la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 2 - n. 8 trimestrale - ottobre/dicembre 2009 copia gratuita questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: Vajrasattva, tanka di Massimo Rodolf Ed infne compimmo ogni cosa... Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf LO SPORT PREFERITO DAGLI ESSERI UMANI pag. 2 Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti ERASMO DA ROTTERDAM OVVERO LELOGIO DELLA PAZZIA pag. 4 Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani LE PICCOLE INIZIAZIONI DELLA VITA QUOTIDIANA pag. 6
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco LA COMPRENSIONE DEL DOLORE pag. 9
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati GLI ANTIOSSIDANTI FUNZIONANO? pag. 11 Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti VERSO LA COSCIENZA DELLANIMA - (parte III): LA SCIENZA DELLA CONOSCENZA DI S pag. 13 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana ET VOIL: COMPARSO COME DAL NULLA... pag. 16 La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini IL TRADIMENTO OVVERO TRADIRE SE STESSI (parte I) pag. 18 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari IL FUOCO DI PROMETEO PRESENTE IN OGNUNO DI NOI pag. 21 il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli I REGNI DI NATURA pag. 24
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri LA CROCE CARDINALE, CROCE DEL CRISTO RISORTO pag. 27
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LINTEGRAZIONE DELLA PERSONALIT pag. 30 Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada INTELLIGENZA ATTIVA pag. 33
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA FORZA DELLA MINORANZA pag. 35
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin I DUE REGNI (parte II) pag. 37 2 Lo sport preferito dagli esseri umani non ha bisogno di stadi particolari n di piste speciali per essere praticato. Esso ampiamente dif- fuso e viene praticato a ogni et negli ambien- ti pi disparati. Direi che ogni essere umano molto ben allenato, visto che praticamente tutti si esercitano quotidianamente in questo sport, ottenendo ottimi risultati. Sicuramente avrete gi capito di che cosa sto parlando, in- fatti mi riferisco al criticare e al giudicare gli altri, attivit indiscutibilmente prioritaria per la vita di questo pianeta. Sembra proprio che non se ne possa fare a meno, come laria che respiriamo: il giudizio viene continuamente esalato attraverso le nostre labbra e, certo, s, possiamo resistere, almeno no al prossimo respiro. Ovviamen- te, oltre a me che sto scrivendo, questa cosa non riguarda nemmeno voi che state leggen- do, per innegabile che il resto dellumanit difcilmente riesce ad astenersi da questa ancestrale e godereccia pulsione. E pensa- re che c anche stato qualcuno che ci ha esortato a non giudicare nessuno, mai. Per fortuna che sono passati duemila anni e, an- che se questo personaggio non stato molto ascoltato, veramente, nemmeno ai suoi tem- pi, oggi ce lo siamo quasi completamente di- menticato. Speriamo che non torni a ricordar- celo... visto mai. Il bello del giudicare che lo puoi fare anche da solo, e di solito lo facciamo, per sicura- mente la cosa che d pi soddisfazione praticarlo in compagnia, perch in questa circostanza che produce i risultati maggiori. Ovviamente la conversazione del crocchio giudicante sempre preceduta da ampie dichiarazioni dei diritti delluomo, da rassicu- razioni circa il fatto che non assolutamen- te per criticare, io non ce lho con questo e con quellaltro, io non sono mica razzista, a me non piace parlare dietro alle persone, etc etc, poi impercettibilmente e sottovoce il di- scorso continua con si ma... per... io non avrei mai fatto una cosa del genere... ogget- tivamente... e di seguito si aprono le cate- ratte del Nilo. Visto che nella nostra introdu- zione abbiamo preso le distanze da ci di cui intendiamo parlare, siamo al riparo e ben dif- ferenziati, quindi, con la massima educazione possibile, possiamo veramente massacrare il malcapitato di turno. Ovviamente noi non ci siamo mai comportati in quel modo e, di sicuro, non lo faremo mai, quindi siamo ampiamente legittimati, dallalto della nostra immacolata purezza, a stigmatiz- zare un simile comportamento. Sempre quel Signore di prima, mi sembra che una volta ebbe a dire chi senza peccato scagli la prima pietra, cosa che poi nessuno effettivamente fece. Ovviamente erano altri tempi, non cera la televisione e la gente era Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
LO SPORT PREFERITO DAGLI ESSERI UMANI 3 pi facilmente impressionabile, oggi probabil- mente la stessa frase potrebbe produrre lo svuotamento delle cave del circondario, con conseguente e reciproca lapidazione a cate- na di innumerevoli quantit di esseri umani. Cosa che, in una certa misura, accade anche letteralmente in certi avanzati paesi del Me- dio Oriente. Ah, il progresso. Ci sono alcune pulsioni che per la coscien- za umana sembrano veramente irrefrenabili, e quelle fondamentali hanno a che fare con le energie del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che tradotte liberamente dallesoteri- chese e ricondotte alla dimensione materiale nella quale viviamo, riguardano il potere/suc- cesso, lamore/sesso e la realizzazione mate- riale/soldi. La persona particolarmente evolu- ta ha a che fare con questa trinit in modo armonico ed equilibrato, per cui user il suo oggettivo potere per realizzare con amore qualcosa di benecio per tutti. I soggetti un po meno evoluti, ed ancora se ne trovano in remoti territori desertici al di l delle step- pe transcaucasiche, essendo ancora partico- larmente egoisti, come da contratto per co- scienza umana, ambiscono al successo per potere comandare gli altri, per fare un sacco di soldi e per potersi cos accoppiare con un numero elevatissimo di mammiferi dellaltro o dello stesso sesso. Lattivit del giudicare si incastra benissimo in questo modo di vedere la vita, perch di fatto ci riconduce continuamente al bisogno di riaffermare la nostra superiorit sul resto del mondo. Noi abbiamo la chiara visione e siamo depositari della Verit, che anzi in- carniamo, per cui possiamo tranquillamente esprimere il nostro giudizio su cose, avveni- menti e persone, certi della necessit per la vita stessa di questo nostro giudizio. Homo homini lupus, diceva il losofo, la don- na pure, aggiungo io. In realt la forte pulsio- ne giudicante che attanaglia il genere uma- no non pu prescindere dal fatto che, nch permane una limitata condizione di coscienza esprimentesi attraverso legoismo, non si pu essere esentati dal continuo stato di bel- ligeranza che, in modo pi o meno cortese e civile, ognuno esprime contro tutti. Quin- di non un peccato in s legoismo, quanto piuttosto lespressione di una limitazione con- naturata alla nostra condizione necessaria per esistere. Per tante incarnazioni nemmeno ci accorgiamo che quanto stiamo criticando lo facciamo assolutamente nello stesso modo, solo che non vediamo la pagliuzza nel nostro occhio. Oppure, se non lo stiamo facendo, perch labbiamo fatto nel nostro passato o in unaltra vita, o, magari, lo faremo nel no- stro futuro, per una cosa certa, levoluzio- ne pone tutti gli esseri, prima o poi, dinnanzi alle stesse necessit di esperienza. Quindi, volendo, perch giudicare? Finch siamo sufcientemente ignoranti ed egoisti viene abbastanza bene, per, quando in ma- niera assolutamente non fashion cerchiamo di seguire il comandamento unico che quel tipo di prima ci ha insegnato, la cosa diventa un po pi difcile. Le meraviglie si attac- cano diceva mia nonna, intendendo che si tende a fare ci che si appena criticato. Cer- chiamo di non meravigliarci troppo di quello che fanno gli altri, quanto piuttosto di com- prenderlo, che, per inciso, non signica giu- sticarlo ad ogni costo, quanto piuttosto ac- cettare il fatto che tutti al mondo sbagliamo, limportante cercare di migliorare. Massimo Rodolf 4 Lelogio della pazzia un brevissimo libro che il losofo Erasmo da Rotterdam ide nel 1509, mentre stava attraversando le Alpi nel viaggio dallItalia allInghilterra, e che poi scris- se in casa di Sir Tommaso Moro, al quale poi lo dedic. una forte satira dissacrante della cultura del suo tempo, dominata ancora dalla Scolastica sostenuta dalla Chiesa Cattolica, che per conservare il suo potere ancorava le sue basi ideologiche pi sulla teologia di Tom- maso dAquino che sul Vangelo di Cristo. Erasmo di Rotterdam (1466-1536), grande umanista del Quattro-Cinquecento, pu es- sere visto come un precursore dello spirito laico che pervader la cultura europea del secolo successivo. Rimasto orfano allet di quattordici anni, quasi costretto dai tuto- ri a entrare nellordine dei Canonici regolari di SantAgostino, pronunzi i voti forse nel 1488, e nel 1492 fu ordinato sacerdote, ma conserv sempre unavversione per le limi- tazioni impostegli dallo stato religioso, nch una dispensa papale nel 1527 lo sciolse da ogni obbligo. Il suo libro che oggi lo rende par- ticolarmente attuale Lelogio della Pazzia. In esso la Pazzia parla in prima persona, e tesse con soddisfazione le proprie lodi, perch pro- prio a lei si debbono molti lati della vita umana sia di tutte le classi sia di tutte le professioni. Essa, quale antidoto alla saggezza, consiglia in maniera paradossale di sposarsi, perch, sebbene la donna sia un animale inetto e stol- to, non lascia per di essere gaio e soave e, vivendo ella in dimestichezza colluomo, sa- pr temperare colla sua pazzia lumor aspro e triste di lui. La felicit non lontana dalla follia, e lillusione assai pi a buon mercato della cosiddetta realt: quanta minor fatica costa immaginarsi di essere re che diventarlo sul serio! Anche lorgoglio nazionale e lamor proprio professionale sono oggetto di sati- ra da parte della pazzia, ma Erasmo diviene decisamente serio e determinato nello stig- matizzare la distorsione che la Chiesa del suo tempo faceva della religione. Mercimonio delle assoluzioni e delle indulgenze, vacue ed inutili dispute teologiche sulla Trinit, lincar- nazione e la dottrina della transustanziazione sono oggetto di attacchi pungenti assai pi che semplicemente satirici. Sui monaci in particolare si abbattono gli strali della Follia: essi sono deniti pazzi malati al cervello for- temente innamorati di se stessi, e commossi ammiratori della propria felicit. Anche i papi non sono risparmiati. Essi, invece di imitare Ges Cristo, sono fortemente ancorati ai beni terreni, per mantenere i quali usano, nella maniera pi sfacciata, il grande potere che si trovano ad avere. Nonostante questa decisa e ferma critica, Erasmo non volle mai aderire alla Riforma, perch rimase sempre fortemente ancorato Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti ERASMO DA ROTTERDAM OVVERO LELOGIO DELLA PAZZIA 5 ai valori evangelici della pace e della non vio- lenta contrapposizione, che la ragione uma- na, nonostante i suoi limiti, ma con lottimi- smo delluomo del Rinascimento, secondo lui avrebbe potuto realizzare. Inne, due sono le forme di pazzia che il - losofo ci indica: la prima viene seriamente lodata, sia pure con una sottile ironia, ed quella che si esprime nella semplicit che il Cristo ci prospetta: la mente non pi quel- la sosticata del teologo o maliziosa dellalto prelato, ma quella ingenua del puro di cuore, che il Vangelo racconta. Soltanto da questa alta forma di pazzia pu nascere quel furo- re mistico che conduce allestasi, allunione con il divino, senza gli ostacoli che la ragione interpone allintuizione. Laltra quella della losoa scolastica, della dottrina che chiude alla religione del cuore ed ingabbia laspirazio- ne alla Luce in una vana rete di sillogismi ed argomentazioni di astruse astrazioni loso- che. La conclusione di Erasmo che in fondo la vera religione non altro che una forma di pazzia: Quelli dunque a cui toccato il privilegio di gustar coi sensi un tale gaudio (e son pochi davvero), cadono in uno stato che simile alla pazzia: dicon parole non ben connesse e con un tono al di fuor dellumano, pronuncia- no nomi senza averne coscienza, e ad ogni momento mutano interamente lespressione del volto. Ora son lieti, ora afitti, ora pian- gono, ora ridono, ora sospirano, e insomma sono veramente e completamente straniati da s. Appena poi ritornano in s, affermano di non sapere dove fossero, se nel corpo o fuori di esso, se fossero svegli o dormissero, e neppure san dire che cosa abbiano udito, vi- sto, detto o fatto. Il loro ricordo afora come attraverso una nebbia o un sogno. Solo di un fatto sono convinti: che hanno toccato il cul- mine della felicit tutto il tempo che dur la loro pazzia. Perci piangono dessere rinsaviti e non vorrebbero altro chessere pazzi a co- desto modo per leternit. Eppure questo solo un piccolo assaggio della futura beatitu- dine. Con queste parole Erasmo descrive lo stato di beatitudine che gli orientali chiamano Ananda, connesso direttamente allo stato di estasi, meta dei mistici di tutte le latitudini. Credo per che linteresse che suscita la sostanza del messaggio di questo losofo sia centrato soprattutto nellindicare un ap- proccio alla vita che sia gioioso, sorridente e tale da andare oltre la seriosit del classico ragionamento del teologo o del losofo pro- fessionista. Questo atteggiamento non pu che scivolare in una visione della vita dove lidea di universalit, di pace e di innocuit di- vengono cardine e fondamento. Per questo mi viene da sottolineare come questo breve testo, scritto quasi per burla, sia stato partico- larmente in auge alla ne degli anni Sessan- ta, quando tra i giovani sera diffusa lillusoria, ma suggestiva, credenza di essere gli dei ori, e che bastasse cantare di mettere i ori nei cannoni per trasformare lodio e il bisogno di guerra dellumanit in pace e gio- ia. vero che la Luce dellamore lessenza della vita, ma questa consapevolezza va con- quistata attraverso la faticosa acquisizione di una nuova coscienza. Andrea Innocenti 6 Quando osservo i bambini, percepisco di es- sere attirata allinterno di dinamiche pratiche, che rappresentano lo scheletro della cono- scenza della vita, la quale continuamente ci insegna qualcosa; bisogna guardare la vita per poterla conoscere, ed ogni volta che mi focalizzo nella sua direzione, posso dire di ri- scontrare sempre miriadi di combinazioni, di colori, di qualit che ci determinano e ci diffe- renziano. I bambini imparano la vita attraverso il gioco e, mentre li guardo, non ho mai scorto in ogni loro movimento, anche se ripetuto ed apparentemente uguale, lo stesso intento o la stessa qualit energetica. In loro si pu osservare una evoluzione che si esprime attraverso la diversit dei loro movimenti che si perfezionano con la prati- ca dellesperienza: niente lasciato al caso e tutto perfettamente necessario al proces- so conoscitivo. Tutto perfettamente divino, ma bisogna scrutare con occhi pi sottili per rendersene conto, e riconoscere che tutto coesiste con la vita, perch la vita educazio- ne, lo sbocciare dellinconscia divinit, che si espande no a perfezionarsi e completarsi nellespressione autocosciente. Succede spesso che, con un bambino, en- triamo in una lotta di potere non sentendoci rispettati: in questo caso viviamo semplice- mente una relazione disarmonica, cio il frut- to di un non ascolto e di una osservazione certamente non quieta. Attraverso questa disarmonia percepiamo un attrito, non siamo per niente soddisfatti, e, non riuscendo a so- stenere questo disagio, ci scagliamo contro il bambino incolpandolo di non ascoltarci e di non capirci. Si incolpa sempre laltro delle no- stre lacune: occorre imparare a sentire que- sta scomodit, che ci fa percepire che stiamo esprimendo un atto meccanico, e, come si sa, in tutto ci che meccanico non scorre il ume della vita. Noi sappiamo che il mondo venuto in esi- stenza, e che lumanit si evoluta attraver- so la discesa nella materia; la nostra scintilla divina ritornata volta dopo volta a rivestirsi di materia pi densa, no al momento in cui ci ritroviamo, come ora, con un corpo sico che rappresenta il meglio possibile, frutto di tutte le esperienze precedenti. Lanima (pia- no delle cause), durante la sua discesa si identica con i vari piani della vita, venendone apparentemente imprigionata; essa si riveste di un corpo mentale (sede del pensiero), di un corpo astrale (sede delle emozioni), di un corpo eterico (ove scorre il prana o energia vitale) e di un corpo sico Quando ci relazioniamo con i bambini, davan- ti a noi vediamo degli ego individualizzati, ego che non esprimono ancora la loro vera natu- ra, essendo ancora permeati dalla personali- t, ego che si chiama Martina, Giulia, Mattia Educare per la consapevolezzaCuratore: Anna Grazia Fiorani
LE PICCOLE INIZIAZIONI DELLA VITA QUOTIDIANA 7 ecc. Ma con uno sguardo attento possiamo iniziare a vedere qualcosa di pi, possiamo vedere le radici potenziali del futuro, che si manifester gradualmente, nel momento in cui saranno attivati i semi latenti del karma. Solo quando il bambino si riconosce come individuo, comprendendo la sua individualit, inizier a conoscersi per quello che . Spes- so vedo adulti, mamme in modo particolare, che, senza saperlo, ostacolano la scoperta e quindi la crescita dellindividualit del bam- bino, sostituendosi a lui: queste madri infat- ti fanno ci che deve sperimentare il glio, creando confusione e inutile attaccamento, che conduce ad una difcoltosa determinazione, che non fa che ritardare la crescita evolutiva. Sicuramente un bambino a cui favorito questo processo avr meno ostacoli, quindi sar pi veloce nella realizzazione verso la sua unione, realizzando una maggiore libert nella sua ricerca, si riconoscer come indivi- duo, inizier a conoscere se stesso, operante nella famiglia, nella scuola, con gli amici, e nel mondo. Voglio portare attenzione al sistema di insegnamento educativo dal punto di vista esoterico, il quale riconosce che, in ogni mo- mento della vita, ha luogo un ampliamento della coscienza. Vi sono tre grandi espansioni di coscienza: il primo avviene quando un animale, a causa di una forte aspirazione e desiderio di individua- lizzazione, trascende il terzo regno di natura, entra nel quarto e diviene umano. Il cerchio della coscienza animale diventa ad un tratto, come per un movimento di molla, un cerchio: diventando individuo, si individualizzato. Si guadagnato un passo nei campi di vita delluomo, e da allora ha lobbligo di colma- re quel circolo pi ampio attraverso il terreno del regno umano e con le esperienze di cui egli far uso per la costruzione del proprio carattere. Tutti noi siamo passati per questa grande espansione di coscienza, e siamo nel- la condizione di colmare il circolo pi ampio del nostro essere. Siamo diventati proprietari nei campi delluo- mo, dobbiamo lavorare il nostro terreno, se- minandovi le nostre esperienze, da cui miete- remo il nostro carattere, e faremo ricchezza del nostro raccolto. Questo lo denisco un punto importante che ogni insegnante deve capire nel momento in cui si trova dinanzi un bambino, davanti al quale dovremmo arrivare a chiederci: Da dove giunge questa creatu- ra? Cosa fa? Come cresce? Cosa dovrebbe fare concretamente per lavorare il campo del- la coscienza umana, per ararlo, seminarlo con lesperienza e per utilizzare al meglio quan- to il mondo gli offrir?. Egli deve iniziare a costruire un carattere su tutti i piani, sico, astrale e mentale, iniziando a conoscere at- traverso un cammino che lo porter a diveni- re un viandante, che presto prender il nome di Pellegrino, colui che cerca nuovi mondi da sostituire al vecchio. Attraverso il peregrinare impareremo a dire il mio mondo poi il il loro mondo, consa- pevoli del servizio evolutivo, e in una espan- sione maggiore di consapevolezza si dir il nostro mondo, espansione di coscienza che permette il passaggio dal regno uma- no al regno super umano. La comprensione dellunit, che attirare in noi ogni cosa, la possiamo trovare nei piccoli gesti quotidiani: questo processo evolutivo molto potente ed evidente nel bambino. Noi adulti possiamo essere testimoni di pic- cole iniziazioni, che si possono denire stadi intermedi delle grandi iniziazioni nella vita del bambino; queste avvengono ogni qualvolta 8 egli acquisisce una capacit: sia il Maestro sia i genitori devono condurre il bambino a sta- di superiori afnch avvengano le iniziazioni; facendo ci con consapevolezza si rendereb- be un servizio inestimabile. Non dobbiamo idealizzare la realizzazione con chiss quali conseguimenti, ma valorizzare quei piccoli momenti che possono essere incoronati con esplosioni di gioia, radicando la gioia del se- minare. Ladulto che Maestro, se accanto in questi momenti al bambino, sicuramente pu fare la differenza, e pu essere testimo- ne di queste piccole, ma non meno importan- ti iniziazioni. Sono molti anni che osservo i bambini con uno sguardo accurato, e sono tanti i momen- ti nei quali ho constatato di persona le loro piccole, grandi scoperte; uno in particolare emerge alla mia memoria. Si svolgeva presso un centro estivo, in una bellissima mattinata di primavera. Un piccolo gruppo di bambini stava giocando ed io mi accingevo a prepara- re una attivit che avrei proposto pi tardi. Un bambino di circa cinque anni mi si avvicin e, avendo io in mano dei gessetti colorati, ne prese uno. Io lo invitai a disegnare un albero; lui non se lo fece dire due volte e, con passio- ne e determinazione, inizi a delineare quello che poteva essere un albero. Naturalmente, terminato il disegno, lodai ci che aveva realizzato; il bimbo mi guard, sorrise, dai suoi occhi uscivano scintille che equivalevano ad una gioia delle pi elevate; io intuivo da quegli occhi cosa sarebbe succes- so e cosa avrebbe detto, infatti, con una forte emozione disse: Ma so scrivere!, e ancora continu: Ce la faccio, ce la faccio!. Le sue grida attirarono altri bambini che, incuriositi, arrivarono l da noi, presero anche loro dei gessetti e iniziarono a scrivere insieme delle parole; era la prima volta che alcuni scrive- vano qualcosa, lo scrivevano, come fanno i bimbi piccoli, pronunciando e tracciando una parola intera. Quel bambino in quel momento aveva imparato che poteva scrivere e trac- ciare un suo segno. Con quellesplosione di gioia avvenuto il riconoscimento della ca- pacit di esistere, mentre no ad allora quel bambino esisteva solo a livello inconscio; diventava ora per lui una felicit esprimere il suo nuovo potere in una innita variet di forme, perfezionabili. In ogni adulto si nasconde un Maestro per il bambino. Questo Maestro deve essere atten- to a queste costanti espansioni di coscienza: le piccole per bambini piccini, le grandi per bambini pi grandi, e via cos per le diverse et. Compito di noi adulti riconoscere il loro valore e, se possibile, portarsi oltre, poten- ziando la capacit di potere per poi collegare alla vita pratica ci che si acquista. Vorrei che si portasse attenzione allimportan- za della lode, specialmente in questi momen- ti, in quanto sostengono la forza entrostante che si sta schiudendo: specialmente nei primi stadi di sviluppo importantissima, perch la nostra lode assume un valore di riconosci- mento da parte del mondo esterno che noi rappresentiamo per il bambino, del mondo at- torno a lui. Per cui sta a noi associarci allego e cooperare con esso: lego ha bisogno di un Ambasciatore quaggi, e lAmbasciatore , e deve essere, il Maestro. Anna Grazia Fiorani 9 C un poeta nel cuore delluniverso! Descrive sempre la bellezza dei ori, cancella spesso le insoddisfazioni dellanimo; ma non riesce a far tacere mai il grido del dolore. 1 Lesistenza del dolore nellesperienza umana un dato indiscutibile. La condizione umana naturalmente ed intimamente associata alla sofferenza: nasciamo attraverso le doglie del parto, in cui madre e glio condividono il do- lore sico; moriamo in questa vita gettando i nostri cari nello sconforto della separazione e nello sgomento del mistero che questo even- to impone. La vita sulla terra passeggera, quindi impermanente e fugace: tutti attributi che incutono disagio e inquietudine. Malattia, miseria, degenerazione e morte esistono in ogni aspetto della vita planetaria; inoltre cata- clismi e guerre acuiscono il senso di smarri- mento e precariet che accomuna il genere umano. Il Buddha intraprese il sentiero ascendente, che lo condusse allilluminazione, proprio quando comprese che la vita sofferenza. Dalle narrazioni dei Vangeli risulta che Ges si occupasse in modo prioritario di liberare gli uomini dal male e dal dolore. Scopo delle lo- soe realizzative tradizionali raggiungere la felicit trascendendo, appunto, il dolore. Tutto ci ci induce a pensare che la soffe- renza possa essere propria della condizione umana e contemporaneamente efcace stru- mento che abbiamo per generare in noi una comprensione maggiore della vita e una co- scienza pi ampia. Lincapacit di comprendere il senso e la fun- zione della sofferenza e la frustrazione che ne deriva pu spingere a chiedersi, con Epicuro: Se Dio vuol togliere il male e non pu, al- lora impotente. Se pu e non vuole, allora ostile nei nostri confronti. Se vuole e pu, perch allora esiste il male e non viene elimi- nato da lui?. Tuttavia possiamo trovare una risposta illumi- nante nelle seguenti parole: Come linvolucro del frutto deve rompersi, afnch il suo cuore possa godere del sole, cos voi dovete conoscere il dolore. [] Gran parte del vostro dolore lavete scelto voi stessi. la medicina amara con la quale il medico che in voi cura il vostro essere ammalato. Quindi abbiate ducia nel medico e seguite la sua cura in silenzio e tranquillit: infatti la sua mano, sebbene pesante e rude, guida- ta dalla tenera mano dellInvisibile. 2
Da questo punto di vista la sofferenza smette di essere una maledizione e diventa un princi- pio di vita, proprio come le doglie del parto. Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA COMPRENSIONE DEL DOLORE 10 Il dolore la lotta per salire attraverso la ma- teria, che porta luomo ai piedi del Logos; il dolore il seguire la via di maggior resistenza per giungere sulla vetta della montagna; il do- lore il frantumare la forma e giungere al fuo- co interiore; il dolore il gelo dellisolamento che conduce al calore del Sole centrale; il dolore lardere della fornace per conoscere inne il refrigerio dellacqua di vita; il dolore peregrinare in lontane contrade, che sfocia nellessere benvenuti alla Casa del Padre. [] il dolore la croce della perdita totale, che restituisce le ricchezze della dovizia eterna; il dolore la sferza che sprona il costruttore a lottare per portare a perfezione assoluta la struttura del Tempio. Lutilit del dolore molteplice; esso condu- ce lanima umana dalle tenebre alla luce, dal- la schiavit alla liberazione, dallangoscia alla pace. Quella pace, quella luce e quella liberazio- ne, unite allarmonia ordinata del cosmo, sono retaggio di tutti i gli degli uomini. 3 Lumanit sembra aver scelto la via del dolore per scoprire la Realt suprema. Nel suo proprio conitto e nella sua stremante sofferenza, len- tamente sapr trovare il suo Fuoco di Vita. [] Se il dolore si precipita paurosamente verso di te, contemplalo, osservalo, interrogalo: esso pu portarti un messaggio liberatore. [] Chi ha vinto il dolore, ha vinto ogni limitazione, e ci svela il Bello. [] Quanta sofferenza negli uomini! Eppure po- trebbe essere eliminata in poco tempo: baste- rebbe porsi in una giusta visuale e ogni valore verrebbe ridimensionato. [] Il Realizzato non soffre e non gioisce di fronte allesperienza altrui, ma neanche a quella pro- pria. Il Saggio non si addolora per la morte degli altri, ma neanche per la sua. Il Liberato non rea- gisce, ma comprende il uire degli eventi. [] Lentamente lindividuo dovr comprendere che il suo interno universo regolato da al- trettante leggi come luniverso esterno og- gettivo. La comprensione di queste leggi lo libera dalla schiavit dellansia, del dolore, della sofferenza e del conitto. 4 Dobbiamo imparare a trasformare il dolore in gioia. Ecco il lavoro alchemico che ci attende; solo la Visione pu darci la comprensione del perch soffriamo e la spinta per sublimare la sofferenza. Prima di salire dobbiamo per sprofondare nei nostri abissi no a giungere alla radice stessa del dolore. Perch soffriamo? Soffria- mo perch abbiamo creato identicazione con un qualcosa, un qualcosa che non c pi. [] Perch ci siamo attaccati a qualcuno o qualcosa? Cosa mancato in noi per portar- ci a cercare al di fuori una completezza? 5 E quanto pi comprendiamo del dolore, tanto pi ci liberiamo dal dolore stesso. Il dolore scomparso assieme allignoranza che lo provocava. 6 E allora: Il pi importante insegnamento che si pu ricavare dalla vita consiste non gi nel ricono- scere lesistenza del dolore in questo mondo, ma nel comprendere che dipende da noi tra- sformarlo in benecio e gioia. 7 Anna Todisco 1 R. TAGORE, Il Canto della Vita, a cura di B. Neroni, Guanda, Parma 1989. 1 K. GIBRAN, Il Profeta, Bompiani, Milano 1990. 3 A.A. BAILEY, Trattato di magia bianca o la via del discepolo, Nuova Era, Roma 1951. 4 RAPHAEL, La triplice via del Fuoco, Edizioni Ashram Vidya, Roma 1986. 5/6 RAPHAEL, Comprendere il dolore, Vidya, ottobre 2005. 7 R. TAGORE , Massime per una vita armonio- sa, Guanda, Parma 1992. 11 tanto linteresse che gira intorno alla parola antiossidante. Ne abbiamo gi accennato in un articolo precedente, in particolare parlan- do della vitamina E e della sua potente attivit antiossidante. La natura ci regala tante piante con una percentuale alta di antiossidanti, ma se non fosse tutto l? Mi spiego meglio: se posso introdurre pillole su pillole di integra- tori, mangiare sano o almeno crederci e fare sport, sono sicura che rimango giovane e bel- la? Le piante ci danno un bel supporto, ma siamo belli fuori solo se siamo belli dentro, e non retorica! Alla TV si vedono donne sen- za rughe, magre e sempre sorridenti, e noi spesso tendiamo supercialmente a questo ideale di bellezza. Personalmente vedo que- ste donne diventare qualcosa di articiale, di non conforme allequilibrio preciso che si identica nelle loro simmetrie. Per essere pi chiara, certi visi mi danno lidea un puzzle mal incastrato... e poi questi innovativi trattamen- ti al botulino, dove uno dei batteri pi tossici che c viene iniettato sotto la pelle... No, grazie! E poi anni di costrizioni alimentari e ore di ginnastica per non far cedere limpalca- tura... Per esperienza personale, lo sport pu diventare una schiavit, una dipendenza sot- tile e una sda con se stessi dove il vincitore non sei mai tu, ma sempre quella qualit che ti lega ad una specica e soggettiva energia. Fatto quando se ne ha voglia e con leggerez- za lo sport una fantastica valvola di sfogo e un ottimo aiuto per il corpo sico ed il corpo eterico. Il corpo eterico si nutre di prana che ritroviamo nellambiente, e fare sport allaria aperta un ottimo modo per sostenere i no- stri corpi sottili. Ma quando si arriva a star male se non si va un giorno a correre o a nuo- tare e siamo irritati da ci, tanto da dare alla nostra giornata una piega distruttiva, e quan- do il nostro corpo lo accettiamo solo in fun- zione della massa magra e della quantit della fatica che facciamo... allora qualcosa tocca! Tocca la nostra rigidit che esprime precisa- mente una struttura energetica di odio, che crea proprio quellespressione di irritazione nel non fare e che viene nutrita e zittita dalla fatica. Questo vale solo per i veri dipendenti da sport, e io ero una di questi. E poi fare tanto sport ci fa produrre un quantit enorme di radicali liberi ed invecchiare, spesso, pre- cocemente. Ci sono piante che aiutano la nostra pelle a mantenersi e NON a rimanere giovane e sono: lenothera (Oenothera binensis) e la borragine (Borrago ofcinalis) che contengo- no, entrambe, degli acidi grassi insaturi che sostengono la rete epidermica e migliorano laspetto della pelle. Unaltra pianta, che si usa spesso in toterapia, per motivi diversi, ma che comunque unottima risorsa di acidi grassi insaturi, ed ha quindi attivit antiossi- Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati GLI ANTIOSSIDANTI FUNZIONANO? 12 dante, il Ribes nigrum. Personalmente amo consigliare questo toterapico, lo trovo ef- cace e delicato, anche se ritengo che funzio- ni bene soprattutto nei bambini, laddove, per analogia, abbiamo una struttura in crescita, proprio come nei i giovani getti del ribes che vengono utilizzati sotto forma di gemmode- rivati. Il Ribes contiene carotenoidi, tannini e acido salicilico (pi correttamente un suo sale) tale da essere un ottimo antinammato- rio e antiallergico; stimola la corteccia surre- nalica come il comune e invasivo cortisone. Il Ribes si lega ai siti dei recettori di ormoni antinammatori stimolandone la produzione in maniera endogena e non tossica. Magari anche allinterno della pianta questi tocom- plessi servono ad alleggerire un fastidio che deriva dallambiente esterno o una sorta di stato emotivo irritato. Chiss... se le piante potessero parlare! Energeticamente queste piante alleviano infatti uno stato irritativo, un riuto nei confronti degli altri ed una rabbia inespressa; ma se non ascolto la causa di questa inammazione o della patologia del- la pelle attraverso cui si esprime, posso star sicura che mi si ripresenter il problema, magari con una sintomatologia diversa: se sono arrabbiata col mondo difcilmente pos- so sorridere e sentirmi bella senza avere un ghigno distorto sul viso. Prima di ogni altra cosa dobbiamo impegnarci nella trasforma- zione alchemica delle nostre energie, ascol- tandoci e dando sempre pi spazio allenergia dellanima, con gioia e voglia di sperimentare, e questo ci render davvero pi belli, di una bellezza senza tempo, che magari non scio- glie le nostre rughe, ma rende i nostri occhi luminosi, di una brillantezza che batte qual- siasi trattamento al botulino! Liberandoci, nel tempo, da determinate energie che attana- gliano i nostri corpi e nello specico il corpo sico, le nostre cellule saranno sempre pi radianti ed attrarremo gli altri per la luce che esprimiamo e non per un sorriso durbans! La nostra bellezza sar espressione della quanti- t della luce dellanima che uisce nei nostri corpi e manifester i frutti dellalchimia inte- riore, e tutto per un ne unico: servire alla vita nel suo signicato pi profondo. Donatella Donati 13 Attraverso lo sviluppo della scienza, una parte dellumanit, sperimenta oggi un benessere ritenuto prima impensabile. Ma come abbia- mo visto, leccessiva attenzione posta sulla materia, costringe ora luomo a fare i conti con uno sviluppo avvenuto in modo disarmo- nico che si sta di fatto ritorcendo sullintera vita planetaria. La gravit della situazione costringe oggi a porre attenzione ai principi fondamentali dellesistenza richiedendo un radicale cambiamento di prospettiva ed un ripensamento dei principi che la guidano. Il problema da risolvere quello del giusto rapporto delluomo con se stesso, con i suoi simili, con la materia e di fatto con la vita in genere. la risoluzione del problema psicolo- gico e spirituale che urge e richiede di instau- rare un rapporto pi armonico tra la dimen- sione interiore spirituale e quella materiale da sempre in apparente opposizione. A questo proposito da osservare come lOccidente si sia concentrato prevalente- mente sullaspetto esteriore ed oggettivo dellesistenza. Se cerchiamo invece istruzio- ne sullinteriorit umana dobbiamo volgerci ad Oriente, dove da sempre loggetto di stu- dio laspetto soggettivo della vita e dove si raggiunta una conoscenza profonda di tutto ci che riguarda lesplorazione della Coscien- za. Se per lOccidente, infatti, la coscienza una scatola nera, oggetto di osservazione puramente esteriore e razionale, per lOrien- te questa invece una realt fatta di precise strutture, che sono state descritte dettaglia- tamente e sono state frutto di millenni di stu- dio e sperimentazione. Forse il maggiore conseguimento dellespe- rienza orientale sta nella rivelazione dei mezzi attraverso cui OGNI ESSERE UMANO pu giungere alla realizzazione delle proprie inna- te qualit spirituali, esperienza che lOcciden- te ha ritenuto essere riservata a pochi eletti e frutto misterioso di grazia divina. da notare come questa idea errata sia frutto di distor- sione pi o meno consapevole dello stesso messaggio dato allOccidente attraverso il Cristo (Io ho detto: Voi siete Dei, Gv 10.34), ed altrettanto opportuno sottolineare come in essenza i principi della spiritualit orienta- le ed occidentale siano i medesimi (e prove- nienti in realt dalle medesime fonti). Ma ritorniamo un attimo alla scienza occiden- tale. Tra i pi importanti riconoscimenti del nostro tempo sono quelli avvenuti nellambi- to della sica. Albert Einstein allinizio del se- colo scorso ha rivoluzionato, con la sua teoria della relativit, lidea di spazio e tempo, dimo- strando che tutto ci che esiste energia, e anche ci che deniamo sico non altro che energia condensata. La sica moderna sta trasformando la nostra visione del mondo dalla concezione di un universo composto di Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti VERSO LA COSCIENZA DELLANIMA - (parte III): LA SCIENZA DELLA CONOSCENZA DI S 14 oggetti separati a quella di un universo costi- tuito da una complicata rete di relazioni tra le parti di un tutto unicato. Chi ha occhi per vedere pu nalmente osservare come, pro- prio dalla scienza, stia lentamente emergen- do una visione che coerente con i principi che lantico Oriente ha da sempre affermato in modo simbolico, e laffermazione esoterica che esiste ununica Realt , se vogliamo, un fatto che si sta dimostrando scienticamente vero. Se quindi si inizia a comprendere come ci che celato dietro ai simboli della sapienza orientale possa trovare spiegazione scienti- ca, allora forse questa pu essere ritenuta degna di studio per la risoluzione del proble- ma psicologico e spirituale umano. Si tratta di applicare in modo opportuno il metodo scientico alla disciplina interiore e vericare se quanto ipotizzato trova riscontro nella vita quotidiana. Vediamo quali sono le basi della psicologia orientale cercando di esprimerle in termini a noi pi familiari: 1) Tutto ci che esiste Spirito, Anima e Corpo che nella loro totalit costituiscono la Coscienza. Al contempo questa triplicit si manifesta come Energia onnipervadente. Secondo lOriente Spirito ed Energia sono termini sinonimi, e il corpo sico non altro che una condensazione di unenergia spiri- tuale. Ci in accordo con i moderni conse- guimenti della sica. 2) La situazione di disarmonia presente nellessere umano causata da un allontana- mento dalla sua origine spirituale, dallinter- ruzione o dalla distorsione del contatto con la sua sorgente di vita che contiene il Proposito stesso della forma. Secondo unantica legge di guarigione, infatti: La malattia [sia sica sia psicologica] effetto di inibizione della Vita dellAnima. Ci che noi chiamiamo ne- vrosi non altro che la distorsione di poten- zialit e qualit spirituali latenti e inespresse. 3) La guarigione consiste dunque nel ripri- stinare il giusto rapporto con la dimensione spirituale rimuovendo le distorsioni che impe- discono il contatto interiore con lAnima. In questo essere Se stessi consiste la vera creativit, che appunto lespressione spon- tanea delle proprie potenzialit. Questi primi tre punti dovrebbero chiarire lo scopo della nuova scienza psicologica. Come si realizza questa unione? Occorre com- prendere che: 4) La Coscienza non una scatola nera, ma organizzata in strutture che vanno dal tangi- bile al sottile, dal corporeo allo spirituale. Per esprimerci in termini scientici, queste strut- ture possono essere considerate come un in- sieme di campi di forza coesistenti composti di frequenze, vibrazioni via via pi elevate. Ora, il problema che si pone quello di spe- rimentare la veridicit di questa ipotesi, dal momento che non esistono ancora strumenti in grado di misurare la vibrazione di unemo- zione, di un pensiero o altro ancora. La rispo- sta sta nel fatto che: 5) Tutte le frequenze dello spettro di coscien- za possono essere percepite, sperimentate e modicate attraverso la mente. Secondo le discipline orientali, la mente, quando oppor- tunamente educata, ha la possibilit di sinto- nizzarsi su tutte le frequenze dellessere. Come si pu ottenere questo risultato? Qual il mezzo per educare la mente? La risposta : 6) Tale capacit si ottiene attraverso la pratica della MEDITAZIONE. La meditazione quindi il mezzo insostitui- 15 bile attraverso cui luomo pu riconoscere e trasformare le proprie nevrosi, le quali sono costituite di determinate quantit e qualit energetiche ed hanno precise localizzazioni corporee. Lefcacia della meditazione, se- condo una corretta interpretazione dellespe- rienza orientale, non basata quindi su una mera devozione, ma sulla natura vibratoria del Reale e sulle propriet percepenti della mente. Elementi questi che possono essere sperimentati nella pratica quotidiana. Nei prossimi articoli approfondiremo quan- to qui appena accennato per ovvi motivi di spazio. Tratteremo quindi della meditazione come strumento di conoscenza e delle strut- ture che compongo il Reale. Lintento di que- sti articoli stato quello di fornire una visione dinsieme del processo che sta portando alla nascita della nuova scienza sintetica ed anche quello di denire una struttura di principi che ne costituisca una possibile base fondante. I principi, come esposti sopra, una volta as- sunti ad ipotesi di lavoro, confermeranno inevitabilmente la loro capacit di integrarsi e completare quanto oggi noto e permetteran- no alla psicologia importanti e fondamentali cambiamenti di prospettiva: Il primo punto sta nel riconoscimento e nella denizione del vero obiettivo della psi- cologia, che quello di aiutare luomo a vive- re come Anima. Nella mancata espressione dellAnima risiede la chiave di tutta lopera psicologica che, in denitiva, non dovrebbe fare altro che occuparsi di togliere gli ostacoli che si frappongono tra luomo e il proposito che esso incarna. Il secondo punto sta nel riconoscimento della natura energetica e vibratoria di ci che oggi viene denito genericamente nevrosi. Deve essere chiaro che queste sono com- poste di determinate qualit e quantit ener- getiche che devono essere identicate con precisione. Il terzo punto sta nella verifca delleffcacia della meditazione come mezzo operativo di trasformazione. Attraverso la meditazione si educa la mente alla percezione e alla trasfor- mazione della psiche. Il tutto teso a favorire linstaurarsi di rapporti pi armonici. La psicologia trover nalmente nella medi- tazione quello strumento, ad oggi mancante, che le consentir di avventurarsi allinterno dellEssere con coscienza di causa; ci apri- r orizzonti inaspettati di sviluppo e campi di esplorazione sconosciuti. Ma, soprattut- to, la cosa sommamente importante sar la possibilit di soccorrere un numero sempre crescente di esseri umani che necessitano di risposte al proprio dolore esistenziale e la possibilit di manifestare gradi sempre cre- scenti di Innocuit e Creativit. Questa an- che la garanzia di migliori condizioni planeta- rie perch, non va dimenticato, le condizioni del tutto maggiore non sono che la risultante delle condizioni dei singoli esseri umani. Fabio Ricchetti 16 Supponiamo di entrare in un laboratorio della facolt di Chimica e osservare quale esperi- mento in corso. C un bancone sul quale si trovano cinque recipienti uguali che conten- gono un litro di uno stesso liquido incolore. A una osservazione attenta non riusciamo a rilevare tra i recipienti alcuna differenza. Cambiamo, ora, completamente scena. Sup- poniamo di entrare nel salotto di una fami- glia italiana che abbia cinque gemelli di circa trentanni, e ascoltare la loro conversazione. Largomento come i giovani possono tro- vare casa oggi. Pap e mamma raccontano la loro esperienza al riguardo. I gemelli espri- mono, tutti praticamente allo stesso modo, la loro aspirazione allindipendenza dalla fa- miglia. A un ascolto attento non riusciamo a rilevare tra i gli alcuna differenza. Eppure, c un fatto che rende questi gemelli diversi luno dallaltro; cos come c un para- metro che contraddistingue i cinque recipien- ti del laboratorio. Non solo: c un fattore che accomuna le due situazioni esaminate. Come risolvere questo rompicapo? Per rispondere, torniamo, anzitutto, alla facol- t di Chimica e chiediamo a uno degli studen- ti di aiutarci. Per farlo, ci dar un cucchiaino e ci dir di assaggiare, senza paura, il conte- nuto dei recipienti. Cos facendo, scopriremo che il loro contenuto costituito da acqua e zucchero in soluzione. Chiedendo, poi, spie- gazioni, lo studente ci dir quanto segue. In una soluzione si distinguono il soluto, che la sostanza presente in minore quantit (nel nostro caso lo zucchero), e il solvente, quella presente in quantit maggiore (per noi lac- qua). Quando si parla di una soluzione, vie- ne sempre citato un parametro: la sua con- centrazione, ovvero il rapporto tra la quantit di soluto e il volume di solvente (nel nostro caso i grammi di zucchero presenti in un litro di acqua). , per, interessante notare che, considerata una certa quantit di solvente, non si pu sciogliere in esso una qualunque quantit di soluto, ma esiste un limite. Si par- la, infatti, di solubilit, intendendo la concen- trazione massima che il soluto pu avere nel solvente (nel nostro caso la massima quantit di zucchero che pu essere disciolta nel litro di acqua di ciascun recipiente). Una soluzione nella quale il soluto presente alla massima concentrazione detta satura. Considerata, ora, una soluzione satura, aggiungendovi ulteriore soluto, questo non si scioglie pi come in precedenza, bens, come si dice, precipita. Chiarito ci, lo studente ci dir che, nel nostro caso, il primo recipiente alla no- stra sinistra non contiene zucchero disciolto, mentre lultimo alla nostra destra lo contiene alla massima concentrazione possibile, e che i recipienti intermedi hanno concentrazioni zuccherine che sono delle vie di mezzo. Do- Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana ET VOIL: COMPARSO COME DAL NULLA... 17 podich, per dimostrare quanto detto, lo stu- dente verser con la punta del cucchiaino una piccola quantit di zucchero uguale nei cin- que recipienti, mescolando poi le soluzioni. Il risultato sar che quella quantit si scioglier perfettamente nei primi quattro, risultando cos invisibile, mentre non si scioglier affatto nellultimo, depositandosi sul fondo. In que- sto, dunque, differiscono i cinque recipienti, anche se a occhio nudo sembrano uguali: la soluzione di uno di essi satura e lo zucchero ivi contenuto sta per precipitare, ovvero per materializzarsi. Ritorniamo, ora, al salotto di quella famiglia italiana. Anche questa volta chiederemo aiuto a uno studente, che per frequenti la facolt di Scienze Esoteriche. Lui ci dir prima alcune cose e poi ci racconter quello che vede. Dir che, oltre alla materia sica, esistono tipi di materia pi rarefatti, i quali, insieme alla pri- ma, costituiscono la Vita nella sua completez- za. Nel caso delluomo, oltre a quello sico, esistono altri corpi che interpenetrano il pri- mo e ne debordano per un certo spessore, formando un alone noto come aura. In parti- colare, lessere umano provvisto del corpo mentale, la cui aura ha uno spessore medio di circa 40-50 cm. Laura mentale pu rivelare diverse cose, tra le quali loggetto cui il sog- getto sta pensando in un dato momento. Og- getto che letteralmente viene prima costruito con la materia mentale nella zona in prossimi- t degli occhi e poi espulso dallaura a costi- tuire una cosiddetta forma pensiero. Nel caso loggetto pensato riguardi esclusivamente il soggetto pensante, e non altri soggetti, la for- ma pensiero staziona in prossimit della sua aura. Una forma pensiero contraddistinta da diversi fattori, tra i quali le dimensioni e la precisione dei contorni. Le sue dimensio- ni sono tanto pi grandi quanto pi intenso e prolungato stato il primo pensiero che lha generata e quanto maggiore stato il nume- ro di volte in cui quel pensiero stato ripetu- to. La precisione dei contorni tanto pi alta quanto pi elevata la chiarezza mentale con cui il pensiero iniziale e quelli successivi sono stati emessi. Chiarito questo, lo studente rac- conter ci che vede, guardando i cinque ge- melli. Nel primo, la forma pensiero della casa di dimensioni davvero piccole e di contorni alquanto incerti, come se non ci avesse mai pensato prima di quella conversazione; nel gemello seduto dalla parte opposta del diva- no, invece, la forma pensiero di dimensioni veramente grandi e di contorni assai scolpiti, come se quel pensiero fosse stato coltivato per mesi e mesi ogni giorno; negli altri fratelli, le relative forme pensiero hanno caratteristi- che intermedie. In questo, dunque, differisco- no i cinque gemelli, sebbene a sentirli parlare sembrino animati dalla stessa aspirazione: in uno di essi la forma pensiero della casa , per cos dire, satura, e sta per precipitare, ovvero per materializzarsi tramite, per esempio, lac- quisto della stessa. Quel laboratorio e quel salotto, quindi, solo in apparenza sono scene del tutto diverse. In realt, ospitano entrambi la sequenza del sa- cro passaggio dal non essere allessere, vuoi che a manifestarsi sia un po di zucchero in fondo a un recipiente, vuoi che sia la casa dei propri sogni. Ecco risolto il rompicapo. Gianluca Fontana 18 Luomo cacciatore, la donna preda; logoro luogo comune che ormai fatica ad attecchi- re anche negli strati pi convenzionali della societ. Le armi di una seduzione femmini- le sempre pi sfacciata (basti guardare alla moda) farebbero pensare al contrario. Ma in fondo, cosa cambia rispetto alloggetto della nostra trattazione? Ci che si delinea una forte propensione in entrambi i sessi a rappor- ti facili, di immediata soddisfazione. Bisogno di provocazione, necessit di trasgredire, ri- cerca di un piacere sfrenato che sfocia in per- versioni di ogni genere in virt di una cultura delleccesso che affonda le radici in uninsod- disfazione spesso latente e inconsapevole. Tutto sembra cos testimoniare a sfavore di quella che si potrebbe chiamare assuefatta, obsoleta, ordinaria vita di relazione: non a caso aumentano i single I valori cosiddetti della famiglia sembrano non cedere in quella fascia sociale dove tiene ancora duro la mo- rale. Ma la morale non altro che uninven- zione delluomo per tenere a bada i suoi istin- ti E allora, come affrontiamo il problema di unevidente crisi della coppia? Quante sono le coppie che continuano nel tempo a vivere felicemente lunione sul piano sico? Il piano sico , in un certo senso, il collante: se si ricerca il piacere sessuale fuori dalla relazione non ci pu essere armonia completa allinter- no del rapporto. Si ricorre a vari stratagemmi, non ultimo la negazione stessa del bisogno sico, una sorta di autocastrazione, per arri- vare ad un tacito consenso delle scappatelle altrui pur di mantenere lintegrit formale del- la coppia, o ancora, nei casi pi stravaganti ad una partecipazione consensuale a giochi erotici allargati. E gli esempi potrebbero con- tinuare... Cos che impedisce dunque di vivere felici e appagati per sempre? Anche il tradimento frutto di un automati- smo, una istintualit che poggia su distonie individuali che vengono poi amplicate da di- namiche sociali, da modelli indotti dai media. Si perde il contatto con se stessi o meglio, identicandosi esclusivamente nelle proprie pulsioni, si resta focalizzati solo su di s, sulle proprie aspettative, per cui ognuno manifesta a modo suo un non darsi, che poi lo spazio da cui si generano i problemi della coppia. Siamo tutti frustrati sessualmente affer- mava Freud. Ma non certo un disimpegna- to libertinaggio a rappresentare la risposta al problema della insoddisfazione sessuale, che, anzi, contribuisce, nel tempo, ad ampli- carne i disagi, semplicemente perch questo aspetto non basta. Ancora una volta dobbia- mo partire da noi stessi e considerare che siamo chakra, nadi, corpi, universi di coscien- za ove albergano strutture da cui il passato causale si esprime attraverso il presente. E La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini IL TRADIMENTO OVVERO TRADIRE SE STESSI (parte I) 19 quei vortici karmici, manifestando ancora i loro effetti, si traducono sul piano realizzati- vo in energie contrarie ai propositi, ai desideri coscientemente espressi; il s conscio viene pervertito ( il caso di dirlo) dal no inconscio. Ecco perch loggetto iniziale del desiderio tanto agognato diviene poi loggetto della re- pulsione; si attrae per poi respingere. Listinto da una parte, le emozioni dallaltra, la mente altrove, e lAnima dov? Mettere in comunicazione sico, astrale, mentale e causale non semplice n auto- matico e richiede tutta la nostra attenzione e dedizione, ma da qui che, volendo, si pu partire per migliorare la nostra vita e imparare a stare al mondo sviluppando la capacit di rapportarsi o avete forse impegni pi ur- genti? Generalmente seguiamo invece la linea di minore resistenza, quella che identichiamo come spontaneit, essendo noi prodighi elar- gitori di aspettative e maestri della pretesa. Infatti non siamo disposti a fare la bench minima fatica per comprendere, includere, accogliere (laltro, cio noi stessi). Alla faccia del libero arbitrio, che espressione di intel- ligenza attiva La distruttivit, la repellenza nascono proprio da questi nuclei connessi alla vitalit, alla sessualit e quindi al piacere. Tutto questo ha comunque un senso: luomo deve speri- mentare in lungo e in largo lillusoriet delle proprie maschere per andare oltre, e la stra- da per tornare alla casa del Padre lunga e insidiosa. E invece che esportare su altri lidi sarebbe molto pi costruttivo e oltremodo utile (per entrambi) (ri)cercare soddisfazione (in) relazione. Un rapporto fra due persone, con tutte le difcolt del caso, pu muover- si avanti, semplicemente perch possibile vivere il proprio rapporto relazionale in modo soddisfacente e ricco da ogni punto di vista. Essere fedeli, allora, diviene una conquista dellessere, non tanto per aderire a una ste- rile morale, ma per esprimere qualcosa di diverso: quando sorge un pensiero (parola- azione) contrario allo yoga, che essenza, consapevolezza, beatitudine nellunione, svi- luppare un pensiero (parola-azione) opposto, dice Patanjali. per questo che laspirazione alla monogamia rappresenta una reale possi- bilit evolutiva in quanto signica comincia- re ad agire in modo pratico ed efcace sulla ruota del karma per rallentarne la corsa no a fermarla; dallautomatismo (ossessione, compulsione) al libero arbitrio perch le pul- sioni, o meglio le compulsioni condizionano fortemente i comportamenti che quindi sono tuttaltro che liberi e, per forza di cose, spes- so tuttaltro che innocui o scevri da moventi egoistici, se preferite. Nel tradimento prevale il godere senza es- serci, senza darsi, ci si divide e si porge ad ognuno una parte; nulla a che vedere con la passione, quindi, ma con la non presenza, che poi non presenza nella vita. Nella coppia ci si rapporta sicamente, emo- tivamente, mentalmente e spiritualmente; qualcosa funziona, qualcosa funziona un po, qualcosa non va, qualcosa non c proprio Il problema come riuscire ad integrare e svi- luppare tutti questi aspetti. lo starci dentro, nel contesto di coppia, considerando tutti i piani coinvolti, che diviene terreno utile ed ac- crescitivo. Lavidit erotica, la lussuria (biso- gno di possedere, di dominare) come volont di appagamento sfrenato dei sensi, legate al soddisfacimento genitale, ma anche emotivo e mentale (kama-manas), rimanda allesacer- bazione dellesistenza saltellando da un desi- 20 derio allaltro attraverso un processo ciclico. In realt il desiderio non cessa mai, ma la qualit del desiderio stesso nonch del piace- re che evolvono afnandosi progressivamen- te verso Ananda (beatitudine suprema). Il fare, lagire consapevole, consente alle ener- gie in campo di manifestarsi per poi muover- si in modo diverso; parliamo, non a caso, di creativit. Laddove vi sono punti di ssit, dove la consapevolezza latita, vi sono zone di iper o ipo stimolazione, ma il processo non cambia. Se si esporta la ricerca di soddisfa- zione che non implica certo solo la sicit, le fratture allinterno del singolo e poi in relazio- ne restano, anzi si accentuano. Solo accettan- do il contesto e quindi la presenza dellaltro in toto, condividendo la volont di uno sviluppo risanante, risolutivo, evolutivo possibile procedere costruendo, creando, vivendo un piacere sempre pi armonico, pieno ed equi- librato. Fuggire, in qualsiasi modo e su qual- siasi piano, a ragione o a torto non cambia, genera irritazione, separazione, distanza, con le dovute conseguenze. Occorre lintenzio- ne condivisa di procedere costruttivamente (il senso intimo del matrimonio, ahim, cos poco compreso). Questo, e solo questo, conduce alla consapevolezza delle proprie di- storsioni, riconoscendo ci che c dietro per sciogliere, disarmare, disattivare. La capacit di sfruttare la monogamia come opportunit evolutiva, in quanto confronto speculare procuo per trasformare le disar- monie di ognuno, genera un innalzamento della qualit del piacere, della gioia. Stare den- tro al rapporto, dinamicamente, con la consa- pevolezza del know-how (sai com e come funziona), per procedere, sviluppando larmo- nia che comporta lunione di due individui che desiderano amarsi veramente. Non sottova- lutiamo, non idealizziamo, semplicemente sperimentiamo. Del resto non dimentichia- moci che ogni essere umano deve arrivare ad affrontare tutta la solitudine e la sofferenza che ha in s per liberarsene, e giungere inizia- ticamente alla Croce e il rapporto con laltro sicuramente un ottimo trampolino di lancio. La relazione come processo di svelamento reciproco non diventa allora unaffascinante avventura tutta da vivere? prima di non essere sincero, pensa che ti tradisci solo tu risuona il testo di una nota canzone, che poi aggiunge: prima di pretendere qualcosa, pensa a quello che dai tu non facile, per, tutto qui. Effetti- vamente e si parla di musica leggera Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini
21 In questo articolo, che vuole essere un appro- fondimento di quello precedente, desidero portare lattenzione sulla gura mitologica di Prometeo, il quale, a causa di pareri discor- danti con Zeus, fu legato ed imprigionato ad una roccia, ed era inoltre continuamente beccato dagli avvoltoi nel fegato, il quale rap- presenta una esteriorizzazione della natura del desiderio. La sofferenza era indicibile, in quanto il fegato ricresceva durante la notte, mantenendo costanti gli spasmi di dolore. Gli avvoltoi rappresentano il passato, il passa- to che Ercole deve abbandonare per aprirsi ad un ambito di servizio pi ampio, che pu avvenire solamente quando la consapevo- lezza di s diviene uno strumento afdabile nellaiutare il prossimo. Aiutando Prometeo a liberarsi, Ercole rinunci ad essere egoista e a soddisfare se stesso. Simbolicamente, possiamo riconoscere nel- la continua ricrescita del fegato il fatto che, se non viene compresa la natura del proprio agire, il fegato non potr che rigenerarsi, al ne di ricreare la necessaria sofferenza. La sofferenza, come ben sappiamo, una mol- la importante: si pu disquisire su ci che giusto e su ci che non lo ma, se vogliamo acquisire una maggiore armonia, dobbiamo riconoscere che, nella realt oggettiva in cui viviamo, abbiamo trovato la forza di modica- re i nostri gesti quotidiani solamente quando abbiamo vissuto il travaglio di essere contesi fra gli opposti. Prometeo era un Titano, i Titani erano gli di Urano (il cielo) e Gea (la terra); i greci li de- scrivevano come creature gigantesche, go- vernatori del mondo in unepoca primitiva. La leggenda narra che Crono, re dei Titani, spo- dest Zeus in quanto stanco del suo tiranneg- giare. A sua volta Zeus spodest Crono, in una dura battaglia fra Dei e Titani. Prometeo signica Colui che capace di pre- vedere; egli era sicuramente provvido, sacri- c se stesso per il bene dellumanit, do- nandole il fuoco. Egli giunse a questo gesto dopo che sorsero dei contrasti con Zeus, a causa del futuro del genere umano. Zeus non possedeva una grande considerazione degli umani, ed era pronto ad appallottolarli ed a reimpastarli. Prometeo, invece, riconosceva agli umani una grande capacit di adattamen- to, qualit che li avrebbe sicuramente con- dotti ad identicarsi con la loro natura divina, ergendosi in equilibrio tra terra e cielo. Certo che Zeus non aveva tutti i torti! Anche ai giorni nostri accade che, guardandoci at- torno, la voglia di arrotolare il tutto, chiudere baracca e burattini non sembra campata in aria. Il male maggiormente manifesto e ci viene servito in tutta la sua crudezza, con il chiaro intento di renderlo normale. Questo il rischio che corriamo, percepire tutto come Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari IL FUOCO DI PROMETEO PRESENTE IN OGNUNO DI NOI 22 automatico, anestetizzati in modo tale da es- sere inibiti nella nostra capacit di discrimina- re, incapaci di affermare la nostra vera natura, il nostro vero s. La vita nella quale ci muo- viamo intrisa di tutto questo, ma, proprio perch in queste condizioni, deve emerge- re uno sdegno che renda intollerabile tutto ci, rimanendo sempre focalizzati sul fatto che lamore a produrre questo movimento: il male deve essere bollato, deve emergere ed essere esposto alla luce, un processo inevitabile. Bisogna puricare i propri inten- ti, radicando maggiore innocuit: se agiremo sempre di pi in questa direzione, immetten- do sempre pi luce lungo i canali della nostra coscienza, allinizio ci che ne scaturir sar ancora qualcosa di scuro, ma se sapremo es- sere tenaci nellaffermare la nostra vera natu- ra, la luce prender il sopravvento, rendendo tersi quei canali, in modo tale che possano esprimere al meglio la progettualit del Padre che nei Cieli. Bisogna alimentare il fuoco che in noi, lo stesso fuoco che Prometeo, incurante dellira di Zeus, don agli esseri umani. Il mito rac- conta che egli comp il nobile gesto rubando dallOlimpo una brace ardente che nascose nel cavo di una pianta di nocchio. Inoltre la leggenda narra che egli insegn agli uomini la lavorazione dei metalli, e che tolse loro la conoscenza del futuro, in modo tale che non avessero da soffrire inutilmente osservando ci che li attendeva senza lesperienza neces- saria, la quale permette di colmare le distan- ze. Prometeo aveva un fratello: la dualit sem- pre presente, qualunque sia il racconto e a qualsiasi latitudine si svolga. Abbiamo visto nellarticolo precedente la fatica svolta da Er- cole nel segno dei Gemelli, un segno di aria legato al potere della mente, una mente che illumini in modo animico e che non rappre- senti un elemento di perversione. Il fratello di Prometeo si chiamava Epimeteo, che si- gnica Colui che comprende in ritardo: al contrario del fratello egli non era cos avvedu- to. Anche in questo caso ritroviamo lanima in opposizione alla personalit, laspetto che vuole unire e laspetto che manifesta egoi- smo e trattiene per s. Sono aspetti difcili da digerire, la personali- t avida ed il trattenere elevato. Avremmo sicuramente meno problemi se non agissimo in modo tale da ritenere una cosa in un certo modo: penso in particolare al nostro modo di esprimerci dal punto di vista verbale, molto spesso automatico, attraverso il quale affer- miamo e non riconosciamo ci che produ- ciamo. Quante volte, per esempio, diciamo Ritengo che: certo non stiamo a criminaliz- zare un modo di dire, ma non potrebbe esse- re che attraverso questo riteniamo di avere ragione? E se la ragione non sta da nessuna parte forse alimentiamo una separazione che impedisce il nutrimento, cos da attuare una ritenzione per paura di perdere ci che per noi rappresenta la vitalit. Il fegato la ghiandola pi grande dellorga- nismo e produce bile. Al fegato giungono an- che le sostanze nutritive assorbite dallinte- stino, per essere ulteriormente trasformate. La bile un liquido di colore giallo-verde che viene prodotto in modo continuativo dalle cel- lule del fegato e poi, per farla breve, termina nella cistifellea o colicisti. La bile contribuisce a prevenire il danneggiamento della mucosa dellintestino ed evita che la ora intestinale possa dare origine a processi di putrefazione, cos da contribuire al formarsi di itterizia, epa- tite o cirrosi. 23 Quante volte abbiamo detto: Mi fai venire un fegato cos, oppure: Ho un travaso di bile, frasi che, come detto in precedenza, sono automatiche, ma che lasciano trasparire un disagio profondo. Il fegato associato alla rabbia, la quale insorge sempre nel momen- to in cui le cose non vanno secondo i nostri desideri. Allora ci arrabbiamo per tenere lon- tano gli altri. Non importa se la rabbia pi o meno manifesta: chiudendoci nello spazio della nostra presunta ragione, limportante raggiungere il nostro scopo, inibire. Cos facendo produciamo la somatizzazione della nostra staticit, come calcoli biliari, che sono accumuli di colesterolo o di sali biliari. Quan- ti problemi in meno se solo accettassimo la diversit dellaltro e ci vedessimo con mag- giore tolleranza! Per questo motivo si cerca di ovviare alla difcolt nel uire attraverso il bere alcool o assumere farmaci, in entrambi i casi ottenendo solamente una dipendenza anestetizzante. Lumanit ha notevoli proble- mi a digerire la propria vita, gurarsi quella degli altri! Certo bisogna avere fegato, ma in buone condizioni per, evitando di creare ne- mici immaginari. Non un caso che oggigiorno si beva e si assumano sostanze stupefacenti per essere uidi, per radicare maggiore coraggio e fare ci che altrimenti non sarebbe possibile. Si ha la percezione di dover ammorbidire il pro- prio atteggiamento attraverso dei surrogati, e non si riconosce il vero coraggio, che rap- presentato dal fare con ci che sia ha, rico- noscendo nellerrore inevitabile lesperienza che ci occorre per unire e non per dividere. Quanti problemi insorgono con la soppres- sione delle proprie emozioni! Cos facendo il plesso solare diventa un grande serbatoio di energia drasticamente trattenuta. Le emozio- ni non vengono trasmutate in amore e aspi- razione, quindi quellaccumulo di potenza, invece di produrre movimento attraverso il fuoco della digestione, viene ritenuto, come nel caso di una potente utilitaria spinta alla massima potenza ma con il cambio in folle. Inutile aggiungere che probabilmente il moto- re non gradir tutto ci e probabilmente fon- der: lo stesso accadr al nostro intestino, il quale sar sicuramente esposto ad un grande stress, che non potr che produrre malattia. Ricordo che allinizio della mia esperienza meditativa ebbi loccasione di ascoltare una parte della rabbia che mi componeva: non fu unesperienza piacevole, sentire montare quella rabbia era destabilizzante, ma nello stesso tempo emergeva una gioia nel poter nalmente sentire nelle carni ci che si era sempre manifestato in modo sordido e sub- dolo. La mia cistifellea sembrava una corda di violino pizzicata dalla mia anima: ringrazio ancora quel momento e la tenacia, seppur spesse volte scomposta, che ho avuto negli anni a seguire. Il male fa male, ma se lo guar- diamo in faccia fa pi male a lui. Prometeo signica anche il Dio incarnato, colui che porta il fuoco, come diceva Ges che incarnava il Cristo: Sono venuto a por- tarvi il fuoco, come vorrei che bruciasse n da ora. A sentire queste parole limpresa ap- pare perlomeno ardua, ma se stiamo aderenti a quello che siamo qualche piccola ammella qua e la pu essere accesa, sicuri che sar tenuta nella giusta considerazione da chi sa. Graziano Fornaciari 24 Il diavolo lo trasport di nuovo sopra un mon- te altissimo, gli mostr tutti i regni del mondo e la loro magnicenza, poi gli disse: Tutto questo io ti dar, se ti prostri e mi adori. Allora Ges gli rispose: Vattene, Satana, poi- ch sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo. (Matteo 3,6-4,15) Luomo unica in s i risultati del processo evolutivo che nel tempo ha prodotto il con- seguimento dellautocoscienza. La consape- volezza di s permette di allargare la visione e di porre le basi della comprensione futura: lesistenza di un unico S. Tutto ci comporta dei tempi evolutivi molto lunghi usando dei parametri umani come metro di paragone, anche se rispetto al tempo di vita delluni- verso si tratta di alcuni attimi. Il lungo viaggio che affronta lo spirito proiettandosi nelle pie- ghe della materia attraversa tutti i piani del- la creazione sviluppando la vita secondo dei modelli che, se sperimentati e quindi integra- ti nella coscienza, riconducono al proposito divino che contiene tutte le innite possibilit dellessere. La creazione pu essere distinta in due fasi antitetiche e complementari: una denita discendente e unaltra ascendente. In quanto esseri umani siamo interessati allarco ascendente, e quindi porteremo lat- tenzione su questa fase della vita. La diffe- renziazione della Vita Una trova compimento nelle miriadi di forme che sono presenti nel- la manifestazione, perci lAntica Saggezza descrive la natura come un insieme di regni che sono costituiti da gruppi di forme che hanno caratteristiche similari. Ogni regno costituito da un principio coerente che dirige e tiene unito linsieme delle forme che ne fanno parte, e inoltre caratterizzato da una qualit principale. La monade, oltre ad attra- versare i piani, passa quindi di regno in regno integrandone le qualit sperimentate lungo le linee evolutive. Tutti i regni sono fondamen- tali per la manifestazione della vita, e studian- doli osserviamo come esista un lo invisibile che li unisce: ci che produce un regno pu rappresentare il nutrimento del regno supe- riore. Quanto prodotto da un regno deve es- sere metabolizzato alchemicamente afnch divenga nutrimento per un altro regno, e ci consente di denaturare gli aspetti che sono stati pervertiti durante il viaggio nella materia, contribuendo cos a riettere sempre pi la luce intrinseca presente in ogni cosa. Nel Vangelo si legge che lultima tentazione di Satana consiste nel far nascere nel Mae- stro Ges il desiderio di comandare sui regni del mondo, cio alimentando la dualit a di- scapito dellunit sintetica. Il Cristo ha affer- mato con la verit dellamore che al termine del cammino ci aspetta il Regno di Dio, e che i regni del mondo sono destinati a fondersi Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli I REGNI DI NATURA 25 in una sintesi spirituale mossa dal proposito divino. Nessun essere umano immune dal- la tentazione del conitto e della separativit, ma, rinunciando alla lotta per laffermazione di se stesso, riveler lappartenza al regno delle Anime. I regni ascendenti come descrit- ti nel Trattato dei Sette Raggi (vol. I) sono: mi- nerale, vegetale, animale, umano, delle Ani- me, delle Vite planetarie, delle Vite solari. Il regno minerale esprime la qualit dellattivit, la sua natura inerte e tamasica raggiunge la sua massima espressione nella radioattivit. Le innumerevoli forme che contraddistinguo- no questo regno ci indicano come sia capace di plasmarsi rispetto al principio entrostante. Lo stato radioattivo permette di superare gli aspetti limitanti circostanziali, e quindi il re- gno minerale ci insegna che lorganizzazione, se ben fatta, non rende statici, anzi pu con- durre a uno stato di libert. Il regno vegetale ha la qualit dellattraenza espressa dal colo- re, e porta a compimento la sua natura nel profumo emanante dalle forme di vita pi ele- vate che lo compongono. Alcuni esperimenti scientici hanno dimostrato come le piante possiedono un certo grado di sensibilit che permette loro di entrare in empatia con chi le cura. Inoltre molte piante cercano i raggi solari, dimostrando una rudimentale possibi- lit di movimento che i minerali non hanno. Il profumo connesso alla vita sessuale ed in funzione del bene di gruppo, nelle forme pi evolute viene sprigionato come una sorta di radianza, che, grazie alla collaborazione del vento e degli insetti, perpetua la vita del re- gno vegetale. La liberazione in questo regno passa attraverso le linee evolutive angeliche o deviche che fungono da indirizzo e princi- pio cosciente per le forme meno evolute. Il regno animale caratterizzato dallistinto che nelle forme pi evolute si trasforma in domesticit e devozione verso luomo, infatti non difcile ad esempio scorgere nei cani abituati a vivere in famiglia comportamenti umani. La forma evoluta del regno animale sembra che consideri istintivamente luomo come un punto di riferimento a cui assogget- tarsi. Infatti, secondo la tradizione esoterica, luomo dotato di comprensione pu divenire liniziatore del regno animale e condurlo alle porte del regno umano. Ma per farlo dovr aver puricato la propria natura animale. Al momento lumanit utilizza ancora il mondo animale per alimentarsi, mentre in futuro non penso che ci sar perpetuato. Infatti la terra coltivata rende di pi di quando viene utiliz- zata come pascolo, in tal modo si potrebbe depotenziare il problema dellalimentazione mondiale. Inoltre immettere nellorganismo umano energie di morte presenti nella carne e in misura minore nel pesce, ne riduce la vi- talit con conseguenze spiacevoli. Non dob- biamo trascurare neanche la questione che la mattanza perpetuata dal genere umano nei confronti del mondo animale alimenta nel regno umano e nel singolo individuo aspetti negativi che dovranno prima o poi essere tra- smutati, e ci non sar indolore. Non sar un caso che alcuni lama buddisti per puricare le azioni del passato consigliano ai loro allievi di comprare delle bestie al mercato per liberar- le. Il quarto regno, quello umano, destinato ad esprimere sempre pi aspetti dellamore o della comprensione sintetica. Il discerni- mento la qualit che palesa il regno umano e che deriva dalla sostanza mentale o chitta. Il fuoco che deve essere appiccato nella vita dellaspirante attraverso lattivit consape- vole completa quella puricazione degli ele- menti che nei vari regni in progressione dal 26 primo al terzo ha interessato la terra, laria e lacqua. Dal suo apparire sulla terra ben pre- sto luomo ha associato la magia della vita al sangue, esotericamente acqua colorata, che scorreva al suo interno. I sacrici di sangue ofciati attraverso riti religiosi o agiti nella battaglia erano il tentativo di unumanit bam- bina di ingraziarsi il divino offrendogli quello che di pi importante conosceva, cio la vita stessa. Era unumanit ancora troppo legata al regno animale e ai suoi modelli evolutivi. Per capire meglio certe attivit al momento non condivisibili, possiamo rifarci alla siolo- gia e anatomia occulte. La scienza esoterica ci insegna che nellessere umano degli albori non essendosi ancora formate le nadi (con- dotti energetici) lenergia eterica si riversava direttamente nel sangue. Ci faceva del san- gue la parte pi vitale del corpo sico e quindi quella pi preziosa. Adesso non pi cos, con lultimazione del corpo eterico (sono pas- sati migliaia di anni da quando ci avvenu- to), lenergia eterica ha preso la propria stra- da, e nel sangue vengono riversati gli ormoni delle ghiandole endocrine che costituiscono sul piano sico la precipitazione dellenergia emanata dai chakra. Il Maestro Ges ha aperto unaltra epoca evo- lutiva quando ha dato alla legge del sacricio un nuovo impulso. Con il suo insegnamen- to afora lentamente alla mente umana che non necessario sacricare il proprio o lal- trui corpo sico per fare la volont dellAltis- simo. Invece per accedere al Regno dei Cieli richiesto il sacricio della vita personale, in unattivit che operi per il bene dei molti sen- za dimenticare la nostra vera natura. Infatti la personalit deve cedere al proposito della volont dinamica dellanima, e cos lessere umano attraverso il discernimento in grado di sintetizzare nella singola vita le aspirazioni degli altri tre regni: lattivit, il magnetismo e la docilit. Luomo si presenta alle soglie del Quinto Regno di Natura sospinto dallattivit che non conosce lostacolo della forma, non- curante della personalit e principalmente sperimentando lintuizione come compren- sione sintetica della verit. Luca Tomberli 27 Finalmente, dopo tanto peregrinare e dopo avere affrontato prove e sacrici, continuan- do a calcare la Via, luomo approda sulla Cro- ce cardinale, la Croce delliniziato. Questa croce descrive il Sentiero delliniziazione, dove luomo entra in contatto con lenergia del Padre, energia di 1 raggio. Qui la Mona- de si manifesta attraverso lanima e la per- sonalit, e le energie trasmesse allUmanit da Aries, Cancer, Libra e Capricornus sono di ordine cosmico. Luomo sulla Croce mobile ha lottato per inte- grare i tre aspetti della personalit in un tutto armonico, poi sulla Croce ssa ha conquistato lunit di personalit e anima, ed ora in questa terza e ultima croce ottiene il massimo con- seguimento possibile in incarnazione, ovvero la fusione della triplicit divina, Padre, Figlio e Spirito Santo. Luomo qui posizionato espressione consapevole di questa triplicit. La comprensione sia orizzontale sia verti- cale, luomo si porta tutto con s, trattiene la conoscenza del particolare allinterno di una coscienza universale, impersonale ma co- sciente di s, e unito alla vita si riconosce in essa. Nella vita dellIniziato le tre croci sono contemporaneamente attive, cio tutte e 12 le costellazioni si esprimono al massimo della perfezione. In conseguenza a ci, diviene difcile descri- vere questa croce parlando solo dei quattro segni che la compongono, cio Aries, Can- cer, Libra e Capricornus, poich questa croce rappresenta una sintesi complessiva di tutte e tre le croci. Ad esempio Capricornus, segno di iniziazione, tale ed importante perch per- mette alluomo, dopo avere conseguito lini- ziazione, di esprimere nella sua vita il signi- cato di Aquarius, del portatore dacqua che serve lumanit, anche se Aquarius appartie- ne alla Croce ssa, per poi riuscire ad espri- mere lessenza di Pisces, cio di divenire il Salvatore del mondo, anche se Pisces uno dei quattro segni che abbiamo trovato sulla Croce mobile allinizio del cammino, ma che nella sua espressione pi perfetta ed elevata esprime il compimento nale delluomo. Anche il simbolo della croce cardinale rappre- senta in modo gurativo questo concetto di fusione, infatti composto da un triangolo che ha tre cerchietti a ogni vertice e una linea che discende. Il triangolo la Monade ma- nifesta, che raduna in s la triplicit divina. I cerchietti sono quattro energie fuse insieme, ovvero le tre croci. Inne la linea, che scen- de nella materia, ci ricorda che la Monade si manifesta discendendo nella materia per poi elevarla al Cielo. La difcolt a cui vado incontro nel cercare di parlarvi di questa croce la difcolt di riuscire a descrivervi con grande chiarezza e con grande sintesi i quattro segni che la Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
LA CROCE CARDINALE, CROCE DEL CRISTO RISORTO 28 compongono, perch questi sono appunto quattro segni di sintesi che esprimono la Vita dello Spirito e come si voluta manifestare, quindi, per noi, ancora estremamente lontani e misteriosi. Qui siamo sul piano della Mona- de, del Padre, siamo dove antichi aliti e respiri hanno originato la vita degli universi e dove si racconta di quando Dio alit il respiro nelle narici delluomo rendendolo unanima viven- te. Alla luce di questa difcolt diviene impossi- bile parlare del signicato di Aries, Cancer, Li- bra e Capricornus senza tenere in considera- zione la croce cardinale come manifestazione di tutti e 12 i segni. Da qui il tutto ebbe origine e qui ritorneremo, qui c lalfa e c lomega, e comprendere questa croce signica iniziare a comprendere la grande legge della rinasci- ta, intesa come impulso ciclico, come inspi- razione ed espirazione di Colui che scandisce questa ripetizione: il Logos planetario. Solo gli Iniziati possono in una qualche maniera comprendere lessenza di questo concetto, noi, invece, con umilt, ci accontenteremo di avere almeno un qualche barlume di luce su questi cicli che scandiscono la manifestazio- ne e levoluzione della vita. Creazione, manifestazione, legislazione e ini- ziazione sono le quattro fasi che compongono il ciclo della vita, e sono espresse e realizzate dai segni della croce cardinale. Aries inizia il ciclo di manifestazione, esprime la volont di incarnarsi, quindi un impulso ad essere che porta a discendere in manife- stazione nelloscurit della materia attraverso la porta di Cancer. Tutte le anime come en- tit individuali sperimentano lincarnazione la prima volta in Cancer, ma tutto ha origine in Aries, che dal piano mentale esprime limpul- so ad essere, che poi, discendendo sul pia- no astrale, si colora del desiderio di Taurus e che, continuando a scendere, si veste della dualit propria di Gemini sul piano eterico, per giungere, inne, tramite Cancer, in mani- festazione sul piano sico. Attraverso Libra, poi, luomo impara le Leggi della vita, e sottostando ad esse ciclo dopo ciclo cessa di oscillare fra gli opposti e si pone in equilibrio fra spirito e materia, per poi conseguire in Capricornus liniziazione, la quale per porter luomo a sentire la neces- sit di ritornare a creare, attraverso un nuovo impulso che lo riporter nella materia, con pi consapevolezza di prima, per fare un altro giro sulla ruota, e cos via; questa la stra- da dellevoluzione, nch luomo, divenuto un perfetto iniziato, sar libero di decidere di entrare in manifestazione per servire lUma- nit. Allinizio luomo si incarna seguendo un im- pulso istintivo, lanima che effettua tutti i giri necessari per raggiungere un suo com- pimento, un suo completamento, ma poi questo movimento circolare crea un effetto strano, come un gioco dove non c pi inizio e non c pi ne, dove linizio la ne e vi- ceversa, dove lalfa e lomega si congiungono e svelano lo spirito della creazione, del uire della vita, del perch esiste tutto questo e di noi che ne facciamo parte. Quando luomo si sofferma a riettere sullepisodio di Dio che alit il suo respiro nelle narici delluomo rendendolo unanima vivente, probabilmente ne capisce solo le pa- role, ma non riesce a comprenderlo nella sua bellezza e perfezione, non pu dire di avere compreso, perch altrimenti non vivrebbe av- volto dalla sua miseria interiore, ma vivrebbe con gioia, libero di uire nella bellezza della vita. Questa, per, la condizione dellinizia- 29 to, che non teme pi la morte, perch com- prende che non c morte, che la morte solo trasformazione e rinascita a nuova vita. La parola morte su questa croce non c pi, c la creazione, la manifestazione, la legisla- zione e liniziazione, c solo vita. Qui la mor- te solo trasformazione, perch questa la croce della vita dello Spirito. Questo signicato della croce cardinale rap- presentato anche nella vita di Ges, che resu- scitando, trionfa sulla morte. Infatti la resurre- zione di Ges segna il mistero pi profondo di Capricornus, di una volont che vince per sempre la morte. Il uire in modo circolare delle energie dei quattro segni della croce cardinale giusti- cato anche dal fatto che un tempo Capri- cornus era il decimo ed ultimo segno dello zodiaco, e questo perch la coscienza umana non era ancora in grado di recepire le energie di Aquarius e di Pisces. Addirittura nel perio- do lemure i segni zodiacali erano solo otto, infatti, oltre ai loro opposti polari Aquarius e Pisces, mancavano anche Leo e Virgo, cio mancavano il senso di individuazione e la consapevolezza del Cristo insito nelluomo. Ma destino dellUmanit di tornare al die- ci, infatti Aries e Pisces si fonderanno in un unico segno e questo proprio perch la ne non che linizio; e Virgo si unir con Libra, e allora il Cielo scender sulla Terra, e gli op- posti maschile e femminile saranno in equi- librio, permettendo cos la venuta del Cristo cosmico sulla Terra. Questa croce porta in manifestazione, attra- verso i pianeti che la formano, tutti e due i rami spirituali principali: il ramo dispari attra- verso 3, 5, 7 raggio e il ramo pari attraver- so il 4 e 6 raggio. In questa croce, quindi, non appaiono direttamente il 1 e il 2 raggio, i quali sono portati in manifestazione attiva dai raggi minori, perch questa croce la cro- ce della vita che si manifesta su tutti i piani e a tutti i livelli, quindi il ramo dispari appare in qualit di costruttore di forme attraverso lintelligenza ed attento alle leggi di natura, mentre il ramo pari unisce e costruisce, ma restando attento al movente, allaspirazione e al sacricio, prestando attenzione allaspet- to interiore e allespressione spirituale attra- verso le forme. Tutti i raggi, quindi, sono in attivit nella Croce cardinale, e questo per un motivo molto semplice: il segreto custodito da questa croce la Vita stessa in tutte le sue manifestazioni. Ora siamo arrivati alla ne di questo bellis- simo viaggio e vediamo luomo su questa croce mettersi in gioco con la creazione, la manifestazione, la legislazione e liniziazione, ma questo anche il ciclo vitale che segue una stella o un universo quando nasce, lo stesso viaggio, poi ognuno lo realizza con la forma che ha a disposizione e con i limiti che il proprio livello evolutivo impone, e anche se tutto ci ci appare cos lontano, poich qui siamo sul piano della Monade, dello Spirito, tutto questo ci appartiene, infatti siamo qui perch c stato questo impulso della nostra Monade che ha voluto essere e che ha voluto manifestarsi no nella materia pi densa pri- ma di intraprendere il viaggio di ritorno verso casa. Maria Grazia Barbieri 30 Negli articoli precedenti abbiamo gettato uno sguardo sulla meditazione, che di sicuro la prima cosa da fare, per uno che consapevol- mente voglia iniziare a trasformare la sua co- scienza. Difatti la pratica della meditazione in- comincia a muovere le energie, puricandole ed elevandole, ma anche accelerando il con- tatto con tutto ci che rimane da trasforma- re dentro se stessi. Per cui, la seconda cosa che un aspirante sul Sentiero deve prendere in considerazione, sono gli strumenti che gli possono consentire di procedere allintegra- zione della propria personalit. Secondo la scienza esoterica, vi un percorso specico che conduce luomo dal quarto regno di na- tura al quinto, o Regno dei Cieli. Questo per- corso denito da tappe precise, da sempre chiamate iniziazioni, che, indipendentemente dal nome, rappresentano eventi signicativi nellevoluzione umana. Questi non sono modi di dire, ma realt strutturali che ci descrivono esattamente a che cosa ogni essere umano va incontro nel corso della sua evoluzione. Come abbiamo visto, i momenti pi eloquenti della vita di Ges ci indicano chiaramente queste svolte, che si realizzano quando luomo, dopo aver sperimentato tutto ci che appartiene al suo regno, inizia a vivere come anima, inte- grando sempre di pi la sua personalit, per consentire allauriga della sua coscienza, il suo s superiore, di prendere controllo dellin- tero campo della consapevolezza. Se vi un percorso comune allumanit, allora vi sono anche modalit comuni per compiere questo cammino, ed di questo che si oc- cupa linsegnamento sul Sentiero, ossia della strumentazione, appunto, atta a trasmutare la personalit e a svelare la potenza, lamo- re e lintelligenza dellanima. In n dei conti, linsegnamento dei Maestri non altro che la narrazione di unesperienza vissuta. La scien- za esoterica la codica di un empirismo che coloro che hanno fatto il Sentiero hanno sperimentato sulla loro pelle. Il Mito, la Tra- gedia, la Parabola ed il Verbo si incarnano nel discepolo no alla sua Resurrezione. Il Mae- stro altri non se non Virgilio, che indica la via nella selva oscura, e laspirante Dante, che, dopo aver compiuto il viaggio, descriver che cosa ha visto, afnch anche altri possano co- noscere la strada. Se una persona arrivata a prendere la de- cisione di dedicare parte del suo tempo alla meditazione, vuol dire che gi inguaiata, ossia entrata nella disponibilit pratica della ricerca, che quasi un punto di non ritorno rispetto allaccettazione passiva della vita. Ovviamente mi sto riferendo alla meditazio- ne nel senso che intende Patanjali, e non alla visualizzazione delle paperelle nel laghetto, giusto per capirci. Il secondo ed importante passo, di solito, segue inevitabilmente di l Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LINTEGRAZIONE DELLA PERSONALIT 31 a poco. Le trasformazioni iniziano in modo impercettibile, ma sempre pi rapido, no a quando la girandola che diventa la tua vita, ti pone per forza il problema del capire che cosa ti sta succedendo e, soprattutto, che cosa ci puoi fare. Non si pu comprendere da subito che ci con cui si ha a che fare, le proprie emozioni, i propri sentimenti ed i propri pensieri, sono qualcosa di estremamente tangibile e che come tali andrebbero trattati. Su questa so- lidit della coscienza si basa la possibilit di operare in modo scientico la trasformazione di s. Lalchimia spirituale non proprio una metafora, ma una strabenedetta verit tangi- bile: si tratta di trasmutare il piombo del s inferiore nelloro dellanima. Per, siccome la percezione dellaspirante sul Sentiero anco- ra inadeguata, egli non riesce a rendersi piena- mente conto del peso di tutte le componenti del suo essere. Le emozioni, come i pensieri del resto e tutto ci che ci costituisce, sono formate da atomi di sostanza del piano vitale sul quale esse sono manifestate, appartengo- no a quel corpo, chiamato astrale, anchesso parte del nostro essere, atto proprio a vivere le emozioni nella dimensione nella quale esse esistono. Questo, fra laltro il motivo per cui unemozione non pu essere compresa dal pensiero, ma pu essere sentita, cos come lanima non pu essere esplicata dalla mente, ma si esprime attraverso lintuizione. La spinta allazione della vita universale, altri- menti chiamata karma, o legge di causa-effet- to, nella contingenza che ci interessa, ossia la personalit umana, agisce sui tre piani delles- sere inferiore, sico, emotivo e mentale, e in ogni caso produce trasformazione nella materia, attraverso la consequenzialit delle esperienze, nel tempo e nello spazio. Luomo generalmente non per niente consapevo- le del moto evolutivo della sua esistenza ed impiega molte incarnazioni prima di realizzare che sta salendo una spirale di vita che lo por- ta dalle ataviche densit verso i cieli rarefatti dellessere. A questo punto la vita diventa una sda interessante, perch, nalmente, siamo sullorlo della possibilit di affrancarci dal suo automatismo. Questo per signica com- prendere la legge di causa-effetto, per essere in grado di modicare le radici nascoste di ci che, in noi, produce sofferenza. Per lesperienza che ho potuto fare nel campo della coscienza umana, il cominciare a fare i conti con questa atipica concezione produce gi di per s notevoli cambiamenti. Compren- dere che karma non sinonimo di caso, ma responsabilit della quantit e della qualit delle proprie azioni, mette nelle condizioni di modicare, nei propri corpi, il peso di quegli atomi di cui parlavamo prima. Nello specico ci consente di modicare i rapporti di forza tra la parte consapevole e costruttiva e quella inconsapevole e distruttiva del proprio esse- re. Ecco allora che laspirante comincia a fare una mappa di se stesso, di ci che riesce a per- cepire e comprendere di s, ed incredibile constatare la quantit di cose che aforano da questa attenzione nei propri confronti. Ma se ti ascolti e ti osservi, inizi a vedere quel- lo che cova appena sotto la supercie della coscienza, cominciando a fornire un canale di aforamento anche per quel materiale che radicato un po pi in profondit. Vi ricordo sinteticamente che possiamo modicare solo ci che conosciamo. Il problema allorigine della nostra sofferenza consiste nel fatto che la coscienza strutturata in modo da porre delle maschere dinanzi alle vere e profonde 32 motivazioni del nostro agire, legate ancora ad aspetti irrisolti del nostro karma e spesso originate in vite remote, che ovviamente non ricordiamo. Osservare ed ascoltare il nostro comporta- mento, che signica porre attenzione alle sensazioni che proviamo mentre facciamo una cosa (spesso in contrasto con quello che affermiamo razionalmente), ci porta di sicu- ro a trovare dei motivi ricorrenti nella nostra vita, moduli che riproponiamo, spesso in un modo per noi fallimentare e deludente. Que- sto perch lattenzione ci porta in un territo- rio di conne della nostra consapevolezza, in quella frattura, o se preferite crepaccio, che sta tra le nostre maschere e lorigine karmi- ca del nostro comportamento rovinoso. Per esempio, io affermo di voler costruire una re- lazione armoniosa con il mio partner, ma va sempre a nire che o lascio o vengo lasciato, salvo poi lamentarmi dellincomprensione nei miei confronti, o magari dellingiustizia della vita. In realt ci che io dichiaro vero solo in una certa misura, perch nel mio subcon- scio intanto agiscono forze, legate a qualche vita passata, non ancora comprese, che mi obbligano a comportarmi in modo da ricreare quelle irrisolte condizioni di abbandono e re- pulsione appartenenti al mio passato. Senza che sia necessario vedere o sentire chi eravamo nella vita precedente, cosa tan- to di moda di questi tempi, possiamo entrare in contatto con il nostro passato qui e ades- so, nel nostro presente, attraverso il nostro comportamento. Proprio qui sta la frattura di cui parlavo prima. Le maschere che noi mo- striamo nella nostra esistenza sono lespres- sione del nostro passato non ancora integrato nella nostra consapevolezza. In questo modo risultiamo essere schizofrenici, separati da noi stessi. per questo motivo che lo yoga si chiama yoga, ossia unione, per il fatto che le pratiche di trasformazione che esso pro- pone ci mettono nella condizione di unicare tutta la nostra coscienza, integrando la per- sonalit, che viene assorbita dallunicante principio dellanima. Nella misura in cui inizio a conoscere che cosa non mi piace di me stesso, allora pos- so fare come mi consiglia Patanjali: Quando sorge un pensiero contrario allo yoga, svilup- pa il pensiero opposto. Che in pratica signi- ca che, quando riconosci una tua tendenza distruttiva, invece di assecondarla, seguendo meccanicamente limpulso che provi, resisti al disagio che questa ti provoca e, consape- volmente, dai attenzione ed energia a ci che invece riconosci come tendenza positiva. cos che si trasformano gli atomi della propria coscienza, in questo conitto, con questo attrito, vivendo questa contraddizione. Cos cambia il peso specico del proprio essere, che viene sempre pi polarizzato verso la luce dellanima. La trasformazione viene ancor pi accelerata e laspirante si trova non di rado a puntare i piedi contro questo cambiamen- to, cercando di resistere al forte vento della novit e della positivit, ma una cosa certa, prima o poi tutti berremo da quel calice che Ges stesso ha esitato a portare alle labbra, e con Lui avremo parte nel Regno. Massimo Rodolf 33 Nelluniverso lenergia di terzo raggio, detta anche intelligenza creativa, che permea ogni piano e contribuisce alla creazione, interagen- do con lenergia del primo e del secondo rag- gio. Ad un proposito del Padre, che contiene un progetto preciso, risponde la materia che offre il campo di esperienza e sotto la guida amorevole del Figlio evolve rispondendo con intelligenza no a materializzare il proposito divino. Occorre distinguere fra materia, cio la Madre, e sostanza cio lo Spirito Santo che adombra la Madre: qui ci occupiamo di questultimo, perch i raggi vengono stu- diati in termini di energia. Il nostro interes- se quindi catturato dallazione intelligente dellenergia di terzo raggio che trova sua espressione nellazione dei costruttori e del Grande Architetto che organizza il materiale, inizia il lavoro e lo fa procedere no a quando sia materializzato il proposito del Padre. Tutto lo spazio soggetto allazione delle for- ze che costituiscono la trinit, e incalcolabili ne sono gli effetti, ma si pu affermare che questa attivit intelligente costruisce la forma in modo che questa sia in grado di rivelare il proposito divino. Senza questa intelligenza di fondo non ci sarebbe sapienza nelluniverso e la materia non potrebbe vibrare rispondendo in modo intelligente alla volont che emerge dallinterno: la sapienza che spinge ogni for- ma ed ogni essere verso il suo destino, perch conosce i propri ni ed opera alla loro attua- zione sperimentando, esaminando e alla ne liberando. Senza questa forza la rondine non saprebbe ritrovare lo stesso luogo dellanno precedente, senza questa intelligenza un lo derba non troverebbe il pertugio fra le rocce, n un animale le erbe in grado di guarirlo. An- che gli esseri umani avrebbero un disperato bisogno di sapienza, ma lo spirito sofa dove vuole, come quando discese sugli apostoli e questi profetizzavano, parlavano lingue sco- nosciute e operavano guarigioni miracolose. Beato chi trova questa sapienza. Nel nostro sistema solare questo raggio ha Saturno come corpo di espressione perch proprio tramite la materia, che ostacola e ostruisce, che viene fornito al mondo un vasto campo di esperienza e lumanit pu evolvere superando questi ostacoli. Oggi molta di questa energia di terzo raggio cristallizzata nel denaro, che infatti pi adorato rispetto ai valori spirituali: in questo senso pu essere intesa la frase lamore del denaro la radice di tutti i mali, perch si fa di un mezzo un ne, e ci che dovrebbe essere una semplice funzione diventa idolo. Legoismo infatti alla base della disastrosa situazione economica attuale: le risorse non mancano, ma non sono equamente distribu- ite. In futuro il denaro sar abolito e linteres- se sar volto al bene comune piuttosto che Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
INTELLIGENZA ATTIVA 34 a quello individuale. Ognuno pu contribuire alla costruzione di una societ illuminata cer- cando di riscoprire la sua bont fondamentale che anche buona volont ed instaurare un rapporto corretto con il denaro e gli aspetti materiali. Il denaro per esempio pu essere usato per promuovere il lavoro della Gerar- chia e a sostegno di tutte quelle attivit tese a produrre una maggior distribuzione delle risorse. Per il nostro pianeta il terzo raggio riveste un ruolo particolarmente importante perch il raggio della personalit del Logos planetario, quindi condiziona notevolmente ogni cellula del suo corpo, anche il genere umano. Luma- nit nel suo complesso evolve per esperienze successive e grazie a queste impara a discri- minare. In effetti la capacit di discriminare si acquisisce grazie a molte esperienze: solo luomo che ha vissuto molto in grado di giudicare con avvedutezza e comportarsi in modo appropriato in ogni circostanza, perch vivendo nella tensione di agire per il meglio ha imparato a conoscere con il cuore - quindi non con arida intelligenza ma con sapienza - ed in grado di gustare la vita. Ma come opera un servitore di terzo raggio? Si pu affermare che lavora con le idee per renderle pi comprensibili alle moltitudini, so- prattutto per quanto riguarda le nuove idee che vengono adattate alle esigenze immedia- te e proposte con forza. Non un caso che il tipo psicologico prodotto da questo raggio sa come usare la parola in modo persuasivo, intelligente, ma soprattutto appropriato. Il terzo raggio in manifestazione dal 1875 ed allinizio della fase di declino; questo provoca anche condizioni mentali statiche che dovranno essere distrutte per lasciare spazio al nuovo: non preoccupatevi dunque del sole che tramonta, ma salutate festosi il nuovo che sorge. attraverso la vita che plasma incessante- mente la materia che la forma diventa perfet- ta, ma non aspettatevi che questo risultato sia statico perch, non appena la forma giun- ge a perfezione, viene distrutta, afnch la vita possa, uscendo da quella forma, trovarne di pi adeguate. Questo vale per un essere umano, una razza, un pianeta o un sistema solare: si pu proprio dire che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Spesso la ripetizione di schemi gi conosciu- ti signica distruzione: sia quindi benedetto nellanimo dei pionieri lanelito a scoprire nuove vie inesplorate, nuove modalit, per- ch in ogni inizio c una magia che ci aiuta a vivere. Lopera compiuta dal terzo raggio genera sintesi temporanee che conducono prima allunione di coscienza e forma, poi di spiri- to e materia; denisce lapparenza ma nello stesso tempo anche la qualit entrostante e laspetto Vita: per questo lapparenza non mai insignicante, perch rivela ci che al- berga al suo interno. La volont creatrice ini- zia quindi sul piano sico ci che esprimer il divino ma soprattutto, oltre a generare la manifestazione, dimostra anche la potenza di quella Vita eterna che alberga allinterno e regola lapparizione nella forma. Paola Spada 35 La minoranza per denizione chi non pos- siede le armi della maggioranza, chi non per bellezza, non per potere, non per quantit nu- merica pu emergere e lasciare il segno, ma chi, se sa resistere, in grado di innovare e condurre a cambiamenti importanti, anche se attraverso effetti che raramente sono im- mediati ed evidenti. Da sempre intimamente membro di una mi- noranza sia per predisposizione masochista (diciamo in gergo il mio meccanismo) che allestremo porta ad isolarsi e a sentirsi diver- si dagli altri quindi soli ed incompresi, ma an- che perch semplicemente distante da tanti usi e abusi odierni che sento di non voler con- dividere, mi chiedo: abbiamo mai pensato a quale forza sottost alla minoranza? Quanto importante il contributo che ciascuno di noi pu portare, anche se piccolo, alla sua vita e alla societ di cui noi tutti siamo parte attiva? Moscovici sostiene che mentre la maggio- ranza produce compiacenza, quindi adesione pubblica senza accettazione privata, la mino- ranza produce conversione. Ci tengo a precisare che si tratta sempre di inferenze che non vanno oggettivizzate, sia perch non stiamo parlando di matematica, altrimenti non si spiegherebbe il detto la ma- tematica non unopinione sia per la natu- ra stessa dello strumento sperimentale cio articiale, da cui Moscovici ha tratto le sue conclusioni, che non pu riettere le innite variabili della realt. Questo signica che pu essere vero anche il contrario, non dimentichiamolo. Ma perch compiacenza nel caso della mag- gioranza e conversione (o inuenza indiretta) nel caso della minoranza? Perch attivano due processi qualitativamen- te diversi negli individui: la maggioranza pro- muoverebbe un processo di confronto, per il quale lattenzione del soggetto sarebbe foca- lizzata sulle differenze tra la sua posizione e quella degli altri e sulle possibili conseguenze sociali del suo disaccordo (confronto che a mio avviso possiamo scovare in molti ango- li del nostro comportamento quotidiano); la minoranza invece attiverebbe un processo di convalida, che spinge lindividuo a prestare attenzione al problema su cui la fonte minori- taria ha preso posizione, e a riettere sullar- gomento. Numerose ricerche inoltre hanno mostrato come la conversione della minoranza possa seguire varie modalit di espressione: pu avvenire in tempi ritardati rispetto a quando il soggetto stato esposto alla fonte, oppure si pu esprimere su un problema diverso da quello su cui la minoranza si espressa. Le femministe, classico esempio di dissiden- za minoritaria, hanno generato un desiderio di liberarsi dai legami tradizionali e di essere Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA FORZA DELLA MINORANZA 36 pi autonome anche in coloro che non hanno aderito direttamente al movimento. Ma in che cosa risiede la forza della minoran- za? La psicologia sociale ha individuato molti fattori che possono favorire o ostacolare lin- uenza minoritaria, fattori che possono a mio avviso restare in supercie ma che gi parla- no di coerenza, di stile di comportamento, di modalit di risolvere il conitto. La forza di una minoranza pu risiedere nel- la qualit che veicola; nella forza penetran- te di ci che ogni giorno esprime; nella sua capacit di mostrare in maniera continuativa un punto di vista diverso dalla maggioranza, senza scontate e facili esagerazioni momen- tanee; nella coerenza di fondo di ogni singola mossa; nellobiettivo condiviso del gruppo; nella volont di andare in quella direzione an- che se in maniera perfettibile; e ultimo ma non per importanza nei frutti che un tale agire in grado di raccogliere. Una simile presenza, seppur minoritaria, la- scia il segno in chi ti sta vicino, anche in chi ti contraria, in chi non capisce bene che cosa stai dicendo o facendo, in chi pur non con- dividendo la tua opinione, continua a volerti bene. La societ di oggi con tutti i suoi vizi e stra- vizi rappresenta una fonte maggioritaria che ha un forte potere su tutti noi, che cerca di trascinarci nel mucchio con tutti i mezzi che possiede, andando a stimolare qualit che ci appartengono ancora ma che forse ora non vogliamo pi condividere. Allora si pu scegliere di non aderirvi! Si pu scegliere di essere diversi, di agire diversa- mente, di pensare e di emozionarsi in modo diverso anche se si da soli; si pu scegliere di essere una minoranza. La minoranza impedisce una soluzione una- nime ed obbliga a non dare per scontato il punto di vista della maggioranza. Generalmente per difcile mostrarsi in accordo con un punto di vista dissidente perch lopinione diffusa che il diverso, a priori, sia sbagliato! La natura stessa delluo- mo, profondamente egocentrica, osteggia il diverso da s perch diverso dai rigidi sche- mi attorno ai quali ruota il nostro equilibrio psico-emotivo da sempre; cos avviene allin- terno di una societ fondata su rigidi schemi culturali, sociali, politici, etici e quantaltro. Ma proprio questa paura di essere tagliati fuori perch devianti che genera una profon- da ambivalenza emotiva, repulsione nei con- fronti del diverso ma anche attrazione, spes- so inconsapevole, che provoca poi i diversi effetti indiretti di cui parlavo sopra (attenzio- ne al problema e riessione che portano a conversione). Fascino e difdenza ruotano attorno ad un gruppo di minoranza, a mio avviso unoscil- lazione importante che ostacola lautomati- smo emotivo e mentale (da sempre fonte di sofferenza e lamentela), e veicola strumenti diversi di scelta. Diana Ferrazin A. MUCCHI FAINA, Linuenza sociale, Il Mulino, Bologna 1996 37 In quellistante la Regina si ferm al centro della stanza. Senza guardarsi attorno rimase immobi- le, con il capo chino, gli occhi chiusi e un lieve sorriso di pace dipinto sul suo viso, mentre tutto il suo essere era teso ad ascoltare. Quella voce disumana era sempre pi vicina. Cupa e serpeggiante arriv a sibilarle nellorec- chio, mentre un gelido respiro sorava il suo col- lo Tu non avrai paura per te stessa... non hai paura di morire, ma se ti dicessi che tu vivrai? La tua vita sar una landa di solitudine ed il nulla ti circonder. Sopravvivrai in una vuota esisten- za, prigioniera di te stessa ed esiliata dalla divina scintilla. Questo ti fa paura? Il tono di quella voce si faceva sempre pi in- combente: Tutto quello che hai creato, tutto quello in cui hai creduto, ci che hai vissuto, ci che hai amato, di tutto questo non rimarr neanche lillusione, ma solo un ricordo vivo che ti divorer dentro e che ti far vagare negli inferi per leternit. E tutto questo ti fa paura? Nel frattempo Anisha sent un tocco gelido sulla sua spalla, che scivolando viscidamente, arriv a stringerle con forza il polso destro. In quellistan- te la voce disse: Apri gli occhi e guardami. Anisha alz la testa, il sorriso sereno era ancora sulle sue labbra, apr gli occhi lentamente e din- nanzi a lei vide un volto. Allarg il campo visivo ed ecco, era lui, il Principe Damon. Il suo corpo era trasparente, impalpabile, a intervalli vibrava come se gli passassero attraverso sof di ven- to. Appariva fragile ed i suoi capelli dai riessi grigio-azzurri cadevano sciolti lungo le spalle. I suoi occhi erano piccoli vortici privi di luce. A quel punto il Principe, con un sorriso sprezzan- te, disse ad Anisha: Sei pronta a darmi lessen- za della tua vita pur restando viva? Il silenzio nellaria era pesante, Anisha non fece un ato, continuava a guardarlo negli occhi, impetuosa- mente. Damon con la testa fece uno scatto indignato, portandosi indietro i capelli, poi mantenendo sul suo volto quel sorriso di disprezzo, profer: Bene, bene, beneeh lo so, difcile pratica- re lamore! Io lo ben so, per questo ho scelto, ma non parliamo di me, siamo qui per te cara Regina. Ma come, non eri tu che affermavi che il male non avrebbe avuto nessun potere in te? Tutto quello che i miei occhi stanno vedendo mi suggerisce il contrario! La tua esitazione, la tua paura, il dubbio che si fa strada nei luoghi pi intimi del tuo animo, dovrebbe farti capire che DEVI ARRENDERTI!. Poi la sua voce si fece cinica e impudente Ecco! Udite, udite il male trionfa, ed io esulto! Unaltra vittoria! Com facile con voi umani, ba- sta insinuarvi un granello di dubbio, una goccia di sconforto, un sofo di odio e le vostre certez- ze, il vostro credo, la vostra forza, incominciano a vacillare, perch siete meramente umani. A quel punto Anisha indietreggi lentamente, muovendosi con grazia, poi si ferm ritta, indo- Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
I DUE REGNI (parte II) 38 mita e dichiar: Non prendo le distanze da te per sconforto, o per confusione oppure per odio, dubbio o semplicemente perch sono umana, no non per questo! La paura non mi appartie- ne, il dubbio non esiste in me. Esulti troppo in fretta, Principe Damon, il male non intelligen- te, questo che i miei occhi vedono. Vedo il vuoto che in te, il nulla, lirreale e lillu- sione non possono farmi male perch non esi- stono in me. Il tono di Anisha si fece ancor pi deciso, E adesso ti faccio io una domanda, hai paura? Non ebbe risposta, allora aggiunse: Io penso di s. La paura esiste solo quando il male ti ap- partiene. Damon ssando negli occhi Anisha si port le mani giunte sulle labbra e, mentre ci giocherel- lava, incominci a mormorare sottovoce una cantilena. Intanto che il tono della sua voce si faceva sempre pi intenso, dal suo basso ven- tre usc un gelido vortice che n per avvolgere Anisha. Ella si trov in uno spazio senza tempo a ut- tuare allinterno di innumerevoli anelli posti uno dinnanzi allaltro. Tutto era statico e privo di colore, quando ad un tratto Anisha intravide in lontananza unapertura oscura dalla quale pro- veniva la voce suadente. In quellistante si rese conto che se fosse stata ingoiata da quellaper- tura sarebbe stata la sua ne. Cominci allora a contrastare con forza il usso che sempre pi la trascinava verso loscurit. Il tempo si era fermato e la mente di Anisha aveva fatto spazio alla luce. I pensieri erano leggeri e colmi damore mentre il suo corpo si rafforzava sempre pi. In quel preciso istante ella pot emettere con potenza tre parole ma- giche, che produssero un tripudio di bellezza e di splendore. Dinnanzi ai suoi occhi le parole magiche pren- devano forma, emergendo ammeggianti dal vuoto assoluto, conquistando lo spazio in modo possente. La mano di Anisha sor una di queste parole ed ella, per incanto, si trov in un luogo sospe- so nel tempo. Attorniata solo da luce, intravide in lontananza una gura che a poco a poco si avvicinava. Era Elkan, lei le and incontro con il cuore pieno di gioia, ma solo per scoprire, amareggiata che quello che vedeva non era che unimmagine di lui. Le rimase di fronte, interdetta, ed a quel punto Elkan allungo le braccia facendole cenno di avvi- cinarsi. Le disse: Sei arrivata! Ti prego ascolta- mi! Non ho molto tempo. Ricordati la profezia, solo con il sacricio troverai la via. Io ci sar. Tutto si dissolse, ed Anisha si ritrov di nuovo nel palazzo. Non cera pi traccia del Principe Damon ed ella decise di andarsene da l, ma ac- cadde una cosa misteriosa che la trattenne. Vide se stessa dentro ad una sfera, e nella sfe- ra tante immagini, tra le quali quella di ci che stava vivendo. In quel preciso istante comprese che le sue certezze erano barriere e che solo attraverso il dono di s e lumilt si raggiunge il vero Potere, un Potere fatto solo di Amore. A quella chiarezza i suoi occhi brillarono di una luce smeraldina, il suo viso perse i segni della fatica e della sofferenza, la sua pelle lattea di- venne radiosa. Si sentiva risvegliata da un lungo sogno. adesso era nella vita, dove Elkan si tro- vava, nalmente e per davvero. Manuela Baccin www.scuolaenergheia.it ENERGHEIA Prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far uire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno. PROGRAMMA 1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione della perso- nalit - Il corpo sico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi - Kundalini, chakra e laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico. 2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche - La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia - La terapia radiante - La telepatia - I sogni. 3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra e trasmu- tazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenuta di un gruppo - Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della guarigione esoterica - Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI: BERGAMO Graziano Fornaciari tel. 059 900086 - cell. 339 8476285 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it MILANO Luca Tomberli tel. 055 4215064 - cell. 328 3122520 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it TORINO Gianluca Fontana tel. 0123 347070 - cell. 347 1114556 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it PADOVA Paola Spada tel. 0542 56071 - cell. 338 6195442 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it MODENA Paola Fornaciari tel. 0522 597259 - cell. 349 8646500 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it FIRENZE Andrea Innocenti tel. 055 585717 - cell. 368 3486833 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it ROMA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it TARANTO Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.taranto@scuolaenergheia.it Dieci week-end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale. Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attra- verso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni. LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradi- zioni esoteriche che hanno come nalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso. www.associazioneatman.biz ATMAN Associazione per lo studio del Raja Yoga La prima rivista esoterica on-line: www.ildiscepolo.it info@ildiscepolo.it Allindirizzo www.dracoedizioni.it potete richiedere la rivista Il Discepoloal solo costo di spedizione www.dracoedizioni.it DRACO EDIZIONI MASSIMO RODOLFI Una voce per linnocuit Questo sito nasce con alcuni intenti ben precisi. Intanto nch in questo paese ci sar una parvenza di democrazia, voglio sfogarmi a dire quello che penso senza tanti peli sulla lingua. Lo voglio fare mettendoci la faccia a differenza di tanti che, avendo grande potere sulla materia preferiscono esporre i loro lacch, rimanendo nellombra a tessere le loro marce ragnatele. Io invece ho un grande potere sullo spirito, su uno spirito, il mio che non ne pu pi di condividere una vita dove la capacit e la libert di scegliere, che dovrebbero caratterizzare la nostra umanit, sono relegate ad una timida utopia. Voglio gridare che dobbiamo cercare la pace e lamore e non lodio e il protto, voglio gridare che luomo deve essere al centro, non lavidit e legoismo. Sia la pace nei vostri cuori soprattutto nei cuori di chi odia. Massimo Rodol www.massimorodol.it La Draco Edizioni, lassociazione Atman e la scuola Energheia sostengono lopera di queste associazioni di solidariet. OMEO BON BON www.omeobonbon.it Attiva in Madagascar e HEWO www.hewo-modena.it Attiva in Etiopia ed Eritrea 17-18 ottobre 2009 Auditorium Ente della Cassa di Risparmio via Folco Portinari 5r Firenze RIPRENDIAMOCI IL PIANETA CONVEGNO NAZIONALE Per la presentazione di un progetto di rinascita dellumanit In collaborazione con: Atman, associazione per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo Le Dodici Stelle, associazione per leducazione allinnocuit Draco Edizioni, casa editrice di divulgazione esoterica Il Discepolo, rivista esoterica on line e stampata Il programma del convegno disponibile sul sito www.scuolaenergheia.it BERGAMO marted 13 Ottobre 2009 ore 20,00 - Presentazione Scuola Energheia Centro Culturale Albero dello Yoga- Via Fornaci 34 Alzano Lombardo. mercoled 21 Ottobre 2009 ore 20,00 - Presentazione Scuola Energheia mercoled 11 Novembre 2009 ore 20,00 - Presentazione Scuola Energheia Il Dopolavoro Ferroviario (a anco della stazione ferroviaria) p.le Marconi 12. info: Graziano Fornaciari cel. 339.8476285 tel. 059.900086 mail: g.fornaciari@scuolaenergheia.it MILANO marted 29 settembre 2009 ore 20,45 - Perch Energheia Centro Althea - Corso Buenos Aires 10 (MM1 P.ta Venezia). mercoled 14 Ottobre 2009 ore 20,45 - Perch Energheia mercoled 28 Ottobre 2009 ore 20,45 - Perch Energheia Centro Shen - via Luosi 15 (zona Piola) Info: Luca Tomberli cell. 328.3122520 mail: tomberli.luca@gmail.com MODENA sabato 10 Ottobre 2009 ore 18,00 - Presentazione Scuola Energheia ad Albinea di Reggio Emilia via Garibaldi 22/23. info: Paola Fornaciari tel. 0522.597259 cell. 349.8646500 FIRENZE mercoled 8 Ottobre 2009 ore 20,30 - Presentazione Scuola Energheia mercoled 28 Ottobre 2009 ore 20,30 - Presentazione Scuola Energheia Centro Raja Yoga Brahmananda - via G. Pascoli 11 Info: Andrea Innocenti tel. 055.585717 cell. 368.3486833 mail: andrea44.ai@libero.it PERUGIA sabato 7 Novembre 2009 ore 17,15 Raja yoga: la scienza dellanima sabato 16 Gennaio 2010 ore 17,15 La meditazione nelle varie tradizioni Libreria dellAnima - strada Trasimeno ovest 165 - Olmo (Perugia) tel. 075.5170036 info: Anna Todisco tel. 055.781699 cell. 328.9636352 mail: anna-todisco@libero.it sabato 10 Ottobre 2009 ore 17,15 Yoga e creativit sabato 5 Dicembre 2009 ore 17,15 Il viaggio delleroe Libreria dellAnima - strada Trasimeno ovest 165 - Olmo (Perugia) tel. 075.5170036 info: Elvira Angelucci cell. 333.7665117 mail: yogacreativita@tele2.it Conferenze di Raja Yoga e presentazione della Scuola Energheia