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RACCOLTA DI SEGRETI MEDICINALE UTILE A MOLTE INFERMIT LIBRO PRIMO DI MANO SCRITTA, DI MIO CARATTERE MICELI

I. ACQUA MERAVIGLIOSA A DIVERSE MALATTIE. Piglia acqua vita distillata almen quanttro volte, parti tre, cime, e fiori di rosmarino: parte due, mettile in unampolla ben chiusa, per ore 24. Indi distilla il tutto per bagno maria; lacqua che uscir miracolosa pigliandone due dramme in ogni settimana, e

bagnandotene la faccia per ogni giorno, rinovir la pelle, mollifica le marocle !, o per le arterie della gola, dri""a la naturale opera"ione 2, accresce la vita, ristaura il veder guasto. #uestacqua ha virt$ di purgare lo stomaco dogni cattivo umore e infia"ione %, acresce lappetito, e conferisce4 grandemente al cervello, e fa digerire ogni qualunque cosa. &on questacqua si san' una regina( di anni )*, che pativa di gotti+, ed era paralitica, e quasi aveva perso il vigore, e gli spiriti.

II. ACQUA PER RESTRINCERE LE FERITE. Piglia boccole), che pascono sopra gli olmi, ponile dentro una bo""a ,, che metterai colla bocca ingi$, al sole con una boccolina sotto-, dentro la quale distiller lacqua, che conserverai per sanar piaghe di gambe, restringer ferite, o altri tagli.

III. ACQUA PER MOLTIPLICARE OGNOSSO.


! 2

.morroidi. /ere"ione del pene. % 0onfiore, aerofagia. 4 0iova. ( /acqua della regina citata in molti testi conteneva fra i principi attivi principali il rosmarino. + /a gotta. ) /e samare, frutti secchi indeiscenti. , 1occia. 2el frutto si distilla e si conserva il medicamento.

Piglia vitriolo, sal comune parte eguale; pestali fini3,4 cavane acqua in lambicco; dopo mettivi dentro losso, che in ore dodici diverr come pasta. /avoralo, mettilo in aceto bianco forte, e diverr duro.

IV. ACQUA CHE LAVA LE MACCHIE DAL VISO, FA BELLA LA FACCIA, E LA PELLE. Piglia foglie di persico!*, cavane acqua a lambico!!, della quale lavandoti il volto, lo far bello, e lo netter dogni macchia.

V. ACQUA CHE FA BIANCHI I DENTI E INCARNA LE GENGIVE. Piglia due on"e di gomma arabica, tre on"e di latte in gomma !2, due on"e di legno daloe, tre on"e dalume di rocca, tre on"e direos !%, bolli il tutto in on"e otto dacqua, che restringa met, e quando sar divenuto di coloro rosso, fa che si raffriddi, e quando vai a dormire mettiti questacqua in bocca tenendola quanto pi$ potrai, che in molti volti ti imbianchir i denti, e li incarner!4.

VI. PER FAR LACQUA VERDE. Piglia aceto buono, sale ammoniaco, sal comune, limatura di rame due on"e cadauno, metti il tutto in ampolla, lasciala otto giorni, e far unacqua verde e bella per tingere.

VII. ACQUA PER TINGERE OGNOSSO O IL LEGNO. 5itriolo romano, allume di rocca, limatura di rame due on"e cadauno, fa polvere insieme, ponila in aceto forte per sempre, ed ogni volta che vorrai tingere il tuo lavoro,

!* !!

Pesco. 6istilla. !2 &ondensato. !% 0iaggiolo, iris. !4 7affor"er le gengive.

fallo bollire per un pe""o in questaceto, indi cavalo, lascialo seccare, radilo !(, mettilo in orina con a""urro, o vir"ino!+, o altro color che vorrai; dopo una notte cavalo, asciugalo e sar bellissimo.

VIII. PER PROCURARE DELLACQUA DA BERE, IN MANCANZA SOPRA MARE. 8na quartara!) nuova o altro vaso di terra, turalo bene e fallo gir !, sottacqua nel mare; dopo ore quattro cavalo, e vi troverai dellacqua dolci che potrai bere.

IX. PER RAFFREDDAR LACQUA NEGLI ESTIVI ARDORI IN CAMPAGNA. 8n fiasco pieno dacqua, ben turato, involgilo di pe""e inbevuti dacqua, e cos9 involto bagnalo tutto dacqua al di fuori, e sotterralo in aperta campagna ove concoce !- il sole; dopo unora cavalo, e vi trovirai lacqua freddissima.

X. ACQUA CHE FA BELLA LA FACCIA, E IN OGNI LUOGO. 8non"a dalume di rocca, foglie di lauro, cinque on"e di solimato 2*, unon"a di litargirio bianco, pesta tutto insieme in un morta:o, metti ogni cosa in una caraffa piena dacqua, o vero aceto, le farai bollire alquanto, indi colalo con pe""a, e poi adopra questa colatura lavandotene la faccia ai bisogni.

XI. ACQUA CHE FA BELLO E LUSTRO IL VISO. Piglia draganti2!, mettili dentro lacqua tiepida per ore dodici, cola questacqua con una
!( !+

7aschialo. 5er"ino: nome comune di alcuni alberi dell;merica /atina dal cui legno si estrae un colorante rosso. /a""urro invece il carbonato basico di rame. !) ;ntica misura siciliana di capacit sia per liquidi che per aridi con valori molto variabili da "ona a "ona, corrispondente allincirca a 2(* cc.. /a quartara da olio si chiama <cafisu=. !, ;gire. /a porosit del vaso di coccio serva a far passare lacqua trattenendo i sali in essa contenuti. !7affor"ativo del verbo cuocere, a dimostrare un ambiente particolarmente caldo. 2* >ublimato. 2! 0omma adragante.

pe""a, lasciala chiarire, bagna con essa la faccia: pria per' devi lavarla e 3a4sciuttarla, poi bagnata con dettacqua, lasciandola asciugare da per se stessa, e vedrai mirabile effetto.

XII. ACQUA CHE FA BELLO IL VISO. Piglia acqua di cipolle, di giglio, e chiara duovi parte eguale, mettigli un poco di solimato, acqua di porcillana22, ed un toma""o2% fresco, e da ogni cosa insieme cava acqua a lambico, e sar perfetta, che poi usarla quando tu vuoi.

XIII. ACQUA DA FAR BIANCO OGNI LUOGO. Piglia dodici 3v4uovi freschi di gallina con tutta la sua scor"a, rompile in tre bocali di latte di capra, mescolandole bene, poi cavane acqua in lambico, ponendo in ogni on"a dacqua uno scrupolo di canfora24; servala in ampolla; usala al bisogno, che restirai meravigliato.

XIV. ACQUA PER FAR CADERE I PELI. Piglia due libre di cenere di cervo, due libre di litargirio, ed una libra di calce viva, cinque libre di vitriolo romano, due on"e di sapone bianco, e tre bucale dacqua comune, pesta ogni cosa in polvere, ed il sapone distemeralo nella dettacqua, poi fai bollire ogni cosa insieme, tanto che cali pi$ delle due parti, e usala al bisogno.

XV. ACQUA PER LVARE LE PANNI2( DEL VISO.

22 2%

6i argilla o caolino. ?eno probabile in questo caso lerba porcellana. @ormaggio molle, termine siciliano. 24 >ostan"a dodore grato estratta per distilla"ione corrente di vapore dal legno del cinnamomo. #ui viene usata per dare un profumo allacqua e come conservante. 2( Panna A pannicolo, membrana. 2ella cosmesi moderna si direbbe il sebo e le impurit che formano la cosiddetta <pelle lucida=, ma anche, al contrario, lappannamento.

Piglia due on"e di draganti, me""on"a di canfora, unon"a di borace in pietra 2+, e due libre di acqua rosa2); Incorpora tutte le suddette cose nella dettacqua rosa, e con questo li lavirai le panne, che se ne anderanno benissimo.

XVI. ACQUA PER CAVAR LE MACCHIE DELA VISO, E FA LA FACCIA BELLA. Piglia foglie di persico, cavane acqua a lambico, e con questa te ne potrai lavare il volto sera e mattina e ne vedrai leffetto.

XVII. ACQUA
CARTA2,.

CHE FA RINOVARE LE LETTERE, CHE FOSSERO ANDATE SOTTO

Piglia sugo di scor"a di noce, sugo di scor"e di granati, gomma arabica, e galla dramme sei cadauno, e due on"e di vitriolo romano, polveri""a e mescola insieme ogni cosa. 6istilla il tutto in lambico; indi con una spogna insuppata di questacqua bagna le lettere cadute, e subito ritorneranno come prima.

XVIII. ACQUA MIRABILE PER FAR VENIRE IL COLOR DELLA FACCIA. Piglia acqua vita quanto tu vuoi, bolli in essa sandali rossi a letto 2- fuoco unora, poi la colerai e conserverai, e con questacqua ti lavirai la faccia, o in altra parte, e ti far quella parte, per molti giorni, bianchissima.

XIX. ACQUA PER TINGERE ROSSO OGNI QUALIT DI PANNI E STOFFE. Prendi quattron"e di orpimento, quattron"e di vitriolo romano, sei on"e di cinabr3i4o, quattron"e di limatura di ferro, metti tutto in lambico, e lacqua che distiller sar

2+ 2)

1orato di sodio usto, di consisten"a spugnosa. ;cqua di rose. 2, Per ridare tono allinchiostro sbiadito di uno scritto. 28n refuso: lento.

adattata a dare un bel color rosso.

XX. ACQUA PER TINGER ROSSO. Prendi due on"e dorpimento, quattron"e di vitriolo romano, on"e sei di cinabro, on"e quattro di limatura di ferro, pongasi il tutto in lambico, e sortir lacqua rossa perfetta.

XXI. ACQUA CHE TINGE VERDE, GIALLO, NERO, ROSSO E VIOLETTO. Prendi vitriolo romano, alume di piuma, alume di scagliola%*, sale ammoniaco di ciascheduno due libre, ed una libra di cinabro, fa col lambico un acqua che conserverai; quando vorrai tingere rosso mettivi grana%! polveri""ata, la mescolerai esattamente con questa acqua e quello che tingerai non perder ma il suo colore A%2 aggiungerai le diverse droghe per gli altri, e ti riusciran sempre belle e gradevole.

XXII. ACQUA PER TINGERE IN NERO. Prendi tre on"e di vitriolo romano, altre tre di gomma arabica, una libra di galla, e tre on"e di alume, ed otton"e di vino.

XXIII. ACQUA CHE RENDE LA PELLE NERA. Prendi sale armoniaco, gomma arabica me""on"a, ed acqua comune quanto bisogna, questo nero bello e non isbanisce%% pur chB si lavi.

XXIV. PER FAR LACQUA SCARLATO.

%* %!

/eggero il primo, calcinato e in scaglie il secondo. Il colorante carminio ottenuto dal corpo essiccato della cocciniglia. %2 5a letto ugualmente. %% >biadisce.

Prendi vino bianco, versalo in un vaso con unon"a di brasile %4, e una dramma di grana, e fa bollire sin alla redu"ione di met, aggiungivi un quarto dalume di piuma, e tre quarti dalume di rocca, espone al fuoco il tutto finchB sii ben disciolto, e quando il tutto sar perfettamente ridotto in polvere, lo farai passare dun pannolino fino, che pria immorgirai in vino bianco, per non inbeversi di questacqua.

XXV. ACQUA PER FAR VENIRE IL COLOR NELLA FACCIA. 2el mese di mar"o cogli lerba chiamata pimpinella, fanne acqua, ed in un bocali di questacqua mettivi dello "ucchero fino, in un vaso chiuso benissimo; lo poni al sole per quattro giorni, poi bevine ogni mattina me""o bicchier a digiuno, e ti verr il color nella faccia.

XXVI. BELLETTO A FAR BIANCA LA FACCIA. Piglia olio fresco di tartaro, te ne metti una goccia nella palma della mano con un poco daceto distillato con cannella, garofali, e canfora, incorpora insieme; bagnati e fregati la faccia, diverr bianchissima.

XXVII. ALTRO BELLETTO PER LA FACCIA. Prendi sugo di lumoni%(, chiara duovi ben battuti, come si distempera il cinaprio, parti eguali; mettilo in un pignato%+ vitreato, ponilo al fuoco, diverr come butiro %)3,4 levalo dal fuoco, e volendolo operare, lavati pria il volto con acqua di semula %,, e poi ungiti con questo belletto, il quale fa stirare la pelle, ed perfettissimo, a far bianca e lustra la

%4

&olorante rosso ottenuto dal legno di alcune specie di Papillionacee. Il nome deriva dal francese braise: somigliante a brace. %( /imoni. %+ ;rcaico di pignatta, da pigna per la somiglian"a nella forma. %) 1urro. %, &rusca di grano.

faccia.

XXVIII. ALTRO BELLETTO PER MANTENIR LA FACCIA BELLA, E SENZA MACULA. Piglia mastice, polvere di solfo vivo, e polvere di bacche di lauro, poni ogni cosa in acqua calda, misce, e lascia cosi per alquanto giorni, e poi con questacqua ti lavirai la carne la quale ti far molto bella, e bianca al possibile.

XXIX. BELLETTO PER MANTENER LE MANI BELLI, E BIANCHI. Piglia farina di sinape%-, con aceto, e con questa mistura, ti lavirai, tenendo in bocca dellacqua per gittartila nelle mani, colla sudetta mistura, e ne vedrai bellissimo effetto.

XXX. BUDELLO USCITO4*, PER IMETTERLO AL SUO LUOGO. @ronde di fichi fresche, cuocile in acqua comune, e col decotto fomenta il fondamento 4! sera e mattina, che presto sarai guarito. Cvviro piglia latte di capra 3,4 bagna il budello, e mettigli sopra polvere fatta di corno di cervo preparato, mastice e pece greca 42 parti eguali, ed provato.

XXXI. ALTRO RIMEDIO PER RIMETTERE IL BUDELLO USCITO AL SUO LUOGO. Piglia una cipolla rossa, cavagli il me""o tal chB resti vaca 4%; piglia burro di vacca con mirra44, sumaco4(, e ballaustio4+, e poni dentro la detta cipolla, turala, involgila in carta, ponila sotto la cenere calda, e fatto questo si ponga desso nello budello uscito, e
%4*

>enape. Prolasso anale. 4! I vapori venivano convogliati direttamente nellano. @ondamento A fondo. 42 &olofonia. 7esiduo della distilla"ione del carbone ottenuto da alcune conifere provenienti da &olofone 3;sia ?inore4. 4% 5acua, cava. 44 0ommoresina estratta da 0ommiphora mDrrhaE1ursacee. 4( @orma arcaica di sommacco. ;rbusto usato per lalto contenuto di tannino nella concia delle pelli. 4+ 6al greco balaustion. . il fiore non aperto del melograno.

sicuramente guarir di questa infermit.

XXXII. BELLETTO ALLA GRECA. Piglia acqua vita buona, libre una; ver"ino, alume di rocca dramma una cadauno, grana oncie due, fa bollire ogni cosa insieme tanto che scemi la met, parte poi levalo, e sar fatto, che potrai adoperarlo quando occorre, che far la faccia bianca e bellissima.

XXXIII. CALLI E PORRI PER GUARIRLE. Piglia una suola di scarpa vecchia, bruciala e fanne polvere, poi piglia verderame poveri""ato. Prendi olio doliva, aceto forte, e sale parti eguali dognuno, mescola il tutto e fanne unguento. /eva pria il callo, o porro, asciuttalo, e poi applicagli dettunguento, che in poco tempo guarir.

XXXIV. ALTRO PER GUARIRE LI CALLI. Piglia di quella cera che resta attaccata nei sciami4) dellape dopo daverne cavato il miele. @anne un bollettino4, in tela, apllicala sopra il callo, lavati spesso li piedi con acqua calda, e guarir subito.

XXXV. ALTRO PER GUARIRE LI CALLI. Piglia vitriolo di quello che nasce sopra le muraglie 4-, pestalo tra due pietre 3,4 radi il callo in sopra il vivo; mettive sopra il dettunguento ossia il vitriolo, in tre, o quattro volte sarai libero.

XXXVI. ALTRO PER GUARIRE LI CALLI; E PORRI DI CHIUNQUE LUOGO.


4) 4,

>ta per alveare, arnia. /a cera viene scaldata e applicata su tela per farne un cerotto. 4>i tratta qui della vetriola o parietaria, o muraiola, o gambo rosso delle 8rticacee.

Piglia granella debbano(*, ungi con essa li calli o porri, che in tre, o quattro volte caderanno.

XXXVII. ALTRO PER GUARIRE LI CALLI DEI PIEDI. >carna il callo sin sopra il vivo; rompi un ramo di celse rosse (!, in"uppa in quellumori che esce dellalbiro nella parte rotta una pe""a fina, legala sul callo, lasciala, e in due o tre giorni guarirai.

XXXVIII. ALTRO PER GUARIRE LI CALLI. Piglia un lumone, arrostilo al fuoco, tagliane dal vivo una felletta (2, bagnala col sale, ed applicala sul callo, che devessere scarnato come sopra, in due giorni guarir.

XXXIX. ALTRO PER GUARIRE LI PORRI. 8ngila col sugo dellerba mercuriale(%, che in tre o quattro giorni guarirai.

XL. CREPATURA(4 PER GUARIRLA. Prendi carta straccia Fcio di cauterioG((; tagliala minutamente, mettila in un morta:o, mettendovi sopra di quel liquori, che hanno le vessiche (+ dellolmo, pista insiemi, e fanne empiastro, applicalo sopra la rottura, fasciala bene, mutalo una volta il giorno, che in otto giorni guarir; ed provato pi$ volte.

XLI. ALTRO RIMEDIO MIRABILE PER LA CREPATURA.


(* (!

>egatura debano. 2aturalmente si sottintende di incorporarla in veicolo unguentaceo. 0else, le more del gelso; rosse perchB ancora immature. (2 @etta. (% ?ercorella. (4 7agade. (( &ertamente le ultime tre parole facevano parte del titolo della ricetta, e sono passate al rigo sottostante per un errore di ricopiatura. (+ >amare. 5edi nota ).

!*

Piglia la radice di un erba, che ha le foglie lunghe come spada, ed

una foglia dentro

nellaltra, la qual erba si chiama dioscoride (), che nasce nei luoghi paludosi; la sudetta radice si pesta, simpiastra(,, e si pone sopra la crepatura per !( giorni stando sempre in letto, e saner meravigliosamente.

XLII. CANCRO COME GUARIRLO. Piglia quattron"e di cera, quattron"e di biacca(-, quattron"e dolio di gigli bianchi, on"e 4 di canfora; poni la cera a bollire con tutte le altre cose, eccetto la canfora, in una pignatella, e quando avranno bollito al quanto, mescolandolo bene con un bastone, mescolavi la canfora, indi piglia piantaggine, e falla bollire con acqua, poi ti lavirai spesso la piaga con questacqua, e gli applicherai lunguento del pignatello.

XLIII. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE UN CANCRO, O UNA FISTOLA. Prendi vitriolo romano, e salnitro parti eguali, fanne polvere, cuocila nel sugo di finocchio, finchB diverr spesso atto a farne pillole; conserva queste pillole, e quandoccorre ne metterai una nella bocca della fistola, o del cancro, che certamente si mortificher, e questo provato; indi piglia insogna+* di porco vecchio, pestala bene, e

lavala in acqua, talchB divenchi come butiro; applicala sulla cennata piaga, toglier la pitrefa"ione, e la carne cattiva, e far tornare la carne rossa, nuova, e bella. 6opo ci', piglia due parte dolio rosato, una parte sugo di bettonica, trementina, ammoniaco, rasina+! cinque parte cadauno, cera tre parti, fa pria bollire la trementina in un pignato nuovo, dopo dieci minuti gettagli dentro la cera e le cose ansidette, rumina bene per un
()

6ioscorea, nome di diverse 6ioscoracee, le radici delle quali sono ricche damido. Il nome fu dato in onore del famoso medico greco dellantichit Pedacio o Pedanios 6ioscoride. (, >e ne fa impiastro. (&arbonato basico di piombo. 2el passato veniva cos9 definito anche lossido di "inco. ?a per la maggiore efficacia terapeutica nel caso in oggetto e per il grande uso che si faceva in passato dei sali alcalini di piombo si propende per il primo. +* >ugna. +! 7agia o resina delle pinacee.

!!

quarto+2; levalo dal fuoco, conserva questunguento, che sar mirabile per con"olidare subito la sudetta piaga, midicandola ogni giorno con esso.

XLIV. CATARATTI PER GUARIRLI. Piglia sugo di salvia, "edoaria, finocchio ed bettonica, una libra dogni cosa; fiele di porco, sugo si pan porcino+%, due dramme dognuno; metti ogni cosa insieme in una caraffa, la quale mettirai in calda:a piena dacqua al fuoco, e fa bollire tanto, che le cose di dentro la caraffa scemino la met, cola il tutto, adoperalo al bisogno, e vedrai un divin miracolo; e ottimo.

XLV. CERA PER FARLA CRESCERE. Piglia due libre di pece greca, pestala sottilmente, poi piglia una libra di miele bianco 3,4 mescola bene con detta pece greca, e ponela al fuoco, poi gettala in acqua, ed a poco a poco cavala fuori, e sarvala+4; e quando la vorrai operare piglia libre sei di cera nuova, e falla dileguare, poi mettivi dentro la materia sopradetta, mescola bene, falla bollire, ed in ogni libre di cera mettivi dentro unon"a di sigo di crostone +( e falla bollire, ruminala bene e sar fatta.

XLVI. PER FARE LA CERA ROSSA, O VERDE DA STAMPE++. Prendi una libra di cera bianca; unon"a dolio comune, trementina, e cinaprio me""on"a dognuno. 6issolvi la cera collolio e trementina sudetti, e dopo liquefatti mettigli il cinaprio se la vuoi rossa, e se la vuoi verde mettigli in vece del cinaprio sei dramme di verde rame;
+2 +%

7uma, mescola per un quarto dora. &iclamino. +4 >erbala. +( Clio di crotontiglio. &rostone nel sud Italia anche il ramarro. ++ /a cera lacca usata per sigillare le lettere.

!2

ruminala bene, e fanne luso che vuoi.

XLVII. PER FARE CERA DI SPAGNA. Prendi una libra di gomma lacca+), on"e sei di trementina, on"e quattro di cinaprio, si pongano tutte tre cose in una pentola nuova al fuoco, ruminala, e sar fatta.

XLVIII. PER FARE LA CERA DI SPAGNA. Prendi unon"a di mastice, tre dramme di cinaprio, dissolvi li mastice; e com un poco raffreddato mettivi il cinaprio, e subito lo gettirai sopra il marmo un poco caldo, onto +, dolio di mandorle dolce, e ne formerai bastone.

XLIX. ALTRO PER LA CERA DI SPAGNA. &arabbe+- bianco, dissolvilo in acqua vita da oncere)* sopra il fuoco, e com liquefatto mettici tanto cinaprio, che lo facci rosso, del resto fa nel modo an"idetto.

L. ALTRO MODO DA FAR LA CERA DI SPAGNA. Prendi una libra di gomma lacca, me""on"a di belgiuino )!, e altritanto di colofonia, otto dramme di vermiglio, essendo il tutto fuso preparirai i tuoi bastoni su dun marmo onto dolio di mandorle dolce usando tutta la diligen"a necessaria, onde il tuo lavoro sii compiuto pria chil preprato si raffreddi.

+)

7esina di alcuni alberi orientali come &roton lacciferumE.uforbiacee, >chleichera tri:ugaE>apindacee, che si forma in seguito alle punture di una cocciniglia, la &arteria lacca; la pianta ingloba linsetto e si colora del rosso del parassita stesso. +, 8nto. +&araba: succino o ambra 3gialla4. 7esina di diverse piante del >ud ;merica come la Hacoranda caroba o la Iordelestris sDphulitica delle 1ignonacee, Jecomee. )* 6i seconda qualit: ungere A condire, cospargere. )! 1en"oino.

!%

LI. ALTRO MODO DI FARE LA CERA DI SPAGNA. Prendi dodici on"e di gomma lacca, mastice, e colofonia unoncia cadauno, tre dramme di sangue di drago, me""on"a di vermiglio cenerino scendre )2, fa disciogliere la gomma lacca nellaceto, aggiungivi quattron"e dolio di trementina, ed altrettanto di "olfo, due on"e di sale ammoniaco, ed il tutto fuso, fanne al pi$ presto i tuoi bastoni della forma, e grande""a, che vuoi.

LII. ALTRO MODO DA FAR LA CERA DI SPAGNA. Prende quattron"e di gomma lacca, me""on"a di cinaprio, quattron"e e me""a di rasina; fa cuocere la rasina con un poco di aceto, schiumala, levala dal fuoco, ed aggiungivela alla lacca, ed al vermiglio, o cinaprio polveri""ato, allorchB il tutto comincer a raffreddare formane dei bastoni.

LIII. CINAPRIO PER FARLO. Piglia cinque libre dargento vivo, e mettilo in una bosia grande, piata, e vetreata )%, la quale metti sopra il sabione)4 il quale sia per quattro dita grosso; mettirai ancora del sabione attorno la detta bosia, poi abbi quattro libre di "olfo vivo, e mettilo in unolla di terra, e mettilo al fuoco di carboni piccioli, acciocchB non entri fuoco dentro lo detto "olfo; vuol essere in prima molto ben pesto, e come sar disfatto gettalo dentro, o sopra largento vivo sempre mescolando bene con due spatole di ferro, e fa tanto, che venga a modo di povere, e metti nella bo""a, che sia lutata ben grassamente )(, e la materia, che tu mettirai nella detta bo""a fa che non passi me""a la bo""a, e se fosse meno non importa; ma se pi$ saria male; metti in lo fornello, e sappi che la bo""a deve avire un

)2 )%

;ltra qualit di vermiglio. C bo""a come dopo. 7ecipiente piatto, ricoperto di vetro e a bocca stretta. )4 >abbia grossolana. )( ;bbondantemente serrata.

!4

collo cortissimo, e tanto largo quanto possa entrarvi un uovo di gallina, e posta che lavrai in fornello, mettivi ben dattorno, e di sotto della cenere insino al collo, poi donagli fuoco nel principio piccolo per sin a ore !*, perchB in questo spa"io di tempo sublimer, e quando sar subblimato fa del detto luto alla bo""a sudetta uno coperchio; ma questo coperchio vuol avere alcuni forami picculi, ed essere fatto a modo duna rotella, e fatto questo donagli il fuoco pi$ forte a poco a poco per altre dodici ore. 2ota, che vedrai in primo un fumo nero, il secondo giallo, e il ter"o rosso, e quando sar rosso allora sar fatto compiutamente; levagli il fuoco, lascialo raffreddare, e dopo che sar freddo, rompe la detta bo""a, e avrai il cinaprio bellissimo.

LIV. ALTRO MODO DI FAR IL CINAPRIO. ;rgento vivo, "olfo, vergine dognuno parte eguale, metti ogni cosa in una pignata vetreata, e lutata al di fuori, e mettila sopra il fornello a cul scoperto a lento fuoco, lasciando scoperta la bocca della pignata, sinchB esce il fumo torchino )+, o giallo, allora cuoprila col suo coperchio, e donagli fuoco maggiore, e sar fatto.

Si salta il numero corrente, e si piglia il numero 59 vale a dire 4 meno della recopia77. [seguono una parola e due cancellate con scolorina].

LV. DOLORE DI STOMACO. Piglia sugo damenta),, e daruta)- e donalo a bere al pa"iente, e subito bevuto, gli passer il dolore; questo stato provato assai volte.

)+ ))

Jurchino. /annota"ione posta a questo punto ci rivela, come gi notato precedentemente, che siamo di fronte ad una ricopiatura. ), ?enta dal latino amentum, la tipica inflorescen"a con asse allungato e fiori staminiferi o pistilliferi. )7uta.

!(

LVI. DOLOR DI STOMACO, DI POLMONE, DI CUORE, DI RENI E DI FEGATO. Piglia la radice della gentiana,*, falla bollire in buon vino bianco, e di questo darai a bere allinfermo, e la radice a mangiare, vale grandemente, a tutte le an"idette cose, ed perfettissima medicina, e vale similmente alle spasimosi ,! ed alla idropisia, ed a quelle che anno molte infermit.

LVII. ALTRO RIMEDIO PER IL DOLOR DI STOMACO. Piglia sterco di bove, e farina dor"o, e mescola con aceto forte, e ponilo sopra il ventre, a modo di un empiastro, e subito cesser.

LVIII. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. Piglia sugo di pentafilon,2, cio di cinque foglie, fanne sugo, e poi bevalo, e subito guarir ed aprovato.

LIX. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. Piglia unuovo fresco di gallina, cuocilo ciruso,% nella cenere, indi cavane tutto il chiaro, per un buco che gli farai, e poi empilo dolio doliva, e di nuovo scaldalo, e donalo al pa"iente.

LX. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. Piglia lerba cinque foglie, seccala allombra, fanne polvere, e conservala, indi quandoccorre ne darai a bere in buon vino al pa"iente, e sar liberato.

,* ,!

0en"iana. >pasmi. ,2 Potentilla. ,% @atto sodo avvolgendolo nella cenere. ;ltro termine siciliano.

!+

LXI. ALTRO PER DOLOR DI STOMACO. Jaglia soperficialmente la scor"a del lumoni, fa di questa un boccone pieno, masticala bene, ed inghiottila, che staglier,4 il dolore.

LXII. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. 1rucia un poco di suaro,( al fuoco, raschia col coltello quella parte bruciata, mettine quanto una presa di caff nel vin buono, bevilo ben caldo, e guarir.

LXIII. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. 1rucia del "ucchero, a quanto una presa di caff , prendilo in buon vino caldo, e guarir.

LXIV. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DI STOMACO. 2ella quinta decima di maggio,+ piglia quel vermi, che trovasi nello stello,) verso la radice del cardon selvatico, schiaccialo colle piante delle mani, e frega, forte luna con laltra acci' che simbevano del sugo, non le lavar le mani per ore 24; indi quandoccorre, applica queste piante de mani sullo stomaco di chi duole e ne vederai leffetto.

LXV. ALTRO RIMEDIO PER DOLOR DI STOMACO. 2ella quinta decima di maggio prendi lerba angelica, frega con essa forte le piante delle mani, acci' simbevano del sugo, sen"a lavarli per tre giorni, e quando te le lavi dovrai beverti lacqua della lavatura; ed ogni qualvolta che occorre poni le piante delle mani nella persona che ha il dolore e subito gli passer. #uesterba ha due faccie, cio
,4

Il verbo stagliare si usava nel commercio per <chiudere la partita=. In questo caso: <&hiuder i conti col dolore=. ,( >ughero. ,+ . termine temporale e si riferisce alla fase lunare. ,) >telo.

!)

di sopra verde, e di sotto di color dargento, fronda lunga, e rasposa,,. #uesta virt$ come lan"idetta nelle mani, dura un anno.

LXVI. DOLOR

DORECCHIO.

Piglia lerba mercorella, pistala, e metti il sugo nellorecchio, e passer.

LXVII. ALTRO RIMEDIO PER DOLOR DELLORECCHIO. In"uppa di cera vergine una pe""a fina, fatta a guisa di un coppo, metti la punta desso nellorecchio, ed accendi lorlo cos9 che lorecchio ne receva il fumo e ne vedrai leffetto,-.

LXVIII. ALTRO RIMEDIO PER LA SORDIT DELLORECCHIO. ;ccendi un poco di "olfo, e con un coppo di carta fa entrare quel fumo nellorecchio, e passer.

LXIX. ALTRO RIMEDIO PER LA SORDIT DELLORECCHIO. 0rasso danguilla, acqua vita, fiele di toro, di ciascheduno parti eguali, mescola bene insieme, mettine dentro lorecchio, che senterai gran giovamento, ed provato.

LXX. ALTRO RIMEDIO MIRABILE PER LA SORDIT. Piglia trementina, mastice, olio comune, aloe, parti eguali del tutto, tutte cose insieme distillale, e dellottimo liquore che uscir, pigliane due goccie il giorno, mettile nellorecchio, che sen"alcun dubbio guarirai.

,, ,-

@ortemente ruvido al tatto. I coni fumigatori che si usano a tuttoggi, i quali sfruttano leffetto camino per eliminare il cerume, sono esattamente quelli descritti nella ricetta.

!,

LXXI. ALTRO RIMEDIO ALLA SORDIT DELLORECCHIO. Piglia sugo daruta, riscaldala, e ponilo dentro lorecchio, e vederai cosa maravigliosa, ed provato.

LXXII. ALTRO RIMEDIO PER DOGLIA E SORDIT DORECCHIO. Piglia unanguilla grassa, e fresca, mettila in una teglia sen"altro, e falla cuocere tanto, che sia disfatta, piglia il suo grasso, mettilo in unambolla -*, e con esso ungasi parecchie volte nellorecchio, e guarir perfettamente.

LXXIII. ALTRO RIMEDIO PER LA SORDIT DELLORECCHIO. Piglia acqua vita fina, e fa un stupinello di tela-!, tanto chentra nellorecchio, poi bagnalo nellacqua vita, scaldalo, e cos9 caldo mettilo nellorecchio, e lascialo un pe""o; poi piglia un poco di ravanello forte e fanne stupino, e bagnalo della dettacqua, e mettilo nellorecchio, lascialo cos9 tutta la notte, farai cos9 tre, o quattro volte e sarai guarito.

LXXIV. ALTRO RIMEDIO PER LA SORDIT DELLORECCHIO. Piglia rafano domestico-2, lavalo ottimamente e falli una concavit dentro, la quale empirai di miele con un poco di sale, e lascialo stare tutto un giorno in quel modo in uno vaso netto; di poi metti di questo miele nellorecchio, e fa stare linfermo dalla sera al mattino sopra quellato male-%, e guarir.

-* -!

;mpolla. /o stoppaccio era quel pe""o di tela che si metteva nella canna dello schioppo per tenervi calcate le polveri. In questo caso un piccolo tamponcino di tela. -2 6omestico il ravanello gi visto prima, la cosiddetta <radice= rossa che si usa mangiare col lesso. -% ;vuto. Il pa"iente si deve coricare sullorecchio dolente, evidentemente per tenerlo al caldo.

!-

LXXV. ALTRO RIMEDIO PER LA SORDIT DELLORECCHIO. Piglia lombraci-4, e tritali con uovi di formiche, foglie di ruta, le quale cose tutte bollirai in olio, dopo le colerai, e conserverai dettolio, e metti di questo tiepido nellorecchio, e poi chiude lorecchio con bombagio-(, ed ancora ongirai di fuoravia dellorecchio per il che cesser ogni dolore, e riavirai il perduto udito, ed provato.

LXXVI. RIMEDIO PER LUMIDIT DELLORECCHIO-+. Piglia aceto bianco, e poi abbi feccia di ferro3,4 pestala e lavala ben in aceto nove volte, e di poi la farai bollire nel sopradetto aceto, che venga spesso a guisa di miele, e poi se ne distilli-) una goccia nellorecchio, ed provato.

LXXVII. ALTRO RIMEDIO ALLA SORDIT PER ACCIDENZA-,. Piglia gomma-- dedera, e distemperala con aceto forte, e poi metti di questaceto nellorecchio, che risolver la causa di tal sordit, e prestissimo guarir.

LXXVIII. ENFIAZIONE DI TESTICOLI PER STRACCHEZZA, OVVERO PERCOSSA. Piglia assen"io fresco, pestalo in uno morta:o, e con esso pestavi un uovo nato quel giorno, e pestalo con tutta la scor"a, e incorpora benissimo ogni cosa insieme, e mettilo sopra li testicoli, che li piglia tutti, e fa cos9 per due giorni mutando due o tre volte, e poi piglia fava menata!**, e mescola con essa olio, rosato assai!*!, e ponilo sopra3,4 levato3,4
-4 -(

/ombrichi. 1ambagia. -+ Ctite purulenta. -) Istilli. -, Jraumatica. -7esina. !** ?enatoio veniva detto quello strumento usato per agitare qualcosa, in questo caso pi$ propriamente va inteso macinata. !*! /olio rosato era ottenuto macerando foglie di rose in olio doliva, o meglio di mandorle dolci.

2*

che avrai la prima medicina, e cos9 continuerai con questa fava, e assai olio rosato.

LXXIX. ALTRO RIMEDIO PER LENFIAMMAZIONE DI TESTICOLI. @arina di fave cotta in aceto forte a calor di latte !*2 applicala sopra i testicoli, e far effetto.

LXXX. ALTRO RIMEDIO PER LENFIAZIONE DI TESTICOLI. ;ruta, pista, applicala, e far effetto.

LXXXI. ALTRO RIMEDIO PER LENFIAZIONE DI TESTICOLI. .rba bianca!*% in uno sacchetto, ivi metti dentro i testicoli, che calmer il dolore, e in breve guarir.

LXXXII. ALTRO RIMEDIO PER LENFIAZIONE DI TESTICOLI. ?ollica di pane bianco in"uppato nel latte, applica questo sopra li testicoli, e calmer il dolore.

LXXXIII. ALTRO RIMEDIO PER LENFIAMMAZIONE DI TESTICOLI. 1olli riso in acqua sen"a sale, tanto che si sfaci !*4, fanne cataplasma, applicala sopra i testicoli, e far effetto.

LXXXIV. ALTRO RIMEDIO PER ENFIAGGIONE DEL VENTRE!*(.


!*2 !*%

Jiepida. <K ma lerba verde sotto i dolci passi L bianca, gialla, vermiglia e a""urra fassiK= 3Poli"iano4. /a genericit dellaggettivo pu' far pensare sia ad erba giovane che ad erba seccata cio a fieno, di cui si vantarono, in passato, molteplici attivit terapeutiche. /a"ione analgesica di cui si parla ci orienta per' verso lelleboro bianco. !*4 6isfaccia. !*( &i si riferisce evidentemente al basso ventre, cio ai testicoli e non allintestino.

2!

7ecipe lortica e fanne polvere, cio della semen"a, e di questa polvere ne darai a bere allinfermo in brodo; o pure donagli a bere il sugo di questerba, che saner mirabilmente e presto!*+.

LXXXV. EMORROIDI O SIA TESTE DI VENE. Jasso barbasso manipoli!*) due, radiche daltea manipoli uno, seme di lino me""on"a bolle ogni cosa in un bocal di latte, di poi si metta il decotto nel cantaro !*,, e ne reciva il funo per da basso, e guarir.

LXXXVI. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. 8n mattone nuovo infocato, e mettilo dentro la cassetta dove si va del corpo, e gettavi sopra unon"a di trementina, e subito gli sieda il pa"iente acci' ne reciva il fumo da basso3;4 faccia cos9 per tre volte, che sicuramente guarir.

LXXXVII. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. 7ecipe grasso di pollo, trementina, rosso duovo, olio rosato, sal grosso ben trito, "ufferano!*-; la trementina vuol essere un dito in un bicchiero, uno rosso duovo, un dito dolio rosato come la trementina, "ufferano un poco, ed un pochetto di sale, farai liquefare il grasso, e ponerai ogni cosa insieme confettando !!* la materia, e quando lemorroidi saranno di fuori tu poni la medicina di fuori, e quando saranno dentro farai una supposta di panno legato con un filo, e la mattirai !!! di dentro e a questo modo facendo guarir perfettamente. #uesta una delle pi$ sperimentate medicine per il male
!*+

/a vistosa cancellatura di un rigo, poi ripetuto, ci conferma che ci troviamo di fronte ad una ricopiatura. !*) Il manipolo o mannello era ununit di misura, tipicamente agraria cos9 definita: <tanto di spighe, di erba e simili, quanto ne pu' contenere la mano del mietitore=. !*, Crinale. ?a in questo caso si intende una pentola in senso lato. !*Mafferano. !!* &onfettare: la lavora"ione a confetto in bassina. !!! ?etterai.

22

suddetto.

LXXXVIII. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. Piglia radice di tasso barbasso, e falla cuocere, poi tagliala minutamente, e pestala bene; piglia cera nuova, e incen"o, e di poi abbi una "ucca, o veramente un pe""o della quale che sia stato dentrolio!!2, ed accendila, e mentre brucia, tenendola con la molletta, raccoglie in una scotella!!% quella goccie dolio che cascheranno della sudetta "ucca, questolio lo mescorai!!4 colle sedette cose insieme, farai unguento, col quale quanto pi$ caldo potrai soffrire ungerai lemorroidi, e guarirai perfettamente.

LXXXIX. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. Prendi la mattina a digiuno una quarta!!( di fiori di "olfo in me""o bicchiero dagro di lumoni, farai cos9 per cinque giorni, e guarirai.

XC. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. 1olli le fronde del fico selvatico, e con questacqua lava spesso lemorroidi e guariranno.

XCI. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. /a persona che ha questo male, colga con le sue mani dellalbero selvatico, tre, o cinque, o sette ficoncelle!!+, se le metta in dosso o in sacca, o in altro luogo, come esse seccano seccheranno parimenti lemorroidi.
!!2 !!%

/e "ucche svuotate e seccate, venivano un tempo usate come contenitori per i liquidi. >codella. !!4 ?escolerai. 8n refuso: stata omessa una sillaba. !!( 8nit di misura, sottomultiplo della quartara, variabile a seconda delle varie regioni. Potrebbe trattarsi di un quarto di dracma, cio la polvere che sta in uno dei quattro settori in cui era suddivisa la moneta, ma in tal caso si parlerebbe pi$ appropriatamente di quadrante. !!+ I frutti del fico selvatico.

2%

XCII. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. /a persona che ha questo male si metta in dosso delle noci di cipresso !!), non secche, e non verde, si le lascier in dosso per quindici giorni, e guarir.

XCIII. ALTRO RIMEDIO PER LE TESTE DI VENE. Prendi lerba chiamata fiorello bianco, chha le foglie quasi consimili alle ra""e !!,: tritala, ed applicala sulla bocca dello stomaco, lasciavelo bene fasciata per otto giorni, e come essa secca, seccheranno le teste delle vene.

XCIV. EMPIASTRO
MILZA.

PROVATO, CHE INCONTENENTE 119 SANA LA DUREZZA DELLA

Prendi assen"io crudo, pestalo con sale, ed ammoniaco e mettilo sopra la mil"a, e vedrai presto mirabile effetto. Indi medesimo fa lorina dei putti, in questo modo usandola: piglia una spon"a!2*, bagnala in dettorina, e mettila sopra la dure""a della mil"a, e ne vedrai leffetto.

XCV. EMPIASTRO CHE MOLLIFICA OGNI DUREZZA. Prendi altea cotta, polvere di fien greco, seme di lino, olio di camomilla, fanne empiastro, mettilo sopra la dure""a della parte ove occorre, e far effetto; ed provato.

XCVI. EMPIASTRO

PER LE GOTTE DEI PIEDI, DELLE MANI, OVVERO ACCOSA

ENFIATA, CHE DA DOLORE.


!!) !!,

/e galbule del cipresso. 1iancospino. 7a""a il nome generico di piante spinose come ad esempio il cardo mariano, il cardo asinino, lacanto, lononide, ed altre. !!Incontanente, subito. !2* >pugna.

24

Piglia puleggio, coccole!2! dalloro, erba tua!22, comino, baccara!2%, assen"io parte eguali dognuno, fanne polvere sottile, e metti sopra la doglia, ma prima ongerai con miete che sia caldo, e sopra poni stoppa di canapa calda.

XCVII. EMPIASTRO PER MAL DIDROPESIA, E PERCH

AVESSE ENFIATE LE GAMBE.

Piglia fior di camomilla, radice di sambuco, malvavischio, comino, farina di fen greco, farina di fava, un manipolo dognuno, di tutte queste cose insieme ne farai empiastro con miele quanto basta. Indi operandolo!24 con acqua nella parte che occorre e ne vedrai ottimo, e presto effetto.

XCVIII. EPIASTRO CHE MANGIA UN CARBONCHIO PESTIFERO1!" IN SIE ORE1!#. Piglia tre o quattro radice di celidonia, ed un poco di malva, in"ogna di porco, un poco di sale, ed un rosso uovo, incorpora tutto insieme, fanne empiastro, mettilo sopra il male, e ne vedrai bellissima esperien"a.

IC. EMPIASTRO PER LA MILZA. 5erbena!2) fresca, farina dor"o, di ciascheduno quanto basta, sal comune polveri""ato un me""o pugno con chiara duovo sbattuta fa empiastro, ed applicalo sopra la mil"a, e lascialo, ed ogni 24 ore mutalo, che vedrai miracoli.

C. EMPIASTRO PER LA MILZA.


!2! !22

1acche. Juia, detta vite americana. !2% 1accarina o baccherina. 8sata soprattutto in passato per la"ione emmenagoga. !24 ;doperandolo. !2( Il carbonchio una grave infe"ione, assurta alle ben tristemente cronache nel 2**!, che colpisce bovini, ovini e pi$ raramente luomo, caratteri""ata da pustole necrotiche. &on il termine c. si intendeva in passato anche semplicemente: pustola infetta. !2+ >ei. !2) 5erbena officinale, detta anche erba sacra. 6a non confondersi con la verbena delle Indie o giunco odoroso, usata soprattutto come essen"a profumata.

2(

&alce viva una, miele crudo parte tre, mescola ogni cosa insieme, ed applicalo sopra la mil"a, ponendovi sopra stoppa ben calda, e non la muovere se non si stacca da se, e di nuovo lo rimettirai, e se fa vescicare buon segno, che guarir.

CI. EMPIASTRO PER TUMORE, E NATTE, E POSTEME!2,. >terco fresco di capra, mescola con farina dor"o, e con aceto, e dacqua, e fanne empiastro, e mettilo sopra il male pi$ volte.

CII. EMPIASTRO PER POSTEME INFIAMMATE. /atte di capra, e mollica di pane bianco quanto basta, mettila nel latte, falla cuocere in farina dempiastro e quando sar cotto aggiungivi unon"a dolio di mandorle dolce, una dramma "afferano, mescola bene, applica sul male, sera, e mattina, chi mirabile.

CIII. EMPIASTRO PROVATO DOGNI MALE DI FEBBRE DI CHE SORTE SIASI. Piglia orbage!2- di lauro, e cuocile in una pignata di vino, tanto che la sostan"a esca di quelli, e poi da a bere questo vino alla persona pria che gli venga la febbre, e se la materia, della quale ne procede la febbre, sar nello stomaco3,4, la vometer, e se sar in altra parte del corpo, questo la consumer del certo.

CIV. ALLA FEBBRE QUARTANA MIRABILE ESPERIENZA. #uella mattina, o vero in quellora che tu ti sente che comincia avvenire!%*, fa un buono fuoco, e voltagli la schina!%!, e sta ben coperto davante, ed abbi uno, che ti freghi la me""a schina insino al groppo del sesso, con buona triaca !%2, tanto, che ti cominci
!2, !2-

>acche purulente o ascessi. Crbacche o coccole dellalloro il cui nome arcaico era orbaco. !%* ;i primi sintomi della febbre ricorrente malarica. !%! >chiena. !%2 Jeriaca. >i ricorre alla farmacologia ufficiale.

2+

avvenire freddo, e che sii stracco. ;llora abbi un ter"o di bicchiero di buona malvasia !%%, o vero di bonissimo vino; piglia quanto una ni""ola !%4 di triaca, distemperala dentro, scaldalo bene, e bevilo, subito entra in letto, che sia ben caldo, e fatti ben coprire, e suderai, ti farai bene asciugare, e cos9 opererai per tre volte in quel giorno, che ti dee venire la febbre, fatto detta medicina, sarai liberato indubitabilmente.

CV. ALTRO RIMEDIO ALLA FEBBRE QUARTANA. Piglia la carne dellupo!%(, e cuocila a lesso, o arrosto, o come vorrai, e donala a mangiare al pa"iente, fingendo dessere carne di capra, o di cervo; e mangiandone presto si liberir, ed provato, assai volte.

CVI. ALTRO RIMEDIO PERFETTISSIMO ALLA FEBBRE QUARTANA. Piglia radice di sambuco, pestala, e tirane il sugo, colalo con panno, e poi avante che venga il parosismo!%+, donane unon"a, o al pi$ due on"e al pa"iente, e cos9 farai per tre volte, e sarai guarito. Il simile fa il sugo dellanceola !%), detta altrimenti pi dasino, pigliato con un poco di vino due ore avanti laccessione!%,.

CVII. ALTRO RIMEDIO ALLA FEBBRE QUARTANA. Piglia dellamestro, cuocilo in vino bianco buono. Indi questo vino mescolalo con buona triaca eletta!%-, la quarta parte di unon"a, ed un on"a dacqua vite, poi al quanto calda darai questa po"ione unora avante3,4 che venga il parasismo, e se ne sar curato la prima volta, la seconda volta nella deco"ione aggiungivi nove garofali !4*, e nella ter"a
!%% !%4

2oto vino detto anche grechetto. Il nome deriva da ?onembasia, localit del Peloponneso. Mi""ola, o giuggiola: una nullit. !%( 6el lupo. 6eforma"ione dialettale. !%+ /acme del processo morboso. !%) /anceola o lancetta: il tulipano selvatico. !%, /attacco febbrile. !%>i sottolinea lottima qualit che deve avere la traica. !4* 0li stigmi o chiodi di garofano.

2)

aggiungivi sette garofali, e curerau lo quartanarismo benissimo.

CVIII. ALTRO RIMEDIO ALLA FEBBRE QUARTANA. Piglia due sorci grossi, levagli la pelle, e seccali e conservali; poi quando verr lindisposi"ione, si metta il pa"iente colli piede nudi allimpi colle piante sopra dette pelle della parte dei peli, che in due, o tre volte, guarir.

CIX. ALTRO RIMEDIO ALLA FEBBRE QUARTANA. Pria di venire il parosismo, si beva il pa"iente me""o bicchiero di sugo di petrosello !4! misto con altre tanto di buona acquavite, farai cos9 per tre volte, e guarir.

CX. FETOR DEL FIATO. ;cqua 3di4 pastinaca on"e tre, polvere di puleggio dramma una, mescola insieme, bevilo, cos9 farai per otto o dieci giorni e sanerai.

CXI. ALTRO RIMEDIO PEL FETOR DELLA BOCCA. Piglia delle cime delle foglie del fico, e mangiale la mattina a stomaco digiuno, e sarai liberato; similmente potrai usare le foglie del lauro tenendole sotto la lingua con muschio, e guarirai. ;ncora lamenta bollita nellaceto, e di esso lavandosi bene la bocca, e guarir.

CXII. ALTRO
CIRVELLO1$!.
!4!

RIMEDIO AL FETOR DI BOCCA CAUSANTE DI DENTI, O DEL

Pre""emolo. &hiamato anche petrosillo, petrosellino, petrosemolo, ecc.. ;ttualmente nel meridione termine corrente <petrosino=. !42 . incredibile credere che nellCttocento si potesse ancora ipoti""are che lalitosi potesse dipendere da unaffe"ione del >.2.&. E quando poi precedentemente si usano la solita menta e ruta per problemi del sistema digerente E o come vedremo poco pi$ avanti lepistassi fosse provocata da una insufficien"a

2,

Piglia sugo damenta, ed aruta, mescola insieme e poi tirale in su per naso; per molte fiati, e menda il cerebro, e schiaccia il fetor della bocca subito.

CXIII. AL FITOR DI NASO CAUSANTE QUALCHE PIAGA NATA DI DENTRO. Piglia la radice pelloirios!4%, ne farai sugo, e la tirerai pel naso, che in molte volte ti lever il fitor; e se vavesse ulcera, o piaga, piglia polvere daloe, soffia di essa nel naso, e ti sener mirabilmente.

CXIV. ALTRO RIMEDIO PEL PUZZOR DEL FIATO 1olli in vin bianco buono, rose e rosmarino, che restringa la ter"a parte, beve desso a digiuno, e guarirai.

CXV. FLUSSO DI SANGUE DEL NASO >e la flussione proceda da intemperie di fegato, si cacci sangue!44, e di poi sopra la ragione!4( del fegato applichi una ventusa!4+ grande, che subito si fermir.

CXVI. ALTRO RIMEDIO PER FERMARE IL SANGUE DEL NASO. 6i quelle fonche!4), 3che4 in tempo dautunno si trovano sopra gli alberi delli sambuchi; falli seccari al forno, polveri""ali, soffia questa polvere per naso, e guarirai.

CXVII. ALTRO RIMEDIO PER FERMARE IL SANGUE DEL NASO. Crtica, pista applicala dentro il naso, o vero cavane il sugo, e tiralo col fiato e ne vedrai

epatica. &omunque ci si rif alla teoria umorale della pituita. &ertamente la ricetta precedente. !4% #ualit di iris; letteralmente giaggiolo traslucido, diafano. !44 >i permetta il fluire del sangue. !4( 7egione. !4+ 5entosa, facilmente sinonimo di sanguisuga. !4) /e drupe nere del s..

2-

leffetto.

CXVIII. ALTRO RIMEDIO PEL SANGUE DAL NASO. Prendi vitriolo bianco!4,, disseccalo al sole, o nel forno, fanne polvere, tira in su pel naso questa polvere che non solo guarir il sangue del naso, ma ben anche le ferite. Io lho voluto tener segreto sinora, questo miracoloso rimedio.

CXIX. ALTRO RIMEDIO PEL SANGUE DAL NASO. Piglia creta rossa!4-, aceto forte, e chiara duovi3,4 impastale tutte tre cose insieme come empiastro, applicalo nella tempia, e sopra la fronte, e subito fermir il sangue. Indi questa creta conservala, e quandoccorre adoperarla distemperala con aceto.

CXX. ALTRO RIMEDIO PER IL FLUSSO DI SANGUE DAL NASO. ?e""a fava cruda unta del medesimo sangue, applicala nel centro della fronte, e passer.

CXXI. FLUSSO DI SANGUE DEL CORPO. Piglia pietre, che paiono spongie!(*, falle scaldare molto bene, in modo che siano rosse, mettile nel vaso, gettagli sopra tartaro di botte ben polveri""ato, e sego di becco !(!, e fa, che linfermo sieda di manieria !(2, che ne riceva la fomenta"ione, e fa questo per tre volte, e guarir benissimo.

CXXII. ALTRO RIMEDIO PEL FLUSSO DEL CORPO.


!4, !4-

>olfato di "inco idrato, ma potrebbe trattarsi anche della vetriola. Jerra rossa ricca di sali di ferro. !(* /a pomice. !(! Il grasso del maschio della capra. !(2 In maniera.

%*

Piglia foglie di rovere, o ver le giande!(% e falle bollire in acqua tanto, che torni met, e donala a bere nel vino; appresso piglierai rosmarino, e falli bollire con aceto forte3;4 legalo sopra lo stomaco!(4 tanto caldo che potrai soffrire, e vedrai mirabile effetto.

CXXIII. ALTRO RIMEDIO AL FLUSSO SENZA SALGUE CON PUNTURA. Piglia delle pietre sponge infocali sinchB divengo rosse, ponile dentro un vaso, e gettagli sopra aceto forte e tartaro polveri""ato; sieda ivi il pa"iente, e ne reciva la fomenta"ione, e guarir!((.

CXXIV. ALTRO RIMEDIO AL FLUSSO CHE ANDASSE GROSSO!(+. Piglia pietre bianche calcinate, infocale come sopra, ponile nel vaso, gettagli sopra aceto forte con tartaro in polvere, sieda il pa"iente e ne reciva la fomenta"ione, e guarir!().

CXXV. ALTRO RIMEDIO AL FLUSSO DI SEME!(,. Piglia due on"e dolio violato, unon"a cera nuova, metti ogni cosa in una pignata sul fuoco sinchB la cera si liquefacci; levala dal fuoco, lasciala raffreddare quantochB sia tepida. Piglia un poco di latte di donna, che allatta un suo proprio figlio, ed incorporalo col suddetto olio, e cera, e poi ongi allinfermo li lombi, ed il filo della schina !(-, farai cos9 pi$ volte e guarirai.

CXXVI. ALTRO RIMEDIO PER IL FLUSSO DI SEME.


!(% !(4

0hiande. .videntemente si sottintende la prepara"ione di un impiastro. !(( /a ricetta differisce dalla precedente n. &NNI, soltanto per lambiente acido conferito dallaceto forte. !(+ .morragia non facilmente arrestabile. !() #ui la variante rispetto alle precedenti sta nella scelta della pietra, a prevalen"a di carbonati e ossidata mediante calcina"ione. !(, 1lenorragia. Il fatto che la ricetta venga intitolata: <;ltro rimedioK= potrebbe indurre ad interpretare seme come sinonimo di sangue, ma il massaggio alla colonna spinale era il tipico toccasana per malattie della sfera sessuale. !(/a colonna vertebrale.

%!

Piglia omento!+*, mumia!+!, coralli rossi, agno casto!+2, carabbe, una dramma dognuno, mescola insieme il tutto, e fanne polvere, della quale ne prenderai la mattina intanta quantit in unuovo fresco e presto ti saner perfettamente.

CXXVII. FLUSSO DI CORPO, CIO% DISCORRENZA, O DIARREA. Piglia rosmarino, bollito nellaceto forte, lavati con questo li piedi e guarirai. ?angiando ancora della piantaggine, o vero dellapio!+% far benissimo effetto.

CXXVIII. ALTRO RIMEDIO OTTIMO AL FLUSSO DI SANGUE. Piglia pigne intiere, e farai una fumosit con esse dentro un vaso, ivi sieda il pa"iente, che ne receva il profumo, farai cos9 per tre fiate, e vederai miracolo: e talchB se fosse in punto di morte per detto male sar guarito sen"alcun fallo, e questo segreto migliore dogni altro, ed sperimentato pi$ volte. il pi$

CXXIX. ALTRO RIMEDIO PER LA DISCORRENZA DEL CORPO. Piglia due uovi fresche, falle bollire nellaceto fortissimo, e fa che vengono ben dure, poste in acqua a poltrino!+4, e poi donale a mangiare al pa"iente, e guarir.

CXXX. ALTRO RIMEDIO A CHI ANDASSE TROPPO DEL CORPO. Piglia polvere di lepore!+( e distemperala con acqua di boraci!++, o vero di ravanelli, e di
!+* !+!

@ra"ione del peritoneo. Polvere di mummia 3sicO4. !+2 ;gnocasto: 5iteP agnus castus E 5erbenacee. ;d a"ione antispasmodica, equilibratrice del sistema vagoEsimpatico e sedativa del sistema uroEgenitale. In tal caso una ulteriore interpreta"ione di flusso del seme: eretismo genitale, che ci porta ad una interpreta"ione letteraria della locu"ione. !+% /egusticum levisticum E Cmbrellifere o ;pium graveolens della stessa famiglia, detto anche appio delle paludi. Il primo per' quello officinale. Pi$ semplicemente il sedano o appio dolce. !+4 In poltiglia. !+( ;ltro nome del vilucchio, pianta erbacea delle &onvolvulacee. !++ 1orragine o borrana.

%2

questa ne beverai due, o tre volte al giorno, e sarai libero.

CXXXI. ALTRO RIMEDIO PER LA DIARREA. Prendi tre mattine a digiuno due on"e di sciroppo di mortella !+) e la sera farai cena con bottoni di rosa!+, a insalata.

CXXXII. ALTRO RIMEDIO MIRABILE PER GUARIRE ALLISTANTE LA DIARREA. Prendi un poco di neve netta, grattala in un bicchiero misce altrettanto "ucchiero, rominala bene, se linghiotta a boccon pieno il pa"iente, che in men di me""ora far effetto; ed provato.

CXXXIII. FERITE DI FERRO, SUOI RIMEDI&. Prendi quel fil di grasso, che ha nella schiena la tortuca marina, mettilo al sole, ponegli sotto uno vaso per raccogliere le goccie chegli perculer; conserva questo gommato !+in un vaso ben turato, che quanto pi$ dimora, altrettanto di ferro. mirabile nel guarire le ferite

CXXXIV. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LE FERITE DI FERRO. Prendi una libra di cenere di vetriera !)*, ed on"e quattro di sale di vetro !)!, pistali entrambi sottilmente, lava prima la ferita con vino caldo, o tepido, asciugala, e coprila con essa polvere, fasciala bene per ore 24; e ne vedrai leffetto.

CXXXV. PER GUARIRE UNA FERITA IN ORE !$.


!+) !+,

2ome popolare del mirto. 1occioli non dischiusi. !+Il grasso essiccato al sole assume laspetto di gomma. !)* I residui del forno della vetreria. !)! >abbia silicea.

%%

Piglia olio di perforata!)2, o pure li fiori di perforata al suo tempo, insogna di porco maschio, trementina, olio comune, dramme quattro, "afferano on"a una, piglia le sudette cose, e ponile in una boccia ben serrata, mettila sotto il letame del cavallo da quella parte ove batte il sole, e fa che vi stia un anno continuo, e dopo la caverai, ed questolio opera alli bisogni, e vedrai cosa meravigliosa.

CXXXVI. ALTRO RIMEDIO PER SANARE CHIUNQUE FERITA DI CHE SORTA SIASI. Piglia aloe epatico!)%, sarcocola!)4, incenso, mastici, sandali rossi, draganti dramma una dognuno, mescola tutte cose insieme, e fa polvere sottilissima, poi congiunge insieme i labbri della ferita, e ponegli sopra in abbondan"a la sudetta polvere, e di sopra la polvere mettivi tela di ragni distesa talmente, che piglia la ferita, e la polvere insieme che sia ben coperta con la detta tela, poi lasciala stare ben fasciata per tre giorni, e sar salda.

CXXXVII. RIMEDIO ALLE FISTOLE OTTIMO, E PERFETTO. Piglia ammoniaco, verderame, dramme una dognuno, mettile a bollite, ben polveri""ate, nellaceto forte, sinchB laceto si consuma tutto, e rester come una pasta, medica con essa la fistola, che in breve guarir.

CXXXVIII. ALTRO RIMEDIO ALLE FISTOLE CERTO E PROVATO. Piglia sterco di gallina, mettilo in una pentola e ordilo !)( insieme con seme di lino, e quando saranno freddi pestali, e aggiungivi la ter"a parte derba di sigillo sancte

!)2

Iperico, cos9 detto per i fori caratteristici delle foglie, detta anche erba di >. 0iovanni per la fioritura in giugno e cacciadiavoli per il presunto potere apotropaico. !)% >ucco essiccato al sole o al calore dellomonima pianta, del tipo opaco. 8n tempo si attribuirono allaloe propriet coleretiche e colagoghe ora contestate. !)4 >arcocolla. 0ommoresina dellomonimo albero originario della Persia. !)( ;malgamalo a caldo.

%4

?arie!)+, e radice di centaurea minore!)) quanto vorrai, e fanne polvere, e poi di questa polvere poni nelle fistole quando sono ben profonde; appresso di ci' metterai nella piaga della radice di centaurea!),, o vero daristologgia!)- in fon"a di testa, ma fa che pria sia bagnata di modo, che si faccia ben molbita !,*, e questo certo, e mirabile, cosa da me provata. un segreto infallibile,

CXXXIX. RIMEDIO FACILE, E PROVATO PER LINTERIZIA O ZAF'RA!,!. &alce viva una pietra grossa come una testa, e la persona iterica si spoglier nuda, e si metter a sedere sopra dun sgabbelletto, e metter la pietra della calce in un tegame, e sopra la calce vi metterai due manipoli di fronde di verbasco tagliate minute, si metter il tegame davante lo scabbelletto, nel me""o le gambe, si coprir bene con una buona manta, e si mette orinare sopra la calce viva; questa comincer a fumare, e egli ne reciva il fumo sen"a scoprirsi finchB fuma, indi si scopra subito, e si asciughi bene, si ponghi in letto, suder, e si torni asciugare, cos9 si far per tre giorni continui, e si assicuri che rester libero; ma prima bisogna purgarsi; ed segreto sperimentato.

CXL. ALTRO RIMEDIO PERFETTO PER LITERIZIA. Piglia tre tinche vive, legane una sotto la pianta di ciascuno piede, e laltra sopra il lato della mil"a, lasciale cos9 per una notte, e la mattina le troverai gonfie di quella giallura, ed il pa"iente sar libero di tal male.
!)+

>igillo di >alomone pianta erbacea delle 0igliacee 3PolDgonatum off.4, detta anche sigillo di >. ?aria. /a leggenda narra che il centauro &hirone venisse, con essa, guarito da una ferita. !)) /a &entaurea cantarium o ma:or trova applica"ione solo nella fabbrica"ione di liquori, per cui si opta anche qui per la c. minore. !), .rithraea centaurea E 0en"ianacee. !);ristolochia clematis E ;ristolochiacee, o staloggi, impiegata nelle infe"ioni da parto da cui il nome, in greco ottimo parto, ma anche nellemottisi. !,* ?orbida. !,! Maffera dal colore giallo tipico appunto dello "afferano e dellittero. #uesto prende spunto dalla dottrina della <segnatura= cio la forma o il colore delle piante ricordavano la malattia o lorgano colpito e quindi li curavano.

%(

CXLI. ALTRO RIMEDIO PROVATO PER LITERIZIA. Prendi una quarantina o pi$ di pidocchi di testa, mettili dentro una pillola, donala al pa"iente a digiuno, sen"a che egli lo sappia; in due, o al pi$ tre volte, guarir.

CXLII. RIMEDIO EFFICACE PER LIDROPESIA. Piglia delle rane silvestre, tagliale per il ventre, aprile, legale sopra le rene, e queste faranno uscire lacquosit per via dellorina, e quando ne vorrai fare uscir pi$, rinovirai la detta medicina, cos9 farai molte volte, e ne vedrai bellissima esperien"a.

CXLIII. ALTRO RIMEDIO PER LIDROPESIA. Piglia letame di bue on"e sei, branca orsina !,2 on"e quattro, ova crude dramme tre, le quale cose confetta insieme, e quando sar fatta questa composi"ione, usala ai bisogni, che guarir ogni grande idropesia, e questo un singolari rimedio da tenerlo molto caro.

CXLIV. ALTRO RIMEDIO PER LIDROPESIA. Piglia unolla nuova empila di sugo di piantaggine, e coprila con un panno di lino a quattro drappi!,%, legalo molti bene, e sopra il detto panno ponile della cenere grossa due dita, e poni la sopra detta olla al fuoco de carbone, e fa che bolla alla consuma"ione della met, e3,4 di quello, che avan"er3,4 danne a bere a digiuno allinfermo, e cos9 facendo guarir certo; questo volte. un ottimo di buon rimedio, il quale stato provato pi$

CXLV. DECOTTO PER LIDROPESIA.


!,2

1rancorsina, altro none dellacanto, le cui foglie, prese per decorare il capitello corin"io ricordano la "ampa dellorso. Il nome deriva dal latino tardoEmedioevale. !,% Piegato in otto parti.

%+

7adiche direos fresche oncia una e me""a, soldanello !,4 aspara!,(, specie dacartamo!,+, di ciascheduno dramme tre, seme di ebuli!,), cannella di ciascheduno dramma una, "ucchero on"e due, vino bianco, acqua stillata di sambuco di ciascheduno quanto basta per fare il decotto da pigliare in tre mattine, e vedrai unopera"ione miracolosa.

CXLVI. ALTRO RIMEDIO ALLIDROPESIA. 7adica di spatola fetida!,, on"a una, mondala e dalla a mangiare e cos9 fresca, e immediatamente beva una me""a scudella di brodo, e con questo rimedio si sono guarite non poche persone; e si piglia al manco due volte la settimana, e fa vomitare e andare del corpo; il simile da un cropolo !,- di polvere di lauriolo !-* preparato, o di gra"iola: ed provato.

CXLVII. SEGNI DELLIDROPESIA191. /a lingua bianca, e fredda, si vedono per il ventre certe venette, e il membro verile entra dentro, allora non c rimedio.

CXLVIII. PER FAR RISOLVERE IL LATTE ALLE DONNE. ?enta, pistala, e fanne empiastro, ed applicalo sopra le "inne per otto giorni, mutando ogni d9, e in detto tempo beve ogni mattina una dramma di seme daneto col vino, o brodo, questo stato provato ad infenite donne.

!,4 !,(

>oldanella alpina E Primulacee o &onvulvulus soldanella E &onvolvulacee che nasce in riva al mare. ;sparago off. E ;sparaginee o ;sperula odorosa E 7ubiacee, entrambe diuretiche. !,+ &artamo. !,) .bbio. !,, ;ssafetida, detta anche spatola per la forma delle brattee del tutto simili a quelle della canna. !,>cropolo. !-* ;urelia, o erba dorata, spaccapietra. !-! >ingolare il fatto che i sintomi dellidropisia, fin qui trattata, vengano elencati alla fine e numerati come una ricetta. . comunque chiaro lintendimento dellautore di organi""are la materia in gruppi omogenei.

%)

CXLIX. ALTRO RIMEDIO PER FAR CRESCERE IL LATTE AD UNA DONNA. Piglia delle lattuche, cuocile nellacqua dor"o, e di questacqua beverne assai bene, fa crescere grandemente il latte; similmente perfettissimo rimedio pigliare lunghia della

vacca dei pi davanti, bruciale, fanne cenere, donala a bere alla donna, e ne vedrai mirabile effetto.

CL. RIMEDIO FACILISSIMO E PERFETTO PER SECCARE IL LATTE ALLE DONNE. Piglia della piantaggine e fanne sugo, e di poi con quel sugo bagna le mammelle, e subito vederai seccare il latte; questo tienelo per un gran segreto, perchB provatissimo.

CLI. ALTRO RIMEDIO PER FAR SECCARE IL LATTE NELLE MAMMELLE. Piglia altea e con essa si ungi, e lo far risolvere, e seccare, e quando non fosse nelle mammelle e lo volesti divertire!-2, che non vi andasse, piglia pe""e fine di tela di lino bagnate in aceto, e il sugo damenta, e fa, che il sugo sia due volte quanto laceto; giova similmente per risolverlo a mettervi le pe""e bagnate con sugo damenta, con un poco dolio di giglio, ed unguento con cera, e si ungano, e vedrai presto mirabile effetto.

CLII. ALTRO RIMEDIO PER LA FURIA DEL LATTE. Pigliasi un cannolo!-% di penna doca, empisi dargento vivo, e si otturi bene il buco per non uscire. #uesto legalo al collo della donna di modo che pende nel me""o le poppe, e ne vederai leffetto.

CLIII. ALTRO RIMEDIO PER LA FURIA DEL LATTE.

!-2 !-%

6eviare. Il calamo del rachide della p.

%,

/egasi al collo della donna un pe""etto di suaro!-4, che penne!-( nel me""o le poppe, e fa il medesimo effetto.

CLIV. RIMEDIO PER FAR VENIRE IL LATTE ALLE DONNE. @ronde verde di finocchio, bolli in vino, del quale bevendone la donna a pasto, o fuori di pasto, e far effetto.

CLV. PER FAR VENIRE, O SIA SCORRERE IL LATTE RAPPRESO. 1olli le fronde di rafano nel vino bianco, culalo !-+, donalo a bere alla donna, e ne vedrai leffetto.

CLVI. RIMEDIO PER IL MAL CADUCO. 2el sole leone!-), nella sua ora, raccoglie la radice dellerba pionia !-,; questa portata addosso che tocchi la carne, impedisce detto male, come pi$ volte si provato.

CLVII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL CADUCO. Piglia la radice o foglie di sparpana""i !--, e fanne sugo preparato con vino bianco tiepido, e lo darai allinfermo a stomaco digiuno; noto che prima bisogna che scarichi

il ventre, e che lo purghi, e che orini prima di pigliarsi la sopradetta cosa.

CLVIII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL CADUCO. Piglia il giorno di >an Pietro un lepre vivo, uccidilo lo stesso giorno, e donane a bere il
!-4 !-(

>ughero. Penda. !-+ &olalo. !-) >olleone. !-, Peonia, detta erba salute. !-Il termine sta genericamente ad indicare un fiore che perde i petali; probabilmente si intende il soffione 3&omposite4.

%-

sangue a chi patisce tal male, e guarir.

CLIX. ALTRO RIMEDIO PER MALE CADUCO. Piglia limbesta2** del cavallino allor che nasce, seccala al forno, o pur in un testo 2*!, fanne polvere, e donala a bere nel vino bianco, a chi soffre tal male, e guarir.

CLX. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL CADUCO. Piglia gentiana, pionia, atimonio2*2 preparato con orina, ossa della fronte duomo, muscio2*% dramme tre dognuno; tutte cose le farai in polvere, e le mescolerai ben insieme, dandone allinfermo una dramma per volta di detta polvere nel vino bianco, e vederai sicurissimo, e verissimo effetto, cosa provata pi$ volte.

CLXI. ALTRO RIMEDIO PER LISTESSO MALE CADUCO. Piglia antimonio o poponaco2*4, castoreo2*(, e fa polvere, e mescola con sangue di dragone, il quale poi darai allinfermo in qual maniera ti piacer, e vedrai guarirlo, ad onta che il suo male fosse antico, e vecchio, ed cosa provata.

CLXII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL CADUCO. /erba verbena, detterba sagra2*+, Possa2*) addosso a colui, che patisce di questo male, far effetto; devessere per' colta nei giorni canicolari. #uesta quella pianta

2** 2*!

/a placenta. 8tensile di cucina in terracotta o ferro. 2*2 ;ntimonio. Preconi""ato un tempo per molte patologie, ma pi$ tossico che efficace. 2*% ?uschio: secreto di ghiandole perigenitali del ?oschus moschiferusE&ervidi, da non confondere col musco di &orsica o dIslanda 3/icheni4, vegetali ben noti che hanno invece attivit antielmintica. 2*4 >inonimo di antimonio duso dialettale. 2*( /iquido dallaroma penetrante secreto da ghiandole perigenitali del castoro. 2*+ >acra. 2*) Posta.

4*

contanto2*, decantata da Cmiro, &arpograte2*-, e 5irgilio per le sue meravigliosi virt$ facendo una ghirlanda di questerba, e ponendola in testa guarir il dolor della testa. Ponendosi il sugo dessa sul morso dello scorpione, lo guarisce.

CLXIII. MAL DI BOCCA ALLE FESSURE, CHE VENGONO IN BOCCA. Piglia olio rosato, cera bianca, incen"o maschio2!*, in"ogna di gallina on"a una dogni uno, mescola insieme tutte queste cose, e fa unguento, il quale mirabile.

CLXIV. ALTRO RIMEDIO ALLE FESSURE, CHE VENGONO IN BOCCA. Piglia mascelle di lu""o2!!, e fanne polvere, e confettala con acqua rosata, ed unge le fessure della bocca, come ancora delle mani, e guarir, questo provato. stato assai volte

CLXV. ALLE FESSURE DEI LABBRI DELLA BOCCA. Piglia mastice, mollificato con il bianco duovo crudo, e con esso ungerai le fessure delle labbra, e guariranno.

CLXVI. A SANAR UNA PIAGA NELLA BOCCA, LINGUA MARCIA, CANCRO. Piglia della bettonica, e fa deco"ione con vino, col quale lavandoti sempre la bocca, e vederai mirabile effetto, il simile, e meglio3,4 fa il sugo delle foglie delle viti albe 2!2 mescolato con miele, sana mirabilmente la lingua pur che fosse marcia o altro.

CLXVII. ALTRO BUON RIMEDIO PER GUARIRE LE PIAGHE DI BOCCA.


2*, 2*-

&otanto. Cmero e &arpocrate, noti personagi dellantichit. 2!* Jhus, di aroma pi$ forte, rispetto allolibano pi$ grato. 2!! /uccio. 2!2 5italba. 8sata un tempo per le a"ioni analgesica, depurativa, diuretica, revulsivante.

4!

Piglia foglie dolivo, pimpinella2!%, e foglie di cipresso, e grappi di mirto dramme una dognuno. /e quale cose tutte farai cuocere nel vino, e nellacqua, sin chB cali met, e come saranno cotte, cula, e poi con questa deco"ione ti lavirai le piaghe della bocca, e guarirai a maraviglia.

CLXVIII. ALTRO RIMEDIO PER LE PIAGHE DELLA BOCCA. Piglia sugo di piantaggine, sugo di apio, dramme due dognuno, deco"ione di foglie doliva on"e tre, alume di rocca arso dramme due, cardamillo 2!4 scropoli uno, unguento egi"iaco2!( dramma una, miele rosato colato dramme due, le quale cose falli bollire al quanto, e poi colala, e conservala per le piaghe della bocca, ch cosa perfetta e provata.

CLXIX. MAL DI MOLE, E DENTI O REUMA DELLI DENTI2!+. Piglia reguili"ia2!) seme di porri2!,, e spano"i2!-, e cenere, e fa polvere di ogni setacciata, ed appresso piglia rosmarino, salvia, ed un poco di cera nuova, e poni in una pignata, la quale farai ben scaldare, e riceverai quello profumo per pi$ stretto spirame che si puole22*, e guarirai.

CLXX. ALTRO RIMEDIO PER LI DENTI GUASTI, E FRACIDI. Piglia sugo di "ucca selvatica, scor"o di moro on"e sei, metti in acqua a bollire, e fa che torni met, e fatto ci' lavati la bocca con questa deco"ione sei, o sette volte il giorno.

2!%

C salvastrella. Qa effettivamente potere cicatri""ante anche se viene usata soprattutto in cucina come verdura cruda. >econdo Plotino da &remona: <d appetito e volutt, rinfresca, stimola, rallegra=. 2!4 &ardamomo. 2!( 6etto anche unguento degli apostoli, conteneva verderame, olibano, cera dapi, trementina, olio doliva e si usava sulle ferite suppuranti. 2!+ 5a <tradotto= letteralmente flussione. 7h Rs in greco flusso. 2!) 8na delle tante storpiature con cui si chiamata la liquiri"ia. 2!, ;llium ampeloprasum, var. porrum. E 0igliacee. 2!Pannocchie. @orse il miglio che vedremo pi$ avanti. 22* ?ediante un tubicino il pi$ stretto possibile.

42

CLXXI. ALTRO RIMEDIO PER DOLOR DI MOLE E DENTI GUASTI. Piglia lacqua della salamoria22! dolive, mettila in una piccola pentola a bollire sul fuoco, facendogli bollire insieme orrigano222, e garofali, questultimi in pi$ poca quantit dellorrigano; indi 3con4 questa deco"ione a calor soffribile lavati la bocca nella parte della mola dolente, tenendola quanto pi$ si pu' nella bocca, che passer la doglia per sempre, e la far cadere col tempo.

CLXXII. RIMEDIO PER LE DENTI CHE GROLLANO22%. Piglia cenere di corno di cervo arso, e con questa ti fregherai li denti, che si fermiranno benissimo, cosa provata.

CLXXIII. RIMEDIO AL DOLOR DEI DENTI. Piglia oncia una di pilatro224, on"e tre di pepe lungo, on"e tre di pepe rotondo22(, e on"e tre di "en"auro fino22+, tutte cose ben polveri""ati e mescolati insieme; di questa polvere te ne fregherai le gengive dentro, e fuori dove sar il dolore dei denti, e subito cesser; cosa provata.

CLXXIV. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DEI DENTI. Piglia povere di noci moscati, radici di pilatro, rosmarino, e salvia, e buon vino bianco, fa bollire ogni cosa insieme, e quando sar raffreddato, pigliane in bocca due, o tre volte, e chi ne fosse difettoso ne piglia una volta il mese, e di questo ne vedrai opera meravigliosa.

22! 222

>alamoia. Crigano. 22% &rollano. >i tenta di curare la piorrea alveolare. 224 ;ltro nome delliperico. 22( Piper cubebeEPiperacee. 22+ Men"ero.

4%

CLXXV. A PURGAR UN DENTE GUASTO CHE D TORMENTO NOTTE, E GIORNO. Piglia radica di anagalo22), donagli due, o tre pestati in un morta:o, e poi fallo bollire in olio di linosa22, per lo spa"io di un miserere, di poi piglia la detta radice e ponila sopra stoppa, o canapa a modo dunempiastro, e poni detta radice, e stoppa quanto pi$ calda potrai soffrire sopra la mascella della parte del dente guasto, accomodandoti col capo in gi$ tenendo la bocca aperta, e vedrai uscire unacqua""a brutta, ed uscita che sar, ti rester il dente purificato e netto che mai pi$ ti dar dolore, e questo infenite volte; e questo un segreto di tenerlo molto caro. stato provato

CLXXVI. ALTRO RIMEDIO PER LI DOLORI DEI DENTI. Piglia radice di titimalo22-, e cuocile in vino bianco, lava li denti spesso con la sudetta deco"ione e subito vedrai cessar la doglia; ancora piglia il dente caballino 2%* bruciato, e trito col miele ponilo alli denti di sotto, che lever il dolor dinsubito.

CLXXVII. ALTRO RIMEDIO PEL DOLOR DI DENTI. Piglia della spelta2%!, mondala, e falla bollire in aceto forte, e di quel fumo fumentati la bocca tenendola sopra il detto fumo, similmente tiene del detto aceto in bocca, e guarirai subito, ed cosa provata.

CLXXVIII. PER ESTRARRE LI DENTI SENZA DOLORE.

22) 22,

;nagallide rossa o mordigallina. Per linosa si intendeva in passato la farina di lino o anche il seme detto per' pi$ frequentemente linseme. #ui sintende genericamente lino. 22Jitimaglio: <pianta che tagliata in qualsivoglia sua parte geme un sugo lattiginoso e caustico= 3;. >ergent4. 2%* 6i cavallo. 2%! Jiticum spelta E 0raminacee, <gran di spelta= 36. ;lighieri4.

44

>ugo di cuccumerelli selvaggi2%2, misce con farina di miglio, il latte di tutumaglio 2%% fa listesso effetto, empi il buco con questa pasta, e ne vedrai leffetto.

CLXXIX. MAL DELLA MILZA. 5 unerba chiamata catapa"ia2%4, che in sua vetta forma una semente a guisa di galla. #ueste semente ha la virt$, che se nel cogliersi si svelle allingi$ serve per purga, se allins$ pel vomito. Prendisi dunque quella ottenente alla purga, si pone al forno, si polveri""a, e di questa polvere se ne d a bere nel brodo al pa"iente, quanto ne val sopra un grano2%(. .gli tontosto vacquer in sangue disciolto 2%+, e cos9 restir libero. @a duopo quindi rifullar o rifucillare il corpo con brodi di sostan"a.

CLXXX. ALTRO RIMEDIO PER LA MILZA. 1olli rose bianche in acqua comune, e canfora; che diviene il ter"o; beve desso a digiuno, e guarir.

CLXXXI. ALTRO RIMEDIO PROVATO PER LA MILZA. Piglia tre on"e di pan porcino, aristologgia rotonda, sterco di capra, miele on"e quattro; spolveri""a le sopraddette cose, e mettile a bollire in una padella di rame con aceto, e mescola bene ogni cosa sopra del fuoco per un quarto dora, e poi fatto questo distendilo caldo sopra una pe""a, e mettilo sopra la mil"a, e cos9 farai mattina, e sera, e ogni volta avvertisce2%) riscaldala nella sudetta padella, guarir sen"a meno.

2%2 2%%

&etrioli selvatici. Il titimalo visto in preceden"a. 2%4 .uforbia. 2%( ?oneta napoletana o siciliana emessa per la prima volta da @erdinando I d;ragona. &ome unit di peso corrisponde alla mole di un chicco di grano e, in oreficeria ad S di carato. 2%+ Prestissimo evacquer sangue non coagulato. 2%) >ott. i sintomi.

4(

CLXXXII. ALTRO RIMEDIO PER LA MILZA. Piglia letami di capra, polvere di foglie di marobio, ruta, armoniaco, cenere di formente2%,, vino con un poco daceto, e di queste cennate cose farai empiastro, che applicherai sopra la mil"a, ch un rimedio singolari; provato.

CLXXXIII. ALTRO RIMEDIO ALLA DUREZZA DELLA MILZA. Piglia assen"io e mescola con miele, e ponila sopra la mil"a; cosa perfetta ancor per il

mal di matre2%-, facendo con esso profumo dalla parte di sotto24*, dissecca le umidit superflue, e fa seccare il suo male; cosa provata.

CLXXXIV. MAL DI POLMONI. Piglia gomma arabica, draganti, on"e due dognuno, olibano on"a una, le quale cose confetterai con miele e farai pillole, e questa sar una presa 24!. /e quale pillole sono sopra ci' di virt$ efficacissimo, e fan grandissima opera"ione buona, e presto; e questi sono stati sperimentati assai volte, e da pochi conosciuto.

CLXXXV. MAL DI GAMBE ALLE GAMBE ROTTE PERFETTISSIMO RIMEDIO242. Piglia un morta:o di piombo con il suo pistello di piombo, poi abbi acqua di rosa, e olio rosato in egual parte, e metti tutte cose nel morta:o, e macina con quel pistello, tanto che sii divenuto come unguento, e poi ungi dove voi in sino3,4 che ti far sudare; e di poi ungiti Fil male con unaG il petto ponendo sopra esso una pelle, e questo efficacissimo, ed eccellente al possibile, ed provato infinite volte. un rimedio

2%, 2%-

@rumento. >ta per matrice. /e affe"ioni di cui si parla in seguito non sono specifiche del parto. 24* /a vagina. 24! 8na dose. &i si riferisce alle cartine, la forma farmaceutica che verr presto soppiantata dalle pillole. 242 /a ricetta quasi totalmente depennata e con un ripensamento, che viene posto fra parentesi.

4+

CLXXXVI. RIMEDIO PER LASMA, E STRETTEZZA DI PETTO. Isopo, agarico, radiche di gigli, pavona""i 24%, regoli"ia, sequinanti244, pionia, assaro24(, astrologgia tonda24+, seme di finocchio, sugo di sticados24), ammoniaco, marrobio, gomma lacca, di chiascheduno dramme due, si facci decotto in tre libre dacqua secondo arte; la dose dramme quattro la mattina.

CLXXXVII. PER LA TOSSE E ASMA, CHE NON SIA INVECCHIUTA24,. Isopo, basilico, capel venere24-, marrobio, regoli"ia, di ciascheduno parte eguale dramme +; si facci decotto insufficiente quantit dacqua secondo lante2(*; nella colatura metti miele on"e tre, ne beva un bicchiero caldo la sera, e la mattina, e si cuopra bene ch mirabile.

CLXXXVIII. ALTRO RIMEDIO PER LASMA. 0entiana, issopo, agarico di ciascheduno dramma me""a, mastici dramme due col miele3;4 fanne elettuario: la dose da tre a cinque dramme, e non c segreto simile.

CLXXXIX. PEL CATARRO, O ALTRO AGGIACCO DI PETTO!"1. Piglia isopo, misce con fichi secchi, e aruta, bolli in vino bianco buono, dentro un pignato nuovo, e lo farai restringere a met; poscia mettigli un poco di miele, cio il miele si pone insieme collisopo, e con li fichi; beva questo per tre mattine a digiuno, e guarir.
24% 244

0iglio martagone. 5erbena delle Indie. 24( ;saro. 24+ ;ristologia. 24) >tecade: QelichrDsum stoechas E &omposite. 24, &ronica. 24;dianto, felce polipodiacea. 2(* 8n refuso: arte. 2(! ;cciacco, malattia.

4)

CXC. ALTRO RIMEDIO PER AGGIACCO DI PETTO. /a sera nellandare alletto2(2 strofinati nel petto un poco di spirito di sale ammoniaco, con la mano ben calda, e ti fascerai ben il petto.

CXCI. RIMEDIO PER IL SANGUE DEL PETTO. 1evi la mattina a digiuno il sugo dortica feminella 2(% con un poco di gomma arabica; o pure bolli lortica in acqua, che restringa met, bevi di questa deco"ione a digiuno con un poco di gomma arabica, in quindici giorni bevendone ogni mattina tre dita in un bicchiero, e guarir.

CXCII. ALTRO RIMEDIO PER LO SPUTO DI SANGUE. 1olli sterco di sorci in vin buono, bevi questo a digiuno, che in diversi giorni ti guarir.

CXCIII. ALTRO RIMEDIO PER LA TOSSE. Prendi spogna vergine, o sia spogna di mare feminella, vide, che dentro tiene alcune piccoli pietru""e, che legandosi al collo passer la tosse.

CXCIV. AL MAL DI FORMICA!"$. 6ue o tre nidi di vespe, con le vespe picciole dentro e un pugno di favo di miele, con lapi piccole dentro, pista ogni cosa insieme, e con un poco di miele fanne empiastro, e applicalo sopra, che questo miracoloso, e provato.

2(2

;bbiamo gi visto lunione dellarticolo o della preposi"ione articolata al sostantivo, ma questa ci sembra veramente singolare, come del resto la precedente insufficiente che sconvolge il significato usuale. 2(% #ualit dortica da distinguersi dallo. comune o maschio, ma anche vergine, giovane. 2(4 /a spina ventosa. 5eniva cos9 detta anche la micosi equina che, analogamente disgrega il tessuto osseo dello "occolo.

4,

CXCV. ALTRO RIMEDIO PER LA SPINA VENTOSA, DETTA MAL DI FORMICA. >olimato due dramme e me""a, unguento populion2(( dramme tre, opio2(+ dramme cinque, pietra hematite preparata2() scropolo uno, si facci unguento, e si applichi sopra il male per dodici ore; di poi si levi lunguento, e sha fatta lescara, si metta sopra assogna fracida sen"a sale2(,. ?a se non ha fatta lescara si rimetta altro unguento, e cascata lescara medica con unguenti incarnativi2(-, ed segreto rarissimo.

CXCVI. ALTRO RIMEDIO ALLISTESSO MALE. ;cqua vite, acqua 3di4 rose on"e sei dognuno; solimato on"e tre, opio me""on"a, si faccia bollire prima loppio tagliato minuto, che si liquefacci; di poi metti il solimato, che di: quattro bolli, poi levalo dal fuoco, e quando lo vuovi adoprar bagna una pe""a in detto decotto, ed applica sopra, che cuopra tutto il male, e sopra dessa unaltra pi$ grande bagnata in acqua di piantaggine, e lasciala cos9 per ore dodici, nel resto fa come nel sopradetto rimedio, che pure provato pi$ volte sebbe2+* doloroso.

CXCVII. MAL DE PIDOCCHI. ;cqua vite buona, lavati con essa tutto il capo, che il solo odore li far morire tutti; e se dentro vi mettir un poco dargento vivo sar pi$ potente, o vero due chiara duova sbattile e mettici argento vivo, e sbatti bene, che largento vivo non si conosca, dopo piglia una fascia, o benda di panno, ed imbevela in quella materia, e cucila dentro unaltra fascia di tela larga tre dita, e non dubitare, che mai pi$ farai pidocchi, e questo
2(( 2(+

Populeio o di piopo. @ormula"ione di diverse recenti farmacopee. Cppio. 2() .matite o pietra sanguigna. 7ossastra per la presen"a di ossidi ferrici, o appunto preparata mediante ossida"ione e tritura"ione fine. 2(, >ugna non conservata sotto sale e quindi rancida. 2(&icatri""anti. 2+* >ebbene.

4-

lo fanno molte per non far tanta porcaria2+!, ed pu' far mai male a nessuno.

segreto bello, e facile, da farsi, e non

CXCVIII. OTTIMO RIMEDIO ALLA MATRICE!#!. Piglia macis, noci moscate, garofali, cinamomo2+%, di ciascheduno un quarto, e "en"auro unottavo, le quale cose tutte spolveri""ale separatamente, e di poi le mescolerai con buon vino caldo, e quella persona che patir di matrice la piglier, e poi ander addormire, o star nel letto a chi ora lo piglier.

CXCIX. ALTRO RIMEDIO CONTRO IL MAL DI MATRICE. Piglia sugo di porri, e in"ogna doca, e da poi che la donna avr avuto il suo tempo 2+4 ungerai con le sopra nominate cose il collo della matrice, la quale divinamente si prender2+(, e veramente questo assai volte. un verissimo segreto ed una santa medicina provata

CC. PER LE CREPATURE DELLE MAMMELLE DELLE DONNE. Clio di mandorle dolci, o vero violato, cera bianca, incen"o maschio di ciascheduno dramme due, fanne unguento, e medica con questo le mammelle.

CCI. ALTRO RIMEDIO PER LEVARE IL DOLORE DELLE MAMMELLE. &imino2++ polveri""ato, e mescola con miele caldo, ed applicalo sopra le mammelle, che subito leva il dolore mirabilmente.
2+!

?olte massaie hanno seguito il consiglio di chiudere luovo sbattuto cucendo la doppia fascia per evitare di sporcare. 2+2 /utero. 2+% /a cannella che viene estratta da alcune specie di cinnamomo 3/auracee4. 6a altre specie di cinnamomo si estrae la canfora che per' viene adoprata solo per uso esterno. 2+4 Il mestruo. 2+( 7imarr gravida. 2++ &umino.

(*

CCII. ALTRO RIMEDIO PER LE CREPATURE DELLE MAMMELLE. &era gialla on"a me""a, grasso di gallina on"a una, incen"o, mastice di ciascheduno dramma una, sevo di montone dramme due, olio di gigli bianchi quanto basta per farne lenimento, ed cosa provata.

CCIII. ALTRO RIMEDIO ALLISTESSO MALE.. &irotto di bettonica2+), dissolvilo in forma dunguento con olio violato, ed usalo perchB vedrai cosa mirabile. Il mille foglie2+, pisto fa listesso effetto.

CCIV. PER DIMINUIRE LE MAMMALLE ALLE DONNE, CHE PARERANNO VERGINE. #uel pesce squatro2+-, spaccalo per largo levandogli linteriore, ed applicane una parte sopra le mammelle, due, o tre volte, e ne vedrai leffetto; listesso dice il faloppio 2)*, che la melissa.

CCV. RIMEDIO NOTABILE, CHE LE MAMMELLE DELLA DONNA NON CRESCONO. Piglia del primo sangue del mestruo duna don"ella vergine, ungi con questo le cape delle mammelle di qual si voglia vengine2)!, e non mai pi$ cresceranno.

CCVI. ALLINFIAZIONE DELLE MAMMELLE.

2+) 2+,

Il cerotto di bettonica unaltra prepara"ione magistrale presente in molte farmacopee dell T,**. /achillea. 2+>qualo. 0li squaleni sono sostan"e che tuttoggi trovano grande impiego in dermatologia. 2)* Phallus impudicusE@allacee, fungo dalla forma caratteristica di pene, un tempo considerato medicinale, ora noto solo per lalta tossicit. Per complete""a si ricorda che in passato veniva chiamato falloppio, ma pi$ spesso al femminile, il bo""olo incompleto del baco da seta e un mollusco marino dalla conchiglia irregolarmente allungata. 2)! 8n refuso ortografico, come anche il precedente mammalle 3ricetta &&I54 che troviamo come variante solo come mammille 3Jommaseo4.

(!

Piglia radice di cauli2)2, amenta trita, e farina di fava, le quali cose tutte mescolate bene insieme, e ben trita la radice, e la menta, e fattone unempiastro, e posto sopra le mammelle enfiate giova mirabilmente, e questa cosa provata infenite volte.

CCVII. PER FAR DIVENIRE DURE LE MAMMELLE ALLE DONNE. Prendi olio damenta, ungi con esso per dieci sere; e la sera pria dandare a letto, le mammelle coprendoli con pe""e calde, e ne vedra leffetto.

CCVIII. RIMEDIO PER IL MAL DI FIANCO MERAVIGLIOSO E PROVATO. >terco di sorci, fanne polvere sottile, aggiungivi la meta di cannella, o pomenco 2)%, di poi piglia me""a dramma di detta povere, aggiungivi quattro grani di precipitato 2)4 e dallo a bere al pa"iente, ma prima si beva due ovi freschi, e poi la detta polvere, e vedrai mirabile effetto, in tre, o quattro volte al pi$.

CCIX. (SENZA TITOLO). Prendi nellultima settima3na4 di maggio sterco di bove, me""o secco, lambicalo 2)( con acqua comune in vaso di vetro, escer inacqua senalcun fetore, beva di questa acqua il pa"iente, che val molto per il mal di pietra. /acqua sudetta toglie le macchie dal volto, e da panni lavandosi con essa mattina e sera.

CCX. ALTRO PER MAL DI PIETRA. Prendi per tre mattine una dramma di nuocciolo di nespola2)+, cio la semente di dentro,
2)2

&arlina acaulisE&omposite. 2on deve trarre in inganno la privativa aE di caule. Il fusto sotterraneo di questa pianta simile al cardo mariano di dimensioni notevoli ed la parte della pianta usata come droga, anche nella nostra ricetta, l9 dove si dice radice. 2)% Potrebbe essere anche lerba cannella. >inum erectum E Cmbrellifere, tossica ma usata nella medicina popolare. 2)4 &loruro mercuroso o calomelano precipitato. 2)( 6a alambicco, quindi distillalo. 2)+ /endocarpo del nuculanio della nespola.

(2

pistata, e presa in pillola, guarir.

CCXI. ALTRO PER IL DOLOR DI FIANCO. Prendi due, o tre cipolle bianche, bollile in pentola nuova dentro olio comune, indi ben cotte, a calor di latte, applicale, ad una, ad una, sotto il membro, che passer il dolore; meglio essere a calor caldo sopportabile.

CCXII. ALTRO RIMEDIO AL MAL DI PIETRA. Piglia la bettonica, e semente di ginestre2)), e falli bollire in vino buono e perfetto, di poi fa che stia tre notti al sereno, e fatto questo ne bever per dodici mattine, che sia caldo, e vedrai miracolo.

CCXIII. ALTRO RIMEDIO PROVATO PER IL MAL DI FIANCO. Piglia orbacche ben minuti e piste, e di queste beverai con buono vino bianco in uovo e sanerai. Il simile fa la radice del giglio maschio pesto, e mescolato con buono vino bianco, bevendone nel tempo3,4 che 3h4ai male.

CCXIV. RIMEDIO PER CHI NON POTESSE RITENERE LORINA. Piglia il sugo dellaruta con buono vino bianco, bevasi la mattina a stomaco digiuno, e far effetto.

CCXV. A DOGLIA DI RENI. Piglia lerba che si chiama lungatesca, falla bollire, e usalo; similmente bere il sugo della centaurea con acqua fredda.
2))

buonissimo a

>partium iunceum o &Dtisus scopariusEPapillionacee, detta ginestra dei carbonai 3che usavano le frasche riunite come scopa per ripulire la carbonaia4. &ontiene un principio attivo molto importante: la sparteina.

(%

CCXVI. RIMEDIO PER CHI NON PU' TRATTENERE LORINA. Piglia la semente di lattuche3,4 pesta col vino, bevuta giover grandemente; a chi orinasse sangue, beva della pimpinella pesta, e posta in fusione con buon vino, e guarir perfettamente.

CCXVII. ALTRO RIMEDIO AL MAL DI PIETRA. 8serai spe""o2), spe"ie2)-, polvere di gomma distemperata con miele, userai parimente la bettonica, e beverai ancora miel con vino, e polvere di lumaca.

CCXVIII. ALTRO RIMEDIO PROVATO AL MAL DELLA PIETRA, E ROMPERLA. Piglia il sangue, e la pelle dun lepere 2,*, e bruciala in una pignata nuova ben coperta, e fanne cenere e ne piglierai un cocchia:o per volta con vino caldo, e fa che pria sia ben purgato e guarir sen"a meno. Piglierai la pietra che sta nel capo della lumaca grande, la quale pietra pisterai, e bevila con vino bianco caldo.

CCXIX. ALTRO RIMEDIO PER CHI NON POTESSE ORINARE. Piglia la gallina2,!, e falla cuocere, e poi beva della detta molto ben pesta con vino. Il simile fa la radice del raffano bollito nel vino bianco, mescolandovi dentro dei peli della lepera ben pesti..

CCXX. MAL DI GAMBE, ALLE GAMBE ROTTE PERFETTISSIMO RIMEDIO2,2.


2), 2)-

>pesso. Per spe"ie sintendeva in genere chiodi di garofano, cannella, noce moscata. 2,* /epre. 2,! /a gallinella o centocchio bianco 3>tellaria media E &ariofillacee4. Qa effettivamente a"ione diuretica, e fu usato nelle affe"ioni dei reni e della vescica, anche se luso pi$ ovvio in un famoso e squisito piatto con gli spinaci. 2,2 /a ricetta una ripeti"ione riveduta e corretta della n. &/NNN5.

(4

Piglia un morta:o di piombo con il suo pistello di piombo, poi abbi acqua rosa, e olio rosato in eguale parte, e metti tutti cose nel morta:o, e macina con quel pistello tanto che sii divenuto come unguento, e di poi ungi dove hai male con una penna, e per tre, o quattro giorni non portare cal"oni, e seguita questa un"ione, e presto sarai guarito.

CCXXI. RIMEDIO AD UNA TORTA DI PIEDE, O ALTRO MEMBRO. Piglia miele spumato2,%, e polvere di bacche di lauro e poleggio 2,4, e ogni cosa poni insieme, in un testo, fallo caldo benissimo, e con un poco di stoppa ponilo, sopra il dolore, o storta del piede e veramente dognalrto luogo.

CCXXII. RIMEDIO AD UNA PERCOSSA, O AMMACCATURA, DI QUALUNQUE LUOGO. Piglia redondino2,(, e rose secche, e fa bollire nel vino bianco ogni cosa, e fa che venga come una pol"ia2,+ e distendila sopra una pe""a calda quanto possa soffrire, mettile sopra la percossa, e vedrai cosa mirabile.

CCXXIII. MAL DI PETTO. PER CHI HA MANCAMENTO DI FIATO, O ASMA. Piglia grasso di gallina, ogli2,) di giglio, butiro di vacca, olio di mandorla dolce parte eguali, e con cera tanto che basta, e ne farai unguento, col quale la sera quando anderai addormire ti ungerai il petto, mediante la quale un"ione in pochissimi giorni sarai liberato.

CCXXIV. RIMEDIO AL CATARRO, ALLA TOSSE, E INFERMIT DI PETTO.

2,%

>chiumato, separato da quella patina che si forma sullo stesso miele, per effetto dei componenti cerosi che si separano da quelli "uccherini. 2,4 Pulegio. 2,( 7ododendro, ma qui si riferisce probabilmente allanalogo corbe""olo. 2,+ Polta, polenta. 2,) Clii, essen"e. ?a anche agli, cio bulbi.

((

Piglia in"ogna di gallina, di porco, e doca; midolla di bue, butiro ed olio violato parte eguale. 6issolvi ogni cosa, e confetta insieme, aggiungendovi cera, e gomma arabica, e similmente delli draganti; della quale cose tutte fanne unguento, che operrerai ai bisogni avverti che prima bisogna fare stuffa al petto con cocitura di bismalva insino che ti far sudare2,,, e di poi ungiti il petto ponendo sopra esso una pelle, e questo efficacissimo, ed eccellente al possibile, ed provato infeniti volte. un rimedio

CCXXV. RIMEDIO AL DOLOR DI FIANCO. Piglia grani, ovvero semente dedera nel mese di gennaro, e seccala allombra, e quando la vorrai usare, pestala, e polveri""ala, e pigliala nel vino bianco 3h4a che ora vorrai, e vedrai mirabile effetto.

CCXXVI. ALTRO RIMEDIO PER DOLOR DI FIANCO. Piglia sementi di gar"i2,-, ed anima2-* di nespole parte uguale, pistali sottilmente, e danne a bere allinfermo in brodo, o pure in vino, e subito cesser il dolore.

CCXXVII. ALTRO RIMEDIO PEL DOLOR DI FIANCO. Piglia gambari2-! crudi, seccali, e fanne polvere, piglia di questa polvere in brodo di pollo, in diverse volte vedrai meraviglioso effetto.

CCXXVIII. RIMEDIO OTTIMO *PER+ CHI HA MAL DI FIANCO. Piglia fiori di camomilla, matre2-2 di viole, malva, e di queste farai deco"ione, e poi
2,,

@ar calore 3stufa4 con una polentina di altea. 5eniva chiamata stufa anche un <fomento o suffumigio, o bagno caldo=; in questo caso la cottura della bismalva ci suggerisce meglio un cataplasma. 2,&ardi. Il termine unantonomasia: la gar"atura o cardatura era lopera"ione per rendere soffice e peloso un tessuto, e il cardo lutensile per effettuarla. 2-* Il durame, il nocciuolo. 2-! 0amberi. 2-2 Potrebbe intendersi tintura madre, ma pi$ facilmente viola mammola.

(+

mettivi me""on"a di cassia2-%, ed un poco dolio, e sale, e farai un pervi"iale 2-4 ogni settimana, e linverno fa bollire con la deco"ione un poco danis2-(, ed provato.

CCXXIX. PERFETTISSIMO BAGNO AL MAL DI FIANCO. Piglia camomilla, mellilotto2-+, aruta, centaurea, sassifragia 2-), vitriolo, cresone2-,,

gambe daglio manipolo uno di ciascheduno, poi fa bollire ogni cosa tanto che diviene il quarto, e fa bagno con essa.

CCXXX. A FAR ROMPERE LA PIETRA NELLA VESSICA. Piglia sangue di volpe fresco, quanto pi$ potrai, e con esso ungi una pe""a di lino, e ponila sopra il pettignoni, e subito si romper la pietra, e a poco a poco uscir fuori, ed verissimo.

CCXXXI. PER
DOGNI ALTRO.

ROMPERE LA PIETRA, SEGRETO PROVATO, E MIRACOLOSO PI,

Piglia agrimonia, e falla bollire in acqua tanto che scemi il ter"o. Indi usa di questacqua per temperare2-- il vino, o pure bevila in altri cibi, e vedrai mirabile effetto, e prestissimo.

CCXXXII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL DI PIETRA. 6i quelle pietru""e, che si trovano dentro il ventricolo delle palombelle %**, fanne
2-% 2-4

&assia fistula e altre 3/eguminose, Papillionacee4. Pi$ noto come servi"iale, lavativo, clistere. 2-( ;nice. 2-+ ?eliloto o vetturina gialla. 2-) >assifraga o sanicola delle montagne. 2-, &rescione o nastur"io. 2-Qa il significato originale di correggere mescolando. %** Jermine dellItalia centroEmeridionale per indicare la colombella 3&olumba oenasE&olumbidi4. 5entricolo un sinonimo popolare in disuso di stomaco.

()

polvere, e con cannella, e fiori di sambuco, di tutte parti eguale, ne darai una dramma per volta con acqua di ononide, o di sassifragia, e col vino bianco, e credi allesperien"a, che questo un segreto miracoloso per rinella%*! e la pietra pigliandolo pi$ volte.

CCXXXIII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL DI PIETRA. Piglia il sangue, fegato, polmoni, le reni, e granelli %*2 e la verga di un becco, trita il tutto, e fanni salsiccia nel pi$ grasso budello, e donalo a mangiare al pa"iente, e vedrai cosa meravigliosa; e sappi che di tanta efficaccia, che rompe la pietra in un subito, ed provata. cosa

CCXXXIV. ALTRO RIMEDIO PER CHI NON POTESSI ORINARE. Piglia olio e insogna di coniglio, e abbi cimici, e tritale, e componele con il sopradetto olio, col quale poi ungiti la verga, ed il pettignone, e questo a tal bisogno usandolo potentemente provoca lorina, e questo provato assaissimi volte.

CCXXXV. ALTRO RIMEDIO PER CHI NON POTESSE ORINARE. Pongasi il pa"iente a limpiede, con i piedi nudi sopra la neve, e veder mirabile effetto.

CCXXXVI. ALTRO RIMEDIO PER FAR ORINARE LA RINELLA. Piglia gambe di quelli grilli, che stanno nei prati, e fanne polvere, della quale ne darai allinfermo a bere in ottimo vino, e on"e cinque per volta, e ne vederai leffetto.

CCXXXVII. ALLORINELLA RIMEDIO PROVATO.

%*!

7enella. &oncre"ioni sabbiose renali che per passare nellurina provocano dolore, la patologia fin qui nominata mal della pietra o dolor di fianchi. Pi$ avanti la troviamo come orinella. %*2 I testicoli.

(,

Piglia dellacqua lambicata di scor"e di tighe%*% di fava, e ne vedrai mirabile effetto.

CCXXXVIII. ALTRO RIMEDIO A CHI NON POTESSE ORINARE. Piglia dellacqua della bettonica, la quale fa orinare benissimo, e dissecca la pietra nella vescica; giova similmente alliteri"ia o gialle""a, cos9 dellocchi, come della persona, e del viso mirabilmente.

CCXXXIX. RIMEDIO OTTIMO AL MAL DI FIANCO. Piglia fiele di toro, e con il detto fiele ti ungerai il fianco ed appresso piglierai di detto fiele, e lo stempererai con vino, o vero con acqua, e ne beverai, e guarirai talmente, e non avrai pi$ doglia di fianco.

CCXL. ALLA DOGLIA DI FIANCHI RIMEDIO MIRABILE. Piglia li fiori di camomilla, cuocile nellolio comune, e poi con quello te ne ungerai, e vedrai prestissimo, e mirabile effetto.

CCXLI. RIMEDIO PER FAR ORINARE A CHI NON POTESSE ORINARE. Piglia una cipolla, e cuocila nel butiro, e di poi quanto pi$ calda sar che potrai sofrirla, ponila sopra il pettinicchio%*4, fasciala, che guarir il dolore, e far orinare.

CCXLII. PER GUARIRE LE TAROLE%*( DEL MEMBRO. >ubito, che sono nati piglia tasso di botte%*+ polveri""ato, e ponilo sopra esse acci', che lamma""i per tre o quattro volte. Poi piglia scor"a di "ucca domestica secca, e bruciala,
%*% %*4

/e bucce distillate del baccello 3teghe4. Pube. %*( Il termine indica una malattia parassitaria del cavallo; daltra parte la tarmola 3toscano4 indica sia la tarma che il tarlo. #uindi per estensione, nel nostro caso, pidocchi del pube, o piattoni. %*+ Jaso, deposito feccioso, tartaro delle b.

(-

e fatta in polvere sottile, e con quella cuopri le tarole che in due giorni saranno guarite, ed provato assaissimi volte.

CCXLIII. AL MEDESIMO MALE. Piglia polvere daloe denari sei, e soldi%*) uno di tutia%*, preparata, e misce, e metti sopra il male, di poi piglia unguento di tutia con un poco dacqua di or"o, e metti sopra, e subito guar3ir4anno.

CCXLIV. RIMEDIO ALLA RISCALDAZIONE DELLA VERGA. Piglia olio rosato, e canfora, incorpora insieme, e ungi, chei risaner, il simile far lacqua rosa buona, o vero il chiaro duovo con olio rosato.

CCXLV. RIMEDIO FACILE AL MALE FRANCESE. Piglia le viole "oppe, cio quelle che sono variate di color morello, e bianco; poi danne allammalato due volte il giorno, la mattina, e la sera facendolo pigliare on"e tre per volte, stando in letto molto ben caldo, acci' possa ben sudare, e cos9 facendo nuove %*giorni continue al sopradetto modo vederai mirabile esperien"a sen"altra un"ione.

CCXLVI. ALLA RISCALDAZIO DELLA VERGA. Piglia olio rosato, e canfora, incorpora insieme, e con questo ungi la verga; il medesimo effetto fa pigliare acqua rosa buona, o vero chiaro duovo, e olio rosato mescolato insieme, e lavarsi, e ungersi3:4 opera perfettamente%!*.
%*)

6enaro pesante coniato nel NIII secolo e corrispondente a !2 denari leggeri coniati da &arlo ?agno con la sua riforma monetaria. 6odici denari l. corrispondevano ad un soldo e 2* soldi ad una libra. ; seconda dello stato di emissione prese diversi nomi e valori. Il soldo in Italia fu in vigore fino alla II guerra mondiale e corrispondeva a ( centesimi di lira. %*, Cssido di "inco. %*2ove. %!* ;ltra ripeti"ione di una ricetta precedente.

+*

CCXLVII. RIMEDIO NOBILE ALLINFERMIT DEL MEMBRO VERILE. Piglia il chiaro delluovo, olio doliva, e incorpora luno, e laltro insieme, e poi metti sopra, e se fosse enfiato piglia salvia e metti sopra, un quatrello %!!, o mattone nuovo caldo al fuoco, e fa che vi stia tanto, che ne possa far polvere, e poi di essa polvere mettine sopra il membro e guarir.

CCXLVIII. AL
NATURA.

MAL DEL MEMBRO VIRILE, PIAGA, RISCALDAZIONE, O MALE NELLA

Piglia biacca, e distemperala bene con miele rosato, e di questa usando ti purgher, e guarir benissimo.

CCXLIX. AL MEDESIMO MALE. Piglia salvia fresca, falla bollire in una pignatella di vino bianco, e con questo poi lavati il membro, e se vi fosse qualche piaga, piglia polvere di astrolloggia rotonda, e mettila sopra la verga, o vero ulcera, e presto guarir.

CCL. A GUARIRE LE CRESTE DI GALLO%!2. Piglia un poco dunguento bianco%!%, o pure rasina, ungi con questo il luogo, far bruciare un poco, ma li dissicher e guarir.

CCLI. PER GUARIRE LE ULCERE DEL MEMBRO, O DELLA VULVA, E LE TAROLE. Piglia due parte di verderame di 5ine"ia, ed una parte dalume di rocca, pistale in polvere finissima, mettile in picciola pentola nuova con olio, a bollire sul fuoco
%!! %!2

/ateri"io di forma quadrata. &ondilomi acuminati. %!% 8nguento di calomelano.

+!

rumenando sempre; indi mettivi cera vergine, rumenando sempre, che vi viene come unguento, medica con questo le detti tarole, o ulceri, e vedrai miracolosa esperien"a.

CCLII. RIMEDIO PER LA GONORREA. Prendi la mollica dun pane caldo, uscito allora dal forno, mettila dentro un bacile pieno dacqua piovana, infondivila, e lasciavela per ore 24 al sole, e sereno, indi la mattina a digiuno beve di essa alla quantit3,4 che ne poi bere, e farai cos9 per tre mattine, e ne guarirai.

CCLIII. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LA GONORREA. Prendi la radice del cardone selvatico alla quantit di una libra, ponila con tre libre dacqua piovana in una pentola nuova a bollire sul fuoco si chB diviene il ter"o, indi bevi di essa deco"ione un ter"o la mattina a digiuno, in quindici giorni guarirai. /a detta radice devessere ben pistata; e questa medicata deve farsi dopo che la gonorrea abbia purgato per almeno quindici giorni.

CCLIV. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LA GONORREA. Prendi una libra di erba chiamata ninfia %!4, bollila in tre libre di acqua piovana, fa come sopra, e guarir.

CCLV. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LA GONORREA. Prendi tre gramme di gomma di fastuca%!(, ponila in picciola pentola nuova sul fuoco, lasciala liquefare, nettala delle sporche""e, indi dividela in tre parti eguale, delle quale ne prenderai una parte in pillola la mattina a digiuno per quindici giorni e guarirai.
%!4

2infea. 2Dmphaea alba e 2uphar luteumE2infeacee. /a seconda detta anche nenufaro o ninfea della &ina, era nota per le sue propriet a Jeofrasto. %!( &opaive.

+2

CCLVI. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LA GONORREA. Prendi il sugo del frutto matturo delledera, ponilo in pentola nuova sul fuoco, che restringa al ter"o, bevi desso un bicchiero di un ter"o la mattina a digiuno finchB orinerai sangue, locchB%!+ seffettuer in tre o quattro giorni, sarai guarito.

CCLVII. PER GUARIRE LA GONORREA INVECCHIATA. Prendi una libra derba parietaria, detterba di vento3,4 ponila in tre libre dacqua piovana in pentola nuova sul fuoco a bollire finchB diviene il ter"o, usala nel modo an"idetto della radice del cardon selvatico, e vederai leffetto.

CCLVIII. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LA GONORREA. >eme di fen greco, bollilo in acqua piovana che diviene il ter"o, bevi di esso la mattina a digiuno, che pria dun mese guarirai.

CCLIX. ALTRO RIMEDIO PER LA GONORREA AGGROPPATA%!). 7adice di alappa%!, ed agrimon di tartaro%!- una quarta%2* di ciascheduno, piste, misce, presa a digiuno come medicina, ed usa un brodo liscio%2!, cos9 purga bene il corpo, indi usa brodi buoni, e minestrina, e ne vedrai leffetto.

CCLX. PER GUARIRE LE ULCERE DEL MEMBRO. Prendi lerba sabbina%22, bruciala, e della sua cenere copri le ulcere, legala %2%, che in due,
%!+ %!)

Il chB. 2odosa, nodulare. %!, /appa, bardana. %!&remortartaro o tartrato acido 3da cui agrimon4 di potassio. %2* 8n quarto di dracma. %2! >emplice, chiaro, sen"a laggiunta di alcunchB. %22 >abina. %2% &on una benda.

+%

o al pi$ tre medicate guarir.

CCLXI. ALTRO METODO PER PURGARE LE ULCERE. 8na dramma di balsamo dalceo %24, scropoli tre cinaprio fatti"io %2(, pista e misce, lava con acqua rosa, e medica, e se non vogliono sanare prendi tre gocce di solimato corrusivo%2+; me""a dramma di cerussa%2), sciogli in acqua di piantaggine, e con questo medicale, e guariranno.

CCLXII. ALTRO
BOCCA.

RIMEDIO PER USO ESTERNO, PER GUARIRE LE ULCERE DELLA

Piglia cinque granelli di nitrato dargento, e medicale con esso, che guariranno.

CCLXIII. PER GUARIRE LE ULCERI DEL NASO, E DELLA BOCCA. ?edicale con unguento apostolorum%2,, il quale guariranno. di color verde, che in pochi giorni

CCLXIV. PER GUARIRE IL TINCONI%2-. Prendi noci cattive%%*, pistale, apllicale sul tincone e vedrai vessicare%%!, lasciale purgare, che mander fuori tutto linfesto%%2.

CCLXV. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE LI TINCONI.


%24 %2(

?alvea alceaE?alvacee. @atto con arte. %2+ >ublimato corrosivo. 1icloruro di mercurio. %2) >inonimo di biacca, ottenuta per' con carbonato di piombo 3&erussite4. %2, 6etto anche pomata egi"iaca o unguento di verderame. %2Postema o ascesso inguinale, causato da malattie veneree. %%* ;cerbe e quindi ricchissime di tannino. %%! 5escicare. %%2 Il nocivo, il contenuto infetto.

+4

;pplicale sopra tre, o quattro sangutte%%%, e fa 3che4 essi ne succhiano linfesto umori e ne sarai guarito.

CCLXVI. RIMEDIO AL MAL DEGLOCCHI; PER CHIARIFICARE LA VISTA. Piglia sugo di porri, fiele di gallo, e di anguilla parte eguali, distempera in acqua purissima con miele in un vaso di vetro, e di questo ne metti la sera, e la mattina negli occhi, chiarifichar la vista.

CCLXVII. ELETTUARIO
PERSA.

OTTIMO ALLA VISTA; E RICUPERARLA SE FOSSE QUASI

Piglia semente di finocchi on"e due, silermontano on"e cinque, radice di celidonia on"e cinque, opio, petrosulini: on"e quattro cadauno, le quale cose tutte spolveri""ati. 6ella qual polvere ne farai elettuario con miele sotto, e schiumate, e ne piglierai sera e mattina, e questo elettuario restituer la vista persa, conforta lo stomaco, purga la superfluit%%4 delle rene, rompe la pietra, e caccia ogni ventusit%%(.

CCLXVIII. ALLA VISTA DEBOLE. Piglia fiele di lepre ovvero fiele di gallina, mescolato con acqua chiara, e miele, e di questo usa, che aumenta il vedere grandissimamente. ;lla caligine %%+ degli occhi vale il sugo della celidonia, 3s4temperato con il miele, con vino bianco, e polvere di pevere bianco%%).

CCLXIX. A CONFORTAR LA VISTA.


%%% %%4

>anguisaughe: Qirudo medicinalisE;nellidi. .ccessiva fun"ionalit, diuresi. %%( ?eteorismo. %%+ Cscuramento della vista dovuto ad una macchia della cornea. %%) Pepe b. ottenuto esclusivamente dai semi del p..

+(

Piglia mirabolani%%,, citrini, chebulorum%%-, semente aimaratri%4*, fiori daruta, celidonia, dramme una dognuno, cardamomi dramma una, fa polvere e usala.

CCLXX. A CHIARIFICAR LA VISTA. Piglia finocchio, berbenga%4!, rose, celidonia, parte eguale di quanto vuoi, bolli queste cose in acqua piovana, lavati gli occhi con questacqua la mattina nellal"arti dal letto, e vedrai rischiarirti la vista.

CCLXXI. ALLA DEBOLEZZA DELLA VISTA. Piglia fiele di volpe, fiele di toro, fiele di lepre, fiele di avvolto:o, fiele di grua %42, di rondine, di passora%4%, di cane, danguilla, e di gallo, parte eguali dognuno, fanne polvere di tutti cose insieme, usala agli occhi, che ne vederai miracoli.

CCLXXII. RIMEDIO PER LEVAR LA LACRIMAZIONE DEGLI OCCHI. Piglia canfora, tutia dramme una dognuno; alume "ucarino%44, copparosa%4(, aloe epatico dramma una dognuno, polveri""a tutte le dette cose, e ponile in due bicchieri di vino bianco, buon e chiaro, di poi mettilo al sereno, per tre giorni, e poi adopera ponendovi di esso negli occhi.

CCLXXIII. AL DOLOR DEGLI OCCHI. Piglia il sugo degli coriandoli, e mescola con latte di donna, e fa collirio negli occhi, e
%%,

Prunus cerasifera var. mirabolanusE7osacee detto ciliegioEsusino, ma pi$ facilmente frutto a drupa di alcune piante asiatiche e africane, ricco di tannino e perci' usato in conceria e farmacia. %%&hebolo o chebulo, specie di mirabolano. %4* ?aratro: Jeuchrium maroE/abiate. %4! &respino: 1erberis vulgaris E 1erberidacee. %42 0ru. %4% Passera. %44 Prepara"ione di allume con "ucchero, chiara duovo e acqua di rose. %4( 2ome di diverse specie di vetrioli. /a copparosa a""urra il solfato greggio di rame, quella bianca di "inco, quella verde, che per' escluderei per questa ricetta, di ferro 3sale ferroso4.

++

far cessare il dolore subito, e se il dolore proceda da34 per un"ione3:4 piglia il rosso dellovo, con un poco dinchiostro, e olio rosato, e sar ottimo rimedio. /e foglie della bettonica trita, ed empiastrate sopra la fronte sana mirabilmente, e conferisce a tutti li vi"i degli occhi posta sopra.

CCLXXIV. RIMEDIO AGLI OCCHI PIENI DUMORI. Piglia le viole fresche, pestale, e la sostan"a di essi con il sugo mettilo negli occhi dellinfermo, e fallo guardare in s$, e legale queste viole con un fa""oletto, o scafassolla%4+ non molto stretta, acci' che per il restringere gli umori non corressoro %4) negli occhi, e se non se potesse aver viole, piglia delle rose.

CCLXXV. ALLA PANNICOLA%4, DEGLOCCHI. Piglia osso di sepia, e losso bruciato, e della canfora, e distemperala con sugo dassen"io, e metti sopra gli occhi.

CCLXXVI. AL DOLOR DEGLI OCCHI, E PER RESTRINGERE LE LAGRIME. Pigli pietra tutia preparata, scrop. tre, canfora scrop. due, garofali pesti scropo. due, acqua rosata on"e due.

CCLXXVII. ALLA TENEBROSIT DEGLI OCCHI. Piglia il sugo nella""en"io, donalo a bere misto collacqua fredda, e linverno collacqua calda.

%4+

/o scafasso era linvolucro, in genere di pelle, per le gomme, gli incensi, ecc.. Per scafassola o pe""etta si intendeva invece il tessuto ripiegato pi$ volte che si metteva sulle ferite, eventualmente intriso di sostan"a medicinale. Cra diremmo pi$ semplicemente gar"a. %4) &ircolassero. %4, 2el linguaggio anatomico pannicolo significa strato, ma anche membrana. #uindi: per gli occhi appannati. >imile la tenebrosit della ricetta successiva: oscuramento della vista.

+)

CCLXXVIII. ACQUA PREZIOSA PER GLOCCHI. Piglia erba verbena, finocchio, aruta, celidonia, e rose, parte eguali dognuno ben nette, poste insieme, distillali in lambico; lacqua chesci mese di maggio, ed provato. ottima per gli occhi, e si fa nel

CCLXXIX. ACQUA PERFETTISSIMA ALLE CARRATTE-$9 DEGLI OCCHI. Piglia acqua di celidonia, acqua rosa, acqua di feno, acqua di cafraggia %(* on"e quattro dognuno; nel quale acque farai cuocire garofali, salcacolla %(!, ruta, dramma una dognuno, pepe scrop. uno, fiele di bue una dramma e me""a, serapini %(2 scrop. me""o; bollite che saranno insieme le colerai, e la mattina, e la sera te ne mettirai neglocchi, e vederai opera tale, che non mai forse avrai veduto co9%(% mirabile, e perfetta opera"ione.

CCLXXX. AL DOLOR DEGLI OCCHI PER UNA PERCOSSIONE. Piglia torlo dovo, chien inchiostro%(4, ed olio rosato, mettilo sopra la percossa, e sar rimedio perfettissimo.

CCLXXXI. A GUARIR LE CATARRATTE. Piglia di quelle cornecchia%(( che fa il frassino, e farai distillare, conserbane lacqua distillata, della quale metendone riplicate volet negli occhi guarir.

CCLXXXII. ALLEVARE LA DOGLIA DEGLI OCCHI, E PARIMENTE IL SANGUE.


%4%(*

&ateratte. &apraggine, una foraggiera usata per ingrassare il terreno da coltivare, molto gradita alle capre. %(! >arcocolla. %(2 >agapeno. 0ommoresina di color rossastro. %(% 8n altro refuso: cos9. %(4 Inchiostro di &hina 3&ina4. %(( I frutti a samara.

+,

Piglia sugo dassen"io, latte di donna, acqua rosa, mescola ogni cosa insieme, e fanne empiastro, che porrai sopra gli occhi, metigher e lever la doglia, parimente il sangue, e la macchia; questo stato provato assai volte.

CCLXXXIII. A
NETTI.

CONSERVAR GLOCCHI CHE NON LAGRIMINO, E STANNO SEMPRE

Piglia le foglie del fiori della malva, fanne acqua, e con questa ti laverai glocchi, che ti le conservirai bellissimo, ed provato.

CCLXXXIV. PER GUARIRE GLOCCHI AMMALATI. Prendi lerba chiamata celidonia, bollila in vino bianco, raffreddato a calor di latte fa con esso bagnuoli neglocchi, che guariranno.

CCLXXXV. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE GLOCCHI AMMALATI. Prendi aruta, bollila in vino bianco, che restringa il ter"o, indi misce con miele rosato a calor di latte, fa spesso bagnuoli con esso, e guariranno.

CCLXXXVI. ALTRO RIMEDIO PER GUARIRE GLOCCHI AMMALATI. 1olli finocchio in vino bianco, che reduca il ter"o, misce con miel rosato a calor di latte, fa spesso bagnuoli negli occhi e guariranno.

CCLXXXVII. ALTRO RIMEDIO PER IL MAL DEGLOCCHI. >ugo dellerba celidonia, misto in chiara dovo, ungi con esso glocchi allo spesso, e ne vedrai meraviglioso effetto.

+-

CCLXXXVIII. RIMEDIO PER GLOCCHI AMMALATI. Prendi una libra dacqua di fiori di samboco, ed on"a una dalume di rocca bruciata polveri""ata, e posta infusione per due giorni, indi colasi per una pe""a fina, e con questacqua si lavano glocchi tre volte al giorno.

CCLXXXIX. RIMEDIO PER LA LAGRIMAZIONE DEGLOCCHI. &hia%(+ duovo, sbattila bene, che sia tutta schiuma e dessa metti dentro glocchi, che ti guarir, se bene fossero arsi, ed provato.

CCXC. PER RESTRINGERE IL MESTRUO ALLE DONNE ESSENDO OLTRE MISURA. Piglia cenere di corno di cervo, acatia ipoquistidos%(), bolo arminio%(,, mumia, mastice, e cera nuova con sivo di capra quanto basti; delle quale cose ne farai unempiastro, il quale poi ponerai sopra alle reni, e similmente ne ponerai sopra il pettignone, e cos9 facendo, ne restringerai il mestruo mirabilmente, e lo fa sen"a lesione alcuna, e questo stato provato infinite volte.

CCXCI. RIMEDIO PERFETTO PER PROVOCARE IL MESTRUO ALLE DONNE. Piglia tre o quattro sumit di sambuco giovine, falle bollire in acqua comune sinchB si consuma la met dellacqua; della quale bevandone un bicchiero con sei denari di "afferano la sera quando ander addormire; in altro bicchiero beva la mattina quando si levir, ne vederai leffetto.

CCXCII. RIMEDIO QUANDO LA DONNA ABBONDASSE IL MESTRUO FUORI DORDINE.

%(+ %()

;ltera"ione dialettale di chiara, albume. 2ome di mimosacea detta anche gaggia d.gitto. %(, Jerra sigillata proveniente dall;rmenia ricca di ossidi di ferro, untuosa al tatto e dallalta adesivit, tanto che veniva usata per far aderire la foglia doro nellopera"ione di doratura.

)*

Piglia salvia, fiori dogni mese%(-, cinque foglie, parte eguali, le quali cose farai seccare, e ne farai polvere, e di questa ne darai a bere in brodo alla pa"iente, o pure in buon vino, e cos9 continuando qualche volta guarir benissimo, e questo provato assaissime volte.

CCXCIII. SIROPPO PER RESTRINGERE LI MESTRUI. Piglia siroppo di sugo di acetosa, sugo di cotogni, e di mirto dramme cinque dognuno, acqua di piantaggine, di portolacca, e di acetosa dramma una dognuno, mescola insieme, e fa siroppo, il quale piglierai la mattina, e far perfettissimo effetto; similmente piglierai dellinfrascritto elettuario: piglia "ucchero rosato antico, di acintonite%+*, sen"a spe"ie on"a una cadauna, seme di rose rosse, coriandoli preparati, carabbe, scrop. uno dognuno, mescola e con sciropo mirtino farai elettuario, del quale piglia alli bisogni, ed cosa provata.

CCXCIV. A RESTRINGERE IL MESTRUO QUANDO FOSSE FUORI DORDINE. Piglia piantaggine, virga pastoris%+!, sanguinaria%+2, buccia di me""o della quercia%+%, mettile tutte cose infusione, e farai come un bagnuolo, dentro la vulva, con la dettacqua dopo di avere stato tre giorni infusione, e ne vedrai leffetto.

CCXCV. A FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE. Piglia lerba bettonica, bollila in acqua che ne stringa il ter"o; beva di questacqua la donna, e subito li viene il mestruo; farai similmente il profumo con detterba, cotta in acqua, vedrai presto leffetto.
%(%+*

Il mestruo. ;cetosa; veniva definita <acqua acconcia con aceto e "ucchero, con giulebbe acetoso=. %+! ;vellano o nocciolo. &orDlus avellanaE1etulacee. 6a non confondere con la >olidago virga aurea. %+2 6ue piante delle Papaveracee: >anguinaria canadensis, ricca dalcaloidi, dalle quali radici gli indiani estraevano il colorante rosso per tingersi il viso; 0eranium sanguineum detto malvaccina. #ui ci si riferisce naturalmente alla seconda. %+% /a guaina amilifera del caule della q..

)!

CCXCVI. A FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE. 1olli faggioli rossi in acqua che restringa met, piglia poi detti faggioli e suffumiggirai con essi la matrice, e dentro il suo brodo mettivi un soldo di "afferano, beva detto brodo, e vederai unesperimento nobile, e mirabile e certo.

CCXCVII. PER PROVOCARE IL MESTRUO ALLE DONNE. ?atricaria%+4, sabina, di ciascheduna on"a una, "afferano dramme due, incenso scrop. uno, sangue di piccioni secco dramme tre, fa del tutto polvere; la dose dramma me""a col vino, ed unico.

CCXCVIII. NERBI RITRATTI-#" RIMEDIO PROVATO. Piglia sevo di montone, o vero di castrone di quello che sar attaccato alli rognoni, tanto che quando sar sculato, sia di capacit di due bicchieri, e fallo bollire tanto, che rimanca%++ un bicchiero pieno, di poi mettivi un bicchiero dolio rosato, e metti insieme al fuoco, e fa bollire tanto che cali il me""o, e di questo ungiti, e sanerai mirabilmente.

CCXCIX. ALTRO RIMEDIO AI NERVI RITRATTI. Piglia olio rosato, midolla di mascille di porco fresche, o salati %+), poi piglia marrobio freschio, e pestalo, poi mettilo colle sopradetti cose, e falli bollire alquanto, e sar fatto; del quale te ne ungerai e guarir.

CCC. A NERVI RITRATTI, OTTIMO, E PERFETTO RIMEDIO PROVATO.

%+4 %+(

/a camomilla comune. &ontrattura nervosa. %++ 7imanga. %+) ?idollo di mascella del suino fresco o conservato sotto sale.

)2

Piglia savina%+,, rosmarino, maggiorana, amenta, mentastro%+-, salvia parte eguali, pesta ogni cosa, e incorpora con midolla di gambe di bue, e fa che sia liquida, della quale ungerai li nervi, e guarirai, ed essendo dinverno adopera la trementina%)*.

CCCI. ALTRO PER SANAR OGNI NERVO RITRATO, ED OGNI DOGLIA NEL CORPO. >i piglia radice di ebuli, cavane il sugo, empi di questo un cannolo, turalo bene, mettilo dentro un pane da infornarsi, che sia posto diritto; infornalo con laltro pane, quindi quando sar cotto cavalo, vi troverai un liquore come olio pre"ioso, ungi con questolio una volta il giorno il nervo attratto o vero altro luogo addolorato nella persona, in sette giorni guarirai; ed provato. ;ncora facendo stillare il sangue duomo sano, e con

lacqua che uscir di esso sangue tenungerai li nervi ritratti, che ritorniranno allesser suo di prima, e mettendo in dettacqua un pe""o di vetro ritorner tenero e molle%)!.

CCCII. ALTRO RIMEDIO MIRABILE ALLI NERVI. Piglia amentastro, e fa deco"ione con vino, che beverai di questa deco"ione alda %)2 con due dramme di semi di agretti%)%, e subito guarir.

CCCIII. A MOLLIFICARE I NERVI RIMEDIO PERFETTO. Piglia sugo di ebuli, e la sua radice trita, e poni in una ampolla diligentemente serrata, e chiusa, e circonda tutta lampolla di pasta di frumento, poi ponila nel forno; e come sar raffreddata cava il sugo; ungi con esso i nervi, e ne vederai vero effetto.

%+, %+-

>abina. ?entha aquaticaE/abiate. ?entastro anche sinonimo di marrubio in Joscana. %)* /uso della trementina in questo caso, utile per evitare leccessivo indurimento del midollo, oltre ad avere un effetto miorilassante, e vasodilatatore. %)! /olio talmente efficace da essere in grado di ammorbidire il vetro. %)2 &alda, un refuso. %)% 2astur"io, o crescione oppure agrettone 3crescione inglese4: /epidium sativumE&rocifere.

)%

CCCIV. PER FARE LOLIO DI CERA, PER FERITE E PIAGHE VECCHIE. &era nuova libre due, acqua vita sen"a flemma %)4 oncie sei, metti ogni cosa nella storta%)( a distillare secondo larte %)+, di poi separa lacqua dallolio, e servalo come un tesoro, per ferite e piaghe vecchie. . questo di tanta eccellen"a, e provato.

CCCV. OLIO DI FERRO CHIMICO, DINFINITE VIRT,. /imatura di ferro quanto vuoi imbevila con orina purgata, di poi mettila a calcinare al fuoco di reverbero%)), che resti impalpabile e di color di sangue, allora mettila nella storta ben lutata, e imbevila di nuovo con lorina, e fa distillare a modo dellacqua forte%),, per ore 24, aumentanno il fuoco come sai, ed avrai un olio denso, rubicontissimo%)-. >e farai infocare qual si voglia metallo, e lestinguerai in questolio, subito acquister il color doro, ma sofistico%,*.

CCCVI. MODO DI STRAR%,! LOLIO DA TUTTI I FIORI ODORIFERI. #uella quantit di fiori, che vuoi cavar lolio, fatti alquanto ammollire allombra, dopo mettile a distillare nel tamburlano%,2, conforma larte, e uscir lacqua e olio, quale separerai, e se ti pare potrai rettificarlo. /a dose scropolo me""o.

CCCVII. PER FAR LOLIO DANTIMONIO. ;ntimonio crudo%,%, alume di rocca, "ucchero fino di ciascheduno parte uguali, fa polvere del tutto, e metti dentro la storta bel lutata, e distilla a lento fuoco per quattro o
%)4 %)(

Privata del residuo acquoso che si pu' ottenere nellultima fase della distilla"ione. ;lambicco a collo ricurvo usato per distillare. %)+ /arte. %)) 2on diretto. %), ;cido nitrico. %)&olor rosso acceso. %,* .legante, ma anche sofisticato. %,! .strarre. %,2 6istillatore di rame. %,% 0re""o.

)4

cinque ore, dopo accrescilo%,4 e ne uscir lolio rubiconissimo come sangue.

CCCVIII. ALTRO MODO PER FARE LOLIO DANTIMONIO. ;ntimonio, "ucchero candido%,(, di ciascheduno parti eguali, polveri""ali, e mettili dentro la storta, e distilla a cener, e fuoco temperato, che nuscir lolio, il quale ottimo allinfermit esterne; se ne pu' dare per bocca due o tre goccie nel principio della quartana.

CCCIX. PER FAR LOLIO DI VITRIOLO DINFINITI VIRT,. Piglia vitriolo romano del meglio, che si trova, pestalo, e mettilo in una pignata nuova cotta, e coprila bene, legala con filo di ferro o di rame, e lutata ben dintorno al coperchio con luto di sapien"a%,+. 6apoi poni detta pignata nella fornace 3dei4 vasari, e fa che si stia sin che cavano gli altri vasi. 6a poi cava fuori il tutto vitriolo, e distendilo sopra un panno bianco sopra una tavola, il quale vitriolo inumidirai alquanto con un poco dacqua vita, e lascilo asciugare allombra, da poi uniscilo unaltra volta e lascialo asciugare allombra, com detto, e in questo modo farai insino a tre volte, da poi metti detto vitriolo in boccia piena in un fornello di riverbero, e donagli fuoco quattro giorni naturali, e il secondo giorno comincer ad uscire lolio, e sar rosso chiaro, e poi muter colore circa al ter"o giorno, e sar rosso oscuro, e poi ultimamente verr negro, e tutti questi olioi: si devono serbare in vasi di vetro ben chiuse, che non respirono, e il primo alquanto debole, e si pu' usar per bocca sen"a pericolo alcuno, il secondo e il ter"o

volendoli usare per bocca, bisogna prima passargli per bagno maria, e quello che distiller buono da pigliar per bocca, laltro che restir nella boccia e3T4 buono

allinfermit isteriori, e nota che il ter"o olio il pi$ perfetto, e si adopera ancora in arte
%,4 %,(

6iluiscilo. 7affinato. %,+ &on chiusura fatta con scien"a, con arte.

)(

di trasmuta"ione%,), e molte belle cose, sono ancora alcuni, che lo pongono in bocca subito, chi calcinato sen"a inumidirlo, e gli donano fuoco di riverbero per ore %*;

gagliardissimo, e cos9 lo cavano tutto insieme. ?a nota, che ancora si cava per degensorio%,,, e si cava in 22 ore. Cra voglio, che impari le gran virt$ di questolio pre"iosissimo: !. Pegliandone di questolio con on"e due dacqua di pimpinella sana la lepra%,-, e conserva il color naturali. 2. &on malvasia chiarifica benissimo i3l4 sangue. %. &on di fumosterre%-*, e di mirabolani sana la lepra e rogna%-!. 4. &on lacqua dindivia%-2 leva il pelo bianco, e pigliandolo poi con acqua di bettonica nascono li neri. (. &on acqua di maggiorana sana le doglie del corpo, amma""a li pidocchi, e sana lemigrana%-%, e la vertigine. +. &on acqua di bogolosa%-4 sana la doglia della mil"a, e la rogna. ). &on acqua :eros celeste%-( essendosi prima purgato, e sana la litagia %-+, qual una

flemma%-), che col tempo torna in lepra non la sanando nel modo sopradetto, o vero acqua di vita. ,. &on acqua di finocchio, o di apio, o daneto aumenta la memoria, e la ritiene,
%,) %,,

/a chimica, ma certamente la parte pi$ esoterica di essa. Per digestione, probabilmente in colonna. Procedimento chimicoEfisico ancora in uso, soprattutto per' per estrarre principi attivi da droghe vegetali. %,/ebbra. %-* @umosterno. ;ltro nome della fumaria: @umaria off. E Papaveracee. Il nome deriva dal latino medievale fumus terrae per la creden"a popolare che provocasse lacrima"ione. %-! 6enomina"ione generica di varie dermatiti pruriginose degli animali domestici, di cui per' luomo non esente e della scabbia. %-2 C endivia. 2e esistono due variet, la ricciolina e la scarola. %-% .micrania. %-4 1uglossa. %-( 6ecotto di iris. %-+ /etargia. %-) 8no dei quattro costituenti fondamentali degli organismi secondo la conce"ione ippocratica assieme a sangue, bile, atrabile 3bile nera4. 6etta anche pituita era il cos9 detto umore freddo che, proveniente dal cervello provocava il temperamento lento. &urioso limputare alla flemma la posibilit di contrarre la lebbra.

)+

conferisce alla stanche""a, e d for"a. -. &on acqua di boragine o ver di bogolosa sana lumor melanconico. !*. &on acqua di nenufar%-,, o di menta, overo di fava, sana la frenesia o la postema calda, che st nel pannicolo%-- del cervello. !!. &on acqua della pionia, sana mirabilmente il mal caduco. !2. &on acqua di mentastro sana sen"a fallo, lo palaritico4**. !%. &on acqua della salvia sana perfettamente lo spasimo. !4. &on acqua di basilico34 sana certamente quelli che tremano. !(. &on acqua di trifoglio4*! sana una infermit che li spagnuoli chiamano carneris, e comparis4*2. !+. &on acqua di finocchio, e di silermontano sana la schife""a del corpo4*%. !). &on acqua dirios, sana la reuma della testa, e altrovi similmente. !,. &on acqua di rose leva la doglia delle podagre, e stagna il sangue del naso. !-. &on acqua di salvia, e dIsopo sana la paralisi a repliando4*4. 2*. &on acqua di morso del diavolo4*( la squinan"ia4*+ la sana. 2!. &on acqua di capel venere, e isope ana, sana la tosse. 22. &on acqua di piantaggine sana quello che sputa sangue. 2%. &on acqua dor"o rompe, e sana la postema nel corpo delluomo. 24. &on acqua di maggiorana, e basilico34 sana il tremor del cuore. 2(. &on acqua rosa, e vino di pomi granati4*), sana la sincope.
%-, %--

2enufero, nanufero, nannufero, gi visto. 8na delle membrane dellencefalo. 4** Paralitico. 4*! Jrifolium fibrinum o menianto E 0en"ianacee, da non confondere col trifoglio comune o incarnato delle Papilionacee. 4*2 /etteralmente, simile al montone. 4*% @avorisce lassorbimento dei gas intestinali. 4*4 7ipetendo pi$ volte lassun"ione. 4*( Il meliloto o vetturina gialla. 4*+ ?al di gola, angina, tosse canina. 4*) ?elograni.

))

2+. &on acqua di scor"e di cedro, leva la debole""a del petito4*, e rinfor"a lo stomaco. 2). &on acqua di menta, sana la debole""a dello stomaco, freddo e caldo. 2,. &on acqua di porcellana, leva il rossor della faccia. 2-. &on acqua di mortella sana il dolor di stomaco, freddo e caldo. %*. &on acqua di bettonica sana le passioni4*- dello stomaco e se prima si purga4!* la causa calida, giova alla dure""a dello stomaco. %!. &on acqua di scabiosa sana ogni dolor di corpo. %2. &on acqua di piantaggine sana flusso. %%. 6aruta, sana la passioni colica4!!. %4. &on acqua dassen"io sana il morso velenoso. %(. &on acqua di tasso barbasso, e di millefoglie, e mercorella sana le marocle. %+. &on acqua dindivia sana li mali dabasso, e la idropesia. %). &on acqua di pantafilon sana lideri"ia4!2. %,. &on acqua di tamaris4!% sana il mal di fegato. %-. &on acqua di cauli, o rafano, e di sassifragia 4!4 fa orinar la pietra, e sana il mal delle reni. 4*. &on acqua di vita sana lappetito canino4!(. 4!. &on acqua di pimpinella sana la febbre ter"ana. 42. &on acqua di pantafilon, e di marrobio sana la quartana. 4%. &on acqua di felice4!+, amma""a li vermi del corpo, e li scaccia. 44. &on acqua di tasso barbasso, sana il flusso del corpo.
4*, 4*-

;ppetito. I dolori. 4!* >i elimina. 4!! Il dolore addominale. 4!2 /ittero. 4!% Jamerice. JamariP gallica E Jamaricacee, la cui corteccia fu molto usata un tempo in farmacia per le molteplici attivit. 4!4 >assifraga, sanicola delle montagne, gi vista. 4!( Incontrollabile, la bulimia. 4!+ Il felce maschio ha effettivamente propriet vermifughe e vermicide.

),

4(. &on acqua di cra""ione e di mercurella4!) provoca lorina. 4+. &on acqua dartemisia4!,, sana il mal di matrone. 4). &on acqua di scuta o cicuta sana i dolor de: denti. 4,. &on acqua di porri, sana la tosse, e purga il petto. 4-. &on acqua di mentastro ed acquavita sana la sciatica. (*. &on acqua di eupatoria sana il paralitico. (!. &on acqua di cauli distillata conferisce alle poragre4!- friggide, e se fossero calde, piglialo con acqua di parietaria, e di piantaggine. (2. &on acqua dartemisie, sana lasma. (%. &on acqua di calamento42* leva li catarri che discendono al petto, ed al polmone. (4. &on acqua di finocchi, e silermontano sana literi"ia in cinque notti. ((. &on acqua di trifoglio sana ogni dolor di corpo. (+. &on acqua di sigillo di >alomone, e di sigillo santa ?aria42! sana ogni sordit. (). &on acqua di piantaggine sana ogni gran puntara422.

CCCX. OLIO CHIAMATO DI ELEMENTI, CHE HA INFINITI VIRT,. Piglia sangue umano, purissimo, e rosso duomini di et in 2( E in %* anni, e piglia sperma di un pesce che si chiama balena 42%, e midolla di toro o vero di cervo maschio, cinque libre dognuno, metti a distillare, e prima acqua che uscir sar bianca, la seconda citrina, e spesso, la ter"a ed ultima sar molto rossa, e spessa. ?a avvertisce che la bo""a sia ben serrata, o chiusa acciocchB non respiri, imperocchB uscir una
4!) 4!,

5arianti popolari di crescione e di mercorella. 5arie artemisie furono nel passato usate in farmacia: lartemisia abrotanum o abrotano o limoncina, la. absinthium o assen"io, la. vulgaris o amarella. . tutte nelle patologie del mestruo. 4!Podagra, gotta. 42* &alaminta o nepitella o mentuccia. 42! PolDgonatum off. E ;sparagoidea. >igillo di >alomone e di >. ?aria sono sinonimi. 422 Cppressione. 42% >i tratta dello spermaceti, un liquido presente in alcune cavit del cranio del capodoglio e altri cetacei che solidifica, quando lanimale viene ucciso, in una massa cerosa, molto usata in farmacia come eccipiente per prepara"ioni topiche. >i noti che la balena viene chiamata pesce.

)-

pu""a tale che amma""eria un uomo, o almeno li faria gran male, e questultimo, che uscir olio il quale coglierai con recipiente ben chiuso com detto di sopra, acciocchB in luogo alcuno nella bo""a non rifiuti 424; e questolio si chiama di elementi cio fuoco, aria, acqua, e terra, e per se stesso cresce quando cresce la luna, e quando cala, esso similmente diminuisce. /a prima virt$ di questolio questa, le si pu' chiamar divina,

se fosse un uomo giunto allestremo di vita, tal che non potr pi$ parlare. Piglia una goccia di questolio con tre goccie di vino, incontinente il cuore gli piglierebbe vigore e comincerebbe a parlare. &iascuno, che una volta il giorno beva di questolio tanto quanto una lente42( con un poco di vino, in tutto quel giorno sar sanissimo, e allegro,

e tutti i membri principali dentro li rinvigorisce; non lascia invecchiar luomo, an"i colui, che usa questolio, gli allonga la vita. Jutti li veleni mortifica, e li scaccia bevendolo con vino, e guarisce tutte le piaghe antiche, guarisce le fistole, e in pochi giorni guarisce le piaghe infistolite, e che ni piglia una goccia nel vino unora avanti che venga la febbre quartana guarisce, e chi bagnasse il rame con questolio si fa color doro, ma chi lo soddisf perde il colore42+.

CCCXI. OLIO DI MIELE. Piglia miele spumato, e cotto il quale metti in una piva 42) piena il ter"o con pe""oli di vetro insieme, e distilla in questo modo. Poni detta bo""a 3con detta bo""a4 sopra un tre piedi, che non sia lutata, e sen"a fornello, e donagli primo fuoco soave, tanto, che esca lacqua; poi li darai fuoco di fiamma, crescendolo in ultimo, e fa che stia il recipiente aperto, ed avrai olio di miele buono.

424 42(

>fiati. /enticchia. 42+ Il colore scompare rifondendo il metallo. 42) 7ecipiente tubolare con un ingrossamento finale o ventrale detto anche pipa, o pipetta quando il lume ridotto.

,*

CCCXII. OLIO DI ROSE DAMASCHINE42,. Piglia rose damaschine, e le quale piglia il suo seme, cio il giallo per quantit duna scudella, e piglia unaltra scudella di comune 42- ben mondi, e raspati con un coltello, di poi pistale bene incorporandoli con esso giallo sopra detto, e fa che stiano cos9 per tre giorni in uno vaso ben serrato tal che non sfiati, poi cava lolio al torchio, e sar buono, e perfetto.

CCCXIII. OLIO DINSQUIAMO4%*, OTTIMO E PERFETTO PER FERITE. Il giorno della vigilia di >. 0iovanni 1attista, piglia lusquiamo, tagliato minutissimo, e mettilo in pannolino bianco; poi mettilo in una pentola vetriata, che sia piena sin met, ben calcata, poi coprilo in modo che non resperi 4%!. Indi mettilo sotterra; dopo un anno nel giorno del sudetto >. lo caverai, e vi trovirai unolio perfettissimo per ogni piaga e ferita.

CCCXIV. OLIO CELESTIALE, E PERFETTISSIMO, NOMINATO OLIO DI CANDI$-!. Piglia "ucchero, e mercuriale ana, pisti, misce, lascia star cos9 per nove giorni, indi fanne olio alluso degli aromatarii. #uestolio fa bel color nella faccia; usandolo la mattina a bere ringiovanisce, e d gagliard9a. >e uno ne beve quattro giorni a stomaco digiuno guarisce del mal caduco. ?ettendone la mattina neglocchi li chiarifica, e sana dogni male.

CCCXV. OLIO DELLORTICA E SUE INFINITE VIRT,.


42, 42-

#ualit di rosa bianca e molto profumata detta anche rosa scre"iata o damascena. 7osa comune. 4%* 0iusquiamo: QDoschDamus nigerE>olanacee; pi$ avanti verr chiamato usquiamo e ausquiamo. 2ella tradi"ione popolare lo troviamo come fava porcina. 4%! 7espiri, sfiati. 4%2 &andito. &hiaramente per prepararlo bisogna sciogliere al calore sia lo "ucchero che il sale di mercurio in olio di oliva o meglio di mandorle dolci, quindi separare lessen"a per distilla"ione col metodo della bottiglia fiorentina.

,!

Piglia un vaso di vetro, o altro vaso vetriato, empilo bene di questerba, e poi lempirai di sopra dolio doliva vecchio, e fa che lolio sopravan"i lerba3,4 tura bene il vaso, e ponilo al sole per un mese, supplendogli ogni giorno quellolio, che manchi, turandolo ogni volta ben talchB non sfiati. 6opo il mese lempirai come prima; lo atturi 4%% ben3,4 farai un fosso in terra ove pi$ batte il sole, vi porrai della salvia, indi il vaso, e dintorno gli porrai salvia, ed anche di sopra; coprilo poi ben di terra, e lo lascerai cos9 in detta fossa per lo spa"io dun anno; dopo cavalo, e vi troverai un liguori dinfinite virt$; e quanto pi$ dimorir sotterra altretanto sar pre"iosissimo. In questo modo si fa lolio del seme della sopradetta ortica. Piglia il suo seme, qual rosso, quando ben maturo, empi desso un fiasco di vetro, il quale fiasco empirai

dolio vecchio, che non sfiati, mettilo al sole per tutta lestate, poi colalo con una pe""a di lino, rimettilo in detto fiasco, mettigli nuovamente del detto seme; e tura bene il fiasco, lascialo non men dun mese al sole e sereno, e diverr un balsamo dinfinite virt$. 5ale alla memoria, bagnando desso la tempia allo spesso, con bambagio alquanto caldo. 0uarisce presto e consolida ogni piaga ungendola con esso olio. . buono ad ogni piaga, ad ogni doglia, alle gotte, ungendo con esso le mammelle piagate le guarisce. 8ngendo con dettolio una cicatrice spesse volte non mostrer punto dove sia stato il male. 8na donna sterile che non facesse figliuoli, entri in un bagno, indi uscita sen"a asciugarsi, ungasi il luogo della matrice con questolio, e subito unta che sia usi con luomo3,4 subito concepir. #uestolio conforta pi$ la matrice, che non fa la mandragora4%4, o altre cose.

4%% 4%4

Juri. ?andragora microcarpaE>olanacee. 6etta anche mandragola le furono attribuite in passato virt$ afrodisiache e magiche. ;ppartiene al gruppo delle piante antropomorfe per laspetto caratteristico dellapparato radicale simile ad un corpo umano.

,2

CCCXVI. OLIO DELLERBA IVA$-", E SUE MIRABILI VIRT,. Piglia quattro libbre dolio comune vecchio, sei manipoli di detterba iva, verde, minu""ata bene; libre % di vino bianco, e buono, misce tutte e tre cose, ruminale, e lasciale in un vaso coperto per ore 24. Poi metti a bollire questa materia sino alla consuma"ione del vino, e fa che lerba resti secca, levala dal fuoco, raffreddala 3e4 spremila bene, cola e metti in vaso di vetro ben turato, conservalo. #uesto si chiama olio di fua4%+, il quale buonissimo a ogni doglia, e gotta fredda, o calda, o al dolor delli nervi e delle giunture ungendosi con esso al fuoco 4%). #uesterba calida, e se conf con la complessione4%, del corpo umano pi$ che ogni altra erba, e cos9 giova alla donna, come ancora alluomo.

CCCXVII. OLIO MIRACOLOSO PER LA MEMORIA. Piglia una libra di trementina, due on"e di gomma dedera fresca, due on"e dincen"o, due on"e di vernice eletta4%-, ed on"e quattro di sal comune; misce il tutto insieme, e distilla per lambico di vetro, conserva il distillato in un vaso di vetro ben netto, turalo, e quando lo vorrai adoperare, ungie le tempia, e il capo insieme, ed in quindici giorni facendo cos9 almen ogni tre sere nellandare al letto, e ne vederai un miracoloso effetto, che tutto ci' che leggerai ti restir in memoria benissimo, e di giorno in giorno farai miglior e perfetta memoria, ed cosa provata.

CCCXVIII. MODO DI FAR OLIO DI TARTARO. Prendi una pentola cruda, empila di buon tartato, di botte, coprila con coperchio

4%(

;iuga iva o Iva arteticaE/abiate detta artetica per la provata efficacia contro i dolori del sistema osseo e anche iva muschiata per lodore caratteristico. 4%+ >inonimo generico di erba, anche se spesso veniva riferito alla valeriana. 4%) 6opo averlo scaldato. 4%, /a disposi"ione, la struttura. 4%.lettra. . lambra usata come stimolante del >.2.&..

,%

parimente crudo, la farai cuocere nella fornace con laltre pentole; poscia vi farai al fondo tre, o quattro perturetti44*; mettivi di sotto un vaso vetreato, e seppelliscila sotterra in luogo umido; e dopo quindici giorni vi trovirai lolio eccellente, per tigna, piaghe vecchie, cancreni, ed altre piaghe invecchite.

CCCXIX. OLIO DI SOLFO PER SANAR FISTOLE, CANCRENI E PIAGHE VECCHIE. Pista il "olfo sottile, impastalo con olio, e mettilo in boccia di vetro a distillare; conservane lumor chesce, e quandoccorre misce con acqua di piantaggine, e sugo di cardo santo, poi lava con vino tiepido la piaga, e medicala con esso, che in pochissimi giorni guarir.

CCCXX. OLIO DI CANNELLA PERFETTO. Piglia due libre di vin bianco, e due libre di cannella, unon"a dabracane 44!, metti ogni cosa insieme, e fa che vi stiano ore ventiquattro. 6i poi poni ogni cosa in una boccia a distillare per bagno, overo a cenere con lento fuoco, sinchB sar uscita lacqua, la quale cosa degna, e mirabile.

CCCXXI. PER
PARTORIRE.

FAR PARTORIRE PRESTO AD UNA DONNA, CHE NON POTESSE

Piglia erba serpentina442, la quale la legherai alla coscia destra della donna, che non potesse partorire, che subito partorir.

CCCXXII. ALTRO RIMEDIO PER AGEVOLARE IL PARTO.


44* 44!

Piccoli pertugi, fori. ;brotano. ;rtemisia abrotanumE&omposite, detta variamente, erba limoncina, erba vergine, sempreviva. 442 >erpentaria: 6racunculus vulgarisE;racee, dalle foglie maculate di bianco simili alla pelle di un serpente e per la radice di forma del tutto simile ad un ofide. Qa odore cadaverico e si nutre di insetti.

,4

2el momento dei dolori del parto piglia una verga lunga di roveto, nettala dalle spine, e cincila nel cinto della donna, a carne nuda, circondando reni, e stomaco, partorir facilmente.

CCCXXIII. A LIBERARE UNA DONNA, CHE HA LA CREATURA MORTA NELLUTRO. Piglia della bettonica, pistala bene, e legala sul corpo della pa"iente che tantosto scaccer la creatura morta, con pochissima lesione. . se la donna beva di questerba, o vero si la pone di sotto, disfer linfiamma"ione della matrice.

CCCXXIV. POLVERE, CHE ACCELLERA IL PARTO. &annella, scor"a di cassia3,4 fistula44%, rubia tintorum444, di ciascheduno scrop. uno, se ne faccia polvere sottile, se dia ne dolori del parto alla donna, con brodo o con vino.

CCCXXV. ALTRO RIMEDIO PER ACCELLERARE IL PARTO. 8na pietra acquilina, che vengono dell.ggitto44(, che sono le meglio, e quando la donna nel punto di partorire, si leghi la detta pietra alla coscia, che tocchi la carne, che presto la far partorire, ma avverti di levarla subito, altrimenti diverrebbe fuori anche la matri3ce4.

CCCXXVI. POLVERE PER FAR USCIRE LA SECONDA44+. 6ittamo cretico44), sabbina, castoreo, "afferrano di cischeduno crop. uno, cannella grana tre, si facci polvere sottile, la dose un crop. con acqua di cetracca44,.
44% 444

>pecie di cassia 3Papillionacee4 dalle cui foglie si estrae la sena o senna, lassativo ancor oggi usato. 7obbia. 7ubia ma:orE7ubiacee, detta dei tintori in quanto lali"arina, di colore giallo intenso, che si estrae dalla radice, viene usata in tintoria. 44( 8n tipo di terra sigillata che riportava come emblema unaquila. 44+ /a placenta. 44) >uffruttice lanoso dellCriganum dictamusE/abiate. 44, &er. officinarum, felce delle Polipodiacee. Il nome non deriva da cedro come si potrebbe ipoti""are, ma dal persiano shitaraU.

,(

CCCXXVII. POLVERE PER LA SOFFOCAZIONE DELLA MATRICE44-. 8na dramma di fiori di noci, fanne polvere, la darai con brodo, o con vino bianco, e lo stesso fa una bacca dalloro presa come sopra.

CCCXXVII$".. POLVERE
CACCIA LA COLLERA.

PER CONSERVARE LA VISTA, TOGLIE IL FITOR DI BOCCA;

Piglia ameos4(! dramma una, cinamono dramme sei, tre dramme di pole"olo 4(2, tre dramme isopo, misce, fanne polvere, usala a digiuno nel vino buono e ne vederai leffetto.

CCCXXVIII. POLVERE A CHIARIFICARSI LA VISTA. Piglia silermontano, maratro, ana, e metti nellocchio quando la macchia non vecchia, ma se la macchia antica, piglia della semente di atriglia 4(%, e mettilo in acqua, e

lascialo stare alquanto, e con questacqua frega la bacca di alloro sopra la pietra, e metti nellocchio, e guarir presto. ;ncora potrai pigliare dellaruta masticata, a stomaco digiuno, mettila sopra la bianche""a dellocchio, ed ottimo rimedio.

CCCXXIX. POLVERE
ALCUNO.

SOLUTIVA, CHE FA ANDAR DEL CORPO SENZA LESIONE

Piglia tre dramme di sena, due dramme turbit 4(4, una dramma "en"ero, tre dramme di tartaro, e dodici dramme di "ucchero, del quale cose farai polvere, e ne piglierai
444(*

;bortiva. /a numera"ione della ricetta &&&NN5II ripetuta. 4(! ;mello. 4(2 Polle""ola. Il broccolo delle rape. ?a anche ci' che rimane del cavolo dopo che stato tolto il grumolo o gar"uolo; o punta tenera dei polloni precoci. 4(% Jriglia. 4(4 Jutbitti vegetali.

,+

me""on"a per volta con acqua dor"o calda, e con vino, e lo piglierai a stomaco digiuno, e avrai benefi"io di corpo sen"a fastidio alcuno.

CCCXXX. POLVERE NOBILE E DEGNA PER CHI PATISCE DIFETTO DI VOMITO. Piglia aruta, secca allombra3,4 del mese di maggio raccolta, parte una, e olibano parte me""a, le quale cose mescola insieme, e di esso ne piglierai secondo che avrai bisogno, quando con acqua, e quando col vino meschiato e sanerai.

CCCXXXI. POLVERE
CRESPE.

DA FAR BUONA LA FACCIA, E MANTENERE IL VISO SENZA

Piglia turbisit4(( di giglio salvatico, e seccale, e fanne polvere, e incorpora con acqua di rosa, e falla seccare per tre o quattro volte sempre bagnandola con un poco dacqua, fregati il volto, lever ogni crespa, e far buon colore.

CCCXXXII. POLVERE DA FAR BIANCHE LE MANI. Piglia sterco di passerino, del quale fanne polvere, la quale porrai in acqua comune3,4 ruminala bene, e lavati le mani con questacqua, e subito diventiranno bianche, e belle.

CCCXXXIII. POLVERE SANTISSIMA PER CHI PATISCE DI RINELLA. Piglia semente di pastinache4(+ minute, e salvatiche, citrodi4(), mirasole4(,, ana, on"a una, le quale cose farai in polvere sottilm.e4(-, e ne darai allinfermo dramme cinque o veramente una dramma con buona malvasia, e quando non si trovasse malvasia, piglia

4(( 4(+

7adici. >inonimo di carota. /a Pastinaca sativa in effetti una ombrellifera con la radice simile alla carota, ma biancoEgiallognola. 4() &etrioli. 4(, Il ricino comune delle .uforbiacee, meno probabilmente il girasole. 4(;bbrevia"ione di sottilmente.

,)

del buono vino bianco dolce un me""o bicchiero, nel quale metti dentro la detta polvere mescolandola molto bene insieme, e fa che sia alquanto calda, e di poi come lavrai preso fa che vi dorma sopra un poco, e vederai una bella opera, e perfetta e provata.

CCCXXXIV. POLVERE SINGOLARI E PERFETTA PER FAR ORINARE LA PIETRA. Piglia seme di apio, di sasifragia, foglie dedera, niccioli 4+*, regoli"ia, cubelbe4+!, come di melon, ed "ucche, parte eguali. Pista tutte cose, le tamiscerai 4+2, e ne farai massa con aceto squittitico4+%, e dopo le seccherai talmente che ne farai polvere, della quale ne piglierai un cucchia:o la volta con vino bianco, e questo provato.

CCCXXXV. POLVERE DIVINA PER FAR VENIRE IL LATTE ALLE DONNE. Piglia grano4+4 di finocchio, di petrosello, e di anis, di aneto, di lattuche, di mela"io 4+(, di ciascheduna delle dette cose, on"a una, "ucchero dramma una, fa dogni polvere sottile, dalla quale ne darai ogni mattina quanto staria sopra un scuto 4++ in vino bianco, e ne vedrai opera mirabile.

CCCXXXVI. POLVERE ALLA DEBILITA4+) DEL VEDERE. Piglia succo di finocchio, ruta, bettonica, on"e due, e mescola con dette buone cose del fiele di capra, e usala che la trovirai mirabilissima.

4+* 4+!

>ta per nocciolo, forma dialettale in uso anche sulla montagna pistoiese. Pepe cubebe. 4+2 ?escolerai. 4+% ;ceto scillitico, una formula"ione a base di >cilla marittimaE0igliacee ed aceto, presente in molte farmacopee del passato. 4+4 >eme. 4+( ?elan"ana. ?eno probabilmente il melappio, un giulebbe di mela appiola usato per' soprattutto per il raffreddore. 4++ >cudo, moneta dargento o doro di discreto valore, variabile a seconda dello stato di emissione, che prende il nome dallo stemma araldico del sovrano impresso su una delle due facce. /e prime emissioni in Italia risalgono al N5I secolo. 4+) 6ebole""a della vista.

,,

CCCXXXVII. POLVERE PER FAR BELLI, E BIANCHI LI DENTI. Piglia un on"a di pomice, me""on"a ma:olca 4+,, dramme una noci moschiate, dramme quattro sangue di drago, dramme tre marmoro bianco, pesta sottilmente il tutto, fanne polvere, con la quale fregati bene li denti con una pe""a bianca di lino, indi lavati la bocca con vino bianco, e diverranno lustri, e bianchi.

CCCXXXVIII. POLVERE DA INCARNAR LE GENGIVE. Piglia acqua di dattili4+- bruciati, osso doliva4)* bruciato, granci4)! di fiume bruciati, si secchi nel forno fatti in polvere tutte cose, della quale polvere fregati li denti, e vedrai cosa meravigliosa.

CCCXXXIX. POLVERE PER FAR BIANCHI, E BELLI LE MANI E IN OGNI LUOGO. Piglia tartaro calcinato, e spolveri""ato, il quale meschierai con latte di vacca, o dasina, e farai come unguento, col quale unguendotene la sera le mani, o la faccia fregandoti bene, lavati bene con acqua fresca, e sar fatto.

CCCXL. POLVERE PER PURGARE, E MODIFICARE IL PETTO, E GUARIRE LA TOSSE. Piglia sei dramme di seme di "ucche, altetanto draganti, dramme quattro seme portulache, ed altretanto di malva, dramme tre issopo secco, ed altretanto sugo regoli"ia, fanne polvere, ed aggiungivi sei dramme di farina di fave, e tre dramme di "ucchero candio4)2, fa polvere del tutto, prendene un cucchia:o per volta sinchB avrai lo stomaco indisposto.
4+,

5ariet di calcare di color bianco, compatto, diffuso in /ombardia. Il nome deriva da ?aiorca 3o, appunto, ?aiolica4 isola delle 1aleari. 4+/etteralmente dita. &on ogni probabilit si tratta degli ermodattili, usati largamente in farmacia un tempo. 4)* Il nocciolo delloliva. 4)! 0ranchi. 4)2 &andito, ma anche candido, raffinato.

,-

CCCXLI. POLVERE BONISSIMA A TUTTE LE PIAGHE. Piglia una libra daloe epatico, tre on"e di mirra rossa ed altrettanto incen"o bianco: tutte le sopradette cose le polveri""erai, e le mescolerai insieme, dopo ladoperi ad ogni sorta di piaga, che farai miravile effetto.

CCCXLII. PILLOLE PER LA VISTA, E LUDITO, EVAQUARE OGNI CATTIVO UMORI. Piglia due dramme di calamo aromatico ed altretanto garofali, on"e tre mirabolani, ed altretanto coloquintida4)%, on"a una di agarico, di senna, di aloe epatico, ed macis, cio on"a una cadauna; tutte queste cose si compongono con sugo di finocchio, o di assen"io, e si prendono in pillole.

CCCXLIII. PILLOLE
VERTIGGINE.

PER SCARICAR LA TESTA, LO STOMACO E VAGLIANO 4)4 ALLA

Piglia me""on"a di bettonica, altretanto pimpinella, dramme una di camidrios 4)(, me""a dramma di "afferano, e altrettanto bolo arminio, una dramma e me""a daloe epatico lavato; polveri""a ogni cosa, e con siroppo di bettonica; fa la massa delle pillole, le quale per la testa si pigliano quando si va addormire, e per lo stomaco si pigliano subito che vorrai cenare, ne piglierai spesso secondo avrai di bisogno tuo, e pi$ e meno secondo che vedrai, che facciano opera"ione.

CCCXLIV. PILLOLE BONISSIME AL FETOR DELLA BOCCA.

4)% 4)4

&oloquintide. >ta per valgono. 4)( &amedrio.

-*

Piglia della polvere di cassia lignea4)+, e storace calamita4)), con le quale due sopradette cose farai pillole con le mani mescolando molto bene insieme, e presa in pillole.

CCCXLV. PILLOLE
VEDERE.

CHE PURGANO LA TESTA, LO STOMACO, E CHIARIFICANO IL

Piglia mastice una parte, rose, garofali, fen greco, ana, la quarta parte duna parte, aloe doppio peso del sopradette cose, con "uccomenti4),, et aquibus gratis4)-, con miele rosato.

CCCXLVI. PILLOLE PER CONFORTARE, E CONSERVARE LA VISTA. Piglia tre dramme di semente di centaurea, altreta3n4to di semente di garofali, ed altretanto pepe; dramme sei aloe, tre dramme reubbarbaro 4,*, fa pillole con acqua di finocchio, ed ogni quattro giorni ne piglierai sette, e vederai miracoloso effetto.

CCCXLVII. PILLOLE PEL CAPO, E PER CATARRO. Piglia dieci dramme daloe, lavato, quattro dramme mastici eletti, tre dramme agarico eletto, quattro grani salgemma4,!; misce il tutto bene, fanne pillole con miele rosato, la dose una dramma, overo due scropoli per volta e usando queste pillole vedrai

maraviglioso effetto.

CCCXLVIII. PILLOLE PER LA MEMORIA. Piglia acoro4,2 secco, pepe lungo, ana, dramma una, dognuno, polveri""ate; e
4)+

. la &assia fistulaE/eguminose detta anche cassia in bastoni o citini, per laspetto legnoso, anche se fragile. 4)) #uello estratto dalle >tiricaceee, da distinguersi da quello estratto dalle ;mamelidacee. 4), Pillole girelle di "ucchero simili ai trocisci per mascherare il sapore amato dellaloe. 4); chi piaccia. 4,* 7abarbaro. 4,! &loruro sodico presente nelle roccie calcaree. 4,2 &alamo.

-!

componile con miele crudo; indi ungiti le mani con butiro, e farai le tue pillole, che ne prenderai una in ogni mattina a digiuno, e ne vederai meraviglioso effetto.

CCCXLIX. POSTEME DI CHIUNQUE SORTE, PER MATURARLE. Piglia tre on"e di radice diride, ed una cipolla arrostita, due on"e di lievito, cinque on"e rossi di cuori4,% insongia di porco sen"a sale, due on"e dolio rosato, altretanto di farina di fen greco, ed altretanto di seme di lino; piste tutte cose; fanne empiastro secondo larte, aggiungendovi foglie di malva, e radice di malva vischio 4,4 ben pestate, applicalo sulla postema, e ne vederai leffetto.

CCCL. A SANAR UNA POSTEMA NEL PETTO. Piglia scarbiosa4,( libre cinque, coralli due on"e, "ucchero quanto basti, fa un siroppo con acqua dor"o, e quando sar quasi cotto ponivi dentro libre cinque di succo di scabbiosa, e polvere di coralli, e di questa ne darai allinfermo, un buon bicchiero, la quale bevanda, fa rompere incontenente la postema, e getta per la bocca, sputando il sangue, e la marcia. &osa vera e provata.

CCCLI. A GUARIRE UNA POSTEMA DI PETTO. Piglia seme di lino, e farina di grano parte eguale, fa bollire in olio violato, e butiro, e poi mescola la suddetta cosa con malva cotta, insogna di porco, delle quale cose tutte ne farai un empiastro, e quandoccorre lapplicherai tepido, e lo rifrescherai 4,+ spesso, e cos9 facendo3,4 vederai cosa mirabile.

4,% 4,4

&uor di ?aria: 6icentra spectabilisEPapaveracee, dai petali rossi. /altea. 4,( &ome scabbiosa, deforma"ione dialettale di scabiosa. 4,+ 7innoverai frequentemente.

-2

CCCLII. RIMEDIO AD OGNI SORTA DI PONTURA4,). Piglia sei dramme dolio rosato, unon"a di trementina, ed unon"a di "olfo polveri""ato; di quelle animaletti che nascono sotto le quatrelli4,, le quali lavati con vino bianco, e poi fate bollire insieme con le sopradetti cose per un buon spa"io dunora, piglierai poi di dettolio, e con quello ungerai quelluogo bisognoso4,-, e vederai cosa meravigliosa.

CCCLIII. ALTRO RIMEDIO PER LA PUNTA. Piglia due manip. di grani di "enepro 4-*, e fa che bollano nellacqua tanta, che scemi il ter"o e fatto questo ne darai a bere un buon bicchiero al pa"iente e guarir presto, e breve.

CCCLIV. ALTRO RIMEDIO PER LA PONTURA. Piglia on"e quattro dolio comune, dolce4-!, le farai bollire in on"e otto dacqua comune, una meglio di cardo santo4-2, sin alla consuma"ione di dettacqua, e tepido si beva, che stato provato pi$ volte.

CCCLV. ALTRO RIMEDIO PER LA PUNTA. Piglia un melo appio grosso, o appione rosso 4-%, ovvero cotogno, falli una concavit nel centro, che levi tutto il leme, ed empi questo vaco dincen"o maschio; indi turalo col suo proprio turaccio4-4, e ponilo sotto la cenere calda, vi si lasci unora, e poi lo darai a
4,)

Pontura, come gi visto precedentemente, sta per puntura, ferita da oggetto acuminato. ?a punta 3o ponta4 veniva chiamata anche la pleurite V alludendo al tipo di dolore toracico. 2el meridione termine ancora in uso. 4,, Piccoli insetti che si annidano nel pulviscolo presente sotto le mattonelle. 4,#uella parte del corpo 3quel luogo4 che necessita di cure. 4-* 0inepro. 4-! ; basso tenore di acidit. 4-2 8na delle otto once dacqua si preferisce sia un decotto di cardo santo. 4-% ?ela appiola, detta anche melaEpera o appiolo. 4-4 Juracciolo, tappo. /a parte asportata.

-%

mangiare allinfermo, che in due volte guarir; ma cavagli pria sangue sotto la lingua.

CCCLVI. ALTRO RIMEDIO PER LA PUNTA. >emente dortica pesta quanto ne val su duna publica4-(, presa nel brodo, guarir.

CCCLVII. RIMEDIO PERFETTISSIMO PER LA PESTE. &ome luomo si sente percosso dal male, e pria che passino lore 24. Piglia una dramma dun erba che si chiama coporosa, spolveri""ata la qual fatta come pomice 4-+, ed una dramma di dittamo4-), amendue4-, mescolati insieme, pigliasi questo quanto pi$ presto che si potr in vino bianco.

CCCLVIII. ALTRO RIMEDIO CONTRO LA PESTE. Piglia una cipolla, levagli un cappelletto, cavala ben dentro come una pignatina. Poi empila dacqua vita, e di triaca, turala col suo medesimo cappello e ponila sotto la cenere calda, e lasciala ben cuocere; indi cavane il sugo, donalo allinfermo chha la giannura4--, ed il resto che rimane fa un empiastro sopra esso male, e tosto si rompira, ed provato.

CCCLIX. ALTRO RIMEDIO CONTRO LA PESTE. Piglia un erba chiamata carlina imperatrice (**, che nasce ne monti; e trementilla (*!, e
4-(

?oneta gi in uso nellImpero romano, il pubblicano era infatti lesattore dellerario. 2el !(-- fu coniato da @ilippo III di >pagna, re delle due >icilie, quindi nel !+24 da @ilippo I5 e nel !+4, dopo la rivolta popolare. 4-+ 7idotta in polvere finissima, impalpabile come la pomice. 4-) Il dittamo 36ictamus albusE7utacee4 una pianta essen"ialmente ornamentale. ?olto pi$ usato invece in farmacia nel passato il dittamo cretico 3Crigamus dictamusE/abiate4 e in particolar modo il suo suffruttice lanoso. 4-, ;mbedue. &uriosa la deriva"ione raffor"ativa: cos9 sia due. 4-/a neoforma"ione, il bubbone. (** 8n altro tipo di cardo. ;bbiamo gi visto la carlina acaulis, il cardo mariano ecc. in preceden"a. (*! C come vedremo pi$ avanti trementinella o termintilla. . la tormentilla o potentilla.

-4

lerba che si chiama gra"ia 6ei(*2, che nasce nelle valli, e fa benissimo andate del corpo; di tutte e tre erbe ne farai polvere, indi la darai a bere allinfermo, dopo aversi salassato.

CCCLX. ALTRO RIMEDIO PERFETTISSIMO CONTRO LA PESTE. Piglia bolo arminio quanto una castagna, lavalo in acqua rosata, mescola con "ucchero rosato, e tanto dittamo bianco, ed altrettanto trementinella in polvere, e pigliane ogni mattina in modo di dattilo (*%, avanti, che ti parte di casa, e dietro a questo bevi un bicchiero di sugo derba dogni mese, cio erba bianca, e poi sta sicurissimo per quel giorno, e di questo ne ho veduto miracoli; ed sperimentatissimo.

CCCLXI. PER FAR I CAPELLI NERI. &alce viva libre due, cenere comune libre due, litargirio doro on"e due; bolli tutto in libre otto dacqua comune, che consumi il ter"o, di poi lavati la testa con detta lisciva calda, e di poi ungi li capelli col seguente unguento: >ugo di bieta (*4 purificato al fuoco libra una, polvere di galla, polvere fina on"e tre, vitriolo dramme due, gomma arabica me""on"a, si facci unguento da ungere e con questo ne ungerai i capelli la sera nellandare alletto.

CCCLXII. PER FAR NASCERE I CAPELLI OVE NON SONO. ;gromonia, scor"e dolmo, verbina(*(, di ciascheduno manipoli due, acqua comune quanto basti; fanne decotto, che consuma il ter"o, e di esso decotto lava i capelli due volte la settimana, ed provato.

(*2 (*%

/a gra"iola. #uanto un dito. (*4 6enomina"ione arcaica, anche se in alcune regioni ancora in uso, delle foglie di barbabietola 31eta vulg.4, ma anche della bietola rossa o barba rossa 3;tripleP ortensis4 entrambe delle &henopodiacee. /e acque delle due piante suddette bollite tingono rispettivamente di verde e di rosso. (*( 5erbena.

-(

CCCLXIII. ALTRO PER FAR NASCERE I CAPELLI DOVE NON SONO. &orne di lumache, v3e4spe, api e sanguisuche, sale a bruciato (*+ di ciascheduno parte eguali, metti il tutto in uno vaso vetriato, che abbi molti pertugi nel fondo, e sotto di esso vi porrai un altro vaso, che raccolga lumidit che ne uscir; e con essa ungi il luogo ove tu vuoi, che nascono i capelli, e con questo rimedio feci uscir la barba ad uno &anonico in men dun mese. 8ngendoli ogni giorno lacqua, o spirito di mele fa il medesimo, come anche lolio di tartaro scaldato un poco, e poi untare il luogo pi$ volte fa il medesimo effetto.

CCCLXIV. PER NON FAR BIANCHIRE I CAPELLI. 8ngili due volte la settimana con latte di cagna, che si manterranno neri quantunque fosse assai vecchio.

CCCLXV. A FAR CRESCERE I CAPELLI. Piglia cauda acquina(*), occhi di cane(*,, frascinella, tasso barbasso parte eguali; di esse ne farai liscia(*-, e con questa ti lavirai spesse volte la testa, che prestissimo scresceranno i capelli. . benissimo ancora, pigliare cenere di lucerte, cenere di fave fresche parte eguali, distempera con olio mirtino (!*, e con questa on"ione usandola spesso, cresceranno i capelli meravigliosamente.

CCCLXVI. A FAR CHE I CAPELLI NON TI CASCONO. Piglia cenere di pelle di serpe, mescola con in"ogna, ed ungiti il capo. Indi piglia
(*+ (*)

;nidro, calcinato. &oda cavallina o equiseto. (*, /upini. (*/isciva. /e erbe si calcinavano e si mettevano in acqua bollente. (!* 6i mirto.

-+

semente di lino, bruciala, fanne cenere e ponila nellolio doliva, ed ungiti il capo, poi ti lavi con acqua di cenere di semente di lino.

CCCLXVII. A FAR BELLI I CAPELLI. Piglia una certerba che si chiama cina, o ver chena(!!, la qual vien di levante, e dessa se ne trova nelle spe"ierie; metti questerba nella lescia, quanto di vorrai lavare manipolo uno, e fa che bolle insieme, e di poi lavati, che se tu avessi i capelli canuti, e brutti gli far bellissimi, e questo cosa perfetta e provata.

CCCLXVIII. PER AMMAZZAR LI TIGNOLI(!2 CHE CORRODONO I CAPELLI. ;loe epatico distemperalo con aceto forte, falli dare un bollo, e con esso bagna la sommit de capelli, che amma""er le tignole, ed provato.

CCCLXIX. A FAR NASCERE I PELI OVE VORRAI. Piglia delli panni dellapi che fanno il miele, fanne polvere, cio cenere; bolli questa cenere con olio doliva, tanto che sia a modo dunguento, ungi dove vorrai, che nascono li peli, e ne vederai effetto.

CCCLXX. ALTRO PER FAR NASCERE I CAPELLI. Clio di garofali, olio comune, e spirito parte eguali, misce ogni cosa, ungi con esso la parte, che in quindici giorni, ungendo sempre la sera nellandare a letto, e far effetto.

CCCLXXI. A FAR CADERE I PELI OVE TU VUOI. Piglia una rana grossa bruciata, e la sua cenere distemperala in acqua piovana, ungi con
(!! (!2

&hina. I pidocchi del capo.

-)

essa la parte che vuoi, e ne vederai leffetto.

CCCLXXII. PER NON FAR IMBIANCHIRE I CAPELLI. 1rucia foglie di noci, fanne polvere, distemperala con olio comune, ungi con questo i capelli, e ne vederai leffetto.

CCCLXXIII. PIETRA MEDICINALE CHE CURA MOLTI MALI(!%. 5itriolo on"e quattro, salnitro, cerusa(!4, alume di rocca, bolo arminio di ciascheduno unon"a, sale armoniaco, me""on"a, pistali tutte cose sottilmente, ma la cerusa, e il bolo macinali sul porfido in forma di farina, dopo mescola con laltre cose dentro una pignata grande, che resista al fuoco, perchB la materia gonfia, infondivi sopra tanto aceto forte, che cuopra la materia due dita traversi, e si facci bollire a lento fuoco, sinchB tutta lumidit si consumi, dopo donagli fuoco maggiore, sinchB non fuma pi$, e che la materia sii secca informa di pietra, e cos9 sar fatto. #uando la vuoi adoperare, piglia unon"a di questa pietra, e falli dare un bollo in me""o dacqua3,4 dopo si feltri con la carta straccia (!(, e la polvere si dissecchi, e si conservi. >e uno avesse una postema, fa scaldar ben lacqua, bagna in essa una pe""a, ed appliavela a calor soffribile; ma se la postema, o piaga fosse rotta, vi si polveri""i, sopra detta polvere, mettendovi sopra pe""e bianche di lino sottile, ma nelle piaghe antiche in me""on"a dunguento vi si incorpori quanto un cece di detta polvere; la sopradetta acqua guarisce la rogna, e lo spargimento di fiele, li morviglioni (!+, ed ogni altra macchia della faccia, le pustole o vero or"oli (!), se prima saranno aperti, e sera, e
(!%

;ncora un rimedio universale. Interessante la forma farmaceutica della pietra medicinale, usata in genere come caustico 3ad esempio la pietra infernale di nitrato dargento4, ma che qui vediamo usata anche per patologie diverse da quelle che richiedono cauteri""a"ione. (!4 &erussa. (!( 7o""a, che per la alta porosit ben si adeguava ad essere usata come carta da filtro. (!+ I ponfi della varicella o del morbillo, detti pi$ comunemente morbiglioni. (!) Cr"aiuoli.

-,

mattina bagnati con dettacqua; guarisce schiran"ia (!,, e tutte le ulcere della bocca, le gengive guasti, e ferma li denti, guarisce il cancro, il mal di formica, bagnando pe""e in essa, e applicandole sopra tre volte il giorno amma""a li vermi, vale a tutte linfermit deglocchi mettendone due goccie dentro sera, e mattina; guarisce le crepature del "inne delle donne, e se sono gonfie le dissecca, insomma guarisce tutte le ulcere, che con altri unguenti, ed empiastri non shanno potuto curare, bagnandole tre volte il giorno; ma prima si deve purgare il corpo, come tante volte si detto; perchB nisi removeatur causa non potets rimoveri e factus(!-. &he perci' sotto tutti quelli, che fanno professioni di

medicere, che tenghino questacqua perchB si guadagneranno buona quantit di danaro con grande onor loro, e utili deglinfermi. #uesta ricetta laveva uno chirurgo francese, che faceva grandissimi portenti nelle sue opera"ione.

CCCLXXIV. PER GUARIRE OGNI SORTA DI PIAGA. Piglia litargirio libra una, di mirra, aristologgia lunga, e rotonda di ciascheduno unon"a, bedelio(2* on"e due, armonio(2! dramme due, opoponaco dramma una, incen"o maschio dramma una, cera nuova on"e otto, olio rosato libre due, le quale cose mescola tutti ben insieme, e farai un empiastro secondo larte, col quale medicherai ogni sorte dulcere, ed piaghe, e vederai maraviglioso effetto.

CCCLXXV. ALTRO
NERBO(22.
(!, (!-

RIMEDIO PER SALDAR OGNI PIAGA, PURCH/ NON SIA TOCCO

>quinan"ia, angina. #uesto latino certamente tardo, ma comunque scorretto, ci d conferma ancora una volta della tradi"ione orale, o comunque maldestramente ricopiata dei secreti. (2* 1idollo o betulla del genere pubescens o verrucosa. (2! #ui pensiamo allagrimonia che ha effettivamente propriet vulnerarie, ma ricordiamo di aver gi visto armoniaco A ammoniaco. (22 /eso il nervo o il tendine.

--

Piglia costoni di ver"e verde, e pestali, e cavani sugo, nel quale bagnerai pe""ette di tela di lino sottile, e questo metti sopra le piaghe, ogni giorno ed ogni volta che saranno secche ritorna a bagnarle con detto sugo, e ponile sopra le piaghe nuovamente, e cos9 farai ogni volta che saranno fatte asciutte, e cos9 facendo vedrai in breve tempo ottimo, e perfettissimo effetto.

CCCLXXVI. A NETTARE UNA PIAGA MARCITA E PUZZOLENTE. Piglia delle fiore dellortiche, e fanne empiastro con il sale, il quale empiastro applicherai alla piaga, e con esso purgherai la detta piaga, e si purificher benissimo, e giover grandemente.

CCCLXXVII. SEGRETO
BUGNONE(24.

PER GUARIRE FISTOLE, CANCRENE, E MAL MORTO(2%, E

Crpimento3,4 "olfo vivo, calce viva, sapone di ciascheduno parte eguali, lava prima la fistola con decotto di mortella, di rosmarino, noci di cipresso, e rose, fatte (2( nel vino rosso, e di sopra mettivi la sopradetta polvere, che vedrai maraviglie, ed segreto sopra tutti li segreti, e da pochi inteso.

CCCLXXVIII. PER LIMPEDIMENTO DORINA, E RENELLA. Prende pece greca(2+, bollila in un poco dacqua pura, indi coglila e fanne pillole poco pi$ grosse dun cece, prendine uno per ogni mattina, a digiuno, che in pochi giorni ti liberir di tal incomodo.

(2% (24

Jessuto necrotico in genere. 0enericamente rigonfiamento, natta, brufolo. (2( ?acerate. (2+ /a colofonia. 7esiduo solido della distilla"ione di varie conifere 3da &olofone, loc. dell;sia ?inore4.

!*

CCCLXXIX. ALTRO PER LISTESSO MALE. 1olli malva in acqua comune, che consumi il ter"o, bevi di essa deco"ione, se occorre replicala, che ti far orinare infallibilmente. Indi bolli tenerime, ovvero lacime dei pomi doro(2), beve per quattro mattine a digiuno di questa deco"ione, che sarai saldo.

CCCLXXX. ALTRO PER LISTESSO MALE. Piglia di quelle porcellette che abitano apparte umidi sotto le pietre, quel animaletti toccati appena divengono tondi come un cece (2,; ponile s$ dun mattoni sul fuoco, che subito inardiscono(2-; fanne polvere, della quale dandone quanto ne val sopra un grano(%* in due dita dacqua calda in un bicchiro, far meraviglioso effetto.

CCCLXXXI. ALTRO PER IL MAL DI FIANCO. >terco di porci, fanne polvere sottile, aggiungevi la met di cannella, o pomenco, di poi piglia me""a dramma di detta polvere, ed aggiungevi quattro grani di precipitato, e dalla a bere al pa"iente; ma prima beva due ovi freschi, e poi la detta polvere, e vedrai mirabile effetto, in tre, o quattro volte al pi$, ed provato pi$ volte.

CCCLXXXII. PER ESTRARRE DALLA CARNE UNA SPINA, LEGNO O ALTRO. ;pplicagli sopra me""o limone arrostito, che sia di calor soffribile, legaglielo, e dopo ore 24 troverai tratta fuori la spina, legno, o altro.

CCCLXXXIII. PER LA TESTA AMMALATA, O SIA TIGNA.

(2) (2,

/acinie di pomodoro: la parte fibrosa. Jenerume invece la parte succosa. 5arie specie di &hilognatiE?iriapodi, detti comunemente millepiedi. (2>eccano. (%* ?oneta napoletana e siciliana, fra"ione delloncia doro, emessa per la prima volta da @erdinando I d;ragona 3!)-%E!,)(4. . la moneta che meglio di tutte ci colloca il nostro manoscritto, ammesso e non concesso che tutte le ricette siano dello stesso periodo.

!*

1olli camomilla nellaceto forte, riunita alla radice dellelleboro bianco, che pesterai in polvere, bolli finchB ristringa il ter"o, ungi con esso la testa, e guarir.

CCCLXXXIV. PER LA PITINIA SELVAGGIA"-1. 1olli sterco di colombo nellaceto forte che restringa come unguento, applica questo sopra la detta pitinia dalla sera al mattino, replicando pi$ volte questa medicata, guarir.

CCCLXXXV. PER I MORSI DEGLI ANIMALI VELENOSI. &ipolle, sal comune, e miele rosato parte eguali, pista bene, misce, applica sulla parte, e guarir.

CCCLXXXVI. ALTRI RIMEDIO PER I MORSI VELENOSI. /atte(%2 dellalbero di fico, o pure seme di senapa, misce in aceto, applica sul morso e guarir.

CCCLXXXVII. ALTRO PER IL MORSO DELLO SCORPIONE. Piglia lerba verbena, pistala, fanne sugo, insuppa di esso sugo delle pe""e fine, applicale sul morso sudetto, e guarir.

CCCLXXXVIII. A CHI FOSSE MORSICATO DELLE VIPERE, SCORPIONI O ALTRI. @ronde di frassino, pistalo, e fanne empiastro, ed applicalo sul male mutando spesso, e se fosse morsicato de scorpioni, piglia puleggio fresco, o secco, e pistalo, e con vino buono fanne empiastro.

(%!

/etteralmente micosi da Pi"iacee 3@icomiceti4 che fa imputridire con una"ione devastatrice. I ficomiceti sono per' principalmente parassiti dei vegetali. (%2 /attice. .stratto per' pi$ comunemente dal frutto immaturo.

!*

CCCLXXXIX. PER CHI FOSSE STATO MORSICATO DA SERPENTE O SERPE VELENOSI,


CHE FOSSE QUASI MORTO.

Piglia radice di termintilla verde, e tagliala minuta quanto sia possibile, e questa gettala allinfermo gi$ per la gola, e subito che lavrai incorpo guarir, ed #uesterba suol nascere appresso lacqua di fontana, cio dove ella corre. cosa provata.

CCCXC. PER DISSOLVERE IL CORPO SENZA MEDICINA. 7adice di pan porcino, pistala bene, applicala sul ventre, sin sulla bocca dello stomaco, dalla sera al mattino, e ne vederai leffetto.

CCCXCI. PER LI VERMI DELLO STOMACO DEI PUTTI. Piglia lerba chiamata aprocchia, pistala bene, applica sul ventre, e bocca dello stomaco dalla sera al mattino ne vedrai esperien"a.

CCCXCII. PER LI VERMI DELLO STOMACO. Piglia dellaglio, dellamenta, e dellaruta, pistala bene, misce con aceto ben forte, la farai come unguento, e lapplicherai sul ventre, e bocca di stomaco della persona della sera al mattino; e se occorre replica e far effetto. 0iover pi$ megliormente, sepurta (%% in aceto pi$ assai a guisa bevanda.

CCCXCIII. RIMEDIO PER LA FEBBRE QUARTANA PROVATO. Piglia seme di ausquiamo, pestala e fanne polvere sottile, della quale ne piglierai una dramma, che dividerai in tre parti eguali, e ne farai pigliare al pa"iente una parte per volta con vino buon e potente, overo romania (%4, e cos9 facendo sar libero, in tre volte
(%% (%4

>epolta. 6iluita. 5ino liquoroso usato per la produ"ione di enoliti come lo Peres, il malvasia, ecc.

!*

quando cominci il parosismo(%(, e cos9 farai e sen"a dubbio alcuno guarirai.

CCCXCIV. RIMEDIO PERFETTO PER CHI SI SCOLASSE(%+. Piglia tanto mastice pesto, quanto staria sopra un tre tar9 (%), mettilo in un poco dacqua rosa schietta, ovvero in unovo fresco, donalo allinfermo, replica per tre mattine se occorre, e ne vedrai mirabile effetto.

CCCXCV. RIMEDIO PERFETTO PER CHI NON POTESSE TENER LORINA. Piglia tre manipoli di pimpinella, e quattro bocal di vin buono, e fa bollire insieme sin alla consuma"ione della ter"a parte, e poi di questo danne a bere al pa"iente.

CCCXCVI. RIMEDIO PROVATO PER NON SENTIRE FREDDO NEI PIEDI. 1olli seme dortica in buon vino, indi lavati bene li piedi con acqua ed asciugali benissimo, mettirai li piedi in detto vino, pi$ caldo che potrai soffrerlo, per un buon pe""o, dopo asciugali bene, e cos9 farai ogni quindici giorni, sinchB durer linverno, e facendo questo sempre avrai li piedi caldi, e sani da bagan"e (%,, ed altri mal che sogliono venir per causa del freddo, e massimalmente alli putti.

CCCXCVII. RIMEDIO AD OGNI DOGLIA PERFETTO. Piglia miel giallo col quale ungi il luogo dov la doglia, di poi pigli calci viva ridotta sottile in polvere e di essa spande sopra la un"ione sinchB il miel la riceva, e come nonne riceva pi$, poni sopra una pe""a di lino sottile fasciata, e fa che stia sinchB sar levata la doglia.

(%( (%+

@orma arcaica di parossismo. /acme della malattia. >colo o perdita di muco tipica della blenorragia. Pi$ semplicemente incontinen"a urinaria. (%) ?oneta aurea normanna e aragonese o doppio carlino del 7egno di 2apoli. (%, >etole, geloni.

!*

CCCXCVIII. RIMEDIO ALLA SOFFOCAZIONE(%- DELLA MATRICE. Piglia aruta, olio comune, in"ogna doca, over di gallina, tritirai ben la ruta, e poi farai bollire ogni cosa insieme, e fatto questo fanne unempiastro, il quale al bisogno ne porra34 davante e di dietro a chi patir simil male, il quale empiastro certamente divino, e fa opera"ione bonissima, e presto, cosa provata infenite volte.

CCCXCIX. RIMEDIO PER FAR RIMUOVERE IL CORPO(4*. #uesto rimedio anche allorinare. Piglia uno3n4"a di elettuario di sugo do rose semplice (4! ed una dramma di cominati alessandrino(42, e distempera con acqua calda, e di questa piglierai, e vederai opera mirabile sen"a lesione otto o dieci volte. mirabile a lo rimuovere il corpo leggermente sen"a lesione alcuna, ed

CD. RIMEDIO ALLE GOTTE PROVATO. Piglia unuccello chiamato groto, spelalo, e taglialo inpe""i e mettilo a bollire in una calda:a dacqua e fa che bolla tanto, che si spe""i da sua posta (4%, poi levalo dal fuoco, e lascia raffreddare, e quel grasso che sar di sopra coglierai, ungi con esso le giunture dove saranno le gotte al sole, o al fuoco, e ne vederai mirabile effetto.

CDI. RIMEDIO PER UNA DONNA, CHE IL TRISTO AVESSE GUASTO IL VISO(44. Piglia acqua rosata con albume duovo, sbattuto bene e di questa composi"ione te ne

(%(4*

Patologia caratteri""ata da gonfiore eLo da riten"ione di liquido. /assativo. (4! ;ltra formula consolidata delle vecchie farmacopee. (42 &umino d;lessandria d.gitto. (4% &he si distacchi dallo scheletro. Posta A postura. C semplicemente da solo. (44 ;lla quale luomo malvagio avesse deturpato il viso.

!*

porrai sopra il volto, lasciandolo stare tutta la notte, e poi lavati con acqua rosa, e cos9 farai per tre, o quattro volte, e guarir. Il simile fa la canfora mescolata con lacqua rosa bagnandoti il viso guarisce bene, cosa provata.

CDII. RIMEDIO BENISSIMO ALLONFIAZIONE DEL PREPATIO(4(. Piglia unerba che si chiama morso di gallina(4+, cuocila in acqua, ed in quellacqua tepida farai che il pa"iente vi metta dentro il membro, e si liberer.

CDIII. PER ROMPERE UNA POSTEMA IN GOLA. >terco dasino, e di rondino(4) secchi polveri""ali sottilmente, e distemperane un poco in acqua, e con essa gargari""i spesso, che guarir.

CDIV. ALTRO PER ROMPERE POSTEME. /a fronda del rovere applicala sopra la sera al mattino, e se ne vedr leffetto.

CDV. RIMEDIO PER FAR USCIRE LA CREATURA MORTA DALLULVA(4,. >eme di bardana, o di lappa maggiore dramma una, fanne polvere, e dalla a bere alla donna, che uscir la creatura; il simile fa una dramma di seme di viole gialle come anche una dramma di trocisci di mirra fatti di fresco, e son provati tutti tre.

CDVI. RIMEDIO MIRABIULE PER IL CATARRO FREDDO. ?arrobio bianco due manipoli, fanne decotto in acqua comune, e poi colalo, e quando vai a letto bevine una buona scudella ben calda, di poi coprite bene, che in due o tre

(4( (4+

0onfiore del prepu"io. ?ordigallina o anagallide rossa. (4) 7ondine. (4, 5ulva.

!*

3giorni4 sarai sano.

CDVII. RIMEDIO ALLISTESSO MALE. >ugo di cauli purificato libre tre, miele libre sue, falli cuocere a spesse""a di fuoco (4-, e di esso piglia sera, e mattina, quanto una noce, ed avrai lintento.

CDVIII. RIMEDIO ALLONFIAZIONE DELLA VERGA. Piglia fichi secchi, e farina di grano, e mescola le sudette cose con olio comune, e di poi fatto che sia questo, quando ti occorre pone questa composi"ione sopra il male.

CDIX. RIMEDIO
CORPO.

PER FAR BUON STOMACO, E NON FAR NASCERE POSTEME NEL

Piglia ruta fresca, cuocila nel vino bianco, bevi di esso ogni mattina un bicchiere, e cos9 usando questo rimedio, starai sano, e farai buono stomaco, e colore, e questo rimedio provato pi$ volte.

CDX. RIMEDIO PER UN INFERMO, CHE NON POTESSE DORMIRE. Piglia brodo buono di pollo, o ver di vitello, e fa in esso cuocere dellortiche, e poi darai di detto brodo la sera allinfermo a bere, e sen"a dubbio dormir benissimo.

CDXI. RIMEDIO PER LA ROGNA. Piglia foglie di samboco((* verde, e pestale insieme con aceto, e sale, e di poi di tal composi"ione, te ne ungerai3,4 ne vedrai presto leffetto ed provato.

(4((*

; fuoco alto. >ambuco.

!*

CDXII. ALTRO RIMEDIO PER LA ROGNA. Prendi fronde dolangro((!, tritale sottilmente, ponile in un tegame nuovo con olio, sul fuoco finchB dette fronde inardiscono, indi percula lolio, ponilo in un vaso di vetro con altre due on"e dagro di lumoni, fregati tutto il corpo con questo, la sera nellandare al letto, e guarir.

CDXIII. ALTRO RIMEDIO ALLA ROGNA. Poni tre on"e dolio comune dentro una pentola nuova con un grano di nipitella ((2, un poco di sale comune, ed un poco di "olfo, pisto, che restringa met, e con questo ungi la rogna, e guarir.

CDXIV. RIMEDIO ALLA VOCE PER CHIARIFICARLA IN UN MOMENTO. Piglia quattro, o cinque garofali, grani tre di cuccule ((% ed un poco di pilatro((4, mastica le dette cose con li denti, e manda gi$ lo sugo, e lo resto gettalo, e sarai chiaro di voce.

CDXV. PER FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE. Prendi sugo dellerba artemisia, lo beva a digiuno, e vedrai leffetto.

CDXVI. ALTRO PER FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE. 1olli petrosello in vino bianco, che restringa met, in una pignata nuova vetriata, che sia ben turata, beve di questo a calor sopportabile, e ne vederai leffetto.

CDXVII. ALTRO PER FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE.

((! ((2

Cleandro. >atureia calamintha E /abiate, detta anche nepitella, nepetella, calaminta, mentuccia. ((% &occole. ((4 >inonimo di iperico.

!*

Poleo((( in deco"ione in acqua che diviene met, beva di essa la donna e far effetto.

CDXVIII. ALTRO PER FAR VENIRE IL MESTRUO ALLE DONNE. @ronde verde di finocchi, bolli in vino, beva di questo la donna a pasto, e fuori di pasto, e far effetto.

CDXIX. PER FAR TORNARE LA MATRE A SUO LUOGO; ESSENDO USCITA FUORI((+. >uffomiggio di rame dabbasso che fa mirabile effetto.

CDXX. PER CHI TIENE UNA CREATURA MORTA NELLUTRO. Prendi semente di porri, falli bollire in acqua, e donala a bere, che subito, la mander fuori.

CDXXI. PER GUARIRE LE PIAGHE VECCHIE. Prendi aceto forte, e miele, e verderame di 5ene"ia, bollile insieme, talchB divengono come unguento, e poi applicalo sopra la piaga.

CDXXII. PER DOLOR DORECCHIO. Prendi un oglia:o, chB di pi$ tempo si pone olio((); questo vuoto, riscaldalo al fuoco ben turato, indi levagli il turaccio, e pone la sua bocca nellorecchio, che duoli, talchB ne reciva il fumo, che calmer il dolore e guarir.

CDXXIII. ALTRO PER DOLOR DORECCHIO.

((( ((+

Polio. Per curare il prolasso uterino. (() Il recipiente nel quale da tempo stato conservato lolio.

!*

Piglia un poco di canfora, mettila in un poco di mattola ((, di cotone ben in volta((-, ponila dentro lorecchio, che sar mirabile in guarirti.

CDXXIV. ALTRO RIMEDIO AL DOLOR DORECCHIO. Piglia un poco di mattola di cotone, in"uppata ben di quel spirito di scor"a dei portucalli(+*, o dun lumoni, indi poni questo cotone dentro lorecchio, ben posto sin dentro, della sera, al mattino che guarirai.

CDXXV. AL DOLOR DI TESTA. Piglia le cime delle salice, e falli bollire in aceto forte, insieme con un poco di rosmarino, e fa che bolla che diviene il ter"o, e di questo si lavi la testa, e subito guarir, cosa provata. /istesso fa il frutto delledera facendone sugo, e tirarlo pel naso e passer, provato assai volte. >ugo dellerba maggiorana tirato per naso passer.

CDXXVI. PER FAR GITTARE DE PETI. 8ovi di formica disfatti in vino, che lo beva non potr attenersi di scoreggiare.

CDXXVII. PER CHI TIENE QUALCHE SANGUETTA NELLE FAUCI(+!. Inghiottisca neve e passer.

CDXXVIII. PER FAR NUOCERE IL VINO AD UNA PERSONA. Prendi unanguilla viva, soffocala dentro un poco di vino, questo lo farai bere alla
((, ((-

?ussola, gar"a. ;vvolta. (+* @amiglia dei dicotiledoni con frutti dalla forma simile a quella del limone. (+! >anguetta sinonimo di mignatta, sanguisuga. #ui per' sta a significare semplicemente una piccola affe"ione buccale sanguinolenta, unafta.

!!

persona, e ne vedrai leffetto.

CDXXIX. PER *NON+ PATIR SOPRA MARE. ?etti "afferano in una pe""a fina3,4 fanne come una nocella, poni questa ben legata nel vacuo del bellico(+2 e ne vedrai leffetto.

CDXXX. ALTRO PER NON VOMITARSI SOPRA MARE. Pria dimbarcarsi piglia un poco di sugo dassen"io, bevilo, e vedrai leffetto.

CDXXXI. PER
MALIGNE.

IL MORSO DEI SCORPIONI, E LEVA IL TREMOR NELLE FEBBRE

8na dramma di castoreo, due dramme di scordion, una dramma e me""a costo(+%, una dramma "en"acero(+4, fanne eletticario col miele. /a dose dramma una, e me""a col vino.

CDXXXII. RIMEDIO A DOGLIA PER FRIEDDORA(+( DI NERVI RITRATTI. Piglia in"onga fresca di porco quanto vorrai, nettala da quella pillicola di sopra, tagliala in pe""i come castagna, e ponila in un calda:o, avendo sempre dellacqua daggiungervi quando far di bisogno, poi colala e mettili dentro un poco di "afferano, e sarvala per adoperarla al tempo3,4 che sar di bisogno, e ne vedrai meraviglioso effetto.

CDXXXIII. RIMEDIO PER FAR ANDAR DI CORPO. Piglia la radice della malva, e tritala, e di poi frigila in in"ogna vecchia di porco

(+2 (+%

&avit ombelicale. &ostola dasino. QDpocchaeris radicataE&omposite, che per' nota solo come foraggera. (+4 Men"ero. (+( 6anno nervoso <a frigore=.

!!

aggiungendovi semola, che, posta sopra lo stomaco3,4 fa andare del corpo ben sen"a lesione alcuna; il simile fa pigliando radice di ebule(++, succo di buccio di me""o del sambuco mescolato con 3in4"ogna, e polve di sterco di topi, e poi ponirlo sopra il pettignone, questi due rimedi sono perfetti, e molto buoni.

CDXXXIV. RIMEDIO A GUARIRE UN TINCONI, O ALTRO MAL SIMILE. Piglia malva, e coresini(+) di ver"e, e fa che si cuocino molto bene, poi piglia in"ogna di porco e mescola insieme, e metti sopra il male, e lo farai maturare, ed aprire, e quando sar aperto piglia della trica(+,, "afferano pesto, pepi pesto, "ucchero, e rosso dovo, misce insieme ogni cosa, poi metti sopra il male, che presto guarir benissimo.

CDXXXV. RIMEDIO SINGOLATI PER FAR MATURARE UNA POSTEMA. Piglia cipolle cotte mescolate col miele, e sopra poni alla postema. ?a volendo fare meglio, piglia ursina(+-, malva, finocchio, giglio, cuoci insieme; piglia ancora uno denaro di semelino, e un poco di fen greco, due denari dolio greppa ()* ed un poco din"ogna di porco sen"a sale, e poni ogni cosa insieme, e di poi metti sopra il male. . buono similmente pigliare malvavischio, o malva, o coresini di caoli, cuoci ciascuna di queste tre cose, e cotta pestala, e mescola con un poco dinsongia di porco e metti sopra il male com detto sopra.

CDXXXVI. PER AMMAZZARE UN CARBONCHIO, MUGNONE, POSTEMA, IN TRE ORE. 5erde rame, calce viva arsenico()!, sal nitro, fuligine di forno, talco ()2 di quesrcia, di
(++ (+)

.boli. &uoricini. /a parte pi$ interna. (+, Jriaca. (+8va ursina. ()* Clio di tartaro. 0reppa o greppo sinonimo di gruma o gromma che appunto il tartaro delle botti. ()! . stata sicuramente omessa una virgola fra calce viva e arsenico. ()2 Polvere.

!!

ciascheduno parte eguali, fa del tutto polvere sottile, e al bisogno incorpora con un rosso duovo, e applica sopra il male, ponendovi sopra una pe""a con butiro, e cura anche li cancri; questo rimedio buon in tempo di peste, e provato.

CDXXXVII. ALTRO RIMEDIO ALLISTESSO MALE. Clio, pepe, filigine di forno, di ciascheduno parte eguali, fa polvere, ed applicalo come sopra, perchB roder tutto il radicone()%, ed provato.

CDXXXVIII. ALLISTESSO MALE PER POSTEME. >oda, che la tengono li vetra:, e quelli che fanno il sapone, fa che si: bianca, quando vuoi rompere una postema, pistane un poco e incorpora con un rosso dovo, applicala, e presto la romper, ed provato assai volte.

CDXXXIX. RIMEDIO ALLI NERVI RITRATTI. 8na libra di radiche di ebuli, libra me""a di grasso di cavallo, ed on"e quattro dolio comune, pista ogni cosa, e metti dentro un fiasco di vetro, e coprilo tutto di pasta di frumento, mettilo al forno per una notte da pr93a4 cola quel liquore, il quale perfettissimo per detto male, ed stato provato infiniti volte.

CDXL. RIMEDIO OTTIMO A POLLUZIONE, PER COMPLESSIONE DELLE RENE CALDE. Prendi sandali, e canfora, e spolveri""a, di poi piglia acqua rosa, e aceto, e mescola con detta polvere e fa come unguento, col quale ungiti le rene, e mettivi sopra olio di "ucche, e far mirabile effetto.

CDXLI. RIMEDIO PEL MEDESIMO MALE.


()%

.radicher il bubbone tipico della peste.

!!

Prendi una quantit di cicuta, e fanne sugo, e se per sorte non ne potesse avere della verde, piglia della secca, falla bollire benissimo in acqua piovana, overo di fiume, e in questa deco"ione bagna delle pe""e, le quali ben in"uppate mettirai sopra li reni, e sanerai.

CDXLII. RIMEDIO PER LO SPASIMO. Piglia olio rosato, o pure olio comune3,4 "olfo incannato ()4, trementina, ana, le quali cose fa bollire insieme, ma non molto, e poi distendile sopra un co:o ()(, o pe""a, caldo quanto sia possibile assoffrire, ponilo sopra il luogo del dolore, passer in breve, e sar liberato.

CDXLIII. RIMEDIO
SPUTASSE.

NOTABILE PER CHI SI SCOLASSE IL SANGUE PER PETTO, E LO

Piglia bettonica nel mese di maggio, e falla seccare allombra, e di poi fanne polvere, la quale metterai in miele al fuoco lento, e la mescolerai a fuoco lento bene, e farai elettuario, ben che buono sen"a fuoco: >i fa similmente con "ucchero; ma certo

meglio con miele, e di questo eletticario, usando guarir perfettamente, e cesser quella congela"ione di sangue, e conseguentemente il sputo.

CDXLIV. A CHI ORINASSE SANGUE, OTTIMO RIMEDIO. Jorrai le anime()+ del popone, pestale e cavane il sugo, poi pesta erba cagnolla ()) e mescola insieme, e beva, e guardarsi dalla bocca(),.

()4 ()(

In canna, cilindri. &uoio. ()+ I semi. ()) /acoro. (), /imitarsi nel cibo.

!!

CDXLV. ASTAGNAR IL SANGUE DEL NASO()-. Piglierai in bocca la barba della trementilla, e quando pi$ la terr in fianco(,*, manco uscir sangue, e stagner vene rotte nel corpo, e la sua polvere, e similmente il flusso delle donne, mettendo di essa nella vulva, e chi sputasse sangue.

CDXLVI. ASCOTTURA FATTA COL FUOCO"01. Piglia olio rosato, e olio doliva, parte eguali, di poi abbi della seconda scor"a di sambuco e cera nuova, fa bollire ogni cosa insieme, tanto, che si consumi la ter"a parte degli oli: sopradetti di poi colalo, ed ungi la scottura, li caver il dolore, e guarir perfettamente.

CDXLVII. ASCOTTURA DI SOLE NELLA FACCIA. Piglia acqua fatta di fiori di samboco; lavati con essa la faccia, e le mani, e ti far giovamento mirabile. Cltre che quel giorno andando per il sole non ti far nuocimento alcuni, ne punto nero(,2, ed cosa provata.

CDXLVIII. RIMEDIO PER FAR DORMIRE. Prendi uno lepre vivo, cavagli gli occhi, e lascialo vivo sichB de se stesso muo:e, detti occhi li friggi con olio in una fresura(,% sinchB divengono aridi, quasi come carbone; conserva questolio il quale posto in una lucerna accesa sen"altro lume, far dormire tutti gli astanti, e certo coloro, che hanno qualche pe""a in"uppata in aceto posta in bocca, e nelle narice; colla quale potrai fare isvegliare gli addormentati.
()(,*

&ontro lepistassi. 2ellinterno della guancia. (,! &ontro le scottature. (,2 2on ti provocher ulteriore danno, nB ustione. (,% @rittura. #ui sta per' per il recipiente, la padella.

!!

CDXLIX. PER LA COTTURA DEL SOLE. 6ue on"e dacqua rosa, unon"a di latte di donna, me""on"a di sugo dagesto (,4, due dramme di polvere dincen"o, con un bianco dovo ben battuto, fa lenimento (,(, ungiti quando vai alletto, di questa composi"ione ed provato.

CDL. A CHI AVESSE STRETTEZZA DI NASO, RINSERRATO GRANDEMENTE(,+. Piglia semente dortica, cuocila bene nellacqua, e di poi piglia di dettacqua tirala per il naso, che sia calda, e vederai, che fortemente taprir, e se avesti chiuso il naso per causa dumori viscosi, e grossi: piglia delli garofali, tieneli spesso sotto il naso odorandoli, e similmente usali nelli cibi; pigliarsi con il sugo della dragontea (,), apre grandemente il naso turato, e chiuso per qual causa si sia.

CDLI. RIMEDIO PERFETTO ALLA TOSSE. Piglia isopo, fichi secchi bianchi, uva secca, requili"ia, cuicirai ogni cosa in buon vino bianco, e cotto colerai e beversi la sera quando si va addormire, e chi avesse il petto carico di grossi umori, mangi spesso luppine(,,, che siano state a mollo nellacqua calda.

CDLII. RIMEDIO CONTRO LA TOSSE. Piglia salvia, ruta, comino ben curato on"e quattro, di ciascheduna, piglia on"e due di pilatro, e miele tanto che basti, confetta ben insieme, e questa userai poi la mattina quando levi, e la sera quando vai addormire. . se tu vuoi essere sicuro di non avere

(,4 (,(

8va acerba. /inimento. (,+ Per il raffreddore, la sinusite. (,) 6racuncolo. (,, /upini.

!!

appostemato(,- dentro del corpo tutto quellanno: piglia semente di rapa pestata, e bevila con buon vino il primo giorno dagosto; ed provato.

CDLIII. ALTRO RIMEDIO ALLA TOSSE. Piglia mandorle monde, e cuocile nel "ucchero sublimato in acqua di finocchi tanto, che sia spesso(-*, e poi di questo piglier il pa"iente, e questo caccer fuori ogni materia grossa, e putrida che gli avesse nel petto, e cesser la tosse prestissimamente; ed provato assai volte.

CDLIV. UNGUENTO A DOGLIA DI MAL FRANCESE. Piglia unguento aragon(-!, argento vivo, ed in"ogna di porco, ana, in tutto on"e sei; le sopradette cose si mescolano insieme, e se ne fa unguento, il quale bonissimo alle buono a

doglie del mal francese3;4 e avvertisce, che lunguento aragon da per sB solo tutte le doglie, che non siano di mal francese.

CDLV. UNGUENTO DA MAL FRANCESE, PER DOGLIE, PIAGHE, GOMME(-2. Piglia una libra din"ogna di porco, unon"a e me""a dolio laurino, unon"a dolio di mortergisio(-%, unon"a daceto negro, tre on"e dolio antico, cinque on"e di grasso umano, cinque on"e di belo arminio, on"e sei argento vivo mortificato con un poco di sale(-4, e salvia, acqua rosa quanto basta, e in ultimo aggiungendovi il belo arminio, farai unguento secondo larte, ed mirabilissimo.

(,(-*

>e si vuole prevenire le posteme. >iamo di fronte ad una vera e propria profilassi. /o "ucchero viene disciolto in un decotto di semi di finocchio, che, fatto evaporare, lascia un residuo spugnoso e semisolido. #uestultimo serve per confettare le mandorle. (-! 8nguento di trementina. (-2 /a gomma sifilitica. (-% Prob. la mortella o mirto comune. (-4 Il mercurio viene trattato chimicamente con cloruro di sodio per ottenere il cloruro di mercurio pi$ attivo farmacologicamente.

!!

CDLVI. UNGUENTO MIRABILISSIMO E DEGNO PER LE FESSURE DELLE LABBRA. Piglia una dramma dolio rosato, grasso danatra, e di gallina parte eguali dramme cinque, trementina dramme due, gomma arabica on"e due, dragante on"e due, cera bianca on"e tre; misce il tutto bene, fanne unguento, usalo nelle labbra, e vedrai prestissimo effetto.

CDLVII. UNGUENTO PREZIOSO PER CHI NON POTESSE ORINARE. Piglia olio rosato, olio di cotogni, e di mastice, di ciascheduno dramma una, polvere di bolo arminio, e di pietra sanguinaria(-(, e fa che siano spolveri""ate sottilmente, e di poi piglia cera quanto basti, e fa unguento, col quale ungerai al bisogno le reni, e avvertisca linfermo di bere meno che si pu'.

CDLVIII. VIRT, DELLERBA CELIDONIA. /a celidonia anni; ed calda e secca in quarto grado, la sua radice si serva, perfetta per dieci

sempre efficacissima nelle sue qualit, lerba della quale si distilla in questo

modo: piglia la detterba celidonia, e mettila in unolla ben lutata, e ponla sopradetta olla sotto il letame di cavallo per sette giorni, e fa che il detto letame sia del continuo ben caldo, la quale poi mettirai a distillare per bagno maria in questo modo. Piglia dunque unampolla con il collo lungo, ritorto, nella quale ampolla sia stata la detterba, la quale sia stata prima nel letame cotta, la qualampolla metti nel bagno maria, e farai che sia torta in detto bagno(-+, uscir prima lacqua chiara, di poi sopra 3si4 noter lolio, il quale si chiamer aere, e poi il fuoco il quale vaporer (-) per la bocca dellampolla, e quando non uscir pi$ cosa alcuna, metterai lampolla delle feccie; e poi mescolerai ogni cosa insieme, e poni a distillare unaltra volta, e cos9 farai fino a tre volte, e la ter"a
(-( (-+

Il diaspro detto anche pietra del sangue o sanguinella. ;vvolta. (-) .vaporer.

!!

volta serverai ogni cosa da per sB in ampolla di vetro ben chiusa, lacqua che sar uscita efficacissima a tutte le infermit calde, e frigide, e perfetta contro veneno, lo scaccia dal cuore, a nervi ritratti, a mal di mil"a sen"a molestia lo dissolve, e se per sorte fosse ulcerato il polmoni lo consolida, mondefica(-, il sangue a bere tre volte il pa"iente. /olio poi di grandissima virt$, se un nusa ne cibi in poca quantit lo fa stare sempre nella sua mede3si4ma belle""a. #uestolio di tanta eccellen"a, che non lascia putrefare il sangue, ne soprabondare

flemma, ne collera, nemmeno malinconia, sopra modo moltiplica il sangue, e lo sperma, e quelli che vogliono usare questolio mediatamente (-- fa di bisogno di farsi cacciare sangue allo spesso. #uestolio sopra li nervi, le vene, e se fosse qualcuno che avesse un membro sminuito+** lo riduce alla sua solita met+*!. ;ncora provato, che se un giovine avesse un occhio cieco per qualche scesa+*2, a ponervi una volta il giorno una goccia, e34 che stia cos9 facendo per un mese, e stando di guardia sen"andare allaria, ne al sole, gli ritorner il vedere come prima. ;ncora se alcuno membro fosse guasto, putrefatto, subito lo sana, risolve, conforta talmente la vita, argomenta le for"e grandissimamente, e fa stare allegro, e quel fuoco ch evaporato al calo dellambolla, vale similmente alle an"idette infermit, com olio. . di pi$ ti dico, che di vecchio fa giovane, e di morto vivo, e questo ti dico, perchB se nellora della morte quando luomo si trova intran"ito +*%, e nel singulto della morte di questo fuoco quanto un grano di frumento distemperato con vino ottimo, ovvero con

quintessen"a+*4 e darglilo, che passi qui la gola, lo vederai riviscere +*( subito, gli
(-, (--

Purifica. &ostantemente. +** 8n arto invalidato per il gonfiore. +*! 7iduce il gonfiore. +*2 >cadimento. +*% In transito. +*4 >econdo la fisica aristotelica la quintessen"a era rappresentata dalletere, elemento costitutivo delluniE verso assieme allacqua, terra, fuoco, aria 3di .mpedocle4, In questo caso etere etilico. Pi$ semplicemente in chimica si intendeva per q. il distillato di oli aromatici vegetali 3da cui oli essen"iali4. +*( 7invivire.

!!

scalder il cuore, e viveficher il color naturale, e se un vecchio luser di poca quantit per volta con acqua doro leva ongi egritudine+*+, e se ingagliardisce talmente, che pare giovine, e questo rubeo o fuoco, come vogliamo dire, si chiama eliser della vita. Piglia la sudetta erba &elidonia con le sue radice in quantit di due manipoli, tritala bene, e ponila in vin rosso buono, e metti ogni cosa in una olla nuova vetriata al fuoco lento sen"a fumo, e fa il vino sia al manco sopra di essa quattro dita, indi lascia raffreddare, e poscia distillala per feltro +*), e conservala in vaso di vetro ben chiuso che non respiri di alcun modo, e sarebbe meglio suggellarlo. ;llora quandoccorre, piglia me""o bicchiere di questa distilla"ione calda, ed una dramma e me""o dellacqua serpentaria distillata due volte+*,, misce, e donala al pa"iente la mattina, a ter"a, a settima ora del giorno, e la sera quando si va addormire, e questo continuando per un mese intero dandolo di tre giorni in tre giorni, questo fa bonissimo colore, guarisce li leprose+*-, la fistola, li cancri, cancrene, ed ottima a mondar la persona della morfea+!*. Piglia radice della celidonia, cuocila in aceto fortissimo bianco, o pur rosso, e le farai bollire nel modo, che hai fatto di sopra lerba, di maniera che scemi la met di detto aceto, poi lascialo raffreddare, e con questa bollitura lava le fistole, cancreni, intorno intorno bagnerai; allultimo le pre"iose radice, metterai, sopra una pe""a di lino, sottile in modo dempiastro: e lo metterai sopra il male, e vederai cosa meravigliosa.

CDLIX. VIRT, DELLERBA CENTAUREA CONTRO OGNI SORTA DI COLLERA. Piglia sugo di centaurea minore al peso di un quatrino +!!, e mettilo in un bicchiere dacqua cotta+!2, che sia calda, bevila la mattina allaurora, fa cos9 per tre mattine, e
+*+ +*)

?alattia. @iltra. +*, 1idistillato di dracuncolo. +*I lebbrosi. +!* ?alattia cutanea non dolorosa e temporanea caratteri""ata da macchie biancastre. +!! ?oneta corrispondente a quattro denari 3NIIENIN sec.4. +!2 1ollita. /acqua cotta per' anche una bevanda che si ottiene facendo deco"ione di ortaggi comuni 3come il sedano, la corata, la patata, ecc.4, e erbe aromatiche 3rosmarino, menta, pulegio e altre4. #uesta

!2

vedrai mirabile purga"ione sen"a patimento alcuno di passione+!%.

CDLX. VIRT, DELLERBA IVA. Piglia questerba, fanne sugo, riscaldalo, e in"uppa in esso delle pe""e di tela fina, applicale sopra delle doglie, giova grandemente. 1evendo in vino, in acqua o in brodo caldo la polver di questerba, giova mirabilmente alle gotte, o vogliamo dire podagre. /elettuario di questerba fatta con miele, contro ogni catarro, e flemma. ?angiar di

detterba in frittole+!4 val contro la reuma, la giandola+!(, e ogninfiamma"ione. 1ollita in acqua alla quantit di me""o bicchiere a digiuno per nove mattine vale a molte infermit del corpo. . benissima alla fistola 3e4 la fa rompere presto. Pestando questerba, e poi ponerla sopra il male, tura fuori la marcia +!+, e bagnando la testa nel sugo di esserba guarisce mirabilmente. ?angiando questerba a modo dinsalata unsusa+!), e rivolta con miele comune, val contro le posteme, che fossero nel corpo. Impiastrata detterba con miele, e farina di fava, e fen greco, e porla sopra la mil"a grossa guarisce perfettamente e bene. #uesterba secca allombra e pesta sottilmente, e fattone polvere, piglia per dramme otto di questa polvere dramma una di "en"auro, e con miele fanne elettuario al quale ne piglierai mattina, e sera quanto quale giova grandemente alle gotte. una castagna, il

CDLXI. RIMEDIO PER FERMARE IL VOMITO, E LUSCITA DI CORPO+!,. @ronde di frassino tenere, falle cuocere in aceto forte, poi pistale, e fanne empiastro, ed

bevanda ancora in uso nelle nostre campagne toscane ha effettivamente una a"ione corroborante, nonchB digestiva. +!% >en"a effetti depressivi. +!4 @rittelle, frittatine. +!( 0hiandola. +!+ /a materia purulenta. +!) &ondita con olio. +!, /a diarrea.

!2

applicalo sopra lo stomaco, e si alluscita+!- sopra il ventre.

CDLXII. RIMEDIO ALLA FEBBRE CONTINUA. 7ecipe folgie di cavoli, minu""ati, e cuocili in aceto vecchio mescolato con olio rosato, e ne farai unempiastro sopra lo stomaco al febbricitante, il quale empiastro giover mirabilmente, e il simile fanno le foglie di morella +2*. 1evendo ancora il sugo di pimpinella con alquanto dacqua calda scaccia la febbre continua; far empiastro delle porcellane poste sopra il petto o stomaco, leva il caldo della febbre pi$ di tutte le altre cose; bonissima, e sana la febbre continua, piglia frumento, e mescolarlo con olio

rosato, con aceto, e con albume dovi, e di questa composi"ione ungere tutto il corpo allinfermo, salvo che le piante de piedi, li dossi +2! delle mani, e la testa avante, e cos9 facendo sen"alcun ubbio+22 guarir.

CDLXIII. RIMEDIO MIRABILE PER LA QUARTANA. /a sera precedente di quel giorno, chaspetti il parossismo, metterai infusione in un bicchiere unon"a di miele di perfetta qualit, oncie due di vino buono, me""on"a di china polveri""ata finissima, seme di senape, secca al forno, e seme di amio maggiore+2%, ossia la semente, che si trova nelle spogne, che sempino di gelsemini +24, pure secca al forno, e polveri""ata quanto val sopra un ba:occo +2(. >i cuopre bene il bicchiero, e la mattina si mescola bene il tutto, e si beve in una volta. Indi f una bella passeggiata per fare una buona sudata, e se non giova la prima volta si replica la
+!+2*

. cos9 sullo sfintere anale. 8sata soprattutto in passato come sedativo 3a"ione simile alla belladonna e al giusquiamo4 e come anestetico generale negli interventi chirurgici 3sec. NIII4. +2! Il dorso. +22 6ubbio. +2% 6etta anche ortica bianca. Per semi sintendono gli stigmi, presenti nella parte interna, dallaspetto spugnoso. +24 0elsomini. +2( ?oneta dargento dello >tato della &hiesa corrispondente al soldo.

!2

seconda, che immancabilmente guarisce; cosa assai provata.

CDLXIV. PEL MAL DI FIANCO, CALCOLI, E ORINELLA. Piglia pece greca, mettila abbollire nellacqua netta, cos9 che si purifichi; indi fanne pillole pi$ grosse di un cece, ne prendi due la mattina a digiuno, e due la sera, e ne vedrai leffetto.

CDLXV. PER FAR AMMALARE UN CAVALLO, O GIUNTA#!#. ;prigli la bocca, e ungila nel palato, e gengive, 3con4 sego; e vedrai che non manger pi$, e si ammaler talmente, che durando morrebbe. ?a volendolo ristabilire, lavagli ben la bocca con aceto, e sale, e vederai che manger e guarir.

CDLXVI. PER LEMORROIDI. 1olli lerba grassulla+2) in acqua e aceto, poni questa deco"ione nel vaso ove si va del corpo, e vi si sieda per riceverne il fumento; lava lemorroidi colla stessa deco"ione, o pur applicagli sopra a guisa di cataplasma la cennata erba, e guarir.

CDLXVII. RIMEDIO PER DOLOR DI STOMACO, CAUSATO DA BELLICO CADUTO+2,. ?ettivi sul bellico tre ventuse+2- luna dopo laltra, queste sogliono usarsi cos9, piglia un ba:occo, involgilo in un poco di carta, che gli farai la punta come un lucigno +%*; ungilo dolio; accendilo, e posalo sul bellico; indi ponivi sopra un bicchiere, che sar pi$ meglio duna ventosa+%!. 7eplicando ci' pi$ volte guarir.
+2+ +2)

0iumenta. 0ra"iola. +2, .rnia ombelicale. +25entosa. &oppetta di vetro che, dopo averne rarefatta laria allinterno con un poco di stoppa accesa, veniva applicata sulla pelle per trarne il sangue. +%* /ucignolo, lo stoppino di cui alla nota precedente. +%! In questo caso ventosa A sanguisuga.

!2

CDLXVIII. RIMEDIO PER DOLOR DORECCHIO. Piglia maggiorana, ruta e erba bianca parte eguali, bolli insieme in vino, o in acqua, dopo cuopriti con una manta+%2, e fa chentri nellorecchio il fumo di questa deco"ione, stando collorecchio sul fumo, uscir lumidit raccolta, e cesser il dolore.

CDLXIX. PER PROVOCAR IL MESTRUO ALLE DONNE. 8na dramma di trocisci di mirra fatta in polvere si d col vino tepido, che far miracoli.

CDLXX. MODO PER FAR UN COLOR VERDE. Piglia sugo daruta, macinale con verderame, rosso dovo, un poco daceto, e "afferano, e sar perfetto.

CDLXXI. DOLOR DI SPALLE. Piglia aruta cotta nellaceto, col quale ne farai unempiastro, e lo metterai sopra la doglia delle spalle, e guarir; la polvere del dittamo, cio della radice bevuta scaccia ogni doglia, che sia nella persona.

CDLXXII. DOLORI COLICI CHE PROCEDONO DA RINELLA. 8na dramma di spirito di trementina, due on"e dacqua vite malvasia +%%, si beva tepido per tre mattine che provato pi$ volte.

CDLXXIII. ALTRO RIMEDIO PER DOLORI COLICI. 7adice di versbasso+%4, ossia di segala colti dalla spiga quando sono in fiori, falle
+%2 +%%

?antellina. 5ino detto anche grechetto, dalla localit ?onenbasia del Peloponneso. +%4 Il tasso barbasso o verbasco.

!2

seccare, e fanne polvere, della quale ne darai due dramme con buon vino, e mai pi$ patirai tal male.

CDLXXIV. PER FAR LINCHIOSTRO. Prendi galla, vitriolo, alume, e gomma arabica, parte eguali, pesta li tre primi, mescola il tutto in vino in una pentola nuova sul fuoco, che divien met, e sar buon inchiostro.

CDLXXV. ALTRO MODO PER FAR LINCHIOSTRO. >cor"e di granato peste, e poste per ore 24 infusione in acqua piovana in una pentola nuova, sul fuoco bolla finchB restringa met, indi colalo, ritornalo in pentola, e ponigli dentro campiggio+%( ben pistato, lasciavela ore 24; indi bolli sinchB restringa met, colalo e gettavi dentro vitriolo pistato fino, ed un poco di gomma arabica. &onservalo, che sar inchiostro bonissimo.

CDLXXVI. ALTRO MODO DI FAR LINCHIOSTRO VERDE. Prendi del buon aceto bianco fortissimo, scioglievi del verderame, del sugo di ruta, ed un poco dallume di rocca.

CDLXXVII. INCHIOSTRO COMUNE. Prendi on"e sei di noce di galla, ed altrettanto gomma arabica, nove on"e di vetriolo verde, il tutto ben pisto, in tre pinte dacqua+%+ di fiume, o di pioggia3;4 agita tre, o quattro volte al giorno, e dopo sette o otto volte dinfusione, passa il tutto per pannolino, e potrai poscia rimettere dellacqua sul residuo, aggiungendovi del vitriolo.

+%(

&ampeggio. &olorante rosso estratto dallQaematePilon campechianumEPapillionacee, originaria dello stato messicano di &ampeche. +%+ ;ntica unit di misura di capacit dei liquidi, variabile, ma corrispondente allincirca a ((* grammi.

!2

CDLXXVIII. PER FAR LINCHIOSTRO ALLISTANTI. Prendi unon"a di noce di galla, polveri""a il tutto, e gettalo in dieci on"e di vino bianco, o pure daceto, ed unora dopo potrai scriveri.

CDLXXIX. ALTRO MODO PER FAR LINCHIOSTRO. Prendi me""on"a di noci di galla, altritanto di gomma arabica, ed otto dramme di vitriolo romano, metti il tutto in otton"e circa di buon vino bianco, fa riscaldare un poco al fuoco, e linchiostro sar subito fatto.

CDLXXX. PER
DAVENA.

TINGERE I LAVORI, OSSIA I CAPPELLI DI CORINA#-7, A COLOR

6istempera in un poco dacqua, un poco di gomma gotta +%,, tingi con questacqua il cappello, dopo asciutto fregalo con lagro del lumone, che lo far lucido, e bello non dissimile 3h4ai cappelletti davena oltremare+%-.

CDLXXXI. PER RENDERE IL COLOR NERO AD UN PANNO LAVATO. Il panno nero lavato, e asciutto, poi piglia fronde di fico, falli bollire nellacqua, e in detto decotto laverai il panno, che diverr pi$ bello di prima.

CDLXXXII. RIMEDIO
CATARRO#$..

SINGOLARE, A CHI MANCASSE LA VOCE PER DIFETTO DI

+%) +%,

6a corium, cuoio. I cappelli modesti fatti con gli scarti della pelle degli animali da macello. 0ommoresina estratta dalla garcinia QamburD e altre guttifere della stessa specie. +%I panama. +4* /ubrifica"ione delle corde vocali.

!2

7ecipe capelli veneris+4!, indiviae+42, sparagi+4%, 1rusci pasculorum+44, liqueritie munde+4(, amigdalorum+4+, ana manipoli uno, seminis anis, feniculi, hisopo3,4 picis ana drag.: II &oquantur omnia in lib: II, usque ad lib. +4) i; et uem saccar, et millis despumati quantitate que sufficiat, fiat sirupus. . di questo userai.

@ine di questo eccellente medicinale.

F>egue lindice, che si arresta, dopo aver cambiato grafia, alla ricetta n. !2-G.

+4! +42

&apelvenere o adianto. Indivia. +4% ;sparagi. +44 Pungitopo. 6etto anche popolarmente brusco. +4( /iquiri"ia, radice decorticata. +4+ ?andorle. +4) /a prima abbrevia"ione per lib. sta per libre, la seconda per libitum.

!2

PER FAR IMPAZZIRE. 1olle lerba gra""ulla in acqua che restringa in met, cula questa deco"ione, conservalo3,4 donala misciata in vino, che tontosto far impa""ire. . per ristabilirlo dee farsi i pediluvi con laceto per tre volte; la sudetta fronda secca al forno, fatta in polvere, dandola in vino, o in brodo, far listesso efetto, come parimente se si d nel tabacco.

PER FAR PARLARE IN SONNO AD UNA DONNA. Prendi due rane vive, tagliali la lingua, e lasciale andare vive nellacqua. >ecca queste due lingue allombra, e legale insieme con seta rossa; poi mentre la donna dormi applicavile sui petto verso la parte del cuore; gli domanderai ci' che vuoi sapere e responder alle tue domande.

VIRT, DEL VITARONE#$0 SALVATICO PER GUARIRE LE FERITE. Prendi le fronde del vitarone salvatico, piste, tirane il sugo, in"uppani delle pe""e, applicale sulla ferita, lasciale sempre umide di questo sugo, che in pochi giorni saner. /a fronda del sudetto vitarone secca al forno, fanne polvere sottile, asciugala, lava con vino bianco tepido la ferita, asciugala, cuoprila bene di questa polvere, fasciala; farai cos9 di mattina e di sera, e ne vedrai leffetto.

PER I DOLORI REUMATICHI. Prende una impolla di vetro, indi metterai on"a una e me""a, dolio di mandorla dolce; on"a una e me""a di budilone di "ampa di bove +4- ed umpoco di fiore di camomilla, tuti

+4, +4-

;gnocasto o vitalba o vite rubea. Probabilmente il grasso della "ampa bovina.

!2

insieme si mettino dentro umpignato di creta nuovo. >empe dacua+(*, e si mette al fuogo, sinoche si liquefa dentro la bollia, allora sar fatto, usa ai bisogni, che giuver grandamente.

+(*

8n pocoK una pignatta K dacqua: anche se come abbiamo visto comune lunione dellarticolo o della preposi"ione con il sostantivo, lo scrittore autore di queste postille certamente pi$ sgrammaticato.

!2

K il ;ntonio /anteri testimone di poi h3K4 ;ntonio /anteri testimone mio il di quattro mar"o K >ignor incaricato di &atania, >ul conto maniscritto per stare atento al rilievo di cavalliW, io sto sempre in guardia ed attento.

date alla moglie di ?agnano )!.2, date a suo marito )!.2)

;ntonino /anteri lantonio K testimone o debitore a Parisi di tari WW quattro di tt. 4 debitore di tari quattro a Parisi dico tt. 4

;notonino /anteri ha testimoniato di >artino

debitore a Parisi tari ;ntonino /anteri

tt. (

W &i possiamo trovare di fronte ad una compravendita di equini. ?a cavallo

anche un sottomultiplo

della pubblica, moneta gi vista, e precisamente !L+. >i pu' intendere anche: per evitare monete false.

WW Criginariamente moneta aurea emessa dai califfi fatimiti 3Jurchia4. In seguito moneta normanna, aragonese, e doppio carlino del regno di 2apoli.

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