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IL GIOCO

Gi verso la fine del secolo scorso il gioco stato fatto oggetto di studio particolare da parte della
psicologia infantile.
Nel periodo senso-motorio, che copre i primi due anni di vita dell'individuo, il gioco, secondo lo
psicologo sviero !iaget, l"attivit principale del #am#ino per lo sviluppo cognitivo e
l"imitaione. $uest"ultima iniia come imitaione di suoni.
Il gioco iniialmente gioco di eserciio. !iaget sostiene che nel progressivo adattamento del
#am#ino all"am#iente, il gioco si verifichere##e tutte le volte che, avendo ac%uisito un"a#ilit o
compiuto una scoperta, il #am#ino cerca di far aderire allo schema motorio o cognitivo appena
ac%uisito oggetti nuovi, con il risultato di esercitare l"a#ilit e la scoperta stessa.
$uesta impostaione teorica di #ase permette di spiegare il parallelismo esistente fra le
caratteristiche che il gioco assume col progredire dell"et e le caratteristiche dei processi mentali di
cui il #am#ino diviene via via capace, e %uindi di distinguere varie fasi nell"evoluione del gioco
infantile& '( dall"et di un anno a %uella dei diciotto mesi il periodo del gioco percettivo motorio
puro& prendere gli oggetti, #atterli l"uno contro l"altro, disporli l"uno sull"altro, gettarli ecc. sono
attivit che rafforano nel #am#ino il senso di sicurea nelle proprie capacit di modificare
l"am#iente) *( verso i diciotto mesi al gioco percettivo-motorio, si affianca il +gioco sim#olico,.
Gli oggetti vengono considerati come sim#oli di altri oggetti non presenti. Cos- il #am#ino esercita
la capacit di immaginare realt non presenti) .( un importante progresso si verifica %uando i giochi
sim#olici, dapprima individuali, assumono il carattere di +giochi sociali, richiedono la
colla#oraione di pi/ #am#ini) 0( dai 1-2 anni si assiste allo svolgimento di +giochi con regole,) 3(
alcuni giochi con regole richiedono poi un tipo di pensiero pi/ evoluto, che si sviluppa a partire
dagli ''-'* anni, e implica la capacit di immaginare con facilit situaioni ipotetiche.
4ai * ai 1 anni il pensiero essenialmente +egocentrico,& il #am#ino riporta tutto al suo punto di
vista.
5estimoniano l"egocentrismo& '( l"animismo& egli pensa che gli oggetti in movimento vivano come
lui. Il #am#ino rappresenta il sole con il naso, la #occa e gli occhi) *( il finalismo egli pensa che
tutto ha un fine, la notte esiste perch lui deve andare a dormire) .( l"artificialismo, il #am#ino
concepisce il mondo come creaione dell"uomo& tutto ci6 che esiste in natura fatto dall"uomo.
Con il passare degli anni nell"individuo prevalgono le attivit di pensiero e di riflessione. Il gioco ,
%uindi, un modo di essere per il #am#ino. Nelle situaioni pi/ strane, anche drammatiche, il
#am#ino gioca, come se %uesta attivit fosse per lui un modo di essere necessario.
La caratteristica della necessit del gioco evidente) %uando il #am#ino infatti impedito nel gioco
per delle ragioni fisiche o psicofisiche, manifesta dispiacere e %uesta impossi#ilit a giocare si
rivela essere una carena fondamentale.
7ttraverso l"osservaione del gioco si possono cogliere aspetti fondamentali della personalit del
#am#ino& da %uelli dello sviluppo cognitivo a %uelli dello sviluppo affettivo e della socialit.
!iaget , a cui va il merito, tra l"altro, di aver considerato fondamentali, per lo sviluppo cognitivo, i
primi comportamenti di gioco, dice che gi attraverso le attivit di esploraione, manipolaione,
sperimentaione, iniialmente del suo corpo e poi degli oggetti esterni, il #am#ino apprende a
coordinare le sue aioni con le proprie perceioni, a capire le prime connessioni causali.
!iaget chiama %uesto tipo di giochi +giochi di eserciio,& attraverso %uesti il #am#ino insieme si
diverte e consolida ci6 che apprende.
L"attivit del gioco appare inoltre come un"attivit privilegiata del #am#ino nella veglia e per
%uesta prima fase della vita del #am#ino si potre##e dire, modificando una frase di 8reud sul
+sogno guardiano del sonno,, che il gioco il +guardiano della veglia, in assena della madre.
$uello che noi chiamiamo gioco %uindi per il #am#ino piccolo, di pochi mesi, molto pi/ di un
semplice divertimento& manifestaione d"affetto, avventura, scoperta di s9, esploraione del
mondo.
Il gioco un modo di porsi in relaione con l"adulto ed esprime il modo che ha il #am#ino di
ac%uisire una certa autonomia.
Il gioco dun%ue costituisce una tappa fondamentale dello sviluppo glo#ale della personalit del
#am#ino e %uindi va stimolato, consentito, valoriato.
Infatti attraverso il gioco il #am#ino esprime le proprie emoioni, i propri stati d"animo, il proprio
modo di vivere il rapporto con se stesso e con gli altri.
4"altra parte il gioco costituisce il meo pi/ immediato e naturale per sviluppare la manualit, la
fantasia, la capacit di analisi e %uindi l"apprendimento, il pensiero logico ed il ragionamento
astratto.
!erci6 chi sta accanto al #am#ino deve seleionare con cura il materiale da offrirgli& giocattoli o
materiale di vario tipo devono servire da stimolo per uno sviluppo psicofisico armonioso e
rispondente all"am#iente socio-culturale in cui egli vive.
I giocattoli devono essere per il #am#ino il meo per soddisfare l"esigena di creare, di conoscere,
di imitare, di imparare a stare con gli altri.
Non il caso, %uindi, di offrire troppi giocattoli e tutti insieme, mentre indispensa#ile cercare di
adottare i giocattoli alle varie et sena precorrere i tempi n9 ritardare le possi#ilit creative con
giochi insignificanti o troppo semplici.
L"esigena creativa del #am#ino perci6 stimolata moltissimo dalle costruioni o anche da oggetti
%ualun%ue che offrono infinite possi#ilit di interpretaione e di uso, mentre #isogna fare attenione
ai giocattoli sofisticati che #loccano l"iniiativa e impoveriscono la fantasia, i %uali spesso
soddisfano i desideri dei genitori o adulti e non %uelli dei #am#ini.

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