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LE CORBUSIER, PETITE MAISON 1923-1924 Corso di Progettazione dellarchitettura 2 Tecnologia dellarchitettura Prof. Ottorino Gaburri Stud. Luini Luca Matr. 776586
LE CORBUSIER
Le Corbusier, pseudonimo di CharlesEdouard Jeanneret-Gris nasce in Svizzera il 6 ottobre 1887. Nel 1900 inizia a studiare alla scuola darte a Chaux-de-Fonds. Nel 1907 Le Corbusier intraprende il suo primo viaggio alla scoperta della architettura, recandosi a Milano, Firenze, Siena, Bologna, Padova, Venezia, per poi arrivare a Vienna, dove soggiorner per quattro mesi. Tra il 1908 e il 1909 incontra Josef Hoffmann, Gustav Klimt, Tony Garnier e i fratelli Perret. Da qusti ultimi rimarr a lavorare per un certo periodo come disegnatore a tempo. Nel 1910 a Berlino dove per cinque mesi lavora nello studio di Peter Behrens, dove conosce Walter Gropius e Mies Van der Rohe. Le Corbusier inizia ad immaginare una sua architettura. Nel 1911 parte per le Voyage dOrient e appunta abilmente le immagini ad un Carnet. Nel 1919 con Ozenfant fonda lEsprit Nouveau (organo di diffusione della corrente pittorica del purismo).Nel 1923 pubblica Verso una Architettura dove enuncia i fondamenti di una teoria architettonica di grande ambizione: secondo L-C il rinnovo dellarchitettura contribuir a migliorare la societ. Nel 1928 su iniziativa di Le Corbusier viene organizzato a La Sarraz il primo Congresso Internazionale di Architettura Moderna (CIAM), a cui parteciparono i pi grandi architetti del periodo, con lo scopo di studiare e propagandare i fondamanenti dellarchitettura moderna. PETITE MAISON 1923-1924 3
LE CORBUSIER
Nel 1935 pubblica La Ville Radieuse progetto per la citt del futuro, organizzata in zone distinte dove la gente vive in torri immerse nel verde e lavora in zone separate le une dalle altre. Questo concetto completamente in antitesi alla citt a sviluppo orizzontale immaginata da Wright. Nel 1941 pubblica La Carta Di Atene trattato urbanistico dove viene enunciato il concetto di zonizzazione che influenzer la pianificazione di mezza Europa. Durante la Seconda Guerra Mondiale elabora il Modulor, che pubblicher nel 1948.Il 27 Agosto 1965 Le Corbusier muore allet di 78 anni a Cap Martin, sulla Costa Azzurra.
LA STORIA
Le Corbuser si trova di fronte alla progettazione di una piccola casa sul lago di Lemanno,vicino a Vevey, dove i genitori possano trascorrere felicemente la lora vecchiaia. La madre musicista, il padre amante della natura. A partire dagli anni 1922-23 larchitetto si porta con s la planimetria dellabitazione, in attesa di trovare il luogo perfetto nel quale ubicare la futura dimora. La planimetria mostra gi in questa fase embrionale i primi dati fondamentali. Primo dato: labitazione di quattro metri di profondit e dal fronte di sedici dovr essere rivolt a sud, rivolta verso il lago e larco montuoso che corre da est a ovest. Secondo dato: la macchina per abitare. Ad ogni funzione corrisponde uno spazio minimo,secondo una logica di efficienza ed economia. Ne consegue che il percorso interno si sviluppa come un circuito. Completata la planimetria la casa copriva sessanta metri quadri su un unico livello.
1)strada, 2) ingresso, 3) porta, 4) guardaroba, 5) cucina, 6) lavanderia, 7) uscita cortile, 8) sala, 9) stanza da letto, 10) vasca da bagno 11) spogliatoio 12) salone ospiti, 14) fronte della casa, 15) scala per il tetto
LA STORIA
Con la planimetria in tasca un giorno del 1923dallalto delle montagne Le Corbusier e la sua famiglia individuano il terreno perfetto sulla riva del lago. Il terreno a venti minuti dalla stazione, collegata con treni diretti alle maggiori citt europee.
La planimetria inserita con successo nel terreno. La superficie del lotto di trecento metri quadrati e la casa a quattro metri dal lago e a quattro dalla strada. La vicinanza al lago fu criticata per passibilt a problemi di reumatismi e abbagliamento. Ma abilmente L-C spiega come lumidit arrivi pi in alto sopra il livello del lago (lesempio quello del vapore di una pentola dacqua in ebollizione che sopra e non di lato) e come calcolando langolo di incidenza nel corso dellanno il riflesso solare non abbagli mai la casa. PETITE MAISON 1923-1924 6
LINGRESSO
Nel 1923 la casa si trovava sul Chemin de Bergre, un antica strada romana ridotta allo stato di un sentiero quasi abbandonato. Attorno al 1930 il Pont et Chausses, servizio incaricato della costruzione e della manutenzione stradale, scelse questa antica strada per rettificare il percorso del tracciato della strada internazionale del Sempione. Il silenzio e latmosfera iniziale and perduta, ma la casa godette fortunatamente della sua conformazione rivolta verso il lago, consentendo un mantenimento della quiete iniziale. PETITE MAISON 1923-1924 8
LACCIAIO GALAVANIZZATO
Le Corbusier si affid per la costruzione ad una impresa locale, con un budget di costruzione minimo. Vennero usati dei forati di calcestruzzo di cemento e sabbia (conduttori termici pessimi) e senza un letto, una base adeguata, per ricevere la malta. Dal 1930 larchitetto decise di ricoprire le superfici della casa con delle lastre di acciaio galvanizzato ondulato. Fu ispirato nellusare questa tecnologia dalluso che se ne faceva come isolante in alcune fattorie della Jura, ma soprattutto nellindustria. Infatti laviazione commerciale della flotta Breguet utilizzava veivoli con carlinghe di questo tipo di acciaio. Questo episodio dimostra lattenzione dellarchitetto al far proprie tecnologie prese da campi tecnologici allavanguardia del suo tempoww da poter utilizzare in architettura. Nel suo libro Verso una Architettura ricorre pi volte linteresse verso il campo automobilistico, nautico, aereonautico e alledilizia funzionalistica industriale (le fattorie del Nord America ad esempio).
Uno dei modelli aerei della Breguet di quegli anni che presentava carene di acciao galvanizzato.
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IL PATIO
Del lotto di terreno acquistato, Le Corbusier ricava uno spazio quadrato, di dieci metri di lato, nel quale porre il patio. Lo spazio circondato dal muro perimetrale su tre lati, dallaltro invece si trova il prospetto della abitazione con la porta secondaria. Lobbiettivo dichiarato di chiudere la vista verso nord, est, ovest e in parte verso sud. Le Corbusier sostiene che il paesaggio onnipresente alla lunga stanchi losservatore, che inevitabilmente smette di guardarlo. A tale proposito per ridare valore al paesaggio bisogna limitarlo, dimensionarlo attraverso una chiusura degli orizzonti per mezzo di muri, interotti da delle bucature studiate solo in alcuni punti strategici. La natura viene cos mediata e portata alla scala umana tramite larchitettura. Questo cio che avviene nella Maison: il muro del lato sud presenta un foro quadrato che inquadra il paesaggio del lago per una massima fruizione.
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IL PATIO
Il risultato finale pi che un giardino porta questo spazio a definirsi come una stanza verde, come un interno. Una tipologia del genere pu essere ricondotta al chiostro medievale (luogo aperto ma interno allo stesso tempo), sia allhortus conclusus. Larchitetto, in questa salle de verdure inserisce degli elementi di arredo. Il muro sud, di pietra, presenta una nicchia a cu si allaccia un tavolino, dal design molto simile a quello che verr riproposto nel Cabanon del 1952. Sul muro opposto, una piccola pedana consentiva al cane dei Le Corbusier di poter osservare attraverso una piccola grata, i piedi dei passanti, per il divertimento del piccolo animale domestico.
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IL PATIO
Lultimo lato del patio chiuso dal prospetto ovest della casa. Tramite tre piccoli gradini si accede alla stanza degli ospiti e un piccolo spazio ricavato sotto la copertura della casa. Due colonnine metalliche di sei centimetri di diametro sostengono questo riparo. Si arriva ad ottenere un piccolo spazio ombreggiato e coperto nel quale osservare allaperto sia la sala verde che la vista sul lago. Dalle sedute poste sotto il riparo la vista del lago mediata anche in questo caso. Il muro del lato sud del patio (con la gi citata foratura quadrata) si abbassa, aprendo la vista sul vasto paesaggio, ma la colonna sottile crea un gioco di angoli retti intersecandosi idealmente con il basso muretto di contenimento e con lorizzonte del lago.
A sinistra la facciata corta della casa (di quattro metri. In alto una foto evocativa del gioco di linee ortoganali tra il tubolare verticale e la linea del lago orizzontale.
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La finestra di undici metri conferisce classe e diginit alla facciata principale. Lobbiettivo dichiarato dellarchitetto svizzero che la facciata diventi lelemento, lattore primordiale della facciata. Con lesclusione di tre piccole bucature basse per la cantina e un lucernario, la finestra la fonte di luce principale dellintera costruzione. La tapparella avvolgibile posta esternamente per evitare i problemi di penetrazione di aria fredda degli infisii tradizionali.
Nella foto sopra la facciata nel 1924 con lintonaco bianco originario. In quella sotto la facciata oggi con le lastre di acciaio.
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Ledificio progettato da Le Corbusier per il quartiere sperimentale del Weissenhof, a Stoccarda, del 1927. Primo edificio ad accogliere tutti i 5 punti di Le Corbusier.
La villa di Corseaux pu essere definita il primo edificio in stile moderno sul suolo svizzero. Molte della sperimentazioni presenti in questo edificio diventeranno dei punti fondamentali della poetica di Le Corbusier e dello stesso movimento moderno di cui larchitetto esaminato era uno dei massimi esponenti. Nella Petite Maison troviamo alcuni dei cinque punti dellarchitettura esposti da Le Corbusier nel 1923 in Vers Une Architecture. La finestra a nastro rappresenta uno di essi e nella villa Le lac osserviamo il PETITE MAISON 1923-1924
La Ville Savoye di Poissy del 1929. Su tutti i lati delledificio corrono delle finestre a nastro.
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LA SCALA
A lato della facciata principale una scala piccola e stretta chiusa tra due muri sale al tetto. Per L-C la diretta conseguenza del costruire in calcestruzzo armato la possibilit di usufruire del tetto-terrazzo. Per cui nella villa di Corseaux Le Corbusier vede la possibilit di sperimentare questa vita sui tetti. Poeticamente riconduce la vista di questa scala, alla condizione e al piacere delle civilt antiche di abitare sui tetti. Di pochi anni prima era stato il suo lungo viaggio in cui ammir le architetture (anche popolari) di culture anche diverse da quelle europee, arrivando fino allo stretto del Bosforo.
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IL TETTO GIARDINO
Con quindici-venti centimetri di terra il tetto-terrazzo trasformato da Le Corbusier in un tetto-giardino. La funzionalit di questa soluzione costituita dal fatto che lo strato di vegetazione e terriccio un ottimo isolante funzionale sia con il caldo che con il freddo. E un prodotto isotermico gratuito che non necessita di alcuna cura. Per lacqua piovana presente un canale di scolo che scende poi allinterno della casa e in punti strategici sono posizionati dei lucernari che danno luce a diversi locali della casa. A dispetto di alcune mautenzioni attuali, L-C non intendeva operare un taglio e un controllo della vegetazione presente. Anzi era fonte di interesse per lui osservare come la vegetazione cambiasse in colori e volume nello scorrere delle stagioni. Il tetto giardino diventa in queato caso un organismo vivente, in balia delle stagioni e del tempo metereologico. Una volta sulla copertura, losservazione del lago dal bordo del tetto, ricordava al L-C la sensazione di affacciarsi dal parapetto di una nave.
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Tetto giardino dellappartamento parigino De Bestegui, oggi non pi esistente. Ritroviamo anche la concezione di stanza verde aperta del patio di Corseaux. 1929.
Il tetto dellUnit di Habitation che conteneva funzioni collettive, tra cui la piscina. 1945.
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LA SALA
Internamente, il cuore della casa la lunga sala. E su questo locale che corre la grande finestra, ed questa la stanza che occupa la maggior superficie della costruzione. I locali di servizio occupano spazi attigui ad essa, separati in alcuni casi da soluzioni mobili, per costituire maggiori livelli di privacy solo qualora ve ne fosse bisogno. Anche in questo caso Le Corbusier si occupa di una progettazione totale, con mobili e arredi su misura per questa piccola villa. PETITE MAISON 1923-1924 20
LA FINESTRA
La finestra lelemento che domina linterno. Sulla sua lunghezza si affacciano la grande sala, la camera da letto e il bagno, senza che essa sia divisa da elementi fisici (porte o murature), potendo sempre percepire la sua completa estensione. La finestra si affaccia sul lago e scandisce il paesaggio con ritmo regolare, classico. Linfisso inquadra la vista secondo un meccanismo che larchitetto individua nel rilievo del tempio di Giove a Pompei, architettura classica osservata nel suo viaggio giovanile.
Il profilo della finestra della Petite Maison e lo schizzo della vista dal tempio di Giove a Pompei.
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Nella prima immagine in alto visibile la tenda a chiusura degli spazi privati (oggi non pi esistente). In alto a destra la prima sala nellattuale sistemazione. Sotto due immagini del bagno. La vasca inserita in uno spazio su misura per la sua forma ed il lavandino appoggiato al davanzale. Sulla porta che dal bagna conduce agl altri locali, Le Corbiser posiziona uno specchio.
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Nelle immagini di sinistra la soluzione open space vista dalla sala degli ospiti (immagine in alto) e dalla sala (immagine in basso. Nelle immagini di destra la soluzione di chiusura della stanza degli ospiti tramite pannelli mobili che spostandosi scoprono un armadio nei pressi del letto.
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Nella stanza degli ospiti Le Corbusier posiziona un lucernario, che alzandosi dal tetto giardino porta nella casa la luce dellalba. Nella stanza posiziona un una piccola nicchia un lavandino ad uso dellospite.
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LA CAMERA
Successiva alla costruzione della casa laggiunta della stanza da letto. Una scatola di legno agganciata alla costruzione preesistente sollevata dal suolo. Una piccola scala sale in questo spazio ristretto. Una piccola seduta sopraelevata per avvicinarsi allalta finestra affacciata sul tettogiardino. La pedana diventa occasione per progettare un mobile dotato di cassetti.
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GLI ARREDI
In questa occasione progettuale le Corbusier mette in campo tutta la sua abilit di designer dinterni. La soluzione pi riuscita senza dubbio quella del tavolo principale della sala, che ha la possibilit sia di scorrere lungo il davanzale a cui collegato, sia di potersi allungare tramite un meccanismo di pannelli. Allinterno della casa mobili, scrivanie, scaffali vedono la firma del maestro. Presente anche la celebre Chaise Longue LC4 del 1928.
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PIANTA
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SEZIONE LONGITUDINALE
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PROSPETTI
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