruels de rravailler
sereinemenr Alexandrie. Le changemenr de la siruarion polirigue
expligue la vigoureuse polemigue gue rraduir le rraire sur la Mer
loue d`Agarharchide conrre l`imperialisme des Prolemees. Nous en
rrouvons les rraces les plus evidenres dans la descriprion des
condirions de rravail des esclaves dans les mines d`or, er dans les
rerlexions philosophigues sur la nave innocence des popularions
non civilisees de la Mer Eouge (dans ces rerlexions nous semble
rormule tn nuce le myrhe - cher la philosophie des Lumieres - du
bon sauvage ).
Cerre mariere esr l`objer du chapirre !. V!L LT CNTLXTL
H!STE!UL, ou nous avons recueilli er recompose les inrormarions
gui nous viennenr des sources anciennes (rragmenraires pour cerre
periode
6
) au sujer des personnalires avec lesguelles Agarharchide
enrra en conracr er des evenemenrs de son remps (la sixieme Cuerre
de Syrie, les epurarions de Prolemee V!!!).
Ln second lieu, nous rournissons les indicarions essenrielles sur
la producrion lirreraire d`Agarharchide (chapirre !!. GUVEL). De
cerre engure nous rirons la conclusion gue les rraires sur l`Ate er
sur l`|urope d`un cre er les livres sur la Mer loue de l`aurre, bien
gu`ouvrages disrincrs, repondenr au mme crirere
hisroriographigue : une iofoqio rondee sur une base geographigue
gui plonge ses racines dans l`ancienne rradirion logographigue, mais

6
n pense norammenr Polybe, Diodore, Tire-Live.
lum
X!V
gui se developpe aussi dans le sens de la recherche erudire chere aux
savanrs d`epogue hellenisrigue. Dans le rraire sur la Mer loue,
engures geographigues, concessions la rherorigue, aspecrs
hisroriographigues er rerlexions philosophigues rormenr une
composirion harmonieuse dans un seul rissu connecrir : celui de
la paradoxographie.
Ln ce gui concerne les deux aurres ouvrages, nous nous
sommes concenrres surrour sur l`Ate, donr nous rerrouvons deux
longues secrions dans la ltb/tot/eque /ttortque de Diodore de Sicile.
Ceneralemenr les savanrs limirenr !, `7-41 er !!!, 5-10 les parries
de la ltb/tot/eque /ttortque gui auraienr pour source Agarharchide.
Nous avons cherche monrrer gu`en errer le geographe de Cnide esr
la base de !, `2-41 (comme le pensair dej Jacoby) er de !!!, 2-10. !l
ne raur pas, peur-rre, chercher dans ces secrions l`exacre
rranscriprion lirrerale d`Agarharchide, mais cer aureur a suremenr ere
urilise par Diodore comme source guide , c`esr--dire comme
rererence pour le developpemenr enrier sur l`Lgypre er sur
l`Lrhiopie
7
.

3. |o ynopt
La deuxteme portte de la rhese s`arrache l`erude du rexre de la
Mer loue er presenre une nouvelle rraducrion (en langue iralienne)
des chapirres 21` er 250 de la ltb/tot/eque (chapirres !!! er !V de la
rhese), ainsi gu`une mise en regard (chapirre V) avec la ltb/tot/eque

7
Du resre c`esr Diodore-mme gui juge rres ravorablemenr l`apporr
d`Agarharchide au sujer de ces regions, cr. Diodore !!!, 11, 2 : `Ao0oqioq cv
oq o Kvioio cv fq octfcqo pipm fmv cqi fqv `Aoiov, xoi o fo
cmqoqio otvfoocvo `Aqfciomqo o `Eqcoio xofo fqv oooqv pipov,
xoi fivc cfcqoi fmv cv Aitfm xofoixotvfmv, iofoqqxofc fo ciofo
fmv qociqqcvmv cv ooi ocoov ciftovotoi.
lum
XV
/ttortque de Diodore, !!!, 12-48 (rradirion parallele du livre V de la
Mer loue d`Agarharchide)
8
.
La division du rexre suir les paragraphes de l`edirion de K.
Mller (GGM, vol. !), chacun desguels nous avons adjoinr un
commenraire. Ces paragraphes onr ere ulrerieuremenr divises en
sous-secrions, sur une base rhemarigue, pour racilirer le
rapprochemenr des parries de rexre correspondanres. Le caracrere
gras signale les mors gui rigurenr ranr chez Phorios gue chez
Diodore, de raon raire appararre les passages ou la
correspondance esr la plus marguee er, par conseguenr, guelles
parries correspondenr le plus l`original d`Agarharchide. Les
expressions comparables er les aurres elemenrs signiricarirs, examines
dans les commenraires, onr ere soulignes.
La synopsis permer rour d`abord une meilleure comprehension
du rexre d`Agarharchide
9
. Tourerois le bur principal a ere de
comparer la lecrure d`Agarharchide par les deux aureurs, en essayanr
de dererminer, chague rois, le rexre le plus ridele la source , on a
surrour cherche comprendre les modalires du rravail de Phorios (er,
incidemmenr, de Diodore) race au rexre.
Diodore propose une reelaborarion d`Agarharchide comme
source, randis gue Phorios en rair un resume, er donc en general le
deuxieme semblerair le plus proche de l`original. Mais dans la
synopsis nous avons monrre gue le rexre de la ltb/tot/eque n`esr pas
roujours si lirreral, er gu`au conrraire le recenseur revele sa
personnalire sur plus d`un niveau d`inrervenrion. D`aurre parr c`esr

8
n comparera aussi Srrabon XV!, 4, 5-20, chez gui la source esr encore
Agarharchide par l`inrermediaire d`Arremidore.
9
Lien sur, la comparaison permer aussi des observarions uriles pour la
contttutto textu.
lum
XV!
souvenr Diodore gui monrre une dependance lirrerale
d`Agarharchide.
uanr aux modalires du rravail de Phorios, on a
parriculieremenr considere les manieres d`abreger le rexre. Nous
avons signale plusieurs rechnigues
10
, donr il raur cirer ici les
principales
11
.
Eerormularion + conservarion des rermes originaires. C`esr
peur-rre la modalire la plus narurelle er la plus employee : on
conserve les rermes rechnigues er ceux gui sonr specirigues du
sujer donr il s`agir, en rerormulanr le conrexre de raon plus
concise.
Eerormularion + simpliricarion. Une expression complexe esr
rerormulee de la raon la plus simple, en employanr d`aurres
rermes.
- 58d
12
: fmv otqovimfofmv oq' otfoi ot
tcqpoovfmv = moi oc ot ciov.
- 71a: oxq oc xoi pio oqoqoiov ov ccqovfi =
ccqovfo cv ot cicfoi.
- 102b: ce genre de rerormularion peur abourir une alrerarion
des inrormarions : fo cv sntguoo, fo o' oqtqocioci
ftot ci fmv xiovoxqovmv covfo = sntguoou fc
xoi oqtqot.

10
Narurellemenr on ne doir pas enrendre ces rechnigues comme des
procedes appligues roujours consciemmenr par Phorios : elles sonr plurr des
modalires gui se reperenr donr l`analyse er la connaissance nous aidenr
comprendre l`acrivire des erudirs byzanrins race aux rexres.
11
La lisre complere, avec plus d`exemples, se rrouve la rin de la synopsis.
12
Dans chague couple de phrases, la premiere esr riree de Diodore, la seconde
de Phorios. Les numeros se rererenr aux paragraphes de Mller, les lerrres gui
suivenr les numeros precisenr les sous-secrions de norre synopsis.
lum
XV!!
Eesume au moyen d`une seule expression. C`esr le cas des
lisres gui sonr simpliriees en associanr les elemenrs dans une
rormule gui les represenre rous de raon generigue.
- 24a: fot ci xoxotqio xofooixoo0cvfo xoi fot xofo
ocov oiomfio0cvfo, cfi oc fot ooixoi
oiopooi cqicoovfo xoi oio 0tov ci qtoxo
oqoocoocvot = ot coofov xofcci oxqqqo.
- 5`b: xotqov cv qo fqv oo fq io ciqo qqv,
otv oc xo0' tcqpoqv = ov cifqociov xoi cfoiov
cotoi.
Eeconducrion un seul rerme. Periphrases ou expressions
enrieres sonr resumees en un seul rerme.
- `4a: qifotcvoi qo cvo foov cov omqov
oofcotoiv = omqctotoiv.
- 84c: xoqov cv otocvo qcqotooi qcqov = oxoqoi.
Simpliricarion par omission. n ne conserve gue les rermes
essenriels (ici en caracrere gras) d`expressions complexes.
- 57d: `Tno s tmv Itmv ovooocvmv Ai0iomv
nosousvot oioxivotvctotoi qo fot
cifi0ccvot, onot otvfqqioi gmsvot tot tmv
ogumv xsgoot fotfo oc soo xoi tqttxo
xo0cofmfo coqv oqccfoi qciov = Hocotcvoi
oc to fmv oimv otfoi foi fmv oqtmv xcqooiv ooi
qmvfoi, cooi xoi fqfixoi otoi.
Passages elimines. Narurellemenr la raon la plus simple pour
abreger un rexre esr celle d`omerrre des secrions enrieres.
lum
XV!!!
Les donnees de la synopsis onr ere ressemblees er rerravaillees dans
la rroisieme parrie de ce rravail, plus parriculieremenr consacre
Phorios, dans laguelle on essaie d`enrrer dans son cercle pour
comprendre cerrains procedes gui onr preside la consrirurion de la
ltb/tot/eque.

4. ^otonce et vo/utton de /o ,co,poto
Avanr d`engurer sur l`inrerr pour la geographie dans la
ltb/tot/eque, cependanr, il raur se demander dans guelle mesure,
dans l`anriguire er au remps de Phorios, cerre mariere pouvair rre
consideree comme une discipline ou un genre lirreraire (chapirre V!.
LA CLCEAPH!L CMML D!SC!PL!NL LT CMML CLNEL
L!TTLEA!EL).
Lien gue le rerme cmqoqio apparaisse relarivemenr rard, des
ouvrages avec des donnees caracrere geographigue exisraienr dej
des le V!
e
siecle av. J.-Ch. : la Hcqiqqoi d`Hecaree de Miler esr le
premier exemple connu du genre periegerigue er periplographigue,
gui resulre de l`evolurion lirreraire des reporrs de voyage er des
journaux de bord, er gui connarra un ample developpemenr au
cours des siecles suivanrs
1`
. Mais on ne peur pas dire gue cerre sorre
d`ouvrages derinisse un genre lirreraire geographigue trtcto
enu, vu le rle imporranr de la composanre hisroriographigue. Lr
c`esr jusre dans le domaine de l`hisroriographie gue les recherches

1`
Les ouvrages gui avaienr comme rirre Hcqiqqoi (Mnaseas de Parara,
Heraclide le Cririgue, ps. Scymnos, Denys le Periegere, Pausanias etc.),
Hcqiot (|rtp/e dHonnon, Damasre de Sigee, Charon de Lampsague, Scylax
de Caryanda, Andron, Menippe de Pergame, Arrien, Marcien d`Heraclee etc.),
ou Hcqiooo q (Anaximandre, Diceargue de Messine, Ludoxe de Cnide, ps.
Apollodore etc.) sonr nombreux er s`eralenr sur un vasre arc de remps: le |rtp/e
de /o mer extrteure de Marcien se sirue au !V
e
siecle.
lum
X!X
geographigues onr rrouve le rerrain le plus rerrile
14
: les excuru geo-
erhnographigues dans les Httotre d`Herodore, la descriprion de
l`ecoumene dans l`hisroire universelle d`Lphore, la ltb/tot/eque
/ttortque de Diodore avec ses longs developpemenrs sur les
popularions, la raune er sur l`aspecr des lieux decrirs, Theopompe,
Sallusre etc. Sur la base de ces exemples on esr porre abandonner
comme illusoire er anachronigue la renrarive de rracer nerremenr une
ligne de demarcarion enrre les genres de l`hisroriographie er de la
geographie.
Dans l`anriguire, en errer, la descriprion des lieux erair
consideree comme parrie inregranre de l`hisroriographie (la
rormularion la plus claire esr celle de Polybe, dans sa conceprion
rriparrire de l`acrivire hisroriographigue
15
) er le rerme cmqoqio
n`apparur probablemenr gu` l`epogue d`Lrarosrhene de Cyrene (!!!
e

av. J.-Ch.).
A vrai dire les premieres arresrarions connues de cmqoqio
remonrenr roures au !
er
siecle av. J.-Ch. Le premier uriliser le rerme
dans une acceprion large semble rre Srrabon, par gui le vocable
cmqoqio (rour en conservanr son sens premier de
dessin/descriprion de la rerre , er donc aussi de carre
geographigue
16
) esr largemenr employe dans le sens derive - er

14
Le rheme de la presence de la geographie dans l`hisroriographie esr
dirrusemenr rraire dans l`hisroire des erudes sur la geographie dans le monde
ancien. Nous nous limirons rappeler ici l`ouvrage recenr de CLAEKL 1999, gui
analyse le rle er l`inreracrion des caregories de remps er d`espace dans la pensee
anrigue, surrour en relarion avec Polybe, Poseidonios er Srrabon.
15
Polybe X!!, 25e, 1: Tov otfov oc fqoov xoi fq qoofixq iofoqio
toqotoq fqicqot, fmv oc cqmv otfq cvo cv ovfo fot cqi fqv cv
foi tovqooi otqoootvqv xoi fqv oqo0coiv fq cx fotfmv tq,
cfcqot oc fot cqi fqv 0cov fmv ocmv xoi fmv fomv cqi fc ofomv xoi
icvmv xoi xo0oot fmv xofo qv xoi xofo 0ooffov ioimofmv xoi
oioofqofmv, fqifot oc fot cqi fo qoci fo oifixo.
16
Par exemple en X!, 1, 5 er en X!V, 1, 9 cmqoqio a valeur de
descriprion de la rerre , guanr carre geographigue on verra par exemple
lum
XX
plus ramilier aux langues modernes - de geographie comme
domaine disciplinaire. De l`analyse des arresrarions du mor
cmqoqio anrerieures er conremporaines Srrabon (il n`en y a gue
guarre
17
), nous rirons le consrar gu`il nar avec un sens rres
specirigue.
La crearion d`un rerme nouveau esr le sysreme grce auguel la
langue comble ses mangues race de nouvelles exigences, gui
demandenr des derinirions specirigues. La nouveaure, dans ce cas,
esr la carre geographigue, gui l`ge hellenisrigue esr rour aurre
chose gue les precedenres experiences carrographigues (ivoxc fq
q) : il s`agir d`une represenrarion scienririgue er sysremarigue de la
rerre repondanr des rheoremes marhemarigues er des observarions
asrronomigues. Pourranr, le rerme se developpe bienrr, er
desormais chez Srrabon (!
er
siecle), comme on l`a dir, il en vienr
indiguer la discipline geographigue. !l esr rres probable gue
Poseidonios er son ecole aienr joue un rle decisir dans cerre
evolurion concepruelle.
Poseidonios rur lui-mme aureur d`un ouvrage geographigue,
donr le rirre rransmis par la rradirion indirecre esr Hcqi mxcovot.
Cer ecrir ne devair pas s`occuper seulemenr d`argumenrs rheorigues
er marhemarigues, mais il conrenair aussi des descriprions de lieux,
de rerriroires, de popularions etc. : brer, il consriruair une verirable
Gorop/te
18
. Mais Poseidonios erair surrour philosophe, srocien, er

!!, 5, 10, ou le signirie du rerme esr complere par ivo (fov ivoxo fq
cmqoqio).
17
Cr. ch. V!, `. !l s`agir de Ceminos, |ntroductton oux p/nomene 16, 4-5,
ps. Scymnos, Ctrcutt de /o terre, vv. 109-114, Ciceron, |ettre o Atttcu !!, 6, 1,
Diodore, ltb/tot/eque /ttortque !!!, 11, 2.
18
Cr. la caracrerisarion gue Srrabon rair de cer ouvrage : Considerons aussi
ce gue Poseidonios a ecrir dans les livres \ur /ocon , l`impression gu`on en rire
esr gu`il y aborde beaucoup de guesrions de geographie, cerraines au sens propre
lum
XX!
c`esr en cerre gualire gu`il aura donne une conrriburion decisive la
derinirion du genre geographigue.
Le srocisme considerair en errer le monde comme un rre
vivanr, rarionnel er unirairemenr conu (mov oixov) , les proces
gui caracrerisenr er dererminenr cer rre sonr margues par un
rapporr de causalire gui les enchane er les rend inseparables
(oto0cio). Dans une pareille conceprion, l`erude des lois
asrronomigues er des proces physigues, l`analyse de la disrriburion
des popularions er des ressources sur le rerriroire, la descriprion des
lieux sonr roures acrivires donr la comperence revienr une dtctp/tne
untque et unttotre, aussi bien gue l`objer de cerre erude esr unigue er
uniraire. Voil donc guand er pourguoi on peur avoir ressenri le
mangue d`un rerme rheorigue sous leguel rassembler une serie
d`erudes gui avaienr dej une longue rradirion : les analyses
marhemarigues de l`ge hellenisrigue, les conceprions
philosophigues du srocisme, l`elargissemenr du monde connu avec
la polirigue d`expansion d`Alexandre, er puis de Eome, la rendance
l`uniricarion de l`ecoumene sous une eu/e dominarion... voil le
rerrain rerrile dans leguel les dirrerenres erudes gui ressorrissenr la
geographie peuvenr avoir ere recueillies sous une denominarion
disciplinaire unigue er generale : cmqoqio, c`esr--dire descriprion
de la rerre. Poseidonios, philosophe srocien gui plaair la physigue
avanr la logigue er l`erhigue
19
, en ranr gue source privilegiee de
Srrabon, er aureur d`un ouvrage geographigue au sens srricr esr le
plus indigue comme promoreur de cerre evolurion du concepr er du
mor cmqoqio.

du rerme, d`aurres d`un poinr de vue plus marhemarigue (Srrabon !!, 2, 1). Sur
le caracrere du Hcqi mxcovot cr. CLAEKL 1999, pp. 1`9-154.
19
Cr. Diogene Laerce V!!, 42.
lum
XX!!

5. |e tntrt de |/otto pour /o orop/te
Ln rour cas, la geographie ne sera jamais conrinee dans un seul
genre lirreraire. n en rrouve une conrirmarion dans la ltb/tot/eque
de Phorios (chapirre V!!. LA CLCEAPH!L DANS LA l|l||OTH|QU|
DL PHT!S), ou l`inrerr geographigue esr evidenr en relarion des
aureurs d`erhnographie, paradoxographie, hisroriographie, roman...
!l n`esr pas possible de dererminer avec cerrirude guel erair
l`erar des connaissances de Phorios au sujer d`aureurs comme
Srrabon ou Prolemee, mme si plusieurs indices porrenr A. Diller
arrribuer l`enrourage de Phorios la Chresromarhie srrabonienne du
ms. |o/ot. Gr. `98, er au moins un premier noyau des scholies
Srrabon
20
. Cerres, les aureurs de geographie scienririgue ne sonr
pas presenrs dans la ltb/tot/eque, er le seul ouvrage de geographie
universelle, la Icmcfqio fq oixotcvq
21
de Proragoras (chapirre
188), n`esr pas ranr cire pour les cing livres sur les regions du monde,
gue pour le sixieme, un appendice de narure paradoxographigue.
Du resre, l`analyse de l`ecrir de Proragoras se rrouve dans une serie
de riches sur des ouvrages (huir en rour) gui concedaienr beaucoup
l`elemenr paradoxographigue er myrhographigue : les lctt de
Conon er la ltb/tot/eque du ps. Apollodore (ch. 186), la Ootooimv
otvooq d`Alexandre de Mynde (ch. 188, avec la Icmcfqio fq
oixotcvq de Proragoras), les Hoqooooootcvo de Sorion, la
Hoqooomv c0mv otvooq de Nicolas, les Mt0ixo xofo oiv

20
Cr. D!LLLE 1954, en parriculier sur Phorios pp. 4`-47.
21
!l esr aussi inreressanr gue le rirre de cer ouvrage, pour Marcien d`Heraclee,
se rrouve rre Icmqoqio. Ce rerme non seulemenr ne rigure jamais dans la
ltb/tot/eque, mais il apparar aussi absenr de la lirrerarure de la periode du V!!
e

au !X
e
siecle (c`esr--dire apres Lrienne de Lyzance er avanr Consranrine V!!
Porphyrogenere).
lum
XX!!!
d`Acesrorides (rous dans le ch. 189), er encore la Koivq iofoqio ci
oto0iov de Prolemee Hephesrion (ch. 190). Tous ces ecrirs sonr
dans un rapporr d`exrrme arrinire avec la Mer loue
d`Agarharchide, souvenr parrir dej d`un mareriau geographigue de
base : les |orodoxe de Sorion, par exemple, porraienr sur les rleuves,
sources er lacs, ceux de Nicolas regardaienr les popularions.
Mais, comme dej signale, les inrerrs geographigues
rranchissenr les parririons des genres lirreraires er rrouvenr ample
developpemenr norammenr dans l`hisroriographie. L`inrermediaire
esr souvenr jusre la composanre paradoxographigue.
Un cas exemplaire esr rourni par le chapirre 72, dans leguel on
prend en considerarion deux ouvrages de Cresias de Cnide, les
|ert/o er les |ndt/o. Le premier erair consrirue de vingr-rrois livres,
plus propremenr hisroriographigues, randis gue dans les |ndt/o on
releve un amalgame de paradoxographie, de geographie descriprive
er d`erhnographie gui doir suremenr avoir suscire l`arrenrion de
Phorios : un riers environ du developpemenr sur Cresias esr consacre
au livre unigue de cer ouvrage. Parmi les donnees rassemblees on
rrouve la menrion de popularions exrraordinaires (Pygmees,
Cynocephales etc.), d`animaux ranrasrigues (comme la marricore er
l`unicorne), de sources aux gualires merveilleuses, de ressources
caracrerisrigues du rerriroire (culrures, elevages, gisemenrs, rleuves).
Ln somme, les |ndt/o onr beaucoup en commun avec la Mer loue
d`Agarharchide, au poinr de provoguer aussi des inrerrerences enrre
les deux rexres
22
.
La paradoxographie joue un rle imporranr aussi dans la
predilecrion de Phorios pour l`hisroriographie regionale gui -
comme les monographies geographigues regionales - se prre bien

22
Cr. p. 107, n. 14`.
lum
XX!V
aux excuru paradoxographigues. Mais aussi des aureurs comme
Herodore (ch. 60), ou Diodore de Sicile (ch. 70 er 244), avec leurs
excuru, pour le caracrere de la narrarion, pour les sources
employees, rrouvenr narurellemenr leur place dans norre discours.
uanr au genre de la biographie, on pensera surrour la Vte
dApo//onto de Tyone, rres riche d`excuru erhnographigues,
naruralisres, donr Phorios rend largemenr compre, plus gu`il ne le
rair propos des episodes de la vie d`Apollonios.
Un ouvrage comme celui de Philosrrare se sirue enrre
hisroriographie er roman, un genre - ce dernier - gui abonde
rreguemmenr de donnees geographigues. Le roman esr amplemenr
represenre dans la ltb/tot/eque : Heliodore (ch. 7`), Achille Tarius
(ch. 87), Jambligue (ch. 94), Lucien de Samosare er Lucius de Parrae
(ch. 129), Damascios (ch. 1`0), Anroine Diogene (ch. 166). Parmi les
romans de ces aureurs, l`ouvrage d`Anroine Diogene esr peur-rre
celui dans leguel on observe de la raon la plus claire l`osmose enrre
le genre du roman er celui gue - desormais sans risgue de meprises -
on peur derinir comme /ttorto, l`engure hisroriographigue et
geographigue. Phorios, dans l`exorde du chapirre 166, reconnar gue
cer aureur esr capable de presenrer des recirs incroyables d`une
maniere absolumenr vraisemblable
2`
. Le debur du resume apparar
sous la rorme d`un periple, une enumerarion des erapes gui porrenr
Dinias er Democare jusgu` l`le de Thule , rour le roman esr rempli
de descriprions de voyages (par exemple dans les periperies
raconrees par Dercyllis). Plus inreressanr encore : Phorios nous
apprend gu`Anroine Diogene, en arrirmanr avoir ebauche le recir sur

2`
ltb/tot/eco, ch. 166, 109a 10-12: Toi oc oiovoioi ciofov cci fot
qoco, ofc t0mv ct xoi oiofmv cv i0ovmfofq ooci xoi oiooxctq
tqv cotfq oiqqofmv oiotcvq.
lum
XXV
la base de remoignages anciens (oqoiofcqmv oqftqio), place au
debur de chague livre les noms des aureurs gui onr parle des choses
donr il ecrir, arin gu`ils ne semblenr pas rre des recirs incroyables
depourvus de remoignages. Non seulemenr dans les conrenus, mais
aussi dans la rorme lirreraire le genre du recir narrarir se croise er
se conrond avec celui du recir scienririgue (dans le sens de
iofoqixov).
Agarharchide se place jusre rirre dans la presenre enumerarion
des inrerrs geographigues dans la ltb/tot/eque : il resulre clair de
l`analyse d`une serie de cenrres d`inrerr dans le chapirre 250.
1. L`eriologie du nom Lryrhra (rhalassa) (paragraphes 2-8
Mller) rournir l`occasion d`une pre cririgue du myrhe comme
source pour l`hisroriographie (7-8) : Agarharchide parle des myrhes
grecs comme fcqofcioi dans le bur d`en monrrer l`inconsisrance ,
en cela, il esr rres proche de Phorios.
2. La suggesrion didacrigue (gours srylisrigues parr) esr aussi
dans le deuxieme cenrre d`inrerr (11-18), le discours d`un
precepreur un jeune roi, ou on rrace le proril du bon conseiller.
`. Dans le paragraphe 21 (avec leguel commence la serie
d`exrrairs du livre V de la Mer loue) rigure un excuru sur le sryle,
dans leguel l`aureur se proposair de monrrer commenr on devrair
parler de raon appropriee des sourrrances des hommes. A rravers ce
rheme Agarharchide inrroduisair la secrion sur les mines.
4. La descriprion du rravail dans les mines d`or du \adi Allagi
rraduir un aurre noyau d`inrerr (paragraphes 22-29). La descriprion
minurieuse des phases du rravail d`un cre er les images de la
condirion miserable des esclaves de l`aurre (rheme cher Phorios, cr.
aussi ch. 244 sur Diodore) se developpenr en parallele, er l`aureur er
lum
XXV!
le recenseur monrrenr un vir inrerr pour les deux aspecrs, animes
d`un cre par la curiosire scienririgue, de l`aurre par la compassion
humaine.
5. L`unire rhemarigue la plus erendue du livre V de la Mer
loue erair la secrion plus propremenr erhnographigue, arriculee
dans une classiricarion sur base alimenraire (paragraphes `0-66). A
l`esprir de curiosire (commun Agararchide er Phorios) se joinr un
inrerr philosophigue pour l`homme. Dans la menralire grecgue
l`homme se caracrerise par ses relarions (il esr po/ttt/o er
ot/onomt/o) er pour son regime alimenraire (il mange du pain, il
boir du vin) : d`un cre, les popularions de la Mer Eouge semblenr
echapper a ces classiricarions, mais de l`aurre, leur erar de narure
rair beaucoup rerlechir sur ce gu`on appelle communemenr
civilisarion .
6. !l y a encore d`aurres cenrres d`inrerr, comme celui gui
concerne la raune des regions de la Mer Eouge (paragraphes 68-78),
er celui gui esr plus speciriguemenr consacre aux lieux (80-10`), avec
les descriprions des peuples des cres arabes de la Mer Eouge
(norammenr les Sabeens)
24
.
Dans le cadre du chapirre 250 comme dans les aurres secrions
de la ltb/tot/eque, la geographie n`esr pas un rravail scienririgue
donr le bur serair rour d`abord la connaissance des lieux, mais une
discipline humanisrigue gui erudie la rerre come espace des peuples
er de leur hisroire. Sous cer aspecr-l reside l`inrerr de Phorios pour
l`erhnographie , er la paradoxographie ( parr narurellemenr la

24
Lnrre les mtrobt/to gui rermenr le chapirre 250 les phenomenes
asrronomigues ne manguenr pas, un aurre argumenr cher la paradoxographie.
lum
XXV!!
curiosire du recenseur pour des guesrions de gour er de sryle) peur
rre employee pour combarrre la supersririon.

. \ur /o tructure de /o Libliorhegue
Les chapirres 21` er 250 consriruenr une base rrucrueuse non
seulemenr pour l`analyse du conrenu, mais aussi pour celle de la
srrucrure de la ltb/tot/eque (chapirre V!!!. DANS LL CLECLL DL
PHT!S).
Lien gue la narure des deux chapirres soir dirrerenre (une riche
bio-bibliographigue pour le premier, un recueil d`exrrairs rires des
livres ! er V de la Mer loue pour le second) ils se rererenr aux
mmes mareriaux. Tour d`abord la non-correspondance enrre les
deux tnctptt n`esr gu`apparenre : dans le chapirre 21` Phorios dir
avoir lu un iofoqixov d`Agarharchide, en se rereranr avec ce rerme
au enre auguel cer ouvrage apparrenair, er Agarharchide lui-mme
parlair de ses livres sur la Mer Eouge en rermes de iofoqio
25
.
Ln ourre, le brer chapirre 21` monrre plus d`un lien avec le
250 : le conge donne l`engure sur la Mer loue esr rappele dans
les deux (ch. 21`, 171a 15-19, ch. 250, paragraphe 110 Mller,
parriculieremenr 460b 7-10) , le jugemenr srylisrigue posirir par
Phorios dans le chapirre 21` rerlere les crireres srylisrigues
gu`Agarharchide approuvair dans l`excuru du paragraphe 21
Mller (cr. par exemple 447a 29-`6) , Phorios remargue
gu`Agarharchide inserair des discours dans son ouvrage, er parmi les
exrrairs du livre ! les exemples ne manguenr pas (ch. 250,
paragraphes 11-18).

25
Cr. par exemple Phorios, ltb/tot/eco, ch. 250, 460a 19-21
lum
XXV!!!
Ln plus, les deux riches sur Agarharchide sonr suivies par un
chapirre consacre au De provtdentto de Hierocles d`Alexandrie : ces
deux chapirres, le 214 er le 251, onr enrre eux le mme rapporr gue
les chapirres sur Agarharchide : une riche synrherigue pour le
premier, un recueil d`exrrairs pour le second
26
. !l raur ecarrer
l`hyporhese gue les chapirres mineurs derivenr exclusivemenr de
recueils d`exrrairs, parce gue les premiers onr des rrairs d`originalire
par rapporr aux seconds. Tour porre penser gue Phorios esr revenu
par deux rois sur les mmes mareriaux : mais de guels mareriaux
s`agir-il .
!l esr possible gue Phorios rravaillair sur des codtce mtce//onet,
dans lesguels ces aureurs eraienr conserves dej par exrrairs er l`un
la suire de l`aurre. Mais il esr peur-rre plus probable gue l`unire
marerielle Agarharchide-Hierocles air ere consriruee dans une phase
inrermediaire du rravail du cercle de Phorios. Nous apprenons par
Phorios mme gu`il rravaillair sur des ocooqio produir leur rour
sur la base des manuscrirs : la rin de la guesrion 148 des
Amp/t/oc/to le parriarche se plainr d`avoir pu employer seulemenr
ses c/edorto (fotfo cv oo ocooqimv m qotvq0qcv
cfcqoocv), parce gu`il n`avair plus de livres, suire son exil.
Ces mareriaux de rravail inrermediaires ne sonr probablemenr pas
rres eloignes du concepr de dossier gue P. Speck proposair aux
erudes byzanrines d`erudier plus en derail. La ltb/tot/eque esr
l` arrr sur image d`un rravail composire er srraririe.


26
Les cas d`ouvrages analyses deux rois dans la ltb/tot/eque sonr guinze (cr.
TELADCLD 1980, p. 41, n. 1`, cr. aussi SCHAMP 1987, pp. 97-98) , pour Jean
Philopon (ch. 4` er 240) er Philosrrare (ch. 44 er 241) se produir le mme
scenario observe guanr Agarharchide er Hierocles : les deux aureurs se rrouvenr
dans la mme succession deux reprises.
lum
XX!X
7. Don /e cerc/e de |/otto
La narure du chapirre 250 permer de jerer la lumiere sur le vrai
caracrere des nores de lecrure de la ltb/tot/eque : il ne s`agir pas
simplemenr d`inrormarions er d`exrrairs inerres rires des ouvres lues,
mais de mareriaux jaillis d`une acrivire d`enseignemenr, desrines
aussi, peur-rre, un emploi didacrigue.
Dans le chapirre 250, la voix er la personnalire du recenseur
sonr bien presenres sur rrois niveaux : la subjecrivire dans le choix
des exrrairs, l`inrervenrion direcre dans le rexre, la reelaborarion
linguisrigue (l reside rreguemmenr la dirriculre d`inrerprerarion du
rexre).
Les passages les plus inreressanrs dans cerre analyse sonr
jusremenr les inrervenrions de Phorios la premiere personne pour
commenrer le rexre, ou pour developper ulrerieuremenr les
rerlexions d`Agarharchide. !l en y a beaucoup d`exemples. Un
morceau a semble parriculieremenr signiricarir : le paragraphe 49
Mller, ou les considerarions d`Agarharchide au sujer de la nave
innocence des !chrhyophages sonr rererees au genre humain enrier.
Ce passage (donr l`absence dans la parallele rradirion indirecre de
Diodore esr un indice de plus pour en arrribuer la subsrance a
Phorios) se ressenr de la langue byzanrine er de la culrure chrerienne,
dans l`emploi d`une rerminologie emprunree la lirrerarure de
l`exegese (fq 0cio qo fo qv oom dans le sens de la voie de la
jusrice ) er avec le developpemenr de conceprs rires des lerrres de
l`aprre Paul : la loi (voo) comme cause du peche (ci0tio), la
norme ecrire (qoo) comme esclavage duguel il raudrair se
liberer
27
. La conrinuire enrre la rerlexion philosophigue ancienne er

27
Cr. |ettre oux lomotn 7, 5-7 (er 4, 15) er |ettre oux Go/ote 4, 1-7.
lum
XXX
celle chrerienne consriruair sans doure une des causes de l`inrerr de
Phorios pour la culrure paenne. Un inrerr compromerranr pour un
parriarche.
n ne doir pas penser, en errer, gue la composirion des nores
gui rormenr la ltb/tot/eque apparrienne seulemenr la periode
lague de la vie de Phorios : l`eprre Tarase presenr une siruarion
gui par plusieurs respecrs ne repond pas la narure de chapirres de
la ltb/tot/eque comme le 21` er le 250. Ce gui semble roujours plus
evidenr esr gue la composirion des nores gui rormenr la ltb/tot/eque
a rair l`objer de l`acrivire d`erude de Phorios pendanr roure sa vie,
jusgu`au deuxieme exil, lorsgue le parriarche depose, desormais en
deraur de ses chers livres, ne pouvair rravailler gue par les ocooqio
rediges precedemmenr sur la base des manuscrirs. L`absence de
coherence dans la srrucrure er d`un plan solide remoignenr le
caracrere non derinirir de la ltb/tot/eque , er des chapirres comme
l`ample recueil d`exrrairs d`Agarharchide pourraienr consriruer le
resulrar de cerre phase derniere du |ebenwer/ phorien.







|orte prtmo
ACATAECH!DL D! CN!D































`
!.
V!TA L CNTLST STE!C


1. ^ottzte btoro/tc/e
Passando in rassegna gli uomini celebri di Cnido, Srrabone
menziona per secondo - dopo Ludosso - Agararchide, ricordandolo
come o cx fmv cqiofmv, ovqq otqoqct, scrirrore e rilosoro
periparerico
1
. Lccerruando i pochi dari che si possono ricavare (in
maniera direrra o indirerra) dai rrammenri dello sresso Agararchide
2
,
guesra e l`unica inrormazione biograrica su di lui che ci venga dagli
aurori anrichi. Turro il poco che si sa a suo riguardo lo si deve a
Iozio, parriarca di Cosranrinopoli del !X sec., che nel capirolo 21`
della sua ltb/toteco rornisce - come sovenre ra nella sua silloge -
norizie e giudizi srilisrici sull`aurore che gli capira di leggere.
Veniamo a sapere anzirurro che l`arrivir principale di
Agararchide ru guella di qoofixo, proressore di grammarica e
lerrerarura (anche se, a giudizio di Iozio, avrebbe meriraro di
occupare il piu alro posro di rerore). La sua carriera passo arrraverso
i servigi resi a due imporranri personalir del rempo, Lraclide
Lembo, presso il guale svolse ruolo di segrerario e lerrore, e Cinea
`
,

1
Srrabone X!V, 2, 15.
2
!l discorso di cui leggiamo ai paragrari 11-18 Mller - indirizzaro da un
consigliere a un giovane regnanre - non e da considerarsi come pronunciaro da
Agararchide (cr. tn/ro, p. 64, n. 28), non si dovr dungue rener conro dei renrarivi
di idenriricare presso guale dei Tolomei il geograro avrebbe svolro ruolo di
rurore.
`
! mss. della ltb/toteco riporrano in verir il genirivo di uno sconosciuro
Kivvoio, a parrire da Mller si accerra unanimemenre l`emendamenro di
Kivvoiot in Kivcot. La congerrura pare verosimile, considerara la
conremporaneir di Cinea ed Lraclide Lembo.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
4
nel cui entouroe si rrovava in una posizione subordinara
4
. Le rappe
di guesra carriera paiono dungue enumerare da Iozio in ordine
inverso
5
.

2. Ctneo e /o eto uerro trtoco
Cinea, riglio di Dosireo, apparreneva alla corre rolemaica: dal
177/6 al 170/69 ebbe ruolo di sacerdore nel culro di Tolomeo V! e di
sua madre Cleoparra ! a Tolemaide, e divenne consigliere del re
duranre la guerra conrro Anrioco !V Lpirane
6
. Assieme a Comano,
inrarri, ru promorore di un`assemblea dei capi milirari a seguiro della
sconrirra subra presso la cirr egiziana di Pelusio nel 170/69 a.C.,
morri in guella circosranza i rurori di Tolomeo V!, Luleo e Leneo,
Cinea e Comano divenrarono i nuovi reggenri per il giovane re
7
.

Nel !! secolo a.C. il regno rolemaico arrraverso un periodo molro
rravagliaro, rra i conrlirri siriaci, gli sconrri dinasrici, le rivolre inresrine.
Parre delle vecchie classi dirigenri indigene non si rassegnavano alla
dominazione greca, dal 206 a.C. per una venrina d`anni l`Alro Lgirro si
ribello al governo di Alessandria e ru rerro da due re della Nubia
8
. Nel 204,
morro Tolomeo !V Iiloparore, sal al rrono il riglio minore Tolomeo V
Lpirane (la sua maggiore er ru dichiarara nel 197), il cui regno ru segnaro

4
!l sosranrivo gui urilizzaro, 0qcfo, indica un rapporro di srrerra vicinanza e
di una cerra subordinazione: lo si dice di chi viene nurriro, allevaro in casa di
gualcuno, spesso in relazione a schiavi nari in casa o a rigli adorrivi.
5
Cr. SCHAMP 1987, p. `71.
6
La sesra guerra siriaca, l`esarro corso di essa (e degli evenri immediaramenre
successivi) non si lascia racilmenre ricosrruire, soprarrurro guanro all`esarra
cronologia. Le ronri di cui disponiamo sono per lo piu rrammenrarie: cr. Polibio
XXV!!!, 18-2` (e relarivo commenro \ALLANK 1979, pp. `52-`60), Diodoro
XXX, 14-18, Porririo di Tiro, |GrHtt 260, I 49.
7
Cr. Polibio XXV!!!, 19,1, \ALLANK 1979, pp. `5`-`54.
8
!l risperro degli indigeni nei conrronri dei Creci porrebbe essere usciro molro
sminuiro dalla barraglia di Earia (217 a.C.) nella guale Tolomeo !V rece ampio
impiego della popolazione locale. Per gli indigeni sconriggere i Creci dell`armara
siriaca poreva aver avuro un imparro non indirrerenre nel loro arreggiamenro
verso i propri dominarori (cr. S\A!N 1944, p. 74).
| - Vtto e conteto tortco
5
da disordini inrerni
9
e da una disasrrosa campagna in Asia Minore -
inrrapresa dai reggenri Scopas e Arisromene - a seguiro della guale l`Lgirro
perse la Celesiria. Alla morre di Tolomeo V, nel 180, il riglio maggiore non
aveva che 6 anni, il regno ru rerro da sua madre Cleoparra !, la riglia di
Anrioco !!! che l`Lpirane aveva sposaro nel 192
10
. Per i successivi 7/8 anni
non sono regisrrari rurbamenri in Lgirro, segno che guesra regina dal rorre
cararrere
11
ru probabilmenre in grado di garanrire un periodo di relariva
pace rino alla sua morre. Nel 17` suo riglio divenne re con il nome di
Tolomeo V! Iilomerore ma, essendo ancora rroppo giovane, rurono Luleo
e Leneo, un eunuco e un ex-schiavo siriaco, che assunsero la reggenza. Di
loro Diodoro d un immagine molro negariva
12
, ma al di l del curare il
proprio inreresse e delle ruberie di cui si recero aurori, cio che indebol
l`Lgirro ru la loro polirica inrerna, sosranzialmenre ravorevole agli orienrali
e sravorevole ai Creci. !nrarri i maggiori rriburi lo Sraro li avrebbe dovuri
percepire proprio dai Creci, i guali pero, visro l`operaro dei reggenri, non
erano cerro ben disposri a versare
1`
. Di gui la necessir di rrovare le
indispensabili enrrare ruori del regno: la Celesiria, persa nel 200 a.C., era
una regione ricca e senza la guale molre vie di commercio avevano dovuro
inrerrompersi.

Nel 169 Luleo e Leneo dichiararono guerra ad Anrioco,
incorrendo nella sconrirra di Pelusio e rimanendo uccisi. !nranro
nell`inverno del 170/169 si era proclamaro che Tolomeo V! aveva

9
Nella celebre Srele di Eoserra, darara al 196 a.C., si d rra le alrre cose norizia
delle repressioni arruare conrro rali ribellioni.
10
Anrioco !!! orrr in sposa su riglia a Tolomeo guando i due erano ancora
bambini, rorse per assicurarsi una cerra rranguillir sul rronre egizio duranre le
sue osrilir con Eoma, o rorse anche con l`inrenzione di iporecarsi cos il regno
dei Lagidi (cr. Don 11, 17). Di rarro, Anrioco rramire i marrimoni delle sue riglie
segu una polirica delle grandi alleanze (cr. MACUEDY 19`2, pp. 141-142).
11
Cleoparra regnava a rurri gli errerri insieme al mariro (cr. Livio XXXV!!, `,
9, dove i due sono chiamari ree). Su guesro personaggio cr. MACUEDY 19`2,
pp. 141-147.
12
Diodoro XXX, 15.
1`
Si veda il caso di Tolomeo Macrone, governarore di Cipro, che ririuro di
versare gualsiasi rriburo rino alla morre dei due reggenri nel 169 (cr. Polibio
XXV!!, 1`).
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
6
raggiunro la maggiore er (aveva allora guarrordici o sedici anni) e
dungue era in grado di governare, non si sa da chi rosse parrira
l`iniziariva, ma e probabile che rosse una mossa della razione greca
conrro i due reggenri rilo-orienrali. Lssendo guesri venuri meno,
Tolomeo pore dungue rienrrare da Samorracia (dove era sraro
inviaro da Luleo e Leneo per morivi di sicurezza) e sorro la rurela
di Cinea e Comano riprisrinare un regno rilo-ellenico.

3. Do |roc/tde |embo o//o corte det To/omet
Proprio gli evenri del 169 collegherebbero l`arrivir di Cinea a
guella dell`alrro uomo polirico con cui Agararchide ebbe a che rare,
Lraclide, riglio di Serapione, derro Lembo
14
. Una breve voce nel
lessico di \utdo (H 462 .v. Hqoxcioq) lo dara al regno di
Tolomeo V! e precisa che ru l`aurore degli accordi con Anrioco
15
. L.
Schwarrz
16
non ririene possibile un chiaro inguadramenro della
norizia, rurravia pare probabile si rrarri proprio della negoziazione
dell`accordo del 169 a.C.
17
. !l passaggio di Agararchide dal servizio
di Cinea all`entouroe di Lraclide non deve essere avvenuro molro
piu in l di guesra dara: possibilmenre proprio nel 169, in

14
Su guesro soprannome e sulla cirr narale di Lraclide cr. LUCAS 1940.
15
Icovm ci Hfocoiot fot cxfot, o fo qo `Avfioov c0cfo
otv0qxo. Come chiariro da LSHAUSLN 1974, pp. 72-7`, il pronome relarivo e
da rirerirsi a Lraclide, non a Tolomeo.
16
SCH\AETZ 189`, col. 7`9.
17
!l consiglio di guerra organizzaro da Cinea e Comano decise di inviare
presso Anrioco gli ambasciarori venuri dalla Crecia che risiedevano nel paese, i
guali mosrrarono al sovrano come la guerra conrro di lui rosse srara un errore
dovuro soprarrurro ai carrivi consigli di Luleo. Anrioco riconobbe cio, ma ribad
che la Celesiria era un possedimenro che sperrava ai Seleucidi, e non - come si
prerendeva - la dore porrara all`Lgirro da Cleoparra, sposa di Tolomeo V (Polibio
XXV!!!, 19-20). Cli accordi in cui ebbe ruolo Lraclide, comungue, rurono piu
probabilmenre guelli presi in seguiro rra i due re, per i guali il racconro di Polibio
e mancanre (cr. \ALLANK 1979, pp. `57-`58), sappiamo solranro che Anrioco e
Tolomeo si riconciliarono (cr. Polibio XXV!!!, 2`, 4).
| - Vtto e conteto tortco
7
corrispondenza del cambio di totu di Cinea che divenne reggenre
del re
18
. Negli anni `60 del !! sec. a.C., ad ogni modo, Agararchide
doveva essere abbasranza maruro da svolgere un incarico di
responsabilir guale guello di segrerario e lerrore: pare dungue che la
nascira di Agararchide possa essere collocara con una buona
approssimazione nel primo venrennio del !! sec. a.C.
Lraclide doverre avere una cerra inrluenza e rorse anche
benevolenza nei suoi conrronri. Dal punro di visra lerrerario, inrarri, i
due si somigliano parecchio: periparerici guanro alla rilosoria,
enrrambi aurori di corpose opere sroriche e di epiromi
19
. Iu grazie a
Lraclide - ci inrorma ancora Iozio nel capirolo 21` - che
Agararchide pore orrenere rinomanza e, verosimilmenre, raggiungere
una posizione di rilievo nell`entouroe dei Tolomei. uesr`ulrima
conclusione la si inrerisce dalla possibilir che Agararchide ebbe di
consulrare e urilizzare documenri dell`archivio reale: gli tovqofo
che egli menzionava alla rine del rrarraro sul Mor loo (paragraro
110 Mller) sono piu precisamenre deriniri come fo cv cx fmv cv
`Acovoqcio pooiixmv tovqofmv in un passo di Diodoro che
rimonra a Agararchide
20
.


18
al piu rardi nel 164, anno dell`espulsione da Alessandria di Tolomeo V!
da parre del rrarello Tolomeo V!!!: e inrarri verosimile che rale provvedimenro
possa aver avuro ripercussione anche su Cinea.
19
Di Lraclide si ricordano principalmenre un`opera srorica in `7 libri, e le
epiromi dei Bioi di Sariro, della Aioooq di Sozione, delle opere di Lrmippo,
nonche delle Hoifcioi arisroreliche (per l`arrribuzione a Lraclide Lembo degli
excerpto inrirolari `Ex fmv Hqoxcioot cqi oifcimv cr. LLCH 1940). Per
derragli sulla lisra delle opere di Lraclide cr. DALLE!TZ 1912 e l`aggiornamenro di
EUN!A 1998. CENLET 1906, p. 1`7 ha addirirrura supposro che rurro il lavoro di
epirome che Iozio arrribuisce ad Agararchide debba rimonrare in realr a
Lraclide, iporesi che Daebrirz giudica arrraenre ma indimosrrabile.
20
Diodoro !!!, `8, 1. Cr. PLELMANS 1967, p. 444: !l ne raur pas, croyons-
nous, souligner le rair gue chez Phorius on ne dir pas fo cv `Acovoqcio
pooiixo tovqofo mais simplemenr fo tovqofo. Malgre cerre
dirrerence dans la rerminologie, il s`agir probablemenr des mmes documenrs.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
8
4. |e epuroztont dt To/omeo V|||
Proprio in guel passo rinale dell`opera (paragraro 110), il
geograro di Cnido, come morivazioni che lo hanno cosrrerro a
sospendere l`opera, adduce l`er avanzara e il rarro di non porer piu
merrere a rrurro guesri documenri a causa di disordini in Lgirro
21
.
Ceneralmenre se ne ricava che gualche sconvolgimenro avvenuro
parricolarmenre ad Alessandria, sede degli /ypomnemoto, doveva
aver impediro marerialmenre ad Agararchide di consulrare le sue
ronri, daro che cio doveva essere avvenuro guando l`aurore si rrovava
in er avanzara, si pensa principalmenre a una delle epurazioni
operare da Tolomeo V!!! Lvergere !! nei conrronri degli inrellerruali
che sosrenevano conrro di lui la causa di Cleoparra !!, si pensa
generalmenre al 145, guando l`Lvergere rienrro in Lgirro dopo la
morre del rrarello, o al conrlirro dinasrico che porro alla sua
espulsione nel 1`2/1
22
.

Concluso l`accordo del 169 la siruazione in Lgirro era rurr`alrro che
risolra
2`
. Poco dopo guell`evenro, il popolo - probabilmenre non vedendo di
buon occhio la vicinanza del Iilomerore ad Anrioco !V - proclamo re al suo
posro il rrarello minore, il rururo Tolomeo V!!! Lvergere !!, noro con il
soprannome di Iiscone
24
. Proprio con il preresro di reinsrallare Tolomeo

21
Iozio, ltb/tot/eco, 460b 11-1`: otfc fmv tovqofmv oio fo xof`
Aitfov ooofooci oxqipq oqooioovfmv oxciv.
22
L`opzione del 1``/2 e di H!LLLE 1867, SCH\AETZ 189`, col. 7`9 e
SUSLM!HL 1891, pp. 687-688. La maggior parre degli srudiosi propende per il
145, arracciando per lo piu come meno probabile l`alrra iporesi (cr. ad esempio
!MM!SCH 1919, pp. 9-10, n. `, Jacoby |GrHtt !!,C, pp. 151-152, \LLK 1966,
p. 25`, IEASLE 1972, p. 5`9, CZZL! 1978, p. 62, SANCHLZ LLN 1981-1985
p. 184, ZLCCH!N! 1990, pp. 224-225, LNCLLS 2004, p. 179).
2`
Su guesri evenri cr. Polibio, XX!X 2`-27, Diodoro XXX!, 1-2, Livio XL!V,
19 e XLV, 11-1`.
24
Tolomeo V!!! era ancora un ragazzo, S\A!N 1944, p. 81 iporizza che la sua
proclamazione rosse una reazione da parre dei Creci olrranzisri che non
vedevano di buon occhio l`alleanza del Iilomerore con Anrioco. Le ronri non
| - Vtto e conteto tortco
9
V!
25
, Anrioco !V aveva di nuovo invaso l`Lgirro, conguisrara Memri vi lascio
Tolomeo V! e sposro le rruppe a svernare in Siria (inverno 169/168). !l
Iilomerore comprese che le vere inrenzioni di Anrioco erano di indebolire
l`Lgirro con un conrlirro inresrino, e comunicari i suoi pensieri al rrarello
orrenne di rienrrare ad Alessandria. uando nel 168 Anrioco si preparava ad
assediare la capirale, il sovrano seleucide ru inrercerraro a Lleusi dal generale
romano Caio Popilio Lena (capo dell`ambasciara romana sollecirara da
Tolomeo V!!!) che gli ingiunse di ririrarsi, ai renrarivi di Anrioco di prendere
rempo, Popilio Lena rraccio un cerchio arrorno al re, dicendo che non
sarebbe usciro di l senza prima aver daro una risposra al senaroconsulro. Pur
di non inimicarsi Eoma, Anrioco si vide cosrrerro ad abbandonare l`Lgirro.
Dal 168 a.C. i due rrarelli e Cleoparra !! - loro sorella nonche dal 17`
moglie di Tolomeo V! - regnarono insieme, rinche nel 164 il rrarello minore
non espulse il Iilomerore, che si rivolse a Eoma
26
. !l ruolo dei Eomani nelle
vicende successive si manrerr ambiguo nel sosrenere e ravorire ora l`uno ora
l`alrro sovrano
27
, ma pare chiaro che essi avessero inreresse nel renere sorro
conrrollo il regno rolemaico grazie ai dissidi inrerni
28
. Nel 16` il regno venne
diviso
29
: Tolomeo V!!! orrenne Cirene, menrre il Iilomerore e Cleoparra !!
governarono sull`Lgirro e l`isola di Cipro. Proprio guesr`isola ru il successivo
pomo della discordia: Tolomeo V!!! ne orrenne da Eoma l`assegnazione, a
parro che il suo rirorno a Cipro avvenisse senza nuove guerre
`0
, ma un nuovo
conrlirro ru inevirabile, visro che Tolomeo V!, prima remporeggiando e poi
per dichiarazione esplicira, non acconsenriva alle richiesre del rrarello. Eoma
ruppe l`alleanza con lui per sosrenere Tolomeo V!!!
`1
.

danno indicazioni, Polibio (XX!X, 2`, 4) dice semplicemenre che il giovane
Tolomeo ru elerro to fmv omv.
25
Diodoro XXX!, 1, Livio XL!V, 19, 8-9 (il discorso degli ambasciarori inviari
a Eoma da Tolomeo V!!! e Cleoparra !!) e XLV, 11, 1.
26
Diodoro XXX!, 18, Livio, |ertoco XLV!, 9.
27
Cr. a riguardo LE!SCL 1969, pp. 49-51.
28
Calzanre il giudizio di Polibio XXX!, 10, 7: Hot oq qoq fotfo fo cvo
cofi fmv oiopotimv oqo Pmoioi, cv oi oio fq fmv co ovoio
ototoi xoi xofooxctoovfoi fqv ioiov oqqv qoofixm, oo
oqiocvoi xoi ooxotvfc ctcqcfciv fot ooqfovovfo.
29
Cr. Diodoro XXX! 17c, Polibio XXX!, 10.
`0
Polibio XXX!, 10.
`1
Polibio XXX!, 17-20.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
10
Sappiamo che il renrarivo di Tolomeo V!!! rall, e che il rrarello lo rrarro
con magnanimir, orrrendogli anche in sposa - per sancire la riconciliazione -
Cleoparra !!!, la riglia che aveva avuro da Cleoparra !!
`2
. Un`alrra riglia il
Iilomerore l`aveva orrerra in un primo momenro ad Alessandro Lalas, che nel
150 aveva occuparo il rrono di Siria soppianrando Demerrio !, poi al riglio di
guesr`ulrimo, Demerrio !! Nicarore
``
, al rianco del guale si rrovo a
combarrere proprio conrro Alessandro, perdendo la vira.
Nel 145, morro Tolomeo V!, il rrarello divenne in breve il solo sovrano di
Lgirro, dopo essersi sbarazzaro del piccolo Tolomeo Neos Iiloparore e aver
sposaro Cleoparra !!. Eienrraro da Cirene, il Iiscone errerruo una massiccia
operazione di proscrizioni rra i cirradini di Alessandria, coinvolgendo molri
degli inrellerruali che erano srari vicini al rrarello e avevano supporraro la sua
causa
`4
. Allo sresso modo si comporro in seguiro nei conrronri dei sosrenirori
di Cleoparra !!, la sua prima moglie. Nel 141/40 aveva sposaro anche sua
nipore - la Cleoparra !!! che Tolomeo V! gli aveva promessa - e nei
documenri dell`epoca non e raro rrovare la dicirura Tolomeo, Cleoparra la
sorella, Cleoparra la moglie. Lvidenremenre anche guesra siruazione era
desrinara a degenerare: Cleoparra !! era la vedova di Tolomeo V!, e aveva
dovuro anche assisrere all`assassinio del piccolo Tolomeo Neos Iiloparore.
Nel 1`2/1 (o nell`anno successivo) il Iiscone ru cosrrerro a riparare a Cipro
insieme a Cleoparra !!!. La popolazione greca, e dungue anche gli
inrellerruali, erano ancora una vora schierari con Cleoparra !!, che cercava di
proseguire la polirica rilo-ellenica del Iilomerore
`5
.

`2
Polibio XXX!X, 7.
``
Diodoro XXX!!, 9c.
`4
Areneo !V, 184c. uella delle repressioni e delle proscrizioni era una
prarica abiruale dell`Lvergere !! (Polibio XXX!V, 14, 6-8, Diodoro XXX!!!, 6a e
12, Ciusrino XXXV!!!, 8, 5-7), ranro che - dice Areneo - gli Alessandrini ne
srorpiarono il nome in Koxcqcfq. Le ronri concordano nel dare un`immagine
molro negariva di guesro sovrano, non solo per la sua errerarezza, ma anche per il
degrado morale e risico (Areneo X!!, 549e = Posidonio |GrHtt 87 I 6, Ciusrino
XXXV!!! 8, 9-10), il soprannome Iiscone si rireriva per l`appunro alla sua
obesir.
`5
Come si e derro, la dirricolr (e l`incerrezza) nella ricosrruzione esarra degli
evenri che si sono gui riassunri sra principalmenre nella mancanza di un racconro
complero nelle ronri anriche. Per guesro periodo Polibio, Diodoro, Livio sono
rrammenrari, e i dari che essi e alrri aurori rorniscono vanno inregrari e assemblari
con caurela (come sempre conviene con inrormazioni provenienri da opere e
| - Vtto e conteto tortco
11

Agararchide porrebbe dungue essere sraro coinvolro nei
disordini connessi al conrlirro dinasrico rra Tolomeo V!!! e
Cleoparra !!. Turravia recenremenre Jean Desanges
`6
ha osservaro
come guesra conclusione si rondi su un`inrerprerazione rorse rorzara
della rrase del Mor loo, paragraro 110: otfc fmv tovqofmv
oio fo xof' Aitfov ooofooci oxqipq oqooioovfmv
oxciv. !l genirivo assoluro pare suggerire che siano gli
/ypomnemoto a non rornire piu norizie accurare, e non che l`aurore
non abbia poruro piu consulrarli. ! disordini di cui si parla - o, piu
propriamenre, movimenri di secessione - non rarebbero
necessariamenre rirerimenro al rempo di Agararchide, dungue, ma al
momenro in cui gli /ypomnemoto cessarono di essere aggiornari con
una cerra acribia. Del resro l`aurore si scusa di non aver poruro
porrare a rermine la descrizione guanro alle isole e ai popoli scoperri
tn eutto (tofcqov): si rirerisce ai rerrirori della cosra arricana al di
l dello srrerro di Lab el-Mandeb, che cominciarono a essere
esplorari sorro Tolomeo !!!. Di conseguenza Desanges propone di
idenriricare le ooofooci che inrerruppero l`aggiornamenro degli

momenri srorici dirrerenri). A guesri si aggiungono alrre resrimonianze, come i
libri dei Maccabei o Ciuseppe Ilavio, che rilrrano gli avvenimenri arrraverso
punri di visra piu parricolari (LUCHL-LLCLLEC 1904, p. 14 derinisce
addirirrura guesri due aurori come domines par des preoccuparions errangeres
l`hisroire, l`uno proreso a vedere negli evenri la realizzazione delle prorezie di
Daniele, l`alrro arrenro piu che alrro al mondo giudaico). Abbiamo cercaro di
dare conro volra per volra dei rirerimenri indispensabili per rracciare un abbozzo
della sroria dell`Lgirro del !! sec a.C. Per un`ermeneurica piu approrondira si
rimanda ai numerosi srudi su guesro argomenro: in primo luogo i classici
LUCHL-LLCLLEC 1904, pp. 1-87, LLVAN 1968
2
, pp. 28`-`25, \!LL 1979-
1982, !!, pp. `06-`20, `60-`77, 425-429. Speciricamenre dedicaro alle rigure
remminili MACUEDY 19`2 (in parricolare pp. 147-161 su Cleoparra !!). Urilissimo
il recenre HUl 2001, complero di ampie rassegne delle ronri epigrariche,
papirologiche, numismariche, lerrerarie e bibliograriche per ciascuno dei
Tolomei.
`6
DLSANCLS 1998, pp. 72-7`.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
12
archivi con la secessione della Tebaide sorro Tolomeo !V e Tolomeo
V (rra il 206 e il 186), pur riconoscendo che Agararchide
esagererebbe il ruolo di rali evenri nel compromerrere le sue ronri.
Se da un laro, dungue, le arrermazioni del paragraro 110
porrebbero non alludere alle proscrizioni di Tolomeo V!!!, dall`alrro
resra probabile che in guesre vicende Agararchide rosse rimasro
coinvolro. !l suo legame con Cinea ed Lraclide Lembo, due
personaggi dell`entouroe di Tolomeo V!, porra a pensare che egli
simparizzasse, appunro, per il Iilomerore. Del resro il rrarraro sul
Mor loo e venaro in piu di un passaggio da un rono rorremenre
polemico nei conrronri del governo egizio - parricolarmenre nella
descrizione delle condizioni degli schiavi in miniera - che esplode
nell`uso della parola ftqovvi per rare rirerimenro ad esso
`7
. Se ne
ricava che l`aurore avesse ormai una cerra liberr di parola guando
diede la redazione deriniriva all`opera, e che guindi cio possa essere
avvenuro /uort dell`Lgirro.

Sandra Cozzoli ha rilevaro che lo spiriro dell`opuscolo rispecchia
chiaramenre la delusione per il rallimenro della polirica dei Tolomei, la
cririca verso il regime puo ben aver dererminaro, da parre del Iiscone,
l`allonranamenro di Agararchide dalla posizione di presrigio di cui aveva
goduro con Tolomeo V!, se non addirirrura l`esilio
`8
. !l suo srudio merre
in luce come nel Mor loo il rorre conrrasro rra l`ingenua innocenza delle
popolazioni primirive e il rraviamenro della socier civile possa essere
lerro come una cririca all`imperialismo sia dei Tolomei che dei Eomani. Lo
srrurramenro minerario e visro come una doppia aberrazione dei re
dell`Lgirro, nei conrronri dell`uomo, visro il malrrarramenro degli schiavi, e

`7
De mort |ryt/roeo, 2` Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, 447b `4-`6): Ofi ot
coofov, qqoi, xofcci oxqqqo, fotfot q ftqovvi ci fqv fmv
qtomqtimv ooci ixqofofqv ootciov xf. !l rermine proviene
sicuramenre da Agararchide, cr. tn/ro, p. 1`1.
`8
CZZL! 1978, p. 62.
| - Vtto e conteto tortco
1`
nei conrronri della narura, proranara nelle sue viscere nelle guali essa
sembra aver voluro inrenzionalmenre nascondere i minerali preziosi, per
evirare le sorrerenze che essi provocano
`9
. Le popolazioni che vivono al
riparo dai popoli che volgono ovungue i loro eserciri, come i Sabei
40
,
possono vivere rranguilli e nella prosperir, i primirivi che invece vengono
a conrarro con le civilr progredire perdono la loro innocenza primigenia e
si adeguano alla legge dell`avidir, come gli Arabi Nabarei, rrasrormarisi
ben presro in pirari
41
.

Le posizioni poliriche che paiono cogliersi nel rrarraro, dungue,
e la liberr di parola nell`impiego di un rermine come ftqovvi,
lasciano pensare che la redazione deriniriva del Mor loo sia
avvenura guando ormai il rapporro con i Tolomei si era spezzaro, e
che Agararchide abbia rrascorso /uort do//|ttto (rorse in esilio.)
l`ulrimo periodo della sua vira. Una possibilir da prendere in
considerazione e che abbia rrovaro rirugio ad Arene, non solo perche
nel rornire guella che secondo lui e la correrra spiegazione del nome
Mar Eosso rirerisce di averla appresa da un Persiano impianraro
ad Arene
42
, ma anche perche nel dare conro di alcuni renomeni
celesri, verso la rine del libro V, si relaziona al calendario arrico
4`
.
Srando a guesra ricosrruzione, e probabile che Agararchide
abbia rrascorso l`ulrimo periodo della sua vira ruori dall`Lgirro, visro
che l`opera sul Mor loo, per ammissione sressa dell`aurore, ru
compiura in er ormai avanzara. Se gli si dovesse arrribuire anche
rurro il lavoro erudiro di cui Iozio dice di aver appreso
44
,
Agararchide avrebbe avuro anche il rempo di realizzare un`epirome

`9
Cr. De mort |ryt/roeo, 29 Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, 448b `0-449a 10)
40
De mort |ryt/roeo, 102 Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, 459a 25-459b 5).
41
De mort |ryt/roeo, 102 Mller (= Diodoro !!!, 4`, 5).
42
De mort |ryt/roeo, 5 Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, 442a 21-24).
4`
De mort |ryt/roeo, 104 Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, 459b 15-2`).
44
Iozio, ltb/tot/eco, 21`, 171a 19-21: Hqv c cioiv oi qooiv otfov xoi
cfcqo otcqoqcvoi qoofcio mv qci otocvo otocm iocv.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
14
in un libro della sua ulrima opera. La sua arrivir comungue non
andr spinra rroppo verso la rine del secolo, visro il periodo che si e
proposro per la sua nascira (primo venrennio del !! sec.), e visro che
uno scrirrore che opero rra la rine del !! e il ! secolo a.C.,
Arremidoro di Lreso, ebbe modo di consulrare il rrarraro di
Agararchide e di servirsene ampiamenre per l`orravo libro dei suoi
Georop/oumeno.



15
!!.
PLEA


1. |Asia e /Luropa dt Aotorc/tde
Un prorondo conoscirore dell`Lgirro rolemaico, Perer M.
Iraser, ha deriniro Agararchide rhe mosr signiricanr Alexandrinian
wrirer or rhe second cenrury
1
. Cerro, una gualche idea concrera
sull`aurore la si puo avere solo sulla base degli esrrarri di Iozio (e del
riurilizzo operaro da Diodoro degli sressi resri), ma e gi lo spessore
della produzione agararchidea a giusriricare l`arrermazione di Iraser.
L`opu motu di Agararchide consisrerre nella lunga rrarrazione
dedicara all`Asia e all`Luropa, e ragionevole rirenere che, assieme alla
monograria del Mor loo, guesri scrirri rispondessero a una
conceztone unttorto, una rrarrazione organica dell`inrera ot/oumene,
suddivisa secondo lo schema classico nei rre conrinenri Luropa, Asia
e Libia (cioe Arrica). Non e racile pero srabilire se guesra concezione
uniraria si concrerizzasse anche in una untto moterto/e, le parole con
cui Iozio presenra la produzione di Agararchide lasciano spazio alla
rirlessione.

Iqooi oc fov ovoqo fotfov fo xofo fqv `Aoiov cvmcv cv pipioi
i xoi fmv xofo fqv Etqmqv oc ci 0 xoi oqofcivcfoi otfm q
iofoqio oo xoi c pipio fqv `Eqt0qov otfm ooov xoi fo cqi
fotfqv ciofoqotoi
2
.

I. Jacoby ha arracciaro la possibilir che le indicazioni del
numero di libri dare da Iozio non siano da considerarsi

1
IEASLE 1972, p. 545.
2
Iozio, ltb/tot/eco, cap. 21`, 171a 11-15.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
16
separaramenre: guaranranove sarebbe la somma dei dieci libri
sull`Asia e dei trentonove libri sull`Luropa
`
. !n guesra inrerprerazione
l`espressione oqofcivcfoi otfm q iofoqio viene lerra come una
prova che per lo meno l`Ato e l`|uropo racessero parre di un unico
lavoro, una /ttorto che si esrende rino a guaranranove libri.
!l verbo oqofcivm esprime di norma l`idea dell`esrensione,
solo in alcuni casi anche guella del prolungamenro. !n guesr`ulrimo
senso Iozio urilizza il rermine a riguardo di Teopompo che dt/oto la
sua opera con digressioni
4
. Nel capirolo 149 invece si rirerisce al
rarro che l`esrensione del lessico di Pollione e doppia risperro al
lessico di Diogeniano
5
: rarrronrando cioe due opere dtttnte, consrara
che l`una ha un`ampiezza ben ptu morcoto dell`alrra
6
. Una simile
inrerprerazione porrebbe valere anche nel caso di Agararchide, con
oqofcivcfoi impiegaro in relazione alla ben maggiore esrensione
dell`|uropo risperro all`Ato: ha scrirro \u//Ato in 10 libri, e la sua
opera \u//|uropo si esrende rino a ben 49 libri. L`impressione e che
guaranranove libri sia la consisrenza della sola |uropo, anche se la
guesrione non pare solubile in maniera deriniriva.
Anche guanro al conrenuro, all`esrensione cronologica e alla
srrurrura generale di guesre opere non si dispone di molrissimi

`
Jacoby in |GrHtt !!,C, p. 152. ZLCCH!N! 1989, pp. 96-97 e ZLCCH!N! 1990,
p. 220 prende in considerazione guesra possibilir, MAECTTL 2001 la ribadisce
(pp. 406-407) e la sviluppa ulreriormenre (pp. 414-415), iporizzando che anche i
cingue libri \u/ Mor loo poressero rar parre dei guaranranove rorali e rigurare
all`inizio dell`inrera raccolra, cosriruendo, dungue, i primi 5 libri sull`Asia (su
guesra iporesi cr. anche tn/ro, pp. `4-`5).
4
Iozio, ltb/tot/eco, cap. 176, 121a `5-`6: Hciofoi cv otv oqcxpoocoi
ovfoooq iofoqio fot iofoqixot otfot oot Ocooo oqofcivci.
5
Iozio, ltb/tot/eco, cap. 149, 149a `5-`8: ci fo oiooiov oc otfm fq
cxcivot qoofcio fo qioovqo oqofcivcfoi.
6
Nella maggior parre delle arresrazioni di oqofcivm nella ltb/toteco guesro
verbo esprime una esrensione nello spazio, anche in guesri casi, comungue, il
rermine pone l`accenro sul corottere morcoto di rale esrensione, come per la carena
monruosa libica dell`Abinna, che si sviluppa lungo la cosra per ben novecenro
sradi (cr. ltb/tot/eco, cap. 241, `28a 26-28).
|| - Opero
17
elemenri. Nella raccolra di Jacoby rigurano in rurro una venrina di
rrammenri: solo guarrro sono le cirazioni esplicire dell`Ato, una
dozzina guelle dell`|uropo. Numericamenre il ruolo piu di rilievo lo
svolge Areneo, che rornisce tutte le cirazioni dall`|uropo e due
resrimonianze sull`Ato. Ma al di l degli alrri pochi rirerimenri
(Ilegonre, Ciuseppe Ilavio, Plinio), l`aurore piu rorremenre
inrluenzaro da Agararchide e cerro Diodoro Siculo.

1.1. Aotorc/tde tn Dtodoro |||, 2-10
lrre all`ampia sezione del suo libro !!! (capiroli 12-48) per la
guale - sulla base del conrronro con il capirolo 250 di Iozio -
possiamo essere cerri che Diodoro impiegasse il libro V del Mor
loo, lunghi rrarri dei libri ! e !!! della ltb/toteco tortco hanno per
lo meno presenre l`Ato di Agararchide
7
. !l secondo libro di
guesr`ulrima e espliciramenre ciraro dallo srorico di Agirio in !!!, 11,
2.

`Aofoqioq cv oq o Kvioio cv fq octfcqo pipm fmv cqi fqv
`Aoiov, xoi o fo cmqoqio otvfoocvo `Aqfciomqo o `Eqcoio
xofo fqv oooqv pipov, xoi fivc cfcqoi fmv cv Aitfm
xofoixotvfmv, iofoqqxofc fo ciofo fmv qociqqcvmv cv ooi
ocoov ciftovotoi
8
.

!l libro !! dell`Ato di Agararchide e consideraro da Diodoro rra
le ronri migliori sull`Lgirro e l`Lriopia. La dipendenza diodorea da
guell`aurore e generalmenre riconosciura in rirerimenro per lo meno

7
Visre le dipendenze da Agararchide nel ! (Lgirro) e nel !!! libro (Arrica) della
ltb/toteco tortco, e leciro chiedersi se Diodoro non poresse arringere a guesra
ronre anche per il libro !!, dedicaro ai paesi orienrali (ad esempio LLPLD!
1892, pp. 25 ss. propone una derivazione dal nosrro aurore anche della
descrizione dell`Arabia in Diodoro !!, 48-54).
8
Diodoro !!!, 11, 2 (cr. |GrHtt 86 I 1).
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
18
ai paragrari 5-10
9
. !l capirolo 1 e solo un riassunro dei due libri
precedenri, i capiroli 2-4, invece, sono soliramenre esclusi perche
conrerrebbero delle conrraddizioni con alrre inrormazioni che
sappiamo provenire dal geograro di Cnido, o con i suoi princpi
sroriograrici. Nel capirolo 2, inrarri, si cira mero a riprova del rarro
che i sacririci degli Lriopi sarebbero i piu gradiri agli dei, guando
Agararchide nega la dimensione sroriograrica della poesia
10
, nel
capirolo ` si ricorda il rallimenro della spedizione di Cambise in
Lriopia, menrre nel libro !, in un passo dove la ronre prima e
probabilmenre Agararchide, si spiega che la cirr di Meroe,
sull`omonima isola, ru rondara proprio dal re persiano e inrirolara a
sua madre
11
, e ancora nel capirolo ` si ammerre l`origine alluvionale
dell`Lgirro, resi che, a guanro apprendiamo da Diodoro !,
Agararchide negava
12
. uanro al capirolo 4, dedicaro alla scrirrura
geroglirica presso gli Lriopi, non pare che ci siano indizi ne per
ascriverlo ne per negarlo con cerrezza ad Agararchide
1`
, si ra
soliramenre rirerimenro alla dimosrrazione di Leopoldi, il guale

9
Cr. LLPLD! 1892, pp. ``-`6, LMMLLALE 1989, pp. X!-X!!, MAECTTL
2001, pp. 401-402.
10
Cr. De mort |ryt/roeo, paragraro 8 Mller (= Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250,
444b 20-`4)
11
Diodoro !, ``, 1 (sulla perrinenza ad Agararchide dei capiroli geograrici di
Diodoro ! cr. subiro tn/ro, 1.2.
12
Diodoro !, `9, 1: si sra conrurando la spiegazione delle piene del Nilo dara
da Lroro. La coesisrenza di due reorie diamerralmenre opposre merre in luce il
cararrere prerramenre compilarivo di larga parre della ltb/toteco tortco (cr. in
parricolare !, `9, 11: `Aqiqi oq xoi fo ctoo fq ofoomofot q [...]
cqovmv ovfmv fmv cv fotfoi ccmv, e !!!, `, 2: Ofi o' cofiv otfmv q
mqo ooo ofoomofo cvoqcofofqv cciv ooociiv xf., nel secondo
caso e rurravia piu chiaro che si sra rirerendo una spiegazione alrrui).
1`
Se non al limire il rarro che alla scrirrura degli Lriopi si ra cenno gi nel
capirolo `, e dungue il capirolo 4 porrebbe doversi considerare assieme ad esso.
Srando pero a DLSANCLS 199`, p. 5`5, proprio guesre indicazioni sulla scrirrura
eriopica - ignorando la rirorma scrirrurale del !! a.C. - riporrerebbero la
documenrazione al !!! sec. a.C., e rarebbero dungue pensare ad Agararchide
come ronre.
|| - Opero
19
rurravia conrondeva inopinaramenre il cararrere di guesro capirolo
con i due precedenri, arrermando che cc. 2-4 igirur rabulae
supersririosae prorerunrur
14
.
La provenienza delle inrormazioni conrenure in guesri primi
capiroli del libro !!! e almeno in parre iporizzabile. Diodoro urilizza
verbi alla rerza persona plurale - guali iofoqotoi, qooi, cotoi -
senza precisarne il soggerro, ma la siruazione si chiarisce dove si d
conro dell`opinione per cui gli Lgizi sarebbero coloni eriopi: 4ooi
oc xoi fot Aitfiot cotfmv ooixot toqciv
15
. !l pronome
rirlessivo dimosrra che le inrormazioni provengono tn u/ttmo ttonzo
da ronri eriopi, molro probabilmenre a cararrere orale: perranro il
rarro che esse siano in conrraddizione con guanro Agararchide diceva
alrrove non cosriruisce di per se un argomenro per escludere che
rosse proprio il geograro di Cnido a riporrare guesri racconri
16
. Senza
necessariamenre concludere che guesri capiroli iniziali del libro !!!
riperano la lerrera di Agararchide, possiamo ragionevolmenre
rirenere che Diodoro urilizzasse Agararchide come ronre guida per
rurra la prima mer del libro arricano
17
. ! conrenuri dei capiroli 2-10,
del resro, sono spesso di renore arrine alla rrarrazione sulle regioni

14
LLPLD! 1892, p. `5.
15
Diodoro !!!, `, 1.
16
Lo sresso giudizio di Diodoro in !!!, 11, 1-2 - dove lo srorico avverre che la
maggior parre dei numerosi (ooi) aurori sull`Lgirro e l`Lriopia non e
rededegna - rroverebbe una collocazione verosimile in guesra lerrura. Diodoro
porrebbe essere venuro al correnre delle ralsir di rali aurori, almeno in parre,
proprio da Agararchide (piurrosro che essersi conrronraro perono/mente con una
vasra bibliograria cui allude ma che non cira). Se cos rosse, si avrebbe un
ulreriore indizio del rarro che Agararchide poresse includere nella sua narrazione
anche resi cui non aderiva. Del resro anche nel caso dell`esegesi del nome
`Eqt0qo 0ooooo Agararchide, prima di comunicare la spiegazione che rireneva
correrra, indugiava in una rassegna delle erimologie sbagliare (De mort |ryt/roeo,
2-5 = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 441b `1-442b 2`).
17
Sarebbe guanro meno singolare che o/o per /e prtmttme bottute (rre
capiroli su una cinguanrina in rurro) Diodoro avesse cercaro alrrove le cose da
dire, pur disponendo degli ampi mareriali agararchidei.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
20
del Mar Eosso: l`aurocronia delle popolazioni di guesre regioni
18
e la
loro liberr e murua concordia (capirolo 2), i loro usi e cosrumi
guanro a cibo, vesriario, culro degli dei e dei morri, rorme di governo
(5-9), la descrizione di una regione del Nilo parricolarmenre rerrile,
con speciale arrenzione alla rauna (10)
19
.
!l capirolo 8, nel guale si elencano le diverse usanze alimenrari
delle rribu eriopi, chiarisce bene che i mareriali iniziali del libro !!! di
Diodoro sperrano ad Agararchide. uesro elenco collima non solo
nei conrenuri, ma anche in molri dei rermini urilizzari, con un brano
del libro V del Mor loo rramandaro solo da Iozio
20
, la sressa
sosranza si rirrova, condensara, anche nel libro XV!! di Srrabone
21
.

De mort |ryt/roeo, `0

Diodoro !!!, 8, 6

Srrabone XV!!, 2, 2

Ofi oqo fqv vofiov
fq Aitfot xioiv
fcoooqo cofi qto fo
ciofo, fo cv foi
ofooi oqcctcvov,
o onstgst oqooov xoi
xcqov, fo oc cqi fo
tvo oixotv, o fot
xooou xoi fq uq
ofcfoi fq onoq, fo
oc cixq ovmcvov, o
oogxt xot ooxtt
oqocci fov piov, fo
oc cx fq oqoio
Tqoqq oc qmvfoi fivc cv
opovovfc fov cvvmcvov cv
foi toooi xoqov, o otfoqtq
ovofcci cqi fc fo tvo
xoi fot cmoci foot, fivc
oc fq onomtotq uq fot
oxgsovo cqixmvfc, oi
xoi fo omofo oxioovfc cqi
fo coqpqio xofototoiv,
cvioi oc onstgovts oqooov
xoi mfov, cioi o' oi foi qioi
fmv xoomv foi oomfofoi
oiofqcqocvoi. [...] Oi ciofoi
oc foi oo fmv pooxqofmv
Zmoi f' oo xcqot
xoi xqi0q, oq' mv
xoi ofov oiotoiv
coiov oc otfoi cofi
potftqov xoi ofcoq.
Oto' oxqooqto cotoi
qv qoivixmv oimv
cv xqoi pooiixoi.
`Evioi oc xoi oov
oifotvfoi xoi xmvo
ooot xoi mfov
xoi xooot qiov,
xqcooi oc qmvfoi xoi
oiofi xoi ooxfi

18
Cr. De mort |ryt/roeo, 46, sull`aurocronia di alcune rribu degli !rrioragi.
19
D`errerro la descrizione della lorra rra serpenri ed eleranri, con i primi che si
arrorcigliano in spire inrorno ai loro avversari (!!!, 10, 5). Delle lorre rra eleranri e
serpenri in Lriopia parlava anche Arremidoro: lo si ricava da Srrabone XV!!, 2, 2,
brano che - come sriamo per osservare - ha come ronre il geograro di Lreso.
20
De mort |ryt/roeo, 20 = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 449a 11-17.
21
!n nererro le coincidenze rerminologiche rra l`Agararchide di Iozio e il
passo di Diodoro, in Srrabone si sono sorrolineare le parole conrronrabili.
|| - Opero
21
oqmcvov, fot i0to
oqctov.
xgsoot xot ooxtt xoi ftqm
fov ovfo piov oiomoi.
xoi ftqm .

Negli esrrarri roziani guesro brano si pone all`inizio di una
nuova sezione: dopo aver parlaro delle miniere d`oro del \adi Allagi
si passa a descrivere ne/ detto/to le popolazioni a sud dell`Lgirro.
Come si osserver piu avanri in sinossi
22
, guesra rransizione, nella
parallela rrarrazione diodorea in !!!, 14, 6, e piu semplicemenre
risolra in una rrase che annuncia il nuovo argomenro
2`
:
evidenremenre a Diodoro doveva parere pleonasrico riperere in
guesro secondo passo del libro !!! (14, 6) lo sresso elenco che aveva
prosperraro poco prima (8, 6), rrarro anch`esso da Agararchide. Dal
punro di visra conrenurisrico i due brani sono roo modo
eguivalenri, le dirrerenze nell`ordine esposirivo e nei derragli
24
si
spiegano col rarro che in Diodoro !!!, 8, 6 la ronre non e il rrarraro
sul Mor loo, ma il libro !! dell`Ato
25
.
Anche Srrabone dipende da Agararchide, ma la somiglianza del
suo resro con gli alrri due e meno marcara: guesro perche il geograro
di Amasea, nella sua opera, recepisce Agararchide per il rramire di
Arremidoro
26
. Tale daro lo si ricava dal racconro concernenre le
regioni del Mar Eosso, dove si possono osservare piu dirrusamenre

22
Cr. tn/ro, pp. 145-146.
2`
Diodoro !!!, 14, 6: Hcqi oc fmv c0vmv fotfmv fmv xofoixotvfmv fqv fc
oqoiov fot `Aqopiot xoot xoi Tqmootfixqv, cfi o' Ai0ioiov fqv
qo coqpqiov xoi vofov, ciqoooc0o oicicvoi.
24
Tra guesre dirrerenze nei derragli vi e, nel resro di Diodoro, la menzione dei
cacciarori di uccelli, la rrase corrispondenre e srara omessa in rabella per racilirare
l`idenriricazione delle parri di resro conrronrabili.
25
L ben ammissibile che Agararchide riprendesse guanro gi osservaro
nell`Ato sviluppandolo piu ampiamenre in un`opera a cararrere monograrico
come guella sul Mor loo. Pare poco verosimile l`iporesi di LMMLLALE 1989,
p. 125, n. ` che il resro del paragraro `0 in Iozio debba provenire dall`Ato.
26
L puo darsi anche che Srrabone si servisse della propria ronre in maniera
meno compilariva di Diodoro.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
22
guesre sresse relazioni rra i resri e dove le ronri sono cirare
espliciramenre: da un laro Iozio (capirolo 250, 2`-105) e Diodoro
(!!!, 12-48), paralleli e per larga parre sovrapponibili, dipendenri
dtrettomente da Agararchide, e dall`alrro Srrabone (XV!, 4, 5-20) che
risperro agli alrri due resri orrre una sosranziale coincidenza di
inrormazioni e spesso dell`ordine esposirivo, una comunanza dei
rermini principali, ma elaborazioni abbasranza dirrerenri, la ronre che
espliciramenre e a piu riprese Srrabone cira e, appunro, Arremidoro
di Lreso
27
.

1.2. Aotorc/tde tn Dtodoro |, 32-41
Nel prosieguo di Srrabone XV!!, 2, 2, dopo la lisra delle
popolazioni, si rileva, risperro a Diodoro, una relazione resruale
simile, ma sravolra con il libro ! della ltb/toteco tortco. Iarro un
rapido cenno al culro dei re presso gli Lriopi (che rrova il suo
punruale rarrronro in Diodoro !!!, 5, 1), si passa alla descrizione
dell`isola di Meroe, conrronrabile con Diodoro !, ``, 1-`.

Diodoro !, ``, 1-`

Srrabone XV!!, 2, 2

1. Hcqiciqqc o' o ofoo xoi vqoot cv
otfm, xofo cv fqv Ai0ioiov oo fc
ciot xoi iov ctcc0q, fqv
ovooocvqv Msgoqv, cv q xoi not
cofiv oiooo omvuo tq vqom,
xfioovfo otfqv Koptoot xoi 0ccvot
fqv qooqoqiov oo fq qfqo otfot
`Eofi oc fo ciofov otfoi pooiciov q
Msgoq, not omvuo tq vqom. Tqv oc
vqoov 0tqcocioq qoot fo oqo, fo fc
ss0o foo qo tcqpoqv ciqqfoi
qxo cv ooov tgtottmv ototmv
ctqo oc ttmv. `Eci o' q vqoo otvo
xoi oqq xoi oooq coo oixotoi o' oi

27
La linea Agararchide-Arremidoro-Srrabone, olrre che immediaramenre
evidenre sulla base del conrronro resruale, e universalmenre riconosciura dagli
srudiosi: cr. Mller in GGM !, p. L!X, LUNLUEY 1879, p. 62, SCH\AETZ 189`,
col. 740, IEASLE 1972, p. 549, SANCHLZ-LLN 1981-1985, pp. 192-19`,
LUESTL!N 1989, p. 22, LMMLLALE 1989, pp. X!!-X!!!, DLSANCLS 1998, p. 69
etc.
|| - Opero
2`
Mcqoq. 2. Totfqv oc fm cv oqott
qootv toqciv 0tqcm oqoqoiov, fm
oc ss0st ot qocciv fmv omv
vqomv fmv cv fotfoi foi fooi fo cv
oq qxo otfq civoi cotoi ototmv
tgtottmv, fo oc ofo ttmv. `Eciv
o' otfqv xoi oci otx oio, mv
ciqovcofofqv toqciv fqv Mcqoqv.
3. Hoqqxciv oc fq vqoot fov
cqixtocvov ovfo foov oo cv fq
Atuq 0tvo covfo oot cc0o
ocqiov, ono s tq Agoto xgqvou
xofcqqmofo. toqciv o' cv otfq xoi
cfoo qtoot fc xoi oqtqot xoi
oioqqot xoi oxot qo oc fotfoi
cciv q0o ssvou, t0mv fc
noutsmv svq ovfoooo.
cv voooc oi oc 0qqctfixoi oi oc
cmqoi cofi oc xoi oxmqtcio xoi
oioqqotqcio xoi qtocio xoi t0mv
svq noutsmv cqiccfoi o' oo cv
fq Atuq 0tot cooi, ono s tq
Agoto xgqvot otvccoiv, ovm0cv o'
cx vofot foi otpooi fmv ofomv, fot
fc `Aofopoqo xoi fot `Aofoooo xoi fot
`Aofooopo qo oqxfov o' q cqcq qtoi
fot Nciot xoi cqi Aitfot xofo fqv
c0cioov qofcqov oxoiofqfo fot
ofoot. `Ev oc foi ocoiv oi oixqoci
cx qoivixivmv oimv oiocxocvoi
foimv q iv0mv. `Oqtxfoi oc oc
xo0ocq cv foi `Aqoi. covoci oc fmv
qtfmv o fc qoivi xoi q cqoco xoi o
ssvo xoi q xcqofio.

L`ordine esposirivo non e esarramenre lo sresso (ad esempio in
Diodoro le risorse minerarie sono menzionare dopo la descrizione
delle cosre, viceversa in Srrabone), e alcune inrormazioni non
compaiono in enrrambi i resri: ma e chiaro che alla base dei due
giace una medesima descrizione, dirrerenremenre elaborara. !n
Srrabone si rrarra evidenremenre di Arremidoro: da lui inrarri
proviene non solo guanro precede (l`elenco delle popolazioni che
abbiamo appena analizzaro), ma anche l`immediaramenre successiva
menzione del lago di +cpm. Tale roponimo - al di l di guesro passo
di Srrabone (XV!!, 2, `) - e arresraro solo in Srerano di Lisanzio
(|t/nt/o, p. 700, 21-701, `), il guale arrerma di leggerlo (olrreche in
Arisragora di Milero in relazione a una regione inrerna dell`Lriopia)
proprio in Arremidoro, Georop/oumeno V!!! come nome -
appunro - di un lago a sud dell`Lgirro
28
. La simile descrizione di

28
`Aqfciomqo cv ooom cmqoqotcvmv ivqv civoi qqoi.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
24
Meroe in Diodoro !, ``, dungue, proverr anch`essa da Arremidoro,
o - piu probabilmenre - dalla ronre di guesr`ulrimo, Agararchide
29
.
A rarlo pensare e anzirurro la dirrerenre elaborazione risperro a
Srrabone, come si e derro, inrarri, guella delle rrarrazioni
corrispondenri con diversa elaborazione e una cirra cosranre nella
relazione rra Diodoro !!!, 12-48 e Srrabone XV!, 4, 5-20, dove le
ronri sono cirare espliciramenre (Agararchide per il primo,
Arremidoro per il secondo). !nolrre la descrizione di Meroe di
Diodoro, come vedremo gui di seguiro, compare in un conresro che
deve molri passaggi ad Agararchide, e proprio al rermine di guesro
conresro compare il nome del geograro.
! capiroli `0-41 del libro ! di Diodoro cosriruiscono la sezione
geograrica sull`|ttto, ben delimirara da una sorra di tnctptt
`0
ed
exp/tctt
`1
nei guali l`aurore invoca il crirerio di brevir, l`argomenro
principale e il Nilo e soprarrurro le sue piene, per il guale renomeno
si riporrano le numerose spiegazioni proposre dai predecessori (`7-
41)
`2
. L`ulrimo a essere ciraro e Agararchide
``
, per il guale il giudizio

29
Non vi e dungue morivo di iporizzare che la descrizione di Meroe possa
derivare da ronri diverse da Agararchide e Arremidoro (LUETN 1972, p. 24).
`0
Diodoro !, 29, 6: Hcqi oc fq mqo xoi fot Nciot xoi fmv omv fmv
oxoq oimv cv xcqooioi cxoofo oicicvoi ciqoooc0o.
`1
Diodoro !, 41, 10: Koi cqi cv fq qqmocm fot Nciot, otvocvoi
oiximfcqov ovciciv qo oovfo, oqco0qooc0o foi ciqqcvoi, ivo
q fqv c oqq qiv qocicvqv otvfoiov tcqpoivmcv.
`2
La sosranza di guesri capiroli conrluisce anche in Teorilarro Simocarra,
Httortoe V!!, 17. uesro resro si presenra come un riassunro di Diodoro !, `7-
41, con il guale per lo piu coincide, disranziandosene solo in poche
rirormulazioni e in alcune omissioni a volre anche ampie. Suona come una ripresa
resruale anche la rrase che conclude la digressione: Hcqi cv otv fq qqmocm
fot ofoot ci foootfov, ivo q fov oxoov fq iofoqio vo0ctomcv (cr.
Diodoro !, 42, 10: Koi cqi cv fq qqmocm fot Nciot [...
oqxco0qooc0o foi ciqqcvoi, ivo q fqv c oqq qiv qoxcicvqv
otvfoiov tcqpoivmcv). La rrase che precede guesra conclusione in Teorilarro
( 45) e l`unica che non rrova risconrro nel resro di Diodoro: si rrarra di una
riperizione della spiegazione di Agararchide ( 40) rormulara in rermini
leggermenre diversi, rorse dovura allo sresso Teorilarro o a una glossa enrrara nel
resro. ! paragrari `9 e 40 di Teorilarro (e dungue anche il nome di Agararchide)
|| - Opero
25
di Diodoro e anche in guesro caso - come in !!!, 11, 2 -
esrremamenre posirivo: `Eiofo oc fq oq0cio qoocqt0cv
`Ao0oqioq o Kvioio. Da come la presenra Diodoro, la
spiegazione delle piene del Nilo con le rorrenziali piogge esrive sui
monri dell`Lriopia pare una rormulazione originale di Agararchide.
Alrri prima di lui, pero, l`avevano gi proposra: Diodoro porrebbe
aver dungue rrarro l`inrera sezione `7-41 dal geograro di Cnido, il
guale - dopo aver riporraro e conruraro le dirrerenri opinioni
`4
-
presenrava la propria come innovariva
`5
. Sulla base di rre argomenri
H. Leopoldi
`6
sosriene che i capiroli `7-41 non siano produzione
originale di Diodoro: anzirurro sarebbe srrano che rosse Diodoro a
muovere aspre cririche a Lroro (`7, 4 e `9, 1`), daro che lo urilizzer
largamenre come ronre in alrri luoghi della ltb/toteco tortco
`7
, in
secondo luogo l`inrera sezione deve avere un`unica provenienza, visra
la coerenza linguisrica e argomenrariva, inrine, la spiegazione di
Lroro e riporrara come la piu recenre (xoivofofq oifio, `7, 7),
rormulazione non appropriara a Diodoro, per il guale la piu recenre
sarebbe al limire proprio guella di Agararchide
`8
.
L dungue verosimile che, rraendo da Agararchide la
spiegazione delle piene rirenura correrra, l`aurore vi reperisse anche
la rassegna cririca delle alrre inrerprerazioni. Si puo dungue

compaiono anche nel capirolo di Iozio dedicaro alle Httortoe (cr. ltb/tot/eco,
cap. 65, `2a `-12).
``
Diodoro !, 41, 4-9.
`4
Secondo un procedimenro che a guesro punro porremmo pensare gli rosse
usuale, cr. upro, p. 19, n. 16.
`5
Cr. LUETN 1972, pp. 20-21.
`6
Leopoldi 1892, pp. 19-21.
`7
Cr. anche LLETEAC-VLEN!LEL 199`, p. 90, n. 1.
`8
uesr`ulrimo argomenro e convincenre, ma solo se si inrerprera xoivofofq
in senso remporale, l`aggerrivo puo essere inreso anche come la piu srrana (cr.
LUETN 1972, p. 22, la srudiosa ammerre comungue che rhere is lirrle reason ro
doubr Leopoldi`s general conclusions).
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
26
iporizzare che Diodoro ricavasse in buona misura anche le
precedenri inrormazioni sul Nilo, rra cui la descrizione di Meroe di !,
``, 1-`, dallo sresso aurore, piurrosro che da un`alrra ronre
(Arremidoro)
`9
. Anche su base conrenurisrica i capiroli `2-`6 paiono
arrini alle remariche e rrarrazioni agararchidee: descrizione di luoghi
e parricolare inreresse per la rauna e la vegerazione. !n parricolare la
descrizione del corso del Nilo
40
, con una cerra insisrenza
sull`andamenro rorruoso delle sue anse, richiama la simile
esposizione di Agararchide nel Mor loo
41
. L ben si addirebbe a
guesro aurore anche l`idea che esisrerebbe in narura una sorra di
eguilibrio congeniro rra vanraggi e svanraggi che i dirrerenri luoghi
orrrono all`uomo
42
.
Come per !!!, 2-10, anche nel caso di !, `2-41 la cririca
moderna rende ad ascrivere ad Agararchide solo la seconda mer, i
capiroli `7-41 sulle piene del Nilo
4`
. Pare pero che l`inrera sezione
abbia la sua coerenza, e che la descrizione di Meroe nel capirolo `2
da un laro, e dall`alrro la cirazione esplicira di Agararchide nel

`9
Cr. LLPLD! 1892, pp. 25 ss.
40
Diodoro !, `2, 2 e 5.
41
De mort |ryt/roeo, 2` = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 447b 21-25. L rorse
urile rilevare che anche guesra descrizione - come l`elenco di popolazioni di De
mort |ryt/roeo, `0 - e omessa nel parallelo resro di Diodoro (!!!, 12, 1).
42
!n Diodoro !, `5, 7 se ne parla a proposiro dell`icneumone, nemico narurale
del coccodrillo, che ne scongiura un`eccessiva prolirerazione: l`icneumone non
rrae nessun prorirro dall`uccidere i coccodrilli, e dungue pare che la narura ha
rorniro un grande rimedio [. per il bene dell`uomo (q qtoi xofcoxctooc
co poq0qo [. ci ov0qmmv ctcqcoiov). Nello sresso senso puo leggersi,
ad esempio, la presenza del lerale serpenre purpureo nelle incanrevoli roresre
delle rragranze, arrinche non accada che l`esclusiva presenza di grandi beni
raccia monrare l`uomo in superbia (De mort |ryt/roeo, 98).
4`
Cr. ad es. LUETN 1972, pp. 20-25, la guale pero si chiede se anche guesra
sezione non sia piurrosro dovura ad Arremidoro, LLETEAC-VLEN!LEL 199`, pp.
10-11.
|| - Opero
27
capirolo 41 possano cosriruire i limiri resruali della perrinenza a
guesro aurore
44
.

1.3. |e cttoztont dt Aotorc/tde tn Dtodoro
Si e visro che nella ltb/toteco tortco sia per !, `2-41 che per !!!,
2-10 il libro !! dell`Ato di Agararchide porrebbe essere sraro la
ronre guida di Diodoro. Cio non implica necessariamenre - e bene
ribadirlo - che tutto cio che ricade enrro guelle sezioni provenga dal
nosrro aurore, ma e ragionevole che Diodoro, disponendo di una
rrarrazione organica sull`Lgirro e l`Lriopia in guel libro !! di
Agararchide, e giudicandola sosranzialmenre correrra (cr. !, 11, 2), ne
usurruisse almeno come impianro di base, incorporandone di rarro
inreri srralci (un procedimenro consono al cararrere anrologico
della ltb/toteco tortco).
!n enrrambi i casi si rrarra di segmenri piurrosro consisrenri, ma
il nome della ronre urilizzara non viene rarro che alla rine. Sembra
che - almeno guanro ad Agararchide - Diodoro raccia rirerimenro
alla propria ronre proprio al momenro di abbandonarla. !n !!!, 11 il
nome dell`aurore compare chiaramenre in relazione a quonto t e
detto (iofoqqxofc fo ciofo fmv qociqqcvmv cv ooi
ocoov ciftovotoi). La cirazione in !, 41, invece, e meno
esplicira: il nome di Agararchide viene rarro in rirerimenro solranro
alla sua spiegazione delle piene del Nilo, anche se - come si e visro -
da lui proverrebbero per lo meno i cingue capiroli precedenri. !l

44
Asserrore dell`arrribuzione ad Agararchide dei capiroli `2-41 e SCH\AETZ
1885, p. 227: Von der ersren Hlrre des ersren Luches sonderr sich der
Abschnirr ber den Nil (cc. `2-41) ohne \eireres als ein Zusammenhngendes
Canze aus, ich denke baldigsr den Leweis zu verrrenrlichen, dass er aus
Agarharchides von Knidos genommen isr. Dello sresso avviso LLPLD! 1892
(cr. pp. 19-20: roram illam parrem, gua de Nilo agirur, ab Agarharchide esse
periram), nonche Jacoby |GrHtt 86 I 19.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
28
capirolo 41, del resro, cosriruisce evidenremenre una rine di sezione,
concludendosi con esso non solranro la geograria dell`Lgirro, ma
anche la prima delle due parri in cui Diodoro suddivide il suo libro !.
uesro uso diodoreo di cirare la ronre o//o /tne rrova conrerma
anche in !!!, 48, al rermine dei mareriali derivari dal libro V del Mor
loo. Apparenremenre Diodoro ra il nome di Agararchide solo per
discosrarsi lievemenre da un daro da lui rorniro
45
. Ma proprto tn
queto punto rermina la corrispondenza con gli esrrarri del capirolo
250 di Iozio (e poco piu avanri rerminava lo sresso libro V del Mor
loo, srando al sunro roziano). Nel corso di ben rrenraserre capiroli
(12-48) pedisseguamenre impronrari ad Agararchide, il nome di
guesro aurore arriora (olrreche al rermine) solranro una volra, in !!!,
18, dove la menzione si rende necessaria perche Diodoro sra cirando
per suo rramire uno/tro /onte (il resoconro di viaggio di Simmia,
ammiraglio ed esplorarore di Tolomeo !!!). Turre le menzioni di
Agararchide nella ltb/toteco tortco (non ce ne sono alrre al di l di
guesre guarrro) coincidono con un cambio di ronre.

1.4. \trutturo e contenutt de//Asia e de//Luropa
! due resri che si sono analizzari cosriruiscono i rrammenri piu
consisrenri dell`opera srorica di Agararchide
46
. Lssi pero non
rorniscono grandi chiarimenri sulla srrurrura di guesri scrirri.
Lnrrambi provengono dal libro !! dell`Ato che - possiamo
arrermare con una cerra sicurezza - riguardava l`Lgirro e in una cerra

45
Diodoro !!!, 48, 4: ooxciv oq foi oqmoi xoivoi oxfioi qmficiv fov
xooov otx coffov mqmv otoiv, m o' `Ao0oqioq o Kvioio ovcqoc,
fqimv.
46
1) Diodoro !, `2-41 = |GrHtt 86 I 19 (da Jacoby posro nella sezione
hne Luchrirel, ma e evidenre - da guanro si e osservaro - che si rrarra del
libro !! dell`Ato. 2) Diodoro !!!, 2-10, per il guale cr. |GrHtt 86 I 1 (Jacoby
riporra solranro la menzione esplicira di Agararchide in !!!, 11).
|| - Opero
29
misura l`Lriopia
47
. Ma da guesri resri non risulra alcuna imposrazione
cronologica, e anzi scarseggiano gli sressi rirerimenri ad avvenimenri
darabili e rarri srorici.
Dagli alrri rrammenri veniamo a sapere che, negli ulrimi libri
dell`Ato, Agararchide aveva modo di parlare del lusso dei compagni
di Alessandro (I 2-`), e della morre in rarda er di Ceronimo di
Cardia
48
(I 4). Le prime due cirazioni vengono da Areneo: srando al
resro rrdiro, il I 2 proverrebbe dal libro V!!! dell`Ato, il I ` dal X,
ma visra l`arrinir di argomenro gli srudiosi pensano che una delle
due indicazioni di libro sia da correggere
49
. !l I 4, invece, che
menziona un evenro della mer del !!! sec., proviene dal libro !X.
Ammesso che guesre rre cirazioni non derivino da excuru o
osservazioni incidenrali (cosa su cui non ci si puo pronunciare, dara
la brevir dei resri), guesri elemenri sono davvero rroppo pochi per
arrermare che l`Ato seguisse un andamenro cronologico, senza
conrare che per uno dei rre rrammenri si sarebbe obbligari a
iporizzare un errore della rradizione manoscrirra. Con Marcorre ci
arrerremo alla sola considerazione che si l`Ate avair une dimension
chronologigue, elle devair s`achever, avec son livre X, sur la premiere
generarion des Diadogues
50
.

47
Al rermine di !!!, 11 Diodoro arrerma di aver parlaro degli Lriopi che
abirano a occidenre e di passare a guelli del sud con la successiva rrarrazione,
per la guale consrariamo che la ronre non e piu l`opera sull`Asia, ma guella sul
Mar Eosso. Dell`Lriopia, dungue, Agararchide rrarrava in enrrambi gli scrirri, ma
senza dubbio con piu complerezza (e rorse con gualche riperizione) nel secondo,
dedicaro espressamenre alla cqoqpqio.
48
Ceronimo di Cardia visse rra la mer del !V e la mer del !!! sec. Duranre la
sua lunga carriera polirica ru al servizio di Lumene, Demerrio Poliorcere,
Anrigono ! e Anrigono Conara. Iu anch`egli aurore di un`opera srorica (\torto
dopo A/eondro o \torto det Dtodoc/t).
49
Jacoby colloca i due rrammenri nel libro orravo, sosrenendo che nei libri
V!!!-!X si parlava di Alessandro Magno (|GrHtt !!,C, p. 152), ZLCCH!N! 1989,
p. 97 pensa invece al decimo.
50
MAECTTL 2001, p. 405.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
`0
uanro all`|uropo, nonosranre le cirazioni esplicire siano
leggermenre piu numerose
51
, non si puo essere molro piu precisi,
anzirurro perche Areneo, l`unico aurore a darci indicazioni su
guesr`opera, non orrre che magre norizie deconresrualizzare. !n
secondo luogo, i rirerimenri a evenri darabili sono anche in guesro
caso rroppo pochi in conrronro ai guaranranove (o rrenranove) libri
di guesro scrirro
52
. Nel libro XV!! si parlava di Maga, il rrarellasrro
di Tolomeo !! Iiladelro che renne la reggenza di Cirene per 50 anni,
e mor srrozzaro dalla propria obesir (I 7), guesr`ulrimo
avvenimenro dara alla mer del !!! secolo
5`
. Pressappoco allo sresso
periodo rarebbe rirerimenro il rrammenro I 9, rrarro dal libro XX!!,
nel guale si nomina il riranno di Argo Arisromaco
54
. L ancora con il
decennio 250/40 sono relazionabili i successivi rrammenri relarivi a
Sparra (I 10-1`), cirr della guale - a guanro pare - Agararchide
rrarrava nei libri XXV!!-XXX. ! I 10 e 11 (libro XXV!!) provenienri
dallo sresso conresro, verrono sulle norme sparrane di rigore
alimenrare e su un processo inrenraro a Nauclida da Lisandro per la
sua eccessiva pinguedine: C. Marasco rapporra guesre norizie
all`azione rirormarrice di Agide !V e dara il processo al 24`/42
55
. !

51
Tredici in rurro, inclusi i I 6 e 1` in cui il rirolo ciraro e Iofoqioi e non
Etqmioxo.
52
Areneo cira dai libri V!, X!!, XV!!, X!X, XX!!, XXV!!, XXV!!!, XXX,
XXX!, XXX!V, XXXV, XXXV!!!.
5`
Su Maga cr. \!LL 1979-1982, !, p. 145.
54
Si parla dell`alrrimenri non noro pancraziasre Anremocriro, che ru parassira
di Arisromaco. Non e dererminabile se il riranno in guesrione sia guello che sal al
porere arrorno alla mer del !!! sec. e ru assassinaro da un suo schiavo nel 240, o
Arisromaco il giovane, successore di Arisrippo nel 2`4. \!LKLN 1895, col. 945, si
esprime senz`alrro per il primo, e cos pure Jacoby |GrHtt !!,C, p. 151, il guale
ririene guesra l`opzione piu probabile nach der Luchzahl, MAECTTL 2001, p.
406 ra invece rirerimenro al secondo. Siamo comungue nel rerzo guarro del !!!
sec.
55
Cr. MAEASC 1981. !l Lisandro in guesrione, secondo guesro srudioso,
sarebbe il sosrenirore delle poliriche di Agide !V che ru eroro nel 24`/42. !l voo
sull`alimenrazione ricordaro da Agararchide (I 10) prevedeva che i giovani si
|| - Opero
`1
pochi rrammenri dei libri XV!!-XXV!!, relarivi per lo piu al rerzo
guarro del !!! sec., non rivelano insomma un maniresro avanzamenro
cronologico, e anzi una cirazione dal libro X!X (I 8) ra il nome del
generale rebano Lpaminonda, riporrando il discorso alla prima mer
del !V secolo
56
.
L`ulrimo evenro srorico ricordaro dai rrammenri dell`|uropo
proviene dal libro XXXV, dove si parla dei cirradini di Aricanda, in
Licia, che con la speranza di un condono degli ingenri debiri di cui si
erano coperri, scelsero di appoggiare Mirridare. Non vi sono molri
elemenri per darare con cerrezza guesro episodio, rurravia gli srudiosi
rirengono probabile che si rirerisca alla spedizione del 197 a.C. di
Anrioco !!! in Asia Minore, per riconguisrarne i rerrirori che erano
in mano a Tolomeo V. Mirridare, nipore del sovrano seleucide,
condusse guesra spedizione come generale insieme a Ardys
57
.
Anche i resri dell`|uropo, dungue, non aurorizzano a desumere
un andamenro rigorosamenre cronologico, e anzi e leciro chiedersi se
l`imposrazione di base di guesre opere non rosse di alrro ripo. Si
porrebbe rarrronrare il modello erodoreo, nel guale il disegno
srrurrurale sroriograrico si arricola di rarro su di un impianro
logograrico, o la ltb/toteco tortco di Diodoro, per la guale il crirerio
organizzarivo e guello regionale. ! dari a disposizione resrano rroppo

presenrassero nudi davanri agli erori per essere da loro conrrollari, Lisandro
porrebbe dungue aver inrenraro guel processo nell`anno della sua magisrrarura.
Ancora con l`opera rirormarrice di Agide - secondo Marasco - avrebbe a che rare
il I 12 (dal libro XXV!!!, inrerdizione a Cnosippo di rreguenrare i giovani in
guanro gaudenre), menrre il I 1` (dal libro XXX, sul rurranre Lresippo)
andrebbe rorse messo in relazione con Cleomene !!!.
56
Si rrarra di un aneddoro per cui Lpaminonda avrebbe risolro
rilologicamenre la dispura rra Leori e Areniesi sul possesso della regione
chiamara Eiooi: essendo guel luogo ricco di melograni, il rebano mosrro come il
rermine beora per derinire il rrurro di guegli alberi rosse appunro oioq e non qoo.
LUKLLE 1977 dara guesro episodio al `66 a.C.
57
Cr. Livio XXX!!!, 19, 9. Su guesra inrerprerazione del I 16 cr. MLYLE
1879, p. 5`, n. 1 e ASHLE! 1969, pp. 59-61.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
`2
esigui per dirimere la guesrione della srrurrura dell`Ato e
dell`|uropo di Agararchide, ma non pare improbabile che la
geograria poresse avere un suo ruolo
58
. Non sarebbe del resro un
caso isolaro per il suo periodo. Anche l`opera di un immediaro
predecessore di Agararchide, Demerrio di Callari (|GrHtt 85),
porrebbe aver avuro imposrazione geograrica: il suo Hcqi `Aoio xoi
Etqmq, che nel nome richiama immediaramenre gli scrirri di
Agararchide, gli era cerramenre noro, essendo con ogni probabilir
lui il Demerrio ciraro nel Mor loo come aurore di rirerimenro
parricolarmenre guanro alle regioni serrenrrionali
59
. Schwarrz ha
osservaro come guesra geographische Anordnung - secondo lui
presenre ranro in Demerrio guanro in Agararchide - sia da
inguadrare come una ripresa un po` arririciosa, e in chiave erudira,
dell`anrica rradizione ionica, con concessioni alle rendenze
romanriche dell`epoca (romonttc/en ^etunen) e al
sensazionalismo (\enottonmttte/)
60
.
L`arrenzione per l`asperro geograrico ed ernograrico - gi
rilevara per i pezzi diodorei provenienri dal libro !! dell`Ato -

58
A guesro proposiro porrebbe essere signiricarivo che tuttt i rrammenri dai
libri XXV!!-XXX riguardino Sparra.
59
De mort |ryt/roeo, 64 = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 454b `0-`6.
60
SCH\AETZ 1901b, col. 2807: Diese geographische Anordnung kehrr bei
Agarharchides wieder, rr den Demerrios wahrscheinlich Vorbild war, und isr im
Crunde nichrs als eine knsrliche Eesraurarion der alrionischen iofoqiq [....
\hrend aber bei den alren !oniern das Uberwiegen des Ceographischen aur
eine rierere Cesamranschauung, die den Menschen als Narurprodukr ansah,
zurcklier und darum nichr srrre, weil sie meisr barbarische, geschichrslose
Voelker behandelren, war die Lrneuerung dieser Arr in den hellenisrischen
Ceschichrschreibung ein Eckschrirr, eine unlebendige und gelehrre
Eeprisrinarion einer veralreren Iorm, die von der Polyhisrorie der Nachrolger des
Kallimachos und Lrarosrhenes unrernommen wurde, um rr ihre Sammlungen
einen Eahmen zu rinden, der den romanrischen Neigungen des Zeiralrers
enrsprach, dabei waren ganz moderne Sensarionsmirrel nichr ausgeschlossen.
|| - Opero
``
rroverebbe dungue conrerma, olrreche in alrri rrammenri
61
, anche
nello sresso impianro di base dell`Ato e dell`|uropo
62
, alle guali, per
di piu, non doveva essere esrraneo il gusro per la narrazione a
errerro (il \enottonmttte/ di cui parla Schwarrz). Pare dungue
eccessiva guella dicoromia di sroriograria-geograria che si suole
rapporrare alla produzione agararchidea, disringuendo decisamenre
da un laro l`Ato e l`|uropo, dall`alrro il Mor loo. Una cos nerra
parrizione disciplinare e un anacronismo derivanre dal non renere
nel dovuro conro il senso ampio ed enciclopedico della iofoqio e
dell`arrivir a essa connessa: lo srorico Polibio, conremporaneo di
Agararchide, considerava l`analisi dei dari geograrici una porte
cotttuttvo della sroriograria
6`
. Ato, |uropo e Mor loo rispondono
a un untco conceztone tortoro/tco, evenrualmenre modulara in
maniera dirrerenre in relazione al cararrere specirico dell`opera
(generali le prime due, monograrica la rerza)
64
. L del resro solo dal

61
Nel libro XXX!V dell`|uropo (cr. I 15) si parlava rra l`alrro del riume Iasi
(oggi Eion), nella Colchide, senza rrascurare il derraglio raunisrico (i ragiani che
vanno a cercare cibo alla roce di guesro riume). Plinio ed Lliano, poi, rireriscono
(I 21) che Agararchide parlava della popolazione libica degli Psilli, inrormazione
rrarra rorse dall`Ato, rorse dal Mor loo. Sicuramenre da guesr`ulrima opera
invece (a meno che Agararchide non ne avesse gi parlaro nell`Ato) e rrarro il I
22, nel guale si ra cenno alla descrizione agararchidea di una popolazione eriopica
presso la guale gli uomini sono velocissimi nella corsa, si cibano di cavallerre, e la
loro er non supera i guaranr`anni. Si rrarra evidenremenre degli Acridoragi, su
cui cr. De mort |ryt/roeo, 58.
62
Se si accerra che l`imposrazione di guesre opere rosse errerrivamenre
geograrica, ha poco senso cercare di individuare una conrinuir cronologica rra il
libri sull`Asia e guelli sull`Luropa, per i guali il raccordo viene soliramenre rissaro
arrorno al `00 a.C. (cr LUESTL!N 1989, p. 19, ALNS-NUNLZ 1997, pp. 59-60,
MAECTTL 2001, p. 406).
6`
Su cio cr. tn/ro, pp. `08-`09.
64
L appena il caso di ricordare a margine che la nosrra percezione del
cararrere di un`opera rrammenraria e rorremenre condizionara dalla percezione
che ne hanno avuro gli aurori rramire i guali i rrammenri si sono conservari. Ad
esempio, se da un laro, sulla base dei lunghi rrammenri in Diodoro, si ricava
l`impressione che l`Ato avesse principalmenre imposrazione geograrica, dall`alrro
Ciuseppe Ilavio cira Agararchide come o fo fmv oiooomv qoci
otqoocvo, rormulazione che pare valorizzare la dimensione sroriograrica
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
`4
Mor loo che si possono ricavare alcuni dei crireri sroriograrici di
guesro aurore.

2. |/ trottoto u/ Mar Eosso
Alle regioni del Mar Eosso Agararchide dedico cingue libri
monograrici, sui guali le resrimonianze principali sono guelle di
Iozio e di Diodoro Siculo. !l primo conserva esrrarri dal libro ! e in
misura piu esresa dal libro V, guesra seconda serie di excerpto rrova
conrronro nei capiroli 12-48 del libro !!! di Diodoro, il guale urilizza
Agararchide riproducendo in maniera piurrosro redele il suo resro.
Siamo in grado di arrermare che anche Arremidoro di Lreso
dipendeva da Agararchide: i suoi Georop/oumeno non sono
pervenuri, ma la sua rrarrazione sulle regioni del Mar Eosso (era
l`V!!! il libro dedicaro a Lgirro ed Lriopia) si e conservara in
Srrabone XV!, 4, 5-20
65
.
Pare dirricile che lo scrirro sul Mor loo si rrovasse collocaro
all`inizio di un`unica opera srorica
66
, cosriruendo i primi cingue dei
dieci libri sull`Ato di cui parla Iozio nel capirolo 21`
67
. L in
parricolare la chiusa del libro V, conservara da Iozio, che pare
incongruenre a guesra iporesi:

Abbiamo dungue realizzaro accuraramenre, per guanro ci era possibile,
la rrarrazione delle popolazioni siruare a meridione, in cingue libri, delle
isole in guel mare esplorare successivamenre, dei popoli seguenri, delle

di guesri scrirri. La cirazione di Ciuseppe Ilavio (I 20) rornisce ad ogni modo un
indizio sul risperro cronologico degli evenri rrarrari da Agararchide. Per il
racconro agararchideo sull`ingresso degli Lbrei in Lgirro sorro Tolomeo ! Sorer
(ricordaro dallo srorico giudeo in Contro Aptonem !, 205, e piu concisamenre in
Anttquttote judotcoe X!!, 5) cr. ALLL 1968.
65
Cr. upro, pp. 21-22 e n. 27.
66
Asia + Luropa: cr. upro, pp. 15-16.
67
Cr. MAECTTL 2001, pp. 414-415, secondo la sua iporesi Iozio avrebbe
avuro per le mani il primo fcto (5 libri) dell`opera complera di Agararchide.
|| - Opero
`5
rragranze, guanre la regione dei Troglodiri si rrova a produrne, chiedendo
perdono ne abbiamo abbandonaro del rurro la rrarrazione, e perche l`er
non permerre piu di sosrenere la rarica allo sresso modo, dopo aver ranro
scrirro sull`Luropa e sull`Asia, e perche gli archivi, a causa di disordini in
Lgirro, non orrrono piu la possibilir di un`analisi accurara. Ma chi si rrova
ad avere conoscenza specirica della mareria, e sia doraro di uno srile degno
della narrazione srorica, e abbia la dererminazione idonea a ricercare la
rama con il lavoro, cerro non receder
68
.

Si rrarra evidenremenre di un conedo, con il riepilogo di guello che
si e rrarraro e l`inviro - per chi ne e degno - a conrinuare l`indagine
inrerrorra dall`aurore, rra le alrre cose, anche per morivi di er. Pare
improbabile che una simile conclusione si rrovasse ne/ corpo
de//opero, al guinro di guaranranove (o cinguanranove) libri, guando
per giunra rurro cio che si riepiloga come gi rrarraro (omv qiv
tcq fc fq Etqmq xoi fq `Aoio ovocqocvmv) deve
ancora venire.
Se da un laro, dungue, si riconoscer un`outonomto moterto/e ai
cingue libri del Mor loo, dall`alrro non si merrer in dubbio, come
derro, l`unirarier della concezione sroriograrica che inrorma rurri gli
scrirri di Agararchide, il guale con il suo ulrimo lavoro complerava
un organico progerro di sroriograria universale.

2.1. Crttert tortoro/tct e /ontt
Agararchide si inserisce nel rilone della sroriograria universale,
visre le sue ampie rrarrazioni che coprono rurra l`ecumene, rurravia
egli sresso riconosceva parricolarmenre nella monograria dedicara
alle regioni meridionali l`originalir del proprio apporro alla ricerca.
Nel V libro del Mor loo, probabilmenre in un excuru che pero -

68
De mort |ryt/roeo, 110 = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 460b `-16.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
`6
sulla base degli esrrarri di Iozio - non riusciamo a conresrualizzare
69
,
Agararchide punrualizzava guali rossero gli aurori che si erano
occupari delle guarrro zone del mondo:

Lssendo il mondo cosriruiro circolarmenre in guarrro zone, e cioe
orienre, occidenre, serrenrrione e meridione, le regioni a ovesr le hanno
rrarrare Lico e Timeo, guelle a orienre Lcareo e Lasilis, guelle a nord
Dioranro e Demerrio, guelle a meridione, per la verir in maniera
approssimariva - dice l`aurore - noi
70
.

Pur avendo scrirro ranrissimo sull`Asia e l`Luropa, dungue,
l`aurore individuava - con la modesria del caso - la novir del suo
lavoro di sroriograro proprio nel Mor loo, e lo valorizzava
inserendolo in una rradizione di srudi. uesro brano ci orrre anche la
possibilir di dererminare guale ripo di aurore Agararchide rirenesse
degno di essere menzionaro, e di conseguenza da guale sroriograria
egli sia sraro almeno in parre inrluenzaro (anche se le opere di guesri
aurori, rurri del !V-!!! sec., non sono pervenure che in resrimonianze
e rrammenri). A Demerrio di Callari e al suo Hcqi `Aoio xoi
Etqmq abbiamo gi rarro rirerimenro per mosrrare come la
sroriograria di guesro periodo poresse avere imposrazione geograrica.
!mpianri sroriograrici regionali, poi, avevano le opere di Lico di
Eeggio, che scrisse su Sicilia e Libia, di Lcareo di Abdera (aurore di
Atyptto/o), di Lasilis (che scrisse sull`!ndia) e di Dioranro (\torte de/
|onto), l`opera di Timeo racconrava la sroria della Sicilia dalle origini
al rempo del`aurore, ma si allargava anche su evenri dell`!ralia
meridionale e di Carragine.

69
Se la successione conservara da Iozio in guesra occasione e redele
all`originale, rale excuru merodologico doveva rigurare rra la sezione sulle
popolazioni e guella sulla rauna.
70
De mort |ryt/roeo, 64 = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 454b `0-`6.
|| - Opero
`7
Dal gi menzionaro paragraro 110 Mller (la conclusione del
libro V), uniramenre a Diodoro !!!, `8, 1, ricaviamo un`alrra
imporranre indicazione sulle ronri di Agararchide: la consulrazione
dei pooiixo tovqofo. Si rrarrava verosimilmenre di documenri
di narura ererogenea: \. Peremans, arrraverso una rassegna di
alcune arresrazioni, e conrronrando i pareri di diversi srudiosi ha
messo in luce come dierro guesra ericherra si possono nascondere
di volra in volra dirrerenri ripi di resri
71
: rendiconri di deliberazioni e
negoziazioni, libri giornalieri e eremeridi, dossier etc., l`aggerrivo
pooiixo indica che rali documenri apparrenevano al re, o
comungue erano srari raccolri per suo incarico
72
. Sicuramenre rra essi
rienrravano i resoconri dei viaggi di esplorazione commissionari dai
regnanri dell`Lgirro, e le relazioni di mercanri e marinai
7`
.
Probabilmenre un resoconro di guesro ripo era sraro prepararo
da Arisrone, cui Tolomeo !! diede l`incarico di penerrare i rerrirori
dell`Arabia sino alle cosre meridionali, e da Simmia, esplorarore
inviaro nelle regioni a sud di Tolemaide delle Cacce da Tolomeo !!!,
inreressaro alla caccia degli Lleranri. Agararchide poreva cirare e
adoperare guesre relazioni di viaggio
74
, e \. Tarn ha rimarcaro come

71
PLELMANS 1967, pp. 4`9-445.
72
PLELMANS 1967, pp. 441, e inreressanre anche l`osservazione che il rirolo di
tovqofoqoqo indicava ralvolra un dererminaro runzionario della
cancelleria reale preposro alla redazione degli octo dturno. LUESTL!N 1989, p. `1
include rra guesri documenri i decreri che regolavano arrivir commerciali guali
l`esrrazione del ropazio (cr. Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 456b 18-20: xoi fqv
i0ov pooiixm qtoooovfc xoi otcovfc qoofoofi otfm
opovotoi). MAECTTL 2001, p. `96, n. 62 ricorda inolrre gli tovqofo
crtttt dai regnanri, come guelli di Tolomeo ! Sorer, sulla scia del guale anche
Tolomeo V!!! comporr dei mmotr.
7`
Cr. SUSLM!HL 1891, p. 668, LUESTL!N 1989, pp. `0-`1, ALNS-NUNLZ
1997, pp. 60-61
74
Cr. Diodoro !!!, 42, 1-4 per Arisrone, e !!!, 18, 4 ss. per Simmia. Nella
rorma Eiio guesro nome e arresraro solo in guesro passo, per Mller porrebbe
rrarrarsi dell`aurore di un periplo nominaro da Marciano (GGM !, p. 565):
Eico fc o fq oixotcvq cv0ci fov cqiotv.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
`8
la sressa imposrazione periplograrica della descrizione delle cosre
arabe da parre di Agararchide rarebbe pensare all`impiego di una
ronre come poreva essere il resoconro di Arisrone, unico documenro
noro di ral genere per guesra zona e per guesro periodo
75
.
Agararchide era anche un grammarico, un erudiro che aveva
accesso alla biblioreca di Alessandria, in conrarro con le personalir
del Museo. L`inrluenza di guesra remperie culrurale emerge in un
alrro passo imporranre per la derinizione dei crireri sroriograrici
dell`aurore. Nel paragraro 7 Mller si legge una lunga rassegna di
episodi mirici dei guali Agararchide, merrendo in luce assurdir e
incongruenze, mira a mosrrare la mancanza di rondamenro srorico,
di conseguenza nel paragraro 8 viene reorizzara la dirrerenza rra la
poesia e la sroriograria. Se la poesia e il miro non hanno credibilir
srorica, sono gli srorici che ne ranno uso in guesro senso a dover
essere biasimari, e non i poeri, i guali hanno rurr`alrro rine: o
oiqfq tomio oov q oq0tio cofi ofooofq. !n
guesra arrermazione e srara riconosciura una ripresa del giudizio di
Lrarosrene, a noi noro nella cririca mossagli da Srrabone !, 1, 10:
otoc oq oq0c cofiv, o qqoiv `Eqofoo0cvq, ofi oiqfq o
ofoocfoi tomio, ot oioooxoio
76
.

75
TAEN 1929, p. 14. Lo srudioso menziona anche un alrro esplorarore, Sariro,
la cui relazione porrebbe esser srara verosimilmenre adoperara da Agararchide:
Sariro ru il primo a essere inviaro lungo le cosre arricane per organizzare la caccia
agli eleranri. !l suo nome ci e noro da Srrabone XV!, 4, 5, brano che ricade in
guella sezione (4, 5-20) in cui si e derro che il geograro dipende in errerri, per il
rramire di Arremidoro, proprio da Agararchide.
76
Cr. LUESTL!N 1989, p. `0, LATTLZZAT 200`, pp. 280-281. uesr`ulrimo
aurore approrondisce nel derraglio la recnica di cirazione rramire la guale
Agararchide d conro dei racconri mirici nella sua rassegna cririca (paragraro 7
Mller), ed individua arrinir anche con il mareriale conrluiro negli scolii
medievali alle rragedie, i guali dungue avrebbero in alcuni casi origine anrica.
|| - Opero
`9
La rorre presenza dell`elemenro paradossograrico
77
, dungue,
non impediva ad Agararchide di senrire il proprio lavoro come una
ricerca indirizzara alla verir
78
. Nella culrura greca la paradossograria
cosriruisce guasi la narurale evoluzione dell`iofoqio guando essa si
rapporra a luoghi e popolazioni lonrane, la cui alrerir non suscira
solranro curiosir inrellerruale, ma anche una rirlessione sulla propria
idenrir.

2.2. Contenutt
A guanro possiamo giudicare da guanro ne resra, e cioe
soprarrurro dal libro V, nel rrarraro di Agararchide la componenre
ernograrica occupava lo spazio maggiore (paragrari `0-6` e 89-10`):
le popolazioni delle regioni del Mar Eosso vengono descrirre e
caralogare (secondo un crirerio caro alla scuola periparerica, e in
parricolare a Dicearco
79
) in base alla loro oioifo , il loro genere di
vira, che si maniresra anzirurro nel regime alimenrare. Parricolare
arrenzione e rivolra anche agli asperri srraordinari dei luoghi in cui
guesre popolazioni vivono (paragrari 79-87), della rauna che li
abirava (paragrari 67-78) e ai mtrobt/to in genere (paragrari 104-109).
Un rema su cui Agararchide si sorrerma a lungo e guello del lavoro
degli schiavi nelle miniere d`oro (paragrari 22-29): l`aurore indugia
sia a descrivere minuziosamenre le varie rasi di esrrazione e
rarrinazione, sia a commiserare a piu riprese l`inrelice condizione
degli schiavi, usando anche parole molro dure nei conrronri del

77
Sulla relazione rra paradossograria e sroriograria cr. tn/ro, cap. V!!, `, in
parricolare pp. `41-`42.
78
Cr. Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 460a 21-22: iofoqiov oc oocovfc
oq0ivqv.
79
Cr. LUESTL!N 1989, pp. 26-28.
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
40
governo rolemaico
80
. Non mancavano excuru, come la rassegna di
cririca al miro di cui si e parlaro (paragraro 7 Mller), scarurira
dall`eziologia del nome del Mar Eosso (paragrari 2-5), o come guello
di narura srilisrica sulla maniera piu giusra di parlare delle sorrerenze
(paragraro 22), che inrroduceva la sezione sulle miniere. Non
mancavano nemmeno i discorsi (i paragrari 11-18 conservano alcuni
brani di un`esorrazione di un precerrore a un giovane regnanre),
nell`impiego dei guali - a derra di Iozio - Agararchide superava
anche il suo modello, Tucidide
81
.
Avremo modo di enrrare nel meriro di alcuni dei nuclei di
inreresse del Mor loo (olrre che con le nore di commenro alla
rraduzione) guando analizzeremo la posizione di guesro scrirro
nell`economto della ltb/toteco di Iozio
82
. Per avere un`idea di insieme
delle remariche arrronrare da Agararchide, rorniamo gui un riepilogo
schemarico dei conrenuri seguendo la suddivisione del resro operara
da Mller
8`
. Per guanro possibile, abbiamo raggrupparo i paragrari
per unir remariche. Le parenresi guadre segnalano le sezioni non
presenri nel capirolo 250 della ltb/toteco.

Dal libro ! Dal libro ! Dal libro ! Dal libro !
1. Tolomeo !! e la caccia agli eleranri

2 22 2- -- -8. L`origine del nome Mar Eosso e la cririca del miro come ronre srorica 8. L`origine del nome Mar Eosso e la cririca del miro come ronre srorica 8. L`origine del nome Mar Eosso e la cririca del miro come ronre srorica 8. L`origine del nome Mar Eosso e la cririca del miro come ronre srorica
2. Prima spiegazione, conrurazione
`. Seconda spiegazione, conrurazione
4. Terza spiegazione, conrurazione
5. Spiegazione correrra

80
Cr. upro, pp. 11-12.
81
ltb/tot/eco, cap. 21`, 171b 9-12.
82
Cr. tn/ro, cap. V!!, 6.
8`
GGM !, pp. 111-195. Parleremo delle unir resruali individuare da Mller
come di paragrari, e non di rrammenri: si rrarra inrarri di una suddivisione
arbirraria di un resro conrinuo che, inrendendo isolare i singoli argomenri, va al di
l anche della scansione marcara dagli ofi nel capirolo roziano.
|| - Opero
41
6. Sul nome dei Persiani
7. |xcuru: rassegna e cririca dei miri
8. bierrivi dello srorico e obierrivi del poera

9. ! rerrirori degli eleranri

10. Conrini dell`Lgirro

11 11 11 11- -- -18. !l discorso del precerrore al giovane regnanre 18. !l discorso del precerrore al giovane regnanre 18. !l discorso del precerrore al giovane regnanre 18. !l discorso del precerrore al giovane regnanre
11. Tenore e rinalir del discorso
12. Dirricolr di gesrire un parrimonio
1`. Le amicizie dei sovrani e i prorirrarori
14. ! ralsi consiglieri
15. L`aurorir del signore conrro i ralsi consiglieri
16. ! Creci non devono remere gli Lriopi
17. !l buono e il carrivo precerrore dei sovrani
18. !l demagogo

19 19 19 19- -- -20. La guerra con 20. La guerra con 20. La guerra con 20. La guerra con gli Lriopi gli Lriopi gli Lriopi gli Lriopi
19. Armamenro degli Lriopi
20. ! cavalieri greci di Tolomeo e l`eguipaggiamenro

Dal libro V Dal libro V Dal libro V Dal libro V
21. |xcuru sulle modalir reroriche di racconrare le sorrerenze. Lsempi da
Lgesia, Srrarocle, Lschine e Demosrene

22 22 22 22- -- -29. Le miniere d`oro del \ad 29. Le miniere d`oro del \ad 29. Le miniere d`oro del \ad 29. Le miniere d`oro del \adi Allagi i Allagi i Allagi i Allagi
22. ! luoghi rra Menri e la Tebaide
2`. !l grande golro e i giacimenri
24. Presenrazione degli schiavi in miniera
25. Le prime rasi del lavoro, lo scavo delle gallerie
26. Iranrumazione: ruolo di ragazzini, ragliarori, donne
27. ! rarrinarori
28. ! rondirori
29. L`oro e la narura, sroria delle miniere

`0 `0 `0 `0- -- -49. Cli !rrioragi 49. Cli !rrioragi 49. Cli !rrioragi 49. Cli !rrioragi
`0. Le guarrro popolazioni a sud dell`Lgirro
`1. Presenrazione degli !rrioragi
`2. La carrura dei pesci
``. Pesca piu impegnariva
`4. Preparazione del cibo
`5.-`6. Alrre risorse alimenrari
|orte prtmo - Aotorc/tde dt Cntdo
42
`7. Usi guanro al bere (1)
`8. Usi guanro al bere (2)
`9. Ciclicir e asperrariva di vira
40. !rrioragi delle cosre esrerne
41. !ngenuir degli !rrioragi
42. !rrioragi in pace con le roche
4`. Abirazioni degli !rrioragi
44. Abirazioni degli !rrioragi: le gallerie
45. Assenza di culri dei morri
46. rigine e provenienza degli !rrioragi
47. Le isole dei mangiarori di rarrarughe
48. Mangiarori di balene
49. Considerazioni

50 50 50 50- -- -60. Alrre popolazioni 60. Alrre popolazioni 60. Alrre popolazioni 60. Alrre popolazioni
50. Mangiarori di radici
51. !loragi e mangiarori di semi
52. Cacciarori
5`. Lleranroragi: primo gruppo
54. Lleranroragi: secondo gruppo
55. Lleranroragi: rerzo gruppo
56. Tolomeo e gli Lleranroragi
57. Camusi e Srruroragi
58. Acridoragi
59. La regione inresrara da scorpioni e raranrole
60. Cinamolgi
61. Troglodiri: srile di vira, alimenrazione
62. !l rermine xooqo
6`. Troglodiri: usanze runerarie, sconrri, sonno, morre

64. L`opera di Agararchide nella sroriograria del !V/!!! sec. (excuru.)

65 65 65 65- -- -66. L`imparro delle dirrerenze climariche 66. L`imparro delle dirrerenze climariche 66. L`imparro delle dirrerenze climariche 66. L`imparro delle dirrerenze climariche
[65. Disranze geograriche e divergenze ernologiche e climariche (1)
66. Disranze geograriche e divergenze ernologiche e climariche (2)

67 67 67 67- -- -78. Iauna 78. Iauna 78. Iauna 78. Iauna
[67. !nrroduzione
68. Leone
69. Myrmex
70. Leopardo
71. Einoceronre
72. Cirarra
7`. Sringe
|| - Opero
4`
74. Cinoceralo
75. Cepo
76. Toro carnivoro
77. !ena
78. Serpenre

79 79 79 79- -- -84. Luoghi srraordinari 84. Luoghi srraordinari 84. Luoghi srraordinari 84. Luoghi srraordinari
[79. !nizio del periplo del golro Arabico
80. La ronre d`acgua calda e salara
81. !l monre rosso, il porro di Arrodire, le rre isole
82. L`!sola dei Serpenri e il ropazio
8`. !l mare dal rondale basso e le navi per gli eleranri
84. Le regioni al di l di Tolemaide

85 85 85 85- -- -10`. La cosra araba 10`. La cosra araba 10`. La cosra araba 10`. La cosra araba
[85. !nrroduzione. !l Palmero
86. ! luoghi presso il Palmero
87. !l luogo chiamaro Anarra
[88. Carindani, Nabarei
89. La regione dei Liremani
90. !l golro dei Larmizomani
91. Le isolesacra a !side, Sucaba, Salido
92. La regione degli Arabi Tamudeni (1)
[9`. La regione degli Arabi Tamudeni (2)
94. La regione del monre |otmo
95. Le regione dei Debi
96. Alilei e Casandri, l`oro non lavoraro al ruoco
97. Le regioni di Carbi e Sabei, le roresre delle rragranze
98. !l serpenre delle roresre, rirlessioni sulla ftq
99. !l prorumo per i Sabei: abirudine e nocivir
100. La capirale e il re dei Sabei
101. Arrivir degli uomini presso i Sabei
102. Eicchezza dei Sabei
10`. !l mare bianco e le sue isole

104 104 104 104- -- -109. Alrri renomeni srraordinari 109. Alrri renomeni srraordinari 109. Alrri renomeni srraordinari 109. Alrri renomeni srraordinari
104. Ienomeni celesri srraordinari
105. Parricolarir del sole al di l di Tolemaide
[106. Considerazioni sui venri
107. Vacuir delle spiegazioni di rarri srraordinari
108. Cli ulivi del mare e il giunco scuro
109. !l pesce eriope

110. Lpilogo












|orte econdo
!L TLST DLL MAl lO\\O






























47
Avvertenzo e t/o


| coptto/t 213 e 250 u/ Mar Eosso dt Aotorc/tde conobbero /o tompo
- prtmo oncoro de//edirio princeps de//o Liblioreca dt Dovtd Hoec/e/
(Aubur 101) - od opero dt Henrt |ttenne (|ort 1557), c/e /t pubb/tco
oteme o/t etrottt /oztont dt Cteto, Memnone e Apptono (c/. CA^|OlA
2001, pp. 7-74). Dt Aotorc/tde |. jocoby /o pubb/tcoto o/o t /rommentt
de//Asia e de//Luropa (ICrHisr 8, vo/. ||,A, ler/tn 192, pp. 205-222),
mentre /t etrottt de/ Mar Eosso, rttenutt dt corottere ptu proprtomente
eoro/tco c/e tortco, erono prevttt per /o qutnto porte (o//o cut
reo/tzzoztone /ovoro tuttoro /o |rnt-|trten-Gee//c/o/t).
|//etttvomente do//o /tne de/ XV|| ec., con t/ corpus eoro/tco dt j.
Hudon Ceographiae vereris scriprores Craeci minores (Ox/ord 198-
1712; t/ Mar Eosso /turo ne/ terzo /octco/o de/ vo/ume |, 198, otto
/tntetoztone De rubro mari) t/ trottoto dt Aotorc/tde e toto contderoto
domtnto ec/utvo de//o eoro/to. |. Mu//er co//oco /t etrottt /oztont de/
coptto/o 250 ne/ vo/ume | (pp. 111-195) det Ceographi Craeci minores
(|ort 1855), oteme o//o poro//e/o trodtztone indirerra cotttutto do Dtodoro
|||, 12-48; vtte /e tmprecttont rtcontrote ne//edtztone dt l. Henry (|ort
1974), obbtomo cotontemente co//oztonoto t/ uo teto con que//o det CCM.
A Mu//er e dovuto /o uddtvttone, u boe contenuttttco, tn 110
pororo/t, c/e oro conervoto onc/e tn queto ede. A queto numeroztone, tn
ct/re orobe, ne o//tonc/eremo uno tn ct/re romone per dor conto de//o
pororo/oztone orttno/e det m. de//o Liblioreca, rtcovobt/e do//o
uccetone de/t ofi (u/ cut uo c/. inrra, cop. V|||, } 5).



A Morc. Gr. 450, rine !X sec.

l |or. Gr. 1266, X!!! sec.

C |or. Gr. 1226, XV! secondo venricinguennio XV! sec.

M Morc. Gr. 451, X!/X!! sec.


























49
!!!.
IZ!, ltb/tot/eco, cap. 21`
(171a 5-171b 17)


Si e lerra l`opera srorica (iofoqixov) di Agararchide (raluni lo
chiamano Agararco). Sua parria ru Cnido, per la sua arre e chiaro che
era grammarico, Lraclide di Lembo
1
, poi, gli diede modo di
acguisire nororier come segrerario e lerrore
2
, runzioni che svolse al
suo servizio. Iu anche un prorerro
`
di Cinea
4
. Veniamo a sapere che
guesro aurore ha scrirro un`opera sull`Asia in dieci libri, e la sua
opera srorica sull`Luropa si esrende rino a guaranranove libri, ma ci
sono anche cingue libri che indagano rurra la regione del Mar Eosso
e i rerrirori circosranri
5
.
Di rurra la sudderra produzione egli sresso ra menzione verso la
rine del guinro libro
6
, in cui ricorda inolrre di aver smesso di scrivere
per varie morivazioni, rra le guali anche il volgere dei suoi anni verso
un`er rroppo avanzara. Del resro c`e chi arrerma che egli abbia
composro anche alrre opere, delle guali nessuna conosciamo ancora.
Dicono che abbia redarro un`epirome in un libro della sua opera sul

1
Diels congerrura cpot in luogo di cpqot dei mss., gi Casaubon aveva
proposro di correggere fot cpqot in cpo. Su Lraclide Lembo cr. upro, cap.
!, `.
2
ovovmofqv: la parola non e ossirona, come invece risulra nel resro sramparo
da Henry (ovovmofqv).
`
Sul rermine 0qcfo cr. CAMLEN 19`9.
4
Pare da accogliere l`emendamenro di Kivvoiot in Kivcot. (anche Henry
rraduce Ctno, ma in nessun luogo d norizia dell`emendamenro). Su Cinea cr.
upro, cap. !, 2.
5
Sull`inrerprerazione di guesro passo, da cui dipende la comprensione
dell`organizzazione e della srrurrura dell`opera di Agararchide, cr. upro, pp. 15-
16 e `4-`5.
6
Si rrarra evidenremenre del guinro libro del Mor loo, il passaggio in
guesrione e conservaro dallo sresso Iozio al rermine del capirolo 250 (paragraro
110 Mller, 460b `-16).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
50
Mar Eosso, nonche cingue libri sui Troglodiri
7
, ma anche
un`epirome della |tde di Anrimaco
8
, e ancora un`alrra epirome di
coloro che hanno scrirro su una raccolra di venri prodigiosi
9
, avrebbe
poi redarro esrrarri di opere sroriche, e sul rapporro di amicizia
10
.
uesro aurore, da guanro abbiamo poruro apprezzare passando
in rassegna le sue opere, e elevaro e senrenzioso, e si compiace piu di
ogni alrro della sublimir e della dignir del discorso, senza arrarro
indugiare in un lessico ricercaro, ma senza nemmeno rare uso
esclusivo di rermini consueri: non si ra lui crearore di nuove parole
ma, arrerice abile guanr`alrri mai nell`urilizzo dei rermini, pur senza
usarne di nuovi, derinisce uno srile che produce la sensazione
dell`innovazione. L lo merre in arro in maniera cos opporruna che

7
uesre due opere sarebbero necessariamenre in relazione con i cingue libri
della rrarrazione sul Mar Eosso, essendo l`una un riassunro di essa, l`alrra - a
guanro sembra - un approrondimenro di una sua sezione (cr. paragrari 61-6`
Mller = Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 454a 5-454b 29 e Diodoro !!!, `1, 1-`2, 6).
8
Anrimaco di Colorone, vissuro rra V e !V sec., ru poera ed erudiro. |yde era
un epo elegiaco in rorma di caralogo, in almeno due libri, composro dopo la
morre della donna amara, Lide appunro. !ncludeva diversi episodi mirici, rorse
legari da remariche comuni, come per esempio l`amore inrelice. Criricara da
Callimaco, apprezzara da Posidippo e Asclepiade, ebbe una cerra inrluenza sulla
poesia ellenisrica (\LNTZLL 1894).
9
cifoqv fmv otcqoqofmv cqi otvomq 0otooimv ovcmv: il
resro non e limpido, e ha susciraro diverse proposre di emendamenro,
accuraramenre raccolre da C!ANN!N! 1964, p. 124. Tra di esse le piu inreressanri
sono rorse guelle che suppongono l`avvenura rusione di due riroli: cos
SCH\AETZ 189`, col. 740 propone: 1. cifoq fmv otcqoqofmv cqi
ovcmv e 2. cqi 0otooimv. Del suo sresso avviso e MAECTTL 2001, p. `98,
che pero ricorda anche un o/to prodttoo enero tempetotum nell`indice del libro
!! di Plinio (^oturo/t Httorto !, 2, 50: rurbines, presreres, verrices, alia
prodigiosa genera rempesrarum). Le remariche proposre dai riroli ricosrruiri, ad
ogni modo, ben si addicono ad un aurore di er ellenisrica, solo per rare un
esempio illusrre, il lessico di \utdo (K 227, .v. Koioo) arrribuisce a
Callimaco, rra le alrre opere, un Hcqi fmv cv Hcoovvqom xoi `Ifoio
0otooimv xoi oqooomv e un Hcqi ovcmv.
10
cqi fq qo qiot oiio: di Agararchide sappiamo anche che era
rilosoro periparerico (cr. Srrabone X!V, 2, 15), e in errerri a rale correnre di
pensiero la remarica dell`amicizia era molro cara. Si puo ricordare, ad es., il cqi
qiio di Teorrasro di Lesbo (`27-286 a.C.), opera della guale, secondo la
resrimonianza di Cellio, si giovo Cicerone nella sresura del suo |oe/tu de omtcttto
(Cellio, ^octe Atttcoe !, `-10).
||| - |ozto, Libliorheca, coptto/o 213
51
l`innovazione non sembra innovazione, e la chiarezza non e inreriore
a guella che si raggiunge con l`urilizzo di un lessico consuero, ra poi
uso di senrenze, che merrono in luce il suo cararrere acuro e operoso.
Versaro come nessun alrro nel merrer mano ai rropi, [171b [171b [171b [171b
dissemina in rurro il resro in maniera discrera cio che e gradevole,
seducenre e cio che addolcisce l`animo, e nei punri in cui passa al
discorso riguraro, ne produce uno che non si mosrra in nulla
disrurbanre. Lgli orriene soprarrurro guesro risulraro non con la
variazione (cfopoq) di per se sressa dei vocaboli, ma con lo
sposramenro (cfopooi) e il passaggio (cfofqoq) da una valenza
a un alrra, in una messa in prarica abile e conrrollara. D`alrra parre
nell`urilizzare un sosranrivo al posro di un verbo e nel sosriruire col
verbo il sosranrivo, nel risolvere parole in rrasi e nel ricondurre una
rrase all`espressivir di un nome non ru inreriore a nessuno degli
aurori che conosciamo. L un emulo di Tucidide nell`abbondanza e
nella disposizione dei discorsi
11
e, senza essere secondo a guesro
aurore per l`elevarezza dello srile, lo supera per la chiarezza.
Tale e, insomma, il nosrro aurore, e la sua rama gli viene
dall`arre grammarica, ma anche se l`irrazionale giudizio comune non
gli ha riconosciuro in piu una rinomanza da rerore, il mio personale
parere e che, per la sua arrivir di scrirrore e docenre, egli
chiaramenre dimosrra di non mancare di nulla come grammarico e di
non essere da meno nella rerorica.


11
Nel capirolo 250, rra gli esrrarri dal primo libro \u/ Mor loo, Iozio
conserva un caso di discorso in Agararchide (cr. tn/ro, paragrari 11-18 Mller).















5`
!V.
IZ!, ltb/tot/eco, cap. 250
(441b 15-460b 20)


Lerro: dal libro ! dell`opera di Agararchide \u/ Mor loo
1
.

!. (1) !. (1) !. (1) !. (1) Per primo Tolomeo che successe al riglio di Lago
2

organizzo la caccia agli eleranri e, naruralmenre, anche ad alrre besrie
del genere, e nel suo proposiro raduno in un unico rerrirorio animali
che per narura dimorano in luoghi disrinri
`
. Lisogna comungue
valurare guello che gui lo srorico arrerma. !n errerri gi prima dei
Tolomei, molri recero uso di eleranri addomesricari, anche in guerra,

1
`Avcvmo0q cx fot qofot oot `Ao0oqioot fmv cqi fq cqt0qo
0ooooq. L`inizio del capirolo come compare nel manoscrirro A rirlerre la
siruazione originaria: la rrarrazione inizia direrramenre con l`indicazione della
provenienza della prima serie di esrrarri, precedura dal consuero ovcvmo0q. Nel
manoscrirro M, invece, l`tnctptt e piu arricolaro e generale: `Avcvmo0qoov
`Ao0oqioot ooi oto, o qmfo xoi o cfo cqi fq `Eqt0qo
0ooooq xoi cfcqmv oqooomv cqmv cv xcqooim oioopovovfc.
uesre parole (a eccezione della rormula iniziale ovcvmo0q volra al plurale)
sono srare rrarre di peso dal ptnox (l`indice dei capiroli della ltb/toteco). Sulla
rormula ovcvmo0q cx e sull`inrera guesrione cr. tn/ro, cap. V!!!, 4.
2
Si rrarra di Tolomeo !! Iiladelro, riglio di Tolomeo ! Sorer e Lerenice.
Tolomeo !! regno dal 282 al 246 a.C., ma gi nel 285 era sraro nominaro re
congiunro da suo padre.
`
Cli inreressi naruralisrici dei Tolomei cosriruivano una delle molreplici
morivazioni che li spinsero all`esplorazione di rerrirori lonrani. Ad Alessandria ru
allesriro un vero e proprio giardino zoologico, e per rirornirlo di animali delle
specie piu insolire i re organizzavano apposire spedizioni, lo sresso Tolomeo V!!!
Lvergere !! ricordava nei suoi Tovqofo lo zoo del Iiladelro (|GrHtt `24 I
2). Una monumenrale resrimonianza e cosriruira dal grande mosaico nilorico di
Palesrrina (del rardo !! sec. a.C., ma molro probabilmenre riproduzione di una
pirrura alessandrina) che dispiega una grande guanrir di rigure animali (delle
guali le piu esoriche e srravaganri sono accompagnare da una didascalia che ne
indica il nome) inserire in un conresro naruralisrico realizzaro in una prosperriva a
volo di uccello, le besrie sono insidiare da gruppi di cacciarori, evidenremenre
proprio membri delle sudderre spedizioni. Sul mosaico di Palesrrina si veda
MLYLM 1995, le didascalie del mosaico, venri in rurro, sono raccolre e srudiare
in |G X!V 1`02, pp. `51-52.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
54
come l`!ndiano Poro
4
che combarre conrro Alessandro, e come non
pochi alrri. uello che inrende e dungue o che guesro Tolomeo ru
consideraro di gran lunga il primo in relazione all`impegno che vi
dedico, o che ru il primo rra guelli che vennero dopo Alessandro, o il
primo rra i re di Lgirro.
!!. (2) !!. (2) !!. (2) !!. (2) !l Mar Eosso rrae il suo nome non dalla circosranza per
cui i rilievi a ovesr del golro derro Arabico
5
, invesrendoli i raggi del
sole di un rosso inrenso e acceso, rendono l`idea della brace, e i
rilievi a esr si esrendono per molri sradi lungo guella cosra come
rossasrre dune rerrose di sabbia. Non e cerro da cio che e chiamaro
Eosso. !nrarri se pure il passaggio di mare e srrerro, e se - daro che
alrure e dune sovrasrano rurro il golro sulle due rive - la luce che si
riversa da enrrambi i lari sul varco rra i conrinenri resriruisce [442a [442a [442a [442a
un`immagine del mare simile a guella della rerrarerma (e rurri hanno
guesra impressione, ma non rurri comprendendo il renomeno), non
per guesro - dice l`aurore - il mare prende guell`appellarivo, anche
se a molri suoi predecessori era parso cos.
(`) (`) (`) (`) uesra e dungue la prima, anche se non vera, spiegazione
dell`origine del nome.
La seconda, in maniera simile, argomenra che il sole colpisce le
acgue dello srrerro con raggi la cui luminosir non e come da noi, ma
piurrosro e molro simile al colore del sangue, e a causa di essi si

4
Si rrarra di un re indiano (|ourovo) che ru da Alessandro sconrirro (`26 a.C.),
ma non privaro del regno (anzi, da lui orrenne alrri rerrirori). !l racconro della
vicenda e in Plurarco (A/exonder, 60), che dice di rrarlo direrramenre dalle
ciofooi di Alessandro, e in Arriano (Anobot V, 9 e segg.). Cli eleranri
sarebbero serviri a Poro, olrre che nell`errerrivo sconrro, per presidiare il guado
del riume !daspe che separava il suo accampamenro da guello dei Macedoni. Si
conserva anche un decadramma d`oro, all`incirca del `20 a.C., sul cui drirro e
rarriguraro Alessandro che insegue a cavallo l`eleranre di Poro (Londra, Lrirish
Museum).
5
!l golro rra Arrica e penisola arabica, cioe guello che oggi e chiamaro Mar
Eosso.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
55
produce il renomeno che d all`osservarore l`impressione di un
rirlesso del mare sanguigno: e di gui il nome Eosso.
(4) (4) (4) (4) La rerza spiegazione e guella argiva che - dice l`aurore - e di
grandi prerese, ma priva di credibilir. Lrrerrivamenre Dinia
6
e gli
srorici che lo seguono, assumendo anch`essi la sicurezza che deriva
dalla licenza poerica, dicono che Perseo, giunro da Argo in Lriopia
(allora si chiamava Cerenia
7
) per liberare la riglia di Cereo e
sposrarosi di l in Persia, abbia rrasmesso ai Persiani il suo nome da
un suo discendenre, ma abbia anche generaro un riglio, Lrirra, dal
guale il mare orrenne il nome
8
. Lcco dungue anche l`invenzione
argiva sul Mar Eosso.
( (( (5) 5) 5) 5) La guarra spiegazione, guella vera, e guella che l`aurore
sresso ha appreso da un Persiano che, ci inrorma, aveva nome Losso,
guesri si conrormo alla lingua e al modo di pensare dei Creci e,
lasciara la propria parria, ando a vivere ad Arene. La spiegazione di
guesro Persiano era la seguenre. C`era un uomo ben conosciuro per
la sua audacia e ricchezza di nome Lrirra, persiano di origine, riglio
di Myozaios, che abirava non disranre dal mare, di rronre a guelle
isole che al giorno d`oggi non sono piu deserre, ma lo erano al rempo
della dominazione dei Medi, era inrarri guello il rempo in cui Lrirra
era conosciuro. Lgli d`inverno risiedeva a Pasargade, ma con la
primavera si rrasreriva nella sua proprier privara per varie
morivazioni, rra cui guella di procurare alla sua esisrenza un gualche

6
L`emendamenro Aciviov per Kciviov dei codici e di Eeinesius, e a parrire
da Mller e accerraro da rurri gli edirori. Su Dinia (|GrHtt `06) cr. SCH\AETZ
1901a.
7
Da Lrodoro (V!!, 61) risulra che Kqqqvq era l`anrico nome dei Persiani,
l`erimologia, dal nome del padre di Andromeda, Cereo, e spiegara anche in
Lllanico (|GrHtt 4 I 59).
8
Naruralmenre l`erimologia giocherebbe sull`aggerrivo greco cqt0qo.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
56
benericio con guesro sposramenro. Accadde che dei leoni, gerrarisi
9

su un branco di giumenre piurrosro numeroso che gli apparreneva,
ne uccisero alcune, guelle che erano scampare, imbizzarriresi per la
paura suscirara da guanro avevano visro, galopparono verso il mare e
incappare nelle correnri (il caso volle inrarri che ci rossero rorri venri
di rerra), in preda all`agirazione, sulle prime riuscirono a nuorare
lungo la cosra, ma poi, non venendo meno la paura, rurono porrare a
largo dai rlurri e a srenro si misero in salvo sulla riva dell`isola
anrisranre, [442b [442b [442b [442b con uno dei guardiani, giovane e di raro coraggio,
che errerruo con esse la rraversara, renendosi saldamenre al dorso ora
dell`una ora dell`alrra.
rdungue Lrirra, alla ricerca delle cavalle scomparse, ru il
primo rra gli abiranri di guei luoghi a cosrruire una zarrera,
conrenura nelle dimensioni ma di srrurrura solida, e approrirrando di
un venro ravorevole che sorriava moderaro la varo nelle acgue dello
srrerro, sospinro rapidamenre dai rlurri, rrovo le sue cavalle e rrovo
anche il guardiano. Ma, poiche l`isola gli parve srraordinaria, rondo
anche un villaggio nei pressi di un`insenarura arra all`arrracco, e la
popolo rrasrerendovi dalla riva anrisranre la genre povera, a parrire
da l colonizzo con insediamenri umani anche le alrre isole deserre.
Con le sue gesra si procuro agli occhi della genre una rama cos
grande che rurri guanri, ancora ai nosrri rempi
10
, chiamano il mare di
guei luoghi, che e di dimensioni sconrinare, |ryt/ro.

9
coqotoovfc: il verbo coqotm e di uso epico e poerico (arresraro
soprarrurro in mero). uesro rermine, non urilizzaro alrrove da Iozio, risale con
ogni probabilir a Agararchide e merre in luce un asperro del lessico di guesro
aurore (d`alrra parre non e cerro sorprendenre che uno scrirrore ellenisrico raccia
uso di un rermine prerramenre omerico).
10
xo0' qo: il pronome di prima persona plurale non e evidenremenre un
inrervenro di Iozio. Meno racile e dererminare con cerrezza se Agararchide sresse
riassumendo con sue parole il oo del persiano Losso, o se non lo sresse, a sua
volra, riporrando per esreso guasi rosse sraro un vero dtcoro, un suo racconro,
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
57
!n guesro dungue dirreriscono le spiegazioni dell`origine del
nome, perche dire Mare |ryt/ro (`Eqt0qo 0ooffov) e ben
diverso che dire Mar Eosso (0ooffov cqt0qov): inrarri il primo
nome merre in evidenza l`uomo che domino su guel mare, l`alrro
sorrolinea il colore rosso della cui narura si e parlaro. Ma, precisa
l`aurore, la spiegazione che ra derivare il nome dal colore e ralsa
(perche il mare non e rosso), menrre guella che lo riconduce a colui
che signoreggio su di esso e vera, come la versione persiana
assicura
11
.
!!!. (6) !!!. (6) !!!. (6) !!!. (6) uesro aurore non srima degna di rede neanche la
spiegazione, pure riporrara da molri, per cui i Persiani abbiano
orrenuro il loro nome da uno dei discendenri di Perseo: inrarri essi
non chiamano se sressi Hcqooi, con parola parossirona, ma Hcqooi,
con l`accenro circonrlesso posro sull`ulrima sillaba.

come sembrerebbe suggerire la rormula inrrodurriva (442a 24-25): La
spiegazione di guesro Persiano era la seguenre (ccc oc o fot Hcqoot oo
fotfo). !n guesro secondo caso il rirerimenro di prima persona porrebbe essere
un rossile risalenre allo sresso Losso.
11
Della presenza del racconro di Losso in Agararchide parla anche Srrabone
(XV!, 4, 20), che ne riassume anche il conrenuro, in realr Srrabone, seguendo e
cirando la sua ronre, Arremidoro di Lreso, passa anche lui in rapida rassegna varie
spiegazioni sull`origine del nome `Eqt0qo 0ooooo. La prima si lega al colore del
rirlesso del mare, dovuro o al sole o alle monragne che si esrendono sulle rive, e
corrisponde chiaramenre alle prime due spiegazioni rornire da Agararchide
(paragrari 2 e `). Segue, in Srrabone, la spiegazione dara da Cresia di Cnido, che
merre in relazione il nome con il colore delle acgue di una ronre che gerra in guel
mare, rale spiegazione manca nei nosrri esrrarri, nei guali rroviamo invece, in
guesra posizione, guella argiva di Dinia e dei suoi, che ra rirerimenro al riglio di
Perseo, Lrirra (paragraro 4). Viene poi il racconro di Losso: in Agararchide e
l`ulrima spiegazione, menrre in Srrabone si recupera dopo di essa guella mirica
del discendenre di Perseo. !nsomma, guello che Srrabone legge in Arremidoro e
anche in guesro caso rrarro da Agararchide, che lo cirava espliciramenre.
L`assenza della versione di Cresia negli esrrarri roziani porrebbe essere dovura ad
un omissione da parre del recensore. Che Arremidoro non la ricavasse da
Agararchide e cerro possibile, ma anche poco probabile: rurro il resro del brano
in guesrione proviene da guesro aurore, il guale rra l`alrro dirricilmenre doveva
ignorare il parere di un aurore come Cresia, suo conrerraneo di Cnido, e
paradossograro anche lui con i suoi |ndt/o.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
58
!V. (7) !V. (7) !V. (7) !V. (7)
12 12 12 12
Nell`inrenro di ridurre alla loro narura menzognera i
racconri su Perseo, rra le ranre alrre considerazioni, aggiunge anche
guesre. A parre il rarro che e nelle rappresenrazioni rragiche che
Perseo compie le sue imprese con la maschera sul volro e la ralce in
mano, anche per il resro si porrebbe lasciare all`arrore e al coro il
compiro di risolvere nel miro gli elemenri di conrraddizione, come da
parre dei piu si e convenuro. Passiamo brevemenre in rassegna i
principali rra guesri elemenri
1`
.
Ci rurono Cenrauro, Cerione, Ciclope, Crise, Circe, Calipso,
Minorauro, Scilla, Chimera, Pegaso, Lesrrigoni, Cerbero, Clauco
marino, Arlanre, Proreo, Nereo, Nereidi, i rigli di Aloeo (cresciuri
nove rese in alrezza e [44`a [44`a [44`a [44`a nove cubiri in larghezza
14
). Ancora,
secondo Lsiodo sorse prima una srirpe d`oro, poi una d`argenro,
guindi una di bronzo. Poi ci rurono dei cavalli che dialogavano con
Achille sull`avvenire, la Sringe che sorropose l`enigma ai rigli di Tebe,
le sirene che col canro porravano alla morre chi presrava loro ascolro,
e Niobe e Poliderre che rurono pierriricari a causa della paura. A
guesri si aggiungono i marinai compagni di Ulisse che murarono di
sraro da uomini a porci e da porci a uomini. Ancora, Tanralo ru

12
!l paragraro 7 consra di una rassegna cririca, spesso venara di ironia, nei
conrronri del miro. Un approrondimenro monograrico di guesra sezione e in
SANTN! 2001, che rornisce numerosissime indicazioni sulle versioni dei miri cui
si accenna in guesro elenco (che verosimilmenre in Agararchide doveva rigurare
come un excuru un po` piu arricolaro). Urile anche lo srudio di LATTLZZAT
200`, che arrraverso il conrronro resruale renra di individuare le ronri concrere di
Agararchide in guesra rassegna, chiamando in causa anche gli scolii alle rragedie.
1`
Nei manoscrirri il lungo elenco che segue e inrrodorro dall`inrirolazione
cqi oqooomv mmv xoi omv qoofmv, in A e una delle numerose
indicazioni di argomenro riguranri nel margine, e si rrova poco dopo l`inizio del
paragraro 7, menrre in M si colloca nel corpo del resro subiro prima dell`elenco,
cenrrara, come un vero e proprio rirolo. uesra inresrazione richiama le parole
che nel ptnox (e all`inizio del capirolo 250 nella versione di M, cr. upro, p. 5`, n.
1) enunciano il conrenuro dei libri in esame: cqi fq cqt0qo 0ooooq xoi
cfcqmv oqooomv cqmv.
14
Eisperrivamenre, circa 16 e 4 merri.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
59
prima onoraro per la sua prudenza, essendo commensale degli dei,
ma poi ru puniro per la sua inremperanza, levaro nell`aria. Alrri
scesero nell`Ade di loro iniziariva, alcuni per consulrare le prorezie
dei morri sui vivi, alrri per prendere in moglie Perserone con la rorza,
come se guella rosse libera e disponibile. L su un ariere si ebbe un
manro che era un vello d`oro, in Libia crebbero dei meli che
porravano dei rrurri d`oro, un corpo animaro resisrerre rurra la vira
senza dormire, Lorea e Noro rurono sorrocari chiusi denrro un orre
con gli alrri venri. !nolrre, Pasirae si un a un roro, Tiro a un riume,
pur non essendo arrarro possibile che avessero
15
un rapporro con una
specie diversa dalla propria, e Iilomela si rrasrormo in usignolo,
Tereo in upupa, Lcuba muro la sua narura in guella di un cane da
guardia. !nolrre !o ru riglia di un riume, rraverso il Ponro Lusino
sorro rorma di giovenca - con ranro di corna - rormenrara da un
rarano, e ru da guella che il Losroro ebbe il suo nome. Ancora,
Ceneo il Lapira in principio ru ragazza e donna, ma nel riore dei suoi
anni si rramuro in uomo e, da ulrimo, ru dai Cenrauri conriccaro
nella rerra, ancora vivo, a colpi di rronco d`abere. L Leda, invece di
parrorire come e proprio delle donne, genero un uovo dal guale
prese rorma la bellezza che ru oggerro del conrendere, Llena inrendo,
menrre Llle e Irisso, compiendo la rraversara di uno srrerro a dorso
di un ariere che con le sue zampe volava, rurono responsabili
dell`origine del nome Lllesponro per il mare che si srende rra
guelle due sponde. Lracle, invece, arrraverso anche mari dalle
rorrissime rempesre a bordo di una vasca, e percorse da solo la Libia,
che e un paese srerile, arido e impraricabile, e prese il posro di
Arlanre nel sosrenere il mondo in rurra la sua grandezza, non perche

15
44`a 21: l`edizione di Henry srampa cotoo, i mss. hanno regolarmenre
cotoo.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
60
ne avesse ricevuro l`ordine, ma per rargli un ravore. [44`b [44`b [44`b [44`b L le
rocce e le monragne, poiche apprezzavano la musica, seguivano
rreo guando suonava la cerra, menrre le carni corre degli armenri
del Sole emerrevano voce comprensibile agli uomini. Dei derunri
16

racconravano a rempo perso imbrogli d`ogni genere a disseo, che
dall`ombra inrorme riconosceva l`asperro parricolare di ciascuno, e
alcuni di essi bevevano
17
pur non avendo viscere ne gola, alrri
remevano le armi pur non porendo piu essere reriri, c`era chi
amminisrrava giusrizia per gli alrri pur non sussisrendo ingiusrizia
alcuna, il colmo e che le immagini dei non piu vivi erano rragherrare
in una barca con Caronre capirano e rimoniere, perche non
accadesse che, rovesciarisi, guelli avessero bisogno di nuovo di
eseguie runebri
18
. L Alcesri, Proresilao e Clauco, che erano morri,
risuscirarono, la prima ricondorra rra i vivi da Lracle, il secondo a
causa dell`amore per la sua donna, il rerzo ad opera dell`indovino
che con lui era sraro sepolro, la rerra accolse il corpo di Amriarao

16
Mller in appararo avverre della necessir di congerrurare gualcosa (per
esempio oot o fivo) che regga il parririvo fmv cfqoofmv.
17
Henry srampa: cx fq ooqqot oxio fo fq ocm ivmoxovfo ioimo,
xoi fot cv otfmv oo fot ivciv, ot xoiio, ot pqoot covfo, resro
che si disracca dai manoscrirri solo nell`emendamenro, regolarmenre segnalaro in
appararo, ivmoxovfo Hemsrerhuius : ivmoxovfo codd.. La sua rraduzione
non risponde pero a guesro resro: [Ulysse gui reconnaissair leur rigures dans
leurs ombres inrormes er d`aurres guand ils avaienr bu le sang [....
Lrrerrivamenre l`inrervenro di Tiberius Hemsrerhuis non si limira a guella parola.
Leggiamo in Lekker: cx - ivmoxovfo - oo fot ivmoxovfo - oiofo
Hemsrerhus. Lucian. 1, p. 407 o, e in Mller: ivmoxovfo codd., em.
Hemsrerhus. ad Lucian. p. 407 A, idem pro cx fq o. leg. conjecir ci fq o.,
er pro oo fot scr. vulr oiofo. La rraduzione di Henry porrebbe dungue
dipendere poco criricamenre da un`alrra rraduzione che abbia accolro guesri
inrervenri (non si rrarrerebbe pero di Schorr, ne di Consranrin, ne di Mller e ne
di \oelk, i guali rraducono rurri, a guanro pare, semplicemenre espungendo oo
fot).
18
Turro il passo e pregno di ironia nei conrronri del miro e delle sue caregorie,
che non riescono a rare a meno di creare un`immagine dell`aldil e dei derunri
ricalcandola sul mondo dei vivi. L cos di rianco a ogni scena Agararchide
presenra un`obiezione derrara dalla razionalir, mirando a scalzare dalla base la
credibilir del miro e i ragionamenri e le inrormazioni che su esso si rondano.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
61
ancora vivo insieme con carro e cavalli. !nolrre rurono da Cadmo
19

seminari denri di drago, dai guali sorsero opliri che combarrevano rra
di loro. Talo, la guardia di Minosse, percorreva rre volre in un giorno
l`isola di Crera, per guanro sia grande, e cosrui era l`unico rra gli
esseri vivenri a possedere la sua rorza virale nel calcagno. L privare
della vira Minosse era impossibile se non versandogli addosso acgua
bollenre. !nolrre un vecchio ariere, rrasrormaro dagli incanresimi
operari da Medea, ridivenro giovane, e Pelia ru messo a cuocere dalle
sue riglie per rarlo rornare giovane. Le riglie di Iorco, rre vecchie che
disponevano di un solo occhio, rrascorrevano la loro esisrenza
scambiandoselo a rurno rra di loro con parro indissolubile. Ancora,
gli abiranri dell`Arcadia e dell`Arrica sono nari dalla rerra e rurono
generari ruori dalle leggi di narura. L la donna che ru sacriricara in
Aulide ricomparve viva in Tauride, menrre guella che ru gerrara in
mare dal padre Acrisio approdo indenne con il suo bambino alla
cosra di Seriro. Uno che in duello era ormai sraro ridorro da Menelao
in suo porere, rapiro via improvvisamenre, si rirrovo in camera da
lerro, pronro all`amore [444a [444a [444a [444a e dimenrico di rurri i suoi guai. L il
cavo del legno non era sraro cosrruiro per la conguisra della cirr, ma
per il rradimenro di disseo, Neorrolemo e i loro compagni
20
, guesra

19
Henry inserisce erroneamenre in rraduzione il nome G/ouco al posro di
Codmo.
20
ci qooooio fmv cqi fov `Ootooco xoi fov Ncofocov: in se
l`espressione e ambigua. !l genirivo inrrodorro dall`arricolo fmv porrebbe avere
valore oggerrivo (cos Henry, pour perdre par rrahison Ulysse er Neoproleme),
ma non se ne comprende il signiricaro, oppure soggerrivo (come in Sanroni, per
realizzare l`inganno realizzaro da Ulisse, Neorrolemo e compagni), e non
sarebbe chiaro a guesro punro come si relazioni guesra osservazione alla
successiva cririca espressa da Agararchide. Schorr, come anche gui si e prereriro,
conserva l`ambiguir del genirivo (ob prodirionem Ulyssis er Neoprolemi,
sociorumgue). Da renere in conro l`inrerprerazione di Consranrin che,
rielaborando liberamenre, inrende guesra rrase: Ce n`esr poinr la rerraire
prariguee dans le cheval de bois gue rur cause de la prise de la ville, mais bien la
perridie d`Ulisse, de Neoproleme er de leurs compagnons.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
62
versione dimosrra una rale ingenuir e dell`arrigiano che lo allesr, e
degli eroi che vi salirono denrro, e di coloro che lo accolsero nella
propria cirr. !nolrre Arlanre, rarrosi caricaro sulle proprie spalle del
cielo in rurra la sua grandezza e con gli dei che in esso dimorano,
ciononosranre ru in grado di generare delle riglie chiamare
Arlanridi: cosa di rarro impossibile. Si dice che ceano circonda
l`inrero mondo abiraro, cusrodendolo e abbracciandolo con le sue
correnri, al di l di esso, dice Lsiodo, dimorano le Corgoni. Si dice
che alcuni eroi conservano inrarra la persisrenza del loro corpo
srando per sempre nelle isole dei Leari, che nessuno ha mai
racconraro per averle visre di persona. L guesri racconri, che si
risolvono in opinione insosrenibile, sono a ragione oggerro di
scherno perrino per molre donne. L poi degli dei, come raremo
21
ad
accerrare che uno e sraro rarro crescere cuciro in una coscia, un alrro
ha avuro come grembo la resra di Zeus, un alrro e sraro generaro
senza un padre (mi rirerisco a Lresro), e che Llio, a causa di guanro
compiuro da Arreo conrro Tiesre, rece del rramonro l`alba e dell`alba
il rramonro. Si aggiungano Apollo e Poseidone che, lavorando da
salariari per un anno a Troia, si videro privari della paga per il loro
lavoro di cosrrurrori e di allevarori di besriame
22
, incorrendo nelle
rerribili minacce di Laomedonre, e Dioniso che, cosrrerro alla ruga
da Licurgo, per paura
2`
, si rirugio in mare, da Teri. !nolrre si sollevo
una conresa sulla bellezza rra le dee, ciascuna delle guali renrava di
corrompere il giudice con i doni che aveva a disposizione, perche il

21
Sono numerosi i casi, nel capirolo 250 della ltb/toteco, di verbi e pronomi
coniugari e declinari alla prima persona, racenri chiaramenre rirerimenro
all`aurore recensiro, che aiurano a individuare i passaggi in cui Iozio e piu
lerreralmenre vicino all`aurore recensiro. Non mancano rurravia inrervenri in
prima persona del recensore (cr. tn/ro, cap. V!!!, 6.2).
22
!l sosranrivo potfqoqio e un /opox.
2`
Lrraro e oio qopot nell`edizione di Henry (non si rrarra di emendamenro in
guanro non rigura in appararo), i mss. hanno oio qopov.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
6`
suo verderro rosse piloraro
24
, con la conseguenza che nessuna di loro
orrenne l`esiro del giudizio
25
. Ancora, l`imponenza di Arena scese a
comprimersi
26
nelle dimensioni di una rondine, la maesr di Zeus si
ridusse al rango del cigno, la bellezza di Demerra muro assumendo la
piu rurpe condizione. L Zeus, che e rirenuro il piu grande, ru oggerro
di complorri da parre di un suo parenre srrerrissimo, il rrarello della
moglie, e ru invece salvaro dai suoi acerrimi nemici, e cioe i Tirani,
cosroro, risaliri dalle loro prigioni, dalle renebre e dalla sorveglianza
di guei luoghi, dopo che ebbero presraro il loro servizio avendo
messo in ruga Poseidone e i suoi, sponraneamenre rornarono giu
all`Acheronre [444b [444b [444b [444b e alle regioni dell`Ade. L poi incorsero in
gravissime sorrerenze Arrodire, rerira per mano di un morrale, Ares,
imprigionaro da ro ed Lrialre, Ade, colpiro dalle rrecce di Lracle
proprio in guei luoghi di cui regge la signoria, invece Lresro,
scagliaro giu dall`alro del cielo, si rirrovo a Lemno in condizioni
esrreme, menrre Lra ru da Zeus rarra sospendere coi piedi legari a
immense incudini.
!nsomma, dei adulreri, rulminari, zoppi, avvezzi a rubare, piu
deboli degli uomini, inclini all`insulro, operarori di ingiusrizie,
lagnosi, per rarla breve esrranei a nessuna delle passioni sorro il peso
delle guali noi invochiamo gli dei. Coloro che dungue producono
simili racconri srraordinari, rrovandosi lonrani dalla verir, non
dovrebbero essere srimari degni di annunciarla ad alrri. Arrraverso
rali e ranre argomenrazioni Agararchide, riconducendo i racconri su

24
ivo oqioq fo oixoiov: lerreralmenre perche guardasse di rraverso il
giusro, e chiaro nel verbo (come rileva anche SANTN! 2001, p. 58, n. 96) il
rirerimenro eziologico al nome Paride, o per lo meno il gioco linguisrico.
25
Probabilmenre nel senso che la vincirrice ru colei che aveva orrerro il dono
piu gradiro, e invece la dispura sulla piu bella rimase irrisolra.
26
L`inriniro dell`aorisro otxofopqvoi nel ms. C pare prereribile al presenre
otxofopoivciv che e in A, M, e l.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
64
Perseo a miri dello sresso renore, non concede che il Mar Eosso
abbia ricevuro il nome da un riglio di guell`eroe.
V. (8) V. (8) V. (8) V. (8) L`aurore dice che si rende causa di rimproveri per se
sresso colui che inguina con la licenza propria agli invenrori di miri
l`indagine chiara dei rarri (qoofixqv cvoqciov): se a guesra si
porrano via le possibilir argomenrarive della conrurazione (fov
ccov), non rimane genere piu scadenre, poiche viene meno
l`arridabilir. Ciacche per guale ragione non cririco mero che parla
di un conrrasro rra Zeus e Poseidone, essendo impossibile per un
uomo darne assicurazione. ne muovo rimprovero ad Lsiodo che osa
spiegare la genesi degli dei. e non me la prendo con Lschilo che ha
menriro su molre cose e si e rarro aurore di racconri inammissibili. ne
accuso Luripide che ha arrribuiro ad Archelao le gesra di Temeno, e
ha rappresenraro un Tiresia che visse per piu di cingue generazioni.
e nemmeno accuso gli alrri che nei loro drammi hanno rarro uso di
cosrruzioni impossibili. Perche ogni poera e uno che mira al dilerro
piu che alla verir
27
.
V!. (9) V!. (9) V!. (9) V!. (9) Nella regione indiana vivono gli eleranri, e anche in
Lriopia, che conrina con la Tebaide, cos come in Libia.
V!!. (10) V!!. (10) V!!. (10) V!!. (10) ! conrini dell`Lgirro sui guarrro lari sono: a nord il
mare, a esr e ad ovesr deserri, a sud l`Lriopia.
(11) (11) (11) (11) L ausrero il discorso
28
, ma mira a salvare. !nrarri si
propone non per [445a [445a [445a [445a procurare molesria, ma per preservare, e ha

27
Concezione derivara da Lrarosrene: cr. upro, p. `8.
28
! paragrari 11-18 (ma ci si puo chiedere se anche i paragrari 9-10 e 19 non
arrengano a guesra sezione) conservano uno dei discorsi che Agararchide, a
guanro apprendiamo dallo sresso Iozio (capirolo 21`, 171b 9-12), inseriva nelle
sue opere. Sull`idenriricazione dei parlanri - un precerrore che ammaesrra un
giovane regnanre - si e molro discusso, e si e ormai concordi nello scarrare
l`iporesi che si rrarri dello sresso Agararchide e di Tolomeo X Alessandro !
(DD\LLL 1698, pp. !X) o Tolomeo !X Sorer !! (GGM !, p. LV), visra anche la
cronologia dell`aurore, vissuro sorro Tolomeo V! Iilomerore e Tolomeo V!!!
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
65
eliminaro la piacevolezza dalle parole arrinche non accada mai che -
godendo della grazia che proviene dagli argomenri - scegliamo il
peggio al posro del meglio, e neanche accada - per Zeus e per gli dei
- che ci lasciamo sruggire alcune delle cose che sono in esame.
(12) (12) (12) (12) L dirricile cusrodire senza arranno il parrimonio di un
privaro che sia anche appena considerevole, e ru speri di possedere
un`eredir di ranri e rali beni senza pena. e per giunra sapendo cio, e
cioe che alcune cose e la legge a conservarle a chi le possiede, ma
alrre e la spada a sorrrarle ai piu deboli!
V!!!. (1`) V!!!. (1`) V!!!. (1`) V!!!. (1`) Da lungo rempo siamo del parere che sono le
circosranze a sigillare e sciogliere le amicizie dei sovrani, circosranze
che rendono il ruo essere occuparo un`opporrunir per alrri,
accrescendo o riducendo le vosrre reciproche possibilir di azione.
(14) (14) (14) (14) Chi conrinuamenre si compiace della parola, ma rravalica la
realizzabilir che discende dai rarri concreri, e grande ingannarore:
chi rende parrecipi del suo disegno i propri amici, in sirrarre
circosranze, non ha bisogno di chi romenri ulreriormenre la sua

Lvergere !!. !l primo a dubirare che il precerrore rosse Agararchide ru N!LLUHE
1810, pp. 610-612. Molri pensano si rrarri di Arisromene di Acarnania, reggenre
di Tolomeo V nei primi anni del !! sec. a.C. (DEYSLN 18`1, p. 5`8, H!LLLE
1867, pp. 597-606, IEASLE 1972, p. 775, n. 172), che Arisromene rosse sraro
rurore del piccolo Tolomeo lo si apprende in Polibio V, 25, XV!, 21, XV!!!, `6.
KLLK 1919, pp. 144-147 propone Tolomeo Iiladelro e Srrarone (sul guale cr.
Diogene Laerzio V, 58), ma si chiede anche se non si debba pensare a una orotto
/tcto. Anche LUESTL!N 1989, p. 14 ririene piu probabile che il re in guesrione sia
Tolomeo !!, menrre il parlanre sarebbe una sua guardia del corpo. Le parole
del discorso come le possiamo leggere gui sono verosimilmenre le sresse scrirre da
Agararchide nella sua opera, e i rirerimenri di prima persona che ricorrono,
chiaramenre da relazionare al soggerro parlanre, ne sono prova. Cio non signirica
necessariamenre che il discorso sia sraro riporraro di peso e senza modiriche nel
capirolo 250 della ltb/toteco, anzi, le dirricolr e ambiguir di raluni passaggi e la
laboriosir con cui l`esposizione progredisce avverrono che di inrervenri ce ne
devono essere srari, inrervenri soprarrurro di sempliricazione del resro per
omissione. L`inreresse del recensore deve essersi rivolro innanzirurro a guesrioni
srilisriche e reroriche, ai passaggi che apparivano piu riusciri, a come le
argomenrazioni venivano proposre, piu che alla loro conseguenzialir.
Sull`inreresse di Iozio per guesro resro cr. tn/ro, pp. `50-`51.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
66
iniziariva. Chi inrarri e cos svogliaro da voler apprendere da un alrro
il proprio modo di vedere, e da rrasrormare chi lo consiglia nelle
dirricolr in un dirensore del proprio inreresse.
(15) (15) (15) (15) Se inrarri il signore di beni ranro ingenri prevale
sull`inreresse di coloro che gli usano violenza, non posso che rirenere
una rorruna l`aurorir del possessore di essi, ma non posso porrargli
via, cosrringendolo con le armi, la sua supremazia. Perche dungue
ricondurre un`azione srraordinaria a una vuora promessa, e guardarsi
dalle previsioni incerre piu che dai pericoli evidenri. (16) (16) (16) (16) Ma gli
Lriopi spavenreranno i Creci. Come. Per il colore della pelle e per la
diversir dell`asperro. Un simile rimore presso di noi non e se non da
ragazzi. Nelle guerre e nei conrlirri piu grandi, la siruazione non si
risolve in base all`asperro e al colore, ma in base al coraggio e alla
rarrica.
(17) (17) (17) (17) !o, dal giorno in cui la sorre mi ha posro come rurore della
rua persona - poiche eri rroppo giovane - e del regno rurro, da allora
subiro mi reci carico di una grande rarica. L guale era. ppormi con
indignazione a guelli che ri rreguenravano per il loro comodo, e lo
racevo porrandori anzirurro via non il ruo porere, ma la rua
ignoranza, arrinche ru rraessi giovamenro da beni ranro grandi
nell`assennarezza, e non nell`errore. Perche era guesro che cercavo
con benevolenza da padre, che guarda al corso del rempo, e non con
dissimulazione da adularore, che si relaziona all`occasionalir del
momenro. So inrarri, [445b [445b [445b [445b per essere piurrosro anziano ed aver
conseguiro esperienza di molre raccende, che a causa di chi ra ricorso
all`adulazione persone che ricoprivano alre posizioni e i regni piu
grandi sono srari compleramenre disrrurri: il regno di Cassandro,
guello di Lisimaco, guello di Alessandro, regno che pure era cos
imponenre, il regno dei Medi, guello dei Siri, guello dei Persiani, al
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
67
punro che non e scamparo neanche il germe della loro srirpe
29
. Non
e cerro inspiegabile: inrarri non c`e nulla di piu insicuro e pericoloso
di un giovane che, inesperro in ranre cose per la sua er, venga lodaro
per i suoi errori. Come ad esempio Alessandro che, invincibile nelle
armi, era molro vulnerabile nelle sue relazioni: inrarri cadeva nella
rere degli elogi e, venendogli arrribuiro il nome di Zeus, rireneva non
di essere deriso, ma di essere onoraro, desiderando cose impossibili,
dimenrico della propria narura
`0
.
(18) (18) (18) (18) uando il demagogo parla a molri, sosrenendo un ruolo
non di amico ma di adularore, lo slancio delle rolle, prendendo guel
consigliere come garanre della propria condorra errara, provoca la
rovina della cirr. Lrrerrivamenre il biasimo ricade non solo sui
colpevoli, ma anche su guelli la cui invidia dovesse aprirgli la srrada.
vvero
`1
cerramenre il biasimo ha la meglio non solo sui colpevoli
(fmv toifimv), ma ralvolra anche su guelli che sono al di sopra di
un`accusa (fmv cixqofcofcqmv oifio), nel caso in cui l`invidia,
scagliaro il suo dardo penerranre, assoggerra chi non e degno di
subire cio
`2
.

29
Le virrime dell`adulazione sono presenrare in due gruppi di rre, prima rre
regnanri, poi rre regni, a ciascuno dei guali ra seguiro una considerazione (e non
imporra se rale considerazione vada rirerira solo a uno dei rermini dell`elenco, o a
un inrero gruppo, o a rurri guanri). La srrurrura della rrase, pur arrraverso la lenre
dell`esrrarro, appare molro misurara, e merira di essere considerara sia perche
apre un arraccio sullo srile argomenrarivo di Agararchide, sia perche cosriruisce
un indizio della redelr del sunro roziano all`originale per guesro passaggio.
`0
IEASLE 1972, p. 777, n. 177 osserva come Agararchide recepisca una
cararrerisrica della sroriograria di marrice periparerica nel rornire nei suoi scrirri
un rirrarro negarivo di Alessandro (cr. anche \u//Ato, |GrHtt 86 I `).
`1
Secondo KLLK 1919, p. 141 guesra seconda spiegazione, rirormulazione
della prima, e dovura a Iozio.
`2
!l derraglio dei pensieri gui espressi non e di immediara comprensione,
sicuramenre a causa di uno srile piurrosro ricercaro e che si compiace della
circonlocuzione, uno srile che cerro risale all`aurore, ma rirengo che la
compressione del resro da parre del recensore abbia gui avuro un ruolo non
indirrerenre, limirandosi a conservare le conclusioni di un ragionamenro i cui
compleri passaggi sembrano come presupposri. !l senso del brano si puo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
68
(19) (19) (19) (19) Nelle azioni di guerra gli Lriopi si servono di archi lunghi e
rrecce corre, all`esrremir della canna, invece di una punra di bronzo,
e posra una pierra di rorma allungara, assicurara con lacci,
arrilarissima e inrinra in veleni morrali.
!X. (20) !X. (20) !X. (20) !X. (20) Tolomeo per la guerra conrro gli Lriopi raccolse dalla
Crecia cinguecenro cavalieri, e guelli di loro che si sarebbero per
primi esposri al pericolo rrovandosi alla resra dello schieramenro - in
numero di cenro - li rorn di un eguipaggiamenro parricolare: pose
inrarri addosso a loro e ai loro cavalli un vesrimenro di relrro, che gli
abiranri di guel Paese chiamano /oo, rarro in modo rale da coprire
rurro il corpo salvo gli occhi
``
.

inguadrare in guesro modo. Cli uomini nei conrronri del demagogo possono
avere due arreggiamenri ugualmenre delereri. Anzirurro guello di arridarsi
compleramenre a lui, annullando nella sua adulazione il proprio giudizio cririco,
per comodir, per senrirsi giusriricari ad agire come si vuole, racendo cos proprio
il gioco del demagogo (sono loro oi toifioi, i colpevoli, i responsabili). Ma
anche coloro che si pongono con un arreggiamenro di malizia, di invidia (q0ovo)
nei conrronri di guesro demagogo - oi cixqofcofcqoi oifio, guelli che sono
superiori all`accusa (di aver sosrenuro il demagogo) - sono parimenri biasimabili,
perche proprio con il loro modo di rare accrescono l`imparro carismarico del loro
avversario sulle rolle, le guali si schierano con lui, guasi prendendo le parri di chi
non rirengono degno di essere rrarraro a guel modo (o otx oio fotfo
cioco0oi). Naruralmenre l`arreggiamenro correrro nei conrronri del demagogo
e, da parre di chi ne e in grado, proporsi come buon consigliere (paragraro 17), e
da parre degli alrri sosrenere cosrui, piurrosro che arraccare l`alrro.
``
Cr. Senoronre, Cyropoedto V!!!, `, 6.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
69
Dal libro V dell`opera srorica di Agararchide \u/ Mor loo.

X. (21) X. (21) X. (21) X. (21) Molri, e rra la genre comune e rra gli aurori di opere
poeriche, si sono posri il problema di come, in maniera convenienre,
chi si rrova al di ruori dei pericoli debba rirerire delle sorrerenze
srraordinarie che gravano su alcuni, il cararrere di rali esposizioni
non dovrebbe essere rroppo [446a [446a [446a [446a espliciro, a meno che uno non
porri coerenri morivazioni che giusririchino i parricolari esplicirari.
linro e Tebe, due ramose cirr, rurono da Alessandro e
Iilippo saccheggiare e rase al suolo dalle rondamenra. !l senso del
rerrore per guanro era avvenuro, abbarrurosi inasperraramenre,
susciro in relazione all`inrera vicenda anche in molri dei Creci grande
angoscia, e a non pochi orarori orrr l`occasione di illusrrare
l`accaduro convenienremenre al suo cararrere drammarico. Alcuni
dungue hanno parlaro di guesro argomenro in modo riguraro,
guanro allo srile, e con linguaggio, a guel che sembra, ricercaro, alrri
invece con srile piu grave, senza riruggire, pur avendo a che rare con
vicende rerribili, dall`uso consuero e dal signiricaro proprio delle
parole. Di enrrambi i generi ri proporro esempi, arrinche ru,
valurando i loro cararreri sulla base del conrronro, rrovi chi si sia
espresso meglio e chi peggio relarivamenre a guesri giudizi.
Lgesia
`4
, che spesso ha rarro memoria della disrruzione di
guesre cirr, e privo di valore. Cosrui inrarri, che non vuole urilizzare
un linguaggio adeguaro alle circosranze e che cerca per rorza, in una
mareria grave, di merrere in mosrra l`abilir rerorica, raggiunge, in

`4
Lgesia di Magnesia, rerore e scrirrore del !!! sec. a.C. Su di lui cr.
EADLEMACHLE 1912, nei rrammenri di Jacoby rigura al numero 142.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
70
gualche misura, una sua comunicariva
`5
, ma non ha giusra
considerazione del valore dell`argomenro: cos lo si sorprende a
comporrarsi nei suoi discorsi. Per esempio: Ci siamo conguisrari un
nome abbandonando una cirr
`6
. sserva, dungue. Cio non suscira
la benche minima emozione, ma concenrra l`arrenzione sul
signiricaro e ra s che lo srorzo si rivolga a cercare di capire che cosa
voglia dire, e in errerri, dove si raccia penerrare il dubbio nel pensiero
espresso, proprio l si lascia andare via il vigore dal discorso. Per
guale ragione. Perche cio che viene pronunciaro nella chiara
comprensibilir e anche in grado di produrre il suo errerro di
emozione, ma chi manchi di chiarezza viene a perdere anche di
erricacia. Ancora, in maniera simile, a riguardo di Tebe, dice: !nrarri
il luogo che piu a gran voce aveva parlaro la disgrazia lo rese
muro
`7
. L di nuovo, per linro: Parrii da una cirr di migliaia di
uomini, ma rornaro indierro non ne vidi piu nessuno
`8
. L che
cercavi. Lcco che la parola, venurasi a rrovare in una rale
esposizione, disrrae la nosrra arrenzione dall`argomenro proposro.
Lisogna dungue che chi prova compassione, lasciando perdere le
rinezze, segnli il rarro (fo qoo) con cui la sua emozione ha a che
rare, se ha inrenzione non di adornare con lo srile, ma di presrare
arrenzione a cio che ha provocaro (oifiov) l`evenro
`9
.

`5
Non rirengo indispensabile l`emendamenro proposro da Lekker,
qmofo, daro che la lezione di A, oqmofo, pare gi convenienre al senso
(meglio del qfqofo di M).
`6
|GrHtt 142 I 6.
`7
|GrHtt 142 I 7.
`8
|GrHtt 142 I 8.
`9
Si arracciano gua e l rormulazioni reoriche non solo srilisriche, ma anche di
merodologia sroriograrica. L`arrenzione ai rarri, la ricerca delle cause, lo sresso uso
di rermini come qoo e oifiov paiono inscrivere perlomeno la concezione
sroriograrica di Agararchide nell`ambiro della sroriograria pragmarica, e inrarri
Agararchide era - a giudizio di Iozio - un emulo di Tucidide molro brillanre
(ltb/tot/eco, cap. 21`, 171b 9-12). Nella messa in prarica l`elemenro del o0o
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
71
Ma passiamo a un alrro caso: Alessandro, ra` conro che
anche Lpaminonda, guardando i resri della cirr, sia gui presenre
insieme a me a supplicare
40
. Eichiesra puerile e merarora secca,
[446b [446b [446b [446b menrre la rrisrezza dell`avvenimenro e indicibile. Alrro caso:
Urrando conrro la rollia di un re, la cirr e divenrara piu pierosa di
una rragedia
41
. Sembra che la rrase sia srara composra per rurro
rranne che per guello che ad un esperro si conviene, ragione per cui
non sriora nemmeno l`argomenro, inrarri penso che sia dirricile, per
dirricili siruazioni, badare a un linguaggio che suona di scherno.
Alrro caso: Perche bisogna dire, riguardo a linri e Tebani, di guali
sorrerenze parirono morendo nelle loro cirr.
42
. Un alrro esempio
che si rrova in un simile livello di indecorosa adulazione e
sciocchezza: uel che hai rarro, o Alessandro, con il disrruggere
Tebe, e simile a cio che rarebbe Zeus se scagliasse via la luna - mi
riservo inrarri il sole per Arene - dal suo posro nel cielo. !n errerri
guesre cirr erano i due occhi della Crecia. Percio ora io sono in
ansia per l`alrra: perche l`una, uno di guegli occhi, la cirr di Tebe, e
srara esrirpara
4`
. Mi pare dungue che il rerore merra in ridicolo le
sorri delle cirr e invece non evochi la compassione per esse, e
sembra che si adoperi a come debba chiudere il piu rapidamenre
possibile il discorso e non a come debba rendere visibile la
sorrerenza nella chiarezza esposiriva.

doveva essere recuperaro: non ricercaro come rine a se sresso, ma maneggiaro in
modo da produrre, in cio che si esponeva, un guadagno in vigore, chiarezza,
comprensibilir, redelr all`originale, il o0o orrre un cospicuo conrriburo a
chiarire il rapporro rra oifiov e qoo.
40
|GrHtt 142 I 9.
41
|GrHtt 142 I 10.
42
|GrHtt 142 I 11.
4`
|GrHtt 142 I 12. L`edizione di Henry presenra nel resro cxxcofoi in
luogo di cxxcxofoi (lezione di M, in A c`e cxxcxoofoi).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
72
Alrro esempio simile: Le cirr vicine piangevano la cirr, al
vedere che guella che prima c`era non esisreva piu
44
. Se gualcuno
dungue avesse pronunciaro guesre rrasi ai Tebani e agli linri,
mosrrando di condividerne le sorrerenze, al momenro sresso della
conguisra, ho idea che essi avrebbero riso del loro aurore e, in
gualche modo, lo avrebbero pensaro piu misero di loro sressi.
Passeremo ora a un alrro ripo di esempio, conrinuando ad
analizzare lo sresso aurore: Terribile e che rimanga privo di seme
(oooqov) il paese che genero gli Uomini Seminari (fot
Eoqfot)
45
. Ma non cos parla Demosrene, del guale guesr`uomo
dereriora il pensiero, egli scrive che rerribile e che l`Arrica sia
divenura un pascolo selvarico, essa che per prima genero per gli alrri
il rrurro colrivaro
46
. uell`alrro, dicendo che rerribile e che sia
divenura priva di seme la rerra che genero gli Uomini Seminari, ha
ricavaro la conrrapposizione sulla base delle parole, non dei rarri
47
. L
dungue ra mosrra di un`assolura rreddezza di srile, cos come
Lrmesianarre
48
guando ra l`elogio di Arena in guesri rermini: Nara
inrarri dal capo (cx xcqoq) di Zeus, ella possiede a buon dirirro la
parre piu alra (fo xcqooiov) della relicir
49
. Anche guesro e dello
sresso ripo: Chi porrebbe rendere privo di valore (oxtqov) il dono

44
|GrHtt 142 I 1`.
45
|GrHtt 142 I 14.
46
uesra e le alrre due cirazioni poco piu avanri dell`orarore areniese non
sono alrrimenri nore.
47
La conrrapposizione di parole di cui si sra parlando e rra oooqov
(lerreralmenre privo di seme) e fot Eoqfot ! Tebani venivano denominari
Sparri, cioe uomini seminari, per il miro secondo cui sarebbero nari dai denri
del drago seminari dal re di Tebe Cadmo. Tale racconro e gi sraro ricordaro da
Agararchide, paragraro 7 Mller (44`b 21-2`).
48
Lrmesianarre di Colorone, poera elegiaco del !!! sec. a.C. Su di lui cr.
HL!LCLS 1912, in Jacoby e al numero 691.
49
|GrHtt 691 I 2. !n realr anche le due successive cirazioni dello sresso
renore, che Jacoby arrribuisce a Lgesia (|GrHtt 142 I 25-26), porrebbero
perrenere a Lrmesianarre.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
7`
di Ciro (Ktqot).
50
. L guesr`alrro e simile: Come porrebbe un
luogo divenire impraricabile (opofo) rrovandosi cinro da rovi
(pofot).
51
. Turri guesri casi, dice Agararchide, sono privi di valore,
e pero, se egli si rirerisce a un parlare arro a suscirare compassione
[447a [447a [447a [447a allora va vicino al giusro, se invece si rirerisce a gualsiasi ripo
di discorso il suo giudizio non e rerro
52
.
Peralrro porra in aggiunra alrri simili esempi di rrasi,
sorroponendo anche guesri alla sressa accusa, come: ! Tebani, nella
barraglia conrro i Macedoni, caddero in numero di olrre diecimila
5`
.
Ma che bella espressione! Che cos ranri uomini siano morri e
irragionevole. L ancora: Andara disrrurra la cirr, gli uomini si
rrovano a che rare con le svenrure dei bambini, le donne rurono
condorre in Macedonia, avendo, in gualche modo, seppelliro la
cirr
54
. Un alrro caso simile: La ralange macedone, avendo rarro
irruzione con le armi all`inrerno delle mura, uccise la cirr
55
. Prima
la sepolrura della cirr, ora la sua morre... non rimane che da
aggiungere le eseguie e un`iscrizione, e saremo a posro! Ad ogni
modo, dice Agararchide, abbiamo a lungo passaro in rassegna le

50
|GrHtt 142 I 25. Nell`aggerrivo oxtqo-ov l`alra privarivo nega il
sosranrivo xtqo-ot, aurorir, porere, ma in greco, essendo Ktqo-ot anche
nome proprio, guel rermine porrebbe suonare pure non cireo.
51
|GrHtt 142 I 26. !l sosranrivo pofo-ot signirica rovo, l`aggerrivo pofo-q-
ov vale invece praricabile, accessibile, di conseguenza l`esempio in guesrione
porrebbe in greco dare l`idea di un`arrermazione del ripo come porrebbe essere
impraricabile un luogo rurr`arrorno praricabile..
52
Arriora la voce del recensore, la conrinuir degli esrrarri prende una breve
pausa, e il lavoro piu o meno impersonale della rrascrizione/rielaborazione cede il
posro al giudizio cririco personale del recensore. uesri riene a sorrolineare che le
cririche di Agararchide hanno valore in guanro non le si assolurizza, e che uno
srile e un uso rerorico non runzionali al ripo di discorso gui in analisi non sono da
scarrare e condannare necessariamenre. Sugli inrervenri di Iozio nel resro e sul
valore didarrico della ltb/toteco cr. tn/ro, capirolo V!!!, 6.2.
5`
|GrHtt 142 I 15.
54
|GrHtt 142 I 16.
55
|GrHtt 142 I 17.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
74
rinezze reroriche di guesro aurore per non apparire rroppo severi
guando ci si rirerisce ad esse come rollie (ovio).
Adduce poi l`esempio di guelli che parlano
56
sullo sresso
argomenro con srile puliro e misuraro convenienremenre a guesro
ripo di discorso, cos Srrarocle
57
: Si ara e si semina sulla cirr dei
Tebani, i guali con voi combarrerono la guerra conrro Iilippo. Allo
sresso rempo, dice Agararchide, ha esposro con chiarezza la
sorrerenza della cirr e ha ricordaro la nosrra amicizia per coloro che
sono srari roccari dalla svenrura: il rremendo, se associaro alla
benevolenza, e soliro suscirare la pier piu senrira. Dopo Srrarocle,
propone il simile esempio di Lschine, che dice: Una cirr nosrra
vicina e srara rolra di mezzo dalla Crecia. rrima riuscira guella di
indicare agli ascolrarori, dopo aver con una merarora reso l`idea della
rapidir della disrruzione, la siruazione di pericolo scarurenre dal
rarro che guella che aveva subro la disgrazia era una cirr vicina.
L naruralmenre Demosrene, il guale usando delle merarore nei
suoi discorsi conrro Alessandro cos si e espresso: Sradico la cirr
dalle rondamenra a punro rale da non lasciare nemmeno la cenere

56
Sia A che M hanno l`accusarivo plurale ciovfo, menrre il |or. Gr. 1266
(l), come Lekker e Mller segnalano, ha il singolare ciovfo. !n realr ancor
prima che lezione di l, ciovfo e correzione in A (Henry: ciovfo AM :
ciovfo A
2
), il che resrimonia una copiarura di l da A dopo l`apporro della
correzione. La circosranza e rilevanre, in guanro si veririca anche piu avanri nel
capirolo: in un caso un fivo correrro in fivc (450b `8: in guel caso sembra che
la correzione sia operara dal copisra di A sul proprio sresso scrirro, essendo
l`inchiosrro lo sresso, anche se il rrarro e un po` meno marcaro), in un alrro si ha
oqi0m cv ot otcfqoi correrro in oqi0otcvoi otcfqoi (451a 27). Nel
presenre caso, gli edirori (gi a parrire da Hoeschel, che segnala anche lui, in
margine, la varianre o/. ciovfo) srampano nel resro il plurale ciovfo, che in
errerri pare prereribile: si sra inrarri inrroducendo una nuova serie di esempi,
coloro che hanno parlaro bene, dei guali Srrarocle e il primo esponenre, in
guesro caso pero, come si puo osservare in Hoeschel, ma anche in A e in M, e
opporruna una pausa di punreggiarura prima del nome di Srrarocle: Eiooci oc
cfo ooqqvcio xoi fq qcotoq om xooiofqfo ci fov ooiov
ciovfo foov [fqoov : Hoeschel Efqofoxco cv otfm xf.
57
Srrarocle di Arene: I!LHN 19`1.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
75
dov`erano le sue case, e i bambini e le donne di coloro che avevano
posseduro l`egemonia della Crecia li riparr nelle rende dei barbari.
Avendo scelro di usare una merarora pungenre, esplicira e concisa
dal punro di visra di ciascuna immagine, non ha rurravia rralasciaro la
chiarezza necessaria ad illusrrare l`evenro.
Di nuovo lo sresso orarore, su linro: linro, Merone,
Apollonia e rrenradue cirr della Tracia, le guali rurre rurono cos
crudelmenre spazzare via, che, se ci si appressasse ad esse, racilmenre
si porrebbe dire che mai erano srare rondare. Dopo aver messo in
evidenza il gran numero delle cirr, [447b [447b [447b [447b ha poi aggiunro la
disgrazia degli uomini arrinche l`inrensissima pena, accosrara al
paradosso, susciri ancor di piu la compassione degli ascolrarori.
L rirerendo guesri casi e alrri di guesro ripo, anche di alrri
aurori, ne accoglie alcuni, ma respinge gli esempi provenienri da
Lgesia e da guelli del suo calibro.
X!. (22) X!. (22) X!. (22) X!. (22) Nella zona rra la cirr di Menri e la Tebaide ci sono
cingue nomi
58
di popoli, ad alra densir di abiranri: primi gli
Lracleopoliri
59
, secondi i Cinopoliri
60
, rerzi gli ssirinchiri, guarri gli
Lrmopoliri, e guinro il nomo che alcuni chiamano Senrinella
(4toxq), alrri Zarrera (Ecoio): e l che impongono e riscuorono la
rassa delle merci provenienri dall`inrerno. Superari i luoghi di cui si e

58
Noo era il rermine greco che indicava gli anrichi disrrerri amminisrrarivi
dell`Lgirro, al capo di ognuno dei guali vi era uno ofqofqo. ! nomi erano
suddivisi in roparchie, le roparchie in villaggi. La successione di nomi e cirr
riporrara da Agararchide segue la direrrrice nord-sud, risalendo il corso del Nilo,
rurre le cirr menzionare sono nei pressi del riume.
59
!l nomo con capirale Lracleopoli, l`arruale !hnasya al-Medina. (Le
corrispondenze gui proposre rra nomi anrichi e moderni delle cirr nominare in
guesro paragraro sono ricavare da LUESTL!N 1989, pp. 57-58, cui si rinvia per
ulreriori inrormazioni).
60
Mller propone di correggere Atxooifq in Ktvooifq, visro che
sarebbe guesro il nomo successivo a guello di Lracleopoli. Licopoli e piu a sud,
come risulra anche dal seguiro del nosrro resro.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
76
derro, all`inizio della Tebaide c`e la cirr dei Lici
61
, poi la cirr di
Arrodire
62
, e al di l di guesre Panon
6`
, guindi Thoinis
64
, e dopo di
guesra Lopos
65
, al sud della guale c`e la cirr di Zeus derra la
piccola
66
, poi, dopo il nomo chiamaro Tenririre
67
c`e la cirr derra di
Apollo
68
, a nord della guale c`e Copro
69
, guindi Lleranrina
70
, poi il
paese degli Lriopi con Corria
71
come prima cirr. uesri menzionari
sono dungue i luoghi da Menri sino all`Lriopia.
X!!. (2`) X!!. (2`) X!!. (2`) X!!. (2`) Vicino al Mar Eosso - nei luoghi in cui il Nilo, pur
descrivendo pieghe e gomiri conrinui, rurravia decisamenre devia, e
compie verso desrra, nei suoi meandri, la grande svolra, e dal mare
verso la rerrarerma si esrende ampio un golro, rale che la lingua di
rerra che si rrova a separare le acgue, guelle salare da guelle dolci, si
assorriglia rino ad apparire un mucchio di melma - verso appunro il
sudderro mare, l vicino, ci sono luoghi ricchi di minerali cosidderri
nobili, luoghi che nell`apparenza sono di una ronalir esrremamenre
scura, ma che porrano in se rormazioni di marmo rali che, non
essendoci paragoni per la lucenrezza, sopravanzano rurro cio che
porrebbe conrendere con esse.

61
Atxmv oi, cioe Licopoli, oggi Asyur.
62
Arrodiropoli, oggi Kom !shgaw.
6`
Panopoli, oggi Akhmim.
64
La posizione di guesra cirr e incerra, ma Lursrein, che la idenririca con
l`anrica Thinis, inrorma che si ririene dovesse rrovarsi nei pressi del siro dove
sorge l`arruale cirr di Jirja.
65
uesro nome e noro solo da Agararchide, rra le iporesi di idenriricazione ci
sono Chenoboskion, nei pressi di Diospolis Parva, o Phboos, nominara da ronri
copre (cr. SLTHL 1897, col. 719).
66
Diospolis Parva, presso l`arruale Hiw.
67
Nomo la cui capirale Tenryra sorgeva presso l`arruale Dandarah.
68
Lursrein la idenririca con Apollonopolis Parva (nora anche come
Dioclezianopoli), l`arruale us. Piu a sud, sempre lungo il corso del Nilo,
all`incirca a mer srrada rra Apollonopolis Parva e Lleranrina, sorgeva
Apollonopolis Magna.
69
L`arruale irr.
70
L una rraduzione del nome egiziano di guesra isolerra del Nilo (gualcosa
come Cirr dell`Avorio).
71
L`arruale urra.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
77
X!!!. (24) X!!!. (24) X!!!. (24) X!!!. (24) uelli che occupano l`inrimo gradino della miseria,
cosroro la rirannide
72
li riduce all`asprissima schiaviru delle miniere
d`oro, alcuni sorrrono guesre pene assieme alle loro mogli e ai loro
rigli, alrri senza di essi. Dopo aver dungue esposro in rono rragico
che, per il suo cararrere esrremo, guesra sciagura non e inreriore a
nessuna alrra condizione inrelice, descrive in che modo si svolgano le
rasi di lavoro connesse all`esrrazione dell`oro.
(25) (25) (25) (25) Sulle monragne dove si rrova l`oro, dice, conrro le rocce
scoscese e di narura esrremamenre dura [448a [448a [448a [448a appiccano ruochi di
legna e, resele rriabili col calore, possono cos accosrarvisi per
arraccarle, dove invece la roccia e cedevole la rompono con l`arrrezzo
per ragliare le pierre. Primo rra gli alrri viene un esperro che sceglie
la roccia. uando cosrui ha indicaro la via ai minarori, rurra l`opera si
riparrisce nei lavori rorzari di guesri disgraziari in rale modo.
uelli che sono giovani e rorri spaccano con marrelli di rerro il
suolo simile al marmo, muovendo i loro colpi non con il merodo, ma
con la rorza, e scavano arrraverso la roccia numerose gallerie che non
si sviluppano dirirre, daro che il rilone aurirero piega ora in su, ora
piu in giu, poi si volge ancora a sinisrra, a volre in obliguo e a volre
conrorro, assai similmenre alle radici degli alberi. Cosroro dungue,
con una lampada legara alla rronre, scavano la roccia seguendo come
una vena luccicanre, e murando la posrura del corpo in molri modi
per adarrarla alla posizione in cui si rrovano, burrano giu al suolo i
rrammenri di roccia non secondo le loro possibilir e rorze, ma sorro
lo sguardo di un sorveglianre che mai separa gli insulri dalle
percosse. ( (( (26) 26) 26) 26) ! ragazzini invece, penerrando nelle gallerie scavare da

72
Cioe, come dice in maniera piu neurrale Diodoro, i re dell`Lgirro. !l rermine
ftqovvi usaro in guesra occasione e uno degli elemenri piu evidenri della cririca
di Agararchide al governo rolemaico, posizione che emerge dirrusamenre nel Mor
loo (cr. upro, pp. 12-1`).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
78
guesri uomini, e raccogliendo con raricosa cura le pierruzze di
guanro e sraro rarro cadere, le porrano ruori dai cunicoli. Da essi gli
anziani e molri rra coloro che sono deboli ricevono le pierre, e le
porrano dai cos derri ragliarori
7`
. !nrarri coloro che sono enrro i
rrenr`anni e sono di cosriruzione robusra, ricevuro un morraio di
pierra, sminuzzano vigorosamenre con un pesrello di rerro, e
riducendo il rrammenro piu grande alle dimensioni di un seme di
veccia, al momenro sresso li disrribuiscono passandoli agli alrri
lavorarori. uesro e il lavoro delle donne che sono srare condorre in
prigione assieme ai loro mariri o genirori. Ci sono dungue un gran
numero di mole, posre una dierro l`alrra, sulle guali riversano la
pierra rranrumara, a ciascuna delle due esrremir dello sresso manico
sono posre rre donne - vesrire in maniera orribile, rale da coprire
solo le vergogne del loro corpo - che ranno macinare la mola,
macinano rino a guando la misura dei rrammenri loro consegnari non
e srara ridorra al rango della rarina.
Turri guesri cui e sperrara la sorre di svenrura di cui si e derro
rirerrebbero prereribile la morre alla vira.
(27) (27) (27) (27) Dalle donne ricevono il mareriale lavoraro [448b [448b [448b [448b i
cosidderri rarrinarori: essi sono degli specialisri in grado di porrare
a compimenro le esigenze del re. !l loro lavoro si svolge in rale
maniera. Dispongono il minerale macinaro su una ravola larga e
levigara a raglio dirirro, posra non su una superricie piana, bens
lievemenre inclinara. Poi, versandoci dell`acgua, srregano con le
mani, all`inizio leggermenre, poi piu rorre, con guesro processo,

7`
!l rermine nella rorma in cui lo conservano i manoscrirri, cmctoiv (A
2
:
coctoiv), non risulra spiegabile: inrarri non e chiaro il morivo per cui guesri
lavorarori dovessero essere chiamari sorveglianri, supervisori. ui adorriamo
perranro l`emendamenro di Mller xoctoiv.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
79
rirengo
74
, il residuo rerroso, sciolrosi, scorre via secondo
l`inclinazione del ravolaro, menrre il minerale valido e prezioso
rimane rermo sul legno. Dopo aver lavaro con acgua abbondanre,
guello che chiamano rarrinarore prende delle spugne molli e
comparre, con le guali ramponando delicaramenre il minerale e
srrizzando alguanro, assorbendo nelle porosir guanro c`e di leggero
e inconsisrenre, lo asporra e lo gerra via dalla spugna
75
, menrre lascia
ormai separaro sulla ravola cio che e consisrenre e luccicanre e che,
per il peso che ha per sua narura, e dirricile che scivoli via. ( (( (28) 28) 28) 28) Cos
dungue guesro rarrinarore, dopo averla puriricara, consegna la
polvere d`oro ai rondirori.
Lssi, prendendone una guora dererminara in misura e peso, la
versano in un vaso di rerracorra, e mescolandovi -
proporzionalmenre alla guanrir - una parre di piombo, granelli di
sale, un po` di sragno e della crusca di orzo, e dopo avervi posro un
coperchio ben aderenre ed averlo spalmaro su rurri i lari
76
, la
pongono a rondere in una rornace per cingue giorni e alrrerranre

74
La prima persona singolare e in guesro caso sicuramenre Agararchide, la
deduzione inrrodorra da oioi, inrarri, e conservara in Diodoro con rermini
coincidenri o eguivalenri: cifo fo cv cmoc otfq cxfqxocvov oio fmv
tqmv xofoqqci xofo fqv fq oovioo cxioiv (!!!, 14, 1). La presenza di
oioi, e le coincidenze (cmoc, cxfqxocvov) e eguivalenze rerminologiche
(Iozio: otvooqqci xofo fqv civoiov fot ooviomofo = Diodoro: xofoqqci
xofo fqv fq oovioo cxioiv) con Diodoro sono imporranri spie sulla base
delle guali valurare la redelr all`originale degli esrrarri roziani.
75
[... fo cv coqqov xoi otvov ccxocvov foi oqoimooiv oo fq
oqqoo ovoqcqci xoi cxqifci. LUESTL!N 1989, p. 65, nora 1 propone
l`espunzione di oo, il resro che ne risulra e sicuramenre meno problemarico,
perche consenre di collegare il genirivo fq oqqoo a foi oqoimooiv (le
porosir della spugna), rurravia l`inrervenro non e indispensabile, consideraro il
cararrere del resro roziano.
76
ovfo0cv qioovfc: illuminanre e gui Diodoro !!!, 14, ` dal guale risulra
chiaro che i coperchi vengono sigillari con argilla spalmara con cura rurr`inrorno
(qm qioovm cqiqioovfc). Si porrebbe percio inregrare qm in Iozio,
renendo pero presenre che l`omissione porrebbe essere dovura gi allo sresso
recensore.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
80
norri, senza inrerruzione. !l giorno successivo sorropongono a un
rarrreddamenro misuraro guanro hanno ruso, versandolo in un alrro
vaso, senza rirrovarvi alcuno degli elemenri aggiunri, bens guella
sressa massa d`oro, con una leggera diminuzione di volume risperro
alla polvere.
(29) (29) (29) (29) !l rarro che in relazione alle miniere ci sia la rovina di ranre
vire umane porra l`esposizione alla conclusione gi arrermara, che e
come se la narura sressa mosrrasse che e proprio dell`oro che la sua
acguisizione sia rravagliara, la sua conservazione rischiosa, l`arranno
che procura grandissimo e il suo uso posro a mer rra il piacere e la
sorrerenza, e in gualche modo lo srrurramenro delle miniere e
anrichissimo
77
.
!nrarri le proprier delle miniere rurono scoperre gi dai primi
sovrani di guesri luoghi, e se ne inrerruppe lo srrurramenro guando
gli Lriopi invasero in massa l`Lgirro e per molri anni ne rennero sorro
conrrollo le cirr [449a [449a [449a [449a (si dice che da loro rurono anche ediricari i
monumenri di Memnone), e al rempo della dominazione di Medi e
Persiani.
Ancora ai nosrri giorni nelle miniere d`oro allesrire da guesra
genre si rirrovano arrrezzi per ragliare la pierra rarri di bronzo (daro
che a guel rempo l`uso del rerro non era ancora conosciuro), ma
anche un numero incredibile di ossa umane, essendo avvenuri (come
e narurale che sia) non pochi crolli in guei cunicoli di roccia rriabile

77
L`ulrima considerazione e in gualche modo lo srrurramenro delle miniere e
anrichissimo, succede senza soluzione di conrinuir alle precedenri, rurravia si
comprende sulla base di Diodoro X!V, 5, nonche del seguiro, che essa doveva rar
parre di un alrro discorso (percio si e prereriro disranziarla nella rraduzione).
Lrrerrivamenre non avrebbe senso dire che la narurale dirricolr connessa
all`esrrazione dell`oro dimosrra essa sressa l`anrichir del suo srrurramenro.
Verosimilmenre Iozio ha operaro una sempliricazione del resro, rorse omerrendo
un passaggio.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
81
e scisrosa, le dimensioni delle gallerie sono rali che scendendo
obliguamenre in prorondir si esrendono rino al mare.
X!V. (`0) X!V. (`0) X!V. (`0) X!V. (`0) A sud dell`Lgirro guarrro sono le popolazioni
maggiori: guelli che si sono srabiliri lungo i riumi, seminarori di
sesamo e miglio, guelli insediari presso gli sragni, raccoglirori di
canne e legni reneri, i nomadi, che vivono di carne e larre, e guelli
che vengono dalla cosra, che carrurano i pesci.
(`1) (`1) (`1) (`1) uesr`ulrima popolazione non conosce cirr, ne campi, ne
alcun alrro esempio di espressione recnica, eppure rra le alrre genri,
come dicono alcuni, e la piu grande: inrarri dalla regione degli Aurei
- che occupano la parre piu inrerna
78
del golro che merre in
comunicazione con il grande mare
79
- rino all`!ndia e alla Cedrosia, e

78
Segnlo l`errore di srampa, nel resro di Henry, di fovco ofov in luogo di
fov coofov.
79
oo oq Atfoimv, oi fov coofov tov xofoixotoiv, ov fq coq
otpcpqxc otxcico0oi 0ooffq: siamo nella zona del canale di Suez, nel
nord-ovesr della penisola del Sinai. !l golro di cui si sra parlando e il Colro
Arabico, corrispondenre a guello che arrualmenre noi indichiamo con il nome di
Mar Eosso (non si dimenrichi la realr geograrica esresa che il nome `Eqt0qo
0ooooo indicava, cr. upro, p. !V, n. 2), il grande mare sarebbe l`ceano
!ndiano, ma la rrase e un po` ambigua. L`espressione fov coofov tov, inrarri,
conriene in se il rirerimenro sia al golro, sia al rerrirorio che si rrova nel suo
esrremo recesso. !l verbo otxcim, cosrruiro col darivo, ha signiricaro di
collegare a: se si rirerisce il relarivo ov al golro, il grande mare viene a essere
l`ceano !ndiano (la parre piu inrerna del o//o c/e si rrova a collegarsi con il
grande mare), se invece si opra per un rirerimenro al rerrirorio abiraro dagli
Aurei, il mare in guesrione sarebbe il Medirerraneo (/o porte piu inrerna del
golro, que//o c/e si rrova a collegarlo al grande mare). !l passo corrispondenre di
Diodoro (!!!, 15, 1) ci ra propendere piu per la prima iporesi, visro che gui il
verbo xcim (composro sravolra con cqi) e ineguivocabilmenre messo in
relazione con lo sbocco del golro (otoiv qciqoi cqixcicfoi qo fov
cxotv, fq cv to fq ctooiovo `Aqopio, fq o' to fq Tqmootfixq).
lrre che da Agararchide, gli Aurei sono nominari solo da Plinio il vecchio, a due
riprese. Nel primo caso (^oturo/t Httorto V!, 158) rigurano in un lungo elenco
delle popolazioni che si esrendono all`inrerno della cosra araba, nel secondo caso
(V!, 167), piu urile per la comprensione del nosrro resro, Plinio osserva che gli
Arobe Autoet abirano nei pressi di uno dei possibili irinerari che collegano il
mare con il Nilo, e cioe guello che supera il monre Casio e si collega dopo 60
miglia alla via che giunge arrraverso il deserro da Pelusio (alrerum [irer ulrra
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
82
ancora alla Carmania
80
, alla Persia e alle isole che le popolazioni dei
sudderri paesi conrrollano, in rurra guesra regione abirano gli
!rrioragi. Lssi vivono nudi, nude sono le loro donne, e generano rigli
in comune, hanno narurale percezione del piacere e del dolore, senza
che cio comporri la benche minima cognizione del male e del bene.
(`2) (`2) (`2) (`2) Turre le zone dove la cosra sproronda rapidamenre sono
osrili alla vira per guesri uomini, e cos pure guelle vicine alle grandi
spiagge: dirarri rale ripo di rerrirorio non consenre caccia abbondanre
ne di pesci, ne di alrre specie simili
81
. Le dimore di guesra genre sono
collocare lungo le scogliere, dove ci sono anche proronde incavarure
e dirupi irregolari, gallerie coperre e rormazioni conrorre. uando
sussisrono le condizioni convenienri al loro urilizzo, ponendo pierre
ruvide sulla cavir come se rossero degli srrerri [pori...
82


Casium monrem, guod a LX p. redir in Pelusicam viam - accolunr Arabes
Auraei). Cr. anche MULLLE 1896, coll. 259`-2594.
80
Cedrosia e Carmania si esrendono a parrire dalla cosra orienrale del Colro
Persico, negli arruali rerrirori di !ran e Pakisran.
81
0qqov oq otfc i0to otf oot cvot ooioo0ot ooqofcqov
oqooiomoiv q foiooc cqoo: guesra rrase e inreressara da una incomprensibile
lacuna di 5 righi nel ms. M, dopo la parola cvot. !l signiricaro e la sinrassi
errerrivamenre risulrano inregri gi nel resro cos com`e, ne la parallela rradizione
tndtretto che ricaviamo da Diodoro (!!!, 15, `) puo in gualche modo venire gui
urile, daro che la sua sinresi rralascia proprio guesre inrormazioni, passando
direrramenre dalla non conoscenza del brurro e del bello presso gli !rrioragi alla
norizia sulle loro dimore. !nolrre, il copisra di M sembrerebbe iporizzare, ma a
non e chiaro sulla base di cosa, una lacuna di resro causara da un salro dallo
sresso allo sresso, visro che la prima parola rrascrirra dopo i 5 righi bianchi e
nuovamenre cvot. uesr`ulrima inrormazione non risulra dall`appararo cririco
di Henry, che rra l`alrro arrribuisce la lacuna al manoscrirro A (pot cvot : tn A
veru voc. 5).
82
Ov qo fqv qciov toxcicvmv oixcim, ovo0ccvoi cfqot
otfooci ci fq xoiio oiovci fivo oqoiot. !l resro e insurricienre:
manca un verbo di rorma rinira e il pensiero rimane sospeso. L grazie a Diodoro
(!!!, 15, `) che comprendiamo a cosa servissero guesre pierre porose, e
soprarrurro a cosa raccia rirerimenro oqoiot: Lssendo la loro narura [di guesre
arricolare scogliere convenienre all`urilir dei narivi, osrruiscono i cunicoli e i
passaggi con grosse pierre, e urilizzando guesre srrurrure come de//e rett praricano
la pesca (Totfmv oc fq qcio fmv cmqimv cqtxofmv oqoovfm, fo
cxfqoo xoi oicooot otxcmxooi i0oi cooi, oi mv mocq oixftmv
fqv 0qqov fmv i0tmv oiotvfoi). Dungue l`ambiguo oiovci fivo oqoiot
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
8`
uando l`alra marea risale dal largo alla rerrarerma (il che
accade due volre ogni giorno, alla nona e alla [449b [449b [449b [449b rerza ora
8`
), le
acgue coprono rurra la scogliera, rrascinando col loro impero dal
mare aperro alla riva anche non pochi pesci i guali, per un cerro
rempo, rimangono nei pressi del lirorale, vagando nelle prorondir
riparare alla ricerca di cibo. uando poi di nuovo si alza la correnre
del derlusso, l`acgua scorre rra le rocce e le spaccarure il luogo di
sbocco immediaramenre successivo

, menrre i pesci che resrano


nelle incavarure divenrano racile preda e cibo per gli !rrioragi.( (( (``) ``) ``) ``)
Ma se rurri gli alrri pesci, come abbiamo derro, sono carrurari senza
dirricolr, guando cpirano pescecani, roche di una cerra grandezza,
pesci scorpione, murene e rurre le specie di guesro ripo, la lorra
divenra pericolosa. ( (( (`4) `4) `4) `4) Una volra che ne hanno carrurari un cerro
numero, porrarili su rocce esposre a sud, che sono rovenri, li gerrano
su di esse, dopo averli lasciari srare per non lungo rempo, li rivolrano
rurri sull`alrro laro. Poi, guando li arrerrano per la coda e renendoli
da essa ne scuorono rurro il corpo, la parre carnosa, ammorbidira dal
calore di cui si e derro, si disracca rurra inrera, menrre le lische le
ammucchiano a parre, e gli enormi cumuli da esse cosriruiri sono
visibili da disranza considerevole. Eaccolra la carne dei pesci su una

corrisponderebbe, in Diodoro, a mocq oixftmv: i pesci che si vengono a rrovare
in guesri luoghi con l`alra marea, al ririrarsi di essa, si rrovano inrrappolari nelle
cavir colme d`acgua, acgua che inranro lenramenre puo derluire arrraverso i pori
creari arriricialmenre dagli !rrioragi occludendo le aperrure. !nreressanre e che il
ms. M, abbia dopo oqoiot una lacuna di un rigo, non arresrara per A, sembra
che il copisra di M, rendendosi conro dell`insurricienza del resro (e dungue
rt//ettendo crtttcomente sul resro), abbia supposro la mancanza di gualcosa, e
abbia lasciaro lo spazio necessario all`evenruale compleramenro.
8`
! Creci dividevano il periodo di luce del giorno in dodici parri uguali,
dungue la durara delle ore variava con la sragione e la alrirudine. La rerza e la
nona ora corrisponderebbero roo modo risperrivamenre alle orro di marrina e
alle due di pomeriggio (LUESTL!N 1989, p.71, n. 1).
84
ci fov ciqcqq xoi xofcciovfo foov: guesra precisazione, di non
racile comprensione, e assenre in Diodoro, e porrebbe essere una spia di
rielaborazione linguisrica da parre di Iozio (cr. tn/ro, pp. `98).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
84
roccia piarra, la pigiano con cura per un rempo non breve,
mescolandovi anche il rrurro del paliuro, con l`aggiunra di guesro,
inrarri, l`insieme divenra molro piu glurinoso, e a guanro pare esso
svolge il ruolo di spezia o condimenro. Dopo che hanno
ammorbidiro guesra massa lavorandola coi piedi per il rempo
adeguaro, plasmarala in rorma di blocchi oblunghi la pongono
nuovamenre al sole, e guando si e dissecara, sedurisi a bancherro,
rurri si cibano lauramenre, senza regolarsi con misure e porzioni, ma
ciascuno secondo il suo desiderio e il suo piacere.
XV. (`5 XV. (`5 XV. (`5 XV. (`5- -- -`6) `6) `6) `6) Eisperro alle improvvise rempesre che impediscono
loro la pesca si arrrezzano in guesro modo: vagando per rurra la cosra
vicina raccolgono conchiglie (se ne rrovano di grandissime, ranro che
le loro dimensioni smisurare risulrano incredibili a chi non le abbia
mai visre
85
), e con la carne cruda dei loro molluschi ranno rronre alla
mancanza di cibo di guelle circosranze. Iinche durano loro le scorre
di pesce, raccolgono le sudderre conchiglie e, [450a [450a [450a [450a posrele in delle
rosse, le nurrono con alghe rresche e resre dei pesci piu piccoli,
guando li coglie la mancanza di cibo - come derro - ne ranno loro
alimenro. Se poi enrrambe guesre risorse alimenrari vengono loro
meno, da ogni cumulo di lische
86
scelgono guelle succose e rresche e
le dividono in corrispondenza delle arricolazioni, e guindi, alcune

85
Si inconrrer spesso negli esrrarri di Agararchide guesra ripo di apologia
anricipara della veridicir delle cose incredibili che si racconrano, si rrarra di un
topo lerrerario di molre opere ernograriche e paradossograriche, che concedono
largo spazio all`inarreso e al meraviglioso (su guesra ct/ro cr. anche tn/ro, pp. `41-
`42). Ad esempio Cresia di Cnido, al rermine dei suoi |ndt/o, remeva di porer
non essere creduro, e cercava di aggirare il probabile scerricismo del suo pubblico
con un espedienre semplice ma di errerro (lo riporra Iozio al rermine del capirolo
72, p. 50a 1-`): [Cresia arrerma anche di aver rrascuraro molri alrri di guesri
evenri ancor piu sbalordirivi, col proposiro di non apparire, a chi non ne sia sraro
resrimone, aurore di un`opera non degna di credibilir.
86
L`edizione di Henry srampa erroneamenre fmv oxov0cv in luogo di fmv
oxov0mv.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
85
sbarrendole sulle rocce, alrre lavorandosele coi denri, assumono i
modi degli animali che dimorano nelle rane.
(`7) (`7) (`7) (`7) Molro piu singolari sono i loro usi guanro al bere. Per
guarrro giorni, inrarri, si dedicano alle operazioni di caccia, a canri
disarricolari e alle unioni per generare rigli
87
, senza che nulla li
disrolga, daro che il cibo e di racile acguisizione. Ciunro il guinro
giorno, si muovono verso le ralde dei monri per andare a bere, alle
conrluenze dei riumi dove i nomadi abbeverano il besriame. Lo
sposramenro avviene verso sera. ( (( (`8) `8) `8) `8) Ciunri agli abbeveraroi dei
nomadi si pongono inrorno alla cavir, e poggiando le mani a rerra e
inginocchiandosi bevono alla maniera dei buoi, e non una volra sola
d`un riaro, ma rermandosi spesso, dopo essersi riempiri il venrre
d`acgua proprio come se rosse una cisrerna, se ne rirornano con
rarica verso il mare. ( (( (`9) `9) `9) `9) Una volra rirornari, nessuno in guel giorno
assaggia ne pesce, ne alrro, rimangono invece disresi con la pancia
srrapiena e il respiro arrannoso, ranro che il loro senso di pesanrezza
e di una specie molro simile a guella dell`ubriaco. A parrire dal
giorno successivo, pero, rirornano alla diera di cui si e derro. Cio si
veririca periodicamenre nel corso della loro vira, senza che nessuno
ponga menre alle occupazioni o agli arranni di opera alcuna. L, visra
la semplicir del loro regime alimenrare, si ammalano raramenre, ma

87
qo foi otvotoioi foi oioio oqiv ivocvoi: molro
probabilmenre e da accogliere l`emendamenro, proposro da Mller, di oioio in
oioooiio, perche conrorraro dal brano parallelo di Diodoro (!!!, 17, 1). Se da
un laro e vero che anche in guello srorico si parla di resre ludiche cui oioio
oqiv porrebbe rar pensare (ctmotcvoi ovoqci c0' ioqofqfo), dall`alrro
Diodoro nello sresso ordine che compare in Iozio, dopo aver anche lui
menzionaro i canri disarricolari degli !rrioragi (foi ovoq0qoi mooi), ra
rirerimenro alle unioni (ciioovfoi fofc foi tvoiiv, in Iozio e usaro
semplicemenre il sosranrivo otvotoio, che puo avere il signiricaro specirico di
unione sessuale) precisandone la rinalir: oioooiio cvcxo.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
86
l`esisrenza che conducono, nella sressa misura in cui e maggiormenre
povera di arranni risperro alle alrre genri, e anche piu breve.
(40) (40) (40) (40) Ad ogni modo gli !rrioragi che vivono in guesro modo
sono guelli che hanno le loro dimore enrro gli srrerri. uelli che
invece abirano le cosre esrerne godono sempre in abbondanza delle
risorse che gli vengono da una simile arrivir di pesca, e guanro
all`acgua semplicemenre non ne hanno bisogno: si cibano di pesce
succoso, rale che poco ci manca perche sia crudo, e non solo non
senrono il bisogno di bere, ma neanche hanno idea di cosa signirichi.
Sopporrano dungue senza pena guanro la sorre ha loro assegnaro rin
dal principio.
XV!. (41) XV!. (41) XV!. (41) XV!. (41) !n aggiunra a guanro si e visro, dice ancora che
coloro che abirano i luoghi di cui si e parlaro [450b [450b [450b [450b non hanno una
concezione simile alla nosrra in rapporro a guelli che presso di noi
sono i mali piu rremendi. !nrarri non ruggono un`arma alzara conrro
di loro, non si irrirano con comporramenri ingiuriosi, e guelli che
non sorrrono non si adirano insieme a guelli che sorrrono, ma se gli
viene gualcosa di simile dagli srranieri, essi osservano rissamenre
guanro avvenuro, ranno numerosi cenni con la resra, ma non ranno
mosrra di aver la benche minima cognizione dell`usuale modo di
rapporrarsi dell`uomo con l`uomo. Da cui - dice l`aurore - per parre
mia
88
rirengo che nemmeno abbiano un linguaggio ben srrurruraro,
ma che sia per abirudine e con cenni, versi e con il linguaggio dei
segni che essi dispongano ogni cosa nella loro vira.
XV!!. (42) XV!!. (42) XV!!. (42) XV!!. (42) Le genri che dimorano vicino agli !rrioragi non
soggerri alla sere, come se rosse sraro sripularo un rrarraro inrrangibile
rra essi e le roche, non le aggrediscono, ne da esse viene loro arrecaro

88
!l resro rende palese il suo cararrere di esrrarro lerrerale, visra la convivenza
dell`inciso qqoiv o otqoqct e della prima persona cmc voim.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
87
danno, piurrosro enrrambi i gruppi conservano le prede gli uni degli
alrri a chi le ha cacciare, senza muovergli insidia, e conducono
insieme la loro esisrenza secondo condizioni rali da risconrrarsene
dirricilmenre di simili nella convivenza di uomini con alrri uomini.
XV!!!. (4`) XV!!!. (4`) XV!!!. (4`) XV!!!. (4`) Tra gli !rrioragi alcuni si servono di grorre come
ricovero, non guelle rivolre a sud, a causa del calore sorrocanre, ma
guelle che guardano in senso opposro, alrri si riparano sorro le
carcasse dei pesci che ricoprono con alghe, alrri ancora collegano
una con l`alrra le sommir degli ulivi e ne ranno il loro ricovero.
uesra specie di ulivo - dice poi - porra un rrurro simile alla
casragna.
(44) (44) (44) (44) Un guarro gruppo di !rrioragi ha invece dimore di guesro
ripo. Da rempi immemorabili si e ammucchiaro un enorme cumulo
di rerreno sabbioso, simile a una monragna, ed e rurro guanro ben
comparraro dal conrinuo inrrangersi su di esso del moro ondoso,
ranro che, essendo una massa omogenea cosriruira di un`unica
narura, non e soggerro a muramenro alcuno grazie alla sua rorre
coesione. Lbbene, essi si scavano dei cunicoli a dimensione d`uomo:
la parre sommirale del cumulo la lasciano inrarra, che sia, in virru
della comparrezza di cui si e derro, robusra coperrura prorerriva,
dalle parri sorrosranri invece ricavano lunghe gallerie, comunicanri
rra loro da ogni parre
89
, nelle guali se ne sranno rranguilli, menrre
alcuni illuminano le parri esposre al venro
90
, ma guando sale l`alra
marea si appresrano alle operazioni di pesca, come gi racconraro.

89
ovfo0cv e parola proparossirona, non parossirona come compare nel resro
di Henry (ovfo0cv).
90
cv oi fcm cv fivo fo qo fov ovcov qmfioovfc ootoiv qotiov.
Per il conrronro con Diodoro e un renrarivo di spiegazione di guesro passaggio
ambiguo cr. tn/ro, p. 169. Non e chiaro gi il ruolo di fivo. !n A e correrro in
fivc (l`inchiosrro sembra lo sresso del copisra principale, ma il rrarro e un po`
piu sorrile). Lekker e Mller non parlano di correzione ma di varianre del
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
88
(45) (45) (45) (45) ! loro morri non li rirengono degni di alcuna cura, poiche il
loro inrendimenro e insensibile a guella che nell`opinione comune e
la pier: [451a [451a [451a [451a percio li lasciano giacere abbandonari rinche non
sopraggiunge il rirlusso che li rrascina in mare come cibo per i pesci.
X!X. (46) X!X. (46) X!X. (46) X!X. (46) Alcuni di coloro che rraggono sosrenramenro dal
mare, assieme alle alrre peculiarir, ne hanno in aggiunra una anche
piu singolare, alla guale - srando alla logica - non e racile accordare
credibilir. Si rrarra del rarro che non e possibile comprendere ne da
dove, ne in che modo siano giunri nel luogo in cui abirano, visro che
rocce lisce lo cingono dall`inrerno, dirupi impediscono l`accesso
lareralmenre, e sull`alrro rronre e il mare che ne delimira l`inrera
esrensione
91
: e cos se da un laro e del rurro impossibile (come ho
derro) che abbiano raggiunro a piedi guesro posro, dall`alrro, allo
sresso modo, e dirricile che lo abbiano rarro con le zarrere, non
avendone di simili alle nosrre. Srando cos le cose, non rimane che
arrermare che sono indigeni, privi della memoria della loro prima

manoscrirro |or. Gr. 1266 (l), errerrivamenre fivc si rrova anche in l, copiaro
evidenremenre guando la correzione era gi srara rarra (un caso simile e gi sraro
risconrraro upro, n. 56 per la correzione di ciovfo in ciovfo, 447a 18, ma si
veda anche tn/ro, al 451b 27).
91
fqv oc ocvovfi ooov oqiovfo: Henry arrribuisce in appararo
l`inregrazione ooov <fot coot> a Hudson, come possiamo leggere anche
in Lekker, rale inregrazione risulra non solo erricace, ma anche conrorrara dal
resro parallelo di Diodoro (!!!, 20, 1): fqv oc oiqv ctqov fot coot
oqiovfo. Va comungue precisaro che la proposra di inregrazione appare da
arrribuire per primo a Schorr: l`edizione di Hudson e del 1698, ma gi la
rraduzione di Schorr (Augsburg 1606), senza peralrro basarsi su alcuna norazione
dell`edttto prtncep, inrroduceva il mare come soggerro del genirivo assoluro
oqiovfo: er pelagus omnem ex adverso conrinenrem disrerminar. Eirengo
che Henry, pur non ascrivendo l`inrervenro a Schorr, si sia basaro (come spesso
avviene) sulla rraduzione larina, non accogliendo pero fot coot nel resro,
mosrra di non rendersi conro di rondare la sua versione su una inregrazione da lui
sresso relegara in appararo.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
89
origine, da sempre esisrenri (oci toqovfc), come alcuni dei
cosidderri naruralisri dicono per derinire guesra siruazione
92
.
XX. (47) XX. (47) XX. (47) XX. (47) Al di l degli srrerri che concludono l`Arabia e la
regione anrisranre, sono siruare delle isole sparse, rurre di scarso
rilievo, piccole guanro a dimensioni ma innumerevoli, che non
producono alcun rrurro commesribile, ne colrivaro, ne sponraneo,
sono posre a circa 70 sradi di disranza dalla rerrarerma di cui si
parlava
9`
, e si sviluppano verso il mare che sembra esrendersi
dall`!ndia e dalla Cedrosia. L non si veririca il moro ondoso, perche
le isole, posre una di rronre all`alrra, inrercerrano i rlurri con le loro
parri piu esrerne. Sembra poi che godano delle piu ravorevoli delle
condizioni climariche.
uesre isole sono occupare da una popolazione proporzionara
nel numero
94
, che ha il seguenre srile di vira. Nel mare che si esrende
da guelle parri, che e rerribilmenre agiraro e rempesroso, c`e un gran
numero di rarrarughe di srazza e dimensioni incredibili, che rurri

92
La guesrione degli uomini ingenerari era errerrivamenre dibarrura. Da
Censorino (De dte noto/t, 4 = I47 \ehrli) apprendiamo che ne parlava, rra gli
alrri, anche Dicearco (cr. \LHEL! 1967
2
, p. 22), aurore del !V/!!! sec. che
Agararchide doveva conoscere: rilosoro periparerico come lui, ru Dicearco ad
inrrodurre la classiricazione sisremarica delle popolazioni in base al regime
alimenrare (cr. upro, p. `9).
9`
uasi 1` Km. (Turre le eguivalenze saranno rarre sulla base dello sradio
arrico di 600 piedi, cioe 184,98 m, la sressa unir di misura urilizzara da
Lrarosrene, sul calcolo dello sradio di Lrarosrene cr. LNCLLS 1985).
94
oqi0m cv otcfqoi: i mss. A e M conservano il concerro opposro,
oqi0m cv ou otcfqoi, ma gli edirori a parrire da Lekker espungono la
negazione. Va inolrre precisaro che A presenra la correzione di oqi0m cv in
oqi0otcvoi, guesra e anche la lezione del ms. l, sicche si veririca la sressa
siruazione risconrrara in 447a 18 (circa la correzione di ciovfo in ciovfo, cr.
upro, n. 56) e in 450b `8 (fivo correrro in fivc, cr. upro, n. 90): la dipendenza
di l dal ms. A emendaro. Le inrormazioni sulla siruazione del resro per guesro
specirico passo sono sparse negli apparari cririci delle diverse edizioni, conviene
dungue ricapirolare: oqi0m cv ot AM Hoeschel : oqi0otcvoi A
2
l :
oqi0otcvoi contectt Lsrienne : ot ec/. Lekker : oqi0m cv Mller, Henry.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
90
consideriamo rarrarughe marine
95
. uesre di norre si rrarrengono nei
rondali, ma di giorno, giunre nelle acgue calme e rranguille delle
isole, rimangono a dormire, e lo ranno srandosene in superricie,
rivolre verso il sole, apparendo simili a navi rovesciare
96
. L guello il
momenro giusro per gli abiranri del luogo che, rrascinarele ruori
dall`acgua sulla rerra rerma grazie alla loro abilir e agilir e per
mezzo di corde, ne mangiano rurro l`inrerno, dopo averlo scorraro
per breve rempo al calore de sole
97
. Si servono invece dei carapaci
come abirazioni, erigendoli su luoghi elevari con la parre concava
verso il basso come se rossero capanne, e se ne servono pure per la
navigazione e per il rirornimenro d`acgua
98
, e cos per gli uomini di
cui abbiamo parlaro il medesimo animale e imbarcazione, [451b [451b [451b [451b
casa, serbaroio e nurrimenro.
XX!. (48) XX!. (48) XX!. (48) XX!. (48) Non lonrano dalla sudderra razza vive una
popolazione poco numerosa. Traggono sosrenramenro dalle balene
che si arenano sulla riva, ma guando guesro nurrimenro viene loro a
scarseggiare (il che avviene rreguenremenre), ricavando le carrilagini

95
o 0ooffio ovfc voiocv: precisazione assenre in Diodoro, e che ha
rurra l`aria di essere una glossa.
96
Eirengo opporruno recuperare da Diodoro (!!!, 21, 2) il parricipio
xofcofqocvoi in sosriruzione di xofcoxctoocvoi.
97
cv fm xotofi: che si rrarri del calore del sole, e non di un ruoco, lo si
ricava da Diodoro (!!!, 21, 5): cv qim oqofqoovfc.
98
xoi qo fot oioot oc xoi toqcio cvcxo: le rraversare per mare e
l`approvvigionamenro di acgua appaiono come due disrinre modalir di urilizzo
dei gusci di rarraruga (con una vortotto grammaricale qo con accusarivo -
genirivo con cvcxo). Turravia in Diodoro (!!!, 21, 5) sembrerebbe diversamenre:
qo fc fov qciqov oiootv, ov oiotvfoi fq toqcio cvcxo, xoi qo fo
oxqvmoci. Per il relarivo ov, che non puo che rirerirsi a oiootv, e per la
correlazione qo fc - xoi qo, il rirornimenro d`acgua pare la rinalir specirica
delle rraversare marine, e non un impiego dei gusci, a meno di non inrendere,
assumendo una punreggiarura diversa e ammerrendo ancora la vortotto, per le
rraversare che compiono verso il conrinenre, per il rirornimenro d`acgua, e per le
abirazioni. Ad ogni modo la rrase successiva - presenre sia nel resro di Diodoro
che in guello di Iozio, curiosamenre secondo un ordine inverriro -, riepilogando
i modi di srrurrare le rarrarughe da parre di guesra popolazione, non lascia dubbi
che essi ne adoperassero i gusci anche come recipienri.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
91
dalle ossa e recuperando guanro si rrova sulle esrremir delle cosrole,
pur in maniera misera ranno rurravia rronre alla mancanza di cibo.
uesre dungue - dice Agararchide - sono le specie di !rrioragi
in cui ci siamo imbarruri, rermo resrando che ce ne sono ranrissime
che sono sruggire alla nosrra conoscenza.
XX!!. (49) XX!!. (49) XX!!. (49) XX!!. (49) Menrre il nosrro srile di vira si esprime per noi nella
compresenza di necessario e superrluo, le srirpi di !rrioragi di cui si e
parlaro hanno invece eliminaro rurro cio che e inurile - dice l`aurore
- senza mancare di nulla di cio che serve, avendo rurri guanri scelro
la via divina
99
guanro al vivere, piurrosro che guella che porra a
renrare di conrrarrare e superare la narura con le apparenze. !nrarri
non accade che per brama di conguisra del porere si sconrrino in
rovinose conrese e rivalir, ne che per avido desiderio di guadagno
compiano verso gli alrri o subiscano ranri mali non necessari, ne che
racendo sorgere gravi inimicizie, nel perseguire il danno risico
dell`avversario, si rovinino con le sorrerenze dei propri cari, e
nemmeno che andando per mare, esponendosi ai rischi piu esrremi,
racciano esperienza del dolore commisurandolo sui rovesci della vira.
Piurrosro, avendo bisogno di poche cose, per poche cose sorrrono, e
possedendo cio che e surricienre non ricercano il di piu. uello che
arrligge ogni uomo non e se gli viene a mancare cio che non conosce,
bens cio che desidera, gualora esso giunga in rirardo risperro al
preciso momenro in cui il desiderio e pressanre. Lbbene, colui che
ha rurro cio che desidera sar relice secondo il punro di visra della
narura, non dell`opinione
100
. !nolrre non sono sorroposri al giudizio

99
!l rirerimenro alla 0cio ooo e una delle spie che lasciano pensare a una
rielaborazione linguisrica da parre del recensore, al guale rorse si devono anche
molre delle considerazioni presenri in guesro paragraro (cr. tn/ro, pp. `90-`94).
100
L una spiegazione a guanro derro all`inizio del paragraro, a proposiro del
rarro che gli !rrioragi non alrerano la propria narura con le apparenze. !l segrero
della loro relicir e nella semplicir dei cosrumi, per cui, se e vero che la
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
92
delle leggi: perche inrarri bisognerebbe asservirsi a un ordine,
guando si e in grado di vivere secondo il buonsenso senza norme
scrirre.
XX!!!. (50) XX!!!. (50) XX!!!. (50) XX!!!. (50) Al di l degli !rrioragi, lungo l`Asrabara - riume che
scorre arrraverso l`Lriopia e la Libia, molro piu modesro del Nilo,
che unendo la propria correnre con guel corso di maggior porrara
rorma, scorrendovi arrorno, l`isola di Meroe - lungo guesro riume,
sravamo dungue dicendo, su enrrambe le sponde vive un popolo non
numeroso, che ha guesro srile di vira. Dagli acguirrini che si
esrendono lungo guesre zone essi, scavando, ricavano le radici delle
canne, e dopo averle lavare e depurare con acgua le sminuzzano
pezzo per pezzo con delle pierre, realizzara una massa omogenea e
viscosa ne plasmano dei mucchierri, non delle dimensioni di una
mano
101
, e scorrandoli leggermenre al calore del sole
102
[452a [452a [452a [452a ne
ranno il loro cibo.
uesri uomini hanno a che rare con una sciagura ineludibile: i
leoni che li assalgono negli acguirrini. Verso la sragione calda, poi,
compare una guanrir enorme di zanzare la cui aggressivir e rale che
la genre si reca nelle zone umide delle paludi per rimanervi nascosra.
Per causa loro anche i leoni abbandonano guesri luoghi, non ranro
perche le punrure nocciano loro, sebbene siano insopporrabili,
guanro perche non possono sopporrare il rumore del loro ronzio, cui
non sono abiruari. Ma sia concesso di rirerire cose del genere come

sorrerenza e generara dalla mancanza, aver bisogno di poco signirica essere poco
soggerri alla sorrerenza. La sressa assenza di riri runebri e culro dei morri presso
guesre popolazioni puo essere lerra in guesro senso: non avverrire la mancanza
dei propri cari vuol dire non provare la sorrerenza che deriva dalla loro
scomparsa. Cli !rrioragi vivrebbero dungue in uno sraro a mer rra l`incoscienza
animale ed una sponranea ararassia.
101
ci xoi ot ciqoq0ci, oxot: inrormazione diamerralmenre opposra a
guella dara da Diodoro (!!!, 2`, 1): ciqoq0ioiot oxot.
102
Anche in guesro caso, come per i mangiarori di rarrarughe, dove Iozio usa
il sosranrivo xoto Diodoro ha qio.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
9`
esempio di paradosso: perche cosa c`e di piu singolare del rarro che
dei leoni si riririno di rronre alle zanzare, e che degli uomini debbano
rrovare scampo da un pericolo simile.
XX!V. (51) XX!V. (51) XX!V. (51) XX!V. (51) Vicino a guelli di cui si e parlaro, si rrovano la rribu
degli !loragi [t.e. mangiarori di legni e guella dei mangiarori di semi,
rra le guali passa poca dirrerenza. !nrarri guesri ulrimi si nurrono dei
rrurri che cadono dagli alberi nel periodo esrivo, e nel resro dell`anno
si procurano le pianre verdi rigide e con srelo simile al cosidderro
ravizzone
10`
, che crescono nelle valli ombrose, l`alrra rribu invece si
ciba dei germogli reneri degli alberi. Cosroro di norre riposano in
luoghi scelri per la loro posizione sicura e per il riparo
104
che orrrono
conrro gli animali selvarici di guei luoghi, al sorgere del sole rurri
guanri, insieme a donne e bambini salgono sugli alberi, cercando di
raggiungere in rrerra i ramoscelli sommirali dove, succhiando i
polloni piu reneri, se ne cibano senza dirricolr. Lssi merrono in arro
guesra capacir per rurra la loro esisrenza, ranro che recniche e
movimenri della loro arrampicara sono incredibili a vedersi, e la
rorza impiegara non e solo in braccia, dira e piedi, ma - a dirla in
breve - in ogni parre del loro corpo. Salrano inrarri con racilir da
una rrasca all`alrra, e passano di ramo in ramo spesso nei punri piu
pericolosi, merrendosi in guesro modo in mosrra al punro rale che
chi li guarda ne rimane sbalordiro, e non ha cerro il coraggio di
racconrarlo a chi non ne abbia esperienza. Lssi rrirurano con i denri
ogni ramoscello rresco, e racile ne e la digesrione per le loro viscere, e
se, inciampando, cadono dall`alro, il loro corpo, grazie alla magrezza,
non subisce rerire gravi. Cosroro vivono nudi rurri guanri, hanno rigli

10`
Pianra erbacea delle crocirre, con riori gialli, rrurri cilindrici e semi srerici
neri, da cui si ricava anche un olio.
104
Lo iora sorroscrirro in qtoxqv e un errore del resro greco di Henry non
risconrraro in nessuna alrra edizione.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
94
e donne in comune, combarrono rra loro per i posri da occupare, e la
maggior parre di loro muore per i rormenri della rame, arrorno ai
cinguanr`anni, guando il glaucoma colpisce i loro occhi.
XXV. (52) XXV. (52) XXV. (52) XXV. (52) Dopo la popolazione che si e descrirra ci sono guelli
che la genre del luogo chiama i Cacciarori
105
. Cosroro, a morivo del
gran numero [452b [452b [452b [452b di animali che il luogo ospira, si accampano rra
gli alberi, aggredendo le besrie dai luoghi in cui si imboscano, li
carrurano e ne ranno il loro cibo. Sono anche abili a rirare con l`arco.
uando le prede scarseggiano, essi ranno rronre alla mancanza di
cibo con le pelli degli animali gi carrurari, ponendole, dopo averle
lavare, su un ruoco di brace leggero, e porrandole, con la corrura al
calore, alla separazione
106
.
XXV!. (5`) XXV!. (5`) XXV!. (5`) XXV!. (5`) Dopo la popolazione che si e descrirra, ma molro
disranri da guesra ed esrendendosi verso ovesr, ci sono guelli che
rraggono il loro sosrenramenro dalla caccia agli eleranri. Alcuni di
loro si apposrano di vederra sugli alberi per scorgere il passaggio
degli animali e, aggrappandosi con le mani alla coda, si arrampicano
con i piedi sulla coscia sinisrra, poi con una scure, cosrruira
apposiramenre, recidono con numerosi colpi riperuri i legamenri
crociari della zampa desrra. Cos con una mano ci danno denrro a
colpire e con l`alrra si rengono ben saldi alla coda, daro che e in
gioco la loro vira: perche necessariamenre o uccidono, o muoiono,
non essendoci in guesri casi alrra risoluzione. uando l`animale
crolla per i colpi e per l`emorragia, i compagni di caccia si recano
presso il suo corpo e, ragliando pezzi di carne dalla parre posreriore
menrre e ancora vivo, se ne cibano lauramenre, asperrando in guesro

105
Ktvqcfoi, in Diodoro !!!, 25, 1 Ktvqoi.
106
Cioe, come risulra chiaro dal resro piu complero in Diodoro !!!, 25, 4,
bruciando e racendo separare la parre villosa da guella commesribile.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
95
modo che la preda, srinira, muoia derinirivamenre. ( (( (54) 54) 54) 54) Tale gruppo
di cacciarori di eleranri si espongono a rischi esrremi.
Alrri invece praricano la caccia in guesra maniera. Tre uomini
armari di un arco solo e parecchie rrecce inrinre nel veleno di
serpenre si collocano nella boscaglia, lungo le pisre percorse dagli
animali. uando la preda si avvicina, uno riene saldamenre l`arco
appoggiandoci conrro il piede, menrre gli alrri due, rendendo la
corda con rurre le loro rorze, scagliano il dardo, mirando
esclusivamenre al mezzo del rianco, in modo da penerrare la parre
esrerna del corpo e arrivare a rerire e colpire gli organi inrerni
107
, in
seguiro a cio l`animale con rurra la sua mole, in preda ai rormenri e
alle convulsioni, perde le rorze e si abbarre.
(55) (55) (55) (55) C`e una rerza specie di Lleranroragi. uando
108
gli eleranri,
dopo aver pascolaro a sazier, desiderano abbandonarsi al sonno,
non dormono coricari per rerra, bens appoggiandosi agli alberi piu
grossi e spessi, in maniera rale che le due zampe vicine al rusro si
reggono sul suolo solo leggermenre, menrre e il rianco che, ricevendo
rurro il peso corporeo, lo sosriene conrro il legno del rronco. !n ral
modo il loro assopimenro non e pieno, ma apparenre
109
, perche a un

107
fot xtqfot foot: lerreralmenre i luoghi convessi, cioe le
rigonriarure inrerne. La tuncturo rivela guasi cerramenre un uso recnico dei
rermini, rorse dovuro all`evoluzione della lingua.
108
Tqifov oc cofi cvo ccqovfoqomv, oi ccioov oi ccqovfc xf.: il
maschile plurale oi e sosriruiro con il neurro singolare o non solo in Lekker (come
risulra dall`appararo di Henry), ma anche gi in Hoeschel. uesro pronome
relarivo, ad ogni modo, resra dirarri un nomtnottvu penden, ripreso da Oi otv
solo nella rrase successiva a guesro lungo periodo. Puo rrarrarsi di un renomeno
dovuro al lavoro di excerptum.
109
oqcctocq: propriamenre ralsaro. Anche guesra norazione e assenre
in Diodoro, e la sua inrerprerazione richiede una cerra liberr risperro alla lingua
classica.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
96
sonno prorondo si arrianca la rorre angoscia dell`improvvisa rovina
pronra in caso di cadura, dara la loro narura gorra
110
.
uelli che dungue vivono della caccia di guesri esemplari,
vagando per le boscaglie e individuando i luoghi dove l`eleranre si
riposa, segano gli alberi dalla parre opposra in modo che, se pure
non prendono alcuna inclinazione, nemmeno rimangono molro
solidi e robusri
111
, ma in grado di rimanere in piedi solo sorroposri a
pesi limirari. uando l`animale dai luoghi del pascolo si va a
poggiare sul posro dove abirualmenre riposa, cade improvvisamenre
per la rorrura del rronco, e rimane l a giacere, pronro per divenrare
cibo per i cacciarori. Ld essi inrarri vengono a ragliarne la carne dalla
parre posreriore, racendolo dissanguare e morire, e se ne
disrribuiscono i pezzi secondo i bisogni di ciascuno.
XV!!. (56) XV!!. (56) XV!!. (56) XV!!. (56) !l re di Lgirro Tolomeo, nel renrarivo di dissuadere
guesri cacciarori dalla srrage di eleranri, con l`inrenro di averne lui di
vivi, rece loro ranre meravigliose promesse, non solo non riusc a
convincerli, ma si senr anche rispondere che non avrebbero
accerraro neanche l`inrero regno in cambio del loro arruale srile di
vira.
XXV!!!. (57) XXV!!!. (57) XXV!!!. (57) XXV!!!. (57) Tra guesri cacciarori - che i nomadi sono
abiruari a chiamare gli !mpuri (oxo0oqfoi) - la regione occidenrale
la abirano guelle genri degli Lriopi che chiamano i Camusi (oioi),
le zone meridionali sono invece di un popolo non numeroso, i
cosidderri Srruroragi [t.e. mangiarori di srruzzi, che cacciando gli
srruzzi con la loro abilir, racendo uso di rrappole e basroni, basano

110
Cioe, come piu chiaro in Diodoro (!!!, 27, `), daro che la loro corporarura
non consenre di rialzarsi.
111
iotov xoi iotqov: la rigura erimologica e la paronomasia risalgono
evidenremenre ad Agararchide, e cosriruiscono un esempio degli usi rerorici
dell`aurore, ranro apprezzari da Iozio nel giudizio srilisrico espresso nel cap. 21`.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
97
su di essi la loro esisrenza, mangiandone la carne e servendosi delle
loro piume come vesriri e giacigli. uando sono arraccari dai
Camusi, essi urilizzano come armi le corna di anrilope, che sono
grandi e raglienri (guesra regione d sosrenramenro a un gran
numero di esemplari di guesra specie).
XX!X (58) XX!X (58) XX!X (58) XX!X (58) Non molro lonrano da guesre genri ci sono gli
Acridoragi [t.e. mangiarori di locusre: gli individui di guesra
popolazione sono di srarura piu piccoli degli alrri, snelli di
corporarura ed esrremamenre scuri. Verso l`eguinozio di primavera,
guando nelle loro regioni spirano rorrissimi
112
il libeccio e lo zeriro,
un`innumerevole guanrir di locusre giunge con i venri da zone non
conosciure, poco dirrerenri dagli uccelli nella vigoria del volo, molro
nella rorma. Di guesro animale essi si nurrono per rurro l`anno,
soprarrurro preparandolo sorro sale. Ad esse danno la caccia con il
rumo, [45`b [45`b [45`b [45`b racendole precipirare dall`aria sul suolo.
Cosroro sono agili veloci di gambe, ma non vivono piu di
guaranr`anni, daro che il cibo di cui si nurrono e compleramenre
secco. Concludono la loro vira in maniera molro misera: con
l`appressarsi della vecchiaia appaiono sul loro corpo una specie di
pidocchi con le ali, simili alle zecche nella rorma, ma un po` piu
piccoli di guei parassiri che compaiono sui cani, cominciano dal
perro e dalle viscere, srigurandone rapidamenre l`asperro. uesri
uomini inizialmenre si rrovano in condizioni simili a chi subisce
irrirazioni da scabbia, ma in seguiro essi si arrecano dolorose

112
La lezione dei codici A e M, occ0ci (concordaro con ipc e
cqtqoi), e da prererire a guella di A
2
e l, occ0mv (concordaro con
oxqiomv), srampara dagli edirori, la prima delle due, inrarri, e conrorrara sia da
Diodoro !!!, 29, 1 (cqtqoi xoi ipc occ0ci) che da Srrabone XV!, 12
(ipc xoi cqtqoi vcovfc cooi). uesro caso cosriruisce una ulreriore
evidenza della dipendenza del |or. Gr. 1226 (l) dalle correzioni di A
2
nel Morc.
Gr. 450 (cr. upro, nn. 56, 90, 94).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
98
lacerazioni dal grarrarsi, poi, guando la sorrerenza e resa al culmine, e
con il prolirerare dei parassiri si veriricano piccole emissioni di pus,
accade che i povererri si rrovino a subirne l`insopporrabile odore
acre. Che siano dungue guesre secrezioni, il loro cibo o il clima la
causa di guesro male, cos essi muoiono.
XXX (59) XXX (59) XXX (59) XXX (59) La regione conrinanre a guella degli Acridoragi e
vasra e cararrerizzara da pascoli di varier diversiricare, ma e anche
compleramenre disabirara e inaccessibile alle genri circosranri, la
mancanza del genere umano in essa non risale all`inizio dei rempi,
bens e dovura a una guanrir incredibile di scorpioni e raranrole,
che alcuni chiamano rerramascelluri (fcfqovo0ot). !nrarri,
dicono che guesre specie si siano dirruse in seguiro a un diluvio, e le
popolazioni che risiedevano l, non porendo rar rronre a guesra
sciagura, scamparono alla rovina con la ruga anreponendo la salvezza
alla parria, e a parrire da loro guella regione rimase disabirara
dall`uomo. L cos anche il gran numero di ropi di campagna dalle
parri dell`!ralia, e i passeri divorarori di semi in Media, e le rane, la
cui invasione avvenne presso gli Aurariari, e genre che abbandono le
cirr per il prolirerare dei leoni, cosa che si veririco in Libia
11`
: e

11`
!n Diodoro !!!, `0, 4, rra la menzione dell`invasione delle rane e guella dei
leoni, c`e il ricordo della caccia di Lracle agli uccelli della palude Srinralide. Pare
poco probabile che si rrarri di un`aggiunra da parre dello srorico, anzirurro perche
non sarebbe chiara la scelra di inserirla proprio in guesro punro della lisra (e non,
magari, alla rine). !n piu Diodoro !V, 8, `-4 si sorrolinea la non sroricir del miro,
con parricolare rirerimenro proprio alle imprese di Lracle. D`alrro canro sembra
srrano anche che Agararchide, che sappiamo molro cririco nei conrronri del miro
(la rassegna nel paragraro 7, 442b 29-444b 19, e le arrermazioni merodologiche
dell`8, 444b 20-`4) ne racesse gui uso, pur disponendo di ranri esempi srorici, e
proprio in un luogo dove, con l`accumulo di casi simili a guello racconraro, cerca
di rendere la propria narrazione la piu credibile possibile. Iorse, mosso da
considerazioni simili, Iozio ha prereriro operare nei suoi esrrarri una sorra di
espunzione delle parole che risulravano incongruenri, oppure si rrarra di un
mortno/e nel resro diodoreo.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
99
insomma molre alrre calamir inasperrare privarono ranre regioni dei
loro abiranri
114
.
XXX! (60) XXX! (60) XXX! (60) XXX! (60) ! piu lonrani rra le popolazioni che abirano a sud
sono guelli che i Creci chiamano Cinamolgi [t.e. mungirori di cani,
e che i popoli vicini chiamano - cos porrebbe rradursi - Larbari
Selvaggi
115
. Lssi porrano lunghi capelli e barbe di lunghezza
eccezionale, allevano molri cani di grossa raglia, simili a guelli degli
!rcani, e con essi praricano la caccia agli armenri indiani che si
spingono nel loro paese, i guali si presenrano in numero
srraordinario a parrire dal solsrizio di esrare
116
rino a mer
dell`inverno. Del resro, si nurrono anche del larre che mungono dalle
cagne, olrre che dei provenri della caccia agli alrri animali. uesre
dungue sono le ulrime rra le popolazioni che vivono a sud.
(61) (61) (61) (61) uesri sono invece i dari sui Troglodiri. !l ripo di
associazione polirica (otofoocm) e la rirannide
117
, le donne e i

114
uanro a guesra sinrerica lisra esempliricariva di popolazioni scacciare dalla
ruria degli animali, si e cercaro di produrre un resro comprensibile
conservandone il piu possibile il cararrere condensaro del riassunro roziano. La
sressa mareria in Diodoro !!!, `0, `-4 e molro piu circosranziara e meglio
argomenrara, e anche la rinalir della rassegna e esplicirara: sciogliere l`incredulir
degli scerrici. Come si e gi rilevaro (cr. upro, n. 85), la preoccupazione di aurori
come Agararchide nei conrronri della credibilir della propria opera e conrinua e
pressanre.
115
Ofi tofofoi, qqoi, fmv qo coqpqiov oixotvfmv cioiv ot
Eqvc cv xtvooot xootoiv, oi o ooftcifovc, m ov fi cioi,
oqiot poqpoqot: in Diodoro barbari si rirerisce alle popolazioni vicine, e il
nome che guesre assegnano ai Cinamolgi e semplicemenre Selvaggi (`Aqioi).
L uno di guei casi in cui in Iozio, nel lavoro di riassunro e rirormulazione, una
parola si sposra da un conresro di rirerimenro a un alrro.
116
\esseling propone erricacemenre l`emendamenro di cicqivmv in
0cqivmv: l`emendamenro e richiesro del conresro, ma anche conrorraro dalla
rradizione parallela di Diodoro (!!!, `1, 2).
117
To cv cvo fq otofoocm ftqovvi: da Diodoro (!!!, `2, 1: xofo
otofqofo ftqovvotvfoi) e Srrabone (XV!, 4, 17: ftqovvotvfoi xo0' cxoofo)
risulra che i Troglodiri non avessero un riranno unico, ma si organizzassero in
gruppi, ciascuno con il proprio capo. Possiamo percio risolvere l`ambiguir di
fq otofoocm nel resro roziano, che non indica semplicemenre la rorma di
governo, ma una organizzazione per gruppi (Diodoro: xofo otofqofo).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
100
bambini sono in comune, solamenre alla moglie del riranno non e
leciro accosrarsi, e a chi osa rarlo e inrlirro come mulra la consegna di
un capo di besriame. !l loro srile di vira: guando da loro e inverno
(esso giunge col sorriare dei venri eresii) e Dio
118
riene la loro regione
sorro la srrerra di piogge rorrenziali, vivono di sangue e larre con cui
ranno un composro che mescolano in un recipienre messo per breve
rempo (cixq) sul ruoco. uando giunge l`esrare si sposrano nelle
zone paludose, combarrendo rra loro per il roraggio
119
. L mangiano i
capi di besriame molro vecchi o malari: a ucciderli sono dei macellai,
che chiamano impuri.
uesra genre non assegna l`appellarivo di genirori ad alcun
essere umano, bens al roro e alla mucca, chiamando l`uno padre e
l`alrra madre, e lo sresso ranno con il monrone e la pecora, per il rarro
che orrengono il loro cibo guoridiano non dai genirori, ma da guelli.
uanro alle bevande, la massa della genre comune ra uso di un
inruso del paliuro, i capi bevono invece un prepararo orrenuro da un
riore, che e di un dolce sgradevole. Hanno i rianchi cinri di pelli,
guanro al resro del corpo sono nudi. Per i Troglodiri e abirudine
circoncidere il membro, proprio come per rurri gli Lgiziani, ma per
guelli che i Creci chiamano Murilari (xoopoi) l`uso e di recidere
loro con rasoi, guando sono ancora inranri, rurra la parre che per gli
alrri e soggerra a circoncisione, e da cio viene loro l`appellarivo che si
e ricordaro.

118
!l rirerimenro alla divinir e assenre in Diodoro (!!!, `2, 2): ivocvmv oq'
otfoi opqmv comv. Uniramenre all`inusuale arresrazione di cixq, poco piu
avanri, nel senso di moderaramenre, appena, porrebbe resrimoniare una
rielaborazione del resro da parre di Iozio (cr. tn/ro, p. 400).
119
Ximo e /opox (e non rigura neanche in Diodoro).
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
101
XXX!! (62) XXX!! (62) XXX!! (62) XXX!! (62) L`aurore, pur essendo arricisra, ha urilizzaro il
rermine xooqo
120
.
XXX!!! (6`) XXX!!! (6`) XXX!!! (6`) XXX!!! (6`) Nei conrronri dei derunri i Troglodiri
121
si
comporrano in guesro modo. Con i giunchi ricavari dal paliuro
legano loro il collo alle gambe e, dopo averli sisremari su un mucchio
di rerra, li colpiscono con pierre delle dimensioni di un pugno,
dileggiandoli e deridendoli, rinche il corpo del morro non e rurro
coperro, guindi, posroci sopra un corno di capra, se ne vanno senza
sorrerenza e ben lieri. Cos, dice l`aurore, [454b [454b [454b [454b risperro ai riri
runebri hanno un comporramenro saggio, se e vero che segno di
saggezza e non provare dolore per chi non puo provarne. uanro ai
loro odi, sconrri e combarrimenri reciproci per guei pascoli che
ririoriscono in un momenro (perche per nienre alrro combarrono),

120
Ehodomann inrende per xooqo il nome della cirr crerese Camara:
Comor ramen (urbt tn Creto) dialecro ramiliarirer uri (l`alrra inrerprerazione e
comungue segnalara in margine: o/. oaopo voce utt), secondo IE!LTLN 1848,
pp. 52-5` sarebbe invece il nome della regione abirara dai Troglodiri oggi nora
come Hamara o Amara, LLPLD! 1892, p. 77, n. ` respinge guesre
inrerprerazioni come /o/tttmoe, recuperando guella piu immediara, per la guale
anche noi propendiamo. Turravia non e agevole dererminare a cosa Agararchide
gui rirerisse il sosranrivo xooqo, che puo designare il sorrirro volraro e, per
esrensione, gualsiasi cosa sia cararrerizzara da una volra, che si rrarri di sranze,
lerri a baldacchino, carri, navi o anche del cielo. Nel rrarro del libro !!! di
Diodoro che dovrebbe corrispondere a guesro passaggio, vale a dire rra le
inrormazioni sulla circoncisione presso i Troglodiri (`2, 4) e guelle sugli usi
runerari (``, 2), si descrive l`armamenro di coloro che - rra guei popoli - hanno
nome Mcopoqoi (``, 1), ma non compaiono ne il rermine in se, ne conresri di
cui esso possa rar parre (a meno di non merrerlo in relazione alla rorma degli
scudi - xtxofcqci mopoivo ooioo - ma rorse sarebbe una rorzarura). Si
porrebbe comungue pensare che in guesro punro Agararchide parlasse delle
abirazioni dei Troglodiri (iporizzando dungue che l`inrormazione non sia srara
conservara ne da Diodoro, ne da Iozio, se non in guesra norazione lessicale):
inrarri ricaviamo da Diodoro !!!, 19, 2 che Agararchide aveva gi impiegaro il
rermine xooqo in relazione agli !rrioragi che si cosrruiscono dimore con le
cosrole delle balene. Sulla presenza di guesra nora roziana rra gli esrrarri di
Agararchide cr. tn/ro, p. `85.
121
!n guesro punro sia nell`edizione di Lekker che in guella di Henry
Tqmootfoi e scrirro erroneamenre con l`accenro circonrlesso, l`errore non
deriva dai manoscrirri.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
102
guesre osrilir dungue le risolvono le donne piu anziane racendosi
avanri, merrendosi nel mezzo e placando con parole concilianri gli
animi esagirari.
uanro al sonno - dice l`aurore - essi non dormono come si
usa presso gli alrri uomini. Hanno un gran numero di animali che li
seguono, alle corna di rurri i maschi appendono dei campanelli,
perche il loro suono renga lonrane le besrie selvariche. uando
sopraggiunge la norre conducono le greggi alle sralle, e vi srendono
sopra delle sruoie di palma. Su guesre si coricano le donne con i
piccoli, menrre gli uomini accendono in cerchio dei ruochi, canrando
i racconri aviri, e cos rengono lonrano il sonno, poiche in molri casi
la sollecirudine ha per necessir il sopravvenro sulla narura.
uando alcuni, sorro il peso della vecchiaia che sperra a rurri,
non sono piu in grado di srar dierro alle greggi, pongono loro
arrorno alla gola una coda di bue, e serrando ben srrerro il nodo
dierro al collo, li liberano dalla vira. Se uno di essi dovesse
procrasrinare la rine, chi vuole subiro, posroglisi accanro,
dissolvendo la sua indecisione come per arrerro, e insieme
rivolgendogli parole di rimprovero per il suo comporramenro, con lo
sresso sisrema pone rine alla sua esisrenza. A guesro modo privano
della vira non solo guelli che invecchiano, ma anche guelli che una
malarria permanenre, o la menomazione di una delle membra
rende
122
inurili nelle operazioni della pasrorizia.
XXX!V (64) XXX!V (64) XXX!V (64) XXX!V (64) Lssendo il mondo cosriruiro circolarmenre in
guarrro zone, e cioe orienre (ovofoq), occidenre (otoi),
serrenrrione (oqxfo) e meridione (coqpio)
12`
, le regioni a ovesr le

122
!l verbo della relariva non e espresso.
12`
uesra successione dei punri cardinali non corrisponde con guella dara
successivamenre nel rirerire gli aurori che si sono occupari delle zone del mondo.
La seconda successione e verosimilmenre guella che si rrovava in Agararchide,
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
10`
hanno rrarrare Lico
124
e Timeo
125
, guelle a orienre Lcareo
126
e
Lasilis
127
, guelle a nord Dioranro
128
e Demerrio
129
, guelle a
meridione, per la verir in maniera approssimariva - dice l`aurore -
noi
1`0
.
XXXV. (66) XXXV. (66) XXXV. (66) XXXV. (66) La posizione geograrica non disranzia e divide di
molro i piu dirrerenri srili di vira delle popolazioni. !nrarri dalla
Palude Meoride
1`1
molri che si imbarcano su barrelli mercanrili in
dieci giorni approdano al porro di Eodi, da dove, nelle sresse
circosranze, in guarrro giorni giungono ad [455a [455a [455a [455a Alessandria, da
guesra cirr, risalendo il riume conrrocorrenre, si puo giungere senza
dirricolr in alrri dieci giorni in Lriopia, ranro che, per chi arrronra il
viaggio senza sosre, dal rreddo piu inrenso al caldo piu esrremo
corrono non piu di venricingue
1`2
giorni. L rurravia, pur essendo rali

menrre nel primo caso Iozio ha riordinaro i punri cardinali avendo presenre la
lerrura allegorica del nome di Adamo come rirerimenro a rurre le genri, delle
guali ru il padre. Scrive Agosrino nel commenro al vangelo di Ciovanni (discorso
!X, 14): Non c`e persona che non sappia che da Adamo hanno avuro origine
rurre le genri, e che le guarrro lerrere del suo nome signiricano, in greco, i guarrro
punri cardinali. [... ! guarrro nomi in greco sono A AA Anoto/e, D DD Dyt, A AA Ar/to,
M MM Meembrto.
124
Lico di Eeggio (|GrHtt 570), !V-!!! sec., scrisse \u//o \tct/to e una \torto
de//o |tbto.
125
Timeo di Tauromenio (|GrHtt 566), !V-!!! sec., aurore delle
O/ymptont/ot (le lisre cronologiche che regisrravano sincronicamenre i vincirori
dei giochi olimpici, gli erori e i re di Sparra, gli arconri di Arene e le sacerdoresse
di Argo, cr. Polibio X!!, 11), e di `8 libri di \torte.
126
Lcareo di Abdera (|GrHtt 264), !!! sec., scrisse sull`Lgirro ed e ronre di
Diodoro.
127
Scrirrore del !!! sec. (|GrHtt 718), aurore di |ndt/o.
128
!!! sec., aurore di \torte de/ |onto (|GrHtt 805).
129
Demerrio di Callari (|GrHtt 85), !!! sec., aurore di un`opera \u//Ato e
u//|uropo.
1`0
Agararchide inscrive in una rradizione di srudi il proprio lavoro, ma si
chiama in causa solo per guanro scrirro sul Mar Eosso, e non per le ampie
rrarrazioni sull`Asia e sull`Luropa (cr. upro, pp. `5-`6)
1`1
Si rrarra del Mare d`Azov.
1`2
!n Diodoro (!!!, `4, 7) sono venriguarrro, cirra correrra, srando all`appena
illusrraro compuro dei giorni rra una rappa e l`alrra. Lmendare cvfc in
fcoooqo (cr. Mller: fcoooqo debebot, ut op. Dtodorum), pero, porrebbe rar
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
104
le disranze geograriche, le popolazioni presenrano abissali dirrerenze
rra loro in regime di vira, usi e clima, ranro che agli occhi degli uni
cio che e consuero e assodaro presso gli alrri non lo si ririene
possibile, e non si e assoluramenre in grado di rollerare guelle
condizioni in assenza delle guali gli alrri rinuncerebbero a vivere. L
cos in ogni consuerudine c`e una grande magia, e il rempo che
comprende in se i primi anni di vira prevale sulle dirricolr che
provengono dall`ambienre circosranre
1``
.
XXXV! (68) XXXV! (68) XXXV! (68) XXXV! (68) ! leoni dell`Arabia sono meno pelosi e piu
aggressivi
1`4
, sono di una rinra unirorme, proprio come guelli che si
rrovano dalle parri di Labilonia, e hanno un pelo cos lucenre che
dalla loro criniera il colore rulvo rimanda bagliori come se rosse oro.
(69) (69) (69) (69) La maggior parre di guelli chiamari rormica non
dirreriscono dagli alrri in nulla guanro all`asperro, ma sono
cararrerizzari dai genirali rivolri in senso opposro
1`5
.

perdere un daro: l`errore porrebbe essersi rrovaro gi nell`esemplare consulraro
da Iozio.
1``
Si sra cioe dicendo che gli usi, ranro dirrerenri da popolo a popolo, sono
dovuri all`ambienre specirico in cui ognuno si rrova a nascere e si radicano come
consuerudini proprio nei primi anni di vira.
1`4
! compararivi iofcqoi e 0qootfcqoi rorse non sono assoluri. Secondo
LUESTL!N 1989, p. 118, n. 1 ci doveva essere un conrronro rra i leoni arabi e alrri
(rorse guelli dell`Lriopia), ma il secondo rermine del paragone sarebbe venuro
meno perche Iozio excerpred only whar srruck him as unusual. Al di l del
caso specirico, precisazioni simili sono runzionali a merrere a ruoco il merodo
degli esrrarri roziani e il loro cararrere spesso arbirrario o soggerrivo: in diversi
passi, insomma, al parriarca inreressa conservare e riporrare non la linea
argomenrariva generale dell`opera, ma i singoli dari che per un morivo o per
l`alrro colpiscono la sua arrenzione.
1`5
Che si sria parlando ancora di leoni lo si comprende meglio dalla ronre
parallela cosriruira da Srrabone XV!, 4, 15: q0tci o' ccqooiv q mqo xoi
cotoi foi xootcvoi tqqiv ocofqocvo o' cotoi fo oiooio xoi
qtoocioci fqv qoov, iofcqoi oc fmv xofo fqv `Aqopiov. Salra all`occhio
pero un`incongruenza: Srrabone - che arringe a Agararchide indirerramenre,
passando per la mediazione di Arremidoro - rirerisce a guesri leoni rormica le
cararrerisriche del pelo (meno rolro e dai rirlessi dorari) che in Iozio erano
arrribuire ai leoni dell`Arabia in genere, e soprarrurro, menrre Iozio parla di oi
xofo fqv `Aqopiov covfc, in Srrabone si dice che guesri parricolari relini
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
105
XXXV!!. (70) XXXV!!. (70) XXXV!!. (70) XXXV!!. (70) ! leopardi non sono come guelli delle regioni
della Caria e della Licia, ma sono di raglia grande e molro piu capaci
di sopporrare il dolore che viene dalle rerire o dalla rarica, in vigore
dirreriscono dagli alrri guanro un`animale selvarico da uno
domesrico.
XXXV!!!. (71) XXXV!!!. (71) XXXV!!!. (71) XXXV!!!. (71) !l rinoceronre non e da meno dell`eleranre, ma
gli e inreriore guanro a srarura. Ha una pelle che nel colore e al rarro
ha l`asperro del legno del bosso comune
1`6
. Porra in cima al muso,
sopra le narici, un corno rivolro in su, rorre come il rerro,
normalmenre con esso, guando si rrova vicino a una roccia, cozzando
su di essa d srogo al suo empiro, ma guando inconrra un eleranre
(con essi conrendono rurra la vira per i pascoli) insinuarosi sorro le
sue viscere sguarcia col corno l`involucro delle carni e lo ra morire in
breve dissanguaro, e possibile vedere molri eleranri morri a guesra
maniera. Turravia se accade che il rinoceronre non riesce a
raggiungerlo al venrre, e esso sravolra che, colpiro in vari modi dalla
proboscide e dalle zanne, viene ridorro all`imporenza [455b [455b [455b [455b e
ucciso, perche grande e la dirrerenza guanro a vigore e rorza.

sarebbero meno pelosi fmv xofo fqv `Aqopiov. Sembra insomma che in gualche
punro della rradizione (Iozio, Arremidoro o Srrabone) si sia prodorra una
conrusione dei rermini, ma non e chiaro dove. !l myrmex (come molri alrri
animali descrirri da Agararchide e Arremidoro) compare anche rra le rigure di
animali sul vero del cosidderro Papiro di Arremidoro (|. Artemtd.), e cosriruisce
una delle numerose prove conrro l`aurenricir di guesro manurarro, come ho gi
osservaro in CANIEA 2008, pp. 184-186.
1`6
Arremidoro (Srrabone, XV!, 4, 15) recepiva la descrizione di guesro
animale da Agararchide, come al soliro senza variazioni evidenri. Turravia in
guesro caso Srrabone mosrra di rare uso cririco della propria ronre, discosrandosi
dalla norizia sul colore del`animale (il colore non e simile a guello del bosso, ma
piu a guello dell`eleranre) e aggiungendo alcuni parricolari sull`asperro di guesra
riera, sulla base della propria esperienza personale, guando passa a racconrare la
lorra rra il rinoceronre e l`eleranre, invece, dichiara di dipendere di nuovo da
Arremidoro (cxcivo oc qoooioooqci xf.).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
106
XXX!X. (72) XXX!X. (72) XXX!X. (72) XXX!X. (72) Presso i Troglodiri esisre anche l`animale dai
Creci chiamaro cammellopardo
1`7
, composiro, per cos dire, di
nome
1`8
e di narura. Ha inrarri il manro macularo del leopardo e le
dimensioni del cammello, la srazza
1`9
e srraordinaria e il collo di
lunghezza rale che esso rrae il suo cibo dalle cime degli alberi.
XL. (7`) XL. (7`) XL. (7`) XL. (7`) Sringi, cinocerali e cepi sono inviari ad Alessandria dal
paese dei Troglodiri e dall`Lriopia.
Le sringi sono molro simili a come le si rappresenra salvo per il
rarro che sono rurre coperre da pelo, e sono miri e mansuere d`animo,
esse sono a parre di una enorme abilir, e raggiungono un grado di
isrruzione merodica rale che si ammira la proporzionara armonia in
rurro cio che ranno.
(74) (74) (74) (74) !l cinoceralo presenra un corpo di uomo derorme e un
volro di cane, la voce che emerre e simile a un mugolio, e
esrremamenre selvarico e impossibile da addomesricare, e l`asperro
che gli viene dalle sopracciglia e dagli occhi e rude. uesri sono i
rrarri maschili. Cararrerisrica della remmina e che presenra l`urero
ruori dal corpo, e in guesra condizione passa rurra la sua vira.
(75) (75) (75) (75) !l cepo ha il volro simile al leone, il corpo alla panrera, le
dimensioni alla gazzella, e dalla varier delle sue rinre prende il suo
nome
140
.
(76) (76) (76) (76) Ma di rurri gli animali rrarrari la specie piu selvarica e
indomabile e guella del roro carnivoro, che per dimensioni e piu
grande di guello domesrico, e srraordinariamenre veloce, ed e di un

1`7
Koqooqooi e il nome greco della girarra. Cirarra deriva invece
dall`arabo zarra/zurra: l`unica arresrazione di guesro nome rraslirreraro in greco,
oqoqi, e in uno scolio a guesro passo, nel ms. A (cr. ZEZ! 2004, p. 8`8).
1`8
!l greco sramparo da Henry ha gui erroneamenre qoiv in luogo di
xqoiv.
1`9
Lekker arraccia la possibilir di sosriruire oo con foo. Cr. anche
MECAN 1988, p. 265.
140
!n greco xqo signirica giardino.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
107
rosso inrenso. La sua bocca si esrende rino alle orecchie, e l`occhio
appare piu chiaro di guello del leone. Normalmenre muove le corna
in maniera simile alle orecchie, ma guando se ne serve negli sconrri
le riene saldamenre rirre. !l verso del pelo corre in senso opposro a
guello degli alrri animali. Lsso arracca gli animali piu vigorosi e d la
caccia agli alrri, nocendo soprarrurro alle greggi delle genri indigene,
e l`unico a essere invulnerabile nei conrronri di lance e rrecce. Percio,
pur essendocisi impegnari in molri, nessuno e mai riusciro a
prevalere riducendolo in proprio porere, ma se esso incappa in una
buca o gualche rrappola del genere, si sorroca in breve rempo nella
sua sressa collera. L giusramenre guesro animale e dai Troglodiri
rirenuro doraro del vigore del leone, [456a [456a [456a [456a della velocir del cavallo,
della rorza del roro e dell`invulnerabilir nei conrronri del rerro.
XL!. (77) XL!. (77) XL!. (77) XL!. (77) !n Lriopia c`e l`animale chiamaro crocorra
141
, un
composro - per cos dire - di lupo e cane, ma piu aggressivo di
enrrambi e molro piu remibile per il volro e le zampe
142
, di
srraordinario vigore, e doraro di denri e sromaco superiori ad ogni
alrro animale. L inrarri rranruma senza dirricolr ogni genere di osso,
e si ciba senz`alrro dei rrammenri, con una digesrione incredibile.
Alcuni racconrano che guesro animale inolrre imirerebbe
l`arricolazione del linguaggio umano, ma non ci convincono, essi
aggiungono anche guesro, che i crocorra di norre emerrono richiami
per nome, e gerrandosi rurr`un rrarro su guelli che si accosrano come
a una voce umana li divorano
14`
.

141
Si rrarra di una specie di iena.
142
om poqtfcqov oo fc fot qoomot xoi fmv oxqmv oomv: dal
punro di visra del signiricaro poqtfcqov crea gualche dirricolr: probabilmenre si
sra ancora parlando dell`asperro spavenroso di guesro animale, descrivendone il
volro reroce e, presumibilmenre, i remibili arrigli (fmv oxqmv oomv).
14`
Mller osserva in appararo, a riguardo di guesro paragraro, ex
Agarharchide sumra gua in Cresia excerpris (v. Cres. rr. p. 105) haber codex
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
108
XL!!. (78) XL!!. (78) XL!!. (78) XL!!. (78) Si racconra che le dimensioni dei serpenri di guei
luoghi sono incredibili e di una specie sruperacenre
144
, e rurri vivono
di caccia. Di guelli che ci e errerrivamenre capiraro di vedere - dice -
il piu lungo sembrava misurare `0 cubiri
145
. Turri i serpenri - dice -,
anche il piu grosso, divenrano arrendevoli riducendoli in proprio
porere con il rormenro della mancanza di cio di cui hanno bisogno. L
inrarri l`aurore dice che anche guello che egli vide, una volra che, con
la privazione del cibo che senza sosra gli era posro davanri, aveva
riaccaro il suo animo e al conrempo inrensiricaro la sua rame,
gerrando allora virrime sacriricali nella sua cesra per soddisrare la sua
voglia, cos resero rrarrabile e mansuera guella riera, ranro che non si
sarebbe rirenuro piu docile e rimoroso nessun alrro animale. L
narurale, rirengo
146
, che cio accada agli animali che siano srari ridorri
in proprio porere: inrarri si punisce guello che recalcirra, si nurre
guello che si concede. gni besria impara a comporrarsi

Monacensis. !l manoscrirro cui si ra gui rirerimenro e il Monoc. Gr. 287, un
codice miscellaneo di X!V secolo conrenenre esrrarri per lo piu di cararrere
asrronomico e asrrologico. Tra gli alrri resri compare anche una versione del
sunro roziano sugli |ndt/o di Cresia (la seconda parre del capirolo 72 della
ltb/toteco), presenrara sorro il rirolo di oiqqofo Kfqoiot Kvioiot cqi fmv cv
fq oixotcvq 0otofmv, e conrenenre varie inrerpolazioni, rra le guali il brano
in guesrione sul crocorra. !n esso, osserviamo inolrre, conrluisce erroneamenre
anche la norazione rinale sul cararrere srraordinario del roro carnivoro (vigore del
leone, velocir del cavallo, rorza del roro e resisrenza al rerro), che rra gli esrrarri
di Agararchide precede immediaramenre la descrizione del crocorra. ! resri
conrengono coincidenze verbali evidenri, ma non sono esarramenre idenrici (per
il resro di guesra inrerpolazione, cr. LLNIANT 2004, pp. 222-22`). L`inrerrerenza
e srara agevolara dalla vicinanza del cararrere degli |ndt/o cresiani a guello del
Mor loo di Agararchide (su cui cr. tn/ro, p. ``7).
144
oqcmv [... cc0q oqoooo cv foi fooi civoi xoi cvci 0otoofo:
l`esrrarro roziano produce un resro meno preciso. !nrarri conrronrando con
Diodoro !!!, `6, 1, dove la varier delle specie e piu correrramenre rirerira ai
serpenri, e non alle loro dimensioni (oqcmv oc cvq ovfoooo xoi foi
cc0coiv oiofo), e evidenre che il rrainrendimenro e causaro da uno scambio
di posizione logica rra i sosranrivi cvo e cc0o.
145
Piu di 1` merri.
146
!l verbo alla prima persona oioi e molro probabilmenre rireribile a Iozio,
cr. tn/ro, pp. `89-`90.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
109
prudenremenre non perche apprende razionalmenre guale sia la cosa
migliore, ma perche la sua memoria rimane segnara dall`alrernarsi
delle esperienze.
XL!!!. (80) XL!!!. (80) XL!!!. (80) XL!!!. (80) Lsisrendo molri luoghi meravigliosi e lonrani dal
consuero, passero in rassegna guelli degni di menzione.
Per prima cosa, per chi viene da Arsinoe renendo la rerra rerma
sulla desrra si presenrano delle acgue calde che arrraverso numerosi
condorri colano in mare da un`alra roccia, i canali sono srrerri, e
l`acgua non e dolce, ma amara e salara, essendo rale la narura della
ronre. Poi, dopo il lago, ci si imbarre nel Nilo, la cui correnre rilrra
arrraverso alcuni inrersrizi in un luogo molro inrossaro
147
.
(81) [456b (81) [456b (81) [456b (81) [456b Vicino al lago, collocaro in una piana molro esresa,
appare un monre rosso-ocra che non ha alrra parricolarir se non
guella di rar brillare guesro colore dall`alro della sua verra con
inrensir rale che gli occhi di chi vi rivolge lo sguardo rroppo a lungo
ne sono danneggiari.
Subiro dopo segue un grande porro che inizialmenre aveva il
nome di Molo del ropo, poi ru chiamaro Porro di Arrodire. L
davanri si rrovano anche rre isole: due di esse sono rirramenre
coperre da olivi, menrre l`alrra - con una meno rolra vegerazione -
orrre da vivere a un gran numero di uccelli chiamari meleagridi.
(82) (82) (82) (82) Nei pressi di guesri luoghi c`e un golro, che chiamano
!mpuro. Proseguendo la navigazione si inconrra un`isola siruara
ben al largo, con un`esrensione di circa 80 sradi
148
, che chiamano
l`!sola dei Serpenri, in passaro piena di rerrili d`ogni specie, ma ai
giorni nosrri sgombra da essi. !n guesra isola - dice - c`e anche la

147
LUESTL!N 1989, p. 1`5, n. 1 osserva che il resro di guesra rrase, conservara
solo da Iozio, has been condensed ro rhe poinr or uninrelligibiliry: il
rirerimenro al lago non si comprende, ne il Nilo raggiunge Suez.
148
Circa 14,8 Km.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
110
pierra chiamara ropazio: guesra pierra e rrasparenre, simile al verro, e
resriruisce un gradevole rirlesso doraro
149
. uesra pierra gli abiranri
dell`isola, che la
150
conservano e raccolgono per ordine del re, la
prendono in guesro modo.
Di norre se ne vanno in giro parriramenre
151
, con recipienri di
ogni dimensione. Di giorno la pierra, rra le rocce, a causa della luce
del sole, guasi soprarrarra dal calore sorrocanre, non si disringue
bene, ma guando sopraggiunge l`oscurir, in gualsiasi luogo si sia
rormara essa riluce da ogni parre. uando una guardia
152
ne
individua una, per segnalarla racchiude la sua lucenrezza in un vaso
commisuraro alle dimensioni del rirlesso osservaro, poi, guando si ra
giorno, raglia rurro inrorno la roccia nella misura di cui si e appena
derro, e la consegna ai recnici specializzari nella rarrinazione.
(8 (8 (8 (8`) `) `) `) Piu avanri il mare e cos poco prorondo da non misurare
piu di due rese
15`
, ed e verde ovungue non per la narura dell`acgua,
ma per i muschi marini e le alghe che rraspaiono, percio ci sono
anche pescecani in guanrir innumerevole. Per guesro morivo il
rrarro di mare di cui parliamo e ben adarro a navi lunghe e
imbarcazioni a remi, perche e calmo, non agiraro da onde che hanno
origine da lonrano, ed e esrremamenre pescoso. Ma le disavvenrure

149
Adorriamo la congerrura di Mller cqtoov in luogo di cv qtom.
150
!l sosranrivo i0o ricorre due volre in guesra sressa rrase, la prima al
maschile, la seconda al remminile, un genere guesr`ulrimo che si rirrova piurrosro
nell`uso poerico, e in parricolare per le pierre preziose.
151
qo cqo signiricher o divisi per gruppi, o disrribuiri per parri
(dell`isola), come si comprende dal conrronro con Diodoro !!!, `9, 9, dove
apprendiamo che essi dividevano a sorre i luoghi della ricerca. Non si deve
dungue risconrrare opposizione rra i due resri (cr. LMMLLALE 1989, p. 56 , n. 2:
d`apres Agarharchides, les gardiens parrouillenr dans l`le rour de rle).
152
Da Diodoro !!!, `9, 6 ricaviamo che, proprio a causa della presenza di
guesre pierre preziose, l`accesso all`!sola dei Serpenri era inrerderro a chiungue, e
il rerrirorio sorvegliaro da guardie che merrevano a morre chi sbarcasse su di essa.
15`
Circa `,5 m.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
111
delle navi per il rrasporro degli eleranri
154
suscirano, da parre di chi
ne e resrimone, grande pier nei conrronri di chi le subisce
155
. !nrarri
improvvisamenre i rlurri o porrano le navi su uno scoglio, o [457a [457a [457a [457a le
spingono conrro un banco di sabbia, e impossibile e la salvezza per
chi si rrova a bordo. Percio sulle prime un grande lamenro si
impadronisce dei marinai, senza pero rarli rinunciare a sperare nel
meglio: e inrarri gi successo che alcune navi che avevano rarro
naurragio in guesro modo le ha rrarre in salvo la marea, porrandole
via con le onde che si gonriano improvvise
156
venendo dal largo, ma
guando rerminano le provvisre di cibo, essi subiscono innumerevoli
sorrerenze e alla rine muoiono rurri, o per rame, oppure - non
sopporrando il lenro logorio della rame - uccidendosi con la spada, o
gerrandosi in mare.
XL! XL! XL! XL!V. (84) V. (84) V. (84) V. (84) Le regioni rino ai Tauri e a Tolemaide sono srare
rrarrare, menrre guelle che si rrovano al di l di guesre presenrano
una variazione non da poco. !nrarri da l in poi i rerrirori di guesro
paese non sono piu orizzonrari verso sud, ma si volgono sempre piu
verso orienre, e proierrano ombre rino a due ore nella direzione
opposra al nord
157
. !nolrre sono solcari da riumi che mosrrano di aver

154
Non abbiamo alrre arresrazioni per guesre imbarcazioni, se non guella del
|. |etrte !!, 40 (a), che ci inrorma del loro luogo di cosrruzione, Lerenice.
Lursrein rirerisce le considerazioni del proressor L. Casson, secondo il guale si
doveva rrarrare di modiried merchanr galleys (LUESTL!N 1989, p. 141, n. `).
155
Anche nel racconro di guesre spedizioni, secondo CZZL! 1978, pp. 67-
69, si ravviserebbe una cririca all`imperialismo e alla crudelr dei Tolomei (sul cui
rema cr. upro, pp. 12-1`), come doppia denuncia per la loro inrrusione rra le
popolazioni primirive, e per la loro incuranza nei conrronri dei marinai inviari in
guesre pericolose acgue.
156
!l greco oqvioim dell`edizione di Henry e naruralmenre un reruso per
oiqvioim.
157
Non si rrarra semplicemenre di una perirrasi per indicare il sud, penso sia
una rraccia di condensazione del resro, come si puo ricavare da Diodoro !!!, 41,
1: xofo oc fqv 0cqivqv fqoqv oi oxioi ifotoi qo coqpqiov cvovfim
foi oq qiv oqi qo mqov octfcqov. !nsomma, Iozio condensa
l`inrormazione sul punro cardinale e la considerazione che le ombre si orienrano
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
112
origine dai monri chiamari Psebei
158
. La parre di guesra regione che
si esrende verso l`enrrorerra e piena di eleranri, rinoceronri, rori e
maiali, la parre marirrima e rurra rirra di isole improdurrive per
narura, ma brulicanre di uccelli dall`asperro sconosciuro.
A parrire di gui il mare e prorondo e adarro alla navigazione, e
vi risiedono balene cos grandi da rurbare chi le veda: cerro nessuno
e mai morro, se non guelli che hanno urraro conrro le sue pinne
involonrariamenre, a causa del rurbamenro di cui si diceva, e inrarri
guesro animale non e neanche in grado di inseguire con un po` di
audacia i naviganri daro che la sua visra si indebolisce guando ra
emergere la resra dall`acgua.
XLV. (86) XLV. (86) XLV. (86) XLV. (86) Le zone inrerne visibili del Palmero
159
sono
cararrerizzare da rocce di varia alrezza, menrre davanri a guelle che si
esrendono verso il mare si rrova una spiaggia srrerra e lunga.
(87) (87) (87) (87) Di seguiro alla sudderra cosra si rrova un luogo che
chiamarono Anarra (Nqooo) dal gran numero di guesri animali.
Anarra e siruara nei pressi di un promonrorio esrremamenre selvoso,
e osservara in linea rerra si esrende verso la cirr derra Perra e la
Palesrina, dove i Cerrei, i Minei e rurri gli Arabi che dimorano nelle

in maniera conrraria alle nosrre, producendo ad ogni modo un resro
comprensibile. Eileviamo, poi, che a riguardo della durara delle ombre in
guesrione in Diodoro si dice rino alla seconda ora, e non per due ore (sulla
guesrione cr. DLSANCLS 1998, p. 78, n. 66).
158
Si e voluro conservare il piu redelmenre possibile la piurrosro singolare
espressione fo qo ovoqoivotoiv oo fmv +cpoimv xootcvmv oqmv,
rorse anche in guesro caso la recnica dell`esrrarro ha provocaro gualche
alrerazione del resro, daro che il verbo ovoqoivm al medio ha il signiricaro
specirico di ricomparire, o anche sgorgare, derro propriamenre di acgue che
scorrono sorrorerra. Diodoro ha semplicemenre qcovfo cx fmv oqmv (!!!, 41, 2).
159
La descrizione agararchidea di guesro luogo e conservara solo da Diodoro
!!!, 42, 1-4 (cr. tn/ro, p. 261).
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
11`
vicinanze recano dalle regioni del nord
160
, a guanro si dice, l`incenso
e [457b [457b [457b [457b le merci che hanno a che rare con i prorumi.
XLV!. (89) XLV!. (89) XLV!. (89) XLV!. (89) Dopo il golro chiamaro Leanire, lungo il guale
abirano gli Arabi, c`e la rerra dei Liremani, vasra e pianeggianre e
rurra guanra irrigara e lussureggianre per una gran messe di
gramigna, erba medica e loro che raggiungono l`alrezza di un uomo,
rurra la produzione di guella rerra si limira a guesro, non genera
nienr`alrro. Percio in essa ci sono cammelli selvarici, molri daini e
anrilopi, numerosi greggi di pecore e una guanrir incredibile di muli
e di buoi. Ma a guesri vanraggi e inrrecciaro un opposro svanraggio:
inrarri guesra rerra sosrenra anche un gran numero di leoni, lupi e
leopardi, ranro che le risorse narurali della regione sono causa di
svenrura per chi la abira.
(90) (90) (90) (90) A parrire dalle cosre l di seguiro, c`e un golro che si
esrende nell`inrerno del paese e che appare
161
addenrrarvisi per non
meno di 500 sradi
162
. Cli abiranri dei rerrirori del golro si chiamano
Larmizomani, e sono cacciarori di animali di rerra.
(91) (91) (91) (91) Vicino alla sudderra regione si rrovano rre isole che
orrrono molri porri: la prima di esse la chiamarono sacra a !side, la
seconda Sucaba, la rerza Salido, rurre disabirare e ben ombrose per
gli ulivi che non sono come i nosrri, ma della specie parricolare di
guei luoghi.

160
Cioe dall`Arabia serrenrrionale, come e piu chiaro in Diodoro !!!, 42, 5 (cx
fq ovm cocvq `Aqopio).
161
Segnalo l`errore di srampa, nell`edizione di Henry, di toocixtoi in luogo
di toocixvtoi.
162
Sono guasi 92,5 km. Che con fo po0o non si inrenda la prorondir del
mare nei pressi del golro (cr. Henry) ma le dimensioni di guesr`ulrimo - al di l
del rarro che in guel primo caso si rrarrerebbe di una misura davvero esagerara -
lo si inrende dal conrronro con Diodoro !!!, 4`, 1: fm qxci o' ci ofooiot
cvfoxooiot oqcxfcivcfoi.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
114
(92) (92) (92) (92) Dopo guesre isole ben disranri dalla rerrarerma si puo
vedere un lirorale pierroso ed esreso: e la regione degli Arabi
Tamudeni. La navigazione in guesra direzione per piu di mille
sradi
16`
e la piu ardua in assoluro: non c`e inrarri, non c`e porro
dall`arrracco ravorevole, non una rada per l`ancoraggio, non un golro
dove rrovar riparo, non rraccia alcuna di rrangirlurri dove il marinaio
possa rrovare il necessario ricovero.
(94) (94) (94) (94) Dopo guesri luoghi, non proprio di seguiro ma dopo
alcuni alrri, c`e una cosra che si esrende ricchissima di acgua e il
monre chiamaro |otmo i cui conrorni appaiono di dimensioni
incredibili, e circondaro di boschi d`alberi di ogni ripo.
XLV!! (95) XLV!! (95) XLV!! (95) XLV!! (95) La regione vicina al rerrirorio monragnoso la
abirano i Debi
164
, rra i guali alcuni sono nomadi, alrri proprierari di
rerre. Nel mezzo del loro paese scorre un riume di narura rriparrira
che porra con se polvere d`oro con un`abbondanza ralmenre
evidenre che il sedimenro che si accumula alle roci del riume [458a [458a [458a [458a
luccica da lonrano. Ma gli abiranri del posro non ne conoscono la
lavorazione. Lssi sono massimamenre ospirali nei conrronri non di
rurri gli uomini, ma di guelli che provengono dal Peloponneso e
dalla Leozia, per un gualche racconro mirico riguardanre Lracle.
(96) (96) (96) (96) Conrinanri con cosroro sono gli Alilei e i Casandri, i guali
occupano un rerrirorio in nessun modo simile a guelli gi descrirri.
!nrarri l`aria non e ne rredda, ne secca
165
, ne rorrida, ma ra comparire
una nuvola molle e densa, dalla guale si veriricano piogge e

16`
Cioe per piu di 185 km.
164
La rorma del nome di guesra popolazione in Diodoro (!!!, 45, `) e
Srrabone (XV!, 4, 18) e Acpoi (non con accenro sull`ulrima, come in Henry), i
mss. di Iozio hanno invece Acocpoi.
165
Ancora un reruso nel greco di Henry: qqo e naruralmenre qqo.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
115
remporali
166
propizi, anche d`esrare. La maggior parre della regione e
molro rerrile, ma non rurra e colrivara, essendo guei popoli
167

piurrosro inesperri. Cerro di oro, scavando nei cunicoli di roccia
scisrosa del loro paese, ne rrovano parecchio, ma non di guello che
con la perizia e la recnica si ronde insieme a parrire dalla polvere,
bens sponraneo, e per guesra circosranza dai Creci e chiamaro non
lavoraro al ruoco, le pepire piu piccole hanno le dimensioni di un
nocciolo di oliva, guelle medie di uno di nespola, le piu grandi
possono essere paragonare alle noci. Iorando le pepire e
alrernandole con pierre rrasparenri, le porrano arrorno ai polsi e al
collo. L ne porrano alle popolazioni vicine e le vendono a basso
prezzo: inrarri scambiano il bronzo con il rriplo del suo peso in oro,
il rerro con due volre il suo peso in oro, l`argenro invece vale dieci
volre l`oro. Poiche il valore si misura sulla base di abbondanza e
rarir, rurra la vira a guesro riguardo valura le cose non in runzione
della loro narura ma della domanda
168
.
(97) (97) (97) (97) Di seguiro a guesre genri il rerrirorio e occuparo dai Carbi,
nelle vicinanze si rrova un porro dalle acgue proronde, in cui
srociano numerose ronri.

166
tcfoi xoi cimvc: daro che le edizioni cririche non riporrano indicazioni
univoche sulla siruazione resruale di guesro punro, e opporruno ricapirolare: A ha
solranro xoi cimvc, M ha ticfoi xoi cimvc, sulla base di guesra seconda
lezione, \esseling emenda viqcfoi in tcfoi nel corrispondenre passo di
Diodoro (!!!, 45, 6).
167
Cli edirori ricavano da Diodoro omv (!!!, 45, 6) dove i mss. di Iozio
hanno omv.
168
fq ooicio xoi oovci fq oio oqocfqotcvq, cv oi oopcci
o o pio ot qo fqv qtoiv oo qo fqv qciov: il valore non e cioe una
gualir inrrinseca ai beni, bens varia in runzione della loro richiesra. L
probabilmenre rra le piu anriche rormulazioni della legge della domanda e
dell`orrerra, anche se e molro probabile che rale osservazione sia da arrribuire al
recensore, e non a Agararchide, visra la sua assenza in Diodoro. Una circosranza
simile si era osservara alla rine dell`esrrarro 78, guando una prima persona
singolare rirlerreva sulle modalir di apprendimenro degli animali in relazione
all`addomesricamenro.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
116
Subiro dopo si avvicenda la popolazione dei Sabei, la maggiore
di guelle arabe, che possiede ogni ripo di rorruna. L inrarri la rerra
produce rurro cio che noi rireniamo convenienre alla vira, e i corpi
degli abiranri sono parricolarmenre presranri. Un buon prorumo
domina su rurra la cosra, procurando un piacere divino, superiore a
ogni descrizione
169
. Sono rorniri di guanrir indicibili di risorse.
!nrarri lungo il mare crescono in gran numero balsamino, cassia e un
alrra pianra che guando e rresca e il piu gradevole piacere degli
occhi, ma che col passare del rempo perde rapidamenre vigore, ranro
che la pianra divenra inservibile prima che possa [458b [458b [458b [458b giungere da
noi nello splendore che la cararrerizza.
Nell`enrrorerra si esrendono ininrerrorre grandi roresre, dirarri
si ergono alri alberi di mirra e incenso, e inolrre cinnamomo, palme,
canne e alrre pianre del genere, ranro che non vi sono parole per
spiegare la sensazione provara da chi si rrovi di persona a rarne
l`esperienza. Perche non si rrarra di una piacevolezza derivanre da
rragranze conservare da rempo, ne separare dall`inrero che le genera
e le ra crescere, bens sono all`apice srraordinario della loro riorirura,
ed emanano il loro meraviglioso prorumo direrramenre dal luogo in
cui si sono rormare
170
. Di conseguenza molri, dimenrichi delle
bellezze di guesro mondo, suppongono di srare racendo esperienza

169
0ciov fc xoi oot xqciffm fcqiv: la parola 0ciov e emendamenro
(proposro in primo luogo da Lekker) per 0co dei manoscrirri. Tale
emendamenro e conrorraro da Diodoro !!!, 46, 4 (0cio oq fi qoivcfoi xoi
oot xqciffmv xf.) e porra a un signiricaro migliore (dovremmo alrrimenri
inrendere gualcosa ripo: un piacere superiore a guello che si puo provare con la
visra e esprimere con la parola).
170
!l signiricaro della rrase e chiaro, ma la rormulazione e le scelre lessicali non
sono immediare, dal conrronro con Diodoro !!!, 46, 4-5 risulra chiaro che del
resro originario di Agararchide gui si conservano solo poche parole, rrarrandosi
piurrosro di una rirormulazione arra a abbreviare ed esprimere solo le
inrormazioni principali.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
117
dell`ambrosia, visro che guesra sensazione richiede un nome
convenienre al suo cararrere esrremo.
(98) (98) (98) (98) Nelle roresre delle rragranze c`e una specie di serpenre rra
rurre la piu parricolare, come se la sorre, invidiosa della grandiosir
delle risorse narurali, e inrrecciando al vanraggioso il nocivo, arrinche
nessuno - nel godimenro pieno dei beni - prenda una disposizione
d`animo rale da comporrarsi del rurro con riranica arroganza e
merrersi conrro Dio, educasse arrraverso il conrronro e il ricordo
degli opposri. uesra specie di serpenre e di colore rosso porpora,
lungo circa una spanna, e il suo morso e incurabile se rerisce a
sangue al di sopra del rianco, l`animale muove i suoi arracchi
balzando in aria.
(99) (99) (99) (99) Presso i Sabei l`odore delle rragranze e rorrissimo, ma il
piacere che ne deriva e incomplero: inrarri la conrinuir sin
dall`inranzia arrievolisce la sensazione, la rende piu debole, non
essendo le esperienze di vira soggerre a nessun cambiamenro. Non
solo, ma per di piu non essendo in grado di condurre la loro
esisrenza secondo una cerra regolarezza, guando il corpo [ct/: di
alcuni di loro
171
e impregnaro di un odore carico e penerranre la cui
inrensir cresce rino al punro di ridurre all`indebolimenro piu
esrremo, allora, bruciando un po` di birume e barba di capro
liberano cosroro dal rorre eccesso di errluvio che ne spira, e con una
miscela di ingredienri che si rirengono sgradevoli arrievoliscono
guanro di guella piacevolezza e rasridioso. Cos ogni risorsa, regolara
secondo il limire e il giusro mezzo, ravorisce la vira, ma privara della
misura giusra e opporruna perde la sua proprier vanraggiosa.

171
Da Diodoro (!!!, 47, `) risulra chiaro che guello che si va a descrivere non e
un renomeno riguardanre rurri gli individui della popolazione, bens una malarria
che colpisce alcuni, in Srrabone (XV!, 4, 19) la si chiama xoqov (rorpore o
verrigine).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
118
(100) (100) (100) (100) La cirr dei Sabei, che porra il nome dell`inrera
popolazione, siruara su un monre non grande, e di gran lunga la piu
bella dell`Arabia, il suo nome e Saba
172
. !l re di rurri i Sabei orriene il
primaro dal popolo, cosa che per cerri versi e un onore, per alrri una
rerribile srorruna: un onore perche governa sul popolo, racendo guel
che vuole senza dover rendere conro a nessuno del suo giudizio, un
srorruna perche, una volra ricevuro il suo incarico, non puo piu
uscire dalla reggia, alrrimenri - in accordo con un anrico oracolo - si
rrova nella condizione di porer essere lapidaro da chiungue, ranro
che la sua alra dignir gli divenra runesra.
(101) (101) (101) (101) Tra gli uomini, guelli che sono impegnari con le raccende
di casa si comporrano con poca piu virilir che le donne, risulrando
erreminari a causa dell`ininrerrorra rranguillir, rurri gli alrri
arrendono alla guerra, lavorano la rerra in rurra la regione e ne
esporrano i prodorri racendo uso di zarrere di una cerra dimensione.
!nviano varie merci, ma soprarrurro il prorumo ricavaro da una
pianra che cresce dall`alrra parre (in arabo si chiama /ortmno), il cui
prorumo e il piu inrenso di rurre le alrre rragranze, si dice che guesra
specie di pianra debelli nella maggior parre dei casi le inrermir
corporee.
Daro che la loro rerra non produce alrro ripo di pianra, per le
esigenze guoridiane, come pure per le alrre necessir della vira, sono
cosrrerri a bruciare cinnamomo e cassia, cos non eguamenre la sorre
ha sparriro i suoi beni, accordando ad alcuni la scarsir, ad alrri
l`abbondanza di cio che e buono. Tra i Sabei non pochi si servono

172
!n Srrabone/Arremidoro (XV!, 4, 19) si riprende la descrizione di
Agararchide, ma sosriruendo il nome di Saba con guello di Mariaba, che era
errerrivamenre la capirale dei Sabei (cr. LUESTL!N 1989, p. 165, n. 1). La
correzione e con ogni probabilir gi di Arremidoro (Srrabone non avrebbe
mancaro di segnalare il proprio inrervenro).
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
119
anche di imbarcazioni di pelle, avendo insegnaro loro guesro uso la
marea, sebbene vivano negli agi.
(102) (102) (102) (102) Dirarri sembra non esserci popolazione piu piena di
risorse di Sabei e Cerrei, che amminisrrano ogni risorsa speciale
17`

nell`Asia e nell`Luropa. Sono loro che hanno reso d`oro la Siria di
Tolomeo, sono loro che hanno rorniro alla laboriosir dei Ienici
vanraggiosi commerci, e ranrissime alrre cose. !l loro srarzo si
maniresra non solo nelle srupende opere di roreurica e nella varier
delle coppe, ma anche nelle dimensioni di lerri e rripodi, e consenre
loro di averne a iosa di guegli oggerri di uso domesrico dirrusi anche
presso di noi, visro che - a guanro pare - in molri dispongono di
parrimoni principeschi. Presso di loro ci sono molre colonne
ricoperre d`oro e rarre d`argenro, e inolrre volre e porre sono
rirramenre adornare di riale
174
rempesrare di pierre preziose,
parimenri perrino gli inrercolumni sono uno sperracolo srarzoso, e
insomma risulra evidenre la grande dirrerenza delle ricchezze risperro
a guelle degli alrri popoli. uesre dungue sono le cose che [459b [459b [459b [459b si
racconrano rino ai nosrri giorni sui loro usi di vira. Ma se le loro
dimore non rossero posre disranri da guei popoli che volgono
ovungue i propri eserciri, accadrebbe che coloro che signoreggiano
su cio che conguisrano con la guerra sarebbero amminisrrarori di
beni alrrui
175
, daro che la mollezza in cui vivono li rende incapaci di
preservare a lungo la liberr
176
.

17`
ov fo ifov ci oioqoqo oov: espressione conrorra. Lerreralmenre
che ricade in un ambiro di parricolarir.
174
!l rermine qioq, che normalmenre indica recipienri di varia roggia e
urilizzo, solo in Agararchide (cr. anche Diodoro !!!, 47, 7) indica un non meglio
precisaro elemenro archirerronico ornamenrale.
175
oixovooi fmv oofqimv ov tqqov oi xtqioi fmv ioimv o0mv. Si sra
dicendo, insomma, che popoli che sono abiruari a cosrruire la propria rorruna
soprarrurro con le conguisre di guerra prenderebbero il conrrollo di guesre genri
e delle loro risorse, per cui non si avrebbero piu amminisrrarori dei propri beni
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
120
(10`) (10`) (10`) (10`) Lungo le cosre di guesra regione il mare appare bianco e
simile a un riume, ranro che si resra sbalordiri di rronre alla causa di
guesro renomeno, in guei paraggi si rrovano delle isole relici, nelle
guali gli armenri sono rurri bianchi, e a nessuna delle remmine
crescono corna. Presso guesre isole e possibile scorgere ormeggiare
le zarrere mercanrili dei popoli vicini: molrissime provengono dai
luoghi presso cui Alessandro impianro, sull`!ndo, un porro, e non
poche dalla Persia, dalla Carmania e da rurre le regioni vicine.
(104) (104) (104) (104) !n guei luoghi si veriricano anche renomeni celesri a
cararrere srraordinario, rra i guali c`e guello che accade alla
cosrellazione dell`rsa. A parrire inrarri da memacrerone - secondo
il calendario di Arene - nessuna delle serre srelle si mosrra rino al
primo rurno di guardia, in posideone rino al secondo, conrinuando
nei mesi successivi seguendo guesra relazione. uanro agli alrri asrri,
i pianeri non sono visibili, alcune srelle sono piu grandi in
dimensioni, alrre nemmeno rramonrano e sorgono secondo i
momenri che dovrebbero essere prerissari.
(105) (105) (105) (105) Dicono che nelle regioni al di l di Tolemaide il sorgere
del sole avviene in una maniera rurra parricolare e srraordinaria.
Anzirurro, inrarri, non accade come da noi che all`aurora per un
rempo non breve vediamo la luce pur non essendoci ancora il sole, e
solo dopo esso sorge, invece, nella piena oscurir della norre
compare improvvisamenre il sole in rurro il suo splendore, e in guei
luoghi non e mai giorno prima che si veda il sole. Seconda cosa, il
sole sembra sorgere dal mezzo del mare. Terzo, guando guesro

(gli indigeni) ma amminisrrarori di beni alrrui (i conguisrarori). !l pensiero pare
espresso in maniera un po` ellirrica, puo rorse ravvisarsi una rielaborazione da
parre di Iozio.
176
Lvidenre anche in guesro caso la cririca all`imperialismo dei Tolomei (cr.
upro, pp. 12-1`).
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
121
avviene esso rassomiglia a un rizzone di guelli piu inruocari,
proierrando grandi raville, alcune nella corona solare
177
, alrre piu
lonrano. uarro, dicono che il sole non abbia la rorma di un disco,
ma sia inizialmenre simile a una colonna massiccia, con un`apparenza
un poco piu corposa nella parre superiore, come se rosse un
capirello. uinro, ancora, dicono che non emani la luce dei suoi
raggi ne sulla rerra, ne sul mare, rino alla prima ora, ma sia un ruoco
che non brilla nell`oscurir, guando poi ha inizio la seconda ora,
l`asrro, sorgendo in rurra la sua grandezza e prendendo l`asperro di
uno scudo, [460a [460a [460a [460a proierra sulla rerra e sul mare l`immagine della sua
rorma e la sua luce, in modo cosi insoliro [guanro alla rorma e
inruocaro guanro alla luce, da rarci prendere in considerazione il
cararrere assoluramenre esrremo di enrrambi guesri asperri
178
. Sesro,
verso sera dicono che si osserva il renomeno conrrario a riguardo del
sole: inrarri una volra che e evidenremenre rramonraro sorro rerra,
dopo di cio manda luce ancora per un rempo non inreriore alle rre
ore, e presso guei popoli si ririene che guesro sia il momenro piu
piacevole del giorno.
XLV!!! (107) XLV!!! (107) XLV!!! (107) XLV!!! (107) L`aurore, rirerendo diverse spiegazioni a riguardo
della marea, e respingendole rurre come compleramenre ralse,
aggiunge: Che rurre guanre siano chiacchiere che dovrebbero avere
il riregno di racere
179
, e che non si rondino su nessun daro di rarro in

177
ci fov xtxm foov fot qmfiovfo, lerreralmenre verso il luogo in
circolo di cio che d luce. Ancora un`espressione ricercara che porrebbe essere
spia di rielaborazione linguisrica da parre di Iozio.
178
otfm ofoov xoi tqmoc, mofc oqoiv voico0oi occ0ci fo
tcqpoo: lerreralmenre cos insoliro e inruocaro, che si considera il cararrere
assoluramenre esrremo di enrrambi. Alrra perirrasi norevole, Diodoro dice piu
semplicemenre proierra la sua luce direrra e inruocara all`esrremo (xoi fo qm
pociv oofoov xoi tqmoc xo0' tcqpoqv).
179
oiotvocvqv oiov: nella cirazione sembra essersi perso gualche
elemenro sinrarrico.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
122
grado di rornire sosregno alle cose derre e racile comprenderlo. Poi,
dopo aver aggiunro anche alrre parole perrinenri la sressa guesrione,
rirorna sull`argomenro: Percio guanro a maree, sismi, venri, rulmini
e renomeni di guesro genere, le cause per cui avvengono le lasciamo
a coloro che sono piu disposri di noi ad acconrenrarsi, invece i
renomeni che provocano gli evenri maniresri noi li abbiamo illusrrari,
avendoli appresi da chi li conosceva. Per i soggerri srraordinari noi
aspiriamo a rrovare spiegazioni piu convincenri di guesre, ma daro
che sriamo esponendo un`opera srorica veridica prereriremmo non
arrischiarci.
XL!X. (108) XL!X. (108) XL!X. (108) XL!X. (108) Nello srrerro di cui si e parlaro accade per gli ulivi
guesro srrano renomeno. Con l`alra marea l`acgua li sommerge rurri,
ma guando essa rirluisce nel mare essi sono ininrerrorramenre in
riore. C`e poi gualcosa che cresce proprio l, nelle acgue sorro le
scogliere, simile a un giunco scuro, che le popolazioni indigene
dicono essere la chioma di !side, cercando di rivesrire di ingenua
credibilir la rinzione del miro. Accade che guesro vegerale, guando
e barruro dalle onde, si piega in ogni verso, essendo renero il suo
inrero involucro, similmenre ad alrre pianre, se la si srrappa e la si
lascia esposra all`aria aperra, isranraneamenre il pezzo ragliaro
divenra piu duro del rerro.
L. (109) L. (109) L. (109) L. (109) Tra i ranri alrri pesci di narura insolira che nascono nei
luoghi di cui si e derro ce n`e uno di colore srraordinariamenre scuro
e delle dimensioni di un uomo, che chiamano eriope perche il
prorilo del sua raccia e camuso. Nei primi rempi guelli che lo
pescavano rirenevano, per la sua somiglianza umana, che rosse degno
di non essere venduro [460b [460b [460b [460b ne mangiaro, ma nei rempi successivi
hanno cominciaro a rare l`una e l`alrra cosa, senza commerrere alcuna
colpa in cio.
|V - |ozto, Libliorheca, coptto/o 250
12`
L!. (110) L!. (110) L!. (110) L!. (110) Abbiamo dungue realizzaro accuraramenre, per
guanro ci era possibile, la rrarrazione delle popolazioni siruare a
meridione, in cingue libri, delle isole in guel mare esplorare
successivamenre, dei popoli seguenri, delle rragranze, guanre la
regione dei Troglodiri si rrova a produrne, chiedendo perdono ne
abbiamo abbandonaro del rurro la rrarrazione, e perche l`er non
permerre piu di sosrenere la rarica allo sresso modo, dopo aver ranro
scrirro sull`Luropa e sull`Asia, e perche gli archivi (tovqofo), a
causa di disordini in Lgirro, non orrrono piu la possibilir di
un`analisi accurara
180
. Ma chi si rrova ad avere conoscenza specirica
della mareria, e sia doraro di uno srile degno della narrazione srorica,
e abbia la dererminazione idonea a ricercare la rama con il lavoro,
cerro non receder.
L!!. (111) L!!. (111) L!!. (111) L!!. (111)
181
Arriano, avendo scrirro un opuscolo su narura,
cosriruzione e apparizione delle comere, renra con molri argomenri di
mosrrare che rali apparizioni non presagiscono nulla, ne di bene, ne
di male.

180
Sulla narura degli tovqofo consulrari da Agararchide cr. upro, pp. `7-
`8. uanro alle cause per cui gli archivi non sarebbero srari piu urilizzabili cr. pp.
7-12.
181
Si rrarra di un aurore di asrronomia, cr. \!SS\A 1895. IALE!C!US-
HAELLS 1807, p. 766 rimanda all`aurore ciraro da Ciovanni Iilopono, |n
Arttote/t meteoro/otcorum /tbrum prtmum commentortum, vol. X!V, 1
(Commenraria in Arisrorelem Craeca), p. 15: `Aqqiovo oc cv fm Hcqi
cfcmqmv qqoiv m `Eqofoo0cvq o Ktqqvoio iotqicfoi cixooi xoi cvfc
tqiooo ofooimv cciv fqv cqicfqov fot ciofot fq q xtxot.
uesro esrrarro non ha a che vedere con Agararchide, l`unica arrinenza possibile
e guella remarica, visro che - a poca disranza - si era parlaro di renomeni
asrronomici. La sua presenza in coda alla scheda sul Mor loo e una delle
numerosissime spie che rivelano la narura della ltb/toteco: una raccolra di nore di
lerrura e mareriali legari all`arrivir didarrica nella cerchia di Iozio.






125

V.
S!NSS!: IZ!, CAP. 250, 447b 21-460a 7 - D!DE !!!, 12-48


|remeo
La maggior parre degli esrrarri dal libro V del Mor loo
conservari da Iozio nel capirolo 250 della ltb/toteco rrova un
rarrronro punruale nel libro !!! della ltb/toteco tortco di Diodoro
Siculo, che ha come ronre Agararchide ai capiroli 12-48
1
. Per i
paragrari 2`-106 Mller disponiamo dungue di una doppia
rradizione
2
.
Iozio rtoume e recentce, Diodoro retmpteo. Turravia cio
non signirica che sisremaricamenre il primo sia piu redele e meno
complero risperro al secondo: come si avr modo di osservare
`
Iozio
inrerviene sul resro sia dal punro di visra linguisrico che con
osservazioni personali, menrre da parre sua Diodoro mosrra piu di
una volra di essere ben piu vicino alla lerrera di Agararchide. uanro
al conrenuro, numerosi sono i casi in cui la comprensione degli
esrrarri roziani e possibile solranro dal conrronro con Diodoro, ma
non mancano circosranze in cui i due si inregrano a vicenda, o Iozio
conserva inrormazioni rralasciare dallo srorico.
La presenre sinossi mira a merrere in luce guesro rapporro
complesso rra i due resri. Ci sorrermeremo soprarrurro sugli elemenri
che consenrono di ricavare inrormazioni sul modo di lavorare di

1
Abbiamo gi osservaro che anche i primi capiroli del libro !!! di Diodoro
hanno alla base Agararchide, dipendendo dal libro !! dell`Ato di guell`aurore (cr.
upro, cap. !!, 1.1).
2
Cui si aggiunge il reimpiego di Arremidoro (che da Agararchide dipendeva,
cr. upro, pp. 21-22 e n. 27) da parre di Srrabone XV!, 4, 5-20.
`
!n sinossi e nel cap. V!!!, 6.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
126
Iozio: con guali modalir abbreviasse il resro, guali siano le spie da
cui inruire l`omissione di mareriali, dove la rormulazione sia piu
prossima alla lingua del recensore, guali rirlessioni siano dovure al
suo inrervenro. Segnaleremo alrres i luoghi in cui il conrronro sia
illuminanre per la comprensione, o per la contttutto textu.
Le unir di base per il conrronro saranno i paragrari
dell`edizione di Mller, che sono srari ulreriormenre suddivisi in
sorrosezioni per agevolare la lerrura sinorrica delle porzioni di resro
corrispondenri
4
. !n nererro nererro nererro nererro sono srare marcare le parole presenri in
enrrambi i resri, e dungue con ogni probabilir rimonranri
all`originale di Agararchide, in guesro modo si puo avere anche
un`idea immediara dei passi per i guali la corrispondenza rra Iozio e
Diodoro e maggiore. !n sorrolinearo si riporrano invece le espressioni
conrronrabili, e in genere gli elemenri norevoli analizzari nel
commenro che segue ciascun paragraro.
L`edizione di rirerimenro per il resro di Iozio sar guella di
Mller (GGM !, pp. 111-195), daro che in molri passi guella di
HLNEY 1974 non si mosrra arridabile, segnaleremo di volra in volra i
punri in cui il nosrro resro si discosra da guello dei GGM. !l resro
greco di Diodoro e guello di LMMLLALE 1989.


4
!n Mller i resri di Iozio e di Diodoro si rrovano semplicemenre sulla sressa
pagina, uno sorro l`alrro.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
127

2`. !L CEANDL CLI L ! C!AC!MLNT!
Iozio 250, 447b 21-`` Diodoro !!!, 12, 1
a. Descrizione dei luoghi
Ofi qoiov fq cqt0qo
0ooooq, xo0' ov o Ncio
oo cxfqoo xoi oqoqoqo
oiotcvo om cxcioc
ooxofci cqiqovm, xoi
oicifoi xofo fqv ociov qtoiv
fmv oxmvmv fqv coqv xioiv
cx fc fot coot xoo ci
fqv qciqov ovofcivcfoi ot,
mofc fqv cfot oiocfqov fmv
toofmv, fot fc otqot xoi [fot]
ofiot, oqoqoiov qm
om fqv otofoqv opovciv.
1 11 1. Hcqi oq fo coofio fq
Aitfot xoi fq ooqotoq
`Aqopio fc xoi Ai0ioio
b. Miniere
Kofo otv fqv ciqqcvqv
0ooffov qoiov cofi fivo fmv
xootcvmv vqoimv q0o
sovto stomv, fq qoo cv
ovfo xo0' tcqpoqv sovo,
ogogou oc oiotvfo foiotfo
cv otfoi cxqtoci mofc ov
cico0oi fo oioimcvov, fq
suxotqto xqioiv otx cotoq.
foo cofiv smv stoo
oo xoi coo qtoot,
otvoocvot oot oq
xoxoo0cio fc xoi ooovq. Tq
oq q sotvq otoq fq
qtoci xoi oioqto xoi qcpo
cotoq ogogou fq suxotqtt
oioqcqotoo xoi ooo fo
cqioocvo qtoci
tcqpootoo fq oqofqfi,
c. !l gran numero dei lavorarori impiegari

oi qoocoqctoovfc foi
cfoixoi cqoi fm q0ci
fmv cqoocvmv
xofooxctootoi fov qtoov.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
128

a. a. a. a. !l resro di Iozio si dilunga in una mericolosa descrizione dei
luoghi dove sono siruare le miniere, insisrendo sull`andamenro rorruoso del
Nilo: rale descrizione doveva essere in Agararchide, ed e verosimile che
anche il lungo iperbaro che con rale e/p/rot viene a crearsi rimonri
all`ernograro (cr. anche tn/ro, paragraro 25c).
b. b. b. b. La precedenre descrizione richiede una rormula di raccordo,
naruralmenre assenre in Diodoro. uesr`ulrimo ha pero in piu risperro a
Iozio il rirerimenro xoxoo0cio fc xoi ooovq: si comincia ad avverrire
da gui in poi nel resro della ltb/toteco un`esigenza di sinresi guanro alle
rormulazioni - evidenremenre rroppo rreguenri ed esrese per una raccolra
di esrrarri - sulla sorrerenza e la miseria dei lavorarori.
La parole che in Iozio descrivono le miniere d`oro (fivo fmv
xootcvmv vqoimv q0o covfo cfomv, fq qoo cv ovfo xo0'
tcqpoqv covo) sono di parricolare inreresse per lo srudio dei
meccanismi della rielaborazione nella ltb/toteco.
1) Nel resro di Iozio il pronome tnde/tntto fivo si rrova di rarro a
dover de/tntre ben rre oggerri del resro originario, guelli che in Diodoro
sono foo, cfoo e q: il concerro /uo/t dove ci sono mtntere di
meralli preziosi, presso le guali la terro ha colore scuro si comprime in
fivo che hanno meralli preziosi e sono scuri per colore.
2) !l rermine cfoo, in verir, si e conservaro anche negli esrrarri
della ltb/toteco, ma murando di signiricaro: menrre in Diodoro ha
l`ordinaria valenza di miniere, in Iozio indica i minerali da esse esrrarri,
signiricaro possibile, ma di uso rardo: la perirrasi fmv xootcvmv
vqoimv cfomv (i minerali cosidderri nobili) vale il qtoot di
Diodoro.
`) !n Iozio i rermini del parririvo fmv xootcvmv vqoimv
cfomv sono dislocari piurrosro liberamenre (fmv xootcvmv vqoimv
q0o covfo cfomv), e in parricolare la posposizione di cfomv,
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
129
separaro dagli alrri, appare guasi una precisazione aggiunra per chiarire
guanro gi scrirro.
uesri renomeni porrebbero inguadrarsi nelle modalir di lavoro di
Iozio e della sua cerchia, iporizzando che l`analisi di un`opera si svolgesse
brono per brono come lerrura e rielaborazione (riassunro o pararrasi,
ralvolra anche commenro). Poreva capirare cos che guanro appena
ascolraro venisse appunraro con rermini piu generici (fivo), che alcune
parole perdessero il loro originario signiricaro per assumerne uno
ugualmenre consono alla lingua bizanrina (cfoo, e comungue da
rilevare che in Iozio non si hanno alrre arresrazioni di cfoov nel senso
di merallo), e che la successione sinrarrica non risulrasse del rurro
limpida.
c. c. c. c. La precisazione sul gran numero di operai urilizzari da chi e
posro a capo dei lavori e solo in Diodoro, e risponde bene all`inrenro
parerico di Agararchide, ricercaro rramire la conrinua punrualizzazione e
variazione del rema dello srrurramenro, della miseria e della sorrerenza,
Agararchide, dopo aver esaminaro esempi di alrri aurori, che abbiano
rrarraro argomenri implicanri il pot/o (paragraro 21 Mller: Lgesia,
Srrarocle, Demosrene...), ne sra ora rornendo una prova prarica in prima
persona. Nel paragraro 21 si reorizza che le modalir di rali esposizioni
non dovrebbero rroppo insisrere sul cararrere espliciro, a meno che uno
non porri coerenri morivazioni che giusririchino i parricolari esplicirari
(445b 42-446a 2), e che il pot/o debba provenire piu dai dari di rarro che
dalle parole urilizzare per esprimerli: proprio guesro Agararchide sra
racendo, precisando volra per volra con insisrenza discrera, e senza rroppo
concedere alla rerorica, le ragioni per cui guesri svenrurari lavorarori siano
da commiserare. Un lavoro di excerptum, naruralmenre, non puo
sisremaricamenre dare conro delle suggesrioni che un aurore crea con
l`argomenrazione e la rensione generale della sua opera, puo pero, come ra
Iozio, conservarne le conclusioni, recuperando le rormulazioni piu concise
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
1`0
e signiricarive per la loro posizione e per i rermini usari (cr. tn/ro, paragraro
26).

24. PELSLNTAZ!NL DLCL! SCH!AV! !N M!N!LEA
Iozio 250, 447b `4-40 Diodoro !!!, 12, 2-`
a. Descrizione dei condannari in miniera
Ofi ot coofov, qqoi, xofcci
oxqqqo, fotfot q ftqovvi ci
fqv fmv qtomqtimv ooci
ixqofofqv ootciov, fot cv
oo tvoii xoi oioi
fooimqotcvot, fot oc xoi
mqi fmv ciqqcvmv.
2. 2. 2. 2. Oi oq pooici fq Aitfot
fot ci xoxotqio
xofooixoo0cvfo xoi fot xofo
ocov oiomfio0cvfo, cfi
oc fot ooixoi oiopooi
cqicoovfo xoi oio 0tov ci
qtoxo oqooioocvot, ofc
cv otfot, ofc oc xoi cfo
ooq otcvcio o0qoioovfc
oqooiooooi qo fqv fot qtoot
cfociov, oo cv fimqiov
opovovfc oqo fmv
xofovmo0cvfmv, oo oc oio fmv
cqoocvmv coo qooooot
opovovfc.
b. Le misere condizioni di lavoro
Tcqpoqv otv otocvi fo o0o
otoftqofi xofoiciv
cxfqomoqoo, fov fqoov
oocci fq cqi fo qtoiov
cqooio.
`. `. `. `. Oi oc oqooo0cvfc, ooi cv
fo q0o ovfc, ovfc oc
cooi ococcvoi,
qooxoqfcqotoi foi cqoi
otvcm xoi c0' qcqov xoi oi'
oq fq vtxfo, ovootoiv cv
otociov opovovfc, oqooot
oc ovfo qiofim ciqocvoi
qtoxoi oq cx ofqofimfmv
poqpoqmv xoi foi oiocxfoi
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
1`1
oioqoqm qmcvmv
cqcofqxooiv, mofc qocvo
otvoo0oi oi' oiio q
qiov0qmot fivo cvfctcm
q0ciqoi fivo fmv ciofofotvfmv.

a. a. a. a. ! minarori sono degli schiavi condannari a guesra sorre dai
sovrani dell`Lgirro, in rirerimenro a guesri ulrimi, dove Diodoro ha oi
pooici fq Aitfot, in Iozio leggiamo il duro rermine ftqovvi.
Secondo PLELMANS 1967, p. 4`8 e Iozio che remplace les rois d`Lgypre
par q ftqovvi, rurravia possiamo essere piurrosro sicuri che il recensore
non avrebbe urilizzaro guesro vocabolo se non l`avesse rrovaro nell`opera
che srava analizzando, visro che nel greco bizanrino esso rende ad
assumere il signiricaro di ribellione, sedizione (cr. SPHCLLS 1888,
p. 1100). Agararchide, dungue, prendeva espliciramenre posizione conrro
la polirica rolemaica a riguardo dello srrurramenro schiavile in miniera,
come del resro risulra chiaro anche dal rono rurr`alrro che celebrarivo del
suo racconro (cr. upro, 11-12).
Eirerendosi ai condannari in miniera Iozio dice solo guelli che
occupano l`inrimo gradino della miseria, Diodoro specirica che si rrarra di
condannari per un crimine, prigionieri di guerra e chi e incorso in accuse
ingiusre ed e sraro consegnaro agli arresri per l`ira, enrrambi invece
conservano l`inrormazione secondo cui alcuni sono condannari insieme ai
propri cari, alrri da soli, anche se in un ordine esposirivo inverriro. Solo
Diodoro punrualizza la duplice runzione dello srrurramenro delle miniere,
la pena per i condannari e i grandi inrroiri per gli srrurrarori.
b. b. b. b. Sulla miseria delle condizioni di lavoro, come gi rilevaro nel
precedenre paragraro (2`c) il resro di Iozio abbrevia e sinrerizza, in guesro
caso con l`urilizzo dell`evocarivo cxfqomoqoo (dopo aver esposro in
rono rragico).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
1`2
La rormula di rransizione [ct/. Agararchide descrive in che modo
si svolgano le rasi di lavoro connesse all`esrrazione dell`oro, che Iozio ha
in piu risperro a Diodoro, cosriruisce naruralmenre un inrervenro del
recensore. uesra esigenza di coerenza da parre di Iozio - il bisogno cioe
di mediare con alcune parole la rransizione da un argomenro all`alrro,
anche a causa della rranrumazione del resro dovura agli esrrarri - si
maniresra in piu casi nel corso del capirolo, anche se non in maniera
sisremarica. Un suo corrisperrivo e il rreguenre urilizzo del parricipio del
perrerro medio (qo)ciqqoi per rare rirerimenro a luoghi e cose gi
descrirre (su cio cr. tn/ro, pp. `99-400).

25. LL PE!ML IAS! DLL LAVE, L SCAV DLLLL CALLLE!L
Iozio 250, 447b 41-448a 20 Diodoro !!!, 12, 4-6
a. Trarramenro della roccia dura e di guella cedevole
Tmv oqmv, qqoiv, cv oi o guoo
ctqioxcfoi, fo cv oofoo xoi
fccm oxqgov covfo qtoiv
cxqqoovfc tq xoi ouvo fm
nugt oiqoovfc, otfm otfoi
qooootoi fqv ciqov, fo o'
ovstsvo fq nstgo otqgm
ototxm xcqofiovfoi.
4. 4. 4. 4. Tq oc fov guoov cotoq q
fqv cv oxqgototqv nugt
om xotoovfc xoi oiqoovfc
ouvqv qooootoi fqv oio fmv
ciqmv xofcqooiov fqv oc
ovstsvqv nstgov xoi cfqim
ovm otvocvqv tcixciv
ototxm otqgm xofoovotoi
tqiooc oxqqotvfmv ov0qmmv.
b. Lo specialisra a capo delle operazioni
Ko0qsttot oc fmv omv [omv
Mller tsvttq o fov i0ov
oioiqmv. Ofov oc otfo foi
cfoctoi fo ooot unostq,
fo ov cqov xofocqicfoi fq
fmv otuouvtmv ovoxq fotfov
fov fqoov.
5. 5. 5. 5. Koi fq cv oq qoofcio
o fov i0ov oioxqivmv tsvttq
xo0qsttot xoi foi
cqoocvoi unostxvuot. Tmv
oc qo fqv otutov fotfqv
oooci0cvfmv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
1``
c. !l lavoro dei piu vigorosi
Oi cv ctqmofoi xoi vcoi tuntot
otqgot xontouot fqv mqov
tqv ogogtouoov, ou tsvq
fqv qqv [oiotcvoi] oo
to, xoi fcvotoi oio fq cfqo
unovoou ciovo otx su0st,
oofc cv ovm fq qtoifioo
oovctotoq i0ot, ofc oc
xofmfcqm, oiv oc ci fqv
ctmvtov xioiv, cviofc oc
oxoiov xoi oicofqocvqv xoi
oqoqoiov foi fmv ocvoqmv
qioi.
oi cv omofo qmq oioqcqovfc
tuntot otqgot tqv
ogogtouoov cfqov
xontouotv, ou tsvqv foi
cqoi, oo tov qoooovfc,
unovoou oc oioxofovfc, otx
c' su0sto, o' m ov q
oioqtoi q fq ooofipotoq
cfqo.
d. Lavoro al buio e in spazi srrerri
Outot sv ouv uvou
qooococcvot foi stmnot
covfc ofootoiv,
oxoot0otvfc oiov qcpi fm
ctxov0iovfi xoi noom
xotooqottoovts
[cfooqofiovfc Mller tmv
omotmv fo 0coci,
xotooouot to 0gouooto
st soqo, ot qo fqv ioiov
civ fc xoi otvoiv, oo qo
oq0oov sntototou, nqq
fqv cifiqoiv otocofc
mqiovfo.
6. 6. 6. 6. Outot sv ouv oio fo cv foi
oimqti xoo xoi oxoiofqfo
cv oxofci oiofqipovfc uvou
ci fmv stmnmv
cqoofctcvot
cqiqcqotoi noom oc qo
fo fq cfqo ioiofqfo
stooqottovts to omoto
xotooouotv st soqo fo
ofootcvo 0gouooto xoi
fotfo ooiocifm cvcqotoi
qo sntototou poqtfqfo xoi
nqo.

a. a. a. a. ! due resri hanno in comune le parole chiave ed esprimono gli
sressi concerri con espressioni diverse ma eguivalenri, ma Diodoro non
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
1`4
perde occasione di sorrolineare di nuovo la condizione misera di guesri
uomini.
b. b. b. b. Anche in guesro caso rurri i rermini specirici sono conservari da
enrrambi i resri (compreso sravolra il rirerimenro alla oftio), puo essere
urile rilevare che le espressioni fov i0ov oioiqmv (Iozio) e fov i0ov
oioxqivmv (Diodoro) sono non solranro eguivalenri, ma anche simili dal
punro di visra ronerico. uanro all`emendamenro di Mller, nel resro di
Iozio, di omv in luogo di omv sulla base dell`oq di Diodoro, non lo
rireniamo necessario: il senso non mura, e inolrre porrebbe darsi che il
rermine nella ltb/toteco derivi dall`esemplare di Agararchide posseduro da
Iozio.
c. c. c. c. Lsrrema somiglianza nei rermini urilizzari, ma Iozio insisre sulla
rorruosir delle gallerie che seguono il rilone, proprio come si era noraro
per le sinuosir del Nilo (cr. paragraro 2`a). L evidenre che Iozio apprezza
dell`aurore recensiro guesro parricolare modo di condurre il linguaggio,
che evoca guasi in maniera risica, con la varier di parole e sinrassi, la
narura di cio descrive (in guesro senso si possono leggere le considerazioni
srilisriche su Agararchide espresse da Iozio nel capirolo 21`).
d. d. d. d. Anche in guesr`ulrima sezione la corrispondenza rra i due resri
coinvolge rurri i rermini specirici del racconro. Dove puo, a guanro pare,
Iozio omerre parole non indispensabili (qo fo fq cfqo ioiofqfo,
fo ofootcvo), d`alrra parre, guando si parla della sorveglianza del
vigilanre e il resro di Iozio guello che conserva piu ricchezza di rermini.

26. IEANTUMAZ!NL: EUL D! EACAZZ!N!, TACL!ATE!, DNNL
Iozio 250, 448a20-`9 Diodoro !!!, 1`, 1-`
a. !l lavoro dei ragazzini
Ot s ovqot nots ci fot
to fotfmv oqt0cvfo
unovoou stouosvot, xoi fqv
oixo tmv gtntousvmv
1. 1. 1. 1. Ot s ovqot nots
stouosvot oio fmv unovomv
ci fo xcxoimcvo fq cfqo
ovopootoiv sntnovm tqv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
1`5
sntnovm otcovfc, cxfo
fmv ofoimv xoiotoi.
gtntousvqv xofo ixqov cfqov
xoi qo fov cxfo fot ofoiot
foov ci toi0qov
ooxoiotoiv.
b. !l lavoro dei ragliarori
Hogo s toutmv oi fc
qcoptfcqoi xoi fmv oo0cvmv oi
ooi fov i0ov cfoqcqotoi
cfoxoiotoi oc otfoi foi
xootcvoi xoctoiv.
Oi oq cvfo fmv fqioxovfo
cfmv xoi foi ciocoi xoqfcqoi
oou t0tvou oqciqqofc
unsgm otqgm fioootoiv
ciofqcqm, xoi oiqoovfc fo
ciofov fqtqo ogom
oqoqoiov qo fqv otfqv
mqov oocfqotoiv cfcqoi.
Oi o' tcq cfq fqioxovfo nogo
toutmv opovovfc mqiocvov
cfqov fot ofoqofo sv
oot t0tvot ftfotoi
otqgot unsgot, oqi ov
ogoou fo cc0o
xofcqoomvfoi.
c. !l lavoro delle donne
Otfo oc cofiv o ovo fmv
uvotxmv fmv ci fo qtoxo
otvoqcvmv ovoqooiv q
ovctoi. Muot oq sq
nstou pcpqxooiv, cq' ot fov
cfiocvov sntoouot i0ov
xot nogootooot tgst
cxofcqm0cv qo fqv iov
xmnqv, otfm cmocvoi
otoqooofm mofc ovov fqv
oiotvqv fot omofo xqtfciv,
oq0otoiv oq0ouot s sm to
fov fq ostosm tgonov
[foov mss. o0q to nogoo0sv
2. 2. 2. 2. Hoqo oc fotfmv fov oqopifqv
i0ov oi uvotxs xoi oi
qcoptfcqoi fmv ovoqmv
cxocovfoi, xoi umv sq
nstovmv ovfmv ci fotfot
sntoouot, xoi nogootovts
ovo tgst q oto qo fqv xmnqv
oq0ouotv, sm ov ci
ostosm tgonov to o0sv
stgov xofcqoomvfoi.
Hqoootoq o' oooiv
o0cqoctoio omofo xoi fq
fqv oiom cqiofcotoq co0qfo
q qoootoq, otx cofiv o iomv
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
1`6
stgov. otx ov ccqocic fot
oxqqotvfo oio fqv tcqpoqv
fq fooimqio.
d. Considerazioni sulla sorre dei lavorarori
Otfoi ovfc oi fov ciqqcvov
fq ftq xqqov tc0ovfc
no0stvotsgov cotoi fot piot
fov 0ovotov.
`. `. `. `. Ot oq ftovci otvmq
oto' ovcocm om otx oqqmofo,
ot cqqmcvo, ot cqqoxm,
ot tvoixo oo0cvcio, ovfc oc
qoi ovoxoovfoi
qooxoqfcqciv foi cqoi, cqi
ov xoxototcvoi fcctfqomoiv
cv foi ovoxoi. Aiocq oi
otoftci qopcqmfcqov oci fo
cov fot oqovfo qotvfoi oio
fqv tcqpoqv fq fimqio,
no0stvotsgov oc fot qv fov
0ovotov qooocovfoi.

a. a. a. a. Anche in guesro caso il resro della ltb/toteco in vari rrarri rrascura
le parole non indispensabili, comprimendo perirrasi in un solo rermine
(xofo ixqov cfqov = fqv oixo), sempliricando le espressioni (qo
fov cxfo fot ofoiot foov ci toi0qov = cxfo fmv ofoimv), ma
anche abbreviando gli sressi vocaboli (ooxoiotoiv = xoiotoiv).
b. b. b. b. Le due inrormazioni sull`er degli adderri al pesrello (i
ragliarori: xoctoiv Mller : cmctoiv AM : coctoiv A
2
) sono
opposre: Iozio parla di guelli enrro i rrenr`anni, Diodoro dice guelli
olrre i rrenr`anni. Dal punro di visra resruale, l`iporesi piu semplice
sarebbe che cvfo di Iozio sia da emendare in cxfo. Noriamo anche,
pero, che Diodoro omerre un passaggio, non parlando dei qcoptfcqoi
che hanno il compiro di porrare il mareriale ai ragliarori, e guindi
possibile che nella sempliricazione dell`inrormazione si sia crearo un
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
1`7
rrainrendimenro. Di qcoptfcqoi Diodoro parla subiro dopo, ponendoli
al rianco delle donne nel lavoro alla macina.
c. c. c. c. Come si e appena visro, Iozio ha gi parlaro degli anziani, per
cui risulra che il lavoro alla macina sperri alle sole donne.
Dal punro di visra resruale sembrerebbe possibile, sulla base del
conrronro, emendare foov del resro roziano con il piu opporruno fqoov
(Mller).
La successione delle inrormazioni in Diodoro pare piu ordinara, e
si nora che i due resri, menrre per la descrizione del lavoro alla mola sono
pressocche sovrapponibili, nell`osservazione sulla miseria del vesriario
delle lavorarrici non hanno nemmeno un rermine in comune. !n Iozio la
norizia del vesriario e anricipara e rielaborara risperro a Diodoro, e
probabilmenre anche risperro al resro originario di Agararchide, e il
rirerimenro alla pier suscirara dalla visra di guesri lavorarori e eliminaro:
anricipare i dari, accorparli alle inrormazioni precedenri e eliminare le
riperizioni sono operazioni che consenrono la condensazione del resro, a
scapiro della rluidir o della complerezza.
d. d. d. d. Anche nelle considerazioni conclusive sulla disperazione degli
operai il resro della ltb/toteco si arriene all`essenziale.

27. ! EAII!NATE!
Iozio 250, 448a`9-448b18 Diodoro !!!, 14, 1-2
a. Presenrazione dei rarrinarori
Hoqo oc fot 0qco cvot
oioocovfoi cv fo
xofciqoocvov oi xootcvoi
oqoci cioi o' otfoi tsvttot
qo fo cqo ostv otvocvoi
fqv pooiixqv qciov.


1. 1. 1. 1. To oc fcctfoiov oi tsvttot
oqoopovfc fov oqcocvov
i0ov qo fqv oqv oouot
otvfcciov
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
1`8
b. La ravola inclinara
H oc cqooio foiotfq.
Kofopootoi fqv oqcocvqv
ogogov ci oovto notsto
cv xoi xofctocvq ci ct0ciov
foqv, otx cv oq0q oc mqo
pcpqxtio, oo ixqov cotoq
cixioiv. Eifo xotosovts
umg tgtouot foi cqoi, fo
qmfo cv xotqm, ccifo
oov o0cv, oioi, to sv
sms sxtqxosvov
otvooqqci xofo fqv civoiov
[civctoiv Mller fot
ooviomofo, fo o' iotov xoi
otvofov snt tou uou svst
oxivqfov.
ci oq notsto oovto
ixqov cxcxicvq tgtouot
fqv xofciqoocvqv ogogov
umg sntsovts cifo to sv
sms otfq sxtqxosvov oio
fmv tqmv xofoqqci xofo fqv fq
oovioo cxioiv, fo oc qtoiov
cov snt tou uou nogosvst
oio fo poqo.

c. Le spugne
Hooxt oc foi toooiv
ootvo o xootcvo
oqoct cfoopovci
onoou ooxot xoi txvot,
oi cqofocvo fq oqoqot
xouqm, xoi 0tmv ci ooov fo
cv coqqov xoi ouvov
ccxocvov foi oqoimooiv
oo fq oqqoo ovoqcqci xoi
cxqifci, fo oc cpqi0c xoi
ofipov ci fq oovioo
ooxcxqicvov oocici,
otoxivqfot oio fo poqo fq
foiotfq qtocm toxcicvq.
2. 2. 2. 2. Hooxt oc fotfo oiotvfc,
fo cv qmfov foi cqoiv
coqqm fqipotoi, cfo oc fotfo
onoot oqoioi xouqm
snt0tovts to ouvov xoi
cmoc oio fotfmv
ovoopovotoi,

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
1`9
a. a. a. a. Nella sua descrizione Agararhide mosrra una cerra arrenzione nel
concarenare le varie rasi di lavoro rramire rormule di passaggio, delle guali
ora Iozio, ora Diodoro, ora enrrambi ci danno conro. Tali rormule si
srrurrurano sulla ripologia base oqo oc fotfmv, o si riassumono in verbi
che abbiano signiricaro di ricevere (opovm e composri, ocooi e
composri) o porrare/scambiare (composri con la preposizione cfo:
cfoqcqm, cfoxoim...). Dai ragazzini agli anziani (26b), dagli anziani
ai ragliarori (26b), da guesri alle donne (26c), dalle donne ai
rarrinarori (27a), e ancora da guesri ai rondirori (28a-b). !n guesro caso
l`espressione in Iozio oqo oc fot 0qco cvot si conserva in Diodoro
piu semplicemenre in oqoopovfc.
uanro ai rarrinarori, e solo Iozio (come gi si e visro per i
ragliarori, cr. 26b) a riporrarne il nome (oqoci), Diodoro manriene
solranro fcvifoi. La precisazione che si rrarra dell`ulrima rase di lavoro
(anche se rimarrebbe ancora la rondirura) e espressa nei due aurori con
rermini diversi (e in comune solo il verbo om), in Iozio si arricchisce con
il parricipio otvocvoi e con l`aggerrivo pooiixqv.
!l parricipio sosranrivaro fo xofciqoocvov (Iozio) eguivale a
fov oqcocvov (Diodoro), e nella rrase successiva rileviamo la sressa
corrispondenza di sinonimi inverrira, per cui dove Iozio ha fqv
oqcocvqv sravolra Diodoro scrive fqv xofciqoocvqv.
b. b. b. b. H oc cqooio foiotfq: il pronome foiotfo che prelude o
ricapirola una descrizione e molro presenre in Iozio, e porrebbe essere un
suo espedienre per arrenuare la rrammenrazione degli esrrarri (cr. tn/ro, p.
`99).
uesro passo e un alrro di guelli in cui Iozio orrre un resro
verbalmenre piu ricco che Diodoro, come per guelli delle sinuosir del
Nilo (2`a) e del rilone aurirero (25c), sembra proprio che Iozio si
compiaccia nel riporrare la varier linguisrica di Agararchide proprio dove
guesri si addenrra nelle minuzie della descrizione. L dungue possibile che
le ridondanri parole del resro della ltb/toteco otx cv oq0q oc mqo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
140
pcpqxtio, oo ixqov cotoq cixioiv siano piu vicine all`originale
agararchideo risperro al sinrerico ixqov cxcxicvq di Diodoro.
!nvece le parole un po` ambigue xofctocvq ci ct0ciov foqv
(gualcosa del ripo: [un`asse levigara a raglio dirirro) non rrovano alcuna
corrispondenza in Diodoro: porrebbe rrarrarsi di un inrervenro di
ampliamenro o di spiegazione da parre di Iozio. Le dirricolr
nell`inrerprerazione del capirolo 250 sono in errerri dovure a un insieme di
circosranze: lo srile di Agararchide, la condensazione del riassunro e i salri
logici, ma cerro anche la rielaborazione di alcune espressioni in un greco
non classico (cr. tn/ro, cap. V!!!, 6.`).
Turra la descrizione in Diodoro e piu concisa: la successione
collocazione-lavaggio-puriricazione, che in Iozio si arricola in rre
momenri sinrarrici disrinri, si accorcia decisamenre nell`alrro aurore, che
pero conserva scrupolosamenre i rermini chiave originali. Ma all`originale
e in guesro caso sicuramenre piu vicino Iozio: la prima persona oioi
inrroduce una valurazione conservara anche in Diodoro, e dungue deve
essere rirerira a Agararchide. !n piu, una serie di spie linguisriche pare
dimosrrare che in guesro caso Iozio conservi con guanri piu rermini
possibili l`originale (otvooqqci e cerro meno banale di xofoqqci, cos
come la perirrasi fo o' iotov xoi otvofov in luogo di fo oc qtoiov, e
variare oovioo con ooviomofo risponderebbe bene, se ben si sono
inrerprerari i giudizi di Iozio nel capirolo 21`, all`uso srilisrico di
Agararchide).
c. c. c. c. Un discorso simile vale per guesra ulreriore rase di rarrinazione,
in cui - guesro il senso generale - si asporrano le impurir residue
assorbendole con un parricolare ripo di spugna. Anche in guesro caso il
resro di Diodoro non si arrarda in derragli labirinrici, menrre Iozio si
manriene piu vicino all`originale, visri i molri rermini urilizzari: il resro che
ne risulra, pero, appare pesanre, e la sua comprensione per lo meno non
immediara.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
141
Menrre Iozio aveva gi accennaro alla prima rase di rarrinazione
del minerale errerruara con la pressione leggera delle mani (27b), Diodoro
ne parla in guesro secondo momenro, operando anche gui una
sempliricazione: se in Iozio il lavoro si arricola in srregamenro manuale
leggero (fqipotoi foi cqoi, fo qmfo cv xotqm), srregamenro
manuale inrenso (ccifo oov), lavoro con le spugne (cfoopovci
ooot), in Diodoro il passaggio cenrrale viene omesso (fo cv qmfov
foi cqoiv coqqm fqipotoi, cfo oc fotfo oooi), rorse senriro
come superrluo, o inurile appesanrimenro della descrizione.
La rrase rinale del secondo paragraro di Diodoro e srara riporrara
gui di seguiro all`inizio del paragraro 28 Mller, essendo guella la sede piu
opporruna per il conrronro.

28. ! IND!TE!
Iozio 250, 448b 18-`0 Diodoro !!!, 14, 2-4
a. Dai rarrinarori ai rondirori
Otfm otv otfo o oqoct
nsgtxo0ogo to qoto tou
guoou oqooiomoi foi
cqfoi.
cqi ov ofot xo0ogov cvqfoi
to qo tou guoou.
b. Processo di rusione
Oi oc oovts stgm ts xot
oto0m to ouvqsvov st
oo xsgosouv svsoov, xoi
tovts xofo oov tou
nq0ou otou mov xot
ovgou omv xoi xooottsgou
gou xot xgt0tvov nttugov,
xocifo ci0cvfc snt0so
xom qgoosvov xoi ovfo0cv
gtoovts, cotoiv sv xotvm
`. `. `. `. To oc fcctfoiov ooi
fcvifoi nogooovovts
stgm xot oto0m to
ouvqsvov st xsgosou
tfqot soouot tovts
oc xofo to nq0o ovooov
otou mtov xot ovgou
omv, cfi oc gou xooottsgou,
xot xgt0tvov nttugov
qoocpootoiv ogootov o'
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
142
nsvts qsgo xot to too
vuxto, ot0cv oiociovfc.
snt0qo oiqoovfc xoi qm
qioovm nsgtgtoovts
ofmoiv sv xotvm nsvts
qsgo xot vuxto too
ooiocifm
c. Earrreddamenro
Tq o' cocvq otcfqov fq
ctqmcvq qoooovfc utv
ci ostov xofqqooov, oo
cv fmv otvcpcpqcvmv ou0sv
sugtoxovts, otfo oc fot
guotou fo to, pqociov
ciqqo onouotov oo fot
qofo.
4. 4. 4. 4. ccifo cooovfc u0qvot fmv
cv omv ousv sugtoxouotv cv
foi ostot, fov oc guoov
xo0oqov opovotoiv oiq
onouoto ccvqcvq.

a. a. a. a. Della sisremarica concarenazione delle rasi di lavoro si e gi derro
(cr. upro, 27a), in guesro caso il passaggio e solo in Iozio, menrre Diodoro
urilizza i rermini in esso conrenuri semplicemenre per concludere la
rrarrazione della sezione precedenre.
Come nei due casi precedenri (26b: xoctci, 27a: oqoci) la
denominazione specirica degli operai specializzari (cqfoi) e assenre in
Diodoro.
b. b. b. b. Nella descrizione del processo di rusione la corrispondenza
Iozio-Diodoro e ben evidenre. Sono rrascurabili le inversioni di rermini e
le piccole divergenze di alcuni vocaboli (oo - tfqot) o espressioni
(xofo oov fot q0ot - xofo fo q0o ovooov). !l verbo cm
(Iozio), usaro anche alrrove in rirerimenro specirico alla rusione dell`oro
(cr. Pindaro, ^emeo |V, v. 82), pare prereribile a ofom, per alrro il nome
di guesri operai e rormaro proprio sulla radice di cm. !nrine, in un punro
Diodoro aiura a comprendere Iozio: qm qioovm cqiqioovfc ci
permerre di inrendere l`alrrimenri indererminaro ovfo0cv qioovfc del
resro roziano: i rarrinarori sigillano il coperchio spalmandolo con argilla.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
14`
c. c. c. c. Pur con una minore densir di coincidenze rerminologiche,
anche gui la corrispondenza e evidenre.


29. L`E L LA NATUEA, STE!A DLLLL M!N!LEL
Iozio 250, 448b `0-449a 10 Diodoro !!!, 14, 4-5
a. L`oro e la narura
H cv otv qo foi cfooi
omcio fmv omv omofmv
qo fo qq0cv fco xoicfoi
fqv oicooov, ocoov otfq fq
quosm ocixvtotoq ofi fot
qtoiot otpcpqxcv toqciv xoi
fqv svsotv sntnovov xoi fqv
quoxqv oqocqov xoi fqv
onouqv stotqv xoi fqv
gqotv qovq xot unq ovo
soov xcicvqv,
H cv otv cqooio fot qtoot
cqi fo coofio fq Aitfot
ivocvq cfo foootfmv xoi
fqixotfmv ovmv otvfccifoi
5. 5. 5. 5. otfq oq q qtoi, oiooi,
oici qooqov m o qtoo
svsotv sv sntnovov cci,
quoxqv oc ocqv, onouqv
s stotqv, gqotv s ovo
soov qovq ts xot unq.
b. Sroria delle miniere
fqv fc cqooiov fqoov fivo fot
cvot ogotototqv.
Etqqfoi cv oq to tmv
ngmtmv fot foot ootsmv fmv
cfomv q qtoi, oicic oc
cvcqotoo, ofc cv Ai0iomv
ci fqv Aitfov q0ot
otvc0ovfo xoi oo fo oci
cfq qqotqqoovfo (tq' mv xoi fo
Mcvovcio otvfcfcco0oi qooi),
ofc oc Mqomv xoi Hcqomv
cixqofqoovfmv.
H cv otv fmv cfomv fotfmv
ctqcoi ogoto ovfcm cofiv,
m ov to fmv ooimv ootsmv
xofooci0cioo.
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144
Etqioxovfoi oc cfi xoi xo0' qo
cv foi qtocioi foi t' cxcivmv
xofooxctoo0cioi ofoioc cv
oxoi, oio fo qm fqv fot
oioqqot xof' cxcivov fov qovov
cvmqio0oi qciov, oofo oc
ov0qmmv oiofo fm q0ci,
fmofmv (ocq cixo ivco0oi)
otx oimv cv foi otvoi xoi
oxmocoiv tovooi cvocvmv,
fqixotfo oc oqtofmv cc0q,
xoi oiofcivovfo po0coiv
cixoqoioi c' otfqv fqv
0ooooov.

a. a. a. a. La corrispondenza Iozio-Diodoro e soprarrurro nell`elenco di
considerazioni sull`oro.
Come gi accaduro in precedenza (cr. 27b), nella prima persona
oiooi si rivela la voce di Agararchide, sravolra il rossile non e nel resro
di Iozio, ma di Diodoro, il che merre in luce come l`opera srorica di
guesr`ulrimo abbia spesso un cararrere compilarivo, simile anch`essa a una
raccolra di excerpto.
b. b. b. b. La sroria delle miniere e appena accennara in Diodoro con una
rrase che L. Lommelaer derinisce saugrenue. !n errerri le considerazioni
che seguono nel resro roziano - che ben si addicono a uno scrirro
ernograrico - sono da considerarsi cerramenre di Agararchide, e la prima
persona conrenura nella locuzione xoi xo0' qo (ancora ai nosrri
giorni), anche sravolra, conrluisce direrramenre dall`opera di guell`aurore.



V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
145
`0. LL UATTE PPLAZ!N! A SUD DLLL`LC!TT
Iozio 250, 449a 11-17 Diodoro !!!, 14, 6
!nrroduzione alla sezione sulle popolazioni
Ofi oqo fqv vofiov fq
Aitfot xioiv fcoooqo cofi
qto fo ciofo, fo cv foi
ofooi oqcctcvov, o
onstgst oqooov xoi xcqov,
fo oc cqi fo tvo oixotv, o
fot xooou xoi fq uq
ofcfoi fq onoq, fo oc cixq
ovmcvov, o oogxt xot
ooxtt oqocci fov piov, fo
oc cx fq oqoio oqmcvov,
fot i0to oqctov.
6. 6. 6. 6. Hcqi oc fmv c0vmv fotfmv fmv
xofoixotvfmv fqv fc oqoiov
fot `Aqopiot xoot xoi
Tqmootfixqv, cfi o' Ai0ioiov
fqv qo coqpqiov xoi vofov,
ciqoooc0o oicicvoi.

Si cambia argomenro. Come e evidenre, l`unico punro in comune
gui e la runzione di rransizione del brano: in Iozio si passano in rassegna
le principali popolazioni che si andranno a descrivere, in Diodoro c`e una
dichiarazione di argomenro piu generale. Abbiamo gi osservaro (cr. upro,
pp. 20-21) che Diodoro aveva gi incluso a poca disranza (!!!, 8, 6) la lisra
di popolazioni che Agararchide aveva rormularo, in rermini molro simili,
nel libro !! dell`Ato. Eiepiloghiamo sinrericamenre la ricosrruzione
proposra:
a) Agararchide nominava guesre popolazioni e i loro cosrumi alimenrari
per la prima volra nel libro !! dell`Ato,
b) guesro passo e alla base di Srrabone XV!!, 2, 2 (per il rramire di
Arremidoro) e di Diodoro !!!, 8, 6,
c) Agararchide riprendeva la descrizione di guelle popolazioni nel libro V
del Mor loo, e cio non srupisce, visro il cararrere di approrondimenro
monograrico dell`opera: le parole inrrodurrive sono simili a guelle
urilizzare nell`Ato, ma non le medesime,
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
146
d) Diodoro !!!, 14, 6 non d conro di guesre parole inrrodurrive perche ha
gi rrascrirro in alrra sede e a breve disranza (!!!, 8, 6, appunro) guelle
inrormazioni, si limira dungue a una inrroduzione piu generale.

`1. PELSLNTAZ!NL DLCL! !TT!IAC!
Iozio 250, 449a 17-28 Diodoro !!!, 15, 1-2
a. !l popolo piu grande
Totfo oc fo cvo cci cv otfc
oci otfc mqo otf' oq
cvfcvot xofooxctq toqoqqv
otociov, cofi oc fmv tooimv,
m cvioi qooi, ciofov

b. ! luoghi degli !rrioragi
oo oq Atfoimv, oi fov sootov
uov xototxouotv, ov fq
coq otpcpqxc
ouxstso0ot 0ooffq, cqi
fq `Ivoixq xoi Isgmoto, cfi
oc Kogovto xoi Hcqomv xoi
fmv foi ciqqcvoi cvcoiv
toxcicvmv vqomv, i0toqooi
ovfq xofoixotoi
1. 1. 1. 1. Hcqi qmfmv oc fmv
`I0toqomv cqotcv fmv
xototxouvtmv fqv oqoiov fqv
oo Kogovto xoi Isgmoto
cm tmv sootmv tou uou fot
xofo fov `Aqopiov xoov
ioqtcvot, o ci fqv coociov
ovqxmv oiofov oioofqo otoiv
qciqoi nsgtxststot qo fov
cxotv, fq cv to fq
ctooiovo `Aqopio, fq o' to fq
Tqmootfixq.
c. Nudir
uvot cv ovfc otfoi, tvo
oc sovts to uvotxo, xoivqv
oc tsxvmv cvcoiv,
2. 2. 2. 2. Totfmv oc fmv poqpoqmv fivc
cv uvot fo oqoov piotvfc
xoivo souot to uvotxo xoi
fo tsxvo oqoqoim foi fmv
0qcofmv ocoi,

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
147
d. !l bene e il male
cfi oc qovq sv xot novou
quotxqv covfc vmoiv,
otogmv s xot xomv otoc fqv
coiofqv cioqcqocvoi
svvotov.
qovq s xot novou tqv
quotxqv ovov ovfiqiv
oiotcvoi fmv otogmv xot
xomv otociov opovotoiv
svvotov.

a. a. a. a. Le inrormazioni sull`enrir e l`arrerrarezza di guesra popolazione
non compaiono in Diodoro.
b. b. b. b. Srando alle norizie rornire da Agararchide, a buon dirirro guesra
popolazione era considerara la piu grande, essendo dirrusa in vari luoghi
lungo le cosre del Colro Arabico (l`arruale Mar Eosso) e del Colro Persico.
Una divergenza rra Iozio e Diodoro e nella seguenza dei luoghi geograrici
cirari: in Iozio si parre dagli esrremi recessi del Colro Arabico, per
spingersi poi rino alle cosre orienrali del Colro Persico, menrre in Diodoro
l`ordine e esarramenre inverso, e per di piu in guesro aurore manca il
rirerimenro agli Aurei, alrrimenri a noi nori solo da Plinio il vecchio
(^oturo/t Httorto V!, 158 e 167-68).
c. c. c. c. Al di l del paragone con le greggi, assenre in Iozio, la dirrerenza
e nel predicarivo di fo tvoixo: parrebbe prereribile il xoivo di
Diodoro al tvo di Iozio, che risperro a guanro appena derro non
aggiunge che un`accessoria enrasi sulla nudir di guesre genri, Iozio
recupera la norizia della vira in comune solo a riguardo dei rigli.
d. d. d. d. Tesri eguivalenri.

`2. LA CATTUEA DL! PLSC!
Iozio 250, 449a 28-449b 9 Diodoro !!!, 15, `-5
a. Dove gli !rrioragi non possono abirare
Totfoi oc fo cv oipo0q ovf'
cofi qo fov piov oofqio,
oqoqoim oc fo oqoxcicvo

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
148
oxqoi qooi 0qqov oq otfc
i0to otf' oot cvot [***]
ooioo0ot ooqofcqov
oqooiomoiv q foiooc cqoo.
b. Narura delle scogliere
Ai oc otxqost ooiv cxxcivfoi
foi ciqqcvoi nogo to
goto, oi xoi xotoo
o0sto cotoi xoi qogoo
ovmoou xoi otsvou
oumvo xoi oxoto sxtgono.
Ov qo fqv gstov
toxcicvmv oixcim, ovo0ccvoi
cfqot otfooci ci fq
xoiio oiovci fivo oqoiot ***

`. `. `. `. To oc otxqost cotoiv otx
om0cv fq 0ooffq nogo to
goto, xo0' o cioiv ot ovov
o0stot xotos, oo xoi
qogos ovmoot xoi otsvot
ovfcm oumvs oxotot
sxtgonot to fq qtocm
oiciqcvoi. Totfmv oc fq gsto
fmv cmqimv cqtxofmv
oqoovfm, fo cxfqoo xoi
oicooot otxcmxooi i0oi
cooi, oi' mv mocq oixftmv
fqv 0qqov fmv i0tmv oiotvfoi.
c. Merodo di pesca
Otov otv cx coot q
nqugt snt tqv sgoov
qsgotto (o notst t cxoofq
qsgo, qo mqov cvvofqv fc
xoi fqifqv), q sv 0ootto
nooov tqv gotov
sntxountst, otvoootoo cx
fot oqot qo fqv qovo pio xoi
fmv t0umv otx oiot, oi fcm
cv sv tq nogoto svouot,
voq ogtv novmsvot nsgt
to unouost snov oc ot0i
ovootq fo fq onmtsm, to sv
ugov to tmv t0mv xot tmv
4. 4. 4. 4. Otov oq q nqugt fq
0ooffq snt tqv sgoov
qsgqtot opqm, o notst t tq
qsgo cqi fqifqv xoi cvofqv
oiofo m mqov, q sv
0ootto nooov tqv gotov
sntxuouoo xountst, xoi
opqm xoi om xtofi
otvooxoici qo fqv cqoov
oiofov q0o ovfoimv t0umv,
oi fo cv qmfov sv tq nogotm
svouot, voq ogtv
novmsvot nsgt to unouost
xoi fo xoimofo snov o' o fq
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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qogomv onoggst ci fov
ciqcqq xoi xofcciovfo
foov, ot ' t0us sv tot
xotmootv unostnosvot
cfoiov 0qqoo xoi fqoqq
ivovfoi foi i0toqooi.
onmtsm c0q qovo, to sv
ugov cx fot xof' oiov to tmv
xcmocvmv t0mv xot
qogomv onoggst, ot ' t0u
sv tot xotmoot
xotostnovtot.
5. 5. 5. 5. Kofo oc fotfov fov xoiqov fo
q0o fmv cmqimv cfo fcxvmv
xoi tvoixmv ci fo qoio
o0qoicfoi xo0ocq oq' cvo
xcctoofo. Eiocvmv oc fmv
poqpoqmv ci fo xofo cqo
otofqofo, qo fot ioiot
cxoofoi foot cfo poq
coioiot qcqovfoi, xo0ocq
oiqvioiot fivo xtvqio
ccfmxtio.

a. a. a. a. Delle osservazioni rarre in aperrura non vi e rraccia in Diodoro, o
rorse rurro e riassunro in otx om0cv fq 0ooffq, il passo di Iozio,
invece, segnala come non molro pescose - o meglio, rorse, non adarre alla
pesca - le acgue delle grandi spiagge e delle cosre che sprorondano
rapidamenre (fo cv oipo0q: verosimilmenre dirupare e con acgue
subiro proronde, guindi di dirricile accesso). Daro che guesre parole di
Iozio non rrovano corrisperrivo ne in Diodoro, ne in alrro aurore, e non
essendoci nessuna ambiguir di signiricaro, non e chiaro sulla base di cosa
il copisra di M abbia congerruraro - a guanro pare - un salro dallo
sresso allo sresso: a parrire da cvot nel manoscrirro M 5 righe sono
lasciare in bianco, e dopo di esse il resro riprende riperendo la parola
cvot. !l ms. A non presenra alcuna anomalia o dirricolr di lerrura.
b. b. b. b. Per guanro riguarda la descrizione delle scogliere, in Iozio c`e
un chiaro caso di sempliricazione arruara arrraverso l`omissione di parole
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150
superrlue al signiricaro: la rrase scogliere preo /e quo/t ci sono non o/o
proronde incavarure, mo onc/e dirupi irregolari, gallerie comp/etomente
coperre, eporote noturo/mente do rormazioni conrorre (Diodoro) viene
ridorra a un semplice elenco.
uanro alla preparazione delle rrappole per i pesci, il resro di Iozio
e chiaramenre insurricienre, sravolra gi dal punro di visra sinrarrico-
grammaricale, visra la mancanza per lo meno di un verbo di rorma rinira.
Dererminanre e il conrronro con Diodoro, dal guale apprendiamo che gli
!rrioragi osrruiscono i cunicoli e i passaggi con grosse pierre, e urilizzando
guesre srrurrure come de//e rett praricano la pesca. Dungue mocq
oixftmv del resro di Diodoro rende comprensibile il roziano oiovci fivo
oqoiot. Nei manoscrirri della ltb/toteco si ripere la sressa circosranza
veriricarasi a proposiro di cvot (cr. `2a): uno spazio vuoro, sravolra di un
rigo, nel Morc r. 451, a rronre di una siruazione pacirica nel Morc. r. 450,
lascia inrendere che il copisra di M iporizzase una lacuna: sravolra pero la
congerrura, come abbiamo appena visro, rrova una giusriricazione, dara
l`incomplerezza della rrase.
c. c. c. c. Nei due resri i rermini urilizzari sono sosranzialmenre gli sressi,
ma i pochi cambiamenri sono inreressanri.
Nella prima rrase PALM 1955, p. `1, n. 2 avverre l`esigenza di
correggere qcqoifo del resro di Iozio in qcqqfoi.
L`inversione in Iozio della successione ora rerza - ora nona non
pare avere una morivazione. Si rrarra di uno di guei casi di mancanza di
precisone rormale che merre in luce l`originaria narura di guesro resro:
delle nore di lerrura (appunri redarri rorse anche nel corso sresso delle
lezioni.).
Signiricarivo per lo srudio del processo di abbreviazione del resro
il riassunro dei due rermini che leggiamo in Diodoro, cixtotoo e
xotfci, nel solo cixotfci, che conserva il secondo verbo con la
preposizione del primo. uesro ripo di sempliricazione resruale puo essere
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
151
avvenura anche a livello inconscio, in cui la componenre ronerica ha
evidenremenre un ruolo.
!l verbo successivo orrre uno spunro ulreriore: c`e variazione della
rorma base (in Diodoro xoim, in Iozio il biu banale om), ma in rurri e
due i casi si conservano enrrambi i preverbi otv e oo (otvooxoici,
otvoootoo).
Le parole di Diodoro una guanrir incredibile di pesci
eguivalgono in Iozio a non pochi pesci, non e il solo caso di lirore nel
capirolo 250, PALM 1955, p. 29 la considera una cararrerisrica dello srile di
Agararchide, ma non e da escludere che sia dovura a Iozio (cr. anche `4a,
`4b, 58a).
Della non chiara espressione ci fov ciqcqq xoi xofcciovfo
foov in Diodoro non vi e corrisperrivo: come nel caso di xofctocvq
ci ct0ciov foqv in 27b, porrebbe rrarrarsi di parole di commenro
derivanri dall`arrivir di lerrura e analisi dell`opera nella cerchia roziana
(sul ruolo del greco bizanrino cr. tn/ro, cap. V!!!, 6.`).
La rrase conclusiva in Iozio sembra invece un raglio sbrigarivo sulle
inrormazioni conservare da Diodoro, guesra ulreriore sezione di resro
(paragraro 5 di Diodoro) rende piu armonica la rransizione alla successiva
norizia sui pesci la cui carrura e piu impegnariva.

``. PLSCA P!U !MPLCNAT!VA
Iozio 250, 449b 9-1` Diodoro !!!, 15, 6-7
a. Tipi di pesci
`A' oi cv ooi i0tc (m
cqqcv) ctcfm
xofomviovfoi. `Eov o'
ccomoi xuvs fc xoi qmxot
ciot xoi oxogntot ougotvot
fc xoi ov fo totoutov cvo,
6. 6. 6. 6. Ei0' oi cv tvoixc cfo fmv
oiomv fot coffovo fmv i0tmv
xoi qoiov ovfo fq cqoot
otopovotooi qifotoiv ci
fqv qv, oi oc foi omooiv
oxoovfc qooqcqotoi fo
ciqo foi oio fo cc0o
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
152
otoxofomviofoi cxifotoi
oq cx fot coot
tcqcc0ci ot ovov oxogntot
xoi ugotvot xoi xuvs, oo xoi
qmxot xoi oo totouto cvo
xoi foi ocoi xoi foi
qooqoqioi.
b. Tecnica di carrura
cfo xivotvmv q otoxq
ivcfoi.
7. 7. 7. 7. Totfo oc fo 0qqio
xofooovfoi fcvixq cv omv
xofooxctq otocv covfc,
xcqooi oc oimv ocoi
xofoxcvfotvfc xoi foi
ooqqmi cfqoi cifcvovfc
ovfo oq q qcio oioooxci fqv
qtoiv, oixcim foi toxcicvoi
xoiqoi oqoocvqv qo fqv cx
fq cioo ctqqofiov.

Iozio si limira a ricordare le guarrro specie nominare e la dirricolr
di carrura, molro piu derragliaro Diodoro.

`4. PELPAEAZ!NL DLL C!L
Iozio 250, 449b 1`-`0 Diodoro !!!, 16, 1-4
a. Separazione della carne dalla lisca
Ofov oc 0qqctomoiv
oootooqofotv, stsvsxovts
snt to nstgo fo xcicvo
ngo soqgtov, ouoo
tonugou, fotfoi oc
ccqqiov govov oc ot otv
sooovts otgsqouotv ci
1. 1. 1. 1. `Ecioov o' o0qoiomoiv i0tmv
ovfooomv q0o,
stoqsgouot fot qq0cvfo xoi
ovfo ofmoiv snt tmv nstgmv
fmv cxcxicvmv ngo
soqgtov. Atonugmv ' ouomv
oio fqv fot xotofo tcqpoqv,
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
15`
fotoiv oovfo. Ei0' ofov
omvtot tq ougo xoi tov
oov oxov ostomotv cx fotfq,
o cv ooqxmoq foo oo
cxifci 0guntosvo to tqv
ciqqcvqv 0sgootov, tqv '
oxov0ov omqctotoiv otfoi, oq'
q cx ciovo foot xomvoi
occ0ci oqmvfoi.
pqotv sooovts govov
otgsqouot, xocifo tq ougo
oovosvot ostouot tov oov
oxov. 2. 2. 2. 2. Koi oi cv ooqxc
0guntosvot to tqv 0sgootov
ooifotoiv, ot ' oxov0ot
qifotcvoi qo cvo foov
cov omqov oofcotoiv,
o0qoiocvoi qcio cvcxcv cqi
q ixqov tofcqov cqotcv.
b. Lavorazione della carne
Tqv oc oogxo fmv i0tmv ci
smnstgtov otvooovfc
notouotv cxfcvm ci qovov
otx oiov, xot tovts tov
xognov tou notougou. Toutou
og oticvfo xoms cv
to nov ot oov tvstot,
oxst o' oiov quooto q
oqcoxq totv sstv. `Eov
oc ixovov qovov foi ooi
ocqomoi, ntv0to
nogoqxst oioooovfc
oiv st tov qtov tt0sootv.
Mcfo oc fotfo fo cv oogxo
ci fivo smnstgto
xofofi0ccvoi notouotv
cicm cq' ixovov qovov xot
xototoouot tov tou
notougou xognov `. `. `. `. toutou
og otvovoqmo0cvfo to nov
tvstot qqo xoms xoi
oxst fotfo xo0ocq quooto
oq' otfoi sstv totv. To oc
fcctfoiov fo xom ofq0cv ci
ntv0to nogoqxst
ftotvfc tt0sootv st tov
qtov
c. !l bancherro
Ov qgootov opotomv,
xo0toovts ctmotvfoi ovfc,
ou ngo stgov xot oto0ov,
oo ngo tqv sxootou
ouqotv xoi oqiv.
o otcfqm qgov0stoo
xo0toovts xofctmotvfoi, ou
qv ngo stgov q oto0ov
co0iovfc, oo ngo tqv ioiov
sxootou ouqotv, fqv qtoixqv
oqciv covfc fq oootocm
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
154
cqi qoqqv 4. 4. 4. 4. ovcxcifoi oq
xoi oio ovfo cfoioi qmvfoi
foictooiv, m ov fot
Hoociomvo fo fq Aqqfqo
cqov cfciqqofo.

a. a. a. a. La rrase inrrodurriva e dirrerenre, ma di signiricaro eguivalenre,
seguono due resri perlopiu corrsipondenri, con gualche omissione in
Iozio. Segnaliamo la lirore qovov oc ot otv (Iozio) per pqotv
qovov (cr. upro, `4a). L probabilmenre una modirica roziana la perirrasi
o cv ooqxmoq foo oo al posro del semplice oi cv ooqxc.
Chiaramnre un`abbreviazione e invece il verbo omqctotoiv che riassume
qifotcvoi qo cvo foov cov omqov oofcotoiv. La norizia sui
mucchi di lische si conclude in maniera dirrerenre: Iozio precisa come la
loro grandezza sia visibile da lonrano, Diodoro avverre che delle lische si
parler piu avanri.
b. b. b. b. Ancora un discrero livello di corrispondenza rerminologica,
anche in guesro passaggio individuiamo una lirore nel resro di Iozio (ci
qovov otx oiov invece di cq' ixovov qovov).
c. c. c. c. Anche gui alro grado di corrispondenza (sempliricazione di
xofctmotvfoi in ctmotvfoi). Come nel precedenre paragraro ``, la
parre rinale della norizia viene esrremamenre abbreviara, rendendo meno
mediaro il passaggio alla norizia successiva.

`5-`6. ALTEL E!SESL AL!MLNTAE!
Iozio 250, 449b `1-450a 8 Diodoro !!!, 16, 4-7
a. ! molluschi
Ofi qo fot oiqvioiot
cimvo, oi fqv oo fmv i0tmv
otfot 0qqov oqoiqotvfoi,
foiovoc fi qovmvfoi.
`Eviofc oc fqixotfov cx fot
coot ci fqv cqoov
xtivocifoi xto xoi fo qoio
cq' qcqo oo xofoxtci
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
155
Hovmcvoi oqo ooov fqv
qoiov oqoiov xoou
otvootoi (ciofoi oc
ftovotoiv, mofc foi q
iootoiv oiofov otfoi fot
cc0ot fqv tcqpoqv civoi),
mv fo xqco mov fq cvocio
ovoqqmoiv xof' cxcivo xoiqot
cotoi.
opqov, mofc qocvo otvoo0oi
foi fooi qoociciv. 5 55 5.
Aiocq xofo fotfot fot
xoiqot ooviovfc fqoqq fo
cv qmfov fot xoou
otcotoi, fqixotfot fo
cc0o mv ctqioxovfoi fivc
fcfqovoioi fo cv oq xtfq
otvfqipotoi i0ot ctcc0ci
cpoovfc, fqv o' cvfo ooqxo
xofco0iotoiv mqv, fq ctocm
otoq oqcqcqot foi
oofqcoi.
b. Le lische
Tq oc qcio fq oo fmv i0tmv
cfi fotfoi oqocvotoq, fot
ciqqcvot xoot otcotoi,
xoi fotfot qtxci fc qooqofm
xoi i0tmv fmv coooovmv
xcqooi cv oqtooi
xofo0cvfc oiofqcqotoi fq oc
cvocio otfot xofoootoq,
fotfo (m stgqtot) oiotvfoi
oifqoiv. (36) Ei oc o0' cxofcqo
otfot oifqoi cicici, oo
ovfo tou tmv oxov0mv omgou
to suou otfmv xot
ngooqotou cicovfc
oqoiqotoi xot' og0gov, xocifo
fo cv xofovfc ci cfqmoot
foot, o oc xotsgoosvot
oio tmv oovtmv, tot
qmsuouot tmv 0qgtmv fqv
otfqv to0sotv oovouot.
6. 6. 6. 6. `Eov oc oio fqv otvcciov fmv
vctofmv ci ciovo qovov
q0tciv otpoivq fov mxcovov,
xoi fqv cim0tiov 0qqov fmv
i0tmv cxxcioq fo fq
cqiofoocm ootvofov, ci fot
xoot, m stgqtot, fqcovfoi.
Ei oc q cx fmv xomv fqoqq
oovici, xofoqctotoiv ci tov
tmv oxov0mv omgov 7. 7. 7. 7. cx
fotfot oq cxcovfc to
suou xot ngooqotou fmv
oxov0mv oioiqotoi xot' og0gov,
xoi fo cv otfo0cv tot oouot
xotsgoovtot, fo oc oxqqo
i0oi 0qotovfc xoi
qotcqoocvoi xofco0iotoi,
oqoqoiov to0sotv sovts
tot qmsuouot tmv 0qgtmv.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
156

a. a. a. a. Non solo la corrispondenza rerminologica e piurrosro ridorra, ma
anche le inrormazioni rornire non sono esarramenre le sresse. Dove Iozio si
limira alle osservazioni sulle incredibili dimensioni delle conchiglie di cui si
parla, Diodoro conserva un daro oggerrivo, il loro peso (fcfqovoioi,
guarrro mine, poco piu di due chili). La rorrura dei gusci per mezzo di
pierre, e il sapore simile alle osrriche sono alrri dari in piu di Diodoro
risperro a Iozio. uesr`ulrimo conserva pero un espedienre lerrerario
ripico dei paradossograri, e che rimonra sicuramenre a Agararchide: il
renrarivo di risulrare piu credibili riconoscendo in prima persona il
cararrere incredibile, per chi non ne abbia rarro direrra esperienza, dei
renomeni descrirri.
b. b. b. b. La prima rrase orrre la possibilir di recuperare la lezione piu
genuina per il resro di Diodoro. La lezione ci fot xoot, m ciqqfoi,
fqcovfoi. Ei oc q e nel codice Vot. Gr. 996 siglaro V, del X!! o X!!!
secolo, menrre gli alrri principali manoscrirri (C = ^eop. upp/. Gr. 4, D =
Vot. Gr. 1`0, | = |our. 70,1) hanno solranro q oc, Lommelaer accoglie nel
resro guesr`ulrima versione. La rrase del ms. V sembra in errerri
inurilmenre ripeririva, ma il conrronro con il corrispondenre passo di Iozio
fotfo m ciqqfoi oiotvfoi oifqoiv, e parricolarmenre la coincidenza
della rormula m ciqqfoi, ne prova la genuinir.
L`ulrima parre del paragraro conserva piu coincidenze resruali rra i
due resri, risconrriamo gualche omissione in Iozio, e l`inversione di ordine
nella descrizione dei modi di rendere commesribili le lische (masricazione
e arrriro sulle rocce).

`7. US! UANT AL LLEL (1)
Iozio 250, 450a 8-16 Diodoro !!!, 17, 1-4
a. Modalir e luoghi
Hofm oc ot 0otooimfcqm
qmvfoi. `Ei cv oq tsttogo
1. 1. 1. 1. Tq cv otv qqo fqoqq fov
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
157
qsgo qo foi 0qgot
ivovfoi, xoi qo mot
ovog0got xoi qo foi
otvotoioi foi oioio oqiv
ivocvoi, t' otocvo
cqiomcvoi, to tqv
suxontov tq tgoqq tq s
nsntq ciopotoq coqmoiv
ci fqv unmgstov notou ogtv
ci fo ougguost fmv voomv,
ngo ot (xoi)fo xfqvq
nottouotv.
ciqqcvov fqoov ctoqotoi, fq
o' tqo oqoooov cotoi xoi
ovfcm oiofotcvqv fqv
qqoiv. Toi cv oq 0qgot
qooxoqfcqotoiv cq' qsgo
tsttogo, ctmotcvoi ovoqci
c0' ioqofqfo xoi foi
ovog0got mot oqot
tomotvfc qo oc fotfoi
ciioovfoi fofc foi tvoiiv
oi ov ftmoi oioooiio cvcxo,
ooq oooio ooctcvoi to
tqv suxontov xoi fqv cfoiofqfo
tq tgoqq. 2. 2. 2. 2. Tq s nsntq
qo fqv unmgstov cciovfoi
ovoqci notou ogtv, cv0o
ougguost toofmv txcmv cioi,
ngo ot oi voos fo oco
fmv 0qcofmv nottouotv.
b. La marcia
Eocqio oc q oqcio ivcfoi.
`. `. `. `. H oc oooioqio fotfmv
oqoqoio ivcfoi foi ocoi
fmv pomv, ovfmv qmvqv oqicvfmv
otx cvoq0qov, o' qov ovov
oofcotoov. Tmv oc fcxvmv fo
cv vqio oi qfcqc ovfcm cv
foi oxooi qcqotoi, fo oc
xcmqiocvo fot ooxfo oi
ofcqc, fo o' tcq cvfocfq
qovov ovfo qooci cfo fmv
ovcmv otv oioio, cqqmcvo
oqo, m ov qo fqv qoiofqv
oootoiv oqmcvo. 4. 4. 4. 4. H oq
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
158
qtoi otfmv ooioofqoqo otoo
fqv ovoqqmoiv fq cvocio
qcifoi ciofov oo0ov, otocv
fmv cciooxfmv qocmv
ciqfotoo.

a. a. a. a. Turro il paragraro e riassunro in Iozio, perlopiu con la recnica
della sempliricazione per omissione, conservando solo i rermini
principali delle rrasi. La prima proposizione, sugli alimenri solidi, e
omessa, di resre gioiose e canri disarricolari rimane solo il secondo
elemenro, cos come di abbondanza e disponibilir del cibo si sceglie
solo il primo rermine. Anche sulle unioni sessuali i rermini sono meno
numerosi nel capirolo della ltb/toteco, in guesro caso il conrronro consenre
un urile inrervenro sul resro di Iozio, e cioe l`emendamenro (proposro per
primo da Mller) di oioio in oioooiio. La rrase sulle ronri dei
nomadi in Iozio perde i rermini meno essenziali.
b. b. b. b. Per guanro Iozio spenda solo rre parole sulle modalir della
marcia verso le ronri, conserva un`inrormazione che non risulra dal ben piu
esreso resro di Diodoro (e cioe che il viaggio avviene di sera).
uesr`ulrimo conriene anche una rirlessione sulla narura di guesra
popolazione, che ririene la soddisrazione dei bisogni il massimo dei
beni.

`8. US! UANT AL LLEL (2)
Iozio 250, 450a 16-22 Diodoro !!!, 17, 4

Kofovtoovfc oc ci fo
nottotgo tmv voomv fot
xoimofo xtxm cqicofqoov,
cif' ocqcioocvoi fo ciqo ci
fqv qv xoi 0cvfc fo ovofo
Ofov oc foi tmv voomv
nottotgot ciomoi xoi fot
ofot nqgm0mot to xotto,
covcqovfoi, oi pooiovfc
oio fo poqo.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
159
poqoov ivotoiv, ot qo iov
ovovoq oqqv, oo ooxi
otfot ovootovfc.
Hqgmoovts s to xotto
fmv tqmv xo0ocq ocio, qo
0ooffov oi oomqotoiv.

!n guesro caso e Iozio che conserva maggiori inrormazioni,
spiegando come guesre genri si abbeverino con le ginoccchia piegare e le
mani sulla rerra, simili ai buoi. !l conrronro con i buoi e un elemenro di
conrinuir rra guesro paragraro e il precedenre: ne parlava Diodoro, in
rirerimenro al modo di procedere del gruppo. Si vede come i resri di Iozio
e Diodoro si inregrano connerrendosi srrerramenre.

`9. C!CL!C!TA L ASPLTTAT!VA D! V!TA
Iozio 250, 450a 22-`2 Diodoro !!!, 17, 5
a. Ciclicir
Eifo covc0ovfc, sxstvqv sv
tqv qsgov sxooto otfc
i0to otfc oot fivo sustot
xsttot s unsgsmv xot
uonvou, mofc civoi fqoov
fivo fm s0uovtt oqoqoiov
fo poqo oo oc fq cocvq
ci fqv ciqqcvqv tottov
covoci. Koi fotfo xtxm oio
piot ivcfoi qo oooiov xoi
cqivov otocvo oopcovfmv
otfmv qoofo.
5. 5. 5. 5. Koxstvqv sv tqv qsgov
otocvo suovtot, xsttot '
sxooto unsgsmv xot
uonvou xoi fo otvoov
oqcqcqq fm s0uovtt. Tq o'
cq ci fqv oo fmv i0tmv
oiv fqoqqv ovoxofotoi xoi
fotfov fov fqoov q totto
xtxcifoi oq' otfoi ovfo fov
fot qv qovov.

b. Scarsa eposizione alle malarrie
Koi vooqooi cv to tqv
onotqto tq oioifq onovtot
Oi cv otv fqv oqoiov fqv
svto tmv otsvmv xofoixotvfc
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
160
nsgtntntouot, foootfm o'
oqoiqotoiv oo fot qovot fmv
cfmv, oomcq oovmfcqov fmv
oimv cotoi fqv ovoofqoqqv.
(|ororo/o 40 Mu//er:`A' oi cv
svto tmv otsvmv fo oixqoci
covfc i0toqooi outm
xofoivovfoi.)
outm piotoi, voooi cv to tqv
onotqto fq fqoqq onovtm
nsgtntntovts,
oioqovimfcqoi oc ot fmv
oq' qiv ovfc.

a. a. a. a. Si rileva lo sposramenro di alcuni rermini. Lnrrambi i resri
conrengono i verbi ctooi e xcioi: in Iozio cxoofo e soggerro per
enrrambi, in Diodoro lo e solo del secondo, e il sosranrivo fo poqo che in
Iozio compare a guesro punro, in Diodoro rigura un po` prima (`8b). !l
concerro della ciclicir dello srile di vira di guesra popolazione e espresso
dai due in rermini non coincidenri, inolrre, Iozio aggiunge una
considerazione sulla loro spensierarezza.
b. b. b. b. La rormula di Diodoro che limira ai soli !rrioragi che abirano
all`inrerno dello srrerro le norizie rin gui rornire si rrova in Iozio all`inizio
del paragraro seguenre. La rrase sulle malarrie coincide alla lerrera salvo
per oioifq / fqoqq (rorse Agararchide aveva guesro secondo rermine,
daro che la parola oioifo era srara appena urilizzara, a guanro risulra sia da
Diodoro che da Iozio sresso, cr. `9a). uanro alla precisazione sulla
brevir della vira di guesre genri, le parole di Diodoro sono molro piu
immediare, menrre guelle di Iozio porrebbero essere rielaborare.

40. !TT!IAC! DLLLL CSTL LSTLENL
Iozio 250, 450a ``-40 Diodoro !!!, 18, 1-2

`A' oi cv cvfo fmv ofcvmv fo
oixqoci covfc i0toqooi
otfm xofoivovfoi. Ot s tqv
1. 1. 1. 1. Tot s tqv sxto fot xoot
nogotov vcocvoi om
fotfmv oqoooofcqov civoi fov
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
161
sxto nogotov xcxfqcvoi
ogo cv cvoccm foiotfq
sunogouotv, ugou o' om ot
ocovfoi. Hgoosvsxosvot oc
tov t0uv suov, mofc txgov
civoi tmv mmv tqv
nogooqv, ou otov ofov
sntqtouotv, o' ous svvotov
souot fot cvot, qcqotoi oc
otm ocq otfoi on' ogq q
tuq oqoocomxcv.
piov otpcpqxcv, m ov ooiov
covfmv xoi oo0q fqv qtoiv.
`Ao oq fmv oixotcvmv fomv
ci fqv cqqov to fq ftq
cxfcfoiocvoi fq cv oo fmv
i0tmv ogo sunogouotv,
ugov oc fqoqqv otx ciqfotoi.
2. 2. 2. 2. Hgooqsgosvot oq tov
t0uv suov, txgov covfo
tmv mmv tqv nogooqv, ou
otov tqov fqoqqv sntqtouotv
ofot, o' ou' svvotov
souot ofcqotoi oc fqv s
ogq oioifov to fq tuq
otfoi qooxqqm0cioov,
ctooioviov qotcvoi fqv cx fq
cvocio otfot fot totvfo
tcoiqcoiv.

!n guesro paragraro la ripresa dei rermini principali si unisce, in
Iozio, a una complessiva conrrazione del resro, che conserva solo
l`essenziale: e cos la considerazione che lo srile di vira di guesro gruppo di
!rrioragi e ancora piu srraordinario (oqoooofcqov) cade, la coppia
tqov oc fqoqqv e ricondorra al solo ofov, l`osservazione rinale sulla
serena accerrazione della propria sorre e molro piu sempliricara.

41. !NCLNU!TA DLCL! !TT!IAC!
Iozio 250, 450a 41-450b 11 Diodoro !!!, 18, `-6
a. Lsplorarori e loro rapporri con le popolazioni

`. `. `. `. To oc ovfmv oqoooofofov,
oo0cio foootfov tcqpootoi
ovfo mofc q qooim
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
162
iofct0qvoi fov oov. Koifoi c
ooi fmv o' Aitfot
covfmv oio fq `Eqt0qo
0ooffq coqoi cqi fot vtv,
ooxi qoocctxofc qo
fqv fmv `I0toqomv mqov,
cqotvfoi otqmvo foi tq'
qmv ciqqcvoi cqi fmv oo0mv
ov0qmmv. 4. 4. 4. 4. Koi o fqifo oc
Hfocoio, o qiofiq0ci cqi
fqv 0qqov fmv ccqovfmv fmv
cqi fqv mqov fotfqv ovfmv,
ccccv cvo fmv qimv, ovoo
Eiiov, xofooxcocvov fqv
mqov otfo oc cfo fq
oqoffotoq oqqio
ooofoci oxqipm, m qqoiv
`Ao0oqioq o Kvioio
iofoqioqoqo, cqfooc fo xofo
fqv oqoiov c0vq. 4qoiv otv fo
fmv oo0mv Ai0iomv c0vo fo
otvoov ofm q qqo0oi, qoc
fqv qtoiv otfmv ciqfciv oio
fo qociqqcvo oifio. 5. 5. 5. 5.
Ko0oot o' ooqoivcfoi qf' ci
otoov cqco0oi qo fot
ooc0vci, qfc fo cvov fq
ocm fmv qoocovfmv xivciv
fot cmqiot, o' cpcovfo
ofcvm oo0ci cciv xoi
oxivqfot fo oio0qoci, m ov
qocvo oqovfo.

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
16`
b. Aparia verso il male
Ofi fot cv foi ciqqcvoi
fooi oixotvfo qqoi qo foi
ciqqcvoi cfi qoc qo fo
ciofo fmv oq' qiv ocivmv
ooiov qiv cciv fqv cvvoiov.
Outs og oioqqov xof' otfmv
coiqocvov qctciv, otfc
qoqoxiom sgs0tso0ot,
otfc fot q ooovfo tot
nooouot ouvoovoxtstv o'
ci fi cvoifo cqi otfot c
ooqtmv foiotfov, snouot
sv otfoi otsvm ci fo
ivocvov xoi to xsqoo
txvo tovsuouot, fmv oc
ci0iocvmv ov0qmm qo
ov0qmov otoc fqv coiofqv
oiooooiv cvvoiov.
Outs og iqo oooocvot
fivo xoi xofoqcqovfo
tccqtov, ot0' tpqiv otoc
qo tocvovfc qgs0tovto,
fo fc q0o ot ouvqovoxtst
tot nooouotv, o' cviofc
fcxvmv q tvoixmv oqoffocvmv
cv oq0ooi oo0ci foi
oio0cocoiv ccvov, otociov
cqooiv oqq q oiv ccot
oioovfc. 6. 6. 6. 6. Ko0oot oc foi
cxqxfixmfofoi ocivoi
cqiifovfc qqcoioi oiccvov,
snovts sv otsvm ci fo
otvfcotcvo, tot s xsqoot
oq' cxoofo tovsuovts.
c. Assenza di un linguaggio verbale
O0cv (qqoiv o otqoqct)
cmc voim qoc oqoxfqqo
ctvmofov cciv otfot, c0iom
oc xoi vctofi, qoi fc xoi
tqttxq qmost oioixciv
ovfo fo qo fov piov.
Aio xoi qooiv otfot oiocxfm
cv q qqo0oi, tqttxq oc
qmost oio fmv ciqmv
oiooqoivciv cxoofo fmv qo
fqv qciov ovqxovfmv.

a. a. a. a. Turra la prima sezione sparisce in Iozio senza lasciare rraccia. Si
rrarra di un passaggio piurrosro imporranre, perche da esso si ricava che
Agararchide avesse accesso alle relazioni di viaggio degli esplorarori
(Simmia, in guesro caso) inviari dai Tolomei nelle regioni meridionali.
b. b. b. b. La rrase di aperrura del resro di Iozio porrebbe essere dovura al
recensore (in Diodoro il nuovo argomenro e sraro gi inrrodorro a inizio
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
164
paragraro, con la considerazione sull`oo0cio degli !rrioragi). La
corrispondenza resruale riprende con Otfc oq, ma la rrarrazione roziana
e ancora una volra piu essenziale, e c`e piu rielaborazione risperro ai
paragrari sinora analizzari. La considerazione conclusiva in Iozio non
ranno mosrra di aver la benche minima cognizione dell`usuale modo di
rapporrarsi dell`uomo con l`uomo pare aggiunra da Iozio rorse per
recuperare in una rrase il senso generalissimo della sezione precedenre
(41a).
c. c. c. c. ui la rielaborazione predomina sulla ripresa resruale (che si
limira a due sole parole). Da norare la convivenza, nell`esrrarro roziano,
della prima persona di Agararchide (cmc voim) con la rormula qqoiv
o otqoqct: si rrarra di una cirazione esplicira. Diodoro usa un modo
piu indirerro e generico (Schneider ha pero proposro l`emendamenro di
qooiv in qqoiv), rorse prendendo le disranze da una congerrura (voim)
della sua ronre.

42. !TT!IAC! !N PACL CN LL ICHL
Iozio 250, 450b 12-19 Diodoro !!!, 18, 7

Ofi qqoi, qoiov fmv ooimv
i0toqomv oi xofoixotvfc,
mocq ooqopofmv oovomv
cfot fc0ciomv otfmv fc xoi fmv
qmxmv, otfc otfoi fo qmxo
oivovfoi, oto' t' cxcivmv otfoi
pofovfoi, oo xoi oqmv
0qgo ovcipotctfot fm
0qqooovfi cxofcqov cvo
ouvtqgst, xoi otvovoofqcqovfoi
otfm oqoi m oi ov
ctqc0cicv qo ov0qmot
otpiotvfc ov0qmoi.
7. 7. 7. 7. Koi fo ovfmv 0otooimfofov,
qmxot foi cvcoi fotfoi
otvoiofqipotooi 0qgov
oiotvfoi fmv i0tmv xo0' otfo
oqoqoim ov0qmoi. Ooim
oc xoi cqi fo xoifo xoi
fcxvmoci xoi fqv fmv
cvvq0cvfmv ooqociov ciofq
iofci fo cvq qqo0oi fotfo
qo oqo mqi oq
ooixqofo ooqtoi moi q
otvovoofqoqq ivcfoi cf'
ciqqvq xoi ooq ctopcio.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
165
Otfo cv otv o pio, xoicq mv
oqoooo, cx ooimv qovmv
tstqgqtot foi cvcoi fotfoi,
cifc c0iom oio fov qovov cifc
ovoxoio qcio oio fo
xofcciov qqoocvo.

Anche in guesro caso c`e rielaborazione, con una preoccupazione
riassunriva che porra Iozio a sisremare rurri i concerri in un`unica rrase.
Eisconrriamo una dirrerenza di rondo: in Iozio la popolazione di
cui si parla obtto net pret degli !rrioragi che non pariscono la sere, in
Diodoro risulra che siano proprio guesre ulrime genri guelle che vivono in
pace con le roche.

4`. AL!TAZ!N! DLCL! !TT!IAC!
Iozio 250, 450b 20-27 Diodoro !!!, 19, 1-4
a. !nrroduzione

1. 1. 1. 1. Oixqocoi oc fo c0vq ot
ooim [foi `I0toqooi]
qqfoi, qo oc fo fq
cqiofoocm ioiofqfo
oiqocvoi cpiotoi.
b. Crorre
Ofi fmv i0toqomv, qqoiv, oi
cv oxqvmooi foi onqotot,
ot fcfqocvoi qo coqpqiov
oio fo vimoc, oo foi
ocofqocvoi otfqv, qmvfoi
Tivc cv oq cv onqotot
xofoixotoi xcxicvoi oiofo
qo fo oqxfot, cv oi
xofototoiv cotfot oio fc fo
po0o fq oxio xoi oio fo
cqivcotoo otqo fo cv oq
qo coqpqiov vctovfo, foi
ivoi oqoqoiov covfo fqv
0cqooiov, oqooifo foi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
166
ov0qmoi cofi oio fqv fot
xotofo tcqpoqv.
c. Capanne di cosrole di balena
oi oc to foi fmv i0tmv
nsugot, quxto cipoovfc
otfoi
2. 2. 2. 2. Oi oc fmv qo oqxfov
oqoimv vctovfmv ooviovfc
o0qoiotoi fo nsugo fmv cx
fot coot cxifovfmv
xqfmv fq oc fotfmv ooicio
oq otoq, xofocovfc c
cxofcqot cqot xtqfo qo
oqo vcvctxtio, fm
qooqofm quxst fotfo
oiocxotoi. Excoocvq otv
fq xooqo, cv fotfq fo
poqtfofov fot xotofo
ovootovfoi, fq xofo qtoiv
qcio otfooiooxfov fcvqv
tqqotcvq.
d. Eipari di alberi inrrecciari
oi oc fo tmv sotmv xoqtqo
oqoi otvofovfc cifo
qmvfoi oxqvmoot. Tqv oc
foiotfqv coiov xognov qcqciv
qqoi xootovotxm xogum
qoocqcqq.
`. `. `. `. Tqifo oc fqoo cofi foi
`I0toqooi fq oxqvmosm
foiotfo. Eotot qtovfoi ovt
ooi cqi fot foot fotfot,
fo cv cqi fqv qiov cotooi
qooxtocvo fq 0ooffq,
txvoi oc foi qtmooi, fov oc
xognov ooiov cotooi fm
xootovotxm xogum. 4. 4. 4. 4. Totfo
oqoi otcxovfc xoi
otvcq oxiov oiotvfc
ioiootooi oxqvoi cpiotoiv
oo oq cv q xoi 0ooffq
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
167
oiofqipovfc cifcqm
oicootoi, fov cv qiov
qctovfc fq oio fmv oxqcovmv
oxio, fo oc qtoixov cqi fot
foot xoto fq otvcci fot
xtofo qooxtoci
oioq0otcvoi, foi oc cqivooi
fmv ctxoiqmv ovcmv ci
qoofmvqv oovfc fo omofo.

Solo i rermini che indicano i vari ripi di dimora sono in comune nei
due resri, per il resro Iozio srringe al massimo. Si perdono le rormule
inrrodurriva (sezione o) e conclusiva (sezione e), e si danno solo le
inrormazioni essenziali (anche un rermine specirico come xqfmv si
generalizza in i0tmv). !n un simile processo di rirormulazione si
producono anche rrasi piurrosro ambigue, vuoi per la condensazione del
resro, vuoi per il rilrro della lingua bizanrina: le due norizie, disrinre in
Diodoro, che le grorre dove abirano gli !rrioragi sono rivolre a nord e che e
per loro necessario ripararsi dal calore in Iozio vengono ruse in un`unica
rormulazione (sezione b): grorre non rivolre a sud, a causa del calore, ma
girare dall`alrra parre risperro a esso (rraduzione lerrerale).

44. AL!TAZ!N! DLCL! !TT!IAC!: LL CALLLE!L
Iozio 250, 450b 27-41 Diodoro !!!, 19, 4-5
a. Iormula di passaggio
To oc tstogtov fmv i0toqomv
cvo fqv oixqoiv cci foiotfqv.
Pqfcov o' qiv xoi cqi fot
tstogtou cqot fq oxqvmocm.
b. Cosrruzione delle gallerie
`Aot [Mviot Mller qogto
onsto sx tou novto otmvo,
ogst oqoqoio, osomgsutot,
5. 5. 5. 5. Ex oq tou novto otmvo
osomgsutot fot viot qogto
onsto, ogst oqcqcqq
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
168
xoi o otfo to fot
qoopoovfo oci xuoto
oxqqm nsntqsvo, mofc
oocvot oxot xoi iov qtoiv
covfo oio fqv iiv xoi
ounoxqv tq oou qocv
oqoooociv. Eifo unovoou
otfoi ovgoqxst oguttouot,
tov sv xoto xoguqqv oxov
smvts mtqmo0oi xoi ofcciv
oio fq ciqqcvq otvococm, cx
oc fot xofm0cv cooqot
nogoqxst oumvo
xotooxsuoosvot, ngo
oqou novto0sv
ouvtstgqsvou,
otfo to fq otvcot fot
xuoto qq nsntqsvo
fqv qtoiv cci ofcqcviov xoi
ounsnssvqv om. `Ev
fotfoi otv foi ovoofqooiv
unovoou ovgoqxst
oguttovts, tov sv xoto
xoguqqv foov smot ofcqv,
xofm0cv o' oumvo nogoqxst
xoi ngo oqou
ouvtstgqsvou
xotooxsuoouotv.
c. Urilizzo
cv oi fcm cv fivc [fivo
Mller fo qo fov ovcov
qmfioovfc ootoiv qotiov,
cov oc qtqi cc0q, fo
qo fqv oqov, m xoi
qociqqfoi, oqooxctoovfoi.
`Ev oc fotfoi ovotovfc
cotfot otot
xofooxctootoi, xoi xofo fo
cixtoci fmv xtofmv
cxqomvfc cqi fqv 0qqov fmv
i0tmv ooootvfoi ofov oc
omfi cvqfoi,
xofctmqoocvoi fo qq0cvfo
otqctotoi oiv ci fot
qociqqcvot otmvo.

a. a. a. a. Una rrase che inrroduce la descrizione al guarro e urimo gruppo
di !rrioragi, presenre sia in Iozio che in Diodoro, verosimilmenre doveva
essere anche in Agararchide.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
169
b. b. b. b. Si risconrra nuovamenre un numero considerevole di
rispondenze rerminologiche, rurravia l`argomenrazione in Diodoro pare
piu piana.
c. c. c. c. Un caso parricolare: non risconrriamo nessuna coincidenza
rerminologica, anche se il concerro che i due resri illusrrano e palesemenre
lo sresso. Turravia, il resro di Iozio, piu conciso, non e immediaramenre
comprensibile, parricolarmenre nelle parole fcm cv fivc fo qo fov
ovcov qmfioovfc (su fivc invece che fivo cr. upro, p. 87, n. 90).
Scomponendo l`inrera rrase in enrrambi gli aurori, e merrendo in relazione
i singoli componenri, rileviamo che guella espressione dovrebbe avere il
signiricaro rinrrescandosi, che errerrivamenre porrebbe essere conservaro
dal rirerimenro al venro.

IZ! D!DE
1 cv oi 1 cv oc fotfoi
2 fcm cv fivc fo qo fov
ovcov qmfioovfc
2 ovotovfc
3 ootoiv qotiov, 3 cotfot otot
xofooxctootoi,
4 cov oc qtqi cc0q, 4 xoi xofo fo cixtoci fmv
xtofmv
5 fo qo fqv oqov, m xoi
qociqqfoi, oqooxctoovfoi.
5 cxqomvfc cqi fqv 0qqov fmv
i0tmv ooootvfoi
6 [manca
6 ofov oc omfi cvqfoi,
xofctmqoocvoi fo qq0cvfo
otqctotoi oiv ci fot
qociqqcvot otmvo.

Turravia non rrova spiegazione 1) cosa indichi di preciso
l`espressione fo qo fov ovcov, 2) se rale espressione sia da merrere in
relazione con il successivo fo qo fqv oqov, `) come sia da inrendere il
rirerimenro alla luce espresso da qmfioovfc.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
170

45. ASSLNZA D! CULT! DL! MET!
Iozio 250, 450b41-451a` Diodoro !!!, 19, 6

Tot cvfoi c tssutmvto
otfmv otocio oiotoi
qovoio, oo0q qo fov cx
ooq ccov xcxfqcvoi fqv
vmqv to xot xcio0oi
sggtsvou smotv, cm ov
omfi cicvocvq tgoqqv st
tqv 0ooooov xoioq fotfot
tot t0uotv.
6. 6. 6. 6. Tot oc tssutqoovto
0ofotoi xofo cv fov fq
omfcm xoiqov smvts
sggtsvou, ofov o' q qtqi
cc0q, qifotoiv st tqv
0oottov fo omofo. Ato xot fqv
ioiov foqqv tgoqqv tmv t0umv
oiotcvoi xtxotcvov
ioiofqom fov piov cotoi oq'
oov fov oimvo.

! rermini rondamenrali si rirrovano nei due resri, rormulari come al
soliro in maniera dirrerenre. Per di piu, i due aurori pongono l`accenro su
due concerri diversi: Iozio parla di pier (cco) di cui gli !rrioragi
sarebbero sprovvisri, non curandosi dei corpi dei loro morri, lasciandoli in
balia della marea. !n Diodoro non e esarramenre cos, gli !rrioragi /onno
curo che al sopraggiungere della marea i corpi siano rrarri in mare: non e
disinreresse, e neceorto che cio avvenga, perche in gualche modo cio
risponde a una sorra di rilosoria o religione narurale dell`armonia e ciclicir
della carena alimenrare. !l rirerimenro ai corpi che vanno in pasro ai
pesci - che rra l`alrro in Diodoro conserva il gioco di parole
foqqv/fqoqqv con ogni probabilir gi nel resro di Agararchide
5
- non
serve dungue a rimarcare il cararrere selvaggio di guesra popolazione
(come si sarebbe porrari a rare sulla base del resro di Iozio), ma a merrere
in evidenza la semplice perrezione delle leggi narurali, nonosranre la loro

5
!n proposiro PALM 1955, p. `1 osserva: Solche srilisrichen Zge sind der
Sprache des Diodoros [... ziemlich rremd.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
171
apparenre crudelr. Tale ripo di rirlessione e sicuramenre dovura a
Agararchide, ernograro e naruralisra non esrraneo alle considerazioni
rilosorico-morali che scaruriscono dall`osservazione degli usi e cosrumi di
popolazioni cos dirrerenri da guelle del mondo civile.

46. E!C!NL L PEVLN!LNZA DLCL! !TT!IAC!
Iozio 250, 450a 4-16 Diodoro !!!, 20, 1-`
a. !naccessibilir dei luoghi
Ofi qqoiv cvioi fmv oo fq
0ooffq oifotcvmv cfo fmv
omv xoi fotfo cciv
oqoooofcqov xoi ci oixqv
xofomqqooi iofiv ot qooiov.
Otfc oq o0cv ci fov mqov, cv
m oixotoiv, oqixovfo, cofiv
civmvoi, otfc om, iooq cv
cfqo ovm0sv ccctcvq, cx
oiot oc xqqvmv
oqotgousvmv to nogoou,
fqv oc ocvovfi ooov [fot
coot] ogtovto, o xot
nsq sv s0stv ovfcm (m
ciov) ouvotov, ostot o'
ooim ooqio tmv nog' qtv c
ioot ooqov.
1. 1. 1. 1. Ev oc cvo fmv `I0toqomv
foiotfo cci fo oixqoci mofc
oqv ooqiov oqcco0oi foi
fo foiotfo qiofiotcvoi
qfciv cv oq ooxqqvoi
qoqoi xo0ioqtvfoi fivc, ci o
c oqq qv ootvofov
oqopociv fot ov0qmot,
ovm0sv cv ccotoq cfqo
tqq xoi ovfoo0cv oofoot,
cx oimv oc xqqvmv oqooifmv
uqotgousvmv to nogoou,
fqv oc oiqv ctqov fot
coot ogtovto, o nsq sv
ts0stv ouvotov, ostot oc
ot qmvfoi fo oqoov, notmv
fc tmv nog' qtv toqotoiv
ovcvvoqfoi.
b. Aurocronia
Totfmv oc tqcofmfmv, qqoi,
oiov ciciv m ot0icvci cioi,
vqqv fot qmfot ocqofo ot
opovfc, ost oc unogovts, ov
fqoov svtot fmv xootcvmv
2. 2. 2. 2. Toiotfq oc ooqio cqi
otfot otoq, tocicfoi cciv
otfo0ovo otfot unogstv,
oqqv cv fot qmfot cvot
qociov coqxofo, ost o' c
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
172
mqioovfo qtoixmv. oimvo covofo, xo0ocq svtot
fmv qtoioomv cqi ovfmv fmv
qtoioootcvmv ocqqvovfo.
c. Credibilir delle spiegazioni reoriche

`. `. `. `. `Ao oq cqi cv fmv
foiotfmv ovcqixfot fq civoio
qiv otoq otocv xmtci fot fo
ciofo ooqqvocvot coiofo
ivmoxciv, m ov fq cv foi
ooi i0ovofqfo fqv cv oxoqv
ci0otoq, fqv o' oq0ciov
otoom ctqioxotoq.

a. a. a. a. La norizia si apre, come piu volre accade in Agararchide e nei
paradossograri, con l`anricipazione del cararrere srraordinario e incredibile
di guanro si sra per dire. Tale dichiarazione pero e conservara in rermini
diversi nei due resrimoni: Iozio dice che a guesro daro srando alla logica
non e racile accordare credibilir, Diodoro dice che esso merre in
dirricolr chi voglia rare accurare ricerche. Nella successiva descrizione ci
sono piu rermini conrronrabili, per un`espressione Diodoro chiarisce il
resro roziano che, nell`abbreviare, ha omesso un rermine indispensabile
alla comprensione: inrarri in fqv oc ocvovfi ooov oqiovfo si perde il
soggerro del genirivo assoluro che nel corrispondenre resro di Diodoro e
il mare (fqv oc oiqv ctqov fot coot oqiovfo).
b. b. b. b. Daro che gli !rrioragi non possono essere giunri in nessun modo
in guesri luoghi, non resra che dire che sono aurocroni: il concerro e
rormularo alla sressa maniera nei due aurori, ma con rermini non
coincidenri, anche i rermini in cui si esprimerebbero i naruralisri (che sono
qtoixoi in Iozio, qtoioooi in Diodoro) per derinire guesra
popolazione non sono esarramenre gli sressi: oci o' c oimvo covofo,
dice Diodoro, menrre Iozio, in maniera piu sempliricara, oci oc
toqovfc. La derinizione piu redele al resro di Agararchide sar
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
17`
probabilmenre guella conservara da Diodoro: oci riassume oci c oimvo,
e toqovfc sar rorse inrrodorro gui da Iozio per inconscia
conraminazione con la rrase precedenre, come avviene in piu di un caso,
inrarri, rermini che in Iozio risperro a Diodoro risulrano omessi per
abbreviare (in guesro caso toqciv), riarriorano nella rrase successiva o a
sosriruire parole che in guel conresro hanno signiricaro simile (in guesro
caso covofo), oppure adarrandosi al nuovo conresro.
c. c. c. c. L`aurore e consapevole della dirrerenza che inrercorre rra una
spiegazione credibile e la verir: daro che guesra considerazione e assenre
nel resro di Iozio, non e possibile capire se essa rimonri a Agararchide (e
in guesro caso rienrrerebbe rra gli espedienri del paradossograro per
accarrivarsi la benevolenza e la riducia del pubblico), o non sia invece un
giudizio di Diodoro, in gualche misura una presa di disranza dalla ronre da
cui gui il suo racconro dipende.

47. LL !SLL DL! MANC!ATE! D! TAETAEUCHL
Iozio 250, 450a 17-451b 1 Diodoro !!!, 21, 1-5
a. Descrizione delle isole
Ofi fmv ofcvmv ccxcivo, qqoi,
fmv otxciovfmv fqv fc
`Aqopiov xoi fqv ocvovfi
mqov, vqoot xstvtot ooqooc,
tonstvot oooi, txgot tm
ss0st, to nq0o ot0qfoi,
xognov ot0cvo cvvmooi qo
fov piov, outs qsgov outs
ogtov, ocotooi cv fq
ciqqcvq qciqot ofooiot m
cpooqxovfo, fcfqocvoi oc
qo fo ooxotv coo
oqcxfcivciv fqv `Ivoixqv xoi
1. 1. 1. 1. Pqfcov o' qiv xoi cqi fmv
xootcvmv Xcmvoqomv, ov
fqoov cotoi fqv oqv oio0coiv
fot piot. Nqoot oq cioi xofo
fov mxcovov qoiov fq q
xstsvot, ooi cv to nq0o,
txgot oc tot ss0sot xoi
tonstvot, xognov oc ou0' qsgov
out' ogtov cotooi. `Ev fotfoi
oio fqv txvofqfo xuo sv ou
tvstot, tou xumvo
0qotocvot cqi fo oxqo fmv
vqomv,
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
174
Icoqmoiov. `Evfot0o xuo sv
ou tvstot, o' oq (cv) oq
qoxo0qcvq tov xumvo foi
oxqmfqqioi opovci ocqmv oc
fov oqiofov ooxotoiv cciv.

b. Le rarrarughe
Totfo ov0qmoi xofovcovfoi
oqi0m cv otcfqoi, mvfc oc
piov foiotfov. `Ev fm oqqxovfi
coci, fqoci xoi cicqim
toqovfi fccm, ivcfoi fm
ofci xoi fm ss0st nq0o
oiofov smvmv, o 0oottto
ovfc voiocv. Autot vuxto
cv cv fm u0m vcovfoi, qsgo
oc ci fqv cv foi vqooi qotiov
xoi oqvqv oqixocvoi
xotmvtot, xoi fotfo notouot
ngo tov qtov stsmgot, foi
xofcoxctoocvoi
[xofcofqocvoi Mller
oq0ioiv ooioo0ci.
smvmv oc 0ootttmv nq0o
cvoiofqipci cqi fot foot
fotfot, ovfoo0cv xofoqctov
qo fqv cx fq oqvq oxcqv.
2. 2. 2. 2. Autot oc fo cv vuxto cv
u0m oiofqipotoiv ooootcvoi
cqi fqv voqv, fo o' qsgo ci
fqv ovo coov fmv vqomv
0ooffov qoifmooi xotmvtot
stsmgot foi xtfcoi ngo tov
qtov, oqcqcqq fqv qoooiv
notouoot foi xofcofqocvoi
oxofoi coioioi oq foi
ss0sotv toqotoi xoi fmv
coiofmv oioomv otx coffot.
c. Tecnica di caccia
Totfo xof' cxcivo xotgou oi
cimqioi fcvq xoi ootoq xoi
sgt0ot ci fqv sgoov
cxpoovfc
`. `. `. `. Oi oc fo vqoot xofoixotvfc
poqpoqoi xofo fotfov fov xotgov
qqco qoovqovfoi foi
cmvoi qo cxofcqov oc cqo
qoiooovfc, oi cv icotoiv,
oi o' coiqotoiv, cm ov tfiov
cvqfoi fo mov. 4. 4. 4. 4. `Eci0' oi cv
c cxofcqot cqot oioxiotoi
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
175
fov oov oxov, ivo q ofqoqcv fo
mov xoi vqocvov fm fq qtocm
poq0qofi qtq xofo po0ot, ci
o' cmv sgt0o oxqov xoi oqoo
fq otqo vqcfoi qo fqv qv
xoi qoocxcfoi cfomv fo mov
ci fqv sgoov,
otoqoxoiocvmv fmv c
oqq fqv ci0coiv coiqcvmv.
d. Urilizzo
fo cv svto onovto oifotvfoi,
gouv nogontqoovts cv fm
xotofi govov, tot s xutsot
qmvfoi fo oxqvmost, oiovci
xotpo sq' uqot tonot
qqvci xo0iofmvfc, xoi qo
fot tonou oc (xoi) ugsto
svsxo xcqqvfoi otfoi, mofc
civoi fo otfo vouv, otxtov,
ostov, tgoqqv foi ciqqcvoi
ov0qmoi.
5. 5. 5. 5. Ofov o' ci fqv vqoov
cxxoiomoi, fo cv svto novto
gouv qovov cv qim
nogontqoovts xofctmotvfoi,
tot s xutsotv otoi
oxoqociocoi qmvfoi qo fc fov
ci fqv qciqov tonouv, ov
oiotvfoi fq ugsto svsxsv,
xoi qo fo oxqvmost, fi0cvfc
qqvci sq' uqmv tonmv, mofc
ooxciv fotfoi fqv qtoiv
ocomqqo0oi io oqifi oo
qcio fqv oq otfqv otfoi
civoi tgoqqv, ostov, otxtov,
vouv.

a. a. a. a. L`inizio e dirrerenre nei due aurori: in Diodoro e una semplice
rormula inrrodurriva, nella guale rurravia compare il nome, non noro da
Iozio, Chelonoragi, Iozio conserva invece gualche inrormazione
supplemenrare sulla collocazione geograrica delle isole abirare da guesra
popolazione. La maggiore precisione geograrica del resro roziano in guesro
caso e visibile anche subiro dopo, sui dari, assenri in Diodoro, della
disranza delle isole dalla rerrarerma, del loro orienramenro, e del clima in
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
176
esse. Per il resro i rermini urilizzari dai due aurori sono per la maggior
parre gli sressi.
b. b. b. b. !l primo rirerimenro in Iozio e agli uomini che abirano guesre
rerre, Diodoro vi aveva gi rarro cenno all`inizio della sezione o, e percio,
conrinuando la rrase precedenre, passa subiro a descrivere le rarrarughe.
Eisconrriamo un buon numero di rermini in comune rra i due resri, anche
se si veriricano alcuni sposramenri: il rirerimenro alla grandezza degli
animali e prima in Iozio, dopo in Diodoro, e il rermine oqvq, al
conrrario, e posposro nel resro roziano. La precisazione o 0ooffio
ovfc voiocv, dove Diodoro ha solranro l`aggerrivo 0ooffimv,
porrebbe essere una glossa enrrara nel resro. !nvece vcovfoi (Iozio) pare
un erricace riassunro di oiofqipotoiv ooootcvoi cqi fqv voqv
(Diodoro). Diodoro risulra urile un`alrra volra a emendare Iozio: nel
paragone delle rarrarughe con le navi il parricipio foi xofcofqocvoi
ha molro piu senso che foi xofcoxctoocvoi del resro di Iozio.
c. c. c. c. ui Iozio e esrremamenre conciso: riassume praricamenre rurra
l`inrormazione sulla recnica di caccia nell`endiadi fcvq xoi ootoq,
conservando pero anche il non comune rermine cqi0o / cqi che,
essendo anche in Diodoro, era cerro nel resro di Agararchide, va precisaro
che cqi0o in Diodoro e rrurro di un emendamenro di P. \esseling,
nella sua edizione della ltb/toteco tortco (Amsrerdam 1745), i manoscrirri
conservano rorme corrorre, ma chiaramenre derivare da guesro sosranrivo.
Anche oi cimqioi porrebbe essere abbreviazione del resro originale
(Diodoro ha oi oc fo vqoot xofoixotvfc poqpoqoi).
d. d. d. d. Da Diodoro si chiarisce che il calore con cui si cuoce la carne
delle rarrarughe e guello del sole. Una dirrerenza rra i due resri e che in
Diodoro la rinalir fq toqcio cvcxcv (Iozio: toqcio cvcxo) pare
rirerira ai viaggi compiuri dai Chelonoragi a bordo dei gusci, e non ai gusci
sressi, eppure dalla conclusione della norizia (in cui si riepilogano i
dirrerenri usi dei gusci) sembrerebbe prereribile il piu semplice resro di
Iozio. Iorse dungue va inserira una pausa concerruale dopo oiotvfoi, in
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modo da disringuere anche in Diodoro le rinalir: qo fc fov ci fqv
qciqov oiootv ov oiotvfoi, fq toqcio cvcxcv, xoi qo fo
oxqvmoci.
uanro al riepilogo rinale degli urilizzi dei gusci, l`ordine delle
guarrro parole e curiosamenre inverriro nei due aurori. Nessuna di guesre
due successioni, comungue, corrisponde a guelle seguire dagli aurori
nell`esposizione.

48. MANC!ATE! D! LALLNL
Iozio 250, 451b 2-10 Diodoro !!!, 21, 6
a. Mangiarori di balene
Ofi ot ot tsotmts fot
ciqqcvot cvot otcfqoi fm
oqi0m tov cotoi foiotfov. `Ex
fmv cxqifotcvmv st tqv
sgoov xqtmv oomoi.
Inovtouoq oc otfoi fq
foiotfq oifqocm (ivcfoi oc
ooxi), cx fmv ootmv fot fc
ovgou xoi fo oxgo tmv
nsugmv xotsgoosvot fqv
cvociov, ci xoi ocm, om
oqot0otvfoi.
6. 6. 6. 6. Ot oxqov oc fotfmv
tsotmts vcovfoi fqv
oqoiov poqpoqoi tov
ovmoov covfc. Aiofqcqovfoi
oq oo fmv cxifovfmv st
tqv sgoov xqtmv, ofc cv
ooiciov fqoqq covfc oio fo
cc0q fmv ctqioxocvmv 0qqimv,
ofc oc oiociofmv ivocvmv
xoxm oooffotoiv to fq
cvocio. Ko0' ov oq qovov
ovoxoovfoi xotsgoso0ot
oio fqv onovtv fmv oqoimv
ootmv ovgou xoi fo oxgo
tmv nsugmv cxqtoci.
b. Conclusione
To sv ouv tmv t0uoqomv
svq, qqoiv, o xofciqqocv,
tqimv ovfmv o fqv qmv oicqtc
vmoiv, tooouto.
Tmv sv ouv I0uoqomv to
svq tooout' cofi xoi foiotfoi
qmvfoi pioi, m cv xcqooioi
ciciv.

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178
a. a. a. a. ! rermini principali sono conservari da enrrambi. Una lieve
dirrerenza e nella parre cenrrale del brano, sosranzialmenre omessa da
Iozio rorse perche aggiunge poco all`inrormazione, d`alrra parre Iozio
inregra Diodoro nel precisare che presso guesro popolo la scarsezza del
nurrimenro e una circosranza rreguenre (Diodoro parla semplicemenre di
un`alrernanza di periodi di abbondanza di cibo e periodi di magra).
b bb b. Una rormula conclusiva per la sezione sugli !rrioragi doveva
essere in Agararchide, dara la coincidenza resruale Iozio-Diodoro guesre
sono le specie degli !rrioragi, la seconda parre e pero diversa. !l resro di
Iozio rimonra sicuramenre a Agararchide, visro il pronome di prima
persona (si ra cenno alle popolazioni sruggire alla notro conoscenza),
invece Diodoro complera dicendo semplicemenre e guesri i cosrumi che
praricano, in breve. L possibile che rurre guesre parole rossero in
Agararchide.

49. CNS!DLEAZ!N!
Iozio 250, 451b11-`0

Ofi fq mq qmv qiv cqcofmoq cv fc foi cqiffoi xoi foi
ovoxoioi, fo ciqqcvo cvq fmv i0toqomv fo cv oqqofo
cqicqoqooiv oovfo, qqoi, fmv oc xo0qxovfmv otocv cciotoi,
fq 0cio qo fo qv oom pqopctocvoi ovfc, ot fq oqoooqiocvq
foi oooi fqv qtoiv. Ot oq oqq iciqocvoi ftciv omvio
qiovcixm xoi otoftci otvcovfoi otoc covcio cqmvfc oo
cv oot oqmoi, oo oc oootoi fmv otx ovoxoimv oto' c0qo
cviofocvoi ciot ci popq omofo ociot oqoovfoi cv
oftioi oixcimv, otoc votfiocvoi, xcqoot cvcxo fo qv
tcqfcivovfc, qoofoioooi fot piot cfqotoi fqv tqv oo
ixqmv ococvoi ixqo xoi cv0otoi, fo cv oqxotv xfmcvoi, fo oc
cov ot qfotvfc. `Evoci o' cxoofov ot fo ovootcvov, ci q
oqcofiv, oo fo potqfov, ofov tofcqiq fot xoiqot fq ci0tio
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octootoq. Otxotv cxcivo, ovf' cmv o 0cci, ctftqoci xofo fov
fq qtocm oioov, ot xofo fov fq ooq. Nooi oc ot
oixoiotvfoi fi oq oci qoofoofi ootctciv fov mqi qoofo
ctvmovciv otvocvov:

49bis. APPLND!CL SUCL! !TT!IAC!
Diodoro !!!, 22, 1-4

1. 1. 1. 1. H oc xofo fqv Boptmviov oqoio otvofci cv qcqm xoi
xofoqtfm mqo, foootfo oc cofi q0o fmv i0tmv foi cmqioi
mofc fot ovoioxovfo q otvoo0oi qooim cqicvco0oi fq
ooicio. 2. 2. 2. 2. Hoqo oq fot oiioot iofooi xooot txvot xoi
qo oqot oiocccvot, mofc fqv qoooiv ooiov civoi
oixftm oqo 0ooffov cofqxofi. Kofo oc ov fo cqov toqotoi
txvoi 0tqoi, fq cv oxq foqomoci, ofqoqci o' cotooi qo fo
ci cxofcqo fo cqq xivqoci cttfot. Totfo o xtomv qcqocvo
cv ci fqv qv xofo fov fq qtqioo xoiqov ovoici, oiootfmv
oc xofo fqv omfiv ooxcici. `. `. `. `. Aiocq otpoivci xo0' cxoofqv
qcqov qtqotoq cv fq 0ooffq cx pt0ot fot i0t
otvcxqcqocvot oio fmv 0tqmv oqcioifciv, ovomqotoq oc q
otvoo0oi foi tqoi otvoioqqciv oio fq fmv xoomv oxq. Aio
xoi oqo fov mxcovov cviofc omqot i0tmv ooiqovfmv oqov cofi
ivocvot, ot ovococvoi otvcm oi qo fotfoi fcfocvoi
ooici oootoci cotoi xoi coo qooooot. 4. 4. 4. 4. `Evioi oc fmv
cqi fot foot oiofqipovfmv, coiooo fc xoi focivq fq mqo
toqotoq, foqqot oqtffotoiv oo 0ooffq ctqcio ci oot
ofooiot cqi ioimv cotcmv, qopomfo oc 0tqo c' oxqo otfo
ciofqoovfc ovopoivotoq cv fq qtqioo ovoiotoiv, ci oc
fotvovfiov cfoifotoq xciotoiv. Eifo fq cv 0ooffq oio fmv
fq 0tqo oqoimofmv ooqqcotoq, fmv o' i0tmv oociq0cvfmv cv
foi foqqoi, foictovfoi xoi opovotoiv ooot ov qooiqmvfoi
xoi xo0' ov ov qovov potmvfoi.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
180

!l paragraro 49 del capirolo roziano conserva rirlessioni di cararrere
rilosorico che prendono spunro dalla semplicir della narura degli !rrioragi,
popolazione che vive in uno sraro di innocenza primiriva, priva degli
arranni dovuri al superrluo e non bisognosa di leggi (una sorra di miro del
buon selvaggio). !n Diodoro non compare nulla del genere, cerra
rerminologia e il renore di alcune rirlessioni inducono a individuare in
guesro brano un inrervenro da parre di Iozio (cr. tn/ro, pp. `90-`94).
!l resro di Diodoro invece prosegue con un alrro brano che arrerisce
agli !rrioragi (49bis nella numerazione di Mller), che pare ruori luogo non
ranro perche non ha corrisperrivi in Iozio, ma perche rigura gui dopo la
rrase conclusiva di 48b, e perche improvvisamenre ci si sposra dalla cosra
dell`Lriopia a guella della regione Labilonese. Una possibilir e che
Diodoro rragga guesre norizie do uno/tro /onte, dopo aver rerminaro la
narrazione di Agararchide sugli !rrioragi, compresa la rrase conclusiva che
guell`aurore urilizzava, porrebbe aver collocaro gui rali norizie perche
perrinenri all`argomenro. Cio spiegherebbe anche l`assenza di guesre
ulreriori inrormazioni in Iozio.

50. MANC!ATE! D! EAD!C!
Iozio 250, 451b `1-452a 11 Diodoro !!!, 2`, 1- `
a. Descrizione dei luoghi
Ofi cfo fot i0toqoot
oqo fov `Aofopoqov notoov,
o qcqcfoi cv oio fq
Ai0ioio xoi fq Aiptq, cofi
oc fot Nciot om
focivofcqo, otpomv oc fqv
oixciov oqqv fm ciovi qci0qm,
vqoov oici fq cqiqqtoci fqv
Mcqoqv, oqo otv fov
1. 1. 1. 1. Aicqt0ofc oc cqi fmv
oqoixotvfmv fqv oo fq
Boptmvio oqoiov cm `Aqopiot
xoot, cqi fmv cq fotfoi
c0vmv oicicv. Kofo oq fqv
Ai0ioiov fqv tcq Aitfot
oqo fov `Aoov xootcvov
notoov nogotxst fo fmv
Pioqomv c0vo.
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ciqqcvov ofoov c'
oqofcqoi xototxst foi
cicoiv oo, ot ot cv, fm
oc pim foiotfo.
b. Preparazione del cibo
`Ex fot oqqxovfo cot to
gto tmv xoomv oguttst,
xocifo nuvo xo0ogm,
sxxontst t0ot qo cqo,
notqoo oc stov xot xoms
ovsnoosv cx oioo, ci xoi ot
stgonq0st, oxou, cifo cv
fm xotofi nogontmv toutqv
cci qooqoqov.
`Ex oq fmv qoiomqmv to
gto tmv xoomv oguttovts
oi poqpoqoi nuvouot qiofim
notqoovts oc xo0ogo
xontouot t0ot, cqi ov
cvqfoi fo cqov stov xot
xoms ccifo ovonooovts
stgonq0totou oxou cv qim
nogontmot, xoi toutq qmcvoi
fqoqq ovfo fov piov
oiofcotoiv.
c. Disagi narurali: leoni...
`Eotoi oc otfoi xoxov oqtxfov
fot cv foi ccoi sovto
cifi0ccvot otfoi.
2. 2. 2. 2. `Avcxcifot o' covfc fo
fq fqoqq fotfq ooicio, xoi
qo oqot oci ciqqvqv
oovfc, to q0ot sovtmv
ocotvfoi ctqot oq fot
cqi ocqo ovfo cx fq cqqot
qo otfot qoifmoi covfc
oxio cvcxcv, oi oc xoi 0qqo fmv
coffovmv 0qqimv. Aiocq fot cx
fmv fcofmv ciovfo fmv
Ai0iomv to fotfmv fmv 0qqimv
ovoioxco0oi otpoivci
ootvofotoi oq tqiofoo0oi fo
oxo fmv covfmv, m ov qociov
poq0ciov omv covfc, xoi
cqo oqoqv ov otfmv oicq0oqq fo
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182
c0vo, ci q qtoi fi otfoi
otfoofov coiqoc poq0qo.
d. ...e zanzare
`Tno s tqv snttoqv tou
xuvo ivcfoi fi xmvmnmv
nq0o ocfov, fqixotfqv
cov otvoiv mots fov oov ci
fo ivmoci tqooio
oc0ovfo cxci cvciv oqovq.
Tq' mv xoi oi sovts
cxfoiovfoi, ot otfm uno
tou qou oqotcvoi, xoicq
ovfo co0ot, m fov ono [to
Mller tq qmvq qov
ooqtov ootvofotvfc qcqciv.
`Ao fotfo cv oqc0m fot
oqoooot oqiv fi oq
ioimfcqov q covfo cv
cxmqciv xmvmiv, ov0qmoi oc
omco0oi to foiotfot
xivotvot:
`. `. `. `. `Tno og tqv ovotoqv tou
xuvo oqooom qocio
ivocvq vqvcio cqi fot
foot foootfo nq0o
o0qoicfoi xmvmnmv, tcqcov
otvoci fot vmqiocvot, mots
fot cv ov0qmot xofoqtovfo
ci fo cmoci ivo qocv
oociv, fot oc sovto ovfo
qctciv cx fmv fomv, oo cv
uno tou qou xoxototcvot,
oo oc fov ono tq qmvq qov
xofocqcvot.

a. a. a. a. Solranro in Diodoro il nome di guesro arrluenre del Nilo risulra
essere Asa, Iozio ha Asrabara, e in Srrabone (XV!, 4, 9) e Lliano (De
noturo ontmo/tum, XV!!, 40) il nome e sosranzialmenre lo sresso
(Asrabora), Asa porrebbe essere una corruzione nella rradizione
manoscrirra.
!n Iozio la descrizione del riume e piu derragliara. L gi la rerza
volra che il resro della ltb/toteco, pur scorciando su molri passaggi, risulra
piu ricco di Diodoro sui dari di geograria risica: lo si e visro nella
descrizione del corso rorruoso del Nilo (2`a), e in guella delle isole dei
Chelonoragi (47a). L inreressanre che sia nel caso del Nilo che in guello
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18`
dell`Asrabara, l`arrardarsi sui dari geograrici richieda, al riprendere della
linea principale dell`esposizione, una rormula di raccordo che e
esarramenre la sressa: xofo otv fqv ciqqcvqv 0ooffov nel primo
caso, oqo otv fov ciqqcvov ofoov in guesro secondo. uesro
connoraro srilisrico risale probabilmenre allo sresso Agararchide, e
resrimonia l`esrrema redelr degli esrrarri roziani al loro modello per guesri
passaggi. uanro al corrispondenre resro di Diodoro, PALM 1955, p. `1
parla di correzioni rorse non involonrarie.
!l nome Eizoragi (come per Chelonoragi, 47a) risulra da Diodoro e
non da Iozio.
b. b. b. b. Nella descrizione della preparazione del cibo prevale la
coincidenza rerminologica, anche se rileviamo un insisriro sposramenro
sinrarrico-grammaricale riguardanre i verbi, che e il caso di visualizzare
graricamenre:

IZ! D!DE
1 `Ex fot oqqxovfo cot 1 `Ex oq fmv qoiomqmv
2 fo qio fmv xoomv
oguttst,
2 fo qio fmv xoomv
oguttovts
3 xocifo nuvo xo0oqm 3 oi poqpoqoi nuvouot
qiofim oiqoovfc oc
xo0oqo
4 sxxontst i0oi qo cqo, 4 xontouot i0oi,
5 notqoo oc ciov xoi xomoc 5 cqi ov svqtot fo cqov ciov
xoi xomoc
6 ovsnoosv cx oioo, ci xoi
ot ciqoq0ci, oxot,
6 ccifo nsgtnooovts
ciqoq0ioiot oxot
7 cifo cv fm xotofi nogontmv 7 cv qim nogontmot,
8 fotfqv sst qooqoqov. 8 xoi fotfq gmsvot fqoqq
ovfo fov piov oiofcotoiv.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
184
Iarra eccezione per il segmenro 4, sisremaricamenre dove Iozio ha
il parricipio, Diodoro ha un verbo di rorma rinira e viceversa. Tale
renomeno e molro signiricarivo nell`analisi che sriamo conducendo: le
rorme verbali sono rra i primi elemenri a subire adarramenri guando un
resro viene rimaneggiaro e deconresrualizzaro (riassunro ed esrrarro). !n
piu di un caso, poi, la variazione legara al verbo coinvolge anche la
preposizione (xofoixci - oqoixci, cxxofci - xofotoi). !nrine, il
verbo oicm e urilizzaro nei due aurori in due punri dirrerenri (Iozio:
rendendolo una massa viscosa, Diodoro: rendendolo puro).
Una dirrerenza polare e nella dimensione dei mucchierri di cibo,
che sono ot ciqoq0ci in Iozio, ciqoq0ioiot in Diodoro, da un
punro di visra resruale e piu racile che in Diodoro sia cadura la negazione,
ma non essendoci alrri resri di conrronro urili (inrarri in Srrabone XV!, 4,
9, che conserva il racconro sui Eizoragi, non compare guesra precisazione),
non ci si puo pronunciare derinirivamenre.
Come nel caso di 48d, e dal resro di Diodoro (cv qim) che si
comprende che il calore (Iozio: xoto) al guale si cuoce il cibo e guello
del sole.
c. c. c. c. Iozio si limira a menzionare i leoni che sono una sciagura per i
Eizoragi. Molro piu ampia l`inrormazione di Diodoro: innanzirurro precisa
che la presenza di guesri animali rurba una condizione che sarebbe
alrrimenri idilliaca, poi spiega che i leoni si rirugiano nei luoghi dei
Eizoragi alla ricerca della rrescura (ma anche per cacciare), inrine d conro
dell`assolura incapacir di direndersi di guesre genri, e la loro unica
prorezione sono proprio le zanzare di cui si parla subiro dopo.
d. d. d. d. Diodoro e leggermenre piu preciso: solo lui riporra il daro sul
venro oqooom qocio ivocvq vqvcio, srraordinariamenre non
veriricandosi nessuna calma di venro (sulla non necessaria espunzione di
qocio proposra da Vogel e poi da ldrarher si veda LMMLLALE 1989,
p. 1`1, nora 2 di p. `0).
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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!n enrrambi gli aurori la violenza delle zanzare e descirra in una
proposizione consecuriva: in Iozio pero si perde la conrrapposizione che
rileviamo in Diodoro. Iozio: ranro che la genre si deve rirugiare nelle
paludi [.... Anche i leoni sono scacciari etc., Diodoro ranro che gli
uomini, rirugiandosi nelle paludi non subiscono alcun danno, mentre i
leoni etc..
Un rirerimenro al cararrere paradossale di guanro si sra
racconrando e in rurri e due i resri (Diodoro: oqooom, Iozio:
oqoooot), anche se in punri non corrispondenri: in Iozio si rrova al
rermine del paragraro, sorro rorma di domanda (cosa di piu
paradossale.).

51. !LIAC! L MANC!ATE! D! SLM!
Iozio 250, 452a 12-40 Diodoro !!!, 24, 1-4
a. Spermaroragi
Ofi foi ciqqcvoi, qqoi, fo
fmv uoqomv xoi fmv fo
ocqofo oifotcvmv cici
cvo, pqociov cov fqv
oqooqv. Oi cv oq tov
ntntovto xognov ono tmv
svgmv oifotvfoi uno tqv
0sgstov, fo oc oiov fq oo
ofovfoi fq cv foi oxicqoi
oxcoi ivocvq otsgso fc
tqv quotv xoi xouov
cxfqcqotoq oqooiov foi
xootcvoi ouvtootv
1. 1. 1. 1. Eocvoi oc fotfoi cioiv oi
fc `Toqoot xoi oi
Ecqofoqooi xootcvoi.
Totfmv o' oi cv uno tqv 0sgstov
tov ntntovto xognov ono tmv
svgmv ovfo otv o0qoiovfc
oovm oiofqcqovfoi, xofo oc
fov oov xoiqov fq pofovq fq
cv foi oxioocvoi otvoxcioi
oiocvq xoi qtocvq
qooqcqovfoi fqv
qooqvcofofqv otsgso oq
otoo tqv quotv, xoi xouov
cotoo oqoqoiov foi
cocvoi ouvtootv, cxqqoi
fqv fq ovoxoio fqoqq
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
186
cvociov.
b. !loragi
oi oc fq tq fqv onoqv
oifotvfoi.
Otfoi fo cv vtxfo xoimvfoi
foov oo fmv cxci 0qqimv qo
otqmoiv cciccvoi xoi
qtoxqv, oo oc qim sto
tsxvmv xot uvotxmv snt to
svgo ovfc ovootvouot,
ootoq xofoopciv qfotvfc
fot oxgou xmvo xoxci0cv
fqv oomfofqv tqv ocovfc
ctoqm oifotvfoi.
2. 2. 2. 2. Oi oc Toqooi sto tsxvmv
xot uvotxmv ci fo voo
ciovfc ovootvouotv snt to
svgo xoi fot onoou fmv
oxqcovmv qooqcqovfoi.
c. Agilir
Totoutqv s sx fot ovfo piot
coiqvfoi fqv civ, mofc xoi fo
fq ovogoq ontotov cciv
fqv 0cov xoi fqv otvfoviov ot
ciqmv ovov xoi ooxftmv xoi
oomv, oo xoi fmv cqmv fmv
tooimv om. Mstonqmot
oq ctoqm o' oot qo
cfcqov oxqcovo. Koi fot
xooot oqmv ooxi cv
foi cioqocofofoi fooi
oqoiqotvfoi, xoi foiotfo
cvocixvtvfoi mofc fov ioovfo
otfov cv cxqffco0oi, q
cvfoi 0oqqciv ci fot ociqot
cocciv. Kot novto s
xoov tot oouotv suov
xotsgoovtot, xot tot
Totoutqv ' sx fq otvcot
ccfq fqv c' oxgou fot
xooot ovogoqv oiotvfoi
ovfc mofc ontotov civoi fo
ivocvov xoi oq stonqmotv
oq' cfcqot cq' cfcqov ocvoqov
ooim foi oqvcoi, xoi fo
ovopooci ci fmv cfofofmv
xoomv oiotvfoi mqi xivotvmv.
`. `. `. `. Iovotqtt oq omoto xoi
xotqofqfi oioqcqovfc, ccioov
foi ooi oqomvfoi, foi
cqoiv ovfiopovovfoi. Kov
ftmoi coovfc oq' tot, otocv
oootoi oio fqv xotqofqfo.
Kot novto s xoov suov
tot oouot xotsgoosvot
nsttouotv ctxom tot
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
187
xottot ctoqm nsttouot xoi
fo oqocv ovm0cv omo oio fqv
tovotqto ot poqcio ftovci
fq qq.
xottot.
d. Usi e cosrumi
Outot oc uvot cv cioi ovfc,
gmvtot oc xotvot xoi fcxvoi
xoi uvott, nosouot s nsgt
tmv tonmv oqot,
cfooffotoi oc ot nstotot
tm icocvoi, otxmofmv
cqi fo cvfqxovfo cfq foi
oootv cifqcovfmv.
4. 4. 4. 4. Outot o' oci piotoi uvot cv
co0qfo, xotvot oc gmsvot
uvottv oxoot0m xoi fot
cvvq0cvfo oioo xoivot
qotvfoi. Atonosouot s ngo
oqou nsgt tmv tonmv
qopooi miocvoi, xoi fotfoi
otvocvoi fot cvovfiot
oioomoi fot ciqm0cvfo.
Tcctfmoi o' otfmv ot nstotot
tm xofoovq0cvfc, ofov fmv
ootmv oootxm0cvfmv fo
omo ofcqq0q fq ovoxoio cx
fotfq fq oio0qocm qcio.

a. a. a. a. !l nome degli Spermaroragi in Iozio e reso in una perirrasi (oi fo
ocqofo oifotcvoi). L`inrormazione sul nurrimenro nella sragione
esriva coincide guasi od /ttterom nei due resri, la successiva, sul nurrimenro
duranre il resro dell`anno, e leggermenre abbreviara (e rorse rielaborara) in
Iozio, il resro di Diodoro e un po` piu ricco rerminologicamenre.
b. b. b. b. Nel presenrare gli !loragi il resro piu ricco e invece guello di
Iozio, sia rerminologicamenre, sia dal punro di visra dell`inrormazione. Le
parole urilizzare da Iozio per inrrodurre la descrizione si rrovano piu
avanri in Diodoro.
c. c. c. c. !l resro piu ricco e ancora guello di Iozio, che si sorrerma sul
cararrere incredibile del racconro, e sul rarro che chi non abbia visro di
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
188
persona non crederebbe: si rrarra, come abbiamo gi visro, di una sorra di
coptotto benevo/enttoe ripica dei paradossograri.
La rrase sulla racilir di digesrione di guesro cibo per gli !loragi
coincide guasi del rurro nei due resri (rarra eccezione per gli avverbi
ctoqm e ctxom, rurravia simili ronericamenre e idenrici per
signiricaro), in Iozio pero segue la considerazione sulla magrezza di guesre
persone, che in Diodoro pare meglio collocara prima, guando si parla della
loro agilir nel salrare da un ramo all`alrro.
d. d. d. d. ui rorna a essere Diodoro la ronre piu esaurienre: Iozio
riassume espressioni piu complesse (xoivoi oc qmcvoi tvoiiv
oxoot0m xoi fot cvvq0cvfo oioo xoivot qotvfoi = qmvfoi
oc xoivoi xoi fcxvoi xoi tvoii) e omerre alcuni dari (armi urilizzare
e modalir della lorra), nonosranre cio, conserva un elemenro non
risconrraro in Diodoro, e cioe l`er alla guale generalmenre sopraggiunge la
malarria che si rivela morrale per guesre genri.

52. CACC!ATE!
Iozio 250, 452a 41-452b 7 Diodoro !!!, 25, 1-5
a. Caccia agli animali
Ofi cfo fot ciqqcvot cioiv
oi oqo foi cmqioi cocvoi
xuvqstot. Otfoi oio fqv fmv
0qqimv qoqov, qv o foo
ocfov qcqci, cv foi svgsot
oxqvotoiv c cvcoqo oc
oqctovfc fo 0qqio fqoqqv
cotfoi fotfo oiotvfoi. Eioi
xoi focio ciofqovc.
1. 1. 1. 1. Tqv oc cq mqov fmv
Ai0iomv ccotoiv oi
xootcvoi Kuvqot, otcfqoi
cv xofo fo q0o, piov o'
oixciov covfc fq qooqoqio.
Oqqimoot oq otoq fq mqo
xoi ovfcm tqo, cfi oc
toofmv qtoci voofioimv
cotoq oio, xo0ctootoi cv
ci fmv svgmv oio fov oo fmv
0qqimv qopov, to oc fqv cm0ivqv
qo fo otqqtoci fmv toofmv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
189
c0' omv qoifmvfc cotfot
ooxqtpotoiv ci fqv tqv xoi
oxoctotoiv ci fmv ocvoqmv. 2. 2. 2. 2.
Kofo oc fov fot xotofo xoiqov,
cqocvmv pomv fc oqimv xoi
oqoocmv xoi fmv omv 0qqimv
q0ot qo fo ofov, fotfo cv
oio fqv tcqpoqv fot fc
xotofo xoi oiot opqm
qooqcqcfoi fo tqov, cqi ov
cqo0q, oi o' Ai0ioc,
cvocvmv otfmv poqcmv xoi
otoxivqfmv, xofoqomvfc oo
fmv ocvoqmv xoi qmcvoi toi
ctqoxfmcvoi xoi i0oi, cfi
oc foctooi, qooim
xofoovotoi. `. `. `. `. Kofo oc
otofqofo fotfoi qmcvoi foi
xtvqioi ooqxoqootoi fo
qq0cvfo, xoi oovim cv to
fmv oximfofmv mmv otfoi
oioq0ciqovfoi, fo oc oo oom
fqv cx pio tcqoqv ciqotvfoi.
b. Le pelli degli animali
`Eov oc 0qqo ooqmoi, foi
ocqooi fmv qofc0qqocvmv tqv
svstov ovonqgouot,
gsovts fo ptqoo xoi c'
ov0qoxiov xotqqv cipoovfc,
cifo onotoovts xoi ci
totgsotv ooovfc.
4. 4. 4. 4. `Eov oc ofc fmv xtvqotcvmv
mmv oovimoi, fo ooqo fmv
qofcqov ciqcvmv gsovts
cifi0cooiv ci tq ooov
onotoovts oc fo fqio fo
ocqofo totgouot, xoi
xofco0iovfc pcpioocvm
ovonqgouot tqv svstov.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
190


c. !srruzione dei giovani

5. 5. 5. 5. Tot oc ovqpot oioo
tvootoiv ci oxoov pociv,
xoi ovoi oiooooi fqoqqv foi
ciftotoi. Aio xoi 0otoofoi
foi ctofoioi ovoqc ivovfoi,
xoiofo oioooxocvoi foi fot
iot qoi.

a. a. a. a. Turro il brano sui Cacciarori e decisamenre piu consisrenre in
Diodoro. !l nome di guesra popolazione e diversamenre arresraro:
Ktvqcfoi in Iozio, Ktvqoi in Diodoro. L`indicazione sulla loro
consisrenza (otcfqoi cv xofo fo q0o) e sicuramenre gi nel resro
di Agararchide: inrarri anche negli esrrarri roziani, per guanro non in
guesro caso specirico, ci si imbarre in rormule simili (otcfqoi fm
oqi0m, cr. mangiarori di rarrarughe, paragraro 47, mangiarori di balene,
paragraro 48).
L`inrenro riassunrivo di Iozio e evidenre: la rrase oqctovfc fo
0qqio fqoqqv cotfoi fotfo oiotvfoi compendia nella maniera piu
esrrema le ricche inrormazioni rornire da Diodoro sugli usi e sulle recniche
di caccia di guesre genri, si rileva pero l`inreresse di Iozio a ricordare la
loro abilir nel riro con l`arco.
b. b. b. b. Anche gui si nora la compressione resruale: l`inrormazione e
riassunra in una sola rrase, le conclusioni (fqv cvociov ovoqqotoi)
sono anricipare, il resro divenra meno chiaro: non e inrarri immediaramenre
comprensibile che ci oioiqcoiv ooovfc signirica, come leggiamo in
Diodoro, separando t pe/t do//o pe//e. Di conrro, il roziano c'
ov0qoxiov xotqqv sembra piu preciso di ci tq ooov in Diodoro, ed
e conrermaro da c' ov0qoxio di Srrabone XV!, 4, 9.
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c. c. c. c. L`ulrima sezione di Diodoro non ha nessun corrispondenre in
Iozio. !n Srrabone si parla solo di gare di riro con l`arco per i ragazzini.

5`. LLLIANTIAC!: PE!M CEUPP
Iozio 250, 452b 8-2` Diodoro !!!, 26, 1-4
a. Luoghi di caccia
Ofi cfo fot ciqqcvot, ot
fotfmv oqcofmfc xoi qo
cocqov oov ovofcivovfc,
cioiv oi cx fq fmv ccqovfmv
0qqo fov piov oiotvfoi. Oi cv
oo svgou, cq' m xo0qvfoi,
oxootvfc fo nogoou fmv
0qqimv,
1. 1. 1. 1. Totfq oc fq mqo ci fo
qo otoo cqq ot
oicofqxofc Ai0ioc
toqotoiv `Ecqovfoooi
xtvqoi. Ncocvoi oq
oqtmoci xoi txvot foi
ocvoqcoi foot oqofqqotoi
fmv ccqovfmv fo stooou xoi
fo cxfqoo, oxoo oo fmv
tqofofmv svgmv oiotcvoi
xoi foi cv ocoi otfmv otx
cifi0cvfoi oio fo qociov
cioo cciv xofoq0mocm, foi
oc xo0' cvo oqctocvoi
cipootoi fo ciqo,
oqooooi cciqotvfc
foqooiv.
b. Tecnica di caccia
tot sv sgot tq ougo
opocvoi, tot noot s ngo
tov qgov tov ogtotsgov
sntotvouotv cifo nssxst, ov
cifqociov xoi cfoiov souot,
tqv stov tvuv, nuxvot foi
nqot qmcvoi,
vsugoxonouotv, otfm oc cxfcvm
2. 2. 2. 2. Ofov oq fo mov ociov
cvqfoi xofo fo ocvoqov cv m
otpoivci fov oxoctovfo
xcxqtq0oi, oo fm oqooffciv
fov foov tot sv sgotv
coqoofo tq ougo, tot s
nootv ovtsq ngo tov
ogtotsgov qgov. `Emv o' cx
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
192
fq cv xotoqsgovts fq oc fq
otqo xqofotvfc, m o0ou
ngoxstsvou fq uq q og
ooxfcivoi qq q tssutov,
oqv fot xoiqot oicooov otx
covfo.

fmv mmv cqqfqcvov nssxuv,
xotqov cv qo fqv oo fq io
ciqo qqv, otv oc xo0'
tcqpoqv, fotfov opocvo cv
fq ocio ciqi vsugoxonst tqv
stov tvuv, nuxvo
xotoqsgmv nqo xoi oio fq
oqiofcqo ciqo oioximv fo
ioiov omo. Hoqoooov oc
otfqfo foi cqoi
qooqcqotoiv, m ov o0ou fq
ioio uq cxoofot
ngoxstsvou q og
ciqmooo0oi fo mov q tssutov
otfov cicfoi, fq cqiofoocm
otx ciococvq cfcqov
oofccoo.
c. Lsiro negarivo della caccia
`. `. `. `. To oc vctqoxoq0cv mov ofc
cv oio fqv otoxivqoiov
ootvofotv ofqcqco0oi xoi
otvcxxivocvov ci fov
cov0ofo foov ifci xoi fov
Ai0ioo otvootoi, ofc oc
qo cfqov q ocvoqov oo0iov
fov ov0qmov fm poqci icci
cqi ov ooxfcivq.
d. Lsiro posirivo della caccia
`Eov oc to mov cx fq qq
xoi fq oioqqoio nsoq, oi
otv0qqofoi oqoivovfoi ci fo
fmo, xoi fot 0qqiot mvto
stt nogotsvovts sx tmv
4. 4. 4. 4. `Evioi oc fmv ccqovfmv
cqioci ivocvoi fot cv
otvco0oi fov cipotctoovfo
oxqov oqcofqxooi, fqv oc
qtqv oio fot coiot oiotvfoi,
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
19`
onto0tmv to oogxo
sumouvtot, fov coofov fot
xofoovq0cvfo otfm
tocvovfc 0ovofov.
cqi ov ot otvcm qopcpqxm
o ftfmv ci fov otfov foov fm
ccxci oioxoo fo vctqo
oiqoq oqcfov fo mov. Ofov
oc to mov nsoq, otvfqcotoi
xofo otofqofo, xoi mvto stt
tsvovts to oogxo sx tmv
onto0sv cqmv sumouvtot.

a. a. a. a. Anche sravolra il resro piu ricco e guello di Diodoro. Iozio si
limira all`inrormazione sulla collocazione delle senrinelle per
l`avvisramenro degli eleranri, menrre Diodoro ricorda anche guali siano le
circosranze ravorevoli all`arracco, e si sorrerma sul cararrere srraordinario
(oqooooi cciqotvfc foqooiv) delle azioni di guesri uomini
(un`insisrenza che, come abbiamo visro, risale sicuramenre a Agararchide).
Sul nome della popolazione, si osserva che in guesro paragraro Iozio non
ne d uno preciso (oi cx fq fmv ccqovfmv 0qqo fov piov oiotvfoi),
nel successivo (54) parla di ccqovfo0qqoi, in rerzo luogo (55) di
ccqovfoqooi, Diodoro d il nome solo all`inizio, e li chiama
ccqovfoooi xtvqoi. (Cerramenre, i nomi proposri da Agararchide
non vanno considerari nomi urriciali, ma appellarivi che l`aurore ricava
sulla base delle usanze cararrerisriche dei popoli, daro che l`asperro che
maggiormenre inreressa il nosrro aurore per la descrizione e classiricazione
e guello del regime alimenrare, e di guesro che nella maggior parre dei casi
si riene conro nell`assegnazione del nome, e dungue il nome piu
appropiaro in guesro caso sarebbe ccqovfoqooi, pur rimanendo la
possibilir che Agararchide urilizzasse anche gli alrri appellarivi che
leggiamo in guesri resri).
b. b. b. b. L chiara anche gui la maggiore sinrericir degli esrrarri roziani: la
prima rrase di Diodoro ha ruolo di raccordo, ma e inurile in Iozio che ha
omesso la norizia sulle circosranze piu ravorevoli all`arracco, arracco che
invece e descrirro in enrrambi i resri con rermini coincidenri. uanro alla
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
194
scure urilizzara dagli Lleranroragi, Iozio comprime le cararrerisriche
elencare da Diodoro - leggera ranro da porer colpire con una mano sola,
e esrremamenre arrilara - dicendo solranro che e cosrruira
apposiramenre per guell`urilizzo. Nella parre rinale della sezione, le
inrormazioni sono sosranzialmenre le sresse, anche se Iozio urilizza meno
rermini e piu concisione, evirando ad esempio di precisare che
l`operazione di caccia si svolge con incredibile rapidir (Diodoro:
oqoooov oc otfqfo foi cqoi qooqcqotoiv). Anche la
considerazione rinale (o sopravvive il cacciarore, o l`eleranre) e condorra in
Iozio piu sbrigarivamenre, in guesr`ulrimo caso guasi rurri i rermini sono
dirrerenri, e rorse Iozio ha riassunro a parole proprie il concerro.
c cc c- -- -d. d. d. d. Come accade anche alrrove, Iozio abbrevia la parre rinale della
norizia, dando conro solo dell`esenziale. !n guesro caso lo ra racconrando
direrramenre cosa avviene guando i cacciarori riescono ad aver ragione
dell`animale.

54. LLLIANTIAC!: SLCND CEUPP
Iozio 250, 452b 2`-`4

`A' oi cv cfo fot coofot xtvuvou ccqovfo0qqoi foiotfoi
cfcqoi oc 0qqmoiv otfot otfm. Tqci ovoqc cv cv covfc foov,
oiofot oc ciot xcqiocvot fq oq fmv oqcmv, cofooiv cv
oqtm oqo fo fmv 0qqimv oicooot.
`Eov otv qoooq fo mov, o cv ci xofcci fo foov fm ooi
qoopcpqxm, oi oc oto fqv vctqov cxtoovfc cx fq oooq pio
oqqxov fo pco, cvo oxoov covfc ci coqv fqv ctqov, mofc
oiovtooi fq cqioq cvfo xoi fot xtqfot fcciv xoi fqmooi
foot cxci0cv fo fqixotfov 0qqiov cotvocvov fc xoi
ooqoffocvov oiotcfoi xoi ifci.

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
195
La sezione sugli Lleranroragi che cacciano con l`arco in gruppi di
rre e assenre in Diodoro, ma presenre - per il rramire di Arremidoro - in
Srrabone (XV!, 4, 10: in guesro aurore due uomini manrengono l`arco e
uno rende la corda, menrre in Iozio leggiamo il conrrario). Turravia
individuiamo alcuni rarrronri rerminologici rra l`inizio di guesro paragraro
e la rormula di passaggio che nel resro di Diodoro inrroduce la successiva
sezione (cr. 55a).

55. LLLIANTIAC!: TLEZ CEUPP
Iozio 250, 452b `4-45`a 15 Diodoro !!!, 27, 1-4
a. Iormula di passaggio

1. 1. 1. 1. `Evioi oc fmv qoiov
xofoixotvfmv mqi xtvuvmv
0qqctotoi fot ccqovfo fcvq
fq pio cqiivovfoi.
b. Cli alberi dove dormono gli eleranri
Tqifov oc cofi cvo
ccqovfoqomv, o ccioov oi
ccqovfc tq voq
cqoqq0cvfc ngo unvov
fqoco0oi qfmoiv, otx ci q
oc ovocoovfc tvotoiv, oo
foi otfofoi xoi ciofoi
svgsot ngooovoxtvovts
cotfot, mofc fot cv oto ooo
fot qoiov fot ofccot qo
fqv qv coqqm tcqcioco0oi,
fqv oc ctqov fo ov omo
cxococvqv ocio0oi qo fq
qtoci fot tot, xoi fotfov fov
fqoov fq xofoqoqo ftovciv
otx ciixqivot oo
Eim0c oq fotfo fo mov,
ccioov oo tq voq qqm0q,
ngo unvov xofoqcqco0oi,
oioqoqov cotoq fq cqi otfo
oio0cocm qo fo oio fmv
fcfqooomv 2. 2. 2. 2. ot oq otvofoi
foi ovooi qo fqv qv
otxo0icvoi fov oov oxov,
oo qo svgov ovoxt0sv
oicifoi fqv oio fmv tvmv
ovootoiv. Aiocq fo ocvoqov
oio fqv ivocvqv qo otfo
covoxi qooxioiv fot mot
fcfqicvov fc cofi xoi qtot
qqc, qo oc fotfoi o cqi
otfo foo ivq fc cci xoi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
196
oqcctocvq, oio fo
qooxcio0oi foi po0coiv tvoi
omviov iotqov, q0oqo
toxcicvq oqoqqo fm
oqocvfi oio fqv cxtoiv fqv
qtoixqv.
Oi otv oo fq fotfmv 0qqo fov
piov oiotcvoi, fot oqtot
cqiovmcvoi xoi fqv fot
0qqiot xottqv cioqqvocvoi,
oqcio oo, oi' mv oi fo
foiotfo cqctvmvfc Ai0ioc
vmqiotoi fo fmv ccqovfmv
xotto.
c. La rrappola dei cacciarori
cx fmv oio0cv fot svgou
fomv ngtouotv, cm ov qfc
xivq fo ov qfc iotov oov
xoi iotqov oocioifo, cvq oc
cofqxo ci pqocio gonq. To
oc mov oo fq voq snt tov
ouvq0q fq xottq foov
ovoxtvosvov oiqvioiov fc
ifci, fot tot xoo0cvfo, xoi
qoxcifoi foi 0qqooooi ocivov
cfoiov fo oq oio0io
xoovfc otfoi ooqxo xoi
oiqoovfc coiov fo mov, cifo
vcxqov, qo fqv cotfot qciov
cxoofo fo cq oioiqotoiv.
`. `. `. `. Ofov otv ciftmoi foiotfm
svgm, ngtouotv otfo oqo
fqv qv, cqi ov oiqv cfi fqv
gonqv cq qo fqv fmoiv ci0'
otfoi cv fo oqcio fq ioio
oqotoio oqovioovfc focm
oooffovfoi, q0ovovfc fqv
cqooov fot mot, o o' ccqo
qo fqv cocqov cqo0ci
fq fqoqq snt tqv ouvq0q
xofovfo xottqv. Kotoxt0st
oc o0qom fm poqci oqoqqo
cfo fq fot ocvoqot qoqo ci
fqv qv xofoqcqcfoi, comv o'
tfio cvci fqv vtxfo xcicvo
oio fo fqv fot omofo qtoiv
ooqiotqqfov civoi qo
ovoofooiv. 4. 4. 4. 4. Oi oc qioovfc fo
ocvoqov Ai0ioc o' qcqo
xofovfmoi, xoi mqi xivotvmv
ooxfcivovfc fo mov
oxqvooiotvfoi cqi fov foov
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
197
xoi oqocvotoi cqi ov fo
cfmxo ovomomoi.

a. a. a. a. Poiche in Diodoro manca la rrarrazione sul secondo gruppo di
eleranroragi, le parole inrrodurrive che in Iozio erano all`inizio del
precedenre paragraro rrovano narurale collocazione a guesro punro.
b bb b- -- -c. c. c. c. Le coincidenze resruali sono piurrosro scarse, e - in linea di
massima - il resro di Diodoro argomenra la norizia piu coerenremenre:
esprime il morivo per cui gli eleranri hanno guel singolare modo di
dormire, ricorda che i cacciarori devono cancellare ogni rraccia del
proprio passaggio, d`alrra parre Iozio e piu preciso nello spiegare come gli
Lleranroragi si cibino della loro preda, anche se solo Diodoro inrorma che
essi si accampano sul luogo rinche l`animale non sia sraro consumaro
compleramenre. !nsomma, in guesro caso il parallelismo non e cos
marcaro come in alrre sezioni: i due resri si inregrano reciprocamenre, e
per le norizie comuni condividono solo i rermini indispensabili, inseriri in
rormulazioni diverse. Conrronrando le parole per descrivere la rrappola
dei cacciarori, sembra di rrovarsi di rronre a un caso simile a guello della
ravola inclinara per la puriricazione dell`oro (27b): il resro di Iozio
(segano gli alberi dalla parre opposra in modo che, se pure non prendono
alcuna inclinazione, nemmeno rimangono molro solidi e robusri, ma in
grado di rimanere in piedi solo sorroposri a pesi limirari) e decisamenre
piu perirrasrico di Diodoro (segano al livello del suolo, rinche non basri
un lieve peso a rarlo cadere), ma rorse anche piu vicino allo srile di
Agararchide.

56. TLML L CL! LLLIANTIAC!
Iozio 250, 45`a 16-21

Ofi fotfot fot xtvqot Hfocoio o Aitfot pooict
oooco0oi fot qovot fmv ccqovfmv oqoivmv, iv' coi otfo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
198
mvfo, xoi oo xoi 0otoofo otfoi tiovotcvo, ot ovov otx
cciocv, o' oto' ov fqv oqv oooo0oi pooiciov qo fov
cvcofmfo piov ciovfmv ooxqioiv qxotocv.

!nrormazione assenre in Diodoro.

57. CAMUS! L STEUTIAC!
Iozio 250, 45`a 22-`1 Diodoro !!!, 28, 1-6
a. Posizione di Camusi e Srruroragi
Ofi fmv xtvqmv fotfmv, ot oi
voooc oxo0oqfot xociv
cim0ooi, to [fo Mller sv ngo
sonsgov oooooo At0tonmv
vccfoi ot xootoi otou, to
s ngo soqgtov ot co
c0vo, oi xootcvoi
otgou0oqoot,
1. 1. 1. 1. Totfmv oc fmv cvmv to sv
ngo sonsgov cqq xofoixotoiv
At0tons oi qooooqctocvoi
Itot, to s ngo soqgtov
xcxicvo vccfoi fo fmv
Itgou0oqomv cvo.
b. Descrizione dello srruzzo

2. 2. 2. 2. `Eofi oq oq' otfoi oqvcot fi
cvo cicvqv cov fqv qtoiv
fm cqooim mm, oi' qv fq
otv0cfot fcfctc qooqoqio.
Totfo oc cc0ci cv ot cicfoi
fq ciofq coqot, fov oc
otcvo oxqov cov xoi
cqiqcqci fo ctqo xoi
fcqmfo to fq qtocm
ocoqiotqqfoi. Koi xcqoiov
cv oo0cvc cci xoi ixqov,
qqoi oc xoi xmoi toqci
xoqfcqmfofov, oiqot fq
poocm otoq. `. `. `. `. Totfo cfco0oi
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
199
cv cfcmqov ot otvofoi oio fo
poqo, fqcci oc ovfmv
mxtfofov, ixqov oxqoi foi
ooi fq q ciotov oiofo o'
ofov xof' ovcot voo coiqq fo
fcqto, tcoci xo0ocqci fi
vot iofiooqootoo fot oc
oimxovfo otvcfoi oio fmv oomv
oooqcvoovmv oqooom i0ot
ciqoq0ioiot. 4. 4. 4. 4. Ofov o' cv
vqvcio oimxqfoi, fot
otvioqotomv fmv fcqtmv
ootvofci qqooo0oi foi fq
qtocm qofcqqooi, xoi qooim
xofoopovocvov oioxcfoi.
c. Caccia agli srruzzi e loro urilizzo
oi touto fcvq xoi oom xoi
qoooi 0qqctovfc cx fotfmv
piotoiv, oifotcvoi cv fo
oogxo, cvotoci oc xoi otgmvq
foi otfmv qmcvoi ocqooi.
5. 5. 5. 5. Toutmv oc fmv mmv ot0qfmv
ovfmv fm q0ci xofo fqv mqov,
oi poqpoqoi ovfoooo qovo
civootoi xof' otfmv fq 0qqo
qooim oc omv oioxocvmv
foi cv oogt qmvfoi qo
oiofqoqqv, foi oc ooqoi qo
co0qfo xoi otgmvqv.
d. Cuerre rra Camusi e Srruroragi
Hosousvot s uno tmv
otmv otfoi tot tmv ogumv
xsgootv onot gmvtot,
soot xoi tqttxot otoi
fqcqci oc q mgo otq0c fo
mov fotfo.
6. 6. 6. 6. `Tno s tmv Itmv
ovooocvmv Ai0iomv
nosousvot oioxivotvctotoi
qo fot cifi0ccvot, onot
otvfqqioi gmsvot tot tmv
ogumv xsgoot fotfo oc soo
xoi tqttxo xo0cofmfo coqv
oqccfoi qciov, ooicio
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
200
otoq xofo fqv mgov oio fo
q0o fmv covfmv otfo mmv.

a aa a- -- -c. c. c. c. !l daro piu rilevanre e la rorale assenza della descrizione dello
srruzzo in Iozio, a rronre del pronome dimosrrarivo fotfo (inizio sezione
c) che ne richiederebbe per lo meno la menzione. Lrrerrivamenre il nome
dell`uccello compare, ma solo indirerramenre, nel nome della popolazione
ofqot0oqooi, ma pare molro probabile che la posizione sinrarricamenre
debole del dimosrrarivo si debba giusriricare con l`omissione della lunga
parre dedicara alla descrizione dell`animale cui si rirerisce.
c. c. c. c. Si rileva la variazione di diversi rermini: fcvq xoi oom (Iozio)
per ovfoooo qovo (Diodoro), cvotoi per co0q, ocqo per ooqo.
d. d. d. d. La coincidenza resruale e guasi punruale, ma Iozio e molro piu
conciso. Segnaliamo anche che nel corrispondenre passo di Srrabone
(XV!, 4, 11) sono i Camusi ad essere armari di corna di anrilope, non gli
Srruroragi.

58. ACE!DIAC!
Iozio 250, 45`a `2-45`b 17 Diodoro !!!, 29, 1-7
a. Presenrazione
Ofi fmv ciqqcvmv ot ot
oicofmfc cioiv oi oxgtoqoot
fo oc c0vo pqotfcqoi cv fmv
oimv, tovot oc foi ciocoi,
sovs oc coioim.
1. 1. 1. 1. Bqot oc fotfmv ocovfc
Axgtoqoot xofoixotoi fo
otvoqiovfo qo fqv cqqov,
ov0qmoi ixqofcqoi cv fmv
omv, tovot oc foi oxoi,
sovs oc xo0' tcqpoqv.
b. Le cavallerre
To oc fqv sogtvqv ioqcqiov,
ofc ts nog' outot xot
squgot vcotoi noss0st,
oxgtmv q0o ou0qtov cx
Kofo oq fqv sogtvqv mqov nog'
outot squgot xot ts
noss0st cxqifotoiv cx fq
cqqot q0o oxgtmv
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201
fq oviofoqqfot cfo fmv
ovcmv oqoivcfoi mqo, fq
cv otvoci fq fqocm fmv
oqvi0mv ixqov oqooffov,
oxqov oc fm omofi. `Ao
toutou fot mot fqcqovfoi
ovfo fov qovov,

ou0qtov, foi fc cc0coi
oiooffov xoi fq qoo fot
fcqmofo cioc0c xoi
qtoqov. 2. 2. 2. 2. `Ex toutou ooici
fqoqo cotoiv oovfo fov piov,
c. Carrura, conservazione e consumazione delle cavallerre
om fc fotfoi xoi
fcfoqictcvoi qmcvoi.
Konvm oc fotfo 0qqmoiv, cx
fot ocqo snt qv xofoqcqovfc.
ioiofqom otfmv oiotcvoi fqv
0qqov. Hoqo oq fqv mqov otfmv
ci oot ofooiot oqqxci
oqooqo po0o cotoo xoi ofo
oiooov fotfqv qqotoiv
oqio tq, otoq oq0ovot xofo
fqv mqov cci0' ofov fmv
qociqqcvmv ovcmv vcovfmv
qooqcqqfoi fo vcqq fmv
oxqiomv, xofooicocvoi ovfo
fov fq oqooqo foov tqotoi
fov cv otfq oqfov. `. `. `. `.
`Eciqocvot oc xonvou oot
xoi oqico, oi cv oxqioc
tcqcfocvoi fqv oqooqov, xoi
oio fqv fot xovot oqitfqfo
viocvoi, xofoifotoiv snt
tqv qv oiov oiocfoo0ciooi
foov, fq oc fotfmv omcio
ci ciovo qcqo ivocvq
cooi oioviofovfoi omqoi xoi
fq mqo cotoq otqioo
oqv, ovfc qooqcqotoi
fotfqv o0qooi foi omqoi, xoi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
202
oiofqovfc oixcim oiotoi fqv
fc ctoiv qooqoqov xoi fov
oo0qootqioov otqoviov.
4. 4. 4. 4. H cv otv oiofqoqq fotfoi
oqoqqo xoi fov tofcqov
qovov oo fotfmv fmv mmv
toqci otfc oq
xfqvofqoqotoiv otfc 0ooffq
ct oixotoiv otfc oq
cixotqio otocio ftovotoi.
d. Agilir e breve asperrariva di vira
Otfoi xouqot cv civoi covfoi
xot tot nootv outsgot, moi
oc ot ciov tsooogoxovto
stmv, qqo xoivmvotvfc
fccim fqoqq.
Toi oc omooiv ovfc xouqot
xot tot nootv outotot
pqotpioi ovfcm cioiv, m ov
fmv otqovimfofmv oq' otfoi
ot tcqpoovfmv stq
tsttogoxovto.
e. Morre
Tcctfmoi oc fot qv
o0imfcqov oo oq [fm]
nqotostv to qgo civcfoi
tot omootv otfmv ntsgmto
cvq q0stgmv, ooio cv fm ftm
foi xqofmoi, pqoci oc coffm
fmv cv foi xtoi qoivocvmv,
ogosvo cv oo fot ofq0ot
xoi fq xoiio, sntvsosvo oc
otvfom cfo fot ovfo
qoomot fqv ciqovciov. Oi to
sv ngmto foi uno mgo
qgs0tosvot ooim oioxcivfoi,
tofcqov o' ciovm cotfot
ooqoffotoiv cifo fot o0ot
5. 5. 5. 5. To oc fot piot fco ot ovov
oqoooov cotoiv, oo xoi
ovfmv oxqqofofov. Ofov oq
nqotoq to qgo, cqtovfoi
tot omoot ntsgmtot q0stgs
ot ovov oioqoqoi foi ciocoiv,
oo xoi foi iocoi oqioi xoi
ovfcm cioc0ci. 6. 6. 6. 6.
Agosvov oc fo xoxov oo fq
oofqo xoi fot 0mqoxo
sntvsstot ovfo fov oxov cv
oim qovm. O oc oomv to sv
ngmtov m uno mgo fivo
sgs0tosvo cfqim ooooo0oi
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20`
ci oxqv cxocvot, xoi cfo
fq fmv 0qgtmv cxqtocm xoi
sntmv ovococvmv tmgmv,
oxoqfcqqfot tqiofoo0oi fot
o0iot fo gtutqto
otpoivci. Outot cv otv cifc
fot tot cifc fqv fqoqqv cifc
fov ocqo fq xoxio covfc
oifiov, otfm ootvfoi.
qioficifoi, cicvqv covfo
fot o0ot oqoooi fqv oqov
cfo oc fotfo oci oov fmv
ccvocvmv 0qgtmv ci fqv
ciqovciov cxifovfmv
otvcxcifoi q0o tmgo
sntou, fqv gtutqto ovfcm
covfo ovtoovqfov. 7. 7. 7. 7. Aiocq
o otvcocvo fm o0ci
pioiofcqov otffci foi ovti,
ofcvoot coot qoiccvo.
Kofo oc fo fmv ciqmv
ccxmoci foootfo q0o
cxifci fmv cqcfmv mofc
qocv ovtciv fot oocovfo,
m ov omv c' ooi
cxqoivocvmv xo0ocq cx fivo
ociot oom
xofofcfqqcvot. Outot cv otv
ci foiotfqv oiotoiv fot
omofo xofoofqcqotoi fov piov
otoftm, stts oio fqv ioiofqfo
fq tgoqq stts oio fov osgo
foiotfq ftovovfc
cqicfcio.

a. a. a. a. Compaiono in enrrambi i resri solo le rre parole principali
(oxqiooqooi, iovoi, covc), per il resro c`e rirormulazione con
eguivalenza di signiricaro, l`unico daro supplemenrare in Diodoro e che la
regione degli Acridoragi si rrova vicino al deserro (qo fqv cqqov).
Conrronrando la prima espressione, risconrriamo ancora una volra in
Iozio l`uso della lirore (cr. anche `2a, `4 a-b). Sulla srarura degli
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
204
Acridoragi Diodoro ha ixqofcqoi, Iozio e Srrabone (XV!, 4, 12)
pqotfcqoi.
b. b. b. b. Sull`indicazione remporale e piu preciso il resro di Iozio (o/
o/ttzto di primavera).
!n Iozio la lezione dei codici A e M, occ0ci (concordaro con
ipc e cqtqoi), e da prererire a guella di A
2
e l, occ0mv
(concordaro con oxqiomv), srampara dagli edirori, la prima delle due,
inrarri, e conrorrara non solo da Diodoro (cqtqoi xoi ipc
occ0ci), ma anche da Srrabone XV!, 4, 12 (ipc xoi cqtqoi
vcovfc cooi).
!l deserro e chiamaro in Iozio regione non indagara
(oviofoqqfo mqo).
uanro alla descrizione delle cavallerre, l`unico punro in comune
rra le parole di Iozio e guelle di Diodoro e il parricipio del verbo
ooffm, composro pero con due preposizioni dirrerenri (oqo nel primo,
oio nel secondo), e che pare anche da inrendere in maniera dirrerenre
(dirrerenre nel primo, superiore nel secondo). !n realr la perirrasi
roziana (fq cv otvoci fq fqocm fmv oqvi0mv ixqov
oqooffov, oxqov oc fm omofi: poco dirrerenri dagli uccelli nella
vigoria del volo, molro nella rorma) esprime un concerro dirrerenre da
Diodoro (foi fc cc0coi oiooffov xoi fq qoo fot fcqmofo
cioc0c xoi qtoqov: di grandezza eccezionale e con ali dal colore
brurro e sudicio), e ha l`aria di essere un rrainrendimenro del resro di
Agararchide, lo si porrebbe supporre anche sulla base dei due sosranrivi
fcqmofo (Diodoro) e fqocm (Iozio), arrini per radice ma dirrerenri
per signiricaro.
Anche l`ulrima rrase ha due diverse rorumlazioni nei due aurori.
c. c. c. c. Sulle recniche di caccia il resro di Iozio e esrremamenre piu
sinrerico risperro a Diodoro, ricordando solo l`elemenro principale
(l`urilizzo del rumo). Lo sresso vale per le modalir di conservazione e
consumazione di guesro singolare cibo (sorro sale). Le due inrormazioni si
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205
rrovano in ordine inverriro nei due aurori. !nrine, manca del rurro in Iozio
l`indicazione sull`assenza di alrre risorse alimenrari.
d. d. d. d. Eisperro al resro di Diodoro, il resro roziano omerre l`accessorio
pqotpioi ovfcm cioiv, e riassume il concerro di fmv
otqovimfofmv oq' otfoi ot tcqpoovfmv in moi oc ot
ciov.
Noriamo pero in piu in Iozio la considerazione che la brevir della
vira e dovura al ripo di cibo: qqo xoivmvotvfc fccim fqoqq.
uesra arrermazione pare un`anricipazione del rinale del paragraro, dal
guale essa si discosra un po`: nella conclusione, inrarri, si dice che non e
chiaro se sia davvero guella la causa della loro morre. L percio probabile
che guesra generalizzazione sia dovura al recensore, un`anricipazione volra
a rendere piu comprensibile o coerenre il passo che si srava analizzando.
e. e. e. e. Anche in guesro caso la rormula iniziale e piu essenziale in Iozio.
Le due descrizioni dei pidocchi sono complemenrari: da Iozio
apprendiamo che sono poco piu piccoli dei parassiri dei cani, da Diodoro
emerge che sono di rorme diverse e d`asperro riburranre. uanro alla
descrizione del decorso dell`inrezione, Iozio abbrevia conservando i
rermini principali in un conresro rirormularo.

59. LA ELC!NL !NILSTATA DA SCEP!N! L TAEANTLL
Iozio 250, 45`b 18-`4 Diodoro !!!, `0, 1-4
a. Eagni e scorpioni: una regione disabirara
Ofi fmv oxqiooqomv, qqoiv,
ooftcifmv mgo oq xoi
voo cotoo notxtto
oioqcqotoo, sgqo oc fccm
xoi ooi foi cqioixoi ooto,
oux on' ogq onovtoooo
ov0qmivot svou, o' to
nq0ou oiofot oxogntmv xot
1. 1. 1. 1. Tm oc c0vci fotfm mgo
oqqxci xofo fo cc0o noq
xoi xofo fo fq voq
notxtto oo0q sgqo o' cofi
xoi ovfcm ooto, oux on'
ogq onovtouoo tou svou
fmv ov0qmmv, o' cv foi
tofcqov qovoi sx ttvo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
206
qootmv, o fcfqovo0ot
ovoootoiv cvioi. Totfo oq fo
qtov sx ttvo snogto
cotoiv sntnoooot, xoi fmv
cvoixotvfmv qo fo xoxov
ovfiociv ot otvocvmv, oo
qtq fmv cxcoovfmv fot
oc0qot fqv omfqqiov ovfi fq
ofqioo cocvmv, cqqov c
cxcivot cvot ov0qmmv fqv
mqov tociq0qvoi.
snogto oxoiqot nq0o
qootmv xot oxogntmv
ccvcxooo. 2. 2. 2. 2. Toootfo oq
iofoqotoiv sntnoooot fmv
ciqqcvmv 0qqimv q0o mofc
fot xofoixotvfo ov0qmot fo
cv qmfov ovoqci xfcivciv
ovfo fo fq qtoci ociov,
ocqicvqfot oc fot o0ot
ovfo xoi fmv oqofmv oci foi
qcioi fot 0ovofot
ciqcqovfmv, oovovfo fqv
ofqiov qv fc xoi oioifov
qtciv cx fmv fomv.
b. Lsempi analoghi
Koi umv oc nq0o ogougotmv,
m foi nsgt Itotov, xoi
otgou0ot to onsgoto
xofco0iovfc, m cqi Mqtov,
xoi otgoot, o covc cqi
fot Autogtoto xoi to
sovtmv cioooovfmv nost
cfovcofqoov, m ci Atuq
xoi oo oo ovciofo o0q
xofoopovfo oo mqo fmv
oixqfoqmv cqqqmoov.
Ot qq oc 0otociv otoc
oiofciv foi cocvoi, oo
fotfmv oqoooofcqo xofo
ooov fqv oixotcvqv covofo
oio fq oq0ot iofoqio
oqciqqofo. `. `. `. `. Hsgt oq tqv
Itotov umv nq0o
ogougotmv ccvvq0cv foi
coioi ccpoc fivo cx fq
ofqiot mqo, xofo oc fqv
Mqtov cioooovfc ot0qfoi
otgou0ot xoi to onsgoto fmv
ov0qmmv oqoviovfc
qvoxooov ci cfcqocvci
foot cfoofqvoi. Tot oc
xootcvot Autogtoto
otgoot fqv oqcovov
otofooiv cv foi vcqcoi
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opovovfc xoi ifovfc ovfi
fq otvq0ot cxooo cpiooovfo
fo ofqioo xofoiciv xoi
xofoqtciv ci fotfov fov foov
cv m vtv xo0ioqtvfoi. 4. 4. 4. 4. Koi qv
fi ot iofoqqocv Hqoxci fmv
tcq fq o0ovooio o0mv
otvfcco0cvfmv cvo
xofoqi0otcvov xo0' ov
cqoocv cx fq Eftqoioo
ivq fo q0o fmv
cioooovfmv oqvi0mv cv otfq:
`Avoofofoi oc xofo fqv Atuqv
nost fivc ccvovfo q0ot
sovtmv cc0ovfo cx fq
cqqot.
Totfo cv otv qiv ciqqo0m qo
fot oiofm oio fo oqoooov
qo fo iofoqio oioxcicvot
oiv o' ci fo otvcq foi
qociqqcvoi cfopqooc0o.

a. a. a. a. Nella prima parre e evidenre la coincidenza resruale rra Iozio e
Diodoro, inolrre, il primo conserva in piu il nome di guesre parricolari
raranrole (fcfqovo0ot: cos anche Srrabone XV!, 4, 12), la norizia che
gli aracnidi rossero giunri in guesre regioni a seguiro di un diluvio e
leggermenre anricipara in Diodoro.
Nella seconda parre Iozio riassume, omerrendo di racconrare
l`iniziale renrarivo di resisrenza della popolazione conrro l`osrilir della
narura, e il cararrere inesorabile delle rerire provocare da guesri animali, la
rormulazione conclusiva (cqqov c cxcivot cvot ov0qmmv fqv
mqov tociq0qvoi), direrra e ricapirolariva, puo essere invece dovura
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
208
alla sua penna, daro che si risconrrano anche alrrove, negli esrrarri del
capirolo 250, modi simili di ragliare le inrormazioni e concludere
l`argomenro.
b. b. b. b. !n guesra sezione Agararchide rorniva una serie di esempi simili
al caso appena illusrraro, in cui cioe gli uomini sono srari cosrrerri ad
abbandonare un luogo per il cararrere molesro della rauna che lo abirava.
Menrre in Iozio leggiamo una lisra che d conro di rurro nel minor
numero di parole possibile, Diodoro conserva un resro molro piu
complero e coerenre: gli esempi sono ben illusrrari, seppur brevemenre, e
sono morivari, prima e dopo, dalla volonr (che ben sappiamo essere dei
paradossograri) di rar apparire credibile il proprio discorso. Proprio per
guesr`ulrimo elelmenro pare srrano che rra gli esempi menzionari da
Diodoro riguri anche guello di Lracle che caccia gli uccelli srinralidi:
anzirurro sappiamo che Agararchide criricava con pesanre ironia
l`arridabilir del miro come ronre srorica (cr. paragrari 7 e 8 Mller), e lo
sresso Diodoro (!V, 8, `-5) richiedeva caurela nei conrronri della sroricir
del miro in genere, e delle imprese di Lracle nello specirico. Del resro
l`esempio degli uccelli srinralidi sarebbe dirrerenre da rurri gli alrri: in
guesri ulrimi si presenrano degli animali che cosrringono l`uomo alla ruga,
in guell`alrro avviene esarramenre l`opposro. Nella asciurra lisra roziana
guesro caso non e menzionaro. Turro ra pensare insomma che non risalga a
Agararchide, meno chiaro e a chi sia dovuro. Diodoro pare da scarrare per
guanro gi derro, ma anche perche una sua aggiunra sarebbe srara operara
piu probabilmenre alla rine della lisra di Agararchide, non nel corpo di
essa, resra il dubbio che possa rrarrarsi di un mortno/e, un conrronro
menzionaro accanro allo scrirro da un copisra, e in seguiro enrraro nel resro
di Diodoro.




V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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60. C!NAMLC!
Iozio 250, 45`b `5-454a 4 Diodoro !!!, `1, 1-4
a. ! Cinamolgi, i loro cani, le vacche indiane
Ofi tofofoi, qqoi, tmv ngo
soqgtov otxouvtmv cioiv
ot Eqvs cv xtvooot
xoouotv, oi o' ooftcifovc, m
ov fi cioi, ogtou
ogogou. Outot xoqfoi cv
cioi xoi nmmvo qsgouotv
coioiot, xuvo s tgsqouot
oot xoi coot, ooim
foi tqxovoi xoi fot
sntqottmvto outmv tqv mgov
tvtxou oo oi' otfmv 0qqmoi,
nq0o ciqoivocvot
ou0qtov, oo tgonmv
cicqivmv [0cqivmv : Mller cm
soou stmvo cifo xoi fo
fmv xtvmv 0qcio ocovfc fm
ooxfi fqcqovfoi, xoi c omv
oc 0qqo mmv.
1. 1. 1. 1. To o' coofio tmv ngo
soqgtov cqmv xototxouotv
ovoqc to cv fmv `Eqvmv
xoousvot Ktvotvoi, xofo oc
fqv fmv qoiomqmv ogogmv
oiocxfov Agtot. Outot oc
nmmvo cv qsgouot
occ0ci, xuvmv s
tgsqouotv oqimv oco qo
fqv fot piot qciov ct0cfot. 2. 2. 2. 2.
`Ao oq fmv qmfmv tgonmv fmv
0cqivmv cqi soou stmvo
Ivtxot os ou0qtot fo
nq0o sntqottmotv outmv tqv
mgov, ooqot fq oifio otoq
otoci oq oiocv ci0' to mmv
omv xoi ooqxoqomv
ocotcvoi qctotoiv, cifc oi'
cvociov fqoqq cxciovfc fot
oixciot foot cifc oi' oqv
cqicfciov, qv q cv ovfo fo
oqoooo cvvmoo qtoi
xofooxctoci, fo oc fmv
ov0qmmv cvo ootvofci fm vm
otviociv. `. `. `. `. Ot qv oo fot
q0ot ot xofiotovfc oi'
cotfmv cqicvco0oi fot xtvo
coqiooi, xoi cfo fotfmv
oiotcvoi fqv 0qqov oo ovt
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
210
fmv mmv ciqotvfoi fmv oc
qq0cvfmv o cv qooqofo
xofco0iotoiv, o oc ci oo
otvfi0cvfc oo0qootqiotoi.
Hoo oc xoi fmv omv mmv oio
fq fmv xtvmv oxq 0qqctovfc
oo xqcoqoio fov piov cotoi.
b. Iormula conclusiva
Koi to sv tssutoto tmv ngo
soqgtov foiotfo.
4. 4. 4. 4. To sv otv tssutoto cvq
tmv ngo soqgtov oixotvfmv
cv oqqoi ov0qmmv fov piov
cci 0qqimoq cicfoi oc
oic0civ tcq oto c0vmv, fmv fc
Ai0iomv xoi fmv Tqmootfmv.
`Ao cqi cv Ai0iomv
ovocqoqocv cv ooi, cqi oc
fmv Tqmootfmv vtv cqotcv.

a. a. a. a. ! rermini coincidenri sono moro numerosi, ma e urile gualche
conrronro. Anzirurro il nome correrro di guesra popolazione sembrerebbe
guello che leggiamo in Iozio (nonche in Srrabone XV!, 10, 1), menrre nei
manoscrirri di Diodoro la rorma e xtvotvoi o xtvoovoi. !l nome
Ktvoooi signirica mungirori di cani e sarebbe implicaro dal rarro che
essi rraggono nurrimenro dal larre di guesri animali. Lisogna pero rilevare
che Diodoro non ra menzione di guesra usanza alimenrare, e anzi parla
esclusivamenre di una diera carnivora.
Secondo il resro di Iozio le popolazioni vicine chiamerebbero
guesre rribu Larbari Selvaggi, in Diodoro, invece, la parola barbari si
rirerisce alle popolazioni vicine, e il nome che guesre assegnano ai
Cinamolgi e semplicemenre Selvaggi (`Aqioi), Srrabone conrerma
guesra seconda versione (XV!, 10, 1: to oc fmv cvfoimv `Aqioi
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
211
xootcvoi). Nel resro roziano, dungue, si e provocaro lo slirramenro di
un rermine da un conresro a un alrro.
Alcune inrormazioni risulrano solranro da Iozio: i Cinamolgi
lasciano crescere i capelli olrre che la barba, e i loro cani sono di raglia
molro grande e sono simili a guelli degli !rcani. Per conrro il racconro di
Diodoro sulle vacche indiane e ben piu ricco di derragli, soprarrurro nei
renrarivi di spiegare le loro migrazioni nel paese dei Cinamolgi. !nrine,
l`emendamenro di \esseling al resro di Iozio (oo fqomv 0cqivmv
invece che oo fqomv cicqivmv) sulla base di Diodoro (oo oq fmv
qmfmv fqomv fmv 0cqivmv) risulra erricace.
b. b. b. b. La rormula conclusiva in Iozio e ridorra all`essenziale (in guesro
senso si veda la riduzione di fo cv fcctfoio cvq al solo fo cv
fcctfoio), in Diodoro e un po` piu ampia e si accompagna a una
considerazione sul cararrere selvarico di guesre popolazioni. A cio, sempre
in Diodoro, segue la proposizione del nuovo argomenro: in Iozio si
conserva (all`inizio del paragraro successivo) solo lo scarno fo oc xofo
fot Tqmootfo foiotfo, nessun cenno agli Lriopi dei guali si e gi
scrirro: il rirerimenro puo essere dovuro a Diodoro, che parla degli Lriopi
in !!!, 5-10, ma porrebbe anche derivare da Agararchide, ranro piu che
proprio guei capiroli 5-10 di Diodoro hanno come ronre un passo del libro
!! dell`Ato di Agararchide (cr. upro, pp. 20-21).

61. TECLD!T!: ST!LL D! V!TA, AL!MLNTAZ!NL
Iozio 250, 454a 5-`2 Diodoro !!!, `2, 1-``, 1
a. Cosrumi generali
To oc xofo fot Tqmootfo
foiotfo. To cv cvo fq
otofoocm ftqovvi, oi oc
uvotxs xotvot xoi oi oioc
ovq oc otx ccofi nqotooot
fq tou tugovvou fm oc
1. 1. 1. 1. Oi foivtv Tqmootfoi
qooooqctovfoi cv to fmv
Eqvmv Noooc, piov o' covfc
oo 0qcofmv voooixov xofo
otofqofo ftqovvotvfoi, xoi
cfo fmv fcxvmv fo uvotxo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
212
foqoovfi ngootov
xofo0co0oi fo cifiiov oioofoi.
cotoi xotvo qv io fq tou
tugovvou fov oc fotfq
nqotooovto qoofiov o
otvoofq qoffcfoi fcfocvov
oqi0ov ngootmv.
b. Eegime alimenrare
H oc ovoofqoqq otfmv fov cv
nog' outot cimvo (cofi o'
otfo to fot stqoto) ooov
otfmv fot 0cot fqv mqov toooi
opqoi ccovfo, oq' ototo
xot ooxto moiv, ci fotfo
tovts xoi xtioovfc cv
ocioi cixq ctqmcvoi.
`Eov oc ciofq fo 0cqo, cv foi
fcofmocoiv ovoofqcqovfoi
mqioi, oosvot ngo
oqou cqi fot imofo.
Koi to ngsoutsgo tmv
ooxqotmv xoi vooouvto
ooovmoi, oio fmv ociqmv
fotfo xfcivovfc, ot xootoiv
oxo0oqfot.
2. 2. 2. 2. Kofo oc fov fmv stqotmv
xoiqov ivocvmv nog' outot
opqmv comv, oq' ototo xot
ooxto oiofqcqovfoi,
toovts fotfo xoi pqotv
qovov cqoovfc. Mcfo oc fotfo
oio fqv fmv xotofmv tcqpoqv
fq voq qqoivocvq
xofoqctotoiv ci fot cmoci
foot, xoi cqi fq fq mqo
voq ngo oqou
tooovtot. `. `. `. `. Tmv oc
ooxqotmv to ngsoutsgo xoi
voostv oqocvo
xofovoioxovfc oo fotfmv fov
oovfo qovov oiofqcqovfoi.
c. ! genirori
Otfoi ov0gmnmv sv ousvt
cqifi0cooi fqv fmv ovcmv
xqoiv, tougm s xot ot, tov
sv notsgo xoouvts, tqv s
qtsgo, mootfm xgtm fc xot
ngootm, oio fo opovciv tqv
tgoqqv fqv xo0' qcqov ot oqo
fmv foxcmv, oo oq' cxcivmv.

Aiocq fqv fmv ovcmv
qooqoqiov ov0gmnmv sv
ousvt qooofotoi, tougm s
xot ot xoi oiv xgtm xot
ngootm fotfmv oc tou sv
notsgo, to s qtsgo
xoouot oio fo oqico0oi fo
cqqcqot tgoqo oci oqo
fotfmv, oo q oqo fmv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
21`
ccvvqxofmv.
d. Levande
Otfoi xoi notm, o cv ot
oo onogsott notougou
gmtot oi oc ftqovvoi ono
ttvo ov0ou oxsuoo0svto
ivotoi, nogonqotou o0qqm
uxst.
Hotm o' oi cv ioimfoi
ougmvtot notougmv
gsott, foi oc otvoofoi ono
ttvo ov0ou xotooxsuostot
oo nogonqotov fm ciqiofm
oq' qiv uxst.
e. Nomadismo
Toi oc ocoi fmv 0qcofmv
coxoot0otvfc oqv c oq
mqov cioqctovfoi, qctovfc
fo foi otfoi fooi
cvoiofqipciv.
r. Nudir e circoncisione
Iuvot oc fo oo omo
ftovovfc fo toto sgootv
cioi oicmocvoi. To s ototo
foi cv ooi Tgmoutot
cofiv ci0iocvov
nsgttsvso0ot, xo0ocq
Atunttou ovfo fot o' to
fmv Eqvmv xootcvot
Kooou nov to tot otnot
sgo nsgttoq tuovov
ugot oqoiqciv cofiv c0o
vqntmv ovfmv, c ot xoi fqv
ciqqcvqv xqoiv cotfoi
coiqvfoi.
4. 4. 4. 4. Koi uvot cv cioi ovfc fo
omoto qv tmv totmv, o
sgoot oxcootoi to '
ototo ovfc oi Tgmoutot
oqoqoim foi Atunttot
nsgttsvovtoi qv fmv oo fot
otfmofo ovooocvmv
Koomv otfoi oq ovoi fqv
cvfo fmv ofcvmv vcocvoi
mqov cx vqntou ugot
oofcvovfoi nov to tot oot
sgo nsgttoq tuovov.
g. Armamenro dei Megabari

1. 1. 1. 1. Oioov o' cotoi fmv
Tqmootfmv oi cv ovooocvoi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
214
Mcopoqci xtxofcqci
mopoivo ooioo xoi qooov
ftot cov cqioioqqot, oi oc
ooi foo xoi oo.

a. a. a. a. Iozio sinrerizza, omerrendo di ricordare che i Creci chiamano
Nomadi i Troglodiri a causa del loro srile di vira. !nolrre l`inrormazione
sulla rorma di governo in vigore presso guesra popolazione risulra piu
chiara in Diodoro. A guanro pare i Troglodiri si organizzavano in vari
gruppi onuno det quo/t rerro da un riranno, come leggiamo anche in
Srrabone XV!, 4, 17 (ftqovvotvfoi oc xo0' cxoofo): l`ambiguir della
rrase roziana fo cv cvo fq otofoocm ftqovvi si risolve dungue con
xofo otofqofo ftqovvotvfoi di Diodoro.
La norizia sulla comunione di donne e bambini e sul diviero di
accosrarsi alla donna del riranno e presenre nei due resri con alcune
variazioni nell`esposizione.
b. b. b. b. !n guesro passaggio prevale la rirormulazione, anche se i rermini
in comune non sono pochi. !n relazione alle grandi piogge che si veriricano
in guesra regione Iozio dice: guando Dio riene la loro regione sorro la
srrerra di piogge rorrenziali etc., il rirerimenro al divino e assenre in
Diodoro, e porrebbe essere la spia di una rielaborazione del resro da parre
del parriarca. Cos pure il signiricaro brevemenre per l`avverbio cixq
resrimonia un`inrerrerenza del greco bizanrino (cr. (SPHCLLS 1888, p.
42`). Va segnalaro anche l`impiego del sosranrivo imo in luogo del piu
comune voq del resro di Diodoro (nonche di Srrabone XV!, 4, 17): rale
rermine e arresraro solo in guesro passo e, nella rorma con dirrongo ci, una
volra in Lschilo (cimooiv, rrammenro 478a Merre).
Iozio e piu complero nell`indicare le sragioni che scandiscono la
vira dei rroglodiri (Diodoro nomina solo i venri eresii e il calore, Iozio
precisa che si rrarra risperrivamenre di inverno e esrare), e nel ricordare la
presenza di macellai chiamari !mpuri (norizia conrermara da Srrabone),
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
215
d`alrro canro solo da Diodoro sappiamo il morivo per cui i Troglodiri si
sposrano nelle zone paludose (per il seccarsi dei pascoli) e che guesra
genre rrae sosrenramenro solranro dall`allevamenro dei propri armenri.
c. c. c. c. Molre coincidenze resruali e rorale coincidenza di inrormazioni.
d. d. d. d. Anche gui prevale la coincidenza verbale, in piu osserviamo che,
guanro alla disrinzione popolo/capi, i rermini nel resro di Iozio (o cv
ot oo / oi oc ftqovvoi) parrebbero essere piu vicini all`originale
agararchideo risperro a guelli di Diodoro (oi cv ioimfoi / foi oc
otvoofoi) perche conrermari da Srrabone (foi cv ooi / foi oc
ftqovvoi).
e. e. e. e. La breve precisazione sul nomadismo dei Troglodiri nel resro di
Diodoro pare ruori posro. LMMLLALE 1989, p. 41, n. ` propone di
merrerla in relazione a un passo di poco successivo del capirolo 250 (cr.
tn/ro, 6`c).
r. r. r. r. Numerosi i rermini coincidenri, i resri sono sosranzialmenre
eguivalenri, salvo la precisazione che i Murilari abirano al di gua degli
srrerri (Diodoro). La considerazione rinale in Iozio e da cio viene loro
l`appellarivo che si e ricordaro e accessoria, e rorse e dovura al recensore,
rispondendo ad un gi risconrraro uso di concludere le norizie in guesro
modo.
g. g. g. g. !n Iozio guesra sezione e assenre. Srrabone (XV!, 4, 17) rornisce
le sresse inrormazioni (oi oc Mcopoqoi Ai0ioc foi qoooi xoi
ftot qoofi0cooi oioqqot, qmvfoi oc xoi ooi xoi ooioiv
moptqoivoi, oi oc oioi Ai0ioc fooi xoi ooi), e anche
l`ordine e lo sresso di Diodoro (Murilari, Megabari, usanze runebri).

62. !L TLEM!NL xooqo
Iozio 250, 454a``-`4

Ofi xcqqfoi o otqoqct, offixiofq xoifoi mv, fq fq xooqo
cci.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
216

Come e chiaro, ci rroviamo di rronre a una nora di commenro:
porrebbe rrarrarsi di un mortno/e enrraro nel resro (da subiro, visro che
guesre parole sono anche nel manoscrirro A, rine !X sec.), di una
spiegazione rormulara duranre la lerrura dell`opera in analisi, o ancora di
un appunro per l`insegnamenro. uello che colpisce e la mancanza della
sezione di resro conrenenre il rermine in guesrione, neanche in Diodoro o
in Srrabone e rinrracciabile il conresro cui poresse essere rireriro (sulle
possibili inrerprerazioni cr. upro, p. 101, n. 120). Cio dimosrra che non
rurro cio che Iozio disponeva di Agararchide e conrluiro nel capirolo 250,
e che la ltb/toteco non e semplicemenre una compilazione di norizie rrarre
dalle opere, ne solamenre un lavoro di recensione bibliograrica: e piurrosro
la resrimonianza di una arrivir di insegnamenro e di cririca lerreraria.
Sull`urilizzo roziano del ofi come segno grarico per inrrodurre non
solo gli esrrarri cr. tn/ro, pp. `82-`8`.

6`. TECLD!T!: USANZL IUNLEAE!L, SCNTE!, SNN, METL
Iozio 250, 454a `5-454b 29 Diodoro !!!, ``, 2-6
a. Usanze runerarie
Ofi oi Tqmootfoi cqi fot
cfqoofo, qqoiv, otfm
qoffotoi. Toi cx tmv
notougmv uot tov ousvo
qo to oxsq ouvsqoov, cifo
c' o0ov snt0svts, oouot
stgonq0sot t0ot, fm0oom
qmcvoi xoi cmfi, cm
onoxgumot fot fcfcctfqxofo
fqv oqqqv xocifo ovm0cv
snt0svts xsgo oto, oo0ci
onouovtot xoi ovfcm ioqoi.
2. 2. 2. 2. Toqoi oc ovfcm
cqocvoi cimqiootoi
foi oq tmv notougmv uot
qoovts fmv fcfcctfqxofmv
fo omofo qooofotoi tov
ousvo tot oxssot, 0svts oc
fov vcxqov ci fivo
ovoofqofo oouot t0ot
stgonq0sot cmvfc, cqi
ov ofot foi i0oi cqimoovfc
onoxgumot fo omofo fo oc
fcctfoiov oto xsgo
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
217
Otfm, qqoi, foi xqocioi
xofoqmvfoi votvcm, cicq q
tciv cotfot ci foi
otqfoi otvcocm oqciov.
snt0svts onouovtot,
oto0ciov otociov
opovovfc.
b. Sconrri
To o' tcq fq ovoqtocvq
oiqvioim voq c0qo fc xoi
oo xoi ocot otfmv ngo
oqou (otoc oq tcq oot
fivo oovfoi), o' otv fotfo
ot ngsoutsgot uvotxs
qoqomooi tououot, xofo to
soov c0otooi, xoi foi
qotvotoi ooi fot 0tot
ovqqc0iocvot xofoofcotooi.
`. `. `. `. Hocotoi oc ngo oqou
ot ooim foi Eqoiv tcq
oqq q fivmv omv cxqofmv,
o' tcq fq ciivocvq oci
voq. `Ev oc foi qiovcixioi
fo cv qmfov oqot foi
i0oi pootoi, cqi ov fivc
fqm0moi, xoi fo oiov ci fov
fmv fomv omvo xofovfmoi.
Hooi oc cv oxoqci qovm
fcctfmoiv, m ov ctofom cv
poovfmv oio fqv cv fotfoi
o0qoiv, fov oc oxoov covfmv
tvov fmv oxcoofqqimv omv.
4. 4. 4. 4. Atououot oc fqv oqv tmv
uvotxmv ot ngsoutsgot,
qopoocvoi cv ci to soov,
cvfqoq oc ftovotooi
voiov oq cofiv otfoi fotfo
xofo qocvo fmv fqomv ftfciv,
o0cv oo fm qovqvoi otovfoi
fot foctciv.
c. Sonno
Tvm oc, qqoiv, ot xofo fot
oot fmv ov0qmmv qmvfoi,
oo 0qcofmv cv q0o
cotfoi cotoi otvcocvov,
xmomvo oc ccoqoov cx fmv

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
218
xcqofmv fmv oqqcvmv ovfmv,
om o o' otfmv oqo oimxq fo
0qqio cov oc vt cq, ci
ovoqo cv otvootoi fqv ciov,
ovm0cv oc cipootoi qiot cx
qoivixmv. Koi oi cv tvoixc
cfo fmv vqimv fotfoi
cipoivotoiv, oi oc ovoqc tqo
xtxm xoiotoiv, ooovfc
ofqiot fivo t0ot, xoi fov
tvov otfm oqm0otvfoi, cv
ooi fq ccfq oio
fovoxoiov fqv qtoiv vixmoq.
d. Morre
`Eov oc fivc fot ooiv
oqciocvot qgou oguvovto,
qxcfi uvmvtot tot notvot
snoxoou0stv, cqi0cvfc oo
ougov cqi tov ousvo fov
otfmv, xoi fov oiom fot
fqoqot ocoov ct oo
nsgtoqtovts, onououot fot
piot. Ei oc fi otfmv fqv
fcctfqv unsgoot, oqoofo
o 0cmv oqvm, m sn' suvoto fov
oxvov oqoiqotcvo, vou0stmv
oo fm om fq ovoofqoqq, oio
fq otfq ooot oqctocv. Ot
fot qqooxovfo oc ovov otfm
fot qv tcootoiv, oo xoi
ot q vooo ciovo q cmv
fivo nqgmot oqqofot ci fo
foi ocoi oqooxctooci
5. 5. 5. 5. Oi oc oio fo qgo ot
uvosvot tot notvot
oxoou0stv oo ougo tov
ousvo nsgtoqtovts cotfmv
onouovtot fot qv qo0tm
fot oc fov 0ovofov
ovooosvou fqv cotoiov o
potocvo cci fov ocoov m
sn' suvoto cqi0civoi xoi cfo
vou0stqosm ofcqqooi fot qv.
6. 6. 6. 6. Ooim oc voivov otfoi cofi
fot nqgm0svto q vooot
otoiofoi otvcocvot cociv
cx fot qv ciofov oq fmv
xoxmv qotvfoi fo qiotciv
fov qocv oiov fot qv qoffciv
otvocvov. Aio xoi ovfo [cv]
iociv cofi fot Tqmootfo
oqfiot cv foi omooiv,
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
219
otvcco0oi. iotovfo o' cfi foi qixioi, m
ov qocvo tcqpoovfo fo
cqxovfo cfq.

a. a. a. a. La rormula inrrodurriva e dirrerenre nei due resri, che guanro a
inrormazioni si eguivalgono. Iozio riassume con l`aggerrivo oo0ci
l`espressione oto0ciov otociov opovovfc, ma anche in Diodoro
accade gualcosa del genere con il parricipio cmvfc nel punro in cui
Iozio ha fm0oom qmcvoi xoi cmfi.
Nelle parole conclusive del resro di Iozio, assenri in Diodoro, il
verbo qqoi non solranro rende evidenre che la considerazione
sull`arreggiamenro dei Troglodiri risale a Agararchide, ma rorse cosriruisce
anche, da parre di Iozio, una sorra di presa di disranze da guanro
arrermaro dall`ernograro.
b. b. b. b. !l resro roziano e molro piu sinrerico: il parenrerico otoc oq
tcq oot fivo oovfoi sosriruisce il conrronro con le rivalir dei
Creci di cui leggiamo in Diodoro, e rurra la descrizione di come avvengano
gli sconrri rra i Troglodiri e srralciara, per arrivare direrramenre alla loro
risoluzione. !nolrre, menrre da Diodoro risulra che, inrervenure le donne,
le lorre si inrerrompono per l`usanza (voiov) di non colpirle, in Iozio si
pone l`accenro sul rarro che esse riescono a calmare gli animi con le loro
parole, probabilmenre le due norizie risalgono enrrambe a Agararchide, e
dungue i due aurori si inregrano.
c. c. c. c. !n Diodoro guesra parre e assenre (ma cr. upro 61e), ma la si puo
leggere - con diverse coincidenze verdali - in Srrabone !!!, 4, 17:
oooioqotoi oc vtxfmq cx fmv oqqcvmv 0qcofmv xmomvo
coovfc, mof' ciofoo0oi fo 0qqio fm oqm xoi oooi oc xoi
fooi ci fo 0qqio qmvfoi, xoi oioqtvotoi fmv oivimv oqiv
moq fivi qmcvoi qo fo tqi.
d. d. d. d. Nella prima parre i due resri sono sosranzialmenre coincidenri.
Iozio precisa in piu che il nodo con cui impiccano gli anziani viene serraro
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
220
ben srrerro dierro il collo, la clausola fot ooiv oqciocvot a riguardo
della vecchiaia (che sperra a rurri) porrebbe essere un`aggiunra di Iozio,
ma non va dimenricaro che il V libro sul Mar Eosso ru scrirro da
Agararchide ormai vecchio (cr. ltb/tot/eco, cap. 21`, 171a 18-19 e cap.
250, paragraro 110, 460b 9-10), per cui guesre parole porrebbero
rimonrare allo sresso geograro, in una specie di consrarazione
aurobiograrica.
Nella seconda parre, dove si spiega che non solo agli anziani si
applica guesra rorma di euranasia, Iozio e piu conciso ma anche piu
espliciro: menrre in Diodoro si legge che la cosa peggiore presso i
Troglodiri e non porer rare cio per cui vale la pena vivere, in Iozio si
spiega che un uomo non piu in grado di assolvere alla pasrorizia e un
uomo inurile. La conseguenre consrarazione rinale per cui rra i Troglodiri
rurri godono di orrima salure e nessuno supera i sessanr`anni e solo in
Diodoro.

64. LOPERA DI AGATARCHIDE NELLA STORIOGRAFIA DEL IV/III SEC.
Iozio 250, 454b `0-`6

Ofi, qqoi, fq oq oixotcvq cv fcffoqoi xtxiocvq cqcoiv,
ovofoq cm, otocm, oqxfot xoi coqpqio, fo cv qo cocqov
cciqoofoi Atxo fc xoi Tioio, fo oc qo ovofoo Exofoio xoi
Booii, fo oc qo fo oqxfot Aioqovfo xoi Aqqfqio, fo oc qo
coqpqiov, qoqfixov, qqoi, fo oq0c, qci.

65. D!STANZL CLCEAI!CHL L D!VLECLNZL LTNLC!CHL L
CL!MAT!CHL (1)
Diodoro !!!, ``, 7 - `4, 4

7. 7. 7. 7. Koi cqi cv fmv Tqmootfmv ixovm ciqqxocv ci oc fi fmv
ovoivmoxovfmv oio fov cvioov xoi fo oqoooov fmv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
221
ovocqocvmv pimv oiofqoci foi iofoqioi, 0ci qo fq
oiovoio oq' oqo fov fc cqi fqv Ext0iov ocqo xoi fov cqi fqv
Tqmootfixqv, xoi fo cxofcqmv oioqoqo iomv, otx oiofqoci foi
iofoqqcvoi.
1. 1. 1. 1. Toootfq oq oqooq fmv oq' qiv ocqmv qo fot
iofoqqcvot mofc fqv xofo cqo oioqoqov oiofov civoi. 2. 2. 2. 2. Oot
cv oq oio fqv tcqpoqv fot tot qvtvfoi cv oi ciofoi
ofooi, ofcovfo fot xqtofoot oiopooci ofqofocomv xoi
oomv xofoomv cqooot qvtfoi oc o oivo xoi fo oio fmv
tmv mofc ooiqoi oofcvco0oi xoi fo fotfmv 0otooimfcqo,
fo cv oxqmfqqio fmv ov0qmmv fq co0qfo oqofqipotoq
cqiqqci, fo oc oofo ootqotfoi, fo oc tq ocmqov ot oici xoi
oxoi cv ovoqiovfc qqvtvfoi, xofo oc fivo xoiqot oio fqv
txvofqfo fmv vcqmv otfc oofqoqv otfc pqovfqv ivco0oi cqi
fot foot qooi oo oc xoi oo fotfmv oqoooofcqo
otvfccifoi, foi cv ovootoiv oiofo, foi oc ciqov ciqqooiv
ovtoovqfo. `. `. `. `. Hcqi oc fo coofio fq Aitfot xoi
Tqmootfixq oio fqv tcqpoqv fq oq' qiot 0cqooio xofo fov
fq coqpqio xoiqov otoc otvoqov oqot oi oqcofmfc
otvovfoi oio fqv otfqfo fq cqi fov ocqo txvmocm, mqi oc
toococm ovfc ootvofotoi pooiciv, m ov foi ovtooqfoi
oqoqqo qtxfiomv ivocvmv. 4. 4. 4. 4. Kofo oc fo ofov, cov q fqv
cvociov cfoim oqoiqqfoi, focm fcctfmoiv, m ov fq 0cqooio
fqv fmv tqmv cv fm omofi qtoiv ocm ovoioxotoq. Hqo oc
fotfoi, ofov fi ci oxotv ociov cpomv fmv comoimv
ooqofotv c0' toofo ci fov qiov 0q, focm ccfoi mqi tqo
xoi tmv.

!l brano di Diodoro corrispondenre al paragraro 65 Mller, che
non ha nessun parallelo in Iozio, raccorda perrerramenre i paragrari 6` e
66, chiarendo il morivo per cui Agararchide, dalla descrizione dei
Troglodiri, giungesse a parlare dell`inrluenza del rarrore geograrico sui
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
222
cosrumi dei popoli. L`ernograro di Cnido avanzava l`ennesima
rivendicazione di veridicir del suo racconro (Diodoro !!!, ``, 7), e per
risulrare ancor piu credibile proponeva il conrronro rra il cararrere
srraordinario del rreddo presso gli Sciri (!!!, `4, 1-2) - del guale parlano
anche alrri aurori (cr. per esempio Lrodoro !V, 28) - e il caso parallelo e
conrrario degli Lriopi del sud (`4, `-4), dove i mtrobt/to sarebbero legari al
clima caldissimo. !l cambio di argomenro era dungue mediaro a regola
d`arre.
Nella successione degli esrrarri di Iozio, invece, il passaggio risulra
piurrosro brusco: il paragraro 64 - resro assenre in Diodoro, perche inurile
nell`economia della sua opera - e un inrervenro in prima persona di
Agararchide che ricorda l`argomenro generale del proprio lavoro: la
regione meridionale del mondo (fo oc qo coqpqiov). L`aurore, cos,
giusririca il suo lavoro inserendolo in un conresro piu complero di srudi
geo-ernograrici, ricordando gli scrirrori che si sono occupari delle alrre
parri del mondo (cr. upro, pp. `5-`6). Sicuramenre guesre
considerazioni risalgono a Agararchide, dara la presenza del pronome di
prima persona qci, ci si deve pero chiedere se davvero comparissero
nella posizione in cui Iozio le regisrra: una simile dichiarazione
programmarica sembrerebbe mal collocara in un excuru incidenrale del
genere, che per giunra spezzerebbe in due la ben srudiara conrinuir
dell`argomenrazione. L possibile che la collocazione di guesre
inrormazioni a guesro punro rosse conseguenre o runzionale
all`insegnamenro di Iozio, all`andamenro sresso della lezione. ppure, piu
semplicemenre, la successione esposiriva dell`opera di Agararchide ha
subro in Iozio uno srravolgimenro, possibilmenre gi veriricarosi nei
mareriali che il parriarca aveva a disposizione: inrarri neanche nel
paragraro 66 l`ordine delle inrormazioni e limpido. !l paragraro 66 segna la
conclusione della sezione sulle popolazioni, e inrroduce la descrizione
della rauna di guesre regioni: le considerazioni programmariche del
paragraro 64 rroverebbero dopo di esso una collocazione
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22`
appropriarissima. Secondo guesra ricosrruzione la successione resruale piu
redele a Agararchide sarebbe dungue guella diodorea: la popolazione dei
Troglodiri e descrirra nei paragrari 61 e 6` nonche, per esrensione, 65 e 66,
a cio seguiva una conclusione di cui resra rraccia al 67, in corrispondenza
della guale porevano rrovarsi le parole di cui leggiamo al 64.

66. D!STANZL CLCEAI!CHL L D!VLECLNZL LTNLC!CHL L
CL!MAT!CHL (2)
Iozio 250, 454b `7-455a 14 Diodoro !!!, `4, 5-8*
a. Piccole disranze, grandi dirrerenze climariche...

454b `7-455a 6
Ofi fot fmv ov0qmmv
toqogmtotou piot ou nou
oiocfqci xoi togtst tono.
`Ex oq tq Motmtto tvq
noot fmv qoqfiocvmv cv
qoqfqoi oxofoi sxototot
xofqqov ci fov Pooimv icvo,
oq' mv to fov otfov xoiqov
tstogtotot cv oqixovfo ci
fqv Asovgstov, sx s
toutq cvovfim fm qctofi
nsovts ovo fov ofoov cv
ooi ocxo oqocvoivf' ov ot
ocm st At0tontov mots
oo fq tcqpoq fot tot
ci oxqov fot xotofo fqv
oxqv q ciot stxoot
ivco0oi xoi cvfc foi
xotosvot cvoccm
qsgo.

`4, 7
7. 7. 7. 7. To oc fqixotfo c'
oqofcqo toqogo ou nou
togtst tonou oioofqo. `Ao
oq tq Motmtto tvq, q
qoooixotoi fivc fmv Ext0mv cv
ooi xoi tcoiv tcqpootoi
xo0ioqtcvoi, noot fmv
oiocvmv otqiooqootooi
votoi qoqfioiv ci cv Pooov
sxototot xofocctxooiv c
q ci Asovgstov tstogtotot
xofovfmoiv, sx s toutq xofo
fov Nciov nsovts ooi
ocxofoioi xofqvfqxooiv st
At0tontov, mots oo fmv
xofctcvmv cqmv fq
oixotcvq ci fo 0cqofofo
cqq q ciov stxoot xoi
fcffoqmv qsgmv civoi fov otv
foi xofo fo otvcc xotosvot.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
224
b. ...ed ernologiche

455a 6-11
A' om, foootfq otoq fq
foixq oioofoocm,
ovtcqpqfov cotoi qo
oqot oi ov0qmoi fmv fc
tmv xoi fmv c0mv xoi fot osgo
fqv toqogov, mofc qoc
iofctco0oi oq' cfcqoi fo
oq' ooi otvq0q fc xoi
ooootcvo, qoc ofcciv om
otvoo0oi mv mqi cfcqoi otoc
qv ov coivfo.

`4, 8 e 5
8. 8. 8. 8. Aiocq fq toqogo fq fmv
osgmv cv oim oioofqofi
coq otoq otocv oqoooov
xoi fqv oioifov xoi fot tou,
cfi oc fo omofo ot
oiooffciv fmv oq' qiv.

5. 5. 5. 5. `A' om oi xofoixotvfc
oqofcqo fo ciqqcvo mqo
ot oiov qctciv potovfoi fqv
tcqpoqv fmv otpoivovfmv
otfoi xoxmv, oo xoi
fotvovfiov cxotoim qoicvfoi.
To qv cvcxo fot q pioo0qvoi
oioifq cfcqo xoi piot
ciqo0qvoi.
c. Adarrabilir dell`uomo all`ambienre

455a 11-14
Outm sst tt qttgov co
nooo otvq0cio, xoi vixo fqv oo
fot cqicovfo otocqciov o
govo o fqv qmfqv ococvo
ci fov piov qtxtov.

`4, 6
6. 6. 6. 6. Outm otfoqtc sst tt
qttgov nooo otvq0q mqo, xoi
cqiivcfoi fq cx fmv ocqmv
xoxoo0cio o govo o fqv cx
vqiot oqoopmv qtxtov.
* !l resro di Diodoro e sraro gui ordinaro in modo da rendere piu agevole il conrronro
punruale con Iozio.

a. a. a. a. Prevale la coincidenza verbale, a volre e Diodoro che pare
abbreviare il resro (cr. oioqici a rronre di oiocfqci xoi oioqici, e ci
Pooov per ci fov Pooimv icvo). L`espressione diodorea dalle regioni
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225
gelide alle piu calde e volra in Iozio alla rorma asrrarra dal rreddo piu
inrenso al culmine esrremo del calore, ma non e dererminabile guale di
guesre rormulazioni sia piu vicina all`originale agararchideo. Cos come
non e dererminabile se l`ernograro, per indicare le imbarcazioni per il
rrasporro merci, urilizzasse il comune votoi qoqfioiv (Diodoro) o il
ricercaro qoqfqoi oxofoi (Iozio), la iuncrura del sosranrivo oxofo
con l`aggerrivo qoqfqo compare solo in un rrammenro di Crizia, ciraro
da Areneo (Detpnoop/ttoe !, 50 = rr. 1 Cenrili-Praro). uanro al
compuro complessivo dei giorni di navigazione, il numero correrro e
evidenremenre in Diodoro (24).
b. b. b. b. Anche se il resro su cui si basano i due passi messi a conrronro e
chiaramenre lo sresso, rurravia essi sono piurrosro disranri sia dal punro di
visra dei vocaboli impiegari, sia da guello dell`argomenrazione. !n Iozio
rurro e condensaro in una rrase, per Diodoro dobbiamo prendere in esame
due paragrari disrinri e non conrigui. !l primo concerro, in Iozio, e che, a
rronre di disranze geograriche non elevare, le popolazioni si dirrerenziano
in maniera marcarissima per vira, cosrumi e clima, Diodoro invece
presenra le dirrerenze risiche e di cosrume come conseguenza di guelle
climariche. uesro ripo di osservazione dererminisrica (t/ c/tmo dt//erenzto
/t ut) ben perriene agli aurori anrichi (e il caso dello scrirro \u//e orte, /e
ocque, t /uo/t del corpu ippocrarico), ed e cerro meno banale della
semplice consrarazione per cui /e popo/oztont t dt//erenztono per ut e per
c/tmo, ricavabile dal resro di Iozio.
!n secondo luogo si considera che nessun popolo rinuncerebbe al
proprio srile di vira: in Iozio si evidenzia che la consuerudine a un regime
di vira si rraduce in assolura incapacir a rollerarne uno diverso, in
Diodoro si osserva che, pur di non cambiare srile di vira, le popolazioni
accerrano i disagi comporrari dai luoghi che abirano. Si nora che, menrre la
considerazione in Iozio risulra avere valore generale, guella in Diodoro ra
rirerimenro al caso specirico appena proposro (oi xofoixotvfc
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
226
oqofcqo to stgqsvo mqo): gli Sciri e gli Lriopi del sud (cr. il
precedenre paragraro 65 Mller).
La successione Diodorea pare piu coerenre, e probabilmenre e piu
vicina all`originale.
c. c. c. c. ! rermini principali sono in comune, ma le espressioni sono
rormulare in maniera dirrerenre. Secondo PALM 1955, p. `0 in guesro caso
Diodoro avrebbe c/tortto (verdeurlichr und ausgegliechen) il resro di
Agararchide, urilizzando cqiivcfoi in luogo di vixo, e fq cx fmv
ocqmv xoxoo0cio al posro di fqv oo fot cqicovfo otocqciov.
Anche ooo otvq0q mqo di Diodoro, piu specirico del ooo otvq0cio
di Iozio, viene inrerpreraro in guesro senso, rurravia guesr`ulrima
espressione porrebbe anche essere una generalizzazione operara duranre
l`analisi e il commenro dell`opera all`inrerno della cerchia del parriarca,
esrendendo la considerazione di Agararchide sui luoghi abiruali a un
discorso generale su rurre le consuerudini.

67. !NTEDUZ!NL
Diodoro !!!, `5, 1

1. 1. 1. 1. `Eci oc fmv c0vmv xoi pimv fo xcqooio fmv ooxotvfmv civoi
oqooomv oicqt0ocv, cqi fmv [ovfmv] 0qqimv fmv xofo fo
toxcicvo mqo cv cqci oicicv.

Nessuna rormula in Iozio media il cambio di argomenro dalla
sezione sulle popolazioni a guella sulla rauna (cr. anche upro commenro ai
paragrari 64-65).

68. !L LLNL
Iozio 250, 455a 15-19

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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Ofi oi xofo fqv `Aqopiov covfc, qqoi, iofcqoi cv cioi xoi
0qootfcqoi, fm qmofi oc oooi xo0ocq oi ivocvoi cqi fqv
Boptmviov, otfm oc foi fqimooi ofipovfc mofc oo fmv
otcvmv ov0ofqfo ooociv qtom oqoqoiov.

69. !L MYlM|X
Iozio 250, 455a 20-2`

Tmv oc xootcvmv tqqxmv oi cv ciofoi xofo fqv iocov fmv
oimv otocv oqooffotoi, fqv oc fmv oiooimv qtoiv
ocofqocvqv cotoiv cvovfiov foi ooi.

70. !L LLPAED
Iozio 250, 455a 24-28

Ofi oi oqooci otx cioi xo0ocq cv foi fooi foi cqi Koqiov
xoi Atxiov, oxqoi oc fm omofi, xoi xoxoo0civ cv fqotooi xoi
ovoi otvocvoi ot oov fq oc oxq foootfov oioqcqotoi fmv
omv ooov oqiov qcqot.

uesre prime rre descrizioni mancano in Diodoro. Srrabone, nei
paragrari precedenri a guello sui Troglodiri (XV!, 4, 15-16), rrae da
Arremidoro di Lreso le descrizioni degli sressi animali dei guali leggiamo
in Iozio, nello sresso ordine e con parole conrronrabili, ma in maniera piu
sinrerica.

71. !L E!NCLENTL
Iozio 250, 455a 29-455b 2 Diodoro !!!, `5, 2-`
a. Descrizione
Ofi o gtvoxsgm ssqovto cv
2. 2. 2. 2. `Eofi oq mov o xocifoi cv
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
228
ot cicfoi, tm s ust
xofooccofcqo toqci. Xqmo
oc cci tm oqcqcqc
ctfcci, xoi fqv oqqv fot
ocqofo. Itov s sn' oxgmv
qoqci tmv uxtqgmv xsgo,
otqgm fqv piov oqoqoiov
oo fot otpcpqxofo
gtvoxsgm, oxq oc xoi pio
oqoqoiov ov ssqovtt, tm s
ust focivofcqov, fqv cv
ooqov iotqofofqv cci, fqv oc
qoov tocioq. Ent ' oxgmv
tmv uxtqgmv qcqci xsgo fm
ftm otov, fq oc ofcqcofqfi
otqgm oqcqcqc.
b. Lorra rra rinoceronre ed eleranre
m fov cv oov qovov, qo qv
ov nstgov oqocvqfoi, qqooci
[0qci : Mller qoopomv fo
ofcqvo, ounsomv oc ssqovtt
(fotfm oq fov ovfo nsgt tq
voq oioiofoi piov) unou
tqv xottov xoi tm xsgott fo
xtxmo tq oogxo ovoggqo
sotov ct0t notst xoi
ciofot cofiv ccqovfo iociv
otfm fcfcctfqxofo. `Av cvfoi
otpq fm gtvoxsgmtt fq
xotto q ooo0oi, fotvovfiov
otfo to fq ngoooxto xoi
fmv oovtmv ftfocvo
oom cootvofci xoi
oqotcfoi, coq toqotoq
xofo fqv touv xoi tov fq
oqooq.
`. `. `. `. Totfo nsgt tq voq oci
oioqcqocvov ssqovtt fo cv
xcqo qo fivo fmv nstgmv
0qci, ounsoov o' ci oqv fm
qociqqcvm 0qqim xoi unouvov
to tqv xottov ovoggqttst tm
xsgott xo0ocq iqci tqv
oogxo. Tm oc foiotfm fqom fq
oq qmcvov soto notst fo
0qqio xoi oo oioq0ciqci.
Ofov oc o ccqo q0ooo fqv
to fqv xottov tootoiv fq
ngoooxtt qoxofoopqfoi fov
gtvoxsgmv, cqiivcfoi qooim
ftfmv foi oouot xoi fq to
ciov toumv.

a. a. a. a. Le due descrizioni sono eguivalenri e piurrosro vicine.
Segnaliamo in Iozio il piu breve ccqovfo cv ot cicfoi in luogo di
oxq oc xoi pio oqoqoiov ov ccqovfi.
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b. b. b. b. Numerosi i rermini in comune. L`unica sosranziale dirrerenza e
all`inizio: in Iozio il rinoceronre cozza con il corno conrro le rocce per dar
srogo al proprio impero, menrre in Diodoro - come pare piu probabile -
guesra abirudine ha una piu precisa urilir: arrilare la propria arma,
evidenremenre in visra degli sconrri con gli eleranri (cr. anche Lliano, De
noturo ontmo/tum XV!!, 44: foi cfqoi c qv otfo oqofqipmv
xf.).

72. LA C!EAIIA
Iozio 250, 455b `-8

Ofi oqo foi Tqmootfoi cofi xoi q cocvq oq' Eqoi
xoqooqooi, otv0cfov fqoov fivo xofo fqv xqoiv xoi fqv
qtoiv ootoo. Tqv cv oq oixiiov cci oqoocm, fo cc0o oc
xoqot, fo oo oc tcqqtc, fov oc otcvo foiotfov mofc o'
oxqmv occo0oi fmv ocvoqmv fqv fqoqqv.

Descrizione assenre in Diodoro ma presenre in Srrabone (XV!, 4,
16).

7`. LA SI!NCL
Iozio 250, 455b 9-15 Diodoro !!!, `5, 4

Ofi oi oqic, qqoi, xoi oi
xtvoxcqooi xoi xqoi
oqocovfoi ci fqv
`Acovoqciov cx fq
Tgmouttxq xoi fq
At0tonto.
Eioi oc oi cv oqts tot
goqosvot oqooioi, qv


4. 4. 4. 4. Ai oc oqts ivovfoi cv
cqi fc fqv Tgmouttxqv xoi
fqv At0tontov, foi oc oqqoi
toqotoiv otx ovooioi tot
goqosvot, ovov oc foi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
2`0
ofi oooi ooocioi xoi foi
uot qsgot xoi qooi xoi
novougto xoivmvotoi
ciofq, tooxoto fc
s0osuttxq ci ooov
ofovfoi, mofc fqv ctqt0iov cv
ooi 0otociv.
oootfqoi oiooffotoi, fo oc
uo qsgou cotooi xoi
novougou ci cov xoi
tooxotov s0otxqv
ciocovfoi.

Sringe, cinoceralo e cepo sono rre ripi di scimmia. !n Iozio una
rrase inrroduce la descrizione dei rre animali, osservando che ne erano srari
inviari esemplari a Alessandria dalla Troglodirica e dall`Lriopia, in
Diodoro si arracca direrramenre con la descrizione del primo dei rre, del
guale si regisrra la presenza nelle sudderre regioni. !l resro di Iozio e
leggermenre piu ricco: l`aggerrivo qcqo e compleraro con qoo, e alla
rine si considera la meraviglia suscirara dalle armoniose azioni delle sringi.

74. !L C!NCLIAL
Iozio 250, 455b15-22 Diodoro !!!, `5, 5

O oc xuvoxsqoo fo cv omo
ov0gmnou uostou toqoqci,
fo qoomov oc xtvo qmvqv oc
oqtqot um oqoqoiov
ogtov oc tcqpoq xoi fccim
ott0oosutov, xoi fqv oiv
cqoivov ono fc tmv oqgumv xoi
fmv oofmv ouotqgov. Hcqi cv
fov oqqcvo fotfo, fm oc 0qst
qooxcifoi xoi to tqv qtgov
cm tou omoto qoqciv xoi
otfm oioco0oi novto fov piov.
5. 5. 5. 5. Oi o' ovooocvoi
xuvoxsqoot foi cv omootv
ov0gmnot uostsot
oqcqcqci cioi, foi oc qmvot
uou ov0qmivot ngotsvtot.
Agtmtoto oc fotfo fo mo xoi
ovfcm ott0oosuto
xo0cofmfo fqv ono tmv oqgumv
ngoootv ouotqgotsgov cci.
Toi oc 0qstot ioimfofov
otpoivci to tqv qtgov cxfo
tou omoto qcqciv novto fov
qovov.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
2`1

Anche in guesro caso il resro di Iozio e piu ricco: in Diodoro
mancano alcune precisazioni pleonasriche (fo qoomov oc xtvo e
accessorio, visro che lo si evince dal nome sresso dell`animale, e il
ricapirolarivo cqi cv fov oqqcvo fotfo e superrluo), l`endiadi oo fc
fmv oqqtmv xoi fmv oofmv si riduce al solo primo rermine, la
proposizione xoi otfm oioco0oi ovfo fov piov e sempliricara in
ovfo fov qovov. Nell`illusrrare il verso del cinoceralo Diodoro rornisce
un elemenro aggiunrivo: il loro mugolio e ov0qmivot.


75. !L CLP
Iozio 250, 455b 22-25 Diodoro !!!, `5, 6

O oc xqno sst fo cv
ngoomnov sovtt nogonqotov,
fo oc omo nov0qgt, fo oc
ss0o ogxot, xofo fqv
oixiiov xoi fqv qooqoqiov
opmv.
6. 6. 6. 6. O oc cocvo xqno
mvooofoi cv oo fq cqi fov
oxov oov mqoio xoi qooqvot
qixio, fo oc ngoomnov smv
ooiov sovtt fo oiov omo
qcqci nov0qgt nogonqotov,
qv fot ss0ou, o oqiootfoi
ogxot.

! due aurori discordano sulla giusriricazione del nome xqo (in
greco giardino): in Iozio esso andrebbe messo in relazione con l`asperro
composiro di guesro animale, per Diodoro il rirerimenro e alla grazia
della sua rorma.



|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
2`2
76. !L TE CAEN!VE
Iozio 250, 455b 25-456a 2 Diodoro !!!, `5, 7-9
a. Descrizione
Hovtmv s tmv stgqsvmv
ogtmtotov xoi
otoxofcqoofofofov fo fmv
tougmv fmv oogxoqomv cvo o
fm cc0ci cv toqci tmv
qsgmv ooqofcqov, foci oc
tcqpoov, nuggov oc coioim.
Koi fo cv otoo cqi tmv mtmv
otfm tsotqxsv, oo oc
toqoivci ouxotsgov sovto.
To s xsgoto tov sv oov
govov tot mot nogonqotm
xtvst, oq oc qmcvov totqotv
ogogotm.
Tqv ' snomqv tq tgto
svovttov sst tot oot.
7. 7. 7. 7. Hovtmv s tmv stgqsvmv
mmv o oogxoqoo tougo
ogtmtoto cofi xoi ovfcm
otoxofooqfo. Tm cv oq
oxm fotfo ciov cofi tmv
qsgmv fotqmv, otfqfi oc
oomv ot ciocvov iot, fm
otoott oc tsotqxo oqi tmv
mtmv. To oc qmo nuggov cci
xo0' tcqpoqv, xoi fo cv
ooto ouxotsgo sovto
xoi fo vtxfo oofqofovfo, to
s xsgoto qtocm ioiofqoot
xoivmvotvfo tov sv oq oov
govov otfo xtvst
nogonqotm tot mot, xofo oc
fo oo totqotv ogogotm.
Tqv s tq tgto snomqv
sst tot oot moi
svovttov.
b. Iorza srraordinaria
Totfo oc tot fc oxtmtotot
snttt0stot, xoi xtvqci fo oio
tmv mmv, xoi to notvo tmv
sntmgtmv oiofo xoxooici,
xoi ovov cofiv otgmtov oq
xoi fom. Aio xoi oiqooi cv
unostgtov otoci omv
cipcpqcvmv xottouos, to '
8. 8. 8. 8. `Eofi oc fo 0qqiov oxq fc xoi
otvoci oioqoqov, m ov
snttt0ssvov tot
oxtmtotot tmv mmv xoi
fqv fqoqqv cov cx fq fmv
ciqm0cvfmv ooqxoqoio.
Aioq0ciqci oc xoi to notvo
tmv smgtmv, xoi
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
2``
st oguo snsoov q fivo ooov
fotfm oqoqoiov uno tou
0uou otvfom tvstot
nsgtnvts. Koi fo cv 0qgtov
stxotm xgtvstot (xoi) oqo
Tgmoutot oxqv sv cciv
sovto, too s tnnou, gmqv
s tougou, otqgm oc ot
tcixov.
xofoqxfixm omvicfoi qo
oo otofqofo fmv oicvmv
xoi xtvmv oco. 9. 9. 9. 9. Accfoi oc
xoi fo ocqo otgmtov cciv
omv otv cipcpqcvmv
opciv unostgtov qocvo
xottouxsvot. To ' st
oguo nsoov q oi' oq
oofq ciqm0cv uno tou 0uou
tvstot nsgtnvts, xoi fq
cct0cqio otoom ooffcfoi
fqv cv fm fi0ooctco0oi
qiov0qmiov. Aiocq stxotm
oi Tgmoutot fotfo fo 0qgtov
xqofiofov xgtvouotv, m ov fq
qtocm otfm ocomqqcvq
oxqv sv sovto, tnnou s
too, gmqv s tougou, fq oc
ovfmv xqofiofq otqgou
qtocm ot qffmcvov.

a. a. a. a. La percenruale di rermini in comune e in guesro caso molro
elevara. !l resro di Diodoro e un poco piu complero: si merre in relazione
l`elevara velocir del roro con guella del cavallo (in Iozio si dice
semplicemenre foci oc tcqpoov), si precisa che i suoi occhi brillano
di norre. Iozio sembra riassumere singole espressioni: tqqov oc
coioim vale la proposizione fo oc qmo tqqov cci xo0' tcqpoqv,
e dell`espressione fo oc xcqofo qtocm ioiofqoot xoivmvotvfo si
conserva solo il soggerro. Eegisrriamo anche l`inversione delle inrormazioni
sul colore del pelo e sull`asperro della bocca.
b. b. b. b. Anche gui il livello di coincidenza verbale e molro elevaro.
Diodoro ha gualche inrormazione in piu: gli sconrri rra un roro da solo e
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
2`4
gruppi di pasrori e mure di cani, il cararrere irrinunciabile della liberr per
guesro animale. Iozio precisa che l`invulnerabilir del roro carnivoro e
relariva alla lancia e all`arco.
Nel complesso, Diodoro produce un resro piu discorsivo, Iozio
uno piu compresso.

77. LA !LNA
Iozio 250, 456a `-14 Diodoro !!!, `5, 10

Ofi o xofo fqv Ai0ioiov
ovooocvo xgoxotto cofi
cv m cx uxou xot xuvo
otv0cfov, oqotv oc
ogtmtsgov, xoi om
poqtfcqov oo fc fot qoomot
xoi fmv oxqmv oomv, oxq oc
0otoofov, oouot oc xoi
xotto otvofmfofov fmv omv.
Koi oq xofovtoiv ctoqm
nov ootou cvo, xoi fo
oioiqc0cv ct0cm ocooovqfoi,
xoi cqi fo cci ooiqqfov.
Touto oc xoi tsto0ot fivc
tqv ov0gmntvqv tosxtov
oiqotcvoi qo sv ou
nst0ouotv cxcivoi oc xoi fotfo
qoofi0cooiv m xoi c ovoofo
xofo fo vtxfo xootvfc, fot
oc m c' ov0qmot qmvq
qooiovfo, oi oc o0qoov
ccioifovfc xofco0iotoiv.
10. 10. 10. 10. O oc cocvo oq' Ai0ioi
xgoxotto cicvqv cv cci
qtoiv xuvo xot uxou, fqv o'
ogtotqto qopcqmfcqov
oqotsgmv, foi oc oouot
ovfmv tcqoci nov oq ootmv
cc0o otvfqipci qooim xoi fo
xofoo0cv oio fq xotto cffci
oqooom. Touto oc fo mov fmv
ctom oqooooootvfmv
iofoqotvfc cvioi tsto0ot tqv
tmv ov0gmnmv tosxtov qo
sv ou nst0ouotv.

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
2`5
!n guesro caso e Iozio il piu complero, sia per la menzione del viso
e delle zampe del crocorra, sia perche riporra anche la seconda parre dei
racconri incredibili su guesro animale.
L inreressanre risconrrare che anche in Diodoro ralvolra compare la
voce dell`aurore urilizzaro come ronre: dal conrronro con Iozio ricaviamo
con cerrezza che la prima persona qo risaliva a Agararchide. La cosa ha
ranro piu valore, in guanro si rrarra di un parere sulla veridicir di guanro
si racconra (alcuni narrano... ma non ci convincono). uesra e
un`ulreriore resrimonianza sul merodo di lavoro di Diodoro che
evidenremenre in molri casi si limirava alla compilazione delle sue ronri,
con variazioni minime.

78. !L SLEPLNTL
Iozio 250, 456a 15-`2 Diodoro !!!, `6-`7
a. Descrizione
Ofi oqsmv, qqoi, ccfoi
ss0q oqoooo cv foi fooi
civoi xoi svst 0otoofo, xoi
ovfo oo xtvqio covfo fov
piov fmv cvfoi to fqv
qcfcqov, qqoiv, otv
cfmxofmv o stoto cqqvc
nqmv tgtoxovto.
1. 1. 1. 1. Oqsmv oc svq ovfoooo
xoi foi ss0sotv oiofo
0cmqcio0oi qooiv oi fqv qoiov
fq cqqot xoi 0qqimoot
xofoixotvfc. `Exofov oq qmv
fo qxo coqoxcvoi fivc
ooqoivocvoi oixoim ov ot tq'
qmv ovov, oo xoi to fmv
omv oovfmv ctooociv
toqq0ciqoov qoofi0cooi oq
fm oioiofotcvm om
oqoooofcqo, covfc ofi fq
mqo otoq coiooo, ofov fo
ciofo fmv 0qqimv
cqiociqo0q, oici foi
cxtxm0ciooi c' oqoi
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
2`6
ociqoi ovoofqofo oqqm0cv
qoivocvo oqm oqoqoio. 2. 2. 2. 2.
Tm cv otv cc0ci fmv qq0cvfmv
0qqimv otx ov fi qooim
otxofo0oifo cqi oc fmv
stotmv [0qqimv] fmv ci otv
cqt0ofmv xoi xoio0cvfmv cv
fioiv ocioi ct0cfoi ci fqv
`Acovoqciov oiqooc0o fqv
ovoqoqqv, qoofi0cvfc xoi
[xofo cqo] fq 0qqo fqv xofo
cqo oixovoiov.
b. La spedizione sorro Tolomeo !!




















`. `. `. `. O oq octfcqo Hfocoio,
cqi fc fqv fmv ccqovfmv
xtvqiov qiofiq0ci xoi foi
fo oqoooot 0qqo fmv
oximfofmv mmv oiotcvoi
coo oovcmv omqco, oo
oc qqofo ooovqoo ci fotfqv
fqv ci0tiov, ccqovfo fc
otvot ociofo
cqicoiqoofo xoi fmv omv
mmv o0cmqqfot xoi oqoooot
qtoci coiqocv ci vmoiv
c0civ foi Eqoi. 4. 4. 4. 4. Aio xoi
fivc fmv xtvqmv, oqmvfc fqv
fot pooicm cootiov cv
foi omqcoi, otofqoqcvfc ci
ixovov q0o cxqivov
oqopoco0oi foi toi, xoi
fmv comv oqcmv cvo
0qqctoovfc ovoxoiooi mvfo
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
2`7

































ci fqv `Acovoqciov qo fov
Hfocoiov. 5. 5. 5. 5. Mcoq o' otoq
xoi oqoooot fq cipoq, q
ftq otvcqqoooo foi civoioi
otfmv xoi fo fco oixciov
cqicoiqoc fq qocm.
Exoctoovfc oq cvo fmv oqcmv
tgtoxovto nqmv oiofqipovfo
cqi fo otofooci fmv toofmv,
fov cv oov qovov oxivqfov
fot omofo fo xtxmo
fqqotvfo, xofo oc fo
ciqovcio fmv oio fqv oiov
mmv qoifmvfmv ci fov foov
oqvm oioviofocvov, xoi fm cv
ofoofi oioqoovfo, fm oc
ociqoofi xofocxovfo fov
oxov fmv qovcvfmv mmv, mofc
qocvi fqom otvoo0oi fo
oqocoov cxqtciv qoqxot
otv ovfo fot mot xoi vm0qot
fqv qtoiv cioovfc pqooi
xoi ociqoi xtqictociv, fo cv
qmfov oqqoov c' otfo
fc0oqqqxofc, covfc
cqqftcvo ovfo fo qo fqv
qciov 6. 6. 6. 6. m o' cqoioov, oci
oov ccqffovfo fm occi,
0cmqotvfc oo tqmov xoi
imcvqv ovfq fqv mffov,
cfi oc fq fqotfqfi fmv qoiomv
cv fq oio fq tq oqcio xoi
oqofqici oqov coioiov
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
2`8

































xofooxctoovfo, fo cc0o fc
fo fmv ooovfmv tcqqtc xoi
ofoofo oqiov qoooiv xoi
xtxmofo ovoofqo
oqoooov. 7. 7. 7. 7. Aiocq fm qopm fo
qmofo fmv qoommv
oopcpqxofc ocim ccpoov
fot pqoot oo fq otqo fo oc
0qqiov oo fm qooooo0oi fot
omofo fov xomv ccofqoqq
cfo oot qtoqofo
xofoqxfixm, xoi fov cv
qmfov oqoci fm ofoofi
cfcmqio0cv tcq fq xcqoq,
xoi fo ooqxo cfi mvfo
xofcoifcifo, fov oc octfcqov
qctovfo fq ociqo oqqm0cv
ccoooofo, xoi cqiciq0cv
coqic fqv xoiiov fm ocom oi
oc oioi ovfc cxocvfc oio
fq qtq fqv omfqqiov
coqioovfo. `7.1. `7.1. `7.1. `7.1. Ot qv
ocvmoov fqv 0qqov,
tcqpootoq fq oo fot
pooicm oqifo xoi omqco fot
oo fq ciqo cvmocvot
xivotvot, qiofcvio oc xoi
oom fo fq pio otoxofomviofov
cciqmoovfo, foiovoc fivo
qovqv oqioocvoi
xofcoxctooov oo ooivot
txvq cqiqcqc oxovov, fm
cv ftm foi xtqfoi cqcqc,
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
2`9

































fm oc cc0ci xoi fq oioqci fq
mqo otvocvov ocoo0oi fov
oxov fot 0qqiot. 2. 2. 2. 2.
Kofofctoovfc otv fov qmcov
otfot xoi fqv mqov fq fc ci
fqv voqv cooot xoi oiv fq
covooot, m foio0' mqqocv ci
fqv oqov fqv otvq0q fmv
cfcqocvmv mmv, fo cv
qotoqov fot qmcot ofoo
i0oi ctcc0coi xoi q
otvmxoooqoov, fov oc qoiov
fq oq foov tovoov
oiqoovfc xoi fo oxovov ci
otfov cv0cvfc cvovfiov
coiqoov fo ofoiov, mofc c
cfoiot fm 0qqim fqv cioooov
toqciv. `. `. `. `. Kofo oc fqv
covooov fot mot
oqcoxctoocvoi foofo xoi
oqcvoovqfo, cfi oc ici
oot, qo oc fotfoi
ooixfo xoi fqv oqv oooov
oqqiov, oo [oc] fm
qoocociv fo cv 0qqiov
cfcmqofcqov fmv icmv cqqc
fov otcvo, oi o' ci fqv 0qqov
q0qoiocvoi qoociooi cv otx
cfomv, vcvot0cfqcvoi foi
qoccvqcvoi otqoqoi,
oqqm0cv oc ooi cqoiv cq'
cvo xoi cov oxoov poovfc
cftovov xoi fq fc fmv icmv
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
240

































ciqovcio xoi q0ci xtvmv
oximv, cfi oc fm oio fmv
ooimv qm, xofcqffovfo
fo mov. 4. 4. 4. 4. Aiocq tomqotvfo
otfot qo fqv oixciov oqv
foootfov ccoimxov mofc q
oqotvciv ci ciov. O oc fq
cvmxoooqcvq qoqoo
qiocv, o0qom oqov cv otv
oio fmv omv coiqoov, foqoqv
oc xoi qopov oio fq fmv omv
ciqovcio xoi ooimv. To oc
0qqiov fqv cv cioooov ot
ctqioxc, fqv oc fmv xtvqmv
oqqv xofoqffocvov
xofcqtcv ci fo qoiov
xofcoxctoocvov ofoiov. 5. 5. 5. 5.
Hiocvot oc fot oxovot fq
oiotoci fq ociqo, cq0ooov
fmv xtvqmv fivc
qooifocvoi, xoi qo fot
ofqoqqvoi fov oqiv ci fqv
cooov xofcopovfo ocooi fo
ofoiov qoqxc ov xoi
cqiofcvqcvov qo fotfqv
fqv otfqfo ccxtoovfc oc fo
oxovov xoi qooo
to0cvfc cfcmqofcqv cqqov. 6. 6. 6. 6.
To oc 0qqiov ociqcvov cv
ocofcvmcvm fom oqo qtoiv
otqiov coioiov qqici xoi foi
oootoi fqv cqicotoov ooivov
xofcoo, ovfq oc oioociocvov
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
241












Iivcfoi oc, qqoiv, o oqi, xoi o
ciofo, ciqoq0q, svsto fmv
ovoxoimv icocvo fc xoi
xoxototcvo. Koi oq xoi ov
iociv cxcivo qqoiv, ofi ofc tq
tgoqq ooqio qoxcicvq
otvcm oo fov 0tov cfocivot
xoi fqoqq oqciv cvcoici
oqooqofcqov, fqvixotfo cvfo
fot cofo cqipoovfc
icqcio, qo fqv ci0tiov otfm
oqcoxctooov ciqoq0q xoi
qoov fov oqiov, mofc q0cv
fmv omv voiciv qfc
qsgmtsgov qfc qopcqmfcqov
qooooxiov coiqoc foi
qcqotoiv m cxqoqoov otfo cx
fot cqicovfo qiofcvqofo.
Aio xoi xofoocvfc c0coov
ci fqv qv fov oqiv, xoi fot
cqi fqv otqov foot
xofoxcvfotvfc ovficqicomv
fot 0qqiot fov oo fmv ooovfmv
ooqoov ci fqv oio0qoiv fmv
ootvfmv cqmv. 7. 7. 7. 7.
`Acvcxovfc o' ci fqv
`Acovoqciov comqqoovfo fm
pooici, oqoooov 0coo xoi
foi oxotoooiv oiofotcvov. Tq
o' svsto tq tgoqq
xofoovqoovfc fqv oxqv fot
0qqiot fi0ooov cx fot xof'
oiov coiqoov, mofc
0otoofqv otfot cvco0oi fqv
sqsgmotv. 8. 8. 8. 8. O oc Hfocoio
foi cv xtvqoi fo oio
ocvcic omqco, fov o' oqiv
cfqcqc fcfi0ooctcvov xoi foi
ci fqv pooiciov oqopootoi
cvoi ciofov oqcocvov xoi
oqoooofofov 0coo. 9. 9. 9. 9. Aiocq
fqixotfot cc0ot oqcm ci
oiv xoivqv xofqvfqxofo otx
oiov oiofciv foi Ai0ioiv
otoc t0ov toopovciv fo
0qtotcvov t' otfmv.
`Aoqoivovfoi oq oqoo0oi xofo
fqv mqov otfmv oqci
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
242
fqixotfot fo cc0o mofc q
ovov pot fc xoi fotqot xoi
fmv omv mmv fo fqixotfo
foi oxoi ovoioxciv, oo xoi
foi ccqooiv ci oxqv
otviofoo0oi, xoi oio cv fq
ociqo ccxocvot foi
oxccoiv cooiciv fqv xofo
qtoiv xivqoiv, fov o' otcvo
cfcmqioovfo tcq fqv
qopooxioo fqv xcqoqv
cvovfiov oiciv foi fmv
ccqovfmv oooi, oio oc fot
tqmot fmv oq0omv oofqoq
oqoqoim fo oqoovo
qopoovfo ooftqotv fqv
oqooiv, xoi oqqovfo ci fqv
qv ooqxoqociv fo ciqm0cvfo
fmv mmv.
c. Considerazioni generali sull`addomesricamenro
cixofm, oioi, foi tociqioi
fmv mmv fotfot otvovfmvfo fo
cv oq ovfipoivov xoxotcifoi,
fo oc otmqotv fqcqcfoi.
Hov oc 0qqiov oioooxcfoi
omqqovciv ot om fqv cxooqv
fot xqciffovo ov0ovov,
oqocccvq oc cvoo fm
o0ci fq vqq.


a. a. a. a. La prima parre della norizia verre principalmenre sull`incredibile
lunghezza dei serpenri eriopi. Sulla base del conrronro con Diodoro, ma
anche del signiricaro, sembra che in Iozio si sia veriricaro uno scambio di
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
24`
runzione logica rra i sosranrivi cc0o e cvo: avrebbe piu coerenza dire
che le specie dei serpenri sono incredibili e di dimensioni sruperacenri
piurrosro che il viceversa (le dimensioni dei serpenri sono incredibili e di
specie sruperacenri).
!l resro di Iozio e esrremamenre piu sinrerico: dopo la breve
inrormazione appena considerara, conserva solranro la norizia che il piu
grande serpenre visro dall`aurore misurava `0 cubiri. !n Diodoro invece si
discure sulla credibilir dei racconri indigeni sulla lunghezza dei serpenri
(rino a 100 cubiri), e a rronre di cio si annuncia la descrizione del piu lungo
che sia sraro realmenre osservaro di persona. La misura di `0 cubiri
comparir molro piu avanri in Diodoro, nella sezione successiva.
b. b. b. b. La derragliarissima descrizione di una spedizione di caccia che
porro, sorro Tolomeo !!, alla carrura di un enorme serpenre e roralmenre
assenre negli esrrarri roziani. Abbiamo pero ragione di arrribuirla a
Agararchide, anzirurro perche la besria carrurara, che l`aurore della
descrizione dichiara di aver visro, era lunga `0 cubiri, la sressa misura che
in Iozio. !nolrre, verso la rine, si racconra come si riusc a domare
l`aggressivir del serpenre prendendolo per rame: che guesro rosse il
merodo per ammansire i serpenri risulra anche in Iozio, nel guale pero
manca il rirerimenro alla siruazione parricolare. Dungue, o Diodoro ricava
alrrove la descrizione della spedizione e la inserice nel punro piu
opporruno (di guesro avviso LMMLALLE 1989, p. XX!X) amalgamandovi
le considerazioni agararchidee (la misura del piu lungo serpenre, il modo
per ammansire guesri animali), oppure, molro piu verosimilmenre, Iozio si
limira ai pochi rirerimenri che possiamo leggere in guesro paragraro o
perche non inreressaro al lungo excuru, o perche nei mareriali di cui
disponeva guesra parre era srara gi srralciara.
c. c. c. c. L curioso, a guesro punro, che solranro in Iozio compaiano delle
considerazioni generali sulla narura dell`apprendimenro animale e
sull`addomesricamenro. L molro probabile che si rrarri di un commenro
provenienre dall`arrivir didarrica della cerchia del parriarca. Anche una
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
244
considerazione linguisrica lo rarebbe pensare: menrre le inrormazioni sul
serpenre sono inrrodorre dal consuero verbo qqoi in seconda posizione,
che compare rre volre (e due volre a breve disranza), in guesro caso nella
sressa posizione si rrova la prima persona oioi, guasi a marcare
inrenzionalmenre il cambio di soggerro.

79. !N!Z! DLL PLE!PL DLL CLI AEAL!C
Diodoro !!!, `8, 1 e 4-5

1. 1. 1. 1. Aictxqivqxofc o' oqxotvfm fo cqi fqv Ai0ioiov xoi
Tqmootfixqv xoi fqv fotfoi otvofotoov cqi fq oio xoto
ooixqfot, qo oc fotfoi cqi fq oqoio fq oqo fqv `Eqt0qov
0ooffov xoi fo `Afovfixov coo fo qo coqpqiov
xcxicvov, cqi fot xofoccicvot cqot, cm oc fot `Aqopiot
xoot, oiqooc0o fqv ovoqoqqv, fo cv cx fmv cv `Acovoqcio
pooiixmv tovqofmv cciqqofc, fo oc oqo fmv otfofmv
ctocvoi.

4. 4. 4. 4. O oc qooooqctocvo `Aqopio xoo ovcofomfoi cv ci fov
xofo coqpqiov xcicvov mxcovov, fm qxci o' ci oot ovt
oqqxmv ofooiot fov tov cci cqioqiocvov foi coofioi fq
`Aqopio xoi Tqmootfixq. Etqo oc xofo cv fo ofoo xoi fov
tov toqci cqi cxxoiocxo ofooiot, oo oc Hovoqot icvo
qo fqv ovficqo qciqov oxqo vcm oimov qcqqoiov. To oc
ciofov cofi oioofqo xofo fo Ttqxoiov oqo xoi Moqiov
otocoiov m ov fmv qciqmv ot oqmcvmv o' oqmv. 5. 5. 5. 5. `Ao oc
fotfot fo ofo oci oov otxcicfoi xoi fqv otvomqv cci
cqi fot ofoofo. O oc oqoot otfot xofo oot foot
cci vqoot oxqo, ofcvot cv oiooqoot cotoo, qotv oc otv
xoi oqooqov. H cv otv xcqooimoq fot xoot fotfot 0coi
toqci foiotfq.

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
245
uesro passo non ha corrispondenri in Iozio, nel guale in errerri si
avverre la mancanza di una rormula di passaggio alla nuova sezione, o di
una proposizione del nuovo argomenro: non c`e che una breve espressione
all`inizio del paragraro 80, dalla guale pero risulra solo che si sranno per
descrivere dei luoghi meravigliosi, e non che si e passari al periplo del
golro Arabico (l`arruale mar Eosso). Eirengo percio che le considerazioni
svolre in Diodoro !!!, `8 siano almeno in parre ascrivibili a Agararchide.
Cerramenre i paragrari 2-` (che gui sono srari omessi) ranno capo a
Diodoro, visro che conrengono la promessa di rrarrare le regioni
dell`esrremo nord in relazione alle imprese di Ciulio Cesare, personaggio
che Agararchide - arrivo nel !! secolo a.C. - non poreva conoscere (guesra
promessa, reirerara in Diodoro V, 21-22, sar solo parzialmenre manrenura
con le rapide inrormazioni rornire in guegli sressi paragrari).
uanro ai pooiixo tovqofo di Alessandria menzionari in
Diodoro !!!, `8, 1, non sappiamo se davvero lo srorico di Agirio avesse
avuro modo di accedervi, LMMLLALE 1989, pp. XX!X-XXX avanza
l`iporesi che anche Diodoro consulrasse gli archivi di Alessandria gualora
la propria ronre gli risulrasse insurricienre, e ririene che guesro brano,
assieme a guello sulla spedizione di caccia (cr. paragraro 78), sia une
iniriarive de Diodore. Turravia Agararchide sresso arrermava di aver rarro
uso degli archivi di Alessandria (cr. paragraro 110), e dungue non pare
ruori luogo arrribuire all`ernograro di Cnido le voci di prima persona che
compaiono in guesro brano, del resro a breve disranza riprende il
parallelismo con gli esrrarri di Iozio. (Per un approrondimenro di guesro
brano cr. PLELMANS 1967, che non giunge comungue a una soluzione
deriniriva).
Nell`insieme, dungue, e molro probabile che il capirolo `8 del libro
!!! di Diodoro conservi, in rorma variamenre rielaborara, gualcosa che
Iozio o non riassumeva o non aveva, come rarebbe pensare anche il
brusco passaggio di argomenro nei suoi esrrarri.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
246
80. LA INTL D`ACUA CALDA L SALATA
Iozio 250, 456a ``-41 Diodoro !!!, `8, 6 - `9, 1
a. !nrroduzione
Ofi qqoi, omv toqovfmv
0otooimv xoi oqqm xcicvmv
oo fq otvq0cio, otfot
ccctoooi fmv tonmv fot
vqq oiot.
6. 6. 6. 6. Hci o' oo fmv coofmv
fotfot fot tot tonmv
oqocvoi fov cq' cxofcqo fo
cqq oqootv fmv qciqmv xoi
fo oioomfofo xof' otfo
ioiofqfo oicicv ngmtov oc
qoc0o fo ociov cqo, ot fqv
oqoiov fmv Tqmootfmv c0vq
vccfoi cqi fq cqqot.
b. Descrizione
Hgmtov cv o' Agotvoq
oqo0covfi tqv stov qnstgov
0cqo ciooiv otoi sx
nstgo tqq st 0oottov
oiq0cifoi, ofcvot covfo
oqot, ot txco uoto oo
ntxgo ougto fc xoi nqq
qtoiv cotoq foiotfqv.
1 11 1 `Ao ocm foivtv Agotvoq
xoiocvoi oqo tqv stov
qnstgov cxifci xofo oot
foot sx nstgo st 0oottov
uoto oo, ntxgo ougto
covfo ctoiv.
c. La correnre del Nilo
Eifo oo fq ivq otpcpqxcv
o Ncio, ocfot oiofivmv
oqoimofmv ci fov xoiofofov
tcq0covfo foov.


a. a. a. a. Come appena osservaro, guesra breve rrase inrrodurriva di Iozio
porrebbe essere una rraccia sbiadira della sezione agararchidea alla base di
Diodoro !!!, `8. L`unico punro di conrarro e la menzione dei luoghi
degni di nora, menrre le indicazioni merodologiche (punro di parrenza e
andamenro del periplo) sono solo in Diodoro.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
247
b. b. b. b. !l qmfov che inrroduce la descrizione della ronre in Iozio con
molra probabilir si rrovava al principio del periplo, come si puo osservare
in Diodoro (80a), guesra pare essere un`ulreriore spia della compressione
del resro roziano in guesri passaggi. uanro alle inrormazioni rornire,
Iozio e leggermenre piu complero, precisando che le acgue di cui si parla
sono calde, e sgorgano arrraverso numerosi condorri (dove in Diodoro
leggiamo in molri luoghi).
c. c. c. c. uesr`ulrima sezione e poco comprensibile: non si capisce di
guale lago si sria parlando (ma cr. anche tn/ro, 81a), e il Nilo non dovrebbe
avere a che rare con il luogo che si sra descrivendo. Proprio guesra rrase
non ha risconrro in Diodoro, rurravia il rirerimenro al lago non puo essere
consideraro un inrervenro esrerno, esrraneo al resro di Agararchide, visro
che nel successivo paragraro lo si nomina nuovamenre come coordinara di
rirerimenro per la nuova descrizione (anche in guesro caso la menzione e
solo roziana).

81. !L MNTL ESS, !L PET D! AIED!TL, LL TEL !SLL
Iozio 250, 456b 1-10 Diodoro !!!, `9, 1-2
a. !l monre rosso
Hqoiov oc fq ivq ctcc0ci
nstm pcpqxo ogo ovoqoivcfoi
ttms, oqv cv otociov
toocixvtov ioiofqfo, gotov oc
foiotfqv oo fq xoqtqq
oqoivov fq oxqo, mofc fmv
otsvtovtmv fo oci snt
nsov pofco0oi.
Hoqooqoovfi oc fo qo
otfo tcqxcifoi coot
nstou ttmq goov cov ogo
xoi fqv oqooiv fmv snt nstov
otsvtovtmv ci otfo
toivocvov.
b. !l porro di Arrodire
`Eqcq oc tqv co
cxoccfoi, o qofcqov cv Mto
cxocifo oqo, ccifo oc
Aqgottq mvooo0q.
To oc fo coofio fq
tmqcio xcifoi tqv oxoiov
cmv fov ciootv, cmvto
Aqgottq.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
248
c. Le rre isole
`Ev oi xoi vqoot tgst cioi
qoxcicvoi, mv oi cv sotot
ctxvmvfoi, to oc qffov cv
ooocio, fmv oc xootcvmv
ssogtmv cxfqcqotoo
nq0o.
2. 2. 2. 2. Tcqxcivfoi oc fotfot vqoot
tgst, mv oto cv qqci cioiv
sotmv xoi otxmv [otoxioi], to
oc ciocvq fm q0ci fmv
qociqqcvmv ocvoqmv, nq0o o'
cotoo fmv ovooocvmv
ssogtmv.

a. a. a. a. Da guesro conrronro possiamo iporizzare che il lago di cui si
parla in Iozio sia semplicemenre il bacino di raccolra delle acgue scarurire
dalla ronre.
b. b. b. b. Un caso di inregrazione reciproca: Diodoro descrive la narura
dell`ingresso del porro di Arrodire (oxoiov, cioe obliguo, o
rorruoso), da Iozio apprendiamo che esso era un rempo chiamaro
porro del ropo. Anche Arremidoro riporrava guesri due nomi (cr.
Srrabone XV!, 4, 5), ma in guesro aurore risulrano essere conremporanei e
alrernarivi, LMMLLALE 1989, p. 1`8, n. 8 di p. 54 precisa che Myo
Hormo e il nome di un`alrro porro, siruaro piu a nord.
c. c. c. c. Complessivamenre la prosa di Iozio appare piu conrrarra.
!l verbo qoxcioi (giacere davanri) pare gui piu appropriaro di
tcqxcioi (giacere al di l), anche perche rrova conrerma in Srrabone
(XV!, 4, 5: qoxcio0oi oc vqoot fqci), rurravia non si rrarra di una
nerra conrrapposizione di signiricaro.
A guanro pare, secondo Diodoro gli alberi che ricoprono due delle
rre isole di cui si sra parlando non sarebbero solo ulivi, ma anche richi
(otxmv), un daro assenre sia in Iozio che in Srrabone, la rradizione
manoscrirra, pero, non e concorde. La lezione otxmv e riporrara dai
manoscrirri C (Vot. Gr. 1`0) e V (Vot. Gr. 996), e si ricava dalla rraduzione
larina di Poggio Lracciolini (i libri !-V di Diodoro, rradorri arrorno alla
mer del XV secolo, pubblicari posrumi per la prima volra a Lologna, nel
1472), che in guesro punro ha /tcu, i manoscrirri D (^eop/. upp/. Gr. 4) e
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249
| (|our. 70,1) hanno invece otoxioi. uesro aggerrivo (molro
ombreggiare, rireriro alle isole) porrebbe essere messo in relazione con il
verbo ctxvmvfoi del resro di Iozio, che sorrolinea il cararrere rirro della
vegerazione, rurravia, sulla base dello temmo della rradizione di Diodoro
proposro da LMMLLALE 1989, p. LV!, la rraduzione di Poggio dovrebbe
garanrire la bonr di otxmv.

82. L`!SLA DL! SLEPLNT! L !L TPAZ!
Iozio 250, 456b 11-`0 Diodoro !!!, `9, `-9
a. !l golro !mpuro
Totfoi o' cici xono, ov
xoouotv oxo0ogtov.
`. `. `. `. Mcfo oc fotfo xono cofiv
ctcc0q o xoousvo
Axo0ogto, xoi qo otfm
po0cio xo0' tcqpoqv
cqoovqoo, q xofo fov otcvo
ofcvov ovfo oioxoiotoi fo
oxoqq qo fqv ovficqov
0ooffov.
b. L`!sola dei Serpenri
Ov oqoctoovfi vqoo
sxxsttot fq cv 0coci nsoto,
qxo [o'] cotoo ototmv m
ooqxovto, qv xoouotv
Oqtmq, qofcqov cv cotoov
ovfoimv sgnstmv, cq' qmv oc
cct0cqov fotfmv.

4. 4. 4. 4. Hoqoxoio0cvfi oc fot foot
fotfot xsttot vqoo nsoto
cv fm oioofqofi, fo oc qxo
ci ooqxovto ototou
oqcxfcivotoo, xoousvq oc
Oqtmq, q fo cv ooiov
tqqc qqq ovfooomv xoi
qopcqmv sgnstmv, oq' mv xoi
fotfq cftc fq qooqoqio, cv
oc foi cfocvcofcqoi qovoi
to fmv xofo fqv `Acovoqciov
pooicmv otfm cqcqm0q
qiofim mofc qocv cfi xof'
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
250
otfqv oqoo0oi fmv
qotoqovfmv mmv.
c. !l ropazio
Ev oc toutq ivcfoi tq vqom,
qqoi, xoi to xoousvov
tonotov. Eott oc fotfo t0o
oioqoivocvo, uom
ngoosqsgq, qociov sguoov
0cmqiov oooioot.
5. 5. 5. 5. Ot oqocifcov o' qiv otoc
fqv oifiov fq cqi fqv qcqmoiv
qiofiio. Etqioxcfoi oq sv tq
vqom toutq to xoousvov
tonotov, ocq sott t0o
oioqoivocvo cifcqq, uom
nogsqsgq xoi 0otoofqv
sguoov qoooiv oqcocvo.
d. ! guardiani
Totfov fov i0ov oi fqv vqoov
oixotvfc xoi fqv i0ov pooiixm
qtoooovfc xoi otcovfc
qoofoofi otfm opovotoiv.
6. 6. 6. 6. Aiocq ovcipofo foi ooi
fqqcifoi, 0ovofotcvot ovfo
fot qooctoovfo to fmv
xo0cofocvmv c' otfq qtoxmv.
Otfoi oc fov oqi0ov ovfc oioi
piov cotoiv oftq. Ivo cv oq
qoci i0o oioxoq, oiov
otx oocicfoi fo oqoov cv
fq vqom oi oc oqocovfc
otfqv oio fov oo fot pooicm
qopov oqqm0cv oqo0cotoi
fqoqoi oc oi cv
oqoxoiocvoi focm
cxciotoiv, cfcqoi o' cmqioi
fo otvoov ot toqotoi. 7. 7. 7. 7.
Aiocq ofov fmv oifimv oio
xofociqfoi, xo0qvfoi ovfc
oi xofo fqv xmqv qooococvoi
fov fmv xoiovfmv fo fqoqo
xofootv mv pqootvovfmv ci
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251
fo coofo cioo
otofcovfoi.
e. Procedura di raccolra del ropazio
`Ev fq vuxtt qo cqo
cqiootoiv, covfc ovfoio
foi cc0coi oxoqioo. `O s sv
tot nstgot t0o, tqv sv
qsgov to fot qcot
xqofotcvo, to to nvto ot
ivcfoi otvoqo, oxotou oc
ciofovfo, sv m not' ov q
cqtxm, toonst ovfo0cv.
O oc otviomv qto tqtxoutov
nsgts0qxsv oo oqstou
ogtv cqi fo oioofipov,
qtxov ov q fot 0cmqotcvot
qovfooofo to ss0o cifo
fqv qsgov ccqocvo,
iooq0q fq qociqqcvq
nsgttsmv nstgov, foi
sxsotvstv uvosvot
fcvifoi nogotmotv.
8. 8. 8. 8. `O s qociqqcvo t0o
qtocvo sv tot nstgot tqv
sv qsgov to to nvto ot
oqofoi, xqofotcvo to fot cqi
fov qiov qcot, fq oc vuxto
ciivocvq cv oxotst
toonst xoi oqqm0cv oqo
cofiv sv m not' ov q fom. 9. 9. 9. 9. Oi
oc vqooqtoxc xqqm
oiqqqcvoi fot foot
cqcoqctotoi, xoi fm qovcvfi i0m
nsgttt0soot oqstou ogtv
oo tqtxoutov qtxov ov q
to ss0o fot ofipovfo i0ot
fq o' qsgo cqiiovfc
nsgttsvouot fov oqcim0cvfo
foov fq nstgo, xoi
nogotooot foi oio fq fcvq
uvosvot sxsotvstv fo
oqooo0cv oixcim.

a. a. a. a. !n Iozio il golro !mpuro e appena menzionaro, menrre il resro di
Diodoro aggiunge dei parricolari sulla narura delle sue cosre.
b. b. b. b. L`isola e descrirra con rermini in larga parre conrronrabili nei
due resri, e da enrrambi risulra che in rempi recenri non si rrovava piu
neanche un serpenre su di essa, rurravia in Iozio manca per inrero la
norizia che la bonirica dell`isola ru arririciale e ru volura dai re di
Alessandria. Srrabone conrerma la norizia: cct0cqmoc fmv cqcfmv o
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
252
pooict, oo xoi oio fo q0oqo fmv qoooqiocvmv ov0qmmv fo
cx fmv 0qqimv xoi oio fo fooio (XV!, 4, 6).
c. c. c. c. Anche la descrizione del ropazio e conrronrabile, ma in Diodoro
guesra inrormazione e meglio conresrualizzara, daro che si spiega che la
presenza di guesra pierra preziosa era srara la causa della bonirica dell`isola
dai serpenri.
d. d. d. d. Sui guardiani dell`isola Iozio spende poche parole, ricordando
solo la loro runzione (qtoooovfc xoi otcovfc), Diodoro si
dilunga sulle loro misere condizioni di vira.
e. e. e. e. !n guesra sezione la corrispondenza rorna a essere piu punruale.
Sulla base dell`indicazione diodorea xqqm oiqqqcvoi fot foot
(dividendosi a sorre i luoghi), si puo inrendere in maniera simile anche il
piu generico qo cqo roziano. Segnaliamo inolrre in Iozio l`asrrarro fo
oioofipov dove in Diodoro il concerro e espresso in maniera concrera,
fot ofipovfo i0ot.

8`. !L MAEL DAL INDALL LASS L LL NAV! PLE CL! LLLIANT!
Iozio 250, 456b `1-457a 10 Diodoro !!!, 40, 1-9
a. !l porro della Salvezza e la cosra verso l`Arabia

1. 1. 1. 1. Hoqoctoovfi oc fotfot fot
foot oo cv `I0toqomv
c0vq xofoixci fqv oqoiov,
ooi oc voooc Tqmootfoi.
Hqo oc fotfoi oqq ovfoio foi
ioiofqoiv toqci cqi icvo
fot qooooqct0cvfo Emfqqio,
o cftc fq ovoooio fotfq
oo fmv qmfmv ctoovfmv
Eqvmv xoi oioom0cvfmv. 2. 2. 2. 2. `Ao
oc fotfmv fmv cqmv oqcfoi
otvomqv opovciv o xoo
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25`
xoi fqv ciofqoqqv ci fo xofo
fqv `Aqopiov cqq oicio0oi. Koi
fqv qtoiv oc fq mqo xoi
0ooffq ooiov civoi
otpcpqxc oio fqv ioiofqfo fmv
fomv
b. ! rondali bassi e ricchi di alghe
Mcfo oc fotfo fo coo otfm
cofi tonstvov mofc qfc ciov
otciv ogutmv ovocfqcio0oi,
xoi mgov ovfo0cv, ot fq
quost tmv ugmv o' to fot
toqotvovto vtou fc xot
quxou o0cv xoi xtvmv cci
0ooffimv ovoqi0qfov q0o.
`. `. `. `. q fc oq qciqo tonstvq
xo0oqofoi, qooo0cv
ovoofqofo tcqxcicvot, q fc
0ooffo fcvomoq otoo fo po0o
ot ciov ctqioxcfoi fqimv
ogutmv, xoi fq qoo ovfcm
toqci mgo. Totfo o' otfq
qooi otpoivciv ot oio fo fqv
tmv ugmv quotv civoi foiotfqv,
oo oio fo q0o fot
toqotvosvou xo0' toofo vtou
xot quxou.
c. Navigabilir
Ai' qv oifiov o qq0ci oqo vqi
cv oxqo xoi foi cqqcoi
oioi ivcfoi ctoqoofo
oxtmv fc oq cofiv, oux sx
noou xutmv fov xumvo,
xoi 0qgov t0umv oqooiomoiv
oiofov.
4. 4. 4. 4. Toi cv otv cixmoi fmv
vcmv ct0cfo cofiv o foo,
xumvo cv oux sx noou
xutmv oioofqofo, 0qgov o'
t0umv oofov oqcocvo
d. Naurragio delle navi per il rrasporro di eleranri
To oc cqi fo ccqovfqot
xoxov otv ccov foi
oootoiv oo fmv oqmvfmv
cxxocifoi fo oq oio fo
xto coiqvq q nstgo
oi oc fot ccqovfo oiootooi,
oio fo poqq po0tooi
xo0cofmooi xoi foi xofooxctoi
cpqi0ci, coot xoi ocivot
ciqcqotoi xivotvot foi cv
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
254
cqic0qxcv, q qo omoq
otvqooc cqioqv, xoi ooqov
fqv omfqqiov oqcoc foi
ccotoi.
otfoi cotoi. 5. 5. 5. 5. Aioqoci oq
iofimv 0cotooi xoi oio fqv fmv
vctofmv piov ooxi vtxfo
m0otcvoi, ofc cv nstgot
qoocootooi votootoi, ofc o'
ci fcvomoci io0ot
cifotoiv. Oi oc votfoi
oqoxofopqvoi cv ootvofotoi
oio fo ciov civoi fo po0o
ovoqoqxot, oio oc fmv xovfmv
fm oxoqci poq0otvfc ofov qocv
ovtmoiv, cxpootoiv oovfo
qv fq fqoqq. Oto' otfm oc fq
ooofqoqq ftovovfc ci
coqv ooqiov cifotoi oio
fo qfc vqoov qf' oxqov qciqot
qfc votv cfcqov qoiov
toqotoov oqoo0oi ocvoi oq
ovfcm oi fooi xoi ooviot
covfc fot votoi
oioxoiocvot. 6. 6. 6. 6. Xmqi oc
fotfmv fmv xoxmv o xtomv cv
oxoqci qovm fm xtfci fq vcm
foootfo q0o oot
qoopoci xoi otoomqctci
oqooom mofc fov xtxm foov
cqimvvto0oi xoi fo oxoqo
mocq cifqoc cvococtco0oi fq
cqom.
e. La sorre dei naurraghi
Aio to sv ngmto ootqo fot
cicovfo otvcci ot cv,
otx ooivmoxmv oc fqv ocivm
7. 7. 7. 7. Oi oc fotfm fm otfmofi
cqicoovfc to sv ngmtov
cfqim ootqovfoi qo xmqqv
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255
qooooxiov qoq oq fivo otfm
ocvc0cvfo ocomxc
nqugt toopotoo foi
ovoiootoiv oiqvioim cx fq
0ooffq oxoi cov oc qq
to tq tgoqq, tqio cv
ovoocovfoi o0q, fco
ovoioxovfoi ovfc q im q
(fot iot fo oxqoqoviov ot
qcqovfc) iqci, q otfq
0ooooq oqo otfot
ciqqifovfc.
cqqiov, ot ovfcm [cv]
ocvmxofc ci fco fqv
omfqqiov ooxi oq foi
foiotfoi ciqovci o fq
nqugto xtomv cqqcv ci
to, xoi fot coofm
xivotvctovfo mocqci 0co
ciqovci oicqtocv.Ofov oc
oo cv fmv 0cmv q qociqqcvq
q oqoxoot0qoq poq0cio, to oc
tq tgoqq iq, fot cv
oo0cvcofcqot oi xofiotovfc
cxpootoiv ci 0oottov, om
foi oioi fo ciocvo fmv
ovoxoimv ciovo qcqo
ovfcq cqo oc ooo fo
cioo cociovfc ootvfoi
ot ciqov fmv qooo0ovovfmv.
Oi cv oq cv oxoqci qovm fo
vcto fq ootoq qtoci oiv
ovfocomxov, oi o' ci oo
fooimqio xofocqioovfc fov
0ovofov otqoviot fo
otqoqo covfc fq fot piot
xofoofqoqq ftovotoi.
r. ! relirri come segnali di pericolo

8. 8. 8. 8. To oc oxoqq fotfo fmv
cipofmv oixfqm ofcqq0cvfo,
xo0ocq fivo xcvofoqio, oiocvci
otv qovov ovfoo0cv
cqimvvtcvo, fot o' iofot xoi
fo xcqoio cfcmqot covfo
oqqm0cv fot oqmvfo ci oixfov
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
256
xoi oto0ciov oci fmv
oomofmv. Hqoofoo oq cofi
pooicm cov fo foiotfo
otfmofo foi cotoi
oiooqoivciv fot fov oc0qov
cqioiotvfo foot.
g. Una marea eccezionale

9. 9. 9. 9. Hoqo oc foi qoiov
xofoixotoiv `I0toqooi
oqoocoofoi oo, cx qoovmv
cmv qtoffocvqv fqv qqqv,
ofi coq fivo cvocvq
omfcm ccm0q fot xoot o
o foo o fqv mqov cmv fot
ftot qoooiv, cfocootoq
fq 0ooffq ci fovovfio cqq,
xoi qovcioq fq cv fm pt0m
cqoot oiv cc0otoov
coioiov qqv ooxofoofqooi
fov oqov ci fqv qotoqotoov
foiv.

a. a. a. a. !n Iozio non ci sono corrisperrivi alle prime inrormazioni
presenri in Diodoro, invece, la corrispondenza con la rielaborazione
srraboniana di Arremidoro e punruale: Mcfo oc fqv vqoov fotfqv oo
cofiv i0toqomv cvq xoi vooomv ci0' o fq Emfciqo iqv, ov cx
xivotvmv comv fivc om0cvfc fmv qcovmv oo fot
otpcpqxofo otfm cxocoov. Mcfo oc fotfo cooi oq fq
oqoio xoi fot xoot fov oq oqootv otxcfi otpoivci
fqotv civoi, otvofciv fc m fq `Aqopio xoi fo coo focivov
civoi ocoov fi xoi ci oto oqtio, xf. (Srrabone XV!, 4, 7).
b. b. b. b. Nei due aurori si parla del rondale del mare in guesre zone, ma
Diodoro descrive anche l`asperro della rerrarerma: in relazione a
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
257
guesr`ulrima Diodoro urilizza l`aggerrivo focivo, che nel resro roziano e
rireriro al mare. Vi e anche una discrepanza sulla misura dell`alrezza del
rondale, ma la rradizione parallela di Srrabone/Arremidoro conrerma il
daro di Iozio (2 rese).
Nella spiegazione del colore verde dell`acgua, Iozio elimina rurre le
parole non indispensabili, condensando l`inrormazione in una rrase unica,
concisa e complera.
Anche l`inrormazione sulla presenza dei pescecani, assenre in
Diodoro, e conrermara da Srrabone.
c. c. c. c. Tesri eguivalenri, alcuni rermini sono in comune, l`elaborazione e
dirrerenre.
d. d. d. d. La sezione sul naurragio delle navi per il rrasporro degli eleranri
e molro abbreviara in Iozio, il guale si limira a ricordare che guesre
imbarcazioni incappano ralvolra in scogli o secche, e omerre di racconrare i
renrarivi di liberarsi da parre dei marinai e i rischi ulreriori a cui essi sono
esposri in guesre siruazioni. La rormula xoi ooqov fqv omfqqiov
oqcoc foi ccotoi in Iozio runge da raccordo con la parre
successiva della norizia.
e. e. e. e. Anche in guesro caso in Iozio si ha l`impressione di una
rirormulazione in visra della brevir. Si dice che i naurraghi in un primo
momenro non disperano del rurro della salvezza, che porrebbe loro
giungere dalla marea: solo nel resro di Diodoro l`azione della marea e
paragonara a un inrervenro divino.
Sulla descrizione della morre dei naurraghi, il racconro che risulra
dal riassunro roziano e diverso da guello di Diodoro. !n Iozio si dice che i
naurraghi muoiono per rame oppure, se non la sopporrano, si uccidono
gerrandosi in mare o con la spada. !n Diodoro la descrizione e molro piu
circosranziara: sono i piu rorri che si sbarazzano dei piu deboli gerrandoli
in mare (non si parla pero di spade), in modo da rar durare piu a lungo le
ulrime riserve di cibo, gli ulrimi a morire, invece, sono proprio guelli che
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
258
vengono sriniri dalla rame e che - precisa l`aurore - si rrovano cos a
sorrrire molro piu a lungo dei primi.
r rr r- -- -g. g. g. g. uesre ulreriori inrormazioni non hanno corrisperrivo in Iozio.
Porrebbe naruralmenre rrarrarsi di aggiunre ricavare da alrre ronri, ma
bisogna renere conro anche del cararrere esrremamenre riassunrivo degli
esrrarri del parriarca relarivamenre al paragraro che abbiamo appena
analizzaro, dungue porrebbero essersi veriricare delle omissioni negli
esrrarri della ltb/toteco (o nei mareriali di cui Iozio disponeva).

84. LL ELC!N! AL D! LA D! TLLMA!DL
Iozio 250, 457a 11-`0 Diodoro !!!, 41, 1-4
a. Eirerimeni geograrici
Ofi qqoi, fo cv sm tmv
Tougmv xoi Htosoto
qqqvctfoi, fo oc ovmfcqm
fotfmv ot fqv ftotoov opovci
cfopooiv xcifoi oq otxcfi fo
ccxcivo qo coqpqiov fq
mqo, oci oc qo fqv ovotoqv
ovootgsqst oov, xoi fo
oxto poci fcm otciv mgmv
ci fov ovfixcicvov foov fq
oqxfot.
1. 1. 1. 1. `Ao oc fotfmv fmv fomv fov
cv oo Htosoto oqootv
sm tmv Tougmv oxqmfqqimv
qociqqxocv, ofc Hfocoiot
fqv fmv ccqovfmv 0qqov
oqciocv. `Ao oc fmv
Totqmv sntotgsqst cv q
oqoio qo fo ovotoo,
xofo oc fqv 0cqivqv fqoqv oi
oxtot ifotoi qo coqpqiov
cvovfim foi oq' qiv oqi qo
mgov octfcqov.
b. Descrizione risica dei luoghi
`Efi oc notoot xofoqqcifoi
fo qo ovoqoivotoiv oo fmv
9sotmv xootcvmv ogmv.
2. 2. 2. 2. `Eci oc xoi notoou q mqo,
qcovfo cx fmv ogmv fmv
qooooqctocvmv 9sotmv.
Aiciqfoi oc xoi coioi
cooi qcqotoi ooq xoi
xoqooot xoi qoivixo oiofo
cc0q cxqcqci oc xoi xoqot
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
259
ovfoiot, fqv cv ctoiv
covfo vm0qov, ovootcvot oc
oq' qiv.
c. Iauna
Tq oc mqo q cv ci tqv
soostov ovotstvouoo nqgq
ssqovtmv xoi qivoxcqmv xoi
tougmv xoi tmv, fo oc ci fov
nogov xo0qxovfo vqoot oovfo
txvotfoi fq qtoci cv
oxoqoi, cotooi oc
oviofoqqfot ogvsmv tso
covfmv.
`. `. `. `. H oc qo tqv soostov
ovotstvouoo nqgq cofiv
ssqovtmv xoi tougmv oqimv
xoi covfmv xoi omv omv
ovfooomv 0qqimv oximv. O
oc nogo vqoot oiciqfoi
xoqov cv otocvo qcqotooi
qcqov, cxfqcqotooi o' ogvsmv
tto cvq xoi foi qooocoi
0otoofo.
d. Le grandi balene
To oc oo fotoc q cv 0ootto
o0sto fc xoi mio, xqtq oc
cci fqixotfo, mofc omviov
fov ioovfo ot cvfoi
oiocqmvqxcv otoci, qv fmv
nsgtnsntmxotmv oxouotm
tot oqtot oio fqv fmv
ciqqcvmv ovoiov xoi og ous
tmxstv uvotot 0qootfcqov
tou nsovto, tmv ootmv
foi 0qqioi oougousvmv, ofov
sx tq 0oottq fo qoomo
ovoqoivmoiv.
4. 4. 4. 4. H o' cq 0ootto o0sto
ovfcm cofi, xoi xqtq qcqci
ovfoooo oqoooo foi
cc0coiv, ot cvfoi totvfo
fot ov0qmot, cov q fi
oxouotm otfmv tot oqtot
nsgtnsoq ou uvovtot og
tmxstv tou nsovto, m ov
xofo fqv sx tq 0oottq
oqoiv oougousvmv otfoi tmv
ootmv to fot xofo fov qiov
qcot.
e. Iormula conclusiva
Totfo cv otv fo cqq fq
Tqmootfixq coofo
vmqicfoi, cqiqoqocvo foi
oxqoi o ovoootoi +cpoio.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
260

a. a. a. a. Nel resro di Diodoro l`indicazione geograrica pare erronea,
muovendo da sud verso nord (da Tolemaide ai Tauri), conrrariamenre a
guanro si legge in Iozio, i luoghi rino ai Tauri e a Tolemaide,
successione conrermara in Srrabone XV!, 4, 7. Srando al rimando di
Diodoro (che proviene evidenremenre di peso da Agararchide), le regioni
in guesrione sarebbero srare rrarrare guando si e parlaro della caccia agli
eleranri da parre di Tolomeo: rale rrarrazione non e pero conservara. Un
cenno alla caccia agli eleranri organizzara da Tolomeo !! e negli esrrarri
roziani, proprio all`inizio del capirolo 250 (paragraro 1), e un alrro cenno
all`inreresse del sovrano per guesri animali e nella sezione sugli
Lleranroragi (paragraro 57).
Sulle ombre proierrare verso sud Diodoro e piu complero,
inrormando che il renomeno avviene nel solsrizio d`esrare. Dirrerenre e
l`indicazione sulle due ore: in Iozio e un`indicazione di durara (rino a
due ore), in Diodoro una speciricazione dell`orario (verso l`ora
seconda).
b. b. b. b. ! due resri condividono solo l`inrormazione sulla presenza dei
riumi che sgorgano dai monri Psebei, Diodoro parla anche delle pianure
che si rrovano in guesri luoghi e della vegerazione che vi cresce.
c. c. c. c. L`elenco degli animali di guesra regione non coincide
esarramenre nei due resri: Iozio parla di eleranri, rinoceronri, rori e maiali,
Diodoro menziona eleranri, rori selvarici, leoni e alrri animali vigorosi.
L`aggerrivo oxoqoi che gualirica la narura delle isole di guesra zona, a
rronre della locuzione di Diodoro xoqov cv otocvo qcqotooi qcqov,
e un esempio delle modalir di abbrevizione del resro negli esrrarri roziani.
d. d. d. d. ! due resri sono presocche eguivalenri (Iozio ha in piu la
precisazione che il rrarro di mare di cui si parla e navigabile).
e. e. e. e. La rormula conclusiva compare solo in Diodoro.


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85. !NTEDUZ!NL. !L PALMLT
Diodoro !!!, 42, 1-4

1. 1. 1. 1. To o' oo cqo fq ovficqo oqoiot fo qooxcxicvov
`Aqopio oiv ovoopovfc oo fot tot oicicv. Otfo oq
ovoocfoi Hoocioiov, ioqtoocvot Hoociomvi coim pmov
`Aqiofmvo fot cq0cvfo to Hfocoiot qo xofooxoqv fq
cm mxcovot oqqxotoq `Aqopio. 2. 2. 2. 2. Eq oc fot tot foo cofi
oqo0ooffio o fimcvo to fmv cmqimv oioqcqovfm oio fqv
ctqqofiov fqv c otfot. Otfo o' ovoocfoi cv 4oivixmv, cci oc
q0o fotfot fot qtfot otxoqov xo0' tcqpoqv xoi qo
oootoiv xoi fqtqqv oioqcqov. `. `. `. `. Hooo o' q otvct mqo
oovici voofioimv toofmv xoi oio fqv qo coqpqiov cxioiv
ctqo toqci oio xoi fov xofoqtfov foov, cv oov0qmofofoi
ovfo cqcoi xoi oqqotvfo fo fqoqo, cixofm oi poqpoqoi
xo0icqmxooi. Koi oq toofo otx oioi qoi xoi ipooc
cxifotoiv cv otfm, tqofqfi iovo otocv ciocvoi otfoi o'
cq' cxofcqo fo cqq fo xofo qv ocqo oiotoi xoi ovfcm
cifcqq. 4. 4. 4. 4. `Eofi oc xoi pmo cx ofcqcot i0ot ooio foi
qovoi, ciqoqqv cmv oqoioi qoooiv ovmofoi.
`Eicotvfoi oc fot fccvot ovqq xoi tvq, oio piot fqv icqmotvqv
covfc. Moxqopioi o' cioiv oi fqoc xofoixotvfc, xoi fo xoifo ci
fmv ocvoqmv cotoi oio fov oo fmv 0qqimv qopov.

uesra sezione - che descrive la cosra occidenrale della penisola
del Sinai, il luogo chiamaro |oetdeton e il Palmero - e assenre in Iozio,
ma e chiaro che doveva comparire in Agararchide. uando inrarri, subiro
dopo (paragraro 86), Iozio descrive sommariamenre le zone che si rrovano
nei pressi del Palmero, non spiega cosa sia guesr`ulrimo.
Dei luoghi di cui parla Diodoro in guesri paragrari apprendiamo
anche da Srrabone XV!, 4, 18 (il che rarrorza l`idea che la descrizione
dovesse gi essere in Agararchide).
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
262

86. ! LUCH! PELSS !L PALMLT
Iozio 250, 457a `1-``

Ofi fot 4oivixmvo fo cv ovm0cv oqmcvo cfqoi tcoi oixioi
xofccfoi, foi oc qo 0ooooov oiqxotoiv qmv toxcifoi ofcvq fc
xoi oxqo.

uesre brevi inrormazioni risulrano solo da Iozio. Cr. anche
paragraro 85.

87. !L LUC CH!AMAT ANATEA
Iozio 250, 457a ``-457b 2 Diodoro !!!, 42, 5

Tq oc ciqqcvq oqoio
otvofci cv foo, ov
qooqoqctoov Nqooov oo fq
fot mou otq0io otfq oc q
Nqooo xcifoi cv ct
oxgmtqgtou xo0' tcqpoqv
tmoot, oiofcivci oc c' ct0cio
0cmqotcvq qo fc tqv Hstgov
xoousvqv xot tqv
Hootottvqv, ci qv Isggotot
xot Mtvotot xoi ovfc oi
qoiov covfc fo oixqoci
`Aqopc tov ts tovmtov, m
oo, xoi fo qogtto to ngo
sumtov ovqxovto oo fq
mqo tq ovm xotoouotv.
5. 5. 5. 5. Hoqoctoovfi oc fov
4oivixmvo qo oxqmfqqim fq
qciqot vqoo cofiv oo fmv
cvotiocvmv cv otfq mmv
4mxmv vqoo ovooocvq
foootfo oq q0o fmv 0qqimv
fotfmv cvoiofqipci foi fooi
mofc 0otociv fot ioovfo. To
oc qoxcicvov oxgmtqgtov fq
vqoot xcifoi xofo tqv
xoousvqv Hstgov xot tqv
Hootottvqv [fq `Aqopio] ci
oq fotfqv tov ts tovov xoi
foo qogtto to ngo sumtov
ovqxovto xotoouotv, m
oo, cx tq ovm cocvq
`Aqopio oi fc Isggotot xot
Mtvvotot.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
26`

Sul luogo descrirro a guesro punro si rileva una nerra discordanza
rra le ronri: in Iozio si parla di Nqooo, cioe Anarra, in Diodoro, ma
anche in Srrabone (XV!, 4, 18), di !sola delle Ioche, e la giusriricazione del
nome e in rurri e rre gli aurori la sressa: la presenza in grande guanrir
dell`animale in guesrione. La concordanza rra Diodoro e
Srrabone/Arremidoro porra a rirenere piu rededegna la versione !sola
delle Ioche, e si puo anche individuare la morivazione dell`errore di
Iozio nella somiglianza delle parole vqoo (isola) e vqooo (anarra).
Lrrerrivamenre nell`esrrarro roziano non si parla di isola, ma
semplicemenre di foo, e dungue il rermine vqoo porrebbe essere sraro
conruso e rimpiazzaro con vqooo.

88. ! CAE!NDAN!, ! NALATL!
Diodoro !!!, 4`, 1-5

1. 1. 1. 1. Tqv o' cq oqo0ooffiov fo cv ooiov cvcovfo Moqovifoi,
cfo oc fotfo Ioqivoovci, ovfc qoiomqoi. Tqv oc mqov
xofcoov foimoc fivi fqom cv fm qoo0cv c0cvfi 4oivixmvi
otvfcotcvq ovqtqcm cvfocfqqixq cqoifmv ovfoo0cv oi
cqioixoi, xoqmv ct fc0qocvmv cxofopo foi cv fm fccvci
0coi 0toovfc, ooim oc xoi fmv toofmv fmv c otfot xoiotvfc ci
fo ofqioo oio fo oqooiooo0oi fotfo fo ofov oqooxctociv
foi qoocvcxocvoi fqv ticiov.
2. 2. 2. 2. Aio oq fotfo fo oifio fmv Moqovifmv xofovfqoovfmv ci fqv
ovqtqiv, oi Ioqivoovci fot cv ooccicvot cv fq mqo
xofooqoovfc, fot o' cx fq ovqtqcm coviovfo
cvcoqctoovfc oicq0ciqov, cqqmoovfc oc fqv mqov fmv oixqfoqmv
xofcxqqotqoov coio xoqoqoqo xoi voo foi xfqvcoi ooici
cxfqcqovfo. `. `. `. `. Atfq o' q oqoio icvo cv oiot cci,
oiciqfoi o' oqcoi txvoi xoi cooi, c mv ovfoio oixiio
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
264
qmofmv cotoo 0otoofqv oqccfoi 0cov foi oqocotoi. 4. 4. 4. 4.
Hoqoctoovfi oc fotfqv fqv mqov cxoccfoi xono Aotovttq,
nsgtotxousvo ooi xmoi Agomv fmv qooooqctocvmv
Nopofoimv. Otfoi oc oqv cv fq oqoiot vcovfoi, otx oiqv
oc xoi fq ci coociov ovqxotoq mqo, fov fc oov ot0qfov
covfc xoi 0qcofmv oco oiofot foi q0coiv. 5. 5. 5. 5. Oi fo cv
ooiov cqov oixoiootvq qmcvoi xoi foi oo fmv 0qcofmv
fqoqoi oqxotcvoi, tofcqov oc fmv oo fq `Acovoqcio pooicmv
mfov foi coqoi oiqoovfmv fov oqov foi fc votootoiv
ccfi0cvfo xoi qofqixo oxoqq xofooxctoovfc cqofctov fot
covfo, iotcvoi fo oqiofqfo xoi oqovoio fmv cv fm
Hovfm Totqmv cfo oc fotfo qq0cvfc to fcfqqqixmv oxoqmv
coioi qooqxovfm cxooo0qoov.

Si descrive la cosra orienrale della penisola del Sinai e la zona del
golro Leanire. Tale descrizione e solo in Diodoro ma possiamo
ragionevolmenre pensare che essa provenga da Agararchide. La siruazone
e analoga a guella del paragraro 85: Iozio menziona il golro di Leanire nel
paragraro successivo (89) senza conresrualizzarlo, e Srrabone (ancora XV!,
4, 18) cosriruisce ronre parallela.

89. LA ELC!NL DL! L!TLMAN!
Iozio 250, 457b `-14 Diodoro !!!, 4`, 6-7
a. Eicchezza delle risorse narurali
Ofi cfo fov xootcvov
Aotovttqv xonov, ov Agos
nsgtotxouotv, q Bt0qovcmv
cofi q, oq fc xoi nsto,
xoi ooo xotogguto xoi
po0cio, ogmotst oc ovov xoi
qtxq xoi mtm po0o
ovgoqxs covfi o o xoqo
6. 6. 6. 6. Mcfo oc fotfot fot foot
toqci mqo nsto
xotogguto, cxfqcqotoo oio fo
ovfq oioqqcotoo qo
ogmottv xoi qtxqv, cfi oc
mtov ovgoqxq. Aio oc fo
q0o xoi fqv oqcfqv fq voq
ot ovov xfqvmv ovfooomv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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otfq cqiqoqcfoi, cfcqov oc
cmqci otocv. Aio ooi cv cv
otfq ogtot xoqot, ooi oc
soqmv xot ogxomv ocoi,
otvoi oc oivoi qopofmv xoi
ou0qto oqi0o qiovmv xoi
pomv.
ou0qtov cxfqcqci q0o, oo
xoi xoqou ogto, cfi o'
soqou xot ogxoo.

b. Svanraggi
Totfoi oc foi ctxqqqooiv
ovfixcicvov oqoccxfoi
xoxov sovtmv oq xoi uxmv
xoi nogosmv otvovoqcqci
q0o q q, m civoi fo fq
mqo cifcto foi oixqfoi
oifiov oxqqio.
7. 7. 7. 7. Hqo oc fo q0o fmv
cvfqcqocvmv mmv qoifmoiv cx
fq cqqot sovtmv xoi uxmv
xoi nogosmv ocoi, qo o
oi xfqvofqoqotvfc
ovoxoovfoi xoi c0' qcqov xoi
vtxfmq 0qqioociv tcq fmv
0qcofmv otfm fo fq mqo
ctftqo foi xofoixotoiv
oftio oifiov ivcfoi oio fo fqv
qtoiv m ciov foi ov0qmoi
cfo fmv oo0mv oioovoi fo
pofovfo.

a. a. a. a. Le prime parole del resro di Iozio sono un chiaro segnale che la
descrizione in Diodoro !!!, 4`, 1-5 (paragraro 88) proviene da
Agararchide. !l nome del popolo dei Bt0qovci e noro solo da guesro
passo di Iozio. !l resro di Iozio appare leggermenre piu dirruso
nell`elencare i prodorri di guesra rerra (con la precisazione o o xoqo
otfq cqiqoqcfoi, cfcqov oc cmqci otocv) e nella descrizione degli
armenri che la popolano.
b. b. b. b. !n guesro caso, invece, il resro piu ampio e guello di Diodoro, un
po` piu complero guanro alle considerazioni sulla mescolanza di beni e
mali che la narura orrre.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
266

90. !L CLI DL! LATM!ZMAN!
Iozio 250, 457b 15-19 Diodoro !!!, 44, 1-2

`Ao oc fmv cqcq oiiomv
xono cofi vcvctxm cv st
tov uov tq mgo, otx
coffov oc ototmv
nsvtoxootmv toocixvtoi fo
po0o. Oi oc fqv cvfo fot
xonou xofoixotvfc xootvfoi
cv Bofioovci, cioi oc
xuvqot tmv sgootmv mmv.
1. 1. 1. 1. Hoqoctoovfi oc fo coio
fotfo xono cxoccfoi
oqoooov cmv fqv qtoiv.
Etvvctci cv oq st tov uov
tq mgo, fm qxci o' ci
ototou nsvtoxootou
oqcxfcivcfoi, cqixciocvo
oc xqqvoi 0otooioi fo
cc0o oxoiov xoi otocifov
cci fo ofoo oifcvot oq
cfqo fov ciootv
oioopovotoq otf' cioctooi
otvofov cofiv ci fov xoov otf'
cxctooi. 2. 2. 2. 2. Kofo oc fo fot qot
qoofmoci xoi fo fmv ovcmv
cfopoo o xtomv qooifmv
fq qoio xooci xoi
fqotvcfoi ovfq cqi fqv
oqqxotoov cfqov. Oi oc fqv
xofo fov xoov mqov
vcocvoi, Boviocvci
ovooocvoi, fo fqoqo cotoi
xuvqouvts xoi
ooqxoqootvfc to sgooto
mo. Icqov o' oimfofov ioqtfoi,
fimcvov to ovfmv `Aqopmv
cqiffofcqov.

V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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La norizia di Iozio e piu srringara, omerrendo la decrizione di guasi
rurre le cararrerisriche di guesro golro, nonche del sanruario che si sarebbe
rrovaro in guesri luoghi. !l conrronro rra i due aurori chiarisce che la
misura di 500 sradi non si rirerisce alla prorondir delle acgue, ma
all`addenrrarsi del golro nella rerra rerma. Si rilevano inolrre le due rorme
dirrerenri del nome della popolazione di guesri luoghi.



91. LL !SLL SACEA A !S!DL, SUCAL!A, SAL!D
Iozio 250, 457b 19-24 Diodoro !!!, 44, `

Tqv o' ciqqcvqv mqov vqoot
tgst cxocovfoi, tsvo
notouoot nstou mv fqv
ngmtqv Ioto tsgov
mvoooov, fqv oc octfcqov
Eotxoptov, fqv oc fqifqv
Eotom, sgqou oc nooo xoi
otoxiot sotot ot foi nog'
qtv oo foi cv cxcivoi foi
fooi qtocvoi.
`. `. `. `. Eq oc fq qociqqcvq
oqoio vqoot tgst cixcivfoi,
tsvo notouoot nstou. Koi
fotfmv fqv cv ngmtqv
iofoqotoiv toqciv tsgov
Ioto, cqqov otoov, ooimv o'
oiximv cciv i0ivo toofo0o
xoi ofqo qoooi poqpoqixoi
xcoqocvo ooim oc xoi fo
oo cqqot toqciv nooo o'
sotot xofoctxvmo0oi
oioqoqoi fmv nog' qtv.

! due resri si inregrano a vicenda. Diodoro si sorrerma sulla prima
isola, descrivendo le rondazioni anriche e le srele che vi sorgono, Iozio
rornisce i nomi delle alrre due isole, assenri anche in Srrabone (XV!, 4, 18).



|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
268
92. LA ELC!NL DLCL! AEAL! TAMUDLN! (1)
Iozio 250, 457b 25-`1 Diodoro !!!, 44, 4

Msto s to vqoou fo
cxxcicvo cofiv iociv ottoov
i0moq xoi oxqov q oc mqo
Oootoqvmv `Aqopmv. O oc qo
fotfqv oqoot snt ototou
fmv ttmv ciot ovfmv
ocmfofo ot oq cofiv, otx
cofiv [otx cofiv : ec/. Mller ot
tqv ctoqo, ot ooo sn'
oxugo, ot xoo ci oxcq,
ot qq cvftmo, ovoxoto
xofoqtq, fov vouttov
ococvov.
4. 4. 4. 4. Msto s to vqoou fotfo
ottoo oqoxcifoi xqqvmoq
xoi otooqoot snt ototou
m ttou otfc oq tqv otfc
ooo sn' oxugo toxcifoi
foi vouttot, ot qq otvocvq
foi ooqotcvoi fmv covfmv
fqv ovoxotov tootoiv
oqooco0oi.

La navigazione lungo guesro lirorale e descrirra in enrrambi i resri
come ardua, per la mancanza di approdi e ripari, ci sono lievi dirrerenze,
come il rirerimenro ai votfioi che non si rrova allo sresso punro nei due
aurori, o la mancara menzione di xoo ci oxcq in Diodoro. !l resro
di Iozio gui e sicuramenre molro vicino a Agararchide, del guale conserva
anche usi srilisrici come l`anarora ot oq cofiv, otx cofiv ot iqv xf.
Da Iozio ricaviamo che in guesra regione abiravano gli Arabi
Tamudeni, norizia che in Diodoro si rrova nella successiva ampia
descrizione di guesri luoghi (paragraro 9`).





V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
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9`. LA ELC!NL DLCL! AEAL! TAMUDLN! (2)
Diodoro !!!, 44, 4 - 45, 2

`Oqo oc fotfq oqoxcifoi xofo cv xoqtqqv cfqo oofoooo
cov xoi foi tcoi xofoqxfixo, to oc fo qio oiooo ocio
xoi txvo cv0ooffot xoi xofoiv otfmv qoqoo topcpqmcvo
xoi oxoio. 5. 5. 5. 5. Etvfcfqqcvmv o' otfmv qo oqo, xoi fq
0ooffq po0o cotoq, o xtomv ofc cv cioifmv, ofc oc
oiootfmv pqom com oqoqoiov qov ciqoi. Tot oc xtomvo
fo cv qo coo cfqo qoooqoffocvov ci to iofofoi xoi
fov oqqov 0otoofov fo q0o xofooxctoci, fo oc xofoivocvov
xoimooi oooov xofoqxfixov oqcci, mofc fot oxotoim
cioovfo foi fooi oio fo oco oiovci qooo0vqoxciv. 6. 6. 6. 6. Totfqv
cv otv fqv oqoiov cotoiv `Aqopc oi xootcvoi Oootoqvoi fqv
o' cq cccixoo ctcc0q, cixcicvmv otfm vqomv ooqoomv,
fqv qoooiv cotomv ooiov foi xootcvoi `Eivooi vqooi.
`Exocovfoi oc fotfqv fqv oqoiov ocqioi 0ivc oot xofo fc fo
qxo xoi fo ofo, covc fqv qoov. 7. 7. 7. 7. Mcfo oc fotfot oqofoi
cqoovqoo xoi iqv xoiofo fmv ci iofoqiov cfmxofmv,
ovooocvo Xoqot0o to oq qqv coioiov xcxicvqv qo
cqtqov xoo cofiv ot ovov xofo fqv iocov 0otoofo, oo xoi
xofo fqv ctqqofiov ot fot oot tcqcmv oqqxci oq otfov
oqo otvqqcqc, xtxotcvov ovfoo0cv ci ofooiot cxofov,
ciootv o' cci oic0qov, votoi oioiioi oxtofov icvo
oqcocvo.
8. 8. 8. 8. Xmqi oc fotfmv cttoqo f' cofi xo0' tcqpoqv, ofoot ciovo
ci otfov cpoovfo, xoi xofo coov cci vqoov cttoqov xoi
otvocvqv cciv xqctofo. Ko0oot o' cqcqcofofo cofi fm xofo
fqv Koqqoovo icvi, qooooqctocvm oc Km0mvi, cqi ot fo xofo
cqo ctqqofio cv foi oixcioi qovoi ciqoooc0o oic0civ.
`I0tmv oc q0o cx fq coq 0ooffq ci otfov o0qoicfoi oio
fc fqv vqvciov xoi fqv txtfqfo fmv ci otfov qcovfmv toofmv.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
270
1. 1. 1. 1. Hoqoctoovfi oc fot foot fotfot oqq cvfc oicofqxofo
oqmv ci to ovofcivci otvoocvo covfo fo xoqtqo ci
cfqmoq oofov, oqoqoiov qovfooiov oofcotvfo foi xof'
Aitfov tqoioiv. 2. 2. 2. 2. Eq o' cofi xoo xtxofcqq cooi
oxqmfqqioi cqicocvo, ot xofo coqv fqv oiocfqov ovcofqxc
oqo fqococioq, cq' ot fqci vooi 0otoofoi foi tcoiv
mxoooqvfoi 0cmv, ovootcvmv cv to fmv Eqvmv, fimcvmv o'
to fmv cmqimv oioqcqovfm.

uesra lunga descrizione e assenre negli esrrarri roziani, ma rrova
un parallelo ancora in Srrabone XV!, 4, 18, e dungue puo essere
raginevolmenre ascrirra a Agararchide. Una rraccia dell`avvenuro raglio di
inrormazioni e al principio del successivo paragraro 94.


94. LA ELC!NL DLL MNTL |A|MO\
Iozio 250, 457b `2-`5 Diodoro !!!, 45, `

Msto touto s otx ct0t cqcq,
oo c0' cfcqo fivo, cofiv
ottoo ci tcqpoqv
xo0ugo cxfcivocvo, xoi fo
qooqoqctcvov Aoiov ogo,
ot0qfov cv ovoqoivov fq
cqicfqot fo cc0o, ovfoio
oc tq guot oicmocvov.
`. `. `. `. Msto s touto ottoo
oqqxci xo0ugo, voofioioi
xoi txcoi qci0qoi
xofciqcvo xo0' ov cofiv
ogo ovooocvov cv Xopivov,
guot oc ovfooooi
ctxvmcvov.

La rormula cfo fotfo oc otx ct0t cqcq, oo c0' cfcqo
fivo e un segnale evidenre dell`avvenura omissione di una sezione del
resro.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
271
Si rilevano due nomi dirrerenri per il monre che si rrova a guesro
punro della cosra, ma non e possibile dererminare guale sia guello
correrro.



95. LL ELC!NL DL! DLL!
Iozio 250, 457b`6-458a5 Diodoro !!!, 45, `-5
a. ! Debi
Ofi fqv ooftcifovo tq
ogstvq sgoou Acocpoi [Acpoi
: Mller xofoixotoiv, oi cv
voooc, oi oc cotoi.
Tqv oc sgoov fqv cocvqv tq
ogstvq vcovfoi fmv `Aqopmv oi
xootcvoi Acpoi. 4. 4. 4. 4. Otfoi oc
xoqofqoqotvfc qo oovfo
qmvfoi fo ciofo fmv xofo fov
piov fq fot mot fotfot qcio
qo cv oq fot ociot oo
fotfmv oovfoi, fo oc xoioo
fmv qoqfimv ci fotfmv
vmfoqoqotvfc qooim oovfo
otvfcotoi, fo oc oo ivovfc
oo fotfmv oiofqcqovfoi, xoi fqv
oqv mqov cqiootoiv ci fmv
oqooomv xoqmv.
b. La polvere d`oro, ospiralir
Ov xoto soqv tqv mgov
notoo toqsgstot fqicqq
cv fq qtoci, qo oc guoou
xofomv, otfm otvoqov fqv
ooiciov cmv, mots tqv tuv
fqv qo foi sxoot
otvqcvqv oqqm0cv
onoottstv. Oi oc fov foov
oixotvfc tq sv sgooto
5. 5. 5. 5. Koto oc soqv tqv mgov
otfmv qsgstot notoo foootfo
guoou xofoqcqmv qo
qoivocvov mots xofo fo
sxoo tqv tuv ooqcqco0oi
nsgtottouoov. Oi o' cmqioi
tq sv sgooto fq fot qtoot
ovfcm stotv onstgot,
qtosvot o' toqotoiv, ot qo
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
272
stot fq foiotfq onstgot,
qtosvot oc ci tcqpoqv ot
nootv ov0qmoi, oo foi ono
Hsonovvqoou oicxpootoi
xot Botmtto, to ttvo t0ixqv
oq' `Hgoxsou iofoqiov.
novto fot oqixvotcvot, oo
qo ovot fot ono Botmtto
xot Hsonovvqoou to ttvo
ooiov oq' `Hgoxsou
oixciofqfo qo fo c0vo, qv
t0ixm cotfot oqciqqcvoi
oqo fmv qoovmv iofoqotoiv.

a. a. a. a. !l nome correrro della popolazione dovrebbe essere guello
riporraro da Diodoro e conrermaro in Srrabone (XV!, 4, 18), che osserva
anche, parallelamenre a Iozio, come alcuni di essi siano nomadi e alrri
colrivarori (Acpoi, oi cv voooc oi oc xoi cmqoi). Dell`urilizzo dei
cammelli da parre di guesra popolazione apprendiamo solo da Diodoro e
da Srrabone.
b. b. b. b. Per il resro della norizia i due resri sono eguivalenri, in Iozio la
morivazione della buona disposizione di guesre genri nei conrronri di Leori
e Peloponnesiaci e riassunra con i soli rermini principali.

96. AL!LL! L CASANDE!, L`E NN LAVEAT AL IUC
Iozio 250, 458a6-27 Diodoro !!!, 45, 6-8
a. Clima e rerrilir del suolo
Totfmv ooftcifovc cioiv
Atotot xot Kooovgst,
xcxfqvfoi oc qv otoom
coixtiov foi qociqqcvoi.
Otfc oq ctcvo o oqq otfc
qqo otfc snugo, ooxqv oc
xot oostov vsqsqv
toocixvtmv, oq' q tcfoi xot
stmvs tvovtot xoi 0sgou
suxotgot. Tq fc mgo q
ciofq noqogo cv sottv, ot
6. 6. 6. 6. H o' cq mqo xofoixcifoi
cv to `Aqopmv Atotmv xot
Iooovmv, otx snugo otoo
xo0ocq oi qoiov, oo
ooxot xot oostot
vsqsot ooxi xofcocvq
cx oc fotfmv viqcfoi tvovtot
xot stmvs suxotgot xoi
oiotvfc fqv 0sgtvqv mqov
ctxqofov. H fc mgo noqogo
sott xoi oioqoqo xofo fqv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
27`
ooo oc tuovst 0cqocio, fmv
omv ociqofcqmv ovfmv.
oqcfqv, ot cvfoi tuovst fq
cvococvq ciccio oio fqv
fmv omv ociqiov.
b. ro
Tov cvfoi guoov oqtooovfc cv
foi oxmocoi fq mqo
unovoot sugtoxouot nouv, ou
tov ouvtqxosvov cf'
ciofqq xoi fcvq sx tou
qoto, oo fov otfoofov,
xoousvov oc oio fo ouotvov
oq' Eqoiv onugov ot fo cv
sototov cci ss0o tqqvo,
fo oc coov coiot, fo oc
ciofov mofc pooiixoi
oqopoco0oi xoqtoi. Ov
tgqoovts svoo toqovsot
t0ot nsgt ts tou xognou
qogouot tmv stgmv xoi cqi
fot otcvo, qo fc fot
ooftcifovo cfoovfc
nmouotv ctfcm fov cv oq
oxov qo fov qtoov
fqiofo0ov oottovtot, fov oc
otqgov qo oiotv qtoiov. O
oc oqtqo fot qtoot ocxo
otvofoi oiqo, fq ooicio xoi
oovci fq oio
oqocfqotcvq, cv oi
oopcci o o pio ot qo fqv
qtoiv, oo qo fqv qciov.
7. 7. 7. 7. Tov oc guoov sugtoxovts
cv foi qtoixoi unovoot fq
q otvootoi nouv, ou tov sx
tou qoto ouvtqxosvov,
oo fov otfoqtq xoi
xoousvov oo fot
ousqxoto onugov. Kofo oc
fo ss0o sototo cv
ctqioxcfoi oqoqoio
nugqvt, stoto oc ot ot
ciocvo oottxou xoguou.
8. 8. 8. 8. 4ogouot o' otfov nsgt ts
tou xognou tmv stgmv xoi
cqi fot fqoqot,
tstgqsvov svoo t0ot
toqovsot. Koi fotfot cv fot
cvot sntnooovto oq'
otfoi, oxou oc xoi otqgou
ooviovfo, c' ioq
oottovtot fotfo fo qoqfio
qo fot coqot.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
274
a. a. a. a. !l nome della popolazine dei Casandri/Casandi e conosciuro solo
da guesre due resrimonianze, anche se rorse si rrarra delle sresse genri
nominare da Plinio V!, 150 (Coont) e da Tolomeo, Georop/to V!, 7, 6
(Koooovifmv mqo), Srrabone ne parla, ma non ne rornisce il nome, e
dungue non e possibile srabilire guale rorma del nome rornisse
Agararchide.
uanro alle considerazioni sul clima peculiare di guesre regioni, si
rrarra di uno dei pochi casi in cui sembra che la sempliricazione del resro
per omissione sia srara operara da Diodoro.
Sulla base di tcfoi (il manoscrirro M ha ticfoi, A omerre) nel resro
di Iozio, \esseling ha proposro di emendare il resro di Diodoro
sosriruendo con guesra parola viqcfoi, ma l`inrervenro non e
indispensabile.
Sulla base di Diodoro, nel resro roziano (rine della sezione) si
riprisrina omv in luogo di omv dei mss.
b. b. b. b. Nonosranre un`elevaro livello di coincidenza verbale, rurro il
brano e piu circosranziaro in Iozio, nel guale compaiono varie precisazioni
che Diodoro pare aver omesso (cf' ciofqq xoi fcvq / oq'
Eqoiv / fo oc coov coiot / O oc oqtqo xf.). Nel riassumere
il resro, inolrre, Diodoro modirica l`inrormazione sul rasso di scambio
dell`oro con gli alrri meralli presso guesra popolazione: secondo guanro
egli rirerisce, il bararro dell`oro con il bronzo e il rerro avverrebbe c'
ioq, cioe con un rapporro di uno a uno. Iozio illusrra una siruazione ben
piu variegara (il bronzo vale rre volre l`oro, il rerro lo vale due, l`argenro
dieci volre), come doveva errerrivamenre essere in Agararchide (lo si
desume anche dal conrronro con Srrabone XV!, 4, 18: anche gui si parla di
rassi di scambio dirrerenri, conrondendo pero, probabilmenre, guello
dell`argenro con guello del rerro).
La rrase rinale in Iozio sembra un ampliamenro di guanro
Agararchide esprimeva in relazione a guesra circosranza. L urile
conrronrare con Srrabone: fmv ovfiopovocvmv, mv q qcio qo fot
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
275
piot ovoxoiofcqo: Agararchide giusriricava guesro insoliro rasso di
scambio dell`oro col rarro che gli alrri minerali erano piu urili per guesra
popolazione. La considerazione che leggiamo in Iozio e invece una
rormulazione piu universale (o o pio) di una specie di legge della
domanda e dell`orrerra, secondo la guale e la richiesra (q qcio,
l`urilir) di un bene e non la sua narura a dererminarne il valore.

97. LL ELC!N! D! CAEL! L SALL!, LL IELSTL DLLLL IEACEANZL
Iozio 250, 458a 27-458b 15 Diodoro !!!, 46, 1-5
a. ! Carbi
Totfmv oc fmv ovoqmv otvcci
Kogot xofcotoi fqv qciqov,
cxococvot icvo oipo0ot,
cv m xqqvoi ciot
ovopootoiv.

1. 1. 1. 1. Mcfo oc fotfot toqotoiv oi
ovooocvoi Kogot,
b. La rerra dei Sabei
`Eqcq oc fo fmv Iootmv
ciotvofci cvo, ciofov fmv
xofo fqv `Aqopiov xoi ovfoio
xtqiov suotovto. Koi oq q
q ovfo qsgst fo nog' qtv
ivocvo qo piov, xoi fo
omofo cofi fmv xofoixotvfmv
oioomfcqo. Booxqofmv
xcoqqqvfoi nq0sotv
ou0qtot. `Ooq fc nooov
snsst fqv nogotov, 0ciov
[0co : Mller fc xoi oot
xqciffm fcqiv foi
oqixvotcvoi xofooxctootoo.
Hoqo cv oq otfqv nsquxs fqv
xoi cfo fotfot Iootot,
otov0qmofofoi fmv `Aqopixmv
c0vmv ovfc. Ncovfoi oc fqv
suotovo cocvqv `Aqopiov,
qsgouoov fo ciofo fmv nog'
qtv oo0mv xoi 0qcofmv
ovfooomv cxfqcqotoov
nq0o ou0qtov. Etmoio fc
[oq] otfqv nooov snsst
qtoixq oio fo ovfo ocoov fo
foi oooi qmfctovfo qtco0oi
xofo fqv mqov ovcxcifo. 2. 2. 2. 2.
Kofo cv oq fqv nogotov
qustot fo xootcvov oooov
xot xoooto xot noo tt oq
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
276
0ooffov fo fc oooov ot
xot xoooto xot [noo] tt oq
ngooqoto cv qoiofqv oc
souoo tmv ootmv tsgtv, sv
oc tm govtstv tvosvq
ouvtom sttqo, mofc
qofcqov oootqoto0oi fot
qtfot fqv qciov q qo qo
oqocco0oi fot cvot fqv
otvoiv.
ioiootoov qtoiv souoo otfq
oc ngooqoto cv otoo tot
ooot qooqvcofofqv
oqccfoi tsgtv,
sgovto0stoo oc ouvtom
tvstot sttqo.
c. Le pianre prorumare
`Ei oc fq soostou guot
otvcci ofciotoi xoi soot
svgo oq qipofo ougvq fc
xoi tovmtou, ngo s xoi
xtvvomou qotvtxo fc xoi
xooou xoi tmv omv ovcifoi
fmv foiotfmv, mofc civoi qocvi
om fo qoo oqmfov, o
otpoivci foi cqi fo
oto0qost ciqooi fot cvot
fqv ooxiooiov.











`. `. `. `. Kofo oc fqv soostov
toqotoi guot otvqqcqci,
xo0' ot cofi svgo soo
tovmtou xoi ougvq, ngo s
fotfoi qotvtxo xoi xooou
xoi xtvomou xoi tmv omv
fmv fotfoi ooiov covfmv fqv
ctmoiov otoc oq
coqi0qooo0oi otvofov fo
cxoofmv ioiofqfo fc xoi qtoci
oio fo q0o xoi fqv tcqpoqv
fq cx ovfmv o0qoiocvq
ooq.
4. 4. 4. 4. Ocio oq fi qoivcfoi xoi
oot xqciffmv q qooifotoo
xoi xivotoo fo cxoofmv
oto0qost ctmoio. Koi oq fot
oqocovfo, xoicq ot fq
cqoot xcmqiocvot, otx
ooiqot oici fq foiotfq
oootocm xofo oq fqv
0cqivqv mqov, ofov ovco
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
277





Ou og fqv fc0qootqiocvqv xoi
nootov sst tmv ogmotmv
oootoiv, otoc fqv oo fot
cvvmvfo xoi fqcqovfo oxot
oioxcmqiocvqv, oo fqv
ov0otoov oo fq 0cio oxq
xoi fqv oo fmv oixcimv xoi
qtoixmv fo 0otoocvov
oocotoov,












mots oot ci q0qv
oqixocvot fmv 0vqfmv
ctftqofmv fq ogooto
tovoicv ooopovciv, ovoo
fot qoofo ciqfotvfo
oixciov fq unsgoq.
oocio cvqfoi, otpoivci fo
oo fmv otqvoqoqmv ocvoqmv
xoi fmv omv fmv foiotfmv
oovcocvo ctmoio
oiixvcio0oi qo fo qoiov cqq
fq 0ooffq ou og mocq oq'
qiv ooxcicvqv xoi nootov
sst fqv tmv ogmotmv qtoiv,
oo fqv oxootoov cv ov0ci
vcoqov otvoiv xoi oiixvotcvqv
qo fo cfocqcofofo fq
oio0qocm. 5. 5. 5. 5. Koiotoq oq fq
otqo fqv ooqqoiov fmv
ctmocofofmv, qooifci foi
qoocotoi fqv oqoiov
qooqvc xoi ot, qo oc
fotfoi ticivov xoi
oqqocvov cx fmv oqiofmv
io, otfc oq fcfqcvot fot
xoqot xoi fqv ioiov oxqv
cxcvctxofo, otfc fqv
oo0coiv covfo cv
cfcqocvcoiv ocioi, o' o'
otfq fq vcoqmfofq mqo xoi
fov poofov oxcqoiov
oqcocvq fq 0cio qtocm,
mots fot cfoopovovfo fq
ioiofqfo ooxciv oootciv fq
t0oootcvq ogooto oio
fo fqv unsgoqv fq ctmoio
qociov cfcqov ctqioxciv
oixciov qooqoqiov.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
278
a. a. a. a. !n Iozio, olrre al nome della popolazione, si legge di un lago e di
ronri d`acgua che si rrovano in guesro rerrirorio. Srrabone non menziona i
Carbi.
b. b. b. b. Negli esrrarri roziani l`aggerrivo ctooimv che ra parre del nome
del paese, la Arobto |e/tx, e slirraro nel concerro successivo della ricchezza
della rerra. La lisra delle inrormazioni e piu o meno la sressa nei due resri,
Iozio ha in piu l`inrormazione sulla presranza risica di guesri uomini, e la
considerazione rinale sul cararrere inservibile dell`ulrima pianra prorumara
di cui si parla. !n Iozio, ad ogni modo, noriamo un inrenro riassunrivo
(sempliricazione per omissione) nella descrizione di guesre pianre. (Per la
considerazione 0co fc xoi oot xqciffm xf. nel resro di Iozio si veda
il commenro alla sezione 97c).
c. c. c. c. La lisra delle pianre che crescono nell`enrrorerra e la sressa nei
due resri, l`unica variazione e relariva all`aggerrivo co che in Iozio e
rireriro alle roresre, in Diodoro agli alberi.
!l resro di guesro paragraro risulra ampiamenre rielaboraro e
abbreviaro in Iozio. !n guesr`ulrimo la considerazione (subiro dopo la
lisra) sull`impossibilir di esprimere le sensazioni provare da chi ra di
persona l`esperienza di guesri odori condensa una serie di norizie nel
corrispondenre resro di Diodoro: 1. l`impossibilir di enumerare rurre le
parricolarir degli odori, 2. il cararrere inesprimibile della narura di guesri
odori, `. il rarro che ci siano delle persone che ne ranno esperienza di
persona: Iozio parla di guesri ulrimi semplicemenre dicendo chi si rrova a
sperimenrarli (o otpoivci xf.), Diodoro specirica che si rrarra di
marinai che passano anche piurrosro al largo, ma che sono raggiunri dagli
errluvi grazie a una brezza che spira duranre l`esrare. Va anche rimarcaro
che nel resro di Diodoro compare a guesro punro la rrase 0cio oq fi
qoivcfoi xoi oot xqciffmv xf., che in Iozio e anricipara gualche riga
piu sopra (cr. 97b): 0ciov fc xoi oot xqciffm fcqiv xf. Proprio sul
conrronro di guesre due rrasi si ronda l`emendamenro di Lekker che
sosriruisce, nel resro Ioziano, 0co con 0ciov.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
279
Si passa a spiegare che l`esrrema inrensir del prorumo di guesre
essenze e dovuro al rarro che esse non sono conservare da lungo rempo
(rermini coincidenri nei due resri), ma si rrovano ancora arraccare alle loro
pianre di origine, nel pieno della riorirura (Iozio: ov0otoov, Diodoro:
oxootoov). Iozio pare aggiungere la considerazione otoc fqv oo fot
cvvmvfo xoi fqcqovfo oxot oioxcmqiocvqv, ma si rrarra di
un`alrra anricipazione (Diodoro: otfc oq fcfqcvot fot xoqot) che
anche in guesro caso prelude a un raglio del resro.
!l paragone conclusivo con l`ambrosia e condiviso dai due aurori ed
e espresso in enrrambi in una proposizione consecuriva, seppure con
parole dirrerenri.

98. !L SLEPLNTL DLLLL IELSTL, E!ILLSS!N! SULLA ftq
Iozio 250, 458b 15-24 Diodoro !!!, 47, 1-2
a. Vanraggi e svanraggi
Hcqi oc fot guou tmv
summv cvo cofiv oqcmv
ioimfofov ovfmv, oiovci
q0ovouoq foi ooqoi
cifctooi fq tuq xoi
oqocxotoq foo0m to
osgov, om qoci ci fco
ctpqimv fifovmoc xoi
xofcvmxo fot 0stou fo
qqovqo opovq fmv oo0mv
ctftotvfmv, oioctqfoi oc fq
oqo0coci xoi vqq fmv
cvovfimv.
1. 1. 1. 1. Ot qv ooxqqov xoi mqi
q0ovou fqv ctooioviov foi
ov0qmoi q tuq cqic0qxcv,
oo foi fqixotfoi omqqooi
oqcctc to ontov xoi
vot0cfqoov fot oio fqv
otvcciov fmv oo0mv cim0ofo
xofoqqovciv fmv 0smv.
b. !l serpenre
To oc cvo fmv oqsmv gmo cv
cci qotvtxouv, qxo oc ooov
2. 2. 2. 2. Kofo oq tou sumsototou
guou oqsmv toqci q0o,
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
280
ont0oq, qo oc ovtotov, ov
fq oovo ovmfcqov otoq
fqv oc qqv oiomoi oocvov
ci uo.
oi fo cv gmo qotvtxouv
cotoi, qxo oc ont0oq,
qoto oc notouvtot ovfcm
ovtoto ooxvotoi oc
qooqomvfc xoi oocvoi
qo uo otottouot fov
qmfo.

La rirlessione sulla commisrione di vanraggi e svanraggi narurali,
che doveva inreressare parricolarmenre Agararchide (cr. ad es. paragraro
89), e espressa in Iozio con parole piu magniloguenri che in Diodoro, e
probabile che su guesri passaggi si sorrermasse piu arrenramenre
l`insegnamenro del parriarca, rrarrandosi di spunri rilosorici e morali ben
conracenrisi alle rirlessioni di una cerchia di inrellerruali bizanrini.

99. !L PEIUM PLE ! SALL!: AL!TUD!NL L NC!V!TA
Iozio 250, 458b 24-`9 Diodoro !!!, 47, `
a. Assuerazione
Hoq' otfoi oc foi Eopoioi q cv
ooq fmv ctmomv oxqofofq, q oc
oqi ciq fo oq cvoccc cx
vqiot xivci cv fqv oio0qoiv
qffov, optfcqov oc
xofooxctoci, cfopoq foi
pioi ot toxcicvq.

b. La malarria
Ot qv oo xocioov ot otvmvfoi
fqv mqv oioomciv
oqoqoim ctofo0q,
tonvsosvou tou omoto un'
oxgotou xot tqttxq otvocm
xoi fqv otcfqov txvmoiv ci
`. `. `. `. `Ioiov oc fi oqo foi
cmqioi otpoivci cqi fot
qo0cvqxofo to oxqo vooot
fo omofo. Atonvsosvou oq
tou omoto un' oxgotou xot
tqttxq qtocm, xoi fq
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
281
oqoiov oouoq, mofc ociv ci
sxuotv coofqv, fofc oq
ooqotou nogo0utmvts pqot
xoi tgoou nmmvo, foi
foiotfoi oqoiqotvfoi fqv oov
sumq fq ciqoqo unsgoqv,
xoi fq ici fot ooxotvfo tciv
fo fq qoovq popcqov
toxofoofcotoiv.
otxqiocm fmv oxmv ci
oqoimo ouvoosvq, sxuot
coxoot0ci otopoq0qfo.
Aiocq foi foiotfoi
ooqotov nogo0utmot xoi
tgoou nmmvo, foi cvovfioi
qtocoi xofooocvoi fqv
unsgoqv fq sumto.
c. Considerazione generale
Otfm oov cifcto coofqfi
sv xot tost xtpcqvmcvov
oqocci fov piov, otcfqio
s xot xotgou ofcqq0cv otx sst
fqv xfqoiv ovqoiqoqov.
To oq xoov ooofqfi sv xot
tost cfqotcvov mqcci xoi
fcqci fot ov0qmot,
ovooio oc xoi xo0qxovfo
xotgou oiooqfov ovovqfov
sst fqv omqcov.

a. a. a. a. La prima considerazione sulla incomplerezza di un piacere cui
si e abiruari (come il prorumo dell pianre per i Sabei) e solo in Iozio.
b. b. b. b. !n guesra descrizione i due aurori hanno diversi rermini in
comune, rurravia il resro di Diodoro e piu chiaro. Anzirurro in Iozio non si
specirica che si sra parlando di una malarria, pare piurrosro che si rrarri un
renomeno che inreressa indisrinramenre rurri i Sabei, e l`impiego
dell`asrrarro e di circonlocuzioni rende meno immediara la comprensione
(es. fqv oov ctmoq fq ciqoqo tcqpoqv per fqv tcqpoqv fq
ctmoio). Dal conresro si comprende che cio che impregna i corpi di
guesri uomini e l`inrenso odore delle rragranze, rurravia ranro Diodoro
guanro Iozio urilizzano un rermine piurrosro vago (otvoi l`uno, qtoi
l`alrro).
Turro il resro roziano pare essere rrurro di rirormulazione, ne sono
prova il rarro che la descrizione sia adarrara in modo da rienrrare in un
unico periodo, e rorse anche la durezza srilisrica dell`espressione ci
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
282
ciov ootoq mofc ociv (a riguardo della rirormulazione si veda
anche la sezione successiva, 99c).
c. c. c. c. ! due resri sono sinrarricamenre coincidenri, ma si rileva una
sosriruzione guasi sisremarica dei rermini: si rrarra di una pararrasi.


100. LA CAP!TALL L !L EL DL! SALL!
Iozio 250, 458b 40-459a 8 Diodoro !!!, 47, 4

To oc fmv Eopoimv ooft fot
ovfo c0vot qooqoqiov
oqotv, sn' ogou cofiv ot
coot, ot xoiofov fmv
xofo fqv `Aqopiov, o xosttot
Ioo. O oc pooictmv fot
ovfo c0vot qocoqiov cci
oqo fot oot fq cv cvfiov fq
oc oxqqofofqv cvfiov cv ofi
ooi snttottst, xofo xqioiv
ovtct0tvov o potcfoi
ngottmv, oxqqov oc ofi
oqoopmv fqv cicciov ot
otvofoi oiv sx tmv ootstmv
ss0stv st s q, t0osuoto
to ovfmv tvstot xoto
gqoov ogotov, mofc civoi
fqv tcqoqv popcqov.
4. 4. 4. 4. Tot o' c0vot fotfot
qfqooi cofiv qv xoouot
Ioo, sn' ogou mxiocvq.
Booico o' cx cvot cci fot
oioococvot, oi fo q0q fio
oovcci cicvo oo0oi xoi
xoxoi. Moxoqiov cv oq piov
cciv oootoiv, ofi ooiv
snttottovts otocvo oov
tcotoi fmv ngottosvmv
oftci oc voiovfoi xo0' ooov
otx ccofiv otfoi otocofc
ss0stv sx tmv ootstmv, st
s q, tvovtot t0osuotot to
fmv omv xoto ttvo gqoov
ogotov.

!l maggior numero di coincidenze resruali e nella descrizione dello
svanraggio di essere re dei Sabei. Per il resro i due resri sono rormulari con
rermini dirrerenri, e in alcune inrormazioni discordano. Solranro Iozio
precisa che la capirale dei Sabei e la piu bella di rurre le cirr arabe, e
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
28`
rimarca il rarro che il suo nome, Saba, e guello dell`inrera popolazione: in
guesro si disranzia evidenremenre dalla versione di Srrabone/Arremidoro
per il guale la cirra si chiama Moqiopo (Srrabone XV!, 4, 19). La
dirrerenza piu rilevanre e che menrre in Iozio la monarchia risulra elerriva,
visro che il primaro - si dice - e daro oqo fot oot, in Diodoro si parla
di eredirarier (Booico o' cx cvot cci fot oioococvot), oqo
fot oot porrebbe essere inrerpreraro anche presso il popolo,
risolvendo la discrepanza con Diodoro, ma la rrase che ne risulrerebbe
sarebbe raurologica (colui che regna su rurra la popolazione ha il primaro
presso il popolo).


101. ATT!V!TA DLCL! UM!N! PELSS ! SALL!
Iozio 250, 459a 8-25

Tmv oc ovoqmv oi cv xofoivocvoi qo fo oixoi cvoiofqipciv pqot
fi fot 0qco cvot oximfcqov ootoiv, to fq otvcot
ootvoixotcvoi qoofmvq oi oc ooi fo fc qo ocov
ccfmoi xoi fqv mqov oooov cqoovfoi xoi ofcotoiv o'
oixio foi ciooi qmcvoi ocoioi.
Koiotoi oc oo fc, xoi oiofo fov ctmoq xoqov fov cv fm
cqov qtocvov (oqopiofi ccfoi oqivov), ciofqv covfo fmv
omv 0tioofmv ctmoiov, mv xqofciv ccfoi cvo oqqmofio m
ci fo ot omofixq.
Otociov oc fq q oqv tqv qcqotoq, ovoxoovfoi qo fo
xo0' qcqov fo xivvomov xoi fqv xoooiov xoiciv, xoi qo fo
tooiot cv fm pim qcio otfm oviom fo otfq q ftq ccqixc,
foi cv ooviv fmv ootooimv, foi oc q0o oiootoo. Tmv oc
Eopoimv qmvfoi xoi foi ocqofivoi otx oioi oqcioi,
oioooxotoq fqv qciov fq ovomfioo, xoicq cv fqtqq
xofoivocvot.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
284
Sulle arrivir dei Sabei manca la resrimonianza di Diodoro, il passo
parallelo di Srrabone e in XV!, 4, 19.



102. E!CCHLZZA DL! SALL!
Iozio 250, 459a 25-459b 5 Diodoro !!!, 47, 5-8
a. ! commerci dei Sabei
Otocv oq ctoqmfcqov Eopoimv
xoi Icqqoimv civoi ooxci cvo,
cxfcfoictcvmv ov fo ifov
ci oioqoqo oov oo fq
`Aoio xoi fq Etqmq. Otfoi
otqtoov fqv Hfocoiot
Etqiov coiqxooiv, otfoi fq
4oivixmv qicqio
xofcoxctoxooi toifcci
coqio, xoi tqio oo.
5. 5. 5. 5. Totfo oc fo c0vo ot ovov fmv
qoiomqmv `Aqopmv, oo xoi
fmv omv ov0qmmv oioqcqci
otfm xoi foi ooi xofo
cqo otfccioi. `Ev oq foi
fmv qoqfimv oooi xoi
qoocoiv oxoi coiofoi
ciofqv ooqcqovfoi fiqv
oovfmv ov0qmmv fmv
oqtqixq ocicm cvcxo fo
coqio oiotcvmv.
b. Eicchezza
`Eofi oc otfccio oq' otfoi
ot ovov cv togsuoot
0otoofoi xoi ofqqimv
oixiioi, cfi oc xtvmv xoi
tgtnomv cc0coi, [oo] xoi
tmv omv fmv xof' oixiov oq'
qiv cxfcivocvmv opovci fqv
tcqpoqv, omv, m coixc,
xcxfqcvmv oqqiov pooiixqv.
Ktovo fc oot otfoi qqoi
xofcoxctoo0oi sntguoou fc
xoi oqtqot, qo oc xoi fo
6. 6. 6. 6. Aiocq c oimvo ooq0qfmv
otfmv ccvqcvmv oio fov
cxfoioov, xoi qtoot fc xoi
oqtqot q0ot cixcxtxofo
oq' otfoi, xoi oiof' cv
Eopoi, cv q fo pooicio xcifoi,
togsuoto cv oqtqo fc xoi
qtoo ovfooomv cxmofmv
cotoi, xtvo oc xoi tgtnoo
oqtqoooo, xoi tqv oqv
xofooxctqv oiofov fq
otfccio, xtovmv fc ooqmv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
285
ogoqo xot 0ugo qtoot
t0oxoqtot cciqq0oi
nuxvot, mootfm xoi fo
coooftio 0cov cciv ctqcq,
xoi xo0oot fot oqo fmv omv
otfot cxxcio0oi fqv
oioqoqov coqv.
cqiofto, fo cv sntguoo, fo
o' oqtqocioci ftot ci fmv
xiovoxqovmv covfo.
7. 7. 7. 7. To o' ogoqo xot 0ugo
qtooi qtoot t0oxoqtot
xoi nuxvot oiciqqofc oooov
fqv fmv oiximv xofo cqo
oixoooiov coiqvfoi
0otoofqv foi otfccioi fo
cv oq c oqtqot xoi qtoot,
fo o' c ccqovfo xoi fmv
oioqccofofmv i0mv, cfi oc
fmv omv fmv fiimfofmv oq'
ov0qmoi, xofcoxctoxooiv.
c. Condizioni per la prosperir
`Ao fotfo cv cm fot xo0'
qo oq' otfoi coccfoi
piot. Ei oc q oqqm oicofqxtiov
fqv oixqoiv xofciov fmv ci
ovfo foov fo otvoci
ofqcqovfmv, oixovooi fmv
ootgtmv ov tqqov oi xtqioi
fmv ttmv o0mv, fq qo0tio
ootvofotoq fo cct0cqov cim
qovov oiofqqciv.
8. 8. 8. 8. `Ao oq otfoi cv cx omv
qovmv fqv ctooioviov
oooctfov coov oio fo ovfcm
occvmo0oi fmv oio fqv ttov
covciov cqoiov qotcvmv
fov ootgtov otfov.

a. a. a. a. !l rema e sosranzialmenre lo sresso, l`abilir dei Sabei nel
commercio. Turravia nello specirico i due resri dicono cose diverse e con
parole dirrerenri. Iozio conserva il nome dei Cerrei accanro a guello dei
Sabei (cr. Srrabone XV!, 4, 19: cx oc fq coqio otfo fc xoi
Icqqoioi otoimfofoi ovfmv cioiv), e parla delle arrivir di guesra
popolazione in Asia e in Luropa, Diodoro, che menziona solo i Sabei, si
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
286
sorrerma sulla loro opulenza e sui grandi prorirri che rraggono dal
commercio.
b. b. b. b. Nel racconro dello srarzo dei Sabei il resro di Diodoro e piu
ricco di derragli. La lisra degli oggerri e pressappoco la sressa (con gualche
variazione linguisrica: Diodoro ovfooomv cxmofmv, Iozio ofqqimv
oixiioi). L`unica dirrerenza e nella descrizione delle colonne: Diodoro
dice che o sono ricoperre d`oro o porrano una srarua d`argenro sul
capirello, menrre Iozio - ralsando un po` il resro con il riassunro - arrerma
che ce ne sono di ricoperre d`oro e di argenree. ! due resri concordano
nell`uso, non arresraro alrrove, del rermine qioq per indicare un elemenro
archirerronico ornamenrale, la cui narura non e pero meglio precisara. Non
aiura il conrronro con Srrabone, il guale olrre che di porre e sorrirri parla
anche di muri (foioi), ma non menziona guesro oggerro.
c. c. c. c. La prosperir dei Sabei puo perdurare solo grazie alla loro
lonrananza da popolazioni bellicose. Tale considerazione deriva
naruralmenre da Agararchide, come dimosrra la comune presenza nei due
resri degli opposri ioio e oofqio, ma e espressa in Iozio con rermini
meno immediari, che sembrano denunciare una rielaborazione del resro
originale, arrermando che, in circosranze dirrerenri da guelle dei Sabei,
coloro che signoreggiano su cio che conguisrano con la guerra (oi xtqioi
fmv ioimv o0mv) sarebbero amminisrrarori di beni alrrui (oixovooi fmv
oofqimv). !n Iozio si ribadisce che la mollezza dei Sabei li renderebbe
incapaci di conservare i propri beni.

10`. !L MAEL L!ANC L LL SUL !SLL
Iozio 250, 459b 6-14 Diodoro !!!, 47, 8-9

Hoqo oc fqv mqov fotfqv q cv
0ootto suxq qotvstot,
ofom cqcqq, mots
H oc xofo fotfot 0ootto
suxq qotvstot fqv qoov, mo0'
oo 0otociv fo oqoooov xoi
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oqoqffco0oi fot ivocvot
tqv otttov, vqoot s suotovs
oqoxcivfoi, sv ot ooxqoto
suxo cv cofi novto, otocvi oc
fmv 0qstmv sntqustot xsgo.
`Ev fotfoi foi vqooi iociv
cofiv oqotoo coqixo fmv
qoomqmv ocoio, ciofo cv
cxci0cv ot xofcofqoofo nogo
tov Ivov notoov o
Asovgo vouoto0ov, otx
oio oc oo fq Hcqoioo xoi
Koqovio xoi fq otvct
ooq.
tqv otttov fot otpoivovfo
ciqfciv. 9. 9. 9. 9. Nqoot '
suotovs qoiov toqotoiv,
cotooi oci ofciiofot, sv
ot fo ooxqoto novto
suxqv cci fqv qoov, xoi foi
0qsotv otfmv otx sntqustot
fo xo0oot xsgo. Ei fotfo o'
coqoi ovfo0cv xofocotoi,
oiofo o' cx Hofovo, qv
Asovgo mxioc nogo tov
Ivov notoov, vouoto0ov
cciv potocvo fq oqo fov
mxcovov oqoiot. Hcqi cv otv
fq mqo xoi fmv cv otfq
xofoixotvfmv oqxco0qooc0o
foi ciqqcvoi.

Nei due resri il cararrere meraviglioso delle cause del renomeno
descrirro (il mare bianco) e espresso con una proposizione consecuriva,
con un numero maggiore di rermini in Diodoro. !n errerri il resro della
ltb/toteco ronde due concerri in uno solo: si ammira il renomeno e se ne
cerca la causa divenra si ammira la causa del renomeno. !nvece del
comune 0otociv, Iozio urilizza il verbo oqoqffm con un signiricaro
non comune: lerreralmenre vuol dire colpire di laro, e si rrova urilizzaro
in relazione agli srrumenri a corda, per esprimere l`emissione di un suono
sgradevole, dungue in senso rraslaro il verbo, nella diaresi media, puo
valere gualcosa come essere sronari, rrasrornari (di rronre a gualcosa).
uanro alle isole relici che si rrovano in guesro mare, Iozio non
parla delle cirr non rorriricare che, secondo Diodoro, vi sorgerebbero.
Sia Iozio che Diodoro menzionano una cirr rondara sull`!ndo da
Alessandro Magno, dalla guale molri mercanri si recherebbero nelle isole
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
288
di cui si sra parlando. Solo Diodoro rurravia ne d il nome, che crea
dirricolr per l`idenriricazione: Hofovo non conosce alrre arresrazioni
(Mller propone di correggere in Hofoo, si vedano TEL!DLLE 195` e
TEL!DLLE 1965).
La rormula che conclude la sezione sulle popolazioni e solo in
Diodoro.

104. ILNMLN! CLLLST! STEAED!NAE!
Iozio 250, 459b 15-2` Diodoro !!!, 48, 1-2
a. L`rsa Maggiore
`Eofi oc otfoi xoi to xoto tov
ougovov 0ouootm covfo mv
sott xoi to nsgt tqv ogxtov
otpoivov. Ano og
Motoxtqgtmvo, o ocfoi
oqo foi A0qvotot, oust
ootqg tmv snto qoivcfoi sgt
quoxq ngmtq, cv oc
Hoostsmvt sgt sutsgo, cv
oc tot sq fmv qvmv xofo
oov.
1. 1. 1. 1. Hcqi oc tmv xoto tov
ougovov oqmcvmv oqooomv cv
foi fooi ot oqocifcov.
Oouootmtotov cv sott to
nsgt tqv ogxtov iofoqotcvov
xoi ciofqv ooqiov
oqcocvov foi oiocvoi
ono og qvo ov xootoiv
A0qvotot Motoxtqgtmvo tmv
snto fmv xofo fqv oqxfov
ootsgmv ousvo qooiv oqoo0oi
sgt tq ngmtq quoxq, fm
oc Hoostsmvt sgt sutsgo
xoi xofo tou sq cx fot xof'
oiov oiocvoi o0cmqqfot
toqciv.
b. Alrri asrri
Tmv ' omv oofcqmv oi cv
novqts ooqofoi, fivc oc foi
oxoi stovs, oi oc otoc xofo
fot tqcofmfo xoiqot fo
uost notousvot xoi fo
snttoo.
2. Tmv ' omv fot
ovooocvot novqto fot
cv stovo fmv oq' qiv,
cfcqot oc qoc fo ooio
ovotoo xoi uost
notsto0ot
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
289

a. a. a. a. ! due resri condividono la maggior parre delle parole, ma in
Iozio vengono omessi alcuni parricolari: in guesro caso la modalir di
abbreviazione del resro e il riassunro per omissione. Nell`omissione sono
coinvolre le inrormazioni sui problemi di orienramenro che guesro
renomeno cosriruisce per i naviganri, ma anche i rermini che danno l`idea
di una presa di disranze da guanro si sra racconrando (iofoqotcvov,
qooiv). uanro a guesri ulrimi, non si rrarra di aggiunre di Diodoro, daro
che nel successivo paragraro 105 se ne rrova rraccia anche nel resro di
Iozio (cotoi, qooiv).
! due divergono nelle parole rinali: Diodoro dice che le srelle
dell`rsa divenrano invisibili poco o//o vo/to, Iozio invece sorrolinea la
reo/ortto del renomeno, pur essendo inrormazioni non conrraddirorie, e
probabile che una delle due sia dovura a una carriva lerrura del resro
originale, visra l`esrrema somiglianza ronerica e grarica di xof' oiov
(Diodoro) e xofo oov (Iozio).
b. b. b. b. Nella seconda parre le inrormazioni non concordano: Diodoro
parla solo dei pianeri, che dirrerirebbero da come appaiono nel resro del
mondo per le dimensioni e per i rempi del sorgere e del rramonrare, Iozio
invece rirerisce guesre ulrime inrormazioni ad alrri asrri (fivc oc..., oi
oc...), menrre dei pianeri si dice semplicemenre che sono invisibili.

105. PAET!CLAE!TA DLL SLL AL D! LA D! TLLMA!DL
Iozio 250, 459b 2`-460a 7 Diodoro !!!, 48, 2-4
a. Un`alba improvvisa
Tot oc qtou fqv cxqooiv cv foi
ccxcivo Hfocoioo ioiov
cotoi xoi oqqocvqv.
Hqmfov cv oq ot xo0ocq nog'
qtv qm ovqiov cm0cv oqmcv
ci qovov otx oiov, cifo fqv
fov o' qtov ot mocq nog' qtv
pqot qo fq ioio ovotoq
qoooofcciv fo qm, o' cfi
vuxto otoq oxototou
oqooom oqvm qovcvfo
sxonstv.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
290
ovotoqv oo vuxto oxotto
toqotoq, coiqvq
ovsosv qio, qsgo oc
ousnots tvstot cxcioc ngtv
tov qtov iociv.
`. `. `. `. Aio xoi qsno0' qsgov cv
cv cxcivoi foi fooi tvso0ot
ngtv oqo0qvoi tov qtov,
b. !l sorgere del sole
(Actfcqov) o qio ovoqcqocvo
qoivcfoi sx soou tou
nsoou. (Tqifov), oici oc
fotfo ov0goxt cv mv tmv
nugmsototmv oqooio,
ontv0qgo oc soou
onoggtntmv, fot cv ci fov
xtxm foov fot qmfiovfo,
fot oc ci fov omfcqm.
sx soou oc tou nsoou qooiv
ovoqoivocvov otfov oqoo0oi
cv ov0goxt oqoqoiov tm
nugmsototm, ontv0qgo o' oq'
cotfot soou onoggtntstv,
c. La rorma del sole
(Tcfoqfov) xoi fo oqo oc ot
oioxocioc cciv fov qiov
qooiv, oo xtovt oci fo c
qmfo sqsgq, txgov
sgt0sotsgov sovtt tqv ono
fmv oxqmv qovfooiov, oiovci
xsqoqv.
xoi fm ftm q xmvocioq
qoivco0oi, xo0ocq qci
oooocv, oo xtovt fov ftov
cciv sqsgq, txgov
sgt0sotsgov sovtt tqv ono
fq xsqoq ciqovciov
d. Le prime luci
(Hcfov) cfi foivtv otfc ouqv
otfc oxttvo ooociv
otociov, otfc ci fqv qv, otfc
ci fqv 0ooffov, cm ngmtq
mgo, o' ci oxotst nug
oons sutsgo o'
cviofocvq fo oov oofqov
ovopoivov, oontosts
xo0iofocvov, fot oqofo fov
qo oc fotfoi qf' ouqv
oiciv qf' oxttvo pociv oqi
ngmtq mgo, qoivocvot nugo
oonou cv oxotst sutsgo
o' oqocvq oontostq
ivco0oi xot to qm ostv
oofoov xot nugms xo0'
unsgoqv.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
291
ftov xot to qm ci fc fqv qv
xoi fo coo ost otfm
ofoov xot nugms, mofc
oqoiv voico0oi occ0ci
fo unsgoo.
e. !l rramonro
(Exfov) ci oc fqv cocqov
svovttov fo cqi fov qiov
o0o qooiv oqoo0oi
toociovfo oq ofi ocotxc xofo
fq q, oux sottm qovov
mgmv tgtmv cfo fotfo
qmttstv, ov xoi voiotoi oq'
otfoi xotgov civoi fq qcqo
fov qtotov.
4. 4. 4. 4. Kofo oc fqv otoiv svovtto
ivco0oi otfmofo cqi
otfov ooxciv oq foi oqmoi
xoivoi oxfioi qmttstv fov
xooov oux sottov mgmv otciv,
m o' `Ao0oqioq o Kvioio
ovcqoc, tgtmv. Totfov oc fov
xotgov qtotov foi cmqioi
qoivco0oi, focivotcvot fot
xotofo oio fqv otoiv fot
qiot.

!n rurro il paragraro il resro di Iozio e piu ricco di rermini, ma le
espressioni urilizzare non sono sempre di racile comprensione: si rrarra
rorse dei parricolari piu recnici, rralasciari da Diodoro, e conservari in
Iozio arrraverso il rilrro della lingua bizanrina. !nolrre Iozio presenra le
inrormazioni sul sole sorro rorma di elenco numeraro.
a. a. a. a. Le prime parole, solo in Iozio, riprendono il conresro geograrico.
L`unica dirrerenza nella presenre norizia e nelle parole che
deriniscono la durara delle prime luci dell`alba: ci qovov otx oiov in
Iozio, pqot in Diodoro.
L`avverbio cxcioc del resro roziano riassume in una sola parola
l`indicazione cv cxcivoi foi fooi.
b. b. b. b. L`unica espressione non condivisa dai due resri e guella in Iozio:
fot cv ci fov xtxm foov fot qmfiovfo, fot oc ci fov
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
292
omfcqm, ma proprio per guesra espressione l`inrerprerazione e
dirricolrosa.
c. c. c. c. Sulla rorma consuera del sole i due resri conservano un rermine
diverso: parrebbe piu probabile guello di Iozio, oioxocioc (a rorma di
disco), che guello di Diodoro, xmvocioq (a rorma di cono). uanro alla
rorma del sole nei paesi che si sranno descrivendo, Diodoro sembra avere
abbreviaro i rermini nell`espressione fqv oo fq xcqoq ciqovciov,
corrispondenre a fqv oo fmv oxqmv qovfooiov, oiovci xcqoqv in
Iozio.
d. d. d. d. ! resri sono eguivalenri, ma in Diodoro sono assenri una serie di
precisazioni accessorie del ripo: gerra i suoi raggi u//o terro e u/ more,
per due volre, oppure alla seconda ora orendo per tntero t/ o/e etc.
L`aggerrivo di Diodoro oofoov a proposiro della luce del sole
pare piu appropriaro di ofoov nel resro di Iozio: guesr`ulrima porrebbe
essere una rorma corrorra.
e. e. e. e. La corrispondenza rra i due resri si ra piu rarerarra, anche se la
comunanza della ronre e ancora evidenre. Turravia, proprio menrre sra
riporrando la norizia di Agararchide cirandolo per nome, Diodoro sembra
prendere lievemenre le disranze dal daro rorniro dall`ernograro di Cnido
sulla durara della luce dopo il rramonro (non meno di rre ore), orrrendone
un`alrra versione (non meno di due ore), per la guale non precisa la ronre.
Sembra che Diodoro ciri Agararchide nel momenro in cui lo abbandona
come ronre (cr. upro, cap. !, 1.`).

106. CNS!DLEAZ!N! SU! VLNT!
Diodoro !!!, 48, 5

5. 5. 5. 5. Tmv o' ovcmv cqtqoi cv xoi ipc, cfi o' oqcofoi xoi ctqoi,
vcotoi xo0ocq xoi oqo foi ooi vofoi oc xofo cv Ai0ioiov
otfc vcotoiv otfc vmqiovfoi fo otvoov, xofo oc fqv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
29`
Tqmootfixqv xoi fqv `Aqopiov 0cqoi ivovfoi xo0' tcqpoqv, mofc
xoi fo to cxtqotv xoi fmv xofoqctovfmv ci fo cv foi
xotpoi oxio cxtciv fo omofo. O oc poqco oixoim ov oqiofo
voioifo, oiixvotcvo ci ovfo foov fq oixotcvq xoi oiocvmv
tqo.

A guesro punro rermina la corrispondenza rra il capirolo 250 della
ltb/toteco e il libro !!! di Diodoro. Non si puo nenache essere sicuri che
guesre considerazioni sui venri rossero errerrivamenre in Agararchide, daro
che gli esrrarri di Iozio non le riporrano, e i resranri paragrari 107-110
rrarrano di alrri argomenri: la vanir delle spiegazioni srraordinarie (107
Mller = p. 460a 8-22), gli ulivi ricoperri dal mare e il giunco scuro (108 =
460a 2`-`5), il pesce eriope (109 = 460a `6-460b 2). !l paragraro 110
Mller (460b `-16) conriene l`epilogo del Mor loo.

|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
294

ltept/oo de//e tecntc/e dt rtounto tn |ozto
Le modalir arrraverso le guali si puo riassumere e sempliricare
un resro sono molreplici, alcune di esse vengono applicare in maniera
auromarica e ralvolra inconscia, alrre sono piu soggerrive. !n base alla
sinossi errerruara si e individuaro l`impiego da parre di Iozio di
alcune recniche ricorrenri che non pare inurile riepilogare,
accludendo alcuni esempi. Per ciascuna coppia di cirazioni, la prima
srringa e il resro diodoreo, la seconda il corrisperrivo roziano
6
.

1. Eirormulazione + conservazione dei rermini originari. L rorse la
modalir piu ovvia e piu impiegara: si conservano i rermini recnici
e guelli cararrerisrici dell`argomenro in esame, rirormulando il
conresro in modo piu conciso.

2. Eirormulazione + sempliricazione. Un`espressione complessa
viene rirormulara nella maniera piu semplice, urilizzando alrri
rermini.
- 58d: fmv otqovimfofmv oq' otfoi ot
tcqpoovfmv = moi oc ot ciov.
- 71a: oxq oc xoi pio oqoqoiov ov ccqovfi =
ccqovfo cv ot cicfoi.
- 76a: fo oc qmo tqqov cci xo0' tcqpoqv = tqqov oc
coioim.

6
Nella scelra degli esempi ci si e arrenuri a guelli in cui, sulla base dell`analisi
dei conresri e dal conrronro con Srrabone, il resro di Diodoro e parso il piu vicino
all`originale di Agararchide. Non si deve dimenricare, comungue, che il capirolo
250 di Iozio non e empre un riassunro, anzi, molro spesso si rrarra di veri
excerpto, che conservano in maniera redele il modello.
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
295
- 81c: ciocvq fm q0ci fmv qociqqcvmv ocvoqmv =
qffov cv ooocio.
- 102b: guesra modalir puo porrare anche all`alrerazione di una
norizia: fo cv sntguoo, fo o' oqtqocioci ftot ci
fmv xiovoxqovmv covfo = sntguoou fc xoi
oqtqot.

`. Eiassunro rramire una sola espressione. L il ripico caso di elenchi
che vengono sempliricari associando i soggerri in una rormula che
li rappresenri rurri in maniera generica.
- 24a: fot ci xoxotqio xofooixoo0cvfo xoi fot xofo
ocov oiomfio0cvfo, cfi oc fot ooixoi
oiopooi cqicoovfo xoi oio 0tov ci qtoxo
oqoocoocvot = ot coofov xofcci oxqqqo.
- 5`b: xotqov cv qo fqv oo fq io ciqo qqv,
otv oc xo0' tcqpoqv = ov cifqociov xoi cfoiov
cotoi.

4. Eiconduzione a un rermine solo. Perirrasi o espressioni inrere
vengono riassunre in un solo rermine.
- 24a: xofo ixqov cfqov = fqv oixo.
- `4a: qifotcvoi qo cvo foov cov omqov
oofcotoiv = omqctotoiv.
- 47b: oiofqipotoiv ooootcvoi cqi fqv voqv =
vcovfoi.
- 6`a: oto0ciov otociov opovovfc = oo0ci.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
296
- 84c: xoqov cv otocvo qcqotooi qcqov = oxoqoi.
- 105a: cv cxcivoi foi fooi = cxcioc.

5. Sempliricazione per omissione. Di espressioni complesse sono
conservari solo i rermini essenziali (gui in nererro, in
sorrolinearo i rermini che si modiricano in sinonimi).
- 24a: qo fov sxto tou ototou foov ci toi0qov =
cxfo fmv ofoimv.
- `2b: xo0' o cioiv ot ovov o0stot xotos, oo xoi
qogos ovmoot xoi otsvot ovfcm oumvs
oxotot sxtgonot to fq qtocm = oi xoi xoiooo
po0cio cotoi xoi qoqoo ovmoot xoi ofcvot
otmvo xoi oxoio cxfqoo.
- `7a: ctmotcvoi ovoqci c0' ioqofqfo xoi foi
ovog0got mot oqot tomotvfc = qo
mooi ovoq0qoi.
- `7a: cv0o ougguost toofmv txcmv cioi, qo oi oi
voos fo oco fmv 0qcofmv nottouotv = ci
fo otqqtoci fmv vooomv, qo oi fo xfqvq
ofiotoiv.
- 51d: xotvot s gmsvot uvottv oxoot0m xoi fot
cvvq0cvfo oioo xoivot qotvfoi = qmvfoi oc
xoivoi xoi fcxvoi xoi tvoii
- 57d: `Tno s tmv Itmv ovooocvmv Ai0iomv
nosousvot oioxivotvctotoi qo fot cifi0ccvot,
onot otvfqqioi gmsvot tot tmv ogumv xsgoot
fotfo oc soo xoi tqttxo xo0cofmfo coqv
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
297
oqccfoi qciov = Hocotcvoi oc to fmv oimv otfoi
foi fmv oqtmv xcqooiv ooi qmvfoi, cooi xoi
fqfixoi otoi.
- 8`b: xoi fq qoo ovfcm toqci mgo. Totfo o' otfq
qooi otpoivciv ot oio fo fqv tmv ugmv quotv civoi
foiotfqv, oo oio fo q0o fot toqotvosvou xo0'
toofo vtou xot quxou = xoi mqov ovfo0cv, ot fq
qtoci fmv tqmv o' to fot oioqoivovfo viot fc xoi
qtxot.
- 95b: to ttvo ooiov oq' `Hgoxsou oixciofqfo qo
fo c0vo, qv u0txm cotfot oqciqqcvoi oqo fmv
qoovmv totogouotv = oio fivo t0ixqv oq'
Hqoxcot iofoqiov.

6. Sempliricazioni di endiadi o di coppie di concerri simili. Un
sorroripo del caso precedenre: di due rermini esprimenri un
concerro simile se ne conserva uno solo.
- `7a: oio fqv suxontov xoi fqv cfoiofqfo fq tgoqq =
oio fqv ctxoiov fq fqoqq.

7. Associazione di piu elemenri. Due o piu concerri vengono rusi in
uno solo, cui vengono poi relazionari le varie speciricazioni che i
concerri di parrenza avevano.
- 2`b: foo + cfoo + q = fivo: /uo/t dove ci sono
mtntere di meralli preziosi, presso le guali la terro ha colore scuro
si comprime in fivo che hanno meralli preziosi e sono scuri per
colore.
|orte econdo - |/ teto de/ Mar Eosso
298

8. Iusione di due rermini in uno. Puo accadere che i suoni di due
rermini si rondano nell`orecchio dell`escerprore ed escano dalla
sua penna come un rermine unico.
- `2c: cixtotoo xotfci = cixotfci.
- 50d: ci fo cmoci ivo = ci fo ivmoci.
- 5`d: cx fmv oio0cv cqmv = cx fmv oio0imv.

9. Taglio di inrormazioni. Naruralmenre la maniera piu semplice per
abbreviare un resro e guella di omerrerne inrere sezioni.
- Ireguenremenre guesro avviene nella parre conclusiva di
un`unir remarica (cr. ad es. nella sezione sugli irrioragi, ai
paragrari 40-41, 42-4` e 4`-44).
- Alcune inrormazioni vengono semplicemenre omesse, a volre
del salro ci si accorge, olrre che sulla base del conrronro
con Diodoro, anche da indizi inrerni al resro di Iozio, come
pronomi che resrano privi dell`oggerro cui si rirerivano (cr.
ad es. 57b, il fotfo che si rireriva agli srruzzi la cui
descrizione non e pero srara inclusa da Iozio nei suoi
esrrarri), o luoghi menzionari come punri di rirerimenro,
anche se la sezione ad essa dedicara non e srara riporrara (cr.
ad es. il caso del luogo chiamaro Palmero, paragrari 85-
86).
- !n alrri casi di un`inrera sezione non resarno che pochissime
parole. Succede parricolarmenre per i passi in cui si
descrivono le recniche di caccia delle popolazioni del Mar
V - \tnot: |ozto, cop. 250, 447b 21-40o 7 - Dtodoro |||, 12-48
299
Eosso: paragraro ``, sui pesci la cui carrura e piu
impegnariva, 47c, in cui rurra la descizione della recnica di
caccia dei Chelonoragi e riassunra in fcvq xoi ootoq , e
ancor piu macroscopico e il caso degli Acridoragi (58c).
- Una recnica del raglio puo essere guella della
anricipazione: si riassume un`inrormazione in una breve
espressione, la si anricipa e la si inregra nella prima parre
della norizia, e si lascia cadere rurro il resro (cr. 26c, 97 per
due volre).
- Talvolra l`inrormazione dell`avvenuro salro di argomenri si
ricava dalle parole del recensore sresso (su guesro cr. tn/ro,
cap. V!!!, 6.1).












|orte terzo
IZ! L LA l|l||OT|CA































`0`
V!.
LA CLCEAI!A CML D!SC!PL!NA L CML CLNLEL LLTTLEAE!
*



1. Mo/tep/tctto dt tnteret e dtportto dt trottoztont ne//o Liblioreca
L`insieme dei resri analizzari o anche solo nominari nella
ltb/toteco non coincide con la toto/tto delle lerrure del parriarca.
Come apprendiamo dalla lerrera a Tarasio (comungue la si voglia
inguadrare
1
), e come agevolmenre si puo veriricare, le opere piu nore
e racilmenre disponibili non sono srare oggerro di analisi allo sresso
modo delle alrre
2
. Ne si puo rirenere che Iozio rosse compleramenre
a digiuno di poesia solo perche gli unici casi di opere in versi nella
ltb/toteco sono le pararrasi dell`Ottoteuco e dei libri biblici di
Zoccorto e di Donte/e, ad opera dell`imperarrice Ludocia (capp. 18`-
184). A rronre di guesra siruazione ci si domanda in che misura sia
possibile dererminare gli inreressi lerrerari di Iozio sulla base della
ltb/toteco. L`opera e ricca di giudizi srilisrici, e anche il dirrerenre
spazio dedicaro ai vari aurori puo essere un daro indicarivo, rurravia,
visro il cararrere ererogeneo della silloge roziana, cercare di
individuare crireri inrerprerarivi unirormemenre validi rischia di
porrare a risulrari ralsari. La guesrione merira di essere illusrrara con
gualche esempio.
Iozio ha lerro i romanzieri Lliodoro (cap. 7`), Achille Tazio
(cap. 87) e Ciamblico (cap. 94). Sul piano srilisrico rurri e rre sono

*
La sosranza di guesro capirolo e srara gi da me presenrara in CANIEA
2008, cap. !!!, pp. 126-141.
1
Cr. tn/ro, cap. V!!!, 7.
2
ltb/tot/eco, p. 1 Lekker, `2-`6: Hiv oc xoi ooov ciooci fmv
ovcvmocvmv xoi otoc fo oo oio fo qociqov iom oiocqctc ccfo,
otoc fotfoi fqv ci foi ooi ooiov c0cc0o qqovfioo, oo xofo fo
cxotoiov fo oxqipc otfmv tcqmq0q.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`04
rorremenre apprezzari, rorse con una prererenza per il rerzo:
Lliodoro urilizza uno srile semplice, dolce e adarro all`argomenro, cui
ranno eco la purezza e la chiarezza del lessico, Achille Tazio e
norevole guanro al lessico e alle cosrruzioni, con periodi brevi, chiari
e armoniosi, lo srile di Ciamblico e rluenre e piacevole, e di gualir
rale che avrebbe meriraro di applicarsi ad argomenri piu seri. uanro
invece alla decenza e alla convenienza degli argomenri, il giudizio e
dirrerenziaro: il migliore e Lliodoro, poi viene Ciamblico e inrine
Achille Tazio. uesr`ulrimo viene deriniro indecenre e impuro
all`eccesso, e cio spiegherebbe perche il capirolo che verre sulla sua
opera non e che di poche righe, rurravia il crirerio dell`apprezzabilir
dell`opera non vale per gli alrri due, visro che la rrarrazione su
Ciamblico e ben piu esresa di guella dedicara a Lliodoro (guarrro
pagine e mezzo dell`edizione Lekker per il primo conrro le due
pagine del secondo). Si porrebbe dungue supporre che Iozio
seguisse piurrosro un crirerio srilisrico nel riservare piu o meno
spazio alle opere.
Lppure il parriarca si occupa lungamenre anche di aurori il cui
srile non gli e parricolarmenre gradiro. Nel caso di limpiodoro
(capirolo 80), egli giudica le espressioni dello srorico riacche e banali
nella loro prolissir, e punrualizza che lo scrirrore sresso arrermava di
avere solranro rocco/to i mareriali per un`opera, senza realizzare
l`opera compiura, nonosranre rurro cio il riassunro di Iozio
raggiunge un`esrensione considerevole (piu di serre pagine
dell`edizione Lekker).
Turro guesro dimosrra che nella ltb/toteco il daro guanrirarivo -
guanro spazio sia dedicaro alla recensione di un`opera - non e
necessariamenre indicarivo dell`inreresse di Iozio per l`aurore in
guesrione, ma ha senso solo se adeguaramenre inguadraro nel
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`05
conresro: il giudizio srilisrico, il conrronro con gli alrri aurori, il ruolo
dei dirrerenri generi lerrerari nella ltb/toteco. !l caso di Agararchide
di Cnido orrre numerosi spunri per guesro ripo di indagine: il daro
guanrirarivo non e indirrerenre (due capiroli per circa 20 pagine
Lekker), e il giudizio srilisrico di Iozio e assai posirivo
`
. A rurro cio si
associa una rorre arrenzione nei conrronri di opere di guesro genere
risconrrabile nell`inrera silloge. ui sorge una guesrione piurrosro
rilevanre: come classiricare un`opera come guella di Agararchide
nell`ambiro dei generi lerrerari. All`inrerno della ltb/toteco in guale
rilone si porrebbero meglio conresrualizzare - e guindi srudiare - i
capiroli che Iozio vi dedica.
A guanro possiamo giudicare, il conrenuro del rrarraro \u/ Mor
loo e soprarrurro ernograrico, con ampie concessioni alla
paradossograria, considerare anche le rreguenri descrizioni di luoghi
e climi, concluderemmo che si rrarra di un`opera di eoro/to.
Turravia non puo passare inosservaro che al principio del capirolo
21` Iozio dica di aver lerro un iofoqixov di Agararchide. uesro
tnctptt ha porraro alcuni srudiosi a dubirare che il capirolo 21` e il
250 racessero rirerimenro alla medesima opera
4
, ma la guesrione va
inguadrara in rurr`alrra maniera.
Nella lerrerarura anrica la geograria, pur esisrendo da sempre
come ambiro di srudio e ricerca, pare prendere coscienza di se come
enere piurrosro rardi, lo sresso rermine cmqoqio non nasce prima
del !!! sec. a.C. Abbozzando una sroria di guesra parola si possono
rissare alcune rappe rondamenrali che hanno porraro alla
cosriruzione della disciplina geograrica, e ci si puo rendere conro di
come essa - anche dopo la rirondazione ellenisrica - abbia vissuro

`
Cr. cap. 21`, p. 171a 27-171b 17.
4
Della guesrione ci occuperemo tn/ro, cap. V!!!, 1.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`06
spesso in simbiosi con alrri ambiri di ricerca, tn prtmt guello
sroriograrico.

2. Un enere /etterorto'
Icmqoqio e la rappresenrazione medianre disegno di rurra la
parre nora della rerra assieme a cio che in generale le e relarivo
5
.
Nella derinizione che apre l`opera geograrica di Claudio Tolomeo il
rermine cmqoqio ha evidenremenre il signiricaro di carra
geograrica. L alla sisremazione della carra, anzi delle carre, che
guesr`opera - inrirolara Icmqoqixq tqqqoi (lerreralmenre:
guida geograrica) - e rinalizzara. Lssa conriene inrarri una raccolra
di dari e isrruzioni per realizzare le carre: longirudini e larirudini dei
luoghi, norme per la rrasrormazione piana della superricie rerresrre,
suggerimenri in meriro alle scale di rappresenrazione etc., e si pone
dungue nel genere della rrarrarisrica recnico-scienririca, e nel novero
delle opere o corottere eoro/tco
6
. Ci si puo chiedere in che misura e
a parrire da guando la geograria possa essere considerara essa sressa
un genere lerrerario, ma la risposra a guesro guesiro non puo essere
nerra e univoca
7
.
pere con dari di rirerimenro geograrici esisrevano gi nel V!
sec. a.C.: la Hcqiqqoi di Lcareo di Milero e il primo esempio a noi
noro del genere periegerico e periplograrico, che scarurisce
dall`evoluzione lerreraria di resoconri di viaggio e diari di bordo, e

5
Tolomeo, Georop/to !, 1, 1: H cmqoqio iqoi cofi oio qoqq fot
xofciqcvot fq q cqot oot cfo fmv m ciov otfm otvqcvmv.
6
Naruralmenre gli spunri ernograrici e descrirrivi non sono esrranei.
7
Non e guesra la sede per rracciare e argomenrare una sroria complera del
genere geograrico nell`anrichir, per uno srudio di guesro rema si vedano
soprarrurro PENTLEA 1984 e JACL 199` (molro urili anche i manuali classici
sulla geograria anrica: LUNLUEY 1879, THMSN 1948, PLDLCH 1976 etc.). ui
ci si limirer a merrere in luce alcuni elemenri urili alla sroria del rermine
cmqoqio.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`07
che avr ampio sviluppo nei secoli successivi, le opere che porravano
come rirolo Hcqiqqoi
8
, Hcqiot
9
, o Hcqiooo q
10
sono
numerose e disrribuire su un lungo arco di rempo (il |ertp/o de/ more
eterno di Marciano di Lraclea si colloca nel !V d.C.). Numerose
anche le opere monograriche dedicare a singole regioni, con
signiricariva prererenza per guelle orienrali, o comungue per le zone
ai conrini del mondo conosciuro: la lonrananza accresce la curiosir
per popoli e luoghi che si avverrono (o ralvolra solranro si
immaginano) decisamenre diversi
11
. Lcco perche guesro inreresse si
rraduce spesso in un ripo di opera che, pur avendo un conrenuro
geograrico, srocia in un alrro genere dai cararreri ben deriniri, guello
della porodooro/to. Naruralmenre anche la poesia epica, con il suo
bagaglio di saperi, implicava nozioni geograriche, e Srrabone (e cerro
alrri prima di lui) individuava in mero il rondarore della
geograria
12
.
Ma e rorse nell`ambiro sroriograrico che le ricerche geograriche
hanno rrovaro il rerreno piu rerrile
1`
: gli excuru geo-ernograrici

8
Mnasea di Parara, Lraclide Cririco, pseudo Scimno, Dionigi Periegera,
Pausania etc.
9
|ertp/o dt Annone, Damasre di Sigeo, Carone di Lampsaco, Scilace di
Carianda, Androne di Teo, Menippo di Pergamo, Arriano, Marciano di Lraclea
etc.
10
Anassimandro, Dicearco di Messina, Ludosso di Cnido, pseudo Apollodoro
etc.
11
Come avremo modo di osservare nel prossimo capirolo, guesro inreresse e
ben evidenre anche nella ltb/toteco di Iozio. sserva TELADCLD 1980, p. 100:
To judge rrom rhe subjecrs he describes in mosr derails, Phorius had a long-
sranding inreresr in rhe hisrory and erhnography or non-Lyzanrine regions,
parricularly rhose ro rhe Lasr.
12
Srrabone !, 1, 2: `Aqqcfqv civoi fq cmqoqixq cciqio Oqqov,
!, 1, 11: Oqqo fq cmqoqio qqcv.
1`
!l rema della presenza della geograria nella sroriograria e arrronraro
dirrusamenre nella sroria degli srudi sulla geograria nel mondo anrico. Per una
rrarrazione specirica si segnala in parricolare il recenre CLAEKL 1999, che analizza
il ruolo e l`inrerazione delle caregorie di rempo e spazio nel pensiero anrico,
soprarrurro in relazione a Polibio, Posidonio e Srrabone. L appena il caso di
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`08
nelle \torte di Lrodoro, la descrizione dell`ecumene nella sroria
universale di Lroro, la ltb/toteco tortco di Diodoro con le sue ampie
sezioni sulle popolazioni, sulla rauna e sull`asperro dei luoghi
descrirri, Teopompo, Sallusrio etc. Sulla base di esempi come guesri
si e porrari a abbandonare come ruorvianre e anacronisrico il
renrarivo di rracciare una nerra linea di demarcazione rra i generi
della sroriograria e della geograria nell`anrichir (nonosranre le
caregorie di spazio e rempo rossero chiaramenre disrinre gi dagli
inizi). Cli aurori che chiamiamo srorici racevano ampio uso di
opere di conrenuro geograrico ed ernograrico, inregrandone i dari
nelle proprie. uesro perche la geograria - ossia la descrizione
degli asperri risici e climarici dei luoghi, delle risorse rerriroriali, dei
gruppi umani, della rauna etc. - era avverrira come parre inregranre,
rorse anche ineludibile della sroria.
!n guesri rermini si esprime Polibio. Eacconrando le rappe della
spedizione di Annibale rino al valico delle Alpi, lo srorico ra una
digressione (!!!, 57-59), giusriricandosi per non aver rorniro i dari
geograrici (ma il rermine cmqoqio non viene urilizzaro) relarivi ai
luoghi menzionari: rali dari cosriruiscono uno porte de//o torto
(fotfo fo cqo fq iofoqio) che deve rrovare sviluppo in un
luogo dell`opera opporrunamenre e speciricamenre dedicaro ad
essa
14
. Dungue per Polibio la geograria non solo rtentro nella
sroria, ma ne e porte cotttuttvo. Cio risulra ancora piu chiaro dal

ricordare che il greco iofoqio non coincide solranro con la nosrra idea di
sroria, ma ha la piu ampia valenza semanrica di ricerca.
14
Si puo comungue norare che Polibio inserisce inrormazioni geograriche
anche nel corso della narrazione degli evenri. Ad esempio, guando racconra
dell`assedio di Sagunro non solranro precisa la posizione geograrica della cirr, ma
rrova spazio anche per una rapida cararrerizzazione del suo rerrirorio: La cirr
sorge sulla propaggine che d sul mare della carena monruosa che segna il
conrine rra !beria e Celriberia, e disra dal mare circa serre sradi, gli abiranri
occupano un rerrirorio rerrile e migliore di rurro il resro dell`!beria (!!!, 17, 2-`).
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`09
paragone da lui isriruiro rra sroria e medicina (X!!, 25d-e): come la
scienza medica e cosriruira di rre parri, guella reorica, guella diererica
e guella chirurgica e rarmacologica, allo sresso modo anche la
sroriograria pragmarica consra di rre parri, una delle guali e lo srudio
dei documenri e il conrronro dei dari che ne derivano, /o econdo
concerne /opetto de//e cttto e det /uo/t, t /tumt, t portt e tn enero/e
/e corottertttc/e de//o terro, de/ more, e /e dttonze, menrre la rerza
riguarda i rarri e la polirica
15
. Ne gui, ne in alrro luogo della sua
opera - srando a guanro di essa ci e pervenuro - Polibio avverre
l`esigenza di urilizzare un rermine come geograria per delimirare
un ambiro disciplinare, perche guesro ripo di srudi e esso sresso
disciplina srorica.
La srrerra commisrione del lavoro geograrico con la sroriograria
si rirlerre anche in ambiro rerminologico: Srrabone denomina ralvolra
cmqoqixq iofoqio l`arrivir del geograro
16
, e allo sresso modo
Tolomeo urilizza spesso iofoqio inrendendo la ricerca
geograrica
17
. Conseguenremenre lo sresso geograro e derinibile
iofoqixo. Plurarco comincia le sue Vtte poro//e/e con un paragone:
la scelra di un limire remporale per la credibilir dei racconri, che
discrimina cio che puo essere rirenuro veridico dalla mareria di poeri
e mirograri, e simile all`uso carrograrico di marcare i margini

15
Polibio X!!, 25e, 1: Tov otfov oc fqoov xoi fq qoofixq iofoqio
toqotoq fqicqot, fmv oc cqmv otfq cvo cv ovfo fot cqi fqv cv
foi tovqooi otqoootvqv xoi fqv oqo0coiv fq cx fotfmv tq,
cfcqot oc fot cqi fqv 0cov fmv ocmv xoi fmv fomv cqi fc ofomv xoi
icvmv xoi xo0oot fmv xofo qv xoi xofo 0ooffov ioimofmv xoi
oioofqofmv, fqifot oc fot cqi fo qoci fo oifixo.
16
Cr. Srrabone !, 1, 12 e !!, 5, 18.
17
!n parricolare in Tolomeo iofoqio puo assumere un signiricaro anche piu
specirico, passando a indicare le relazioni, i resoconri, le esposizioni dei dari
orrenuri dalla ricerca, dalle indagini operare nel corso dei viaggi di esplorazione.
!n guesro senso si puo inrendere, per esempio, l`inresrazione del guarro capirolo
di Georop/to !, in cui si spiega che i dari provenienri dall`esperienza empirica
sono migliori di guelli che si ricavano cx cqiooixq iofoqio.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`10
dell`ecumene con parole come deserri e zone inresrare da belve (il
celeberrimo /tc unt /eone), palude inesplorara, ghiaccio della
Scizia, o mare gelaro. Per rirerirsi a coloro che operano in guesro
modo Plurarco usa il rermine oi iofoqixoi, che puo dungue essere
inreso come coloro che ranno ricerche (in ambiro geograrico), vale
a dire i geograri
18
.
uesro spiega anche perche un`opera di conrenuro geograrico
come il rrarraro del Mor loo di Agararchide possa essere rorse
genericamenre, ma cerro appropriaramenre derinira iofoqixov. L
del resro lo sresso aurore a riconoscere e derinire come iofoqio il
suo rrarraro. Verso la rine del libro V, criricando le spiegazioni
ranrasiose ai renomeni narurali srraordinari, Agararchide, con
espedienre caurelarivo ripico della paradossograria, arrerma: Per i
soggerri srraordinari noi aspiriamo a rrovare spiegazioni piu
convincenri di guesre, ma daro che sriamo esponendo una opero
tortco vertdtco (iofoqiov oc oocovfc oq0ivqv)
prereriremmo non arrischiarci
19
. Ne mancano casi analoghi:
l`appellarivo iofoqixov ricorre, ad esempio, per la Hcqiooo q
dello pseudo Scimno, e anche in guesro caso e lo sresso aurore (v.
111) a denominare cos la sua opera
20
.

3. |rtme ottetoztont note de/ termtne ,co,poto
!l renomeno per cui la geograria si emancipa come enere
piurrosro rardi rrova una conrerma in ambiro lessicale: il rermine

18
T/eeu !, 1: Oocq cv foi cmqoqioi, m Eoooic Ecvcximv, oi
iofoqixoi fo oioqctovfo fqv vmoiv otfmv foi coofoi cqcoi fmv
ivoxmv icotvfc xf.. !n guesro caso cmqoqio signirica evidenremenre
carra geograrica, ivo ra rirerimenro piu al supporro mareriale sul guale essa e
realizzara.
19
Iozio, ltb/tot/eco, cap. 250, 460a 19-21.
20
Avremo modo di esaminare guesro passo nel prossimo paragraro.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`11
sresso cmqoqio, con i suoi derivari cmqoqcm, cmqoqixo,
cmqoqo, e piurrosro rardo. Le prime arresrazioni nella rradizione
dtretto risalgono tutte al ! sec. a.C. o poco prima
21
, il che
naruralmenre non signirica che la parola nasca solranro allora.
Turravia pare che guesra rerminologia enrri errerrivamenre nell`uso
piurrosro rardi, se non a cavallo rra il ! a.C. e il ! d.C., cerro per noi e
con l`opera di Srrabone che compaiono per la prima volra rermini
come mqoqoqio
22
e fooqoqio. !n Srrabone cmqoqio, pur
conservando il suo signiricaro erimologico di disegno/descrizione
della rerra, e dungue anche carra geograrica
2`
, rurravia viene piu
largamenre urilizzaro nel senso derivaro - e alle lingue moderne piu
ramiliare - di geograria come ambiro disciplinare. Dirricile dire se
guesro ampliamenro del signiricaro sia dovuro a Srrabone sresso,
perche le arresrazioni precedenri e conremporanee sono veramenre
scarse
24
. Analizziamole nel derraglio.

21
!l verbo cmqoqcm ricorre (al parricipio dell`aorisro, cmqoqqoovfc)
nel Hcqi xooot (p. `9`b 20 Lekker), opera del corpu arisrorelico generalmenre
rirenura spuria e darara per lo piu al ! d.C. (per lo totu quoettont e per una
rassegna bibliograrica su guesr`opera e sul problema della darazione cr. P!NT
2007). La presenza di guesra parola - che, come vedremo, dirricilmenre sar srara
urilizzara prima di Lrarosrene - porrebbe essere un ulreriore elemenro a conrerma
della non parernir arisrorelica.
22
L verosimile che la parola mqoqoqio che compare in una cirazione
srraboniana di Polibio (Srrabone X, `, 5 = Polibio XXX!V, 1, ` Lrrner-\obsr)
risalga errerrivamenre allo srorico di Megalopoli (qci oc, qqoi [ct/. Polibio,
fo vtv ovfo oqmoocv xoi cqi 0cocm fomv xoi oioofqofmv fotfo oq
cofiv oixciofofov mqoqoqio). Del resro il rermine si rrova nella seconda
mer del !! sec. a.C. in un documenro epigrarico crerese, dove le mqoqoqioi
sono dei disegni mosrrari ai giudici per risolvere una conrroversia rerriroriale (cr.
ACLE 1996, pp. 4`1-446, il rermine si rrova al n. 158, !!, ll. 69-71).
2`
Ad esempio in X!, 1, 5 e in X!V, 1, 9 cmqoqio vale descrizione della
rerra, guanro a carra geograrica si veda per esempio !!, 5, 10, dove comungue
il signiricaro del rermine e compleraro da ivo (fov ivoxo fq cmqoqio).
24
!l periodo di composizione della Georo/to di Srrabone puo con una cerra
sicurezza essere rissaro nei decenni a cavallo rra ! a.C. e ! d.C.: l` ulrimo evenro
srorico darabile menzionaro (XV!!, `, 7.9.25) e la morre di Juba !! (generalmenre
2` d.C.), ma e probabile che l`opera - scrirra in er marura o avanzara, dopo gli
Iofoqixo tovqofo - abbia avuro una prima redazione nell`ulrimo venrennio
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`12

a. Cemino, a. Cemino, a. Cemino, a. Cemino, |ntroduztone ot /enoment |ntroduztone ot /enoment |ntroduztone ot /enoment |ntroduztone ot /enoment 16, 4 16, 4 16, 4 16, 4- -- -5. 5. 5. 5.
Della vira di Cemino non si sa guasi nulla, e la sressa
collocazione cronologica e incerra. uel che e sicuro e che sia vissuro
rra il ! a.C. e il !! d.C.: inrarri Cemino e ciraro da Alessandro di
Arrodisia (!!/!!! d.C.) nel suo Commento ot Meteoro/otct dt
Arttote/e, d`alrra parre Simplicio nel Commento o//o |ttco dt
Arttote/e ricorda una sua epirome dei Meteoro/otct di Posidonio
(!!/! a.C.). Cli srudiosi, pur con dirrerenri opinioni per il periodo
preciso, concordano su una darazione al ! a.C.

Sulla base di un passo di Cemino sresso si e rirenuro di porer evincere
gualcosa di piu preciso. Cemino parlava dell`erronea credenza dei Creci
che per gli Lgiziani e per Ludosso il solsrizio di inverno cada duranre le
resre di !side, cosa assoluramenre ralsa, perche c`e un inrervallo di un mese
inrero rra le resre di !side e il solsrizio di inverno
25
. Molri (Perau, Manirius,
Loeckh, Schmidr, Llass...) hanno cercaro, rra le dare nore delle resre di
!side, guelle che si combinassero con la siruazione descrirra da Cemino,
avanzando varie proposre di darazione per l`o/me e per la redazione
dell`|ntroduztone ot /enoment nel decennio rra il 77 e il 67 a.C. Tannery e
Aujac sono piu prudenri su guesro daro, che non andrebbe inrerpreraro in
maniera cos vincolanre. Aujac, inolrre, individua il nosrro aurore nel Cn.
Pompeo Cemino desrinarario di una lerrera di Dionigi di Alicarnasso,
darara al 15 a.C. circa, ne evince che Cemino avesse composro il rrarraro
arrorno alla mer del ! sec. a.C
26
.


del ! a.C. e sia srara in seguiro rivisra e inregrara. Sulla guesrione e sulle varie
iporesi di darazione cr. AUJAC 1969, pp. XXX-XX!V.
25
|/emento otronomtoe 8, 20-24.
26
Sull`inrera guesrione si veda AUJAC 1975, pp. X!X-XX!V.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`1`
La Eioomq ci fo qoivocvo e l`unica opera di Cemino
pervenuraci complera
27
, rrarra in maniera generale guesrioni di
asrronomia e geograria maremarica. La parola cmqoqio compare
rre volre di seguiro nel capirolo 16, dedicaro alla divisione della rerra
in zone, rondara sulle reorie di Lrarosrene. Nello specirico, si sra
parlando della convenienza di urilizzare pannelli allungari per le
carre geograriche: solo cos - dirrerenremenre dalle carre roronde - si
puo conservare il rapporro di 2:1 per le dimensioni della rerra,
lunghezza (qxo, l`esrensione esr-ovesr) e larghezza (ofo,
l`esrensione nord-sud).

Per guesra ragione coloro che disegnano correrramenre le carre
geograriche (fo cmqoqio), le disegnano su pannelli allungari, in modo
che la lunghezza sia il doppio della larghezza. Chi invece disegna carre
roronde e ben lonrano dalla verir: inrarri la lunghezza divenra pari alla
larghezza, e in narura non e cos. Non si deve dungue badare alla
proporzione delle disranze nelle carre roronde
28
.

!n guesro caso, dungue, cmqoqio ha ineguivocabilmenre
signiricaro di carra geograrica.

b. b. b. b. Pseudo Scimno, Pseudo Scimno, Pseudo Scimno, Pseudo Scimno, Ctrcutto de//o terro Ctrcutto de//o terro Ctrcutto de//o terro Ctrcutto de//o terro, vv. 109 , vv. 109 , vv. 109 , vv. 109- -- -114. 114. 114. 114.
! giambi della Hcqiooo q ci Nixoqoqv pooico rurono
per la prima volra arrribuiri a Scimno di Chio (!!!/!! a.C.) da Lucas

27
Manirius ririene che l`|ntroduztone ot /enoment cos come la possiamo
leggere sia un compendio dell`originale di Cemino, realizzaro nel V! d.C.
(MAN!T!US 1898, pp. 2`7-252), Aujac non condivide guesro parere (AUJAC 1975,
p. X, n. 1).
28
|/emento otronomtoe 16, 4-5: Ai' qv oifiov oi xofo oov qoqovfc fo
cmqoqio cv ivoi qoqotoi oqoqxcoiv, m oiooiov civoi fo qxo
fot ofot. Oi oc ofqoto qoqovfc fo cmqoqio ot fq
oq0cio cioi covqcvoi ioov oq ivcfoi fo qxo fm ofci, ocq otx
cofiv cv fq qtoci ovoxq otv q fqqcio0oi fo fmv oioofqofmv
otcfqio fo cv foi ofqotoi cmqoqioi.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`14
Holsren, ma nulla aurorizza rale arrribuzione, e anzi si sa che Scimno
redasse in prosa la sua descrizione dell`Asia e dell`Luropa. A parrire
dall`edizione di Meineke (Lerlin 1846) si parla (in maniera
comungue impropria) di pseudo Scimno. uanro alla darazione, si
idenririca soliramenre il re Nicomede della dedica con Nicomede !!!
Lvergere, che regno rino al 94 a.C., e si dara percio il componimenro
all`ulrimo decennio del !! a.C., Marcorre non esclude che possa
rrarrarsi anche del padre di Nicomede !!!, Nicomede !! Lpirane, e
comungue propone una darazione un po` piu alra
29
.
Dopo la dedica al re Nicomede di Lirinia (vv. 1-108), e prima
di enrrare in argomenro, ai vv. 109-127 l`aurore menziona le sue
ronri, gli scrirrori sulla base dei guali la sua opera acguisisce
credibilir, il primo della lisra e Lrarosrene:

Vengo ormai all`inizio di guesra composizione annunciando gli aurori
con il cui impiego rendo l`opera degna di credibilir: ho accordaro riducia
soprarrurro a Lrarosrene, che realizzo con massima cura la carra della rerra
(fqv cmqoqiov), sisremandola in regioni e rigure
`0
.

Anche in guesro caso pare appropriaro inrendere cmqoqio
come carra geograrica piurrosro che come il rirolo dell`opera di
Lrarosrene, e soprarrurro la precisazione in regioni e rigure (foi
fc xiooi xoi foi oqooiv) che induce a guesra inrerprerazione.
Come sappiamo da Srrabone
`1
, Lrarosrene divideva l`ecumene in
due mer, una a nord e una a sud della linea immaginaria rracciara
dalle colonne d`Lrcole alla carena monruosa del Tauro. uesre due

29
Sugli elemenri per la darazione cr. MAECTTL 2000, pp. 7-16.
`0
Ad ^tcomedem reem, vv. 109-114: `Hoq o' c' oqqv cii fq otvfocm /
fot otqoqci cx0ccvo, oi oc qmcvo / fov iofoqixov ci iofiv
ovocm oov / fm fqv cmqoqiov oq ciccofofo / cqoqofi, foi
fc xiooi xoi foi oqooiv, / `Eqofoo0cvci oiofo otcciocvo.
`1
Cr. soprarrurro !!, 1, 22 e ss.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`15
mer erano a loro volra riparrire in sezioni chiamare oqqoioc, per
ognuna delle guali Lrarosrene si srorzava di derinire la lunghezza, la
larghezza e in linea generale la rorma, come rarebbe un geomerra.
Pare dungue che le parole con cui l`aurore connora Lrarosrene
racciano rirerimenro concreramenre alla concezione della carra
geograrica.

c. Cicerone, c. Cicerone, c. Cicerone, c. Cicerone, |ettere od Atttco |ettere od Atttco |ettere od Atttco |ettere od Atttco !!, 6, 1 !!, 6, 1 !!, 6, 1 !!, 6, 1
Cicerone aveva promesso ad Arrico (o almeno aveva arracciaro
la possibilir) di scrivere un`opera geograrica: lo apprendiamo da rre
lerrere (!!, 4, !!, 6 e !!, 7) indirizzare all`amico, rurre del 59 a.C.
Nella prima di guesre lerrere, dopo aver ringraziaro Arrico per
avergli procuraro l`opera di Serapione
`2
(della guale conressa di non
aver compreso che la millesima parre), comincia gi a prendere le
disranze dall`impegno: A riguardo della Georo/to (eorop/to),
cerchero di soddisrarri, ma non ri promerro nulla di cerro. Si rrarra di
un lavoro impegnarivo, ma rurravia - come ru raccomandi - mi daro
da rare perche da guesro mio soggiorno esrero
``
ne venga ruori per re
una gualche opera
`4
. L in una lerrera di poco successiva ribadisce la
sua perplessir:

uanro ri avevo promesso in una lerrera precedenre, che mi sarei daro
da rare perche dal mio soggiorno esrero ne venisse ruori un`opera, non re lo
garanrisco piu molro. [... !nrarri i cmqoqixo che avevo previsro sono un
lavoro impegnarivo. Lrarosrene - che mi ero proposro come modello -
viene assai criricaro da Serapione e da !pparco, che ne pensi se si

`2
Serapione di Anriochia, aurore poco noro, e ciraro anche da Plinio, con
l`epirero di nomontcu, rra le ronri del libro !! della \torto noturo/e (cr. KLTZ-
KELL 192`).
``
La lerrera e scrirra ad Anzio, nell`aprile del 59 a.C.
`4
|pttu/oe od Atttcum !!, 4, `.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`16
aggiunger anche Tirannione. L poi, per Lrcole, sono argomenri dirricili a
spiegarsi e monoroni (oocioci), ne possono essere scrirri ranro in srile
rioriro (ov0qqoqoqcio0oi) come mi era parso, e poi, soprarrurro, ogni
scusa mi pare buona per srarmene a riposo
`5
.

!l rirerimenro rapido ed evasivo con cui si apre la lerrera
successiva e in realr molro eloguenre: De geographia eriam argue
eriam deliberabimus
`6
. Cicerone non ha nessuna voglia di scrivere
guesr`opera.
!l larino non /o un proprio rermine corrispondenre al greco
cmqoqio. Per denominare l`opera di argomenro geograrico,
Cicerone urilizza in due casi (!!, 4 e !!, 7) un calco dal greco, e una
volra (!!, 6) una parola greca. !l larino eorop/to per il periodo
classico e arresraro unicamenre in guesre due occorrenze, e non
rorner se non nel !V e nel V sec. d.C. in Ammiano Marcellino
`7
e
Marziano Capella
`8
, in rirerimenro per lo piu ad aurori come
Lrarosrene o Tolomeo. L a guesro punro esrremamenre inreressanre
che, pur avendo adoperaro eorop/to in larino, come rermine greco
Cicerone scelga Icmqoqixo, e non Icmqoqio, e per giunra
dichiarando immediaramenre appresso di aver elerro Lrarosrene
come modello della propria (evenruale) opera. Pare di ricavarne che

`5
|pttu/oe od Atttcum !!, 6, 1: uod ribi superioribus lirreris promiseram,
rore ur opus exsrarer huius peregrinarionis, nihil iam magno opere conrirmo. [...
Lrenim cmqoqixo guae consrirueram magnum opus esr. !ra valde
Lrarosrhenes, guem mihi proposueram, a Serapione er ab Hipparco
reprehendirur. uid censes si Tyrannio accesserir. Lr hercule sunr res dirriciles
ad explicandum er oocioci nec ram possunr ov0qqoqoqcio0oi guam
videbanrur er, guod capur esr, mihi guaevis saris iusra causa cessandi esr.
`6
|pttu/oe od Atttcum !!, 7, 1.
`7
XX!!, 8, 10 (eorop/toe tottu odentone), XX!!, 15, 4 (/obu/onte poetoe
vortonteque eorop/t), XX!!!, 6, 1` (ut eorop/tct tt/t /ormorunt), XXX!, 2, 12
(eorop/tco perp/exttote montroto).
`8
V!, 609 (optnottonem |to/omoet tn eorop/tco opere memorotom).
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`17
il rirolo del rrarraro di Lrarosrene per Cicerone rosse proprio
Icmqoqixo.
!nolrre, se il modello scelro era Lrarosrene, comprendiamo che
per opera geograrica va gui inresa principalmenre una rrarrazione
recnico maremarica, e errerrivamenre in relazione a un lavoro del
genere che si comprende la lamenrela di Cicerone di non porer
urilizzare uno srile rioriro. Nella lerrerarura larina, dungue, ancora di
piu che in guella greca, non ce un enere /etterorto eoro/tco come
porremmo inrenderlo in rermini moderni: la descrizione del
rerrirorio e propria del lavoro sroriograrico, o della sroria narurale (si
pensi al macroscopico esempio di Plinio il Vecchio, che aveva ben
presenre il reperrorio geograrico-ernograrico greco). !l rermine
eorop/to nemmeno esisre, e viene coniaro dall`Arpinare per rar
rirerimenro a un ripo di rrarrarisrica recnico scienririca che comungue
non aveva ancora conosciuro sviluppo nella lerrerarura larina.

d. Diodoro Siculo, d. Diodoro Siculo, d. Diodoro Siculo, d. Diodoro Siculo, ltb/toteco \tortco ltb/toteco \tortco ltb/toteco \tortco ltb/toteco \tortco !!!, 11, 2 !!!, 11, 2 !!!, 11, 2 !!!, 11, 2
!n un passo nel guale soppesa le sue ronri, Diodoro avverre che
la maggior parre di coloro che si sono occupari di Lgirro ed Lriopia
non sono degni di credibilir, o per essersi rondari su ronri
inarridabili, o per aver loro sressi invenraro cose incredibili, arre a
carrurare l`arrenzione del pubblico. Ci sono pero le dovure eccezioni:

Agararchide di Cnido nel secondo libro del rrarraro \u//Ato, e
Arremidoro di Lreso, che ha messo insieme le descrizioni della rerra (fo
cmqoqio), nell`orravo libro, nonche alcuni alrri che abirano in Lgirro,
avendo racconraro la maggior parre degli argomenri che abbiamo rrarraro,
colgono nel segno guasi sempre
`9
.

`9
Diodoro !!!, 11, 2: `Aofoqioq cv oq o Kvioio cv fq octfcqo pipm
fmv cqi fqv `Aoiov, xoi o fo cmqoqio otvfoocvo `Aqfciomqo o
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`18

Se di Agararchide (!!!/!! a.C.) rornisce senz`alrro il rirolo
dell`opera (\u//Ato), per Arremidoro (!!/! a.C.) Diodoro menziona
solranro il numero del libro in guesrione, e piurrosro spende due
parole per cararrerizzare guesro aurore come o fo cmqoqio
otvfoocvo. Iorse Diodoro non conosceva l`inresrazione esarra
dell`opera di Arremidoro. oppure e in guella perirrasi che va cercaro
il rirerimenro al rirolo, ciraro con una vortotto risperro ad
Agararchide. Che Icmqoqioi rosse il rirolo conosciuro da Diodoro
sembra alguanro improbabile, anzirurro sarebbe poco comprensibile
il ricorso al plurale (i libri della cmqoqio.). L inolrre e la rormula
sressa urilizzara, con il parricipio medio del verbo otvfooom, a rar
capire che gui si sra connorando t/ corottere e /oetto del lavoro di
Arremidoro.
Diodoro urilizza spesso il sosranrivo otvfoi (o otvfoo) e il
verbo otvfoooooi in relazione ad opere lerrerarie. !l suo sresso
lavoro e chiamaro otvfoi, gi nel proemio: realizzare una sroria
universale signirica riunire in un`unica composizione (otvfoi) rurri
gli uomini, i guali - pur imparenrari rra loro - sono divisi per luoghi
e per rempi
40
. Dungue i rermini otvfoi e otvfoooooi adoperari
in rirerimenro alla composizione lerreraria suggeriscono l`idea
dell`oemb/oto di mareriali dirrerenri, per ripo o per provenienza.
A gualcosa del genere dovrebbe alludere la rormula su
Arremidoro. Per alrri due aurori Diodoro si esprime in rermini simili:

`Eqcoio xofo fqv oooqv pipov, xoi fivc cfcqoi fmv cv Aitfm
xofoixotvfmv, iofoqqxofc fo ciofo fmv qociqqcvmv cv ooi ocoov
ciftovotoi.
40
Diodoro !, 1, `: `Ecifo ovfo ov0qmot, cfcovfo cv fq qo
oqot otcvcio, fooi oc xoi qovoi oicofqxofo, cqiofiq0qoov
to iov xoi fqv otfqv otvfoiv oociv, mocq fivc totqoi fq 0cio
qovoio cvq0cvfc.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`19
Dionigi di Mirilene fm otvfoocvm fo ooio t0ooiio
41
,
e Marsia di Pella o fo Moxcoovixo qoci otvfoocvo
42
.
Come si comprende, Dionigi non e l`aurore delle leggende anriche,
ma colui che le ha raccolre insieme, racendo di guesri moterto/t
un`opera lerreraria, in modo simile, non dobbiamo rirenere che il
rirolo di Marsia rosse oi Moxcoovixoi qoci, in guanro e
dell`oetto della raccolra che si sra parlando. La dirricolr
inrerprerariva relarivamenre ad Arremidoro e proprio nella
dererminazione dell`oetto: cosa sono le cmqoqioi che egli
avrebbe raccolro, messo insieme. Srorrunaramenre in nessun alrro
luogo della ltb/toteco tortco viene adoperaro cmqoqio o alrra
parola con guella radice (il che per lo meno e eloguenre sulla scarsa
dirrusione del rermine prima di Srrabone). L piurrosro dai rrammenri
dell`opera sressa di Arremidoro che ci si puo rare un`idea sulla sua
narura. !l geograro enrrava piu volre in polemica con i suoi
predecessori (Lrarosrene soprarrurro, ma anche Timeo, Pirea etc.), ed
era in grado di cirare a surrragio delle proprie resi opere anche non
universalmenre nore, e per derragli non rondamenrali (si veda il caso
di Sileno di Calarre a riguardo della ronre d`acgua a Cades
4`
),
conosceva naruralmenre Polibio, e molro di cio che racconrava a
proposiro delle regioni del Mar Eosso gli veniva dalla lerrura di
Agararchide. !nsomma, l`immagine che si ricaverebbe di guesro
aurore non e guella di un viaggiarore avvenruriero, ma di un uomo di
lerrere (guale Arremidoro sicuramenre era, avendolo designaro i suoi
concirradini di Lreso per una missione diplomarica a Eoma
44
), che
avrebbe innesraro sulle esperienze acguisire in alcuni viaggi

41
Diodoro !!!, 66, 5.
42
Diodoro XX, 50, 4.
4`
Cr. Arremidoro, rr. 14 Sriehle (= Srrabone !!!, 5, 7).
44
Cr. Srrabone XV!, 1, 26.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`20
rondamenrali un lavoro erudiro di conrronro rra ronri. Le parole di
Diodoro !!!, 11, 2 o fo cmqoqio otvfoocvo e lo sresso
rirolo Icmqoqotcvo - su cui rorneremo - porrebbero illusrrare
proprio guesro merodo di lavoro.

4. ^octto ed evo/uztone de/ termtne ,co,poto
!l conio di un rermine nuovo e un renomeno culruralmenre
rilevanre: e il sisrema rramire cui la lingua colma le proprie
insurricienze nei conrronri di realr nuove che necessirano di
derinizioni appropriare. Anche l`invenzione della parola cmqoqio
risponde all`esigenza di derinire quo/coo c/e prtmo non cero: non si
rrarra dungue della descrizione dei luoghi, daro che - come si e
visro - guesro elemenro non mancava in opere gi dell`er arcaica,
ne, a maggior ragione, il rermine indica dall`inizio una nuova
disciplina. La realr nuova e la corto eoro/tco, che in er ellenisrica e
rurr`alrra cosa risperro alle precedenri esperienze carrograriche
(ivoxc fq q).
Sosranzialmenre prima di Lrarosrene la carra e un disegno,
uno schema, una rappresenrazione che serve a rendere
comprensibile il mondo: guale sia la sua rorma e come si collochi
nel cosmo, guali siano le sue parri e come siano disposre l`una
relarivamenre all`alrra, che ruolo svolgano i riumi e l`oceano nella
riparrizione dell`ecumene... Si avverre un inrenro piu rilosorico che
geograrico, e non a caso la prima carra - secondo la rradizione -
risalirebbe al rilosoro Anassimandro. Cio non signirica, e bene
ribadirlo, che prima del !!! secolo a.C. i Creci non possedessero
cognizioni geograriche piurrosro chiare, e che non rossero in grado di
rappresenrare anche le regioni del mondo nel loro correrro conresro.

V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`21
L`esempio piu celebre e guello di Arisragora che, al rempo della rivolra
ionica, per spiegare la siruazione agli Sparrani e convincerli all`inrervenro,
illusrrava la posizione dei popoli e le disranze dei luoghi su di una ravola in
bronzo dove era rappresenrara la rerra. L inreressanre comungue norare
che anche in guesro caso guel che rigurava sulla lasrra non era solranro la
regione che si doveva illusrrare, ma il circuiro di tutto quonto /o terro
45
.
Lrrerrivamenre la carrograria regionale nasce piurrosro rardi, a guanro pare
con Tolomeo
46
, che nell`orravo libro della sua opera geograrica rornisce le
indicazioni per la realizzazione delle 26 carre delle regioni nelle guali
riparrisce il mondo
47
.

!n er ellenisrica il nuovo impulso di scienze come l`asrronomia,
la geomerria e il calcolo, e l`allargamenro del mondo conosciuro a
seguiro delle conguisre di Alessandro crearono le premesse per
un`operazione culrurale inedira: la cmqoqio, una
rappresenrazione scienririca e sisremarica della rerra rispondenre a
reoremi maremarici e osservazioni asrronomiche. Sebbene guesro
ripo di srudio sia sraro avviaro gi nel corso del !V secolo a.C. da
personalir di spicco come Ludosso di Cnido
48
, la svolra decisiva
avviene con Lrarosrene. Ld e esrremamenre verosimile che il rermine
cmqoqio nasca, se non proprio in Lrarosrene, comungue ad
Alessandria, negli ambienri del Museo e della Liblioreca.
Alrra cosa e l`impiego della parola per la derinizione della
dtctp/tno geograrica, che e un`evoluzione successiva. Iorremenre
signiricarivo e che in Arisrorele - l`aurore della piu organica e

45
Lrodoro V, 49: Xoxcov ivoxo cv fm q oooq cqiooo cvcfcfqfo
xoi 0ooooo fc ooo xoi ofooi ovfc.
46
Cr. PENTLEA 2001, in parricolare coll. 21`-215 (b. letono/e |orten).
Pronrera disringue giusramenre l`operazione di Tolomeo dalle rappresenrazioni -
arresrare gi prima di Lrarosrene - di rerrirori risrrerri, delimirari da elemenri
risici.
47
Sui cararreri della carrograria rolemaica cr. MAECTTL 2007.
48
PLDLCH 1976, pp. 67-70 a ragione lo derinisce un precurseur.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`22
complera sisremazione dei saperi nel mondo greco - non si avverra
nemmeno l`esigenza di un rermine in guesro senso. Arisrorele si
occupo di geograria, soprarrurro nei Metereo/otct, ma si rrarra
principalmenre di guesrioni asrronomico-maremariche, o arrerenri
alle cosidderre ctenze de//o terro. A riguardo dello Sragirira P.
Pedech parla di conoscenze geograriche poco originali, e di un
sysreme domine par le dogmarisme er le dererminisme: il suo
meriro, piurrosro, sarebbe nei problemi posri, nel merodo con cui li
si arrronra, e nel rarro di cosriruire una sinresi dello sraro delle
conoscenze alla mer del !V secolo
49
. Ma la geograria non e ancora
una disciplina, e non si necessira di un rermine per derinirla.
Dopo le scoperre e le reorizzazioni della prima er ellenisrica la
siruazione non poreva rimanere invariara. !n Srrabone, si e visro,
l`impiego di cmqoqio come disciplina geograrica e un rarro
acguisiro: l`evoluzione del rermine deve dungue essersi prodorra
molro presro, rra il !!! e il ! secolo. L indubbio che la scuola di
Posidonio abbia svolro un ruolo dererminanre.
Posidonio ru lui sresso aurore di un`opera geograrica, il cui
rirolo rramandaro dalla rradizione indirerra e Hcqi mxcovot. Tale
scrirro non doveva solo occuparsi di guesrioni reorico-maremariche,
ma conreneva anche descrizioni di luoghi, rerrirori, popolazioni etc.:
era insomma una vera e propria Georo/to
50
. Ma Posidonio era
soprarrurro un rilosoro, uno sroico, ed e in rale vesre che egli deve

49
PLDLCH 1976, pp. 66-67.
50
Si veda la cararrerizzazione di guesr`opera da parre di Srrabone:
Consideriamo anche cio che Posidonio ha scrirro nei libri \u//oceono,
l`impressione che si ricava inrarri e che in guesr`opera egli rrarri molre guesrioni di
geograria, alcune in maniera piu propria, alrre da un punro di visra piu
maremarico (Srrabone !!, 2, 1). Sul cararrere del Hcqi mxcovot cr. CLAEKL
1999, pp. 1`9-154.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`2`
aver daro un decisivo conrriburo alla derinizione del genere
geograrico.
Lo sroicismo considerava il mondo come un essere vivenre,
razionale e unirariamenre concepiro (mov oixov), i processi che lo
cararrerizzano e lo dererminano sono inrormari a un rapporro di
causalir che li concarena e li rende inseparabili (oto0cio). !n una
concezione del genere lo srudio delle leggi asrronomiche e dei
processi risici, l`analisi della disrribuzione delle popolazioni e delle
risorse sul rerrirorio, la descrizione dei luoghi sono rurre arrivir di
comperenza di uno dtctp/tno untco e unttorto, come unico e unirario
e l`oggerro in guesrione. Lcco dungue guando e perche puo essere
sorra l`esigenza di un rermine reorico sorro il guale raggruppare una
serie di srudi pure di anrica rradizione: le analisi maremariche dell`er
ellenisrica, le concezioni rilosoriche dello Sroicismo, l`allargamenro
del mondo conosciuro con l`espansionismo prima di Alessandro
Magno e poi di Eoma, la rendenza all`uniricazione dell`ecumene
sorro un o/o dominio... e guesro il rerreno rerrile nel guale i
dirrerenri srudi dell`ambiro geograrico possono essere srari raccolri
sorro una dicirura disciplinare unica e generale: cmqoqio, la
descrizione della rerra. Posidonio, rilosoro sroico che anreponeva la
risica alla logica e all`erica
51
, aurore di un`opera geograrica tout-court,
ronre privilegiara di Srrabone, e il piu indicaro per aver rarro il passo
decisivo in guesra sisremazione, probabilmenre gi nel corso dei sui
insegnamenri. Non e un caso che Cicerone, che ebbe modo di
ascolrarlo a Eodi, abbia coniaro il calco larino eorop/to, e si sia
inreressaro alla mareria rino a medirare di dedicarvisi in prima
persona.


51
Cr. Diogene Laerzio V!!, 42.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`24
5. Ttto/t dt opere eoro/tc/e
Alla luce di guanro visro rinora, si comprende perche il rirolo
del rrarraro di Lrarosrene non rosse cmqoqio, ma cmqoqixo:
una cosa e la carra geograrica (cmqoqio), un`alrra l`opera
rinalizzara alla sua sisremazione, o che ronda uno srudio su di essa
(cmqoqixo). Cio non roglie che, una volra invalso l`uso di
cmqoqio come disciplina, opere geograriche siano srare indicare
direrramenre con guesro rermine: si spiega cos il rarro che esse si
rrovino cirare nelle ronri con riroli diversi. uesro renomeno, pero,
inreressa solranro un risrrerrissimo numero di opere, in guanro -
come si e visro - la maggior parre degli scrirri a cararrere geograrico
recava come rirolo o un rermine di genere (Hcqiqqoi,
Hcqiot, Hcqiooo q), o, nel caso di monograrie regionali, il
neurro plurale dell`aggerrivo arrerenre alla regione rrarrara. !nvece le
opere geograriche di Lrarosrene, Srrabone, Tolomeo, che si
cararrerizzano per conrenere - in misura diversa - dari recnico-
maremarici e srudi carrograrici, sono arresrare, piu o meno
assiduamenre, con ciascuno dei rre riroli cmqoqio, cmqoqixo e
cmqoqotcvo
52
.
Naruralmenre le cirazioni anriche non erano sempre sorrerre dal
proposiro di una precisione rilologica: da guando la parola
cmqoqio vede ampliarsi il suo signiricaro, guelle rre
denominazioni divengono pressappoco eguivalenri (raccolra di dari
geograrici, e dungue opera geograrica), e puo accadere che il
medesimo aurore ciri la medesima opera in maniere dirrerenri.

52
Anche guella di Posidonio era un`opera di geograria maremarica, olrre che
di geograria descrirriva, ma il rirolo arresraro per essa, come si e visro, e Hcqi
mxcovot. Sresso cararrere composiro e sresso rirolo (o, alrernarivamenre,
Hcqiooo q) aveva il rrarraro di Pirea di Marsiglia.
V| - |o eoro/to come dtctp/tno e come enere /etterorto
`25
Srrabone, per esempio, chiama lo scrirro di Lrarosrene sia
cmqoqio che cmqoqixo
5`
, menrre negli \co/tt o Apo//onto
lodto compaiono rurri e rre i nomi. Allo sresso modo Areneo cira
Srrabone una volra come cmqoqixo e una come
cmqoqotcvo
54
. Iorniamo un guadro schemarico di come
vengano cirare, nella rradizione, le opere geograriche di guesri rre
aurori
55
.

Lrarosrene ( Lrarosrene ( Lrarosrene ( Lrarosrene (Ismgoqtxo ): ): ): ):
a. Icmqoqio: Srrabone, \co/tt o Apo//onto lodto.
b. Icmqoqixo: Srrabone, \co/tt o Apo//onto lodto (` volre).
c. Icmqoqotcvo: Srerano di Lisanzio, Vtto dt Aroto, \co/tt o
Apo//onto lodto, \co/tt o |urtptde (2 volre).

Srrabone ( Srrabone ( Srrabone ( Srrabone (Ismgoqtxo ): ): ): ):
a. Icmqoqio: Marciano.
b. Icmqoqixo: Areneo, Cosranrino V!! Porrirogniro.
c. Icmqoqotcvo: Areneo, \co/tt o Apo//onto lodto.

Tolomeo ( Tolomeo ( Tolomeo ( Tolomeo (Ismgoqtxq uqqqot): ): ): ):
a. Icmqoqio: Anonymt ummorto rotto eorop/toe tn p/oero
tnte//tendoe, Teone di Alessandria, Simplicio di Arene.
b. Icmqoqixo: Srerano di Lisanzio.
c. Icmqoqotcvo: \co/tt o |/otone.
d. Icmqoqixq tqqqoi: Lusrazio, \co/tt o |/otone.

5`
Cr. risperrivamenre !!, 1 ,41 e XV, 1, 10.
54
Cr. risperrivamenre !!!, 92 e X!V, 75.
55
L`esiguo numero di aurori e arresrazioni in guesro schema non deve srupire:
nella maggior parre dei casi guesre opere sono cirare direrramenre con il nome
dell`aurore e, evenrualmenre, con l`indicazione del numero del libro.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`26

Un discorso a se merirano gli 11 libri di Arremidoro, in guanro,
a parre Marciano di Lraclea che ormai parla di cmqoqio
56
, il resro
della rradizione tndtretto e per lo piu concorde sul rirolo
Icmqoqotcvo (Areneo, Srerano di Lisanzio, Cosranrino V!!, \co/tt
o Apo//onto lodto
57
): e piurrosro probabile dungue che rosse guesro
il rirolo d`aurore. Ld e rilevanre che il rirolo scelro da Arremidoro
non to Icmqoqio, rermine che gli doveva sembrare ancora legaro
alla nozione rradizionale di carra geograrica, e che comungue
poreva creare ambiguir. !l parricipio medio Icmqoqotcvo,
invece, pare corrispondere all`inrenzionalir di un`opero norrottvo,
che pero e alrra cosa risperro alla consuera rradizione
periplograrica
58
. L pur non raccogliendo i merodi scienririci della
nuova geograria erarosrenica, Arremidoro si conrronrava con una
disciplina prorondamenre rinnovara e arricchira, a parrire dalla
rerminologia.

56
Marciano e anche l`unico a denominare cmqoqio l`opera di Srrabone.
57
!n un solo scolio compare la dicirura cmqoqixo (|Oxy 2694, rr. 26-27:
`Aqfc[io]mqo cv o cmqoqixmv).
58
Cr. SCH!AN 2008, pp. 102-106. Peralrro, anche a chi rende a immaginare
l`opera di Arremidoro come un resoconro di ripo periplograrico sar indorro a
cercare alrro genere di rirolo, gualcosa come Decrtptton (ou |rtee) du
monde (cr. PLDLCH 1976, p. 1`6).

`27
V!!.
LA CLCEAI!A NLLLA l|l||OT|CA D! IZ!


1. Georo/t onttc/t o/ tempo dt |ozto
Lsrendendo l`indagine sulla parola cmqoqio e sui suoi
derivari al periodo bizanrino, si consrara che rra V!! e !X sec. - cioe
dopo Srerano di Lisanzio e prima di Cosranrino V!! Porrirogeniro -
rali rermini sono a guanro pare assenri (se non per un`arresrazione di
cmqoqoi in Teorilarro Simocarra), lo sresso vale per mqoqoqio e
fooqoqio (guesr`ulrimo compare solo una volra nel capirolo 2`9
della ltb/toteco di Iozio). Nel capirolo 188 della ltb/toteco, poi,
Iozio passa in esame l`opera geograrica di Proragora, la Icmcfqio
fq oixotcvq. uesro aurore, olrre che da Iozio e da Tzerzes
1
, e
ricordaro solranro da Marciano di Lraclea che lo nomina a piu
riprese nel suo |ertp/u mort extert
2
, anche se chiama la sua opera
semplicemenre Icmqoqio. Si e gi osservaro come guesra parola
abbia ormai per Marciano il valore piu ampio di opera geograrica
`
,
e anche norevole pero che essa, non arresrara per rurro il !X secolo,
non sia srara impiegara nemmeno in guesro caso da Iozio, che

1
C/t/tode V!!, 144, v. 6`9: o Hqmfooqo fc otfo, oo xoi Hfocoio,
uno scolio a guesro verso precisa: O Hqmfooqo o cqiqqfq xoi
Hfocoio Aiovtoio (cr. LLNL 2007
2
, p. 557).
2
Parricolarmenre in !!, 2 Proragora e menzionaro insieme a Tolomeo e ad
alrri aurori anrichi: su guesra base, e visro che Proragora e ciraro dopo
Tolomeo, I. Cisinger lo collocherebbe rra !! e !!! sec. d.C. (C!S!NCLE 1957, col.
921).
`
Marciano e il solo a chiamare Icmqoqio le opere di Arremidoro e di
Srrabone, cr. upro, cap V!, 5.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`28
urilizza invece un`alrra parola, Icmcfqio, omologa nella rorma e nel
signiricaro, ma rorse meno specirica
4
.
Turro cio non basra ad arrermare che il lessico recnico della
geograria si eclissi del rurro per rre secoli, pare pero di ricavarne per
lo meno che in guesro periodo rale rerminologia venga scarsamenre
adoperara, e ci si puo chiedere se cio non abbia una gualche
relazione con lo sraro delle conoscenze di guel rempo circa la
geograria anrica.
Una buona base di parrenza puo essere Leone il Iilosoro,
maesrro privaro a Cosranrinopoli che, dopo l`8`0, l`imperarore
Teorilo innalzo alla carredra della chiesa dei uaranra Sanri prima, e
del palazzo della Magnaura poi. Dopo un periodo di sospensione
dall`insegnamenro (Teorilo inrarri lo aveva anche nominaro
arcivescovo di Tessalonica, e sorro l`imperarrice Teodora era sraro
deposro in guanro implicaro con l`iconoclasria), ru proprio alla
Magnaura che nell`86` Leone riceverre da Lardas il compiro di
direrrore dell`insegnamenro pubblico e la carredra di rilosoria.
L`isrruzione e gli inreressi di guesro dorro rurono vasri, ruolo speciale
avevano le discipline scienririche, ranro e vero che egli e conosciuro
anche come Leone il Maremarico, e che rurono dei suoi allievi,
Teodoro e Teodegio, a occupare alla Magnaura risperrivamenre le
carredre di geomerria e di asrronomia
5
. Sappiamo che nella sua
biblioreca scienririca
6
riguravano soprarrurro opere di maremarica e
geomerria - ad esempio Apollonio di Perga, Archimede, Luclide - e
di asrronomia - come Teone di Alessandria e Tolomeo. Di Tolomeo
Leone possedeva l`A/moeto (il Vottc. Gr. 1594, rra i piu anrichi

4
L`impiego da parre di Iozio di cmcfqio invece di cmqoqio ha dungue
un senso, non e necessario l`emendamenro di Casaubon, seguro anche da Mller.
5
Cr. LELH!LE 1950, pp. 465-467, IUCHS 1926, pp. 18-19.
6
Cr. LLMLELL 1971, pp. 169-172.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`29
manoscrirri in minuscola che si conoscano), ma rorse non la
Georo/to, ne possiamo sapere se avesse alrre opere arrerenri a guesra
disciplina. Nella voce Georop/y dell`xrord Dicrionary or
Lyzanrium, A. Kazhdan osserva: Prolemy, however, was more
appreciared as rhe aurhor or rhe Hondy Tob/e rhan as a geographer,
and Lrarosrhenes, rhe mosr scienriric or ancienr geographers,
remained scarcely more rhan a name ro rhe Lyz.
7
. L`opera
geograrica di Tolomeo ru errerrivamenre riscoperra alla rine del ``00
da Massimo Planude
8
. Anche la Georo/to di Srrabone doveva essere
poco rreguenrara, daro che nella lerrerarura dei sec. V!!-!X il nome
del geograro di Amasea condivide la sressa sorre del rermine
cmqoqio: nessuna arresrazione
9
. Turravia sappiamo che proprio
nel !X secolo gualcuno copiava guesr`opera, la scoliava, ne rraeva
excerpto.
Cli scolii a Srrabone nella rradizione resruale si presenrano
divisi in due rami: da un laro il solo manoscrirro A (|ort. Gr. 1`97,
seconda mer del X sec.), conrenenre i libri !-!X, dall`alrro un
gruppo di codici con i libri X-XV!!. Secondo A. Diller, guesri due
rami rarebbero capo a un unico archeripo E, che rarebbe parre di un
gruppo di manoscrirri omologhi dallo srudioso chiamaro rhe Paris
Plaro group (perche rra essi rigura il ms. A di Plarone, |ort. Gr.
1807). A rale gruppo apparrerrebbe anche il |o/ot. Gr `98, un corpu
geograrico conrenenre rra gli alrri resri una Cretomozto srraboniana,
e rurro guesro mareriale proverrebbe dall`ambienre di Iozio
10
. Con

7
ODl, p. 8``.
8
ODl, p. 1757: The Georop/y was apparenrly lirrle read in Lyz. unril irs
rediscovery in rhe 1290s by Maximos Planoudes, who may be rhe source or rhe
exranr maps accompanying rhe rexr.
9
L proprio sul rinire del !X sec. che Arera menziona Srrabone in uno scolio al
\o/tto di Plarone (216a) (cr. LASSLEEL 1959, pp. 70-71).
10
Cr. D!LLLE 1954, in parricolare su Iozio pp. 4`-47.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
``0
giusra prudenza Lemerle arrerma: !l raur reconnarre gue la parr
d`hyporhese esr grande
11
. Nondimeno, le argomenrazioni di Diller
orrrono in alcuni casi inreressanri spunri di rirlessione.

Ira gli elemenri che porrano Diller a idenriricare in Iozio l`aurore per lo
meno di un primo nucleo degli scolii a Srrabone, vi e il rarro che in guesri
scolii si cirano degli aurori e compaiono mareriali presenri anche nella
ltb/toteco. Tra guesri aurori rigura anche Agararchide
12
, la cui opera nel !X
sec. era cerramenre gi molro rara. uanro invece al |o/ot. Gr. `98, degno
di nora e il conrronro isriruiro da Diller rra la Cretomozto srraboniana e i
capiroli della ltb/toteco di Iozio: la rorma in cui gli esrrarri si presenrano,
normalmenre preceduri da ofi, l`inserimenro senza preavviso di elemenri
esrerni all`opera che si sra epiromando, la sressa parola qqofoo0cio, che
nella ltb/toteco e urilizzara in relazione a rre aurori (Proclo cap. 2`9,
Plurarco cap. 245, Llladio cap. 279), sono rurri elemenri che legano gli
excerpto srraboniani per lo meno in un rapporro di arrinir con la silloge
roziana. Del resro non si rrarrerebbe dell`unico caso di mareriali roziani
rimasri ruori dalla ltb/toteco: a giusro rirolo Diller ricorda gli esrrarri di
Iilosrorgio oo qmvq 4mfiot
1`
.

Ad ogni modo, un daro che possiamo assumere per cerro e che
Srrabone, per guanro non riguri in cirazioni o in lisre di aurori
canonici, in gualche ambienre colro dell`impero, e per lo meno nel
!X sec., doveva essere noro. Lo sresso si puo pensare per la Georo/to

11
LLMLELL 1971, p. 218.
12
Scolio a XV, 2, 2: fotfo xoi `Ao0oqioc cqi fotfmv fmv `I0toqomv
cv foi cqi fq `Eqt0qo 0ooooq ooi iofoqci. Scolio a XV!, 4, 6:
(fooio) oxqipcofcqov cqi fotfot iofoqqfoi `Ao0oqioq cv fm cqi
fq `Eqt0qo 0ooooq tovqofi. Un conrronro urile porrebbe essere anche
lo scolio a X!, 2, 12 (xooqo qofqixo oio, cr. ltb/toteco 250, paragraro 62
Mller).
1`
Su cui cr. tn/ro, p. `74.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
``1
di Tolomeo, chiamara in causa sia in uno scolio a Srrabone nel ms. A
(|ort. Gr. 1`97, rol. 8
r
), sia nel |o/ot. Gr. `98
14
.
La renue presenza di opere che per noi sono capisaldi del
pensiero geograrico anrico, come Lrarosrene, Srrabone, o Tolomeo
15
,
non deve indurre a pensare che al rempo di Iozio rosse renue anche
l`inreresse per la geograria tout court. A ben vedere, nella ltb/toteco
la remarica geograrica e rappresenrara in special modo nelle sue
componenri ernograriche e paradossograriche. Lrnograria e
paradossograria sono cirre ricorrenri negli scrirri di geograria a
cararrere regionale, in parricolare in guelli dedicari a paesi esorici e
poco conosciuri, ma anche in alrri generi guali il romanzo, o la sressa
sroriograria. Si comprende dungue che srudiare la geograria nella
ltb/toteco non signirica cercare le opere arrerenri a uno specirico
genere lerrerario, bens seguire un rilone di inreresse rrasversale. !n
guesro modo e possibile comprendere appieno come sia
conresrualizzaro un aurore come Agararchide.

2. Georo/to e porodooro/to
Dall`insieme delle opere recensire nella ltb/toteco porrebbe
evincersi che maremarica e scienze narurali, con eccezione della

14
Anche D!LLLE 1954, p. `4 riconosce che Prolemy`s Georop/y was nor
well known in middle Lyzanrine rimes. Proprio per guesro il rarro che l`opera sia
cirara non solo in guei due manoscrirri, ma anche nel Plarone parigino, e per lui
un`ulreriore conrerma della comune provenienza di guesri codici da un unico
ambienre.
15
Per giusriricare l`assenza di gualsiasi rirerimenro a Srrabone o Tolomeo nella
ltb/toteco, D!LLLE 1954, p. 46 arrerma che Iozio ebbe a che rare con guesri
aurori arrer he concluded rhe ltb/tot/eco in A. D. 855, seguendo dungue
l`iporesi che la qcopcio c' `Aootqiot di cui si parla nella /ettero o Toroto
all`inizio della ltb/toteco sia l`ambasciara inviara agli Arabi nel 855 (su guesra
guesrione cr. tn/ro, cap. V!!!, 7). Ad ogni modo, guanro a Tolomeo (e lo sresso
puo valere per Lrarosrene), si puo osservare che in generale nella sua silloge
Iozio non arrronra marerie recnico-scienririche.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
``2
medicina, non erano i punri rorri di Iozio
16
. Turravia un capirolo
che possa essere messo in relazione con la geograria asrronomica c`e:
l`opera che Iozio conosce come Xqiofiovot pipo cqqvcio ci
fqv oxfofctov (capirolo `6) e la Toporo/to crtttono di Cosma
!ndicopleusre
17
, in dodici libri. !l nucleo originario di guesro scrirro e
cosriruiro dai libri !-V, nei guali Cosma espone guale sarebbero la
rorma dell`universo e la disposizione dei luoghi al suo inrerno
secondo la visione crisriana, merre in relazione guesre reorie con le
Sacre Scrirrure, arracca le reorie pagane rondare sulla concezione
srerica della rerra. Cli alrri serre libri sono aggiunre successive,
operare almeno in parre dallo sresso aurore
18
.

!l libro X! - brevi descrizioni di animali e pianre, corredare di disegni
provvisri di didascalia - porrebbe consrare di esrrarri di un`opera piu
speciricamenre geograrica
19
, perdura, ma che lo sresso aurore nel prologo
della Toporo/to arrerma di aver scrirro (olrre che un libro di asrronomia).
Lsorrando il lerrore a rare esrrema arrenzione alle reorie che si esporranno,

16
TELADCLD 1980, p. 10`.
17
L`aurore della Toporo/to crtttono nell`opera resra anonimo, rirmandosi
solranro - proprio come Iozio ancora leggeva - un crisriano. !l nome di Cosma
e arresraro a parrire dall`X! sec. in dei manoscrirri di carene esegeriche dei Salmi e
dei Vangeli, nei guali compaiono rrammenri della Toporo/to (cr. \LSKA-
CNUS 1968, pp. 15-16). !l vero nome dell`aurore sarebbe Cosranrino di
Anriochia: lo si comprenderebbe dai cenni che vi ra uno scrirrore armeno del V!!
sec., Anania di Shirak, nella sua Georo/to ormeno de/ V|| eco/o (cr. \olska-
Conus in CAEZYA 1992, p. 7).
18
! libri V!-X sono rrarrazioni di argomenro arrine alla prima parre, e
probabilmenre sono srari progressivamenre accosrari ad essa dall`aurore, a
giudicare dai rimandi inrerni (ad es. in V!!, 4 si ra rirerimenro al conrenuro dei
precedentt et /tbrt della Toporo/to). Cli ulrimi due invece, risalirebbero ad una
copia rimaneggiara della Toporo/to, comungue di pochi anni successiva a guella
da dieci libri (cr. \LSKA-CNUS 1968, pp. 57-58). Ad ogni modo, i libri X! e
X!! sono conservari solo nei mss. |our. !X,28 (|) e \tnotttcu Gr. 1186 (\),
enrrambi dell`X! sec., e non dal piu anrico Vot. Gr. 699 (V), del !X sec. !l ptnox
di \ (in | manca) riporra chiaramenre guesro libro come /or doeuvre (`Efi
cm0cv fq pipot Aoo io Kofoqoqq mmv ivoixmv xoi cqi otfmv
oiqqoi cfi xoi cqi ocvoqmv xoi fq Toqopovq). !l ms. di Iozio, che
poreva leggere dodici libri, apparreneva dungue al ramo della copia rimaneggiara.
19
Cr. \LSKA-CNUS 1968, pp. `6 e 57.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
```
Cosma invira a inregrarle e corroborarle con guanro gi derro in guesro suo
libro nel guale e descrirra con maggiore ampiezza rurra la rerra, e guella
olrre l`ceano e guesra, e rurre le regioni: le zone meridionali da
Alessandria rino all`ceano ausrrale - dico il riume Nilo e le regioni
limirrore ed i popoli di rurro l`Lgirro e l`Lriopia -, e poi il golro Arabico e le
regioni limirrore ed i popoli che vivono rino a guell`ceano, allo sresso
modo anche la rerra rra il riume ed il golro e le cirr e le regioni ed i popoli
siri in essa
20
(rrad. di A. Pignani
21
). Come si puo norare, il rermine
cmqoqio non compare se non nella perirrasi cv mcq xofocqofoi
oftfcqm ooo q q. Nella Toporo/to guesra parola non rigura mai.

La Toporo/to non e un`opera onzttutto di geograria (rema cui,
come si e appena visro, Cosma aveva gi dedicaro uno scrirro), ma
principalmenre una ermeneurica cosmograrica in chiave crisriana,
nella guale gli sviluppi geograrici non vi sono inseriri se non per
corroborare con un`esperienza vissura la verir di un sisrema
religioso che abbraccia ranro il mondo risico guanro guello
spiriruale, il mondo arruale guanro guello rururo
22
. Iozio non
apprezza arrarro guesr`opera, ne dal punro di visra conrenurisrico ne
da guello srilisrico, e prende le disranze anche dalle inrerprerazioni
scrirrurisriche di Cosma
2`
. !l giudizio di Iozio - che derinisce assurdi
(ooxofo) guesri argomenri e un conraravole (t0ixmfcqov) il loro
aurore - non verre esclusivamenre sugli asperri esegerici, ma si
applica anche alle guesrioni piu recniche, come la rorma del cielo e

20
Prologo, 2: [... cv mcq xofocqofoi oftfcqm ooo q q, q fc
cqov fot `Oxcovot xoi otfq, xoi oooi oi mqoi, cfi fc xoi fo vofio cqq
fo oo `Acovoqcio cm fot vofioiot `Oxcovot, cm oq o Ncio ofoo
xoi oi oqoxcicvoi mqoi xoi fo c0vq fq fc Aitfot ooq xoi
Ai0ioio, cfi fc xoi o `Aqopio xoo xoi oi oqoxcicvoi mqoi xoi c0vq
cm oiv fot otfot `Oxcovot, ooim xoi q coq q fot fc ofoot xoi fot
xoot xoi oi oci xoi oi mqoi xoi fo c0vq fo cv otfq.
21
CAEZYA 1992, p. 2`.
22
\olska-Conus in CAEZYA 1992, p. 9.
2`
Cap. `6, p. 7b 10-11: `Aoqcfoi cv oo fivmv cxxqoioofixmv
ooofmv qoqixoi, m cooxci, oqftqioi omvico0oi.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
``4
della rerra, o il movimenro degli asrri. Per pronunciarsi in maniera
cos decisa, dungue, il parriarca non doveva essere a digiuno di
conoscenze in guesro ambiro disciplinare, e l`assenza di opere di
asrronomia e di geograria generale nella ltb/toteco non va
inrerprerara come una lacuna nella sua preparazione
24
, piurrosro la si
spiega come una scelra di inreresse e la si puo evenrualmenre merrere
in relazione con la disponibilir di rali opere al rempo di Iozio.
uanro alla geograria, come vedremo, egli si volge piu volenrieri a
guella relariva ai popoli e ai luoghi in cui essi vivono.
L`unica opera di geograria universale nella ltb/toteco e la
Icmcfqio fq oixotcvq di Proragora, recensira brevemenre nel
capirolo 188, insieme a un alrro scrirro. Dei sei libri di cui consrava,
cingue erano dedicari alla periegesi del mondo, arricolara in maniera
consuera sui rre conrinenri: Asia, Libia (cioe Arrica), ed Luropa. La
rrarrazione di Proragora non pareva a Iozio parricolarmenre
accurara: ci xoi q ootooim xoi m oi tofcqov oxqipm, o`
otv fqv fq `Aoio xoi Aiptq, oo xoi Etqmq cqiqqoiv
oicifoi. Iozio dungue mosrra di conoscere alrri aurori di guesro
ripo, rorse scrirrori di geograrie universali, ma posreriori (tofcqov) a
Proragora, e guesro e un alrro rassello imporranre nell`indagine sullo
sraro delle conoscenze geograriche al suo rempo.
Ma ancora piu inreressanre e il seguiro della norizia: sembra che
Iozio si sia inreressaro a guesro scrirro soprarrurro per il suo sesro
libro, una raccolra paradossograrica (fmv oq xofo fqv oixotcvqv
oqooooootcvmv ovoqoqci fqv iofoqiov). !nrarri e su
guesro che egli rornisce gualche inrormazione in piu, e al momenro
di dare un giudizio sullo srile dell`opera arrerma che la chiarezza
dell`aurore e apprezzabile parricolarmenre nel sesro libro (Eoqq oc

24
Del resro asrronomia e geomerria erano discipline del guadrivio.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
``5
xoi otfo xoi xcqooimoq xofo fo cxfov fqv qqooiv oiofo).
uesro indizio e molro eloguenre sul ripo di inreressi geograrici del
parriarca, assai proresi verso l`esorico e il meraviglioso piurrosro che
verso l`enumerazione dei luoghi, i caraloghi di disranze, gli asperri
reorico-maremarici.
Cio e ranro piu evidenre, in guanro l`analisi dello scrirro di
Proragora si rrova in una serie di recensioni a opere (8 in rurro) che
concedevano larghissimo spazio all`elemenro paradossograrico e
mirograrico: i loccontt di Conone e la ltb/toteco dello pseudo-
Apollodoro (cap. 186), la Ootooimv otvooq di Alessandro di
Mindo (cap. 188, insieme alla Icmcfqio fq oixotcvq di
Proragora), i Hoqooooootcvo di Sozione, la Hoqooomv c0mv
otvooq di Nicola, i Mt0ixo xofo oiv di Acesroride (rurri nel
cap. 189), e ancora la Koivq iofoqio ci oto0iov di Tolomeo
Lresrione (c. 190)
25
. Turri guesri scrirri sono in rapporro di esrrema
arrinir con il rrarraro del Mor loo agararchideo, in molri casi gi a
parrire dall`imposrazione geograrica di rondo: i |orodot di Sozione,
ad esempio, avevano come oggerro riumi, ronri e laghi, menrre guelli
di Nicola riguardavano le popolazioni.
Lo spazio dedicaro a guesre opere e spesso molro ampio, nella
rrarrazione su Conone addirirrura lo sresso recensore giudica di
dilungarsi rroppo, osservando al rermine del riassunro del rerzo dei
cinguanra racconri: Ma perche sro ricopiando - o poco ci manca -
guesri racconri, dovendoli invece passare in rassegna molro piu

25
uesra rassegna nei capiroli 186-190 pare disrurbara dal capirolo 187 sulla
Teo/oto orttmettco di Nicomaco di Cerasa. Turravia nella ltb/toteco di Iozio non
esisrono crireri organizzarivi predererminari, un gruppo di opere arrini rrarrare
pressoche di seguiro e un daro di per se rilevanre. Ad ogni modo Z!LCLLE 1941,
coll. 700-701 include senza problemi guesro capirolo nel gruppo
paradossograrico.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
``6
sommariamenre.
26
. Naruralmenre la domanda e rerorica, ma la si
puo leggere come un`ammissione da parre dell`aurore in prima
persona di un proprio gusro lerrerario.
uesro gusro arriora ancora in varie parri della ltb/toteco, si
sposa parricolarmenre con l`inreresse per le regioni orienrali del
mondo (resrimoniaro anche da alrro ripo di opera, come il rrarraro di
Teodoro di Mopsuesria \u//o moto tn |erto, cap. 81), e si declina in
alrri generi lerrerari.

3. \tortoro/to e porodooro/to
Non sorprende che buona parre degli spunri geograrici (e
paradossograrici) nella ltb/toteco si rrovino nei capiroli dedicari agli
srorici, daro guanro osservaro sulla vicinanza rra i due generi.
Un caso esemplare e il capirolo 72, nel guale si passano in
rassegna due opere di Cresia di Cnido, |ert/o e |ndt/o. La prima era
cosriruira di 2` libri, piu propriamenre sroriograrici, che esponevano
gli evenri dai rempi mirici di Nino e Semiramide rino al regno di
Arraserse !!, gi in guesra narrazione si osservano concessioni al
meraviglioso. Negli |ndt/o si rrova invece un impasro di
paradossograria, geograria descrirriva ed ernograria che deve cerro
aver susciraro molro l`arrenzione di Iozio: circa un rerzo dell`inrera
rrarrazione su Cresia e dedicara a guesro scrirro (pur molro piu breve
dei |ert/o, essendo cosriruiro di un solo libro). Si parla di
popolazioni srraordinarie (Pigmei, Cinocerali etc.), animali ranrasrici
(come la marricora e l`unicorno), ronri dalle gualir meravigliose,
risorse e cararrerisriche del rerrirorio (colrivazioni, allevamenri,

26
ltb/tot/eco, cap. 188, 1`1b19-20: `Ao fi oi oci ixqot cfoqoqciv
fotfo, ocov om xcqooimocofcqov cc0civ:. uesro curioso appunro
privaro dell`aurore e una rraccia eloguenre sulla narura della ltb/toteco come
raccolra di nore di lerrura, piu che come opera per la pubblicazione.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
``7
giacimenri, riumi). Cli |ndt/o hanno insomma molro in comune col
rrarraro sul Mor loo di Agararchide, ranro da dare adiro ad
inrerrerenze rra i due resri
27
. Le analogie rra guesro aurore e Cresia,
enrrambi originari di Cnido, sono in errerri cospicue. Anzirurro
enrrambi hanno scrirro sia di sroria che di geograria, e in enrrambi i
casi la produzione sroriograrica era ben piu imponenre: 2` libri per i
|ert/o di Cresia, una cinguanrina per i libri \u//Ato e \u//|uropo
di Agararchide. uanro agli scrirri di ambiro geograrico, Cresia
avrebbe composro non solo il libro di |ndt/o, ma anche un`opera a
cararrere periegerico, arresrara con i nomi di Hcqiot,
Hcqiqqoi, Hcqiooo
28
. Plurarco menzionava ancora alrri due
riroli, Hcqi oqmv e Hcqi ofomv, due opere che Jacoby classirica
come Unechres
29
, anche se mancano gli elemenri per pronunciarsi
in via deriniriva. Visro il conrenuro dei due rrammenri, D. Lenranr
osserva che, gualora rossero genuini, porremmo avere gui les
elemenrs d`une geographie pharmacologigue arrachanr des remedes
leur lieu d`origine. [... La medecine aurair ainsi rejoinr la
paradoxographie
`0
. L proprio l`imposrazione di base
paradossograrica che, al di l delle possibili disrinzioni di genere,
accomuna gli scrirri di Cresia e Agararchide, e che pare in buona
parre derermina l`inreresse di Iozio.
uesro inreresse gioca un ruolo imporranre anche nella
predilezione roziana per la sroriograria regionale che - come le
monograrie geograriche regionali - si presra bene agli sguarci

27
Cr. upro, p. 107, n. 14`.
28
A giudicare dalle pur magre cirazioni in Arpocrazione, Srerano di Lisanzio,
e negli \co/tt o Apo//onto lodto (|GrHtt 688 I 55-60), che verrono su Lgirro,
Asia e !ralia, doveva rrarrarsi di una geograria universale. Su guesr`opera e sulle
sue possibili relazioni con Agararchide e Ludosso cr. JACLY 1922, coll. 2071-
207`.
29
|GrHtt 688 I 74-75.
`0
LLNIANT 2004, p. CLX!.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
``8
paradossograrici
`1
. Ma naruralmenre anche aurori come Lrodoro o
Diodoro Siculo, per i loro excuru, per il cararrere della narrazione,
per le sresse ronri urilizzare, si inseriscono a pieno rirolo in guesra
rassegna.
La rrarrazione su Lrodoro (cap. 60) e piurrosro breve, ma e gi
signiricarivo che Iozio gli dedichi un capirolo, visro che la sua opera
era con ogni probabilir nel novero di guelle piu conosciure perche
racilmenre disponibili
`2
. Dopo l`indicazione del numero di libri e
della lingua urilizzara, la prima inrormazione che al recensore preme
di dare - non avendo ancora comunicaro nemmeno il conrenuro
generale delle \torte - e che Lrodoro ra uso di molre t0ooioi e
oqcxpooci. Secondo Iozio e nelle digressioni che l`aurore mosrra
al meglio la dolcezza del suo srile
``
: non sar un caso che siano
proprio le digressioni i luoghi piu indicari per il racconro di srorie
meravigliose, cosrumi srraordinari, renomeni e realr paradossali
`4
.
Lo spiriro di curiosir che cararrerizza Lrodoro e del rurro
simile a guello che anima Iozio nella scelra di molre delle opere
recensire, e muove nella maggior parre dei casi dall`arrenzione verso
l`uomo. !n uno come nell`alrro aurore, la curiosir verso gli evenri del
passaro e guella per i luoghi rearro di rali evenri - come a dire le
direrrrici di rempo e spazio - rrovano un punro di inrersezione
proprio nell`uomo, nell`indagine sui suoi cosrumi, sulla sua capacir
di adarrarsi alle condizioni piu dirrerenri e di srrurrare urilmenre le

`1
Si prenda come esempio la \torto de//o ltttnto di Arriano (cap. 9`), aurore
molro caro a Iozio (guarrro i capiroli a lui dedicari), che prendeva le mosse dal
passaro mirico della regione.
`2
Cr. upro, p. `0`.
``
ltb/tot/eco, cap. 60, 19b 19-20: Kcqqfoi oc t0ooioi xoi
oqcxpoocoi ooi, oi` mv otfm q xofo oiovoiov txtfq oioqqci.
`4
Lo sresso si puo rilevare nelle nore di Iozio a limpiodoro (cap. 80), nelle
guali non mancano racconri di ruochi inesringuibili e ronri inesauribili (cr. ad es.
58a 21-`0).
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
``9
risorse del rerrirorio, anche guesre cose rienrrano rra i rarri
dell`uomo e le opere grandi e meravigliose che Lrodoro annuncia
come oggerro della propria indagine all`inizio delle \torte
`5
. La
geograria che inreressa Lrodoro, proprio come sriamo veriricando
per Iozio, non e guella scienririca, ma guella umana, nel senso piu
laro possibile
`6
.
L`arrenzione per il paradossale si rileva anche nel capirolo su
Diodoro (cap. 244). Dall`tnctptt risulra chiaro che si rrarra di una
ce/to dt pot, e non di un riassunro dell`opera: Lerri della ltb/toteco
di Diodoro, rra gli alrri libri, il `2, il `4, il 40, il `8, il `1, il `2, il `4, il
`6, il `7, il `8, di guesri la presenre pubblicazione (cxoooi)
conriene una scelra (cxoq)
`7
. uesra curiosa successione dei libri,
disordinara e con riperizioni, e in realr la successione segura nel
corso del capirolo, che e organizzaro per sezioni remariche, la prima
delle guali e una raccolra di episodi di androginia. uesri racconri
hanno cararrere di per se paradossale, ma guello che e piu
inreressanre, risperro a rurri gli alrri esempi di meraviglioso nella
ltb/toteco rinora analizzari, e che Iozio senre l`esigenza di morivare la
sua marcara arrenzione per un renomeno srraordinario (e cerro
nemmeno parricolarmenre decoroso): guesre cose siano derre per

`5
Hqooofot Ootqiot iofoqiq oooci qoc, m qfc fo cvocvo c
ov0qmmv fm qovm cifqo cvqfoi, qfc cqo coo fc xoi 0moofo, fo
cv Eqoi, fo oc poqpoqoioi oooc0cvfo, oxco cvqfoi.
`6
Cr. LLCEAND 19`2, pp. `7-`8: Llle [ct/. la curiosire d`Herodore s`esr
moins porree sur la geographie propremenr dire, sur la ropographie, sur la
'carrographie`, elle s`esr rournee d`avanrage du cre de ce gu`on appelle
aujourd`hui la geographie humaine, du cre de l`erhnographie, des parricularires
physigues er morales, des courumes er des manieres de vivre, des monumenrs er
des rradirions propres chague conrrees er aux hommes gui l`habirenr.
`7
La norizia relariva all`opera nel suo complesso e al capirolo 70, nel guale
Iozio non manca di merrere in luce lo spazio concesso alla mirologia nella
ltb/toteco tortco.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`40
correggere la supersrizione (qo oioq0moiv ocioiooiovio)
`8
. !l
paradossale puo dungue avere cararrere didascalico, e le srorie
srraordinarie essere racconrare per l`ediricazione del pubblico.
L il caso parricolarmenre dell`agiograria, sorrogenere della
sroriograria, a mer srrada rra biograria e paradossograria. La
presenza di opere di guesro ripo nella ltb/toteco
`9
, comungue, si
spiega piu ovviamenre con il loro conrenuro specirico che con
l`asperro paradossograrico. Piu inreressanre e invece sorrermarsi su
un`opera che al genere agiograrico pare piurrosro arrine, ma non vi
apparriene, e si disringue per cararreri suoi peculiari: la Vtto dt
Apo//onto dt Ttono di Ilavio Iilosrraro
40
.
Come per Agararchide e per Diodoro, anche per Iilosrraro la
ltb/toteco conserva due recensioni, una generale e concisa (cap. 44),
l`alrra cosriruira da una raccolra di esrrarri (cap. 241)
41
. uesr`opera e
una biograria romanzara ricchissima di excuru ernograrici,
naruralisrici, mirici, anriguari, dei guali Iozio d ampiamenre conro,
rorse anche piu che delle vicende di Apollonio. !l capirolo 241
comincia con una e/p/rot di Labilonia, prosegue con un excuru
geograrico che prende le mosse dalla menzione del Caucaso, e con
norizie sulle popolazioni che abirano guei luoghi, guindi una
descrizione del riume !ndo, e cos via. Come si puo osservare, l`opera

`8
ltb/tot/eco, cap. 244, `79a 29-`0. Poco imporra se guesre parole risalgano
gi a Diodoro o siano dovure a Iozio (piu probabilmenre, cr. anche tn/ro, pp.
`44-`45 il giudizio di Iozio su Luciano di Samosara), in ogni caso il recensore ha
senriro l`esigenza di includerle nella silloge.
`9
Si vedano i capiroli 252 (Vtto dt \on Greorto) e 25` (Morttrto det ette
dormtentt).
40
!n che relazione si ponga la Vtto dt Apo//onto dt Ttono risperro alla
agiograria e guesrione variamenre dibarrura, per lo totu quoettont e una
bibliograria su guesro argomenro cr. L CASC! 1974, pp. 82-96 (|o Vira de/
Ttoneo come precedente de//otoro/to).
41
Si rrarra piu precisamenre di due serie di esrrarri disrinre, enrrambe seguono
la successione esposiriva originale, ma la seconda serie cosriruisce una selezione di
inreresse srilisrico, come si avverre in ``1a `8-`9.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`41
di Iilosrraro e per molri versi vicina a guelle di Cresia o di
Agararchide, anche perche arrini ne sono le ronri. Iilosrraro dava
voce non solo a rradizioni orali locali, recuperare nei suoi viaggi, ma
anche a rrarrari e reperrori a cararrere geograrico, zoologico,
ernologico e srorico-anriguario, guali i resoconri di viaggio, un ripo
di ronre cui sicuramenre Agararchide rece ricorso
42
. Lo sresso Cresia
porrebbe essere sraro una preziosa risorsa per Iilosrraro, visre le
numerose consonanze rra la Vtto dt Apo//onto e gli esrrarri roziani
degli |ndt/o in descrizioni geograriche (l`ampiezza dell`!ndo nel suo
punro piu srrerro, le sabbie aurirere del riume Parrolo), ernograriche
(i Pigmei), paradossograriche (la marricora, l`unicorno, il serpenre
bianco dal guale si ricavava un olio in grado di bruciare di ruoco
inesringuibile, la pierra panrarba). !nolrre, le descrizioni geograriche
nella Vtto dt Apo//onto rigurano soprarrurro nei libri ambienrari in
regioni esoriche e poco nore, e che proprio per guesro si presrano
bene al discorso paradossograrico
4`
. Al di l della parrizione in
generi, dungue, vi e una coerenza di rondo nelle scelre di Iozio, sia
guanro agli aurori da recensire, sia guanro alle sezioni delle opere
analizzare in maniera piu approrondira.
Del resro la paradossograria inrerseca l`indagine sroriograrica
(e geograrica) anche in un`alrra sua cararrerisrica rondamenrale: la

42
Cerramenre rra le carre dei pooiixo tovqofo che Agararchide dice di
aver consulraro (cr. paragraro 110 Mller) erano comprese le relazioni di viaggio
degli esplorarori inviari dai sovrani d`Lgirro soprarrurro nell`enrrorerra arricano.
4`
Cr. L CASC! 1974, pp. 18-19: Si nori che in ben guarrro libri su orro
rroviamo cxqqooci a cararrere geograrico posre all`inizio dei libri in accordo col
valore inrrodurrivo che dovrebbero avere risperro alla narrazione [.... Si osservi
che i rimanenri guarrro libri sono ambienrari in Crecia, !ralia, !onia, regioni nore
alla generalir dei lerrori e che, non srimolando il gusro dell`esorico allora molro
vivo, non orrrivano occasione a descrizioni. Si aggiungano i capiroli relarivi alla
Mesoporamia (!, 20), all`!ndo e alle sue sorgenri in parallelo col Nilo (!!, 18-19),
la descrizione dell`Lriopia condorra in base alla rradizionale otxqioi con
l`!ndia (V! 1-2, 24-25) e si vedr che Iilosrraro non rrascura alcuna occasione per
presenrare descrizioni di lonrane conrrade.
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`42
cririca delle ronri e la rivendicazione dell`aurenricir di guanro si
racconra. Nella sroriograria soprarrurro, nominare gli aurori che
avevano gi scrirro sull`argomenro che si srava rrarrando e soppesare
la validir delle loro inrormazioni signiricava di rarro inserirsi in una
rradizione di srudio, e dare cos valore al proprio lavoro. Nel rrarraro
sul Mor loo Agararchide opera in guesro senso, racendo il punro
della siruazione sugli srudi geograrici: le regioni a ovesr le hanno
rrarrare Lycos e Timeo, guelle a orienre Lcareo e Lasilis, guelle a
nord Dioranro e Demerrio, guelle a meridione noi
44
. Ld e norevole
che l`aurore si chiami in causa solo per il meridione, pur avendo
scrirro ranrissimo anche sulle alrre regioni del mondo
45
: era
probabilmenre in guesro scrirro che Agararchide riconosceva
maggiormenre l`originalir del proprio apporro scienririco.
A guesro modo di avvalorare le proprie arrermazioni se ne
arrianca un alrro piu peculiare del discorso paradossograrico. Molro
spesso l`aurore, racconrando gualcosa di parricolarmenre
meraviglioso, merre in guardia (spesso in anricipo) il lerrore nei
conrronri della sua incredulir, con parole come mofc foi q
iootoiv oiofov, oppure fotfo oqoooofcqov xoi ci oixqv
xofomqqooi iofiv ot qooiov. Nel capirolo 250 cio accade in piu
di un caso, Cresia chiudeva i suoi |ndt/o con un`apologia simile
46
, e
anche Iilosrraro ricorreva a rale topo.
Non era inrreguenre, dungue, che indagine sroriograrica e
discorso paradossograrico si inconrrassero proprio sul rerreno della
geograria, la ltb/toteco di Iozio ne conserva visibile rraccia.


44
Paragraro 64 Mller.
45
Cr. paragraro 110 Mller: omv qiv tcq fc fq Etqmq xoi fq
`Aoio ovocqocvmv.
46
Cr. upro, p. 84, n. 85.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`4`
4. lomonzo
Un`ulreriore conrerma del gusro lerrerario di Iozio che
abbiamo rinora vagliaro e nell`ampio spazio che egli dedica al
cosidderro romanzo greco. Le peripezie dei proragonisri sono
spesso ambienrare in scenari esorici, e la narura sressa di guesri
racconri, dei guali ingredienri essenziali sono il magico e il
meraviglioso, li porrano a srrerro conrarro con i resri di cui ci siamo
occupari.
Ci nei riroli si avverre l`arrinir con le rrarrazioni monograriche
regionali. Cli Att/topt/o di Lliodoro (cap. 7`), che narrano le
avvenrure di Teagene e Cariclea, ci riporrano proprio ai luoghi
descrirri da Agararchide, e i loby/onto/o di Ciamblico, nel rirerire le
vicende di Sinonide e Eodane, si sorrermano spesso sui luoghi di
guella regione
47
. Nel suo sunro (cap. 94) Iozio conserva ad esempio
una digressione sull`isola posra alla congiunzione dei corsi di Tigri ed
Lurrare, con annesso un racconro del rempio che vi si rrovava e la
leggenda della sua sacerdoressa, rigurano alrres norizie su
popolazioni, leggende, magie
48
. Anche l`ambienrazione delle
Avventure dt |euctppe e C/tto/onte di Achille Tazio, la Ienicia, e
esorica, ma la rrarrazione roziana su guesro romanzo (cap. 87) e
molro rapida. Abbiamo gi consideraro che cio porrebbe essere una
conseguenza dell`eccessiva indecenza che Iozio riconosceva in
guesro aurore, pur apprezzandone lo srile.
La circosranza per cui il parriarca si rrova da un laro a elogiare
la chiarezza e la purezza srilisrica dei romanzieri (ooqq, xo0oqo,

47
Nella ltb/toteco, il capirolo sui loby/onto/o segue immediaramenre guello
sui ltt/ynto/o di Arriano (cap. 9`), cio porrebbe essere sinromarico del rarro che
Iozio si accosrasse a opere di genere piurrosro dirrerenre, come una monograria
regionale e un romanzo, animaro almeno in parre dal medesimo gusro lerrerario.
48
Cr. parricolarmenre pp. 75a `6-76a 7.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`44
txt sono i rermini spesso urilizzari), dall`alrro a prendere le
disranze dalla convenienza dei loro racconri si veririca
rreguenremenre, ranro che nel capirolo su Ciamblico egli senre
l`esigenza di rornare sui gi rrarrari Lliodoro e Achille Tazio e
srabilire una graduaroria di guale dei rre aurori sia piu appropriaro e
guale meno nei conrenuri
49
. Similmenre, inrroducendo le
Metomor/ot di Lucio di Parre (cap. 129), opera esrremamenre
proresa verso il meraviglioso (ci tcqpoqv oimxci fqv cv foi
oiqqooi fcqofciov), ne elogia lo srile, ma guando poco dopo
passa a cararrerizzare il romanzo, rileva che esso e pieno non solo di
invenzioni e ravole, ma anche di indecenze vergognose
(oqqqfooiio oioqo). Lo sresso vale per la versione di guesro
racconro ad opera di Luciano di Samosara
50
, sennonche Luciano e
deridendo e dissacrando la supersrizione pagana (fqv Eqvixqv
ocioiooioviov) che ha composro guesra come le alrre sue opere
51
.
Come nel caso di Diodoro, anche gui Iozio senre l`esigenza di
giusriricare da un punro di visra didarrico-morale una remarica
sconvenienre, e ancora una volra il rine e guello di combarrere la
supersrizione, mosrrandone la narura vuora e ridicola. Sravolra pero
Iozio non sra giusriricando solo un proprio inreresse, ma anche un
aurore che, per guanro non crisriano, gli appariva non scevro di
spunri ediricanri. Nel capirolo 128 si dice che con le sue opere
Luciano avrebbe realizzaro una sorra di commedia in prosa del
mondo dei pagani (xmmoio fmv Eqvmv cofiv otfm q ootoq cv

49
Cr. upro, pp. `0`-`04.
50
Nel capirolo precedenre (cap. 128), dedicaro a Luciano, Iozio dice di
averne lerro |/o/ort, diversi dei Dto/o/t de/t det e de//e cortttone, nonche alrri
scrirri. Tra guesri dovrebbe esserci anche il |ucto o /otno, visro che egli ne
conosce il conrenuro, ed e in grado di comparare guesro opuscolo con il romanzo
di Lucio di Parre e rilevarne le ineguivocabili dipendenze, non riuscendo pero a
dire guale dei due sia anrecedenre all`alrro.
51
ltb/tot/eco, 96b 28-`0.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`45
om cm), menrre Lucio di Parre e Damascio - del guale nel
capirolo 1`0 si d norizia di 4 raccolre di oqoooo
52
- rimangono
pienamenre nella supersrizione e nell`idolarria. Per di piu le
immagini ricercare con cui Iozio elogia lo srile di Luciano ranno
capire come egli lo dovesse rirenere (e rorse proporre come) un
modello linguisrico e rerorico. !nrravediamo, insomma, non solo gli
inreressi lerrerari del parriarca, ma anche, a sprazzi, le ragioni che lo
porravano a scegliere dererminari aurori: i mareriali nella ltb/toteco
devono aver avuro srrerro rapporro con l`arrivir di insegnamenro di
Iozio.
Turri guesri aurori vengono richiamari in causa nel capirolo 166,
una generosa sinresi delle |ncredtbt/t merovt/te o/ dt /o dt Tu/e.
Secondo Iozio, inrarri, il romanzo di Anronio Diogene mosrra di
essere il piu anrico e pare porsi come ronre (qq xoi qio) per gli
scrirri di Luciano (si rirerisce alla \torto vero), Lucio, Ciamblico,
Achille Tazio, Lliodoro e Damascio
5`
. Tra guelle di guesri aurori,
l`opera di Anronio Diogene e rorse guella in cui maggiormenre e
evidenre l`osmosi rra romanzo e guella che - senza ormai rema di
rrainrendimenri - possiamo derinire /ttorto, l`indagine sroriograrica
e geograrica. Iozio, in aperrura del capirolo, riconosce come
guesr`aurore sia in grado di presenrare racconri incredibili in una
maniera assoluramenre credibile
54
. L`inizio del riassunro appare
proprio come un periplo, una enumerazione delle rappe che

52
! capiroli 128 (Luciano), 129 (Lucio) e 1`0 (Damascio) cosriruiscono nella
ltb/toteco un`alrro piccolo blocco remarico in cui si recensiscono opere arrini. Lo
sresso si era rilevaro upro, p. ``5, a riguardo dei capiroli 186-189.
5`
ltb/tot/eco, 111b `2-42.
54
ltb/tot/eco, 109a 10-12: Toi oc oiovoioi ciofov cci fot qoco, ofc
t0mv ct xoi oiofmv cv i0ovmfofq ooci xoi oiooxctq tqv cotfq
oiqqofmv oiotcvq. !l parricipio oiotcvq e il pronome cotfq, di genere
remminile, si rireriscono possibilmenre a un sorrinreso q pipo, l`opera (cr.
LLVLCN! 1994, pp. 120-121).
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`46
porrarono Dinia e Democare rino all`isola di Tule, e di descrizioni di
viaggi rurro il romanzo e ben rarciro (ad esempio con le peripezie
racconrare da Dercillida). Cosa ancor piu inreressanre, apprendiamo
da Iozio che Anronio Diogene, arrermando di aver imbasriro il
racconro sulla base di anriche resrimonianze (oqoiofcqmv
oqftqio), pone anche in resra a ciascun libro i nomi degli aurori
che hanno rrarraro le cose di cui egli scrive, perche non sembrino
racconri incredibili privi di resrimonianze
55
. Non solo nei conrenuri,
dungue, ma ralvolra anche nella rorma lerreraria il genere del
racconro narrarivo si inrerseca e si conronde con guello del
racconro scienririco (/ttorto).

5. Conocenze e tnteret: un bt/oncto
Arrraverso guesra rassegna si e poruro apprezzare come la
geograria scorra nelle vene ernograriche e paradossograriche che
innervano la ltb/toteco, e arriori nelle recensioni del parriarca
rravalicando le parrizioni in generi lerrerari. Una sorra di sigillo a
guesro renomeno e nel rascino che poreva esercirare su Iozio un
racconro come guello della pierra panrarba, un oggerro ravoloso in
grado di arrirare i meralli. Nella silloge roziana se ne parla in
relazione a rre disrinri aurori, lo srorico Cresia (cap. 72, 45a 28), il
romanziere Lliodoro (cap. 7`, 51a `8), il biograro Iilosrraro (cap.
241, `26b `4), di modo che tutte le anriche resrimonianze sulla pierra
panrarba rigurano nella ltb/toteco. L un`ulreriore conrerma che
opere dirrerenri, ma accomunare dal rarro di conrenere dari di
rirerimenro geograrici, possano incrociarsi sul rerreno della

55
ltb/tot/eco, 111a `8-40.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`47
paradossograria e, proprio su guesro rerreno, inconrrare l`inreresse di
Iozio.
ccorre pero rare disrinzione rra gli tnteret /etterort del
parriarca e le sue conocenze, in alrre parole il rarro che dalla
ltb/toteco non risulrino direrramenre conoscenze scienririche non
vuol dire che Iozio ne rosse privo. Della possibilir che egli avesse
avuro per lo meno a disposizione le opere geograriche di Srrabone e
di Tolomeo si e gi derro, d`alrro canro egli sresso, nel capirolo 188,
menzionava, senza ulreriori precisazioni, aurori posreriori al geograro
Proragora i guali avrebbero descrirro il mondo in maniera piu
accurara di lui. A guesri indizi si aggiunge una resrimonianza
signiricariva, provenienre da una ronre osrile al nosrro. Secondo la
C/ronorop/to dello pseudo-Simeone, in occasione di un rorre
rerremoro, Iozio avrebbe illusrraro pubblicamenre ai
Cosranrinopolirani che un simile renomeno non andava inrerpreraro
come una punizione divina per i rroppi peccari, ma aveva cause
narurali. Non inreressa ranro il derraglio della spiegazione dara dal
parriarca
56
, guanro il rarro che egli conoscesse reorie di geograria
risica, e che si mosrrasse rurr`alrro che condizionaro dalle credenze
popolari o dalle inrerprerazioni urriciali connesse, in misura
dirrerenre, alla religione. Doveva essere in parre guesro sresso spiriro
disincanraro - laico oserei dire
57
- che lo porrava a rigerrare come
assurdir le reorie che Cosma !ndicopleusre argomenrava sulla base
delle Sacre Scrirrure. Non e leciro congerrurare olrre, guale enrir
avessero le conoscenze geograrico-scienririche di Iozio, o da guali

56
C/ronorop/to, p. 67`, 9-12: `Ev io vtxfi otvcpq cvco0oi ociooi
cooi xoi otfo o 4mfio ovopo ci fot opmvo oqqoqqooi cicv ofi
oi ociooi otx cx q0ot ooqfimv o` cx qoovq toofo ivovfoi.
57
Del resro era proprio di paganesimo che Iozio veniva accusaro dai suoi
derrarrori.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`48
opere le rraesse, rarro sra che nella ltb/toteco non hanno lasciaro
rracce evidenri, come guelle che invece si rilevano a riguardo del suo
inreresse per la geograria umana. uesro inreresse s, puo essere
posro in analisi.
Nei giudizi rormulari sulle opere incluse nella silloge - che si
rrarri di scrirri narrarivi o sroriograrici, di lessici o di rrarrari - c`e un
crirerio, olrre guello srilisrico, applicaro con una cerra sisremaricir:
guello dell`urilir (fo qqoiov). !l giudizio di un`opera puo
riguardare la sua erricacia, in relazione alla rinalir che essa si
prerigge, ma puo anche esrendersi alla utt/tto moro/e dei conrenuri.
Al rermine del capirolo su Anronio Diogene, Iozio esprime un
giudizio di guesro ripo sul romanzo come genere, arrermando di
rrarne due insegnamenri urili: da un laro chi commerre ingiusrizia,
anche se sembra sempre rrovare scampo, alla rine deve sconrare le
sue azioni, e dall`alrro gli innocenri perseguirari orrengono l`insperara
salvezza. L come se il parriarca riconoscesse nelle peripezie di guesri
personaggi una sorra di allegoria della giusrizia divina, rraendo
dungue un insegnamenro urile alla edt/tcoztone de/ crtttono. Lcco
dove risiede almeno una morivazione dell`inreresse di Iozio per gli
asperri della geograria di cui si e parlaro in guesro capirolo: la
paradossograria (olrre naruralmenre a suscirare la curiosir del
recensore per guesrioni di gusro e di srile) puo essere urilizzara per
combarrere la supersrizione
58
, e l`ernograria, a dirrerenza della

58
Con casi - come si e visro - posirivi e negarivi: Luciano e Diodoro sono
esempi del primo gruppo, Lucio e Damascio del secondo. !n guesro gruppo si
puo inserire anche la locco/to dt precettt per /ortco/turo di Vindanio Anarolio di
Leirur (cap. 16`), uno scrirro che non rienrra nella casisrica che abbiamo
analizzaro, ma che era anch`esso rorremenre impronraro al meraviglioso. !n
relazione ad esso osserviamo come il giudizio sull`urilir inrrinseca di un`opera sia
svincolaro da guello sull`urilir morale: per guanro Iozio per esperienza
personale giudichi urile guesra raccolra di precerri, i paradossi di cui essa
abbonda gli paiono colmi dell`errore pagano (107a 8-11: `Eci o` om cvio xoi
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`49
geograria generale, non srudia i luoghi in se sressi, ma nella loro
inrerazione con l`uomo, che e l`inreresse cenrrale.

. Aotorc/tde ne//o Liblioreca
Alla luce di guanro visro, possiamo rinalmenre comprendere
appieno l`inreresse di Iozio per un`opera come guella di
Agararchide: con l`imposrazione di base ernograrica, il largo spazio
concesso al meraviglioso, e regioni esoriche come oggerro, essa
risponde del rurro al gusro lerrerario del parriarca. Scorrendo il
capirolo 250 si puo valurare su cosa precisamenre Iozio si sorrermi e
cogliere anche gli alrri asperri che devono averlo indorro a conservare
una cos nurrira serie di esrrarri del rrarraro sul Mor loo.
!l primo cenrro di inreresse (dopo una breve norizia sulla caccia
agli eleranri organizzara da Tolomeo !!) e marcaramenre eziologico e
mirograrico (paragrari 2-8). Nel libro ! Agararchide, prima di esporre
guella che secondo lui e la vera spiegazione del nome Mar Eosso,
riporra anche le alrre rre, che giudica errare. L`aurore e
parricolarmenre osrile alla spiegazione che merre in relazione il nome
del mare con guello di un discendenre di Perseo (fq cv foq
co, fq oc ooq xcvo). Da guesro argomenro scarurisce una
lunghissima rassegna cririca di miri greci, un`orranrina di esempi
presenrari con poche parole ironiche e demisriricanri: chi ra simili
racconri srraordinari e lonrano dalla verir (oqqm fq oq0cio). Se
Iozio riporra minuziosamenre la casisrica di Agararchide
(verosimilmenre omerrendo gualche passaggio, ma conservando
almeno la menzione di ogni esempio) e perche l`argomenrazione di
guesro aurore e in piena sinronia con gli scopi didarrici del parriarca:

fotfo fo pipiov fcqofmoq xoi oiofo xoi fq cqvixq ovq toco,
o oci fov ctocpq qovov cxfqcocvov fmv oimv otcciv fo qqoio).
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`50
racconrare la supersrizione pagana (Agararchide parla dei miri greci
in rermini di fcqofcioi) per mosrrarne l`inconsisrenza. Tanro piu
cio doveva apparirgli di rilievo perche veniva da un aurore egli sresso
pagano - nel senso di non crisriano -, il guale, pur non porendo
raggiungere la vera oq0cio della rede, era comungue in grado di
emanciparsi dalle credenze irrazionali della rradizione con laico
disincanramenro, in visra della verir dei rarri (la qoofixq
cvoqcio menzionara nel paragraro 8 Mller).
Con la sinronia rra i due aurori si spiega anche il secondo
cenrro di inreresse, il discorso di un consigliere a un giovane
regnanre (paragrari 11-18), rrarro anch`esso dal libro !. Le
argomenrazioni del consigliere sono riporrare, cerro, anzirurro come
modello rerorico: nel capirolo 21`, inrarri, Iozio arrerma di
apprezzare molro la maniera in cui Agararchide rormula e dispone
numerosi discorsi nella sua opera, con risulrari paragonabili, anzi
superiori a guelli di Tucidide
59
. !nolrre, non si puo rare a meno di
norare che il conresro e guello educarivo: se il rine principale del
discorso doveva essere di persuadere il giovane regnanre a
inrraprendere la guerra conrro gli Lriopi
60
, rurravia cio su cui Iozio
concenrra l`arrenzione sono le parole con cui il precerrore merre in
guardia il suo prorerro dai ralsi amici, dagli adularori e dagli
opporrunisri, conrrapponendo se sresso come esempio posirivo. L

59
ltb/tot/eco, cap. 21`, 171a 9-12.
60
La conseguenzialir dell`argomenrazione e molro compromessa dalla
rrammenrazione degli esrrarri, cr. KLLK 1919, p. 141: [... de ordine
senrenriarum dubirarur, guia excerpra sola supersunr. uin eriam principalis
pars, gua res ipsa commendabarur, deesr, ideo nimirum, guod Phorii magis
inrererar senrenrias generales excerpere guam comprobarionem consilii. Tra
coloro che hanno renraro l`inrerprerazione del resro non c`e concordanza
nemmeno sul rine del discorso, se sia (piu probabilmenre) guello di persuadere
all`azione milirare (cr. ad es. KLLK 1919, pp. 14`-144, IEASLE 1972, p. 541,
CZZL! 1978, p. 70), o di dissuadere da essa (cr. \LLK 1966, p. 100).
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`51
ancora una volra l`ediricazione, la buona rormazione l`argomenro che
sra a cuore al parriarca.
Per di piu, Iozio sresso ricopr un ruolo simile a guello
dell`orarore di guesro discorso. !nrarri l`imperarore Lasilio !, dopo la
morre del parriarca !gnazio nell`877, richiamo Iozio dall`esilio e gli
arrido l`isrruzione dei suoi guarrro rigli, prima dei due piu grandi,
Cosranrino e Leone, e poi anche degli alrri, Alessandro e Srerano
61
.
uesro e per lo meno eloguenre sull`inreresse che Iozio poreva avere
per la remarica proposra nel discorso di Agararchide, e spiega perche
egli ne abbia rrascelro le parri riguardanri i consigli del rurore piu che
le esorrazioni e le argomenrazioni cenrrali
62
.
Con morivazioni srilisriche si spiega la dovizia di derragli del
paragraro 21 Mller (siamo nel libro V), un excuru nel guale
l`aurore si proponeva di illusrrare come si dovesse parlare in maniera
appropriara delle sorrerenze degli uomini. L un resro esrremamenre
prezioso, non solo per dererminare la lingua e lo srile di Agararchide,
ma anche perche cosriruisce una resrimonianza di guale poresse
essere l`andamenro di una lezione di rerorica al rempo di guesro
aurore: dichiarazione dell`obierrivo (la sorrerenza), proposizione
delle remariche di esercirazione (la disrruzione di linro e Tebe),
illusrrazione di come guesre remariche siano srare rrarrare, con
esempi posirivi e negarivi, rurri commenrari. Cerro anche sulla base
di cio, Iozio giudicava che per guanro Agararchide rosse ricordaro

61
Z!LCLLE 1941, col. 681.
62
Se poi, sulla base di guesro inreresse, si volesse supporre che Iozio avesse
raccolro gli esrrarri di Agararchide dopo la sua esperienza come precerrore dei
rigli dell`imperarore, se ne ricaverebbe una rraccia che porrerebbe a non
conrinare rurro il lavoro della ltb/toteco agli anni precedenri il parriarcaro.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`52
solamenre come qoofixo, avrebbe meriraro piu rama anche
guanro all`arre della rerorica
6`
.
La digressione sulle sorrerenze serviva probabilmenre all`aurore
del rrarraro per inrrodurre la descrizione del lavoro nelle miniere
d`oro del \adi Allagi, che e un`ulreriore nucleo di inreresse nel
capirolo 250 (paragrari 22-29). Iozio si era gi mosrraro arrenro alla
problemarica della schiaviru negli esrrarri di Diodoro, riporrando nel
capirolo 244 il racconro sulle rivolre servili in Sicilia (libri XXX!V e
XXXV!) che lo srorico ricavava da Posidonio
64
. Ci in guel conresro
ci si era poruri sorrermare sulle condizioni di vira insosrenibili degli
schiavi, cosrrerri al briganraggio per procurarsi di che vivere e
vesrirsi, barruri e marchiari a ruoco dai loro padroni. !n Agararchide
la commiserazione della loro sorre svenrurara e molro insisrira: le rasi
del lavoro in miniera sono descrirre minuziosamenre, e orrrono
numerosi spunri per ribadire la loro inrelicir
65
. Le due serie di
immagini - il lavoro e la miseria - si dipanano in parallelo, e l`aurore
e il recensore mosrrano esrremo inreresse per enrrambe, animari da
un laro da curiosir scienririca, dall`alrro da umana compassione. !
punri piu elevari di pot/o si raggiungono guando si spiega che
nemmeno le donne e i bambini sono risparmiari dalla schiaviru in
miniera, parricolarmenre, guando si passa a descrivere il lavoro delle
donne - posre alle mole per ridurre in polvere i rrammenri di
minerale - ci si sorrerma anche sulla miseria del loro asperro,

6`
ltb/tot/eco, cap. 21`, 171a 1`-17: To oo fq qoofixq cmv xcoci
oc xoi fo fq qqfoqixq cmvtov otfm q q vqqotoo qqo otx cc0cfo,
oo oq coic ooxci otocv coffov fmv qoofixmv ot octfcqo q fmv
qqfoqmv, oi` mv xoi qoqci xoi oioooxci, xofoqoivco0oi.
64
Cr. CANIEA 198`, pp. 51-68.
65
Come si e osservaro nella sinossi rra i resri di Diodoro e Iozio, le parole di
commiserazione sono conservare in maggior numero nello srorico di Agirio. Tale
renomeno si spiega chiaramenre con le esigenze di concisione, narurali in una
raccolra di esrrarri come guella di Iozio.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`5`
cosrrerre a coprirsi di srracci, e si conclude arrermando che rurra la
genre in miniera prererirebbe la morre alla propria arruale
condizione (paragraro 26).
Ma l`analisi va olrre, porrandosi sul piano rilosorico: e come se
la narura avesse cercaro di rendere il piu dirricile possibile
l`esrrazione dell`oro, sapendo che da esso non ne vengono che rovina
e sorrerenza
66
. Ci si rirerisce cerro in primo luogo al dispendio di
ranre vire umane nelle miniere, ma rorse si inrendono anche gli
arranni che le ricchezze procurano a chi le orriene, un rema
ricorrenre nei resri scrirrurisrici e che Iozio non poreva non aver
presenre menrre leggeva e illusrrava guesre parole.
Sulla base di guanro possiamo leggere in Iozio e in Diodoro,
l`unir remarica piu esresa del libro V di Agararchide era la sezione
piu propriamenre ernograrica, organizzara in una classiricazione su
base alimenrare (paragrari `0-66). La prima popolazione, gli
!rrioragi, e anche guella di cui si parla piu a lungo, considerara anche
la sua vasra dirrusione sul rerrirorio. Le parole con cui essa viene
inrrodorra al lerrore esempliricano chiaramenre su guali punri
principali si arricolino le descrizioni di guesre genri da parre di
Agararchide, ma riassumono bene anche il ripo di inreresse che rali
descrizioni suscirano in Iozio: uesra popolazione non conosce
cirr, ne campi, ne alcun alrro esempio di espressione recnica [....
Lssi vivono nudi, nude sono le loro donne, e generano rigli in
comune, hanno narurale percezione del piacere e del dolore, ma a
cio non si aggiunge la benche minima cognizione del male e del

66
ltb/tot/eco, 448b `0-`6: H cv otv qo foi cfooi omcio fmv
omv omofmv qo fo qq0cv fco xoicfoi fqv oicooov, ocoov otfq
fq qtocm ocixvtotoq ofi fot qtoiot otpcpqxcv toqciv xoi fqv
cvcoiv ciovov xoi fqv qtoxqv oqocqov xoi fqv ootoqv ciofqv xoi
fqv qqoiv qoovq xoi tq ovo coov xcicvqv.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`54
bene. L un espedienre proprio della paradossograria guello di
proporre anzirurro le cararrerisriche meravigliose di cio che si sra per
descrivere, ma nel caso delle popolazioni cio signirica merrere
l`accenro su guanro gualirica guesri uomini come non-uomini, cioe
non apparrenenri al consorzio civile
67
.
Nella menralir greca, sin dall`epica omerica, l`uomo si
disringue come specie anzirurro per la sua diera di base: mangia
pane, beve vino. Chi non prende parre a guesro cibo e una divinir o
una riera. L il caso di Arrodire, venura in soccorso di suo riglio Lnea
che sra per soccombere a Diomede, rerira dallo sresso Diomede, non
perde sangue ma icore: le divinir non mangiando pane e non
bevendo vino color ruoco, o couo dt cto sono prive di sangue e sono
chiamare immorrali
68
. Dall`alrro laro, guando disseo si reca alla
caverna di Poliremo per scoprire se si rrarri di genre empia,
selvaggia e ingiusra, o se siano ospirali e abbiano risperro per gli dei,
le prime parole con cui cararrerizza il Ciclope sono otoc cmxci
ovoqi c oifoqom, non somigliava in nulla agli uomini che si
nurrono di pane
69
. ra, gli !rrioragi non colrivano campi, e dungue
non conoscono il pane, anzi, ne hanno una versione deviara, daro
che consumano il pesce sorro rorma di pagnorre corre al calore del
sole (mosrrando cos di non conoscere nemmeno la recnologia di
base del ruoco). uanro al bere, il paragone con gli animali e anche
piu espliciro: non solo non conoscono il vino, ma bevono una volra
ogni cingue giorni, recandosi come una mandria nei luoghi dove i
nomadi pascolano le loro greggi: e poggiando le mani a rerra e
inginocchiandosi si abbeverano alla maniera dei buoi. Per non

67
Un`approrondira analisi della maniera in cui Agararchide descrive e ra
emergere la alrerir delle popolazioni selvagge e in JACL 1991, pp. 1`6-142.
68
|/to V, `41-`42.
69
Odyeo !X, 190-191.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`55
parlare di guegli !rrioragi che non solo non senrono il bisogno di
bere, ma neanche hanno idea di cosa signirichi.
La non-umanir degli !rrioragi si maniresra anche nella loro vira
sociale. Nel pensiero greco la dimensione sociale dell`uomo si
misurava soprarrurro nelle sue relazioni in ambiro isriruzionale e
ramiliare. Arisrorele riconosceva che l`uomo e animale po/ttt/on, cioe
legaro alla po/t, e ot/onomt/on, cioe legaro alla casa, alla propria
ramiglia, e si disringue dagli alrri animali perche non si accoppia
secondo il caso, e anche se non ci rosse la po/t ci sarebbe una rere di
relazioni ben dererminare
70
. Turro cio non e presso gli !rrioragi, i
guali non conoscono cirr e praricano la comunanza di donne e rigli.
Ma e sul piano morale che guesre popolazioni si maniresrano
massimamenre mancanri risperro al genere umano, non possedendo
nemmeno il concerro di bene e male. Di rronre a un rale racconro
Iozio poreva pensare allo sraro dell`uomo nel paradiso rerresre prima
del peccaro originale (peccaro racconraro in Genet come
l`acguisizione della conoscenza del bene e del male), anche se e
chiaro che i rermini non sono propriamenre gli sressi. La condizione
beara dell`uomo prima della cadura consisre nella purezza e
perrezione che egli ha in se in guanro l`azione crearrice di Dio non e
ancora srara conraminara, rale condizione ogni crisriano la recupera
nel barresimo. L`uropico sraro di narura in cui si rrovano le
popolazioni di cui parla Agararchide, invece, e molro vicino
all`incoscienza rerina, e se ne dirrerenzia solo per guel minimo di
aurocoscienza di se che le racolr cognirive di base rorniscono

70
Cr. Arisrorele, |t/tco |udemto, 1242a 22-28: O oq ov0qmo ot ovov
oifixov oo xoi oixovoixov mov, xoi ot mocq foo ofc
otvotocfoi xoi fm ftovfi 0qci xoi oqqcvi o` oi oio otov otixov,
oo xoivmvixov ov0qmo mov qo ot qtoci otcvcio cofiv xoi
xoivmvio foivtv xoi oixoiov fi, xoi ci q oi ciq oixio o` cofi fi qiio.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`56
all`uomo: essi non vivono in cirr, ma si organizzano pur sempre in
gruppi, non conoscono il ruoco, ma preparano i loro alimenri
cocendoli al sole con spezie, non cosrruiscono case o arrrezzi come le
comunir civili, ma sono ugualmenre in grado di volgere a proprio
vanraggio le risorse del rerrirorio per procurarsi cibo e riparo. La
loro bearirudine, insomma, non deriva dall`eere in conrarro con
la grazia divina, come per Adamo, ma dal non eere in conrarro con
le civilr progredire: l`una viene da una pienezza, l`alrra da una
mancanza.
Si vede dungue che ricchezza di spunri anrropologici
l`ernograria di Agararchide poresse orrrire a Iozio. Alla rine della
sezione sugli !rrioragi, ci si sorrerma a lungo a ripensare la loro
condizione in conrronro a guella delle civilr progredire, valurando i
vanraggi di guello sraro di narura (paragraro 49): l`assenza del
superrluo si rraduce in assenza di avidir, e guindi in assenza di
conrese e di leggi, conrenrarsi del poco signirica non avere arranni
per il molro. uesre considerazioni, che non aggiungono nulla alla
descrizione della popolazione, compaiono solo nel capirolo di Iozio,
non ve n`e rraccia nel libro !!! di Diodoro: e leciro domandarsi in
guale misura rimonrino a Agararchide, e se non vi siano ulreriori
rirlessioni da parre del recensore, come rarebbe pensare per lo meno
cerro ripo di lessico urilizzaro
71
. Ad ogni modo rali rirlessioni
palesano ancora una volra guali siano per Iozio gli asperri norevoli
dei resri geograrici, nonche la loro urilir culrurale.
Come si e visro nel corso di guesro capirolo, i racconri
riguardanri luoghi esorici esercirano sul parriarca un grande rascino,
e cio vale in larga misura per la lunga norizia sul rrarraro di
Agararchide: in aggiunra ai nuclei di inreresse gi analizzari, si

71
Cr. tn/ro, pp. `90-`94.
V|| - |o eoro/to ne//o Liblioreca dt |ozto
`57
individuano ancora guello concernenre la rauna delle regioni del Mar
Eosso (paragrari 68-78), e guello piu speciricamenre relarivo ai
luoghi (paragrari 80-10`) con le descrizioni relarive alle popolazioni
delle cosre arabe del Mar Eosso (parricolarmenre i Sabei)
72
. Ma un
ruolo essenziale lo svolge l`inreresse per l`uomo, a riguardo del guale
i resri conrluiri nella ltb/toteco appaiono non scevri di spunri
didarrici, e ben si inguadrano nell`ambiro dell`arrivir culrurale della
cerchia roziana. !n guesro conresro la geograria non e un lavoro
scienririco rinalizzaro anzirurro alla conoscenza dei luoghi, ma una
disciplina umanisrica che srudia la rerra in guanro spazio dei popoli e
delle loro vicende. Ceograria e sroriograria si inconrrano in
merodologie e obierrivi, e comprendiamo appieno come esse -
nell`anrichir ma non solo - collaborino nel cosriruire l`unico e
complessivo sovragenere della /ttorto, nel guale il rrarraro sul Mor
loo si inscrive non solo per conrenuri e cararrere, ma per esplicira
ammissione del suo aurore
7`
.


72
Tra i mtrobt/to che chiudono il capirolo 250 non mancano i renomeni
asrronomici, alrro argomenro rirornanre della paradossograria.
7`
Iozio, ltb/tot/eco, 460a 19-21: iofoqiov oc oocovfc oq0ivqv, cr.
upro, p. `10.



























`59
V!!!.
NLLLA CLECH!A D! IZ!


1. |o 'doppto recentone dt Aotorc/tde e |eroc/e
Iozio si occupa di Agararchide in due capiroli della ltb/toteco,
il 21` e il 250. La narura di guesri due capiroli e ben dirrerenre. !l
primo e una scheda concisa e rigorosamenre srrurrurara: si apre con
le norizie biograriche, si elencano le opere principali, si aggiungono
guelle di arrribuzione non sicura, segue il circosranziaro giudizio
srilisrico, dove Iozio si sorrerma soprarrurro sul lessico e sugli usi
linguisrici di Agararchide, ressendone un convinro elogio. !l capirolo
250 e invece un`ampia raccolra di passi dai libri ! e V del Mor loo,
gui il ruolo del recensore sembra lasciare il posro a guello
dell`escerprore, ma vedremo che in realr la voce di Iozio non
scompare arrarro.
Nella ltb/toteco si rilevano guindici casi di doppia
recensione
1
, dei guali \.T. Treadgold rornisce la lisra
2
. Agararchide
viene a giusro rirolo incluso in guesra rassegna, nonosranre
l`apparenre mancanza di relazione rra gli tnctptt dei due capiroli:
menrre nel 21` Iozio dice di aver lerro un iofoqixov, nel 250 il
rirerimenro e piu espliciramenre al Mor loo. Non se ne deve pero
rrarre che il capirolo 21` arrenesse all`Ato e all`|uropo
`
: la sua

1
Per Lulogio, in realr, le schede nella ltb/toteco sono addirirrura rre: capp.
182, 208, 280.
2
TELADCLD 1980, p. 41, n. 1`, cr. anche SCHAMP 1987, pp. 97-98.
`
Cos ad esempio KL!NKLNLLEC 191`, nella sua rassegna dei capiroli
sroriograrici della ltb/toteco, parla delle \torte di Agararchide in relazione al
capirolo 21`, e non ra alcun cenno al capirolo 250, rirenendo probabilmenre il
Mor loo piu di perrinenza geograrica.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`60
perrinenza ai libri del Mor loo appare chiara sia dal punro di visra
rerminologico che da guello conrenurisrico.
Anzirurro il rermine iofoqixov non crea in alcun modo
dirricolr. Abbiamo gi osservaro come Ato, |uropo e Mor loo
rispondessero ad un unico modo di rare tortoro/to, una iofoqio -
nel senso erimologico del rermine, indagine - con impianro di base
geograrico
4
, e parimenri abbiamo rilevaro come la nerra parrizione di
genere rra la sroriograria e la geograria sia una sovrasrrurrura
anacronisrica per le opere anriche
5
. Non sorprende arrarro, dungue,
che Iozio, all`inizio del capirolo 21`, con il rermine iofoqixov (da
inrendersi come un`indicazione del enere dell`opera, non come
rirolo) poresse rar rirerimenro al Mor loo. Un`ulreriore conrerma
proviene dalla rormula che nel capirolo 250 inrroduce gli esrrarri dal
libro V: `Ex fq cfq `Ao0oqioot iofoqio fq cqi fqv
`Eqt0qov 0ooooov. !l Mor loo e derinibile a rurri gli errerri
iofoqixov.
!n secondo luogo, non solo le considerazioni del capirolo 21`
convengono perrerramenre agli esrrarri del capirolo 250, ma pare
anche che alla base dei due soggiacciano proprio gli sressi mareriali.
- Iozio osserva che Agararchide menzionava le sue opere alla
rine del libro V, arrermando di aver smesso di scrivere, rra le
alrre cose, per l`er avanzara (cap. 21`, 171a 15-19), rale
inrormazione rrova punruale risconrro al rermine degli esrrarri
del capirolo 250, dove il passo e riporraro per esreso
(paragraro 110 Mller, in parricolare 460b 7-10).
- !l giudizio srilisrico di Iozio insisre soprarrurro sull`abilir di
Agararchide nell`uso dei rropi, che non pregiudicano la

4
Cr. upro, pp. `1-`4.
5
Cr. upro, cap. V!, 2.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`61
chiarezza e la piacevolezza del discorso, ma anzi le esalrano
(cap. 21`, 171a 27-171b 6), all`inizio del libro V Agararchide,
arrronrando il rema come si debbano descrivere le
sorrerenze, illusrra con chiarezza come lo srile prereribile sia
guello della merarora appropriara che non dereriora la
chiarezza (cap. 250, paragraro 21 Mller, si veda ad es. il
giudizio posirivo su Demosrene in 447a 29-`6).
- Iozio non manca di ricordare la presenza dei discorsi
nell`opera di Agararchide (cap. 21`, 171b 9-12), e rra gli
esrrarri del libro ! non manca un esempio di discorso (cap.
250, paragrari 11-18 Mller).
La guesrione da chiarire, dungue, e se i due capiroli siano
rrurro di un`unica lerrura, sicche il piu sinrerico e srrurruraro (21`)
dipenderebbe ec/utvomente dalla raccolra di esrrarri (250), o se
piurrosro il resro di Agararchide non sia sraro oggerro di analisi in
due momenri disrinri. La prima iporesi non e accerrabile: molre delle
inrormazioni biograriche (la carriera di Agararchide) e bibliograriche
(i riroli delle sue opere e il numero di libri) nel capirolo 21`
evidenremenre non sono rrarre dai mareriali del 250, per cui si puo
congerrurare che Iozio le ricavasse o da un`alrra ronre, o, piu
probabilmenre, dallo sresso manoscrirro dal guale aveva orrenuro gli
esrrarri
6
. D`alrra parre, pero, non sembra del rurro logico che egli
rornasse sullo sresso resro senza rare alcun arridamenro sul lavoro gi
svolro (e verosimile che il lavoro di excerptum abbia comungue
preceduro guello di sinresi). Probabilmenre, insomma, le due iporesi
non si escludono, e anzi si inregrano a vicenda. La siruazione puo
essere meglio illusrrara considerando un ulreriore daro rilevanre.

6
Possibilmenre un pio premesso al resro: cr. SCHAMP 1987, p. `72,
MAECTTL 2001, p. `92.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`62
Lnrrambe le recensioni su Agararchide sono segure da una
rrarrazione sul De provtdentto di !erocle di Alessandria, e guesri due
capiroli della ltb/toteco, il 214 e 251, sranno rra di loro nello sresso
rapporro di guelli agararchidei: una scheda sinrerica il primo, una
raccolra di esrrarri il secondo.

!l rrarraro \u//o provvtdenzo di !erocle e noro solo da guesri due capiroli
della ltb/toteco. !l rine dell`opera e guello di accordare le dorrrine di
Plarone e Arisrorele non solo guanro al concerro di qovoio, ma anche a
riguardo dell`immorralir dell`anima e alle reorie sul cielo e sul mondo.
Iozio conosce l`argomenro di rurri e serre i /oot, e ne d conro in una
rapida rassegna nel capirolo 214, dopo aver riassunro il cararrere generale
dell`opera e il conrenuro, conclude con un conciso giudizio sullo srile. Cli
esrrarri del capirolo 251 sono suddivisi in rre sezioni: la prima non reca
alcun rirolo, gli esrrarri cominciano immediaramenre dopo l`indicazione di
inizio capirolo `Avcvmo0q Icqoxcot o cqi qovoio. La seconda
sezione e inrrodorra da `Ex fot p oot (46`b 29). L`inresrazione della
rerza e molro piu specirica: `Ex fot fqifot oot, xcqooiot ocxofot
(465a 1`). A. Llrer ha messo in parallelo il riassunro del capirolo 214 con
gli esrrarri del 251, conrronrandoli con le indicazioni di conrenuro dei
singoli /oot nello sresso 214: il rarro che cio che si rrova nella prima
sezione degli esrrarri (guella senza inresrazione) non risponda in rurro al
conrenuro annunciaro per il primo /oo, bens anche ai successivi
7
lo porra
a iporizzare che la parrizione conrenurisrica in /oot non coincidesse con
guella mareriale in btb/to
8
.


7
Cr. ad es. LLTLE 1910, pp. 18`-184: Aur der anderen Seire wird nun aber
das 1. Luch des Hierokles selbsr immer rrselharrer, was Hierokles da sagr nach
dem eben besprochen Lxzerpr, gehr doch eigenrlich das 1. Luch wiederum
nichrs an, sondern gehrr errekriv zum !nhalr des 6. und 7. Luches.
8
\enn wir dieses qmfot pipiot unwillkrlich mir qmfot oot
gleichserzren, so knnre selbsr darr Phorius die Veranrworrung von sich
ablehnen, da er die 7 Teile des \erkes regelmssig ooi, nichr pipio nennr
(LLTLE 1910, pp. 196).
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`6`
Anche in guesro caso i due capiroli paiono alimenrari dagli
sressi mareriali, ranro che una parre consisrenre del riassunro breve
del capirolo 214 (172a 22-172b 18) coincide sosranzialmenre con
uno degli esrrarri del 251 (461b 6-`1). Ma anche sravolra, come gi
visro per Agararchide, non si puo pensare che la rubrica piu sinrerica
(214) dipenda ec/utvomente dagli excerpto (251): la sezione in
comune rra le due recensioni, inrarri, rigura nel capirolo 214 tn
montero ptu comp/eto che nel 251
9
, inolrre la norizia sul conrenuro
dei serre /oot (214) puo essere srara rrarra - come gi iporizzaro nel
caso di Agararchide per le norizie bio-bibliograriche - da una
to0coi che precedeva il resro nel manoscrirro di cui Iozio
disponeva.
Sia nel caso di Agararchide che in guello di !erocle, dungue,
Iozio e rornaro due volre sugli sressi moterto/t dt portenzo (il che non
esclude naruralmenre che possa aver in parre reimpiegaro nella
seconda analisi il lavoro gi svolro nella prima): dererminare cosa
rossero guesri mareriali porrebbe chiarire perche si sia prodorra tn
entrombt t cot la successione Agararchide-!erocle. Le due opere,
inrarri, hanno evidenremenre poco in comune guanro al genere e al
conrenuro, e cos pure i due aurori, srorico e geograro alessandrino
di rendenza periparerica l`uno, rilosoro neoplaronico del V d.C.
l`alrro. La morivazione della successione puo essere piurrosro di
ordine mareriale: !erocle e Agararchide si devono essere rrovari a un
cerro punro uno di seguiro all`alrro u dt uno teo upporto
moterto/e.




9
Cr. la sinossi di LLTLE 1910, pp. 184-186.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`64
2. Un coo ono/oo: |t/opono e |t/otroto
La siruazione osservara per Agararchide e !erocle si ripere nella
ltb/toteco per un`alrra coppia di opere: Ciovanni Iilopono,
\u//|omerone (capp. 4` e 240) e Ilavio Iilosrraro, Vtto dt Apo//onto
dt Ttono (capp. 44 e 241).
A dirrerenza delle due opere di cui ci siamo sinora occupari, il
rrarraro \u//|omerone (noro anche come De opt/tcto mundt) e la
Vtto dt Apo//onto sono conservare. Non si ha norizia di alcun
manoscrirro che le conrenga - inrere o per esrrarri - tnteme, e anzi,
lo scrirro di Ciovanni Iilopono e sopravvissuro in un solo codice
(Vtndob. T/eo/. r. 29, X! sec.)
10
.
uanro a Ciovanni Iilopono, il conrronro rra le due
recensioni roziane, pur non rornendo molro mareriale, orrre
ugualmenre uno spunro di rirlessione. !l capirolo 4` consra di poche
righe che si limirano a rimarcare la purezza srilisrica del rrarraro ed il
suo schierarsi a ravore delle resi di Lasilio e conrro guelle di Teodoro
di Mopsuesria. Nonosranre l`esiguir di guesre parole, siamo in grado
comungue di risconrrare una corrispondenza con gli esrrarri
(anch`essi non numerosi) del capirolo 240.

cap. 4`, 9b 11 cap. 4`, 9b 11 cap. 4`, 9b 11 cap. 4`, 9b 11- -- -18 18 18 18 cap. 240, `22b 27 cap. 240, `22b 27 cap. 240, `22b 27 cap. 240, `22b 27- -- -`0 `0 `0 `0
`Avcvmo0q ` I mo v v o t fo t
4ioovot ci fqv coqcqov.
`Eofi oc cv fotfm fm pipim
xo0oqo xoi ooqq xoi
xqciffmv fq cci cotfot, xoi
otqmvmv ocoov cv foi
ciofoi Booicim fm com,




Ofi cv ooi oim fov
cov oo0cioci Booiciov,
xoi Ocoomqov fov Mootcofio,

10
SCHLTLN 1997, p. 67.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`65
ovfiifmv oc oi` oot fm
Mootcofio Ocoomqm, o fqv
otfqv to0coiv cvofqoocvo
cqqvciov fq xfiocm fo
pipiov ccqocv ot fo
ooo oiccmv o 4ioovo
fqv cvovfiov cfqocfo.
ci xoi q cv ooiv oi
coifiofoi, o` otv otx cv
oioi ciopovcfoi oixoim.

A sinisrra si e riporraro il capirolo 4` per inrero, per apprezzare
come tutto guello che si dice in esso a riguardo del conrenuro e del
cararrere dell`opera riposi su uno o/o de/t 'etrottt del capirolo
240, similmenre a guanro accadeva nel capirolo 214 su !erocle. !l
rermine esrrarro in guesro caso e pero improprio: benche
inrrodorro dalla parricella ofi come rurri gli alrri, non si rrarra di una
porzione del resro di Iilopono abbreviara o rirormulara, ma di una
considerazione provenienre dalla voce del recensore: !n numerose
occasioni, come conviene, l`aurore esalra Lasilio Magno, menrre
Teodoro di Mopsuesria e a buon dirirro che lo arracca, se non in
rurro cio per cui lo accusa, per lo meno in non pochi casi. uesra
considerazione rompe la conrinuir degli esrrarri, cos come accade
nel caso del capirolo 250 su Agararchide, paragraro 61 Mller: come
avremo modo di considerare, guesri indizi chiariscono in maniera
evidenre come l`arrivir che soggiace alla ltb/toteco non sia un
semplice riraglio di resri, ma si conriguri come lavoro di lerrura
cririca e commenro. !l rarro che una delle considerazioni generali
scarurire da guesro lavoro cririco si rirrovi e negli esrrarri (240) e
nella norizia breve (4`) su Iilopono
11
rarrorza l`idea che rra le due

11
!n realr nel secondo caso il giudizio e piu arrenuaro risperro al primo: cap.
4`: ovfiifmv oc oi` oot , cap. 240: ci xoi q cv ooiv oi coifiofoi, o`
otv otx cv oioi ciopovcfoi.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`66
recensioni ci sia un rapporro di dipendenza o reciproca, o da un
unico modello comune, e comungue riprova il cararrere srrariricaro
della silloge roziana.
! due capiroli sulla Vtto dt Apo//onto cosriruiscono un rerreno di
analisi piu arricolaro. !l 44 consra per la maggior parre di un
riassunro non ranro della biograria in generale, guanro di alcuni
episodi. !l 241 si presenra in maniera piurrosro singolare: si rrarra di
due serie di esrrarri, la prima delle guali segue il rilo della narrazione,
menrre la seconda e inrrodorra da guesra inrirolazione: Dalla sressa
Vtto, cose che erano srare lasciare da parre e che si segnalano per la
bellezza delle parole e della composizione
12
.
Seguendo l`andamenro del capirolo 44 si possono ancora una
volra osservare sia punri in cui i due capiroli sembrano essere in
relazione, sia elemenri di evidenre auronomia
1`
. Iacciamo gualche
esempio.


12
Cap. 241, ``1a `8-`9: `Ex fot otfot piot ooo oqcifoi xoci qqofmv
xoi otv0qxq oiooovfo. L inreressanre rilevare che guesra siruazione si
ripere solranro per un alrro capirolo della ltb/toteco, il successivo 242, che rrarra
della Vtto dt |tdoro di Damascio. uesro capirolo e per numerosi morivi
conrronrabile con guello di Iilosrraro: dal punro di visra srrurrurale, cosriruisce
anch`esso una seconda recensione (la prima scheda e al cap. 181) organizzara in
due serie di esrrarri, la seconda delle guali inrrodorra dalla rormula Ooo
oqcifoi qcmv foi cxooi otvfcfo0oi xoicciov covfo (`49b 1`-
14). Ma anche conrenurisricamenre le somiglianze non mancano, rrarrandosi di
una biograria di un rilosoro dalle dori srraordinarie, inolrre, al paragraro 67 (`40a
`1-`40b 10) si parla dei Lramini indiani, gi inconrrari nella Vtto dt Apo//onto. Si
puo cogliere un rirerimenro, seppur non espliciro, a guesr`ulrima opera guando si
ricordano i racconri che gli scrirrori merrono in giro a riguardo dei Lramini, in
parricolare la loro capacir di manipolare il rempo armosrerico per rar rronre alla
pioggia o alla siccir (cr. capirolo 44, 10a 25-29 = Vtto dt Apo//onto !!!, 14). !
capiroli 241 e 242 insomma, olrre che rrovarsi di rarro uno di seguiro all`alrro,
mosrrano una evidenre conrinuir rormale e remarica.
1`
!l lavoro piu complero di conrronro rra guesri due capiroli e il resro
conservaro di Iilosrraro resra rurr`oggi guello di HACC 1975, pp. 15-124.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`67
a. !l giudizio sulla maggiore saggezza degli !ndiani risperro agli
Lriopi del riassunro del capirolo 44 (9b `0-``) rrova il suo conrronro
nel capirolo 241, ``0a 12-17, guesro esrrarro rrae norizie, in maniera
non seguenziale, da Vtto dt Apo//onto V!, 6. Dalle parole dell`arracco
e dalla maniera in cui e rormularo il concerro, pare chiaro che i due
capiroli roziani siano in relazione rra loro. !n guesri si arrerma in
maniera direrra che i saggi !ndiani (Lramini) sono di molro superiori
a guelli Lriopi (Cimni), menrre nel resro di Iilosrraro l`enunciazione
e piu indirerra: i Cimni sono inreriori agli !ndiani piu di guanro non
siano superiori agli Lgiziani.
Iozio, cap. 44 Iozio, cap. 44 Iozio, cap. 44 Iozio, cap. 44 Iozio, cap. 241 Iozio, cap. 241 Iozio, cap. 241 Iozio, cap. 241 Vtto Vtto Vtto Vtto V!, 6 V!, 6 V!, 6 V!, 6
Hom oc qqoi fot
`Ivomv fmv cv fq
Ai0ioio ooqmv
qocciv xf.
Hom oc xqciffot
ci ooqio fc xoi foi
ooi fot oqo
`Ivooi Bqoovo
fmv oqo Ai0ioi
Itvmv ooqoivcfoi.
[ct/. oi Itvoi
ooqio oc `Ivomv
cico0oi cov q
qotciv Aitfimv
xf.

b. Cli ulrimi due libri della Vtto dt Apo//onto sono compendiari
da Iozio in maniera molro sinrerica in un unico paragraro (``1a 11-
24), nel guale si parla rra l`alrro della morre misreriosa di Apollonio.
Tale norizia (per la guale il rirerimenro e a Vtto dt Apo//onto V!!!, 28
ss.), insieme alle considerazioni che la inrroducono, viene riassunra
in rermini del rurro conrronrabili anche nel capirolo 44.
cap. 44, 9b `` cap. 44, 9b `` cap. 44, 9b `` cap. 44, 9b ``- -- -10a 1 10a 1 10a 1 10a 1 cap. 241, ``1a 17 cap. 241, ``1a 17 cap. 241, ``1a 17 cap. 241, ``1a 17- -- -24 24 24 24
Tm cvfoi `Aomvim otocv
om qqoi fcco0qvoi oio o
t0moq otfm oqicfoi oo
qioooqov oc fivo xoi
Koi oixq oto` omofiotv
cfoociv, oo xoi ci fi
oo tooffco0oi fotfqv
oiotqioocvo, xoifoi
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`68
cxqofq piov ooocvtvci
otfov piotvfo,

ofc xoi Ht0ooqixqv
ciocixvtcvov qioooqiov cv
fc q0coi xoi cv ooooi.

Tov oc 0ovofov otfot ooqov
fc xoi ooi oioqmvotcvov
cci cvco0oi, otfot cxcivot
fotfo ootoooovfo xoi oq
xoi mvfo cicciv m oci fov
ooqov fot oot o0ovfo
pimvoi, ci oc q, xov otv
oopimvoi o0ovfo foqov oc
otfot qooot q qqoiv
cvmo0oi.
oo fcqofmoq qoqmv cqi
otfot,





fov 0ovofov ooqov xoi
otqqov ovoqoqci cvco0oi,
otfot cxcivot fotfot xoi
mvfo cv ccfq oiotcvot.
4qoi oq otfov cciv oci
Ao0c pimoo ci oc q, o0c
oo0ovmv.



`Aqcfoi cci otvcqxcvoi
fov ovoqo, xoi fqv Ht0ooqot
oio piot ooqiov cqmxcvoi.

La selezione dei conrenuri e la sressa: esrraneir della magia ad
Apollonio, norizia sulla morre, rirerimenro alla rilosoria piragorica
come ideale di vira di Apollonio (in guesr`ulrimo passaggio varia la
successione esposiriva). Anche i rermini sono molro simili
14
: le parole
che inrroducono il racconro della morre misreriosa sono le sresse
(Tov 0ovofov otfot ooqov xf.), e non /turono nell`opera di
Iilosrraro
15
.


14
L rra l`alrro inreressanre rilevare, nel capirolo 44, il passaggio al discorso
indirerro guanro alla norma del vivere nascosri.
15
!n rurra la Vtto dt Apo//onto non compare mai l`aggerrivo ooqo.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`69
c. Non si puo pero arrermare che il capirolo 44 sia una
rielaborazione basara esclusivamenre sugli esrrarri che rigurano nel
241. Nel primo inrarri si rrovano rirerimenri a una serie di episodi dei
guali nel secondo non si ra menzione alcuna: la predizione della
pesre a Lreso
16
, il riconoscimenro dell`anima di Amasi in un leone
17
,
lo smascheramenro dello sperrro Lmpusa
18
, la resurrezione di una
ranciulla a Eoma
19
. Puo essere urile rimarcare che guesri racconri
sono ricordari nel capirolo 44 uno di seguiro all`alrro, ciascuno con
una breve rrase (a dirrerenza degli alrri evenri, dei guali si parla in
maniera un po` piu dirrusa), essi ranno rurri capo ai libri !V e V della
Vtto dt Apo//onto, ma l`ordine in cui si rrovano in Iozio non segue la
successione esposiriva originale.
Un alrro episodio che non rrova rarrronro negli esrrarri del
capirolo 241 e guello delle giare dei venri e delle piogge, in chiusura
del capirolo 44
20
.

d. Sebbene la vicenda dello sperrro Lmpusa non sia racconrara
nel capirolo 241, una rraccia ne resra nella seconda serie di esrrarri,
guelli di narura srilisrica: Hqvixo oi ooi: 0cqoi, cqq, xoi iom
otqiov (```b 4-5). Possedendo l`opera di Iilosrraro, possiamo
riconresrualizzare guesra isolara cirazione lerrerale in uno scambio di
barrure rra Apollonio e Menippo, un giovane avvenenre caduro nei

16
Cap. 44, 10a 5-6: 4qoiv otfov fov cv `Eqcom oiov xoi qoiociv xoi
covofo otooi. L`episodio e in Vtto dt Apo//onto !V, 4. Se ne rar rirerimenro
anche in V!!, 20-21, e V!!!, 7.
17
Cap. 44, 10a 6-9: Koi covfo oc iociv, xoi ciciv m q fot `Aooioo fot
Aitfimv pooicm tq cv fm 0qqim ciq, tcotoo oixqv fmv pcpimcvmv.
L`episodio e in Vtto dt Apo//onto V, 42.
18
Cap. 44, 10a 9-10: Koi `Eotoov ccoi cv toxqioci cfoiqo cqov
Mcviot qoooiotcvqv. L`episodio e in Vtto dt Apo//onto !V, 25.
19
Cap. 44, 10a 10-11: Koi xoqqv cv Pmq oqfi fc0vovoi ooxotoov
covoofqcoi fm pim. L`episodio e in Vtto dt Apo//onto V, 42.
20
Cap. 44, 10a 25-29, cr. Vtto dt Apo//onto !!!, 14.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`70
rranelli di guello spiriro che, sorro le sembianze di una bella e ricca
srraniera, srava per riuscire a sposarlo. Si rrarra rorse del piu chiaro
esempio di come le due recensioni roziane possano pescare dalla
sressa ronre in modo indipendenre e con rinalir dirrerenri.

3. Monocrtttt e doter: trottro/to de//o Liblioreca
Le guarrro coppie di capiroli che abbiamo preso in
considerazione, pur con le loro peculiarir, lasciano inrravedere una
modalir di lavoro piurrosro omogenea. !n rurri i casi le recensioni
piu sinreriche, guelle nella prima parre della ltb/toteco, maniresrano
evidenri collegamenri con le raccolre di esrrarri che si rrovano nella
seconda parre
21
, ma conrengono anche (salvo il brevissimo capirolo
4` su Ciovanni Iilopono) elemenri originali, sicche e da escludere
una dipendenza univoca delle prime dalle seconde. Abbiamo
piurrosro iporizzaro che degli sressi mareriali di parrenza siano srari
oggerro di analisi in due riprese, e che la successione in cui gli aurori
si rrovano nella ltb/toteco in enrrambi i casi (Agararchide-!erocle:
21`-214 / 250-251, Iilopono-Iilosrraro: 4`-44 / 240-241) ripera
l`ordine in cui essi riguravano su guesri supporri.
Si aprono due possibili cenort, enrrambi dai risvolri inreressanri
guanro alle modalir di lavoro della cerchia roziana.
a. MANSCE!TT! M!SCLLLANL!. L`iporesi piu direrra e che ciascuna
di guesre due coppie di resri si rrovassero in guell`ordine in un
medesimo manoscrirro miscellaneo, sicche Iozio, prendendo in
mano guesro libro in due circosranze disrinre, avrebbe riproposro in
enrrambi i casi la successione che vi rrovava. Cio mosrrerebbe che

21
Con seconda parre ci si rirerisce ai capp. 2`4-280 della ltb/toteco, che si
presenrano con cararrerisriche piurrosro omogenee, e disrinre da guelle dei
capiroli precedenri (cr. TELADCLD 1980, pp. `7 ss.).
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`71
nella sua cerchia si poresse rornare su uno sresso manoscrirro a piu
riprese e con diverse rinalir di lavoro. !nolrre, accogliendo guesra
possibilir, dovremo ammerrere che gi Iozio possedesse il Mor
loo di Agararchide in esrrarri
22
.
b. IASC! D! APPUNT!. Non possiamo escludere, pero, che le unir
mareriali Agararchide-!erocle e Iilopono-Iilosrraro
2`
possano risalire
a rasci di appunri, possibilmenre redarri dallo sresso Iozio,
conrenenri la somma (e rorse anche alrro mareriale) delle
inrormazioni delle recensioni scarurirene. Si rrarrerebbe di un urile
indizio sulle modalir di lavoro della cerchia roziana che, almeno in
guesri due casi, avrebbe realizzaro prima uno ocooqiov, cosriruiro
di esrrarri e considerazioni, e sulla base di guesro le due rrarrazioni in
due momenri disrinri.
Non ci si puo pronunciare in maniera cerra e deriniriva per
l`una o l`alrra iporesi, rurravia per cerri versi la seconda sembra
illusrrare la siruazione in maniera piu economica. Sulla base dei rrarri
di originalir dei capiroli brevi risperro a guelli di esrrarri, abbiamo
gi escluso che i primi possano derivare esclusivamenre dai secondi,
allo sresso modo, a ragione delle numerose rispondenze che le legano
e che sono srare messe in luce (considerazioni in comune, riassunri
operari negli sressi rermini etc.), non si puo arrermare che per
ciascuna coppia le due recensioni derivino in maniera toto/mente
tndtpendente dai manoscrirri. !l caso piu signiricarivo in guesro senso
e il breve capirolo 44 su Iilopono. Come abbiamo osservaro, esso e
guasi privo di norizie conrenurisriche, l`unica inrormazione e una

22
Come vedremo nel prossimo paragraro, alrri dari, a prescindere da guesra
guesrione, porrebbero punrare nel senso di un esemplare in esrrarri.
2`
Non sruggir in guesro secondo caso la ravvicinara successione alraberica
dei due aurori.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`72
considerazione generale del recensore sul cosranre accordo di
Iilopono con Lasilio e sulla sua avversione per le reorie di Teodoro
di Mopsuesria. La sressa considerazione era incasronara rra gli
esrrarri del capirolo 240.
prando per l`iporesi della doppia lerrura dei manoscrirri,
dungue, dovremmo in aggiunra ammerrere che Iozio, nella seconda
analisi, rirornasse anche sulla prima scheda e ne recuperasse alcune
osservazioni, magari per rendere piu agevole e veloce il nuovo
lavoro. La possibilir non e da escludere, ma ci chiediamo se, per
non conrinuare a molriplicare lerrure di manoscrirri e di schede, non
sia piu semplice la seconda delle opzioni proposre: il lavoro sui
manoscrirri sarebbe sraro rarro una sola volra, rrurrando una messe di
esrrarri, norizie e considerazioni di una cerra ampiezza, sulla base
della guale sarebbero srare rrarre in due momenri disrinri (rorse
anche da due mani diverse.)
24
le schede che cosriruiscono i capiroli
della ltb/toteco. Del resro, apprendiamo da Iozio sresso come egli
lavorasse sulla base di ocooqio rrarri a loro volra dai libri: al
rermine della guesrione 148 degli Amp/t/oc/to il parriarca si lamenra
di aver poruro solranro trocrtvere dot uot ocoopto (fotfo cv oo
ocooqimv m qotvq0qcv cfcqoocv), non essendogli piu
disponibili i libri a causa dell`esilio. L a guesro punro di esrremo
inreresse che gli Amp/t/oc/to abbiano molro mareriale in comune
con la ltb/toteco
25
.

24
Non va dimenricaro che nei mareriali della ltb/toteco va riconosciuro il
risulraro di un lavoro di qutpe. Lcco come SLVLEYNS 19`8, p. 1 immagina
poresse svolgersi l`arrivir della cerchia: Chacun des membres, ayanr prepare
specialemenr un aureur, presenrair un resume de ses lecrures , les commenrair
pour le rond er la rorme, le rour couronne par une discussion generale sous la
haure direcrion de Phorius.
25
Cr. TELADCLD 1980, pp. `8-`9.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`7`
uesri mareriali inrermedi di lavoro non sono molro disranri,
rirengo, dal concerro di dossier con il guale P. Speck auspica che
la bizanrinisrica enrri sempre piu in conridenza
26
. Lgli ne parlava a
riguardo dei cosidderri Trottott u//e pedtztont mt/ttort tmperto/t, rre
resri che rigurano nel ms. |tptent Eep. ! 17, rr. 1
r
-21
r
, in resra al De
coertmontt di Cosranrino V!! Porrirogeniro
27
. Sulla narura dei
dossier lo sresso Speck non ririene si possa dire molro di sicuro, e
propone che si poresse rrarrare di insiemi di rascicoli (He/ten) e rogli
singoli, con evenruali aggiunre di osservazioni nei margini
28
. Anche
guanro a Iozio poco si puo dire sulla concrera srrurrura di guesri
presunri dossier inrermedi. !l lavoro degli escerprori cosranriniani,
ad ogni modo, non e molro dissimile dall`arrivir della cerchia
roziana: in enrrambi i casi un gruppo di erudiri bizanrini opera
arrorno a resri classici e non, ne rrae epiromi, le organizza in sillogi. !l
modello dei dossier, dungue, ben si addirebbe ad un`opera come la
ltb/toteco, e darebbe una spiegazione a rurro guel che si e osservaro a
riguardo delle doppie recensioni: le loro inrerrelazioni, gli spunri
originali, e anche il rarro che due aurori possano rrovarsi nella sressa
successione in enrrambi i casi in cui vengono arrronrari.
A rronre del cararrere srrariricaro della ltb/toteco, ha poco senso
prerendere che esisra necessariamenre una spiegazione logica alla
presenza delle doppie rrarrazioni delle sresse opere
29
: come i dossier

26
SPLCK 1991, p. 269: Die Lyzanrinisrik wird sich an den Legrirr Dossiers
gewhnen mssen.
27
Eecenremenre ediri da HALDN 1990.
28
SPLCK 1991, p. 270, n. 4: Man kann sich das so vorsrellen, dal ein Dossier
ganz aus verschiedenen Herren und einzelnen Zerreln besrand, wo obendrein
noch Eandnorizen die !nrormarionen vervollsrndigren. Ls isr aber auch nichr
auszuschlielen, dal zwischenzeirlich Teile eines solchen Dossiers in Arbeir
wiederum in ein (dann grleres) Herr oder sogar in einen Kodex kopierr worden
sind.
29
Pare piurrosro inverosimile che la seconda rrarrazione sia dovura ad una
dtmenttconzo del recensore, come ad es. si legge in NCAEA 1975, p. 2`1: Iozio
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`74
possono essere uno de//e /ot di lavoro dell`entouroe roziano, la
cosidderra ltb/toteco, nella rorma in cui oggi la leggiamo, non va
considerara un`opera deriniriva e sisremara, ma il rermo immagine
di un dererminaro momenro dell`arrivir di guesri erudiri.
! mareriali roziani esrerni alla Liblioreca ne cosriruiscono
ulreriore prova. Abbiamo gi avuro modo di parlare della
cresromazia di Srrabone nel |o/ot. Gr. `98, possibilmenre roziana
`0
.
Molri meno dubbi sussisrono a riguardo degli esrrarri dalla \torto
ecc/etottco di Iilosrorgio conservari nel lorocct 142, l`inrirolazione
in inchiosrro rosso e esplicira: `Ex fmv cxxqoioofixmv iofoqimv
4ioofoqiot cifoq oo qmvq 4mfiot ofqioqot. La
rormula oo qmvq puo assumere diversi signiricari, gui andr inresa
come un`indicazione della provenienza di guesri mareriali
dall`insegnamenro di Iozio, ovvero dall`arrivir della sua cerchia
`1
.
Del resro nella ltb/toteco non manca un breve capirolo su
guesr`opera, il 40, sicche porremmo guasi parlare di una doppia
recensione mancara. Ma perche la raccolra di esrrarri e rimasra ruori
dalla silloge. Perche e sopravvissura per alrra via. Lsisrevano
excerpto di alrri aurori rrarrari da Iozio. Una risposra cerra a guesri
inrerrogarivi naruralmenre non e possibile. Se ne puo pero rrarre
conrerma che la ltb/toteco, cos come la possediamo oggi, cosriruisce
una resrimonianza del cararrere arricolaro e srrariricaro dello srudio
dei resri presso un gruppo di erudiri del !X sec., orrrendo come in
uno spaccaro l`arraccio su uno /oe della vira inrellerruale di guesra
cerchia.


leggeva i libri, di cui d norizia nella ltb/toteco, in modo casuale, ranro casuale
che si e perrino dimenricaro d`aver lerro due o piu volre la medesima opera.
`0
Cr. upro, pp. `29-``1.
`1
Sulla rormula oo qmvq cr E!CHAED 1950.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`75
4. |eemp/ore dt |ozto e /incipir de/ coptto/o 250
Nel renrarivo di dererminare le modalir di lavoro della cerchia
di Iozio sarebbe urile anche accerrare guali mareriali guesri dorri
avessero a disposizione. Ciusramenre J. Schamp ha cercaro di
arrirare l`arrenzione sul rarro che la rorma sressa in cui le recensioni si
presenrano porrebbe orrrire indizi sulla rorma del manoscrirro
posseduro da Iozio
`2
.
uanro ad Agararchide, dal capirolo 21` si possono rrarre
poche inrormazioni
``
: la recensione e carenre dal punro di visra dei
conrenuri, e il rermine urilizzaro per derinire l`opera lerra e il
generico iofoqixov che andr inreso (come gi osservaro) come
un`indicazione di genere. ualche considerazione in piu viene dal
capirolo 250.
Nel ms. A la raccolra di esrrarri dal primo e dal guinro libro del
Mor loo non e inrrodorra da una rormula generale: il consuero
ovcvmo0q, premesso a rurri i capiroli della ltb/toteco, e seguro
dall`indicazione che riguarda i soli esrrarri della prima serie:
`Avcvmo0q cx fot qmfot oot `Ao0oqioot fmv cqi fq cqt0qo
0ooooq (Morc. r. 450, r. 442
v
).
ualche roglio piu avanri un`indicazione dello sresso ripo, priva
dell`ovcvmo0q, annuncia gli excerpto dal guinro libro:
`Ex fq cfq `Ao0oqioot iofoqio fq cqi fqv `Eqt0qov
0ooooov (r. 447
r
).

`2
SCHAMP 1987, p. 97: Personne ne semble vouloir admerrre gue les
recensions de Phorios pourraienr, dans leur rorme, rre rriburaires du rype de
livres, d`ouvrages ou de manuscrirs gu`il a eus sous les yeux.
``
Iorse le inrormazioni generali su aurore e opera che leggiamo nel capirolo
21` erano in un bto premesso al resro, cr. upro p. `61 e n. 6.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`76
Nel ms. M l`tnctptt e molro piu complesso e si rirerisce all`inrero
capirolo: rale inrirolazione e srara ricavara dal copisra di M sulla base
del ptnox, risperro al guale e sraro aggiunro solo ovcvmo0qoov.
Piu d`uno srudioso ha cercaro di inrerprerare la srrana rormula
ovcvmo0q cx che rigura in una rrenrina di capiroli della seconda
parre della ltb/toteco. Severyns concludeva con rono sicuro che rale
rormula indicava che Iozio aveva lerro o riassunro l`opera solranro in
parre
`4
, Henry raceva rirerimenro solo alla /etturo parziale
`5
, Hgg, al
conrrario, rireneva che nulla si poresse arguire sulla complerezza
della lerrura, ma che piurrosro la rormula inrroducesse
semplicemenre degli etrottt
`6
. uesr`ulrima opzione pare la piu
vicina al vero, se si considera il cararrere e il signiricaro di
ovcvmo0q come rormula inrrodurriva.
`Avcvmo0q inrroduce ogni capirolo della ltb/toteco
`7
, ralvolra
lo si rrova anche nel corso dei capiroli che rrarrano piu di un`opera,
per segnare il passaggio della recensione da uno scrirro a un alrro.
Per guanro nella maggior parre dei casi guesra rorma verbale si
inregri nel resro dal punro di visra sinrarrico-grammaricale, essa
assume valore guasi di eno ro/tco che marca l`inizio delle varie
schede, come una sorra di visro. Non ha dungue molro senso
cercare di arrribuire signiricari parricolari alle inconsuere rormule che
si vengono a creare semplicemenre per l`accosramenro di guesro
eno/e a una rrase inrrodurriva gi esisrenre. !l capirolo 250 consra di
due serie di esrrarri, inrrodorre da due inrirolazioni pressoche

`4
SLVLEYNS 19`8, p. 174: Phorius emploie courammenr une rormule
ovcvmo0q cx fq pipot en parlanr d`un ouvrage donr il n`a lu ou resume
gu`une parrie.
`5
HLNEY 1967, p. 155, n. 2: La rormule ovcvmo0q cx signirie gue Phorius
annonce un ouvrage gu`il n`a pas lu en enrier.
`6
HACC 1975, pp. 1`6-`7: \as nach dieser Iormel rolgr, sind Auzue des
gelesenen \erkes, von der Vollsrndigkeir der |e/ture wird nichrs gesagr.
`7
Con le dovure e giusriricabili eccezioni, cr. HACC 1975, p. 1`2, n. 24.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`77
idenriche: cx fot qmfot xf., cx fq cfq xf. Lsse hanno
senso dt per , l`ovcvmo0q premesso tn un econdo momento
`8
alla
prima segnala semplicemenre l`inizio del capirolo. !n rin dei conri,
insomma, non ha senso nemmeno por/ore di una rormula
ovcvmo0q cx.
Dall`tnctptt del capirolo 250 nella rorma del ms. A, dungue, non
si puo rrarre se non guanro e immediaramenre evidenre, che cioe
Iozio sra orrrendo una selezione di passi scelri dal ! e dal V libro del
Mor loo. L la versione del ms. M (rrarra, come derro, dal ptnox
`9
)
che orrre un daro di rilievo per dererminare di guale mareriale Iozio
disponesse:
`Avcvmo0qoov `Ao0oqioot ooi oto, o qmfo xoi o cfo
cqi fq `Eqt0qo 0ooooq xoi cfcqmv oqooomv cqmv sv
xsqootm oioopovovfc
La locuzione cv xcqooim puo avere signiricaro di
brevemenre, in maniera sommaria, rurravia e leciro chiedersi se
abbia senso dire che in due dei cingue libri monoro/tcomente
dedtcott al Mar Eosso l`aurore rrarrasse tn montero ommorto, o
addirirrura brevemenre, del Mar Eosso
40
. L molro piu probabile che

`8
TELADCLD 1980, pp. 42-4` ririene di rrovare la spiegazione a guesro
renomeno iporizzando che Iozio avesse arridaro molro del mareriale conrluiro
nella seconda parre della ltb/toteco al segrerario di cui si parla nella lerrera a
Tarasio, dandogli - rra le alrre direrrive - guella di premerrere ad ogni scheda il
rormulare ovcvmo0q.
`9
SLVLEYNS 19`8, pp. 6`-84 ha mosrraro come la ramiglia del ms. M
recepisca inrervenri e correzioni di una mano erudira che rendeva a
normalizzare in vari sensi il resro della ltb/toteco: correzioni grammaricali,
inrervenri nei conrenuri, congerrure etc. Non srupisce dungue che l`aurore di
guesri inrervenri senrisse l`esigenza di dare un`inrroduzione generale al capirolo
250: cosa meglio delle parole del ptnox. Per unirormir con gli alrri capiroli egli
premise a guesre parole l`ovcvmo0q iniziale volgendolo pero al plurale, per
concordarlo con ooi oto, il rasridioso ovcvmo0q cx, naruralmenre, veniva
meno, poiche la preposizione cx, apparreneva al vecchio tnctptt.
40
Non risolve il problema l`espedienre di Henry di rirerire cv xcqooim al
solo xoi cfcqmv oqooomv cqmv: Lu, d`Agarharchide de Cnide, deux livres,
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`78
cv xcqooim raccia rirerimenro alla trutturo dei due /oot esaminari
da Iozio, a come cioe la mareria era in essi organizzara. perando
una rassegna dei casi in cui nella ltb/toteco compare rale locuzione o
i corrisperrivi avverbio xcqooimom e aggerrivo xcqooimoq
risconrriamo che guesra inrerprerazione risponderebbe in pieno
all`uso linguisrico di Iozio
41
. Ci le arresrazioni che ranno
rirerimenro agli sressi riassunri di Iozio porrano ad associare guesra
rerminologia al concerro di esrrarro
42
. Molro rreguenremenre,
inolrre, rali espressioni alludono a lisre o srrurrure schemariche di
opere. Lsaminiamo (anche noi cv xcqooim) solo alcuni casi.

Al capirolo 204 Iozio, nel vanrare la chiarezza dell`Ottoteuco di
Teodorero, adduce il pregio dell`organizzazione di guesra opera per
problemi e soluzioni m cv xcqooim
4`
: e evidenre il rirerimenro ad una
srrurrura per sezioni.
Siruazione analoga per il xcqooimoq del capirolo 191 (154a `6), daro
che anche gli Acettco di Lasilio, ci dice Iozio, seguivano la srrurrura
domanda-risposra.

le premier er le cinguieme, \ur /o Mer loue, gui rrairenr aussi en brer d`aurres
phenomenes eronnanrs. A meno che non si voglia inrendere (ma nienre lo
aurorizzerebbe) che il geograro rrarrasse anche rarri srraordinari che non avevano
nessuna arrinenza con la regione del Mar Eosso, pare che anche in guesra
inrerprerazione la rraduzione brevemenre mal si addica a guanro sappiamo
dell`opera di Agararchide: in essa l`elemenro paradossograrico e rurr`alrro che
marginale, e anzi in larghi rrarri ne cosriruisce uno degli assi porranri.
41
Si sono naruralmenre escluse le occorrenze in cui xcqooio indica
evidenremenre un dererminaro coptto/o (in guesro capirolo, nel guarro
capirolo etc.), e guelle in cui l`avverbio xcqooimom ra rirerimenro allo srile
conciso dell`opera esaminara.
42
Nel cap. 88 (Celasio, Attt de/ tnodo dt ^tceo) Iozio ra rirerimenro ad
un`opera appena rrarrara (66b 41 m cv xcqooim ccvqo0qcv). Nel cap. 176
si riepiloga guanro derro in una enumerazione su Teopompo (121b 19-20: xofo
xcqooimoq ooqi0qoiv), e anche all`inizio del cap. 25` si annuncia che dal
Morttrto det ette dormtentt dt |/eo e sraro rrarro un urile sommario (476b 17: c
ot xcqooimoq oicftm0q qcio).
4`
ltb/tot/eco, cap. 204, 164b 19-21: xoi fo m cv xcqooim xofo fo
ooqotcvov xoi citocvov fo pipiov oiofcftmo0oi.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`79
Le |pottpot di Clemenre Alessandrino (siamo al capirolo 109) rrarrano
di alcune parole dell`Anrico e del Nuovo Tesramenro, delle guali si d
appunro una spiegazione e inrerprerazione xcqooimom
44
. L`opera non e
conservara, ma e verosimile pensare che il parriarca non alludesse a
spiegazioni brevi, guanro alla rrarrazione od uno od uno dei rermini
analizzari: anche sravolra xcqooimom indica /o trutturo in cui l`opera si
presenrava.
Nella sressa direzione porra il xcqooimom del capirolo 48
45
, per il guale
L. Casrelli, dal conrronro con un brano dei \ocro |oro//e/o di Ciovanni
Damasceno che conrerrebbe il rinale del Hcpt tot novto, ricava che la
parre nella guale era presenrara la creazione divina, si svolgeva arrraverso
la uccetone dt ptcco/e eztont, ossia capiroli dedicari ognuno a descrivere
una componenre dell`universo
46
.
Lvidenremenre alla rorma dell`opera si rirerisce anche l`arresrazione del
capirolo 167 su Ciovanni Srobeo, nel guale - parlando dell`urilir della sua
raccolra - a giusro rirolo si dice che la conoscenza degli aurori cirari che ne
puo rrarre chi non li abbia lerri e xcqooimoq (115b 26): si rrarra inrarri di
guarrro libri di |trottt, entenze e precettt.
Lisre schemariche di conrenuri sono guelle che Iozio d ai capiroli 7`
(50a 22-27) e 187 (14`a 19-145a `2), nelle guali una serie di elemenri si
susseguono correlari dal xoi. !l secondo caso e il piu evidenre: la lisra, di
norevole lunghezza, e inrarri sia aperra che chiusa dalla rormula cv
xcqooim
47
. Analogamenre, recensendo l`opera di Teodoro Contro co/oro
c/e dtcono c/e /t uomtnt peccono per noturo e non per tntenztone (capirolo
177), Iozio ripercorre i principi di guesra eresia condendo/t tn ctnque

44
ltb/tot/eco, cap. 109, 89a 9-12: Ai cv otv Toftmoci oioopovotoi
cqi qqfmv fivmv fq fc ooio xoi vco qoqq, mv xoi xcqooimom m
oq0cv cqqoiv fc xoi cqqvciov oicifoi.
45
ltb/tot/eco, cap. 48, 11b `1-`4: Otfm cv otv ovoim fq fc fmv
`Iotooimv cqi ov0qmot qtoiooio fotfo cimv xoi fq oq otfot
cqi fot oot ooxqocm, oiccioi xoi cqi fq xoooovio
xcqooimom
46
CASTLLL! 2008, pp. 85-86 (corsivo mio).
47
ltb/tot/eco, cap. 187, 14`a 19-21: O cv otv cv xcqooim, oov oc
qo fqv ciqoqqv qovoi, foiotfov q fot Icqooqvot Nixooot
Ocooio , 145a `1-``: `Ao oq otfq ooi, m qifofc oocqmv, xoi fmv
Nixooot oqi0mv m cv xcqooim q ot0qtqfo xoi otoctqcfo
0cooio xf.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`80
puntt, e inrroducendoli ancora una volra con la locuzione m cv
xcqooim
48
.

Sulla base di guesra rassegna paiono piu chiare le parole
inrrodurrive del capirolo 250: a meno di non pensare che il Mor
loo di Agararchide rosse organizzaro come una successione di
sezioni ciascuna con argomenri ben delimirari, e alramenre probabile
che cv xcqooim oioopovovfc alluda al rarro che dei libri ! e V
|ozto non ovee o dtpotztone c/e etrottt. Tale conclusione va nella
sressa direzione di guanro osservava J. Schamp a riguardo della
srrurrura del capirolo 250: Tour, dans l`aspecr du cod. 250, monrre
gue Phorios n`eur pas sa disposirion une edirion complere de
l`ouvre, mais un choix d`exrrairs signiricarirs \ur /o Mer loue
49
.
Del resro e un processo ben noro e non inusuale guello che ha
porraro le grandi compilazioni erudire dell`er ellenisrica (ma non
solo: si pensi ad es. ai 142 libri di Tiro Livio) a conservarsi solo in
parre, spesso solo in compendi. Per guel che sappiamo, gli ulrimi
aurori a cirare o urilizzare Agararchide prima di Iozio sono Areneo
ed Lliano
50
: guesro vuoro di sei secoli, uniro al rarro che Diodoro,
Srrabone per il rramire di Arremidoro, Lliano e lo sresso Iozio

48
ltb/tot/eco, cap. 177, 122a 5-6: `Eofi oc fo fq oiqcocm otfoi, m cv
xcqooim qovoi, fotfo.
49
SCHAMP 1987, p. `47 n. 16, dissenro solranro, in base a guanro gi
argomenraro upro, dall`inrerprerazione di ovcvmo0q cx come lu exrrairs de.
TELADCLD 1980, p. 46 ririene invece che Agararchide sarebbe sraro lerro per
inrero da Iozio, tn quonto recentto per tntero ne/ coptto/o 213, guesr`ulrima
arrermazione non e pero correrra. !l capirolo 21` non conriene nessun rirerimenro
conrenurisrico se non indirerro, per cui e impossibile basarsi su guesra prima
recensione dell`opera per dedurne una lerrura complera, e anzi, si e gi osservaro
come le considerazioni bio-bibliograriche e srilisriche sull`aurore in esso
conrenure sembrino piurrosro rradire un`origine delle due recensioni dai
medesimi mareriali.
50
!l nome di Agararchide compare anche in Teorilarro Simocarra, Httortoe
V!!, 17, ma - come si e visro upro p. 24 n. `2 - si rrarra di una cirazione di
seconda mano rrarra da Diodoro.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`81
conservano rurri piu o meno gli sressi mareriali
51
, rarrorza l`idea che
dell`opera di Agararchide si rossero rarri abbasranza presro dei
compendi, e che solo in guesra rorma anche Iozio avesse poruro
disporne.
!n guesra indagine abbiamo riconosciuro una cerra coerenza da
parre di Iozio nell`uso dell`espressione cv xcqooim e dei rermini
arrini. Se si e visro giusro nel dererminare il senso di guesra
locuzione, parricolarmenre guando rirerira alla srrurrura di un`opera,
si porr anche sciogliere il signiricaro dell`arresrazione di
xcqooimoq nell`originale inrirolazione della ltb/toteco
52
: la
xcqooimoq oiovmoi dei libri lerri da Iozio che Tarasio gli
avrebbe domandaro sembra da merrere in relazione con la srrurrura
sressa della silloge, organizzara in una serie di capiroli. Non imporra
la consisrenza, a volre molro imporranre, di guesre sezioni (e
dungue xcqooimoq oiovmoi non allude a una rassegna
ommorto), guanro la srrurrura rtoroo e ordtnoto: non un rrarraro
in cui rurro venga conruso e rielaboraro, guanro un reperrorio in cui
ogni aurore e ogni opera abbiano il loro posro assegnaro. Non a caso
guesra aspirazione arriora negli sressi rermini nell`enunciazione
dell`inrenro del lavoro roziano alla rine della |ettero o Toroto:


51
!l caso di Srrabone/Arremidoro e molro indicarivo. La sezione del libro XV!
di Srrabone che dipende dal Mor loo di Agararchide per il rramire di
Arremidoro e cosriruira dai paragrari 5-20 del capirolo 4: i paragrari 5-19
presenrano gli sressi conrenuri degli esrrarri roziani dal libro V di Agararchide, nel
successivo paragraro 20 si parla dell`origine del nome Mar Eosso, argomenro che
rroviamo ancora in Iozio, ma rra gli esrrarri da libro !. A disranza di undici secoli,
insomma, Arremidoro e Iozio si rrovavano a impiegare uno di seguiro all`alrro i
libri ! e V del Mor loo, selezionandone gli sressi mareriali.
52
Eicordiamo che i riroli Bipio0qxq e Mtqiopipo non apparrengono alla
rradizione manoscrirra piu anrica, ma si arrermarono come modt correntt tro t
dottt modernt per designare l`imponenre raccolra roziana (cr. CANIEA 2001,
pp. 159-162).
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`82
Di cerro le cose che vengono gui presenrare ri saranno urili sia per
conservare e richiamare tn montero ordtnoto ed eenzto/e il ricordo (ci
xcqooimoq vqq xoi ovovqoiv) di cio a cui ri sei gi accosraro per
lerrura personale, sia per rinrracciare con pronrezza (ci cfoiov ctqcoiv)
guanro ru cerchi in esse, ma anche per comprendere piu agevolmenre (ci
ctcqcofcqov ovoqiv) guanro - per non aver avuro modo di leggerlo -
ancora non conosci.

5. Contderoztont u//tmpteo de//ott
Porrebbe esserci gualche relazione rra l`arricolazione del
capirolo 250 in una serie di brani inrrodorri dalla parricella ofi e la
scansione degli esrrarri nel manoscrirro che Iozio aveva a
disposizione, rurravia non si puo rirenere che la prima dipenda
esclusivamenre dalla seconda. Anzirurro va precisaro che la
successione di brani di varia lunghezza inrrodorri da ofi cararrerizza
anche diversi alrri capiroli della ltb/toteco
5`
, e non e dungue
peculiare del 250. !n secondo luogo si osserva che in Iozio l`ofi non
si rrova solranro all`inizio di cirazioni lerrerali: Hgg, analizzando il
capirolo 241, nora che la parricella puo inrrodurre anche riassunri
rarri da Iozio con /e ue proprte poro/e
54
, e Treadgold avverre che con
ofi il recensore puo inrrodurre even his own explanarory
remarks
55
. Un esempio di guesr`ulrima ripologia si rrova anche nel
capirolo 250, con la brevissima annorazione del paragraro 62 Mller:
Ofi xcqqfoi o otqoqct, offixiofq xoifoi mv, fq fq

5`
L anche gli esrrarri oo qmvq 4mfiot della \torto ecc/etottco di
Iilosrorgio, di cui si e derro upro, si presenrano come una successione di brani
inrrodorri da ofi.
54
HACC 1975, p. `1: Schliesslich bedeurer ofi nichr unbedingr ein Zttot,
sondern auch Eererare in Phorios` eigenen \orren werden einige Male so
eingeleirer.
55
TELADCLD 1980, p. 41. uesro renomeno si veririca parricolarmenre nella
seconda parre della ltb/toteco, ma non mancano esempi nei capiroli precedenri
(per i guali cr. TELADCLD 1980, p. 89, n. `2).
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`8`
xooqo cci. Iorse, dungue, l`andamenro degli ofi puo rivelare
in gualche misura secondo guale scansione procedesse il lavoro di
lerrura e analisi dei resri all`inrerno della cerchia di Iozio.
Nel capirolo 250 gli ofi inrrodurrivi sono una cinguanrina
56
. !n
un gran numero di casi si rrovano in corrispondenza di un cambio di
argomenro, piu o meno marcaro. Lsempi piu visrosi ne sono il
paragraro 9 Mller che, immediaramenre dopo la sezione della
cririca al miro, orrre una brevissima norizia sulle regioni in cui vivono
gli eleranri, anche il paragraro 10, che si sposra bruscamenre sui
conrini dell`Lgirro, e inrrodorro dall`ofi, e cos ai paragrari 21, 22, 2`
e `0 la parricella marca l`inizio, risperrivamenre, del lungo excuru
sulle recniche reroriche per parlare delle sorrerenze, della sezione piu
propriamenre geograrica, della descrizione delle miniere, della parre
sulle popolazioni.
La relazione, pero, rra l`ofi e il cambio di argomenro non e
cosranre, ne biunivoca. Ad esempio la parricella accompagna la
scansione della descrizione delle popolazioni: Eizoragi (paragraro
50), !loragi (51), Cacciarori (52), Lleranroragi (5`-55), Camusi (57),
Acridoragi (58), Cinamolgi (60), nessun ofi inrroduce pero
l`imporranre gruppo dei Troglodiri (61). Una siruazione analoga si
veririca nella sezione sulla rauna: con regolarir l`ofi inrroduce le
concise inrormazioni su leone e myrmex (68-69), leopardo (70),
rinoceronre (71), girarra (72), scimmie (7`-75), iena (77), serpenre
(78), ma non guelle sul roro carnivoro (76).
Per conrro, ralvolra la parricella rigura all`inrerno di sezioni piu
o meno omogenee, dove i cambi di argomenro sono piu srumari.
Della descrizione degli !rrioragi (paragrari `1-49) possediamo il

56
Si rrovano all`inizio dei paragrari Mller 1-2, 6-10, 1`, 20-24, `0, `5, 41-44,
46-5`, 56-60, 62-64, 66, 68, 70-7`, 77-78, 80, 84, 86, 89, 95, 107-109.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`84
parallelo resro di Diodoro (!!!, 15-22): nella sinossi di guesri resri
abbiamo osservaro che Iozio generalmenre non ha operaro evidenri
salri di argomenro, rendendo piurrosro ad abbreviare le singole
inrormazioni oprottutto ne//e /oro portt /tno/t. Spesso
immediaramenre dopo guesri punri in cui la rielaborazione prevale
sulla ripresa resruale, e dove generalmenre vengono omessi alcuni
derragli o brevi inrormazioni, compare l`ofi a inrrodurre la norizia
successiva. uesro renomeno e parricolarmenre evidenre, ad
esempio, nei paragrari 40-41, che si occupano risperrivamenre degli
!rrioragi delle cosre esrerne e dell`ingenuir di guesre popolazioni.
Dal conrronro con Diodoro
57
si ricava che nel paragraro 40 Iozio ha
sinrerizzaro al massimo, e nel 41 ha omesso un passaggio iniziale
piurrosro consisrenre: la conrinuir dell`argomenrazione e dungue
srara spezzara, e il paragraro 41 si apre con ofi. ualcosa di simile
avviene anche in alrri luoghi, ad esempio nei paragrari 42-4` e 4`-44,
sempre nella sezione sugli !rrioragi
58
.
Eicapirolando, l`ofi puo rigurare o in corrispondenza di cambi
d`argomenro, o dove osservazioni di Iozio inrervengono nel resro
59
,
oppure dove il lavoro di compendio inrerrompe la conrinuir
dell`argomenrazione. Non pare insomma inverosimile che l`arrivir di
analisi dei resri nella cerchia di Iozio si svolgesse per porzioni di
resro, e che guesra parrizione sia in parre conservara nella
successione degli ofi inrrodurrivi, usari a guisa di segni grarici.




57
Per la sinossi cr. upro, pp. 160-164.
58
Cr. upro, pp. 164-169.
59
Sia a inrrodurre la nora, sia subiro dopo, alla ripresa del riassunro: cr. i
paragrari 62 e 6` Mller.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`85
. A /eztone do |ozto
La presenza di osservazioni risalenri a Iozio, o comungue
all`arrivir di srudio della cerchia, porra a considerare le recensioni
della ltb/toteco con un inreresse maggiore che una semplice raccolra
di esrrarri. La nora del paragraro 62, sull`impiego del rermine
xooqo da parre di Agararchide, ra rirerimenro a un resro che il
parriarca non conserva rra gli esrrarri del capirolo 250, ma che
evidenremenre aveva davanri e commenrava, essa pare insomma un
rossile del commenro orale al resro, che rivela la narura originaria
della ltb/toteco come raccolra di nore di lerrura a cararrere non
omogeneo, ralvolra rassomiglianri ad appunri scrirri come risulraro (o
in visra) di un insegnamenro arrivo. La voce e la personalir del
recensore si ranno senrire su rre livelli
60
: la soggerrivir nella scelra
degli esrrarri, l`inrervenro direrro nel resro, la rielaborazione
linguisrica.

.1. \oetttvtto ne//o ce/to de/t etrottt
Lenche molro probabilmenre - come osservaro - Iozio non
avesse che esrrarri di Agararchide, la sua non e srara un`acririca
rrascrizione di rali mareriali: in diverse occasioni dalle parole del
recensore ricaviamo che egli possedeva piu di guello che e conrluiro
nel capirolo 250. Alla rine del lungo paragraro 21 sulle modalir
reroriche di racconrare le sorrerenze, Iozio ammerre espliciramenre
di aver rarro una scelra degli esempi porrari da Agararchide:


60
! seguenri risulrari derivano in larga parre dalla sinossi dei resri di Iozio e
Diodoro, cui evireremo di rimandare ogni volra.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`86
L rirerendo guesri casi e o/trt dt queto ttpo, onc/e dt o/trt outort, ne
accoglie alcuni, ma respinge gli esempi provenienri da Lgesia e da guelli
del suo calibro
61
.

L`ampia sezione sugli Arabi Tamudeni (paragraro 9`) e nora
solo da Diodoro
62
. Iozio doveva pero porerla leggere, daro che
all`inizio del successivo paragraro 94 l`avvenuro raglio di
inrormazioni appare espliciro:

Dopo guesri luoghi, non proprio di seguiro ma dopo alcuni alrri, c`e una
cosra etc.
6`
.

Allo sresso modo al paragraro 107 Iozio mosrra di conoscere le
spiegazioni ranrasiose della marea conrro le guali si pronunciava
Agararchide, ma si limira a riporrare alcune delle parole di cririca di
guesr`ulrimo:

L`aurore, rt/erendo dtvere pteoztont o rtuordo de//o moreo, e
respingendole rurre come compleramenre ralse, aggiunge etc. Poi, dopo
aver aggiunro onc/e o/tre poro/e perttnentt /o teo quettone, rirorna
sull`argomenro etc.
64
.

Dungue Iozio opera delle scelre, derrare verosimilmenre
dall`inreresse per cerre remariche e dall`urilir in chiave didarrica di
alcuni passaggi. Abbiamo gi consideraro nello scorso capirolo guale
ripo di inreresse Iozio abbia, in generale, per i resri di mareria

61
ltb/tot/eco, cap. 250, 447b `-5.
62
Diodoro !!!, 44, 4 - 45, 2.
6`
ltb/tot/eco, cap. 250, 457b `2-``.
64
ltb/tot/eco, cap. 250, 460a 8-14.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`87
geograrica, ernograrica e paradossograrica
65
. Conviene gui solo
merrere in luce alcuni alrri asperri, piu peculiari al caso di
Agararchide.
Conrronrando Iozio e Diodoro, abbiamo riconosciuro maggior
arrenzione da parre del primo per cerri passaggi in cui gli usi srilisrici
e linguisrici di Agararchide, gi esalrari nella prima recensione del
capirolo 21`, paiono conservari con minuzia. Lsempi di guesro ripo
di inreresse sono risconrrabili al paragraro 2`, nel guale con la
conrinua variazione dei vocaboli si d anche linguisricamenre l`idea
dell`andamenro rorruoso del Nilo, e al paragraro 25, nel guale si
veririca una siruazione simile riguardo all`andamenro di un rilone
aurirero. Analogamenre si porrebbe pensare per le descrizioni delle
ravole inclinare adoperare per la puriricazione dell`oro (paragraro
27), e per guella delle rrappole urilizzare dagli Lleranroragi
(paragraro 55). Da inreressi di ripo srilisrico e linguisrico e
condizionara anche la scelra dei passi del discorso del consigliere al
giovane regnanre (paragrari 11-18): la conseguenzialir
dell`argomenrazione inrarri pare spezzara in piu punri, e sembra che
il recensore abbia prereriro conservare piu alcuni passaggi logici che
salvare l`immediara comprensibilir dell`inrero.
Nella scelra di passi operara da Iozio si e individuaro anche un
inreresse rilosorico-anrropologico, che spazia dalla condizione degli
schiavi in miniera allo sraro di narura di popolazioni come gli
!rrioragi
66
. !n parricolare al rermine dell`ampio spazio a guesra
popolazione dedicaro, il paragraro 49 Mller raccoglie delle
considerazioni sulla genuinir della vira di cosroro, considerazioni

65
!n linea con guanro derro nello scorso capirolo si veda, ad esempio, la
sezione sulla rauna delle regioni del Mar Eosso (paragrari 68-78), per la guale
Iozio conserva una lisra piu complera risperro a Diodoro.
66
Cr. upro, pp. `52-`56.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`88
che pero paiono aspirare a un renore piu generale sulla vira
dell`uomo, ranro da rar sorgere il dubbio che possano cosriruire,
almeno in gualche misura, uno sviluppo roziano della rirlessione di
Agararchide
67
.

.2. |o poro/o o/ recenore
Che Iozio possa inrervenire rra gli esrrarri inrerrompendo la
conrinuir della narrazione non sorprende arrarro. L sraro
consideraro il caso del paragraro 62, il guale - con l`apparenza di un
marginale enrraro nel resro - resrimonia un`arrivir di commenro che
doveva accompagnare la lerrura. ua e l arriorano alrre rracce di
guesra arrivir.
Ci nel paragraro 1, dove si arrerma che il primo a
inrraprendere la caccia agli eleranri ru Tolomeo !!, Iozio ra emergere
la sua voce cririca e avverre in prima persona: Excfcov oc fi qqoiv
cvfot0o o iofoqixo. Non gli risulra inrarri che il Iiladelro sia sraro
veramenre il primo, per cui procede a valurare cosa veramenre
l`aurore volesse dire, e orrre rre possibili inrerprerazioni:

uello che inrende e dungue o che guesro Tolomeo ru consideraro di
gran lunga il primo in relazione all`impegno che vi dedico, o che ru il
primo rra guelli che vennero dopo Alessandro, o il primo rra i re di
Lgirro
68
.

Ancora un arreggiamenro cririco da parre del recensore si
inconrra nella rassegna di esempi srilisrici di discorsi sulle sorrerenze
al paragraro 21. Agararchide bollava come privi di valore una serie di
giochi linguisrici e rerorici, ma Iozio avverre l`esigenza di precisare:

67
Torneremo tn/ro su guesra guesrione, pp. `90-`94.
68
ltb/tot/eco, cap. 250, 441b 28-`0.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`89

Se egli si rirerisce a un parlare arro a suscirare compassione allora va
vicino al giusro, se invece si rirerisce a gualsiasi ripo di discorso il suo
giudizio non e rerro
69
.

uesro di Iozio e un evtdente procedtmento dtdotttco: cirare un
aurore, commenrarlo evidenziando guanro di urile e correrro se ne
possa ricavare, mosrrarne gli evenruali direrri, rrarne delle
conclusioni chiarendo le proprie posizioni. Ld e un procedimenro
molro simile a guello in cui e inrenro il qoofixo Agararchide in
guesro lungo paragraro, che cosriruisce dirarri un esempio di come
poresse svolgersi una lezione di rerorica e cririca lerreraria: un
esempio, a guanro pare, valido non solranro per il suo rempo, ma
anche per degli erudiri bizanrini.
Sono numerosi i verbi alla prima persona chiaramenre da
relazionare ad Agararchide, ralvolra essi conrluiscono in maniera
immediara negli esrrarri
70
, alrre volre Iozio sembra voler
inrenzionalmenre disringuere la voce dell`aurore che sra analizzando
dalla propria, guasi a chiarire che una dererminara deduzione non
deriva dalla propria rirlessione
71
. !n alrri casi, invece, non si puo
srabilire con assolura cerrezza se alcune rirlessioni siano da arrribuire
a Iozio o Agararchide, ma si possono avanzare comungue delle
iporesi.
Agararchide, parlando degli enormi serpenri delle regioni del
Mar Eosso, racconrava come li si poresse ammansire privandoli di
cibo per lungo rempo e poi concedendogliene solo guando il loro

69
ltb/tot/eco, cap. 250, 446b 40-447a 2.
70
Ad es. rurre le prime persone del paragraro 8, gli oioi dei paragrari 2`
(446b 5) e 27 (448b 8).
71
Nel paragraro 41 ad es. convivono la prima persona di Agararchide e la
rormula dice l`aurore: `O0cv - qqoiv o otqoqct - cmc voim xf.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`90
isrinro rosse sraro riaccaro dalla privazione (paragraro 78). A guesra
spiegazione, presenre - sebbene non negli sressi rermini - anche in
Diodoro
72
, segue solamenre in Iozio una considerazione piu
generale:

L narurale, rirengo (oioi), che cio accada agli animali che siano srari
ridorri in proprio porere: inrarri si punisce guello che recalcirra, si nurre
guello che si concede. gni besria impara a comporrarsi prudenremenre
non perche apprende razionalmenre guale sia la cosa migliore, ma perche
la sua memoria rimane segnara dall`alrernarsi delle esperienze
7`
.

!l rono generale della rirlessione ben si addirebbe all`arrivir di
commenro dei resri della cerchia roziana
74
. D. \oelk ascrive
senz`alrro guesre parole a Iozio
75
, senza rurravia precisarne il morivo.
Un indizio molro signiricarivo e gi nel rarro che di esse non vi sia
rraccia in Diodoro, nonosranre nel racconro sul serpenre egli si
dirronda molro di piu che Iozio. !nolrre il verbo alla prima persona
oioi in guesro caso sembra essere voluramenre conrrapposro alla
rerza persona qqoiv che nella parre precedenre del paragraro
compare per ben rre volre a inrrodurre le norizie rornire da
Agararchide.
!l gi ricordaro paragraro 49, a conclusione del racconro sugli
!rrioragi, presenra una siruazione simile: in esso si opera una

72
Diodoro !!!, `7, 7, cr. upro, p. 241.
7`
ltb/tot/eco, cap. 250, 456a 27-`2.
74
Anche in un alrro caso pare che Iozio abbia proceduro a una
generalizzazione di una rirlessione di Agararchide (cr. upro, pp. 274-275), sul
rarro che presso gli Alilei e i Casandri l`oro ha meno valore che presso gli alrri
popoli, in guanro e molro abbondanre. Iozio osserva: Poiche il valore si misura
sulla base di abbondanza e rarir, tutto /o vtto a guesro riguardo valura le cose
non in runzione della loro narura ma della domanda (ltb/tot/eco, cap. 250, 458a
25-27.). L sicuramenre rra le piu anriche rormulazioni della legge economica
della domanda e dell`orrerra.
75
\LLK 1966, p. 6`, n. 2, dello sresso avviso HLNEY 1974, p. 177, n. 1.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`91
esrensione all`inrero genere umano di rirlessioni che prendono il loro
spunro specirico dal caso parricolare delle popolazioni descrirre. !n
se, l`inrenro di rrarre un insegnamenro valido in generale porrebbe
risalire anche ad Agararchide, ma analizziamo il brano piu da vicino.

Menrre il nosrro srile di vira si esprime per noi nella compresenza di
necessario e superrluo, le srirpi di !rrioragi di cui si e parlaro hanno invece
eliminaro rurro cio che e inurile - dice l`aurore (qqoi) - senza mancare di
nulla di cio che serve, avendo rurri guanri scelro /o vto dtvtno guanro al
vivere (fq 0cio qo fo qv oom pqopctocvoi ovfc), piurrosro che
guella che porra a renrare di conrrarrare e superare la narura con le
apparenze. !nrarri non accade che per brama di conguisra del porere si
sconrrino in rovinose conrese e rivalir, ne che per avido desiderio di
guadagno compiano verso gli alrri o subiscano ranri mali non necessari, ne
che racendo sorgere gravi inimicizie, nel perseguire il danno risico
dell`avversario, si rovinino con le sorrerenze dei propri cari, e nemmeno
che andando per mare, esponendosi ai rischi piu esrremi, racciano
esperienza del dolore commisurandolo sui rovesci della vira. Piurrosro,
avendo bisogno di poche cose, per poche cose sorrrono, e possedendo cio
che e surricienre non ricercano il di piu. uello che arrligge ogni uomo
(cxoofo) non e se gli viene a mancare cio che non conosce, bens cio che
desidera (ci0tio), gualora esso giunga in rirardo risperro al preciso
momenro in cui il desiderio e pressanre. Lbbene, colui che ha rurro cio che
desidera sar relice secondo il punro di visra della narura, non
dell`opinione. !nolrre non sono sorroposri al giudizio delle leggi (vooi):
perche inrarri bisognerebbe asservirsi (ootctciv) a un ordine, guando si e
in grado di vivere secondo il buonsenso senza norme scrirre (qoo).
76
.

L`inrero brano, come nello scorso caso, e assenre in Diodoro,
nella ltb/toteco roziana esso e inrrodorro dall`ofi che, come si e visro,
porrebbe benissimo annunciare considerazioni del recensore. La

76
ltb/tot/eco, cap. 250, 451b 11-`0.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`92
prima parre di guesra pericope si presenra come un riepilogo dello
totu di vira degli !rrioragi, dove si avvia anche il conrronro con il
nosrro srile di vira (fq mq qmv), e pare che gi gui a parlare sia
il parriarca e non l`ernograro. !l qqoi indica semplicemenre che si
sranno riporrando inrormazioni lerre nell`opera di Agararchide, ma il
linguaggio rradisce una rielaborazione e un rilrraggio arrraverso la
lenre di una culrura, guella crisriana, lonrana da guell`aurore. La
rormulazione fq 0cio qo fo qv oom pqopctocvoi ovfc
cosriruisce una spia signiricariva di guesro renomeno: la tuncturo
0cio ooo non e arresrara se non in aurori crisriani e per lo piu in
resri esegerici. La srrada di Dio si cararrerizza parricolarmenre
come guella della giusrizia, del non praricare il male, per rare
gualche esempio:

Apollinare, |romento tn |o/mo, 257: o oc fmv xoxmv oofcfqocvo
cfoio ci fo 0cio ooot.
Didimo Cieco, Commentortt tn Zoc/ortom !, 14: fo 0cio ooot
pooicfc xoi q fo ovqqo cfooimxovfc.
Pseudo-Macario, \ermone, 16, 1: ivo fi coqoim xoi ooqom ci fqv
oxoqiov q0ooq xoi 0ciov fq oixoiootvq ooov.

!n errerri la convenienza della vira degli !rrioragi viene subiro
dopo valurara soprarrurro sul rarro che non comptono tntuttzto gli
uni nei conrronri degli alrri. !nolrre, l`idea della vira come srrada da
percorrere e ben arresrara nelle Scrirrure, nelle guali si ra
rreguenremenre rirerimenro alle srrade di Dio, alle vie del
Signore per indicare la giusra esisrenza
77
. Non solo nel lessico, ma

77
Da Gen 18, 19 ad Ap 15, 16, passando per i libri srorici, sapienziali, prorerici
e per rurro il ^uovo Tetomento, ralvolra, ancor piu speciricamenre, la ooo di
Crisro e inresa come dorrrina crisriana (cr. ad es. At 9, 2).
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`9`
anche nel signiricaro 0cio ooo sembra essere un concerro piu vicino
a Iozio che ad Agararchide.
Nella seconda parre del resro riporraro si procede a evidenziare
guale insegnamenro urile si possa rrarre dal racconro sugli !rrioragi.
!l pronome cxoofo non si rirerisce agli uomini dt que//o popo/oztone
(cos Henry): la considerazione che la mancanza che crea sorrerenza
non e guella dovura a una vira semplice, ma guella che proviene dal
desiderio non soddisrarro vale evidenremenre per ont uomo. Allo
sresso modo la precisazione che presso gli !rrioragi non esisrono leggi
(vooi) provoca una considerazione piu universale: la legge scrirra
(qoo) e una vera e propria c/tovttu (ootctciv e il verbo
urilizzaro) che da un laro si impone guando esisre il desiderio
(ci0tio) - in rermini crisriani il peccoto -, ma dall`alrro e essa
sressa che, imponendo il diviero, genera il desiderio. L esrrema ed
evidenre la vicinanza di guesri pensieri al conrenuro della |ettero ot
lomont dell`aposrolo Paolo che, parricolarmenre nel capirolo 7,
illusrra ai proseliri guale sia la runzione della legge, e come il
crisriano sia sraro liberaro da essa con la venura e il sacriricio del
Messia.

uando inrarri eravamo nella carne, le passioni peccaminose, srimolare
dalla legge (voo), si scarenavano nelle nosrre membra al rine di porrare
rrurri per la morre. ra pero siamo srari liberari dalla legge, essendo morri a
cio che ci reneva prigionieri, per servire (ootctciv) nel regime nuovo
dello Spiriro e non nel regime vecchio della lerrera (qoo).
Che diremo dungue. Che la legge e peccaro. No cerramenre! Pero io
non ho conosciuro il peccaro se non per la legge, ne avrei conosciuro il
desiderio (ci0tio) se la legge non avesse derro: Non desiderare
78
.

78
lm 7, 5-7, cr. anche lm 4, 15: dove non c`e legge, non c`e nemmeno
rrasgressione.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`94

Naruralmenre per voo gui si inrende anzirurro la legge della
dell`onttco o//eonzo, guella rra Dio e il popolo di !sraele, conrenura
nei libri della Torah e sinrerizzara nei Dieci Comandamenri. Turravia
se il discorso di Paolo e valido per la legge per eccellenza, ranro piu
esso si applica alle norme del vivere umano, che da essa discendono:
l`idea di rondo e sempre guella del passaggio dalla c/tovttu de//o
/ee, necessaria a causa di una condizione imperrerra dell`uomo, alla
perrezione della liberr in guanro rigli di Dio
79
.
Si vede dungue guali spunri didarrici un`opera come guella di
Agararchide poresse orrrire ad una cerchia di erudiri bizanrini, e
soprarrurro a uno srudioso come Iozio, per il guale la conrinuir rra
la rirlessione rilosorica anrica e guella crisriana cosriruiva cerro una
delle morivazioni del suo compromerrenre inreresse per la culrura
pagana.

.3. lte/oboroztone /tnutttco
Nel caso appena analizzaro del paragraro 49 si e osservaro come
l`inrervenro sul resro recensiro si veririchi anche a livello linguisrico,
segno - anche guesro - che le nore di lerrura della ltb/toteco non
sono semplici rrascrizioni, ma la resrimonianza e il risulraro di un
/ovoro ottorno o/ teto
80
.
Naruralmenre non e agevole individuare rurri i punri in cui le
rormulazioni rispondono piu alla lingua di Iozio che a guella di
Agararchide, non solo perche l`opera originale non e conservara, ma

79
Cr. Go/ 4, 1-7.
80
!l rilrraggio del resro arrraverso la culrura crisriana e bizanrina si avverre
anche in inrervenri minori, ma di norevole inreresse, come il riordino dei punri
cardinali, al paragraro 64 Mller, in modo da rormare l`acrosrico ADAM: orienre
(ovofoq), occidenre (otoi), serrenrrione (oqxfo) e meridione (coqpio), cr.
upro, p. 102, n. 12`.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`95
anche perche lo sraro della conoscenza della lingua bizanrina - si
deve ammerrere - non e conrronrabile con guello del greco classico e
della /otne ellenisrica.
Anche per lo srudio di guesro asperro la base di parrenza e il
conrronro rra Iozio e Diodoro.
Non si deve pensare che gli esrrarri roziani del Mor loo siano
sempre e comungue piu vicini alla lerrera di Agararchide risperro al
riurilizzo di Diodoro: da un laro - come si sra osservando - il
parriarca non si limira a crudi excerpto, inrervenendo a piu livelli sul
resro, e dall`alrro in alcuni casi sorprendiamo Diodoro a reimpiegare
in maniera esrremamenre lerrerale la sua ronre
81
, ranro che, ad
esempio, nel riporrare l`opinione dell`aurore sulla narura dell`oro, ne
conserva la prima persona oioi
82
. Pare insomma prudenre, volendo
avvicinarsi il piu possibile al resro originale di Agararchide, valurare
volra per volra guale delle due versioni sia piu redele, o se piurrosro
esse non si inregrino
8`
.
La piu approrondira analisi dell`impiego di Agararchide in
Diodoro e srara rarra da Jonas Palm
84
il guale, pur cogliendo nel
segno in molri giudizi relarivi a Diodoro, pare escludere con rroppa
convinzione gualsiasi inrervenro roziano negli esrrarri del capirolo
250 della ltb/toteco, idenriricari tout court come il resro originale di
Agararchide
85
: guasi rurre le dirrerenze rra il resro di Iozio e guello

81
Nel suo srudio su Agararchide e Diodoro, PLELMANS 1967, p. 455 si
rendeva ben conro della dipendenza lerrerale di Diodoro da Agararchide:
Diodore, loin d`ecrire d`une maniere personnelle, se conrenre de copier sa
source d`une raon gu`on a gualirie de servile.
82
Diodoro !!!, 14, 5.
8`
L guello che si e cercaro di rare nella sinossi.
84
PALM 1955, pp. 15-55.
85
PALM 1955, pp. 16-26 ricava indicazioni sul merodo di Iozio sulla base del
conrronro dei suoi excerpto con due opere pervenure: la Vtto dt Apo//onto dt
Ttono di Iilosrraro (= ltb/tot/eco, cap. 241) e le Vtte poro//e/e di Plurarco (= cap.
245). L`analisi viene svolra sezione per sezione, individuando dove il rapporro sia
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`96
di Diodoro si spiegherebbero, secondo guesra iporesi, come
variazioni e inrervenri da parre del secondo. !n guesro modo, pero, i
rermini del discorso appaiono rovesciari.
!l caso del paragraro 55 illusrra chiaramenre la siruazione: da un
laro c`e Iozio, nel guale le inrormazioni sono compresse in lunghi
periodi senza parricolare cura srilisrica, dall`alrro c`e Diodoro che
presenra un resro piu coerenre. Agararchide scrive velocemenre -
dice Palm - e ha molro mareriale che viene compresso in una singola
rrase, Diodoro ha daro una lerrura complessiva della sua ronre ed ha
successivamenre daro alla lingua una vesre piu normale
86
. uella
che viene descrirra come di Agararchide e evidenremenre
l`operazione di excerptum operara da Iozio. Cio non roglie che anche
Diodoro possa aver rielaboraro la sua ronre: proprio in guesro
paragraro avevamo in errerri ravvisaro
87
che le due versioni si
complerano guanro alle inrormazioni, segno che Iozio e Diodoro
hanno entrombt operoto de//e ce/te runzionali al loro inreresse e
all`economia del loro lavoro.
Anche guando si dice che in alcuni luoghi Diodoro avrebbe
c/tortto il resro di Agararchide
88
, pare piu probabile che sia sraro
Iozio con il lavoro di excerptum (generalizzazione, riassunro,
omissione dei passaggi etc.) a renderlo meno comprensibile. Allo
sresso processo, e non al qoofixo Agararchide, saranno da

lerrerale, dove il resro sia sraro riassunro, abbreviaro o variaro, dove ci siano srare
omissioni e dove aggiunre. Nei due casi Palm osserva che le porzioni di resro che
Iozio riporra con piu arrenzione e redelr sono proprio guelle geograriche e
guelle derragliaramenre descrirrive, due cararrerisriche - guesre - peculiari
dell`opera di Agararchide.
86
PALM 1955, p. `4: Ag. schreibr schnell und har viel Marerial, das in einen
einzigen Sarz hineingepressr wird, DS har die Vorlage durchgelesen und danach
der Sprache ein normaleres Cewand gegeben.
87
Cr. upro, p. 197.
88
Cr. PALM 1955, p. `0: DS [Diodoro Siculo har vieles verdeurlichr und
ausgeglichen.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`97
arrribuire la grammarica occasionalmenre libera, gli usi incoerenri e
le conrusioni dei rempi verbali che Palm rileva nel resro della
ltb/toteco
89
. Lo srudioso sosriene sosranzialmenre che Diodoro abbia
proceduro a una normalizzazione della sua ronre in direzione di un
resro piu correrro e scorrevole, rendendo piu marcara la connetone
rra proposizioni, inserendo parole onc/e uper//ue, risrabilendo il
giusro ordtne dei vocaboli, curando la rt/tntturo dei periodi,
operando inrerpolazioni personali
90
. Anche guesri risulrari paiono
piu verosimili lerri all`inverso: le parole superrlue saranno srare piu
probabilmenre omesse da Iozio nel riassunro, la ririnirura srilisrica e
la correrrezza sinrarrica si saranno spezzare nella conrrazione del
compendio e nel salro di passaggi logici, e l`incoerenza negli usi
verbali porrebbe in parre derivare dal rilrro di un greco, guello
bizanrino, disranre un millennio dalla lingua di Agararchide.
Avanziamo dungue alcune iporesi sulla rielaborazione linguisrica e
srilisrica di Iozio.
Anzirurro la gi rilevara rendenza ad associare piu inrormazioni
e conrenuri in singole lunghe rrasi pare rispondere bene non solo al
lavoro di riassunro, ma anche piu in generale all`ampio periodare

89
Cr. ad es. PALM 1955, p. `1-`2 e p. 40.
90
Cr. PALM 1955, p. `2-`4. Un esempio dell`ulrima caregoria, guella degli
inrervenri di Diodoro, sarebbe cosriruira dalle parole Toi oc ... om fotfmv
oqoooofcqov civoi fov piov otpcpqxcv (!!!, 18, 1). !nnanzirurro essa e una
rormula inrrodurriva, menrre - osserva Palm - nel punro corrispondenre di Iozio
il discorso e conrinuo, perche manca l`ofi, abbiamo pero osservaro che non rurri i
cambi di argomenro sono segnari da guesra parricella, la cui runzione e piu
complessa (cr. upro, 5). !n secondo luogo si dice che guesro ripo di rrase e
rreguenre anche in alrre parri della ltb/toteco tortco (p. `5). !n errerri in sei delle
orro volre in cui nell`opera di Diodoro compare la rorma comparariva di
oqoooo, essa rigura in una rormula simile a guella in guesrione, ma bisogna
norare anche che guarrro di guesri sei casi sono nel libro !!!, in sezioni che
provengono da Agararchide, e uno nel libro !, dove non e escluso che si sia rarro
ricorso ancora a lui. !n rurri guesri cingue casi, poi, il compararivo si rrova
accanro all`aggerrivo ot che lo rarrorza o guanrirarivamenre (molre cose piu
sbalordirive) o gualirarivamenre (molro piu sbalordirivo). Iorse dungue l`uso
di guesra rormula inrrodurriva apparreneva ad Agararchide.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
`98
della prosa bizanrina. Molre delle dirricolr di comprensione del
capirolo 250
91
(che in vari casi riusciamo a sciogliere solo grazie al
conrronro con Diodoro) porrebbero derivare proprio dalla
combinazione del passaggio arrraverso guesro rilrro linguisrico e
dell`operazione di compressione del resro. Per rare solo gualche
esempio, si pensi al pronome inderiniro fivo del paragraro 2` che si
rrova a celare ben rre concerri
92
, o al paragraro 4` nel guale
l`inrormazione che le abirazioni degli !rrioragi sono rivolre a nord e
guella che essi devono ripararsi dal calore vengono ruse in un`unica,
concerrosa rrase
9`
, o ancora si pensi alla descrizione della malarria da
cui sono arrerri i Sabei
94
. !l processo di rirormulazione e
compressione del resro si veririca spesso in corrispondenza della
conclusione di un argomenro o di una sezione, guasi che Iozio
decidesse ralvolra d`improvviso d`essersi dilungaro abbasranza
95
.
Porrebbe derivare da un`inrerrerenza della lingua bizanrina
anche l`osricir di alcune rormulazioni, per le guali non vi e
corrisperrivo in Diodoro: xofctocvq ci ct0ciov foqv, derro
delle ravole per la puriricazione dell`oro (27b), ci fov ciqcqq xoi
xofcciovfo foov, a riguardo del rirlusso della marea (`2c).
Piurrosro che pensare che Diodoro abbia omesso guesre parole, e
verosimile che si rrarri di commenri accessori aggiunri a voce duranre
la lerrura e spiegazione del resro nella cerchia di Iozio. Alrre volre,
per la comprensione, possiamo avvalerci del conrronro con Diodoro:

91
Le rexre de Phorius - si scusava anriciparamenre Henry, all`inizio del
capirolo 250 - esr souvenr dirricile, obscur mme. L, residenr les causes des
raiblesses d`une rraducrion gue j`aurais voulue meilleure (HLNEY 1974, p. 1`4
n. 1).
92
Sezione 2`b in sinossi: cr. upro, p. 128.
9`
Sezione 4`b in sinossi: cr. upro, p. 167.
94
Sezione 99b in sinossi: cr. upro, p. 281.
95
Cr. ad es. i paragrari ``, `4, e il 5` alla sezioni c e d.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
`99
e il caso del passo sulle abirazioni degli !rrioragi al paragraro 44
96
, o
guello del paragraro 102
97
nel guale Iozio esprime in maniera un po`
conrorra il concerro che la prosperir dei Sabei deriva dal loro
rrovarsi al riparo dai popoli bellicosi
98
.
L`impiego riperuro di alcune parole suscira gualche
osservazione. !l pronome foiotfo che prelude a una descrizione o
la ricapirola (rali dungue i dari a riguardo di etc.) e rreguenre in
Iozio, soprarrurro in relazione al resoconro sullo srile di vira delle
varie popolazioni (lo si inconrra nelle sezioni 27b, 44a, 47b, 48a, 50a,
54, 60b, 61a), menrre in Diodoro non compare che due volre (4`d,
48b). Negli esrrarri della ltb/toteco la presenza di guesre rormule
inrrodurrive o conclusive, come una serie di rirolerri, sembra
rispondere all`esigenza di annunciare i cambi di argomenro negli
esrrarri, nei guali l`originaria conrinuir della narrazione viene meno.
ualcosa di simile si puo arrermare a riguardo del parricipio o
ciqqcvo, del guale anche Leopoldi
99
e Palm
100
rilevano la rorre
presenza in luogo di otfo, a esso va aggiunro anche l`uso
dell`incidenrale m ciqqoi. Dal momenro che guesri rermini
rigurano sia in Iozio che in Diodoro (in guesr`ulrimo soprarrurro nel
composro con qo-), e probabile che l`uso risalga ad Agararchide.
Turravia bisogna rimarcare che:
1) in Iozio le arresrazioni sono il doppio risperro a Diodoro: `0
(di cui 26 volre la rorma semplice, 4 guella con il preverbo qo-)

96
Sezione 44c in sinossi: cr. upro, p. 169.
97
Sezione 102c in sinossi: cr. upro, p. 286.
98
Naruralmenre le ambiguir del resro della ltb/toteco porrebbero a volre
derivare anche da problemi resruali: si pensi alla descrizione della pesca degli
!rrioragi delle scogliere, un passo che creava dirricolr gi al copisra del ms. M
(sezione `2b in sinossi: cr. upro, pp. 149-150).
99
LLPLD! 1892, p. 78.
100
PALM 1955, p. `8.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
400
conrro 14 (di cui solo 5 volre la rorma semplice, 9 guella con il
preverbo),
2) esisrono alrri capiroli in Iozio in cui ciqqcvo / ciqqoi
sono largamenre impiegari, soprarrurro nel 222, 22`, 229, 2`0, 2`2 e
in misura minore 247 e 280, anche negli esrrarri da Iilosrorgio oo
qmvq 4mfiot (ms. lorocct 142) se ne rileva un uso piurrosro esreso
(1` casi),
`) d`alrra parre nella ltb/toteco tortco di Diodoro l`uso di
ciqqoi / qociqqoi e nerramenre piu arresraro per i primi libri,
per calare sensibilmenre nei successivi, non va dimenricaro che
Agararchide e impiegaro da Diodoro sicuramenre nei libri ! e !!!.
Iorse la conclusione piu probabile e guella di Leopoldi:
l`impiego di ciqqoi risale a Agararchide, ma la maggior presenza,
risperro a Diodoro, nel resro del capirolo 250 della ltb/toteco
porrebbe essere da ascrivere a Iozio, che rroverebbe in guesr`uso un
espedienre per recuperare la conrinuir del resro, pur arrraverso la
rrammenrarier degli esrrarri.
***
L`indagine sulla lingua bizanrina porrebbe progredire
aumenrando il derraglio, ed esaminando gli usi e le accezioni dei
singoli rermini
101
, ma non e guesra la sede
102
. L`obierrivo che ci
eravamo prerissaro (e che speriamo di aver surricienremenre
illusrraro) rramire guesra ricerca, cos come rramire la rassegna degli

101
Ad esempio l`avverbio cixq del paragraro 61 (sezione 61b) va inreso come
brevemenre, L.A. Sophocles accoglie guesra arresrazione nel suo Gree/ |extcon
o/ t/e lomon ond lyzonttne |ertod (SPHCLLS 1888, p. 42`). !n guella sressa
sezione compare un rirerimenro a Dio che manca in Diodoro, e che porrebbe
essere un`alrra spia delle rielaborazione roziana del resro.
102
Alrre osservazioni in ral senso sono srare proposre nelle nore alla
rraduzione.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
401
inrervenri del recensore, era guello di merrere in luce il vero cararrere
delle nore di lerrura della ltb/toteco: non solranro inrormazioni ed
esrrarri inerri ricavari dalle opere lerre, ma mareriali scaruriri da
un`arrivir di insegnamenro, rorse anche desrinari ad essere urilizzari
a rini didarrici
10`
.

7. |o /ettero o Toroto: controddtztone o crtttoro/to'
Considerando i dari messi in luce rinora, ovvero la narura delle
nore di lerrura come mareriali didarrici, le doppie recensioni di una
sressa opera, l`esisrenza - rra i capiroli della ltb/toteco - di conrinuir
remariche (messe in rilievo nello scorso capirolo) e mareriali (le
doppie recensioni di Agararchide/!erocle e Iilopono/Iilosrraro), e
valurando in aggiunra l`ampiezza del capirolo 250, conrenenre anche
esrrarri esrremamenre redeli all`opera analizzara
104
, la siruazione dei
mareriali che compongono la ltb/toteco appare piu complessa di
come la lerrera a Tarasio la presenrerebbe. uesro resro, che
conrinua a rar discurere gli srudiosi per numerosi asperri, si presenra
come un`episrola dedicaroria del parriarca al rrarello, nella guale
Iozio arrerma che la silloge conriene il rendiconro, rarro a memoria,
dei 279 libri lerri guando Tarasio non era presenre, la circosranza
della separazione dei due rrarelli sarebbe un`ambasciara c'
`Aootqiot cui Iozio avrebbe preso parre.
Un prima dirricolr e nella preresa composizione a memoria,
inaccerrabile per molri dei capiroli della ltb/toteco
105
, rra i guali

10`
Su guesr`ulrimo rema cr. CANIEA 1998.
104
Le sezioni di resro in cui la corrispondenza rra Iozio e Diodoro e
maggiormenre lerrerale.
105
HACC 197`, pp. 221-222 propone che l`argomenro della composizione a
memoria sia da rirerire solo alle schede brevi (alle guali Iozio alluderebbe col
rermine to0coi), e avverre comungue che possa rrarrarsi di una rormula di
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
402
anche il 250, oggerro del nosrro srudio: rroppo lunghi e lerrerali gli
esrrarri, rroppo esrese e derragliare alcune lisre, come la rassegna dei
miri criricari da Agararchide (paragraro 7 Mller).
Ma e guello dell`ambasciara il daro sul guale si e concenrraro
maggiormenre lo srorzo ermeneurico degli srudiosi, in guanro
porrebbe rornire porenzialmenre la dara di composizione della
ltb/toteco. L`indicazione c' `Aootqiot e srara generalmenre inresa
come un rirerimenro agli Arabi, rurravia nessun documenro noro ra il
nome di Iozio rra i membri delle spedizioni diplomariche imperiali
presso il Calirraro. Si e comungue cercaro di individuare l`evenro
menzionaro nel resro. Hergenrrher
106
prosperrava due iporesi:
l`ambasciara del 845 a Samarra, capirale del Calirraro, o guella
dell`855/56 sul conrine. Per guesra seconda iporesi propendono la
maggior parre degli srudiosi: Severyns
107
e rrh
108
pensavano alla
ltb/toteco come il prodorro di una cerchia di srudiosi irineranre,
Ziegler
109
rireneva invece che la composizione si rosse conclusa prtmo
della parrenza del 855, Hemmerdinger
110
si spingeva a iporizzare che
Iozio avesse reperiro i libri recensiri nella ltb/toteco a Lagdad,
componendo l la silloge. Per Helene Ahrweiler
111
, segura da
Lemerle
112
, l`ambasciara sarebbe invece da collocare nell`8`8,
duranre la campagna dell`imperarore Teorilo conrro gli Arabi cui
Iozio avrebbe parreciparo da giovane, porrando con se, mescolari ai
oqfio imperiali, i suoi appunri e libri. Ancora per l`ambasciara

modesria, una excuotto anricipara per gli evenruali errori. Cr. anche tn/ro, p. 409,
n. 1`2.
106
HLECLNETHLE 1867-1869, !, p. 14, e !!!, pp. `41-`4`.
107
SLVLEYNS 19`8, pp. 1-4.
108
ETH 1928-1929, !, pp. 6-10.
109
Z!LCLLE 1941, coll. 684-691.
110
HLMMLED!NCLE 1956.
111
AHE\L!LLE 1965, pp. `56-`61.
112
LLMLELL 1971, pp. 179-180.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
40`
dell`855/56 si pronuncia Dvornik
11`
, menrre Treadgold
114
rorna sulla
dara dell`845.
C`e sraro pero anche chi ha pensaro che la lerrera a Tarasio
presenrasse una siruazione rirrizia: Krumbacher
115
per primo propose
che la prerazione della ltb/toteco rispondesse ad una rinzione
lerreraria, e Klinkenberg
116
ha individuaro evidenri corrispondenze
rra una parre della lerrera e un passaggio della miscellanea srorica di
Panrila, recensira nella sressa ltb/toteco al capirolo 175. Halkin
117

rireneva di rrovare una conrerma alla resi di Krumbacher nell`analisi
delle ronri del capirolo 252 su Cregorio Magno, che rradisce
l`impiego di un resro che Iozio non avrebbe poruro conoscere prima
dell`875
118
. Un recenre srudio sinorrico di Vanna Maraglino
119

conrerma la dipendenza di resri proposra da Halkin.
Dopo l`argomenro della composizione a memoria, siamo
dungue di rronre a una seconda dirricolr: se la norizia
sull`ambasciara e da prendere per vera (gualsiasi delle dare proposre
si scelga), la siruazione descrirra nella lerrera non puo rirerirsi
all`inrera ltb/toteco, la cui elaborazione sarebbe invece conrinuara
sino all`ulrima rase della vira di Iozio.
!n guesra direzione punra anche una rerza, rorre
conrraddizione, sravolra inrerna alla ltb/toteco. Nella lerrera a
Tarasio le 279 to0coci ranno rirerimenro ai libri lerri guando il
rrarello non c`era (otm ci oxoo qmv ovcvm), nella pagina

11`
DVEN!K 1967.
114
TELADCLD 1980, p. 1`.
115
KEUMLACHLE 1897
2
, p. 519.
116
KL!NKLNLLEC 191`, pp.18-19.
117
HALK!N 196`.
118
MANC 1975, pp. `7-4`. accoglie lo srudio resruale di Halkin, ma conserva
anche la veridicir della norizia sull`ambasciara, rirenendo che un primo nucleo
della ltb/toteco rosse sraro realizzaro nelle circosranze descrirre dalla lerrera a
Tarasio.
119
MAEACL!N 2007.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
404
rinale della silloge (la cosidderra posrrazione) Iozio arrerma pero che
i 279 libri recensiri sono guelli che gli viene in menre di aver lerro dal
momenro in cui ha acguisiro capacir di comprensione e giudizio in
mareria lerreraria (oq' otcq fi oio0qoi qiv oqcq xoi
xqioi omv cvcqtq)
120
.
Ancora un daro che non rorna, e a cui rorse non si e mai rivolra
surricienre arrenzione, e lo sresso numero 279. Lsso rirorna rre volre:
olrre che nell`episrola, lo si legge nell`inrirolazione e nella
posrrazione, scrirro in rre dirrerenri rormule che lo ranno rurre
risulrare da una sorrrazione di `00 meno 21.

LP!STLA: fotfo oc cofi cvfcxoiocxofm cqci fmv fqioxooimv cq'
cvi xoi ot cov oociovfo, foootfo oq, oioi, fq oq ot
ftovfo oqotoio ovovmo0qvoi otvccocv
Ne mancano la guindicesima parre (di rrecenro) piu uno a rrecenro e
non di piu = `00-(
`00
/
15
+1).
T!TL: `Aoqqq xoi otvoqi0qoi fmv ovcvmocvmv qiv pipimv
mv ci xcqooimoq oiovmoi o qoqcvo qmv oocqo Toqooio
cqfqoofo cofi oc fotfo cixooi ocovfmv cq' cvi fqioxooio.
Ne mancano venri piu uno a rrecenro = `00-(20+1).
PSTIAZ!NL: Tqioxooioofm xoi cvfcxoiocxofm cqci qoc0civ
oqi fmv fqioxiooimv xmtocvov.
La rrecenresima parre e la guindicesima parre (di rrecenro) impediscono
di arrivare a rrecenro = `00-(
`00
/
`00
+
`00
/
15
).


120
!n conrraddizione con la norizia che le schede della ltb/toteco racciano rurre
rirerimenro ai libri lerri in assenza del rrarello pare anche un`indicazione nel
capirolo 165, dove si parla dei discorsi di !merio alla lerrura dei guali Tarasio
ovevo preo porte (108b 28-`0).
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
405
279 e evidenremenre il numero dei capiroli della ltb/toteco
121
,
ma, a guanro sembra, viene presenraro come il numero delle opere
lerre. ! due dari non sono cerro eguivalenri: basri pensare ai guindici
casi in cui alla sressa opera vengono dedicari piu capiroli, o anche ai
non pochi capiroli in cui si passa in rassegna piu di un`opera. Si
aggiunga anche che la sressa numerazione da 1 a 279 e a volre
pasricciara: nel caso di Llio Arisride, ad esempio, guello che
doveva essere un capirolo unico, il 247, si e rrovaro erroneamenre
disrinro in due. La rrarrazione abbracciava guarrro discorsi di guesro
aurore, un sorrorirolo del guarro discorso e toto tnterpretoto do c/t
/o numeroto /e c/ede come l`inizio della recensione di un`alrra
opera, divenendo cos il capirolo 248, con ranro di ovcvmo0q
iniziale. Per conseguenza, sembra che l`aurore della numerazione dei
capiroli non sia sempre consapevole del conrenuro della ltb/toteco,
eppure rale numerazione divenra un daro di rarro, e conrluisce come
indicazione del numero de//e opere lerre in assenza di Tarasio (e non
del numero di schede) in rre punri rorri del resro: la lerrera
dedicaroria (addirirrura con la precisazione sono 279 e non dt ptu),
il rirolo, la conclusione dell`opera. Si rrarra proprio dei passaggi
runzionali a una sisremazione ediroriale.
Cosa pensare dungue della lerrera a Tarasio. Non si rrarra di
una prerazione, daro che essa si rrova, nel ms. A, prima anche del
rirolo e del ptnox
122
. Della sua anrichir non si puo rurravia dubirare:

121
Nelle edizioni a srampa i capiroli risulrano essere in realr 280: rurravia
guesra siruazione si e dererminara dalla scissione arbirraria in due capiroli disrinri
(88 e 89) della rrarrazione a riguardo dei fo xofo fqv cv Nixoio otvooov
qo0cvfo, numerara come 88 nei manoscrirri e nel ptnox.
122
!l primo a porla in posizione preraroria sembra essere sraro Andre Schorr
nella rraduzione larina (SCHTT 1606), che la colloco dopo rirolo e ptnox.
L`edttto prtncep di HLSCHLL 1601, sulla scia dell`esemplare manoscrirro di
Lsrienne (Hor/ey 5591-9`), la riproduceva dopo il capirolo 278 (cr. CANIEA
2001, pp. 1`9-141).
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
406
gli srudi di Niccolo Zorzi
12`
e Cuglielmo Cavallo
124
hanno messo in
luce che il Morc. Gr. 450 risale alla rine del !X secolo, ed e dungue
sraro conrezionaro molro probabilmenre quondo |ozto ero oncoro tn
vtto. La domanda da rarsi insomma non e ranro c/t e quondo abbia
composro la lerrera, bens coo Iozio e/o il suo entouroe
inrendevano celare sorro la rirrizia siruazione di viaggio, e cosa si
possa nascondere dierro le conrraddizioni che si sono rilevare.
Abbiamo gi osservaro come le dare proposre per l`ambasciara
non convengono con gli indizi che invece porrano a idenriricare nei
mareriali che compongono la ltb/toteco la resrimonianza di
un`arrivir di srudio prorrarrasi rino alla rarda er del parriarca. Ma
possiamo davvero essere sicuri che le parole qcopctciv qo c'
`Aootqiot oiqc0cv0o volessero rirerirsi a una ambasciara presso
gli Arabi. Pare guanro meno immorivara la sicurezza con cui
`Aootqiot e sraro sinora inreso univocamenre come Arabi: si
cercher invano uno srudio decisivo in guesro senso
125
. Se da un laro
i Lizanrini usavano anrichizzare nomi di popoli e cirr, dall`alrro non
risulra che `Aootqio al rempo di Iozio rosse mai sraro impiegaro per
indicare il Calirraro, anche perche il rerrirorio degli anrichi Assiri
corrisponde a un`area, guella siro-libanese, che non coincide
precisamenre coi conrini del Calirraro. Alrro daro che crea dirricolr
in relazione ad un`iporerica ambasciara presso gli Arabi proviene
dalla posrrazione, nella guale Iozio arraccia la possibilir di porer
non rare rirorno da guesra qcopcio:


12`
ZEZ! 1998.
124
CAVALL 1999, con la posrilla di CANIEA 1999.
125
TELADCLD 1977, p. `46-`47 osserva solranro: Phorius seems ro have
borrowed rhe phrase c' `Aootqiot rrom Procopius. Compare cv `Aootqioi,
which Phorius guores in his epirome or Procopius` Wor [ltb/tot/eco capirolo 6`,
26a 2, where ir means rhe land easr or Tigris.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
407
Tu, il piu caro rra coloro che hanno in comune con me i rravagli del
parro, se menrre arrendo a guesra ambasceria mi cogliesse il rermine
comune a rurri gli uomini, [grazie alla ltb/toteco avrai non delusa l`arresa
della rua speranza, e insieme il rondamenro e la memoria dell`arrerro e della
consolazione, e soprarrurro avrai come primizia e consacrara conclusione il
compimenro delle rue arrese di conoscenza lerreraria
126
.

! roni sono persino srruggenri, i rermini rorri e signiricarivi: fo
xoivov xoi ov0qoivov fco, oqot0io, ovovqoi... sembra
gualcosa di piu che il congedo di un`opera: pare di avverrire in
guesre parole il reale rimore di Iozio di non porer piu vedere il
rrarello. ra, se si esclude l`iporesi di Helene Ahrweiler di una
spedizione diplomarica duronte unoztone mt/ttore, che
comporrerebbe una dara davvero rroppo alra (8`8) per la ltb/toteco,
le ambasciare di cui si e parlaro non paiono aver implicaro rischi
ranro marcari da suscirare guesre parole: sia guella dell`845 che
guella dell`855, erano rinalizzare in errerri ad uno scambio di
prigionieri
127
.
Sorge insomma il dubbio che sorro il rema dell`ambasciara sia
adombraro un evenro che aveva davvero causaro un disracco
doloroso, daro che la redazione della ltb/toteco - sulla base di
guanro derro - e parsa da collocarsi nell`ulrima rase della vira di
Iozio, guesro evenro porrebbe idenriricarsi nel secondo esilio del
parriarca. Nell`886 l`imperarore Leone V! - un rempo suo allievo -
per morivi a noi non nori depose Iozio, nominando come parriarca il
rrarello Srerano, e lo esilio nel monasrero di Lordon in Armenia
128
.
L`indicazione - nella lerrera a Tarasio - d`essere sraro inviaro fq

126
ltb/tot/eco, 545 8-15.
127
Cr. VAS!L`LV 19`5, !, risperrivamenre p. 198 e p. 224.
128
Teorane Conrinuaro, C/ronorop/to V!, 2.
|orte terzo - |ozto e /o Liblioreca
408
pooicim qqm avrebbe senso in guesra lerrura, visro che ru proprio
l`imperarore a esiliarlo, e la scelra dell`ernonimo `Aootqioi non pare
ruori luogo, innanzirurro perche l`Armenia si rrovava errerrivamenre
ai conrini dell`Assiria. Ma non bisogna rrascurare nemmeno che
associare la siruazione personale dell`et/to con il rirerimenro
all`Atrto poreva derivare a Iozio dalla rreguenrazione dei resri sacri:
dal secondo libro dei Ee
129
apprendiamo che Sargon !! d`Assiria
invase la Samaria dando inizio di rarro alla diaspora e alla disrruzione
del regno di !sraele, gli !sraeliri rurono et/tott tn Atrto, e al loro
posro rurono impianrare popolazioni dalla regione di Labilonia. Cio
avvenne nel 721 a.C.
Con guesra proposra di ricosrruzione non prerendiamo di aver
daro soluzione alla vexoto quoetto della lerrera a Tarasio. La nosrra
inrenzione era di merrere in luce le porenzialir crtttoro/tc/e di
guesro resro, sulle guali - piurrosro che parlare di conrraddizioni o di
pura rinzione lerreraria - si dovr rorse ormai concenrrare lo srorzo.
!n direzione di una crirrograria di ripo cabalisrico porrebbero
punrare anche guelle rre complicare rormule per rar venir ruori il 279
dal `00 (con rurre le perplessir che guesra cirra solleva in relazione
ai /tbrt lerri)
1`0
.
Cio che invece pare sempre piu chiaro e che la composizione
delle nore che rormano la ltb/toteco ha occuparo Iozio per rurra la
sua arrivir di srudio, che non andr conrinara al periodo laicale,
ma esresa rino al secondo esilio, guando il deposro parriarca, ormai

129
2le 17, 5 ss.
1`0
Iorse 279 pareva una cirra imperrerra, menrre il rirerimenro al rre volre
cenro associava due numeri simbolo di perrezione, ma porrebbe esserci gualcosa
di piu. L rorse un caso, ma merirerebbe di essere approrondiro il rarro che la cirra
279 e esarramenre complemenrare a 721, anno dell`esilio degli Lbrei in Assiria:
279+721=1000. Per dirla nei rermini di Iozio, se 279 e 21 che manca a `00, 721
sarebbe `00 che manca a 1000 piu 21.
V||| - ^e//o cerc/to dt |ozto
409
privaro dei suoi amari libri
1`1
, non poreva lavorare se non sulla base
degli ocooqio redarri in un primo momenro dai manoscrirri
1`2
. La
mancanza di coerenza nella srrurrura e di un piano ordinaro
resrimoniano il cararrere non derinirivo della ltb/toteco, e capiroli
come l`ampia raccolra di esrrarri di Agararchide porrebbero
cosriruire il risulraro di guesra rase posrrema del |ebenwer/ roziano.



1`1
Ne parla Iozio sresso nelle lerrere 86 e 98 (\esrerink-Laourdas) e nel
passo gi ciraro upro ( `) di Amp/t/oc/to 148.
1`2
Un rirerimenro a guesri mareriali e all`ulrima rase redazionale porrebbe
essere anche nella lerrera a Tarasio, dove si avverre che le schede si succedono m
ov cxoofqv otfmv q vqq qopooi. Si e gi considerara l`impossibilir della
composizione a memoria dell`inrera ltb/toteco, avr dungue ragione SCHAMP
1987, pp. `0-`6 a inrendere vqq come /e memoire, e non /o memoire.









Appendtce
LA TEADUZ!NL D! J.-L. CNSTANT!N
























41`
|remeo


Eene Henry, nell`inrroduzione all`edizione della ltb/toteco di
Iozio per la Collecrion Lude (vol. !, 1959, p. XL) osservava che les
rraducrions compleres de la ltb/tot/eque sonr aussi rares gue les
edirions. Lisogna dar ragione allo srudioso, anche se non si puo dire
che gli srorzi siano mancari. La prima rraduzione inregrale (in larino)
della ltb/toteco, guella di Andre Schorr (Augsburg 1606), era srara
gi precedura da renrarivi che non riuscirono a giungere a
pubblicazione: dal lavoro del gesuira Juan de Mariana, a guello di
Iederico Mezio, Schorr era a conoscenza (e probabilmenre poreva in
gualche modo impiegarle) delle rraduzioni aborrire, e vi raceva
rirerimenro velaro nei suoi |ro/eomeno
1
.
Se guesri rallimenri rurono dovuri in prima isranza a guesrioni
dorrrinali e al conrrollo dell`|ndex /tbrorum protbttorum, morivi
molro piu prosaici rurono alla base della mancara pubblicazione di
un`alrra rraduzione, guella di Jean-Laprisre Consranrin la guale, per
guanro complera, non orrenne di abbandonare la rorma manoscrirra
rorse per mancanza di un numero surricienre di sorroscrizioni
d`acguisro.
Consranrin
2
nacgue nel 1771 a Soissons, e visse in pieno il
periodo napoleonico. Lbbe ruolo arrivo negli evenri polirici dei suoi
anni, parrecipando con l`eserciro rrancese alle campagne conrro la
Coalizione nella rase della Prima Eepubblica. Dopo la pace separara

1
Su guesri personaggi cr. CANIEA 2001, pp. 91-117. Sul rronre delle edizioni,
non ebbe maggior rorruna Anronio Cariroro nel XV!!! secolo.
2
Devo le inrormazioni biograriche su Consranrin al pror. Luciano Canrora, che
gui ringrazio. Per una bibliograria delle opere di Consranrin si rimanda al
Coto/oue nro/ de /tvre tmprtm de /o ltb/tot/eque ^ottono/e, rome XXX!
(co/ombt-corbtot), Paris, Libliorhegue Narionale de Irance, 1907, coll. 777-778.
Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
414
di Lasilea rra Irancia e Prussia (1795) si srabil in Lelgio, nei cui
diparrimenri occupari eserciro l`insegnamenro delle lingue classiche,
e dove svolse anche il ruolo di runzionario per la Irancia. Dopo la
rine di Napoleone, con gli avvenimenri del 1814 e 1815, rimase
ancora alcuni anni ruori dalla Irancia operando nel giornalismo
liberale nei Paesi Lassi. Eienrro in parria verso la mer degli anni `20,
e vi rimase per un decennio, per poi parrire nuovamenre, mor in
Lelgio, a Namur.
Iu nel periodo rra la mer degli anni `20 e la mer dei ``0 che
Consranrin, per guadagnarsi da vivere, mise mano su incarico di
racolrosi commirrenri a lavori erudiri, nel novero dei guali rroviamo
la rraduzione della ltb/toteco. La mancara edizione non causo la
scomparsa di guesro lavoro, che rimase conservaro in due
manoscrirri: uno conreneva la prima sresura della rraduzione, l`alrro
ne era la copia calligrarica desrinara alle srampe. ! due oggerri
seguirono pero desrini separari. Della copia calligrarica siamo in
grado di ricosrruire le rracce con cerrezza solo rino all`inizio del XX
secolo, guando essa rigura nel caralogo di vendira di un bibliorilo di
nome Chanrepie (1905). La conoscenza di guesro lavoro la
dobbiamo invece al manoscrirro della prima sresura, approdaro in
due volumi agli scarrali della Libliorhegue Narionale di Parigi
`
. !l
primo di guesri due volumi e sraro ampiamenre rimaneggiaro ed ha
subro inrervenri esrranei a Cosranrin, sia sul resro che sulla srrurrura
del manoscrirro. Vi rurono inseriri nuovi rogli in cui rrovano posro
riragli di resri a srampa con le provenienze piu varie, da opere a
cararrere enciclopedico ad arricoli di giornale, con la rinalir di
orrrire commenri, nore, spiegazioni, approrondimenri arrerenri alle

`
NAI 2592-9`. Ho poruro errerruare un esame auroprico di guesri
manoscrirri.
|remeo
415
norizie conrenure nel resro rradorro. Iino a pagina 500 una scrirrura
minura e piurrosro irregolare si avviricchia a guella piu cosranre ed
ordinaramenre inclinara di Consranrin ed inrerviene con insisrenza a
rimodellare la rorma dello scrirro, sosriruire parole, reinserire rrasi
rralasciare, correggere errori (ralora presunri, visro che la correzione
avviene sulla base della rraduzione larina di Schorr, e non del resro
greco), appesanrendo di inchiosrro le pagine a punro rale da
renderne ralvolra piurrosro ardua la lerrura. Un lavoro cerrosino
(anche se non sempre di buona gualir) che ra pensare ad un nuovo
aborriro renrarivo di edizione dello srorrunaro resro.

***

Presenriamo gui la rrascrizione della rraduzione dei capiroli 21`
e 250. !l 21` si rrova nel primo dei due manoscrirri, alle pp. 454-455
(= r. `58
r-v
), ed e percio inreressaro dagli inrervenri del revisore. !l
capirolo 250 e nel secondo manoscrirro, alle pp. 1154-1211 (= rr.
298
v
-`28
v
). Per dar conro di varianri d`aurore, aggiunre ed inrervenri
di correzione si sono impiegare in appararo le sigle A e l, ad indicare
risperrivamenre la mano dell`aurore e guella del revisore, gualora si
sia rilevara una srrariricazione di inrervenri, da parre dell`uno come
dell`alrro, si e renraro di riprodurne la correrra successione ponendo
in apice alle sigle numeri progressivi.
Nel capirolo 250 si e adorrara la paragrarazione di Mller.




417
Trocrtztone de/ coptto/o 213


[454 [454 [454 [454
Aot/orc/tde 213
1

J`ai lu un ouvrage hisrorigue d`Aot/orc/tde
2
* gue guelgues
personnes appellenr aussi Agarhargue , il eroir narir de
`
Cnide , er
grammairien de proression
4
. Les roncrions gu`il a remplies aupres
d`Heraclide de Lembros ronr assez connorre gu`il eroir en mme
remps secreraire er lecreur , il rur l`eleve de Cinnee. Nous savons
gu`il a ecrir l`hisroire d`Asie en dix
5
livres [^.d.T.: At/ne en por/e,
tn Mocrobtet

, 9. Atottco., er celle d`Lurope en guaranre-neur ,


cing aurres livres conriennenr l`hisroire
7
de la mer Eouge [^.d.T.: V.
p/u bo /e c/opttre 250
e
. er de rour ce gui la concerne. !l rappelle lui
mme roures ces parricularires la rin du cinguieme livre, ou il
8
dir
egalemenr gu`il a cesse d`ecrire pour cerraines causes enrre aurres,
parce gue son ge devenoir dej vers la vieillesse ,
9
il y en a
neanmoins gui disenr gu`il a encore
10
compose d`aurres ouvrages,
mais nous n`en connoissons absolumenr aucun : ils prerendenr gu`il
11


1
Agarharchide 21` A
2
: Agarharchide 216 A
1
: CCX!!! Hisroire
Agarharchide l
2
Agarharchide A : Agarharchide l
`
narir de A : ne l
4
grammairien de proression A : proressair la grammaire l
5
dix A
2
: guaranre neur A
1

6
Macrobieis A : Macrobiis l
7
l`hisroire A : la descriprion l
8
cinguieme livre, ou il A : cinguieme livre , il l
9
parce gue son ge devenoir dej vers la vieillesse , A : parce gu`il devenair
vieux. l
1
: parce gu`il devenair rrop ge. l
2

10
il y en a neanmoins gui disenr gu`il a encore A : uelgues uns disenr
cependanr gu`il a l
11
gu`il A : gue l
1
: correztone ttontoneo gu`il l
2

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
418
a compris dans un seul livre un abrege
12
de son hisroire de la mer
Eouge, cing livres sur les Troglodyres, un precis de l`hisroire de
Lydie ecrire par Anrimague, puis
1`
un aurre abrege des ouvrages gui
onr ere composes sur le rassemblemenr
14
de venrs merveilleux
15
. !l a
en ourre produir
16
guelgues morceaux choisis d`hisroire, er un
rraire
17
sur la maniere donr les amis doivenr vivre enrre eux
18
.
Cer aureur
19
, auranr gue j`ai pu le connorre en lisanr ses
ouvrages, a beaucoup d`elevarion er abonde en senrences
20
, il se
monrre plus jaloux gue personne de la sublimire er de la noblesse du
sryle, mais il ne s`arrache pas enrieremenr au choix des expressions ,
ce n`esr poinr gu`en n`employanr pas parrour
21
les
22
locurions usirees,
il en cree
2`
lui-mme de nouvelles, si ce n`esr peur-rre gu`en
rorgeanr
24
en guelgue sorre les mors donr on
25
doir raire usage, on
26

donne la phrase une rigure
27
nouvelle en employanr des rermes gui
ne sonr pas nouveaux. L`aureur s`esr servi de ce moyen avec ranr
d`habilere, gue son innovarion [455 [455 [455 [455 ne paroir pas en rre une, er
gue la clarre n`esr pas inrerieure
28
celle gue seroir resulree de

12
a compris dans un seul livre un abrege A : a rair en un livre so<n> l
1
:
correztone ttontoneo a rair en un seul livre l`abrege l
2

1`
puis A : omette l
14
le rassemblemenr A : la reunion l
15
merveilleux A : exrraordinaires l
16
!l a en aurre produir A : !l esr aussi l`aureur de l
17
un rraire A : d`un rraire l
18
la maniere donr les amis doivenr vivre enrre eux A : les relarions sociales des
amis l
19
aureur A : ecrivain l
20
abonde en senrences A : a mis beaucoup de l
21
ce n`esr poinr gu`en n`employanr pas parrour A : sans employer parrour l
22
les A
2
: des A
1

2`
il en cree A : il n`en cree pas l
24
si ce n`esr peur-rre gu`en rorgeanr A : mais guelgue rois un aureur l
25
on A : il l
26
on A : omette l
27
rigure A
2
correztone ttontoneo : ra<on> A
1

28
inrerieure A : moindre gue l
Trocrtztone de/ coptto/o 213
419
l`emploi des locurions en usage. !l emploie des senrences gui
maniresrenr
29
en lui auranr d`inrelligence gue de ralenr , il excelle
ranr gue personne dans l`usage gu`il rair des rropes. !l repand
`0
en
secrer dans roure sa composirion guelgue chose de doux
`1
er
gracieux gui enchanre l`me, er guand
`2
il a recours aux rigures, il le
rair excirer aucune arrecrion
``
desagreable. !l
`4
produir
parriculieremenr
`5
cer errer, non pas en changeanr les mors pour en
employer d`aurres, mais en moyen d`une rransirion, d`une conversion
gui s`operenr
`6
par le ralenr, gue possede l`aureur, de passer d`un
objer un aurre, ralenr donr l`adresse esr insensible
`7
. Car nous
changer
`8
un nom
`9
en verbe ou un verbe en nom
40
, repandre
41
les
locurions dans le discours, le resserrer sous la rorme d`un nom
42
,
personne norre connoissance ne s`esr monrre plus habile
4`
gue
norre
44
aureur. !l s`esr monrre dans ses harangues le rival de
Thucydide, sous le rapporr de l`arrangemenr er de l`abondance
45
des
idees, il ne lui esr pas inrerieur en elevarion
46
, er il le surpasse
47
en
clarre. Cer ecrivain s`esr rair aussi un nom par sa science

29
maniresrenr A : monrrenr l
`0
des rropes. !l repand A : des rropes , er repand l
`1
guelgue chose de doux A
2
correztone ttontoneo : une douceur A
1

`2
l`me, er guand A : l`me. uand l
``
arrecrion A : impression l
`4
desagreable. !l A : desagreable, er l
`5
parriculieremenr A : omette l
`6
gui s`operenr A : operee l
`7
ralenr donr l`adresse esr insensible A : ralenr er l`adresse inaperue l
`8
Car nous changer A
2
: Car changer A
1

`9
nom A : subsranrir l
40
nom A : subsranrir l
41
repandre A : emailler l
1
: disposer l
2

42
le resserrer sous la rorme d`un nom A : le resumer par un mor l
4`
ne s`esr monrre plus habile A : ne rair voir plus d`habilire
44
norre A : cer l
45
sous le rapporr de l`arrangemenr er de l`abondance A : par l`arrangemenr er
l`abondance l
46
il ne lui esr pas inrerieur en elevarion A : il n`a pas moins d`elevarion
47
il le surpasse A
2
correztone ttontoneo : le surpasse A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
420
grammaricale, guoigu`un
48
jugemenr depourvu de sagesse lui eur
49

reruse le rirre d`orareur, du moins, mon avis
50
, il n`esr inrerieur
aucun grammairien, ni mme aucun orareur, ranr dans ce gu`il a
enseigne gue dans ce gu`il a ecrir
51
.



* Queto rtc/tomo, tnertto do/ revtore, /o rt/ertmento o un teto o tompo tnco//oto
tn mortne o//o potno 454 de/ monocrttto:
ACATHAEC!DLS ACATHAEC!DLS ACATHAEC!DLS ACATHAEC!DLS, celebre geographe er hisrorien grec, ne Cnide jtc], rur
dans sa jeunesse lecreur de l`hisrorien Heraclide Lembus , plus rard il rur lecreur
de Prolemee Alexandre gui regna en Lgypre vers l`an 104 avanr J.-C. !l esr le
premier gui air donne la descriprion du rhinoceros. Cerre descriprion du
rhinoceros esr rres dirrerenre de la rigure de l`animal gui porre aujourd`hui ce
nom. !l vivair vers l`an 160 avanr J.-C. Srrabon, Josephe er Phorius le cirenr avec
eloge. !l nous resre de lui des rragmens de guelgues-uns de ses ouvrages, savoir
De Mort lubro ; de Ato, en dix livres , |uroptoco, donr Arhenee cire les livres 28,
54 er 58.

48
guoigu`un A : un l
49
lui eur A : lui a l
50
avis A
2
correztone ttontoneo : amis A
1

51
ce gu`il a enseigne gue dans ce gu`il a ecrir A : ses docrrines gue dans ses
ecrirs

421
Trocrtztone de/ coptto/o 250


[1154 [1154 [1154 [1154
Aot/orc/tde 250
J`ai lu deux livres d`Aot/orc/tde , le premier er le cinguieme
rrairenr sommairemenr de ce gui esr relarir la mer Eouge er
d`aurres choses exrraordinaires.

|xtrott du /tvre premter ur /o mer loue
_______________

1. 1. 1. 1. Prolemee rils de Lagus rur le premier gui erablir la chasse
aux elephans, er mme aux aurres bres de la mme sorre, separees
dans la narure, sa prevoyance les reunir dans une mme habirar. !l
raur examiner ce gue dir l`hisrorien. Car avanr les Prolemees
plusieurs s`eroienr servis la guerre d`elephans
1
apprivoises, comme
Porus, roi des !des, gui rir la guerre Alexandre, ainsi gue plusieurs
aurres. !l esr possible gue Prolemee soir le premier gui air
2
paru
s`occuper plus parriculieremenr du soin d`apprivoiser ces animaux,
ou le premier des successeurs d`Alexandre er des rois d`Lgypre.
[1155 [1155 [1155 [1155
2. 2. 2. 2. La mer Eouge n`esr pas ainsi appellee
`
, parce gue les
monragnes du golphe arabigue, siruees vers l`occidenr, rendenr une
espece de charbon, guand le soleil darde sur elles ses rayons virs er
enrlammes, ni parce gue des monceaux de sable er de rerre
rougerres se repandenr vers l`orienr sur sa cre maririme dans la

1
elephans A
2
correztone ttontoneo : elephanr A
1

2
air A
2
correztone ttontoneo : se soi<r>A
1

`
n`esr pas ainsi appellee A
2
correztone ttontoneo : ne rire poinr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
422
longueur de plusieurs srades. Ce n`esr poinr pour ces raisons gui on
l`appelle la mer Eouge. Car comme cerre mer esr rrop erroire pour
laisser beaucoup de place la navigarion, les monragnes er les
collines penchanr sur les deux rives du golphe, l`eclar gui rejaillir des
deux cres sur le derroir reroir croire gue la mer ressemble un pays
deserr. Cerre apparence rrapperoir rous les yeux, guand mme on ne
pourroir pas se rendre compre de cerre impression. Ce n`esr poinr de
l gue la mer rire sa denominarion guoigue avanr norre aureur, un
grand nombre d`aurres personnes l`aienr pense. `. `. `. `. Voil la premiere
raison gu`il allege guoigu`elle ne s`accorde poinr avec la verire. Voici
egalemenr la seconde. Le soleil, dir l`aureur, gui se leve dans ces
lieux ne darde poinr comme chez nous sur le derroir des rayons
eclarrans, au conrraire, ils ressemblenr du sang. Ces phenomenes
presenrenr aux yeux des specrareurs l`apparence d`une mer
ensanglanree, c`esr pourguoi on l`a appellee la mer Eouge. 4. 4. 4. 4. Le
rroisieme raison nous vienr d`Argos, elles esr hardie, mais peu
convaincanre. Car les [1156 [1156 [1156 [1156 hisroriens gui adoprenr l`opinion de
Clinias, er gui rondenr leur securire sur la licence accordee aux
poeres, rapporrenr gue Persee eranr parri d`Argos, pour se rendre en
Lrhyopie gu`on appelle aussi Cephenie l`errer de delivrer la rille de
Cephee, se rendir ensuire en Perse, er gu`il parragea avec les Perses la
mme denominarion, du nom d`un descendanr guelcongue, gu`ayanr
eu un rils appelle Lryrhra, il donna le mme nom la mer. Telle esr
la rable grossiere gue debirenr les habirans d`Argos au sujer de la mer
Eouge. 5. 5. 5. 5. Voici la guarrieme raison gui orrre le caracrere de la verire,
er donr l`aureur rur insrruir par un Perse nomme Loxus, gui parloir
er pensoir comme un Crec, parce gu`ayanr abandonne a parrie, il
avoir passe sa vie Arhenes. Voici donc ce gue rapporre ce Perse. !l
y avoir un Perse renomme par son courage er ses richesses nomme
Trocrtztone de/ coptto/o 250
42`
Lryrhras, rils de Myozee. !l demeuroir non loin de la mer,
l`opposire des les deserres, non aujourd`hui, mais sous l`empire des
Medes, car ce rur alors gue l`on connur Lryrhras. Celui-ci resroir en
hyver dans le pays des Pasargades, mais au prinremps il rerournoir
dans ses possessions, soir parce gu`y rrouvoir guelgue aurre avanrage,
ou parce gue simplemenr ce changemenr d`habirarion lui eroir
agreable. Un grand rroupeau [1157 [1157 [1157 [1157 de lions s`eranr jerre sur ses
besriaux, ils en ruerenr un cerrain nombre. Ceux gui se sauverenr,
epouvanres par ce gu`ils avoienr vu, s`animerenr er s`elancerenr vers
4

la mer. Par hazard un doux venr de rerre sourrloir alors. Leur
consrernarion les rir romber lourdemenr dans les rlors. D`abord ils
rurenr porres rour pres des rerres, mais leur rrayeur eranr roujours la
mme, ils f le jouer des vagues er ne se sauverenr gu`avec peine
l`exrremire de l`le gui [1158 [1158 [1158 [1158 se rrouvoir l`opposire. Un jeune
chevrier remarguable par son audace, rir la rraversee, en arriranr
apres lui chacun de ses animaux par les epaules, les uns dans un
endroir, les aurres dans un aurre. Lryrhras cherchanr ses cavales gu`il
ne voyoir plus rur le premier de l`endroir gui consrruisir un navire
la hre. Ce navire, sans rre rorr grand, n`en eroir pas moins solide.
Proriranr [1159 [1159 [1159 [1159 d`un venr rempere er ravorable, il descendir dans le
derroir, er pousse subiremenr par les rlors il rerrouva rour la rois ses
cavales er leur gardien. Saisi d`admirarion en voyanr cerre le, il y
brir une ville dans un porr commode, er il y erablir les pauvres
habirans de la rive opposee, gu`il avoir rransporres dans ce sejour.
Lnsuire il civilisa les aurres les deserres, en les raisanr habirer. Ses
acrions lui acguirenr ranr de gloire aupres de la mulrirude, gu`on
donna jusgu` nos jours le nom d`Lryrhree cerre mer donr

4
vers A
2
: dans A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
424
l`erendue esr inrinie. Voici les causes des noms divers
5
gu`elle a
6

reus. !l y a une grande dirrerence enrre dire la mer Lryrhra er la mer
Lryrhree. La premiere denominarion signirie l`homme gui a domine
sur cerre mer , l`aurre la couleur rouge de son eau, mais l`erymologie
riree de la couleur esr rausse : car la mer n`esr pas rouge. Mais celle
gui esr riree de l`homme gui a domine sur elle esr vraie, comme la
conrirme la narrarion de Perse.
[1160 [1160 [1160 [1160 6. 6. 6. 6. Agarharchide nie gue les Perses rirenr leur nom
d`aucun des descendens de Persee, guoigue plusieurs aurres aureurs
se soienr errorces d`erablir cerre opinion. !l n`ecrir poinr le nom de
Perses, en parlanr d`eux, en merranr un accenr aigu
7
sur l`anri-
penulrieme, mais en marguanr la derniere d`un accenr circonrlexe.
[^.d.T.: Cet o dtre quou /teu dcrtre Hcpoo t/ crtvott Hcpoo.
[1161 [1161 [1161 [1161 7. 7. 7. 7. Lssayanr d`imprimer le caracrere du mensonge ce
8

gue plusieurs aurres aureurs onr debire au sujer de Persee, voici ce
gu`il ajoure. [1162 [1162 [1162 [1162 Si Persee a rair son expedirion, en verirable
personnage rragigue, la rigure couverre d`un masgue, er arme d`un
cimererre
9
, laissanr un comedien er au chour le soin d`achever le
resre du drame, s`il exisre des circonsrances gui conrredisenr cerre
rable, comme elles onr l`approbarion d`un grand nombre de
personnes, nous les parcourrons sommairemenr, nous conrenranr
d`indiguer les chapirres. !l y eur [116` [116` [116` [116` un cenraure, un Ceryon, un
Cyclope, un Chryses, une Circe, une Calypso, un Minoraure, une
Scylla, une Chimere, un Pegase, du Lesrrigons, un Cerbere, un
Claucus marin, un Arlas, un Proree, un Neree, des Nereides, des

5
les causes des noms divers A
2
correztone ttontoneo : les dirrerenres causes du
nom A
1

6
gu`elle a A
2
correztone ttontoneo : gu`on lui A
1

7
un accenr aigu A
2
: une f A
1

8
ce A
2
correztone ttontoneo : ceux A
1

9
un cimererre A
2
correztone ttontoneo : une epee A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
425
enrans d`Alous, gui crurenr jusgu` neur aunes en longueur, er neur
coudees en largeur. Selon Hesiode, on vir [1164 [1164 [1164 [1164 d`abord narre un
ge d`or, puis un ge d`argenr, er enrin
10
un ge d`airain. [^.d.T.:
|uoe reu nou ob/te demp/oyer tct /e mot doe ou /teu de ce/ut de
enre, epece, comme /e porte /e texte rec ,cvo. !l eur encore des
chevaux gui discouroienr avec Achille sur les evenemens rururs , un
Sphinx gui proposoir des enigmes aux enrans des Thebains , des
Sirenes gui chanroienr pour la perre de ceux gui prroienr l`oreille
leurs accens , une Niobe er un Polydecre gue la peur rir changer en
pierres. Ceux gui accompagerenr Ulisse pendanr le cours de sa
navigarion rurenr changes d`hommes en pourceaux, er ensuire de
pourceaux en hommes. Tanrale rur honore raison de sa
remperance, er rur admi la rable des dieux : mais il rur puni er
enleve dans les airs pour avoir commis un acre d`inconrinence.
D`aurres prerendenr gu`il execura le projer gu`il avoir rorme de
descendre aux enrers. Les uns disenr gue ce rur pour consulrer les
devins morrs sur le sorr des vivans , d`aurres au conrraire gue ce rur
pour
11
enlever Proserpine gui se rrouvoir seule alors. La roison d`or
se rrouva dans une brebis : il y eur
12
en Arrigue des pommiers gui
porrenr des pommes d`or. Un corps anime passa roure sa vie sans
gourer les douceurs du sommeil. Loree er [1165 [1165 [1165 [1165 le venr du midi,
ainsi gue les aurres venrs dans une ourre s`erourrenr. Ajourez a cela
gue Pasiphae a eu un commerce avec un raureau er le rleuve Tyrus,
guoigue des especes dirrerenres ne puissenr avoir une couche
commune. Philomele rur meramorphosee en rossignol, Teree en
hupe, er Hecube en chien domesrigue. Ln ourre, !o rur rille d`un

10
er enrin A
2
correztone ttontoneo : en<rin> A
1

11
pour A
2
correztone ttontoneo : gue A
1

12
eur eo : eu A
Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
426
rleuve, elle avoir
1`
les cornes d`une genisse, chassee de son asyle elle
rraversa la mer Ponrigue, ce gui rir donner cerre mer le nom de
Losphore. Le Lapirhe Cones, vierge er remme d`abord, parvenu
l`ge de la puberre, rur change en homme, er enrin rrappe par les
cenraures coups de branches de sapin, il enrra droir er vivanr dans
la rerre. Leda, au lieu d`enranrer comme une remme le rair
ordinairemenr, donna
14
un produir gui avoir la narure d`un our,
donr rur rorme cer objer donr le desir occasionna ranr de barailles, je
veux dire Helene. Helle er Phrixus, volanr sur des pieds de belier,
apres avoir rranchi le derroir, appellerenr de leur nom Hellesponr la
mer gui borde
15
les deux rivages. Hercule parcourur dans un
chaudron les mers ou s`elevenr les plus grandes rempres, er
rraversa
16
l`Arrigue ou il ne se rrouve ni semence ni eau, ni chemin
praricable : il reur d`Arlas la charge de sourenir ce monde
17

immense, non gue cela lui eur ere commande, mais il vouloir se
concilier la bienveillance. Lorsgu`rphee pinoir les cordes de sa
lyre, ses doux accens arriroienr apres lui les monragnes er les rochers.
Les chairs des vaches
18
du soleil, pendanr gu`on les rrissoir
19
, rirenr
enrendre une voix gue les hommes pouvoienr comprendre. Les
morrs s`enrrerenoienr paisiblemenr avec Ulisse sur roures sorres
d`objers, er d`apres une ombre inrorme, reconnoissoienr ce gue
chague rigure avoir de parriculier. Les uns buvoienr guoigu`ils
n`eussenr ni venrre, ni gosier. Les aurres
20
redouroienr
21
le rer,

1`
avoir A
2
correztone ttontoneo : eroir A
1

14
donna A
2
correztone ttontoneo : eur A
1

15
borde A
2
: bordoir A
1

16
rraversa A
2
: parcourur A
1

17
le charge de sourenir ce monde A
2
: le charge de ce monde A
1

18
vaches A
2
correztone ttontoneo : bours A
1

19
rrissoir A
2
: rrissoienr A
1

20
Les aurres A
2
: D`aurres A
1

21
redouroienr A
2
: craignoienr A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
427
guoigu`ils n`eussenr pas de blessures craindre. uelgues uns
[1166 [1166 [1166 [1166 donr les corps onr ere brules jadis, roulenr une grosse pierre.
!l y en a gui rendenr la jusrice d`aurres morrs gui rourerois ne sonr
plus passibles d`aucune injure. Lnrin on voir passer les simulacres
des personnes gui ne sonr plus, sur une bargue conduire par
Caron
22
, dans
2`
la crainre gue ne venanr rre submerges on n`air
besoin de leur raire de nouvelles runerailles. Alcesres, Proresilas
24
er
Claucus, guoigue morrs, reviennenr encore la vie. La premiere rur
ramenee par Hercule, le second dur sa resurrecrion l`amour de sa
remme, le rroisieme dur la sienne un devin gui avoir ere enrerre
avec lui. Amphiaras rur englouri rour vivanr dans la rerre, avec ses
chevaux er son char. Cadmus ayanr seme les denrs d`un dragon, il en
sorrir des hommes armes gui se combarrirenr les uns les aurres.
Talon, garde de Minos, Parcourr rrois rois en un jour le le de Crere
roure enriere, le donr
25
la grandeur esr connue , c`esr le seul des
animaux raisonnables gui possede l`me dans son ralon. n ne peur
rer la vie Minos gu`en repandanr sur lui de l`eau bouillanre. Un
vieux belier rransrorme par les enchanremens de Medee rajeunir. Les
rilles de Pelias rirenr cuire leur pere pour lui rendre la jeunesse. Trois
vieilles remmes nommees les Phorcides passenr leur vie ne raisanr
usage gue d`un cour, er se gardanr reciproguemenr une ridelire
inviolable. Les habirans de l`Arcadie er de l`Arrigue sonr enrans de la
rerre er nes conrre narure. Celle gui avoir ere immolee en Aulide
reparur vivanr en Tauride. Celle gui avoir ere jerree dans la mer par
son pere Acrisius aborda saine er sauve avec son enrans sur les cres
de l`le de Serire. Vaincu par Menelas dans un combar singulier, il rur

22
Caron A
2
correztone ttontoneo : Ch<aron> A
1

2`
dans A
2
correztone ttontoneo : apres A
1

24
Proresilas A
2
: Proresilaus A
1

25
le donr A
2
: donr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
428
enleve rour coup (Paris) er se rrouva dans un lir, prepare jouir des
plaisirs de l`amour, ayanr absolumenr oublie rour danger. Ce n`esr
poinr la rerraire prariguee dans le cheval de bois gue rur cause de la
prise de la ville, mais bien la perridie d`Ulisse, de Neoproleme er de
leurs compagnons. n decrir
26
dans cer endroir la complaisance
inrinie
27
de l`arrisre gui rabrigua le cheval, des grands personnages
gui s`y enrermerenr er des habirans gui le reurenr dans leur propre
ville. Ajourez cela gu`Arlas gui a reu sur ses epaules ce ciel
immense avec les dieux
28
gui l`habirenr a neanmoins engendre les
Arlanrides : ce gui esr absolumenr impossible. L`ocean [1667 [1667 [1667 [1667
environne la rerre enriere gu`elle conrienr dans se eaux gui lui
servenr de remparrs. Hesiode dir gue les Corgones habirenr aux
exrremire de la rerre. uelgues heros conservenr erernellemenr la
conrexrure de le corps inracre, dans les les rorrunees gue personne
29

n`a encore convenablemenr decrires. Ces hisroires gui degenerenr en
opinions doureuses apprrenr rorr propos rire plusieurs
remmes. Comme recevrons-nous celles gue l`on rapporre des dieux,
l`une, gu`un enranr enrerme dans une cuisse esr arrive rerme,
l`aurre, gue la rre de Jupirer servoir de marrice un aurre enranr, un
rroisieme, je veux parler de Vulcain, a ere rorme sans pere. Le soleil,
par suire des arrenrars d`Arree conrre Thyesre, rir du couchanr
l`orienr, er de l`orienr le couchanr. Ln ourre Apollo er Neprune ayanr
loue leurs services pour un annee rurenr prives du salaire gui leur
revenoir, soir comme maons, soir comme bergers, er rurenr en burre
aux rerribles menaces de Laomedon. Lacchus, poursuivi par la
crainre gue lui avoir inspiree Lycurgue, se jerra dans la mer er se

26
n decrir A
2
correztone ttontoneo : n rair des A
1

27
inrinie A
2
correztone ttontoneo : omette A
1

28
dieux A
2
: cieux A
1

29
personne A
2
correztone ttontoneo : personnes A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
429
sauva aupres de Therys. Ajourez cela la dispure gui s`eleva enrre les
deesses sur la beaure. Chacune d`elles chercha corrompre
`0
le juge
par des presens, pour gu`il prononr en sa raveur er laissr de cre
la jusrice , aucune d`elles n`arreignir neanmoins le resulrar gu`elles
arrendoienr de ce jugemenr. Minerve reduisir sa grandeur la
periresse d`une hirondelle. Jupirer rapperissa sa dignire au poinr de
prendre la rorme d`un cygne. Lr la beaure de Ceres subir la plus
honreuse meramorphose. Jupirer, surnomme le rres-grand, rur l`objer
des embuches du rrere de sa remme gui lui eroir uni par les liens les
plus erroirs , il rur sauve par ses plus grands ennemis, je veux dire les
Tirans. Ayanr brise leurs chanes er eranr sorris des renebres ou ils
eroienr gardes, aussirr gu`ils eurenr rendu service Jupirer er rair
rrembler Neprune, ils passerenr de nouveau volonrairemenr
l`Acheron er descendirenr dans les enrers. Venus rur blessee par une
main morrelle , Mars rur enchane par rus er Lphialre. Pluron rur
dans son propre royaume perce de rleches par Hercule, er sourrrir les
plus vives douleurs. [1168 [1168 [1168 [1168 Vulcain, precipire du haur du ciel, romba
dans l`le de Lemnos, cruellemenr malrraire. Junon rur suspendue par
Jupirer gui lui avoir arrache aux pieds d`enormes enclumes. Lnrin les
dieux commerrenr des adulreres, sonr rrappes de la roudre, onr les
jambes rorrues, sonr adonnes aux larcins, sonr plus raibles gue des
hommes, s`insulrenr grossieremenr, ronr mille injusrices
`1
, se
plaignenr de leur sorr. Lnrin ne sonr l`abri d`aucune des douleurs
`2

gui nous ronr nous-mmes implorer l`assisrance des dieux, guand
elles nous accablenr. Ainsi ceux gui debirenr des choses aussi
inraisemblables , er gui se riennenr aussi eloignes de la verire, nous
paroissenr peu dignes d`rre juges capables de l`enseigner d`aurres.

`0
corrompre A
2
correztone ttontoneo : p<ersuader.> A
1

`1
ronr mille injusrices A
2
correztone ttontoneo : se mon<rrenr injusres> A
1

`2
des douleurs A
2
correztone ttontoneo : douleur A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
4`0
Voil ce gue raconre Agarharchide au sujer de Persee, ainsi gue
d`aurres rables de la mme narure. Lr il observe gue la mer Lryrhree
n`a pas ere ainsi appellee du nom de l`enranr de Persee.
8. 8. 8. 8. !l ajoure gu`on auroir raison de lui raire un reproche d`avoir
use
``
de la licence accordee aux aureurs de rables, pour rransporrer
ces rables dans le domaine des rairs. Si on separe de cerre licence la
raculre de la rerurer, il ne resrera pas de sujer plus vil, lorsgue la
croyance aura disparu. C`esr pour cela, dir-il, gue je jusririe jusgu`
un cerrain poinr Homere, pour avoir rapporre un dirrerend gui s`esr
eleve enrre Jupirer er Neprune parce gu`il esr impossible gu`un
homme y ajoure roi. Je ne blme non plus Hesiode, pour avoir ose
rair connorre la generarion des dieux. Je ne veux pas raire egalemenr
le proces Lschyle, pour menrir souvenr er pour ecrire bien
`4
des
choses gue l`on ne peur passer. Je n`accuse poinr Luripide pour avoir
arrribue Archelas les acrions de Temene, er pour avoir inrroduir
sur le rherre Tiresias comme ayanr vecu l`espace de plus de cing
generarions. Ma censure n`arreindra pas non plus ceux gui, dans la
composirion de leurs drames, employenr des moyens absolumenr
impossibles, parce gue rour poere a moins pour bur la verire gue le
plaisir.
9. 9. 9. 9. L`!nde, dir norre aureur, produir des elepahnrs , il esr
[1169 [1169 [1169 [1169 de mme de l`Lrhyopie gui conrine aux rronrieres de Thebes.
La Lybie esr aussi dans le mme cas.
10. 10. 10. 10. L`Lgypre a guarre limires : elle esr bornee au nord par la
mer, au levanr er au couchanr par des deserrs, au midi par les
Lrhyopiens.

``
d`avoir use A
2
: d`avoir rair usage A
1

`4
pour ecrire bien A
2
: gu`il ecrive souvenr A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
4`1
11. 11. 11. 11. Ce langage esr dur, mais saluraire. n ne le rienr
`5
pas par
arrrisrer, mais pour gue l`on se rienne sur ses gardes : on a rair
disparorre des discours rour ce gui pouvoir rlarrer les sens par la
crainre gue nous arrachanr uniguemenr jouir de ce gue les choses
orrrenr de gracieux, nous ne prissions le mal par le bien, er, par
Jupirer er par les dieux, arin gue nous ne negligeassions aucun des
avanrages gui sonr sous nos yeux.
12. 12. 12. 12. !l esr dirricile de conserver, sans prendre des soins, la
rorrune un peu considerable d`un parriculier , er vous esperez
pouvoir, sans vous donner la moindre peine, acguerir la possession
de ranr de biens aussi imporrans . Vous savez neanmoins gue la loi
conserve les uns
`6
ceux gui les onr acguis er gue le rer enleve les
aurres aux plus roibles.
1`. 1`. 1`. 1`. L`aureur dir encore : il y a longrems gue nous sommes
preoccupes de cerre opinion, gue l`occasion scelle er derruir les
amiries des hommes puissans. Lr ce gue vous raires l`egard d`un
aurre en orrre la preuve selon gue vous augmenrez ou diminuez la
rorrune des uns ou des aurres. - 14. 14. 14. 14. Celui gui aime le mor
conttnue//ement, en elevanr les acrions au-dessus du possible, esr
souvenr dans le cas de menrir, celui gui dans de pareilles
circonsrances a admis ses amis parriciper ses conseils n`a pas
besoin d`un homme gui l`excire agir avec precipirarion. uel esr
l`individu assez depourvu de jugemenr pour vouloir apprendre d`un
aurre ce gu`il pense lui-mme d`une chose, er prendre dans des
`7
cas
doureux une resolurion gui sarisrair les desirs de ce gui la sollicire . -
15. 15. 15. 15. Si celui gui possede de si grands biens sair vaincre la cupidire de
ceux gui lui ronr violence, j`esrime heureux le sorr d`un pareil

`5
n ne le rienr A
2
: Je ne le riens A
1

`6
les uns A
2
: les biens rerresrres A
1

`7
prendre dans des A
2
correztone ttontoneo : raire dans des A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
4`2
possesseur. Conrrainr
`8
par la rorce des armes je ne puis enlever les
largesses. Lsr-il donc absolumenr impossible de raire degenerer une
acrion en un vain bruir, er de donner
`9
des esperances incerraines la
prererence sur des dangers maniresres . - 16. 16. 16. 16. Mais les Lrhyopiens
l`emporrenr sur les Crecs en guoi . [1170 [1170 [1170 [1170 par la noirceur er la
dirrerence de la rigure , chez nous la rrayeur gu`elle excire ne rrappe
gue les enrans
40
. Mais dans les guerres er les debars d`une haure
imporrance, ce n`esr ni la vue ni la couleur gui decidenr les arraires,
mais bien le courage er le ralenr miliraire. - 17. 17. 17. 17. uanr moi, du jour
ou je devins vorre rureur, lorsgue vous n`eriez encore gu`un enranr,
er gue je rus en mme remps charge de l`adminisrrarion de rour le
royaume, je m`imposai de suire un grand rravail. Ln guoi consisra ce
rravail . Le voici : monrrer de la repugnance er de l`indignarion pour
ceux gui s`abandonnenr la volupre, commenanr non par vous
rer
41
la raculre, mais par dissiper vorre ignorance, arin gue vous
pussiez jouir prudemmenr de ranr de biens, sans en abuser. Voil le
bur auguel je rendois, possedanr la bienveillance de vorre pere gue
j`avois acguise avec le remps, er ne monrranr jamais le caracrere
derisoire d`un rlarreur, caracrere avec leguel on se ramiliarise avec les
occasions. - ma vieillesse er ma grande experience des arraires m`onr
rair connorre gue la rlarrerie a ere la perre de bien des personnes
elevees en dignire, er a enrrane la desrrucrion rorale des plus grands
royaumes, rels gue celui de Cassandre, de Lysimague er d`Alexandre
guelgue considerable gu`il rur, ceux des Medes, des Syriens er des
Perses, de maniere gu`ils n`onr laisse aucuns germes donr ils pussenr

`8
Conrrainr A
2
: Iorce A
1

`9
de donner A
2
correztone ttontoneo : craindre plurr A
1

40
la rrayeur [... enrans A
2
: une pareille crainre n`excede poinr l`epogue de
l`enrance A
1

41
non par vous rer A
2
correztone ttontoneo : par vous rer non A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
4``
renarre : cela n`esr poinr arrive sans une rorre cause. Le jeune
homme gui, raison de son ge, ignore beaucoup de choses, mais
gue esr dej celebre
42
par ses chures esr ce gu`on peur voir de plus
rragile er de plus expose aux dangers. C`esr pourguoi Alexandre,
invincible par la rorce de ses armes, se monrra rres-roible dans le
commerce de la vie. !l rur seduir par les eloges er guand on l`appella
Jupirer, il pensa
4`
gu`on le reveroir er non gue l`on se mocguoir de
lui. !l oublia la narure pou avoir desire l`impossible.
18. 18. 18. 18. uand un orareur discure en presence du peuple,
remplissanr le rle non d`un ami, mais d`un rlarreur, la vehemence de
la mulrirude gui a rrouve un conseiller pour l`arrermir dans ses
mauvaises resolurions a precipire la ruine de la cire. - Car
l`accusareur menace non seulemenr ses adversaires, mais encore ceux
vers lesguels l`envie lui a rraye un passage. Cer accusa[1171 [1171 [1171 [1171reur ne
rriomphe pas seulemenr des raisons de ses
44
anragonisres
45
, mais il
enerve encore celles d`hommes plus puissans, aussirr gue l`envie
lananr
46
un rrair acere
47
l`a porre
48
croire gue ce n`eroir pas une
acrion digne de lui.
19. 19. 19. 19. Les Lrhyopiens, dans leurs operarions miliraires, se servenr
de grands arcs
49
er de perires rleches au bour desguels au lieu d`une
poinre de rer ils en merrenr une de pierre d`une rorme oblongue
gu`ils serrenr avec des ricelles , elle esr excessivemenr aceree, er
impregnee de poisons morrels.

42
gue esr dej celebre A
2
: dej celebre A
1

4`
pensa A
2
: pensoir A
1

44
ses A
2
: ces A
1

45
anragonisres eo : anragonisre A
46
lanant A
4
: jettant A
3
: lui jettant A
2
: lui ayant jett A
1

47
acr A
2
: aigu A
1

48
la port A
2
: le porte A
1

49
arcs A
2
correztone ttontoneo : jav<ellors> A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
4`4
20. 20. 20. 20. Prolemee, dir norre aureur, dans la guerre gu`il rir aux
Lrhyopiens enrla cing cenrs hommes de cavalerie venus de la
Crece. !l donna une armure parriculiere ceux gui devoienr
s`exposer les premiers, er conduire le resre du corps , ils eroienr au
nombre de cenr. !l les revrir ainsi gue leurs chevaux de
50

couverrures de laine bien serrees, gue l`on appelle dans le pays
vremens velus
51
, de maniere gue le corps en eroir enrieremenr
couverr, l`exceprion des yeux.

|xtrott du ctnquteme /tvre de //ttotre dAot/orc/tde \ur /o
mer |ryt/re
_______________

21. 21. 21. 21. Plusieurs personnes versees dans les connoissances
polirigues ainsi gue plusieurs poeres onr hesire sur la maniere
d`annoncer convenablemenr des calamires excessives eprouvees par
cerrains individus ceux gui s`eroienr rrouves l`abri des dangers.
La chose n`esr pas claire, si l`on n`assigne poinr une cause gui
s`accorde avec les nouvelles gue l`on veur raire connorre. -
Alexandre er Philippe ayanr pillie lynrhe er Thebes, deux villes
celebres, les derruisirenr de rond en comble. Cerre rerrible
carasrrophe, eranr arrivee sans gue l`on s`y arrendr, inspira un
grand nombre de Crecs les plus vives inguierudes sur le sorr de
l`empire er rournir plusieurs orareurs l`occasion de prendre la
parole pour s`erendre parriculieremenr sur les malheurs gui avoienr
arrlige la Crece. Les uns, ce gu`il paror, employerenr, en
s`erendanr sur cer evenemenr, la rorme allegorigue, er prouverenr

50
de A
2
: d`une A
1

51
gue l`on appelle dans le pays vremens velus A
2
correztone ttontoneo : gue
l`on appelle Cases A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
4`5
leur abondance par la diversire des dialecres donr ils se servirenr. Les
aurres ne craignoienr pas de parler avec plus de vehemence gue de
courume, er de s`exprimer d`une maniere convenable [1172 [1172 [1172 [1172 sur des
circonsrances aussi imporranres. Je vous donnerai des exemples de
ces deux genres d`eloguence, arin gue guand vous en connorrez les
caracreres par comparaison, vous jugiez par experience guels sonr les
orareurs gui onr parle le mieux er ceux gui n`onr pas eu le mme
avanrage.
Hegesias se monrre roible dans ses rreguenres descriprions
gu`il donne de la ruine des villes. Ne voulanr jamais raconrer les
choses en parriculier, selon l`ordre des remps, er cherchanr de roure
necessire merrre de la grce dans le recir d`un evenemenr rcheux,
il arreinr jusgu` un cerrain poinr le bur gu`il s`esr propose, mais
jamais d`une maniere digne du sujer, comme on peur le voir dans ses
discours , en voici un exemples : nou nou omme /ott un nom, en
obondonnont /o vt//e
52
. Iaires donc arrenrion ceci : il n`exisre
aucune sensarion, mais il presenre guelgue chose de sous enrendu, er
rair rechercher ce gu`il a voulu dire. Car si l`on remargue de
l`ambigure dans les pensees, c`esr gu`au mme endroir il a
abandonne la gravire du sryle. Pourguoi . C`esr gue guand on
connor
5`
parrairemenr ce gui a ere dir, on peur comprendre
racilemenr le sens de l`aureur. Mais rez la clarre, il n`y a plus de
rorce dans les expressions. !l parle ensuire des Thebains
54
en ces
rermes : /e mo//eur o rendu muet /e /teu qut crtott /e p/u /ort. Puis, en
parlanr des lynrhiens : ;e ut ortt de /o vt//e de Myrtondre, ;tont

52
Contonttn uuo/mente otto/tneo /e poro/e c/e cotttutcono cttoztone tn
Aotorc/tde: tn queto ede to/t poro/e ono tote rtportote tn cortvo.
5`
connor A
2
correztone ttontoneo : voir A
1

54
!l parle ensuire des Thebains A
2
: !l s`exprime ensuire sur les Thebains A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
4`6
retourn, ;e ne /ot p/u vu
55
. Vous demanderez, gue n`a-r-il plus vu .
Car cerre expression, donr le sens n`esr pas surrisammenr indigue, a
egare norre jugemenr relarivemenr au bur gue se proposoir l`aureur.
!l convienr celui gui eprouve de la compassion de ne poinr
s`arracher l`urbanire du langage, mais de designer la cause excire en
lui un senrimenr douloureux , de ne poinr s`asservir aux regles du
sryle, mais de s`arracher uniguemenr au sujer de la calamire donr il
s`agir. Mais il raur mainrenanr passer un aurre.
Alexandre, pensez
56
gu`Lpaminondas, en appercevanr les
debris de la ville, ne parricipa poinr aux supplicarions gue l`on
adressoir aux dieux, lorsgu`il rur sur les lieux mmes. n ne dir
poinr une occuo[117` [117` [117` [117`tton ;uvnt/e, une dure tron/otton, /e trtte
opect dune octton. Aurre sujer. Cerre phrase, une vt//e
57
renvere
por /o /o/te du rot devtnt un pectoc/e p/u copob/e dtnptrer de /o pttt
que /o reprentotton dune trodte, paror s`adaprer mieux rour
aurre chose gu au devoir d`un rhereur, mais coup sur elle esr peu
convenable au sujer donr s`agir. Je crois en errer gu`il esr dirricile de
conserver le ron du persirrlage en rrairanr d`arraires delicares. Aurre
exemple : quet-t/ beotn de roconter /e mo//eur quprouverent /e
O/ynt/ten et /e T/botn /eque/ uccomberent don /eur vt//e
repecttve ' Ln voil un aurre gui ressemble de la rlarrerie, er ou
l`on ne remargue ni decence, ni simplicire : vou ovez /ott que/que
c/oe de emb/ob/e, A/exondre, quond vou ovez dtrutt T/ebe, o ce
que /erott juptter, t/ en/evott /o /une don que/que portte du cte/, cor
;obondonne /e o/et/ o At/ene, ce deux outre vt//e ont /e yeux de
/o Grece. |e combot tott de deux contre un, /un de ce deux yeux o
t orroc/, cet /o vt//e de T/ebe. Ln s`exprimanr de la sorre il me

55
je ne l`ai plus vu A
2
: je n`ai la plu vu A
1

56
pensez A
2
: ne pensez pas A
1

57
une ville A
2
correztone ttontoneo : la vi<lle> A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
4`7
semble gue le rhereur a voulu plaisanrer er non deplorer le sorr des
deux villes. n peur voir avec guelle promprirude il a coupe son
discours, er commenr par sa clarre il a mis sous les yeux la
carasrrophe gu`il avoir decrire. Aurre exemple semblable
58
: /e
vt//e vottne p/eurotent /e ort dune vt//e qut ovott extt, et que//e
voyotent o/or onontte. Si guelgu`un, rassemblanr de pareilles
phrases, les eussenr recirees aux Thebains er aux lynrhiens apres la
desrrucrions de leurs villes, il
59
me paror gu`ils
60
se seroienr mocgues
de l`orareur gu`ils auroienr en guelgue sorre regarde comme plus
malheureux gu`eux. Nous rapporrerons encore un aurre exemple
rire je crois du mme rhereur : t/ et mo//eureux de votr trt/e /e poy
qut o produtt de /omme tu de dent dun Droon
61
(les
Thebains). Demosrhene, donr le rerheur a denarure la pensee, ne
s`esr pas exprime de cerre maniere. !l a decrir en errer gu`il eroir
malheureux de voir converrie en prurage l`Arrigue gui la premiere
avoir rourni aux aurres pays les rruirs les plus doux. Mais guand
62
les
rhereur dir gu`il gu`il esr malheureux de voir reduire la srerilire une
rerre gui a produir des rruirs, il rair une anrirhese gui roule sur les
mors er non sur la chose. C`esr pourguoi il rair voir en cela une
rroideur exrrme. n peur dire la mme chose d`Lrmesianax gui a
rair en ces rermes l`eloge de Minerve
6`
. \ortte du [1174 [1174 [1174 [1174 cerveou de
juptter, cet o ;ute tttre que//e o un poret/ c/e/ de bon/eur
64
. Lr qut
pourrott rendre /o donotton de Cyru on e//et '
65
(oxtqov vrai jeu de
mors). Voici encore un exemple semblable : comment cet endrott et-

58
^e/ monocrttto onc/e /e poro/e aurre exemple semblable ono otto/tneote.
59
il eo : ils A
60
il me paror gu`ils A
2
correztone ttontoneo : ils me parossenr A
1

61
Dragon A
2
: Serpenr A
1

62
Mais guand A
2
correztone ttontoneo : u<and> A
1

6`
de Minerve A
2
correztone ttontoneo : d`Arhena A
1

64
Cttoztone non otto/tneoto ne/ monocrttto.
65
Cttoztone non otto/tneoto ne/ monocrttto.
Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
4`8
t/ devenu tmprottcob/e (opofo) e trouvont tout prt dun c/emtn
(pofot). Toures ces locurions, dir Agarharchide, sonr mainrenanr
inusirees. Mais si l`orareur ne se n`esr servi gue pour excirer la
compassion, il ne s`esr pas rrop eloigne des convenances. Mais s`il a
voulu les appliguer indirreremmenr roure idee il n`a pas donne
son jugemenr une jusre direcrion, excepre gu`il a
66
encore employe
d`aurres rournures
67
semblables celles gue nous venons de
rapporrer, on peur les rrapper de la mme censure, comme celles ci.
|e T/botn don /o botot//e contre /e Mocdonten en renvererent
p/u de dtx mt//e. h ! comme cela esr bien dir : ranr d`hommes
rues
68
exrraordinairemenr. !l dir encore : /o vt//e tont dtrutte, /e
/omme penotent oux mo//eur qut ottendotent /e en/on, /e
/emme /urent tron/re en Mocdotne, opre ovotr en que/que orte
eneve/t /o vt//e. Voici guelgue chose d`eguivalenr : /o p/o/one de
Mocdonten tont tntrodutte don /e mur por /o /orce de orme
9
,
dtruttt /o vt//e : l esr son rombeau, ici la morr
70
. Au resre il ralloir
gue ceux gui represenroienr l`image des runerailles aiguisassenr
71

l`epigramme. !l n`y a rien dire cela, pour ne poinr parorre
employer l`amerrume, en m`exprimanr sur une pareille plaisanrerie
ou plurr sur une pareille exrravagance : nous croyons, dir-il, avoir
rapporre un assez grand nombre d`exemples. Norre aureur inrroduir
encore d`aurres orareurs gui se sonr enonces de la mme maniere
avec la clarre er l`elegance convenables des discours de ce genre.
Lnrre aurres Srrarocles gui s`exprime en ces rermes : /o vt//e de

66
gu`il a encore A
2
: gu`il pour arriver son bur a encore A
1

67
rournures A
2
correztone ttontoneo : expressi<ons> A
1

68
rues A
2
: derruirs A
1

69
dans les murs par la rorce des armes A
2
: dans les murs A
1

70
|e poro/e l esr son rombeau, ici la morr ono verotmt/mente to commento
dt Aotorc/tde, non cttoztone, come embrerebbe rttenere Contonttn
otto/tneondo/e.
71
aiguisassenr A
2
: employassenr A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
4`9
T/ebe et /oboure et enemence, cette vt//e dont /e /obtton ont /ott
/o uerre ovec vou contre |/t/tppe. !l a, ajoure-r-il, mis dans le plus
grand jour le desasrre de la ville, er a rair menrion de l`amirie des
malheureux joignanr l`inrorrune
72
la bienveillance, on a courume de
rendre la compassion encore plus vive. Apres avoir cire Srrarocles, il
rapporre encore ce gu`a de Lschine : une vt//e vottne de /o ntre o
dtporu du etn de /o Grece [1175 [1175 [1175 [1175. n ne peur pas mieux parler, dir
norre aureur, il a rendu par une meraphore la promprirude avec
laguelle la ville rur derruire, raisanr du resre voir les dangers gui
menaoienr Arhenes en monrranr aux audireurs la carasrrophe gui
avoir aneanri une ville voisine. De plus, ajoure-r-il, Demosrhene, en
dirigeanr son discours conrre Alexandre, a developpe la chose en ces
rermes : t/ o dtrutt /o vt//e de /ond en comb/e, de montere qut/ no po
mme /ot de cendre don /e /oyer ; t/ o dttrtbu don /e tente de
borbore /e en/on et /e /emme de c/e/ de /o jGrece]. Ayanr
employe l`hyperbole dans la descriprion vive, claire er courre de
chacuns des parricularires, il n`a pas neanmoins oublie la precision
gui rair bien connorre la chose. Le mme orareur, en parlanr de
lynrhe, dir encore : O/ynt/e, Met/on, Apo//onte, et trente-deux
vt//e de T/roce qut/ o toute dtrutte ovec une te//e borborte, qut/
erott dt//tct/e oux orrtvon dtre e//e ont ;omot extt. Ln raisanr
voir la mulrirude des villes, il comprend dans son recir la malheur
des hommes de maniere gu`en exciranr une grande commiserarion,
sans gu`on s`y rur arrendu, les audireurs en eprouvenr une emorion
plus vive. Ln rapporranr rous ces passages rires de divers aureurs, il
les adopre , mais il condamne Hegesias, er rejerre rour ce gue vienr
de lui.

72
l`inrorrune A
2
correztone ttontoneo : la r<orrune> A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
440
22. 22. 22. 22. Depuis la ville de Memphis jusgu`en Thebade er dans
l`inrervalle gui les separe, il y a cing
7`
prerecrures ou nomes, gui sonr
rangees par ordre de narions rorr peuplees. La premiere esr celle des
Heracleopolires , la deuxieme celle des Lycopolires , la rroisieme
celle des xyrinchires , la guarrieme celle des Hermopolires , la
cinguieme esr appelle par les uns Phylace (garde) er par les aurres
Schedie (navire). C`esr dans ce prerecrure gue l`on exige les droirs
sur les objers imporres des regions superieures. !mmediaremenr au-
dessus de celles donr on vienr de parler, se rrouve la ville des Lyces
(loups) par ou commence la Thebade , puis une aurre gu`on appelle
la ville de Venus, apres cela, esr
74
celles de Panon
75
, de Thoanis, de
Lopos au-dessous de laguelle esr celle de Jupirer gue l`on appelle la
perire. Apres la prerecrure des Tenryrires, esr une ville gui porre le
nom [1176 [1176 [1176 [1176 d`Apollon, au-dessus de laguelle esr Copre, puis
Llephanrine , on apperoir ensuire le pays d`Lrhyopie, er la premiere
Corrie. Telle esr la designarion des conrrees gui s`erendenr depuis
Memphis jusgu`en Lrhyopie.
2`. 2`. 2`. 2`. Pres de la mer Eouge ou le Nil, malgre de rreguens
derours er sinuosires, ne change pas moins evidemmenr son cours, er
presenre dans la direcrion droire de ses rives une grande inclinaison,
c`esr un vasre golphe gui s`erend de la mer sur le conrinenr, de sorre
gue le diamerre gui se rrouve au milieu des eaux soir salees, soir
porables, se resserre peu pres comme
76
un limon abondanr. C`esr
donc aupres de la mer donr on vienr de parler gu`on rrouve un
cerrain endroir gui produir une grande guanrire de meraux gu`on
appelle rrancs : ils sonr, la verire, excessivemenr noirs, mais il se

7`
cing A
2
: six A
1

74
sonr eo : esr A
75
celles de Panon A
2
correztone ttontoneo : celle de Thoanis A
1

76
peu pres comme A
2
correztone ttontoneo : comme A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
441
rorme en eux un marbre rel gu`il surpasse roure comparaison er donr
la blancheur excede rour ce gue l`on pourroir en penser.
24. 24. 24. 24. La ryrannie a condamne les hommes d`une condirion
abjecre la plus amere servirude
77
, celle gui consisre dans
l`exploirarion des mines d`or : les uns supporrenr le poids de
l`inrorrune avec leurs remmes er leurs enrans, d`aurres le supporrenr
seuls. Apres avoir exagere d`une maniere rragigue le sorr de ces
hommes gui ne laisse plus de place de nouvelles calamires, l`aureur
expligue la maniere donr on rravaille l`or. 25. 25. 25. 25. !l dir gue les ouvriers
des mines brulenr avec du bois les endroirs raboreux
78
er presgue
inaccessibles des monragnes ou se rrouve l`or, er gu`apres les avoirs
amollis par le reu, ils le soumerrenr ainsi l`exploirarion , guanr
ceux gu`ils onr reduirs en pierre, ils les divisenr avec un ouril de rer
donr on se serr pour rravailler la pierre. L`ouvrier gui esr charge de
ce soin esr la rre des aurres. Lorsgu`il a monrre aux mineurs les
roures gu`ils doivenr suivre, il
79
abandonne roure la besogne ces
malheureux, pour agir selon la necessire. De cerre maniere, ceux gui
sonr rorrs er jeunes parragenr avec des marreaux de rer l`endroir gui
conrienr du marbre, leurs coups sonr porres par la rorce er non
diriges par l`adresse. !ls creusenr rravers le rocher plusieurs
conduirs gui ne sonr jamais droirs, la pierre gui conrienr l`or ayanr sa
direcrion ranrr en haur, ranrr en bas, ranrr droire, ranrr
obliguemenr er rransversalemenr, [1177 [1177 [1177 [1177 peu pres comme les
racines des arbres. C`esr pourguoi la lueur des rlambeaux arraches
leurs rronrs, ils exrraienr la pierre donr la blancheur les conduir
comme une veine. Lr guand ils onr rravaille de dirrerenres manieres

77
la plus amere servirude A
2
: a condamne les hommes la plus amere
servirude A
1

78
raboreux A
2
correztone ttontoneo : esca<rpes> A
1

79
il A
2
correztone ttontoneo : roure A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
442
les mareriaux donr on les a charges
80
, ils en jerrenr les morceaux sur
la rerre, ils ne consulrenr pas cer egard ni leur volonre, ni leur rorce,
mais bien l`oil du prepose gui ne separe jamais les coups de la
reprimande. 26. 26. 26. 26. Les enrans non encore parvenus l`ge de puberre,
se glissanr par les conduirs prarigues par les ouvriers, ramassanr avec
beaucoup de peine les perires pierres derachees de celles gue l`on a
jerrees dehors, les emporrenr hors du sourerrain. Apres eux, les
vieillards er un grand nombre d`invalides sonr occupes rransrerer la
pierre , lorsgu`ils onr acheve ce rravail, ils la remerrenr
81
aux
inspecreurs. Car les hommes ges d`environ rrenre ans er donr la
rorce esr apparenre, prenanr des morriers de pierre, broienr la
mariere avec un pilon de rer, er prennenr le plus grand soin pour gue
le plus gros morceau ne le soir pas plus gu`une vesce noire, er au
mme insranr on le disrribue
82
d`aurres. Ceci esr l`ouvrage des
remmes gui onr ere reunies dans les prisons avec leurs maris er leurs
enrans. Car on rair monrer successivemenr plusieurs meules avec
lesguelles ces remmes broienr
8`
la pierre dej pilee
84
. Trois de ces
remmes se riennenr des deux cres chague coup gui esr porre, leur
ceinrure esr si degouranr gu`elles ronr mouvoir les meules
85
sans
cacher aurre chose de leur corps gue les parries honreuses. Llles sonr
occupees de ce rravail, jusgu` ce gue la rche gui leur a ere impose
complere une mesure de rine rarine. Toures celles gui sonr
assujeries
86
une aussi arrreuse desrinee devroienr prererer la morr
la vie. 27. 27. 27. 27. Cerre poudre ainsi rravaillee par les remmes esr ensuire

80
donr on les a charges A
2
correztone ttontoneo : gu`ils onr sous les
81
remerrenr A
2
: soumerrenr A
1

82
on le disrribue A
2
: ils disrribuenr la besogne A
1

8`
broienr A
2
correztone ttontoneo : parragenr A
1

84
dej pilee A
2
correztone ttontoneo : gui se rrouv<e...> A
1

85
ronr mouvoir les meules A
2
: vonr a er l A
1

86
Toures celles gui sonr assujeries A
2
: Tous ceux gui sonr assujeris A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
44`
reue par des individus gue l`on appelle Selangees
87
: ce sonr les
ouvriers gui peuvenr seuls conduire rin cerre operarion de si haure
imporrance. Voici de guelle maniere ils y procedenr : ils repandenr le
marbre ainsi moulu sur un large rable, polie er bien raillee, mais gui
n`esr poinr placee dans une posirion direcre, elle esr au conrraire un
peu inclinee. Puis versanr de [1178 [1178 [1178 [1178 l`eau dessus, ils perrissenr la
pre avec leurs mains, dans le principe ils y vonr legeremenr, mais
ensuire ils pressenr plus vivemenr la besogne. C`esr au moyen de ce
procede gue ce gu`il y a de rerreux, eranr liguerie, disparoir de la
rable au premier signal, mais ce gui a de la solidire er de la rorce resre
immobile sur le bois. Lorsgue le Selangee a repandu de l`eau
plusieurs reprises
88
sur cerre espece de pre, il prend des eponges
molles er epaisses avec lesguelles il rrorre
89
delicaremenr le marbre er
presse jusgu` un cerrain poinr, il emporre hors de la caverne er
rejerre ce gu`il y a de leger, de rriable er de rangeux , mais ce gui esr
solide er brillanr il le laisse sur la rable
90
, apres l`avoir separe de
l`aurre mariere, car sa pesanreur narurelle ne le rend pas racile
mouvoir. 28. 28. 28. 28. C`esr ainsi gu`apres avoir puririe les limailles d`or, le
Selangee les remer ceux gui sonr charges d`en operer la cocrion.
Ceux-ci, apres avoir mesure er pese la mariere gu`on leur a conrie, la
jerrenr dans un vase de rerre er mlenr au rour, dans une jusre
proporrion, un morceau de plomb, des grains de sel, un peu d`erain
er du son d`orge. Puis apres avoir mis sur le vase un couvercle bien
rerme er calreurre de roures parrs, ils cuisenr le rour dans une
rournaise, pendanr cing jours er auranr de nuirs sans inrerruprion. Le
jour suivanr, apres avoir rair convenablemenr rerroidir la mariere

87
Selangees A
2
: Selanges A
1

88
plusieurs reprises A
2
correztone ttontoneo : sur A
1

89
il rrorre A
2
: ils rrorrenr A
1

90
rable A
2
: planche A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
444
rondue, ils la rransporrenr dans un aurre vase, er ne rrouvenr plus
rien des ingrediens avec lesguelles ils l`avoienr mlee, mais la
guanrire d`or gu`ils rerirenr n`esr gueres moindre gue celle gui avoir
ere mise en rusion. 29. 29. 29. 29. La perre d`un si grand nombre d`individus
employes l`exploirarion des mines n`a pas d`aurre bur gue celui
donr j`ai parle. La Narure elle-mme a en guelgue sorre rair voir gue
la producrion de l`or esr une operarion laborieuse, gue la garde en
esr dirricile, gu`elle exige les plus grands soins, er gue l`usage de ce
meral gr enrre le plaisir er la douleur. Ce genre de rravail esr de la
plus haure anriguire, car la narure des meraux a ere decouverre sous
les premiers rois du pays , mais on cessa de s`en occuper lorsgu`une
armee d`Lrhyopiens ayanr envahi l`Lgypre en garda les villes pendanr
un grand nombre d`annees (on dir gue ce sonr eux gui acheverenr
91

les monumens de Memnon). !l en rur de mme ranr gue
92
le pays rur
sous la dominarion des [1179 [1179 [1179 [1179 Medes er des Perses. n rrouve
encore de norre remps, dans les mines gu`ils onr ouverres, des
marreaux d`airain desrines rendre la pierre, car alors l`usage du rer
n`eroir pas encore connu. n y rrouve
9`
aussi des ossemens humains
d`une grandeur incroyable , en ourre, comme la chose esr probable,
plusieurs individus onr ere erourres aussi bien
94
des conduirs creuses
dans le roc. Tanr les mines sonr considerables , elles se prolongenr
obliguemenr dans leurs prorondeurs jusgu`a la mer mme.
`0. `0. `0. `0. Ln se dirigeanr vers le midi de l`Lgypre, on rrouve guarre
grandes rribus
95
. La premiere, gui joinr aux rleuves, seme le sesame
er le miller , la seconde, gui habire les marais recueille des joncs, er

91
acheverenr A
2
: perrecrionnerenr A
1

92
ranr gue A
2
correztone ttontoneo : guand A
1

9`
n y rrouve A
2
correztone ttontoneo : n rrouve A
1

94
aussi bien A
2
correztone ttontoneo : dans A
1

95
rribus A
2
: narions A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
445
d`aurres vegeraux plus rendre , la rroisieme, gui erre er l, se
nourrir de chair er de lair , la guarrieme, sorrie des rivages de la mer,
s`adonne la pche : `1. `1. `1. `1. cerre rribu ne possede ni villes, ni pays, er
paroir errangere rour arr guelcongue. C`esr la plus considerable de
roures, ce gue prerendenr cerrains personnes. Car parrir du pays
des Aurees, gui habirenr la derniere rerraire enrouree par la grande
mer, jusgu` l`!nde, la Cedrosie, la Cermanie
96
, la Perse er les les
adjacenres aux conrrees gue l`on vienr de nommer, les !cryophages
onr parrour erabli domicile , ils sonr nuds ainsi gue leurs remmes , er
la generarion des enrans se rair en commun. !ls onr une connoissance
narurelle du plaisir er de la peine, mais ils n`onr aucune norion de gui
esr honreux er honnre. `2. `2. `2. `2. !ls ne rrouvenr gue des endroirs
proronds gui ne leur orrrenr
97
aucun moyens d`exisrence , ces
endroirs sonr
98
egalemenr adjacens des rivages rres-erendus
99
. La
rerre rerme ne leur orrre poinr plus de racilire pour prendre du
poisson, ni roure aurre chose de la mme narure
100
, leurs habirarions
sonr generalemenr adossees a des rochers gue s`avancenr dans la
mer , elles orrrenr des cavires prorondes, des couverrures inegales,
des conduirs erroirs, des derours sinueux. !ls se sonr loges d`une
maniere convenable er commode, ils prennenr des pierres rirees d`un
aurre endroir, er les jerrenr dans les rrous [1180 [1180 [1180 [1180 gui se rrouvenr au-
dessous de leurs habirarions. uand le rlux de la mer se jerre sur le
conrinenr, ce gui arrive deux rois par jour, depuis neur heures
jusgu` rrois, la mer couvre roure la cre, enrrananr de ses abysses

96
errore per Carmanie
97
gui ne leur orrrenr A
2
correztone ttontoneo : ou ils ne rro<uvenr> A
1

98
sonr A
2
: se rrouvenr A
1

99
rivages rres-erendus A
2
: grandes rivages A
1

100
La rerre rerme [... narure A
2
: Pourguoi la rerre rerme ne leur orrre la
raculre de prendre ni du poisson en abondance, d`auranr plus gue roure aurre
caprure esr impossible A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
446
jusgue sur le rivage une grande guanrire de poissons gui y resrenr, er
vonr chercher de la nourrirure dans les reduirs donr on a parle. Mais
lorsgue le rerlux arrive, l`eau rerlue rravers les pierres er les rosses
dans un endroir gui se dirige en penre. Les poissons gui sonr resre
dans les cavires orrrenr aux !cryophages le moyen de les prendre er
de s`en nourrir. ``. ``. ``. ``. !l y a d`aurres poissons donr, comme je l`ai dir,
on peur se saisir racilemenr. Mais guand la mer envoie des chiens,
des phogues plus gros, des Murenes, des Scorpions, er roure aurre
poisson du mme genre, le combar gu`il raur sourenir conrre eux
n`esr pas sans danger. `4. `4. `4. `4. Tous ceux gu`ils saisissenr, ils les jerrenr
sur des pierres brulanres exposees au midi, er il ne raur pas
beaucoup de remps pour gu`ils se rerournenr rous vers l`endroir
oppose. uand
101
on les prend ensuire par la gueue, roure la masse
de leurs corps s`agire, er roure la parrie charnue s`en echappe,
amorrie par la chaleur donr on vienr de parler. !ls enrassenr les
verrebres donr ils rormenr des rerrres rres-eleves gue l`on apperoir
de loin. uanr la chair des poissons, ils la rassemblenr sur une
pierre polie, er la broienr avec rorce pendanr assez de remps er y
mlenr des grains de paliure. Au moyen de cer ingredienr la chair
rorme bienrr une masse solide , ces grains paroissenr renir le lieu
d`assaisonnemenr ou de rarce. Lnrin, apres l`avoir roulee avec les
pieds
102
pendanr un remps convenable, ils la coupenr en morceaux
oblongs gui onr la rorme de ruiles, er les exporrenr encore au
soleil
10`
. Aussirr gu`ils sonr bien desseches, rous les convives
presens s`en regalenr, on ne consulre ni mesure, ni poids, chacun
mange sa volonre er son plaisir.

101
uand eo : uanr A
102
avec les pieds A
2
correztone ttontoneo : aux p<ieds> A
1

10`
ils la coupenr [... au soleil A
2
correztone ttontoneo : ils exporrenr de
nouveau au soleil A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
447
`5. `5. `5. `5.- -- -`6. `6. `6. `6. Voici les precaurions gu`ils prennenr conrre les hyvers
gui surviennenr inopinemenr, er gui ne leur laissenr plus la raculre
d`aller la pche des poissons. Lrranr dans
104
roure l`erendue du
rivage voisin, ils y ramassenr des coguilles (elles sonr [1181 [1181 [1181 [1181 d`une
relle grandeur gue ceux gui
105
ne l`onr pas vue ne pourroienr pas le
croire). La chair crue gu`il en rerirenr supplee leur diserre dans
cerre saison rigoureuse. Lr mme guand ils onr encore des poissons
en abondance, ils
106
rassemblenr les coguilles donr on vienr de
parler, les jerrenr dans des rosses, ou ils nourrissenr les poissons
renrermes dans ces coguilles avec de la mousse de mer roure rrache,
er des rres de perirs poissons. Lorsgue le remps de diserre esr arrive,
ils converrissenr ces coguilles en nourrirure, comme l`a dej dir. Mais
si l`un er l`aurre alimenr viennenr leur manguer, alors ils choisissenr
dans rour le monceau de verrebres celles gui sonr encore recenres er
pleines de jus, les enlevenr avec ordre
107
puis les brisenr sur guelgue
endroir pierreux, achevenr de les broyer avec les denrs, ils suivenr les
procedes des bres rarouches gui habirenr dans des anrres. `7. `7. `7. `7. Leur
maniere de boire a guelgue chose de plus merveilleux encore.
uarre jours de suire ils vaguenr
108
la pche, er se reunissenr
109

pour s`amuser, en chanranr des airs rusrigues, n`eranr disrrairs par
rien, en raison de la grande racilire gu`ils eprouvenr se procurer des
alimens. Mais l`approche du cinguieme jour, ils se rerirenr dans la
region siruee au pied des monragnes, pour y chercher de la boisson.
Cerre region se rrouve pres des ruisseaux ou les nomades vonr

104
dans A
2
correztone ttontoneo : sur le A
1

105
gue ceux gui eo : gue ceux ceux gui A
106
ils eo : il A
107
avec ordre A
2
correztone ttontoneo : de poinr en poinr A
1

108
uarre jours de suire ils vaguenr A
3
: Apres avoir guarre jours de suire
vague A
2
correztone ttontoneo : Apres avoir vague guarre jours de suire A
1

109
se reunissenr A
2
: s`rre reuni A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
448
abreuver leurs besriaux. Leur deparr a lieu vers le soir. `8. `8. `8. `8. Aussirr
gu`ils se sonr rendus l`endroir ou se rrouvenr les reservoirs des
nomades, ils rormenr un cercle aurour du lac. Puis, appuyanr les
mains sur la rerre er s`agenouillanr, ils boivenr la maniere des
bours, non d`un seul rrair, mais plusieurs reprises. Aussirr gue
leurs venrres sonr remplis comme des ronneaux, ils onr beaucoup de
peine se rerirer vers la mer. `9. `9. `9. `9. Aussirr gu`ils y sonr arrives, ils
passenr ce jour sans gourer aucun poisson, ni aucune aurre espece
d`alimenr. Mais rempli ourre mesure, er respiranr avec dirriculre,
chacun se couche, eprouvanr une pesanreur guile rair ressembler
un homme ivre. Le jour
110
suivanr, il reprend le rrain
111
de vie donr
nous avons parle. Tel esr le cercle dans leguel roule leur exisrence,
aucun d`eux s`inguiere ne s`occupe de la moindre chose. A raison de
la simplicire [1182 [1182 [1182 [1182 de leur regime, il esr rare gu`ils eprouvenr des
maladies, er ils diminuenr le nombre de leurs annees dans la
proporrion de la vie indolenre gu`ils menenr er gui les disringue des
aurres peuples.
40. 40. 40. 40. C`esr ainsi gue vivenr les !chryophages gui onr leurs
habirarions dans les gorges des monragnes. Mais ceux gui demeurenr
sur la rive exrerieure onr roujours des pches abondanres, er ne
manguenr jamais d`eau. Pchanr des poissons assez succulens, pour
gu`ils ne dirrerenr pas beaucoup de ceux gui sonr cruds, non
seulemenr ils ne courenr pas apres la boisson, mais ils n`onr pas
mme l`idee de roure aurre chose de la mme narure. !ls supporrenr
pariemmenr le sorr gue, dans le principe, la rorrune leur a deparri.
41. 41. 41. 41. Habirans les lieux donr nous avons parle, ils ne redourenr
pas comme nous les plus grands maux, ils n`en onr pas mme la

110
Le jour A
2
: Ce jour A
1

111
rrain A
2
: rrair A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
449
connoissance. !ls ne craignenr pas le rer dirige conrre eux, l`ourrage
ne les irrire poinr. Lrrangers la douleur, ils sonr insensibles au sorr
de ceux gui sourrrenr, er s`ils eprouvenr guelgu`insulre de la parr des
errangers, ils examinenr arrenrivemenr le rair, ronr de rreguens signes
de rre , mais ils ne considerenr
112
aucunemenr les acrions ordinaires
d`un homme l`egard d`un aurre. C`esr pour cela, dir l`aureur, gue je
pense gu`ils n`onr aucun caracrere cerrain : car pendanr leur vie, ils
dirigenr roures leurs arraires par la rorce de l`habirude, par des
signes, des sons, er d`aurres demonsrrarions imirarives.
42. 42. 42. 42. Ceux gui demeurenr dans le voisinage des !chryophages
gui n`onr jamais soir, comme s`il exisroir enrre eux er les veaux
marines, des convenrions inviolables, ne ronr jamais de mal ces
animaux gui, de leur cre, jamais ne leur nuisenr. Au conrraire ils
conservenr muruellemenr inracre la proie gue
11`
chague chasseur a
saisie, er ils se comporrenr enrre eux avec une relle harmonie gu`on
auroir de la peine en rrouver une aussi parraire chez des hommes
gui vivenr avec des hommes.
[118` [118` [118` [118` 4`. 4`. 4`. 4`. !l y a des !chryophages
114
gui n`onr d`aurres
habirarions gue des cavernes gui ne sonr poinr exposees au midi
cause de l`excessive chaleur, mais gui onr vue sur les poinrs opposes.
D`aurres onr pour roirs des cres de poisson recouverre de mousse
marine. D`aurres lienr ensemble les rres des oliviers, gui alors leur
servenr de renres. Cerre sorre
115
d`olivier produir un rruir semblable
la chreigne. 44. 44. 44. 44. !l y a une guarrieme espece d`!chryophages gui se
logenr de la maniere suivanr : un immense monceau de sable,
ressemblanr une monragne, a ere enrasse depuis remps

112
ne considerenr A
2
correztone ttontoneo : ne porrenr A
1

11`
gue A
2
correztone ttontoneo : de A
1

114
!chryophages : !chrhyophages A
115
sorre A
2
: espece A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
450
immemorial. L`eau de la mer gui le baigne conrinuellemenr l`a
rendu, gue le melange er la complicarion du sable ronr gu`il ne
dirrere aucunemenr d`un mle homogene er d`une narure unigue.
Apres y avoir creuse des rrous l`haureur d`hommes, ils ronr durcir
la parrie superieure du monceau gui serr de roir, par suire de la
liaison donr on a parle. Mais ils prariguenr dans le sol inrerieur des
conduirs oblongs perces enrre eux de roures parrs. C`esr l gu`apres
avoir rair pendanr guelgue remps penerrer la lumiere
116
dans les
endroirs exposes au venr
117
, ils gourenr les douceurs du repos.
Lorsgue le rlux de la mer arrive, alors la pche leur procure des
poissons, ainsi gue nous l`avons dir. 45. 45. 45. 45. !ls n`onr aucun soin des
mourans, leur me n`eranr poinr accessible la pirie gue engendre
l`opinion. !ls les laissenr en conseguences gissans sur la rerre, jusgu`
ce gu`un rerlux les enrrane dans la mer, pour servir de prure aux
poissons.
46. 46. 46. 46. Cerrains
118
(!ndiens) gui vivenr des produirs de la mer onr
guelgue chose d`exrraordinaire gui les disringue des aurres, er donr il
n`esr pas racile de donner des raisons convaincanres car on ne sair
d`ou ils sonr parris pour se rendre dans la conrree gu`ils habirenr,
une roche lisse eranr suspendue au-dessus d`eux l`obliguire des
monragnes inrerdisanr
119
rour acces er bornanr
120
rour le
121
pays sirue
l`opposire, de raon gue, comme je l`ai dir, il esr absolumenr
impossible d`y arriver pied, er gu`il n`esr pas plus racile
122
d`y venir
en bareau raison du mangue des objers usires chez nous. Les

116
pendanr guelgue remps penerrer de la lumiere A
2
correztone ttontoneo :
enrrer de la lumiere A
1

117
au venr A
2
: aux vens A
1

118
Cerrains A
2
correztone ttontoneo : Les A
1

119
inrerdisanr A
2
: gui inrerdisenr A
1

120
bornanr A
2
: rormanr un horison aurour de A
1

121
le A
2
correztone ttontoneo : les A
1

122
racile A
2
: possible A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
451
choses [1184 [1184 [1184 [1184 eranr ainsi, il ne nous resre plus gu` dire gu`ils sonr
aurochrones, gu`ils n`onr poinr reu la rache d`une premiere
semence, mais gu`ils exisrenr
12`
de roure erernire, ainsi gue l`onr
decide guelgue uns de ceux gue l`on appelle physiciens.
47. 47. 47. 47. Au del des deriles gui circonscrivenr l`Arabie er la
conrree siruee l`opposire se rrouvenr les les Sporades, roures rres-
basses, d`une median erendue, mais inrinies en nombre. Llles ne
produisenr aucun rruir ni doux, ni sauvage gui puisse alimenrer leurs
habirans. Llles sonr eloignees du conrinenr donr on a parle, une
disrance de soixanre srades , leur direcrion esr vers la mer gui s`erend
au-del de l`!nde er de la Cedrosie. L n`exisre aucun rlor, parce gue
l`un succedanr l`aurre, le comprime dans les promonroires. !ls
paroissenr jouir d`une remperarure excellenre. Dans
124
ces
125
les
habirenr des hommes gui, proporrion gardee, vivenr de la maniere
suivanre. Dans la mer gui les environne, mer rerrible er orageuse, se
rrouvenr en abondance des rorrues d`une
126
largeur er d`une
grandeur gui surpassenr roure croyance , nous les regardons rous
comme des rorrues marines. Pendanr la nuir, elles paissenr au rond
de la mer , mais le jour elles se repandenr dans les reduirs rranguilles
er paisibles des les, ou elles s`endormenr, ce gui leur arrive,
lorsgu`elles sonr exposees un soleil parvenu son plus haur degre,
de mme gue l`eprouvenr ceux gui voyagenr sur des navires. Les
habirans prorirenr de cerre occasion pour les arrirer sur rerre, rorce
d`arr, d`errorrs er de cordes , ils mangenr roures les parries inrerieures
de ces rorrues, lorsgu`ils les onr rair cuire guelgue remps l`ardeur

12`
exisrenr A
2
: f A
1

124
Dans A
2
correztone ttontoneo : L vive A
1

125
ces A
2
: celles A
1

126
en abondance des rorrues d`une A
2
correztone ttontoneo : des rorrues donr
A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
452
du soleil , guanr leur cavires ils s`en servenr pour consrruire leurs
habirarions. !ls arrermissenr par le mme moyen les cabanes gui
s`avancenr sur les lieux eleves , ils s`en servenr encore pour l`usage de
la navigarion er pour l`enrrerien des cirernes, de maniere gue ces
rorrues
127
riennenr lieu
128
rour la rois aux hommes
129
donr on vienr
de parler de navire, de maison, de vase, er d`alimenr.
[118 [118 [118 [1185 5 5 5 48. 48. 48. 48. Non loin de l`espece d`hommes donr on vienr de
parler il exisre une aurre
1`0
non moins considerable en nombre ,
voil de guelle maniere vivenr ceux gui la composenr. Leur
nourrirure leur provienr des baleines gui sonr jerrees sur la rerre ,
guand celle nourrirure vienr leur manguer, ce gui arrive souvenr,
ils rirenr parri des os, rravaillenr les carrilages aux exrremires des
cres, guoigu`ils parviennenr dirricilemenr rarir la source de
1`1
leur
misere, cependanr la ressource donr il s`agir n`en esr pas moins pour
eux une consolarion. Telles sonr les especes d`!chryophages donr
nous avons enrendu parler (il y en a des milliers d`aurres gui onr
echappe norre conoissance).
49. 49. 49. 49. La vie gue nous nous sommes imposee consisre dans
l`usage des choses superrlues comme des choses necessaires. Les
narions d`!chryophages
1`2
donr nous venons de parler rejerrenr
roures les choses inuriles, er ne sonr pas neanmoins depourvues de
ce
1``
gui leur convienr, rous rendenr la vie par un senrier divin gui

127
rorrues A
2
: cavires A
1

128
riennenr lieu A
2
: riennenr omette A
1

129
riennenr lieu rour la rois aux hommes A
2
correztone ttontoneo : sonr rour
la rois pour les hom<mes> A
1

1`0
Non loin [... un aurre A
2
correztone ttontoneo : Les hommes gui ne
demeurenr pas une bien grande disrance A
1

1`1
rarir la source de A
3
: se consoler dans A
2
correztone ttontoneo : dans
le<ur> A
1

1`2
!chryophages eo : !chrhyophages A
1``
ce A
2
correztone ttontoneo : celle A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
45`
n`a poinr alrere la narure, en l`asservissanr aux
1`4
prejuges.
L`ambirion de parvenir aux premier rangs ne les rourmenre poinr
par les peines er les inrorrunes gu`enrranenr cer egard les
conrenrions er les brigues. La soir des richesses ne leur rair pas
commerrre une roule d`injusrice conrre d`aurres personnes , ils en
supporrenr au conrraire beaucoup d`aurres conrre roure necessire.
Jamais ils n`excirenr de plus graves inimiries, en se permerranr de
mauvais rrairemens, mais ils ne sonr pas non plus abarrus par les
malheurs de leurs proches. !ls ne mesurenr poinr leur arrlicrion
d`apres les revers gue l`on eprouve dans la vie, soir en se livranr la
navigarion, soir en cherchanr mulriplier les prorirs pour embellir
leur exisrence. Mais guoigu`ils aienr besoin de peu de choses, il leur
raur aussi peu de choses pour les arrrisrer. Possedanr le necessaire
1`5
,
ils ne
1`6
recherchenr jamais le superrlu. Ce gui rair de la peine
chague individu, n`esr poinr ce gue l`on ne connor pas
1`7
, guand
cela n`esr pas presenr
1`8
, mais c`esr ce gue l`on desire, lorsgue dans
l`ardeur de la passion on se rrouve depourvu des moyens de la
sarisraire. C`esr pourguoi celui gui possede rour ce gu`il veur, sera
heureux, s`il prend la narure pour guide er non l`opinion. Les
peuples donr il s`agir, ne sonr pas juges d`apres des lois. Ln errer
pour[1186 [1186 [1186 [1186guoi des ordonnances asserviroinr-elles celui gui sans
rre verse dans la connoissance des lerrres, peur agir avec candeur .
50. 50. 50. 50. uand on a guirre le pays des !chryophages
1`9
pres du
rleuve Asrabara gui rraverse l`Lrhyopie er la Lybie, rleuve gui esr
beaucoup plus bas gue le Nil, er gui s`unissanr un couranr d`une

1`4
aux A
2
correztone ttontoneo : des A
1

1`5
le necessaire A
2
: ce gui leur surrir A
1

1`6
ne A
2
: n`en A
1

1`7
pas A
2
: poinr A
1

1`8
n`esr pas presenr A
2
correztone ttontoneo : vienr mem<oire> A
1

1`9
!chryophages eo : !chrhyophages A
Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
454
plus grand erendu, baigne de rous cres l`le de Meroe, pres de ce
rleuve, dis-je, er sur de deux rives, habire un peuple gui n`esr pas
considerable la verire, mais gui vir de la maniere suivanr. !l arrache
les racines des roseaux gui se rrouvenr dans les marais voisin, er
apres les avoir bien lavees, il les coupe en morceaux avec des pierres.
Apres les avoir amincies er rendus visgueuses, il en rair
140
des
poignees gui rourerois n`emplissenr pas la main, puis apres gu`elles
onr ere cuires au soleil, elles lui
141
servenr de nourrirure. !l esr sujer
142

un inconvenienr donr il ne peur se preserver : ce sonr les lions gui
se rrouvenr dans les marais er gui se jerrenr sur ces malheureux. A
l`apparirion de la canicule, il s`eleve une mulrirude innombrable de
moucherons assez rorrs pour obliger le peuple gui les rair se cacher
dans les eaux des marais. Les lions mmes sonr conrrainrs par eux
d`abandonner le pays non pas ranr parce gu`ils onr sourrrir de leur
pigure, guoigue rres-poignanre, gue parce gu`ils ne peuvenr sourrrir
leur errange bourdonnemenr. Je rapporre cerre parricularire, parce
gu`elle esr exrraordinaire, car gu`y a-r-il de plus singulier gue de voir
des lions rorce par des moucherons de guirrer le pays, randis gue les
hommes ne sonr pas exposes au mme inconvenienr .
51. 51. 51. 51. La narion des Hylophages gui se nourrir de vegeraux
habire rour pres de celle donr nous venons de parler, er donr elle
dirrere rres-peu. Ces hommes mangenr le rruir gui rombe des arbres,
mme en ere d`aurres coupenr l`herbe gui cror dans les vallees bien
ombragees. Cerre herbe esr rres-rorre, er porre un chou gui
ressemble aux navers. !ls mangenr ce gue ce chou conrienr de rendre.
!ls consacrenr les nuirs au sommeil, mais ils choisissenr un endroir ou
ils puissenr se garanrir des arragues des bres reroces gui s`y rrouvenr

140
il en rair A
2
: ils en ronr A
1

141
lui A
2
: leur A
1

142
!l esr sujer A
2
: !ls sonr sujers A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
455
er veiller leur surere. Au lever du soleil, ils monrenr rous sur les
arbres [1187 [1187 [1187 [1187 avec leurs enrans er leurs remmes, raisanr leurs errorrs
pour arreindre les plus haures branches. Apres avoir cueilli ce
gu`elles onr de plus rendre, ils le mangenr volonriers. !ls conrracrenr
ainsi pendanr roure leur vie une habirude relle gue leur racilire
courir sur les arbres paror incroyable, ainsi gue l`agilire
14`
non
seulemenr de leurs mains, de leurs doigrs er de leur pieds, mais
encore de rous leurs membres en general, car ils passenr lesremenr
d`un branchage l`aurre, er s`enlevenr souvenr les uns aux aurres les
rameaux dans les endroirs les plus dangereux , ils ronr voir encore
d`aurres rours d`adresse de la mme sorre, de maniere gue celui gui
en esr remoin en esr rrappe d`eronnemenr, mais n`ose en parler
ceux gui n`en onr pas d`idee. !ls broienr avec les denrs roure especes
de branches gu`ils digerenr avec racilire. Lorsgu`ils rombenr de haur,
ils se ronr peu de mal, raison de l`exigure de leurs corps. Tous vonr
nuds, les enrans er les remmes sonr en commun chez eux. !ls se ronr
la guerre enrre eux au sujer de la possession de rerrains. La pluparr
se donne la morr, guand ils sonr presses par la ramine, ou guand des
rches se rixenr sur leurs yeux, ce gui arrive vers leur cinguanrieme
annee.
52. 52. 52. 52. Apres les peuples gue l`on vienr de nommer, il y en a
d`aurres gue les habirans appellenr C/oeur. La mulrirude des bres
reroces gue produir cerre conrree l`inrini oblige ces peuples se
camper dans les arbres. !ls rendenr des pieges ces animaux, er
guand ils les onr pris, ils les ronr servir leur nourrirure. Ce sonr
aussi d`habiles archers. Si le produir de la chasse vienr leur
manguer, ils se nourrissenr de peaux des animaux gu`ils onr pris
auparavanr, er supplienr ainsi leur diserre. Apres avoir humecre les

14`
l`agilire A
2
correztone ttontoneo : le mouvemenr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
456
cuirs, apres les avoir approche de charbon peu ardens, ils les
couvrenr de cendres, er les parragenr en morceaux.
5`. 5`. 5`. 5`. Apres les peuples chasseurs, mais une assez grande
disrance [1188 [1188 [1188 [1188 er dans une conrree plus exposee au couchanr, se
rrouvenr les peuples gui pour vivre vonr la chasse des elephans. !l y
a des hommes gui, du haur d`un arbre ou ils sonr assis, veillenr au
passage de ces animaux, donr ils saisissenr la gueue avec les mains,
en appuyanr leurs pieds sur leur cuisse gauche, puis avec une hache
commode er preparee cer errer, ils lui coupenr, coups redoubles,
les nerrs du jarrer droir : d`une main ils rrappenr avec rorce, er de
l`aurre ils serrenr la gueue de l`animal, d`une maniere gui reroir
croire gu`il s`agir d`un combar d`ou depend la vie, car il raur ruer ou
perir : la circonsrance ne permer pas d`en sorrir d`une aurre maniere.
Aussirr gue les coups de l`errusion du sang onr rair romber la bre,
les aurres chasseurs surviennenr au momenr de sa chure, er pendanr
gu`elle vir encore, ils lui coupenr les chairs du croupion, er s`en
regalenr, en arrendenr gue la bre epuisee expire dans les rourmens.
54. 54. 54. 54. Mais ces chasseurs aux elephans sonr exposes eux-mmes un
exrrme danger. !l y a d`aurres gui dirigenr ainsi leur chasse. Trois
hommes n`ayanr gu`un arc, mais plusieurs rleches enduires de riel de
serpens, se riennenr dans un raillis, en arrendanr gue les animaux
viennenr passer par l. C`esr pourguoi, lorsgu`ils en voienr un
approcher, l`un rienr un arc assujeri son pied, les deux aurres
bandanr la corde de roure leur rorce, en decochenr une rleche
uniguemenr dirigee vers le milieu des cres, pour gu`elle penerre
enrieremenr dans les parries inrernes, gu`elle parrage er murile les
endroirs courbes, alors cerre bre enorme vivemenr agiree er dechiree
deperir er rombe. 55. 55. 55. 55. !l y a une rroisieme espece d`Llephanrophages
gui vonr la chasse des elephans, lorsgue ces animaux surrisammenr
Trocrtztone de/ coptto/o 250
457
repus cherchenr un endroir ou ils poussenr se livrer au sommeil : ils
ne dormenr poinr couches sur la rerre, mais adosses de grands
arbres rourrus, de maniere gue les deux pieds rour pres de racines, ils
s`appuienr legeremenr sur la rerre er gue le cre gui a reu rour le
corps esr sourenu par la narure de l`arbre. Cerre maniere de se
coucher n`esr pas narurelle, elle chogue mme le bon sens, parce gue
le sommeil le plus prorond esr rrouble par une vive inguierude,
[1189 [1189 [1189 [1189 la morr eranr prompremenr le parrage de celui gui rombe,
parce gu`il lui esr physiguemenr impossible de se relever. C`esr
pourguoi ceux gui vivenr de la chasse de ces elephans, errenr dans
les rorrs, er aussirr gu`ils onr decouverr la bauge de l`animal, ils
scienr la parrie de l`arbre gui esr l`opposire, de maniere gu`il ne
penche pas enrieremenr, mais ne resre pas non plus rrop rorr er rrop
rerme , il raur seulemenr gu`il puisse resisrer un momenr
144
rres-
courr. L`animal revenanr de la prure pour se coucher son
ordinaire, rombe subiremenr lorsgue l`arbre se brise, er devienr la
proie des chasseurs disposes s`en reparre. !ls coupenr ensuire les
chairs du croupion, er apres avoir epuise le sang de l`animal er l`avoir
acheve, chacun d`eux s`en parrage les membres pour en raire rel
usage gue bon leur semble.
56. 56. 56. 56. Prolemee, roi d`Lgypre, invira ces chasseurs s`absrenir de
la desrrucrion des elephans, voulanr lui-mme les conserver en vie : il
leur rir un grand nombre de brillanr promesses. Non seulemenr il ne
les persuada poinr, mais ils lui rirenr repondre gu`ils n`echangeroienr
pas leur vie acruelle conrre rour le royaume.
57. 57. 57. 57. Parmi les chasseurs gue les Nomades onr courume
d`appeller impurs, ceux donr le pays ere separe de l`Lrhyopie
demeurenr vers l`occidenr : ce sonr ceux gu`on appelle Comu. Ceux

144
un momenr A
2
correztone ttontoneo : une A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
458
gui habirenr la conrree meridionale sonr appellee \trut/top/oe, er
ne rormenr pas une narion considerable. !ls emploienr l`arririce, la
ruse er des brons dans la chasse gu`ils ronr aux aurruches gui leur
servenr de nourrirure. !ls en mangenr la chair, er se servenr des
peaux en guise de vremens er de couverrures. Les Comu leur ronr
la guerre. Leurs armes sonr des cornes de chevre sauvages, ces
cornes sonr grand er rorr esrimees. Le pays nourrir un nombre
considerable de ces animaux.
58. 58. 58. 58. A peu de disrance de ces derniers peuples, demeurenr les
Acrtdop/oe. Cerre narion esr d`une plus perir raille gue [1190 [1190 [1190 [1190 les
aurres. Ces hommes
145
paroissenr rres-roibles er sonr
exrraordinairemenr noirs. Vers l`eguinoxe du prinremps, guand les
venrs d`Arrigue sourrlenr dans les pays, ces venrs y amenenr une
immense guanrire d`enormes saurerelles gui viennenr d`un endroir
146

donr l`hisroire ne s`esr jamais occupee. La rorce de leur vol les rair
peu dirrerer des oiseaux, mais elles en dirrerenr beaucoup sous le
rapporr de la grosseur
147
. Ces peuples se nourrissenr en rour remps
de cerre sorre d`insecres gu`il assaisonnenr de dirrerenres manieres.
!ls les prennenr au moyen de la rumee gui les precipire de
l`armosphere sur la rerre. Ces hommes passenr pour rre agiles er
rres-legers la course , mais ils ne vivenr pas plus de guaranre ans, ne
se nourrissanr gue d`alimens exrrmemenr secs. Aussirr gue la
vieillesse approche, il s`engendre dans leur corps une sorre de poux
ailes gui rassemblenr des rigues, mais gui sonr plus perirs gue celle
gue l`on apperoir dans le chien. Llle commencenr la poirrine er au
venrre er devorenr rapidemenr la superricie du corps avec la race

145
Ces hommes A
2
: !ls A
1

146
endroir A
2
correztone ttontoneo : pays A
1

147
en dirrerenr beaucoup sous le rapporr de la grosseur A
2
correztone
ttontoneo : sonr plus perires gu`eux A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
459
roure enriere. Ceux gui sonr arreinrs de cerre vermine sonr d`abord
rourmenres d`une demangeaison semblable celle gue produir la
gale , mais ensuire ils se dechirenr eux-mmes non sans douleur.
Lorsgue cerre maladie esr parvenue son dernier periode, er guand
la vermine s`echappe du corps, er gu`il en sorr aussi un pus leger, il
arrive ces malheureux d`eprouver des angoisses insupporrables.
C`esr ainsi gu`ils perissenr, soir gue la cause de leur morr provienr de
leur humeur fsanginef, ou de la narure de leurs alimens, ou de la
remperarure de l`armosphere.
59. 59. 59. 59. Non loin du pays des Acrtdop/oe, exisre une conrree
erendue, remarguable par la diversire de ses prurage, mais elles esr
enrieremenr deserre er inaccessible ceux gui habirenr dans les
environs. Ce n`esr pas gue dans le principe elle air mangue
d`hommes, ma c`esr parce gu`elle esr inresree par une mulrirude
incroyable de scorpions er de sorres d`araignees gue cerraines
personnes appellenr les guarre-mchoires. Car ils prerendenr gue ces
insecres proviennenr de l`abondance des pluies, les habirans ne
pouvanr resisrer ce rleau, mais echappanr leur perre par la ruire,
er [1191 [1191 [1191 [1191 prereranr leur salur leur pays, cerre conrree se rrouva
abandonnee de
148
cerre espece d`hommes , une mulrirude de souris
champrres comme en !ralie, des moineaux gui devoroienr les
semences comme en Medie, des grenouilles gui eroienr en aussi
grande abondance gue dans le pays des Aurariares, les lions gui s`y
eroienr mulriplies commenr en Arrigue conrraignirenr les habirans
rransrerer leur domicile ailleurs. D`aurres calamires inarrendues gui
arrligerenr la plus grande parrie de cerre conrree la laisserenr sans
popularion.

148
de A
2
correztone ttontoneo : par A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
460
60. 60. 60. 60. Les derniers des peuples gui habirenr vers le midi sonr
ceux gue les Crecs appellenr Cynomo/e , ils occupenr les rronrieres
des aurres pays, er sonr, comme on pourroir dire, sauvages er
barbares. !ls onr de longues chevelures er des barbes epaisses. !ls
nourrissenr une mulrirude de grands chiens, l`insrar des habirans
de l`Hircanie. !ls se servenr de ces animaux pour aller la chasse des
vaches de l`!nde gui se rerirenr dans leur pays. n peur en voir une
mulrirude innombrable depuis le solsrice d`hyver jusgue vers le
milieu de cerre saison. !ls rraienr aussi les remelles des chiens er se
nourrissenr de leur lair, ainsi gue de la chair d`aurres animaux gu`ils
prennenr la chasse. Voil la descriprion de la derniere conrree
siruee vers le midi.
61. 61. 61. 61. Voici ce gui concerne les Troglodyres. Ce peuple vir sous
un regime absolu. Les remmes er les enrans sonr en commun.
Seulemenr il n`esr permis d`avoir arraire avec la remme du despore.
Celui gui a eu cerre audace doir deposer un brebis par rorme
d`amende. Voici les changemens gu`ils apporrenr dans leur conduire.
Lorsgue l`hyver arrive chez eux, ce gui a lieu lorsgue sourrlenr les
venrs eresiens, Dieu raisanr romber dans rour le pays des pluies
abondanres, ils se nourrissenr de sang er de lair gu`ils mlenr er
remuenr ensemble er ronr cuire legeremenr dans des marmires. Mais
guand l`ere survienr, ils se rerirenr dans des endroirs marecageux
donr ils se dispurenr le prurage. !ls mangenr ceux de leurs besriaux
gui sonr vieux er malades, er gu`ils ronr ruer par des bouchers gu`ils
appellenr [1192 [1192 [1192 [1192 immondes. !ls ne donnenr aucun homme le nom
de parens excepre au raureau er la vache : ils appellenr l`un leur
pere er l`aurre leur mere. !ls rrairenr de mme le belier er la brebis
parce gu`ils reoivenr leur nourrirure journaliere non de leurs
parens, mais de ces animaux. La boisson d`une grande parrie du
Trocrtztone de/ coptto/o 250
461
peuple esr une inrusion de paliure. Celle des despores provienr d`une
cerraine rleur donr le gour n`a rien de narurel. !ls sonr absolumenr
nuds l`exceprion gu`ils cachenr leurs resses avec des ceinrures de
peaux. Les aurres Troglodyres, comme rous les Lgypriens, sonr dans
l`habirude de se circoncire les parries genirales. uanr ceux gue les
Crecs appellenr muriles, ils onr courume de couper aux enrans avec
des rasoirs roure la parrie gue les aurres se conrenrenr de circoncire ,
c`esr pour cela gu`ils se sonr donne le nom de muriles.
62. 62. 62. 62. uoigue l`orareur parle la langue arrigue, il se serr du
dialecre usire Camara (ville de Crere).
6`. 6`. 6`. 6`. Voici, dir-il, les procedes des Troglodyres l`egard des
derunrs. !ls arrachenr leurs cous leurs cuisses avec des branches de
paliure , puis, les plaanr sur une colline, ils leur jerrenr des pierres
pleines mains, en plaisanranr er en rianr, jusgu` ce gu`ils aienr rair
enrieremenr disparorre la rorme du morr , puis, apres avoir place
dessus une corne de chevre, ils se rerirenr rranguillemenr er rorr
joyeux. C`esr ainsi gu`ils inrerverrissenr sagemenr l`usage des
runerailles, puisgue c`esr un signe de prudence de ne poinr s`arrliger
du sorr de ceux gui n`eprouvenr plus aucun douleur. Lorgue l`herbe
des prurages commence renarre er ranime chez ces hommes les
inimiries, les dispures er les barailles, car il ne se ronr jamais la guerre
pour aucun aurre objer
149
, les remmes les plus gees se jerrenr au
milieu des combarrans merrenr rin la lurre, er appaisenr les
ressenrimens par des paroles concilianres. !ls ne gourenr pas comme
les aurres hommes les douceurs du sommeil. !ls onr roujours une
mulrirude de besriaux gui les suivenr, ils arrachenr des sonnerres aux
cornes de rous les mles, arin gue le bruir de ces sonnerres merre en
ruir les bres reroces , aussirr gue la nuir approche [119` [119` [119` [119` ils

149
aucun aurre objer A
2
correztone ttontoneo : aucun objer A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
462
conduisenr leur proie dans des erables, ou ils jerrenr d`en haur des
rognures de palmiers
150
: c`esr l gue se rendenr les remmes avec les
enrans. Les hommes allumenr des reux rour aurour, en chanranr
cerraines rables du pays. C`esr ainsi gu`ils chassenr le sommeil. Chez
la pluparr d`enrre ceux l`habirude, enranr de la necessire, a rriomphe
de la narure. Si, appesanris par la vieillesse gui doir rre le parrage de
rous, guelgues uns d`eux
151
ne peuvenr plus courir apres les
rroupeaux, on leur arrache au cou une gueue de vache donr on
rorme un noud coulanr
152
gui esr rorremenr serre sur la nugue, er
par cerre moyen on les debarasse de la vie. Si un d`eux prolonge rrop
le rerme de son exisrence, rour individu gui se rrouve rorruiremenr
aupres de lui er gui a la bonne volonre de le servir, peur, comme mu
par la bienveillance, dissiper sa lenreur, er en le blmanr
15`
au sujer
de ses rergiversarions, l`expedier par le mme chemin. Ce n`esr pas
seulemenr aux vieillards gu`ils renr ainsi la vie, mais encore ceux
gu`une maladie opinirre ou la murilarion de guelgue membre a
rendus incapables de suivre les rroupeaux.
64. 64. 64. 64. La rerre habirable ayanr ere renrerme dans guarre
poinrs cardinaux, je veux dire, l`orienr, l`occidenr, le seprenrrion er le
midi : Lycus er Timee onr donne la descriprion de ce gui concerne
l`occidenr, Hecaree er Lasilis se sonr occupes de ce gui eroir relarir
l`orienr, Diophanre er Demerrius de l`hisroire des pays
seprenrrionaux, guanr nous, dir l`aureur, nous avons enrrepris la
penible rche de rrairer l`hisroire des peuples du midi.

150
ou ils jerrenr d`en haur des rognures de palmiers A
3
correztone ttontoneo :
ou ils jerrenr au-dessus de rognures de palmiers A
2
correztone ttontoneo : er
jerrenr en A
1

151
d`eux A
2
: d`enrre eux A
1

152
noud coulanr A
2
: lien A
1

15`
le blmanr A
2
correztone ttontoneo : l`averrissanr des A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
46`
66. 66. 66. 66. Les manieres
154
de vivre eranr exrrmemenr dirrerenres
parmi
155
les hommes, il n`y a pas de disrance proporrionnee cerre
diversire, enrre les pays respecrirs gu`ils habirenr, car un grand
nombre de personnes embarguees sur des vaisseaux de rransporr
arriverenr en dix jours du palus-Meorides dans le porr de Ehodes,
del proriranr de la mme occasion parvinrenr le guarrieme jour
Alexandrie, d`ou naviguanr conrre le couranr du rleuve elles purenr
dans l`espace de dix [1194 [1194 [1194 [1194 aurres jours er sans grande dirriculre se
rendre en Lrhyopie : ainsi il ne raur pas plus de vingr-cing jours
ceux gui veulenr rranchir l`inrervalle gui separe les lieux ou le rroid
esr excessir de ceux ou la chaleur esr exrrme
156
, pourvu gu`ils
n`inrerrompenr pas leur marche. uoigue la disrance des lieux soir
aussi peu considerable, neanmoins la dirrerence dans les manieres de
vivre, dans les habirudes er les climars esr rellemenr grande chez les
hommes gue les uns ne pourroienr croire
157
des choses
158
auxguelles
les aurres sonr accourumes er donr ils conviennenr generalemenr, er
gu`ils ne pourroienr se ployer
159
des habirudes sans lesguelles ceux-
ci ne pourroienr supporrer la vie. C`esr ainsi gue rour usage conrienr
une espece de philrre, er gue le remps ou se passe la premiere parrie
de norre exisrence rriomphe de rous les desagremens gui nous
enrourenr.

154
les manieres A
2
: les diverses manieres A
1

155
parmi A
2
correztone ttontoneo : chez A
1

156
ou la chaleur esr exrrme A
2
correztone ttontoneo : ou l`exrrme chaleur esr
conrinuelle, pourvu A
1

157
gue les uns ne pourroienr coire A
2
correztone ttontoneo : gue ce gui esr
usire er generalemenr convenu chez les uns A
1

158
des choses A
2
correztone ttontoneo : ce gui A
1

159
se ployer A
2
correztone ttontoneo : croire A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
464
68. 68. 68. 68. Les lions de l`Arabie sonr moins velus er plus rorrs gue
ceux de la Labylonie, mais leur couleur esr la mme. Leur poil
160
esr
si brillanr, gue leur criniere orrre rour l`eclar de l`or.
69. 69. 69. 69. uanr ceux gu`on appelle Myrmecoleons, la pluparr ne
dirrerenr gueres des aurres lions en apparence, seulemenr leur parries
genirales sonr disposees d`une maniere conrraire celles des aurres.
70. 70. 70. 70. Les leopards ne sonr poinr dans ce pays rels gu`ils sonr
dans la Carie er la Lycie. !ls sonr d`une grande raille , ils peuvenr
beaucoup mieux supporrer les blessures er les rarigues, ils
l`emporreraienr auranr par la rorce sur les aurres, gu`un bre sauvage
sur un animal domesrigue.
71. 71. 71. 71. Le rhinoceros n`esr pas moins gros gu`un elephanr, mais sa
raille esr moins elevee. !l a peu pres la couleur du buis donr il ne
dirrere pas non plus par le f de sa peau. !l porre l`exrremire de ses
narines une corne courbee gui esr aussi dur gue du rer. Dans cerrains
remps, apres avoir aiguise cerre corne conrre une pierre gu`il a
renconrre, il en perce la poirrine de son ennemi sur leguel il s`esr
jerre. Mais [1195 [1195 [1195 [1195 guand il vienr aux prises avec un elephanr, avec
leguel il esr conrinuellemenr en guerre au sujer de la prure, il se
glisse sous son venrre, er apres avoir dechire avec sa corne roure la
parrie gui enroure la chair
161
, il epuise de suire rour son sang , on
peur voir un grand nombre d`elephanrs derruirs de cerre maniere,
mais s`il arrive gue le rhinoceros ne puisse penerrer jusgu`au venrre
de l`elephanr, alors son rour, rrappe de diverses manieres par la
rrompe er dechire par les denrs de son anragonisre, il deraillir
162
er

160
poil A
2
correztone ttontoneo : criniere A
1

161
la chair A
2
correztone ttontoneo : le ven<rre> A
1

162
deraillir A
2
: perd sa rorce A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
465
succombe, car l`elephanr l`emporre de beaucoup sur lui par la
vigueur er la rorce.
72. 72. 72. 72. n rrouve dans le pays de Troglodyres un animal gue les
Crecs appellenr chameau-leopard, car sa narure a guelgue chose de
compose ainsi gue son nom. !l esr rachere comme le leopard, er aussi
grand gue le chameau. Son epaisseur esr monsrrueuse, il a le cou si
long gu`il peur rirer sa nourrirure des arbres les plus eleves.
7`. 7`. 7`. 7`. Les sphinx, les cynocephales er les ceps (especes de singes)
gue l`on voir
16`
Alexandrie, proviennenr du pays des Troglodyres er
de l`Lrhyopie. Les sphinx ressemblenr ceux donr on a rair la
peinrure, excepre gu`ils sonr rous velus, apprivoises er rres-doux. !ls
sonr exrrmemenr adroirs, on peur jusgu` un cerrain poinr leur
donner des norions merhodigues, de maniere gu`on peur admirer
l`ordre gu`ils merrenr en rour.
74. 74. 74. 74. Le cynocephale presenre un corps humain
164
gui n`esr pas
agreable voir. Sa rigure esr celle d`un chien. Sa voix imire le son
renvoye par le narines guand les levres sonr rermees. Mais il esr
excessivemenr reroce, er l`on ne peur jamais l`apprivoiser. Ses
sourcils er ses yeux lui donnenr une physionomie severe. C`esr ainsi
gue le mle esr conrorme. La remelle a cela de parriculier, c`esr gue
ses marrice esr en dehors, er cerre
165
disposirion dure pendenr roure
la vie de l`animal. 75. 75. 75. 75. Le ceps ressemble au lion par la race, au
leopard par le corps, la dorcade ou la chevre par la raille , c`esr
cerre variere gui lui a rair donner son [1196 [1196 [1196 [1196 nom (le mor xqo en
grec signirie jardin).

16`
gue l`on voir A
2
correztone ttontoneo : gui provi<ennenr> A
1

164
un corps humain A
2
correztone ttontoneo : une rorme h<umaine> A
1

165
cerre A
2
correztone ttontoneo : elle A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
466
76. 76. 76. 76. Le plus sauvage er le plus indomprable des animaux donr
nous avons parle c`esr l`espece de raureaux gu`on appelle carnivores.
Cer animal esr
166
beaucoup plus gros gue les raureaux prives,
beaucoup plus leger
167
la course, il esr
168
exrrmemenr roux. Sa
gueule esr rendue jusgu`aux oreilles, ses yeux sonr beaucoup plus
bleus gue ceux du lion. !l ne remue gueres ses cornes gu`en mme
remps gue ses oreilles, mais il le rienr rermes lorsgu`il s`apprre au
combar. Son poil esr rouge d`une maniere dirrerenre de celui des
aurres animaux. !l arrague les bres les plus remarguables par leur
rorce, er il rair la chasse aux aurres. C`esr surrour aux rroupeaux des
habirans gu`il cause le plus de mal. C`esr le seul gui soir invulnerable
conrre la lance er les rleches, c`esr ce gui rair gue personne n`a jamais
pu le domprer, guoigue plusieurs l`aienr enrrepris , mais s`il rombe
dans une rosse, ou s`il esr arrrape par roure aurre ruse, la colere le
surrogue sur le champ. C`esr donc avec raison gue les Troglodyres
jugenr gue cer animal a la rorce du lion, la viresse du cheval, la rorce
du raureau, er gue le rer ne peur le domprer.
77. 77. 77. 77. L`animal gu`on appelle crocorras en Lrhyopie rire son nom
de ce gu`il rienr rour la rois du loup er du chien, mais il esr plus
reroce gue ces deux especes d`animaux, er il a la rre er les pieds
beaucoup plus rorrs , il les surpasse encore par la largeur du venrre
er la longueur des denrs, car il broie racilemenr roure sorre d`os, gu`il
consomme aussirr gu`il les a mis en morceaux , on ne pourroir dire
avec guelle promprirude il digere. Nous ne pouvons nous laisser
persuader par cerraines personnes gui raconrenr gue cer animal imire
la voix humaine , ces mmes personnes ajourenr encore gue pendanr
la nuir il appelle les hommes par leur nom, er gue ceux-ci sorrenr

166
Cer animal esr A
2
: !ls sonr A
1

167
leger A
2
: legers A
1

168
il esr A
2
: ils sonr A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
467
comme s`ils enrendoienr errecrivemenr une voix humaine. L`animal
se jerre imperueusemenr sur eux er les devore.
78. 78. 78. 78. n assure gu`il exisre dans ce mme pays des serpens
d`une grandeur exrraordinaire d`une espece eronnanre, er gui vivenr
enrieremenr de la chasse. Ln errer le plus considerable de ceux gui
onr rrappe nos [1197 [1197 [1197 [1197 regards paroissoir avoir rrenre coudees de
longueur. Tour serpenr, mme le plus enorme, se laisse apprivoiser
guand la diserre des alimens le presse er l`accable, car norre aureur
prerend avoir vu gue lorsgue ce serpenr esr prive de la nourrirure
exposee conrinuellemenr a sa vue, sa virulence s`appaise mesure
gue l`apperir devienr plus rorr, pendanr gue l`on arrange dans panier
sa ranraisie, les vicrimes desrinees aux sacririces, c`esr ainsi gu`on
apprivoise er gu`on rend docile cerre bre sauvage, de sorre gu`on
juge gue, parmi les animaux, il n`y en a poinr gui soir la rois plus
doux er plus rerrible. Je pense gue cela s`accorde
169
avec ce gui
arrive avec rous les animaux apprivoises : si on les rourmenre, on esr
sur d`en rre malrraire, mais en leur cedanr, on en obrienr de la
nourrirure. Chague animal esr insrruir se comporrer prudemmenr,
ce n`esr poinr la raison gui l`apprend a choisir le meilleur, mais c`esr
la memoire gui reveille alrernarivemenr ses arrecrions.
80. 80. 80. 80. Comme il y a une guanrire
170
de merveilles gui surpassenr
inrinimenr rour ce gu`on esr dans l`habirude de voir, je vais me
rransporrer dans les lieux gui m`onr paru les plus memorables. Si en
parranr d`Arsinoe on rraverse le pays gui se rrouve droire, on
renconrre d`abord un bain d`eau chaude compose de perirs rilers, er
gui du haur d`une roche elevee s`erend jusgu` la mer. Ses erroirs
conduirs conriennenr une eau gui esr loin d`rre douce , elle esr au

169
s`accorde A
2
correztone ttontoneo : esr conro<rme> A
1

170
guanrire A
2
: . A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
468
conrraire amere er salee. La source donr elle derive esr de la mme
narure. Puis parrir du lac se presenre le Nil gui donr les eaux,
rraversanr cerrains
171
rerrains spongieux, parviennenr dans un
endroir rorr enronce. 81. 81. 81. 81. aupres du lac, dans une vasre plaine, paroir
s`elever une monragne de vermillon, mais gui ne presenre poinr
d`aurre parricularire. A parrir de son exrrme sommer, elle orrre cerre
couleur gui esr assez vive pour orrenser la vue de ceux la rixenr
longremps sur cer objer. n rrouve ensuire un porr considerable gui
rur d`abord appelle la srarion de la souris, puis la srarion de Venus.
Dans le mme endroir on remargue rrois les donr deux produisenr
des oliviers en abondance, l`aurre en produir moins, mais elle nourrir
une grande guanrire de ces oiseaux gu`on appelle meleagrides.
[^.d.T.: On oppe//o M/ortde /e our de M/ore, qut p/eurerent
tont /o mort de /eur /rere que//e /urent c/one en pou/e. 82. 82. 82. 82. A ces
les arreinr un golphe gu`on nomme impur. uand on l`a rranchi,
[1198 [1198 [1198 [1198 on apperoir une le gui apparrienr la mer par sa siruarion.
Llle a environ guarre-vingr srades de longueur : on l`appelle
Serpenrine d`abord parce gu`elle eroir aurrerois remplie de roures
sorres de repriles, mais elle en esr mainrenanr arrranchie. C`esr dans
cerre le gu`on rrouve la pierre nommee ropaze , elle esr rransparenre
er rassemble au crisral chassee dans l`or, elle produir un errer
agreable. Les habirans de l`le gui en verru d`un edir royal gardenr
l`endroir d`ou on la rire er la recueillenr s`y prennenr de la maniere
suivanre. !ls ronr la ronde pendanr la nuir, chacun leur rour,
monres sur des esguirs de diverse grandeur. La ropaze gui se rrouve
au milieu des pierres, eclipsee le jour par l`eclar du soleil, n`esr poinr
apparenre, cause de la chaleur , mais lorsgue la nuir survienr, on la
voir briller roures parrs dans l`endroir de son origine. Le gardien

171
cerrains A
2
correztone ttontoneo : des A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
469
appercevanr cela er pour s`y reconnorre enroure l`objer luisanr d`un
vase de la mme grandeur gue ce gui a rrappe ses regards, puis s`en
approchanr lorsgue le jour esr survenu, il coupe la pierre dans une
proporrion conrorme celle de l`objer gu`il a remargue, er il en
donne les morceaux aux arrisans capables de le polir.
8`. 8`. 8`. 8`. La mer devienr ensuire si basse gu`elle n`a pas plus de
deux a[... de prorondeur. Llle esr generalemenr verre, non poinr
raison de la narure de ses eaux, mais cause de la mousse er des
aurre herbes gui l`environnenr. n y remargue une immense
guanrire de chien de mer. C`esr pourguoi la navigarion devienr dans
cer endroir commode ceux gui se servenr de longs vaisseaux er de
brimens gue l`on rair mouvoir rorce de rames, car cerre mer n`esr
poinr rourmenre par le rempres er ne roule pas
172
de loin ses vagues.
Llle rournir une guanrire incroyable de poissons. Le malheur gui
arrive aux vaisseaux gui porrenr des elephanrs excire au plus haur
degre [la compassion des specrareurs envers ceux gui y sonr
exposes, car rour--coup les vagues poussenr les navires conrre un
ecueil, ou conrre des bancs de sable, de maniere reduire les
navigareurs
17`
l`impossibilire de se sauver. C`esr pourguoi lorsgu`ils
onr eu le malheur d`rre jerres sur ces lieux runesres, ils commencenr
par deplorer longremps leur sorr, sans rourerois renoncer l`espoir
d`une meilleure rorrune. Car guelgues uns gui se rrouvoienr reduirs
cerre condirion deplorable onr ere sauves par les rlors gui s`elevanr
rour coup du sein de la mer er se grossissanr reurenr les [1199 [1199 [1199 [1199
navires arrres. uand les alimens viennenr leur manguer ils sonr
alors en proie mille inguierudes, jusgu` ce gu` la longue ils

172
pas eo : par A
17`
reduire les navigareurs A
2
correztone ttontoneo : rendre ceux A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
470
perissenr par la raim, ou s`ils ne peuvenr en supporrer longremps les
horreurs, ils se ruenr d`un coup d`epee ou se precipirenr dans la mer.
84. 84. 84. 84. n a donne la descriprion des pays gui s`erendenr
jusgu`au Taurus er Prolemade. uanr ceux gui sonr sirues au
dessus il n`esr pas aussi aise d`y parvenir. Les conrrees ulrerieures ne
se rrouvenr poinr dans la direcrion du midi, elles s`erendenr
174
plurr
dans celle de l`orienr, er en
175
deux parrie de l`annee elles projerrenr
les ombres sur l`endroir oppose au seprenrrion. Llles sonr arrosees
par des rleuves gui rirenr leurs sources des monrs Psebees. La parrie
de ce pays gui s`erend vers la Medirerranee esr rempli d`elephanrs,
de rhinoceros, de raureaux er de cochons. Les lieux sirues pres du
golphe presenrenr une grande guanrire d`les gui ne produisenr
aucun rruir, mais elles abondenr en volariles donr on n`a pas encore
donne la descriprion. A parrir de cer endroir, la mer esr proronde er
navigable , elle renrerme des baleines d`une grosseur rellemenr
enorme gu`elles errrayenr ceux gui les apperoivenr. Cependanr elles
n`onr jamais derruir gue ceux gui malgre eux sonr rombes sur leurs
rres, ne connoissanr pas bien les lieux, car elles ne peuvenr pas
arraguer d`une aurre manier les navigareurs, parce gue la vue de ces
animaux esr enrieremenr obscurcie, guand leur rres paroissenr au-
dessus de la mer.
86. 86. 86. 86. Les conrrees gui s`elevenr au-dessus du Phenicon sonr
remplies de rochers de diverse grandeur. uanr celles gui
s`erendenr vers la mer, le rivage gui les borne esr erroir er long , 87. 87. 87. 87.
ce rivage arreinr un endroir gu`on appelle Nessa (Canard), raison
des canards gui y abondenr. Tour pres se rrouve un promonroire
exrrmemenr boise. A droire esr sirue le pays gu`on appelle Perre,

174
s`erendenr A
2
: s`erend A
1

175
en A
3
: pendanr A
2
: dans A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
471
ainsi gue le Palesrine, dans laguelle les Cerrheens, les Minees er les
Arabes gui habirenr la conrree voisine imporrenr l`encens, comme on
le dir, er des charges d`aurres parrums gui viennenr de la province
siruee au-dessus de celle-ci.
89. 89. 89. 89. uand on a rraversee le golphe appelle Laanire er aurour
duguel [1200 [1200 [1200 [1200 habirenr le Arabes, se rrouve le pays des Lyrhemanes.
C`esr une plaine rres-erendue, arrosee dans roures ses parries er
proronde. Toures ses producrions consisrenr en gazon, en pchers, er
en loros gui s`eleve haureur d`homme. n ne culrive rien de plus :
c`esr pourguoi il y a dans ce pays un grand nombre de chameaux
sauvages, des rroupes considerables de cerrs er de daims, de
mourons, des mulers er des bours en guanrire immense. Mais rous
ces avanrages sonr mles d`un inconvenienr gui les conrrebalance :
c`esr gue le pays produir une mulrirude de lions, de loups er de
leopards, de maniere gue la rerrilire du pays esr une cause de
malheur pour les habirans.
90. 90. 90. 90. A peu disrance des prochains rivages se rrouve un golphe
en race
176
de l`inrerieur du pays. Ce golphe n`a pas moins de
cinguanre srades en prorondeur. Ceux gui habirenr dans son circuir
s`appellenr Larmizomanes , ils vonr la chasse des animaux
rerresrres. 91. 91. 91. 91. Apres ce pays on apperoir rrois les gui presenrenr
plusieurs porrs. La premiere esr consacree
177
!sis, la seconde se
nome Sucabya er la rroisieme Salydo. Llles sonr roures rrois deserres
er ombragees d`oliviers rels gu`ils croissenr dans ces lieux, car ils ne
ressemblenr pas aux nrres.

176
en race A
2
correztone ttontoneo : gui A
1

177
La premiere esr consacree A
2
: Les habirans onr consacre la premiere A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
472
92. 92. 92. 92. uand on a passe les les donr on vienr de parler, on
renconrre un rivage
178
pierreux er rorr erendu. C`esr le pays des
Arabes Thamoudenes. La rraversee gu`il raur raire pour y arriver,
eranr de plus de mille srades, esr la plus penible de roures. !l n`y a
poinr de porr ou l`on puisse racilemenr aborder, poinr d`endroir ou
l`on puisse jerrer l`ancre, poinr de golphe ou l`on puisse se rerugier,
poinr de rrace de mole ou le nauronnier puisse s`abrirer dans les cas
d`urgence. 94. 94. 94. 94. Apres cela, mais poinr immediaremenr, mais apres un
cerrain inrervalle, s`erend un rivage exrraordinairemenr pierreux , on
y rrouve aussi le monr gu`on appelle Lamus donr le circuir esr d`une
grandeur inconcevable. !l esr enroure d`arbres de roure espece.
95. 95. 95. 95. Pres de ce rerrain monragneux habirenr les Dedebes, donr
les uns paissenr les rroupeaux er les aurres culrivenr la rerre. Leur
pays esr rraverse par un rleuve gue la narure a divise en rrois
branches , il roule des parries d`or en si grande abondance gu`on voir
briller de loin le limon gui se ramasse son embouchure. Les
habirans du lieu ne conoissenr poinr l`arr de rravailler cerre mariere.
!ls [1201 [1201 [1201 [1201 sonr exrrmemenr hospiraliers, non generalemenr envers
rous les hommes, mais envers ceux gui viennenr du Peloponnese er
de la Leorie
179
, cause d`une cerraine hisroire rabuleuse gue l`on
rapporre au sujer d`Hercule.
96. 96. 96. 96. Pres de ces peuples sonr les Aliliens er les Casandrins gui
possedenr un pays gui ne ressemble aucunemenr ceux donr nous
avons dej parle. L`air n`y esr ni rroid, ni sec, ni ardenr , il esr couverr
d`un nuage doux er epais gui pendanr l`ere produir rorr propos de
pluies er y rair en guelgue sorre regner l`hyver. La plus grande parrie
de cerre conrree esr rres-rerrile. Mais elle n`esr pas enrieremenr

178
rivage A
2
: vasre rivage A
1

179
Leorie eo : Loorie A
Trocrtztone de/ coptto/o 250
47`
culrivee, en raison de l`imperirie des aurres habirans. n rrouve
beaucoup d`or dans les rrous pierreux de ce pays. Cer or ne
ressemble poinr celui donr on rair rondre les morceaux par les
procedes de l`arr : il esr produir narurellemenr. Le Crecs le nommenr
Apyron, parce gu`il n`esr pas assujeri l`epreuve du reu. Sa plus
perire parrie n`esr pas moins grosse gu`un noyau d`olive, la moyenne
esr de la grosseur d`une nerrle, er la plus grande peur rre comparee
pour la grosseur aux noix royales. Apres gu`ils onr enchsse
180
cer or
dans des pierres brillanres separees par des inrervalles les habirans le
porrenr
181
aux doigrs er au cou. !ls le vendenr bon marche leurs
voisins : ils l`echangenr pour rrois rois le mme poids d`airain , ils
donnenr deux rois auranr d`or gu`ils reoivenr de rer, er l`argenr vaur
dix rois l`or. La valeur esr dererminee d`apres l`abondance ou la
rarere de ces meraux. Dans ces sorres de choses ces peuples, pendanr
roure leur vie, ne s`arrachenr poinr la narure de l`objer mais
l`urilire gu`il peuvenr en rerirer. 97. 97. 97. 97. Pres de ces peuples habirenr les
Carbees sur un rerrain gu`enrerme un porr voisin d`ou jaillissenr une
grande guanrire de sources.
A ce pays rouche immediaremenr la narion des Sabeens, la
plus considerable de l`Arabie, er gui a
182
en sa disposirion rour ce gui
peur rendre les hommes heureux. Car ce pays produir rour ce gui
chez
18`
nous esr necessaire la vie. Les habirans y sonr d`une beaure
plus remarguable gue [1202 [1202 [1202 [1202 dans roure aurre pays. L bondissenr
184

des rroupeaux l`inrini. Des aromares gui parrumenr
185
roure cerre

180
Apres gu`ils onr enchsse A
2
correztone ttontoneo : Apres avoir rrouve ces
parries d`or dans A
1

181
les habirans les porrenr A
3
: on les porre A
2
: ils les porrenr A
1

182
a A
2
correztone ttontoneo : possede A
1

18`
chez nous A
2
correztone ttontoneo : esr necessai<re> A
1

184
L bondissenr A
2
correztone ttontoneo : n y rrouve A
1

185
aromares gui parrumenr A
2
: parrums gui embaumenr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
474
cre procurenr ceux gui s`y rendenr un plaisir au-dessus de rour ce
gue l`on peur voir er dire , car sur les bordes de la mer mme le
baume er la casse croissenr en abondance, ainsi gue cerraines aurres
planres
186
gui rejouissenr rres-agreablemenr la vue lorsgu`elles sonr
recenres, mais gui, avec le remps, se rlerrissenr rour--rair. La verru
de la planre esr derruire avanr gue nous en puissions rirer avanrage.
Ces arbres
187
sonr en grand nombre sur les rives de la Medirerranee,
ou l`on en voir mme d`immenses rorrs. Car on y remargue des
arbres d`une haureur singuliere, rels
188
gue ceux gui produisenr la
myrrhe, l`encens, le cinnamome, les darres, le roseau, er d`aurres
choses semblables, de sorre gu`aucun rerme pourroir rendre la
sensarion delicieuse gu`eprouvenr
189
ceux gui respirenr l`odeur de
ces parrums. Le rruir de ces arbres aromarigues ne vieillir poinr dans
des capsules, il n`esr poinr separe de la mariere crearrice er nurririve,
mais rleurissanr roujours au sein de sa marurire gu`on peur regarder
comme divine, er ne riranr cerre admirable verru gue de sa propre er
narurelle vigueur, ses errers sonr rels gu`un grand nombre
d`individus oublianr les jouissances morrelles crurenr avoir un avanr-
gour de l`ambroisie, randis gue le rruir donr il s`agir arrend
190
un nom
propre exprimer rour ce gue la chose a d`exguis.
98. 98. 98. 98. Dans les bois ou croissenr ces aromares se rrouve la plus
errange espece de serpens, comme si la rorrune porroir envie aux
delicieuses er abondanres producrions du sol, er mloir le mal au
bien, arin gue le senrimenr du bonheur ne rinr par rrop enorgueillir
les hommes, ne les porrr commerrre de mauvaises acrions er

186
ainsi gue cerraines aurres planres A
2
correztone ttontoneo : er gu`on ne voir
pas ailleurs A
1

187
arbres A
2
: arbusres A
1

188
rels A
2
: relle A
1

189
eprouvenr A
2
correztone ttontoneo : eur eprouvee A
1

190
arrend A
2
: cherche A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
475
meconnorre la divinire, mais pour gue le melange er le souvenir des
inconveniens opposes russes pour eux une insrrucrion saluraire.
Cerre espece de serpens esr de couleur de pourpre, d`une longueur
de douze doigrs , sa morsure esr incurable guand elle a arreinr les
enrrailles. !l lance ses coups de bas en haur
191
.
99. 99. 99. 99. Au resre guoigue, pour les Sabeens mmes, l`odeur des
parrums [120` [120` [120` [120` soir exrrme, le plaisir gui en resulre esr moins
considerable, car ce guoi on esr habirue des l`enrance excire moins
vivemenr les sensarions , au conrraire les
192
emousse, parce gue
19`
la
vie ne prouve jamais de changemens. Mais cependanr ils ne peuvenr
rellemenr regler leur exisrence, gu`elle soir roujours dans un erar
heureux. Leur corps esr enrle
194
si rorremenr
195
gue sa consrirurion
moderee se dissipe en ranr de parries gu` la rin le relchemenr en
devienr exrrme. Pour remedier ces maux, on brule un peu de
birume er de la barbe de bouc. C`esr ainsi gue l`on dissipe les
inconveniens d`une odeur rrop rorre, er gu`on la modere de maniere
lui rer rour ce gui pourroir alrerer la sensarion agreable gu`elle
excire. C`esr ainsi gue l`on passe une vie heureuse, guand l`on prend
pour regle la mediocrire er le bon ordre, mais la jouissance leur
devienr inurile, guand la moderarion er l`opporrunire ne s`y
rrouvenr
196
poinr.
100. 100. 100. 100. La ville de Saba gui a donne son nom roure la narion
esr siruee sur une monragne peu elevee. C`esr la plus belle de roures
les villes de l`Arabie. Le roi gui commande rous jouir d`une

191
lance ses coups de bas en haur A
2
correztone ttontoneo : porre ses coups au
s... A
1

192
les A
2
correztone ttontoneo : elles A
1

19`
parce gue eo : parce A
194
Leur corps esr enrle A
2
correztone ttontoneo : n sourrle A
1

195
si rorremenr A
2
correztone ttontoneo : par une rorce A
1

196
rrouvenr A
2
: prouvenr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
476
prerogarive gui le disringue du peuple , d`un cre elle esr honorable,
d`un aurre elle sorr de la regle commune
197
: elle esr honorable en ce
gue le roi donne les ordres la mulrirude, er gu`il rair rour ce gu`il
veur, sans rre soumis aucune responsabilire , elle sorr de la regle
commune en ce gue le roi ne peur pas guirrer ses erars, s`eranr
198

charge du rardeau du gouvernemenr. S`il enrreinr cerre obligarion, il
esr lapide par le peuple, d`apres un ancien oracle, de maniere gue
l`exces des honneurs esr un prejudice pour lui.
101. 101. 101. 101. [1204 [1204 [1204 [1204 uanr aux hommes desrines
199
garder la
maison, ils ne monrrenr guere plus de vigueur gue le personne de
l`aurre sexe , l`habirude de l`oisivere les erremine enrieremenr. Les
aurres s`occupenr de rous ce gui concerne la guerre, de rous rravaux
gu`exige le pays, er du rransporr de colonies, l`errer de guoi ils
emploienr des bareaux d`une plus grande dimension. Lnrre aurres
choses gu`ils exporrenr se rrouve un rruir donr l`odeur esr exguise , il
cror dans la conrree ulrerieure. n l`appelle en arabe larimna,
cause de l`excellence de ce parrum sur rous les aurres. n assure gue
cerre espece de rruir a la verru de rriompher la plus parr du remps de
maladies corporelles. Dans le pays gui ne produir pas d`aurres
arbres, on esr rorce de bruler chague jour du cinnamome er de la
casse er de les appliguer aux aurres besoins de la vie. C`esr ainsi gue
la rorrune parrage ses raveurs d`une maniere bien inegale, avare
envers les uns, prodigue envers les aurres. !l
200
y a des Sabeens gui se
servenr de bareaux de cuir , guoigu`ils vivenr dans les delices, le
rerlux de la mer leur a neanmoins appris cer usage. 102. 102. 102. 102. Car il paror

197
sorr de la regle commune A
2
correztone ttontoneo : n`esr poinr f A
1

198
s`eranr A
2
correztone ttontoneo : ayanr A
1

199
uanr aux hommes desrines A
2
correztone ttontoneo : Les hommes
desrines A
1

200
!l A
2
correztone ttontoneo : Les A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
477
gu`il n`y a poinr de narion plus riche gue les Sabeens er les
Cerrheens. !ls dispensenr rour ce gui rombe sous le calcul des
avanrages gue l`on rransporre de l`Asie er de l`Lurope. !ls onr rair
abonder l`or dans la Syrie sur laguelle regne Prolemee, ils onr
recompense l`acrivire des pheniciens, en leur conrianr des
negociarions commerciales exrrmemenr avanrageuses, sans comprer
mille aurres parricularires du mme genre. !ls ronr des depenses
considerables, non seulemenr en ouvrages admirables de sculprure er
en vaisselle de roure espece, mais encore en lirs er en rables
magnirigues, er aurres objers gui chez nous s`erendenr dans rous les
apparremens er donr la valeur esr inappreciable
201
. Plusieurs, comme
on a pu s`en convaincre, eralenr la magniricence d`un roi. n rrouve
chez eux des colonnes d`or er d`argenr massirs, de nombreuses
phiales incrusrees de pierres precieuses ornenr leurs roirs er leurs
porres. Les colonnes siruees au cenrre de leurs apparremens un coup
d`oil non moins agreable, er ce gui surpasse rour c`esr gue l on voir
eralees roures les sorres de richesses gui se rrouvenr dans les aurres
pays. Voil les circonsrances gue l`on a raconrees jusgu` nos jours
sur la vie gue menenr les Sabeens. S`ils ne demeuroienr pas une
rrop grande disrance des peuples [1205 [1205 [1205 [1205 gui dirigenr
202
des rroupes
dans rour pays, marres des biens gui sonr les recompenses de leur
courage, ils pourroienr rre encore les adminisrrareurs de ceux des
aurres, puisgue les lches ne peuvenr pas conserver leur liberre plus
longremps.
10`. 10`. 10`. 10`. Au-del de ce pays, on apperoir la mer blanche
semblable un rleuve , on ne peur voir cer errer sans en rre eronne.

201
donr la valeur esr inappreciable A
2
correztone ttontoneo : gui pourroienr,
en guelgue sorre, les remplir A
1

202
dirigenr A
2
correztone ttontoneo : generalem<enr> A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
478
Les
20`
les rorrunees rouchenr cerre mer. Tous les besriaux y sonr
blanches. !l ne pousse poinr de cornes aux remelles. n peur voir
dans ces mmes les les vaisseaux marchands des habirans, gui y onr
pris leur relche, vaisseaux venanr de l`endroir ou Alexandre rir
srarionner
204
sa rlorre sur les rives de l`!ndus. Ces vaisseaux viennenr
aussi en assez grand nombre de la Perse, de la Carmanie, er de roure
aurre conrree voisine. 104. 104. 104. 104. Dans ces les le ciel orrre guelgue chose
d`admirable. Lnrre aurres phenomenes, on remargue celui gue
presenre le voisinage de la grande ourse. Car, parrir du mois gue
les Arheniens appellenr
205
Mamacrerion (ce mois repond en parrie
celui de Seprembre), on n`apperoir avanr la premiere veille aucune
des sepr eroiles donr cerre consrellarion se compose, au mois
206
de
Poseideon (gui correspond au mois de Decembre) on n`en voir pas
non plus avanr la seconde veille, er ainsi de suire, pendanr les aurres
mois. uanr aux aurres eroiles, on n`en apperoir
207
poinr d`erranres,
guelgues unes presenrenr des globes plus considerables, il y en a gui
n`onr poinr de remps derermines pour se coucher, ni pour se lever.
105. 105. 105. 105. Les insulaires disenr
208
gue dans les conrrees au-del de
Prolemas, le soleil se presenre sous un aspecr parriculier er rour--
rair dirrerenr. D`abord, d`apres ce gu`ils rapporrenr, le marin, ils
resrenr guelgues remps avanr de voir la lumiere gui precede le lever
du soleil comme nous la voyons , c`esr au bour de ce remps gue cer
asrre se leve, il ne brille subiremenr gue lorsgue les renebres de la
nuir sonr rour--rair dissipees. L, il n`y a poinr de jour avanr gue le

20`
Les A
2
correztone ttontoneo : Des A
1

204
rir srarionner A
2
: consrruisir A
1

205
les Arheniens appellenr eo : les Arhenien appelle A
206
mois A
2
: moins A
1

207
n`en apperoir A
2
correztone ttontoneo : n`apperoir A
1

208
Les insulaires disenr A
2
: n dir A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
479
soleil ne paroisse. Ln second lieu, le soleil semble
209
se lever du
milieu de la mer. Ln rroisieme lieu, il se presenr sous la rorme d`un
charbon rres-enrlamme, en jerranr de grands erincelles eclairanr les
pays gui se rrouvenr dans son cercle, ainsi gue d`aurres gui sonr
sirues plus loin. uarriememenr, le soleil, ajourenr-ils, [1206 [1206 [1206 [1206 n`a pas
la rorme d`un disgue, mais, dans le principe, il ressemble une
colonne grossiere, au sommer de laguelle on apperoir guelgue
chose de plus gros gui a l`apparence d`une rre. Cinguiememenr, il
n`en jaillir
210
ni eclar, ni rayon, ranr sur rerre gue sur mer, jusgu` la
premiere heure, mais c`esr comme un reu erourre par les renebres ,
la deuxieme heure, on voir monrer cer asrre dans son plein, orrranr la
rorme d`un bouclier, er lananr sur la rerre er la mer
211
un eclar si
exrraordinaire er si enrlamme gu`on
212
croiroir gu`il esr
21`
d`une
grandeur gui surpasse roure idee. Sixiememenr, ils disenr gu` son
couchanr le soleil presenre un aspecr rour--rair conrraire, car guand
il esr abaisse au-dessous de la rerre, dans un remps gui ne dure pas
moins de rrois heures, il renvoie de nouveau sa lumiere. Les
insulaires regardenr ce remps comme le plus agreable du jour.
107. 107. 107. 107. Apres avoir rapporre dirrerenres causes des rerlux de la
mer, norre aureur, gui les rejerre comme depourvues de verire,
poursuir en ces rermes. Tour cela, dir-il, n`esr gu`un meprisable
bavardage gu`on auroir bien du passer sous silence, comme ne
pouvanr rre d`aucun poids pour conrirmer ce gui a ere avance , il
esr racile d`en acguerir la cerrirude. Apres avoir rair guelgues aurres
rerlexions dans le mme sens, il revienr encore son sujer. C`esr

209
semble A
2
: paroir A
1

210
n`en jaillir A
2
: on n`y voir briller A
1

211
la rerre er la mer A
2
: les rerres er les mers A
1

212
on A
2
correztone ttontoneo : il A
1

21`
il esr A
2
correztone ttontoneo : elles sonr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
480
pourguoi, dir-il, nous laissons ceux gui peuvenr plus racilemenr
gue nous s`occuper de ces choses le soin de rapporrer les causes du
rerlux de la mer, du rremblemenr de la rerre, des venrs, des ronnerres
er d`aurres phenomenes semblables. uanr aux evenemens rcheux
gui enrranenr des calamires evidenres, nous les avons rair connorre
rels gue nous les avons appris de personnes insrruires. Nous avons
desire vivemenr rrouver des causes plus vraisemblables pour rendre
compre d`une supposirion exrraordinaire, mais en ecrivanr une
hisroire dicree par la verire, nous n`avons pu admerrre des
conjecrures gui nous paroissoienr s`en ecarrer.
108. 108. 108. 108. Dans le derroir donr nous avons parle, voici guelgue
chose [1207 [1207 [1207 [1207 d`errange gui arrive aux oliviers. La mer en se
debordanr les couvre rous de ses eaux, mais guand elle se rerire, ils
rleurissenr our le remps. n rrouve l
214
dans les rochers de la mer
une planre gui s`erend rres-bas, er gui ressemble peu pres un
215

jonc noir. Les habirans du lieu prerendenr gue c`esr un cheveu d`!sis.
!ls cherchenr raire ajourer une roi pure une ricrion rabuleuse.
Lorsgue cerre planre esr rrappee par les vagues, elle eprouve des
mouvemens en sens divers, arrendu gue roure sa subsrance esr
molle , le mme phenomene
216
se remargue dans les aurres
arbrisseaux, mais si apres
217
l`avoir coupe on l`expose au grand air, la
parrie gu`on a enlevee devienr aussirr plus dure gue du rer.
109. 109. 109. 109. Dans les lieux donr on vienr
218
de parler, il cror une
grande guanrire de poissons de diverse narure. n en remargue un
excessivemenr noir, ayanr la raille d`un homme : on lui donne le nom

214
n rrouve l A
2
: !l y a A
1

215
un A
2
: au A
1

216
le mme phenomene A
2
: er gue A
1

217
apres A
2
correztone ttontoneo : en l` A
1

218
on vienr A
2
: je viens A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
481
d`Lrhyopien par cerre raison, er parce gu`il a une rigure plare. Ceux
gui dans le principe pchoienr ce poisson ne croyoienr pas devoir ni
le vendre, ni le manger, cause de sa ressemblance avec l`homme ,
mais avec le remps, ils rirenr l`un er l`aurre, er ne merirenr pour cela
aucun rapproche.
110. 110. 110. 110. Nous avons donc donne en cing livres er auranr gue cela
dependoir de nous
219
l`hisroire exacre des narions gui Habirenr les
conrrees meridionales. uanr aux les decouverres plus rard dans la
mer, les peuples gui les occupenr, les parrums gue produir le pays
des Troglodyres, renonanr en rerracer l`hisroire, nous ne nous en
sommes aucunemenr occupes. D`abord norre ge ne nous permerre
poinr de supporrer un pareil rravail, en second lieu, nous avons
beaucoup ecrir sur l`Lurope er l`Asie , enrin, les memoires
220
,
raison des lacunes gu`y laisse l`Lgypre, ne nous donnenr poinr de
norions assez exacres
221
. uanr celui gui, ayanr ere remoin de
chacun des evenemens
222
, voudra en rrairer convenablemenr
l`hisroire, er concevra la resolurion de chercher la gloire par son
rravail, il ne croira poinr devoir s`en dispenser.
111. 111. 111. 111. Arrhien dans un opuscule sur la narure des comeres er la
consrirurion des mereores emploie les derniers errorrs pour procurer
gue ces apparirions n`annoncenr ni prosperires ni inrorrunes





219
er auranr gue cela dependoir de nous A
2
correztone ttontoneo : l`hisroire la
plus exacre gue nous avons pu A
1

220
memoires A
2
: commenraires A
1

221
exacres A
2
: claires A
1

222
chacun des evenemens A
2
correztone ttontoneo : chague evenemenr A
1

Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
482
^ote ur Aot/orc/tde
_______________

!l ne nous resre d`Agarharchide gue les rragmens gue Phorius
[1208 [1208 [1208 [1208 nous a conserve , il paror rourerois cer hisrorien ne s`esr pas
borne decrire les pays gui enrourenr la mer Eouge, ainsi gue cela
resulre de remoignages gue nous avons cru devoir rapporrer.
Voici ce gue dir Arhenee, livre sixieme : Agarharchide
rapporre gu`un cerrain Dardanien possedoir mille esclaves, gu`un
aurre en avoir un plus grand nombre , gu`en remps de paix chacun
de ces esclaves culrivoir
22`
la rerre, mais gu`en remps de guerre ils
s`enrloienr, er gue leurs marres marchoienr leur rre .
Le mme aureur rair cerre observarion dans son seprieme
livre : Agarharchide raconre
224
gue le Leoriens couronnenr
l`insrar des vicrimes les anguilles Copades gui sonr d`une grandeur
exrraordinaire, er gu`apres en avoir arrose la chair er orrerr des
prieres aux dieux, ils les leur immolenr , er gu`un erranger surpris de
ce genre inusire de sacririce leur en ayanr demande la cause, ils ne
purenr lui rien repondre aurre chose, sinon gu`ils devoienr conserver
les insrirurions de leurs ancrres, er gu`il ne leur convenoir pas de
rendre compre aux aurres d`une
225
courume de leur pays .
Voici ce gue dir encore le mme aureur dans son huirieme
livre : Agarharchide, au seizieme livre de son hisroire de l`Lurope,
observe gue Magan, gui regna cinguanre ans Cyrene, n`eranr poinr
disrrair par des guerres, er vivanr au sein des delices, parvinr un rel
embonpoinr
226
, gue son corps eroir d`une prodigieuse epaisseur ,

22`
culrivoir A
2
: culrivoienr A
1

224
raconre A
2
correztone ttontoneo : rapporre A
1

225
d`une A
2
correztone ttontoneo : des A
1

226
embonpoinr A
2
: exces d`embonpoinr A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
48`
enrin l`exces de la graisse le rir perir, il rur redevable de cer
evenemenr sa paresse er son indolence, ainsi gu` sa voracire er
sa glouronnerie. Le [1209 [1209 [1209 [1209 mme hisrorien rapporre dans son vingr-
seprieme gue c`eroir un insigne deshonneur chez les Lacedemoniens
pour celui gui paroissoir dans une rorme gui n`eroir pas
surrisammenr virile er gui presenroir la moindre rumeur dans la plus
perire parrie de son corps, lorsgue le dixieme jour le jeunes gens se
presenroienr nuds l`examen des Lphores gui journellemenr
inspecroienr leurs lirs er leurs vremens, er c`eroir jusre, parce gue
Lacedemone il y avoir des personnes chargees de preparer la viande
pour les repas , il n`y avoir pas d`aurres rriandises. Agarharchide
observe dans le mme livre gue Naucleis, rils de Polybias, avoir une
corpulence exrraordinaire, resulrar de son habirude de vivre au sein
des delices, gue les Lacedemoniens l`ayanr rair parorre en pleine
assemblee, Lysandre lui reprocha publiguemenr er dans les rermes
les plus amers sa vie voluprueuse, gue s`en rallur de peu gu`il ne rur
envoye en exil, er gue les Lacedemoniens le menacerenr de lui
inrliger cerre peine s`il ne changeoir pas de conduire , gu`alors
Lysandre raconra gu`Agesilas, raisanr la guerre les barbares sur les
bords de l`Hellesponr, voyanr gue les hommes de l`Asie eroienr vrus
somprueusemenr, mais gue leurs corps eroienr roibles er incapables
d`aucun rravail, ordonna de deshabiller rous les prisonniers er de les
conduire au crieur charge d`en annoncer la venre, gu`il rur procede
separemenr celle des habirs, arin gue les allies er les conrederes
connussenr gue la guerre n`avoir pas ere enrreprise dans l`espoir des
recompenses, er gu`ils combarrissenr en conseguence les ennemis
avec plus de vivacire er de courage .
Arhenee, dans son guarorzieme livre, rapporre cer aurre
passage de l`hisroire d`Agarharchide : Les Leoriens donnenr Sidas
Appendtce - |o troduztone dt j.-l. Contonttn
484
le nom de Crenade
227
, comme l`ecrir Agarharchide au dix-neuvieme
livre de son hisroire d`Lurope, ou il s`exprime en ces rermes : [1210 [1210 [1210 [1210
'Les Arheniens eroienr en conresrarion avec les Leoriens
228
au sujer
des limires du pays gue ces derniers appellenr Sidas. Lpaminondas,
gui derendoir
229
les droirs de ses conciroyens er raisoir valoir leurs
prerenrions, prir aussirr de la main droire une renode gu`il renoir
cachee dans la main gauche, er demanda aux Arheniens guel nom ils
donnoienr ce rruir , ils lui repondirenr poo (grenade) , er nous,
repligua-r-il, nous l`appellons sidas , il y a une grande guanrire de
grenadiers dans le pays donr les limires eroienr en conresrarion. C`esr
pour cela gu`on lui avoir donne le nom de cer arbusre. Ce rur aussi
gu`Lpaminondas gagna sa cause` .
Voici ce gui dir encore Plurargue dans ses Paralleles :
Xerces la rre de d`une armee de rrois millions d`hommes aborda
Arremise er rir enrendre aux habirans du pays gu`ils n`avoienr gue
des hosrilires arrendre de sa parr. Les Arheniens, consrernes,
envoyerenr Agesilas, rrere de Themisrocle, sonder le rerrain, guoigue
Neoles son pere l`eur vu en songe, les deux mains coupees. Agesilas
arrive chez les barbares en habir persan rua un cerrain Mardonius, de
la suire du roi
2`0
, gu`il prir pour Xerces
2`1
lui-mme. Saisi par ceux
gui eroienr presens cerre scene, il rur conduir enchane aupres du
roi gui se disposoir alors immoler un bour sur l`aurel du Soleil.
Agesilas, ayanr arrise le reu gui bruloir sur cer aurel, y posa sa main
droire sourrrir les plus vives douleurs sans pousser un seul
gemissemenr. Ayanr ere ensuire degage de ses liens il dir : 'Tous les

227
Crenade A
2
: Punigue A
1

228
Leoriens eo : Looriens A
229
gui derendoir A
2
: derendoir A
1

2`0
du roi A
2
correztone ttontoneo : gu`il A
1

2`1
Xerces A
2
: le roi A
1

Trocrtztone de/ coptto/o 250
485
Arheniens sonr de mme, si vous ne voulez pas m`en croire, je
placerai encore ma main gauche sur le reu`. Xerces epouvanre
ordonna gu`on le gardr en prison. Ce recir esr d`Agarharchide de
Samos, livre second de son hisroire de Perse .
n rrouve aussi dans le Languer de Plurargue liv. V!!! guesr.
9 le passage suivanr : !ndependammenr des aurres accidens inous
gui rourmenrenr les habirans des rives de la mer Eouge, on a vu
narre en eux
2`2
de perirs serpens gui aussirr gu`ils avoienr monrre la
rre, leur derruisoienr les cuisses er les bras er gui des gu`on le
rouchoir renrroienr de nouveau dans la [1211 [1211 [1211 [1211 chair, er se glissanr
dans les parries musculeuses exciroienr une inrlammarion aussi vive
gu`insupporrable. Personne ne sair si d`aurres peuples onr eprouve
ce genre de maladie avanr ou apres ceux donr nous parlons.


2`2
narre en eux A
2
: narre A
1






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Httortcorum, |/t/oop/orum, Medtcorum, T/eo/oorum, e
Craeco Larine reddira, Scholiisgue illusrrara opera ANDELAL
SCHTT! Anruerpiani, De Socierare !esu, Augusrae
Vindelicorum, Ad insigne pinus, 1606 [Aot/orc/tdoe /ttortco
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511
|ndtce



|ntroduztone
1. A bordo de/ Naurilus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. |tnteree dt un btzonttno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

lum


|orte prtmo. ACATAECH!DL D! CN!D
!. V!TA L CNTLST STE!C
1. ^ottzte btoro/tc/e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Ctneo e /o eto uerro trtoco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Do |roc/tde |embo o//o corte det To/omet . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. |e epuroztont dt To/omeo V||| . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
!!. PLEA
1. |Asia e /Luropa dt Aotorc/tde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1. Aotorc/tde tn Dtodoro |||, 2-10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2. Aotorc/tde tn Dtodoro |, 32-41 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3. |e cttoztont dt Aotorc/tde tn Dtodoro . . . . . . . . . . . . . . .
1.4. \trutturo e contenutt de//Asia e de//Luropa . . . . . . . . . .
2. |/ trottoto u/ Mar Eosso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1. Crttert tortoro/tct e /ontt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2. Contenutt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


|orte econdo. !L TLST DLL MAl lO\\O
Avvertenzo e t/o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
!!!. IZ!, l|l||OTH|CA, CAP!TL 21`
!V. IZ!, l|l||OTH|CA, CAP!TL 250
V. S!NSS!: IZ!, CAP. 250, 447b 21-460a 7 - D!DE !!!, 12-48
|remeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
\tnot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ltept/oo de//e tecntc/e dt rtounto tn |ozto . . . . . . . . . . . . . . . . .




!!!
!! !
V

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4
6
8

15
17
22
27
28
`4
`5
`9



47
49
5`

125
127
294
ltb/toro/to
512

|orte terzo. IZ! L LA l|l||OT|CA
V!. LA CLCEAI!A CML D!SC!PL!NA L CML CLNLEL LLTTLEAE!
1. Mo/tep/tctto dt tnteret e dtportto dt trottoztont ne//o Liblioreca . .
2. Un enere /etterorto' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. |rtme ottetoztont note de/ termtne ,co,poto . . . . . . . . . . . .
4. ^octto ed evo/uztone de/ termtne ,co,poto . . . . . . . . . . . . .
5. Ttto/t dt opere eoro/tc/e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
V!!. LA CLCEAI!A NLLLA l|l||OT|CA D! IZ!
1. Georo/t onttc/t o/ tempo dt |ozto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Georo/to e porodooro/to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. \tortoro/to e porodooro/to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. lomonzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. Conocenze e tnteret: un bt/oncto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. Aotorc/tde ne//o Liblioreca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
V!!!. NLLLA CLECH!A D! IZ!
1. |o 'doppto recentone dt Aotorc/tde e |eroc/e . . . . . . . . . . . .
2. Un coo ono/oo: |t/opono e |t/otroto . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Monocrtttt e doter: trottro/to de//o Liblioreca . . . . . . . . . .
4. |eemp/ore dt |ozto e /incipir de/ coptto/o 250 . . . . . . . . . . . .
5. Contderoztont u//tmpteo de//ott . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. A /eztone do |ozto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
.1. \oetttvtto ne//o ce/to de/t etrottt . . . . . . . . . . . . . . . . .
.2. |o poro/o o/ recenore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
.3. lte/oboroztone /tnutttco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. |o /ettero o Toroto: controddtztone o crtttoro/to' . . . . . . . . .


Appendtce. LA TEADUZ!NL D! J.-L. CNSTANT!N
|remeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Trocrtztone de/ coptto/o 213 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Trocrtztone de/ coptto/o 250 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


ltb/toro/to

|ndtce



`0`
`06
`10
`20
`24

`27
``1
``6
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`46
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