potuto constatare come da uniniziale e ferrea politica del cover-up sugli UFO, gi sorta sul fnire del secondo confitto mondiale, si poi registrata nel corso degli anni unapparente e graduale modifca di strategia. Liniziale censura e negazione del fenomeno ha evidenziato, se pur timidamente, un cambiamento di direzione a causa dellintensifcarsi degli avvistamenti in tutto il mondo e di una crescente opinione pubblica colpita da tali enigmatiche manifestazioni, le cui spiegazioni uffciali risultavano essere sempre poco credibili. Le autorit pur senza pronunciarsi defnitivamente sulla natura del fenomeno (che presenta in alcune sue manifestazioni aspetti alquanto inquietanti) hanno cominciato a manifestare, pur continuando a mantenere il massimo riserbo, una presa di posizione uffciale e dando luogo a parziali rilasci dinformazioni. Un cambiamento che, nonostante una politica di debunking e una sistematica strategia della confusione tuttora operanti, ha registrato una vera propria svolta a partire dagli anni novanta. Una modifca fglia sia di una crescente e nuova fase evolutiva della manifestazione del fenomeno che di una strategia apparentemente fnalizzata ad un palese e graduale processo di acculturazione programmata dellopinione pubblica sulla presenza extraterrestre. Un programma di acclimatazione o se si vuole di rivelazione che verrebbe attuato non solo attraverso il consolidato sistema dellestablishment, come lintelligence occidentale (e non solo), ma anche attraverso la fction (sia cartacea che video) delle cosiddette produzioni orientate, ampiamente sperimentate durante il secolo scorso e fglie in un certo senso di quelle pellicole di propaganda di epoca bellica o del periodo della guerra fredda. Un ulteriore canale impiegato sarebbe poi quello fornito dai media, che verrebbero per impiegati quale stadio fnale, ed infne quello non convenzionale dellufologia mondiale. Ebbene, anche la Chiesa Cattolica, attraverso testimonianze e dichiarazioni di alcuni dei suoi esponenti rilasciate nel corso degli ultimi cinquantanni, sembra aver mutato gradualmente la sua posizione pur possibilista mostrando non solo posizioni dapertura ma un dichiarato e favorevole interesse sempre maggiore verso il fenomeno UFO. Un interresse quello del Vaticano che, alla luce di certe dichiarazioni Dossier - UFO e Vaticano Cristianesimo, Angeli e Vita Extraterrestre La posizione e lo studio della Santa Sede riguardo al fenomeno UFO ed alla Vita Extraterrestre attraverso 60 anni di testimonianze di autorevoli esponenti della Chiesa Cattolica. Esiste un possibile legame tra le appa- rizioni UFO e le manifestazioni angeliche descritte nei testi sacri? di Cristoforo Barbato - www.secretum-omega.com (Prima Parte) Vi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la vostra flosofa. W. Shakespeare, Amleto Annunciazione con SantEmidio (1486) opera di Carlo Crivelli (Venezia 1430/1435-Ascoli Piceno 1494/1495) esposta nella Gal- leria Nazionale di Londra. emerse negli ultimi anni, lascerebbe presagire una vera propria fase preparatoria, rivolta principalmente verso i fedeli, in virt di un probabile contatto palese futuro con intelligenze extraterrestri. Eventualit che gi negli anni 50, in seguito ai massicci avvistamenti di UFO ed alle indagine svolte dai preposti gruppi dinchiesta governativi, emerse in seno ad alcuni esponenti dellestablishment statunitense e non solo. Tra laltro, nel luglio del 1954 (anno che registr uno dei pi imponenti fap ufologici in tutto il mondo nonch il famigerato incontro segreto avvenuto a Muroc Airfeld tra lallora presidente Eisenhower e una delegazione aliena) in Europa precisamente a Bonn in Germania si svolse un meeting di teologi e sociologi il cui tema verteva proprio sulla vita extraterrestre. In quella occasione uno dei partecipanti, il reverendo protestante padre Philipp Dessauer dichiar quanto segue: Le prove raccolte fnora in merito ai dischi volanti sembrano dimostrare con suffciente certezza che da otto anni la Terra oggetto di osservazioni da parte di esseri ragionevoli provenienti da un altro pianeta. Questi esseri devono essere considerati alla stregua di persone dal punto di vista fsico e alla stregua di creature di Dio dal punto di vista teologico. Se un giorno fosse possibile prendere contatto con questi esseri, si produrrebbe levento pi drammatico della storia umana. dovere dei governi preparare gli uomini alleventualit di un tale incontro (v. Roberto Pinotti UFO: Il fattore contatto Oscar Mondadori). Le considerazioni di Dessauer per quanto azzardate potessero risultare non erano del tutto campate in aria, anzi sembravano anticipare in un certo qual modo alcune delle conclusioni contenute in un documento uffciale voluto dalla NASA e denominato Rapporto Brookings. Il documento, commissionato dalla NASA nel 1958 - anno di fondazione dellente spaziale, su volere del presidente Eisehnower - al Brookings Institution di Washington D.C. (1), venne reso noto al presidente del comitato della NASA per gli studi a lungo raggio nel 1960. Il Brookings a cui fu assegnato un contratto di ricerca costitu un team di studio, diretto da Donald N. Michael un socio-psicologo, che consult pi di 200 esperti. Il rapporto fnale nelle sue varie parti aveva ricevuto la revisione di studiosi come Lloyd V. Berkner, capo della sezione di scienze spaziali (nonch presunto membro del famigerato Majestic-12), Caryl P. Haskins, presidente della Carnegie Institution di Washington, James R. Killian, presidente della Corporazione del M.I.T., Oscar Schachter, direttore della Divisione legale generale delle Nazioni Unite, e dellantropologa Margaret Mead. Nel Novembre del 1960 venne steso un rapporto (Brookings Report) intitolato Proposed Studies on the Implication of Peaceful Space Activities for Human Affaire (2) (Proposta di Studi sulle Implicazioni delle Attivit Spaziali Pacifche per le Questioni Umane). Il documento in questione costituiva una sorta di analisi degli aspetti sociologici ed antropologici legati ad un possibile contatto con una civilt extraterrestre. Lo Studio riporta che se la NASA dovesse scoprire prove di vita extraterrestre, sarebbe tenuta a esercitare uno stretto controllo su tale notizia per motivi di pubblica sicurezza. Alla base del programma, le seguenti considerazioni: Gli schedari antropologici (cita il rapporto) contengono numerosi esempi di societ, sicure del loro posto nelluniverso, che si sono disintegrate quando hanno dovuto associarsi con societ che prima ignoravano abbracciando idee differenti e diversi modi di vita; le civilt sopravvissute a questa esperienza, normalmente ne hanno pagato il prezzo sacrifcando valori, atteggiamenti e comportamento validi fno allora. Poich una vita intelligente pu venir scoperta in qualsiasi momento attraverso la ricerca radiotelescopica oggi in atto, e poich non si possono al momento prevedere le conseguenze di una simile scoperta, data la nostra limitata conoscenza su reazioni a circostanze anche solo vagamente cos drammatiche, si possono raccomandare due ordini di ricerca: Il Frontespizio del Rapporto Brookings redatto nel 1960 ed intitolato Proposed Studies on the Implica- tion of Peaceful Space Activities for Human Affaire. 1) Continuazione degli studi per determinare la comprensione e gli atteggiamenti emotivi e intellettuali (e le eventuali successive alterazioni) riguardo alla possibilit e alle conseguenze della scoperta di una vita extraterrestre intelligente. 2) Studi storici ed empirici del comportamento di popoli e dei loro capi di fronte a eventi drammatici e inconsueti o a pressioni sociali. Tra laltro nel Rapporto Brookings, precisamente nella sottosezione, alla p.216, intitolata Implications of a Discovery of Extraterrestrial Life si legge: Diversi cosmologi e astronomi ritengono altamente probabile lesistenza di vita intelligente in molti altri sistemi solari (...) Manufatti lasciati in un determinato momento storico da queste forme di vita potrebbero essere scoperti attraverso le nostre future attivit spaziali sulla Luna, su Marte, su Venere. A livello di politica e di strategia, il Rapporto raccomanda che la NASA richieda sempre e consideri molto attentamente: In che modo e in quali circostanze simili notizie potrebbero essere presentate o nascoste al pubblico, e per quali scopi? Quale potrebbe essere il ruolo degli scienziati autori della scoperta e di altri responsabili della decisione di renderla nota?. In merito alla possibilit che la prova inoppugnabile dellesistenza di vita extraterrestre intelligente provochi gravi conseguenze sullassetto socio-politico, inducendo la popolazione a porsi scottanti interrogativi, il documento riporta che: Il livello di ripercussioni politiche o sociali probabilmente dipende da come la leadership interpreta il proprio ruolo, da come questultimo viene minacciato, e dalle opportunit nazionali e personali di trarre vantaggio dallo sconvolgimento o dal rafforzamento degli atteggiamenti e dei valori altrui. LNSA e le implicazioni del fenomeno UFO Il riserbo, suggerito dal Rapporto, che la NASA stessa dovrebbe esercitare per motivi di pubblica sicurezza in caso di scoperta di vita extraterrestre non deve stupire pur trattandosi di un ente civile che militare. In effetti la NASA nacque in piena guerra fredda, quando tutti i progressi nellambito delle scienze spaziali derivavano dallapplicazione e dal perfezionamento di tecnologie militari. Ancora oggi questo tipo di logica prevale. Infatti, anche se fnanziata da imprese pubbliche, la NASA non responsabile nei confronti dellopinione pubblica, bens del Governo USA e non esistono leggi che le impongano di condividere apertamente le proprie informazioni. Al contrario, nella Sezione 102 dellAtto del 29 luglio 1958 (The Space Act), con il quale lEnte americano fu costituito, leggiamo: La NASA incaricata di rendere note alle agenzie direttamente implicate nella difesa nazionale le scoperte che hanno un valore o un signifcato militari (...). Le informazioni ottenute o sviluppate da questo ente nellesercizio delle sue funzioni sancite da questo atto saranno suscettibili di eventuali pubbliche ispezioni tranne che nei seguenti casi: a) informazioni sulle quali la legge federale abbia autorizzato o richiesto il segreto, e b) informazioni tenute nascoste per proteggere la sicurezza nazionale. Inoltre, vorrei evidenziare come alcune delle considerazioni esposte nel Brookings Report risultano alquanto simili a quelle contenute in un altro documento uffciale, classifcato Secret, realizzato nel 1968 dalla National Security Agency NSA e in seguito declassifcato . Il documento in questione si chiama UFO Hypothesis and Survival Questions (Ipotesi sugli UFO e questioni di sopravvivenza), scopo di tale Il documento della National Security Agency UFO Hypothesis and Survival Questions realizzato nel 1968. rapporto quello di considerare brevemente alcune delle implicazioni relative alla sopravvivenza del genere umano in relazione al fenomeno UFO. Il documento al punto 5 intitolato Alcuni UFO sono correlati ad intelligenze extraterrestri recita testualmente: Secondo alcuni eminenti scienziati impegnati nello studio di tali questioni, questa ipotesi non pu essere esclusa
(Gli avvistamenti ben documentati su Washington, DC, del 1952 supportano fortemente tale ipotesi). Tale ipotesi presenta un cospicuo numero di pesanti implicazioni relativamente alla questione della sopravvivenza della razza umana: a. Se sono loro che ti scoprono, questo signifca che loro sono tecnologicamente superiori, questa una vecchia ma raramente sbagliata regola empirica. La storia umana ci ha mostrato innumerevoli volte i risultati tragici di un confronto fra una cultura tecnologicamente superiore ed un popolo inferiore: linferiore spesso oggetto di conquista fsica. b. Spesso nel passato un popolo tecnologicamente superiore stato anche portatore di una cultura pi virile, o aggressiva. In un confronto fra due popoli di livello culturale molto diverso, nella maggior parte dei casi sono quelli che possiedono una cultura inferiore, o meno virile, a soffrire una tragica perdita di identit e vengono di solito assorbiti dallaltro popolo. Inoltre al successivo punto 6 Commento il rapporto afferma che: Per quanto il presente documento sia ben lungi dallavere trattato tutte le possibili ipotesi connesse con il problema UFO, quelle che sono state passate in rassegna sono comunque le principali. Ciascuna di esse presenta sempre delle serie conseguenze a livello di sopravvivenza. La risposta fnale a questo mistero comprender pi di una delle ipotesi di cui sopra. Fino ad oggi le questioni connesse agli UFO sono sempre state prese con un approccio di leggerezza scientifca. Ma se state camminando nella foresta e qualcuno gridasse attenzione, un serpente a sonagli! la vostra reazione sarebbe sicuramente immediata e difensiva, non perdereste certo tempo ad effettuare speculazioni prima di agire, dovreste trattare lallarme come un fatto reale ed una minaccia immediata alla vostra esistenza. Linvestigazione assumerebbe in questo caso laspetto di una intensa azione di emergenza allo scopo di isolare la minaccia e determinarne la precisa natura sarebbe rivolta a sviluppare adeguate misure difensive in un minimo di tempo. Sembrerebbe che nel trattare col fenomeno UFO sia richiesto un po di pi di una tale attitudine alla sopravvivenza. . Forse la questione degli UFO potrebbe addirittura costringere luomo ad intraprendere degli studi che potrebbero metterlo in grado di costruire una societ pi orientata verso lo sviluppo di un essere umano completo, sano in tutti gli aspetti di mente e corpo e, pi importante di tutto, capace di riconoscere ed adattarsi a reali situazioni ambientali. La Chiesa e lipotesi di Vita Extraterrestre Tenendo bene a mente alcune delle considerazioni emerse nei due documenti menzionati (anche per le successive parti del dossier) credo sia utile oltre che doverosa una disamina approfondita sul pensiero e la posizione stessa della Chiesa in relazione al fenomeno UFO ed alla possibilit di vita extraterrestre in generale. Per quanto riguarda lipotesi di vita extraterrestre da un punto di vista teologico alla voce Abitabilit dei Mondi lEnciclopedia Cattolica recita: Intorno alla questione dellabitabilit dei mondi nulla di categorico afferma la dottrina cattolica; sotto questaspetto, resta quindi piena libert di opinione e discussioneIl giorno in cui la scienza riuscisse a provare che anche in altri pianeti vicini o lontani o in altre stelle, vi sono esseri ragionevoli come noi, la flosofa spiegher lorigine di quegli uomini allo stesso modo che per gli uomini terreni; ricorrendo, cio, allargomento della causalit, che postula un Essere creatore. E la Teologia ci inviter a magnifcare di pi la grandezza, la bont, la prodigalit infnita di Dio. Anche se il fenomeno UFO nacque uffcialmente nel 1947 nella Chiesa gi nei secoli precedenti vi fu chi si espresse proprio in merito alla possibilit di Vita Extraterrestre. In epoca rinascimentale la questione della probabile esistenza di mondi abitati venne affrontata dal cardinale Nicola Cusano nella sua famosa opera teologica De docta ignorantia (La dotta ignoranza) pubblicata in tre volumi nel 1440. Cusano (Bernkastel-Kues, 1401 Todi, 1464), flosofo, matematico e astronomo tedesco naturalizzato italiano (Nacque a Kues ora Bernkastel-Kues, nome latinizzato in Cusa, in Germania presso Treviri, con il nome di Nikolaus Krebs), nella sua opera evidenzia limpossibilit delluomo di possedere la verit assoluta, che solo di Dio, e confdando pertanto nella sola opportunit di accrescere le sue conoscenze. Il Cardinale nel secondo volume asserisce quanto segue: La Terra non appare pi ignobile neppure per il luogo che occupa, luogo del mondo che abitazione di uomini, di animali, di piante, che avrebbero una realt di grado pi ignobile rispetto agli enti che stanno nella regione del Sole e delle altre stelle. Infatti, sebbene Dio sia centro e circonferenza di tutte le regioni delle stelle e procedano da lui le nature dotate dun grado diverso di nobilt, abitanti in ogni regione, perch tanti luoghi dei cicli e delle stelle non siano vuoti, e abitata solo codesta Terra che forse tra i corpi pi piccoli, tuttavia sembra non vi possa essere qualche natura pi nobile e pi perfetta della natura intellettuale, nellambito del suo ordine, che abita in questa Terra e nella sua regione, anche se vi siano abitatori nelle altre stelle appartenenti ad altro genere. Luomo non tende a conseguire una natura diversa dalla sua, ma ad essere perfetto nella propria. Non hanno proporzione gli abitatori delle altre stelle, chiunque essi siano, con i cittadini di questo mondo, anche se la totalit di quella regione rispetto alla nostra abbia una qualche proporzione, a noi occulta, nellambito duna fnalit universale. E cos gli abitanti di questa Terra e della sua regione hanno una qualche relazione con gli abitanti delle altre stelle e regioni mediante la regione delluniverso, come le articolazioni minori delle dita della mano, mediante la mano, si pu dire abbiano una proporzione con il piede, e le articolazioni particolari del piede si rapportano alla mano per la mediazione del piede stesso, cosicch tutto risulta proporzionato in relazione allanimale nella sua completezza. Ci ignota tutta la regione delle stelle, e ci rimangono del tutto ignoti i suoi abitatori, come accade su questa Terra, che gli animali appartenenti ad una specie costituiscono una sola regione specifca, si uniscono fra loro e partecipano insieme, per la comunanza della regione specifca, alle propriet che sono della loro regione, e non sanno nulla delle altre regioni, o perch se lo vietano o perch non ne hanno una vera conoscenza (Lib. II, cap. XII La terra, un astro in moto fra tutti gli altri, di cui ci sono ignoti gli abitatori). Similmente alle posizioni di Cusano quattrocento anni dopo si allineer il domenicano francese Jacques-Marie- Louis Monsabr (Blois 1827 - Le Havre 1907) famoso per le sue prediche tra cui la nota Introduzione al dogma cattolico (1857-65) e le conferenze tenute ogni quaresima a Notre-Dame tra queste la celebre Esposizione del dogma cattolico (1873-90). Perch si domandava il domenicano gli astri non sarebbero popolati da esseri meno grandi degli angeli, ma pi grandi di noi? Tra la vita intuitiva dei puri spiriti e la nostra vita composta, ragionevole, sensitiva e vegetativa, vi luogo per altre viteNon forse perch il divino Pastore volendo condurre tutto il suo gregge al pascolo della eterna felicit, lasci negli spazi le novantanove pecorelle per venire a cercare quaggi la centesima smarrita?. Sempre nel 1800 un ulteriore e favorevole giudizio fu quello espresso dal famoso gesuita nonch astronomo padre Angelo Secchi (1818-1878). Il poliedrico gesuita italiano, oltre che allastronomia i suoi interessi spaziavano dallarcheologia alla geodesia e geofsica fno alla meteorologia, fu direttore dellOsservatorio Vaticano ed uno dei pionieri nellanalisi spettroscopica e nella classifcazione stellare su base spettroscopica. Anche il dotto gesuita proprio in merito alla possibilit di altre forme di vita nellUniverso ebbe a dire: Ma il creato, che contempla lastronomo, non un semplice ammasso di materia luminosa: un prodigioso organismo, in cui, dove cessa lincandescenza della materia, incomincia la vita. Bench questa non sia penetrabile ai suoi telescopi, tuttavia, dallanalogia del nostro globo, possiamo argomentarne la generale esistenza negli altri. La costituzione atmosferica degli altri pianeti, che in alcuni cotanto simile alla nostra, e la struttura e composizione delle stelle simile a quella del nostro sole, ci persuadono che essi o sono in uno stadio simile al presente del nostro sistema, o percorrono taluno di quei periodi, che esso gi percorse, o destinato a percorrere (Lezioni elementari di Fisica Terrestre - Roma 1879). Gesuita ed Astronomo padre Angelo Secchi stato il fondatore dellOsservatorio astronomico del Collegio Romano. Il reverendo Connell e il fenomeno dei dischi volanti Il 10 agosto 1952 il quotidiano Il Popolo pubblica un articolo edito negli USA dal Catholic Standard, un organo settimanale dellarcivescovado di Washington, ed intitolato: Teoria sullesistenza dei dischi volanti. Il pezzo in questione scritto dal reverendo Francis Connell, decano dellUniversit Cattolica di Teologia di Washington oltre che direttore aggiunto del periodico The Anerican Ecclesastical Review, si occupava della questione teologica legata allesistenza di esseri umani su altri pianeti. Proprio in merito al fenomeno dei dischi volanti, ed alla teoria che provenissero da altri mondi, il reverendo americano rammenta come lesistenza su altri pianeti di creature dotate di ragione sia unipotesi ammessa da lungo tempo dai teologi cattolici. Sempre nellarticolo Connell espone che i principi della dottrina cattolica sono estremamente conciliabili con le pi straordinarie ipotesi di vita razionale sugli altri pianeti. Le ipotesi, esposte dal reverendo, sono: 1) Gli esseri degli altri pianeti hanno ricevuto da Dio un destino soprannaturale, come quello di Adamo ed Eva prima che commettessero il peccato. Alla loro creazione essi sono stati dotati di qualit soprannaturali, per esempio, dellimmortalit del corpo e di un puro spirito. Successivamente essi hanno peccato come Adamo ed Eva ed hanno perso i loro attributi soprannaturali. E questo non che il problema degli esseri umani trasportato puramente e semplicemente su un altro pianeta. 2) Le creature extra terrestri sono state create da Dio allo stato di natura vale a dire, a differenza di Adamo ed Eva prima del peccato, senza alcune degli attributi soprannaturali contenuti nella prima ipotesi. Dopo la loro morte essi consoceranno leterna felicit, senza tuttavia avere la possibilit della visione di Dio. La loro sorte , pertanto, quella dei bambini morti senza Battesimo. 3) Gli esseri extra terrestri hanno ricevuto da Dio gli stessi doni naturali di Adamo ed Eva, ma non hanno commesso peccato. Essi vivono dunque in condizioni paradisiache e possono essere da lungo tempo padroni di tutte le scienze di cui gli uomini di questa terra vanno cos orgogliosi. ragionevole supporre che essi siano pi progrediti di noi e che viaggi interplanetari non presentino alcuna diffcolt per loro. Se poi si considera che essi dispongono, come Adamo ed Eva prima del peccato originale, dellimmortalit del corpo, ne consegue che assolutamente inutile attaccarli con i caccia a reazione o con i nostri proiettili teleguidati. anche naturale pensare che essendo dotati di un puro spirito e della volont di seguire fedelmente i precetti divini gli esseri provenienti da un altro pianeta non abbiano nessuna intenzione di dichiararci guerra o di farci del male. 4) Le creature extra terrestri potrebbero per essere esseri razionali che hanno peccato contro Dio come gli angeli caduti, ed hanno perso per sempre la grazia di Dio senza possibilit di redenzione. Questultima ipotesi la meno rassicurante, perch si avrebbe a che fare con un mondo di esseri malvagi; dotati di eccezionale intelligenza e di cattive intenzioni, che non possono certamente arrecare del bene allumanit.. Un articolo altrettanto interessante quello pubblicato dal quotidiano La Gazzetta del Popolo il 28 ottobre 1954 ed intitolato: Una sensazionale ipotesi sullorigine dei dischi volanti. Il pezzo, scritto dal corrispondente di Parigi Bonaventura Caloro, riporta quanto era stato espresso in Francia dallautorevole scrittore cattolico Daniel Rops, proprio in merito ai misteriosi velivoli, ed apparso sul settimanale Carefour. Rops, allora candidato allAccademia di Francia, esordisce ponendosi il quesito sulleventualit che i dischi volanti potessero essere angeli. Lo scrittore, si legge nel pezzo, rammenta come il 14 maggio 1950 un giornale di San Francisco aveva pubblicato un suggestivo articolo sulle conseguenze religiose derivanti dallesistenza Formazione di tre oggetti che sorvolano San Pietro, la foto sarebbe stata scattata approssimativamente nel Marzo 1954. dei dischi volanti. Lautore dellarticolo notava che i libri santi non escludevano affatto lesistenza, oltre gli abitanti della terra, di altri esseri provvisti di intelligenza umana: per esempio gli angeli erano di questi esseri; e lautore stesso fu il primo a vedere nel fenomeno dei dischi volanti un segno divino. Tempo dopo, riferisce Rops, un teologo tedesco invi al giornale cattolico Wort und Warheit una raccomandazione, di accogliere i piloti dei dischi volanti con sentimento di carit. Che non si creda uno scherzo dichiara Daniel Rops il discorso del teologo tedesco. Mi sarebbe facile citare un gruppo di teologi molto seri che discutono attualmente di tali problemi e so di un amico gesuita, ricco di spirito in tutto il senso della parola, che recentemente dichiarava, con una punta di ironia, ma non alla leggera, che non era proibito credere che i visitatori dei dischi volanti fossero angeli o almeno creature perfette, non macolate dal peccato originale, esseri preadamitici, ma sopravanzati a noi di qualche migliaio di anni. Tra laltro Rops rammenta come nel giugno del 1951 la rivista Ecclesia, in anticipo sulla stampa di molti paesi progrediti, chiedeva allo scienziato e teologo Gabriel Remy, membro dellAccademia astronomica di Francia ed autore dellopera De la creation et de lre atomique, la sua opinione sui dischi volanti. Lo scienziato-teologo aveva realizzato un serio studio sul problema elaborando una sorta di piccola teologia sui marziani. Il punto iniziale dello studio di Remy sottolinea come la scienza e la fede siano concordi nellammettere che il Sistema Solare, come composizione, non unico nel suo genere. Soltanto entro un raggio di sedici anni luce ci sono trentotto soli; se la stessa proporzione si ripete in tutta la Galassia fra i suoi cento miliardi di stelle si potranno contare a centinai di milioni i pianeti. Pertanto sarebbe una bella pretesa credere che solo gli abitanti della Terra siano gli unici esseri umani dotati di cervello ed anima e che la rivelazione divina limiti a noi quali supremi termini di essa. La scienza doggi afferma Remy sorride di una tale credenza. Per cui si pone i problema: I principi della rivelazione sarebbero smentiti se esistessero su un altro pianeta esseri viventi provvisti di una intelligenza eguale o superiore alla nostra? Questi esseri sono reincarnazione del verbo e susseguenti alla redenzione di Ges Cristo?. Tra laltro Daniel Rops evidenzia come il monaco benedettino Dom Raymond Thibaut nel suo volume LUnion Dieu dans le Christ, daprs les lettres de direction de Dom Marmion consacrato alle idee dellabate Dom Columba Marmion (NdR. Uno dei principali scrittori spirituali della prima met del XX secolo beatifcato da Papa Giovanni Paolo II nel Settembre del 2000) scrive che lincarnazione essendo una escursione di Dio nella creazione, non detto che debba avvenire solo sulla Terra. Anche San Tommaso dichiara Rops della stessa opinione. Il maestro della teologia moderna scrisse queste frasi che sembrano rispondere alle questioni del momento: Sembra che dopo la incarnazione, il fglio di Dio possa assumere una natura umana diversa da quella che egli assunse. Lo scrittore cattolico, infne, conclude con questa considerazione: Insomma, ha ben ragione il teologo tedesco che chiede ai terreni di accogliere con sentimento di carit i marziani: anche se fsicamente non ci assomigliamo, essi possono essere spiritualmente pi vicini a noi di quel che supponiamo. La Teologia ammette altri mondi abitati In base a quanto fno ad ora esposto emerge chiaramente come largomento degli UFO (anche se allepoca era in voga il termine Dischi Volanti) e della Vita Extraterrestre fosse gi oggetto di seri dibattiti teologici oltre che di mero interesse mediatico allestero come in Italia sin dai primi anni 50. Anche nel nostro paese, in effetti, lattenzione sulle possibili implicazioni religiose legate agli oggetti volanti non identifcati venne immediatamente colta dagli organi di stampa. Non mancarono, cos come negli anni 60, i quotidiani che si occuparono della pubblicazione di servizi il cui tema principale riguardasse il possibile pensiero o posizione sugli extraterrestri da parte della stessa Chiesa Cattolica. Il 31 dicembre del 1954 il quotidiano Il Giornale pubblic un breve ma signifcativo articolo intitolato: Lesistenza dei marziani non esclusa dalla religione. Il pezzo riportava che: La discussione sulla abitabilit o meno dei pianeti e quindi sulla possibilit che in essi (o almeno alcuni di essi) esista la presenza di esseri rispondenti alla caratteristica fondamentale degli uomini, cio di esseri ragionanti e pensanti, passata dal campo strettamente scientifco a quello pi vasto delle comuni intelligenze, pi facili quindi a smarrirsi nei dubbi dellindole religiosa, non ha lasciato indifferente la Chiesa................ Le autorit vaticane, interrogate dallAgenzia Nazionale, hanno dichiarato che se anche un giorno la scienza arriver a provare lesistenza di questi esseri, la Chiesa non avr diffcolt ad accettarne il responso e non si verifcher certo quanto accaduto in altri tempi al riguardo di altre scoperte della scienza. La Chiesa si dichiara non si rifuta oggi di andare pari passo con la scienza. Lo ha affermato lo stesso Pontefce qualche tempo fa in un discorso che ebbe larga eco nel mondo scientifco. Per ora i teologi si limitano a rilevare che se si trattasse di essere ragionevoli, questi non potrebbero essere considerati come facenti parte della famiglia umana, che ha per suo capostipite Adamo. Essi sarebbero pertanto governati da altra legge morale e destinati ad altro fne. Probabilmente si tratterebbe di esseri viventi allo stato naturale, con bisogni e aspirazioni pi limitati dei nostri. Le ipotesi che possono essere avanzate, sempre dal punto di vista religioso, il solo che interessa la Chiesa, sono naturalmente molte e diverse. Altrettanto signifcativo larticolo La teologia ammette gli abitanti di altri mondi scritto da Raffele Mezza e pubblicato dal quotidiano Il Mattino il 26 ottobre 1966 (Ripubblicato anche sul Corriere di Napoli il 13/12/1973 con il titolo: Lesistenza degli UFO non contrasta con la fede) dal quale emerge tra laltro un breve retroscena verifcatosi durante i lavori preparativi del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 - 7 dicembre 1965) indetto da Papa Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959. Larticolo di Mezza vuole riassumere il punto di vista cattolico sullargomento, ecco alcuni passi salienti: Anzitutto un po di storia. Sembra che il primo a formulare lipotesi di altri mondi abitati sia stato il Cardinale Cusano, morto nel 1464, che ne parla nella sua opera De docta ignorantia. Questa teoria si fece strada ai tempi di Galileo, anche se labate Ciampoli consigliava il grande astronomo di scartarla per non inimicarsi i teologi. Altri presunti contatti con la Bibbia pens di trovarli, nella prima met del Seicento, lAbate La Cazre, il quale raccomandava al flosofo Gassendi di non insistere troppo sugli abitanti degli altri pianeti. Il rinnovamento delle scienze bibliche seguito alla riforma protestante fece giustizia di questi preconcetti o partendo dal principio, gi espresso da SantAgostino, secondo il quale la Sacra Scrittura serve ad inculcare verit religiose senza pretese scientifche (christianos vult facere, non mathematicos), chiar che era assurdo aspettarsi dalla Bibbia un linguaggio aderente allastronomia, quando si sa che allepoca in cui fu scritto il Libro sacro gli uomini avevano dellUniverso una concezione sbagliata..........Fatta questa premessa, vediamo ora pi da vicino perch la fede non esclude la possibilit di altri mondi abitati. Gi il celebre Monsanbr, alla fne del secolo scorso, predicava nella Cattedrale di Parigi la possibilit che altri esseri intelligenti si unissero agli uomini nel glorifcare Dio. Sei anni prima, nel 1884, il teologo tedesco Pohle aveva pubblicato uno studio affermando che il fne della creazione, cio la gloria di Dio, non sarebbe compiutamente raggiunto se non ci fossero altri mondi abitati. Lasciamo da parte, tuttavia, queste opinioni per limitarci a delle considerazioni del tutto obiettive. Nulla vieta di pensare che il Signore abbia creato altri esseri intelligenti pi o meno simili alluomo. Ci non signifca che la teologia provi, o almeno esiga, labitabilit dei mondi lontani. La stessa incarnazione del Figlio di Dio il quale, come si legge nel Credo, discese dal Cielo per noi uomini e per la nostra salvezza, non esclude lesistenza di altre creature intelligenti, per le quali la Provvidenza potrebbe aver escogitato unaltra economia di salvezza..........C anzi chi pensa di trovare riferimenti positivi nella Sacra Scrittura. Le pecorelle che Ges, nel Vangelo di Giovanni, dice di avere in un altro ovile, la pecorella smarrita di cui si parla in San Matteo, nella lettera ai Colossesi, afferma che in Cristo tutte le cose furono create: quelle celesti e quelle terrestri, le visibili e le invisibili.. e che piacque a Dio riconciliare a s, per mezzo di Ges Cristo, tutte le cose, sia quelle che sono sulla Terra che quelle che sono in Cielo. Secondo alcuni esegeti queste cose celesti rappresenterebbero gli esseri ultraterreni riconciliati a Dio grazie al sacrifcio della Croce. Come osserva il teologo Roberto Masi che insieme al prof. Michelangelo Alessandri ha scritto sullargomento un libro edito dalla Pro Civitate Christiana Oggi possiamo dire soltanto che i brani scritturistici citati non sembrano avere riferimento ad abitanti di mondi lontani.. Se per un giorno la scienza arriver a scoprire questi misteriosi abitanti del cielo, allora potremo non escludere che quelle frasi della Scrittura, e forse altre, alludano implicitamente anche a misteriosi esseri celesti. Larticolo di Mezza tra laltro proprio in conclusione riporta un fatto insolito avvenuto duranti i lavori preparativi del Concilio e che Articolo pubblicato dal quotidiano Il Giornale dItalia il 19 luglio 1969. sembrerebbe ricollegarsi in qualche modo a quanto confdatomi nel 2001 dal Gesuita (v. Intervista al Gesuita www.secretum-omega.com). Questultimo mi rivel che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II fosse proprio la necessit di fare un primo e concreto passo verso il rinnovamento della Chiesa, anche in vista di un possibile ed imminente contatto alieno. In effetti, stando a quanto riportato dal giornalista italiano, nella fase preparatoria del Concilio Vaticano II un vescovo propose che si discutesse anche lopportunit di spedire missionari spaziali negli altri pianeti, per convertire gli eventuali abitanti. La singolare proposta, che fu riferita ai giornalisti dal Segretario Generale del Concilio Mons. Pericle Felici, a quanto dato sapere non ebbe un immediato seguito ma negli anni a venire, come vedremo pi avanti, sarebbe stata seriamente considerata. Del resto, due anni dopo, Il Giornale dItalia pubblicava un articolo in cui si tornava a parlare di missionari spaziali e di evangelizzazione di esseri interplanetari sulla scia della corsa verso la Luna da parte dellApollo 11. Il 19 luglio 1969 il quotidiano pubblic Missionari sulla Luna? La Chiesa e la scoperta di nuovi mondi un pezzo scritto dal vaticanista Benny Lai. Il giornalista traendo spunto dallimminente sbarco sulla Luna da parte USA analizza le implicazioni teologiche legate alla possibile esistenza di esseri extraterrestri. Ricordo scrive Lai - che nel 1955 lannunzio del primo lancio di un satellite artifciale, che apriva le speranze agli attuali viaggi interplanetari, interessa teologi e pensatori cattolici sotto un proflo particolare, vale a dire sui rapporti tra scienza e fede. Nacque tutta una serie di quesiti: se esistevano altri mondi abitati e, in caso positivo, se gli abitanti di tali mondi abitati avessero unanima; se Cristo si fosse incarnato negli ipotetici extraterrestri e avesse concesso loro i benefci della redenzione. Si dir che nella generale euforia dettata dalla novit ogni categoria guardava al suo campiello, ed giusto solo in parte. La verit che i teologi non erano impegnati come oggi. Gi tre anni prima, infatti, due autorevoli studiosi serano quasi accapigliati disputando sui medesimi argomenti. Luno, il teologo americano padre Francis J. Connel, aveva tirato fuori la strana ipotesi della possibile esistenza di esseri totalmente cattivi o totalmente buoni , a seconda appunto di avere avuto o no la redenzione; laltro, lallora rettore dellUniversit cattolica di Milano, il francescano padre Agostino Gemelli, aveva negato lesistenza di una vita superiore almeno nei satelliti del nostro sistema solare, messo in evidenza che le Sacre scritture non parlano di altre creazioni di esseri intelligenti e di conseguenza ipotizzare forme di vita per generazione spontanea avrebbe signifcato negare lesistenza di Dio..........Adesso neppure un seminarista avrebbe il coraggio di riaprire simili dispute.......Adesso non si tira fuori Emanuele Kant (che in fatto di astronomia poi non era del tutto digiuno) per supporre abitati i pianeti o ci si appella a San Tommaso che ammetteva la pluralit di incarnazioni divine poich in caso contrario, sostenendo cio che Dio non abbia potuto incarnarsi in altri esseri come nelluomo, signifcherebbe porre un limite allOnnipotenza divina. Per il Papa, - scrive Lai che ha dedicato al viaggio dei tre cosmonauti gi due discorsi, la avventura transplanetaria deve richiamare luomo alla umilt, a non considerarsi causa e principio del mondo, a non restringere la realt e ogni cosa a se stesso. Esiste un cosmo, esiste un universo: esiste fuori, prima e dopo luomo che lo osserva, lo scopre, lo esplora......... Diversi anni fa, in un articolo sullastronautica apparso sullOsservatore Romano, il giornalista scriveva: Alle spedizioni fuori della Terra si affancher qualche sacerdote cos come accadde nelle precedenti spedizioni terrestri; una nuova epoca si apre per le spedizioni missionarie. I monsignori romani sorrisero ma pi per vedersi in una astronave alla Jules Verne, con le vesti svolazzanti, che per andare a cristianizzare i pagani interplanetari. Padre OGrady, un reverendo che ha studiato gli UFO Nellagosto del 1972 la rivista Gli Arcani di Milano pubblica unintervista al reverendo Padre Jorge OGrady de Paiva rilasciata ad un giornalista brasiliano sul fenomeno dei dischi volanti. Lintervista, fatta nel convento di Nostra Signora del Cenacolo, venne pubblicata dal quotidiano O Cruzeiro e riportata in seguito dal bollettino di UfologiaCielo-Terra. Quanto segue la versione integrale dellintervista cos come pubblicata sulla rivista Gli Arcani (Stanno tentando di parlare con noi) che ho ritenuto riportare nella sua interezza onde evidenziare come a suo tempo ci fossero esponenti della Chiesa che studiavano attentamente il fenomeno UFO. Largomento serio dal punto di vista scientifco ci ha detto il sacerdote e sta per essere studiato nel mondo intero da organismi composti da scienziati di varia specialit, come psicologi, astronomi, medici, fsici, matematici e anche sacerdoti. Io non ho mai visto un disco; ma credo nei dischi volanti. Non in tutte le apparizioni che si manifestano. Alcune non resistono alla pi semplice analisi. Ma per dire la cosa in due parole, io direi cos: circa il 10% delle apparizioni di dischi nel mondo intero resiste completamente allanalisi pi rigorosa. Lunica conclusione questa; non sono veicoli terrestri ne sono illusione ottica o qualsiasi altro fenomeno che si possa spiegare. Il disco volante esiste ed extraterrestre. C chi ha visto i piloti dei dischi volanti, dei pi vari tipi, compresi nani e giganti; tuttavia riguardo allequipaggio dei dischi volanti non c ancora un pronunciamento scientifco. Quelle persone che dicono di avere contatti con i piloti non hanno esposto un racconto che soddisfacesse tutte le esigenze scientifche. La mia impressione generale la seguente: i dischi non sono pilotati. Essi debbono essere servomeccanici, cio debbono dirigersi da soli, risolvendo attraverso cervelli elettronici tutti i problemi che sorgono, come se fossero pilotati. D Se essi esistono e non sono della Terra, di dove sono? R A questa domanda nessuno pu dare la pi piccola risposta. Probabilmente non saranno del nostro sistema solare; probabilmente, perch Venere e Marte, per quanto si possa sapere, non debbono avere essere superiori come luomo. Deve esserci vita, l, ma di tipo inferiore. Lastronomia non ci consente di concludere che Venere e Marte, i pianeti pi vicini a noi abbiano vita. Se volessimo passare ai pianeti pi distanti, il problema rimane pi diffcile. Giove, Saturno e Urano, pi distanti di noi, sono pianeti per cos dire gassosi e, pertanto, con molto meno condizioni di vita, soprattutto vita umana, come la nostra. Limpressione pi ragionevole quella secondo cui i dischi volanti sono extraterrestri e vengono da un altro sistema solare, da altre stelle, da altri mondi, dentro la nostra galassia che la Via Lattea. Sarebbe impossibile dire che essi vengono da unaltra galassia. Questa cosa non avrebbe la pi piccola convenienza. Dentro la Via Lattea esistono sistemi planetari in gran numero come quello del Sole; pertanto non c ragione perch non siano abitati. Come noi stiamo cercando di andar l, essi pi in fretta arrivano fn qui; di ci non c alcun dubbio. Che relazioni avrebbero con noi esseri di altri astri? Essi sarebbero uomini per defnizione flosofca. Esseri razionali. Avrebbero corpo come noi, talvolta un po differente in qualche cosa. Sarebbero animali diciamo razionali; non terreni, evidentemente, ma di un altro astro, di un altro tipo. Finora la flosofa considera il genere umano uguale alla specie umana. Noi parliamo delluomo come del genere o come della specie, indifferentemente. Diciamo il genere umano e la specie umana. Tuttavia il genere comprende la specie. La specie contenuta nel genere. Con la possibilit di esistenza in altri mondi, luomo sarebbe il genere e la specie sarebbe di ogni astroLUniverso immenso e praticamente infnito e, pertanto, non ci sarebbe nessuna ragione per giudicare che solo la Terra sia abitata. Ci sarebbe ridicolo oggigiorno. Lastronomia gi ammette questo. Attualmente c un indizio di primo ordine riguardo allesistenza di esseri umani in altri astri. Il radiotelescopio ha captato messaggi cifrati. Sappiamo che sono messaggi di esseri intelligenti perch si vede in unonda che non londa del rumore naturale della radio. Questi messaggi non possono essere spiegati come cosa dordine naturale. Si supposto allora che siano messaggi intelligenti. Non riusciamo ancora a decifrarli, ma essi obbediscono a un ritmo, a un periodo determinato, dando limpressione che si sia fatta una chiamata perch luomo possa rispondere. Ci stato captato dallOsservatorio di Arecibo, nellAmerica Centrale. La verit che esseri di altri mondi stanno tentando di comunicare con noi. Non riusciamo a decifrare questi messaggi, data la diffcolt immensa perch non abbiamo evidentemente la stessa maniera di parlare con loro, e non ci sono mezzi, a questa immensa distanza, per ottenere il codice convenzionale allo scopo di intenderci. In un Congresso Astronautico fu proposto che la Terra inviasse segnali radio artifciali, con messaggi per altri astri, sulle seguente basi: serie semplici di matematica perch la matematica sarebbe un linguaggio comune. Ogni essere intelligente dovrebbe conoscere la matematica. Non siamo soli nellUniverso. Davanti a questo, pi che naturale che essi stiano cercando di venire fn qui. Quanto allo spostamento dei dischi cosa ci dice? Lo spostamento dei dischi uno dei punti tecnici che ci portano ad affermare che essi provengono da altri mondi. Il modo con cui si muovono nello spazio sfugge alla conoscenza delle nostre leggi. Essi non ubbidiscono alla legge dellinerzia gravitazionale e, pertanto, debbono avere un campo di gravit loro. Con assoluta certezza non sono mossi da nessuno dei nostri combustibili, neanche atomico. Che cosa pensa del modo con cui i vari Governi agiscono nei confronti dei dischi volanti? Ovunque le autorit governative hanno usato cautela perch questo argomento non venga a portare panico. Allora lo circondano di molto segreto. Arrivano anche ad usare la tecnica della negazione: non esistono i dischi volanti. Ma in realt il Governo il primo a sapere che esistono. E per darle una dimostrazione di questo mi riferisco al Governo nordamericano. Il presidente Johnson approv una richiesta del Senato perch gli Stati Uniti si preparassero con una difesa solida ad una possibile invasione dei dischi volanti. Negli Stati Uniti esiste il progetto di procedere ad una difesa con armi atomiche: sono in ascolto giorno e notte. Nellora in cui si dovesse verifcare un avvicinamento alla Terra di veicoli metallici con velocit non conosciuta da noi e con caratteristiche non terrestri, tutto il sistema di difesa sarebbe azionato per controbilanciare una possibile invasione. Basta questo fatto per provare che i dischi volanti, se fossero una frottola, non impegnerebbero tutte le attenzioni della difesa. Le ipotesi del gesuita Padre Grasso
Un altro attento studioso del fenomeno UFO stato senza alcun dubbio il teologo gesuita padre Domenico Grasso noto soprattutto negli anni settanta per i suoi interventi sia in dibattiti pubblici che su alcuni periodici ed organi di stampa nazionali oltre che, due volte, sulla rivista del CUN UFO Notiziario. Padre Grasso, laureato in teologia alluniversit Gregoriana di Roma dove ha insegnato teologia pastorale, stato perito in tutte le sessioni del Concilio Vaticano II ed ha tenuto diversi corsi presso le Universit americane, ha insegnato per otto anni allistituto Lumen Vitae di Bruxelles e per quattro anni allIstituto Pastorale a Madrid. Nel 1977 in occasione della IV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (30 settembre- 29 ottobre) lavor in qualit di consulente teologico accanto allallora Cardinale Karol Wojtya (NdR. Wojtya il 24 ottobre fu eletto al Consiglio del Segretariato Generale del Sinodo). Neanche due settimane dopo la chiusura del Sinodo il gesuita rilasci al giornalista Lamberto Furno del quotidiano La Stampa unintervista che venne poi pubblicata l11 novembre. Ecco alcuni stralci del servizio pubblicato dal giornale torinese ed intitolato: I teologi e gli extraterrestri. La teologia chiede il giornalista si pone solo da qualche anno lipotesi che esistano uomini su altri pianeti? Tuttaltro. Il problema vecchio di secoli. Il primo a formulare lipotesi della possibilit di vita umana fuori del nostro pianeta fu Nicol Cusano, autore del De docta ignorantia. Quando Galileo cominci a fornire le prove scientifche del sistema copernicano, fra le perplessit suscitate in molti teologi, ci fu anche quella riguardante la possibilit dellesistenza di uomini fuori della Terra. Questa ipotesi sembrava loro non conciliabile con la nostra fede. Essi non potevano concepire che il Figlio di Dio si fosse incarnato su un pianeta che il sistema copernicano veniva a perdere la sua importanza. Perci chiesero allo scienziato di essere pi prudente nelle sue affermazioni. Galileo, prudente o no, aveva ragione, ma fu condannato come eretico. Ora il Concilio Vaticano II lo ha riabilitato. Ma i teologi hanno superato le perplessit che portarono alla condanna di Galileo? Col passare del tempo non solo ci riuscirono, ma arrivarono addirittura a farsi convinti assertori della possibilit di una vita razionale fuori dalla Terra. Specialmente nel secolo scorso videro nella ipotesi della pluralit dei mondi abitati una risposta ai problemi del nascente razionalismo. Uno dei pi noti predicatori di Notre Dame, la cattedrale di Parigi, padre Felix, contrapponeva a chi gli domandava del piccolo numero di uomini terrestri che si sarebbero salvati, i miliardi di uomini abitanti in altre localit dello spazio cosmico che si salvano. In Italia il padre Angelo Secchi, fondatore dellOsservatorio astronomico del Collegio Romano e uno dei massimi esponenti dellastrofsica, riteneva assurdo pensare che gli immensi spazi rivelati dalla scienza fossero vuoti. Lipotesi stata creduta probabile dal flosofo francese Bergson in forza della sua teoria sui gradi della vita. Come si vede, per i teologi il problema sorto molto prima che i dischi volanti apparissero nel nostro cielo. Se si scoprisse, un giorno, lesistenza di uomini, nel senso di esseri razionali, su altri pianeti o corpi celesti, che cosa direbbero i teologi a sostegno della Rivelazione e della Redenzione che Cristo ha operato, a quanto riteniamo, solo sulla Terra? I teologi saranno molto contenti di constatare che la potenza di Dio non si limitata a creare un solo mondo Il teologo gesuita padre Domenico Grasso abitato da esseri razionali e che la sua sapienza veramente multiforme, come dice San Paolo. Faranno anche un bellatto di umilt constatando la propria pochezza di fronte allimmensit di Dio. In particolare, poi, scopriranno che lordine di provvidenza nel quale noi viviamo, e che ha come avvenimenti centrali la creazione, la caduta delluomo e la sua redenzione, non lunico esistente, ma uno dei tanti voluti da Dio...... Ma ci saranno pure cose, pensieri, idee anche religiose diverse fra noi e gli extraterrestri. Infatti. Non avremo in comune lordine di provvidenza nel quale siamo stati creati. Ripeto che nel nostro ordine di provvidenza gli avvenimenti fondamentali sono il peccato originale e la redenzione. Pu darsi che gli abitanti degli altri mondi non abbiano n luno n laltra: cio che non abbiano peccato, come noi uomini, che si siano mantenuti fedeli a Dio. In tal caso, essi non hanno avuto bisogno di redenzione. Cristo perci sarebbe loro capo non a titolo di redenzione, ma semplicemente a titolo di creazione, in quanto li ha creati a sua immagine e somiglianza. Navighiamo nel campo delle ipotesi. Solo la scienza positiva ci potr dire se un giorno saranno realt. A distanza di un anno il gesuita rilasci al giornalista Marco Nese unaltra intervista pubblicata il 16 novembre 1978 sul noto settimanale La Domenica del Corriere. Ecco alcuni passaggi della conversazione tra il teologo ed il reporter tratti dallarticolo Negli UFO volano brave persone. Un argomento del genere afferma Grasso non pu lasciare indifferente la teologia. Da anni, ormai, si cerca di far uscire il problema dallanticamera della fantascienza per assegnargli il titolo di massima scoperta scientifca di tutti i tempi. Gli uomini lattendono, come denota lansia con cui si affrettano a segnalare lavvistamento di quei misteriosi velivoli battezzati dischi volanti. E gli scienziati da parte loro, non mancano di avvalorare il sentimento popolare con dichiarazioni che non solo non escludono la vita al di fuori della Terra, ma anzi lasciano credere alla sua probabilit. Allora mi sono chiesto: quali conseguenze avrebbe sulla religione cattolica la scoperta degli extraterrestri?.........In questa prospettiva bisogna dire che la Bibbia non contempla lipotesi di altre umanit. Neanche per le esclude, appunto perch i suoi argomenti sono limitati alla Terra. Sicch leventuale esistenza di extraterrestri non sarebbe in contrasto con le Scritture. Un cattolico, in sostanza, libero di accettare o negare lipotesi di altri mondi abitati. Ma lei crede alla vita su altri pianeti? Spetta, naturalmente, agli scienziati dare una risposta defnitiva. Ma io, come teologo, posso dedurre per conseguenza logica lesistenza di altre umanit. .............Ma c unaltra considerazione che mi spinge a pormi lipotesi di altri mondi abitati, ed il problema del male. Per alcuni, il male talmente assurdo da essere inconciliabile con lesistenza stessa di Dio. Di fronte al dolore del mondo, di fronte allingiustizia, - dice Horckheimer -, impossibile credere nel dogma dellesistenza di un Dio onnipotente e sommamente buono. Io, invece, rovescio il discorso. Proprio perch questo mondo pieno di dolore e di ingiustizia, si pu pensare che ne esistano altri in cui luomo, sempre creato da Dio, abbia fatto un uso migliore della sua libert, senza il peccato........ Ammesso, come dice lei, che gli extraterrestri siano moralmente migliori di noi, esiste una possibilit di dialogo con loro? Certamente. Se la scienza riuscir a stabilire veramente un rapporto con gli abitanti di altri mondi, il Il servizio inchiesta scritto da Bruno Ghibaudi pubblicata dal peri- odico cattolico Famiglia Cristiana il 28/01/1979. nostro incontro con gli uomini extraterrestri sar religiosamente fecondo. In ogni caso, sia noi sia loro siamo obbligati allosservanza della legge naturale, a fare il bene e fuggire il male, secondo i dettami della nostra natura razionale. I dieci comandamenti sarebbero quindi il terreno sul quale incontrarci e collaborare. Le dichiarazioni di Padre Grasso sulle questione UFO (compresi, come vedremo, i due suoi interventi apparsi sullallora organo dinformazione del CUN) vanno ad inserirsi in quel susseguirsi di eventi a carattere ufologico che caratterizzarono gli anni 70. noto come il periodo 1973-1979 sia stato il pi intenso e ricco per quanto concerne lattivit UFO in tutto il mondo, e che tocc il suo apice, specialmente in Italia, nel biennio 1978- 79. In quel periodo il fenomeno UFO si manifest massicciamente nel nostro paese, limpatto e la portata che ebbe sullopinione pubblica e le stesse autorit fu tale da calamitare sistematicamente lattenzione sia degli organi dinformazione nazionali che di rotocalchi vari. Tra laltro anche periodici legati alla Chiesa stessa si occuparono di tali eventi, rivolgendosi con la dovuta attenzione, che inevitabilmente furono oggetto di dibattiti anche tra gli stessi fedeli. Il 28 gennaio del 1979 il settimanale cattolico di informazione Famiglia Cristiana pubblic linteressante articolo Un inverno pieno di UFO scritto dal noto giornalista Bruno Ghibaudi. Questultimo gi in passato si era interessato al fenomeno UFO con uninchiesta a puntate sulla Settimana Incom che culmin in un ulteriore servizio, a fne 62, nel quale veniva riassunta la posizione generale della Chiesa cattolica. Nel 1979 Famiglia Cristiana era divenuto lorgano di stampa pi diffuso nel mondo cattolico nonch una delle riviste pi vendute in Italia; il periodico era stato fondato nel dicembre 1931 dal beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che la nuova frontiera dellevangelizzazione fossero proprio i mezzi di comunicazione. Larticolo di Ghibaudi si proponeva di stilare una sorta di elenco dei pi clamorosi avvistamenti avvenuti negli ultimi mesi del 78 allestero e principalmente in Italia e in particolare alle note manifestazioni verifcatesi sul versante adriatico. In effetti, il servizio apr proprio con le segnalazioni dei pescatori abruzzesi e marchigiani di Giulianova e San Bendetto del Tronto delle strane formazioni di colonne dacqua di 5 mt di diametro che si levavano improvvisamente ad oltre 30 mt; di fasci di luce che misteriosamente apparivano e scomparivano nel buio della notte; interferenze elettromagnetiche nelle comunicazioni radio e sui radar di bordo oltre a sagome scure o globi di luce emersi dallacqua e silenziosi spostarsi a scatti per poi immergersi o sparire in tutte le direzioni. Altro caso citato quello della tragica fne dei due fratelli De Fulgentis trovati il 25 ottobre a circa 20 mt di profondit al largo di Martinsicuro. Entrambe pescatori la sera prima, con condizioni di mare calmo, erano usciti per pescare; la loro imbarcazione immersa accanto ai corpi era in linea di navigazione ossia come se qualcuno lavesse sommersa versando lacqua dallalto. La stessa autopsia, i cui referti furono secretati, sembra avesse rivelato lassenza di tracce dacqua nei polmoni di entrambe i pescatori. Larticolo di Ghibaudi un susseguirsi di segnalazioni: latterraggio il 12 novembre di un grande UFO discoidale vicino un centro di ascolto vicino la capitale Kuwait a cui assistettero diversi tecnici del Centro e di un vicino impianto petrolifero; sempre quel giorno, ma anche nei successivi, diversi avvistamenti con numerosi testimoni vengono segnalati in Abruzzo (Silvi TE; Sulmona AQ), Molise (Campobasso) a Modena, Pisa e Napoli. Il giornalista italiano, tra laltro, riporta due casi importanti e che faranno discutere gli ufologi negli anni a venire, quello del rapimento alieno del metronotte Fortunto Zanfretta e la misteriosa scomparsa del pilota civile australiano Frederick Valentich e del suo velivolo Cessa in seguito ad un incontro ravvicinato in volo con un UFO. Larticolo non manca di citare diversi avvistamenti avvenuti in Italia, e che evito di menzionare per non dilungarmi troppo, nel mese di dicembre e che hanno fatto discutere i media nazionali come ad esempio lavvistamento di UFO del 14 su Roma (a cui assisteranno agenti di Polizia sul tetto della Questura bombardata da segnalazioni dei cittadini) e quello del 28 del blocco della centrale elettrica di Pietracamela (TE) ai piedi del Gran Sasso in concomitanza del passaggio a bassa quota di un globo rossastro. La perfezione anche in altri pianeti In concomitanza al servizio di Famiglia Cristiana nel gennaio del 1979 la rivista del CUN Notiziario UFO pubblic unintervita, fatta da Claudio Gallo, a padre Domenico Grasso e di cui riporto alcuni passaggi: Da quanto tempo Padre, lei sinteressa del fenomeno UFO? La prima volta avvenne nel 1952, quando si cominci a parlare con una certa insistenza dei dischi volanti. In quellanno la rivista OGGI pubblic un articolo di Padre Gemelli in cui il Rettore dellUniversit cattolica si dimostrava del tutto contrario allesistenza di esseri razionali in altri pianeti. Letto larticolo, alcuni si rivolsero al Direttore di Civilt Cattolica perch questa rivista esprimesse il proprio parere sullargomento. Ne fui incaricato io. Scrissi cos larticolo La teologia e la pluralit dei mondi abitati, uscito nel novembre di quellanno che ebbe un grande successo. La stessa rivista OGGI lo riprese e lo pubblic integralmente. Che cosa diceva in quellarticolo? Dopo aver fatto un po la storia del problema, esponendo cos come era stato visto da teologi e predicatori cattolici dal Rinascimento ai nostri giorni, mi ponevo il problema sul piano strettamente teologico. Affermavo che, stando ai principi della teologia, lipotesi della pluralit dei mondi abitati da altri esseri razionali non era n richiesta n respinta da questa scienza. Si poteva cio ammettere o respingere laudace ipotesi, senza che ci implicasse un mettersi contro la teologia. La questione era di competenza non della scienza sacra, ma della scienza positiva......... Finora lautorit ecclesiastica si mai pronunciata sul fenomeno degli UFO? No, mai. La ragione che lautorit ecclesiastica prende posizione su un problema quando questo arrivato a un grado di maturazione abbastanza avanzato, e presenta risvolti religiosi e morali. Finora ci non avvenuto. Il problema degli UFO sembra ancora rientrare nel dominio della fantascienza. ancora riservato a pochi studiosi. Padre, cosa succederebbe se un giorno gli uomini di scienza riuscissero, se non a dimostrare, almeno a dare una grande probabilit allorigine extraterrestre degli UFO? La Chiesa allora sarebbe obbligata a prendere posizione, perch il problema la tocca da vicino, trattandosi di uomini creati da Dio, come quelli esistenti su questa terra. Di essi dovrebbe esaminare il piano di provvidenza nel quale sono stati creati e in quale rapporto stanno con Ges Cristo che, a dire di San Paolo, colui per il quale tutte le cose, sia quelle sulla terra sia quelle dei cieli, sono state fatte. Il problema esigerebbe un lungo discorso che meglio rimandare ad altra sessione. Secondo Lei con quale spirito i ricercatori debbono occuparsi della Ufologia? Dovrebbero occuparsene con lo stesso spirito con cui si occupano degli altri problemi scientifci. Nulla vieta che in esso portino un certo entusiasmo perch la questione veramente appassionante e, se le si potesse dare una risposta positiva, costituirebbe la pi grande scoperta di tutti i tempi. Lentusiasmo per non deve far velo al ragionamento e indurli a esaminare il problema con un rigore inferiore a quello proprio delluomo di scienza. Inoltre, sempre sul periodico ufologico italiano il gesuita intervenne nuovamente con un suo articolo, in due parti, intitolato UFO e teologia cristiana pubblicato nei mesi di settembre e ottobre 1979 (e sua volta riproposto nel 1995 nei primi due numeri della nuova edizione di Notiziario UFO). Nel pezzo padre Grasso espone diverse argomentazioni di carattere teologico che in parte sono gi state accennate in precedenza e, data la lunghezza del testo, riporto per completezza solo in alcune sue parti. In base a quanto scritto nella Bibbia Dio avrebbe creato tutto per la sua gloria e che avrebbe raggiunto questo scopo nelluomo e per luomo. Secondo padre Grasso (citando Salmo 18, 2) tutti i cieli cantano la gloria di Dio perch essi rifettono le perfezioni divine, ma solo luomo fatto a immagine e somiglianza di Dio (Gen. 2, 7), perch soltanto nelluomo ha infuso lalito col quale egli partecipa della stessa natura di Dio. Lalito della vita delluomo scrive il gesuita fa di lui unimmagine di Dio, ci che non avviene negli altri esseri nei quali di Dio c solo un rifesso, un vestigio. in forza di questo alito divino, di questa proporzione divina che in Lui che luomo in condizione di conoscere Dio, di dialogare con Lui, di ascoltare la Sua voce e di risponderGli. questalito che lo rende arbitro del proprio destino, libero di obbedire al piano concepito da Dio sui di Lui o Affresco bizantino della crocifssione di Cristo (c. 1350) presente nel mon- astero di Visoki Decani (costruito fra 1327 e 1335) situato ai pendii delle montagne di Prokletije, nella parte occidentale del Kosovo. di trasgredirloCreando luomo dotato di intelligenza Dio ha inteso farne un essere capace di dialogare con Lui, non solo ascoltando la sua parola e rispondendoGli, come liberamente si esprime il libro della Genesi in riferimento ai rapporti tra i nostri genitori e Dio, ma anche indirettamente, cio conoscendo le cose create e riferendo alla loro sorgente le perfezioni di bont, di verit e di bellezza in esse contenute...... proprio da questa prospettiva che parte lipotesi cui i teologi esigono di pi per argomentare sulla possibilit, per non dire sulla probabilit dellesistenza di uomini fuori dal nostro pianeta. Se - essi dicono le cose sono state create per rendere gloria a Dio, se daltra parte questa gloria non pu esserGli resa se non tramite lintelligenza umana, dobbiamo legittimamente dedurre che negli spazi inaccessibili allosservazione delluomo o alla portata dei suoi strumenti scientifci, debbano esserci altri uomini, altre umanit capaci di conoscere le perfezioni che Dio ha posto in quegli esseri e riferirne la gloria al creatore. Perch infatti, le perfezioni che Dio ha profuso con tanta larghezza nelluniverso dovrebbero rimanere nascoste e non cantare esse pure la gloria di Dio? Non sarebbe questa una stonatura indegna di Dio? Chi scrive un libro sapendo che non verr mai letto da nessuno, o dipinge un quadro per nasconderlo affnch nessuno lo veda? Qualcuno potrebbe obiettare che largomento dimostra soltanto la necessit che tutte le perfezioni delluniverso siano riferite a Dio da qualche intelligenza di raccogliere, ma non che questa intelligenza debba essere quella di un uomo. Basterebbe che fosse quella di un angelo. Largomento non sembra convincente. Infatti gli angeli sarebbero puri spiriti, e come tali non possono conoscere la materia, se non in modo mediato e indiretto, cos come gli uomini fanno con lo spirito. In tal caso ci sarebbe qualcosa delle perfezioni divine che rimarrebbe nascosto allo stesso occhio angelico. Il Pohle perci crede di poter concludere: Sembra del tutto conforme al fne ultimo del mondo che i corpi celesti abitabili siano popolati da creature, che riferiscano alla gloria del Creatore le bellezze corporee dei mondi nello stesso modo che fa luomo per il suo mondo pi piccolo (Joseph Pohle teologo tedesco Die Sternen Welt und ihre Bewohner, Colonia 1904, p. 457). Largomento non manca di una logica interna. Se tutto devessere riferito a Dio, dovunque c un essere creato, ivi deve esserci unintelligenza capace di farlo. In tal caso o ammettiamo che luomo con la sua intelligenza e la sua scienza sar un giorno in grado di esplorare tutto luniverso, il che sembra unipotesi davvero fantascientifca, o dobbiamo ammettere che luomo che noi conosciamo non sia il solo che popoli luniverso. Angelo Secchi, grande astronomo del secolo scorso, non pot fare a meno di dedurre questa conclusione di fronte allimmensit delluniverso che le sue scoperte venivano sempre pi allargando. Per noi, egli scrisse, sembrerebbe assurdo riguardare quelle vaste regioni come deserti inabitati: esse devono essere popolate da esseri intelligenti e ragionevoli, capaci di conoscere, di onorare ed amare il loro Creatore (Le soleil, Parigi 1877, vol. II, p.480). E pi recentemente il Bavink: Se questo universo deve avere un signifcato mi sembra in ogni modo assurdo cercare tale signifcato solo sulla nostra piccola storia terrestre (Bernhard Bavink, matematico e flosofo, Risultati e problemi delle scienze naturali, Firenze 1947, p.272)...........Vi sono per anche altri argomenti che i teologi ritengono di poter invocare a favore dellesistenza di uomini in altri pianeti. In particolare quello della perfezione delluniverso. un argomento di S. Tommaso del quali essi fanno unestensione. Secondo lAngelico (Contra gentes II, 92), lordine delluniverso esige che il meno nobile sia fatto per il pi nobile, e che questultimo abbia sul primo uneccedenza anche numerica. necessario perci, in forza di questo principio, che le cose nobili si moltiplichino pi di quelle inferiori. Cos gli angeli tanto pi nobili delluomo, debbono superare questo non solo nella perfezione, ma anche nel numero. Se il principio valido, bisogna senzaltro concludere che gli esseri viventi siano pi di quelli non viventi e che tra i viventi quelli razionali siano pi di quelli irrazionali. Il che porterebbe alla conclusione che gli uomini, appunto perch pi nobili, esistano dovunque esistano esseri meno nobili di loro. Anzi largomento potrebbe portarci alla conclusione ancora pi densa di conseguenze. Il principio infatti che il pi nobile possa prevalere sul meno nobile vale non solo nel raffronto tra il vivente e il non vivente, o tra il vivente razionale e quello irrazionale, ma anche allinterno della stessa classe di esseri, cio, nel nostro caso, degli stessi esseri razionali. Come nel mondo vegetale ed animale vediamo uninfnita variet di specie, luna pi perfetta delle altre, perch non dovremmo ammettere lo steso fatto per gli esseri umani? Questo signifca che come esiste una specie umana sul nostro pianeta dotata di determinate qualit (le quali per quanto ci consentano di parlare di stirpi diverse, non ci permettono di dire che esistano uomini superiori ed uomini inferiori), sarebbe possibile fare questo ragionamento tra gli uomini del nostro pianeta e quelli di altri. Chi ci vieta cio di dire che il genere umano, con le caratteristiche psico-somatiche che lo distinguono, sia solo un modo di realizzazione dellessere razionale, cos come il protozoo e la scimmia antropomorfa sono modi diversi (e quanto diversi!) di realizzare lo stesso concetto di vivente? Il Secchi ci presenta largomento in questi termini. La vita egli dice, riempie luniverso, e con la vita va associata lintelligenza, e come abbondano gli esseri a noi inferiori, cos possono in altre condizioni esisterne di quelli immensamente pi capaci di noi. Fra il debole lume di questo raggio divino che rifulge nel nostro fragile composto, merc del quale potremmo conoscere tante meraviglie, e la sapienza dellAutore di tutte le cose, una infnita distanza che pu essere intercalata da gradi infniti delle sue creature, per le quali i teoremi, che per noi sono frutto di ardui studi, potrebbero essere semplici intuizioni (La grandezza del creato, in o. cit. p.215).......Ancora pi chiaramente scrive Grasso largomento venne sfruttato dal Monsabr (NdR. Padre Jacques Marie Louis Monsabr predicatore domenicano 1827-1876): Perch gli astri non sarebbero popolati da esseri meno grandi degli angeli, ma pi grandi di noi? Tra la vita intuitiva dei puri spiriti e la nostra vita composta, ragionevole, sensitiva e vegetativa, vi luogo per altre vite. Noi abbiamo avuto, vero lincarnazione. Non forse perch il divino pastore volle condurre tutto il suo gregge al pascolo della eterna felicit, lasci negli spazi le novantanove pecorelle, per venire a cercare quaggi la centesima smarrita? (Esposizione del dogma cattolico, conf. 102, Torino 1900, pp. 243-244). Se cio il Figlio di Dio per incarnarsi ha scelto la Terra, non lha fatto forse proprio perch ce ne era bisogno, avendo gli uomini di quaggi peccato mentre al peccato sono rimasti immuni gli uomini di altri pianeti? Sono considerazioni forse un po curiose, ma non destituite di una certa ragionevolezza. Di fronte allenigma del male luomo cerca una spiegazione e non trovandola sulla Terra, la ricerca negli astri. innegabile che se in una miriade di umanit, la nostra fosse la sola ad essere affitta dal problema del male, questo potrebbe non poco del suo mistero. Le rifessioni fnora fatte non oltrepassano il grado della probabilit e della verosimiglianza. Esse provano solo che lipotesi di una vita umana fuori della Terra non contrasta con nessun principio della teologia, la quale anzi sarebbe contenta che lipotesi fosse vera. Padre Grasso infne fornisce un altro argomento teologico che si aggancia a quanto fnora esposto ed quello del primato di Cristo sulla creazione. La considerazione del primato di Cristo afferma il gesuita ci porta logicamente a unaltra rifessione, anchessa non decisiva, ma non priva di interesse per chi attinge dalla Bibbia le sue conoscenze. Noi sappiamo che sono possibili vari piani di Provvidenza. Volendo comunicare le proprie perfezioni a creature razionali, capaci cio di entrare in dialogo con Lui, Dio aveva la scelta tra una gamma infnita di possibilit. Poteva per esempio creare un mondo di uomini talmente perfetti, nei quali larmonia tra le facolt inferiori della sensibilit, e quelle superiori dellintelligenza e della volont libera, sarebbe stata cos piena che essi non avrebbero mai abusato della loro libert per fare il male. lumanit che la Bibbia ci descrive, sia pure limitata a due persone, prima del peccato che chiamiamo originale. Come pure nulla avrebbe vietato a Dio di creare un mondo contrario, nel quale gli uomini avrebbero abusato della loro libert molto di pi di quello che ha fatto luomo storico che noi conosciamo. Avrebbe poi potuto creare un mondo di uomini in uno stato puramente naturale nel quale essi avrebbero conosciuto il loro Il Battesimo di Cristo (c.1710) dipinto realizzato dallartista olandese Aert de Gelder (1645-1727) ed esposto al Fitzwilliam Museum di Cambridge. Creatore col solo uso della loro intelligenza, senza che Dio venisse loro in aiuto con una particolare rivelazione. N possiamo escludere un mondo di superdotati, nei quali tutte le facolt umane sarebbero state possedute nel grado pi alto, un mondo cio di geni. Nulla vieta che queste possibilit, che per noi sono semplici ipotesi, siano state effettivamente realizzate da Dio fuori dalla nostra Terra. In tal caso avremmo varie umanit, espressione della sapienza di Dio, e da parte di Cristo vari modi di esercitare il suo primato, tanto su uomini comuni come siamo noi, quanto su uomini straordinari. I Papi e gli Angeli (buoni e cattivi) Gli Angeli come abbiamo potuto constatare, rispetto agli argomenti in precedenza trattati, rivestono un ruolo chiave nella storia umana e non solo marginalmente da un punto di vista teologico legato magari esclusivamente al cristianesimo ed alla loro eventuale natura soprannaturale o divina. In base a quanto fnora esposto (e a quanto verr argomentato specialmente nella 2 parte di questo dossier) si potrebbe analizzare e riconsiderare sotto una nuova luce le dichiarazioni fatte da alcuni Papi nel secolo scorso proprio in merito agli Angeli ed alla loro presenza. Pio XII gi negli anni 50 parl della missione degli angeli nella vita cristiana, nella stessa Lettera Enciclica Humani generis, pubblicata nel 1950, indic ai vescovi alcune false opinioni che minacciavano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica. Pacelli denunci alcuni teologi e riafferm lesistenza degli angeli contro coloro che ne avevano messo in discussione, riducendo gli angeli stessi a fgure mitiche e facendone quasi volatili celesti o entit vaporose. E come non rifettere sulle parole pronunciate nel 1956 e citate dallo studioso Renzo Baschera nel volume Le profezie di Pio XII - Le rivelazioni di Ges al pontefce sul futuro dellumanit pubblicato nel 1996 dallArmenia. Baschera, profondo conoscitore di testi profetici, nel suo testo presenta una raccolta di vaticini attribuiti a Pio XII tratti da fonti autorevoli e qualifcate e dalle memorie di chi fu vicino a Pacelli. Nel 1956 il Pontefce parlando a un gruppo di seminaristi francesi dichiar: I tempi tendono ad allontanare luomo dalla spiritualit, per renderlo schiavo delle cose terrene... Il vostro compito sar pertanto quello di riavvicinare luomo alle cose eterne, alle cose che non si vedono, ma che esistono, ed esisteranno in eterno... Bisogna allargare gli orizzonti delluomo... Bisogna far capire alluomo che non solo, perch legioni di angeli sono sulla terra. E verr giorno in cui gli uomini parleranno con gli La copertina pubblicata il 28/10/1951 dalla Domenica del Corriere che ritrae Pio XII stupito mentre, dai Giardini Vaticani, osserva il prodigioso fenomeno solare simile alla famosa Danza del Sole avvenuta a Fatima nel 1917. Lo straordinario evento si sarebbe verifcato il 30/10/1950 secondo quanto confdato al cardinale Tedeschini dallo stesso Pio XII. angeli.... E come non ricordare gli interventi di Giovanni XXIII, noto per la sua fede nellangelo custode, il quale spesse volte parl pubblicamente degli angeli, come in occasione dellUdienza generale tenuta sul Piazzale della Villa Pontifcia di Castel Gandolfo il 9 agosto 1961. In quella occasione il Papa Buono, come venne ribattezzato, ebbe a dichiarare: Lasciate che la Nostra voce, levatasi a monito paterno ed accorato per il rispetto della vita umana, di ogni vita, della propria e dellaltrui, ritrovi qui verso il termine del Nostro semplice conversare le prime note del linguaggio angelico, che godiamo ripetere in pi commossi accenti, come quello dellAngelus Domini nutiavit Mariae. Il richiamo degli spiriti elettissimi, che la sollecita cura del Padre celeste pose e pone accanto a ciascuno dei suoi fgli, infonde letizia e coraggio. Gli Angeli del Signore scrutano infatti il nostro intimo e vorrebbero farlo degno delle divine compiacenze! Ad essi fu affdato anche il compito di guidare i nostri passi.. Per questo, il sentimento di viva carit paterna Ci ha suggerito di dare speciale risonanza alla invocazione dei Santi Angeli Custodi. La loro presenza penetra ed avvolge tutta la storia dei secoli: accanto ai progenitori nostri, e poi ai condottieri del popolo eletto, ai suoi re e profeti, fno allo stesso Ges ed agli Apostoli suoi. Tra laltro esisterebbe un episodio poco noto, e singolare, nella vita di Giovanni XXIII emerso in base ad una confdenza fatta a un vescovo canadese; Roncalli avrebbe confdato che lidea del Concilio Ecumenico scatur da unispirazione del suo angelo custode. Tale indiscrezione viene riportata nel testo Tu amico angelo (Edizioni Villadiseriane, 2001) scritto dal missionario Padre Angel Pea un religioso agostiniano, di origine spagnola, da anni missionario in Per. Giovanni XXIII, - scrive il sacerdote - in una confdenza ad un vescovo canadese, attribu lidea della convocazione del Concilio Vaticano II al proprio angelo custode, e raccomandava ai genitori che inculcassero ai propri fgli la devozione allangelo custode. Anche Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso Albino Lucani, parl degli angeli quando era Patriarca di Venezia parl degli angeli defnendoli I grandi sconosciuti del nostro tempo e ribadendo che: Sarebbe invece opportuno ricordarli pi spesso come ministri della provvidenza nel governo degli uomini. Rispetto ai vari pontefci che lo hanno preceduto Giovanni Paolo II stato di sicuro il Papa che si espresso maggiormente sugli angeli tanto da dedicarvi un ciclo di catechesi durante le Udienze Generali del mercoled nellestate del 1986. Papa Wojtyla in occasione dellUdienza Generale tenuta il 9 luglio dichiar: Le nostre catechesi su Dio, creatore del mondo, non possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della rivelazione divina: la creazione degli esseri puramente spirituali, che la Sacra Scrittura chiama angeli. Tale creazione appare chiaramente nei Simboli della fede, particolarmente nel Simbolo niceno-costantinopolitano: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose (cio enti o esseri) visibili e invisibili. Sappiamo che luomo gode, allinterno della creazione, di una posizione singolare: grazie al suo corpo appartiene al mondo visibile, mentre per lanima spirituale, che vivifca il corpo, egli si trova quasi al confne tra la creazione visibile e quella invisibile. A questultima, secondo il Credo che la Chiesa professa alla luce della rivelazione, appartengono altri esseri, puramente spirituali, non dunque propri del mondo visibile, anche se in esso presenti e operanti. Essi costituiscono un mondo specifco. Oggi, come nei tempi passati, si discute con maggiore o minore sapienza su questi esseri spirituali. Bisogna riconoscere che Il Concilio Vaticano II fu aperto uffcialmente l11 ottobre 1962 da Papa Giovanni XXIII allinterno della Basilica di San Pietro. la confusione a volte grande, con il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli angeli ci che alla fede non appartiene, o, viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verit rivelata. Lesistenza degli esseri spirituali, che la Sacra Scrittura chiama di solito angeli, veniva gi negata ai tempi di Cristo dai sadducei (cf. At 23, 8). La negano anche i materialisti e i razionalisti di tutti i tempi. Eppure, come acutamente osserva un teologo moderno, se si volesse sbarazzarsi degli angeli, si dovrebbe rivedere radicalmente la Sacra Scrittura stessa, e con essa tutta la storia della salvezza (A. Winklhofer, Die Welt der Engel, Ettal 1961, p. 144, nota 2; in Mysterium Salutis, II, 2, p. 726). Tutta la Tradizione unanime su questa questione. Il Credo della Chiesa in fondo uneco di quanto Paolo scrive ai Colossesi: poich per mezzo di lui (Cristo) sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati, Potest, tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui (Col 1, 16).Il riferimento al primato di Cristo ci aiuta a comprendere che la verit circa lesistenza e lopera degli angeli (buoni e cattivi) non costituisce il contenuto centrale della parola di Dio. Nella rivelazione Dio parla prima di tutto agli uomini . . . e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con s, come leggiamo nella costituzione Dei Verbum (Dei Verbum, 2) del Concilio Vaticano II. Cos la profonda verit . . . sia di Dio sia della salvezza degli uomini il contenuto centrale della rivelazione che risplende pi pienamente nella persona di Cristo. La verit sugli angeli in certo senso collaterale, eppure inseparabile dalla rivelazione centrale, che lesistenza, la maest e la gloria del Creatore che rifulgono in tutta la creazione visibile e invisibile e nellazione salvifca di Dio nella storia delluomo. Gli angeli non sono dunque creature di primo piano nella realt della rivelazione, eppure vi appartengono pienamente, tanto che in alcuni momenti le vediamo adempiere compiti fondamentali a nome di Dio stesso. Il Diavolo e i suoi angeli caduti Sempre sugli angeli il Pontefce cos si espresse durante lUdienza Generale del 23 luglio: Proseguiamo oggi la nostra catechesi sugli angeli la cui esistenza, voluta da un atto dellamore eterno di Dio, professiamo con le parole del simbolo niceno-costantinopolitano: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Nella perfezione della loro natura spirituale gli angeli sono chiamati fn dallinizio, in virt della loro intelligenza, a conoscere la verit e ad amare il bene che conoscono nella verit in modo molto pi pieno e perfetto di quanto non sia possibile alluomo. Questo amore latto di una volont libera, per cui anche per gli angeli la libert signifca possibilit di operare una scelta a favore o contro il Bene che essi conoscono, cio Dio stessoCreando gli spiriti puri come esseri liberi, Dio nella sua Provvidenza non poteva non prevedere anche la possibilit del peccato degli angeliDi fatto, come dice chiaramente la rivelazione, il mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni e cattivi. Ebbene, questa divisione non si operata per creazione di Dio, ma in base alla libert propria della natura spirituale di ciascuno di essiA questo riguardo si deve dire anche che gli spiriti puri sono stati sottoposti a una prova di carattere morale. Fu una scelta decisiva riguardante prima di tutto Dio stesso, un Dio conosciuto in modo pi essenziale e diretto di quanto possibile alluomo, un Dio che a questi esseri spirituali aveva fatto dono, prima che alluomo, di partecipare alla sua natura divinaLa scelta operata sulla base della verit su Dio, conosciuta in forma superiore in base alla lucidit delle loro intelligenze, ha diviso anche il mondo dei puri spiriti in buoni e cattivi. I buoni hanno scelto Dio come Bene supremo e defnitivo, conosciuto alla luce dellintelletto illuminato dalla rivelazione Gli altri invece hanno voltato le spalle a Dio contro la verit della conoscenza che indicava in lui il bene totale e defnitivo. Hanno scelto contro la rivelazione del mistero di Dio, contro la sua grazia che li rendeva partecipi della Trinit e delleterna amicizia con Dio nella comunione con lui mediante lamore. In base alla loro libert creata hanno operato una scelta radicale e irreversibile al pari di quella degli angeli buoni, ma diametralmente opposta: invece di unaccettazione di Dio piena di amore, gli hanno opposto un rifuto ispirato da un falso senso di autosuffcienza, di avversione e persino di odio che si tramutato in ribellione. NellUdienza Generale del 30 luglio Wojtyla torn nuovamente sullargomento: Stando sempre alla Sacra Scrittura, gli angeli, in quanto creature puramente spirituali, si presentano alla rifessione della nostra mente come una speciale realizzazione dellimmagine di Dio, Spirito perfettissimo, come Ges stesso ricorda alla donna samaritana con le parole: Dio spirito (Gv 4, 24). Gli angeli sono, da questo punto di vista, le creature pi vicine allesemplare divino. Il nome che la Sacra Scrittura loro attribuisce indica che ci che pi conta nella rivelazione la verit sui compiti degli angeli nei riguardi degli uomini: angelo (angelus) vuole infatti dire messaggero. Lebraico malak, usato nellAntico Testamento, signifca pi propriamente delegato o ambasciatore. Gli angeli, creature spirituali, hanno funzione di mediazione e di ministero nei rapporti che intercorrono tra Dio e gli uomini. Sotto questo aspetto la Lettera agli Ebrei dir che al Cristo stato affdato un nome, e quindi un ministero di mediazione, ben superiore a quello degli angeli (cf. Eb 1, 4). LAntico Testamento sottolinea soprattutto la speciale partecipazione degli angeli alla celebrazione della gloria che il Creatore riceve come tributo di lode da parte del mondo creato. Sono in modo speciale i salmi che si fanno interpreti di tale voce, quando, ad esempio, proclamano: Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nellalto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli . . . (Sal 148, 1-2). Similmente il Salmo 102: Benedite il Signore, voi tutti, suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola. Questultimo versetto del Salmo 102 indica che gli angeli prendono parte, in modo a loro proprio, al governo di Dio sulla creazione, come potenti esecutori dei suoi comandi secondo il piano stabilito dalla divina ProvvidenzaSeguendo il Libro di Daniele si pu affermare che i compiti degli angeli come ambasciatori del Dio vivo si estendono non solo ai singoli uomini e a coloro che hanno speciali compiti, ma anche a intere nazioni (cf. Dn 10, 13-21). Il Nuovo Testamento mette in rilievo i compiti degli angeli in rapporto alla missione di Cristo come Messia, e prima di tutto al mistero dellincarnazione del Figlio di Dio, come constatiamo nel racconto dellannunciazione della nascita di Giovanni Battista, di Cristo stesso, nelle spiegazioni e disposizioni date a Maria e Giuseppe, nelle indicazioni date ai pastori nella notte della nascita del Signore, nella protezione del neonato davanti al pericolo della persecuzione di Erode (cf. Lc 1, 11. 26. 30 ss; 2, 9 ss; Mt 1, 20-21; 2, 13) Se passiamo alla nuova venuta di Cristo, cio alla parusia, troviamo che tutti i sinottici annotano che il Figlio delluomo . . . verr nella gloria del Padre suo con gli angeli santi. Si pu dunque dire che gli angeli, come puri spiriti, non solo partecipano nel modo che loro proprio alla santit di Dio stesso, ma nei momenti-chiave circondano il Cristo e lo accompagnano nelladempimento della sua missione salvifca nei riguardi degli uomini. Allo stesso modo anche tutta la Tradizione e il magistero Una della dieci statue raffguranti gli Angeli che portano gli strumenti della Pas- sione, scolpite da seguaci del Bernini (nella foto a destra lAngelo con i fagelli dello scultore Lazzaro Morelli) collocate sul parapetto di Ponte SantAngelo. Di fanco, la statua di bronzo dellArcangelo Michele (1752) realizzata dal fammin- go Peter Anton van Verschaffelt sita sulla sommit di Castel SantAngelo. ordinario della Chiesa ha attribuito nei secoli agli angeli questo particolare carattere e questa funzione di ministero messianico. Il mese successivo Giovanni Paolo II in due consecutive Udienze Generali, il 6 e il 13 agosto, continu la sua catechesi angelica. Nella prima il Pontefce dichiar: Assieme allesistenza, la fede della Chiesa riconosce certi tratti distintivi della natura degli angeli. Il loro essere puramente spirituale implica prima di tutto la loro non materialit e la loro immortalit. Gli angeli non hanno corpo (anche se in determinate circostanze si manifestano sotto forme visibili in ragione della loro missione a favore degli uomini) e quindi non sono soggetti alla legge della corruttibilit che accomuna tutto il mondo materialeIn quanto creature di natura spirituale, gli angeli sono dotati di intelletto e di libera volont, come luomo, ma in grado a lui superiore, anche se sempre fnito, per il limite che inerente a tutte le creature. Gli angeli sono quindi esseri personali e, in quanto tali, sono anchessi a immagine e somiglianza di Dio. La Sacra Scrittura si riferisce agli angeli adoperando anche appellativi non solo personali (come i nomi propri di Raffaele, Gabriele, Michele), ma anche collettivi (come le qualifche di Serafni, Cherubini Troni, Potest, Dominazioni, Principati), cos come opera una distinzione tra angeli e arcangeli. Pur tenendo conto del linguaggio analogico e rappresentativo del testo sacro, possiamo dedurre che questi esseri-persone, quasi raggruppati in societ, si suddividono in ordini e gradi, rispondenti alla misura della loro perfezione e ai compiti loro affdati Notiamo che la Sacra Scrittura e la Tradizione chiamano propriamente angeli quegli spiriti puri che nella fondamentale prova di libert hanno scelto Dio, la sua gloria e il suo regno. Essi sono uniti a Dio mediante lamore consumato che scaturisce dalla beatifcante visione, faccia a faccia, della santissima Trinit. Lo dice Ges stesso: Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che nei cieli (Mt 18, 10). Quel vedere sempre la faccia del Padre la manifestazione pi alta delladorazione di Dio. Si pu dire che essa costituisce quella liturgia celeste, compiuta a nome di tutto luniverso, alla quale incessantemente si associa la terrena liturgia della Chiesa, specialmente nei suoi momenti culminanti. In occasione dellUdienza del 13 il Papa polacco afferm: Come testimonia levangelista Luca, nel momento in cui i discepoli tornavano dal Maestro pieni di gioia per i frutti raccolti nel loro tirocinio missionario, Ges pronuncia una frase che fa pensare: Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore (Lc 10, 18). Con queste parole il Signore afferma che lannuncio del regno di Dio sempre una vittoria sul diavolo, ma nello stesso tempo rivela anche Pittore-ingegnere visionario inglese e incisore a mezzatinta John Martin (1789-1854) noto per le famose litografe realiz- zate su commissione per illustrare il Paradiso perduto (1824-27), il poema epico dello scrittore John Milton, da cui tratta lillustrazione visibile denominata Satana che presiede al Consiglio Infernale(1824). che ledifcazione del Regno continuamente esposta alle insidie dello spirito del male. Interessarsene, come intendiamo fare con la catechesi di oggi, vuol dire prepararsi alla condizione di lotta che propria della vita della Chiesa in questo tempo ultimo della storia della salvezza (cos come afferma lApocalisse) Le precedenti catechesi sugli angeli ci hanno preparati a comprendere la verit che la Sacra Scrittura ha rivelato e che la Tradizione della Chiesa ha trasmesso su satana, cio sullangelo caduto, lo spirito maligno, detto anche diavolo o demonio. Questa caduta, che presenta il carattere del rifuto di Dio con il conseguente stato di dannazione, consiste nella libera scelta di quegli spiriti creati, che hanno radicalmente e irrevocabilmente rifutato Dio e il suo regno, usurpando i suoi diritti sovrani e tentando di sovvertire leconomia della salvezza e lo stesso ordinamento dellintero creato. Un rifesso di questo atteggiamento lo si ritrova nelle parole del tentatore ai progenitori: diventerete come Dio o come di (cf. Gen 3, 5) NellAntico Testamento la narrazione della caduta delluomo, riportata nel libro della Genesi, contiene un riferimento allatteggiamento di antagonismo che satana vuole comunicare alluomo per portarlo alla trasgressione. (cf. Gen 3, 5) Anche nel libro di Giobbe (cf. Gb 1, 11; 2, 5. 7) leggiamo che satana cerca di far nascere la ribellione nelluomo che soffre. Nel libro della Sapienza (cf. Sap 2, 24) satana presentato come lartefce della morte, che entrata nella storia delluomo assieme al peccato. La Chiesa, nel Concilio Lateranense IV (1215), insegna che il diavolo (o satana) e gli altri demoni sono stati creati buoni da Dio ma sono diventati cattivi per loro propria volont. Infatti leggiamo nella Lettera di san Giuda: . . . gli angeli che non conservarono la loro dignit ma lasciarono la loro dimora, il Signore li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno (Gd 6). Similmente nella seconda Lettera di san Pietro si parla di angeli che avevano peccato e che Dio non risparmi, ma . . . precipit negli abissi tenebrosi dellinferno, serbandoli per il giudizio (2 Pt 2, 4)... Come effetto del peccato dei progenitori questo angelo caduto ha conquistato in certa misura il dominio sulluomoDi questo infusso sulluomo e sulle disposizioni del suo spirito (e del corpo), troviamo varie indicazioni nella Sacra Scrittura, nella quale satana chiamato il principe di questo mondo (cf. Gv 12, 31; 14, 30; 16, 11), e persino il Dio di questo mondo (2 Cor 4, 4). Troviamo molti altri nomi che descrivono i suoi nefasti rapporti con luomo: Beelzebul o Belial, spirito immondo, tentatore, maligno e infne anticristo (1 Gv 4, 3). Viene paragonato a un leone (1 Pt 5, 8), a un drago (nellApocalisse) e a un serpente (Gen 3). Molto frequentemente per designarlo viene usato il nome diavolo dal greco diaballein (da cui diabolos), che vuol dire: causare la distruzione, dividere, calunniare, ingannare. E a dire il vero tutto questo avviene fn dallinizio per opera dello spirito maligno che presentato dalla Sacra Scrittura come una persona pur asserendo che non solo: siamo in molti, gridano i diavoli a Ges nella regione dei Geraseni (Mc 5, 9); il diavolo e i suoi angeli, dice Ges nella descrizione del futuro giudizio (cf. Mt 25, 41). Un argomento quello delleterna lotta tra bene e male ripreso anche dallattuale pontefce Benedetto XVI lo scorso 1 marzo durante lAngelus in Piazza San Pietro. Papa Ratzinger in occasione della prima domenica di Quaresima ha evocato proprio la fgura del Diavolo e degli Angeli: Lo Spirito sospinse Ges nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana (Mc 1,12). Dopo aver ricevuto continua Benedetto XVI - il battesimo da Giovanni, Ges si addentr in quella solitudine condotto dallo stesso Spirito Santo, che si era posato su di Lui consacrandolo e rivelandolo quale Figlio di Dio. Nel deserto, luogo della prova, come mostra lesperienza del popolo dIsraele, appare con viva drammaticit la realt della kenosi, dello svuotamento di Cristo, che si spogliato della forma di Dio (cfr Fil 2,6-7) Si lascia tentare da Satana, lavversario, che fn dal principio si opposto al disegno salvifco di Dio in favore degli uomini. Quasi di sfuggita, nella brevit del racconto, di fronte a questa fgura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore, appaiono gli angeli, fgure luminose e misteriose. Gli angeli, dice il Vangelo, servivano Ges (Mc 1,13); essi sono il contrappunto di Satana. Angelo vuol dire inviato. In tutto lAntico Testamento troviamo queste fgure, che nel nome di Dio aiutano e guidano gli uomini. Basta ricordare il Libro di Tobia, in cui compare la fgura dellangelo Raffaele, che assiste il protagonista in tante vicissitudini. La presenza rassicurante dellangelo del Signore accompagna il popolo dIsraele in tutte le sue vicende buone e cattive Alla fne dei tempi, gli angeli accompagneranno Ges nella sua venuta nella gloria (cfr Mt 25,31). Gli angeli servono Ges, che certamente superiore ad essi, e questa sua dignit viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povert e umilt, quando tentato da Satana, Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore. Continua. Note: 1) La Brookings Institution, fondata nel 1916 dallimprenditore Robert Brookings, tra le pi antiche fondazioni culturali o think tank di Washington dedita alla ricerca, allanalisi ed alla divulgazione di temi che vanno dalle politiche economiche, alle relazioni internazionali, alla governance ecc. La Brookings considerata una delle pi forti fondazioni di policy making del mondo in grado di infuire sulla politica americana, fnanziata da gruppi dinteresse economici privati (e collegata alla Rockefeller Foundation). Sei presidenti USA sono stati soci della Brookings (e promossi alla carica presidenziale), cos come il neo eletto presidente Barack Obama che tra i suoi Think Thank di riferimento annovera lHamilton Project scaturito proprio dalla Brookings Institution.
2) Rapporto sul comitato per la scienza e lastronautica, Camera dei deputati degli Stati Uniti, 87 congresso, prima sessione, n. 242: Proposta di studio sulle implicazioni delle attivit spaziali pacifche per le questioni umane. Preparato per la NASA dal Brookings Institute e inoltrato al Comitato della Whole House dello Stato dellUnione, 18 Aprile 1961.