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M.M.

I Codici Gnostici
estranei al deposito di Nag-Hammadi

Questa breve nota nasce con lintento di raggruppare gli scritti ed i papiri gnostici esterni
al deposito di Nag-Hammadi riscoperto nel dicembre del 1945.
Pi in particolare verranno brevemente descritti i codici:
Tchacos,
Askew,
Bruce,
Berolinensis.

Codex Tchacos
Il Codex Tchacos un antico codice papiraceo in lingua copta del II secolo, contenente
alcuni testi cristiani gnostici:
Vangelo di Giuda,
Prima apocalisse di Giacomo,
Lettera di Pietro a Filippo,
Un frammento di un teso detto Allogeno, differente tuttavia dallomonima
opera ritrovata a Nag Hammadi.
Questa fonte originale rilevante in quanto contiene lunica copia nota del Vangelo di
Giuda, un testo perduto per ben diciassette secoli
Il codice fu trovato nei pressi di Minya, in Egitto, durante gli anni 1970; fu
successivamente conservato in modo assolutamente inadeguato da persone che avevano
scarsa esperienza nel trattamento dei reperti archeologici: uno dei proprietari lo conserv
Magus Mizar

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in una cassetta di sicurezza, mentre un altro arriv persino a congelarlo, causando un


processo di decadimento irreversibile ai fogli di papiro.
A partire dagli anni 80 iniziarono a circolare voci sullesistenza di questo codice in campo
accademico, poich degli intermediari iniziarono a far circolare porzioni di testo e
fotografie al fine di vendere il manoscritto.
Nel 2001venutone in possesso la nuova proprietaria, Frieda Nussberger-Tchacos (il
manoscritto prende il nome da suo padre, Dimaratos Tchacos), decise di trasferirlo alla
Maecenas Foundation for Ancient Art di Basilea, anche per ragioni urgenti legate alla sua
preservazione visto lo stato in cui si trovata.
Peraltro, una dozzina circa di pagine del manoscritto originale, brevemente analizzate da
studiosi negli anni 70, hanno avuto peggiore sorte essendo state rimosse dal codice,
probabilmente per essere vendute separatamente.
In seguito il codice pass alla National Geographic Society, che ne cur ledizione, con
traduzione e note, pubblicata nellaprile del 2006; parallelamente la Society produsse anche
un documentario televisivo di due ore, The Gospel of Judas, trasmesso sul National
Geographic Channel il 9 aprile dello stesso anno, mentre un numero speciale della rivista
della Society fu dedicato interamente al Vangelo di Giuda.
Alla fine del 2007 National Geographic pubblic unedizione critica del codice,
comprendente fotografie a colori di dimensioni quasi identiche a quelle del codice, una
trascrizione rivista del testo in lingua copta e una traduzione completa.
April DeConick, Isla Carroll e Percy E. Turner Professor di Studi biblici al Dipartimento di
studi religiosi della Rice University, hanno pubblicato un libro, The Thirteenth Apostle: What
the Gospel of Judas Really Says (Il tredicesimo apostolo: ci che il Vangelo di Giuda dice realmente),
in cui stata messa in discussione sia la gestione del codice da parte della National
Geographic che la correttezza della sua traduzione da parte della stessa.
In particolare DeConick ha affermato che laccesso al manoscritto fu negato dalla National
Geographic a molti studiosi competenti, mentre a quelli ai quali fu concesso furono imposti
vincoli che impedirono loro di lavorare correttamente; inoltre ha fatto notare che la prima
traduzione del codice ometteva un "non", ribaltando il significato del testo, in sostanza la
traduzione corretta riporta che Giuda non ascender alla generazione dei Santi.

Codice Askew
Il Codice Askew (Codex Askewianus) una pergamena manoscritta, formato una quarto, 21
x 16,5 cm attualmente custodita presso la British Library (BL Additional MS 5114),
contiene la versione copta del testo gnostico Pistis Sophia e parti di quello che G. R. Mead
qualific come estratti del Libro del Salvatore. Fu acquistato dal British Museum (adesso
British Library) dagli eredi del Dr. Anthony Askew nel lontano 1775.
Magus Mizar

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Lorigine molto probabilmente egizia ma ignoti il luogo di provenienza e come arriv in


Inghilterra. Il codice contiene 178 fogli o 356 pagine.
Il manoscritto in eccellenti condizioni ma mancano due pagine, la 337 e la 344. E stato
compilato da due mani diverse, che hanno usato diverso inchiostro, numerazione di
pagina e segni di correzione, anche se sembrano coevi.
Fino alla scoperta dei manoscritti a Nag Hammadi nel 1945, il Codice Askew era uno dei tre
codici contenente sritti gnostici sopravvissuti; insieme al Codice Bruce e il Codice di Berlino.
Edizioni della Pistis Sophia
Moritz G. Schwartze - Pistis Sophia, opus gnosticum Valentino adiudicatum e codice manuscripto Coptico Londinensi,
descripsit et latine vertit M. G. Schwartze, edidit J. H. Petermann, Berolini, 1851;
Carl Schmidt; Koptisch-gnostische Schriften. Bd. I. Die Pistis Sophia. Die beiden Bcher des Je. Unbekanntes
altgnostisches Werk (Leipzig), 1905
Pistis Sophia; A Gnostic Miscellany - G. R. S. Mead London 1921
Pistis Sophia a cura di Luigi moraldi Adelphi - 1994

Codice Bruce
Il Codice Bruce o Codex Brucianus un codice manoscritto papiraceo conservato al
British Museum e contenente alcuni testi gnostici in lingua copta, dialetto sahidico.
Il Codice prende il nome da James Bruce, che lo acquist nel 1796 a Tebe, in alto Egitto, e
fu acquistato nel 1842 dal British Museum, ed conservato dal 1848 alla Biblioteca
Bodleiana (manoscritto Bruce 96). composto da sessantacinque fogli di papiro, molti dei
quali danneggiati, ottenuti piegando il papiro in quattro e rilegandolo, opera che stata
fatto al Museo da chi non era in grado di leggere alcunch visto che presenta anche alcuni
fogli al contrario. Il carattere un onciale vergato in modo chiaro.
Tradotto ed edito in tedesco da Karl Shmidt nel 1893, Violet Mac Dermot lha tradotto in
inglese nel 1978 col titolo The Books of Jeu and the Untitled Text in the Bruce Codex.

Schmidt identific entrambi i testi come scritti gnostici misteriosofici; individuando nel
primo scritto, in due libri, il Libro di Jeu menzionato nella Pistis Sophia; il secondo
contenente invece tre frammenti: un testo senza titolo, un inno anchesso anonimo e il
testo Passaggio dellanima attraverso gli arconti di centro.
Magus Mizar

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Edizioni del Codice Bruce


Violet MacDermot, The Books of Jeu and the untitled text in the Bruce codex / text ed. by Carl Schmidt 1938 - Brill
1978

Codice di Berlino (Berolinensis)


Il Codice di Berlino, noto anche come Codice di Akhmim, catalogato come Papyrus
Berolinensis 8502, un manoscritto in lingua copta del V secolo, rinvenuto ad Akhmim,
in Egitto
Al Cairo, nel gennaio del 1896, Carl Reinhardt acquist il codice da poco scoperto,
schiacciato tra piume nella nicchia di un muro di un sito funerario cristiano. Si tratta di un
papiro rilegato (un codice), datato al V secolo (o forse alla fine del IV) scritto nel dialetto
sahidico della lingua copta, molto comune nellEgitto del tempo.
Fu portato a Berlino per essere esposto presso il Berliner Museen, dove fu portato da Carl
Schmidt allattenzione delAccademia delle Scienze prussiana. Era il 16 luglio 1896.
Schmidt pubblic lAtto di Pietro nel 1903 ed il Pistis Sophia nel 1907, ma la traduzione del
contenuto gnostico del codice di Berlino fu completata solo nel 1955.
Poche persone fecero caso a questo documento prima degli anni settanta, quando una
nuova generazione di studiosi dellantica cristianit dimostr un rinnovato interesse nello
studio degli antichi documenti gnostici cristiani in relazione alla scoperta dei codici di Nag
Hammdi nel 1945.
Il codice di Berlino rilegato in un singolo blocco tramite unintelaiatura di legno, coperta
di cuoio che non sembra conciato e nemmeno pergamena o pelle trattata con allume.
Quattro diversi testi sono stati rilegati tra loro per formare il codice, si tratta in tutti i casi
di opere greche tradotte in lingua copta. Il primo, diviso in due sezioni, un Vangelo di
Maria frammentario, di cui la principale fonte manoscritta. Anche se le parti
sopravvissute sono ottimamente conservate, il testo non completo ed chiaro dalle parti
rimaste che tale vangelo fosse composto da 19 pagine, di cui le prime 6 e quelle tra la 11 e
la 14 sono mancanti.
Le altre tre parti sono: lApocrifo di Giovanni, la Sapienza di Ges Cristo ed unepitome
dellAtto di Pietro.

Magus Mizar

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