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I

n ufologia negli ultimi sessantanni si


potuto constatare come da uniniziale e ferrea
politica del cover-up sugli UFO, gi sorta sul
fnire del secondo confitto mondiale, si poi
registrata nel corso degli anni unapparente e
graduale modifca di strategia. Liniziale censura
e negazione del fenomeno ha evidenziato, se
pur timidamente, un cambiamento di direzione
a causa dellintensifcarsi degli avvistamenti in
tutto il mondo e di una crescente opinione pubblica
colpita da tali enigmatiche manifestazioni, le cui
spiegazioni uffciali risultavano essere sempre
poco credibili. Le autorit pur senza pronunciarsi
defnitivamente sulla natura del fenomeno
(che presenta in alcune sue manifestazioni
aspetti alquanto inquietanti) hanno cominciato
a manifestare, pur continuando a mantenere il
massimo riserbo, una presa di posizione uffciale
e dando luogo a parziali rilasci dinformazioni.
Un cambiamento che, nonostante una politica
di debunking e una sistematica strategia della
confusione tuttora operanti, ha registrato una vera
propria svolta a partire dagli anni novanta. Una
modifca fglia sia di una crescente e nuova fase
evolutiva della manifestazione del fenomeno che
di una strategia apparentemente fnalizzata ad
un palese e graduale processo di acculturazione
programmata dellopinione pubblica sulla
presenza extraterrestre. Un programma di
acclimatazione o se si vuole di rivelazione
che verrebbe attuato non solo attraverso il consolidato sistema dellestablishment, come lintelligence
occidentale (e non solo), ma anche attraverso la fction (sia cartacea che video) delle cosiddette produzioni
orientate, ampiamente sperimentate durante il secolo scorso e fglie in un certo senso di quelle pellicole di
propaganda di epoca bellica o del periodo della guerra fredda. Un ulteriore canale impiegato sarebbe poi quello
fornito dai media, che verrebbero per impiegati quale stadio fnale, ed infne quello non convenzionale
dellufologia mondiale. Ebbene, anche la Chiesa Cattolica, attraverso testimonianze e dichiarazioni di alcuni
dei suoi esponenti rilasciate nel corso degli ultimi cinquantanni, sembra aver mutato gradualmente la sua
posizione pur possibilista mostrando non solo posizioni dapertura ma un dichiarato e favorevole interesse
sempre maggiore verso il fenomeno UFO. Un interresse quello del Vaticano che, alla luce di certe dichiarazioni
Dossier - UFO e Vaticano
Cristianesimo, Angeli e Vita Extraterrestre
La posizione e lo studio della Santa Sede riguardo al fenomeno UFO ed alla Vita Extraterrestre attraverso 60
anni di testimonianze di autorevoli esponenti della Chiesa Cattolica. Esiste un possibile legame tra le appa-
rizioni UFO e le manifestazioni angeliche descritte nei testi sacri?
di Cristoforo Barbato - www.secretum-omega.com
(Prima Parte)
Vi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio, di
quante non ne sogni la vostra flosofa.
W. Shakespeare, Amleto
Annunciazione con SantEmidio (1486) opera di Carlo Crivelli
(Venezia 1430/1435-Ascoli Piceno 1494/1495) esposta nella Gal-
leria Nazionale di Londra.
emerse negli ultimi anni, lascerebbe presagire una vera propria fase preparatoria, rivolta principalmente
verso i fedeli, in virt di un probabile contatto palese futuro con intelligenze extraterrestri. Eventualit che
gi negli anni 50, in seguito ai massicci avvistamenti di UFO ed alle indagine svolte dai preposti gruppi
dinchiesta governativi, emerse in seno ad alcuni esponenti dellestablishment statunitense e non solo. Tra
laltro, nel luglio del 1954 (anno che registr uno dei pi imponenti fap ufologici in tutto il mondo nonch il
famigerato incontro segreto avvenuto a Muroc Airfeld tra lallora presidente Eisenhower e una delegazione
aliena) in Europa precisamente a Bonn in Germania si svolse un meeting di teologi e sociologi il cui tema
verteva proprio sulla vita extraterrestre. In quella occasione uno dei partecipanti, il reverendo protestante
padre Philipp Dessauer dichiar quanto segue: Le prove raccolte fnora in merito ai dischi volanti sembrano
dimostrare con suffciente certezza che da otto anni la Terra oggetto di osservazioni da parte di esseri
ragionevoli provenienti da un altro pianeta. Questi esseri devono essere considerati alla stregua di persone
dal punto di vista fsico e alla stregua di creature di Dio dal punto di vista teologico. Se un giorno fosse
possibile prendere contatto con questi esseri, si produrrebbe levento pi drammatico della storia umana.
dovere dei governi preparare gli uomini alleventualit di un tale incontro (v. Roberto Pinotti UFO: Il
fattore contatto Oscar Mondadori).
Le considerazioni di Dessauer per quanto azzardate potessero risultare non erano del tutto campate in aria, anzi
sembravano anticipare in un certo qual modo alcune delle conclusioni contenute in un documento uffciale
voluto dalla NASA e denominato Rapporto Brookings.
Il documento, commissionato dalla NASA nel 1958 - anno
di fondazione dellente spaziale, su volere del presidente
Eisehnower - al Brookings Institution di Washington D.C.
(1), venne reso noto al presidente del comitato della NASA
per gli studi a lungo raggio nel 1960. Il Brookings a cui fu
assegnato un contratto di ricerca costitu un team di studio,
diretto da Donald N. Michael un socio-psicologo, che
consult pi di 200 esperti. Il rapporto fnale nelle sue varie
parti aveva ricevuto la revisione di studiosi come Lloyd
V. Berkner, capo della sezione di scienze spaziali (nonch
presunto membro del famigerato Majestic-12), Caryl P.
Haskins, presidente della Carnegie Institution di Washington,
James R. Killian, presidente della Corporazione del M.I.T.,
Oscar Schachter, direttore della Divisione legale generale
delle Nazioni Unite, e dellantropologa Margaret Mead. Nel
Novembre del 1960 venne steso un rapporto (Brookings
Report) intitolato Proposed Studies on the Implication of
Peaceful Space Activities for Human Affaire (2) (Proposta
di Studi sulle Implicazioni delle Attivit Spaziali Pacifche
per le Questioni Umane).
Il documento in questione costituiva una sorta di analisi degli
aspetti sociologici ed antropologici legati ad un possibile
contatto con una civilt extraterrestre. Lo Studio riporta che
se la NASA dovesse scoprire prove di vita extraterrestre,
sarebbe tenuta a esercitare uno stretto controllo su tale notizia
per motivi di pubblica sicurezza. Alla base del programma,
le seguenti considerazioni: Gli schedari antropologici
(cita il rapporto) contengono numerosi esempi di societ,
sicure del loro posto nelluniverso, che si sono disintegrate
quando hanno dovuto associarsi con societ che prima ignoravano abbracciando idee differenti e diversi
modi di vita; le civilt sopravvissute a questa esperienza, normalmente ne hanno pagato il prezzo sacrifcando
valori, atteggiamenti e comportamento validi fno allora. Poich una vita intelligente pu venir scoperta in
qualsiasi momento attraverso la ricerca radiotelescopica oggi in atto, e poich non si possono al momento
prevedere le conseguenze di una simile scoperta, data la nostra limitata conoscenza su reazioni a circostanze
anche solo vagamente cos drammatiche, si possono raccomandare due ordini di ricerca:
Il Frontespizio del Rapporto Brookings redatto nel
1960 ed intitolato Proposed Studies on the Implica-
tion of Peaceful Space Activities for Human Affaire.
1) Continuazione degli studi per determinare la comprensione e gli atteggiamenti emotivi e intellettuali (e
le eventuali successive alterazioni) riguardo alla possibilit e alle conseguenze della scoperta di una vita
extraterrestre intelligente.
2) Studi storici ed empirici del comportamento di popoli e dei loro capi di fronte a eventi drammatici e
inconsueti o a pressioni sociali.
Tra laltro nel Rapporto Brookings, precisamente nella sottosezione, alla p.216, intitolata
Implications of a Discovery of Extraterrestrial Life si legge: Diversi cosmologi e astronomi
ritengono altamente probabile lesistenza di vita intelligente in molti altri sistemi solari (...)
Manufatti lasciati in un determinato momento storico da queste forme di vita potrebbero
essere scoperti attraverso le nostre future attivit spaziali sulla Luna, su Marte, su Venere.
A livello di politica e di strategia, il Rapporto raccomanda che la NASA richieda sempre e consideri molto
attentamente: In che modo e in quali circostanze simili notizie potrebbero essere presentate o nascoste al
pubblico, e per quali scopi? Quale potrebbe essere il ruolo degli scienziati autori della scoperta e di altri
responsabili della decisione di renderla nota?.
In merito alla possibilit che la prova inoppugnabile dellesistenza di vita extraterrestre intelligente provochi
gravi conseguenze sullassetto socio-politico, inducendo la popolazione a porsi scottanti interrogativi, il
documento riporta che: Il livello di ripercussioni politiche o sociali probabilmente dipende da come la
leadership interpreta il proprio ruolo, da come questultimo viene minacciato, e dalle opportunit nazionali e
personali di trarre vantaggio dallo sconvolgimento o dal rafforzamento degli atteggiamenti e dei valori altrui.
LNSA e le implicazioni del fenomeno UFO
Il riserbo, suggerito dal Rapporto, che la NASA
stessa dovrebbe esercitare per motivi di pubblica
sicurezza in caso di scoperta di vita extraterrestre
non deve stupire pur trattandosi di un ente
civile che militare. In effetti la NASA nacque
in piena guerra fredda, quando tutti i progressi
nellambito delle scienze spaziali derivavano
dallapplicazione e dal perfezionamento di
tecnologie militari. Ancora oggi questo tipo di
logica prevale. Infatti, anche se fnanziata da
imprese pubbliche, la NASA non responsabile
nei confronti dellopinione pubblica, bens
del Governo USA e non esistono leggi che
le impongano di condividere apertamente
le proprie informazioni. Al contrario, nella
Sezione 102 dellAtto del 29 luglio 1958 (The
Space Act), con il quale lEnte americano fu
costituito, leggiamo: La NASA incaricata
di rendere note alle agenzie direttamente
implicate nella difesa nazionale le scoperte che
hanno un valore o un signifcato militari (...).
Le informazioni ottenute o sviluppate da questo
ente nellesercizio delle sue funzioni sancite
da questo atto saranno suscettibili di eventuali
pubbliche ispezioni tranne che nei seguenti
casi: a) informazioni sulle quali la legge
federale abbia autorizzato o richiesto il segreto, e b) informazioni tenute nascoste per proteggere la sicurezza
nazionale. Inoltre, vorrei evidenziare come alcune delle considerazioni esposte nel Brookings Report
risultano alquanto simili a quelle contenute in un altro documento uffciale, classifcato Secret, realizzato nel
1968 dalla National Security Agency NSA e in seguito declassifcato . Il documento in questione si chiama
UFO Hypothesis and Survival Questions (Ipotesi sugli UFO e questioni di sopravvivenza), scopo di tale
Il documento della National Security Agency UFO Hypothesis
and Survival Questions realizzato nel 1968.
rapporto quello di considerare brevemente alcune delle implicazioni relative alla sopravvivenza del genere
umano in relazione al fenomeno UFO. Il documento al punto 5 intitolato Alcuni UFO sono correlati ad
intelligenze extraterrestri recita testualmente: Secondo alcuni eminenti scienziati impegnati nello studio di
tali questioni, questa ipotesi non pu essere esclusa

(Gli avvistamenti ben documentati su Washington, DC,
del 1952 supportano fortemente tale ipotesi).
Tale ipotesi presenta un cospicuo numero di pesanti implicazioni relativamente alla questione della
sopravvivenza della razza umana:
a. Se sono loro che ti scoprono, questo signifca che loro sono tecnologicamente superiori, questa una
vecchia ma raramente sbagliata regola empirica. La storia umana ci ha mostrato innumerevoli volte i risultati
tragici di un confronto fra una cultura tecnologicamente superiore ed un popolo inferiore: linferiore
spesso oggetto di conquista fsica.
b. Spesso nel passato un popolo tecnologicamente superiore stato anche portatore di una cultura pi virile, o
aggressiva. In un confronto fra due popoli di livello culturale molto diverso, nella maggior parte dei casi sono
quelli che possiedono una cultura inferiore, o meno virile, a soffrire una tragica perdita di identit e vengono
di solito assorbiti dallaltro popolo.
Inoltre al successivo punto 6 Commento il rapporto afferma che: Per quanto il presente documento sia ben
lungi dallavere trattato tutte le possibili ipotesi connesse con il problema UFO, quelle che sono state passate
in rassegna sono comunque le principali. Ciascuna di esse presenta sempre delle serie conseguenze a livello
di sopravvivenza. La risposta fnale a questo mistero comprender pi di una delle ipotesi di cui sopra. Fino
ad oggi le questioni connesse agli UFO sono sempre state prese con un approccio di leggerezza scientifca. Ma
se state camminando nella foresta e qualcuno gridasse attenzione, un serpente a sonagli! la vostra reazione
sarebbe sicuramente immediata e difensiva, non perdereste certo tempo ad effettuare speculazioni prima
di agire, dovreste trattare lallarme come un fatto reale ed una minaccia immediata alla vostra esistenza.
Linvestigazione assumerebbe in questo caso laspetto di una intensa azione di emergenza allo scopo di
isolare la minaccia e determinarne la precisa natura sarebbe rivolta a sviluppare adeguate misure difensive
in un minimo di tempo. Sembrerebbe che nel trattare col fenomeno UFO sia richiesto un po di pi di una
tale attitudine alla sopravvivenza. . Forse la questione degli UFO potrebbe addirittura costringere
luomo ad intraprendere degli studi che potrebbero metterlo in grado di costruire una societ pi orientata
verso lo sviluppo di un essere umano completo, sano in tutti gli aspetti di mente e corpo e, pi importante di
tutto, capace di riconoscere ed adattarsi a reali situazioni ambientali.
La Chiesa e lipotesi di Vita Extraterrestre
Tenendo bene a mente alcune delle considerazioni emerse nei due documenti menzionati (anche per le
successive parti del dossier) credo sia utile oltre che doverosa una disamina approfondita sul pensiero e la
posizione stessa della Chiesa in relazione al fenomeno UFO ed alla possibilit di vita extraterrestre in generale.
Per quanto riguarda lipotesi di vita extraterrestre da un punto di vista teologico alla voce Abitabilit dei
Mondi lEnciclopedia Cattolica recita: Intorno alla questione dellabitabilit dei mondi nulla di categorico
afferma la dottrina cattolica; sotto questaspetto, resta quindi piena libert di opinione e discussioneIl
giorno in cui la scienza riuscisse a provare che anche in altri pianeti vicini o lontani o in altre stelle, vi sono
esseri ragionevoli come noi, la flosofa spiegher lorigine di quegli uomini allo stesso modo che per gli
uomini terreni; ricorrendo, cio, allargomento della causalit, che postula un Essere creatore. E la Teologia
ci inviter a magnifcare di pi la grandezza, la bont, la prodigalit infnita di Dio. Anche se il fenomeno
UFO nacque uffcialmente nel 1947 nella Chiesa gi nei secoli precedenti vi fu chi si espresse proprio in merito
alla possibilit di Vita Extraterrestre. In epoca rinascimentale la questione della probabile esistenza di mondi
abitati venne affrontata dal cardinale Nicola Cusano nella sua famosa opera teologica De docta ignorantia
(La dotta ignoranza) pubblicata in tre volumi nel 1440. Cusano (Bernkastel-Kues, 1401 Todi, 1464), flosofo,
matematico e astronomo tedesco naturalizzato italiano (Nacque a Kues ora Bernkastel-Kues, nome latinizzato
in Cusa, in Germania presso Treviri, con il nome di Nikolaus Krebs), nella sua opera evidenzia limpossibilit
delluomo di possedere la verit assoluta, che solo di Dio, e confdando pertanto nella sola opportunit di
accrescere le sue conoscenze. Il Cardinale nel secondo volume asserisce quanto segue: La Terra non appare
pi ignobile neppure per il luogo che occupa, luogo del mondo che abitazione di uomini, di animali, di
piante, che avrebbero una realt di grado pi ignobile rispetto agli enti che stanno nella regione del Sole e
delle altre stelle. Infatti, sebbene Dio sia centro e circonferenza di tutte le regioni delle stelle e procedano
da lui le nature dotate dun grado diverso di nobilt, abitanti in ogni regione, perch tanti luoghi dei cicli e
delle stelle non siano vuoti, e abitata solo codesta Terra che forse tra i corpi pi piccoli, tuttavia sembra
non vi possa essere qualche natura pi nobile e pi perfetta della natura intellettuale, nellambito del suo
ordine, che abita in questa Terra e nella sua regione, anche se vi siano abitatori nelle altre stelle appartenenti
ad altro genere. Luomo non tende a conseguire una natura diversa dalla sua, ma ad essere perfetto nella
propria. Non hanno proporzione gli abitatori delle altre
stelle, chiunque essi siano, con i cittadini di questo mondo,
anche se la totalit di quella regione rispetto alla nostra
abbia una qualche proporzione, a noi occulta, nellambito
duna fnalit universale. E cos gli abitanti di questa
Terra e della sua regione hanno una qualche relazione con
gli abitanti delle altre stelle e regioni mediante la regione
delluniverso, come le articolazioni minori delle dita
della mano, mediante la mano, si pu dire abbiano una
proporzione con il piede, e le articolazioni particolari del
piede si rapportano alla mano per la mediazione del piede
stesso, cosicch tutto risulta proporzionato in relazione
allanimale nella sua completezza. Ci ignota tutta la
regione delle stelle, e ci rimangono del tutto ignoti i suoi
abitatori, come accade su questa Terra, che gli animali
appartenenti ad una specie costituiscono una sola regione
specifca, si uniscono fra loro e partecipano insieme, per
la comunanza della regione specifca, alle propriet che
sono della loro regione, e non sanno nulla delle altre
regioni, o perch se lo vietano o perch non ne hanno una
vera conoscenza (Lib. II, cap. XII La terra, un astro in
moto fra tutti gli altri, di cui ci sono ignoti gli abitatori).
Similmente alle posizioni di Cusano quattrocento anni
dopo si allineer il domenicano francese Jacques-Marie-
Louis Monsabr (Blois 1827 - Le Havre 1907) famoso
per le sue prediche tra cui la nota Introduzione al dogma
cattolico (1857-65) e le conferenze tenute ogni quaresima
a Notre-Dame tra queste la celebre Esposizione del dogma cattolico (1873-90). Perch si domandava il
domenicano gli astri non sarebbero popolati da esseri meno grandi degli angeli, ma pi grandi di noi? Tra la
vita intuitiva dei puri spiriti e la nostra vita composta, ragionevole, sensitiva e vegetativa, vi luogo per altre
viteNon forse perch il divino Pastore volendo condurre tutto il suo gregge al pascolo della eterna felicit,
lasci negli spazi le novantanove pecorelle per venire a cercare quaggi la centesima smarrita?. Sempre
nel 1800 un ulteriore e favorevole giudizio fu quello espresso dal famoso gesuita nonch astronomo padre
Angelo Secchi (1818-1878). Il poliedrico gesuita italiano, oltre che allastronomia i suoi interessi spaziavano
dallarcheologia alla geodesia e geofsica fno alla meteorologia, fu direttore dellOsservatorio Vaticano ed
uno dei pionieri nellanalisi spettroscopica e nella classifcazione stellare su base spettroscopica. Anche il
dotto gesuita proprio in merito alla possibilit di altre forme di vita nellUniverso ebbe a dire: Ma il creato,
che contempla lastronomo, non un semplice ammasso di materia luminosa: un prodigioso organismo,
in cui, dove cessa lincandescenza della materia, incomincia la vita. Bench questa non sia penetrabile ai
suoi telescopi, tuttavia, dallanalogia del nostro globo, possiamo argomentarne la generale esistenza negli
altri. La costituzione atmosferica degli altri pianeti, che in alcuni cotanto simile alla nostra, e la struttura
e composizione delle stelle simile a quella del nostro sole, ci persuadono che essi o sono in uno stadio simile
al presente del nostro sistema, o percorrono taluno di quei periodi, che esso gi percorse, o destinato a
percorrere (Lezioni elementari di Fisica Terrestre - Roma 1879).
Gesuita ed Astronomo padre Angelo Secchi stato il
fondatore dellOsservatorio astronomico del Collegio
Romano.
Il reverendo Connell e il fenomeno dei dischi volanti
Il 10 agosto 1952 il quotidiano Il Popolo pubblica
un articolo edito negli USA dal Catholic Standard, un
organo settimanale dellarcivescovado di Washington,
ed intitolato: Teoria sullesistenza dei dischi volanti.
Il pezzo in questione scritto dal reverendo Francis
Connell, decano dellUniversit Cattolica di Teologia
di Washington oltre che direttore aggiunto del periodico
The Anerican Ecclesastical Review, si occupava della
questione teologica legata allesistenza di esseri umani
su altri pianeti. Proprio in merito al fenomeno dei dischi
volanti, ed alla teoria che provenissero da altri mondi,
il reverendo americano rammenta come lesistenza su
altri pianeti di creature dotate di ragione sia unipotesi
ammessa da lungo tempo dai teologi cattolici.
Sempre nellarticolo Connell espone che i principi
della dottrina cattolica sono estremamente conciliabili
con le pi straordinarie ipotesi di vita razionale sugli
altri pianeti.
Le ipotesi, esposte dal reverendo, sono:
1) Gli esseri degli altri pianeti hanno ricevuto da
Dio un destino soprannaturale, come quello di
Adamo ed Eva prima che commettessero il peccato.
Alla loro creazione essi sono stati dotati di qualit
soprannaturali, per esempio, dellimmortalit
del corpo e di un puro spirito. Successivamente essi hanno peccato come Adamo ed Eva ed hanno perso
i loro attributi soprannaturali. E questo non che il problema degli esseri umani trasportato puramente e
semplicemente su un altro pianeta.
2) Le creature extra terrestri sono state create da Dio allo stato di natura vale a dire, a differenza di Adamo
ed Eva prima del peccato, senza alcune degli attributi soprannaturali contenuti nella prima ipotesi. Dopo la
loro morte essi consoceranno leterna felicit, senza tuttavia avere la possibilit della visione di Dio. La loro
sorte , pertanto, quella dei bambini morti senza Battesimo.
3) Gli esseri extra terrestri hanno ricevuto da Dio gli stessi doni naturali di Adamo ed Eva, ma non hanno
commesso peccato. Essi vivono dunque in condizioni paradisiache e possono essere da lungo tempo padroni
di tutte le scienze di cui gli uomini di questa terra vanno cos orgogliosi. ragionevole supporre che essi
siano pi progrediti di noi e che viaggi interplanetari non presentino alcuna diffcolt per loro. Se poi si
considera che essi dispongono, come Adamo ed Eva prima del peccato originale, dellimmortalit del corpo,
ne consegue che assolutamente inutile attaccarli con i caccia a reazione o con i nostri proiettili teleguidati.
anche naturale pensare che essendo dotati di un puro spirito e della volont di seguire fedelmente i precetti
divini gli esseri provenienti da un altro pianeta non abbiano nessuna intenzione di dichiararci guerra o di
farci del male.
4) Le creature extra terrestri potrebbero per essere esseri razionali che hanno peccato contro Dio come gli
angeli caduti, ed hanno perso per sempre la grazia di Dio senza possibilit di redenzione. Questultima ipotesi
la meno rassicurante, perch si avrebbe a che fare con un mondo di esseri malvagi; dotati di eccezionale
intelligenza e di cattive intenzioni, che non possono certamente arrecare del bene allumanit..
Un articolo altrettanto interessante quello pubblicato dal quotidiano La Gazzetta del Popolo il 28
ottobre 1954 ed intitolato: Una sensazionale ipotesi sullorigine dei dischi volanti. Il pezzo, scritto dal
corrispondente di Parigi Bonaventura Caloro, riporta quanto era stato espresso in Francia dallautorevole
scrittore cattolico Daniel Rops, proprio in merito ai misteriosi velivoli, ed apparso sul settimanale Carefour.
Rops, allora candidato allAccademia di Francia, esordisce ponendosi il quesito sulleventualit che i dischi
volanti potessero essere angeli. Lo scrittore, si legge nel pezzo, rammenta come il 14 maggio 1950 un giornale
di San Francisco aveva pubblicato un suggestivo articolo sulle conseguenze religiose derivanti dallesistenza
Formazione di tre oggetti che sorvolano San Pietro, la
foto sarebbe stata scattata approssimativamente nel
Marzo 1954.
dei dischi volanti. Lautore dellarticolo notava che i libri santi non escludevano affatto lesistenza, oltre
gli abitanti della terra, di altri esseri provvisti di intelligenza umana: per esempio gli angeli erano di questi
esseri; e lautore stesso fu il primo a vedere nel fenomeno dei dischi volanti un segno divino. Tempo dopo,
riferisce Rops, un teologo tedesco invi al giornale cattolico Wort und Warheit una raccomandazione, di
accogliere i piloti dei dischi volanti con sentimento di carit. Che non si creda uno scherzo dichiara
Daniel Rops il discorso del teologo tedesco. Mi sarebbe facile citare un gruppo di teologi molto seri che
discutono attualmente di tali problemi e so di un amico gesuita, ricco di spirito in tutto il senso della parola,
che recentemente dichiarava, con una punta di ironia, ma non alla leggera, che non era proibito credere che
i visitatori dei dischi volanti fossero angeli o almeno creature perfette, non macolate dal peccato originale,
esseri preadamitici, ma sopravanzati a noi di qualche migliaio di anni. Tra laltro Rops rammenta come
nel giugno del 1951 la rivista Ecclesia, in anticipo sulla stampa di molti paesi progrediti, chiedeva allo
scienziato e teologo Gabriel Remy, membro dellAccademia astronomica di Francia ed autore dellopera De
la creation et de lre atomique, la sua opinione sui dischi volanti. Lo scienziato-teologo aveva realizzato un
serio studio sul problema elaborando una sorta di piccola teologia sui marziani. Il punto iniziale dello studio
di Remy sottolinea come la scienza e la fede siano concordi nellammettere che il Sistema Solare, come
composizione, non unico nel suo genere. Soltanto entro un raggio di sedici anni luce ci sono trentotto soli; se
la stessa proporzione si ripete in tutta la Galassia fra i suoi cento miliardi di stelle si potranno contare a centinai
di milioni i pianeti. Pertanto sarebbe una bella pretesa credere che solo gli abitanti della Terra siano gli unici
esseri umani dotati di cervello ed anima e che la rivelazione divina limiti a noi quali supremi termini di essa.
La scienza doggi afferma Remy sorride di una tale credenza. Per cui si pone i problema: I principi della
rivelazione sarebbero smentiti se esistessero su un altro pianeta esseri viventi provvisti di una intelligenza
eguale o superiore alla nostra? Questi esseri sono reincarnazione del verbo e susseguenti alla redenzione di
Ges Cristo?. Tra laltro Daniel Rops evidenzia come il monaco benedettino Dom Raymond Thibaut nel
suo volume LUnion Dieu dans le Christ, daprs les lettres de direction de Dom Marmion consacrato alle
idee dellabate Dom Columba Marmion (NdR. Uno dei principali scrittori spirituali della prima met del XX
secolo beatifcato da Papa Giovanni Paolo II nel Settembre del 2000) scrive che lincarnazione essendo una
escursione di Dio nella creazione, non detto che debba avvenire solo sulla Terra. Anche San Tommaso
dichiara Rops della stessa opinione. Il maestro della teologia moderna scrisse queste frasi che sembrano
rispondere alle questioni del momento: Sembra che dopo la incarnazione, il fglio di Dio possa assumere una
natura umana diversa da quella che egli assunse.
Lo scrittore cattolico, infne, conclude con questa considerazione: Insomma, ha ben ragione il teologo
tedesco che chiede ai terreni di accogliere con sentimento di carit i marziani: anche se fsicamente non ci
assomigliamo, essi possono essere spiritualmente pi vicini a noi di quel che supponiamo.
La Teologia ammette altri mondi abitati
In base a quanto fno ad ora esposto emerge chiaramente come largomento degli UFO (anche se allepoca
era in voga il termine Dischi Volanti) e della Vita Extraterrestre fosse gi oggetto di seri dibattiti teologici
oltre che di mero interesse mediatico allestero come in Italia sin dai primi anni 50. Anche nel nostro paese,
in effetti, lattenzione sulle possibili implicazioni religiose legate agli oggetti volanti non identifcati venne
immediatamente colta dagli organi di stampa. Non mancarono, cos come negli anni 60, i quotidiani che si
occuparono della pubblicazione di servizi il cui tema principale riguardasse il possibile pensiero o posizione
sugli extraterrestri da parte della stessa Chiesa Cattolica. Il 31 dicembre del 1954 il quotidiano Il Giornale
pubblic un breve ma signifcativo articolo intitolato: Lesistenza dei marziani non esclusa dalla religione.
Il pezzo riportava che: La discussione sulla abitabilit o meno dei pianeti e quindi sulla possibilit che in
essi (o almeno alcuni di essi) esista la presenza di esseri rispondenti alla caratteristica fondamentale degli
uomini, cio di esseri ragionanti e pensanti, passata dal campo strettamente scientifco a quello pi vasto delle
comuni intelligenze, pi facili quindi a smarrirsi nei dubbi dellindole religiosa, non ha lasciato indifferente
la Chiesa................ Le autorit vaticane, interrogate dallAgenzia Nazionale, hanno dichiarato che se anche
un giorno la scienza arriver a provare lesistenza di questi esseri, la Chiesa non avr diffcolt ad accettarne
il responso e non si verifcher certo quanto accaduto in altri tempi al riguardo di altre scoperte della
scienza. La Chiesa si dichiara non si rifuta oggi di andare pari passo con la scienza. Lo ha affermato lo
stesso Pontefce qualche tempo fa in un discorso che ebbe larga eco nel mondo scientifco. Per ora i teologi
si limitano a rilevare che se si trattasse di essere ragionevoli, questi non potrebbero essere considerati come
facenti parte della famiglia umana, che ha per suo capostipite Adamo. Essi sarebbero pertanto governati da
altra legge morale e destinati ad altro fne. Probabilmente si tratterebbe di esseri viventi allo stato naturale,
con bisogni e aspirazioni pi limitati dei nostri. Le ipotesi che possono essere avanzate, sempre dal punto di
vista religioso, il solo che interessa la Chiesa, sono naturalmente molte e diverse.
Altrettanto signifcativo larticolo La teologia ammette gli abitanti di altri mondi scritto da Raffele Mezza
e pubblicato dal quotidiano Il Mattino il 26 ottobre 1966 (Ripubblicato anche sul Corriere di Napoli il
13/12/1973 con il titolo: Lesistenza degli UFO non contrasta con la fede) dal quale emerge tra laltro un
breve retroscena verifcatosi durante i lavori preparativi del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 - 7 dicembre
1965) indetto da Papa Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959. Larticolo di Mezza vuole riassumere il punto di
vista cattolico sullargomento, ecco alcuni passi salienti: Anzitutto un po di storia. Sembra che il primo a
formulare lipotesi di altri mondi abitati sia stato il Cardinale Cusano, morto nel 1464, che ne parla nella sua
opera De docta ignorantia. Questa teoria si fece strada ai tempi di Galileo, anche se labate Ciampoli
consigliava il grande astronomo di scartarla per non inimicarsi i teologi. Altri presunti contatti con la Bibbia
pens di trovarli, nella prima met del Seicento, lAbate La Cazre, il quale raccomandava al flosofo Gassendi
di non insistere troppo sugli abitanti degli altri pianeti. Il rinnovamento delle scienze bibliche seguito alla
riforma protestante fece giustizia di questi preconcetti o partendo dal principio, gi espresso da SantAgostino,
secondo il quale la Sacra Scrittura serve ad inculcare verit religiose senza pretese scientifche (christianos
vult facere, non mathematicos), chiar che era assurdo aspettarsi dalla Bibbia un linguaggio aderente
allastronomia, quando si sa che allepoca in cui fu scritto il Libro sacro gli uomini avevano dellUniverso
una concezione sbagliata..........Fatta questa premessa, vediamo ora pi da vicino perch la fede non
esclude la possibilit di altri mondi abitati. Gi il celebre Monsanbr, alla fne del secolo scorso, predicava
nella Cattedrale di Parigi la possibilit che altri esseri intelligenti si unissero agli uomini nel glorifcare Dio.
Sei anni prima, nel 1884, il teologo tedesco Pohle aveva pubblicato uno studio affermando che il fne della
creazione, cio la gloria di Dio, non sarebbe compiutamente raggiunto se non ci fossero altri mondi abitati.
Lasciamo da parte, tuttavia, queste opinioni per limitarci a delle considerazioni del tutto obiettive. Nulla vieta
di pensare che il Signore abbia creato altri esseri intelligenti pi o meno simili alluomo. Ci non signifca che
la teologia provi, o almeno esiga, labitabilit dei mondi lontani. La stessa incarnazione del Figlio di Dio il
quale, come si legge nel Credo, discese dal Cielo per noi uomini e per la nostra salvezza, non esclude
lesistenza di altre creature intelligenti, per le quali la Provvidenza potrebbe aver escogitato unaltra economia
di salvezza..........C anzi chi pensa di trovare riferimenti positivi nella Sacra Scrittura. Le pecorelle che
Ges, nel Vangelo di Giovanni, dice di avere in un altro ovile, la pecorella smarrita di cui si parla in San
Matteo, nella lettera ai Colossesi, afferma che in Cristo tutte le cose furono create: quelle celesti e quelle
terrestri, le visibili e le invisibili.. e che piacque a Dio riconciliare a s, per mezzo di Ges Cristo, tutte
le cose, sia quelle che sono sulla Terra che quelle che sono in Cielo. Secondo alcuni esegeti queste cose
celesti rappresenterebbero gli esseri
ultraterreni riconciliati a Dio grazie al
sacrifcio della Croce. Come osserva il
teologo Roberto Masi che insieme al
prof. Michelangelo Alessandri ha scritto
sullargomento un libro edito dalla Pro
Civitate Christiana Oggi possiamo dire
soltanto che i brani scritturistici citati non
sembrano avere riferimento ad abitanti di
mondi lontani.. Se per un giorno la
scienza arriver a scoprire questi misteriosi
abitanti del cielo, allora potremo non
escludere che quelle frasi della Scrittura, e
forse altre, alludano implicitamente anche
a misteriosi esseri celesti. Larticolo di
Mezza tra laltro proprio in conclusione
riporta un fatto insolito avvenuto duranti
i lavori preparativi del Concilio e che
Articolo pubblicato dal quotidiano Il Giornale dItalia il 19 luglio 1969.
sembrerebbe ricollegarsi in qualche modo a quanto confdatomi nel 2001 dal Gesuita (v. Intervista al Gesuita
www.secretum-omega.com). Questultimo mi rivel che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico
Vaticano II fosse proprio la necessit di fare un primo e concreto passo verso il rinnovamento della Chiesa,
anche in vista di un possibile ed imminente contatto alieno. In effetti, stando a quanto riportato dal giornalista
italiano, nella fase preparatoria del Concilio Vaticano II un vescovo propose che si discutesse anche lopportunit
di spedire missionari spaziali negli altri pianeti, per convertire gli eventuali abitanti. La singolare proposta,
che fu riferita ai giornalisti dal Segretario Generale del Concilio Mons. Pericle Felici, a quanto dato sapere
non ebbe un immediato seguito ma negli anni a venire, come vedremo pi avanti, sarebbe stata seriamente
considerata. Del resto, due anni dopo, Il Giornale dItalia pubblicava un articolo in cui si tornava a parlare
di missionari spaziali e di evangelizzazione di esseri interplanetari sulla scia della corsa verso la Luna da
parte dellApollo 11. Il 19 luglio 1969 il quotidiano pubblic Missionari sulla Luna? La Chiesa e la scoperta
di nuovi mondi un pezzo scritto dal vaticanista Benny Lai. Il giornalista traendo spunto dallimminente
sbarco sulla Luna da parte USA analizza le implicazioni teologiche legate alla possibile esistenza di esseri
extraterrestri. Ricordo scrive Lai - che nel 1955 lannunzio del primo lancio di un satellite artifciale, che
apriva le speranze agli attuali viaggi interplanetari, interessa teologi e pensatori cattolici sotto un proflo
particolare, vale a dire sui rapporti tra scienza e fede. Nacque tutta una serie di quesiti: se esistevano altri
mondi abitati e, in caso positivo, se gli abitanti di tali mondi abitati avessero unanima; se Cristo si fosse
incarnato negli ipotetici extraterrestri e avesse concesso loro i benefci della redenzione. Si dir che nella
generale euforia dettata dalla novit ogni categoria guardava al suo campiello, ed giusto solo in parte. La
verit che i teologi non erano impegnati come oggi. Gi tre anni prima, infatti, due autorevoli studiosi
serano quasi accapigliati disputando sui medesimi argomenti. Luno, il teologo americano padre Francis J.
Connel, aveva tirato fuori la strana ipotesi della possibile esistenza di esseri totalmente cattivi o totalmente
buoni , a seconda appunto di avere avuto o no la redenzione; laltro, lallora rettore dellUniversit cattolica
di Milano, il francescano padre Agostino Gemelli, aveva negato lesistenza di una vita superiore almeno nei
satelliti del nostro sistema solare, messo in evidenza che le Sacre scritture non parlano di altre creazioni di
esseri intelligenti e di conseguenza ipotizzare forme di vita per generazione spontanea avrebbe signifcato
negare lesistenza di Dio..........Adesso neppure un seminarista avrebbe il coraggio di riaprire simili
dispute.......Adesso non si tira fuori Emanuele Kant (che in fatto di astronomia poi non era del tutto digiuno)
per supporre abitati i pianeti o ci si appella a San Tommaso che ammetteva la pluralit di incarnazioni divine
poich in caso contrario, sostenendo cio che Dio non abbia potuto incarnarsi in altri esseri come nelluomo,
signifcherebbe porre un limite allOnnipotenza divina. Per il Papa, - scrive Lai che ha dedicato al
viaggio dei tre cosmonauti gi due discorsi, la avventura transplanetaria deve richiamare luomo alla umilt,
a non considerarsi causa e principio del mondo, a non restringere la realt e ogni cosa a se stesso. Esiste un
cosmo, esiste un universo: esiste fuori, prima e dopo luomo che lo osserva, lo scopre, lo esplora.........
Diversi anni fa, in un articolo sullastronautica apparso sullOsservatore Romano, il giornalista scriveva:
Alle spedizioni fuori della Terra si affancher qualche sacerdote cos come accadde nelle precedenti
spedizioni terrestri; una nuova epoca si apre per le spedizioni missionarie. I monsignori romani sorrisero ma
pi per vedersi in una astronave alla Jules Verne, con le vesti svolazzanti, che per andare a cristianizzare i
pagani interplanetari.
Padre OGrady, un reverendo che ha studiato gli UFO
Nellagosto del 1972 la rivista Gli Arcani di Milano pubblica unintervista al reverendo Padre Jorge
OGrady de Paiva rilasciata ad un giornalista brasiliano sul fenomeno dei dischi volanti. Lintervista, fatta
nel convento di Nostra Signora del Cenacolo, venne pubblicata dal quotidiano O Cruzeiro e riportata in
seguito dal bollettino di UfologiaCielo-Terra. Quanto segue la versione integrale dellintervista cos come
pubblicata sulla rivista Gli Arcani (Stanno tentando di parlare con noi) che ho ritenuto riportare nella sua
interezza onde evidenziare come a suo tempo ci fossero esponenti della Chiesa che studiavano attentamente il
fenomeno UFO. Largomento serio dal punto di vista scientifco ci ha detto il sacerdote e sta per essere
studiato nel mondo intero da organismi composti da scienziati di varia specialit, come psicologi, astronomi,
medici, fsici, matematici e anche sacerdoti. Io non ho mai visto un disco; ma credo nei dischi volanti. Non
in tutte le apparizioni che si manifestano. Alcune non resistono alla pi semplice analisi. Ma per dire la cosa
in due parole, io direi cos: circa il 10% delle apparizioni di dischi nel mondo intero resiste completamente
allanalisi pi rigorosa. Lunica conclusione questa; non sono veicoli terrestri ne sono illusione ottica o
qualsiasi altro fenomeno che si possa spiegare. Il disco volante esiste ed extraterrestre. C chi ha visto i
piloti dei dischi volanti, dei pi vari tipi, compresi nani e giganti; tuttavia riguardo allequipaggio dei dischi
volanti non c ancora un pronunciamento scientifco. Quelle persone che dicono di avere contatti con i piloti
non hanno esposto un racconto che soddisfacesse tutte le esigenze scientifche. La mia impressione generale
la seguente: i dischi non sono pilotati. Essi debbono essere servomeccanici, cio debbono dirigersi da soli,
risolvendo attraverso cervelli elettronici tutti i problemi che sorgono, come se fossero pilotati.
D Se essi esistono e non sono della Terra, di dove sono?
R A questa domanda nessuno pu dare la pi piccola risposta. Probabilmente non saranno del nostro
sistema solare; probabilmente, perch Venere e Marte, per quanto si possa sapere, non debbono avere essere
superiori come luomo. Deve esserci vita, l, ma di tipo inferiore. Lastronomia non ci consente di concludere
che Venere e Marte, i pianeti pi vicini a noi abbiano vita. Se volessimo passare ai pianeti pi distanti, il
problema rimane pi diffcile. Giove, Saturno e Urano, pi distanti di noi, sono pianeti per cos dire gassosi
e, pertanto, con molto meno condizioni di vita, soprattutto vita umana, come la nostra. Limpressione pi
ragionevole quella secondo cui i dischi volanti sono extraterrestri e vengono da un altro sistema solare, da
altre stelle, da altri mondi, dentro la nostra galassia che la Via Lattea. Sarebbe impossibile dire che essi
vengono da unaltra galassia. Questa cosa non avrebbe la pi piccola convenienza. Dentro la Via Lattea
esistono sistemi planetari in gran numero come quello del Sole; pertanto non c ragione perch non siano
abitati. Come noi stiamo cercando di andar l, essi pi in fretta arrivano fn qui; di ci non c alcun dubbio.
Che relazioni avrebbero con noi esseri di altri astri?
Essi sarebbero uomini per defnizione flosofca. Esseri razionali. Avrebbero corpo come noi, talvolta un
po differente in qualche cosa. Sarebbero animali diciamo razionali; non terreni, evidentemente, ma di un
altro astro, di un altro tipo. Finora la flosofa considera il genere umano uguale alla specie umana. Noi
parliamo delluomo come del genere o come della specie, indifferentemente. Diciamo il genere umano e la
specie umana. Tuttavia il genere comprende la specie. La specie contenuta nel genere. Con la possibilit di
esistenza in altri mondi, luomo sarebbe il genere e la specie sarebbe di ogni astroLUniverso immenso e
praticamente infnito e, pertanto, non ci sarebbe nessuna ragione per giudicare che solo la Terra sia abitata.
Ci sarebbe ridicolo oggigiorno. Lastronomia gi ammette questo. Attualmente c un indizio di primo
ordine riguardo allesistenza di esseri umani in altri astri. Il radiotelescopio ha captato messaggi cifrati.
Sappiamo che sono messaggi di esseri intelligenti perch si vede in unonda che non londa del rumore
naturale della radio. Questi messaggi non possono essere spiegati come cosa dordine naturale. Si supposto
allora che siano messaggi intelligenti. Non riusciamo ancora a decifrarli, ma essi obbediscono a un ritmo, a
un periodo determinato, dando limpressione che si sia fatta una chiamata perch luomo possa rispondere.
Ci stato captato dallOsservatorio di Arecibo, nellAmerica Centrale. La verit che esseri di altri mondi
stanno tentando di comunicare con noi. Non riusciamo a decifrare questi messaggi, data la diffcolt immensa
perch non abbiamo evidentemente la stessa maniera di parlare con loro, e non ci sono mezzi, a questa
immensa distanza, per ottenere il codice convenzionale allo scopo di intenderci. In un Congresso Astronautico
fu proposto che la Terra inviasse segnali radio artifciali, con messaggi per altri astri, sulle seguente basi:
serie semplici di matematica perch la matematica sarebbe un linguaggio comune. Ogni essere intelligente
dovrebbe conoscere la matematica. Non siamo soli nellUniverso. Davanti a questo, pi che naturale che
essi stiano cercando di venire fn qui.
Quanto allo spostamento dei dischi cosa ci dice?
Lo spostamento dei dischi uno dei punti tecnici che ci portano ad affermare che essi provengono da
altri mondi. Il modo con cui si muovono nello spazio sfugge alla conoscenza delle nostre leggi. Essi non
ubbidiscono alla legge dellinerzia gravitazionale e, pertanto, debbono avere un campo di gravit loro. Con
assoluta certezza non sono mossi da nessuno dei nostri combustibili, neanche atomico.
Che cosa pensa del modo con cui i vari Governi agiscono nei confronti dei dischi volanti?
Ovunque le autorit governative hanno usato cautela perch questo argomento non venga a portare panico.
Allora lo circondano di molto segreto. Arrivano anche ad usare la tecnica della negazione: non esistono i
dischi volanti. Ma in realt il Governo il primo a sapere che esistono. E per darle una dimostrazione di
questo mi riferisco al Governo nordamericano. Il presidente Johnson approv una richiesta del Senato perch
gli Stati Uniti si preparassero con una difesa solida ad una possibile invasione dei dischi volanti. Negli Stati
Uniti esiste il progetto di procedere ad una difesa con armi atomiche: sono in ascolto giorno e notte. Nellora
in cui si dovesse verifcare un avvicinamento alla Terra di veicoli metallici con velocit non conosciuta da noi e
con caratteristiche non terrestri, tutto il sistema di difesa sarebbe azionato per controbilanciare una possibile
invasione. Basta questo fatto per provare che i dischi volanti, se fossero una frottola, non impegnerebbero
tutte le attenzioni della difesa.
Le ipotesi del gesuita Padre Grasso

Un altro attento studioso del fenomeno UFO
stato senza alcun dubbio il teologo gesuita
padre Domenico Grasso noto soprattutto
negli anni settanta per i suoi interventi sia
in dibattiti pubblici che su alcuni periodici
ed organi di stampa nazionali oltre che,
due volte, sulla rivista del CUN UFO
Notiziario. Padre Grasso, laureato in
teologia alluniversit Gregoriana di Roma
dove ha insegnato teologia pastorale,
stato perito in tutte le sessioni del Concilio
Vaticano II ed ha tenuto diversi corsi presso
le Universit americane, ha insegnato per
otto anni allistituto Lumen Vitae di
Bruxelles e per quattro anni allIstituto
Pastorale a Madrid. Nel 1977 in occasione
della IV Assemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi (30 settembre- 29 ottobre) lavor in qualit di consulente teologico accanto allallora
Cardinale Karol Wojtya (NdR. Wojtya il 24 ottobre fu eletto al Consiglio del Segretariato Generale del
Sinodo). Neanche due settimane dopo la chiusura del Sinodo il gesuita rilasci al giornalista Lamberto Furno
del quotidiano La Stampa unintervista che venne poi pubblicata l11 novembre. Ecco alcuni stralci del
servizio pubblicato dal giornale torinese ed intitolato: I teologi e gli extraterrestri. La teologia chiede il
giornalista si pone solo da qualche anno lipotesi che esistano uomini su altri pianeti?
Tuttaltro. Il problema vecchio di secoli. Il primo a formulare lipotesi della possibilit di vita umana
fuori del nostro pianeta fu Nicol Cusano, autore del De docta ignorantia. Quando Galileo cominci a
fornire le prove scientifche del sistema copernicano, fra le perplessit suscitate in molti teologi, ci fu anche
quella riguardante la possibilit dellesistenza di uomini fuori della Terra. Questa ipotesi sembrava loro
non conciliabile con la nostra fede. Essi non potevano concepire che il Figlio di Dio si fosse incarnato su
un pianeta che il sistema copernicano veniva a perdere la sua importanza. Perci chiesero allo scienziato di
essere pi prudente nelle sue affermazioni.
Galileo, prudente o no, aveva ragione, ma fu condannato come eretico. Ora il Concilio Vaticano II lo ha
riabilitato. Ma i teologi hanno superato le perplessit che portarono alla condanna di Galileo?
Col passare del tempo non solo ci riuscirono, ma arrivarono addirittura a farsi convinti assertori della
possibilit di una vita razionale fuori dalla Terra. Specialmente nel secolo scorso videro nella ipotesi della
pluralit dei mondi abitati una risposta ai problemi del nascente razionalismo. Uno dei pi noti predicatori di
Notre Dame, la cattedrale di Parigi, padre Felix, contrapponeva a chi gli domandava del piccolo numero
di uomini terrestri che si sarebbero salvati, i miliardi di uomini abitanti in altre localit dello spazio cosmico
che si salvano. In Italia il padre Angelo Secchi, fondatore dellOsservatorio astronomico del Collegio Romano
e uno dei massimi esponenti dellastrofsica, riteneva assurdo pensare che gli immensi spazi rivelati dalla
scienza fossero vuoti. Lipotesi stata creduta probabile dal flosofo francese Bergson in forza della sua
teoria sui gradi della vita. Come si vede, per i teologi il problema sorto molto prima che i dischi volanti
apparissero nel nostro cielo.
Se si scoprisse, un giorno, lesistenza di uomini, nel senso di esseri razionali, su altri pianeti o corpi celesti,
che cosa direbbero i teologi a sostegno della Rivelazione e della Redenzione che Cristo ha operato, a quanto
riteniamo, solo sulla Terra?
I teologi saranno molto contenti di constatare che la potenza di Dio non si limitata a creare un solo mondo
Il teologo gesuita padre Domenico Grasso
abitato da esseri razionali e che la sua sapienza veramente multiforme, come dice San Paolo. Faranno
anche un bellatto di umilt constatando la propria pochezza di fronte allimmensit di Dio. In particolare,
poi, scopriranno che lordine di provvidenza nel quale noi viviamo, e che ha come avvenimenti centrali la
creazione, la caduta delluomo e la sua redenzione, non lunico esistente, ma uno dei tanti voluti da Dio......
Ma ci saranno pure cose, pensieri, idee anche religiose diverse fra noi e gli extraterrestri.
Infatti. Non avremo in comune lordine di provvidenza nel quale siamo stati creati. Ripeto che nel nostro
ordine di provvidenza gli avvenimenti fondamentali sono il peccato originale e la redenzione. Pu darsi che
gli abitanti degli altri mondi non abbiano n
luno n laltra: cio che non abbiano peccato,
come noi uomini, che si siano mantenuti fedeli a
Dio. In tal caso, essi non hanno avuto bisogno di
redenzione. Cristo perci sarebbe loro capo
non a titolo di redenzione, ma semplicemente
a titolo di creazione, in quanto li ha creati a
sua immagine e somiglianza. Navighiamo nel
campo delle ipotesi. Solo la scienza positiva ci
potr dire se un giorno saranno realt.
A distanza di un anno il gesuita rilasci al
giornalista Marco Nese unaltra intervista
pubblicata il 16 novembre 1978 sul noto
settimanale La Domenica del Corriere. Ecco
alcuni passaggi della conversazione tra il
teologo ed il reporter tratti dallarticolo Negli
UFO volano brave persone.
Un argomento del genere afferma Grasso
non pu lasciare indifferente la teologia.
Da anni, ormai, si cerca di far uscire il
problema dallanticamera della fantascienza
per assegnargli il titolo di massima scoperta
scientifca di tutti i tempi. Gli uomini lattendono,
come denota lansia con cui si affrettano a
segnalare lavvistamento di quei misteriosi
velivoli battezzati dischi volanti. E gli scienziati
da parte loro, non mancano di avvalorare il
sentimento popolare con dichiarazioni che
non solo non escludono la vita al di fuori della
Terra, ma anzi lasciano credere alla sua probabilit. Allora mi sono chiesto: quali conseguenze avrebbe sulla
religione cattolica la scoperta degli extraterrestri?.........In questa prospettiva bisogna dire che la Bibbia non
contempla lipotesi di altre umanit. Neanche per le esclude, appunto perch i suoi argomenti sono limitati
alla Terra. Sicch leventuale esistenza di extraterrestri non sarebbe in contrasto con le Scritture.
Un cattolico, in sostanza, libero di accettare o negare lipotesi di altri mondi abitati.
Ma lei crede alla vita su altri pianeti?
Spetta, naturalmente, agli scienziati dare una risposta defnitiva. Ma io, come teologo, posso dedurre per
conseguenza logica lesistenza di altre umanit. .............Ma c unaltra considerazione che mi spinge a
pormi lipotesi di altri mondi abitati, ed il problema del male. Per alcuni, il male talmente assurdo da
essere inconciliabile con lesistenza stessa di Dio. Di fronte al dolore del mondo, di fronte allingiustizia,
- dice Horckheimer -, impossibile credere nel dogma dellesistenza di un Dio onnipotente e sommamente
buono. Io, invece, rovescio il discorso. Proprio perch questo mondo pieno di dolore e di ingiustizia, si
pu pensare che ne esistano altri in cui luomo, sempre creato da Dio, abbia fatto un uso migliore della sua
libert, senza il peccato........
Ammesso, come dice lei, che gli extraterrestri siano moralmente migliori di noi, esiste una possibilit di
dialogo con loro?
Certamente. Se la scienza riuscir a stabilire veramente un rapporto con gli abitanti di altri mondi, il
Il servizio inchiesta scritto da Bruno Ghibaudi pubblicata dal peri-
odico cattolico Famiglia Cristiana il 28/01/1979.
nostro incontro con gli uomini extraterrestri sar religiosamente fecondo. In ogni caso, sia noi sia loro siamo
obbligati allosservanza della legge naturale, a fare il bene e fuggire il male, secondo i dettami della nostra
natura razionale. I dieci comandamenti sarebbero quindi il terreno sul quale incontrarci e collaborare.
Le dichiarazioni di Padre Grasso sulle questione UFO (compresi, come vedremo, i due suoi interventi apparsi
sullallora organo dinformazione del CUN) vanno ad inserirsi in quel susseguirsi di eventi a carattere ufologico
che caratterizzarono gli anni 70. noto come il periodo 1973-1979 sia stato il pi intenso e ricco per quanto
concerne lattivit UFO in tutto il mondo, e che tocc il suo apice, specialmente in Italia, nel biennio 1978-
79. In quel periodo il fenomeno UFO si manifest massicciamente nel nostro paese, limpatto e la portata che
ebbe sullopinione pubblica e le stesse autorit fu tale da calamitare sistematicamente lattenzione sia degli
organi dinformazione nazionali che di rotocalchi vari. Tra laltro anche periodici legati alla Chiesa stessa
si occuparono di tali eventi, rivolgendosi con la dovuta attenzione, che inevitabilmente furono oggetto di
dibattiti anche tra gli stessi fedeli. Il 28 gennaio del 1979 il settimanale cattolico di informazione Famiglia
Cristiana pubblic linteressante articolo Un inverno pieno di UFO scritto dal noto giornalista Bruno
Ghibaudi. Questultimo gi in passato si era interessato al fenomeno UFO con uninchiesta a puntate sulla
Settimana Incom che culmin in un ulteriore servizio, a fne 62, nel quale veniva riassunta la posizione
generale della Chiesa cattolica. Nel 1979 Famiglia Cristiana era divenuto lorgano di stampa pi diffuso nel
mondo cattolico nonch una delle riviste pi vendute in Italia; il periodico era stato fondato nel dicembre
1931 dal beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che la nuova frontiera dellevangelizzazione fossero
proprio i mezzi di comunicazione. Larticolo di Ghibaudi si proponeva di stilare una sorta di elenco dei pi
clamorosi avvistamenti avvenuti negli ultimi mesi del 78 allestero e principalmente in Italia e in particolare
alle note manifestazioni verifcatesi sul versante adriatico. In effetti, il servizio apr proprio con le segnalazioni
dei pescatori abruzzesi e marchigiani di Giulianova e San Bendetto del Tronto delle strane formazioni di
colonne dacqua di 5 mt di diametro che si levavano improvvisamente ad oltre 30 mt; di fasci di luce che
misteriosamente apparivano e scomparivano nel buio della notte; interferenze elettromagnetiche nelle
comunicazioni radio e sui radar di bordo oltre a sagome scure o globi di luce emersi dallacqua e silenziosi
spostarsi a scatti per poi immergersi o sparire in tutte le direzioni. Altro caso citato quello della tragica fne
dei due fratelli De Fulgentis trovati il 25 ottobre a circa 20 mt di profondit al largo di Martinsicuro. Entrambe
pescatori la sera prima, con condizioni di mare calmo, erano usciti per pescare; la loro imbarcazione immersa
accanto ai corpi era in linea di navigazione ossia come se qualcuno lavesse sommersa versando lacqua
dallalto. La stessa autopsia, i cui referti furono secretati, sembra avesse rivelato lassenza di tracce dacqua
nei polmoni di entrambe i pescatori. Larticolo di Ghibaudi un susseguirsi di segnalazioni: latterraggio il 12
novembre di un grande UFO discoidale vicino un centro di ascolto vicino la capitale Kuwait a cui assistettero
diversi tecnici del Centro e di un vicino impianto petrolifero; sempre quel giorno, ma anche nei successivi,
diversi avvistamenti con numerosi testimoni vengono segnalati in Abruzzo (Silvi TE; Sulmona AQ),
Molise (Campobasso) a Modena, Pisa e Napoli.
Il giornalista italiano, tra laltro, riporta due casi importanti e che faranno discutere gli ufologi negli anni a
venire, quello del rapimento alieno del metronotte Fortunto Zanfretta e la misteriosa scomparsa del pilota
civile australiano Frederick Valentich e del suo velivolo Cessa in seguito ad un incontro ravvicinato in volo
con un UFO. Larticolo non manca di citare diversi avvistamenti avvenuti in Italia, e che evito di menzionare
per non dilungarmi troppo, nel mese di dicembre e che hanno fatto discutere i media nazionali come ad
esempio lavvistamento di UFO del 14 su Roma (a cui assisteranno agenti di Polizia sul tetto della Questura
bombardata da segnalazioni dei cittadini) e quello del 28 del blocco della centrale elettrica di Pietracamela
(TE) ai piedi del Gran Sasso in concomitanza del passaggio a bassa quota di un globo rossastro.
La perfezione anche in altri pianeti
In concomitanza al servizio di Famiglia Cristiana nel gennaio del 1979 la rivista del CUN Notiziario UFO
pubblic unintervita, fatta da Claudio Gallo, a padre Domenico Grasso e di cui riporto alcuni passaggi:
Da quanto tempo Padre, lei sinteressa del fenomeno UFO?
La prima volta avvenne nel 1952, quando si cominci a parlare con una certa insistenza dei dischi volanti.
In quellanno la rivista OGGI pubblic un articolo di Padre Gemelli in cui il Rettore dellUniversit cattolica
si dimostrava del tutto contrario allesistenza di esseri razionali in altri pianeti. Letto larticolo, alcuni si
rivolsero al Direttore di Civilt Cattolica perch questa rivista esprimesse il proprio parere sullargomento.
Ne fui incaricato io. Scrissi cos
larticolo La teologia e la pluralit dei
mondi abitati, uscito nel novembre di
quellanno che ebbe un grande successo.
La stessa rivista OGGI lo riprese e lo
pubblic integralmente.
Che cosa diceva in quellarticolo?
Dopo aver fatto un po la storia del
problema, esponendo cos come era
stato visto da teologi e predicatori
cattolici dal Rinascimento ai nostri
giorni, mi ponevo il problema sul piano
strettamente teologico. Affermavo che,
stando ai principi della teologia, lipotesi
della pluralit dei mondi abitati da altri
esseri razionali non era n richiesta n
respinta da questa scienza. Si poteva
cio ammettere o respingere laudace
ipotesi, senza che ci implicasse un
mettersi contro la teologia. La questione
era di competenza non della scienza
sacra, ma della scienza positiva.........
Finora lautorit ecclesiastica si mai pronunciata sul fenomeno degli UFO?
No, mai. La ragione che lautorit ecclesiastica prende posizione su un problema quando questo arrivato
a un grado di maturazione abbastanza avanzato, e presenta risvolti religiosi e morali. Finora ci non
avvenuto. Il problema degli UFO sembra ancora rientrare nel dominio della fantascienza. ancora riservato
a pochi studiosi.
Padre, cosa succederebbe se un giorno gli uomini di scienza riuscissero, se non a dimostrare, almeno a dare
una grande probabilit allorigine extraterrestre degli UFO?
La Chiesa allora sarebbe obbligata a prendere posizione, perch il problema la tocca da vicino, trattandosi di
uomini creati da Dio, come quelli esistenti su questa terra. Di essi dovrebbe esaminare il piano di provvidenza
nel quale sono stati creati e in quale rapporto stanno con Ges Cristo che, a dire di San Paolo, colui per il
quale tutte le cose, sia quelle sulla terra sia quelle dei cieli, sono state fatte. Il problema esigerebbe un lungo
discorso che meglio rimandare ad altra sessione.
Secondo Lei con quale spirito i ricercatori debbono occuparsi della Ufologia?
Dovrebbero occuparsene con lo stesso spirito con cui si occupano degli altri problemi scientifci. Nulla vieta
che in esso portino un certo entusiasmo perch la questione veramente appassionante e, se le si potesse dare
una risposta positiva, costituirebbe la pi grande scoperta di tutti i tempi. Lentusiasmo per non deve far
velo al ragionamento e indurli a esaminare il problema con un rigore inferiore a quello proprio delluomo di
scienza.
Inoltre, sempre sul periodico ufologico italiano il gesuita intervenne nuovamente con un suo articolo, in due
parti, intitolato UFO e teologia cristiana pubblicato nei mesi di settembre e ottobre 1979 (e sua volta
riproposto nel 1995 nei primi due numeri della nuova edizione di Notiziario UFO). Nel pezzo padre Grasso
espone diverse argomentazioni di carattere teologico che in parte sono gi state accennate in precedenza e,
data la lunghezza del testo, riporto per completezza solo in alcune sue parti. In base a quanto scritto nella
Bibbia Dio avrebbe creato tutto per la sua gloria e che avrebbe raggiunto questo scopo nelluomo e per luomo.
Secondo padre Grasso (citando Salmo 18, 2) tutti i cieli cantano la gloria di Dio perch essi rifettono le
perfezioni divine, ma solo luomo fatto a immagine e somiglianza di Dio (Gen. 2, 7), perch soltanto
nelluomo ha infuso lalito col quale egli partecipa della stessa natura di Dio. Lalito della vita delluomo
scrive il gesuita fa di lui unimmagine di Dio, ci che non avviene negli altri esseri nei quali di Dio c
solo un rifesso, un vestigio. in forza di questo alito divino, di questa proporzione divina che in Lui che
luomo in condizione di conoscere Dio, di dialogare con Lui, di ascoltare la Sua voce e di risponderGli.
questalito che lo rende arbitro del proprio destino, libero di obbedire al piano concepito da Dio sui di Lui o
Affresco bizantino della crocifssione di Cristo (c. 1350) presente nel mon-
astero di Visoki Decani (costruito fra 1327 e 1335) situato ai pendii delle
montagne di Prokletije, nella parte occidentale del Kosovo.
di trasgredirloCreando luomo dotato di intelligenza Dio ha inteso farne un essere capace di dialogare
con Lui, non solo ascoltando la sua parola e rispondendoGli, come liberamente si esprime il libro della
Genesi in riferimento ai rapporti tra i nostri genitori e Dio, ma anche indirettamente, cio conoscendo le cose
create e riferendo alla loro sorgente le perfezioni di bont, di verit e di bellezza in esse contenute......
proprio da questa prospettiva che parte lipotesi cui i teologi esigono di pi per argomentare sulla possibilit,
per non dire sulla probabilit dellesistenza di uomini fuori dal nostro pianeta. Se - essi dicono le cose sono
state create per rendere gloria a Dio, se daltra parte questa gloria non pu esserGli resa se non tramite
lintelligenza umana, dobbiamo legittimamente dedurre che negli spazi inaccessibili allosservazione
delluomo o alla portata dei suoi strumenti scientifci, debbano esserci altri uomini, altre umanit capaci di
conoscere le perfezioni che Dio ha posto in quegli esseri e riferirne la gloria al creatore. Perch infatti, le
perfezioni che Dio ha profuso con tanta larghezza nelluniverso dovrebbero rimanere nascoste e non cantare
esse pure la gloria di Dio? Non sarebbe questa una stonatura indegna di Dio? Chi scrive un libro sapendo che
non verr mai letto da nessuno, o dipinge un quadro per nasconderlo affnch nessuno lo veda? Qualcuno
potrebbe obiettare che largomento dimostra soltanto la necessit che tutte le perfezioni delluniverso siano
riferite a Dio da qualche intelligenza di raccogliere, ma non che questa intelligenza debba essere quella di un
uomo. Basterebbe che fosse quella di un angelo. Largomento non sembra convincente. Infatti gli angeli
sarebbero puri spiriti, e come tali non possono conoscere la materia, se non in modo mediato e indiretto, cos
come gli uomini fanno con lo spirito. In tal caso ci sarebbe qualcosa delle perfezioni divine che rimarrebbe
nascosto allo stesso occhio angelico. Il Pohle perci crede di poter concludere: Sembra del tutto conforme
al fne ultimo del mondo che i corpi celesti abitabili siano popolati da creature, che riferiscano alla gloria del
Creatore le bellezze corporee dei mondi nello stesso modo che fa luomo per il suo mondo pi piccolo
(Joseph Pohle teologo tedesco Die Sternen Welt und ihre Bewohner, Colonia 1904, p. 457). Largomento non
manca di una logica interna. Se tutto devessere riferito a Dio, dovunque c un essere creato, ivi deve esserci
unintelligenza capace di farlo. In tal caso o ammettiamo che luomo con la sua intelligenza e la sua scienza
sar un giorno in grado di esplorare tutto luniverso, il che sembra unipotesi davvero fantascientifca, o
dobbiamo ammettere che luomo che noi conosciamo non sia il solo che popoli luniverso. Angelo Secchi,
grande astronomo del secolo scorso, non pot fare a meno di dedurre questa conclusione di fronte allimmensit
delluniverso che le sue scoperte venivano sempre pi allargando. Per noi, egli scrisse, sembrerebbe assurdo
riguardare quelle vaste regioni come deserti inabitati: esse devono essere popolate da esseri intelligenti e
ragionevoli, capaci di conoscere, di onorare ed amare il loro Creatore (Le soleil, Parigi 1877, vol. II, p.480).
E pi recentemente il Bavink: Se questo universo deve avere un signifcato mi sembra in ogni modo assurdo
cercare tale signifcato solo sulla nostra piccola storia terrestre (Bernhard Bavink, matematico e flosofo,
Risultati e problemi delle scienze naturali, Firenze 1947, p.272)...........Vi sono per anche altri argomenti
che i teologi ritengono di poter invocare a favore dellesistenza di uomini in altri pianeti. In particolare quello
della perfezione delluniverso. un argomento di S. Tommaso del quali essi fanno unestensione. Secondo
lAngelico (Contra gentes II, 92), lordine delluniverso esige che il meno nobile sia fatto per il pi nobile, e
che questultimo abbia sul primo uneccedenza anche numerica. necessario perci, in forza di questo
principio, che le cose nobili si moltiplichino pi di quelle inferiori. Cos gli angeli tanto pi nobili delluomo,
debbono superare questo non solo nella perfezione, ma anche nel numero. Se il principio valido, bisogna
senzaltro concludere che gli esseri viventi siano pi di quelli non viventi e che tra i viventi quelli razionali
siano pi di quelli irrazionali. Il che porterebbe alla conclusione che gli uomini, appunto perch pi nobili,
esistano dovunque esistano esseri meno nobili di loro. Anzi largomento potrebbe portarci alla conclusione
ancora pi densa di conseguenze. Il principio infatti che il pi nobile possa prevalere sul meno nobile vale non
solo nel raffronto tra il vivente e il non vivente, o tra il vivente razionale e quello irrazionale, ma anche
allinterno della stessa classe di esseri, cio, nel nostro caso, degli stessi esseri razionali. Come nel mondo
vegetale ed animale vediamo uninfnita variet di specie, luna pi perfetta delle altre, perch non dovremmo
ammettere lo steso fatto per gli esseri umani? Questo signifca che come esiste una specie umana sul nostro
pianeta dotata di determinate qualit (le quali per quanto ci consentano di parlare di stirpi diverse, non ci
permettono di dire che esistano uomini superiori ed uomini inferiori), sarebbe possibile fare questo
ragionamento tra gli uomini del nostro pianeta e quelli di altri. Chi ci vieta cio di dire che il genere umano,
con le caratteristiche psico-somatiche che lo distinguono, sia solo un modo di realizzazione dellessere
razionale, cos come il protozoo e la scimmia antropomorfa sono modi diversi (e quanto diversi!) di realizzare
lo stesso concetto di vivente? Il Secchi ci presenta largomento in questi termini. La vita egli dice, riempie
luniverso, e con la vita va associata
lintelligenza, e come abbondano gli
esseri a noi inferiori, cos possono in
altre condizioni esisterne di quelli
immensamente pi capaci di noi. Fra
il debole lume di questo raggio divino
che rifulge nel nostro fragile composto,
merc del quale potremmo conoscere
tante meraviglie, e la sapienza
dellAutore di tutte le cose, una
infnita distanza che pu essere
intercalata da gradi infniti delle sue
creature, per le quali i teoremi, che
per noi sono frutto di ardui studi,
potrebbero essere semplici intuizioni
(La grandezza del creato, in o. cit.
p.215).......Ancora pi chiaramente
scrive Grasso largomento venne
sfruttato dal Monsabr (NdR. Padre
Jacques Marie Louis Monsabr
predicatore domenicano 1827-1876):
Perch gli astri non sarebbero
popolati da esseri meno grandi degli
angeli, ma pi grandi di noi? Tra la
vita intuitiva dei puri spiriti e la nostra
vita composta, ragionevole, sensitiva
e vegetativa, vi luogo per altre vite.
Noi abbiamo avuto, vero
lincarnazione. Non forse perch
il divino pastore volle condurre tutto il
suo gregge al pascolo della eterna
felicit, lasci negli spazi le
novantanove pecorelle, per venire a cercare quaggi la centesima smarrita? (Esposizione del dogma
cattolico, conf. 102, Torino 1900, pp. 243-244). Se cio il Figlio di Dio per incarnarsi ha scelto la Terra, non
lha fatto forse proprio perch ce ne era bisogno, avendo gli uomini di quaggi peccato mentre al peccato
sono rimasti immuni gli uomini di altri pianeti? Sono considerazioni forse un po curiose, ma non destituite di
una certa ragionevolezza. Di fronte allenigma del male luomo cerca una spiegazione e non trovandola sulla
Terra, la ricerca negli astri. innegabile che se in una miriade di umanit, la nostra fosse la sola ad essere
affitta dal problema del male, questo potrebbe non poco del suo mistero. Le rifessioni fnora fatte non
oltrepassano il grado della probabilit e della verosimiglianza. Esse provano solo che lipotesi di una vita
umana fuori della Terra non contrasta con nessun principio della teologia, la quale anzi sarebbe contenta che
lipotesi fosse vera. Padre Grasso infne fornisce un altro argomento teologico che si aggancia a quanto fnora
esposto ed quello del primato di Cristo sulla creazione. La considerazione del primato di Cristo afferma
il gesuita ci porta logicamente a unaltra rifessione, anchessa non decisiva, ma non priva di interesse per
chi attinge dalla Bibbia le sue conoscenze. Noi sappiamo che sono possibili vari piani di Provvidenza. Volendo
comunicare le proprie perfezioni a creature razionali, capaci cio di entrare in dialogo con Lui, Dio aveva la
scelta tra una gamma infnita di possibilit. Poteva per esempio creare un mondo di uomini talmente perfetti,
nei quali larmonia tra le facolt inferiori della sensibilit, e quelle superiori dellintelligenza e della volont
libera, sarebbe stata cos piena che essi non avrebbero mai abusato della loro libert per fare il male.
lumanit che la Bibbia ci descrive, sia pure limitata a due persone, prima del peccato che chiamiamo
originale. Come pure nulla avrebbe vietato a Dio di creare un mondo contrario, nel quale gli uomini avrebbero
abusato della loro libert molto di pi di quello che ha fatto luomo storico che noi conosciamo. Avrebbe poi
potuto creare un mondo di uomini in uno stato puramente naturale nel quale essi avrebbero conosciuto il loro
Il Battesimo di Cristo (c.1710) dipinto realizzato dallartista olandese Aert
de Gelder (1645-1727) ed esposto al Fitzwilliam Museum di Cambridge.
Creatore col solo uso della loro intelligenza, senza che Dio venisse loro in aiuto con una particolare rivelazione.
N possiamo escludere un mondo di superdotati, nei quali tutte le facolt umane sarebbero state possedute nel
grado pi alto, un mondo cio di geni. Nulla vieta che queste possibilit, che per noi sono semplici ipotesi,
siano state effettivamente realizzate da Dio fuori dalla nostra Terra. In tal caso avremmo varie umanit,
espressione della sapienza di Dio, e da parte di Cristo vari modi di esercitare il suo primato, tanto su uomini
comuni come siamo noi, quanto su uomini straordinari.
I Papi e gli Angeli (buoni e cattivi)
Gli Angeli come abbiamo potuto constatare, rispetto agli argomenti in precedenza trattati, rivestono un
ruolo chiave nella storia umana e non solo marginalmente da un punto di vista teologico legato magari
esclusivamente al cristianesimo
ed alla loro eventuale natura
soprannaturale o divina. In base a
quanto fnora esposto (e a quanto
verr argomentato specialmente
nella 2 parte di questo dossier)
si potrebbe analizzare e
riconsiderare sotto una nuova luce
le dichiarazioni fatte da alcuni Papi
nel secolo scorso proprio in merito
agli Angeli ed alla loro presenza.
Pio XII gi negli anni 50 parl
della missione degli angeli nella
vita cristiana, nella stessa Lettera
Enciclica Humani generis,
pubblicata nel 1950, indic ai
vescovi alcune false opinioni
che minacciavano di sovvertire i
fondamenti della dottrina cattolica.
Pacelli denunci alcuni teologi e
riafferm lesistenza degli angeli
contro coloro che ne avevano
messo in discussione, riducendo
gli angeli stessi a fgure mitiche e
facendone quasi volatili celesti
o entit vaporose. E come non
rifettere sulle parole pronunciate
nel 1956 e citate dallo studioso
Renzo Baschera nel volume Le
profezie di Pio XII - Le rivelazioni
di Ges al pontefce sul futuro
dellumanit pubblicato nel 1996
dallArmenia. Baschera, profondo
conoscitore di testi profetici, nel
suo testo presenta una raccolta di
vaticini attribuiti a Pio XII tratti da
fonti autorevoli e qualifcate e dalle
memorie di chi fu vicino a Pacelli. Nel 1956 il Pontefce parlando a un gruppo di seminaristi francesi dichiar:
I tempi tendono ad allontanare luomo dalla spiritualit, per renderlo schiavo delle cose terrene... Il vostro
compito sar pertanto quello di riavvicinare luomo alle cose eterne, alle cose che non si vedono, ma che
esistono, ed esisteranno in eterno... Bisogna allargare gli orizzonti delluomo... Bisogna far capire alluomo
che non solo, perch legioni di angeli sono sulla terra. E verr giorno in cui gli uomini parleranno con gli
La copertina pubblicata il 28/10/1951 dalla Domenica del Corriere che ritrae Pio
XII stupito mentre, dai Giardini Vaticani, osserva il prodigioso fenomeno solare
simile alla famosa Danza del Sole avvenuta a Fatima nel 1917. Lo straordinario
evento si sarebbe verifcato il 30/10/1950 secondo quanto confdato al cardinale
Tedeschini dallo stesso Pio XII.
angeli.... E come non ricordare gli interventi di Giovanni XXIII, noto per la sua fede nellangelo custode,
il quale spesse volte parl pubblicamente degli angeli, come in occasione dellUdienza generale tenuta sul
Piazzale della Villa Pontifcia di Castel Gandolfo il 9 agosto 1961. In quella occasione il Papa Buono, come
venne ribattezzato, ebbe a dichiarare: Lasciate che la Nostra voce, levatasi a monito paterno ed accorato
per il rispetto della vita umana, di ogni vita, della propria e dellaltrui, ritrovi qui verso il termine del Nostro
semplice conversare le prime note del linguaggio angelico, che godiamo ripetere in pi commossi accenti,
come quello dellAngelus Domini nutiavit
Mariae. Il richiamo degli spiriti elettissimi, che
la sollecita cura del Padre celeste pose e pone
accanto a ciascuno dei suoi fgli, infonde letizia
e coraggio. Gli Angeli del Signore scrutano
infatti il nostro intimo e vorrebbero farlo degno
delle divine compiacenze! Ad essi fu affdato
anche il compito di guidare i nostri passi..
Per questo, il sentimento di viva carit paterna
Ci ha suggerito di dare speciale risonanza alla
invocazione dei Santi Angeli Custodi. La loro
presenza penetra ed avvolge tutta la storia dei
secoli: accanto ai progenitori nostri, e poi ai
condottieri del popolo eletto, ai suoi re e profeti,
fno allo stesso Ges ed agli Apostoli suoi.
Tra laltro esisterebbe un episodio poco noto,
e singolare, nella vita di Giovanni XXIII
emerso in base ad una confdenza fatta a un
vescovo canadese; Roncalli avrebbe confdato
che lidea del Concilio Ecumenico scatur da
unispirazione del suo angelo custode.
Tale indiscrezione viene riportata nel testo Tu
amico angelo (Edizioni Villadiseriane, 2001)
scritto dal missionario Padre Angel Pea un
religioso agostiniano, di origine spagnola, da
anni missionario in Per. Giovanni XXIII,
- scrive il sacerdote - in una confdenza ad
un vescovo canadese, attribu lidea della
convocazione del Concilio Vaticano II al
proprio angelo custode, e raccomandava ai genitori che inculcassero ai propri fgli la devozione allangelo
custode.
Anche Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso Albino Lucani, parl degli angeli quando era Patriarca di Venezia
parl degli angeli defnendoli I grandi sconosciuti del nostro tempo e ribadendo che: Sarebbe invece
opportuno ricordarli pi spesso come ministri della provvidenza nel governo degli uomini. Rispetto ai vari
pontefci che lo hanno preceduto Giovanni Paolo II stato di sicuro il Papa che si espresso maggiormente
sugli angeli tanto da dedicarvi un ciclo di catechesi durante le Udienze Generali del mercoled nellestate del
1986. Papa Wojtyla in occasione dellUdienza Generale tenuta il 9 luglio dichiar: Le nostre catechesi su Dio,
creatore del mondo, non possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della
rivelazione divina: la creazione degli esseri puramente spirituali, che la Sacra Scrittura chiama angeli. Tale
creazione appare chiaramente nei Simboli della fede, particolarmente nel Simbolo niceno-costantinopolitano:
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose (cio enti o esseri)
visibili e invisibili. Sappiamo che luomo gode, allinterno della creazione, di una posizione singolare: grazie
al suo corpo appartiene al mondo visibile, mentre per lanima spirituale, che vivifca il corpo, egli si trova
quasi al confne tra la creazione visibile e quella invisibile. A questultima, secondo il Credo che la Chiesa
professa alla luce della rivelazione, appartengono altri esseri, puramente spirituali, non dunque propri del
mondo visibile, anche se in esso presenti e operanti. Essi costituiscono un mondo specifco. Oggi, come nei
tempi passati, si discute con maggiore o minore sapienza su questi esseri spirituali. Bisogna riconoscere che
Il Concilio Vaticano II fu aperto uffcialmente l11 ottobre 1962 da
Papa Giovanni XXIII allinterno della Basilica di San Pietro.
la confusione a volte grande, con il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli angeli
ci che alla fede non appartiene, o, viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verit rivelata.
Lesistenza degli esseri spirituali, che la Sacra Scrittura chiama di solito angeli, veniva gi negata ai tempi
di Cristo dai sadducei (cf. At 23, 8). La negano anche i materialisti e i razionalisti di tutti i tempi. Eppure,
come acutamente osserva un teologo moderno, se si volesse sbarazzarsi degli angeli, si dovrebbe rivedere
radicalmente la Sacra Scrittura stessa, e con essa tutta la storia della salvezza (A. Winklhofer, Die Welt der
Engel, Ettal 1961, p. 144, nota 2; in Mysterium Salutis, II, 2, p. 726). Tutta la Tradizione unanime su questa
questione. Il Credo della Chiesa in fondo uneco di quanto Paolo scrive ai Colossesi: poich per mezzo di
lui (Cristo) sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni, Principati, Potest, tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui (Col
1, 16).Il riferimento al primato di Cristo ci aiuta a comprendere che la verit circa lesistenza e lopera
degli angeli (buoni e cattivi) non costituisce il contenuto centrale della parola di Dio. Nella rivelazione Dio
parla prima di tutto agli uomini . . . e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con s,
come leggiamo nella costituzione
Dei Verbum (Dei Verbum, 2) del
Concilio Vaticano II. Cos la
profonda verit . . . sia di Dio sia
della salvezza degli uomini il
contenuto centrale della rivelazione
che risplende pi pienamente
nella persona di Cristo. La verit
sugli angeli in certo senso
collaterale, eppure inseparabile
dalla rivelazione centrale, che
lesistenza, la maest e la gloria
del Creatore che rifulgono in
tutta la creazione visibile e
invisibile e nellazione salvifca
di Dio nella storia delluomo.
Gli angeli non sono dunque
creature di primo piano nella
realt della rivelazione, eppure vi
appartengono pienamente, tanto
che in alcuni momenti le vediamo
adempiere compiti fondamentali a
nome di Dio stesso.
Il Diavolo e i suoi angeli caduti
Sempre sugli angeli il Pontefce cos si espresse durante lUdienza Generale del 23 luglio: Proseguiamo oggi
la nostra catechesi sugli angeli la cui esistenza, voluta da un atto dellamore eterno di Dio, professiamo con
le parole del simbolo niceno-costantinopolitano: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Nella perfezione della loro natura spirituale gli angeli sono
chiamati fn dallinizio, in virt della loro intelligenza, a conoscere la verit e ad amare il bene che conoscono
nella verit in modo molto pi pieno e perfetto di quanto non sia possibile alluomo. Questo amore latto di
una volont libera, per cui anche per gli angeli la libert signifca possibilit di operare una scelta a favore o
contro il Bene che essi conoscono, cio Dio stessoCreando gli spiriti puri come esseri liberi, Dio nella sua
Provvidenza non poteva non prevedere anche la possibilit del peccato degli angeliDi fatto, come dice
chiaramente la rivelazione, il mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni e cattivi. Ebbene, questa divisione
non si operata per creazione di Dio, ma in base alla libert propria della natura spirituale di ciascuno di
essiA questo riguardo si deve dire anche che gli spiriti puri sono stati sottoposti a una prova di carattere
morale. Fu una scelta decisiva riguardante prima di tutto Dio stesso, un Dio conosciuto in modo pi essenziale
e diretto di quanto possibile alluomo, un Dio che a questi esseri spirituali aveva fatto dono, prima che
alluomo, di partecipare alla sua natura divinaLa scelta operata sulla base della verit su Dio, conosciuta
in forma superiore in base alla lucidit delle loro intelligenze, ha diviso anche il mondo dei puri spiriti in
buoni e cattivi. I buoni hanno scelto Dio come Bene supremo e defnitivo, conosciuto alla luce dellintelletto
illuminato dalla rivelazione Gli altri invece hanno voltato le spalle a Dio contro la verit della conoscenza
che indicava in lui il bene totale e defnitivo. Hanno scelto contro la rivelazione del mistero di Dio, contro la
sua grazia che li rendeva partecipi della Trinit e delleterna amicizia con Dio nella comunione con lui
mediante lamore. In base alla loro libert creata hanno operato una scelta radicale e irreversibile al pari di
quella degli angeli buoni, ma diametralmente opposta: invece di unaccettazione di Dio piena di amore, gli
hanno opposto un rifuto ispirato da un falso senso di autosuffcienza, di avversione e persino di odio che si
tramutato in ribellione. NellUdienza Generale del 30 luglio Wojtyla torn nuovamente sullargomento:
Stando sempre alla Sacra Scrittura, gli angeli, in quanto creature puramente spirituali, si presentano alla
rifessione della nostra mente come una speciale realizzazione dellimmagine di Dio, Spirito perfettissimo,
come Ges stesso ricorda alla donna samaritana con le parole: Dio spirito (Gv 4, 24). Gli angeli sono,
da questo punto di vista, le creature pi vicine allesemplare divino. Il nome che la Sacra Scrittura loro
attribuisce indica che ci che pi
conta nella rivelazione la verit
sui compiti degli angeli nei riguardi
degli uomini: angelo (angelus)
vuole infatti dire messaggero.
Lebraico malak, usato
nellAntico Testamento, signifca
pi propriamente delegato o
ambasciatore. Gli angeli,
creature spirituali, hanno funzione
di mediazione e di ministero nei
rapporti che intercorrono tra Dio e
gli uomini. Sotto questo aspetto la
Lettera agli Ebrei dir che al Cristo
stato affdato un nome, e quindi
un ministero di mediazione, ben
superiore a quello degli angeli (cf.
Eb 1, 4). LAntico Testamento
sottolinea soprattutto la speciale
partecipazione degli angeli alla
celebrazione della gloria che il
Creatore riceve come tributo di
lode da parte del mondo creato.
Sono in modo speciale i salmi che si fanno interpreti di tale voce, quando, ad esempio, proclamano: Lodate
il Signore dai cieli, lodatelo nellalto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli . . . (Sal 148, 1-2). Similmente
il Salmo 102: Benedite il Signore, voi tutti, suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce
della sua parola. Questultimo versetto del Salmo 102 indica che gli angeli prendono parte, in modo a loro
proprio, al governo di Dio sulla creazione, come potenti esecutori dei suoi comandi secondo il piano
stabilito dalla divina ProvvidenzaSeguendo il Libro di Daniele si pu affermare che i compiti degli angeli
come ambasciatori del Dio vivo si estendono non solo ai singoli uomini e a coloro che hanno speciali compiti,
ma anche a intere nazioni (cf. Dn 10, 13-21). Il Nuovo Testamento mette in rilievo i compiti degli angeli in
rapporto alla missione di Cristo come Messia, e prima di tutto al mistero dellincarnazione del Figlio di Dio,
come constatiamo nel racconto dellannunciazione della nascita di Giovanni Battista, di Cristo stesso, nelle
spiegazioni e disposizioni date a Maria e Giuseppe, nelle indicazioni date ai pastori nella notte della nascita
del Signore, nella protezione del neonato davanti al pericolo della persecuzione di Erode (cf. Lc 1, 11. 26. 30
ss; 2, 9 ss; Mt 1, 20-21; 2, 13) Se passiamo alla nuova venuta di Cristo, cio alla parusia, troviamo che
tutti i sinottici annotano che il Figlio delluomo . . . verr nella gloria del Padre suo con gli angeli santi. Si
pu dunque dire che gli angeli, come puri spiriti, non solo partecipano nel modo che loro proprio alla
santit di Dio stesso, ma nei momenti-chiave circondano il Cristo e lo accompagnano nelladempimento della
sua missione salvifca nei riguardi degli uomini. Allo stesso modo anche tutta la Tradizione e il magistero
Una della dieci statue raffguranti gli Angeli che portano gli strumenti della Pas-
sione, scolpite da seguaci del Bernini (nella foto a destra lAngelo con i fagelli
dello scultore Lazzaro Morelli) collocate sul parapetto di Ponte SantAngelo. Di
fanco, la statua di bronzo dellArcangelo Michele (1752) realizzata dal fammin-
go Peter Anton van Verschaffelt sita sulla sommit di Castel SantAngelo.
ordinario della Chiesa ha attribuito nei secoli agli angeli questo particolare carattere e questa funzione di
ministero messianico. Il mese successivo Giovanni Paolo II in due consecutive Udienze Generali, il 6 e il 13
agosto, continu la sua catechesi angelica. Nella prima il Pontefce dichiar: Assieme allesistenza, la fede
della Chiesa riconosce certi tratti distintivi della natura degli angeli. Il loro essere puramente spirituale
implica prima di tutto la loro non materialit e la loro immortalit. Gli angeli non hanno corpo (anche se
in determinate circostanze si manifestano sotto forme visibili in ragione della loro missione a favore degli
uomini) e quindi non sono soggetti alla legge della corruttibilit che accomuna tutto il mondo materialeIn
quanto creature di natura spirituale, gli angeli sono dotati di intelletto e di libera volont, come luomo, ma
in grado a lui superiore, anche se sempre fnito, per il limite che inerente a tutte le creature. Gli angeli sono
quindi esseri personali e, in quanto tali, sono anchessi a immagine e somiglianza di Dio. La Sacra Scrittura
si riferisce agli angeli adoperando anche appellativi non solo personali (come i nomi propri di Raffaele,
Gabriele, Michele), ma anche collettivi (come le qualifche di Serafni, Cherubini Troni, Potest, Dominazioni,
Principati), cos come opera una distinzione tra angeli e arcangeli. Pur tenendo conto del linguaggio analogico
e rappresentativo del testo sacro, possiamo dedurre che questi esseri-persone, quasi raggruppati in societ,
si suddividono in ordini e gradi, rispondenti alla misura della loro perfezione e ai compiti loro affdati
Notiamo che la Sacra Scrittura e la Tradizione chiamano propriamente angeli quegli spiriti puri che nella
fondamentale prova di libert hanno scelto Dio, la sua gloria e il suo regno. Essi sono uniti a Dio mediante
lamore consumato che scaturisce dalla beatifcante visione, faccia a faccia, della santissima Trinit. Lo dice
Ges stesso: Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che nei cieli (Mt 18, 10). Quel
vedere sempre la faccia del Padre la manifestazione pi alta delladorazione di Dio. Si pu dire che essa
costituisce quella liturgia celeste, compiuta a nome di tutto luniverso, alla quale incessantemente si associa
la terrena liturgia della Chiesa, specialmente nei suoi momenti culminanti. In occasione dellUdienza del 13
il Papa polacco afferm: Come testimonia levangelista Luca, nel momento in cui i discepoli tornavano dal
Maestro pieni di gioia per i frutti raccolti nel loro tirocinio missionario, Ges pronuncia una frase che fa
pensare: Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore (Lc 10, 18). Con queste parole il Signore
afferma che lannuncio del regno di Dio sempre una vittoria sul diavolo, ma nello stesso tempo rivela anche
Pittore-ingegnere visionario inglese e incisore a mezzatinta John Martin (1789-1854) noto per le famose litografe realiz-
zate su commissione per illustrare il Paradiso perduto (1824-27), il poema epico dello scrittore John Milton, da cui tratta
lillustrazione visibile denominata Satana che presiede al Consiglio Infernale(1824).
che ledifcazione del Regno continuamente esposta alle insidie dello spirito del male. Interessarsene, come
intendiamo fare con la catechesi di oggi, vuol dire prepararsi alla condizione di lotta che propria della vita
della Chiesa in questo tempo ultimo della storia della salvezza (cos come afferma lApocalisse) Le
precedenti catechesi sugli angeli ci hanno preparati a comprendere la verit che la Sacra Scrittura ha rivelato
e che la Tradizione della Chiesa ha trasmesso su satana, cio sullangelo caduto, lo spirito maligno, detto
anche diavolo o demonio. Questa caduta, che presenta il carattere del rifuto di Dio con il conseguente stato
di dannazione, consiste nella libera scelta di quegli spiriti creati, che hanno radicalmente e irrevocabilmente
rifutato Dio e il suo regno, usurpando i suoi diritti sovrani e tentando di sovvertire leconomia della salvezza
e lo stesso ordinamento dellintero creato. Un rifesso di questo atteggiamento lo si ritrova nelle parole del
tentatore ai progenitori: diventerete come Dio o come di (cf. Gen 3, 5) NellAntico Testamento la
narrazione della caduta delluomo, riportata nel libro della Genesi, contiene un riferimento allatteggiamento
di antagonismo che satana vuole comunicare alluomo per portarlo alla trasgressione. (cf. Gen 3, 5) Anche
nel libro di Giobbe (cf. Gb 1, 11; 2, 5. 7) leggiamo che satana cerca di far nascere la ribellione nelluomo che
soffre. Nel libro della Sapienza (cf. Sap 2, 24) satana presentato come lartefce della morte, che entrata
nella storia delluomo assieme al peccato. La Chiesa, nel Concilio Lateranense IV (1215), insegna che il
diavolo (o satana) e gli altri demoni sono stati creati buoni da Dio ma sono diventati cattivi per loro propria
volont. Infatti leggiamo nella Lettera di san Giuda: . . . gli angeli che non conservarono la loro dignit ma
lasciarono la loro dimora, il Signore li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno
(Gd 6). Similmente nella seconda Lettera di san Pietro si parla di angeli che avevano peccato e che Dio
non risparmi, ma . . . precipit negli abissi tenebrosi dellinferno, serbandoli per il giudizio (2 Pt 2, 4)...
Come effetto del peccato dei progenitori questo angelo caduto ha conquistato in certa misura il dominio
sulluomoDi questo infusso sulluomo e sulle disposizioni del suo spirito (e del corpo), troviamo varie
indicazioni nella Sacra Scrittura, nella quale satana chiamato il principe di questo mondo (cf. Gv 12, 31;
14, 30; 16, 11), e persino il Dio di questo mondo (2 Cor 4, 4). Troviamo molti altri nomi che descrivono i
suoi nefasti rapporti con luomo: Beelzebul o Belial, spirito immondo, tentatore, maligno e infne
anticristo (1 Gv 4, 3). Viene paragonato a un leone (1 Pt 5, 8), a un drago (nellApocalisse) e a un
serpente (Gen 3). Molto frequentemente per designarlo viene usato il nome diavolo dal greco diaballein
(da cui diabolos), che vuol dire: causare la distruzione, dividere, calunniare, ingannare. E a dire il vero
tutto questo avviene fn dallinizio per opera dello spirito maligno che presentato dalla Sacra Scrittura come
una persona pur asserendo che non solo: siamo in molti, gridano i diavoli a Ges nella regione dei
Geraseni (Mc 5, 9); il diavolo e i suoi angeli, dice Ges nella descrizione del futuro giudizio (cf. Mt 25,
41). Un argomento quello delleterna lotta tra bene e male ripreso anche dallattuale pontefce Benedetto XVI
lo scorso 1 marzo durante lAngelus in Piazza San Pietro. Papa Ratzinger in occasione della prima domenica
di Quaresima ha evocato proprio la fgura del Diavolo e degli Angeli: Lo Spirito sospinse Ges nel deserto e
nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana (Mc 1,12). Dopo aver ricevuto continua Benedetto
XVI - il battesimo da Giovanni, Ges si addentr in quella solitudine condotto dallo stesso Spirito Santo, che
si era posato su di Lui consacrandolo e rivelandolo quale Figlio di Dio. Nel deserto, luogo della prova, come
mostra lesperienza del popolo dIsraele, appare con viva drammaticit la realt della kenosi, dello
svuotamento di Cristo, che si spogliato della forma di Dio (cfr Fil 2,6-7) Si lascia tentare da Satana,
lavversario, che fn dal principio si opposto al disegno salvifco di Dio in favore degli uomini. Quasi di
sfuggita, nella brevit del racconto, di fronte a questa fgura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore,
appaiono gli angeli, fgure luminose e misteriose. Gli angeli, dice il Vangelo, servivano Ges (Mc 1,13);
essi sono il contrappunto di Satana. Angelo vuol dire inviato. In tutto lAntico Testamento troviamo
queste fgure, che nel nome di Dio aiutano e guidano gli uomini. Basta ricordare il Libro di Tobia, in cui
compare la fgura dellangelo Raffaele, che assiste il protagonista in tante vicissitudini. La presenza
rassicurante dellangelo del Signore accompagna il popolo dIsraele in tutte le sue vicende buone e cattive
Alla fne dei tempi, gli angeli accompagneranno Ges nella sua venuta nella gloria (cfr Mt 25,31). Gli angeli
servono Ges, che certamente superiore ad essi, e questa sua dignit viene qui, nel Vangelo, proclamata in
modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povert e umilt, quando tentato da
Satana, Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore.
Continua.
Note:
1) La Brookings Institution, fondata nel 1916 dallimprenditore Robert Brookings, tra le pi antiche fondazioni
culturali o think tank di Washington dedita alla ricerca, allanalisi ed alla divulgazione di temi che vanno
dalle politiche economiche, alle relazioni internazionali, alla governance ecc. La Brookings considerata
una delle pi forti fondazioni di policy making del mondo in grado di infuire sulla politica americana,
fnanziata da gruppi dinteresse economici privati (e collegata alla Rockefeller Foundation). Sei presidenti
USA sono stati soci della Brookings (e promossi alla carica presidenziale), cos come il neo eletto presidente
Barack Obama che tra i suoi Think Thank di riferimento annovera lHamilton Project scaturito proprio dalla
Brookings Institution.

2) Rapporto sul comitato per la scienza e lastronautica, Camera dei deputati degli Stati Uniti, 87 congresso,
prima sessione, n. 242: Proposta di studio sulle implicazioni delle attivit spaziali pacifche per le questioni
umane. Preparato per la NASA dal Brookings Institute e inoltrato al Comitato della Whole House dello Stato
dellUnione, 18 Aprile 1961.

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