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COME SI CREA UNA COLONNA SONORA

Posted on 29th aprile 2012 in Laboratorio

Aspetti creativi, artistici e tecnici del processo di produzione di una colonna sonora per Film, Documentari, Pubblicita

ELEMENTI INTRODUTTIVI
a) Narrare la sottotraccia

1) FUNZIONI DELLA COLONNA SONORA


La prima funzione della colonna sonora quella di raccontare qualcosa che le immagini non dicono. Loggetto della narrazione pu essere esplicativo, denotativo, di contrasto. La colonna sonora deve essere sintonizzata con la sceneggiatura del film, deve cio creare un movimento percettivo congruente con il percorso del film. Una musica non deve solo essere bella, deve anche essere giusta. Un brano bello ma errato dal punto di vista narrativo pu compromettere la trama di un film.

b) Parlare allinconscio
La musica si rivolge a quella parte dello spettatore meno razionale e lucida, si insinua silenziosamente tra le sue sensazioni e senza farsi notare alimenta unemozione. Quando la musica riesce a fare questo senza farsi notare il suo potere espressivo elevatissimo: verit, naturalezza ed autenticit. Se al contrario lartificio che la musica usa per comunicare risulta esplicito si ha un crollo di senso e tutta la scena pu risultare macchinosa e forzata.

2) A COSA SERVE IL TEMA


Ogni film ha un protagonista, un colore, unambientazione. La somma di queste peculiarit possono essere raccolte in un tema. Se il tema un tema riuscito, lo spettatore identificher il viso del protagonista con la musica del film ed ogni elemento sar permeato da una caratterizzazione unica e peculiare. I temi possono essere suddivisi in due gruppi: Tema Originale e Tema di Genere. Se un tema originale avr la capacit di caratterizzare lintero progetto con un vestito unico, conferendo personalit e autenticit. Il tema di Genere, costruito attorno agli stilemi sonori e musicali, asseconda le aspettative ma non stupisce. Avr cio la capacit di far funzionare la narrazione senza aggiungere nulla di pi ad essa.

3) LA MUSICA SECONDARIA, OVVERO IL COMMENTO


Il commento la forma meno nobile di colonna sonora: a) aiuta la narrazione senza aggiungere nulla b) aiuta lazione restando trasparente Il pad il tipo pi rudimentale di commento, una nota o un accordo basso e lungo che anticipa tensione e/o crea suspense.

4) LA MUSICA UNA QUESTIONE NOIOSA

DIEGETICA

LA

MUSICA

EXTRA-DIEGETICA:

La separazione tra musica diegetica ed extradiegetica indica due usi diversi della colonna sonora di un film. Nel primo caso indica la musica dentro la scena (ad es. lattore danza su una musica suonata dal vivo, o da un giradischi che accende lui stesso durante lazione). Nel secondo caso indica una musica aggiunta, una musica cio che non fa parte dellazione ma che viene sovrapposta in un secondo momento. Non possibile stabilire una regola a priori per luso della musica. Ogni scena ha le sue esigenze, ogni regia, ogni film.

Sulla naturalezza o meno di unapproccio sullaltro possibile d iscutere nello stesso modo in cui si discute se il vino vada servito caldo o freddo.

5) MUSICA MINIMALE E MUSICA RIGOGLIOSA


Alcuni pensano che la musica minimale sia pi interessante: sono gli stessi che pensano che la musica pi ricca, spinta, florida, sia banale. Altri pensano che la musica rigogliosa sia pi funzionale, sono gli stessi che pensano che la musica minimale sia noiosa. Sicuramente valida la massima che troviamo da Chopin a Sting, secondo cui meno pi. Sottrarre fino a giungere allessenza, eliminare le ridondanze, ripulire dagli artifici, una dote di pochi compositori che emerge solo se affiancata da una grande capacit di produrre idee nuove. Non esiste una regola: la musica per immagini deve funzionare.

LE FASI DI LAVORAZIONE:
1) COME SI CREA
IL SOGGETTO

Non esiste una regola fissa per linizio dei lavori. Si pu iniziare a comporre partendo da: ( una stesura di una pagina della storia del film). I compositore portato ad interpretare a modo proprio senza troppe indicazioni lemozione del progetto. Talvolta pu accadere che avvenga una netta scollatura tra le intenzioni del regista e quelle del compositore. Altre volte capita che grazie allassenza di informazioni il compositore sia portato ad essere pi libero e meno vincolato e quindi a produrre materiale pi interessante.

LA SCENEGGIATURA
E la stesura parola per parola e scena per scena di tutto il film. La sceneggiatura lequivalente di una narrazione letteraria. Il compositore entra bene dentro il pensiero e lazione d ei personaggi. Respira meglio ogni passaggio e pu iniziare a visualizzare i momenti cardine per la musica del film

IL PRE-MONTAGGIO (o Rough-edit)
Il film stato gi girato. Il montatore e il regista hanno realizzato la cosidetta messa in fila, una prima stesura che non tiene conto dei tempi di ogni scena e dei dettagli di montaggio. Il compositore ha la possibilit di vedere le scene anche se in una versione approssimativa e poco rifinita. Si pu iniziare cio a lavorare sulle immagini creando musica a partire da una visualizzazione reale di ci che andremo a musicare.

IL MONTAGGIO FINALE (Picture Lock)


E il film finito, ancora senza dialoghi ed effetti definitivi, ma dal punto di vista visuale, compiuto. Qui il lavoro caratterizzato dalla sincronizzazione. La chiave di volta di questo procedimento il Time Code (TCR: Time Code Reading), un codice di tempo stampato sul video che quantifica il video in ore, minuti, secondi, fotogrammi. Ogni secondo composto da 24 fotogrammi (o frame), il formato del Time Code dunque il seguente: 01:59:59:24, dove 01 sono le ore, 59 i minuti e i secondi, e 24 i fotogrammi. Il valore successivo dunque: 02:00:00:01. Questa suddivisione sar quella che il utilizzeremo per sincronizzare al fotogramma la nostra traccia musicale e con cui indicheremo al montatore dove andare a posizionare la traccia. Noi lavoreremo invece in un dominio molto pi preciso, negli attuali software di editing e registrazione audio ( Logic, Pro Tools, ecc.), il secondo viene suddiviso in millesimi per cui laccuratezza del nostro lavoro sar decisamente pi dettagliato.

LO STORYBOARD
Nelle animazioni in fase di lavorazione pu accadere di dover comporre la musica sullo Storyboard, cio la sequenza delle bozze di ciascuna scena. Esse sono disegnate o illustrate senza ancora i movimenti per cui appariranno come una serie di fotogrammi a 0,5-1 secondo luno dallaltro (come un veloce slide show di fotografie). Anche in questo caso si lavorer sul TC, come riferimento per i cambi scena e landamento globale della narrazione.

2) PROCESSI DI PRODUZIONE:
a) PRE-PRODUZIONE (I PROVINI)
Dal punto di vista artistico la fase di preproduzione il momento creativo della colonna sonora, dal punto di vista produttivo rappresenta il processo di sviluppo del materiale audio. Durante questo processo vengono creati i provini, cio le registrazioni dei brani nel loro arrangiamento definitivo, utilizzando tuttavia suoni campionati (samples). Ci vale soprattutto per le orchestre che vengono costuite con apposite banche di suoni come East West, Vienna Orchestra, Garritan, Miroslav Philharmonik. Le orchestre darchi, i legni, gli ottoni, le percussioni e molti strumenti solisti delle migliori library sonore hanno una grande resa. Tuttavia unottima esecuzione dal vivo ha sempre un potenziale comunicativo di gran lunga superiore.

b) TRASCRIZIONI E STESURA DELLE PARTI


Tutta la musica che stata prodotta nei provini dovr essere eseguita da un musicista, occorre cio preparare gli spartiti. Essi dovrano essere stampati e ordinati preliminarmente nelle cartelline di ciascun musicista sopratuto nel caso di registrazioni di cospicui organici dorchestra. Sar bene in questi casi far trovare agli orchestrali le parti gi sul leggio in sala dincisione in modo da non dover perdere tempo per la ricerca di fogli o il loro riordino durante la sessione di registrazione.

c) RECORDING
La registrazione va pianificata partendo dalle parti con una funzione di base e proseguendo verso le parti soliste. Le voci e gli strumenti solisti devono sempre essere registrati per ultimi in modo da poter ottenere delle esecuzioni perfettamente intonate. E fondamentale stabilre da subito il diapason, ossia la frequenza di riferimento per il La. In Italia si usa spesso il La a 440Hz. In altri paesi, soprattutto nordici, esso arriva ai 450Hz, per ragioni di gusto ma anche per compensare la

naturale tendenza a crescere di alcuni strumenti a fiato. Indipendente dalla scelta che si effettua indispensabile accordare tutti gli strumenti con lo stesso diapason e controllare che lo siano anche campionatori e sintetizzatori.

Approfondimento: Registrare lorchestra


1) La scelta della sala La scelta della sala va fatta tenendo conto di due elementi: l organico e il suono che si intende ottenere. Se lorganico numeroso molto importante avere a disposizione una sala capiente, dal soffitto alto, un ambiente in grado di restituire allorchestra tutta laria di cui necessita per far correre via i suoni e lasciare che le parti si amalgamino naturalmente. Nel caso invece di organici pi piccoli, quartetti, ottetti e cos via, occorre decidere se la musica e le eventuali successive sovraincisioni (dette anche SP) possano avere una resa migliore lavorando in un ambiente colorato naturalmente (una chiesa, una sala da concerto, una sala di registrazione molto grande) o in una sala tendente alla camera anecoica. Si tratta di sale in cui le riflessioni di segnale sono abattute da speciali pareti, in questo caso sar il riverbero degli outboard ad intervenire nella costruzione dellambiente in fase di mix. 2) micorfoni Unorchestra si microfona costuendo diversi livelli di ripresa. I microfoni di prossimit vengono posti a circa 1-1,5 metri dagli strumenti; i microfoni di sezione sono rivolti verso ciascuna delle sezioni delorchestra; la ripresa stereo di sala generalmente posta sopra la testa del direttore dorchestra e serve a rendere una visione dinsieme coerente con lascolto di questultimo. Le sfumature sono infinite e le scelte dei tecnici del suono altrettanto varie. Tuttavia sempre importante riuscire ad ottenere una ragionevole separazione tra le parti in modo da poter intervenire singolarmente sui volumi delle sezioni. Altrettanto importante avere un suono del totale organico e ben strutturato con una bella separazione left-rightsenza particolari forzature. I microfoni pi usati sono Neumann, Schoeps, DPA, AKG. I preamplificatori sono generalmente quelli delle consolle (Neve, SSL, API, ecc.). In alcuni casi si utilizzano preamplificatori outboardper le riprese della sala. 3) i tempi dellorchestra I Italia i turni di registrazione sono di tre ore ciascuno, con pause di 15 minuti dopo i primi 75 minuti. In altri paesi i turni sono di 4 ore e la retribuzione degli orchestrali si calcola sempre su questa unit di misura. A seconda della difficolt dei brani e della bravura del direttore in un turno possibile registrare in media dai 10 ai 20 minuti di musica. E sempre bene registrare per ultimo i brani che prevedono un uso parziale dellorchestra in modo da poter lasciar andare via gli orchestrali che abbiano terminato il lavoro prima degli altri. Per due ragioni connesse: non tenerli inutilmente fermi in sala ed evitare cos inutili rumori e fruscii imprevisti. 4) il click in cuffia Il silenzio la condizione assoluta in sala dincisione. I microfoni a condensatore che si utilizzano per la ripresa dellorchestra sono progettati per rilevare dinamiche anche molto sommesse. Ogni rumore sar percepito chiaramente e pu compromettere irrimedibilmente una registrazione (take). Non sono ammesse pertanto sedie che scricchiolano. La maggior parte dei musicisti, soprattutto i violinisti e i violisti, tendono a suonare con la cuffia posizionata su un solo orecchio. Sar bene per loro sistemare il pan da un solo lato in modo da evitare di diffondere in sala il click laddove previsto. 5) sovraincisioni e parti soliste Per poter gestire meglio in fase di mix i soli e/o particolari sviluppi di sezioni dellorchestra talvolta preferibile registrarli successivamente. E una decisione che va presa chiaramente prima di entrare in sala dincisione in modo da poter organizzare tutta la successione della sessione di registrazione evitando di mettere in attesa lorchestra mentre il primo violino esegue un assolo.

d) EDITING
Tutto ci che stato registrato deve essere controllato, scelto e pulito da eventuali imperfezioni. Lobiettivo dellediting avere, prima di andare al mix, una stesura impeccabile di ogni parte. Lediting un procedimento tanto informatico quanto artigianale. La conoscenza dello strumento, dei respiri, delle risposte dei crossfade, fondamentale. Lediting deve sempre rispettare la naturalezza dellesecuzione e restituire una traccia fedele alle intenzioni espressive e dinamiche dellautore.

e) MIX
Si torna in studio con tutte le tracce pulite ed ordinate: si fa il missaggio definitivo. In realt il missaggio di una colonna sonora non mai veramente definitivo perch pu accadere che durante la fase successiva, il mix del film, ci si accorga che un ambiente, o un diaologo richiedano una modifica in uno o pi strumenti della musica. In questo caso si utilizzano glistem, cio le tracce separate di ogni full-mix.Sovrapponendo tutti gli stem di un brano otteniamo il brano completo (a parte piccole differenze che possono intervenire nel caso stiamo usando per esempio un compressore in uscita). In questo modo poremo intervenire successivamente sul mix del brano senza alterarne il sound. I formati pi diffusi sono AIFF, WAV, SDII. Il missaggio pu essere Stereo Interleaved (ununica traccia L+R) o Stereo Splitted (due tracce mono), 5.1 (e in casi pi rari 6.1 o 7.1).

f) MASTERING
Quando la colonna sonora diviene un cd per la vendita tutte le tracce subiscono un ulteriore processo. Il mastering si svolge preferibilmente in dominio analogico. Le tracce vengono passate in un D/A Converter e trattate con equalizzatori, compressori, limiter, reverberi. Finito il processo, nuovamente registrate in digitale preferibilmente nel formato cd: 44.1kH 16 bit, in modo da non dover effettuare il dithering nel caso siano state registrate a 24 bit. Il mastering ha due funzioni: omogeneizzare il suono del progetto e ad arricchirlo.

g) MONTAGGIO DEL SUONO

Facendo un passo indietro e tornando al mix, il passo successivo la sincronizzazione delle musiche definitive sul Time Code del video. Questo computer viene sincronizzato a quello che gestisce tutti i dialoghi, gli effetti e gli ambienti del film e tutto confluisce nella consolle che governer:

h) IL MIX DEL FILM


Da non confondersi con il mix delle musiche, lultima fase della produzione. Si effettua in studi predisposti per la visione su grande schermo con caratteristiche diverse dai normali studi di registrazione.Il fulcro il video (la visione di ottima qualit, un vero e proprio cinema con le poltroncine su varie file): sar la consolle del fonico a gestire le proporzioni e larmonia tra tutti gli elementi sonor i del film. Terminato il mix si effettua una prima proiezione di controllo nel massimo silenzio e con la massima concentrazione: prendere appunti in questa fase fondamentale Ogni problema dovr essere segnalato e corretto fino alla proiezione in cui sar possibile decretare che il film pronto per luscita.

CONSIGLI PRATICI:
1) Nominare la tracce
Quando il progetto richiede una quantit di composizioni che supera la dozzina consigliato numerare progressivamente i brani con la sequenza convenzionale M1, M2, M3, ecc. (M sta permusica e la numerazione ne indica lordine di apparizione nel video). Capita che lo stesso brano possa essere ripetuto in pi parti del film con o senza differenze darrangiamento. Sar possibile quindi che sotto la dicituta M3, M16 e M29 ci sia lo stesso identico brano. Anche se pu apparire superfluo importante per mantenere la catalogazione delle musiche il pi dettagliata possibile.

2) Pianificare il lavoro
Per avere una visione totale di tutti i brani e della strumentazione di ciascuno sar molto utile costruire una tabella (un foglio excel si presta molto bene, ma anche carta e penna, a seconda dei gusti). Nella colonna di sinistra inseriremo lelenco di tutte le M cercando di segnalare le M appartenenti alla stessa categoria (brani corali, brani orchestrali, brani misti, altri strumenti). Nella prima riga orizzontale invece elenchiamo tutti gli strumenti che utilizzeremo per la colonna sonora. In questo modo per ogni M potremmo apporre una x come nella battaglia navale ed avremo una visione complessiva di tutte le musiche e tutti gli strumenti utilizzati. Maggiore la quantit di M, tanto pi sar indispensabile classificare tutto in questo modo. Pu accadere di avere anche novanta M per progetti televisivi di due puntate e trovarsi in studio per registrare settanta take diversi. In questi casi faremo anche un secondo elenco per stabilire la sequenza precisa con cui procedere accorpando tutti i brani con organico simile, affinit esecutive, analogie timbriche e melodiche.

3) i Software
I pi diffusi sono Pro Tools, Logic Pro, Digital Performer, Cubase. Ciascuno di questi ha caratteristiche sue proprie, dalla presenza di un hardware specifico (Pro Tools) alla specializzazione nel midi (Logic). Anche se i convertitori A/D D/A di Pro Tools vengono spesso sostituiti da altri (Apogee, Prism Audio), resta comunque il programma pi diffuso per ilrecording, il mix, il montaggio del suono ed il mastering.

4) Formati audio e frequenza di campionamento


Lmp3 un formato compresso, un formato cio basato su un algoritmo che elimina alcune frequenze in favore di una riduzione della dimensione del file. Per questa ragione rigorosamente escluso dalla categoria dei formati audio per la registrazione che sono invece: AIFF, WAV, SDII. La frequenza di campionamento indica la quantit di volte in cui un segnale analogico viene misurato e memorizzato in formato digitale. E espressa in Herz e si basa sul teorema diNyquist-Shannon secondo cui, per evitare ambiguit ed errori, necessaria una frequenza minima di campionamento pari al doppio della frequenza campionata. Essendo lorecchio umano un strumento con un range approssimativo di 20-20kHz, la frequenza stabilita per convenzione 44.1kHz. Pi alta questa frequenza, maggiore sar il dettaglio del campionamento: le altre frequenze in uso sono 48kHz (la pi diffusa), 96kHz, 192kHz. Le comunicazioni telefoniche utilizzano una frequenza di 8kHz. La seconda variabile chiamata profondit di bit (bit depth) rappresenta il numero di bit di informazione registrati per ciascun campione (sample). Pi alto il numero di bit, maggiore sar la risoluzione del suono. 16bit e 24bit sono gli standard pi diffusi.

5) La catena audio
La qualit di una registrazione dipende da numerosi fattori co llegati luno con laltro. Il primo una buona esecuzione, tutti gli altri sono di natura tecnica: la catena audio. Tutti gli elementi che concorrono alla registrazione di uno strumento devono appartenere allo stesso range qualitativo. Non ha molto senso infatti utilizzare un microfono da 3000 euro (un esempio tra i pi diffusi, un Neumann U87) se non accompagnato da strumentazione di equivalente livello. La catena audio composta da microfono -> preamplificatore -> convertitore A/D ->convertitore D/A -> consolle > finali di potenza -> diffusori. Se soltanto uno di questi elementi non sintonizzato sulla qualit di tutto il resto c il rischio di compromettere il risultato globale. Se stiamo lavorando al top della qualit professionale, un microfono economico penalizzer la qualit; se invece stiamo lavorando ad un livello consumer, un micofono da cinquemila euro sar pressoch irrilevante.

CONSIDERAZIONI FINALI MA DA FARSI PRELIMINARMENTE:


Arte vs. Tecnica
Lo studio pi attrezzato, il paradiso della tecnologia pi avanzato, la sala di registrazione pi cool del pianeta a niente potr aiutarci se non abbiamo una buona idea. Una bella canzone, una bella voce ed una bella interpretazione si

trasmettono anche attraverso la cornetta del telefono. Al contrario una brutta canzone registrata perfettamente rester sempre una canzone noiosa. Linvito dunque quello di restare sempre fedeli alla propria ispirazione, nel senso pi elevato del termine ed utilizzare la tecnologia con lo stesso spirito con cui usiamo il frigorifero. Un mezzo, non un fine.

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