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A. Chavarra Arnau (a cura di), Padova: architetture medievali.

Progetto ARMEP
(200720!0), "a# "ociet$ Archeologica, Mantova 20!!, ##. %%&, immagini 'ianco e
nero e a colori.
Il volume frutto dei tre anni di indagini del progetto ARMEP, acronimo di Architetture
Residenziali Medievali di Padova, oggettivato sul centro storico della citt e svoltosi fra
200!20"0# Pi$ nello specifico l%area di indagine circoscritta all%interno del circuito ur&ico
duecentesco e, in molti casi, ai soli prospetti esterni degli edifici lungo i principali assi viari
per pro&lemi insormonta&ili di accessi&ilit#
'i tratta di una ricerca complessa, che ha visto la classificazione e la ricostruzione delle
se(uenze dell%edilizia ur&ana, lette attraverso la stratigrafica delle murature, i sistemi di
classificazione e analisi mensiocronologica degli edifici e degli elementi architettonici, lo
studio delle tecniche murarie e costruttive, ecc#
)*o&iettivo stato (uindi studiare l%evoluzione delle architetture in rapporto alla societ
medievale, analizzando in particolare le modalit ed i tempi di affermazione e
trasformazione delle aristocrazie in citt e nel territorio, il loro controllo sulle risorse e sulle
produzioni, campo nel (uale l%attivit edilizia ha sempre rivestito un ruolo particolare#
Attraverso lo studio delle condizioni e delle modalit della produzione architettonica,
(uindi, il gruppo di ricerca si proposto di investigare le relazioni e le strategie di potere
nel contesto artigianale!produttivo#
I tempi e cause della rinascita dell%architettura residenziale a Padova dopo l%altomedieovo
e la sua distri&uzione all%interno del tessuto ur&ano+ le principali tipologie architettoniche+ i
rapporti tra le trasformazioni dell%architettura residenziale e i principali eventi politici,
economici e sociali tra ,I e ,- secolo+ (uali nuovi dati l%archeologia del costruito offre nello
studio della struttura politica, economica e sociale di Padova in et medievale e sulla sua
evoluzione. sono (ueste le domande essenziali ai (uali il progetto, coordinato da
Ale/andra 0havarr1a Arnau 2con la direzione scientifica 3ian Pietro 4rogiolo5, ha tentato,
spesso con interessanti risultati, di trovare risposte#
Il volume riunisce nella prima parte una serie di contri&uti di sintesi su temi generali e sulle
metodologie di indagine utilizzate mentre nella seconda sono riportate le schedature dei
palazzi pi$ importanti# 0ome esplicitamente dichiarato dalla curatrice del volume, esso
vuole mostrare la ricchezza informativa del materiale padovano e fornire spunti per future
indagini#
)%aver 6riscoperto% l%edilizia padovana e la realt ur&anistica anteriore al ,III secolo,
caratterizzata da vestigia di torri e palazzi e dalla presenza di famiglie aristocratiche
legate, almeno fino alla met del ,II secolo, alla figura del vescovo, pro&a&ilmente uno
tra i risultati pi$ significativi ottenuti#
Per tutto l%,I secolo i principali edifici monumentali della citt erano il duomo, con la
pro&a&ile esistenza di una fortificazione altomedievale ed un recinto fortificato a protezione
del palazzo episcopale, inoltre alcune chiese ur&ane+ tra ,I e ,II secolo l%aspetto della citt
! ancora, almeno in parte, ruralizzato con campi, orti e vigneti situati ancora nelle aree
centrali 7 si arricchisce di un6edilizia a&itativa connotata da case solarate, domus
incastellate e torri, alcune con scopo eminentemente difensivo, caratterizzate da
un%accentuata verticalit 2fino a 80 m di altezza5, da ridotte dimensioni planimetriche 2&asi
tra 9 e : m5 e da una tecnica costruttiva che fa, volutamente, largo uso di materiali di
reimpiego provenienti dai grandi monumenti romani ancora esistenti nel su&ur&io# Accanto
a (ueste tipologie a&itative, l%edilizia pre!duecentesca per; ancora dominata da
un%architettura minore costruita in materiali deperi&ili 2saggio di A#0havarria Arnau5#
Pur essendo il volume prevalentemente dedicato alle architetture residenziali, il contri&uto
sulle chiese costruite tra fine dell%,I e inizi del ,II secolo pone in evidenza il ruolo avuto dal
notevole investimento sui luoghi di culto nella prima grande stagione dell%edilizia ur&ana
dopo il Mille ! a partire dal tempo del vescovo <derico 2"0:8!"0=85 !, che impiega
materiali e tecniche costruttive analoghe a (uelle visi&ili nelle torri e nelle domus annesse
alle chiese padovane di fine ,I secolo+ aspetto (uesto che ha fatto ipotizzare la presenza
di maestranze &izantine, di pro&a&ile provenienza veneziana, nei cantieri dei principali
edifici religiosi del tempo, accompagnata alla formazione di maestranze locali attive
nell%edilizia residenziale del tempo#
)%architettura civile a Padova sullo scorcio dell%,I secolo deriva (uindi dall%orizzonte
culturale e tecnico formatosi in (uegli anni attraverso l%esperienza dei cantieri delle chiese#
>el contri&uto si pone l%attenzione su (uattro chiese in particolare, proponendo
nell%occasione una prima sintesi sull%architettura di Padova alla fine dell%,I secolo+ la
chiesa di 'an ?aniele, la chiesa di <gnissanti, il centro episcopale 2formato dalla
cattedrale, dal chiostro dei canonici, dal &attistero, dal palazzo episcopale e infine da un
edificio di ,I secolo rinvenuto nel corso di scavi ottocenteschi nella piazza del ?uomo5 e la
chiesa di 'anta 'ofia, la cui se(uenza costruttiva e la datazione del primo impianto 2con
proposte che vanno dal -I alla fine dell%,I secolo5 sono state oggetto di una vasta
storiografia 2le diverse posizioni sono riassunte nell%appendice finale5#
@uesti edifici religiosi presentano murature costruite con materiali di riutilizzo,
presumi&ilmente romani, con una pratica attestata anche nei tratti di fortificazioni anteriori
alla cinta del ,II secolo e nell%edilizia civile+ le torri e le domus ricavate nell%anello
dell%arena romana presentano infatti, come le chiese di fine ,I secolo, una fondazione in
&locchi di pietra con un alzato in mattoni# Il riutilizzo di materiali romani 2pietre e mattoni5
caratterizza (uindi l%intera edilizia padovana, dall%et tardoantica fino al ,II secolo, in tre
tecniche costruttive principali. con uso (uasi esclusivo di laterizi+ con uso di pietre
s(uadrate e laterizi nell%alzato+ con uso di pietre s(uadrate in fondazione o nella
zoccolatura e laterizi nell%alzato 24rogiolo5#
Il ?uecento fu un secolo chiave per la citt e le architetture sono la testimonianza del
grande sviluppo politico, sociale ed economico che coinvolse Padova# Il primo grande
cantiere ur&ano per la costruzione del palazzo del 0omune 2"2"=!"2"A5, inserito in un
am&izioso progetto di riorganizzazione ur&ana del centro della citt, non a caso negli
stessi anni appaiono le prime legislazioni comunali sui laterizi 2"2B:5+ mentre nella
seconda met del secolo si assiste ad una nuova grande fase di espansione
architettonica, caratterizzata da cantieri ecclesiastici e pu&&lici che concentrarono
numerose maestranze edili attive anche nella costruzione delle residenze pi$ prestigiose#
'petta ora, (uindi, all%edilizia civile pu&&lica segnare il volto della citt e ispirare, con
l%affermazione di nuove tipologie edilizie, le principali architetture residenziali. case!torri,
palazzi e residenze dotate di un portico al piano terra si radicano in determinate zone della
citt, di preferenza lungo i principali assi viari, mentre l%edilizia minore continua ad essere
costruita parzialmente o totalmente in legno 20havarria Arnau5#
)a reale consistenza dell%edilizia privata cittadina duecentesca rivelata dalla presenza di
alti portici 2detti Cportici gigantiD5, di ampie aperture a tutto sesto e di &ardelloni in cotto
decorati che, analizzati in modo unitario, hanno permesso uno studio della loro evoluzione,
unito ad una prima ela&orazione cronotipologica# Inizialmente sono le chiese a fornire i
modelli a cui si ispirano le decorazioni dei primi palazzi+ ma a partire dal ?uecento
saranno proprio le grandi costruzioni civili della citt le principali fonti di ispirazione per le
decorazioni e gli elementi architettonici dell%edilizia residenziale privata#
'e da un lato (uesti sviluppi permettono di ipotizzare distinti processi edilizi rispetto alle
chiese, dall%altro l%origine fiorentina dei committenti di alcuni tra i principali palazzi del
centro storico potre&&e giustificare, secondo gli autori, l%apparente influsso dell%architettura
di alcune citt toscane, (uali 'iena, Pisa o )ucca, nell%apparato decorativo dell%edilizia
residenziale padovana 20havarria Arnau, Russo, 'chivo5#
A partire dal ,III secolo il laterizio il materiale da costruzione preponderante nel tessuto
cittadino mentre la pietra, a partire dalla fine del secolo, viene riservata a particolari
elementi architettonici# )%importanza economica del materiale, ed il forte controllo
legislativo esercitato dalle autorit comunali fin dalla prima met del ?uecento 2data infatti
al "2B: lo statuto de fornaxeriis con le prime norme sulla regolamentazione delle misure
dei laterizi5, sono forse alla &ase della tendenza alla crescita dimensionale dei mattoni da
costruzione registrata durante le indagini mensiocronologiche svolte sui laterizi da
costruzione impiegati a Padova tra ,III e ,-I secolo# Padova (uindi, come 'iena e
4ologna, vede un progressivo aumento di tutte e tre le dimensioni del mattone da
costruzione nel corso dei secoli, fenomeno particolarmente evidente in periodi di forte
attivit edilizia, al contrario di (uanto accade in molte altre citt dell%Italia centro
settentrionale come )ucca, Pisa, Pistoia, -enezia, 3enova e 'avona 2'cillia5#
)%organizzazione ur&anistica di Padova descritta in un manoscritto data&ile al ,-I
secolo, dove viene riportata la delimitazione territoriale dei (uattro (uartieri 2Eorricelle,
?uomo, Ponte Molino e Altinate5 dell%antica citt medievale, suddivisione comune a molte
altre citt italiane e attestata a Padova come gi esistente nel "202# Emerge cosF una
situazione di forte persistenza con la topografia ur&ana di epoca medievale. nel ?uecento
l%area edificata della citt si estendeva ad una notevole distanza rispetto ai poli del potere
religioso, amministrativo e commerciale ed i suoi limiti non corrispondevano gi pi$ al
confine dato dalle mura di ,II secolo 24oaretto5#
I saggi finali sono infine dedicati ai processi di informatizzazione e valorizzazione dei dati.
al 'istema Informativo 3eografico utilizzato per la gestione e l%analisi del territorio ur&ano
di Padova 23I' verticale e 3I' territoriale5 e alla distri&uzione spaziale, con il caso di GIS
analysis del sistema parcellare padovano tra ,I e ,I- secolo 2-alente, 4oaretto5# )e
metodologie laser scanning sono state integrate a (uelle fotogrammetiche e topografiche
classiche per il rilievo tridimensionale degli edifici medievali 2Achilli,4aragagnolo, Ga&ris,
Menin5, su alcuni dei (uali, maggiormente rappresentativi, poi stata effettuata una
modellazione tridimensionale 20orr, 'alemi5# )*ultimo saggio riguarda infine una proposta
di valorizzazione per il centro storico di Padova, incentrata su sei diversi itinerari di visita
tematici 24enetti5#
Il volume si conclude con le 22 schede dei principali palazzi padovani indagati durante il
progetto. ogni scheda, di agevole consultazione, contiene la presentazione dell%edificio
analizzato, con la sua storia, l%analisi stratigrafica e la cronologia attri&uita#
Marco Valenti

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