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Non posso iniziare senza fare prima una premessa: mi ritengo una persona fortunata, non solo perch ho un lavoro, ma soprattutto perch ho un lavoro che amo, che mi interessa e mi appassiona ogni singolo giorno. Lavoro in Coop da cinque anni e dopo i primi tempi concentrati a imparare, dopo la soddisfazione di una sempre maggiore autonomia e dopo la rilassante sensazione che accompagna labitudine, sono cominciate ad arrivare anche alcune giornate grigie. Ho chiamato cos - giornate grigie - le giornate in cui cominciavo a chiedermi: E adesso? Ci sar qualcosaltro per me? Qualcosa di nuovo da imparare, qualcosa di diverso da fare, da conoscere, da provare?. qui che arrivato il Contest. Mi sono entusiasmata n da subito, prima ancora di capire no in fondo cosa fosse e dove mi avrebbe portata. Lo ammetto, sono un tipo che si entusiasma con facilit. Ma anche adesso che tutto nito, anche adesso che il Contest alle mie spalle, posso dire che conservo intatto tutto il mio entusiasmo, e stavolta a ragion veduta! Perch? Ci si potrebbe chiedere a questo punto. Semplice, perch ho imparato tanto. Non sapevo cosa fosse uno Studio di Fattibilit, e ne ho scritto uno. Non sapevo che il primo paragrafo di ogni Studio di Fattibilit che si rispetti fosse lExecutive Summary, e adesso sono pronta a criticare tutti quelli dove non c. Non sapevo quale fosse la differenza tra vision e mission, quanto sia importante denire il proprio target, quali fossero le attrezzature pi adatte a una cucina di nitura o quanto costa laftto di un immobile nel centro storico. E sapevo, ma mi stavo dimenticando, quanto fosse bello avere degli insegnanti, persone capaci di trasmetterti la loro professionalit, persone messe l apposta perch tu non solo possa imparare a fare qualcosa di nuovo, ma possa imparare a farlo bene, bene davvero. Tutto questo, certo, al prezzo di un grande fatica. Sono stati mesi frenetici, impegnativi, densi di impegni e di incontri, in cui allentusiamo pi appassionato ho alternato momenti di depressione cosmica, in unaltalena continua che mi ha costretta a guardare ogni giorno, con determinazione, il mio obiettivo, quello vero: un lavoro ben fatto. Sono cresciuta nella convinzione che listruzione e quindi la scuola sia un fondamentale diritto. Ma Scuola Coop diversa, perch insegna a chi gi lavora, perch insegna a chi a scuola c andato gi. Scuola Coop non un diritto quindi, ma un piccolo grande privilegio. Grazie! Silvia, dalla raccolta di impressioni dei partecipanti al primo Coop Contest
Gi da qualche anno lAlmanacco introdotto da una storia, una riessione che arriva da qualcuno dei colleghi incontrati alla Scuola. Qualcuno che ha scritto per il sito o per il vecchio Baule delle Storie, qualcuno che ha voluto condividere con gli altri unesperienza, un momento signicativo o anche solo una considerazione maturata durante una delle tante attivit. Questanno le parole sono di una partecipante alla prima edizione del Coop Contest. A conclusione dellesperienza avevamo chiesto ai partecipanti di inviarci una pagina di impressioni. Abbiamo voluto condividere le parole di Silvia non solo perch abbracciano molte altre storie raccontate, ma anche perch ricordano a tutti noi quanto di bello c nelle cose che facciamo e nelle persone che incontriamo, quanto impegno e perseveranza ci voglia per arrivare a un lavoro ben fatto, quanto entusiasmo e soddisfazione possiamo trovare nellapprendere e conoscere cose nuove, di noi stessi e del mondo.
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Diario di semina
Catalogo corsi Amministrazione, nanza e controllo Attivit per le piccole e medie Cooperative
Prodotti dellorto
Collaborazioni con le singole Cooperative Proposte metodologiche
84 Ringraziamenti
PASSEGGERE: Collanno nuovo, il caso incomincer a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principier la vita felice. Non vero? VENDITORE: Speriamo! PASSEGGERE: Dunque mostratemi lalmanacco pi bello che avete. VENDITORE: Ecco, illustrissimo. Cotesto di Scuola Coop vale trenta soldi. PASSEGGERE: Bello davvero. Ecco trenta soldi! VENDITORE: Grazie, illustrissimo: arrivederla a Montelupo. Almanacchi! Almanacchi nuovi! Lunari nuovi!
Liberamente tratto dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi (Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere).
Contatti Via Sammontana, 39 50056 Montelupo F.no (FI) Tel. 0571 53271 Fax. 0571 5327220 segreteria@scuola.coop.it www.scuolacoop.it
LETTERA AI COOPERATORI
Cari Cooperatori, sembra che si sia tutti inseriti in una societ fatta di luoghi autoreferenziali, separati e impermeabili. Costruiamo organizzazioni, dal condominio agli spazi urbani, dalle scuole ai centri commerciali, che separano e individualizzano le persone lasciandole sempre pi sole. Solitudine palpabile spesso anche nei luoghi di lavoro. A tutti i livelli. Da Margaret Thatcher in poi ci si immagina solo come individui facendo nta che i legami sociali non esistano o siano irrilevanti, si tende a generalizzare una idea semplicata di produttivit, ci si ferma poco a riettere col rischio di basare i nostri comportamenti sugli stessi criteri che hanno determinato i problemi. Un approccio che rende lesperienza non saggezza, ma una specie di coazione a ripetere: si fanno le stesse cose di sempre, magari cambiando solo la confezione, si usano gli stessi linguaggi con e tra le stesse persone. Una ripetizione fedele a se stessa, che in altri luoghi che non siano quelli della politica e dellimpresa, sarebbe chiaro segno di disagio e patologia e che invece non viene rilevata dai pi come pericolo. Le nostre organizzazioni Cooperative possono vantare pi di una diversit rispetto alla descrizione fatta sopra, ma sono anche lo specchio del Paese. A meno di non percepirsi come altro rispetto alla societ, esagerando nellautoincensarsi o al contrario nel pensarsi minori, sarebbe utile cercare di comprendere quali siano i contributi di Coop per migliorare la societ e quale agire invece nisca per rinforzare i problemi sociali, economici, culturali e politici del presente. Coop, come qualsiasi altra impresa e organizzazione, dalla grande industria allassociazione di volontariato, da un liceo scientico a un ospedale, da una associazione sportiva a una impresa artigianale, non solo non avulsa dal contesto politico, culturale e sociale del Paese, ma contribuisce a crearlo. E in questo Paese i problemi di tenuta imprenditoriale e sociale sembrano essere affrontati con criteri di governo inadeguati. Molti dirigenti, anche in Coop, ne sono consapevoli e lo affermano in prima persona. Ma si stenta a vedere unazione sistematica per invertire la rotta. Eppure se si guarda pi attentamente al mondo delle imprese, anche in casa nostra, frequente trovare esperienze che potrebbero e dovrebbero farci riettere su come provare a uscire dalla sacca nella quale siamo niti.
Esperienze che contengono implicitamente un indice di questioni e temi su cui vale la pena spendere un po di tempo e un po di soldi, non tanto e non solo per immaginare unattivit formativa da erogare dallalto verso il basso, quanto per elaborare un pensiero cooperativo che coinvolga molti, se non tutti. Qui di seguito alcune delle questioni che a Scuola Coop sembrano pi urgenti. Una idea pi rotonda di risultati Non ci possiamo pi permettere di concepire economia e impresa come separate dalla vita delle persone. Leconomia serve a stare meglio nei luoghi dove la gente vive, ci disse tempo fa unimportante dirigente del movimento cooperativo. Da questa affermazione possono emergere domande semplici e niente affatto utopiche: possibile concepire i luoghi di lavoro come orientati contemporaneamente a obiettivi sociali ed economici, quindi anche al benessere delle persone che ci lavorano? Ha senso pensare che il lavoro una cosa e la vita unaltra, come ci ha imposto la cultura economica anglosassone? Ha senso concepire i luoghi di lavoro e le Cooperative come parte dei territori che questultime contribuiscono a rivitalizzare? E in questa logica possibile rivisitare la formazione e lapprendimento, superando quellarmamentario concettuale positivista che ancora oggi sembra prevalere soprattutto tra i non addetti ai lavori? Giovani e vecchi, oggi In una delle nostre attivit, il Coop Contest, abbiamo dato la parola a persone che anagracamente sono sotto i 35 anni, indipendentemente dallinquadramento aziendale. Esistono nelle nostre imprese possibilit concrete di dare la parola alle persone, non tanto in funzione di occasionali procedure e singole attivit, ma come processo quotidiano? Le nostre organizzazioni facilitano lemergere di opinioni, idee, suggerimenti e progetti da parte di chi, proprio non avendo una lunga esperienza, si pu permettere pensieri fuori schema che sono il fondamento di ogni innovazione? Da un punto di vista pi generale, in questa epoca che ha visto il
successo di una parola orrenda come rottamazione, nel Contest abbiamo osservato giovani e meno giovani che nei comportamenti e nei contenuti dimostravano che il divario generazionale non deve essere necessariamente concepito come conitto o divisione. Che si pu lavorare insieme e che la competenza, la professionalit e la passione da una parte, lenergia, la capacit di ideazione e la determinazione dallaltra, sono apprezzate indipendentemente dallet e rappresentano un modello di cui abbiamo tutti grande bisogno. Quanto e come nelle Cooperative questo confronto possibile e favorito? La distanza tra ruoli e la distanza generazionale equilibrata? Aiuta a produrre ducia? Dovremmo riettere su questa che una questione epocale. La popolazione invecchia. Anche quella aziendale. Le vecchie concezioni verticali che vedono la motivazione e il successo personale passare attraverso la carriera sono, oggi anche siologicamente, inadeguate ad affrontare il presente e il futuro. Ruoli e intelligenze Il disegno organizzativo vincola. Permette un certo apprendimento e ne impedisce altri. Favorisce o meno lemergere di saperi, talenti, conoscenze. Le nostre organizzazioni sono un bacino di energia nascosta che a volte per aforare ha solo bisogno di una piccola breccia nelle maglie troppo rigide di una gerarchia o di procedure che appaiono inossidabili. Si moltiplicano, anche nelle Cooperative, le esperienze che mostrano come sia possibile far emergere saperi, attivare intelligenze e passioni senza che la struttura gerarchica sia un ostacolo alla motivazione, alle buone relazioni interpersonali e interprofessionali, al raggiungimento dei risultati. Cosa si potrebbe fare di pi e meglio per salvaguardare il ruolo e lautorevolezza dei Dirigenti senza morticare il potenziale di chi, non tanto lavora in Coop, ma e vuole essere la Coop? Saperi nascosti, saperi diffusi Idee. Pi o meno nuove, ma idee. Processi di confronto che alla ne le trasformano, integrano e selezionano. Un potenziale di soluzioni ai problemi che supera di gran lunga, anche solo quantitativamente, le ricette offerte dalle pi blasonate societ di consulenza che talvolta non sono solo costose, ma favoriscono,
con la loro presenza la deresponsabilizzazione e la demotivazione di chi, quotidianamente, al lavoro e che, per esperienza e capacit, avrebbe il diritto di ricevere pi ducia. Questo ci che emerge quando si prendono un po di persone e si offre loro la possibilit di creare, cercare soluzioni, divertirsi, accettare che il lavoro sia anche cosa loro. Possibile che nellepoca di internet e dei social network le nostre strutture non utilizzino di pi e meglio questo potenziale? legittimo porsi la domanda se i nostri modelli organizzativi e le nostre abitudini interpretative sui comportamenti siano le migliori possibili o se non siano parte dei problemi che incontriamo quotidianamente? Caro Cooperatore, proviamo a fare qualche sintesi Pensare che il mondo del lavoro, il concreto dipanarsi della vita di unimpresa sia svincolato dalla cultura, cio non abbia effetti culturali, sociali, psicologici sulle persone che ci lavorano, compresi noi, signica non tenere in considerazione la complessit della nostra esistenza. Una fabbrica, una scuola, una coop sono luoghi che non possono essere letti solo in termini utilitaristici. La Coop, lAssociazione bocciola, la Fiat e la piccola impresa hanno in comune il fatto di produrre comunque cultura. Sono contemporaneamente luoghi della produzione, della socializzazione, dello sviluppo della propria identit personale. Luoghi dellesercizio del potere in cui si affermano e legittimano, attraverso le pratiche adottate, concezioni sociali niente affatto neutre. Culture, appunto. La cultura non una cosa eterea. Non possibile non avere/essere una cultura. Per questo importante capire cosa stiamo esprimendo come Cooperative in questo momento storico. Non riettere sulla propria cultura rappresenta il sintomo di una pessima cultura. Non esistono la Coop da una parte e il territorio dallaltra. Pensare in termini di Coop e territorio signica concepire in modo pericoloso la propria esistenza nel mondo. Esiste invece un territorio di cui la Coop uno degli ingredienti. Per altri soggetti di quel territorio la Coop una componente dellambiente circostante. Per questo il concetto di competizione commerciale, oltre una certa soglia, diventa pericoloso. Forse potremmo immaginare un mondo in cui ci sia posto per tutti e leconomia abbandoni quel linguaggio guerresco e guerriero che porta pi danni che vantaggi. Non esiste una contrapposizione individuo/organizzazione. O meglio non dovrebbe esistere. Difcile pensare a unorganizzazione senza persone. O meglio, si pu fare, ma saremmo di fronte a una macchi-
na e forse a un incubo. Ognuno di noi vive quotidianamente dentro e a contatto con diverse organizzazioni. Da questo punto di vista dovremmo rivedere i nostri presupposti e i nostri schemi linguistici. E anche il modo che abbiamo di concepire la motivazione. Il problema infatti non motivare le persone, ma come creare insieme contesti che lascino spazio alle motivazioni delle persone. Nel primo caso si pensa alle persone come da addestrare, nel secondo si parla di autoorganizzazione. Due universi sociali opposti. La locuzione senso di appartenenza, in questi due universi, signica cose molto diverse. La parola partecipazione anche. A volte si pensa di favorire la partecipazione con la stessa logica per cui si possono cambiare le regole di una competizione sportiva per renderla pi spettacolare e attrarre pi persone sugli spalti. Ma sempre di spettatori si tratta. Il linguaggio importante e ci prestiamo poca attenzione. Dovremmo cercare un linguaggio che aiuti a uscire dalle trappole lineari, dalle trappole della razionalit semplice, questultima buona quando si tratta di descrivere, con il concetto di causa-effetto, il gioco del biliardo, ma inadeguata a comprendere i fenomeni della vita in cui siamo immersi. Il linguaggio rimane il grande tema da affrontare in futuro. Non un dispositivo magico, ma pu decisamente contribuire a orientare la riessione e la cultura verso un approccio complesso anzich verso dimensioni semplicistiche e complicanti. Cominciamo da una cosa semplice: divieto di parlare di risorse umane. Buon lavoro e buon 2014 a tutti da tutti noi di Scuola Coop.
Come di consueto, da quando esiste lAlmanacco, la graca di Fabrizio Silei, che alcuni conoscono come docente in alcuni nostri corsi sulla comunicazione. Forse per non molti sanno che Fabrizio Silei uno dei pi importanti scrittori italiani per linfanzia (ma secondo noi anche per adulti). Tant che nel 2012 il suo romanzo Il bambino di vetro ha vinto il prestigioso premio Andersen. Mentre il suo racconto LAutobus di Rosa, oltre ad aver vinto diversi premi stato pubblicato in Norvegia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Brasile, Corea del Sud e Portogallo. Questanno si dedicato ai francobolli che richiamano la posta, cio le lettere, cio la comunicazione, cio i legami che si possono mantenere o intessere anche quando siamo molto lontani. Ma che vengono stampati anche per celebrare qualcosa, un evento, una persona, un fatto speciale, passato o futuro. Come al solito eleganza, ironia e leggerezza si sposano, un po come ci piacerebbe fossero sempre le nostre attivit. E ancora una volta grazie a Fabrizio per il suo modo di accompagnarci.
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Fino a un po di tempo fa lo dicevamo sommessamente. Ma la situazione generale (del mondo, di Coop, di noi stessi) ci appare tale da non poter pi tenere, su questo argomento, un prolo basso: dobbiamo tutti tornare a studiare. LItalia fanalino di coda per investimento nella ricerca. Il 70% della popolazione non in grado di capire un libretto di istruzioni, un contratto di lavoro o un articolo di giornale. Il 33% fatica a leggere e capire frasi semplici. Il 55% della popolazione non legge un libro e i laureati sono solo il 13,8%. La crisi economica ha una forte correlazione con questi dati. Ma soprattutto la crisi non solo economica: una civilt che considera il nutrimento del cervello un costo destinata a morire. Una societ che tratta la cultura come disvalore o, altra faccia della stessa medaglia, come una macchina per fare soldi destinata al declino. Ambienti di lavoro nei quali si inconsapevoli di produrre una cultura dellincultura sono destinati al declino. Le imprese, anche le Coop, hanno adottato stili professionali che limitano al minimo, quando non impediscono, la riessione, lo studio e lapprofondimento, quasi mai considerati parte integrante del proprio tempo operativo. Si assiste a un frenetico agire che porta con s ladozione di linguaggi, stili, procedure, strumenti organizzativi quasi mai elaborati in proprio. Spesso coerenti con un senso comune aziendale che sarebbe bene ridiscutere. tempo di ricominciare a produrre un pensiero nostro. Qualche segnale c. Seminari, gruppi di studio, pubblicazioni, web. Uno stile professionale che cerca di rendere leggere cose non semplici e si sforza di proporre amore per la riessione anche quando si tratta di imparare a tagliare un prosciutto. Questo ci che Scuola Coop pu proporre. E poi quello che accade nelle Coope-
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rative: esperienze ufciali e ufciose da mettere in rete e da far uscire dalla loro apparente episodicit. Tre esempi: un dirigente di una Cooperativa, propone periodicamente ai suoi collaboratori di utilizzare la pausa pranzo per discutere qualche argomento professionale o di attualit. Un panino e discussione. Qualche volta invitando un personaggio di propria conoscenza (professori universitari, giornalisti, testimoni). Senza costi. Unaltra Cooperativa ha deciso di coinvolgere lintero gruppo della Direzione Commerciale in una attivit chiamata Ofcina delle Idee, utilizzando anche lmati prodotti da Scuola Coop. Anche qui costi bassi, valorizzazione di momenti di confronto, idee che circolano. Unaltra ha deciso di proporre un corso di formazione per il Gruppo Dirigente degli Ipermercati andando a visitare i luoghi della Grande Guerra. Un giacimento di storie adatte a riettere sui modelli organizzativi e sui rapporti tra i gruppi dirigenti e il resto del mondo. Unoccasione per riettere sul presente del nostro Paese, guardando a un passato non cos remoto come si pu credere. Tre segnali importanti e signicativi di una controtendenza rispetto ai modi tradizionali di concepire la formazione e lapprendimento di chi ha ruoli di responsabilit e non solo. E chiss ancora quante cose ci sono gi nelle pieghe nascoste delle Cooperative e quante potremmo inventarne insieme per sfuggire al triste clich utilitarista del non abbiamo tempo Le cose su cui dovremmo trovare tempo per produrre idee invece, sono molte. Eccone alcune che a noi sembrano particolarmente signicative, in parte presenti nelle proposte di questo Almanacco, in parte da costruire insieme. Promuovere in modo diffuso riessioni sulla crisi. Tra i lavoratori (compresi i Dirigenti) e con i soci. La crisi non solo economica. Gi fermarsi a riettere oggi un cambio di paradigma e una concreta manifestazione di cambiamento. Studiare il linguaggio. Perch il linguaggio pensiero e se si usano le parole degli altri si nisce per fare i pensieri degli altri. E per agire come gli altri. Proporre unidea di economia complessa in cui mercato, organizzazione e vita civile siano concepiti come facce di uno stesso poliedro. Questa idea di economia, mercato e impresa richiede una professionalit e conoscenze adeguate non riducibili ad elementi tecnico professionali o a esclusive logiche commerciali. Su questa base dovremmo riprendere in considerazione alcuni aspetti del nostro operare cooperativo, un po svalutati negli ultimi anni, per difenderli e potenziarli in quanto rigorosi elementi della complessit. Tutto questo signica ripensare il ruolo dei Dirigenti.
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Promuovere una rivisitazione delle logiche del personale e in particolare dei concetti di premio e incentivo: il che signica prendere in considerazione il fatto che i modelli psicologici che usiamo non sono neutri, ma risentono della cultura del momento storico. Alcuni di questi modelli sono datati e ormai inadeguati. Intrisi di valori che non detto ci appartengano. Assumere il tema dellinvecchiamento della popolazione come dato di realt per ripensare le logiche organizzative, le carriere, i modi concreti in cui si costruiscono o meno le comunit sociali e i nostri ambienti di lavoro. Questo ci riguarda tutti: il giorno della pensione si allontana. Il ricambio siologicamente pi difcile. Si invecchia, ma dobbiamo essere giovani a tutti i costi. Ce n abbastanza per capire che siamo di fronte a un cambiamento epocale, anche antropologico, non affrontabile con qualche trucco manageriale o qualche soluzione organizzativa prt porter. La cosa importante che questo cambiamento coinvolge direttamente anche chi ha il compito di governarlo. Rimettere mano agli strumenti di misura e di confronto delle nostre attivit per evitare di appiattirci su logiche economiciste che entrano nel sentire diffuso dei ruoli professionali per poi diffondersi, con effetti nefasti, in ambiti diversi da quelli aziendali. La scuola e la sanit ne sono un esempio alla portata di tutti. Dobbiamo dirlo chiaramente: economicismo ed utilitarismo sono approcci banali e dannosi quando escono dal loro ristretto ambito di legittimit. Costituire un laboratorio sulluso delle tecnologie non tanto con lobiettivo di diffondere le tecnologie stesse, quanto per essere in grado di sviluppare un pensiero profondo sul loro uso. Promuovere uneducazione al consumo consapevole anche sulle tecnologie, oggi importanti quanto leducazione alimentare, perch impattano sulla qualit dei legami sociali. Lavorare sul malcostume organizzativo. Perch luso delle tecnologie, dei telefonini e dei computer, ha sdoganato comportamenti che fanno coincidere lefcienza con la maleducazione. Dobbiamo resistere a questo degrado. Inne dobbiamo fare di pi, anche dal punto di vista culturale sullambiente. Quale temperatura dobbiamo raggiungere a novembre per renderci conto che siamo tutti dentro una catastrofe?
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Seconda edizione per il Coop Contest! Si ricomincia il 21 Novembre 2013, con il lancio delliniziativa e laccoglienza dei partecipanti, che superano per numerosit quelli della prima edizione. Un gruppo di oltre ottanta persone under 35, provenienti da quasi tutte le organizzazioni a marchio Coop: Cooperative grandi e medie, Distretti, Consorzi nazionali. Un percorso che si snoder nellarco di nove mesi, per concludersi a Giugno 2014, con la premiazione del progetto vincitore. Forte la componente formativa, sia nelle tredici giornate complessive, previste in presenza, sia nel lavoro che verr svolto a distanza. Una formazione nalizzata a trasformare le idee dei singoli, selezionate a inizio percorso, in progetti di gruppo. Forte anche la componente di visione sul futuro: le idee, le proiezioni, gli studi di fattibilit in concorso tra di loro delineeranno progetti di punti vendita inediti, servizi possibili, prodotti pensabili, iniziative commerciali e sociali nuove. Il Coop Contest porta valore a Coop perch unisce, mette in rete, produce elaborati tangibili. Questa storia la racconteremo, nel suo progressivo sviluppo, attraverso il sito di Scuola. La Giuria della seconda edizione rinnovata nella quasi totalit, raccogliendo dato in s gi signicativo la disponibilit di diciassette componenti tra Presidenti, Vicepresidenti e Dirigenti delle nostre imprese. Il Contest mette alla prova tutti: i partecipanti, che si cimentano con un metodo di lavoro che di norma non conoscono e in pi lo fanno in gruppo; le organizzazioni, che selezionano, supportano, valorizzano i propri rappresentanti; gli Amici del Contest, che si mettono a disposizione per offrire le proprie conoscenze; il Comitato Didattico, che affronta gli eventuali aggiustamenti in itinere; la Scuola, che si mobilita per un progetto di dimensioni davvero ampie; la Giuria, che ha la responsabilit di decidere. The winner is Coop!
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Eventi e Seminari
Se c un evento che varrebbe davvero la pena organizzare, questo dovrebbe intitolarsi Sul buon uso degli eventi di Scuola Coop. Molte attivit, realizzate negli ultimi sei anni, sono documentate attraverso lmati, presenti sul nostro sito, che potremmo annoverare come Prodotti a Lunga Conversazione. Levento, di cui sopra, potrebbe aiutarci a diffondere questi lmati tra qualche migliaio di persone che, con tutta evidenza, non possono in massa raggiungere Scuola Coop, pur desiderandolo segretamente, ne siamo certi. In questo modo, con pochissima spesa, anzi con nessuna spesa, le Cooperative che hanno nanziato le nostre attivit ne ricaverebbero vantaggio, ammortizzerebbero i costi, farebbero circolare le idee che hanno contribuito a far emergere. Per quanto riguarda il futuro invece riproporremo nel 2014 una iniziativa che le agende dei relatori contattati non ci hanno permesso di realizzare prima: Rapporti in crisi. Dal nostro gruppo di studio Demograco alla fotograa internazionale di Nomisma, dal Rapporto Consumi e Distribuzione di Ancc, passando agli studi Ires Cgil sullo stato dei diritti, una messe di dati e interpretazioni sulla realt economica e sociale, buona per discutere con alcuni nostri massimi dirigenti. Un secondo ciclo di incontri invece lo abbiamo chiamato Oltre il Conne. Da tempo ormai ribattiamo sullidea che si debbano ripensare le nostre organizzazioni. I nostri gruppi di studio sono stati e sono loccasione per trovare molti argomenti a sostegno di questa tesi e non mancano i riferimenti concreti. Proporremo tre occasioni per incontrare testimoni di aziende che hanno osato qualcosa di diverso, soprattutto per ci che riguarda le relazioni con le persone. Non possiamo precisare qui il dettaglio degli incontri perch il cantiere della progettazione ancora aperto. Coordina il progetto Francesco Varanini, formatore e scrittore, Direttore della rivista Persone & Conoscenze profondo conoscitore della realt manageriale italiana, nel bene e nel male. Inne, sottoposti alla casualit degli eventi, ai capricci del fato e al fatto che grazie al continuo confronto con altri le idee e le occasioni possono nascere dimprovviso senza poterle programmare tutte in anticipo, lasciamo anche questanno un buon margine di indeterminatezza per quanto riguarda questa categoria di attivit. Certi per che economia, crisi sociale e politica siano sempre argomenti pi che sensati da trattare. Aperti, come sempre, ai contributi e suggerimenti dei colleghi delle Cooperative.
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Contro il logorio della vita moderna, diceva un antico Carosello, pubblicizzando un liquore al carciofo che un noto attore dellepoca degustava seduto a un tavolino da bar che funzionava come rotonda con le macchine che ci giravano intorno, tra clacson e sgassate roboanti. Purtroppo non stato ancora inventato un elisir o un farmaco grazie al quale si possano assumere informazioni, conoscenze, riessioni e soprattutto produrre idee e stimolare il confronto. Ci manca un Formatil, veloce, preciso e senza effetti collaterali. Non rimane che fare una cosa assolutamente innovativa. Ritrovarsi intorno a un tavolo per leggere, riettere e dialogare tra noi e con qualche cervello che ci sembra appetibile. Una vera innovazione nel panorama politico manageriale italiano, che del fare contrapposto al pensare ha fatto la cifra della propria esistenza, sbandierata come modello di virt. Tra dirigenti del fare e decreti del fare ci si dimentica che anche pensare un fare. Infatti il cervello non etereo e ancora una vecchia pubblicit ce lo diceva: ha bisogno di zucchero. Quindi dovremmo semplicemente avere il coraggio di dichiarare quale fare ci interessa: se un fare automatico sempre in emergenza e ripetitivo o uno che preveda il pensiero come parte integrante della propria operativit. Studiare. Non solo due libri in pi, cosa che non guasta, non fosse altro per il fatto che ti metti un po tranquillo e provi a produrre qualche idea, sedimentando la tua esperienza altrimenti fuggevole, ma anche perch studiare una forma di azione. Quindi rientrano nei gruppi di studio: momenti di ricerca, dialoghi, letture, lmati, visite in luoghi signicativi, compresi musei o installazioni di arte contemporanea, conoscenza di nuove persone, produzione di testi, commenti e idee fatte circolare anche attraverso luso delle tecnologie, innamoramenti e attrazioni di vario genere, confronto con altre esperienze imprenditoriali, mangiare insieme e conoscere territori poco conosciuti, qualche momento di noia e di fatica, un certo non so che di condivisione.
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Gruppi di studio
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I gruppi di studio hanno unossatura minimale: un titolo, una proposta di contenuti iniziale e successivamente una serie di appuntamenti impostata sulla base di ci che i partecipanti sono interessati ad approfondire. In totale cinque incontri, con cadenza mensile, intervallati dal lavoro che il gruppo svolge a distanza: si tratta in qualche caso di raccogliere dati ed esperienze delle proprie Cooperative, in altri di effettuare letture e ricerche da raccontare al gruppo. Il tutto nellottica di mettere sotto osservazione il pensiero con cui ciascuno arriva, di aggiungerne altri, di sviluppare nuove connessioni e condividere idee e interpretazioni della realt. Fondamentale nella proposta il ruolo dello studioso con cui si lavora: da Miguel Benasayag a Alberto De Toni a Luigino Bruni, per citare i gruppi attualmente in essere. Centrale il ruolo dei partecipanti, che interloquiscono normalmente da pari, co-costruendo una conoscenza collettiva, dando forma a un percorso che non mai del tutto disegnato a priori. In sintesi: ai gruppi non si partecipa. I gruppi si contribuisce a costituirli e a svilupparli, sia sul fronte delle relazioni interne sia sul fronte dei contenuti. Iscriversi per credere. Di seguito si riporta una sintesi dellandamento dei gruppi attivi nel 2013 e delle linee guida di quelli che saranno varati nel 2014. Malgrado la crisi Il lavoro con Miguel Benasayag, losofo, epistemologo, psichiatra argentino durato un anno e ne sono scaturiti diversi materiali che parlano delle crisi, della Coop, del ruolo della grande distribuzione, della nostra identit. Ne affrontano la complessit attraverso esempi tratti dalla biologia, dalleconomia, dallurbanistica, dalla psicologia. Dal confronto con altre culture. Un esempio positivo di corto circuito tra riessioni alte e pratiche vissute. Una fonte inesauribile di stimoli sul nostro presente e sul futuro. A disposizione delle Cooperative un libro basato sulle lezioni che Miguel Bensayag ha svolto durante un anno di lavoro. E tre video di diversa durata, da 17 a 80 minuti, adatti e adattabili a ogni tipo di pubblico. Una buona occasione per offrire spunti di riessione, con o senza Scuola Coop, con o senza la presenza dei membri del gruppo che vi hanno lavorato, sempre e comunque disponibili a discutere e raccontare.
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Il gruppo che ha lavorato con il Prof. Alberto De Toni era composto da una trentina di colleghi di otto delle grandi Cooperative, con provenienze professionali distribuite tra gestione delle reti di vendita, organizzazione interna e Direzioni del Personale. Nellorganizzare questo gruppo ci aveva mosso la consapevolezza che le imprese in generale, quelle Cooperative forse anche un po pi delle altre, sono sistemi complessi cos come lo sono sempre di pi il mercato e le nostre societ. Lazienda una gigantesca rete di risorse e conoscenze intessuta da altre reti con dinamiche co-adattive, con un forte nucleo di nodi relazionali storici e altri che si creano. Identit e autonomia devono essere in grado di ridenirsi continuamente in modo sistemico e il modo di farlo spostare lasse sulla capacit strategica di sviluppare conoscenza e anticipazione, attivando ogni canale della rete in modo da indurre partecipazione e condivisione. Cos scrive Ignazio Licata, sico, che frequenta i conni tra la sua disciplina e le realt imprenditoriali. Non crediamo che questa denizione sia ispirata da unorganizzazione cooperativa eppure ci sembra particolarmente calzante per studiare il presente e immaginare il nostro futuro. Ci siamo dunque chiesti se sia possibile immaginare modelli pi funzionali degli attuali per le imprese. Aumentare la complessit interna per essere coerenti con il contesto? O al contrario semplicare la struttura del sistema interno per garantirsi il massimo grado di libert e aumentare lefcacia della risposta agli stimoli esterni? Nuovi modelli organizzativi, diverse forme di leadership, condivisione della conoscenza e emersione di forme di autorganizzazione gi presenti allinterno dei classici modelli gerarchici, nuovi fenomeni di cooperazione sono stati oggetto delle nostre riessioni. Abbiamo provato anche a fare ricerca empirica nelle nostre Cooperative grazie a un questionario che ha sondato il livello percepito di complessit interna, le competenze\abilit che siamo in grado di mettere in gioco e le performance che otteniamo. Hanno risposto pi di 700 colleghi accomunati da un ruolo di responsabilit nelle reti di vendita. Una seconda fase di approfondimento sta concludendosi proprio mentre mandiamo in stampa lAlmanacco. Troveremo il modo, nel corso del 2014, di raccontare a una platea pi ampia del gruppo di studio che li ha prodotti, i risultati ottenuti.
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Nel frattempo il Prof. De Toni diventato Magnico Rettore dellUniversit di Udine, dove era Professore di Ingegneria gestionale. Rinnoviamo complimenti e auguri per il suo nuovo complessissimo ruolo.
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La Coop al bivio delleconomia civile Al gruppo di studio con Luigino Bruni si sono iscritti ventidue partecipanti di dieci diverse Cooperative ed Enti. Persone che si occupano di politiche sociali, relazioni con i clienti, pianicazione strategica, elaborazione di scenari, personale, commerciale e marketing, alcune provenienti dalle reti di vendita. I temi che leconomista Luigino Bruni propone, spaziano dalleconomia politica, alla teoria dei giochi, alla psicologia, alla losoa, alla storia e alleconomia aziendale. La visione ampia poich Bruni ripercorre la storia che ha portato al primato delleconomia di mercato di impronta anglosassone, rispetto alleconomia civile e comunitaria, nata e cresciuta in Italia. Da questo spartiacque, da questo tentativo di separare la sfera economica da quella sociale discendono i tratti distintivi dei modelli gestionali oggi prevalenti. Leconomia civile e i modelli gestionali praticati e praticabili nelle organizzazioni a movente ideale, nelle quali allidea di protto si sostituisce quella di sostenibilit economica e che sono orientate da ni sociali, rappresentano delle possibilit, cio dei modi di stare sul mercato che prendono le distanze dal mainstream delleconomia e dellimpresa neo-liberista. Le nostre Cooperative sono dicotomiche. Nei fatti praticano modelli gestionali che si discostano, almeno in parte, da quelli di una multinazionale e al contempo non sembrano sempre necessariamente consapevoli dei presupposti di alcune scelte. Il percorso con il Prof. Bruni si addentra tra i motivi di queste differenze e rafforza limpianto teorico di alcune pratiche, mettendone in discussione altre. Ma soprattutto non ne banalizza nessuna. Il gruppo ha riettuto sul ruolo che i conitti hanno in qualsiasi contesto comunitario (le Cooperative sono comunit, in quanto imprese di persone); sui beni relazionali, su come si producono, sulla relazione tra questi e i comportamenti prescritti dai ruoli e dalla gerarchia. Ha riettuto sui presupposti della selezione, dellindividuazione del merito, della valutazione, della motivazione delle persone. Ha approfondito il tema delle voci critiche interne alle organizzazioni come le nostra, distinguendo la Voice buona da quella sterile; e ancora i modi in cui proteggersi da una crisi di motivazione intrinseca delle persone che aderiscono perch attratti dalla missione sociale e ideale. Il percorso stato arricchito da costanti occasioni di scambio tra i partecipanti e si conclude con una occasione di confronto con realt esterne allambito della Cooperazione di Consumatori, ma ugualmente annoverabili tra quelle presenti nella tradizione comunitaria italiana. Come per tutti i gruppi di studio, troveremo la forma pi adatta per divulgare i materiali elaborati.
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Il Demo-graco Tra i gruppi di studio di Scuola Coop il Demograco il pi longevo, poich il 2014 rappresenta il suo terzo anno di vita. C della coerenza, si potrebbe dire, visto che la longevit uno dei temi posti al centro delle nostre riessioni. Longevit della popolazione italiana, praticamente al top della classica mondiale (in qualcosa dovremo pur continuare a eccellere), ma anche longevit allinterno delle nostre Cooperative sia dei lavoratori che della base sociale. Sono fenomeni epocali che si evidenziano bene prendendo in esame alcune foto istantanee, (es. nel 2007 cerano 3.600.000 italiani in meno nella fascia di et 15\39 rispetto al 1991) di cui cominciamo ad accorgerci anche nel quotidiano. Si tratta di fenomeni che hanno inevitabili ripercussioni anche sul modo in cui Coop sta nel mercato. La longevit correlata, ma non sinonimo di invecchiamento: questultimo un rapporto che dipende anche da altre variabili. Ecco allora che i temi della fertilit, della struttura delle famiglie, dellimmigrazione, o delle assunzioni diventano parte in causa del discorso. Il gruppo del Demo-graco non certo un dipartimento universitario, per cui non facciamo (non ne saremmo in grado) ricerca pura. Proviamo a gettare un ponte tra i dati che troviamo e ci che accade nelle nostre Cooperative: sul versante dellofferta di servizi/prodotti e su quello dellorganizzazione interna. Ci aiutano Massimo Livi Bacci e Gustavo De Santis, professori che, senza mettersi in cattedra, condividono con noi dati e considerazioni derivanti da approfondimenti sulla loro materia. Chi volesse seguire i nostri lavori trova nel sito di Scuola Coop, nel Blog Viviscuola, i post che pi o meno regolarmente pubblichiamo. Come abbiamo sempre detto la partecipazione di nuovi colleghi non solo possibile, ma anche auspicabile. Questanno si sono aggiunti alcuni. Speriamo possa essere cos anche nel prossimo.
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Che cosa una organizzazione? Come funziona? Che relazione esiste tra il disegno organizzativo e i comportamenti delle persone che lo abitano? I sistemi di valutazione sono strumenti oggettivi oppure essi stessi parte dellorganizzazione? E perci in grado di condizionare o formattare i comportamenti delle persone in una sorta di profezia che si auto avvera? E che ruolo hanno gli incentivi e i sistemi premianti sulla motivazione e sul clima che si crea tra le persone che lavorano o dovrebbero lavorare insieme? Tutti temi che abbiamo gi incontrato sulla nostra strada nei gruppi di studio attivati negli ultimi due anni con Miguel Benasayag, con il Professor Alberto De Toni, con leconomista Luigino Bruni, con gli esperti di comunicazione che indagano sullutilizzo e limpatto delle nuove tecnologie sui disegni e i processi organizzativi. Tema che merita un ulteriore approfondimento e che verr affrontato nel gruppo di studio con Adriano Zamperini, psicologo sociale dellUniversit di Padova, con il quale negli anni passati abbiamo realizzato alcune giornate seminariali. Gli interessi di ricerca del professore sono rivolti in modo particolare al tema delle relazioni sociali (responsabilit, solidariet, indifferenza, ostracismo, cittadinanza psicologica, immigrazione), alla comprensione del comportamento umano in situazioni estreme e alla psicologia sociale del benessere e del malessere. Con lui abbiamo riettuto, in uno dei nostri seminari, sui temi dellobbedienza allautorit e conformismo. Gli obiettivi principali con cui proponiamo lattivit sono quelli di rileggere le nostre organizzazioni e in particolare mettere sotto osservazione i sistemi di valutazione e i sistemi premianti; proporre una riessione che possa innescare lelaborazione di sistemi nostri, pi rigorosi e coerenti con i principi della cooperazione. Una Cooperativa si gi resa disponibile a portare la propria esperienza come caso di studio, a tutto vantaggio della concretezza di analisi che ne deriver.
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Gruppo di studio con Roberto Ravazzoni In genere a Scuola Coop proviamo a stare attenti a non utilizzare le frasi fatte del nostro mestiere, non per snobismo culturale (o forse anche un po s) ma perch spesso sottendono unidea di formazione che non ci piace. Una di queste la divisione netta tra attivit denite di alta formazione a cui corrispondono, inevitabilmente, quelle denite di bassa formazione che per, per pudore, non si citano mai. Crediamo invece che quando ben fatta, e cio rispettosa dei saperi e delle esperienze dei destinatari, la formazione sia sempre di ottima statura. Con questa premessa il gruppo di studio che proponiamo per il prossimo anno, curato dal Professor Roberto Ravazzoni, dellUniversit di Reggio Emilia, degno di un pivot del basket (sapete quella gente lunga, lunga...). Abbiamo incontrato Ravazzoni in un convegno organizzato due anni fa da ANCC e il suo intervento, una lucida analisi della situazione del mercato nel quale opera Coop, stato pi volte usato nelle aule dei nostri corsi riscuotendo sempre un vivo apprezzamento. Ovviamente una proposta pi approfondita esula dagli obiettivi di questa pagina, ma possiamo senzaltro prospettare che alcune tematiche saranno centrali nel lavoro del gruppo: il mai superato tema del recupero di efcienza produttiva, accanto alla capacit di differenziare lofferta adattandola il pi possibile al territorio di riferimento con logiche di in store marketing coerenti, la semplicazione come servizio offerto al cliente anche in unottica di rafforzamento dellimmagine del singolo punto vendita, il peso e la discrezionalit del suo responsabile. Potremmo continuare ancora: un surplus di analisi e lettura dei fenomeni necessario, vista la situazione pi che difcile del Paese e dei suoi cittadini, che sono i nostri soci. Dando continuit al metodo didattico dei gruppi di studio, proponiamo un ciclo di cinque incontri con il Professore. Accanto a una proposta teorica sulle tematiche commerciali prioritarie, daremo rilievo alle realt nelle quali operano le nostre imprese. Faremo quindi ricerca sugli aspetti che i partecipanti deniranno utili.
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il terzo anno che manteniamo nel catalogo questa pagina, anche se poi la delicatezza del tema e una certa incertezza su come procedere, soprattutto per la paura di entrare in un campo che richiede profondo rispetto, ci ha limitato nella proposta. Nelle prossime righe ancora il testo che abbiamo scritto negli anni scorsi:
Non infrequente, nelle nostre attivit, sentirsi ringraziare perch gli esempi, o una parte dei contenuti trattati, toccano positivamente ambiti personali: dal rapporto con i gli, alle difcolt con il mondo della scuola, dei maestri e degli insegnanti, ai problemi di coppia. Emerge come spesso le persone abbiano bisogno di luoghi di confronto,ma trovino poche occasioni serene per poter guardare ad alcuni dei loro problemi con occhi diversi. Luoghi in cui sia possibile uscire da logiche date per acquisite, ma che in realt scontate non sono. Un ambito delicato nel quale il conne tra mondo professionale e mondo personale, pur dovendo mantenere una distinzione chiara, diventa sfumato se consideriamo noi tutti persone, e non solo risorse umane. Un ambito delicato perch i luoghi comuni inducono a pensare che certi temi personali, siccome hanno a che fare con la psicologia, possono essere interpretati come qualcosa di cui vergognarsi. Negli ultimi anni poi successo sempre pi spesso che i linguaggi e le logiche manageriali abbiano profondamente inquinato la vita sociale, contribuendo ad interpretare i rapporti interpersonali con criteri che non detto siano validi fuori dai luoghi dove si producono. Sta di fatto che al lavoro si impara molto su noi stessi, sulle relazioni con gli altri, sulla societ, sulla politica. Sulla vita. E sta di fatto che anche lesperienza di altri mondi ci pu permettere di capire meglio il lavoro, le nostre relazioni professionali e cosa possa signicare benessere o malessere personale e/o lavorativo. Aiutandoci a non confondere luno con laltro ambito.
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Ad uso domestico
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Succede poi che ci sia capitato di entrare in contatto con aziende che stanno sperimentando nuove forme di relazione con le persone che ne fanno parte. Anche attraverso attivit inusuali, nelle imprese, come lofferta di incontri su temi non direttamente professionali e con esperti messi a disposizione fuori e dentro lorario di lavoro. Offrendo, in altri termini, occasioni di confronto e apprendimento, se non di assistenza, che poi si rivelano preziosi anche nella sfera professionale. Ci piacerebbe come Scuola Coop individuare qualche Cooperativa interessata a sviluppare una riessione su questo tema e magari coprogettare qualche sperimentazione. Perch possibile immaginare che la membrana che separa il momento in cui entriamo al lavoro, dal momento in cui ne usciamo, sia una membrana organizzativa, ma non certo esistenziale.
Questanno vorremmo fare due proposte: la prima riguarda la possibilit di fare un corso sulla mediazione nei conitti, facendo proprio riferimento ai conitti in famiglia. Giusto per saggiare il terreno. La seconda invece, propone di riunire intorno a un tavolo un po di noi, chi nelle Cooperative si occupato di welfare (come in Coop Adriatica per esempio), qualche esperto un po saggio che ci possa aiutare a non banalizzare il tema o a chiarire bene se e come si possa fare qualcosa di positivo senza che il mondo aziendale nisca per invadere un terreno nel quale bene andare con i piedi di piombo. Siamo convinti che il tema ci sia. Potremmo anche arrivare alla conclusione che meglio lasciar perdere. Ma un tentativo potremmo farlo se siamo convinti che Coop mette le persone al centro. Il corso sar tenuto da Bettina Di Nardo che, oltre a essere specializzata in questa attivit, conosce molto bene le nostre realt e pu dare perci garanzia di equilibrio e correttezza.
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Pubblicazioni
Prima di un matrimonio, la comunit resa edotta dellintenzione dei futuri sposi, in modo che se qualcosa o qualcuno abbia ragioni contrarie queste possano emergere. Questa fase del processo matrimoniale si chiama pubblicazioni. Anche le pubblicazioni di Scuola Coop hanno queste caratteristiche, nonostante non si vedano matrimoni allorizzonte: si tratta di far emergere condivisioni, dissensi, idee, sorrisi e mal di pancia. Insomma, almeno un po provare a vitalizzare i nostri neuroni, alcuni dei quali perennemente eccitati dalloperativit, altri invece un po assopiti e fuori allenamento. Malgrado la crisi Le lezioni di Miguel Benasayag, sintetizzate e predigerite, sono pronte. Il titolo della pubblicazione ha una sua suggestione: Malgrado la crisi. Rievoca un libro dello stesso autore, Malgrado tutto, in cui racconta la terribile esperienza del carcere e delle torture subite nellArgentina della dittatura. Malgrado quellesperienza, malgrado le ferite eterne, malgrado il dolore per la perdita delle persone care, la vita, limpegno, la passione, la fantasia, il rigore, la solidariet continuano. Tornando alla Coop, pi modestamente, Malgrado la crisi. Per niente facile Una proposta di riessione che mette a sintesi nostri studi ed esperienze che riguardano la vita organizzativa e il mestiere di chi direttamente o indirettamente si occupa di apprendimento. Quindi non solo i formatori. Riessioni, spunti e proposte di azioni che riguardano Coop oggi, in questo momento di difcolt politica, sociale ed economica (ammesso che queste tre cose siano separabili). Forse alcune idee tardive, forse altre da preparare con cura senza lassillo dellefcienza. In ogni caso idee da ascoltare e, speriamo, da contestare, integrare, riformulare. Dedicato a tutti coloro che hanno voglia di esserci. Le due pubblicazioni avranno una tiratura limitata, ma saranno scaricabili dal nostro sito.
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La versione breve di questa sezione dellAlmanacco potrebbe recitare: www.scuolacoop.it andateci! In effetti un po paradossale illustrare per scritto un sito web. anche vero per che alcune riessioni vengono meglio se guardiamo loggetto in maniera un po distaccata e ponendoci a una distanza prospettica. Cosa ne risulta? Un sito gracamente gradevole, sufcientemente aggiornato, dai buoni contenuti, forse ancora un po caotico, troppo poco frequentato. Il 2013 stato per il sito di Scuola Coop il primo anno senza grandi modiche strutturali, ci siamo concentrati sui contenuti. Abbiamo prodotto editoriali mensili, centosessanta post nelle tre sezioni del Blog 360, ottanta video sul nostro canale YouTube, aggiornato la sezione Magazzino delle Idee con i materiali dei seminari, creato la nuova sezione dei Gruppi di lavoro che contiene la memoria del Coop Contest e del Master Domino. Insomma un sito che anno dopo anno si sta allineando non solo con la mole di attivit che svolgiamo, ma anche con lo spirito che le permea, che potremmo sintetizzare con la precisa volont di coinvolgimento e compartecipazione alla vita di Scuola Coop da parte di chi la frequenta. Ad esempio la sezione del blog Fior Fiore di Formazione si alimentata con i contributi dei colleghi della formazione di tutte le Cooperative raccogliendo prospettive differenti, ma congruenti, su come viene pensata ed effettuata la proposta formativa. Cos come alcuni gruppi di studio, ad esempio il Demograco, pubblicano attraverso i loro partecipanti contributi e riessioni derivanti dalle loro ricerche. La direzione di marcia sembra irreversibile e quindi ci aspettiamo un 2014 ancora pi partecipato dal punto di vista dei contributi dei nostri colleghi. Rimane ancora da aumentare il trafco, particolare non di poco conto. La necessit della password ovviamente restringe il bacino potenziale dei visitatori (siamo intorno alle mille password concesse) per cui abbiamo il duplice obiettivo di aumentare il numero e di invogliare chi gi la possiede a una frequentazione pi assidua. Ricordiamo a chi non avesse la password che basta richiederla alla nostra segreteria. (segreteria@scuola.coop.it)
Sito
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DIARIO DI SEMINA
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Master
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I Master di Scuola Coop sono creati per rispondere a due sostanziali esigenze delle nostre Cooperative: contribuire allo sviluppo professionale di una popolazione importante come quella dei Capi negozio e sviluppare cultura interfunzionale e prospettiva dinnovazione per chi si accinge ad assumere ruoli di maggiore responsabilit. In queste attivit, le pi lunghe come numero di giornate e arco temporale, lobiettivo principale valorizzare la crescita e lo sviluppo dellindividuo. Il nostro sforzo volto a creare un contesto relazionale in cui i saperi soggettivi e organizzativi dei singoli possano essere messi a disposizione di tutto il gruppo: non viene proposta una formazione accademica ma si studiano sistemi e attivit a partire dalla nostra specica realt economica e valoriale. Lesperienza accumulata in queste attivit permette una progettazione che favorisce un equilibrio dinamico tra le novit di contenuto e di metodo da una parte e argomenti ormai classici dallaltra.
MASTER
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Il ruolo di un quadro e di un dirigente si basa su solide competenze professionali e specialistiche. Investe inoltre una sfera denita generalista: la capacit di allenarsi ad assumere uno sguardo prospettico, di leggere i fenomeni economici, sociali, psicologici e organizzativi con rigore ed equilibrio, di collocare in una visione del mondo il proprio contributo e quello dei collaboratori. Il Master Domino, ormai un classico della formazione cooperativa, fornisce elementi di contesto e descrive scenari nei quali inquadrare il senso della presenza di Coop nel mercato, in risposta ai bisogni che la societ esprime. Scenari in cui collocare il proprio ruolo come motore di cambiamento, ripercorrendo i legami che esistono tra i valori che si praticano, la qualit delle relazioni che si instaurano, ci che si comunica e i risultati che si conseguono. Nel Master si affrontano le seguenti aree tematiche: - identit e mission - nuove tecnologie e modelli di business - stili di leadership e modelli organizzativi - marketing strategico e comunicazione - analisi economico-nanziaria dei risultati Si approfondisce inoltre il ruolo del Prodotto a Marchio nella denizione dellidentit di Coop, nel presente e in prospettiva. Si propongono modalit di lavoro e di studio attive e creative che costituiscono, tra laltro, un possibile bagaglio di strumenti per la conduzione dei gruppi di lavoro, una delle competenze di ruolo richieste. Il Master prevede seminari e testimonianze interne ed esterne al sistema. Destinatari Neodirigenti e Quadri Durata 16 giorni 8 moduli di 2 giorni ciascuno Docenza Scuola Coop, Societ di consulenza, Testimonianze di Sistema
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MASTER
Domino
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MASTER
Capi negozio
Il Master favorisce la sistematizzazione delle esperienze individuali dei partecipanti in un quadro gestionale complesso come quello dei Supermercati Coop. La condivisione del percorso con colleghi di altre Cooperative, testimoni di diverse realt organizzative, offre uno spettro di analisi e riessione unico, che trova una sintesi alta nei valori Coop. Le aree al centro dellattenzione sono lidentit del ruolo in Cooperativa, la conduzione e lo sviluppo del personale, lanalisi e la comprensione dei comportamenti di acquisto dei clienti, gli strumenti della gestione economica del punto vendita, il sistema Coop. Le metodologie didattiche si basano su esercitazioni, giochi didattici, visione di lm, discussioni, visite guidate a strutture eccellenti. Sono previsti inoltre seminari e testimonianze aziendali. Destinatari Capi negozio di supermercato Durata 15 giorni 5 moduli di 3 giorni ciascuno Docenza Scuola Coop, Societ di Consulenza, Testimonianze di Sistema
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Percorsi
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I percorsi sono interventi rivolti a popolazioni ampie e non sempre omogenee. La loro particolarit quella di prendere forma sulla base del portato dei partecipanti. Ampio spazio dedicato allascolto dei casi e delle esperienze del gruppo daula. Tra le proposte di questanno presentiamo il nuovo percorso Cittadinanza Cooperativa, e la seconda edizione di Coop 2.0: comunicazione e collaborazione in rete.
PERCORSI
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Nel 2013 Scuola Coop ha realizzato un primo percorso di sei giornate, frequentato da un gruppo di trenta colleghi. Parte di essi curano la presenza delle Cooperative in rete e nei social network, altri hanno progettato e gestiscono le nostre intranet aziendali. Il gruppo era unito dallinteresse per le tecnologie digitali, per il linguaggio e le relazioni inedite che queste generano, per la gestione dei casi critici e della reputazione in rete, per gli strumenti collaborativi che questultima rende disponibile, in grado di sfumare i conni stessi e la morfologia dellorganizzazione. Si tratta di un nucleo tematico ampio, ma soprattutto denso: le tecnologie digitali vivono e crescono nelle nostre organizzazioni perch le persone le usano nel quotidiano (per informarsi, per stabilire relazioni), ma il grado di apertura verso le reti, anche delle nostre Cooperative, diversicato e spesso prudente; cos accade che le nostre scelte strategiche, assieme a quelle delle altre grandi imprese, sono in grado di inuenzare lassetto tecnologico e con esso il sistema produttivo del nostro Paese. Un nucleo tematico che in gran parte ancora da esplorare, sia perch la produzione scientica relativa allimpatto delle reti digitali nel mondo che viviamo dinamicissima e controversa, sia perch il tema squisitamente interdisciplinare: coinvolge linformation technology, leconomia e le scienze dellorganizzazione, il marketing, la comunicazione, la psicologia, la sociologia, la semiotica e molto altro ancora. Nel 2014 proporremo una seconda edizione di questo percorso. Inoltre proporremo a tutti gli interessati due occasioni per dare continuit alla Community professionale che sta emergendo attorno alla questione della rete e rafforzarla, ampliandone le connessioni: un primo appuntamento interno sar nalizzato a dare continuit, consolidare e far crescere la Community; un secondo appuntamento avr le caratteristiche di un seminario, aperto a tutte le funzioni aziendali, nalizzato ad ampliare la conoscenza condivisa sui new media e sulle dinamiche che questi generano nei vari ambiti della nostra vita, non ultimo quello organizzativo.
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PERCORSI
Cittadinanza Cooperativa
Esiste tra molte persone - sicuramente in me e nella maggior parte delle persone con cui parlo - una certa insoddisfazione collettiva per come stanno funzionando le cose, per come funzionano le nostre istituzioni. Gli insegnanti dei nostri gli sembrano non essere allaltezza del compito. I nostri dottori non sanno chi diavolo siamo, e non hanno abbastanza tempo per noi. Di certo non possiamo darci dei banchieri, e di sicuro non possiamo darci degli agenti di cambio. Hanno quasi fatto crollare lintero sistema economico. E anche nel nostro lavoro, troppo spesso, ci troviamo a dover scegliere tra il fare quello che pensiamo sia la cosa giusta e fare ci che ci si aspetta che facciamo, oppure quello che ci viene richiesto o la cosa che genera protto. Quindi ovunque guardiamo, pi o meno dappertutto, ci preoccupiamo che le persone da cui dipendiamo non abbiano davvero i nostri interessi a cuore.
Comincia cos lultima Ted Conference di Barry Schwartz, professore di psicologia sociale e studioso delle organizzazioni. Riguarda anche le nostre imprese cooperative la preoccupazione di Schwartz? E se s possiamo evitare di affrontarla solo producendo pi regole, o pensando a qualche incentivo di dubbia efcacia motivante? Negli ultimi anni a Scuola Coop abbiamo avuto la fortuna di condividere con alcuni colleghi delle Cooperative dei percorsi di studio con diverse teste pensanti: Miguel Benasayag, Luigino Bruni, Alberto De Toni, Adriano Zamperini, Massimo Livi Bacci, Francesco Varanini e sicuramente dimentichiamo qualcuno. Abbiamo provato poi a proporre attivit metodologicamente diverse rispetto alla sola lezione daula: Coop 2.0, il Demograco, Il Coop Contest, il Project Management, ma anche i classici Master Domino a Capi negozio sono stati rivisitati in unottica di forte protagonismo dei partecipanti, con risposte a volte entusiasmanti sia sul piano dei contenuti prodotti, sia su quello della motivazione attivata. Il mix derivante da queste diverse esperienze ci porta a proporre un percorso che ci piaciuto denominare Cittadinanza Cooperativa. Cittadinanza come modo adulto e attivo di stare dentro le nostre organizzazioni che vorremmo ancora peculiari. Cittadinanza intesa come assunzione di una logica di responsabilit che non pu e non deve essere ridotta alla sola area specialistica prevista dal ruolo. Tanto pi vero in organizzazioni economiche di carattere civile, come la nostra. Cittadinanza che faciliti lemersione di comportamenti di Voice a scapito di quelli di Exit, per rifarsi alle oramai classiche categorie di Albert O. Hirschman.
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A chi rivolta A tutti coloro che nelle nostre organizzazioni rivestono ruoli di responsabilit. Chi la propone In gran parte lattivit proposta da Scuola Coop, con leventuale supporto di testimonianze signicative. Gli obiettivi Lutilit che lorganizzazione ricava dalla partecipazione dei propri responsabili a un corso del genere laumentata capacit di portare contributi per agevolare una evoluzione funzionale del sistema organizzato. Tradotta in formatese: essere protagonisti del cambiamento che vada nella direzione di un rafforzamento del messaggio cooperativo e di un suo adeguamento alle dinamiche contemporanee.
PERCORSI
La proposta Un percorso di tre moduli formativi da due giornate ciascuno, in cui attraverso simulazioni, discussioni di casi, letture, visione di materiali video si rietta e si ricerchi una modalit di abitare la propria organizzazione in maniera coerente a unidea moderna di cooperazione.
Lavorare in...
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LAVORARE IN...
Giochiamo anche questanno la carta dellacrostico. Lavorare in Coop: C sta per Comunicare, la prima O per Orientare il gruppo, la seconda O per Organizzare, la P inne suggerisce Per s ma non solo. Questanno le aree tematiche in cui abbiamo suddiviso la gran parte dei corsi sono quattro. Vediamole una per una, con lavvertenza che i conni tra luna e laltra sono sfumati. Comunicare Sono le iniziative pi strettamente connesse a questa abilit personale, basilare nel lavoro di chiunque a prescindere dal ruolo e attorno alla quale proponiamo sia percorsi che insistono prevalentemente sulla consapevolezza, sia proposte che vertono soprattutto su strumenti e metodi. Orientare il gruppo Iniziative che pongono lenfasi sulla dimensione del lavoro di gruppo, modalit centrale per gran parte dei ruoli a cui ci rivolgiamo. Sono i corsi rivolti a chi conduce un gruppo o ne fa parte e a chi pu raggiungere i propri obiettivi professionali soltanto attraverso la conoscenza, il coordinamento e la guida consapevole dei propri collaboratori. Organizzare Iniziative in cui emergono in modo netto i legami con alcuni degli snodi cruciali della vita organizzativa: ad esempio la delega, la valutazione dei collaboratori, lassegnazione di obiettivi, la produzione di reportistica, la negoziazione, il networking. Il tutto mai in chiave meramente tecnica, ma a partire da un lavoro di consapevolezza su contesti, relazioni e vincoli. Per sma non solo Sono le iniziative legate allautosviluppo in senso lato. In questa area alcuni dei titoli classici della formazione, che non perdono mai di valore e che ha senso rifrequentare anche a distanza di tempo. Si tratta di percorsi brevi, 2 o 3 giorni, che consentono una momentanea presa di distanza dai modi abituali di lavorare, regalandosi tempo di riessione. A benecio anche di colleghi e collaboratori che, rimanendo invece sul posto di lavoro possono stare tranquilli per un po.
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La comunic-azione
Ogni nostro gesto, parola, azione comunica. Comunica in modo eloquente un silenzio e perno la durata di una pausa. Cosa comunichiamo dipende da noi, cio dalle intenzioni dellemittente, ma in proporzione maggiore dalla lettura che del messaggio fanno i presenti, ciascuno dotato di un proprio sistema nervoso e di un universo valoriale unico. Per non parlare di quanto contino il contesto, cio lambiente sico e immateriale, le culture, le convenzioni, e soprattutto la relazione esistente tra le persone che tentano di mettersi o sono in comunicazione. Come ci si orienta nel dedalo della comunicazione interpersonale? Queste due giornate, dal taglio esperienziale, aiutano chi muove i primi passi nella comprensione delle dinamiche comunicative e relazionali e forniscono elementi utili alla comprensione di buona parte dei conitti che non riusciamo a comprendere usando il senso comune. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Scuola Coop
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Comunicare in pubblico
Il corso loccasione per migliorare le proprie capacit di intervento in pubblico, si tratti di assemblee, riunioni o incontri di formazione. Lattivit di aula permette di sperimentare ci che pu servire a migliorare lascolto proprio e altrui. Gli aspetti teorici e i contenuti proposti, inoltre, permettono di migliorare le proprie capacit espressive e di prendere dimestichezza con concetti utili alla comprensione delle dinamiche organizzative, delle relazioni interpersonali, dei conitti. Lattivit si basa su un forte coinvolgimento dei partecipanti, i quali avranno loccasione di vericare con il gruppo il proprio stile di comunicazione e sperimentare qualche trucco del mestiere. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 3 giorni 1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno Docenza Fabrizio Silei
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La scrittura un servizio. E presume sempre lesistenza di un destinatario. Scriviamo per essere compresi da altri, che magari dobbiamo immaginare diversi da noi, ignari della nostra terminologia tecnica, dotati di poco tempo e magari, nel momento della lettura, scarsamente disposti a prestare attenzione. La capacit di comunicare per iscritto in modo chiaro ed efcace facilita buone relazioni e ha una ricaduta positiva sui processi organizzativi. La scrittura efcace quando chi scrive riesce a coniugare la chiarezza con la capacit di incuriosire e suscitare emozioni: quando cattura lattenzione. La scrittura uno strumento artigianale, modellabile sulla base del proprio stile personale. Si lavorer in aula su testi proposti dal docente, su documenti Coop, su testi scritti dai partecipanti. Si analizzer sia la scrittura destinata alla stampa, sia la scrittura di testi veicolati via posta elettronica o via web. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Francesco Varanini
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Le presentazioni visuali
Alzi la mano chi non ha mai assistito ad una presentazione di 60 slide, in fase post prandiale, zeppa di parole, numeri e graci. Si alzi in piedi chi pu vantare di essere riuscito a prestare attenzione oltre la decima. Per tutti coloro che hanno ben presente il problema e che per ruolo non possono esimersi dallintrattenere platee varie su scenari, obiettivi e risultati, abbiamo pensato di proporre due giornate di lavoro artigianale, nelle quali cimentarsi, con strumenti semplici, a montare e smontare a proprio piacimento presentazioni sostenibili ed ecologiche. (Applauso). Destinari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Zeranta Edutainment
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Siamo animali sociali che debbono la loro vita alla capacit di comunicare (avete presente il primo attimo di vita: gi l esercitiamo le nostre abilit comunicative). Quindi per certi versi siamo gi tutti professionisti della comunicazione. Eppure spesso ci accorgiamo come sia difcile relazionarci e comunicare con gli altri, siano essi a noi vicini o semplicemente altri occasionali. Crediamo dunque che riettere sulle modalit di una comunicazione interpersonale efcace possa consentire rapporti migliori e uno stile di comportamento organizzativo coerente e produttivo. Il corso che proponiamo permette ai partecipanti di sperimentare concretamente i principi base della comunicazione interpersonale e di riconoscere i tratti originali del proprio stile di comunicazione. Permette inoltre di prendere contatto con i concetti di base utili per una prima diagnosi dei conitti interpersonali. I moduli sono concepiti in modo da prendere dimestichezza con i principi base della psicologia sistemica relazionale, attraverso una pluralit di metodi: momenti di riessione, esercitazioni, casi aziendali, simulazioni e visione di lm. I contenuti riguardano le dinamiche in un gruppo di lavoro, gli stili di leadership, il conitto, la comunicazione strategica e lo stile di comunicazione personale. Destinatari Qualsiasi ruolo di responsabilit che preveda il coordinamento di altre persone Durata 6 giorni 3 moduli di 2 giorni ciascuno Docenza Elisabetta Montanari, Coop Consumatori Nordest, Scuola Coop
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Capita che i capi si lamentino della quantit e della qualit delle risorse umane a loro afdate. A noi piace ricordare quel che raccomandava Delano Roosvelt in pieno New Deal: ...fate quello che potete, dove siete, con quello che avete... (tenendo presente che ... pi potete meglio ). Qualche tempo fa ci capitato di lavorare con gli operatori dellANFFAS di Firenze e l abbiamo preso atto di tutto ci che riuscivano a fare con persone (risorse si direbbe in aziendalese) che altrove sarebbero considerate scarti, se non impedimenti, alla tanto decantata produttivit. Non certo questo il solo miracolo che abbiamo visto accadere sulla magica collina lungo la via Bolognese che ospita la sede dellAssociazione, ma questo in particolare ci ha fatto ipotizzare di strutturare un percorso formativo su queste capacit (o competenze), in modo da far toccare con mano a quelli che di solito si lamentano (cio quasi tutti noi), quanto si pu ottenere dalle risorse (meglio persone), qualsiasi sia il loro stato di salute e il loro quoziente intellettivo. Anffas Onlus - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilit Intellettiva e/o Relazionale - una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilit che opera da pi di 50 anni. Dal suo statuto leggiamo che tra laltro opera per: - promuovere, in tutte le sedi, il principio dellinclusione sociale, in particolare linclusione scolastica, la qualicazione professionale e linserimento nel proprio contesto sociale e nel mondo del lavoro attraverso il percorso di presa in carico; - promuovere la formazione, la qualicazione e laggiornamento di docenti e personale di ogni ordine e grado; - formare persone impiegate o da impiegare direttamente nelle attivit gestite dalle realt appartenenti allunitaria struttura Anffas Onlus. I nostri colleghi saranno accompagnati da un formatore che li aiuter ad elaborare lesperienza vissuta facilitando la costruzione di ponti cognitivi e, perch no operativi con il loro vissuto professionale quotidiano. Destinatari Tutti coloro che rivestono ruoli di conduzione di gruppi Durata 2 giorni Docenza Massimo Cirlinci
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ORIENTARE IL GRUPPO
Il Capo Coach
La gura professionale del coach ormai diffusa in molti ambiti, il pi noto forse quello sportivo. Un capo diventa coach nel momento in cui inizia a pensare che il proprio collaboratore sia in grado di costruire in autonomia la strada per perseguire un obiettivo assegnato, raggiungerlo e migliorare col tempo il metodo usato. Coach in inglese signica anche carrozza: un mezzo che pu facilitare il passaggio da una situazione presente (problematica) ad una futura (desiderata). Nel corso si lavora sul senso dellessere coach allenatore dei propri collaboratori, cio sulla capacit di costruire una relazione motivante e basata sulla ducia. Una relazione che favorisca la loro crescita facendo leva sulla consapevolezza, sullorientamento agli obiettivi, sullassunzione di responsabilit, e che preveda il miglioramento delle performance complessive. Strumenti del manager coach sono le domande potenti, lascolto attivo, lassegnazione di compiti step by step, il feedback, la celebrazione dei risultati. Ogni strumento nel processo di coaching assume una nalit peculiare. Attraverso un laboratorio esperienziale, si prende consapevolezza su come poter delegare in modo efcace, stimolare il miglioramento delle performance in modo rispettoso, denire obiettivi di sviluppo concreti, guidare i collaboratori nel superamento di ostacoli e vincoli e nella risoluzione di problemi. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 3 giorni 1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno Docenza Societ di consulenza
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Ricevere un incarico di responsabilit costituisce una soddisfazione che segna la storia del nostro percorso lavorativo. Essere responsabili signica, seguendo letimologia del termi ne, rispondere a qualcuno o a se stessi di ci che si fa e di come il nostro pensare e agire incide nello spazio circostante. Questo dicono i dizionari, ma con un po di fantasia si pu giocare con le parti che compongono il termine, res e pondus, e trovare un legame con il peso delle cose. Magari quello dellincarico ricevuto e quello del farsi carico del gruppo di lavoro che si chiamati a coordinare. Questa proposta formativa nalizzata ad identicare cos la responsabilit, come si pu gestire, come si comunica, come si fa a generarla e a renderla un riferimento importante per tutti. Prenderemo quindi in considerazione non solo laccezione di responsabilit connessa al ruolo, allincarico di cui investito il singolo, ma anche quellaspetto che mette in relazione gli uni con gli altri e che esprime una dimensione di rapporti professionali caratterizzati da ducia reciproca, partecipazione, coerenza e afdabilit. La metodologia utilizzata, denominata Partecipanti in Azione, ha come principale caratteristica lutilizzo di diverse esercitazioni che consentono una sperimentazione dei concetti che si andranno a esplorare. Le ipotesi di lavoro saranno suggerite anche dai partecipanti in modo da rendere lesperienza professionale un elemento centrale per lo sviluppo delle successive argomentazioni. Destinatari Coloro che gestiscono gruppi di lavoro Durata 2 giorni Docenza Intra Coaching & Development
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ORGANIZZARE
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Chi un peacekeeper? Cosha in comune con un manager? In apparenza svolgono due ruoli e appartengono a dimensioni molto lontane. A ben vedere li accomuna il bisogno di negoziare con molti interlocutori. In azienda il manager persegue obiettivi coordinando persone e intere funzioni, instaurando relazioni con i fornitori, cercando la collaborazione con altre funzioni; la convivenza pacica dei popoli, spesso spaccati in fazioni, rappresenta invece il buon esito del lavoro di una missione/attivit di peacekeeping. Il nostro Peace Keeping un Action Game sul tema della negoziazione: si simula il contesto di guerra in una nazione realmente esistente ed i partecipanti interpretano il ruolo del peace keeper. Attraverso questa metodologia riusciamo ad allargare lo scenario di apprendimento a contesti che non sono esclusivamente aziendali, creando un forte senso di coinvolgimento e partecipazione. Tra gli obiettivi manageriali che si perseguono: - evitare i tipici errori di percezione e di valutazione durante le negoziazioni - separare e distinguere i problemi dalle persone - costruire contratti sociali oltre che economici Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Forma del Tempo
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Alcune tra le pi grandi scoperte sono avvenute per errore. proprio la possibilit di sbagliare e di riettere su ci che successo che rende possibile esplorare liberamente e dunque innovare. Linnovazione e il fallimento sono due dimensioni tra loro collegate. Dunque le imprese che vogliono innovare devono fare i conti con la possibilit di sbagliare. Questo tema particolarmente rilevante nel nostro Paese. Infatti il fallimento da noi una dimensione riprovevole, un marchio di infamia indelebile nella storia di un individuo. A chi ha fallito si negano nuove opportunit, come se lapprendimento non fosse possibile. Su questo tema proponiamo un corso allinterno del quale previsto uno spettacolo teatrale della durata di unora a cui segue un talk show. Dalle due giornate si esce con un feed back personale sulle proprie aree di rischio nonch con un piano per gestirle. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Forma del Tempo
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Il corso si svilupper a partire dalla storia artistica del Rinascimento orentino, periodo in cui molte famiglie, tra cui quella de Medici che spicca per importanza, offrirono a personaggi del calibro di Leonardo da Vinci, Michelangelo e molti altri, la possibilit di esprimere e sviluppare il loro genio creativo. I Medici credettero in loro incoraggiandoli e sostenendoli moralmente ed economicamente. Assumendosi la responsabilit della buona riuscita delle loro opere, fecero si che la vita e il lavoro di questi artisti diventassero parte integrante della cultura del tempo. Lo scopo quello di lavorare sui temi legati alla propria responsabilit e allassunzione del rischio, ma anche sulla ducia, la delega e laccettazione dellerrore. Altra tematica importante lintegrazione nel team per favorire la creativit. I Medici riuscirono a creare i presupposti e i contesti adeguati afnch personaggi molto egocentrici potessero raggiungere risultati di eccellenza. Nel corso approfondiremo: - lo sviluppo del pensiero creativo - la capacit di vivere nellincertezza e fuori da schemi rigidi - lutilizzo del pensiero creativo/innovativo per imparare a stimolare i propri collaboratori - lo sviluppo delle abilit per riuscire a trasmettere alle persone ducia e aiuto quando portano avanti linnovazione - lintegrazione nel team per lo sviluppo e limplementazione dellinnovazione. Destinatari Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Alessandro Rizzi
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Prendere decisioni
Decidere implica la scelta fra pi alternative di esito spesso incerto. Come decidere? Quando farlo da soli? Quando coinvolgere i collaboratori e, soprattutto, come farlo per evitare successivi disguidi organizzativi? Sono tutti quesiti le cui risposte inuenzano le prestazioni dellimpresa sia sul versante economico sia su quello della qualit delle relazioni interne. Tra gli obiettivi: imparare a fronteggiare un processo di decisione in modo chiaro e corretto, sviluppare la capacit di scomporre problemi complicati, aumentare il proprio livello di serenit decisionale, conoscere strumenti sia logico-razionali sia creativi che permettano una maggiore incisivit decisionale. I contenuti che vengono proposti riguardano le condizioni di decisione: in-certezza, rischio, ignoranza; le fasi del circuito decisionale, i vincoli pratici alla presa di decisione. Blocchi, trappole e intuitivit; le decisioni del singolo e quelle di gruppo. I metodi pratici di supporto alle decisioni. Destinatari Dirigenti, quadri e direttivi Durata 2 giorni Docenza Francesco Muzzarelli
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Ognuno di noi quotidianamente si confronta con limpossibilit di fare tutto e gestire il tempo in modo efcace. Attraverso questo corso cerchiamo di mettere ordine nel mondo che non sta pi nelle agende. Unopportunit importante per valorizzare il tempo, rispettando noi e gli altri e migliorando la qualit del nostro lavoro e della nostra vita. Nel corso approfondiremo: - i vantaggi nella gestione del tempo - lefcacia e lefcienza - come denire i propri obiettivi e le priorit - il quadrante del nostro tempo - il metodo RAR - c ome portare a termine le cose fondamentali e buttare nel cestino tutto ci che non lo - i rubatempo - come delegare con successo Destinatari: Tutte le funzioni aziendali Durata 2 giorni Docenza Francesco Gentili
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Mestieri
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Sembra che la radice etimologica del termine mestiere abbia molto a che vedere con quella di mistero. Con le attivit proposte in questa area proveremo a fare luce in qualche ambito di questi Misteri. Terminati, almeno per ora, i kit didattici sui singoli reparti freschissimi, proponiamo materiali formativi sul mondo dei prodotti tipici e di alta qualit. Lintento comune quello di coniugare gli approfondimenti sulle conoscenze legate agli specici mestieri alle azioni che il mondo Coop mette in essere per migliorare la propria capacit di offerta. Anche in questa tipologia di corsi lattenzione volta a meglio evidenziare lo sforzo che Coop mette nel caratterizzare la propria offerta commerciale anche in senso sociale.
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Fin dal primissimo anno di attivit Scuola Coop ha proposto modalit formative che facessero del connubio tra cibo e persone il loro fulcro. Non cibo qualunque e, quasi conseguentemente, non persone qualunque; forse non ne eravamo consapevoli allinizio, ma oramai la correlazione tra persone brave e cibo buono quasi un dato assodato. Nel corso di questo decennio abbiamo assistito alla felice evoluzione del nostro prodotto a marchio con le proposte Fior Fiore e Viviverde, abbiamo seguito il successo commerciale degli Artigiani di Bottega e al contempo abbiamo fatto i conti, anzi li stiamo ancora facendo, con la pi devastante crisi socioeconomica che ha coinvolto il mondo occidentale da 70 anni in qua. Ecco allora, in maniera anche forzata, ma non triste, la riscoperta dellautoproduzione, dei mercati agricoli, ammantati dal moderno slogan del km 0. Come si coniugano questi fenomeni? A noi sembra che concetti come relazione, legame, conoscenza stiamo ritrovando la loro centralit. Per questo continueremo a proporre momenti di riessione e apprendimento in cui il cibo assume un ruolo di collante concettuale oltre che di piacere per il palato. Terremo in considerazione il fatto che il 2015 lanno dellEXPO a Milano, incentrato sul tema della nutrizione. unoccasione importante per chi opera nel settore alimentare, lo ancor di pi per noi e per la nostra visione delle relazioni di mercato. La ricchezza enogastronomica italiana non solo una delle carte che ci rimangono da giocare seriamente nel mercato mondiale, ma anche un vero e proprio giacimento culturale su cui si basa la stessa identit del Paese. E come noto con la cultura si mangia a differenza di quel che pensa un noto commercialista diventato ministro, tornato commercialista.
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Forn-azione
Il kit didattico Forn-azione prodotto da Scuola Coop nel 2008 viene qui proposto come base per un corso di due giornate. I temi affrontati sono le conoscenze merceologiche, i comportamenti e i bisogni di acquisto dei clienti, le azioni e le strategie Coop nel settore, il valore aggiunto dal personale di vendita Coop. Nelle due giornate i partecipanti verranno messi in grado di utilizzare efcacemente nelle proprie Cooperative il kit didattico. Destinatari Tecnici di settore, capi reparto,addetti in percorso di carriera Durata 2 giorni Docenza Carlo Caldini, Scuola Coop e Testimonianze di Sistema
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Il kit didattico Gastrolandia, prodotto da Scuola Coop nel 2003 stato gi utilizzato da molte Cooperative per la propria formazione interna. Scuola Coop propone la Formazione tramite Gastrolandia (con qualche aggiornamento) sia alle Cooperative che non lo hanno utilizzato sia alle Cooperative che pur avendolo usato si trovino nelle condizioni di iscrivere partecipanti che per motivi diversi non hanno potuto frequentare il corso. I temi affrontati sono le conoscenze merceologiche, i comportamenti e i bisogni di acquisto dei clienti, le azioni e le strategie Coop nel settore, il valore aggiunto dal personale di vendita Coop. Destinatari Tecnici di settore, capi reparto, addetti in percorso di carriera Durata 2 giorni Docenza Carlo Caldini, Scuola Coop e Testimonianze di Sistema
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Gastrolandia
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Carne val
Il kit didattico Carne-val, prodotto a Scuola Coop nel 2005, stato gi utilizzato da molte Cooperative per la propria formazione interna. Scuola Coop propone la Formazione tramite Carne-val sia alle Cooperative che non lo hanno utilizzato sia alle Cooperative che pur avendolo usato si trovino nelle condizioni di iscrivere partecipanti che non hanno potuto frequentare il corso. I temi affrontati sono le conoscenze merceologiche, i comportamenti e i bisogni di acquisto dei clienti, le azioni e le strategie Coop nel settore, il valore aggiunto dal personale di vendita Coop. Destinatari Tecnici di settore, capi reparto, addetti in percorso di carriera Durata 2 giorni Docenza Carlo Caldini, Scuola Coop, Testimonianze di Sistema
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Il kit didattico Frutta lOrto, prodotto a Scuola Coop nel 2006, stato gi utilizzato da molte Cooperative per la propria formazione interna. Scuola Coop propone la Formazione tramite Frutta lOrto sia alle Cooperative che non lo hanno utilizzato sia alle Cooperative che pur avendolo usato si trovino nelle condizioni di iscrivere partecipanti che non hanno potuto frequentare il corso. I temi affrontati sono le conoscenze merceologiche, i comportamenti e i bisogni di acquisto dei clienti, le azioni e le strategie Coop nel settore, il valore aggiunto dal personale di vendita Coop. Destinatari Tecnici di settore, capi reparto, addetti in percorso di carriera Durata 2 giorni Docenza Carlo Caldini, Scuola Coop, Testimonianze di Sistema
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Frutta lorto
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Diamoci allittica
Il kit didattico Diamoci allIttica, prodotto a Scuola Coop nel 2007, stato gi utilizzato da molte Cooperative per la propria formazione interna. Scuola Coop propone la Formazione tramite Diamoci allIttica sia alle Cooperative che non lo hanno utilizzato sia alle Cooperative che pur avendolo usato si trovino nelle condizioni di iscrivere partecipanti che non hanno potuto frequentare il corso. I temi affrontati sono le conoscenze merceologiche, i comportamenti e i bisogni di acquisto dei clienti, le azioni e le strategie Coop nel settore, il valore aggiunto dal personale di vendita Coop. Destinatari Tecnici di settore, capi reparto, addetti in percorso di carriera Durata 2 giorni Docenza Carlo Caldini, Scuola Coop, Testimonianze di Sistema
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Le attivit relative a questa area sono realizzate, coordinate e proposte da Laura Bini, in stretto collegamento con i referenti delle Cooperative e con ANCC. Si tratta di interventi di tipo formativo consulenziale rivolti a diverse gure professionali, tra cui molti Dirigenti, con un taglio che risponde ad esigenze operative, culturali e strategiche. Le novit in materia normativa, che generalmente comportano conseguenze organizzative ed economiche, sono tempestivamente affrontate, spesso con un taglio personalizzato sulle esigenze della Grande Distribuzione. Si tratta talvolta di iniziative uniche, perch inesistenti sul mercato. Il lavoro da sempre articolato su due linee, una a carattere imprenditoriale, laltra a carattere normativo - istituzionale, con quadrofedele come base e lingua comune di riferimento. Con le attivit che si costruiscono via via anche sulla base delle novit normative, economiche ed organizzative, si toccano temi cruciali della gestione economica, nanziaria, scale e del personale. Il Programma effettivo delle attivit, basato su corsi, seminari e interventi consulenziali, concordato con i referenti delle Cooperative e ANCC viene comunicato con cadenza trimestrale, seguendo spesso la contingenza a cui la materia vincolata. Per tutte le informazioni legate allo sviluppo di questarea di intervento e per eventuali richieste la referente Laura Bini. laura.bini@scuola.coop.it
DIARIO DI SEMINA
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DIARIO DI SEMINA
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DIARIO DI SEMINA
Inne, il prossimo anno partir la prima edizione del Master per ruoli di responsabilit rivolto a coloro che ricoprono o si apprestano a ricoprire ruoli strategici di guida nelle varie Direzioni. La proposta stata messa a punto con un lavoro di condivisione dei temi principali, di individuazione dei probabili partecipanti e dei contenuti di maggior rilevanza per i loro percorsi professionali. Ancora una volta importante ribadire che quanto costruiamo con il contributo di tutti, assume un valore maggiore, pi vicino alle realt coinvolte, meglio calibrato rispetto alle esigenze, peculiare e unico come merita di essere.
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PRODOTTI DELLORTO
In questa area segnaliamo le esperienze nate in collaborazione con le singole Cooperative e aggiungiamo una serie di proposte che integrano lofferta. Nel primo caso si trattato di volta in volta di produrre materiale didattico, di progettare percorsi formativi, di erogare docenze su singole tematiche. Nel secondo caso presentiamo metodologie che presuppongono la personalizzazione dei contenuti per i diversi committenti. Occasioni da costruire insieme.
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PRODOTTI DELLORTO
serata continuata con una tavola rotonda aperta al pubblico che ha visto la partecipazione di Luigino Bruni, di Gad Lerner, del Presidente di Coop Lombardia e del Direttore di Scuola Coop. Coop Adriatica Nellambito di un percorso denominato Obiettivo Coop sono state effettuate due docenze tramite lutilizzo di La So! Coop. Lattivit, rivolta a Capi reparto super, li vedeva impegnati operativamente nellorganizzazione e preparazione di un pranzo utilizzando prodotti a marchio Coop. Unesperienza che mescola, come nelle migliori ricette, diversi ingredienti: project management, gestione delle rela zio ni interpersonali e delle diversit culturali. Il nostro contributo ha permesso, attraverso la modalit interattiva e divertente di La So! Coop, di approfondire la conoscenza e scoprire qualcosa di nuovo sul mondo Coop e le sue linee di prodotto. Coop Consumatori Nordest Scuola Coop ha effettuato due interventi formativi sul tema della gestione delle riunioni con soci eletti nelle diverse realt territoriali. Inoltre sono state effettuate alcune docenze sui temi relazionali allinterno dei percorsi formativi per Capi reparto. UniCoop Firenze Il gruppo di studio con Miguel Benasayag ha trovato un terreno di sperimentazione nel nuovo Centro commerciale di Novoli. Un intervento di ricerca-azione che vede coinvolti alcuni dirigenti di quella Cooperativa, larea sociale, il Capo negozio, i giovani dellAssociazione creata dalla Fondazione il Cuore si scioglie e persone del quartiere. Lobiettivo ambizioso: vedere se il nucleo Cooperativo pu aiutare a rivitalizzare un quartiere proprio a partire da un non luogo, il Centro commerciale, nel quale per il supermercato esprime un condensato di valori positivi di carattere sociale e commerciale. Scuola Coop d una piccola mano, ma soprattutto osserva con curiosit lo sviluppo concreto di una sua attivit, che potrebbe diventare un caso di studio. In vista delle elezioni dei nuovi consiglieri la Cooperativa rinnova il materiale informativo loro dedicato. La sua realizzazione sar curata da Scuola Coop. Sait Il Sait di Trento ha avviato unattivit formativa sul prodotto a marchio che interessa tutta la rete di vendita. Diversi gli incontri che si sono tenuti nel 2013.
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Open Space
Negli ultimi anni tra le metodologie didattiche che abbiamo sperimentato c lOpen Space Tecnology (OST). Per capire veramente cos un OST bisogna viverlo. pi facile dire cosa non : non una lezione, non una conferenza, non un seminario. LOST un modo per farsi venire delle buone idee. Questo metodo stato inventato da un sociologo americano, Harrison Owen, che lo usa ormai da ventanni in ogni tipo di circostanza e con ogni tipo di persone. LOST infatti uno strumento molto essibile, lunica cosa determinante la qualit di chi partecipa. La nascita dellidea di Owen, forse un po mitizzata, viene fatta risalire al fatto che durante i convegni ai quali partecipava sembrava rendersi conto che il momento pi produttivo era la pausa caff: durante il break, infatti, che si pu parlare veramente degli argomenti che si hanno a cuore e conoscere persone che condividono i nostri interessi. E questo scambio permette di portare a casa qualcosa in pi. Beh, mito o no alzi la mano chi non si mai trovato in questa situazione! Da qui nasce il metodo OST: un momento in cui si riuniscono persone con interessi comuni che si scambiano idee e prospettive rispetto ad una domanda data che rappresenta la cornice dellincontro. Gli argomenti di discussione sono proposti dai partecipanti e ognuno poi libero di decidere quali discussioni seguire sulla base dei propri interessi. Un Instant Report, a ne giornata, raccoglie tutte le proposte e rappresenta la base di lavoro per la rielaborazione delle idee. Alcune Cooperative hanno gi fatto analoghe esperienze. Rinnoviamo la nostra offerta di collaborazione con chi in Cooperativa fosse interessato a saperne di pi.
PRODOTTI DELLORTO
Proposte metodologiche
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PRODOTTI DELLORTO
La So! Coop
La So! Coop il gioco didattico realizzato da Scuola Coop quasi due anni fa e che ormai entrato a pieno titolo tra gli strumenti formativi utilizzati per diffondere e consolidare la conoscenza su vari aspetti del mondo Coop. Non si tratta soltanto di uno strumento, La So! unoccasione per apprendere in modo divertente, costruendo la propria conoscenza con il contributo proprio e degli altri. Si tratta di un valore importante, veicolato attraverso il gioco di squadra e un pizzico di competizione. Il gioco costruito come i pi noti quiz, prevede un tabellone con domande aperte di difcolt crescente. Ogni squadra, a turno, prova a rispondere alle diverse domande, mettendo in comune le conoscenze dei singoli e rielaborando le diverse informazioni che emergono. In questo modo ogni gruppo prende in considerazione ci che gi sa e arriva a costruire la conoscenza specica procedendo per diversi livelli di approfondimento. Il gioco coordinato da un animatore che supporta le varie squadre nella formulazione della risposta, fornendo spunti di riessione o suggerimenti per mettere in moto il processo di ricerca e aggiungendo elementi di curiosit o dettaglio alle risposte dei partecipanti. La struttura di La So! Coop particolarmente duttile, poich si sviluppa sulla piattaforma online Moodle. I contenuti possono essere personalizzati cos come la durata o la difcolt del gioco, che possono variare a seconda delle esigenze di erogazione e di popolazione professionale presa a riferimento. Tra le versioni gi realizzate, oltre a quella standard con temi su Coop a tutto tondo, ricordiamo quella esclusivamente dedicata al prodotto a marchio, costruita e aggiornata costantemente in collaborazione con Coop Italia. Tra le nuove proposte abbiamo realizzato una versione del gioco alla scoperta delle caratteristiche dei prodotti di gastronomia, utilizzata nel corso Gastrolandia. Abbiamo realizzato una versione sui temi della sicurezza in collaborazione con ANCC; Settore salute e sicurezza sul lavoro.
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Continua e si sedimenta lesperienza di Scuola Coop nellambito dei percorsi di coaching individuale, realizzati in collaborazione con alcuni colleghi formatori delle Cooperative. Il coaching un metodo, attraverso il quale il coach accompagna la persona verso il conseguimento di un obiettivo opportunamente determinato. Il coaching ha il pregio di aumentare la consapevolezza di s e del contesto, delle risorse a propria disposizione e dei vincoli; inoltre rafforza il commitment verso il raggiungimento dellobiettivo, attraverso la stesura e il monitoraggio di un piano di azione. Il coaching si basa su una relazione di sostegno, ducia e collaborazione, pienamente coerente con i valori cooperativi. Una idea di impostazione dei rapporti tra capi e collaboratori e tra colleghi che ci piace far conoscere e diffondere. Anche per il 2014 siamo a disposizione delle Cooperative che vogliono condividere con noi lutilizzo di questa metodologia.
PRODOTTI DELLORTO
Il coaching fa Scuola
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Anche questanno le aule e gli spazi di Scuola Coop sono state colorate e valorizzate dalle opere dei nostri colleghi artisti. Foto e dipinti che raccontano storie di passioni coltivate, di cura del dettaglio, di ricerca e di scoperta di se stessi e del mondo in modo diverso dal quotidiano. Inviteremo anche in futuro le persone che incontriamo nelle nostre aule a considerare la Scuola come uno spazio comune, aperto allespressione artistica. Condiamo nel passaparola per incontrare altri colleghi artisti, pieni di passione e talento e che hanno il piacere di condividere la loro visione del mondo attraverso una foto o una tela. Regalandoci le loro emozioni e uno stupore sempre nuovo.
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Artisti Coop
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RINGRAZIAMENTI
Abbiamo vissuto un anno intenso, pieno di attivit, di novit e di impegno. Non labbiamo mai fatto, ma questa volta un primo ringraziamento va a chi a Scuola Coop lavora, perch se lo merita. Un ringraziamento a tutti i partecipanti alle nostre attivit. Non sono persone di passaggio. Rendono questa organizzazione viva e vivace. Un grazie anche a tutti i colleghi che con le loro testimonianze e il loro supporto ci aiutano a mantenerci vicini alle Cooperative. Un ringraziamento ai nostri colleghi del Comitato Didattico. Molti di loro ormai pensano noi quando sentono parlare di Scuola Coop. Un ringraziamento speciale a Francesca Bini di Coop Adriatica. Cambia ruolo e ci mancher. Lavorare con lei stato un vero piacere. Un ringraziamento a tutti coloro che ci danno una mano con continuit. Menzione speciale tra loro a Elisabetta Montanari di Coop Consumatori Nordest e a Sergio Soavi di Coop Italia per mille e una ragioni. Un ringraziamento a Nicola Cataldi per la sua pazienza e la sua gentilezza. Un ringraziamento ai Dirigenti della Giuria del Coop Contest della passata edizione. Il lavoro fatto e le relazioni di ducia e stima che si sono create fanno pensare che basti poco per lavorare bene insieme come cooperatori. Un ringraziamento ai nuovi Vice Presidenti di Scuola Coop, Eden Baraldi e Mauro Bruzzone. Nuovi nuovi non sono, ma abbiamo lavorato cos bene insieme in tutti questi anni e sono stati cos importanti per la nostra tenuta che perdere il loro sostegno e la loro professionalit sarebbe stato un peccato. Nel ringraziare ancora Marco Lami, Presidente uscente, diamo il benvenuto al nuovo Presidente di Scuola Coop, Turiddo Campaini. Qualsiasi Presidente di Cooperativa che pensi valga la pena dedicare un po di tempo a Scuola Coop ci onora.
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