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a.a. 2013-2014
u(t)
u(t)
fS
u(t)
m
x
fS = ku
12 EI c
h
K = 2 3 1
Ib
4L
h
+
2
3h
Ic
12 EI 24 EI c
K = 2 3 c =
h3
h
3EI 6 EI
K = 2 3 c = 3 c
h
h
K = k1 + k 2 + k3
k1
k2
k3
k 2 > k1 = k3
k1 / k 2 0.5
3
fD = cu&
fD = cu&
k
c
Energia
dissipata
u&
m
u
x
4
Occorre notare che con lo smorzamento viscoso si intende descrivere i soli meccanismi di
dissipazione che avvengono quando la struttura rimane in campo elastico (sistemi elastici).
Sotto forti eccitazioni sismiche, i sistemi strutturali subiscono forti danneggiamenti strutturali e
quindi escono dal campo elastico lineare (sistemi inelastici).
Grazie alle plasticizzazioni della struttura una notevole quantit di energia viene dissipata
accanto a quella dissipata per viscosit. In genere, non corretto modellare i meccanismi
dissipativi inelastici con smorzatori viscosi equivalenti. In questi casi occorrono modelli isteretici
non lineari pi sofisticati in grado di descrivere i meccanismi dissipativi legati al
danneggiamento strutturale.
Nel caso di sistemi inelastici la forza di richiamo non elastica (il legame forza-spostamento
diventa pi complesso e funzione dello spostamento e della sua derivata rispetto ad un
parametro ordinativo che generalmente il tempo) le curve di carico e scarico sono diverse
(non coincidono)
fs (u, u& )
Energia dissipata
x
5
u(t)
cu& (t )
ku (t )
reazione viscosa
ottiene
mu&&(t ) + cu& (t ) + ku (t ) = 0
u& (0 ) = u& 0 ; u (0 ) = u0
reazione elastica
(condizioni iniziali)
u&&(t ) +
u&&(t ) + 2u& (t ) + 2u (t ) = 0
mu&&(t ) + cu& (t ) + ku (t ) = 0
Pulsazione naturale
fI + fD + fS = 0
si
k
m
c
k
u& (t ) + u (t ) = 0
m
m
c
c
=
2m 2 km
6
u&&(t ) + 2u& (t ) + 2u (t ) = 0
u& (0 ) = u& 0 ; u (0 ) = u0
Le soluzioni sono del tipo et , con soluzione del polinomio caratteristico
2 + 2 + 2 = 0
1,2 = 2 1
=0
u& 0 + u0
A=
D
u& 0 + u0
tan =
Du0
B = u0
u& + u0
2
D = u0 + 0
D
dove
D = 1 2
T=
T=
u& 0
u
De t
u0
t
De t
u (t ) = De t cos(D t )
u& (t ) = D De t
cos(D t ) + sin(D t )
D
u0
u& 0 = 0; u0 0
t
u (t ) = u0e t cos D t +
sin D t
D
u&0
u& (0 ) 0; u (0 ) = 0
t
u (t ) =
u& 0 t
e
sin D t
D
10
u& 0
u
u0
u (t ) = D cos(t )
t
T
u&
u& (t ) = D sin(t )
t
Periodo di
vibrazione
m
2
T =
= 2
Frequenza di
vibrazione
f =
1
1 k
=
T 2 m
11
F(t)
F (t )
cu& (t )
ku (t )
mu&&(t ) + cu& (t ) + ku (t ) = F (t )
u& (0 ) = 0; u (0 ) = 0
mu&&(t ) + cu& (t ) + ku (t ) = F (t )
(condizioni iniziali)
u&&g (t )
u g (t )
Il caso di forzante sismica pu essere ricondotto a quanto visto per la forzante generica
osservando che laccelerazione della massa deve essere determinata rispetto al sistema di
riferimento inerziale, calcolando la derivata seconda dello spostamento assoluto
x (t ) = ug (t ) + u (t )
Lequazione del moto del sistema pu essere scritta sfruttando ancora la seconda legge di
Newton (equilibrio dinamico). Le condizioni iniziali sono omogenee.
u& (0 ) = 0; u (0 ) = 0
13
u (t )
Spostamento (relativo)
Velocit (relativa)
Accelerazione assoluta
1 &&
(t )
(
)
u (t ) =
u
e
sin[D (t )]d
g
D 0
t
(t )
u& (t ) = u&&g e
sin[D (t )] cos[D (t )]d
2
1
0
k
c
x&&(t ) = u&&(t ) + u&&g (t ) = u u& = 2u 2u&
m
m
umax = max u (t )
0 t t g
0 t t g
0 t t g
SDe (T , ) = u max (T , )
SDe (T , ) = umax (T , )
16
umax = max u (t )
Vmax = umax
Amax = 2umax
0 t t f
SDe (T , ) = u max (T , )
SVe (T , ) = SDe (T , ) =
2
SVe (T , )
T
2
SAe (T , ) = SDe (T , ) = SAe (T , )
T
2
17
1
&&g ( ) sin (t )d
Spostamento (relativo) u (t ) = u
0
t
Velocit (relativa)
umax = max{u (t )} = u (t = t1 )
0 t t g
k
u = 2u = A(t )
m
0 t t g
x&&max = Amax
La pseudo-velocit coincide con la velocit relativa solo per sistemi non smorzati in
vibrazione libera:
u&&(t ) + 2u (t ) = 0
u& (0 ) = 0; u (0 ) = u0
u (t ) = uo cos t
u& (t ) = uo sin t
u&&(t ) = uo 2 cos t
umax = uo
u&max = umax
u&&max = 2umax
18
( )
S Ae T ,
( )
S Ae (T = 0.5, = 0.05 ) / g
fs max = mS Ae T ,
fs max = mg
( )
T (s )
u(t)
( )
S Ae T ,
S T ,
= W Ae
g
g
peso
u(t)
fs,max
x g (t )
fs,max/2
fs,max/2
19
Esempi
Terremoto del Friuli registrato a Gemona (15-9-1976)
spostamento
pseudovelocit
pseudoaccelerazione
componente est-ovest: accelerazione (agmax = 0.6351g), velocit (vgmax = 0.6478 m/s) e spostamento (xgmax = 0.1198 m)
20
spostamento
pseudovelocit
pseudoaccelerazione
componente est-ovest: acc. (agmax = 0.3328g), velocit (vgmax = 0.3135 m/s) e spostamento (xgmax = 0.0864 m)
21
spostamento
pseudovelocit
pseudoaccelerazione
componente verticale: (a) acc. (agmax = 0.2247g), velocit (vgmax = 0.1566 m/s) e spostamento (xgmax = 0.0454 m)
22
Azione sismica
Stati limite
23
Azione sismica
Stati limite
24
Azione sismica
Stati limite
Nei confronti delle azioni sismiche gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati
riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi
strutturali, quelli non strutturali e gli impianti.
SLE - Stato Limite di Operativit (SLO)
a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali,
quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed
interruzioni d'uso significativi.
25
Azione sismica
Stati limite
SLE - Stato Limite di Danno (SLD)
a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali,
quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non
mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacit di resistenza
e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente
utilizzabile pur nellinterruzione duso di parte delle apparecchiature.
26
Azione sismica
Stati limite
SLU - Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV)
a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed
impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa
di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della
resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso
per azioni sismiche orizzontali
27
Azione sismica
Stati limite
SLU - Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC)
a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non
strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva
ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei
confronti del collasso per azioni orizzontali.
28
Azione sismica
Azione sismica
Valutazione dellazione sismica
Spettri elastici secondo normativa (NTC2008)
Lo spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazione espresso da una forma spettrale
(spettro normalizzato) riferita ad uno smorzamento convenzionale = 5%, moltiplicata per il
valore della accelerazione orizzontale massima ag su sito di riferimento rigido orizzontale. Sia
la forma spettrale che il valore di ag variano al variare della probabilit di superamento nel
periodo di riferimento (PVR).
ag Fo
Se
ag
0
TC*/3 TC*
0.4 ag/g+1.6
Azione sismica
Valutazione dellazione sismica
spettro in pseudo-accelerazione
10
spettro in pseudo-velocit
spettro in spostamento
0
9
0
6
5
Sd (m)
Sv (m/s)
Sa (m/s2)
0
0
0
0
4
0
3
2
0
0
TC*
1
0
TC*
0.4 ag/g+1.6
TC*/3
2
T (sec)
Se (T ) = Sea (T )
Osservazioni:
T (sec)
S (T )
T
Sev (T ) = ea
= Sea (T )
0.4 ag/g+1.6
0
4
T (sec)
S (T )
T
Sed (T ) = ea 2 = Sea (T )
1)
la probabilit di superamento e il periodo di riferimento sono fissati dalla Normativa in base ai diversi
stati limite
2)
poich la pericolosit sismica del sito definita con riferimento al suolo di categoria A e categoria
topografica T1, necessario valutare leffetto della risposta sismica locale legata alla tipologia di
sottosuolo e alle condizioni topografiche
3)
gli spettri cos definiti possono essere utilizzati per strutture con periodo fondamentale minore o uguale
a 4,0 s. Per strutture con periodi fondamentali superiori ed anche nel caso di sottosuoli di categoria S1 o
S2, lo spettro deve essere definito da apposite analisi ovvero lazione sismica deve essere descritta
mediante accelerogrammi.
31
Azione sismica
Vita nominale
La vita nominale VN di unopera strutturale intesa come il numero di anni nel quale la struttura,
purch soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale
destinata.
La vita nominale una scelta progettuale del committente; la Normativa fissa solo un limite
inferiore (approccio prestazionale).
32
Azione sismica
Classi duso
33
Azione sismica
Periodo di riferimento
Le azioni sismiche su ciascuna costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di
riferimento VR che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale VN
per il coefficiente duso CU.
VR = VNCU 35 anni
Valori di VN intermedi sono consentiti ed i corrispondenti valori dei parametri ag, Fo e TC*
necessari a definire lazione sismica sono ricavati utilizzando le formule di interpolazione fornite
nellallegato A alle NTC.
34
Azione sismica
Probabilit di superamento
Le probabilit di superamento nel periodo di riferimento PVR, cui riferirsi per individuare lazione
sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono
Qualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i
valori di PVR forniti in tabella devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si
vuole raggiungere.
Le probabilit di superamento sono pertanto fissate dalla Normativa e indipendenti dal periodo
di riferimento PVR.
35
Azione sismica
Periodo di ritorno
Il periodo di ritorno del sisma si pu ottenere dalla relazione
- sito di riferimento
- periodo di riferimento (VR)
- lo stato limite (SLO, SLD, SLV, SLC)
TR =
CUVN
VR
=
ln 1 PVR
ln 1 PVR
36
Azione sismica
Valutazione dellazione sismica
L'azione sismica caratterizzata da tre componenti traslazionali, due orizzontali (X ed Y) ed
una verticale (Z), da considerare tra di loro indipendenti; le componenti possono essere
descritte mediante una delle seguenti rappresentazioni:
1) accelerazione massima attesa in superficie;
2) accelerazione massima e relativo spettro di risposta attesi in superficie;
3) accelerogramma (in numero adeguato e commisurati alla pericolosit sismica del sito)
- le due componenti ortogonali indipendenti che descrivono il moto orizzontale sono
caratterizzate dallo stesso spettro di risposta o dalle due componenti accelerometriche
orizzontali del moto sismico;
- la componente che descrive il moto verticale caratterizzata dal suo spettro di risposta o
dalla componente accelerometrica verticale; in mancanza di documentata informazione
specifica, in via semplificata laccelerazione massima e lo spettro di risposta della
componente verticale attesa in superficie possono essere determinati sulla base
dellaccelerazione massima e dello spettro di risposta delle due componenti orizzontali. La
componente accelerometrica verticale pu essere correlata alle componenti
accelerometriche orizzontali del moto sismico.
37
Azione sismica
Spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazione
Componente orizzontale
T
1 T
1
T < TB
Se (T ) = ag S Fo +
T
F
T
o
B
B
Se (T ) = ag S Fo
TB T < TC
S Fo
Se/ag
T
Se (T ) = ag S Fo C
T
T T
Se (T ) = ag S Fo C 2D
T
TC T < TD
TD T
TB
TC
TD
Periodo T [sec]
Gli spettri cos definiti possono essere utilizzati per strutture con periodo fondamentale minore
o uguale a 4,0 s. Per strutture con periodi fondamentali superiori ed anche nel caso di
sottosuoli di categoria S1 o S2, lo spettro deve essere definito da apposite analisi ovvero
lazione sismica deve essere descritta mediante accelerogrammi.
38
Azione sismica
Spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazione
Fo 2.2
S = S S ST
TC = CCTC *
TB = TC / 3
periodo corrispondente
accelerazione costante
TD = 4
=
ag
g
+ 1.6
10
0.55
(5 + )
allinizio
del
tratto
dello
spettro
ad
Azione sismica
Spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazione
Amplificazione stratigrafica
40
Azione sismica
Spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazione
Amplificazione topografica
Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta
sismica locale, si utilizzano i seguenti valori del coefficiente topografico ST:
ST decresce linearmente con laltezza del pendio o rilievo, dalla sommit alla base dove ST
assume valore unitario
41
Azione sismica
Categorie sottosuolo
Fatta salva la necessit della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume significativo, ai
fini della identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in base ai
valori della velocit equivalente Vs,30 di propagazione delle onde di taglio entro i primi 30 m di
profondit.
42
Azione sismica
Categorie sottosuolo
In assenza di analisi di sito, per la definizione dellazione sismica si pu fare riferimento a un
approccio semplificato che si basa sullindividuazione di categorie di sottosuolo di riferimento.
43
Azione sismica
Condizioni topografiche
Per condizioni topografiche complesse necessario predisporre specifiche analisi di risposta
sismica locale. Per configurazioni superficiali semplici si pu adottare la classificazione in
tabella
44
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
Individuazione della coordinate del sito
Sistema di riferimento
Google Maps
WGS84
Long. 130057
Lat. 435040
ED50
Sistema di riferimento
Reticolo NTC 2008
45
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
46
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
47
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
48
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
49
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
50
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
51
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
52
Azione sismica
Esempio costruzione di una scuola a Fano
53
54
1 T
q
Fo +
q TB Fo
1
Se (T ) = ag S Fo
q
1
T
Se (T ) = ag S Fo C
q
T
Se (T ) = ag S
Risp. El.
q=1.5
q=2.0
q=2.5
q=3.0
q=5.0
Sa/g
Sa/g
0.400
0.200
Se (T ) = ag S
0.000
0.000
1.000
2.000
3.000
1
T T
Fo C 2D
q
T
T
1
TB
T < TB
TB T < TC
TC T < TD
TD T
4.000
Periodo T[s]
55
F3
m3
Vb
F2
m2
F1
m1
dy
Vb
SLO - SLD
comportamento lineare
analisi lineare (dinamica o statica)
e modello lineare della struttura
du
dc
SLV- SLC
Vb
Vb,el
R = R
R dipende dalla duttilit della struttura
(materiale, dalla tipologia strutturale es.
telaio c.a., pareti muratura, controventi
acciaio e dalla regolarit in altezza);
dipende dal grado di iperstaticit e quindi
dalla morfologia della struttura (es. numero
di piani e di campate);
Vb,y
Vb,1
uc,1
uc,y
uc,max
uc
57
T TC
Ipotesi di uguaglianza
degli spostamenti
fs
T < TC
Ipotesi di uguaglianza
delle energie
fs
umax,el =
fs,el
fs,el
umax,el pl
fs,y
fs,y
uy
umax
fsmax
R = ,e =
fs,y
u y umax,el umax,el pl
fsmax
T
R = ,e = 1 + ( 1)
fs,y
TC
58
fsmax
u max
,e
=
=
fs,y
uy
Ne deriva che lo spettro delle pseudo-accelerazioni del sistema anelastico si pu ottenere,
approssimativamente, dividendo lo spettro di risposta elastico per il rapporto di duttilit. A
riprova di ci si riportano gli spettri di risposta di un sistema 1-GDL anelastico ottenuti con
prefissati livelli di duttilit.
fs
f smax
,e
f s ,y
59
Strutture a telaio: la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali affidata
principalmente (resistenza a taglio alla base > 65% della resistenza a taglio totale)
a telai spaziali.
Strutture a pareti: la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali affidata
principalmente a pareti, singole o accoppiate (resistenza a taglio alla base > 65% della
resistenza a taglio totale).
Pareti: rapporto tra i lati > 4
Pareti composte (di forma composta): pareti semplici connesse per formare
sezioni a L,U,H
Pareti accoppiate: pareti connesse con travi duttili distribuite in modo regolare
lungo laltezza
60
Strutture a pendolo inverso: strutture nelle quali il 50% della massa nel terzo
superiore dellaltezza o nelle quali la dissipazione avviene alla base di un singolo
elemento strutturale (esclusi telai ad un piano e con pilastri collegati in entrambe le
direzioni in cui N < 30% NRd)
Strutture a pareti estese debolmente armate: esistono almeno 2 pareti in ogni direzione
con dimensione superiore a 4 m ed a 2/3 dellaltezza che sostengono almeno i 20% del
carico gravitazionale in condizione sismica
61
Alta duttilit CDA (DCH): sotto lazione sismica di progetto la struttura si trasforma in
meccanismo dissipativo con elevate capacit di deformazione plastica.
Bassa duttilit CDB (DCM): sotto lazione sismica di progetto la struttura si trasforma
in meccanismo dissipativo con moderate capacit di deformazione plastica.
62
il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilit atteso,
dalla tipologia strutturale e dal rapporto di sovraresistenza strutturale u/1.
KR
KR = 1
u
1
CDB
CDA
3,0 u/1
3,0 u/1
2,0
1,5
4,5 u/1
4,0 u/1
3,0
2,0
u/1
1,1
1,2
1,3
Valori di u/1
Strutture a pareti o miste equivalenti a pareti
Strutture con solo 2 pareti non accoppiate per direzione
Altre strutture a pareti non accoppiate
Strutture a pareti accoppiate o miste equivalenti a pareti
u/1
1,0
1,1
1,2
Per strutture non regolari in pianta i valori di u/1 si ottengono come media dei precedenti col
valore unitario.
64
Progetto in CDB
u / 1 + 1
= 0.8 4.5 1.15 = 4.14
2
u / 1 + 1
= 0.8 3.0 1.15 = 2.76
2
65
K w = 0.5 (1 + 0 ) / 3 1
q = K R K w q0
dove 0 il rapporto tra laltezza e la larghezza prevalente delle pareti. Nel caso
in cui gli 0 delle pareti non differiscano significativamente tra di loro, il valore di 0 per
linsieme delle pareti pu essere calcolato assumendo come altezza la somma delle altezze
delle singole pareti e come larghezza la somma delle larghezze.
h wi
0 =
l wi
dove h wi
l wi
Per tipologie strutturali diverse da quelle definite in precedenza, il valore adottato per il
coefficiente di struttura deve essere adeguatamente giustificato dal progettista, se
maggiore di 1.5
66
67
68
69
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
Generalmente le strutture sono caratterizzate da avere molti gradi di libert, e quindi valutare
la loro massima risposta risulta essere molto complessa.
Nel caso di strutture caratterizzate da geometrie semplici e regolari in pianta ed
elevazione, possibile ricondurre il loro comportamento a quello di un oscillatore semplice
avente periodo di vibrare coincidente con il periodo T del primo modo.
GdL
In questi casi la normativa ci permette di poter analizzare gli effetti dellazione sismica per
mezzo di una analisi statica equivalente, applicando alla struttura una distribuzione statica di
forze lungo laltezza
70
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
Il periodo pu essere determinato con unanalisi modale (ma occorre conoscere o aver
ipotizzato le dimensioni degli elementi strutturali) o, in una fase di preliminare di progetto, pu
essere stimato con la relazione 7.3.5
Facendo riferimento allo spettro di progetto, si determina il taglio massimo di base
moltiplicando la pseudo-accelerazione per il peso totale delledificio (determinato come visto
per le masse sismiche). Il taglio di base viene quindi applicato alla struttura ipotizzando una
distribuzione di forze lineari in altezza. Ci deriva dallaver ipotizzato la forma del primo
autovettore lineare.
71
Azione sismica
Masse Associate Allazione Sismica
Nel caso delle costruzioni civili e industriali le verifiche agli stati limite ultimi o di esercizio devono
essere effettuate per la combinazione dellazione sismica con le altre azioni che qui si riporta:
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti
carichi gravitazionali:
72
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
73
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
Lx
Ey+
CMi+
CMi
eix
Ey-
CMi-
eiy
-eiy
Ly
Ex+
74
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
CM=G
5% b
5% a
75
Metodi di analisi
Analisi statica lineare
Mi,x
Fix = Fhx
Fi,y
ziWi
j z jW j
Mi,y
Fi,y
Fiy = Fhy
ziWi
eiy
z
W
j j j
ziWi
j z jW j
ziWi
eix
z
W
j j j
76
Criteri di modellazione
Modello elastico
77
Criteri di modellazione
Analisi lineare
78
Criteri di modellazione
Analisi lineare
Le componenti orizzontali e verticali dellazione sismica saranno in generale considerate come
agenti simultaneamente.
Nel caso di analisi lineari (statica e modale) i valori massimi della risposta ottenuti da ciascuna
delle due azioni orizzontali applicate separatamente potranno essere combinati sommando, ai
massimi ottenuti per lazione applicata in una direzione, il 30% dei massimi ottenuti per lazione
applicata nellaltra direzione.
Nel caso di analisi non lineare statica non si applica la combinazione delle due componenti
orizzontali dellazione sismica: lanalisi della risposta strutturale svolta considerando lazione
sismica applicata separatamente secondo ciascuna delle due direzioni orizzontali
COMBINAZIONI AZIONE SISMICA:
1,00Ex+0,30Ey+0,30Ez
sisma direzione X
0,30Ex+1,00Ey+0,30Ez
sisma direzione Y
0,30Ex+0,30Ey+1,00Ez
sisma direzione Z
La componente verticale
verr tenuta in conto ove
necessario
Criteri di modellazione
Modello elastico
80
Criteri di modellazione
Modello elastico
Approcci semplificati:
1) Per tutti gli elementi
Ec,fess = 0.5 Ec
2) Se si vuol tener conto
dellinfluenza dello sforzo assiale:
Ec,fess = 0.5 Ec per le TRAVI
Ec,fess = 0.7 Ec per i PILASTRI
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Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi
La trasmissione dei carichi dalle strutture secondarie alla struttura principale avviene in funzione
dello schema statico e delle superfici di influenza, con carichi uniformemente distribuiti, variabili
ed anche concentrati.
Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi
Per quanto riguarda la ridistribuzione delle azioni orizzontali, il solaio si comporta come una
lastra nervata e modellabile attraverso una piastra ortotropa con diversa rigidezza nelle 2
direzioni, e quindi con distribuzione diversa alle travi principali del carico.
La lastra vera e propria costituita dalla soletta, che deve quindi avere uno spessore adeguato
(almeno 4 cm) e deve essere dotato di una buona armatura (come minimo, una rete
6/2020).
Un incremento dello spessore del solaio pu invece essere necessario se vi sono travi a
spessore contemporaneamente molto lunghe e soggette a rilevanti carichi verticali, oppure
quando tutte le travi dellimpalcato sono a spessore.
Per tener conto della presenza delle aperture (finestre, etc..) il carico valutato vuoto per pieno,
viene mediamente ridotto di un 20%.
Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi
Nei solai, la presenza del cordolo rompitratta, conferisce allo stesso un comportamento
bidirezionale, con trasmissione di una percentuale di carico anche nelle strutture parallele
allorditura, dove il solaio non direttamente vincolato.
In generale il solaio si comporta sempre come un elemento bidirezionale (piastra ortotropa),
quindi anche le travi ortogonali allorditura del solaio prendono parte del carico del solaio.
Possibile Ripartizione
0.80*qs
0.20*qs
Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi
Cordoli rompitratta su di un
solaio in laterocemento di
copertura a falde inclinate
Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi
Criteri di modellazione
CARICO SBALZO DANGOLO:
Criteri di modellazione
Modello elastico Assegnazione dei carichi