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LINGUA INGLESE: UN OBBLIGO OGGI, PER VOLARE DOMANI

Diffondere lapprendimento dellinglese, rendendo obbligatorio il bilinguismo gi in fase di istruzione prescolare, per evitare che solo chi pu permettersi corsi e scuole private possa competere sul mercato del lavoro senza essere fermato dalle barriere linguistiche. E un esercito di insegnanti europei che, sul modello di Teach for America (potrebbe chiamarsi Teach for Europe), trascorra un periodo in una scuola di un Paese diverso dal proprio per insegnare non solo la lingua, ma anche la cultura di un altro Paese.
Lo scorso anno, in occasione della Giornata europea delle lingue, lEurostat ha pubblicato uninteressante ricerca sullapprendimento delle lingue nelle scuole e sulla percezione della propria conoscenza linguistica da parte degli adulti. Probabilmente in pochi sarebbero tanto pessimisti da indovinare la risposta esatta: lItalia ultima. I dati si riferiscono al 2011 ma ragionevole pensare che la situazione non sia mutata di molto negli ultimi due anni. Su un campione di persone intervistate tra i 25 e i 64 anni, solo il 10% degli italiani adulti dichiara di avere unottima conoscenza dellinglese. Il 26% ritiene di possedere buone capacit e ben il 64% di conoscere la lingua in modo appena sufficiente. Questi dati assumono un significato ancora pi rilevante se letti insieme a quelli contenuti nel rapporto McKinsey Il viaggio tempestoso dellEuropa, dalleducazione alloccupazione, presentato a Bruxelles allinizio di questanno. Il rapporto ha fatto molto scalpore perch, a fronte delloltre 40% di disoccupazione giovanile, testimonia che il 47% dei datori di lavoro italiani lamentano limpossibilit di trovare lavoratori adeguati al ruolo, a causa di uno scarto tra le competenze offerte dai candidati e quelle richieste dalle posizioni lavorative. Non sorprende che tra gli skills pi soggetti a questo scarto vi fosse proprio la conoscenza dellinglese, riscontrata a un livello sufficiente solo nel 23% degli aspiranti candidati. Immaginiamo, allora, un ipotetico colloquio per un posto da ingegnere in unimportante multinazionale, con sede in Olanda. Nellanticamera, seduti ad aspettare il proprio turno, ci sono un giovane laureato svedese e un coetaneo italiano. A parit di curriculum, di esperienze e competenze, chi pensate verr scelto, se il ragazzo italiano ha una conoscenza dellinglese sommaria come nello scenario rappresentato dai dati? La padronanza dellinglese unabilit di cui i giovani italiani non possono pi permettersi di fare a meno, e credo sia compito dellItalia ma anche dellEuropa garantire che la gara, la competizione nel mercato del lavoro comunitario, avvenga il pi possibile a parit di condizioni. vero, tutti i programmi di mobilit dellUnione, a partire da Erasmus, vanno esattamente in questa direzione. Se, per, si d uno sguardo alle pubblicazioni del 2013 dellUnione europea sul programma Erasmus si scopre che, nellanno accademico 2011/2012, la borsa media mensile destinata a coprire parte dei costi addizionali determinati dal viaggio e dalla vita allestero era di 252 euro (integrata, in certi Paesi, da finanziamenti nazionali, regionali o delle varie istituzioni). Duecentocinquantadue euro. Chiunque abbia avuto occasione di girare un po lEuropa sa bene che stiamo parlando di una cifra largamente insufficiente per coprire anche solo lalloggio, figuriamoci i trasporti, il vitto e, in generale, sei o nove mesi di vita in unaltra citt. Il risultato , come spesso accade, che solo le famiglie che hanno le possibilit economiche riescono a sostenere i propri figli offrendo loro una maggiore qualit e pi ampie opportunit rispetto allistruzione corrente, mentre per gli altri lo spettro delle opportunit resta ristretto, e lorizzonte pi chiuso.
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Il miglioramento della qualit e dellefficienza dellapprendimento delle lingue diventato uno degli obiettivi chiave del Quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (IF 2020). Il quadro sottolinea la necessit di mettere i cittadini in grado di comunicare in due lingue oltre alla propria madrelingua e di promuovere linsegnamento delle lingue e offrire ai migranti la possibilit di imparare la lingua del Paese ospitante. Lapprendimento delle lingue ha anche acquistato un posto preminente allinterno di iniziative di spicco inserite nella strategia globale dellUnione europea Europa 2020 che promuove una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le competenze linguistiche, in particolare, come mezzo di incoraggiamento della mobilit transfrontaliera dei cittadini dellUE svolgono un ruolo fondamentale nel quadro delle iniziative Youth on the Move e Unagenda per nuove competenze e per loccupazione. Io credo fermamente che uno dei ruoli fondamentali che lEuropa dei diritti debba rivestire sia quello di garantire una reale uguaglianza di opportunit, e che la prima pietra da porre in questa costruzione sia proprio assicurare a tutti i cittadini il possesso dello strumento primario in questo scenario allargato, europeo e non solo, che abitiamo oggi, fondamentale come laria che respiriamo: la competenza dellinglese in quanto lingua franca. Linglese lingua obbligatoria in 14 Paesi dellUe, e di gran lunga la lingua straniera pi insegnata in quasi tutti i Paesi a tutti i livelli di istruzione. Landamento dal 2004/05 mostra un aumento nella percentuale di alunni che studia inglese a tutti i livelli di istruzione, soprattutto al livello primario. Nel 2009/10, il 73% in media degli alunni dellUE iscritti allistruzione primaria studiava linglese. Nellistruzione secondaria inferiore e nellistruzione secondaria superiore generale tale percentuale era superiore al 90%. Nellistruzione secondaria superiore preprofessionale e professionale raggiungeva il 74,9%. Uno dei primi passi da compiere deve essere quello di istituire lobbligo dello studio della lingua inglese fin dallet dei tre anni e, dunque, dalla scuola materna, quando sentir parlare una lingua diversa percepito dai bambini come uno degli aspetti naturali che differenziano le persone, al pari delle diverse voci, dellespressione e dei gesti. In Europa in genere gli alunni cominciano a studiare una lingua straniera come materia obbligatoria tra i 6 e i 9 anni det. In alcuni Paesi, come il Belgio e la Spagna, ancora prima, dai tre anni, allinizio delleducazione prescolare. In Estonia, Finlandia e Svezia le scuole possono decidere con un certo margine di libert a quale anno scolastico introdurre linsegnamento obbligatorio della prima lingua straniera: tra i 7 e i 9 anni in Estonia e Finlandia e tra i 7 e i 10 anni in Svezia, dove il 57,3% degli alunni di 9 anni studia almeno una lingua straniera. Le riforme attuate da alcuni Paesi abbassano let a partire dalla quale obbligatorio studiare una prima lingua straniera. A Cipro da settembre 2011 linglese una materia obbligatoria per tutti gli alunni dai 6 anni det, e da settembre 2015 verr esteso lobbligo partire dai 5 anni per tutte le scuole. In Germania e in Slovacchia, linsegnamento di una lingua straniera materia obbligatoria a partire dagli 8 anni, mentre la Lettonia ha introdotto una riforma in base alla quale lo studio della prima lingua straniera sar obbligatorio a partire dai 7 anni det. Lapprendimento precoce della lingua , dunque, gi molto diffuso. Conoscere pi di una lingua permette al bambino di avere maggiore consapevolezza della struttura e del funzionamento delle lingue, avvantaggiandolo rispetto ai coetanei nellanalisi metalinguistica e nellapprendimento di altre lingue. Inoltre, si notato che il bilinguismo ha effetti positivi anche sullo sviluppo di una buona attenzione selettiva, ovvero la capacit di concentrarsi sulle informazioni rilevanti e di inibire quelle non rilevanti, come capita quando si devono gestire pi compiti contemporaneamente o si deve passare velocemente da un compito allaltro.

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Un apprendimento che continui, ovviamente con metodi e obiettivi modulati secondo la fascia di et interessata, fino agli studi universitari e che si avvalga di strumenti fondamentali come lutilizzo di lettori madrelingua e linsegnamento, dalle elementari alle superiori, di intere materie completamente in inglese. Assicurare a tutti gli studenti italiani lottima padronanza della lingua pi parlata al mondo significa da una parte dare valore al merito, lasciando che a contare siano le competenze e non le barriere linguistiche, e dallaltra permettere ai nostri giovani, specie in momenti di grave crisi come quella che abbiamo sofferto negli ultimi anni, di cercare unopportunit di lavoro ma anche di formazione al di fuori dei confini nazionali, competendo ad armi pari con i loro coetanei di altri Stati. Questo obiettivo di uguaglianza, che dovrebbe essere garantito ovunque nellUE, vitale in particolare per lItalia che rispetto agli altri Paesi mostra un preoccupante ritardo. Occorre quindi destinare una parte dei fondi europei per qualificare gli insegnanti, e diffondere lapprendimento dellinglese come lingua madre nei vari livelli di istruzione scolastica. Larma del bilinguismo garantito per tutti, affiancato anche da un esercito di insegnanti europei, formati alle nuove competenze, che sul modello di Teach for America, trascorra un periodo in una scuola di un Paese diverso dal proprio, per insegnare non solo la propria lingua, ma la diversit, lintegrazione, la cultura di un altro Paese. Tutte competenze sempre pi necessarie.

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