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PROF. IVAN CERVESATO L.S.

EINSTEIN

ELEMENTI DI GEOMETRIA SOLIDA Postulati: 1) per 3 punti dello spazio, non allineati, passa uno e un solo piano; 2) una retta passante per due punti di un piano giace interamente in quel piano; 3) una retta r (retta origine) giacente su un piano lo divide in due regioni dette semipiani; 4) un piano (piano origine) divide lo spazio in due regioni dette semispazi. Posizione di una retta rispetto a un piano: la retta pu giacere sul piano, avere in comune con questo un solo punto, o essere parallela al piano. Posizione di due rette nello spazio: se due rette hanno due punti in comune, esse coincidono; se hanno un solo punto in comune, esse sono incidenti e determinano un piano; se non hanno punti in comune, esse o sono complanari, e quindi parallele, o non sono complanari (rette sghembe). Posizione di due piani nello spazio: due piani possono essere paralleli (nessun punto in comune) o incidenti (una retta in comune, che lintersezione tra i due piani). Quindi per una retta nello spazio passano infiniti piani (fascio di piani) che hanno la retta come sostegno o asse. Teorema 1: se una retta r perpendicolare a due rette s, t che passano entrambe per uno stesso suo punto P, allora r perpendicolare a qualunque altra retta condotta per P e complanare a s, t. Una retta si dice perpendicolare (o ortogonale o normale) a un piano quando lo incontra in H ed perpendicolare a tutte le rette del piano passanti per H (che detto piede della perpendicolare). Una retta che interseca un piano senza essergli perpendicolare detta obliqua rispetto al piano. Teorema 2: per un punto dato si pu condurre uno e un solo piano perpendicolare a una retta data. Teorema 3 (teorema delle tre perpendicolari): se dal piede di una perpendicolare a un piano si conduce la perpendicolare a una retta data del piano, questa risulta perpendicolare al piano individuato dalle prime due rette. Hp: dato il piano , sia a; sia r e da Q si tracci cr. Th: r, dove il piano individuato da a e da c.

Fig. 1.

Fig. 2.

Dim: poich cr, per il teorema 1 sufficiente dimostrare che r perpendicolare ad unaltra retta appartenente ad . Presi su r due punti A e B tali che AH = HB, si congiungano A e B con Q e P, essendo P un punto di a. Ovviamente QHA = QHB, quindi QA = QB. Allora PQA = PQB (triangoli rettangoli con i cateti congruenti) da cui PA = PB, quindi APB isoscele: essendo PH mediana, PH anche altezza, ossia PH AB, che la tesi.

La figura costituita da due semipiani aventi la stessa origine e da una delle due parti di spazio da essi limitata si chiama angolo diedro o semplicemente diedro. I semipiani si dicono le facce del diedro e ne costituiscono il contorno; la retta si dice spigolo del diedro. Dei due diedri formati da due semipiani distinti quello che non contiene al suo interno i prolungamenti delle sue facce si dice convesso, mentre laltro si dice concavo. Due diedri sono congruenti se esiste un movimento rigido mediante il quale si pu sovrapporre un diedro allaltro, in modo tale che vengano a coincidere spigoli e facce. Si dice sezione normale di un diedro langolo ottenuto intersecando il diedro stesso con un piano perpendicolare allo spigolo. Teorema 4: due diedri sono congruenti se e solo se hanno sezioni normali congruenti. Il confronto tra diedri si pu quindi ricondurre al confronto tra le rispettive sezioni normali, e la misura di un diedro si identifica con la misura di una sua sezione normale (espressa in gradi o in radianti). Due piani che si intersecano si dicono ortogonali (o perpendicolari o normali) se formano quattro diedri congruenti; in caso contrario i due piani si dicono obliqui. Angoloide: in un piano dato un poligono convesso K di n lati (n3) e sia O ; la figura costituita da tutte le semirette uscenti da O e passanti per i punti di interni a K, o passanti per il contorno di K, si dice angoloide; le n semirette di origine O passanti per i vertici di K sono dette spigoli, gli n angoli formati da due spigoli consecutivi sono detti facce; linsieme delle facce costituisce la superficie piramidale (fig. 2). Superficie poliedrica: figura formata da pi poligoni convessi situati in piani diversi e disposti in modo che ciascun lato sia comune a due di essi e che il piano di ogni poligono lasci tutti gli altri da una medesima parte. I poligoni, i loro vertici e i loro lati sono rispettivamente le facce, i vertici e gli spigoli della superficie poliedrica. Poliedro: figura formata da una superficie poliedrica e da tutti i suoi punti interni. Diagonale del poliedro: segmento che congiunge due vertici non appartenenti alla stessa faccia. Prisma: poliedro in cui due facce (basi) sono poligoni congruenti con i lati corrispondenti paralleli e le altre facce (facce laterali) sono parallelogrammi aventi una coppia di lati paralleli coincidenti con i lati omologhi delle basi (fig. 3). La distanza tra le basi detta altezza. Se gli spigoli laterali non sono perpendicolari ai piani delle basi, il prisma si dice obliquo, altrimenti si dice retto: in un prisma retto le facce laterali sono rettangoli. Un prisma si dice regolare se retto e le basi sono poligoni regolari (prisma triangolare, quadrangolare, pentagonale, ecc.) Fig. 3. Parallelepipedo: prisma avente per basi due parallelogrammi (quindi delimitato da 6 parallelogrammi). Parallelepipedo retto: i suoi spigoli sono perpendicolari ai piani di base; parallelepipedo rettangolo: retto ed ha per basi dei rettangoli (fig. 4). Cubo: prisma delimitato da 6 quadrati. Teorema 5: le diagonali di un parallelepipedo si incontrano in un punto (centro del p.) che le divide per met. Se il parallelepipedo rettangolo, le diagonali sono congruenti. 2

Fig. 4.

Piramide: parte di angoloide delimitato dal piano (v. fig. 2) e contenente il punto O (detto vertice della piramide); il poligono K la base, gli spigoli dellangoloide sono gli spigoli laterali della piramide; la distanza di O da laltezza; i triangoli individuati da sono le facce laterali; la loro unione la superficie laterale della piramide; lunione tra superficie laterale e la superficie di K d la superficie totale. Piramide retta: ha per base un poligono circoscrivibile ad una Fig. 5. cerchio, il cui centro coincide con la proiezione di O sulla base. Le facce laterali di una piramide retta hanno altezze congruenti tra loro, detta apotema della piramide. Piramide regolare: una piramide retta in cui la base K un poligono regolare: le facce laterali di una piramide regolare sono triangoli isosceli tutti congruenti tra loro (fig. 5). Teorema 6: se si taglia una piramide con un piano parallelo alla base, allora: 1) la base e la sezione sono poligoni simili; 2) i lati e i perimetri di questi poligoni sono proporzionali alle distanze del loro piano dal vertice O e le aree sono proporzionali ai quadrati di queste distanze. Tronco di piramide: solido ottenuto tagliando una piramide con un piano parallelo alla base (non passante per O) e non contenente O. Un tronco retto (risp. regolare) se retta (risp. regolare) la piramide sezionata. Poliedri regolari: un poliedro detto regolare se le sue facce sono poligoni regolari tutti congruenti tra loro e i suoi angoloidi sono pure tutti congruenti tra loro.1 Esistono solo 5 poliedri regolari (fig. 6, nellordine): tetraedro regolare (4 facce triangolari); ottaedro regolare (8 facce triangolari); icosaedro regolare (20 facce triangolari); esaedro regolare o cubo (6 facce quadrate); dodecaedro regolare (12 facce pentagonali).

Fig. 6.

Teorema 7 (teorema di Eulero): indicati con f, v, s rispettivamente il numero di facce, di vertici e di spigoli di una superficie poliedrica, risulta f + v = s + 2. Cilindro: solido generato dalla rotazione completa di un rettangolo attorno ad uno dei suoi lati, che costituisce laltezza del cilindro, mentre gli altri lati sono i raggi del cilindro, e generano due cerchi detti basi del cilindro. Si chiama cilindro equilatero il cilindro avente laltezza congruente al diametro di base.

Si osservi che secondo questa definizione il prisma regolare e la piramide regolare non sono in generale poliedri regolari.

Un prisma retto si dice inscritto in (circoscritto a) un cilindro quando le sue basi sono inscritte nelle (circoscritte alle) basi del cilindro (fig. 7). Un prisma regolare risulta sempre inscrittibile e circoscrittibile ad un cilindro. Cono: solido generato dalla rotazione completa di un triangolo rettangolo attorno ad un cateto, che costituisce laltezza del cono. Lipotenusa genera la superficie laterale e rappresenta lapotema del cono; laltro cateto il raggio del cono e genera la superficie di base. Un cono si dice equilatero se lapotema congruente al diametro di base. Fig. 7. Una piramide retta si dice inscritta in (circoscritta a) un cono se il suo vertice il vertice del cono e la sua base inscritta nella (circoscritta alla) base. Tronco di cono: solido generato dalla rotazione completa di un trapezio rettangolo T attorno alla sua altezza; il lato obliquo di T genera la superficie laterale del tronco, ed detto apotema o lato del tronco. Sfera (si vedano le illustrazioni riportate pi oltre nel Formulario): solido generato dalla rotazione completa di un semicerchio attorno al suo diametro; la superficie generata dalla rotazione completa di una semicirconferenza attorno al diametro detta superficie sferica. Zona sferica: parte di superficie sferica compresa tra due piani paralleli che taglino la superficie. Calotta: ciascuna parte in cui la superficie sferica resta suddivisa da un piano secante. Segmento sferico a due basi: parte di sfera individuata da due piani secanti paralleli. Segmento sferico a una base: ciascuna delle parti solide in cui una sfera divisa da un piano secante. Settore sferico: parte di sfera generata dalla rotazione di un settore circolare attorno a un diametro che giace nel piano del settore ma non lo attraversa. Fuso sferico: parte di superficie sferica delimitata da due semipiani diametrali. Spicchio sferico: parte di sfera limitata da un fuso e dai due semicerchi massimi corrispondenti ai lati del fuso. Principio di Cavalieri (condizione sufficiente ma non necessaria per lequivalenza dei solidi): se due solidi si possono disporre rispetto a un dato piano in modo che le sezioni fatte nei due solidi con un piano qualunque parallelo ad siano equivalenti, allora essi sono equivalenti. Volume della sfera Data una sfera di centro O, si consideri il cilindro equilatero ad essa circoscritto ed i due coni aventi vertice in O e le basi coincidenti con quelle del cilindro. Il solido che si ottiene dal cilindro togliendo i due coni detto anticlessidra.

Fig. 8a.

Fig. 8b.

Teorema 8: la sfera equivalente allanticlessidra. 4

Dim.: consideriamo due sezioni del cilindro equilatero in cui inscritta una sfera. Sia x=OC la distanza del piano che seca la sfera ed il cilindro, parallelamente alle basi di questo. Allora larea del cerchio di centro C e raggio CD A 1 = CD 2 = (R 2 x 2 ), dove R il raggio della sfera (uguale al raggio del cilindro circoscritto). Inoltre risulta R = OF = GF, quindi x = OA = BA (in quanto OGF simile ad OAB); larea del cerchio di centro A e raggio AB = x quindi A 2 = x 2 ; larea del cerchio di centro A e raggio AE = R banalmente A 3 = R 2 , quindi per ogni x risulta A 1 = A 3 A 2 . In base al principio di Cavalieri, la sfera risulta quindi equivalente allanticlessidra, il cui volume si ottiene semplicemente sottraendo dal volume del cilindro il volume dei due coni:
1 4 Vsf = Vcil 2Vcono = 2 R 3 2 R 3 = R 3 . 3 3

FORMULARIO Legenda: A L = area laterale; A B = area di base; A T = area totale; PB = perimetro di base; h = altezza; V = volume. Parallelepipedo rettangolo
A L = 2(a + b )c A T = A L + 2ab V = abc d = a 2 + b2 + c2

d = diagonale Prisma retto


A L = PB h A T = A L + 2A B V = ABh

Piramide retta
A L = PB a/2 AT = AL + AB V = A B h/3

a = apotema

Tronco di piramide retto


A L = (PB + Pb )a/2 AT = AL + AB + Ab V = A B + A b + A B A b h/3

a apotema A B , PB area e perimetro della base inferiore A b , Pb area e perimetro della base superiore

Cilindro circolare retto


A L = 2Rh A T = A L + 2R 2 V = R 2 h

Cono circolare retto


A L = Ra A T = A L + R 2 V = R 2 h/3

a = apotema

Tronco di cono
A L = (R + r )a A T = A L + R 2 + r 2 V = R 2 + r 2 + Rr h/3

a = apotema

Sfera
A = 4R 2 4 V = R 3 3

Calotta sferica e segmento sferico a una base


A = 2Rh 1 V = h 2 (3R h ) 3

Fuso sferico e spicchio sferico


A = R 2

90 1 V = RA 3

Zona sferica e segmento sferico a due basi


A L = 2Rh 1 1 V = h 3 + h r12 + r22 6 2

Settore sferico
A = R (2h + r ) 2 V = R 2 h 3

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