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Archeologia e topografia medievale 07.

10 Esiste il territorio naturale e territorio antropizzato (trasformato); quello naturale caratterizzata dalle montagne, laghi, fiumi ecc. che sono gli elementi naturali della natura; quello antropizzato caratterizzata dalla presenza di coltivazioni e suddivisioni dei campi. Abitato accentrato il frutto della trasformazione del territorio. Le trasformazioni hanno conseguenze su molti aspetti di un territorio. Per studiare le trasformazioni antiche, dobbiamo conoscere anche quelle recenti. Bisogna raccogliere ogni singolo elemento che possa aiutare a individuare i cambiamenti. Cascate delle Marmore un elemento che ha avuto grandi trasformazioni gi allepoca romana quando cercarono di calmare il fiume. Le risaie nel pavese hanno alterato il territorio e c stata una trasformazione radicale. La documentazione iconografica fondamentale per la ricostruzione territoriale. Anche la fotografia gioca un ruolo importante. Elemento naturale ed elemento costruito sono nettamente legati tra loro.

08.10 Topografia. La ricerca topografica : Ricostruzione globale del territorio in tutti i suoi aspetti clima, habitat delle condizioni ecologiche di un territorio (pollini ecc.); Ricostruzione del paesaggio della geomorfologia (trasformazioni naturali); Individuazione delle risorse economiche; sopravvivenza connessa alle risorse di un territorio (cibo, legname), aiuta a capire quale tipo dinsediamento cerano ecc.; Individuazione e ricostruzione delle sedi umane (quelle esistenti e quelle scomparsi); Conoscenza del territorio e delle modifiche del suo sfruttamento; Problemi strategici e tattici (sistemi difensivi, frontiere, campi di battaglia ecc.).

importante definire larea dindagine, e i criteri per fare ci sono diversi: Di natura storica perimetrazione storico-amministrativa (per esempio i diocesi); dipende dalla finalit della ricerca Geografica per esempio la pianura padana trasformazione abbastanza unitaria, omogenea Confini amministrativi moderni per la salvaguardia del territorio per esempio Criterio cartografico

Si deve sempre tenere presente la finalit e lobiettivo della ricerca.

Le fonti per la ricerca topografica possono essere scritte e archeologiche, sono importanti entrambi. Dal VIII secolo le fonti scritte diventano pi consistenti. Scritte: Fonti documentarie (atti, leggi) Fonti narrative (storie) Fonti epigrafiche Fonti bibliografiche (studi, fonti stampate riguardanti un certo territorio) Fonti iconografiche (rappresentazioni visive sul territorio) Cartografia storica (ricostruzioni delle cose scomparse, ubicazione degli insediamenti) Toponomastica (nomi dei luoghi)

Archeologiche: Tracce di varia natura rilevabili sul terreno Strutture murarie conservate in elevato (rudere, edifici funzionanti) Aree di frammenti fittili e ceramici Reperti erratici (materiale archeologico decontestualizzato, reimpiegato)

Le fonti scritte si dividono in fonti documentarie (vari atti, testamenti, confische) e narrative (storie che raccontano un evento ecc.). In topografia esiste il metodo regressivo di Jean Coste: la ricerca si procede partendo da ci che ci pi noto utilizzando i dati che gi disponiamo di et moderna, e a ritroso risale alla fine al ritrovamento di un sito di et medievale. Bisogna abbracciare un arco di tempo sufficientemente esteso. Tutta la documentazione pi recente pu essere usata applicando il metodo regressivo anche per le epoche lontane. Le fonti epigrafiche: alcuni di queste sono topografiche, come ad esempio i miliari che ci attestano landamento delle strade, per possono essere stati anche spostati. Altre fonti sono i cippi confinari della centuriazione (il sistema di agri centuriati). Sono spesso difficili da integrare.

09.10 Fonti bibliografiche possono essere tutti i testi editi riguardanti il territorio di interesse, anche se di argomenti che apparentemente potrebbero sembrare non inerenti la ricerca: gli studiosi locali; le riviste locali; studi di tipo etnoantropologico; studi su contesti simili ma di altri ambiti territoriali. Essi devono essere letti con un occhio critico e analizzati con rigore. Le fonti vanno sempre verificate. Una raccolta bibliografica deve essere di ampio spettro ma fatta con attenzione. Le tradizioni demoetnoantropologiche nascono spesso dalla profondit delle tradizioni di un posto, radicato nel territorio. Uno studio topografico non rimane legato a un unico contesto, un discorso di studio pi aperto. utile anche il confronto con altre ricerche, il lavoro di collazione. C il problema della

datazione e quindi la bibliografia deve essere consultata tutta, non solo quella pi recente o pi antica, il valore storiografico di un posto. importante anche la storia degli studi. Fonti iconografiche sono opere di carattere pittorico, grafica, fotografica. Non sempre facile recuperarle, e quindi bisogna consultare archivi di musei, biblioteche ecc. Ci danno molte informazioni sul territorio. Cartografia storica. Ci sono molto esemplari e rappresentazioni. Tavole di Eraclea cartografia scritta nel IV secolo a.C. in Metaponto. Iscrizioni su due facce, una in greco (fine IV inizi III sec a.C.) di carattere votivo. Sulla faccia posteriore, il lato A, ci sono le indicazioni riguardanti propriet territoriale e spazi urbani della Eraclea romana. una forma urbis ossia una mappa/pianta della citt. Forma urbis severiana di Roma una pianta marmorea con gli edifici, le strade, i monumenti di Roma ed anteriore a 211 d.C. (sulliscrizione menzionata sia Severo che Caracalla, ma quellultimo dopo il 211 ebbe la damnatio memoriae). NellImpero Romano non esistevano i nomi delle strade e perci serviva una mappa. Era affissa nel tempio della pace sul foro della pace ed era posizionata allesterno. La parete su cui era affissa si conservata che ci permette di avere le misure che sono 18,30 m x 13,03 m. La scala 1:240. composta da una serie di lastre marmoree; orientata con la parte alta a sud-est. una pianta fedele pieno di particolari; gli edifici importanti sono indicati con il nome (cera il pianterreno in mostra riprodotto la pianta). Tavola Peutingeriana una pergamena lunghissima con la rappresentazione di tutto il mondo allora conosciuto. una carta stradale; copia medioevale (XII sec) a Vienna di un originale di circa VI secolo. dipinta su un rotolo lungo di pergamena. composta da 11 segmenti (tutto il territorio dellImpero romano). Manca il primo segmento che raffigurava la penisola iberica (Spagna e Portogallo). La tavola stata riscoperta da unumanista alla fine del XV secolo e poi acquistata da Conrad Peutinger. La raffigurazione schiacciata nel senso dei paralleli. Paesaggio antropizzato. una guida generale delle vie (raffigurate sia le stazioni che mansioni). Lungo le strade sono portati gli elementi di interesse, insediamenti, impianti termali ecc.. Sono portate anche le distanze fra varie localit. La rappresentazione iconografica dei maggiori centri romani. La rappresentazione minimalista, una mappa con indicazione del viaggio. Sono riportati capitali: Roma, Costantinopoli, Antiochia. La datazione: probabile che stata fatta dopo Costantino perch sono rappresentate sia la cultura pagana sia quella cristiana. Nel 325 ci fu il concilio di Nicea con amministratori imperiali, e la citt ben marcata sulla mappa. Era un itinerario pubblico e riuniva due anime dellimpero: la gestione laica e quella nuova cattolica. Galleria delle carte in Vaticano di seconda met del Cinquecento, sono rappresentate lItalia e le regioni, piante delle principali citt. molto dettagliata e puntuale. Sono rappresentati anche i toponimi.

Cartografia storica molto importante per la ricerca topografica e fornisce rapporti spaziali. La cartografia edita si pu trovare negli archivi di stato e nelle biblioteche provinciali. Importanti sono anche i catasti. Il catasto restrittivo nasce come documento finanziario. Primi sono del QuattroCinquecento. I cataloghi si trovano in archivio, sono inediti. Dal Settecento esistono anche i catasti con

delle figurazioni, grafici. Catasto teresiano ci sono particelle catastali, che serve a scopo fiscale. Non compare cartometria, non ci restituisce la morfologia di un territorio. a scala 1:2000; 1:1000, realt molto dettagliato. La forma delle propriet non casuale, e il catasto serve per individuare le propriet anche se gli edifici non esistono pi, lingombro del complesso. Catasto urbano: persistenze urbanistiche edifici scomparsi ma le piante degli edifici nuovi hanno permesso di conservare la forma.

14.10 IGM Istituto geografico militare. Copre tutto il territorio italiano. Il foglio diviso in quattro che poi diviso nuovamente in quattro (tavolette). Porta tutta la struttura di un territorio: rete idrografica, curve di livello ecc. Tutte le strutture sono marcate: ruderi, insediamenti ecc. portata anche la toponomastica. Toponomastica lo studio sui nomi dei luoghi. Riguardano vari aspetti del territorio: possono essere legati al paesaggio (aspetti boschi, idrografia), agli insediamenti (centri urbani), ai popoli e confini, alla centuriazione, allassetto rurale, allattivit economica, alla viabilit, e agiotoponimi (legati a santi), alle popolazioni barbariche (longobardi). Nessuna delle fonti pu essere presa come fonte assoluta, le fonti diverse devono essere confrontate e analizzate. La fonte archeologia. Le tracce sul terreno: sono singoli elementi sparsi, apparentemente decontestualizzati (foto aeree); tracce nellambito delle strutture. A seconda delle situazioni si usano vari metodi: ricognizione, interpretazioni delle foto aeree (landamento planimetrico aiuta a capire di cosa si tratta; conservazione dellandamento/persistenza urbanistico nelle citt), archeologia dellarchitettura. Le aree di frammenti fittili e ceramici (difficili da interpretare). Ricognizione sistematica survey in cui tutti i ritrovamenti vengono messi su una carta. Ricognizioni dovrebbero essere rifatte ogni dot anni. Non detto che restituisca un quadro oggettivo. Casualit del materiale che poi viene portata in superficie. Si riesce a fare su aree abbastanza strette e limitate. Ricognizione non sistematica, mirata si fa dopo uno studio attento su un posto scelto. I reperti erratici: sono i materiali che risultano decontestualizzati; si pu ipotizzare di cosa potevano far parte. un elemento che va documentato e preso in considerazione perch non mai casuale, possono essere le uniche testimonianze di qualcosa di importante. Le strutture murarie conservate in elevato: sono o ruderi o edifici ancora in funzione. Larcheologia dellarchitettura/elevato nasce nellambito dellarcheologia medievale. Fa riferimento al manufatto costruito.

15.10 Interventi sul campo: Rilievo archeologico (manuale) secondo i criteri: rapporto diretto con il monumento per leggerlo e capirlo (le trasformazioni delledificio, ristrutturazione ecc.). Il rilievo il momento di conoscenza della struttura. Indagine stratigrafica delle strutture murarie: identificazione di interventi costruttivi omogenei. Distinzione delle diverse fasi delledificio; impostazione di unanalisi comparata delle murature. Luso della sceda USM (unit stratigrafica muraria). Bisogna conoscere i sistemi della costruzione per capire come sono fatte le strutture. La lettura di un edificio prima del restauro anche molto importante. La sezione muraria.

Esiste la cronologia relativa (cosa viene prima, cosa dopo nel tempo) e la cronologia assoluta (la data precisa). Il problema della cronologia assoluta: Fonti dirette sono: tipologie formali elementi architettonici e decorativi (capitelli, cornici ecc.) per c il problema del reimpiego; tipologie edilizie distribuzione dei vani (case a schiera, case a corte interna); tipologie tecniche volte, scale, copertura (arco gotico, volte a crociera) che dipende anche dalla posizione nello spazio, diversit tra il centro e la periferia. Tecniche costruttive sono: muratura, materiali utilizzati tipo di materiale, tecniche di lavorazione, posa in opera, dimensioni dei materiali, tecniche di rifinitura, tipo di malta. Alcune di queste tecniche hanno cronologia abbastanza evidente/automatico ad alcune invece no. Elementi datanti sono: fosse di fondazione, livelli duso, riempimenti di volte e pavimenti, inserimenti estetico-funzionali. Datazioni assolute danno: epigrafi (si deve far attenzione con la ricollocazione); mensiocronologia dei laterizi e del tufo; dendrocronologia delle parti lignee; radiocarbonio; termoluminescenza sul cotto (fittili); archeomagnetismo. Fonti indirette sono: fonti storiche, cartografiche, iconografiche e orali. La carta archeologica uno strumento per la documentazione. Ce ne sono di varia natura. Ha lo scopo di localizzare tutte le presenze archeologiche di un territorio. Sulla carta sono marcati con un puntino pi il numero che porta a una scheda. portata la riproduzione planimetrica su centri urbani e lo studio sulle trasformazioni. 21.10 La viabilit in et medievale NellImpero romano cera un sistema viaria che permetteva di andare da una parte dellimpero allaltra molto velocemente. Si conquistava dei territori e poi si fece la strutturazione di nuove vie. Cera un sistema (cursus pubblicus) che permetteva lassistenza per la strada: stazioni e mansioni ecc. Lo schema

costruttivo della strada conteneva: la sottofondazione, il vespaio, il nucleo consistente, poi la strada (sede stradale) vera e propria con i basoli. Accanto alla strada cerano delle fosse per far colare lacqua; landamento della strada era a baule (curvilineo) per evitare gli stagni dacqua. Le strade erano progettate per i carri. Mansiones fu la logistica per la strada. Mansio Bazzano (AQ), Statio Casalbordino (CH). In epoca classica le strade erano perfettamente organizzate, cera il sistema di ambienti che erano funzionali sia per le esigenze delle persone sia per gli spazi per mezzi di trasporto (cavalli, carri). Le trasformazioni sono dovute al cambiamento duso dei frequentatori delle strade. In epoca medievale la situazione si mutua. Gli strumenti metodologici per la ricostruzione della viabilit sono: Il quadro geomorfologico dei territori attraversati Le fonti scritte I manufatti e le infrastrutture connesse con la via Il tessuto insediativo sotteso alla strada La toponomastica

Cerano tre categorie delle strade nellet postclassica: sovraregionale, regionale (centri urbani) e viabilit minore (aree rurali, piccoli insediamenti). Le strade sovraregionali sono conosciute grazie al pellegrinaggio (itinerari), le principali sono Santiago de Compostela, Roma, Gerusalemme, Via Francigena ecc. Queste strade sono spesso il frutto del raccordo di tronchi di strade gi esistenti. Cerano le postazioni per il rifugio ogni dot distanza che vengono sostituite con gli insediamenti a carattere religioso lungo la viabilit (il dato archeologico vago). Xenodochia sono le strutture che nascono sotto ecclesiastici al fine di dare soccorso agli stranieri e pellegrini. Ospitale una struttura di supporto ai viaggiatori in cui si dava anche lassistenza medica. Nel XII-XIII secolo esistono le strutture come alberghi locande, taverne per dormire e mangiare. Le vie erano usate anche dai mercanti, non solo dai pellegrini. difficile distinguere i luoghi di sosta tra le due categorie, per siccome i mercanti vanno in cavallo e con i carri si pu desumere che serviva un posto per tenere queste cose, quindi le esigenze a livello spaziale sono diverse. Le strade dellet medievale (Via Francigena) hanno delle differenze con la strada romana: le strade sono pi strette, non prevedono luso del carro; la sede stradale predefinita. Nella pavimentazione urbana, in alcuni casi, viene riproposta la pavimentazione stradale romana: basoli e san pietrini. Foro di Minerva materiale di spoglio, IX secolo. Pavimentazione con ciottolato: piano in terra su cui sono inseriti ciottoli di varia forma; dentro pu essere anche il materiale fittile, che regge lacqua. Elementi di continuit e caratterizzanti sono ponti, tagliate, massicciate, gallerie per dare continuit alle strade. Spesso hanno subito i danni maggiori durante il medioevo perch necessitano la manutenzione. I regni romano-barbarici tentano di mantenere efficiente il tutto e usano anche attraversamento in barche oppure altri ponti vicini. Cera la proliferazione (espansione) delle strade: area di strade una fascia di strade alternative che si usava in base al periodo o in base di necessit. Nel medioevo manca unautorit che gestisce la rete viaria. Monasteri per esempio controllavano e gestivano le strade che arrivavano al monastero. Le signorie castrensi che avevano i castelli nelle posizioni strategiche

controllavano le strade e creavano il sistema dei pedaggi. Nel XI secolo le citt riacquistano la visione pi ampia sulle strade e le cominciano a riorganizzare, sistemare e fare la manutenzione. 28.10 Archeologia dei paesaggi (archeologia globale, senso diacronico) e fonti scritte Archeologia dei paesaggi levoluzione dellapproccio di topografia medievale; c una certa multidisciplinariet. Il paesaggio un soggetto di studio di estrema complessit. Il paesaggio antropico sono i campi, il pascolo, il bosco (antropico-economico: legname, luogo di allevamento). Il bosco dal punto di vista ambientale lascia delle tracce che sono elementi di carattere fisico. Per la sua valenza economica entra spesso nel dettaglio nellelenco delle liste di beni, dove sono marcate compravendite, patrimoni ecc., nella documentazione monastica. Si fecero riferimenti a cosa si coltivava sul fondo (colture pi valorose) e un posto importante nelle liste teneva la selva. Ci danno informazioni anche sulla perimetrazione confinaria, e sui riferimenti confinari relativi (le vie e chi sta vicino). Via Salaria nel medioevo era usato come la via consolare ossia la viabilit principale. La carta archeologica dItalia (fine del XIX sec) non tanto aggiornata. La Forma Italiae di 39 volumi, il taglio molto dettagliato, scala a 1:25000. Sviluppo della disciplina marcato da: La scuola Romana La scuola pavese e lattivit di Sereni La scuola britannica (landscape archaeology) apporto metodologico, creazione di un sistema vincolato, metodo molto preciso.

I criteri per la definizione di un progetto di ricerca nellarcheologia di paesaggio: Scelta del contesto (distrettuazione antica, ambientale, moderna) Impostazione dellindagine (raccolta di informazioni edite, letteratura, cartografia ecc.) Strategia di indagine (campionatura, non campionatura, ricognizione intensiva/sistematica) Indagini indirette (foto aeree ecc) Indagini dirette (ricognizioni di superficie, verifiche mirate ecc.)

Definizione del contesto territoriale: Amministrativo Cartografico Culturale Geografico (fiumi, laghi) Ecologico/ ambientale (ecosistemi ben definiti)

Informazioni edite Carattere: Archeologico: repertori, carte archeologiche, scavi Storico: studi tematici/storici Letterario: Catone, Vitruvio, Varrone, Comunella, Palladio, Plinio il Vecchio Archivistico: regesti, diplomatici, visite pastorali ecc.

Fonte materiale: epigrafiche, topografiche, monumentali, viarie, iconografiche, toponomastiche. Corpora monastiche. Patrimoni monastici sono i fondiari in possesso di abazie e monasteri. Nasce con la dotazione di beni che un monastero ha. Complesso monastico un articolato sistema di ambienti ed edifici (amministrazione, artigiani ecc.) un ente parastatale; allinterno del territorio conservano una certa autonomia economico, fiscale, amministrativa. Nelle corpora ci sono delle conferme di beni, che sono liste importanti per ci sono anche molte falsificazioni. Abazia di Farfa. San Vincenzo a VolturnoCurtis/curtes un sistema di amministrazione agraria di et carolingia che si basa su un sistema economico (sistema curtense). Insediamento accentrato, puntuale con una casa padronale e una serie di strutture di servizio, normalmente recintata. Miranduolo. Nellambito delle curtes pi importanti nel tempo sorgono anche i castelli. Casale una villa, un insieme di abitazioni, non delimitate dal resto del territorio, non la sede dellamministrazione. 29.10 La scultura altomedievale come fonte archeologico Il materiale scultoreo il prodotto della cultura materiale. Si ha attraverso utilizzo di supporti litici, marmorei attraverso i tecnici di disegno e il taglio. Il periodo della scultura altomedievale va dal VI fino allXI secolo. Non una scultura tutta tonda, ma ci sono il bassorilievo o rilievo su fondo abbassato. una scultura architettonica. Agli archeologi interessa della scultura laspetto materiale del supporto e laspetto delle tecniche. Larcheologo non guarda laspetto stilistico ecc. La scultura altomedievale come fonte archeologica (scultura come elemento per ricostruire lambiente topografico): Inserimento nel contesto storico-topografico Diretta relazione con arredo architettonico degli edifici di culto

Committenza Botteghe Tecniche Materiale Circolazione di maestranze e modelli

Per lidentificazione dei materiali si usa laiuto dellarcheometria. Il calcare un materiale difficile da identificare; il marmo per e stato molto studiato quindi pi conosciuto. Nella scultura altomedievale luso del marmo limitato dopo il VI secolo. Limpiego legata alla situazione economica. La riapertura delle cave si ha dalla fine del IV secolo, e esso viene esportato in tutto il mediterraneo (marmo preconnesio il marmo bianco con la grana piuttosto grossolana). Quindi ci fu il trasporto dei marmi. Manufatti di arredi liturgici (apprestamenti, transenne, pergula, pilastrini, recinzioni presbiteriali ecc tutti gli elementi funzionali allo svolgimento della liturgia). Riforme liturgiche del IX e del XII secolo. Molti arredi liturgici (plutei) nel VI secolo sono realizzati in marmo proconnesio. Chiesa di San Clemente a Roma. I plutei sono fatti in Costantinopoli in marmo proconnesio; su uno ci sta il monogramma di papa. Relitto di Marzamemi in Sicilia, una barca affondata che trasportava i marmi con unintera recinzione presbiteriale. Probabile che era diretto a Leptis Magna in met del VI secolo. Ci fu la riconquista giustinianea. Basilica di Latrun (Cirenaica). Nel VI secolo c grande attivit di cave, committenza. Il tutto ancora molto legato a un sistema della gestione classico. Dopo il VI secolo le cose cambiano e dal VII secolo in poi arrivano gli elementi propri della scultura altomedievale. Sul manufatto si vedono delle tracce di lavorazione. Gli strumenti usati sono quelli a percussione che hanno la testa come gli scalpelli. Esistono gli scalpelli con la punta a zig-zag (gradine), con la punta appuntita (subbie; tecnica carolingia intrecci a kerbischnitt), lime, raspe e trapano (a corda e ad asta) per fare grosse incisioni e anche rifiniture come forellini. Il modello (la circolazione del modello) inteso come serie di elementi decorativi che ricorrono, tipizzazione. Cartoni, ossia le esemplificazioni degli elementi decorativi sono quelli che circolano. Contatto pu avvenire tramite maestranze o tramite elementi fisicamente spostati gli album. Si usano anche le soluzioni normali e di adattamento ossia gli elementi o soluzioni nuovi. San Pietro ad Oratoriom (Capestrano, AQ)

Come raccogliere i dati; scheda per la scultura: un numero del manufatto, riferimento allimmagine nellarchivio, la definizione minima del pezzo, materiale, dimensioni, luogo di conservazione, una parte descrittiva, proposta di datazione, bibliografia (se edito). Esiste anche il corpus della scultura altomedievale di CISAM. Un elemento di scultura ci pu indicare la cronologia e particolari funzioni della chiesa, il ruolo organizzativo di una chiesa. Per esempio la presenza di un ciborio qualifica la chiesa dal punto di vista funzionale, indica la chiesa battesimale. Ciborio con le decorazioni arcate, e come riempitici degli angoli, si usano le ruote, animali ecc. S. Martino a Rive dArcano (UD) S. Maria Maggiore a Sovana (GR) Due pezzi di arcata di cibori molto simili sono in San Vittorino ad Amiterno e in Santa Maria ad Antrodoco; le due citt sono collegate da una viabilit diretta. 30.10 Ciborio del patriarca Callisto, Cividale (Friuli), 730-740, su una vasca battesimale, decorata da lastre. Cibori possono avere gli elementi geometrici, soggetti zoomorfi, lutilizzo delle croci decorati con la treccia o un motivo vegetale. San Vittorino ad Amiterno un santuario martiriale di Vittorino. Il complesso si trova su una collina. Intorno alla sepoltura del martire nella roccia ci sono gallerie come il cimitero alla maniera cristiana (sepolture a forno). Santa Maria ad Antrodoco ha la nascita altomedievale di VII secolo. Abbiamo un pezzo di un architrave dalla S. Vittorino; si capisce lo sviluppo orizzontale. Si vede la rigidit delle linee nel VII-VIII secolo, e forellini plastici. Dietro c uniscrizione con il carattere paleografico del VII secolo (longobardum fecit). una chiesa doppia, prolungata avvenuto con lintervento legato allautorit longobarda che probabilmente fecero una chiesa ex novo, dedicata a S. Michele. Savino, Lucia, Michele Chiesa di S. Vittorino a Poggio S. Vittorino (TE). Da Amiterno cera una via diretta (via delle Capannelle) per Poggio S. Vittorino che era fondamentale per i contatti con larea adriatica. In facciata troviamo un elemento di reimpiego della seconda met dellVIII secolo (la produzione scultorea tardo longobardo). Probabile che una lastra di chiusura con la forma arcuata di una bifora. C la rappresentazione di un albero della vita che nasce dal cantaros e accanto alla quale ci sono due pavoni (sono di derivazione classica) ed il tema della rinascita; probabile la presenza di una reliquia. Altare di Ratchis Materiale scultoreo. La cultura longobarda ha uno stretto rapporto con loreficeria. Si riconosce lo stile molto particolare di alcune botteghe.

Di scultura di epoca carolingia a Roma ce n una quantit enorme di elementi. Durante il periodo carolingia ci fu il rifacimento di quasi tutte le chiese di Roma. La scultura carolingia molto ripetitiva (gli schemi) e . Sono usati le forme geometriche, gli intrecci di derivazione classica con linterpretazione nuova, e il nastro vimineo di tre capi. In contesti monastici altomedievali non molto frequente la presenza degli elementi scultorei altomedievali. La chiesa monastica chiusa alla comunit e non ha il ruolo di parrocchia. Per questo sono limitati ma non cancellati completamente questi elementi. Gli elementi scultorei con le decorazioni avevano la valenza propagandistica e didascalica, erano gli elementi fondamentali per il messaggio cristiano, e siccome i monasteri erano chiusi al pubblico questi elementi non erano fondamentali. Se la committenza era legata a unautorit anche le decorazioni erano pi importanti e vistosi. San Giovanni in Venere Fossacesia (CH) nel 1015 ci fu la ricostruzione e riuso dei motivi carolingi. Come nella chiesa di Santa Maria in Bominaco (AQ) nel 1075. San Benedetto in Perillis (AQ) e San Pietro ad Oratoriom in Capestrano (AQ) pi altre due chiese (una a Corfinio) furono ricostruiti da un vescovo e abate Trasmondo; usato un elemento uguale (croce greca con i punti arrotondati) che indica il marchio della stessa committenza e la stessa maestranza nella seconda met dellXI secolo. Transenne di finestra. SantIlario ad Ascoli Piceno (AP) Cattedrale di Santa Maria in Aprutiensi (TE) San Pietro a Campovalano, Campoli (TE) chiesa paleocristiana

04.10 Le parti di un edificio. Dal particolare al complesso Il costruito come un manufatto qualsiasi analizzato dallarcheologia. Archeologia degli elevati nasce dagli anni Settanta, prima di questo si occupavano gli architetti e gli ingegneri. Lugli nel 1957 scrisse Tecniche delledilizia dei romani, furono gli studiosi nellambiente di architettura e ingegneria, che parlava di costruzioni di et romana, dei metodi e mezzi costruttivi e nellarea romana e laziale. Due problemi di fondo di questopera sono: una visione evoluzionistica, non tiene conto di eventuali ristrutturazioni; parlava delledilizia pubblica di Roma e non poteva essere portato in contesti diversi; era attuale la reperibilit del materiale, e si cercava di usare i materiali in loco e questo causa una grande diversificazione tra luoghi e anche i costi. Dagli anni Ottanta gli archeologi post-classici cominciarono a capire la potenzialit dello studio adeguato del prodotto edilizio. Si sviluppa una metodologia dindagine, lanalisi archeologica sul manufatto edilizio (archeologia dellarchitettura). La stratigrafia

dellelevato. Importante il rapporto/analisi diretto del monumento, attraverso il rilievo (manuale) e riconoscimento delle singole fasi costruttive attraverso lanalisi stratigrafica. Qualsiasi edificio un organismo complesso con una serie di elementi che hanno una precisa funzione per far funzionare tutto il complesso. un organismo in continuo movimento successive modifiche sono legate al suo invecchiamento (punto di vista materiale). C un continuo adattamento. Dalla tipologia dei resti si pu capire come poteva essere ledificio originale e si pu integrare quello che manca (basandosi alle sezioni di muri ecc.). Ogni edificio ha delle fondazioni, pi o meno grandi/profonde, questo dipende da cosa deve sostenere; possono anche non esserci se il terreno molto solido (banco roccioso). Pi il terreno poco solido, pi deve essere complessa la fondazione. Sotto il livello di frequentazione c il seminterrato (la cantina). Intercapedini servono l, dove possono essere filtrazioni di acqua, oppure il terreno non solido, fanno da filtro. Il piano di spiccato al di sopra di piano di frequentazione (cambiamenti di livello). La copertura la divisione tra un piano e altro: voltato o solai lignei. Sono degli elementi che si possono variare nella vita di un edificio, e le trasformazioni lasciano dei segni. I solai lignei sono soggetti al deterioramento, incendi ecc., per lasciano tracce: i buchi dellancoraggio del solaio. La copertura anche come un tetto ligneo sui muri perimetrali (copertura in tegole), che il sistema pi facile, capriata ossia un tetto che non pesa tantissimo, ed autoportante. Per, soggetto a deperimento. La copertura fondamentale, meglio fatta, pi resiste al tempo e permette di rimanere coperta dalle infiltrazioni dellacqua, del ghiaccio e al vento. Sistemi voltati sono in muratura. Fondazioni sono realizzate facendo un cavo/scavo nel terreno. Il cavo armato con delle tavole lignee messe come fodera al cavo. Gli incassi del legno sono deperiti nel tempo. Dopo il cavo si fa la fondazione vera e propria e ci sono diverse soluzioni: Cavo libero (non armato), viene gettato conglomerato cementizio (laterizi ecc.) che prende la forma del terreno, poco omogeneo. Cavo armato con la fondazione rettilinea. Ci sono diverse forme: lineari (segue la forma delledificio), compatti, discontinui (su pilastri), lineare con raccordi (ogni colonna ha una sottofondazione per rafforzarlo), cassone (cassoni quadrati piattaforma).

La scelta dipende dalla tipologia delledificio e dal terreno. Il piano di spiccato la quota su cui si camminava. Le fondazioni sono a sezione maggiore rispetto al muro che sostiene questo allargamento detto la risega di fondazione. Muri ci sono varie tipologie dei muri. Muri a secco; giustapposizione di elementi litici; muro a doppio paramento (tipico delledilizia romana: paramento laterizio + conglomerato cementizio (nucleo del muro) + paramento laterizio). Conglomerato cementizio (malta + pezzame) deve tenere insieme il muro e rende pi agevole la costruzione degli archi. Dal I secolo si comincia a produrre il laterizio romano e sono triangolari perch la forma a punta ammorzava meglio con il conglomerato, addentellamenti con il nucleo ed evita lo stacco dei paramenti. Lopera reticolata conteneva i laterizi a forma appuntita.

Esistono anche i paramenti litici. La sezione del muro importante: com realizzato dimostra le capacit tecnologiche delle maestranze e pi sono bravi pi importante la committenza dietro la richiesta. Solai lignei. il sistema di divisione dei piani. Solai lignei non sono conservati, ma si riconoscono grazie ai buchi che hanno lasciato, o le legature in ferro (chiodi). Esistono incassi semplici oppure una mensola su cui poggia il solaio. Coperture. Il tetto con la copertura lignea coperta da tegole, coppi ecc. (la variante romana). Si usava il sistema triangolare dei travi, il c.d. tetto a capriata che un sistema autoportante e leggero. Era sostenuto anche da pareti di non grande sezione, edifici semplici. il sistema tipico delle chiese paleocristiane. Chiesa Santonata a Castelli. I travicelli reggono le tavole su cui sono sistemate le tegole. Il vincolo maggiore dato dalla lunghezza della trave che deve essere continua, cera il problema della sostituzione/ristrutturazione. 05.11 Sistema trilitico e sistema voltato. Tecniche costruttive Ledilizia storica tutto quello che cera prima del cemento armato. Esiste la distinzione tra edilizia in materiale deperibile ed edilizia in materiale durevole/ solido. Dal punto di vista statico ci sono sistema trilitico e sistema voltato. Sono due sistemi che si basano su due possibili soluzioni statiche. Trilitico. Sono i templi greci. composto di due piedritti (sostegni verticali) e di un sostegno trasversale (architrave). Dal punto di vista statico funziona con uno scarico delle forze verticale. Prevede che il peso caricato sulla trabeazione viene scaricato in maniera uniforme su due piedritti. Questo sistema fu usato gi in edilizia antica (Egitto) fino a quando fu scoperto larco. semplice da realizzare ma ha un grosso limite: linterasse tra due sostegni verticali; pi pesante la trabeazione, minore deve essere la distanza tra piedritti, se no, viene lattrazione e la trabeazione si spezza perch il materiale litico rigido. Si usava il sistema del cerchiaggio: una fascia di metallo usata per dare consistenza al sostegno verticale. Il tempio greco linterasse tra le colonne stabilito dallaltezza e larghezza delle colonne e dal peso che devono sostenere. Il progetto era pi o meno uguale a tutti i templi perch questo sistema non lasciava spazio per le variazioni (si potevano cambiare le colonne ecc. ma il principio di base era sempre quello). Poi ci fu la rivoluzione dellelemento arcuato. Nellantichit (come etruschi) furono usati degli spazi coperti dalle volte, che nel punto di vista statico erano falsi archi/cupole perch erano dei sistemi trilitici mascherati (tante mensole sovrapposte e tutti i pezzi scaricano le forze verticalmente). Per, larco vero ha uno scarico di forze nel punto di vista statico non verticale ma laterale. Pi larco ampio, pi serve un rinfianco (solida cortina muraria che assorbe le spinte) laterale; e maggiore lo spessore del rinfianco, maggiore peso sostiene. La costruzione viene svincolata dal fatto di dover calcolare uno standard fisso di larghezza. Per costruire larco si ricorre tradizionalmente a una particolare impalcatura lignea, chiamata centina; prende la forma che le viene data e ci sono delle possibilit infinite. Gli archi sono realizzati con il sistema di calcestruzzo (conglomerato cementizio). Usato il sistema di stampini. Questa tecnica molto raffinata e da questo si scaturisce larchitettura romana. Il tutto era vestito con decorazioni, rivestimenti che conosciamo poco perch sono deperiti. Volevano far perpetuare con le

colonne e gli architravi larchitettura classica (per riprodurla), per erano realizzati con i sistemi nuovi. Questo sistema tecnico continua anche nella fase post-classica. Ci sono varie tipologie degli archi che dipendono dalla dimensione e forma della freccia; la corda unisce due limiti dellarco: Arco a tutto sesto Ribassato Rialzato (altomedievale) Policentrico (et barocca, Seicento in poi; due circonferenze) A sesto acuto (finisce a punta, due semiarchi) A collo doca (policentrico) Zoppo o rampante per sostenere le scale

Il peso dellarco va lateralmente, quindi, pi in alto la freccia, pi solido larco. Perch il Colosseo non crolla ma molte chiese gotiche sono crollate? Le margini di sicurezza erano enormi per i romani, i muri erano pi spessi del necessario e il sistema di archi contrastanti; per le cattedrali, invece, i margini erano ridotti allestremo e cerano i crolli anche nel corso dopera. Un altro tipo di arco la piattabanda che un arco con la distanza pari a 0, la freccia coincide con la corda; dal punto di vista statico funziona come un arco e spinge sui lati; costruita da pi conci messi insieme. Regge meglio di una trabeazione ma tra le tipologie di archi molto fragile. Era fatto anche in laterizi, il che per raro. Non pu avere i piedritti molto distanti tra loro. Sopra questa struttura si fece larco di scarica in muratura. Si usarono anche di catene metalliche tiranti quando il peso per la struttura era troppo grande, e queste catene aumentavano la capacit di sostenerlo. Dallarco nascono i sistemi voltati (tipologie vedere in internet). Le murature e le cortine Murature in pietrame il pi usato e semplice, di uso antichissimo. un modo semplice di reperimento del materiale (spietramento delle terre ecc.), pietre rinvenute in superficie messi in posa senza la malta. Sono muri a secco. Questo tipo di muratura necessita una capacit di giustapposizione delle pietre in maniera tale da reggere. Pi alta la mura, pi deve essere spessa. C la continuit di uso di questo tipo di muratura quindi di difficile datazione (cronologia indeterminata); vanno sempre documentate ma bisogna fare attenzione nella datazione. Opera poligonale tipico della fase preromana e della prima fase della romanizzazione (alto Lazio, Circeo ecc.). materiale litico viene lavorato, squadrato (poligonalit); nella giustapposizione si deve cercare di creare meno punti vuoti possibile. Non prevede luso della malta ed senza conglomerato interno. Opera quadrata (un rivestimento) sono blocchi di pietra di grandi dimensioni, pu essere priva di legante (quando i blocchi sono grandi) oppure con il legante di tipo malta, calce, argilla, sabbia, terra (quando il materiale pi piccolo). Scaricano forze verticalmente sulle fondazioni o dove si appoggia la struttura.

Opera litica dipende dalla consistenza della pietra (di grana fine, porosa ecc.). Il blocco litico pu essere lelemento di un nucleo cementizio (paramento). Nellepoca repubblicana si usa lopera incerta, realizzata con il calcare (non confondere con quella medievale). Poi il paramento irregolare con il nucleo cementizio si sviluppa in opera reticolata che con lelemento geometricamente definito e realizzata in tufo che di facile lavorazione. Mattoni crudi venivano usati prima dellinvenzione del laterizio, sono di argilla mista a paglia, messi nei stampi lignei e poi successivamente essiccati al sole (usato nei paesi caldi/aridi). Erano spesso rivestiti con lintonaco. un sistema costruttivo diacronico quindi di difficile datazione. Strutture in terra fatte in argilla, paglia, costipazione del materiale per la costruzione. Muri in laterizio sono stati usati dal I secolo, ed era il materiale pi impiegato. Il sistema era di doppio paramento + conglomerato. Nella prima fase i laterizi sono sottili che lascia un effetto di eleganza. La costruzione in laterizi prevede una costruzione per fasce di altezza uniforme in base allasciugarsi di conglomerato (altezza di circa 0,90 1 m). Tra una fascia e laltra si vedono i mattoni marcapiano. Dal III secolo d.C. ci fu il rarefarsi della produzione in laterizi e con questo avviene luso del laterizio di recupero. Muri fatti con questo tipo di laterizi sono facilmente riconoscibili: il laterizio non pi omogeneo, i colori sono differenti, lunghezza e spessore sono diversi (nel III secolo il mattone pi spesso), oltre ai mattoni sono usati anche altri materiali fittili come tegole e coppi rilavorati e inseriti nel muro. Datazione dipende dal luogo e dalledificio. Di solito per gli edifici pubblici si usavano i mattoni nuovi e per quelli privati poteva succedere che si dovevano usare i mattoni di riuso. Si deve tenere conto del rapporto tra la tipologia delledificio, della committenza e chi e dove si costruisce perch il prodotto finale ha caratteristiche diverse (almeno dal tardoantichit, perch prima era pi o meno unitario). A partire dal III secolo, lopera laterizia diventa lopera mista/ listata (di materiale litico, materiale di reimpiego), per esempio laterizi + tufo (a Roma) o calcare (in Abruzzo). in uso durante la tarda antichit e fino allaltomedioevo (le chiese paleocristiane sono fatte con questa tecnica). Rivestimenti sono andati perduti, ma era lelemento fondamentale non solo per il fatto decorativo ma anche per la difesa del muro dagli agenti esterni climatici. Intonaco un elemento soggetto a deterioramento. Era fondamentale se la struttura era in terra, in mattoni crudi ecc. Usato anche sulle strutture altomedievali che erano di materiali eterogenei (per tenere il tutto insieme). Rivestimento era usato anche per abbellire. Oggi possiamo trovare solo le grappe metalliche di rivestimento; oppure si inserivano anche dei vasi nel conglomerato per alleggerire il peso (nel punto in cui la sezione maggiore).

06.11 I materiali da costruzione Non abbiamo una documentazione scritta dellalto e basso medioevo che ci indica le modalit di reperimento, fabbricazione ecc. del materiale. Questa informazione la abbiamo grazie allanalisi del costruito. Le modalit di reperimento sono: Riutilizzo (anche nellet classica) Raccolta di materiale sporadico (sistema comodo anche per i castelli in cui trasporto del materiale da lontano era problematico) Produzione di elementi nuovi: da cava o da processi pirotecnici (cotti: fittili, tegole, coppi)

Queste modalit caratterizzano tutta ledilizia storica. Riuso. Diversi aspetti della costruzione: Delle strutture edilizie o di loro parti Degli elementi decorativi e/o architettonici (colonne, capiteli) Del materiale costruttivo per realizzare nuove costruzioni

Sono tre procedimenti diversi. Erano le modalit usate anche nellet romana. Tempio di Apollo Sosiano di et augustea; a decorazione del frontone di riutilizzo di un tempio greco; le statue non venivano riusate perch non cera la possibilit di realizzarle nuove, ma subentrava la conquisa del territorio greco ed un riuso simbolico dellacquisizione. Il riuso sistematico e cosciente si vede anche sullarco di Costantino. Nel III e IV secolo il fenomeno del riuso molto fiorente e sistematico. Usato con un progetto politico e con unidea precisa dietro esso. Sullarco di Costantino ci sono le decorazioni legati alle epoche traianea, adrianea e di Marco Aurelio tutti imperatori saggi e Costantino figurato come il continuatore sulla scia di questi grandi uomini. Il riuso ha un valore di propaganda. Ci sono dei provvedimenti legislativi relativi al riuso gi nel 44 d.C. Claudio (?) per tutelare gli edifici dal riuso improprio e dalla trasportazione del materiale, perch evidentemente allepoca esisteva un mercato di materiale di riuso abusivo. 69 79 d.C. Vespasiano, Alessandro Severo nel 222 divieto di trasportare elementi marmorei. 357 d.C. Costanzo inamovibilit degli ornamenti delle citt che li ospitano 362 d.C. analoga disposizione di Giuliano. Decoro urbano fu un elemento fondamentale e si salvaguardava; il patrimonio edilizio monumentale doveva rimanere pi integro possibile. 364 d.C. Valentiniano, Valente il divieto di costruire nuovi edifici; concesso il recupero o il restauro degli edifici pubblici in rovina. 365 d.C. Valentiniano, Valente proibiscono di sottrarre signa (decorazioni), marmora, columnae dalle citt minori (per poi portarli nelle citt pi grandi)

376 d.C. Valentiniano, Valente e Graziano nuove costruzioni devono essere fatte a proprio spese (per ostacolare la costruzione di nuovi edifici) 458 d.C. Maiorano decorazioni potevano essere rimosse se poi venivano usate per altre opere pubbliche. Fonti di approvvigionamento nel IV secolo: Edifici urbani danneggiati da terremoti, incendi, guerre Fondi di magazzino (produzione prima della richiesta) Complessi monumentali molto ricchi per cui il prelievo di parte dellarredo non ne compromette il decoro (grandi basiliche pubbliche, levarono qualche pezzetto qua e l) Centri urbani minori (centri meno importanti)

Reimpiego aulico realizzato da una committenza imperiale/ un presbitero importante quindi il sistema di riuso lutilizzo di eccezionale livello e pu permettersi un recupero di primissima scelta; i committenti possono permettersi il meglio. Per mostrare anche la continuit con la classicit. Nel IV V secolo il riuso la prassi dellattivit costruttiva. Esempi: Basilica di Santa Sabina di Roma (primi anni del V secolo); Battistero lateranense (impianto costantiniano e ristrutturazione di Sisto III nel V secolo) ha delle colonne in porfido; Mausoleo di Santa Costanza (capitelli corinzi di recupero). SantAgnese e San Lorenzo fuori le mura. Nel VI secolo si ricorre a reimpiego. Sistema di escamotage perch era difficile da ottenere i pezzi tutti uguali (in questo caso colonne) per fare un edificio. Quindi, i pezzi di recupero valorosi si mettono nei punti salienti delledificio. In SantAgnese vicino allabside. In San Lorenzo le colonne simili furono messe in posizioni simmetriche. C il progressivo diradamento delle possibilit di riuso. Il riuso poteva essere o parziale o di rifunzionalizzazione di un edificio come la curia del senato a Roma (di et dioclezianea) viene trasformato in chiesa di SantAdriano. In facciata si vedono gli incassi delle sepolture. In questo caso lintervento nella costruzione limitatissimo, e viene aggiunta solo labside. Trasformazione di templi. Il tempio di Apollo ad Alba Fucens. Le trasformazioni dei templi varia da situazione a situazione. Interventi teodoriciani legislative Adattamento degli edifici esistenti per assolvere a nuove funzioni Demolizione e sfruttamento degli edifici quali miniere di materiale di spoglio

Anche la committenza imperiale us il materiale di riuso (di altissimo livello) e anche il livello costruttivo era altissimo. Nel passaggio tra antichit e medioevo economia della committenza viene a meno; progressiva riduzione di maestranze (vengono ridotte nel numero e diventano itineranti e seguono i pochi committenti rimasti) di produrre cose ad altissimo livello. Il materiale di riuso deve essere rilavorato, pulito ecc. Nella prima fase, quando il materiale di riuso ce nera tanto, cera la prima scelta (materiale pi omogeneo) e seconda scelta; per, con il passare del tempo, le possibilit di recupero

sono pi strette e scarseggia di materiale, cos entra in gioco la capacit costruttiva (la posa in opera) della maestranza. Gli operai venivano perfino chiamati cementari, il che vuol dire che la malta divenne un elemento fondamentale, senza fare una buona malta era difficile fare un edificio di buon livello. 11.11 La basilica di S. Agnese di fase onoriana, anche se stata realizzata con la committenza papale, il materiale di reimpiego qualitativamente non eccezionale. Santa Balbina. Cera il problema di trovare del materiale di riuso idoneo che andrebbe bene per certi elementi architettonici come per esempio gli archi. Sullarcata esterna si vedono i laterizi che non formano una linea precisa grazie al materiale eterogeneo. Allinterno delle citt cerano anche le strutture in grandi blocchi di tufo. A Roma per esempio nellalto medioevo si riusarono i blocchi delle mura serviane. C una certa irregolarit dellopera, e allinterno la muratura grezza e senza paramento vero. La malta usata solo parzialmente. Domus solarata in foro di Nerva. Parti bassi delledificio sono in blocchi grandi, poi la parte alta in laterizi per il peso eccessivo dei blocchi in tufo e anche perch mancava una macchina che sollevasse i blocchi. di et carolingia che viene considerata un momento di rifioritura con la rifondazione/ristrutturazione di edifici importanti di culto e anche edifici pubblici/residenziali. Unaltra tecnica di et carolingia il riuso dei laterizi con landamento ondulato e con i filari che si doppiano ogni dot distanza. Questa tecnica usata per i motivi di ordine statico. Nelle murature sono stati riusati i materiali non da costruzione/ materiali architettonici come colonne tagliate e rilavorate. Anche i materiali come anfore ecc. sono stati usati nelle costruzioni (soprattutto negli archi) per alleggerire il peso della struttura nel IV V secolo e poi luso continua nel basso medioevo. Il calcare affiancato. Si usava il processo di calcinazione per la produzione della calce che poi veniva usata per le costruzioni nuove. La struttura in cui si fece questa cosa si chiama calcora. Fu molto usato nelle aree monumentali per reperimento del materiale costruttivo. I materiali costruttivi. Estrazione da cava. Il lavoro di cava nellepoca romana fu condotto dallo Stato. Si produceva moltissimo materiale del quale una parte fu venduta e altra messa nei magazzini. Cera il lavoro costante sul cantiere. Esiste anche larcheologia delle cave. Cera il sistema per cunei e si sfruttavano tagli di inciacitura delle pietre. Il lavoro prevedeva lestrazione di grossi blocchi con il sistema di macchine di sollevamento, spostamento ecc. Poi i blocchi venivano o semplicemente fatti in pezzi di grandezza necessaria o parzialmente lavorati, o semilavorati o completamente lavorati. Dopo il IV V secolo in Occidente il sistema di modalit di lavoro nelle cave viene a meno perch la domanda diminuisce (c la crisi economica, crisi di commerci anche via marittime/ fluviali). Questo termina la fine della coltivazione delle cave. Per non si ferma completamente, ma limitato ad alcuni progetti e per alcune committenze

anche nellet altomedievale. Le caratteristiche: per facilitare il trasporto, la dimensione dei pezzi/ blocchi ridotta; erano privilegiati i giacimenti in cui era gi possibile estrarre piccoli pezzi; e si cerca di cavare il materiale pi vicino possibile al luogo della costruzione. Questo era il materiale di primo impiego. Il materiale da cava veniva spesso identificato con le sigle per aiutare la posa in opera. Cera il problema dei laterizi che nellepoca romana era di produzione statale. Tendenzialmente si riteneva che nellepoca di passaggio dallimpero romano allaltomedioevo la produzione di laterizi si cessi (dopo il VI secolo), con il tentativo di ripresa in epoca di Teodorico. Per, il problema che il materiale fittile non laterizi come tegole e coppi venivano comunque usati, per esempio, per i tetti (tegole); siccome i tetti con le tegole vanno fuori funzione facilmente, dovevano essere restaurati periodicamente. Le tegole erano, inoltre, usate per le sepolture. Il problema era nella continuit di produrre questi pezzi speciali; per vi una serie di elementi che ci permette di verificare che la produzione nellaltomedioevo cera (anche se le fabbriche statali erano dismesse), ma era legato alla realizzazione di cantieri presso a certe committenze, e si fece la quantit precisa del materiale per una costruzione (quel che serviva). Poi la fornace fu smantellato. Per esempio a S. Vincenzo a Volturno hanno trovato una fornace di fittili. Mutano anche le dimensioni del laterizio che sono pi piccole e poi si sviluppano in mattone rettangolare.

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