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Michele Nardelli
I buchi neri non hanno peli. Con questa affermazione il fisico John Wheeler
puntualizz una propriet molto importante dellorizzonte degli eventi di un buco
nero (ricordiamo che lorizzonte degli eventi una superficie di l della quale nulla
pu sfuggire alla singolarit di un buco nero). Con il termine peli intendeva
caratteristiche osservabili come gobbe o altre irregolarit. Lorizzonte di un buco
nero liscio come una palla da biliardo, anzi molto di pi. Quando si forma un buco
nero, lorizzonte si stabilizza rapidamente nella forma di una sfera perfettamente
regolare e liscia ed a parte la massa e la velocit di rotazione, ogni buco nero uguale
a qualunque altro.
Aggiunger un bit (unit fondamentale di informazione) di informazione fa crescere la
superficie dellorizzonte degli eventi di un buco nero di ununit di Planck di area,
cio di una lunghezza di Planck al quadrato. Immaginiamo di costruire il buco nero
un bit alla volta. Ogni volta che aggiungiamo un bit di informazione larea
dellorizzonte degli eventi aumenta di ununit di Planck. Quando il buco nero
finito, larea del suo orizzonte sar uguale al numero totale di bit di informazione
nascosti nel buco nero. Quindi il fisico Jacob Bekenstein arriv al seguente risultato:
lentropia (misura dellinformazione nascosta) di un buco nero, misurata in bit,
proporzionale allarea del suo orizzonte degli eventi misurata in unit di Planck.
Lintuizione pi grande del celebre fisico Stephen Hawking che i buchi neri non
solo hanno unentropia, come ipotizzato correttamente da Bekenstein, ma anche una
temperatura.
Usando la matematica della teoria quantistica dei campi, Hawking calcol che la
perturbazione delle fluttuazioni del vuoto causata dalla presenza del buco nero fa s
che vengano emessi fotoni, esattamente come se il buco nero fosse un corpo nero
caldo. Questi fotoni vengono chiamati radiazione di Hawking. Hawking riusc a
calcolare esattamente la temperatura e, procedendo a ritroso, lentropia del buco nero.
Bekenstein si era limitato ad affermare che lentropia era proporzionale allarea
dellorizzonte degli eventi misurata in unit di Planck. Stando ai calcoli di Hawking,
lentropia di un buco nero esattamente un quarto dellarea dellorizzonte misurata in
unit di Planck. La formula ricavata da Hawking per la temperatura di un buco nero
la seguente:
T=
1
c 3h
16 2 GMk
massa pi il buco nero caldo. Proviamo ad applicare la formula al caso di una stella
con una massa cinque volte pi grande del Sole che si contrae formando un buco
nero. La sua massa, in chilogrammi, sarebbe:
M = 10 31 .
Le particelle descritte dalla teoria delle stringhe gli anelli di corda elastica in linea
di principio minuscoli sono esattamente come le eliche composite. Una particella
elementare sembra quasi puntiforme: pensiamola come il mozzo dellelica. Ora
aumentiamo la velocit dellotturatore di una ipotetica macchina fotografica fino ad
ottenere un tempo di posa di poco superiore alla durata di Planck. Limmagine
comincia a mostrarci che la particella in realt una cordicella. Aumentiamo
ulteriormente la velocit dellotturatore. Quel che vediamo che ogni porzione della
stringa fluttua e vibra, di modo che la nuova immagine appare pi ingarbugliata ed
estesa. Ma tale processo si ripete: ogni ricciolo, ogni curva della stringa si rivela
composto di altri riccioli e ghirigori che oscillano ogni volta pi rapidamente.
(Anche qui notiamo la caratteristica a frattale insita in tale rappresentazione,
e quindi la connessione con il numero aureo ).
Che cosa vede Bob (losservatore esterno) quando guarda una particella di questo
tipo cadere verso lorizzonte degli eventi? Allinizio il moto oscillatorio troppo
rapido per essere visibile, e lunica cosa visibile il minuscolo mozzo al centro.
Ma ben presto la natura particolare del tempo in prossimit dellorizzonte comincia a
farsi sentire, e il moto della stringa appare sempre pi rallentato. Bob vede porzioni
sempre pi estese della struttura oscillante esattamente come accadeva con lelica
composita di Alice. Man mano che il tempo passa, diventano visibili oscillazioni
sempre pi rapide, e la stringa sembra allargarsi e spandersi sullintera superficie
dellorizzonte degli eventi. E se invece stiamo cadendo assieme alla particella? In
questo caso il tempo si comporta normalmente. La fluttuazioni ad alta frequenza
rimangono ad alta frequenza, ben al di fuori della portata della nostra macchina
fotografica: come nel caso dellaereo di Alice, vediamo soltanto la minuscola parte
centrale.
Limmagine fornita dalla teoria delle stringhe assomiglia di pi allaeroplano di
Alice. Man mano che le cose rallentano, diventa visibile una quantit sempre
maggiore di eliche; queste occupano una regione di spazio sempre pi vasta, di
modo che lintera struttura complessa si espande. inoltre importante ricordare che
le stringhe, come qualunque altra cosa, hanno anchesse i tremori quantistici, ma a
modo loro. Come laereo di Alice, le stringhe vibrano a molte frequenze diverse e la
maggior parte delle vibrazioni sono troppo rapide per essere rivelabili.
Secondo la proposta di G. t Hooft: lo spettro di particelle non finisce alla massa di
Planck. Continua con masse indefinitamente grandi che prendono la forma di buchi
neri. I buchi neri, come accade per le particelle ordinarie, possono assumere solo
valori discreti di massa. Questi valori permessi diventano tuttavia talmente densi e
fitti, al di sopra della massa di Planck, da costituire praticamente una banda sfumata.
Secondo la congettura di t Hooft, molto probabilmente lo spettro delle eccitazioni di
stringa sfuma in quello dei buchi neri pi o meno in corrispondenza della massa di
Planck, ma senza una separazione netta.
Supponiamo adesso che il fotone sia una cordicella e scuotiamolo o colpiamolo
con altre stringhe. Proprio come un piccolo elastico, il fotone comincerebbe a
vibrare, ruotare ed allungarsi. Se gli si fornisce abbastanza energia, comincer
a somigliare ad un gigantesco garbuglio, un gomitolo di filo. In questo caso non
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un piccolo anello di stringa. Quel pezzettino di stringa chiusa una particella (un
fotone, un gravitone, o una qualunque altra particella). Essendo allesterno del buco
nero, ha la possibilit di sfuggire; quando questo accade, il buco nero perde un po di
energia. Ecco come la teoria delle stringhe spiega la radiazione di Hawking.
La parola brana uninvenzione della teoria delle stringhe; tale termine deriva da
membrana, parola di uso comune con cui si indica una superficie bidimensionale che
si pu deformare e stirare. Una D-brana (dove D sta per Dirichlet) non una brana
qualsiasi, ma ha una propriet molto speciale, cio il fatto che su di essa possono
giacere le estremit delle stringhe fondamentali. Prendiamo il caso di una D0-brana.
La D significa che si tratta di una D-brana, lo zero significa che non ha dimensioni.
Una D0-brana quindi una particella su cui possono terminare le stringhe
fondamentali. Le D1-brane sono spesso chiamate D-stringhe. Questo perch la D1brana, essendo filiforme, essa stessa una specie di stringa, anche se non deve essere
confusa con le stringhe fondamentali. Tipicamente le D-stringhe sono molto pi
pesanti delle stringhe fondamentali. Esistono potenti simmetrie matematiche,
chiamate dualit, che collegano le stringhe fondamentali alle D-stringhe. Queste
dualit rivestono ruoli importanti in molti settori della matematica pura. Le D2-brane
sono membrane simili a fogli di gomma, a parte il fatto che su di esse possono
terminare le stringhe fondamentali.
Nel 1996 i due teorici di stringa Cumrun Vafa ed Andrew Strominger, combinando
stringhe e D-brane riuscirono a costruire un buco nero estremale con un orizzonte
degli eventi di grandi dimensioni ed inequivocabilmente classico. In quanto oggetto
macroscopico classico, lorizzonte avrebbe risentito in maniera trascurabile delle
fluttuazioni quantistiche. La teoria delle stringhe avrebbe fatto bene a trovare la
quantit di informazione nascosta implicata dalla formula di Hawking, senza ambigui
fattori o segni di proporzionalit. Il punto di partenza era un certo numero di D5brane espanse in cinque delle sei direzioni compatte dello spazio. Immerse in queste
D5-brane i due fisici avvolsero un gran numero di D1-brane attorno ad una delle
direzioni compatte. Quindi aggiunsero stringhe con entrambe le estremit attaccate
alle D-brane. Ancora una volta, i pezzetti di stringa aperti rappresentavano gli atomi
dorizzonte che contengono lentropia. Strominger a Vafa per prima cosa annullarono
la gravit e le altre forze. Senza queste possibile calcolare esattamente quanta
entropia immagazzinata nelle fluttuazioni delle stringhe aperte. Il passo successivo
fu quello di risolvere le equazioni di campo di Einstein per questo tipo di buco nero
estremale. Strominger e Vafa trovarono che larea dellorizzonte e lentropia non
erano semplicemente proporzionali: linformazione nascosta nei fili guizzanti
attaccati alle brane concordava esattamente con la formula di Hawking.
Gli altri due teorici di stringa Callan e Maldacena, riuscirono ad usare la teoria delle
stringhe per calcolare il tasso di evaporazione dei buchi neri quasi estremali. La
spiegazione fornita dalla teoria delle stringhe al processo di evaporazione
affascinante. Quando due increspature che si muovono in direzioni opposte si
scontrano, formano una singola increspatura pi grande. Una volta che questa si
formata, nulla le impedisce di staccarsi (ecco levaporazione in termini di stringhe).
Callan e Maldacena avevano calcolato in dettaglio il tasso di evaporazione ed il loro
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Quindi:
Gravit quantistica in AdS QCD.
Linteresse maggiore del risultato di Maldacena era il fatto che confermasse il
principio olografico e gettasse luce sul funzionamento della gravit quantistica.
Riprendiamo in considerazione lAdS, visto da un punto molto vicino al bordo:
chiameremo questo bordo UV-brana. La UV-brana quindi una superficie vicina al
bordo. (Ritorniamo nuovamente allimmagine dellAdS come un muro infinito di
mattoni quadrati: scendendo lungo il muro, ad ogni nuovo strato la larghezza dei
mattoni raddoppia. Ricordiamo, inoltre, che il bordo un bordo frattale infinito).
Immaginiamo di allontanarci dalla UV-brana e dirigerci verso linterno dove i
quadrati si allargano e gli orologi rallentano indefinitamente. Gli oggetti che in
prossimit della UV-brana sono piccoli e veloci diventano grandi e lenti quando ci
addentriamo nello spazio AdS. Ma lAdS non la cosa pi adatta per descrivere la
QCD. Chiamiamo questo spazio anti de Sitter modificato Q-spazio. Come lAdS, il
Q-spazio ha una UV-brana dove le cose rimpiccioliscono ed accelerano ma,
diversamente dallAdS, possiede anche un secondo bordo, chiamato IR-brana. La IRbrana una specie di barriera impenetrabile dove i quadrati raggiungono la loro
estensione massima. Immaginiamo di mettere una stringa quantistica in un Q-spazio,
dapprima in prossimit della UV-brana. Essa apparir minuscola forse con diametro
paragonabile alla lunghezza di Planck e rapidamente vibrante. Ma se la stessa
particella (stringa) viene spostata verso la IR-brana sembrer ingrandirsi, come se
fosse proiettata su uno schermo che si allontana. Ora prendiamo in considerazione le
vibrazioni. Queste costituiscono una sorta di orologio che, accelerer avvicinandosi
allUV-brana, e rallenter quando si muove verso la IR-brana. Una stringa in
vicinanza della IR-brana non solo apparir come unenorme gigantografia della
propria versione miniaturizzata UV, ma osciller anche molto pi lentamente di
questultima. Se le particelle ultrapiccole (alla scala di Planck) della teoria delle
stringhe vivono in prossimit della UV-brana e le loro versioni ingigantite gli
adroni (particelle strettamente parenti del nucleo atomico: protoni, neutroni, mesoni e
glueball. Gli adroni sono costituiti da quark e gluoni) vivono nei pressi della IRbrana, quanto distano esattamente le une dalle altre? Secondo la figura prima
riportata, per andare dagli oggetti planckiani agli adroni bisogna scendere di circa 66
quadrati. Ma ricordando che ogni gradino alto il doppio del precedente,
raddoppiare 66 volte corrisponde grosso modo ad unespansione di un fattore 1020.
Il punto di vista pi eccitante, che le stringhe nucleari e quelle fondamentali sono
davvero gli stessi oggetti, visti attraverso una lente che ne distorce limmagine e ne
rallenta il moto. Secondo questo modo di vedere, quando una particella (o stringa) si
trova in vicinanza della UV-brana appare piccola, energetica e rapidamente
oscillante: ha laspetto di una stringa fondamentale, si comporta come una stringa
fondamentale, dunque deve essere una stringa fondamentale. Una stringa chiusa
situata in prossimit della UV-brana, ad esempio, sarebbe un gravitone. (Notiamo
che una stringa chiusa ha grosso modo una forma circolare, quindi in essa
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insito che per la semplice relazione arccos = 0,2879 connesso con il numero
aureo. Inoltre le vibrazioni emettono frequenze in ottimo accordo con gli
esponenti del numero aureo). Ma la stessa stringa, se si avvicina alla IR-brana,
rallenta e si espande. Da tutti i punti di vista si comporta come una glueball (adrone
costitutito solo da gluoni). In questa interpretazione il gravitone e la glueball sono
esattamente lo stesso oggetto, situato in punti diversi del fascio di brane. (Quindi, un
bosone il gravitone ed un fermione la glueball sono in corrispondenza
biunivoca, cio dalluno si ottiene laltro e viceversa, secondo la relazione
fondamentale del modello Palumbo-Nardelli (P-N):
1
1
R
d 26 x g
g g Tr (G G ) f ( ) g =
2
16G 8
1
1 ~ 2 2
2
1/ 2
= 2 d 10 x( G ) e 2 R + 4 H 3 102 Tr F2 .
2 10
2
g10
( )
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