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INTRODUZIONE
di Francesco Pungitore
Nel corso del 2014, la citt di Soverato stata teatro di un interessante esperimento
culturale: gli incontri di Naturium. E' bene introdurre subito una spiegazione relativa al
titolo in oggetto. Naturium , prima di tutto, una catena di negozi bio, attiva in Calabria
con tre punti vendita a Cosenza, Montepaone e Satriano. Ma Naturium non solo
un'azienda legata all'agroalimentare. Intende proporsi come il motore di un nuovo pensare,
di uno stile di vita sano, attento alla ecosostenibilit ambientale, al consumo consapevole, al
benessere individuale e collettivo, alla salute sia in termini fisici che etici e spirituali.
Insomma, una vera e propria visione del mondo che, partendo dai bisogni pi quotidiani ed
elementari, poi spazia nella filosofia, nella medicina, nella scienza. Dunque, in questo
contesto si collocano i tre momenti di riflessione filosofica e antroposofica promossi a
Soverato, che hanno suscitato vivo interesse, oltre ad una straordinaria e costante presenza
di pubblico. L'idea partita da una geniale intuizione dell'imprenditore Giovanni Sgr,
creatore del marchio Naturium, che ha avuto l'intelligenza di capire quanto sia importante
e avvertito, al giorno d'oggi, il bisogno di incontro e di confronto tra le persone su temi,
apparentemente, complessi ma poi, in verit, di comunissima e quotidiana comprensione.
Personalmente, ho introdotto i tre incontri spiegando che esistono due tipi di Filosofia:
quella che si autoghettizzata nella sua dimensione puramente accademica e che vive
barricata nelle aule universitarie e quella che non vuole perdere il suo contatto vitale con la
realt e, per cos dire, ritorna alle sue origini greche. Quella che amo e di cui parlo la
Filosofia che non ha paura di calarsi nella quotidianit, abbandonando le questioni astratte
di matrice puramente speculativa. Non si deve temere che la Filosofia che sposa un progetto
come quello di Naturium degeneri, cos facendo, a trivialit mondana. Anzi, proprio cos
facendo c' ancora, a mio avviso, la possibilit di tenere in vita la vera Filosofia imperitura,
che ha a che fare con la saggezza e con l'esperienza, con la libert interiore e con il sapere
numeroso,
hanno
relazionato
Francesco
Pungitore,
giornalista
tradotto dal gioco di parole tedesco Der Mensch ist was er isst. Ma in che senso da
intendersi questa affermazione? Pungitore, autore del recente saggio De Anima,
meditazioni contro il materialismo, ha risposto a questa domanda riportando il discorso dal
materialismo dialettico e antropologico di Feuerbach al terreno pi spirituale della filosofia
presocratica. Un collegamento sfociato nella riscoperta degli Orfici e dei Pitagorici, le cui
tracce pi importanti ci riportano proprio nella nostra Calabria di 2.500 anni fa. Sia per la
corrente religiosa orfica che per le comunit pitagoriche ha spiegato Francesco Pungitore
era fondamentale la scelta vegetariana. Una preferenza alimentare motivata con la
necessit di integrare, anche con il cibo giusto, un complesso percorso di purificazione
dell'anima (fatto di rituali, meditazioni, digiuni, preghiere, studi filosofici, pratiche
misteriche) destinato a liberare la scintilla divina che alberga in ogni uomo. Non sono
mancati gli accenni a Empedocle e Platone, all'epistemologia antica e a quella moderna. La
serata continuata con l'approfondito e molto apprezzato intervento di Fabio Apicella che
ha tenuto una vera e propria lezione, intensa e coinvolgente, durata ben tre ore, sul Cibo
della vita. L'antroposofo soveratese ha, innanzitutto, aperto la visione dei presenti sulla
scienza dello Spirito secondo Rudolf Steiner per poi arrivare, in un secondo momento, alla
definizione particolareggiata dei concetti di salute e malattia e ad una analisi pi
dettagliata del nostro metabolismo come processo alchemico, con tanto di schemi
argomentati dei vari corpi: fisico, eterico, astrale, ecc. Una lunga, avvincente e
interessante premessa che servita per chiarire meglio le conclusioni dell'incontro, dedicate
alla migliore opzione alimentare da ricercare, sia individualmente che in famiglia, per vivere
in armonia con se stessi, con gli altri e, soprattutto, con la propria parte animico-spirituale
pi elevata e luminosa, quella che sovrintende il cammino e il senso della nostra esistenza.
SINTESI DEL TERZO INCONTRO
La Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner. Su questo interessante tema si sono confrontati,
domenica 25 maggio 2014, presso la sala convegni del Miramare, il dottor Domenico
Gironda, l'antroposofo Fabio Apicella e il filosofo Francesco Pungitore, relatori del terzo
aperitivo culturale di Naturium. L'afflusso del pubblico ha superato le pi rosee
aspettative, tant' che gli organizzatori hanno dovuto ampliare in corso d'opera i posti a
sedere. La platea ha, poi, partecipato attivamente all'incontro, promosso da Giovanni Sgr,
considerato da allora in poi uneresia. Noi invece sappiamo che uno spirituale nell'uomo c:
occorre solo scoprirlo; per far questo, non basta per la testa, servono anche lanima e il
cuore. E vero che la via del cuore passa per la testa: ma per lappunto vi passa, e non vi si
arresta. Un conto, infatti, restare chiusi (arimanicamente) nella testa, altro portarsi (con
Michele) al di l della testa; cos come una cosa portarsi al di l della testa, altra restarne
(lucifericamente) al di qua. Sappiamo anche che per condurre lo spirituale che nelluomo
allo spirituale che nell'universo basta semplicemente andare a dormire. Ma che cosa si
deve fare se ve lo si vuole condurre coscientemente? Che cosa si deve fare, cio, per portare
la coscienza e lo spirito umani incontro alla coscienza e allo spirito cosmici? Si deve in
primo luogo conoscere e sperimentare il pensiero come una realt viva: ossia come una
forza ordinariamente sconosciuta. Per Freud, ad esempio, la forza (la libido) non quella
spirituale del pensiero, bens la forza biochimica della psicosessualit, mentre, per Jung,
la forza affettiva o emotiva della psiche. Entrambi si figurano dunque la libido come una
forza o unenergia altra da quella del pensiero con cui la pensano. Ma perch mai, quella
della libido, dovrebbe essere solo la forza della volont istintiva o del sentimento, e non
anche del pensiero? Fatto sta come dice Scaligero - che l'uomo conosce e in qualche
modo domina il mondo, mediante il pensiero. La contraddizione che egli non conosce n
domina il pensiero. Il pensiero permane un mistero a se stesso (4). Lo spirituale che
nell'uomo va portato dunque alla coscienza. Sorge nell'uomo dice Steiner - come un
bisogno del cuore e del sentimento. Ricordate che cosa si raccomanda in Matteo? Si
raccomanda di non dare le perle ai porci: di non dare, ossia, allanima senziente quel ch
destinato allanima cosciente. Non perch sia chiaro si debbano disprezzare coloro che
non sentono, spiritualmente, fame e sete, ma perch, non essendo arrivato il loro
momento, non sarebbero in grado di apprezzare le perle. Dare le perle ai porci significa
pertanto non rispettare n le perle n i porci; significa non saper attendere il momento giusto
(il kairos), perch si soggiace alla tentazione (narcisistica) di mostrare agli altri quanto si
bravi, belli e buoni (se non addirittura illuminati), dimenticando, cos, che siamo tutti dei
principianti: vale a dire, degli inizianti, e non degli iniziati. Se volete un esempio di che
cosa voglia dire sentire certi problemi sullessere delluomo e del mondo come una
necessit vitale, come si sente fame e sete, leggete allora Le confessioni di Tolstoj. Ve ne
do solo un assaggio: Se non oggi, domani verranno le malattie, la morte per le persone
amate, per me, e non rimarr nulla se non la putredine e i vermi. Le cose che ho fatto, quali
che siano state verranno dimenticate; prima o poi neanche io ci sar pi. E allora perch mai
darsi da fare? Come pu un uomo non vedere ci e vivere; ecco quel che sorprendente. Si
pu vivere soltanto fino a che si ubriachi di vita; ma appena passata lubriacatura non si
pu non vedere che tutto questo soltanto un inganno e uno stupido inganno! (5). Morale
della favola: cercare di portare tutti allantroposofia cosa ben diversa dal cercare di portare
lantroposofia a tutti, correndo cos il rischio dinfirmarne il nerbo o lo spirito (pensate che
Steiner non solo dichiara che la scienza dello spirito va comunicata allumanit odierna con
la massima seriet e con scientifica precisione (6), ma parla anche - non ricordo dove della necessit di un virile ingresso nel severo mondo dello spirito). Come potrebbe
daltro canto riconoscere l'antroposofia chi non la ricercasse per una sua esigenza
interiore, chi non fosse cio in grado, non avendo sentito un bisogno del cuore e del
sentimento, di sperimentare che essa pu offrire a questo bisogno un soddisfacimento?
A me non importa veramente molto dichiara Steiner che i miei libri principali vadano
per il mondo in migliaia di esemplari; mi interessa invece assai di pi che essi siano capiti,
che sia afferrato il loro vero intimo impulso (7). Conta dunque la qualit, e non la quantit.
(La radice di ogni vera cultura dice Nietzsche sta nellanelito degli uomini a rigenerarsi
come santi e come geni) (8). L'antroposofia perci per tutti, ma non tutti sono (pronti) per
l'antroposofia. Sapete, a questo preciso proposito, che cosa disse Eduard von Hartmann,
durante un colloquio con Steiner, riguardo alla gnoseologia? Ve lo leggo: Su questi
argomenti non si dovrebbero mai pubblicare libri, ma solo ciclostilati in pochi esemplari,
forse una sessantina, perch in Germania, su sessanta milioni di abitanti, non sono di pi le
persone che hanno interesse per queste cose (9). Bando dunque a ogni promozione o
divulgazione che faccia, volente o nolente, il gioco della pigrizia. So che non semplice.
(Capita sempre osserva Steiner che i seguaci di una concezione del mondo guastino
grandemente quel che i fondatori di essa hanno esposto in modo perfettamente giusto) (10).
Potreste pensare, ad esempio, che io sia qui per facilitare le cose. Ma non cos: non sono
qui per facilitarle n per complicarle, ma per cercare di testimoniare, per quel poco che
posso, che lantroposofia come afferma Steiner un'"alta scuola di pensiero (Spero
che si comprenda afferma inoltre quanto sia benefico che in seno alla Societ
antroposofica emergano delle attivit intese alla elaborazione gnoseologica pi rigorosa)
(11). Non la pigrizia, daltronde, a far preferire a molti tutte quelle vie, sedicenti
spirituali, che promettono sensazioni ed emozioni, ma non chiedono (in quanto direbbe
Hegel misologiche) di rompersi la testa? Fatto sta, invece, che la testa, se vogliamo
trovare lo spirito vivente, ce la dobbiamo proprio rompere. Nel giorno di Pasqua, non
rompiamo forse luovo, per scoprire il regalo che contiene? E non rompiamo il salvadanaio,
per prendere le monete che racchiude? In ogni modo, giacch so che quello della
divulgazione un argomento assai delicato, vorrei leggervi questo altro passo di Steiner:
Quanto spesso viene sempre di nuovo posta la domanda: perch i libri sono scritti in modo
tanto incomprensibile? Non sarebbe possibile scriverli in un modo pi piano? Qualcuno
suggerisce anche che cosa occorrerebbe fare per scriverli in un modo molto pi semplice. E
necessario difendersi dal raggiungere troppa semplicit, perch essa eleva solo legoismo.
Se fosse cos facile arrivare alla scienza dello spirito, chiunque potrebbe arrivarvi senza
superare il proprio egoismo. Nel lavoro spirituale che occorre svolgere quando ci si
impegna, si elimina gi una parte del proprio egoismo, si perviene cos in modo meno
egoistico a quel che si intende raggiungere con la scienza dello spirito, quando ci si debba
applicare un po rispetto a unesposizione troppo piana. Abbiamo incontrato qualcuno che
diceva: molti lavorano tutto il giorno, e quando alla sera si apprestano a leggere libri difficili
non ne vengono a capo. Occorrerebbero libri leggibili con facilit. Abbiamo risposto: perch
si dovrebbe impedir loro di impiegare il poco tempo di cui dispongono per leggere quei libri
che sono stati scritti appunto con piena intenzione secondo le esigenze del mondo spirituale?
Perch devono usare il tempo per leggere libri che sono s pi semplici ma che banalizzano
le cose anche se magari a parole danno lo stesso contenuto? Cos non si porrebbero le anime
nella medesima condizione, ma piuttosto si trascinerebbe nella vita banale proprio ci che
dovrebbe allontanare dalla banalit, anche riguardo al modo in cui si vive in unaltra sfera
(12). Come vedete, possibile banalizzare le cose anche dando lo stesso contenuto, ma
con un diverso spirito. Quand dunque che l'uomo sente come un bisogno del cuore e del
sentimento? Quando, pur essendosi saziato - grazie alla conoscenza ordinaria - del mondo
sensibile, continua a sentire fame e sete: fame e sete di significato o di senso (Chi beve
di questacqua torner ad avere sete; chi invece berr lacqua che gli dar io, non avr pi
sete in eterno Gv 4,13). Molti avvertono oscuramente tale bisogno (tant ch da questo,
stando a Viktor Frankl, che discenderebbero le nevrosi noogene o esistenziali) (13), ma
pochi lo portano poi a coscienza e lottano per soddisfarlo, liberandosi dei pregiudizi del
conscio collettivo: ossia di quelli della cultura materialistica o spiritualistica, ispirata dagli
spiriti del tempo irregolari. Ho letto, ad esempio, che uninchiesta promossa dalla Chiesa
avrebbe accertato che il 35% degli italiani crede nella reincarnazione. Ma quanti di questi
sarebbero disposti a trasformare la loro credenza in una certezza scientifico-spirituale,
senza badare a quanto ne pensa la Chiesa o lattuale comunit scientifica (quella
rappresentata per intenderci dalla Montalcini, dalla Hack, da Dulbecco, da Veronesi, da
Boncinelli, ecc.)? Sapete, in realt, chi siamo noi? Siamo i superstiti dei Gulag o dei Lager
della cultura contemporanea: ovvero, di tutto quello che la scuola, la stampa, la radio, la
televisione, il cinema o internet ci propinano quotidianamente. Ascoltate quanto scriveva al
riguardo Nietzsche, gi nel 1876: Non si ha pi nessuna idea della distanza intercorrente
fra la seriet della filosofia e la seriet di un giornale. Questa gente ha perduto anche
lultimo resto non solo di un sentire filosofico, ma anche di un sentire religioso, e ha
barattato tutto ci non con lottimismo, ma con il giornalismo, con lo spirito e la mancanza
di spirito del giorno e dei giornali (14). Eccoci dunque qui, da superstiti (e miracolati), a
studiare lantroposofia, nella speranza di poter dare finalmente risposta alle domande che
nascono dal pi profondo del cuore. Che cos infatti l'antroposofia? (Permettetemi di dire
per questa volta che cos, e non, come sarebbe giusto, Chi ). Lantroposofia una
via della conoscenza che vorrebbe portare alla coscienza, al fine di formarci e non
dinformarci, ci che vive e opera nell'inconscio. Lessere umano vero e reale afferma
appunto Steiner - si preannunzia nel sentimento oscuro, nella vita inconscia dellanima e,
per mezzo della ricerca antroposofica, devessere tratto a galla nella coscienza. Dal
momento che tale essere umano vero e reale oggi in grave pericolo (tanto che la
cosiddetta questione sociale si ormai trasformata in una questione antropologica),
permettetemi di leggervi, per concludere, queste forti parole, sempre di Nietzsche: Chi
dedicher, in tali pericoli della nostra epoca, i suoi servigi di custode e di cavaliere
allumanit? (...) Chi terr alta limmagine delluomo, mentre tutti non sentono in s se non
il verme egoistico e una paura cagna, e sono tanto decaduti da quellimmagine da ridursi
allanimalit o addirittura alla rigida meccanicit? (15).
ANTROPOSOFIA, LE BASI
Relazione di Fabio Antonio Apicella
I SETTE CORPI COSTITUENTI L'UOMO:
7. UOMO SPIRITO, IL PADRE IN NOI, ATMAN, nus, spiritus
dominare le sue parti inferiori e realizzare l'identit dell'uomo col suo Io Superiore, il Vero
S. Deve cio operare una netta distinzione tra la parte spirituale e quella animale del corpo
astrale. L'anima senziente il primo stadio di formazione animica, mondo delle emozioni,
sensazioni, desideri e passioni. Su di essa le forze luciferiche agiscono rivolgendosi
primariamente all'emotivit dell'uomo, in modo da inibire il pensare intuitivo e forzare ogni
attivit di pensiero all'interno del sistema nervoso. Ma l'emotivit anche la porta d'accesso
all'inconscio dell'uomo, alle sue parti oscure, al suo Doppio che vi risiede. Attraverso
l'emotivit si inducono comportamenti automatici, incoscienti. Si producono film, ormai
tutti centrati su paura e bramosia, soprattutto erotica. Il loro valore pari alla tensione che
riescono ad ingenerare. La paura della morte, che alla fine l'eroe buono giunge a
scongiurare, diviene inconsciamente paura del dissenso, della reazione. I media diffondono
notizie terrificanti, agli orari in cui le famiglie si riuniscono per il pasto: aerei contro le torri
gemelle, genitori che uccidono i figli, figli che uccidono genitori: gli impulsi morali
dell'individuo sono messi a repentaglio gi da bambini, esposti allo scempio privi di filtri.
Tali aberrazioni lavorano nell'inconscio e ivi divengono lentamente sempre pi plausibili,
possibili, covando dormienti fino a riemergere nei cosiddetti inspiegabili momenti di follia,
poi rimossi dall'assassino. La pubblicit induce falsi bisogni e al consumo di beni inutili,
progettati per durare poco, annullando gli ideali, schiacciando i desideri ad essere di
esclusiva natura materiale. Addirittura anche la persona amata diviene un bene materiale,
reperito solo per compiacersi e con una data di scadenza. L'erotismo, deviato e corrotto,
ormai soltanto autoerotismo, un possesso dell'altro in accordo ai propri bisogni. In modo
subliminale si infonde il senso di colpa nell'individuo, che si convince di essere colpevole
dei suoi problemi e si rassegna, sentendosi impotente: anche cos la sua azione inibita. Gli
scandali della politica, del clero, lo portano infine a perdere qualsiasi ideale o credo e ancora
una volta a rassegnarsi che le cose non si possano cambiare. L'anima razionale il secondo
arto animico, mondo della logica materialistica, cinica, istintiva. Il metodo rivolgersi
all'individuo come ad un bambino, nel modo di parlare, nell'incedere della voce, dall'alto
verso il basso. L'uomo si comporta in base a come viene trattato: una voce calma e serena
calmer l'altro e lo porter a parlare in accordo a quelle vibrazioni pacifiche. Un
atteggiamento gentile e paternalistico da parte di chi accreditato dal mondo scientificoculturale susciter qualsiasi consenso, cio l'automatica sottomissione dell'ascoltatore.
D'altro canto, il cittadino medio viene sempre pi diseducato dalla cultura vera e rieducato
al fascino della volgarit, al simpatico gusto dell'orrido, cos che il distacco da chi possiede
e controlla la cultura dall'alto divenga sempre pi netto e incolmabile. Cos basta presentare
qualsiasi azione politica, militare, finanziaria, come dolorosa ma necessaria, far s che
personaggi di cultura adducano le motivazioni pi convincenti che anche un paradosso
come la guerra a fin di pace, guerra umanitaria venga accettato: poi si rasserena il popolo
bue, introducendo invece quelle soluzioni oscene con gradualit. Lo si confonde, lo si
distrae con migliaia di informazioni inutili, con le quali sia impossibile discernere e formarsi
un'idea verosimile. Le bugie dette attraverso le verit, la verit detta attraverso le bugie. Lo
sviluppo dell'anima cosciente il passaggio successivo dell'evoluzione che oggi l'uomo
deve compiere: l'Io deve operare la sintesi dell'anima con la coscienza. E' un'opera
complessa ma realizzabile, per cui l'uomo ha oggi tutti gli strumenti a disposizione. Non
tanto importante con quante qualit e talenti egli si sia incarnato ma quanta strada nel
perfezionamento di s attraverso il lavoro spirituale egli sia riuscito a realizzare al termine
della sua vita. Attraverso l'esercizio (dal latino exerceo, non lascio riposare), dovr
raggiungere l'atarassia, la calma interiore dell'anima, che permetta all'Io di ristabilire la
Gerarchia Solare di spirito-anima-corpo. Lo far sviluppando qualit artistiche, utilizzando
tecniche di concentrazione, meditazione, respirazione, preghiera e soprattutto l'Ascolto
Vivente della Musica. L'arte lo strumento di sintesi per eccellenza: quando intuisce,
l'uomo suona il proprio cervello, che torna cos ad essere cos lo strumento musicale dell'Io
Superiore. Quando utilizza l'Akroasis, concentrando le sue facolt di pensiero intuitivo sul
Suono, l'uomo si lascia suonare dall'interno universo. Ne diviene parte attiva, creatrice!
Mezzo di trasporto d'eccellenza verso la coscienza sovrasensibile quindi il Suono, il Logos
originario che pu essere cercato e trovato nella musica. Il suono cos come lo percepiamo
invero solo l'involucro senza vita dell'entit spirituale del Suono, in grado di "toccare" le
profondit dell'uomo, nutrirlo nell'anima, guarirlo nel corpo ed elevarlo nello spirito. Se
l'uomo impara a liberarlo, il Suono poi libera l'uomo, portandolo fuori dalla tomba del
corpo, dalla gabbia dell'anima. Tale Libert la Vera Redenzione dell'umanit, che ogni
uomo dovr realizzare nel proprio Io.
LA DIGESTIONE DELLE PROTEINE, VEGETALI E ANIMALI
Relazione di Fabio Antonio Apicella
La scienza ragiona per percentuali in merito al cibo, ma non sa dove agiscono i componenti.
Ritiene che un uovo contenga proteine, che poi divengono aminoacidi, che luomo andr ad
utilizzare come mattoni per le sue fibre muscolari. Ma non cos. Quando viene introdotta
dallesterno, la sostanza proteica estranea per lorganismo umano, contenendo le azioni
postume dei processi eterici dellessere vivente a cui appartenevano. Perci luomo deve
sconfiggere e allontanare queste forze, per poter inserire le proteine nellattivit eterica del
suo organismo.
Prima fase della digestione proteica
La proteina viene scomposta dalla pepsina del succo gastrico sino ai peptoni, in ambiente
acido (processo astrale). Fin qui una sostanza organica estranea.
Seconda fase della digestione proteica
I peptoni incontrano la tripsina del succo pancreatico, in ambiente alcalino. Qui inizia una
fase intermedia, in cui lOrganizzazione dellIo a subentrare, eliminando le forze astrali ed
eteriche, rendendo la sostanza proteica inorganica, morta, pronta per essere accolta
nellorganismo nuovo e riempita della sua vita eterica. Attraverso lazione distruttiva della
tripsina, lIo delluomo deve privare di forze eteriche, di vita, la materia, affinch possa
essere accolta nel proprio organismo e rivitalizzata, riempita della sua vita eterica affinch
divenga parte e nutrimento del suo corpo eterico.
Se il seme non muore non pu germogliare.
La proteina viene quindi fluidificata nei processi di calore dellIo e poi scomposta in
elementi inorganici: Carbonio, azoto, zolfo, ossigeno e idrogeno.LIo deve portare negli
organi le sostanze e le forze inanimate: solo grazie allimpregnazione di elementi inorganici
nei suoi organi, luomo pu avere la Coscienza. In questi processi organici e inorganici
consiste la Coscienza. Le stesse sostanze e forze organiche abbasserebbero la coscienza a
livello animale.
LORGANISMO UMANO NON E UN INSIEME DI SOSTANZE MA UN INSIEME DI
ATTIVITA'.
La sostanza serve solo a portare nellorganismo lo stimolo a tali attivit, dopodich non ha
pi alcun significato per esso. Una volta che questa sostanza inorganica si formata, essa
diviene un peso nellorganismo e deve essere eliminata immediatamente o espulsa
attraverso processi intermedi. Tali processi di eliminazione sono a carico del corpo astrale
che faticher a gestirli, se indebolito a causa di stati emotivi quali rabbia o depressione,
attivit, perduta la quale non ha pi alcun significato per esso. Se proteine e grassi vengono
prodotte dal corpo attraverso il carbonio, luomo non pu formare i sali, n i carboidrati per
formare
glucosio.
Il
metabolismo
SVILUPPA
DELLE
FORZE
ETERICHE
C', per, una proposta culturale, sociale, antropologica, filosofica e finanche medica che
sembra riemergere in questi anni: si chiama genericamente olismo. Con questo termine si
indica, in effetti, un vasto e variegato movimento di pensiero che si confronta con le tre
domande esistenziali dell'uomo in termini, a dir poco, originali. Olos in greco significa
lintero, il tutto. L'olismo , dunque, un modo unitario e organico di concepire la realt. Il
termine viene generalmente associato a una prospettiva generale di carattere intuizionistico.
E secondo questa prospettiva, tutto e tutti viviamo immersi nel pieno significato e nel
mistero dell'esistenza. Tutto e tutti siamo interconnessi e interdipendenti, sia a livello
macrocosmico che microcosmico. Tutte le differenze e tutti i contrasti sono relativi,
all'interno di una unit che tutto comprende. Lo stesso essere umano deve essere studiato e
capito come un complesso inscindibile di corpo, emozioni, pensieri, personalit, ambiente
sociale e anima. Questa interdipendenza costituisce una trama indivisibile in cui ogni cosa
interconnessa. In tal senso sicuramente olistica, ad esempio, anche la moderna medicina
omeopatica. Secondo l'omeopatia l'organismo qualcosa di molto pi complesso e profondo
della semplice somma delle sue parti. Ma l'interdipendenza aggiunge l'olismo -
sperimentabile anche tra l'uomo e la natura, tra l'universo e tutte le forme di vita e di materia
che provengono dall'unica fonte della creazione cosmica. Tutto e tutti siamo il prodotto
dello stesso evento della creazione e, poich emergiamo dalla medesima sorgente, tutto e
tutti siamo uniti e interconnessi. Nell'olismo, una delle idee fondamentali il
riconoscimento della interdipendenza di tutte le forme di vita, del semplice fatto che ogni
fenomeno pu influire su qualsiasi altra cosa; ogni frammento fa sempre parte di un qualche
intero. L'approccio olistico ritiene altres che ogni forma di vita (compresi noi umani) sia in
evoluzione e miri a realizzare il proprio massimo potenziale. Di conseguenza c' una regola:
non ostacolare la crescita di alcunch. In tal senso, il mondo non che un insieme di
componenti inseparabili, interagenti e in moto continuo e l'uomo parte integrante di questo
insieme. In sintesi, secondo la visione olistica l'universo nella sua interezza visto come una
rete dinamica di eventi interconnessi. Una considerazione filosofica che riprende e
reinterpreta le scoperte scientifiche della moderna meccanica quantistica, i cui progressi
conoscitivi rispetto alla visione classica, newtoniana, deterministica e meccanicistica del
mondo sono ormai indiscutibili ed evidenti da oltre un secolo. Come spiega il fisico italiano
Fabrizio Coppola la quantistica considera, a livello subatomico, ogni entit che esiste
nell'universo come una vibrazione dello spazio-tempo. Insomma, ci che concepiamo come
materia solida non lo affatto. In ultima analisi scrive Coppola ogni manifestazione, in
natura, una vibrazione del vuoto quantistico, cio una vibrazione quantizzata nella
struttura dello spazio-tempo. Dunque, il vuoto in quanto tale non esiste. O, per meglio
dire, lo spazio vuoto comunque pieno. E' pieno di energia quantizzata che vibra. Nel XX
secolo, la scienza moderna pu aver scoperto cosa contiene lo spazio: un campo energetico
che si differenzia da qualsiasi altra forma di energia. Lo spazio che ci circonda spiega lo
scrittore americano Gregg Braden tutto fuorch vuoto. E ancora: E' chiaro che esiste
un campo o una presenza che forma la grande rete che unisce tutto ci che esiste nel creato.
Ma chi siamo, allora? La risposta olistica : siamo tutti parte del tessuto che forma la trama
intelligente e consapevole della creazione. In base a questo punto di vista, la nostra esistenza
acquisisce, evidentemente, un nuovo significato che va inevitabilmente a ripercuotersi sugli
altri due quesiti: da dove veniamo e dove andiamo. Sta emergendo una nuova scienza
olistica che riconosce che tutto ci che chiamiamo realt interrelato e parte di un Mondo
Integrale coerente. Via via che questo riscoperto olismo guadagna terreno, le descrizioni di
dualit del passato cedono il passo alle percezioni di polarit e relativit complementari. Pi
di duemila anni fa il Buddha descrisse il Cosmo come una rete di fili d'oro che collegavano
tra loro una miriade di gioielli sfaccettati, ciascuno dei quali rifletteva la luce multicolore di
tutti gli altri. La sua splendida e simbolica visione quella che oggi viene riscoperta
dall'avanguardia della scienza e ai limiti estremi dello studio della coscienza. Dunque,
l'olismo non poi cos nuovo e, anzi, si comprende bene come esso abbia ispirazioni
molto profonde e lontane nel tempo.