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SOCIOLOGIA DEI MEDIA TEORIE SEMPRE VALIDE INTRODUZIONE

Mc. Quail si era domandato in passato se davanti alla trionfante marcia nei nuovi media (tv via cavo, home video etc), la comunicazione di massa nelle sue forme storiche (tv, radio, giornali), non fosse al tramonto. La risposta era stata: la comunicazione di massa troppo legata alla democrazia di massa, alleconomia mondiale e alla domanda globale di informazione di massa per inaridirsi e sparire. Mc Quail afferma che lespressione comunicazione di massa! non demod", ma la realt# alla $uale si riferisce complessa e pervasiva. %er Mc Quail, i nuovi media, pongono nuove sfide alla riflessione teorica e alla ricerca perch" hanno introdotto innovazioni $uali linterattivit#.. &l rischio $uello di in$uadrare i nuovi sviluppi entro schemi concettuali vecchi. 'd esempio uno di $uesti sviluppi da studiare a fondo $uello relativo alla progressiva demassificazione(frammentazione dei pubblici dei vecchi media iniziata dalla diffusione dei nuovi media. Mc Quail lancia lappello di investire nella ricerca empirica nei territori della nuova frontiera della comunicazione %er Mc Quail la com di massa ancora viva e vegeta e larrivo dei nuovi media significa solo che nellambito della teoria c ancora molto da fare. PARTE PRIMA TEORIE 1 CAP INTRODUZIONE: PRIMI APPROCCI ALLO STUDIO DEI MEDIA ) LIMPORTANZA DEI MASS MEDIA &l termine mass media si riferisce ai mezzi di comunicazione che operano su larga scala e che raggiungono virtualmente tutti i membri di una societ#. & confini di $uesto termine sono incerti e si situano in una zona di frontiera tra i media tradizionali e i nuovi media che sono pi* individuali, diversificati e interattivi (si pensi ad &nternet). Larrivo dei nuovi media non comporta il declino dei mass media, $uanto piuttosto, $uesti ultimi vengono integrati e potenziati. Limportanza della comunicazione di massa, deriva dalla sua universalit#, la sua popolarit# e il suo carattere pubblico. Queste caratteristiche hanno alcune conseguenza per lorganizzazione politica e la vita cultural delle societ# contemporanee. +ispetto alla politica i mm sono un elemento essenziale poich" forniscono unarena per il dibattito e danno visibilit# ai candidati e sono un mezzo per esercitare il potere. +ispetto alla cultura i mm sono una fonte di definizioni e immagini della realt# sociale ed espressione di unidentit# comune e sono il principale mezzo di intrattenimento condiviso dalla maggior parte delle persone. La natura del rapporto media,societ#, dipende dalle circostanze spazio, temporali. & media dipendono dalla societ# e soprattutto dal potere politico RAPPORTI MEDIA" ! ed economico, cm$ c anche uninfluenza reciproca. &l contesto sociale che SOCIET# fa da sfondo alle teorie $ui trattate $uello delle moderne nazioni sviluppate. $ DI%%ERENZE DI APPROCCIO -i sono . principali differenze di prospettiva in rapporto a mass media e societ#: 1. '%%+/00& M12&' 0134+&0&: +iconoscono unautonomia e uninfluenza molto forti alla comunicazione e si concentrano sulla sfera di attivit# propria dei media. Questa teoria vede il motore principale del cambiamento sociale nei mezzi di comunicazione di massa, che a loro volta sono spinti dagli sviluppi della tecnologia e della comunicazione. 2. '%%+/00& 5/0&/,0134+&0&: %er $uesto approccio, i media sono un riflesso delle forze politiche ed economiche al punto che ogni teoria in $uesto campo non pu6 che essere unapplicazione particolare di una pi* generale teoria della societ#. Prospettiva critica. 1. M/32/ 21LL' 07L47+' 1 21LL1 &211: 7manistico, $ualitativo. 2. 8/+91 1 8'44/+& M'41+&'L&: 5cientifico, $uantitativo 3e scaturiscono : differenti prospettive sui media e societ#:

M12&' 07L47+'L&54': &mplica concentrare lattenzione sul contenuto e sulla ricezione dei messaggi dei media, influenzati dal contesto personale immediato. & M12&' M'41+&'L&54': %orta a privilegiare gli aspetti politico,economici e tecnologici dei media in $uestione. & 5/0&/ 07L47+'L&54': 5ottolinea linfluenza dei fattori sociali sulla produzione e ricezione dei media e le funzioni di $uesti ultimi nella vita sociale & 5/0&/ M'41+&'L&54': 0onsidera i media un riflesso delle condizioni economiche e materiali della societ# anzich" la causa prima. ' DI%%ERENTI TIPI DI TEORIA &ntendendo per teoria ogni insieme di idee utile a capire un fenomeno, orientare lazione o prevedere una conseguenza, si possono distinguere : tipi di teoria relativi alla comunicazione di massa: ; 41/+&' 5/0&/,50&134&8&0': abbraccia vari argomenti tra cui le $uestioni sociali pi* generali, gli aspetti minuti dello scambio individuale di informazione etc<. ; 41/+&' 3/+M'4&-': si interessa di come i media devono operare per raggiungere o salvaguardare determinati valori sociali. Le teorie normative di una societ# sui propri media, sono in genere reperibili in leggi etc. ; 41/+&' /%1+'9&/3'L1: riguarda le idee pratiche elaborate e applicate dai professionisti dei media nellesercizio del loro lavoro. 4alvolta nelletica giornalistica, $uesta teoria si sovrappone a $uella normativa. ; 41/+&' Q7/4&2&'3' / 21L 5135/ 0/M731: nelluso dei media, cio il sapere che ricaviamo dalla nostra esperienza dei media e che ci aiuta a capire come un mezzo di comunicazione potrebbe inserirsi nella nostra vita $uotidiana. 0ome leggiamo il suo contenuto e come andrebbe letto, $uali differenze ci sono tra i diversi media. Lo studio delle comunicazioni di massa unarea delle scienze sociali. La scienza della comunicazione stata definita da =1+>1+ 1 0?'881 come il tentativo di capire la produzione, il consumo e gli effetti dei sistemi di sim oli e segnali sulla ase di teorie verifica ili contenenti legittime SCIENZA DELLA generalizzazioni c!e spieg!ino i fenomeni legati alla produzione, al COMUNICAZIONE E consumo e agli effetti. Questa definizione , per6, orientata verso il solo ( STUDIO DELLA modello di studio $uantitativo del comportamento comunicativo e delle COMUNICAZIONE DI sue cause. 3on adatta a spiegare i sistemi simbolici <& recenti sviluppi MASSA tecnologici, hanno reso pi* confusa la linea di demarcazione tra comunicazione pubblica e privata e comunicazione di massa e interpersonale rendendo pi* difficile rintracciare in ununica definizione del campo di indagine la diversit# di prospettive e di problematicit#. /ccorre individuare i differenti livelli di organizzazione sociale dove avviene la comunicazione. La comunicazione di massa pu6 essere vista come uno dei tanti processi comunicativi a misura di societ#, al vertice di una distribuzione piramidale degli altri processi. Macro sociale es. comunicazione di massa () LI*ELLI DI &stituzionale 1 COMUNICAZIONE 4ra gruppi o associazioni 'llinterno del gruppo &nterpersonale (es coppia) &ntrapersonale (es elaborazione dellinformazione. La comunicazione di massa uno dei pochi processi macro,socaili. () DI%%ERENTI RETI ! %erch" una rete di comunicazione possa definirsi tale, devono esserci un mezzo di offerta e di scambio e un flusso di messaggi a cui tutti o $uasi partecipino attivamente. 1sistono tecnologie alternative che alimentano vaste reti di comunicazione (es. trasporti, telefoni), ma $ueste di solito non hanno la valenza sociale dei mm. -i sono vari livelli, a livello inferiore: o 5ociet# a livello regionale,
&

o 'zienda o &stituzioni: governo, scuola, giustizia, religione 5otto $uesto livello: o 'mbiente: es. $uartiere o &nteresse: es musica o =isogno: es cura dei bambini ' livello familiare e interpersonale: lattenzione rivolta alle forme di conversazione e comunicazione. /gni livello presenta uno schema di domande simili per la teoria e la ricerca: 0hi comunica a chi@ 8onti e riceventi %erch"@ 8unzioni e scopi &n che modo@ 0anali, linguaggi, codici 5u che cosa@ 0ontenuto e tipi di informazione 0on $uali effetti@ &ntenzionali o inintenzionali + TRADIZIONI DI ANALISI, STRUTTURALE , COMPORTAMENTALE E CULTURALE 'nche se le $uestioni dei diversi livelli si somigliano, i concetti in gioco sono molto diversi, soprattutto tra comunicazione interpersonale e $uella di massa. 1sistono A principali approcci alternativi: 54+7447+'L1: deriva dalla sociologia, ma riceve apporti dalla storia, diritto ed economia. &l suo punto di partenza socio"centrico e lattenzione rivolta soprattutto ai sistemi e alle organizzazioni mediali e ai loro rapporti con la societ#. &n relazione alluso e alleffetto dei media, lapproccio privilegia lanalisi dei dati aggregati desunti da indagini sul campo o da statistiche. 0/M%/+4'M134'L1: radicato principalmente nella psicologia sociale, ma anche presente nella sociologia. Loggetto di interesse in genere il comportamento umano per ci6 che concerne la scelta, il consumo e la risposta ai messaggi della comunicazione (uso dei mm). 5i adotta in genere losservazione partecipante. 07L47+'L1: ha le sue radici nellantropologia e gli studi umanistici. 4ende ad essere media" centrico, sensibile alle differenze tra i media e i contesti comunicativi. & suoi metodi prediligono lanalisi $ualitativa. &l termine comunicazione di massa risale alla fine degli anni AB. 3on esiste una definizione accettata da tutti, ma il si pu6 affermare che il termine massa denota unentit# enorme, mentre il termine comunicazione 218&3&9&/31 21LL' rimanda allo scambio di significati. 0/M73&0'9&/31 2& &l processo della comunicazione di massa, non sinonimo di mass media M'55' (che sono le tecnologie organizzate che rendono possibile la comunicazione di massa). La comunicazione di massa sempre stata pi* unidea che una realt#. Quello che . / r definiva un ideal tipo cio un concetto che accentua gli elementi chiave di una realt# empirica. 0 LISTITUZIONE DEI MASS MEDIA &l fenomeno della comunicazione di massa, rimane allinterno dellistituzione mass media definibile come linsieme delle attivit# e delle organizzazioni mediali, aventi regole formali o informali di funzionamento, allinterno di $uadri giuridici e politici imposti dalla societ#. & mezzi di comunicazione si sono sviluppati gradualmente intorno alle attivit# di pubblicazione e larga diffusione delle informazioni e della cultura, inoltre si sovrappongono con altre istituzioni. & media sono segmentati secondo il tipo di tecnologia (stampa, film, tv), e secondo sotto,tipi (stampa nazionale(internazionale). &n ogni caso, esistono molti tratti tipici : Listituzione media collocata nella sera pubblica. & media godono di un ampio grado di libert# come soggetti economici, politici e culturali. 8ormalmente listituzione media priva di potere La partecipazione allistituzione media volontaria e senza vincoli sociali. Listituzione mass media: Lattivit# principale la produzione e la distribuzione di contenuti simbolici. & media operano allinterno della sfera pubblica e sono regolati di conseguenza La partecipazione come emittente o ricevente volontaria & media hanno una organizzazione professionale e burocratica. A

! CAP LA NASCITA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA) &l termine 1a22 1 3ia si riferisce ai mezzi organizzati per comunicare a numerosi riceventi entro un breve spazio di tempo. 1 cm$ difficile trovare ununica definizione. 3ella storia dei mm si incontrano A elementi principali: ). &nsieme di scopi, bisogni o usi: informazione, intrattenimento etc. DALLE ORIGINI AI 1 .. &nsieme di tecnologie: MASS MEDIA A. 8orme di organizzazione sociale: che assicurino le condizioni per la diffusione delle tecnologie allinterno del contesto sociale pi* ampio. &l modo in cui le tecnologie della comunicazione vengono usate dipende in larga parte dalle circostanze spazio,temporali. ; IL LI4RO: ; IL PRIMO GIORNALE: sono trascorsi $uasi .BB anni dallinvenzione della stampa prima che si potesse distinguere un prototipo di giornale dai volantini<.&l suo diretto precursore sembra essere stato la lettera. ; LA STAMPA DOPPOSIZIONE: fin dallinizio, il giornale, ha avversato il potere costituito. 1)1 MEZZI A STAMPA ; LA**ENTO DI UN PU44LICO DI LETTORI: ; LA STAMPA POLITICA: una tipica forma di giornale era il foglio politico di partito. ; LA STAMPA DI PRESTIGIO: &l giornale borghese della fine dellCBB stato uno dei punti culminanti della stampa. 1 legato al trionfo del liberalismo. ; COMMERCIALIZZAZIONE DELLA STAMPA 5UOTIDIANA: legato al commercio e alla diffusione della pubblicit#. &l cinema nasce alla fine dellCBB, ma la sua offerta non era nuova per contenuto o funzione. 0ome mezzo di comunicazione di massa, il cinema risposte allinvenzione del tempo libero e ala domanda per un modo economico di passere il tempo libero (rispetto al teatro che era pi* costoso). & A principali filoni furono: )) Luso propagandistico. .) Lemergere di scuole di arte cinematografica 1)! IL CINEMA A) Lavvento del cinema sociale documentaristico. & principali snodi della storia del cinema furono: ; La nascita della 4v ; Lamericanizzazione dellindustria cinematografica ; Minor bisogno di rispettabilit#: il cinema ha potuto soddisfare domanda di violenza e di contenuti pornografici. &l cinema comun$ue, pi* che mai un creatore di cultura. 1ntrambi hanno attinto ai media precedenti (telefono, telegrafo, fotografia, cinematografia). 7n aspetto importante della televisione stato il fatto di 1)$ RADIO E TELE*ISIONE trasmettere in diretta. La tv in grado di produrre una certa intimit# tra telespettatore e programma tv. La registrazione e la riproduzione della musica, iniziate intorno al )CCB, si diffusero assai rapidamente grazie al grande successo di canzone e melodie popolari. &l primo mutamento avvenuto con il matrimonio tra 1)' MUSICA REGISTRATA musica radiodiffusa e il disco. &l passaggio della radio da mezzo di comunicazione di massa familiare a individuale stato un altro mutamento fondamentale. 1)( NUO*I MEDIA &l termine nuovi media venne usato negli anni DB in riferimento ad un insieme di tecnologie della comunicazione diversificate e in continua espansione. 4uttavia, le basi dellattuale rivoluzione delle comunicazioni :

DI%%ERENZE TRA I
MEDIA

!)1

LI4ERT#:CONTROLLO

!)!

PRO4LEMI DI USO E
RICEZIONE

LE CONSEGUENZE DEI $
CAM4IAMENTI NEI MEDIA E LINTERESSE PU44LICO

si basano su . innovazioni principali: la co1u6ica7io6 8a 2at llit e il co1put r. La comunicazione di massa tradizionale era per lo pi* unidirezionale, mentre le nuove tecnologie sono soprattutto interattive. /ccorre distinguere tra: ; 4+'5M&55&/31: sistemi via cavo e via satellite. ; 1M1+>1+1 2& 73 37/-/ M199/ 2& 0/M73&0'9&/31 (&341+314): /rmai sempre pi* difficile trovarne. La globalizzazione e la continua tendenza verso lintegrazione di corporazioni mediali nazionali e globali ha portato alla convivenza di media differenti creando nuovi presupposti per la co68 r9 67a. & rapporti tra media e societ# hanno in genere una dimensione politica e un aspetto normativo o socio culturale. 0entrale alla dimensione politica la $uestione libert#(controllo. 4ipi dei controlli sui media: 2ei contenuti, per ragioni politiche 2ei contenuti, per ragioni culturali e (o morali. 2elle infrastrutture, per ragioni tecniche. 2elle infrastrutture, per ragioni economiche. -i sono A dimensioni rilevanti della percezione e fruizione dei media: )) 5e in casa o fuori: tv domestica, .) 5e come esperienza individuale o comune: tv collettivo, giornale ha un consumo individuale, A) 5e pubblica o privata: la radio oggi pi* che altro privata. 5i affaccia anche linterattivit#. Le societ# moderne dipendono sempre pi* dai sistemi di comunicazione. &ndividualismo, relativismo e precariet# sono condizioni che accrescono la dipendenza e la vulnerabilit# della maggior parte degli individui e $uindi anche il loro bisogno di informazione. 0m$ i mass media hanno ancora una centralit# che non sembra dover decadere. 8in dallinizio vi sono state A correnti di pensiero: )) %/41+1 21& 37/-& M199& 2& 0/M73&0'9&/31 .) &341>+'9&/31 / 2&5>+1>'9&/31 5/0&'L1 A) Q7154&/31 21LL'007L47+'M134/ La credenza del potere dei mm si basava sullosservazione della loro enorme influenza e suggestione. 5i pensi al periodo nazista, ma anche ai pi* recenti avvenimenti della >uerra nel >olfo. &n genere, le condizioni perch" si affermasse il potere dei mm erano individuato in: un#industria dei media nazionale capace di raggiungere la maggioranza della popolazione$ un certo grado di controllo monopolistico o autoritario al vertice o al centro, un pu lico affezionato ai media e sensi ile al loro fascino. &l rapporto tra mm e integrazione sociale era concettualizzabile in termini negativi (in 75' a seguito dellimmigrazione dall1uropa), pi* solitudine, pi* criminalit#. Ma non era impossibile immaginare anche un contributo positivo della comunicazione moderna alla coesione e alla comunanza. & mm potevano favorire un nuovo tipo di coesione in grado di unire i singoli, in una comune esperienza nazionale, cittadina e locale. & riformatori politici e sociali vedevano nei media una possibilit# in pi* da sfruttare e anche i media, dal canto loro, sentivano di contribuire al progresso divulgando informazioni e idee e smascherando corruzione politica e assicurando un divertimento non nocivo. Latteggiamento pi* fre$uente stato negativo: tendenza a legare E

$ CAP CONCETTI E MODELLI ) PRIME RI%LESSIONI SU


MEDIA E SOCIET#

1)1

IL POTERE DEI MEDIA

COMUNICAZIONE E 1)!
INTEGRAZIONE SOCIALE

COMUNICAZIONE DI 1)$ 1)'


MASSA COME EDUCAZIONE DI MASSA

I MEDIA COME

PRO4LEMA O CAPRO ESPIATORIO

IL CONCETTO DI MASSA

IL PROCESSO DELLA $
COMUNICAZIONE DI MASSA

'

IL PU44LICO DI MASSA

CULTURA DI MASSA E
CULTURA POOALRE

()1

CONTRASTANTI
DE%INIZIONI

()!

DINAMICA DELLE
%ORME CULTURALI

immagini di sesso, violenza e crimine offerte dai media con laumento del disordine sociale. &l termine 1a22a &nizialmente aveva una connotazione negativa e si riferiva alla folla giudicata rozza e ignorante. Ma poteva avere una connotazione anche positiva, nella tradizione socialista, come solidariet# e forza collettiva. Moltitudine &ndifferenziata 0onnotazione tendenzialmente negativa Mancanza di ordine o di organizazione +iflesso della societ# di massa 0inema, radio e tv sono stati etichettati di massa perch" destinati a molti. &noltre, il processo 3i co1u6ica7io6 attraverso i mm porta a dei rapporti massificati tra emittenti e riceventi. 5i tratta di un rapporto unidirezionale e impersonale e $uasi tutta la comunicazione di massa nasce in organizzazione industriali centralizzate, lontani dai loro potenziali fruitori. >li emittenti sono $uasi sempre comunicatori di professione. &l messaggio normalmente standardizzato. &l pubblico di massa spesso visto come massa passiva. 0 asimmetria che pu6 essere parzialmente colmata solo con il pluralismo dei media e con la facilit# di accesso. 2istribuzione e ricezione su ampia scala 8lusso unidirezionale +elazione asimmetrica &mpersonale e anonimo 0ontenuti standardizzati ?erbert 4lu1 r )FAF, fu il primo a definire la 1a22a un nuovo tipo di formazione sociale della societ# moderna, contrapponendola ad altri aggregati $uali il gruppo, la folla e il pubblico. La 1a22a era pi* grande di ogni altro pubblico, gruppo o folla. 1ra disaggregata, i suoi membri non si conoscevano &l pubblico di massa : Molto numeroso 2isperso 3on interattivo e anonimo 1terogeneo 3on organizzato 2i connotazione negativa, perch" associata a gusti della maggioranza, $uindi rozzi e semplici. 3ellideologia socialista aveva una connotazione positiva e in tal caso, si parlava di cultura del popolo. La cultura di massa, stata paragonata al folGlore. & mezzi di comunicazione di massa sfruttavano certi filoni culturali popolari, adattandone altri alle condizioni della vita cittadina per colmare il vuoto culturale creato dallindustrializzazione, ma gli intellettuali vi vedevano comun$ue una grossa perdita culturale. 3on tradizionale 3on elitaria %rodotta in massa %opolare 0ommerciale /mogenea 4au1a6 ha contestato che la cultura di massa sia un prodotto dei mm. ' suo parere $uello che si definisce cultura di massa, non altro che una cultura universale o standardizzata. %er =auman semmai, sono stati i mass D

media uno strumento per plasmare $ualcosa che era destinato in ogni caso ad accadere a causa della crescente omogeneit# culturale. UN PARADIGMA DOMINANTE Le idee su media e societ# hanno contribuito a plasmare un modello di PER LA TEORIA E LA + ricerca definito: para3i91a 3o1i6a6t ) ' $uesto si poi contrapposto un RICERCA para3i91a alt r6ati8o) &l para3i91a 3o1i6a6t coniugava una visione dellonnipotenza dei mm in una societ# massificata con le tipiche tecniche della ricerca sociale, specialmente le inchieste sociali, gli esperimenti socio,psicologici e lanalisi statistica. La visione della societ# che sta alla base del paradigma sostanzialmente normativa. 1ssa presume un certo tipo di societ# giusta, democratica liberale e pluralista, ma non considera le contraddizioni LA *ISIONE DI UNA +)1 interne in una simile visione della societ#. Questo modello ha ispirato la SOCIET# 4UONA ricerca sulle funzioni di socializzazione, informazione e formazione delle opinioni svolte dai media. La co11u6ica7itio6 r 2 arc; allinizio, stata influenzata dallidea che il modello di societ# liberale, era minacciato da una forma totalitaria (comunismo), dove i mass media tendevano a soffocare la democrazia. La coscienza di $uesta minaccia ha contribuito a rafforzare i paradigmi. &l modello di societ% uona rifletteva lideale americano degli anni EB. 3ellambito funzionalista La22= ll )F:C, fu il primo ad enunciare le funzioni della comunicazione nella societ#. Lanalisi funzionalista d# per scontato che la comunicazione favorisce lintegrazione, e la normalit# della societ#, pur riconoscendo che la comunicazione di massa pu6 avere ORIGINI SCIENTI%IC<E: effetti negativi. TEORIA +)! Laltro assunto che il paradigma dominante faceva proprio proveniva dalla DELLIN%ORMAZIONE E t oria 3 lli6>or1a7io6 elaborata da S;a66o6 . a8 r. ' loro si deve %UNZIONALISMO un modello per analizzare il flusso di informazioni che concepiva la comunicazione come u processo seriale a partire da una fonte che sceglie un messaggio, che poi trasmesso sotto forma di segnale su un canale di comunicazione a un ricevente. Queste tecniche furono molto apprezzate, perch" ritenute in grado di chiarire gli interrogativi sugli effetti dei media. +)$ *ERSO LO STUDIO DEGLI E%%ETTI DEI MEDIA 5econdo Ro9 r2 $uesto modello nei decenni dopo il )F:F, ha portato gli scienziati della comunicazione a scegliere un approccio alla comunicazione umana lineare e orientato agli effetti. Questa visione della comunicazione era simile al modello 5,+. Lapproccio cau2a" >> tto continua ad essere lapproccio preso pi* in considerazione dalla communication researc!. La comunicazione di massa spesso considerata da $uelli che trasmettono innanzitutto un meccanismo efficace per portare un messaggio al grande pubblico sotto forma di pubblicit#, propaganda politica o informazione. 0i voluto del tempo per capire che la comunicazione appare diversa agli occhi dei riceventi. La ricerca sui mezzi di comunicazione di massa, ha puntato soprattutto a misurare gli effetti intenzionali o involontari (crimine e violenza) dei mass media o a interpretare gli effetti. &l modello unidirezionale sembra meccanicistico e deterministico, in sintonia con lidea di societ# di massa dove una ristretta elite saprebbe usare lo strumento influente dei media a scopi di persuasione. %er catturare $uesta idea si usata limmagine 3 lla9o ipo3 r1ico o proi ttil 1a9ico. 2a EB anni a oggi chiaro che i media non provocano effetti cosH diretti sul pubblico. &l modello della trasmissione stato messo in discussione proprio per $uesto motivo. &l paradigma dominante della communication researc!& Idea li erale"pluralista di societ%, Prospettiva funzionalista Effetti& modello di trasmissione lineare 'edia potenti modificati dalle relazioni di gruppo Ricerca (uantitativa UN PARADIGMA &l para3i91a alt r6ati8o (o critico) contesta una serie di idee e pratiche ALTERNATI*O diverse ma interrelate. La sua critica si diretta dalla pi* o meno occulta I

-)1

UNA *ISIONE DI%%ERENTE DELLA SOCIET# E DEI MEDIA

-)!

ALTRE *OCI CRITIC<E

5UATTRO MODELLI DI
COMUNICAZIONE

ideologia liberal,pluralista della societ#J alle metodologie troppo $uantitativeJ al modello meccanicistico. &l para3i91a alternativo poggia su una visione differente della societ# che non accetta lassetto liberal,capitalista vigente come giusto e inevitabile o come il pi* giusto. La principale ispirazione ideologica del paradigma alternativo radicata nel marKismo. 5i pensi alla 5cuola di 8rancoforte (emigrati negli 75' negli anni AB), molto critici nei confronti della cultura di massa. Le loro teorie fornirono una base intellettuale alla visione dei mass media come strumenti di manipolazione e di oppressione. C) .ri9;t Mill2 negli anni EB, espose una chiara posizione avversa ai mass media visti da lui come strumento nelle mani delle elites per favorire un totale conformismo verso lo stato e lordine economico. Malgrado linfluenza di Mills e Marcuse, fu negli anni DB che il paradigma alternativo si rafforz6. Lapproccio alternativo riuniva . elementi distinti: luno critico e lantro interpretativo o (ualitativo. &l paradigma alternativo: -isione critica della societ# e rifiuto della neutralit# dei valori +ifiuto del modello trasmissivo della comunicazione -isione non deterministica della tecnologia e del contenuto dei media Metodologia $ualitativa %referenza per le teorie culturali o economicho,politiche %reoccupazione per le disuguaglianze ). Modello della trasmissione .. Modello rituale o espressivo A. Modello della pubblicit# :. Modello della ricezione

0)1 MODELLO DELLA TRASMMISSIONE ' . 2tl ? MacL a6 1@(- si deve la scoperta che la comunicazione di massa non esiste senza linterpolazione del ruolo di un agente della comunicazione (giornalista, ) tra la societ# e il pubblico. La se$uenza, non semplicemente emittente, messaggio, canale, ricevente, ma, 8 6ti 8oci 6 lla 2oci tA, ca6al :co1u6icator , 1 22a99io, ric 8 6t ) &n $uesto modello importante linsistenza sul ruolo selettivo degli agenti di comunicazione, il fatto che la selezione viene fatta sulla base di ci6 che si pensa interessi il pubblico, il fatto che la comunicazione non finalizzata. 5econdo $uesta visione, la comunicazione di massa un processo autoregolato mosso dagli interessi e dai bisogni del pubblico. 7n processo simile, non pu6 essere lineare perch" definito dal feed ac) del pubblico.&n $uestottica i mm sono visti come organizzazioni aperte e neutrali allinterno di una societ# secolarizzata. La debolezza di $uesto modello risiede nel fatto di ridurre la comunicazione a un problema di trasmissione. Car ? propone come alternativa la comunicazione come rituale. &n IL MODELLO $uestottica, la comunicazione legata alla condivisione, partecipazione 0)! RITUALE O associazione e comunanza e mira al mantenimento della societ# nel tempo. EPSRESSI*O Mette laccento non solo sulla trasmissione ma anche sul gradimento. & media si prefiggono un obiettivo economico diretto, trarre profitto. 8ondamentale la con$uista dellattenzione del pubblico. Questo modello si COMUNICAZIONE differenzia dagli altri . per: COME &L tempo a disposizione del pubblico non infinito competitivit%J PRESENTAZIONE E 0)$ ATTENZIONE: IL La comunicazione in $uesto senso, solo $uella presente MODELLO DELLA attualit%*transitoriet%. PU44LICIT# La con$uista dellattenzione un fine in s" nel breve periodo neutro e privo di senso obiettivit#(distacco. 0)' CODI%ICA E Questo modello ha origine nella 41/+&' 0+&4&0'. 1 legato allanalisi della DECODI%ICA DEL ricezione di B 62 6 Ro2 69r 6 1@@C che contesta le metodologie dominanti DISCORSO MEDIALE: della ricerca empirica sul pubblico e sul contenuto perch" trascurano il potere C

del pubblico di caricare messaggi di significato. 4ra gli antesignani Stuart <all )FCB, il $uale sottolineava le trasformazioni che ogni messaggio mediale subisce nel percorso dalla fonte alla sua ricezione e interpretazione. Questi singoli modelli presi singolarmente sono insufficienti a spiegare la 0)( MODELLI A CON%RONTO comunicazione di massa. MEDIA E SOCEIT#: 0i troviamo oggi di fronte a nuove tecnologie della comunicazione che @ NUO*E PROSPETTI*E non sono n" di massa n" unidirezionali, e si registra un certo superamento TEORIC<E della massificazione e della centralizzazione della societ#. ' CAP TEORIA DEI MEDIA E TEORIE DELLA SOCIET# MEDIA, SOCIET# E +apporto media,societ#. 5ociet# e cultura sono inseparabili. 1
IL MODELLO DELLA RICEZIONE CULTURA

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ROSENGREN ha proposto una tipologia che incrocia . tesi oposte: L' 54+7447+' 5/0&'L1 &38L7139' L' 07L47+' e il suo contrario CULTURA L' 07L47+' &38L7139' L' 54+7447+' 5/0&'L1. 3e derivano : ipotesi: L' 54+7447+' 5/0&'L1 &38L7139' L' 07L47+' SD No I6t r3ip 63 67a I3 ali21o EInfluenza reciproca+ ,forte influenza dei media+ - media SD L' 07L47+' come cultura, I media influenzano &38L7139' L' pesantemente le idee e i valori 54+7447+' 5/0&'L1 Mat riali21o Auto6o1ia ,i media sono dipendenti, sono ,nessun legame causa"effetto+ No un aspetto della societ%+ .!i possiede i media pu/ regolarli come crede. LA COMUNICAZIONE DI 7n presupposto centrale che li2titu7io6 1 3ia 2i i3 6ti>ica co6 la MASSA COME PROCESSO pro3u7io6 la 3i2tri/u7io6 3 l 2ap r . 3oi dipendiamo dai media MACRO"SOCIALE per granparte del nostro am iente sim olico. La mediazione implica una $ualche forma di rapporto. & rapporti mediati dai mm sono pi* impersonali e distanti, ma la presenza dei mm inevitabilmente pervasiva. &n aggiunta allinterazione >accia a >accia 4?/M%5/3 distingue altri . tp di interazione: IL CONCETTO DI )) &341+'9&/31 M12&'4' MEDIAZIONE .) Q7'5& &341+'9&/31 M12&'4': si riferisce alle relazioni stabilite dai mezzi di com di massa. &l flusso di comunicazione unidirezionale 5econdo 4?/M%5/3 i media danno luogo a un nuovo tipo di sfera pubblica de,spazializzata e non dialogica, potenzialmente globale. & media sono stati percepiti come: una finestra, uno specchio, un filtro, META%ORE DELLA un segnale stradale, una tribuna, uno schermo o barriera. Queste MEDIAZIONE definizioni, non fanno riferimento allinterattivit#< M/21LL/ 21LL1>1M/3&' M/21LL/ 21L %L7+'L&5M/ & media sono posseduti o >ruppi e interessi politici sociali controllati da un numero ristretto antagonisti, la produzione creativa, GRANDI 5UESTIONI di interessi forti. &l pubblico il pubblico attivo e reattivo, gli TEORIC<E: POTERE E visto come dipendente e passivo effetti sono numerosi. 4ale modello DISEGUAGLIANZA e gli effetti dei media sono visti si ispira agli ideali del liberalismo e come forti. (conservatori e critici delleconomia di mercato. della societ# di massa). GRANDI 5UESTIONI TEORIC<E: INTEGRAZIONE E IDENTIT# SOCIALE UNA TIPOLOGIA DEI RAPPORTI SOCIET#" F

')1

UNA DUPLICE PROSPETTI*A SUI MEDIA LAM4I*ALENZA CIRCA LINTEGRAZIONE


SOCIALE

')!

1ffetto centtrifugo

) L L&=1+4M %L7+'L&5M/

)) 2a una parte i mm sono stati messi in relazione al disordine sociale e al presunto incremento della criminalit#. .) 2allaltro il rapporto tra mm e integrazione sociale stato visto in maniera positiva: media in grado di unire gli individui isolati. La formulazione della teoria dipende dallatteggiamento positivo o negativo verso i differenti esisti di . tendenze alternative c 6tri>u9; (conflitto tra i confccetti di cambiamento, libert#, diversit#) e c 6trip t (concetto di controllo, unit# e cosesione). 5i pu6 pensare a . versioni della teoria 1ffetto -isione ottimistica centripeto . , &341>+'9&/31
5/L&2'+&14M

A L '3/M&' %1+2&4' 2& &2134&4M : L 1>1M/3&' 73&8/+M&4M -isione pessimistica -1+5&/31 %/54&4-' 21LL1 41321391 0134+&%141: teoria funzionalista, vede nei mezzi di comunicazione un fattore unificante e idi integrazione. >li effetti sono libert# e mobilit#. -1+5&/31 31>'4&-' 21LL1 41321391 0134+&%141: teoria critica: descrive $uesto effetto in termini di omologazione e manipolazione. >li effetti sono isolamento e alienazione. /ccorre distinguere tra: & &341>+'9&/31 8739&/3'L1: ossia assenza di conflitto, TIPI E LI*ELLI DI cooperazione. ')$ E%%ETTI DI & &341>+'9&/31 3/+M'4&-': comunanza di valori e norme. INTEGRAZIONE >li esponenti della scuol di 0hicago sottolinearono laspetto positivo che i mass media avevano nellassimilaregli immigrati alla nazione. COMUNICAZIONE DI & media sono la causa o leffetto dei cambiamenti sociali@ 3on esiste una ( MASSA E CAM4IAMENTO risposta semplice. Le varie teorie propongono interpretazioni opposte di SOCIALE $uesto rapporto. + TEORIA DELLA SOCIET# DI MASSA La teoria sottolinea linterdipendenza delle istituzioni che esercitano potere e, $uindi lintegrazione dei mezzi di comunicazione nelle fonti del potere e dellautorit#. &l paradigma dominante riflette la visione della societ# di massa. Questa teoria postula che i media saranno controllati da monopoli e che saranno uno strumento efficace per organizzare le masse sotto forma di spettatori, consumatori, elettori etc. 5econdo 0. N+&>?4 M&LL5 il teorico pi* autorevole della societ# di massa, i mm producono una forma di controllo antidemocratico dallalto. & nuovi media, incoraggiano una nuova visione della societ#, in contrasto con la tesi della societ# di massa. Teoria della societ% di massa&
2&%132139' 5/0&14M 57
'M%&' 50'L'

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'4/M&999'4/

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M12&'

-)1

L' %/5&9&/31
0L'55&0'

1 possibile analizzare i media sulla scorta delle idee di MarK. Lindustria dei media corrisponde a un modello capitalistico, con fattori di produzione e rapporti di produzione. & media sfrutterebbero i lavoratori. & mezzi di comunicazione di massa divulgherebbero le idee della classe dominante, negando laccesso a idee alternative che potrebbero favorire il cambiamento o una maggiore coscienza dei propri interessi da parte della classe lavoratrice. Queste tesi confluiscono in $uella denominata co6o1ia politica critica) La teoria marKista postula un legame diretto tra la propriet# economica e la diffusione di messaggi che affermano la legittimit# e il valore di una societ# classista. Questa posizione trova conforto ai giorni nostri nella tendenza a concentrare la propriet# dei mm nelle mani di imprenditori capitalisti. )B

-)!

-'+&'34& 31/,
M'+O&541

Le idee rivedute della teoria marKista, evidenziano gli effetti ideologici dei media nel riprodurre i rapporti di sfruttamento e nel legittimare la classe dominante. MARCUSE )FD:, afferma che i mm unitamente agli fattori dei sistemi di produzione di massa, sono impegnati a vendere o imporre un intero sistema sociale che contemporaneamente repressivo e desiderabile. %er Marcuse, i media soddisfano falsi bisogni. Teoria mar0ista dei media
& M12&' /1%+'3/ 31LL&341+1551
21LL' =/+>?15&'

& M12&' 5/3/ &3 M'3/ 'LL'


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& M12&' &30/+'>>&'3/


L' 8'L5' 0/50&139' 21LL' 0L'551 /%1+'&'

L'00155/'& M12&' P 31>'4/ 'LL/%%/5&9&/31 %/L&4&0'

0 TEORIA %UNZIONALISTA &l >u67io6ali21o interpreta le pratiche e le istituzioni sociali in base ai isogni delle societ# e degli individui (M rto6 )FEI). 'pportati ai media, i bisogni sarebbero $uelli di continuit%, ordine, integrazione, motivazione, guida, socializzazione e adattamento. La societ# visQta come un insieme dinamico dove i mm sono funzionali alla continuit# e allordine esistente. La vita sociale organizzata, richiede il mantenimento di un $uadro coerente e completo al funzionamento della societ# e dellambiente sociale. +eagendo ai bisogni degli individui, i mm avvantaggiano tutta la societ#. La teoria struttural,funzionalista si in$uadra nelle concezioni pluraliste ed tendenzialmente conservatrice nella misura in cui considera i media non fonte di cambiamenti ma strumento per mantenere la societ# cosH com. La t oria >u67io6ali2ta 3 lla 3ip 63 67a EDE %LEUR E 4ALL ROFEAC<G )FCF, considera la dipendenza del pubblico dai media una variabile misurabile empiricamente. 5econdo $uesta teoria, $uanto pi* il pubblico dipende dai media per linformazione, $uanto maggiore il potere che i media hanno. 5econdo LASS.ELL 1@'0, le principali funzioni della comunicazione nella societ# erano il controllo dellambiente, la correlazione delle parti della societ# nel reagire allambiente e la trasmissione del patrimonio culturale. .RIG<T )FDB aggiunge anche l#intrattenimento. L1 8739&/3& 0)1 Informazione 5/0&'L& 21& M12&' .orrelazione: socializzare, costruire il consenso. .ontinuit%& Intrattenimento& 'o ilitazione& battersi per obiettivi comuni. La t oria >u67io6ali2ta 3 i 1 3ia serve sa spiegare unicamente i fenomeni relativi allintegrazione sociale. %ERGUSON 1@0$ propone un esempio di >u67io6 3i i6t 9ra7io6 2 l tti8a $uando traccia unanalogia tra il concetto di 27+0R1&M di culto religioso e il L' 8739&/31 rapporto tra riviste femminili e lettrici, basato su un culto della femminilit# di 0)! &341>+'4&-' 21& cui le redattrici sono le officianti e le lettrici le fedeli. Lanalisi funzionalista M12&' sostiene in linea con la teoria critica che neQs e informazione sono sempre normative. DAHAN E FATZ 1@@! sostengono che cerimonie pubbliche e di stato riprese dai media, servono a cementare societ# altrimenti atomizzate. %er il funzionalismo i media non sono responsabili dellaumento del crimine. Teoria funzionalista dei media& I media sono funzionali alla societ% per&
L&341>+'9&/31
1 L' 0//%1+'9&/31

L/+2&31, &L 0/34+/LL/ 1 L' 54'=&L&4M

L'2'44'M134/ '&
0'M=&'M134&

L' M/=&L&4'9&/31

L' >154&/31
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L' 0/34&37&4M 21LL' 07L47+' 1 21& -'L/+&

41/+&' 0+&4&0' 10/3/M&0/,


%/L&4&0'

Questa teoria orienta la ricerca verso lanalisi empirica della struttura della propriet# e di controllo dei media e verso il modo di operare dei media. Listituzione media deve essere considerata parte integrante del sistema economico e con stretti legami con $uello politico. Limportanza della teoria economico,politica stata esaltata anche in seguito al tramonto dellanalisi marKista classica. 1 cresciuta uneconomia dellinformazione globale. Teoria critica economico"politica&
5-&L7%%/ 21LL&341>+'9&/31 >L/='L1 21& M12&' M1+0&8&0'9&/31
21& 0/341374& 1 21& %7==L&0&

&M%/+4'39' 21LL' L/>&0' 1 21L 0/34+/LL/

4132139' 21LL1
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1 21LL' 2&-1+5&4M

M'+>&3'L&99'9&/31 21LL1 -/0& 'L41+3'4&-1 L 57=/+2&3'9&/31

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21LL&341+1551 %7==L&0/ '>L& &341+155& %+&-'4&

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1siste una tradizione tuttora attiva di ricerca, dei legami tra la tecnologia della comunicazione dominante in unepoca e i tratti essenziali della societ#. 1tichettare $uesta corrente come 3 t r1i6i2tica comun$ue riduttivo. &l primo importante teorico di $uesta tradizione <)M) INNIS il fondatore della 1cuola di Toronto negli anni dopo la .S guerra mondiale. 1gli interpretava il passaggio dalla pietra al papiro come uno spostamento di potere dai re ai sacerdoti. 5ono presenti nella sua opera . principi ispiratori: 0ome nella sfera economica, i mm tendono ad essere concentrati nelle mani di pochi. Le dimensioni pi* importanti di un impero sono spazio e tempo e alcuni mezzi di comunicazione sono pi* adatti a uno che allaltro. &l sociologo GOULDNER 1@-+ interpreta i cambiamenti decisivi della politica moderna alla luce delle tecniche di comunicazione.. Lega lavvento dellideologia alla stampa e al giornale. 2eterminismo tecnologico:
/>3& 413/0L/>&' ?'
8/+M1 0/341374& 1 75& %107L&'+&

L1 4103/L/>&1 21LL'
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1 L'%%L&0'9&/31 21LL1 4103/L/>&1 21LL' 0/M73&0'9&/31 &38L7139'3/ &L 0'M=&'M134/ 5/0&'L1 .

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11

L' 5/0&14M 21LL&38/+M'9&/3 1

ROGERS 1@0+ individua A aspetti delle nuove tecnologie: interattivit#, natura individualizzata e demassificata, natura asincrona dei nuovi sistemi di comunicazione.
&341>+'9&/3

3/41-/L& %+12/M&3'39' 21L


L'-/+/ L1>'4/ 'LL&38/+M'9&/31 -/L7M& 2& 8L755/ 21LL&38/+M'9& /31

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07L47+' %/54M/21+3'

( CAP COMUNICAZIONE DI MASSA E CULTURA 8in dagli inizi della ricerca sulla comunicazione di massa, si andata sviluppando una pro2p tti8a culturali2ta, che ha a che fare con lidea di testo, e, con la costruzione e assunzione di significato di $uestultimo. LAPPROCCIO 1 Questo approccio vede la cultura come processo dinamico e $uindi in CULTURALISTA contrasto con i precedenti assunti. Lapproccio culturalista comprende tutti gli aspetti della produzione, le forme e la ricezione dei testi e i discorsi intorno ad essi. COMUNICAZIONE E Ba1 2 Car ? definisce la comunicazione il processo sim olico grazie a ! CULTURA cui la realt% prodotta, mantenuta, aggiustata e trasformata. Lattributo fondamentale della cultura la comunicazione perch" altrimenti le culture non potrebbero svilupparsi, sopravvivere estendersi *ERSO UNA DE%INIZIONE !)1 e affermarsi. La cultura va cercata in A ambienti: la gente, le cose e la DI CULTURA prassi umana. /gni aspetto della fruizione e produzione dei media ha una dimensione culturale. !)! TEMI DI 5toricamente, la prima $uestione culturale afforntata dalla teoria dei media RICERCA stata $uella del carattere della nuova cultura di massa resa possibile dalla comunicazione di massa. 4rattata in relazione ai contenuti (testi) culturali, si poi allargata alla pratica delluso dei mm, implicando una visione della gente come massa. 7n .S tema chiave riguarda le possibili conseguenze delle nuove tecnologie. 7n AS tema riguarda gli aspetti economico,politici della produzione organizzata della cultura. 7n risvolto importante la mercificazione della cultura. 7naltra conseguenza di ci6 linternazionalizzazione. La tipica cultura mediale spesso globalizzata, anche se appare in varianti locali o nazionali. 0i6 ha spinto la teoria e la ricerca a investivare sulle conseguenze ).

per lidentit# culturale e per lautonomia e peculiarit# delgi stili di vita e dei sistemi di valore esistenti. 4ra i temi di ricerca per la teoria culturale: 07L47+' 2& M'55' 1 07L47+' %/%/L'+1 L 188144& 21L1L 4130/L/>&1 21LL' 0/M730&'9&/31 L M1+0&8&0'9&/31 21LL' 07L47+' L >L/='L&99'9&/31 L &2134&4M 07L47+'L1 L >131+& 1 57=07L47+1. $ GLI INIZI: SCUOLA DI %RANCO%ORTE E TEORIA CRITICA &l termine t oria critica indica una lunga tradizione di ricerca, la cui origine risale allopera di un gruppo di studiosi della Scuola 3i ric rca applicata 3i %ra6co>ort , emigrati dopo il )FAA. 4ra gli esponenti pi* imporanti: M'O ?/+R?1&M1+, 4?1/2/+ '2/+3/, ?1+=1+4 M'+0751, N'L41+ =13T'M&3. La scuola era stata creata per analizzare il perch" del fallimento della rivoluzione sociale preconizzata da MarK. Luniversale cultura di massa mercificata era vista come lo strumento grazie al $uale il capitale aveva ottenuto $uesto successo. Lintero processo di produzione massificata di merci, servizi e idee aveva reso accettabile il sistema capitalismo. La 1 rc lo strumento principale di $uesto processo perch" era chiaro che si alarte sia la cultura potevano essere immesse nel mercato per lucro. M'+0751 )FD:, parl6 di societ# unidimensionale, fondata sul commercio, sulla pubblicit# e sul finto egualitarismo. & media e lindustria culturale erano al centro delle critiche di $uesto orientamento. '2/+3/ 1 ?/+MUR?1&M1+ )F:B attaccarono aspramente la cultura di massa per il suo conformismo, la monotonia e la creazione di falsi bisogni. 5econdo 5?&L5 la critica della 5d8 era soprattutto antiamericana e rispecchiava il primo impatto dei mm moderni su un gruppo di intellettuali europei sradicati. 8u elaborato il concetto di mercificazione culturale. Questa teoria nac$ue nei 2rundisse di MarK, dove osservava che gli oggetti oltre al loro valore intrinseco, hanno valore di scambio. & mm non definiscono di per s" la realt#, ma contribuiscono a dare ' EGEMONIA spazio alle definizioni dei detentori del potere nella societ#. ( S*ILUPPI DELLA TEORIA CRITICA DELLA CULTURA: SCUOLA DI 4IRMING<AM 547'+4 ?'LL stato il fondatore della Scuola 3i 4ir1i69;a1. 5i deve a $uesta scuola lo spostamento dellattenzione dalla $uestione dellideologia contenuta nei testi mediali a $uella di come $uesta ideologia viene letta dal pubblico. 547'+4 ?'LL )FIA,)FCB, proponeva un modello di codifica"decodifica del discorso mediale, che rappresenta il testo mediale come situato tra i suoi produttori e il pubblico che decodifica $uesto significato in base alle sue condizioni sociali e differenti schemi interpretativi. ?'LL sosteneva che vi sono A codici fondamentali: ). 5ignificati dominanti associati al potere .. 5ignificato negoziato A. 5ignificato oppositivo, di chi sa leggere tra le righe. Questo modello della decodifica riconosce che lideologia emessa non e$uivale a $uella ricevuta. Questa teoria ha ispirato M/+L1V )FCB con lipotesi della decodifica differenziale. &n generale, stata riabilitata la capacit# interpretativa del pubblico. LA RIA4ILITAZIONE &l termine cultural popolare sembra preferibile al termine cultura di massa + DELLA CULTURA e non ha un significato peggiorativo, ma p intesa nel senso di cultura che POOPALRE popolare, ossia gradita ai pi*. T/?3 8&5R1 )FCI,)FCF, stato uno dei pi* grandi difensori della cultura popolare. %er lui lo stesso prodotto culturale pu6 essere letto in modi differenti. 1gli definisce un testo mediale come il risultato della sua lettura e fruizione da parte del pubblico, e la pluralit# di significati di un testo la sua polisemia. &l termine intertestualit# si riferisce in parte IL POTERE SEMIOTICO +)1 allinterconnettivit# di significati dei media , ma anche tra media e DEL POPOLO differenti esperienze culturali. 1s. la cantante Madonna piace sia alle ragazzine che ai lettori di plaWboW. 8&5R1 afferma che in una societ# classista, la maggioranza della gente ha un certo grado di potere semiotico nelleconomica culturale, cio il potere di plasmare i significati in base ai propri desideri. Malgrado tutto, ancora oggi molte accuse formulate dai critici della +)! 5UESTIONI IRRISOLTE 5cuola di 8rancoforte, rimangono attuali. COMMERCIALIZZAZIONE &n alcuni casi si tratta di una versione annac$uata della critica marKista. )A

CULTURA E TECNOLOGIA
DELLA COMUNCIAZIONE

LA *ISIONE DI MC 0)1 LU<AN DEL MUTAMENTO


CULTURALE

Questo termine, applicato ai media, riflette la natura concorrenziale dei grandi mercati. 1 ormai chiaro che le cause di specifici mutamenti dellassetto sociale, non possono essere imputate alle nuove tecniche di comunicazione. M0L7?'3 )FD:, asseriva che tutti i media sono prolungamenti delluomo e $uindi dei propri sensi. 'ttirava lattenzione sulle conseguenze del passaggio da una comunicazione puramente orale ad unaltra basata sulla scrittura. &noltre poneva laccento su come sperimentiamo il mondo. 'ffermava che sperimentare il mondo leggendo testi scritti isola, la tv invece coinvolgente.

@ LOGICA DEI MDEIA 'L4?1&21 1 53/N )FIF hanno elaborato il concetto di lo9ica 3 i 1 3ia per indicare linfluenza dei media sugli avvenimenti stessi del mondo realt, oltre che sulla loro rappresentazione. 7ltimamente $uesti autori lhanno definita come un modo di vedere e interpretare gli avvenimenti. >li elementi di $uesta forma di comunicazione includono i vari media e i formati usati da $uesti ultimi. Lidea di inscenare un 8 6to 1 3ial , appartiene alla teoria della logica dei media e si riferisce alle modalit# di copertura delle notizie, dove noti formati e routine plasmano in modo prevedibile certi avvenimenti. 5i possono individuare E tipi di distorsione mediale: 2&54/+5&/31 21LL15%1+&139' 5135/+&'L1: 2&54/+5&/31 21LL' 8/+M' 2& +'%%+15134'9&/31 : con messaggi fortemente codificati come nella stampa o non codificati come nelle foto. 2&54/+5&/31 21L 0/341374/ 21L M155'>>&/ 2&54/+5&/31 21L 0/34154/ 275/ 2&54/+5&/31 21L +'%%+/4/: che contrappone i media a senso unico con $uelli interattivi. 7n esempio di distorsione tra il film tv e il film al cinema che a seconda di un mezzo pu6 influenzare contenuto e modi di percezione e ricezione. 1C COLTI*AZIONE E MEDIAZIONE DELLIDENTIT# 7n tema ricorrente $uello relativo al fatto che la nostra esperienza mediata dalle parole e dalle immagine del mezzo di comunizione dominante del nostro tempo. >&22135 )FF), ha parlato di alta modernit#. >1+=31+ )FDI aveva parlato di come i mm provocano una trasformazione della societ#. 1gli si riferisce alla pubblicazione intendendo la trasformazione dei sistemi di conoscenza da privati a pubblici che crea nuove basi di pensiero collettivo. M0L7?'3 )FD:, affermava che le identit# si formano in base ai messaggi sistematici e largamente condividi dei mm. 5econdo $uesti autori la tv responsabile di un processo di colti8a7io6 accultura1 6to, in forza del $uale le persone sono esposte sistematicamente a una visione selettiva della societ# su $uasi ogni aspetto della vita, che tende a plasmare di conseguenza le loro credenze e i loro valori. N+&>?4 M&LL5 ha rincarato la dose, affermando ce gli individui dipendono $uasi completamente dai media per il loro senso di identit#. M1V+/N&49 )FCE (sulla scia di McLuhan e di >offman), ha affermato che la pervasivit# dei medi elettronici ha trasformato radicalmente lesperienza sociale abolendo la compartimentalizzazione tra sfere sociali tipica del passato. %rima la compartimentazione avveniva per et# sesso e I CON%INI MO4ILI DELLO 1C)1 status sociale. La tv adesso mette sulla scena pubblica tutti gli aspetti SPAZIO SOCIALE dellesperienza sociale. 5i formano cosH delle nuove identit% di gruppo e il risultato una cultura senza un senso preciso dei confini sociali e fisici. 'nche se $uesta teoria non verificata, getta luce sul significato di esperienza mediata. 11 GLO4ALIZZAZIONE DELLA CULTURA &l movimento verso una cultura mediale lobata ha origini diverse. Quel TREND STRUTTURALI che nuovo il maggiore potenziale comunicativo transculturale delle *ERSO LA 11)1 immagini e della musica. Linfluenza nordamericana molto forte e il TRANSNAZIONALIZZAZIO rischio una possibile minaccia alla cultura originaria delle nazioni NE riceventi. 1! MM E CULTURA &l concetto di co63i7io6 po2t1o3 r6a sembra fatto a posta per la societ# ):

dellinformazione. 5otto il profilo politico implica che la cultura illuminista cha ormai concluso il suo ciclo storico. MorleW ha affermato che secondo lui il principale teorico della modernizzazione stato M'O N1=1+, $uando si riferiva alla razionalizzazione. 0ome filosofia socio,culturale, il postmodernismo mette in discussione lidea tradizionale di una cultura fissa e gerarchica, privilegiando forme di cultura POSTMODERNA effimere e superficiali che mobilitano i sensi pi* che la ragione. Molti tratti della cultura dei media rispecchiano valori postmoderni. T1'3 ='72+&LL'+2 )FCB ci aiuta a comprendere lessenza della cultura postmoderna grazie al co6c tto 3i 2i1ulacro, secondo il $uale la differenza tra unimmagine e la realt# ha perso importanza. +esta comun$ue il fatto che il concetto di postmoderno ha poca sostanza. + CAP UNA NUO*A TEORIA PER I NUO*I MEDIAI 1 & 37/-& M12&' 1 L&54&479&/31 21& MM 7n mezzo incarna anche un insieme di relazioni sociali che interagiscono con le caratteristiche della nuova tecnologia. Laspetto pi* importante delle t c6olo9i 3 lli6>or1a7io6 3 lla co1u6ica7io6 ICT la digitalizzazione& il processo in base al $uale tutti i testi possono essere tradotti in un codice binario e sottoposti allo stesso processo di produzione, distribuzione e memorizzazione. 4ra le possibili conseguenze per le istituzioni mediali, la pi* notevole la convergenza tra le diverse forme mediali riguardo alla loro organizzazione, distribuzione, ricezione e regolamentazione. 2a una parte i nuovi media possono essere visti nellottica della compresenza, dallaltra si pu6 pensare che la digitalizzazione la convergenza portino a conseguenze pi* rivoluzionarie. I6t r6 t: /ltre a produrre e distribuire messaggi, elabora, scambia e memorizza. & nuovi media hanno a che fare con la pubblicazione sia privata che pubblica &l funzionamento dei nuovi media non organizzato in maniera professionale e burocratica. 0m$ i nuovi media somigliano per la loro ampia diffusione ai media tradizionali. &nternet ingloba cinema, tv e stampa, ma i nuovi media invece di sostituirsi ai media tradizionali, tendono a convivere con essi. Le maggiori differenze tra vecchi e nuovi media riguardano: ; L'74/+1: i nuovi media hanno aumentato lopportunit# di diventare autore. ; L12&4/+1: i nuovi media aprono la strada a forme alternative di pubblicazione costituendo unopportunit# e una sfida per leditoria tradizionale. ; %+/279&/31 1 2&54+&=79&/31: i nuovi media hanno reso inutili parte delle strutture di produzione e distribuzione. ; &L %7==L&0/: si tende a passare di pi* allinterazione. /ggi cm$ le persone devono compiere pi* scelte. Lidea di una societ# dellinformazione la cornice teorica pi* interessante per comprendere e individuare le diverse forze di mutamento della societ#. &l termine 2oci tA 3 lli6>or1a7io6 , sembra sia nato in >iappone. M1L/2V la definisce come una societ# che dipende da L' 3'50&4' 2& 73' complesse reti elettroniche di informazione e comunicazione. 'lcuni ! 5/0&14M autori preferiscono il termine net3or) societ4. 21LL&38/+M'9&/31 &l determinismo tecnologico della comunicazione considera i contenuti veicolati, gli effetti prodotti e le relazioni che vengono a stabilirsi, derivanti dalle forme tecnologiche dominanti in $uel momento. 3el concetto di 2oci tA 3 lli6>or1a7io6 , manca la dimensione politica. $ 41/+&' 21& 37/-& & termini della t oria 3 lla co1u6ica7io6 3i 1a22a sono ormai obsoleti M12&': Q7154&/3& per i nuovi media. %+&30&%'L& ; %er $uanto riguarda il pot r molto pi* difficile localizzare i nuovi media in relazione la possesso e allesercizio del potere. ; %er $uel che riguarda li6t 9ra7io6 li3 6titA sociale, occorre capire se i nuovi media producano frammentazione o coesione della societ#. ; +imane centrale la $uestione dei media come agenti del )E

'

1L1M134& %1+ 73'


41/+&' 21& 37/-& M12&'

ca1/ia1 6to 2ocial . La variet# dei nuovi media e la loro natura in continuo mutamento, costituiscono un ostacolo allelaborazione di una nuova teoria. 5i possono distinguere : categorie di nuovi media: ). M199& ='5'4& 57LL' /0M73&0'9&/31 &341+%1+5/3'L1: telefono, e,mail .. M199& ='5'4& 57& >&/0?& &341+'44&-&: A. M199& ='5'4& 57LL' +&01+0' 2& &38/+M'9&/31: &ntenet. :. M199& ='5'4& 57LL' %'+410&%'9&/31 0//L144&-': video conferenze. 4ra le maggiori differenze tra media vecchi e media nuovi: interattivit%, presenza sociale ,senso di contatto sociale+, autonomia, ludicit%, privac4

( 37/-& M/21LL& 21L 4+'88&0/ &38/+M'4&-/' 4ORDE.IBF E FAAM hanno elaborato uno schema utile a chiarire i cambiamenti in corso e descrivono : modelli fondamentali di comunicazione: 'LL/079&/31: linformazione distribuita simultaneamente dal centro a molti riceventi periferici. Questo modello si applica alle conferenze, a un concerto etc, dove i messaggi sono ricevuti contemporaneamente da grandi moltitudini. 1 una tipica comunicazione a senso unico. 0/3-1+5'9&/31: i soggetti interagiscono direttamente. Lo scambio paritario. 0/357L4'9&/31: si riferisce alla possibilit# di un individuo di cercare informazioni. 1s giornale. +1>&54+'9&/31: il caso in cui un centro richiede e riceve informazioni da un utente periferico. 73' 4&%/L/>&' &341>+'4': . variabili , controllo dellinformazione e controllo del tempo e scelta del contenuto. & primi studi sulle comunicazioni di massa furono caratterizzati dalla critica rivolta ai media stata spesso $uella di spersonalizzare e alienare. 8/+M'9&/31 2& 3egli anni DB e IB la tv via cavo venne salutata con entusiasmo e come + 0/M73&4M M12&'41 2'L uno strumento positivo per la creazione di comunit#. 0on larrivo della 0/M%741+ 0m0 0omunicazione mediata dal computer, si cominciato a parlare di comunit% virtuale. & primi mezzi di comunicazione di massa sono stati visti positivamente in %'+410&%'9&/31 riferimento alla democrazia. 3on sono cm$ mancati i commenti sugli %/L&4&0', 37/-& M12&' 1 effetti negativi dovuti ad una comunicazione di tipo verticale. & nuovi 21M/0+'9&' media sono stati da pi* parti visti come unalternativa positiva. 37/-1 413/0L/>&1 >L/='L& Le forme di interazione collettiva possibili grazie al QQQ nascono 0 21LL' 0/M73&0'9&/31 dallobsolescienza di forme di collettivit# pi* antiche e pi* radicate. 5/L' %//L )FCA celebrava i mezzi di comunicazione elettronici per la @ 4103/L/>&1 2& L&=1+4M@ possibilit# da essi offerta di sfuggire alla censura. 0 cm$ una grande necessit# di sorveglianza e controllo sui contenuti di &nternet. 5iamo di fronte ad una 8i3 otopia dove laccesso universale alla cultura e 3/3 %&U %/-1+& 2& allinformazione assicurato a tutti. Ma sono solo i ricchi di informazione 1C &38/+M'9&/31@ a potersi permettere le nuove tecnologie. 8orse &nternet rimarr# gratuita finch" ci6 potr# assecondare gli interessi commerciali che vi stanno dietro. 3on ancora necessario ridisegnare i principali impianti teorici dello 11 0/30L75&/31 studio sui mm. - CAP TEORIE NORMATI*E DEI MEDIA E SOCIET# &l concetto di interesse pu lico applicato ai mm implica che nella societ# contemporanea i media svolgono determinati compiti importanti, se non fondamentali, nellinteresse generale. &L 0/30144/ 2& 1 &341+1551 %7==L&0/ 21& Le principali richieste di interesse pubblico rivolte ai media sono:
M12&'

%L7+'L&4M

21& M12&' L L&=1+4M 2& 2&8875&/31 L 2&-1+5&4M 21LL&38/+M'9&/31 2&5%/3&=&L1 'L %7==L&0/ L 0/%1+47+' 4/4'L1 L Q7'L&4M 21LL&38/+M'9&/31 1 /0341374& 07L47+'L& L '%%/>>&/ '21>7'4/ '& 55&41M& %/L&4&0& 21M/0+'4&0& L +&5%144/ %1+ &L 5&541M' >&72&9&'+&/ L +&%1554/ %1+ & 2&+&44& 7M'3&

5UESTIONI DI TEORIA SOCIALE DEI MEDIA )D

!)1 !)!

54+7447+' 1 %+/%+&14M /+2&31 %7==L&0/ 1 5&07+199' 21LL/ 54'4/ '5%144'4&-1 +1L'4&-1

5i tratta del grado di libert# di cui godono i media e laccesso dei cittadini ad essi. <limiti legittimi alla libert# dei media@

5i riferiscono alle aspettative positive in relazione al contributo essenziale !)$ dei mezzi di comunicazione di massa allattivit# delle istituzioni politiche 'LL' 581+' %7==L&0' e di altre istituzioni sociali. !)' -'L/+& 07L47+'L& 0i si aspetta che i media promuovano i valori condivisi dalla societ#. !)( 2&+&44& 21>L& &32&-&27& Le $uestioni pi* fre$uenti riguardano il diritto alla privacW. $ & %+&M& %'55& -1+5/ L' 41/+&': L' 54'M%' 0/M1 Q7'+4/ %/41+1 &l termine t oria 3 lla 2ta1pa viene usato in riferimento alle $uestioni giornalistiche intese nel senso pi* ampio. & primi mezzi di comunicazione erano mezzi a stampa e le libert# pi* significative sono $uelle ottenute e richieste da e per i mezzi a stampa. 3el contesto storico di riferimento (OOS sec), la sola teoria pienamente rispettata stata $uella della li ert% di stampa. La t oria 3 lla 2ta1pa originale era centrata sul ruolo del giornalismo nel processo politico cosH come proposto da 4oc$ueville, 5tuart Mill e altri. &l termine 5uarto potere (coniato da 1dmund =urGe) nell&nghilterra del O-&&& sec. si riferisce al potere politico della stampa al pari con gli altri A poteri della societ# politica dellepoca: Lord, 0hiesa e Xcomuni. &l potere della stampa derivava dalla sua capacit# di informare e di conferire o negare pubblicit#, mentre la sua libert# principale consisteva nel riportare e commentare le deliberazioni, le assemblee e gli atti del >overno. La libert# di stampa era strettamente legata allidea di li ert% dell#individuo e alla filosofia liberale e utilitaristica. M&L4/3 elabor6 lidea di un meccanismo di autocorrezione, grazie al $uale la verit# liberamente espressa trionfer# sullerrore. 7naltra espressione nota $uella di li/ ro 1 rcato 3 ll i3 usata nel )F)C da un giudice americano. L' 0/MM&55&/31 'M1+&0'3' 57LL' L&=1+4M 2& 54'M%' )F:I 1 L' 41/+&' 21LL' +15%/35'=&L&4M '
5/0&'L1

&n risposta alle critiche alla stampa $uotidiana americana, nel )F:I venne istituita una Co11i22io6 3i i6c;i 2ta pri8ata, su iniziativa delleditore ?enrW Luce, presieduta da +obert ?utchins, rettore dell7niversit# di 0hicago. Questa 0ommissione fu importante per varie ragioni: costituiva la prima di molte inchieste per indagare sullincapacit# dei media di venire incontro alle esigenze della societ#, fu il primo momento in cui venne contemplata lesigenza di un intervento del >overno nel sanare i mali della stampa., la 0ommissione funzion6 da modello per altri paesi. Le conclusioni del rapporto diedero vita a varie teorie della responsabilit# della stampa. &l +apporto finale della 0ommissione criticava la stampa per la sua debolezza e per il limitato accesso che assicurava a coloro che non facevano parte della cerchia dei privilegiati o di minoranze potenti. -enne elaborato il concetto di r 2po62a/ilitA 2ocial e precis6 i principali criteri per una stampa responsabile: fornire un resoconto completo, rappresentare la complessit# della realt# sociale,, evitare il sensazionalismo. 4ale teoria trov6 maggiore applicazione nell1uropa che usciva dalla guerra. Teoria della responsa ilit% sociale: & M12&' ?'33/ 21& 2/-1+& 31& 0/38+/34& 21LL' 5/0&14M L & M12&' 21-/3/ 1551+1 0+12&=&L& 1 /=&144&-& L 21-/3/ 1551+1 L&=1+& 1 '74/,+1>/L'M134'4& L 21-/3/ 51>7&+1 73 0/2&01 21/34/L/>&0/ L &3 'L0731 0&+0/54'391 & >/-1+3& %/4+1==1+/ 2/-1+ &341+-13&+1 &3 2&815' 21LL&341+1551 %7==L&0/. ( 14&0' 21& M12&' 1 %+/8155&/3'L&4M La professionalit# nel giornalismo ha vissuto varie tappe: dallorganizzazione in associazioni e ordini e dalla stesura di codici (che rappresentano una teoria normativa). -i sono molti codici deontologici, la maggior parte dei codici si sofferma sullofferta di uninformazione attendibile, altri difendono lindipendenza dei giornalisti. L'&4&L' )FFE in uno studio comparato di codici di diversi paesi, mostra come $uesti differiscano lun laltro sotto il profilo della responsabilit# (nei confronti del pubblico, delle fonti, dello 5tato etc). & temi comuni a $uesti codici sono la veridicit# dellinformazione, la chiarezza, la difesa dei diritti del pubblico e la proibizione della discriminazione (razza, etnia), rispetto della privacW e la condanna della corruzione. 1siste un 3 calo9o 3i 3 o6tolo9ia 9ior6ali2tica . & codici come teoria sono piuttosto inadeguati e incompleti. %er il cinema esiste il Co3ic 3i co63otta p r il ci6 1a. + L1 : 41/+&1 21LL' 54'M%' 1 /L4+1 3egli 75' nel )FED stato pubblicato un libretto le : teorie della stampa!riguardanti i rapporti tra stampa e societ#. 7nidea importante di $uesto libro che la stampa assume sempre le forme delle strutture sociali e )I

politiche entro cui opera. '%%+/00&/ '74/+&4'+&/: privo di contenuto teorico e ha il suo principio ispiratore nelle parole di 5'M71L T/?35/3 scrittore inglese del O-&&&S: ogni societ# ha il diritto di preservare la pace e lordine pubblico e ha il diritto di proibire la diffusione di opinioni pericolose. 4ale diritto spetta alla 5ociet#. 41/+&' 5/-&14&0': i media avevano come loro obiettivo la diffusione dellideale marKista e il raggiungimento di una societ# senza classi. 0 un forte richiamo ai diritti della societ# piuttosto che a $uelli dellindividuo. 41/+&' L&=1+4'+&': descritta nei termini della classica battaglia per la libert# e la democrazia e anche come base del sistema mediale americano. La libert# concepita come libert# dal governo e non anche dalla propriet# privata. Questa teoria si riferisce soprattutto alla stampa. 41/+&' 21LL/ 5-&L7%%/: occorrerebbe una teoria che riconoscesse che i paesi in via di sviluppo hanno spesso bisogno di risorse, denaro e infrastrutture per sostenere una adeguato sistema mediale. &l tentativo di formulare teorie sulla stampa coerenti fallimentare, perch" non considera anche gli altri media 3egli 75' il termine servizio pu lico radiotelevisivo si riferisce a pochi canali finanziati dai loro pubblici e con determinati obiettivi culturali. &n molti paesi dell1uropa si riferisce invece a un sistema regolato dalla legge L'L41+3'4&-' 21L e finanziato dai fondi pubblici. >li obiettivi comuni del servizio pubblico 51+-&9&/ %7==L&0/ radiotelevisivo: 0/%1+47+' >1/>+'8&0' 73&-1+5'L1, 2&-1+5&4M +'2&/41L1-&5&-/ 31LL/881+4', Q7/41 2& %+/>+'MM'9&/31 +&51+-'41 'LL1 M&3/+'391, '44139&/31 'LL' 07L47+' 1 'LL&2134&4M 3'9&/3'L&, M'34131+1 73&M%'+9&'L&4M 2& 8/32/, '44139&/31 'LL' Q7'L&4M. 0 M199& 2& 0/M73&0'9&/31 2& M'55', 5/0&14M 0&-&L1 1 581+' %7==L&0' La nozione di 2> ra pu//lica si riferisce a uno spazio metaforico che costituisce unarena pi* o meno autonoma e pi* o meno aperta per il dibattito pubblico. Laccesso a tale spazio libero. Questo spazio si situa tra la base (sfera privata) e il vertice della societ# (vita pubblica). 3ella ricostruzione ?abermasiana la prima versione della sfera pubblica rappresentata dai caff del O-&&&S sec. 7no dei compiti pi* importanti di $uesta sfera pubblica era $uello di mantenere il controllo sul 2overno, attraverso unopinione pubblica informata e influente. La prima forma di spazio pubblico definita come una sfera pubblica borghese. 5uccessivamente la comunicazione di massa prese il posto della discussione tra "lites. ?'=1+M'5 piuttosto pessimista sulla sorte della democrazia nellepoca moderna: secondo lui, i media tendono a manipolare il loro pubblico piuttosto che aiutarlo nella formazione di unopinione razionale. 3onostante numerose critiche , centrate soprattutto sulla visione di una vita politica elitaria, lidea di una sfera pubblica si dimostrata valida nel contesto del capitalismo maturo ed vista come zona neutrale con ampio accesso allinformazione da parte del pubblico. 50?7L9 propone il modello di una sfera pubblica costruita dai media. &l movimento 9ior6ali21o ci8ico o pu//lico (75'), afferma che il giornalismo ha lo scopo di migliorare la vita civica incoraggiando la partecipazione e il dibattito e passando da un giornalismo di informazione a un giornalismo di conversazione. M0Q7'&L ha proposto di aggiungere la teoria della partecipazione democratica per dar conto delle numerose idee a favore di mezzi di comunicazione alternativi che possono dar voce ai cittadini. 5i ritiene che i media debbano darsi : obiettivi: 0ostante sorveglianza sugli eventi, critica della societ# e delle istituzioni, messa a disposizione dei mezzi per la partecipazione, contribuire alla costruzione di una coscienza socialmente condivisa. 3/+21354+13> )FFI, ha elaborato una classificazione che comprende E paradigmi normativi: ). %'+'2&>M' L&=1+'L1 %L7+'L&54': si basa sulla teoria libertaria. 37/-' 41/+&' .. %'+'2&>M' 21LL' +15%/35'=&L&4M 5/0&'L1: la libert# di stampa @ 3/+M'4&-' %1+ & M12&' si accompagna a degli obblighi verso la societ#. 0?1 0'M=&'3/ A. %'+'2&>M' 0+&4&0/: i media sono un potenziale per lemancipazione, ma solo in forme che sfuggono al controllo istituzionale dominante. :. %'+'2&>M' 'MM&3&54+'4&-/: esalta un giornalismo obiettivo. E. %'+'2&>M' 21LL' 31>/9&'9&/31 07L47+'L1: incoraggia il senso della comunit#. Ulti1a 1o3i>ica 1(:C$:C)C

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